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Deliberazione n.107/2012/VSGF REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI Sezione di controllo per la Regione siciliana nella camera di consiglio del 15 febbraio 2012, composta dai seguenti magistrati: Rita Arrigoni - Presidente Tommaso Brancato - Consigliere Corrado Borruso Giuseppa Cernigliaro - Consigliere - Primo Referendario Francesco Vitiello - Referendario - Relatore visto il R.D. 12 luglio 1934, n. 1214 e successive modificazioni; visto l’art.3, commi 4 e 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni; visto l'art. 2 del decreto legislativo 6 maggio 1948, n. 655, nel testo sostituito dal decreto legislativo 18 giugno 1999, n. 200; visto il regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti di cui alla deliberazione delle Sezioni riunite della Corte n.14 del 16/6/2000 modificato con deliberazione del 19/6/2008; vista la deliberazione n.33/2010/INPR del 2010, relativa al programma di controllo annuale di questa Sezione, nella quale è stata prevista l’indagine sull’indebitamento degli enti locali e sulla finanza innovativa in Sicilia; vista la nota del Magistrato istruttore prot. n. 21400607 del 14 febbraio 2012, con la quale è stata trasmessa, concluse le indagini in contraddittorio, la relazione conclusiva per i successivi adempimenti; vista l’ordinanza del Presidente della Sezione di controllo n. 6 /2012/CONTR del 14 febbraio 2012 con la quale la Sezione è stata convocata il giorno 15 febbraio 2012 per la discussione della citata relazione in Camera di consiglio; viste le risposte fornite dagli enti locali siciliani (390 comuni e 9 province regionali) a seguito delle apposite richieste istruttorie; esaminati gli atti depositati dagli stessi enti locali; udito il relatore Dott. Francesco Vitiello;

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Deliberazione n.107/2012/VSGF

REPUBBLICA ITALIANA

CORTE DEI CONTI

Sezione di controllo per la Regione siciliana

nella camera di consiglio del 15 febbraio 2012, composta dai seguenti magistrati:

Rita Arrigoni - Presidente

Tommaso Brancato - Consigliere

Corrado Borruso

Giuseppa Cernigliaro

- Consigliere

- Primo Referendario

Francesco Vitiello - Referendario - Relatore

visto il R.D. 12 luglio 1934, n. 1214 e successive modificazioni;

visto l’art.3, commi 4 e 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;

visto l'art. 2 del decreto legislativo 6 maggio 1948, n. 655, nel testo sostituito dal decreto

legislativo 18 giugno 1999, n. 200;

visto il regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti di

cui alla deliberazione delle Sezioni riunite della Corte n.14 del 16/6/2000 modificato con

deliberazione del 19/6/2008;

vista la deliberazione n.33/2010/INPR del 2010, relativa al programma di controllo annuale

di questa Sezione, nella quale è stata prevista l’indagine sull’indebitamento degli enti locali e

sulla finanza innovativa in Sicilia;

vista la nota del Magistrato istruttore prot. n. 21400607 del 14 febbraio 2012, con la quale è

stata trasmessa, concluse le indagini in contraddittorio, la relazione conclusiva per i

successivi adempimenti;

vista l’ordinanza del Presidente della Sezione di controllo n. 6 /2012/CONTR del 14 febbraio

2012 con la quale la Sezione è stata convocata il giorno 15 febbraio 2012 per la discussione

della citata relazione in Camera di consiglio;

viste le risposte fornite dagli enti locali siciliani (390 comuni e 9 province regionali) a

seguito delle apposite richieste istruttorie;

esaminati gli atti depositati dagli stessi enti locali;

udito il relatore Dott. Francesco Vitiello;

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2

DELIBERA

di approvare la relazione avente ad oggetto “ Indagine sull’indebitamento degli enti locali e

sulla finanza innovativa in Sicilia”;

ORDINA

che, a cura del Servizio di supporto alla Sezione di controllo, copia della presente

deliberazione e dell’allegata relazione siano comunicate:

alla Presidenza della Regione siciliana; a tutti gli enti locali siciliani (390 comuni e 9

province regionali)

DISPONE

che l’Ufficio III di questa Sezione acquisisca le successive comunicazioni che alla stregua

dell’art. 3, comma 6, della legge 20/1994 gli Amministratori degli enti locali renderanno

sulle misure adottate a seguito delle osservazioni contenute nella relazione allegata.

L'ESTENSORE IL PRESIDENTE

(Francesco Vitiello) (Rita Arrigoni)

DEPOSITATA IN SEGRETERIA

IL 29 FEBBRAIO 2012 F.TO DOTT.SSA GABRIELLA VINCENTI

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Corte dei ContiSezione di controllo

per la Regione siciliana

INDAGINE SULL’INDEBITAMENTO DEGLI ENTI LOCALI E SULLA

FINANZA INNOVATIVA IN SICILIA

Relatore: Dott. Francesco Vitiello

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Funzionario amministrativo che ha collaborato all’indagine: Daniela La Monica

Depositata in segreteria il

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INDICE

1. Oggetto e scopo dell’indagine pag. 1

2. La politica di indebitamento degli enti locali “ 1

3. Recenti aperture normative per l'accesso al credito da parte degli enti locali “ 3

4. Consistenza e composizione del debito degli enti locali della Regione siciliana “ 6

4.1 Risultati riferiti al debito complessivo di comuni e province della Regione siciliana “ 6

4.2 Il debito dei comuni “ 9

4.3 Il debito delle province regionali “ 17

4.4 L’indebitamento a breve termine di comuni e province regionali “ 19

4.5 L’indebitamento destinato al finanziamento dei debiti fuori bilancio “ 23

5. Sostenibilità del debito nel breve, medio e lungo periodo pag. 24

5.1 Vincoli di bilancio e costo del debito. Il limite in percentuale delle entrate correnti “ 25

5.2 Indicatori di solidità finanziaria ed evoluzione della spesa per investimenti “ 27

6. La gestione attiva del debito e il ricorso a strumenti derivati pag. 29

6.1 Il quadro normativo “ 29

6.2 Consistenza delle operazioni in derivati “ 33

6.3 Condizioni negoziali dei contratti di swap “ 45

6.4 Clausole contrattuali e definizione di operatore qualificato “ 45

7. Considerazioni conclusive pag. 46

APPENDICE………………………………………………… ………………. pag. 48

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Oggetto e scopo dell’indagine

Nell’ambito della programmazione dell’attività di controllo sulla gestione per

l’anno 2010 questa Sezione regionale di controllo ha disposto, con deliberazione n.

33 del 26 febbraio 2010, un’indagine in materia di indebitamento degli enti locali e di

gestione attiva del debito negli esercizi finanziari 2007, 2008, 2009 ed un

aggiornamento al 2010 per le operazioni in derivati.

L’obiettivo della presente indagine consiste nel valutare se le operazioni di

indebitamento, intese in senso ampio, possano considerarsi rispondenti a criteri di

sana gestione finanziaria.

A tal fine si è proceduto all’analisi dei dati acquisiti dagli enti locali, relativi ai

finanziamenti ricevuti nel triennio in considerazione, distinti anche in base alle

destinazioni. Sono stati verificati, quindi, il rispetto dei vincoli di bilancio ed il

grado di rigidità strutturale della spesa corrente, con particolare riferimento a quella

del personale ed all’evoluzione di quella per investimenti.

Sul fronte della finanza innovativa sono stati poi esaminati tutti i contratti swap

stipulati dagli enti locali nel periodo considerato con i corrispondenti istituti bancari,

con particolare attenzione alle condizioni economiche pattuite, evidenziando le

eventuali criticità riscontrate. Tutto ciò ha comportato un inevitabile allungamento

dell’indagine.

Pertanto, si è provveduto a evidenziare i principali connotati delle operazioni

esaminate (flussi finanziari netti, mark to market, eventuale up-front) come pure

l’incidenza del capitale swappato rispetto all’indebitamento complessivo, nonché a

monitorare lo stato di attuazione e l’adempimento degli obblighi previsti dalle

disposizioni legislative nazionali applicabili in Sicilia.

2. La politica di indebitamento degli enti locali

Il processo di risanamento finanziario, nell’attuale contesto di difficile

congiuntura economica, ha coinvolto le autonomie territoriali con un crescente

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contributo loro richiesto nel perseguimento degli obiettivi di convergenza e stabilità

fissati a livello europeo.

A fronte dei compiti loro attribuiti, gli enti locali hanno visto progressivamente

ridursi le proprie disponibilità finanziarie in termini reali, mentre le regole del patto

di stabilità interno hanno progressivamente imposto un consistente miglioramento

nell’evoluzione dei saldi dei loro bilanci e riduzione nell’evoluzione del trend di

spesa, ivi compresa quella per investimenti.

La crisi di liquidità che è andata delineandosi ha sospinto gli enti territoriali ad

un recupero finanziario affidato anche ad una gestione attiva del debito con

l’obiettivo di contenerne il costo.

Del resto, la stessa attuazione del federalismo fiscale 1 (legge 5/05/ 2009, n. 42)

rischia di rappresentare una difficile nuova realtà finanziaria da affrontare nel quadro

del necessario contenimento della spesa pubblica.

Particolare attenzione è stata rivolta alle amministrazioni comunali e provinciali

che, per consistenza del debito e insufficienza dei margini di copertura, sono apparse

a più alto rischio, tenuto conto altresì del correlarsi di tali aspetti con alcuni

determinanti di entrata e spesa influenti sull’equilibrio economico-finanziario.

Altro parametro di selezione è quello del ricorso a operazioni finanziarie

derivate, anche per verificare il loro collegamento con l’esigenza di sostegno a

bilanci in tensione a causa della recente flessione dei finanziamenti.

L’indagine, ha consentito di acquisire dati relativi a 87 contratti aventi per

oggetto derivati finanziari, stipulati da enti locali siciliani tra il 2000 ed il 2007.

1 Finora è stata data attuazione alla legge delega sul federalismo fiscale con otto decreti legislativi: d.l.vo n.85 del 2010 in materia di federalismo demaniale; d.l.vo n. 156 del 2010 per Roma capitale; d.l.vo n. 216 del2010 sui fabbisogni standard; d.l.vo n. 23 del 2011, in materia di federalismo fiscale municipale; d.lvo n.68del 2011, in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province e di costi efabbisogni standard nel settore sanitario; d.lvo n. 88 del 2011 in materia di risorse aggiuntive e di interventispeciali per la rimozione degli squilibri economici e sociali; d.lvo n. 118 del 2011 in materia diarmonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loroorganismi; d.lvo n.149 del 2011 in materia di meccanismi sanzionatori e premiali relativi a Regioni, Provincee Comuni.

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3. Recenti aperture normative per l'accesso al credito da parte degli

enti locali

La normativa nazionale che disciplina l’indebitamento degli enti locali trova

puntuale applicazione in Sicilia, non sussistendo rilevanti deroghe al sistema, ad

opera della legislazione regionale.

Il sostenuto ricorso al debito, riscontrabile nel recente periodo se, come detto,

ha trovato la principale causa nella insufficiente evoluzione delle entrate locali, è

stato al contempo favorito dalle recenti aperture normative introdotte in materia.

Già dai primi anni novanta, il “via libera” ad emissioni obbligazionarie 2 e il

venir meno del monopolio della Cassa DD.PP., in tema di accesso al credito da parte

di comuni e province3, hanno rappresentato un primo segnale in tale direzione 4.

Con la modifica operata con la legge costituzionale n. 3 del 2001 all’articolo

119 della Costituzione che ha concesso agli enti territoriali di ricorrere

all’indebitamento solo per finanziare le spese di investimento, si è avviato un

processo legislativo che ha portato a meglio circoscrivere i contenuti del concetto di

investimento e di indebitamento.

Sono però le più recenti regole, introdotte a partire dalla finanziaria 2002, a

rappresentare una decisiva svolta, offrendo agli enti locali la possibilità di ampliare la

propria capacità di indebitamento, sia in virtù della eliminazione di complessità

procedurali, sia tramite la previsione di una gestione attiva delle passività.

La legge 289 del 2002, finanziaria 2003, con l’articolo 30, si rivolge poi non

2 L’art. 32 della legge 142 del 1990 ha riconosciuto anche agli enti locali la facoltà di deliberare l’emissionedi prestiti obbligazionari. Il collegato alla finanziaria 1995, nel disciplinare le emissioni obbligazionarie deglienti territoriali, le ha condizionate a investimenti con valore attuale positivo (investimenti redditizi). Lapossibilità di attivare prestiti obbligazionari è ora sanzionata dall’art 205 del tu 267/2000.3 A partire dal 1990 l’accensione di prestiti con istituti di credito ordinario cessa di essere condizionata allamancanza di disponibilità espressa dalla Cassa (v. art. 5, d.l. 31.10.1990 n. 310, conv. con l. 22.12.1990, n.403 che abroga l’art. 4, comma 11, d.l. 2.3.1989, n. 65, conv. con l. 155/1989).4 Ulteriori facilitazioni all’accesso al credito sono riferibili anche al miglioramento delle metodologie difinanziamento da parte della Cassa DD. PP., non solo tramite l’adeguamento dei tassi di interesse al tassoufficiale di sconto, ma specie con la possibilità di scelta concessa a partire dal 18.2.1999 (D.M.T. 16.2.99) tratasso fisso e variabile o estinzione anticipata alla pari con maggiorazione del tasso. A riguardo dei mutuiindicizzati, con durata di dieci, quindici, venti anni, la Cassa dd.pp. ha stabilito un sistema di rimborso aquote di capitale costanti e con parametro di riferimento Euribor a sei mesi. Con decreto 16.2.2001 la Cassaha eliminato lo spread sui mutui indicizzati

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4

solo alle regioni ma a tutto il comparto delle autonomie locali 5

Con i commi 16-21 dell’art.3 della legge 350 del 2003 (finanziaria 2004), sono

stati introdotti alcuni elementi chiarificatori del nuovo dettato costituzionale. In

particolare, affinché un investimento possa essere finanziato attraverso il ricorso

all’indebitamento è necessario che esso sia compreso tra le fattispecie individuate

dal comma 18 dell’articolo 3 della finanziaria 2004.

Il comma 21, afferma che ai fini della tutela dell’unità economica della

Repubblica e nel quadro del coordinamento della finanza pubblica di cui agli articoli

119 e 120 della Costituzione, le disposizioni dei commi da 16 a 20 si applicano alle

regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano, nonché

agli enti e agli organismi individuati nel comma 16 siti nei loro territori.

Nel concetto di “investimento” rientrano, in linea generale tutte le spese

sostenute per la realizzazione e l’acquisizione di beni non destinati al consumo

corrente e che, quindi, costituiscono dotazioni permanenti a disposizione delle

comunità locali, delle quali incrementano il patrimonio.

Sono considerati, quindi, tutti quei beni materiali ed immateriali utilizzati per

più anni nell’attività gestionale dell’ente e che assicurano lo svolgimento di funzioni

e servizi del comune e della provincia 6.

La finanziaria 2004, definite le varie tipologie di investimento, ha completato

l’analisi ed il contenuto del divieto costituzionale sancito nell’articolo 119, fornendo

anche una interpretazione autentica del concetto di indebitamento.

Dal comma 17 dell'articolo 3, infatti, si evince che rientrano all’interno del

concetto di indebitamento e come tali, possono essere finalizzate al finanziamento

degli investimenti: le operazioni di assunzione di mutui; l’emissione di prestiti

5 La Cassa Depositi e Prestiti con la circolare n. 1253 del 2003, al fine di allineare le proprie politiche diconcessioni di mutui e prestiti agli enti locali, ha cercato di dare un contributo interpretativo, tracciando delle“linee guida” sugli investimenti finanziabili dall’istituto. Inoltre, il Principio contabile degli enti locali n. 3,punti 45 e 4 fornisce una propria definizione di spesa corrente e di spesa in conto capitale.6 La Corte Costituzionale con la sentenza n. 425/2004, avente ad oggetto la legittimità costituzionale dell'art.3, commi da 16 a 21, della legge n. 350 del 2003, ha confermato la legittimità costituzionale delle normeimpugnate relativamente alla più restrittiva nozione di spese d'investimento e alla definizione in modounitario della nozione di debito.

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obbligazionari, le cartolarizzazioni e le cessioni di crediti con varie modalità, 7le

aperture di credito ed il premio incassato dall’ente locale al momento del

perfezionamento delle operazioni in derivati (cd. premio di liquidità) 8.

La legge n. 311 del 2004 (finanziaria 2005) ha poi previsto l’emissione di

prestiti obbligazionari in pool (co. 68, art. 1), tramite una disciplina che regola le

obbligazioni del capofila sul totale dell’operazione e correlata garanzia fideiussoria

dei partecipanti.

A finalità di controllo sono dirette la norma che vieta operazioni di indebitamento per

gli enti che non abbiano rispettato il patto di stabilità interno e quella che impone

speciale attestazione da esibire all’istituto finanziatore e comprovante il

conseguimento dell’obiettivo del patto (co. 33).

Ad una razionalizzazione contabile è diretta invece la regola che impone

conversione dei mutui a carico dello Stato, anche parziale, in presenza di condizioni

di rifinanziamento che consentano una riduzione del valore finanziario delle passività

(co. 71).

L’avvio di tali operazioni diviene obbligatorio allorché il tasso swap con

scadenza pari alla vita media residua del prestito sia inferiore al tasso del mutuo di

almeno un punto percentuale. Va osservato a riguardo, come le operazioni di

rinegoziazione comportano un costo non indifferente e tale onere dovrebbe, peraltro,

ricadere a carico del bilancio dello Stato che ne ritrae il relativo vantaggio

economico.

7Cartolarizzazioni di flussi futuri di entrata non collegati a un’attività patrimoniale preesistente;

cartolarizzazioni con corrispettivo iniziale inferiore all’85 per cento del prezzo di mercato dell’attivitàoggetto di cartolarizzazione valutato da un’unità indipendente e specializzata; cartolarizzazioniaccompagnate da garanzie fornite da amministrazioni pubbliche; cartolarizzazioni e cessioni di creditivantati verso altre amministrazioni pubbliche.8

Le aperture di credito sono state introdotte con il decreto legge n. 44 del 2005, convertito in legge n. 88 del2005 che ha aggiunto l’art. 205 bis al d.l.vo n. 267 del 2000 (TUEL). Viene così stabilita la maturazionedegli interessi sugli importi effettivamente erogati, nonché per la riduzione del periodo di ammortamento deldebito a cinque anni.Il comma 9 dell’articolo 62 della legge n. 133 del 2008, di conversione del d.l. n. 112 del 2008, che ha

modificato l'art. 3, comma 17, della finanziaria 2004, ha aggiunto sulla base dei criteri definiti in sedeeuropea dall'ufficio statistico delle comunità europee Eurostat, l'eventuale premio incassato al momento delperfezionamento delle operazioni derivate".

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4. Consistenza e composizione del debito degli enti locali della Regione

siciliana

Le seguenti tabelle espongono consistenza e composizione del debito, sia di

medio - lungo termine, sia di breve termine, riferito a 397 enti locali (9 province e

388 comuni) sui 399 esistenti in Sicilia (9 province e 390 comuni) e consentono il

confronto intertemporale nel triennio considerato. Per facilitare la lettura, i dati in

questione sono esposti in distinti sottoparagrafi (debito complessivo degli enti locali;

debito dei comuni; debito delle amministrazioni provinciali; debito a breve termine

dei comuni e delle amministrazioni provinciali, indebitamento destinato a finanziare i

debiti fuori bilancio).

I dati relativi al debito residuo dei comuni sono stati aggregati in base all’area

provinciale di appartenenza.

I risultati dell’indagine offrono una prima chiave di lettura sulla diversità di

scelte adottate, laddove emerge il privilegio accordato a mutui, a tassi fissi o

variabili, rispetto ai prestiti obbligazionari e in misura maggiore alle aperture di

credito.

4.1 Risultati riferibili al debito complessivo di comuni e province della Regione siciliana

Il debito complessivo degli enti locali pari, a fine 2009, a 3.274 milioni di euro,

è composto da mutui per un valore pari a 2.948 milioni di euro (quasi l’85% del

debito complessivo), da obbligazioni per un valore pari a 324 milioni di euro (quasi il

10 %) e da aperture di credito per un valore pari a 2 milioni di euro (0,06 %),

(TAB.1 e GRAF.1).

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7

TAB. 1

2007 % 2008 % 2009 %

Mutui 3.054.735.057,45 86,99% 3.040.591.945,89 88,77% 2.947.922.135,67 90,05%

Obbligazioni356.379.312,63 10,15% 337.735.144,42 9,86% 323.899.163,72 9,89%

Aperture dicredito 100.633.618,90 2,87% 47.010.996,65 1,37% 2.001.910,28 0,06%

Totale 3.511.747.988,97 100,00% 3.425.338.086,96 100,00% 3.273.823.209,67 100,00%

Comuni e Province regionali. Debito complessivo: composizioneTipologiaIndebitamento

Valori in unità di euro

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

I sopraesposti dati mostrano nei tre anni una diminuzione dello stock

complessivo, specie con riferimento alle aperture di credito, probabilmente in questo

caso da mettere in relazione con una consistente flessione nella realizzazione degli

investimenti, strettamente correlata all’erogazione del tiraggio sulle aperture di

credito.

GRAF.1

Comuni e province - classificazione per tipologia debiti medio-lungo termine

- Anno 2009

Obbligazioni

16%

Aperture di credito

0%

Mutui

84%

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

T A B . 2

V a r 2 0 0 8 -

2 0 0 7 %

V a r 2 0 0 9 -

2 0 0 8 %

v a r 2 0 0 9 -

2 0 0 7 %

A g r i g e n t o - 1 2 , 8 % - 1 ,9 % - 1 4 , 4 %

C a l t a n i s s e t t a 3 , 1 % - 2 ,4 % 0 , 6 %

C a t a n i a - 5 , 8 % - 9 ,5 % - 1 4 , 7 %

E n n a - 4 , 7 % - 0 ,1 % - 4 , 8 %

M e s s i n a - 7 , 9 % 4 , 7 % - 3 , 5 %

P a l e r m o 8 , 0 % - 8 ,4 % - 1 , 1 %

R a g u s a - 1 , 0 % 2 7 ,2 % 2 5 , 9 %

S i r a c u s a - 3 , 3 % 6 , 3 % 2 , 8 %

T r a p a n i 3 , 2 % - 1 ,5 % 1 , 6 %

T o t a l e

R e g i o n e

S ic i l i a - 3 , 9 % - 2 ,1 % - 5 , 9 %

V a r i a z i o n e d e b i t o c o m p l e s s i v o

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

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Con riferimento al dato pro-capite il valore medio, pari a 654 euro nel 2009,

registra un livello minimo per gli ee.ll. della provincia di Enna (364 euro p.c.) e un

massimo per l’area provinciale di Catania (928 euro p.c.). Particolarmente elevato è

anche il debito pro capite nell’area provinciale di Ragusa, 734 euro ( TAB. 3 e

GRAF. 2).

T A B . 3

C om uni+E n tep rovincia N r ab .

20 0 720 07p.c .

20 0 82 00 8p .c .

2 0 09 20 09 p.c .

A gr ige n to 4 54 .70 8 21 3 .29 8.2 6 2,7 9 4 6 9 17 6 .67 9.1 4 0,1 8 3 89 16 6.5 1 5.6 57 ,51 3 66

C a l ta n is s e t ta 2 65 .49 5 11 0 .32 3.2 5 9,0 5 4 1 6 11 2 .18 3.3 5 7,4 9 4 23 10 8.9 1 7.9 48 ,96 4 10

C a ta n ia 1.0 8 7.6 76 1.1 81 .07 8 .65 6,8 3 1 .08 6 1.1 12 .77 7 .61 3,8 0 1.0 23 1 .00 9 .68 9.7 94 ,0 1 9 28

E n na 1 70 .08 3 66 .25 7 .51 8,7 0 3 9 0 63 .13 4 .79 7,5 5 3 71 6 1 .9 4 1.2 29 ,16 3 64

M es s in a 6 39 .01 4 49 5 .93 8.2 7 3,7 3 7 7 6 47 1 .81 2.0 6 8,0 8 7 38 48 9.7 3 0.9 54 ,58 7 66

Pa le rm o 1.2 2 9.9 14 71 7 .27 8.4 8 5,2 0 5 8 3 76 3 .80 7.6 1 3,3 3 6 21 69 1.2 8 7.9 54 ,79 5 62

R a gu sa 3 16 .45 6 19 2 .27 1.6 9 5,2 3 6 0 8 19 4 .11 9.7 4 2,7 0 6 13 23 2.2 6 0.3 63 ,03 7 34

S i rac us a 4 04 .36 9 27 2 .21 3.9 7 4,2 1 6 7 3 26 3 .70 1.7 8 4,6 3 6 52 27 0.3 9 1.0 73 ,19 6 69

Tra p an i 4 36 .09 7 26 3 .08 7.8 6 3,2 4 6 0 3 26 7 .12 1.9 6 9,2 0 6 13 24 3.0 8 8.2 34 ,44 5 57

T o t ale reg io n e 5.0 0 3.8 12 3 .5 1 1 .74 7 .9 8 8 ,9 7 7 0 2 3 .4 2 5 .33 8 .0 8 6 ,9 6 6 85 3 .2 73 .8 2 3 .2 0 9 ,67 6 54

C om un i e P rov in ce reg io n a li : d eb ito com pless ivo p ro cap it e a l 31 .12 .2009

Va lo ri in un ità d i eu ro

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

GRAF. 2

Totale comuni e province -

distribuzione debito medio-lungo termine pro-capite - anno 2009

Catania

18%

Enna

7%

Ragusa

14%

Trapani

10%

Agrigento

7%

Caltanissetta

8%

Messina

14%

Palermo

10%

Siracusa

12%

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

Per quanto attiene alle due tipologie di tassi d’interesse (fisso o variabile)

applicati ai mutui degli enti locali, nettamente prevalente è il tasso fisso che occupa

più del 98% del totale.

Inoltre, i mutui con tasso variabile, hanno una sorte capitale che si arresta molto

al di sotto della soglia dei 500.000 euro (GRAF. 3).

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

9

GRAF. 3

Classificazione mutui per tipologia di tasso d'interesse

0,00

500.000.000,00

1.000.000.000,00

1.500.000.000,00

2.000.000.000,00

2.500.000.000,00

3.000.000.000,00

2007 2008 2009

Am

monta

reM

utu

i

Tasso Fisso

Tasso Variabile

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

4.2 Il debito dei comuni

Per quanto riguarda i comuni, lo stock di debito complessivo nel 2009 è pari a

2.856 milioni di euro, composto da mutui per un valore pari a 2.630 milioni di euro

(quasi il 92% del debito complessivo), da obbligazioni per un valore pari a 224

milioni di euro (quasi l’8%) e da aperture di credito per un valore pari a 2 milioni di

euro (0,1%) (TAB. 4 e 5; GRAF. 4 e 5).

TAB. 4

TipologiaIndebitamento

2007 % 2008 % 2009 %

Mutui 2.672.625.189,88 88,48% 2.667.642.633,28 90,49% 2.629.835.203,46 92,08%

Obbligazioni 247.233.453,35 8,19% 233.398.744,38 7,92% 224.340.426,19 7,85%

Aperture dicredito 100.633.618,90 3,33% 47.010.996,65 1,59% 2.001.910,28 0,07%

Totale 3.020.492.262,12 100,00% 2.948.052.374,31 100,00% 2.856.177.539,93 100,00%

Comuni. Composizione del debito

Valori in unità di euro

Fonte: elaborazione Sezione di Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

GRAF.4

Comuni - classificazione per tipologia debiti medio-lungo termine -

Anno 2009

Obbligazioni

8%

Aperture di credito

0%

Mutui

92%

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

10

TAB . 5

200 7 2 007% 2008 2008 % 20 09 2 009%

Ag rig ento 1 70 .842 .7 74,79 6 ,4% 149 .033 .563,18 5,6% 14 6.243.7 00 ,51 5 ,6%

Ca ltanisse tta 91.903 .10 6,50 3 ,4% 9 4.754 .624 ,0 6 3,6% 92.530.3 38 ,47 3 ,5%

Cata nia 9 42 .364 .0 61,46 3 5 ,3% 942 .449 .578,88 35,3 % 89 4.201.3 77 ,86 3 4 ,0%

E nna 45.454 .21 9,30 1 ,7% 4 3.327 .128 ,2 5 1,6% 43.271.5 45 ,16 1 ,6%

Me ssina 4 21 .165 .8 49,55 1 5 ,8% 384 .418 .713,71 14,4 % 40 4.921.7 76 ,86 1 5 ,4%

P alermo 4 63 .606 .4 21,42 1 7 ,3% 517 .739 .530,99 19,4 % 46 7.332.7 71 ,89 1 7 ,8%

Rag usa 1 44 .215 .7 64,23 5 ,4% 142 .736 .683,70 5,4% 18 1.503.6 29 ,03 6 ,9%

S iracu sa 1 77 .277 .6 99,81 6 ,6% 171 .454 .439,64 6,4% 18 2.237.8 84 ,74 6 ,9%

Trapa ni 2 15 .795 .2 92,82 8 ,1% 221 .728 .370,87 8,3% 21 7.592.1 78 ,94 8 ,3%

Total e 2.672 .62 5 .189,8 8 100,0 % 2.667 .642 .63 3,28 100,0% 2.629 .835 .203,4 6 100,0%

Ag rig ento 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%

Ca ltanisse tta 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%

Cata nia 51.066 .90 3,32 2 0 ,7% 4 2.480 .323 ,0 4 18,2 % 38.900.7 54 ,29 1 7 ,3%

E nna 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%

Me ssina 48.997 .56 1,25 1 9 ,8% 4 8.862 .675 ,0 0 20,9 % 48.722.8 85 ,00 2 1 ,7%

P alermo 1 47 .168 .9 88,78 59 ,5% 142 .055 .746,34 60,9 % 13 6 .716.7 86 ,90 60 ,9%

Rag usa 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%

S iracu sa 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%

Trapa ni 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%

Total e247 .23 3 .453,3 5 100,0% 233 .398 .74 4,38 100,0% 224 .340 .426,1 9 100,0%

Ag rig ento 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%

Ca ltanisse tta 1 97 .923,55 0 ,2% 182.80 1,91 0,4% 16 6.992 ,1 6 8 ,3%

Cata nia 1 00 .211 .3 82,00 99 ,6% 4 5.700 .000 ,0 0 97,2 % 0 ,00 0 ,0%

E nna 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%

Me ssina 1 71 .980,22 0 ,2% 90.0 00 ,00 0,2% 55 .0 00,00 2 ,7%

P alermo 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%

Rag usa 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%

S iracu sa 0 ,00 0 ,0% 0,00 0,0% 0,00 0 ,0%

Trapa ni 52 .333 ,13 0 ,1% 1.0 38 .194 ,74 2,2% 1 .779 .91 8,12 8 8 ,9%

Total e1 00 .633 .6 18,90 100,0% 47 .010 .99 6,65 100,0% 2 .001 .91 0,28 100,0%

Ag rig ento 1 70 .842 .7 74,79 5 ,7% 149 .033 .563,18 5,1% 14 6.243.7 00 ,51 5 ,1%

Ca ltanisse tta 92.101 .03 0,05 3 ,0% 9 4.937 .425 ,9 7 3,2% 92.697.3 30 ,63 3 ,2%

Cata nia 1 .09 3.642 .346,7 8 36 ,2% 1 .030.6 29 .901,92 35,0 % 93 3 .102.1 32 ,15 32 ,7%

E nna 45.454 .21 9,30 1 ,5% 4 3.327 .128 ,2 5 1,5% 43.271.5 45 ,16 1 ,5%

Me ssina 4 70 .335 .3 91,02 1 5 ,6% 433 .371 .388,71 14,7 % 45 3.699.6 61 ,86 1 5 ,9%

P alermo 6 10 .775 .4 10,20 20 ,2% 659 .795 .277,33 22,4 % 60 4 .049.5 58 ,79 21 ,1%

Rag usa 1 44 .215 .7 64,23 4 ,8% 142 .736 .683,70 4,8% 18 1.503.6 29 ,03 6 ,4%

S iracu sa 1 77 .277 .6 99,81 5 ,9% 171 .454 .439,64 5,8% 18 2.237.8 84 ,74 6 ,4%

Trapa ni 2 15 .847 .6 25,95 7 ,1% 222 .766 .565,61 7,6% 21 9.372.0 97 ,06 7 ,7%

Total e 3 .02 0.492 .262,1 2 100,0% 2 .948.0 52 .374,31 100,0% 2.856 .177.53 9,93 100,0%

Com uni aggregati per area provinciale. Composizione debito complessivo

Mutui

O bbligaz ioni

Ape rture di credito

V alor i in un ità d i euro

A rea

pro vinc ia le

Totale

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

11

GRAF. 5

Distribuzione debito medio-lungo termine

comuni aggregati per aree provinciali - 2009

Catania

33%

Messina

16%

Trapani

8%

Palermo

21%

Ragusa

6%

Enna

2%

Caltanissetta

3%Agrigento

5%Siracusa

6%

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

La maggioranza dei comuni siciliani mostra nel triennio una flessione

dell’andamento del debito.

In controtendenza, i comuni dell’area provinciale di Ragusa che presentano nel

2009 un incremento di circa il 26% rispetto al dato del 2007 e di circa il 27% rispetto

a quello del 2008, come pure i comuni nell’area provinciale di Siracusa che

espongono un, seppure lieve, incremento.

L’evidenza qualitativa conferma poi una progressiva riduzione di emissioni

obbligazionarie che, a tutto il 2009, ammontano a 224 milioni di euro e assorbono

una percentuale del totale pari all’8%, con decremento percentuale rispetto a quanto

riscontrato nel biennio precedente (circa il 4% rispetto al 2008 e circa il 10% rispetto

al 2007).

Il debito medio pro capite riferito solo ai comuni, mostra nel 2009 un valore

pari ad euro 571, con oscillazioni tra euro 322 (comuni dell’area provinciale di

Agrigento) ed euro 858 (comuni dell’area provinciale di Catania).

I comuni dell’area provinciale di Messina registrano il valore più alto in

rapporto alla popolazione residente (euro 710) (TAB. 6).

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

12

TAB . 6

20072007

p.c.2008

2008

p .c.2009

2009

p .c.

Agrigento 170.842.774,79 376 149.033.563,18 328 146.243.700,51 322

Caltan isse tta 92.101.030,05 347 94.937.425,97 358 92.697.330,63 349

Catania 1.093.642.346,78 1.005 1.030.629.901,92 948 933.102.132,15 858

Enna 45.454.219,30 267 43.327.128,25 255 43.271.545,16 254

Messina 470.335.391,02 736 433.371.388,71 678 453.699.661,86 710

Pale rm o 610.775.410,20 497 659.795.277,33 536 604.049.558,79 491

Ragusa 144.215.764,23 456 142.736.683,70 451 181.503.629,03 574

Siracus a 177.277.699,81 438 171.454.439,64 424 182.237.884,74 451

Trapani 215.847.625,95 495 222.766.565,61 511 219.372.097,06 503

Tota le

Regione Sic ilia

3.020.492.262,12 604 2.948.052.374,31 4.488 2.856.177.539,93 571

Valori in unità di euro

Com uni. De bito com ple ssiv o pro c apite

a l 31 .12 .200 7-20 08-20 09

Area

Provinc iale

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

L’analisi dei dati condotta per singole classi di ente, mostra che il debito nel

2009 si attesta nei comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti su un valore

medio pari a 2.532 milioni di euro che corrisponde a 554 euro pro capite; nei comuni

con popolazione inferiore ai 5000 abitanti il valore medio di 324 milioni di euro

corrisponde ad un pro capite di euro 680 (TAB. 7 e GRAF. 6).

TAB. 7

20 0720 07

p .c .2 008

200 8

p . c.20 09

2 009

p .c .

Inferiore 5000 ab. -2 .329.928.756 509 -2.356.924.028 515 -2.308.176.300 505

Su periore 5000 ab. 2.329.928.756 509 2.356.924.028 515 2.308.176.300 505

Inferiore 5000 ab. 2.584.426 5 2.477.405 5 2.365.479 5

Su periore 5000 ab. 244.649.027 53 230.921.339 50 221.974.947 49

Inferiore 5000 ab. 0 0 ,00 90.000 0,19 55.000 0,12

Su periore 5000 ab. 100.633.619 22 46.920.997 10 1.946.910 0,43

Inferiore 5000 ab. 345.280.860 725 313.286.011 657 324.079.382 68 0

Su periore 5000 ab. 2.675.211.402 585 2.634.766.364 576 2.532.098.158 55 4

Totale

O bbligazion i

Aperture d i cred ito

Va lo ri i n u ni tà d i eu ro

Mutu i

Com un i. Deb ito com plessivo al 31 .12 .2007-2008-2009

C om un i

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

13

GRAF. 6

2007

2008

2009

0

500.000.000

1.000.000.000

1.500.000.000

2.000.000.000

2.500.000.000

3.000.000.000

Classificazione debito complessivo per numerosità

demografica

Inf er ior e5000

ab.

Super ior e5000

ab.

0

100

200

300

400

500

600

700

800

2007 2008 2009

Classificazione debito complessivo pro capite su base

demografica

Inf eriore 5000

ab.

Super iore 5000

ab.

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

In base ai soggetti finanziatori, il debito residuo dei comuni a fine 2009, mostra

una prevalenza di mutui contratti con la Cassa DD.PP. ed istituti equiparati (INPDAP

e Credito sportivo) che segna il 92% del totale, mentre i mutui con gli istituti di

credito ordinario non superano l’8% , con una lieve diminuzione rispetto al 2007 ed

al 2008 (TAB. 8 e GRAF. 7)

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

14

T A B . 8

2 0 0 7 2 0 0 7 % 2 0 0 8 2 0 0 8 % 2 0 0 9 2 0 0 9 %

A g r ig e n t o 1 5 9 , 1 3 6 , 8 3 % 1 3 8 , 8 1 5 ,9 8 % 1 3 7 ,3 9 5 ,9 4 %

C a l t a n is s e t t a 8 3 ,7 8 3 , 6 0 % 8 6 ,9 2 3 ,7 4 % 8 5 ,3 2 3 ,6 9 %

C a t a n i a 7 8 6 , 8 4 3 3 ,7 7 % 7 7 0 , 8 4 3 3 ,2 1 % 7 4 7 ,0 7 3 2 , 3 0 %

E n n a 4 0 ,8 9 1 , 7 5 % 3 9 ,0 4 1 ,6 8 % 3 9 ,2 8 1 ,7 0 %

M e s s in a 3 9 2 , 4 6 1 6 ,8 4 % 3 5 7 , 6 3 1 5 ,4 1 % 3 8 2 ,1 6 1 6 , 5 2 %

P a le rm o 4 3 2 , 7 7 1 8 ,5 7 % 4 9 1 , 0 6 2 1 ,1 5 % 4 4 3 ,9 4 1 9 , 1 9 %

R a g u s a 1 3 0 , 5 4 5 , 6 0 % 1 2 8 , 6 5 5 ,5 4 % 1 6 8 ,4 4 7 ,2 8 %

S i r a c u s a 1 0 7 , 3 8 4 , 6 1 % 1 0 5 , 1 9 4 ,5 3 % 1 1 1 ,5 0 4 ,8 2 %

T ra p a n i 1 9 6 , 5 1 9 1 ,5 7 % 2 0 3 , 0 8 8 ,7 5 % 1 9 8 ,0 3 8 ,5 6 %

T o t a le2 . 3 3 0 , 3 0 1 0 0 ,0 0 % 2 .3 2 1 ,2 3 1 0 0 , 0 0 % 2 .3 1 3 ,1 4 1 0 0 ,0 0 %

A g r ig e n t o 3 ,1 0 1 , 3 9 % 2 , 2 4 0 ,0 0 1 , 3 1 0 ,0 0

C a l t a n is s e t t a 0 ,0 0 0 , 0 0 % 0 , 0 0 0 ,0 0 0 , 0 0 0 ,6 2 %

C a t a n i a 1 2 1 , 7 7 5 4 ,5 5 % 1 3 9 , 4 3 0 ,0 0 1 1 7 ,7 1 0 ,0 0 %

E n n a 0 ,0 1 0 , 0 1 % 0 , 0 1 0 ,0 0 0 , 0 1 5 5 , 7 0 %

M e s s in a 1 ,4 3 0 , 6 4 % 1 , 1 3 0 ,0 0 0 , 8 3 0 ,0 1 %

P a le rm o 1 9 ,3 4 8 , 6 6 % 1 6 ,6 5 0 ,0 0 1 3 ,9 5 0 ,3 9 %

R a g u s a 9 ,2 2 4 , 1 3 % 8 , 6 9 0 ,0 0 8 , 2 0 6 ,6 0 %

S i r a c u s a 6 0 ,0 1 2 6 ,8 8 % 5 5 ,6 6 0 ,0 0 6 1 ,8 2 3 ,8 8 %

T ra p a n i 8 ,3 5 3 , 7 4 % 7 , 8 5 0 ,0 0 7 , 4 9 2 9 , 2 5 %

T o ta le2 2 3 , 2 3 1 0 0 ,0 0 % 2 3 1 , 6 5 0 ,0 0 2 1 1 ,3 2 3 ,5 4 %

A g r ig e n t o 7 ,9 1 8 , 7 7 % 7 , 4 6 8 ,6 3 % 7 , 1 1 9 ,0 0 %

C a l t a n is s e t t a 7 ,6 1 8 , 4 4 % 7 , 3 8 8 ,5 5 % 6 , 8 3 8 ,6 4 %

C a t a n i a 2 2 ,0 0 2 4 ,4 0 % 2 1 ,5 6 2 4 ,9 5 % 1 9 ,9 6 2 5 , 2 6 %

E n n a 3 ,1 9 3 , 5 3 % 2 , 9 9 3 ,4 6 % 2 , 7 6 3 ,5 0 %

M e s s in a 2 0 ,9 9 2 3 ,2 7 % 1 7 ,8 1 2 0 ,6 2 % 1 4 ,4 8 1 8 , 3 2 %

P a le rm o 1 0 ,4 4 1 1 ,5 7 % 9 , 0 3 1 0 ,4 6 % 8 , 5 1 1 0 , 7 7 %

R a g u s a 4 ,4 5 4 , 9 4 % 5 , 3 9 6 ,2 4 % 4 , 8 7 6 ,1 6 %

S i r a c u s a 2 ,8 3 3 , 1 4 % 3 , 9 7 4 ,6 0 % 2 , 4 3 3 ,0 7 %

T ra p a n i 1 0 ,7 7 1 1 ,9 4 % 1 0 ,8 0 1 2 ,5 0 % 1 2 ,0 7 1 5 , 2 8 %

T o t a le 9 0 ,1 7 1 0 0 ,0 0 % 8 6 ,3 9 1 0 0 , 0 0 % 7 9 ,0 2 1 0 0 ,0 0 %

A g r ig e n t o 0 ,7 1 2 , 4 5 % 0 , 5 3 1 ,8 6 % 0 , 4 4 1 ,6 5 %

C a l t a n is s e t t a 0 ,5 1 1 , 7 8 % 0 , 4 5 1 ,5 8 % 0 , 3 8 1 ,4 4 %

C a t a n i a 1 1 ,7 6 4 0 ,6 6 % 1 0 ,6 2 3 7 ,4 5 % 9 , 4 5 3 5 , 8 6 %

E n n a 1 ,3 6 4 , 7 0 % 1 , 2 9 4 ,5 4 % 1 , 2 2 4 ,6 1 %

M e s s in a 6 ,2 9 2 1 ,7 5 % 7 , 8 5 2 7 ,6 6 % 7 , 4 5 2 8 , 2 8 %

P a le rm o 1 ,0 7 3 , 6 9 % 1 , 0 0 3 ,5 3 % 0 , 9 3 3 ,5 4 %

R a g u s a 0 ,0 0 0 , 0 0 % 0 , 0 0 0 ,0 0 % 0 , 0 0 0 ,0 0 %

S i r a c u s a 7 ,0 6 2 4 ,4 0 % 6 , 6 3 2 3 ,3 8 % 6 , 4 9 2 4 , 6 2 %

T ra p a n i 0 ,1 7 0 , 5 7 % 0 , 0 0 0 ,0 0 % 0 , 0 0 0 ,0 0 %

T o ta le2 8 ,9 2 1 0 0 ,0 0 % 2 8 ,3 7 1 0 0 , 0 0 % 2 6 ,3 6 1 0 0 ,0 0 %

A g r ig e n t o 1 7 0 , 8 4 6 , 3 9 % 1 4 9 , 0 3 5 ,5 9 % 1 4 6 ,2 4 5 ,5 6 %

C a l t a n is s e t t a 9 1 ,9 0 3 , 4 4 % 9 4 ,7 5 3 ,5 5 % 9 2 ,5 3 3 ,5 2 %

C a t a n i a 9 4 2 , 3 6 3 5 ,2 6 % 9 4 2 , 4 5 3 5 ,3 3 % 8 9 4 ,2 0 3 4 , 0 0 %

E n n a 4 5 ,4 5 1 , 7 0 % 4 3 ,3 3 1 ,6 2 % 4 3 ,2 7 1 ,6 5 %

M e s s in a 4 2 1 , 1 7 1 5 ,7 6 % 3 8 4 , 4 2 1 4 ,4 1 % 4 0 4 ,9 2 1 5 , 4 0 %

P a le rm o 4 6 3 , 6 1 1 7 ,3 5 % 5 1 7 , 7 4 1 9 ,4 1 % 4 6 7 ,3 3 1 7 , 7 7 %

R a g u s a 1 4 4 , 2 2 5 , 4 0 % 1 4 2 , 7 4 5 ,3 5 % 1 8 1 ,5 0 6 ,9 0 %

S i r a c u s a 1 7 7 , 2 8 6 , 6 3 % 1 7 1 , 4 5 6 ,4 3 % 1 8 2 ,2 4 6 ,9 3 %

T ra p a n i 2 1 5 , 8 0 8 , 0 7 % 2 2 1 , 7 3 8 ,3 1 % 2 1 7 ,5 9 8 ,2 7 %

T o t a l e 2 . 6 7 2 , 6 3 1 0 0 ,0 0 % 2 .6 6 7 ,6 4 1 0 0 , 0 0 % 2 .6 2 9 ,8 4 1 0 0 ,0 0 %

C a s s a D D . P P

I s t i t u t i d i C r e d i t o O r d i n a r i o

I s t . C r e d . S p o r t i v o

V a l o r i in m i li o n i d i e u r o

A l t r i I s t i t u t i f i n a n z i a r i

T o t a l e m u t u i

C o m u n i a g g r e g a t i p e r a r e a p r o v i n c i a l e

M u t u i a l 3 1 . 1 2 . 2 0 0 7 - 2 0 0 8 - 2 0 0 9

A r e a

p r o v i n c i a l e

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

15

GRAF. 7

Totale comuni - classificazione per tipologia di ente erogatore 2009

88%

8%

3%

1%

Cassa

DD.PP.

Altri istituti

Ist.Cred.Ordinario

Ist.Cred.Sportivo

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

Quanto alla destinazione dei finanziamenti, a prevalere sono le spese di

costruzione, ristrutturazione, eccetera, di opere e impianti che costituiscono il 44%

del totale, mentre le spese destinate all’acquisto, costruzione, ristrutturazione,

eccetera, di immobili residenziali e non residenziali, non vanno oltre il 25% (TAB. 9

e GRAF. 8)9. Interessa merita il dato del 10,2% destinato alla copertura di debiti fuori

bilancio.

9 Il disallineamento tra il dato relativo al debito complessivo e quello riportato nella tabella per destinazioni(tab. 9), dipende dalla disaggregazione in milioni.

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

16

TAB. 9

Agrigento 42,98 62,13 2,84 0,26 1,72 - - - 3,02 30,58 0,68 144,23

% Agrigento 29,80% 43,08% 1,97% 0,18% 1,19% 0,00% 0,00% 0,00% 2,10% 21,21% 0,47% 100,00%

Caltanissetta 12,78 60,17 0,76 0,25 0,43 - - - - 6 ,91 2,98 84,27

%Caltanissetta 15,16% 71,41% 0,90% 0,29% 0,52% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 8,20% 3,53% 100,00%

Catania 258,24 317,03 59,58 1,32 42,63 69,79 0,12 - 19,86 112,30 23,54 904,40

%Catania 28,55% 35,05% 6,59% 0,15% 4,71% 7,72% 0,01% 0,00% 2,20% 12,42% 2,60% 100,00%

Enna 17,70 18,69 0,28 - 2 ,38 - - 1,87 2,52 1,65 1,13 46,23

%Enna 38,30% 40,43% 0,61% 0,00% 5,15% 0,00% 0,00% 4,04% 5,45% 3,57% 2,45% 100,00%

Messina 106,21 216,53 23,70 1,29 5,44 - - - 15,47 80,92 3,13 452,69

%Messina 23,46% 47,83% 5,23% 0,29% 1,20% 0,00% 0,00% 0,00% 3,42% 17,88% 0,69% 100,00%

Palermo 129,88 237,12 16,98 1,03 5,23 25,42 0,00 3,16 19,37 20,64 144,18 603,02

%Palermo 21,54% 39,32% 2,82% 0,17% 0,87% 4,22% 0,00% 0,52% 3,21% 3,42% 23,91% 100,00%

Ragusa 54,62 64,38 18,16 2,29 1,19 - - - 24,00 9,82 1,98 176,44

%Ragusa 30,96% 36,49% 10,29% 1,30% 0,67% 0,00% 0,00% 0,00% 13,60% 5,56% 1,12% 100,00%

Siracusa 49,81 100,80 2,27 - 1 ,60 0,22 - - 3,66 21,71 2,16 182,24

%Siracusa 27,33% 55,31% 1,25% 0,00% 0,88% 0,12% 0,00% 0,00% 2,01% 11,91% 1,18% 100,00%

Trapani 29,56 158,29 3,60 0,22 0,99 - - - 15,16 2,17 8,18 218,17

%Trapani 13,55% 72,55% 1,65% 0,10% 0,45% 0,00% 0,00% 0,00% 6,95% 1,00% 3,75% 100,00%

Totale Regione

Sici lia 701,78 1.235, 13 128,17 6,66 61,62 95,43 0,12 5,03 103,07 286,71 187,97 2.811,68

%To tale Reg ione

Sicilia24,96% 43,93% 4,56% 0,24% 2,19% 3,39% 0,00% 0,18% 3,67% 10,20% 6,69% 100,00%

Area provinciale

(5)

acquisizione

aree,

espropri e

serv itù

onerose

(6)

partec.

azionarie e

conferimenti

di capitale

(7)

trasferime

nti in

c/capitale

destinati

ad

investimen

ti a cura di

altro ente

appartene

nte alla PA

(4)

oneri per

beni

immateriali

ad uso

pluriennale

Totale

Valori in milioni di euro

(11)

altro

(specificare)

(8)

trasfer imenti in

c/capitale in favore disoggetti concessionari di

lavori pubbli ci ,propr ietari e/o gestori di

reti e impianti o di

sogget ti che eroganoservizi pubbli ci , le cui

concessioni o contratti di

servizio prevedono laretrocessione degli

investimenti agli enti

committenti alla data discadenza

(9)

interventi

aventi fina lità

pubblica volti

al recupero e

alla

valorizzazione

del territorio

(10)

Debiti fuori

bilancio

Comuni aggregati per area provinciale. Destinazione finanziamenti a medio-lungo termine - Anno 2009

(1)

acquisto,

costruzione,

ristrutturazion

e e

manutenzione

straordinaria

di immobili

residenzial i e

non

residenzia li

(2)

costruzione,

demolizione,

ristrutturazion

e, recupero e

manutenzione

straordinaria di

opere e

impianti

(3)

acquisto di

impianti,

macchinari,

attrezzature,

mezzi di

trasporto e

altri beni

mobili ad

uso

pluriennale

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

17

GRAF. 8

25,0%

43,9%

4,6%

0,2%2,2% 3,4%

0,0% 0,2%

3,7%

10,2%

6,7%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

indebitam

ento

com

ple

ssiv

o

(1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)

Destinazione indebitamento complessivo fine 2009

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

4.3 Il debito delle province regionali

Per quanto riguarda le province regionali, lo stock di debito complessivo nel

2009 è pari a 418 milioni di euro, composto da mutui per un valore pari a 318

milioni di euro (quasi il 76% del debito complessivo), da obbligazioni per un valore

pari a 99 milioni di euro (quasi il 24%) (TAB. 10).

TAB. 10Tipologia

Indebitamento

2007 % 2008 % 2009 %

Mutui 382.109.867,29 77,78% 372.949.312,61 78,14% 318.086.932,21 76,16%

Obbligazioni 109.145.859,28 22,22% 104.336.400,04 21,86% 99.558.737,53 23,84%

Aperture dicredito 0,00 0,00% 0,00 0,00% 0,00 0,00%

Totale 491.255.726,57 100,00% 477.285.712,65 100,00% 417.645.669,74 100,00%

Province regionali. Debito complessivo: composizione

Valori in unità di euro

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

Quasi il totale dei mutui risulta costituito con la Cassa DD.PP. (94%). Modesto

il ricorso a istituti di credito sportivo (4%), mentre solo al 2% ascende la quantità di

mutui con istituti di credito ordinario, cui del resto ha fatto ricorso solo la provincia

regionale di Siracusa (TAB. 11 e GRAF. 9).

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

18

TAB. 11

2007 2008 2009 2007 2008 2009 2007 2008 2009 2007 2008 2009 2007 2008 2009

42.455.488,00 27.645.577,00 20.271.957,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 42.455.488,00 27.645.577,00 20.271.957,00

15.200.317,00 14.402.417,96 13.563.165,42 0,00 0,00 0,00 3.021.912,00 2.843.513,56 2.657.452,91 0,00 0,00 0,00 18.222.229,00 17.245.931,52 16.220.618,33

87.436.310,05 82.147.711,88 76.587.661,86 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 87.436.310,05 82.147.711,88 76.587.661,86

18.311.742,00 17.518.339,00 16.591.944,00 0,00 0,00 0,00 2.491.557,40 2.289.330,30 2.077.740,00 0,00 0,00 0,00 20.803.299,40 19.807.669,30 18.669.684,00

25.602.882,71 38.440.679,37 36.031.292,72 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 25.602.882,71 38.440.679,37 36.031.292,72

28.035.289,00 28.290.933,00 14.264.693,00 0,00 0,00 0,00 807.936,00 777.276,00 745.299,00 0,00 0,00 0,00 28.843.225,00 29.068.209,00 15.009.992,00

42.242.819,00 45.126.813,00 45.014.067,00 0,00 0,00 0,00 5.370.443,00 5.907.274,00 5.499.498,00 442.669,00 348.972,00 243.169,00 48.055.931,00 51.383.059,00 50.756.734,00

70.583.536,66 69.616.553,93 67.222.526,42 6.105.726,46 5.874.438,02 5.633.170,50 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 76.689.263,12 75.490.991,95 72.855.696,92

31.193.597,18 29.249.178,66 9.565.321,27 0,00 0,00 0,00 2.807.642,11 2.470.304,93 2.117.974,11 0,00 0,00 0,00 34.001.239,29 31.719.483,59 11.683.295,38

361.061.981,60 352.438.203,80 299.112.628,69 6.105.726,46 5.874.438,02 5.633.170,50 14.499.490,51 14.287.698,79 13.097.964,02 442.669,00 348.972,00 243.169,00 382.109.867,57 372.949.312,61 318.086.932,21

Totale mutui

Trapani

Cassa DD.PP Ist. Cred. Ordinario Ist. Cred. Sportivo

EnnaMessinaPalermoRagusa

Valori in unità di euro

TOTALE

Provinceregionali

Siracusa

Altri Istituti finanziari

Catania

AgrigentoCaltanissetta

Province regionali - Mutui al 31.12.2007-2008-2009

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

GRAF. 9

Province regionali -classificazione per tipologia di ente erogatore - 2009

94%

2%

4%

0%

Cassa DD.PP.

Altri istituti

Ist.Cred.Ordinario

Ist.Cred.Sportivo

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

19

La destinazione per settori dei finanziamenti, tramite indebitamento a medio-

lungo termine, registrata a fine 2009, è diversa nelle amministrazioni provinciali

rispetto ai comuni, che presentano uno stock di debito destinato quasi esclusivamente

(96%) alle spese di acquisto, costruzione, ristrutturazione, eccetera di immobili

residenziali e non residenziali e di costruzione, ristrutturazione, di opere e impianti

eccetera (TAB. 12).

TAB. 12 Valori in migliaia di euro

Agrigento 8.375,78 11.896,18 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 20.271,96

Caltanissetta 0,00 15.901,67 318,94 0,00 0,00 0,00 0,00 16.220,62

Catania 42.813,96 33.773,70 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 76.587,66

Enna 6.464,87 9.476,22 2.728,59 0,00 0,00 0,00 0,00 18.669,68

Messina 29.077,64 0,00 0,00 0,00 0,00 6.953,66 0,00 36.031,29

Palermo 85.733,18 1.505,22 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 87.238,40

Ragusa 26.867,34 22.482,34 0,00 0,00 1.319,55 0,00 87,51 50.756,73

Siracusa 5.633,17 76.577,17 0,00 5,45 5,40 0,00 87,50 88.153,19

Trapani 23.716,14 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 23.716,14

TOTALE 228.682,07 171.612,50 3.047,54 545,28 6.717,12 6.953,66 87,51 417.645,67

Provincia

interventi

aventi finalità

pubblica volti al

recupero e allavalorizzazione

del territorio

Province regionali. Destinazione finanziamenti medio-lungo termine - Anno 2009

Debiti fuori

bilancio

altro

(specificare)Totale

acquisto,

costruzione,

ristrutturazione e

manutenzione

straordinaria di

immobili

residenziali e

non residenziali

costruzione,

demolizione,

ristrutturazione,

recupero e

manutenzione

straordinaria di

opere e impianti

acquisto di

impianti,

macchinari,

attrezzature,

mezzi di

trasporto e altri

beni mobili ad

uso pluriennale

partec.azionarie

conferimenti di

capitale

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

4.4 L’indebitamento a breve termine di comuni e province

Per quanto riguarda l’indebitamento a breve termine, vengono in

considerazione sia le anticipazioni di tesoreria 10 inestinte a fine anno, sia i

finanziamenti a breve termine.

A fine 2009, lo stock di debito a breve termine dei comuni, ammonta a 226

milioni di euro con un decremento, tuttavia, rispetto al biennio precedente.

Le due componenti su indicate registrano nel triennio un andamento opposto.

Le anticipazioni di cassa aumentano da 143 milioni di euro del 2007 a 215

10 Le anticipazioni di tesoreria (dette anche di cassa) ex art. 222 d.lvo n. 267 del 2000, pur imputate al titoloV delle entrate, se restituite entra l’esercizio considerato, non costituiscono indebitamento in senso tecnico, inquanto non rientrano tra le fonti tipiche di finanziamento degli investimenti ma costituisconosostanzialmente uno strumento per fronteggiare momentanee carenze di liquidità dell’ente. Diverso il caso diquote inestinte a fine anno che gravano perciò sull’ente con carico di restituzione, insieme all’indebitamentostricto sensu

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

20

milioni di euro del 2009; i finanziamenti a breve, invece registrano un decremento

passando da 109 milioni di euro del 2007 a 10 milioni di euro del 2009 (TAB. 13 e

GRAF.10).

Tali dati confermano la crisi di liquidità conseguita ai recenti tagli di

finanziamenti agli enti locali, ivi compresi quelli siciliani.

TAB.13

Agrigento 15.984.337,13 10.307.528,82 18.787.299,20 895.694,62 895.694,62 1.123.694,62 16.880.031,75 11.203.223,44 19.910.993,82

Caltanissetta 3.330.337,35 4.345.273,61 3.492.814,00 52.000,00 52.000,00 143.888,28 3.382.337,35 4.397.273,61 3.636.702,28

Catania 54.375.038,91 63.773.074,28 99.089.705,18 100.566.444,85 46.004.129,68 2.674.190,58 154.941.483,76 109.777.203,96 101.763.895,76

Enna 2.215.439,01 2.679.168,97 3.162.474,93 87.638,62 0,00 1.500.000,00 2.303.077,63 2.679.168,97 4.662.474,93

Messina 12.972.441,08 35.292.572,43 18.608.161,51 259.241,87 56.947,53 506.947,53 13.231.682,95 35.349.519,96 19.115.109,04

Palermo 7.665.879,78 9.103.167,91 25.110.618,19 145.985,81 299.006,88 291.613,29 7.811.865,59 9.402.174,79 25.402.231,48

Ragusa 24.959.374,82 60.308.433,41 20.613.787,39 0,00 0,00 1.500.000,00 24.959.374,82 60.308.433,41 22.113.787,39

Siracusa 21.200.212,58 20.203.474,13 24.761.113,67 2.815.442,40 39.313,92 84.763,46 24.015.654,98 20.242.788,05 24.845.877,13

Trapani 52.333,13 1.038.194,74 1.779.918,12 3.821.769,06 3.003.463,60 2.447.322,79 3.874.102,19 4.041.658,34 4.227.240,91

TotaleRegione

Sicilia 142.755.393,79 207.050.888,30 215.405.892,19 108.644.217,23 50.350.556,23 10.272.420,55 251.399.611,02 257.401.444,53 225.678.312,74

20092007 2008 2009 2007AreaProvinciale

Valori inunitàdieuro

Comuni.Debitoabrevetermineal 31.12.2007-2008-2009

2008 2009 2007 2008

AnticipazionidiCassa Finanziamentiabrevetermine Totale

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

GRAF. 10

Indebitamento a breve termine - composizione triennio 2007-2009

0,00

50.000.000,00

100.000.000,00

150.000.000,00

200.000.000,00

250.000.000,00

2007 2008 2009

Anticipazioni di Cassa

Finanziamenti a breve

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

L’area provinciale che assorbe, sia in termini assoluti sia in termini pro-capite,

la quota maggiore dei debiti a breve termine durante il triennio è quella di Catania

che, in particolare per il pro-capite, registra il valore più elevato, sia nel 2008 che

nel 2009 (TAB. 14).

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

21

TAB. 14

Agrige nto 35 ,15 2 2,6 7 4 1,3 2 1 ,97 1,9 7 2,4 7 3 7,1 2 2 4,6 4 4 3,7 9

Ca lta nis se tta 12 ,54 1 6,3 7 1 3,1 6 0 ,20 0,2 0 0,5 4 1 2,7 4 1 6,5 6 1 3,7 0

C at ania 49 ,99 5 8,6 3 9 1,1 0 9 2,4 6 4 2,3 0 2,4 6 1 4 2,4 5 1 00 ,9 3 9 3,5 6

E nna 13 ,03 1 5,7 5 1 8,5 9 0 ,52 0,0 0 8,8 2 1 3,5 4 1 5,7 5 2 7,4 1

M e ss ina 20 ,30 5 5,2 3 2 9,1 2 0 ,41 0,0 9 0,7 9 2 0,7 1 5 5,3 2 2 9,9 1

P a lerm o 6 ,2 3 7,4 0 2 0,4 2 0 ,12 0,2 4 0,2 4 6 ,3 5 7,6 4 2 0,6 5

R agu sa 78 ,87 1 90 ,5 7 6 5,1 4 0 ,00 0,0 0 4,7 4 7 8,8 7 1 90 ,5 7 6 9,8 8

S ira cus a 52 ,43 4 9,9 6 6 1,2 3 6 ,96 0,1 0 0,2 1 5 9,3 9 5 0,0 6 6 1,4 4

Tra pa ni 0 ,1 2 2,3 8 4,0 8 8 ,76 6,8 9 5,6 1 8 ,8 8 9,2 7 9 ,69

To ta le Re gione

S icilia 28 ,53 4 1,3 8 4 3,0 5 2 1,7 1 1 0,0 6 2,0 5 5 0,2 4 5 1,4 4 4 5,1 0

20082007 2008 2009 2007

Valori in unità di euro

Area Pr ovin ciale

2009 2007 2008 2009

D eb ito a breve termine p ro -capite al 3 1 .12 .2 007-20 08-20 09

A ntic ipazion i di C ass aFin an ziame nti a breve

term ineTota le

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

Sempre nel triennio considerato, il debito a medio-lungo termine dei comuni

registra una variazione costante in discesa, mentre quello a breve termine subisce un

incremento nel 2008, per poi calare di nuovo nel 2009 al di sotto dello stock

registrato nel 2007 (TAB. 15 e GRAF. 11).

TAB. 15 - GRAF. 11 Valori in unità di euro

Indebitamento 2007 2008 2009

Debito a breve termine 251.399.611,02 257.401.444,53 225.678.312,74

Debito medio/lungotermine

3.020.492.262,12 2.948.052.374,31 2.856.177.539,93

Comuni. Debito a breve e medio-lungo termine al 31.12.2007-2008-2009

Var iazione debito totale comuni

251.399.611 257.401.445 225.678.313

3.020.492.262 2.948.052.374 2.856.177.540

0

500.000.000

1.000.000.000

1.500.000.000

2.000.000.000

2.500.000.000

3.000.000.000

3.500.000.000

2007 2008 2009

Am

mo

nta

red

eb

ito

tota

le

Debito a brevetermine

Debito medio/lungotermine

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

Lo stock di debito a breve termine delle amministrazioni provinciali a fine 2009

ammonta a 4 milioni di euro. La Provincia di Palermo registra il valore nettamente

più elevato, pari a 3 milioni di euro (TAB. 16).

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

22

TAB. 16

Agrigento 1.893.779,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.893.779,00 0,00 0,00

Calanissetta 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Catania 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Enna 0,00 0,00 0,00 660.423,65 772.657,89 669.853,51 660.423,65 772.657,89 669.853,51

Messina 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Palermo 0,00 0,00 0,00 3.491.343,54 3.484.516,42 3.481.095,42 3.491.343,54 3.484.516,42 3.481.095,42

Ragusa 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Siracusa 0,00 0,00 0,00 329.265,19 329.265,19 63.346,49 329.265,19 329.265,19 63.346,49

Trapani 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale 1.893.779,00 0,00 0,00 4.481.032,38 4.586.439,50 4.214.295,42 6.374.811,38 4.586.439,50 4.214.295,42

Valori in unità di euro

20092007 2008 2009 2007 2008 2009 2007 2008

Province regionali. Debito a breve termine al 31.12.2007-2008-2009

Area ProvincialeAnticipazioni di Cassa Finanziamenti a breve termine Totale

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

Operando un raffronto con l’indebitamento a medio-lungo termine, va osservato

che, nel triennio considerato sia il debito a medio-lungo termine che quello a breve

termine registrano una variazione costante in discesa (TAB. 17 e GRAF.12).

TAB. 17 - GRAF. 12 Valori in unità di euro

Indebitamento 2007 2008 2009Debito a breve

termine6.374.811,38 4.586.439,50 4.214.295,42

Debitomedio/lungo

termine491.255.726,57 477.285.712,65 417.645.669,74

Province regionali. Debito a breve e medio-lungo termine al 31.12.2007-2008-2009

Variazione debito totale ente provincia

6.374.811 4.586.440 4.214.295

491.255.727 477.285.713

417.645.670

0

100.000.000

200.000.000

300.000.000

400.000.000

500.000.000

2007 2008 2009

Am

mo

nta

red

ebit

oto

tale

Debito a breve termine

Debito medio/lungotermine

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

4.5. L’Indebitamento destinato al finanziamento dei debiti fuori bilancio

Discorso particolare merita l’indebitamento destinato a finanziare i debiti fuori

bilancio, a copertura di obbligazioni, soggette a riconoscimento da parte dell’organo

consiliare affinchè possano intestarsi all’ente.

A riguardo, occorre brevemente ricordare che l’art.194 comma 3 del TUEL, che

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

23

consentiva di finanziare i debiti fuori bilancio mediante il ricorso a mutui, ha subito

una limitazione in seguito alla modifica dell’art.119 Cost. tant’è che l’art.41 comma

4 della legge n.448 del 2001 ha attuato il precetto costituzionale limitando

espressamente l’applicazione dell’art.194 comma 3 del TUEL ai debiti fuori bilancio

maturati prima dell’8 novembre 2001.

Allo stato, pertanto, risultano finanziabili con l’indebitamento solo i debiti fuori

bilancio destinati ai procedimenti espropriativi o d’occupazione d’urgenza ex art.194

comma 1, lett. d del TUEL, inquadrabili nel titolo II della spesa e quelli contratti per

finanziare spese di parte corrente entro il 7 novembre 2001.

Per i debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive (alle quali sono

equiparati i decreti ingiuntivi non opposti) è necessario distinguere.

Sono infatti finanziabili mediante mutui le sentenze concernenti contenziosi

legati a procedimenti d’esproprio ed equiparati o che traggono origine da contenziosi

scaturenti da obbligazioni di parte corrente perfezionatesi entro il 7 novembre 2001.

Ciò premesso, si rileva che nel 2009 l’indebitamento dei comuni siciliani

diretto a finanziare debiti fuori bilancio è pari a 286 milioni di euro, corrispondente

ad una percentuale equivalente al 10,20% del totale delle destinazioni dei

finanziamenti a medio - lungo termine.

In tale ambito si distingue un 72 % concernente debiti fuori bilancio finalizzati

a spese d’investimento, un 18% per spese discendenti da sentenze esecutive ed

infine, un 10 % per spese di parte corrente maturate entro il 7 novembre 2001

(GRAF. 13).

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

24

GRAF. 13

Destinazione debiti fuori bilancio

10%

18%

72%

Debiti fuori bilancio di partecorrente maturati entro il7/11/2001

Sentenze esecutive (art. 194lett.a)

Debiti fuori bilancio in contocapitale (Titolo II)

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

5.Sostenibilità del debito nel breve, medio e lungo periodo

La politica di finanziamento della spesa pubblica mediante ricorso al debito,

ancorché indirizzata a finalità di sviluppo, sconta l’esigenza di assicurare la

sostenibilità del relativo costo sia nel breve periodo, sia nella coerenza di una stima

prospettica riferita alla evoluzione dei bilanci futuri.

A tale riguardo, vengono in considerazione una pluralità di fattori fra i quali, in

primo luogo, il costo del debito e la sua corretta copertura, mentre non minore rilievo

rivestono i determinanti dell’entrata e della spesa che, nel loro interagire, influenzano

la stabilità e la solida tenuta degli equilibri di bilancio.

Si tratta di fattori che si iscrivono in uno scenario ove è forte l’incidenza dei

problemi di finanza pubblica, i quali finiscono per far premio sulle scelte di politica

economica degli enti, per gran parte rimesse alla capacità di gestione delle risorse.

Una linea di azione seguita dagli enti locali è stata non già è stata quella di

gestire al meglio le proprie passività per alleggerirne il costo, con finalità peraltro

diverse da ente a ente. A volte lo scopo è stato di realizzare risparmi di spesa, in linea

con i maggiori vincoli del patto di stabilità, ma frequente, nella ristrutturazione del

debito, è stato anche l’obiettivo di ampliare la propria capacità di finanziamento

tramite il ricorso a operazioni di finanza innovativa, utilizzate esclusivamente per

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

25

finalità di cassa.

5.1 Vincoli di bilancio e costo del debito. Il limite in percentuale delle entrate correnti

Un vincolo intertemporale di bilancio con riguardo a previsioni di entrata e

spesa sconta, per gli enti locali, la contingenza dell’attuale ciclo economico, stretto

fra obiettivi europei ed esigenze di rilancio. Il necessario contenimento della spesa

corrente incide fortemente sulla finanza locale ove la prestazione dei servizi riveste

una centralità che è specialmente funzionale al ruolo assegnato a comuni e province.

Una prima ipotesi di ricostruzione dell’effettiva sostenibilità dello stock di

debito da parte dei bilanci locali, mette a confronto il costo annuale del debito con le

entrate correnti (primi tre titoli del bilancio), il cui limite già fissato al 25% (art. 204

del TUEL) è stato ridefinito con la finanziaria 2005 (art. 1, comma 44) nella nuova

percentuale del 12%, con un lungo percorso di rientro per gli enti con valori

superiori. Tale limite, è stato successivamente modificato, prima dall’art.1, comma

698 della legge n. 296 del 2006 (finanziaria 2007) che lo aveva innalzato al 15%, poi

dal decreto legge n. 225 del 2010 (convertito con modifiche nella legge n.10 del

2011) che ha precisato quanto previsto dalla legge n. 220 del 2010 (di stabilità 2011)

ed infine, dall’art. 8 della legge n. 183 del 2011 (legge di stabilità 2012) che, a

decorrere dal 1 gennaio 2012, ha determinato il limite di indebitamento di cui al

comma 1 dell’art. 204 del TUEL nel 12% per l’anno 2011, nell’8 % per l’anno

2012, nel 6 % per il 2013 e nel 4 % a decorrere dal 2014.

Alle predette misure volte a limitare il ricorso al nuovo indebitamento, si

aggiunge (art. 8 comma 3 legge di stabilità 2012) l’obbligo per gli enti locali, a

decorrere dal 2013, di ridurre progressivamente il proprio stock di debito secondo

modalità attuative che saranno definite con apposito decreto di natura non

regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza

unificata.

Anche tale obbligo costituisce principio fondamentale di coordinamento della

finanza pubblica ai sensi degli articoli 117 terzo comma e 119 secondo comma della

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

26

Costituzione e in caso di inottemperanza, si applicano le sanzioni contenute

nell’articolo 7, comma 1, lettere b) e d), e comma 2, lettere b) e d), del decreto

legislativo n. 149/2011; perciò, oltre all’impossibilità di contrarre nuovi mutui, vi è il

divieto di impegnare spese correnti in misura superiore all'importo annuale minimo

dei corrispondenti impegni effettuati nell'ultimo triennio e di procedere ad assunzioni

di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i

rapporti di collaborazione continuata e continuativa e di somministrazione, anche con

riferimento ai processi di stabilizzazione in atto.

Tale divieto, com’è noto, si estende anche alla stipula di contratti di servizio che

si configurino come elusivi del blocco delle assunzioni.

In sostanza, si riduce progressivamente la possibilità di indebitamento degli enti

locali, rispetto alla normativa previgente.

Va osservato che l’originario limite percentuale del 25% ha mostrato del resto

nel tempo una sostanziale inefficacia, quale parametro di sostenibilità. La causa

principale è dipesa da un’interpretazione della disciplina del servizio del debito che,

nel riferirsi alle entrate correnti, omette di depurarle – a differenza di quanto avviene

per le Regioni – da quelle che, soggette a vincoli di destinazione, mancano di

sostanziale idoneità per fungere da mezzo di copertura degli oneri finanziari.

Alla luce di una elaborazione in linea anche con il dettato costituzionale,

l’esigenza cui hanno inteso dare risposta le finanziarie 2005 e 2007 e le altre

normative sopravvenute, è stata la rivisitazione delle regole poste a presidio di una

effettiva capacità di indebitamento degli enti locali; obiettivo, questo, che si è inteso

realizzare tramite la riduzione della percentuale di entrate correnti consentita a

copertura.

Le analisi della Corte hanno, del resto, consentito di riscontrare come gran parte

delle risorse degli enti locali siano in realtà vincolate nella destinazione e perciò non

idonee alla copertura del costo del debito. A venire in considerazione, a parte quelle

dichiarate vincolate per legge o quelle collegate a spese delegate dalla Regione, sono,

altresì, le risorse destinate specificamente a copertura di quei servizi che

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rappresentano le “condizioni minime di organizzazione dei servizi pubblici locali”, la

cui diffusione postula carattere di “uniformità” (art. 37, d.lgs. 30.12.1992, n. 504). Si

tratta di prestazioni concernenti diritti civili e sociali da garantire su tutto il territorio

nazionale, la cui individuazione è avvenuta sin dal 1993 (D.M. Interno 28.5.1993)

mentre, in relazione alla specifica essenziale funzione, le corrispondenti entrate, una

volta definite con deliberazione semestrale di Giunta da trasmettere al tesoriere,

restano vincolate per destinazione e perciò sottratte a procedure di esecuzione

forzata, mentre poi la spesa è stata esclusa dalla riduzione di cui al d. l. n. 168 del

2004.

Le entrate di parte corrente, se depurate dai vincoli di sostanziale destinazione e

dalle altre quote vincolate per legge, soggiacciono ad una corrispondente riduzione

dell’ammontare disponibile per far fronte al costo del debito. Inoltre, l’esigenza di

offrire copertura, non solo agli interessi, ma all’intera quota di ammortamento offre

un quadro di risorse spesso insufficiente a garantire la tenuta degli equilibri.

In questo quadro logico si pongono le modifiche normative menzionate che

hanno ristretto il limite percentuale del parametro di riferimento per il ricorso al

debito11.

5.2 Indicatori di solidità finanziaria ed evoluzione della spesa per investimenti

Una valutazione di prima approssimazione sulla sostenibilità del debito degli

enti locali siciliani, può avvalersi di alcuni indicatori specialmente riferiti agli aspetti

finanziari e agli equilibri di bilancio.

I dati elaborati sono estratti dal sistema informativo della Corte dei conti 12 e la

base di riferimento per la Sicilia è composta da 322 enti locali (313 comuni e 9

province) su 399 esistenti in Sicilia.

La spesa per il personale, unitamente agli oneri per l’ammortamento del debito,

11Corte dei conti - Relazione sulla parificazione del rendiconto della Regione Siciliana 2010.

12Sistema informativo gestionale Conosco (Conoscitivo della Corte dei conti). Le aree tematiche alle quali è

possibile accedere sono finanza locale, finanza statale, Procure e Sezioni giurisdizionali e risorse umane.

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al netto delle condizioni di uniformità nella diffusione dei servizi locali, viene in

considerazione per gli effetti di rigidità che ne conseguono. I dati considerati si

riferiscono all’anno 2009.

Il calcolo del grado di rigidità strutturale della spesa degli enti locali, siciliani,

al netto dei servizi essenziali e composta solo da quella per il personale, dagli oneri

finanziari e dalla quota di capitale per il rimborso prestiti, è nel 2009 pari al 49,1%

rispetto alle entrate correnti.

Il peso percentuale della spesa per il personale assorbe in media il 40,0% delle

entrate correnti.

L’incidenza della spesa rigida, sulle entrate correnti passa dal 56,2% del 2008

al 49,0 % del 2009 ma è pur sempre in aumento rispetto al 48,9 % registrato nel

2007.

Diversamente, il costo del personale passa dal 40,8% del 2007 e dal 47,4 %

del 2008, al 39,7 % del 2009 .

Preoccupante, a tale riguardo, è tuttavia la rigidità strutturale riscontrata nei

confronti di molti comuni, né migliore è l’esito dello scrutinio condotto sulla

situazione economica la quale, del resto, è direttamente influenzata dalla riscontrata

rigidità strutturale; tant’è che oltre la metà degli enti esaminati espone un

differenziale negativo in termini di equilibrio di parte corrente. Non a caso, nel

travalicamento dell’equilibrio economico, i risultati peggiori appartengono a quegli

stessi enti che sono in cima alla graduatoria per la rigidità di bilancio.

Tali enti sono poi quelli che, nel recente periodo, hanno fatto ricorso a

operazioni finanziarie innovative nella ricerca di un sostegno alternativo nella

difficile ricomposizione degli equilibri di parte corrente. I contratti di swap, con

contestuale previsione di up-front, hanno rappresentato spesso l’unica soluzione per

evitare il taglio di servizi indispensabili alla collettività (vedi paragrafo 6).

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6. La gestione attiva del debito e il ricorso a strumenti derivati

6.1 Il quadro normativo

L’art. 41 della finanziaria 2002 (l. n.448 del 2001) e il regolamento attuativo

del dicembre 2003, modificando le disposizioni più restrittive recate dalla legge n.

724 del 1994, hanno inteso consentire agli enti territoriali più facile accesso al

mercato dei capitali, allo scopo di ridurre il costo del debito o di assicurarsi adeguate

garanzie alla sua evoluzione.

E’ stata prevista espressamente la possibilità per gli enti territoriali di procedere

ad estinzione anticipata di passività contratte dopo il 31 dicembre 1996, finanziata

con collocamento di titoli obbligazionari o con rinegoziazione dei mutui, a

condizione di ottenere una riduzione del valore finanziario delle passività totali.

13Altra novità è stata la rimozione di alcuni vincoli che avevano condizionato la

gestione delle passività da parte degli enti territoriali. 14

All’attuazione di quanto disposto dall’art. 41 della finanziaria 2002 ha

provveduto il Ministero dell’Economia e delle Finanze con regolamento approvato a

fine anno 2003 (decreto 389/2003) che, oltre a regolare le procedure di

coordinamento per l’accesso ai mercati dei capitali da parte degli enti territoriali, ha

definito le operazioni in strumenti derivati consentite.

In particolare, sono state individuate le seguenti operazioni: swap di tasso di

interesse (IRS), acquisto di forward rate agreement, acquisto di cap o collar, currency

swap 15.

Sono state previste anche “altre” operazioni derivate, risultanti dalla

combinazione delle precedenti o comunque finalizzate alla ristrutturazione del debito

purché, in questo caso, non implichino una scadenza posticipata a quella del contratto

13 La circolare Cassa DD.PP. del 21 settembre 2010 disciplina la rinegoziazione dei mutui contratti dagliee.ll., non convertiti o rinegoziati a partire dal 2003 e che non abbiano scadenza antecedente il 2013.14

In particolare ha previsto la possibilità di emettere titoli obbligazionari con rimborso in unica soluzionealla scadenza (struttura bullet) e correlata costituzione di un fondo di ammortamento reinvestibile, oppureconsentiva di concludere operazioni di swap per l’ammortamento (amortizing swap). Infine, l’art.41 haeliminato l’obbligo di emissione alla pari, sin qui previsto, per i titoli obbligazionari degli enti territoriali,non più in linea con le esigenze di maggiore flessibilità richieste dai mercati finanziari.15 Tali operazioni vanno effettuate nella forma c.d. “plain vanilla”, prive di quelle opzioni che esporrebberol’ente a ulteriori rischi conseguenti al movimento avverso dei tassi, né sono ammissibili leve o moltiplicatoridi parametri finanziari.

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originario e un profilo crescente nei valori attuali dei flussi di pagamento, ad

eccezione di un eventuale premio non superiore all’1% del nozionale della

sottostante passività.

Le controparti, nelle operazioni derivate, postulano intermediari contraddistinti

da adeguato merito di credito. Viene altresì definita la modalità di costituzione e

gestione dello speciale fondo di ammortamento, nelle obbligazioni con rimborso del

capitale alla scadenza, laddove le somme accantonate potranno essere investite solo

in titoli obbligazionari di enti e amministrazioni pubbliche o società a partecipazione

pubblica di Stati appartenenti all’UE.

L’intento dichiarato delle indicate disposizioni è duplice: da un lato escludere

l’esposizione a rischi connessi con l’evoluzione dei mercati finanziari, per altro verso

evitare la possibilità di traslare il peso finanziario delle operazioni in essere sugli

esercizi futuri.16

Speciali cautele sono dettate nella scelta degli intermediari i quali debbono

essere dotati di un merito di credito (rating) adeguato e certificato da agenzie

riconosciute a livello internazionale e, inoltre, non possono assumere la veste di

controparte per oltre il 25% dell’importo delle operazioni derivate poste in essere da

un medesimo ente, qualora tale ultimo importo superi i 100 milioni di euro.

Con l’art. 1, commi 736- 739 della legge n. 296 del 2006 (finanziaria 2007),

sono stati riaffermati i principi espressi in precedenza, con la precisazione che le

operazioni di gestione del debito tramite l'utilizzo di strumenti derivati, da parte degli

enti territoriali, devono essere improntate alla riduzione del costo finale del debito e

alla riduzione dell'esposizione ai rischi di mercato 17.

16 Con la circolare esplicativa del 27 maggio 2004, il Ministero dell’economia e delle finanze ha fornitoulteriori chiarimenti per facilitare l’interpretazione e la puntuale applicazione della disciplina regolamentare.È stato precisato che l’utilizzo, nell’ambito di contratti di swap, delle opzioni cap e collar è limitato al soloacquisto degli stessi, in quanto tali opzioni vanno finalizzate esclusivamente alla protezione dal rialzo deitassi di interesse. È stato meglio definito il sinallagma contrattuale che deve intercorrere fra cap e floor.Speciale raccomandazione è che eventuali soglie o barriere applicate all’IRS (interest rate swap) sianocoerenti con i tassi vigenti di mercato e con il costo originario della passività. La circolare reca infine unaspeciale raccomandazione affinché gli enti facciano riferimento, nella loro attività in derivati, alle norme delRegolamento Consob 11522/98 (artt. 25631) e all’allegato documento “sui rischi degli investimenti instrumenti derivati”.17L’art. 1, comma 741, stabilisce, per i comuni dissestati, che non rientra tra i compiti dell'organostraordinario di liquidazione, l'amministrazione dei debiti assistiti dalla garanzia della delegazione di

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La legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008) al comma 382 dell’art.1, ha previsto

che i contratti derivati debbano essere redatti secondo indicazioni specificate con

decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, da emanare sentite la CONSOB

e la Banca d'Italia, con conseguente preclusione per gli enti locali in ordine alla

stipula di suddetti contratti, nelle more dell'emanazione del sopra citato decreto 18.

Ai commi successivi afferma il principio generale di massima trasparenza

nell’utilizzo degli strumenti derivati e detta alcune condizioni il cui rispetto

costituisce elemento costitutivo dell'efficacia dei contratti e la cui inosservanza

impone, tra l'altro, all'ente la segnalazione alla Corte dei conti 19. Il comma 383 poi,

impone agli enti che abbiano contratti pendenti concernenti derivati, di allegare al

bilancio, a partire dal 1 gennaio 2008, una dettagliata nota esplicativa degli oneri e

degli impegni finanziari collegati ai derivati. 20

L’art. 62 del d.l. n. 112 del 2008 ha ridisciplinato la materia.

Secondo il nuovo testo il Ministero dell’economia e delle finanze con specifici

regolamenti individua la tipologia dei contratti relativi agli strumenti finanziari

derivati che gli enti possono concludere, e indica le componenti derivate, implicite o

pagamento Nella circolare dal Ministero dell'economia e delle finanze del 31 gennaio 2007 è stato chiaritoche nel caso dei derivati, gli enti locali non devono rilasciare delegazioni di pagamento in quanto tali titoliesecutivi costituiscono la garanzia per il pagamento delle sole rate di ammortamento di mutui e prestiti: ilderivato (ad eccezione dell'eventuale up front), infatti, non è né un mutuo né un prestito, né può rientrarenell'accezione più ampia della definizione di indebitamento, trattandosi di uno strumento di gestione deldebito. Pertanto, in caso di dissesto, i derivati, quali debiti non assistiti da garanzia di delegazione dipagamento, rientrano nella competenza dell'organo straordinario di gestione e, pertanto, non godono delprivilegio previsto per le tipologie di crediti riferibili alle fattispecie elencate nel predetto comma 741.18 Il divieto è reso espresso dall'art. 62 commi 1 e 2 del decreto legge n. 112 del 2008 che fissava anche unanno di moratoria. La finanziaria 2009 lo ha confermato.19E’ stato previsto, infatti, l'obbligo della comunicazione preventiva al Ministero dell'economia e dellefinanze, delle operazioni in derivati. La comunicazione (che costituisce condizione legale di efficacia decontratti), consente al Ministero di valutare la conformità delle operazioni a quanto previsto dalla legge e incaso di violazioni, di informarne la Corte dei conti. A livello aggregato, inoltre, le operazioni in derivatidevono essere comunicate trimestralmente al Ministero dell'economia e delle finanze, insieme ai daticoncernenti l'utilizzo netto del credito bancario a breve termine, ai mutui accesi presso soggetti esterni allapubblica amministrazione,alle emissioni obbligazionarie e alle cartolarizzazioni. I contratti devono recare unprospetto informativo che illustri le caratteristiche dell'operazione, quali ad esempio i rischi, il costomassimo e di transazione al momento della stipula del contratto e devono essere redatti secondo leindicazioni specificate in un decreto che il Ministero dell'economia e delle finanze deve emanare, sentita laConsob e la Banca d'Italia; compito del Ministero è anche quello di verificare la conformità dei contratti distrumenti finanziari derivati con il decreto. Tale norma è stata confermata dal comma 4 dell’art.62 del d.l. n.112 del 2008.20 Tale norma è stata abrogata dall’art. 62 del d.l. n.112/2008, come sostituito dall’art.3 comma 1 dellafinanziaria 2009. L’art.3, comma 8 della finanziaria ha confermato la vigenza, a far data dal 1 gennaio 2009,di suddetto obbligo di allegazione, specificando che esso riguarda sia bilanci preventivi che rendiconti.

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esplicite, che gli stessi enti hanno facoltà di prevedere nei contratti di finanziamento.

La violazione delle disposizioni previste dal regolamento comporta una nullità

cd. di protezione perchè può essere fatta valere solo dall’ente.

Sulla materia, il legislatore è ulteriormente intervenuto con la legge n. 203 del

2008 (finanziaria 2009).

La predetta norma tra l’altro ha riscritto l'art. 62 del d.l. n. 112 del 2008,

introducendo anche altre novità rispetto all'originaria formulazione.

Viene consentito all'ente di rinegoziare un derivato, a seguito di modifiche del

nozionale sottostante, purché venga mantenuta la corrispondenza tra la passività

rinegoziata e la collegata operazione di copertura.

Viene poi riproposta l'emanazione da parte del Ministero dell'economia, sentite

la Banca d'Italia e la Consob, d'intesa con la Conferenza permanente Stato - regioni,

di uno i più regolamenti, che individuino la tipologia di contratti che gli enti possono

concludere.

Il Ministero dell’economia e delle finanze ha predisposto uno schema di

regolamento, che è stato oggetto di una pubblica consultazione ma che non risulta

ancora approvato.

Al termine, va posta particolare rilevanza alle dinamiche negoziali più

ricorrenti, con particolare riferimento alle modalità di utilizzo, da parte degli enti

locali, del premio di liquidità (up-front).

Quando i contratti derivati producono eccessive perdite, gli enti locali cercano

di correre ai ripari. La prima possibilità è quella di risolvere il contratto. L’immediata

cessazione del rapporto contrattuale imporrebbe però di pagare all’intermediario

finanziario il valore di mercato corrente al momento della chiusura (mark to market)

con una perdita significativa.

Per evitare ciò, una soluzione generalmente praticata è la rinegoziazione del

contratto con la contestuale previsione dei una corresponsione di up-front (premio di

liquidità) che spesso viene utilizzato per far fronte al mark to market negativo.

Il nuovo contratto derivato, tramite le nuove clausole, consente di procrastinare

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l’insorgere di differenziali negativi, scontando peraltro di lì a poco, una maggiore

esposizione al rischio di perdite.

Quanto all’up-front, ancor prima del riconoscimento normativo del premio di

liquidità come forma di indebitamento 21, la Corte sin da marzo 2005 22 ha inquadrato

tale premio di liquidità nella categoria di “forma atipica di indebitamento”, non

utilizzabile per il finanziamento della spesa corrente.

Considerato, quindi, che l’up-front è assimilabile ad un finanziamento all'ente

locale, l'eventuale inosservanza del precetto di cui all'art. 119 della Costituzione può

determinare l'applicazione delle sanzioni previste dall'articolo 30 comma 15 della

legge n. 289 del 2002 che prevede la nullità dei contratti e la responsabilità

amministrativa degli amministratori che hanno assunto la relativa delibera.

6.2 Consistenza delle operazioni in derivati

La riduzione dei trasferimenti a favore degli enti locali, unitamente al blocco

della fiscalità presente nelle ultime finanziarie, ha determinato un forte

disallineamento delle entrate con gli andamenti di spesa e conseguente disavanzo

complessivo.

Per garantire i servizi indispensabili ai cittadini, le risorse assorbite a copertura

hanno prosciugato larga parte delle entrate correnti. Il margine effettivo da destinare

agli oneri finanziari per il servizio del debito ne è risultato quanto mai ridotto se non

annullato.

Di qui l’esigenza di far leva su nuovi canali di finanziamento e su di un utilizzo

sostenibile di strumenti finanziari innovativi.

Dall’indagine svolta dalla Sezione nei confronti di tutti gli enti locali siciliani

(390 comuni e 9 province), è emerso che 71 di essi avevano fatto ricorso ad

operazioni di finanza derivata nel triennio 2007-2009 . A seguito della chiusura di

precedenti operazioni è risultato che, a fine 2009, solo 49 comuni ed una provincia

21 Vedi nota 8, con riferimento all’art. 62, comma 9, del dl. 112/2008, conv. con la legge 133/2008.22 Corte dei conti, Audizione alla Commissione finanze , Camera dei deputati 5 marzo 2005.

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(Siracusa) avevano in essere contratti IRS, in numero di 63 (Tab. 24).

La seguente tabella espone sinteticamente, per ciascuno dei citato 50 enti, le

principali notizie afferenti ai contratti swap in essere alla fine del 2009.

TAB. 24 Contratti di finanza derivata in essere al 31.12.2009

Nr. ComuneStatodel

contrattoDatastipula

Data

scadenza

Capitale

nozionale

(a)

Debito

complessivo

2009

(b)

Debito

Residuo

SWAP2009

(c)

Inc.%

c/b

Up-front

(d)

Inc.%

d/aMark tomarket

Importo

complessivo dei

flussi finanziari

netti

1 GROTTE (1) 11-lug-05 31-dic-23 2.153.138 1.601.286 1.553.456 97,01% 21.500 1,00% 28.720 -45.714

2 SCIACCA (1) 29-gen-04 31-dic-23 10.027.889 19.038.803 0,00% 245.000 2,44% 20.000 122.659

3 SANCATALDO 13-giu-03 30-giu-13 2.620.848 4.373.559 1.469.831 33,61% 30.000 1,14% -39.656 36.176

4 BIANCAVILLA10-mag-04 29-dic-23 3.634.846 2.904.740 2.505.934 86,27% 36.000 0,99% -5.326 94.951

5 BRONTE10-mar-03 31-dic-18 6.677.138 8.465.896 3.125.290 36,92% 150.000 2,25% -12.316 21.803

6 CATANIA 3-apr-03 31-dic-17 416.394.846 499.613.686 88.419.913 17,70% 7.000.000 1,68% -857.694 6.540.318

7 GIARRE 28-giu-02 31-dic-21 15.148.660 19.942.764 10.026.040 50,27% 209.000 1,38% 128.891 286.865

8MIRABELLA

IMBACCARI 27-nov-06 31-dic-25 4.322.936 3.679.408 3.285.316 89,29% ////// ////// -126.227 32.849

9 RADDUSA (1) 13-mag-04 31-dic-22 2.763.724 5.829.443 2.521.509 43,25% 36.240 1,31% 177.653 92.568

10 RIPOSTO28-giu-04 30-giu-29 1.723.369 12.675.430 1.535.006 12,11% 91.000 5,28% 3.363 504.114

11 "" 3-ott-07 31-dic-30 9.152.478 12.675.430 9.100.419 71,80% ////// ////// -519.649 //////

12 LEONFORTE (2) 8-mar-06 31-dic-35 7.739.653 8.894.710 7.058.476 79,36% ////// ////// 326.309 64.813

13 CAPOD’ORLANDO(2) 27-dic-07 31-dic-25 7.351.269 8.505.807 6.400.107 75,24% ////// ////// 78.651 84.134

14 "" (2) 9-mar-04 31-dic-24 401.380 8.505.807 4.849.946 57,02% 4.000 1,00% 12.385 424.052

15 CAPRI LEONE (1) 17-mar-05 8-giu-10 961.441 2.907.984 9.600 1,00% 7.500 23.771

16 CASTROREALE 20-apr-05 31-dic-19 1.198.845 1.066.730 864.606 81,05% ////// ////// 2.970 -4.862

17 GIARDINI NAXOS(1) 25-giu-04 31-dic-27 2.910.563 8.885.091 2.619.912 29,49% 26.400 0,91% -16.500 23.303

18 "" (1) 25-giu-04 31-dic-17 2.207.615 8.885.091 1.028.269 11,57% 6.000 0,27% -30.500 96.416

19 MESSINA (2) 28-giu-07 31-dic-36 88.500.000 212.188.711 79.783.221 37,60% ////// ////// -10.225.702 -2.563.344

20 "" (2) 28-giu-07 31-dic-36 109.175.667 212.188.711 99.106.699 46,71% ////// ////// -12.411.194 -3.162.201

21 "" (2) 28-giu-07 30-giu-31 14.161.438 212.188.711 13.188.773 6,22% ////// ////// 35.087 -21.653

22MONTALBANO

ELICONA (2) 0-gen-00 31.12.2022 3.794.503 3.910.901 2.361.782 60,39% 75.000 1,98% 27.077,90- 22.937

23 NIZZADI SICILIA (2) 23-feb-06 31-dic-18 3.318.054 2.742.813 3.016.758 109,99% 30.000 0,90% -30.159 6.157

24 PACEDEL MELA (2) 18-mag-06 31-dic-22 2.021.856 1.713.926 1.457.055 85,01% ////// ////// 9.288 12.234

25 ROMETTA 18-nov-02 31-dic-22 4.977.578 2.720.811 3.407.243 125,23% 300.000 6,03% -32.460 44.795

26SANMARCOD’ALUNZIO 29-apr-02 31-dic-19 1.402.545 1.286.638 475.162 36,93% 50.000 3,56% 8.115 171

27SANT’ALESSIO

SICULO 23-nov-04 30-giu-19 1.040.471 893.894 725.185 81,13% 10.000 0,96% -12.968 1.892

28 SCALETTAZ. (2) 4-ott-05 31-dic-19 2.081.334 2.143.917 1.736.703 81,01% 20.800 1,00% -42.150 -10.816

29 TAORMINA 5-dic-02 31-dic-21 1.370.422 4.850.082 941.203 19,41% 30.000 2,19% -171.152 -83.071

30 TORTORICI (2) 29-mar-07 31-dic-31 6.570.657 7.103.093 6.721.229 94,62% ////// ////// 0 137.729

31VILLAFRANCA

TIRRENA 14-mag-04 4.372.581 4.750.416 155.000 3,54% -18.100 113.008

(1) Estinzione nel 2010

(2) Rinegoziazione

(3) Annullamentodeliberaautorizzazione alla stipula

Valori inunitàdi euro

Operazioni di finanzaderivata(swap) - Contratti derivati inessereal 31.12.2009

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

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35

Segue TAB. 24 Contratti di finanza derivata in essere al 31.12.2009

Nr. ComuneStatodel

contrattoDatastipula

Data

scadenza

Capitale

nozionale

(a)

Debito

complessivo

2009

(b)

Debito

Residuo

SWAP2009

(c)

Inc.%

c/b

Up-front

(d)

Inc.%

d/aMark tomarket

Importo

complessivo dei

flussi finanziari

netti

32 CAPACI (2) 11-apr-05 31-dic-24 1.723.883 4.022.562 1.422.684 35,37% 68.000 3,94% 6.967 19.538

33 CARINI 13-set-07 31-dic-27 5.898.962 22.397.000 5.598.974 25,00% 35.300 0,60% -101.679 107.047

34 "" 30-nov-05 31-dic-24 8.562.470 22.397.000 7.216.203 32,22% ////// ////// -124.959 22.078

35 "" (2) 30-nov-05 29-giu-29 3.437.314 22.397.000 3.144.562 14,04% ////// ////// -61.883 6.086

36 COLLESANO (1) 21-giu-04 15-apr-10 1.877.019 1.419.772 1.371.846 96,62% 18.770 1,00% 71.166 30.270

37 MONREALE (1) 14-gen-04 15-giu-10 19.078.584 28.665.131 454.000 2,38% 1.000 56.619

38 TORRETTA 3-set-04 29-dic-23 796.791 1.182.869 550.572 46,55% 7.900 0,99% -2.110 12.518

39CHIARAMONTE

GULFI (2) 28-ott-03 31-dic-21 2.402.411 4.397.342 1.818.388 41,35% 205.000 8,53% -96.933 -22.359

40 MODICA (2) 14-mar-07 30-giu-31 32.275.071 31.209.817 27.067.073 86,73% 322.000 1,00% -793.324

41 "" (2) 14-mar-07 31-dic-23 16.310.683 31.209.817 12.534.611 40,16% ////// ////// 162.320

42 "" (2) 14-mar-07 30-giu-32 3.157.371 31.209.817 2.925.170 9,37% ////// ////// 2.475

43 "" (2) 17-set-04 31-dic-23 22.849.932 31.209.817 12.534.611 40,16% ////// ////// -156.453

44 "" (2) 17-set-04 30-giu-31 3.296.152 31.209.817 2.295.170 7,35% ////// ////// 12.613

45MONTEROSSO

ALMO (1) 31-ott-03 27-apr-10 2.198.014 2.912.809 1.626.816 55,85% 45.000 2,05% 5.30099.275

46 POZZALLO (2) 3-mag-06 31-dic-25 9.956.750 50.784.416 7.667.213 15,10% 99.000 0,99% -236.783 146.034

47 AUGUSTA 27-lug-06 29-dic-34 16.900.256 26.062.227 15.521.354 59,55% ////// ////// -1.273.259 1.034.200

48 AVOLA (2) 30-mar-06 31-dic-25 6.831.928 10.055.236 5.566.356 55,36% ////// ////// -45.838 -45.246

49 BUSCEMI(2) 20-mar-06 31-dic-25 2.034.054 2.318.248 1.739.365 75,03% ////// ////// 53.482 106.609

50 CASSARO 28-feb-03 31-dic-21 1.165.465 1.208.678 868.583 71,86% 54.000 4,63% -8.296 53.421

51 FERLA (2) 24-nov-05 31-dic-18 1.434.202 2.594.059 1.611.268 62,11% 14.300 1,00% -23.363 -15.001

52 FRANCOFONTE (1) 29-dic-05 15-lug-10 4.820.697 6.850.201 4.474.495 65,32% 25.000 0,52% -15.300 -52.469

53PALAZZOLO

ACREIDE 5-dic-02 31-dic-21 1.962.536 6.282.467 1.291.142 20,55% 120.000 6,11% -162.396 -165.906

54 "" (1) 5-dic-02 4-giu-10 1.873.680 6.282.467 1.271.020 20,23% 115.000 6,14% 0 28.248

55 ROSOLINI (2) 21-dic-07 21-dic-27 10.185.084 10.449.312 10.541.209 100,88% ////// ////// -199.050 40.950

56 SIRACUSA 3-ago-07 13-dic-18 8.197.753 60.742.223 6.758.577 11,13% ////// ////// 208.586 52.292

57 ALCAMO (1) 21-lug-05 24-mar-10 8.147.504 11.378.886 6.306.211 55,42% ////// ////// 200.000 -113.576

58CALATAFIMI

SEGESTA 2 22-giu-04 30-dic-22 1.912.750 3.065.521 1.220.612 39,82% 14.463 0,76% -26.118 1.110

59 "" (2) 22-giu-04 30-dic-27 1.651.761 3.065.521 1.469.536 47,94% 15.465 0,94% 42.144 6.267

60 MARSALA (3) 28-feb-07 31-dic-34 38.128.925 58.770.725 N.D. N.D. ////// ////// N.D. 222.533

61MAZARADEL

VALLO 8-nov-04 31-dic-14 18.976.428 23.009.664 14.823.759 64,42% 189.700 1,00% -55.652 265.748

62SAN VITOLO

CAPO 7-mag-03 31-dic-22 2.413.331 2.665.058 1.644.997 61,72% 61.000 2,53% -5.494 13.529

63Prov. Reg.

Siracusa 4-mar-03 31-dic-21 22.201.568 88.153.188 16.354.131 18,55% ////// ////// -16.724 294.916

(1) Estinzione nel 2010

(2) Rinegoziazione

(3) Annullamentodeliberaautorizzazione alla stipula

Valori inunitàdi euro

Operazioni di finanzaderivata(swap) - Contratti derivati inessereal 31.12.2009

86.987

-90.785

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

Nel 2009, a fronte di 63 contratti ancora in essere a fine anno, risultavano 25

estinzioni anticipate rispetto alla scadenza; fenomeno, questo, di un certo rilievo

qualora si rapporti il numero delle chiusure ai contratti vigenti nell’anno in

questione, percentualmente pari al 28,4%.

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36

Va inoltre segnalato come nel corso del 2010, 13 comuni abbiano chiuso prima

della scadenza ulteriori 16 contratti 23. Il che depone per una decisa presa di distanza

da parte degli enti siciliani dalle operazioni in derivati. Ed invero la ragione del

fenomeno non sembra in realtà collegarsi esclusivamente all’andamento negativo dei

differenziali, tant’è che la maggior parte delle chiusure registravano mark to market

positivo per gli enti.

La seguente tabella espone i dati 2009 relativi alle avvenute estinzioni di

operazioni in derivati anticipate rispetto alla scadenza contrattuale.

TAB. 25 Estinzione anticipata di strumenti derivati

C o m u n eC a p i ta le

N o z i o n a l eD a t a s t i p u l a

D a t a

e s t i n z i o n eU p - f r o n t

I m p o r to

c o m p l e s s i v o

d e i f lu s s i

f in a n z i a r i n e t t i

V a l o r e d i

e s t i n z i o n e

a d e b i t o ( - ) o a

c r e d i t o ( + ) p e r

l ’e n t e

A G R IG E N T O 1 6 . 8 6 9 . 8 2 4 , 5 2 1 5 - l u g -0 3 2 4 -a p r - 0 9 4 5 0 .0 0 0 - 1 7 . 6 8 7 2 0 0

A L E S S A N D R IA

D E L L A R O C C A 2 . 0 3 1 .8 6 7 , 6 9 2 7 -m a g - 0 4 5 - m a r - 0 9 2 0 . 3 1 8 8 . 6 8 2 1 3 . 2 5 2

C A M M A R A T A 2 4 -s e t -0 4 1 3 - lu g -0 9 5 . 1 3 7

C A S T E L T E R M IN I 2 . 9 4 4 .8 5 7 , 3 5 5 -n o v - 0 4 1 3 - m a r - 0 9 2 9 . 4 4 8 - 1 8 . 4 4 0 -7 . 7 9 5

P O R T O E M P E D O C L E 2 . 3 6 1 .8 3 5 , 2 8 2 3 -o t t - 0 3 1 1 - m a r - 0 9 1 0 0 .0 0 0 3 3 . 1 0 8 - 2 0 . 0 0 0

R A F F A D A L I / / / / / // 7 -g iu -0 4 4 - d ic - 0 9 1 1 0 . 0 0 0 / / / // / /

R IB E R A 1 . 1 0 2 .2 8 7 , 2 9 7 -a p r -0 4 2 0 -a p r - 0 9 1 7 . 6 9 1 2 8 . 4 4 8 4 . 8 0 2

S A N G IO V A N N I

G E M IN I 2 . 0 7 4 .6 5 9 , 7 6 1 8 - n o v - 0 4 2 3 - lu g -0 9 2 0 . 7 4 6 2 4 . 0 5 7 1 0 0

A D R A N O 1 6 . 4 9 6 . 9 2 3 , 0 6 1 0 -m a g - 0 4 2 5 -s e t -0 9 1 6 0 .0 0 0 3 4 2 . 1 8 8 3 7 5 . 2 1 9

R A M A C C A 1 . 7 9 7 .6 2 7 , 6 1 2 7 -d ic -0 4 1 0 -s e t -0 9 0 - 1 8 . 3 0 5 1 1 . 0 8 5

C a p r i L e o n e 1 . 0 3 9 .6 6 5 , 0 0 8 - g e n - 0 7 1 7 - d i c -0 9 0 2 5 . 2 3 9 7 . 4 0 0M A Z Z A R R A ’

S A N T ’ A N D R E A 1 . 5 7 6 .0 0 4 , 0 0 2 8 -o t t - 0 3 1 6 - m a r - 0 9 1 5 . 5 0 0 4 0 . 1 2 0 0

S A N P IE R O P A T T I 2 . 0 2 8 .0 1 1 , 6 0 2 6 -m a g - 0 4 1 4 -a p r - 0 9 1 0 . 0 0 0

T A O R M IN A 4 . 8 0 2 .0 1 4 , 6 4 1 6 - f e b -0 5 1 8 -a g o - 0 9 1 1 0 .0 0 0 9 5 . 8 4 2 - 4 6 . 0 0 0

B A G H E R IA 1 5 . 2 1 8 . 0 0 5 , 0 0 1 2 - n o v - 0 2 1 9 -n o v - 0 8 1 6 0 .0 0 0 1 7 0 . 8 8 7 1 0 . 6 9 0C A S T R O N O V O D I

S I C IL I A 1 . 3 9 5 .5 9 1 , 0 6 1 5 -d ic -0 3 1 1 - m a r - 0 9 3 8 . 5 6 6 2 0 . 4 0 3 7 . 8 3 8

F I C A R A Z Z I 3 . 9 3 4 .0 3 5 , 0 0 2 2 -g iu -0 7 2 1 - o t t - 0 9 6 3 . 9 5 8

L E R C A R A F R ID D I 2 . 9 4 1 .5 4 9 , 5 9 2 8 - n o v - 0 3 1 7 - m a r - 0 9 5 0 . 0 0 0 1 3 7 . 6 3 9 / / / // / /

G IA R R A T A N A 1 . 7 3 7 .1 7 0 , 4 8 2 6 -m a r -0 4 3 1 - d i c -0 9 1 7 . 0 0 0 2 . 0 4 5 2 . 1 0 0

M O D IC A 1 7 . 6 5 6 . 1 3 8 , 3 6 1 - l u g -0 3 n . d . / / / / / / / / // / / / / / / / // / /

" " 2 4 . 9 5 8 . 5 5 1 , 8 4 1 - l u g -0 3 3 0 - g iu -0 4 / / / / / / / / // / / / / / / / // / /

S A N T A C R O C E

C A M E R IN A 1 . 2 9 9 .4 7 8 , 4 1 2 6 -m a g - 0 4 2 6 -m a g - 0 9 0 2 2 . 4 1 2 -8 . 6 5 0

" " 1 . 5 4 5 .1 2 2 , 0 0 2 6 -m a g - 0 4 2 6 -m a g - 0 9 0 0 5 . 4 0 0

" " 1 . 1 2 8 .1 3 2 , 7 5 2 6 -m a g - 0 4 2 6 -m a g - 0 9 0 1 4 . 8 0 8 4 . 7 5 0

S O R T IN O / / / / / // 2 2 -g iu -0 7 2 6 -g e n - 0 9 / / / / / / / 3 2 . 1 1 3 3 8 . 8 9 8

C A S T E L L A M M A R ED E L G O L F O 2 . 9 2 9 .4 3 9 , 0 0 1 0 -s e t -0 4 2 3 - m a r - 0 9 2 9 . 0 0 0 - 2 7 . 4 5 7 5 . 2 0 0

C A S T E L V E T R A N O 8 . 4 6 9 .3 8 1 , 0 0 5 -n o v - 0 3 1 0 - m a r - 0 9 1 0 0 .0 0 0 2 0 0 . 0 4 1 2 1 . 8 0 0

F A V IG N A N A 5 1 6 . 4 5 6 , 9 0 2 2 - g e n - 0 4 1 - m a r - 0 9 1 4 . 0 0 0 2 8 . 5 7 4 5 . 0 0 0

2 0 . 8 4 8 . 7 3 6 , 0 0 1 4 - l u g -0 3 2 0 -n o v - 0 8 2 8 0 .0 0 0 - 1 6 5 .7 2 8 - 6 5 . 0 0 0

P r o v . R e g .

A g r ig e n t o

V a lo r i in u n it à d i e u ro

E s t i n z i o n e a n t i c i p a t a s t r u m e n t i d e r i v a t i

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

L’importo del valore nozionale 24 complessivo dei contratti pendenti a fine 2009,

risultava, in base ai dati pervenuti, essere pari a 1.022 milioni di euro,

23 Il comune di Rosolini ha comunicato l’estinzione anticipata del contratto, avvenuta nel corso del 2011.24 Corrisponde al valore del capitale sul quale sono calcolati gli interessi scambiati dalle controparti.

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corrispondente al 30% del debito complessivo residuo degli enti locali siciliani,

registrato a fine 2009.

In base all’analisi, sono emerse le seguenti criticità.

Il rapporto tra capitale swappato al 2009 ed il debito complessivo dell’ente nel

20% dei casi supera l’80%. Frequente la corresponsione all’ente di un premio di

liquidità: 36 enti locali (comuni) su 50, hanno incassato up-front relativamente a 39

contratti. Nel 33% dei contratti (vedi Tab. 24) si registrano up-front in misura

percentualmente superiore all’1% del capitale nozionale. Le percentuali si collocano,

in qualche caso intorno al 4,6% e al 6% ma arrivano anche all’8,5% (Tab. 26).

TAB. 26

Operazioni di finanza derivata (swap) con Up-front maggiore dell'1%

Comune Prov.Up front /

Cap.nozionaleData stipula

SCIACCA AG 2,44% 29/01/2004

SAN CATALDO CL 1,14% 13/06/2003

BRONTE CT 2,25% 10/03/2003

CATANIA CT 1,68% 03/04/2003

GIARRE CT 1,38% 28/06/2002

RADDUSA CT 1,31% 13/05/2004

RIPOSTO CT 5,28% 28/06/2004

MONTALBANO ELICONA ME 1,98% 22/05/2003

ROMETTA ME 6,03% 18/11/2002

SAN MARCO D’ALUNZIO ME 3,56% 29/04/2002

TAORMINA ME 2,19% 05/12/2002

VILLAFRANCA TIRRENA ME 3,54% 11/11/2002

CAPACI PA 3,94% 11/04/2005

MONREALE PA 2,38% 14/01/2004

CHIARAMONTE GULFI RG 8,53% 28/10/2003

MONTEROSSO ALMO RG 2,05% 31/10/2003

CASSARO SR 4,63% 28/02/2003

PALAZZOLO ACREIDE* SR 6,11% 05/12/2002

PALAZZOLO ACREIDE* SR 6,14% 05/12/2002SAN VITO LO CAPO TP 2,53% 07/05/2003

Fonte: elaborazione Sezione Controllo Regione Siciliana su dati trasmessi dagli enti locali

*Il comune di Palazzolo Acreide ha stipulato due contratti Irs con BNL s.p.a il 05/12/2002 (il primo - rif.2985412 - con capitale nozionale di euro 1.962.536,22, up-front pari ad euro 120.0000; il secondo - rif.2985008 - con capitale nozionale 1.873.680,05, up-front di euro 115.000).

Si tratta di contratti, quasi tutti perfezionati antecedentemente l’entrata in

vigore del regolamento MEF n. 389 del 2003 (4 febbraio 2004). Si rileva però che 3

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comuni, Raddusa, Riposto e Capaci, hanno stipulato 3 contratti dopo il 4 febbraio

2004, con percentuali dell’up-front superiori al limite stabilito. Tale liquidità risulta

essere stata spesso allocata in bilancio fra le entrate correnti per essere destinata a

spesa di pari segno. Si tratta di un’utilizzazione ora espressamente vietata (art. 62 d.

l. n. 112 del 2008 convertito con L. n. 133 del 2008) sulla quale in precedenza ha

avuto modo di esprimersi anche la Corte dei conti ravvisando in tale forma di

liquidità un finanziamento assimilabile al ricorso al debito e perciò da destinare a

spesa di investimento ai sensi dell’art. 119 cost. Al riguardo va evidenziato che il

ricorso ad up-front costituisce un chiaro segnale di ricorso improprio ad operazioni

in derivati, non finalizzate al miglioramento strutturale del debito ma funzionali al

mantenimento degli equilibri finanziari o a far fronte a crisi di liquidità.

L’analisi condotta dalla Sezione ha poi consentito di riscontrare come

l’obiettivo generalmente perseguito con il ricorso alla finanza derivata, rilevabile

dalle delibere autorizzative e dalla stessa conformazione dei contratti, sia stato

specialmente quello di ottenere una riduzione del costo del debito. Condizione

questa del resto molto legata alla stessa composizione del debito degli enti locali

siciliani, con prevalenza di mutui con la Cassa dd.pp. a tasso fisso, costituenti il 92%

del totale dei mutui, risultati particolarmente onerosi, a partire dal 2002 a fronte

della forte discesa dei tassi 25. Con riguardo alle operazioni stipulate ante 2004, la

riduzione del costo si è giovata di clausole contrattuali rischiose, successivamente,

proprio perciò vietate dal citato regolamento del Ministero dell’economia 26. Si è

25 I tassi sono scesi sino al 2% a fine 2005 per poi invertire l’andamento nuovamente in crescita sinoall’autunno 2008 (tasso al 4,5%) allorche è iniziata una nuova discesa sino allo 0,68% del gennaio 2010.26 In attuazione a quanto disposto all’art. 41 della finanziaria 2002 il Ministero dell’economia ha adottato ilRegolamento 389/2003 dettando una puntuale disciplina sul ricorso alle operazioni in derivati da parte deglienti territoriali, poi ulteriormente precisata con Circolare del 27 maggio 2004. Ulteriori regole e limiti a talioperazioni rinvengono altresì dalle disposizioni della l.n. 296/2206 (l.f. 2007) che precisano che le operazioniin derivati degli Enti locali devono contemperare l’obiettivo della riduzione del costo finale del debito conquello della riduzione dei rischi di mercato e dalla l.n. 244/2008 (l.f. 2008), all’art.1 co 381 che sancisce ilprincipio generale di massima trasparenza nell’uso degli strumenti derivati. Il d.l.n.112/2008, conv. inl.n.133/2008, all’art 62 co 1° e 2° ha sancito per gli Enti locali il divieto di sottoscrizione di contratti diderivati fino all’entrata in vigore di uno specifico decreto del MEF e, comunque il blocco totale per almenoun anno; inoltre tale norma assoggetta i derivati con up front alla disciplina dell’indebitamento. Lal.n.203/2008 (l.f. 2009) ha reiterato il divieto di stipula di contratti con oggetto derivati ed ha altresì sancitoche i contratti privi di attestazione di piena conoscenza e in contrasto con gli emanandi regolamenti MEFsono sanzionati con la nullità di protezione, azionabile solo con legittimazione relativa dell’Ente locale; hainoltre ammesso la possibilità per l’Ente di rinegoziazione del derivato, a seguito di modifiche del nozionale,

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trattato in particolare del ricorso ad opzioni vendute alla controparte (cd. vendita di

cap) con forte esposizione al rischio di rialzo di tasso di interesse (Catania).

In alcuni casi - Torretta, Avola, Carini, Mazara del Vallo, Pace del Mela,

Modica, Leonforte, Grotte e Messina - si è accertato l’utilizzo di opzioni digitali 27

(vedi relativi prospetti), parimenti vietate dal Regolamento MEF n. 389 del 2003,

consistenti nell’introduzione nel regolamento negoziale di uno spread anomalo,

destinato ad attivarsi in corrispondenza del superamento dei valori soglia, con

previsione di un costo aggiuntivo per l’ente. Il valore del mark to market è risultato

negativo per 30 enti locali (29 comuni e una provincia), relativamente a 35 contratti

(38%) e ammonta complessivamente a oltre 27 milioni di euro, di cui 22 milioni si

riferiscono a due contratti stipulati dal comune di Messina. In ben 23 contratti,

sottoscritti da 19 comuni (il 40%), il mark to market supera la soglia dei 30.000

euro.28 Il comune di Messina consegue il valore negativo più elevato in 2 contratti il

cui mark to market supera, complessivamente, i 22 milioni di euro.

Risulta in alcuni casi un’evidente sproporzione del rapporto tra valore di

mercato (mark to market) ed il debito sottostante: per il comune di Messina, è di

circa il 7%; per quello di Augusta ha raggiunto l’11%;

Per quanto riguarda i contratti estinti a fine 2009, risulta che in 5 su 28 dati

pervenuti, i comuni hanno liquidato il valore di estinzione del contratto ad un valore

a debito per l’ente .

E’ da evidenziarsi il frequente ricorso alle ricontrattazioni che coinvolge quasi

purchè venga mantenuta la corrispondenza tra passività rinegoziata e la collegata operazione di copertura. Daultimo, la Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla legittimità del sopra citato divieto di stipula dicontratti di derivati, posto dal d.l. n.112/2008 e reiterato dalla l. n.203/2008, per violazione delle competenzelegislative legislative concorrenti regionali in materia di coordinamento della finanza pubblica, exart.117co1Cost., con la sentenza 18/02/2010, n. 52, ne ha pienamente confermato la legittimità, atteso che lamateria rientra anche nella competenza esclusiva Statale ex art.117co2 lett.”e”(mercato finanziario) ed“l”(ordinamento civile) Cost.27 Sostanzialmente, le cosiddette opzioni digitali sono particolari clausole che, al verificarsi di determinatecondizioni, si attivano e determinano una discontinuità nella determinazione del tasso. Nei contratti IRS, concollar ed opzione digitale, solitamente, il soggetto percipiente il tasso variabile, ove il tasso EURIBORscenda al di sotto del valore soglia, avrebbe diritto ad ottenere un ulteriore incremento del tasso,convenzionalmente quantificato (opzione digitale), oltre al valore corrispondente al floor.28.La perdita si intende in senso potenziale: si riferisce al valore di mercato negativo del contratto se essovenisse chiuso al momento della rilevazione del valore stesso, avendo come parametro la soglia dicensimento della Centrale dei rischi della Banca d’Italia, che nel 2009 è passata da 75mila a 30mila euro.

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1/3 dei contratti in essere) per ovviare ai differenziali negativi susseguenti alla fase

contrattuale positiva, con conseguente formazione di mark-to-market 29 negativo da

corrispondere alla controparte per tramite di up-front di pari valore immediatamente

girato alla banca quale indennizzo per la chiusura anticipata. Si tratta di un

fenomeno preoccupante che rischia di innescare una spirale perversa dal momento

che lo smontaggio dei contratti tende a spostare in avanti perdite progressivamente

maggiori.

La maggior parte dei contratti, stipulati prima del 2004, corrisponde – come si è

detto - alla tipologia dell’IRS [interest rate swap] con barriera a favore dell’istituto

di credito [vendita di cap], spesso “scalettata” su periodicità di brevissimo periodo e

vantaggio finanziario sufficientemente sicuro solo per i primi anni di validità

contrattuale.

I contratti più recenti – grazie all’intervento regolatore del Ministero

dell’economia – sembrano allinearsi alla tipologia dell’IRS a doppia barriera

[collar]30 cui conseguono differenziali misurati per l’ente sul parametro euribor a tre

o sei mesi31 con soglie cap che nei contratti esaminati si collocano tra il 5,50% e il

6% e floor fra il 2,85% e 3,15% più lo spread pattuito. Anche in questi casi, non

sempre le soglie offrono sicura protezione all’ente in quanto resta in ogni caso

l’incertezza legata all’andamento dei tassi.

Dalle delibere autorizzative si desume che il margine di cautela è stato di solito

29 Per definire il valore di mercato di uno swap in un dato momento, occorre considerarlo assimilabile a unaqualsiasi attività finanziaria, il cui valore è dato dal valore attuale dei flussi di cassa attesi, scontati al tasso diinteresse vigente sul mercato. Da dire che il valore dei derivati è altresì connesso al sottostante e la relazioneche lega il valore del derivato al sottostante costituisce il risultato finanziario del derivato detto anche pay-off.La stima del valore dei prodotti derivati coinvolge complesse attività di analisi ed è perciò un aspettoconnotato da particolari criticità.30 Con l’IRS a doppia barriera [collar] l’ente paga un tasso fisso o variabile + spread, più basso del tassooriginario fino a che il tasso di mercato [Euribor o Libor] si mantiene all’interno di un determinato“corridoio” di tassi. Se il tasso di mercato scende sotto la soglia inferiore [floor] o sale sopra quella superiorel’ente paga un tasso fisso più alto.31 L’introduzione dell’euro e l’unificazione della politica monetaria, in virtù dell’unico tasso di riferimento,hanno determinato il superamento della pluralità dei mercati nazionali e il venir meno del preesistenteventaglio di tassi di interesse. I diversi tassi interbancari nazionali [Ribor, Fibor, Pibor, eccetera] hanno persovalore indicativo per l’esigenza di una loro sostituzione con un unico tasso che rappresentasse l’evoluzionedel mercato interbancario europeo dei depositi. Quanto alle rilevazioni, attualmente esistono tuttavia due tassiinterbancari europei: uno [Euribor], calcolato dalla Federazione bancaria europea, l’altro [euro Libor]calcolato dall’Associazione Bancaria Britannica la quale già pubblicava i tassi Libor per le principali valutemondiali.

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assunto con riferimento ad ipotesi di rischio fondate sull’andamento della curva

forward dei tassi, costruita sulla base dei valori IRS attualizzati tramite il tasso di

sconto32. Senonchè, tale andamento è solo una proiezione della curva di interessi “a

pronti” e ne rispecchia cioè l’equilibrio attualizzato, incorporandovi i fattori di

sconto. Ciò significa che le determinazioni assunte dagli enti e fondate

sull’andamento della curva forward, in realtà sono poco realistiche in termini

previsionali, anche se resta comunque evidente che, tanto più le soglie fissate sono

distanti dalla curva medesima, di altrettanto cresce il margine di garanzia; il quale

resta in ogni caso legato ad una scommessa su un andamento futuro assai poco

prevedibile, specie allorché la scadenza contrattuale interessi un ampio arco

temporale a lungo termine e le soglie siano definite su una molteplicità di scadenze

di breve periodo.

Ulteriore profilo di rischio si lega al valore elevato dello spread, spesso

superiore al 2,2%, oltre la differenza fra il costo originario del debito e il tasso swap

di durata pari alla vita residua del debito.

Restano poi le perplessità legate alla complessità dei fenomeni regolati, poco

suscettibili di vincoli e garanzie codificate, tanto più nell’attuale situazione

finanziaria, ove l’esigenza di liquidità privilegia gli effetti a breve termine

trascurando le reali conseguenze proiettate al di là dell’effetto più immediato a

scapito delle gestioni future

Fra le operazioni connotate da particolari complessità o problematicità figurano

quelle attivate dai comuni di Messina e Catania.

Nel primo caso si è trattato di un’estinzione anticipata di mutui con Cassa

DD.PP. tasso fisso al 6% sostenuta finanziariamente tramite emissione

obbligazionaria, con allungamento della scadenza del debito e contestuale chiusura

di precedenti swap sostituiti con tre operazioni rinegoziate con Dexia Crediop e

32Le informazioni sui parametri IRS, per la costruzione del tasso Euribor a pronti e a termine, sono fornite intempo reale da agenzie specializzate [Reuters, Bloomberg e altre].L’IRS, a sua volta, attualizzato sulla basedel tasso di sconto, consente di determinare la curva forward che viene generalmente posta a base delladeterminazione del valore dei prodotti finanziari a termine. Il confronto tra tale curva e l’andamento in seriestorica dell’Euribor o del Libor mette in chiaro la divaricazione esistente a causa dell’andamento asistematicodi quest’ultima.

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BNL; operazione che, complessivamente pari ad un nozionale di 211,8 milioni di

euro, ha prodotto differenziali negativi per un totale di 4,8 mili. Il seguente prospetto

espone per il periodo 2007-2010 i tassi differenziali, effettivamente pagati dal

comune di Messina con riferimento ad uno dei contratti (capitale nozionale

88.500.000 euro).

A titolo esemplificativo, si riporta nelle seguenti tabelle i tassi differenziali,

effettivamente pagati dai comuni di Messina e Taormina 33 sulla base dei tassi

euribor valutati in riferimento a ciascun termine intermedio.

Per il comune di Messina si fa riferimento ad uno dei contratti (capitale

nozionale 88.500.000 euro), nel periodo 30/06/2007-31/12/2010.

Per il comune di Taormina il riferimento è al contratto di tipo Irs in & out

(capitale nozionale 1.370.422 euro) sottoscritto il 5 dicembre 2002, nel periodo

31/12/2002-31/12/2021.

Per il comuni di Carini si fa riferimento a due dei tre contratti in essere stipulati

in data 30 novembre 2005 con capitale nozionale rispettivamente di

8.562.470,33 euro e di 3.437.313,6 euro.

33La Corte Suprema di Cassazione con sentenza n. 47421 del 21 dicembre 2011 ha dichiarato inammissibile

il ricorso proposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina avverso l’ordinanza n. 115del 1 giugno 2011, con la quale il Tribunale di Messina aveva accolto la richiesta di riesame presentatanell’interesse della Banca Nazionale del Lavoro avverso il decreto di sequestro preventivo, fino allaconcorrenza dell’importo di 17.068.589,39 euro quale provento di somme in via di accusa fraudolentementericavate da operazioni finanziarie mediante derivati finalizzate alla ristrutturazione dell’indebitamento deicomuni di Messina e di Taormina e contratte con i comuni medesimi. La sentenza, con specifico riferimentoal mark to market, ha affermato che il relativo dato non esprime affatto un valore concreto ed attuale, maesclusivamente una proiezione finanziaria basata sul valore teorico di mercato in caso di risoluzioneanticipata. Il valore del mark to market è influenzato da una serie di fattori ed è quindi sistematicamenteaggiustato in funzione dell’andamento dei mercati finanziari, dovendosi poi attrarre nell’ambito dei relativiparametri di determinazione anche l’up to front erogato e l’utile per la banca. La Corte, ha, altresì, ritenutoche per poter stabilire se quel dato rappresenti o meno un vantaggio o un danno per l’ente contraente, occorreprocedere ad una disamina a posteriori, allorchè, cioè, il contratto abbia raggiunto la sua normale scadenza,visto che, tra l’altro, prima di tale evento sono previsti meccanismi di aggiustamento destinati proprio adoperare un bilanciamento fra le posizioni dei contraenti, e non cadere entro meccanismi o clausole vessatorie.Pertanto, allo stato, non ha ravvisato danno, atteso che i contratti in questione, hanno generato per i comunidei differenziali positivi (rispettivamente di Euro 87.438,98, per il comune di Taormina, ed Euro2.541.795,18 per il comune di Messina), a cui vanno aggiunte le consistenti somme dagli stessi incassate atitolo di up to front.

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Prospetto tassi di interesse periodici – comune Messina

Da ta Eu rib or 6MC om une

rice v e

Co m une

pag a

Diffe re nziale

n et to

30 /0 6/200 7 4 ,34 4,6 31 59 5 ,42 -0,788 4131 /1 2/200 7 4 ,89 4,6 15 44 5 ,43 -0,814 5630 /0 6/200 8 5 ,14 4,5 98 07 5 ,77 -1,171 9331 /1 2/200 8 3 ,5 4,5 79 35 5 ,42 -0,840 6530 /0 6/200 9 1 ,47 4,5 59 16 5 ,42 -0,860 8431 /1 2/200 9 1 ,01 4,5 40 82 5 ,42 -0,879 1830 /0 6/201 0 1 ,02 4,5 21 02 5 ,42 -0,898 9831 /1 2/201 0 1 ,27 4,513 9 5 ,42 -0 ,90 61

Per il comune di Catania, le operazioni in derivati hanno interessato il totale

debito dell’ente per un ammontare complessivamente pari a 416,4 milioni di euro

con la corresponsione di un premio di liquidità di 7 milioni (1,7%). La struttura

prevede la vendita di cap a favore della Banca con soglia al 5,5% e poi al 6%. Il

contratto, stipulato prima dell’entrata in vigore del regolamento MEF n.389 del

2003, incorpora il rischio di totale assenza di garanzia alla variazione del tasso

euribor, con ricaduta sul suo valore di mercato ma che sino ad oggi ha generato

differenziali positivi per l’ente. Il mark to market, in caso di chiusura del contratto,

risulterebbe negativo per un valore pari a 857.694 euro, ben oltre la soglia di

rilevazione dei 30.000 euro.

Va ricordata altresì la particolare situazione del comune di Marsala che ha

deliberato, con determina dirigenziale n. 461 del 4 maggio 2010, di recedere dal

contratto di swap stipulato il 7 febbraio 2007 con HSH Nordbank, annullando la

relativa deliberazione di autorizzazione a contrattare; ciò con riferimento alla

struttura contrattuale recante un’opzione digitale particolarmente rischiosa per le

finanze dell’ente e assolutamente vietata dal Regolamento MEF 389/2003, nonché

dalla disciplina dettata in materia. Sembra peraltro che il contratto, stipulato in lingua

inglese, sia anche regolato dalla legge inglese 34. Il contratto presentava a fine 2009 un

valore negativo per 4,9 milioni e produceva differenziali negativi destinati a

34 Master Agreement 6.2.2007, Parte 4, lett.h

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crescere35. Avverso la citata deliberazione è stato proposto dalla HSH ricorso al

T.A.R. Sicilia, Sez. Palermo36.

Come ultima considerazione con riferimento alla generalità dei contratti

monitorati, va notato come le operazioni estinte anticipatamente 37 - a parte le

vicende appena considerate - presentino alla chiusura in larga maggioranza (72%)

mark to market positivo per l’ente (v. Tab.18), per cui la relativa decisione sembra in

questi casi doversi collegare con la scelta di utilizzare le risorse positive generate per

destinarle alle esigenze di bilancio.

35 Sulla materia è intervenuta la sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V, n. 5032 del 7 settembre 2011,investito con ricorso in appello della Dexia Crediop spa e Depfa bank e in via incidentale, dalla Provincia diPisa, avverso le sentenze n. 6579 del 2010 e n.154 del 2011 del TAR Toscana, in una controversia tral’Amministrazione provinciale di Pisa e Dexia Crediop spa e Depfa bank. Con tale sentenza si èpronunciato a favore della possibilità per gli enti locali di annullare in via di autotutela i contratti derivatistipulati in occasione di operazioni di ristrutturazione del debito. Questo laddove emerga la presenza, almomento della stipula del contratto, di costi impliciti che impediscano all'ente di svolgere una correttavalutazione della convenienza economica dell'operazione stessa. Nell'accogliere le ragioni della Provincia diPisa, il Consiglio di Stato ha ritenuto che la decisione dell'amministrazione di riesaminare prima, e diannullare poi, tutti gli atti di affidamento della ristrutturazione del debito, fosse stata dichiaratamentedeterminata dall'accertata violazione delle finalità dell'articolo 41 delle legge 28 dicembre 2001, n. 448, nonrisultando a tal riguardo rispettato il principio della convenienza economica, questo in quanto il contrattoswap al momento della stipula non aveva un valore iniziale pari a zero, bensì negativo, senza che a fronte ditale elemento economico negativo fosse stata prevista in favore dell'amministrazione una somma di pariammontare così da riequilibrare il contratto stesso (vedi anche le sentenze Corte conti, Sez. Giur. Lazio,n.1044 dell’11 luglio 2011 e Tribunale di Milano, sez. VI. civ, n. 5118 del 2011).Il Consiglio di Stato ha, altresì, accertato la violazione dell'art. 3 C.M. 27 maggio 2004, nella parte in cuiprecisava che la vendita del floor doveva ritenersi ammessa solo per il finanziamento dell'acquisto del cap, inquanto il valore di mercato dello swap, calcolato al momento della stipula, indicava proprio che il valore delcap era inferiore a quello del floor ovvero il premio che l'amministrazione provinciale avrebbe dovuto pagaree che, implicitamente aveva pagato, per l'acquisto del floor era inferiore al premio che avrebbe dovutoincassare a fronte della vendita del floor. In definitiva l'operazione si caratterizzava per la presenza di "costiimpliciti" nello swap stipulato, non evidenziati né nella presentazione delle offerte, né all'atto della stipula deicontratti, ma appurati solo successivamente a quest'ultima. Secondo il Consiglio di Stato, quindi, il potere diautotutela da parte della Provincia non sarebbe stato esercitato per sottrarsi puramente e semplicemente ad uncontratto economicamente squilibrato, quanto piuttosto a causa della mancata corretta valutazione dellaconvenienza economica che legittimava l'operazione di ristrutturazione del debito, ai sensi dell'articolo 41della legge 28 dicembre 2001, n. 448, e che, come tale, non rientrava nella "causa" del contratto di swap,costituendone piuttosto il presupposto logico – giuridico. Il Consiglio di Stato ha respinto anche l'eccezionerelativa al difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, ricordando come, ai sensi dell'articolo 4 dellalegge 31 maggio 1995, n. 218, la deroga alla giurisdizione italiana può riguardare solo le cause vertenti sudiritti disponibili (Cass. SS.UU., 20 aprile 2010, n. 9308) e quindi solo le questioni di interpretazione edesecuzione dell'accordo (agreement), ma non può estendersi fino a comprendere anche il sindacato sulcorretto esercizio del potere amministrativo, non potendo ascriversi al novero dei diritti disponibili gliinteressi pubblici alla cui cura è finalizzato l'esercizio dei poteri pubblicistici accordati alla pubblicaamministrazione anche nell'ambito dei procedimenti di gara.36 Risulta che le parti abbiano attualmente raggiunto un accordo, da formalizzarsi in un contratto transattivoin fase di predisposizione.37 Tale tendenza trova pieno riscontro a livello nazionale, come rilevato nella Relazione annuale della Bancad’Italia sul 2010 del 31 maggio 2011 che ha accertato la prosecuzione della riduzione dell’utilizzo deglistrumenti finanziari derivati da parte delle amministrazioni locali risentendo della chiusura anticipata delleoperazioni in essere.

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6.3 Condizioni negoziali dei contratti di swap

Oltre alle vicende contrattuali esaminate nel precedente paragrafo, in appendice

vengono riportati gli schemi di tutti i contratti di swap in essere, con indicazione

dello specifico tipo e dei dati analitici relativi alle condizioni finanziarie pattuite.

6.4 Clausole contrattuali e definizione di operatore qualificato

L’attuazione della direttiva europea MiFID, efficace dal 1 novembre 2007,

fondata sull’obbligo per l’intermediario di comportarsi sempre con diligenza,

correttezza e trasparenza per garantire nel miglior modo possibile l’interesse dei

clienti e l’integrità dei mercati, ha inciso sulla materia in modo determinante.

L’elemento innovativo più importante della nuova regolamentazione è una

graduazione delle tutele in ragione di una maggiormente precisa ed articolata

classificazione della clientela. Difatti, in luogo della distinzione tra operatore

qualificato ed altri investitori, di cui al regolamento CONSOB, la direttiva introduce

quella tra clienti al dettaglio e clienti professionali, con la particolarità che

quest’ultima categoria è più articolata rispetto al precedente ordinamento. In

particolare, essa è suddistinta in clienti professionali di diritto e su richiesta.

I primi comprendono gli intermediari finanziari, gli investitori istituzionali e le

grandi imprese, che rientrino in parametri dimensionali predefiniti, come risultanti

dal bilancio d’esercizio. Ad essi si aggiungono i soggetti pubblici 38. L’effetto

immediato è stato un innalzamento del livello di tutela, limitando molto l’area dei

clienti che possono essere considerati professionali.

La direttiva stabilisce una graduazione di tutela anche in base alla tipologia del

servizio di investimento. Difatti, nei servizi di consulenza e di gestione di portafogli,

l’intermediario deve effettuare una valutazione di adeguatezza, avente ad oggetto la

compatibilità tra servizi offerti ed il profilo del cliente. Nei servizi di collocamento e

di negoziazione, invece, deve valutare esclusivamente l’appropriatezza

38 In base alla direttiva MiFID ( Market in Financial Instruments Directive) e all’ art. 2 d.lgs. n. 164 del 2007,spetta al Ministero dell'economia e delle finanze, sentita la Banca d'Italia e la Consob, definire i criteri perl'individuazione dei clienti pubblici qualificati.

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dell’operazione39.

7. Considerazioni conclusive

La difficile situazione finanziaria nella quale versano gli enti locali, specie

quelli di media e piccola dimensione se, per un verso, vede ridursi in termini reali le

risorse su cui poter contare, d’altro canto non allenta le esigenze di spesa per

corrispondere alla domanda di servizi essenziali e indispensabili avanzata dai

cittadini.

La riduzione dello stock di debito riscontrato negli ultimi anni è anche la

conseguenza di un progressivo disimpegno degli enti locali sul fronte degli

investimenti.

Il ricorso ad operazioni di finanza derivata è invece in gran parte ascrivibile ad

una ricorrente crisi di liquidità o all’eccessivo costo del debito che si vuole in ogni

modo ridurre e che proprio allora include maggiori rischi.

Anche sui derivati rivolti alla riduzione del costo del debito – al di fuori di

strategie di globale ristrutturazione – si concentrano profili di preoccupazione,

mentre altrettanta riflessione meritano le ricontrattazioni dei derivati che, tramite lo

“smontaggio” delle operazioni in essere, rischiano, non solo di aumentare la

complessità degli strumenti, ma di rappresentare ulteriore aggravio finanziario per gli

enti, in genere compensato grazie ad ulteriori premi di liquidità

scontati peraltro sulle nuove condizioni contrattuali.

Occorre porre attenzione alle rimodulazioni operate a fronte di mark to market

negativi, nei cui effetti a cascata è il rischio di esposizioni finanziarie destinate a

divenire progressivamente insostenibili ma anche le chiusure contrattuali in presenza

di mark to market positivo non manca di destare interrogativi per lo scambio di esiti

economicamente positivi con esigenze di cassa attuali.

39 L’intermediario deve solo accertarsi che il cliente abbia il livello di scienza e di conoscenza necessari per lacomprensione dei rischi discendenti dallo strumento finanziario o dal servizio di investimento offerto ma nonè tenuto a valutare altresì la coerenza delle caratteristiche di detti strumenti o servizi, rispetto alla situazionefinanziaria ed agli obiettivi di investimento del cliente.

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In realtà quelle descritte sono operazioni economiche le cui regole e i cui

guadagni o perdite non si conciliano facilmente con la disciplina finanziaria dei

bilanci pubblici..

Chiusure e rimodulazioni contrattuali sono spesso l’effetto della indicata

discrasia funzionale e depongono per la difficile conciliabilità di tali operazioni con

le regole di finanza degli enti locali.

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APPENDICE

ALCAMO

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

7,70Euribor + spread

6 -- 1,700530/12/2005-30-12-2024

Se Euribor >65,527a4,473

Se Euribor <6

Alcamo- Irs con Cap 21.07.2005

Soglie-barriera

Alcamo Tp Intesa 21/07/2005 8.147.503,86 -- No

AUGUSTA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

CapVendita floor Spread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

30/06/2006 4,896 3,75

31/12/2006 4,896 3,75

5,75+spread

3-3,15-3,3+spread

Euribor+spread

16.900.256,00

Augusta - Irs Collar Multispread 27.07.2006

Soglie-barriera

Augusta Sr OPI 27/07/2006 169.000

4,896 a4,855Se Euribor <3-3,15-3,3

No

5,75Se Euribor >5,75

Se 5,75>Euribor>3-3,15-3,3

3(06/2007-12/2014)

3,15

(06/2015-12/2024)3,3

(06/2025-12/2034)

0,91(06/2007-12/2014)

0,76

(06/2015-12/2024)0,61

(06/2025-12/2034)

30/12/2006-30-12-2025

AVOLA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

CapVendita floor Spread Periodo

Comune

riceveComunepaga Up-front Rinegoz.

30/06/2006 5,0341 4,25

7,40

4,7 a3,7 (purple)

Euribor+1,4

6.831.927,86

5,0226a4,0501SeEuribor <2,4-2,2

Se 6>Euribor>2,4-2,2

2,4(12/2006-06/2023)

2,2(06/2023-12/2025)

1,430/12/2006-30-12-2025

SeEuribor >6

Avola - Irs Purple Collar 30.03.2006

Soglie-barriera

Avola Sr BNL 30/03/2006 -- Si

6

BIANCAVILLA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

30/06/2004 6,0824 4,497

8,525,32

Euribor+spread

Biancavilla - Irs Collar 10.05.2004

Soglie-barriera

Biancavilla Ct BNL 10/05/2004 3.634.846,05 36.000 No

Se Euribor >6,26,0771 a4,6160

Se Euribor <3Se6,2>Euribor>3

6,2 3 2,3230/12/2004-30-12-2023

BRONTE

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

euribor+3,254,8a 6,05 (tassi in)

SeEuribor >soglie out 6,2187a

5,0580SeEuribor <soglie out

-- 4 a6(sogliaout)

3,2530/06/2004-30-12-2018

Bronte - Irs In & Out 10.03.2003

Soglie-barriera

Bronte Ct BNL 10/03/2003 6.677.138,46 150.000 No

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49

BUSCEMI

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

CapVendita floor Spread Periodo

Comune

riceveComunepaga Up-front Rinegoz.

30/06/2006 4,3024 3,3

6,59

3,49-3,39-3,29

Euribor+0,79

Se Euribor >5,84,8105a

4,2Se Euribor <2,7-2,6-2,5

2.034.053,66

5,8 2,7

(12/2006-12/2011)2,6

(06/2012-06/2016)

2,5(12/2016-12/2025)

0,79

30/12/2006-30-12-2025

Buscemi - Irs Collar 02.03.2006

Soglie-barriera

Buscemi Sr BNL 02/03/2006

Se5,8>Euribor>2,7-2,6-2,5

-- Si

CALATAFIMI SEGESTA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComunepaga Up-front Rinegoz.

8,805,1

euribor +spread

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComunepaga Up-front Rinegoz.

8,31

4,61

euribor +spread

Se Euribor >6,65,5oppureeuribor +0,3 (seeuribor>5,5)

Se Euribor <2,9

Se6,6>euribor>2,9

6,6 2,9 1,71

30/06/2004-30-12-2027

Calatafimi Segesta (2°contratto) - Irscon Collar Plus22.06.2004

Soglie-barriera

CalatafimiSegesta

Tp BNL 22/06/2004 1.651.761,27 15.465 Si

Si

6,6 2,9 2,230/06/2004-30-12-2022

5,529a5,3

Se Euribor >6,6Se Euribor <2,9

Se6,6>euribor>2,9

Calatafimi Segesta (1°contratto) - Irscon Collar 22.06.2004

Soglie-barriera

CalatafimiSegesta

Tp BNL 22/06/2004 1.912.750,15 14.463

CAPO D’ORLANDO

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

31/12/2007 4,702 4,55

30/0672008 4,7047 4,6

31/12/2008 4,7075 4,6

6,3 +spread2,6 +spread

Euribor+spread

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

8,505,7

Euribor+spread

Capo d'Orlando (1° Contratto) - Irs Collar 27.12.2007

Soglie-barriera

Capo

d'Orlando

Me BNL 27/12/2007 7.351.269,11 -- No

6,3 2,6 1,05a 1,230/06/2009-31-12-2025

4.000 Si

SeEuribor >6,34,7423a

4,05SeEuribor <2,6

Se 6,3>Euribor>2,6

BNL 09/03/2004 401.380,43

6,6 1,8 1,930/12/2004-30-12-2024

SeEuribor >6,6 6 oppure6,3 (se

euribor>6)SeEuribor <1,8

Se 6,6>Euribor>1,8

Capo d'Orlando (2° Contratto) - Irs 09.03.2004

Soglie-barriera

Capo

d'Orlando

Me

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50

CAPACI

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

30/06/2005 4,81 3,64

30/12/2005 4,8101 4,18

7,043,94

Euribor+1,44

1.723.882,63 No

Capaci - Irs Collar 11.04.2005

5,6

17.200

4,8105 a4,2

Soglie-barriera

SeEuribor <2,5Se 5,6>Euribor>2,5

2,5 SeEuribor >5,630/12/2005-30-12-2024

1,44

Capaci 11/04/2005BNLPa

CARINI

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

30/06/2008 4,1879 2,25

31/12/2008 4,1881 2,25

30/06/2009 4,1882 2,431/12/2009 4,1883 2,4

6,583,78

Euribor+1,44

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

3012/2005 4,5608 3,5

30/06/2006 4,5605 3,5

7,404,2a 4(purple)

Euribor+1,4

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

3012/2005 6 5

30/06/2006 6 5

8,925,7 (purple)Euribor+2,72

5.898.961,82

8.562.470,33

3.437.313,60

Se6,2>Euribor>2

6,2 2 2,7230/12/2006-30-06-2029

Carini (3° contratto) - Irs Purple Collar 30.11.2005

Soglie-barriera

35.300 Si

Se Euribor >6,26SeEuribor <2

Carini Pa BNL 30/11/2005

6 2 1,430/12/2006-30-12-2024

68.000 No

SeEuribor >64,5602a4,2429

SeEuribor <2Se 6>Euribor>2

Carini (2° contratto) - Irs Purple Collar 30.11.2005

Soglie-barriera

Carini Pa BNL 30/11/2005

6,3 3,5 0,2830/06/2010-31-12-2027

4,1885a4,1899

Se Euribor <3,5Se6,3>Euribor>3,5

Carini (1° contratto) - Irs Collar 13.09.2007

Soglie-barriera

Carini Pa BNL 13/09/2007 58.900 No

Se Euribor >6,3

CASSARO

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

Euribor+2,56,0306 a

7,75

1.165.465,13

-- -- 2,530/06/2003-30-12-2021

Cassaro - Irs 28.02.2003

Soglie-barriera

Cassaro Sr BNL 28/02/2003 54.000 No

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

51

CASTROREALE

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

31/12/2004 4,4

30/06/2005 4,4

31/12/2005 4,4

30/06/2006 4,4

7,904,4

Euribor+spread

SeEuribor >5,95,2674 a

4,9Se Euribor <2

Se5,9>Euribor>2

5,9 2 230/12/2006-30-12-2019

Castroreale - Irs con Collar 20.04.2005

Soglie-barriera

Castroreale Me BNL 20/04/2005 1.198.844,80 -- No

CATANIA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

euribor + spred5,45 a 5,75

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

euribor + spred5,45 a 5,75

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

euribor + spred5,45 a 5,75

Se Euribor >soglie out6,1739 a

5,556Se Euribor <soglie out

5,5 a 6

(soglieout)

231/12/2002 -31-12-2017

Catania (3° Contratto) - Irs In & Out 03.04.2003

Soglie-barriera

Catania Ct Bancadi Roma

03/04/2003 138.798.282,00 2.333.333 No

Se Euribor >soglie out6,1739 a

5,556Se Euribor <soglie out

5,5 a 6(soglie

out)

231/12/2002 -31-12-2017

Catania (2° Contratto) - Irs In & Out 03.04.2003

Soglie-barriera

Catania Ct Bancadi Roma

03/04/2003 138.798.282,00 2.333.333 No

Catania (1° Contratto) - Irs In & Out 03.04.2003

Soglie-barriera

Catania Ct BNL 03/04/2003 138.798.282,00 2.333.333 No5,5 a 6

(soglieout)

231/12/2002 -31-12-2017

Se Euribor >soglie out6,1739 a

5,556Se Euribor <soglie out

CHIARAMONTE GULFI

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

CapVendita floor Spread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

8,90

6,5

Euribor+2,4

2.402.411,27

5,8742a5,5

SeEuribor <1,9-2,5-3-3,5-4

Se 6,5>Euribor>1,9-2,5-3-3,5-4

6,5 1,9(12/2003-06/2005)

2,5

(06/2005-06/2007)3

(06/2007-06/2008)3,5

(06/2008-06/2012)

4(06/2012-12/2021)

2,4

30/12/2005-30-12-2024

Chiaramonte Gulfi - Irs Collar 28.10.2003

Soglie-barriera

ChiaramonteGulfi

Rg BNL 28/10/2003 205.000 Si

SeEuribor >6,5

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

52

COLLESANO

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceve

Comune

pagaUp-front Rinegoz.

7,50Euribor+1,5

1.877.018,81

4,91 a4,93

Se Euribor <66 -- 1,5

30/06/2004-30-12-2013

Collesano - Irs con cap 21.06.2004

Soglie-barriera

Collesano Pa BdS 21/06/2004 18.770 No

Se Euribor >6

FRANCOFONTE

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

6,25 3 1,55

7,4 3,7 0,4

7,9 4,2 -0,1

-- No

7,8

Euribor+spread

4,55-4,1-4,1

UBM 29/12/2005

(06/05-12/06)

(12/06-12/12)

(12/12-12/18)

4.820.696,67

30/06/2005-30-12-2018

SeEuribor >6,25-7,4-7,9

Francofonte - Irs Collar 29.12.2005

Soglie-barriera

SeEuribor<3-3,7-4,2Se6,25>euribor>3Se7,4>euribor>3,7Se7,9>euribor>4,2

4,94a4,45

Francofonte Sr

GIARDINI NAXOS

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

30/06/2004 6 4,1

8,785,48

Euribor+spread

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

30/06/2004 6,8798 4,63

31/12/2004 6,8071 5,969,265,96

Euribor+spread

6.000 No

6,8 3,5 2,4630/06/2005-31-12-2017

SeEuribor>6,86,7209 a5,7282

SeEuribor<3,5

Soglie-barriera

GiardiniNaxos

Me BNL 25/06/2004 2.207.615,00

Se 6,8>Euribor>3,5

6 oppure6,3 (se

euribor>6)SeEuribor<3,5

Se 6,8>Euribor>3,5

Giardini Naxos (2° Contratto) - Irs con Collar 25.06.2004

6,8 3,5 1,9830/12/2004-30-12-2027

SeEuribor>6,8

Giardini Naxos (1° Contratto) - Irs con Collar 25.06.2004

Soglie-barriera

GiardiniNaxos

Me BNL 25/06/2004 2.910.563,00 26.400 No

LEONFORTE

Comune Prov. Banca DatainizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComunepaga Up-front Rinegoz.

31/12/2005 4,054

30/06/2006 4,04326,563,7

Euribor+0,566,563,7

Euribor+0,56

NoLeonforte En BNL 08/03/2006 7.739.653,03

6 2,4 0,56

3,2

31/12/2004-31-12-2035

SeEuribor >6 3,97SeEuribor<2,4

Se5,9>Euribor>2,1

Leonforte- IrsPurple Collar 08.03.2006

Soglie-barriera

31/12/2004-31-12-2035

SeEuribor >64,0318a3,9712

SeEuribor<2,4Se5,9>Euribor>2,1

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

53

MESSINA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

7,235,42

Euribor+spread

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

7,985,94

Euribor+spread

6 oppure6,3 (se

euribor>6)Se Euribor <4,95

Se 6,99>Euribor>4,95

Messina - Irs con Collar 28.06.2007

6,99 4,95 0,9930/12/2006-30-12-2031

Se >Euribor>

Messina - Irs con Collar 28.06.2007

Soglie-barriera

Messina Me DexiaCrediop

28/06/2007 14.161.437,53 --

Se Euribor >6,99

-- Si

Soglie-barriera

4,63159 a4,321

Si

Messina Me DexiaCrediop

28/06/2007 109.175.667,04

30/12/2007-30-12-2036

Se Euribor >Se Euribor <

4,63159 a4,321

Se Euribor <4,89Se 4,89<Euribor<6,6

Se Euribor >6,60,636,6 4,8930/06/2007-30-12-2036

Messina - Irs con Collar 28.06.2007

Soglie-barriera

Messina Me DexiaCrediop

28/06/2007 88.500.000,00 -- Si

MAZARA DEL VALLO

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

31/12/2004 5,2328 3,4

7,125 (tasso purple)euribor + spread

Se Euribor >5,55,1983 a5,0365

Se Euribor <2,1Se 5,5>euribor>2,1

5,5 2,1 1,6230/06/2005-30-12-2014

Mazara del Vallo - Irscon Purple Collar 08.11.2004

Soglie-barriera

Mazaradel Vallo

Tp BNL 08/11/2004 18.976.428,41 189.700 No

NIZZA DI SICILIA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComunepaga Up-front Rinegoz.

7,454,6

Euribor+spread

Nizza di Sicilia - Irs con Collar 23.02.2006

Soglie-barriera

NizzadiSicilia

Me Intesa 23/02/2006 3.318.054,00 30.000 Si

4,99Se Euribor <3,15Se 6>Euribor>3,15

6 3,15 1,4531/12/2005-31-12-2018

Se Euribor >6

MONTALBANO ELICONA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

euribor+ 2,154,9 a6,3(tassi in)

Montalbano Elicona - Irs In & Out 22.05.2003

Soglie-barriera

MontalbanoElicona

Me BNL 22/05/2003 3.794.503,09 75.000 Si

-- 3,8a 5,8(soglieont)

2,1530/06/2003-31-12-2022

Se Euribor >soglieout6,5748a5,1114

Se Euribor <soglieout

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

54

PALAZZOLO ACREIDE

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

CapVendita floor Spread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

euribor+2,33a4,75 (tassi in)

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

CapVendita floor Spread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

euribor+2,44,95 (tasso in)

Se Euribor >soglieoutSe Euribor <soglieout

Sr BNL 05/12/2002

-- 4 a6,2

(sogliaout)

2,430/06/2003-30-12-2021

120.000

5,2464a5,5322

115.000

Palazzolo Acreide - Irs In & Out 05.12.2002

Soglie-barriera

PalazzoloAcreide

1.962.536,22

1.873.680,05 No

2,330/06/2003-30-12-2021

Se Euribor >soglieoutSe Euribor <soglieout

Palazzolo Acreide - Irs In & Out 05.12.2002

Soglie-barriera

PalazzoloAcreide

Sr BNL 05/12/2002 No

-- 4,5 a6,2

(sogliaout)

RADDUSA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

8,05

Euribor+2,05

2,9

SeEuribor <sogliestrikecap

--6

(strike

cap)

2,531/12/2003-31-12-2022

SeEuribor >sogliestrikecap

2.763.724,00

Raddusa - Irs con cap13.05.2004

Soglie-barriera

Raddusa Ct B.d.S. 01/05/2004 36.240 No

RIPOSTO

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

30/06/2004 5,8428 4,43

31/12/2004 5,8397 4,43

7,434,33

euribor + spread

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

30/06/2006 4,2715 3,3

30/12/2006 4,2645 3,3

6,503,35

euribor + spread

Se Euribor >64,2568 a

3,88Se Euribor <2,85

Se6>euribor>2,85

Riposto (2°contratto) - Irs con Collar 03.10.2005

Soglie-barriera

Riposto Ct BNL 03/10/2005 9.152.477,79

6 2,85 0,530/06/2007-30-12-2030

-- No

Se Euribor >65,5281 a4,558

SeEuribor<2,9Se 6>euribor>2,9

6 2,9 1,4330/06/2005-30-12-2024

Riposto (1°contratto) - Irs con Collar 28.06.2004

Soglie-barriera

Riposto Ct BNL 28/06/2004 1.723.368,80 91.000 No

ROMETTA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

euribor + 2,45,7 a5,2 (tassi in)

Rometta - Irs In & Out 18.11.2002

Soglie-barriera

Rometta Me BNL 18/11/2002 4.977.577,79 300.000 No

-- 4,1a 5,9(soglieont)

2,430/06/2003-31-12-2022

Se Euribor >soglieout5,9015a5,3364

Se Euribor <soglieout

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Corte dei conti – Sezione di Controllo per la Regione siciliana

55

ROSOLINI

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

30/12/2007 3,716 3,6

5,5 2,2 -0,9

5,5 2,2 -0,55

5,5 2,2 -0,1

5,95 3,1 0,15

5,95 3 0,5

5,95 2,75 0,6

5,9 2,75 0,6

5,85 2,75 0,6

5 2,5 0,55(12/2023-12/2027)

3,7160a4,9270

-- Si

Cap+spread

Floor+spread

Euribor+spread

(06/2010-12/2010)

Seeuribor>5-5,5-5,85-5,9-5,95

Se euribor<3,1-3-2,75-2,5-2,2

Rosolini Sr BNL 21/12/2007 10.185.084,36

(12/2015-06/2018)

(12/2018-06/2023)

Se 5,95-5,9-5,85-5,5-5>>euribor>

>3,1-3-2,75-2,5-2,2

Rosolini - Irs Collar 21.12.2007

Soglie-barriera

(06/2011-06/2015)

30/06/2008

30/12/2008

30/06/2008-30-12-2027

30/06/2009

30/12/2009

SAN VITO LO CAPO

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceve

Comune

pagaUp-front Rinegoz.

SanVitoLo Capo- Irs Collar 07.05.2003

Soglie-barriera

SanVitoLo Capo

Tp BNL 07/05/2003 2.413.331,18 61.000 No

30/06/2003-30-12-2022

SeEuribor >5,7866a

5,25SeEuribor <Se >euribor>

SIRACUSA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

NozionaleAcquisto Cap Vendita floor Spread Periodo

Comune

riceve

Comune

pagaUp-front Rinegoz.

Cap +Spread

Floor+Spread

Euribor +Spread

Siracusa Comune - Irs 03.08.2007

Soglie-barriera

Siracusa Sr BdS 03/08/2007 8.197.752,76 -- No5,75

(12/2007-06/2010)6

(12/2010-06/2013

6,4(12/2013-06/2015)

6,3

(12/2015-12/2018)

2,75

(12/2007-06/2010)

3

(12/2010-06/2013)

3,4

(12/2013-12/2018)

0,95

30/06/2007-30-12-2018

Seeuribor>5,75-6-6,3-6,4

5,305a4,871Seeuribor<2,75-3-3,4

Se5,75-6-6,3-6,4>euribor>2,75-3-3,4

TAORMINA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

Euribor + 2Euribor+0,42

Se Euribor >soglie outda 3,25 a

5,7Se Euribor <soglie out

-- da 4,2 a 6

(soglie

out)

0,4231/12/2002-31/12/2021

Taormina - Irs In & Out - 05.12.2002

Soglie-barriera

Taormina Me BNL 05/12/2002 1.370.422,00 30.000 No

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56

TORRETTA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

Cap

Vendita

floorSpread Periodo

Comune

riceveComune paga Up-front Rinegoz.

7,074,8(purple)

Euribor+1,17

5,3496a4,6

SeEuribor <2,1

796.790,83

5,9 1,1731/12/2004-31-12-2023

SeEuribor >5,9

Se 5,9>Euribor>2,1

Torretta - Irs Purple Collar 03.09.2004

Soglie-barriera

Torretta Pa BNL 03/09/2004

2,1

7.900 No

SIRACUSA PROVINCIA

Comune Prov. Banca Data inizialeCapitale

Nozionale

Acquisto

CapVendita floor Spread Periodo

Comune

riceveComunepaga Up-front Rinegoz.

euribor+ 25,50

SeEuribor >soglie out5,844 a

5,5SeEuribor <soglie out

-- 3,8 a6,2

(soglieout)

230/06/2003-30-12-2021

Siracusa Provincia - Irs In & Out 04.03.2003

Soglie-barriera

SiracusaProvincia

Sr BNL 04/03/2003 22.201.567,89 780.000 No