REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI Sezione di controllo ... · Nell’ambito della programmazione...
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Deliberazione n.107/2012/VSGF
REPUBBLICA ITALIANA
CORTE DEI CONTI
Sezione di controllo per la Regione siciliana
nella camera di consiglio del 15 febbraio 2012, composta dai seguenti magistrati:
Rita Arrigoni - Presidente
Tommaso Brancato - Consigliere
Corrado Borruso
Giuseppa Cernigliaro
- Consigliere
- Primo Referendario
Francesco Vitiello - Referendario - Relatore
visto il R.D. 12 luglio 1934, n. 1214 e successive modificazioni;
visto l’art.3, commi 4 e 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;
visto l'art. 2 del decreto legislativo 6 maggio 1948, n. 655, nel testo sostituito dal decreto
legislativo 18 giugno 1999, n. 200;
visto il regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti di
cui alla deliberazione delle Sezioni riunite della Corte n.14 del 16/6/2000 modificato con
deliberazione del 19/6/2008;
vista la deliberazione n.33/2010/INPR del 2010, relativa al programma di controllo annuale
di questa Sezione, nella quale è stata prevista l’indagine sull’indebitamento degli enti locali e
sulla finanza innovativa in Sicilia;
vista la nota del Magistrato istruttore prot. n. 21400607 del 14 febbraio 2012, con la quale è
stata trasmessa, concluse le indagini in contraddittorio, la relazione conclusiva per i
successivi adempimenti;
vista l’ordinanza del Presidente della Sezione di controllo n. 6 /2012/CONTR del 14 febbraio
2012 con la quale la Sezione è stata convocata il giorno 15 febbraio 2012 per la discussione
della citata relazione in Camera di consiglio;
viste le risposte fornite dagli enti locali siciliani (390 comuni e 9 province regionali) a
seguito delle apposite richieste istruttorie;
esaminati gli atti depositati dagli stessi enti locali;
udito il relatore Dott. Francesco Vitiello;
2
DELIBERA
di approvare la relazione avente ad oggetto “ Indagine sull’indebitamento degli enti locali e
sulla finanza innovativa in Sicilia”;
ORDINA
che, a cura del Servizio di supporto alla Sezione di controllo, copia della presente
deliberazione e dell’allegata relazione siano comunicate:
alla Presidenza della Regione siciliana; a tutti gli enti locali siciliani (390 comuni e 9
province regionali)
DISPONE
che l’Ufficio III di questa Sezione acquisisca le successive comunicazioni che alla stregua
dell’art. 3, comma 6, della legge 20/1994 gli Amministratori degli enti locali renderanno
sulle misure adottate a seguito delle osservazioni contenute nella relazione allegata.
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
(Francesco Vitiello) (Rita Arrigoni)
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
IL 29 FEBBRAIO 2012 F.TO DOTT.SSA GABRIELLA VINCENTI
Corte dei ContiSezione di controllo
per la Regione siciliana
INDAGINE SULL’INDEBITAMENTO DEGLI ENTI LOCALI E SULLA
FINANZA INNOVATIVA IN SICILIA
Relatore: Dott. Francesco Vitiello
Funzionario amministrativo che ha collaborato all’indagine: Daniela La Monica
Depositata in segreteria il
INDICE
1. Oggetto e scopo dell’indagine pag. 1
2. La politica di indebitamento degli enti locali “ 1
3. Recenti aperture normative per l'accesso al credito da parte degli enti locali “ 3
4. Consistenza e composizione del debito degli enti locali della Regione siciliana “ 6
4.1 Risultati riferiti al debito complessivo di comuni e province della Regione siciliana “ 6
4.2 Il debito dei comuni “ 9
4.3 Il debito delle province regionali “ 17
4.4 L’indebitamento a breve termine di comuni e province regionali “ 19
4.5 L’indebitamento destinato al finanziamento dei debiti fuori bilancio “ 23
5. Sostenibilità del debito nel breve, medio e lungo periodo pag. 24
5.1 Vincoli di bilancio e costo del debito. Il limite in percentuale delle entrate correnti “ 25
5.2 Indicatori di solidità finanziaria ed evoluzione della spesa per investimenti “ 27
6. La gestione attiva del debito e il ricorso a strumenti derivati pag. 29
6.1 Il quadro normativo “ 29
6.2 Consistenza delle operazioni in derivati “ 33
6.3 Condizioni negoziali dei contratti di swap “ 45
6.4 Clausole contrattuali e definizione di operatore qualificato “ 45
7. Considerazioni conclusive pag. 46
APPENDICE………………………………………………… ………………. pag. 48
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
1
Oggetto e scopo dell’indagine
Nell’ambito della programmazione dell’attività di controllo sulla gestione per
l’anno 2010 questa Sezione regionale di controllo ha disposto, con deliberazione n.
33 del 26 febbraio 2010, un’indagine in materia di indebitamento degli enti locali e di
gestione attiva del debito negli esercizi finanziari 2007, 2008, 2009 ed un
aggiornamento al 2010 per le operazioni in derivati.
L’obiettivo della presente indagine consiste nel valutare se le operazioni di
indebitamento, intese in senso ampio, possano considerarsi rispondenti a criteri di
sana gestione finanziaria.
A tal fine si è proceduto all’analisi dei dati acquisiti dagli enti locali, relativi ai
finanziamenti ricevuti nel triennio in considerazione, distinti anche in base alle
destinazioni. Sono stati verificati, quindi, il rispetto dei vincoli di bilancio ed il
grado di rigidità strutturale della spesa corrente, con particolare riferimento a quella
del personale ed all’evoluzione di quella per investimenti.
Sul fronte della finanza innovativa sono stati poi esaminati tutti i contratti swap
stipulati dagli enti locali nel periodo considerato con i corrispondenti istituti bancari,
con particolare attenzione alle condizioni economiche pattuite, evidenziando le
eventuali criticità riscontrate. Tutto ciò ha comportato un inevitabile allungamento
dell’indagine.
Pertanto, si è provveduto a evidenziare i principali connotati delle operazioni
esaminate (flussi finanziari netti, mark to market, eventuale up-front) come pure
l’incidenza del capitale swappato rispetto all’indebitamento complessivo, nonché a
monitorare lo stato di attuazione e l’adempimento degli obblighi previsti dalle
disposizioni legislative nazionali applicabili in Sicilia.
2. La politica di indebitamento degli enti locali
Il processo di risanamento finanziario, nell’attuale contesto di difficile
congiuntura economica, ha coinvolto le autonomie territoriali con un crescente
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
2
contributo loro richiesto nel perseguimento degli obiettivi di convergenza e stabilità
fissati a livello europeo.
A fronte dei compiti loro attribuiti, gli enti locali hanno visto progressivamente
ridursi le proprie disponibilità finanziarie in termini reali, mentre le regole del patto
di stabilità interno hanno progressivamente imposto un consistente miglioramento
nell’evoluzione dei saldi dei loro bilanci e riduzione nell’evoluzione del trend di
spesa, ivi compresa quella per investimenti.
La crisi di liquidità che è andata delineandosi ha sospinto gli enti territoriali ad
un recupero finanziario affidato anche ad una gestione attiva del debito con
l’obiettivo di contenerne il costo.
Del resto, la stessa attuazione del federalismo fiscale 1 (legge 5/05/ 2009, n. 42)
rischia di rappresentare una difficile nuova realtà finanziaria da affrontare nel quadro
del necessario contenimento della spesa pubblica.
Particolare attenzione è stata rivolta alle amministrazioni comunali e provinciali
che, per consistenza del debito e insufficienza dei margini di copertura, sono apparse
a più alto rischio, tenuto conto altresì del correlarsi di tali aspetti con alcuni
determinanti di entrata e spesa influenti sull’equilibrio economico-finanziario.
Altro parametro di selezione è quello del ricorso a operazioni finanziarie
derivate, anche per verificare il loro collegamento con l’esigenza di sostegno a
bilanci in tensione a causa della recente flessione dei finanziamenti.
L’indagine, ha consentito di acquisire dati relativi a 87 contratti aventi per
oggetto derivati finanziari, stipulati da enti locali siciliani tra il 2000 ed il 2007.
1 Finora è stata data attuazione alla legge delega sul federalismo fiscale con otto decreti legislativi: d.l.vo n.85 del 2010 in materia di federalismo demaniale; d.l.vo n. 156 del 2010 per Roma capitale; d.l.vo n. 216 del2010 sui fabbisogni standard; d.l.vo n. 23 del 2011, in materia di federalismo fiscale municipale; d.lvo n.68del 2011, in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province e di costi efabbisogni standard nel settore sanitario; d.lvo n. 88 del 2011 in materia di risorse aggiuntive e di interventispeciali per la rimozione degli squilibri economici e sociali; d.lvo n. 118 del 2011 in materia diarmonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loroorganismi; d.lvo n.149 del 2011 in materia di meccanismi sanzionatori e premiali relativi a Regioni, Provincee Comuni.
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
3
3. Recenti aperture normative per l'accesso al credito da parte degli
enti locali
La normativa nazionale che disciplina l’indebitamento degli enti locali trova
puntuale applicazione in Sicilia, non sussistendo rilevanti deroghe al sistema, ad
opera della legislazione regionale.
Il sostenuto ricorso al debito, riscontrabile nel recente periodo se, come detto,
ha trovato la principale causa nella insufficiente evoluzione delle entrate locali, è
stato al contempo favorito dalle recenti aperture normative introdotte in materia.
Già dai primi anni novanta, il “via libera” ad emissioni obbligazionarie 2 e il
venir meno del monopolio della Cassa DD.PP., in tema di accesso al credito da parte
di comuni e province3, hanno rappresentato un primo segnale in tale direzione 4.
Con la modifica operata con la legge costituzionale n. 3 del 2001 all’articolo
119 della Costituzione che ha concesso agli enti territoriali di ricorrere
all’indebitamento solo per finanziare le spese di investimento, si è avviato un
processo legislativo che ha portato a meglio circoscrivere i contenuti del concetto di
investimento e di indebitamento.
Sono però le più recenti regole, introdotte a partire dalla finanziaria 2002, a
rappresentare una decisiva svolta, offrendo agli enti locali la possibilità di ampliare la
propria capacità di indebitamento, sia in virtù della eliminazione di complessità
procedurali, sia tramite la previsione di una gestione attiva delle passività.
La legge 289 del 2002, finanziaria 2003, con l’articolo 30, si rivolge poi non
2 L’art. 32 della legge 142 del 1990 ha riconosciuto anche agli enti locali la facoltà di deliberare l’emissionedi prestiti obbligazionari. Il collegato alla finanziaria 1995, nel disciplinare le emissioni obbligazionarie deglienti territoriali, le ha condizionate a investimenti con valore attuale positivo (investimenti redditizi). Lapossibilità di attivare prestiti obbligazionari è ora sanzionata dall’art 205 del tu 267/2000.3 A partire dal 1990 l’accensione di prestiti con istituti di credito ordinario cessa di essere condizionata allamancanza di disponibilità espressa dalla Cassa (v. art. 5, d.l. 31.10.1990 n. 310, conv. con l. 22.12.1990, n.403 che abroga l’art. 4, comma 11, d.l. 2.3.1989, n. 65, conv. con l. 155/1989).4 Ulteriori facilitazioni all’accesso al credito sono riferibili anche al miglioramento delle metodologie difinanziamento da parte della Cassa DD. PP., non solo tramite l’adeguamento dei tassi di interesse al tassoufficiale di sconto, ma specie con la possibilità di scelta concessa a partire dal 18.2.1999 (D.M.T. 16.2.99) tratasso fisso e variabile o estinzione anticipata alla pari con maggiorazione del tasso. A riguardo dei mutuiindicizzati, con durata di dieci, quindici, venti anni, la Cassa dd.pp. ha stabilito un sistema di rimborso aquote di capitale costanti e con parametro di riferimento Euribor a sei mesi. Con decreto 16.2.2001 la Cassaha eliminato lo spread sui mutui indicizzati
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
4
solo alle regioni ma a tutto il comparto delle autonomie locali 5
Con i commi 16-21 dell’art.3 della legge 350 del 2003 (finanziaria 2004), sono
stati introdotti alcuni elementi chiarificatori del nuovo dettato costituzionale. In
particolare, affinché un investimento possa essere finanziato attraverso il ricorso
all’indebitamento è necessario che esso sia compreso tra le fattispecie individuate
dal comma 18 dell’articolo 3 della finanziaria 2004.
Il comma 21, afferma che ai fini della tutela dell’unità economica della
Repubblica e nel quadro del coordinamento della finanza pubblica di cui agli articoli
119 e 120 della Costituzione, le disposizioni dei commi da 16 a 20 si applicano alle
regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano, nonché
agli enti e agli organismi individuati nel comma 16 siti nei loro territori.
Nel concetto di “investimento” rientrano, in linea generale tutte le spese
sostenute per la realizzazione e l’acquisizione di beni non destinati al consumo
corrente e che, quindi, costituiscono dotazioni permanenti a disposizione delle
comunità locali, delle quali incrementano il patrimonio.
Sono considerati, quindi, tutti quei beni materiali ed immateriali utilizzati per
più anni nell’attività gestionale dell’ente e che assicurano lo svolgimento di funzioni
e servizi del comune e della provincia 6.
La finanziaria 2004, definite le varie tipologie di investimento, ha completato
l’analisi ed il contenuto del divieto costituzionale sancito nell’articolo 119, fornendo
anche una interpretazione autentica del concetto di indebitamento.
Dal comma 17 dell'articolo 3, infatti, si evince che rientrano all’interno del
concetto di indebitamento e come tali, possono essere finalizzate al finanziamento
degli investimenti: le operazioni di assunzione di mutui; l’emissione di prestiti
5 La Cassa Depositi e Prestiti con la circolare n. 1253 del 2003, al fine di allineare le proprie politiche diconcessioni di mutui e prestiti agli enti locali, ha cercato di dare un contributo interpretativo, tracciando delle“linee guida” sugli investimenti finanziabili dall’istituto. Inoltre, il Principio contabile degli enti locali n. 3,punti 45 e 4 fornisce una propria definizione di spesa corrente e di spesa in conto capitale.6 La Corte Costituzionale con la sentenza n. 425/2004, avente ad oggetto la legittimità costituzionale dell'art.3, commi da 16 a 21, della legge n. 350 del 2003, ha confermato la legittimità costituzionale delle normeimpugnate relativamente alla più restrittiva nozione di spese d'investimento e alla definizione in modounitario della nozione di debito.
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
5
obbligazionari, le cartolarizzazioni e le cessioni di crediti con varie modalità, 7le
aperture di credito ed il premio incassato dall’ente locale al momento del
perfezionamento delle operazioni in derivati (cd. premio di liquidità) 8.
La legge n. 311 del 2004 (finanziaria 2005) ha poi previsto l’emissione di
prestiti obbligazionari in pool (co. 68, art. 1), tramite una disciplina che regola le
obbligazioni del capofila sul totale dell’operazione e correlata garanzia fideiussoria
dei partecipanti.
A finalità di controllo sono dirette la norma che vieta operazioni di indebitamento per
gli enti che non abbiano rispettato il patto di stabilità interno e quella che impone
speciale attestazione da esibire all’istituto finanziatore e comprovante il
conseguimento dell’obiettivo del patto (co. 33).
Ad una razionalizzazione contabile è diretta invece la regola che impone
conversione dei mutui a carico dello Stato, anche parziale, in presenza di condizioni
di rifinanziamento che consentano una riduzione del valore finanziario delle passività
(co. 71).
L’avvio di tali operazioni diviene obbligatorio allorché il tasso swap con
scadenza pari alla vita media residua del prestito sia inferiore al tasso del mutuo di
almeno un punto percentuale. Va osservato a riguardo, come le operazioni di
rinegoziazione comportano un costo non indifferente e tale onere dovrebbe, peraltro,
ricadere a carico del bilancio dello Stato che ne ritrae il relativo vantaggio
economico.
7Cartolarizzazioni di flussi futuri di entrata non collegati a un’attività patrimoniale preesistente;
cartolarizzazioni con corrispettivo iniziale inferiore all’85 per cento del prezzo di mercato dell’attivitàoggetto di cartolarizzazione valutato da un’unità indipendente e specializzata; cartolarizzazioniaccompagnate da garanzie fornite da amministrazioni pubbliche; cartolarizzazioni e cessioni di creditivantati verso altre amministrazioni pubbliche.8
Le aperture di credito sono state introdotte con il decreto legge n. 44 del 2005, convertito in legge n. 88 del2005 che ha aggiunto l’art. 205 bis al d.l.vo n. 267 del 2000 (TUEL). Viene così stabilita la maturazionedegli interessi sugli importi effettivamente erogati, nonché per la riduzione del periodo di ammortamento deldebito a cinque anni.Il comma 9 dell’articolo 62 della legge n. 133 del 2008, di conversione del d.l. n. 112 del 2008, che ha
modificato l'art. 3, comma 17, della finanziaria 2004, ha aggiunto sulla base dei criteri definiti in sedeeuropea dall'ufficio statistico delle comunità europee Eurostat, l'eventuale premio incassato al momento delperfezionamento delle operazioni derivate".
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
6
4. Consistenza e composizione del debito degli enti locali della Regione
siciliana
Le seguenti tabelle espongono consistenza e composizione del debito, sia di
medio - lungo termine, sia di breve termine, riferito a 397 enti locali (9 province e
388 comuni) sui 399 esistenti in Sicilia (9 province e 390 comuni) e consentono il
confronto intertemporale nel triennio considerato. Per facilitare la lettura, i dati in
questione sono esposti in distinti sottoparagrafi (debito complessivo degli enti locali;
debito dei comuni; debito delle amministrazioni provinciali; debito a breve termine
dei comuni e delle amministrazioni provinciali, indebitamento destinato a finanziare i
debiti fuori bilancio).
I dati relativi al debito residuo dei comuni sono stati aggregati in base all’area
provinciale di appartenenza.
I risultati dell’indagine offrono una prima chiave di lettura sulla diversità di
scelte adottate, laddove emerge il privilegio accordato a mutui, a tassi fissi o
variabili, rispetto ai prestiti obbligazionari e in misura maggiore alle aperture di
credito.
4.1 Risultati riferibili al debito complessivo di comuni e province della Regione siciliana
Il debito complessivo degli enti locali pari, a fine 2009, a 3.274 milioni di euro,
è composto da mutui per un valore pari a 2.948 milioni di euro (quasi l’85% del
debito complessivo), da obbligazioni per un valore pari a 324 milioni di euro (quasi il
10 %) e da aperture di credito per un valore pari a 2 milioni di euro (0,06 %),
(TAB.1 e GRAF.1).
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
7
TAB. 1
2007 % 2008 % 2009 %
Mutui 3.054.735.057,45 86,99% 3.040.591.945,89 88,77% 2.947.922.135,67 90,05%
Obbligazioni356.379.312,63 10,15% 337.735.144,42 9,86% 323.899.163,72 9,89%
Aperture dicredito 100.633.618,90 2,87% 47.010.996,65 1,37% 2.001.910,28 0,06%
Totale 3.511.747.988,97 100,00% 3.425.338.086,96 100,00% 3.273.823.209,67 100,00%
Comuni e Province regionali. Debito complessivo: composizioneTipologiaIndebitamento
Valori in unità di euro
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
I sopraesposti dati mostrano nei tre anni una diminuzione dello stock
complessivo, specie con riferimento alle aperture di credito, probabilmente in questo
caso da mettere in relazione con una consistente flessione nella realizzazione degli
investimenti, strettamente correlata all’erogazione del tiraggio sulle aperture di
credito.
GRAF.1
Comuni e province - classificazione per tipologia debiti medio-lungo termine
- Anno 2009
Obbligazioni
16%
Aperture di credito
0%
Mutui
84%
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
T A B . 2
V a r 2 0 0 8 -
2 0 0 7 %
V a r 2 0 0 9 -
2 0 0 8 %
v a r 2 0 0 9 -
2 0 0 7 %
A g r i g e n t o - 1 2 , 8 % - 1 ,9 % - 1 4 , 4 %
C a l t a n i s s e t t a 3 , 1 % - 2 ,4 % 0 , 6 %
C a t a n i a - 5 , 8 % - 9 ,5 % - 1 4 , 7 %
E n n a - 4 , 7 % - 0 ,1 % - 4 , 8 %
M e s s i n a - 7 , 9 % 4 , 7 % - 3 , 5 %
P a l e r m o 8 , 0 % - 8 ,4 % - 1 , 1 %
R a g u s a - 1 , 0 % 2 7 ,2 % 2 5 , 9 %
S i r a c u s a - 3 , 3 % 6 , 3 % 2 , 8 %
T r a p a n i 3 , 2 % - 1 ,5 % 1 , 6 %
T o t a l e
R e g i o n e
S ic i l i a - 3 , 9 % - 2 ,1 % - 5 , 9 %
V a r i a z i o n e d e b i t o c o m p l e s s i v o
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
8
Con riferimento al dato pro-capite il valore medio, pari a 654 euro nel 2009,
registra un livello minimo per gli ee.ll. della provincia di Enna (364 euro p.c.) e un
massimo per l’area provinciale di Catania (928 euro p.c.). Particolarmente elevato è
anche il debito pro capite nell’area provinciale di Ragusa, 734 euro ( TAB. 3 e
GRAF. 2).
T A B . 3
C om uni+E n tep rovincia N r ab .
20 0 720 07p.c .
20 0 82 00 8p .c .
2 0 09 20 09 p.c .
A gr ige n to 4 54 .70 8 21 3 .29 8.2 6 2,7 9 4 6 9 17 6 .67 9.1 4 0,1 8 3 89 16 6.5 1 5.6 57 ,51 3 66
C a l ta n is s e t ta 2 65 .49 5 11 0 .32 3.2 5 9,0 5 4 1 6 11 2 .18 3.3 5 7,4 9 4 23 10 8.9 1 7.9 48 ,96 4 10
C a ta n ia 1.0 8 7.6 76 1.1 81 .07 8 .65 6,8 3 1 .08 6 1.1 12 .77 7 .61 3,8 0 1.0 23 1 .00 9 .68 9.7 94 ,0 1 9 28
E n na 1 70 .08 3 66 .25 7 .51 8,7 0 3 9 0 63 .13 4 .79 7,5 5 3 71 6 1 .9 4 1.2 29 ,16 3 64
M es s in a 6 39 .01 4 49 5 .93 8.2 7 3,7 3 7 7 6 47 1 .81 2.0 6 8,0 8 7 38 48 9.7 3 0.9 54 ,58 7 66
Pa le rm o 1.2 2 9.9 14 71 7 .27 8.4 8 5,2 0 5 8 3 76 3 .80 7.6 1 3,3 3 6 21 69 1.2 8 7.9 54 ,79 5 62
R a gu sa 3 16 .45 6 19 2 .27 1.6 9 5,2 3 6 0 8 19 4 .11 9.7 4 2,7 0 6 13 23 2.2 6 0.3 63 ,03 7 34
S i rac us a 4 04 .36 9 27 2 .21 3.9 7 4,2 1 6 7 3 26 3 .70 1.7 8 4,6 3 6 52 27 0.3 9 1.0 73 ,19 6 69
Tra p an i 4 36 .09 7 26 3 .08 7.8 6 3,2 4 6 0 3 26 7 .12 1.9 6 9,2 0 6 13 24 3.0 8 8.2 34 ,44 5 57
T o t ale reg io n e 5.0 0 3.8 12 3 .5 1 1 .74 7 .9 8 8 ,9 7 7 0 2 3 .4 2 5 .33 8 .0 8 6 ,9 6 6 85 3 .2 73 .8 2 3 .2 0 9 ,67 6 54
C om un i e P rov in ce reg io n a li : d eb ito com pless ivo p ro cap it e a l 31 .12 .2009
Va lo ri in un ità d i eu ro
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
GRAF. 2
Totale comuni e province -
distribuzione debito medio-lungo termine pro-capite - anno 2009
Catania
18%
Enna
7%
Ragusa
14%
Trapani
10%
Agrigento
7%
Caltanissetta
8%
Messina
14%
Palermo
10%
Siracusa
12%
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Per quanto attiene alle due tipologie di tassi d’interesse (fisso o variabile)
applicati ai mutui degli enti locali, nettamente prevalente è il tasso fisso che occupa
più del 98% del totale.
Inoltre, i mutui con tasso variabile, hanno una sorte capitale che si arresta molto
al di sotto della soglia dei 500.000 euro (GRAF. 3).
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
9
GRAF. 3
Classificazione mutui per tipologia di tasso d'interesse
0,00
500.000.000,00
1.000.000.000,00
1.500.000.000,00
2.000.000.000,00
2.500.000.000,00
3.000.000.000,00
2007 2008 2009
Am
monta
reM
utu
i
Tasso Fisso
Tasso Variabile
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
4.2 Il debito dei comuni
Per quanto riguarda i comuni, lo stock di debito complessivo nel 2009 è pari a
2.856 milioni di euro, composto da mutui per un valore pari a 2.630 milioni di euro
(quasi il 92% del debito complessivo), da obbligazioni per un valore pari a 224
milioni di euro (quasi l’8%) e da aperture di credito per un valore pari a 2 milioni di
euro (0,1%) (TAB. 4 e 5; GRAF. 4 e 5).
TAB. 4
TipologiaIndebitamento
2007 % 2008 % 2009 %
Mutui 2.672.625.189,88 88,48% 2.667.642.633,28 90,49% 2.629.835.203,46 92,08%
Obbligazioni 247.233.453,35 8,19% 233.398.744,38 7,92% 224.340.426,19 7,85%
Aperture dicredito 100.633.618,90 3,33% 47.010.996,65 1,59% 2.001.910,28 0,07%
Totale 3.020.492.262,12 100,00% 2.948.052.374,31 100,00% 2.856.177.539,93 100,00%
Comuni. Composizione del debito
Valori in unità di euro
Fonte: elaborazione Sezione di Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
GRAF.4
Comuni - classificazione per tipologia debiti medio-lungo termine -
Anno 2009
Obbligazioni
8%
Aperture di credito
0%
Mutui
92%
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
10
TAB . 5
200 7 2 007% 2008 2008 % 20 09 2 009%
Ag rig ento 1 70 .842 .7 74,79 6 ,4% 149 .033 .563,18 5,6% 14 6.243.7 00 ,51 5 ,6%
Ca ltanisse tta 91.903 .10 6,50 3 ,4% 9 4.754 .624 ,0 6 3,6% 92.530.3 38 ,47 3 ,5%
Cata nia 9 42 .364 .0 61,46 3 5 ,3% 942 .449 .578,88 35,3 % 89 4.201.3 77 ,86 3 4 ,0%
E nna 45.454 .21 9,30 1 ,7% 4 3.327 .128 ,2 5 1,6% 43.271.5 45 ,16 1 ,6%
Me ssina 4 21 .165 .8 49,55 1 5 ,8% 384 .418 .713,71 14,4 % 40 4.921.7 76 ,86 1 5 ,4%
P alermo 4 63 .606 .4 21,42 1 7 ,3% 517 .739 .530,99 19,4 % 46 7.332.7 71 ,89 1 7 ,8%
Rag usa 1 44 .215 .7 64,23 5 ,4% 142 .736 .683,70 5,4% 18 1.503.6 29 ,03 6 ,9%
S iracu sa 1 77 .277 .6 99,81 6 ,6% 171 .454 .439,64 6,4% 18 2.237.8 84 ,74 6 ,9%
Trapa ni 2 15 .795 .2 92,82 8 ,1% 221 .728 .370,87 8,3% 21 7.592.1 78 ,94 8 ,3%
Total e 2.672 .62 5 .189,8 8 100,0 % 2.667 .642 .63 3,28 100,0% 2.629 .835 .203,4 6 100,0%
Ag rig ento 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%
Ca ltanisse tta 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%
Cata nia 51.066 .90 3,32 2 0 ,7% 4 2.480 .323 ,0 4 18,2 % 38.900.7 54 ,29 1 7 ,3%
E nna 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%
Me ssina 48.997 .56 1,25 1 9 ,8% 4 8.862 .675 ,0 0 20,9 % 48.722.8 85 ,00 2 1 ,7%
P alermo 1 47 .168 .9 88,78 59 ,5% 142 .055 .746,34 60,9 % 13 6 .716.7 86 ,90 60 ,9%
Rag usa 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%
S iracu sa 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%
Trapa ni 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%
Total e247 .23 3 .453,3 5 100,0% 233 .398 .74 4,38 100,0% 224 .340 .426,1 9 100,0%
Ag rig ento 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%
Ca ltanisse tta 1 97 .923,55 0 ,2% 182.80 1,91 0,4% 16 6.992 ,1 6 8 ,3%
Cata nia 1 00 .211 .3 82,00 99 ,6% 4 5.700 .000 ,0 0 97,2 % 0 ,00 0 ,0%
E nna 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%
Me ssina 1 71 .980,22 0 ,2% 90.0 00 ,00 0,2% 55 .0 00,00 2 ,7%
P alermo 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%
Rag usa 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%
S iracu sa 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%
Trapa ni 52 .333 ,13 0 ,1% 1.0 38 .194 ,74 2,2% 1 .779 .91 8,12 8 8 ,9%
Total e1 00 .633 .6 18,90 100,0% 47 .010 .99 6,65 100,0% 2 .001 .91 0,28 100,0%
Ag rig ento 1 70 .842 .7 74,79 5 ,7% 149 .033 .563,18 5,1% 14 6.243.7 00 ,51 5 ,1%
Ca ltanisse tta 92.101 .03 0,05 3 ,0% 9 4.937 .425 ,9 7 3,2% 92.697.3 30 ,63 3 ,2%
Cata nia 1 .09 3.642 .346,7 8 36 ,2% 1 .030.6 29 .901,92 35,0 % 93 3 .102.1 32 ,15 32 ,7%
E nna 45.454 .21 9,30 1 ,5% 4 3.327 .128 ,2 5 1,5% 43.271.5 45 ,16 1 ,5%
Me ssina 4 70 .335 .3 91,02 1 5 ,6% 433 .371 .388,71 14,7 % 45 3.699.6 61 ,86 1 5 ,9%
P alermo 6 10 .775 .4 10,20 20 ,2% 659 .795 .277,33 22,4 % 60 4 .049.5 58 ,79 21 ,1%
Rag usa 1 44 .215 .7 64,23 4 ,8% 142 .736 .683,70 4,8% 18 1.503.6 29 ,03 6 ,4%
S iracu sa 1 77 .277 .6 99,81 5 ,9% 171 .454 .439,64 5,8% 18 2.237.8 84 ,74 6 ,4%
Trapa ni 2 15 .847 .6 25,95 7 ,1% 222 .766 .565,61 7,6% 21 9.372.0 97 ,06 7 ,7%
Total e 3 .02 0.492 .262,1 2 100,0% 2 .948.0 52 .374,31 100,0% 2.856 .177.53 9,93 100,0%
Com uni aggregati per area provinciale. Composizione debito complessivo
Mutui
O bbligaz ioni
Ape rture di credito
V alor i in un ità d i euro
A rea
pro vinc ia le
Totale
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
11
GRAF. 5
Distribuzione debito medio-lungo termine
comuni aggregati per aree provinciali - 2009
Catania
33%
Messina
16%
Trapani
8%
Palermo
21%
Ragusa
6%
Enna
2%
Caltanissetta
3%Agrigento
5%Siracusa
6%
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
La maggioranza dei comuni siciliani mostra nel triennio una flessione
dell’andamento del debito.
In controtendenza, i comuni dell’area provinciale di Ragusa che presentano nel
2009 un incremento di circa il 26% rispetto al dato del 2007 e di circa il 27% rispetto
a quello del 2008, come pure i comuni nell’area provinciale di Siracusa che
espongono un, seppure lieve, incremento.
L’evidenza qualitativa conferma poi una progressiva riduzione di emissioni
obbligazionarie che, a tutto il 2009, ammontano a 224 milioni di euro e assorbono
una percentuale del totale pari all’8%, con decremento percentuale rispetto a quanto
riscontrato nel biennio precedente (circa il 4% rispetto al 2008 e circa il 10% rispetto
al 2007).
Il debito medio pro capite riferito solo ai comuni, mostra nel 2009 un valore
pari ad euro 571, con oscillazioni tra euro 322 (comuni dell’area provinciale di
Agrigento) ed euro 858 (comuni dell’area provinciale di Catania).
I comuni dell’area provinciale di Messina registrano il valore più alto in
rapporto alla popolazione residente (euro 710) (TAB. 6).
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
12
TAB . 6
20072007
p.c.2008
2008
p .c.2009
2009
p .c.
Agrigento 170.842.774,79 376 149.033.563,18 328 146.243.700,51 322
Caltan isse tta 92.101.030,05 347 94.937.425,97 358 92.697.330,63 349
Catania 1.093.642.346,78 1.005 1.030.629.901,92 948 933.102.132,15 858
Enna 45.454.219,30 267 43.327.128,25 255 43.271.545,16 254
Messina 470.335.391,02 736 433.371.388,71 678 453.699.661,86 710
Pale rm o 610.775.410,20 497 659.795.277,33 536 604.049.558,79 491
Ragusa 144.215.764,23 456 142.736.683,70 451 181.503.629,03 574
Siracus a 177.277.699,81 438 171.454.439,64 424 182.237.884,74 451
Trapani 215.847.625,95 495 222.766.565,61 511 219.372.097,06 503
Tota le
Regione Sic ilia
3.020.492.262,12 604 2.948.052.374,31 4.488 2.856.177.539,93 571
Valori in unità di euro
Com uni. De bito com ple ssiv o pro c apite
a l 31 .12 .200 7-20 08-20 09
Area
Provinc iale
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
L’analisi dei dati condotta per singole classi di ente, mostra che il debito nel
2009 si attesta nei comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti su un valore
medio pari a 2.532 milioni di euro che corrisponde a 554 euro pro capite; nei comuni
con popolazione inferiore ai 5000 abitanti il valore medio di 324 milioni di euro
corrisponde ad un pro capite di euro 680 (TAB. 7 e GRAF. 6).
TAB. 7
20 0720 07
p .c .2 008
200 8
p . c.20 09
2 009
p .c .
Inferiore 5000 ab. -2 .329.928.756 509 -2.356.924.028 515 -2.308.176.300 505
Su periore 5000 ab. 2.329.928.756 509 2.356.924.028 515 2.308.176.300 505
Inferiore 5000 ab. 2.584.426 5 2.477.405 5 2.365.479 5
Su periore 5000 ab. 244.649.027 53 230.921.339 50 221.974.947 49
Inferiore 5000 ab. 0 0 ,00 90.000 0,19 55.000 0,12
Su periore 5000 ab. 100.633.619 22 46.920.997 10 1.946.910 0,43
Inferiore 5000 ab. 345.280.860 725 313.286.011 657 324.079.382 68 0
Su periore 5000 ab. 2.675.211.402 585 2.634.766.364 576 2.532.098.158 55 4
Totale
O bbligazion i
Aperture d i cred ito
Va lo ri i n u ni tà d i eu ro
Mutu i
Com un i. Deb ito com plessivo al 31 .12 .2007-2008-2009
C om un i
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
13
GRAF. 6
2007
2008
2009
0
500.000.000
1.000.000.000
1.500.000.000
2.000.000.000
2.500.000.000
3.000.000.000
Classificazione debito complessivo per numerosità
demografica
Inf er ior e5000
ab.
Super ior e5000
ab.
0
100
200
300
400
500
600
700
800
2007 2008 2009
Classificazione debito complessivo pro capite su base
demografica
Inf eriore 5000
ab.
Super iore 5000
ab.
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
In base ai soggetti finanziatori, il debito residuo dei comuni a fine 2009, mostra
una prevalenza di mutui contratti con la Cassa DD.PP. ed istituti equiparati (INPDAP
e Credito sportivo) che segna il 92% del totale, mentre i mutui con gli istituti di
credito ordinario non superano l’8% , con una lieve diminuzione rispetto al 2007 ed
al 2008 (TAB. 8 e GRAF. 7)
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
14
T A B . 8
2 0 0 7 2 0 0 7 % 2 0 0 8 2 0 0 8 % 2 0 0 9 2 0 0 9 %
A g r ig e n t o 1 5 9 , 1 3 6 , 8 3 % 1 3 8 , 8 1 5 ,9 8 % 1 3 7 ,3 9 5 ,9 4 %
C a l t a n is s e t t a 8 3 ,7 8 3 , 6 0 % 8 6 ,9 2 3 ,7 4 % 8 5 ,3 2 3 ,6 9 %
C a t a n i a 7 8 6 , 8 4 3 3 ,7 7 % 7 7 0 , 8 4 3 3 ,2 1 % 7 4 7 ,0 7 3 2 , 3 0 %
E n n a 4 0 ,8 9 1 , 7 5 % 3 9 ,0 4 1 ,6 8 % 3 9 ,2 8 1 ,7 0 %
M e s s in a 3 9 2 , 4 6 1 6 ,8 4 % 3 5 7 , 6 3 1 5 ,4 1 % 3 8 2 ,1 6 1 6 , 5 2 %
P a le rm o 4 3 2 , 7 7 1 8 ,5 7 % 4 9 1 , 0 6 2 1 ,1 5 % 4 4 3 ,9 4 1 9 , 1 9 %
R a g u s a 1 3 0 , 5 4 5 , 6 0 % 1 2 8 , 6 5 5 ,5 4 % 1 6 8 ,4 4 7 ,2 8 %
S i r a c u s a 1 0 7 , 3 8 4 , 6 1 % 1 0 5 , 1 9 4 ,5 3 % 1 1 1 ,5 0 4 ,8 2 %
T ra p a n i 1 9 6 , 5 1 9 1 ,5 7 % 2 0 3 , 0 8 8 ,7 5 % 1 9 8 ,0 3 8 ,5 6 %
T o t a le2 . 3 3 0 , 3 0 1 0 0 ,0 0 % 2 .3 2 1 ,2 3 1 0 0 , 0 0 % 2 .3 1 3 ,1 4 1 0 0 ,0 0 %
A g r ig e n t o 3 ,1 0 1 , 3 9 % 2 , 2 4 0 ,0 0 1 , 3 1 0 ,0 0
C a l t a n is s e t t a 0 ,0 0 0 , 0 0 % 0 , 0 0 0 ,0 0 0 , 0 0 0 ,6 2 %
C a t a n i a 1 2 1 , 7 7 5 4 ,5 5 % 1 3 9 , 4 3 0 ,0 0 1 1 7 ,7 1 0 ,0 0 %
E n n a 0 ,0 1 0 , 0 1 % 0 , 0 1 0 ,0 0 0 , 0 1 5 5 , 7 0 %
M e s s in a 1 ,4 3 0 , 6 4 % 1 , 1 3 0 ,0 0 0 , 8 3 0 ,0 1 %
P a le rm o 1 9 ,3 4 8 , 6 6 % 1 6 ,6 5 0 ,0 0 1 3 ,9 5 0 ,3 9 %
R a g u s a 9 ,2 2 4 , 1 3 % 8 , 6 9 0 ,0 0 8 , 2 0 6 ,6 0 %
S i r a c u s a 6 0 ,0 1 2 6 ,8 8 % 5 5 ,6 6 0 ,0 0 6 1 ,8 2 3 ,8 8 %
T ra p a n i 8 ,3 5 3 , 7 4 % 7 , 8 5 0 ,0 0 7 , 4 9 2 9 , 2 5 %
T o ta le2 2 3 , 2 3 1 0 0 ,0 0 % 2 3 1 , 6 5 0 ,0 0 2 1 1 ,3 2 3 ,5 4 %
A g r ig e n t o 7 ,9 1 8 , 7 7 % 7 , 4 6 8 ,6 3 % 7 , 1 1 9 ,0 0 %
C a l t a n is s e t t a 7 ,6 1 8 , 4 4 % 7 , 3 8 8 ,5 5 % 6 , 8 3 8 ,6 4 %
C a t a n i a 2 2 ,0 0 2 4 ,4 0 % 2 1 ,5 6 2 4 ,9 5 % 1 9 ,9 6 2 5 , 2 6 %
E n n a 3 ,1 9 3 , 5 3 % 2 , 9 9 3 ,4 6 % 2 , 7 6 3 ,5 0 %
M e s s in a 2 0 ,9 9 2 3 ,2 7 % 1 7 ,8 1 2 0 ,6 2 % 1 4 ,4 8 1 8 , 3 2 %
P a le rm o 1 0 ,4 4 1 1 ,5 7 % 9 , 0 3 1 0 ,4 6 % 8 , 5 1 1 0 , 7 7 %
R a g u s a 4 ,4 5 4 , 9 4 % 5 , 3 9 6 ,2 4 % 4 , 8 7 6 ,1 6 %
S i r a c u s a 2 ,8 3 3 , 1 4 % 3 , 9 7 4 ,6 0 % 2 , 4 3 3 ,0 7 %
T ra p a n i 1 0 ,7 7 1 1 ,9 4 % 1 0 ,8 0 1 2 ,5 0 % 1 2 ,0 7 1 5 , 2 8 %
T o t a le 9 0 ,1 7 1 0 0 ,0 0 % 8 6 ,3 9 1 0 0 , 0 0 % 7 9 ,0 2 1 0 0 ,0 0 %
A g r ig e n t o 0 ,7 1 2 , 4 5 % 0 , 5 3 1 ,8 6 % 0 , 4 4 1 ,6 5 %
C a l t a n is s e t t a 0 ,5 1 1 , 7 8 % 0 , 4 5 1 ,5 8 % 0 , 3 8 1 ,4 4 %
C a t a n i a 1 1 ,7 6 4 0 ,6 6 % 1 0 ,6 2 3 7 ,4 5 % 9 , 4 5 3 5 , 8 6 %
E n n a 1 ,3 6 4 , 7 0 % 1 , 2 9 4 ,5 4 % 1 , 2 2 4 ,6 1 %
M e s s in a 6 ,2 9 2 1 ,7 5 % 7 , 8 5 2 7 ,6 6 % 7 , 4 5 2 8 , 2 8 %
P a le rm o 1 ,0 7 3 , 6 9 % 1 , 0 0 3 ,5 3 % 0 , 9 3 3 ,5 4 %
R a g u s a 0 ,0 0 0 , 0 0 % 0 , 0 0 0 ,0 0 % 0 , 0 0 0 ,0 0 %
S i r a c u s a 7 ,0 6 2 4 ,4 0 % 6 , 6 3 2 3 ,3 8 % 6 , 4 9 2 4 , 6 2 %
T ra p a n i 0 ,1 7 0 , 5 7 % 0 , 0 0 0 ,0 0 % 0 , 0 0 0 ,0 0 %
T o ta le2 8 ,9 2 1 0 0 ,0 0 % 2 8 ,3 7 1 0 0 , 0 0 % 2 6 ,3 6 1 0 0 ,0 0 %
A g r ig e n t o 1 7 0 , 8 4 6 , 3 9 % 1 4 9 , 0 3 5 ,5 9 % 1 4 6 ,2 4 5 ,5 6 %
C a l t a n is s e t t a 9 1 ,9 0 3 , 4 4 % 9 4 ,7 5 3 ,5 5 % 9 2 ,5 3 3 ,5 2 %
C a t a n i a 9 4 2 , 3 6 3 5 ,2 6 % 9 4 2 , 4 5 3 5 ,3 3 % 8 9 4 ,2 0 3 4 , 0 0 %
E n n a 4 5 ,4 5 1 , 7 0 % 4 3 ,3 3 1 ,6 2 % 4 3 ,2 7 1 ,6 5 %
M e s s in a 4 2 1 , 1 7 1 5 ,7 6 % 3 8 4 , 4 2 1 4 ,4 1 % 4 0 4 ,9 2 1 5 , 4 0 %
P a le rm o 4 6 3 , 6 1 1 7 ,3 5 % 5 1 7 , 7 4 1 9 ,4 1 % 4 6 7 ,3 3 1 7 , 7 7 %
R a g u s a 1 4 4 , 2 2 5 , 4 0 % 1 4 2 , 7 4 5 ,3 5 % 1 8 1 ,5 0 6 ,9 0 %
S i r a c u s a 1 7 7 , 2 8 6 , 6 3 % 1 7 1 , 4 5 6 ,4 3 % 1 8 2 ,2 4 6 ,9 3 %
T ra p a n i 2 1 5 , 8 0 8 , 0 7 % 2 2 1 , 7 3 8 ,3 1 % 2 1 7 ,5 9 8 ,2 7 %
T o t a l e 2 . 6 7 2 , 6 3 1 0 0 ,0 0 % 2 .6 6 7 ,6 4 1 0 0 , 0 0 % 2 .6 2 9 ,8 4 1 0 0 ,0 0 %
C a s s a D D . P P
I s t i t u t i d i C r e d i t o O r d i n a r i o
I s t . C r e d . S p o r t i v o
V a l o r i in m i li o n i d i e u r o
A l t r i I s t i t u t i f i n a n z i a r i
T o t a l e m u t u i
C o m u n i a g g r e g a t i p e r a r e a p r o v i n c i a l e
M u t u i a l 3 1 . 1 2 . 2 0 0 7 - 2 0 0 8 - 2 0 0 9
A r e a
p r o v i n c i a l e
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
15
GRAF. 7
Totale comuni - classificazione per tipologia di ente erogatore 2009
88%
8%
3%
1%
Cassa
DD.PP.
Altri istituti
Ist.Cred.Ordinario
Ist.Cred.Sportivo
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Quanto alla destinazione dei finanziamenti, a prevalere sono le spese di
costruzione, ristrutturazione, eccetera, di opere e impianti che costituiscono il 44%
del totale, mentre le spese destinate all’acquisto, costruzione, ristrutturazione,
eccetera, di immobili residenziali e non residenziali, non vanno oltre il 25% (TAB. 9
e GRAF. 8)9. Interessa merita il dato del 10,2% destinato alla copertura di debiti fuori
bilancio.
9 Il disallineamento tra il dato relativo al debito complessivo e quello riportato nella tabella per destinazioni(tab. 9), dipende dalla disaggregazione in milioni.
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
16
TAB. 9
Agrigento 42,98 62,13 2,84 0,26 1,72 - - - 3,02 30,58 0,68 144,23
% Agrigento 29,80% 43,08% 1,97% 0,18% 1,19% 0,00% 0,00% 0,00% 2,10% 21,21% 0,47% 100,00%
Caltanissetta 12,78 60,17 0,76 0,25 0,43 - - - - 6 ,91 2,98 84,27
%Caltanissetta 15,16% 71,41% 0,90% 0,29% 0,52% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 8,20% 3,53% 100,00%
Catania 258,24 317,03 59,58 1,32 42,63 69,79 0,12 - 19,86 112,30 23,54 904,40
%Catania 28,55% 35,05% 6,59% 0,15% 4,71% 7,72% 0,01% 0,00% 2,20% 12,42% 2,60% 100,00%
Enna 17,70 18,69 0,28 - 2 ,38 - - 1,87 2,52 1,65 1,13 46,23
%Enna 38,30% 40,43% 0,61% 0,00% 5,15% 0,00% 0,00% 4,04% 5,45% 3,57% 2,45% 100,00%
Messina 106,21 216,53 23,70 1,29 5,44 - - - 15,47 80,92 3,13 452,69
%Messina 23,46% 47,83% 5,23% 0,29% 1,20% 0,00% 0,00% 0,00% 3,42% 17,88% 0,69% 100,00%
Palermo 129,88 237,12 16,98 1,03 5,23 25,42 0,00 3,16 19,37 20,64 144,18 603,02
%Palermo 21,54% 39,32% 2,82% 0,17% 0,87% 4,22% 0,00% 0,52% 3,21% 3,42% 23,91% 100,00%
Ragusa 54,62 64,38 18,16 2,29 1,19 - - - 24,00 9,82 1,98 176,44
%Ragusa 30,96% 36,49% 10,29% 1,30% 0,67% 0,00% 0,00% 0,00% 13,60% 5,56% 1,12% 100,00%
Siracusa 49,81 100,80 2,27 - 1 ,60 0,22 - - 3,66 21,71 2,16 182,24
%Siracusa 27,33% 55,31% 1,25% 0,00% 0,88% 0,12% 0,00% 0,00% 2,01% 11,91% 1,18% 100,00%
Trapani 29,56 158,29 3,60 0,22 0,99 - - - 15,16 2,17 8,18 218,17
%Trapani 13,55% 72,55% 1,65% 0,10% 0,45% 0,00% 0,00% 0,00% 6,95% 1,00% 3,75% 100,00%
Totale Regione
Sici lia 701,78 1.235, 13 128,17 6,66 61,62 95,43 0,12 5,03 103,07 286,71 187,97 2.811,68
%To tale Reg ione
Sicilia24,96% 43,93% 4,56% 0,24% 2,19% 3,39% 0,00% 0,18% 3,67% 10,20% 6,69% 100,00%
Area provinciale
(5)
acquisizione
aree,
espropri e
serv itù
onerose
(6)
partec.
azionarie e
conferimenti
di capitale
(7)
trasferime
nti in
c/capitale
destinati
ad
investimen
ti a cura di
altro ente
appartene
nte alla PA
(4)
oneri per
beni
immateriali
ad uso
pluriennale
Totale
Valori in milioni di euro
(11)
altro
(specificare)
(8)
trasfer imenti in
c/capitale in favore disoggetti concessionari di
lavori pubbli ci ,propr ietari e/o gestori di
reti e impianti o di
sogget ti che eroganoservizi pubbli ci , le cui
concessioni o contratti di
servizio prevedono laretrocessione degli
investimenti agli enti
committenti alla data discadenza
(9)
interventi
aventi fina lità
pubblica volti
al recupero e
alla
valorizzazione
del territorio
(10)
Debiti fuori
bilancio
Comuni aggregati per area provinciale. Destinazione finanziamenti a medio-lungo termine - Anno 2009
(1)
acquisto,
costruzione,
ristrutturazion
e e
manutenzione
straordinaria
di immobili
residenzial i e
non
residenzia li
(2)
costruzione,
demolizione,
ristrutturazion
e, recupero e
manutenzione
straordinaria di
opere e
impianti
(3)
acquisto di
impianti,
macchinari,
attrezzature,
mezzi di
trasporto e
altri beni
mobili ad
uso
pluriennale
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
17
GRAF. 8
25,0%
43,9%
4,6%
0,2%2,2% 3,4%
0,0% 0,2%
3,7%
10,2%
6,7%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
indebitam
ento
com
ple
ssiv
o
(1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)
Destinazione indebitamento complessivo fine 2009
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
4.3 Il debito delle province regionali
Per quanto riguarda le province regionali, lo stock di debito complessivo nel
2009 è pari a 418 milioni di euro, composto da mutui per un valore pari a 318
milioni di euro (quasi il 76% del debito complessivo), da obbligazioni per un valore
pari a 99 milioni di euro (quasi il 24%) (TAB. 10).
TAB. 10Tipologia
Indebitamento
2007 % 2008 % 2009 %
Mutui 382.109.867,29 77,78% 372.949.312,61 78,14% 318.086.932,21 76,16%
Obbligazioni 109.145.859,28 22,22% 104.336.400,04 21,86% 99.558.737,53 23,84%
Aperture dicredito 0,00 0,00% 0,00 0,00% 0,00 0,00%
Totale 491.255.726,57 100,00% 477.285.712,65 100,00% 417.645.669,74 100,00%
Province regionali. Debito complessivo: composizione
Valori in unità di euro
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Quasi il totale dei mutui risulta costituito con la Cassa DD.PP. (94%). Modesto
il ricorso a istituti di credito sportivo (4%), mentre solo al 2% ascende la quantità di
mutui con istituti di credito ordinario, cui del resto ha fatto ricorso solo la provincia
regionale di Siracusa (TAB. 11 e GRAF. 9).
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
18
TAB. 11
2007 2008 2009 2007 2008 2009 2007 2008 2009 2007 2008 2009 2007 2008 2009
42.455.488,00 27.645.577,00 20.271.957,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 42.455.488,00 27.645.577,00 20.271.957,00
15.200.317,00 14.402.417,96 13.563.165,42 0,00 0,00 0,00 3.021.912,00 2.843.513,56 2.657.452,91 0,00 0,00 0,00 18.222.229,00 17.245.931,52 16.220.618,33
87.436.310,05 82.147.711,88 76.587.661,86 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 87.436.310,05 82.147.711,88 76.587.661,86
18.311.742,00 17.518.339,00 16.591.944,00 0,00 0,00 0,00 2.491.557,40 2.289.330,30 2.077.740,00 0,00 0,00 0,00 20.803.299,40 19.807.669,30 18.669.684,00
25.602.882,71 38.440.679,37 36.031.292,72 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 25.602.882,71 38.440.679,37 36.031.292,72
28.035.289,00 28.290.933,00 14.264.693,00 0,00 0,00 0,00 807.936,00 777.276,00 745.299,00 0,00 0,00 0,00 28.843.225,00 29.068.209,00 15.009.992,00
42.242.819,00 45.126.813,00 45.014.067,00 0,00 0,00 0,00 5.370.443,00 5.907.274,00 5.499.498,00 442.669,00 348.972,00 243.169,00 48.055.931,00 51.383.059,00 50.756.734,00
70.583.536,66 69.616.553,93 67.222.526,42 6.105.726,46 5.874.438,02 5.633.170,50 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 76.689.263,12 75.490.991,95 72.855.696,92
31.193.597,18 29.249.178,66 9.565.321,27 0,00 0,00 0,00 2.807.642,11 2.470.304,93 2.117.974,11 0,00 0,00 0,00 34.001.239,29 31.719.483,59 11.683.295,38
361.061.981,60 352.438.203,80 299.112.628,69 6.105.726,46 5.874.438,02 5.633.170,50 14.499.490,51 14.287.698,79 13.097.964,02 442.669,00 348.972,00 243.169,00 382.109.867,57 372.949.312,61 318.086.932,21
Totale mutui
Trapani
Cassa DD.PP Ist. Cred. Ordinario Ist. Cred. Sportivo
EnnaMessinaPalermoRagusa
Valori in unità di euro
TOTALE
Provinceregionali
Siracusa
Altri Istituti finanziari
Catania
AgrigentoCaltanissetta
Province regionali - Mutui al 31.12.2007-2008-2009
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
GRAF. 9
Province regionali -classificazione per tipologia di ente erogatore - 2009
94%
2%
4%
0%
Cassa DD.PP.
Altri istituti
Ist.Cred.Ordinario
Ist.Cred.Sportivo
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
19
La destinazione per settori dei finanziamenti, tramite indebitamento a medio-
lungo termine, registrata a fine 2009, è diversa nelle amministrazioni provinciali
rispetto ai comuni, che presentano uno stock di debito destinato quasi esclusivamente
(96%) alle spese di acquisto, costruzione, ristrutturazione, eccetera di immobili
residenziali e non residenziali e di costruzione, ristrutturazione, di opere e impianti
eccetera (TAB. 12).
TAB. 12 Valori in migliaia di euro
Agrigento 8.375,78 11.896,18 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 20.271,96
Caltanissetta 0,00 15.901,67 318,94 0,00 0,00 0,00 0,00 16.220,62
Catania 42.813,96 33.773,70 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 76.587,66
Enna 6.464,87 9.476,22 2.728,59 0,00 0,00 0,00 0,00 18.669,68
Messina 29.077,64 0,00 0,00 0,00 0,00 6.953,66 0,00 36.031,29
Palermo 85.733,18 1.505,22 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 87.238,40
Ragusa 26.867,34 22.482,34 0,00 0,00 1.319,55 0,00 87,51 50.756,73
Siracusa 5.633,17 76.577,17 0,00 5,45 5,40 0,00 87,50 88.153,19
Trapani 23.716,14 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 23.716,14
TOTALE 228.682,07 171.612,50 3.047,54 545,28 6.717,12 6.953,66 87,51 417.645,67
Provincia
interventi
aventi finalità
pubblica volti al
recupero e allavalorizzazione
del territorio
Province regionali. Destinazione finanziamenti medio-lungo termine - Anno 2009
Debiti fuori
bilancio
altro
(specificare)Totale
acquisto,
costruzione,
ristrutturazione e
manutenzione
straordinaria di
immobili
residenziali e
non residenziali
costruzione,
demolizione,
ristrutturazione,
recupero e
manutenzione
straordinaria di
opere e impianti
acquisto di
impianti,
macchinari,
attrezzature,
mezzi di
trasporto e altri
beni mobili ad
uso pluriennale
partec.azionarie
conferimenti di
capitale
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
4.4 L’indebitamento a breve termine di comuni e province
Per quanto riguarda l’indebitamento a breve termine, vengono in
considerazione sia le anticipazioni di tesoreria 10 inestinte a fine anno, sia i
finanziamenti a breve termine.
A fine 2009, lo stock di debito a breve termine dei comuni, ammonta a 226
milioni di euro con un decremento, tuttavia, rispetto al biennio precedente.
Le due componenti su indicate registrano nel triennio un andamento opposto.
Le anticipazioni di cassa aumentano da 143 milioni di euro del 2007 a 215
10 Le anticipazioni di tesoreria (dette anche di cassa) ex art. 222 d.lvo n. 267 del 2000, pur imputate al titoloV delle entrate, se restituite entra l’esercizio considerato, non costituiscono indebitamento in senso tecnico, inquanto non rientrano tra le fonti tipiche di finanziamento degli investimenti ma costituisconosostanzialmente uno strumento per fronteggiare momentanee carenze di liquidità dell’ente. Diverso il caso diquote inestinte a fine anno che gravano perciò sull’ente con carico di restituzione, insieme all’indebitamentostricto sensu
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
20
milioni di euro del 2009; i finanziamenti a breve, invece registrano un decremento
passando da 109 milioni di euro del 2007 a 10 milioni di euro del 2009 (TAB. 13 e
GRAF.10).
Tali dati confermano la crisi di liquidità conseguita ai recenti tagli di
finanziamenti agli enti locali, ivi compresi quelli siciliani.
TAB.13
Agrigento 15.984.337,13 10.307.528,82 18.787.299,20 895.694,62 895.694,62 1.123.694,62 16.880.031,75 11.203.223,44 19.910.993,82
Caltanissetta 3.330.337,35 4.345.273,61 3.492.814,00 52.000,00 52.000,00 143.888,28 3.382.337,35 4.397.273,61 3.636.702,28
Catania 54.375.038,91 63.773.074,28 99.089.705,18 100.566.444,85 46.004.129,68 2.674.190,58 154.941.483,76 109.777.203,96 101.763.895,76
Enna 2.215.439,01 2.679.168,97 3.162.474,93 87.638,62 0,00 1.500.000,00 2.303.077,63 2.679.168,97 4.662.474,93
Messina 12.972.441,08 35.292.572,43 18.608.161,51 259.241,87 56.947,53 506.947,53 13.231.682,95 35.349.519,96 19.115.109,04
Palermo 7.665.879,78 9.103.167,91 25.110.618,19 145.985,81 299.006,88 291.613,29 7.811.865,59 9.402.174,79 25.402.231,48
Ragusa 24.959.374,82 60.308.433,41 20.613.787,39 0,00 0,00 1.500.000,00 24.959.374,82 60.308.433,41 22.113.787,39
Siracusa 21.200.212,58 20.203.474,13 24.761.113,67 2.815.442,40 39.313,92 84.763,46 24.015.654,98 20.242.788,05 24.845.877,13
Trapani 52.333,13 1.038.194,74 1.779.918,12 3.821.769,06 3.003.463,60 2.447.322,79 3.874.102,19 4.041.658,34 4.227.240,91
TotaleRegione
Sicilia 142.755.393,79 207.050.888,30 215.405.892,19 108.644.217,23 50.350.556,23 10.272.420,55 251.399.611,02 257.401.444,53 225.678.312,74
20092007 2008 2009 2007AreaProvinciale
Valori inunitàdieuro
Comuni.Debitoabrevetermineal 31.12.2007-2008-2009
2008 2009 2007 2008
AnticipazionidiCassa Finanziamentiabrevetermine Totale
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
GRAF. 10
Indebitamento a breve termine - composizione triennio 2007-2009
0,00
50.000.000,00
100.000.000,00
150.000.000,00
200.000.000,00
250.000.000,00
2007 2008 2009
Anticipazioni di Cassa
Finanziamenti a breve
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
L’area provinciale che assorbe, sia in termini assoluti sia in termini pro-capite,
la quota maggiore dei debiti a breve termine durante il triennio è quella di Catania
che, in particolare per il pro-capite, registra il valore più elevato, sia nel 2008 che
nel 2009 (TAB. 14).
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
21
TAB. 14
Agrige nto 35 ,15 2 2,6 7 4 1,3 2 1 ,97 1,9 7 2,4 7 3 7,1 2 2 4,6 4 4 3,7 9
Ca lta nis se tta 12 ,54 1 6,3 7 1 3,1 6 0 ,20 0,2 0 0,5 4 1 2,7 4 1 6,5 6 1 3,7 0
C at ania 49 ,99 5 8,6 3 9 1,1 0 9 2,4 6 4 2,3 0 2,4 6 1 4 2,4 5 1 00 ,9 3 9 3,5 6
E nna 13 ,03 1 5,7 5 1 8,5 9 0 ,52 0,0 0 8,8 2 1 3,5 4 1 5,7 5 2 7,4 1
M e ss ina 20 ,30 5 5,2 3 2 9,1 2 0 ,41 0,0 9 0,7 9 2 0,7 1 5 5,3 2 2 9,9 1
P a lerm o 6 ,2 3 7,4 0 2 0,4 2 0 ,12 0,2 4 0,2 4 6 ,3 5 7,6 4 2 0,6 5
R agu sa 78 ,87 1 90 ,5 7 6 5,1 4 0 ,00 0,0 0 4,7 4 7 8,8 7 1 90 ,5 7 6 9,8 8
S ira cus a 52 ,43 4 9,9 6 6 1,2 3 6 ,96 0,1 0 0,2 1 5 9,3 9 5 0,0 6 6 1,4 4
Tra pa ni 0 ,1 2 2,3 8 4,0 8 8 ,76 6,8 9 5,6 1 8 ,8 8 9,2 7 9 ,69
To ta le Re gione
S icilia 28 ,53 4 1,3 8 4 3,0 5 2 1,7 1 1 0,0 6 2,0 5 5 0,2 4 5 1,4 4 4 5,1 0
20082007 2008 2009 2007
Valori in unità di euro
Area Pr ovin ciale
2009 2007 2008 2009
D eb ito a breve termine p ro -capite al 3 1 .12 .2 007-20 08-20 09
A ntic ipazion i di C ass aFin an ziame nti a breve
term ineTota le
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Sempre nel triennio considerato, il debito a medio-lungo termine dei comuni
registra una variazione costante in discesa, mentre quello a breve termine subisce un
incremento nel 2008, per poi calare di nuovo nel 2009 al di sotto dello stock
registrato nel 2007 (TAB. 15 e GRAF. 11).
TAB. 15 - GRAF. 11 Valori in unità di euro
Indebitamento 2007 2008 2009
Debito a breve termine 251.399.611,02 257.401.444,53 225.678.312,74
Debito medio/lungotermine
3.020.492.262,12 2.948.052.374,31 2.856.177.539,93
Comuni. Debito a breve e medio-lungo termine al 31.12.2007-2008-2009
Var iazione debito totale comuni
251.399.611 257.401.445 225.678.313
3.020.492.262 2.948.052.374 2.856.177.540
0
500.000.000
1.000.000.000
1.500.000.000
2.000.000.000
2.500.000.000
3.000.000.000
3.500.000.000
2007 2008 2009
Am
mo
nta
red
eb
ito
tota
le
Debito a brevetermine
Debito medio/lungotermine
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Lo stock di debito a breve termine delle amministrazioni provinciali a fine 2009
ammonta a 4 milioni di euro. La Provincia di Palermo registra il valore nettamente
più elevato, pari a 3 milioni di euro (TAB. 16).
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
22
TAB. 16
Agrigento 1.893.779,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.893.779,00 0,00 0,00
Calanissetta 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Catania 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Enna 0,00 0,00 0,00 660.423,65 772.657,89 669.853,51 660.423,65 772.657,89 669.853,51
Messina 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Palermo 0,00 0,00 0,00 3.491.343,54 3.484.516,42 3.481.095,42 3.491.343,54 3.484.516,42 3.481.095,42
Ragusa 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Siracusa 0,00 0,00 0,00 329.265,19 329.265,19 63.346,49 329.265,19 329.265,19 63.346,49
Trapani 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Totale 1.893.779,00 0,00 0,00 4.481.032,38 4.586.439,50 4.214.295,42 6.374.811,38 4.586.439,50 4.214.295,42
Valori in unità di euro
20092007 2008 2009 2007 2008 2009 2007 2008
Province regionali. Debito a breve termine al 31.12.2007-2008-2009
Area ProvincialeAnticipazioni di Cassa Finanziamenti a breve termine Totale
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Operando un raffronto con l’indebitamento a medio-lungo termine, va osservato
che, nel triennio considerato sia il debito a medio-lungo termine che quello a breve
termine registrano una variazione costante in discesa (TAB. 17 e GRAF.12).
TAB. 17 - GRAF. 12 Valori in unità di euro
Indebitamento 2007 2008 2009Debito a breve
termine6.374.811,38 4.586.439,50 4.214.295,42
Debitomedio/lungo
termine491.255.726,57 477.285.712,65 417.645.669,74
Province regionali. Debito a breve e medio-lungo termine al 31.12.2007-2008-2009
Variazione debito totale ente provincia
6.374.811 4.586.440 4.214.295
491.255.727 477.285.713
417.645.670
0
100.000.000
200.000.000
300.000.000
400.000.000
500.000.000
2007 2008 2009
Am
mo
nta
red
ebit
oto
tale
Debito a breve termine
Debito medio/lungotermine
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
4.5. L’Indebitamento destinato al finanziamento dei debiti fuori bilancio
Discorso particolare merita l’indebitamento destinato a finanziare i debiti fuori
bilancio, a copertura di obbligazioni, soggette a riconoscimento da parte dell’organo
consiliare affinchè possano intestarsi all’ente.
A riguardo, occorre brevemente ricordare che l’art.194 comma 3 del TUEL, che
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
23
consentiva di finanziare i debiti fuori bilancio mediante il ricorso a mutui, ha subito
una limitazione in seguito alla modifica dell’art.119 Cost. tant’è che l’art.41 comma
4 della legge n.448 del 2001 ha attuato il precetto costituzionale limitando
espressamente l’applicazione dell’art.194 comma 3 del TUEL ai debiti fuori bilancio
maturati prima dell’8 novembre 2001.
Allo stato, pertanto, risultano finanziabili con l’indebitamento solo i debiti fuori
bilancio destinati ai procedimenti espropriativi o d’occupazione d’urgenza ex art.194
comma 1, lett. d del TUEL, inquadrabili nel titolo II della spesa e quelli contratti per
finanziare spese di parte corrente entro il 7 novembre 2001.
Per i debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive (alle quali sono
equiparati i decreti ingiuntivi non opposti) è necessario distinguere.
Sono infatti finanziabili mediante mutui le sentenze concernenti contenziosi
legati a procedimenti d’esproprio ed equiparati o che traggono origine da contenziosi
scaturenti da obbligazioni di parte corrente perfezionatesi entro il 7 novembre 2001.
Ciò premesso, si rileva che nel 2009 l’indebitamento dei comuni siciliani
diretto a finanziare debiti fuori bilancio è pari a 286 milioni di euro, corrispondente
ad una percentuale equivalente al 10,20% del totale delle destinazioni dei
finanziamenti a medio - lungo termine.
In tale ambito si distingue un 72 % concernente debiti fuori bilancio finalizzati
a spese d’investimento, un 18% per spese discendenti da sentenze esecutive ed
infine, un 10 % per spese di parte corrente maturate entro il 7 novembre 2001
(GRAF. 13).
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
24
GRAF. 13
Destinazione debiti fuori bilancio
10%
18%
72%
Debiti fuori bilancio di partecorrente maturati entro il7/11/2001
Sentenze esecutive (art. 194lett.a)
Debiti fuori bilancio in contocapitale (Titolo II)
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
5.Sostenibilità del debito nel breve, medio e lungo periodo
La politica di finanziamento della spesa pubblica mediante ricorso al debito,
ancorché indirizzata a finalità di sviluppo, sconta l’esigenza di assicurare la
sostenibilità del relativo costo sia nel breve periodo, sia nella coerenza di una stima
prospettica riferita alla evoluzione dei bilanci futuri.
A tale riguardo, vengono in considerazione una pluralità di fattori fra i quali, in
primo luogo, il costo del debito e la sua corretta copertura, mentre non minore rilievo
rivestono i determinanti dell’entrata e della spesa che, nel loro interagire, influenzano
la stabilità e la solida tenuta degli equilibri di bilancio.
Si tratta di fattori che si iscrivono in uno scenario ove è forte l’incidenza dei
problemi di finanza pubblica, i quali finiscono per far premio sulle scelte di politica
economica degli enti, per gran parte rimesse alla capacità di gestione delle risorse.
Una linea di azione seguita dagli enti locali è stata non già è stata quella di
gestire al meglio le proprie passività per alleggerirne il costo, con finalità peraltro
diverse da ente a ente. A volte lo scopo è stato di realizzare risparmi di spesa, in linea
con i maggiori vincoli del patto di stabilità, ma frequente, nella ristrutturazione del
debito, è stato anche l’obiettivo di ampliare la propria capacità di finanziamento
tramite il ricorso a operazioni di finanza innovativa, utilizzate esclusivamente per
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
25
finalità di cassa.
5.1 Vincoli di bilancio e costo del debito. Il limite in percentuale delle entrate correnti
Un vincolo intertemporale di bilancio con riguardo a previsioni di entrata e
spesa sconta, per gli enti locali, la contingenza dell’attuale ciclo economico, stretto
fra obiettivi europei ed esigenze di rilancio. Il necessario contenimento della spesa
corrente incide fortemente sulla finanza locale ove la prestazione dei servizi riveste
una centralità che è specialmente funzionale al ruolo assegnato a comuni e province.
Una prima ipotesi di ricostruzione dell’effettiva sostenibilità dello stock di
debito da parte dei bilanci locali, mette a confronto il costo annuale del debito con le
entrate correnti (primi tre titoli del bilancio), il cui limite già fissato al 25% (art. 204
del TUEL) è stato ridefinito con la finanziaria 2005 (art. 1, comma 44) nella nuova
percentuale del 12%, con un lungo percorso di rientro per gli enti con valori
superiori. Tale limite, è stato successivamente modificato, prima dall’art.1, comma
698 della legge n. 296 del 2006 (finanziaria 2007) che lo aveva innalzato al 15%, poi
dal decreto legge n. 225 del 2010 (convertito con modifiche nella legge n.10 del
2011) che ha precisato quanto previsto dalla legge n. 220 del 2010 (di stabilità 2011)
ed infine, dall’art. 8 della legge n. 183 del 2011 (legge di stabilità 2012) che, a
decorrere dal 1 gennaio 2012, ha determinato il limite di indebitamento di cui al
comma 1 dell’art. 204 del TUEL nel 12% per l’anno 2011, nell’8 % per l’anno
2012, nel 6 % per il 2013 e nel 4 % a decorrere dal 2014.
Alle predette misure volte a limitare il ricorso al nuovo indebitamento, si
aggiunge (art. 8 comma 3 legge di stabilità 2012) l’obbligo per gli enti locali, a
decorrere dal 2013, di ridurre progressivamente il proprio stock di debito secondo
modalità attuative che saranno definite con apposito decreto di natura non
regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza
unificata.
Anche tale obbligo costituisce principio fondamentale di coordinamento della
finanza pubblica ai sensi degli articoli 117 terzo comma e 119 secondo comma della
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
26
Costituzione e in caso di inottemperanza, si applicano le sanzioni contenute
nell’articolo 7, comma 1, lettere b) e d), e comma 2, lettere b) e d), del decreto
legislativo n. 149/2011; perciò, oltre all’impossibilità di contrarre nuovi mutui, vi è il
divieto di impegnare spese correnti in misura superiore all'importo annuale minimo
dei corrispondenti impegni effettuati nell'ultimo triennio e di procedere ad assunzioni
di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i
rapporti di collaborazione continuata e continuativa e di somministrazione, anche con
riferimento ai processi di stabilizzazione in atto.
Tale divieto, com’è noto, si estende anche alla stipula di contratti di servizio che
si configurino come elusivi del blocco delle assunzioni.
In sostanza, si riduce progressivamente la possibilità di indebitamento degli enti
locali, rispetto alla normativa previgente.
Va osservato che l’originario limite percentuale del 25% ha mostrato del resto
nel tempo una sostanziale inefficacia, quale parametro di sostenibilità. La causa
principale è dipesa da un’interpretazione della disciplina del servizio del debito che,
nel riferirsi alle entrate correnti, omette di depurarle – a differenza di quanto avviene
per le Regioni – da quelle che, soggette a vincoli di destinazione, mancano di
sostanziale idoneità per fungere da mezzo di copertura degli oneri finanziari.
Alla luce di una elaborazione in linea anche con il dettato costituzionale,
l’esigenza cui hanno inteso dare risposta le finanziarie 2005 e 2007 e le altre
normative sopravvenute, è stata la rivisitazione delle regole poste a presidio di una
effettiva capacità di indebitamento degli enti locali; obiettivo, questo, che si è inteso
realizzare tramite la riduzione della percentuale di entrate correnti consentita a
copertura.
Le analisi della Corte hanno, del resto, consentito di riscontrare come gran parte
delle risorse degli enti locali siano in realtà vincolate nella destinazione e perciò non
idonee alla copertura del costo del debito. A venire in considerazione, a parte quelle
dichiarate vincolate per legge o quelle collegate a spese delegate dalla Regione, sono,
altresì, le risorse destinate specificamente a copertura di quei servizi che
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
27
rappresentano le “condizioni minime di organizzazione dei servizi pubblici locali”, la
cui diffusione postula carattere di “uniformità” (art. 37, d.lgs. 30.12.1992, n. 504). Si
tratta di prestazioni concernenti diritti civili e sociali da garantire su tutto il territorio
nazionale, la cui individuazione è avvenuta sin dal 1993 (D.M. Interno 28.5.1993)
mentre, in relazione alla specifica essenziale funzione, le corrispondenti entrate, una
volta definite con deliberazione semestrale di Giunta da trasmettere al tesoriere,
restano vincolate per destinazione e perciò sottratte a procedure di esecuzione
forzata, mentre poi la spesa è stata esclusa dalla riduzione di cui al d. l. n. 168 del
2004.
Le entrate di parte corrente, se depurate dai vincoli di sostanziale destinazione e
dalle altre quote vincolate per legge, soggiacciono ad una corrispondente riduzione
dell’ammontare disponibile per far fronte al costo del debito. Inoltre, l’esigenza di
offrire copertura, non solo agli interessi, ma all’intera quota di ammortamento offre
un quadro di risorse spesso insufficiente a garantire la tenuta degli equilibri.
In questo quadro logico si pongono le modifiche normative menzionate che
hanno ristretto il limite percentuale del parametro di riferimento per il ricorso al
debito11.
5.2 Indicatori di solidità finanziaria ed evoluzione della spesa per investimenti
Una valutazione di prima approssimazione sulla sostenibilità del debito degli
enti locali siciliani, può avvalersi di alcuni indicatori specialmente riferiti agli aspetti
finanziari e agli equilibri di bilancio.
I dati elaborati sono estratti dal sistema informativo della Corte dei conti 12 e la
base di riferimento per la Sicilia è composta da 322 enti locali (313 comuni e 9
province) su 399 esistenti in Sicilia.
La spesa per il personale, unitamente agli oneri per l’ammortamento del debito,
11Corte dei conti - Relazione sulla parificazione del rendiconto della Regione Siciliana 2010.
12Sistema informativo gestionale Conosco (Conoscitivo della Corte dei conti). Le aree tematiche alle quali è
possibile accedere sono finanza locale, finanza statale, Procure e Sezioni giurisdizionali e risorse umane.
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
28
al netto delle condizioni di uniformità nella diffusione dei servizi locali, viene in
considerazione per gli effetti di rigidità che ne conseguono. I dati considerati si
riferiscono all’anno 2009.
Il calcolo del grado di rigidità strutturale della spesa degli enti locali, siciliani,
al netto dei servizi essenziali e composta solo da quella per il personale, dagli oneri
finanziari e dalla quota di capitale per il rimborso prestiti, è nel 2009 pari al 49,1%
rispetto alle entrate correnti.
Il peso percentuale della spesa per il personale assorbe in media il 40,0% delle
entrate correnti.
L’incidenza della spesa rigida, sulle entrate correnti passa dal 56,2% del 2008
al 49,0 % del 2009 ma è pur sempre in aumento rispetto al 48,9 % registrato nel
2007.
Diversamente, il costo del personale passa dal 40,8% del 2007 e dal 47,4 %
del 2008, al 39,7 % del 2009 .
Preoccupante, a tale riguardo, è tuttavia la rigidità strutturale riscontrata nei
confronti di molti comuni, né migliore è l’esito dello scrutinio condotto sulla
situazione economica la quale, del resto, è direttamente influenzata dalla riscontrata
rigidità strutturale; tant’è che oltre la metà degli enti esaminati espone un
differenziale negativo in termini di equilibrio di parte corrente. Non a caso, nel
travalicamento dell’equilibrio economico, i risultati peggiori appartengono a quegli
stessi enti che sono in cima alla graduatoria per la rigidità di bilancio.
Tali enti sono poi quelli che, nel recente periodo, hanno fatto ricorso a
operazioni finanziarie innovative nella ricerca di un sostegno alternativo nella
difficile ricomposizione degli equilibri di parte corrente. I contratti di swap, con
contestuale previsione di up-front, hanno rappresentato spesso l’unica soluzione per
evitare il taglio di servizi indispensabili alla collettività (vedi paragrafo 6).
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
29
6. La gestione attiva del debito e il ricorso a strumenti derivati
6.1 Il quadro normativo
L’art. 41 della finanziaria 2002 (l. n.448 del 2001) e il regolamento attuativo
del dicembre 2003, modificando le disposizioni più restrittive recate dalla legge n.
724 del 1994, hanno inteso consentire agli enti territoriali più facile accesso al
mercato dei capitali, allo scopo di ridurre il costo del debito o di assicurarsi adeguate
garanzie alla sua evoluzione.
E’ stata prevista espressamente la possibilità per gli enti territoriali di procedere
ad estinzione anticipata di passività contratte dopo il 31 dicembre 1996, finanziata
con collocamento di titoli obbligazionari o con rinegoziazione dei mutui, a
condizione di ottenere una riduzione del valore finanziario delle passività totali.
13Altra novità è stata la rimozione di alcuni vincoli che avevano condizionato la
gestione delle passività da parte degli enti territoriali. 14
All’attuazione di quanto disposto dall’art. 41 della finanziaria 2002 ha
provveduto il Ministero dell’Economia e delle Finanze con regolamento approvato a
fine anno 2003 (decreto 389/2003) che, oltre a regolare le procedure di
coordinamento per l’accesso ai mercati dei capitali da parte degli enti territoriali, ha
definito le operazioni in strumenti derivati consentite.
In particolare, sono state individuate le seguenti operazioni: swap di tasso di
interesse (IRS), acquisto di forward rate agreement, acquisto di cap o collar, currency
swap 15.
Sono state previste anche “altre” operazioni derivate, risultanti dalla
combinazione delle precedenti o comunque finalizzate alla ristrutturazione del debito
purché, in questo caso, non implichino una scadenza posticipata a quella del contratto
13 La circolare Cassa DD.PP. del 21 settembre 2010 disciplina la rinegoziazione dei mutui contratti dagliee.ll., non convertiti o rinegoziati a partire dal 2003 e che non abbiano scadenza antecedente il 2013.14
In particolare ha previsto la possibilità di emettere titoli obbligazionari con rimborso in unica soluzionealla scadenza (struttura bullet) e correlata costituzione di un fondo di ammortamento reinvestibile, oppureconsentiva di concludere operazioni di swap per l’ammortamento (amortizing swap). Infine, l’art.41 haeliminato l’obbligo di emissione alla pari, sin qui previsto, per i titoli obbligazionari degli enti territoriali,non più in linea con le esigenze di maggiore flessibilità richieste dai mercati finanziari.15 Tali operazioni vanno effettuate nella forma c.d. “plain vanilla”, prive di quelle opzioni che esporrebberol’ente a ulteriori rischi conseguenti al movimento avverso dei tassi, né sono ammissibili leve o moltiplicatoridi parametri finanziari.
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
30
originario e un profilo crescente nei valori attuali dei flussi di pagamento, ad
eccezione di un eventuale premio non superiore all’1% del nozionale della
sottostante passività.
Le controparti, nelle operazioni derivate, postulano intermediari contraddistinti
da adeguato merito di credito. Viene altresì definita la modalità di costituzione e
gestione dello speciale fondo di ammortamento, nelle obbligazioni con rimborso del
capitale alla scadenza, laddove le somme accantonate potranno essere investite solo
in titoli obbligazionari di enti e amministrazioni pubbliche o società a partecipazione
pubblica di Stati appartenenti all’UE.
L’intento dichiarato delle indicate disposizioni è duplice: da un lato escludere
l’esposizione a rischi connessi con l’evoluzione dei mercati finanziari, per altro verso
evitare la possibilità di traslare il peso finanziario delle operazioni in essere sugli
esercizi futuri.16
Speciali cautele sono dettate nella scelta degli intermediari i quali debbono
essere dotati di un merito di credito (rating) adeguato e certificato da agenzie
riconosciute a livello internazionale e, inoltre, non possono assumere la veste di
controparte per oltre il 25% dell’importo delle operazioni derivate poste in essere da
un medesimo ente, qualora tale ultimo importo superi i 100 milioni di euro.
Con l’art. 1, commi 736- 739 della legge n. 296 del 2006 (finanziaria 2007),
sono stati riaffermati i principi espressi in precedenza, con la precisazione che le
operazioni di gestione del debito tramite l'utilizzo di strumenti derivati, da parte degli
enti territoriali, devono essere improntate alla riduzione del costo finale del debito e
alla riduzione dell'esposizione ai rischi di mercato 17.
16 Con la circolare esplicativa del 27 maggio 2004, il Ministero dell’economia e delle finanze ha fornitoulteriori chiarimenti per facilitare l’interpretazione e la puntuale applicazione della disciplina regolamentare.È stato precisato che l’utilizzo, nell’ambito di contratti di swap, delle opzioni cap e collar è limitato al soloacquisto degli stessi, in quanto tali opzioni vanno finalizzate esclusivamente alla protezione dal rialzo deitassi di interesse. È stato meglio definito il sinallagma contrattuale che deve intercorrere fra cap e floor.Speciale raccomandazione è che eventuali soglie o barriere applicate all’IRS (interest rate swap) sianocoerenti con i tassi vigenti di mercato e con il costo originario della passività. La circolare reca infine unaspeciale raccomandazione affinché gli enti facciano riferimento, nella loro attività in derivati, alle norme delRegolamento Consob 11522/98 (artt. 25631) e all’allegato documento “sui rischi degli investimenti instrumenti derivati”.17L’art. 1, comma 741, stabilisce, per i comuni dissestati, che non rientra tra i compiti dell'organostraordinario di liquidazione, l'amministrazione dei debiti assistiti dalla garanzia della delegazione di
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31
La legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008) al comma 382 dell’art.1, ha previsto
che i contratti derivati debbano essere redatti secondo indicazioni specificate con
decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, da emanare sentite la CONSOB
e la Banca d'Italia, con conseguente preclusione per gli enti locali in ordine alla
stipula di suddetti contratti, nelle more dell'emanazione del sopra citato decreto 18.
Ai commi successivi afferma il principio generale di massima trasparenza
nell’utilizzo degli strumenti derivati e detta alcune condizioni il cui rispetto
costituisce elemento costitutivo dell'efficacia dei contratti e la cui inosservanza
impone, tra l'altro, all'ente la segnalazione alla Corte dei conti 19. Il comma 383 poi,
impone agli enti che abbiano contratti pendenti concernenti derivati, di allegare al
bilancio, a partire dal 1 gennaio 2008, una dettagliata nota esplicativa degli oneri e
degli impegni finanziari collegati ai derivati. 20
L’art. 62 del d.l. n. 112 del 2008 ha ridisciplinato la materia.
Secondo il nuovo testo il Ministero dell’economia e delle finanze con specifici
regolamenti individua la tipologia dei contratti relativi agli strumenti finanziari
derivati che gli enti possono concludere, e indica le componenti derivate, implicite o
pagamento Nella circolare dal Ministero dell'economia e delle finanze del 31 gennaio 2007 è stato chiaritoche nel caso dei derivati, gli enti locali non devono rilasciare delegazioni di pagamento in quanto tali titoliesecutivi costituiscono la garanzia per il pagamento delle sole rate di ammortamento di mutui e prestiti: ilderivato (ad eccezione dell'eventuale up front), infatti, non è né un mutuo né un prestito, né può rientrarenell'accezione più ampia della definizione di indebitamento, trattandosi di uno strumento di gestione deldebito. Pertanto, in caso di dissesto, i derivati, quali debiti non assistiti da garanzia di delegazione dipagamento, rientrano nella competenza dell'organo straordinario di gestione e, pertanto, non godono delprivilegio previsto per le tipologie di crediti riferibili alle fattispecie elencate nel predetto comma 741.18 Il divieto è reso espresso dall'art. 62 commi 1 e 2 del decreto legge n. 112 del 2008 che fissava anche unanno di moratoria. La finanziaria 2009 lo ha confermato.19E’ stato previsto, infatti, l'obbligo della comunicazione preventiva al Ministero dell'economia e dellefinanze, delle operazioni in derivati. La comunicazione (che costituisce condizione legale di efficacia decontratti), consente al Ministero di valutare la conformità delle operazioni a quanto previsto dalla legge e incaso di violazioni, di informarne la Corte dei conti. A livello aggregato, inoltre, le operazioni in derivatidevono essere comunicate trimestralmente al Ministero dell'economia e delle finanze, insieme ai daticoncernenti l'utilizzo netto del credito bancario a breve termine, ai mutui accesi presso soggetti esterni allapubblica amministrazione,alle emissioni obbligazionarie e alle cartolarizzazioni. I contratti devono recare unprospetto informativo che illustri le caratteristiche dell'operazione, quali ad esempio i rischi, il costomassimo e di transazione al momento della stipula del contratto e devono essere redatti secondo leindicazioni specificate in un decreto che il Ministero dell'economia e delle finanze deve emanare, sentita laConsob e la Banca d'Italia; compito del Ministero è anche quello di verificare la conformità dei contratti distrumenti finanziari derivati con il decreto. Tale norma è stata confermata dal comma 4 dell’art.62 del d.l. n.112 del 2008.20 Tale norma è stata abrogata dall’art. 62 del d.l. n.112/2008, come sostituito dall’art.3 comma 1 dellafinanziaria 2009. L’art.3, comma 8 della finanziaria ha confermato la vigenza, a far data dal 1 gennaio 2009,di suddetto obbligo di allegazione, specificando che esso riguarda sia bilanci preventivi che rendiconti.
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32
esplicite, che gli stessi enti hanno facoltà di prevedere nei contratti di finanziamento.
La violazione delle disposizioni previste dal regolamento comporta una nullità
cd. di protezione perchè può essere fatta valere solo dall’ente.
Sulla materia, il legislatore è ulteriormente intervenuto con la legge n. 203 del
2008 (finanziaria 2009).
La predetta norma tra l’altro ha riscritto l'art. 62 del d.l. n. 112 del 2008,
introducendo anche altre novità rispetto all'originaria formulazione.
Viene consentito all'ente di rinegoziare un derivato, a seguito di modifiche del
nozionale sottostante, purché venga mantenuta la corrispondenza tra la passività
rinegoziata e la collegata operazione di copertura.
Viene poi riproposta l'emanazione da parte del Ministero dell'economia, sentite
la Banca d'Italia e la Consob, d'intesa con la Conferenza permanente Stato - regioni,
di uno i più regolamenti, che individuino la tipologia di contratti che gli enti possono
concludere.
Il Ministero dell’economia e delle finanze ha predisposto uno schema di
regolamento, che è stato oggetto di una pubblica consultazione ma che non risulta
ancora approvato.
Al termine, va posta particolare rilevanza alle dinamiche negoziali più
ricorrenti, con particolare riferimento alle modalità di utilizzo, da parte degli enti
locali, del premio di liquidità (up-front).
Quando i contratti derivati producono eccessive perdite, gli enti locali cercano
di correre ai ripari. La prima possibilità è quella di risolvere il contratto. L’immediata
cessazione del rapporto contrattuale imporrebbe però di pagare all’intermediario
finanziario il valore di mercato corrente al momento della chiusura (mark to market)
con una perdita significativa.
Per evitare ciò, una soluzione generalmente praticata è la rinegoziazione del
contratto con la contestuale previsione dei una corresponsione di up-front (premio di
liquidità) che spesso viene utilizzato per far fronte al mark to market negativo.
Il nuovo contratto derivato, tramite le nuove clausole, consente di procrastinare
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33
l’insorgere di differenziali negativi, scontando peraltro di lì a poco, una maggiore
esposizione al rischio di perdite.
Quanto all’up-front, ancor prima del riconoscimento normativo del premio di
liquidità come forma di indebitamento 21, la Corte sin da marzo 2005 22 ha inquadrato
tale premio di liquidità nella categoria di “forma atipica di indebitamento”, non
utilizzabile per il finanziamento della spesa corrente.
Considerato, quindi, che l’up-front è assimilabile ad un finanziamento all'ente
locale, l'eventuale inosservanza del precetto di cui all'art. 119 della Costituzione può
determinare l'applicazione delle sanzioni previste dall'articolo 30 comma 15 della
legge n. 289 del 2002 che prevede la nullità dei contratti e la responsabilità
amministrativa degli amministratori che hanno assunto la relativa delibera.
6.2 Consistenza delle operazioni in derivati
La riduzione dei trasferimenti a favore degli enti locali, unitamente al blocco
della fiscalità presente nelle ultime finanziarie, ha determinato un forte
disallineamento delle entrate con gli andamenti di spesa e conseguente disavanzo
complessivo.
Per garantire i servizi indispensabili ai cittadini, le risorse assorbite a copertura
hanno prosciugato larga parte delle entrate correnti. Il margine effettivo da destinare
agli oneri finanziari per il servizio del debito ne è risultato quanto mai ridotto se non
annullato.
Di qui l’esigenza di far leva su nuovi canali di finanziamento e su di un utilizzo
sostenibile di strumenti finanziari innovativi.
Dall’indagine svolta dalla Sezione nei confronti di tutti gli enti locali siciliani
(390 comuni e 9 province), è emerso che 71 di essi avevano fatto ricorso ad
operazioni di finanza derivata nel triennio 2007-2009 . A seguito della chiusura di
precedenti operazioni è risultato che, a fine 2009, solo 49 comuni ed una provincia
21 Vedi nota 8, con riferimento all’art. 62, comma 9, del dl. 112/2008, conv. con la legge 133/2008.22 Corte dei conti, Audizione alla Commissione finanze , Camera dei deputati 5 marzo 2005.
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34
(Siracusa) avevano in essere contratti IRS, in numero di 63 (Tab. 24).
La seguente tabella espone sinteticamente, per ciascuno dei citato 50 enti, le
principali notizie afferenti ai contratti swap in essere alla fine del 2009.
TAB. 24 Contratti di finanza derivata in essere al 31.12.2009
Nr. ComuneStatodel
contrattoDatastipula
Data
scadenza
Capitale
nozionale
(a)
Debito
complessivo
2009
(b)
Debito
Residuo
SWAP2009
(c)
Inc.%
c/b
Up-front
(d)
Inc.%
d/aMark tomarket
Importo
complessivo dei
flussi finanziari
netti
1 GROTTE (1) 11-lug-05 31-dic-23 2.153.138 1.601.286 1.553.456 97,01% 21.500 1,00% 28.720 -45.714
2 SCIACCA (1) 29-gen-04 31-dic-23 10.027.889 19.038.803 0,00% 245.000 2,44% 20.000 122.659
3 SANCATALDO 13-giu-03 30-giu-13 2.620.848 4.373.559 1.469.831 33,61% 30.000 1,14% -39.656 36.176
4 BIANCAVILLA10-mag-04 29-dic-23 3.634.846 2.904.740 2.505.934 86,27% 36.000 0,99% -5.326 94.951
5 BRONTE10-mar-03 31-dic-18 6.677.138 8.465.896 3.125.290 36,92% 150.000 2,25% -12.316 21.803
6 CATANIA 3-apr-03 31-dic-17 416.394.846 499.613.686 88.419.913 17,70% 7.000.000 1,68% -857.694 6.540.318
7 GIARRE 28-giu-02 31-dic-21 15.148.660 19.942.764 10.026.040 50,27% 209.000 1,38% 128.891 286.865
8MIRABELLA
IMBACCARI 27-nov-06 31-dic-25 4.322.936 3.679.408 3.285.316 89,29% ////// ////// -126.227 32.849
9 RADDUSA (1) 13-mag-04 31-dic-22 2.763.724 5.829.443 2.521.509 43,25% 36.240 1,31% 177.653 92.568
10 RIPOSTO28-giu-04 30-giu-29 1.723.369 12.675.430 1.535.006 12,11% 91.000 5,28% 3.363 504.114
11 "" 3-ott-07 31-dic-30 9.152.478 12.675.430 9.100.419 71,80% ////// ////// -519.649 //////
12 LEONFORTE (2) 8-mar-06 31-dic-35 7.739.653 8.894.710 7.058.476 79,36% ////// ////// 326.309 64.813
13 CAPOD’ORLANDO(2) 27-dic-07 31-dic-25 7.351.269 8.505.807 6.400.107 75,24% ////// ////// 78.651 84.134
14 "" (2) 9-mar-04 31-dic-24 401.380 8.505.807 4.849.946 57,02% 4.000 1,00% 12.385 424.052
15 CAPRI LEONE (1) 17-mar-05 8-giu-10 961.441 2.907.984 9.600 1,00% 7.500 23.771
16 CASTROREALE 20-apr-05 31-dic-19 1.198.845 1.066.730 864.606 81,05% ////// ////// 2.970 -4.862
17 GIARDINI NAXOS(1) 25-giu-04 31-dic-27 2.910.563 8.885.091 2.619.912 29,49% 26.400 0,91% -16.500 23.303
18 "" (1) 25-giu-04 31-dic-17 2.207.615 8.885.091 1.028.269 11,57% 6.000 0,27% -30.500 96.416
19 MESSINA (2) 28-giu-07 31-dic-36 88.500.000 212.188.711 79.783.221 37,60% ////// ////// -10.225.702 -2.563.344
20 "" (2) 28-giu-07 31-dic-36 109.175.667 212.188.711 99.106.699 46,71% ////// ////// -12.411.194 -3.162.201
21 "" (2) 28-giu-07 30-giu-31 14.161.438 212.188.711 13.188.773 6,22% ////// ////// 35.087 -21.653
22MONTALBANO
ELICONA (2) 0-gen-00 31.12.2022 3.794.503 3.910.901 2.361.782 60,39% 75.000 1,98% 27.077,90- 22.937
23 NIZZADI SICILIA (2) 23-feb-06 31-dic-18 3.318.054 2.742.813 3.016.758 109,99% 30.000 0,90% -30.159 6.157
24 PACEDEL MELA (2) 18-mag-06 31-dic-22 2.021.856 1.713.926 1.457.055 85,01% ////// ////// 9.288 12.234
25 ROMETTA 18-nov-02 31-dic-22 4.977.578 2.720.811 3.407.243 125,23% 300.000 6,03% -32.460 44.795
26SANMARCOD’ALUNZIO 29-apr-02 31-dic-19 1.402.545 1.286.638 475.162 36,93% 50.000 3,56% 8.115 171
27SANT’ALESSIO
SICULO 23-nov-04 30-giu-19 1.040.471 893.894 725.185 81,13% 10.000 0,96% -12.968 1.892
28 SCALETTAZ. (2) 4-ott-05 31-dic-19 2.081.334 2.143.917 1.736.703 81,01% 20.800 1,00% -42.150 -10.816
29 TAORMINA 5-dic-02 31-dic-21 1.370.422 4.850.082 941.203 19,41% 30.000 2,19% -171.152 -83.071
30 TORTORICI (2) 29-mar-07 31-dic-31 6.570.657 7.103.093 6.721.229 94,62% ////// ////// 0 137.729
31VILLAFRANCA
TIRRENA 14-mag-04 4.372.581 4.750.416 155.000 3,54% -18.100 113.008
(1) Estinzione nel 2010
(2) Rinegoziazione
(3) Annullamentodeliberaautorizzazione alla stipula
Valori inunitàdi euro
Operazioni di finanzaderivata(swap) - Contratti derivati inessereal 31.12.2009
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
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Segue TAB. 24 Contratti di finanza derivata in essere al 31.12.2009
Nr. ComuneStatodel
contrattoDatastipula
Data
scadenza
Capitale
nozionale
(a)
Debito
complessivo
2009
(b)
Debito
Residuo
SWAP2009
(c)
Inc.%
c/b
Up-front
(d)
Inc.%
d/aMark tomarket
Importo
complessivo dei
flussi finanziari
netti
32 CAPACI (2) 11-apr-05 31-dic-24 1.723.883 4.022.562 1.422.684 35,37% 68.000 3,94% 6.967 19.538
33 CARINI 13-set-07 31-dic-27 5.898.962 22.397.000 5.598.974 25,00% 35.300 0,60% -101.679 107.047
34 "" 30-nov-05 31-dic-24 8.562.470 22.397.000 7.216.203 32,22% ////// ////// -124.959 22.078
35 "" (2) 30-nov-05 29-giu-29 3.437.314 22.397.000 3.144.562 14,04% ////// ////// -61.883 6.086
36 COLLESANO (1) 21-giu-04 15-apr-10 1.877.019 1.419.772 1.371.846 96,62% 18.770 1,00% 71.166 30.270
37 MONREALE (1) 14-gen-04 15-giu-10 19.078.584 28.665.131 454.000 2,38% 1.000 56.619
38 TORRETTA 3-set-04 29-dic-23 796.791 1.182.869 550.572 46,55% 7.900 0,99% -2.110 12.518
39CHIARAMONTE
GULFI (2) 28-ott-03 31-dic-21 2.402.411 4.397.342 1.818.388 41,35% 205.000 8,53% -96.933 -22.359
40 MODICA (2) 14-mar-07 30-giu-31 32.275.071 31.209.817 27.067.073 86,73% 322.000 1,00% -793.324
41 "" (2) 14-mar-07 31-dic-23 16.310.683 31.209.817 12.534.611 40,16% ////// ////// 162.320
42 "" (2) 14-mar-07 30-giu-32 3.157.371 31.209.817 2.925.170 9,37% ////// ////// 2.475
43 "" (2) 17-set-04 31-dic-23 22.849.932 31.209.817 12.534.611 40,16% ////// ////// -156.453
44 "" (2) 17-set-04 30-giu-31 3.296.152 31.209.817 2.295.170 7,35% ////// ////// 12.613
45MONTEROSSO
ALMO (1) 31-ott-03 27-apr-10 2.198.014 2.912.809 1.626.816 55,85% 45.000 2,05% 5.30099.275
46 POZZALLO (2) 3-mag-06 31-dic-25 9.956.750 50.784.416 7.667.213 15,10% 99.000 0,99% -236.783 146.034
47 AUGUSTA 27-lug-06 29-dic-34 16.900.256 26.062.227 15.521.354 59,55% ////// ////// -1.273.259 1.034.200
48 AVOLA (2) 30-mar-06 31-dic-25 6.831.928 10.055.236 5.566.356 55,36% ////// ////// -45.838 -45.246
49 BUSCEMI(2) 20-mar-06 31-dic-25 2.034.054 2.318.248 1.739.365 75,03% ////// ////// 53.482 106.609
50 CASSARO 28-feb-03 31-dic-21 1.165.465 1.208.678 868.583 71,86% 54.000 4,63% -8.296 53.421
51 FERLA (2) 24-nov-05 31-dic-18 1.434.202 2.594.059 1.611.268 62,11% 14.300 1,00% -23.363 -15.001
52 FRANCOFONTE (1) 29-dic-05 15-lug-10 4.820.697 6.850.201 4.474.495 65,32% 25.000 0,52% -15.300 -52.469
53PALAZZOLO
ACREIDE 5-dic-02 31-dic-21 1.962.536 6.282.467 1.291.142 20,55% 120.000 6,11% -162.396 -165.906
54 "" (1) 5-dic-02 4-giu-10 1.873.680 6.282.467 1.271.020 20,23% 115.000 6,14% 0 28.248
55 ROSOLINI (2) 21-dic-07 21-dic-27 10.185.084 10.449.312 10.541.209 100,88% ////// ////// -199.050 40.950
56 SIRACUSA 3-ago-07 13-dic-18 8.197.753 60.742.223 6.758.577 11,13% ////// ////// 208.586 52.292
57 ALCAMO (1) 21-lug-05 24-mar-10 8.147.504 11.378.886 6.306.211 55,42% ////// ////// 200.000 -113.576
58CALATAFIMI
SEGESTA 2 22-giu-04 30-dic-22 1.912.750 3.065.521 1.220.612 39,82% 14.463 0,76% -26.118 1.110
59 "" (2) 22-giu-04 30-dic-27 1.651.761 3.065.521 1.469.536 47,94% 15.465 0,94% 42.144 6.267
60 MARSALA (3) 28-feb-07 31-dic-34 38.128.925 58.770.725 N.D. N.D. ////// ////// N.D. 222.533
61MAZARADEL
VALLO 8-nov-04 31-dic-14 18.976.428 23.009.664 14.823.759 64,42% 189.700 1,00% -55.652 265.748
62SAN VITOLO
CAPO 7-mag-03 31-dic-22 2.413.331 2.665.058 1.644.997 61,72% 61.000 2,53% -5.494 13.529
63Prov. Reg.
Siracusa 4-mar-03 31-dic-21 22.201.568 88.153.188 16.354.131 18,55% ////// ////// -16.724 294.916
(1) Estinzione nel 2010
(2) Rinegoziazione
(3) Annullamentodeliberaautorizzazione alla stipula
Valori inunitàdi euro
Operazioni di finanzaderivata(swap) - Contratti derivati inessereal 31.12.2009
86.987
-90.785
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
Nel 2009, a fronte di 63 contratti ancora in essere a fine anno, risultavano 25
estinzioni anticipate rispetto alla scadenza; fenomeno, questo, di un certo rilievo
qualora si rapporti il numero delle chiusure ai contratti vigenti nell’anno in
questione, percentualmente pari al 28,4%.
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
36
Va inoltre segnalato come nel corso del 2010, 13 comuni abbiano chiuso prima
della scadenza ulteriori 16 contratti 23. Il che depone per una decisa presa di distanza
da parte degli enti siciliani dalle operazioni in derivati. Ed invero la ragione del
fenomeno non sembra in realtà collegarsi esclusivamente all’andamento negativo dei
differenziali, tant’è che la maggior parte delle chiusure registravano mark to market
positivo per gli enti.
La seguente tabella espone i dati 2009 relativi alle avvenute estinzioni di
operazioni in derivati anticipate rispetto alla scadenza contrattuale.
TAB. 25 Estinzione anticipata di strumenti derivati
C o m u n eC a p i ta le
N o z i o n a l eD a t a s t i p u l a
D a t a
e s t i n z i o n eU p - f r o n t
I m p o r to
c o m p l e s s i v o
d e i f lu s s i
f in a n z i a r i n e t t i
V a l o r e d i
e s t i n z i o n e
a d e b i t o ( - ) o a
c r e d i t o ( + ) p e r
l ’e n t e
A G R IG E N T O 1 6 . 8 6 9 . 8 2 4 , 5 2 1 5 - l u g -0 3 2 4 -a p r - 0 9 4 5 0 .0 0 0 - 1 7 . 6 8 7 2 0 0
A L E S S A N D R IA
D E L L A R O C C A 2 . 0 3 1 .8 6 7 , 6 9 2 7 -m a g - 0 4 5 - m a r - 0 9 2 0 . 3 1 8 8 . 6 8 2 1 3 . 2 5 2
C A M M A R A T A 2 4 -s e t -0 4 1 3 - lu g -0 9 5 . 1 3 7
C A S T E L T E R M IN I 2 . 9 4 4 .8 5 7 , 3 5 5 -n o v - 0 4 1 3 - m a r - 0 9 2 9 . 4 4 8 - 1 8 . 4 4 0 -7 . 7 9 5
P O R T O E M P E D O C L E 2 . 3 6 1 .8 3 5 , 2 8 2 3 -o t t - 0 3 1 1 - m a r - 0 9 1 0 0 .0 0 0 3 3 . 1 0 8 - 2 0 . 0 0 0
R A F F A D A L I / / / / / // 7 -g iu -0 4 4 - d ic - 0 9 1 1 0 . 0 0 0 / / / // / /
R IB E R A 1 . 1 0 2 .2 8 7 , 2 9 7 -a p r -0 4 2 0 -a p r - 0 9 1 7 . 6 9 1 2 8 . 4 4 8 4 . 8 0 2
S A N G IO V A N N I
G E M IN I 2 . 0 7 4 .6 5 9 , 7 6 1 8 - n o v - 0 4 2 3 - lu g -0 9 2 0 . 7 4 6 2 4 . 0 5 7 1 0 0
A D R A N O 1 6 . 4 9 6 . 9 2 3 , 0 6 1 0 -m a g - 0 4 2 5 -s e t -0 9 1 6 0 .0 0 0 3 4 2 . 1 8 8 3 7 5 . 2 1 9
R A M A C C A 1 . 7 9 7 .6 2 7 , 6 1 2 7 -d ic -0 4 1 0 -s e t -0 9 0 - 1 8 . 3 0 5 1 1 . 0 8 5
C a p r i L e o n e 1 . 0 3 9 .6 6 5 , 0 0 8 - g e n - 0 7 1 7 - d i c -0 9 0 2 5 . 2 3 9 7 . 4 0 0M A Z Z A R R A ’
S A N T ’ A N D R E A 1 . 5 7 6 .0 0 4 , 0 0 2 8 -o t t - 0 3 1 6 - m a r - 0 9 1 5 . 5 0 0 4 0 . 1 2 0 0
S A N P IE R O P A T T I 2 . 0 2 8 .0 1 1 , 6 0 2 6 -m a g - 0 4 1 4 -a p r - 0 9 1 0 . 0 0 0
T A O R M IN A 4 . 8 0 2 .0 1 4 , 6 4 1 6 - f e b -0 5 1 8 -a g o - 0 9 1 1 0 .0 0 0 9 5 . 8 4 2 - 4 6 . 0 0 0
B A G H E R IA 1 5 . 2 1 8 . 0 0 5 , 0 0 1 2 - n o v - 0 2 1 9 -n o v - 0 8 1 6 0 .0 0 0 1 7 0 . 8 8 7 1 0 . 6 9 0C A S T R O N O V O D I
S I C IL I A 1 . 3 9 5 .5 9 1 , 0 6 1 5 -d ic -0 3 1 1 - m a r - 0 9 3 8 . 5 6 6 2 0 . 4 0 3 7 . 8 3 8
F I C A R A Z Z I 3 . 9 3 4 .0 3 5 , 0 0 2 2 -g iu -0 7 2 1 - o t t - 0 9 6 3 . 9 5 8
L E R C A R A F R ID D I 2 . 9 4 1 .5 4 9 , 5 9 2 8 - n o v - 0 3 1 7 - m a r - 0 9 5 0 . 0 0 0 1 3 7 . 6 3 9 / / / // / /
G IA R R A T A N A 1 . 7 3 7 .1 7 0 , 4 8 2 6 -m a r -0 4 3 1 - d i c -0 9 1 7 . 0 0 0 2 . 0 4 5 2 . 1 0 0
M O D IC A 1 7 . 6 5 6 . 1 3 8 , 3 6 1 - l u g -0 3 n . d . / / / / / / / / // / / / / / / / // / /
" " 2 4 . 9 5 8 . 5 5 1 , 8 4 1 - l u g -0 3 3 0 - g iu -0 4 / / / / / / / / // / / / / / / / // / /
S A N T A C R O C E
C A M E R IN A 1 . 2 9 9 .4 7 8 , 4 1 2 6 -m a g - 0 4 2 6 -m a g - 0 9 0 2 2 . 4 1 2 -8 . 6 5 0
" " 1 . 5 4 5 .1 2 2 , 0 0 2 6 -m a g - 0 4 2 6 -m a g - 0 9 0 0 5 . 4 0 0
" " 1 . 1 2 8 .1 3 2 , 7 5 2 6 -m a g - 0 4 2 6 -m a g - 0 9 0 1 4 . 8 0 8 4 . 7 5 0
S O R T IN O / / / / / // 2 2 -g iu -0 7 2 6 -g e n - 0 9 / / / / / / / 3 2 . 1 1 3 3 8 . 8 9 8
C A S T E L L A M M A R ED E L G O L F O 2 . 9 2 9 .4 3 9 , 0 0 1 0 -s e t -0 4 2 3 - m a r - 0 9 2 9 . 0 0 0 - 2 7 . 4 5 7 5 . 2 0 0
C A S T E L V E T R A N O 8 . 4 6 9 .3 8 1 , 0 0 5 -n o v - 0 3 1 0 - m a r - 0 9 1 0 0 .0 0 0 2 0 0 . 0 4 1 2 1 . 8 0 0
F A V IG N A N A 5 1 6 . 4 5 6 , 9 0 2 2 - g e n - 0 4 1 - m a r - 0 9 1 4 . 0 0 0 2 8 . 5 7 4 5 . 0 0 0
2 0 . 8 4 8 . 7 3 6 , 0 0 1 4 - l u g -0 3 2 0 -n o v - 0 8 2 8 0 .0 0 0 - 1 6 5 .7 2 8 - 6 5 . 0 0 0
P r o v . R e g .
A g r ig e n t o
V a lo r i in u n it à d i e u ro
E s t i n z i o n e a n t i c i p a t a s t r u m e n t i d e r i v a t i
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
L’importo del valore nozionale 24 complessivo dei contratti pendenti a fine 2009,
risultava, in base ai dati pervenuti, essere pari a 1.022 milioni di euro,
23 Il comune di Rosolini ha comunicato l’estinzione anticipata del contratto, avvenuta nel corso del 2011.24 Corrisponde al valore del capitale sul quale sono calcolati gli interessi scambiati dalle controparti.
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
37
corrispondente al 30% del debito complessivo residuo degli enti locali siciliani,
registrato a fine 2009.
In base all’analisi, sono emerse le seguenti criticità.
Il rapporto tra capitale swappato al 2009 ed il debito complessivo dell’ente nel
20% dei casi supera l’80%. Frequente la corresponsione all’ente di un premio di
liquidità: 36 enti locali (comuni) su 50, hanno incassato up-front relativamente a 39
contratti. Nel 33% dei contratti (vedi Tab. 24) si registrano up-front in misura
percentualmente superiore all’1% del capitale nozionale. Le percentuali si collocano,
in qualche caso intorno al 4,6% e al 6% ma arrivano anche all’8,5% (Tab. 26).
TAB. 26
Operazioni di finanza derivata (swap) con Up-front maggiore dell'1%
Comune Prov.Up front /
Cap.nozionaleData stipula
SCIACCA AG 2,44% 29/01/2004
SAN CATALDO CL 1,14% 13/06/2003
BRONTE CT 2,25% 10/03/2003
CATANIA CT 1,68% 03/04/2003
GIARRE CT 1,38% 28/06/2002
RADDUSA CT 1,31% 13/05/2004
RIPOSTO CT 5,28% 28/06/2004
MONTALBANO ELICONA ME 1,98% 22/05/2003
ROMETTA ME 6,03% 18/11/2002
SAN MARCO D’ALUNZIO ME 3,56% 29/04/2002
TAORMINA ME 2,19% 05/12/2002
VILLAFRANCA TIRRENA ME 3,54% 11/11/2002
CAPACI PA 3,94% 11/04/2005
MONREALE PA 2,38% 14/01/2004
CHIARAMONTE GULFI RG 8,53% 28/10/2003
MONTEROSSO ALMO RG 2,05% 31/10/2003
CASSARO SR 4,63% 28/02/2003
PALAZZOLO ACREIDE* SR 6,11% 05/12/2002
PALAZZOLO ACREIDE* SR 6,14% 05/12/2002SAN VITO LO CAPO TP 2,53% 07/05/2003
Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali
*Il comune di Palazzolo Acreide ha stipulato due contratti Irs con BNL s.p.a il 05/12/2002 (il primo - rif.2985412 - con capitale nozionale di euro 1.962.536,22, up-front pari ad euro 120.0000; il secondo - rif.2985008 - con capitale nozionale 1.873.680,05, up-front di euro 115.000).
Si tratta di contratti, quasi tutti perfezionati antecedentemente l’entrata in
vigore del regolamento MEF n. 389 del 2003 (4 febbraio 2004). Si rileva però che 3
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
38
comuni, Raddusa, Riposto e Capaci, hanno stipulato 3 contratti dopo il 4 febbraio
2004, con percentuali dell’up-front superiori al limite stabilito. Tale liquidità risulta
essere stata spesso allocata in bilancio fra le entrate correnti per essere destinata a
spesa di pari segno. Si tratta di un’utilizzazione ora espressamente vietata (art. 62 d.
l. n. 112 del 2008 convertito con L. n. 133 del 2008) sulla quale in precedenza ha
avuto modo di esprimersi anche la Corte dei conti ravvisando in tale forma di
liquidità un finanziamento assimilabile al ricorso al debito e perciò da destinare a
spesa di investimento ai sensi dell’art. 119 cost. Al riguardo va evidenziato che il
ricorso ad up-front costituisce un chiaro segnale di ricorso improprio ad operazioni
in derivati, non finalizzate al miglioramento strutturale del debito ma funzionali al
mantenimento degli equilibri finanziari o a far fronte a crisi di liquidità.
L’analisi condotta dalla Sezione ha poi consentito di riscontrare come
l’obiettivo generalmente perseguito con il ricorso alla finanza derivata, rilevabile
dalle delibere autorizzative e dalla stessa conformazione dei contratti, sia stato
specialmente quello di ottenere una riduzione del costo del debito. Condizione
questa del resto molto legata alla stessa composizione del debito degli enti locali
siciliani, con prevalenza di mutui con la Cassa dd.pp. a tasso fisso, costituenti il 92%
del totale dei mutui, risultati particolarmente onerosi, a partire dal 2002 a fronte
della forte discesa dei tassi 25. Con riguardo alle operazioni stipulate ante 2004, la
riduzione del costo si è giovata di clausole contrattuali rischiose, successivamente,
proprio perciò vietate dal citato regolamento del Ministero dell’economia 26. Si è
25 I tassi sono scesi sino al 2% a fine 2005 per poi invertire l’andamento nuovamente in crescita sinoall’autunno 2008 (tasso al 4,5%) allorche è iniziata una nuova discesa sino allo 0,68% del gennaio 2010.26 In attuazione a quanto disposto all’art. 41 della finanziaria 2002 il Ministero dell’economia ha adottato ilRegolamento 389/2003 dettando una puntuale disciplina sul ricorso alle operazioni in derivati da parte deglienti territoriali, poi ulteriormente precisata con Circolare del 27 maggio 2004. Ulteriori regole e limiti a talioperazioni rinvengono altresì dalle disposizioni della l.n. 296/2206 (l.f. 2007) che precisano che le operazioniin derivati degli Enti locali devono contemperare l’obiettivo della riduzione del costo finale del debito conquello della riduzione dei rischi di mercato e dalla l.n. 244/2008 (l.f. 2008), all’art.1 co 381 che sancisce ilprincipio generale di massima trasparenza nell’uso degli strumenti derivati. Il d.l.n.112/2008, conv. inl.n.133/2008, all’art 62 co 1° e 2° ha sancito per gli Enti locali il divieto di sottoscrizione di contratti diderivati fino all’entrata in vigore di uno specifico decreto del MEF e, comunque il blocco totale per almenoun anno; inoltre tale norma assoggetta i derivati con up front alla disciplina dell’indebitamento. Lal.n.203/2008 (l.f. 2009) ha reiterato il divieto di stipula di contratti con oggetto derivati ed ha altresì sancitoche i contratti privi di attestazione di piena conoscenza e in contrasto con gli emanandi regolamenti MEFsono sanzionati con la nullità di protezione, azionabile solo con legittimazione relativa dell’Ente locale; hainoltre ammesso la possibilità per l’Ente di rinegoziazione del derivato, a seguito di modifiche del nozionale,
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
39
trattato in particolare del ricorso ad opzioni vendute alla controparte (cd. vendita di
cap) con forte esposizione al rischio di rialzo di tasso di interesse (Catania).
In alcuni casi - Torretta, Avola, Carini, Mazara del Vallo, Pace del Mela,
Modica, Leonforte, Grotte e Messina - si è accertato l’utilizzo di opzioni digitali 27
(vedi relativi prospetti), parimenti vietate dal Regolamento MEF n. 389 del 2003,
consistenti nell’introduzione nel regolamento negoziale di uno spread anomalo,
destinato ad attivarsi in corrispondenza del superamento dei valori soglia, con
previsione di un costo aggiuntivo per l’ente. Il valore del mark to market è risultato
negativo per 30 enti locali (29 comuni e una provincia), relativamente a 35 contratti
(38%) e ammonta complessivamente a oltre 27 milioni di euro, di cui 22 milioni si
riferiscono a due contratti stipulati dal comune di Messina. In ben 23 contratti,
sottoscritti da 19 comuni (il 40%), il mark to market supera la soglia dei 30.000
euro.28 Il comune di Messina consegue il valore negativo più elevato in 2 contratti il
cui mark to market supera, complessivamente, i 22 milioni di euro.
Risulta in alcuni casi un’evidente sproporzione del rapporto tra valore di
mercato (mark to market) ed il debito sottostante: per il comune di Messina, è di
circa il 7%; per quello di Augusta ha raggiunto l’11%;
Per quanto riguarda i contratti estinti a fine 2009, risulta che in 5 su 28 dati
pervenuti, i comuni hanno liquidato il valore di estinzione del contratto ad un valore
a debito per l’ente .
E’ da evidenziarsi il frequente ricorso alle ricontrattazioni che coinvolge quasi
purchè venga mantenuta la corrispondenza tra passività rinegoziata e la collegata operazione di copertura. Daultimo, la Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla legittimità del sopra citato divieto di stipula dicontratti di derivati, posto dal d.l. n.112/2008 e reiterato dalla l. n.203/2008, per violazione delle competenzelegislative legislative concorrenti regionali in materia di coordinamento della finanza pubblica, exart.117co1Cost., con la sentenza 18/02/2010, n. 52, ne ha pienamente confermato la legittimità, atteso che lamateria rientra anche nella competenza esclusiva Statale ex art.117co2 lett.”e”(mercato finanziario) ed“l”(ordinamento civile) Cost.27 Sostanzialmente, le cosiddette opzioni digitali sono particolari clausole che, al verificarsi di determinatecondizioni, si attivano e determinano una discontinuità nella determinazione del tasso. Nei contratti IRS, concollar ed opzione digitale, solitamente, il soggetto percipiente il tasso variabile, ove il tasso EURIBORscenda al di sotto del valore soglia, avrebbe diritto ad ottenere un ulteriore incremento del tasso,convenzionalmente quantificato (opzione digitale), oltre al valore corrispondente al floor.28.La perdita si intende in senso potenziale: si riferisce al valore di mercato negativo del contratto se essovenisse chiuso al momento della rilevazione del valore stesso, avendo come parametro la soglia dicensimento della Centrale dei rischi della Banca d’Italia, che nel 2009 è passata da 75mila a 30mila euro.
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
40
1/3 dei contratti in essere) per ovviare ai differenziali negativi susseguenti alla fase
contrattuale positiva, con conseguente formazione di mark-to-market 29 negativo da
corrispondere alla controparte per tramite di up-front di pari valore immediatamente
girato alla banca quale indennizzo per la chiusura anticipata. Si tratta di un
fenomeno preoccupante che rischia di innescare una spirale perversa dal momento
che lo smontaggio dei contratti tende a spostare in avanti perdite progressivamente
maggiori.
La maggior parte dei contratti, stipulati prima del 2004, corrisponde – come si è
detto - alla tipologia dell’IRS [interest rate swap] con barriera a favore dell’istituto
di credito [vendita di cap], spesso “scalettata” su periodicità di brevissimo periodo e
vantaggio finanziario sufficientemente sicuro solo per i primi anni di validità
contrattuale.
I contratti più recenti – grazie all’intervento regolatore del Ministero
dell’economia – sembrano allinearsi alla tipologia dell’IRS a doppia barriera
[collar]30 cui conseguono differenziali misurati per l’ente sul parametro euribor a tre
o sei mesi31 con soglie cap che nei contratti esaminati si collocano tra il 5,50% e il
6% e floor fra il 2,85% e 3,15% più lo spread pattuito. Anche in questi casi, non
sempre le soglie offrono sicura protezione all’ente in quanto resta in ogni caso
l’incertezza legata all’andamento dei tassi.
Dalle delibere autorizzative si desume che il margine di cautela è stato di solito
29 Per definire il valore di mercato di uno swap in un dato momento, occorre considerarlo assimilabile a unaqualsiasi attività finanziaria, il cui valore è dato dal valore attuale dei flussi di cassa attesi, scontati al tasso diinteresse vigente sul mercato. Da dire che il valore dei derivati è altresì connesso al sottostante e la relazioneche lega il valore del derivato al sottostante costituisce il risultato finanziario del derivato detto anche pay-off.La stima del valore dei prodotti derivati coinvolge complesse attività di analisi ed è perciò un aspettoconnotato da particolari criticità.30 Con l’IRS a doppia barriera [collar] l’ente paga un tasso fisso o variabile + spread, più basso del tassooriginario fino a che il tasso di mercato [Euribor o Libor] si mantiene all’interno di un determinato“corridoio” di tassi. Se il tasso di mercato scende sotto la soglia inferiore [floor] o sale sopra quella superiorel’ente paga un tasso fisso più alto.31 L’introduzione dell’euro e l’unificazione della politica monetaria, in virtù dell’unico tasso di riferimento,hanno determinato il superamento della pluralità dei mercati nazionali e il venir meno del preesistenteventaglio di tassi di interesse. I diversi tassi interbancari nazionali [Ribor, Fibor, Pibor, eccetera] hanno persovalore indicativo per l’esigenza di una loro sostituzione con un unico tasso che rappresentasse l’evoluzionedel mercato interbancario europeo dei depositi. Quanto alle rilevazioni, attualmente esistono tuttavia due tassiinterbancari europei: uno [Euribor], calcolato dalla Federazione bancaria europea, l’altro [euro Libor]calcolato dall’Associazione Bancaria Britannica la quale già pubblicava i tassi Libor per le principali valutemondiali.
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41
assunto con riferimento ad ipotesi di rischio fondate sull’andamento della curva
forward dei tassi, costruita sulla base dei valori IRS attualizzati tramite il tasso di
sconto32. Senonchè, tale andamento è solo una proiezione della curva di interessi “a
pronti” e ne rispecchia cioè l’equilibrio attualizzato, incorporandovi i fattori di
sconto. Ciò significa che le determinazioni assunte dagli enti e fondate
sull’andamento della curva forward, in realtà sono poco realistiche in termini
previsionali, anche se resta comunque evidente che, tanto più le soglie fissate sono
distanti dalla curva medesima, di altrettanto cresce il margine di garanzia; il quale
resta in ogni caso legato ad una scommessa su un andamento futuro assai poco
prevedibile, specie allorché la scadenza contrattuale interessi un ampio arco
temporale a lungo termine e le soglie siano definite su una molteplicità di scadenze
di breve periodo.
Ulteriore profilo di rischio si lega al valore elevato dello spread, spesso
superiore al 2,2%, oltre la differenza fra il costo originario del debito e il tasso swap
di durata pari alla vita residua del debito.
Restano poi le perplessità legate alla complessità dei fenomeni regolati, poco
suscettibili di vincoli e garanzie codificate, tanto più nell’attuale situazione
finanziaria, ove l’esigenza di liquidità privilegia gli effetti a breve termine
trascurando le reali conseguenze proiettate al di là dell’effetto più immediato a
scapito delle gestioni future
Fra le operazioni connotate da particolari complessità o problematicità figurano
quelle attivate dai comuni di Messina e Catania.
Nel primo caso si è trattato di un’estinzione anticipata di mutui con Cassa
DD.PP. tasso fisso al 6% sostenuta finanziariamente tramite emissione
obbligazionaria, con allungamento della scadenza del debito e contestuale chiusura
di precedenti swap sostituiti con tre operazioni rinegoziate con Dexia Crediop e
32Le informazioni sui parametri IRS, per la costruzione del tasso Euribor a pronti e a termine, sono fornite intempo reale da agenzie specializzate [Reuters, Bloomberg e altre].L’IRS, a sua volta, attualizzato sulla basedel tasso di sconto, consente di determinare la curva forward che viene generalmente posta a base delladeterminazione del valore dei prodotti finanziari a termine. Il confronto tra tale curva e l’andamento in seriestorica dell’Euribor o del Libor mette in chiaro la divaricazione esistente a causa dell’andamento asistematicodi quest’ultima.
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
42
BNL; operazione che, complessivamente pari ad un nozionale di 211,8 milioni di
euro, ha prodotto differenziali negativi per un totale di 4,8 mili. Il seguente prospetto
espone per il periodo 2007-2010 i tassi differenziali, effettivamente pagati dal
comune di Messina con riferimento ad uno dei contratti (capitale nozionale
88.500.000 euro).
A titolo esemplificativo, si riporta nelle seguenti tabelle i tassi differenziali,
effettivamente pagati dai comuni di Messina e Taormina 33 sulla base dei tassi
euribor valutati in riferimento a ciascun termine intermedio.
Per il comune di Messina si fa riferimento ad uno dei contratti (capitale
nozionale 88.500.000 euro), nel periodo 30/06/2007-31/12/2010.
Per il comune di Taormina il riferimento è al contratto di tipo Irs in & out
(capitale nozionale 1.370.422 euro) sottoscritto il 5 dicembre 2002, nel periodo
31/12/2002-31/12/2021.
Per il comuni di Carini si fa riferimento a due dei tre contratti in essere stipulati
in data 30 novembre 2005 con capitale nozionale rispettivamente di
8.562.470,33 euro e di 3.437.313,6 euro.
33La Corte Suprema di Cassazione con sentenza n. 47421 del 21 dicembre 2011 ha dichiarato inammissibile
il ricorso proposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina avverso l’ordinanza n. 115del 1 giugno 2011, con la quale il Tribunale di Messina aveva accolto la richiesta di riesame presentatanell’interesse della Banca Nazionale del Lavoro avverso il decreto di sequestro preventivo, fino allaconcorrenza dell’importo di 17.068.589,39 euro quale provento di somme in via di accusa fraudolentementericavate da operazioni finanziarie mediante derivati finalizzate alla ristrutturazione dell’indebitamento deicomuni di Messina e di Taormina e contratte con i comuni medesimi. La sentenza, con specifico riferimentoal mark to market, ha affermato che il relativo dato non esprime affatto un valore concreto ed attuale, maesclusivamente una proiezione finanziaria basata sul valore teorico di mercato in caso di risoluzioneanticipata. Il valore del mark to market è influenzato da una serie di fattori ed è quindi sistematicamenteaggiustato in funzione dell’andamento dei mercati finanziari, dovendosi poi attrarre nell’ambito dei relativiparametri di determinazione anche l’up to front erogato e l’utile per la banca. La Corte, ha, altresì, ritenutoche per poter stabilire se quel dato rappresenti o meno un vantaggio o un danno per l’ente contraente, occorreprocedere ad una disamina a posteriori, allorchè, cioè, il contratto abbia raggiunto la sua normale scadenza,visto che, tra l’altro, prima di tale evento sono previsti meccanismi di aggiustamento destinati proprio adoperare un bilanciamento fra le posizioni dei contraenti, e non cadere entro meccanismi o clausole vessatorie.Pertanto, allo stato, non ha ravvisato danno, atteso che i contratti in questione, hanno generato per i comunidei differenziali positivi (rispettivamente di Euro 87.438,98, per il comune di Taormina, ed Euro2.541.795,18 per il comune di Messina), a cui vanno aggiunte le consistenti somme dagli stessi incassate atitolo di up to front.
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43
Prospetto tassi di interesse periodici – comune Messina
Da ta Eu rib or 6MC om une
rice v e
Co m une
pag a
Diffe re nziale
n et to
30 /0 6/200 7 4 ,34 4,6 31 59 5 ,42 -0,788 4131 /1 2/200 7 4 ,89 4,6 15 44 5 ,43 -0,814 5630 /0 6/200 8 5 ,14 4,5 98 07 5 ,77 -1,171 9331 /1 2/200 8 3 ,5 4,5 79 35 5 ,42 -0,840 6530 /0 6/200 9 1 ,47 4,5 59 16 5 ,42 -0,860 8431 /1 2/200 9 1 ,01 4,5 40 82 5 ,42 -0,879 1830 /0 6/201 0 1 ,02 4,5 21 02 5 ,42 -0,898 9831 /1 2/201 0 1 ,27 4,513 9 5 ,42 -0 ,90 61
Per il comune di Catania, le operazioni in derivati hanno interessato il totale
debito dell’ente per un ammontare complessivamente pari a 416,4 milioni di euro
con la corresponsione di un premio di liquidità di 7 milioni (1,7%). La struttura
prevede la vendita di cap a favore della Banca con soglia al 5,5% e poi al 6%. Il
contratto, stipulato prima dell’entrata in vigore del regolamento MEF n.389 del
2003, incorpora il rischio di totale assenza di garanzia alla variazione del tasso
euribor, con ricaduta sul suo valore di mercato ma che sino ad oggi ha generato
differenziali positivi per l’ente. Il mark to market, in caso di chiusura del contratto,
risulterebbe negativo per un valore pari a 857.694 euro, ben oltre la soglia di
rilevazione dei 30.000 euro.
Va ricordata altresì la particolare situazione del comune di Marsala che ha
deliberato, con determina dirigenziale n. 461 del 4 maggio 2010, di recedere dal
contratto di swap stipulato il 7 febbraio 2007 con HSH Nordbank, annullando la
relativa deliberazione di autorizzazione a contrattare; ciò con riferimento alla
struttura contrattuale recante un’opzione digitale particolarmente rischiosa per le
finanze dell’ente e assolutamente vietata dal Regolamento MEF 389/2003, nonché
dalla disciplina dettata in materia. Sembra peraltro che il contratto, stipulato in lingua
inglese, sia anche regolato dalla legge inglese 34. Il contratto presentava a fine 2009 un
valore negativo per 4,9 milioni e produceva differenziali negativi destinati a
34 Master Agreement 6.2.2007, Parte 4, lett.h
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
44
crescere35. Avverso la citata deliberazione è stato proposto dalla HSH ricorso al
T.A.R. Sicilia, Sez. Palermo36.
Come ultima considerazione con riferimento alla generalità dei contratti
monitorati, va notato come le operazioni estinte anticipatamente 37 - a parte le
vicende appena considerate - presentino alla chiusura in larga maggioranza (72%)
mark to market positivo per l’ente (v. Tab.18), per cui la relativa decisione sembra in
questi casi doversi collegare con la scelta di utilizzare le risorse positive generate per
destinarle alle esigenze di bilancio.
35 Sulla materia è intervenuta la sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V, n. 5032 del 7 settembre 2011,investito con ricorso in appello della Dexia Crediop spa e Depfa bank e in via incidentale, dalla Provincia diPisa, avverso le sentenze n. 6579 del 2010 e n.154 del 2011 del TAR Toscana, in una controversia tral’Amministrazione provinciale di Pisa e Dexia Crediop spa e Depfa bank. Con tale sentenza si èpronunciato a favore della possibilità per gli enti locali di annullare in via di autotutela i contratti derivatistipulati in occasione di operazioni di ristrutturazione del debito. Questo laddove emerga la presenza, almomento della stipula del contratto, di costi impliciti che impediscano all'ente di svolgere una correttavalutazione della convenienza economica dell'operazione stessa. Nell'accogliere le ragioni della Provincia diPisa, il Consiglio di Stato ha ritenuto che la decisione dell'amministrazione di riesaminare prima, e diannullare poi, tutti gli atti di affidamento della ristrutturazione del debito, fosse stata dichiaratamentedeterminata dall'accertata violazione delle finalità dell'articolo 41 delle legge 28 dicembre 2001, n. 448, nonrisultando a tal riguardo rispettato il principio della convenienza economica, questo in quanto il contrattoswap al momento della stipula non aveva un valore iniziale pari a zero, bensì negativo, senza che a fronte ditale elemento economico negativo fosse stata prevista in favore dell'amministrazione una somma di pariammontare così da riequilibrare il contratto stesso (vedi anche le sentenze Corte conti, Sez. Giur. Lazio,n.1044 dell’11 luglio 2011 e Tribunale di Milano, sez. VI. civ, n. 5118 del 2011).Il Consiglio di Stato ha, altresì, accertato la violazione dell'art. 3 C.M. 27 maggio 2004, nella parte in cuiprecisava che la vendita del floor doveva ritenersi ammessa solo per il finanziamento dell'acquisto del cap, inquanto il valore di mercato dello swap, calcolato al momento della stipula, indicava proprio che il valore delcap era inferiore a quello del floor ovvero il premio che l'amministrazione provinciale avrebbe dovuto pagaree che, implicitamente aveva pagato, per l'acquisto del floor era inferiore al premio che avrebbe dovutoincassare a fronte della vendita del floor. In definitiva l'operazione si caratterizzava per la presenza di "costiimpliciti" nello swap stipulato, non evidenziati né nella presentazione delle offerte, né all'atto della stipula deicontratti, ma appurati solo successivamente a quest'ultima. Secondo il Consiglio di Stato, quindi, il potere diautotutela da parte della Provincia non sarebbe stato esercitato per sottrarsi puramente e semplicemente ad uncontratto economicamente squilibrato, quanto piuttosto a causa della mancata corretta valutazione dellaconvenienza economica che legittimava l'operazione di ristrutturazione del debito, ai sensi dell'articolo 41della legge 28 dicembre 2001, n. 448, e che, come tale, non rientrava nella "causa" del contratto di swap,costituendone piuttosto il presupposto logico – giuridico. Il Consiglio di Stato ha respinto anche l'eccezionerelativa al difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, ricordando come, ai sensi dell'articolo 4 dellalegge 31 maggio 1995, n. 218, la deroga alla giurisdizione italiana può riguardare solo le cause vertenti sudiritti disponibili (Cass. SS.UU., 20 aprile 2010, n. 9308) e quindi solo le questioni di interpretazione edesecuzione dell'accordo (agreement), ma non può estendersi fino a comprendere anche il sindacato sulcorretto esercizio del potere amministrativo, non potendo ascriversi al novero dei diritti disponibili gliinteressi pubblici alla cui cura è finalizzato l'esercizio dei poteri pubblicistici accordati alla pubblicaamministrazione anche nell'ambito dei procedimenti di gara.36 Risulta che le parti abbiano attualmente raggiunto un accordo, da formalizzarsi in un contratto transattivoin fase di predisposizione.37 Tale tendenza trova pieno riscontro a livello nazionale, come rilevato nella Relazione annuale della Bancad’Italia sul 2010 del 31 maggio 2011 che ha accertato la prosecuzione della riduzione dell’utilizzo deglistrumenti finanziari derivati da parte delle amministrazioni locali risentendo della chiusura anticipata delleoperazioni in essere.
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45
6.3 Condizioni negoziali dei contratti di swap
Oltre alle vicende contrattuali esaminate nel precedente paragrafo, in appendice
vengono riportati gli schemi di tutti i contratti di swap in essere, con indicazione
dello specifico tipo e dei dati analitici relativi alle condizioni finanziarie pattuite.
6.4 Clausole contrattuali e definizione di operatore qualificato
L’attuazione della direttiva europea MiFID, efficace dal 1 novembre 2007,
fondata sull’obbligo per l’intermediario di comportarsi sempre con diligenza,
correttezza e trasparenza per garantire nel miglior modo possibile l’interesse dei
clienti e l’integrità dei mercati, ha inciso sulla materia in modo determinante.
L’elemento innovativo più importante della nuova regolamentazione è una
graduazione delle tutele in ragione di una maggiormente precisa ed articolata
classificazione della clientela. Difatti, in luogo della distinzione tra operatore
qualificato ed altri investitori, di cui al regolamento CONSOB, la direttiva introduce
quella tra clienti al dettaglio e clienti professionali, con la particolarità che
quest’ultima categoria è più articolata rispetto al precedente ordinamento. In
particolare, essa è suddistinta in clienti professionali di diritto e su richiesta.
I primi comprendono gli intermediari finanziari, gli investitori istituzionali e le
grandi imprese, che rientrino in parametri dimensionali predefiniti, come risultanti
dal bilancio d’esercizio. Ad essi si aggiungono i soggetti pubblici 38. L’effetto
immediato è stato un innalzamento del livello di tutela, limitando molto l’area dei
clienti che possono essere considerati professionali.
La direttiva stabilisce una graduazione di tutela anche in base alla tipologia del
servizio di investimento. Difatti, nei servizi di consulenza e di gestione di portafogli,
l’intermediario deve effettuare una valutazione di adeguatezza, avente ad oggetto la
compatibilità tra servizi offerti ed il profilo del cliente. Nei servizi di collocamento e
di negoziazione, invece, deve valutare esclusivamente l’appropriatezza
38 In base alla direttiva MiFID ( Market in Financial Instruments Directive) e all’ art. 2 d.lgs. n. 164 del 2007,spetta al Ministero dell'economia e delle finanze, sentita la Banca d'Italia e la Consob, definire i criteri perl'individuazione dei clienti pubblici qualificati.
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46
dell’operazione39.
7. Considerazioni conclusive
La difficile situazione finanziaria nella quale versano gli enti locali, specie
quelli di media e piccola dimensione se, per un verso, vede ridursi in termini reali le
risorse su cui poter contare, d’altro canto non allenta le esigenze di spesa per
corrispondere alla domanda di servizi essenziali e indispensabili avanzata dai
cittadini.
La riduzione dello stock di debito riscontrato negli ultimi anni è anche la
conseguenza di un progressivo disimpegno degli enti locali sul fronte degli
investimenti.
Il ricorso ad operazioni di finanza derivata è invece in gran parte ascrivibile ad
una ricorrente crisi di liquidità o all’eccessivo costo del debito che si vuole in ogni
modo ridurre e che proprio allora include maggiori rischi.
Anche sui derivati rivolti alla riduzione del costo del debito – al di fuori di
strategie di globale ristrutturazione – si concentrano profili di preoccupazione,
mentre altrettanta riflessione meritano le ricontrattazioni dei derivati che, tramite lo
“smontaggio” delle operazioni in essere, rischiano, non solo di aumentare la
complessità degli strumenti, ma di rappresentare ulteriore aggravio finanziario per gli
enti, in genere compensato grazie ad ulteriori premi di liquidità
scontati peraltro sulle nuove condizioni contrattuali.
Occorre porre attenzione alle rimodulazioni operate a fronte di mark to market
negativi, nei cui effetti a cascata è il rischio di esposizioni finanziarie destinate a
divenire progressivamente insostenibili ma anche le chiusure contrattuali in presenza
di mark to market positivo non manca di destare interrogativi per lo scambio di esiti
economicamente positivi con esigenze di cassa attuali.
39 L’intermediario deve solo accertarsi che il cliente abbia il livello di scienza e di conoscenza necessari per lacomprensione dei rischi discendenti dallo strumento finanziario o dal servizio di investimento offerto ma nonè tenuto a valutare altresì la coerenza delle caratteristiche di detti strumenti o servizi, rispetto alla situazionefinanziaria ed agli obiettivi di investimento del cliente.
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
47
In realtà quelle descritte sono operazioni economiche le cui regole e i cui
guadagni o perdite non si conciliano facilmente con la disciplina finanziaria dei
bilanci pubblici..
Chiusure e rimodulazioni contrattuali sono spesso l’effetto della indicata
discrasia funzionale e depongono per la difficile conciliabilità di tali operazioni con
le regole di finanza degli enti locali.
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48
APPENDICE
ALCAMO
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
7,70Euribor + spread
6 -- 1,700530/12/2005-30-12-2024
Se Euribor >65,527a4,473
Se Euribor <6
Alcamo- Irs con Cap 21.07.2005
Soglie-barriera
Alcamo Tp Intesa 21/07/2005 8.147.503,86 -- No
AUGUSTA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
CapVendita floor Spread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
30/06/2006 4,896 3,75
31/12/2006 4,896 3,75
5,75+spread
3-3,15-3,3+spread
Euribor+spread
16.900.256,00
Augusta - Irs Collar Multispread 27.07.2006
Soglie-barriera
Augusta Sr OPI 27/07/2006 169.000
4,896 a4,855Se Euribor <3-3,15-3,3
No
5,75Se Euribor >5,75
Se 5,75>Euribor>3-3,15-3,3
3(06/2007-12/2014)
3,15
(06/2015-12/2024)3,3
(06/2025-12/2034)
0,91(06/2007-12/2014)
0,76
(06/2015-12/2024)0,61
(06/2025-12/2034)
30/12/2006-30-12-2025
AVOLA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
CapVendita floor Spread Periodo
Comune
riceveComunepaga Up-front Rinegoz.
30/06/2006 5,0341 4,25
7,40
4,7 a3,7 (purple)
Euribor+1,4
6.831.927,86
5,0226a4,0501SeEuribor <2,4-2,2
Se 6>Euribor>2,4-2,2
2,4(12/2006-06/2023)
2,2(06/2023-12/2025)
1,430/12/2006-30-12-2025
SeEuribor >6
Avola - Irs Purple Collar 30.03.2006
Soglie-barriera
Avola Sr BNL 30/03/2006 -- Si
6
BIANCAVILLA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
30/06/2004 6,0824 4,497
8,525,32
Euribor+spread
Biancavilla - Irs Collar 10.05.2004
Soglie-barriera
Biancavilla Ct BNL 10/05/2004 3.634.846,05 36.000 No
Se Euribor >6,26,0771 a4,6160
Se Euribor <3Se6,2>Euribor>3
6,2 3 2,3230/12/2004-30-12-2023
BRONTE
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
euribor+3,254,8a 6,05 (tassi in)
SeEuribor >soglie out 6,2187a
5,0580SeEuribor <soglie out
-- 4 a6(sogliaout)
3,2530/06/2004-30-12-2018
Bronte - Irs In & Out 10.03.2003
Soglie-barriera
Bronte Ct BNL 10/03/2003 6.677.138,46 150.000 No
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
49
BUSCEMI
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
CapVendita floor Spread Periodo
Comune
riceveComunepaga Up-front Rinegoz.
30/06/2006 4,3024 3,3
6,59
3,49-3,39-3,29
Euribor+0,79
Se Euribor >5,84,8105a
4,2Se Euribor <2,7-2,6-2,5
2.034.053,66
5,8 2,7
(12/2006-12/2011)2,6
(06/2012-06/2016)
2,5(12/2016-12/2025)
0,79
30/12/2006-30-12-2025
Buscemi - Irs Collar 02.03.2006
Soglie-barriera
Buscemi Sr BNL 02/03/2006
Se5,8>Euribor>2,7-2,6-2,5
-- Si
CALATAFIMI SEGESTA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComunepaga Up-front Rinegoz.
8,805,1
euribor +spread
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComunepaga Up-front Rinegoz.
8,31
4,61
euribor +spread
Se Euribor >6,65,5oppureeuribor +0,3 (seeuribor>5,5)
Se Euribor <2,9
Se6,6>euribor>2,9
6,6 2,9 1,71
30/06/2004-30-12-2027
Calatafimi Segesta (2°contratto) - Irscon Collar Plus22.06.2004
Soglie-barriera
CalatafimiSegesta
Tp BNL 22/06/2004 1.651.761,27 15.465 Si
Si
6,6 2,9 2,230/06/2004-30-12-2022
5,529a5,3
Se Euribor >6,6Se Euribor <2,9
Se6,6>euribor>2,9
Calatafimi Segesta (1°contratto) - Irscon Collar 22.06.2004
Soglie-barriera
CalatafimiSegesta
Tp BNL 22/06/2004 1.912.750,15 14.463
CAPO D’ORLANDO
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
31/12/2007 4,702 4,55
30/0672008 4,7047 4,6
31/12/2008 4,7075 4,6
6,3 +spread2,6 +spread
Euribor+spread
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
8,505,7
Euribor+spread
Capo d'Orlando (1° Contratto) - Irs Collar 27.12.2007
Soglie-barriera
Capo
d'Orlando
Me BNL 27/12/2007 7.351.269,11 -- No
6,3 2,6 1,05a 1,230/06/2009-31-12-2025
4.000 Si
SeEuribor >6,34,7423a
4,05SeEuribor <2,6
Se 6,3>Euribor>2,6
BNL 09/03/2004 401.380,43
6,6 1,8 1,930/12/2004-30-12-2024
SeEuribor >6,6 6 oppure6,3 (se
euribor>6)SeEuribor <1,8
Se 6,6>Euribor>1,8
Capo d'Orlando (2° Contratto) - Irs 09.03.2004
Soglie-barriera
Capo
d'Orlando
Me
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
50
CAPACI
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
30/06/2005 4,81 3,64
30/12/2005 4,8101 4,18
7,043,94
Euribor+1,44
1.723.882,63 No
Capaci - Irs Collar 11.04.2005
5,6
17.200
4,8105 a4,2
Soglie-barriera
SeEuribor <2,5Se 5,6>Euribor>2,5
2,5 SeEuribor >5,630/12/2005-30-12-2024
1,44
Capaci 11/04/2005BNLPa
CARINI
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
30/06/2008 4,1879 2,25
31/12/2008 4,1881 2,25
30/06/2009 4,1882 2,431/12/2009 4,1883 2,4
6,583,78
Euribor+1,44
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
3012/2005 4,5608 3,5
30/06/2006 4,5605 3,5
7,404,2a 4(purple)
Euribor+1,4
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
3012/2005 6 5
30/06/2006 6 5
8,925,7 (purple)Euribor+2,72
5.898.961,82
8.562.470,33
3.437.313,60
Se6,2>Euribor>2
6,2 2 2,7230/12/2006-30-06-2029
Carini (3° contratto) - Irs Purple Collar 30.11.2005
Soglie-barriera
35.300 Si
Se Euribor >6,26SeEuribor <2
Carini Pa BNL 30/11/2005
6 2 1,430/12/2006-30-12-2024
68.000 No
SeEuribor >64,5602a4,2429
SeEuribor <2Se 6>Euribor>2
Carini (2° contratto) - Irs Purple Collar 30.11.2005
Soglie-barriera
Carini Pa BNL 30/11/2005
6,3 3,5 0,2830/06/2010-31-12-2027
4,1885a4,1899
Se Euribor <3,5Se6,3>Euribor>3,5
Carini (1° contratto) - Irs Collar 13.09.2007
Soglie-barriera
Carini Pa BNL 13/09/2007 58.900 No
Se Euribor >6,3
CASSARO
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
Euribor+2,56,0306 a
7,75
1.165.465,13
-- -- 2,530/06/2003-30-12-2021
Cassaro - Irs 28.02.2003
Soglie-barriera
Cassaro Sr BNL 28/02/2003 54.000 No
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
51
CASTROREALE
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
31/12/2004 4,4
30/06/2005 4,4
31/12/2005 4,4
30/06/2006 4,4
7,904,4
Euribor+spread
SeEuribor >5,95,2674 a
4,9Se Euribor <2
Se5,9>Euribor>2
5,9 2 230/12/2006-30-12-2019
Castroreale - Irs con Collar 20.04.2005
Soglie-barriera
Castroreale Me BNL 20/04/2005 1.198.844,80 -- No
CATANIA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
euribor + spred5,45 a 5,75
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
euribor + spred5,45 a 5,75
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
euribor + spred5,45 a 5,75
Se Euribor >soglie out6,1739 a
5,556Se Euribor <soglie out
5,5 a 6
(soglieout)
231/12/2002 -31-12-2017
Catania (3° Contratto) - Irs In & Out 03.04.2003
Soglie-barriera
Catania Ct Bancadi Roma
03/04/2003 138.798.282,00 2.333.333 No
Se Euribor >soglie out6,1739 a
5,556Se Euribor <soglie out
5,5 a 6(soglie
out)
231/12/2002 -31-12-2017
Catania (2° Contratto) - Irs In & Out 03.04.2003
Soglie-barriera
Catania Ct Bancadi Roma
03/04/2003 138.798.282,00 2.333.333 No
Catania (1° Contratto) - Irs In & Out 03.04.2003
Soglie-barriera
Catania Ct BNL 03/04/2003 138.798.282,00 2.333.333 No5,5 a 6
(soglieout)
231/12/2002 -31-12-2017
Se Euribor >soglie out6,1739 a
5,556Se Euribor <soglie out
CHIARAMONTE GULFI
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
CapVendita floor Spread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
8,90
6,5
Euribor+2,4
2.402.411,27
5,8742a5,5
SeEuribor <1,9-2,5-3-3,5-4
Se 6,5>Euribor>1,9-2,5-3-3,5-4
6,5 1,9(12/2003-06/2005)
2,5
(06/2005-06/2007)3
(06/2007-06/2008)3,5
(06/2008-06/2012)
4(06/2012-12/2021)
2,4
30/12/2005-30-12-2024
Chiaramonte Gulfi - Irs Collar 28.10.2003
Soglie-barriera
ChiaramonteGulfi
Rg BNL 28/10/2003 205.000 Si
SeEuribor >6,5
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
52
COLLESANO
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceve
Comune
pagaUp-front Rinegoz.
7,50Euribor+1,5
1.877.018,81
4,91 a4,93
Se Euribor <66 -- 1,5
30/06/2004-30-12-2013
Collesano - Irs con cap 21.06.2004
Soglie-barriera
Collesano Pa BdS 21/06/2004 18.770 No
Se Euribor >6
FRANCOFONTE
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
6,25 3 1,55
7,4 3,7 0,4
7,9 4,2 -0,1
-- No
7,8
Euribor+spread
4,55-4,1-4,1
UBM 29/12/2005
(06/05-12/06)
(12/06-12/12)
(12/12-12/18)
4.820.696,67
30/06/2005-30-12-2018
SeEuribor >6,25-7,4-7,9
Francofonte - Irs Collar 29.12.2005
Soglie-barriera
SeEuribor<3-3,7-4,2Se6,25>euribor>3Se7,4>euribor>3,7Se7,9>euribor>4,2
4,94a4,45
Francofonte Sr
GIARDINI NAXOS
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
30/06/2004 6 4,1
8,785,48
Euribor+spread
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
30/06/2004 6,8798 4,63
31/12/2004 6,8071 5,969,265,96
Euribor+spread
6.000 No
6,8 3,5 2,4630/06/2005-31-12-2017
SeEuribor>6,86,7209 a5,7282
SeEuribor<3,5
Soglie-barriera
GiardiniNaxos
Me BNL 25/06/2004 2.207.615,00
Se 6,8>Euribor>3,5
6 oppure6,3 (se
euribor>6)SeEuribor<3,5
Se 6,8>Euribor>3,5
Giardini Naxos (2° Contratto) - Irs con Collar 25.06.2004
6,8 3,5 1,9830/12/2004-30-12-2027
SeEuribor>6,8
Giardini Naxos (1° Contratto) - Irs con Collar 25.06.2004
Soglie-barriera
GiardiniNaxos
Me BNL 25/06/2004 2.910.563,00 26.400 No
LEONFORTE
Comune Prov. Banca DatainizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComunepaga Up-front Rinegoz.
31/12/2005 4,054
30/06/2006 4,04326,563,7
Euribor+0,566,563,7
Euribor+0,56
NoLeonforte En BNL 08/03/2006 7.739.653,03
6 2,4 0,56
3,2
31/12/2004-31-12-2035
SeEuribor >6 3,97SeEuribor<2,4
Se5,9>Euribor>2,1
Leonforte- IrsPurple Collar 08.03.2006
Soglie-barriera
31/12/2004-31-12-2035
SeEuribor >64,0318a3,9712
SeEuribor<2,4Se5,9>Euribor>2,1
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
53
MESSINA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
7,235,42
Euribor+spread
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
7,985,94
Euribor+spread
6 oppure6,3 (se
euribor>6)Se Euribor <4,95
Se 6,99>Euribor>4,95
Messina - Irs con Collar 28.06.2007
6,99 4,95 0,9930/12/2006-30-12-2031
Se >Euribor>
Messina - Irs con Collar 28.06.2007
Soglie-barriera
Messina Me DexiaCrediop
28/06/2007 14.161.437,53 --
Se Euribor >6,99
-- Si
Soglie-barriera
4,63159 a4,321
Si
Messina Me DexiaCrediop
28/06/2007 109.175.667,04
30/12/2007-30-12-2036
Se Euribor >Se Euribor <
4,63159 a4,321
Se Euribor <4,89Se 4,89<Euribor<6,6
Se Euribor >6,60,636,6 4,8930/06/2007-30-12-2036
Messina - Irs con Collar 28.06.2007
Soglie-barriera
Messina Me DexiaCrediop
28/06/2007 88.500.000,00 -- Si
MAZARA DEL VALLO
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
31/12/2004 5,2328 3,4
7,125 (tasso purple)euribor + spread
Se Euribor >5,55,1983 a5,0365
Se Euribor <2,1Se 5,5>euribor>2,1
5,5 2,1 1,6230/06/2005-30-12-2014
Mazara del Vallo - Irscon Purple Collar 08.11.2004
Soglie-barriera
Mazaradel Vallo
Tp BNL 08/11/2004 18.976.428,41 189.700 No
NIZZA DI SICILIA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComunepaga Up-front Rinegoz.
7,454,6
Euribor+spread
Nizza di Sicilia - Irs con Collar 23.02.2006
Soglie-barriera
NizzadiSicilia
Me Intesa 23/02/2006 3.318.054,00 30.000 Si
4,99Se Euribor <3,15Se 6>Euribor>3,15
6 3,15 1,4531/12/2005-31-12-2018
Se Euribor >6
MONTALBANO ELICONA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
euribor+ 2,154,9 a6,3(tassi in)
Montalbano Elicona - Irs In & Out 22.05.2003
Soglie-barriera
MontalbanoElicona
Me BNL 22/05/2003 3.794.503,09 75.000 Si
-- 3,8a 5,8(soglieont)
2,1530/06/2003-31-12-2022
Se Euribor >soglieout6,5748a5,1114
Se Euribor <soglieout
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
54
PALAZZOLO ACREIDE
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
CapVendita floor Spread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
euribor+2,33a4,75 (tassi in)
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
CapVendita floor Spread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
euribor+2,44,95 (tasso in)
Se Euribor >soglieoutSe Euribor <soglieout
Sr BNL 05/12/2002
-- 4 a6,2
(sogliaout)
2,430/06/2003-30-12-2021
120.000
5,2464a5,5322
115.000
Palazzolo Acreide - Irs In & Out 05.12.2002
Soglie-barriera
PalazzoloAcreide
1.962.536,22
1.873.680,05 No
2,330/06/2003-30-12-2021
Se Euribor >soglieoutSe Euribor <soglieout
Palazzolo Acreide - Irs In & Out 05.12.2002
Soglie-barriera
PalazzoloAcreide
Sr BNL 05/12/2002 No
-- 4,5 a6,2
(sogliaout)
RADDUSA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
8,05
Euribor+2,05
2,9
SeEuribor <sogliestrikecap
--6
(strike
cap)
2,531/12/2003-31-12-2022
SeEuribor >sogliestrikecap
2.763.724,00
Raddusa - Irs con cap13.05.2004
Soglie-barriera
Raddusa Ct B.d.S. 01/05/2004 36.240 No
RIPOSTO
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
30/06/2004 5,8428 4,43
31/12/2004 5,8397 4,43
7,434,33
euribor + spread
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
30/06/2006 4,2715 3,3
30/12/2006 4,2645 3,3
6,503,35
euribor + spread
Se Euribor >64,2568 a
3,88Se Euribor <2,85
Se6>euribor>2,85
Riposto (2°contratto) - Irs con Collar 03.10.2005
Soglie-barriera
Riposto Ct BNL 03/10/2005 9.152.477,79
6 2,85 0,530/06/2007-30-12-2030
-- No
Se Euribor >65,5281 a4,558
SeEuribor<2,9Se 6>euribor>2,9
6 2,9 1,4330/06/2005-30-12-2024
Riposto (1°contratto) - Irs con Collar 28.06.2004
Soglie-barriera
Riposto Ct BNL 28/06/2004 1.723.368,80 91.000 No
ROMETTA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
euribor + 2,45,7 a5,2 (tassi in)
Rometta - Irs In & Out 18.11.2002
Soglie-barriera
Rometta Me BNL 18/11/2002 4.977.577,79 300.000 No
-- 4,1a 5,9(soglieont)
2,430/06/2003-31-12-2022
Se Euribor >soglieout5,9015a5,3364
Se Euribor <soglieout
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
55
ROSOLINI
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
30/12/2007 3,716 3,6
5,5 2,2 -0,9
5,5 2,2 -0,55
5,5 2,2 -0,1
5,95 3,1 0,15
5,95 3 0,5
5,95 2,75 0,6
5,9 2,75 0,6
5,85 2,75 0,6
5 2,5 0,55(12/2023-12/2027)
3,7160a4,9270
-- Si
Cap+spread
Floor+spread
Euribor+spread
(06/2010-12/2010)
Seeuribor>5-5,5-5,85-5,9-5,95
Se euribor<3,1-3-2,75-2,5-2,2
Rosolini Sr BNL 21/12/2007 10.185.084,36
(12/2015-06/2018)
(12/2018-06/2023)
Se 5,95-5,9-5,85-5,5-5>>euribor>
>3,1-3-2,75-2,5-2,2
Rosolini - Irs Collar 21.12.2007
Soglie-barriera
(06/2011-06/2015)
30/06/2008
30/12/2008
30/06/2008-30-12-2027
30/06/2009
30/12/2009
SAN VITO LO CAPO
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceve
Comune
pagaUp-front Rinegoz.
SanVitoLo Capo- Irs Collar 07.05.2003
Soglie-barriera
SanVitoLo Capo
Tp BNL 07/05/2003 2.413.331,18 61.000 No
30/06/2003-30-12-2022
SeEuribor >5,7866a
5,25SeEuribor <Se >euribor>
SIRACUSA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
NozionaleAcquisto Cap Vendita floor Spread Periodo
Comune
riceve
Comune
pagaUp-front Rinegoz.
Cap +Spread
Floor+Spread
Euribor +Spread
Siracusa Comune - Irs 03.08.2007
Soglie-barriera
Siracusa Sr BdS 03/08/2007 8.197.752,76 -- No5,75
(12/2007-06/2010)6
(12/2010-06/2013
6,4(12/2013-06/2015)
6,3
(12/2015-12/2018)
2,75
(12/2007-06/2010)
3
(12/2010-06/2013)
3,4
(12/2013-12/2018)
0,95
30/06/2007-30-12-2018
Seeuribor>5,75-6-6,3-6,4
5,305a4,871Seeuribor<2,75-3-3,4
Se5,75-6-6,3-6,4>euribor>2,75-3-3,4
TAORMINA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
Euribor + 2Euribor+0,42
Se Euribor >soglie outda 3,25 a
5,7Se Euribor <soglie out
-- da 4,2 a 6
(soglie
out)
0,4231/12/2002-31/12/2021
Taormina - Irs In & Out - 05.12.2002
Soglie-barriera
Taormina Me BNL 05/12/2002 1.370.422,00 30.000 No
Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana
56
TORRETTA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
Cap
Vendita
floorSpread Periodo
Comune
riceveComune paga Up-front Rinegoz.
7,074,8(purple)
Euribor+1,17
5,3496a4,6
SeEuribor <2,1
796.790,83
5,9 1,1731/12/2004-31-12-2023
SeEuribor >5,9
Se 5,9>Euribor>2,1
Torretta - Irs Purple Collar 03.09.2004
Soglie-barriera
Torretta Pa BNL 03/09/2004
2,1
7.900 No
SIRACUSA PROVINCIA
Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale
Nozionale
Acquisto
CapVendita floor Spread Periodo
Comune
riceveComunepaga Up-front Rinegoz.
euribor+ 25,50
SeEuribor >soglie out5,844 a
5,5SeEuribor <soglie out
-- 3,8 a6,2
(soglieout)
230/06/2003-30-12-2021
Siracusa Provincia - Irs In & Out 04.03.2003
Soglie-barriera
SiracusaProvincia
Sr BNL 04/03/2003 22.201.567,89 780.000 No