REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFIC IALE DELLA...

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ANCONA 16•4•2015 ANNO XLVI • N. 33 SOMMARIO Il Bollettino della Regione Marche si pubblica in Ancona e di norma esce una volta alla settimana, il giovedì . La Direzione e la Redazione sono presso la Regione Marche Segreteria della Giunta regionale - Via Gentile da Fabriano - Ancona - Tel. (071) 8061 POSTE ITALIANE S.p.A. SPEDIZIONE IN A.P. 70% DCB POTENZA ATTI DELLA REGIONE LEGGI REGIONALI Legge regionale 03 aprile 2015, n. 13 Disposizioni per il riordino delle fun - zioni amministrative esercitate dalle Province. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7971 REGOLAMENTI REGIONALI Regolamento regionale 3 aprile 2015, n. 4 Disposizioni per la gestione dei beni immobili della Regione. . . . . . . . . . . . . . pag. 8026 DECRETI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Decreto n. 118 del 01/04/2015 Giudice di Pace di Ancona. Atto di citazione Prot. Reg.le n. 0128264 del 23/02/2015 Risarcimento dan- ni causati da fauna selvatica. Costi- tuzione in giudizio. Incarico Avv. Alessandro Brandoni. . . . . . . . . . . . . . . pag. 8032 Decreto n. 119 del 01/04/2015 Annullamento decreto n. 116 del 19/03/2015. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8032 Decreto n. 120 del01/04/2015 Commissione tributaria provinciale di Ancona. Contenzioso in materia tributaria: tassa automobilistica. Costituzione in giudizio della Regio- ne Marche. Affidamento incarico all’Avv. Lucilla Di Ianni. . . . . . . . . . . . . pag. 8033 DECRETI DEI DIRIGENTI REGIONALI SERVIZIO ATTIVITA' PRODUTTIVE, LAVORO, TURISMO, CULTURA E INTERNAZIONALIZZAZIONE Decreto del Dirigente della Posi- zione di Funzione Economia Itti- ca, Fiere e Mercati n. 19 del 08/04/2015 Reg.R.n.1/2012 Indagine di merca- to per l’affidamento attività di assi- stenza tecnica per la preparazione della chiusura del programma FEP 2007/2013 e per l’avvio del nuovo programma FEAMP 2014/2020. Im- porto presunto euro 140.000,00. . . . . pag. 8033 Decreto del Dirigente della P.F. Innovazione, Ricerca e Competi- REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE

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ANCONA 16•4•2015 ANNO XLVI • N. 33

SOMMARIO

Il Bollettino della Regione Marche si pubblica in Ancona e di norma esce una volta alla settimana, il giovedì.La Direzione e la Redazione sono presso la Regione Marche

Segreteria della Giunta regionale - Via Gentile da Fabriano - Ancona - Tel. (071) 8061

POSTE ITALIANE S.p.A. SPEDIZIONE IN A.P. 70% DCB POTENZA

ATTI DELLA REGIONE

LEGGI REGIONALI

Legge regionale 03 aprile 2015,n. 13Disposizioni per il riordino delle fun-zioni amministrative esercitate dalle Province. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7971

REGOLAMENTI REGIONALI

Regolamento regionale 3 aprile2015, n. 4Disposizioni per la gestione dei beni immobili della Regione. . . . . . . . . . . . . . pag. 8026

DECRETI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

Decreto n. 118 del 01/04/2015Giudice di Pace di Ancona. Atto dicitazione Prot. Reg.le n. 0128264del 23/02/2015 Risarcimento dan-ni causati da fauna selvatica. Costi-tuzione in giudizio. Incarico Avv. Alessandro Brandoni. . . . . . . . . . . . . . . pag. 8032

Decreto n. 119 del 01/04/2015Annullamento decreto n. 116 del 19/03/2015. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8032

Decreto n. 120 del01/04/2015Commissione tributaria provincialedi Ancona. Contenzioso in materiatributaria: tassa automobilistica.Costituzione in giudizio della Regio-ne Marche. Affidamento incarico all’Avv. Lucilla Di Ianni. . . . . . . . . . . . . pag. 8033

DECRETI DEI DIRIGENTI REGIONALI

SERVIZIO ATTIVITA' PRODUTTIVE, LAVORO, TURISMO, CULTURA E

INTERNAZIONALIZZAZIONE

Decreto del Dirigente della Posi-zione di Funzione Economia Itti-ca, Fiere e Mercati n. 19 del08/04/2015Reg.R.n.1/2012 Indagine di merca-to per l’affidamento attività di assi-stenza tecnica per la preparazionedella chiusura del programma FEP2007/2013 e per l’avvio del nuovoprogramma FEAMP 2014/2020. Im-porto presunto euro 140.000,00. . . . . pag. 8033

Decreto del Dirigente della P.F.Innovazione, Ricerca e Competi-

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BOLLETTINO UFFICIALEDELLA REGIONE MARCHE

tività dei Settori Produttivi n. 22del 08/04/2015POR Marche FESR 2014-2020 - As-se 1 – Azione 1.3 – “Voucher per fa-vorire i processi di innovazioneaziendale e l’utilizzo di nuove tecno-logie digitali - Bando 2015” – Appro-vazione bando e prenotazione di im-pegno € 4.600.000,00. . . . . . . . . . . . . . pag. 8042

Decreto del Dirigente della P.F.Innovazione, Ricerca e Competi-tività dei Settori Produttivi n. 23del 08/04/2015POR Marche FESR 2014-2020 - As-se 1 – Os 1 – Azione 1.1 - Bando:“Promozione della ricerca e dello svi-luppo negli ambiti della specializza-zione intelligente” - Prenotazione di impegno € 10.000.000,00. . . . . . . . . . . pag. 8108

Decreto del Dirigente della P.F.Innovazione, Ricerca e Competi-tività dei Settori Produttivi n. 25del 10/04/2015POR Marche FESR 2014-2020 - As-se 1 – Azione 2.2 – “Voucher per fa-vorire la partecipazione ai Program-mi Comunitari a Gestione Direttadella Commissione Europea - Bando2015” - Prenotazione di impegno € 300.000,00. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8205

SERVIZIO INFRASTRUTTURE, TRASPORTI ED ENERGIA

Decreto del Dirigente della Posi-zione di Funzione Valutazioni edAutorizzazioni Ambientali n. 20del 03/04/2015L.R. n° 3/2012 art. 8 Verifica di as-soggettabilità. Progetto: Realizzazio-ne impianto mini-idroelettrico sulTorrente Esinante, loc. S.P. 117, Co-mune di Apiro. Ditta: G.E.Co. S.r.l. diCivitanova Marche (MC). Esclusione dalla VIA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8264

SERVIZIO TERRITORIO,AMBIENTE, ENERGIA

Decreto del Dirigente della P.F.Tutela delle Acque n. 11 del07/04/2015L.R. n°5/2006-Ditta DOMA srl. San-t’Angelo in Vado (PU)-Variante con-

cessione irrigua uso idroelettrico sucoclea - traversa fiume Foglia loc.Molino Nuovo comune Auditore (PU)Fraz. Casinina Pot.nom.55 KW. Ri-lascio concessione. . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8267

SERVIZIO POLITICHE

SOCIALI E SPORT

Decreto del Dirigente della P.F.Osservatorio Socio Sanitario eServizio Civile Volontario n. 9del 07/04/2015Pon Garanzia Giovani: Misura 6 Ser-vizio Civile Regionale (L.R. 15/2005)- subentri all’elenco dei Volontariidonei selezionati, approvato con DDPF n.7/OSV del 23/03/2015. . . . pag. 8280

ATTI DEGLI ORGANI GIURISDIZIONALI

DI INTERESSE REGIONALE

Corte CostituzionaleDecisione n. 16 del 27/01/2015 . . . . pag. 8281

ALBI, REGISTRI ED ELENCHI

Regione Marche – P.F. Veterina-ria e Sicurezza AlimentareDecreto legislativo 19 Novembre2008, n. 194 “Disciplina delle moda-lità di rifinanziamento dei controllisanitari ufficiali in attuazione del re-golamento (CE) n. 882/2004. . . . . . . . pag. 8288

ATTI DI ENTI LOCALI E DI ALTRI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI

Regione Marche – P.F. Edilizia edEspropriazionePiano regionale di edilizia residen-ziale 2006-2008 convenzione per larealizzazione di n. 8 alloggi di Erp acanone concertato sul Tema: “Pro-gramma sperimentale di edilizia re-sidenziale energeticamente autosuf-ficiente” ubicati nel comune di Seni-gallia-Strada intercomunale San Sil-vestro n. 95. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8289

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Provincia di AnconaDecreto della Presidente della Pro-vincia n. 94 del 1/04/2015 - “Ap-provazione Avviso pubblico per lapresentazione e gestione di iniziati-ve formative libere - Corsi di qualifi-ca, di specializzazione, abilitanti edi aggiornamento - da autorizzare aisensi dell’art. 10 della Legge Regio-nale n. 16/1990. Anno 2015 - 1° call” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8296

Provincia di AnconaDeterminazione del Dirigente n. 149del 03/04/2015. L.R. n° 22 del23/11/2011. D.G.R. n° 53 del27/01/2014. Parere favorevole ai fi-ni della compatibilità idraulica dellaVariante al P.R.G. del comune diSanta Maria Nuova predisposta nelmese di febbraio dell’anno 2015. Prat. n. 10.04.02.336. N. 2P. . . . . . . . pag. 8312

Provincia di FermoDecreto del Presidente copia di De-creto n. 43 del 24/03/2015 – Com-missione Provinciale Espropri – ap-provazione valori agricoli medi per l’anno 2015. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8312

Comune di Falconara MarittimaDeliberazione di Consiglio Comuna-le n. 13 del 09/03/2015 - “Varianteal PRG SAT A2 (zone Falconara Altae Guastuglia). Approvazione in con-formità al parere con rilievi della Provincia di Ancona DP 66/2014”. . . pag. 8314

Comune di PesaroStatuto “Unione dei Comuni del San Bartolo e del Foglia”. . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8314

CIIP – Cicli Integrati ImpiantiPrimari spa – Ascoli PicenoRealizzazione di serbatoio, di con-dotta distributrice e dei relativi al-lacci nelle località “Pescaretta”,“Mortedo” e “Annunziata” del Comu-ne di Ascoli Piceno - ID 386-387 CCAXBR-AXBS. Comunicazione di av-vio del procedimento di espropria-zione e/o asservimento ai sensi eper gli effetti degli art. 11, comma 2,16, commi 4 e 5, e 19 commi 1 e se-guenti del D.P.R. 327/2001 e suc-cessive modificazioni e dell’art. 8 legge 7 agosto 1990 n. 241 . . . . . . . . . pag. 8327

CIIP – Cicli Integrati ImpiantiPrimari spa – Ascoli PicenoSostituzione filtri percolatori e fossecon impianti di depurazione a ossi-

dazione biologica - Pozza Primo300AE - Ponte d’Arli 300 AE - ID600008 CC DX20 - Stralcio Pozza.Comunicazione di avvio del procedi-mento di espropriazione e/o asser-vimento ai sensi e per gli effetti degliart. 11, comma 2, 16, commi 4 e 5,e 19 commi 1 e seguenti del D.P.R.327/2001 e successive modificazio-ni e dell’art. 8 legge 7 agosto 1990 n. 241. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8329

Società per l’acquedotto del NeraspaLotto 2 - Stralcio 1° - dei lavori di“Completamento dell’Acquedotto delNera dal serbatoio di Bura (Tolenti-no) alla costa” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8329

Società per l’acquedotto del NeraspaLotto 2 - Stralcio 1° - dei lavori di“Completamento dell’Acquedotto delNera dal serbatoio di Bura (Tolenti-no) alla costa” – Estratto del Decretoper servitù e/o occupazioni tempo-ranee di cui alla pratica n. 056.2 del 01/04/2015. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8333

COMUNICAZIONI DI AVVIO DEI PROCEDIMENTI

AMMINISTRATIVI

Regione Marche – Servizio Infra-strutture Trasporti ed EnergiaArt. 12 DLgs 387/2003. AU richie-sta dalla Società CARNJ Coop a r.l.di Jesi. Modifica impianto di cogene-razione esistente di potenza 1130kWe alimentato a gas metano a im-pianto ibrido alimentato per il 20% abiogas. Comune di Castelplanio(AN), loc. Borgo Loreto. Avvio e con-testuale sospensione del procedi-mento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8335

Regione Marche – Servizio Infra-strutture Trasporti ed EnergiaArt. 12 DLgs 387/2003. AU richie-sta dalla Società CARNJ Coop arlper modifica impianto di cogenera-zione esistente di potenza 1130kWe alimentato a gas metano a im-pianto ibrido alimentato per il 20% abiogas nel Comune di Cingoli, loc.Cerrete Collicelli. Avvio e contestua-le sospensione del procedimento. . . . pag. 8335

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Regione Marche – Servizio Infra-strutture Trasporti ed EnergiaArt. 12 DLgs 387/2003. Autorizza-zione unica richiesta dalla S.A. So-stenibilità 3 a.r.l. di Roma per larealizzazione e l’esercizio di un im-pianto di cogenerazione da biomas-sa legnosa da 200 kWe e 400 kWtin loc. Marciano di S. Severino Mar-che. Avvio del procedimento e convo-cazione Conferenza dei Servizi. . . . . . pag. 8336

Provincia di AnconaL. 07/08/1990 n. 24, art. 8. Comu-nicazione dell’avvio del procedimen-to amministrativo relativo all’auto-rizzazione alla costruzione ed al-l’esercizio in sanatoria di uno sbar-ramento con invaso in Località Col-lina, Via Bertamorica s.n.c. del co-mune di Santa Maria Nuova. D.P.R.01/11/1959 n. 1363 e D.M.LL.PP.24/03/1982 e Legge 21/10/1994n. 584. D.Lgs. n. 152/2006 ess.mm. e ii. Ditta: Eredi Costantino Fioranelli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8336

Provincia di Ascoli PicenoPAI Regionale - Art. 19 NTA - L.R.23/11/2011, n. 22 art. 13 comma5. Comune di Montalto Marche. In-serimento area in dissesto nel ver-sante Nord-Est e Sud-Ovest dellafrazione Porchia richiesto dall’ammi-nistrazione comunale di MontaltoMarche. Pratica n. 272/PAI - Comu-nicazione Avvio Procedimento Am-ministrativo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8337

Provincia di MacerataComunicazione di avvio di procedi-mento amministrativo ai sensi dellalegge 241/90 e s.m. Modifica allearee ai sensi dell’art. 19 comma 1del Piano stralcio di bacino per l’As-setto Idrogeologico dei bacini di rilie-vo regionale (PAI) approvato con De-libera di Consiglio Regionale n. 116del 21.01.2004. Codice: F-21-1182e F-21-1177 (R2-P3). Comune: Sar-nano. Richiedente: AmministrazioneComunale. Amministrazione compe-tente: Provincia di Macerata - IX Set-tore Gestione del Territorio . . . . . . . . . . pag. 8337

Provincia di Macerata“Comunicazione di avvio di procedi-mento amministrativo ai sensi dellalegge 241/90 e s.m. Modifica allearee ai sensi dell’art. 19 comma 1del Piano stralcio di bacino per l’As-

setto Idrogeologico dei bacini di rilie-vo regionale (PAI) approvato con De-libera di Consiglio Regionale n. 116del 21.01.2004. Codice: F-19-1199(R2-P3). Comune di Tolentino. Ri-chiedente Sig. Castelli Silvano. Am-ministrazione competente Provinciadi Macerata - IX Settore Gestione del Territorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8338

CIIP – Cicli Integrati ImpiantiPrimari spa – Ascoli PicenoSistemazione o rifacimento del col-lettore del Fosso della Fonte nel Co-mune di Lapedona ID 1491 CCFX22. Comunicazione di avvio delprocedimento di espropriazione e/oasservimento ai sensi e per gli effettidegli art. 11, comma 2, 16, commi 4e 5, e 19 commi 1 e seguenti delD.P.R. 327/2001 e successive modi-ficazioni e dell’art. 8 legge 7 agosto 1990 n. 241. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8338

BANDI E AVVISI DI GARA

Comune di Monte San MartinoAvviso e disciplinare di gara per l’af-fidamento in concessione della ge-stione del servizio di tesoreria comu-nale – quinquennio 2015/2020. C.I.G: Z4D13FCC53. . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8341

Asur Marche – Area Vasta n. 2 -FabrianoAffidamento di prestazioni di assi-stenza infermieristica e di assisten-za alla persona a supporto della ge-stione della Residenza Sanitaria As-sistita (RSA) di Montecarotto (Anco-na) afferente alla sede operativa di Jesi dell’Area Vasta n. 2 dell’Asur. . . pag. 8345

Asur Marche – Area Vasta n. 2 -FabrianoAffidamento di prestazioni di assi-stenza alla persona a supporto dellagestione del Modulo LD (Lungode-genza) o DPA (Degenza post - acu-zie) presso il Presidio Ospedaliero diCingoli (Macerata) e del Modulo CI(Cure Intermedie) presso il Presidiodi Sassoferrato (Ancona) rispettiva-mente afferenti alle sedi operative diJesi e di Fabriano dell’Area Vasta n. 2 dell’Asur. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8346

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BANDI DI CONCORSO

Azienda Pubblica di Servizi allaPersona Beniamino Forlini Casadi Riposo - Residenza Protetta -Centro Diurno - OffidaConcorso pubblico per titoli ed esamiper la copertura di n. 1 posto di“educatore” - categoria giuridica C -a tempo indeterminato e a tempo parziale (24 ore settimanali) . . . . . . . . pag. 8347

A.O. Ospedali Riuniti MarcheNord – Gestione Risorse Umane eRelazioni Sindacali - PesaroAvviso Pubblico conferimento di in-carico di direzione di struttura com-plessa: Disciplina: Anestesia e Ria-nimazione (Area della Medicina Dia-gnostica e dei Servizi). . . . . . . . . . . . . . . pag. 8357

A.O. Ospedali Riuniti MarcheNord – Gestione Risorse Umane eRelazioni Sindacali - PesaroAvviso pubblico conferimento di in-carico di direzione di struttura com-plessa: Disciplina: Oftalmologia(Area Chirurgica e delle SpecialitàChirurgiche). In esecuzione della de-termina del Direttore Generale n.197 del 31/03/2015 esecutiva ai sensi di legge. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8367

INRCA – Istituto di Ricovero eCura a Carattere Scientifico - An-conaAvviso di mobilità volontaria per n.1 posto di Dirigente medico perl’U.O. Recupero ed e Riabilitazione Funzionale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8377

INRCA – Istituto di Ricovero eCura a Carattere Scientifico – An-conaAvviso di mobilità volontaria per n.1 posto di Dirigente medico perl’U.O. di Neurologia del POR I.N.R.C.A. di Ancona. . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8385

ARPAM – Agenzia Regionale perla Protezione Ambientale delleMarche - AnconaConcorso pubblico, per titoli e collo-quio, per la copertura di n. 1 postodi Collaboratore Tecnico Professio-nale - Geologo (cat. D CCNL compar-to sanità) con rapporto di lavoro atempo indeterminato e a tempo pie-no. Diario prove pratica e orale. In-detto con Determina del Direttore Generale n. 87 del 19/06/2013. . . . . pag. 8393

AVVISI

Ergon Idroelettrica srl - TreiaCostruzione di un elettrodotto MT 20KV in cavo aereo e interrato per con-nessione alla rete Enel di distribu-zione asservito ad un impiantoidroelettrico di potenza pari a 495kW e relativa cabina elettrica pre-fabbricata di tipo basso per la misu-ra e la consegna dell’energia elettri-ca da realizzare in località Chiara-valle del comune di Treia in provin-cia di Macerata. L.R. 19/88 e suc-cessive modificazioni e integrazioni. . pag. 8393

Unione Montana Alta Valle delMetauro - UrbaniaAvviso di avvenuto deposito del pia-no di gestione del sito Natura 2000SIC IT 5310010 “Alpe della Luna - Bocca Trabaria”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8394

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ATTI DELLA REGIONE

LEGGI REGIONALI

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Legge regionale 03 aprile 2015, n. 13 con-cernente:Disposizioni per il riordino delle funzioni ammi-nistrative esercitate dalle Province.

Il Consiglio - Assemblea legislativa regionale

ha approvato

Il Presidente della Giunta regionale

promulga,

la seguente legge regionale:

Art. 1(Oggetto)

1. Con questa legge la Regione detta disposizioni peril riordino delle funzioni amministrative esercitatedalle Province, in attuazione dell’articolo 1, com-ma 89, della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposi-zioni sulle città metropolitane, sulle province, sul-le unioni e fusioni di comuni), e dell’accordo san-cito ai sensi dell’articolo 1, comma 91, della stessalegge statale nella Conferenza unificata dell’11settembre 2014.

Art. 2(Funzioni trasferite)

1. Sono oggetto di riordino le funzioni non fondamen-tali individuate nelle norme di cui all’allegato A.

2. Le funzioni di cui al comma 1 sono trasferite allaRegione.

3. Nel caso di affidamento o di delega di funzioni aisensi dell’articolo 1, comma 427, della legge 23dicembre 2014, n. 190 (Disposizioni per la forma-zione del bilancio annuale e pluriennale dello Sta-to. Legge di stabilità 2015), la Giunta regionaleapplica le disposizioni contenute nel medesimocomma, sulla base degli indirizzi dettati dall’As-semblea legislativa regionale.

Art. 3(Modalità di trasferimento delle funzioni)

1. Nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 1, com-ma 96, della legge 56/2014, la Giunta regionale

adotta una o più deliberazioni contenenti le dispo-sizioni necessarie all’effettivo trasferimento dellefunzioni di cui all’articolo 2, comma 2, volte inparticolare a disciplinare i procedimenti pendentie l’individuazione e il trasferimento delle risorseumane, strumentali e finanziarie connesse alle fun-zioni oggetto di conferimento.

2. Le deliberazioni indicate al comma 1 possono pre-vedere la costituzione di strutture organizzative didecentramento amministrativo dislocate nel terri-torio.

3. Le deliberazioni di cui al comma 1 sono adottateprevio parere della Provincia interessata, nonchésentiti il Consiglio delle autonomie locali (CAL)e il Consiglio regionale dell’economia e del lavoro(CREL).

4. Le Province cessano di esercitare le funzioni di cuiall’allegato A dalla data, stabilita con le delibera-zioni di cui al comma 1, di effettivo avvio del-l’esercizio delle stesse da parte della Regione darealizzarsi entro il 31 dicembre 2015.

Art. 4

(Modalità di trasferimento del personale)

1. Il personale a tempo indeterminato trasferito allaRegione è inserito in un’apposita dotazione orga-nica provvisoria fino alla data di adozione da partedella Giunta regionale degli atti di riorganizzazio-ne di cui al comma 4. Da tale data e comunquenon oltre il termine indicato al comma 4 medesi-mo, il personale trasferito è inserito nella dotazio-ne organica della Giunta regionale.

2. I provvedimenti di trasferimento del personale sonoadottati nel rispetto delle disposizioni di legge econtrattuali che stabiliscono le forme di informa-zione e di consultazione delle organizzazioni sin-dacali sulle determinazioni organizzative degli en-ti interessati.

3. Dalla data del trasferimento del personale, l’am-montare delle risorse regionali corrispondenti aquelle erogate dalle Province nel 2014 per le po-litiche di sviluppo delle risorse umane e della pro-duttività nonché per la retribuzione di posizione edi risultato della dirigenza di cui ai contratti col-lettivi nazionali di lavoro vigenti, anche della se-parata area della dirigenza, incrementa le risorsedella Regione già destinate alle medesime finalità.Tali risorse vanno a costituire specifici fondi, de-stinati esclusivamente al personale trasferito, co-stituiti nell’ambito dei più generali fondi delle ri-sorse decentrate del personale delle categorie edella dirigenza della Regione. Le Province ridu-cono del medesimo importo le corrispondenti ri-sorse dei relativi fondi.

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4. Entro novanta giorni dal trasferimento del perso-nale dalle Province, la Regione procede, ove ne-cessario, alla riorganizzazione dei propri uffici,con applicazione al personale regionale in servizioprima del trasferimento medesimo delle disposi-zioni del Capo I del decreto legge 31 agosto 2013,n. 101 (Disposizioni urgenti per il perseguimentodi obiettivi di razionalizzazione nelle pubblicheamministrazioni), convertito con modificazionidalla legge 30 ottobre 2013, n. 125.

Art. 5(Disposizioni finanziarie)

1. Per l’anno 2015, a decorrere dalla data di cui al-l’articolo 3 si provvede nei limiti delle risorse al-locate nel bilancio di previsione 2015 connesse al-le funzioni trasferite alla Regione.

2. Per le annualità successive all’anno 2015 le sommeoccorrenti all’esercizio delle funzioni da parte del-la Regione di cui all’allegato A sono determinateannualmente con le rispettive leggi regionali distabilità, nel rispetto degli equilibri di bilancio.

3. La Giunta regionale è autorizzata, ai fini della ge-stione, ad apportare le conseguenti variazioni alProgramma operativo annuale (POA).

Art. 6(Norme transitorie e finali)

1. Le deliberazioni di cui all’articolo 3, comma 1, so-no adottate entro sei mesi dalla data di entrata invigore di questa legge.

2. Ai fini del trasferimento, le Province trasmettonoalla Regione gli elenchi del personale dipendente,distinto per categoria giuridica ed economica e persettore di appartenenza, nonché il costo annuo lor-do di ciascuna unità di personale. Al medesimo fi-ne si considera il personale dipendente a tempo in-determinato e il personale a tempo determinatoadibito in via esclusiva o comunque prevalente al-lo svolgimento della funzione trasferita alla datadi entrata in vigore della legge 56/2014, nonchèquello adibito in sua sostituzione allo svolgimentodella medesima funzione trasferita, il cui rapportodi lavoro è in corso al momento del trasferimento.I costi sono individuati dalle Province e sono de-terminati tenendo conto della retribuzione annualorda, comprensiva del salario accessorio, gli oneririflessi a carico del datore di lavoro per contributiobbligatori, IRAP, oneri per il nucleo familiare.

3. A decorrere dalla data di cui all’articolo 3, comma4, cessano i trasferimenti erogati dalla Regione al-le Province con riferimento alle risorse connessealle funzioni di cui all’allegato A.

4. La spesa relativa al trattamento economico com-

plessivo del personale trasferito non rileva ai finidel rispetto da parte della Regione dell’applicazio-ne dell’articolo 1, comma 557, della legge 27 di-cembre 2006, n. 296 (Disposizioni per la forma-zione del bilancio annuale e pluriennale dello Sta-to. Legge finanziaria 2007). La somma corrispon-dente di ciascuna delle Province non può essereconteggiata dalle stesse ai fini dell’applicazionedell’articolo 1, comma 557, della legge 296/2006.

5. Le deliberazioni di cui all’articolo 3 di questa leggedettano anche le disposizioni necessarie a darecompleta attuazione alla legge regionale 16 febbra-io 2015, n. 4 (Nuove norme in materia di serviziofarmaceutico), secondo quanto previsto dall’arti-colo 22, comma 5, della medesima l.r. 4/2015. Siapplicano le disposizioni contenute nell’articolo 2,comma 3, e nell’articolo 4 di questa legge, nonchénei commi 2, 3 e 4 di questo articolo.

6. I procedimenti di cui all’articolo 19 delle Normedi attuazione del Piano stralcio di bacino per l’As-setto Idrogeologico dei bacini di rilievo regionale(PAI) pendenti innanzi alle Province alla data dientrata in vigore di questa legge, sono conclusidalle Province stesse.

7. Entro otto mesi dalla data di entrata in vigore diquesta legge, la Giunta regionale adotta una o piùproposte di legge per l’attuazione di quanto pre-visto dall’articolo 1, comma 90, della legge56/2014.

8. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore di que-sta legge, la Giunta regionale presenta all’Assem-blea legislativa:a) apposite proposte di legge ai fini del coordina-

mento formale delle discipline di settore rela-tive alle funzioni riallocate alla Regione di cuiall’Allegato A;

b) eventuali proposte di atto necessario a dare at-tuazione alle disposizioni statali nelle materiemercato del lavoro e polizia provinciale esclu-se dal riordino previsto da questa legge.

9. La polizia provinciale esercita le funzioni e i com-piti di polizia locale di cui all’articolo 11 della l.r.17 febbraio 2014, n. 1 (Disciplina in materia di or-dinamento della polizia locale) all’interno dei ri-spettivi enti sino all’emanazione di eventuali di-sposizioni statali in materia di polizia provinciale.In particolare, la polizia provinciale continua adesercitare i compiti di vigilanza anche nell’ambitodelle funzioni oggetto di riordino ai sensi di questalegge.

10. Con decorrenza dalla data di effettivo trasferimen-to delle funzioni, ogni riferimento alle Provincecontenuto nella normativa regionale vigente re-lativamente all’esercizio delle funzioni di cuiall’articolo 2, comma 2, si intende fatto alla Re-gione.

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11. Le disposizioni abrogate o modificate in virtù del-l’articolo 7 continuano ad applicarsi fino alla da-ta di effettivo esercizio da parte della Regionedelle funzioni trasferite.

12. Restano affidate alle Commissioni provinciali perl’accertamento dei requisiti di idoneità all’eser-cizio del servizio di trasporto di persone median-te autoservizi pubblici non di linea le funzionisvolte ai sensi della legge regionale 6 aprile1998, n. 10 (Norme in materia di trasporto di per-sone mediante il servizio di taxi ed il servizio dinoleggio di veicoli con conducente).

Art. 7(Modifiche e abrogazioni)

1. Alla lettera c) del comma 1 dell’articolo 7 della leg-ge regionale 26 marzo 1990, n. 16 (Ordinamentodel sistema regionale di formazione professiona-le), le parole: “, anche sulla base delle propostedegli enti delegati,” sono soppresse.

2. Al comma 5 dell’articolo 8 della l.r. 16/1990 le pa-role: “ed è trasmesso alla giunta regionale” sonosoppresse.

3. Alla lettera a) del comma 7 dell’articolo 8 della l.r.16/1990 la parola: “provinciale” è sostituita dallaparola: “regionale”.

4. Al comma 8 dell’articolo 8 della l.r. 16/1990 le pa-role: “regolamento dell’ente delegato. Il regola-mento” sono sostituite dalle parole: “deliberazionedella giunta regionale. La deliberazione”.

5. Al comma 1 dell’articolo 2 della legge regionale 2giugno 1992, n. 21 (Nuove norme per la promo-zione di attività di educazione permanente), le pa-role: “Le Province autorizzano e finanziano an-nualmente” sono sostituite dalle parole: “La Re-gione può finanziare”.

6. Al comma 1 bis dell’articolo 2 della l.r. 21/1992 leparole: “La Regione emana i criteri relativi all’au-torizzazione e” sono sostituite dalle parole: “LaGiunta regionale delibera i criteri e le modalità re-lativi”.

7. Il comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 5gennaio 1995, n. 7 (Norme per la protezione dellafauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio am-bientale e disciplina dell’attività venatoria), è so-stituito dal seguente: “1. La Giunta regionale propone al Consiglio re-gionale per l’approvazione il Piano faunistico re-gionale, che ha durata quinquennale. La propostadi piano regionale è articolata in ambiti provincialiai sensi dell’articolo 5 ed è adottata previo pareredel Consiglio delle autonomie locali.”.

8. Alla lettera f) del comma 2 dell’articolo 4 della l.r.7/1995 le parole: “da parte delle Province” sonosoppresse.

9. La rubrica dell’articolo 5 della l.r. 7/1995 è sosti-tuita dalla seguente: “(Ambiti provinciali)”.

10. All’alinea del comma 1 dell’articolo 5 della l.r.7/1995, le parole “I piani faunistico-venatori pro-vinciali” sono sostituite dalle seguenti: “Gli am-biti provinciali che compongono il piano fauni-stico-venatorio regionale adottato dalla Giuntaregionale”.

11. Al comma 2 dell’articolo 5 della l.r. 7/1995 la pa-rola: “provinciale” è sostituita con la parola: “re-gionale”.

12. L’articolo 7 della l.r. 7/1995 è sostituito dal se-guente:

“Art. 7 (Commissione tecnico-consultiva regio-nale)

1. E’ istituita presso la struttura organizzativa re-gionale competente la Commissione tecnico-consultiva regionale per la gestione faunistica,con il compito di formulare proposte e pareri nel-la materia oggetto della presente legge. La com-missione esprime in particolare parere sul pianodi cui all’articolo 5.

2. La Commissione è presieduta dal dirigentedella struttura organizzativa regionale competen-te o suo delegato ed è composta da:

a) sette rappresentanti delle associazioni venatoriericonosciute ai sensi dell’articolo 34 della leg-ge 157/1992, nominati in proporzione agliiscritti di ciascuna associazione;

b) un rappresentante dell’ente nazionale per la ci-nofilia italiana;

c) tre rappresentanti delle organizzazioni profes-sionali agricole;

d) due rappresentanti delle associazioni di prote-zione ambientale;

e) un rappresentante per ciascuna delle comunitàmontane comprese nel territorio;

f) i presidenti designati dalle organizzazioni di ge-stione degli ambiti territoriali di caccia.

3. Le associazioni di cui al comma 2, lettere a),c) e d) sono quelle maggiormente rappresentativea livello regionale.

4. La Commissione dura in carica quanto la le-gislatura regionale. Le modalità di nomina e fun-zionamento della stessa sono stabilite con deli-berazione della Giunta regionale.”.

13. Alla lettera d) del comma 1 dell’articolo 7 bis del-la l.r. 7/1995 le parole: “dalle Province,” sonosoppresse.

14. Al comma 4 dell’articolo 9 della l.r. 7/1995 le pa-role: “dei piani faunistico-venatori regionale eprovinciale,” sono sostituite dalle parole: “delpiano faunistico-venatorio regionale”.

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15. Al comma 2 dell’articolo 10 bis della l.r. 7/1995la parola “Provincia” è sostituita dalla parola:“Regione”.

16. Al comma 1 dell’articolo 11 della l.r. 7/1995 leparole: “delle amministrazioni provinciali,” sonosoppresse.

17. La lettera b) del comma 2 dell’articolo 12 dellal.r. 7/1995 è sostituita dalla seguente:

“b) pubblicazione per estratto nel BUR;”

18. Al comma 3 dell’articolo 15 della l.r. 7/1995 leparole: “della Provincia e” e le parole: “sia dellaProvincia che” sono soppresse.

19. Al comma 3 dell’articolo 16 della l.r. 7/1995 leparole: “Provincia di residenza” sono sostituitedalla parola: “Regione”.

20. Al comma 01 dell’articolo 17 della l.r. 7/1995 leparole: “e delle Province” sono soppresse.

21. Al comma 2 dell’articolo 18 della l.r. 7/1995 leparole: “Il presidente della provincia” sono so-stituite dalle parole: “La Giunta regionale”.

22. Al comma 5 dell’articolo 19 della l.r. 7/1995 laparola: “provinciale” è soppressa.

23. Al comma 8 dell’articolo 19 della l.r. 7/1995 leparole: “e li comunica alla Regione” sono sop-presse.

24. Al comma 9 dell’articolo 19 della l.r. 7/1995 leparole: “alla Provincia e” e le parole: “provincia-le o” sono soppresse.

25. Al comma 6 dell’articolo 21 della l.r. 7/1995 leparole: “e alla provincia,” sono soppresse.

26. Al comma 2 dell’articolo 22 della l.r. 7/1995 leparole: “sentiti l’Istituto superiore per la prote-zione e la ricerca ambientale e la provincia inte-ressata” sono sostituite dalle parole: “sentitol’Istituto superiore per la protezione e la ricercaambientale” .

27. Al comma 3 dell’articolo 22 della l.r. 7/1995 leparole: “le province” sono sostituite dalle parole:“gli ATC”.

28. Al comma 5 dell’articolo 22 della l.r. 7/1995 leparole: “le province” sono sostituite dalle parole:“gli ATC” e sono aggiunte in fine le seguenti pa-role: “, secondo criteri e modalità stabiliti dallaGiunta regionale”.

29. Al comma 4 dell’articolo 27 della l.r. 7/1995 leparole: “provincia di residenza” sono sostituitedalla parola: “Regione”.

30. Al comma 1 dell’articolo 27 bis della l.r. 7/1995le parole: “delle Province” sono soppresse.

31. Alla lettera e) del comma 3 dell’articolo 27 bisdella l.r. 7/1995 le parole: “e delle Province” so-no soppresse.

32. Al comma 6 dell’articolo 27 bis della l.r. 7/1995

le parole: “dalla Provincia e conformi agli indi-rizzi della Regione” sono sostituite dalle parole:“dalla Giunta regionale”.

33. Al comma 8 ter dell’articolo 29 della l.r. 7/1995la parola: “Provincia” è sostituita dalla parola:“Regione”.

34. Alla lettera o) del comma 1 dell’articolo 39 dellal.r. 7/1995 le parole: “alla provincia competente”sono sostituite dalle parole: “alla struttura orga-nizzativa regionale competente in materia di cac-cia”.

35. La lettera a) del comma 3 dell’articolo 41 dellal.r. 7/1995 è sostituita dalla seguente:

“a) 37 per cento alla Regione per i compiti di cuialla presente legge, compreso il rimborso ai Co-muni per il rilascio dei tesserini di cui all’articolo29;”.

36. Alla lettera d) del comma 3 dell’articolo 41 dellal.r. 7/1995 le parole “50 per cento alle Provincee” sono sostituite dalle parole: “45 per cento”.

37. Il comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale18 gennaio 1996, n. 2 (Delega alle province del-le funzioni amministrative relative alle attivitàformative cofinanziate dall’Unione Europea), èsostituito dal seguente:

“1. La Giunta regionale disciplina le funzioniamministrative relative alle attività formative.” .

38. Alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 2 dellalegge regionale 24 dicembre 1998, n. 45 (Normeper il riordino del trasporto pubblico regionale elocale nelle Marche), le parole : “, alle Comunitàmontane e alle Province” sono sosti-tuite dalleparole: “e alle Unioni montane”.

39. Alla lettera e) del comma 1 dell’articolo 6 dellal.r. 45/1998 le parole: “tra le Province” sono sop-presse.

40. Al comma 1 dell’articolo 20 della l.r. 45/1998 leparole: “, le Province ed i Comuni” sono sosti-tuite dalle parole: “e gli enti locali”.

41. Alla lettera c) del comma 3 dell’articolo 21 dellal.r. 45/1998 le parole: “dal Presidente della Pro-vincia” sono sostituite dalle parole: “dalla Giuntaregionale”.

42. Ai commi 1 e 3 dell’articolo 22 della l.r. 45/1998sono soppresse rispettivamente le parole: “, leProvince” e le parole: “, delle Province”.

43. Al comma 1 dell’articolo 27 della l.r. 45/1998 leparole: “le Province, i Comuni e le Comunitàmontane” sono sostituite dalle parole: “gli entidestinatari delle risorse di cui alla presente leggeassegnate dalla Regione”.

44. Al comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale25 maggio 1999, n. 13 (Disciplina regionale del-la difesa del suolo), le parole: “ il Comitato isti-

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tuzionale è composto dalla Giunta regionale in-tegrata con i Presidenti delle Amministrazioniprovinciali ovvero con Assessori da questi dele-gati competenti in materia di difesa del suolo”sono sostituite dalle parole: “la Giunta regionalesvolge le funzioni di Comitato istituzionale”.

45. Al comma 2 dell’articolo 9 della l.r. 13/1999 leparole: “e le Province” sono soppresse.

46. Al comma 3 dell’articolo 8 della legge regionale11 dicembre 2001, n. 32 (Sistema regionale diprotezione civile), le parole: “le Comunità mon-tane e le Province interessate,” sono soppresse.

47. L’articolo 4 della legge regionale 3 giugno 2003,n. 11 (Norme per l’incremento e la tutela dellafauna ittica e disciplina della pesca nelle acqueinterne), è sostituito dal seguente:

“Art. 4 (Commissione tecnico-consultiva regio-nale)

1. E’ istituita presso la struttura organizzativa re-gionale competente la Commissione tecnico-consultiva regionale per la gestione delle acqueinterne, con il compito di formulare proposte epareri nella materia oggetto della presente leggee in particolare sul calendario annuale di pesca,sui programmi di ripopolamento ittico e sullaclassificazione delle acque.

2. La Commissione dura in carica quanto la le-gislatura regionale. In essa sono rappresentate leassociazioni piscatorie di cui all’articolo 5 in pro-porzione al numero degli associati, nonché le as-sociazioni naturalistiche riconosciute a livellostatale e operanti nel territorio regionale. DellaCommissione fa parte un ittiologo.

3. La composizione e le modalità di nomina efunzionamento della Commissione sono stabilitecon deliberazione della Giunta regionale.”.

48. Al comma 1 dell’articolo 7 della l.r. 11/2003 leparole: “, sentite le Province,” sono soppresse.

49. Al comma 2 dell’articolo 12 della l.r. 11/2003 leparole: “all’azienda sanitaria locale competenteper territorio, che ne riferisce alla Provincia” so-no sostituite dalle parole: “alla struttura compe-tente dell’Azienda sanitaria unica regionale(ASUR)”.

50. Al comma 3 dell’articolo 12 della l.r. 11/2003 leparole: “la Provincia, su proposta dell’aziendaunità sanitaria locale competente per territorio,”sono sostituite dalle parole: “l’ASUR”.

51. Al comma 1 dell’articolo 24 della l.r. 11/2003 leparole: “le Province e” sono soppresse ed è sop-presso altresì il secondo periodo.

52. Alla lettera h) del comma 1 dell’articolo 29 dellal.r. 11/2003 le parole: “alla Provincia competenteper territorio” sono sostituite dalle parole: “allaRegione”.

53. Al comma 1 dell’articolo 7 della legge regionale16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistemaregionale delle politiche abitative), le parole: “leProvince approvano” sono sostituite dalle parole:“la Giunta regionale approva”.

54. Al comma 4 dell’articolo 14 della legge regionale11 luglio 2006, n. 9 (Testo unico delle norme re-gionali in materia di turismo), le parole: “allaProvincia e” sono soppresse.

55. Al comma 5 dell’articolo 14 della l.r. 9/2006 leparole: “e alla Provincia” sono soppresse.

56. Al comma 4 dell’articolo 53 della l.r. 9/2006 leparole: “, le Province” sono soppresse.

57. Al comma 2 dell’articolo 54 della l.r. 9/2006 leparole: “e alle Province” sono soppresse.

58. Al comma 3 dell’articolo 2 della legge regionale16 luglio 2007, n. 8 (Disciplina delle deroghepreviste dalla direttiva 79/409/CEE del 2 aprile1979 e dell’articolo 19 bis della legge 11 febbra-io 1992, n. 157 “Norme per la protezione dellafauna selvatica omeoterma e per il prelievo ve-natorio” e modifica alla legge regionale 5 gen-naio 1995, n. 7 “Norme per la protezione dellafauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio am-bientale e disciplina dell’attività venatoria”), leparole: “sentite le Province,” sono sostituite dallaparola: “sentito”.

59. Al comma 1 dell’articolo 10 della legge regionale26 maggio 2009, n. 12 (Sanzioni in materia ditrasporto pubblico locale), le parole: “alle Pro-vince” sono sostituite dalle parole: “alla Regio-ne”.

60. Alla lettera b) del comma 2 dell’articolo 5 dellalegge regionale 9 febbraio 2010, n. 4 (Norme inmateria di beni e attività culturali), le parole: “,previa verifica di conformità da parte della Re-gione” sono soppresse.

61. Alla lettera c) del comma 3 dell’articolo 5 dellal.r. 4/2010 le parole: “alla Provincia” sono sosti-tuite dalle parole: “alla Regione”.

62. Alla lettera c) del comma 1 dell’articolo 17 dellal.r. 4/2010 le parole: “in collegamento con le Pro-vince,” sono soppresse.

63. Al comma 2 bis dell’articolo 23 della l.r. 4/2010le parole: “e dalle Province” sono soppresse.

64. Il comma 5 dell’articolo 13 della legge regionale23 novembre 2011, n. 22 (Norme in materia diriqualificazione urbana sostenibile e assetto idro-geologico e modifiche alle leggi regionali 5 ago-sto 1992, n. 34 “Norme in materia urbanistica,paesaggistica e di assetto del territorio” e 8 otto-bre 2009, n. 22 “Interventi della Regione per ilriavvio delle attività edilizie al fine di fronteg-giare la crisi economica, difendere l’occupazio-ne, migliorare la sicurezza degli edifici e pro-

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muovere tecniche di edilizia sostenibile”) è so-stituito dal seguente: “5. L’Autorità di bacino regionale può emanaredisposizioni atte a razionalizzare quanto previstodall’articolo 19 delle Norme di Attuazione delPAI regionale, in particolare a riguardo dei ter-mini per l’aggiornamento delle aree di rischio.”.

65. Al comma 1 dell’articolo 2 della legge regionale12 novembre 2012, n. 31 (Norme in materia digestione dei corsi d’acqua), le parole: “, in qua-lità di Autorità idraulica ai sensi del regio decreto25 luglio 1904, n. 523 (Testo unico delle dispo-sizioni di legge intorno alle opere idrauliche dellediverse categorie) e della legge regionale 25maggio 1999, n. 13 (Disciplina regionale delladifesa del suolo),” sono soppresse.

66. Ai commi 6 e 7 dell’articolo 2 della l.r. 31/2012,le parole: “in qualità di Autorità idraulica” sonosoppresse.

67. Al comma 2 dell’articolo 6 della legge regionale22 aprile 2013, n. 6 (Disposizioni urgenti in ma-teria di trasporto pubblico regionale e locale), leparole: “competente per territorio congiuntamen-te alla Regione” sono soppresse.

68. Al comma 1 dell’articolo 8 della l.r. 6/2013 le pa-role: “, le Province” sono soppresse .

69. Sono abrogati:a) l’articolo 6; l’articolo 7, comma 1, lettera h);

l’articolo 8, commi 9 e 10, della l.r. 16/1990; b) l’articolo 2, commi 3 e 6; l’articolo 3, commi

3, 5 e 6; l’articolo 6; l’articolo 7 bis, comma4, lettera b); l’articolo 11, comma 2, letterab); l’articolo 18, comma 2, lettera a); l’arti-colo 37, comma 2, lettera a); l’articolo 41,comma 3, lettera b); l’articolo 42, comma 3,lettera b), della l.r. 7/1995;

c) l’articolo 1, comma 2; l’articolo 2; l’articolo3; l’articolo 4, commi 1 bis, 1 ter e 2; l’arti-colo 5; l’articolo 6; l’articolo 7; l’articolo 8;l’articolo 9; l’articolo 10 della l.r. 2/1996;

d) la legge regionale 14 dicembre 1998, n. 43(Valorizzazione del patrimonio storico cultu-rale della Regione Iniziativa III millennio);

e) l’articolo 8, comma 3; l’articolo 9, comma 2,lettere b), c), d), e), f) e h); l’articolo 15, com-ma 2; l’articolo 20 bis della l.r. 45/1998;

f) gli articoli 72 e 73 della l.r. 10/1999; g) l’articolo 6, comma 2, lettera d); l’articolo 16,

comma 2; l’articolo 20 della l.r. 13/1999;

h) l’articolo 22, comma 5, della legge regionale22 ottobre 2001, n. 22 (Disciplina degli im-pianti di trasporto a fune in servizio pubblico,delle piste da sci e dei sistemi di innevamentoprogrammato);

i) l’articolo 12, comma 3; l’articolo 13 della l.r.32/2001;

l) l’articolo 7, comma 3; l’articolo 8; l’articolo 23,comma 2; l’articolo 31 della l.r. 11/2003;

m) l’articolo 7, comma 3, della l.r. 36/2005; n) l’articolo 4; l’articolo 6, comma 2, lettera d); l’ar-

ticolo 7, comma 2, lettera a), numero 4); l’arti-colo 8, commi 2 e 3, della legge regionale 3 apri-le 2009, n. 11 (Disciplina degli interventi regio-nali in materia di spettacolo);

o) l’articolo 8, comma 2, lettera a), numero 2); l’arti-colo 8, comma 2, lettera c), della l.r. 4/2010;

p) l’articolo 3, comma 1; l’articolo 4, comma 3, letterag), della legge regionale 2 aprile 2012, n. 5 (Di-sposizioni regionali in materia di sport e tempolibero);

q) l’articolo 6, comma 3 bis, della l.r. 6/2013.70. Sono abrogate altresì le norme contenute nei re-

golamenti regionali in contrasto con le disposi-zioni di questa legge.

Art. 8(Dichiarazione d’urgenza)

1. Questa legge è dichiarata urgente ed entra in vigoreil giorno successivo a quello della sua pubblica-zione nel Bollettino ufficiale della Regione.

La presente legge regionale è pubblicata nel bolletti-no ufficiale della Regione. E’ fatto obbligo a chiunquespetti di osservarla e farla osservare come legge dellaregione Marche.

Ancona, 03 aprile 2015

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTAGian Mario Spacca

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Allegato A

Materia Normativa di riferimento

Turismo, informazione e accoglienza turistica - l.r. 10/1999 (Riordino delle funzioni amministrative della Regione e degli Enti locali nei settori dello sviluppo economico ed attività produttive, del territorio, ambiente e infrastrutture, dei servizi alla persona e alla comunità, nonché dell'ordinamento ed organizzazione amministrativa): art. 30;

- l.r. 9/2006 (Testo unico delle norme regionali in materia di turismo): art. 5; art. 7, comma 1; art. 13, comma 1; art. 20, comma 3; art. 42, commi 2 e 3; art. 44, comma 2; art. 47, comma 5; art. 49, comma 1; art. 50, commi 1 e 2; art. 52, comma 2; art. 53, comma 1; art. 55; art. 65; art. 75, comma 10.

Beni e attività culturali l.r. 4/2010 (Norme in materia di beni e attività culturali): art. 5, comma 2.

Trasporto pubblico locale e viabilità - l.r. 45/1998 (Norme per il riordino del trasporto pubblico regionale e locale nelle Marche): art. 8; art. 14, comma 1; art. 15;

- l.r. 10/1999 (Riordino delle funzioni amministrative della Regione e degli Enti locali nei settori dello sviluppo economico ed attività produttive, del territorio, ambiente e infrastrutture, dei servizi alla persona e alla comunità, nonché dell'ordinamento ed organizzazione amministrativa): art. 58, comma1, lettere a), b) e c) con esclusione delle strade provinciali;

- l.r. 12/2009 (Sanzioni in materia di trasporto pubblico locale): art. 6, comma 1; art. 7, comma 1; art. 8;

- l.r. 22/2001 (Disciplina degli impianti di trasporto a fune in servizio pubblico, delle piste da sci e dei sistemi di innevamento programmato): art. 3 bis, comma 1; art. 5, comma 1; art. 16, comma 1; art. 22, comma 1;

- l.r. 6/2013 (Disposizioni urgenti in materia di trasporto pubblico regionale e locale): art. 6, commi 1 e 2.

Protezione civile l.r. 32/2001 (Sistema regionale di protezione civile): art. 12, commi 1 e 4.

Difesa del suolo - l.r. 10/1999 (Riordino delle funzioni amministrative della Regione e degli Enti locali nei settori dello sviluppo economico ed attività produttive, del territorio, ambiente e infrastrutture, dei servizi alla persona e alla comunità, nonché dell'ordinamento ed organizzazione amministrativa): art. 52;

- l.r. 13/1999 (Disciplina regionale della difesa del suolo): art.15; art.16, comma 1;

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- l.r. 31/12 (Norme in materia di gestione dei corsi d'acqua): art.2, commi 1, 6 e 7;

- l.r. 6/2005 (Legge forestale regionale): art. 5, comma 5; art. 10, comma 2; art. 12, commi 1, 3, 4 e 5; art. 13, comma 4; art. 15 quater; art. 15 quinquies.

Caccia - l.r. 7/1995 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell'equilibrio ambientale e disciplina dell'attività venatoria): art. 2, commi 2, 4 e 7; artt. 3, 4, 5; art. 8, commi 4, 5 e 6; art. 9; art. 10, commi 1 e 3; art. 11, commi 3, 4 e 6; art. 12; art. 13, commi 1, 2, 4 e 8; art. 14, commi 1, 3 e 6; art. 16, comma 4; art. 18, comma 6; art. 19; art. 21, commi 1, 2 e 3; art. 23, commi 2, 3 e 5; art. 24, commi 1, e 6; art. 25, commi 2, 2 bis, e 4; art. 26, commi 2 e 3; art. 26 bis, comma 1; art. 27 bis, comma 6; art. 28, commi 1, 3 e 8 ; art. 31, commi 1, 5 e 13; art. 32, commi 2, 4, 5 e 6; art. 33, commi 1 e 5; art. 34 commi 2, 3 bis e 6; art. 36, comma 5; art. 37, commi 1 e 7; art. 38, comma 1; art. 39, comma 1, lett. uu); art. 40, comma 6;

- l.r. 10/1999 : art. 44; - l.r. 24/1998 (Disciplina organica dell'esercizio delle

funzioni amministrative in materia agro-alimentare, forestale, di caccia e di pesca nel territorio regionale): art. 7, comma 2, lettera h).

Pesca nelle acque interne - l.r. 24/1998: art. 13, comma 1 e 2, lettera a), b) e c); - l.r. 11/2003 (Norme per l'incremento e la tutela della

fauna ittica e disciplina della pesca nelle acque interne): art. 3, comma 1; art. 6, comma 1; art. 9, comma 1; art. 10; art. 11; art. 13; art. 14, comma 1; art. 15; art. 16, comma 4; art. 17, comma 1; art. 19; art. 20, comma 2; art. 21, commi 3 e 4; art. 23, comma 1; art. 25, comma 3; art. 26, comma 2; art. 27, commi 1, 2 e 4; art. 29, commi 4 e 6; art. 30, commi 6 e 7.

Formazione professionale - l.r. 16/1990 (Ordinamento del sistema regionale di formazione professionale): art. 5, comma 1;

- l.r. 2/1996 (Delega alle province delle funzioni amministrative relative alle attività formative cofinanziate dall’Unione Europea); art. 1.

Servizi sociali - l.r. 31/2009 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2010 e pluriennale 2010/2012 della Regione. Legge finanziaria 2010): art. 29;

- l.r. 9/2003 (Disciplina per la realizzazione e gestione dei servizi per l’infanzia, per l’adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglie e modifica della Legge regionale 12 aprile 1995, n. 46 concernente “Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore dei giovani e degli adolescenti): art. 12, comma 5;

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- l.r. 13/2009 (Disposizioni a sostegno dei diritti e dell’integrazione dei cittadini stranieri immigrati): art. 14, comma 5.

Artigianato

l.r. 17/2007 (Disciplina dell’attività di acconciatore e di estetista): art. 2, comma 2.

Agricoltura - l.r. 24/1998 (Disciplina organica delle funzioni amministrative in materia agroalimentare, forestale, di caccia e di pesca nel territorio regionale):articolo 7, commi 2, lettere b), d), e), f), g), h), l), m), n), o), 3 e 4;

- l.r. 17/2001 (Norme per la raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei spontanei e conservati ): art.1 ;

- l.r. 5/2013 (Norme in materia di raccolta e coltivazione dei tartufi e di valorizzazione del patrimonio tartufigeno) art.3;

- l.r. 13/2013 (Riordino degli interventi in materia di Bonifica e di Irrigazione. Costituzione del Consorzio di Bonifica delle Marche e fusione dei Consorzi di Bonifica del Foglia, Metauro e Cesano, del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera, dell’Aso, del Tenna e del Tronto): art. 3.

Edilizia pubblica - l.r. 10/1999 (Riordino delle funzioni amministrative della Regione e degli Enti locali nei settori dello sviluppo economico ed attività produttive, del territorio, ambiente e infrastrutture, dei servizi alla persona e alla comunità, nonché dell'ordinamento ed organizzazione amministrativa): art. 39, commi 1 e 2; - l.r. 36/2005 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative): art . 3.

________________________________________________________

AI SENSI DELL’ARTICOLO 5 DELLA LEGGEREGIONALE 28 LUGLIO 2003, N. 17 (NORME INMATERIA DI ORDINAMENTO DEL BOLLETTI-NO UFFICIALE DELLA REGIONE E DI DIRITTOALL’INFORMAZIONE SUGLI ATTI AMMINI-STRATIVI), IL TESTO DELLA LEGGE REGIO-NALE VIENE PUBBLICATO CON L’AGGIUNTADELLE NOTE.

IN APPENDICE ALLA LEGGE REGIONALE, AISOLI FINI INFORMATIVI, SONO PUBBLICATELE NOTIZIE RELATIVE AL PROCEDIMENTO DIFORMAZIONE.

AI SENSI DELL’ARTICOLO 5, COMMA 4, DEL-LA L.R. 17/2003 E’ ALTRESI’ PUBBLICATO ILTESTO VIGENTE DELLA LEGGE REGIONALE5 GENNAIO 1995, n. 7 (NORME PER LA PROTE-ZIONE DELLA FAUNA SELVATICA E PER LATUTELA DELL’EQUILIBRIO AMBIENTALE EDISCIPLINA DELL’ATTIVITÀ VENATORIA),COORDINATO CON LE MODIFICHE E INTE-GRAZIONI APPORTATE CON LA LEGGE RE-GIONALE SOPRA PUBBLICATA.

N O T E

Note all’art. 1, comma 1

- Il testo del comma 89 dell’articolo 1 della legge 7aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropoli-tane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni),è il seguente:

“Art. 1 - Omissis

89. Fermo restando quanto disposto dal comma 88, loStato e le regioni, secondo le rispettive competenze,attribuiscono le funzioni provinciali diverse da quelledi cui al comma 85, in attuazione dell’articolo 118della Costituzione, nonché al fine di conseguire le se-guenti finalità: individuazione dell’ambito territorialeottimale di esercizio per ciascuna funzione; efficacianello svolgimento delle funzioni fondamentali da par-te dei comuni e delle unioni di comuni; sussistenza diriconosciute esigenze unitarie; adozione di forme diavvalimento e deleghe di esercizio tra gli enti territo-riali coinvolti nel processo di riordino, mediante in-tese o convenzioni. Sono altresì valorizzate forme diesercizio associato di funzioni da parte di più enti lo-cali, nonché le autonomie funzionali. Le funzioni chenell’ambito del processo di riordino sono trasferitedalle province ad altri enti territoriali continuano adessere da esse esercitate fino alla data dell’effettivoavvio di esercizio da parte dell’ente subentrante; taledata è determinata nel decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri di cui al comma 92 per le funzioni

di competenza statale ovvero è stabilita dalla regioneai sensi del comma 95 per le funzioni di competenzaregionale.

Omissis”

- Il testo del comma 91 dell’articolo 1 della legge 7aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropoli-tane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni),è il seguente:

“Art. 1 - Omissis

91. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore dellapresente legge, sentite le organizzazioni sindacalimaggiormente rappresentative, lo Stato e le regioniindividuano in modo puntuale, mediante accordo san-cito nella Conferenza unificata, le funzioni di cui alcomma 89 oggetto del riordino e le relative compe-tenze.

Omissis”

Nota all’art. 2, comma 3

Il testo del comma 427 dell’articolo 1 della legge 23dicembre 2014, n. 190 (Disposizioni per la formazio-ne del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - leg-ge di stabilità 2015), è il seguente:

“Art. 1 - Omissis

427. Nelle more della conclusione delle procedure dimobilità di cui ai commi da 421 a 428, il relativo per-sonale rimane in servizio presso le città metropolitanee le province con possibilità di avvalimento da partedelle regioni e degli enti locali attraverso appositeconvenzioni che tengano conto del riordino delle fun-zioni e con oneri a carico dell’ente utilizzatore. Alloscopo di consentire il regolare funzionamento dei ser-vizi per l’impiego anche le regioni possono avvalersidella previsione di cui al comma 429 ricorrendo al-tresì, ove necessario, all’imputazione ai programmioperativi regionali cofinanziati dall’Unione europeacon i fondi strutturali, con relativa rendicontazione dispesa. A conclusione del processo di ricollocazionedi cui ai commi da 421 a 425, le regioni e i comuni,in caso di delega o di altre forme, anche convenzio-nali, di affidamento di funzioni agli enti di cui al com-ma 421 o ad altri enti locali, dispongono contestual-mente l’assegnazione del relativo personale con oneria carico dell’ente delegante o affidante, previa con-venzione con gli enti destinatari.

Omissis”

Nota all’art. 3, comma 1

Il testo del comma 96 dell’articolo 1 della legge 7aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropoli-

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tane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni),è il seguente:

“Art. 1 - Omissis

96. Nei trasferimenti delle funzioni oggetto del rior-dino si applicano le seguenti disposizioni:

a) il personale trasferito mantiene la posizione giuri-dica ed economica, con riferimento alle voci deltrattamento economico fondamentale e accessorio,in godimento all’atto del trasferimento, nonchél’anzianità di servizio maturata; le corrispondentirisorse sono trasferite all’ente destinatario; in par-ticolare, quelle destinate a finanziare le voci fissee variabili del trattamento accessorio, nonché laprogressione economica orizzontale, secondoquanto previsto dalle disposizioni contrattuali vi-genti, vanno a costituire specifici fondi, destinatiesclusivamente al personale trasferito, nell’ambitodei più generali fondi delle risorse decentrate delpersonale delle categorie e dirigenziale. I compen-si di produttività, la retribuzione di risultato e leindennità accessorie del personale trasferito ri-mangono determinati negli importi goduti antece-dentemente al trasferimento e non possono essereincrementati fino all’applicazione del contrattocollettivo decentrato integrativo sottoscritto con-seguentemente al primo contratto collettivo nazio-nale di lavoro stipulato dopo la data di entrata invigore della presente legge;

b) il trasferimento della proprietà dei beni mobili eimmobili è esente da oneri fiscali; l’ente che su-bentra nei diritti relativi alle partecipazioni socie-tarie attinenti alla funzione trasferita può provve-dere alla dismissione con procedura semplificatastabilita con decreto del Ministro dell’economia edelle finanze;

c) l’ente che subentra nella funzione succede anchenei rapporti attivi e passivi in corso, compreso ilcontenzioso; il trasferimento delle risorse tieneconto anche delle passività; sono trasferite le ri-sorse incassate relative a pagamenti non ancora ef-fettuati, che rientrano nei rapporti trasferiti;

d) gli effetti derivanti dal trasferimento delle funzioninon rilevano, per gli enti subentranti, ai fini delladisciplina sui limiti dell’indebitamento, nonché diogni altra disposizione di legge che, per effetto deltrasferimento, può determinare inadempimentidell’ente subentrante, nell’ambito di variazionicompensative a livello regionale ovvero tra livelliregionali o locali e livello statale, secondo moda-lità individuate con decreto del Ministro dell’eco-nomia e delle finanze, di concerto con il Ministroper gli affari regionali, sentita la Conferenza uni-ficata, che stabilisce anche idonei strumenti di mo-nitoraggio.

Omissis”

Nota all’art. 6, comma 4

Il testo del comma 557 dell’articolo 1 della legge 27dicembre 2006, n. 296 (Disposizioni per la formazio-ne del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - leg-ge finanziaria 2007), è il seguente:

“Art. 1 - Omissis

557. Ai fini del concorso delle autonomie regionali elocali al rispetto degli obiettivi di finanza pubblica,gli enti sottoposti al patto di stabilità interno assicu-rano la riduzione delle spese di personale, al lordo de-gli oneri riflessi a carico delle amministrazioni e del-l’IRAP, con esclusione degli oneri relativi ai rinnovicontrattuali, garantendo il contenimento della dina-mica retributiva e occupazionale, con azioni da mo-dulare nell’ambito della propria autonomia e rivolte,in termini di principio, ai seguenti ambiti prioritari diintervento:

a) riduzione dell’incidenza percentuale delle spese dipersonale rispetto al complesso delle spese corren-ti, attraverso parziale reintegrazione dei cessati econtenimento della spesa per il lavoro flessibile;

b) razionalizzazione e snellimento delle strutture bu-rocratico-amministrative, anche attraverso accor-pamenti di uffici con l’obiettivo di ridurre l’inci-denza percentuale delle posizioni dirigenziali inorganico;

c) contenimento delle dinamiche di crescita della con-trattazione integrativa, tenuto anche conto dellecorrispondenti disposizioni dettate per le ammini-strazioni statali.

Omissis”

Nota all’art. 6, comma 5

Il testo del comma 5 dell’articolo 22 l.r. 16 febbraio2015, n. 4 (Nuove norme in materia di servizio far-maceutico), è il seguente:

“Art. 22 (Norme transitorie e finali) - 1. Omissis

5. Fino alla completa attuazione da parte della Regio-ne del processo di riordino in attuazione della legge7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropo-litane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comu-ni), le Province continuano a svolgere le funzioni daesse esercitate sulla base della normativa vigente alladata di entrata in vigore di questa legge. A tal fine, inparticolare, i Comuni effettuano le comunicazioni in-dicate all’articolo 4, comma 4, anche alla Provinciacompetente per territorio.”

Nota all’art. 6, comma 6

Il testo dell’articolo 19 della deliberazione del Con-

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siglio regionale del 21 gennaio 2004, n. 116 recanteNorme di attuazione del Piano stralcio di bacino perl’Assetto Idrogeologico dei bacini di rilievo regionale(PAI), è il seguente:“Art. 19 (Modifica delle aree) - 1. Gli enti locali ed isoggetti privati possono presentare istanza all’Auto-rità di bacino, corredata da documentazione tecnico-grafica adeguata in relazione alla tipologia del feno-meno ed all’oggetto della richiesta, per l’inserimento,la modifica parziale o l’eliminazione di aree e per lavariazione dei livelli di rischio e di pericolosità delpresente Piano nei seguenti casi:a) realizzazione di interventi di messa in sicurezza

delle aree a rischio previsti nel presente Piano, inaltri programmi di difesa del suolo, o comunquecoerenti con le finalità del presente Piano;

b) approfondimento del quadro conoscitivo della pe-ricolosità delle aree a rischio;

c) verificarsi di eventi naturali o nuovi dissesti.Le istanze dei soggetti privati vanno presentate ancheai Comuni territorialmente interessati, nonché, qua-lora riguardino la fascia di territorio inondabile di cuiall’Articolo 7, anche alla Autorità idraulica territorial-mente competente, i quali inviano all’Autorità di ba-cino una propria relazione o parere sulla richiesta.2. Le istanze di cui al comma 1 sono pubblicate sulBUR e sull’Albo Pretorio dei Comuni territorialmenteinteressati.3. In relazione alla singola fattispecie, L’autorità dibacino potrà richiedere in sede di istruttoria ulterioredocumentazione tecnica ed amministrativa ritenutanecessaria.4. la modifica delle aree del presente Piano avverràmediante determinazione del Segretario generaledell’Autorità di bacino, sulla base della decisione delComitato Istituzionale, ai sensi dell’Articolo 5, com-ma 4, lett. b).”

Nota all’art. 6, comma 7

Il testo del comma 90 dell’articolo 1 della legge 7aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropoli-tane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni),è il seguente:“Art. 1 - Omissis

90. Nello specifico caso in cui disposizioni normativestatali o regionali di settore riguardanti servizi di ri-levanza economica prevedano l’attribuzione di fun-zioni di organizzazione dei predetti servizi, di com-petenza comunale o provinciale, ad enti o agenzie inambito provinciale o sub-provinciale, si applicano leseguenti disposizioni, che costituiscono princìpi fon-damentali della materia e princìpi fondamentali di co-ordinamento della finanza pubblica ai sensi dell’arti-colo 117, terzo comma, della Costituzione:

a) il decreto del Presidente del Consiglio dei ministridi cui al comma 92 ovvero le leggi statali o regio-nali, secondo le rispettive competenze, prevedonola soppressione di tali enti o agenzie e l’attribuzio-ne delle funzioni alle province nel nuovo assettoistituzionale, con tempi, modalità e forme di co-ordinamento con regioni e comuni, da determinarenell’ambito del processo di riordino di cui ai com-mi da 85 a 97, secondo i princìpi di adeguatezza esussidiarietà, anche valorizzando, ove possibile, leautonomie funzionali;

b) per le regioni che approvano le leggi che riorga-nizzano le funzioni di cui al presente comma, pre-vedendo la soppressione di uno o più enti o agen-zie, sono individuate misure premiali con decretodel Ministro dell’economia e delle finanze, di con-certo con il Ministro per gli affari regionali, previaintesa in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997,n. 281, e successive modificazioni, senza nuovi omaggiori oneri per la finanza pubblica.

Omissis”

Nota all’art. 6, comma 9

Il testo dell’articolo 11 della l.r. 17 febbraio 2014, n.1 (Disciplina in materia di ordinamento della polizialocale), è il seguente:

“Art. 11 (Funzioni di polizia locale) - 1. (commaabrogato dall’art. 18, comma 3, della l.r. 7 luglio2014, n. 16)

2. I corpi e i servizi di polizia locale provvedono allosvolgimento delle funzioni ad essi attribuite dalle di-sposizioni vigenti e in particolare:

a) vigilano sull’osservanza delle leggi, dei regolamen-ti, delle ordinanze e degli altri provvedimenti am-ministrativi dello Stato, della Regione e degli entilocali;

b) vigilano sulla integrità e sulla conservazione delpatrimonio pubblico;

c) prestano opera di soccorso nelle pubbliche calamitào disastri, nonché in caso di privato infortunio ecollaborano ai servizi e alle operazioni di prote-zione civile di competenza dell’ente di apparte-nenza.

3. Gli appartenenti ai servizi o ai corpi di polizia lo-cale svolgono altresì le funzioni di polizia giudiziaria,di polizia tributaria di competenza dell’ente locale ele funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza, nonché dipolizia stradale, nei casi e con le modalità previstedalla normativa statale.

4. Gli appartenenti ai servizi o ai corpi di polizia lo-cale svolgono ordinariamente le loro funzioni nel-l’ambito territoriale dell’ente di appartenenza ovvero

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di quello risultante dall’insieme degli enti associati.

5. Ai sensi delle disposizioni statali in materia, gli ap-partenenti alle strutture di polizia locale possono com-piere fuori dal territorio di competenza:

a) missioni autorizzate per fini di collegamento e dirappresentanza;

b) operazioni di polizia condotte durante il servizio incaso di necessità dovuta alla flagranza dell’illecitocommesso nel territorio di appartenenza;

c) attività in collaborazione con altre strutture di po-lizia locale, in particolari occasioni stagionali o ec-cezionali, in attuazione degli appositi accordi frale amministrazioni interessate e previa comunica-zione al Prefetto competente per il territorio in cuisi esercitano le funzioni.

6. Per specifiche indagini di polizia giudiziaria, i li-miti territoriali possono essere superati sulla base delprovvedimento dell’autorità giudiziaria che le ha ri-chieste.

7. Il regolamento indicato all’articolo 9, comma 1,può prevedere che gli operatori di polizia locale sianodotati di armi per la difesa personale nonché di altripresidi tattici sempre finalizzati alla difesa personalein conformità a quanto disciplinato dalla normativastatale vigente.

8. (comma abrogato dall’art. 18, comma 3, della l.r.7luglio 2014, n. 16)

9. Gli enti locali possono definire specifiche tariffeper l’esecuzione di attività comunque afferenti al pub-blico interesse e previste tra le attività della polizialocale, che comportino l’utilizzo, straordinario oesclusivo, di addetti e mezzi assegnati alla polizia lo-cale medesima.

10. Le attività richieste dalle pubbliche amministra-zioni sono esenti dal pagamento di tariffe.”

Nota all’art. 7, commi da 1 a 4 e comma 69, lett. a)

Il testo vigente degli articoli 7 e 8 della l.r. 26 marzo1990, n. 16 (Ordinamento del sistema regionale diformazione professionale), così come modificato dal-la legge regionale sopra pubblicata, è il seguente:

“Art. 7 (Funzioni riservate alla Regione) - 1. Alloscopo di assicurare il coordinamento nell’eserciziodelle funzioni delegate e di tutte le attività che con-corrono al sistema regionale di formazione professio-nale, oltre a quanto previsto dal precedente art. 4,spetta alla Regione:

a) determinare, entro sei mesi dall’entrata in vigoredella presente legge, con apposito regolamento, ladisciplina amministrativa e contabile cui debbonoattenersi gli enti delegati ed i soggetti che concor-rono all’attuazione delle iniziative formative e del-le altre attività che concorrono al funzionamento

del sistema regionale di formazione professionale,definendo in particolare le modalità di controllodegli enti delegati sulle attività svolte da altri sog-getti e gli obblighi di rendiconto a carico di que-sti;

b) adottare, entro sei mesi dall’entrata in vigore dellapresente legge, le convenzioni-tipo che, ai sensidel secondo e quarto comma dell’articolo 5 dellaL. 21 dicembre 1978, n. 845, regolano i rapportitra ente delegato ed enti, imprese e loro consorziin ordine alla realizzazione delle attività formati-ve;

c) adottare (…) e presentare alle competenti autoritànazionali e comunitarie, i programmi di attività darealizzare con il contributo del fondo sociale eu-ropeo;

d) coordinare le attività di progettazione di cui ai suc-cessivi articoli 16 e seguenti;

e) coordinare le attività di orientamento professionaledi cui ai successivi articoli 20 e seguenti;

f) coordinare e gestire le attività di aggiornamento edi riqualificazione del personale addetto al sistemaregionale di formazione professionale;

g) (comma abrogato dal comma 2 dell’art. 10, dellal.r. 10 agosto 1998, n. 31)

h) (lettera abrogata)i) curare l’effettuazione di studi e ricerche per miglio-

rare la disciplina e l’organizzazione del sistemaregionale di formazione professionale, anche incollaborazione con gli enti delegati;

l) attuare direttamente iniziative formative di partico-lare rilievo regionale, avvalendosi, mediante con-venzioni, di strutture pubbliche e private, privile-giando i programmi di lavoro da realizzare in col-laborazione con università, scuole medie superio-ri, enti locali e loro consorzi.”

“Art. 8 (Programmazione degli enti delegati e attua-zione conseguente) - 1. Sulla base delle indicazionicontenute nel piano triennale della formazione pro-fessionale e nelle direttive generali annuali, l’ente de-legato adotta un programma annuale quale atto di in-dirizzo politico- programmatico che specifica i criterie gli indirizzi cui l’ente intende attenersi nell’esamee nell’approvazione delle proposte dei soggetti pub-blici e privati che intendono realizzare attività forma-tive finanziate ai sensi della presente legge.

2. Ai fini della formazione del piano annuale, le co-munità montane avanzano agli enti delegati, entro ilmese di febbraio di ogni anno, le loro proposte in or-dine agli indirizzi ed alle attività di formazione pro-fessionale da privilegiare nell’ambito del territorio co-munitario. Gli enti delegati tengono conto delle pro-poste delle comunità montane nella formulazione delpiano annuale e richiedono il parere della comunitàmontana competente per i progetti da finanziare o au-

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torizzare che si attuano nel territorio comunitario.

3. Il programma annuale si articola per aree territorialie per settori o comparti economici d’intervento. Essodetermina indirizzi e criteri specifici rispettivamenteper le attività di progettazione di cui ai successivi ar-ticoli 16 e seguenti, per le attività formative da rea-lizzare a cura delle scuole regionali di formazione, de-gli istituti di emanazione di organizzazioni professio-nali dei centri di formazione o nell’ambito dei con-tratti di formazione e lavoro di cui alla L. 19 dicembre1984, n. 863 e successive modifiche ed integrazioni,per le attività di orientamento professionale di cui aisuccessivi articoli 20 e seguenti e per ogni altra atti-vità che concorre al funzionamento del sistema pro-vinciale di formazione professionale.

4. Il programma annuale indica altresì l’ammontaredelle risorse finanziarie a disposizione, distinte in ba-se alla loro provenienza e alla loro destinazione, ai di-versi tipi di attività di cui al comma 3, ai settori ocomparti economici ed alle aree territoriali.

5. Il programma annuale è adottato entro il mese dimaggio precedente l’anno formativo cui si riferisce(…).6. L’ente delegato provvede all’adozione degli atti ealla stipula delle convenzioni di propria spettanza inconformità alle indicazioni del programma annuale.

7. Le deliberazioni di cui al comma 5 sono adottateprevio parere di un comitato tecnico consultivo com-posto da:

a) l’assessore regionale delegato per la formazioneprofessionale, che lo presiede o un suo delegato;

b) due rappresentanti delle comunità montane desi-gnati dall’UNCEM;

c) tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali deilavoratori dipendenti maggiormente rappresenta-tive;

d) tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali deilavoratori autonomi maggiormente rappresentati-ve;

e) tre rappresentanti delle associazioni cooperativemaggiormente rappresentative;

f) tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali deidatori di lavoro maggiormente rappresentative;

g) il direttore dell’ufficio provinciale del lavoro o unsuo delegato;

h) il provveditore agli studi o un suo delegato;

i) una rappresentante della commissione provincialedelle pari opportunità, ove esista, altrimenti unarappresentante della commissione regionale;

l) due rappresentanti designati dalle associazioni re-gionali di portatori di handicap e loro famiglie.

Partecipa alle sedute del comitato il responsabile delservizio competente per la formazione professionaledell’ente delegato.

8. La costituzione e il funzionamento del comitato so-no disciplinati con deliberazione della giunta regio-nale. La deliberazione deve prevedere la pubblicitàdelle sedute e la corresponsione ai componenti, nonappartenenti all’amministrazione provinciale, di ungettone di presenza, commisurato al doppio dell’in-dennità prevista per i membri delle commissioni esa-minatrici di cui al successivo art. 12, e del rimborsodelle spese di viaggio, alle stesse condizioni e nellastessa misura di quanto previsto per i membri dellecommissioni esaminatrici stesse.

9. (comma abrogato)

10. (comma abrogato)”

Nota all’art. 7, commi 5 e 6

Il testo vigente dell’articolo 2 della l.r. 2 giugno 1992,n. 21 (Nuove norme per la promozione di attività dieducazione permanente), così come modificato dallalegge regionale sopra pubblicata, è il seguente:

“Art. 2 (Corsi di orientamento musicale e centri dieducazione permanente) - 1. La Regione può finan-ziare l’istituzione di corsi di orientamento musicalee l’attuazione di centri di educazione permanente.

1 bis. La Giunta regionale delibera i criteri e le mo-dalità relativi alla concessione dei finanziamenti dicui al comma 1.”

Note all’art. 7, commi da 7 a 36

Per il testo vigente degli articoli della l.r. 5 gennaio1995, n. 7 (Norme per la protezione della fauna sel-vatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e di-sciplina dell’attività venatoria), vedi nel testo vigentedella legge medesima coordinato con le modifiche eintegrazioni apportate con la legge regionale soprapubblicata che sono stampate in neretto.

Nota all’art. 7, commi 37 e 69, lett. c)

Il testo vigente dell’articolo 4 della l.r. 18 gennaio1996, n. 2 (Delega alle province delle funzioni am-ministrative relative alle attività formative cofinan-ziate dall’Unione Europea), così come modificato dal-le legge regionale sopra pubblicata, è il seguente:

“Art. 4 (Ripartizione delle risorse finanziarie) - 1. LaGiunta regionale disciplina le funzioni ammini-strative relative alle attività formative.

1 bis. (comma abrogato)

1 ter. (comma abrogato)

2. (comma abrogato)

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Nota all’art. 7, commi da 38 a 43

Il testo vigente degli articoli 2, 6, 20, 21, 22, 27 dellal.r. 24 dicembre 1998, n. 45 (Norme per il riordinodel trasporto pubblico regionale e locale nelle Mar-che), così come modificato dalla legge regionale so-pra pubblicata, è il seguente:

“Art. 2 (Principi del conferimento) - 1. Il conferimen-to delle funzioni di cui all’articolo 1 avviene in parti-colare nel rispetto dei seguenti principi:

a) principio di sussidiarietà, per cui tutte le funzioniregionali che non attengono ad esigenze unitarieper la collettività e il territorio regionale sono at-tribuite o delegate ai Comuni e alle Unioni mon-tane secondo le rispettive dimensioni territoriali,associative e organizzative;

b) principio di cooperazione, per cui all’individuazio-ne delle funzioni di interesse unitario regionale ealla determinazione dell’ente cui vengono confe-rite le singole funzioni, così come alla definizionedei tempi e delle modalità del trasferimento deibeni, del personale e delle risorse finanziarie, laRegione procede assicurando la massima parteci-pazione degli enti interessati;

c) principio di completezza, di omogeneità e di unicitàdella responsabilità amministrativa, in modo daassicurare ai singoli enti l’unitaria responsabilitàdi servizi e funzioni amministrative omogenei eun’effettiva autonomia di organizzazione e disvolgimento;

d) principio di adeguatezza e di differenziazionenell’allocazione delle funzioni, in modo da assi-curare un adeguato ed efficiente esercizio dellefunzioni anche attraverso la differenziazione deiconferimenti in considerazione delle diverse ca-ratteristiche e dimensioni degli enti riceventi in re-lazione all’idoneità organizzativa dell’amministra-zione ricevente a garantire, anche in forma asso-ciata con altri enti, l’esercizio delle funzioni;

e) principio della copertura finanziaria e patrimonialedei costi per l’esercizio delle funzioni amministra-tive conferite.

2. I cittadini possono rivolgersi agli uffici dei Comuniper qualsiasi pratica amministrativa che riguardi lefunzioni disciplinate dalla presente legge, inclusequelle di cui al comma 4, anche se non rientranti nellecompetenze comunali. L’ufficio informa il cittadinosul procedimento da seguire.

3. Per l’esercizio delle funzioni loro conferite i Co-muni, le Comunità montane e le Province possonoutilizzare le forme di associazione e di cooperazionepreviste dalla legislazione vigente.

4. Restano ferme le funzioni già spettanti ai Comuni,alle Comunità montane ed alle Province sulla basedelle leggi statali e regionali vigenti. Le funzioni di

competenza regionali già delegate agli enti medesimisi intendono attribuite.”

“Art. 6 (Funzioni della Regione) - 1. Appartengonoalla Regione, in materia di trasporto pubblico regio-nale e locale, le seguenti funzioni amministrative:

a) approvazione del piano regionale dei trasporti dicui all’articolo 10;

b) approvazione dei programmi triennali dei servizidi trasporto pubblico di cui all’articolo 13;

c) predisposizione della programmazione degli inve-stimenti di cui all’articolo 12;

d) individuazione dei servizi minimi secondo le mo-dalità dell’articolo 18, nonché dei criteri e dellemodalità per la gestione dei servizi di trasportopubblico nei territori a domanda debole;

e) ripartizione (…) del fondo regionale di cui all’arti-colo 23;

f) programmazione e amministrazione dei servizi fer-roviari di interesse regionale e locale, di cui all’ar-ticolo 5, comma 2, e stipulazione dei relativi con-tratti di servizio;

g) regolamentazione dei servizi aerei, elicotteristici edi cabotaggio, di cui all’articolo 5, comma 5;

h) disciplina degli interventi per l’innovazione tecno-logica nel sistema dei trasporti;

i) disciplina dei corsi e degli esami di abilitazione peril personale incaricato del controllo dei titoli diviaggio;

l) disciplina delle regole di utilizzo dei mezzi da partedei viaggiatori.

m) rimborso alle aziende di trasporto delle minori en-trate derivanti dal rilascio dei titoli agevolati;

n) rimborso alle aziende che svolgono il servizio ditrasporto pubblico automobilistico dei contributiprevisti dall’articolo 14 della l.r. 12 dicembre1997, n. 72;

n bis) istituzione e gestione delle linee interregionaliinterprovinciali e di granturismo di cui all’articolo5, comma 3, lettere c) e d).

2. Sono soppresse le seguenti funzioni amministrati-ve:

a) approvazioni degli organici di sistemi di trasporto;

b) assenso alla nomina dei direttori di esercizio degliimpianti fissi.”

“Art. 20 (Procedure per l’affidamento dei servizi)- 1. Allo scopo di superare gli assetti monopolisticie di introdurre regole concorrenziali per l’affida-mento dei servizi di trasporto facenti parte dellarete dei servizi minimi, la Regione e gli enti locali,secondo le rispettive competenze, ricorrono a pro-cedure concorsuali per l’affidamento dei servizi eper la scelta dei soci privati delle società affidata-rie, in conformità alla normativa comunitaria e na-

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zionale sugli appalti pubblici di servizi e sulla co-stituzione delle società miste.

2. In attuazione di quanto stabilito dal comma 1:

a) per la scelta dei gestori dei servizi si applica la pro-cedura ristretta, di cui all’articolo 12, comma 2,lettera b), del d.lgs. 17 marzo 1995, n. 158;

b) per l’aggiudicazione dei servizi si applica il criteriodell’offerta economicamente più vantaggiosa, aisensi dell’articolo 24, comma 1, lettera b), deld.lgs. n. 158 del 1995;

c) per la scelta dei soci privati delle società miste siapplica il procedimento di confronto concorren-ziale previsto dal D.P.R. 16 settembre 1996, n.533.

3. I servizi di trasporto pubblico dell’intero bacino edi servizi urbani possono essere affidati, senza ricorrerealle procedure concorsuali di cui al comma 1, con attomotivato, per cinque anni, alle società derivanti dallatrasformazione delle aziende speciali o dei consorziche, alla data di entrata in vigore della presente legge,siano concessionari di servizi di trasporto pubblicoextraurbano e/o dei medesimi servizi urbani da affi-dare. La trasformazione, attuata nelle forme di cuiall’articolo 18, comma 3, del d.lgs. n. 422 del 1997,deve avvenire alle seguenti condizioni:

a) che sia completata entro il 30 giugno 1999;

b) che gli eventuali soci privati delle società derivantidalla trasformazione siano prioritariamente indi-viduati tra tutti gli attuali concessionari delle lineecomprese nel bacino di traffico da affidare.

4. Qualora in uno stesso bacino vi siano due o piùaziende speciali o consorzi, l’affidamento verrà con-cesso all’unica società derivante dalla trasformazioneo, qualora la società non sia una sola, alla societàavente un maggior chilometraggio in concessione nelbacino alla data di entrata in vigore della presente leg-ge.

5. I servizi di trasporto urbano di cui all’articolo 5,comma 3, che restano gestiti direttamente dai Comunie affidati dagli stessi con contratto di servizio ai propriconsorzi o alle proprie aziende speciali, non possonoessere ampliati rispetto a quelli già gestiti nelle me-desime forme alla data di entrata in vigore del d.lgs.n. 422 del 1997. Entro sei mesi dalla data di scadenzadi cui al comma 3, lettera a), è comunque fatto obbli-go di attivare procedure concorsuali per l’affidamentodi una quota del servizio. Possono partecipare allaprocedura concorsuale anche le aziende speciali e iconsorzi affidatari del restante servizio.

6. Allo scopo di raggiungere la massima efficienza euna integrazione graduale, i servizi di ciascun bacino,affidati ai sensi del comma 3, sono gestiti, per un pe-riodo transitorio di tre anni dall’affidamento, tramiteuna riunione di imprese costituita ai sensi dell’articolo23 del d.lgs. n. 158 del 1995 e formata dalla società

oggetto della trasformazione, in qualità di capofila, edai concessionari delle linee comprese nel bacino ditraffico alla data di entrata in vigore della presentelegge, con esclusione di quelli che abbiano aderito co-me soci alla società derivante dalla trasformazione.7. Se entro sei mesi prima della scadenza del periodotransitorio di cui al comma 6, tutti i soggetti parteci-panti alla riunione di imprese sono divenuti soci dellasocietà derivante dalla trasformazione o hanno costi-tuito tra loro una nuova società, l’affidamento dei ser-vizi è prorogato fino al completamento del periodoprevisto al comma 3.8. Diversamente dall’esito di cui al comma 7, l’enteaffidante, anche sulla base del parere del collegio divigilanza di cui al comma 9, verifica che le societàpartecipanti alla riunione d’impresa abbiano conse-guito significativi progressi finalizzati al raggiungi-mento degli obiettivi di efficienza indicati dalla pre-sente legge. In caso di esito positivo della verifica,l’ente affidante proroga, fino alla scadenza del perio-do di cui al comma 3, l’affidamento dei servizi del-l’intero bacino alla società derivante dalla trasforma-zione o alla nuova società costituita. La quota dei ser-vizi svolti dalle aziende non integrate nella società,può essere mantenuta, per un periodo non superiore asei mesi, nelle forme previste dal comma 6, al fine diconsentire alla società affidataria il reperimento deimezzi necessari allo svolgimento di tutti i servizi. Incaso di esito negativo della verifica, l’ente affidanterevoca l’affidamento e attiva la procedura concorsua-le di cui al comma 1, prevedendo la proroga coattivadel servizio alla riunione di imprese fino alla data dieffettivo espletamento del servizio medesimo da partedell’impresa aggiudicataria.9. (comma abrogato dall’art. 6, comma 1, lettera ee),del Reg. 4 dicembre 2004, n. 11, ai sensi dell’art. 4,comma 2, l.r. 12 maggio 2003, n. 7)

10. (comma abrogato dall’art. 6, comma 1, letteraee), del Reg. 4 dicembre 2004, n. 11 , ai sensi dell’art.4, comma 2, l.r. 12 maggio 2003, n. 7)

11. Decorso il periodo di validità del primo contrattodi servizio di cui al comma 3, o in caso di decadenza,rinuncia o revoca dell’affidamento, i servizi di bacinodevono essere affidati mediante le procedure concor-suali di cui al comma 1.12. Nel caso in cui le aziende speciali ed i consorzi dicui al comma 3 non siano trasformati entro la scaden-za indicata alla lettera a) del medesimo comma, è fattoobbligo di affidare il servizio mediante le procedureconcorsuali di cui al comma 1.”“Art. 21 (Modalità per lo svolgimento dei servizi) - 1.È vietata l’effettuazione di servizi di trasporto passeg-geri o di servizi di linea o di granturismo in sovrap-posizione o interferenza con i servizi affidati ai sensidella presente legge.2. È consentito il sub-affidamento dei servizi, allo

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scopo di realizzare economie nei costi di trasportopubblico, secondo le norme specifiche introdotte neicontratti di servizio e con le seguenti limitazioni:

a) non deve essere superato il limite massimo del ven-ti per cento dei servizi esercitati;

b) vanno rispettate le procedure previste dall’articolo20, qualora l’importo annuo del sub-affidamentosuperi lire 300.000.000. Per importi inferiori lascelta del sub-affidatario è effettuata a trattativaprivata previa valutazione di almeno tre offerte;

c) l’impresa sub-affidataria deve possedere i requisitiper l’accesso alla professione di trasportatore diviaggiatori su strada ed è tenuta a rispettare le nor-me in materia di trasporto pubblico di persone, inparticolare quelle riguardanti la sicurezza, la rego-larità e la qualità del servizio, ed il contratto na-zionale collettivo di lavoro della categoria, penala decadenza dal sub-affidamento;

d) in caso di decadenza o di revoca dell’affidamentocessa contestualmente il sub-affidamento, senzache sia dovuto alcun importo, a titolo di indenniz-zo, da parte dell’ente affidante.

3. In tutti i casi di subentro di un’impresa al prece-dente affidatario si applicano le seguenti disposizio-ni:

a) all’impresa che cessa il servizio non spetta alcunindennizzo. Lo stesso trattamento è previsto nelcaso di mancato rinnovo, di revoca, di risoluzioneo di decadenza del contratto di servizio o dell’af-fidamento;

b) il trasferimento del personale dall’impresa cessanteall’impresa subentrante è disciplinato dall’articolo26, allegato A, del r.d. n. 148 del 1931, con l’ap-plicazione del contratto nazionale collettivo di la-voro della categoria e degli eventuali contratti in-tegrativi aziendali;

c) i mezzi di trasporto funzionali all’esercizio del ser-vizio sono ceduti all’impresa subentrante al valoredi stima e al netto del residuo degli eventuali con-tributi pubblici ricevuti all’atto del loro acquisto.La stima è effettuata da parte di un tecnico sceltodi comune accordo dalle parti; in caso di mancatoaccordo la scelta è effettuata dalla Giunta regio-nale.”

“Art. 22 (Vigilanza e controlli) - 1. La Regione(…) e i Comuni esercitano la vigilanza ed effet-tuano controlli periodici per l’accertamento dellaregolarità, della sicurezza e della qualità dei ser-vizi di trasporto pubblico di rispettiva competen-za.

2. La vigilanza può consistere anche in ispezioni e ve-rifiche per l’acquisizione di dati presso le aziende af-fidatarie dei servizi, che sono tenute a fornire colla-borazione, mettendo a disposizione i mezzi e il per-sonale necessari.

3. Hanno diritto alla libera circolazione sugli auto-mezzi di pubblico trasporto coloro che effettuano sudi essi compiti di servizio attivo su disposizione delleimprese, nonché i dipendenti della Regione (…) e deiComuni che svolgono compiti di controllo e di vigi-lanza sul trasporto pubblico regionale e locale.

3 bis. Agli appartenenti ai Corpi di Polizia (Carabi-nieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Pe-nitenziaria e Corpo Forestale dello Stato) nonché aimilitari delle Capitanerie di Porto che svolgono fun-zioni di polizia giudiziaria, domiciliati o residenti nel-le Marche è concessa la libera circolazione su tutta larete del trasporto pubblico regionale su gomma e suferro.

3 ter. Agli appartenenti ai Corpi di polizia provincialee comunale, domiciliati o residenti nelle Marche, pur-ché viaggino in divisa, è concesso il trasporto urbanosu gomma gratuito nel Comune o nei Comuni oveprestano servizio. Ai Vigili del Fuoco è consentito iltrasporto gratuito nel percorso residenza-luogo di la-voro, rimborsabile dietro presentazione del titolo diviaggio utilizzato; la Giunta regionale regolamenta lemodalità di erogazione delle agevolazioni provveden-do annualmente alla verifica dell’utilizzo e dei costisostenuti.”

“Art. 27 (Rendicontazione) - 1. Ai fini degli obblighidi rendicontazione, gli enti destinatari delle risorsedi cui alla presente legge assegnate dalla Regioneinviano alla Giunta regionale, entro il 28 febbraio diogni anno, un’unica attestazione, redatta sulla base diun modulo predisposto dalla Giunta regionale e con-tenente l’indicazione dell’ammontare delle spese so-stenute con i fondi assegnati nell’esercizio finanziarioprecedente, della destinazione specifica delle predettespese e delle risultanze del monitoraggio della qualitàerogata relativamente all’anno precedente. La man-cata o incompleta presentazione di tale attestazionecomporta la sospensione dell’erogazione da parte del-la Regione della quota a saldo dei fondi previsti perl’esercizio finanziario cui l’attestazione medesima fariferimento.

2. In qualsiasi momento il Presidente della Giunta re-gionale può acquisire ulteriori informazioni, disporreverifiche e controlli presso gli enti destinatari dellefunzioni per accertare l’andamento della gestione inordine alle stesse.”

Note all’art. 7, commi 44 e 45

Il testo vigente degli articoli 4 e 9 della l.r. 25 maggio1999, n. 13 (Disciplina regionale della difesa del suo-lo), così come modificato dalla legge regionale soprapubblicata, è il seguente:

“Art. 4 (Comitato istituzionale) - 1. Per l’unica Auto-rità di bacino di rilievo regionale, la Giunta regiona-

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le svolge le funzioni di Comitato istituzionale.

2. Il Comitato istituzionale è presieduto dal Presidentedella Giunta regionale o dall’Assessore regionale dalui delegato. All’insediamento dei Comitato istituzio-nale si provvede con decreto dei Presidente della Re-gione entro trenta giorni dalla data di entrata in vigoredella presente legge.

3. Alle sedute del Comitato istituzionale partecipa ilSegretario generale dell’Autorità di bacino con votoconsultivo.

4. Il Comitato istituzionale svolge le seguenti attivi-tà:

a) definisce criteri, metodi, tempi e modalità per l’ela-borazione del piano dei bacini di rilievo regionale,in conformità agli indirizzi di cui all’art. 4 dellalegge n. 183 del 1989 eventualmente prevedendoarticolazioni in piani riferiti a sub - bacini o ad am-biti omogenei comprendenti più bacini idrografi-ci;

b) stabilisce i criteri e le direttive per l’organizzazioneed il funzionamento dei servizio di polizia idrau-lica e di quello per la manutenzione delle opere,nonché per l’organizzazione del servizio di prontointervento idraulico e dei servizi di piena;

c) adotta i piani di bacino e li trasmette per l’appro-vazione al Consiglio regionale;

d) approva i programmi triennali di intervento;

e) approva il bilancio idrico e le misure per la piani-ficazione dell’economia idrica, al fine di assicura-re l’equilibrio fra le disponibilità della risorsa re-peribile ed i fabbisogni per i diversi usi, nonché ilminimo deflusso costante vitale ai sensi della leg-ge n. 36 del 1994;

f) stabilisce i criteri e le direttive per il rilascio deiprovvedimenti, di autorizzazioni e di concessioniin materia di conservazione e difesa del suolo, deiterritorio, di tutela ed uso delle acque nei baciniidrografici di rilievo regionale

g) valuta le proposte formulate dal Comitato tecnicoregionale per la difesa del suolo;

h) approva e trasmette al Consiglio regionale la rela-zione annuale sull’uso dei suolo, sulle condizionidell’assetto idrogeologico del territorio e sullo sta-to di attuazione del programma triennale in corso;

i) promuove forme di coordinamento e collaborazionetra i soggetti pubblici e privati operanti nelle ma-terie di cui alla presente legge;

l) coordina le attività e le competenze tra le ammini-strazioni statali, regionali e degli enti locali;

m) predispone, per l’approvazione del Consiglio re-gionale in pendenza del l’approvazione dei pianidi bacino di rilievo regionale, i relativi schemi pre-visionali e programmatici di cui all’art. 31, comma3, della legge n. 183 del 1989, su proposta del Co-

mitato tecnico regionale per la difesa del suolo;

n) approva il programma degli interventi triennali dibonifica montana e quelli di bonifica integrate.

5. Le determinazioni del Comitato istituzionale sonoassunte a maggioranza dei presenti; in caso di paritàdei voti prevale il voto del Presidente.”

“Art. 9 (Rete regionale di rilevamento) - 1. La Regio-ne gestisce e coordina, avvalendosi dell’Agenzia re-gionale per la protezione ambientale delle Marche aisensi della l.r. 2 settembre 1997, n. 60, una rete regio-nale di rilevamento e sorveglianza ai fini della difesadel suolo, definendo con gli altri servizi regionali in-teressati, con le amministrazioni statali, con i servizidelle Regioni confinanti e con gli altri soggetti pub-blici e privati operanti nel settore, le integrazioni ed icoordinamenti necessari.2. La Regione, i comuni, le Comunità montane (…)operano secondo criteri e metodi di collaborazione esono tenuti a comunicarsi informazioni, dati statisticie ogni altro elemento utile allo svolgimento dei rispet-tivi compiti, anche attraverso la costituzione di siste-mi informativi comuni ai sensi dell’art. 20 della l.r. n.60 del 1997.3. Ai sensi dell’art. 1, comma 3, del d.l. 11 giugno1998, n. 180, convertito in legge 3 agosto 1998, n.267, la Regione acquisisce, senza oneri ed in formariproducibile, ogni informazione utile presso tutte leamministrazioni pubbliche, le università e gli istitutidi ricerca.”

Nota all’art. 7, comma 46

Il testo vigente dell’articolo 8 della l.r. 11 dicembre2001, n. 32 (Sistema regionale di protezione civile),così come modificato dalla legge regionale sopra pub-blicata, è il seguente:“Art. 8 (Rilevazione sistematica dei danni) - 1. LaGiunta regionale provvede alla delimitazione degliambiti territoriali danneggiati entro trenta giorni dalverificarsi di una situazione di emergenza.2. Qualora il territorio sul quale si sono verificati idanni sia circoscritto ad un singolo Comune, alla de-limitazione degli ambiti territoriali provvede il Co-mune stesso.3. Nel caso di eventi calamitosi che producano dannidi notevole vastità ed entità, i Comuni, (…) sulla basedegli indirizzi regionali, in collaborazione con lestrutture regionali competenti in materia, procedonoalla rilevazione sistematica dei danni intervenuti.”

Nota all’art. 7, commi da 48 a 52 e comma 69, lett.l)

Il testo vigente degli articoli 7, 12, 24 e 29 della l.r. 3giugno 2003, n. 11 (Norme per l’incremento e la tu-

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tela della fauna ittica e disciplina della pesca nelle ac-que interne), così come modificato dalla legge regio-nale sopra pubblicata, è il seguente:“Art. 7 (Carta ittica) - 1. Ai fini della tutela e dell’in-cremento del patrimonio ittico, la Giunta regionale(…) approva, entro un anno dalla data di entrata in vi-gore della presente legge, la carta ittica regionale.2. La carta ittica regionale contiene:a) l’individuazione in scala 1:25.000 dei corpi idrici

e delle acque esistenti nell’àmbito regionale, conindicazione della loro lunghezza, larghezza e por-tata d’acqua;

b) il censimento delle concessioni idriche, compresequelle relative al sub-alveo dei corsi d’acqua;

c) le indicazioni relative allo stato di purezza biolo-gica e chimico-fisica delle acque, con riguardo alleattività maggiormente inquinanti;

d) le indicazioni circa la vocazione ittiogenica delleacque, in base alle caratteristiche chimico-fisichee biologiche attuali e potenziali, e la consistenzadella fauna ittica;

e) le indicazioni sulle specie ittiche presenti;

f) l’individuazione degli interventi atti ad incremen-tare la produttività;

g) l’individuazione dei siti idonei alla realizzazioned’incubatoi di vallata.

3. (comma abrogato)”“Art. 12 (Controlli sanitari) - 1. Il materiale ittico pro-veniente da allevamenti e destinato ad essere immessonei corpi idrici è accompagnato dalla seguente docu-mentazione:

a) certificato sanitario, rilasciato dall’azienda sanitarialocale del luogo d’immissione, al fine di prevenirela diffusione di malattie infettive;

b) dichiarazione degli allevamenti di provenienza dinon utilizzo di sistemi di sterilizzazione o di trat-tamento ormonale degli avannotti.

2. Il pesce e gli animali acquatici rinvenuti morti o instato fisico anormale nei corpi idrici debbono essereconsegnati per gli accertamenti del caso alla struttu-ra competente dell’Azienda sanitaria unica regio-nale (ASUR).3. In caso di epizoozia, l’ASUR dispone il compimen-to degli interventi tecnici necessari al fine della sal-vaguardia del patrimonio ittico, dandone immediatacomunicazione alla Regione ed informando la Com-missione di cui all’articolo 4.”

“Art. 24 (Calendario regionale di pesca) - 1. Entro il15 dicembre di ogni anno, la Giunta regionale, sentite(…) le associazioni piscatorie di cui all’articolo 5, sta-bilisce il calendario regionale di pesca per l’anno suc-cessivo. (…).2. Il calendario regionale di pesca disciplina gli at-trezzi, le esche ed i sistemi di pesca; le dimensioni

minime di cattura, i periodi e gli orari di divieto di pe-sca ed il numero di capi prelevabili in relazione allediverse specie ittiche; le modalità da osservare nel-l’esercizio della pesca e la disciplina delle attività dipesca specifiche.”

“Art. 29 (Sanzioni) - 1. Ferme restando le sanzionipreviste per la violazione di norme tributarie, in casodi violazione delle disposizioni contenute nella pre-sente legge si applicano le seguenti sanzioni, cumu-labili con le eventuali sanzioni penali:

a) sanzione amministrativa da 100,00 euro a 300,00euro e sospensione della licenza di pesca per unanno, per chi esercita la pesca in zone di ripopo-lamento a vocazione riproduttiva;

b) sanzione amministrativa da 200,00 euro a 600,00euro e sospensione della licenza di pesca per dueanni, per chi esercita la pesca in zone di protezio-ne;

c) sanzione amministrativa da 250,00 euro a 750,00euro per chi immette nelle acque interne specie it-tiche estranee alla fauna locale; se la violazione ènuovamente commessa entro tre anni dalla datadella prima infrazione, sanzione amministrativa da500,00 euro a 1.500,00 euro; qualora la violazioneriguardi la specie siluro (Silurus glanis), gli im-porti sono raddoppiati;

d) sanzione amministrativa da 100,00 euro a 300,00euro e sospensione della licenza di pesca per unanno, per chi viola disposizioni a tutela degli equi-libri biologici, emanate ai sensi dell’articolo 13;

e) sanzione amministrativa da 250,00 euro a 750,00euro e sospensione della licenza di pesca per cin-que anni, per chi esercita la pesca prosciugando,deviando o ingombrando corsi d’acqua e bacini,ovvero smuovendone le acque sul fondo;

f) sanzione amministrativa da 100,00 euro a 300,00euro per chi esercita la pesca nei tratti dei corsid’acqua e nei bacini posti in secca totale o parzia-le; se la violazione è nuovamente commessa entrotre anni dalla data della prima infrazione, sanzioneamministrativa da 200,00 euro a 600,00 euro;

g) sanzione amministrativa da 1.000,00 euro a3.000,00 euro per chi estrae materiali inerti nellezone di ripopolamento a vocazione riproduttiva enelle zone di protezione; se la violazione è nuova-mente commessa entro tre anni dalla data dellaprima infrazione, sanzione amministrativa da2.000,00 euro a 6.000,00 euro;

h) sanzione amministrativa da 100,00 euro a 300,00euro per chi esercita la pesca senza licenza, ovverocon licenza scaduta, o, pur avendo conseguito lalicenza, ne è momentaneamente sprovvisto e nonla esibisce alla Regione entro quindici giorni; sela violazione è nuovamente commessa, sanzioneamministrativa da 200,00 euro a 600,00 euro e so-

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spensione della licenza di pesca o esclusione dalrilascio della stessa, per tre anni;

i) sanzione amministrativa da 100,00 euro a 300,00euro per chi viola disposizioni in materia di pescacontrollata emanate ai sensi dell’articolo 25, com-ma 1; per ogni esemplare catturato in eccedenzarispetto a quanto consentito, sanzione amministra-tiva nella misura fissa di 20,00 euro;

l) sanzione amministrativa da 50,00 euro a 150,00 eu-ro per chi esercita la pesca senza essere munito deltesserino regionale previsto dall’articolo 25, com-ma 2;

m) sanzione amministrativa da 500,00 euro a1.500,00 euro per chi organizza attività di pesca apagamento senza l’autorizzazione prevista dall’ar-ticolo 26, comma 2;

n) sanzione amministrativa da 250,00 euro a 750,00euro per il titolare di struttura autorizzata di pescaa pagamento, nel caso d’inosservanza delle pre-scrizioni contenute nel relativo provvedimento au-torizzativo;

o) sanzione amministrativa da 150,00 euro a 450,00euro per il soggetto organizzatore di attività ago-nistiche, nel caso d’inosservanza delle disposizio-ni contenute nel relativo provvedimento autoriz-zativo;

p) sanzione amministrativa da 50,00 euro a 150,00euro per chi abbandona esche e pesci lungo i corsid’acqua, bacini e relativi argini;

q) sanzione amministrativa da 150,00 euro a 450,00euro per chi abbandona rifiuti lungo i corsi d’ac-qua e bacini o li immette nelle acque; se la viola-zione è nuovamente commessa entro tre anni dalladata della prima infrazione, sanzione amministra-tiva da 308,00 euro a 924,00 euro;

r) sanzione amministrativa da 250,00 euro a 750,00euro e sospensione della licenza di pesca, o esclu-sione dal rilascio della stessa, per cinque anni, neiconfronti di chi esercita la pesca con attrezzi nonconsentiti, con materiali esplodenti, con l’impiegodella corrente elettrica, ovvero immettendo nelleacque materiale atto ad intorpidire o uccidere lafauna ittica o altri animali acquatici; si applica,inoltre, la sanzione da 50,00 euro a 150,00 europer chi raccoglie fauna ittica o altri animali acqua-tici intorpiditi o uccisi con l’uso di tali sistemi;

s) sanzione amministrativa da 150,00 euro a 450,00euro per chi esercita la pesca con le mani, la pescaa strappo, la pesca subacquea, la pesca e la pastu-razione con sangue, ovvero con sostanze conte-nenti sangue;

t) sanzione amministrativa da 50,00 euro a 150,00 eu-ro per chi asporta pesce in vivo da strutture auto-rizzate di pesca a pagamento.

t bis) sanzione amministrativa da 25,00 euro a 50,00

euro per chi non riconsegna il tesserino entro iltermine previsto all’articolo 25, comma 3.

2. La violazione degli obblighi posti a fini di conser-vazione della fauna ittica e dell’ambiente, di cui agliarticoli 13, 14, 16 e 17, comma 2, è punita con la san-zione amministrativa da 2.000,00 euro a 6.000,00 eu-ro; se la violazione è nuovamente commessa entro treanni dalla data della prima infrazione, sanzione am-ministrativa da 4.000,00 euro a 12.000,00 euro;3. Per la violazione degli altri obblighi previsti dallapresente legge e non contemplati nei commi 1 e 2, siapplica la sanzione amministrativa da 50,00 euro a150,00 euro.4. La Provincia esercita i poteri di sospensione oesclusione dal rilascio della licenza di pesca nei casiprevisti dalla presente legge, con le modalità previstedalla l.r. 10 agosto 1998, n. 33 (Disciplina generale edelega per l’applicazione delle sanzioni amministra-tive di competenza regionale) e successive modifica-zioni.5. Nel caso previsto al comma 1, lettera r), gli stru-menti di pesca non consentiti sono assoggettati a con-fisca e demolizione. Il pescato viene confiscato e de-voluto ad enti di assistenza.6. Le funzioni inerenti l’irrogazione delle sanzioni dicui alla presente legge sono esercitate dalle province,che riscuotono i relativi proventi. Per quanto non pre-visto dalla presente legge, si applicano le disposizionidi cui alla l.r. n. 33/1998.”

Nota all’art. 7, commi 53 e 69, lett. m)

Il testo vigente dell’articolo 7 della l.r. 16 dicembre2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle po-litiche abitative), così come modificato dalla legge re-gionale sopra pubblicata, è il seguente:“Art. 7 (Programmi provinciali) - 1. Entro centottantagiorni dall’approvazione del piano regionale di cui al-l’articolo 5, la Giunta regionale approva il program-ma di attuazione degli interventi contenente la desti-nazione dei finanziamenti per ambito comunale, l’in-dividuazione dei soggetti pubblici attuatori degli in-terventi di edilizia sovvenzionata e l’individuazionedegli interventi di riqualificazione urbana.2. La localizzazione degli interventi tiene conto deifabbisogni rilevati, della necessità di riequilibrio ter-ritoriale a favore delle aree interne e della qualità delleproposte attuative dei Comuni.3. (comma abrogato)4. Nell’ambito del programma di cui al comma 1, iComuni, per gli interventi di cui agli articoli 11, 13 e14, individuano i soggetti attuatori mediante proce-dure ad evidenza pubblica.5. Gli interventi vengono attivati in relazione alle ri-sorse assegnate annualmente dalla Regione.”

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Nota all’art. 7, commi da 54 a 57

Il testo vigente degli articoli 14, 53 e 54 della l.r. 11luglio 2006, n. 9 (Testo unico delle norme regionaliin materia di turismo), così come modificato dalla leg-ge regionale sopra pubblicata, è il seguente:“Art. 14 (Segnalazione certificata di inizio attività) -1. Chiunque intenda esercitare una delle attività ricet-tive di cui al presente capo presenta al Comune nelcui territorio insistono le strutture e gli immobili dadestinare alle attività ricettive suddette, tramite losportello unico per le attività produttive (SUAP) oveesistente, la segnalazione certificata di inizio attività(SCIA) di cui all’articolo 19 della legge 7 agosto1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimen-to amministrativo e di diritto di accesso ai documentiamministrativi). L’esercizio di tali attività è subordi-nato, oltre al possesso dei requisiti previsti dalla nor-mativa statale in materia di pubblica sicurezza, al-l’iscrizione nel registro delle imprese di cui alla legge29 dicembre 1993, n. 580 (Riordinamento delle ca-mere di commercio, industria, artigianato e agricol-tura), nonché, in caso di somministrazione di pasti ebevande, alla notifica sanitaria prevista per le impresealimentari e al possesso dei requisiti di accesso e diesercizio delle attività commerciali previsti dall’arti-colo 71 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59(Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa aiservizi nel mercato interno).2. La variazione della denominazione delle strutturericettive indicata nella SCIA è soggetta all’obbligo dicomunicazione al Comune competente. In ambito co-munale sono vietate omonimie fra gli esercizi e indi-cazioni atte a creare incertezze sulla natura e sullaclassificazione degli stessi.3. Le strutture ricettive gravate da vincolo di destina-zione previsto da leggi statali o regionali di incenti-vazione della ricettività, qualora il Comune ne rico-nosca l’opportunità ai fini turistici e nel rispetto dellespecifiche destinazioni urbanistiche delle aree inte-ressate, possono essere riconvertite da una tipologiaall’altra fra quelle previste, fermo restando il vincolosuddetto.4. Entro quindici giorni dalla presentazione, il Comu-ne invia (…) alla Regione, prioritariamente con mo-dalità telematica, la comunicazione relativa alla SCIApervenuta con indicazione delle attrezzature, dei ser-vizi e dei prezzi praticati, nonché la comunicazionerelativa alle sospensioni e delle cessazioni e comunicaaltresì il cambio di titolarità, di gestione e di denomi-nazione della struttura ricettiva.5. Il Comune trasmette alla Regione (…), entro il 31gennaio di ogni anno, gli elenchi aggiornati dellestrutture ricettive in attività.”“Art. 53 (Elenchi professionali provinciali) - 1. LaProvincia cura la tenuta e l’aggiornamento annuale,

nonché la relativa pubblicazione nel Bollettino Uffi-ciale della Regione, degli elenchi degli abilitati, in cuivengono specificati la professione e le lingue straniereconosciute, nonché la data dell’eventuale denuncia diinizio attività di cui all’articolo 54.

2. Ai fini dell’aggiornamento degli elenchi, i Comunitrasmettono alla Provincia l’elenco dei soggetti iscrittiche hanno comunicato, entro il 31 gennaio di ogni an-no, l’effettivo esercizio dell’attività ai sensi dell’arti-colo 54, comma 1.

3. La cancellazione dagli elenchi è disposta per de-cesso o in caso di reiterata applicazione delle sanzioniamministrative di cui all’articolo 57, oltre che a se-guito di esplicita richiesta del professionista.

4. I Comuni (…) e la Regione assicurano la massimavisibilità degli elenchi professionali sui rispettivi sitiweb.”

“Art. 54 (Denuncia di inizio attività e tariffe) - 1.L’esercizio delle professioni turistiche di cui al pre-sente titolo è subordinato ad una comunicazione, dapresentare al Comune nel quale il soggetto risiede ointende stabilire il proprio domicilio. Deve essere co-municata altresì al Comune la cessazione dell’attivi-tà.

2. Ai fini di informazione turistica le associazioni dicategoria comunicano, entro il 1° ottobre di ogni an-no, alla Regione (…), le tariffe che si intendono pra-ticare l’anno successivo.”

Nota all’art. 7, comma 58

Il testo vigente dell’articolo 2 della l.r. 16 luglio 2007,n. 8 (Disciplina delle deroghe previste dalla direttiva79/409/CEE del 2 aprile 1979 e dell’articolo 19-bisdella legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per laprotezione della fauna selvatica omeoterma e per ilprelievo venatorio” e modifica alla legge regionale 5gennaio 1995, n. 7 “Norme per la protezione dellafauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambien-tale e disciplina dell’attività venatoria”), così comemodificato dalal legge regionale sopra pubblicata, èil seguente:

“Art. 2 (Deroghe) - 1. Le deroghe di cui all’articolo1 sono provvedimenti di carattere eccezionale adottatiin base all’accertata sussistenza delle condizioni sta-bilite dall’articolo 9, n. 1, della direttiva 79/409/CEE.

2. Le deroghe devono indicare:

a) le specie che formano oggetto del prelievo venato-rio in deroga;

b) i mezzi, gli impianti e i metodi di cattura o di ucci-sione autorizzati;

c) le condizioni di rischio e le circostanze di tempo edi luogo del prelievo;

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d) il numero dei capi giornalmente e complessiva-mente prelevabili;

e) i soggetti abilitati ad effettuare il prelievo;

f) i controlli e le forme di vigilanza, affidate ai sog-getti di cui all’articolo 36 della legge regionale 5gennaio 1995, n. 7 (Norme per la protezione dellafauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio am-bientale e disciplina dell’attività venatoria).

2 bis. Al fine dell’applicazione della lettera c) delcomma 2 è comunque consentito il prelievo in derogaallo storno (Sturnus vulgaris) praticato in prossimitàdi nuclei vegetazionali produttivi sparsi, a tutela dellaspecificità delle coltivazioni regionali.

3. La Giunta regionale adotta i provvedimenti di de-roga sentito l’Istituto nazionale per la fauna selvatica(INFS) o gli analoghi istituti istituiti a livello regio-nale ove riconosciuti, nonché gli ambiti territoriali dicaccia (ATC) di cui all’articolo 15 della l.r. n. 7/1995.

4. I provvedimenti in deroga di cui al comma 3 devo-no:

a) essere adeguatamente e sufficientemente motivatiin relazione a casi specifici e indicare il relativoperiodo di vigenza;

b) essere limitati alle ipotesi in cui non vi siano altresoluzioni soddisfacenti;

c) specificare, nel caso di gravi e ricorrenti danni allecolture agricole, quelle danneggiate da ogni sin-gola specie e l’importo dei danni accertati nell’an-no precedente, la localizzazione dei danni e i pe-riodi di concentrazione dei medesimi;

d) garantire che il prelievo di una determinata speciesia basato su indici precisi, tenuto conto del livellodella popolazione della specie considerata, deisuoi tassi di riproduzione e di mortalità annui;

e) garantire che il prelievo non sia effettuato in periodidi protezione delle specie, con particolare riguardoal periodo di nidificazione e alle fasi di riprodu-zione e di dipendenza.

5. Non possono essere oggetto di prelievo in derogale specie per le quali sia stata accertata una grave di-minuzione della consistenza numerica.

6. La Giunta regionale, su richiesta dell’INFS o ana-loghi istituti riconosciuti a livello regionale, può so-spendere il prelievo qualora si verifichino, durante ilperiodo di applicazione, le condizioni di cui al comma5.”

Nota all’art. 7, comma 59

Il testo vigente dell’articolo 10 della l.r. 26 maggio2009, n. 12 (Sanzioni in materia di trasporto pubblicolocale), così come modificato dalla legge regionalesopra pubblicata, è il seguente:

“Art. 10 (Comunicazioni sull’attività di accertamen-to) - 1. Le imprese esercenti il servizio di autotraspor-to pubblico trasmettono alla Regione e ai Comuni,entro il 31 marzo di ogni anno, le risultanze degli ac-certamenti compiuti nell’anno precedente, nonché ilrapporto, espresso in valore percentuale, fra i controllieffettuati sugli automezzi di trasporto e i chilometrieffettivamente percorsi.

2. Le imprese esercenti i servizi ferroviari regionalitrasmettono alla Regione, entro il 31 marzo di ognianno, le risultanze degli accertamenti compiuti nel-l’anno precedente, nonché il rapporto, espresso in va-lore percentuale, fra i controlli effettuati sui treni e lesanzioni irrogate.

3. Le imprese esercenti i servizi di trasporto pubblicodi cui ai commi 1 e 2 forniscono, su richiesta deglienti territoriali competenti, tutte le altre informazionisullo svolgimento delle funzioni di accertamento delleirregolarità dei titoli di viaggio per le linee di rispet-tiva competenza.”

Nota all’art. 7, commi da 60 a 63

Il testo vigente degli articoli 5, 17 e 23 della l.r. 9 feb-braio 2010, n. 4 (Norme in materia di beni e attivitàculturali), così come modificato dalla legge regionalesopra pubblicata, è il seguente:

“Art. 5 (Funzioni degli enti locali) - 1. Gli enti localiprovvedono alla conservazione, valorizzazione deibeni e dei siti di cui hanno la titolarità o la disponibi-lità in base alla normativa vigente e incentivano, an-che in forma integrata, le attività e i servizi degli isti-tuti e dei luoghi della cultura situati nel proprio terri-torio.

2. Le Province, in particolare:

a) promuovono e realizzano progetti di interesse lo-cale di cui al comma 3 dell’articolo 11, nonchépartecipano con attività di coordinamento e soste-gno alla loro formazione;

b) individuano i progetti di interesse locale trasmessidai Comuni da ammettere a finanziamento e, sullabase dei criteri e delle modalità fissate nel pianoregionale di cui all’articolo 7, erogano i relativicontributi (…).

3. I Comuni, in particolare:

a) curano la progettazione e l’attuazione dei progettidi cui al comma 3 dell’articolo 11 di loro iniziati-va;

b) coordinano i progetti di cui al comma 3 dell’arti-colo 11 presentati da altri soggetti pubblici e dasoggetti privati;

c) individuano e trasmettono alla Regione i progettidi cui alle lettere a) e b), secondo criteri e modalitàfissati dal piano regionale di cui all’articolo 7.”

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“Art. 17 (Sistema bibliotecario) - 1. Fermo restandoquanto previsto al comma 2 dell’articolo 16, la Re-gione, in particolare:

a) assicura la realizzazione di una rete integrata distrutture e servizi bibliotecari;

b) promuove lo sviluppo del Sistema bibliotecario na-zionale (SBN) nel territorio regionale sostenendol’adesione di nuove biblioteche e l’implementa-zione di nuovi servizi;

c) definisce i criteri per coordinare l’informazione bi-bliografica con particolare riguardo alle proceduredi catalogazione, (…) i sistemi bibliotecari, archi-vistici e informativi, le università, le altre Regionie gli istituti centrali del Ministero per i beni e leattività culturali.”

“Art. 23 (Fondo unico per i beni e le attività culturali)- 1. È istituito, a decorrere dall’anno 2011, il fondounico per i beni e le attività culturali finalizzato agliinterventi di cui alla presente legge.

2. Il fondo è alimentato dalle risorse comunitarie, sta-tali e regionali destinate al settore, nonché da even-tuali risorse conferite alla Regione da altre istituzionio enti pubblici e privati.

2 bis. Per ottimizzare l’impiego delle risorse previstedal fondo, la Giunta regionale disciplina con appositadeliberazione i criteri e le modalità per la verifica del-le voci di spesa destinate al finanziamento dei beni edelle attività culturali nei piani e programmi dei varisettori di competenza della Regione in rapporto al pia-no e al programma di cui agli articoli 7 e 8, anche alfine del riutilizzo delle eventuali economie riscontra-te. I dati necessari per tale verifica, forniti dalle strut-ture regionali (…) confluiscono nel sistema informa-tivo di cui all’articolo 20.

3. Le modalità di riparto del fondo sono stabilite dalprogramma operativo di cui all’articolo 8, nel rispettodelle disposizioni del piano di cui all’articolo 7.”

Nota all’art. 7, comma 64

Il testo vigente dell’articolo 13 della l.r. 23 novembre2011, n. 22 (Norme in materia di riqualificazione ur-bana sostenibile e assetto idrogeologico e modifichealla l.r. 5 agosto 1992, n. 34 “Norme in materia urba-nistica, paesaggistica e di assetto del territorio” e allal.r. 8 ottobre 2009, n. 22 “Interventi della regione peril riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiarela crisi economica, difendere l’occupazione, miglio-rare la sicurezza degli edifici e promuovere tecnichedi edilizia sostenibile”), così come modificato dallalegge regionale sopra pubblicata, è il seguente:

“Art. 13 (Norme transitorie e finali) - 1.  Il regola-mento di cui all’articolo 9 è approvato entro tre mesidalla data di entrata in vigore della presente legge.

2. La deliberazione di cui all’articolo 10, comma 4, èapprovata entro tre mesi dalla data di entrata in vigoredella presente legge.

3. Fino all’approvazione della deliberazione di cuiall’articolo 10, comma 4, le amministrazioni compe-tenti:

a) in ordine alla verifica di cui all’articolo 10, comma2, applicano quanto previsto dall’Allegato A (In-dirizzi d’uso del territorio per la salvaguardia daifenomeni di esondazione) alle Norme di Attuazio-ne del Piano stralcio di bacino per l’Assetto Idro-geologico dei bacini di rilievo regionale (PAI), ap-provato con Delib.C.R. 21 gennaio 2004, n. 116 ;

b) per le finalità di cui all’articolo 10 , comma 3, di-spongono la realizzazione di invasi di laminazio-ne-raccolta delle acque meteoriche dalle superficiimpermeabilizzate per una capacità pari ad almeno350 metri cubi per ogni ettaro di superficie imper-meabilizzata.

4. La verifica di compatibilità idraulica di cui all’ar-ticolo 10 e le disposizioni di cui al comma 3 del pre-sente articolo si applicano agli strumenti di pianifica-zione del territorio e loro varianti adottati successiva-mente alla data di entrata in vigore della presente leg-ge.

5. L’Autorità di bacino regionale può emanare di-sposizioni atte a razionalizzare quanto previstodall’articolo 19 delle Norme di Attuazione del PAIregionale, in particolare a riguardo dei termini perl’aggiornamento delle aree di rischio. 6. L’incremento di cui all’articolo 3, comma 4, letteraa), e all’articolo 5, comma 3, della presente legge nonsi sommano a quelli previsti dalla l.r. n. 22/2009, non-ché a quelli previsti dalla l.r. 17 giugno 2008, n. 14(Norme per l’edilizia sostenibile) e da altre disposi-zioni di legge vigenti.

7. Alle disposizioni di cui al comma 5 dell’ articolo 3si applicano le condizioni ed i termini di cui alla l.r.n. 22/2009, così come modificata dalla presente legge.

8. Le disposizioni di cui all’articolo 6 della l.r. n.22/2009 si applicano alle istanze presentate entro il31 dicembre 2013.

9. I criteri di perequazione e compensazione di cuiagli articoli 6, 7 e 8 possono essere stabiliti anche neiPRG.”

Nota all’art. 7, commi 65 e 66

Il testo vigente dell’articolo 2 della l.r. 12 novembre2012, n. 31 (Norme in materia di gestione dei corsid’acqua), così come modificato dalla legge regionalesopra pubblicata, è il seguente:

“Art. 2 (Progetti generali di gestione dei corsi d’ac-qua) - 1.  Le Province (…) approvano appositi pro-

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getti generali di gestione dei corsi d’acqua, da svilup-pare per ciascuna unità omogenea come definita aisensi del comma 3 del presente articolo.

2. I progetti generali di gestione individuano le mo-dalità operative puntuali cui attenersi nelle attività dimanutenzione, di tutela dell’ecosistema fluviale e lespecifiche attività di controllo e di polizia idraulica.

3. Nel rispetto della normativa statale e regionale inmateria, al fine di omogeneizzare le iniziative neces-sarie al presidio e alla gestione degli ambienti fluvialinel territorio della Regione, l’Assemblea legislativa,su proposta della Giunta regionale, approva le lineeguida per l’elaborazione dei progetti generali di ge-stione di cui al comma 1, definendo criteri, modalitàe procedure per:

a) l’individuazione dell’unità omogenea da assogget-tare a progetto generale di gestione, sulla base del-le caratteristiche geomorfologiche e idrogeologi-che del bacino idrografico;

b) gli interventi di tipo selvicolturale, redatti per ogniunità omogenea di cui alla lettera a), volti alla ge-stione delle formazioni riparie nel breve e medioperiodo con l’obiettivo di mantenere e favorireuna vegetazione riparia specializzata, favorendonela variazione in funzione delle caratteristichedell’alveo. Tra gli interventi rientrano anche il ta-glio di vegetazione entro l’alveo e la gestione sel-vicolturale della vegetazione arborea presente sul-le sponde, nelle aree golenali e in prossimità del-l’alveo;

c) la manutenzione ed il ripristino delle opere idrau-liche longitudinali e trasversali e dei presidi idrau-lici comunque denominati, ivi comprese quelle re-lative a opere in concessione;

d) la manutenzione delle altre opere in concessione;

e) la manutenzione delle sponde naturali;

f) (lettera abrogata dall’art. 2, comma 1, della l.r. 16dicembre 2013, n. 48)

g) (lettera abrogata dall’art. 2, comma 1, della l.r. 16dicembre 2013, n. 48)

h) la valorizzazione del materiale litoide e della massalegnosa residuale provenienti dalla manutenzione;

i) l’espletamento delle attività di controllo e di poliziaidraulica;

l) l’approvazione dei progetti generali di gestione.

4. La Giunta regionale promuove la stipulazione diintese con il Corpo forestale dello Stato per l’espleta-mento dei controlli di cui alla lettera i) del comma 3.

5. La Giunta regionale promuove, altresì, la valoriz-zazione delle risorse conoscitive esistenti sul territo-rio, favorendo forme di collaborazione e di coordina-mento tra Province, Università e operatori professio-nali.

6. I progetti di manutenzione ordinaria e straordinariadei corsi d’acqua, redatti in attuazione dei progetti ge-nerali di gestione, sono approvati dalla Provinciacompetente (…) e devono contenere un adeguato stu-dio di fattibilità finanziaria, nel rispetto delle indica-zioni dell’articolo 20 (Aree demaniali), comma 5, del-le Norme tecniche di attuazione del vigente Pianostralcio di bacino per l’Assetto Idrogeologico dei ba-cini di rilievo regionale (PAI).

7. L’utilizzo delle formazioni ripariali radicanti neldemanio fluviale è autorizzato dalla Provincia com-petente (…). Le modalità di utilizzo sono individuatenelle linee guida di cui al comma 3, che individuanoforme di promozione del ruolo attivo dell’operatoreagricolo.

8. Previa stipulazione dell’intesa di cui al comma 4,e per le finalità di cui al comma 7, lo studio di fattibi-lità finanziaria di cui al comma 6 definisce l’entitàpercentuale, sul totale movimentato in alveo per lamanutenzione, del materiale litoide e della massa le-gnosa residuale assoggettabili a valorizzazione, nelrispetto delle funzioni ecosistemiche connesse al cor-so d’acqua.

9. Gli interventi di sfangamento degli invasi artificialida realizzarsi ai sensi dell’articolo 114 del d.lgs. 3aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale),approvati dall’Autorità idraulica, possono prevederela valorizzazione del materiale di dragaggio.”

Nota all’art. 7, commi 67, 68 e 69, lett. q)

Il testo vigente degli articoli 6 e 8 della l.r. 22 aprile2013, n. 6 (Disposizioni urgenti in materia di traspor-to pubblico regionale e locale), così come modificatodalla legge regionale sopra pubblicata, è il seguente:

“Art. 6 (Affidamento dei servizi automobilistici di tra-sporto pubblico regionale e locale) - 1.  Entro novantagiorni dalla data di trasmissione del Programma di cuiall’articolo 3, comma 1, le Province, nel rispetto degliatti di cui alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 4,avviano le procedure di affidamento del servizio au-tomobilistico di trasporto pubblico regionale e locale,congiuntamente per i servizi urbani ed extraurbani,negli ambiti territoriali ottimali, mediante pubblica-zione dei bandi di gara.

2. Il contratto di servizio di trasporto pubblico è sti-pulato dalla Provincia (…).

3. Nel rispetto della normativa europea e statale, ladurata massima dei contratti è fissata fino a nove anniper i servizi automobilistici e fino a dieci anni per iservizi ferroviari.

3 bis. (comma abrogato)”

“Art. 8 (Norme finali) - 1.  Ai sensi dell’articolo 22della legge regionale 24 dicembre 1998, n. 45 (Norme

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per il riordino del trasporto pubblico regionale e lo-cale nelle Marche), la Regione (…) e i Comuni di cuiall’articolo 3, comma 1, esercitano il controllo sullacorretta esecuzione dei contratti di servizio di traspor-to pubblico regionale e locale mediante verifiche pe-riodiche sulla qualità del servizio erogato, secondoquanto previsto dal contratto di servizio.

2. Dalla data di entrata in vigore della presente leggeo degli atti in essa previsti cessano di avere applica-zione le disposizioni legislative regionali con essi ri-spettivamente incompatibili.”

Nota all’art. 7, comma 69, lett. a)

Per il testo vigente degli articoli 7 e 8 della l.r. 26 mar-zo 1990, n. 16 (Ordinamento del sistema regionale diformazione professionale), così come modificato dal-la legge regionale sopra pubblicata, vedi nella nota al-l’art. 7, commi da 1 a 4 e comma 69, lettera a).

Nota all’art. 7, comma 69, lett. b)

Per il testo vigente degli articoli della l.r. 5 gennaio1995, n. 7 (Norme per la protezione della fauna sel-vatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e di-sciplina dell’attività venatoria), vedi nel testo vigentedella legge medesima coordinato con le modifiche eintegrazioni apportate con la legge regionale soprapubblicata che sono stampate in neretto.

Note all’art. 7, comma 69, lett. c)

- Il testo vigente dell’articolo 1 della l.r. 18 gennaio1996, n. 2 (Delega alle province delle funzioni am-ministrative relative alle attività formative cofinan-ziate dall’Unione Europea), così come modificato dal-la legge regionale sopra pubblicata, è il seguente:

“Art. 1 (Delega) - 1. Fermo restando quanto previstodalla l.r. 26 marzo 1990, n. 16 e dalla l.r. 28 marzo1990, n. 18 è delegata alle Province, salvo quanto pre-visto dagli articoli 3 e 4, la competenza ad approvare,gestire e controllare l’attuazione dei progetti formativicofinanziati dall’Unione europea ai sensi della nor-mativa comunitaria vigente in materia.

2. (comma abrogato)

- Per il testo vigente dell’articolo 4 della l.r. 18 gen-naio 1996, n. 2 (Delega alle province delle funzioniamministrative relative alle attività formative cofinan-ziate dall’Unione Europea), così come modificato dal-le legge regionale sopra pubblicata, vedi nella nota al-l’art. 7, commi 37 e 69, lett. c).

Nota all’art. 7, comma 69, lett. e)

Il testo vigente degli articoli 8, 9 e 15 della l.r. 24 di-cembre 1998, n.45 (Norme per il riordino del traspor-to pubblico regionale e locale nelle Marche), così co-me modificato dalla legge regionale sopra pubblicata,è il seguente:

“Art. 8 (Funzioni delle Province) - 1. Sono attribuitealle Province le funzioni amministrative in materia ditrasporto pubblico regionale e locale riguardanti i ser-vizi definiti all’articolo 5, commi 3, lettere b), c), d),e), f) e 4.

2. Le Province esercitano in particolare le seguentifunzioni amministrative:

a) approvazione dei piani di bacino di cui all’articolo14, comprensivi dei piani per la mobilità dei disa-bili previsti dalla normativa statale e regionale vi-gente;

b) stipulazione dei contratti di servizio per ciascun ba-cino di cui all’articolo 19;

c) istituzione degli eventuali servizi aggiuntivi a quelliprevisti nei contratti di servizio, con oneri finan-ziari a carico dei propri bilanci o delle aziende af-fidatarie;

d) ripartizione tra i Comuni delle risorse finanziarieper i servizi di trasporto urbano;

e) controllo della sicurezza e della regolarità del ser-vizio di trasporto su strada, e riconoscimento del-l’idoneità del percorso, delle variazioni dello stes-so e dell’ubicazione delle fermate ai sensi delD.P.R. 11 luglio 1980, n. 753;

f) rilascio delle autorizzazioni per il materiale rotabileai sensi del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285;

g) vigilanza sugli impianti fissi di interesse sovra-co-munale ai sensi del D.P.R. n. 753 del 1980;

h) autorizzazione ai Comuni per il rilascio delle licen-ze per l’esercizio dell’attività di noleggio da ri-messa con autobus;

i) trasporto di persone mediante il servizio di taxi edil servizio di noleggio di veicoli con conducentedi cui alla legge n. 21 del 1992;

l) (lettera abrogata dall’art. 12, comma 1, della l.r. 6novembre 2002, n. 23)

m) organizzazione degli esami per consulenti dellacircolazione dei mezzi di trasporto ai sensi dellalegge 8 agosto 1991, n. 264;

n) nomina della commissione di abilitazione e tenutadegli albi provinciali per il personale incaricatodel controllo dei titoli di viaggio;

o) nomina dei consigli di disciplina delle aziende ditrasporto di interesse regionale ai sensi del r.d. 8gennaio 1931, n. 148;

p) (lettera da ritenersi abrogata per effetto dell’art.

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12, comma 2, della l.r. 6 novembre 2002, n. 23, ilquale ha abrogato il comma 1 dell’art. 1 della l.r.12 gennaio 2001, n. 2 che l’aveva introdotta.L’abrogazione implicita è desumibile anche allaluce dell’abrogazione della l.r. 12 dicembre 1997,n. 72 avvenuta con la l.r. 12 maggio 2003, n. 7)

3. (comma abrogato)“Art. 9 (Funzioni dei Comuni) - 1. Sono attribuite aiComuni le funzioni amministrative in materia di tra-sporto pubblico locale riguardanti i servizi definitidall’articolo 5, comma 3, lettera a).

2. I Comuni esercitano in particolare le seguenti fun-zioni amministrative:

a) approvazione dei piani per la mobilità previsti dallalegge 5 febbraio 1992, n. 104 e dei piani urbanidel traffico in base agli indirizzi regionali;

b) (lettera abrogata)c) (lettera abrogata)d) (lettera abrogata)e) (lettera abrogata)f) (lettera abrogata)g) vigilanza sugli impianti fissi comunali ai sensi del

D.P.R. n. 753 del 1980;

h) (lettera abrogata)3. Nell’ambito del trasporto urbano, sono attribuite aiComuni tutte le funzioni amministrative non di com-petenza della Regione e delle Province ai sensi dellapresente legge.

4. I Comuni possono esercitare le funzioni di cui allapresente legge in forma associata; l’esercizio associa-to di tali funzioni, per i Comuni ricadenti nel territoriomontano, spetta alle Comunità montane.”

“Art. 15 (Approvazione dei piani di bacino) - 1. Il pia-no di bacino è approvato dalla Provincia, sentiti glienti locali, la camera di commercio, industria, artigia-nato e agricoltura, le organizzazioni sindacali, im-prenditoriali e dei consumatori interessate, ed è invia-to alla Regione ai fini della verifica della compatibi-lità di cui all’articolo 4, comma 2 e per la successivapubblicazione nel Bollettino ufficiale.

2. (comma abrogato)3. Il piano di bacino è aggiornato ogni tre anni, con laprocedura di cui al presente articolo ed è attuato at-traverso i contratti di servizio.”

Nota all’art. 7, comma 69, lett. g)

Il testo vigente degli articoli 6 e 16 della l.r. 25 mag-gio 1999, n. 13 (Disciplina regionale della difesa delsuolo), così come modificato dalla legge regionale so-pra pubblicata, è il seguente:

“Art. 6 (Comitato tecnico dell’Autorità di bacino) -

1. Il Comitato tecnico dell’Autorità di bacino è organodi consulenza tecnico-scientifica del Comitato istitu-zionale e provvede alla predisposizione degli atti dicompetenza di questo, avvalendosi della segreteriatecnico - operativa di cui all’art. 8. Può altresì presen-tare proprie proposte al Comitato istituzionale.

2. Il Comitato tecnico dell’Autorità di bacino è com-posto:

a) dai Dirigenti dei servizi lavori pubblici, tutela e ri-sanamento ambientale, agricoltura, programma-zione, urbanistica, artigianato e industria, prote-zione civile;

b) dal Direttore dell’A.R.P.A.M.;c) da tre funzionari dello Stato designati, rispettiva-

mente, dal Ministero dei lavori pubblici, dal Mi-nistero dell’ambiente e dal Ministero per le politi-che agricole;

d) (lettera abrogata)3. Il Comitato è nominato con decreto del Presidentedella Giunta regionale, qualora entro trenta giorni dal-la richiesta non fossero stati indicati dai Ministeri ifunzionari designati, il Comitato viene comunque co-stituito salvo integrazione con il pervenire delle sud-dette designazioni.4. Ai membri dei Comitato spettano per ogni seduta,e in caso di missione, i compensi in misura uguale aquella corrisposta, ai sensi della l.r. 2 agosto 1984, n.20, e successive modificazioni ed integrazioni, aicomponenti del Comitato regionale per il territorio.5. Il Segretario generale, in relazione alle questionisottoposte all’esame del Comitato, può invitare a par-tecipare alle sedute i Dirigenti di altri servizi regionalianche decentrati o loro delegati, i Dirigenti di enti lo-cali e di altri enti pubblici per ogni bacino interessatononché esperti di riconosciuta competenza scientifi-ca.6. Il Comitato tecnico, utilizzando la segreteria tecni-co - operativa, cura:a) la redazione della relazione annuale sull’uso del

suolo, sulle condizioni dell’assetto idrogeologicodel territorio e sullo stato di attuazione del pro-gramma triennale in corso;

b) l’elaborazione e il coordinamento dei piani di ba-cino per ogni singolo bacino, i relativi programmidi intervento nonché i rispettivi successivi aggior-namenti e la verifica della loro attuazione;

c) la predisposizione dei programmi triennali di inter-vento di cui all’art. 13;

d) assicura il coordinamento di tutti i piani di cui al-l’art. 10;

e) coordina, d’intesa cori i servizi tecnici nazionali,l’attività della rete regionale di rilevamento dei da-ti geofisici ed ambientali.”

“Art. 16 (Conferimento di funzioni e compiti alle pro-vince) - 1. Sono conferite alle Province le funzioni

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amministrative di competenza regionale concernenti:a) la progettazione, realizzazione e gestione delle ope-

re idrauliche, la polizia idraulica, il pronto inter-vento idraulico, la polizia delle acque, il servizioidrometrico e di piena, la gestione e la manuten-zione delle opere e degli impianti e la conserva-zione dei beni interessanti la difesa del suolo, ivicompresa l’imposizione di limitazione e divietidell’esecuzione di qualsiasi opera o intervento an-che al di fuori dell’arca demaniale idrica qualoraquesti siano in grado di influire anche indiretta-mente sul corso d’acqua;

b) il vincolo idrogeologico;c) le autorizzazioni per la realizzazione degli impianti

di trasporto, trasformazione o distribuzione dienergia elettrica comunque prodotta, avente ten-sione fino a 150 mila volt;

d) la realizzazione di opere di consolidamento dei ver-santi di cui al d.lgs. 30 giugno 1918, n. 1019;

e) le opere di pronto intervento di cui al d.lgs. 12 apri-le 1948, n.1010;

f) le autorizzazioni per opere di difesa e regimazioneidraulica richieste da terzi;

g) le concessioni di spiagge lacuali, superficiali e per-tinenze per i laghi;

h) le autorizzazioni o concessioni di attraversamentodi corsi d’acqua;

i) le concessioni di piccole derivazioni, compresa ladelimitazione delle aree di rispetto delle captazionipotabili e le concessioni trentennali per pozzi diuso irriguo;

l) le licenze per l’attingimento di acqua pubblica, non-ché le ricerche, l’estrazione e l’utilizzazione delleacque sotterranee;

m) le autorizzazioni per coperture o sistemazioni disponde con sistemazione degli alvei;

n) le autorizzazioni per la costruzione di argini e leopere di cui all’art. 60, commi 1 e 2, del r.d. n. 523del 1904;

o) i provvedimenti di cui alla legge 2 febbraio 1974,n. 64;

p) la denuncia di opere di conglomerato cementizioarmato, normale o precompresso o a struttura me-tallica di cui agli artt. 4 e 7 della legge 5 novembre1971, n. 1086 e successive modificazioni ed inte-grazioni;

q) la nomina di regolatori per il riparto delle disponi-bilità idriche qualora tra più utenti debba farsi luo-go alle disponibilità idriche di un corso d’acquasulla base dei singoli diritti e concessioni ai sensidell’art. 43, comma 3, del testo unico approvatocon regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775.Qualora il corso d’acqua riguardi il territorio dipiù province la nomina dovrà avvenire d’intesa traqueste ultime;

q bis) la realizzazione delle dighe non ricomprese nel-l’articolo 91, comma 1, del d.lgs. n. 112/1998.

2. (comma abrogato)”

Nota all’art. 7, comma 69, lett. h)

Il testo vigente dell’articolo 22 della l.r. 22 ottobre2001, n. 22 (Disciplina degli impianti di trasporto afune in servizio pubblico, delle piste da sci e dei si-stemi di innevamento programmato), così come mo-dificato dalla legge regionale sopra pubblicata, è il se-guente:

“Art. 22 (Registro impianti di risalita e piste da sci) -1. Presso ogni Provincia è istituito un pubblico regi-stro degli impianti di risalita e delle piste da sci esi-stenti nel proprio territorio. Il registro è suddiviso indue sezioni: una per gli impianti ed una per le piste.

2. La sezione relativa agli impianti di risalita riportaper ogni singolo impianto:

a) la denominazione dell’impianto con riferimento al-la sigla di iscrizione al Registro italiano impiantia fune (R.I.I.F.);

b) i dati relativi all’intestatario della concessione;

c) le condizioni di concessione;

d) le caratteristiche tecniche dell’impianto;

e) la località in cui si sviluppa il tracciato;

f) gli estremi anagrafici del direttore o del responsa-bile dell’esercizio;

g) ogni eventuale modifica o cancellazione.

3. La sezione relativa alle piste da sci riporta per cia-scuna pista:

a) i dati relativi all’intestatario dell’autorizzazione;

b) le condizioni previste dall’autorizzazione;

c) la classificazione e le caratteristiche tecniche dellapista;

d) le infrastrutture cui sia eventualmente asservita;

e) le località in cui si sviluppa il tracciato;

f) ogni eventuale modifica, rinuncia, revoca o deca-denza dell’autorizzazione.

4. Gli enti di cui all’articolo 5, comma 1 e all’articolo16, comma 1, comunicano alla Provincia i dati di cuiai commi 2 e 3 per il loro inserimento nel registro.

5. (comma abrogato)”

Nota all’art. 7, comma 69, lett. i)

Il testo vigente dell’articolo 12 della l.r. 11 dicembre2001, n. 32 (Sistema regionale di protezione civile),così come modificato dalla legge regionale sopra pub-blicata, è il seguente:

“Art. 12 (Funzioni delle Province) - 1. Le Province

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assicurano nell’ambito del proprio territorio lo svol-gimento dei seguenti compiti:a) rilevazione, raccolta, elaborazione ed aggiorna-

mento dei dati di rischio, sia per la predisposizionedei programmi di previsione e prevenzione propri,di quelli dei Comuni, e sia al fine di metterli a di-sposizione della struttura regionale competenteper l’elaborazione e l’aggiornamento degli analo-ghi programmi regionali;

b) attuazione, in ambito provinciale, delle attività diprevisione e degli interventi di prevenzione dei ri-schi individuati dai programmi e piani regionali,compresa l’adozione dei connessi provvedimentiamministrativi;

c) predisposizione, in raccordo con i Prefetti, dei pianiprovinciali di emergenza, sulla base degli indirizziregionali, utilizzando strutture e mezzi idonei perl’intervento, da impiegare in collaborazione con iComuni e per il concorso nei casi di emergenzanazionale;

d) attuazione degli interventi urgenti nei casi di crisideterminata dal verificarsi o dall’imminenza dieventi di cui all’articolo 2, d’intesa con gli altri en-ti ed amministrazioni competenti;

e) predisposizione dei servizi urgenti, anche di naturatecnica, da attivare al verificarsi o nell’imminenzadi eventi calamitosi.

2. Per garantire la necessaria uniformità, omogeneitàed integrazione, le metodologie per la rilevazione,raccolta, elaborazione ed aggiornamento dei dati, so-no individuate dai programmi e dai piani di cui agliarticoli 5 e 6.

3. (comma abrogato)4. Per lo svolgimento delle funzioni di competenzadelle Province, il Presidente della Provincia, d’intesacon il Prefetto, istituisce centri di coordinamento deisoccorsi e centri operativi misti, secondo le delimita-zioni territoriali o funzionali individuate dai program-mi e dai piani di cui agli articoli 5 e 6 e da quelli dellecompetenti amministrazioni dello Stato. La direzionedelle relative strutture è affidata a personale provin-ciale, regionale o di altre amministrazioni pubblichein possesso dei requisiti professionali ed attitudinalinecessari in relazione alle caratteristiche ed alla com-plessità dell’evento.

5. In ogni capoluogo di provincia è costituito il Co-mitato provinciale di protezione civile, quale organoconsultivo, propositivo e di coordinamento operativo,convocato e presieduto dal Presidente della Provincia,nel quale è assicurata la presenza di:

a) un rappresentante del Prefetto;

b) un rappresentante della struttura regionale di pro-tezione civile;

c) un rappresentante dei Sindaci del territorio, nomi-nato dall’ANCI;

d) un rappresentante delle Comunità montane, nomi-nato dall’UNCEM;

e) un rappresentante del Comando provinciale dei vi-gili del fuoco;

f) un rappresentante del Corpo Forestale dello Stato;g) un esperto per ogni tipo di rischio che incida sul

territorio provinciale;h) un rappresentante delle organizzazioni di volonta-

riato di protezione civile iscritte nel registro regio-nale.

6. Il Presidente del Comitato di cui al comma 5 puòinvitare a partecipare ai lavori dello stesso esperti e/orappresentanti di enti ed istituzioni il cui contributosia ritenuto necessario per le singole questioni da trat-tare.”

Note all’art. 7, comma 69, lett. l)

- Per il testo vigente dell’articolo 7 della l.r. 3 giugno2003, n. 11 (Norme per l’incremento e la tutela dellafauna ittica e disciplina della pesca nelle acque inter-ne), così come modificato dalla legge regionale soprapubblicata, vedi nella nota all’art. 7, commi da 48 a52 e comma 69, lett. l).

- Il testo vigente dell’articolo 23 della l.r. 3 giugno2003, n. 11 (Norme per l’incremento e la tutela dellafauna ittica e disciplina della pesca nelle acque inter-ne), così come modificato dalla legge regionale soprapubblicata, è il seguente:“Art. 23 (Registro dei pescatori) - 1. Ciascuna Pro-vincia cura la tenuta di un registro dei pescatori, nelquale sono riportati gli estremi identificativi dei tito-lari di licenza di pesca, le infrazioni commesse, leeventuali sanzioni irrogate.2. (comma abrogato)”

Nota all’art. 7, comma 69, lett. m)

Per il testo vigente dell’articolo 7 della l.r. 16 dicem-bre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale dellepolitiche abitative), così come modificato dalla leggeregionale sopra pubblicata, vedi nella nota all’art. 7,commi 53 e 69, lett. m).

Nota all’art. 7, comma 69, lett. n)

Il testo vigente degli articoli 6, 7 e 8 della l.r. 3 aprile2009, n. 11 (Disciplina degli interventi regionali inmateria di spettacolo), così come modificato dalla leg-ge regionale sopra pubblicata, è il seguente:“Art. 6 (Piano regionale dello spettacolo) - 1. Il pianoregionale dello spettacolo individua le priorità e le

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strategie dell’intervento regionale nei diversi ambitidello spettacolo.2. Il piano regionale dello spettacolo contiene in par-ticolare:a) il quadro conoscitivo, l’analisi dei punti di forza e

delle criticità del settore;b) le linee di indirizzo e gli obiettivi generali da per-

seguire;c) la previsione della quota triennale del fondo di cui

all’articolo 11, da destinare al funzionamento deisoggetti di cui all’articolo 9, e i relativi criteri diassegnazione;

d) (lettera abrogata)e) i criteri e gli obiettivi per l’esercizio delle funzioni

regionali;f) gli indicatori per le verifiche di efficienza e di effi-

cacia degli interventi;g) le forme del raccordo con altri piani e programmi

regionali per gli aspetti di comune rilevanza.3. Il piano ha validità triennale ed è approvato dal-l’Assemblea legislativa regionale. Il piano resta inogni caso in vigore fino all’approvazione del nuovo.4. Il piano può essere aggiornato dall’Assemblea le-gislativa regionale anche prima della sua scadenzaove se ne ravveda la necessità.5. La Giunta regionale presenta annualmente all’As-semblea legislativa un rapporto sullo stato di attua-zione del piano e sui risultati raggiunti con il prece-dente programma operativo, contestualmente all’ap-provazione del programma operativo annuale di cuiall’articolo 7.”“Art. 7 (Programma operativo) - 1. Il piano di cuiall’articolo 6 si attua attraverso il programma opera-tivo annuale approvato dalla Giunta regionale, sentitala competente commissione assembleare, entro unmese dall’approvazione del bilancio.2. Il programma individua le priorità da conseguirenell’ambito degli indirizzi individuati dal piano di cuiall’articolo 6 e contiene, in particolare:a) il riparto delle risorse da destinare:1) alle funzioni ed ai progetti di interesse regionaleprevisti dalla presente legge;2) al funzionamento ordinario dei soggetti di cui al-l’articolo 9;3) ai progetti di interesse regionale di cui all’articolo8;4) (numero abrogato)4 bis) alle attività del teatro amatoriale come funzionedi utilizzo dei piccoli teatri;b) i criteri e le modalità per l’assegnazione delle ri-sorse ai soggetti di cui all’articolo 9 e ai progetti dicui all’articolo 8;c) la misura percentuale minima del concorso finan-

ziario degli enti locali e degli altri soggetti, pubblicio privati;d) i criteri e le modalità per la gestione dei bandi peri progetti locali e per la loro valutazione.”“Art. 8 (Progetti di interesse regionale) - 1. I progettidi interesse regionale hanno lo scopo di promuoverela crescita complessiva del sistema ed incentivano leattività:a) che si connotano per un elevato interesse artistico

e culturale;b) che privilegiano l’innovazione dei linguaggi, delle

tecnologie e l’impiego di nuove generazioni di ar-tisti;

c) che incrementano la produzione di reti, servizi,esperienze, metodologie e modelli che rendanopiù razionale ed economica la gestione delle strut-ture al fine di favorirne l’accesso;

d) che perseguono l’obiettivo di ridurre gli squilibrisociali e territoriali.

2. (comma abrogato)3. (comma abrogato)4. I progetti di interesse regionale di cui al presentearticolo sono selezionati tramite bando pubblico conpriorità riservata a quelli predisposti da soggetti cheoperano con continuità.”

Nota all’art. 7, comma 69, lett. o)

Il testo vigente dell’articolo 8 della l.r. 9 febbraio2010, n. 4 (Norme in materia di beni e attività cultu-rali), così come modificato dalla legge regionale soprapubblicata, è il seguente: “Art. 8 (Programma operativo) - 1. Il programmaoperativo annuale individua le priorità e le azioni at-tuative degli obiettivi del piano di cui all’articolo 7,tenendo conto della pianificazione regionale indicataal comma 2 dell’articolo 6 e delle intese stipulate aisensi dell’articolo 10.2. Il programma operativo contiene in particolare:a) il riparto delle risorse da destinare:1) alla Regione per le funzioni di sua competenza eper i progetti di cui all’articolo 11;2) (numero abrogato)b) la misura percentuale minima relativa al concorso

finanziario degli enti locali e degli altri soggettibeneficiari, pubblici e privati, coinvolti nella rea-lizzazione dei progetti e degli interventi;

c) (lettera abrogata)”

Nota all’art. 7, comma 69, lett. p)

Il testo vigente degli articoli 3 e 4 della l.r. 2 febbraio2012, n. 5 (Disposizioni regionali in materia di sport

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e tempo libero), così come modificato dalla legge re-gionale sopra pubblicata, è il seguente:

“Art. 3  (Funzioni degli Enti locali) - 1.  (commaabrogato)2. I Comuni, singoli o associati, nel rispetto delle nor-me regionali, statali ed europee, nonché degli obietti-vi, indirizzi e criteri determinati dalla programmazio-ne regionale, esercitano in particolare le seguenti fun-zioni: a) svolgimento di attività promozionali concernenti la

pratica sportiva;b) elaborazione dei progetti riguardanti l’impiantistica

sportiva, privilegiando la riqualificazione, l’ade-guamento e la messa a norma del patrimonio spor-tivo esistente;

c) completamento, manutenzione straordinaria, messain sicurezza e superamento delle barriere architet-toniche, nonché realizzazione degli impianti spor-tivi e degli spazi sportivi;

d) promozione dello sport per i diversamente abili edello sport per tutti;

e) realizzazione di progetti per l’attività motoria nellescuole, a partire dalle scuole primarie;

f) gestione degli impianti sportivi pubblici, secondoquanto previsto dall’articolo 90 della legge 27 di-cembre 2002, n. 289 (Disposizioni per la forma-zione del bilancio annuale e pluriennale dello Sta-to. Legge finanziaria 2003), e dal Capo VII dellapresente legge;

g) utilizzo degli impianti sportivi scolastici da partedi soggetti sportivi in orario extrascolastico;

h) realizzazione e sostegno di manifestazioni e inizia-tive legate al mondo dello sport, compresi conve-gni, seminari, corsi e pubblicazioni;

i) ricognizione e censimento degli spazi e degli im-pianti sportivi e relativo aggiornamento.”

“Art. 4 (Comitato regionale dello sport e del tempolibero) - 1.  Presso la struttura organizzativa compe-tente della Giunta regionale è istituito il Comitato re-gionale dello sport e del tempo libero, con compiticonsultivi e propositivi nelle materie di cui alla pre-sente legge. 2. Il Comitato, in particolare: a) propone iniziative a favore della promozione e del-

lo sviluppo delle attività sportive;b) formula proposte ed esprime parere sul piano e sul

programma di cui agli articoli 6 e 7;c) esprime suggerimenti e valutazioni sullo stato di

attuazione della presente legge e concorre a veri-ficarne la realizzazione in termini di risultati e dieffetti prodotti.

3. Il Comitato è composto da: a)  l’assessore regionale competente in materia di

sport, che lo presiede o suo delegato;

b) il dirigente della struttura organizzativa regionalecompetente in materia di sport o suo delegato;

c) il direttore dell’Agenzia regionale sanitaria (ARS)o suo delegato;

d) un rappresentante del Comitato regionale del CO-NI;

e) un rappresentante per ciascuno dei Comitati pro-vinciali del CONI;

f) tre rappresentanti del Comitato regionale del CIP;

g) (lettera abrogata)h) tre rappresentanti dei Comuni, designati dall’As-

sociazione regionale dei Comuni marchigiani(ANCI Marche);

i) un rappresentante dell’Ufficio scolastico regiona-le;

l) un rappresentante designato congiuntamente dagliEnti di promozione sportiva riconosciuti dal CO-NI;

m) un esperto di impiantistica sportiva, designato dal-la Giunta regionale;

n) un rappresentante del Comitato regionale della Fe-derazione medico sportiva italiana (FMSI);

o) un rappresentante regionale dell’Istituto per il cre-dito sportivo (ICS);

p) un rappresentante della Federazione regionale deiLaureati in Scienze Motorie e diplomati ISEF (FE-REDI) delle Marche;

q) un rappresentante della Facoltà di Scienze motorieavente sede nella regione;

r) un rappresentante indicato dalle associazioni deiconsumatori ed utenti iscritte al registro regionaledi cui all’articolo 4 della legge regionale 23 giu-gno 2009, n. 14 (Norme in materia di tutela deiconsumatori e degli utenti).

4. Il Comitato è nominato con decreto del Presidentedella Giunta regionale e dura in carica tre anni. Le de-signazioni devono pervenire entro quarantacinquegiorni dalla richiesta e il Comitato può essere costi-tuito qualora le designazioni pervenute nel terminepermettano la nomina di almeno la metà più uno deicomponenti, salve le successive integrazioni.

5. Il Comitato approva il proprio regolamento internonel quale può essere prevista la costituzione di un con-siglio direttivo, composto da non più di cinque mem-bri.

6. In caso di assenza o impedimento del presidente, ilComitato è presieduto dal dirigente indicato al comma3, lettera b).

7. Il presidente può autorizzare tecnici ed esperti disettore a partecipare alle riunioni del Comitato.

8. La partecipazione ai lavori del Comitato non dà di-ritto alla percezione di alcun compenso.

9. Salvo quanto diversamente disposto dal regolamen-

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to interno, il Comitato delibera validamente con lamaggioranza dei presenti.”

Nota all’art. 7, comma 69, lett. q)

Per il testo vigente dell’articolo 6 della l.r. 22 aprile2013, n. 6 (Disposizioni urgenti in materia di traspor-to pubblico regionale e locale), così come modificatodalla legge regionale sopra pubblicata, vedi nella notaall’art. 7, commi 67, 68 e 69, lett. q).

________________________________________________________

NOTIZIE RELATIVE AL PROCEDIMENTO DIFORMAZIONE:

• Proposta di legge a iniziativa della Giunta regionalen. 470 del 4 febbraio 2015;

• Proposta di legge a iniziativa del Consigliere Latinin. 252 del 4 ottobre 2012;

• Relazione della I Commissione assembleare perma-nente del 23 marzo 2015;

• Parere espresso dalla II Commissione assemblearepermanente in data 23 marzo 2015;

• Parere espresso dal Consiglio delle autonomie lo-cali in data 23 marzo 2015;

• Parere espresso dal Consiglio regionale dell’econo-mia e del lavoro in data 20 marzo 2015;

• Deliberazione legislativa approvata dall’Assemblealegislativa regionale nella seduta del 31 marzo2015, n. 191.

TESTO VIGENTE DELLA LEGGE REGIONA-LE 5 GENNAIO 1995, n. 7 (NORME PER LAPROTEZIONE DELLA FAUNA SELVATICA EPER LA TUTELA DELL’EQUILIBRIO AM-BIENTALE E DISCIPLINA DELL’ATTIVITÀVENATORIA), COORDINATO CON LE MODI-FICHE E INTEGRAZIONI APPORTATE CONLA LEGGE REGIONALE SOPRA PUBBLICA-TA CHE SONO STAMPATE IN NERETTO.

Avvertenza:

ai sensi dell’articolo 7, comma 3, della legge regio-nale 28 luglio 2003, n. 17 (Norme in materia di ordi-namento del Bollettino Ufficiale della Regione e didiritto all’informazione sugli atti amministrativi), lapubblicazione dei testi normativi coordinati ha esclu-sivamente carattere informativo. Restano fermi il va-lore e l’efficacia dei testi normativi riprodotti.

TITOLO I

Disposizioni generali

Art. 1

(Finalità)

1. La Regione tutela la fauna selvatica secondo me-todi di razionale programmazione dell’utilizzazio-ne del territorio e di uso delle risorse naturali e di-sciplina il prelievo venatorio nel rispetto delle tra-dizioni locali e dell’equilibrio ambientale, nel-l’ambito delle funzioni ad essa trasferite e nell’os-servanza dei principi e delle norme stabiliti dallalegge 11 febbraio 1992, n. 157, dalle direttive Co-munitarie e dalle convenzioni internazionali.

2. La fauna selvatica costituisce bene ambientale edè tutelata e protetta in attuazione dell’articolo 5dello Statuto regionale, nell’interesse della Comu-nità internazionale, nazionale e regionale.

3. L’esercizio dell’attività venatoria è consentito pur-ché non contrasti con l’esigenza di conservazionedella fauna selvatica e non arrechi effettivo dannoalle produzioni agricole.

4. È obiettivo della programmazione regionale pro-muovere il mantenimento e la riqualificazione de-gli habitat naturali e seminaturali al fine di ade-guare ed incrementare la popolazione di tutte lespecie di mammiferi ed uccelli, viventi natural-mente allo stato selvatico nel loro territorio, ad unlivello corrispondente alle esigenze ecologiche,scientifiche, culturali e ricreative della Regione,assicurando l’eliminazione o la riduzione dei fat-tori di squilibrio e di degrado ambientale.

5. La Regione promuove la realizzazione di specificheiniziative a carattere naturalistico, faunistico-ve-natorio, allo scopo di contribuire allo sviluppo del-l’economia agricola montana e a sostegno del set-tore.

Art. 2

(Esercizio delle funzioni)

1. La Regione esercita le funzioni di indirizzo, di co-ordinamento e controllo previste dalla presentelegge.

2. Le funzioni amministrative di cui alla presente leg-ge sono attribuite alle Province. In particolare laProvincia provvede:

a) alla protezione della fauna del proprio territo-rio;

b) alla pianificazione e gestione territoriale e fau-nistica;

c) al controllo dell’attività gestionale svolta dagli

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ambiti territoriali di caccia (ATC) di cui all’ar-ticolo 15, dai concessionari delle aziende fau-nistico e agri-turistico venatorie, dai conces-sionari dei centri privati di allevamento dellafauna selvatica allo stato naturale e comunquedi qualsiasi soggetto terzo a cui venga autoriz-zata la gestione faunistica.

3. (comma abrogato)4. Le Province, per l’espletamento delle proprie fun-

zioni, provvedono ad istituire la commissione tec-nica per il coordinamento della gestione faunisticadi cui all’articolo 7.

5. Gli ATC provvedono alla gestione della fauna og-getto di caccia nel territorio di caccia programmatasecondo le modalità di cui all’articolo 19.

6. (comma abrogato)7. In caso di inadempienze degli ATC nell’esercizio

dei compiti di cui alla presente legge, la Provincia,previa diffida, sentita la commissione tecnica pro-vinciale di cui all’articolo 7, interviene in via so-stitutiva nominando un commissario per il compi-mento degli atti dovuti con oneri a carico degliATC medesimi.

Art. 3

(Pianificazione faunistico-venatoria)

1. Il territorio agro-silvo-pastorale soggetto a pianifi-cazione faunistico-venatoria è quello che ricom-prende ambienti naturali e seminaturali, ovveroquello escluso dalla presenza di qualsiasi infra-struttura di origine antropica, in cui possa essereesercitata un’effettiva attività di tutela e gestionedella fauna. L’effettiva superficie di tale territorioè così ripartita:

a) una quota dal 20 al 30 per cento è destinata aistituti in cui è vietato l’esercizio venatorio,quali:

1) oasi di protezione faunistica;

2) zone di ripopolamento e cattura (ZRC), la cui su-perficie complessiva non può occupare più del 50per cento del territorio totale inibito alla caccia;

3) centri pubblici e privati di riproduzione della faunaallo stato naturale, la cui superficie complessivanon può occupare più del 2 per cento del territorioprecluso alla caccia;

4) zone di addestramento cani (ZAC) permanenti, lacui superficie complessiva non può interessare piùdel 2 per cento del territorio inibito alla caccia;

5) fondi chiusi e sottratti alla gestione programmatadella caccia;

6) aree protette ai sensi della legge 6 dicembre 1991,n. 394 (Legge quadro sulle aree protette);

7) aree poste in divieto di caccia, per effetto di altredisposizioni, in cui è prevista un’effettiva azionedi tutela e gestione della fauna selvatica;

8) zone boscate percorse dal fuoco, da destinare a pro-tezione della fauna selvatica per dieci anni ai sensidell’articolo 10 della legge 21 novembre 2000, n.353 (Legge-quadro in materia di incendi boschi-vi);

b) una quota fino al 10 per cento del territorio agro-silvo-pastorale regionale e fino ad un massimo del13 per cento di quello provinciale è destinata allacostituzione delle aziende faunistico-venatorie(AFV) ed a quelle agri-turistico-venatorie(AATV), di cui all’articolo 13.

2. Sul rimanente territorio si esercita la gestione pro-grammata della caccia secondo le modalità stabi-lite dal titolo IV.

3. (comma abrogato)4. I piani faunistico-venatori provinciali hanno durata

quinquennale e possono essere aggiornati nel pe-riodo della loro validità. Fino all’entrata in vigoredei nuovi piani faunistici provinciali resta efficacela pianificazione provinciale preesistente.

5. (comma abrogato)6. (comma abrogato)

Art. 4(Criteri e indirizzi regionali)

1. La Giunta regionale propone al Consiglio regio-nale per l’approvazione il Piano faunistico re-gionale, che ha durata quinquennale. La pro-posta di piano regionale è articolata in ambitiprovinciali ai sensi dell’articolo 5 ed è adottataprevio parere del Consiglio delle autonomie lo-cali.

2. Con l’atto di cui al comma 1 sono stabiliti:a) le modalità di tutela della fauna selvatica nel-

l’ambito di comprensori omogenei apposita-mente individuati, anche di dimensioni inter-provinciali;

b) le attività finalizzate alla conoscenza delle ri-sorse naturali e dei parametri ecologici riferitialla fauna selvatica, con l’indicazione di mo-dalità omogenee di indagine e gestione fauni-stica delle specie di interesse venatorio e diquelle di particolare valore naturalistico;

c) i criteri per la pianificazione territoriale e gli in-dirizzi gestionali degli istituti faunistici a livel-lo regionale e provinciale;

d) i criteri per la individuazione dei territori suiquali possono essere costituite aziende fauni-stico-venatorie, aziende agri-turistico-venato-rie e centri privati di riproduzione della faunaselvatica allo stato naturale;

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e) gli indirizzi e le modalità di coordinamento del-le attività previste dalla presente legge con gliobiettivi ed i criteri previsti dalla normativa re-gionale in materia di salvaguardia e di tuteladelle aree naturali protette dei siti della ReteNatura 2000 e della Rete ecologica regionale;

f) gli indirizzi per la raccolta e l’utilizzazione deidati (…);

g) gli indirizzi per la pianificazione e l’esecuzionedegli interventi di gestione di competenza de-gli ambiti territoriali di caccia;

h) gli indirizzi per le attività svolte dall’Osserva-torio faunistico regionale di cui all’articolo7bis;

i) i criteri per la formazione del personale di vigi-lanza nonché i requisiti del personale tecnicoaddetto alle attività di pianificazione e gestionefaunistico-venatoria.

3. Nell’atto di cui al comma 1 è individuata la super-ficie di cui all’articolo 3. Tale atto è corredato dacartografie del territorio regionale che individua-no, in particolare, i confini delle Province e deiComuni, gli ATC e i comprensori faunistici omo-genei, la viabilità, gli insediamenti infrastrutturalidi origine antropica, le tipologie vegetazionali e learee coltivate, nonché la carta regionale delle vo-cazioni faunistiche reali e potenziali. Le cartogra-fie devono consentire la misurazione informatiz-zata delle predette tipologie di uso del suolo, rap-presentando lo strumento unico di elaborazionecartografica riferita alla pianificazione territorialeai fini faunistici nel periodo di vigenza dei criterie degli indirizzi regionali.

Art. 5

(Ambiti provinciali)

1. Gli ambiti provinciali che compongono il pianofaunistico-venatorio regionale adottato dallaGiunta regionale sono articolati per comprensoriomogenei e contengono:

a) la pianificazione territoriale e gli indirizzi ge-stionali delle oasi di protezione e delle zone diripopolamento e cattura;

b) la pianificazione territoriale dei centri pubblicie privati di riproduzione della fauna allo statonaturale, con indicazione della superficie mas-sima ad essi assegnata, ripartita per ambiti ter-ritoriali di caccia e gli indirizzi gestionali;

c) gli indirizzi per la pianificazione territoriale ela gestione delle aree di rispetto;

d) la pianificazione territoriale delle aziende fau-nistico e agri-turistico venatorie, con indica-zione della superficie massima ad esse riserva-

ta ripartita per ambiti territoriali di caccia, gliindirizzi gestionali e i termini di presentazionedelle domande di concessione;

e) la pianificazione territoriale delle zone di adde-stramento cani permanenti, con indicazionedella superficie massima ad esse riservata ri-partita per ambiti territoriali di caccia, gli indi-rizzi gestionali e i termini e le modalità di pre-sentazione delle domande di concessione;

f) la pianificazione territoriale delle zone tempo-ranee per l’allenamento e l’addestramento deicani e per lo svolgimento di prove e gare cino-file;

g) la pianificazione territoriale funzionale alla col-locazione degli appostamenti fissi;

h) gli indirizzi per la realizzazione di interventi ditutela e miglioramento ambientale e di gestio-ne delle pratiche agricole a fini faunistici, conindicazione dei relativi criteri atti a corrispon-dere un riconoscimento economico per la rea-lizzazione degli stessi in favore dei proprietario conduttori dei fondi rustici, singoli o asso-ciati;

i) i criteri di immissione della fauna selvatica aisensi dell’articolo 10, comma 7, della legge157/1992.

2. Il piano faunistico venatorio regionale è corredato,in base a quanto stabilito dai criteri regionali di cuiall’articolo 4:

a) dalla valutazione di incidenza;b) dalla valutazione ambientale strategica (VAS).

Art. 6(articolo abrogato)

Art. 7(Commissione tecnico-consultiva regionale)

1. E’ istituita presso la struttura organizzativa re-gionale competente la Commissione tecnico-consultiva regionale per la gestione faunistica,con il compito di formulare proposte e parerinella materia oggetto della presente legge. Lacommissione esprime in particolare parere sulpiano di cui all’articolo 5.

2. La Commissione è presieduta dal dirigente dellastruttura organizzativa regionale competente osuo delegato ed è composta da:a) sette rappresentanti delle associazioni vena-

torie riconosciute ai sensi dell’articolo 34della legge 157/1992, nominati in proporzio-ne agli iscritti di ciascuna associazione;

b) un rappresentante dell’ente nazionale per lacinofilia italiana;

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c) tre rappresentanti delle organizzazioni pro-fessionali agricole;

d) due rappresentanti delle associazioni di pro-tezione ambientale;

e) un rappresentante per ciascuna delle comu-nità montane comprese nel territorio;

f) i presidenti designati dalle organizzazioni digestione degli ambiti territoriali di caccia.

3. Le associazioni di cui al comma 2, lettere a), c)e d) sono quelle maggiormente rappresentativea livello regionale.

4. La Commissione dura in carica quanto la legi-slatura regionale. Le modalità di nomina e fun-zionamento della stessa sono stabilite con deli-berazione della Giunta regionale.

Art. 7 bis

(Osservatorio faunistico regionale)

1. È istituito l’Osservatorio faunistico regionale(OFR) quale organismo tecnico scientifico dellaGiunta regionale con il compito di:

a) approfondire le conoscenze inerenti la faunaselvatica di interesse venatorio e naturalisticopresente sul territorio;

b) svolgere indagini statistico-scientifiche sullafauna;

c) monitorare l’applicazione dei criteri ed indirizziregionali per la pianificazione faunistico-vena-toria da parte dei piani faunistici provinciali;

d) raccogliere ed elaborare i dati faunistici rilevati(…) dagli ATC, da altri enti ed istituti di ricer-ca e dalle associazioni venatorie e ambientali-ste;

e) verificare l’entità e gli effetti del prelievo vena-torio;

f) promuovere l’applicazione di corrette tecnichedi gestione faunistica;

g) esprimere pareri tecnici in campo faunistico evenatorio e sui piani di abbattimento selettiviai sensi dell’articolo 11-quaterdecies, comma5, della legge 2 dicembre 2005, n. 248 (Con-versione in legge del decreto-legge 30 settem-bre 2005, n. 203, recante misure di contrastoall’evasione fiscale e disposizioni urgenti inmateria tributaria e finanziaria);

h) svolgere attività sperimentali finalizzate alla ac-quisizione e divulgazione di nuove conoscenzetecnico-scientifiche in materie faunistiche e ve-natorie.

2. La Giunta regionale determina la composizione ele modalità organizzative e di funzionamentodell’OFR.

3. Nell’adozione dell’atto di cui al comma 2, la Giun-ta regionale assicura che l’OFR faccia capo allastruttura regionale competente, alla quale è asse-gnato personale tecnico adeguato.

3 bis. Per l’espletamento delle funzioni di cui al com-ma 1, l’OFR può operare in collaborazione conl’Istituto superiore per la ricerca e protezione am-bientale (ISPRA), con l’Osservatorio regionale perla biodiversità di cui all’ articolo 25 della legge re-gionale 12 giugno 2007, n. 6 (Modifiche ed inte-grazioni alla legge regionale 14 aprile 2004, n. 7,della l.r. 5 agosto 1992, n. 34, della l.r. 28 ottobre1999, n. 28, della l.r. 23 febbraio 2005, n. 16 e del-la l.r. 17 maggio 1999, n. 10. Disposizioni in ma-teria ambientale e Rete Natura 2000) e con le Uni-versità della regione, nonché può avvalersi di con-sulenze tecnico-scientifiche fornite da esperti dicomprovata esperienza in materia.

4. L’Osservatorio svolge le funzioni di cui al comma1 sulla base degli indirizzi e di un programma an-nuale stabiliti da un Comitato composto:a) dall’assessore regionale con delega alla caccia,

o da persona da lui delegata, che lo presiede;b) (comma abrogato)c) da tre rappresentanti designati dalle associazioni

venatorie regionali;d) da tre rappresentanti designati dagli ATC della

Regione;e) da due rappresentanti designati dalle associa-

zioni ambientaliste regionali;f) da due rappresentanti designati dalle associazio-

ni agricole regionali;g) da due rappresentanti designati dagli organi di

gestione dei parchi e delle riserve naturali re-gionali.

5. La Giunta regionale determina le modalità organiz-zative e di funzionamento del Comitato.

6. Il Comitato è nominato con decreto del Presidentedella Giunta regionale.

7. I componenti dell’OFR e del Comitato operano atitolo gratuito.

TITOLO IIZone di protezione speciale della fauna

Art. 8 (Oasi di protezione)

1. Le oasi di protezione sono destinate al rifugio, allariproduzione ed alla sosta della fauna selvatica.

2. Esse sono costituite in territori che comprendonohabitat idonei alla salvaguardia della fauna selva-tica, che si intende tutelare.

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3. Nell’ambito delle oasi di protezione sono vietatil’esercizio venatorio, salvo quanto previsto dal-l’articolo 25.

4. Le oasi di protezione sono istituite dalle Provincee sono soppresse, nel rispetto delle modalità di cuiall’articolo 9, comma 11, quando cessano, per mo-dificazioni oggettive certificate dall’OFR sulla ba-se di specifici censimenti delle specie di interessefaunistico, le condizioni idonee al conseguimentodelle loro finalità.

5. Alla gestione delle oasi di protezione, con partico-lare riguardo ai censimenti annuali, al ripristinodell’ambiente per gli scopi di cui al presente arti-colo ed alle catture temporanee a scopo scientifi-co, provvedono le province, che possono avvalersidella collaborazione delle associazioni venatorie,agricole e di protezione ambientale, stipulandocon esse apposite convenzioni.

6. La Provincia, sentito l’istituto superiore per la pro-tezione e la ricerca ambientale, può autorizzarenelle oasi di protezione catture a scopo di studio;può altresì autorizzare il personale di vigilanza, incollaborazione con le associazioni venatorie e leorganizzazioni professionali agricole, sentitol’istituto stesso, alla cattura di esemplari viventi dideterminate specie di fauna selvatica quando essearrechino danni rilevanti alle colture agricole o fo-restali e, per l’eccessivo numero dei capi, turbinol’equilibrio biologico dell’ambiente.

7. La selvaggina catturata ai sensi del comma 6 vienedestinata al ripopolamento dei territori depaupe-rati.

8. Delle operazioni compiute si redige processo ver-bale che costituisce atto fornito di pubblica fede.

Art. 9

(Zone di ripopolamento e cattura)

1. Le ZRC sono destinate alla riproduzione e tuteladella fauna selvatica allo stato naturale, al suo ir-radiamento nelle zone circostanti e alla cattura del-la medesima per la traslocazione in territori a bas-sa densità di popolazione.

2. Le ZRC sono istituite dalle Province, anche su ri-chiesta degli ATC, nel rispetto dei criteri regionalie dei piani faunistico-venatori provinciali, tenutoconto delle vocazioni faunistiche del territorio.Nell’atto di costituzione viene stabilito il program-ma di gestione, sentito l’ATC, nel quale sono in-dicate, in particolare, le attività relative al control-lo e al contenimento dei predatori. Le ZRC sonoistituite per cinque anni e sono soppresse quando,per condizioni oggettive riscontrate attraverso spe-cifiche indagini, non sono più idonee al raggiun-gimento degli obiettivi programmati.

3. Alla scadenza del termine di cui al comma 2, leZRC sono automaticamente prorogate di due anniogni due anni, fatta salva la manifestazione di dis-senso comunicata per iscritto, entro sessanta giornidal termine di scadenza della zona stessa, dai pro-prietari o conduttori dei fondi che dispongono diuna superficie territoriale pari almeno al 40 percento dell’intera zona o, entro il predetto termine,su richiesta dell’ATC.

4. La gestione delle ZRC è affidata all’ATC sulla basedi specifico piano di gestione faunistico-ambien-tale, approvato dalla Provincia. Nella gestione gliATC possono avvalersi delle associazioni venato-rie. Il soggetto gestore, entro il 31 marzo di ognianno, presenta alla Provincia un programma an-nuale delle attività corredato dalla relazione de-scrittiva dell’attività svolta nell’anno precedente.La Provincia, entro trenta giorni dalla data di pre-sentazione del programma, nel caso ravvisi diffor-mità dallo specifico piano di gestione approvatocon l’atto di concessione della zona o in base agliindirizzi del piano faunistico-venatorio regiona-le formula osservazioni alle quali deve attenersi ilsoggetto gestore. Qualora entro il predetto terminenon vengano formulate osservazioni il programmadeve essere ritenuto approvato. La Provincia svol-ge attività di controllo sulla corretta esecuzionedelle attività gestionali. Nel caso in cui il soggettogestore non rispetti l’esecuzione dei programmigestionali, la Provincia, previa diffida, revoca laconcessione.

5. Le operazioni di immissione e di cattura di faunaselvatica sono realizzate dal soggetto gestore, sot-to la vigilanza del personale provinciale, nel ri-spetto del programma annuale di cui al comma 4.

6. Ciascuna ZRC deve avere una superficie commi-surata alle esigenze biologiche delle specie selva-tiche principalmente interessate. L’immissione disoggetti riproduttori avviene in relazione alla su-perficie della zona stessa per assicurare una popo-lazione minima vitale.

7. L’attività di gestione di ogni ZRC deve essere rea-lizzata anche in base alle indicazioni riportate ne-gli specifici documenti tecnici dell’ISPRA.

8. Le catture devono essere compiute in modo da ga-rantire la continuità della riproduzione della faunaselvatica. La fauna catturata viene trasferita a curadell’ATC in territori ove si ravvede l’esigenza diincrementare le densità locali di popolazione.

9. Nelle ZRC le Province, d’intesa con il soggetto ge-store possono autorizzare prove cinofile, con di-vieto assoluto di abbattimento della fauna selvati-ca e comunque al di fuori dei tempi di riproduzio-ne della stessa, sempre che non si arrechi dannoalle colture agricole e non si immetta fauna.

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10. Le Province provvedono all’attività di vigilanzanelle ZRC anche con la collaborazione del per-sonale del soggetto gestore dell’ambito territo-riale di caccia e delle guardie venatorie volonta-rie.

11. Alla scadenza prevista, il territorio della zona diripopolamento è restituito alla caccia con le mo-dalità fissate dalle Province, sentiti gli ATC. Icacciatori residenti nell’ambito territoriale in cuiinsiste la zona e i proprietari o conduttori dei fon-di ubicati all’interno della zona che abbiano ladisponibilità di almeno due ettari di terreno, an-che se non residenti purché titolari di licenza dicaccia, hanno diritto di accedervi in via priorita-ria.

12. Nel territorio delle zone di ripopolamento e cat-tura è vietata ogni forma di caccia, salvo quantoprevisto dall’articolo 25.

13. Nel periodo di vigenza dei piani faunistico-vena-tori provinciali le ZRC possono essere istituite orestituite alla caccia programmata, secondoquanto stabilito ai commi 2 e 3, nell’ambito dellasuperficie destinata per tali istituti dai piani me-desimi.

Art. 10

(Centri pubblici di riproduzione della fauna

selvatica allo stato naturale)

1. I centri pubblici di riproduzione della fauna selva-tica sono istituiti dalle Province anche su richiestadegli ATC in base a uno specifico programma pre-sentato all’atto di richiesta di istituzione. Essi han-no per scopo la riproduzione di fauna selvatica allostato naturale, al fine della ricostituzione del pa-trimonio faunistico autoctono, da utilizzare esclu-sivamente per le azioni di ripopolamento del ter-ritorio provinciale. I centri sono istituiti per un pe-riodo non inferiore a tre anni e sono gestiti dagliATC. Qualora non sussistano più le condizioniidonee al conseguimento delle loro finalità, i centrisono soppressi, nel rispetto delle modalità di cuiall’articolo 9, comma 11.

2. Nel territorio dei centri devono essere realizzate at-trezzature ed interventi tecnici atti a perseguire gliscopi di produzione e di incremento delle speciedi fauna selvatica per le quali gli stessi sono staticostituiti.

3. Le operazioni di cattura e di immissione di faunaselvatica sono realizzate dall’ATC, sulla base delprogramma di cui al comma 1, sotto la vigilanzadella Provincia.

4. In ogni centro di riproduzione della fauna selvaticadevono essere effettuati almeno due censimenti

annuali, nel periodo febbraio-marzo per rilevarela consistenza dei riproduttori e nel periodo set-tembre-ottobre per la verifica del successo ripro-duttivo.

5. Nei centri di cui al comma 1 è vietata ogni formadi caccia, salvo quanto previsto dall’articolo 25.

Art. 10 bis

(Aree di rispetto)

1. Le aree di rispetto, istituite dagli ATC, sono fun-zionali all’incremento della fauna selvatica stan-ziale, nonché all’adattamento in ambiente naturaledi quella utilizzata negli interventi di ripopolamen-to.

2. Gli ATC comunicano alla Regione la planimetriascala 1:10.000 riportante i confini dell’area e ilprogramma di gestione e provvedono, nei succes-sivi sessanta giorni dalla comunicazione, alla ta-bellazione dei confini.

3. I confini possono essere vincolati per un periodominimo di una stagione venatoria.

4. Nelle aree di rispetto gli ATC possono stabilire ildivieto di caccia nei confronti di una o più specie,determinare particolari limitazioni al prelievo o al-l’esercizio di attività cinofila, secondo criteri emodalità stabilite dalla Giunta regionale.

5. I danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioniagricole sono risarciti dagli ATC ai sensi dell’ar-ticolo 34.

Art. 11(Zone di ricerca e di sperimentazione faunistica)

1. La Regione, nell’esercizio delle funzioni ammini-strative di programmazione, sentito il parere (…)delle Comunità montane interessate, dell’Istitutosuperiore per la protezione e la ricerca ambientale,delle associazioni venatorie riconosciute e delleorganizzazioni agricole maggiormente rappresen-tative a livello regionale, istituisce due zone di ri-cerca e sperimentazione faunistica in ogni Provin-cia di dimensioni comprese tra 1.500 e 2.000 etta-ri, al fine di favorire studi sulla biologia della fau-na selvatica, sul miglioramento delle tecniche diambientamento e di incremento della fauna selva-tica, in particolare di quella autoctona, e di favo-rire l’impiego di tecniche agricole idonee per lasalvaguardia della fauna e per il ripristino deglihabitat.

2. Per la gestione delle zone è istituito un comitato digestione composto da:a) il dirigente della struttura regionale competente

in materia di caccia o suo delegato che ne as-sume la presidenza;

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b) (comma abrogato)c) cinque rappresentanti delle associazioni vena-

torie riconosciute a livello nazionale operantinella Regione;

d) tre rappresentanti delle associazioni agricolemaggiormente rappresentative a livello regio-nale;

e) un rappresentante regionale dell’ente nazionalecinofilia italiana;

f) un rappresentante indicato dall’università rica-dente nella provincia o comunque nella Regio-ne;

g) il direttore dell’Istituto superiore per la prote-zione e la ricerca ambientale o suo delegato.

3. Nel rispetto delle indicazioni fornite dal comitatodi cui al comma 2, per la gestione tecnico-ammi-nistrativa di ciascuna zona, le province possonoistituire apposite commissioni di gestione nellequali, qualora la zona stessa insista in territoriomontano, deve essere assicurata la rappresentanzadelle Comunità montane.

4. L’istituzione delle zone di cui al comma 1, avvienecon le procedure di cui all’articolo 12 e le provinceprovvedono alle relative tabellazioni secondo lemodalità determinate dalla Giunta regionale.

5. Il provvedimento istituito indica il perimetro,l’estensione del territorio, la durata e stabilisce leforme con cui si promuove la collaborazione deiproprietari dei conduttori dei fondi, nonché le mo-dalità straordinarie di tutela della selvaggina e del-le attività agricole.

6. Ai fini della istituzione delle zone di cui al comma1, la Provincia, con la collaborazione delle asso-ciazioni venatorie riconosciute e delle organizza-zioni agricole, provvede ad acquisire il consensodei proprietari o conduttori dei fondi compresi nel-la zona, stipulando specifiche convenzioni riguar-danti il rimborso delle spese, comprese quelle divigilanza, e le eventuali indennità connesse congli obblighi derivanti dall’attività di ricerca e disperimentazione.

7. Per tutto il periodo della sperimentazione le zonedi cui al presente articolo sono sottoposte al regi-me previsto dall’articolo 9 per le zone di ripopo-lamento e cattura.

8. Al termine della sperimentazione il territorio dellezone di cui al comma 1 è restituito alla caccia nelrispetto delle modalità di cui all’articolo 9, comma12.

9. Nelle zone di cui al presente articolo si applicanole normative e gli incentivi previsti dal reg.92/2078/CEE e successive modificazioni.

10. Nessun compenso è dovuto ai componenti del co-mitato di cui al comma 2.

Art. 12

(Procedura di costituzione delle aree di

protezione speciale)

1. Le Province istituiscono le oasi di protezione fau-nistica, le ZRC ed i centri pubblici di riproduzionedella fauna selvatica allo stato naturale nei terminiprevisti dai criteri e dagli indirizzi regionali di cuiall’articolo 4, secondo le modalità del piano fau-nistico-venatorio provinciale.

2. Con l’atto istitutivo le Province determinano il pe-rimetro delle aree di protezione. Tale atto è noti-ficato ai proprietari o ai conduttori dei fondi me-diante:

a) deposito presso la sede dei comuni territorial-mente interessati;

b) pubblicazione per estratto nel BUR;

c) affissione di apposito manifesto nei comuni,frazioni o borgate interessati, su cui deve esse-re chiaramente specificata, a cura dei Comuni,la data di deposito.

3. Qualora, entro sessanta giorni dalla data della pub-blicazione dell’atto istitutivo, sia presentata oppo-sizione motivata, ai sensi dell’articolo 10, comma14, della legge 157/1992, da parte di proprietari oconduttori dei fondi costituenti almeno il 40 percento della superficie complessiva che si intendevincolare, l’area non può essere costituita, salvoquanto stabilito al comma 5.

4. Decorso il termine indicato al comma 3, ove nonsia stata presentata opposizione, le Province prov-vedono alla istituzione delle aree di cui al comma1.

5. La Provincia può destinare ad altro uso, nell’ambitodella pianificazione venatoria del territorio, le areeche non siano state vincolate per l’opposizionemanifestata dai proprietari o conduttori dei fondiai sensi del comma 3.

6. I piani faunistico-venatori provinciali determinanole aree di cui al comma 5, che rientrano nella per-centuale del territorio protetto di cui all’articolo 3,comma 1, lettera a).

7. La Giunta regionale determina le modalità di deli-mitazione del territorio delle aree di cui agli arti-coli 8, 9, 10, 10-bis e 11.

8. Qualora ricorrano particolari necessità ambientali,le Province possono costituire coattivamente oasidi protezione e ZRC sui territori per i quali sia sta-ta presentata opposizione da parte dei proprietario conduttori dei fondi ai sensi del comma 3.

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TITOLO III

Strutture di iniziativa privata

Art. 13

(Aziende faunistico-venatorie e aziende

agri-turistico-venatorie)

1. Le province, su richiesta degli interessati e sentitol’istituto superiore per la protezione e la ricercaambientale, previo consenso dei proprietari o con-duttori dei fondi, nei limiti della quota massima diterritorio agro-silvo-pastorale stabilita all’articolo3, comma 1, lettera b), autorizzano:

a) la costituzione di aziende faunistico-venatoriesenza fini di lucro, per prevalenti finalità natu-ralistiche e faunistiche, con particolare riferi-mento alla tipica fauna appenninica;

b) la costituzione di aziende agri-turistico-venato-rie, ai fini di impresa agricola;

c) (lettera abrogata dal comma 2 dell’art. 13 dellal.r. 18 luglio 2011, n. 15)

2. In mancanza di consenso da parte dei proprietari econduttori dei fondi, per motivate esigenze tecni-che legate alla riproduzione ed all’irradiamentodella fauna selvatica, le province possono inclu-dere coattivamente nel territorio delle aziende dicui al comma 1 porzioni di terreno per superficinon superiori al 10 per cento dell’estensione delleaziende stesse, stabilendo nel provvedimento lamisura e le modalità di pagamento dell’indennitàda corrispondere ai proprietari dei terreni inclusi,fermo restando la necessità del consenso dei pro-prietari per l’esecuzione di eventuali opere o in-terventi nei fondi di rispettiva pertinenza.

3. Coloro che richiedono la costituzione di aziendefaunistico-venatorie debbono allegare alla doman-da di autorizzazione un programma di conserva-zione e di ripristino ambientale.

4. Nelle aziende faunistico-venatorie la caccia è con-sentita nelle giornate indicate dal calendario vena-torio di cui all’articolo 30 ai titolari delle aziendee a coloro che siano dagli stessi autorizzati, secon-do piani di assestamento e di abbattimento presen-tati annualmente dai titolari delle aziende ed ap-provati dalla Provincia. In ogni caso nelle aziendefaunistico-venatorie non è consentito immettere oliberare fauna selvatica dalla data del 31 agosto aquella di chiusura della caccia alle relative specie.Nel primo anno di funzionamento dell’aziendafaunistico-venatoria è vietata esclusivamente lacaccia alla fauna stanziale indicata nei piani di uti-lizzazione presentati.

5. Nelle aziende agri-turistico-venatorie sono possibilil’immissione e l’abbattimento, senza limitazionedi capi, di fauna selvatica di allevamento per l’in-

tera durata della stagione venatoria, nonché la ge-stione degli ungulati secondo le modalità stabilitedal regolamento di cui all’articolo 27bis.

6. Le aziende agri-turistico-venatorie devono:

a) essere preferibilmente situate nei territori discarso rilievo faunistico;

b) coincidere di preferenza con il territorio di unao più aziende agricole ricadenti in aree di agri-coltura svantaggiata, ovvero dismesse da inter-venti agricoli ai sensi del reg. 88/1094/CEE delconsiglio.

7. L’esercizio dell’attività venatoria nelle aziende dicui al comma 1 può essere praticato nelle formedi cui all’articolo 27, indipendentemente dallascelta effettuata dal cacciatore.

8. Le aziende faunistico-venatorie e le aziende agri-turistico-venatorie sono sottoposte a controllo daparte dell’amministrazione provinciale.

9. Il Consiglio regionale determina con regolamentole modalità di costituzione e di funzionamento del-le aziende faunistico-venatorie e delle aziendeagri-turistico-venatorie di nuova costituzione.

10. Le aziende faunistico-venatorie e agri-turistico-venatorie di nuova costituzione non possono es-sere confinanti, fra loro deve intercorrere la di-stanza di almeno 500 metri. Tale distanza deveessere rispettata anche nei confronti di altri isti-tuti faunistici o faunistico-venatori già costituiti.

Art. 14

(Centri privati di riproduzione della fauna

selvatica allo stato naturale)

1. Le province autorizzano la costituzione di centriprivati di riproduzione della fauna selvatica allostato naturale, organizzati in forma di aziendaagricola, ove è vietato l’esercizio dell’attività ve-natoria ed è consentita la cattura con qualsiasimezzo di animali vivi allevati appartenenti a spe-cie cacciabili, da parte del titolare dell’impresaagricola, di dipendenti della stessa e di persone no-minativamente indicate.

2. L’autorizzazione dei centri privati è subordinata al-l’osservanza di apposito disciplinare contenente leprescrizioni per l’esercizio delle attività autoriz-zate.

3. La Provincia ha diritto di prelazione sull’acquistodi fauna selvatica prodotta nei centri privati di cuial comma 1; a tal fine la Provincia, entro il mesedi novembre di ogni anno, Comunica ai centri pri-vati il proprio fabbisogno.

4. L’autorizzazione alla costituzione di un centro pri-vato di riproduzione di fauna selvatica è revocataqualora il titolare dell’impresa agricola contrav-venga alle norme di cui al presente articolo, non-

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ché alle disposizioni impartite con il provvedi-mento di autorizzazione.

5. In particolare, la revoca è disposta qualora il titolaredell’impresa agricola:

a) non rispetti il diritto di prelazione della Provin-cia;

b) eserciti nel centro privato l’attività venatoria one consenta a terzi l’esercizio.

6. La Provincia, prima di procedere alla revoca del-l’autorizzazione, assegna all’interessato un termi-ne di trenta giorni per la presentazione di eventualideduzioni.

TITOLO IV

Gestione programmata della caccia

Art. 15

(Ambiti territoriali di caccia - A.T.C.)

1. Il territorio agro-silvo-pastorale regionale che nonè destinato alle finalità di cui ai titoli II e III, è sud-diviso in ATC, nei quali viene esercitata la gestio-ne faunistica e praticata la caccia in forma pro-grammata.

2. La perimetrazione degli ATC è definita con la de-liberazione di cui all’articolo 4. In ciascuna pro-vincia sono istituiti al massimo due ATC, fatte sal-ve le province di Fermo e Ascoli Piceno in cui èistituito almeno un ATC.

3. La perimetrazione può essere modificata a seguitodi espressa richiesta (…) degli ATC interessati ter-ritorialmente. La richiesta degli ATC deve essereaccompagnata dal parere favorevole (…) dellamaggioranza dei membri dell’assemblea degliATC medesimi.

4. L’accesso all’ATC per l’esercizio venatorio alla le-pre, al fagiano, alla starna, alla coturnice, alla per-nice rossa e agli ungulati spetta di diritto ai resi-denti nell’ambito stesso. Qualora vi fosse capienzain relazione all’indice di densità venatoria massi-ma di cui al comma 6, l’accesso è consentito ancheai cacciatori residenti in altri ambiti, o che abbianoscelto altri ambiti, sulla base dei seguenti criteri dipriorità:

a) proprietari o conduttori di fondi rustici aventiestensione non inferiore a cinque ettari;

b) residenti nella provincia;

c) residenti nei comuni marchigiani a più alta den-sità venatoria, individuati dalla Regione;

d) residenti nella regione;

e) residenti in altre regioni o nella Repubblica diSan Marino.

5. In base alla convenzione di amicizia e di buon vi-cinato stipulata con la Repubblica di San Marino,i cittadini di detta Repubblica sono ammessi al-l’esercizio dell’attività venatoria sul territorio re-gionale, previa iscrizione in un ambito di propriascelta, alle condizioni e nei limiti di cui alla pre-sente legge. Per quanto riguarda, in particolare,l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo27 bis, i cittadini della Repubblica di San Marinosono ammessi all’esercizio dell’attività venatoriaalle stesse condizioni previste per i residenti nellaRegione Marche.

6. Ferme restando le indicazioni statali concernentil’indice di densità venatoria, la Giunta regionaledetermina annualmente, sulla base dei dati censua-ri, sentiti gli ATC, la densità venatoria massimanei territori a gestione programmata della caccia,costituita dal rapporto fra il numero dei cacciatori,ivi compresi quelli che praticano l’esercizio vena-torio da appostamento fisso, e il territorio agro-sil-vo-pastorale regionale.

7. Ogni cacciatore residente nella regione ha dirittodi accesso gratuito per la caccia a tutte le specieconsentite, escluse cinghiale, lepre, fagiano, star-na, pernice rossa, coturnice, cervidi e bovidi, intutti gli ATC istituiti nella regione previo il paga-mento di una quota ad un ATC.

Art. 16

(Iscrizione nell’ATC)

1. Il cacciatore ha titolo all’iscrizione agli ATC.

2. Per l’iscrizione nell’ATC di residenza, il cacciatorepresenta la relativa domanda al comitato di gestio-ne, di cui all’articolo 19, utilizzando apposito mo-dulo predisposto dall’ambito stesso. Per gli annisuccessivi, il rinnovo dell’iscrizione all’ATC av-viene con il pagamento della quota prevista alcomma 5, da effettuarsi entro il 30 giugno. Qua-lora il pagamento avvenga oltre tale termine l’im-porto è maggiorato del 10 per cento se versato en-tro il 31 luglio e del 50 per cento se versato suc-cessivamente.

3. Per l’iscrizione ad un ATC diverso da quello di re-sidenza, il cacciatore presenta la relativa domandaal comitato di gestione dell’ATC prescelto entroil 15 giugno di ogni anno. Il comitato di gestionedell’ATC accoglie le domande con le priorità pre-viste dall’articolo 15, comma 4, e nel rispettodell’ordine di presentazione, e ne trasmette copiaalla Regione entro il successivo 30 giugno. Il cac-ciatore ammesso nell’ATC deve versare la quotadi iscrizione entro il 31 luglio; il versamento ef-fettuato oltre tale termine è incrementato del 50per cento della quota prefissata. Alle stesse con-

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dizioni di pagamento sono ammessi anche i cac-ciatori che hanno presentato domanda dopo il 15giugno, fino al raggiungimento della capienzamassima stabilita annualmente sulla base dell’in-dice di densità venatoria assegnato a ciascun ATC.

4. Il mancato accoglimento della domanda di cui alcomma 3 deve essere motivato dal comitato di ge-stione dell’ATC e comunicato all’interessato che,entro quindici giorni, può fare ricorso alla Provin-cia competente per territorio nel caso di violazionedei criteri previsti all’articolo 15. La Provincia de-cide entro quarantacinque giorni. L’accoglimentodel ricorso comporta di diritto l’iscrizione al-l’ATC. Nel caso che il diniego dell’iscrizione siadovuto a indisponibilità di posti, il cacciatore hadiritto all’iscrizione all’ATC di residenza.

5. L’iscrizione ad ogni ATC, per quanto riguarda lacaccia alle specie di fauna selvatica di cui all’arti-colo 15, comma 4, è subordinata al versamento an-nuale di una quota stabilita entro il 31 maggio diogni anno dal comitato di gestione dell’ATC, inbase al programma di attività che lo stesso intenderealizzare. Tale quota non può essere inferiore adeuro 50,00. Per chi esercita la caccia d’apposta-mento fisso la quota non può essere inferiore adeuro 15,00. Gli ATC possono prevedere per acce-dere al prelievo, oltre al versamento della quota diiscrizione, anche forme di collaborazioni giorna-liere volontarie per espletare attività di gestionefaunistica. Tali collaborazioni possono esserecompensate da una minor quota di iscrizione al-l’ATC rispetto a quella stabilita. L’ATC può inol-tre prevedere il versamento di quote differenziateper coloro che non risiedono nel territorio del-l’ATC o della regione e in base all’opzione dellaforma di caccia effettuata dal cacciatore.

6. La Regione attiva scambi interregionali per realiz-zare un’equilibrata distribuzione dei cacciatori sulterritorio nazionale. A tal fine la Giunta regionaledetermina, entro il 15 luglio di ciascun anno, il nu-mero massimo dei cacciatori non residenti ammis-sibili nelle Marche regolamentandone l’accessosecondo le priorità previste dal comma 4 dell’ar-ticolo 15.

Art. 17(Statuto e organi degli ambiti territoriali di caccia)

01. Gli ambiti territoriali di caccia sono strutture as-sociative di diritto privato che perseguono finalità diinteresse pubblico e operano nel rispetto dei principidi trasparenza e correttezza. Quali organismi tecnico-operativi sono dotati di autonomia organizzativa, sta-tutaria e finanziaria nei limiti stabiliti dalla presentelegge e dagli atti programmatici e amministrativi dellaRegione (…). Per quanto non espressamente discipli-

nato dalla presente legge e dagli statuti degli ambitisi applicano le disposizioni del Libro I, Titolo II, delcodice civile anche ai fini del riconoscimento dellapersonalità giuridica.

1. Sono organi di ciascun ambito territoriale:

a) l’assemblea dei rappresentanti delle associazio-ni venatorie riconosciute a livello nazionale cuisono iscritti i cacciatori, dei rappresentanti del-le organizzazioni professionali agricole mag-giormente rappresentative a livello locale e deirappresentanti delle organizzazioni protezioni-stiche maggiormente rappresentative a livellolocale;

b) il presidente;

c) il comitato di gestione;

d) il revisore unico.

2. Lo statuto di ciascun ambito e le sue modificazionisono approvati dall’assemblea di cui al comma 1,lettera a), sulla base di uno statuto tipo definitodalla Giunta regionale, sentita la commissioneconsiliare competente.

3. Lo statuto disciplina:

a) le modalità di convocazione e di svolgimentodell’assemblea dei rappresentanti delle asso-ciazioni venatorie;

b) le modalità per la elezione del presidente, la no-mina dei componenti del comitato di gestionee del revisore unico;

c) le modalità di funzionamento degli organi, le ri-spettive competenze e responsabilità, nonchéle procedure per la sostituzione o la revoca deicomponenti.

4. I rappresentanti delle associazioni venatorie nei co-mitati di gestione sono designati dalle rispettiveorganizzazioni Provinciali.

4 bis. Gli organi degli ambiti territoriali di caccia ri-mangono in carica per cinque anni.

Art. 18

(Comitati di gestione degli ambiti territoriali

di caccia)

1. In ogni ambito territoriale di caccia è costituito uncomitato preposto alla gestione dell’ambito mede-simo.

2. La Giunta regionale, entro trenta giorni dall’ap-provazione dei criteri e indirizzi regionali di cuiall’articolo 4, nomina, per ciascun ambito territo-riale, un comitato così composto:

a) (lettera abrogata)b) un rappresentante del comune con maggior su-

perficie agro-silvo-pastorale compreso nel-

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l’ambito stesso e un rappresentante delle Co-munità montane;

c) tre rappresentanti delle organizzazioni profes-sionali agricole maggiormente rappresentati-ve;

d) tre rappresentanti delle organizzazioni venatoriericonosciute a livello nazionale;

e) due rappresentanti delle organizzazioni prote-zionistiche.

I rappresentanti di cui alle lettere c), d) ed e) sono de-signati dalle rispettive organizzazioni Provinciali inbase al principio della rappresentatività nel territorioe sono scelti fra persone residenti nell’ambito territo-riale di caccia.

3. Non possono essere designati alla carica di presi-dente o di membro del comitato coloro i quali ab-biano commesso negli ultimi cinque anni infrazio-ni per cui sia stata disposta la sospensione della li-cenza di caccia.

3 bis. Le cariche di Presidente e componente del Co-mitato di Gestione degli ATC sono incompatibilirispettivamente con quelle di Presidente della Re-gione, di Assessore regionale, di Consigliere re-gionale, di Presidente della Provincia, di Assesso-re provinciale e di Consigliere provinciale.

4. Il comitato di gestione approva entro sessanta gior-ni dalla nomina il proprio statuto, sentiti i rappre-sentanti delle associazioni venatorie dei cacciatori,dei coltivatori e degli ambientalisti iscritti all’am-bito.

5. (comma abrogato dall’art. 3, comma 1, della l.r.23 dicembre 2013, n. 51)

6. In caso di inerzia o di gestione non rispondente allenecessità, il comitato di gestione dell’ambito è so-stituito dalla Provincia; in caso di assenza non giu-stificata a tre sedute consecutive, il componente ilcomitato decade ed è sostituito su designazionedegli enti o associazioni di cui al comma 2.

7. (comma abrogato dall’art. 3, comma 1, della l.r.23 dicembre 2013, n. 51)

Art. 19

(Compiti dei comitati di gestione)

1. L’ATC ha compiti di gestione faunistica nel terri-torio di competenza. A tale fine i comitati di ge-stione, entro tre mesi dall’approvazione del pianofaunistico-venatorio provinciale, presentano allaProvincia un proprio piano quinquennale nel qualedevono essere previsti:a) la pianificazione territoriale delle aree di rispet-

to, con indicazione delle relative modalità ge-stionali;

b) le modalità di gestione faunistica del territoriodi caccia programmata;

c) i piani di intervento finalizzati al miglioramentoambientale e alla realizzazione di pratiche agri-cole favorevoli all’incremento della fauna.

2. La Provincia, a seguito di verifica della conformitàdel piano quinquennale dell’ATC con il piano fau-nistico-venatorio provinciale, approva il piano en-tro sessanta giorni dalla sua data di trasmissione.

3. I comitati di gestione trasmettono entro il 31 marzodi ogni anno un programma annuale delle attività,sulla base della pianificazione quinquennale, allaProvincia, che può richiederne la revisione in casodi difformità.

4. I comitati direttivi degli ATC per l’espletamento difunzioni di servizio, possono dotarsi con fondipropri di strutture tecniche amministrative e di col-laboratori o di personale particolarmente qualifi-cato nel campo della gestione della fauna.

5. La Provincia esercita forme di raccordo tra gli ATCtramite la commissione tecnica (…) di cui all’ar-ticolo 7 per determinare uniformità degli interventigestionali della fauna selvatica.

6. I comitati di gestione promuovono ed organizzanole attività di ricognizione delle risorse ambientalie faunistiche; programmano gli interventi per ilmiglioramento degli habitat; provvedono all’attri-buzione degli incentivi economici ai conduttoridei fondi rustici per:a) la ricostituzione di una presenza faunistica otti-

male per il territorio;b) le coltivazioni per l’alimentazione naturale del-

la fauna selvatica e degli uccelli, particolar-mente nelle zone di sperimentazione di cuiall’articolo 11, nelle zone di ripopolamento ecattura di cui all’articolo 9 e nei terreni dismes-si da interventi agricoli ai sensi del Regola-mento (CEE) n. 1094/88 del Consiglio del 25aprile 1988 e successive modificazioni;

c) il ripristino di zone umide e di fossati;d) la differenziazione delle colture;e) la coltivazione di siepi, cespugli ed alberi adatti

alla riproduzione della fauna selvatica;f) la tutela dei nidi e dei nuovi nati di fauna selva-

tica nonché dei riproduttori;g) la collaborazione operativa ai fini del tabella-

mento, della difesa preventiva delle coltivazio-ni passibili di danneggiamento, della pastura-zione invernale degli animali in difficoltà, del-la manutenzione degli apprestamenti per l’am-bientamento della fauna selvatica.

7. I comitati di gestione erogano altresì contributi peril risarcimento dei danni arrecati alle produzioniagricole dalla fauna selvatica, entro i limiti dellerisorse loro assegnate e con risorse proprie fino aconcorrenza della percentuale stabilita annual-

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mente dalla Giunta regionale ai sensi del regola-mento previsto all’articolo 34, comma 6-bis, non-ché effettuano interventi, previamente concordaticon la Provincia, ai fini della prevenzione dei dan-ni medesimi.

8. La Provincia verifica i risultati dei programmi pre-sentati dai comitati di gestione (…).

9. Entro il 31 marzo di ogni anno, i comitati presen-tano (…) alla Regione il rendiconto tecnico e fi-nanziario relativo all’utilizzo dei finanziamenti lo-ro eventualmente assegnati a carico del bilancio(…) regionale.

Art. 20 (Fondo regionale per i contributi a favore di pro-

prietari o conduttori agricoli)

1. Con il fondo di cui all’articolo 41 sono concessi icontributi previsti dall’articolo 15, comma 1, dellalegge 157/1992 ai proprietari o conduttori di ter-reni agricoli.

2. (comma abrogato dall’art. 7, comma 2, della l.r.10 aprile 2012, n. 7)

3. La Giunta regionale definisce le modalità per l’uti-lizzazione del fondo e, in particolare, determina icriteri per la concessione e la liquidazione dei con-tributi con riferimento, in via prioritaria, agli in-terventi di valorizzazione dell’ambiente e di con-servazione delle specie di fauna selvatica ed avutoriguardo all’estensione dei fondi rustici e agli in-dirizzi colturali ivi praticati, nel rispetto anche diquanto previsto dall’articolo 19, comma 2.

4. La Giunta regionale ripartisce annualmente il fondodi cui al comma 1 tra gli ATC.

Art. 21 (Fondi sottratti alla gestione programmata

della caccia)

1. Il proprietario o conduttore di un fondo che intendavietare sullo stesso l’esercizio dell’attività vena-toria deve inoltrare, entro trenta giorni dalla pub-blicazione del piano faunistico-venatorio provin-ciale, richiesta motivata alla Provincia, specifican-do anche l’eventuale durata del divieto stesso.

2. La Provincia provvede entro i successivi sessantagiorni. La richiesta è accolta se non ostacola l’at-tuazione della pianificazione faunistico-venatoria,ed inoltre nei casi nei quali l’attività venatoria siain contrasto con le esigenze di salvaguardia di col-ture agricole specializzate, nonché di produzioniagricole condotte con sistemi sperimentali, tecni-che biologiche, o al fine di ricerca scientifica, ov-vero quando sia motivo di danno o di disturbo ad

attività di rilevante interesse economico, sociale oambientale.

3. Il divieto di esercitare l’attività venatoria opera an-che nei confronti del proprietario o conduttore delfondo. Tale divieto decade al venir meno delle ra-gioni per le quali era stato richiesto. La decadenzaè dichiarata dalla Provincia.

4. La Giunta regionale determina le modalità per ladelimitazione dei confini dei fondi nei quali è vie-tato l’esercizio dell’attività venatoria ai sensi deicommi 1 e 2.

5. L’esercizio venatorio è vietato e chiunque nei fondirustici chiusi da muro, rete metallica o altra effet-tiva chiusura di altezza non inferiore a m. 1,20,nonché da corsi o specchi d’acqua perenni il cuiletto abbia la profondità di almeno m. 1,50 e la lar-ghezza di almeno m. 3,00.

6. I fondi chiusi devono essere notificati, a cura delproprietario o del conduttore, alla Giunta regionale(…) precisando l’estensione del fondo ed allegan-do planimetria catastale in scala 1:2000 con l’in-dicazione dei relativi confini. I proprietari o i con-duttori dei fondi provvedono ad apporre a propriocarico adeguate tabellazioni esenti da tasse regio-nali.

7. La superficie dei fondi di cui ai commi 1 e 5 entraa far parte della quota del territorio agro-silvo-pa-storale della Regione destinata a protezione dellafauna selvatica di cui all’articolo 3, comma 1, let-tera a).

8. L’esercizio venatorio è comunque vietato in formavagante sui terreni in attualità di coltivazione. Siconsiderano in attualità di coltivazione: i terrenicon coltivazioni erbacee da seme; i frutteti specia-lizzati; i vigneti e gli oliveti specializzati fino alladata del raccolto; i terreni coltivati a soia e a riso,nonché a mais per la produzione del seme fino alladata del raccolto, vivai, terreni in imboschimentofino a cinque anni, colture orticole e floreali a pie-no campo. L’esercizio venatorio in forma vaganteè inoltre vietato sui terreni in attualità di coltiva-zione, individuati dalla Giunta regionale su richie-sta delle organizzazioni professionali agricolemaggiormente rappresentative a livello regionale,tramite le loro organizzazioni Provinciali, in rela-zione all’esigenza di protezione di altre colturespecializzate o intensive.

9. L’esercizio venatorio è inoltre vietato nei fondi ovesi pratica l’allevamento o il pascolo del bestiamecustodito allo stato brado o semibrado, purché de-limitati da muretti, recinzioni in rete o steccati, filimetallici o plastificati, siepi o altre barriere natu-rali, con almeno un numero di capi per ettaro paria dieci se trattasi di ovini e caprini o a cinque capise trattasi di bovini ed equini.

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TITOLO V

Forme di controllo e di utilizzo della fauna diversedall’attività venatoria

Art. 22

(Cattura ed utilizzazione di fauna selvatica a scoposcientifico e per richiamo)

1. Il dirigente della struttura organizzativa regionalecompetente in materia di caccia, sentito l’istitutosuperiore per la protezione e la ricerca ambientale,può autorizzare esclusivamente a scopo di studioe di ricerca scientifica gli istituti scientifici delleuniversità e del consiglio nazionale delle ricerche,nonché i musei di storia naturale, a catturare edutilizzare esemplari di mammiferi ed uccelli non-ché a prelevare le uova, nidi e piccoli nati.

2. Il dirigente della struttura organizzativa regionalecompetente in materia di caccia può inoltre, sen-tito l’istituto superiore per la protezione e la ri-cerca ambientale, rilasciare autorizzazioni a svol-gere attività di cattura temporanea per l’inanella-mento degli uccelli a scopo scientifico a coloroche abbiano partecipato a specifici corsi di istru-zione, organizzati dallo stesso istituto, e che ab-biano superato il relativo esame finale.

3. Il dirigente della struttura organizzativa regionalecompetente in materia di caccia previo pareredell’istituto superiore per la protezione e la ricercaambientale, può autorizzare gli ATC che ne fac-ciano richiesta a gestire impianti finalizzati all’at-tività di cattura per l’inanellamento e la cessionea fini di richiamo. La cessione ad uso di richiamoè consentita solo per gli esemplari appartenenti al-le specie individuate dall’ articolo 4, comma 4,della legge n. 157 del 1992 ed è gratuita. Gli esem-plari eventualmente catturati appartenenti ad altrespecie debbono essere inanellati ed immediata-mente liberati.

4. La vendita di uccelli di richiamo provenienti da al-tre regioni o dall’estero è vietata se non si dimostrala lecita provenienza.

5. Nella gestione degli impianti di cui al comma 3 gliATC utilizzano personale qualificato e valutatoidoneo dall’Istituto superiore per la protezione ela ricerca ambientale, secondo criteri e modalitàstabiliti dalla Giunta regionale.

6. La Giunta regionale ai fini del soccorso, detenzio-ne, terapia e successiva liberazione della fauna sel-vatica in libertà, si avvale di un centro di recuperoadeguatamente attrezzato con ambulatorio veteri-nario sotto la diretta responsabilità di un veterina-rio di comprovata esperienza in materia di faunaselvatica avicola e mammiferi selvatici.

7. Chi abbatte, cattura o rinviene uccelli inanellati de-

ve darne notizia all’Istituto superiore per la prote-zione e la ricerca ambientale o al comune nel cuiterritorio è avvenuto il fatto, il quale provvede adinformare il predetto istituto.

Art. 23

(Allevamenti)

1. Gli allevamenti di fauna selvatica possono avere iseguenti scopi: di ripopolamento, alimentare, or-namentale e amatoriale ovvero di richiamo.

2. Le province autorizzano l’impianto e l’esercizio de-gli allevamenti di cui al comma 1.

3. Il titolare di un’impresa agricola può impiantare edesercitare gli allevamenti di cui al comma 1 dan-done semplice Comunicazione alla Provinciacompetente, fermo restando l’obbligo di confor-marsi alle prescrizioni dettate dal regolamento dicui al comma 4.

4. Con apposito regolamento, da emanarsi entro quat-tro mesi dall’entrata in vigore della presente legge,vengono determinate le modalità per il rilasciodell’autorizzazione di cui al comma 2 e quelle re-lative al rilascio delle autorizzazioni concernentile attività cinotecniche nel rispetto delle norme dicui alla legge 23 agosto 1993, n. 349 e del decreto28 gennaio 1994 del ministero delle risorse agri-cole, alimentari e forestali. In particolare per gliallevamenti a scopo di richiamo vengono discipli-nate, sentito l’istituto superiore per la protezionee la ricerca ambietale, la vendita e la detenzionedi uccelli allevati appartenenti alle specie caccia-bili nonché il loro uso in funzione di richiamo.

5. Le province, nell’ambito delle prescrizioni dettatecon il regolamento di cui al comma 4 e ferme re-stando le competenze dell’ente nazionale per la ci-nofilia italiana, autorizzano l’impianto e l’eserci-zio degli allevamenti di cani da caccia.

6. (comma abrogato dall’art. 20, della l.r. 18 luglio2011, n. 15)

Art. 24

(Attività di tassidermia e imbalsamazione)

1. L’amministrazione provinciale rilascia l’autorizza-zione all’esercizio dell’attività di tassidermia edimbalsamazione previo parere della commissionetecnico-venatoria di cui all’articolo 7 e previo ac-certamento della buona conoscenza della fauna edelle tecniche della tassidermia e della imbalsa-mazione.

2. È consentita l’imbalsamazione esclusivamente diesemplari appartenenti:

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a) alla fauna selvatica indigena oggetto di caccia,purché catturata nel rispetto di tutte le normevenatorie vigenti;

b) alla fauna esotica, purché l’abbattimento e l’im-portazione o comunque l’impossessamentosiano avvenuti in conformità alla legislazionevigente in materia e non si tratti di specie pro-tette in base ad accordi internazionali;

c) alla fauna domestica.

3. Il tassidermista o l’imbalsamatore deve annotaregiornalmente in apposito registro, fornito dall’am-ministrazione provinciale, tutti i dati relativi aglianimali consegnatigli o che comunque vengano insuo possesso anche temporaneo, con particolareriferimento alla specie e provenienza di ogniesemplare. Devono essere inoltre indicate le ge-neralità del cliente che ha consegnato l’animale ole circostanze nelle quali l’imbalsamatore ne è ve-nuto altrimenti in possesso.

4. All’atto della presentazione della istanza di auto-rizzazione, l’interessato è tenuto ad indicare tuttigli animali, vivi, morti o già preparati, a qualsiasititolo posseduti.

5. Il tassidermista o l’imbalsamatore deve apporre sututti gli animali preparati o comunque consegnatial cliente o posti in circolazione un’etichetta ina-movibile con l’indicazione del proprio nome, delnumero di autorizzazione, della data di prepara-zione e del numero di riferimento del registro dicui al comma 3.

6. I proprietari o possessori di animali imbalsamatiche non rientrino nell’elenco delle specie caccia-bili, devono richiedere alla amministrazione pro-vinciale competente, entro sei mesi dall’approva-zione della presente legge, la apposizione di uncontrassegno inamovibile. L’amministrazioneprovinciale provvede, dietro rimborso delle spese,con personale qualificato entro il termine massimodi un anno.

Art. 25

(Controllo della fauna selvatica)

1. La Giunta regionale, sentiti i comitati di gestionedegli ambiti territoriali di caccia, può vietare o ri-durre per periodi prestabiliti la caccia a determi-nate specie di fauna selvatica, fra quelle compresenell’elenco di cui all’articolo 18 della legge n. 157del 1992, per importanti e motivate ragioni con-nesse alla consistenza faunistica o per sopravve-nute particolari e gravissime condizioni ambien-tali, stagionali o climatiche, per malattie o altre ca-lamità.

2. Le province, ai fini della migliore gestione del pa-trimonio zootecnico, di tutela del suolo, di tutela

sanitaria, di selezione biologica, di tutela del pa-trimonio storico-artistico, di tutela delle produzio-ni zoo-agro-forestali ed ittiche, provvedono alcontrollo delle specie di fauna selvatica in sovran-numero anche nelle zone in cui è vietata la caccia.Tale controllo, esercitato selettivamente, vienepraticato mediante cattura, ovvero, qualora l’isti-tuto superiore per la protezione e la ricerca am-bientale verifichi l’inefficacia degli altri metodi,mediante piani di abbattimento.

2 bis. Per le finalità di cui al comma 2, la Provinciaprovvede al controllo della popolazione di cin-ghiali in sovrannumero autorizzando, sentito l’isti-tuto superiore per la protezione e la ricerca am-bientale, anche forme di prelievo esercitate in for-ma collettiva, quali braccata e girata, anche in tuttele zone e nei periodi preclusi alla caccia. A tal finela Provincia può avvalersi anche di coloro che ab-biano conseguito l’abilitazione provinciale peresercitare la caccia al cinghiale in forma collettivacon priorità per i cacciatori residenti e dell’ATCinteressata.

3. I piani di cui al comma 2 sono attuati dalle guardievenatorie dipendenti dalle province. Queste ultimepossono avvalersi dei proprietari o conduttori deifondi sui quali si attuano i piani medesimi, purchémuniti di licenza per l’esercizio venatorio, nonchédelle guardie forestali e delle guardie comunalimunite di licenza per l’esercizio venatorio; posso-no inoltre avvalersi, ove necessario, delle guardievolontarie di cui all’articolo 37, purché in posses-so della licenza di caccia, nonché di operatori, mu-niti di licenza, all’uopo espressamente autorizzatidalla Provincia, selezionati attraverso appositi cor-si di preparazione alla gestione faunistica, diretta-mente coordinati dal personale di vigilanza dellaProvincia.

4. Le province, per comprovate ragioni di protezionedei fondi coltivati e degli allevamenti, possono au-torizzare, su proposta delle organizzazioni profes-sionali agricole maggiormente rappresentative alivello regionale, tramite le loro strutture Provin-ciali, piani di abbattimento, attuati attraverso ilpersonale di cui al precedente comma 3, delle for-me domestiche di specie selvatiche e delle formeinselvatichite di specie domestiche.

Art. 26

(Controllo sanitario della fauna)

1. La selvaggina, comunque liberata, deve essere pre-ventivamente assoggettata, a cura di chi effettua ilripopolamento, ai controlli veterinari che certifi-cano che gli animali sono esenti da malattie con-tagiose o non siano portatori di germi patogeni.

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2. Chiunque rinvenga capi di selvaggina morti o instato fisico anormale, è tenuto a consegnarli alcompetente ufficio caccia della Provincia per i ne-cessari accertamenti che può avvalersi delle sezio-ni locali degli istituti zooprofilattici o istituti uni-versitari.

3. In caso di epizoozia, la Provincia, sentito il servizioveterinario della unità sanitaria interessata, dispo-ne gli interventi tecnici necessari alla salvaguardiadel patrimonio faunistico.

Art. 26 bis

(Soccorso e riabilitazione della fauna selvatica

rinvenuta in difficoltà)

1. Le Province assicurano la cura e la riabilitazionedella fauna selvatica rinvenuta in difficoltà, in par-ticolare di quella appartenente a specie protette. Atal fine, in ogni provincia è costituito un centro direcupero degli animali selvatici (CRAS).

2. La Giunta regionale con deliberazione stabilisce lemodalità di funzionamento dei centri di cui alcomma 1, nonché le modalità operative concer-nenti la segnalazione e la consegna degli animalirinvenuti, feriti o debilitati, le attività di soccorso,la detenzione temporanea e la liberazione deglianimali.

TITOLO VI

Esercizio dell’attività venatoria

Art. 27

(Esercizio venatorio)

1. Costituisce esercizio venatorio ogni atto direttoall’abbattimento o alla cattura di fauna selvaticamediante impiego dei mezzi di cui all’articolo 13della legge n. 157 del 1992, nonché il vagare o ilsoffermarsi con gli stessi mezzi o in attitudine diricerca della fauna selvatica o di attesa della me-desima per abbatterla o catturarla.

2. Ogni altro modo di abbattimento diverso da quellidi cui al comma 1 è vietato, a meno che avvengaper caso fortuito o forza maggiore.

3. Fatto salvo l’esercizio venatorio con l’arco o con ilfalco, ogni titolare di licenza di caccia deve optare,in via esclusiva, per una delle seguenti forme dicaccia:

a) vagante in zona alpi; coloro che optano per taleforma non sono ammessi all’esercizio venato-rio nella Regione, salvo quanto stabilito dal-l’articolo 13, comma 7;

b) da appostamento fisso;

c) altre forme consentite dalla legge.

4. L’opzione per la forma di caccia deve essere Co-municata alla Regione al conseguimento della abi-litazione all’esercizio venatorio e quando viene ri-presa l’attività venatoria sospesa; entro il 30 giu-gno, di ogni anno, i cacciatori che intendono va-riare l’opzione già presentata devono darne Co-municazione alla Regione.

5. La scelta della forma di caccia di cui alle lettere b)e c) del comma 3 consente di esercitare l’attivitàvenatoria anche da appostamenti per la caccia agliungulati e ai colombacci e da appostamenti fissisenza richiami vivi appartenenti alle specie previ-ste dalla legge n. 157 del 1992.

5 bis. (comma abrogato dall’art. 3, della l.r. 1° agosto2012, n. 27)

5 ter. (comma abrogato dall’art. 9, comma 2, dellal.r. 10 aprile 2012, n. 7)

6. (comma abrogato dall’art. 22, comma 2, della l.r.18 luglio 2011, n. 15)

6 bis. I cacciatori che esercitano il prelievo degli un-gulati in forma organizzata devono indossare ilberretto e la casacca ad alta visibilità. È consentitol’abbattimento del cinghiale in forma individualecon fucile ad anima liscia nelle aree non vocate al-la presenza della specie medesima, individuate dalregolamento di cui all’articolo 27 bis e secondo lemodalità di prelievo stabilite dal calendario vena-torio regionale. Nelle stesse aree è consentito l’ab-battimento occasionale del cinghiale senza l’ausi-lio del cane da seguita.

7. Nei dodici mesi successivi al rilascio della primalicenza, il cacciatore può praticare l’esercizio ve-natorio solo se accompagnato da cacciatore in pos-sesso di licenza rilasciata da almeno tre anni e chenon abbia commesso violazioni alle norme dellapresente legge, comportanti la sospensione o la re-voca della licenza ai sensi dell’articolo 32 dellalegge n. 157 del 1992.

8. La fauna selvatica abbattuta durante l’esercizio ve-natorio appartiene a colui che l’abbatte, ovvero acolui che l’abbia ferita o scovata, se non abbia ab-bandonato l’inseguimento.

9. Non costituisce esercizio venatorio la cattura conqualsiasi mezzo di fauna selvatica viva nei centriprivati di produzione allo stato naturale di cui al-l’articolo 14.

10. L’attività venatoria può essere esercitata da chiabbia compiuto il diciottesimo anno di età e siamunito di licenza di porto di fucile per uso dicaccia, di polizza assicurativa per la responsabi-lità civile verso terzi derivante dall’uso delle ar-mi o degli arnesi utili all’attività venatoria, non-ché di polizza assicurativa per infortuni correlataall’esercizio dell’attività venatoria, con i massi-

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mali determinati ai sensi dell’articolo 12 dellalegge n. 157 del 1992.

Art. 27 bis

(Gestione venatoria degli ungulati)

1. La gestione faunistico-venatoria degli ungulati è fi-nalizzata alla conservazione delle specie presentisul territorio regionale in un rapporto di compati-bilità con l’ambiente, a tutela della biodiversità edella sostenibilità dell’agricoltura e al consegui-mento degli obiettivi indicati negli indirizzi regio-nali di cui all’articolo 4 e dai piani faunistici ve-natori (…) di cui all’articolo 5.

2. La Giunta regionale stabilisce con regolamento,previo parere della commissione consiliare com-petente, la disciplina della gestione faunistico-ve-natoria degli ungulati.

3. In particolare, con l’atto di cui al comma 2, sonostabiliti:a) la pianificazione territoriale mediante l’indivi-

duazione della base minima territoriale di in-tervento finalizzata ad una razionale organiz-zazione e localizzazione dell’attività gestiona-le, compresi i prelievi;

b) le modalità di gestione e di prelievo;c) l’attività di controllo;d) l’attività di formazione finalizzata alla gestione

faunistico-venatoria degli ungulati;e) le funzioni degli ATC (…).

4. (comma abrogato dall’art. 10, comma 1, della l.r.10 aprile 2012, n. 7)

5. Il prelievo venatorio degli ungulati, con eccezionedel cinghiale, è consentito esclusivamente in for-ma selettiva secondo le indicazioni e previo pareredell’OFR. Il prelievo del cinghiale, oltre che informa selettiva, può essere effettuato nella formadella braccata e con il metodo della girata.

6. Gli interventi di reintroduzione o ripopolamento diungulati sono effettuati sulla base di adeguati pro-getti di fattibilità e piani di immissione, approvatidalla Giunta regionale che si avvale della con-sulenza dell’ISPRA.

7. (comma abrogato dall’art. 10, comma 3, della l.r.10 aprile 2012, n. 7)

8. La Regione definisce specifici programmi operativicon le regioni confinanti per l’esercizio comunedi attività relative alla gestione degli ungulati.

9. Il regolamento di cui al comma 2 può prevedereche nella attività di gestione degli ungulati sia cor-risposto un contributo da parte dei cacciatori com-misurato alle spese di gestione e di organizzazionee a quelle relative alle opere di prevenzione e sal-vaguardia ambientale. Gli eventuali introiti sono

destinati alle attività di gestione degli ungulati eper le attività di prevenzione e di risarcimento deidanni causati all’agricoltura nei limiti individuatiai sensi dell’articolo 19, comma 7.

Art. 28(Abilitazione all’esercizio venatorio)

1. L’esercizio venatorio in qualsiasi forma, compresaquella con l’arco e con il falco, è consentito soloa chi abbia conseguito l’abilitazione all’esercizio-venatorio a seguito di pubblici esami davanti aduna commissione nominata dalla Provincia.

2. L’abilitazione venatoria è necessaria per il rilasciodella prima licenza di porto d’armi per uso di cac-cia e per la concessione della stessa in caso di re-voca.

3. La Provincia stabilisce le modalità per lo svolgi-mento degli esami, che devono in particolare ri-guardare nozioni nelle seguenti materie:a) legislazione venatoria;b) elementi di zoologia e biologia della fauna sel-

vatica, con prove pratiche di riconoscimentodelle specie cacciabili;

c) armi e munizioni da caccia e relativa legislazio-ne;

d) elementi di ecologia e principi di salvaguardiadella natura e della produzione agricola;

e) norme di pronto soccorso.4. L’abilitazione è concessa se il giudizio è favorevole

in tutte le materie oggetto di esame. La commis-sione valuta la preparazione del candidato con ungiudizio di idoneità o inidoneità; in caso di idonei-tà, il presidente della commissione rilascia il rela-tivo attestato.

5. Coloro i quali siano stati giudicati inidonei non pos-sono sostenere nuovamente la prova d’esame pri-ma che siano trascorsi due mesi.

6. Le prove d’esame di cui al comma 3 consistono inuna prova scritta, mediante test a risposta multipla,e una prova orale, in conformità alle disposizioniemanate al riguardo dalla Giunta regionale e se-condo un programma approvato dalla Giunta me-desima.

7. Ogni candidato è tenuto a versare alla Provincia,quale rimborso spese di esame per l’abilitazionevenatoria, un importo, fissato dalla Provincia stes-sa, non superiore a lire 50.000 e comprensivo de-gli ausili didattici, nonché del rilascio in carta le-gale del certificato di abilitazione.

8. Le province organizzano corsi di preparazione peril conseguimento dell’abilitazione venatoria e in-formano sui contenuti della presente legge, anchein collaborazione con le associazioni venatorie ri-conosciute.

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9. Le norme di cui al presente articolo si applicanoanche per l’esercizio della caccia mediante usodell’arco e del falco.

10. La commissione di cui al comma 1 dura in caricacinque anni ed è composta:

a) da un funzionario provinciale esperto in ma-teria faunistico venatoria designato dal Presi-dente della Provincia, che ne assume la pre-sidenza;

b) da tre membri nominati dal Consiglio provin-ciale, di cui almeno uno laureato in biologiao scienze naturali esperto in fauna omeoter-ma, sentite le associazioni venatorie, agricolee ambientaliste;

c) da quattro membri designati dalle organizza-zioni venatorie riconosciute a livello nazio-nale e operanti nel territorio regionale;

d) da un dipendente della Provincia con funzionidi segretario.

11. La commissione di cui al comma 1 è validamentecostituita con la presenza della metà più uno deicomponenti.

12. Alla domanda per sostenere la prova d’esame, dapresentarsi alla Provincia nel cui territorio il can-didato risiede, deve essere allegato certificatomedico di idoneità fisica all’esercizio venatorio,rilasciato in conformità alle disposizioni vigenti,nonché il certificato di residenza.

13. Non possono essere membri della commissionedi cui al comma 1 i consiglieri Provinciali in ca-rica nella stessa Provincia.

Art. 29(Tesserino di caccia)

1. I titolari di licenza di caccia che esercitano l’attivitàvenatoria sul territorio regionale devono essere inpossesso di apposito tesserino.

2. Il tesserino viene rilasciato dal comune di residenzae deve indicare:a) le generalità del titolare;b) la forma di caccia praticata in via esclusiva,

scelta fra quelle previste dall’articolo 27, com-ma 3;

c) l’ambito territoriale di caccia prescelto;d) le specifiche norme stabilite con il calendario

venatorio regionale.3. Ai fini dell’esercizio della caccia da parte di resi-

denti in altre regioni, le indicazioni di cui al com-ma 2 devono risultare dal tesserino rilasciato dallaRegione di residenza.

4. Il tesserino, su modello stabilito dalla Giunta re-gionale in conformità a quanto previsto dal calen-dario venatorio è predisposto dalla struttura orga-

nizzativa regionale competente in materia di cac-cia ed è valido per una sola stagione venatoria.

5. Il tesserino è personale; non può essere rilasciatopiù di un tesserino intestato alla stessa persona.

6. In caso di deterioramento involontario o di smarri-mento del tesserino, il Comune di residenza ne ri-lascia un duplicato, previa esibizione di copia del-la denuncia di smarrimento presentata agli organidi polizia o del vecchio tesserino deteriorato, chedeve essere ritirato.

7. Ai fini del rilascio del tesserino ai cittadini dellaRepubblica di San Marino ivi residenti che scel-gono di esercitare la caccia nel territorio della Re-gione, la Giunta regionale provvede a trasmettereall’organo della Repubblica stessa competente inmateria di caccia un numero di tesserini pari aquello dei richiedenti.

8. Entro il 15 marzo di ogni anno i Comuni trasmet-tono alla Giunta regionale il numero complessivodei tesserini rilasciati e all’ATC l’elenco dei cac-ciatori che hanno ritirato il tesserino.

8 bis. Entro trenta giorni successivi al termine dellastagione venatoria, i cacciatori devono riconsegna-re, anche a mezzo posta o tramite le associazionivenatorie, all’ATC il tesserino di caccia. L’ATCrilascia apposita ricevuta di riconsegna del tesse-rino di caccia. Entro il trenta aprile di ogni annol’ATC invia alla struttura organizzativa competen-te in materia di caccia e all’OFR l’elaborazionedei dati riferiti alla precedente stagione venatoria,dei tesserini di caccia, secondo le modalità stabi-lite dalla Giunta regionale.

8 ter. Al cacciatore che non riconsegna il tesserino en-tro il termine di cui al comma 8-bis, è applicatauna sanzione pari ad euro 50,00. Ai fini dell’ap-plicazione della sanzione medesima, l’ATC tra-smette alla Regione l’elenco dei cacciatori ina-dempienti.

8 quater. I cacciatori che praticano la caccia di sele-zione di ungulati sono dotati di apposito tesserino,secondo il modello stabilito ai sensi del comma 4e rilasciato dall’ATC. Le modalità relative alla ri-consegna dei tesserini per la caccia di selezioneagli ungulati sono disciplinate dal regolamento dicui all’articolo 27 bis, comma 2.

Art. 30

(Calendario venatorio regionale)

1. La Giunta regionale, sentiti l’ISPRA e l’OFR, ap-prova entro il 15 giugno di ogni anno il calendariovenatorio regionale.

2. Nel calendario venatorio regionale devono essereindividuate in particolare:

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a) le specie cacciabili e i periodi di caccia;

b) le giornate di caccia;c) il carniere massimo giornaliero e stagionale;d) l’ora legale di inizio e di termine della giornata

di caccia;e) i periodi e le modalità per l’addestramento dei

cani da caccia.3. Ogni cacciatore può allenare e utilizzare per l’eser-

cizio venatorio contemporaneamente non più didue cani o non più di sei cani segugi; ogni squadracomposta da due o tre cacciatori non può comun-que utilizzare contemporaneamente più di sei canidi qualsiasi razza, categoria, compresi i meticci.

3 bis. Il numero massimo dei cani che possono essereutilizzati per la caccia al cinghiale è stabilito dalregolamento di cui all’articolo 27 bis.

Art. 31(Esercizio venatorio da appostamento fisso

e temporaneo)

1. Sono fissi gli appostamenti di caccia costituiti inlegno o altro materiale esclusa la muratura conpreparazione del sito, destinati all’esercizio vena-torio per almeno una intera stagione venatoria.L’appostamento cessa la sua funzione a seguito dimancato utilizzo per almeno due stagioni venato-rie; la rimozione fa carico ai soggetti autorizzati.Gli appostamenti fissi di caccia autorizzati dalleProvince in conformità alle disposizioni della le-gislazione venatoria non sono soggetti alle prescri-zioni normative previste dalla L.R. n. 34/1992 enon sono soggetti, altresì, al rilascio dei titoli abi-litativi edilizi previsti dalle normative vigenti, pur-ché abbiano le seguenti dimensioni:a) appostamento fisso alla minuta selvaggina, di

norma collocato a terra, avente dimensioni nonsuperiori a 9 mq;

b) appostamento fisso per colombacci costituitoda un capanno principale collocato a terra o sualberi o traliccio artificiale con dimensioni nonsuperiori a 9 mq per ciascun capanno principa-le o secondario;

c) appostamento fisso per palmipedi e trampoliericostituito da un capanno principale collocatoin prossimità dell’acqua, sugli argini di unospecchio d’acqua o prato soggetto ad allaga-mento le cui dimensioni non possono superarei 20 mq eventuali capanni secondari non pos-sono superare la superficie di 5 mq ciascuno.

2. Gli appostamenti fissi non possono essere ricavatida immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abita-zione o a posto di lavoro, o collocati nel raggio dim. 100 dagli stessi e di m. 150 se si spara in dire-zione dei medesimi.

3. Sono considerati appostamenti fissi di caccia le ti-ne, le zattere e le imbarcazioni ancorate nelle pa-ludi o negli stagni o sui margini di specchi d’acquanaturali o artificiali e quelle ubicate al largo deilaghi e dei fiumi, purché saldamente ancorate alfondale, destinate all’esercizio venatorio agli ac-quatici, verso le quali è consentito l’accostamentocon mezzo galleggiante a trazione manuale, utiliz-zabile anche per il recupero, in atteggiamento dicaccia, della selvaggina abbattuta o ferita.

4. Gli appostamenti all’avifauna selvatica acquaticacollocati in terraferma devono avere una stabile edefinita occupazione di sito, con copertura d’ac-qua permanente durante tutto l’anno del suolo, sal-vo casi di forza maggiore, pena la revoca dell’au-torizzazione.

5. L’autorizzazione per la caccia da appostamento fis-so è rilasciata dalla Provincia e ha validità dalladata di concessione sino al termine del periodo divigenza del piano faunistico venatorio provinciale,salvo revoca. La domanda per il rilascio dell’au-torizzazione deve essere corredata da planimetriacatastale in scala 1:2.000 e cartografia in scala1:10.000 indicante l’ubicazione dell’appostamen-to e dal consenso scritto, con indicazione dei ter-mini temporali, del proprietario o del conduttoredel terreno, lago o stagno privato, in quanto l’ap-postamento comporti preparazione del sito conmodificazione ed occupazione stabile del terreno.Nel periodo autorizzativo non è consentito variareper più di due volte il sito di appostamento, néinoltrare richiesta per più di due volte di variazio-ne dell’opzione di caccia in via esclusiva, ai sensidell’articolo 27, comma 3, che deve essere comun-que presentata non oltre il 30 giugno di ogni an-no.

5 bis. L’autorizzazione di cui al comma 5, nelle moredell’approvazione del piano faunistico venatorioprovinciale, ha validità annuale.

6. Non sono considerati fissi, agli effetti della opzionedella forma di caccia in via esclusiva, gli apposta-menti per l’esercizio venatorio agli ungulati, ai co-lombacci e quelli di cui all’ articolo 14, comma12, legge n. 157 del 1992, senza richiami vivi oche usano richiami non appartenenti alle speciedella fauna selvatica.

7. Non è consentito impiantare appostamenti fissi dicaccia a distanza inferiore a m. 200 dai confinidelle oasi di protezione, delle zone di ripopola-mento e cattura, delle zone di ricerca e sperimen-tazione faunistica, nonché dei parchi, riserve na-turali e centri pubblici di produzione della selvag-gina.

8. Non sono consentiti nuovi appostamenti fissi siaper colombacci che per acquatici ad una distanzainferiore a metri 300. La distanza è misurata tra i

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capanni principali. Tale distanza è ridotta a metri150 per appostamenti per piccola selvaggina postia terra (nocetta) per i quali non è previsto l’im-pianto di capanni sussidiari. Sono in ogni caso fat-te salve, anche con riferimento alle disposizioni dicui al comma 7, le diverse distanze relative agliappostamenti fissi preesistenti alla data di entratain vigore della presente legge.

9. Ferma restando l’esclusività della forma di caccia,ai sensi e per gli effetti del disposto dell’articolo27, è consentito al titolare e alle persone dallo stes-so autorizzate solo il recupero, in attitudine di cac-cia ed anche con uso del cane, della selvaggina fe-rita, entro un raggio di metri 200 dal capanno prin-cipale e metri 300 dal capanno principale per ac-quatici.

10. Durante l’esercizio venatorio da appostamento èvietata, salvo consenso del titolare, la caccia informa vagante ad una distanza inferiore a metri200 dal capanno principale per colombacci e pic-cola selvaggina a terra e metri 300 dal capannoprincipale per acquatici.

11. L’accesso all’appostamento fisso con armi propriee richiami propri delle specie appartenenti allafauna selvatica cacciabile è consentito unicamen-te a coloro che, autorizzati dal titolare, abbianoesercitato l’opzione per la specifica forma di cac-cia, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 27,comma 5 bis. Oltre al titolare, possono cacciarenell’appostamento fisso le persone che abbianoscelto tale tipo di caccia, in numero non superio-re a tre, con il consenso del titolare o in assenzadel medesimo. Tale limite non si applica agli ap-postamenti di cui al comma 19, come pure agliappostamenti senza richiami vivi o che usano ri-chiami non appartenenti alle specie della faunaselvatica cacciabile.

12. Le autorizzazioni sono rilasciate prioritariamenteai titolari dell’appostamento fisso già autorizzatiper la stagione venatoria 1989/1990, o a colorocui tali autorizzazioni sono state trasferite neglianni successivi. Le ulteriori autorizzazioni dispo-nibili sono rilasciate in via prioritaria agli ultra-sessantenni, ai portatori di handicap fisici, ai pro-prietari e conduttori di fondi che lo richiedano,ai familiari in linea diretta dei titolari degli ap-postamenti fissi che siano deceduti o abbianosmesso l’attività, a coloro che hanno optato pertale forma di caccia ed a coloro che, per soprav-venuto impedimento fisico, non siano più in con-dizioni di esercitare la caccia in forma vagante.Nel caso vengano presentate più richieste di au-torizzazione che interessano lo stesso sito, vieneautorizzata la domanda presentata dal soggettopiù anziano.

13. Le province autorizzano il titolare di appostamen-

to fisso, che per caso fortuito o per forza mag-giore sia costretto a trovare altro sito, ad impian-tare l’appostamento in una zona diversa, con ildiritto di ripristinarlo nel luogo precedentementeautorizzato al venir meno dell’impedimento.

14. Il cacciatore che opta per la forma di caccia va-gante non può essere titolare di un appostamentofisso con l’uso di richiami vivi appartenenti allespecie cacciabili.

15. Il titolare dell’appostamento fisso di caccia auto-rizzato, previo accordo con il proprietario o con-duttore del fondo, provvede al mantenimento eal miglioramento delle caratteristiche naturalidell’ambiente circostante, per la tutela della fau-na e della flora, almeno nel raggio di m. 100dall’impianto.

16. Sono temporanei gli appostamenti che non com-portino eccessive modificazioni del sito e sianodestinati all’esercizio venatorio per non più diuna giornata di caccia. Al termine della giornatail cacciatore deve rimuovere il materiale usatoper la costruzione dell’appostamento. È conside-rato appostamento temporaneo anche il sostaredietro a riparo naturale, anche se a distanza infe-riore a quella indicata nel comma 18.

17. Gli appostamenti temporanei non possono esseresituati a distanza inferiore a metri 100, salvo ac-cordo tra coloro che approntano limitrofi appo-stamenti temporanei, e dalle zone previste dalcomma 7, a metri 150 da un appostamento fissoper piccola selvaggina posto a terra (nocetta), ametri 300 dal capanno principale, se trattasi diappostamento per colombacci o acquatici, salvoquanto previsto dal comma 20.

18. L’appostamento fisso per colombacci o per ac-quatici può essere costituito da un capanno prin-cipale e da capanni sussidiari che sono posti aduna distanza massima di metri 75 dal capannoprincipale per colombacci e metri 100 per acqua-tici in prossimità di laghi, stagni, prati allagati.

19. Il funzionamento degli appostamenti fissi per co-lombacci è limitato al periodo 1° ottobre - 15 no-vembre; il relativo periodo di tabellazione coin-cide con quello consentito per la caccia. L’atti-vità dell’appostamento può continuare successi-vamente a tale data esclusivamente da un solocapanno e può essere esercitata solo da coloroche abbiano optato per la caccia da appostamentofisso con richiami vivi.

20. Gli appostamenti fissi devono essere segnalati, acura del titolare, mediante tabelle esenti da tassevisibili l’una dall’altra che possono essere posteal limite della distanza di rispetto. L’apposizionedelle tabelle ad una distanza inferiore di quelladi cui ai commi 9 e 10 determina la corrispon-dente riduzione della distanza di rispetto.

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Art. 32

(Detenzione ed uso dei richiami vivi per la cacciada appostamento)

1. Oltre ai richiami di cattura, sono consentiti la de-tenzione e l’uso per l’esercizio dell’attività vena-toria di richiami di allevamento appartenenti allespecie cacciabili.

2. Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta re-gionale e sentito il parere dell’istituto superioreper la protezione e la ricerca ambientale, disciplinacon regolamento, adottato entro novanta giornidalla data di entrata in vigore della presente legge,l’allevamento, la vendita e la detenzione di uccelliallevati appartenenti alle specie cacciabili, munitidi anellini inamovibili rilasciati dalle province an-che avvalendosi di associazioni, enti ed istituti or-nitologici legalmente riconosciuti a livello nazio-nale e internazionale, nonché il loro uso in funzio-ne di richiami per la caccia da appostamento. Peril prelievo da appostamento sia fisso che tempo-raneo il numero dei richiami vivi di allevamentoutilizzabili è libero.

3. Il regolamento di cui al comma 2 disciplina il pos-sesso di richiami vivi di cattura appartenenti allespecie di cui all’articolo 22, comma 3, consenten-do, ad ogni cacciatore che eserciti l’attività vena-toria da appostamento fisso ai sensi dell’articolo31, comma 1, di detenere nell’esercizio dell’atti-vità venatoria un numero massimo di dieci unitàper ogni specie, fino ad un massimo complessivodi quaranta unità. Ai cacciatori che esercitano l’at-tività venatoria da appostamento temporaneo èconsentito detenere durante l’esercizio venatoriorichiami vivi di cattura nel numero massimo com-plessivo di dieci unità. Qualora l’attività venatoriasia esercitata da più soggetti nello stesso apposta-mento, il numero massimo dei richiami vivi è rad-doppiato. Per lo storno è consentito usare il nume-ro massimo di dieci richiami per ogni cacciatore.

4. Coloro che, alla data di entrata in vigore della pre-sente legge, detengano richiami vivi appartenentia specie non consentite ovvero, se appartenenti aspecie consentite, ne detengano un numero supe-riore a quello stabilito dal comma 3, sono tenuti afarne denuncia alla Provincia competente entronovanta giorni dalla data di entrata in vigore dellalegge stessa, al fine di legittimare la detenzione edil possesso.

5. È vietato l’uso di richiami vivi di cattura e feriti chenon siano identificati mediante anello inamovibilefornito dalla Provincia, numerato secondo le nor-me regionali, apposto sul tarso di ogni singoloesemplare.

6. La sostituzione di un richiamo di cattura può avve-nire soltanto in caso di fuga accidentale o dietroconsegna alla Provincia del richiamo vivo o mor-to, munito di anellino.

Art. 33(Zone per l’allenamento e l’addestramento dei cani

e per le gare e le prove cinofile)

1. Le Province, anche concordemente tra di esse, isti-tuiscono le zone destinate all’allenamento e adde-stramento dei cani da caccia ed alle gare cinofile,in seguito ZAC, e ne affidano la gestione agliATC, alle associazioni venatorie riconosciute, alleassociazioni cinofile ed alle associazioni profes-sionali degli addestratori cinofili, nonché ad im-prenditori agricoli singoli o associati.

2. La superficie complessiva destinata all’istituto del-le ZAC è stabilita dai piani faunistici-venatori pro-vinciali e comunque nel rispetto di quanto indicatocon i Criteri ed indirizzi regionali per la pianifica-zione faunistico-venatoria. Le autorizzazioni con-cesse all’interno delle Aziende agrituristico-turi-stico-venatorie e Aziende faunistico venatorie nonconcorrono al raggiungimento delle citate super-fici.

2 bis. Per l’istituzione delle ZAC è necessaria l’auto-rizzazione dei proprietari e dei conduttori dei fondiinteressati. Nel territorio delle ZAC possono esse-re incluse coattivamente porzioni di terreno senzadanno alle colture agricole presenti per superficinon superiori al 25 per cento delle zone medesime.La Giunta regionale stabilisce la misura e le mo-dalità di pagamento dell’indennità da corrispon-dere ai proprietari e ai conduttori dei terreni inclusiin maniera coattiva. L’indennità è a carico del sog-getto gestore della ZAC.

2 ter. Le disposizioni di cui al comma 2 bis non si ap-plicano alle prove e alle gare cinofile di caratterenazionale ed internazionale riconosciute dall’entenazionale cinofilia italiana.

3. L’addestramento, l’allenamento e le gare di canipossono svolgersi anche su fauna selvatica natu-rale.

4. Nelle ZAC in cui è previsto l’abbattimento deveessere esclusivamente utilizzata fauna selvatica diallevamento.

5. La Provincia, all’interno delle ZAC, può effettuareil controllo ai sensi dell’articolo 25.

6. La Giunta regionale stabilisce con proprio atto i cri-teri e le modalità di istituzione, autorizzazione egestione delle ZAC.

Art. 34

(Risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selva-tica e nell’esercizio dell’attività venatoria)

1. Una quota del fondo regionale di cui all’articolo 41è destinata a far fronte ai danni non altrimenti ri-

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sarcibili arrecati alla produzione agricola e alleopere approntate sui terreni coltivati o a pascolidalla fauna selvatica, in particolare da quella pro-tetta e dall’esercizio dell’attività venatoria. L’en-tità del fondo è stabilita secondo le modalità di cuiall’articolo 41.

2. I danni arrecati dalle specie selvatiche possono es-sere risarciti anche mediante polizze assicurativestipulate dalla Provincia o dai comitati di gestionedegli ambiti territoriali di caccia.

3. Gli ATC risarciscono i danni provocati dalla faunaselvatica alle coltivazioni agricole nelle zone di ri-popolamento e cattura, nelle zone di sperimenta-zione e nei centri pubblici di riproduzione di faunaselvatica, nel territorio di caccia programmata, neilimiti individuati ai sensi dell’articolo 19, comma7.

3 bis. Le Province risarciscono i danni provocati dallafauna selvatica alle coltivazioni agricole nelle oasidi protezione.

4. Il risarcimento dei danni provocati nei centri privatidi riproduzione di fauna selvatica, nelle aziendefaunistico-venatorie, nelle aziende agri-turistico-venatorie e nelle zone per l’addestramento dei canie per le gare cinofile fa carico ai rispettivi conces-sionari.

5. (comma abrogato dall’art. 7, comma 2, della l.r.23 dicembre 2013, n. 51)

6. Il proprietario o conduttore del fondo è tenuto a de-nunciare immediatamente i danni alla Provincia oal comitato di gestione dell’ambito territoriale dicaccia, qualora costituito. Questi procedono tem-pestivamente, in relazione al tipo di coltura, allenecessarie verifiche anche mediante sopralluoghied ispezioni e provvedono alla liquidazione neinovanta giorni successivi.

6 bis. La Giunta regionale, previo parere della com-petente commissione consiliare, approva il rego-lamento per la prevenzione e il risarcimento deidanni prodotti dalla fauna selvatica alle produzioniagricole.

Art. 34 bis

(Fondo per l’indennizzo dei danni alla circolazionestradale)

1. Con il fondo di cui all’articolo 41 sono concessi gliindennizzi per i danni causati alla circolazionestradale dalla fauna selvatica.

2. La Giunta regionale determina la tipologia del dan-no indennizzabile e le modalità per le relative li-quidazioni.

3. (comma abrogato dall’art. 17, comma 2, della l.r.10 aprile 2012, n. 7)

Art. 35(Tasse di concessione regionale)

1. Sono soggetti a tassa di concessione regionale, al-l’atto del rilascio o del rinnovo:

a) l’autorizzazione all’esercizio di appostamentofisso;

b) l’autorizzazione all’esercizio delle aziende fau-nistico-venatorie e delle aziende agrituristico-venatorie;

c) l’autorizzazione all’esercizio di centri privati diriproduzione della fauna selvatica;

d) l’abilitazione venatoria.2. Le tasse di cui al comma 1, lettere a), b) e c) sono

dovute nella misura fissata rispettivamente dallevoci n. 15, n. 16.1 e n. 16.2 della tariffa annessaal d.lgs. 22 giugno 1991, n. 230 e successive mo-dificazioni.

3. La tassa di cui al comma 1, lettera d), relativa allavoce n. 17, lettere a), b) e c) della tariffa annessaal d.lgs. 22 giugno 1991, n. 230 e successive mo-dificazioni, è fissata nella misura del cinquanta percento della tassa erariale di cui al n. 26, sottonu-mero I, della tariffa annessa al D.P.R. 26 ottobre1972, n. 641 e successive modificazioni.

4. La tassa di cui al comma 1, lettera a), qualora l’ap-postamento sia utilizzato per la caccia al colom-baccio ed ai palmipedi e trampolieri e sia costituitoda uno o più capanni sussidiari in aggiunta al ca-panno principale, è dovuta per ciascuno dei capan-ni autorizzati.

5. La tassa per il rinnovo della abilitazione venatorianon è dovuta qualora il cacciatore non eserciti l’at-tività venatoria durante l’anno di riferimento, ov-vero la eserciti esclusivamente all’estero.

6. Nel caso di diniego della licenza di porto di fucileper uso di caccia, la tassa regionale deve essererimborsata. La tassa di concessione regionale vie-ne rimborsata inoltre al cacciatore che, rinuncian-do all’assegnazione dell’ambito territoriale di cac-cia, rinunci anche all’attività venatoria.

7. (comma abrogato dall’art. 18 della l.r. 10 aprile2012, n. 7)

Art. 36(Vigilanza venatoria)

1. La vigilanza sull’applicazione della normativa vi-gente in materia faunistico-venatoria è affidata:a) agli agenti venatori dipendenti dalle province,

che devono espletare tale servizio con almenoun agente dipendente ogni tremila ettari di ter-ritorio utile alla caccia o protetto a fini vena-tori;

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b) alle guardie volontarie delle associazioni vena-torie, agricole e di protezione ambientale pre-senti nel comitato tecnico faunistico-venatorionazionale e a quelle delle associazioni di pro-tezione ambientale riconosciute dai competentiorgani statali alle quali sia attribuita la qualifi-ca di guardia giurata ai sensi del r.d. 18 giugno1931, n. 773.

2. La vigilanza di cui al comma 1 è affidata, altresì,agli ufficiali, sottoufficiali e guardie del corpo fo-restale dello Stato, alle guardie addette ai parchiregionali, agli ufficiali ed agenti di polizia giudi-ziaria, alle guardie giurate comunali, forestali ecampestri ed alle guardie private riconosciute aisensi del r.d. 18 giugno 1931, n. 773; è affidata al-tresì alle guardie ecologiche volontarie riconosciu-te ai sensi della l.r. 19 luglio 1992, n. 29.

3. Gli agenti svolgono le proprie funzioni nell’ambitodella circoscrizione territoriale di competenza.

4. Agli agenti venatori pubblici con compiti di vigi-lanza è vietato l’esercizio venatorio nell’ambitodel territorio in cui esercitano le funzioni. Per leguardie venatorie volontarie tale divieto è limitatoal tempo in cui vengono esercitate le funzioni.

5. Le province coordinano l’attività delle guardie vo-lontarie delle associazioni agricole, venatorie eambientaliste.

Art. 37

(Guardie venatorie volontarie ed ecologiche)

1. La qualifica di guardia venatoria volontaria può es-sere concessa a cittadini in possesso di un attestatodi idoneità rilasciato dalle province, previo supe-ramento di un apposito esame.

2. La commissione d’esame per il rilascio dell’atte-stato di cui al comma 1 è nominata dalla Provinciaed è composta da:

a) (lettera abrogata);b) un funzionario della Regione;

c) un esperto scelto tra i docenti del corso di pre-parazione e aggiornamento di cui all’articolo38;

d) due rappresentanti delle associazioni venatoriericonosciute operanti nella Provincia;

e) due rappresentanti delle associazioni professio-nali agricole maggiormente rappresentative alivello provinciale;

f) due rappresentanti delle associazioni di prote-zione ambientale maggiormente rappresentati-ve a livello provinciale;

g) un rappresentante dell’ente nazionale cinofiliaitaliana.

3. La commissione di cui al comma 2 è validamentecostituita con la presenza della metà più uno deicomponenti.

4. Ai componenti la commissione non è dovuta alcunaindennità.

5. La Giunta regionale stabilisce le materie oggetto diesame e determina le modalità di ammissione al-l’esame stesso, nonché la procedura del suo svol-gimento.

6. I cittadini in possesso della qualifica di guardia ve-natoria volontaria, a norma del R.D. 18 giugno1931, n. 773, alla data di entrata in vigore dellalegge n. 157 del 1992, non sono soggetti all’esamedi idoneità di cui al comma 1 ed acquisiscono an-che la qualifica di guardia ecologica, ai sensi e pergli effetti di cui alla L.R. n. 29 del 1992.

7. Le Province svolgono corsi di aggiornamento perguardie venatorie volontarie quando ne rilevinol’effettiva esigenza, determinata da modifiche so-stanziali della normativa di settore. Ai corsi sonotenuti a partecipare, per almeno i due terzi dellelezioni, le guardie venatorie volontarie già abili-tate; a quelli svolti dalle province sono tenuti apartecipare gli agenti venatori dipendenti dallaProvincia stessa.

Art. 38

(Corso di preparazione per aspiranti guardie vena-torie volontarie)

1. Le Province organizzano corsi di preparazione del-le aspiranti guardie venatorie volontarie. Gli stessicorsi possono essere organizzati dalle associazionivenatorie, agricole e di protezione ambientale pre-via autorizzazione della Provincia.

Art. 39

(Divieti e limitazioni)

1. È vietato:

a) cacciare nei giardini, nei parchi pubblici e pri-vati, nei parchi storici e archeologici e nei ter-reni adibiti ad attività sportive;

b) cacciare nei parchi nazionali, nei parchi naturaliregionali e nelle riserve naturali, conforme-mente alla legislazione nazionale in materia diparchi e riserve naturali;

c) cacciare nelle oasi di protezione e nelle zone diripopolamento e cattura, nei centri di riprodu-zione della fauna selvatica, nelle foreste dema-niali ad eccezione di quelle che non presentinocondizioni favorevoli alla riproduzione ed allasosta della fauna selvatica, individuate con atto

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della Giunta regionale, sentito il parere del-l’istituto superiore per la protezione e la ricercaambientale;

d) cacciare ove vi siano opere di difesa dello Statoed ove il divieto sia richiesto a giudizio insin-dacabile della autorità militare, o dove esistanobeni monumentali, purché dette zone siano de-limitate da tabelle esenti da tasse indicanti ildivieto;

e) cacciare nelle aie e nelle corti o altre pertinenzedi fabbricati rurali salvo quelli in stato di evi-dente abbandono; nelle zone comprese nel rag-gio di cento metri da immobili, fabbricati e sta-bili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro ea distanza inferiore a cinquanta metri da vie diComunicazione ferroviaria e da strade carroz-zabili, eccettuate le strade poderali ed interpo-derali;

f) sparare da distanza inferiore a centocinquantametri con uso di fucile da caccia con canna adanima liscia, o da distanza corrispondente ameno di una volta e mezza la gittata massimain caso di uso di altre armi, in direzione di im-mobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazioneo a posto di lavoro e impianti fotovoltaici; divie di Comunicazione ferroviaria e di stradecarrozzabili, eccettuate quelle poderali ed in-terpoderali; di funivie, filovie ed altri impiantidi trasporto a sospensione; di stabbi, stazzi, re-cinti ed altre aree delimitate destinate al rico-vero ed all’alimentazione del bestiame nel pe-riodo di utilizzazione agro-silvo-pastorale;

g) trasportare, all’interno di centri abitati e dellealtre zone ove è vietata l’attività venatoria, ov-vero a bordo di veicoli di qualunque genere ecomunque nei giorni non consentiti per l’eser-cizio venatorio, armi da sparo per uso venato-rio che non siano scariche ed inserite nella cu-stodia. L’attraversamento delle zone di divietodi cui alla lettera e) è consentito con armi dafuoco scariche;

h) cacciare a rastrello in più di tre persone ovveroutilizzare, a scopo venatorio, scafandri o tuteimpermeabili da sommozzatore negli specchio corsi d’acqua;

i) cacciare sparando da veicoli a motore o da na-tanti o da aeromobili;

l) cacciare a distanza inferiore a cento metri damacchine operatrici agricole in funzione;

m) cacciare quando il territorio è coperto in tuttoo per la maggior parte di neve ad eccezionedella caccia di selezione agli ungulati, secondole disposizioni adottate dalla Giunta regionale.È comunque consentita la caccia a palmipedie trampolieri negli specchi d’acqua artificiali,laghi, stagni e acquitrini, purché non siano intutto o nella maggior parte coperti da ghiaccio,

entro un massimo di mt. 50 dalle relative riveo argini;

n) cacciare negli stagni, nelle paludi e negli spec-chi d’acqua artificiali in tutto o nella maggiorparte coperti da ghiaccio e su terreni allagatida piene di fiume;

o) prendere e detenere uova, nidi e piccoli nati dimammiferi e uccelli appartenenti alla faunaselvatica, salvo che nei casi previsti dall’arti-colo 22, comma 1, o nelle zone di ripopola-mento e cattura, nei centri di riproduzione dellafauna selvatica, nelle oasi di protezione, nelleaziende faunistico-venatorie ed agri-turistico-venatorie per sottrarli a sicura distruzione omorte, purché, in tale ultimo caso, se ne diapronto avviso nelle ventiquattro ore successivealla struttura organizzativa regionale com-petente in materia di caccia;

p) usare richiami vivi, al di fuori dei casi previstidall’articolo 32, comma 1, salvo quanto previ-sto dall’articolo 31, comma 6;

q) usare richiami vivi non provenienti da alleva-mento nella caccia agli acquatici salvo quantoprevisto dall’articolo 31, comma 6;

r) usare a fini di richiamo uccelli vivi accecati omutilati, ovvero legati per le ali, e richiamiacustici a funzionamento meccanico, elettro-magnetico o elettromeccanico, esclusa la civet-ta meccanica, con o senza amplificazione delsuono;

s) cacciare negli specchi d’acqua ove si esercital’industria della pesca o dell’acquacoltura,nonché nei canali delle valli da pesca quandoil possessore le circondi con tabelle esenti datasse, indicanti il divieto di caccia;

t) commerciare fauna selvatica morta non prove-niente da allevamenti per sagre e manifestazio-ni a carattere gastronomico;

u) usare munizione spezzata per la caccia agli un-gulati; usare esche o bocconi avvelenati, vi-schio o altre sostanze adesive, trappole, reti, ta-gliole, lacci, archetti o congegni similari; fareimpiego di civette vive; usare armi da sparomunite di silenziatore o impostate con scattoprovocato dalla preda, fare impiego di balestre;

v) vendere a privati e detenere da parte di questireti da uccellagione;

z) produrre, vendere e detenere trappole per la fau-na selvatica;

aa) esercitare in qualunque forma il tiro a volo suuccelli, fatto salvo quanto previsto dall’articolo33;

bb) vendere, detenere per vendere, acquistare uc-celli vivi o morti, nonché loro parti o prodottiderivati facilmente riconoscibili appartenenti

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alla fauna selvatica, che non appartengano alleseguenti specie: germano reale (anas platyr-hynchos); pernice rossa (alectoris rufa); perni-ce di Sardegna (alectoris barbara); starna (per-dix perdix); fagiano (phasianus colchicus); co-lombaccio (columba palumbus), salvo quelliprovenienti dall’estero muniti della relativacertificazione;

cc) commerciare esemplari vivi di specie di avifau-na selvatica nazionale non provenienti da alle-vamenti, salvo quelli provenienti dall’esteromuniti della relativa certificazione e quelli giàposseduti e denunciati dalle province fino alloro esaurimento;

dd) rimuovere, danneggiare o comunque rendereinidonee al loro fine le tabelle legittimamenteapposte a specifici ambiti territoriali, fermo re-stando quanto previsto dall’articolo 635 delCodice penale;

ee) detenere, acquistare e vendere esemplari di fau-na selvatica, ad eccezione dei capi utilizzati co-me richiami vivi nel rispetto delle modalitàpreviste dalla presente legge, e della fauna sel-vatica lecitamente abbattuta;

ff) l’uso dei segugi per la caccia al camoscio;gg) cacciare in tutti i valichi montani indicati nei

calendari venatori ed interessati dalle rotte dimigrazione dell’avifauna individuate dalla Re-gione, su segnalazione dell’istituto superioreper la protezione e la ricerca ambientale, peruna distanza di mille metri dagli stessi;

hh) ricorrere a forme di uccellagione e di cattura diuccelli e di mammiferi selvatici;

ii) utilizzare per l’esercizio venatorio armi e mezzinon rientranti fra quelli ammessi dall’ articolo13 della legge n. 157 del 1992;

ll) cacciare in forma vagante sui terreni in attualitàdi coltivazione previsti dall’ articolo 15, com-ma 7, della legge n. 157 del 1992, nonché inquelli individuati ai sensi dell’articolo 21,comma 4;

mm) cacciare nei fondi chiusi da muro, rete metal-lica o da altra effettiva chiusura di altezza noninferiore a m. 1,20 o da corsi o specchi d’acquaperenni il cui letto abbia la profondità di alme-no m. 1,50 e la larghezza di almeno m. 3,00;

nn) cacciare nei fondi con presenza di bestiame allostato brado e semibrado, secondo quanto sta-bilito all’articolo 21, comma 9;

oo) immettere o liberare fauna selvatica nelle azien-de faunistico-venatorie dalla data del 31 agostoa quella di chiusura della caccia alle specie daimmettere;

pp) immettere o liberare fauna selvatica nel territo-rio regionale fatto salvo quanto previsto dagliarticoli 14 e 23 della presente legge;

qq) effettuare la posta alla beccaccia e la caccia daappostamento, sotto qualsiasi forma, al beccac-cino;

rr) usare, durante l’esercizio venatorio, un numerodi cani superiore a quello previsto dall’articolo30, comma 11;

ss) usare petardi o attrezzi similari per scovare fau-na selvatica;

tt) recare disturbo alla fauna selvatica al fine di pro-vocarne la fuoriuscita per scopi venatori daambiti in cui è vietata la caccia;

uu) usare fonti luminose per la ricerca della faunaselvatica durante le ore notturne, fatte salveeventuali autorizzazioni rilasciate dalla Provin-cia competente per territorio;

vv) addestrare, condurre cani liberi o lasciarli incu-stoditi al di fuori delle zone e dei tempi con-sentiti dalla presente legge, fatta eccezione percani da pastore al seguito del bestiame;

zz) abbandonare bossoli di cartucce durante l’eser-cizio venatorio.

Art. 40

(Sanzioni)

1. Ferme restando le sanzioni previste dall’ articolo31 della legge 157/1992, per le violazioni dellanormativa statale e regionale in materia faunisti-co-venatoria, salvo che il fatto sia previsto dallalegge come reato, si applicano le seguenti sanzioniamministrative pecuniarie:

a) da euro 100,00 a euro 600,00 per tabellazioneabusiva, uso improprio della tabellazione deiterreni, rimozione o danneggiamento delle ta-belle;

b) da euro 100,00 a euro 600,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera f);

c) da euro 100,00 a euro 600,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera g);

d) da euro 100,00 a euro 600,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera h);

e) da euro 250,00 a euro 1.500,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera i);

f) da euro 100,00 a euro 600,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera l);

g) da euro 150,00 a euro 900,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettere m) ed n);

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h) da euro 100,00 a euro 600,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera o);

i) da euro 250,00 a euro 1.500,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera u); in caso di recidiva, oltre al rad-doppio della sanzione ai sensi del comma 4, èprevista altresì la sospensione del tesserino dicui all’articolo 29 per un periodo da uno a treanni;

l) da euro 100,00 a euro 600,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettere v) e z);

m) da euro 150,00 a euro 900,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera cc);

n) da euro 150,00 a euro 900,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera ee);

o) da euro 100,00 a euro 600,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera gg);

p) da euro 150,00 a euro 600,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera ii);

q) da euro 150,00 a euro 600,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera mm);

r) da euro 100,00 a euro 600,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera nn);

s) da euro 50,00 a euro 300,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera Reg. reg.) e lettera vv);

t) da euro 100,00 a euro 600,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera ss);

u) da euro 100,00 a euro 600,00 per la violazionedelle disposizioni di cui all’articolo 39, comma1, lettera tt);

v) l’esercizio della tassidermia o imbalsamazionesenza l’autorizzazione di cui all’articolo 24 èsoggetto alla sanzione amministrativa da euro25,00 a euro 250,00 per ogni capo rinvenuto;

z) la violazione di ogni altro obbligo previstodall’articolo 24 o dalle prescrizioni contenutenella relativa autorizzazione è soggetto allasanzione amministrativa da euro 7,50 a euro75,00 per ogni esemplare cui la violazione siriferisce.

2. Per le violazioni di cui all’articolo 24, a normadell’articolo 30, comma 2, legge n. 157 del 1992,si applicano le medesime sanzioni comminate perl’abbattimento degli animali le cui spoglie sonooggetto del trattamento descritto.

3. Per le violazioni delle disposizioni della presentelegge non altrimenti sanzionate, nonché per la vio-lazione delle disposizioni contenute nei regola-menti attuativi e nel calendario venatorio si appli-ca la sanzione amministrativa del pagamento diuna somma da euro 100,00 a euro 600,00.

4. In caso di recidiva le sanzioni di cui al comma 1sono raddoppiate.

5. Nelle ipotesi in cui, ai sensi dell’articolo 32 dellalegge n. 157 del 1992, è prevista la sospensione ola revoca della licenza di fucile per uso di caccia,è disposta altresì, per un periodo di pari durata, lasospensione del tesserino.

6. Le funzioni inerenti all’irrogazione delle sanzioniamministrative sono esercitate dalle province, cheriscuotono i relativi proventi.

7. Per quanto non previsto dalla presente legge e dallalegge n. 157 del 1992 si osservano le procedurecontemplate nella L.R. 5 luglio 1983, n. 16.».

TITOLO VII

Disposizioni finanziarie

Art. 41

(Ripartizione delle risorse)

1. Per le finalità di cui alla presente legge è istituitoun fondo regionale il cui ammontare è pari almenoalla totalità dei proventi derivanti dalle tasse re-gionali di concessione in materia di caccia. L’en-tità del fondo è stabilita annualmente con la leggedi approvazione del bilancio di previsione dellaRegione.

2. Una quota pari al 30 per cento del fondo di cui alcomma 1 è destinata all’indennizzo dei danni cau-sati alla circolazione stradale di cui all’articolo 34-bis.

3. La restante quota pari al 70 per cento del fondo dicui al comma 1 è ripartita secondo le seguenti mo-dalità:

a) 37 per cento alla Regione per i compiti di cuialla presente legge, compreso il rimborso aiComuni per il rilascio dei tesserini di cuiall’articolo 29;

b) (lettera abrogata);c) 10 per cento agli Ambiti Territoriali di Caccia

destinato alla concessione dei contributi di cuiall’articolo 20;

d) 45 per cento agli Ambiti Territoriali di Cacciaper la prevenzione e il risarcimento dei danniprovocati dalla fauna selvatica alle coltivazioniagricole di cui all’articolo 34;

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e) 5 per cento agli Ambiti Territoriali di Cacciaper le spese sostenute per l’esercizio delle altrefunzioni previste dalla presente legge;

f) 3 per cento alle associazioni venatorie ricono-sciute a livello nazionale, operanti nella Regio-ne.

4. I criteri e le modalità di concessione dei contributidi cui alle lettere b), c), d), e), f) sono stabiliti condeliberazione della Giunta regionale.

Art. 42

(Autorizzazioni di spesa)

1. I proventi delle tasse di concessione regionale inmateria venatoria affluiscono al capitolo del bilan-cio regionale 1001003, già istituito nello stato diprevisione delle entrate, al titolo I, categoria I, cosìmodificato “proventi delle tasse di concessione re-gionale in materia venatoria” e, per gli anni suc-cessivi, al capitolo corrispondente.

2. Agli oneri derivanti dall’applicazione della presen-te legge si fa fronte con le entrate di cui al commaprecedente.

3. La legge di bilancio determina annualmente l’entitàdelle seguenti spese a carattere continuativo pre-viste nella presente legge:

a) spese per interventi regionali in campo fauni-stico e venatorio, per attività tecniche di ricercain materia di caccia previste dalla presente leg-ge e per iniziative di formazione, promozionee rappresentanza della Regione di cui all’arti-colo 2, comma 2;

b) (lettera abrogata);c) concessione di contributi alle associazioni ve-

natorie per organizzazione di interventi in ma-teria di gestione faunistica e per la realizzazio-ne di convegni e seminari in materia di cacciadi cui all’articolo 35, comma 5.

TITOLO VIII

Disposizioni transitorie e finali

Art. 43

(Rapporto sull’attività di vigilanza)

1. Le province, entro il 31 marzo di ogni anno, tra-smettono alla Regione, ai fini di cui all’ articolo33 della legge n. 157 del 1992, una relazione sullostato dei servizi preposti alla vigilanza, contenenteil numero degli accertamenti effettuati in relazionealle singole fattispecie di illecito, nonché un pro-spetto riepilogativo delle sanzioni applicate.

Art. 44(Rinvio ed abrogazione)

1. Entro un anno dall’entrata in vigore della presentelegge, i titolari delle autorizzazioni rilasciate aisensi degli articoli 11 e 34 della l.r. n. 8 del 1983sono tenuti ad adeguarsi alle disposizioni di cuiagli articoli 14 e 23.

2. Trascorso tale termine, autorizzazione a suo temporilasciata decade di diritto.

3. Fino all’entrata in vigore del regolamento concer-nente l’istituzione e la disciplina delle aziende fau-nistico-venatorie e delle aziende agri-turistico ve-natorie di cui all’articolo 13, continuano ad ope-rare le disposizioni contenute nel regolamento re-gionale 12 aprile 1984, n. 15.

4. Per quanto non previsto dalla presente legge si os-servano le norme della legge n. 157 del 1992, ledisposizioni di esecuzione delle convenzioni in-ternazionali e le norme Comunitarie vigenti.

5. Quanto disposto dal comma 4 dell’articolo 15, dalcomma 5 dell’articolo 16 ha effetto con l’iniziodella stagione venatoria 1996/1997; quanto dispo-sto dal comma 3 dell’articolo 27 ha effetto conl’inizio della stagione venatoria 1995/1996.

6. La L.R. n. 8 del 1983, e successive modificazioni,è abrogata.

Art. 45

(Dichiarazione d’urgenza)

1. La presente legge è dichiarata urgente ed entra invigore il giorno successivo a quello della sua pub-blicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

REGOLAMENTI REGIONALI

________________________________________________________

Regolamento regionale 3 aprile 2015, n. 4concernente:Disposizioni per la gestione dei beni immobilidella Regione.

Il Presidente della Giunta regionale

Visto l’articolo 121, comma 4, della Costituzione;

Visto l’articolo 35, commi 2 e 5, dello Statuto dellaRegione;

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Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 263del 30 marzo 2015;

emana il seguente regolamento:

Disposizioni per la gestione dei beni immobili dellaRegione

Art. 1

(Oggetto e ambito di applicazione)

1. Questo regolamento disciplina le modalità di ge-stione del patrimonio immobiliare della Regione,in attuazione dell’articolo 71 bis della legge regio-nale 11 dicembre 2001, n. 31 (Ordinamento con-tabile della Regione Marche e strumenti di pro-grammazione).

2. Le norme di questo regolamento si applicano ai be-ni immobili gestiti direttamente dalla Regione,nonché ai beni immobili affidati in gestione ad al-tri soggetti pubblici e a quelli di proprietà dellaSocietà immobiliare regionale Marche di cui allalegge regionale 9 dicembre 2005, n. 29 (Societàper la valorizzazione del patrimonio immobiliareregionale), in quanto compatibile con la naturadell’affidamento e con l’autonomia organizzativadei soggetti affidatari.

Art. 2

(Beni immobili)

1. I beni immobili della Regione si distinguono in de-maniali, patrimoniali indisponibili e disponibili,secondo le norme dell’articolo 822 e seguenti delcodice civile.

2. Fanno parte dei beni immobili indisponibili dellaRegione i beni delle categorie indicate dall’artico-lo 826, commi 2 e 3, del codice civile, nonché tuttigli altri beni definiti tali da leggi statali e regiona-li.

3. Il patrimonio immobiliare disponibile è costituitoda beni di proprietà regionale, non ricompresi traquelli indicati nel comma 2, non suscettibili di usopubblico e, pertanto, disponibili alla vendita o aforme di utilizzazione economica secondo quantoprevisto da questo regolamento e dalle norme deldiritto civile.

4. I beni patrimoniali indisponibili che cessano la lorodestinazione e passano al patrimonio disponibiledella Regione sono individuati con deliberazionedella Giunta regionale. La Giunta regionale deter-mina, altresì, i beni che dal patrimonio disponibilepassano al patrimonio indisponibile.

5. I criteri gestionali relativi al patrimonio forestaleaffidato alle Unioni montane di cui alla legge re-gionale 11 novembre 2013, n. 35 (Norme in ma-teria di esercizio associato delle funzioni dei Co-muni montani), possono essere integrati con ulte-

riori disposizioni definite dal piano forestale re-gionale di cui alla legge regionale 23 febbraio2005, n. 6 (Legge forestale regionale).

6. Ai fini dell’applicazione di questo regolamento so-no assimilate ai beni immobili indisponibili le ac-que minerali e termali.

7. Resta ferma la disciplina di gestione del patrimonioimmobiliare sottoposto a regimi speciali.

8. Con deliberazione della Giunta regionale i beni im-mobili possono essere trasferiti, quale fondo di do-tazione patrimoniale, a enti dipendenti, società, as-sociazioni od organismi cui la Regione partecipa,compatibilmente con quanto stabilito dalle rispet-tive leggi istitutive o dalle disposizioni statutaria.

Art. 3

(Inventario dei beni immobili e dei diritti reali)

1. I beni immobili e i diritti reali costituiti per l’utilitàdi tali beni sono iscritti nell’inventario generale,compilato e aggiornato anche attraverso sistemiinformatici.

2. L’inventario generale è separatamente costituito dairegistri dei beni:

a) demaniali immobiliari;

b) immobili disponibili;

c) immobili indisponibili.

3. La struttura organizzativa regionale competente inmateria di gestione del patrimonio cura la tenutadei registri di cui al comma 2. L’aggiornamento eeffettuato almeno una volta l’anno in occasionedella predisposizione del rendiconto generale.

Art. 4

(Acquisto)

1. L’acquisto dei beni immobili è deliberato dallaGiunta regionale, che individua la tipologia, lespecifiche tecniche e le finalità del bene da acqui-stare, nonché le risorse finanziarie da utilizzarenell’ambito di quelle previste in bilancio. La me-desima deliberazione autorizza la struttura orga-nizzativa regionale competente a effettuare un’in-dagine di mercato ovvero individua direttamentel’immobile da acquisire mediante trattativa priva-ta.

Art. 5

(Piano di alienazione)

1. La Giunta regionale approva periodicamente il pia-no di alienazione del patrimonio immobiliare di-sponibile.

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2. Il piano può prevedere che, precedentemente alleprocedure di vendita, sia richiesta la variazionedella destinazione urbanistica.

Art. 6

(Vendita)

1. I beni immobili inseriti nel piano di cui all’articolo5 sono ceduti a seguito dell’esperimento di astapubblica.

2. Al fine di cui al comma 1, la struttura organizzativaregionale competente per materia procede alla pe-rizia di stima del valore del bene, tenendo contodei prezzi di mercato. Il valore stimato è posto co-me prezzo base dell’asta pubblica.

3. Le offerte debbono essere assistite da un depositocauzionale o da una fidejussione per un importopari al 10 per cento del prezzo posto a base dellaprocedura. Le modalità di esperimento della pro-cedura d’asta sono determinate in sede di appro-vazione del relativo bando.

4. Se l’asta risulta deserta o, comunque, non si per-viene all’aggiudicazione, è esperito un nuovo ten-tativo di aggiudicazione a un prezzo base ridottodel 15 per cento. Qualora non sia possibile addi-venire ad aggiudicazione mediante la secondaasta, si procede a un nuovo tentativo, riducendo ilprezzo di un ulteriore 15 per cento. Se tutti i ten-tativi risultano infruttuosi, la struttura organizza-tiva regionale competente può procedere a tratta-tiva privata con i soggetti interessati, purché ilprezzo di vendita non sia inferiore a quello postocome base dell’ultima asta, ulteriormente ridottodel 5 per cento. La trattativa può essere condottaanche per il tramite di una o più agenzie di inter-mediazione immobiliare.

5. La vendita può avvenire direttamente mediante trat-tativa privata con un unico soggetto nei seguenticasi:

a) per gli immobili il cui valore stimato non è su-periore a 100.000,00 euro, anche a seguito dispecifica manifestazione di interesse dell’aspi-rante acquirente;

b) se l’aspirante acquirente è una pubblica ammi-nistrazione di cui all’articolo 1, comma 2, deldecreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(Norme generali sull’ordinamento del lavoroalle dipendenze delle amministrazioni pubbli-che). In tal caso la vendita è effettuata al prezzodeterminato dalla perizia di stima.

6. In tutti i casi in cui può procedersi a trattativa pri-vata può anche essere indetta una procedura d’astaa offerta libera, senza previa fissazione di un prez-zo base. In tale caso l’offerta migliore, se non èvalutata manifestamente incongrua e quindi inam-missibile, e utilizzata come base di rilancio per i

soggetti che hanno presentato le prime cinque mi-gliori offerte. Le modalità di esecuzione dell’astasono stabilite in sede di approvazione del relativobando.

7. I soggetti a cui sia riconosciuto un diritto di prela-zione sul bene possono esercitare lo stesso con lemodalità previste dall’atto che approva il bandod’asta o la procedura di trattativa.

Art. 7

(Permuta)

1. La permuta dei beni immobili può avvenire, anchesu istanza di soggetti privati, qualora sia rinveni-bile un rilevante vantaggio diretto o indiretto intermini di utilità generale, di razionalizzazionefunzionale o di valore economico.

2. La relativa cessione è autorizzata con deliberazionedella Giunta regionale, previa perizia di stima delvalore del bene. Se il valore dei beni da permutarenon coincide, il conguaglio in denaro non deve es-sere superiore al 20 per cento del valore maggio-re.

3. Per la Regione sono sempre possibili permute ocessioni in via transattiva con le pubbliche ammi-nistrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del d.lgs.165/2001.

4. Ferme restando le altre condizioni previste da que-sto articolo, se il bene oggetto di una richiesta dipermuta appartiene al patrimonio indisponibiledebbono inoltre ricorrere i seguenti presupposti:

a) l’atto di cui al comma 2 deve prevedere il pas-saggio del bene dal patrimonio indisponibile aquello disponibile;

b) il bene da acquisire deve poter ricevere la stessaclassificazione e destinazione di quello da ce-dere;

c) non possono essere previsti conguagli a favoredella Regione.

Art. 8

(Concessioni o locazioni)

1. I beni immobili appartenenti al patrimonio dispo-nibile ovvero al demanio o al patrimonio indispo-nibile, che non siano immediatamente suscettibilidi uso diretto da parte della Regione, possono es-sere affidati rispettivamente in concessione anchea titolo gratuito o in locazione a canone di mercatoovvero ridotto, secondo le disposizioni degli arti-coli 9 e 10.

2. Non possono essere comunque oggetto di conces-sione o di locazione i beni immobili inseriti in pro-grammi di dismissione o i beni per i quali sianostati approvati progetti di valorizzazione incom-patibili con la fruizione da parte di terzi.

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3. La Giunta regionale può vincolare l’utilizzo di de-terminati immobili all’esercizio di particolari ti-pologie di attività di interesse regionale, da svol-gersi anche tramite soggetti terzi.

4. La subconcessione o la sublocazione degli immo-bili di cui al comma 1, anche solamente parziale,è vietata e la sua violazione comporta la decaden-za dalla concessione o la risoluzione del contrattodi locazione.

Art. 9(Concessione a titolo gratuito)

1. I beni immobili indisponibili possono essere datiin concessione a titolo gratuito a:a) enti e aziende dipendenti della Regione, sulla

base di specifiche disposizioni contenute nellerispettive leggi istitutive, nonché a soggetti eorganismi interistituzionali a cui la Regioneaderisce o partecipa, sempre che tale forma dibeneficio sia prevista dall’atto di adesione, ov-vero dall’atto costitutivo o dallo statuto deiconcessionari;

b) enti locali e loro forme associative, sulla base enei limiti delle norme che correlano l’uso aspecifiche funzioni conferite;

c) amministrazioni dello Stato, sulla base e nei li-miti di specifiche norme che consentono taliforme di utilizzo;

d) agli enti ecclesiastici, limitatamente ai luoghidi culto e alle loro pertinenze.

2. Salvo che per i luoghi di culto e le loro pertinenze,ove vi siano più soggetti interessati, l’ordine dipriorità nella scelta della controparte è quello dicui al comma 1.

3. I soggetti di cui al presente articolo possono obbli-garsi a eseguire le opere di ripristino, restauro oristrutturazione, necessarie alla funzionalità delbene. Ai lavori si applica quanto disposto dall’ar-ticolo 13, comma 3.

4. Se i soggetti di cui al comma 1 risultano assegnataridi un bene disponibile in virtù di un diritto di pre-lazione, il provvedimento che autorizza a contrarreprevede il passaggio del bene alla categoria dei be-ni indisponibili e l’assegnazione a tali soggetti inconcessione a titolo gratuito.

Art. 10(Concessioni e locazioni a canone agevolato)

1. I beni immobili possono essere dati in concessioneo in locazione a canone agevolato a:a) enti e aziende dipendenti dalla Regione nonché

società a totale partecipazione regionale, perl’adempimento dei rispettivi compiti istituzio-nali;

b) enti locali e loro forme associative, per il per-seguimento di finalità di interesse pubblicostrettamente correlate ai loro compiti istituzio-nali;

c) organizzazioni non lucrative di utilità sociale dicui al decreto legislativo 4 dicembre 1997, n.460 (Riordino della disciplina tributaria deglienti non commerciali e delle organizzazioninon lucrative di utilità sociale), e associazionidi promozione sociale iscritte nel registro dicui alla legge regionale 28 aprile 2004, n. 9(Norme per la promozione, il riconoscimentoe lo sviluppo delle associazioni di promozionesociale);

d) enti ecclesiastici civilmente riconosciuti dellaChiesa cattolica, nonché delle altre confessionireligiose i cui rapporti con lo Stato sono rego-lati per legge sulla base delle intese di cui al-l’articolo 8 della Costituzione.

2. Ove vi siano più soggetti interessati, l’ordine dipriorità nelle concessioni o locazioni è quello dicui al-comma 1.

3. Le concessioni e le locazioni in favore dei soggettidi cui a questo articolo sono stipulate per un ca-none pari al 25 per cento di quello determinato inbase ai prezzi di mercato, individuato da appositaperizia di stima del valore del bene. li canone èadeguato ogni due anni in misura corrispondentealla variazione accertata dall’ISTAT dell’indicedei prezzi al consumo verificatasi nel biennio pre-cedente.

4. I soggetti di cui a questo articolo possono obbligar-si a eseguire le opere di ripristino, restauro o ri-strutturazione, necessarie alla funzionalità del be-ne. L’esecuzione di tali opere, preventivamenteautorizzate dalla Regione, dà diritto allo scomputodelle relative spese nei limiti dei canoni dovuti. Ailavori si applica quanto disposto dall’articolo 13,comma 3.

Art. 11

(Concessione o locazione a canone di mercato)

1. Qualora non ricorrano le condizioni di cui agli ar-ticoli 9 e 10, i beni di cui all’articolo 8 sono datiin concessione o locazione a canone di mercatomediante asta pubblica.

2. Il canone di mercato posto a base della proceduradi asta è accertato mediante perizia di stima. I cri-teri e le modalità di aggiudicazione sono stabilitidal bando di gara.

3. Se l’asta è andata deserta o non è possibile proce-dere all’aggiudicazione, può darsi luogo all’affi-damento mediante trattativa privata. Può, inoltre,darsi luogo all’affidamento mediante trattativa pri-vata quando:

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a) il canone annuale è di importo non superiore a3.600,00 euro;

b) un soggetto, già concessionario o locatario,chiede l’affidamento in concessione o in loca-zione di un altro bene immobile costituentepertinenza del bene già locale o dato in con-cessione ovvero confinante con quest’ultimo,il canone del bene immobile confinante daconcedere o da locare, da determinarsi con pe-rizia di stima, non può essere superiore al 20per cento di quello relativo all’immobile origi-nariamente concesso o locato;

c) in caso di rinnovo della concessione o locazio-ne, se lo stesso è previsto ai sensi dell’articolo12, comma 4;

d) ricorrono le condizioni di cui all’articolo 12,comma 2, lettera a). In tal caso le spese appro-vate e sostenute sono scomputate dai canoni,fino alla concorrenza dei medesimi.

4. I canoni sono adeguati ogni due anni in misura cor-rispondente alla variazione dell’indice dei prezzial consumo verificatasi nel biennio precedente, ac-certata dall’ISTAT.

Art. 12

(Durata delle concessioni e locazioni)

1. Fermo restando quanto previsto dalle leggi specialiin materia, la durata delle concessioni e delle lo-cazioni di cui all’articolo 8 è di norma pari a seianni.

2. La durata delle concessioni o delle locazioni puòessere superiore a quella indicata al comma 1 e co-munque non superiore a diciannove anni quando:

a) il concessionario o il locatario si obbliga a ese-guire consistenti opere di ripristino, restauro oristrutturazione in tempi prestabiliti, pena la re-voca della concessione o la risoluzione delcontratto di locazione;

b) la struttura regionale competente lo ritiene ne-cessario in relazione alle caratteristiche e allatipologia di utilizzo del bene.

3. Per le ragioni e con le modalità di cui al comma 2,lettera b), la durata può essere limitata a un perio-do inferiore ai sei anni.

4. Al termine della concessione o locazione il rappor-to, su istanza dell’interessato, può essere prorogatoper una sola volta per una durata pari a quella ori-ginariamente stabilita, previa rideterminazione delcanone, con le modalità previste dall’articolo 11.La proroga è, comunque, esclusa quando la Re-gione, almeno sei mesi prima della scadenza, co-munica la propria volontà di recedere dar rapportoin ragione di un possibile diverso utilizzo dell’im-mobile.

5. La richiesta di proroga deve pervenire alla Regionealmeno sei mesi prima della scadenza e l’eventua-le accoglimento presuppone il regolare pagamentodei canoni e l’esatto adempimento delle obbliga-zioni assunte nei confronti della Regione, derivan-ti dal rapporto in atto.

Art. 13

(Obbligo di manutenzione e altri oneri)

1. Sono a carico del concessionario o locatario la ma-nutenzione ordinaria, nonché gli oneri di qualsiasinatura gravanti sull’immobile. Nei casi di cui agliarticoli 9 e 10, il concessionario o il locatario so-stiene l’onere per i tributi gravanti sull’immobile.

2. Per gli immobili oggetto della disciplina di cui agliarticoli 9 e 10, sono a carico del concessionario olocatario gli oneri di manutenzione straordinarianecessari alla conservazione degli immobili stessi,limitatamente all’importo del canone intero teori-camente dovuto a condizioni di mercato. In tal ca-so la Regione autorizza preventivamente le opereda compiere, assegnando un termine per la loro ul-timazione, scaduto inutilmente il quale provvededirettamente la Regione addebitando le spese alconcessionario o locatario, fatta salva la possibilitàdi risoluzione del rapporto.

3. Nell’affidamento ed esecuzione delle opere di cuial comma 2, il committente, anche ove rientrantetra le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo1, comma 2, del d.lgs. 165/2001, è tenuto all’ap-plicazione delle disposizioni in materia di appaltipubblici di cui al decreto legislativo 12 aprile2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativia lavori, servizi e forniture in attuazione delle di-rettive 2004/17/CE e 2004/18/CE), e alle leggispeciali disciplinanti la materia.

4. Gli oneri per il pagamento delle imposte di bollo edi registro sono a carico del concessionario o lo-catario.

Art. 14

(Revoca, recesso, decadenza e risoluzione)

1. La concessione può essere revocata dalla Regioneper ragioni di interesse pubblico con un preavvisodi almeno sei mesi. Alle medesime condizioni emodalità la Regione può esercitare il recesso dalcontratto di locazione, nel rispetto di quanto pre-visto dalla normativa statale vigente.

2. Nel caso in cui il concessionario o il locatario siastato autorizzato a compiere a proprie spese lavoridi manutenzione straordinaria o migliorie, lo stes-so ha diritto al rimborso della quota parte dellespese effettuate e documentate, proporzionata alperiodo di anticipata cessazione dei rapporto ri-spetto alla scadenza naturale.

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3. In caso di inadempimento degli obblighi derivantidalla concessione o dalla locazione, la Regione di-chiara la decadenza ovvero procede alla risoluzio-ne del contratto.

Art. 15(Disposizioni transitorie)

1. Le concessioni e le locazioni in corso alla data dientrata in vigore di questo regolamento proseguo-no alle condizioni previste fino alla scadenza na-turale.

2. Le concessioni e le locazioni la cui scadenza inter-viene entro sei mesi dalla data di entrata in vigoredi questo regolamento sono prorogate, a richiestadegli interessati, per un massimo di sei anni, salvala rideterminazione del canone da effettuarsi conle modalità di cui all’articolo 11.

Il presente regolamento è pubblicato nel Bollettinoufficiale della Regione. E’ fatto obbligo a chiunquespetti di osservarlo e di farlo osservare come regola-mento della Regione Marche.

Ancona, 3 aprile 2015

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca

________________________________________________________

AI SENSI DELL’ARTICOLO 5 DELLA LEGGEREGIONALE 28 LUGLIO 2003, N. 17 (NORME INMATERIA DI ORDINAMENTO DEL BOLLETTI-NO UFFICIALE DELLA REGIONE E DI DIRITTOALL’INFORMAZIONE SUGLI ATTI AMMINI-STRATIVI), IL REGOLAMENTO REGIONALE,VIENE PUBBLICATO CON L’AGGIUNTA DEL-LE NOTE.

IN APPENDICE AL REGOLAMENTO REGIONA-LE, AI SOLI FINI INFORMATIVI, SONO PUB-BLICATE LE NOTIZIE RELATIVE AL PROCEDI-MENTO DI FORMAZIONE.

N O T E

Nota all’art. 1, comma 1

Il testo dell’articolo 71 bis della l.r. 11 dicembre 2001,n. 31 (Ordinamento contabile della Regione Marchee strumenti di programmazione), è il seguente:

“Art. 71 bis (Regolamenti per la gestione dei beni del-la Regione) - 1. I regolamenti per la gestione dei benidella Regione sono adottati dalla Giunta regionale nelrispetto della normativa statale vigente. Il regolamen-to per la gestione dei beni immobili in particolare può,fatti salvi i diritti acquisiti da terzi, anche ridefinire leprocedure di acquisto o di vendita già regolate da leg-gi regionali, abrogando le disposizioni in contrasto.”

Nota all’art. 2, commi 1 e 2

Il testo dell’articolo 822 e dei commi 2 e 3 dell’arti-colo 826 del codice civile, è il seguente:“Art. 822 (Demanio pubblico) - Appartengono allo

Stato e fanno parte del demanio pubblico il lido delmare, la spiaggia, le rade e i porti; i fiumi, i torrenti, ilaghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi inmateria; le opere destinate alla difesa nazionale.Fanno parimenti parte del demanio pubblico, se ap-partengono allo Stato, le strade, le autostrade e le stra-de ferrate; gli aerodromi; gli acquedotti; gli immobiliriconosciuti d’interesse storico, archeologico e arti-stico a norma delle leggi in materia; le raccolte deimusei, delle pinacoteche, degli archivi, delle biblio-teche; e infine gli altri beni che sono dalla legge as-soggettati al regime proprio del demanio pubblico.”“Art. 826 (Patrimonio dello Stato, delle province edei comuni) - Omissis

Fanno parte del patrimonio indisponibile dello Statole foreste che a norma delle leggi in materia costitui-scono il demanio forestale dello Stato, le miniere, lecave e torbiere quando la disponibilità ne è sottrattaal proprietario del fondo, le cose d’interesse storico,archeologico, paletnologico, paleontologico e artisti-co, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sot-tosuolo, i beni costituenti la dotazione della presiden-za della Repubblica, le caserme, gli armamenti, gliaeromobili militari e le navi da guerra.Fanno parte del patrimonio indisponibile dello Statoo, rispettivamente, delle province e dei comuni, se-condo la loro appartenenza, gli edifici destinati a sededi uffici pubblici, con i loro arredi, e gli altri beni de-stinati a un pubblico servizio.”

Nota all’art. 6, comma 5, lett. b)

Il testo del comma 2 dell’articolo 1 del d.lgs. 30 mar-zo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamento dellavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbli-che), è il seguente:“Art. 1 (Finalità ed ambito di applicazione) - Omis-sis

2. Per amministrazioni pubbliche si intendono tutte leamministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e

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scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educati-ve, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordi-namento autonomo, le Regioni, le Province, i Comu-ni, le Comunità montane, e loro consorzi e associa-zioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomicase popolari, le Camere di commercio, industria, ar-tigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli entipubblici non economici nazionali, regionali e locali,le amministrazioni, le aziende e gli enti del Serviziosanitario nazionale, l’Agenzia per la rappresentanzanegoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN)e le Agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio1999, n. 300 . Fino alla revisione organica della di-sciplina di settore, le disposizioni di cui al presentedecreto continuano ad applicarsi anche al CONI.Omissis”

Nota all’art. 7, comma 3

Per il testo del comma 2 dell’articolo 1 del d.lgs. 30marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamentodel lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pub-bliche), vedi nella nota all’art. 6, comma 5, lett. b).

Nota all’art. 10, comma 1, lett. d)

Il testo dell’articolo 8 della Costituzione è il seguen-te:“Art. 8 - Tutte le confessioni religiose sono egualmen-te libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hannodiritto di organizzarsi secondo i propri statuti, inquanto non contrastino con l’ordinamento giuridicoitaliano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sul-la base di intese con le relative rappresentanze.”

Nota all’art. 13, comma 3

Per il testo del comma 2 dell’articolo 1 del d.lgs. 30marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamentodel lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pub-bliche), vedi nella nota all’art. 6, comma 5, lett. b).

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NOTIZIE RELATIVE AL PROCEDIMENTO DIFORMAZIONE:

• Deliberazione di Giunta regionale del 30 marzo2015, n. 263.

DECRETI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

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Decreto n. 118 del 01/04/2015Giudice di Pace di Ancona. Atto di citazioneProt. Reg.le n. 0128264 del 23/02/2015 Risar-cimento danni causati da fauna selvatica. Co-stituzione in giudizio. Incarico Avv. AlessandroBrandoni.

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

omissis

DECRETA

- di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avantial Giudice di Pace di Ancona con atto di citazioneacquisito al n. 0128264 in data 23/02/2015 del Re-gistro unico della Giunta regionale, ai sensi dellaD.G.R. n. 333 del 24/03/2014;

- di conferire il relativo incarico professionale di rap-presentare e difendere la Regione Marche all’Avv.Alessandro Brandoni, conferendogli ogni più op-portuna facoltà di legge ivi compresa la proposizio-ne di domande nuove, riconvenzionali e di provve-dere alla chiamata in causa di terzi;

- di rilasciare procura speciale al predetto legale eleg-gendo domicilio in Ancona, presso lo Studio Legaledell’Avv. Alessandro Brandoni sito in Ancona inCorso Mazzini, n. 156.

L’onere derivante dal presente atto, per un importopresunto di € 1.115,42 fa carico al capitolo 10313101del Bilancio 2015 approvato con L.R. n. 37/2014 eadozione del P.O.A. con D.G.R. n. 1463 del29/12/2015. L’impegno sarà assunto all’atto della li-quidazione con apposito decreto dirigenziale.

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTAGian Mario Spacca

_______________________________________________________

Decreto n. 119 del 01/04/2015Annullamento decreto n. 116 del 19/03/2015.

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

omissis

DECRETA

- di annullare il decreto n. 116 del 19/03/2015 aventead oggetto: “Giudice di Pace di Fabriano. Atto di

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citazione Prot. Reg.le n. 0128264 del 23/02/2015Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Co-stituzione in giudizio. Incarico Avv. AlessandroBrandoni” per le motivazioni di cui al documentoistruttorio;

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTAGian Mario Spacca

_______________________________________________________

Decreto n. 120 del01/04/2015Commissione tributaria provinciale di Ancona.Contenzioso in materia tributaria: tassa auto-mobilistica. Costituzione in giudizio della Regio-ne Marche. Affidamento incarico all’Avv. LucillaDi Ianni.

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

omissis

DECRETA

- di costituirsi in giudizio e resistere - ai sensi dellaDGR n. 651 del 30.05.2005 - nel ricorso notificatoin data 07/02/2015, proposto avanti alla Commissio-ne Tributaria Provinciale di Ancona, in materia ditasse automobilistiche, dalla persona indicata nel do-cumento istruttorio, per le motivazioni ivi espresse;

- di affidare l’incarico di rappresentanza e difesa dellaRegione Marche all’Avv. Lucilla DI IANNI del-l’Avvocatura regionale, conferendole ogni più op-portuna facoltà al riguardo;

- di rilasciare procura speciale al predetto legale eleg-gendo domicilio in Ancona, Piazza Cavour, 23 ,presso la sede dell’Avvocatura regionale.

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTAGian Mario Spacca

DECRETI DEI DIRIGENTI REGIONALI

SERVIZIO ATTIVITA' PRODUTTIVE, LAVORO, TURISMO, CULTURA E

INTERNAZIONALIZZAZIONE

_______________________________________________________

Decreto del Dirigente della Posizione diFunzione Economia Ittica, Fiere e Mercatin. 19 del 08/04/2015

Reg.R.n.1/2012 Indagine di mercato per l’affi-damento attività di assistenza tecnica per lapreparazione della chiusura del programmaFEP 2007/2013 e per l’avvio del nuovo pro-gramma FEAMP 2014/2020. Importo presuntoeuro 140.000,00.

IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONEECONOMIA ITTICA, FIERE E MERCATI

omissis

DECRETA

a) Di esperire un’indagine di mercato ai sensi dell’art.5, comma 3, lett. c) del Regolamento regionale n.1 del 16/01/2012 secondo le modalità stabilite nel-l’art. 5 citato, al fine di attivare una procedura ne-goziata in economia per l’acquisizione del serviziodi assistenza tecnica per la preparazione dellachiusura del programma FEP 2007/2013 e perl’avvio del nuovo programma FEAMP 2014-2020, come dettagliato nell’Allegato 1 paragrafo“descrizione del servizio”, parte integrante del pre-sente atto;

b) Di riservarsi di procedere, con successivo atto, al-l’acquisizione del servizio di cui alla lettera A),tramite procedura negoziata ai sensi del medesimoRegolamento regionale n. 1/2012;

c) Di approvare gli allegati sotto indicati che costitui-scono parte integrante e sostanziale del presenteatto:

- Allegato 1) Avviso di indagine di mercato fina-lizzata all’acquisizione del servizio di cui alpunto A;

- Allegato 2) Dichiarazione di manifestazione diinteresse a partecipare alla procedura negozia-ta;

d) Di disporre la pubblicazione dell’Avviso di inda-gine di mercato di cui all’Allegato 1 sul sito Uffi-ciale della Regione Marche www.regione.mar-che.it, Sezione Bandi e Concorsi nonché sul BURMarche per un periodo non inferiore a 10 giorni;

e) Di dare atto che non sono attive convenzioni Con-sip di cui all’art. 26 comma 1 della Legge488/1999 aventi ad oggetto beni e/o servizi com-parabili con quelli oggetto della presente procedu-ra di gara.

Si attesta che dal presente decreto non deriva alcunimpegno di spesa a carico del bilancio regionale; l’im-pegno di spesa verrà assunto all’atto dell’eventualeindizione della procedura negoziata di gara.

IL DIRIGENTE DELLA P.F.Dott. Uriano Meconi

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Allegato 1

AVVISO PUBBLICO PER INDAGINE DI MERCATO

Conformemente a quanto stabilito nell’art 125 comma 11 del D. Lgs. n. 163/2006 e nell’art 5 comma 3 lett c) del Regolamento Regionale n. 1 del 16 gennaio 2012, la P.F. Economia Ittica Fiere e Mercati, – Via Tiziano n. 44 – 60125 Ancona, intende esperire un’indagine di mercato finalizzata all’individuazione di una rosa di operatori economici ai quali conferire sulla base di una successiva ed eventuale procedura negoziata il servizio di assistenza tecnica per la preparazione della chiusura del programma FEP 2007/2013 e per l’avvio del nuovo programma FEAMP 2014-2020, per un importo massimo presunto pari ad € 140.000,00 (IVA esclusa). Il presente avviso persegue fini di economicità, efficienza, pubblicità, imparzialità, trasparenza delle fasi di affidamento del servizio e buon andamento della Pubblica Amministrazione. Il presente Avviso, pubblicato nel sito istituzionale dell’Amministrazione e nel Bollettino Ufficiale della Regione Marche, non presuppone la formazione di una graduatoria di merito o l’attribuzione di punteggi; l’avviso non impegnativo per la Regione è finalizzato esclusivamente all’acquisizione di candidature per favorire la partecipazione e la consultazione del maggior numero di operatori interessati, e non è in alcun modo vincolante per l’Ente. La Regione si riserva, in ogni caso e in qualsiasi momento, il diritto di sospendere, interrompere, modificare o cessare la presente indagine conoscitiva, consentendo a richiesta degli interessati la restituzione della documentazione inoltrata, senza che ciò possa costituire diritto o pretesa di qualsivoglia natura, indennizzo o rimborso dei costi eventualmente sostenuti per la partecipazione alla presente indagine di mercato. La presentazione delle candidature non comporta alcun diritto ad ottenere l’affidamento; l’Avviso costituisce esclusivamente indagine conoscitiva del cui esito la Regione non ha obbligo di notifica, rientrando nella sua discrezionalità valutare la sussistenza di elementi sufficienti che soddisfino le esigenze evidenziate. Qualora l’Amministrazione avvierà la procedura negoziata, ai sensi dell’art. 4 del Regolamento Regionale n. 1/2012, sarà nel rispetto dei principi della massima trasparenza, della parità di trattamento, non discriminazione e concorrenza. Descrizione del servizio: Il servizio in oggetto comprende due linee di attività:

1. Assistenza tecnica alla preparazione della chiusura del PO FEP 2007/2013 per la parte di competenza dell’OI Regione Marche. In particolare tale attività si declina nel:

Supporto nella predisposizione dei documenti richiesti per la chiusura;

Supporto nello svolgimento delle attività di controllo di primo livello;

Assistenza nelle attività concernenti la chiusura dell’asse 4, in particolare per quanto riguarda l’attività di monitoraggio e controllo in relazione all’attuazione dei PSL dei GAC della regione Marche, individuati quali Organismi intermedi;

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Supporto alla gestione del circuito finanziario.

2. Assistenza tecnica all’avvio del nuovo PO FEAMP. In particolare tale attività si declina nel:

Supporto alla programmazione interventi di spettanza regionale e predisposizione degli strumenti attuativi per la selezione delle operazioni da finanziare a valere sulle misure di competenze regionale da attivare sul FEAMP.

Attività di animazione e sensibilizzazione del territorio attraverso l’organizzazione di seminari e convegni;

In ogni caso l’attività principale richiesta è costituita dalle attività di cui al pt. 1. L’attività di cui al pt 2 è attività secondaria eventualmente subappaltabile il cui valore massimo presunto sulla base di appalto è non superiore al 30%. Il servizio verrà svolto principalmente nella sede della regione marche PF economia Ittica, Fiere e mercati. Il servizio verrà affidato dalla stipula del contratto fino al 30/06/2016, salvo eventuali proroghe. L’importo omnicomprensivo presunto di tale servizio è stato valutato in euro 140.000,00 oltre IVA e altri oneri di legge. Soggetti ammessi a partecipare. Alla presente indagine di mercato possono partecipare i soggetti singoli e raggruppati (artt. 34 e 37 D.lgs. n. 163/2006) in possesso dei seguenti requisiti:

Requisiti di ordine generale: - Inesistenza di cause di esclusione, di divieti o incapacità a contrarre con la pubblica

amministrazione di cui all’art. 38 D. Lgs. 163/2006 e s.m.i. o previste in altre leggi speciali; - Rispetto dell’obbligo di non partecipare alla gara in più di un raggruppamento temporaneo o

consorzio ordinario ovvero anche in forma individuale qualora si partecipi alla gara in raggruppamento o consorzio;

Requisiti di ordine professionale: Iscrizione al registro delle imprese della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (C.C.I.A.A.) della provincia in cui l'impresa ha sede, ovvero in analogo registro dello stato di appartenenza (all. XI C del Codice dei Contratti). Nel caso di organismo non tenuto all’obbligo di iscrizione in C.C.I.A.A., dichiarazione del legale rappresentante resa in forma di autocertificazione ai sensi del D.P.R. 445/2000, con la quale si dichiara l’insussistenza del suddetto obbligo di iscrizione alla C.C.I.A.A. e copia dell’atto costitutivo e dello statuto. L’oggetto sociale dell’operatore risultante dalla predetta iscrizione deve coprire tutte le prestazioni oggetto della procedura. Requisiti di capacità tecnica e professionale: - Adeguata esperienza: aver svolto negli ultimi cinque anni (a partire dalla data di pubblicazione

della presente manifestazione di interesse) almeno un servizio di assistenza tecnica nell’ambito dei programmi di investimento cofinanziati da risorse dell’Unione europea, svolti in favore delle Amministrazioni pubbliche di cui all’art 1, comma 2 del D.lgs. n. 165/2001.

- Disponibilità di un gruppo di lavoro composto da almeno:

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o N.1 esperto senior, con funzione di capo-progetto/coordinatore, con almeno 5 anni di esperienza nel settore dell’assistenza tecnica alle Pubbliche Amministrazioni nell’ambito dei programmi di investimento cofinanziati da risorse dell’Unione europea;

o N. 2 esperti junior, con almeno un anno di esperienza in materia di sistemi di monitoraggio, rendicontazione e controlli di primo livello nell’ambito dei programmi di investimento cofinanziati da risorse dell’Unione europea;

Requisiti di capacità economico-finanziaria: La dimostrazione della capacità economica e finanziaria utile per la partecipazione alla procedura può essere dimostrata dalle imprese concorrenti attraverso una delle seguenti modalità a scelta dell’operatore: - Presentazione di due dichiarazioni bancarie ai sensi dell’art 41 del D.lgs n. 163/2006; Le dichiarazioni devono essere rese da parte di almeno due istituti di credito operanti negli stati membri della UE o intermediari autorizzati ai sensi della legge 1° settembre 1993 n. 385. - Fatturato globale Aver riportato negli esercizi finanziari 2012-2013-2014 un fatturato globale non inferiore a Euro 150.000,00 (IVA esclusa) da intendersi quale cifra complessiva del triennio o nel minor periodo di attività dell’impresa.

Nel caso di Consorzio o raggruppamenti di concorrenti di cui alle lettere b), c), d) dell’art 34 del D.lgs. n. 163/2006, il suddetto requisito deve essere posseduto dal consorzio o RTI nel suo complesso. La Mandataria in ogni caso deve possedere il requisito ed eseguire le prestazioni in misura prevalente.

L’assenza delle condizioni preclusive la partecipazione alla selezione e il possesso degli ulteriori requisiti generali e speciali richiesti sono provati, a pena di esclusione, con la presentazione dell’istanza di manifestazione d’interesse di partecipazione alla selezione e delle dichiarazioni rese ai sensi degli articoli 46, 47 e 76 del D.P.R. n. 445/2000, utilizzando il modello (Allegato 2) predisposto dalla stazione appaltante (o altro con uguale contenuto). L’amministrazione appaltante si riserva di verificare, a campione, l’autenticità delle dichiarazioni.

Documentazione da presentare e requisiti di partecipazione I soggetti interessati possono presentare la loro manifestazione di interesse compilando l’allegata istanza, che dovrà essere sottoscritta dal legale rappresentante con firma non autenticata, e corredata da copia fotostatica di un documento di identità in corso di validità. Modalità di presentazione delle manifestazioni di interesse Le manifestazioni di interesse da parte dei soggetti interessati, in possesso dei suddetti requisiti, dovranno pervenire entro e non oltre il giorno 30/04/2015 secondo una delle seguenti modalità:

in apposita busta debitamente chiusa e recapitata a mezzo raccomandata con avviso di ritorno o corriere o consegna a mano (orario di ufficio 9.00 – 13.00) al seguente indirizzo (non farà fede il timbro di spedizione): Regione Marche P.F. Economia ittica, Fiere e Mercati Palazzo Leopardi - Via Tiziano 44, 60125 ANCONA Oppure tramite posta elettronica certificata (PEC) da inviarsi al seguente indirizzo: [email protected]

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Il plico contenente l’istanza dovrà indicare all’esterno la seguente dicitura: “Indagine di mercato per l’affidamento del servizio di assistenza tecnica alla preparazione della chiusura PO FEP 2007/2013 e all’avvio PO FEAMP 2014/2020”. Tale dicitura dovrà, se scelta l’opzione della trasmissione tramite PEC, costituire l’oggetto del messaggio di posta elettronica certificata.

Le manifestazioni di interesse pervenute oltre il suddetto termine non saranno presi in considerazione. Individuazione dei soggetti da invitare Scaduto il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse la P.F. Economia ittica, Fiere e Mercati provvederà ad accertare la completezza e la rispondenza della documentazione presentata e il rispetto delle modalità di presentazione della stessa, ed eventualmente ad escludere quelle non rispondenti. Successivamente, se attivata la procedura negoziata, verranno invitati a presentare offerta i soggetti che hanno presentato manifestazioni di interesse valide; se le manifestazioni valide fossero superiori a cinque la Regione si riserva la facoltà di determinare la rosa dei candidati da invitare sulla base delle competenze, esperienze e specializzazioni indicate dai candidati con priorità a quelle concernenti i programmi finanziati con risorse europee nell’ambito del settore della pesca. L’amministrazione si riserva la facoltà di indire la procedura anche nel caso in cui pervenga una sola manifestazione di interesse valida.

Informazioni La documentazione pertinente sia in riferimento al PO FEP che agli atti preparatori attualmente disponibili per quanto riguarda la Programmazione FEAMP è consultabile all’indirizzo: www.pesca.marche.it Eventuali informazioni complementari o chiarimenti potranno essere richiesti presso P.F. Economia ittica, Fiere e Mercati, palazzo Leopardi, Via Tiziano 44 – Ancona tel. 071/8063605 fax 071/8063055; e-mail: [email protected] Responsabile del procedimento Uriano Meconi Punto di contatto: Dott.ssa Chiara Gusella [email protected]. 071/8063200 Il presente avviso è pubblicato: sul sito Ufficiale della Regione Marche www.regione.marche.it, Sezione Bandi e Concorsi, sul BUR della Regione Marche in data 16/04/2015 con scadenza il 30/04/2015, nonché, infine, sul sito www.pesca.marche.it.

Trattamento dei dati personali Ai sensi dell’art. 13 del D.lgs. N. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” si informa che la raccolta ed il trattamento dei dati personali, da forniti sono effettuati al fine di consentire alla Regione Marche di condurre le attività di cui all’art. 89 comma 1) del D.lgs. 163/2006 tra le quali, a

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titolo esemplificativo, la definizione di strategie di acquisto su tipologie di beni e servizi, stabilire il prezzo base nei bandi o inviti mediante ricerche di mercato per analisi economiche e statistiche. Ai sensi e per gli effetti della suddetta normativa, all’Amministrazione compete l’obbligo di fornire alcune informazioni riguardanti il loro utilizzo. Il trattamento dei dati per le anzidette finalità, improntato alla massima riservatezza e sicurezza nel rispetto della normativa sopra richiamata, dei regolamenti e della normativa comunitaria, avrà luogo con modalità sia automatizzate sia non automatizzate. Il conferimento dei dati all’Amministrazione è facoltativo; l’eventuale rifiuto di fornire gli stessi comporta l’impossibilità di acquisire le informazioni ed i dati richiesti relativi alla vostra azienda. Di norma i dati forniti non rientrano tra i dati classificabili come “sensibili” e “giudiziari”, ai sensi dell’art. 4, comma 1, lettere d) ed e) del D.lgs. 196/2003. I dati per le finalità sopra evidenziate possono essere comunicati oltre che ai dipendenti dell’Amministrazione anche alle seguenti persone o enti che all’uopo possono effettuare operazioni di trattamento per conto dell’Amministrazione regionale: società o consulenti incaricati, Enti, Autorità o Istituzioni o Amministrazioni Pubbliche, collaboratori autonomi dell’Amministrazione o di altre società e/o Enti collegati. L’elenco dettagliato dei soggetti ai quali i dati personali potranno essere comunicati, sarà fornito dietro espressa richiesta dell’interessato. L’invio alla Regione Marche del Documento di "Risposta all'avviso di indagine di mercato" implica il consenso al trattamento dei dati forniti. Il titolare del trattamento è il responsabile del procedimento Dott. Uriano Meconi tel. 0718063730 email [email protected]

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Allegato 2

Spettabile Regione Marche P.F. Economia ittica, Fiere e Mercati Palazzo Leopardi Via Tiziano, 44 60125 Ancona

Oggetto: Manifestazione di interesse per l’affidamento del servizio di assistenza tecnica per la preparazione della chiusura del programma FEP 2007/2013 e per l’avvio del nuovo programma FEAMP 2014-2020, per un importo massimo presunto pari ad € 140.000,00 (IVA esclusa); Il sottoscritto _______________________________ Nato a ___________________ il ___________________ Residente nel Comune di ___________________Provincia_______________Via ____________________In qualità di legale rappresentante della ditta/Ente _____________________________________________________ con sede nel Comune di ___________________________ CAP ___________, Provincia ___________________ Via ________________________________________________ C.F.________________ P.I. _______________ Tel________________ Fax____________________ Mail _____________________

CHIEDE

Di essere invitato a partecipare alla procedura di aggiudicazione per l’affidamento del servizio di cui all’oggetto

SINGOLARMENTE

come componente del RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO1 (art. 34, comma 1, lett. d) e art. 90, comma 1, lettera g) del Codice) formato da: Denominazione o ragione sociale

Sede legale Natura giuridica Ruolo rivestito nel raggruppamento2

come soggetto facente parte del CONSORZIO ORDINARIO DI CONCORRENTI3 (art. 34, comma 1, lett. e) del Codice) formato da: Denominazione o ragione sociale

Sede legale Natura giuridica Ruolo rivestito nel consorzio4

1 nel caso di R.T.I. non ancora costituito la domanda deve essere presentata da tutti i soggetti che lo costituiranno 2 specificare il ruolo di mandatario o mandante rivestito (nel caso di raggruppamento già costituito) o da rivestire (nel caso diraggruppamento da costituire) 3 nel caso di consorzio ordinario non ancora costituito la domanda deve essere presentata da tutti i soggetti che lo costituiranno 4 specificare il ruolo di mandatario o mandante rivestito (nel caso di consorzio già costituito) o da rivestire (nel caso di consorzio da costituire)

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come G.E.I.E. GRUPPO EUROPEO DI INTERESSE ECONOMICO5 (art. 34, comma 1, lett. f) del Codice) formato da: Denominazione o ragione sociale

Sede legale Natura giuridica Ruolo rivestito nel raggruppamento6

Inoltre, ai sensi e per gli effetti dell’art. 76 del D.P.R. 445/2000 e consapevole della responsabilità e delle conseguenze civili e penali previste in caso di dichiarazioni mendaci, ai fini della partecipazione alla presente procedura

DICHIARA

- che l’impresa che rappresenta è iscritta nel registro delle imprese della camera di Commercio di ________________________________________________________________________ per le seguenti attività:______________________________________________________________________

- che i dati dell’iscrizione dell’impresa che rappresenta sono i seguenti:

numero di iscrizione:_______________________

data di iscrizione:__________________________

forma giuridica:____________________________

- che l’impresa che rappresenta non si trova in alcuna delle situazioni di esclusione, divieti o incapacità a contrarre con la pubblica amministrazione di cui all’art. 38 D. Lgs. 163/2006 e s.m.i. o previste in altre leggi speciali;

-che l’impresa non partecipa alla gara in più di un raggruppamento temporaneo o consorzio ordinario ovvero in forma individuale e in raggruppamento o consorzio;

- che l’impresa che rappresenta è in possesso dei seguenti requisiti di capacità economico-finanziaria:

o due referenze bancarie di cui all’art 41 del Dlgs n. 163/2006;

oppureo Fatturato globale: aver realizzato negli ultimi tre esercizi (2012, 2013 e 2014) un fatturato

globale almeno pari a 150.000,00 euro (Iva esclusa);

- che l’impresa che rappresenta è in possesso dei seguenti requisiti di capacità tecnico – professionale poiché la ditta è competente in materia ed ha struttura tecnico-organizzativa adeguata alla prestazione del servizio da espletare:

Disponibilità di un gruppo di lavoro attivabile sull’incarico composto da almeno:

5 nel caso di G.E.I.E. non ancora costituito la domanda deve essere presentata da tutti i soggetti che lo costituiranno 6 specificare il ruolo di mandatario o mandante rivestito (nel caso di raggruppamento già costituito) o da rivestire (nel caso di raggruppamento da costituire)

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- N.1 esperto senior, con funzione di capo-progetto/coordinatore, con almeno 5 anni di esperienza nel settore dell’assistenza tecnica alle Pubbliche Amministrazioni nell’ambito dei programmi di investimento cofinanziati da risorse dell’Unione europea;

- N. 2 esperti junior con almeno un anno di esperienza in materia di sistemi di monitoraggio, rendicontazione e controlli di primo livello nell’ambito dei programmi di investimento cofinanziati da risorse dell’Unione europea

-che l’impresa ha effettuato negli ultimi negli ultimi cinque anni (a partire dalla data di pubblicazione della presente manifestazione di interesse) almeno un servizio di assistenza tecnica nell’ambito dei programmi di investimento cofinanziati da risorse dell’Unione europea, svolti in favore delle Amministrazioni pubbliche di cui all’art 1, comma 2 del D.lgs. n. 165/2001, così come di seguito descritto:

descrizione del servizio importo periodo di espletamento

destinatario7

Dichiaro inoltre di essere informato, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 13 del d. Lgs. 196/2003 e s.m.i., che i dati personali raccolti saranno trattati, anche con strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa.

Data _______________________

Timbro e firma del legale rappresentante8

___________________________________

7 indicare per esteso la denominazione del soggetto destinatario del servizio 8 Firma semplice allegando copia fotostatica di valido documento di identità (art.38 del DPR 445/2000)

_______________________________________________________

Decreto del Dirigente della P.F. Innovazio-ne, Ricerca e Competitività dei Settori Pro-duttivi n. 22 del 08/04/2015POR Marche FESR 2014-2020 - Asse 1 – Azio-ne 1.3 – “Voucher per favorire i processi di in-novazione aziendale e l’utilizzo di nuove tecno-logie digitali - Bando 2015” – Approvazionebando e prenotazione di impegno €4.600.000,00.

IL DIRIGENTE DELLA P.F. INNOVAZIONE, RI-CERCA E COMPETITIVITA’ DEI SETTORI PRO-

DUTTIVI

omissis

DECRETA

1) di approvare il bando di accesso di cui all’Allegato1, che forma parte integrante e sostanziale del pre-sente atto, per la concessione di voucher per favo-rire i processi di innovazione aziendale e l’utilizzodi nuove tecnologie digitali, ai sensi dell’Asse 1,OS 1, del POR MARCHE FESR 2014-2020 e del-la Strategia di specializzazione intelligente, di cuirispettivamente alle DD.GG.RR. n. 1334/2014 en. 157/2014;

2) di approvare, altresì, i seguenti allegati: - allegato A. Domanda di partecipazione;- allegato B. Scheda analitica voucher richiesti;- allegato C. Dichiarazione dimensione di impre-

sa;- allegato D. Dichiarazione sostitutiva di atto di

notorietà (art. 47 T.U. - D.P.R. n. 445/2000);- allegato E. Dichiarazione aiuti “de minimis” (so-

stitutiva dell’atto di notorietà art. 47 T.U. -D.P.R. n. 445/2000);

- allegato F. Dichiarazione sostitutiva dell’atto dinotorietà del legale rappresentante (art. 47 T.U.- D.P.R. n. 445/2000) sulla restituzione degliaiuti dichiarati incompatibili (DichiarazioneDeggendorf);

- allegato G. Dichiarazione sostitutiva dell’atto dinotorietà per i soggetti muniti di poteri di am-ministrazione diversi dal legale rappresentantee per i direttori tecnici (art. 47 T.U. - D.P.R. n.445/2000);

- allegato H. Modello procura speciale per la pre-sentazione della domanda;

- allegato I. Comunicazione di accettazione degliesiti istruttori;

- allegato L. Elementi essenziali del contratto/let-tera di incarico;

- allegato M. Richiesta di erogazione voucher;

3) di assumere, pertanto, una prenotazione comples-siva di impegno pari a € 4.600.000,00 a carico deicapitoli 32107702 e 31402786 come di seguitospecificato:- € 3.910.000,00 (quota UE e Stato) a carico del

capitolo 32107702 (UPB 32107) del Bilancio diprevisione 2015/2017 annualità 2015;

- € 690.000,00 (quota Regione) a carico del capi-tolo 31402786 (UPB 31402) del Bilancio di pre-visione 2015/2017 annualità 2015;

4) di pubblicare il presente atto sul B.U.R. della Re-gione Marche ai sensi dell’art. 4 della L.R. 28 lu-glio 2003, n. 17.

IL DIRIGENTE DELLA P.F. INNOVAZIONE, RICERCA

E COMPETITIVITA’ DEI SETTORI PRODUTTIVI

Patrizia Sopranzi

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ALLEGATO 1

Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo RegionalePOR MARCHE FESR 2014.2020 – ASSE 1 – AZIONE 1.3

“VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DINUOVE TECNOLOGIE DIGITALI“

BANDO DI ACCESSOANNUALITA’ 2015

SERVIZIO ATTIVITÀ PRODUTTIVE, LAVORO, TURISMO, CULTURA, INTERNAZIONALIZZAZIONEP.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttiviPosta elettronica certificata (P.E.C.) [email protected] del procedimento LINEA A Dott. Emanuele Petrinitelefono 071 8063705 telefax 071 8063017 0718063058e mail [email protected] del procedimento LINEA B Dott.ssa Stefania Bussolettitelefono 071 8063440 telefax 071 8063017 0718063058e mail [email protected]

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FINALITA’ E RISORSE

1. FINALITA’ E DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Il presente intervento viene avviato nell’ambito della programmazione regionale dei fondi strutturali a sostegnodella ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione previsti dal POR MARCHE FESR 2014 2020"INVESTIMENTI A FAVORE DELLA CRESCITA E DELL'OCCUPAZIONE" approvato dalla Commissione Europea conDecisione C(2015) 926 del 12/02/2015.

Il bando è gestito dalla Posizione di Funzione “Innovazione, ricerca e competitività dei settori produttivi” dellaRegione Marche in attuazione dell’Asse Prioritario 1 ”Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico el’innovazione”, Azione 1.3 “Sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica,organizzativa e commerciale delle imprese” del Programma.

Gli interventi oggetto del presente bando vengono attivati negli ambiti tecnologici di specializzazione individuatidalla “Strategia di specializzazione intelligente”, approvata dalla Giunta Regionale con delibera n. 157 del 17febbraio 2014, con particolare riferimento a meccatronica e manifattura sostenibile.

In particolare, si prevede di realizzare un pacchetto di azioni volte a favorire i processi di innovazione delle micro,piccole e medie imprese marchigiane ed a promuovere la diffusione di una cultura della qualità nelle impresetradizionali, incentivando e sostenendo gli investimenti in nuove tecnologie digitali, l’ammodernamentotecnologico, modalità evolute di design ed eco design, l’innovazione commerciale e la tutela della proprietàintellettuale.

Il pacchetto di azioni previste si suddivide in due linee di intervento di seguito indicate:

- LINEA DI INTERVENTO A. ADOZIONE DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI: supporto a soluzioni ICT(Information and Communication Technology) nei processi produttivi delle PMI, con particolareriferimento a: commercio elettronico, cloud computing, manifattura digitale e sicurezza informatica;

- LINEA DI INTERVENTO B. PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE: supporto ai processi di innovazioneaziendale con particolare riferimento all’innovazione tecnologica, al design ed eco design, alla tuteladella proprietà intellettuale e della tracciabilità del prodotto ed all’innovazione commerciale. Tale lineadi intervento si articola in quattro sub interventi:

B.1) ACQUISTO DI SISTEMI E SERVIZI INNOVATIVI E SOSTENIBILIB.2) DESIGN ED ECO DESIGNB.3) TUTELA DELLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE E DELLA TRACCIABILITA’ DEL PRODOTTOB.4) INNOVAZIONE COMMERCIALE

2. DOTAZIONE FINANZIARIA PER LINEA DI INTERVENTO

Per la realizzazione del presente bando è stanziato un importo complessivo di € 4.600.000,00 a carico delProgramma Operativo Regionale (POR) Marche Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Periodo 2014/2020Asse 1. La dotazione finanziaria complessiva è ripartita nel seguente modo:

- LINEA DI INTERVENTO A. ADOZIONE DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI: € 1.800.000,00

- LINEA DI INTERVENTO B. PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE: € 2.800.000,00

La P.F. competente prevede di riaprire lo sportello con una cadenza annuale, indicativamente nel mese dimarzo/aprile.Le risorse residue a chiusura del presente sportello, derivanti da mancate accettazioni, rinunce o revoche,saranno stanziate per scorrimenti inerenti il presente bando o per le annualità successive.

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REQUISITI SOGGETTIVI PER LA PARTECIPAZIONE

3. SOGGETTI BENEFICIARI E REQUISITI DI AMMISSIBILITÀ

Possono beneficiare delle agevolazioni previste dal presente bando le micro, piccole e medie imprese1, singole oassociate, nella forma di contratto di rete (di cui alla L. 33/2009 e s.m.i.) o di raggruppamento temporaneo (di cuiall’art. 34 del D.Lgs. 163/2006).

Le imprese alla data di presentazione della domanda, devono:

risultareregolarmente iscritte nel registro delle imprese presso la Camera di Commercio, Industria,Artigianato e Agricoltura (di seguito CCIAA) territorialmente competente;

nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo sottoposte a fallimento, liquidazionecoatta, liquidazione volontaria, concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo concontinuità aziendale), amministrazione controllata o scioglimento, o non aventi in atto procedimentio provvedimenti per l'applicazione di una delle misure di prevenzione di cui alla legge 19/03/1990,n. 55, e successive modificazioni ed integrazioni sia per l'impresa che per gli Amministratori;

in regola con la normativa relativa al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favoredei lavoratori;

in regola con la normativa antimafia;

in regola con la normativa in materia di aiuti di Stato;

in regola rispetto alla normativa in materia di sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro;

in regola rispetto alle condizioni applicate nei confronti dei lavoratori dipendenti, non essendoinferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro stipulati dalle organizzazioni sindacalicomparativamente più rappresentative nelle categorie di appartenenza;

averela sede legale o unità operativa sul territorio regionale al momento della liquidazione delcontributo. Qualora all’atto della presentazione della domanda il beneficiario non abbia la sedelegale o un’unità operativa sul territorio regionale, l’apertura della sede dovrà essere comunicataall’amministrazione regionale entro la data di pagamento dell’agevolazione;

l’attività economica, principale o secondaria2, come risultante dal certificato CCIAA alla data dipresentazione della domanda, rientrante nelle attività identificate dai codici ATECO 2007 riportatinell’Appendice A;

Non possono essere ammesse a contributo le imprese:

1 Ai senti della Raccomandazione della Commissione n. 361 del 06/05/2003 relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medieimprese e della definizione indicata nell’Allegato 1 del Regolamento UE 651/2014.2 Nel caso in cui l’impresa richiedente sia censita con una pluralità di codici attività, si dovrà inserire nella domanda quello per la cuiattività vengono effettuati gli investimenti e richiesti i contributi.

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a. che si trovano nella condizione di impresa in difficoltà3;

b. che si trovano in stato di liquidazione volontaria;

c. che sono destinatarie di provvedimenti giudiziari che applicano sanzioni amministrative di cui aldecreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231;

d. i cui soggetti muniti di poteri di amministrazione i cui direttori tecnici sono destinatari di sentenze dicondanna passate in giudicato o di decreti penali di condanna divenuti irrevocabili o di sentenze diapplicazione della pena su richiesta, ai sensi dell'art. 444 del codice di procedura penale per reatigravi in danno dello Stato o della Comunità europea, per reati che incidono sulla moralitàprofessionale, per reati di partecipazione a un'organizzazione criminale, corruzione, frode, riciclaggioe per reati in danno dell'ambiente;

e. i cui soggetti muniti di poteri di amministrazione o i cui direttori tecnici sono sottoposti ad unprocedimento per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all’art. 3 della legge27/12/1956, n. 1423 o di una delle cause ostative previste dall’art. 10 della legge 31/05/1965, n. 575.

Rispetto alle condizioni, sia di ammissibilità che di esclusione, sopra riportate sono previste nella sezione allegatiuna serie di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà ai sensi del DPR 445/2000 (come modificato dalla L.183/2011). Tali dichiarazioni saranno oggetto di verifiche documentali di primo livello. Laddove fosse necessario,per la numerosità delle domande, l’Amministrazione regionale procederà ad effettuare verifiche a campione.

4. LOCALIZZAZIONE TERRITORIALE

Intero territorio della Regione Marche; il bene o servizio oggetto del voucher deve essere introdotto ed utilizzatonelle sedi operative dell’impresa ubicate entro il territorio regionale, risultanti da iscrizione sugli appositi registritenuti presso la competente CCIAA, al momento della liquidazione del contributo; costi sostenuti in sedioperative diverse da quelle indicate, saranno ritenuti non ammissibili alle agevolazioni.

3 Nel caso di PMI la definizione di impresa in difficoltà è non essere impresa in difficoltà ai sensi dell’articolo 2 par. 1 punto 18 delRegolamento 651/2014/UE”. La clausola non si applica ai regimi di aiuti destinati ad ovviare alle calamità naturali:

“«impresa in difficoltà»: un'impresa che soddisfa almeno una delle seguenti circostanze:a) nel caso di società a responsabilità limitata (diverse dalle PMI costituitesi da meno di tre anni o, ai fini dell'ammissibilità abeneficiare di aiuti al finanziamento del rischio, dalle PMI nei sette anni dalla prima vendita commerciale ammissibili a beneficiare diinvestimenti per il finanziamento del rischio a seguito della due diligence da parte dell'intermediario finanziario selezionato), qualoraabbia perso più della metà del capitale sociale sottoscritto a causa di perdite cumulate. Ciò si verifica quando la deduzione delleperdite cumulate dalle riserve (e da tutte le altre voci generalmente considerate come parte dei fondi propri della società) dà luogo aun importo cumulativo negativo superiore alla metà del capitale sociale sottoscritto. Ai fini della presente disposizione, per «societàa responsabilità limitata» si intendono in particolare le tipologie di imprese di cui all'allegato I della direttiva 2013/34/UE (1) e, se delcaso, il «capitale sociale» comprende eventuali premi di emissione;b) nel caso di società in cui almeno alcuni soci abbiano la responsabilità illimitata per i debiti della società (diverse dalle PMIcostituitesi da meno di tre anni o, ai fini dell'ammissibilità a beneficiare di aiuti al finanziamento del rischio, dalle PMI nei sette annidalla prima vendita commerciale ammissibili a beneficiare di investimenti per il finanziamento del rischio a seguito della duediligence da parte dell'intermediario finanziario selezionato), qualora abbia perso più della metà dei fondi propri, quali indicati neiconti della società, a causa di perdite cumulate. Ai fini della presente disposizione, per «società in cui almeno alcuni soci abbiano laresponsabilità illimitata per i debiti della società» si intendono in particolare le tipologie di imprese di cui all'allegato II della direttiva2013/34/UE;c) qualora l'impresa sia oggetto di procedura concorsuale per insolvenza o soddisfi le condizioni previste dal diritto nazionale perl'apertura nei suoi confronti di una tale procedura su richiesta dei suoi creditori;d) qualora l'impresa abbia ricevuto un aiuto per il salvataggio e non abbia ancora rimborsato il prestito o revocato la garanzia, oabbia ricevuto un aiuto per la ristrutturazione e sia ancora soggetta a un piano di ristrutturazione;e) nel caso di un'impresa diversa da una PMI, qualora, negli ultimi due anni:

1) il rapporto debito/patrimonio netto contabile dell'impresa sia stato superiore a 7,5; e2) il quoziente di copertura degli interessi dell'impresa (EBITDA/interessi) sia stato inferiore a 1,0.”

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5. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

POR FESR Marche CRO 2014/2020 (CCI 2014IT16RFO2014).

Regolamento (UE) 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014 ed in conformità alle disposizionicomunitarie vigenti in materia, nonché dei principi di semplificazione e di riduzione degli oneri amministrativi acarico dei soggetti beneficiari.

REGOLAMENTO (UE) N. 1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativoal Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favoredella crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.

REGOLAMENTO (UE) N. 1303/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo dicoesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pescae disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesionee sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 delConsiglio.

REGOLAMENTO (UE) N. 1407/2013 DELLA COMMISSIONE del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degliarticoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimis».

6. REGOLE DI CUMULO

Il contributo pubblico concesso ai sensi del presente bando è cumulabile, per i medesimi costi ammissibili, conaltre agevolazioni pubbliche (previste da norme comunitarie, statali, regionali) nel rispetto della normativaapplicabile in materia di aiuti di stato. Può essere cumulato con altri aiuti «de minimis» a condizione che non sisuperi il massimale pertinente di cui all’articolo 3, paragrafo 2, del regolamento 1407/2013.Il contributo è altresì cumulabile con le agevolazioni che non siano qualificabili come aiuti di stato ai sensidell’art. 107, comma 1 del Trattato CE4.

TIPOLOGIA E VALORE DEL VOUCHER

7. IMPORTO VOUCHER

L’intervento agevolativo sarà concesso sotto forma di contributo a fondo perduto mediante lo strumento dei“Voucher”, tramite procedura a sportello. Si tratta di “buoni” di dimensioni limitate cumulabili tra loro, il cuivalore può variare secondo le esigenze delle MPMI, fino ad un importo non superiore a € 60.000,00 di cui €20.000,00 per le tecnologie digitali, € 40.000,00 per i processi di innovazione aziendale. Le MPMI possonoutilizzare questi voucher come “buoni” per acquistare beni e/o servizi da aziende private o centri di innovazionee di trasferimento tecnologico aventi sede legale in Italia o all’estero.L’importo del voucher viene determinato nella misura del 50% del costo dell’investimento, IVA esclusa.L’investimento minimo ammissibile è di € 10.000,00.

LINEE DI INTERVENTO % finanziamentovoucher

Importo massimovoucher

(IVA esclusa)

LINEA DI INTERVENTO A 50% 20.000,00 €

4 Ad esempio con le agevolazioni concesse sotto forma di garanzia dai Confidi iscritti nell’elenco speciale di cui all’art. 107 comma 1 delD.Lgs. 1 settembre 1993 n.385 e con il credito d’imposta di cui all’articolo 3 del decreto legge 23 dicembre 2013, n. 145 (in GazzettaUfficiale serie generale n. 300 del 23 dicembre 2013), coordinato con la legge di conversione 21 febbraio 2014, n. 9 (in GazzettaUfficiale n. 43 del 21 febbraio 2014).

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LINEA DI INTERVENTO B

SUB INTERVENTO B.1SUB INTERVENTO B.2SUB INTERVENTO B.3SUB INTERVENTO B.4

50% 40.000,00 €

8. TIPOLOGIE DELLE ATTIVITÀ

LINEA DI INTERVENTO A. Adozione di nuove tecnologie digitali

Acquisizione di consulenze e adozione di tecnologie che permettono di elaborare, memorizzare/archiviare dati,anche in modalità multilingua, utilizzando risorse hardware/software distribuite o virtualizzate in Rete inun’architettura di cloud computing, che sia compatibile con le specifiche Marche cloud (Mcloud5) e più ingenerale con le moderne tecnologie dell’informatica distribuita e dell’ Internet of Things (IoT).

1. Extended Enterprise. Adozione di tecnologie informatiche che consentano di supportare i processi checoinvolgono partner esterni o che ottimizzano processi interni. Si fa riferimento a tecnologie a supportodi:a. dematerializzazione, gestione documentale;b. fatturazione elettronica;c. eSupply Chain execution (corrisponde a tutte le attività a supporto della gestione integrata del cicloordine consegna fatturazione anche in modalità wireless, includendo attività logistiche eamministrativo contabili);d. eSupply Chain Collaboration (include tutte quelle attività di natura collaborativa tra cliente efornitore, a livello di pianificazione della produzione e dell’approvvigionamento, di sviluppo nuoviprodotti, ecc.; ad esempio: CRM, Collaborative Planning, Forecasting and Replenishment, VendorManaged Inventory);e. eSeller Management (attività legate all’effettuazione di un ordine di acquisto da parte del cliente,anche attraverso l’utilizzo di piattaforme per ilmobile);f. forza vendita (sistemi di supporto alla forza vendita, di automazione della attività commerciali, ancheattraverso l’utilizzo di piattaforme per ilmobile e business intelligence);

2. eCommerce. Adozione di tecnologie informatiche per la promozione e la vendita online di prodotti eservizi, sia in B2B che B2C, anche attraverso l’utilizzo di risorse hardware/software distribuite evirtualizzate in Rete in modalità Cloud (nel caso di attività indirizzate ai mercati esteri, le tecnologieadottate dovranno essere adeguatamente sviluppate per rispondere alle specifiche caratteristiche delmercato di riferimento);

3. Energy Management. Sistemi hardware/software per il telecontrollo energetico, per la gestione discenari (es. illuminazione aree edificio, riscaldamento in base alle attività, strumenti di carbonmanagement, ecc.) e più in generale, soluzioni per il monitoraggio degli impianti;

4. Social Commerce. Adozione di tecnologie informatiche per la promozione e la vendita online di prodottie servizi, attraverso l’integrazione con piattaforme di social networking, la creazione di applicazioni sociale lo sviluppo di sistemi di pagamento online collegati a tali piattaforme;

5. Digital Marketing. Adozione di soluzioni e servizi di relazione con fornitori e clienti, marketing che sibasino sull’interazione e la collaborazione attraverso Internet, secondo paradigmi assimilabili a quelli delweb 2.0, app e cataloghi elettronici, sistemi di digitalizzazione e di supporto alle vendite, sistemiinnovativi per i punti vendita e il retail, vending machine;

5 Con il progetto Marche Cloud (Mcloud) si sta realizzando un'infrastruttura digitale innovativa e avanzata, che si propone di erogarenuovi servizi digitali ad alto contenuto tecnologico alla pubbliche amministrazioni, alle imprese e ai cittadini.

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6. Social communication. Gestione della comunicazione aziendale attraverso la realizzazione,l’adeguamento e l’integrazione di piattaforme di social networking aziendali, per la gestione dei flussi diinformazioni interni ed esterni all’azienda (es. web community, social reputation, ecc).

LINEA DI INTERVENTO B. Processi di innovazione aziendale

Sub intervento B.1). Acquisto di sistemi e servizi innovativi e sostenibili

1. Acquisto di Sistemi e di Servizi di consulenza per l'Automazione industriale: automazione dei magazzini,manipolazione automatizzata, assemblaggio automatizzato, integrazione della visione artificiale nellecelle di produzione, automazione dello smaltimento rifiuti, tecnologie avanzate per il controllo qualitàdei processi e dei prodotti.

2. Acquisto di Sistemi e di Servizi di consulenza per Smart and Digital Factories: applicazione di tecnologiebasate sull’ Internet of Things (IoT) (ad esempio sensori da applicare alla linea per ottenere dati sulprodotto o sull’efficienza della linea produttiva) ed ICT ai sistemi di produzione per migliorarne laflessibilità, la capacità di interazione con l’operatore umano, la qualità del processo produttivo (es. lineedi produzione intelligenti con auto monitoraggio e correzione), la sicurezza e la sostenibilità (riduzioneimpatto ambientale, riduzione utilizzo risorse, quali ad esempio energia e acqua).

3. Sistemi produttivi flessibili: acquisto sistemi robotizzati “intelligenti” anche cooperativi tra loro e conl’uomo, di interfacce evolute uomo macchina, di sistemi di programmazione e pianificazione intelligentedei compiti, di sistemi di pianificazione dei compiti per il miglioramento dell’efficienza energetica deiprocessi, di robotica mobile.

4. Acquisto di Sistemi e di Servizi di consulenza per la Produzione rapida: acquisto di sistemi e servizi perrealizzare, mediante tecnologia additiva, la produzione definitiva, nel materiale finale direttamente dalmodello matematico, realizzato al CAD tridimensionale, senza l'impiego di utensili e attrezzature. Questaattività è molto importante per la aziende produttrici di beni di largo consumo, in termini di riduzione deltime to market. Si prevede quindi l'adozione di tecnologie digitali avanzate a supporto dei processiproduttivi caratteristici dell'azienda (stampa 3D, prototipazione rapida, produzione rapida di componentiin metallo, sistemi di reverse engineering, ossia rilevazione di forme di oggetti reali per ottenernerappresentazioni digitali, a supporto della modellazione CAD per la prototipazione rapida).

5. Acquisto di attrezzature e di servizi tecnici per la sperimentazione: acquisto di attrezzature e distrumentazioni di laboratorio innovative per un consistente miglioramento della qualità dei prodotti edei processi; acquisto di servizi tecnici specialistici di sperimentazione, quali prove e test di laboratorio,per realizzare prodotti e processi innovativi o migliorare fortemente le produzioni tradizionali; acquistodi servizi di collaudo e verifica delle caratteristiche dei prodotti.

6. Acquisto di tecnologie e servizi per supportare la progettazione e lo sviluppo di prodotti multifunzione,modulari e configurabili: acquisizione di metodologie e strumenti che supportino la razionalizzazione delprocesso di progettazione e che permettano di realizzare/configurare prodotti; acquisizione dimetodologie e strumenti innovativi per la modularizzazione di prodotti che possano garantire unamigliore qualità fornita al cliente (ad esempio facilitare la personalizzazione di prodotti per risponderealle esigenze specifiche del cliente, come abbigliamento su misura, calzature su misura, ecc.);acquisizione di metodologie e strumenti di simulazione/progettazione, come ad esempio sistemi CAD 3Davanzati in grado di ridurre i tempi di messa a punto delle soluzioni (ad esempio la simulazione diattrezzature modulari o di stampi configurabili per facilitare la realizzazione di produzioni diverse).

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7. Acquisto di servizi per la rilevazione dei livelli di inquinamento ambientale.

Sub intervento B.2). Design e eco design

1. Acquisizione di metodologie, anche attraverso consulenze, e strumenti LCA e LCC, per laminimizzazione dell’impatto ambientale e dei costi: il Life Cycle Assessment (LCA) è un metodo chevaluta un insieme di interazioni che un prodotto o un servizio ha con l'ambiente, considerando il suointero ciclo di vita che include le fasi di preproduzione (quindi anche estrazione e produzione deimateriali), produzione, distribuzione, uso (quindi anche riuso e manutenzione), riciclaggio e dismissionefinale. Il metodo Life Cycle Assessment (LCA) può essere eseguito in combinazione con l’analisi del costodel ciclo di vita (LCC) per valutare l'impatto economico del prodotto sistema o in combinazione con ilCarbon Footprint di Prodotto (CFP) per qualificare l’impatto in termini di emissione di gas serra.

2. Acquisizione di metodologie, anche attraverso consulenze, e strumenti avanzati per la progettazione diprodotti di alta qualità attraverso tecnologie digitali innovative di modellazione e simulazione delprodotto e del sistema di produzione: il processo di progettazione di sistemi meccatronici e di prodottidel Made in Italy richiede un'attenta gestione di molti aspetti, data anche la complessità stessa deiprodotti. Strumenti avanzati e specifici per questo settore possono senz'altro rendere più efficiente sial'ideazione delle soluzioni che la loro simulazione attraverso prototipi virtuali. In questo contestotecnologie di prototipazione virtuale di prodotti e processi di produzione che inglobino in uno strumentoinformatico le regole e l’esperienza degli operatori esperti di settore possono aiutare a tendere verso laconcretizzazione dell’”artigianato tecnologico”.

3. Acquisizione di metodologie, anche attraverso consulenze, e strumenti per la progettazione integrata(progettazione simultanea prodotto processo sistema, ad esempio prevedendo fin dalla progettazionele successive fasi del ciclo di vita come lo smontaggio e il riciclaggio dei materiali): la progettazionesimultanea prodotto processo consente l'accorciamento del tempo per il lancio della produzione inquanto permette di evitare in fase di ingegnerizzazione le revisioni necessarie al disegno funzionale perla sua trasformazione in disegno di lavorazione. Inoltre consente di prevedere in fase di progettazione lafase finale del ciclo con le regole della progettazione integrata. Rientra in quest'ottica l'adozione distrumenti e metodi di supporto alla progettazione orientati alla valutazione, in fase di progettazione, ditutte le variabili delle fasi successive del ciclo di vita, come ad esempio la producibilità, l’assemblabilità,la riciclabilità, lo smontaggio, il costo di produzione ecc.

4. Acquisizione di metodologie, anche attraverso consulenze, e strumenti per la progettazione di prodottiuser centered: acquisizione di metodologie e strumenti del Design Universale e dell'approccio HumanCentered Design (HCD), caratterizzati dallo sforzo cosciente e consapevole di considerare la gamma piùampia possibile di requisiti dell'utente finale. Particolare attenzione può essere posta sui metodi e glistrumenti avanzati per progettare in modo user centered oggetti di design, anche ad alto valoretecnologico, che portino ad un maggior benessere fisico e mentale dell'utilizzatore.

Sub intervento B.3). Tutela della proprietà intellettuale e della tracciabilità del prodotto

1. Servizi per la tutela della proprietà intellettuale: acquisizione di servizi di consulenza per la creazione,progettazione e valorizzazione economica di marchi, brevetti, disegni e modelli di mercato.

2. Servizi e costi sostenuti per il deposito di marchi, brevetti, disegni e modelli e acquisto di licenze:assistenza tecnico legale offerta da un consulente specializzato e costi sostenuti per il deposito di una o

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più domande di brevetto per invenzione industriale o modello di utilità o disegno /modello a livellonazionale (all’UIBM).

3. Servizi e costi sostenuti per l’estensione di una o più domande di brevetto nazionale a livello europeo(all’EPO European Patent Office) e/o internazionale (al WIPO – World Intellectual PropertyOrganization).

4. Realizzazione del sistema di etichettatura per la tracciabilità del prodotto che consenta di conoscereogni singola fase di lavorazione a tutela del consumatore e ad identificazione della provenienza, tenendoconto della sicurezza ecologica, ambientale e della tutela della salute, dall'acquisto della materia prima alconfezionamento (etichettatura di qualità).

5. Servizi di consulenza tecnico normativa per certificazione prodotti venduti all’estero: acquisto di servizidi consulenza tecnico normativa e di verifica della conformità dei prodotti a leggi, direttive e regolamentiai fini della certificazione e marcatura per la vendita di prodotti nei mercati esteri.

Sub intervento B.4). Innovazione commerciale

1. Studi di settore e ricerche di mercato: realizzazione di studi di settore, ricerche di mercato nazionale ointernazionale, anche su specifici settori, analisi dei clienti attuali e potenziali, analisi dei fornitori,individuazione di nuovi canali distributivi, servizi di consulenza per la ricerca di partner all’estero.

2. Studi di innovazione tecnologica e/o di fattibilità: acquisizione di consulenze per valutare il grado diinnovazione aziendale anche in riferimento ai competitors e studi di fattibilità finalizzati a sviluppareinnovazioni di prodotto e/o di processo allo scopo di migliorare la produttività complessiva e lacompetitività dell’impresa.

3. Analisi e sviluppo di piani commerciali e di marketing.

4. Servizi di consulenza per la ricerca e la selezione del percorso certificativo più efficace ed efficiente eper l’ottenimento di certificazioni di qualità, di prodotto, di processo, ambientale, di sicurezza ed etica(a titolo esemplificativo, EMAS, ISO 9001, ISO 14001, ISO 22005, ecc.).

9. SPESE AMMISSIBILI

Con riferimento alle attività sopra indicate sono ritenute ammissibili le spese per l’acquisto di attrezzature,strumenti e sistemi (es. sistemi automatizzati, robotizzati, per l’automazione industriale), dispositivi, software eapplicativi digitali, strumentazioni di laboratorio e servizi tecnici per la sperimentazione, servizi per la creazione el’uso di ambienti tridimensionali e altri servizi di consulenza specialistica e di supporto all’innovazionestrettamente finalizzati alla digitalizzazione ed ai processi di innovazione aziendale, così come esplicitato nelpunto precedente.

Si precisa che l’acquisto di attrezzature è ammissibile a condizione che le stesse siano finalizzate ad introdurre leinnovazioni rilevanti indicate nel presente bando e a condizione che le stesse siano consegnate e installatepresso la sede per la quale è stato richiesto il voucher.

Non saranno ritenute ammissibili le seguenti spese:relative ad investimenti meramente sostitutivi, rispondenti a necessità di adeguamento del processo produttivo

alle esigenze di mercato;relative a cambiamenti e/o adeguamenti periodici o stagionali o altre simili attività di routine;relative alle normali spese di funzionamento dell’impresa (come la consulenza fiscale ordinaria, i servizi regolari

di consulenza legale e le spese di pubblicità);

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relative ad investimenti necessari per conseguire gli standard imposti dalla legge o da provvedimentiequivalenti;relative alla realizzazione di opere tramite commesse interne;relative a consulenze fornite da soci, che non possono fatturare come consulenti esterni.

Non sono ammessi inoltre:i pagamenti effettuati in contanti e/o tramite compensazione di qualsiasi genere tra il beneficiario ed il

fornitore (esempio: permuta con altri beni mobili e/o immobili, lavori, forniture, servizi, ecc.);la fatturazione e/o la vendita dei beni oggetto del contributo nonché la fornitura di consulenze da parte dei

titolari/soci e/o componenti l’organo di amministrazione delle imprese beneficiari del contributo;la fatturazione e/o la vendita dei beni oggetto del contributo nonché la fornitura di consulenze da parte dei

coniugi o dei parenti in linea retta fino al terzo grado dei titolari/soci e/o componenti l’organo diamministrazione delle imprese beneficiari del contributo;la fatturazione e/o i costi per la fornitura di consulenze o di prestazioni da parte dall’amministratore unico;la fatturazione e/o la vendita dei beni oggetto del contributo nonché la fornitura di consulenze alle imprese

beneficiarie del contributo da parte di imprese, società o enti con rapporti di controllo o collegamento così comedefinito ai sensi dell’art. 2359 del c.c. o che abbiano in comune soci, amministratori o procuratori con poteri dirappresentanza;qualsiasi forma di autofatturazione;nel caso di imprese in forma associata, la fatturazione incrociata tra le imprese adenti al R.T.I. o al contratto di

rete.

Per quanto non previsto dal presente articolo si fa rimando alla normativa comunitaria, nazionale e regionale diriferimento, con particolare riguardo al Regolamento (UE) n. 1303/2013.

DESCRIZIONE DELLA PROCEDURA UTILIZZATA

10. DESCRIZIONE DELLA PROCEDURA

La procedura si articolata in due stadi, così come descritto di seguito:

Stadio 1: Registrazione dei potenziali fornitori dei servizi innovativi oggetto del presente bando nellaPiattaforma informatica NEXT http://www.marcheinnovazione.it/registrazione/ con l’obiettivo dicostituire un “Elenco dei fornitori di servizi avanzati e qualificati per le PMI marchigiane” a cui leimprese devono rivolgersi per l’acquisizione dei servizi previsti dal presente bando. Si precisa che laregistrazione all’elenco di cui allo stadio 1) riguarda soltanto i fornitori di servizi e non anche i fornitori dibeni e attrezzature.Stadio 2: Presentazione della domanda da parte delle imprese con individuazione del fornitore/fornitoriin relazione ai servizi/beni che si intendono acquisire. La procedura utilizzata per la selezione degliinvestimenti è quella “a sportello”.

PRIMO STADIO: REGISTRAZIONE DEI FORNITORI DI SERVIZI INNOVATIVI NELLA PIATTAFORMA NEXT

11. REGISTRAZIONE DEI FORNITORI DI SERVIZI

In questo stadio si invitano i fornitori di servizi innovativi a registrarsi sull’apposita sezione prevista nellaPiattaforma informatica NEXT http://www.marcheinnovazione.it/registrazione/.

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Tale registrazione è rivolta a tutti i potenziali fornitori di servizi innovativi, italiani o esteri, con l’obiettivo dicostituire un “Elenco dei fornitori avanzati e qualificati per le PMI marchigiane” a cui le imprese marchigianedevono rivolgersi per l’acquisizione dei servizi previsti dal presente bando. Tale Elenco ha un duplice scopo:

fare emergere l’offerta di servizi qualificati rivolta alle imprese marchigiane, dando l’opportunità aifornitori di evidenziare le caratteristiche e l’innovatività dei servizi offerti e la propria professionalità intermini di competenza/esperienza, di creare nuove occasioni di contatto e di collaborazione;stimolare e favorire l’incontro tra la domanda delle imprese marchigiane e l’offerta di servizi qualificati difornitori sia italiani che esteri.

A SOGGETTI CHE SI POSSONO REGISTRARE ALLA PIATTAFORMA:

Micro, piccole, medie e grandi imprese di servizi innovativi oggetto del presente bando e Centri di innovazione edi trasferimento tecnologico, aventi sede legale in Italia o all’estero.

B – INFORMAZIONI RICHIESTE DALLA PIATTAFORMA:

Le informazioni che vengono richieste al momento della registrazione dei fornitori di servizi sono sia di ordineanagrafico che inerenti l’esperienza acquisita:a) descrizione dei servizi innovativi forniti alle imprese;b) esperienza pregressa nell’ambito del servizio innovativo offerto;c) nominativi di almeno tre clienti negli ultimi tre anni e descrizione del servizio innovativo offerto.Le informazioni vengono fornite sulla base di un’autodichiarazione rilasciata dal fornitore ai sensi del DPR445/2000.

C TEMPISTICA PER LA REGISTRAZIONE SULLA PIATTAFORMA E FORMAZIONE DELL’ELENCO DEI FORNITORI:

La registrazione alla Piattaforma NEXT è possibile dal 1° giorno successivo alla pubblicazione del presentebando sul BUR fino al 30° giorno. Entro il 34° giorno successivo alla pubblicazione del bando, l’Elenco deifornitori avanzati e qualificati per le PMI marchigiane sarà pubblicato sulla Piattaforma informatica NEXT e saràconsultabile dalle imprese.Qualora un’impresa intenda avvalersi di un fornitore non incluso nell’Elenco, quest’ultimo dovrà comunqueregistrarsi entro la data utile per la presentazione delle domande.In occasione della riapertura dello sportello con il prossimo bando l’Elenco dei fornitori verrà riaperto perconsentire la registrazione di nuovi fornitori.

SECONDO STADIO: APERTURA SPORTELLO E PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

12. APERTURA SPORTELLO E PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Dopo l’adozione dell’elenco dei fornitori, si avvia il secondo stadio della procedura che riguarda l’apertura dellosportello per la presentazione delle domande da parte delle imprese che intendono partecipare alle agevolazionipreviste dal presente bando.

Lo sportello aprirà alle ore 9:30 del 35° giorno successivo alla pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficialedella Regione Marche e chiuderà al raggiungimento del doppio delle disponibilità finanziarie per ciascuna lineadi intervento.

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Ogni impresa deve presentare un’unica domanda di partecipazione (includendo nella stessa sia le azioni dellalinea di intervento A che quelle della linea di intervento B), pena l’esclusione dall’ammissibilità alleagevolazioni.Nel caso di imprese in forma associata (contratto di rete o raggruppamento temporaneo di imprese) ladomanda deve essere presentata dall’impresa capofila.

Tutta la modulistica prevista dal presente bando sarà resa disponibile contestualmente all’apertura dellosportello e scaricabile, in formato PDF o, dove opportuno, in formato DOCX e/o XLSX, dal sitowww.impresa.marche.it e dal sito www.europa.marche.it.

a) Domanda in formato digitale

Ai fini della partecipazione al bando farà fede la domanda in formato digitale (PEC), corredata dagli allegatisotto indicati, inviati anch’essi in formato digitale.Scaricare il modello di domanda di partecipazione (allegato A) corredato di firma digitale dei responsabili delprocedimento da uno dei siti sopra indicati.La domanda di partecipazione dovrà essere compilata solo ed esclusivamente utilizzando il suddetto modello.Tutte le domande non conformi a tali disposizioni saranno ritenute irricevibili.Al termine della compilazione, la domanda di partecipazione stampata in formato PDF/A, e firmata digitalmentedal legale rappresentante dell’impresa deve essere inoltrata, previa apposizione della marca da bollo (€ 16,00),via Posta Elettronica Certificata alla casella PEC [email protected] della PFInnovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi. L'oggetto della PEC dovrà contenere la seguenteindicazione: “POR FESR Marche 2014 2020 – VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE EL’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI Domanda di partecipazione – Nome Impresa P.IVA/CF – Linea A€…… Linea B € ……….”.

Alla domanda inviata tramite PEC dovrà essere allegata la seguente documentazione:N. 3 preventivi (in formato pdf) per ciascun bene/sistema/attrezzatura innovativa oggetto del voucher (lascelta del fornitore di beni è lasciata a completa discrezione dell’impresa beneficiaria) e/o n. 3 preventiviper ciascun servizio avanzato oggetto del voucher (la scelta dei tre fornitori deve ricadere sui soggettiprecedentemente iscritti nell’Elenco dei fornitori di cui allo Stadio 1);Allegato H. Modello procura speciale per la presentazione della domanda (se pertinente).

Ove la documentazione in formato digitale non sia inoltrata rispettando la modalità sopra descritta, non siprocederà all’istruttoria e la relativa domanda si intenderà decaduta.Ogni domanda inviata ad un diverso indirizzo P.E.C. sarà ritenuta irricevibile e non si procederà alla relativaistruttoria e la stessa si intenderà decaduta.

b) In forma telematica

Nei 20 giorni successivi all’invio della domanda di partecipazione tramite inoltro via PEC è obbligatorioimplementare i modelli presenti sulla Piattaforma informatizzata Sigfrido, secondo le indicazioni di seguitoindicate.In caso di mancata implementazione della documentazione sulla Piattaforma Sigfrido, la relativa domanda siintenderà decaduta, anche se inviata in tempo utile in formato digitale tramite PEC.

Compilare la domanda di partecipazione (Allegato A) in forma telematica utilizzando i campi previsti sullaPiattaforma informatizzata SIGFRIDO http://sigfridodomanda.regione.marche.it, terminando l’iter cliccando sultasto “Validazione”;Scaricare i modelli di seguito indicati dalla Piattaforma informatizzata SIGFRIDO, compilarli in ogni loro parte,

firmarli digitalmente (come P7M o con firma ADOBE PDF) e caricarli nuovamente sulla Piattaforma Sigfrido (ognifile caricato sulla Piattaforma Sigfrido non dovrà avere una dimensione superiore ai 2MB):

Allegato B – Scheda analitica voucher richiesti;

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Allegato C Dichiarazione dimensione di impresa;Allegato D Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà;Allegato E Dichiarazione aiuti “de minimis”;Allegato F Dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà del legale rappresentante (art. 47 T.U. – D.P.R. n.445/2000) sulla restituzione degli aiuti dichiarati incompatibili;Allegato G Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà per i soggetti muniti di poteri di amministrazionediversi dal legale rappresentante e per i direttori tecnici (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000);

In caso di discordanza tra quanto indicato nella domanda inserita tramite procedura on line e quanto indicato inquella in versione digitale, si farà esclusivo riferimento a quanto indicato nella versione digitale.

Per eventuali problemi tecnici relativi all’invio della domanda in forma telematica le imprese potranno usufruiredi un servizio di help desk disponibile dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14:00 alle ore17:00 contattando il numero 071/8063670 oppure inviando una e mail all'[email protected] .

13.PROVA DELLA SPESA

Le spese sostenute dai beneficiari dovranno essere adeguatamente giustificate attraverso:• originali delle fatture o di documenti contabili di valore probatorio equivalente, accompagnati dalla relativadocumentazione bancaria comprovante l’avvenuto pagamento, attraverso bonifico bancario o postale nonrevocabile (“eseguito” o “pagato”) o strumenti elettronici idonei a garantire la piena tracciabilità delleoperazioni;• originali delle fatture o di documenti contabili di valore probatorio equivalente, accompagnati dalla relativaricevuta bancaria (RI.BA) debitamente compilata, unitamente alla copia dell’estratto conto bancario o postale dacui risulti l’effettivo addebito dell’importo sul conto del beneficiario.Non saranno ammesse le spese per le quali si sia utilizzata un’altra forma di pagamento.

Le fatture o documenti contabili di valore probatorio equivalente, in funzione dell’oggetto per cui è richiestal’ammissibilità della spesa, debbono riportare in modo analitico l’indicazione dei beni o la chiara descrizionedella tipologia della prestazione o del servizio svolto. Le fatture devono espressamente indicare, inoltre,quanta parte è da imputarsi alla linea A e quanta alla linea B.

Per il bonifico bancario o postale e per i pagamenti effettuati con strumenti elettronici è necessario allegare laricevuta del bonifico/pagamento riportante gli estremi della fattura, unitamente all’estratto conto attestantel’effettivo e definitivo esborso finanziario.Per i pagamenti tramite ricevuta bancaria (RI.BA.) è necessario allegare copia della ricevuta bancaria riportantegli estremi della fattura, unitamente alla copia dell’estratto conto bancario o postale opportunamente timbratodalla banca, da cui risulti l’effettivo addebito dell’importo sul conto del beneficiario. Nel caso la ricevuta bancaria(RI.BA.) si riferisca a più pagamenti RI.BA. cumulativa occorre riportare gli estremi di ogni fattura cui si riferisceil pagamento, in modo da individuare inequivocabilmente la/le fattura/e ammissibile/i. Per i pagamenticumulativi, effettuati anche con bonifico, la ditta dovrà produrre la distinta di tutti i pagamenti. Qualora laricevuta bancaria (RI.BA.) non risulti correttamente compilata, l’ufficio potrà richiedere, quale documentazioneintegrativa, copia dei libri contabili; nel caso in cui anche con i libri contabili non sia possibile stabilire conchiarezza la fattura pagata, la stessa non verrà ammessa.La legge 136/2010, relativa alla “Tracciabilità dei flussi finanziari” all’art. 3 , comma 1, precisa, tra le altre cose,che tutti i movimenti finanziari (incassi e pagamenti) relativi all’intervento presentato devono essere registrati suconti correnti dedicati, anche se non in via esclusiva.

Tutti i titoli di spesa in originale imputati sull’intervento dovranno essere annullati con il seguente timbro:“Progetto finanziato dal POR FESR Marche 2014 2020 – VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONEAZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI – Bando 2015” e l’indicazione dell’importo ammesso afinanziamento risultante dal sistema Sigfrido.

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ISTRUTTORIA E AMMISSIBILITA’ DELLE DOMANDE

14. ISTRUTTORIA E AMMISSIBILITA’ DELLE DOMANDE

Le domande pervenute saranno ammesse all’attività istruttoria secondo l’ordine cronologico di invio in modalitàdigitale (fa fede la data e l’ora di invio della PEC come comprovato dal messaggio di avvenuto recapito dellaposta elettronica certificata, inviato automaticamente dal gestore del servizio del mittente) fino alraggiungimento del doppio delle disponibilità finanziarie per ciascuna linea di intervento.

A parità di tempistica di presentazione della domanda, si esamina prima la domanda presentata da un legalerappresentante di sesso femminile.

Dell’avvenuto esaurimento delle risorse, dell’elenco delle domande ammesse a finanziamento e dellaconseguente chiusura dello sportello a valere su uno o più plafond verrà data tempestiva comunicazione sul sitowww.impresa.marche.it e sul sito www.europa.marche.it .

La procedura di verifica, in carico alla Struttura regionale competente, che può decidere di avvalersi diun’apposita commissione interna, è diretta ad esaminare le domande pervenute ed a verificarne la compatibilitàformale. In particolare, seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle domande in formato digitale, e aisensi dell’art. 5 comma 3 del d.lgs. 123/98, vengono accertati:

la sussistenza dei requisiti soggettivi di ammissibilità (art. 3 del presente bando);

la congruità delle spese con le attività previste nell’ambito delle linee di intervento (art. 8 del presente bando);

il rispetto delle modalità procedurali per l’accesso al bando (art. 10 e 12 del presente bando);

la regolarità e completezza della domanda e della documentazione allegata (art. 12 del presente bando);

Laddove la domanda risulti priva di elementi – documenti, dati, informazioni non pregiudizievoli per laprosecuzione della verifica, la P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi, ove lo ritenganecessario, può richiedere tramite P.E.C., il completamento della documentazione prevista, la rettifica didichiarazioni erronee o incomplete ovvero dati o chiarimenti necessari ai fini della verifica di ammissibilità. Ladocumentazione integrativa dovrà essere inoltrata via P.E.C. alla casella [email protected] entro il termine di 5 giorni dal ricevimento della nota dirichiesta. Decorso tale termine e in mancanza della documentazione richiesta, verrà decretata l’esclusione delladomanda ai benefici previsti dal presente bando.

15. CAUSE DI INAMMISSIBILITÀ

La P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi dispone l’esclusione delle imprese dallapartecipazione ai benefici in caso di:

a) mancanza di uno dei requisiti soggettivi di ammissibilità previsti all’art. 3 del presente bando;

b) costo ammissibile dell’investimento inferiore al limite minimo previsto dal presente bando (€ 10.000,00);

c) domanda non inoltrata secondo le modalità procedurali stabilite agli artt. 10 e 12;

d) invio della domanda dopo la chiusura dello sportello;

e) mancata implementazione della modulistica su Sigfrido secondo le modalità indicate all’art. 12 lettera b);

f) presentazione da parte della stessa impresa di più di una domanda di partecipazione alle agevolazionipreviste dal presente bando;

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g) verifica della presenza di dati, notizie o dichiarazioni inesatti ovvero di documentazione incompleta oirregolare per fatti, comunque, imputabili alle imprese e non sanabili, ai sensi dell’art. 76 del DPR n.445/2000.

CONCESSIONE DEL FINANZIAMENTO

16. CONCESSIONE DEI VOUCHER

La P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi, con decreto dirigenziale, approva l’elenco deivoucher concessi per ogni linea di intervento prevista dal bando, ammette a finanziamento la spesa e concede leagevolazioni alle MPMI secondo la ripartizione delle disponibilità finanziarie esistenti entro il 45° giornosuccessivo alla chiusura dello sportello e compatibilmente con il numero di progetti presentati. Il decreto didecisione distingue tra le domande ammesse e non ammesse a finanziamento.

La P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi, tramite inoltro all’indirizzo di P.E.C. indicatosulla domanda di partecipazione, comunica alle imprese beneficiarie gli esiti istruttori, e provvedere ad inviare ivoucher, entro il 5° giorno successivo dalla data del decreto di concessione dei voucher (prorogabile al 10° giornosuccessivo in presenza di un numero significativo di candidature finanziate).

L’elenco dei non ammessi sarà pubblicato sul sito www.impresa.marche.it e sul sito www.europa.marche.it .

Sia le imprese ammesse che quelle non ammesse alle agevolazione del presente bando potranno ripresentarela domanda di partecipazione nelle successive date di apertura dello sportello.

17. ACCETTAZIONE DEL VOUCHER DA PARTE DEL BENEFICIARIO

Il voucher deve essere confermato mediante accettazione degli esiti istruttori (Allegato I) predisposta in formatoPDF/A, firmata digitalmente (come P7M o con firma ADOBE PDF), e inoltrata via P.E.C. alla [email protected] entro il 15° giorno successivo alla data di ricezione dellacomunicazione di concessione delle agevolazioni.

Alla comunicazione di accettazione dovrà essere allegata, pena la revoca, la copia informatica (immaginescansionata dell’originale) dei contratti/lettere di incarico stipulati/e con il soggetto esecutore delle attività (inrelazione all’attività da realizzare, l’impresa ha la facoltà di stipulare più contratti di servizio rivolgendosi a piùsoggetti esecutori).

Il contratto di servizio e/o la lettera di incarico dovrà contenere gli elementi indicati nel fac simile di cuiall’Allegato L. Ogni rapporto tra soggetto erogatore del servizio/bene e impresa beneficiaria rimane comunqueregolato dalle norme contrattuali sottoscritte tra gli stessi.

Qualora, entro 15 giorni dalla data di ricezione della PEC di comunicazione della concessione del voucher,l’impresa beneficiaria non abbia inviato l’accettazione degli esiti istruttori e i contratti stipulati con i fornitori, laP.F. procederà a dichiarare decaduto il Voucher assegnato. La dichiarazione di decadenza per mancato invio dellacomunicazione di accettazione verrà fatta d’ufficio senza avviare il procedimento di revoca di cui all’art. 8 della L.241/1990 e s.m.i.

REALIZZAZIONE DELL’INVESTIMENTO

18. REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI OGGETTO DEL VOUCHER

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Le spese ammissibili decorrono dalla data di presentazione della domanda (fa fede la data di inoltro tramiteP.E.C.).L’erogazione dei servizi e/o la consegna dei beni/attrezzature oggetto del voucher e la relativa fatturazionedevono avvenire entro e non oltre 12 mesi dalla data del decreto di concessione del voucher.Durante la realizzazione degli investimenti, sono ammissibili sostituzioni dei fornitori scelti, previacomunicazione via P.E.C. alla casella [email protected]. Nel caso di fornitori diservizi, i soggetti dovranno essere comunque individuati tra quelli iscritti nell’Elenco di cui allo stadio 1.

19. PROROGHE E SOSPENSIONI

Gli interessati possono presentare istanza di proroga rispetto al termine stabilito per l’ultimazionedell’investimento fino ad un massimo di 3 mesi. Tale richiesta deve essere presentata via P.E.C. alla casella [email protected] entro 30 giorni antecedenti la data di scadenza del termine perla realizzazione dell’investimento (12 mesi dalla data del decreto di concessione del voucher) e deve essereaccompagnata da dettagliate giustificazioni. La richiesta di proroga si intende accolta salvo che la RegioneMarche entro 10 giorni non manifesti parere contrario.

Nel caso di un procedimento giudiziario o di un ricorso amministrativo con effetto sospensivo che determiniun’interruzione nell’attuazione dell’investimento, con specifico riferimento all’avanzamento della spesa o diparte di essa, il beneficiario può presentare, tramite PEC, all’Amministrazione regionale, apposita istanza disospensione. La predetta istanza deve essere dettagliata e motivata, con specifica menzione della direttaconnessione tra il procedimento giudiziario o il ricorso amministrativo richiamato e l’interruzionenell’avanzamento della spesa o di parte. Il beneficiario è altresì tenuto a fornire all’Amministrazione regionaleinformazioni costantemente aggiornate sullo sviluppo del procedimento giudiziario o del ricorso amministrativorichiamato. In particolare, entro il 30 ottobre di ogni anno, il beneficiario è tenuto a fornire all’Amministrazioneregionale un’informativa dettagliata sul procedimento giudiziario o sul ricorso amministrativo.L’Amministrazione regionale si riserva la facoltà di ammettere la predetta istanza di sospensione.

RENDICONTAZIONE ED EROGAZIONE DEI VOUCHER

20. RENDICONTAZIONE DELLE SPESE DA PARTE DELL’IMPRESA BENEFICIARIA

Entro 30 giorni dalla data di emissione della fattura del singolo bene/servizio oggetto del voucher, l’impresabeneficiaria6 provvede ad effettuare il pagamento del 50% della quota imponibile e dell’intero ammontaredell’IVA e provvede alla rendicontazione della spesa secondo la procedura prevista dalla Piattaformainformatizzata Sigfrido http://sigfridodomanda.regione.marche.it. L’impresa provvede a pagare il restante 50%mediante il trasferimento al fornitore del voucher rilasciato dalla Regione Marche.

La fattura deve avere come base imponibile l’intero valore del bene o servizio offerto.La rendicontazione prevede il caricamento sulla piattaforma informatizzata Sigfrido dei documenti in formatoPDF attestanti le spese sostenute e la compilazione dei relativi campi.Al termine della rendicontazione della spesa sulla Piattaforma Sigfrido, l’impresa deve provvedere a validare larendicontazione effettuata, chiedendo lo “sblocco” dei relativi voucher.

21. RICHIESTA DI EROGAZIONE DEI VOUCHER DA PARTE DELL’IMPRESA BENEFICIARIA

La richiesta di erogazione dei voucher deve essere effettuata dall’impresa beneficiaria mediante l’invio delmodello (Allegato M), compilato e stampato in formato PDF/A, firmato digitalmente (come P7M o con firmaADOBE PDF), e quindi inoltrato via P.E.C alla casella [email protected] entro 30giorni dall’ultimazione della procedura di rendicontazione.

6 Impresa capofila nel caso di partecipazione in forma associata.

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L'oggetto della PEC dovrà contenere la seguente indicazione: “VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DIINNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI. Richiesta di erogazione dei voucher”,seguito dalla partita iva o dal codice fiscale dell’impresa beneficiaria.

22. MODALITÀ DI EROGAZIONE DEL VOUCHER

La Regione provvede all’erogazione del voucher, fino al limite del 50%, direttamente al fornitore PER CONTOdell’impresa beneficiaria entro il 30° giorno successivo alla data di ricezione delle suddette richieste dierogazione, previa verifica della rendicontazione su Sigfrido, della regolarità contributiva dell’impresabeneficiaria e della documentazione certificativa di spesa attestanti la realizzazione degli investimenti oggettodel voucher. Nel caso dal DURC emerga irregolarità contributiva non sarà possibile procedere alla liquidazionedel voucher al fornitore prima che l’impresa beneficiaria abbia adempiuto alla relativa regolarizzazione.Qualora l’impresa beneficiaria non provveda alla regolarizzazione, l’Amministrazione regionale può agire incompensazione, riducendo il valore del voucher nella misura dell’importo corrisposto direttamente all’INPS persanare l’irregolarità. La restante parte del voucher viene corrisposta dall’Amministrazione regionale al fornitore,una volta che l’impresa beneficiaria abbia effettuato il pagamento a favore del fornitore in misura pari allasomma corrisposta dall’Amministrazione regionale all’INPS (ciò in quanto l’impresa è obbligata per intero neiconfronti del fornitore che ha emesso la fattura sul 100% della fornitura e non solo sulla parte non coperta dalvoucher).

La Regione può effettuare in un’unica soluzione l’erogazione di più voucher a favore del medesimo fornitore.

PROCEDURA DI EROGAZIONE DEL VOUCHER: PUNTI PRINCIPALI

Punto 1. La MPMI presenta alla Regione Marche domanda di partecipazione per usufruire dei benefici previsti dal presente bando.Punto 2. La Regione Marche, a seguito dell’istruttoria delle domande presentate, approva l’elenco delle imprese beneficiarie per singolalinea di intervento e assegna i voucher tramite decreto di concessione.Punto 3. Al temine della realizzazione del servizio/bene il fornitore scelto invia la fattura all’impresa beneficiaria.Punto 4a. L’impresa beneficiaria provvede al pagamento della fattura nel seguente modo:

il 50% della base imponibile della fattura (al netto di eventuali sconti) + intero ammontare dell’IVA con bonifico bancario opostale non revocabile (“eseguito” o “pagato”), pagamenti con strumenti elettronici, RI.BA;

il restante 50% mediante presentazione del voucher al fornitore.Punto 4b. L’impresa beneficiaria provvede alla rendicontazione delle spese tramite la piattaforma informatizzata Sigfrido, chiedendo allaRegione Marche lo “sblocco” dei relativi voucher.Punto 5. La Regione provvede all’erogazione dell’ammontare restante della fattura, fino al limite del 50% della base imponibile (in base aicosti ritenuti ammissibili), DIRETTAMENTE AL FORNITORE PER CONTO dell’impresa beneficiaria.

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OBBLIGHI DEL BENEFICIARIO E REVOCHE

23. OBBLIGHI IN MATERIA DI INFORMAZIONE E PUBBLICITÀ

Ai sensi del reg.to CE 1303/2013, i beneficiari che accettano il finanziamento, accettano altresì di venire inclusinell’elenco dei beneficiari pubblicato in formato elettronico o in altra forma.

Durante l'attuazione dell'operazione, i beneficiari informano il pubblico sul sostegno ottenuto dai fondi:informando di tale finanziamento tutti i partecipanti all’operazione;informando che l’operazione in corso è stata selezionata nel quadro del POR FESR 2014 2020;fornendo, sul proprio sito web, ove questo esista, una breve descrizione dell'operazione, in proporzione al

livello del sostegno, compresi le finalità e i risultati, ed evidenziando il sostegno finanziario ricevuto dall'Unione;collocando almeno un poster con informazioni sul progetto (formato minimo A3), che indichi il sostegno

finanziario dell'Unione, in un luogo facilmente visibile al pubblico, come l'area d'ingresso di un edificio.

24. OBBLIGHI CONNESSI ALLA RENDICONTAZIONE DELLE SPESE

a) Il beneficiario è tenuto a rendicontare, all’Amministrazione regionale, le spese sostenute, giustificate dafatture quietanzate o da documenti contabili di valore probatorio equivalente, attraverso l’utilizzo del sistemaSigfrido, secondo i termini previsti dal presente bando.

b) Il beneficiario deve garantire che le spese dichiarate nelle domande di rimborso siano reali e che i prodotti e iservizi siano forniti conformemente a quanto previsto in sede di approvazione dell’investimento.

c) Il beneficiario deve conservare7 tutti i documenti relativi all’investimento sotto forma di originali o di copieautenticate su supporti comunemente accettati8, che comprovano l’effettività della spesa sostenuta.

7 Il periodo di conservazione richiesto, ai sensi dell’art.140 Reg.CE 1303, commi 1 3 è di 3 anni successivi alla chiusura del programmaoperativo oppure, qualora su decisione dell’Autorità di Gestione si proceda ad effettuare una chiusura parziale, il periodo sopraccitato

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d) Il beneficiario si impegna a trascrivere sugli originali di tutti i documenti giustificativi di spesa ammessi alcofinanziamento del POR, la medesima dicitura per il medesimo importo ammesso apposti dal responsabile delprocedimento in forma digitale e risultanti dal sistema informativo Sigfrido;

e) Il beneficiario è tenuto a comunicare all’Amministrazione regionale l’ubicazione dei documenti soprarichiamati nonché l’identità del soggetto addetto a tale conservazione. Ogni modifica e/o aggiornamento dellesuddette informazioni deve essere prontamente comunicato all’Amministrazione regionale.

f) In caso di ispezione, il beneficiario si impegna ad assicurare l’accesso ai documenti sopra richiamati. In talioccasione, è altresì tenuto a fornire estratti o copie dei suddetti documenti alle persone o agli organismi che nehanno diritto, compresi almeno il personale autorizzato dell’Autorità di Gestione, dell’Autorità di Certificazione,degli eventuali Organismi Intermedi e dell’Autorità di Audit, nonché i funzionari autorizzati della Comunitàeuropea e i loro rappresentanti autorizzati.

g) Il beneficiario deve assicurare un sistema di contabilità separata o una codificazione contabile adeguata pertutte le transazioni relative all’operazione.

h) I soggetti beneficiari si impegnano a fornire, su semplice richiesta della P.F. Innovazione, Ricerca eCompetitività dei settori produttivi o delle strutture delegate di controllo, tutte le informazioni richieste ai finidella valutazione, del monitoraggio e del controllo, nonché della diffusione delle buone prassi. Devono inoltreconsentire l’accesso al personale incaricato (funzionari o altri agenti della Regione) delle visite e dei sopralluoghinelle aree, impianti o locali, oggetto del programma di innovazione.

25. OBBLIGHI CONNESSI ALLA STABILITÀ DELLE OPERAZIONI

Il beneficiario è tenuto al rispetto del vincolo di stabilità degli investimenti produttivi, ai sensi dell’art. 71 del Reg.UE 1303/2013, ovvero deve garantire che, nei cinque anni successivi alla data di ultimazione dell’operazionecofinanziata non si verifichino, riguardo a quest’ultima:

a) cessazione o rilocalizzazione dell’attività produttiva al di fuori dell’area del programma;

b) cambio di proprietà dell’infrastruttura che procuri un vantaggio indebito a un’impresa o a un ente pubblico;

c) una modifica sostanziale che alteri la natura, gli obiettivi o le condizioni di attuazione dell’operazione, con ilrisultato di comprometterne gli obiettivi originari.

26. OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE

Il beneficiario deve comunicare l’accettazione del contributo entro 15 gg dalla lettera informativa circal’avvenuto finanziamento.

Il beneficiario che intenda rinunciare al voucher è tenuto a darne immediata comunicazione formaleall’Amministrazione regionale.

Il beneficiario deve dare tempestiva informazione circa l’insorgere di eventuali procedure amministrative ogiudiziarie concernenti il progetto cofinanziato.

Il beneficiario deve comunicare tempestivamente all’Amministrazione regionale eventuali variazioni delle spese.

Al momento di presentazione della domanda, alla conclusione del progetto, nonché dietro puntuale richiestadell’Amministrazione regionale, il Beneficiario deve comunicare all’Amministrazione regionale il grado diconseguimento degli obiettivi previsti, quantificando gli indicatori fisici di realizzazione e risultato.

Tutte le comunicazioni devono essere inviate tramite inoltro via P.E.C. alla [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settoriproduttivi.

decorre da quest’ultima. Tale termine può essere sospeso nei casi in cui sia stato avviato un procedimento giudiziario o su richiestamotivata della Commissione.8 Ai sensi dell’art.140 Reg.CE 1303 per “supporti comunemente accettati” si intendono: fotocopie di documenti originali, microschede didocumenti originali, versioni elettroniche di documento originali, documenti disponibili unicamente in formato elettronico.

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27. RISPETTO DELLA NORMATIVA

Il beneficiario è tenuto a garantire che le operazioni cofinanziate siano conformi alle norme comunitarie enazionali applicabili per l’intero periodo di attuazione.

Le informazioni di cui agli obblighi sopra elencati sono trasmesse dal beneficiario tramite il sistema informativoSigfrido.

Il beneficiario deve garantire il rispetto delle disposizioni applicabili in materia di tracciabilità dei flussi finanziari(L. 136/2010 e s.m.i).

28. CAUSE DI REVOCA

La P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi dispone la revoca delle agevolazioni neiseguenti casi:

a) rinuncia del beneficiario (in questo caso non si dà seguito alla procedura di comunicazione di Avvio delProcedimento di Revoca, ma si adotta l’atto di revoca);

b) costo di realizzazione dell’investimento inferiore al limite minimo previsto dal presente bando (€ 10.000,00IVA esclusa);

c) mancata presentazione della documentazione di rendicontazione comprensiva della documentazionecertificativa della spesa entro i termini e le modalità previste dal bando, salvo proroghe autorizzate dallaRegione;

d) mancata presentazione, in sede di accettazione del voucher, dei contratti/lettere di incarico, debitamentecompilati e sottoscritti, stipulati con i fornitori di beni/servizi oggetto dei voucher;

e) mancato rispetto dei limiti consentiti dalla normativa sul de minimis;

f) mancata localizzazione della sede dell'investimento (sede legale o unità operativa) entro la data delpagamento (solo per i soggetti beneficiari che alla data di presentazione della domanda non possiedono la sededell'investimento nelle Marche);

g) mancata vidimazione con timbro indelebile dei documenti giustificativi di spesa ammessi al cofinanziamentodel POR FESR 2014 2020 caricati sul sistema informativo Sigfrido;

h) qualora il beneficiario destinatario di un ordine di recupero pendente per effetto di una decisione dellaCommissione che dichiara un aiuto illegale o incompatibile con il mercato interno, non abbia provveduto allaregolarizzazione entro la data di presentazione della rendicontatone finale9;

i) mancato invio di ulteriori informazioni e dati richiesti dall’Amministrazione regionale in relazione al presenteprocedimento;

j) qualora si riscontri, in sede di verifiche e/o accertamenti, la mancanza dei requisiti di ammissibilità ovvero lapresenza di irregolarità che investono il complesso delle spese rendicontate;

k) mancato rispetto degli obblighi di stabilità di cui all’art. 25.

In merito alla causa di revoca indicata al punto j) si precisa che un incremento della dimensione di impresaverificatosi dopo la concessione del voucher e fino alla erogazione dello stesso, che determini il passaggio daMicro/Piccola/Media Impresa a Grande Impresa, non costituisce causa di revoca.

Al fine di accertare l'effettivo svolgimento dell’investimento e/o la veridicità delle dichiarazioni rilasciate ai sensidel D.P.R. 445/00, la Regione potrà eseguire visite o controlli ispettivi.

29. PROCEDURA DI REVOCA

9 D.P.C.M. 23 05 2007 Clausola “Deggendorf” (sentenza del Tribunale di Primo Grado, del 13 settembre 1995 in cause riunite T 244/93 eT 486/93 TWD Textilwerke Deggendorf GmbH).

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Dopo aver acquisito agli atti, fatti o circostanze che potrebbero dar luogo alla revoca, la P.F. Innovazione, Ricercae Competitività dei settori produttivi in attuazione degli artt. 7 ed 8 della legge n. 241/90 e s.m.i. comunicaagli interessati l’avvio del procedimento di revoca (con indicazioni relative: all’oggetto del procedimentopromosso, alla persona responsabile del procedimento, all’ufficio presso cui si può prendere visione degli atti) eassegna ai destinatari della comunicazione un termine di trenta giorni, decorrente dalla ricezione dellacomunicazione stessa, per presentare eventuali controdeduzioni.

Entro il predetto termine di trenta giorni dalla data della comunicazione dell’avvio del procedimento di revoca,gli interessati possono presentare alla P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi, scrittidifensivi, redatti in carta libera, nonché altra documentazione ritenuta idonea, mediante inoltro via P.E.C..

La P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi esamina gli eventuali scritti difensivi e, seopportuno, acquisisce ulteriori elementi di giudizio, formulando osservazioni conclusive in merito.

La P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi, qualora non ritenga fondati i motivi che hannoportato all’avvio della procedura di revoca, adotta il provvedimento di archiviazione dandone comunicazione aisoggetti beneficiari.

La P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi, qualora ritenga fondati i motivi che hannoportato all’avvio della suddetta procedura, con provvedimento motivato, dispone la revoca e l’eventualerecupero dei contributi erogati, maggiorati delle somme dovute a titolo di interessi e spese postali, ed eventualisanzioni così come previsto dalla L.R. n. 7 del 29/04/2011 e trasferisce il provvedimento stesso al beneficiariomediante inoltro via P.E.C..

Decorsi trenta giorni dalla ricezione della comunicazione del provvedimento, qualora i destinatari non abbianocorrisposto quanto dovuto, la P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi provvederà adinformare la struttura regionale competente in materia di recupero crediti in merito alla mancata restituzionedelle somme, al fine dell’avvio delle procedure di recupero coattivo.

30. CONTROLLI

Ogni investimento ammesso a cofinanziamento ai sensi del presente bando verrà sottoposto a controllodocumentale da parte della P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi su tutte le speserendicontate dal Beneficiario e su tutte le dichiarazioni presentate dallo stesso.

Ogni investimento ammesso inoltre potrà essere estratto nel campione delle operazioni controllatedocumentamene dall’Autorità di Certificazione.

Ogni investimento verrà altresì campionato ai fini dei controlli in loco svolti da parte dell’Autorità di gestione(comprensivi anche dei controlli di stabilità per quanto riguarda il vincolo relativo), nonché verrà campionatoanche ai fini dei controlli in loco svolti dall’Autorità di Audit.

Sono infine possibili ulteriori verifiche da parte di altri organi competenti (Commissione europea, Guardia diFinanza ecc.).

DISPOSIZIONI FINALI

31. INFORMAZIONI RELATIVE AL PROCEDIMENTO L. 241/90 E S.M.I. E SINTESI ITER PROCEDURALE

L’avvio del procedimento avviene il giorno successivo al termine di presentazione delle domande.

La tempistica del procedimento è determinata dalle seguenti fasi:

registrazione dei fornitori di servizi nella Piattaforma informatica NEXThttp://www.marcheinnovazione.it/registrazione/ dal 1° giorno successivo alla data di pubblicazione delBando sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche e fino al 30° giorno;

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pubblicazione sulla Piattaforma NEXT dell’Elenco dei fornitori avanzati e qualificati per le PMImarchigiane entro il 34° giorno successivo alla data di pubblicazione del bando;

apertura dello sportello alle ore 9:30 del 35° giorno successivo alla data di pubblicazione del Bando sulBollettino Ufficiale della Regione Marche;

chiusura dello sportello al raggiungimento del doppio delle disponibilità finanziarie previste per ciascunalinea di intervento;

istruttoria delle domande e concessione dei voucher di norma entro il 45° giorno successivo all’ultimogiorno utile per la presentazione della domanda;

comunicazione di concessione dei voucher ai soggetti beneficiari entro il 5° giorno dalla data diconcessione del contributo (prorogabile al 10° giorno successivo in presenza di un numero significativo dicandidature finanziate);

accettazione dei voucher entro il 15° giorno successivo alla ricezione della comunicazione di concessionedelle agevolazioni;

termine di realizzazione del programma di innovazione entro il 12° mese dalla data del decreto diconcessione;

rendicontazione da parte dell’impresa beneficiaria entro il 30° giorno dalla data di emissione dellafattura del singolo servizio oggetto del voucher;

richiesta di erogazione dei voucher da parte dell’impresa beneficiaria entro il 30° giorno successivoall’ultimazione della procedura di rendicontazione delle spese su Sigfrido;

erogazione del voucher al fornitore da parte della Regione PER CONTO dell’impresa beneficiaria entro il30° giorno successivo alla data di ricezione della richiesta di erogazione.

32. RESPONSABILI DEL PROCEDIMENTO

Linea di intervento A: Il Responsabile del procedimento è il Dott. Emanuele Petrini, della P.F. Innovazione,Ricerca e Competitività dei settori produttivi – tel 071 8063705 fax 071 8063017, e mail:[email protected]

Linea di intervento B: Il Responsabile del procedimento è la Dott.ssa Stefania Bussoletti, della P.F. Innovazione,Ricerca e Competitività dei settori produttivi – tel 071 8063440 fax 071 8063017, e mail:[email protected]

33. DIRITTO DI ACCESSO

Il diritto di accesso di cui all’art. 22 della Legge 241/90 viene esercitato, mediante richiesta motivata scrittaindirizzata all’Amministrazione regionale, con le modalità di cui all’art. 25 della Legge 241/90.

34. PROCEDURE DI RICORSO

Avverso il presente atto è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, salva la competenza delgiudice ordinario, entro 30 giorni dalla pubblicazione.

In via alternativa è possibile esperire il ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dallapubblicazione del presente atto.

35. TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

I dati personali forniti all’Amministrazione regionale saranno oggetto di trattamento esclusivamente per lefinalità del presente bando, allo scopo di poter assolvere tutti gli obblighi giuridici previsti da leggi, regolamenti edalle normative comunitarie, nonché da disposizioni impartite da autorità a ciò legittimate. I dati personali

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saranno trattati dalla Regione Marche per il perseguimento delle sopraindicate finalità in modo lecito e secondocorrettezza, nel rispetto del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei datipersonali”, anche con l’ausilio di mezzi elettronici e comunque automatizzati. Qualora la Regione Marche debbaavvalersi di altri soggetti per l’espletamento delle operazioni relative al trattamento, l’attività di tali soggetti saràin ogni caso conforme alle disposizioni di legge vigenti. Per le predette finalità i dati personali possono esserecomunicati a soggetti terzi, che li gestiranno quali responsabili del trattamento, esclusivamente per le finalitàmedesime.

Il responsabile del trattamento dei dati è il Dirigente della P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei SettoriProduttivi Dott.ssa Patrizia Sopranzi ([email protected]), presso cui l’interessato potràesercitare i diritti di cui all’art. 7 del D.lgs 196/2003.

36. PUBBLICITÀ

Il presente bando, al fine di consentire la massima diffusione delle opportunità offerte, verrà pubblicato, oltreche sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche, anche sui seguenti siti internet:

www.regione.marche.it

www.impresa.marche.it

www.europa.marche.it

www.marcheinnovazione.it

www.nextis.platform.eu

Il bando verrà inoltre trasmesso alle parti economico sociali e alla categorie sociali maggiormenterappresentative del territorio regionale in modo da garantire una capillare informazione. Saranno inoltreorganizzati seminari e incontri per illustrare i benefici offerti e le modalità attuative dell’intervento.

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APPENDICI

APPENDICE A: ELENCO DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE AMMISSIBILI – ATECO 2007

Sono ammessi all’intervento gli investimenti finalizzati all’esercizio delle seguenti attività economiche(classificazione ATECO 2007):

B. ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE

C. ATTIVITÀ MANIFATTURIERE

D. FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZIONATA

E. FORNITURA DI ACQUA; RETI FOGNARIE, ATTIVITÀ DI GESTIONE DEI RIFIUTI E RISANAMENTO

F. COSTRUZIONI

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APPENDICE B. MODALITÀ OPERATIVE PER L’INVIO TELEMATICO DEI DOCUMENTI TRAMITE POSTAELETTRONICA CERTIFICATA (P.E.C.)

Agli indirizzi web www.europa.marche.it e www.impresa.marche.it sarà messo a disposizione dell’utenza ilmanuale per la sottoscrizione dei documenti con firma digitale e l’invio telematico, nonché tutta la modulistica,in formato PDF, prevista dal presente bando.

I documenti elettronici da allegare digitalmente al messaggio di posta elettronica certificata, devono essereobbligatoriamente presentati in uno dei seguenti formati: formato PDF (Portable Document Format) o formatoPDF/a (opzione del formato PDF per la conservazione documentale a lungo termine) sia per i documenti prodottielettronicamente (documentazione ottenuta alla conclusione della modalità di compilazione telematica previstadal sistema informatizzato Sigfrido, da strumenti di scrittura, disegno vettoriale o altro software) sia per idocumenti cartacei digitalizzati (copia immagine del documento cartaceo acquisita elettronicamente tramitescanner) o prodotti elettronicamente in modalità immagine.

Tale procedura è da utilizzarsi obbligatoriamente anche per l’inoltro via P.E.C. di qualsiasi altro documento,cartaceo o elettronico, non espressamente previsto dal presente bando ma comunque ritenuto necessario ai finidi una completa e corretta verifica dell’investimento presentato. Se l’originale è cartaceo si procedeall’acquisizione tramite scanner del documento analogico al fine di predisporre la relativa copia informatica informato PDF/A, si appone la firma digitale (come P7M o con firma ADOBE PDF) e si inoltra alla casella [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settoriproduttivi. Se l’originale è in formato elettronico, si procede alla conversione in formato PDF/A, si appone lafirma digitale (come P7M o con firma ADOBE PDF) e si inoltra alla casella [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settoriproduttivi.

Qualora la domanda di partecipazione ai benefici previsti dal presente bando venga firmata digitalmente da unsoggetto diverso dal rappresentante legale dell’impresa, occorrerà includere tra gli allegati le scansioni digitali inPDF/A di una procura speciale, secondo lo schema allegato H, che dia titolo a tale firma (la quale andràconservata in originale presso gli uffici del soggetto abilitato ad apporre la firma digitale) e di copia deldocumento di identità del legale rappresentante nonché firmatario della procura.

CRITERI PER L’INVIO TELEMATICO DEI DOCUMENTI DIGITALI

Invio telematico (tramite posta elettronica certificata)

Per l’invio telematico di qualsiasi istanza con valenza legale paragonabile a quella della raccomandata conricevuta di ritorno alla P.F. Innovazione Ricerca e Competitività dei settori produttivi è necessario utilizzare lacasella P.E.C. [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività deisettori produttivi.

Tale casella di posta riceve e mail provenienti esclusivamente da indirizzi PEC.

Le modalità di presentazione telematica sono quelle previste dalla normativa vigente in materia, così comespecificato nel presente bando.

Presentazione di istanze e dichiarazioni tramite PEC

Si ricorda che le istanze e le dichiarazioni, ai sensi dell’art. 38 comma 1 del DPR 445/2000 “possono essereinviate anche per fax e via telematica”. Tali modalità di trasmissione, se la presentazione è conforme allanormativa vigente, hanno piena validità e non richiedono ulteriori invii di originali cartacei.

Nel caso di presentazione tramite PEC utilizzando la casella di posta elettronica certificata della P.F. InnovazioneRicerca e Competitività dei settori produttivi, sopra indicata, in conformità all’art. 65 del Decreto Legislativo 7marzo 2005, n. 82 (Codice dell’Amministrazione Digitale) sono valide:

1) se sottoscritte con firma digitale;

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2) se la copia dell’istanza o della dichiarazione cartacea recante la firma autografa con allegata la copia deldocumento d’identità del richiedente o dichiarante viene acquisita mediante scanner. In altre parole, secostituite da copie informatiche di documenti cartacei con firma autografa e scansione della carta d’identità;

3) quando l’autore è identificato dal sistema informatico con l’uso della carta d’identità elettronica, della Cartaregionale dei servizi, o comunque, con strumenti che consentano l’individuazione del soggetto che effettua ladichiarazione. Le istanze e le dichiarazioni inviate secondo le modalità previste “sono equivalenti alle istanze ealle dichiarazioni sottoscritte con firma autografa apposta in presenza del dipendente addetto al procedimento”(art. 65, comma 2 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82).

Istanze e dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà

Le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, così come previsto dall’art. 38, comma 3 del DPR 445/2000,“possono essere sottoscritte e presentate unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento diidentità del sottoscrittore”.

Anche per l’invio telematico devono perciò essere accompagnate da copia della carta di identità, in corso divalidità, del sottoscrittore. Nel caso di un documento di identità o di riconoscimento non in corso di validità, puòessere utilizzato solo se i dati contenuti non hanno subito variazioni dalla data del rilascio. In questo casol’interessato deve dichiararlo in calce alla fotocopia del documento (rif. DPR 445/2000, art.45, comma 3).

Se l’originale è cartaceo si procede all’acquisizione tramite scanner del documento sottoscritto e della carta diidentità (entrambe le facciate) e si invia tramite posta elettronica certificata secondo le necessità ed il tipo diprocedimento, unitamente alla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (art. 47 del D.P.R. n. 445/2000),redatto secondo lo schema allegato D, attestante la veridicità e la conformità allo stato di fatto dell'attività edella struttura delle dichiarazioni rese in modalità telematica e che tutta la documentazione inviata in formatodigitale sono conformi all’originale, la cui validità giuridica ed efficacia è equiparabile alla trasmissione didocumenti ad una P.A tramite telefax.

Tale procedura è da utilizzarsi anche in caso di delega per la sottoscrizione digitale dei documenti (es.commercialista o professionista) che deve essere sempre accompagnata dalla copia immagine digitalizzata(acquisizione tramite scanner) della delega sottoscritta e dalla carta identità del titolare dell’istanza o delladichiarazione da presentare, unitamente alla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (art. 47 del D.P.R. n.445/2000), redatto secondo lo schema allegato D , attestante la veridicità e la conformità allo stato di fattodell'attività e della struttura delle dichiarazioni rese in modalità telematica e che tutta la documentazione inviatain formato digitale sono conformi all’originale, la cui validità giuridica ed efficacia è equiparabile alla trasmissionedi documenti ad una P.A tramite telefax.

A precisazione di quanto sopra si ricorda che se la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà è sottoscritta confirma digitale, così come previsto dalla normativa, non è richiesta la copia della carta di identità.

Il beneficiario ha l’obbligo di conservare tutti i documenti, in originale, relativi al progetto e inviati in formatodigitale per tutto il periodo previsto dall’art. 140 Reg. CE 1303.

Casi particolari

Nel caso di ricevimento in formato digitale di comunicazioni, istanze o dichiarazioni con contenutoamministrativo rilevante, ma non conforme a quanto sopra previsto (es. documenti non correttamentesottoscritti), così come in analoghi casi di presentazione cartacea, saranno regolarmente protocollati.

La validità ai fini dell’avvio del procedimento, previa verifica della provenienza, sarà valutata dal Responsabiledello stesso con eventuale proposta di soluzioni per la regolarizzazione della documentazione presentata.

Come richiedere una casella di P.E.C.

I cittadini possono richiedere gratuitamente l’attivazione di una casella di posta elettronica certificata percomunicare con la pubblica amministrazione collegandosi al sito www.postacertificata.gov.it e seguendo laprocedura guidata di attivazione del servizio.

DEFINIZIONI

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Posta elettronica certificata: L'Art. 37 del decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5 proroga al 30 giugno 2012 iltermine di cui all’Art. 6 comma 2 della Legge 28 gennaio 2009, n. 2 "Conversione in legge, con modificazioni, deldecreto legge 29 novembre 2008, n. 185" che prevede: “Entro tre anni dalla data di entrata in vigore delpresente decreto tutte le imprese, già costituite in forma societaria alla medesima data di entrata in vigore,comunicano al registro delle imprese l'indirizzo di posta elettronica certificata.”

Casella di posta elettronica certificata (detta anche PEC): è un sistema di comunicazione simile alla postaelettronica standard a cui si aggiungono delle caratteristiche di sicurezza e di certificazione della trasmissioneche garantiscono un valore legale ai messaggi (la comunicazione ha valore legale solo se inviata da PEC e ricevutada PEC.). Il valore legale è assicurato dai gestori di posta PEC del mittente e del destinatario che certificano:• data e ora dell’invio del messaggio dal parte del mittente;• data e ora dell’avvenuta consegna del messaggio al destinatario;• integrità del messaggio (ed eventuali allegati) nella trasmissione da mittente a destinatario.

Firma digitale: La firma digitale o firma elettronica avanzata/qualificata o firma forte è l'equivalente informaticodi una tradizionale firma messa su carta. Attesta la validità, la veridicità e la paternità di un documento.Per la firma digitale è necessario il possesso della carta Raffaello o di altre carte compatibili con il sistema diautenticazione “Cohesion”.

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APPENDICE C: INFORMATIVA AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 30 GIUGNO 2003,N. 196 CODICE INMATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196, “Codice in materia di protezione dei datipersonali” si informa che i dati personali forniti, o che comunque verranno acquisiti durante lo svolgimento dellaprocedura, saranno oggetto di trattamento nel rispetto della succitata normativa.

I dati vengono trattati per finalità istituzionali connesse o strumentali all’attività della Regione Marche come adesempio:

• per eseguire obblighi di legge;

• per esigenze di tipo operativo o gestionale statistico;

Per trattamento dei dati personali si intende la loro raccolta, registrazione, organizzazione, interconnessione,elaborazione, modificazione, comunicazione, diffusione, cancellazione, distruzione, ovvero la combinazione didue o più di tali operazioni.

Il trattamento dei dati avviene mediante strumenti informatici e elaborazioni manuali con logiche strettamentecorrelate alle finalità della raccolta e comunque in modo da garantire la riservatezza e la sicurezza dei datinell’osservanza degli obblighi previsti dal Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196.

La Giunta Regionale Marche con Deliberazione n.1661 del 28/12/05 ha approvato, in ottemperanza a quantoprevisto dal D. lgs 196/03 Codice in materia di Dati personali” il regolamento recante disposizioni in materia di“misure organizzative cui attenersi per la tutela dei dati personali contenuti nelle banche dati organizzate, gestitee utilizzate dalla Giunta Regionale per il perseguimento delle proprie funzioni istituzionali”. Detto regolamentostabilisce che qualora la Regione Marche debba avvalersi di altri soggetti per l’espletamento delle operazionirelative al trattamento, i dati personali potranno essere comunicati a soggetti terzi, che li gestiranno qualiresponsabili del trattamento, esclusivamente per le finalità medesime.

Il conferimento dei dati è obbligatorio, pertanto l’eventuale mancanza di consenso potrà comportarel’esclusione dalla partecipazione al presente bando.

I dati personali identificativi potranno essere comunicati a soggetti pubblici o privati quali collaboratori,consulenti, Pubbliche Amministrazioni, soggetti terzi affidatari di prestazioni per conto della Regione Marche,ove necessario e nei limiti strettamente pertinenti al perseguimento delle finalità sopra descritte.

Si informa, infine, che in relazione ai dati personali possono sempre essere esercitati i diritti previsti dall’art. 7con le modalità di cui agli artt. 8 e 9 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196.

Art. 7. Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti

1. L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anchese non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.

2. L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione:

a) dell'origine dei dati personali;

b) delle finalità e modalità del trattamento;

c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici;

d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell'articolo 5,comma 2;

e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possonovenirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.

3. L'interessato ha diritto di ottenere:

a) l'aggiornamento, la rettifica ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati;

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b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge,compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti osuccessivamente trattati;

c) l'attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quantoriguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui taleadempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto aldiritto tutelato.

4. L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:

a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo dellaraccolta;

b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta oper il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

Il Titolare del Trattamento dei dati è la Giunta Regione Marche.

Il Responsabile del Trattamento dei dati è il Dirigente della Posizione di Funzione Innovazione, Ricerca eCompetitività dei settori produttivi – Via Tiziano, 44 60125 Ancona.

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APPENDICE D: LEGGE 13 AGOSTO 2010, N. 136 “PIANO STRAORDINARIO CONTRO LE MAFIE, NONCHÉDELEGA AL GOVERNO IN MATERIA DI NORMATIVA ANTIMAFIA” – ART. 3

Art. 3. (Tracciabilità dei flussi finanziari)

1. Per assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari finalizzata a prevenire infiltrazioni criminali, gli appaltatori, isubappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese nonché i concessionari di finanziamenti pubblici ancheeuropei a qualsiasi titolo interessati ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici devono utilizzare uno o piùconti correnti bancari o postali, accesi presso banche o presso la società Poste italiane Spa, dedicati, anchenon in via esclusiva, fermo restando quanto previsto dal comma 5, alle commesse pubbliche. Tutti i movimentifinanziari relativi ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici nonché alla gestione dei finanziamenti di cui alprimo periodo devono essere registrati sui conti correnti dedicati e, salvo quanto previsto al comma 3,devono essere effettuati esclusivamente tramite lo strumento del bonifico bancario o postale.

2. I pagamenti destinati a dipendenti, consulenti e fornitori di beni e servizi rientranti tra le spese generalinonché quelli destinati all'acquisto di immobilizzazioni tecniche devono essere eseguiti tramite conto correntededicato di cui al comma 1, per il totale dovuto, anche se non riferibile in via esclusiva alla realizzazione degliinterventi di cui al medesimo comma 1.

3. I pagamenti in favore di enti previdenziali, assicurativi e istituzionali, nonché quelli in favore di gestori efornitori di pubblici servizi, ovvero quelli riguardanti tributi, possono essere eseguiti anche con strumentidiversi dal bonifico bancario o postale, fermo restando l'obbligo di documentazione della spesa. Per le spesegiornaliere, di importo inferiore o uguale a 500 euro, relative agli interventi di cui al comma 1, possono essereutilizzati sistemi diversi dal bonifico bancario o postale, fermi restando il divieto di impiego del contante el'obbligo di documentazione della spesa.

4. Ove per il pagamento di spese estranee ai lavori, ai servizi e alle forniture di cui al comma 1 sia necessario ilricorso a somme provenienti da conti correnti dedicati di cui al medesimo comma 1, questi ultimi possonoessere successivamente reintegrati mediante bonifico bancario o postale.

5. Ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari, il bonifico bancario o postale deve riportare, in relazione aciascuna transazione posta in essere dai soggetti di cui al comma 1, il codice unico di progetto (CUP) relativoall'investimento pubblico sottostante. Il CUP, ove non noto, deve essere richiesto alla stazione appaltante.

6. La stazione appaltante richiede il CUP alla struttura di supporto CUP, operativa presso il Dipartimento per laprogrammazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri.

7. I soggetti economici di cui al comma 1 comunicano alla stazione appaltante gli estremi identificativi dei conticorrenti dedicati di cui al medesimo comma 1 entro sette giorni dalla loro accensione, nonché, nello stessotermine, le generalità e il codice fiscale delle persone delegate ad operare su di essi.

8. La stazione appaltante, nei contratti sottoscritti con gli appaltatori relativi ai lavori, ai servizi e alleforniture di cui al comma 1, inserisce, a pena di nullità assoluta, un'apposita clausola con la quale essi assumonogli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla presente legge. Il contratto deve essere munito,altresì, della clausola risolutiva espressa da attivarsi in tutti i casi in cui le transazioni sono state eseguite senzaavvalersi di banche o della società Poste italiane Spa. L'appaltatore, il subappaltatore o il subcontraente che hanotizia dell'inadempimento della propria controparte agli obblighi di tracciabilità finanziaria di cui al presentearticolo procede all'immediata risoluzione del rapporto contrattuale, informandone contestualmente la stazioneappaltante e la prefettura ufficio territoriale del Governo territorialmente competente.

9. La stazione appaltante verifica che nei contratti sottoscritti con i subappaltatori e i subcontraenti della filieradelle imprese a qualsiasi titolo interessate ai lavori, ai servizi e alle forniture di cui al comma 1 sia inserita, apena di nullità assoluta, un'apposita clausola con la quale ciascuno di essi assume gli obblighi di tracciabilitàdei flussi finanziari di cui alla presente legge.

ALLEGATI

Regione Marche

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POR MARCHE FESR 2014 2020“VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI”

ALLEGATO A: DOMANDA DI PARTECIPAZIONE

Da scaricare dai siti www.impresa.marche.it e www.europa.marche.it ed inviare in formato digitale mediante Posta Elettronica Certificataalla casella PEC [email protected]

N.B. Il presente modello costituisce un fac simile. Per la presentazione della domanda si dovrà utilizzare il modello corredato di firmadigitale dei responsabili del procedimento scaricabile solo a partire dalla data di apertura dello sportello

Spazio riservato alla P. F. Innovazione Ricerca e Competitività dei settori produttiviN. protocollo …………………… Data di ricezione ………………………….. Codice progetto …………………………………........

Spett. leRegione MarcheServizio Attività produttive, Lavoro, Turismo,Cultura, InternazionalizzazioneP.F. Innovazione, Ricerca e Competitività deisettori produttiviVia Tiziano 4460125 ANCONA

OGGETTO: Domanda di partecipazione al BANDO 2015 POR FESR MARCHE 2014 2020 – VOUCHER PERFAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI

Responsabile della comunicazione con l’Amministrazione (referente per la trasmissione dei dati e rapporti con la P.F.Innovazione Ricerca e Competitività dei settori produttivi a cui inviare comunicazioni o richieste indirizzo esistente)

Cognome: Nome:

Qualifica : ____________________________Codice Fiscale: ____________________________________

Tel. Fax:

E mail: Pec:

Al fine della concessione delle agevolazioni di cui all’oggetto il sottoscritto:

Bollo(€ 16,00)

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CHIEDE

di poter usufruire delle agevolazioni finanziarie previste dal presente bando, attivando gli interventi secondo loschema di seguito indicato (Barrare la casella di interesse):

LINEE DI INTERVENTO DAATTIVARE

TOTALE VOUCHER RICHIESTI COSTO COMPLESSIVO DELL’INVESTIMENTO(AL NETTO DELL’IVA)

LINEA DI INTERVENTO A TOTALE RICHIESTO €________ TOTALE €_________LINEA DI INTERVENTO B TOTALE RICHIESTO €________ TOTALE €________

SUB INTERVENTO B.1 RICHIESTO €________ TOTALE €________SUB INTERVENTO B.2 RICHIESTO €________ TOTALE €________SUB INTERVENTO B.3 RICHIESTO €________ TOTALE €________SUB INTERVENTO B.4 RICHIESTO €________ TOTALE €________

DICHIARA(ai sensi dell'art. 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 e s.m.i.)

Cognome e nome ____________________________________nato a _______________________, il ____________________,

dati di residenza:Comune: ____________________________________________________________Provincia: (____)Tipo indirizzo _______ Indirizzo: _____________________________________________________N° civico: __________ CAP: _____________Residenza estera Stato estero di residenza:

in qualità di rappresentante legale dell’impresa:(Ragione sociale) ___________________________________ forma giuridica __________________Codice Fiscale _____________________________ Partita IVA _________________________________Nazionalità estera

Identificativo estero: ___________________________________Tipo docum. estero: ___________________________________

in qualità di rappresentante legale dell’impresa capofila del contratto di rete o raggruppamento temporaneocomposto dalle seguenti imprese (da compilare solo se pertinente):impresa 1 (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica) .………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(C.F.

…..…….……………….., P.IVA…………………..)impresa 2 (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica) .………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(C.F.

…..…….……………….., P.IVA…………………..)impresa n (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica) .………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(C.F.

…..…….……………….., P.IVA…………………..)

Sede legale Comune .....…....……................................……………………………………………….….., prov. ............, CAP ...................via e n. civ. ......................……....................................…………………………………………..………..tel. ................................. fax ....…..................... e mail……………………………………P.E.C. (Posta elettronica certificata)………………………………………………………………….

Sede operativa dove verrà realizzato l’investimento (da compilare solo se diversa dalla sede legale)Comune .....…....……................................……………………………………………….….., prov. ............, CAP ................... via e n. civ.....................................……………………………………………………………………..………………..tel. ...................................…… fax ....…........................ e mail…………………………………………………………….

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8075

che l’impresa:

- è regolarmente costituita e iscritta al registro delle imprese della C.C.I.A.A di ………………………. …………………..aln. …………………….in data ……………………. e all’Albo artigiani n……………….. data ………………………….. delibera……………………………………. Codice Istat ATECOFIN 2007 n. …………………;

- si trova nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo sottoposte a concordato preventivo (adeccezione del concordato preventivo con continuità aziendale), fallimento, amministrazione controllata,scioglimento o liquidazione, o non aventi in atto procedimenti o provvedimenti per l’applicazione di unadelle misure di prevenzione di cui alla legge 19/03/1990, n. 55, e successive modificazioni ed integrazioni siaper l’impresa che per gli Amministratori;

- ha l’attività economica, principale o secondaria, come risultante dal certificato CCIAA alla data dipresentazione della domanda, rientrante nella attività identificata dai codici ATECO 2007 previsti dal bando(Appendice A);

- è in regola rispetto alle disposizioni in materia di contributi previdenziali ed assistenziali secondo la vigentenormativa;

- non si trova nella condizione di “impresa in difficoltà” ai sensi del Regolamento (CE) 651/2014, art. 2, par.1810;

- non si trova in stato di liquidazione volontaria;

- non è destinataria di provvedimenti giudiziari che applicano le sanzioni amministrative di cui al decretolegislativo 8 giugno 2001, n.231, modificato dal d.l. 92/2008 e 93/2013;

- che i soggetti muniti di poteri di amministrazione o i direttori tecnici non sono destinatari di sentenze dicondanna passate in giudicato o di decreti penali di condanna divenuti irrevocabili o di sentenze diapplicazione della pena su richiesta, ai sensi dell'art. 444 del codice di procedura penale per reati gravi indanno dello Stato o della Comunità europea, per reati che incidono sulla moralità professionale, per reati di

10 Nel caso di PMI la definizione di impresa in difficoltà è non essere impresa in difficoltà ai sensi dell’articolo 2 par. 1 punto 18 del Regolamento 651/2014/UE”. La clausola non si applica ai regimi di aiuti destinati ad ovviare alle calamità naturali.:

“«impresa in difficoltà»: un'impresa che soddisfa almeno una delle seguenti circostanze: a) nel caso di società a responsabilità limitata (diverse dalle PMI costituitesi da meno di tre anni o, ai fini dell'ammissibilità a beneficiare di aiuti al finanziamento del rischio, dalle PMI nei sette anni dalla prima vendita commerciale ammissibili a beneficiare di investimenti per il finanziamento del rischio a seguito della due diligence da parte dell'intermediario finanziario selezionato), qualora abbia perso più della metà del capitale sociale sottoscritto a causa di perdite cumulate. Ciò si verifica quando la deduzione delle perdite cumulate dalle riserve (e da tutte le altre voci generalmente considerate come parte dei fondi propri della società) dà luogo a un importo cumulativo negativo superiore alla metà del capitale sociale sottoscritto. Ai fini della presente disposizione, per «società a responsabilità limitata» si intendono in particolare le tipologie di imprese di cui all'allegato I della direttiva 2013/34/UE (1) e, se del caso, il «capitale sociale» comprende eventuali premi di emissione; b) nel caso di società in cui almeno alcuni soci abbiano la responsabilità illimitata per i debiti della società (diverse dallePMI costituitesi da meno di tre anni o, ai fini dell'ammissibilità a beneficiare di aiuti al finanziamento del rischio, dalle PMI nei sette anni dalla prima vendita commerciale ammissibili a beneficiare di investimenti per il finanziamento del rischio a seguito della due diligence da parte dell'intermediario finanziario selezionato), qualora abbia perso più della metà dei fondi propri, quali indicati nei conti della società, a causa di perdite cumulate. Ai fini della presente disposizione, per «società in cui almeno alcuni soci abbiano la responsabilità illimitata per i debiti della società» si intendono in particolare le tipologie di imprese di cui all'allegato II della direttiva 2013/34/UE; c) qualora l'impresa sia oggetto di procedura concorsuale per insolvenza o soddisfi le condizioni previste dal diritto nazionale per l'apertura nei suoi confronti di una tale procedura su richiesta dei suoi creditori; d) qualora l'impresa abbia ricevuto un aiuto per il salvataggio e non abbia ancora rimborsato il prestito o revocato la garanzia, o abbia ricevuto un aiuto per la ristrutturazione e sia ancora soggetta a un piano di ristrutturazione; e) nel caso di un'impresa diversa da una PMI, qualora, negli ultimi due anni:

1) il rapporto debito/patrimonio netto contabile dell'impresa sia stato superiore a 7,5; e 2) il quoziente di copertura degli interessi dell'impresa (EBITDA/interessi) sia stato inferiore a 1,0;”

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8076

partecipazione a un'organizzazione criminale, corruzione, frode, riciclaggio e per reati in dannodell'ambiente;

- che soggetti muniti di poteri di amministrazione o i direttori tecnici non sono sottoposti ad un procedimentoper l'applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all'art. 3 della legge 27/12/1956, n. 1423 o di unadelle cause ostative previste dall'art. 10 della legge 31/05/1965, n. 575;

- (barrare la relativa casella):

di avere la sede dell'investimento (sede legale o unità operativa) ubicata nel territorio della RegioneMarche;

oppuredi impegnarsi a localizzare la sede dell'investimento nel territorio della Regione Marche entro la data di

pagamento delle agevolazioni;

- (barrare la relativa casella):

di NON AVERE ricevuto altri “aiuti di Stato” o contributi concessi a titolo di de minimis o Fondi UE agestione diretta a valere sul progetto/investimento di cui si chiede il finanziamento;

oppuredi AVERE ricevuto altri “aiuti di Stato” o contributi concessi a titolo di de minimis o Fondi UE a gestione

diretta a valere sul progetto/investimento di cui si chiede il finanziamento per un importo complessivo di €……come da elenco allegato e si impegna a aggiornare ogni eventuale successiva variazione intervenuta finoal momento della concessione dell’aiuto di cui al presente bando;

- rispetta la normativa in materia di sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro;

- rispetta le condizioni nei confronti dei lavoratori dipendenti non inferiori a quelle risultanti dai contratticollettivi di lavoro stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative nellecategorie di appartenenza;

- di aver preso visione dell’informativa di cui all’art. 13 del D.lgs. n. 196/03 \e di acconsentire al trattamentodei dati;

DICHIARA INOLTRE

1. data costituzione: _____________________ data inizio attività: _____________________

2. Impresa femminile (rif. Legge n. 215, 25 febbraio 1992): SI NO

3. Attività impresa (CODICE ATECO 2007)

Codice ATECO 2007 attività principale e secondaria Descrizione attività svolta________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________4. Forma giuridica _______________

5. Risulta iscritta presso l'INPS ufficio di ..…….................................... dal .........................

numero della Posizione Assicurativa Territoriale (P.A.T.)…………………………………..numero di Matricola Aziendale I.N.P.S.…………………………..settore Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (C.C.N.L.)……………………………………………………..

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8077

6. Iscrizione INAIL

sede di ___________________________ pat _____________________

7. Sedi dell'investimento

Sede 1:Comune: _______________________________________________________________________Provincia: ______________________________________________________________________Indirizzo: _______________________________________________________________________N° civico: __________ CAP: _________________Sede 2:…………………

8. Dimensione impresaL’impresa rientra nella definizione indicata nell’allegato 1 del Regolamento UE 651/2014 in quanto (Barrarenell’apposita casella una delle seguenti opzioni):

micro impresa

piccola impresa

media impresa

grande impresa

9. Impresa con prevalenza di presenza femminile tra gli occupati:Indicare il numero di occupati totale___________ di cui:

femmine maschi

N.B. personale dipendente alla data di presentazione della domanda (in ULA)

10. Titolo dell’investimento

Inserire un titolo per l’investimento che si vuole realizzare

11. Descrizione sintetica dell’investimento (compilare in italiano e in inglese)Descrivere le innovazioni apportate dall’investimento rispetto al comparto produttivo e al mercato di riferimentodell’impresa. Illustrare sinteticamente le principali attività da svolgere.

Estratto

Abstract

SI IMPEGNAa fornire tutte le ulteriori informazioni e dati che verranno richiesti dall’Amministrazione regionale inrelazione alla presente domanda di contributo;

a comunicare alla Regione eventuali variazioni societarie, di sede, deliberazioni di liquidazionevolontaria o coatta dell'impresa ed ogni altro elemento di interesse della Regione stessa;

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8078

a rispettare tutti gli obblighi previsti nel bando;

a rendere tutte le dichiarazioni in modalità telematica in modo conforme allo stato di fatto dell'attivitàe della struttura, secondo i requisiti previsti dalla normativa vigente nel settore di riferimento;

Dichiara infine di rendere le precedenti dichiarazioni e quelle relative agli allegati successivi ai sensi dell'art. 47del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 e s.m.i e di essere a conoscenza delle sanzioni penali previste dall'art. 76dello stesso D.P.R. in caso di dichiarazioni mendaci.

ALLEGA

- N. 3 preventivi del fornitore del bene e/o servizio per ciascun voucher richiesto;- ALLEGATO H. Modello procura speciale per la presentazione della domanda (se pertinente).

Luogo e Data _______/____/______

Firmato in digitale dal legale rappresentante/procuratore11

_________________________

11 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R.n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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Regione MarchePOR MARCHE FESR 2014 2020

“VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI”

ALLEGATO C: DICHIARAZIONE DIMENSIONE DI IMPRESA

da scaricare dalla Piattaforma informatizzata Sigfrido, compilare, firmare digitalmente e caricare nuovamente su Sigfrido nei 20 giornisuccessivi all’inoltro della domanda tramite PEC

Allegato n. 1 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005INFORMAZIONI RELATIVE AL CALCOLO DELLA DIMENSIONE DI IMPRESA

1. Dati identificativi dell'impresaDenominazione o ragione sociale:....................................................................................Indirizzo della sede legale:.................................................................................................N. di iscrizione al Registro delle imprese …………………………………………………………………..……

2. Tipo di impresaBarrare la/e casella/e relativa/e alla situazione in cui si trova l'impresa richiedente:

Impresa autonoma In tal caso i dati riportati al punto 3 risultano dai conti dell'impresa richiedente.

Impresa associata In tali casi i dati riportati al punto 3 risultano dai dati indicati nei rispettivi prospettidi dettaglio di cui agli Allegati nn. 2,3,4 e 5.Impresa collegata

3. Dati necessari per il calcolo della dimensione di impresaPeriodo di riferimento (1):

(*) Inmigliaia di

euro.

4. Dimensione dell’impresaIn base ai dati di cui al punto 3, barrare la casella relativa alla dimensione dell'impresa richiedente:micro impresaPiccola impresaMedia impresaGrande impresa

(1) Il periodo di riferimento è l’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentemente la data di sottoscrizionedella domanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione delbilancio le predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturato dall’ultima dichiarazione dei redditipresentata e, per quanto riguarda l’attivo patrimoniale, sulla base del prospetto delle attività e delle passività redatto con icriteri di cui al DPR n. 689/74 ed in conformità agli art. 2423 e seguenti del codice civile; per le imprese per le quali alla datadi sottoscrizione della domanda di agevolazioni non è stato approvato il primo bilancio ovvero, nel caso di impreseesonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non è stata presentata la primadichiarazione dei redditi, sono considerati esclusivamente il numero degli occupati ed il totale di bilancio risultanti allastessa data.

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)

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Allegato n. 2 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005PROSPETTO PER IL CALCOLO DEI DATI DELLE IMPRESE ASSOCIATE O COLLEGATE

Calcolo dei dati delle imprese collegate o associatePeriodo di riferimento (1):

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)1. Dati (2) dell'impresa richiedenteo dei conti consolidati [riportodalla tabella 1 dell'allegato n.4]2. Dati (2) di tutte le (eventuali)imprese associate (riporto dallatabella riepilogativa dell'allegaton.3) aggregati in modo proporzionale3. Somma dei dati (2) di tutte leimprese collegate (eventuali) nonripresi tramite consolidamento allariga l [riporto dalla tabella A dell'allegato n.5]Totale(*) In migliaia di euro.I risultati della riga “Totale” vanno riportati al punto 3 del prospetto relativo alle informazioni relative al calcolodelladimensione di impresa (Allegato n. 1)(1) I dati devono riguardare l’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentemente la data di sottoscrizione delladomanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione del bilanciole predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturato dall’ultima dichiarazione dei redditi presentata e, perquanto riguarda l’attivo patrimoniale, sulla base del prospetto delle attività e delle passività redatto con i criteri di cui al DPRn. 689/74 ed in conformità agli art. 2423 e seguenti del codice civile; per le imprese per le quali alla data di sottoscrizionedella domanda di agevolazioni non è stato approvato il primo bilancio ovvero, nel caso di imprese esonerate dalla tenutadella contabilità ordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non è stata presentata la prima dichiarazione dei redditi, sonoconsiderati esclusivamente il numero degli occupati ed il totale di bilancio risultanti alla stessa data.(2) I dati dell'impresa, compresi quelli relativi agli occupati, sono determinati in base ai conti e ad altri dati dell'impresaoppure, se disponibili, in base ai conti consolidati dell'impresa o a conti consolidati in cui l'impresa è ripresa tramiteconsolidamento.

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Allegato n. 3 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI DATI RELATIVI ALLE IMPRESE ASSOCIATE

Per ogni impresa per la quale è stata compilata la “scheda di partenariato”, [una scheda per ogni impresa associataall'impresa richiedente e per le imprese associate alle eventuali imprese collegate, i cui dati non sono ancora ripresi neiconti consolidati (1)], i dati della corrispondente tabella “associata” vanno riportati nella tabella riepilogativa seguente:Tabella riepilogativaImpresa associata(indicare denominazione)

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)

l)2)3)4)5)6)7)8)9)10)…)Totale(*) In migliaia di euro.I dati indicati nella riga “Totale” della tabella riepilogativa devono essere riportati alla riga 2 (riguardante leimpreseassociate) della tabella dell'Allegato n. 2 relativo al prospetto per il calcolo dei dati delle imprese associate ocollegate.(1) Se i dati relativi ad un'impresa sono ripresi nei conti consolidati ad una percentuale inferiore a quella di cui all'articolo 3,

comma 4, è opportuno applicare comunque la percentuale stabilita da tale articolo.

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Allegato n. 3.1 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005SCHEDA DI PARTENARIATO RELATIVA A CIASCUNA IMPRESA ASSOCIATA

1. Dati identificativi dell'impresa associataDenominazione o ragione sociale: .........................................................Indirizzo della sede legale:.............................................................................................N. di iscrizione al Registro imprese: ..............................................................................

2. Dati relativi ai dipendenti ed ai parametri finanziari dell'impresa associataPeriodo di riferimento(1):

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio(*)1. Dati lordi2. Dati lordi eventuali impresecollegate all’impresa associata3. Dati lordi totali(*) In migliaia di euro.NB: i dati lordi risultano dai conti e da altri dati dell'impresa associata, consolidati se disponibili in tale forma, ai quali siaggiungono al 100 % i dati delle imprese collegate all'impresa associata, salvo se i dati delle imprese collegate sono giàripresi tramite consolidamento nella contabilità dell'impresa associata. Nel caso di imprese collegate all’impresa associata icui dati non siano ripresi nei conti consolidati, compilare per ciascuna di esse l’Allegato n. 5A e riportare i dati nell’Allegaton. 5; i dati totali risultanti dalla Tabella A dell’Allegato n. 5 devono essere riportati nella Tabella di cui al punto 2.

3. Calcolo proporzionalea) Indicare con precisione la percentuale di partecipazione (2) detenuta dall'impresa richiedente (o dall'impresa collegataattraverso la quale esiste la relazione con l'impresa associata), nell'impresa associata oggetto della presente scheda:.....%Indicare anche la percentuale di partecipazione (2) detenuta dall'impresa associata oggetto della presenteschedanell'impresa richiedente (o nell'impresa collegata): ......%.b) Tra le due percentuali di cui sopra deve essere presa in considerazione la più elevata: tale percentuale si applica ai datilordi totali indicati nella tabella di cui al punto 2. La percentuale ed il risultato del calcolo proporzionale (3) devono essereriportati nella tabella seguente:Tabella «associata»Percentuale: . . .% Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)Risultati proporzionali(*) In migliaia di euro.I dati di cui sopra vanno riportati nella tabella riepilogativa dell'allegato n.3.(1) Il periodo di riferimento è l’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentemente la data di sottoscrizionedella domanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione delbilancio le predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturato dall’ultima dichiarazione dei redditipresentata e, per quanto riguarda l’attivo patrimoniale, sulla base del prospetto delle attività e delle passività redatto con icriteri di cui al DPR n. 689/74 ed in conformità agli art. 2423 e seguenti del codice civile; per le imprese per le quali alla datadi sottoscrizione della domanda di agevolazioni non è stato approvato il primo bilancio ovvero, nel caso di impreseesonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non è stata presentata la primadichiarazione dei redditi, sono considerati esclusivamente il numero degli occupati ed il totale di bilancio risultanti allastessa data.(2) Va presa in considerazione la percentuale più elevata in termini di quota del capitale o dei diritti di voto. Ad essa vaaggiunta la percentuale di partecipazione detenuta sulla stessa impresa da qualsiasi altra impresa collegata. La percentualedeve essere indicata in cifre intere, troncando gli eventuali decimali.(3) Il risultato del calcolo proporzionale deve essere espresso in cifre intere e due decimali (troncando gli eventuali altridecimali) per quanto riguarda gli occupati ed in migliaia di euro (troncando le centinaia di euro) per quanto riguarda ilfatturato ed il totale di bilancio.

Allegato n. 4 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005SCHEDA N. 1 IMPRESE COLLEGATE

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(DA COMPILARE NEL CASO IN CUI L’IMPRESA RICHIEDENTE REDIGE CONTI CONSOLIDATI OPPURE E’ INCLUSA TRAMITECONSOLIDAMENTO NEI CONTI CONSOLIDATI DI UN’ALTRA IMPRESA COLLEGATA)Tabella 1

Occupati (ULA) (*) Fatturato (**) Totale di bilancio (**)Totale

(*) Quando gli occupati di un'impresa non risultano dai conti consolidati, essi vengono calcolati sommando tutti glioccupati di tutte le imprese con le quali essa è collegata.(**) In migliaia di euro.I conti consolidati servono da base di calcolo.I dati indicati nella riga «Totale» della Tabella 1 devono essere riportati alla riga l del prospetto per il calcolo dei dati delleimprese associate o collegate (Allegato n. 2).

Identificazione delle imprese riprese tramite consolidamentoImpresa collegata (denominazione) Indirizzo della sede legale N. di iscrizione al

Registro delle impreseA.B.C.D.E.

Attenzione: Le eventuali imprese associate di un'impresa collegata non riprese tramite consolidamento devono esseretrattate come associate dirette dell'impresa richiedente e devono pertanto essere compilati anche gli Allegati nn. 3A e 3.Attenzione: I dati delle imprese collegate all'impresa richiedente risultano dai loro conti e da altri dati, consolidati sedisponibili in tale forma. A questi vengono aggregati proporzionalmente i dati delle eventuali imprese associate di taliimprese collegate, situate immediatamente a monte o a valle di queste ultime, qualora non siano già stati ripresi tramiteconsolidamento.

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Allegato n. 5 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005SCHEDA N. 2 IMPRESE COLLEGATE

(DA COMPILARE NEL CASO IN CUI L’IMPRESA RICHIEDENTE O UNA O PIU’ IMPRESE COLLEGATE NON REDIGONO CONTICONSOLIDATI OPPURE NON SONO RIPRESE TRAMITE CONSOLIDAMENTO)PER OGNI IMPRESA COLLEGATA (INCLUSI IN COLLEGAMENTI TRAMITE ALTRE IMPRESE COLLEGATE), COMPILARE UNA“SCHEDA DI COLLEGAMENTO” (Allegato n.5A) E PROCEDERE ALLA SOMMA DEI DATI DI TUTTE LE IMPRESE COLLEGATECOMPILANDO LA TABELLA ATabella AImpresa(indicare denominazione)

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)

1.2.3.4.5.Totale(*) In migliaia di euro.I dati indicati alla riga “Totale” della tabella di cui sopra devono essere riportati alla riga 3 (riguardante le imprese collegate)del prospetto per il calcolo dei dati delle imprese associate o collegate (Allegato n.2), ovvero se trattasi di imprese collegatealle imprese associate, devono essere riportati alla riga 2 della tabella di cui al punto 2 dell’Allegato n. 3A.Attenzione: I dati delle imprese collegate all'impresa richiedente risultano dai loro conti e da altri dati, consolidati sedisponibili in tale forma. A questi vengono aggregati proporzionalmente i dati delle eventuali imprese associate di taliimprese collegate, situate immediatamente a monte o a valle di queste ultime, qualora non siano già stati ripresi tramiteconsolidamento.

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Allegato n. 5.1 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005SCHEDA DI COLLEGAMENTO

(DA COMPILARE PER OGNI IMPRESA COLLEGATA NON RIPRESA TRAMITE CONSOLIDAMENTO)1. Dati identificativi dell'impresaDenominazione o ragione sociale: ...................................................................................Indirizzo della sede legale: ...............................................................................................N. di iscrizione al Registro delle imprese: ........................................................................

2. Dati relativi ai dipendenti e ai parametri finanziariPeriodo di riferimento(1):…………………….

Occupati (ULA) Totale di bilancio (*) Fatturato (*)Totale(*) In migliaia di euro.I dati devono essere riportati nella tabella A dell'Allegato n.5.Attenzione: I dati delle imprese collegate all'impresa richiedente risultano dai loro conti e da altri dati, consolidati sedisponibili in tale forma. A questi si aggregano proporzionalmente i dati delle eventuali imprese associate delle impresecollegate, situate immediatamente a monte o a valle di queste ultime, se non sono già stati ripresi nei conti consolidati (2).Tali imprese associate devono essere trattate come associate dirette dell'impresa richiedente e devono pertanto esserecompilati anche gli Allegati nn. 3A e 3.(1) Il periodo di riferimento è l’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentemente la data di sottoscrizionedella domanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione delbilancio le predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturato dall’ultima dichiarazione dei redditipresentata e, per quanto riguarda l’attivo patrimoniale, sulla base del prospetto delle attività e delle passività redatto con icriteri di cui al DPR n.689/74 ed in conformità agli art.2423 e seguenti del codice civile; per le imprese per le quali alla datadi sottoscrizione della domanda di agevolazioni non è stato approvato il primo bilancio ovvero, nel caso di impreseesonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non è stata presentata la primadichiarazione dei redditi, sono considerati esclusivamente il numero degli occupati ed il totale di bilancio risultanti allastessa data.(2) Se i dati relativi ad un'impresa sono ripresi nei conti consolidati ad una percentuale inferiore a quella di cui all'articolo 3,comma 4, è opportuno applicare comunque la percentuale stabilita da tale articolo.

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Allegato n. 6 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005ELENCO DI CUI ALL’ARTICOLO 4, COMMA 2

N° Legge Titolo

Decreto legge 22 ottobre 1992, n. 415,convertito, con modificazioni, dalla legge 19dicembre 1992, n. 488 – art. 1, c. 2 – e successivemodificazioni

Agevolazioni alle attività produttive nelle aree depresse del Paese.

Legge 17 febbraio 1982, n. 46 – art. 14 – esuccessive modificazioni

Agevolazioni del fondo speciale rotativo per l’innovazionetecnologica.

Legge 23 dicembre 1996, n. 662 – art. 2, c. 100 lett.a) – e successive modificazioni

Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.

Legge 27 febbraio 1985, n. 49 e successivemodificazioni

Provvedimenti per il credito alla cooperazione e misure urgenti asalvaguardia dei livelli di occupazione.

Legge 25 febbraio 1992, n. 215 e successivemodificazioni

Azioni positive per l’imprenditoria femminile.

Decreto legge 1° aprile 1989, n. 120, convertito,con modificazioni, dalla legge 15 maggio 1989 n.181 – art. 5

Incentivi per la reindustrializzazione delle aree siderurgiche.

Legge 27 dicembre 2002 n. 289 – art. 73 Estensione di interventi di promozione industriale di cui alla legge181/1989 a nuove aree di crisi.

Legge 23 dicembre 2000, n. 388 – artt. 103 e 106 –e successive modificazioni

Agevolazioni per programmi di investimento finalizzati alla nascitaed al consolidamento delle imprese operanti in comparti di attivitàad elevato impatto tecnologico.

ELENCO DI CUI ALL’ARTICOLO 4, COMMA 2 – AIUTI DE MINIMIS(articolo 4, comma 1, lettera d)N° Legge TitoloLegge 23 dicembre 2000, n. 388 – art. 114 c. 4 Incentivi per il ripristino ambientale e l’incremento dei livelli di

sicurezza contro gli infortuni in particolari siti di cava.Legge 7 agosto 1997, n. 266 – art. 14 Interventi per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado

urbano.Legge 23 dicembre 2000, n. 388 – art. 103 commi 5e 6

Incentivazioni in favore del commercio elettronico.

Legge 23 dicembre 2000, n. 388 – art. 103 commi 5e 6

Incentivazione a favore della realizzazione del collegamentotelematico “Quick response” con riferimento alle filiere del settoretessile, dell’abbigliamento e calzaturiero.

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Regione MarchePOR MARCHE FESR 2014 2020

“VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI”

ALLEGATO D: DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETA’ (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000)

da scaricare dalla Piattaforma informatizzata Sigfrido, compilare, firmare digitalmente e caricare nuovamente su Sigfrido nei 20 giornisuccessivi all’inoltro della domanda tramite PEC

Io sottoscritto/aCognome _________________________ Nome __________________________________Codice fiscale _____________________________________Luogo di nascita: Stato____________________ Comune _________________________________ PV (____)Nato il _________________________, Cittadinanza ________________________ Sesso ____Residente nel Comune di ______________________________________ PV (___) CAP_____ all’indirizzo______________________________________,in qualità di legale rappresentante dell’impresaRagione sociale _________________________________ natura giuridica __________ con sede legale nelComune _____________________ PV (___), CAP _______Codice fiscale____________________________________ Partita IVA__________________________tel. _____________________ fax ________________________ e mail____________________________P.E.C. (Posta elettronica certificata) ____________________________

ai sensi e per gli effetti dell'articolo 47 del D.P.R. 445/2000 e consapevole delle responsabilità penali di cui agli articoli 75 e76 del medesimo D.P.R. 445/2000 per le ipotesi di falsità in atti e dichiarazioni mendaci, e informato che i dati forniti sarannoutilizzati ai sensi del D.lgs 196/2003

DICHIARA- che tutte le dichiarazioni rese in modalità telematica sono conformi allo stato di fatto dell'attività e della struttura,

secondo i requisiti previsti dalla normativa vigente nel settore di riferimento;

- che tutta la documentazione inviata in formato digitale sono conformi all’originale, la cui validità è equiparabile allatrasmissione di documenti ad una P.A tramite fax. (art. 43, comma 6, del DPR 445/2000, giusto il quale “ Idocumenti trasmessi ad una P.A. tramite fax…soddisfano il requisito della forma scritta e la loro trasmissione nondeve essere seguita da quella del documento originale).

Luogo ____________ data________________

In fedeFirma

Informativa ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30.06.2003, n. 196 (Privacy): i dati riportati sopra sono prescritti dalle disposizionivigenti ai fini del procedimento e verranno utilizzati esclusivamente a tale scopo.

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Regione MarchePOR MARCHE FESR 2014 2020

“VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI”

ALLEGATO E: DICHIARAZIONE AIUTI “DE MINIMIS” (sostitutiva dell’atto di notorietà art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000)

da scaricare dalla Piattaforma informatizzata Sigfrido, compilare, firmare digitalmente e caricare nuovamente su Sigfrido nei 20 giornisuccessivi all’inoltro della domanda tramite PEC

Il sottoscritto _______________________________ nato a __________________ il __________________ Codice fiscale__________________________________________ residente a__________________________________________________________in qualità di legale rappresentante dell’impresa_________________________________________________ Partita IVA __________________ con sede legale in__________________________________che ha titolo per ottenere con la partecipazione all’iniziativa ______________________ (di cui al Decreto Dirigenziale n.….….del…………..…….…), la concessione da parte della Regione Marche di agevolazioni finanziarie fino ad un massimo di €_______________

PRESO ATTO

1. che le agevolazioni di cui alla presente domanda sono soggette a regime de minimis di cui al:

- Regolamento (UE) n. 1407/2013 del 18 dicembre 2013 (G.U.U.E. L 352 del 24.12.2013), sugli aiuti di importanzaminore (art. 3, par. 2, primo periodo limite € 200.000);

2. che l’importo massimo di aiuti di stato “de minimis” che può essere concesso ad una impresa unica13 in un triennio(l’esercizio finanziario in corso ed i due precedenti), senza la preventiva notifica ed autorizzazione da parte dellaCommissione Europea e senza che ciò possa pregiudicare le condizioni di concorrenza tra le imprese, è pari a €200.000;

3. che gli aiuti “de minimis” sono considerati concessi nel momento in cui all’impresa è accordato il diritto di riceveregli aiuti, indipendentemente dalla data di erogazione dell’aiuto all’impresa;

4. che al fine della determinazione del limite massimo dell’agevolazione concedibile, devono essere prese inconsiderazione:

- tutte le categorie di aiuti pubblici, concessi da Autorità nazionali, regionali o locali, a prescindere dalla formadell’aiuto o dall’obiettivo perseguito e indipendentemente dal fatto che l’aiuto concesso sia finanziatoparzialmente o interamente con risorse provenienti dall’unione Europea;

- tutti gli aiuti concessi in favore dell’impresa unica cui il datore di lavoro appartenga (art. 2, par. 2, reg. (UE)1407/2013; in considerazione del suo carattere generale, la disposizione citata è applicabile ai vari regimi di aiuti“de minimis”);

13 Regolamenti UE n. 1407/2013 e n. 1408/2013, “Per “impresa unica” si intende l’insieme delle imprese fra le quali esiste almeno unadelle seguenti relazioni:a) un’impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un’altra impresa;b) un’impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza diun’altra impresa;c) un’impresa ha il diritto di esercitare un’influenza dominante su un’altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest’ultimaoppure in virtù di una clausola dello statuto di quest’ultima;d) un’impresa azionista o socia di un’altra impresa controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell’altraimpresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest’ultima.Le imprese fra le quali intercorre una delle relazioni di cui al primo comma, lettere da a) a d), per il tramite di una o più altre imprese sonoanch’esse considerate un’impresa unica”.

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- che gli aiuti “de minimis” possono essere cumulati con gli aiuti “de minimis” concessi a norma del Regolamento(UE) n. 360/2012 della Commissione (aiuti “de minimis” a imprese che forniscono Servizi di Interesse EconomicoGenerale) nel rispetto del massimale previsto in tale Regolamento e con gli aiuti “de minimis” concessi a norma dialtri Regolamenti “de minimis” purché non superino il massimale di € 200.000,00;

- che gli aiuti “de minimis” non sono cumulabili con aiuti di Stato concessi per gli stessi costi ammissibili o con aiuti diStato relativi alla stessa misura di finanziamento del rischio se tale cumulo comporta il superamento dell’intensitàdi aiuto o dell’importo di aiuto più elevati fissati, per le specifiche circostanze di ogni caso, in un regolamentod’esenzione per categoria o in una decisione della Commissione; gli aiuti “de minimis” non concessi per specificicosti ammissibili possono invece essere cumulati con altri aiuti di Stato concessi sulla base di un regolamento diesenzione per categoria o di una decisione della Commissione;

5. che in caso di superamento delle soglie predette l’agevolazione suindicata non potrà essere concessa, neppure perla parte che non superi detti massimali;

6. che il valore dell’incentivo di cui alla presente domanda deve essere considerato nella valutazione del superamentodel limite massimo;

7. che nel caso l’agevolazione dovesse essere dichiarata incompatibile con le norme del trattato sul funzionamentodell’UE dalla Commissione Europea e l’impresa dovesse risultare destinataria di aiuti di Stato per un importosuperiore a tali soglie, sarà soggetta al recupero della totalità dell’agevolazione concessa, e non solo della parteeccedente la soglia “de minimis”;

ai sensi degli art. 46, 47 e 76 del D.P.R. n. 445 del 28/12/2000, consapevole delle sanzioni penali nel caso di dichiarazioninon veritiere, di formazione o uso di atti falsi, sotto la propria responsabilità

DICHIARA

a) che l’esercizio finanziario (anno fiscale) dell’impresa inizia il ___________ e termina il _________ di ciascun anno,

b) che nell’esercizio finanziario in corso e nei due precedenti l’impresa di cui è legale rappresentante e le imprese, amonte o a valle, legate ad essa da un rapporto di collegamento, nell’ambito dello stesso Stato membro,

[di seguito barrare la casella interessata]non ha/hanno beneficiato di agevolazioni pubbliche in regime de minimis a titolo di nessuno dei Regolamenti sopra

elencati,oppure

ha/hanno beneficiato delle agevolazioni pubbliche in regime de minimis indicate di seguito:

Regolamentocomunitario

Nominativo impresabeneficiaria delcontributo

Dataconcessionecontributo

Normativa diriferimento Ente erogatore Importo

lordo

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SI ASSUME L’IMPEGNOa comunicare in forma scritta – in modalità telematica – alla P.F. ”Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi”gli aiuti in regime “de minimis” che l’impresa dovesse ricevere successivamente.Il sottoscritto dichiara di essere consapevole delle responsabilità anche penali derivanti dal rilascio di dichiarazioni mendacie dalla conseguente decadenza dai benefici concessi sulla base di una dichiarazione non veritiera, ai sensi degli articolo 75 e76 del decreto del Presidente della repubblica n. 445 del 28 dicembre 2000.Il sottoscritto si impegna, altresì, a comunicare tempestivamente alla P.F. ”Innovazione, Ricerca e Competitività dei settoriproduttivi” qualsiasi variazione della situazione sopra descritta, consapevole che la mancata o tardiva denuncia dellevariazioni intervenute, comporterà oltre alle responsabilità penali previste dalla legge, il recupero delle somme cherisulteranno indebitamente percepite.Luogo e Data, ____________

Firmato in digitale dal legale rappresentante/procuratore14

_________________________

Avvertenze:Qualora la dichiarazione presenti delle irregolarità rilevabili d’ufficio, non costituenti falsità, oppure sia incompleta, ilfunzionario competente a ricevere la documentazione ne dà comunicazione all’interessato per la regolarizzazione ocompletamento.Qualora invece, da un controllo successivo, emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decadedai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera (Articoli 75 e76 DPR n. 445/2000).

14 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R.n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE DELLA DICHIARAZIONE “DE MINIMIS”Il legale rappresentante di ogni impresa candidata a ricevere un aiuto in regime “de minimis” è tenuto a sottoscrivere unadichiarazione – rilasciata ai sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000 – che attesti gli aiuti ottenuti in “de minimis” nell’eserciziofinanziario in corso e nei due precedenti. Il nuovo aiuto potrà essere concesso solo se, sommato a quelli già ottenuti nei treesercizi finanziari suddetti, non superi i massimali stabiliti da ogni Regolamento di riferimento. Siccome il momentorilevante per la verifica dell’ammissibilità è quello in cui avviene la concessione (il momento in cui sorge il dirittoall’agevolazione), la dichiarazione dovrà essere confermata – o aggiornata – su richiesta dell’amministrazione, conriferimento appunto alla concessione.Si ricorda che se dovesse venire superato il massimale previsto, l’impresa perderà il diritto non all’importo in eccedenza, maall’intero aiuto in conseguenza del quale tale massimale è stato superato.Quali agevolazioni indicareDevono essere riportate tutte le agevolazioni ottenute in “de minimis” ai sensi di qualsiasi regolamento comunitario relativoa tale tipologia di aiuti, specificando, per ogni aiuto, a quale regolamento facesse riferimento (agricoltura, pesca, SIEG o“generale”).Nel caso di aiuti concessi in forma diversa dal contributo (ad esempio, come prestito agevolato o come garanzia), dovràessere indicato l’importo dell’equivalente sovvenzione, come risulta dall’atto di concessione di ciascun aiuto.In relazione a ciascun aiuto deve essere rispettato il massimale triennale stabilito dal regolamento di riferimento. Questo sidifferenzia come segue:

- 200.000 € in tutti i casi diversi da quelli indicati di seguito; sono compresi gli aiuti nel settore della trasformazione ecommercializzazione di prodotti agricolo, anche se il beneficiario è un’impresa agricola; (Regolamento 1407/2013,prima 1998/2006)

- 100.000 € nel caso di aiuti ad un’impresa che opera nel settore del trasporto merci su strada, per spese inerentiquell’attività (Regolamento 1407/2013, prima 1998/2006)

- 15.000 € per gli aiuti nel settore agricolo (attività primaria) (Regolamento 1408/2013, prima 1535/2007)

- 30.000 € per gli aiuti nel settore della pesca e dell’acquacoltura (Regolamento 875/2007)

- 500.000 € nel caso di compensazioni di oneri di servizio pubblico a favore di imprese affidatarie di un SIEG(Regolamento 360/2012).

Il massimale applicabile caso per caso è quello relativo all’attività (la spesa) che viene agevolata con l’aiuto.Un’impresa può essere quindi beneficiaria di aiuti ai sensi di più regolamenti “de minimis”; a ciascuno di tali aiuti siapplicherà il massimale pertinente, con l’avvertenza che l’importo totale degli aiuti “de minimis” ottenuti in ciascun trienniodi riferimento non potrà comunque superare il tetto massimo più elevato tra quelli cui si fa riferimento.Ad esempio, un’impresa agricola potrà ottenere aiuti in base ai due regolamenti “de minimis” di riferimento, nel limitetriennale, rispettivamente, di 15.000 € e di 200.000 €, ma in ogni caso la somma di tutti gli aiuti non potrà superare i200.000 €.Periodo di riferimentoI massimali sopra indicati si riferiscono all’esercizio finanziario in corso e ai due esercizi precedenti. Dato che esso noncoincide necessariamente con l’anno solare, dovrà essere indicato il periodo di riferimento per quanto riguarda l’impresarichiedente.Come individuare il beneficiario – “Il concetto di impresa unica”Le regole comunitarie stabiliscono che, ai fini della verifica del rispetto dei massimali, “le entità controllate (di diritto o difatto) dalla stessa entità debbano essere considerate come un’unica impresa beneficiaria”. Ne consegue che nel rilasciare ladichiarazione “de minimis” si dovrà tener conto degli aiuti ottenuti nel triennio di riferimento non solo dall’impresarichiedente, ma anche da tutte le imprese, a monte o a valle, legate ad essa da un rapporto di collegamento (controllo),nell’ambito dello stesso Stato membro. Fanno eccezione le imprese tra le quali il collegamento si realizza attraverso un Entepubblico, che sono prese in considerazione singolarmente.Si dovrà inoltre tener conto del fatto che, nel caso di fusioni o acquisizioni, tutti gli aiuti “de minimis” accordati alle impreseoggetto dell’operazione devono essere sommati in capo al nuovo soggetto o al soggetto che lo avrà acquisito (senzaperaltro che debbano essere revocati in caso di superamento del massimale).Nel caso invece di scissione di un’impresa in due o più imprese distinte, l’importo degli aiuti “de minimis” ottenutidall’impresa originaria deve essere attribuito all’impresa che acquisirà le attività che hanno beneficiato degli aiuti o, se ciònon è possibile, deve essere suddiviso proporzionalmente al valore delle nuove imprese in termini di capitale investito.

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“VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI”

ALLEGATO F. DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL'ATTO DI NOTORIETÀ DEL LEGALE RAPPRESENTANTE (ART. 47 T.U. –D.P.R. N. 445/2000 E S.M.I.) SULLA RESTITUZIONE DEGLI AIUTI DICHIARATI INCOMPATIBILI (DICHIARAZIONE

DEGGENDORF)

da scaricare dalla Piattaforma informatizzata Sigfrido, compilare, firmare digitalmente e caricare nuovamente su Sigfrido nei 20 giornisuccessivi all’inoltro della domanda tramite PEC

Il sottoscritto _______________________________ nato a __________________ il __________________ Codice fiscale__________________________________________ residente a__________________________________________________________in qualità di legale rappresentante dell’impresa _________________________________________________ Partita IVA__________________ con sede legale in __________________________________

Consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 del DPR 445 del 28 dicembre 2000 e s.m.i. nel caso di dichiarazioninon veritiere

DichiaraDi non aver ricevuto dall’autorità nazionale competente un’ingiunzione di recupero di aiuti di stato precedentementeottenuti dichiarati incompatibili dalla Commissione europea

oppureDi aver rimborsato o depositato in un conto bloccato detti aiuti in ottemperanza ad un’ingiunzione di recupero ricevutadall’autorità nazionale competente

Luogo e Data, ____________Firmato in digitale dal legale rappresentante/procuratore15

________________________

15 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R.n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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“VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI”

ALLEGATO G. DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL’ATTO DI NOTORIETÀ PER I SOGGETTI MUNITI DI POTERI DIAMMINISTRAZIONE DIVERSI DAL LEGALE RAPPRESENTANTE E PER I DIRETTORI TECNICI (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000)

da scaricare dalla Piattaforma informatizzata Sigfrido, compilare, firmare digitalmente e caricare nuovamente su Sigfrido nei 20 giornisuccessivi all’inoltro della domanda tramite PEC

sottoscritto _______________________________ nato a __________________ il __________________ Codice fiscale__________________________________________ residente a__________________________________________________________n qualità di legale rappresentante dell’impresa _________________________________________________ Partita IVA__________________ con sede legale in __________________________________

Consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 del DPR 445 del 28 dicembre 2000 e s.m.i. nel caso di dichiarazionion veritiere

Dichiara

o di non essere destinatari di sentenze di condanna passate in giudicato o di decreti penali di condannadivenuti irrevocabili o di sentenze di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’art. 444 del codice diprocedura penale per reati gravi in danno dello Stato o della Comunità europea, per reati che incidono sullamoralità professionale, per reati di partecipazione a un’organizzazione criminale, corruzione, frode,riciclaggio e per reati in danno dell’ambiente;

o di non avere a proprio carico procedimenti pendenti per l’applicazione di una delle misure di prevenzionedi cui all’art. 3 della legge 27.12.1956, n. 1423 o di una delle cause ostative previste dall’articolo 10 dellalegge 31 maggio 1965, n. 575;

uogo e Data, ____________Firmato in digitale dal legale rappresentante/procuratore16

_________________________

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Al presente modello deve inoltre essere allegata copia informatica (immagine scansionata) di un documento di identitàvalido del soggetto che ha apposto la firma autografa.Luogo ____________ data________________

In fedeFirma

_________________________

IL PROCURATOREPresa visione ed accettazione dell'incarico conferitoIl procuratore che sottoscrive con firma digitale la copia informatica (immagine scansionata) del presente documento, aisensi del D.P.R. 445/2000, consapevole delle responsabilità penali di cui all'articolo 76 del medesimo D.P.R. 445/2000 per leipotesi di falsità in atti e dichiarazioni mendaci,dichiara che- agisce in qualità di procuratore speciale in rappresentanza del soggetto che ha posto la propria firma autografa sulla

procura stessa;

- tutti i dati trasmessi in via telematica e in formato digitale sono stati resi in modo fedele alle dichiarazioni del soggettorappresentato;

- la conservazione in originale dei documenti avverrà presso la propria sede dell’associazione/studio qualora non siamocustoditi presso il soggetto delegante.

Firmato in digitale dal procuratore17

Firma

Informativa ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30.06.2003, n. 196 (Privacy): i dati riportati sopra sono prescritti dalle disposizionivigenti ai fini del procedimento e verranno utilizzati esclusivamente a tale scopo.

17 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R.n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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ALLEGATO I: COMUNICAZIONE DI ACCETTAZIONE DEGLI ESITI ISTRUTTORI

da scaricare dalla Piattaforma informatizzata Sigfrido, compilare, firmare digitalmente ed inviare in formato digitale mediante PostaElettronica Certificata alla casella PEC [email protected]

Spett. leRegione MarcheServizio Attività produttive, Lavoro, Turismo,Cultura, InternazionalizzazioneP.F. Innovazione, Ricerca e Competitività deisettori produttiviVia Tiziano 4460125 ANCONA

IL SOTTOSCRITTO:Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….……………………………………, il ………………………….,residente nel Comune di ………………………………. PV (…….) CAP…………. all’indirizzo……………………………………………………………………………………………………,in qualità di legale rappresentante dell’impresaRagione sociale……………………………………………………….…….. natura giuridica .………………….. con sede legale nel Comune……………………………………………………….………… PV (….), CAP ………….c.f. …..…….………………….…….. P.IVA………………………..………..tel. ………..................... fax ......….............. e mail …………………………..…P.E.C. ………………………………………….

DICHIARAdi aver ricevuto l’esito di cui al decreto (data e n. decreto) ……………………………………………, relativo all’investimento daltitolo…………………………………………………………………………………………………………….codice domanda18 …………………………… presentato al fine di usufruire delle agevolazioni previste dall’intervento “VOUCHERPER FAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI”, il cui costo ammessoè pari a € …………………………………., di aver preso atto del relativo contenuto e di accettarlo integralmente.

ALLEGAa) la copia informatica (immagine scansionata dell’originale) dei contratti/lettere di incarico stipulati/e con il soggetto

esecutore delle attività (in relazione all’attività da realizzare, l’impresa ha la facoltà di stipulare più contratti di serviziorivolgendosi a più soggetti esecutori).

b) aggiornamento dichiarazione “de minimis” secondo lo schema previsto dall’Allegato E.

Luogo e Data _______/____/______

Firmato in digitale dal legale rappresentante/procuratore19

________________________

18 Riportare il codice rilasciato dalla Piattaforma Sigfrido al momento della presentazione della domanda.19 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R.n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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“VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI”

ALLEGATO L: ELEMENTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO/LETTERA DI INCARICO

Il contratto/lettera di incarico stipulato tra l’impresa beneficiaria e i singoli fornitori di servizi/beni oggetto dei voucher deveessere sottoscritto dai rappresentanti legali delle parti e deve indicare:

a) gli estremi identificativi (numero e data di sottoscrizione);

b) i riferimenti al presente bando;

c) la linea di intervento;

d) gli estremi del decreto di concessione del voucher;

e) ID progetto (rilasciato da Sigfrido) e Codice Voucher;

f) oggetto del contratto/lettera di incarico

g) descrizione dettagliata delle attività e la tempistica prevista per la realizzazione

h) costo del servizio/bene fornito

Il contratto/lettera di incarico deve espressamente prevedere:

che il pagamento della parte rimanente della fattura, fino al limite del 50% della base imponibile, sarà delegatodall’impresa beneficiaria alla Regione Marche;

l’esonero della Regione Marche da qualsivoglia responsabilità giuridica nel caso di controversie che possano insorgere tra ilsoggetto erogatore del servizio/bene e l’impresa beneficiaria;

che ogni rapporto tra soggetto erogatore del servizio/bene e impresa beneficiaria rimane comunque regolato dalle normecontrattuali sottoscritte tra gli stessi.

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“VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DI INNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI”

ALLEGATOM: RICHIESTA DI EROGAZIONE VOUCHER

da scaricare dalla Piattaforma informatizzata Sigfrido, compilare, firmare digitalmente ed inviare in formato digitale mediante PostaElettronica certificata alla casella PEC [email protected]

Spett. leRegione MarcheServizio Attività produttive, Lavoro, Turismo,Cultura, InternazionalizzazioneP.F. Innovazione, Ricerca e Competitività deisettori produttiviVia Tiziano 4460125 ANCONA

OGGETTO: Richiesta di erogazione voucher POR FESR Marche 2014 2020 – “VOUCHER PER FAVORIRE I PROCESSI DIINNOVAZIONE AZIENDALE E L’UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI – Bando 2015”

Il sottoscrittoCognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….……………………………………, il ………………………….,residente nel Comune di ………………………………. PV (…….) CAP…………. all’indirizzo……………………………………………………………………………………………………,in qualità di legale rappresentante dell’impresa beneficiariaRagione sociale……………………………………………………….…….. natura giuridica .…………………..Nazionalità …………………………………….con sede legale nel Comune ……………………………………………………….………… PV (….), CAP ………….c.f. …..…….………………….…….. P.IVA………………………..………..Identificativo estero: ……………………………………………………………………………Tipo docum. estero: ……………………………………………………………………………….tel. ………............................ fax ......…..................... e mail…………………………………..…P.E.C. (Posta elettronica certificata)………………………………………………………………….

DICHIARA CHE(ai sensi dell’articolo 46 del DPR 28 dicembre 2000, n. 445)

1. Ha provveduto alla rendicontazione delle spese tramite la procedura prevista dalla Piattaforma Sigfrido e ha eseguito la“richiesta di sbocco” del/i seguente/i voucher:

IDprogetto(rilasciato

daSigfrido)

CodiceVoucher

ImportoVoucher

Fornitore (P.IVA/C.F.)

FORNITORE 1Ragione sociale…………………………………….……natura giuridica .………………….. consede legale nel Comune ………………………….………… PV (….), CAP ………….c.f.…..…….…………….…….. P.IVA ………………………..………..tel. ………............................ fax ......…..................... e mail …………………………………..…P.E.C. ……………………………………………………….INTESTARIO DEL CONTO (fornitore 1) ___________________IBAN:

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Istituto Bancario ________________Filiale di___________________FORNITORE 2Ragione sociale…………………………………….……natura giuridica .………………….. consede legale nel Comune ………………………….………… PV (….), CAP ………….c.f.…..…….…………….……..P.IVA………………………..………..tel. ………............................ fax ......…..................... e mail …………………………………..…P.E.C. ……………………………………………………….

INTESTARIO DEL CONTO (fornitore 2) ___________________IBAN:

Istituto Bancario ________________Filiale di___________________FORNITORE NRagione sociale…………………………………….……natura giuridica .………………….. consede legale nel Comune ………………………….………… PV (….), CAP ………….c.f.…..…….…………….……..P.IVA………………………..………..tel. ………............................ fax ......…..................... e mail …………………………………..…P.E.C. ……………………………………………………….INTESTARIO DEL CONTO (fornitore n) ___________________IBAN:

Istituto Bancario ________________Filiale di___________________

2. non risulta inadempiente in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni precedentemente concesse dalla RegioneMarche, relative al Docup Ob. 2 Marche FESR 2000/2006, al POR FESR CRO Marche 2007/2013 e al POR FESR CRO Marche2014/2020 qualora, per tali provvedimenti, alla data di presentazione della presente domanda, siano inutilmente decorsi itermini per le opposizioni ovvero sia stata già pronunciata sentenza definitiva;

E CHIEDE PERTANTO

la liquidazione dei voucher suddetti, delegando la Regione Marche al pagamento a suo nome a favore del/ifornitore/i che hanno realizzato le prestazioni oggetto del/i voucher.

di accreditare gli importi dei voucher sui conti correnti sopra indicati.

Luogo e Data _______/____/______Firmato in digitale dal legale rappresentante/procuratore20

_________________________

20 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R.n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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_______________________________________________________

Decreto del Dirigente della P.F. Innovazio-ne, Ricerca e Competitività dei Settori Pro-duttivi n. 23 del 08/04/2015POR Marche FESR 2014-2020 - Asse 1 – Os 1– Azione 1.1 - Bando: “Promozione della ricercae dello sviluppo negli ambiti della specializza-zione intelligente” - Prenotazione di impegno €10.000.000,00.

IL DIRIGENTE DELLA P.F. INNOVAZIONE, RI-CERCA E COMPETITIVITA’ DEI SETTORI PRO-

DUTTIVI

omissis

DECRETA

1) di approvare il Bando di accesso di cui all’Allegato1, che forma parte integrante e sostanziale del pre-sente atto, per la concessione delle agevolazioniper la realizzazione di progetti di ricerca e svilup-po negli ambiti della specializzazione intelligente,ai sensi dell’Asse 1 del POR MARCHE FESR2014-2020 e della Strategia di specializzazione in-telligente, di cui rispettivamente alle DD.GG.RR.n. 1334/2014 e n. 157/2014;

2) di approvare, altresì, i seguenti allegati: - allegato 2 “Criteri di valutazione: punteggi e pe-

si”;- allegato 3 “Elenco delle attività economiche am-

missibili”;- allegato 4 “Ambiti tecnologici ammissibili”;- allegato 5 “Criteri per la determinazione dei co-

sti, la rendicontazione e la documentazione dellespese”;

- allegato 6 “Domanda di partecipazione e datianagrafico finanziari”;

- allegato 7 “Dichiarazione dimensione aziendale(DM 18 aprile 2005)”;

- allegato 8 “Idea progettuale”;- allegato 9 “Progetto esecutivo”;- allegato 10 “Comunicazione di accettazione de-

gli esiti e di conferma inizio attività”;- allegato 11 “Richiesta di liquidazione”;- allegato 12 “Relazione tecnica e rendiconto per

stati di avanzamento lavori”; - allegato 13 “Schema di registrazione delle pre-

senze del personale”;- allegato 14 “Schema calcolo costo orario perso-

nale”;- allegato 15 “Modalità operative per l’invio tele-

matico”;- allegato 16 “Dichiarazione sostitutiva atto di no-

torietà”;

- allegato 17 “Modello procura speciale per la pre-sentazione della documentazione”;

- allegato 18 “Schema polizza fidejussoria”;- allegato 19 “Modulo dichiarazione sostitutiva

pagamento spese personale”;3) di assumere, pertanto, una prenotazione di impegno

pari a complessivi € 10.000.000,00 a carico deicapitoli 32107702 e 31402786 come di seguitospecificato:- € 8.500.000,00 (quota UE e Stato) a carico del

capitolo 32107702 (UPB 32107) del Bilancio diprevisione 2015/2017 annualità 2015;

- € 1.500.000,00 (quota Regione) a carico del ca-pitolo 31402786 (UPB 31402) del Bilancio diprevisione 2015/2017 annualità 2015;

4) di pubblicare il presente atto per estratto sul B.U.R.della Regione Marche ai sensi dell’art. 4 della L.R.28 luglio 2003, n. 17.

IL DIRIGENTE DELLA P.F. INNOVAZIONE, RICERCA, DISTRETTO TECNOLOGICO E

COMPETITIVITA’ DEI SETTORI PRODUTTIVIPatrizia Sopranzi

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ALLEGATO 1

Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo RegionalePOR MARCHE FESR 2014.2020 – ASSE 1 – OS 1 – AZIONE 1.1

Bando “Promozione della ricerca e dello svilupponegli ambiti della specializzazione intelligente “

1. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Con il presente intervento la Regione Marche provvede alla concessione di contributi in conto capitale alleimprese e agli organismi di ricerca per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzati allarealizzazione di soluzioni, applicazioni, prodotti/servizi innovativi e al miglioramento di processi produttivi negliambiti tecnologici individuati dalla Regione Marche nella “Strategia per la ricerca e l’innovazione per laspecializzazione intelligente”1:domotica, meccatronica e manifattura sostenibile.

Il bando è gestito dalla Posizione di Funzione “Innovazione, ricerca e competitività dei settori produttivi” dellaRegione Marche (di seguito Regione Marche) in attuazione dell’Asse Prioritario 1”Rafforzare la ricerca, losviluppo tecnologico e l’innovazione” del Programma Operativo Regionale delle Marche Fondo Europeo diSviluppo Regionale relativo al periodo 2014 2020 (di seguito POR MARCHE FESR 2014 2020), approvato dallaCommissione Europea con Decisione C(2015) 926 del 12/02/2015.

La procedura di attuazione dell’intervento si svolgerà in due stadi, al fine di selezionare, attraverso unaprocedura snella e semplificata, le migliori idee progettuali (primo stadio), invitando poi le imprese a presentare(secondo stadio) un progetto esecutivo che concorrerà nella graduatoria di merito.

L’intervento è attuato ai sensi del Regolamento (UE) 651/2014 della Commissione del 17 giugno 20142 ed inconformità alle disposizioni comunitarie vigenti in materia3, nonché dei principi di semplificazione e di riduzionedegli oneri amministrativi a carico dei soggetti beneficiari.

2. OBIETTIVI E FINALITA’

L’obiettivo è quello di incrementare la progettualità, la qualità e la sostenibilità degli investimenti in ricerca esviluppo negli ambiti definiti dalla strategia di specializzazione intelligente, al fine di potenziare la competitività ela capacità di attrazione del sistema produttivo e scientifico regionale, in coerenza con le priorità fissate dallastrategia “Europa 2020 ” ed il Programma “Horizon 2020”.

In particolare, la Regione Marche intende valorizzare le competenze e le conoscenze presenti sul territorio,rafforzando la collaborazione e la sinergia tra imprese ed organismi di ricerca, anche attraverso la creazione, ilconsolidamento e la proiezione internazionale di reti, cluster e partenariati pubblico privati.

La finalità dell’intervento è inoltre quella di agevolare il trasferimento delle tecnologie nei processi produttivi,potenziando la qualificazione professionale del capitale umano attraverso l’attrazione e l’assorbimento nelleimprese di ricercatori, giovani talenti laureati o diplomati tecnici ed apprendisti in alta formazione e ricerca.

Gli investimenti devono essere realizzati e localizzati nel territorio della Regione Marche.

1 Deliberazione della Giunta Regionale delle Marche n. 157 del 17 febbraio 2014;2 Regolamento (UE) 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con ilmercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato

3 Di cui all’ultimo punto del bando

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3. SOGGETTI BENEFICIARI

Possono partecipare al bando le imprese (micro, piccole, medie e grandi4) e gli organismi di ricerca e diffusionedella conoscenza5.

3.1 Requisiti di partecipazione

Le imprese alla data di presentazione della domanda devono:

risultare1. regolarmente iscritte nel registro delle imprese presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e

Agricoltura (di seguito CCIAA) territorialmente competente;2. nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non trovandosi in stato di fallimento, liquidazione coatta,

liquidazione volontaria, concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuitàaziendale), amministrazione controllata o scioglimento, né avere in atto procedimenti o provvedimentiper l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui alla legge 19/03/1990, n. 55, e successivemodificazioni ed integrazioni sia per l’impresa che per gli Amministratori;

3. in regola con la normativa relativa al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore deilavoratori;

4. in regola con la normativa antimafia;5. in regola con la normativa in materia di aiuti di Stato;

avere6. la sede dell’investimento (sede legale o unità operativa) ubicata nel territorio delle Marche. Per le

imprese prive della sede di investimento nelle Marche al momento della domanda, tale requisito dovràsussistere alla data del pagamento6. Resta inteso che il progetto dovrà essere interamente realizzatonelle Marche.

7. l’attività economica, principale o secondaria7, come risultante dal certificato della CIAA alla data dipresentazione della domanda, rientrante nellesezioni identificate dai codici ATECO 2007 riportatenell’allegato 3;

Nel caso di partecipazione in filiera il mancato possesso dei requisiti da parte di un singolo proponentedeterminerà l’inammissibilità della domanda con pregiudizio per l’intero partenariato.

Non possono essere ammesse a contributo le imprese:1. che si trovano nella condizione di impresa in difficoltà8;2. che si trovano in stato di liquidazione volontaria;3. che sono destinatarie di provvedimenti giudiziari che applicano sanzioni interdittive che comportino il divieto

di contrarre con la Pubblica Amministrazione9;4. i cui soggetti muniti di poteri di amministrazione i cui direttori tecnici sono destinatari di sentenze di

condanna passate in giudicato o di decreti penali di condanna divenuti irrevocabili o di sentenze di

4 Raccomandazione della Commissione n. 361 del 06 maggio 2003 relativa alla definizione delle microimprese, piccole emedie imprese; D.M. Attività Produttive 18 04 2005 “Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazionedi piccole e medie imprese”; D.M. Istruzione, Università e Ricerca 06 12 2005 recante modifica al Decreto 8 agosto 2000n. 593 “Nuova definizione comunitaria di piccola e media impresa”;

5 Organismi senza scopo di lucro rientranti nella definizione di cui all’art. 2, c. 83 del Regolamento (UE) n. 651/2014 dellaCommissione del 17 giugno 2014;

6Art. 1, c. 5 lett. a) del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014;7 Nel caso in cui l’impresa richiedente sia censita con una pluralità di codici di attività, si dovrà inserire nella domanda quelloper cui vengono effettuati gli investimenti e richiesti i contributi;8 Art. 2, c. 18 Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014;9D.Lgs.8 giugno 2001, n. 231;

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applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura penale per reati gravi indanno dello Stato o della Comunità europea, per reati che incidono sulla moralità professionale, per reati dipartecipazione a un’organizzazione criminale, corruzione, frode, riciclaggio e per reati in dannodell’ambiente;

5. i cui soggetti muniti di poteri di amministrazione o i cui direttori tecnici sono sottoposti ad un procedimentoper l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all’art. 3 della legge 27/12/1956, n. 1423 o di unadelle cause ostative previste dall’art. 10 della legge 31/05/1965, n. 575.

Gli organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza alla data di presentazione della domanda devono:1. avere la sede dell’investimento (sede legale o unità operativa) ubicata nel territorio delle Marche. Per gli

organismi privi della sede di investimento nelle Marche al momento della domanda, tale requisito dovràsussistere alla data del pagamento10. Resta inteso che il progetto dovrà essere interamente realizzato nelleMarche.

2. essere senza scopo di lucro, tutti gli utili sono interamente reinvestiti nelle attività di ricerca, nella diffusionedei loro risultati o nell'insegnamento;

3. in regola con la normativa relativa al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore deilavoratori;

Il soggetto avente sede legale all’estero e privo di sede o unità operativa nelle Marche al momento dellapresentazione della domanda, deve dichiarare il possesso dei requisiti equipollenti a quelli richiesti dal bandosecondo la legislazione del Paese di appartenenza.

4.MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

4.1 Partecipazione in forma singola

La partecipazione in forma singola è riservata esclusivamente alle micro, piccole e medie imprese.

4.2 Partecipazione in filiera tecnologico produttiva11

La partecipazione in filiera tecnologico produttiva è consentita a tutti i soggetti beneficiari indicati al punto 3purché comporti la collaborazione effettiva12 fra:

a) almeno tre imprese con sede dell’investimento ubicata nel territorio delle Marche, indipendenti l’unadall’altra e dall’organismo di ricerca e diffusione della conoscenza, cioè non associate e non collegate13,di cui non più di una grande impresa e almeno una micro o piccola impresa;

b) almeno un organismo di ricerca e diffusione della conoscenza con sede dell’investimento ubicata nelterritorio delle Marche;

La collaborazione dovrà essere formalizzata attraverso la stipula di un Accordo di partenariato, nella forma dicontratto di rete14, associazione temporanea di scopo o raggruppamento temporaneo15.

10Art. 1, c. 5 lett. a) del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014;11 Per filiera tecnologico produttiva si intende l’insieme di imprese e organismi che concorrono alla realizzazione e alla

gestione di un prodotto/servizio o processo,svolgendo funzioni integrate e sviluppando azioni sinergiche ecomplementari finalizzate alla reciproca contaminazione e alla messa in rete di competenze in ambiti di specializzazionetecnologica intelligente;

12 Art. 2, c. 90 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014;13 Raccomandazione della Commissione n. 361 del 06 maggio 2003 relativa alla definizione delle microimprese, piccole e

medie imprese; D.M. Attività Produttive 18 04 2005 “Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri diindividuazione di piccole e medie imprese”; D.M. Istruzione, Università e Ricerca 06 12 2005 recante modifica alDecreto 8 agosto 2000 n. 593 “Nuova definizione comunitaria di piccola e media impresa”;

14 Artt.4 ter e seguenti del D.L. l0 febbraio 2009 n.5, convertito nella L. 9 aprile 2009 n.33 e successive modifiche (Legge 23luglio 2009 n.99 e Legge 30 luglio 2010 numero 122 di conversione del D.L. 78/2010);

15 Ai sensi dell’ art. 34 del D. Lgs. n. 163/2006;

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La collaborazione, inoltre, si verifica quando:a) una quota non inferiore al 10% del costo complessivo del progetto ammesso alle agevolazioni viene

sostenuta da una o più micro o piccole imprese;b) nessun soggetto beneficiario sostiene da solo più del 40% del costo complessivo del progetto ammesso

alle agevolazioni;c) uno o più organismi di ricerca e diffusione della conoscenza sostengono almeno il 10% del costo

complessivo del progetto ammesso alle agevolazioni e ha/nno diritto di pubblicare i risultati dellapropria ricerca.

E’ fatto divieto:a) per un’impresa partecipare al bando con più progetti;b) per un organismo di ricerca e diffusione della conoscenza :

essere contemporaneamente fornitore di servizi e partecipante per lo stesso progetto;rivestire il ruolo di capofila nella realizzazione del progetto.

5. PROGRAMMI E INVESTIMENTI AMMISSIBILI

5.1 Attività ed ambiti tecnologici dei programmi di investimento

Saranno ammessi alle agevolazioni i progetti che prevedono lo svolgimento di attività di ricerca industriale16e/odisviluppo sperimentale17 negli ambiti tecnologici della domotica, della meccatronica e della manifatturasostenibile individuati dalla Regione Marche nella “Strategia per la ricerca e l’innovazione per la specializzazioneintelligente”18, così come riportati nell’allegato 4.

5.2 Tempistica di realizzazione dei programmi di investimento

Inizio

I progetti dovranno essere avviati19solo successivamente alla data di presentazione della domanda dipartecipazione e comunque al massimo entro e non oltre 30 giorni dalla data in cui le imprese ricevono lacomunicazione di concessione delle agevolazioni.In caso di partecipazione in filiera i progetti, dovranno essere avviati successivamente alla data di stipula esottoscrizione dell’accordo di partenariato e comunque al massimo entro e non oltre 30 giorni dalla data in cuile imprese ricevono la comunicazione di concessione delle agevolazioni.

La data di inizio del programma di investimento è quella indicata nella comunicazione di accettazione degli esitiistruttori.

Termine

I progetti dovranno concludersi entro il 730° giorno successivo alla data di avvio del progetto (24 mesi).

5.3 Costo complessivo dei programmi di investimento

Il costo complessivo del progetto ammesso alle agevolazioni dovrà essere:

16 Art. 2, c. 85 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014;17Art. 2, c. 86 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014;18 Deliberazione della Giunta Regionale delle Marche n. 157 del 17 febbraio 2014;19 Per data di avvio si intende la data del primo atto o documento che determina un impegno nei confronti del fornitore, ades. contratti, ordini, inizio lavori;

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superiore a 200.000,00 euro fino ad un massimo di 700.000,00 euro per i progetti presentati in formasingola;superiore a 500.000,00 euro fino ad un massimo di 2.500.000,00di euro per i progetti presentati infiliera.

6. SPESE E COSTI AMMISSIBILI

6.1 Tipologia delle spese e dei costi ammissibili20

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese ed i costi determinati, rendicontati e documentati in base ai criteristabiliti nell’allegato 5secondo le seguenti tipologie:

a) spese di personale: ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario nella misura in cui sono impiegati nelprogetto;

b)costi relativi a strumentazione e attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per ilprogetto. Se gli strumenti e le attrezzature non sono utilizzati per tutto il loro ciclo di vita per il progetto,sono considerati ammissibili unicamente i costi di ammortamento corrispondenti alla durata delprogetto, calcolati secondo principi contabili generalmente accettati;

c) costi per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esternealle normali condizioni di mercato, nonché costi per i servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzatiesclusivamente ai fini del progetto. Tali spese non possono eccedere il 30% del totale del costocomplessivo del progetto ammesso alle agevolazioni;

d) costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi direttamente imputabili al progetto.

6.2 Tempistica delle spese e dei costi ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese sostenute interamente pagate e quietanzate dalla data di avvio delprogetto alla data di conclusione dello stesso. Le sole spese relative al saldo possono essere pagate e quietanzatedai soggetti beneficiari entro il 60° giorno successivo alla data di conclusione del progetto.

7. DOTAZIONE FINANZIARIA

La dotazione finanziaria disponibile è pari a 10.000.000,00 euro derivanti dal POR MARCHE FESR 2014 2020 epotrà essere integrata mediante risorse aggiuntive.

Il 20% della suddetta dotazione sarà riservato alla graduatoria dei progetti presentati in forma singola e ilrestante 80% sarà riservato alla graduatoria dei progetti presentati in filiera.

8. TIPOLOGIA E INTENSITÀ DI AIUTO

Le agevolazioni consistono in un contributo in conto capitale sulla spesa ritenuta ammissibile per la realizzazionedel progetto secondo le seguenti intensità di aiuto:

8.1 Intensità per i soggetti che partecipano in forma singola21:- 45% micro e piccole imprese;- 35% medie imprese.

8.2 Intensità per i soggetti che partecipano in filiera22:

20 Art. 25 c. 3 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014;21 Art. 25, c.5 lett. c) e c. 6 lett. a) del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014;22 Art. 25, c. 5 lett. c) e c. 6 lett. a) e b) del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014;

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- 60% micro e Piccole imprese;- 50% medie imprese;- 40% grandi imprese;- 40% organismi di ricerca e diffusione della conoscenza;

9. REGOLE DI CUMULO

Il contributo pubblico concesso ai sensi del presente bando è cumulabile, per i medesimi costi ammissibili, conaltre agevolazioni pubbliche (previste da norme comunitarie, statali, regionali) nel rispetto della normativaapplicabile in materia di aiuti di stato ed in particolare nel rispetto delle intensità d’aiuto massime previste intema di aiuti di Stato alla R&S dalla Commissione Europea23.

Il contributo è altresì cumulabile con le agevolazioni che non siano qualificabili come aiuti di stato ai sensidell’art. 107, comma 1 del Trattato CE.24

10. TEMPISTICA E FASI DEL PROCEDIMENTO

L’intervento viene attuato con procedura valutativa a graduatoria25 che si volgerà in due stadi, al fine diselezionare, attraverso una procedura snella e semplificata, le migliori idee progettuali (primo stadio), invitandopoi i soggetti beneficiari a presentare (secondo stadio) un progetto esecutivo che concorrerà nella graduatoria dimerito.

10.1 Primo stadio

Presentazione della domande di partecipazione e delle idee progettuali

Nel primo stadio le imprese dovranno inviare la domanda di partecipazione e l’idea progettuale, nelle modalitàindicate al punto 11, entro le ore 18:00 del 31 maggio 2015.

Selezione delle idee progettuali

La Regione Marche, esperita la fase istruttoria, provvederà entro il 31 luglio 2015 ad approvare con decretol’elenco delle idee progettuali ammesse al secondo stadio della procedura e l’elenco di quelle escluse.

Comunicazione di ammissione al secondo stadio

La Regione Marche comunicherà alle imprese proponenti le idee progettuali gli esiti istruttori entro il 5° giornosuccessivo alla data di adozione del suddetto decreto, evidenziando eventuali raccomandazioni o proposte dimiglioramento se ritenute opportune.

Le imprese proponenti le idee progettuali selezionate verranno invitate, con tale comunicazione, a presentareun progetto esecutivo che verrà valutato ai fini dell’ammissibilità a finanziamento e che deve tener conto anchedelle raccomandazioni o delle proposte di miglioramento formulate.

23 Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 201424 Ad esempio con le agevolazioni concesse sotto forma di garanzia dai Confidi iscritti nell’elenco speciale di cui all’art. 107comma 1 del D.Lgs. 1 settembre 1993 n.385 e con il credito d’imposta di cui all’articolo 3 del decreto legge 23 dicembre2013, n. 145 (in Gazzetta Ufficiale serie generale n. 300 del 23 dicembre 2013), coordinato con la legge di conversione 21febbraio 2014, n. 9 (in Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio 2014);25 Art. 5 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 123

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In questa fase, le filiere cha hanno presentato idee progettuali in uno stesso ambito tecnologico e che hannosuperato la soglia di ammissibilità, potranno aggregarsi al fine di presentare un progetto esecutivo di più ampiaportata e con un maggiore impatto in termini di risultati conseguibili. In questo caso l’impresa che assumerà ilruolo di capofila dovrà richiedere alla Regione Marche, mediante PEC, di predisporre l’apposita piattaforma sulsistema informativo Sigfrido almeno 10 giorni prima della presentazione del progetto esecutivo.

10.2 Secondo stadio

Presentazione dei progetti esecutivi

Le imprese proponenti le idee progettuali selezionate dovranno inviare il progetto esecutivo, nelle modalitàindicate al punto 11, entro le ore 18:00 del 15 ottobre 2015.

Approvazione della graduatoria dei progetti ammessi

La Regione Marche provvederà entro il 15 dicembre 2015 ad approvare con decreto la graduatoria dei progettiammessi alle agevolazioni e l’elenco dei progetti esclusi, nonché a concedere i contributi secondo le disponibilitàfinanziarie esistenti.

Comunicazione di concessione delle agevolazioni

La Regione Marche comunicherà gli esiti istruttori alle imprese proponenti i progetti esecutivi entro 5 giornidalla data di adozione del suddetto decreto.

Comunicazione di accettazione del contributo e conferma di inizio attività

Le imprese beneficiarie dovranno inviare la comunicazione di accettazione del contributo e di confermadell’inizio delle attività, nelle modalità indicate al punto 15, entro il 30° giorno successivo dal ricevimento dellacomunicazione di concessione delle agevolazioni.

Presentazione delle richieste di liquidazione (anticipazione, primo e secondo stato di avanzamento lavori)

Le imprese dovranno inviare, nelle modalità indicate al punto 16:1) l’eventuale richiesta di liquidazione dell’anticipazione (fino ad un massimo del 40% del contributo concesso)

entro il 90° giorno successivo alla data di ricezione della comunicazione di ammissione alle agevolazioni;2) la richiesta di liquidazione del primo stato di avanzamento lavori entro il 365° giorno successivo alla data di

ricezione della comunicazione di ammissione alle agevolazioni;2) la richiesta di liquidazione dell’ultimo stato di avanzamento lavori entro il 60° giorno successivo alla data di

conclusione del progetto.

Conclusione dei progetti

I progetti dovranno concludersi entro il 730° giorno successivo alla data di avvio del progetto esecutivo (24mesi), con una eventuale proroga non superiore a 3 mesi.

Liquidazione dei contributi

La Regione Marche provvederà alla liquidazione dei contributi entro il 60° giorno successivo alla data di inviodella richiesta di liquidazione e della documentazione giustificativa di spesa.

11. MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI PARTECIPAZIONE, DELLE IDEE PROGETTUALI E DEIPROGETTI ESECUTIVI

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La domanda di partecipazione(allegato 6), l’idea progettuale (allegato 8) ed il progetto esecutivo(allegato 9),dovranno essere predisposti in via telematica attraverso il sistema informatizzato Sigfrido utilizzando laprocedura informatica disponibile all’indirizzo internet http://sigfridodomanda.regione.marche.it.

L’utente dovrà accedere all’indirizzo, registrarsi e seguire le ulteriori indicazioni ivi contenute.

I suddetti documenti dovranno essere firmati digitalmente dai legali rappresentanti dei soggetti beneficiari einviati alla Regione Marche, unitamente ai relativi allegati, in formato digitale mediante Posta ElettronicaCertificata (di seguito PEC) all’indirizzo [email protected] entro i tempi stabilitial punto 10.

Tutta la modulistica sarà consultabile sui siti internet della Regione Marche www.impresa.marche.itewww.europa.marche.it, a partire dal giorno successivo alla data di pubblicazione del bando sul BollettinoUfficiale della Regione Marche.

11.1Documentazione da allegare alla domanda di partecipazione

Alla domanda di partecipazione dovranno essere allegati:- idea progettuale(allegato 7);- copia conforme all’originale dell’ultimo bilancio approvato del soggetto partecipante (completo della

relazione sulla gestione ovvero della nota integrativa, di cui, rispettivamente, agli articoli 2428 e 2427 delcodice civile, da cui risulti il valore e la descrizione delle spese di ricerca e sviluppo sostenute26) della/eimpresa/e proponente/i;

- copia fotostatica del documento di identità del legale rappresentante (imprese e organismi di ricerca ediffusione della conoscenza).

11.2Documenti da allegare al progetto esecutivo

Al progetto esecutivo dovranno essere allegati gli eventuali documenti utili per l’assegnazione dellemaggiorazioni di punteggio, di seguito elencati:

- copia conforme all’originale del verbale di deposito della domanda di brevetto nazionale, presentatada almeno una delle imprese partecipanti al programma di investimento, con allegato rapporto di ricercacon esito “non negativo” rilasciato dall'EPO (European Patent Office);

- copia conforme all’originale del verbale di deposito della domanda di estensione del brevetto europeoo internazionale presentata, da almeno una delle imprese partecipanti al programma di investimento,all'EPO (European Patent Office) o dall'WIPO (World Intellectual Property Organization), con allegataricevuta di pagamento della tassa per la richiesta di esame.

12. MODALITA’ DI VALUTAZIONE DELLE IDEE PROGETTUALI E DEI PROGETTI ESECUTIVI

26 Nel caso di imprese che, alla data di presentazione della domanda, non abbiano ancora chiuso ed approvato il primobilancio, dovrà essere allegata una dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale, asseverata da un revisoreesterno iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, in cui dovranno essere indicati i valori chele imprese stesse prevedono di contabilizzare nel bilancio relativo al primo anno di attività, illustrati da una relazionegiustificativa di tali valori.Per le imprese non tenute alla redazione di un bilancio (es. le società di persone) ufficiale dovrà essere allegato loschema di bilancio conforme alla IV Direttiva CEE, siglato in ogni pagina dal legale rappresentante, e relativo all’ultimoesercizio chiuso precedentemente alla data di presentazione della domanda con allegata dichiarazione, sottoscritta dellegale rappresentante, con le modalità previste dall’art. 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, di conformità delloschema di bilancio alle scritture contabili aziendali;

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L’attività istruttoria verrà effettuata dalla Regione Marche che accerterà la regolarità e la completezza delladocumentazione pervenuta, il possesso dei requisiti e il rispetto delle modalità di collaborazione dei soggettiproponenti.

La Regione Marche, se necessario, potrà chiedere chiarimenti e integrazioni documentali, che dovranno esseretrasmessi dall’impresa capofila entro il termine di 7 giorni dal ricevimento della richiesta. Decorso tale termine, ilprocedimento verrà istruito sulla base della documentazione in possesso.

La Regione Marche sottoporrà le idee progettuali e i progetti esecutivi alla valutazione di esperti esterni iscrittiall’Albo della Regione Marche27 o all’Albo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca28 cheverranno nominati con apposito atto e che esprimeranno un parere tecnico scientifico.

La valutazione delle idee progettuali e dei progetti esecutivi verrà effettuata in base ai criteri approvati nelprecedente periodo di programmazione comunitaria29 e di seguito indicati:

Macro criterio relativo alla qualità del progetto:1. Validità e fattibilità tecnico scientifica del progetto in termini di innovatività della proposta rispetto allo stato

dell’arte e/o alle condizioni del contesto (primo e secondo stadio).2. Sostenibilità economico finanziaria del progetto (secondo stadio);3. Impatto del progetto sulla competitività aziendale (secondo stadio);4. Efficacia dell’integrazione tra imprese e/o imprese ed enti di ricerca (primo e secondo stadio);30

Macro criterio relativo all’efficacia trasversale:5. Promozione e qualificazione dell’occupazione (secondo stadio);6. Ottimizzazione dell’eco efficienza e/o riferimento ad eco tecnologie (secondo stadio).7. Sinergie con altri assi del POR ed altri fondi di finanziamento comunitari, nazionali e regionali (secondo stadio)

Gli indicatori di valutazione e le modalità di assegnazione dei punteggi sono riportate nell’allegato 2.

13. APPROVAZIONE GRADUATORIE E CONCESSIONE DELLE AGEVOLAZIONI

Nel primo stadio saranno selezionate soltanto le idee progettuali che avranno ottenuto un punteggio minimo di4,00 punti per i progetti presentati da imprese in forma singola e 7,00 punti per i progetti presentati imprese eorganismi di ricerca in filiera.

Nel secondo stadio, in base ai punteggi assegnati, la Regione Marche predisporrà due graduatorie, una riservataai progetti presentati in forma singola (graduatoria S) e l’altra riservata ai progetti presentati in filiera(graduatoria F).

All’atto di approvazione della graduatoria, verranno ammessi a finanziamento i progetti utilmente collocatinella graduatoria in base al punteggio ottenuto, fino alla concorrenza della dotazione finanziaria disponibile.

Per quanto riguarda i progetti presentati in filiera le agevolazioni saranno concesse, tramite l’impresa capofiladel raggruppamento, ai soggetti partecipanti alla realizzazione del progetto in misura corrispondente alle attivitàsvolte e documentate dalle stesse.

In caso di parità di punteggio i progetti interessati verranno ordinati sulla base dei seguenti criteri di priorità:

27 Art. 1 della L.R. 16/2008;28 Art. 7 del D.Lgs. 297/99;29Deliberazione della Giunta Regionale n. 1039 del 30.07.2008, non essendosi ancora insediato il Comitato di Sorveglianzadel POR MARCHE FESR 2014 202030 Non si applica ai progetti presentati in forma singola in quanto non pertinente

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a) Numero dipendenti (in ULA) di sesso femminile alla data di presentazione dell’idea progettuale;b) Presenza nuovi laureati e diplomati assunti nel team di ricerca;La proponente in possesso di entrambi in requisiti a) e b) acquisirà la priorità in graduatoria, a parità dipunteggio, rispetto ai proponenti in possesso di uno dei 2 requisiti; il possesso del solo requisito a) è prioritariorispetto al possesso del solo requisito b).

I progetti risultanti ammissibili in graduatoria, ma non finanziabili o finanziabili parzialmente per carenza dirisorse disponibili, potranno essere soddisfatti attraverso l’utilizzo di eventuali economie di gestione derivanti darevoche, rinunce, minori rendicontazioni o sopraggiunte disponibilità finanziarie.

14. COMUNICAZIONE ESITI ISTRUTTORI

La Regione Marche comunicherà gli esiti istruttori ai soggetti beneficiari mediante PEC entro i tempi stabiliti alpunto 10. In caso di progetti in filiera tale comunicazione verrà inviata all’impresa capofila.

15. ACCETTAZIONE CONTRIBUTI E CONFERMA DI INIZIO ATTIVITÀ

L'intervento dovrà essere confermato, pena la revoca del contributo concesso, mediante comunicazione diaccettazione degli esiti istruttori e conferma di inizio attività (allegato 10), predisposta e firmata digitalmentedai legali rappresentanti dei soggetti beneficiari e trasmessa alla Regione Marche, unitamente ai relativiallegati, in formato digitale mediante PEC all’indirizzo [email protected],entroi tempi stabiliti al punto 10.

Documenti da allegare alla comunicazione di accettazione

Alla comunicazione di accettazione dovrà essere allegato, in copia conforme, l’Accordo di partenariato (solo nelcaso di partecipazione in filiera).

15.1 Contenuti dell’Accordo di partenariato

L’Accordo di partenariato, sottoscritto dai rappresentanti legali dei soggetti partecipanti, dovrà indicare qualeimpresa svolgerà il ruolo di capofila e le condizioni di esercizio dei diritti di proprietà intellettuale e didiffusione dei risultati derivanti dall’attività svolta nell’ambito del progetto, concordate tra tutti i soggettipartecipanti, nonché prevedere l’obbligo:

a) a carico di tutti i soggetti partecipanti:- di rispettare tutte le norme e gli obblighi stabiliti nel Bando e nel decreto di approvazione del

progetto e di concessione delle agevolazioni e di compiere tutti i passaggi necessari per la correttarealizzazione del progetto;

- di eseguire la parte di attività di cui sono responsabili secondo quanto stabilito dal decreto diapprovazione del progetto e di concessione delle agevolazioni della Regione Marche;

- di impegnarsi ad assicurare adeguate e tempestive sostituzioni in caso di cambi o ritiri di una o piùimprese partecipanti, con altre imprese aventi i requisiti previsti dal bando;

- di consentire la diffusione dei risultati del programma alla Regione Marche;

b) a carico dell’impresa capofila (lead partner):- di raccogliere, verificare e presentare alla Regione Marche la documentazione di tutti soggetti

partecipanti, necessaria all’attuazione tecnica e alla rendicontazione finanziaria degli interventi perla realizzazione del programma;

- di trasmettere al Regione Marche ogni integrazione documentale necessaria alle attivitàprocedimentali;

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- di recapitare a tutti i soggetti partecipanti ogni rapporto e ogni altro specifico documento relativo alprogramma, ivi comprese tutte le comunicazioni ricevute dalla Regione Marche;

- di ricevere dalla Regione Marche ogni documento necessario alle attività procedimentali e, inparticolare, gli atti di concessione e di liquidazione del contributo, nonché di trasferire parti diquesto ai soggetti partecipanti secondo quanto stabilito nel decreto di liquidazione stesso;

d) a carico degli altri soggetti partecipanti (partners di progetto):di trasmettere all’impresa capofila qualsiasi informazione o integrazione documentale necessari agliatti procedimentali al fine di dare pronta risposta a tutte le informazioni richieste dalla RegioneMarche;di produrre tutti i documenti richiesti per l’attuazione tecnica e per la rendicontazione finanziariadegli interventi.

16. RICHIESTA DI LIQUIDAZIONE DEI CONTRIBUTI

La richiesta di liquidazione (allegato 11) dovrà essere predisposta e firmata digitalmente dai legalirappresentanti dei soggetti beneficiari e trasmessa alla Regione Marche, unitamente ai relativi allegati, informato digitale mediante PEC all’indirizzo [email protected], entro i tempistabiliti al punto 10.

Il contributo viene liquidato fino ad un massimo di tre tranche comprensive dell’eventuale anticipazione, delprimo e del secondo stato di avanzamento lavori.

Documenti da allegare alla richiesta di anticipazione

Alla richiesta di anticipazione, dovrà essere allegato un contratto di garanzia fidejussoria di pari importo, redatto secondo il modulo di cui all’allegato 18, rilasciata da banche, assicurazioni o intermediari finanziari di cui all’art.107 del Testo Unico Bancario31, di durata tale per cui la scadenza della stessa sia di almeno tre mesi superiore altermine previsto per l’erogazione del saldo.

La garanzia fideussoria, irrevocabile, incondizionata ed escutibile a prima richiesta, dovrà contenereespressamente l’impegno della banca/società garante a rimborsare, in caso di escussione da parte della RegioneMarche, i contributi erogati maggiorati degli interessi stabiliti ai sensi dell’art. 55 della Legge Regionale 29 aprile2011, n. 7.

Documenti da allegare alla richiesta di liquidazione per stati di avanzamento

Alla richiesta di liquidazione del primo e dell’ultimo stato di avanzamento lavori, dovranno essere allegati larelazione tecnica ed il rendiconto delle spese sostenute (allegato 12), lo schema di registrazione delle presenzedel personale (allegato 13) lo schema di calcolo del costo orario del personale (allegato 14) e la dichiarazionesostitutiva dell’atto di notorietà (allegato 15).

La documentazione giustificativa di spesa dovrà essere predisposta in via telematica attraverso il sistemainformatizzato Sigfrido utilizzando la procedura informatica disponibile all’indirizzo internethttp://sigfridodomanda.regione.marche.it.

Alla richiesta di liquidazione del primo stato di avanzamento lavori, inoltre, dovranno essere allegati in copiaconforme i contratti relativi ai servizi di consulenza e i contratti dei ricercatori (dottorandi, assegnisti e

31D.Lgs. 1° settembre 1993, n. 385 e succ. mod.

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specializzandi di ricerca), dei laureati magistrali con profili tecnici, dei giovani (laureati o diplomati tecnici)neo assunti o trasformati a tempo indeterminato e degli apprendisti in alta formazione contenenti la duratadella collaborazione sul progetto le specifiche attività da svolgere e la relativa remunerazione.

17. LIQUIDAZIONE DEI CONTRIBUTI

La Regione Marche provvede alla liquidazione dei contributi entro i tempi stabiliti al punto 10 previa verificadella relazione tecnica degli interventi, della rendicontazione finanziaria e della documentazione certificativa dispesa attestante la realizzazione del progetto.

La liquidazione dei contributi è subordinata alle dichiarazioni rese dai soggetti beneficiari, tra le quali quella dinon avere pendenze relative al recupero disposto da una precedente decisione della Commissione chedichiara un aiuto illegale e incompatibile con i mercato interno, ad eccezione dei regimi di aiuti destinati adavviare ai danni arrecata da determinate calamità naturali.32

A seguito della richiesta di liquidazione a saldo e prima dell’erogazione del contributo, la Regione Marche, insede di verifica finale, potrà avvalersi di un esperto esterno iscritto all’Albo della Regione Marche o all’Albodel Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che effettuerà una valutazione ex/post delprogetto e verificherà la pertinenza che la congruità dei costi sostenuti.

I contributi sono liquidati in base alle spese effettivamente sostenute (pagate e quietanzate)dai soggettibeneficiari per la realizzazione del progetto.

L’importo liquidato a titolo di anticipazione non può essere superiore al 40% del contributo concesso.

In caso di progetti presentati in filiera il contributo viene liquidato all’impresa capofila che ha l’obbligo ditrasferire, entro 10 giorni dalla data di accreditamento del contributo presso la banca prescelta, le quote partidello stesso agli altri soggetti partecipanti al programma di investimento. Tali soggetti devono giustificare conapposita quietanza la riscossione della quota parte, al fine di consentire la relativa certificazione.

18. VARIAZIONI

Il programma di investimento deve essere realizzato in conformità a quello approvato e ammesso alleagevolazioni.

Fermo restando il limite massimo dell’importo di contributo concesso per la realizzazione del progetto, potrannoessere accettate variazioni su ogni singola tipologia di spesa (personale, strumenti, attrezzature, ecc….) fino aduno scostamento non superiore al 10% dell’importo complessivo ammesso per ogni singola voce di spesadell’intero programma di investimento, una volta verificata la pertinenza e la congruità delle spese sostenute e,comunque, sempre nel rispetto dei limiti percentuali stabiliti dal bando.

Tali variazioni saranno valutate in sede di liquidazione del contributo.

Nel caso in cui le variazioni riguardino sostanziali modifiche che comportino scostamenti superiori al limite del10% di cui sopra, i soggetti beneficiari dovranno proporre alla Regione Marche la nuova articolazione delprogramma che sarà nuovamente valutato al fine di adottare i conseguenti provvedimenti.

32 D.P.C.M. 23 05 2007 Clausola “Deggendorf” (sentenza del Tribunale di Primo Grado, del 13 settembre 1995 in causeriunite T 244/93 e T 486/93 TWD Textilwerke Deggendorf GmbH);

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La parziale realizzazione del programma di investimento, attestata da una spesa effettivamente sostenutainferiore ai limite minimo stabilito o da una riduzione della spesa effettivamente sostenuta maggiore del 30%della spesa originariamente ammessa a contributo comporta la revoca del contributo.

In caso di eventuale recesso di imprese dall’accordo di partenariato per la realizzazione del programma diinvestimento per sopraggiunte, impreviste e motivate circostanze, le imprese restanti, o altre imprese aventi irequisiti previsti dal bando, dovranno svolgere le attività non ancora espletate, imputate alle imprese recedenti,e sostenere i relativi costi, secondo la nuova articolazione del programma che verrà proposta e approvata dallaP.F. “Innovazione, ricerca e competitività dei settori produttivi” della Regione Marche.

19. PROROGHE E SOSPENSIONI

L’istanza di proroga, debitamente motivata, deve essere presentata almeno 10 giorni prima della scadenza deltermine di conclusione del progetto.

La proroga non potrà superare i 3 mesi oltre il termine previsto per la conclusione del progetto.

La richiesta di proroga si intende accolta salvo che la Regione Marche entro 10 giorni non manifesti parerecontrario.

In caso di positivo accoglimento il beneficiario è tenuto a modificare il termine di scadenza della eventualegaranzia fidejussoria richiesta per l’erogazione dell’anticipo.

Nel caso di un procedimento giudiziario o di un ricorso amministrativo con effetto sospensivo che determini unainterruzione nell’attuazione del progetto, con specifico riferimento all’avanzamento della spesa o di parte diessa, il soggetto beneficiario può presentare alla Regione Marche apposita istanza di sospensione. La predettaistanza deve essere dettagliata e motivata, con specifica menzione della diretta connessione tra il procedimentogiudiziario o il ricorso amministrativo richiamato e l’interruzione nell’avanzamento della spesa o di parte.

La Regione Marche si riserva la facoltà di ammettere la predetta istanza di sospensione. In caso di positivoaccoglimento dell’istanza il beneficiario è tenuto a fornire alla Regione Marche informazioni costantementeaggiornate sullo sviluppo del procedimento giudiziario o del ricorso amministrativo richiamato.

20. CAUSE DI INAMMISSIBILITA’

La Regione Marche dispone l’esclusione delle imprese dalla partecipazione ai benefici in caso di:a) idea progettuale o progetto esecutivo inviati oltre i tempi stabiliti al punto 10;b) mancanza di uno dei requisiti di ammissibilità o mancato rispetto delle modalità di collaborazione stabilite

dal bando;c) costo ammissibile del progetto inferiore al limite minimo previsto dal presente bando, anche a seguito delle

verifiche istruttorie;d) progetto sviluppato in ambiti tecnologici e nelle tematiche diverse da quelli specificate nell’allegato 4;e) verifica della presenza di dati, notizie o dichiarazioni inesatti ovvero di documentazione incompleta o

irregolare per fatti, comunque, imputabili alle imprese e non sanabili, ai sensi dell’art. 76 del DPR n.445/2000;

f) punteggi complessivi ottenuti nel primo stadio o nel secondo stadio sui criteri di valutazione inferiori ailimiti previsti

21. CAUSE DI REVOCA

I contributi concessi sono revocati dalla Regione Marche nei seguenti casi:

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8122

a) il non rispetto dei termini previsti dal bando per la realizzazione del progetto, salvo proroghe debitamentegiustificate e autorizzate;

b) il mancato invio della comunicazione di accettazione del contributo e di conferma inizio attività entro itermini previsti dal bando;

c) la rinuncia al contributo;d) la cessazione dell’attività dell’impresa beneficiaria;e) la parziale realizzazione del programma di investimento, attestata da una spesa effettivamente sostenuta

inferiore ai limite minimo stabilito o da una riduzione della spesa effettivamente sostenuta superiore del40% della spesa originariamente ammessa a contributo;

f) nel caso di contributi concessi sulla base di dati, notizie o dichiarazioni false e/o mendaci;g) mancata localizzazione della sede dell’investimento (sede legale o unità operativa) entro la data del

pagamento (solo per i soggetti beneficiari che alla data di presentazione della domanda non possiedono lasede dell’investimento nelle Marche);

h) qualora il beneficiario destinatario di un ordine di recupero pendente per effetto di una decisione dellaCommissione che dichiara un aiuto illegale o incompatibile con il mercato interno, non abbia provveduto allaregolarizzazione entro la data di presentazione della rendicontatone finale;33

i) nel caso di mancato rispetto degli obblighi di stabilità di cui al punto 22.3;

La Regione Marche può altresì disporre la revoca dei contributi concessi:j) qualora dalla documentazione prodotta o dalle verifiche e controlli eseguiti emergano scostamenti dal

progetto originario che comportano una diversa valutazione del progetto stesso, inadempimenti rispetto agliobblighi previsti nel bando, perdita dei requisiti di ammissibilità, nonché in tutti gli altri casi previsti dallanormativa di riferimento;

k) nei casi di diminuzione del punteggio acquisito dai soggetti beneficiari in graduatoria che comporti lafuoriuscita degli stessi dal range dei beneficiari.

21.1 Procedimento di revoca

La Regione Marche, qualora intenda procedere alla revoca, comunica ai soggetti beneficiari34 l’avvio delprocedimento di revoca e assegna ai destinatari della comunicazione il termine di 30 giorni, decorrente dallaricezione della comunicazione stessa, per presentare eventuali controdeduzioni, scritti difensivi e qualsiasi altradocumentazione ritenuta idonea.

La Regione Marche, esaminata tale documentazione e acquisito ogni ulteriore elemento di giudizio, formula leproprie osservazioni conclusive in merito entro 30 giorni dalla predetta comunicazione.

Qualora si ritenga fondati i motivi che hanno portato all’avvio del procedimento, la Regione Marche procederàalla revoca del contributo concesso e all’eventuale recupero.

I contributi già eventualmente percepiti sono restituiti dai soggetti beneficiari maggiorati degli interessi35.

22. OBBLIGHI E ADEMPIMENTI DEI SOGGETTI BENEFICIARI DELLE AGEVOLAZIONI

22.1) Obblighi in materia di informazione e pubblicità36

I soggetti beneficiari che accettano il finanziamento, accettano altresì di venire inclusi nell’elenco dei beneficiaripubblicato in formato elettronico o in altra forma.

33 D.P.C.M. 23 05 2007 Clausola “Deggendorf” (sentenza del Tribunale di Primo Grado, del 13 settembre 1995 in causeriunite T 244/93 e T 486/93 TWD Textilwerke Deggendorf GmbH);

34Artt. 7 ed 8 della legge n.241/90;35Art. 55 della Legge Regionale 29 aprile 2011, n. 7;36Reg. 1303/2013 art. 115 e allegato XII, Reg. 821/2014 artt. 3 5)

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8123

I soggetti beneficiari, inoltre, dovranno informare il pubblico circa il contributo ottenuto, in particolare:- devono informare di tale finanziamento tutti i partecipanti all’operazione;- devono informare che l’operazione in corso è stata selezionata nel quadro del POR FESR ;- devono fornire, sul proprio sito web, ove questo esista, una breve descrizione dell'operazione, in

proporzione al livello del sostegno, compresi le finalità e i risultati, ed evidenziando il sostegno finanziarioricevuto dall'Unione;

- devono collocare almeno un poster con informazioni sul progetto (formato minimo A3), che indichi ilsostegno finanziario dell'Unione, in un luogo facilmente visibile al pubblico, come l'area d'ingresso di unedificio.

22.2) Obblighi connessi alla rendicontazione delle spese

I soggetti beneficiari dovranno:- garantire che le spese dichiarate siano reali e che i prodotti e i servizi siano forniti conformemente a quanto

previsto in sede di approvazione dell’Operazione;- conservare37 tutti i documenti relativi all’operazione sotto forma di originali o di copie autenticate su

supporti comunemente accettati38, che comprovano l’effettività della spesa sostenuta;- comunicare alla Regione Marche l’ubicazione dei documenti sopra richiamati nonché l’identità del soggetto

addetto a tale conservazione e ogni modifica e/o aggiornamento delle suddette informazioni;- di assicurare l’accesso ai documenti sopra richiamati nei casi di ispezione. In tali occasioni, i beneficiari sono

altresì tenuti a fornire estratti o copie dei suddetti documenti alle persone o agli organismi che ne hannodiritto, compresi il personale autorizzato dalla Regione Marche (Autorità di Gestione, Autorità diCertificazione o altri Organismi intermedi) e dall’Unione Europea;

- devono assicurare un sistema di contabilità separata o una codificazione contabile adeguata per tutte letransazioni relative all’operazione.

22.3) Obblighi connessi alla stabilità delle operazioni39

I soggetti beneficiari sono tenuti al rispetto del vincolo di stabilità delle operazioni ovvero rimborsare, ilcontributo fornito dal POR FESR laddove, entro cinque anni dal pagamento finale al beneficiario o entro iltermine stabilito nella normativa sugli aiuti di Stato, ove applicabile, si verifichi quanto segue:

cessazione o rilocalizzazione di un'attività produttiva al di fuori dell'area del programma40;cambio di proprietà di un'infrastruttura che procuri un vantaggio indebito a un'impresa o a un ente pubblico;una modifica sostanziale che alteri la natura, gli obiettivi o le condizioni di attuazione dell'operazione, con ilrisultato di comprometterne gli obiettivi originari.

22.4) Obblighi di comunicazione

I soggetti beneficiari sono tenuti a comunicare alla Regione Marche:- gli estremi identificativi dei conti correnti bancari o postali dedicati sui quali disporre i pagamenti dei

contributi;

37 Il periodo di conservazione richiesto, ai sensi dell’art.140 Reg.UE 1303, è di 3 anni a decorrere dal 31 dicembre successivoalla presentazione dei conti nei quali sono incluse le spese dell'operazione la cui spesa totale ammissibile è inferiore a 1 000000 EUR.. Nel caso di operazioni diverse da quelle di cui al primo comma, tutti i documenti giustificativi sono resi disponibiliper un periodo di due anni a decorrere dal 31 dicembre successivo alla presentazione dei conti nei quali sono incluse lespese finali dell'operazione completata. Tali termini può essere sospeso nei casi in cui sia stato avviato un procedimentogiudiziario o su richiesta motivata della Commissione.38Ai sensi dell’art. 19, par.4, del Reg. CE 1828/2006 per “supporti comunemente accettati” si intendono: fotocopie didocumenti originali, microschede di documenti originali, versioni elettroniche di documento originali, documenti disponibiliunicamente in formato elettronico39Reg. 1303/2013 Art . 7140Tale disposizione non si applica qualora le modifiche siano conseguenza della cessazione dell’attività produttiva dovuta afallimento. Se la localizzazione avviene al di fuori dell’UE e il beneficiario non è una PMI il periodo si estende a 10 anni.

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- l’insorgere di eventuali procedure amministrative o giudiziarie concernenti il progetto cofinanziato;- il grado di conseguimento degli obiettivi fissati per il progetto, quantificando gli indicatori fisici di

realizzazione e di risultato;

22.5) Rispetto della normativa

I soggetti beneficiari devono garantire:- il rispetto delle disposizioni applicabili in materia di tracciabilità dei flussi finanziari (L. 136/2010 e s.m.i.);- che le operazioni cofinanziate siano conformi alle norme comunitarie e nazionali applicabili per l’intero

periodo di attuazione;- se il Beneficiario è Ente pubblico è altresì previsto l’obbligo, in capo a quest’ultimo, di registrazione del CUP

(Codice Unico del Progetto) utile per l’implementazione del Sistema di monitoraggio degli investimentipubblici (MIP), basato su una banca dati comune a tutte le Amministrazioni .

23. INFORMAZIONI RELATIVE AL PROCEDIMENTO

23.1 Responsabile del procedimento

Il Responsabile del procedimento è il Dott. Alberto Piastrellini, Posizione Organizzativa “Azioni di sistema eagevolazioni alle imprese per la ricerca e lo sviluppo” presso la Regione Marche, P.F. “Innovazione, Ricerca,Distretto Tecnologico e Competitività dei Settori Produttivi”, via Tiziano n. 44 , Ancona, tel 071 8063623 fax 0718063017, e mail [email protected].

23.2 Diritto di accesso

Il diritto di accesso di cui all’art. 22 della Legge 241/90 viene esercitato, mediante richiesta motivata scrittaindirizzata all’Amministrazione regionale, con le modalità di cui all’art. 25 della Legge 241/90 anche per viatelematica.

23.3 Procedure di ricorso

Avverso il presente atto è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, salva la competenza delgiudice ordinario, entro 30 giorni dalla pubblicazione.

In via alternativa è possibile esperire il ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dallapubblicazione del presente atto.

24. TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI41

I dati personali forniti all’Amministrazione regionale saranno oggetto di trattamento esclusivamente per lefinalità del presente bando, allo scopo di assolvere tutti gli obblighi giuridici previsti da leggi, regolamenti e dallenormative comunitarie, nonché da disposizioni impartite da autorità a ciò legittimate.

I dati personali saranno trattati dalla Regione Marche per il perseguimento delle sopraindicate finalità in modolecito e secondo correttezza, nel rispetto del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia diprotezione dei dati personali”, anche con l’ausilio di mezzi elettronici e comunque automatizzati.

Il responsabile del trattamento dei dati è il Dirigente della Posizione di Funzione Innovazione, Ricerca eCompetitività dei settori produttivi – Via Tiziano, 44 60125 Ancona, presso cui l’interessato potrà esercitare idiritti di cui all’art. 7 § 2 lettera d) del Reg. (CE) 1828/2006.

41 Art. 115 del Regolamento (UE) N. 1303/2013 del 17 dicembre 2013

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25. CONTROLLI

Ogni progetto ammesso alle agevolazioni verrà sottoposto a controllo documentale da parte della strutturaregionale su tutte le spese rendicontate dal Beneficiario.

Inoltre, ogni progetto ammesso alle agevolazioni, potrà essere estratto nel campione delle operazioni controllateai fini delle verifiche effettuate sulle dichiarazioni42 e dei controlli in loco svolti da parte dell’Autorità di gestione(comprensivi anche dei controlli di stabilità per quanto riguarda il vincolo relativo).

Sono infine possibili ulteriori verifiche da parte di altri organi competenti (Commissione europea, Guardia diFinanza ecc.)

I soggetti beneficiari si impegnano a fornire, su semplice richiesta della Regione Marche o delle strutturedelegate di controllo, tutte le informazioni richieste ai fini della valutazione, del monitoraggio e del controllo,nonché della diffusione delle buone prassi. Devono inoltre consentire l’accesso al personale incaricato dellevisite e dei sopralluoghi nelle aree, impianti o locali, oggetto del programma di innovazione.

26. PUBBLICITÀ

Il presente bando, al fine di consentire la massima diffusione delle opportunità offerte, verrà pubblicato, oltreche sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche, anche sui seguenti siti internet:- www.regione.marche.it;- www.impresa.marche.it;- www.europa.marche.it;- www.marcheinnovazione.it;- www.nextis.platform.eu.Il bando verrà inoltre trasmesso alle parti economico sociali e alla categorie sociali maggiormenterappresentative del territorio regionale in modo da garantire una capillare informazione.Saranno inoltre organizzati seminari e incontri per illustrare i benefici offerti e le modalità attuativedell’intervento.

27. NORMA DI RINVIO

Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente bando si rinvia a:POR FESR MARCHE 2014 2020 e relativa Modalità Attuative (M.A.P.O);REGOLAMENTO (UE) N.651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014 che dichiara alcune categorie di aiuticompatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato;REGOLAMENTO (UE) N. 1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo"Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006;REGOLAMENTO (UE) N. 1303/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo dicoesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e lapesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo dicoesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n.1083/2006 del Consiglio;

42 DPR 445/2000

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REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 480/2014 DELLA COMMISSIONE del 3 marzo 2014 che integra ilregolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni sulFondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeoagricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sulFondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeoper gli affari marittimi e la pesca;REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 821/2014 DELLA COMMISSIONE del 28 luglio 2014 recante modalitàdi applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quantoriguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazionisugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per leoperazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati;REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 964/2014 DELLA COMMISSIONE dell'11 settembre 2014 recantemodalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio perquanto concerne i termini e le condizioni uniformi per gli strumenti finanziariREGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 1011/2014 DELLA COMMISSIONE del 22 settembre 2014 recantemodalità di esecuzione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio perquanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le normedettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorità di gestione, autorità dicertificazione, autorità di audit e organismi intermedi.

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ura

di nuovi

merc

ati);

Sig

nific

ative

= 6

Scars

e =

2

Assenti =

0

b)

Pro

spett

ive d

i diffu

sio

ne e

tra

sfe

rim

ento

dei risultati d

eriva

nti d

alla r

ealizzazio

ne d

el

pro

gett

o

Sig

nific

ative

= 2

Scars

e =

1

Assent1

= 0

c)

Impatt

o o

ccupazio

ne d

eriva

nte

dalla r

ealizzazio

ne d

el pro

gett

o (

aum

ento

di unità

lavo

rative

in a

ttiv

ità d

i R

&S

)

Sig

nific

ativo

= 2

Scars

o =

1

Assente

= 0

d)

Impatt

o d

el pro

gett

o in t

erm

ini di in

cre

mento

della

pro

dutt

ività a

zie

ndale

Sig

nific

ativo

= 5

Scars

o =

2

Assente

= 0

015

%0,

00

a)

Liv

ello

di com

pete

nze t

ecnolo

gic

he d

elle

im

pre

se a

lla r

ealiz

zazio

ne d

el pro

gett

o

Sig

nific

ativ

o =

5S

cars

o =

2A

ssen

te =

0

b)

Liv

ello

di com

pete

nze d

i ricerc

a e

svi

luppo d

egli o

rganis

mi d

i ricerc

a e

di diff

usio

ne

della

conoscenza p

art

ecip

anti a

lla r

ealizzazio

ne d

el pro

gett

o

Sig

nific

ativ

o =

5S

cars

o =

2A

ssen

te =

0

c)

Svi

luppo d

i una fili

era

orizzonta

le in g

rado d

i genera

re u

na c

ross-fert

ilization

plu

risett

oriale

tra

le im

pre

se

Si =

5N

o =

0

d)

Com

ple

menta

rietà

dei soggett

i coin

volti e p

rospett

ive d

i una loro

inte

gra

zio

ne

sin

erg

ica r

ispett

o a

gli o

bie

ttiv

i del pro

gett

o

Sig

nific

ativ

a =

4S

cars

a =

2A

ssen

te =

0

e)

Pre

senza d

i ulteriori m

icro

o p

iccole

im

pre

se ,

nel caso d

i fil

iera

com

posta

da p

di tr

e im

pre

se

1 p

unto

per

ulte

riori

mic

ro o

pic

cole

im

pres

e

f)A

ggre

gazio

nidi

più

filiere

che

hanno

pre

senta

toid

ee

pro

gett

uali

nello

ste

sso

am

bito

tecnolo

gic

o e

che h

anno s

upera

to la s

oglia

di am

mis

sib

ilità

Si =

3N

o =

0

025

%0,

00

80%

0,00

Capacità e

conom

ica e

fin

anzia

ria

delle

im

pre

se (

il v

alo

re d

eve

essere

posseduto

da t

utt

e le im

pre

se

part

ecip

anti a

lla fili

era

)

Tota

le c

rite

rio

3

3) Im

patto

del

pro

getto

sul

la c

ompe

titiv

ità a

zien

dale

.

Tota

le c

rite

rio

2

4) E

ffica

cia

dell’

inte

graz

ione

tra

impr

ese

e/o

impr

ese

ed e

nti d

i ric

erca

*

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LE M

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O-C

RIT

ERIO

REL

ATIV

O A

LLA

QU

ALI

TA' D

EL P

RO

GET

TO

Tota

le c

rite

rio

5

Impatt

o e

conom

ico e

occupazio

nale

deriva

nte

dalla

realizzazio

ne d

el pro

gett

o

2) S

oste

nibi

lità

econ

omic

o-fin

anzi

aria

Varietà

ed a

mpie

zza d

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part

ners

hip

: capacità d

i svi

luppare

tecnolo

gie

innova

tive

lungo la fili

era

della

conoscenza e

pro

cessi di

cro

ss-fert

iliz

ation s

ett

oriale

in r

ete

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8129

CRIT

ERI E

D IN

DICA

TORI

IND

ICAT

ORI

MO

DAL

ITA'

DI

ASSE

GNA

ZIO

NE D

EI

PUNT

EGG

I (*)

INDI

CATO

RIM

ODA

LITA

' DI

ASS

EGNA

ZIO

NE D

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PUNT

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I (*)

PUN

TI (X

b)PE

SO %

CR

ITER

IO

(Yb)

PUN

TEG

GIO

PO

NDE

RATO

(X

b x

Yb) =

XYB

a)

Coin

volg

imento

di ricerc

ato

ri e

consule

nza d

i ricerc

a

continuative

(assegnis

ti,

dott

ora

ndi e s

pecia

lizzandi di ricerc

a)

media

nte

dis

tacco t

em

pora

neo p

resso la s

ede d

egli

inte

rventi,

defin

ibile

in t

erm

ini di gio

rnate

di pre

sta

zio

ne,

per

un n

um

ero

min

imo d

i 160 g

iorn

i nella

realiz

zazio

ne d

el pro

gett

o

(2 p

unti

per o

gni r

icer

cato

re

o co

nsul

enza

di r

icer

ca

cont

inua

tiva

fino

ad u

n m

assi

mo

di 6

pun

ti)

b)

Nuove

assunzio

ni di la

ure

ati m

agis

trali

con p

rofil

i te

cnic

o-

scie

ntific

i m

edia

nte

stipula

di contr

att

i di la

voro

di dura

ta

alm

eno fin

o a

lla c

onclu

sio

ne d

elle

att

ività e

che c

om

port

ino u

n

impegno

non infe

riore

a 2

.400 o

re d

i la

voro

nella

realiz

zazio

ne

del pro

gett

o

(2 p

unti

per o

gni n

uova

as

sunz

ione

fino

ad

un

mas

sim

o di

8 p

unti)

c)

Nuove

assunzio

ni di gio

vani (d

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uperiore

ai 35 a

nni)

laure

ati (

laure

a m

agis

trale

o t

riennale

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iplo

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dip

lom

a

con p

rofil

o t

ecnic

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media

nte

contr

att

i di la

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alm

eno fin

o

alla

conclu

sio

ne d

elle

att

ività e

che

com

port

ino u

n im

pegno

non infe

riore

a 2

.400 o

re d

i la

voro

nella r

ealiz

zazio

ne d

el

pro

gett

o

(1 p

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per

ogn

i nuo

va

assu

nzio

ne fi

no a

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m

assi

mo

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010

%0,

00

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nib

ilità

am

bie

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el pro

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o d

i svi

luppare

tecnolo

gie

o s

olu

zio

ni

tecnolo

gic

he e

co-c

om

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Sig

nifi

cativa

= 5

Scars

a =

2

Assente

= 0

05%

0,00

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EGG

I E P

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O S

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Tota

le c

rite

rio 7

6) O

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izza

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a e/

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erim

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a e

co-te

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Tota

le c

rite

rio 6

B) M

ACRO

-CRI

TERI

O R

ELAT

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ICAC

IA T

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ERSA

LE D

ELL'

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ESO

20)

5) P

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ozio

ne e

qua

lific

azio

ne d

ell'o

ccup

azio

ne

Part

ecip

azio

ne d

i capitale

um

ano

qualif

icato

al te

am

di ricerc

a

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8130

a)

Nuove

assunzio

ni di dott

ori d

i ricerc

a d

el pro

gett

o E

ure

ka (

D.G

.R.

n.

894 d

el

18/6

/2012),

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nte

stipula

di contr

att

i di la

voro

di dura

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o a

lla

conclu

sio

ne d

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ttiv

ità e

che c

om

port

ino u

n im

pegno

non infe

riore

a 2

.400 o

re d

i

lavo

ro n

ella

realiz

zazio

ne d

el p

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fino

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di 6

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nti)

a)

Nuove

assunzio

ni di appre

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azio

ne e

ric

erc

a n

ella

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ne d

el

pro

gett

o m

edia

nte

contr

att

o s

tipula

to a

i sensi dell'

Art

. 5 D

.Lgs.

n.

167 d

el 14/9

/2011

(2 p

unti

per o

gni a

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ndis

ta

fino

ad u

n m

assi

mo

di 6

pu

nti)

b)

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sfo

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ne d

i contr

att

i di la

voro

a t

em

po d

ete

rmin

ato

ed a

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i d

i la

ure

ati o

dip

lom

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ecnic

i già

im

pie

gati n

ell'im

pre

sa

in c

ontr

att

i di la

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a t

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po indete

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ato

(2 p

unti

per o

gni

trasf

orm

azio

ne a

tem

po

inde

term

inat

o fin

o ad

un

mas

sim

o di

8 p

unti)

010

%0,

00

25%

0,00

0,00

0

* Il

crite

rio 4

non

si a

pplic

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pro

getti

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sent

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n fo

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ola

in q

uant

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n pe

rtin

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Il punte

ggio

tota

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su o

gni c

rite

rio (

1, 2, n)

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som

ma d

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ggi a

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ad o

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ndic

ato

re, s

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opra

indic

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ggio

verr

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er

il peso a

ssegnato

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rite

rio s

tesso.

Il punte

ggio

tota

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ttenuto

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ri d

i valu

tazio

ne r

ela

tivi a

lla q

ualit

à d

el p

rogetto v

iene p

ondera

to p

er

il peso 8

0.

Il punte

ggio

tota

le o

ttenuto

sui c

rite

ri d

i valu

tazio

ne r

ela

tivi a

ll'effic

acia

tra

svers

ale

dell'

inte

rvento

vie

ne p

ondera

to p

er

il peso 2

0.

Il punte

ggio

com

ple

ssiv

o d

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rogetto è

dato

dalla

som

ma d

ei p

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ggi t

ota

li pondera

ti ottenuti

sui s

uddetti c

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ri d

i valu

tazio

ne.

In c

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ggio

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ressati

verr

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sulla

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ri d

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:

a)

N

um

ero

dip

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(in U

LA

) di s

esso fem

min

ile a

lla d

ata

di p

resenta

zio

ne d

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dom

anda;

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P

resenza n

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ati

e d

iplo

mati

assunti

nel t

eam

di r

icerc

a;

La p

roponente

in p

ossesso d

i entr

am

bi i

n r

equis

iti a

) e b

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irà la

priorità

in g

raduato

ria, a p

arità

di p

unte

ggio

, rispetto a

i pro

ponenti

in p

ossesso d

i uno d

ei 2

requis

iti; il

possesso d

el s

olo

requis

ito a

) è p

riorita

rio r

ispetto a

l possesso d

el s

olo

requis

ito b

)

7) S

iner

gie

con

altri

Ass

i del

PO

R e

d al

tri fo

ndi d

i fin

anzi

amen

to c

omun

itari,

naz

iona

li e

regi

onal

i

TOTA

LE M

ACR

O-C

RIT

ERIO

REL

ATIV

O A

LLA

EFFI

CAC

IA T

RAS

VER

SALE

REG

OLE

PER

L'A

SSEG

NAZ

ION

E D

EI P

UN

TEG

GI

TOTA

LE P

UN

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GIO

CO

MPL

ESSI

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EL P

RO

GET

TO (X

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XYB

)

Sin

erg

ie e

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zio

ni con il F

SE

e c

on a

ltri F

ondi di finanzia

mento

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nali

e

regio

nali p

er

le p

olitiche

della form

azio

ne e

del la

voro

Tota

le c

riter

io 8

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8131

ALLEGATO 3

ELENCO DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE AMMISSIBILI(ATECO 2007)

Sono ammessi all’intervento gli investimenti finalizzati all’esercizio delle seguenti attività economiche(classificazione ATECO 2007):B Estrazione di minerali da cave e miniere con esclusione dei codici 05.10.0, 05.20.0, 08.92.0;C Attività Manifatturiere;D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata;E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento;F Costruzioni;J Limitatamente al codice 61 Telecomunicazioni e al codice 62 Produzione di software, consulenza informatica eattività connesseM limitatamente al codice 72 – Ricerca Scientifica e SviluppoN Limitatamente ai codici 78 Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale 82 Attività di supporto per lefunzioni d'ufficio e altri servizi di supporto alle imprese

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8132

ALLEGATO 4

AMBITI TECNOLOGICI1. DOMOTICA

Tematiche Priorità1) Integrazione ed

interoperabilitàa) Sistemi per la gestione intelligente dell’energia all’interno degli ambienti di

vitab) Studio ed applicazioni di protocolli di comunicazione per l’integrazione

sinergica di dispositivi dedicati alla sicurezza, confort e dispositivi energyconsuming

c) Sistemi per la gestione di smart gridsd) Sistemi per la gestione di reti di “case intelligenti” legate ad aspetti

energetici, di confort e di sicurezza

2) Efficienza energetica a) Sistemi avanzati per il monitoraggio e l’ottimizzazione dei consumi energeticiin grandi ambienti (ad es. scuole, supermercati, ecc.)

b) Sistemi avanzati per migliorare l’isolamento delle abitazioni con particolareattenzione al miglioramento delle caratteristiche edilizie, anche di edificistorici con eventuali interventi innovativi di recupero e restauro

c) Soluzioni tecnologiche e prodotti per la minimizzazione dei consumienergetici

d) Sistemi innovativi per la generazione dell’energia, con particolare attenzionealle fonti rinnovabili

e) Sistemi innovativi per l’accumulo dell’energiaf) Sistemi per il risparmio del consumo di acqua negli ambienti di vita

3) Sensoristica, comforte sicurezza

a) Reti sensoriali ed “Internet delle Cose” per aumentare il comfort e lasicurezza

b) Smart grids per ottimizzare il riscaldamento ed il raffrescamento degliambienti di vita

c) Sistemi sensorizzati per aumentare il comfort e la sicurezza degli ambienti divita

d) Soluzioni tecnologiche per il waste reduction e loro applicazioni

4) Prototipazionevirtuale e smarthome

a) Sistemi per la progettazione e gestione avanzata di prodotti servizi innovativifocalizzati alla sicurezza e al risparmio energetico negli ambienti di vita

b) Sistemi di simulazione innovativi per lo studio e l’ottimizzazione deiparametri fondamentali per il comfort, la sicurezza ed i consumi negliambienti di vita

2. MECCATRONICA

Tematiche Priorità1) Sistemi robotici a) Sistemi robotici per controllare e gestire ambienti pericolosi

b) Sistemi robotici per trattare (lavorazioni, pulizia, ecc.) superfici estesec) Sistemi robotici intelligenti e cooperativi (tra robot e tra uomo e robot) per

gestire l’assemblaggio di prodotti manifatturierid) Sistemi robotici intelligenti per gestire il controllo di qualità di prodotti

manifatturierie) Sistemi robotici per facilitare la manutenzione di prodotti ed impiantif) Soluzioni tecnologiche easy to use per programmare sistemi robotizzatig) Soluzioni tecnologiche per il risparmio energetico nella robotica

2) Sistemi perl’automazioneindustriale

a) Sistemi avanzati per il controllo efficiente rapido delle lavorazioni e deiprodotti

b) Sistemi avanzati, eventualmente basati su sistemi robotizzati, per il controllo

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8133

e la manutenzione di impiantic) Sistemi avanzati per la gestione “intelligente” ed ottimizzata dei magazzini e

della logisticad) Sistemi avanzati per l’automazione dell’assemblaggio di prodotti ad elevata

complessità (materiali, forma, ecc.)e) Sistemi automatizzati avanzati per la lavorazione e gestione di componenti in

materiale non rigido (pelli, tessuti, ecc.)f) Sistemi avanzati di controllo, monitoraggio e simulazione della produzione

3) Prodotti intelligentied eco efficienti

a) Sistemi Unmanned Aerial Vehicle (UAV) per applicazioni innovative(agricoltura, monitoraggio lavorazioni, ecc.)

b) Soluzioni tecnologiche per l’ottimizzazione della manutenibilità di prodotti esistemi

c) Soluzioni tecnologiche per prodotti water consuming che ottimizzino l’usodell’acqua

d) Soluzioni tecnologiche per prodotti energy consuming che minimizzino l’usodell’energia elettrica e/o termica e/o ne massimizzino il recupero

e) Soluzioni tecnologiche per minimizzare il rumore in prodotto eco efficienti

4) Sistemi avanzati peril product design

a) Sistemi innovativi per la prototipazione rapida con tecniche additiveb) Sistemi di supporto alla progettazione di prodotti basati su tecniche di Realtà

Virtuale/Realtà Aumentata e loro applicazionec) Sistemi ICT avanzati per la gestione del ciclo di vita del prodotto nell’ottica

dell’ottimizzazione della produttività e dell’efficienza dei processi produttivi

3. MANIFATTURA SOSTENIBILE

Tematiche Priorità1) Ecosostenibilità di

nuovi prodotti eprocessi

a) Nuovi materiali e rivestimenti per ottimizzare l’eco sostenibilità e lasalubrità dei prodotti

b) Polimeri a basso impatto ambientale (ad es. bio polimeri)c) Materiali innovativi per il settore del recupero e restauro nell'ambito edilizio

e del patrimonio storico, nell'ottica della maggiore sostenibilità ambientaledei manufatti

d) Tecnologie per il recupero di metalli ed altri materialie) Valorizzazione ottimale di rifiuti e di residui di lavorazionef) Sistemi per lo sviluppo collaborativo del prodotto e dei processi produttivi

nell’ottica di una supply chain green, integrata e ad elevata flessibilitàg) Sistemi di packaging innovativi che favoriscano la minimizzazione di uso

delle risorse e massimizzino la sostenibilità ambientaleh) Materiali avanzati innovativi che riducano consumi e sprechi (es. energetici,

di tempo, facilitano la manutenzione…)i) soluzioni per l’applicazione della simbiosi industriale (es. scarto di

un’azienda usato come materia prima in un’altra oppure flussi di energia trafabbriche limitrofe)

j) sistemi avanzati per la gestione logistica della produzione nell’otticadell’efficienza e della sostenibilità ambientale

2) Efficienza energeticadi fabbrica

a) Tecniche, sistemi e soluzioni per il monitoraggio e l’ottimizzazioneenergetica delle macchine di produzione

b) Tecniche, sistemi e soluzioni per il monitoraggio e l’ottimizzazioneenergetica delle linee di produzione

c) Tecniche e sistemi per monitoraggio e ottimizzazione energetica della“fabbrica”

3) Progettazione eproduzione integrata

a) Realizzazione di impianti produttivi flessibili, adattabili e riconfigurabilinell’ottica di gestire piccoli lotti di produzione

b) Prodotti realizzati attraverso processi produttivi avanzati: nuove tecnologie

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8134

di formatura; nuovi modi di giunzione multimateriale; micro/nanomanufacturing;

c) Metodologie e strumenti, in particolare ICT, per la progettazione e losviluppo di sistemi combinati di prodotto servizio

d) Metodi, modelli e strumenti ICT avanzati per ilmanufacturing assesment(Design for X)

e) Metodologie e soluzioni ICT innovative per supportare la progettazionecreativa e l’innovazione di prodottiMade in Italy

4) Demanufacturing Sistemi per gestire l’End of Life di prodotti meccatroniciSistemi innovativi per il disassemblaggio e la separazione di materiali ed illoro riusoProdotti e sistemi che sfruttino il riuso, il riciclo ed il remanufacturing dicomponenti e prodotti

5) Human centeredmanufacturing

Soluzioni per rendere sicuri e confortevoli i luoghi di lavoro (es. postazioni dilavoro ad elevata ergonomicità)Soluzioni ICT avanzate per la simulazione dell’ambiente di lavoro e per ilprocesso di produzione nell’ottica di aumentare la produttività e la qualitàdel lavoroSoluzioni ICT e di automazione per facilitare il coinvolgimento operativo inproduzione di persone anziane e fragili e per migliorare l’inclusivitàSoluzioni ICT per il miglioramento dell’interazione uomo macchina in ambitolinea di produzione

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8135

ALLEGATO 5

CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DEI COSTI,LA RENDICONTAZIONE E LA DOCUMENTAZIONE DELLE SPESE

I. CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DEI COSTI

I costi per attività di ricerca industriale (RI) e quelli per attività di sviluppo sperimentale (SS) vanno rilevatiseparatamente. Pertanto l'impresa finanziata dovrà tenere separati i costi delle due tipologie di attività.

Sono ammissibili alle agevolazioni i costi riferibili al programma di investimento, rientranti nelle tipologieindicate dal Bando e sostenuti unicamente da soggetti aventi la sede dell’investimento (sede legale o unitàoperativa) ubicata nel territorio delle Marche.

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese sostenute interamente pagate e quietanzate dalla data di avvio delprogetto alla data di conclusione dello stesso. Le sole spese relative al saldo possono essere pagate e quietanzatedai soggetti beneficiari entro il 60° giorno successivo alla data di conclusione del progetto.

Per tutte le spese è sempre escluso l’ammontare relativo all’I.V.A. e a qualsiasi onere accessorio fiscale ofinanziario.

La determinazione dei costi e delle spese avverrà in base alle tipologie ed ai criteri di seguito indicati.

a) Personale.

Questa tipologia comprende il personale dipendente impegnato nelle attività di ricerca e/o sviluppo e inquelle di gestione tecnico – scientifica (comprese le attività di coordinamento tra i vari enti esterni o internidirettamente impegnati sul progetto). Rientra anche il personale di natura tecnica appartenente a repartidiversi dalla ricerca (officina prototipi, lavorazioni interne). Sono escluse le spese del personale con mansioniamministrative, contabili e commerciali.

L’importo complessivo riconosciuto ammissibile è dato dal totale delle ore effettuate dai dipendenti per larealizzazione del progetto moltiplicato per il costo orario.

Il costo relativo sarà determinato in base alle ore lavorate, valorizzate al costo orario da determinare comeappresso indicato:- per ogni persona impiegata nel progetto sarà preso come base il costo effettivo annuo lordo (retribuzioneeffettiva annua lorda comprensiva di ferie, riduzione orario di lavoro, ex festività soppresse, festività e hass. ottenuta come somma di tutti gli stipendi mensili dell’anno solare con esclusione dei compensi perlavoro straordinario e diarie, maggiorata di contributi di legge o contrattuali e di oneri differiti );

- il "costo orario" sarà computato per ogni persona dividendo tale costo annuo lordo per il numero di orelavorative43 contenute nell'anno per la categoria di appartenenza, secondo i contratti di lavoro e gli usivigenti per l'impresa, dedotto dal numero delle ore il 5% per assenze dovute a cause varie;

- ai fini della valorizzazione non si farà differenza tra le ore normali ed ore straordinarie;- le ore di straordinario addebitabili al progetto non potranno eccedere quelle massime su base annuale

consentite dai contratti di lavoro vigenti; in particolare per il personale senza diritto di compenso perstraordinari non potranno essere addebitate più ore di quante stabilite nell'orario di lavoro su baseannuale.

43 Ore lavorative = (ore annue lorde) – (ferie + riduz. orario lavoro + ex festività + festività + ore di assenza)

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La tipologia comprende anche il personale non dipendente con contratti di collaborazione o disomministrazione di lavoro, ovvero titolare di specifico assegno di ricerca o borsa di dottorato, limitatamentea tecnici, ricercatori ed altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attività di ricerca e disviluppo oggetto del progetto. Sono escluse le spese del personale con mansioni amministrative, contabili ecommerciali.

Per gli assegni di ricerca il costo riconosciuto sarà quello relativo all’importo dell’assegno maggiorato deglioneri di legge, con l’esclusione di eventuali diarie o di altre spese non ammissibili.

I contratti, dovranno contenere l’indicazione della durata dell’incarico, della remunerazione oraria delleattività da svolgere e delle modalità di esecuzione, nonché l’impegno per il collaboratore a prestare la propriaopera presso le strutture del soggetto finanziato.

Tale costo sarà determinato in base alle ore dedicate al progetto, valorizzate al costo orario previsto nelcontratto.

L’importo sarà determinato in base alla busta paga o alla fattura al netto di imposte, tasse ed altri oneriaccessori.

b) Strumenti ed attrezzature.

In tale tipologia rientrano le strumentazioni e le attrezzature già acquistate o quelle nuove di fabbrica daacquistare da soggetti terzi.

I costi degli strumenti e delle attrezzature verranno determinati nella misura e per il periodo in cui sonoutilizzati per il progetto di ricerca.Pertanto, rientrano in tale tipologia sia le strumentazioni e le attrezzature specifiche ad uso esclusivo delprogetto, che quelle acquisite funzionalmente per il progetto ma che verranno utilizzate anche perprogrammi diversi (cosiddette ad utilità ripetuta).

Sono esclusi dal finanziamento i costi relativi a mobili ed arredi.

I criteri che saranno applicati per la determinazione dei costi delle attrezzature e delle strumentazioni sono iseguenti:- per le strumentazioni e le attrezzature, da acquistare o già acquistate, non utilizzate per tutto il loro ciclo

di vita, il cui uso sia necessario ma non esclusivo per il progetto, sono considerati ammissibili unicamente icosti di ammortamento corrispondenti alla durata del progetto stesso, calcolati secondo i principi dellabuona prassi contabile;

- per le strumentazioni e le attrezzature da acquistare e da utilizzare per tutto il loro ciclo di vitaesclusivamente per il progetto il costo sarà determinato in base alla fattura al netto di imposte, tasse edaltri oneri accessori (dazi doganali, trasporto, imballo, montaggio).

c) Ricerca contrattuale, brevetti, consulenze o servizi equivalenti.

Questa tipologia comprende le consulenze cioè le attività con contenuto di ricerca o progettazione destinateal progetto e acquisite da soggetti terzi. Il loro costo sarà determinato in base alla fattura al netto di IVA.

La tipologia concerne inoltre le prestazioni di terzi intese come prestazioni di carattere esecutivo destinate alprogetto e acquisite da soggetti terzi. Il loro costo sarà determinato in base alla fattura al netto di IVA.

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Sono altresì inclusi in questa tipologia i beni immateriali inerenti risultati di ricerca, brevetti, know how ediritti di licenza acquisiti da soggetti terzi. Per la determinazione del costo dei beni immateriali si applicano iseguenti criteri:- i beni immateriali esistenti alla data di decorrenza dell'ammissibilità dei costi non sono computabili ai fini

del finanziamento, né potranno essere considerate quote del loro ammortamento;- il costo dei beni immateriali di nuovo acquisto da utilizzare esclusivamente per il progetto sarà

determinato in base alla fattura al netto di IVA;- per i beni immateriali di nuovo acquisto, il cui uso sia necessario ma non esclusivo per il progetto, il costo

relativo da calcolare sarà ammesso al finanziamento in parte proporzionale all'uso effettivo per il progettostesso.

Possono essere ammesse le spese per le prestazioni relative all’utilizzo di laboratori e strumenti sostenutedalle imprese anche presso laboratori pubblici e privati accreditati, cioè iscritti all’Albo dei laboratori delMinistero dell’Università e della Ricerca, ai sensi dell’art. 14 D.M. 593/2000, purchè fornite da soggetti terzi.

Nel caso di consulenze o prestazioni affidate a persone fisiche che abbiano rapporti di cointeressenza conl’impresa finanziata (amministratore unico, amministratore delegato, membri del consiglio diamministrazione, soci) i costi per attività svolte dall’amministratore unico non possono essere ammessiindipendentemente dalla natura del rapporto posto in essere. Negli altri casi, possono essere ammessi i costidelle attività svolte da tali persone fisiche qualora le competenze tecniche possedute ne giustifichino l’utilizzonell’ambito del progetto. In tal caso, deve essere redatta apposita lettera di incarico che deve specificare lemotivazioni tecniche e la durata dell’incarico, le attività da svolgere, nonché il compenso pattuito,esplicitamente aggiuntivo rispetto ad altri emolumenti percepiti dall’impresa finanziata e allineato a quellodei ricercatori maggiormente qualificati che lavorano sul progetto. Tali costi sono imputati alla voce “servizi diconsulenza” in presenza di un contratto di consulenza o alla voce “personale” in presenza di un contratto dicollaborazione.

d) Materiali forniture e prodotti analoghi.

In questa voce verranno incluse materie prime, componenti, semilavorati, materiali commerciali, materiali diconsumo specifico. Non rientrano invece nella voce materiali i costi dei materiali minuti necessari per lafunzionalità operativa quali: attrezzi di lavoro, minuteria metallica ed elettrica, articoli per la protezione delpersonale (guanti, occhiali, ecc.), floppy disk per calcolatori e carta per stampanti, vetreria di ordinariadotazione, mangimi, lettiere e gabbie per il mantenimento degli animali da laboratorio, ecc..

I costi relativi saranno determinati in base alla fattura al netto di imposte, tasse ed oneri accessori (dazidoganali, trasporto, imballo, montaggio).

Nel caso di utilizzo di materiali esistenti in magazzino, il costo sarà quello di inventario di magazzino, conesclusione di qualsiasi ricarico per spese generali.

2. CRITERI PER LA DOCUMENTAZIONE GIUSTIFICATIVA DELLE SPESE

Le spese sostenute dai Beneficiari dovranno essere giustificate da fatture quietanzate o da documenti contabilidi valore probatorio equivalente.

2.1 Documentazione giustificativa delle spese

La documentazione giustificativa delle spese sostenute, predisposta in via telematica attraverso il sistemainformatizzato Sigfrido, è composta da:

a) Personale:

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- buste paga e modelli F24 con allegata dichiarazione, sottoscritta dal legale rappresentante, attestante ilregolare adempimento degli oneri fiscali e sociali relativamente al personale dipendente utilizzato per larealizzazione del progetto;

- contratti per il personale non dipendente coinvolto nel progetto e per i ricercatori (dottorandi, assegnisti especializzandi di ricerca), i laureati magistrali con profili tecnici, i giovani (laureati o diplomati tecnici) neoassunti o trasformati a tempo indeterminato e gli apprendisti in alta formazione e ricerca. Ogni contrattodovrà contenente l’indicazione sulla durata della collaborazione, sulle specifiche attività da svolgere e sullarelativa remunerazione;

- prospetto di calcolo del costo orario per ciascun dipendente sottoscritto dal legale rappresentante;- schema di registrazione delle presenze del personale e copia del registro stesso;

Le attività del personale dovranno risultare sia dall’ordinata raccolta della documentazione del progetto sia dalregistro delle presenze, nel quale i singoli addetti, sotto la supervisione del responsabile del progetto, dovrannoindicare e sottoscrivere i numero di ore dedicate al progetto stesso, suddivise tra le attività previste.

b) Strumenti ed attrezzature:- titoli di spesa;- libro dei cespiti dei beni ammortizzabili;

c) Servizi di consulenza, ricerca contrattuale e brevetti:- titoli di spesa;- contratti o lettere di incarico, contenenti l’indicazione su: durata della collaborazione sul progetto; specifiche

attività da svolgere sul progetto; remunerazione relativa a tali specifiche attività;

Per le prestazioni di terzi e per i beni immateriali dovrà essere disponibile:- ordine di acquisto o contratto con il fornitore;- titoli di spesa;

Le prestazioni dovranno trovare riscontro nella documentazione sottoscritta dal fornitore e/o nelle realizzazionieffettuate da quest'ultimo. Per i beni immateriali dovrà essere disponibile la documentazione tecnica messa adisposizione dal fornitore.

d) Materiali

- titoli di spesa;- buoni di prelievo da magazzino;

Il team manager, responsabile del coordinamento delle attività designato dalle imprese partecipanti allarealizzazione del progetto, dovrà produrre una dichiarazione attestante la pertinenza dei materiali utilizzati alprogetto stesso.

2.2. Modalità di pagamento

I pagamenti devono essere effettuati solo ed esclusivamente tramite:1) bonifico bancario o postale;2) oppure ricevuta bancaria (RI.BA.);

Per il bonifico bancario è necessario allegare la ricevuta del bonifico riportante gli estremi della fattura,unitamente all’estratto conto bancario timbrato dalla banca, da cui risulti l’effettivo addebito dell’importo sulconto del beneficiario.

Per i pagamenti tramite ricevuta bancaria (RI.BA.) è necessario allegare copia della ricevuta bancaria riportantegli estremi della fattura, unitamente alla copia dell’estratto conto bancario o postale opportunamente timbratodalla banca, da cui risulti l’effettivo addebito dell’importo sul conto del beneficiario.

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Nel caso la ricevuta bancaria (RI.BA.) si riferisca a più pagamenti RI.BA. cumulativa occorre riportare gliestremi di ogni fattura cui si riferisce il pagamento, in modo da individuare inequivocabilmente la/le fattura/eammissibile/i. Per i pagamenti cumulativi, effettuati anche con bonifico, la ditta dovrà produrre la distinta di tuttii pagamenti.Qualora la ricevuta bancaria (RI.BA.) non risulti correttamente compilata, l’ufficio potrà richiedere, qualedocumentazione integrativa, copia dei libri contabili; nel caso in cui anche con i libri contabili non sia possibilestabilire con chiarezza la fattura pagata, la stessa non verrà ammessa.

Tutti i movimenti finanziari (incassi e pagamenti) relativi al progetto devono essere registrati su conti correntidedicati, anche se non in via esclusiva44.

2.3. Documentazione giustificativa dell’avvenuto pagamento

La documentazione giustificativa dell’avvenuto pagamento è la seguente:- estratto conto bancario o postale attestante l’effettivo e definitivo esborso finanziario;- quietanza dell’istituto bancario cassiere e/o tesoriere nel caso di mandati di pagamento;- documenti attestanti il pagamento dei contributi previdenziali, ritenute fiscali ed oneri sociali (es. mod. F24)nel caso di spese per il personale.

Per le spese del personale, in alternativa alla trasmissione dell’estratto conto relativo al pagamento del singolodipendente, la documentazione giustificativa di avvenuto pagamento potrà essere costituita, dall’estratto contocontenente il pagamento cumulativo degli emolumenti del personale.

In tutti i casi di giustificativi di pagamento cumulativi (es. mod. F24, estratto conto cumulativo), si rendenecessario allegare alla rendicontazione apposita dichiarazione sostitutiva del rappresentante legale (allegato19), resa ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 445 del 28.12.2000, che evidenzi il dettaglio delle spese imputate alprogetto comprese negli stessi giustificativi di pagamento cumulativi. Per gli estratti conti cumulativi per ognispesa occorre indicare l’importo, la valuta, la mensilità di riferimento , l’istituto bancario o postale, il numero c/c.

Tutti gli originali dei titoli di spesa (fatture, notule, buste paga, ecc..) ammessi a contributo dovranno essereannullati con il seguente timbro: “Progetto finanziato dal Por Marche 2014 2020 – Asse 1 – Bando:Promozione della ricerca e dello sviluppo negli ambiti della specializzazione intelligente” e con l’indicazionedell’importo ammesso a finanziamento risultante dal sistema Sigfrido. Gli stessi dovranno essere conservatisecondo la tempistica stabilita dalla normativa vigente.

44 Legge 136/2010 “Tracciabilità dei flussi finanziari” art. 3 , comma 1

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ALLEGATO 6

DOMANDA DI PARTECIPAZIONE

Da compilare sul sistema informativo Sigfrido ed inviare in formato digitale mediante Posta Elettronica certificataalla casella PEC [email protected]

Bollo € 16,0045

Spett.leRegione Marche Servizio Attività Produttive, Lavoro, Turismo, Cultura e Internazionalizzazione P.F. Innovazione, ricerca e competitività dei settori produttivi Via Tiziano 44 60125 ANCONA

OGGETTO: POR MARCHE FESR 2014 2020 – PROMOZIONE DELLA RICERCA E DELLO SVILUPPO NEGLI AMBITIDELLA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE BANDO 2015

Il sottoscritto/i:Impresa 1Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’impresa (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica).………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)Impresa 2Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’impresa (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica).………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)Impresa nCognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’impresa (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica).………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)

Organismo di ricerca e diffusione della conoscenzaCognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’Organismo di ricerca e diffusione della conoscenza(Ragione sociale)…………………………………………….. (comune sede dell’investimento) ……………………………………………..(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)

45 Applicare la marca da bollo e annullarla con timbro recante la data di compilazione della domanda; scansionare l’allegato6 compilato ed inviarlo tramite PEC

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CHIEDE/ONO

di poter usufruire delle agevolazioni finanziarie previste dal Programma Operativo Regionale delle Marche FondoEuropeo di Sviluppo Regionale relativo al periodo 2014 2020 (di seguito POR MARCHE FESR 2014 2020) AssePrioritario 1 ”Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione” (deliberazione della Giunta regionalen. 1334 del 1.12.2014) Bando “Promozione della ricerca e dello sviluppo negli ambiti della specializzazioneintelligente”, per la realizzazione dell’idea progettuale riportata nell’allegato 8 e, a tal fine, ai sensi dell’art. 47del D.P.R. n. 445/2000,

E

ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445, sotto la propria responsabilità ed avendone pienaconoscenza, consapevole delle responsabilità penali, derivanti dal rilascio di dichiarazioni mendaci, diformazione o uso di atti falsi, e della decadenza dai benefici concessi sulla base di una dichiarazione nonveritiera, richiamate dagli artt. 75 e 76 del medesimo decreto,

DICHIARA/NO46

1. che i dati e le informazioni nell’idea progettuale e nei relativi allegati sono veri e conformi alladocumentazione in loro possesso;

2. di essere informato/i, ai sensi e per gli effetti del D.lgs. 30/06/2003 n.° 196 art. 13, che i dati personaliraccolti saranno trattati, anche con strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito del procedimento peril quale la presente dichiarazione viene resa;

3. di conoscere ed accettare l’intera normativa e la regolamentazione che disciplina la concessione e lagestione dell’intervento agevolativo oggetto della presente domanda e di rispettarne le relative disposizionie limitazioni;

4. di prendere atto delle cause di revoca dell’intervento agevolativo, impegnandosi, in particolare, a restituire icontributi risultanti non dovuti a seguito di revoca dell’intervento agevolativo;

5. in conformità con quanto previsto dalla normativa vigente (barrare la relativa casella):

di non avere ottenuto o, in caso contrario, di avere restituito e, comunque, di rinunciare ad otteneresullo stesso progetto altre agevolazioni pubbliche contributive o finanziarie, prendendo atto che nonrientrano tra le fattispecie per le quali è previsto il divieto di cumulo le agevolazioni concesse sottoforma di credito d’imposta o di garanzia;

oppure

di aver richiesto o ottenuto, per i medesimi investimenti, le seguenti agevolazioni pubbliche:

Denominazionesoggetto (impresa /organismo di ricerca)

Normativa di riferimento Investimentoammissibile(€)

Intensità diaiuto (%)

6. di impegnarsi ad effettuare l’ammortamento delle strumentazioni, delle attrezzature e dei macchinarioggetto di richiesta dell’intervento contributivo secondo quote annue costanti e per una durata nonsuperiore al periodo di vita utile del bene;

7. che l’/e impresa/e sono iscritte al registro del Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura(CCIAA);

46 ciascuno per quanto di competenza nelle loro rispettive qualità di legali rappresentanti dei soggetti beneficiari (imprese ed organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza), in caso di presentazione della domanda in filiera;

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8. che l’/e impresa/e ha/nno l’attività economica, principale o secondaria, come risultante dal certificato CCIAAalla data di presentazione della domanda, rientrante nella attività identificata dai seguenti codici ATECO2007 previsti dal bando;

9. che l’/e impresa/e si trova/no nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo sottoposto/i aconcordato preventivo, fallimento, amministrazione controllata, scioglimento o liquidazione, e non avendoin atto procedimenti o provvedimenti per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui alla legge19/03/1990, n. 55, e successive modificazioni ed integrazioni sia per l’/e impresa/e che per gliAmministratori;

10. di non trovarsi nella condizione di “impresa in difficoltà” ai sensi dell’art 1 comma 7 del Regolamento CE n.800/2008 (pubbl. in GUUE L 214 del 09.08.2008);

11. di non essere destinatario/i di provvedimenti giudiziari che applicano le sanzioni amministrative di cui aldecreto legislativo 8 giugno 2001, n.231;

12. che i soggetti muniti di poteri di amministrazione o i direttori tecnici non sono destinatari di sentenze dicondanna passate in giudicato o di decreti penali di condanna divenuti irrevocabili o di sentenze diapplicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura penale per reati gravi indanno dello Stato o della Comunità europea, per reati che incidono sulla moralità professionale, per reati dipartecipazione a un’organizzazione criminale, corruzione, frode, riciclaggio e per reati in dannodell’ambiente;

13. che soggetti muniti di poteri di amministrazione o i direttori tecnici non sono sottoposti ad un procedimentoper l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all’art. 3 della legge 27/12/1956, n. 1423 o di unadelle cause ostative previste dall’art. 10 della legge 31/05/1965, n. 575;

14. (barrare la relativa casella):

di avere la sede dell’investimento (sede legale o unità operativa) ubicata nel territorio della RegioneMarche;

oppure

di impegnarsi a localizzare la sede dell’investimento nel territorio della Regione Marche entro ladata di pagamento;

15. di applicare nei confronti dei lavoratori dipendenti condizioni non inferiori a quelle risultanti dai contratticollettivi di lavoro stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative nellecategorie di appartenenza, nonché ogni altra disposizione di legge in materia assistenziale e previdenziale;

16. di essere in regola rispetto alle disposizioni in materia di contributi previdenziali ed assistenziali secondo lavigente normativa ;

SI IMPEGNA/NO

1) a realizzare il programma di investimento in conformità a quanto stabilito nel Bando e nel decreto diapprovazione della graduatoria e di concessione delle agevolazioni;

2) a stipulare, sottoscrivere ed inviare alla Regione Marche P.F. “Ricerca, innovazione, e competitività deisettori produttivi” l’Accordo di partenariato entro i tempi stabiliti dal bando;

ALLEGANO

- la scheda dei dati anagrafici e finanziari relativi all’impresa o a ciascun soggetto partecipante;- l’idea progettuale (allegato 8);- la copia conforme all’originale dell’ultimo bilancio approvato completo della relazione sulla gestione

ovvero della nota integrativa, di cui, rispettivamente, agli articoli 2428 e 2427 del codice civile, da cuirisulti il valore e la descrizione delle spese di ricerca e sviluppo sostenute47;

47 Nel caso di imprese che, alla data di presentazione della domanda, non abbiano ancora chiuso ed approvato il primobilancio, dovrà essere allegata una dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale, asseverata da un revisore esterno

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- la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (allegato 16);- l’eventuale procura speciale per la presentazione della documentazione (allegato 17).

Data ________________________ I/l legale/i rappresentante/i

Firma digitale

iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, in cui dovranno essere indicati i valori che le impresestesse prevedono di contabilizzare nel bilancio relativo al primo anno di attività, illustrati da una relazione giustificativa ditali valori.Per le imprese non tenute alla redazione di un bilancio (es. le società di persone) ufficiale dovrà essere allegato lo schema dibilancio conforme alla IV Direttiva CEE, siglato in ogni pagina dal legale rappresentante, e relativo all’ultimo esercizio chiusoprecedentemente alla data di presentazione della domanda con allegata dichiarazione, sottoscritta del legalerappresentante, con le modalità previste dall’art. 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, di conformità dello schema dibilancio alle scritture contabili aziendali;

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DATI DELL’IMPRESA (da compilare per ciascuna impresa partecipante)

Il sottoscritto:Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….…………..……………………, il…………………………., in qualità di rappresentante legale dell’impresa (Ragione sociale) ............…....………………………………………………..........................……………………………………………... forma giuridica ..............................Codice Fiscale ...........................…….................................... Partita IVA .....................................................................Sede legale in .....…....……................................……….., prov. ............, CAP ..................................................................via e n. civ. ......................……....................................…………………………………………………………………………………………….tel. .................................…… fax ....…..................... e mail……………………………………… PEC………………………………………consapevole delle responsabilità penali cui può incorrere in caso di dichiarazioni mendaci, formazione oesibizione di atto falso o contenente dati non più rispondenti a verità, , ai sensi dell’art. 76, del D.P.R. n.445/2000

DICHIARA

Che l’impresa:

- intende realizzare il progetto nella sede di (comune dell’unità locale)……………………………………………………prov.........., CAP ................. via e n. civ. ........................................................... tel. ....................................fax ....................... e mail…………………………………………… PEC……………………………………………………………………

- risulta iscritta al Registro delle Imprese presso la C.C.I.A.A. del comune di ..............……........................dalla data del …………………..con il n. ................, estremi dell'atto costitutivo ............................................... anno di costituzione ………………. , all’Albo artigiani n………. data delibera……………………………………………………………………, con attività economica 48

principale (codice) ……………… (definizione)…………………………………………………………………………….e attività economica relativa alla domanda di agevolazione (codice) ……………….(definizione)…………………………………………………………..

- risulta iscritta presso l'INPS ufficio di ..…….............. ...................... dal .........................numero della Posizione Assicurativa Territoriale (P.A.T.)………………………………….. numero di Matricola Aziendale I.N.P.S..………………………….. settore Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (C.C.N.L.)……………………………………………………..

48 ATECO 2007

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rientra nelle definizioni di cui al Decreto del Ministero delle Attività Produttive del 18 aprile 2005,pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 238 del 12.10.2005, secondo quanto dichiarato nell’allegato 7, inquanto, relativamente alla dimensione aziendale trattasi di (Barrare la relativa casella):

micro impresapiccola impresamedia impresaoppure non rientra nelle suddette definizioni in quanto:grande impresa

e relativamente al grado di autonomia trattasi di (Barrare la relativa casella):Impresa autonomaImpresa associataImpresa collegata

- ha come personale dipendente, alla data di chiusura dell’ultimo esercizio approvato precedentemente la data di presentazione della domanda, le seguenti ULA:

Qualifica Maschi (in ULA.)

Femmine (in ULA)

Totale(in ULA)

Di cui addetti alle attività di ricerca e sviluppo

Dirigenti Quadri Impiegati Operai

Totale

- ha spese in ricerca e sviluppo49, nell’ultimo esercizio approvato precedentemente la data di presentazione della domanda, pari a:

Euro % sul fatturato

Luogo e data: …………………………… Il legale rappresentante firma digitale

49 Spese in ricerca e sviluppo, rilevabili dalla relazione sulla gestione ovvero dalla nota integrativa di cui, rispettivamente,agli articoli 2428 e 2427 del codice civile

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DATI DELL’ORGANISMO DI RICERCA E DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA (da compilare per ciascun organismo di ricerca)

Il sottoscritto:Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….…………..……………………, il…………………………., in qualità di rappresentante legale Organismo di ricerca ............…....………………………………………………..........................…………………………………………………………………………………………………….Dipartimento / Facoltà / Struttura ……………………………………………………………………………………………………………………Codice Fiscale ...........................…….................................... Partita IVA .....................................................................Sede legale in .....…....……................................……….., prov. ............, CAP ..................................................................via e n. civ. ......................……....................................…………………………………………………………………………………………….tel. .................................…… fax ....…..................... e mail……………………………………… PEC………………………………………consapevole delle responsabilità penali cui può incorrere in caso di dichiarazioni mendaci, formazione oesibizione di atto falso o contenente dati non più rispondenti a verità, , ai sensi dell’art. 76, del D.P.R. n.445/2000

DICHIARA

Che l’organismo:

- intende realizzare l’investimento nella sede di (comune)………………………………………………………………………prov.........., CAP ................. via e n. civ. ........................................................... tel. ....................................fax ....................... e mail…………………………………………… PEC……………………………………………………………………

- risulta iscritto presso l'INPS ufficio di ..…….................................... dal .........................numero della Posizione Assicurativa Territoriale (P.A.T.)………………………………….. numero di Matricola Aziendale I.N.P.S..………………………….. settore Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (C.C.N.L.)……………………………………………………..

Luogo e data: …………………………… Il legale rappresentante firma digitale

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ALLEGATO 7

DICHIARAZIONE DIMENSIONE AZIENDALE

Da compilare, firmare digitalmente e caricare su sistema informativo Sigfrido

Allegato n. 1 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005

INFORMAZIONI RELATIVE AL CALCOLO DELLA DIMENSIONE DI IMPRESA

1. Dati identificativi dell'impresa

Denominazione o ragione sociale:....................................................................................Indirizzo della sede legale:.................................................................................................N. di iscrizione al Registro delle imprese …………………………………………………………………..……

2. Tipo di impresa

Barrare la/e casella/e relativa/e alla situazione in cui si trova l'impresa richiedente:

Impresa autonoma In tal caso i dati riportati al punto 3 risultano dai conti dell'impresarichiedente.

Impresa associata In tali casi i dati riportati al punto 3 risultano dai dati indicati nei rispettiviprospetti di dettaglio di cui agli Allegati nn. 2,3,4 e 5.Impresa collegata

3. Dati necessari per il calcolo della dimensione di impresa

Periodo di riferimento (1):

(*) In migliaia di euro.

4. Dimensione dell’impresa

In base ai dati di cui al punto 3, barrare la casella relativa alla dimensione dell'impresa richiedente:

micro impresaPiccola impresaMedia impresaGrande impresa

(1) Il periodo di riferimento è l’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentemente la data disottoscrizione della domanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinariae/o dalla redazione del bilancio le predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturatodall’ultima dichiarazione dei redditi presentata e, per quanto riguarda l’attivo patrimoniale, sulla base delprospetto delle attività e delle passività redatto con i criteri di cui al DPR n. 689/74 ed in conformità agli art. 2423

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)

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e seguenti del codice civile; per le imprese per le quali alla data di sottoscrizione della domanda di agevolazioninon è stato approvato il primo bilancio ovvero, nel caso di imprese esonerate dalla tenuta della contabilitàordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non è stata presentata la prima dichiarazione dei redditi, sonoconsiderati esclusivamente il numero degli occupati ed il totale di bilancio risultanti alla stessa data.

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Allegato n. 2 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005

PROSPETTO PER IL CALCOLO DEI DATI DELLE IMPRESE ASSOCIATE O COLLEGATE

Calcolo dei dati delle imprese collegate o associate

Periodo di riferimento (1):

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)

1. Dati (2) dell'impresa richiedenteo dei conti consolidati [riportodalla tabella 1 dell'allegato n.4]2. Dati (2) di tutte le (eventuali)imprese associate (riporto dallatabella riepilogativa dell'allegaton.3) aggregati in modo proporzionale3. Somma dei dati (2) di tutte leimprese collegate (eventuali) nonripresi tramite consolidamento allariga l [riporto dalla tabella A dell'allegato n.5]

Totale

(*) In migliaia di euro.

I risultati della riga “Totale” vanno riportati al punto 3 del prospetto relativo alle informazioni relative al calcolodella dimensione di impresa (Allegato n. 1)

(1) I dati devono riguardare l’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentemente la data disottoscrizione della domanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinariae/o dalla redazione del bilancio le predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturatodall’ultima dichiarazione dei redditi presentata e, per quanto riguarda l’attivo patrimoniale, sulla base delprospetto delle attività e delle passività redatto con i criteri di cui al DPR n. 689/74 ed in conformità agli art. 2423e seguenti del codice civile; per le imprese per le quali alla data di sottoscrizione della domanda di agevolazioninon è stato approvato il primo bilancio ovvero, nel caso di imprese esonerate dalla tenuta della contabilitàordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non è stata presentata la prima dichiarazione dei redditi, sonoconsiderati esclusivamente il numero degli occupati ed il totale di bilancio risultanti alla stessa data.

(2) I dati dell'impresa, compresi quelli relativi agli occupati, sono determinati in base ai conti e ad altri datidell'impresa oppure, se disponibili, in base ai conti consolidati dell'impresa o a conti consolidati in cui l'impresa èripresa tramite consolidamento.

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Allegato n. 3 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005

PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI DATI RELATIVI ALLE IMPRESE ASSOCIATE

Per ogni impresa per la quale è stata compilata la “scheda di partenariato”, [una scheda per ogni impresaassociata all'impresa richiedente e per le imprese associate alle eventuali imprese collegate, i cui dati non sonoancora ripresi nei conti consolidati (1)], i dati della corrispondente tabella “associata” vanno riportati nellatabella riepilogativa seguente:

Tabella riepilogativa

Impresa associata

(indicare denominazione)

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)

l)

2)

3)

4)

5)

6)

7)

8)

9)

10)

…)

Totale

(*) In migliaia di euro.

I dati indicati nella riga “Totale” della tabella riepilogativa devono essere riportati alla riga 2 (riguardante leimpreseassociate) della tabella dell'Allegato n. 2 relativo al prospetto per il calcolo dei dati delle impreseassociate o collegate.

(1) Se i dati relativi ad un'impresa sono ripresi nei conti consolidati ad una percentuale inferiore a quella di cuiall'articolo 3, comma 4, è opportuno applicare comunque la percentuale stabilita da tale articolo.

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Allegato n. 3.1 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005

SCHEDA DI PARTENARIATO RELATIVA A CIASCUNA IMPRESA ASSOCIATA

1. Dati identificativi dell'impresa associata

Denominazione o ragione sociale: .........................................................

Indirizzo della sede legale:.............................................................................................

N. di iscrizione al Registro imprese: ..............................................................................

2. Dati relativi ai dipendenti ed ai parametri finanziari dell'impresa associata

Periodo di riferimento(1):

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio(*)

1. Dati lordi

2. Dati lordi eventuali impresecollegate all’impresa associata

3. Dati lordi totali

(*) In migliaia di euro.

NB: i dati lordi risultano dai conti e da altri dati dell'impresa associata, consolidati se disponibili in tale forma, aiquali si aggiungono al 100 % i dati delle imprese collegate all'impresa associata, salvo se i dati delle impresecollegate sono già ripresi tramite consolidamento nella contabilità dell'impresa associata. Nel caso di impresecollegate all’impresa associata i cui dati non siano ripresi nei conti consolidati, compilare per ciascuna di essel’Allegato n. 5A e riportare i dati nell’Allegato n. 5; i dati totali risultanti dalla Tabella A dell’Allegato n. 5 devonoessere riportati nella Tabella di cui al punto 2.

3. Calcolo proporzionale

a) Indicare con precisione la percentuale di partecipazione (2) detenuta dall'impresa richiedente (o dall'impresacollegata attraverso la quale esiste la relazione con l'impresa associata), nell'impresa associata oggetto dellapresente scheda:.....%

Indicare anche la percentuale di partecipazione (2) detenuta dall'impresa associata oggetto della presenteschedanell'impresa richiedente (o nell'impresa collegata): ......%.

b) Tra le due percentuali di cui sopra deve essere presa in considerazione la più elevata: tale percentuale siapplica ai dati lordi totali indicati nella tabella di cui al punto 2. La percentuale ed il risultato del calcoloproporzionale (3) devono essere riportati nella tabella seguente:

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Tabella «associata»

Percentuale: . . .% Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)

Risultati proporzionali

(*) In migliaia di euro.

I dati di cui sopra vanno riportati nella tabella riepilogativa dell'allegato n.3.

(1) Il periodo di riferimento è l’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentemente la data disottoscrizione della domanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinariae/o dalla redazione del bilancio le predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturatodall’ultima dichiarazione dei redditi presentata e, per quanto riguarda l’attivo patrimoniale, sulla base delprospetto delle attività e delle passività redatto con i criteri di cui al DPR n. 689/74 ed in conformità agli art. 2423e seguenti del codice civile; per le imprese per le quali alla data di sottoscrizione della domanda di agevolazioninon è stato approvato il primo bilancio ovvero, nel caso di imprese esonerate dalla tenuta della contabilitàordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non è stata presentata la prima dichiarazione dei redditi, sonoconsiderati esclusivamente il numero degli occupati ed il totale di bilancio risultanti alla stessa data.

(2) Va presa in considerazione la percentuale più elevata in termini di quota del capitale o dei diritti di voto. Adessa va aggiunta la percentuale di partecipazione detenuta sulla stessa impresa da qualsiasi altra impresacollegata. La percentuale deve essere indicata in cifre intere, troncando gli eventuali decimali.

(3) Il risultato del calcolo proporzionale deve essere espresso in cifre intere e due decimali (troncando glieventuali altri decimali) per quanto riguarda gli occupati ed in migliaia di euro (troncando le centinaia di euro)per quanto riguarda il fatturato ed il totale di bilancio.

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Allegato n. 4 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005

SCHEDA N. 1 IMPRESE COLLEGATE

(DA COMPILARE NEL CASO IN CUI L’IMPRESA RICHIEDENTE REDIGE CONTI CONSOLIDATI OPPURE E’ INCLUSATRAMITE CONSOLIDAMENTO NEI CONTI CONSOLIDATI DI UN’ALTRA IMPRESA COLLEGATA)

Tabella 1

Occupati (ULA) (*) Fatturato (**) Totale di bilancio (**)Totale(*) Quando gli occupati di un'impresa non risultano dai conti consolidati, essi vengono calcolati sommandotutti gli

occupati di tutte le imprese con le quali essa è collegata.

(**) In migliaia di euro.

I conti consolidati servono da base di calcolo.

I dati indicati nella riga «Totale» della Tabella 1 devono essere riportati alla riga l del prospetto per il calcolo deidati delle imprese associate o collegate (Allegato n. 2).

Identificazione delle imprese riprese tramite consolidamentoImpresa collegata (denominazione) Indirizzo della sede legale N. di iscrizione al

Registro delle impreseA.B.C.D.E.Attenzione: Le eventuali imprese associate di un'impresa collegata non riprese tramite consolidamento devonoessere trattate come associate dirette dell'impresa richiedente e devono pertanto essere compilati anche gliAllegati nn. 3A e 3.

Attenzione: I dati delle imprese collegate all'impresa richiedente risultano dai loro conti e da altri dati,consolidati se disponibili in tale forma. A questi vengono aggregati proporzionalmente i dati delle eventualiimprese associate di tali imprese collegate, situate immediatamente a monte o a valle di queste ultime, qualoranon siano già stati ripresi tramite consolidamento.

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Allegato n. 5 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005

SCHEDA N. 2 IMPRESE COLLEGATE

(DA COMPILARE NEL CASO IN CUI L’IMPRESA RICHIEDENTE O UNA O PIU’ IMPRESE COLLEGATE NON REDIGONOCONTI CONSOLIDATI OPPURE NON SONO RIPRESE TRAMITE CONSOLIDAMENTO)

PER OGNI IMPRESA COLLEGATA (INCLUSI IN COLLEGAMENTI TRAMITE ALTRE IMPRESE COLLEGATE),COMPILARE UNA “SCHEDA DI COLLEGAMENTO” (Allegato n.5A) E PROCEDERE ALLA SOMMA DEI DATI DITUTTE LE IMPRESE COLLEGATE COMPILANDO LA TABELLA A

Tabella A

Impresa(indicare denominazione)

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)

1.2.3.4.5.

Totale(*) In migliaia di euro.

I dati indicati alla riga “Totale” della tabella di cui sopra devono essere riportati alla riga 3 (riguardante le impresecollegate) del prospetto per il calcolo dei dati delle imprese associate o collegate (Allegato n.2), ovvero se trattasidi imprese collegate alle imprese associate, devono essere riportati alla riga 2 della tabella di cui al punto 2dell’Allegato n. 3A.

Attenzione: I dati delle imprese collegate all'impresa richiedente risultano dai loro conti e da altri dati,consolidati se disponibili in tale forma. A questi vengono aggregati proporzionalmente i dati delle eventualiimprese associate di tali imprese collegate, situate immediatamente a monte o a valle di queste ultime, qualoranon siano già stati ripresi tramite consolidamento.

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Allegato n. 5.1 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005

SCHEDA DI COLLEGAMENTO

(DA COMPILARE PER OGNI IMPRESA COLLEGATA NON RIPRESA TRAMITE CONSOLIDAMENTO)

1. Dati identificativi dell'impresa

Denominazione o ragione sociale: ...................................................................................Indirizzo della sede legale: ...............................................................................................N. di iscrizione al Registro delle imprese: ........................................................................

2. Dati relativi ai dipendenti e ai parametri finanziari

Periodo di riferimento(1):…………………….Occupati (ULA) Totale di bilancio (*) Fatturato (*)

Totale(*) In migliaia di euro.

I dati devono essere riportati nella tabella A dell'Allegato n.5.

Attenzione: I dati delle imprese collegate all'impresa richiedente risultano dai loro conti e da altri dati,consolidati se disponibili in tale forma. A questi si aggregano proporzionalmente i dati delle eventuali impreseassociate delle imprese collegate, situate immediatamente a monte o a valle di queste ultime, se non sono giàstati ripresi nei conti consolidati (2). Tali imprese associate devono essere trattate come associate direttedell'impresa richiedente e devono pertanto essere compilati anche gli Allegati nn. 3A e 3.

(1) Il periodo di riferimento è l’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentemente la data disottoscrizione della domanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinariae/o dalla redazione del bilancio le predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturatodall’ultima dichiarazione dei redditi presentata e, per quanto riguarda l’attivo patrimoniale, sulla base delprospetto delle attività e delle passività redatto con i criteri di cui al DPR n.689/74 ed in conformità agli art.2423e seguenti del codice civile; per le imprese per le quali alla data di sottoscrizione della domanda di agevolazioninon è stato approvato il primo bilancio ovvero, nel caso di imprese esonerate dalla tenuta della contabilitàordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non è stata presentata la prima dichiarazione dei redditi, sonoconsiderati esclusivamente il numero degli occupati ed il totale di bilancio risultanti alla stessa data.

(2) Se i dati relativi ad un'impresa sono ripresi nei conti consolidati ad una percentuale inferiore a quella di cuiall'articolo 3, comma 4, è opportuno applicare comunque la percentuale stabilita da tale articolo.

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Allegato n. 6 al Decreto Del Ministro delle Attività Produttive 18 Aprile 2005

ELENCO DI CUI ALL’ARTICOLO 4, COMMA 2

N° Legge Titolo

Decreto legge 22 ottobre 1992, n. 415,convertito, con modificazioni, dalla legge 19dicembre 1992, n. 488 – art. 1, c. 2 – esuccessive modificazioni

Agevolazioni alle attività produttive nelle aree depresse delPaese.

Legge 17 febbraio 1982, n. 46 – art. 14 – esuccessive modificazioni

Agevolazioni del fondo speciale rotativo per l’innovazionetecnologica.

Legge 23 dicembre 1996, n. 662 – art. 2, c. 100lett. a) – e successive modificazioni

Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.

Legge 27 febbraio 1985, n. 49 e successivemodificazioni

Provvedimenti per il credito alla cooperazione e misureurgenti a salvaguardia dei livelli di occupazione.

Legge 25 febbraio 1992, n. 215 e successivemodificazioni

Azioni positive per l’imprenditoria femminile.

Decreto legge 1° aprile 1989, n. 120,convertito, con modificazioni, dalla legge 15maggio 1989 n. 181 – art. 5

Incentivi per la reindustrializzazione delle aree siderurgiche.

Legge 27 dicembre 2002 n. 289 – art. 73 Estensione di interventi di promozione industriale di cui allalegge 181/1989 a nuove aree di crisi.

Legge 23 dicembre 2000, n. 388 – artt. 103 e106 – e successive modificazioni

Agevolazioni per programmi di investimento finalizzati allanascita ed al consolidamento delle imprese operanti incomparti di attività ad elevato impatto tecnologico.

ELENCO DI CUI ALL’ARTICOLO 4, COMMA 2 – AIUTI DE MINIMIS

(articolo 4, comma 1, lettera d)

N° Legge Titolo

Legge 23 dicembre 2000, n. 388 – art. 114 c. 4 Incentivi per il ripristino ambientale e l’incremento dei livellidi sicurezza contro gli infortuni in particolari siti di cava.

Legge 7 agosto 1997, n. 266 – art. 14 Interventi per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degradourbano.

Legge 23 dicembre 2000, n. 388 – art. 103commi 5 e 6

Incentivazioni in favore del commercio elettronico.

Legge 23 dicembre 2000, n. 388 – art. 103commi 5 e 6

Incentivazione a favore della realizzazione del collegamentotelematico “Quick response” con riferimento alle filiere delsettore tessile, dell’abbigliamento e calzaturiero.

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ALLEGATO 8IDEA PROGETTUALE

(1° STADIO)

Da compilare sul sistema informativo Sigfrido ed inviare in formato digitale mediante Posta ElettronicaCertificata alla casella PEC [email protected]

SEZIONE 1 - IDEA PROGETTUALE

1.1 Titolo ed acronimo

Inserire titolo ed eventuale acronimo

1.2 Descrizione dei contenuti e dei principali obiettivi e risultati

Descrivere sinteticamente l’idea progettuale evidenziando i contenuti tecnologici, le principali problematiche che si intende affrontare, i bisogni a cui intende rispondere ed i principali target groups. Spiegare in che modo lo sviluppo dell’idea progettuale contribuisce all’avanzamento delle conoscenze, delle competenze e delle tecnologie esistenti nello specifico ambito applicativo di interesse. Indicare se il progetto intende creare un processo o un prodotto o un servizio al momento non esistente in azienda evidenziandone il valore aggiunto rispetto al contesto aziendale. Descrivere i principali obiettivi, ponendo in evidenza gli elementi di coerenza con i principali indirizzi programmatici stabiliti dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia di ricerca e sviluppo. Illustrare sinteticamente le principali attività da svolgere, le metodologie di ricerca, le tecnologie ed i processi applicativi che si intendono sviluppare per il loro raggiungimento. Descrivere e quantificare i principali risultati che si intendono conseguire (max 10.000 caratteri)

1.3 Impatto del progetto sull'efficienza energetica e sullo sviluppo sostenibile

Descrivere l’impatto del progetto sulla riduzione dei consumi energetici e sull'utilizzo delle fonti rinnovabili, evidenziando con quali risultati verrà verificato e dimostrato

1.4. Ambito tecnologico

Indicare l’ambito tecnologico che si intende sviluppare tra quelli previsti dal bando

1.4 Durata e costo complessivoDurata (mesi) Costo complessivo

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SEZIONE 2 – SOGGETTO/I PROPONENTE/I

2.1. Team manager (responsabile del coordinamento delle attività)

Nome e cognome Impresa Indirizzo postale Tel. FaxE mail

2.2 Impresa/e partecipante/i

Ruolo50 Impresa51 CapitaleNetto (CN52)

Investimentoproposto (CP)53

Contributorichiesto (I)54 OF55 F56

2.3 Organismi di ricerca e diffusione della conoscenza partecipanti

Denominazione Facoltà, dipartimento, struttura Docente coinvolto Indirizzo (via, n. cap. comune)

50 Indicare LP se lead partner oppure PP se partner di progetto51 Ragione sociale52 CN = capitale netto = Totale del “patrimonio netto” come definito dall’art. 2424 del codice civile quale risulta dall’ultimobilancio approvato alla data di presentazione della domanda (per le società di capitali), al netto dei “crediti verso soci perversamenti ancora dovuti”, delle “azioni proprie” e dei crediti verso soci per prelevamenti a titolo di anticipo sugli utili.Per le imprese non tenute alla redazione di un bilancio (es. le società di persone) ufficiale dovrà essere allegato lo schema dibilancio conforme alla IV Direttiva CEE, siglato in ogni pagina dal legale rappresentante, e relativo all’ultimo esercizio chiusoprecedentemente alla data di presentazione della domanda con allegata dichiarazione, sottoscritta del legalerappresentante, con le modalità previste dall’art. 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, di conformità dello schema dibilancio alle scritture contabili aziendali.Nel caso di imprese che, alla data di presentazione della domanda, non abbiano ancora chiuso ed approvato il primobilancio, dovrà essere allegata una dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale, asseverata da un revisore esternoiscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, in cui dovranno essere indicati i valori che le impresestesse prevedono di contabilizzare nel bilancio relativo al primo anno di attività, illustrati da una relazione giustificativa ditali valori.Ad incremento di CN potranno essere considerati per i progetti presentati da una singola impresa:a) un aumento di capitale sociale, rispetto a quello risultante dall'ultimo bilancio approvato, che risulti comunque deliberatoalla data di presentazione della domanda;b) conferimenti soci in conto futuro aumento di capitale sociale, rispetto a quello risultante dall’ultimo bilancio approvato,che risultino deliberati alla data di presentazione della domanda di contributoc) l’eventuale quota di capitale sociale riportata nell’ultimo bilancio approvato e non ancora versata, che risulti alla voce“crediti verso soci per versamenti ancora dovuti” di cui alla voce a) dell’attivo dello Stato Patrimoniale.53 CP = costo del progetto che ciascuna impresa intende sostenere;54 I = intervento agevolativo richiesto da ciascuna impresa calcolato in base alle intensità di aiuto stabilite dal bando;55 OF = oneri finanziari netti = Saldo tra “interessi e altri oneri finanziari” e “altri proventi finanziari” di cui rispettivamentealle voci C17 e C16 dello schema di conto economico previsto dal Codice Civile. Nel calcolo degli oneri finanziari non sarannoinseriti gli importi relativi a “Utili e perdite su cambi” di cui alla voce C17 bis D.Lgs. n. 6 del 17/01/2003.56 F = Pari al valore dei “Ricavi delle vendite e delle prestazioni” di cui alla voce A1 dello schema di conto economicoprevisto dal Codice Civile.

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2.3 Competenze dell’ impreseDescrivere i principali settori di attività in cui operano le imprese e le tecnologie utilizzate evidenziando le capacità tecnicherilevanti ai fini dell’esecuzione del progetto e la rilevanza delle competenze disponibili rispetto agli obiettivi previsti per larealizzazione del progetto: fornire informazioni sul capitale umano, infrastrutture tecnologiche, principali attrezzature perla realizzazione del progetto.Illustrare le competenze del Lead Partner nella gestione dei progetti e nel coordinamento di partenariati, evidenziando i piùimportanti progetti affini attuati negli ultimi 5 anni specificando il titolo e a valere su quale Programma.Evidenziare la varietà e l’ampiezza della partnership industriale (es. presenza di imprese appartenenti a diversi settori o afasi diverse del processo produttivo, oppure di imprese di dimensioni diverse es. grandi, medie e piccole anche artigiane)(max 10.000 caratteri)

2.4 Varietà ed ampiezza della partenshipEvidenziare i ruoli e le funzioni assunte dalle singole imprese nel programma di investimento, nonché lo scopo e la rilevanzadel partenariato, anche in una prospettiva di medio termine e non solo con riferimento alla realizzazione del progetto in sè.Evidenziare l’apporto fornito dalle micro e piccole imprese alle attività di ricerca, descrivendo la tipologia di attività (studi,analisi, progettazione, ecc.).Descrivere come si svilupperanno le sinergie tra le imprese dimostrando la complementarietà, il bilanciamento e lacompletezza degli interventi e delle competenze tecnologiche.Descrivere come si svilupperanno le relazioni tra imprese e organismi di ricerca, specificando la tipologia delle competenzeed il valore aggiunto apportato al capitale umano e ai processi produttivi dell’azienda attraverso il trasferimento delleconoscenze innovative (max 10.000 caratteri)

2.5 ManagementFornire informazioni sull’organizzazione prevista per il management del progetto e sugli strumenti di coordinamento e divalutazione interna, di monitoraggio delle attività e di controllo della qualità che verranno impiegati per la realizzazione delprogetto (max 10.000 caratteri)

Data ……………………………………… Il/i legale/i rappresentante/i Firma digitale

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ALLEGATO 9

IL PROGETTO ESECUTIVO(2° STADIO)

Da compilare sul sistema informativo Sigfrido ed inviare in formato digitale mediante Posta ElettronicaCertificata alla casella PEC [email protected]

Spett.leRegione Marche Servizio Attività Produttive, Lavoro, Turismo, Cultura e Internazionalizzazione P.F. Innovazione, ricerca e competitività dei settori produttivi Via Tiziano 44 60125 ANCONA

OGGETTO: POR MARCHE FESR 2014-2020 – PROMOZIONE DELLA RICERCA E DELLO SVILUPPO NEGLI AMBITI DELLA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE - BANDO 2015

Il sottoscritto/i:Impresa 1 Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’impresa (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica).………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)Impresa 2Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’impresa (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica).………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)Impresa nCognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’impresa (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica).………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)

Organismo di ricerca e diffusione della conoscenzaCognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’Organismo di ricerca e diffusione della conoscenza(Ragione sociale)…………………………………………….. (comune sede dell’investimento) ………………………………………………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)

ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445, sotto la propria responsabilità ed avendone piena conoscenza, consapevole delle responsabilità penali, derivanti dal rilascio di dichiarazioni mendaci, di formazione o uso di atti falsi, e della decadenza dai benefici concessi sulla base di una dichiarazione non veritiera, richiamate dagli artt. 75 e 76 del medesimo decreto,

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DICHIARA/NO57

che i dati e le informazioni indicati nella domanda di partecipazione e nei relativi allegati risultanoinvariati

(oppure);dichiarano quanto segue: ………………………………………………………………………………………………………………………

che i dati e le informazioni indicate nel progetto esecutivo e nei relativi allegati sono veri e conformi alladocumentazione in loro possesso;

Data……………………………

Il/i legale/li rappresentante/i Firma/e digitale/i

Il team manager responsabile del coordinamento delle attività firma digitale

57 ciascuno per quanto di competenza nelle loro rispettive qualità di legali rappresentanti dei soggetti beneficiar(imprese ed organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza), in caso di presentazione della domanda infiliera;

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IL PROGETTO ESECUTIVO(2° STADIO)

1. CONTENUTI PROGETTUALI

1. 1TITOLO DEL PROGETTO

Inserire il titolo ed eventuale acronimo

1.2 DESCRIZIONE DETTAGLIATA DEL PROGETTO

Descrivere chiaramente i contenuti del progetto, evidenziando gli aspetti innovativi e il suo impatto sugli attualiprocessi produttivi, con particolare riferimento ai problemi esistenti e a quelli che possono essere risolti con larealizzazione del progetto.Descrivere il contesto in cui si inserisce il progetto e specificatamente, i principali problemi/bisogni che ilprogetto intende affrontare e risolvere, le motivazioni alla base del progetto ed eventuali risultati di altriprogetti che costituiscono il punto di partenza sulla base del quale si intendono sviluppare le attività previste.Evidenziare gli aspetti innovativi dei processi/prodotti/servizi che si intendono sviluppare rispetto sia a quelli giàofferti dalle imprese proponenti che a quelli già esistenti sul mercato.Evidenziare se il progetto concerne un’innovazione di prodotto.Specificare se il progetto rappresenta la continuazione di un intervento già finanziato, oppure se è collegato conaltri interventi realizzati a valere su Programmi finanziati attraverso fondi strutturali e altri strumenti finanziarieuropei (in caso affermativo per ogni progetto collegato indicare gli estremi della normativa di finanziamento, iltitolo del progetto, la durate ed il costo ammesso a finanziamento, le modalità e la tipologia dei collegamenti, irisultati e le sinergie potenziali raggiungibili grazie all’integrazione tra i due progetti).Indicare se il progetto prevede la realizzazione di primi prototipi, non idonei a fini commerciali, o di progetti didimostrazione iniziale o progetti pilota, non convertibili né utilizzabili ai fini di applicazione industriale osfruttamento commerciale, idonei a valutare e a validare la trasferibilità e la riproducibilità delle tecnologie edei risultati conseguiti (max 10.000 caratteri).

1.3 FATTIBILITÀ DELL’INNOVAZIONE ED ANALISI DEI RISCHI

Dimostrare la fattibilità dell’innovazione prevista, anche evidenziando gli eventuali studi di fattibilità giàrealizzati per l’avvio del progetto o se verrà realizzato uno specifico studio di fattibilità.Descrivere i principali rischi che potrebbero ostacolare la realizzazione del progetto o impedirne il successo.Descrivere le soluzioni che si intendono studiare, illustrandone i vantaggi (max 10.000 caratteri).

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1. 4 PROPRIETÀ INTELLETTUALE

Indicare se il progetto deriva dallo sviluppo di uno o più brevetti già depositati alla data di pubblicazione delbando da una delle imprese partecipanti al programma di investimento.Indicare gli eventuali brevetti che si intendono acquisire per la realizzazione del progetto e da quali soggettisaranno acquisiti (max 10.000 caratteri)..

2. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

2.1 TEMPISTICA DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Data inizio Data fine Durata (mesi)

2.2 OBIETTIVI PREVISTI E RISULTATI (MAX 10.000 CARATTERI)Descrivere l’obiettivo generale del progetto nel suo complesso e quali sono gli obiettivi specifici che si intendonoperseguire attraverso la realizzazione delle diverse fasi del progetto medesimo, con riferimento agli obiettivioperativi.Indicare i “target group” diretti e indiretti del progetto, vale a dire quali sono i soggetti che direttamente edindirettamente potranno beneficiare dei risultati del progetto sia nel breve che nel medio e lungo periodo.Descrivere i principali risultati misurabili e verificabili (deliverable) per ogni attività, specificando le unità dimisura, i valori attesi previsti, gli indicatori di valutazione e i punti di verifica (milestone) (max 10.000 caratteri).

3 RISORSE UMANE

3.1 TEAM DI RICERCA

Descrivere la tipologia di risorse umane, interne ed esterne, che si prevede di coinvolgere, nel progetto, specificando quali figure sono già presenti in azienda e quali eventuali nuove assunzioni si intendono effettuare. Illustrare l’organizzazione del gruppo di lavoro indicando le funzioni assegnate ad ogni soggetto e le relative interdipendenze evidenziando l’apporto fornito nel progetto, in termini di conoscenze e competenze innovative, dai ricercatori (dottorandi, assegnisti e specializzandi di ricerca), dai laureati magistrali con profili tecnici, dai giovani (laureati o diplomati tecnici) neo assunti o trasformati a tempo indeterminato e dagli apprendisti in alta formazione e ricerca.

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8164

Fornire informazioni sugli strumenti di coordinamento, di monitoraggio delle attività e di controllo della qualità utilizzati (max 10.000 caratteri).

3.2 CAPITALE UMANO CHE COMPORTA MAGGIORAZIONI DI PUNTEGGIO NELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Tipologia Numero Numero ricercatori che si intende coinvolgere 58

Numero laureati magistrali con profili tecnico scientifici che si intende assumere 59

Numero giovani (laureati o diplomati) che si intende assumere 60

Numero apprendisti con contratto di alta formazione 61

Numero diplomati e laureati da stabilizzare nell’impresa mediante trasformazione di contratti atempo determinato o atipici in contratti a tempo indeterminato62

58 Indicare il numero di ricercatori, assegnisti, dottorandi e specializzandi di ricerca che si intende coinvolgere, mediantedistacco temporaneo, ciascuno per almeno 160 giornate di prestazione presso nella realizzazione del progetto.59 Indicare il numero delle nuove assunzioni di laureati magistrali con profili tecnico scientifici mediante stipula di contrattidi lavoro di durata almeno fino alla conclusione delle attività e che comportino un impegno non inferiore a 2.400 ore dilavoro nella realizzazione del progetto60 Indicare il numero delle nuove assunzioni relative a giovani (di età non superiore ai 35 anni) laureati (laurea magistrale otriennale) o diplomati (diploma con profilo tecnico) mediante contratti di lavoro almeno fino alla conclusione delle attività eche comportino un impegno non inferiore a 2.400 ore di lavoro nella realizzazione del progetto61 Indicare il numero di apprendisti in Alta formazione e ricerca che si intende assumere nella realizzazione del progettomediante contratto stipulato ai sensi dell'Art. 5 D.Lgs. n. 167 del 14/9/201162 Indicare il numero di diplomanti o laureati già impiegati nell’impresa che si intende stabilizzare mediante contratti atempo indeterminato

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8165

4. IMPATTO DEL PROGETTO SULLA COMPETITIVITA’

4.1 IMPATTO DEL PROGETTO SULLA COMPETITIVITÀ (MAX 10.000 CARATTERI)

Descrivere le ricadute industriali previste dalla realizzazione del progetto, evidenziando le prospettive di diffusione e trasferimento dei risultati ed i nuovi vantaggi competitivi che potrebbero derivare per le imprese, con particolare riferimento alle prospettive di mercato nazionale ed internazionale. Descrivere l’impatto economico e occupazionale derivanti dalla realizzazione del progetto, fornendo previsioni sull’aumento della spesa e del personale assegnato alle attività di ricerca e sviluppo e sull’incremento della produttività aziendale.

4.2 EFFETTO INCENTIVANTE DELL’AIUTO

Ciascuna impresa dovrà dimostrare l’effetto di incentivazione dell’aiuto, fornendo una valutazione ex antedell’accresciuta attività di R&S sulla base di un’analisi controfattuale fra due situazioni caratterizzaterispettivamente dalla presenza e dall’assenza delle agevolazioni di cui al presente bando, utilizzando i seguenticriteri:

- aumento dell’importo totale della spesa di ricerca e sviluppo da parte del beneficiario delle agevolazionidell’aiuto (aumento della spesa totale di ricerca e sviluppo sostenuta dal beneficiario delle agevolazionirispetto al fatturato totale);

- aumento delle dimensioni del progetto (aumento del numero di persone assegnate ad attività di ricercae sviluppo);

- aumento del ritmo (tempi più ridotti per il completamento del progetto rispetto alla realizzazione delmedesimo senza le agevolazioni di cui al presente Bando);

- aumento della portata (specificare se le agevolazioni del presente Bando contribuiscono allarealizzazione di un progetto più ambizioso, caratterizzato da una probabilità maggiore di scopertascientifica o tecnologica)

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8166

Elemento di valutazione (contrassegnare la relativa casella) SI NOIl progetto deriva da una domanda di brevetto nazionale presentata da almeno una delle imprese partecipanti al programma di investimento, che abbia già ottenuto il rapporto di ricerca con esito "non negativo" da parte dell'EPO (European Patent Office)63

Il progetto deriva da una domanda di estensione di brevetto europeo o internazionale presentata da almeno una impresa partecipante al programma di investimento all'EPO (European Patent Office) o all'WIPO (World Intellectual Property Organization)64

Il progetto deriva dall’aggregazioni di più filiere che hanno presentato idee progettuali nello stesso ambito tecnologico e che hanno superato la soglia di ammissibilità

63 Allegare la copia conforme all’originale del verbale di deposito della domanda di brevetto nazionale con allegato rapportodi ricerca con esito “non negativo” rilasciato dall'EPO (European Patent Office);64 Allegare la copia conforme all’originale del verbale di deposito della domanda di estensione del brevetto europeo ointernazionale presentata dall'EPO (European Patent Office) o dall'WIPO (World Intellectual Property Organization), conallegata ricevuta di pagamento della tassa per la richiesta di esame

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8167

5.PIAN

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[1]Sud

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ità(es.analisi,progettazione

,implem

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,ecc..)

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mesi[4]

Deno

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Impresa/Organ

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[5]

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Tipo

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attiv

ità[3]

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8168

Descrizione

delrisultato

[1]

Titolo

dell'attiv

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[2]Ind

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rttecnicoscientifici,esitidiprove

dilabo

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,ii

)

5.2RISU

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MEN

TO

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8169

5.3INDICA

TORI

DIM

ONITORA

GGIO

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indu

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lepe

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osperim

entale

[2]C

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imprese

Deno

minazione

Impresa/e[1]

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8170

6.PIAN

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ZIAR

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6.1PE

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0,00

€€

0,00

€€

0,00

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€€

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€€

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€€

0,00

€€

0,00

€€

0,00

€€

[2]Farerifeirm

ento

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itàindicate

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are”

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s.ingegneremeccanico,informatico,chim

ico,ecc.)

Impe

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Totale

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Deno

minazione

Impresa/Organ

ismodi

ricerca

[1]

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[4]

[1]Incaso

diprogetto

presen

tato

infiliera

inidcare

pero

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rganism

odiric

erca

lerisorse

umanechesipreved

edicoinvolgereperlosvolgimen

tode

lprogetto:

pero

gnipersona

indicare

profilo,

qualifica,rappo

rtodilavoro,status,im

pegnoecosto

[5]E

s.dirig

ente,progettista,ric

ercatore,ope

raiospecializzato,tecnico

dilabo

ratorio

,ecc.

[6]E

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term

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appren

distato,collabo

razion

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[7]Ind

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ologiadioccupazion

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DT(dottorand

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i)incaso

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,opp

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inde

term

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incaso

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[8]O

reim

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lprogettodalla

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a

Titolo

Attiv

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Status

(premialitàdi

punteggio)

[7]

Costoorario

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8171

6.2ST

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Tipo

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(RIo

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€0

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0€

€0

€0,00%

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0€

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0€

€0

€0,00%

0€

€0

€0,00%

0€

€0

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0€

€0

€0,00%

0€

€0

€0,00%

0€

€0

€0,00%

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€0

€0,00%

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€0

€0,00%

0€

0€

Uso

del

bene

(%)

[1]Incaso

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presen

tato

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pero

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rgansim

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erca

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ediutilizzarepe

rlosvolgimen

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lprogetto:

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iniziale,imesidiammortamen

to,ilcosto

men

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iltempo

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ismodi

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[1]

Tipo

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ene(€)

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ene(€)

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8172

6.3RICERC

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Titolo

Tipo

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(RIo

SS)

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

0,00

€Totale

[1]Incaso

diprgettopresen

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rganism

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rlosvolgimen

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lprogetto:

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sulenzailfornito

re,latip

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,l'im

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[2]Ind

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ze;P

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Deno

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Impresa/Organ

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[1]

Costo

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Tipo

logia

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za[2]

Fornito

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ominazione

ente/società,

nomesoggetto)

Impe

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(mesi/

uomo)

Attiv

ità

Descrizione

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8173

6.4M

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IALIFO

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EPR

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Titolo

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(RIo

SS)

€ € € € € € € € € € € € € € € € €

[1]Incaso

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ediutilizzarepe

rlosvolgimen

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lprogetto

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Impresa/Organ

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Attiv

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Costo

Tipo

logia/de

scrizione

materiale

Totale

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8174

6.5 TOTALE SPESE E COSTI SOSTENUTI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI RICERCA E SVILUPPO

IMPRESA 1 IMPRESA 2 IMPRESA 3 IMPRESA n.ORGANISMO DIRICERCA n.

TOTALE

(euro) (euro) (euro) (euro) (euro) (euro)

Totale 1.a € € € € € €

Totale 1.b € € € € € €

Totale 1.c € € € € € €

Totale 1.d € € € € € €

Totale 1 Attività di ricerca industriale € € € € € €

Totale 2.a € € € € € €

Totale 2.b € € € € € €

Totale 2.c € € € € € €

Totale 2.d € € € € € €

Totale 2 Attività di sviluppo sperimentale € € € € € €

TOTALE RICERCA E SVILUPPO (1+2) € € € € € €

SPESE PER TIPOLOGIA E ATTIVITA' [1]

1 ATTIVITA' DI RICERCA INDUSTRIALE

1.a Personale

1) Indicare per tipologia le spese previste da ciascuna impresa / organismo di ricerca partecipante alla realizzazione del programma diinvestimento (se il progetto viene presentato in forma singola compilare solo la prima colonna)

1.d Materiali

2 ATTIVITA' DI SVILUPPO SPERIMENTALE

2.a Personale

2.c Servizi di consulenza

2.d Materiali

1.b Strumenti ed attrezzature

2.b Strumenti ed attrezzature

1.c Servizi di consulenza

Data…………………………… Il/i legale/li rappresentante/i

Firma/e digitale/i

Il team manager responsabile del coordinamento delle attività firma digitale

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8175

ALLEGATO 10

COMUNICAZIONE DI ACCETTAZIONE DEGLI ESITIE DI CONFERMA DI INIZIO DELLE ATTIVITA’

Da compilare ed inviare in formato digitale mediante Posta Elettronica Certificata alla casella [email protected]

Spett.leRegione Marche Servizio Attività Produttive, Lavoro, Turismo, Cultura e Internazionalizzazione P.F. Innovazione, ricerca e competitività dei settori produttivi Via Tiziano 44 60125 ANCONA

OGGETTO: POR MARCHE FESR 2014-2020 – PROMOZIONE DELLA RICERCA E DELLO SVILUPPO NEGLI AMBITI DELLA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE - BANDO 2015

Il sottoscritto/i:Impresa 1 Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’impresa (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica).………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)Impresa 2Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’impresa (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica).………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)Impresa nCognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’impresa (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica).………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)

Organismo di ricerca e diffusione della conoscenzaCognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’Organismo di ricerca e diffusione della conoscenza(Ragione sociale)…………………………………………….. (comune sede dell’investimento) ……………………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)

ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445, sotto la propria responsabilità ed avendone piena conoscenza, consapevole delle responsabilità penali, derivanti dal rilascio di dichiarazioni mendaci, di formazione o uso di atti falsi, e della decadenza dai benefici concessi sulla base di una dichiarazione non veritiera, richiamate dagli artt. 75 e 76 del medesimo decreto,

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8176

DICHIARA/NO65

di aver ricevuto l’esito di cui al decreto (data e n. decreto) ……………………………………………, relativo al progetto daltitolo………………………………………………………………………………………………………………………………………………………. codice progetto66 …………………………… presentato al fine di usufruire della agevolazioni previste dal POR MARCHE FESR 2014-2020 – ASSE 1 BANDO “RICERCA E SVILUPPO NEGLI AMBITI DELLA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE”, il cui costo ammesso è pari a € …………………………………., di aver preso atto del relativo contenuto e di accettarlo integralmente.

CONFERMANO

che il programma di investimento è stato avviato e che l’avvio delle attività è stato fissato alla data …………………..

SI IMPEGNANO

a fornire tutte le ulteriori informazioni e dati che verranno richiesti dalla Regione Marche in relazione al presente procedimento

ALLEGANO

a) copia conforme dell’accordo di partenariato (contratto di rete / RTI, ATS) stipulato e sottoscritto dalleimprese partecipanti alla realizzazione del progetto;

Data……………………………

Il/i legale/i rappresentante/i Firma digitale

65 Ciascuno per quanto di competenza nelle loro rispettive qualità di legali rappresentanti dei soggetti beneficiari (imprese e organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza), in caso di presentazione della domanda in filiera;

66 Riportare il codice scritto dalla procedura informatica sulla domanda di agevolazione

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8177

ALLEGATO 11

RICHIESTA DI LIQUIDAZIONEPER ANTICIPAZIONE O STATI DI AVANZAMENTO DEL PROGRAMMA

Da compilare ed inviare:

in caso di anticipazione:in originale, mediante raccomanda A.R. indirizzata a Regione Marche, P.F. “Innovazione, ricerca e competitivitàdei settori produttivi, Via Tiziano n. 44, 60125 Ancona;

in caso di stati di avanzamento:in formato digitale mediante Posta Elettronica Certificata alla casella [email protected];

Spett.leRegione Marche Servizio Attività Produttive, Lavoro, Turismo, Cultura e Internazionalizzazione P.F. Innovazione, ricerca e competitività dei settori produttivi Via Tiziano 44 60125 ANCONA

Il sottoscritto/i:Impresa 1 Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’impresa (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica).………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)Impresa 2Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’impresa (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica).………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)Impresa nCognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’impresa (Ragione sociale)…………….. (natura giuridica).………………….. (comune sede dell’investimento) ……………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)

Organismo di ricerca e diffusione della conoscenzaCognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………. in qualità di legale rappresentante dell’Organismo di ricerca e diffusione della conoscenza(Ragione sociale)…………………………………………(comune sede dell’investimento) …………………………(c.f. …..…….……………….., (P.IVA…………………..)

In relazione al decreto n………… del……………, con il quale è stato concesso il contributo di €………….., per la realizzazione del programma di investimento concernente l’esecuzione del progetto di ricerca e sviluppo dal titolo

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8178

“……………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………. codice progetto67……………………………………………….. ai sensi del POR MARCHE - ASSE 1 – BANDO “PROMOZIONE DELLA RICERCA E DELLO SVILUPPO NEGLI AMBITI DELLA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE”

E

ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445, sotto la propria responsabilità ed avendone piena conoscenza, consapevole delle responsabilità penali, derivanti dal rilascio di dichiarazioni mendaci, di formazione o uso di atti falsi, e della decadenza dai benefici concessi sulla base di una dichiarazione non veritiera, richiamate dagli artt. 75 e 76 del medesimo decreto,

DICHIARA/NO68

1. che i dati e le informazioni indicate nella presente richiesta di liquidazione e nei relativi allegati sono veri e conformi alla documentazione in loro possesso;

2. di essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo sottoposto/i a concordato preventivo, fallimento, amministrazione controllata, scioglimento o liquidazione e non avendo in atto procedimenti o provvedimenti per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui alla legge 19/03/1990, n. 55, e successive modificazioni ed integrazioni sia per l’impresa che per gli Amministratori;

3. di non essere destinatario/i di sentenze di condanna passate in giudicato o di decreti penali di condanna divenuti irrevocabili o di sentenze di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura penale per reati gravi in danno dello Stato o della Comunità europea, per reati che incidono sulla moralità professionale, per reati di partecipazione a un’organizzazione criminale, corruzione, frode, riciclaggio e per reati in danno dell’ambiente;

4. di non essere sottoposto/i ad un procedimento per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all’art. 3 della legge 27/12/1956, n. 1423 o di una delle cause ostative previste dall’art. 10 della legge 31/05/1965, n. 575 (e succ. mod.);

5. di non risultare inadempiente/i in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni precedentemente concesse dalla Regione Marche, relative al Docup Ob. 2 Marche FESR 2000/2006 e POR FESR CRO Marche 2007/2013 qualora, per tali provvedimenti, alla data di presentazione della presente domanda, siano inutilmente decorsi i termini per le opposizioni ovvero sia stata già pronunciata sentenza definitiva;

6. in conformità con quanto previsto dalla normativa vigente (contrassegnare la relativa casella): di non aver ricevuto dall’autorità nazionale competente un’ingiunzione di recupero di aiuti di stato precedentemente ottenuti dichiarati incompatibili dalla Commissione europea69;

oppure di aver rimborsato o depositato in un conto bloccato detti aiuti in ottemperanza ad un’ingiunzione di recupero ricevuta dall’autorità nazionale competente;

7. in conformità con quanto previsto dalla normativa vigente (barrare la relativa casella):

di non avere ottenuto o, in caso contrario, di avere restituito e, comunque, di rinunciare ad otteneresullo stesso progetto altre agevolazioni pubbliche contributive o finanziarie, prendendo atto che non

67 Riportare il codice scritto dalla procedura informatica sulla domanda di agevolazione68 Ciascuno per quanto di competenza nelle loro rispettive qualità di legali rappresentanti dei soggetti beneficiari (in caso di

presentazione del progetto in filiera); 69 D.P.C.M. 23 05 2007 Clausola “Deggendorf” (sentenza del Tribunale di Primo Grado, del 13 settembre 1995 in cause

riunite T 244/93 e T 486/93 TWD TextilwerkeDeggendorfGmbH);

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8179

rientrano tra le fattispecie per le quali è previsto il divieto di cumulo le agevolazioni concesse sottoforma di credito d’imposta o di garanzia;

oppure

di aver richiesto o ottenuto, per i medesimi investimenti, le seguenti agevolazioni pubbliche:

Normativa di riferimento Investimento ammissibile(€) Intensità di aiuto (%)

8. di avere la sede dell’investimento (sede legale o unità operativa) ubicata nel territorio della Regione Marche;

9. di aver ricevuto l’importo di €………………. quale anticipazione del contributo concesso per la realizzazione del progetto (da compilare solo in caso di eventuale anticipazione ricevuta);

10.che gli importi indicati nella relazione tecnica e nel rendiconto di cui allegato 12:- sono conformi alle singole risultanze contabili aziendali e sono relativi ai costi e alle spese sostenuti

dal…………………..al…………………….. per l’esecuzione del progetto ammesso con D.D.P.F. …………. Del………………. ;

- sono stati determinati e imputati conformemente ai “Criteri per la determinazione, l’imputazione, ladocumentazione e la certificazione delle spese e dei costi ammissibili” di cui all’allegato 5;

11. che i costi del personale non dipendente riguardano attività progettuali svolte presso le sedidell’investimento;

12. che i contributi di legge o contrattuali e gli oneri differiti considerati nel calcolo orario corrispondono a quelliprevisti dalla normativa vigente e sono stati effettivamente pagati e accantonati per ciascun dipendente;

COMUNICANO

di aver provveduto all’implementazione sul sistema informativo Sigfrido della documentazione giustificativa di spesa attestante la realizzazione del programma di investimento indicata nell’allegato 5 “Criteri per la determinazione e la documentazione dei costi ammissibili”;

e pertanto

CHIEDONO

(barrare la casella interessata) la liquidazione di €…………………………… a titolo di anticipazione del contributo concesso; la liquidazione di €…………………………… quale acconto del contributo concesso (per rendicontazione del primo stato di avanzamento lavori; oppure la liquidazione di €…………………………… quale saldo del contributo concesso (per rendicontazione dell’ultimo stato di avanzamento lavoro);

relativa allo stato di avanzamento degli interventi effettuati alla data del ……………………. come da dichiarazioni allegate, da accreditare rispettivamente sul c/c n……… presso la banca di……………………….. ………………………………………………………….....(filialedi………………………………………………………..) CAB…..…............ ABI……...…… CIN……..…… intestato a (denominazione e indirizzo impresa capofila) ……..……………………………………………………………………………………………………………………………

SI IMPEGNANO70

70 In caso di progetto realizzato in filiera

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8180

(l’impresa capofila) a trasferire, entro 10 giorni dalla data di accreditamento del contributo presso la bancaprescelta, le quote parti dello stesso alle altre imprese partecipanti al programma di investimento.;

(le imprese partecipanti) a ricevere la quota parte di contributo spettante e a giustificare con appositaquietanza la riscossione della quota parte, al fine di consentire la relativa certificazione.

ALLEGANO

In caso di anticipazione:

a) contratto di garanzia fidejussoria di pari importo, rilasciata da banche, assicurazioni o intermediari finanziaridi cui all’art. 107 del Testo Unico Bancario , di durata tale per cui la scadenza della stessa sia di almeno seimesi superiore al termine previsto per la presentazione della richiesta di liquidazione a saldo del progetto eriprodotta secondo lo schema di cui all’allegato 18.

In caso di rendicontazione per stati di avanzamento:

a) relazione tecnica ed il rendiconto (all’allegato 12) indicanti le spese ed sostenuti da ciascun partecipante nelperiodo di realizzazione del programma di investimento, le attività di sviluppo e di ricerca svolte, gli obiettivie i risultati, raggiunti, le difficoltà operative e tecnologiche affrontate e superate da ciascuno dei partecipanti, le eventuali variazioni e scostamenti intervenuti rispetto al programma originariamente approvato;

b) schema di registrazione delle presenze del personale (allegato 13);

c) schema di calcolo del costo orario del personale (allegato 14;

Data……………………………

Il/i legale/li rappresentante/i Firma digitale71

71 In caso di anticipazione firma olografa con allegata copia del documento di identità, ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000,n. 445.

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8181

ALLEGATO 12

RELAZIONE TECNICA E RENDICONTAZIONEPER STATI DI AVANZAMENTO

Da compilare ed inviare in formato digitale mediante Posta Elettronica Certificata alla casella [email protected]

1. RELAZIONE TECNICA

1.1 TITOLO DEL PROGETTO

Inserire il titolo ed eventuale acronimo

1.2 PERIODO DI RIFERIMENTO

Stato di avanzamento72 Dal (gg/mm/anno) Al (gg/mese/anno)

1.3 OBIETTIVI REALIZZATIVI

Descrivere lo stato di conseguimento dei singoli obiettivi realizzativi

1.4 ATTIVITÀ SVOLTE

Descrivere le attività di ricerca e sviluppo svolte

72 Indicare primo o ultimo

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8182

1.5 CRITICITÀ E SOLUZIONI,Evidenziare le difficoltà operative e tecnologiche affrontate e le soluzioni adottate

1.6 VARIAZIONI

Evidenziare e motivare eventuali variazioni intervenute nella realizzazione del progetto o nelle singole voci dicosto rispetto a quanto originariamente previsto

1.7 INVESTIMENTI

Descrivere gli investimenti effettuati

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8183

1.8RISU

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1.8.1Indicare

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16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8184

1.8.2 Con riferimento ai risultati ottenuti distinguere tra quelli già trasferibili o trasferiti in produzione, quelliche richiedono ulteriore attività di sviluppo per tale trasferimento o che verranno sviluppati

9.1 RICADUTE INDUSTRIALI E OCCUPAZIONALI

Descrivere le ricadute industriali derivanti dalla realizzazione del progetto, con riferimento al trasferimento dei risultati, allo sfruttamento industriale, alle prospettive di mercato, agli effetti sull’occupazione e sulla produttiva aziendale . Confronto tra l'attuale previsione e quella ipotizzata nel progetto.

.

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8185

10. INDICA

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16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8186

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16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8187

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16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8188

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16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8189

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Descrizione

Fornito

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16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8190

TABELLA 1: SPESE SOSTENUTE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

IMPRESA 1 IMPRESA 2 IMPRESA 3 IMPRESA n.ORGANISMO DIRICERCA n.

TOTALE

(euro) (euro) (euro) (euro) (euro) (euro)

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Totale 2.a € € € € € €

Totale 2.b € € € € € €

Totale 2.c € € € € € €

Totale 2.d € € € € € €

Totale 2 Attività di sviluppo sperimentale € € € € € €

TOTALE RICERCA E SVILUPPO (1+2) € € € € € €

SPESE PER TIPOLOGIA E ATTIVITA' [1]

1 ATTIVITA' DI RICERCA INDUSTRIALE

1.a Personale

1) Indicare per tipologia le spese previste da ciascuna impresa / organismo di ricerca partecipante alla realizzazione del programma di investimento (se il progetto vienepresentato in forma singola compilare solo la prima colonna)

1.d Materiali

2 ATTIVITA' DI SVILUPPO SPERIMENTALE

2.a Personale

2.c Servizi di consulenza

2.d Materiali

1.b Strumenti ed attrezzature

2.b Strumenti ed attrezzature

1.c Servizi di consulenza

Data…………………………..

Il/i legale/li rappresentante/i Impresa/e / organismo di ricerca

firma/e digitale/i Il team manager responsabile del coordinamento delle attività firma digitale

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8191

ALLEGAT

O13

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16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8192

ALLEGAT

O14

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16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8193

ALLEGATO 15

MODALITÀ OPERATIVE PER L’INVIO TELEMATICO DI DOCUMENTI DIGITALI TRAMITEPOSTA ELETTRONICA CERTIFICATA (P.E.C.)

MODALITÀ OPERATIVE PER L’INVIO TELEMATICO DEI DOCUMENTI TRAMITE POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA(P.E.C.)

Ogni modulo previsto dal bando da inoltrare tramite P.E.C. dovrà essere compilato sull'apposito modello resodisponibile sui siti internet indicati dal bando , stampato in formato PDF/A, firmato digitalmente (come P7M ocon firma ADOBE PDF) e quindi inoltrato via P.E.C. alla casella [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settoriproduttivi.

Tale procedura deve essere utilizzata anche per l’inoltro via P.E.C. di qualsiasi altro documento, cartaceo oelettronico, non espressamente previsto dal bando ma comunque ritenuto necessario ai fini di una completa ecorretta valutazione del progetto presentato. Se l’originale è cartaceo si procede all’acquisizione tramite scannerdel documento analogico al fine di predisporre la relativa copia informatica in formato PDF/A, si appone la firmadigitale (come P7M o con firma ADOBE PDF) e si inoltra alla casella [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settoriproduttivi. Se l’originale è in formato elettronico, si procede alla conversione in formato PDF/A, si appone lafirma digitale (come P7M o con firma ADOBE PDF) e si inoltra alla casella [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settoriproduttivi.

Ogni qualvolta si procede all’invio telematico tramite P.E.C. di qualsiasi istanza o di ogni altra forma didocumentazione, tra i documenti elettronici da allegare digitalmente al messaggio di posta elettronicacertificata, dovrà essere obbligatoriamente presentata una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (art.47 del D.P.R. n. 445/2000), redatta secondo lo schema allegato 16, attestante la veridicità e la conformità allostato di fatto dell'attività e della struttura delle dichiarazioni rese in modalità telematica e che tutta ladocumentazione inviata in formato digitale sono conformi all’originale, la cui validità giuridica ed efficacia èequiparabile alla trasmissione di documenti ad una P.A tramite telefax.

Qualora la domanda di partecipazione al bando venga firmata digitalmente da un soggetto diverso dalrappresentante legale dell’impresa, occorrerà includere tra gli allegati le scansioni digitali in PDF/A di unaprocura speciale, secondo lo schema allegato 17, che dia titolo a tale firma (la quale andrà conservata inoriginale presso gli uffici del soggetto abilitato ad apporre la firma digitale) e di copia del documento di identitàdel legale rappresentante nonché firmatario della procura.

L'oggetto della P.E.C. dovrà descrivere chiaramente il contenuto della trasmissione e riportare sempre leseguenti indicazioni: “POR FESR MARCHE 2014 2020 – ASSE 1 BANDO RICERCA E SVILUPPO NEGLI AMBITIDELLA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE” seguito dalla partita iva o dal codice fiscale dell’impresa capofila.

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8194

CRITERI PER L’INVIO TELEMATICO DEI DOCUMENTI DIGITALI

Invio telematico (tramite posta elettronica certificata)

Per l’invio telematico di qualsiasi istanza con valenza legale paragonabile a quella della raccomandata conricevuta di ritorno alla P.F. Innovazione Ricerca e Competitività dei settori produttivi è necessario utilizzare lacasella P.E.C. [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività deisettori produttivi.

Tale casella di posta riceve e mail provenienti esclusivamente da indirizzi PEC.

Le modalità di presentazione telematica sono quelle previste dalla normativa vigente in materia, così comespecificato nel presente bando.

Presentazione di istanze e dichiarazioni per via telematica

Si ricorda che le istanze e le dichiarazioni, ai sensi dell’art. 38 comma 1 del DPR 445/2000 “possono essere inviateanche per fax e via telematica”. Tali modalità di trasmissione, se la presentazione è conforme alla normativavigente, hanno piena validità e non richiedono ulteriori invii di originali cartacei.

Nel caso di presentazione telematica utilizzando la casella di posta elettronica certificata della P.F. InnovazioneRicerca e Competitività dei settori produttivi, sopra indicata, in conformità al all’art. 65 del Decreto Legislativo 7marzo 2005, n. 82 (Codice dell’Amministrazione Digitale) sono valide:

1) se sottoscritte con firma digitale;

2) se la copia dell’istanza o della dichiarazione cartacea recante la firma autografa con allegata la copia deldocumento d’identità del richiedente o dichiarante viene acquisita mediante scanner. In altre parole, secostituite da copie informatiche di documenti cartacei con firma autografa e scansione della carta d’identità;

3) quando l’autore è identificato dal sistema informatico con l’uso della carta d’identità elettronica, dellaCarta regionale dei servizi, o comunque, con strumenti che consentano l’individuazione del soggetto cheeffettua la dichiarazione. Le istanze e le dichiarazioni inviate secondo le modalità previste “sono equivalentialle istanze e alle dichiarazioni sottoscritte con firma autografa apposta in presenza del dipendente addetto alprocedimento” (art. 65, comma 2 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82).

Nel caso di presentazione telematica, le comunicazioni successive nel corso del procedimento fino all’emissionedel provvedimento finale, ove previsto, saranno inviate all’indirizzo di P.E.C. indicato sulla domanda dipartecipazione se ritenuto, dal Responsabile del procedimento, tale mezzo adeguato alle comunicazioni o agliatti da recapitare.

Istanze e le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà

Le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, così come previsto dall’art. 38, comma 3 del DPR 445/2000,“possono essere sottoscritte e presentate unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento diidentità del sottoscrittore”.

Anche per l’invio telematico devono perciò essere accompagnate da copia della carta di identità, in corso divalidità, del sottoscrittore. Nel caso di un documento di identità o di riconoscimento non in corso di validità, può

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essere utilizzato solo se i dati contenuti non hanno subito variazioni dalla data del rilascio. In questo casol’interessato deve dichiararlo in calce alla fotocopia del documento (rif. DPR 445/2000, art.45, comma 3).

Se l’originale è cartaceo si procede all’acquisizione tramite scanner del documento sottoscritto e della carta diidentità (entrambe le facciate) e si invia tramite posta elettronica certificata secondo le necessità ed il tipo diprocedimento, unitamente alla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (art. 47 del D.P.R. n. 445/2000),redatta secondo lo schema allegato 16, attestante la veridicità e la conformità allo stato di fatto dell'attività edella struttura delle dichiarazioni rese in modalità telematica e che tutta la documentazione inviata in formatodigitale sono conformi all’originale, la cui validità giuridica ed efficacia è equiparabile alla trasmissione didocumenti ad una P.A tramite telefax.

Tale procedura è da utilizzarsi anche in caso di delega per la sottoscrizione digitale dei documenti (es.commercialista o professionista) che deve essere sempre accompagnata dalla copia immagine digitalizzata(acquisizione tramite scanner) della delega sottoscritta (allegato 17) e dalla carta identità del titolare dell’istanzao della dichiarazione da presentare, unitamente alla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (art. 47 delD.P.R. n. 445/2000), redatto secondo lo schema allegato 16, attestante la veridicità e la conformità allo stato difatto dell'attività e della struttura delle dichiarazioni rese in modalità telematica e che tutta la documentazioneinviata in formato digitale sono conformi all’originale, la cui validità giuridica ed efficacia è equiparabile allatrasmissione di documenti ad una P.A tramite telefax.

A precisazione di quanto sopra si ricorda che se la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà è sottoscritta confirma digitale, così come previsto dalla normativa, non è richiesta la copia della carta di identità.

Il beneficiario ha l’obbligo di conservare tutti i documenti, in originale, relativi al progetto e inviati in formatodigitale per tutto il periodo previsto dall’art. 90 Reg. CE 1083.

Formato dei documenti

I documenti elettronici da allegare digitalmente al messaggio di posta elettronica certificata, devono essereobbligatoriamente presentati in uno dei seguenti formati: formato PDF (Portable Document Format) o formatoPDF/a (opzione del formato PDF per la conservazione documentale a lungo termine) sia per i documenti prodottielettronicamente (documentazione ottenuta alla conclusione della modalità di compilazione telematica previstadal sistema informatizzato Sigfrido, da strumenti di scrittura, disegno vettoriale o altro software) sia per idocumenti cartacei digitalizzati (copia immagine del documento cartaceo acquisita elettronicamente tramitescanner) o prodotti elettronicamente in modalità immagine.

Casi particolari

Nel caso di ricevimento in formato digitale di comunicazioni, istanze o dichiarazioni con contenutoamministrativo rilevante, ma non conforme a quanto sopra previsto (es. documenti non correttamentesottoscritti), così come in analoghi casi di presentazione cartacea, saranno regolarmente protocollati.

La validità ai fini dell’avvio del procedimento, previa verifica della provenienza, sarà valutata dal Responsabiledello stesso con eventuale proposta di soluzioni per la regolarizzazione della documentazione presentata.

Come richiedere una casella di P.E.C.

I cittadini possono richiedere gratuitamente l’attivazione di una casella di posta elettronica certificata percomunicare con la pubblica amministrazione collegandosi al sito www.postacertificata.gov.it e seguendo laprocedura guidata di attivazione del servizio.

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Approfondimenti

- Per maggiori informazioni sulla P.E.C. www.digitpa.gov.it/pec.

- Per la ricerca degli indirizzi P.E.C. delle pubbliche amministrazioni www.paginepecpa.gov.it ewww.indicepa.gov.it.

- Per le novità del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’innovazione www.innovazionepa.gov.it.

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ALLEGATO 16

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETA’ (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000)

Il sottoscritto/aCognome _________________________ Nome __________________________________Codice fiscale _____________________________________Luogo di nascita: Stato____________________ Comune _________________________________ PV (____)Nato il _________________________, Cittadinanza ______________________________________Residente nel Comune di ______________________________________ PV (___) CAP_____ all’indirizzo______________________________________,

in qualità di legale rappresentante dell’impresa / organismo di ricercaRagione sociale _________________________________ natura giuridica __________ con sede legale nelComune _____________________ PV (___), CAP _______Codice fiscale____________________________________ Partita IVA__________________________tel. _____________________ fax ________________________ e mail____________________________P.E.C. (Posta elettronica certificata) ____________________________

ai sensi e per gli effetti dell'articolo 47 del D.P.R. 445/2000 e consapevole delle responsabilità penali di cui agliarticoli 75 e 76 del medesimo D.P.R. 445/2000 per le ipotesi di falsità in atti e dichiarazioni mendaci, e informatoche i dati forniti saranno utilizzati ai sensi del D.lgs 196/2003

DICHIARA

- che tutte le dichiarazioni rese in modalità telematica sono conformi allo stato di fatto dell'attività e dellastruttura, secondo i requisiti previsti dalla normativa vigente nel settore di riferimento;

- che tutta la documentazione inviata in formato digitale sono conformi all’originale, la cui validità èequiparabile alla trasmissione di documenti ad una P.A tramite fax., ai sensi dell’art. 43, comma 6, del DPR445/2000

Data………………………………….

Il rappresentante legaleFirma73

73 Il presente modello va compilato, sottoscritto con firma autografa, acquisito tramite scansione in formato pdf e allegatoalla modulistica da inoltrare tramite P.E.C. alla casella PEC [email protected] della PFInnovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi. Al presente modello deve inoltre essere allegata copiainformatica (immagine scansionata) di un documento di identità valido del soggetto che ha apposto la firma autografa.

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ALLEGATO 17

MODELLO PROCURA SPECIALE PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE

Io sottoscritto/aCognome ___________________________________ Nome ______________________________________Codice fiscale _____________________________________Luogo di nascita: Stato____________________ Comune _________________________________ PV (____)Nato il _________________________, Cittadinanza ________________________ Sesso ____Residente nel Comune di ______________________________________ PV (___) CAP_____ all’indirizzo______________________________________,

in qualità di legale rappresentante dell’impresa / organismo di ricerca

Ragione sociale _________________________________________ natura giuridica ______________ consede legale nel Comune ____________________________________ PV (___), CAP _______Codice fiscale____________________________________ Partita IVA__________________________tel. _____________________ fax ________________________ e mail____________________________P.E.C. (Posta elettronica certificata) ____________________________

con la presente scrittura, a valere ad ogni fine di legge, CONFERISCO a

Cognome __________________________________ Nome _____________________________________Codice fiscale _____________________________________Dati: tel. ____________________ fax _____________________ e mail____________________________

in qualità di incaricato di:- Associazione _____________________________- Studio Professionale (specificare) __________________________________- Altro: (specificare)_____________________________________

Con sede in via ____________________________________ n. ____Comune ________________________ PV (___) CAP_____________Codice fiscale____________________________________ Partita IVA__________________________tel. _____________________ fax ________________________ e mail____________________________P.E.C. (Posta elettronica certificata) ____________________________

PROCURA SPECIALE:

- per la sottoscrizione digitale della domanda e degli allegati previsti dal bando di accesso, nonché di ogniulteriore documentazione richiesta o ritenuta necessaria per la partecipazione ai benefici previsti dal PORMARCHE FESR 2014 2020 – BANDO. “PROMOZIONE DELLA RICERCA E DELLO SVILUPPO NEGLI AMBITI DELLASPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE”;

N.B. La procura è valida unicamente per la gestione della suddetta pratica.Sarà mia cura comunicare tempestivamente l’eventuale revoca della procura speciale alla P.F. Innovazione,Ricerca e Competitività dei settori produttivi.

Data________________Il rappresentante legale

Firma74

_____________________

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IL PROCURATORE

Presa visione ed accettazione dell'incarico conferitoIl procuratore che sottoscrive con firma digitale la copia informatica (immagine scansionata) del presentedocumento, ai sensi del D.P.R. 445/2000, consapevole delle responsabilità penali di cui all'articolo 76 delmedesimo D.P.R. 445/2000 per le ipotesi di falsità in atti e dichiarazioni mendaci,

DICHIARA CHE

- agisce in qualità di procuratore speciale in rappresentanza del soggetto che ha posto la propria firmaautografa sulla procura stessa;

- tutti i dati trasmessi in via telematica e in formato digitale sono stati resi in modo fedele alle dichiarazionidel soggetto rappresentato;

- la conservazione in originale dei documenti avverrà presso la propria sede dell’associazione/studio qualoranon siamo custoditi presso il soggetto delegante.

Data______________Il procuratore

Firma__________________________

74 Il presente modello va compilato, sottoscritto con firma autografa, acquisito tramite scansione in formato pdf e allegatoalla modulistica da inoltrare tramite P.E.C. alla casella PEC [email protected] della PFInnovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi.Al presente modello deve inoltre essere allegata copia informatica (immagine scansionata) di un documento di identitàvalido del soggetto che ha apposto la firma autografa.

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SCHEMA DI GARANZIA FIDEJUSSORIA

Spett.leRegione Marche Servizio Attività Produttive, Lavoro, Turismo, Cultura e Internazionalizzazione P.F. Innovazione, ricerca e competitività dei settori produttivi Via Tiziano 44 60125 ANCONA

PREMESSO CHE

a) l’impresa / organismo di ricerca ……………………………………………………(in seguito indicata per brevità anche“contraente”) con sede legale in …………………………… c.f. ………..………..partita IVA………………………… ha presentatouna domanda finalizzata all’ottenimento delle agevolazioni previste dal POR MARCHE FESR 2014 2020 – Asse 1 –Bando “Promozione della ricerca e dello sviluppo negli ambiti della specializzazione intelligente” di cui al Decretodel Dirigente della Regione Marche, P.F Innovazione, Ricerca, e Competitività dei Settori Produttivi n. ………….. del……………e s.m.i (in seguito indicata per brevità “Normativa di Riferimento”) che la Banca/Società dichiara di benconoscere, per la realizzazione del progetto dal titolo “…………………………… ”, dal costo preventivato di €…………..;

b) ai sensi della Normativa di Riferimento, la contraente è stata ammessa all’intervento agevolativo nella formadi un contributo in conto capitale pari ad €…………………………da rendere disponibile sulla base di stati diavanzamento lavori;

c) l’importo di €……..………, corrispondente al 40% del contributo in conto capitale concesso, può essere erogato,a titolo di anticipazione su richiesta dell’impresa, previa presentazione di fidejussione bancaria o polizzaassicurativa irrevocabile incondizionata ed escutibile a prima richiesta, a garanzia della restituzione della stessasomma da erogare.In particolare, detta garanzia deve assicurare la restituzione della somma da erogare a titolo di anticipazione, nelcaso in cui il contraente non abbia sostenuto le spese approvate per la realizzazione del progetto di cui allalettera a) in misura tale da coprire l’importo dell’anticipazione secondo le condizioni, i termini e le modalitàstabilite dalla Normativa di Riferimento e dalla comunicazione di ammissione all’agevolazione della RegioneMarche risultando così lo stesso contraente debitore in tutto od in parte in relazione a quanto erogato a titolo dianticipazione;

d) il contraente ha richiesto l’erogazione dell’importo di €………………… a titolo di anticipazione del ..…..% delcontributo in conto capitale concesso;

e) l’erogazione dell’anticipazione viene effettuata dalla Regione Marche;

TUTTO CIO’ PREMESSOche forma parte integrante del presente atto

la sottoscritta75 ……………………………………………………………………………………………………………….

75 Indicare il soggetto che presta la garanzia e la sua conformazione giuridica: banca, società di assicurazione o intermediarifinanziari di cui all’art. 107 TUB e ss.mm.ii.

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(in seguito indicata per brevità “Banca” o “Società”) con sede legale in ………………………………………………………….,iscritta nel registro delle imprese di ……………. al n. …………………..iscritta all’albo/elenco76 …………………………….., amezzo dei sottoscritti signori:………………………………..nato a …………………….il …………………………………………………………..nato a …………………….il …………………………nella loro rispettiva qualità di ………………………., muniti dei necessari poteri in forza di…………………………, dichiara dicostituirsi, come in effetti si costituisce con il presente atto fidejussore nell’interesse della contraente ed afavore della Regione Marche (nel seguito indicata per brevità anche “Regione”), per la restituzionedell’anticipazione di cui in premessa e fino alla concorrenza del suo intero ammontare in linea capitale, pari ad €.……… (diconsi euro……………….) maggiorato degli interessi stabiliti dall’art. 55 della Legge Regionale 29 aprile2011, n. 7 (complessivamente “Importo Garantito”).

La presente fideiussione è regolata dalle seguenti pattuizioni e condizioni

1. La sottoscritta banca/società si obbliga irrevocabilmente ed incondizionatamentei a corrispondere alla Regione, in tutto od in parte, l’Importo Garantito qualora il contraente non vi abbia

provveduto entro quindici giorni dalla data di ricezione dell’apposita richiesta a restituire formulata amezzo lettera racc. a.r. dalla Regione oppure abbia soltanto ritardato il pagamento o abbia propostoopposizione

ii a rimborsare alla Regione l’ammontare di ogni e qualsiasi somma che la stessa avesse incassato a titolo direstituzione della suddetta anticipazione – dal e/o per conto del contraente – che la stessa Regionedovesse essere tenuta a restituire a seguito di annullamento, inefficacia o revoca dei relativi pagamenti, oper qualsiasi altro motivo, nel limite dell’Importo Garantito.

2. La banca/società si impegna ad effettuare i pagamenti di cui al punto che precede a prima e semplicerichiesta scritta da inoltrare a mezzo lettera raccomandata a.r. da parte della Regione Marche e, comunque,non oltre quindici giorni dalla ricezione della detta richiesta, cui peraltro non potrà essere opposta alcunaeccezione da parte della banca/società stessa anche nell’eventualità di opposizione proposta dal contraente oda altri soggetti comunque interessati, nonché nel caso che il contraente sia dichiarato nel frattempo fallitoovvero sottoposto ad altre procedure concorsuali o posto in liquidazione volontaria.In caso di escussione della presente garanzia, la banca/società si impegna ad effettuare i relativi pagamenti,salvo diverso accordo, presso l’ Istituto di Credito e sulle coordinate bancarie che verranno contestualmenteindicati nella predetta lettera di escussione. Qualora la banca/società non dovesse rispettare, per qualsiasimotivo, i termini fissati per il pagamento, sull’importo dovuto verranno applicati gli interessi di mora calcolatisulla base I contributi già eventualmente percepiti sono restituiti dai soggetti beneficiari maggiorati degliinteressi stabiliti dall’art. 55 della Legge Regionale 29 aprile 2011, n. 7;

3. La presente garanzia fidejussoria ha durata fino al __/__/____ (indicare il termine corrispondente alla data difine progetto maggiorata di almeno 6 mesi), con proroga automatica semestrale per non più di 4 semestri, alfine di permettere alla Regione Marche di effettuare i necessari accertamenti, prescritti dalla normativa(concernente il sostenimento delle spese approvate per la realizzazione del progetto, in misura pari a quantospecificato alla precedente lettera c) delle premesse).L’anticipato svincolo totale o parziale deve essere datomediante comunicazione scritta al Contraente ed alla Banca o Società di Assicurazione a mezzo raccomandataA.R.Decorsa la data del __/__/____ , la garanzia si estingue automaticamente con conseguente liberazionedell’assicuratore. Qualora l’anticipazione sia stata restituita dal contraente, o da terzi nell’interesse dellostesso, la presente garanzia – ai fini dell’impegno assunto all’art. 1 ii) – sarà valida ed efficace fino al terminedel venticinquesimo mese successivo alla data dell’ultimo dei relativi pagamenti.

76 Indicare per le banche o istituti di credito gli estremi di iscrizione all’albo delle banche presso la Banca d’Italia ; per lesocietà di assicurazione indicare che l’Impresa è stata autorizzata all’esercizio delle assicurazioni nel ramo cauzioni conProvvedimento dell’ISVAP, con indicazione del numero e data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, in attuazione delDecreto Legislativo 175/1995, per gli intermediari finanziari di cui all’art. 107 TUB e ss.mm.ii., indicare gli estremi diiscrizione all’elenco speciale.

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4. La sottoscritta banca/società rinuncia formalmente ed espressamente al beneficio della preventivaescussione di cui all’art. 1944 del codice civile, volendo ed intendendo restare obbligata in solido con lacontraente e rinunzia sin da ora ad eccepire la decorrenza del termine di cui all’art. 1957 del codice civile.Il diritto di surroga che eventualmente spettasse alla sottoscritta banca/società nei confronti del contraente,non potrà essere esercitato che successivamente alla completa estinzione di ogni ragione di credito dellaRegione.

5. Per la determinazione del credito oggetto della presente garanzia, fanno prova in qualsiasi sede le risultanzedelle scritture contabili della Regione Marche.Resta comunque inteso che l’obbligo alla restituzione della scrivente banca/società si estenderà allemaggiorazioni per interessi sopra indicate anche nel caso di ammissione del contraente ad una proceduraconcorsuale o ad altra ad essa assimilabile.

6. La presente garanzia fideiussoria è integralmente conforme allo schema approvato dalla Regione Marche;

6.1 Ogni eventuale disposizione che limiti gli obblighi assunti dal Garante nei confronti del Soggetto garantitoe comunque ogni eventuale clausola, integrazione, rinvio ad altri atti e documenti, ivi compreseCondizioni Generali di polizza e/o ai relativi allegati e, in generale, qualsiasi modifica, anche solo formale,allo schema di garanzia fideiussoria di riferimento approvato dalla Regione che dovesse risultare inseritanel corpo della presente garanzia, sarà considerata inefficace, introdotta per mero errore materiale epertanto da intendersi come non apposta e quindi assolutamente inopponibile in caso di escussione,indipendentemente dall’essere o meno, in tutto o in parte, limitativa o in contrasto con il testo dellagaranzia a prima richiesta per le anticipazioni dei citati interventi agevolativi, intendendosiautomaticamente sostituita dalle corrispondenti previsioni contenute nel modello approvato dallaRegione.

6.2 La clausola di cui al presente articolo, per quanto possa occorrere, è espressamente approvata dalGarante ai sensi dell’articolo 1341 cod. civ.

7. Rimane espressamente convenuto che la presente garanzia fideiussoria si intenderà tacitamente accettataqualora, nel termine di trenta giorni dalla data di consegna alla Regione Marche , non sia comunicato alcontraente che la garanzia fidejussoria stessa non è ritenuta valida.

8. Eventuali spese e/o oneri fiscali relativi alla presente garanzia sono a carico della banca/società.

9. La presente garanzia è regolata dal diritto italiano e per qualsiasi controversia dovesse sorgere circal’interpretazione o l’escussione della stessa, sarà competente in via esclusiva il Foro di Ancona

Il fidejussoreIl contraente

Ai sensi e per gli effetti degli artt. 1341 e 1342, la banca/società dichiara di accettare espressamente quantoprevisto nella presente garanzia relativamente:

1. alla rinuncia ad opporre qualsiasi eccezione al pagamento delle somme richieste in dipendenza dell’escussionedella garanzia, anche nell’eventualità di opposizione proposta dal contraente o da altri soggetti comunqueinteressati, nonché nel caso che il contraente sia dichiarato nel frattempo fallito ovvero sottoposto ad altreprocedure concorsuali o posto in liquidazione volontaria, contenuta dall’art. 2;

2. alla reviviscenza della garanzia di cui all’art.1 (ii) ed all’art. 3 ultimo capoverso;3. alle deroghe agli artt. 1944, 1957 c.c. contenute dall’art. 4;4. alla rinuncia ad esercitare il diritto di surroga fino al completo soddisfacimento delle ragioni creditorie della

Regione contenuta dall’art. 4;

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5. alle proroghe automatiche ed alle modalità di svincolo della garanzia di cui all’art. 3;6. alla determinazione del credito garantito così come prevista all’art. 5;7. alla conformità della garanzia allo schema approvato dalla Regione Marche così come previsto all’art.6;8. alla competenza esclusiva del Foro di Ancona prevista dall’art. 8.

Il fidejussore

N.B.: Si fa presente che detta garanzia deve essere fatta pervenire alla Regione Marche prima della erogazionedell’anticipazione e che la sottoscrizione dei firmatari deve essere autenticata da Notaio con attestazione deirelativi poteri di firma:

AUTENTICA NOTARILERep. n. .........................Premessa la rinuncia all'assistenza dei testimoni da parte dei comparenti, tra loro d'accordo e con il mioconsenso, certifico io sottoscritto ..............................…………..... , Notaio in ............................., iscritto................................., che il sig.: ................................... nato a ............... il ............nella sua qualita' di................................... , domiciliato per la carica in ................................, che agisce in nome e per conto della............................, della cui identita' personale, qualifica e poteri io Notaio sono certo, ha apposto in miapresenza la sua firma in calce alla sopra stesa garanzia.

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ALLEGATO 19

MODULO PER DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA ATTO DI NOTORIETÀ ATTESTANTE LA DOCUMENTAZIONE GIUSTIFICATIVA DELL’AVVENUTO PAGAMENTO DELLE SPESE PER IL

PERSONALE (SOLO IN CASO DI PAGAMENTI CUMULUATIVI)

DA COMPILARE A CURA DEL LEGALE RAPPRESENTANTE

Il sottoscritto:Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….………….. ………………………………, il…………………………., in qualità di rappresentante legale dell’impresa / organismo di ricerca(Ragione sociale) ............…..... ………………………………………………..........................………….. forma giuridica ............. Codice Fiscale ...........................…….............. Partita IVA ........................................... Sede legale in .....…....……......., prov. ............, CAP ................... via e n. civ. ......................……....................................……………………………………………..tel. .................................…… fax ....…..................... e mail……………………………… p.e.c………………………………………..ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445, sotto la propria responsabilità ed avendone piena conoscenza, consapevole delle responsabilità penali, derivanti dal rilascio di dichiarazioni mendaci, di formazione o uso di atti falsi, e della decadenza dai benefici concessi sulla base di una dichiarazione non veritiera, richiamate dagli artt. 75 e 76 del medesimo decreto,

DICHIARA CHE

I valori netti indicati nelle buste paga riferite alle risorse rendicontate sulla voce di spesa “Personale” del SAL n………….. del progetto dal titolo…………………………………………………………………………………………… ammesso alle agevolazioni previste dal POR MARCHE FESR 2014-2020 – Asse 1 – Bando “Promozione della ricerca e dello sviluppo negli ambiti della specializzazione intelligente” risultano integralmente saldati con i mandati di pagamento cumulativo ordinati su conti correnti bancari intesati alla scrivente ditta i cui estremi vengono di seguito riportati:

Mensilità di riferimento

Istituto bancario o postale

Numero c/c Importo complessivo

Valuta estratto conto

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_______________________________________________________

Decreto del Dirigente della P.F. Innovazio-ne, Ricerca e Competitività dei Settori Pro-duttivi n. 25 del 10/04/2015POR Marche FESR 2014-2020 - Asse 1 – Azio-ne 2.2 – “Voucher per favorire la partecipazioneai Programmi Comunitari a Gestione Direttadella Commissione Europea - Bando 2015” -Prenotazione di impegno € 300.000,00.

IL DIRIGENTE DELLA P.F. INNOVAZIONE, RICERCA E COMPETITIVITA’ DEI SETTORI

PRODUTTIVI

omissis

DECRETA

1) di approvare il bando di accesso di cui all’Allegato1, che forma parte integrante e sostanziale del pre-sente atto, per la concessione di Voucher per fa-vorire la partecipazione ai Programmi Comunitaria Gestione Diretta della Commissione Europea, aisensi dell’Asse 1 del POR MARCHE FESR2014-2020 e della Strategia di specializzazione intelli-gente, di cui rispettivamente alle DD.GG.RR. n.1334/2014 e n. 157/2014;

2) di approvare, altresì, i seguenti allegati: - allegato A. Domanda di partecipazione;- allegato B. Scheda sintetica progetto ;- allegato C. Dichiarazione dimensione di impre-

sa;- allegato D. Dichiarazione sostitutiva di atto di

notorietà (art. 47 T.U. - D.P.R. n. 445/2000);- allegato E. Dichiarazione aiuti “de minimis” (so-

stitutiva dell’atto di notorietà art. 47 T.U. -D.P.R. n. 445/2000);

- allegato F. Dichiarazione sostitutiva dell’atto dinotorietà del legale rappresentante (art. 47 T.U.- D.P.R. n. 445/2000) sulla restituzione degliaiuti dichiarati incompatibili (DichiarazioneDeggendorf);

- allegato G. Dichiarazione sostitutiva dell’atto dinotorietà per i soggetti muniti di poteri di am-ministrazione diversi dal legale rappresentantee per i direttori tecnici (art. 47 T.U. - D.P.R. n.445/2000);

- allegato H. Modello procura speciale per la pre-sentazione della domanda;

- allegato I. Elementi essenziali del contratto/let-tera di incarico;

- allegato L. Richiesta di liquidazione voucher;3) di assumere, pertanto, una prenotazione comples-

siva di impegno pari a € 300.000,00 a carico deicapitoli 32107702 e 31402786 come di seguitospecificato:

- €.255.000,00 (quota UE e Stato) a carico del ca-pitolo 32107702 (UPB 32107) del Bilancio diprevisione 2015/2017 annualità 2015;

- € 45.000,00 (quota Regione) a carico del capi-tolo 31402786 (UPB 31402) del Bilancio di pre-visione 2015/2017 annualità 2015;

4) di stabilire che la sopraddetta prenotazione daràluogo ad impegno con l’aggiudicazione definitiva,nel rispetto dell’art. 56 del D.lgs 118/2011;

5) di pubblicare il presente atto per estratto sul B.U.R.della Regione Marche ai sensi dell’art. 4 della L.R.28 luglio 2003, n. 17.

IL DIRIGENTE DELLA P.F. INNOVAZIONE, RICERCA, DISTRETTO TECNOLOGICO E

COMPETITIVITA’ DEI SETTORI PRODUTTIVIPatrizia Sopranzi

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- ALLEGATI -

Voucher per favorire la partecipazione ai Programmi Comunitari a gestione diretta della Commissione Europea

Allegato 1 – “Bando di accesso 2015”;

Appendici al bando: Appendice A . Elenco delle attività economiche ammissibili – ATECO 2007 Appendice B . Modalità Operative per l’invio telematico dei documenti tramite posta elettronica certificata P.E.C. Appendice C . Informativa ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003,n. 196 codice in materia di protezione dei dati personali Appendice D Legge 13 agosto 2010, n. 136 “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al governo in materia di normativa antimafia” – art. 3

Allegati al bando :

Allegato A. Domanda di partecipazione; Allegato B. scheda sintetica progetto presentato

Allegato C. Dichiarazione dimensione d’impresa Decreto ministeriale del 18 aprile 2005 (per il calcolo della dimensione di impresa); Allegato D. Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000); Allegato E. Dichiarazione aiuti “de minimis” (sostitutiva dell’atto di notorietà art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000); Allegato F. Dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà del legale rappresentante (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000) sulla restituzione degli aiuti dichiarati incompatibili (Dichiarazione Deggendorf);Allegato G. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà per i soggetti muniti di poteri di amministrazione diversi dal legale rappresentante e per i direttori tecnici (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000); Allegato H. Modello procura speciale per la presentazione della domanda; Allegato I . Elementi essenziali del contratto/lettera di incarico ;Allegato L . Richiesta liquidazione voucher

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ALLEGATO 1

PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE MARCHE FESR 2014 2020POR MARCHE FESR 2014.2020 –ASSE 1 – AZIONE 2.2

“VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA”

BANDO DI ACCESSO

ANNUALITÀ 2015

SERVIZIO ATTIVITÀ PRODUTTIVE, LAVORO, TURISMO, CULTURA, INTERNAZIONALIZZAZIONEP.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi

Posta elettronica certificata (P.E.C.) [email protected] del Procedimento Alessandra BrunoriTelefono 071 8063628 Telefax 071 8063058e mail [email protected]

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1. Obiettivi e finalità

Il presente intervento viene avviato nell’ambito della programmazione regionale dei fondi strutturali a sostegno della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione previsti dal POR MARCHE FESR 2014-2020 "INVESTIMENTI A FAVORE DELLA CRESCITA E DELL'OCCUPAZIONE" approvato dalla Commissione Europea con Decisione C(2015) 926 del 12/02/2015.

Il bando è gestito dalla Posizione di Funzione “Innovazione, ricerca e competitività dei settori produttivi” della Regione Marche in attuazione dell’Asse Prioritario 1 ”Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione”, Azione 2.2 “ Azioni di Sistema per il sostegno alla partecipazione degli attori dei territori a piattaforme di concertazione e reti nazionali di specializzazione tecnologica, come i Cluster Tecnologici Nazionali e a progetti finanziati con altri Programmi Europei perla ricerca e l’innovazione ” del Programma.

Nello specifico il presente bando ha come obiettivo quello di rafforzare e promuovere la capacità progettuale e di favorire i processi di innovazione delle micro, piccole e medie imprese (MPMI), supportando la loro partecipazione ai Programmi tematici a gestione diretta della Commissione Europea ed il loro inserimento in reti e network a livello internazionale negli ambiti tematici definiti nella “Strategia di specializzazione intelligente” approvata dalla Giunta Regionale con delibera n. 157 del 17 febbraio 2014: domotica, meccatronica, manifattura sostenibile, salute e benessere.

2. Dotazione finanziaria Le risorse complessivamente stanziate ammontano ad € 300.000,00 a carico del Programma operativo Regionale (POR) Marche - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Periodo 2014 -2020 .

3.Descrizione dell’intervento

Le agevolazioni previste dal seguente bando saranno concesse mediante lo strumento del “voucher”, attivato tramite procedura a sportello, per l’acquisizione di servizi di consulenza ed assistenza tecnica a supporto della progettazione, finalizzati a sostenere la partecipazione delle imprese marchigiane a “call for proposals” emanate dalla Commissione Europea e volte a finanziare progetti di ricerca industriale, sviluppo ed innovazione. I servizi di consulenza ed assistenza tecnica a supporto della progettazione devono obbligatoriamente riguardare “call for proposals” le cui tematiche sono relative agli ambiti di specializzazione, cosi come delineati nella strategia di specializzazione intelligente regionale: Meccatronica, Domotica, Salute e benessere, Manifattura sostenibile.

In particolare i voucher riguarderanno call for proposals, che prevedono fra i soggetti beneficiari le imprese, relativamente ai Programmi tematici gestiti direttamente dalla Commissione Europea ed in particolare: Horizon 2020 (programma quadro per la ricerca ed innovazione 2014-2020), Cosme (programma per la competitività delle imprese e delle PMI 2014-2020), Life ed i programmi le cui tematiche sono coerenti con la specializzazione intelligente regionale 1 .

1 Programmi tematici (fondi UE gestiti direttamente dalla Commissione europea). Tali finanziamenti sono gestiti direttamente dalla Commissione europea, con l’assegnazione di risorse finanziarie a programmi tematici pluriannuali nei vari settori (es: ricerca e innovazione, imprese, ambiente). Le PMI e le altre organizzazioni possono presentare domanda di adesione nell’ambito dei programmi, in genere presentando progetti transnazionali, sostenibili e a valore aggiunto. Tali fondi

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Il voucher viene concesso alle MPMI per le seguenti tipologie di partecipazione: Partecipazione in qualità di soggetto coordinatore di progetto ; Partecipazione in qualità di partner di aggregazioni / consorzi ; Partecipazione in forma singola: Horizon 2020 - Strumento per le PMI Fase II, Cosme ed altri misure/strumenti in cui le imprese possono partecipare in forma singola).

4.Soggetti beneficiari / Requisiti soggettivi per la partecipazione

Possono essere beneficiari delle agevolazioni previste dal presente bando le imprese che rientrano nella definizione di micro, piccola, media 2 impresa (MPMI); le imprese alla data di presentazione della domanda, devono :

essere regolarmente costituite e iscritte (attive) al Registro Imprese della Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura territorialmente competente; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non trovandosi in stato di fallimento, liquidazione coatta, liquidazione volontaria, concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale), amministrazione controllata o scioglimento, né avere in atto procedimenti o provvedimenti per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui alla legge 19/03/1990, n. 55, e successive modificazioni ed integrazioni sia per l’impresa che per gli Amministratori; essere in regola con la normativa relativa al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori; essere in regola con la normativa antimafia; essere in regola rispetto alla normativa in materia di aiuti di stato e in materia di “de minimis”; rispettare la normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro; rispettare le condizioni nei confronti dei lavoratori dipendenti non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative nelle categorie di appartenenza;

avere la sede dell’investimento (sede legale o unità operativa) ubicata nel territorio delle Marche. Per le imprese prive della sede di investimento nelle Marche al momento della domanda, tale requisito dovrà sussistere alla data del pagamento. l’attività economica, principale o secondaria3, come risultante dal certificato della CIAA alla data di presentazione della domanda, rientrante nelle sezioni identificate dai codici ATECO 2007 riportate nell’Appendice A;

Non possono essere ammesse a contributo le imprese: 1. che si trovano nella condizione di impresa in difficoltà4;

sono erogati direttamente agli utilizzatori finali attraverso le Direzioni generali o le Agenzie delegate della Commissione europea.2 Raccomandazione della Commissione n. 361 del 06 maggio 2003 relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese; D.M. Attività Produttive 18-04-2005 “Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese”; D.M. Istruzione, Università e Ricerca 06-12-2005 recante modifica al Decreto 8 agosto 2000 n. 593 “Nuova definizione comunitaria di piccola e media impresa 3 Nel caso in cui l’impresa richiedente sia censita con una pluralità di codici di attività, si dovrà inserire nella domanda quelloper cui vengono effettuati gli investimenti e richiesti i contributi;

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2. che si trovano in stato di liquidazione volontaria; 3. che sono destinatarie di provvedimenti giudiziari che applicano sanzioni interdittive che comportino il divieto

di contrarre con la Pubblica Amministrazione5; 4. i cui soggetti muniti di poteri di amministrazione i cui direttori tecnici sono destinatari di sentenze di

condanna passate in giudicato o di decreti penali di condanna divenuti irrevocabili o di sentenze di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura penale per reati gravi in danno dello Stato o della Comunità europea, per reati che incidono sulla moralità professionale, per reati di partecipazione a un’organizzazione criminale, corruzione, frode, riciclaggio e per reati in danno dell’ambiente;

5. i cui soggetti muniti di poteri di amministrazione o i cui direttori tecnici sono sottoposti ad un procedimento per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all’art. 3 della legge 27/12/1956, n. 1423 o di una delle cause ostative previste dall’art. 10 della legge 31/05/1965, n. 575.

I requisiti richiesti, pena esclusione, devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda e al momento della liquidazione del voucher. Rispetto alle condizioni, sia di ammissibilità che di esclusione, sopra riportate sono previste nella sezione allegati una serie di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà ai sensi del DPR 445/2000 (come modificato dalla L. 183/2011). Tali dichiarazioni saranno oggetto di verifiche documentali di primo livello. Laddove fosse necessario, per la numerosità delle domande, l’Amministrazione regionale procederà ad effettuare verifiche a campione.

5 . Normativa di riferimento

REGOLAMENTO (UE) N. 1407/2013 DELLA COMMISSIONE del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimis».

POR FESR Marche CRO 2014/2020 (Decisione C (2015) n.926 .

REGOLAMENTO (UE) N. 1301/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006.

REGOLAMENTO (UE) N. 1303/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio.

6. Regole di cumulo

Il contributo pubblico concesso ai sensi del presente bando è cumulabile, per i medesimi costi ammissibili, con altre agevolazioni pubbliche (previste da norme comunitarie, statali, regionali) nel rispetto della normativa applicabile in materia di aiuti di stato. Può essere cumulato con altri aiuti «de minimis» a condizione che non si superi il massimale pertinente di cui all’articolo 3, paragrafo 2, del regolamento 1407/2013.

4 ] Art. 2, c. 18 Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 20145 D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231

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Il contributo è altresì cumulabile con le agevolazioni che non siano qualificabili come aiuti di stato ai sensi dell’art. 107, comma 1 del Trattato CE6.

7. Tipologia di agevolazione

L’agevolazione consiste in un voucher per la copertura delle spese sostenute per l’acquisizione di servizi di consulenza ed assistenza tecnica a supporto della progettazione per la partecipazione a “call for proposals” relative ai Programmi tematici gestiti direttamente dalla Commissione Europea. Le agevolazioni previste dal Bando saranno concesse ai sensi del Regolamento n. 1407/2013 della Commissione Europea del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimis»

Per ogni singolo voucher concesso l’importo massimo previsto è fino a € 10.000,00. Lo stesso beneficiario può ricevere a valere sul presente bando fino ad un massimo di tre voucher, purchè richiesti su call for proposals afferenti a diversi Programmi Comunitari o inerenti tematiche, ambiti tecnologici, strumenti diversi all’interno dello stesso Programma .

I voucher possono essere: Voucher di tipo A – Partecipazione del beneficiario in qualità di coordinatore di Progetti comunitari o di misure di coordinamento : importo fino a € 10.000,00; Voucher di tipo B – Partecipazione del beneficiario in qualità di partner in consorzi/ reti/ network: importo fino a € 5.000,00; Voucher di tipo C – Partecipazione del beneficiario in forma singola: Horizon 2020 - Strumento per le PMI Fase II, Cosme ed altri misure/strumenti in cui le imprese possono partecipare singolarmente: importo fino a € 7.500,00.

I suddetti importi sono da intendersi IVA esclusa.

8. Spese ammissibili

Sono considerate ammissibili le spese sostenute a partire dal 30° giorno successivo alla pubblicazione dell’Elenco dei Fornitori di Servizi e relative a servizi di consulenza ed assistenza tecnica riferite alle attività di progettazione, redazione e presentazione delle proposte progettuali. A titolo esemplificativo le tipologie di spesa ammissibili sono riconducibili a:

Voucher di tipo A - analisi del contesto e check-up dei fabbisogni dell’impresa, analisi delle competenze dell’impresa, progettazione, redazione e presentazione della proposta, predisposizione del budget individuale e complessivo di progetto, verifica (ove richiesto) dei parametri di affidabilità economico finanziaria dell’impresa, ricerca partners, traduzione ed interpretariato e spese assimilabili; Voucher di tipo B - analisi competenze dell’impresa, supporto alla definizione del ruolo e delle attività a carico dell’impresa, preparazione della documentazione necessaria, predisposizione della proposta tecnica per le attività di competenza, predisposizione del budget individuale, traduzione ed interpretariato e spese assimilabili;

6 Ad esempio con le agevolazioni concesse sotto forma di garanzia dai Confidi iscritti nell’elenco speciale di cui all’art. 107 comma 1 del D.Lgs. 1 settembre 1993 n.385 e con il credito d’imposta di cui all’articolo 3 del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 300 del 23 dicembre 2013), coordinato con la legge di conversione 21 febbraio 2014, n. 9 (in Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio 2014).

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Voucher di tipo C - analisi del contesto e check-up dei fabbisogni dell’impresa, analisi delle competenze dell’impresa, sviluppo degli elementi contenuti nel format tecnico, verifica dei parametri di affidabilità economico finanziaria dell’impresa e piano di commercializzazione (ove richiesti), traduzione ed interpretariato e spese assimilabili.

9. Procedura (Iter procedurale )

L’intervento viene attuato mediante procedura a sportello che si articola in due fasi :

9.1- Fase 1 : Costituzione Elenco Fornitori di Servizi

I fornitori di servizi di consulenza ed assistenza tecnica a supporto della progettazione, a cui le imprese beneficiarie dovranno obbligatoriamente rivolgersi, devono presentare la domanda di iscrizione ai fini della costituzione di un elenco dei Fornitori di Servizi per favorire la partecipazione delle MPMI ai Programmi tematici gestiti direttamente dalla Commissione Europea. La domanda dovrà essere trasmessa in via telematica, esclusivamente utilizzando la piattaforma NEXT, a partire dal 1° giorno successivo dalla data di pubblicazione sul BUR del presente Bando fino al 30° giorno. In occasione della riapertura dello sportello con il prossimo bando l’Elenco dei Fornitori verrà riaperto per consentire la registrazione di nuovi fornitori.

a. Requisiti di ordine generale e professionale Ai fini del presente bando i prestatori di servizi si intendono persone giuridiche pubbliche o private (imprese o organismi di ricerca e diffusione della conoscenza così come definiti dal Reg. UE n. 651/2014) con sede legale in uno degli Stati membri dell’Unione Europea. Il fornitore di servizi di consulenza ed assistenza tecnica a supporto della progettazione deve essere iscritto al Registro delle Imprese ad esclusione degli organismi di ricerca e diffusione della conoscenza[2] (Università’) non aventi natura privata.

b. Requisiti di capacità tecnica e professionaleI fornitori di servizi di consulenza ed assistenza tecnica a supporto della progettazione devono possedere i requisiti di seguito riportati attestati da idonea documentazione:

1. Aver prestato servizi di consulenza ed assistenza tecnica alle imprese a supporto della progettazione negli ultimi 5 anni, ai fini della presentazione di almeno tre progetti (indicando i relativi clienti ed i risultati conseguiti) a valere su “call for proposals” relative a Programmi comunitari gestiti direttamente dalla Commissione Europea, le cui tematiche sono relative agli ambiti di specializzazione, cosi come individuati nella “Strategia per la ricerca e l’innovazione per la specializzazione intelligente”.

2. I fornitori di servizi di consulenza ed assistenza tecnica dovranno avere, alla data di presentazione della domanda, una struttura tecnica all’interno della quale devono essere presenti almeno le seguenti figure professionali (specificando la tipologia del rapporto di lavoro instaurata con il Fornitore di Servizi ) :

un esperto di progettazione europea (europroject manager) in possesso di almeno due anni di esperienza professionale e livello di conoscenza almeno B2 della lingua inglese (esperienza comprovata da curriculum professionale);

un esperto progettazione europea (tecnico europrogettista) specializzato nella costruzione di network europei e di relazioni internazionali e livello di conoscenza almeno B2 della lingua inglese (esperienza comprovata da curriculum professionale ).

[2] Organismi senza scopo di lucro rientranti nella definizione di cui all’art. 2, c. 83 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della

Commissione del 17 giugno 2014;

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Per quanto concerne la partecipazione delle Università, i suddetti requisiti debbono essere posseduti da ogni singolo Dipartimento. Le domande verranno selezionate sulla base dei criteri sopra esplicitati mediante apposita commissione di valutazione che verrà definita con specifico Decreto del dirigente della PF. Conclusa la fase della selezione verrà costituito l’Elenco dei Fornitori di servizi di consulenza ed assistenza tecnica a supporto della progettazione con specifico DDPF che sarà consultabile sui siti internet della Regione Marche e sulla Piattaforma NEXT (http://www.marcheinnovazione.it/). Il fornitore di Servizi non può essere soggetto beneficiario a valere sul presente bando.

9.2 - Fase 2 Modalità di presentazione domanda di assegnazione del voucher

A seguito della conclusione della prima fase, entro 30 giorni successivi dalla pubblicazione del DDPF relativo all’Elenco dei Fornitori dei Servizi, verrà aperto lo sportello per la presentazione delle domande di assegnazione del voucher. Lo sportello rimarrà aperto per sei mesi e comunque fino all’esaurimento delle risorse disponibili. Le imprese che avranno partecipato a call for proposals, relative ai Programmi Tematici di cui al punto 3, potranno presentare domanda di partecipazione (allegato A), indicando il Fornitore dei Servizi prescelto, il Programma e la call for proposals a valere sui quali è stato presentato il progetto. La Domanda di partecipazione (Allegato A), dovrà obbligatoriamente essere presentata dall’impresa sia in forma telematica che in formato digitale:

In forma telematica

le imprese devono: - compilare la domanda di partecipazione (Allegato A) in forma telematica utilizzando i campi previsti sulla Piattaforma informatizzata SIGFRIDO http://sigfridodomanda.regione.marche.it procedendo con la stampa digitale di tutti i dati compilati e terminando l’iter cliccando sul tasto “Validazione”. A seguito della validazione su Sigfrido, la domanda di partecipazione deve essere stampata in formato PDF/A, firmata digitalmente (come P7M o con firma ADOBE PDF) dal legale rappresentate dell’impresa partecipante. - scaricare i modelli di seguito indicati dalla Piattaforma informatizzata SIGFRIDO, compilarli in ogni loro parte, firmarli digitalmente (come P7M o con firma ADOBE PDF) e caricarli nuovamente sulla Piattaforma Sigfrido (ogni file caricato sulla Piattaforma Sigrfido non dovrà avere una dimensione superiore ai 2MB): Allegato B – . scheda sintetica progetto;Allegato C - Dichiarazione dimensione di impresa; Allegato D - Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà; Allegato E - Dichiarazione aiuti “de minimis”; Allegato F - Dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà del legale rappresentante (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000) sulla restituzione degli aiuti dichiarati incompatibili; Allegato G - Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà per i soggetti muniti di poteri di amministrazione diversi dal legale rappresentante e per i direttori tecnici (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000);

In formato digitale

Le imprese devono inviare obbligatoriamente la domanda (Allegato A) validata in formato digitale (tramite PEC)

La domanda di partecipazione stampata in formato PDF/A, e firmata digitalmente deve essere inoltrata, previa apposizione della manca da bollo (€ 16,00), via Posta Elettronica Certificata (in seguito denominata P.E.C) alla casella PEC [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei

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settori produttivi. L'oggetto della PEC dovrà contenere la seguente indicazione: “POR FESR Marche 2014- 2020 – VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA . Domanda di partecipazione – P.IVA/CF - ID domanda Sigfrido”.

Alla domanda inviata tramite PEC dovrà essere allegata la seguente documentazione: copia dell’attestato di invio della domanda di finanziamento all’Autorità competente (es. stampa notifica di ricevuta dal sistema al momento dell’invio della domanda / acknowledgement of receipt con annesso titolo del progetto, numero identificativo del progetto) – ( qualora il soggetto beneficiario non sia il coordinatore di progetto dovrà acquisire il suddetto attestato dal soggetto coordinatore) ; Allegato B -sintesi del progetto presentato ed indicazione del consorzio d’imprese (in caso di partecipazione in forma aggregata (Tipologia voucher A e B);

Allegato H - Modello procura speciale per la presentazione della domanda (se pertinente).

Ai fini della partecipazione al bando farà comunque fede la domanda in formato digitale, corredata dagli allegati sopra richiesti, inviati anch’essi in formato digitale e, in caso di discordanza tra quanto indicato nella domanda inserita tramite procedura on line e quanto indicato in quella in versione digitale, occorrerà aggiungere alla versione digitale una richiesta del legale rappresentante in cui si chiede di considerare veritieri i dati riportati nella stessa. In questo caso si farà esclusivo riferimento a quanto indicato nella versione digitale.

Ove la documentazione in formato digitale non sia inoltrata rispettando la modalità sopra descritta, non si procederà all’istruttoria e la relativa domanda si intenderà decaduta. Ogni domanda inviata ad un diverso indirizzo P.E.C. sarà ritenuta irricevibile e non si procederà alla relativa istruttoria e la stessa si intenderà decaduta.

Per eventuali problemi tecnici relativi all’invio della domanda in forma telematica le imprese potranno usufruire di un servizio di help-desk disponibile dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14:00 alle ore 17:00 contattando il numero 071/8063670 oppure inviando una e-mail all'indirizzo [email protected] .

Tutta la modulistica prevista dal presente bando sarà scaricabile, in formato PDF o, dove opportuno, in formato DOCX e/o XLSX, dal sito www.impresa.marche.it e dal sito www.europa.marche.it a partire dal giorno successivo alla data di pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche.

10.Criteri e modalità di valutazione

10.1 Istruttoria delle domande

L’istruttoria di ammissibilità amministrativa-formale delle domande sarà effettuata dalla PF e sarà finalizzata ad accertare: o la ricevibilità della domanda (invio nei termini stabiliti, completezza, regolarità formale e sostanziale della

documentazione prodotta e sua conformità rispetto a quanto richiesto dal Bando); o la sussistenza dei requisiti soggettivi per la partecipazione di cui al punto 4; o la corretta identificazione del Fornitore di Servizi che deve risultare iscritto nell’Elenco dei Fornitori

approvato con DDPF;

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o lo sviluppo del progetto presentato negli ambiti tematici individuati dalla Strategia di specializzazione intelligente così come documentato nella scheda sintetica del progetto ((Allegato - B)

10.2 Cause di inammissibilità

Non saranno ammissibili le domande: o presentate da soggetti privi dei requisiti stabiliti per la tipologia di voucher; o relative a progetti presentati su call for proposals precedenti alla pubblicazione del presente bando ; o prive della firma digitale del soggetto proponente; o prive della scelta del fornitore di servizio ; o che prevedono la fornitura dei servizi oggetto di voucher da parte di soggetti non inseriti nell’elenco dei

Fornitori di Servizi ; o che non rispettano anche una sola delle prescrizioni previste dal bando, o che riguarderanno progetti equivalenti presentati da più imprese che si sono avvalse dello stesso fornitore; o inviate oltre la data di chiusura dello sportello ; o per le quali si verificherà la presenza di dati, notizie o dichiarazioni inesatti ovvero di documentazione

incompleta o irregolare per fatti, comunque, imputabili al proponente e non sanabili, ai sensi dell’art. 76 del DPR n. 445/2000;

Le domande che risulteranno ammissibili e che soddisfano i suddetti requisiti saranno oggetto di finanziamento secondo l’ordine cronologico di presentazione.

11. Comunicazione esiti istruttori

LA P.F. comunicherà gli esiti istruttori ai soggetti beneficiari mediante PEC (all’indirizzo PEC indicato sulla domanda di partecipazione) di norma entro 15 giorni dalla data di presentazione della domanda.

12. Presentazione della richiesta di liquidazione e della documentazione di rendicontazione

Ai fini della liquidazione del voucher l’impresa provvede alla rendicontazione della spesa secondo la procedura prevista dalla Piattaforma informatizzata Sigfrido http://sigfridodomanda.regione.marche.it, prevedendo il caricamento dei documenti in formato PDF attestanti le spese sostenute e la compilazione dei relativi campi, entro 60 giorni dalla comunicazione degli esiti istruttori. Al termine della rendicontazione della spesa sulla Piattaforma Sigfrido, l’impresa deve provvedere ad inviare la documentazione per la rendicontazione con le modalità sotto riportate. La richiesta di liquidazione del voucher deve essere effettuata dall’impresa beneficiaria mediante l’invio del modello (Allegato L), compilato e stampato in formato PDF/A, firmato digitalmente (come P7M o con firma ADOBE PDF), e quindi inoltrato via P.E.C alla casella PEC [email protected] entro 5 giorni dall’ultimazione della procedura di rendicontazione delle spese da parte dell’impresa beneficiaria su Sigfrido. L'oggetto della PEC dovrà contenere la seguente indicazione: “VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - Richiesta di liquidazione voucher”, seguito dalla partita IVA o dal codice fiscale dell’impresa beneficiaria.

Ai fini della liquidazione del voucher l’impresa, dovrà allegare la seguente documentazione : copia del contratto di servizio con il Fornitore prescelto per l’erogazione del servizio oggetto del voucher

(di cui all’Allegato I);… dichiarazione (resa ai sensi del Articoli 75 e 76 DPR n. 445/2000) del beneficiario con il quale si

impegna a trasmettere la copia della documentazione rilasciata dalla Commissione in ordine alla

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valutazione della proposta (lettera della commissione / “evaluation summary report” rilasciato dalla Commissione/ l’attestato dall’UE del raggiungimento delle soglie minime (threshold ) entro 30 giorni dal ricevimento del documento, in modo da monitorare i risultati delle proposte progettuali presentate e di consentire un possibile ranking dei fornitori ai fini delle successive aperture dello sportello.

Il contratto di servizio dovrà contenere: o i riferimenti al presente Bando; o l’oggetto del contratto, con l’esplicitazione dei vari elementi/attività che lo compongono, e una loro

descrizione, anche sintetica; o l’importo da riconoscere al Fornitore; o la firma del beneficiario finale e del Fornitore di Servizi ; o gli estremi identificativi del contratto (data di sottoscrizione e decorrenza)

Ogni rapporto tra Fornitore di Servizi e beneficiario finale rimane comunque regolato dalle norme contrattuali sottoscritte tra gli stessi. Il Fornitore dovrà fatturare il valore del servizio erogato (pari o superiore al valore del Voucher assegnato al beneficiario finale) e comunque non verrà riconosciuto un valore superiore alla tipologia di voucher richiesta). Entro 30 giorni dalla richiesta di liquidazione del voucher la P.F. provvederà con specifico atto alla liquidazione delle risorse, previa verifica della documentazione presentata .

13. Prova della spesaLe spese sostenute dai beneficiari dovranno essere adeguatamente giustificate attraverso:

originali delle fatture o documenti contabili equipollenti, accompagnati dalla relativa documentazione bancaria comprovante l’avvenuto pagamento attraverso bonifico bancario o postale non revocabile (“eseguito” o “pagato”) o strumenti elettronici idonei a garantire la piena tracciabilità delle operazioni; originali delle fatture o documenti contabili equipollenti, accompagnati dalla relativa ricevuta bancaria (RI.BA) debitamente compilata, unitamente alla copia dell’estratto conto bancario o postale da cui risulti l’effettivo addebito dell’importo sul conto del beneficiario.

Non saranno ammesse le spese per le quali si sia utilizzata un’altra forma di pagamento.

Le fatture o documenti contabili equipollenti, in funzione dell’oggetto per cui è richiesta l’ammissibilità della spesa, debbono riportare in modo analitico la chiara descrizione della tipologia della prestazione o del servizio svolto.Per il bonifico bancario o postale e per i pagamenti effettuati con strumenti elettronici è necessario allegare la ricevuta del bonifico/pagamento riportante gli estremi della fattura, unitamente all’estratto conto attestante l’effettivo e definitivo esborso finanziario. Per i pagamenti tramite ricevuta bancaria (RI.BA.) è necessario allegare copia della ricevuta bancaria riportante gli estremi della fattura, unitamente alla copia dell’estratto conto bancario o postale opportunamente timbrato dalla banca, da cui risulti l’effettivo addebito dell’importo sul conto del beneficiario. Nel caso la ricevuta bancaria (RI.BA.) si riferisca a più pagamenti - RI.BA. cumulativa - occorre riportare gli estremi di ogni fattura cui si riferisce il pagamento, in modo da individuare inequivocabilmente la/le fattura/e ammissibile/i. Per i pagamenti cumulativi, effettuati anche con bonifico, la ditta dovrà produrre la distinta di tutti i pagamenti. Qualora la ricevuta bancaria (RI.BA.) non risulti correttamente compilata, l’ufficio potrà richiedere, quale documentazione integrativa, copia dei libri contabili; nel caso in cui anche con i libri contabili non sia possibile stabilire con chiarezza la fattura pagata, la stessa non verrà ammessa. La legge 136/2010, relativa alla “Tracciabilità dei flussi finanziari” all’art. 3, comma 1, precisa, tra le altre cose, che tutti i movimenti finanziari (incassi e pagamenti) relativi all’intervento presentato devono essere registrati su conti correnti dedicati, anche se non in via esclusiva.

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Tutti i titoli di spesa in originale imputati sull’intervento dovranno essere annullati con il seguente timbro: “Progetto finanziato dal POR FESR Marche 2014 - 2020 – VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA Bando 2015” e l’indicazione dell’importo ammesso a finanziamento risultante dal sistema Sigfrido.

14. Obblighi ed adempimenti dei soggetti beneficiari

I beneficiari sono obbligati: 1. al rispetto di tutte le condizioni previste dal presente Bando; 2. a fornire, nei tempi e nei modi previsti dal presente Bando e dagli atti a questo conseguenti, tutta la

documentazione e le informazioni eventualmente richieste; 3. a trasmettere nel rispetto dei termini stabiliti dalla data di ricezione della comunicazione degli esiti

positivi dell’istruttoria, la documentazione richiesta per la liquidazione del voucher (la copia del contratto di servizio sottoscritto con il Fornitore individuato nella domanda di partecipazione, fattura o documento contabile equipollente, dichiarazione d’impegno a trasmettere la valutazione della proposta progettuale rilasciata dalla Commissione, entro 30 giorni dal ricevimento della stessa;

4. ad impegnarsi, in caso di finanziamento del progetto sui Programmi Tematici della Commissione Europea, a non presentare a rendiconto le stesse spese di progettazione ed assistenza tecnica oggetto di finanziamento da parte della Regione Marche;

5. a consentire i monitoraggi e controlli previsti dal presente Bando; 6. indicare e fare menzione, in tutte le occasioni pubbliche e private in cui sia possibile, nonché in tutte le

informative realizzate, che l’intervento è stato realizzato con i finanziamenti della Unione Europea; 7. comunicare tempestivamente circa l’insorgere di eventuali procedure amministrative o giudiziarie nel

periodo concernente l’utilizzo del voucher assegnato; 8. Comunicare tempestivamente l’eventuale rinuncia alla concessione del voucher .

15. Obblighi in materia di informazione e pubblicità (7)

Ai sensi del reg.to CE 1303/2013, i beneficiari che accettano il finanziamento, accettano altresì di venire inclusi nell’elenco dei beneficiari pubblicato in formato elettronico o in altra forma.

I beneficiari debbono informare il pubblico che l’operazione in corso è stata selezionata nel quadro del POR FESR 2014-2020: - devono informare di tale finanziamento tutti i partecipanti all’operazione; - devono informare che l’operazione in corso è stata selezionata nel quadro del POR FESR ; - devono fornire, sul proprio sito web, ove questo esista, una breve descrizione dell'operazione, in proporzione al livello del sostegno, compresi le finalità e i risultati, ed evidenziando il sostegno finanziario ricevuto dall'Unione; - devono collocare almeno un poster con informazioni sul progetto (formato minimo A3), che indichi il sostegno finanziario dell'Unione, in un luogo facilmente visibile al pubblico, come l'area d'ingresso di un edificio.

7 Reg. 1303/2013 art. 115 e allegato XII, Reg. 821/2014 artt. 3 5)

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16. Obblighi connessi alla rendicontazione delle spese

a. Il beneficiario è tenuto a rendicontare, all’Amministrazione regionale, le spese sostenute, giustificate da fatture quietanzate o da documenti contabili di valore probatorio equivalente, attraverso l’utilizzo del sistema Sigfrido, secondo i termini previsti dal presente bando.

b. Il beneficiario deve garantire che le spese dichiarate nelle domande di rimborso siano reali e che i servizi siano forniti conformemente a quanto previsto in sede di approvazione dell’investimento.

c. Il beneficiario deve conservare[2] tutti i documenti sotto forma di originali o di copie autenticate su supporti comunemente accettati[3], che comprovano l’effettività della spesa sostenuta.

d. Il beneficiario si impegna a trascrivere sugli originali di tutti i documenti giustificativi di spesa ammessi al cofinanziamento del POR, la medesima dicitura per il medesimo importo ammesso apposti dal responsabile del procedimento in forma digitale e risultanti dal sistema informativo Sigfrido;

e. Il beneficiario è tenuto a comunicare all’Amministrazione regionale l’ubicazione dei documenti sopra richiamati nonché l’identità del soggetto addetto a tale conservazione. Ogni modifica e/o aggiornamento delle suddette informazioni deve essere prontamente comunicato all’Amministrazione regionale.

f. In caso di ispezione, il beneficiario si impegna ad assicurare l’accesso ai documenti sopra richiamati. In tali occasione, è altresì tenuto a fornire estratti o copie dei suddetti documenti alle persone o agli organismi che ne hanno diritto, compresi almeno il personale autorizzato dell’Autorità di Gestione, dell’Autorità di Certificazione, degli eventuali Organismi Intermedi e dell’Autorità di Audit, nonché i funzionari autorizzati della Comunità europea e i loro rappresentanti autorizzati.

g. il beneficiario deve assicurare un sistema di contabilità separata o una codificazione contabile adeguata per tutte le transazioni relative all’operazione.

h. I soggetti beneficiari si impegnano a fornire, su semplice richiesta della P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi o delle strutture delegate di controllo, tutte le informazioni richieste ai fini della valutazione, del monitoraggio e del controllo, nonché della diffusione delle buone prassi. Devono inoltre consentire l’accesso al personale incaricato (funzionari o altri agenti della Regione) delle visite e dei sopralluoghi nelle aree, impianti o locali, oggetto del programma di innovazione.

17.Obblighi di comunicazione

Il beneficiario che intenda rinunciare al voucher è tenuto a darne immediata comunicazione formale alla Regione Marche tramite inoltro via P.E.C. alla casella PEC [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi. Il beneficiario deve dare tempestiva informazione circa l’insorgere di eventuali procedure amministrative o giudiziarie concernenti il progetto cofinanziato. [2]

Il periodo di conservazione richiesto, ai sensi dell’art.140 Reg.CE 1303, commi 1-3 è di 3 anni successivi alla chiusura del programma

operativo oppure, qualora su decisione dell’Autorità di Gestione si proceda ad effettuare una chiusura parziale, il periodo sopraccitato decorre da quest’ultima. Tale termine può essere sospeso nei casi in cui sia stato avviato un procedimento giudiziario o su richiesta motivata della Commissione.[3]

Ai sensi dell’art.140 Reg.CE 1303 per “supporti comunemente accettati” si intendono: fotocopie di documenti originali, microschede di

documenti originali, versioni elettroniche di documento originali, documenti disponibili unicamente in formato elettronico.

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Il beneficiario deve comunicare tempestivamente all’Amministrazione regionale eventuali variazioni delle spese.

18. Rispetto della normativa

Il beneficiario è tenuto a garantire che le operazioni cofinanziate siano conformi alle norme comunitarie e nazionali applicabili per l’intero periodo di attuazione.

Le informazioni di cui agli obblighi sopra elencati sono trasmesse dal beneficiario tramite il sistema informativo Sigfrido.

Il beneficiario deve garantire il rispetto delle disposizioni applicabili in materia di tracciabilità dei flussi finanziari (L. 136/2010 e s.m.i ).

19. Cause di revoca

La P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi dispone la revoca delle agevolazioni in caso di: a) rinuncia del beneficiario (in questo caso non si dà seguito alla procedura di comunicazione di Avvio del

Procedimento di Revoca, ma si adotta l’atto di revoca); b) mancata presentazione della documentazione certificativa della spesa entro i termini e le modalità previste

dal bando, salvo proroghe; c) mancata presentazione dei contratti/lettere di incarico, debitamente compilati e sottoscritti, stipulati con i

fornitori di servizi oggetto dei voucher; d) mancato rispetto dei limiti consentiti dalla normativa sul de minimis; e) mancata vidimazione con timbro indelebile dei documenti giustificativi di spesa ammessi al

cofinanziamento del POR FESR 2014-2020 caricati sul sistema informativo Sigfrido; f) mancato invio di ulteriori informazioni e dati richiesti dall’Amministrazione regionale in relazione al

presente procedimento;

g) qualora si riscontri, in sede di verifiche e/o accertamenti, la mancanza dei requisiti di ammissibilità ovvero la presenza di irregolarità che investono il complesso delle spese rendicontate.

h) mancata localizzazione della sede dell'investimento (sede legale o unità operativa) entro la data del pagamento (solo per i soggetti beneficiari che alla data di presentazione della domanda non possiedono la sede dell'investimento nelle Marche).

Al fine di accertare l'effettivo svolgimento dell’intervento e/o la veridicità delle dichiarazioni rilasciate ai sensi del D.P.R. 445/00, la Regione potrà eseguire visite o controllo ispettivi.

20. Procedura di revoca

Dopo aver acquisito agli atti, fatti o circostanze che potrebbero dar luogo alla revoca, la P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi - in attuazione degli artt. 7 ed 8 della legge n. 241/90 e s.m.i. – comunica agli interessati, l’avvio del procedimento di revoca (con indicazioni relative: all’oggetto del procedimento promosso, alla persona responsabile del procedimento, all’ufficio presso cui si può prendere visione degli atti) e assegna ai destinatari della comunicazione un termine di trenta giorni, decorrente dalla ricezione della comunicazione stessa, per presentare eventuali controdeduzioni.

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Entro il predetto termine di trenta giorni dalla data della comunicazione dell’avvio del procedimento di revoca, gli interessati possono presentare alla P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi, scritti difensivi, redatti in carta libera, nonché altra documentazione ritenuta idonea, mediante inoltro via P.E.C.. La P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi esamina gli eventuali scritti difensivi e, se opportuno, acquisisce ulteriori elementi di giudizio, formulando osservazioni conclusive in merito. La P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi, qualora non ritenga fondati i motivi che hanno portato all’avvio della procedura di revoca, adotta il provvedimento di archiviazione dandone comunicazione ai soggetti beneficiari. La P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi, qualora ritenga fondati i motivi che hanno portato all’avvio della suddetta procedura, con provvedimento motivato, dispone la revoca e l’eventuale recupero dei contributi erogati, maggiorati delle somme dovute a titolo di interessi e spese postali, ed eventuali sanzioni così come previsto dalla L.R. n. 7 del 29/04/2011 e trasferisce il provvedimento stesso al beneficiario mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. Decorsi sessanta giorni dalla ricezione della comunicazione del provvedimento, qualora i destinatari non abbiano corrisposto quanto dovuto, la P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi provvederà ad informare la struttura regionale competente in materia di recupero crediti in merito alla mancata restituzione delle somme, al fine dell’avvio delle procedure di recupero coattivo.

21. Responsabile del procedimento

Il Responsabile del procedimento è la dott.ssa Alessandra Brunori presso la Regione Marche, P.F. “Innovazione, Ricerca, Distretto Tecnologico e Competitività dei Settori Produttivi”, via Tiziano n. 44 , Ancona, tel 071 8063628 fax 071 8063017, e mail [email protected].

22. Diritto di accesso

Il diritto di accesso di cui all’art. 22 della Legge 241/90 viene esercitato, mediante richiesta motivata scritta indirizzata all’Amministrazione regionale, con le modalità di cui all’art. 25 della Legge 241/90.

23. Procedure di ricorso

Avverso il presente atto è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, salva la competenza del giudice ordinario, entro 30 giorni dalla pubblicazione. In via alternativa è possibile esperire il ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla pubblicazione del presente atto.

24. Trattamento dei dati personali (8)

I dati personali forniti all’Amministrazione regionale saranno oggetto di trattamento esclusivamente per le finalità del presente bando, allo scopo di poter assolvere tutti gli obblighi giuridici previsti da leggi, regolamenti e dalle normative comunitarie, nonché da disposizioni impartite da autorità a ciò legittimate.

Il trattamento dei dati in questione è presupposto indispensabile per la partecipazione al presente bando e per tutte le conseguenti attività.

8 D.Lgs. 196/2003

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I dati personali saranno trattati dalla Regione Marche per il perseguimento delle sopraindicate finalità in modo lecito e secondo correttezza, nel rispetto del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, anche con l’ausilio di mezzi elettronici e comunque automatizzati.

Qualora la Regione Marche debba avvalersi di altri soggetti per l’espletamento delle operazioni relative al trattamento, l’attività di tali soggetti sarà in ogni caso conforme alle disposizioni di legge vigenti. Per le predette finalità i dati personali possono essere comunicati a soggetti terzi, che li gestiranno quali responsabili del trattamento, esclusivamente per le finalità medesime.

I soggetti che presentano domanda di finanziamento ai sensi del presente bando, acconsentono per il solo fatto di presentare domanda medesima, alla diffusione, ai fini del rispetto del principio della trasparenza, delle graduatorie dei beneficiari tramite la loro pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche e sui siti internet dell’Amministrazione regionale.

I soggetti che presentano domanda di finanziamento ai sensi del presente bando, acconsentono altresì, in caso di concessione del contributo, a venire inclusi nell’elenco dei beneficiari pubblicato a norma dell’art. 7 § 2 lettera d) del Reg. (CE) 1828/2006 sui siti internet dell’Amministrazione regionale.

25. ControlliOgni investimento ammesso a cofinanziamento ai sensi del presente bando verrà sottoposto a controllo documentale da parte della P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi su tutte le spese rendicontate dal Beneficiario e su tutte le dichiarazioni presentate dallo stesso.

Ogni investimento ammesso inoltre potrà essere estratto nel campione delle operazioni controllate documentamene dall’Autorità di Certificazione.

Ogni investimento potrà altresì essere campionato ai fini dei controlli in loco svolti da parte dell’Autorità di gestione, nonché verrà campionato anche ai fini dei controlli in loco svolti dall’Autorità di Audit.

Sono infine possibili ulteriori verifiche da parte di altri organi competenti (Commissione europea, Guardia di Finanza ecc.). I soggetti beneficiari si impegnano a fornire, su semplice richiesta della P.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi o delle strutture delegate di controllo, tutte le informazioni richieste ai fini della valutazione, del monitoraggio e del controllo, nonché della diffusione delle buone prassi. Devono inoltre consentire l’accesso al personale incaricato (funzionari o altri agenti della Regione) delle visite e dei sopralluoghi nelle aree, impianti o locali, oggetto del programma di innovazione.

26. Pubblicità

Il presente bando, al fine di consentire la massima diffusione delle opportunità offerte, verrà pubblicato, oltre che sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche, anche sui seguenti siti internet : - www.regione.marche.it; - www.impresa.marche.it; - www.europa.marche.it; - www.marcheinnovazione.it; - www.nextis.platform.eu.Il bando verrà inoltre trasmesso alle parti economico sociali e alla categorie sociali maggiormente rappresentative del territorio regionale in modo da garantire una capillare informazione.Saranno inoltre organizzati seminari e incontri per illustrare i benefici offerti e le modalità attuative dell’intervento.

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Sintesi iter procedurale

La tempistica del procedimento è determinata dalle seguenti fasi:

- Presentazione domanda iscrizione dei fornitori di servizi nella Piattaforma informatica NEXT http://www.marcheinnovazione.it/registrazione/ , a partire dal 1° giorno successivo dalla data di pubblicazione del Bando sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche e fino al 30° giorno;

- pubblicazione sulla Piattaforma NEXT dell’Elenco dei Fornitori di Servizi con DDPF, entro 45 giorni dalla scadenza per la iscrizione;( istruttoria 30 giorni e 15 giorni adozione decreto );

- presentazione della domanda di partecipazione in forma telematica entro 30 giorni successivi dalla pubblicazione del DDPF Elenco Fornitori di Servizi, accedendo alla Piattaforma informatizzata SIGFRIDO al sito internet http://sigfridodomanda.regione.marche.it;

- invio della domanda validata in formato digitale (tramite PEC) alla casella PEC [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi (lo sportello rimane aperto per sei mesi e comunque fino all’esaurimento delle risorse disponibili); le domande vengono valutate secondo l’ordine cronologico di arrivo.

- istruttoria delle domande e comunicazione esiti istruttori di norma entro il 15° giorno successivo alla data di presentazione della domanda;

- richiesta di liquidazione dei voucher da parte dell’impresa beneficiaria mediante l’invio tramite PEC dell’Allegato L (previo invio della fattura fatture o documenti contabili equipollenti, accompagnati dalla relativa documentazione bancaria comprovante l’avvenuto pagamento su Sigfrido entro il 5°giorno successivo all’ultimazione della procedura di rendicontazione delle spese su Sigfrido) entro 60 giorni dalla comunicazione degli esiti istruttori).

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APPENDICI

APPENDICE A: ELENCO DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE AMMISSIBILI – ATECO 2007

Sono ammessi all’intervento gli investimenti finalizzati all’esercizio delle seguenti attività economiche (classificazione ATECO 2007): B. Estrazione di minerali da cave e miniere C. Attività manifatturiere D. Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata E. Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento F. Costruzioni J . Servizi di informazione e comunicazione : limitatamente ai codici delle categorie 58 - Attività Editoriali 59 –Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi di registrazioni musicali e sonore 61 –Telecomunicazioni - 62 - Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse M – Attività professionali, scientifiche e tecniche : limitatamente ai codici delle categorie 72 – 73- 74 Q – Sanità e assistenza sociale

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APPENDICE B. MODALITÀ OPERATIVE PER L’INVIO TELEMATICO DEI DOCUMENTI TRAMITE POSTA ELETTRONICACERTIFICATA (P.E.C.)

Agli indirizzi web www.europa.marche.it e www.impresa.marche.it sarà messo a disposizione dell’utenza il manuale per lasottoscrizione dei documenti con firma digitale e l’invio telematico, nonché tutta la modulistica, in formato PDF, previstadal presente bando.La richiesta di liquidazione del contributo, gli allegati e ogni altra forma di documentazione prevista dal bando da inoltraretramite P.E.C. vanno compilati sull'apposito modello reso disponibile in formato PDF sui siti http//www.europa.marche.it ehttp//www.impresa.marche.it, stampati in formato PDF/A, firmati digitalmente (come P7M o con firma ADOBE PDF) equindi inoltrati via P.E.C. alla casella PEC [email protected] della PF Innovazione, Ricerca eCompetitività dei settori produttivi.Tale procedura è da utilizzarsi obbligatoriamente anche per l’inoltro via P.E.C. di qualsiasi altro documento, cartaceo oelettronico, non espressamente previsto dal presente bando ma comunque ritenuto necessario ai fini di una completa ecorretta verifica dell’investimento presentato. Se l’originale è cartaceo si procede all’acquisizione tramite scanner deldocumento analogico al fine di predisporre la relativa copia informatica in formato PDF/A, si appone la firma digitale (comeP7M o con firma ADOBE PDF) e si inoltra alla casella PEC [email protected] della PFInnovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi. Se l’originale è in formato elettronico, si procede allaconversione in formato PDF/A, si appone la firma digitale (come P7M o con firma ADOBE PDF) e si inoltra alla casella [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi.Ogni qualvolta si procede all’invio telematico tramite P.E.C. di qualsiasi istanza o di ogni altra forma di documentazione, trai documenti elettronici da allegare digitalmente al messaggio di posta elettronica certificata, dovrà essereobbligatoriamente presentata una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (art. 47 del D.P.R. n. 445/2000), redattosecondo lo schema allegato D, attestante la veridicità e la conformità allo stato di fatto dell'attività e della struttura delledichiarazioni rese in modalità telematica e che tutta la documentazione inviata in formato digitale è conforme all’originale,la cui validità giuridica ed efficacia è equiparabile alla trasmissione di documenti ad una P.A tramite telefax.Qualora la domanda di partecipazione ai benefici previsti dal presente bando venga firmata digitalmente da un soggettodiverso dal rappresentante legale dell’impresa, occorrerà includere tra gli allegati le scansioni digitali in PDF/A di unaprocura speciale, secondo lo schema allegato H, che dia titolo a tale firma (la quale andrà conservata in originale presso gliuffici del soggetto abilitato ad apporre la firma digitale) e di copia del documento di identità del legale rappresentantenonché firmatario della procura.L'oggetto della P.E.C. dovrà descrivere chiaramente il contenuto della trasmissione e riportare sempre le seguentiindicazioni: “Domanda di partecipazione al BANDO 2015 POR FESR MARCHE 2014 2020 – VOUCHER PER FAVORIRE LAPARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA”, seguito dallapartita iva o dal codice fiscale dell’impresa e dall’ID domanda rilasciato dalla Piattaforma Sigfrido, nonché dall’importocomplessivo del voucher richiesto.CRITERI PER L’INVIO TELEMATICO DEI DOCUMENTI DIGITALIInvio telematico (tramite posta elettronica certificata)Per l’invio telematico di qualsiasi istanza con valenza legale paragonabile a quella della raccomandata con ricevuta diritorno alla P.F. Innovazione Ricerca e Competitività dei settori produttivi è necessario utilizzare la casella [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi.Tale casella di posta riceve e mail provenienti esclusivamente da indirizzi PEC.Le modalità di presentazione telematica sono quelle previste dalla normativa vigente in materia, così come specificato nelpresente bando.Presentazione di istanze e dichiarazioni per via telematica

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Si ricorda che le istanze e le dichiarazioni, ai sensi dell’art. 38 comma 1 del DPR 445/2000 “possono essere inviate anche perfax e via telematica”. Tali modalità di trasmissione, se la presentazione è conforme alla normativa vigente, hanno pienavalidità e non richiedono ulteriori invii di originali cartacei.Nel caso di presentazione telematica utilizzando la casella di posta elettronica certificata della P.F. Innovazione Ricerca eCompetitività dei settori produttivi, sopra indicata, in conformità al all’art. 65 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82(Codice dell’Amministrazione Digitale) sono valide:

1) se sottoscritte con firma digitale;2) se la copia dell’istanza o della dichiarazione cartacea recante la firma autografa con allegata la copia del documentod’identità del richiedente o dichiarante viene acquisita mediante scanner. In altre parole, se costituite da copieinformatiche di documenti cartacei con firma autografa e scansione della carta d’identità;3) quando l’autore è identificato dal sistema informatico con l’uso della carta d’identità elettronica, della Cartaregionale dei servizi, o comunque, con strumenti che consentano l’individuazione del soggetto che effettua ladichiarazione. Le istanze e le dichiarazioni inviate secondo le modalità previste “sono equivalenti alle istanze e alledichiarazioni sottoscritte con firma autografa apposta in presenza del dipendente addetto al procedimento” (art. 65,comma 2 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82).

Nel caso di presentazione telematica, le comunicazioni successive nel corso del procedimento fino all’emissione delprovvedimento finale, ove previsto, saranno inviate all’indirizzo di P.E.C. indicato sulla domanda di partecipazione seritenuto, dal Responsabile del procedimento, tale mezzo adeguato alle comunicazioni o agli atti da recapitare.Istanze e le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietàLe dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, così come previsto dall’art. 38, comma 3 del DPR 445/2000, “possono esseresottoscritte e presentate unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore”.Anche per l’invio telematico devono perciò essere accompagnate da copia della carta di identità, in corso di validità, delsottoscrittore. Nel caso di un documento di identità o di riconoscimento non in corso di validità, può essere utilizzato solose i dati contenuti non hanno subito variazioni dalla data del rilascio. In questo caso l’interessato deve dichiararlo in calcealla fotocopia del documento (rif. DPR 445/2000, art.45, comma 3).Se l’originale è cartaceo si procede all’acquisizione tramite scanner del documento sottoscritto e della carta di identità(entrambe le facciate) e si invia tramite posta elettronica certificata secondo le necessità ed il tipo di procedimento,unitamente alla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (art. 47 del D.P.R. n. 445/2000), redatto secondo lo schemaallegato 13, attestante la veridicità e la conformità allo stato di fatto dell'attività e della struttura delle dichiarazioni rese inmodalità telematica e che tutta la documentazione inviata in formato digitale sono conformi all’originale, la cui validitàgiuridica ed efficacia è equiparabile alla trasmissione di documenti ad una P.A tramite telefax.Tale procedura è da utilizzarsi anche in caso di delega per la sottoscrizione digitale dei documenti (es. commercialista oprofessionista) che deve essere sempre accompagnata dalla copia immagine digitalizzata (acquisizione tramite scanner)della delega sottoscritta e dalla carta identità del titolare dell’istanza o della dichiarazione da presentare, unitamente alladichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (art. 47 del D.P.R. n. 445/2000), redatto secondo lo schema allegato D ,attestante la veridicità e la conformità allo stato di fatto dell'attività e della struttura delle dichiarazioni rese in modalitàtelematica e che tutta la documentazione inviata in formato digitale sono conformi all’originale, la cui validità giuridica edefficacia è equiparabile alla trasmissione di documenti ad una P.A tramite telefax.A precisazione di quanto sopra si ricorda che se la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà è sottoscritta con firmadigitale, così come previsto dalla normativa, non è richiesta la copia della carta di identità.Il beneficiario ha l’obbligo di conservare tutti i documenti, in originale, relativi al progetto e inviati in formato digitale pertutto il periodo previsto dall’art. 140 Reg. CE 1303.Formato dei documentiI documenti elettronici da allegare digitalmente al messaggio di posta elettronica certificata, devono essereobbligatoriamente presentati in uno dei seguenti formati: formato PDF (Portable Document Format) o formato PDF/a(opzione del formato PDF per la conservazione documentale a lungo termine) sia per i documenti prodottielettronicamente (documentazione ottenuta alla conclusione della modalità di compilazione telematica prevista dalsistema informatizzato Sigfrido, da strumenti di scrittura, disegno vettoriale o altro software) sia per i documenti cartaceidigitalizzati (copia immagine del documento cartaceo acquisita elettronicamente tramite scanner) o prodottielettronicamente in modalità immagine.Casi particolari

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Nel caso di ricevimento in formato digitale di comunicazioni, istanze o dichiarazioni con contenuto amministrativorilevante, ma non conforme a quanto sopra previsto (es. documenti non correttamente sottoscritti), così come in analoghicasi di presentazione cartacea, saranno regolarmente protocollati.La validità ai fini dell’avvio del procedimento, previa verifica della provenienza, sarà valutata dal Responsabile dello stessocon eventuale proposta di soluzioni per la regolarizzazione della documentazione presentata.Come richiedere una casella di P.E.C.I cittadini possono richiedere gratuitamente l’attivazione di una casella di posta elettronica certificata per comunicare conla pubblica amministrazione collegandosi al sito www.postacertificata.gov.it e seguendo la procedura guidata di attivazionedel servizio.Approfondimenti

- Per maggiori informazioni sulla P.E.C. www.digitpa.gov.it/pec.

- Per la ricerca degli indirizzi P.E.C. delle pubbliche amministrazioni www.paginepecpa.gov.it e www.indicepa.gov.it.

- Per le novità del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’innovazione www.innovazionepa.gov.it.

DEFINIZIONIPosta elettronica certificata: L'Art. 37 del decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5 proroga al 30 giugno 2012 il termine di cuiall’Art. 6 comma 2 della Legge 28 gennaio 2009, n. 2 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 29novembre 2008, n. 185" che prevede: “Entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto tutte le imprese,già costituite in forma societaria alla medesima data di entrata in vigore, comunicano al registro delle imprese l'indirizzo diposta elettronica certificata.”Casella di posta elettronica certificata (detta anche PEC): è un sistema di comunicazione simile alla posta elettronicastandard a cui si aggiungono delle caratteristiche di sicurezza e di certificazione della trasmissione che garantiscono unvalore legale ai messaggi (la comunicazione ha valore legale solo se inviata da PEC e ricevuta da PEC.). Il valore legale èassicurato dai gestori di posta PEC del mittente e del destinatario che certificano:

data e ora dell’invio del messaggio dal parte del mittente;

data e ora dell’avvenuta consegna del messaggio al destinatario;

integrità del messaggio (ed eventuali allegati) nella trasmissione da mittente a destinatario.

Firma digitale: La firma digitale o firma elettronica avanzata/qualificata o firma forte è l'equivalente informatico di unatradizionale firma messa su carta. Attesta la validità, la veridicità e la paternità di un documento.Per la firma digitale è necessario il possesso della carta Raffaello o di altre carte compatibili con il sistema di autenticazione“cohesion”. Per ottenere la Carta Raffaello seguire le indicazioni riportate nel sito www.cartaraffaello.it, sezione “Areacittadini” oppure contattare il numero verde 800.077.407.MPMI: imprese rientranti nella definizione di micro, piccola e media impresa, secondo i parametri riportati nell’allegato 1,art. 2 del Regolamento CE n. 800/2008, ovvero:1. Alla categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (PMI) appartengono le imprese cheoccupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro e/o il cuitotale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro.2. All'interno della categoria delle PMI, si definisce piccola impresa un'impresa che occupa meno di 50 persone e realizza unfatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro.3. All'interno della categoria delle PMI, si definisce microimpresa un'impresa che occupa meno di 10 persone e realizza unfatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.Sistema di procedura informatica: piattaforma informatica messa a disposizione sul sito web all’indirizzo internethttp://sigfridodomanda.regione.marche.it, per la gestione operativa di tutte le fasi di attività previste dal bando.

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APPENDICE C: INFORMATIVA AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 30 GIUGNO 2003,N. 196 CODICE IN MATERIA DIPROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196, “Codice in materia di protezione dei datipersonali” si informa che i dati personali forniti, o che comunque verranno acquisiti durante lo svolgimento dellaprocedura, saranno oggetto di trattamento nel rispetto della succitata normativa.

I dati vengono trattati per finalità istituzionali connesse o strumentali all’attività della Regione Marche come adesempio:

per eseguire obblighi di legge;

per esigenze di tipo operativo o gestionale statistico;

Per trattamento dei dati personali si intende la loro raccolta, registrazione, organizzazione, interconnessione,elaborazione, modificazione, comunicazione, diffusione, cancellazione, distruzione, ovvero la combinazione di due o più ditali operazioni.

Il trattamento dei dati avviene mediante strumenti informatici e elaborazioni manuali con logiche strettamentecorrelate alle finalità della raccolta e comunque in modo da garantire la riservatezza e la sicurezza dei dati nell’osservanzadegli obblighi previsti dal Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196.

La Giunta Regionale Marche con Deliberazione n.1661 del 28/12/05 ha approvato, in ottemperanza a quanto previstodal D. lgs 196/03 Codice in materia di Dati personali” il regolamento recante disposizioni in materia di “misureorganizzative cui attenersi per la tutela dei dati personali contenuti nelle banche dati organizzate, gestite e utilizzate dallaGiunta Regionale per il perseguimento delle proprie funzioni istituzionali”. Detto regolamento stabilisce che qualora laRegione Marche debba avvalersi di altri soggetti per l’espletamento delle operazioni relative al trattamento, i dati personalipotranno essere comunicati a soggetti terzi, che li gestiranno quali responsabili del trattamento, esclusivamente per lefinalità medesime.Il conferimento dei dati è obbligatorio, pertanto l’eventuale mancanza di consenso potrà comportare l’esclusione dallapartecipazione al presente bando.

I dati personali identificativi potranno essere comunicati a soggetti pubblici o privati quali collaboratori, consulenti,Pubbliche Amministrazioni, soggetti terzi affidatari di prestazioni per conto della Regione Marche, ove necessario e neilimiti strettamente pertinenti al perseguimento delle finalità sopra descritte.

Si informa, infine, che in relazione ai dati personali possono sempre essere esercitati i diritti previsti dall’art. 7 conle modalità di cui agli artt. 8 e 9 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196.

Art. 7. Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti1. L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se nonancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.2. L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione:a) dell'origine dei dati personali;b) delle finalità e modalità del trattamento;c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici;d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell'articolo 5, comma 2;e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne aconoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.3. L'interessato ha diritto di ottenere:

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a) l'aggiornamento, la rettifica ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati;b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli dicui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;c) l'attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda illoro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivelaimpossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.

4. L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per ilcompimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

Il Titolare del Trattamento dei dati è la Giunta Regione Marche.

Il Responsabile del Trattamento dei dati è il Dirigente della Posizione di Funzione Innovazione, Ricerca eCompetitività dei settori produttivi – Via Tiziano, 44 60125 Ancona.

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APPENDICE D: LEGGE 13 AGOSTO 2010, N. 136 “PIANO STRAORDINARIO CONTRO LE MAFIE, NONCHÉ DELEGA ALGOVERNO IN MATERIA DI NORMATIVA ANTIMAFIA” – ART. 3

Art. 3. (Tracciabilità dei flussi finanziari)1. Per assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari finalizzata a prevenire infiltrazioni criminali, gli appaltatori, isubappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese nonché i concessionari di finanziamenti pubblici anche europei aqualsiasi titolo interessati ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici devono utilizzare uno o più conti correnti bancari opostali, accesi presso banche o presso la società Poste italiane Spa, dedicati, anche non in via esclusiva, fermo restandoquanto previsto dal comma 5, alle commesse pubbliche. Tutti i movimenti finanziari relativi ai lavori, ai servizi e alleforniture pubblici nonché alla gestione dei finanziamenti di cui al primo periodo devono essere registrati sui conticorrenti dedicati e, salvo quanto previsto al comma 3, devono essere effettuati esclusivamente tramite lo strumentodel bonifico bancario o postale.2. I pagamenti destinati a dipendenti, consulenti e fornitori di beni e servizi rientranti tra le spese generali nonché quellidestinati all'acquisto di immobilizzazioni tecniche devono essere eseguiti tramite conto corrente dedicato di cui alcomma 1, per il totale dovuto, anche se non riferibile in via esclusiva alla realizzazione degli interventi di cui almedesimo comma 1.3. I pagamenti in favore di enti previdenziali, assicurativi e istituzionali, nonché quelli in favore di gestori e fornitori dipubblici servizi, ovvero quelli riguardanti tributi, possono essere eseguiti anche con strumenti diversi dal bonifico bancarioo postale, fermo restando l'obbligo di documentazione della spesa. Per le spese giornaliere, di importo inferiore o uguale a500 euro, relative agli interventi di cui al comma 1, possono essere utilizzati sistemi diversi dal bonifico bancario opostale, fermi restando il divieto di impiego del contante e l'obbligo di documentazione della spesa.4. Ove per il pagamento di spese estranee ai lavori, ai servizi e alle forniture di cui al comma 1 sia necessario il ricorso asomme provenienti da conti correnti dedicati di cui al medesimo comma 1, questi ultimi possono esseresuccessivamente reintegrati mediante bonifico bancario o postale.5. Ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari, il bonifico bancario o postale deve riportare, in relazione a ciascunatransazione posta in essere dai soggetti di cui al comma 1, il codice unico di progetto (CUP) relativo all'investimentopubblico sottostante. Il CUP, ove non noto, deve essere richiesto alla stazione appaltante.6. La stazione appaltante richiede il CUP alla struttura di supporto CUP, operativa presso il Dipartimento per laprogrammazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri.7. I soggetti economici di cui al comma 1 comunicano alla stazione appaltante gli estremi identificativi dei conti correntidedicati di cui al medesimo comma 1 entro sette giorni dalla loro accensione, nonché, nello stesso termine, le generalitàe il codice fiscale delle persone delegate ad operare su di essi.8. La stazione appaltante, nei contratti sottoscritti con gli appaltatori relativi ai lavori, ai servizi e alle forniture di cui alcomma 1, inserisce, a pena di nullità assoluta, un'apposita clausola con la quale essi assumono gli obblighi di tracciabilitàdei flussi finanziari di cui alla presente legge. Il contratto deve essere munito, altresì, della clausola risolutiva espressada attivarsi in tutti i casi in cui le transazioni sono state eseguite senza avvalersi di banche o della società Poste italianeSpa. L'appaltatore, il subappaltatore o il subcontraente che ha notizia dell'inadempimento della propria controparte agliobblighi di tracciabilità finanziaria di cui al presente articolo procede all'immediata risoluzione del rapporto contrattuale,informandone contestualmente la stazione appaltante e la prefettura ufficio territoriale del Governo territorialmentecompetente.9. La stazione appaltante verifica che nei contratti sottoscritti con i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delleimprese a qualsiasi titolo interessate ai lavori, ai servizi e alle forniture di cui al comma 1 sia inserita, a pena di nullitàassoluta, un'apposita clausola con la quale ciascuno di essi assume gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui allapresente legge.

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ALLEGATO ARegione Marche

POR MARCHE FESR 2014 2020“VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONEDIRETTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA ”

ALLEGATO A: DOMANDA DI PARTECIPAZIONE

Spazio riservato alla P. F. Innovazione Ricerca e Competitività dei settori produttiviN. protocollo …………………… Data di ricezione ………………………….. Codice progetto …………………………………........

251658240Spett. leRegione MarcheServizio Attività produttive, Lavoro, Turismo,Cultura, InternazionalizzazioneP.F. Innovazione, Ricerca e Competitività dei settoriproduttiviVia Tiziano 4460125 ANCONA

OGGETTO: Domanda di partecipazione al BANDO 2015 POR FESR MARCHE 2014 2020 – VOUCHER PER FAVORIRE LAPARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Responsabile della comunicazione con l’Amministrazione (referente per la trasmissione dei dati e rapporti con la P.F.Innovazione Ricerca e Competitività dei settori produttivi a cui inviare comunicazioni o richieste indirizzo esistente)

Cognome: Nome:

Qualifica : ____________________________Codice Fiscale: ____________________________________

Tel. Fax:

E mail: Pec:

Al fine della concessione delle agevolazioni di cui all’oggetto il sottoscritto:

Bollo (€ 16,00)

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CHIEDEdi poter usufruire delle agevolazioni finanziarie previste dal presente bando così come riportato nello schema di seguitoindicato:

Voucher da attivare (Barrare la casella di interesse):Voucher Tipologia Importo N°

Voucher di tipo A Partecipazione del beneficiario in qualità di coordinatore di Progetti

comunitari o di misure di coordinamento

Fino a € 10.000,00

Voucher di tipo B Partecipazione del beneficiario in qualità di partner in consorzi/ reti/

network

Fino a € 5.000,00

Voucher di tipo C Partecipazione del beneficiario in forma singola: Horizon 2020 -

Strumento per le PMI Fase II, Cosme ed altri misure/strumenti in cui le

imprese possono partecipare singolarmente

Fino a € 7.500,00

Cognome e nome ____________________________________nato a _______________________, il ____________________,dati di residenza:Comune: ____________________________________________________________Provincia: (____)Tipo indirizzo _______ Indirizzo: _____________________________________________________N° civico: __________ CAP: _____________Residenza estera Stato estero di residenza:

in qualità di rappresentante legale dell’impresa:(Ragione sociale) ___________________________________ forma giuridica __________________Codice Fiscale _____________________________ Partita IVA _________________________________Nazionalità estera

Identificativo estero: ___________________________________Tipo docum. estero: ___________________________________Sede legale Comune .....…....……................................……………………………………………….….., prov. ............, CAP ...................via e n. civ. ......................……....................................…………………………………………..………..tel. ................................. fax ....…..................... e mail……………………………………P.E.C. (Posta elettronica certificata)………………………………………………………………….

Sede amministrativa (da compilare solo se diversa dalla sede legale)Comune .....…....……................................……………………………………………….….., prov. ............, CAP ................... via e n. civ.......................……....................................……………………………………..………………..tel. ...................................…… fax ....…........................ e mail……………………………………………………………….

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La tipologia dei voucher sopra riportata riguarda call for proposals, relativamente ai Programmi tematici gestitidirettamente dalla Commissione Europea, come di seguito specificato :

Titolo progettopresentato

ProgrammaComunitario

Call forproposalsdataapertura…./…../…….

Call forproposalsdatachiusura…./…../…….

Voucher tipo AVoucher tipo BVoucher tipoC

DICHIARA(ai sensi dell'art. 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 e s.m.i.)

che l’impresa:- è regolarmente costituita e iscritta al registro delle imprese della C.C.I.A.A di ………………………. …………………..al n.

…………………….in data ……………………. e all’Albo artigiani n……………….. data ………………………….. delibera……………………………………. Codice Istat ATECOFIN 2007 n. …………………;

- ha l’attività economica, principale o secondaria, come risultante dal certificato CCIAA alla data di presentazione delladomanda, rientrante nella attività identificata dai codici ATECO 2007 previsti dal bando (Appendice A);

- non si trova in stato di liquidazione volontaria;

- si trova nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo sottoposte a concordato preventivo, fallimento,amministrazione controllata, scioglimento o liquidazione, o non aventi in atto procedimenti o provvedimenti perl’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui alla legge 19/03/1990, n. 55, e successive modificazioni edintegrazioni sia per l’impresa che per gli Amministratori;

- non si trova nella condizione di “impresa in difficoltà” ai sensi del Regolamento (CE) 651/2014, art. 2, par. 189;

9 Nel caso di PMI la definizione di impresa in difficoltà è non essere impresa in difficoltà ai sensi dell’articolo 2 par. 1 punto 18 del Regolamento 651/2014/UE”. La clausola non si applica ai regimi di aiuti destinati ad ovviare alle calamità naturali.:

“«impresa in difficoltà»: un'impresa che soddisfa almeno una delle seguenti circostanze: a) nel caso di società a responsabilità limitata (diverse dalle PMI costituitesi da meno di tre anni o, ai fini dell'ammissibilità a beneficiare di aiuti al finanziamento del rischio, dalle PMI nei sette anni dalla prima vendita commerciale ammissibili a beneficiare di investimenti per il finanziamento del rischio a seguito della due diligence da parte dell'intermediario finanziario selezionato), qualora abbia perso più della metà del capitale sociale sottoscritto a causa di perdite cumulate. Ciò si verifica quando la deduzione delle perdite cumulate dalle riserve (e da tutte le altre voci generalmente considerate come parte dei fondi propri della società) dà luogo a un importo cumulativo negativo superiore alla metà del capitale sociale sottoscritto. Ai fini della presente disposizione, per «società a responsabilità limitata» si intendono in particolare le tipologie di imprese di cui all'allegato I della direttiva 2013/34/UE (1) e, se del caso, il «capitale sociale» comprende eventuali premi di emissione; b) nel caso di società in cui almeno alcuni soci abbiano la responsabilità illimitata per i debiti della società (diverse dallePMI costituitesi da meno di tre anni o, ai fini dell'ammissibilità a beneficiare di aiuti al finanziamento del rischio, dalle PMI nei sette anni dalla prima vendita commerciale ammissibili a beneficiare di investimenti per il finanziamento del rischio a seguito della due diligence da parte dell'intermediario finanziario selezionato), qualora abbia perso più della metà dei fondi propri, quali indicati nei conti della società, a causa di perdite cumulate. Ai fini della presente disposizione, per «società in cui almeno alcuni soci abbiano la responsabilità illimitata per i debiti della società» si intendono in particolare le tipologie di imprese di cui all'allegato II della direttiva 2013/34/UE;

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- è in regola rispetto alle disposizioni in materia di contributi previdenziali ed assistenziali secondo la vigente normativa;

- non è destinataria di provvedimenti giudiziari che applicano le sanzioni amministrative di cui al decreto legislativo 8giugno 2001, n.231, modificato dal d.l. 92/2008 e 93/2013;

- che in qualità di legale rappresentante:

• non è destinatario di sentenze di condanna passate in giudicato o di decreti penali di condanna divenutiirrevocabili o di sentenze di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’art. 444 del codice di procedurapenale per reati gravi in danno dello Stato o della Comunità europea, per reati che incidono sulla moralitàprofessionale, per reati di partecipazione a un’organizzazione criminale, corruzione, frode, riciclaggio e per reatiin danno dell’ambiente;

• non ha a proprio carico procedimenti pendenti per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all’art. 3della legge 27.12.1956, n. 1423 o di una delle cause ostative previste dall’articolo 10 della legge 31 maggio1965, n. 575.

- che a fronte delle medesime spese oggetto della presente domanda di contributo non sono state ricevute altreagevolazioni pubbliche (previste da norme comunitarie, statali, regionali) che siano qualificabili aiuti di stato ai sensidell’art. 107 comma primo del trattato CE, nonché altri contributi pubblici concessi ai sensi del reg. 1407/2013 (deminimis);

- di aver preso visione dell’informativa di cui all’art.13 del D.lgs. n. 196/03 (APPENDICE C) e di acconsentire altrattamento dei dati;

DICHIARA INOLTRE

1. data costituzione: _____________________ data inizio attività: _____________________

2. Attività impresa (CODICE ATECO 2007)

Codice ATECO 2007 attività principale e secondaria Descrizione attività svolta________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________3. Forma giuridica _______________

4. Risulta iscritta presso l'INPS ufficio di ..…….................................... dal .........................

numero della Posizione Assicurativa Territoriale (P.A.T.)…………………………………..numero di Matricola Aziendale I.N.P.S.…………………………..settore Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (C.C.N.L.)……………………………………………………..

c) qualora l'impresa sia oggetto di procedura concorsuale per insolvenza o soddisfi le condizioni previste dal diritto nazionale per l'apertura nei suoi confronti di una tale procedura su richiesta dei suoi creditori; d) qualora l'impresa abbia ricevuto un aiuto per il salvataggio e non abbia ancora rimborsato il prestito o revocato la garanzia, o abbia ricevuto un aiuto per la ristrutturazione e sia ancora soggetta a un piano di ristrutturazione; e) nel caso di un'impresa diversa da una PMI, qualora, negli ultimi due anni:

1) il rapporto debito/patrimonio netto contabile dell'impresa sia stato superiore a 7,5; e 2) il quoziente di copertura degli interessi dell'impresa (EBITDA/interessi) sia stato inferiore a 1,0;”

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5. Iscrizione INAIL

sede di ___________________________ pat _____________________Comune: _______________________________________________________________________6. Dimensione impresaL’impresa rientra nella definizione indicata nell’allegato 1 del Regolamento UE 651/2014 in quanto (Barrare nell’appositacasella una delle seguenti opzioni):

micro impresa

piccola impresa

media impresa

grande impresa

7. Impresa con prevalenza di presenza femminile tra gli occupati:

Indicare il numero di occupati totale___________ di cui:femmine maschi

N.B. personale dipendente alla data di presentazione della domanda (in ULA)

8. Di aver individuato per la fornitura del servizio:

Fornitore dei Servizi, iscritto nell’apposito elenco, di cui al DDPF n. …………del ….

1. Denominazione ............................................. .Codice fiscale /partita IVA …………………………………..

VOUCHER di tipo A ……………………………………………………………………………………….

Fornitore dei Servizi, iscritto nell’apposito elenco, di cui al DDPF n. …………del ….

2. Denominazione .................... ………………………………… ….. Codice fiscale /partita IVA …………………………..

VOUCHER di tipo B………………………………………………………………………………………………………………….

Fornitore dei Servizi, iscritto nell’apposito elenco, di cui al DDPF n. …………del ….

3.Denominazione ............................................................................Codice fiscale /partita IVA…………………………………………

VOUCHER di tipo C……………………………………………………………………………………………………………….

SI IMPEGNAa fornire tutte le ulteriori informazioni e dati che verranno richiesti dall’Amministrazione regionale in relazionealla presente domanda di contributo;

a comunicare alla Regione eventuali variazioni societarie, di sede, deliberazioni di liquidazione volontaria o coattadell'impresa ed ogni altro elemento di interesse della Regione stessa;

a rispettare tutti gli obblighi previsti nel bando;

a rendere tutte le dichiarazioni in modalità telematica in modo conforme allo stato di fatto dell'attività e dellastruttura, secondo i requisiti previsti dalla normativa vigente nel settore di riferimento;

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Dichiara infine di rendere le precedenti dichiarazioni e quelle relative agli allegati successivi ai sensi dell'art. 47 del D.P.R. 28dicembre 2000, n. 445 e s.m.i e di essere a conoscenza delle sanzioni penali previste dall'art. 76 dello stesso D.P.R. in casodi dichiarazioni mendaci.

ALLEGAAllegati alla domanda inoltrata per via telematica:

copia dell’attestato di invio della domanda di finanziamento all’Autorità competente (es. stampa notifica diricevuta dal sistema al momento dell’invio della domanda / acknowledgement of receipt con annesso titolo delprogetto, numero identificativo del progetto);

ALLEGATO B. scheda sintetica progetto;

- ALLEGATO C. Decreto ministeriale del 18 aprile 2005 (per il calcolo della dimensione di impresa);

- ALLEGATO D. Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000);

- ALLEGATO E. Dichiarazione aiuti “de minimis” (sostitutiva dell’atto di notorietà art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000);

- ALLEGATO F. Dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà del legale rappresentante (art. 47 T.U. – D.P.R. n.445/2000) sulla restituzione degli aiuti dichiarati incompatibili (Dichiarazione Deggendorf);

- ALLEGATO G. Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà per i soggetti muniti di poteri di amministrazionediversi dal legale rappresentante e per i direttori tecnici (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000);

- ALLEGATO H. Modello procura speciale per la presentazione della domanda;

Luogo e Data _______/____/______

Firmato in digitale dal legale rappresentante/procuratore10

_________________________

10 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R. n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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ALLEGATO BRegione Marche

POR MARCHE FESR 2014 2020“VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONEDIRETTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA ”

SCHEDA SINTETICA DEL PROGETTO PRESENTATO

Parte 1: DATI AZIENDALI

Denominazione dell’impresa Numero R.E.A.

E-mail e sito Internet @: http://

Tel/Fax No.

T.F.

Legale rappresentante Qualifica Nome Cognome

Parte 2: DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Programma Comunitario e call for proposals di presentazione del Progetto

Titolo del Progetto

Descrizione del progetto (max. 5000 caratteri)

Questa sezione deve fornire una descrizione dell’idea progettuale, degli obiettivi considerando la prospettiva dell’ impresa (es. sviluppo di un nuovo prodotto, un prototipo, un business plan per un prodotto innovativo, lo sviluppo di nuovi concetti, pre-fattibilità, studi di fattibilità, studi per risolvere problemi, lo sviluppo di un nuovo servizio, il test di prodotto/servizio, la valutazione dell’impatto economico di nuove tecnologie, l'analisi del potenziale di trasferimento di tecnologia etc.) Il progetto deve essere svolto negli ambiti tematici individuati dalla “Strategia di specializzazione intelligente” approvata dalla Giunta Regionale con delibera n. 157 del 17 febbraio 2014 .

Descrizione del progetto (max. 5000 caratteri) in lingua inglese

Indicare il ruolo del beneficiario e , se presenti, i partners partecipanti al progetto e le loro caratteristiche :

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Data di invio della domanda di finanziamento all’Autorità competente:

Indicare il Fornitore (Elenco Fornitori) Denominazione Descrizione del servizio fornito al beneficiario

1. 23.

Luogo e Data _______/____/______

Firmato in digitale dal legale rappresentante/procuratore11

_________________________

11 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R. n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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ALLEGATO CRegione Marche

POR MARCHE FESR 2014 2020“VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA

COMMISSIONE EUROPEA ”

ALLEGATO C: DECRETO MINISTERIALE DEL 18 APRILE 2005 (PER IL CALCOLO DELLA DIMENSIONE DI IMPRESA)

Ministero delle attività produttiveDecreto ministeriale del 18 aprile 2005Gazzetta Ufficiale del 12 ottobre 2005, n. 238Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese.

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVEVisto il decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato 18 settembre 1997 relativo all'adeguamentoalla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese;Vista la raccomandazione della Commissione europea 2003/361/CE del 6 maggio 2003 relativa alla definizione dellemicroimprese, piccole e medie imprese, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Unione europea legge n. L 124 del 20 maggio2003, che sostituisce a decorrere dal 1° gennaio 2005 la raccomandazione della Commissione europea 96/280/CE del 3aprile 1996;Visti i regolamenti CE n. 363/2004 e n. 364/2004 della Commissione europea del 25 febbraio 2004, recanti modificherispettivamente ai regolamenti CE n. 68/2001 e n. 70/2001, che in allegato riportano ai fini della definizione delle piccole emedie imprese l'estratto della citata raccomandazione 2003/361/CE;Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123 concernente la razionalizzazione degli interventi di sostegno pubblico alleimprese ed in particolare l'art. 2, comma 2, che prevede che la definizione di piccola e media impresa sia aggiornata condecreto del Ministro delle attività produttive in conformità alle disposizioni dell'Unione europea;Considerata la necessità di fornire chiarimenti in merito alle modalità di applicazione dei criteri da utilizzare per il calcolodella dimensione delle imprese;

DECRETAArticolo 1: [Oggetto del decreto]1. Il presente decreto fornisce le necessarie indicazioni per la determinazione della dimensione aziendale ai fini dellaconcessione di aiuti alle attività produttive e si applica alle imprese operanti in tutti i settori produttivi.Articolo 2: [Individuazione della categoria delle PMI]1. La categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (complessivamente definita PMI) è

costituita da imprese che:

a) hanno meno di 250 occupati, eb) hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43milioni di euro.2. Nell'ambito della categoria delle PMI, si definisce piccola impresa l'impresa che:

a) ha meno di 50 occupati, eb) ha un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro.3. Nell'ambito della categoria delle PMI, si definisce microimpresa l'impresa che:

a) ha meno di 10 occupati, eb) ha un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.4. I due requisiti di cui alle lettere a) e b) dei commi 1, 2 e 3 sono cumulativi, nel senso che tutti e due devono sussistere.5. Ai fini del presente decreto:

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a) per fatturato, corrispondente alla voce A.1 del conto economico redatto secondo le vigenti norme del codice civile,s'intende l'importo netto del volume d'affari che comprende gli importi provenienti dalla vendita di prodotti e dallaprestazione di servizi rientranti nelle attività ordinarie della società, diminuiti degli sconti concessi sulle vendite nonchèdell'imposta sul valore aggiunto e delle altre imposte direttamente connesse con il volume d'affari;b) per totale di bilancio si intende il totale dell'attivo patrimoniale;c) per occupati si intendono i dipendenti dell'impresa a tempo determinato o indeterminato, iscritti nel libro matricoladell'impresa e legati all'impresa da forme contrattuali che prevedono il vincolo di dipendenza, fatta eccezione di quelli postiin cassa integrazione straordinaria.6. Fatto salvo quanto previsto per le nuove imprese di cui al comma 7:a) il fatturato annuo ed il totale di bilancio sono quelli dell'ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentementela data di sottoscrizione della domanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinariae/o dalla redazione del bilancio le predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturato dall'ultimadichiarazione dei redditi presentata e, per quanto riguarda l'attivo patrimoniale, sulla base del prospetto delle attività edelle passività redatto con i criteri di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1974, n. 689 ed inconformità agli articoli 2423 e seguenti del codice civile;b) il numero degli occupati corrisponde al numero di unita lavorative anno (ULA), cioè al numero medio mensile didipendenti occupati a tempo pieno durante un anno, mentre quelli a tempo parziale e quelli stagionali rappresentanofrazioni di ULA. Il periodo da prendere in considerazione è quello cui si riferiscono i dati di cui alla precedente lettera a).7. Per le imprese per le quali alla data di sottoscrizione della domanda di agevolazione non è stato approvato il primobilancio ovvero, nel caso di imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non èstata presentata la prima dichiarazione dei redditi, sono considerati esclusivamente il numero degli occupati ed il totaledell'attivo patrimoniale risultanti alla stessa data.Articolo 3: [Imprese autonome, associate o collegate]1. Ai fini del presente decreto le imprese sono considerate autonome, associate o collegate secondoquanto riportato rispettivamente ai successivi commi 2, 3 e 4.2. Sono considerate autonome le imprese che non sono associate ne collegate ai sensi dei successivi commi 3 e 5.3. Sono considerate associate le imprese, non identificabili come imprese collegate ai sensi del successivo comma 5, tra lequali esiste la seguente relazione: un'impresa detiene, da sola oppure insieme ad una o più imprese collegate, il 25% o piùdel capitale o dei diritti di voto di un'altra impresa. La quota del 25% può essere raggiunta o superata senza determinare laqualifica di associate qualora siano presenti le categorie di investitori di seguito elencate, a condizione che gli stessiinvestitori non siano individualmente o congiuntamente collegati all'impresa richiedente:a) società pubbliche di partecipazione, società di capitale di rischio, persone fisiche o gruppi di persone fisiche esercitantiregolare attività di investimento in capitale di rischio che investono fondi propri in imprese non quotate a condizione che iltotale investito da tali persone o gruppi di persone in una stessa impresa non superi 1.250.000 euro;b) università o centri di ricerca pubblici e privati senza scopo di lucro;c) investitori istituzionali, compresi i fondi di sviluppo regionale;d) enti pubblici locali, aventi un bilancio annuale inferiore a 10 milioni di euro e meno di 5.000 abitanti.4. Nel caso in cui l'impresa richiedente l'agevolazione sia associata, ai sensi del comma 3, ad una o più imprese, ai dati deglioccupati e del fatturato o dell'attivo patrimoniale dell'impresa richiedente si sommano, in proporzione alla percentuale dipartecipazione al capitale o alla percentuale di diritti di voto detenuti (in caso di difformità si prende in considerazione lapiù elevata tra le due), i dati dell'impresa o delle impresesituate immediatamente a monte o a valle dell'impresa richiedente medesima. Nel caso di partecipazioni incrociate siapplica la percentuale più elevata. Ai fini della determinazione dei dati delle imprese associate all'impresa richiedente,devono inoltre essere interamente aggiunti i dati relativi alle imprese che sono collegate a tali imprese associate, a menoche i loro dati non siano stati già ripresi tramite consolidamento.I dati da prendere in considerazione sono quelli desunti dal bilancio di esercizio ovvero, nel caso di redazione di bilancioconsolidato, quelli desunti dai conti consolidati dell'impresa o dai conti consolidati nei quali l'impresa è ripresa tramiteconsolidamento.5. Sono considerate collegate le imprese fra le quali esiste una delle seguenti relazioni:a) l'impresa in cui un'altra impresa dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria;

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b) l'impresa in cui un'altra impresa dispone di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assembleaordinaria;c) l'impresa su cui un'altra impresa ha il diritto, in virtù di un contratto o di una clausola statutaria, di esercitare un'influenzadominante, quando la legge applicabile consenta tali contratti o clausole;d) le imprese in cui un'altra, in base ad accordi con altri soci, controlla da sola la maggioranza dei diritti di voto.6. Nel caso in cui l'impresa richiedente l'agevolazione sia collegata, ai sensi del comma 5, ad una o più imprese, i dati daprendere in considerazione sono quelli desunti dal bilancio consolidato. Nel caso in cui le imprese direttamente oindirettamente collegate all'impresa richiedente non siano riprese nei conti consolidati, ovvero non esistano conticonsolidati, ai dati dell'impresa richiedente si sommano interamentei dati degli occupati e del fatturato o del totale dibilancio desunti dal bilancio di esercizio di tali imprese.Devono inoltre essere aggiunti, in misura proporzionale, i dati delle eventuali imprese associate alle imprese collegatesituate immediatamente a monte o a valle di queste ultime a meno che tali dati non siano stati già ripresi tramite i conticonsolidati in proporzione almeno equivalente alle percentuali di cui al comma 4.7. La verifica dell'esistenza di imprese associate e/o collegate all'impresa richiedente è effettuata con riferimento alla datadi sottoscrizione della domanda di agevolazione sulla base dei dati in possesso dellasocietà (ad esempio libro soci), a tale data, e delle risultanze del registro delle imprese.8. Ad eccezione dei casi riportati nel precedente comma 3, un'impresa è considerata sempre di grande dimensione qualorail 25% o più del suo capitale o dei suoi diritti di voto sono detenuti direttamente o indirettamente da un ente pubblicooppure congiuntamente da più enti pubblici. Il capitale e i diritti di voto sono detenuti indirettamente da un ente pubblicoqualora siano detenuti per il tramite di una o più imprese.9. L'impresa richiedente è considerata autonoma nel caso in cui il capitale dell'impresa stessa sia disperso in modo tale cherisulti impossibile determinare da chi è posseduto e l'impresa medesima dichiari di poter presumere in buona fedel'inesistenza di imprese associate e/o collegate.Articolo 4: [Applicazione delle definizioni del presente decreto]1. Sulla base delle disposizioni comunitarie vigenti le definizioni oggetto del presente decreto si applicano:a) per i regimi di aiuto notificati ed autorizzati antecedentemente al 1° gennaio 2005, dalla data di approvazione da partedella Commissione europea delle notifiche, effettuate dall'amministrazione competente, di adeguamento alla definizione diPMI di cui alla raccomandazione della Commissione europea 2003/361/CE del 6 maggio 2003;b) per i nuovi regimi di aiuto istituiti a partire dal 1° gennaio 2005 sulla base dei regolamenti (CE) di esenzione n. 70/2001 en. 68/2001 del 12 gennaio 2001, come modificati dai regolamenti (CE) n. 364/2004 e n. 363/2004 del 25 febbraio 2004, adecorrere dal 1° gennaio 2005;c) per i regimi di aiuto per i quali la comunicazione di esenzione alla Commissione ai sensi dei regolamenti di cui allaprecedente lettera b) è intervenuta antecedentemente al 1° gennaio 2005 e che non prevedono esplicitamentel'applicazione della nuova definizione di PMI a partire dal 1° gennaio 2005, a decorrere dalla data di comunicazione allaCommissione europea, da parte dell'amministrazione competente, di adeguamento alla definizione di PMI di cui allaraccomandazione 2003/361/CE;d) per gli aiuti concessi secondo la regola "de minimis" di cui al regolamento (CE) n. 69/2001 del 12 gennaio 2001, adecorrere dal trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale dellaRepubblica italiana.2. Per i regimi di aiuto gestiti dal Ministero delle attività produttive, di cui all'elenco riportato nell'allegato n. 6, le definizionioggetto del presente decreto si applicano a decorrere dalla data di pubblicazione del decreto medesimo, essendo stateespletate le procedure di comunicazione e di notifica di cui al precedente comma 1.3. Al fine di assicurare un'omogenea applicazione sul territorio delle definizioni del presente decreto, le amministrazionicompetenti provvedono ad effettuare per i regimi di propria competenza contestualmente le notifiche e le comunicazionipredette, ed a comunicare nelle rispettive Gazzette Ufficiali ovvero sui rispettivi organi di informazione ufficiali l'elenco deiregimi di aiuto per i quali si applicano le citate disposizioni.4. La direzione generale sviluppo produttivo e competitività, ufficio C3, del Ministero delle attività produttive fornisce alleamministrazioni che ne facciano richiesta il necessario supporto tecnico per l'attuazione delle procedure di cui alprecedente comma 3.5. Le note esplicative sulle modalità di calcolo dei parametri dimensionali riportate in appendice costituiscono parteintegrante del presente decreto.

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6. In allegato sono riportati alcuni schemi che agevolano la determinazione della dimensione aziendale.7. Il presente decreto sarà trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dellaRepubblica italiana.Roma, 18 aprile 2005IL MINISTROFirmato Marzano

AppendiceNOTE ESPLICATIVE SULLE MODALITA’ DI CALCOLO DEI PARAMETRI DIMENSIONALIEsempio applicativoImpresa Dipendenti Fatturato

(milioni di Euro)Bilancio(milioni di Euro)

Dimensione

A 250 48 42 GrandeB 249 51 42 Media

C 49 11 11 Media

D 49 10 11 Piccola

E 10 1,8 1,8 Piccola

F 9 2 2,1 Micro

1. Con riferimento all’art. 2 comma 5, lettera c), si considerano dipendenti dell’impresa anche i proprietari gestori(imprenditori individuali) ed i soci che svolgono attività regolare nell’impresa e beneficiano di vantaggi finanziari da essaforniti; con riferimento a questi ultimi gli stessi devono percepire un compenso per l’attività svolta diverso da quello dipartecipazione agli organiamministrativi della società. Al fine del calcolo in termini di ULA il socio che percepisce tali compensi viene considerato unaULA a meno che il contratto che regola i rapporti tra la società ed il socio stesso specifichi una durata inferiore all’anno (intal caso si calcola la frazione di ULA).Non sono conteggiati gli apprendisti con contratto di apprendistato e le persone con contratto di formazione o concontratto di inserimento.Il calcolo si effettua a livello mensile, considerando un mese l’attività lavorativa prestata per più di 15 giorni solari.Sempre ai fini del calcolo delle ULA, si fornisce il seguente esempio applicativo:Tipologia Numero dipendenti ULA

Dipendenti occupati a tempo pieno per tutto l’anno preso inconsiderazione

120 120

Dipendenti occupati a tempo pieno per un periodo inferioreall’anno preso inconsiderazione

1 per nove mesi10 per quattro mesi

0,75 (*)3,33 (**)

Dipendenti occupati part time (il cui contratto prevedel’effettuazione del 50% delle ore) per tutto l’anno preso inconsiderazione

6 3 (***)

Dipendenti occupati part time (il cui contratto prevedel’effettuazione del 50% delle ore) per un periodo inferioreall’anno preso in considerazione

2 per nove mesi 0,75 (****)

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(*) 1 X 0,75 (nove dodicesimi) = 0,75 ULA(**) 10 X 0,333 (quattro dodicesimi) = 3,33 ULA(***) 0,5 X 6 X 1(dodici dodicesimi) = 3 ULA(****) 0,5 X 2 X 0,75 (nove dodicesimi) = 0,75 ULAAi fini del calcolo delle ULA i dipendenti occupati part time sono conteggiati come frazione di ULA in misura proporzionaleal rapporto tra le ore di lavoro previste dal contratto part time e quelle fissate dal contratto collettivo di riferimento. Adesempio, qualora il contratto di riferimento preveda l’effettuazione di 36 ore settimanali e quello part time di 18, ildipendente viene conteggiato pari a 0,5 ULA per il periodo di lavoro; qualora il contratto di riferimento prevedal’effettuazione di 40 ore settimanali e quello part time di 28, il dipendente viene conteggiato pari a 0,7 ULA per il periodo dilavoro.Per quanto riguarda i congedi di maternità, paternità e parentali, regolati dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, glistessi non devono essere conteggiati.2. Con riferimento all’art. 3, comma 3, lettera a), per società pubbliche di partecipazione, si intendono le società,partecipate in via diretta o indiretta dallo Stato e/o da altri enti pubblici in misura complessivamente superiore al 50% delcapitale, che esercitano in via esclusiva o prevalente una o più delle seguenti attività: attività di acquisizione, detenzione ogestione di partecipazioni, rappresentate o meno da titoli, al capitale di altre imprese; attività di acquisizione e gestione diobbligazioni o altri titoli di debito; attività di acquisizione, detenzione o gestione degli strumenti finanziari previsti dalcodice civile.Per società a capitale di rischio si intendono le società che, in funzione di disponibilità finanziarie proprie, effettuanoprofessionalmente in via esclusiva o prevalente investimenti nel capitale di rischio tramite l’assunzione, la valorizzazione, lagestione e lo smobilizzo di partecipazioni (venture capital).Con riferimento all’art. 3, comma 3, lettera c), per investitori istituzionali si intendono i soggetti la cui attività diinvestimento in strumenti finanziari è subordinata a previa autorizzazione o comunque sottoposta ad appositaregolamentazione. Rientrano in tale categoria le banche, le società di gestione del risparmio (SGR), le società diinvestimento a capitale variabile (SICAV), i fondi pensione, le imprese di assicurazione, le società finanziarie capogruppo digruppi bancari, i soggetti iscritti negli elenchi previsti dagli articoli 106 e 107 del Testo Unico Bancario, le fondazionibancarie e i fondi di sviluppo regionale.Con riferimento all’art. 3, comma 3, lettera d), per enti pubblici locali si intendono, ai sensi del Testo unico delle leggisull’ordinamento degli enti locali, i comuni, le province, le città metropolitane, le comunità montane, le comunità isolane ele unioni di comuni.3. Qualora gli investitori di cui all’art. 3, comma 3, lettere a), b), c) e d) non intervengano direttamente o indirettamentenella gestione dell’impresa in questione, fermi restando i diritti che essi detengono in quanto azionisti o soci, gli stessi nonsono considerati collegati all’impresa stessa.4. Con riferimento al comma 5 dell’art. 3, un’impresa può essere ritenuta collegata ad un’altra impresa tramite una personao un gruppo di persone fisiche che agiscono di concerto, a patto che esercitino la loro attività o una parte delle loro attivitàsullo stesso mercato in questione o su mercati contigui. Si considera contiguo il mercato di un prodotto o servizio situatodirettamente a monte o a valle del mercato in questione. Al riguardo si precisa che, affinché si possa determinare ilcollegamento fra tali imprese, debbono verificarsi contemporaneamente le seguenti condizioni:a)la persona o il gruppo di persone fisiche che agiscono di concerto devono possedere in entrambe le imprese,congiuntamente nel caso di più persone, partecipazioni in misura tale da detenerne il controllo in base alla vigentenormativa nazionale;b)le attività svolte dalle imprese devono essere ricomprese nella stessa Divisione della Classificazione delle attivitàeconomiche ISTAT 2007, ovvero un’impresa ha fatturato all’altra almeno il 25% del totale del fatturato annuo riferitoall’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato prima della data di sottoscrizione della domanda di agevolazione.5. Con riferimento al comma 8 dell’art. 3, si precisa che tra gli enti pubblici sono inclusi, a titolo esemplificativo, leamministrazioni centrali, le regioni, gli enti pubblici locali di cui al precedente punto 2, le università pubbliche, le camere dicommercio, le ASL, gli enti pubblici di ricerca. La detenzione indiretta, che deve risultare anch’essa pari o superiore al 25%,si calcola come prodotto tra la detenzione dell’ente pubblico in un’impresa, pari almeno al 25%, e quella di quest’ultimanell’impresa richiedente.

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Esempio:1 2 3 4 5

Partecipazione dell’ente pubblico nell’impresa A 100% 25% 80% 80% 25%Partecipazione dell’impresa A nell’impresa richiedente 25% 100% 25% 40% 80%Partecipazione indiretta dell’’Ente pubblico nell’impresarichiedente

25% 25% 20% 32% 20%

Nei casi 1, 2 e 4 l’impresa richiedente è pertanto di grande dimensione.6. Gli allegati che seguono sono finalizzati ad agevolare la determinazione della dimensione aziendale. In particolare:a) nell’Allegato n.1 sono riportati i dati che consentono di determinare, sulla base di quanto riportato all’art.2, commi 1, 2 e3, la dimensione dell’impresa richiedente le agevolazioni;b) nel caso in cui l’impresa richiedente sia autonoma, come definita dall’art. 3, comma 2, al fine di calcolare la dimensioneaziendale è sufficiente compilare l’Allegato n. 1;c) nel caso in cui l’impresa richiedente sia associata, come definita dall’art. 3, comma 3, al fine di calcolare la dimensioneaziendale, prima di compilare l’Allegato n. 1, devono essere compilati i seguenti allegati:Allegato n. 3A; tale allegato (definito scheda di partenariato) deve essere compilato per ciascuna impresa associata

all’impresa richiedente; nel caso in cui vi siano imprese collegate a tali imprese associate, i cui dati non siano stati ripresitramite consolidamento, devono essere compilati anche gli Allegati nn. 5A e 5;Allegato n. 3; in tale allegato (definito prospetto riepilogativo dei dati relativi alle imprese associate) devono essere

riportati i dati relativi a tutte le imprese associate desunti dall’Allegato n. 3A;Allegato n. 2; in tale allegato devono essere riportati i dati totali del prospetto riepilogativo delle imprese associate

(Allegato n. 3);d) nel caso in cui l’impresa richiedente sia collegata, come definita dall’art. 3, comma 5, al fine di calcolare la dimensioneaziendale, prima di compilare l’Allegato n. 1, devono essere compilati i seguenti allegati:nel caso di imprese collegate i cui dati non sono ripresi nei conti consolidati:

i) Allegato n. 5A; tale allegato (definito scheda di collegamento) deve essere compilato per ciascuna impresa collegata; nelcaso in cui vi siano imprese associate a tali imprese collegate, devono essere compilati anche gli Allegati nn. 3A e 3;9ii) Allegato n. 5; in tale allegato (definito scheda n. 2 imprese collegate) devono essere riportati i dati di tutte le impresecollegate per le quali è stato compilato l’Allegato n. 5A;iii) Allegato n. 2; in tale allegato devono essere riportati i dati totali della Tabella A dell’Allegato n. 5 ed, eventualmente,della Tabella riepilogativa dell’Allegato n. 3, ovviamente se compilato;nel caso di imprese collegate riprese nei conti consolidati:

i) Allegato n. 4; in tale allegato (definito scheda n. 1 imprese collegate) devono essere riportati i dati desunti dai conticonsolidati redatti dall’impresa richiedente ovvero dei conti consolidati di un’altra impresa collegata nei quali è inclusal’impresa richiedente; nel caso in cui vi siano imprese associate alle imprese collegate all’impresa richiedente, i cui dati nonsiano stati ripresi tramite i conti consolidati, devono essere compilati anche gli Allegati nn. 3A e 3;ii) Allegato n. 2; in tale allegato devono essere riportati i dati totali della Tabella 1 dell’Allegato n. 4 ed, eventualmente,della Tabella riepilogativa dell’Allegato n. 3, ovviamente se compilato.

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Allegato n. 1 al D.M.INFORMAZIONI RELATIVE AL CALCOLO DELLA DIMENSIONE DI IMPRESA1. Dati identificativi dell'impresaDenominazione o ragione sociale:....................................................................................Indirizzo della sede legale:.................................................................................................N. di iscrizione al Registro delle imprese …………………………………………………………………..……

2. Tipo di impresaBarrare la/e casella/e relativa/e alla situazione in cui si trova l'impresa richiedente:

Impresa autonoma In tal caso i dati riportati al punto 3 risultano dai conti dell'impresa richiedente.

Impresa associata In tali casi i dati riportati al punto 3 risultano dai dati indicati nei rispettivi prospettidi dettaglio di cui agli Allegati nn. 2,3,4 e 5.Impresa collegata

3. Dati necessari per il calcolo della dimensione di impresaPeriodo di riferimento (1):

(*) Inmigliaia di

euro.

4. Dimensione dell’impresaIn base ai dati di cui al punto 3, barrare la casella relativa alla dimensione dell'impresa richiedente:micro impresaPiccola impresaMedia impresaGrande impresa

(1) Il periodo di riferimento è l’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentemente la data di sottoscrizionedella domanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione delbilancio le predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturato dall’ultima dichiarazione dei redditipresentata e, per quanto riguarda l’attivo patrimoniale, sulla base del prospetto delle attività e delle passività redatto con icriteri di cui al DPR n. 689/74 ed in conformità agli art. 2423 e seguenti del codice civile; per le imprese per le quali alla datadi sottoscrizione della domanda di agevolazioni non è stato approvato il primo bilancio ovvero, nel caso di impreseesonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non è stata presentata la primadichiarazione dei redditi, sono considerati esclusivamente il numero degli occupati ed il totale di bilancio risultanti allastessa data.

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)

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Allegato n. 2 al D.M.PROSPETTO PER IL CALCOLO DEI DATI DELLE IMPRESE ASSOCIATE O COLLEGATE

Calcolo dei dati delle imprese collegate o associatePeriodo di riferimento (1):

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)1. Dati (2) dell'impresa richiedenteo dei conti consolidati [riportodalla tabella 1 dell'allegato n.4]2. Dati (2) di tutte le (eventuali)imprese associate (riporto dallatabella riepilogativa dell'allegaton.3) aggregati in modo proporzionale3. Somma dei dati (2) di tutte leimprese collegate (eventuali) nonripresi tramite consolidamento allariga l [riporto dalla tabella A dell'allegato n.5]Totale(*) In migliaia di euro.I risultati della riga “Totale” vanno riportati al punto 3 del prospetto relativo alle informazioni relative al calcolodelladimensione di impresa (Allegato n. 1)(1) I dati devono riguardare l’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentemente la data di sottoscrizionedella domanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione delbilancio le predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturato dall’ultima dichiarazione dei redditipresentata e, per quanto riguarda l’attivo patrimoniale, sulla base del prospetto delle attività e delle passività redatto con icriteri di cui al DPR n. 689/74 ed in conformità agli art. 2423 e seguenti del codice civile; per le imprese per le quali alla datadi sottoscrizione della domanda di agevolazioni non è stato approvato il primo bilancio ovvero, nel caso di impreseesonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non è stata presentata la primadichiarazione dei redditi, sono considerati esclusivamente il numero degli occupati ed il totale di bilancio risultanti allastessa data.(2) I dati dell'impresa, compresi quelli relativi agli occupati, sono determinati in base ai conti e ad altri dati dell'impresaoppure, se disponibili, in base ai conti consolidati dell'impresa o a conti consolidati in cui l'impresa è ripresa tramiteconsolidamento.

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Allegato n. 3 al D.M.PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI DATI RELATIVI ALLE IMPRESE ASSOCIATE

Per ogni impresa per la quale è stata compilata la “scheda di partenariato”, [una scheda per ogni impresa associataall'impresa richiedente e per le imprese associate alle eventuali imprese collegate, i cui dati non sono ancora ripresi neiconti consolidati (1)], i dati della corrispondente tabella “associata” vanno riportati nella tabella riepilogativa seguente:Tabella riepilogativaImpresa associata(indicare denominazione)

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)

l)2)3)4)5)6)7)8)9)10)…)Totale(*) In migliaia di euro.I dati indicati nella riga “Totale” della tabella riepilogativa devono essere riportati alla riga 2 (riguardante leimpreseassociate) della tabella dell'Allegato n. 2 relativo al prospetto per il calcolo dei dati delle imprese associate ocollegate.(1) Se i dati relativi ad un'impresa sono ripresi nei conti consolidati ad una percentuale inferiore a quella di cui all'articolo 3,

comma 4, è opportuno applicare comunque la percentuale stabilita da tale articolo.

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Allegato n. 3.1 al D.M.SCHEDA DI PARTENARIATO RELATIVA A CIASCUNA IMPRESA ASSOCIATA

1. Dati identificativi dell'impresa associataDenominazione o ragione sociale: .........................................................Indirizzo della sede legale:.............................................................................................N. di iscrizione al Registro imprese: ..............................................................................

2. Dati relativi ai dipendenti ed ai parametri finanziari dell'impresa associataPeriodo di riferimento(1):

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio(*)1. Dati lordi2. Dati lordi eventuali impresecollegate all’impresa associata3. Dati lordi totali(*) In migliaia di euro.NB: i dati lordi risultano dai conti e da altri dati dell'impresa associata, consolidati se disponibili in tale forma, ai quali siaggiungono al 100 % i dati delle imprese collegate all'impresa associata, salvo se i dati delle imprese collegate sono giàripresi tramite consolidamento nella contabilità dell'impresa associata. Nel caso di imprese collegate all’impresa associata icui dati non siano ripresi nei conti consolidati, compilare per ciascuna di esse l’Allegato n. 5A e riportare i dati nell’Allegaton. 5; i dati totali risultanti dalla Tabella A dell’Allegato n. 5 devono essere riportati nella Tabella di cui al punto 2.

3. Calcolo proporzionalea) Indicare con precisione la percentuale di partecipazione (2) detenuta dall'impresa richiedente (o dall'impresa collegataattraverso la quale esiste la relazione con l'impresa associata), nell'impresa associata oggetto della presente scheda:.....%Indicare anche la percentuale di partecipazione (2) detenuta dall'impresa associata oggetto della presenteschedanell'impresa richiedente (o nell'impresa collegata): ......%.b) Tra le due percentuali di cui sopra deve essere presa in considerazione la più elevata: tale percentuale si applica ai datilordi totali indicati nella tabella di cui al punto 2. La percentuale ed il risultato del calcolo proporzionale (3) devono essereriportati nella tabella seguente:Tabella «associata»Percentuale: . . .% Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)Risultati proporzionali(*) In migliaia di euro.I dati di cui sopra vanno riportati nella tabella riepilogativa dell'allegato n.3.(1) Il periodo di riferimento è l’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentemente la data di sottoscrizionedella domanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione delbilancio le predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturato dall’ultima dichiarazione dei redditipresentata e, per quanto riguarda l’attivo patrimoniale, sulla base del prospetto delle attività e delle passività redatto con icriteri di cui al DPR n. 689/74 ed in conformità agli art. 2423 e seguenti del codice civile; per le imprese per le quali alla datadi sottoscrizione della domanda di agevolazioni non è stato approvato il primo bilancio ovvero, nel caso di impreseesonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non è stata presentata la primadichiarazione dei redditi, sono considerati esclusivamente il numero degli occupati ed il totale di bilancio risultanti allastessa data.(2) Va presa in considerazione la percentuale più elevata in termini di quota del capitale o dei diritti di voto. Ad essa vaaggiunta la percentuale di partecipazione detenuta sulla stessa impresa da qualsiasi altra impresa collegata. La percentualedeve essere indicata in cifre intere, troncando gli eventuali decimali.(3) Il risultato del calcolo proporzionale deve essere espresso in cifre intere e due decimali (troncando gli eventuali altridecimali) per quanto riguarda gli occupati ed in migliaia di euro (troncando le centinaia di euro) per quanto riguarda ilfatturato ed il totale di bilancio.

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Allegato n. 4 al D.M.SCHEDA N. 1 IMPRESE COLLEGATE

(DA COMPILARE NEL CASO IN CUI L’IMPRESA RICHIEDENTE REDIGE CONTI CONSOLIDATI OPPURE E’ INCLUSA TRAMITECONSOLIDAMENTO NEI CONTI CONSOLIDATI DI UN’ALTRA IMPRESA COLLEGATA)Tabella 1

Occupati (ULA) (*) Fatturato (**) Totale di bilancio (**)Totale

(*) Quando gli occupati di un'impresa non risultano dai conti consolidati, essi vengono calcolati sommando tutti glioccupati di tutte le imprese con le quali essa è collegata.(**) In migliaia di euro.I conti consolidati servono da base di calcolo.I dati indicati nella riga «Totale» della Tabella 1 devono essere riportati alla riga l del prospetto per il calcolo dei dati delleimprese associate o collegate (Allegato n. 2).

Identificazione delle imprese riprese tramite consolidamentoImpresa collegata (denominazione) Indirizzo della sede legale N. di iscrizione al

Registro delle impreseA.B.C.D.E.

Attenzione: Le eventuali imprese associate di un'impresa collegata non riprese tramite consolidamento devono esseretrattate come associate dirette dell'impresa richiedente e devono pertanto essere compilati anche gli Allegati nn. 3A e 3.Attenzione: I dati delle imprese collegate all'impresa richiedente risultano dai loro conti e da altri dati, consolidati sedisponibili in tale forma. A questi vengono aggregati proporzionalmente i dati delle eventuali imprese associate di taliimprese collegate, situate immediatamente a monte o a valle di queste ultime, qualora non siano già stati ripresi tramiteconsolidamento.

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Allegato n. 5 al D.M.SCHEDA N. 2 IMPRESE COLLEGATE

(DA COMPILARE NEL CASO IN CUI L’IMPRESA RICHIEDENTE O UNA O PIU’ IMPRESE COLLEGATE NON REDIGONO CONTICONSOLIDATI OPPURE NON SONO RIPRESE TRAMITE CONSOLIDAMENTO)PER OGNI IMPRESA COLLEGATA (INCLUSI IN COLLEGAMENTI TRAMITE ALTRE IMPRESE COLLEGATE), COMPILARE UNA“SCHEDA DI COLLEGAMENTO” (Allegato n.5A) E PROCEDERE ALLA SOMMA DEI DATI DI TUTTE LE IMPRESE COLLEGATECOMPILANDO LA TABELLA ATabella AImpresa(indicare denominazione)

Occupati (ULA) Fatturato (*) Totale di bilancio (*)

1.2.3.4.5.Totale(*) In migliaia di euro.I dati indicati alla riga “Totale” della tabella di cui sopra devono essere riportati alla riga 3 (riguardante le imprese collegate)del prospetto per il calcolo dei dati delle imprese associate o collegate (Allegato n.2), ovvero se trattasi di imprese collegatealle imprese associate, devono essere riportati alla riga 2 della tabella di cui al punto 2 dell’Allegato n. 3A.Attenzione: I dati delle imprese collegate all'impresa richiedente risultano dai loro conti e da altri dati, consolidati sedisponibili in tale forma. A questi vengono aggregati proporzionalmente i dati delle eventuali imprese associate di taliimprese collegate, situate immediatamente a monte o a valle di queste ultime, qualora non siano già stati ripresi tramiteconsolidamento.

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Allegato n. 5.1 al D.M.SCHEDA DI COLLEGAMENTO

(DA COMPILARE PER OGNI IMPRESA COLLEGATA NON RIPRESA TRAMITE CONSOLIDAMENTO)1. Dati identificativi dell'impresaDenominazione o ragione sociale: ...................................................................................Indirizzo della sede legale: ...............................................................................................N. di iscrizione al Registro delle imprese: ........................................................................

2. Dati relativi ai dipendenti e ai parametri finanziariPeriodo di riferimento(1):…………………….

Occupati (ULA) Totale di bilancio (*) Fatturato (*)Totale(*) In migliaia di euro.I dati devono essere riportati nella tabella A dell'Allegato n.5.Attenzione: I dati delle imprese collegate all'impresa richiedente risultano dai loro conti e da altri dati, consolidati sedisponibili in tale forma. A questi si aggregano proporzionalmente i dati delle eventuali imprese associate delle impresecollegate, situate immediatamente a monte o a valle di queste ultime, se non sono già stati ripresi nei conti consolidati (2).Tali imprese associate devono essere trattate come associate dirette dell'impresa richiedente e devono pertanto esserecompilati anche gli Allegati nn. 3A e 3.(1) Il periodo di riferimento è l’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato precedentemente la data di sottoscrizionedella domanda di agevolazione; per le imprese esonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione delbilancio le predette informazioni sono desunte, per quanto riguarda il fatturato dall’ultima dichiarazione dei redditipresentata e, per quanto riguarda l’attivo patrimoniale, sulla base del prospetto delle attività e delle passività redatto con icriteri di cui al DPR n.689/74 ed in conformità agli art.2423 e seguenti del codice civile; per le imprese per le quali alla datadi sottoscrizione della domanda di agevolazioni non è stato approvato il primo bilancio ovvero, nel caso di impreseesonerate dalla tenuta della contabilità ordinaria e/o dalla redazione del bilancio, non è stata presentata la primadichiarazione dei redditi, sono considerati esclusivamente il numero degli occupati ed il totale di bilancio risultanti allastessa data.(2) Se i dati relativi ad un'impresa sono ripresi nei conti consolidati ad una percentuale inferiore a quella di cui all'articolo 3,comma 4, è opportuno applicare comunque la percentuale stabilita da tale articolo.

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Allegato n. 6 al D.M.ELENCO DI CUI ALL’ARTICOLO 4, COMMA 2

N° Legge Titolo

Decreto legge 22 ottobre 1992, n. 415,convertito, con modificazioni, dalla legge 19dicembre 1992, n. 488 – art. 1, c. 2 – e successivemodificazioni

Agevolazioni alle attività produttive nelle aree depresse del Paese.

Legge 17 febbraio 1982, n. 46 – art. 14 – esuccessive modificazioni

Agevolazioni del fondo speciale rotativo per l’innovazionetecnologica.

Legge 23 dicembre 1996, n. 662 – art. 2, c. 100 lett.a) – e successive modificazioni

Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.

Legge 27 febbraio 1985, n. 49 e successivemodificazioni

Provvedimenti per il credito alla cooperazione e misure urgenti asalvaguardia dei livelli di occupazione.

Legge 25 febbraio 1992, n. 215 e successivemodificazioni

Azioni positive per l’imprenditoria femminile.

Decreto legge 1° aprile 1989, n. 120, convertito,con modificazioni, dalla legge 15 maggio 1989 n.181 – art. 5

Incentivi per la reindustrializzazione delle aree siderurgiche.

Legge 27 dicembre 2002 n. 289 – art. 73 Estensione di interventi di promozione industriale di cui alla legge181/1989 a nuove aree di crisi.

Legge 23 dicembre 2000, n. 388 – artt. 103 e 106 –e successive modificazioni

Agevolazioni per programmi di investimento finalizzati alla nascitaed al consolidamento delle imprese operanti in comparti di attivitàad elevato impatto tecnologico.

ELENCO DI CUI ALL’ARTICOLO 4, COMMA 2 – AIUTI DE MINIMIS(articolo 4, comma 1, lettera d)N° Legge TitoloLegge 23 dicembre 2000, n. 388 – art. 114 c. 4 Incentivi per il ripristino ambientale e l’incremento dei livelli di

sicurezza contro gli infortuni in particolari siti di cava.Legge 7 agosto 1997, n. 266 – art. 14 Interventi per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado

urbano.Legge 23 dicembre 2000, n. 388 – art. 103 commi 5e 6

Incentivazioni in favore del commercio elettronico.

Legge 23 dicembre 2000, n. 388 – art. 103 commi 5e 6

Incentivazione a favore della realizzazione del collegamentotelematico “Quick response” con riferimento alle filiere del settoretessile, dell’abbigliamento e calzaturiero.

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ALLEGATO DRegione Marche

POR MARCHE FESR 2014 2020“VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA

COMMISSIONE EUROPEA ”

ALLEGATO D: DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETA’ (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000)

Io sottoscritto/aCognome _________________________ Nome __________________________________Codice fiscale _____________________________________Luogo di nascita: Stato____________________ Comune _________________________________ PV (____)Nato il _________________________, Cittadinanza ________________________ Sesso ____Residente nel Comune di ______________________________________ PV (___) CAP_____ all’indirizzo______________________________________,in qualità di legale rappresentante dell’impresaRagione sociale _________________________________ natura giuridica __________ con sede legale nelComune _____________________ PV (___), CAP _______Codice fiscale____________________________________ Partita IVA__________________________tel. _____________________ fax ________________________ e mail____________________________P.E.C. (Posta elettronica certificata) ____________________________

ai sensi e per gli effetti dell'articolo 47 del D.P.R. 445/2000 e consapevole delle responsabilità penali di cui agli articoli 75 e76 del medesimo D.P.R. 445/2000 per le ipotesi di falsità in atti e dichiarazioni mendaci, e informato che i dati fornitisaranno utilizzati ai sensi del D.lgs 196/2003

DICHIARA- che tutte le dichiarazioni rese in modalità telematica sono conformi allo stato di fatto dell'attività e della struttura,

secondo i requisiti previsti dalla normativa vigente nel settore di riferimento;

- che tutta la documentazione inviata in formato digitale sono conformi all’originale, la cui validità è equiparabilealla trasmissione di documenti ad una P.A tramite fax. (art. 43, comma 6, del DPR 445/2000, giusto il quale “ Idocumenti trasmessi ad una P.A. tramite fax…soddisfano il requisito della forma scritta e la loro trasmissione nondeve essere seguita da quella del documento originale).

N.B. Il presente modello va compilato, sottoscritto con firma autografa, acquisito tramite scansione in formato pdf, firmatodigitalmente, e allegato alla modulistica da inoltrare tramite P.E.C. alla casella [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi.Al presente modello deve inoltre essere allegata copia informatica (immagine scansionata) di un documento di identitàvalido del soggetto che ha apposto la firma autografa.

Luogo ____________ data________________

In fedeFirma

Informativa ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30.06.2003, n. 196 (Privacy): i dati riportati sopra sono prescritti dalle disposizionivigenti ai fini del procedimento e verranno utilizzati esclusivamente a tale scopo.

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ALLEGATO ERegione Marche

POR MARCHE FESR 2014 2020“VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA

COMMISSIONE EUROPEA ”

ALLEGATO E: DICHIARAZIONE AIUTI “DE MINIMIS” (sostitutiva dell’atto di notorietà art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000)

Il sottoscritto _______________________________ nato a __________________ il __________________ Codice fiscale__________________________________________ residente a__________________________________________________________in qualità di legale rappresentante dell’impresa_________________________________________________ Partita IVA __________________ con sede legale in__________________________________che ha titolo per ottenere con la partecipazione all’iniziativa ______________________ (di cui al Decreto Dirigenziale n.….….del…………..…….…), la concessione da parte della Regione Marche di agevolazioni finanziarie fino ad un massimo di €_______________

PRESO ATTO1. che le agevolazioni di cui alla presente domanda sono soggette a regime de minimis di cui al:

- Regolamento (UE) n. 1407/2013 del 18 dicembre 2013 (G.U.U.E. L 352 del 24.12.2013), sugli aiuti di importanzaminore (art. 3, par. 2, primo periodo limite € 200.000);

- Regolamento (UE) n. 360/2012 del 25 aprile 2012 (G.U.U.E. L 114 del 26.4.2012), sugli aiuti d’importanza minore“de minimis” ad imprese che forniscono servizi di interesse economico generale, qualora siano rispettate lecondizioni previste all’art. 2, paragrafi 6, 7 e 8, del Regolamento (limite € 500.000);

2. che l’importo massimo di aiuti di stato “de minimis” che può essere concesso ad una impresa unica12 in un triennio(l’esercizio finanziario in corso ed i due precedenti), senza la preventiva notifica ed autorizzazione da parte dellaCommissione Europea e senza che ciò possa pregiudicare le condizioni di concorrenza tra le imprese, è pari a €200.000 (€ 100.000 se impresa attiva nel settore del trasporto di merci su strada per conto terzi; € 30.000 seimpresa attiva nel settore della pesca; € 15.000 se impresa attiva nel settore della produzione primaria di prodottiagricoli; € 500.000 se impresa che fornisce servizi di interesse economico generale, qualora siano rispettate lecondizioni previste all’art. 2, paragrafi 6, 7 e 8, del Regolamento (UE) n. 360/2012);

3. che gli aiuti “de minimis” sono considerati concessi nel momento in cui all’impresa è accordato il diritto di riceveregli aiuti, indipendentemente dalla data di erogazione dell’aiuto all’impresa;

12Regolamenti UE n. 1407/2013 e n. 1408/2013, “Per “impresa unica” si intende l’insieme delle imprese fra le quali esiste almeno unadelle seguenti relazioni: a) un’impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un’altra impresa; b) un’impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un’altra impresa; c) un’impresa ha il diritto di esercitare un’influenza dominante su un’altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest’ultima oppure in virtù di una clausola dello statuto di quest’ultima; d) un’impresa azionista o socia di un’altra impresa controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell’altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest’ultima. Le imprese fra le quali intercorre una delle relazioni di cui al primo comma, lettere da a) a d), per il tramite di una o più altre imprese sono anch’esse considerate un’impresa unica”.

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4. che al fine della determinazione del limite massimo dell’agevolazione concedibile, devono essere prese inconsiderazione:

- tutte le categorie di aiuti pubblici, concessi da Autorità nazionali, regionali o locali, a prescindere dalla formadell’aiuto o dall’obiettivo perseguito e indipendentemente dal fatto che l’aiuto concesso sia finanziatoparzialmente o interamente con risorse provenienti dall’unione Europea;

- tutti gli aiuti concessi in favore dell’impresa unica cui il datore di lavoro appartenga (art. 2, par. 2, reg. (UE)1407/2013; in considerazione del suo carattere generale, la disposizione citata è applicabile ai vari regimi di aiuti“de minimis”);

- che gli aiuti “de minimis” possono essere cumulati con gli aiuti “de minimis” concessi a norma del Regolamento(UE) n. 360/2012 della Commissione (aiuti “de minimis” a imprese che forniscono Servizi di Interesse EconomicoGenerale) nel rispetto del massimale previsto in tale Regolamento e con gli aiuti “de minimis” concessi a norma dialtri Regolamenti “de minimis” purché non superino il massimale di € 200.000,00 (€100.000,00 se l’impresa operanel settore del trasporto merci su strada per conto terzi);

- che gli aiuti “de minimis” non sono cumulabili con aiuti di Stato concessi per gli stessi costi ammissibili o con aiutidi Stato relativi alla stessa misura di finanziamento del rischio se tale cumulo comporta il superamentodell’intensità di aiuto o dell’importo di aiuto più elevati fissati, per le specifiche circostanze di ogni caso, in unregolamento d’esenzione per categoria o in una decisione della Commissione; gli aiuti “de minimis” non concessiper specifici costi ammissibili possono invece essere cumulati con altri aiuti di Stato concessi sulla base di unregolamento di esenzione per categoria o di una decisione della Commissione;

5. che in caso di superamento delle soglie predette l’agevolazione suindicata non potrà essere concessa, neppure perla parte che non superi detti massimali;

6. che il valore dell’incentivo di cui alla presente domanda deve essere considerato nella valutazione delsuperamento del limite massimo;

7. che nel caso l’agevolazione dovesse essere dichiarata incompatibile con le norme del trattato sul funzionamentodell’UE dalla Commissione Europea e l’impresa dovesse risultare destinataria di aiuti di Stato per un importosuperiore a tali soglie, sarà soggetta al recupero della totalità dell’agevolazione concessa, e non solo della parteeccedente la soglia “de minimis”;

ai sensi degli art. 46, 47 e 76 del D.P.R. n. 445 del 28/12/2000, consapevole delle sanzioni penali nel caso di dichiarazioninon veritiere, di formazione o uso di atti falsi, sotto la propria responsabilità

DICHIARAa) che l’esercizio finanziario (anno fiscale) dell’impresa inizia il ___________ e termina il _________ di ciascun anno,

b) che nell’esercizio finanziario in corso e nei due precedenti l’impresa di cui è legale rappresentante e le imprese, amonte o a valle, legate ad essa da un rapporto di collegamento, nell’ambito dello stesso Stato membro,

[di seguito barrare la casella interessata]non ha/hanno beneficiato di agevolazioni pubbliche in regime de minimis a titolo di nessuno dei Regolamenti sopra

elencati,oppure

ha/hanno beneficiato delle agevolazioni pubbliche in regime de minimis indicate di seguito:

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Enteconcedente

Riferimentonormativo

Provvedimento di

concessionecontributo

Regolamentode minimis

SOGLIEIndicare l’importo del

finanziamentopubblico ricevuto

COSTIAMMISSIBILI

Indicare i costi /voci di spesafinanziatI

SI ASSUME L’IMPEGNOa comunicare in forma scritta – in modalità telematica – alla P.F. ”Innovazione, Ricerca e Competitività dei settoriproduttivi” gli aiuti in regime “de minimis” che l’impresa dovesse ricevere successivamente.Il sottoscritto dichiara di essere consapevole delle responsabilità anche penali derivanti dal rilascio di dichiarazioni mendacie dalla conseguente decadenza dai benefici concessi sulla base di una dichiarazione non veritiera, ai sensi degli articolo 75 e76 del decreto del Presidente della repubblica n. 445 del 28 dicembre 2000.Il sottoscritto si impegna, altresì, a comunicare tempestivamente alla P.F. ”Innovazione, Ricerca e Competitività dei settoriproduttivi” qualsiasi variazione della situazione sopra descritta, consapevole che la mancata o tardiva denuncia dellevariazioni intervenute, comporterà oltre alle responsabilità penali previste dalla legge, il recupero delle somme cherisulteranno indebitamente percepite.Luogo e Data, ____________

Firmato in digitale dal legale rappresentante/procuratore13

_________________________

Avvertenze:Qualora la dichiarazione presenti delle irregolarità rilevabili d’ufficio, non costituenti falsità, oppure sia incompleta, ilfunzionario competente a ricevere la documentazione ne dà comunicazione all’interessato per la regolarizzazione ocompletamento.Qualora invece, da un controllo successivo, emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decadedai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera (Articoli 75 e76 DPR n. 445/2000).

13 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R. n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE DELLA DICHIARAZIONE “DE MINIMIS”Il legale rappresentante di ogni impresa candidata a ricevere un aiuto in regime “de minimis” è tenuto a sottoscrivere unadichiarazione – rilasciata ai sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000 – che attesti gli aiuti ottenuti in “de minimis” nell’eserciziofinanziario in corso e nei due precedenti. Il nuovo aiuto potrà essere concesso solo se, sommato a quelli già ottenuti nei treesercizi finanziari suddetti, non superi i massimali stabiliti da ogni Regolamento di riferimento. Siccome il momentorilevante per la verifica dell’ammissibilità è quello in cui avviene la concessione (il momento in cui sorge il dirittoall’agevolazione), la dichiarazione dovrà essere confermata – o aggiornata – su richiesta dell’amministrazione, conriferimento appunto alla concessione.Si ricorda che se dovesse venire superato il massimale previsto, l’impresa perderà il diritto non all’importo in eccedenza, maall’intero aiuto in conseguenza del quale tale massimale è stato superato.Quali agevolazioni indicareDevono essere riportate tutte le agevolazioni ottenute in “de minimis” ai sensi di qualsiasi regolamento comunitariorelativo a tale tipologia di aiuti, specificando, per ogni aiuto, a quale regolamento facesse riferimento (agricoltura, pesca,SIEG o “generale”).Nel caso di aiuti concessi in forma diversa dal contributo (ad esempio, come prestito agevolato o come garanzia), dovràessere indicato l’importo dell’equivalente sovvenzione, come risulta dall’atto di concessione di ciascun aiuto.In relazione a ciascun aiuto deve essere rispettato il massimale triennale stabilito dal regolamento di riferimento. Questo sidifferenzia come segue:

- 200.000 € in tutti i casi diversi da quelli indicati di seguito; sono compresi gli aiuti nel settore della trasformazionee commercializzazione di prodotti agricolo, anche se il beneficiario è un’impresa agricola; (Regolamento1407/2013, prima 1998/2006)

- 100.000 € nel caso di aiuti ad un’impresa che opera nel settore del trasporto merci su strada, per spese inerentiquell’attività (Regolamento 1407/2013, prima 1998/2006)

- 15.000 € per gli aiuti nel settore agricolo (attività primaria) (Regolamento 1408/2013, prima 1535/2007)

- 30.000 € per gli aiuti nel settore della pesca e dell’acquacoltura (Regolamento 875/2007)

- 500.000 € nel caso di compensazioni di oneri di servizio pubblico a favore di imprese affidatarie di un SIEG(Regolamento 360/2012).

Il massimale applicabile caso per caso è quello relativo all’attività (la spesa) che viene agevolata con l’aiuto.Un’impresa può essere quindi beneficiaria di aiuti ai sensi di più regolamenti “de minimis”; a ciascuno di tali aiuti siapplicherà il massimale pertinente, con l’avvertenza che l’importo totale degli aiuti “de minimis” ottenuti in ciascun trienniodi riferimento non potrà comunque superare il tetto massimo più elevato tra quelli cui si fa riferimento.Ad esempio, un’impresa agricola potrà ottenere aiuti in base ai due regolamenti “de minimis” di riferimento, nel limitetriennale, rispettivamente, di 15.000 € e di 200.000 €, ma in ogni caso la somma di tutti gli aiuti non potrà superare i200.000 €.Periodo di riferimentoI massimali sopra indicati si riferiscono all’esercizio finanziario in corso e ai due esercizi precedenti. Dato che esso noncoincide necessariamente con l’anno solare, dovrà essere indicato il periodo di riferimento per quanto riguarda l’impresarichiedente.Come individuare il beneficiario – “Il concetto di impresa unica”Le regole comunitarie stabiliscono che, ai fini della verifica del rispetto dei massimali, “le entità controllate (di diritto o difatto) dalla stessa entità debbano essere considerate come un’unica impresa beneficiaria”. Ne consegue che nel rilasciare ladichiarazione “de minimis” si dovrà tener conto degli aiuti ottenuti nel triennio di riferimento non solo dall’impresarichiedente, ma anche da tutte le imprese, a monte o a valle, legate ad essa da un rapporto di collegamento (controllo),nell’ambito dello stesso Stato membro. Fanno eccezione le imprese tra le quali il collegamento si realizza attraverso un Entepubblico, che sono prese in considerazione singolarmente.

Si dovrà inoltre tener conto del fatto che, nel caso di fusioni o acquisizioni, tutti gli aiuti “de minimis” accordati alle impreseoggetto dell’operazione devono essere sommati in capo al nuovo soggetto o al soggetto che lo avrà acquisito (senzaperaltro che debbano essere revocati in caso di superamento del massimale).Nel caso invece di scissione di un’impresa in due o più imprese distinte, l’importo degli aiuti “de minimis” ottenutidall’impresa originaria deve essere attribuito all’impresa che acquisirà le attività che hanno beneficiato degli aiuti o, se ciònon è possibile, deve essere suddiviso proporzionalmente al valore delle nuove imprese in termini di capitale investito.

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ALLEGATO FRegione Marche

POR MARCHE FESR 2014 2020“VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA

COMMISSIONE EUROPEA ”

ALLEGATO F. DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL'ATTO DI NOTORIETÀ DEL LEGALE RAPPRESENTANTE (ART. 47 T.U. –D.P.R. N. 445/2000 E S.M.I.) SULLA RESTITUZIONE DEGLI AIUTI DICHIARATI INCOMPATIBILI (DICHIARAZIONE

DEGGENDORF)

Il sottoscritto _______________________________ nato a __________________ il __________________ Codice fiscale__________________________________________ residente a__________________________________________________________in qualità di legale rappresentante dell’impresa _________________________________________________ Partita IVA__________________ con sede legale in __________________________________

Consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 del DPR 445 del 28 dicembre 2000 e s.m.i. nel caso di dichiarazioninon veritiere

Dichiara� Di non aver ricevuto dall’autorità nazionale competente un’ingiunzione di recupero di aiuti di stato precedentemente

ottenuti dichiarati incompatibili dalla Commissione europea

oppure� Di aver rimborsato o depositato in un conto bloccato detti aiuti in ottemperanza ad un’ingiunzione di recupero ricevuta

dall’autorità nazionale competente

Luogo e Data, ____________Firmato in digitale dal legale rappresentante/procuratore14

________________________

14 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R. n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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ALLEGATO GRegione Marche

POR MARCHE FESR 2014 2020“VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA

COMMISSIONE EUROPEA ”

ALLEGATO G. DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL’ATTO DI NOTORIETÀ PER I SOGGETTI MUNITI DI POTERI DIAMMINISTRAZIONE DIVERSI DAL LEGALE RAPPRESENTANTE E PER I DIRETTORI TECNICI (art. 47 T.U. – D.P.R. n. 445/2000)Il sottoscritto _______________________________ nato a __________________ il __________________ Codice fiscale__________________________________________ residente a__________________________________________________________in qualità di legale rappresentante dell’impresa _________________________________________________ Partita IVA__________________ con sede legale in __________________________________

Consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 del DPR 445 del 28 dicembre 2000 e s.m.i. nel caso di dichiarazioninon veritiere

Dichiarao di non essere destinatari di sentenze di condanna passate in giudicato o di decreti penali di condanna

divenuti irrevocabili o di sentenze di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’art. 444 del codice diprocedura penale per reati gravi in danno dello Stato o della Comunità europea, per reati che incidonosulla moralità professionale, per reati di partecipazione a un’organizzazione criminale, corruzione, frode,riciclaggio e per reati in danno dell’ambiente;

o di non avere a proprio carico procedimenti pendenti per l’applicazione di una delle misure di prevenzionedi cui all’art. 3 della legge 27.12.1956, n. 1423 o di una delle cause ostative previste dall’articolo 10 dellalegge 31 maggio 1965, n. 575;

Luogo e Data, ____________Firmato in digitale dal legale rappresentante/procuratore15

_________________________

15 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R. n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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ALLEGATO HRegione Marche

POR MARCHE FESR 2014 2020“VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA

COMMISSIONE EUROPEA ”

ALLEGATO H: MODELLO PROCURA SPECIALE PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Io sottoscritto/aCognome ___________________________________ Nome ______________________________________Codice fiscale _____________________________________Luogo di nascita: Stato____________________ Comune _________________________________ PV (____)Nato il _________________________, Cittadinanza ________________________ Sesso ____Residente nel Comune di ______________________________________ PV (___) CAP_____ all’indirizzo______________________________________,in qualità di titolare/legale rappresentante dell’impresa/societàRagione sociale _________________________________________ natura giuridica ______________ consede legale nel Comune ____________________________________ PV (___), CAP _______Codice fiscale____________________________________ Partita IVA__________________________tel. _____________________ fax ________________________ e mail____________________________P.E.C. (Posta elettronica certificata) ____________________________

con la presente scrittura, a valere ad ogni fine di legge, CONFERISCO a

Cognome __________________________________ Nome _____________________________________Codice fiscale _____________________________________Dati: tel. ____________________ fax _____________________ e mail____________________________

in qualità di incaricato di:- Associazione _____________________________

- Studio Professionale (specificare) __________________________________

- Altro: (specificare)_____________________________________

Con sede in via ____________________________________ n. ____Comune ________________________ PV (___) CAP_____________Codice fiscale____________________________________ Partita IVA__________________________tel. _____________________ fax ________________________ e mail____________________________P.E.C. (Posta elettronica certificata) ____________________________

PROCURA SPECIALE:per la sottoscrizione digitale della domanda e degli allegati previsti dal bando di accesso, nonché di ogni ulteriore

documentazione richiesta o ritenuta necessaria per la partecipazione ai benefici previsti dal BANDO 2015 “VOUCHER PERFAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA ”;

N.B. La procura è valida unicamente per la gestione della suddetta pratica.Sarà mia cura comunicare tempestivamente l’eventuale revoca della procura speciale alla P.F. Innovazione, Ricerca eCompetitività dei settori produttivi.

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Il presente modello va compilato, sottoscritto con firma autografa, acquisito tramite scansione in formato pdf, firmatodigitalmente, e allegato alla modulistica da inoltrare tramite P.E.C. alla casella [email protected] della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi.Al presente modello deve inoltre essere allegata copia informatica (immagine scansionata) di un documento di identitàvalido del soggetto che ha apposto la firma autografa.Luogo ____________ data________________

In fedeFirma

_________________________

IL PROCURATOREPresa visione ed accettazione dell'incarico conferitoIl procuratore che sottoscrive con firma digitale la copia informatica (immagine scansionata) del presente documento, aisensi del D.P.R. 445/2000, consapevole delle responsabilità penali di cui all'articolo 76 del medesimo D.P.R. 445/2000 perle ipotesi di falsità in atti e dichiarazioni mendaci,dichiara che- agisce in qualità di procuratore speciale in rappresentanza del soggetto che ha posto la propria firma autografa sulla

procura stessa;

- tutti i dati trasmessi in via telematica e in formato digitale sono stati resi in modo fedele alle dichiarazioni del soggettorappresentato;

- la conservazione in originale dei documenti avverrà presso la propria sede dell’associazione/studio qualora non siamocustoditi presso il soggetto delegante.

Firmato in digitale dal procuratore16

Firma

Informativa ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30.06.2003, n. 196 (Privacy): i dati riportati sopra sono prescritti dalle disposizionivigenti ai fini del procedimento e verranno utilizzati esclusivamente a tale scopo.

16 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R. n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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ALLEGATO IRegione Marche

POR MARCHE FESR 2014 2020“VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLA

COMMISSIONE EUROPEA ”

ALLEGATO I: ELEMENTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO/LETTERA DI INCARICO

Il contratto/lettera di incarico stipulato tra l’impresa beneficiaria e i singoli fornitori di servizi oggetto dei voucher deveessere sottoscritto dai rappresentanti legali delle parti e deve indicare:

a) gli estremi identificativi (numero e data di sottoscrizione);

b) i riferimenti al presente bando;

c) ID progetto (rilasciato da Sigfrido) e Tipologia Voucher;

d) oggetto del contratto/lettera di incarico

e) descrizione dettagliata delle attività e la tempistica prevista per la realizzazione

f) costo dell’attività

Il contratto/lettera di incarico deve espressamente prevedere:

l’esonero della Regione Marche da qualsivoglia responsabilità giuridica nel caso di controversie che possano insorgere trail soggetto erogatore del servizio/bene e l’impresa beneficiaria.che ogni rapporto tra soggetto erogatore del servizio/bene e impresa beneficiaria rimane comunque regolato dalle norme

contrattuali sottoscritte tra gli stessi.

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ALLEGATO L

Regione MarchePOR MARCHE FESR 2014 2020

“VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA DELLACOMMISSIONE EUROPEA ”

ALLEGATO L: RICHIESTA DI LIQUIDAZIONE VOUCHER

Spett. leRegione MarcheServizio Attività produttive, Lavoro, Turismo,Cultura, InternazionalizzazioneP.F. Innovazione, Ricerca e Competitività deisettori produttiviVia Tiziano 4460125 ANCONA

OGGETTO: Richiesta di liquidazione “VOUCHER PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI COMUNITARI AGESTIONE DIRETTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA – Bando 2015” POR FESR Marche 2014 2020

Il sottoscritto

Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….……………………………………, il ………………………….,

residente nel Comune di ………………………………. PV (…….) CAP…………. all’indirizzo

……………………………………………………………………………………………………,

in qualità di legale rappresentante dell’impresa beneficiaria

Ragione sociale……………………………………………………….…….. natura giuridica .…………………..

Nazionalità …………………………………….

con sede legale nel Comune ……………………………………………………….………… PV (….), CAP ………….

c.f. …..…….………………….…….. P.IVA………………………..………..

Identificativo estero: ……………………………………………………………………………

Tipo docum. estero: ……………………………………………………………………………….

tel. ………............................ fax ......…..................... e mail…………………………………..…

P.E.C. (Posta elettronica certificata)………………………………………………………………….

DICHIARA(ai sensi dell’articolo 46 del DPR 28 dicembre 2000, n. 445)

Di aver effettuato il pagamento del Servizio al Fornitore dei Servizi ;Di aver provveduto alla rendicontazione delle spese tramite la procedura prevista dalla Piattaforma Sigfrido del/iseguente/i voucher:

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ID progetto(rilasciatoda Sigfrido)

CodiceVoucher

ImportoVoucher

Fornitore (P.IVA/C.F.)

FORNITORE N.___________Ragione sociale…………………………………….……natura giuridica .………………….. consede legale nel Comune ………………………….………… PV (….), CAP ………….c.f.…..…….…………….…….. P.IVA ………………………..………..tel. ………............................ fax ......…..................... e mail …………………………………..…P.E.C. ……………………………………………………….FORNITORE N. ___________________Ragione sociale…………………………………….……natura giuridica .………………….. consede legale nel Comune ………………………….………… PV (….), CAP ………….c.f.…..…….…………….…….. P.IVA ………………………..………..tel. ………............................ fax ......…..................... e mail …………………………………..…P.E.C. ……………………………………………………….

Di non risultare inadempiente in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni precedentemente concesse dalla Regione Marche, relative al Docup Ob. 2 Marche FESR 2000/2006, al POR FESR CRO Marche 2007/2013 e al POR FESR CRO Marche 2014/2020 qualora, per tali provvedimenti, alla data di presentazione della presente domanda, siano inutilmente decorsi i termini per le opposizioni ovvero sia stata già pronunciata sentenza definitiva;

ALLEGA

copia del contratto di servizio ( lettera d’incarico) con il Fornitore prescelto per l’erogazione del servizio oggettodel voucher di cui all’ Allegato I ;la fattura del Fornitore intestata al beneficiario finale con l’indicazione degli estremi di pagamento (quietanzata) .

Il sottoscritto Cognome e nome ……………………….…………………………. nato a ………………….……………………………………, il…………………………., residente nel Comune di ………………………………. PV (…….) CAP…………. all’indirizzo……………………………………………………………………………………………………, si impegna a trasmettere la copia della documentazionerilasciata dalla Commissione in ordine alla valutazione della proposta (lettera della commissione / “evaluation summaryreport” rilasciato dalla Commissione/ l’attestato dall’UE del raggiungimento delle soglie minime (threshold ) entro 30 giornidal ricevimento del documento alla P.F della PF Innovazione, Ricerca e Competitività dei settori produttivi .

E CHIEDE PERTANTOla liquidazione del/dei voucher suddetti;

di accreditare gli importi dei voucher sul conto corrente di seguito indicato:

INTESTARIO DEL CONTO ___________________IBAN:

Istituto Bancario ________________Filiale di___________________

Luogo e Data _______/____/______ Firmato in digitale dal legale rappresentante/procuratore17

_________________________

17 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs n.82/2005, modificato ed integrato dal D.Lgs. n.235/2010 e dal D.P.R. n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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SERVIZIO INFRASTRUTTURE, TRASPORTI ED ENERGIA

_______________________________________________________

Decreto del Dirigente della Posizione diFunzione Valutazioni ed AutorizzazioniAmbientali n. 20 del 03/04/2015L.R. n° 3/2012 art. 8 Verifica di assoggettabi-lità. Progetto: Realizzazione impianto mini-idroelettrico sul Torrente Esinante, loc. S.P.117, Comune di Apiro. Ditta: G.E.Co. S.r.l. diCivitanova Marche (MC). Esclusione dalla VIA.

IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONEVALUTAZIONI ED AUTORIZZAZIONI

AMBIENTALI

omissis

DECRETA

DI DARE ATTO che non sono pervenute osserva-zioni.DI ESCLUDERE, ai sensi dell’art. 8, comma 9, lett.a) della L.R. n° 3/2012, dalla procedura di Valutazio-ne di Impatto Ambientale il progetto “Realizzazioneimpianto mini-idroelettrico sul Torrente Esinante, loc.S.P. 117, Comune di Apiro” della ditta G.E.Co. S.r.l.di Civitanova Marche (MC), purché nelle successivefasi autorizzatorie, di cantiere e di esercizio dell’im-pianto siano rispettate le prescrizioni riportate nell’Al-legato 1, parte integrante del presente decreto.DI RAPPRESENTARE che il presente provvedi-mento è rilasciato ai soli fini della L.R. n° 3/2012 enon sostituisce in alcun modo ulteriori pareri od attidi assenso comunque denominati di competenza diquesta o di altre amministrazioni.DI TRASMETTERE copia del presente atto alla dit-ta G.E.Co. S.r.l., ai Comuni di Apiro e Serra San Qui-rico, all’ARPAM Dipartimenti Provinciali di Mace-rata e Ancona, alla Provincia di Macerata Settore 8“Genio Civile” e Settore 7 “Ufficio tecnico (viabilitàe patrimonio), alla Provincia di Ancona Area AcquePubbliche e Sistemazioni Idrauliche U.O. Concessio-ni e Autorizzazioni e Settore X Gestione Viabilità,all’Autorità di Bacino Regionale e, per le attività dicompetenza ai sensi dell’art. 20 della L.R. n° 3/2012,al Corpo Forestale dello Stato Comando Provincialedi Macerata.DI RAPPRESENTARE, ai sensi dell’art. 3, comma4, della Legge n° 241/1990 che contro il presenteprovvedimento può essere proposto ricorso giurisdi-zionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto.Entro 120 giorni può, in alternativa, essere proposto

ricorso straordinario al Capo dello Stato, ai sensi delD.P.R. 24 novembre 1971 n° 1199.DI PUBBLICARE per estratto il presente decreto sulBollettino Ufficiale della Regione Marche. Il presenteatto può essere scaricato integralmente dal seguentelink selezionando la voce Provvedimento finale:http://www.ambiente.marche.it/Ambiente/Valutazio-nieautorizzazioni/ValutazionediImpattoAmbientale/tabid/86/ctl/Dettaglio/mid/626/Impianto/582/Ditta/465/ID_proc/1180/Tipo/VIA/directory/V00521/Default.aspxSi attesta inoltre che dal presente decreto non derivané può derivare un impegno di spesa a carico dellaRegione.

IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE

Dott. Geol. David Piccinini

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ALLEGATO 1

PRESCRIZIONI RELATIVE ALL’ESCLUSIONE DALLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

1) Prescrizioni da adempiere nelle successive fasi autorizzatorie

Idraulica, idrologia ed idrogeologia a) Deve essere adottata una soluzione progettuale alternativa all’utilizzo della scala di risalita per pesci affinché Il DMV sia completamente rilasciato nel punto di derivazione con adeguato sistema che ne consenta anche la misurazione costante, così da non lasciare privo d’acqua nessun tratto di fiume. b) Per ottenere l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto dovranno essere ottemperate le seguenti prescrizioni che il competente ufficio della Provincia di Macerata ha impartito in qualità di Autorità idraulica ai sensi e per gli effetti del R.D. 523/1904:

evidenziare l’occupazione dell’area demaniale da parte di tutti gli elementi dell’impianto di produzione di energia idroelettrica in progetto;

chiarire come si intende inserire nella briglia esistente la coclea gli elementi necessari alla sua funzionalità;

chiarire le caratteristiche tecniche e costruttive della briglia esistente e la sua definitiva sistemazione;

chiarire l'interferenza delle opere da realizzare in alveo con il deflusso della corrente anche in condizioni di piena;

definire le occupazioni dell’alveo attivo e non con sezioni post-operam estese in modo opportuno oltre le sommità spondali;

prevedere opere di difesa sulla sponda opposta a quella della coclea, valutandole con l’omologo ufficio della Provincia di Ancona qualora queste interessino il territorio di tale Provincia. Flora e vegetazione c) Data la veloce dinamica evolutiva delle formazioni vegetali riparie è opportuno che lo stato della formazione vegetale presente venga verificato in sede di progettazione esecutiva ai fini dell’eventuale rilascio della specifica autorizzazione. Fauna d) Il progetto dovrà prevedere la posa in opera sia presso la bocca di presa che presso quella di restituzione di una rete a maglia fine.Terre e rocce da scavoe) Al fine del riutilizzo del materiale di scavo ai sensi dell’art. 185 del D. Lgs. n° 152/2006 dovrà essere verificata la non contaminazione.

2) Prescrizioni da adempiere in fase di cantiere

Cantiere a) L’inizio e la fine dei lavori dovrà essere comunicato allo scrivente ufficio con 15 giorni di anticipo, affinché si possano attivare le attività di controllo ai sensi dell’art. 20 della L.R. n° 3/2012. Aria b) Adottare tutti quegli accorgimenti di buona pratica cantieristica di seguito indicati: bassa velocità di movimentazione nelle operazioni di carico/scarico, con utilizzo di scivoli; minima altezza di scarico dei materiali; transito dei veicoli a velocita ridotta (circa 20 km/h); bagnatura delle gomme degli automezzi; buone condizioni di manutenzione degli automezzi e funzionamento dei motori limitato al minimo per limitare la formazione di gas di combustione. Flora e vegetazione c) Utilizzare esclusivamente specie autoctone ricorrendo ove possibile all’utilizzo di talee prelevate in loco ed adottando sesti di impianto naturaliformi.

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Interferenze con altri opere, progetti e piani d) Nel raccordo con il piano viabile il massetto dovrà essere sagomato a forma di canaletta e lisciato con spolvero di cemento puro per garantire lo scorrimento delle acque senza che defluiscano sulla sede stradale con particolare cura dovrà essere impermeabilizzata la connessione tra il piano viabile bitumato ed il massetto in calcestruzzo dell’accesso. e) Tutti i lavori dovranno essere realizzati in modo da non provocare deflusso di acque da e verso la strada provinciale tenendo in considerazione eventuali situazioni metereologiche particolarmente gravi, sia di scorrimento delle acque che di accumuli laterali di neve dovuti al passaggio di mezzi di sgombero. La eventuale rimozione della neve sull’accesso dovuta al passaggio di mezzi, nonché il taglio dell’erba che dovesse ostruire la visibilità prima dei tagli effettuati dalla Provincia saranno completamente a cura e spese del richiedente.

3) Prescrizioni da adempiere in fase di esercizio

Rumore a) Dovranno essere eseguite opportune misure di rumore post-operam al fine di avvalorare quanto sommariamente affermato nella relazione.

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SERVIZIO TERRITORIO,AMBIENTE, ENERGIA

_______________________________________________________

Decreto del Dirigente della P.F. Tutela del-le Acque n. 11 del 07/04/2015L.R. n°5/2006-Ditta DOMA srl. Sant’Angelo inVado (PU)-Variante concessione irrigua usoidroelettrico su coclea - traversa fiume Foglialoc. Molino Nuovo comune Auditore (PU) Fraz.Casinina Pot.nom.55 KW. Rilascio concessio-ne.

IL DIRIGENTE DELLA P.F. TUTELA DELLE ACQUE

omissis

DECRETA

1 - DI APPROVARE il progetto definitivo delle ope-re concernenti la centralina idroelettrica in loc.Molino Nuovo del comune di Auditore (PU) Fraz.Casinina sul fiume Foglia, in variante alla conces-sione di derivazione d’acqua ad uso irriguo delConsorzio di Bonifica delle Marche.

2 - DI APPROVARE il disciplinare rep. n.1286 del27.3.2015, contenente gli obblighi e le condizioniregolanti la concessione in favore della Ditta DO-MA s.r.l. di Sant’Angelo in Vado (PU) per la de-rivazione d’acqua ad uso idroelettrico, mediantecoclea su esistente traversa sul fiume Foglia in lo-calità Molino Nuovo del comune di Auditore(PU), per una Potenza nom. di KW 55, di cui al-l’allegato 1 facente parte integrante del presentedecreto.

3 - DI RILASCIARE alla Ditta DOMA s.r.l. con se-de legale in Sant’Angelo in Vado (PU) Via Cir-convallazione n. 8, la concessione di derivazioned’acqua a scopo idroelettrico, per una portata me-dia Qp di concessione pari a 2,66 mc/s. (portatamax derivabile Qmax= 4.36 m3/s), ed una PotenzaNominale di concessione pari a KW 55 (Potenzamax pari a 89,80 KW), in variante alla concessio-ne irrigua di cui al Decreto Interministeriale20.5.1957 n°5661 del Consorzio di Bonifica delleMarche, ed ai sensi della L.R. n°5/2006 art.28, c.2,lett.a, purché siano rispettate le condizioni e le pre-scrizioni riportate nel disciplinare di cui al prece-dente punto 2.

4 - DI PUBBLICARE per estratto il presente decretosul Bollettino Ufficiale della Regione Marche.

5 - DI NOTIFICARE il presente decreto a mezzoposta elettronica certificata alla Ditta DOMA s.r.l.di Sant’Angelo in Vado (PU).

6 - DI RAPPRESENTARE, ai sensi dell’art. 3, c. 4,della Legge n. 241/90, che contro il presente prov-vedimento può essere proposto ricorso giurisdi-zionale al Tribunale Superiore delle Acque Pub-bliche entro il termine inderogabile di sessantagiorni dalla prima data di pubblicazione del De-creto sul Bollettino Ufficiale della Regione Mar-che, o dalla notifica dello stesso, ovvero, se ante-riore, dalla data in cui risulti che l’interessato neabbia avuta piena conoscenza, conformemente aquanto sancito dagli artt.18 e 143 del T.U.11.12.1933 n°1775;

7 - Si attesta che dal presente decreto non deriva unimpegno di spesa a carico della Regione Marche

IL DIRIGENTEArch. Alberto Cecconi

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- ALLEGATI -

1

ALLEGATO 1: DISCIPLINARE CONTENENTE GLI OBBLIGHI E LE CONDIZIONI

REGOLANTI LA CONCESSIONE DI DERIVAZIONE D’ACQUA. REP. N. 1286

REPUBBLICA ITALIANA

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

L’anno 2015 (duemilaquindici) il giorno 27 (ventisette) del mese di marzo in Ancona, presso gli Uffici

della Regione Marche in via Gentile da Fabriano avanti a me avvocato Caterina Di Mauro, Ufficiale

Rogante della Regione Marche, autorizzato a norma di legge a ricevere gli atti in forma pubblica

amministrativa, con Decreto del Dirigente del Servizio Attività normativa e legale e risorse strumentali n.

340/ANL del 27 giugno 2014, aventi i requisiti di legge, si sono personalmente costituiti:--------------------

L’Arch. Alberto Cecconi, nato a Osimo (AN) il 24.10.1952, domiciliato per la carica presso la Regione

Marche, che interviene quale Dirigente della P.F. Tutela delle Acque della Regione Marche (C.F.

80008630420) in esecuzione della Delibera di Giunta Regione Marche n. 851 del 12.7.2014,di seguito

denominata anche Amministrazione concedente---------------------------------------------------------------------

---------------------------------------------------E--------------------------------------------

La Sig.ra Ornella Lunghi (C.F LNG RLL 82L56 L500E) nata a Urbino (PS) il 16/07/1982 Codice

fiscale: LNG RLL 82L56 L500E , residente a Sant’ Angelo in Vado (PU) Via Circonvallazione n. 8 CAP

61048, domiciliata per la carica ove appresso che interviene quale Amministratore Unico della società

DOMA s.r.l. con sede legale in Sant’Angelo in Vado (PU) Via Circonvallazione n. 8 - 61048 Codice

fiscale/partita IVA e numero di iscrizione presso la CCIAA di Pesaro–Urbino:02510120419, giusta

visura effettuata tramite sistema Telemaco agli atti di me ufficiale rogante, di seguito denominata anche

concessionario. Dovendosi ora addivenire alla stipula formale, le parti della cui identità io Ufficiale

rogante sono certo, mi chiedono di ricevere il presente atto.--------------------------------------------------

DISCIPLINARE CONTENENTE GLI OBBLIGHI E LE CONDIZIONI REGOLANTI LA

CONCESSIONE DI DERIVAZIONE D’ACQUA AD USO IDROELETTRICO, MEDIANTE

COCLEA SU ESISTENTE TRAVERSA IN LOC. MOLINO NUOVO SUL FIUME FOGLIA, IN

COMUNE DI AUDITORE (PU) – DITTA DOMA S.R.L. SANT’ANGELO IN VADO (PU)

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ARTICOLO 1. QUANTITÀ ED USO DELL’ACQUA DA DERIVARE POTENZA NOMINALE---

La quantità di acqua da derivare mediante la esistente traversa sul fiume Foglia in loc. Molino Nuovo, in

comune di Auditore (PU), risulta pari a 2,66 mc/s (portata media di concessione), mentre la portata

massima derivabile è pari a 4,36 mc/sec . L’acqua viene impiegata ad uso idroelettrico, ai fini di

produzione di forza motrice, per una Potenza nominale annua di concessione pari a 55 KW in base alla

quale è fissato il relativo canone annuo. La presente concessione è connessa alla diffusione e allo sviluppo

delle fonti energetiche rinnovabili.---------------------------------------------------------------------------------

ARTICOLO 2. LUOGO, MODALITA’ DI PRESA E SCARICO DELL’ACQUA------------------------

Ai fini della concessione idroelettrica, non vengono realizzati nuovi sbarramenti o opere di derivazione.

All’uopo è utilizzata una traversa di sbarramento esistente, ai sensi della L.R. n°5/2006 art.28, c.2, lett.a.,

pertinente ad una concessione ad uso irriguo del Consorzio di Bonifica Marche, (già Consorzio di

Bonifica Integrale dei fiumi Foglia-Metauro-Cesano) ubicata sul fiume Foglia in Loc. Molino Nuovo del

Comune di Auditore (PU) Fraz. Casinina, sponda idrografica sinistra, che offre sufficiente stabilità e

solidità per la nuova derivazione. Ai fini dell’esercizio di impianto si evidenzia che esso è ricadente per

metà nel territorio del comune di Auditore, e per l’altra metà sul territorio del comune di Urbino, per cui

la centrale di produzione assieme al canale di carico e scarico e al canale di troppo pieno/sghiaiatore

verranno realizzati sul territorio comunale di Auditore (PU), mentre la rampa di risalita per pesci è

realizzata sul territorio comunale di Urbino (PU). Con l’attuazione dell’intervento di cui trattasi, vengono

realizzate opere di manutenzione e conservazione a miglioramento degli attuali manufatti, in particolare

la straordinaria manutenzione della briglia esistente (ripristino parti ammalorate in cls), e l’attuazione

della scala di deflusso della fauna ittica attualmente mancante, collocata anche ai fini del deflusso minimo

vitale. Caratteristiche di Impianto ---------------------------------------------------------

L’impianto micro idroelettrico, che utilizza il deflusso minimo vitale al netto della quota destinata alla

scala di risalita senza sottensione di alveo naturale, prevede l’installazione di turbina a coclea con

occupazione di suolo demaniale, e relative opere di connessione alla rete; non si determina l’interruzione

dell’ecosistema fluviale, in quanto non richiede la canalizzazione dell’acqua; punto di prelievo e

restituzione sono praticamente coincidenti. L’impianto è posizionato in affiancamento alla briglia

esistente che determinerà il salto idraulico (pari a 3.00 m) utile ai fini idroelettrici ed è incassato nella

parte terminale della briglia stessa in corrispondenza dell’argine idrografico sinistro. L’impianto deriva

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8270

l’acqua subito a monte e restituisce immediatamente a valle, con paratoia di sghiaiamento e relativo

canale per il controllo del trasporto solido tra monte e valle. La rampa per la risalita dell’ittiofauna e la

continuità biocenotica è posizionata in destra idrografica.A valle della restituzione è effettuato un tratto di

argine in gabbioni e/o massi per una lunghezza di circa 15 m a ricongiungersi con la sponda esistente.

O p e r a d i p r e s a : si intercetta l’acqua immediatamente a monte della briglia indirizzandola verso

la sponda posta in sinistra idraulica. La bocca di presa immette le acque derivate in un canale d’invito

largo 6.00 m con pendenza minima pari all’1‰. La bocca di presa dell’impianto è presidiata da una

griglia a maglia larga che eviterà l’ingresso nel sistema motore del materiale galleggiante di tipo

grossolano. L’adduzione dell’acqua è regolata da apposita paratoia a valle della griglia metallica disposta

in allineamento con l’argine, che ha anche la funzione sia di chiusura immediata in situazioni di

emergenza, sia di regolazione della portata in ingresso, ed è gestita dal sistema di controllo che agisce

sulla base dei dati rilevati dal sensore di livello dell’acqua a monte.

O p e r e di i m p i a n t o. In sintesi, il blocco impianto consiste nella realizzazione delle seguenti

opere: - Opera di presa sulla sponda sinistra del fiume, immediatamente a monte della briglia; -

Realizzazione della vasca di adduzione e della sede della vite turbina in incasso rispetto al piano

campagna, senza la costruzione di strutture in elevazione ad eccezione del locale tecnico e delle pareti di

contenimento della vite idraulica; - Realizzazione dello scarico a valle della coclea che si raccorda con

l’argine attuale subito al piede della briglia; - Realizzazione del canale di sghiaiamento con funzione

anche di troppo pieno. La turbina idraulica a coclea ha diametro pari a 320 cm circa operante su un salto

lordo di 300 cm. Le acque di scarico sono convogliate a fiume in una sezione immediatamente al piede

della traversa.

DATI di IMPIANTO

P o t e n z a i d r a u l i c a :

Qp = Portata media di concessione 2.66 mc/s.

H =Salto idraulico: 3.00 m

Pn = Qp * H * g * = 2.66*3.00*9.81*0.70 = 54.8 kW

Qmax =4.36 m3/s Portatamassima derivata

Qp= 2.66 m3/s Portata di progetto

Hn =3.00 m Salto idraulico netto

Pn =54.80 kW Potenza di concessione (con Qp)

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8271

Pel =54.80 kW Potenza elettrica media

Da cui si dichiarano i seguenti valori:

Pel max = 89.80 kW Potenza massima di connessione

ARTICOLO 3. REGOLAZIONE DELLA PORTATA-----------------------------------------------------

L’opera è stata progettata secondo una analisi di bilancio idrico delle portate medie presenti sul corso

d’acqua. L’inserimento della coclea idraulica non provoca sottrazione idrologica al fiume: le portate sono

idraulicamente convogliate prioritariamente alla scala di risalita dei pesci appositamente realizzata per

consentire alla fauna ittica di superare l'ostacolo (cioè la briglia stessa ); la portata eccedente a quella

richiesta per la funzionalità della scala di risalita, è convogliata verso la coclea e restituita

immediatamente a valle della briglia, mediante opportuno convogliamento. In ogni caso, affinché la

portata di concessione non possa essere superata e non entri nell’opera di presa una quantità di acqua

maggiore della concessa, la luce della paratoia e le relative opere pertinenti sono di dimensioni tali da

consentire la derivazione della portata massima di prelievo pari a Qmax 4.36 m3/s, qualora disponibile. Il

personale dell’ Amministrazione concedente, ed altri Enti pubblici autorizzati dalla Regione Marche,

potranno accedere in qualsiasi momento alle opere di presa e restituzione per accertare l’osservanza delle

norme del presente atto. --------------------------------------------------------------------------------------------

ARTICOLO 4. GARANZIE DA OSSERVARSI – DEFLUSSO MINIMO VITALE----------------------

La concessione di derivazione d’acqua è rilasciata "fatti salvi i diritti dei terzi". Saranno eseguite e

mantenute a carico del concessionario, in dipendenza della concessa derivazione, tutte le opere

necessarie, sia per attraversamenti di corsi d’acqua, strade, canali, scoli e simili, sia per la difesa della

proprietà e de1 buon regime del fiume Foglia. Compete al Concessionario il risarcimento di qualsiasi

limitazione che venisse arrecata ai diritti legittimi dei possessori di terreni, degli utenti di derivazione e

degli esercenti diritti di pesca ed ogni qualsiasi altro danno arrecato con le opere della derivazione e con

l’esercizio della stessa. Per quanto riguarda le utenze per gli usi potabili, irrigui, domestici, ittiogenici,

abbeveraggio del bestiame e simili che si trovino costituite legalmente ed antecedentemente alla presente

concessione, devono essere rispettate dal Concessionario, il quale è tenuto ad attuare i necessari

provvedimenti al fine di evitare una loro menomazione o, comunque, turbare diritti o frapporre ostacoli

al libero e regolare esercizio delle relative legittime derivazioni. In particolare il concessionario,

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8272

considerato che la citata traversa è pertinente alla grande derivazione irrigua del Consorzio di Bonifica,

di cui al Decreto Interministeriale 20.5.1957 n°5661, dovrà garantire in ogni caso l’esercizio e l’uso della

predetta traversa al Consorzio, secondo la relativa convenzione, di cui al successivo articolo 6. Il

Concessionario dovrà inoltre garantire l’osservanza delle norme di tutela delle acque dagli inquinamenti,

ai sensi del DPR 24.5.1988 n°236 e D.Lgs. 152/2006 (e s. m. i.), mettendo la massima cura ed attenzione

nelle operazioni di realizzazione delle opere ed in quelle di manutenzione periodica. Sull’argine

idrografico destro è realizzata una struttura di risalita della ittiofauna in ottemperanza alle prescrizioni

della L.R. n.11 del 3/6/2003 sulla disciplina della fauna ittica. Il deflusso da rilasciare sulla rampa di

risalita pesci avendo una larghezza inziale di 2.00 mt sarà di 200 l/s.

-Valutazioni sul bilancio idrico e P.A.I.: In relazione alla nota dell’Autorità di Bacino regionale del

18.2.2015 n° 0117756, per quanto concerne l'equilibrio del bilancio idrico, in linea generale, per le

finalità ed ai sensi degli artt. 95 e 96 del D. Lgs. 152/2006, non sussistono particolari motivi ostativi alla

realizzazione dell’impianto in quanto le acque derivate saranno rilasciate presso il piede della traversa. In

particolare dovranno essere osservate le seguenti prescrizioni:

1. l'acqua derivata venga rilasciata dalla centrale idroelettrica al piede della traversa, al fine del rispetto

del DMV;

2. vengano preventivamente/contestualmente effettuati i lavori di ripristino e consolidamento della

traversa riferiti in progetto;

3. la quota attuale della sommità della traversa non venga rialzata;

4. vengano comunicati all'Autorità concedente (Provincia di Pesaro e Urbino) i valori di portata mensili

ed annui derivati l'anno precedente, misurati o stimati, ai sensi delle NA del PTA regionale, art. 67, c. 3.

Potranno essere emanate eventuali ordinanze di limitazione/divieto di derivazione nei periodi di ridotto

deflusso in alveo.

Al termine del cantiere si dovrà procedere quanto più possibile al ripristino delle originarie condizioni

naturali, compatibilmente con quanto realizzato, nel rispetto della naturalità ecologica e biologica, e la

normalizzazione sotto il profilo dello stato di qualità.

Valutazioni sul deflusso minimo vitale (DMV):

L'acqua derivata sarà rilasciata al piede della traversa, e la risorsa non verrà quindi concretamente

sottratta alla portata fluviale, per cui il rilascio del DMV dall'opera di derivazione sarà in ogni caso

soddisfatto. La valutazione della portata del deflusso minimo vitale del corso d’acqua, in riferimento al

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Piano di Tutela delle Acque (PTA), sezione D, Allegato II, ha fornito i seguenti valori ,in linea con quelli

verificati dalla Autorità di Bacino:

Tabella 11 – Valori mensili del Deflusso Minimo Vitale

Mese DMV (l/s)

Dicembre/Gennaio 773,197

Febbraio 773,197

Marzo 773,197

Aprile 515,465

Maggio 515,465

Giugno 257,732

Luglio 257,732

Agosto 257,732

Settembre 257,732

Ottobre 257,732

Novembre 515,465

(DMV idrologico fino al 31/12/2015 e complessivo dal 01/01/2016 salvo proroghe e/o variazioni delle

NTA del PTA). La portata destinata alla scala di risalita dei pesci dovrà comunque essere sempre

garantita. Per il prosieguo, per quanto riguarda le derivazioni presenti autorizzate, ai sensi dell'art. 57,

comma 2 delle norme tecniche di attuazione del Piano di Tutela delle Acque della Regione Marche (PTA)

approvato con delibera DACR n.145 del 26/01/2010), le stesse dovranno adeguare i loro rilasci al fine di

soddisfare le condizioni volte a garantire il DMV, con tempi di applicazione disciplinati ai sensi dell'art.

58, comma 3, delle citate norme tecniche del PTA. Il Concessionario terrà sollevata ed indenne

l’Amministrazione concedente da ogni responsabilità e da qualsiasi controversia o molestia, anche

giudiziaria, che potesse derivarle per il fatto della presente concessione idroelettrica. Né

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8274

l’Amministrazione concedente, né altri Enti interessati risponderanno, in alcun modo, dei danni che il

Concessionario potrà subire in dipendenza di piene, allagamenti, frane od altro evento calamitoso.

ARTICOLO 5. CONDIZIONI PARTICOLARI CHE LA DERIVAZIONE DOVRA’

SODDISFARE-----------------------------------------------------------------------------------------------------

In generale le opere attinenti l’impianto, devono essere mantenute in perfette condizioni di efficienza e

funzionalità, attenendosi alle norme e prescrizioni che potranno essere impartite, in qualsiasi momento

della durata della concessione, dall’Ufficio competente della Regione Marche. Attorno ai manufatti del

predetto impianto elettrico, devono essere stabilite delle zone di rispetto opportunamente recintate onde

impedire l’accesso a persone o ad animali. La concessione si intende fatta con la più ampia salvezza dei

diritti dei terzi e nei limiti della disponibilità dell’acqua. A tal proposito, fatte salve le prescrizioni di cui

al precedente art.4, ai sensi dell’art.167 del D.Lgs. 152/2006, riguardante gli usi agricoli delle acque, si

rileva che nei periodi di siccità e comunque nei casi di scarsità di risorse idriche, durante i quali si

procede alla regolazione delle derivazioni in atto, deve essere comunque assicurata, dopo il consumo

umano, la priorità dell’uso agricolo ivi compresa l’attività di acquacoltura. -------------------------------

ARTICOLO 6 . OBBLIGHI DERIVANTI AL CONCESSIONARIO--------------------------------------

Con decreto del Dirigente della P.F. Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali n.14/VAA del 17/03/2015

comprendente la Valutazione di Incidenza positiva, il progetto , ai sensi dell’art. 8, c. 9, lettera a) della

L.R. n. 3/2012 e dell’art. 20, c. 5 del D.Lgs. n. 152/2006, è stato escluso dalla successiva procedura di

Valutazione di Impatto Ambientale, nel rispetto delle successive prescrizioni e condizioni inerenti le

successive fasi autorizzatorie e di gestione dell’impianto, così come riportate nell’Allegato 1 del citato

decreto: Fase Ante Operam

1) Con almeno 15 gg di anticipo, la ditta dovrà comunicare all’ufficio della P.F. Valutazioni ed

Autorizzazioni Ambientali, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, ed alla presente

Autorità concedente l’inizio e la fine dei lavori; 2)Il materiale di scavo (circa 700 mc), potrà essere

riutilizzato come sottoprodotto, a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 41bis del “Decreto del fare”,

convertito nella L 98/2013 (Ulteriori disposizioni in materia di terre e rocce da scavo). L’esclusione dal

regime dei rifiuti potrà avvenire a condizione che il proponente attesti, attraverso una dichiarazione

(dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi del DPR 445/2000) alla sede ARPAM

territorialmente competente, alcune condizioni fondamentali:

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8275

• la destinazione di riutilizzo delle rocce e terre da scavo sia certa e determinata, anche presso più siti; •

siano rispettate le concentrazioni soglia di contaminazione compatibili con il sito di destinazione e non

vi sia pericolo di contaminazione per le acque di falda; •l'utilizzo non comporti rischi per la salute o

variazioni negative delle emissioni rispetto alle normali materie prime;

• i materiali da scavo non siano sottoposti a preventivi trattamenti fatta eccezione per la normale pratica

industriale. Nell’autocertificazione il proponente dovrà altresì indicare, oltre alla qualità, la quantità di

materiali destinati al riutilizzo, il sito di deposito e i tempi previsti per il riutilizzo. Il completo riutilizzo

dei materiali da scavo deve essere poi comunicato dal produttore alle sedi ARPAM competenti sul

territorio. In alternativa il proponente dovrà eseguire una caratterizzazione del materiale, ai sensi del DM

161/2012, verificando la possibilità di escludere tale materiale dal regime dei rifiuti, ai sensi dell’art. 185,

comma 1, lett. c. del D. Lgs. 152/2006; 3)il progetto esecutivo dell’intervento dovrà essere trasmesso, agli

Enti Gestori del Sito Natura 2000 (Unione Montana del Montefeltro ed Unione Mont. Alta Valle del

Metauro), ai fini della verifica di conformità al progetto preliminare. Qualora il progetto dovesse

discostarsi sensibilmente da quanto valutato dovrà essere sottoposto a nuova Valutazione di incidenza;

Fase di cantiere : 4) i lavori dovranno essere eseguiti nel minor tempo possibile;5)dovrà essere evitato il

periodo coincidente con la stagione riproduttiva della fauna ittica (da aprile a luglio);6) al termine delle

operazioni si dovrà procedere al ripristino del substrato originario;7)dovrà essere evitato che le acque

restituite vengano in contatto con gli oli usati per la lubrificazione;8)occorrerà effettuare una bagnatura

delle strade sterrate entro 100 m dai recettori interferenti; 9) la velocità dei mezzi di cantiere non potrà

superare i 20 km/h;10)al fabbricato che ospita il generatore andrà applicato un fonoisolamento acustico di

almeno 25 dB(A);11)non dovrà essere rialzata la quota sommitale della traversa, rispetto

all’originale;12)l’esecuzione dell’intervento dovrà tenere conto del “Principio di precauzione” che ….”in

caso di rischio di danno grave o irreversibile, l’assenza di certezza scientifica assoluta non deve servire da

pretesto per rinviare l’adozione di misure adeguate ed effettive, anche in rapporto ai costi, diretti a

prevenire il degrado ambientale”;13)durante i lavori andrà mantenuta un’adeguata funzionalità idraulica

del corso d’acqua contenendo altresì i valori della torbidità delle acque, al fine di non compromettere la

vita della fauna ittica;14)durante l’esecuzione dei lavori dovranno essere impiegati mezzi provvisti di

dispositivi antirumore e dovranno essere utilizzate miscele e lubrificanti ecologici. Fase Post Operam:

15) gli Enti Gestori della suddetta ZPS valuteranno la necessità o meno di compensare comunque gli

abbattimenti al fine di mantenere l’integrità dei luoghi e così tutelare anche indirettamente le risorse del

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8276

Sito Natura 2000. Di conseguenza il proponente dovrà se del caso effettuare la compensazione secondo le

modalità indicate dagli stessi Enti gestori;16)a fine lavori ogni opera ed attrezzatura di cantiere andrà

rimossa ripristinando integralmente le condizioni attuali. Dell’avvenuto ripristino andrà fornita adeguata

documentazione agli Enti Gestori del Sito Natura 2000 (Unione Montana del Montefeltro ed Unione

Mont. Alta Valle del Metauro). Verifiche di Ottemperanza: Tra le prescrizioni prima elencate, l’ufficio

P.F. Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali in qualità di Autorità competente, richiede la verifica di

ottemperanza delle seguenti prescrizioni, secondo le modalità di seguito riportate:

Prescrizioni che richiedono l’avvio della procedura di Verifica di Ottemperanza

CodicePrescrizione Ente Vigilante Enti coinvolti Termine V.O.

3 Unione Montana del Montefeltro ed Unione Mont. Alta Valle del Metauro

Provincia di P.U.; Comuni di Auditore ed Urbino; RegioneMarche P.F. VAA;

Prima dell’inizio Lavori

15 16

Unione Montana del Montefeltro ed Unione Mont. Alta Valle del Metauro

Provincia di P.U.; Comuni di Auditore ed Urbino; Regione Marche P.F. VAA;

Chiusura dei Lavori

Ente Vigilante: Ente responsabile per la verifica di ottemperanza delle prescrizioni; Enti Coinvolti: Enti coinvolti nell’attuazione della prescrizione e relative attività di competenza; Termine avvio V.O.: Termine per la presentazione da parte del Proponente dell’istanza per l’avvio della procedura di verifica di ottemperanza.

Il concessionario inoltre dovrà rispettare la convenzione sottoscritta tra Consorzio di Bonifica delle

Marche e Soc. Doma srl ai sensi della L.R. n°5/2006 art.28, c.2, lett.a. contenente le modalità e

condizioni per l’attuazione della derivazione di cui trattasi e l’uso della traversa in questione; in

particolare a costruire la rampa di risalita per l'ittiofauna. Inoltre dovranno essere installate aste graduate

in corrispondenza della bocca dell'opera di presa dell'impianto idroelettrico e della bocca sommitale

della scala di risalita per l'ittiofauna (per verificare la corretta alimentazione della scala). Il deflusso da

rilasciare sulla rampa di risalita pesci avendo una larghezza inziale di 2.00 mt sarà di 200 l/s. La briglia

esistente sarà oggetto di lavori di manutenzione del calcestruzzo esistente mediante interventi di

ripristino e consolidamento dello stesso. Ai sensi della L.R. n°5/2006 art.7 c.1 lett.o, sussiste l'obbligo

della installazione e manutenzione in regolare stato di funzionamento di idonei dispositivi per la

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8277

misurazione della portata e dei volumi d'acqua pubblica derivati in corrispondenza di punti di prelievo e,

ove necessario, di restituzione, nonché l’obbligo di trasmissione delle misurazioni alla competente

struttura regionale. Si provvederà ad inserire in prossimità dell’opera di presa dell’impianto in progetto

un misuratore di livello ad ultrasuoni per avere la misura della portata ragguagliata per la sezione

specifica in cui è realizzato l’impianto. Il misuratore della portata e dei volumi di acqua prelevati, è

costituito da apparecchio di misura istantanea e totalizzatore, ai sensi dell’art.95, c.3, del D.Lgs.

152/2006. Resta salva, ad ogni modo, la facoltà dell’Amministrazione concedente di imporre, in ogni

tempo, altri apparecchi che si rendessero necessari. Saranno poi a carico della Società concessionaria, il

prelievo e l’invio dei risultati delle misurazioni dell’acqua prelevata con cadenza almeno semestrale. Ai

sensi dell’art.3, comma 2, lett.f, della L.R. Marche 5/06, i dispositivi di misurazione delle portate

devono essere realizzati in base alle norme tecniche vigenti e sigillati con relativa punzonatura in

piombo, e realizzati in guisa tale che in qualsiasi momento gli Enti pubblici preposti al controllo

possano effettuare senza alcuna difficoltà le necessarie verifiche.

ARTICOLO 7 DURATA DELLA CONCESSIONE--------------------------------------------------------

Salvo i casi di rinuncia, decadenza o revoca, la concessione è accordata per un periodo di 15 (quindici)

anni, decorrenti dalla data del provvedimento di concessione. Qualora al termine della stessa persistano i

fini della derivazione e non ostino superiori ragioni di pubblico interesse, il Concessionario, nei modi

previsti dall’art.16 della Legge regionale Marche n°5/2006, potrà avanzare apposita domanda per il

rinnovo della concessione, che potrà essere assentita con le stesse primitive modalità e/o con quelle

modificazioni che per le variate condizioni dei luoghi e del corso d’acqua si rendessero necessarie. In

mancanza di rinnovazione, come nei casi di decadenza o rinuncia, la Regione ha il diritto di ritenere,

senza compenso, tutte le opere di raccolta, di regolazione e di derivazione, principali ed accessorie ed i

canali adduttori dell’acqua; oppure di obbligare il concessionario a rimuoverle e ad eseguire a proprie

spese i lavori di ripristino dell’alveo, delle sponde, dell’arginatura nelle condizioni richieste dal pubblico

interesse, qualora le stesse non siano acquisite al demanio idrico.--------------------------------------------

ARTICOLO 8 CANONE------------------------------------------------------------------------------------------

A termini dell’art. 46 della L.R. Marche n. 5/2006, il Concessionario, corrisponderà al Servizio Tesoreria

di Ancona della Regione Marche, di anno in anno il canone annuo anticipato (arrotondato) di € 853,00

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8278

(diconsi Euro ottocentocinquantatre/00), in ragione di € 15,50 a KW per 55 KW di potenza nominale.

Detto canone dovrà essere versato nell’annualità in corso in dodicesimi a decorrere dal mese di rilascio

dell’ultimo provvedimento ai fini della completa procedura P.A.S. In prosieguo di tempo il canone sarà,

di anno in anno rivalutato così come individuato dall’Ufficio competente della Regione Marche anche in

base ai decreti del Ministero delle Finanze sui tassi di inflazione programmata. Il predetto canone potrà

essere modificato, con effetto dalla data stabilita, in relazione a variazioni che si verificassero durante

l’esercizio dell’impianto, in seguito ad accertamenti e controlli da parte della Regione Marche e degli altri

Enti interessati. Il Concessionario dovrà pagare il canone annuale entro 30 trenta) giorni dal ricevimento

della richiesta di pagamento, anche quando non faccia o non possa fare uso in tutto o in parte della

Concessione, salvo il diritto di rinunciare alla Concessione medesima, con liberazione del pagamento del

canone allo spirare dell’annualità in corso al tempo in cui sia stata fatta la rinuncia, ai sensi dell’art. 26

L.R. Marche n. 5/2006.--------------------------------------------------------------------------------------------

ARTICOLO 9 TERMINE INIZIALE E FINALE PER LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE -

COLLAUDO ED INIZIO DELL’ESERCIZIO DELLA DERIVAZIONE----------------------------------

Una volta acquisite le necessarie autorizzazioni dagli Enti competenti ai fini urbanistici, paesaggistici e di

connessione, le opere di cui trattasi dovranno iniziarsi entro 12 (dodici) mesi dalla data ultima relativa alle

dette autorizzazioni, dandone tempestiva comunicazione alla scrivente Struttura, ed essere completate

entro 12 (dodici) mesi dalla data di inizio lavori. Nella visita di collaudo, da effettuarsi ai sensi dell’art. 24

del R.D. 1285/1920 (Regolamento per le derivazioni e utilizzazioni di acque pubbliche), che dovrà

seguire la comunicazione di ultimazione dei lavori, l’Ufficio competente della Regione Marche, dovrà

accertare che l’impianto non abbia una portata superiore a quella concessa, ed ove non vi siano eccezioni

in contrario potrà autorizzare l’immediato esercizio della derivazione, facendone cenno nel relativo

verbale di collaudo. Ove l’Ufficio predetto riconoscesse la necessità di maggiori lavori e/o di modifiche a

quelli eseguiti, dovrà prescrivere nel verbale di visita di collaudo un termine per la loro esecuzione,

stabilendo altresì che, in mancanza di tale adempimento la derivazione non potrà essere attivata.------------

ARTICOLO 10 PAGAMENTI E DEPOSITI-------------------------------------------------------------------

All’atto della firma del presente disciplinare, il Concessionario ha dimostrato con la produzione delle

relative quietanze di avere effettuato i seguenti versamenti: 1 ) € 250,00 (duecentocinquanta /00) per

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8279

spese di istruttoria e collaudo; 2) € 30,00 diritti di segreteria; 3) le parti mi dichiarano che è stata

costituita una cauzione definitiva di € 1.000,00 (mille/00) a garanzia degli obblighi e condizioni della

concessione oggetto del presente atto.

ARTICOLO 11 RICHIAMO A LEGGI E REGOLAMENTI-------------------------------------------------

Oltre alle condizioni contenute nel presente Disciplinare, il Concessionario è tenuto alla piena ed esatta

osservanza delle norme contenute nel T.U. n. 1775/33; del Regolamento R.D. n°1285/1920; del D.Lgs.

152/2006; della L.R. Marche n. 5 del 09.06.2006, del Piano di Tutela delle Acque 2010 già citato, nonché

di tutte le prescrizioni legislative e regolamentari concernenti il buon regime delle acque pubbliche,

l’agricoltura, la piscicoltura, l’industria, l’igiene, la sicurezza pubblica e la tutela dell’ambiente. Ai sensi

dell’art. 7, comma 4, - L.R. Marche n. 5/06, a cura del Concessionario, copia plastificata dei dati salienti

del presente Disciplinare di concessione deve essere attaccata, in modo ben visibile, presso il detto

impianto idroelettrico.---------------------------------------------------------------------------------------------

ARTICOLO 12 DOMICILIO LEGALE-------------------------------------------------------------------------

Per ogni effetto di legge la Ditta DOMA S.r.l. elegge il proprio domicilio legale presso la sede di

Sant’Angelo in Vado (PU) Via Circonvallazione n. 8.

ARTICOLO 13 SPESE-------------------------------------------------------------------------------------------

Le spese di bollo e di registrazione del presente atto sono a totale carico della ditta DOMA s.r.l. di

Sant’Angelo in Vado (PU). Si chiede l’applicazione dell’imposta di registro ai sensi della tariffa parte

prima, art. 5 punto 3, del DPR n. 131/86, nella misura dello 0,50% del canone annuo moltiplicato per gli

anni di concessione.-------------------------------------------------------------------------------------------------

===========================§===========================

Richiesto, io Ufficiale Rogante ho ricevuto il presente atto, dattiloscritto da persona di mia fiducia, atto

che ho letto alle parti sopra convenute e costituitesi, le quali da me interpellate, lo hanno dichiarato

conforme alla loro volontà manifestatami e quindi lo hanno sottoscritto qui in calce ed a margine di ogni

foglio.----------------------------------------------------------------------------------------------------------

IL DIRIGENTE REGIONE MARCHE IL Legale Rappresentante

P.F. Tutela delle Acque DOMA s.r.l.

Arch. Alberto Cecconi Ornella Lunghi

Il presente atto si compone di diciassette facciate dattiloscritte per intero.

L’UFFICIALE ROGANTE DELLA REGIONE MARCHE

Avv. Caterina Di Mauro

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

8280

SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT

_______________________________________________________

Decreto del Dirigente della P.F. Osservato-rio Socio Sanitario e Servizio Civile Volon-tario n. 9 del 07/04/2015Pon Garanzia Giovani: Misura 6 Servizio CivileRegionale (L.R. 15/2005) - subentri all’elencodei Volontari idonei selezionati, approvato conDDPF n.7/OSV del 23/03/2015.

IL DIRIGENTE DELLA P.F. OSSERVATORIO SOCIO SANITARIO E SERVIZIO CIVILE

VOLONTARIO

omissis

DECRETA

1. Di approvare l’elenco dei volontari subentrantiammessi al finanziamento relativamente alla Mi-

sura 6 – Servizio Civile del Programma GaranziaGiovani, da avviare nei progetti di Servizio CivileRegionali, come da Allegato A del presente atto,di cui costituisce parte integrante e sostanziale, amodifica del precedente elenco approvato conDDPF del 23/03/2015, n. 7.

2. Di dare evidenza pubblica al presente decretocompleto dei suoi allegati attraverso la pubblica-zione sul BURM e agli indirizzi web: www.ser-viziocivile.marche.it

www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Lavo-ro/GaranziaGiovaniMarche.aspxSi attesta che dal presente decreto non deriva né puòderivare un impegno di spesa a carico del Bilanciodella Regione Marche, in quanto con DGR n. 754 del23/06/2014 è stato scelto di utilizzare il circuito fi-nanziario del Fondo di rotazione ex legge n. 183/1987(IGRUE), per effettuare i pagamenti a favore dei be-neficiari.

IL DIRIGENTEDott. Stefano Ricci

ALLEGATO A

n. Codice Fiscale Cognome Nome Presso l’Ente

Impegno preso sul DDPF n. 7/OSV/2015

(€)

84 BFRSLV90L67E690D BUFARALE SILVIA COMUNE DI SENIGALLIA 5.205,60

12 NSLGST90L52C351Y NASELLI AGATA ESTER CGIL MARCHE 5.205,60

ATTI DEGLI ORGANI GIURISDIZIONALI

DI INTERESSE REGIONALE

_______________________________________________________

Corte CostituzionaleDecisione n. 16 del 27/01/2015

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE COSTITUZIONALE

composta dai signori:

Alessandro CRISCUOLO Presidente

Paolo Maria NAPOLITANO Giudice

Giuseppe FRIGO Giudice

Paolo GROSSI Giudice

Giorgio LATTANZI Giudice

Aldo CAROSI Giudice

Marta CARTABIA Giudice

Sergio MATTARELLA Giudice

Mario Rosario MORELLI Giudice

Giancarlo CORAGGIO Giudice

Giuliano AMATO Giudice

Silvana SCIARRA Giudice

Daria de PRETIS Giudice

Nicolò ZANON Giudice

ha pronunciato la seguente

SENTENZA

nei giudizi di legittimità costituzionale dell’art. 9,comma 1, della legge della Regione Marche 18 marzo2014, n. 3 (Modifiche alla legge regionale 23 febbraio2005, n. 6 Legge forestale regionale) e dell’art. 2 dellalegge della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia28 marzo 2014, n. 5 (Disposizioni urgenti in materiadi OGM e modifiche alla legge regionale 23 aprile2007, n. 9 - Norme in materia di risorse forestali), pro-mossi dal Presidente del Consiglio dei ministri con ri-corsi notificati il 23-27 maggio 2014 e il 28 maggio4 giugno 2014, depositati in cancelleria il 29 maggioe il 3 giugno 2014 ed iscritti rispettivamente ai nn. 35e 36 del registro ricorsi 2014.

Visto l’atto di costituzione della Regione Marche;

udito nell’udienza pubblica del 27 gennaio 2015 ilGiudice relatore Marta Cartabia;

uditi l’avvocato dello Stato Massimo Salvatorelli peril Presidente del Consiglio dei ministri e l’avvocatoStefano Grassi per la Regione Marche.

Ritenuto in fatto

1. - Con ricorso spedito per la notifica il 23 maggio2014, ricevuto dalla resistente il 27 maggio 2011e depositato nella cancelleria di questa Corte il 29maggio 2014 (reg. ric. n. 35 del 2014), il Presiden-te del Consiglio dei ministri, rappresentato e dife-so dall’Avvocatura generale dello Stato, ha impu-gnato l’art. 9 della legge della Regione Marche 1marzo 2014, n. 3 (Modifiche alla legge regionale23 febbraio 2003, n. 6 Legge forestale regionale),in riferimento all’art. 117, primo comma e secon-do comma, lettera s) della Costituzione.

1.1. - Il ricorrente ha ricordato che l’impugnato art. 9,introducendo il comma 6 - bis nell’art. 19 della leggedella Regione Marche 23 febbraio 2005. n. 6 (Leggeforestale regionale), ha stabilito che «Fermo restandoil rispetto delle distanze indicate ai commi 2 e 6, co-stituisce, utilizzo in agricoltura l’abbruciamento delmateriale di cui al medesimo comma 6, ovvero di al-tro materiale agricolo e forestale naturale non perico-loso, in quanto inteso come pratica ordinaria finaliz-zata alla prevenzione degli incendi o metodo di con-trollo agronomico di fitopatie, di fitofagi o di infe-stanti vegetali».

Ad avviso del ricorrente tale disposizione, che con-sente l’utilizzo in agricoltura della combustione dimateriale agricolo e forestale non pericoloso (paglia,stoppie e materiale vegetale derivante da colture er-bacce ed arboree e dalla distruzione di erbe infestanti,rovi e simili), intesa come pratica ordinaria finalizzataalla prevenzione di incendi e infestazioni, afferirebbealla materia dei rifiuti. Poiché quest’ultima rientrereb-be nella materia della tutela dell’ambiente, attribuitaalla potestà legislativa esclusiva statale, la disposizio-ne violerebbe l’art. 117, secondo comma lettera s),Cost.

Nel ricorso é stato poi richiamato il contenuto dell’art.185, comma 1, lettera f), del decreto legislativo 3 apri-le 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), il qua-le, recependo la previsione di cui all’art. 2 della diret-tiva 19 novembre 2008, n. 2008/98/CE (Direttiva delParlamento europeo e del Consiglio relativa ai rifiutie che abroga alcune direttive), ha escluso dall’appli-cazione della normativa sui rifiuti «[....] paglia, sfalcie potature, nonché altro materiale agricolo o forestalenaturale non pericoloso utilizzati in agricoltura, nellaselvicoltura o per la produzione di energia da tale bio-massa mediante processi o metodi che non danneg-giano l’ambiente né mettono in pericolo la salute

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umana». Ad avviso del ricorrente, tale disposizioneconterrebbe una disciplina eccezionale rispetto allanormativa quadro sui rifiuti e, pertanto, dovrebbe es-sere oggetto di un’interpretazione restrittiva, ai sensidell’art. 14 delle «preleggi»: da ciò discenderebbe lanon applicabilità di questa esclusione ai casi di com-bustione di tali materiali effettuata direttamente suiterreni agricoli.

Secondo la prospettazione dell’Avvocatura generaledello Stato, i materiali vegetali in questione, pertanto,per poter essere esclusi dalla disciplina sui rifiuti, do-vrebbero essere riutilizzati in attività agricole o im-piegati in impianti aziendali per produrre energia, ca-lore e biogas, mediante processi che non dannegginol’ambiente o la salute umana; e dovrebbero, altresì,soddisfare i requisiti posti dall’art. 184-bis del d.lgs.n. 152 del 2006, introdotto dall’art. 17 comma 1, deldecreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205 (Disposi-zioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE, delParlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive)ai fini della classificazione come «sottoprodotti», an-ziché come «rifiuti». Tale classificazione, inoltre, adavviso del ricorrente, dovrebbe avvenire sulla base diuna valutazione effettuata caso per caso, e non ope-rabile in astratto dal legislatore.

Sulla base di questi elementi, l’Avvocatura generaledello Stato ha sostenuto che l’impugnato art. 9 dellalegge reg. Marche n. 3 del 2014, operando una esclu-sione a priori e, in via generale, dei residui vegetalisottoposti ad abbruciamento dall’ambito di applica-zione della disciplina sui rifiuti, contrasterebbe con ladisciplina contenuta nel d.lgs. n. 152 del 2006 e conquella di cui alla direttiva 2008/98/CF., ponendosi,pertanto in violazione dell’art. 117, primo comma esecondo comma, lettera s), Cost.

1.2. - Con memoria del 30 giugno 2014, depositata il3 luglio 2014, si è costituita in giudizio la RegioneMarche, chiedendo che la questione promossa dalPresidente del Consiglio dei ministri sia dichiaratanon fondata.

In particolare, la Regione Marche ha sottolineato co-me nel ricorso non si neghi che l’abbruciamento dimateriale agricolo o forestale non pericoloso costitui-sca una normale pratica agricola; tuttavia, si sostieneche essa non potrebbe rientrare nel campo di applica-zione dell’art. 185, comma 1, lettera f), del d.lgs. n.152 del 2006, data la natura eccezionale di questa nor-ma. Ad avviso della Regione Marche, al contrario, lacombustione di paglia, sfalci e potature rispetterebbetutte le condizioni poste dall’art. 185, comma 1. Le-nera f), del d.lgs. n. 152 del 2006 e dall’art. 2, para-grafo 1, lettera f), della direttiva n. 2008/98/CE: ossiache, da un lato, si tratti di materiali agricoli o forestalinaturali non pericolosi utilizzati nell’attività agricolae che, dall’altro, questi ultimi siano sottoposti a pro-

cessi o metodi che non danneggino l’ambiente, nèmettano in pericolo la salute umana. Tale attività ineffetti, risulterebbe tutelare sia l’ambiente, sia la sa-lute, dal momento che, tra l’altro, previene gli incendie consente il controllo di fitopatie, fitofagi, infestantivegetali, nonché la mineralizzazione degli elementicontenuti nei residui organici e la riduzione delle av-versità biotiche sui terreni interessati.

Sempre secondo la Regione Marche non si potrebbeneppure sostenere la asserita natura eccezionale delladisposizione di cui all’art. 185, comma 1, lettera f),del d.lgs. 152 del 2006. Non si tratterebbe, infatti, diinterpretare in via analogica tale disposizione, nellaparte in cui esclude alcuni residui agricoli dalla cate-goria dei rifiuti, bensì di operare un’interpretazioneestensiva della medesima. Rappresenterebbe, poi,principio pacifico quello secondo cui le norme ecce-zionali sarebbero suscettibili di interpretazione esten-siva (Corte di cassazione, quinta sezione civile, sen-tenza 23 aprile 2014, n. 9136). La Regione Marcheha, inoltre, sostenuto che l’interpretazione propostadal ricorrente risulterebbe irragionevole, perché de-terminerebbe un trattamento differenziato per due at-tività tipicamente agricole, quali la trinciatura di ele-menti vegetali, che sarebbe ammessa, e la loro com-bustione, che sarebbe, invece, vietata.

In secondo luogo, la resistente ha osservato che la di-sposizione impugnata, che si inserisce nella legge fo-restale regionale, non interverrebbe nella materia deirifiuti, ma riguarderebbe la disciplina di una normalee da sempre ammessa pratica agricola. Pertanto, essarientrerebbe nell’ambito di una delle materie di com-petenza legislativa residuale regionale ai sensi del-l’art. 117, quarto comma, Cost. (in questo senso, conriferimento alla materia «agricoltura», da ultimo, lasentenza n. 62 del 2013 di questa Corte).

Infine, la Regione Marche ha richiamato i contenutidi una sentenza della Corte di cassazione (terza sezio-ne penale, sentenza 11 aprile 2013, n. 16474), nellaquale si è assolto un soggetto imputato per aver effet-tuato lo smaltimento di rifiuti, mediante combustione,di frasche e residui da potatura, perché tale attività èstata ritenuta rientrare nella normale pratica agricola,con conseguente esclusione, ai sensi dell’art. 185,comma 1, lettera f), del d.lgs. n. 152 del 2006, dei re-lativi materiali dal novero dei rifiuti.

1.3. - Con successiva memoria, depositata il 2 gennaio2015, in prossimità dell’udienza pubblica, la RegioneMarche ha ribadito gli argomenti che dovrebbero con-durre a ritenere non fondato il ricorso, dal momentoche la norma censurata, per un verso, non contraste-rebbe né con i principi fissati dal legislatore europeoné da quelli stabiliti da quella statale; e, per altro ver-so, costituirebbe esercizio della competenza legisla-tiva residuale regionale nella materia «agricoltura».

Riguardo al primo assunto, oltre agli argomenti già

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presenti nella precedente memoria, la Regione Mar-che ha fatto leva sulla disciplina statale sopravvenuta:in particolare, sul nuovo comma 6-bis dell’art. 187del d.lgs. n. 152 del 2006, aggiunto dall’art. 14, com-ma 8, lettera b), del decreto-legge 24 giugno 2014, n.91 (Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tu-tela ambientale e l’efficientamento energetico del-l’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo svi-luppo delle imprese, il contenimento dei costi gravantisulle tariffe elettriche, nonché per la definizione im-mediata di adempimenti derivanti dalla normativa eu-ropea), convertito, con modificazioni, dall’art. 1,comma 1, della legge 11 agosto 2014, n. 116. Con taledisposizione, si è stabilito che «costituiscono normalipratiche agricole consentite per il reimpiego dei ma-teriali come sostanze concimanti o ammendanti, e nonattività di gestione dei rifiuti», «le attività di raggrup-pamento e abbruciamento in piccoli cumuli e in quan-tità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettarodei materiali vegetali di cui all’art. 185, comma 1. let-tera f)» del medesimo codice dell’ambiente. Al con-templo, è stata vietata la combustione di residui ve-getali agricoli e forestali nei periodi di massimo ri-schio per gli incendi boschivi, come dichiarati dalleRegioni; e si è concessa ai Comuni e alle altre ammi-nistrazioni competenti in materia ambientale la facol-tà di sospendere, differire o vietare la combustionedel materiale in questione «in tutti i casi in cui sussi-stono condizioni metereologiche, climatiche o am-bientali sfavorevoli e in tutti i casi in cui da tale atti-vità possano derivare rischi per la pubblica e privataincolumità e per la salute umana, con particolare ri-ferimento al rispetto dei valori annuali delle polverisottili (PM10)». Ad avviso della Regione Marche, lalegge regionale censurata si limiterebbe a replicarequanto ora risultante dalla normativa statale, stabilen-do, altresì, l’applicabilità di ulteriori limiti di sicurez-za e di prevenzione dei rischi di incendio e chiarendoche l’attività di abbruciamento di tale materiale costi-tuisce utilizzo in agricoltura «in quanto intesa comepratica ordinaria finalizzata alla prevenzione degli in-cendi o metodo di controllo agronomico di fitopatie,di fitofagi o di infestanti vegetali».

Sempre ad avviso della Regione Marche, un’ulterioreconferma dell’infondatezza della censura si potrebbericavare dall’art. 256-bis del d.lgs. n. 152 del 2006,aggiunto dall’art. 3, comma 1, del decreto-legge 10dicembre 2013, n. 136 (Disposizioni urgenti dirette afronteggiare emergenze ambientali e industriali ed afavorire lo sviluppo delle aree interessate), convertito,con modificazioni, dall’art. 1, comma 1. della Legge6 febbraio 2014, n. 6, e quindi novellato dall’art. 14,comma 8, lettera b-sexies), del decreto-legge n. 91 del2014, convertito, con modificazione dall’art. 1, com-ma 1, della legge n. 116 del 2014. In particolare,l’esclusione dell’applicazione della nuova disciplinasulla combustione illecita dei rifiuti «all’abbrucia-

mento di materiale agricolo o forestale naturale, anchederivato da verde pubblico o privato», disposta dal le-gislatore statale «fermo restando quanto previstodall’art. 182, comma 6-bis» del codice dell’ambiente,confermerebbe, in modo inequivocabile, la coerenzadella norma regionale impugnata rispetto ai principidella legislazione statale (che ora adotterebbe una for-mulazione letterale analoga a quella impiegata dal le-gislatore regionale).

Infine, nella memoria, la Regione Marche, allo scopodi sostenere che la norma censurata rientri nella com-petenza legislativa regionale, ha sinteticamente richia-mato l’evoluzione della giurisprudenza costituzionalesia in materia di tutela dell’ambiente, in cui la legi-slazione statale, in particolare riguardo a norme rela-tive alla gestione dei rifiuti, è stata ritenuta in gradodi imporsi sull’autonomia delle Regioni anche quandoqueste esercitino proprie potestà legislative (sentenzen. 269, n. 232 e n. 70 del 2014 e n. 300 del 2013), siain materia di agricoltura, materia quest’ultima pacifi-camente attribuita alla competenza legislativa resi-duale regionale (sentenze n. 116 del 2006, n. 282 e n.12 del 2004). La Regione ha sostenuto, in proposito,che la Corte costituzionale potrebbe accogliere un’in-terpretazione meno rigida dei limiti derivanti dalla le-gislazione statale in materia di «tutela dell’ambiente»nei casi in cui - come quello di specie - la precisazionedel contenuto e delle modalità di svolgimento dell’at-tività agricola interferisca con i limiti fissati per la tu-tela dell’ambiente, ma, al contempo, contribuisca adefinire positivamente il valore costituzionale che de-ve essere perseguito tanto dal legislatore statale quan-to da quello regionale. Quindi, poiché la disciplina ri-conducibile all’agricoltura e, in particolare, alla silvi-coltura risulterebbe strettamente intersecata con la tu-tela dell’ambiente, in quanto volta - anche ai sensidella definizione di agricoltura adottata a livello co-munitario a mantenere la terra in buone condizioniagronomiche ed ambientali, le Regioni ben potrebbe-ro attuare e chiarire la portata della disciplini di prin-cipio fissata dal legislatore comunitario e dal legisla-tore statale.

2. - Con ricorso spedito per la notifica il 28 maggio2014, ricevuto dalla resistente il 4 giugno 2014 edepositato nella cancelleria di questa Corte il 3giugno 2014 (reg. ric. n. 36 del 2014), il Presidentedel Consiglio dei ministri, rappresentato e difesodall’Avvocatura generale dello Stato, ha impugna-to l’art. 2 della legge della Regione autonomaFriuli-Venezia Giulia 28 marzo 2014, n. 5 (Dispo-sizioni urgenti in materia di OGM e modifiche allalegge regionale 23 aprile 2007, n. 9 - Norme inmateria di risorse forestali), in riferimento all’art.117, primo comma e secondo comma, lettera s),della Costituzione.

2.1. - Il ricorrente ha ricordato che l’impugnato art. 2,

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introducendo il comma 3 - ter dell’art. 16 della leggedella Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia 23aprile 2007, n. 9 (Norme in materia di risorse foresta-li), ha stabilito, nella lettera a), che: «Ferme restandole disposizioni regionali in materia di antincendio bo-schivo, è ammesso il reimpiego nel ciclo colturale diprovenienza dei residui ligno-cellulosici derivanti daattività selvicolturali di cui all’articolo 14, comma 1,lettera a), da potature, ripuliture o da altri interventiagricoli e forestali, previo rilascio, triturazione o ab-bruciamento in loco, entro 250 metri dal lugo di pro-duzione, purché il materiale triturato e le ceneri sianoreimpiegate nel ciclo colturale, tramite distribuzione,come sotanze concimanti o ammendanti e lo spessoredel materiale distribuito non superi i 15 centimetri nelcaso della triturazione e i 5 centimetri nel caso delleceneri». Nella successiva lettera b), il medesimo art.2, introducendo il comma 4-bis dell’art. 17 della leggereg. Friuli-Venezia Giulia n. 9 del 2007, ha previstola relativa sanzione amministrativa: «La violazionedelle modalità esecutive di cui all’articolo 16, comma3-ter, comporta l’applicazione di una sanzione ammi-nistrativa pecuniaria da 50 euro a 300 euro».

Ad avviso del ricorrente, la disposizione impugnata,escludendo a priori, e in via generale, i residui vege-tali sottoposti ad abbruciamento dalla disciplina sullagestione dei rifiuti, si porrebbe in contrasto con la nor-mativa statale di cui agli artt. 184-bis e 185 del d.lgs.n. 152 del 2006 e con la direttiva n. 2008/98/CE, ec-cedendo perciò le competenze statutarie in quantoviolerebbe l’art. 117, primo comma e secondo com-ma, lettera s), Cost.

Infatti, secondo quanto prospettato dall’Avvocaturagenerale dello Stato, perché i materiali vegetali sianoclassificati come «sottoprodotti», e perciò esclusi dalcampo di applicazione della normativa sui rifiuti, do-vrebbero risultare in concreto, contemporaneamentee cumulativamente sussistenti tutti i requisiti e le con-dizioni elencati dall’art. 184-bis del d.lgs. n. 152 del2006, oltre al necessario utilizzo in agricoltura, nellaselvicoltura o per la produzione di energia medianteprocessi o metodi che non danneggino l’ambiente némettano in pericolo la salute umana, ai sensi dell’art.185 del medesimo decreto legislativo.

2.2. - La Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia nonsi è costituita in giudizio.

Considerato in diritto

1. - Con due distinti ricorsi il Presidente del Consigliodei ministri ha impugnato, rispettivamente, l’art.9 della legge della Regione Marche 18 marzo2014, n. 3 (Modifiche alla legge regionale 23 feb-braio 2005, n. 6 - Legge forestale regionale) el’art. 2 della legge della Regione autonoma Friu-

li-Venezia Giulia 28 marzo 2014, n. 5 (Disposi-zioni urgenti in materia di OGM e modifiche allalegge regionale 23 aprile 2007, n. 9 - Norme inmateria di risorse forestali), entrambi in riferimen-to all’art. 117, primo comma e secondo comma,lettera s), della Costituzione.

Nel primo ricorso é censurato l’art. 9 della legge reg.Marche n. 3 del 2014, nella parte in cui esclude a prio-ri e, in via generale, dall’ambito di applicazione delladisciplina sui rifiuti alcuni residui vegetali (paglia;stoppie; materiale vegetale derivante da colture erba-cee ed arboree, e dalla distruzione di erbe infestanti,rovi o simili; altro materiale agricolo e forestale na-turale non pericoloso) sottoposti ad abbruciamento,in riferimento all’art. 117, primo comma e secondocomma, lettera s), Cost., in quanto contrasterebbe conla disciplina contenuta negli artt. 184-bis e 185, com-ma 1, lettera f), del decreto legislativo 3 aprile 2006,n. 152 (Norme in materia ambientale) e nella direttiva19 novembre 2008, n. 2008/98/CE (Direttiva del Par-lamento europeo e del Consiglio relativa ai rifiuti eche abroga alcune direttive).

Nel secondo ricorso e censurato l’art. 2 della leggereg. Friuli-Venezia Giulia n. 5 del 2014, nella partein cui esclude a priori e, in via generale, dall’ambitodi applicazione della disciplina sui rifiuti alcuni resi-dui vegetali (residui ligno-cellulosici derivanti da at-tività selvicolturali, da potature, ripuliture o da altriinterventi agricoli e forestali), sottoposti a rilascio, tri-turazione o abbruciamento in loco, ad alcune condi-zioni - ossia: a) il trattamento avvenga entro 250 metridal luogo di produzione; b) il materiale triturato e leceneri siano reimpiegate nel ciclo colturale, tramitedistribuzione, come sostanze concimanti o ammen-danti; c) lo spessore del materiale distribuito non su-peri i 15 centimetri nel caso della triturazione e i 5centimetri nel caso delle ceneri -, in riferimento al-l’art. 117, primo comma e secondo comma, lettera s),Cost., in quanto contrasterebbe con la disciplina con-tenuta nei citati artt. 184-bis e 185, comma 1 letteraf), del d.lgs. n. 152 del 2006, e nella citata direttiva n.2008/98/CE, eccedendo perciò le competenze statu-tarie.

2. - Occorre preliminarmente disporre la riunione deigiudizi introdotti con ricorsi di cui sopra, in quantoinvocano i medesimi parametri e implicano la so-luzione di questioni sostanzialmente connesse (explurimis, sentenze n. 209, n. 165 e n. 144 del2014).

3. - Relativamente al ricorso n. 36 del 2014 propostonei confronti della legge reg. Friuli-Venezia Giulian. 5 del 2014, si segnala - sempre in via prelimi-nare - che gli artt. 95, comma 1, lettera b), e 96della legge della Regione autonoma Fiuli-VeneziaGiulia 26 giugno 2014, n. 11 (Disposizioni di rior-dino e semplificazione in materia di risorse agri-

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cole e forestali, bonifica, pesca e lavori pubblici),pubblicata nel Bollettino Ufficiale della RegioneFriuli-Venezia Giulia 2 luglio 2014, n. 27, S.O. n.12, ed entrata in vigore il 3 luglio 2014, hanno di-sposto l’abrogazione - rispettivamente dell’art. 16,comma 3-ter, e dell’art. 17, comma 4-bis, dellalegge reg. Friuli-Venezia Giulia n. 9 del 2007, in-trodotti dall’impugnato art. 2 della legge regionalesopra richiamata (entrata in vigore il 1° aprile2014).

Secondo consolidata giurisprudenza costituzionale,perché sia dichiarata la cessazione della materia delcontendere occorre che sussistano due requisiti: a) lasopravvenuta abrogazione o modificazione delle nor-me censurate in senso satisfattivo della pretesa avan-zata con il ricorso; b) la mancata applicazione, mediotempore, delle norme abrogate o modificate (ex plu-rimis, sentenze n. 8 del 2015, n. 269 e n. 68 del 2014,n. 300, n. 193 e n. 32 del 2012 e n. 325 del 2011).

Nel caso di specie, la prima condizione può ritenersisussistente, dal momento che la legge regionale n. 11del 2014 ha disposto l’abrogazione delle due disposi-zioni introdotte dalla norma impugnata. Quanto allaseconda condizione, essa non può reputarsi soddisfat-ta, ancorché, le disposizioni introdotte dalla normaimpugnata siano rimaste in vigore per un arco tempo-rale piuttosto limitato, pari a poco più di tre mesi, dalmomento che non sembra potersene escludere l’ap-plicazione medio tempore, anche in considerazionedel fatto che, in virtù del loro contenuto, esse non ri-chiedono ulteriori sviluppi normativi o organizzativiper poter essere implementate.

Non sono, pertanto, riscontrabili i presupposti per di-chiarare la cessazione della materia del contendere,relativamente al ricorso n. 36 del 2014 proposto neiconfronti della legge reg. Friuli-Venezia Giulia n. 5del 2014.

4.- Nel merito le questioni non sono fondate.

4.1.- Per una corretta comprensione delle norme re-gionali oggetto del presente giudizio, è necessario ri-costruire sommariamente l’evoluzione del quadronormativo relativo all’abbruciamento dei residui ve-getali, in rapporto alla disciplina in materia di smalti-mento dei rifiuti, adottata in attuazione delle direttiveeuropee e collocata all’interno del codice dell’am-biente di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006(Parte quarta: artt. 177-266).

Ai sensi di quanto originariamente stabilito dal codicedell’ambiente, infatti, erano esclusi dall’Ambito del-l’applicazione della disciplina della gestione dei rifiuti«soltanto», le carogne ed i seguenti rifiuti agricoli:materie fecali ed altre sostanze naturali non pericoloseutilizzate nelle attività agricole ed in particolare i ma-teriali litoidi o vegetali e le terre da coltivazione, an-che sotto forma di fanghi, provenienti dalla pulizia e

dal lavaggio dei prodotti vegetali riutilizzati nelle nor-mali pratiche agricole e di conduzione dei fondi ru-stici, anche dopo trattamento in impianti aziendali edinteraziendali agricoli che riducano i carichi inquinan-ti e potenzialmente patogeni dei materiali di partenza»(art. 185, comma 1, lettera e), del testo originario deld.lgs. n. 152 del 2006). Nella vigenza di tale norma-tiva, la Corte di cassazione (terza sezione penale, sen-tenza 4 novembre 2008, n. 46213) aveva ritenuto chel’eliminazione, mediante incenerimento, dei rami de-gli alberi tagliati fosse da considerarsi illecita, non po-tendo essere qualificata come una forma di utilizza-zione di tali materiali nell’ambito di un’attività pro-duttiva.

Il quadro normativo è mutato a seguito dell’entrata invigore del decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205(Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CEdel Parlamento europeo e del Consiglio del 19 no-vembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune di-rettive), il cui art. 13, riscrivendo integralmente l’art.185 del codice dell’ambiente - e riprendendo letteral-mente quanto stabilito dall’art. 2. paragrafo 2. letteref), della direttiva n. 2008/98/CE del Parlamento euro-peo e del Consiglio - ha previsto, al comma 1, letteraf), che dall’applicazione della disciplina sui rifiuti so-no escluse, tra l’altro, «le materie fecali, se non con-template dal comma 2, lettera b) paglia, sfalci e pota-ture, nonché altro materiale agricolo o forestale natu-rale non pericoloso utilizzati in agricoltura, nella sel-vicoltura o per la produzione di energia da tale bio-massa mediante processi o metodi che non danneg-giano l’ambiente né mettono in pericolo la saluteumana». Alla luce di questo nuovo quadro normativo,è mutata altresì la giurisprudenza di legittimità. Sem-pre la terza sezione penale della Corte di cassazione(sentenza 7 marzo 2013, n. 16474) ha, infatti, ritenutoche la combustione degli sfalci e dei residui da pota-tura, ove non abbia determinato un danno per l’am-biente o messo in pericolo la salute umana, rientri nel-la normale pratica agricola: dunque, i materiali rela-tivi devono essere esclusi dal novero dei rifiuti.

Nonostante l’avallo della Corte di cassazione, la sud-detta interpretazione è stata contraddetta dalle «Lineeguide dell’attività operativa 2013» del Corpo forestaledello Stato, dettate con nota del Ministero delle poli-tiche agricole alimentari e forestali del 10 aprile 2013,prot. n. 458. In esse, pur dandosi conto dell’entrata invigore del d.lgs. n. 205 del 2010, se ne propone unainterpretazione volta a sminuire il contenuto innova-tivo, stabilendo che, salvo che vi sia un utilizzo inagricoltura o per la produzione di energia, «la com-bustione sul campo di rifiuti vegetali configura reatodi illecito smaltimento dei rifiuti, sanzionato penal-mente» dall’art. 256. comma 1, del d.lgs n. 152 del2006.

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Anche a seguito di tale interpretazione adottata dalCorpo forestale dello Stato, diversi legislatori regio-nali sono intervenuti sulla questione, con disciplinedi tenore diverso, ma tutte dirette a chiarire, sullascorta di quanto già affermato dalla Corte di cassa-zione, che l’abbruciamento dei residui vegetali, overispetti determinate condizioni, rientra nella normalepratica agricola ed è perciò attività sottratta alla disci-plina dei rifiuti e alle relative sanzioni.

É in questo contesto ordinamentale che debbono es-sere collocate e comprese le due leggi regionali im-pugnate. Esse sono state approvate al fine di supe-rare talune interpretazioni della normativa del codicedell’ambiente affermatesi in via amministrativa chesminuivano la portata innovativa delle modifiche alcodice dell’ambiente apportate, nel 2010, in confor-mità alla citata direttiva dell’Unione europea. In talmodo, i legislatori regionali hanno inteso fornire ele-menti di certezza agli imprenditori agricoli, che al-trimenti si sarebbero trovati esposti al rischio di in-correre, nell’esercitare una tradizionale pratica agri-cola e anche per piccoli quantitativi di materiale ve-getale, in sanzioni di notevole gravità.

4.2.- Occorre ancora rimarcare che recentemente an-che il legislatore statale intervenuto sulla materia,con l’art. 14, comma 8, lettera b), del decreto-legge24 giugno 2014, n. 91 (Disposizioni urgenti per ilsettore agricolo, la tutela ambientale e l’efficienta-mento energetico dell’edilizia scolastica e universi-taria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il con-tenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche,nonché per la definizione immediata di adempimentiderivanti dalla normativa europea), convertito, conmodificazioni, dall’art. 1, comma 1 della legge 11agosto 2014, n. 116.

Tale disposizione esplicita, con una novella al codi-ce dell’ambiente, che «le attività di raggruppamentoe abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità gior-naliere non superiori a tre metri steri per ettaro deimateriali vegetali di cui all’articolo 185, comma 1,lettera f), effettuate nel lungo di produzione, costi-tuiscono normali pratiche agricole consentite per ilreimpiego dei materiali come sostanze concimanti oammendanti, e non attività di gestione dei rifiuti»(art. 182, comma 6-bis, del d.lgs. n. 152 del 2006).Al tempo stesso, il legislatore statale ha vietato lacombustione di residui vegetali agricoli «nei periodidi massimo rischio per gli incendi boschivi, dichia-rati dalle regioni» e ha attribuito ai comuni e alle al-tre amministrazioni competenti in materia ambien-tale «la facoltà di sospendere, differire o vietare lacombustione del materiale di cui al presente commaall’aperto in tutti i casi in cui sussistono condizionimeteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevolie in tutti i casi in cui da tale attività possano derivarerischi per la pubblica e privata incolumità e per la

salute umana, con particolare riferimento al rispettodei livelli annuali delle polveri sottili (PM10)».

Con un ulteriore intervento di coordinamento, sem-pre ad opera del decreto-legge n. 91 del 2014, comeconvertito si è, inoltre, disposto - novellando l’art.256-bis del codice dell’ambiente, che era stato inse-rito dall’art. 3, comma 1 del decreto-legge 10 dicem-bre 2013, n. 136 (Disposizioni urgenti dirette a fron-teggiare emergenze ambientali e industriali ed a fa-vorire lo sviluppo delle aree interessate), convertito,con modificazioni, dall’art. 1 della legge 6 febbraio2014, n. 6 -, che la disciplina sulla combustione il-lecita dei rifiuti non si applica «all’abbruciamentodi materiale agricolo o forestale naturale, anche de-rivato da verde pubblico o privato» e che resta fermo«quanto previsto dall’art. 182, comma 6-bis» delmedesimo codice dell’ambiente (comma introdottodal già ricordato decreto-legge n. 91 del 2014, comeconvertito).

4.3.- Alla luce di quanto fin qui esposto, appare chia-ro che, come attestate a più riprese dalla Corte diCassazione (oltre alle già citate sentenze, si veda,ancor più esplicitamente, terza sezione penale, sen-tenza 7 gennaio 2015, n. 76), l’art. 185, comma 1,lettera f), del codice dell’ambiente (e quindi anchele corrispondenti disposizioni della direttiva n.2008/98/CE) consentiva pure anteriormente all’in-troduzione del comma 6-bis all’art. 182 da ultimo ri-cordata - di annoverare tra le attività escluse dal-l’ambito di applicazione della normativa sui rifiutil’abbruciamento in loco dei residui vegetali, consi-derato ordinaria pratica applicata in agricoltura enella selvicoltura.

In questa chiave, dunque, si può ritenere che il legi-slatore regionale sia legittimamente intervenuto sulpunto, nell’esercizio della propria competenza nellamateria «agricoltura», di carattere residuale per leRegioni a statuto ordinario (ex plurimis, sentenze n.62 del 2013, n. 116 del 2006 e n. 282 e n. 12 del2004) ed esclusiva per la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, ai sensi dell’art. 4, primo comma,numero 2), della legge costituzionale 31 gennaio1963, n. 1 (Statuto speciale della Regione Friuli-Ve-nezia Giulia).

Peraltro, dato che attiene alla tutela «dell’ambiente»,di competenza esclusiva dello Stato, la definizionedegli ambiti di applicazione della normativa sui ri-fiuti, oltre i quali può legittimamente dispiegarsi lacompetenza regionale nella materia «agricoltura eforeste», restano fermi i vincoli posti dal sopravve-nuto comma 6-bis dell’art. 182 del codice dell’am-biente al fine di assicurare che l’abbruciamento deiresidui vegetali in agricoltura - in conformità del re-sto a quanto stabilito dalla normativa dell’Unioneeuropea - non danneggi l’ambiente o metta in peri-colo la salute umana.

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PER QUESTI MOTIVI

LA CORTE COSTITUZIONALE

1) dichiara non fondata la questione di legittimità co-stituzionale dell’art. 9) della legge della RegioneMarche 18 marzo 2014, n. 3 (Modifiche alla leggeregionale 23 febbraio 2005, n. 6 legge forestale re-gionale), promossa, in riferimento all’art. 117, pri-mo comma e secondo comma, lettera s), della Co-stituzione, dal Presidente del Consiglio dei mini-stri con il ricorso indicato in epigrafe (reg. ric. n.35 del 2014);

2) dichiara non fondata la questione di legittimità co-stituzionale dell’art. 2 della legge della RegioneFriuli-Venezia Giulia 28 marzo 2014, n. 5 (Dispo-sizioni urgenti in materia di OGM e modifiche allalegge regionale 23 aprile 2007, n. 9 - Norme inmateria di risorse forestali), promossa, in riferi-mento all’art. 117, primo comma e secondo com-ma, lettera s), della Costituzione, dal Presidentedel Consiglio dei ministri con il ricorso indicatoin epigrafe (reg. ric. n. 36 del 2014).

Così deciso in Roma, nella sede della Corte costitu-zionale, Palazzo della Consulta, il 27 gennaio 2015.

PresidenteRedattoreCancelliere

Depositata in Cancelleria il 26 febbraio 2015

IL DIRETTORE DELLA CANCELLERIA

Dott.ssa Gabriella Paola Melatti

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ALBI, REGISTRI ED ELENCHI

________________________________________________________

Regione Marche – P.F. Veterinaria e Sicu-rezza Alimentare

Decreto legislativo 19 Novembre 2008, n. 194“Disciplina delle modalità di rifinanziamentodei controlli sanitari ufficiali in attuazione delregolamento (CE) n. 882/2004.

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14

ATTI DI ENTI LOCALI E DI ALTRI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI

_______________________________________________________

Regione Marche – P.F. Edilizia ed Espro-priazionePiano regionale di edilizia residenziale 2006-2008 convenzione per la realizzazione di n. 8alloggi di Erp a canone concertato sul Tema:“Programma sperimentale di edilizia residen-ziale energeticamente autosufficiente” ubicatinel comune di Senigallia-Strada intercomunaleSan Silvestro n. 95.

Convenzione stipulata in modalità elettronica con fir-me digitali ai sensi del comma 2 bis dell’art. 15 dellaLegge 241/1990.

TRA

La REGIONE MARCHE (C.F. 80008630420) nellapersona di Massimiliano Marchesini in qualità di Di-rigente della Posizione di Funzione Edilizia ed Espro-priazione della Regione Marche;

l’ERAP MARCHE Presidio di Ancona – in seguitoindicato per brevità con la dizione ERAP, nella per-sona di Sauro Vitaletti (C.F. VTLSRA69B24A271C),in qualità di Direttore dell’ERAP Marche;

PREMESSO CHE:

- Con Decreto del Dirigente della P.F. Edilizia priva-ta, Edilizia residenziale pubblica e sociale n.44/EPRdel 23 novembre 2012 (BUR n.118 del 13/12/2012)è stato indetto il bando di concorso finalizzato allaconcessione di contributi in conto capitale per larealizzazione di un intervento di edilizia residenzia-le sperimentale sul tema “Edilizia residenzialeenergeticamente autosufficiente”;

- Con Decreto del Dirigente della P.F. Edilizian.70/EDI del 21 ottobre 2013 è stata approvata lagraduatoria delle proposte ammissibili e finanzia-bili, dalla quale risulta classificato in posizione utileil seguente intervento: localizzazione: Comune diSenigallia, Strada Comunale San Silvestro n.95;Consistenza fisica – n.8 alloggi; soggetto attuatore– ERAP Marche presidio di Ancona;

- Con nota n. 0701090 del 22/10/2013 la P.F. Edilizia,ha notificato all’ERAP Marche-presidio di Ancona,il suddetto decreto ed ha invitato l’Ente a trasmet-tere entro sei mesi la documentazione relativa alprogetto esecutivo così come previsto dal bando digara;

- Con nota n. 14710 del 22/04/2014 l’ERAP Marche

– presidio di Ancona ha trasmesso il progetto ese-cutivo entro il termine prestabilito;

- L’ufficio regionale – PF Edilizia ed espropriazioneha verificato la conformità del progetto esecutivorispetto al progetto presentato per la partecipazioneal bando di concorso e con nota n.364222 del23/05/2014 ha richiesto l’integrazione della docu-mentazione, la quale è stata trasmessa dall’ERAPAncona con nota n.29034 del 01/08/2014;

- L’articolo n.8 del bando pubblico sopra citato pre-vede che gli alloggi finanziati devono essere locatia canone “concertato” di cui all’art.2, comma 3, del-la legge 9 dicembre 1998, n.431, per un periodo noninferiore a dieci anni, ai cittadini da individuarsi acura del Comune secondo le stesse modalità dellaDeliberazione amministrativa del Consiglio regio-nale n. 55/2007, punto 3.4.2;

- L’articolo n.10 del bando prevede anche che il sog-getto attuatore dell’intervento stipuli una conven-zione con la Regione stessa in conformità ai criteridi cui alla DGR n.1144 del 13.07.2009, con la qualesono sanciti i reciproci impegni per l’attuazione del-l’intervento. In particolare la convenzione fissa gliimpegni del soggetto attuatore in ordine ai destina-tari degli alloggi e ai prezzi di locazione/cessionedegli alloggi e specifica i casi di decadenza parzialeo totale dal contributo;

- Con nota n. 43010 del 28/11/2014 l’ERAP Marche– presidio di Ancona ha espresso la volontà di uti-lizzare gli alloggi in argomento prevedendo condi-zioni di maggior favore a beneficio degli inquiliniin relazione al canone locativo e al prezzo di ces-sione;

- In data 01/12/2014 si è tenuta la conferenza preli-minare tra la Regione e l’ERAP Marche nella qualeè stato concordato lo schema di convenzione da sti-pulare, in conformità a quanto previsto dallo sche-ma tipo approvato con DGR n. 1144 del 13.7 2009;

- Il predetto schema di convenzione è stato approvatodagli enti interessati con i seguenti atti:

- DGR n. 1402 del 22/12/2014;

- Decreto del direttore ERAP Marche n. 28/DIR del26/02/2015.

TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO

LE PARTI CONVENGONO QUANTO SEGUE:

ART. 1(Premesse e Definizioni)

Le premesse costituiscono parte essenziale del pre-sente atto essendo accettate dalle parti. Ai fini del pre-sente atto si intendono:

Soggetto Attuatore: ERAP Marche Presidio di Anco-na, ente realizzatore e gestore degli immobili cofinan-

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8289

ziati dalla Regione Marche, il quale sottoscrive la pre-sente convenzione ed assume gli obblighi ivi previ-sti;

Destinatari: i nuclei familiari, aventi i requisiti di cuial successivo art. 13, ai quali saranno assegnati gli al-loggi in questione.

ART. 2(Oggetto)

1. Oggetto della convenzione è la realizzazione del-l’intervento di ERP agevolata presentato dal-l’ERAP Marche Presidio di Ancona ed ammessoa finanziamento a seguito del bando in tema di“Edilizia residenziale energeticamente autosuffi-ciente”.

2. L’intervento sperimentale riguarda la costruzionedi un edificio per n.8 alloggi ed è ubicato nel Co-mune di Senigallia, Frazione San Silvestro-Via In-tercomunale n.95, in un’area distinta al CatastoTerreni al Foglio n.79, mapp.62 della consistenzadi circa mq 988.

3. Il terreno è pervenuto all’ERAP Ancona in virtùdell’Atto di cessione di immobili destinati ad edi-lizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevo-lata da parte del Comune di Senigallia; il docu-mento è stato registrato con Repertorio n°2584Raccolta n° 2101 del 18/12/2012.

4. Il soggetto attuatore garantisce la libertà di dettoterreno da oneri reali, trascrizioni pregiudizievolied iscrizioni ipotecarie, nonché da diritti a favoredi terzi che possano in qualsiasi modo limitarne laproprietà, salvo iscrizioni ipotecarie a garanzia dimutui contratti per ottenere i finanziamenti neces-sari a provvedere alla costruzione degli immobilioggetto della presente convenzione o anche a ga-ranzia dei mutui contratti da tutti i successivi ac-quirenti/assegnatari per ottenere finanziamenti ne-cessari al loro acquisto.

5. Forma parte integrante della presente convenzione,anche se materialmente non allegata, la seguentedocumentazione (in corsivo gli elaborati solo informato digitale):

a) Permesso di costruire n° 14/75 del 15/04/2014;

b) Elaborati del progetto esecutivo comprensivi diQTE ed APE (Attestato Prestazione Energeti-ca):

ARCHITETTONICO:

A01 Relazione Tecnica , Criteri di Progetto

A02 Inquadramento Urbanistico, DocumentazioneCatastale, Documentazione Fotografica

A03 Stato di fatto: PLANIMETRIE, PROSPET-TI, SEZIONI

A04 Progetto: INQUADRAMENTO TERRITO-RIALE

A05 Progetto: PIANTE DI TUTTI I LIVELLI

A06 Progetto: PROSPETTI E SEZIONI

A07 Progetto: SCHEMA FOGNARIO

A08 Progetto: ABACO INVOLUCRO ESTER-NO

A09a VERIFICHE: VOLUMETRIE – SUPERFI-CI A SOPPALCO

A09b VERIFICHE: INDICI E PARAMETRI –REQUISITI AEROILLUMINANTI

A09c VERIFICHE: BARRIERE ARCHITETTO-NICHE (Legge 13-’89)

A10 Progetto: PIANTA PIANO INTERRATO(P-1)

A11 Progetto: PIANTA PIANO TERRA (P 0)

A12 Progetto: PIANTA PIANO PRIMO (P 1)

A13 Progetto: PIANTA SOPPALCO E SOLA-RIUM

A14 Progetto: PROSPETTO SUD E DETTAGLI

EPU ELENCO PREZZI UNITARI (Prezzario Re-gione Marche 2013)

CME COMPUTO METRICO ESTIMATIVO

CSA CAPITOLATO SPECIALE DI APPALTO

PSC PIANO DI SICUREZZA E COORDINA-MENTO

FO FASCICOLO DELL’OPERA

STRUTTURALE:

S01 FILI FISSI

S02 TABELLA PILASTRI

S03 CARPENTERIA FONDAZIONI_PARTICO-LARI

S04 TRAVI DI FONDAZIONE

S05 CARPENTERIA PRIMO LIVELLO

S06 TRAVI PRIMO LIVELLO

S07 CARPENTERIA SECONDO LIVELLO, CAR-PENTERIA SOPPALCO E SOLARIUM, CAR-PENTERIA COPERTURA PARTICOLARI

S08 TRAVI SECONDO LIVELLO

S09 TRAVI SOPPALCO E SOLARIUM, TRAVI DICOPERTURA

S10 RELAZIONE TECNICA GENERALE, RELA-ZIONE DI CALCOLO

RELAZIONE GEOLOGICA

IMPIANTO TERMICO:

IT.01 RELAZIONE IMPIANTI MECCANICI

IT.02 SCHEMA PLANIMETRICO DISTRIBU-ZIONE FLUIDO TERMOVETTORE

IT.03 SCHEMA PLANIMETRICO IMPIANTO

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8290

VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA

IT.04 IMPIANTO TERMICO SCHEMA FUNZIO-NALE

IT.05 IMPIANTO RECUPERO ACQUA PIOVA-NA SCHEMA PLANIMETRICO

IT.06 SCHEMA PLANIMETRICO SUDDIVISIO-NE AREE IMPIANTO A PAVIMENTO

IT.07 IMPIANTO IDRICO SANITARIO

IT.08 CME

IT.09 CM

IT.10 ELENCO PREZZI

IMPIANTO ELETTRICO:

IE.01 RELAZIONE TECNICA

IE.02 DISTRIBUZIONE LUCE ED F.M. PARTICONDOMINIALI E DISTRIBUZIONE ESTER-NA

IE.03 IMPIANTO ELETTRICO E DISTRIBUZIO-NE INTERNA UTENZE PRIVATE

IE.04 IMPIANTO FOTOVOLTAICO E SCHEMAUNIFILARE

IE.05 SCHEMI UNIFILARI ELETTRICI

IE.06 CME

IE.07 CM

IE.08 ELENCO PREZZI

CERTIFICAZIONE ACUSTICA:

CA VALUTAZIONE PREVENTIVA DELLE PRE-STAZIONI ACUSTICHE

ELABORATI VARI:

ATTO DI ACQUISTO DELL’AREA

QTE QUADRO TECNICO ECONOMICO

APE ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENER-GETICA (APE)

CE01 CERTIFICAZIONE ENERGETICA (LEG-GE 10/91)

c) Elaborati del Protocollo Itaca Marche

PI.01 PROTOCOLLO ITACA MARCHE –DACR 55/2007 – DGR 1505/2009,

PI.02.01 RELAZIONI E CALCOLI

PI.02.02 Allegato 1

PI.02.03 Allegato 2

PI.02.04 Allegato 3

PI.02.05 Allegato 4

PI.02.06 Allegato 5

PI.03 PLANIMETRIA GENERALE

ATTESTATO DI CONFORMITA’ ENERGETI-CA AMBIENTALE

Tali elaborati e documenti sono comunque vistati dalDirigente del Servizio Lavori per ERAP Marche e dalDirigente regionale della P.F. Edilizia ed Espropria-zione.

ART. 3 (Caratteristiche tipologiche e costruttive

dell’intervento)1. Le caratteristiche tipologiche e costruttive degli al-

loggi e degli edifici di cui alla presente conven-zione sono conformi agli standard edilizi di cuiagli articoli 16, ultimo comma, e 43, della Leggen.457/1978 e s. m. i., fermo restando quanto sta-bilito dalla Legge n.122/1989, art.2, relativamentealle superfici destinate a parcheggi.

ART. 4 (Opere di urbanizzazione. Pagamento del

contributo. Garanzie)Gli oneri di urbanizzazione sono stati versati in sededi stipula della convenzione dell’area – Atto notaioCampodonico del 24/01/2012 rep.2584 – Serie n.1.

ART. 5(Sistemazioni interne al lotto ed allacciamenti)

1. L’operatore assume a proprio carico gli oneri ine-renti e conseguenti all’esecuzione degli allaccia-menti ai pubblici servizi di fognatura, gasdotto,elettrodotto, telefono, acquedotto ecc.

2. I lavori di esecuzione delle suddette opere dovran-no concludersi entro il termine di ultimazione deilavori di costruzione/recupero dell’edificio, salvoproroghe da concedersi da parte del Comune in ca-so di documentate cause di forza maggiore.

ART. 6 (Piano dei costi e dei finanziamenti)

1. L’intervento sperimentale in oggetto, per la realiz-zazione di n. 8 alloggi di ERP agevolata di nuovacostruzione, prevede un investimento complessivodi € 1.620.000,00 (unmilioneseicentoventimi-la/00).

2. I soggetti che stipulano la presente convenzionecontribuiscono con l’apporto finanziario di seguitospecificato:- la Regione Marche, con l’importo massimo di €

320.000,00 chiesto dall’ERAP entro i limiti del20% del costo convenzionale degli alloggi, pro-venienti dal capitolo n. 42604242/2015;

- l’ERAP Marche Presidio di Ancona, con fondipropri per € 1.300.000,00 provenienti dai capi-toli: 2.10.110 (autorizzazione 71580) e 3.17.104(autorizzazione 81580).

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ART. 7 (Canone di locazione degli alloggi)

1. Il canone di locazione è determinato secondo lemodalità del canone concertato di cui all’art.2,comma 3, della legge 9 dicembre 1998, n.431.

ART. 8 (Impegni degli Enti sottoscrittori)

1. Al fine di consentire l’attuazione dell’interventosperimentale in oggetto, i soggetti che stipulano lapresente convenzione contribuiscono con gli ap-porti finanziari specificati al precedente art. 6.

2. L’ERAP si impegna:

- a cedere gli alloggi in locazione al canone con-certato di cui al precedente art. 7, per un periodonon inferiore a dieci anni, individuando i desti-natari con le modalità previste ai paragrafi n. 8e n. 9 del bando;

- ad inserire, nei contratti di locazione con i desti-natari, apposita clausola concernente il divietodi sub locazione - anche parziale - dell’alloggio,pena la risoluzione del contratto locativo;

- a praticare, al termine del periodo decennale dilocazione, le condizioni di prezzo di cui ai suc-cessivi articoli 14, 15 e 16;

- a non cedere singolarmente le abitazioni realiz-zate prima della scadenza del periodo locativodi dieci anni, e comunque a garantire, nel casodi vendita riguardante l’intero complesso immo-biliare, la destinazione locativa degli alloggi perl’intera durata del predetto periodo di locazione.

3. L’ERAP si impegna altresì ad osservare per sé eper i suoi eventuali aventi causa tutte le prescri-zioni della presente convenzione.

4. La Regione prende atto della volontà espressa find’ora dal soggetto attuatore di stipulare con gli in-quilini degli alloggi un contratto decennale di lo-cazione con patto di futura vendita al termine dellalocazione (cd. rent to buy). In tal caso i canoni lo-cativi corrisposti verranno computati “in conto ac-quisto” e decurtati, integralmente o in quota/parte,dal prezzo di vendita. Resta inteso che in tal casoi canoni locativi ovvero il prezzo di cessione nonpotranno risultare superiori a quelli determinati ri-spettivamente ai sensi dell’art. 7 e degli artt. 14 e15 della presente convenzione.

ART. 9 (Modalità e termini di attuazione

del Programma)1. L’ERAP Ancona deve pervenire alla fase di inizio

dei lavori entro tredici mesi dal provvedimentoprovvisorio di concessione del contributo ed ulti-

mare l’intervento entro tre anni dal loro inizio. Ta-li termini sono prorogabili una sola volta dalla Re-gione per giustificati motivi, pena la decadenza dalcontributo.

ART. 10 (Concessione ed Erogazione del contributo)

1. Successivamente alla sottoscrizione della presenteconvenzione e alla sua registrazione presso i regi-stri immobiliari, il dirigente della P.F. Edilizia edespropriazione emana il provvedimento provviso-rio di concessione del contributo.

2. Il provvedimento definitivo è emanato dopo l’ulti-mazione dei lavori.

3. Il contributo regionale a fondo perduto concessoall’ERAP, pari ad un importo massimo di €320.000,00, viene erogato successivamente alladata di inizio dei lavori con le seguenti modalità:

- in corso di realizzazione dell’intervento, dopol’emissione del provvedimento di determinazio-ne provvisoria del contributo: pagamento del70% del valore del contributo medesimo. Talesomma verrà erogata in due rate di uguale im-porto. Tali rate sono liquidate dietro dichiara-zione del Direttore dei Lavori attestante l’avve-nuta maturazione di oneri pari rispettivamenteal 35% e al 70% del piano finanziario dell’inter-vento;

- ad ultimazione dei lavori, dopo l’adozione delprovvedimento di determinazione definitiva delcontributo: pagamento del saldo pari alla diffe-renza tra il valore del contributo definitivamenteaccertato e l’importo già erogato nel corso dellarealizzazione dell’intervento, a seguito di:

a) conseguimento del visto regionale di conformi-tà sul Quadro Tecnico Economico finale;

b) trasmissione della documentazione inerente lacertificazione energetica, nella quale dovrà es-sere confermato il raggiungimento della classeenergetica pari ad A;

c) trasmissione della documentazione inerente lacertificazione di sostenibilità energetica-am-bientale ITACA-Marche, da cui risulti il con-seguimento del punteggio minimo globale paria tre;

d) trasmissione del verbale di ultimazione lavorida parte del soggetto attuatore;

e) produzione di eventuale ulteriore documenta-zione ritenuta necessaria dalla Regione.

4. Con successivo provvedimento regionale verràquantificato il contributo per il pagamento deglioneri sostenuti per la certificazione energetica-ambientale ITACA Marche, ai sensi del paragrafo3, Allegato 2, del bando di concorso.

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ART. 11

(Monitoraggio dell’intervento)

1. Per agevolare la redazione del Rapporto di verificafinale a cura del certificatore-Itaca Marche, pro-pedeutico all’emissione del certificato di sosteni-bilità energetico-ambientale secondo le proceduredella DGR n.1689 del 19/11/2011, nonché le atti-vità del soggetto certificatore di cui al D.lgsn.192/2005 e s.m.i., sono previsti controlli in corsod’opera da parte dei soggetti certificatori. Questi,nell’ambito dell’attività di diagnosi, verifica ocontrollo, potranno procedere alle ispezioni e alcollaudo energetico delle opere avvalendosi, ovenecessario, di tecniche strumentali. Pertanto il sog-getto attuatore, durante i lavori, è tenuto a garan-tire l’accesso al cantiere ai soggetti certificatori,nonché a fornire eventuali chiarimenti e/o attesta-zioni che venissero richiesti dagli stessi.

2. In considerazione del co-finanziamento pubblicodegli intervenenti, i progetti ammessi a finanzia-mento sono soggetti alle attività di supervisione emonitoraggio sui processi di certificazione previ-ste dalla DGR n.1689/2011 a cura della compe-tente struttura regionale. Durante tale periodo l’at-tuatore e/o l’inquilino/assegnatario dell’immobilesono tenuti a fornire ai soggetti incaricati tutti i da-ti e la documentazione che all’uopo venissero ri-chiesti dagli stessi.

ART.12

(Responsabile del programma sperimentale)

1. Il responsabile ERAP Marche Presidio di Anconadel programma sperimentale è individuato nellapersona del dirigente del Servizio Lavori Dott.Ing. Maurizio Urbinati.

2. Il responsabile del programma sperimentale ha ilcompito di:

- seguire la realizzazione degli interventi previstinel programma sperimentale e promuovere ogniulteriore iniziativa per la loro completa attuazio-ne;

- predisporre e trasmettere alla regione, entro il 31dicembre di ogni anno, un rapporto di monito-raggio sullo stato di avanzamento degli inter-venti secondo il cronoprogramma di progetto. Ilrapporto deve contenere una relazione circa lostato di attuazione del programma, le iniziativepromosse, i risultati ottenuti, eventuali difficol-tà/ostacoli amministrativi e/o tecnici che si frap-pongono alla realizzazione del programma neitempi previsti, i provvedimenti correttivi assuntie/o da assumere per il loro superamento.

ART.13 (Individuazione dei destinatari - gestione

degli alloggi - verifiche)1. Gli alloggi finanziati devono essere locati, per un

periodo non inferiore a dieci anni, ai cittadini inpossesso dei requisiti soggettivi previsti dall’arti-colo 18 della LR 36/2005, di seguito elencati:

a) essere cittadini italiani o di uno Stato apparte-nente all’Unione europea, ovvero cittadini diStati che non aderiscono all’Unione europea,titolari di carta di soggiorno o possessori delpermesso di soggiorno di durata biennale;

b) avere la residenza o prestare attività lavorativain un comune della regione ovvero essere cit-tadini italiani residenti all’estero che intendonorientrare in Italia;

c) non essere titolari in tutto il territorio nazionaledella proprietà, uso, usufrutto o altro dirittoreale di godimento di un’altra abitazione ade-guata alle esigenze del nucleo familiare chenon sia stata dichiarata unità collabente ai finidel pagamento dell’imposta comunale sugliimmobili (ICI);

d) avere una capacità economica del nucleo fami-liare, così come definito dall’articolo 2-letterac, comma 1, della L.R. n.36/2005, calcolata se-condo le vigenti normative in materia di ISEE,non superiore al limite massimo di €39.701,19 stabilito dal Piano Regionale di Edi-lizia Residenziale 2006-2008;

e) non avere avuto precedenti assegnazioni in pro-prietà o con patto di futura vendita di un allog-gio realizzato con contributi pubblici o prece-denti finanziamenti agevolati in qualunque for-ma concessi dallo Stato o da enti pubblici, sal-vo che l’alloggio non sia più utilizzabile senzaaver dato luogo a indennizzo o a risarcimentodel danno.

E’ inoltre richiesta, per gli immigrati extracomu-nitari con regolare permesso di soggiorno bienna-le, la residenza continuativa nella Regione Marcheda almeno 5 (cinque) anni.

2. I destinatari degli alloggi sono individuati sulla ba-se degli elenchi predisposti dal Comune di loca-lizzazione dell’intervento nel rispetto delle prioritàstabilite ai sensi dell’art. 11, co. 2, della LR36/2005 e del punto 3.4.2 della DACR n. 55/2007,che prevedono l’assegnazione prioritaria a bene-ficio:

- degli inquilini di alloggi di erp sovvenzionata neicui confronti è stato adottato il provvedimentodi decadenza dall’assegnazione dell’alloggio;

- dei soggetti collocati nelle graduatorie di erp sov-venzionata.

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In mancanza di comunicazione e trasmissione deipredetti elenchi da parte del Comune entro 90giorni dal verbale di ultimazione dei lavori,l’ERAP provvederà autonomamente sempre nelrispetto delle categorie, dei requisiti e delle prioritàstabiliti nella predetta normativa regionale.

3. Tutti i trasferimenti in proprietà e le locazioni, nelperiodo di durata della convenzione, potranno av-venire esclusivamente a favore di soggetti in pos-sesso dei requisiti per l’accesso all’edilizia agevo-lata prescritti dalle vigenti normative.

4. La verifica del possesso dei requisiti soggettivi de-gli acquirenti/assegnatari/locatari degli alloggi sa-rà effettuata dall’ERAP, che trasmette la relativadocumentazione alla Regione. Alla medesimal’ERAP trasmette altresì copia dei contratti loca-tivi/di vendita degli alloggi.

ART. 14 (Determinazione del prezzo iniziale di

cessione globale PIC)1. Il prezzo iniziale di cessione degli alloggi, compre-

se le pertinenze, di cui alla presente convenzionerisulta pari ad € 1.300.000,00, tiene conto del con-tributo pubblico ed è calcolato con la seguente for-mula:

PIC = (A-B) dove :

A= costo complessivo dell’intervento di cui al pia-no finanziario, pari a € 1.620.000,00;

B= ammontare massimo del contributo pubblico,pari a € 320.000,00.

Il costo complessivo dell’intervento (A) è costituitodalle seguenti voci:

a) € 301.484,62 quale costo dell’area edificatoriae degli oneri di urbanizzazione primaria e se-condaria, pari al 22,96% per cento del costo dicostruzione di cui alla successiva lettera b);

b) € 1.313.110,35 quale costo di costruzione deglialloggi non superiore al prodotto tra il valoredella superficie complessiva SC, pari a mq805,82, e il 70 per cento del costo convenzio-nale massimo dell’intervento di cui alla DGR1499/2006, maggiorato del 15 per cento ed in-crementato/ridotto del 10% per cento in rela-zione a particolari condizioni del mercato edi-lizio locale, ubicazione, qualità e tipologia del-l’intervento, sulla base di specifica relazionedel soggetto attuatore avallata dal Comune dilocalizzazione dell’intervento

c) Contributo per il conseguimento del titolo abi-litativo edilizio compreso nella voce a) Costodell’area edificatoria;

d) € 110.972,50 per spese tecniche e generali

(progettazione, direzione lavori, collaudi, ve-rifiche, prospezioni geognostiche, oneri fide-iussori, spese commerciali, spese di allaccio,ai pubblici servizi, abitabilità, accatastamento,regolamento condominiale divisione millesi-male, accatastamento e quant’altro necessarioper l’agibilità e l’eventuale trasferibilità delleunità immobiliari), determinate nella misurapari all’8,45% del costo di costruzione di cuialla precedente lettera b).

2. Il prezzo di cessione al mq di ciascun alloggio ri-sulta pertanto pari ad € 1.613,26.

3. Il contributo pubblico (B) dell’intervento ammessoa finanziamento con DDPF n.70/EDI del21/10/2012, è pari a € 320.000,00 equivalente al20% del costo convenzionale degli alloggi (€1.620.000,00) desunto dal quadro economico delprogetto esecutivo.

ART. 15 (Revisione e rivalutazione del prezzo di cessione)1. Il prezzo iniziale di cessione delle singole unità im-

mobiliari (PIC-A), determinato ai sensi del prece-dente art. 14, non subirà incrementi revisionali du-rante il corso dei lavori.

2. Il PIC-A è rivalutato in relazione alla variazionedell’indice ufficiale ISTAT di costruzione di unfabbricato residenziale verificatasi tra il mese diultimazione dei lavori e quello di cessione, appli-cando l’ultimo indice pubblicato al momento dellastipula dell’atto di cessione stesso. Per la primacessione successiva all’ultimazione dei lavori det-ta rivalutazione non si applica nel caso in cui l’in-cremento del prezzo di vendita risulti essere infe-riore al 5 per cento.

3. La rivalutazione del prezzo viene calcolata con laseguente formula:

(PIC-A) aggiornato =(PIC-A) x (1+Var)

dove:

Var = differenza tra l’indice ISTAT finale riferitoal momento della successiva cessione e l’indiceISTAT riferito al mese di ultimazione lavori.

4. Il prezzo di cessione di ciascun alloggio viene al-tresì incrementato del valore, documentato, con-seguente a eventuali interventi di cui all’art. 3 let-tere b – c - d del D.P.R. n° 380/2001 effettuati du-rante il periodo di validità della convenzione,avendo riguardo allo stato di efficienza e conser-vazione delle opere realizzate. La verifica com-pete al Comune in contradditorio con il proprieta-rio che intende vendere. Sono in ogni caso esclusele spese sostenute a seguito di vizi/difformitàdell’opera rispetto al progetto oggetto di conven-zione.

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ART. 16(Altre norme sul prezzo di cessione)

1. Il prezzo individuato ai sensi dei precedenti articoli14 e 15 costituisce un limite massimo, ferma re-stando la possibilità per il soggetto attuatore dipraticare prezzi di vendita più favorevoli per i de-stinatari degli alloggi, purché venga assicurato ilrispetto del principio di parità di trattamento tratutti gli interessati.

ART. 17 (Risoluzione della convenzione – Revoca - Veri-

fiche e sanzioni)1. La presente convenzione è risolta di diritto:

- a seguito di annullamento o decadenza del per-messo di costruire;

- per violazione delle obbligazioni nascenti dallapresente convenzione, con particolare riferimen-to al rispetto del termine stabilito per la trascri-zione della presente convenzione nei registri im-mobiliari; al rispetto dei termini di ultimazionedell’intervento; ai limiti massimi di canoni ap-plicati e ai prezzi di compravendita praticati;all’inadempimento degli impegni assunti dal-l’ERAP ai sensi del precedente art. 8.

In ogni caso:- è fatta salva la facoltà della Regione di verificare

la possibilità di regolarizzare eventuali irregola-rità;

- ogni pattuizione stipulata in violazione dei prezzidi cessione, così come determinati e determina-bili ai sensi della presente convenzione, è nullaper la parte eccedente.

La risoluzione della convenzione comporta la revocadel contributo assegnato.2. In tutti i casi in cui si procede a risoluzione della

convenzione l’operatore decade dal beneficio dicui all’articolo 17, comma 1, del D.P.R.380/2001e successive modificazioni.

3. In caso di risoluzione della convenzione per causaattinente all’operatore il contributo di cui all’arti-colo 16, comma 1, del D.P.R. 380/2001 – se do-vuto - è maggiorato del 20 per cento della quotadi cui al comma 3 del medesimo articolo 16 delD.P.R. 380/2001, oltre gli interessi maturati sullabase del tasso legale.

5. In caso di difformità, vizi e difetti delle opere rea-lizzate ai sensi della presente convenzione, fermarestando l’applicazione degli articoli 1667, 1668e 1669 cod. civ., il contributo potrà essere revoca-to in misura parziale o totale in relazione alla gra-vità degli elementi contestati, qualora il soggettoattuatore non provveda ad eseguire le prescrizionidel Direttore dei Lavori/della Regione entro i ter-mini da questi fissati.

6. In tutti i casi di revoca (totale o parziale) del con-tributo previsti dal presente articolo il soggetto at-tuatore è tenuto a restituire, in toto o in parte, lesomme già erogate con corresponsione degli inte-ressi legali dal momento della riscossione del con-tributo stesso.

7. Entro i sei mesi successivi all’agibilità, gli alloggicostruiti dovranno essere locati ai soggetti desti-natari degli alloggi. In mancanza la Regione, ac-certati gli eventuali giustificati motivi del ritardo,ha facoltà di:

- concedere una proroga;

- di procedere a revoca, totale o parziale, del con-tributo.

ART. 18 (Trascrizione della Convenzione)

1. La convenzione e le sue eventuali successive inte-grazioni o modifiche vengono trascritte nei registriimmobiliari a cura e a spese dell’ERAP entro 15giorni dalla stipula della presente convenzione ov-vero dai suoi atti integrativi o modificativi.

2. Gli atti di cessione degli alloggi dovranno conte-nere una dichiarazione espressa, da riportare nellanota di trascrizione, di accettazione delle clausoledi cui alla presente convenzione.

ART. 19(Durata e Recesso dalla convenzione)

1. La presente convenzione vincola l’ERAP Anconae i suoi aventi causa al rispetto degli obblighi dallastessa derivanti per la durata di 20 anni dalla datadi stipulazione.

2. L’ERAP Ancona può recedere dalla convenzionea condizione che non sia ancora iniziata l’esecu-zione dei lavori e previo versamento del contribu-to di cui all’articolo 16, comma 3, del DPR n°380/2001.

3. La trascrizione della comunicazione di recesso av-viene a cura della Regione e a spese dell’ERAPAncona.

ART. 20 (Modifiche della Convenzione)

1. Eventuali modifiche, aggiornamenti o integrazionidella presente convenzione e dei relativi allegati,qualora comportino variazioni sostanziali, dovran-no essere approvate dagli Enti sottoscrittori e tra-scritte nei registri immobiliari con le modalità delprecedente art. 18.

2. In ogni caso ogni variante al progetto allegato allapresente convenzione dovrà essere trasmessa allaRegione.

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ART. 21(Disposizioni finali)

La presente convenzione sarà pubblicata sul Bollet-tino Ufficiale della Regione.

________________________________________________________

Provincia di AnconaDecreto della Presidente della Provincia n. 94del 1/04/2015 - “Approvazione Avviso pubbli-co per la presentazione e gestione di iniziativeformative libere - Corsi di qualifica, di specia-lizzazione, abilitanti e di aggiornamento - daautorizzare ai sensi dell’art. 10 della Legge Re-gionale n. 16/1990. Anno 2015 - 1° call”.

INDICEArt. 1 - FinalitàArt. 2 - Iniziative formative libereArt. 3 - Soggetti ammessi alla presentazione delle do-mandeArt. 4 - Obblighi del soggetto attuatoreArt. 5 - Termini e modalità di presentazione delle do-mandeArt. 6 - Criteri di ammissibilità dei progettiArt. 7 - Criteri di valutazione dei progettiArt. 8 - Motivi di esclusioneArt. 9 - Corsi di formazione professionale per Opera-tore Socio SanitarioArt. 10 - Gestione dell’attività formativa10.1 Criteri generali10.2 Durata10.3 Requisiti degli allievi e frequenza ai corsi10.4 Orario e svolgimento dei corsi10.5 Assicurazione10.6 Stage10.7 Personale10.8 PubblicizzazioneArt. 11 - Vigilanza e sanzioni Art. 12 - Tutela della privacyArt. 13 - Responsabile del procedimentoAd. 14 - Riferimenti normativiArt. 15 - Informazioni sull’avviso pubblicoAllegati A1, A2, A3, A4

Normativa di riferimentoLegge del 21 dicembre 1978, n. 845: “Legge quadroin materia di formazione professionale”; L.R. del 26marzo 1990, n. 16: “Ordinamento del sistema regio-nale di formazione professionale”;

L.R. del 10 agosto 1998, n. 31: “Modifiche ed inte-grazioni alle leggi regionali 26 marzo 1990, n. 16 e18 gennaio 1996, n. 2;

Regolamento Regionale del 5 agosto 1992, n. 33:“Disciplina Amministrativa e contabile delle attivitàdi formazione professionale”;

D.G.R. n. 974 del 16/07/2008 “Integrazione del re-golamento istitutivo del dispositivo di accreditamentodelle strutture formative della Regione Marche”;

D.G.R. n. 987 del 15 giugno 2009: “Accreditamentodelle strutture formative - Applicazione delle dispo-sizioni della D.G.R. n. 974/2008 alle iniziative for-mative autorizzate dalle Amministrazioni Provincialiai sensi dell’art. 10, comma 2 della L.R. 16/90 es.m.”;

D.G.R. n. 802 del 04/06/2012: “Approvazione deiManuali per la gestione e la rendicontazione dei pro-getti inerenti la formazione e le politiche attive del la-voro. Revoca DGR n. 2110/2009”, di seguito deno-minato “Manuale”.

ART. 1FINALITA’

Il presente avviso pubblico è finalizzato all’autoriz-zazione di iniziative formative libere di cui all’art. 10della Legge Regionale 26 marzo 1990, n. 16.

ART. 2INIZIATIVE FORMATIVE LIBERE

L’autorizzazione è concessa per i seguenti corsi diformazione professionale:

- CORSI DI QUALIFICA: (N/QA-N/QB)

Sono finalizzati a conseguire livelli professionali nonposseduti in precedenza e devono avere una duratacomplessiva non inferiore alle 400 ore e non superiorealle 2400 ore; tali corsi consentono il rilascio, previosuperamento dell’esame finale, di un attestato di qua-lifica valido ai sensi della legge n. 845 del 21.12.78 edella L.R. n. 16/90.

I progetti formativi relativi ai corsi biennali vannopreferibilmente presentati in un’unica soluzione senzala necessità di suddividere il corso in due progetti for-mativi uno per ciascuna annualità.

Possono essere di:

1° livello: rivolti a persone che hanno assolto l’obbli-go scolastico e privi di qualsiasi qualifica professio-nale;

2° livello: rivolti a persone in possesso di:

- diploma di scuola media superiore o laurea, oppure

- esperienza almeno biennale di lavoro, oppure

- qualifica di 1° livello.

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3° livello: rivolti a persone che frequentano corsi postlaurea o corsi integrati a percorsi di studi universitari(diplomi universitari)

- CORSI DI SPECIALIZZAZIONE: (N/SP)

Sono finalizzati all’apprendimento di conoscenze edall’acquisizione di capacità ulteriori rispetto alla qua-lifica conseguita e devono avere una durata comples-siva non inferiore alle 300 ore e non superiore alle800 ore, salvo diversa durata prevista da specifichedisposizioni normative; tali corsi consentono il rila-scio, previo superamento dell’esame finale, di un at-testato di specializzazione valido ai sensi della leggen. 845 del 21.12.78 e della L.R. n. 16/90.

Sono rivolti ad allievi che possiedono uno dei seguen-ti requisiti:

- Qualifica professionale di 1° e 2° livello e di unaesperienza lavorativa di almeno 4 mesi nel settorein cui si innesta la specializzazione;

- esperienza lavorativa di almeno 3 anni nel settore incui si innesta la specializzazione;

- diploma di Scuola Media Superiore o laurea attinentiil settore in cui si innesta la specializzazione.

- CORSI ABILITANTI: (B/AB)

Sono finalizzati all’acquisizione di specifica idoneitàper l’iscrizione ai ruoli, albi, ecc. secondo leggi na-zionali e/o decreti ministeriali.

Tali corsi consentono il rilascio, previo superamentodell’esame finale, di un attestato di idoneità valido aisensi delle rispettive leggi che ne fissano criteri e con-tenuti. La loro durata è stabilita dalle norme vigentiin materia.

- CORSI DI AGGIORNAMENTO (B/AI)

Sono finalizzati all’aggiornamento professionale perl’esercizio di attività regolate da leggi vigenti in ma-teria. La loro durata è stabilita dalle norme vigenti inmateria.

Trova applicazione la limitazione prevista dallaD.G.R. n. 733 del 20/05/2013 in merito al numero di3 corsi di aggiornamento e di 1 corso di qualifica disecondo livello per operatori di nidi domiciliari.Considerato che al momento dell’emanazione del pre-sente avviso pubblico la Provincia di Ancona ha giàraggiunto i limiti indicati non è possibile presentare isuddetti progetti formativi pena l’esclusione.

Per quanto concerne i corsi per il rilascio della quali-fica di estetista lo stage può essere previsto nei solicorsi biennali ed in misura non superiore al 15%1.

Ogni ente di formazione accreditato, in forma singolao associata, può presentare una sola domanda relativaal corso per il rilascio della qualifica di OperatoreSocio Sanitario. Eventuali ulteriori domande verran-no automaticamente escluse.

Le proposte formative degli Istituti Professionali di

Stato che costituiscono l’integrazione del percorso di-dattico per il conseguimento della qualifica di Opera-tore Socio Sanitario (in sostituzione della cosiddettaIII Area professionalizzante), secondo il modello dipercorso integrato definito con D.G.R. n. 884 del01/06/2009 e successivamente rimodulato con D.G.R.n. 17 del 20/01/2014, vengono autorizzate nel rispettodella richiamata normativa a prescindere dai terminidi scadenza e dalle condizioni previste nel presenteavviso pubblico.Per quanto concerne la denominazione dei corsi di cuisopra, la durata e i codici si rinvia al “Tabulato dellequalifiche regionali” adottato dalla Giunta della Re-gione Marche all’interno del quale va individuata ladenominazione più rispondente al tipo di corso che siintende realizzare.Il Tabulato delle qualifiche regionali è consultabile alsito www.istruzioneformazionelavoro.marche.itE’ facoltà dell’ente di formazione progettare il per-corso formativo facendo anche riferimento al nuovoRepertorio Regionale dei profili professionali, isti-tuito con DGR n. 1412 del 22/12/2014 ed approvatocon Decreto del Dirigente della P.F. Lavoro e Forma-zione n. 676/SIM del 29/12/2014, consultabile al se-guente sito: Janet.regione.marche.it sezione: Reper-torioProfiliProfessionali

ART. 3SOGGETTI AMMESSI ALLA PRESENTA-

ZIONE DELLE DOMANDEPossono presentare domanda di autorizzazione di ini-ziative formative libere i soggetti accreditati presso laRegione Marche ai sensi delle Deliberazioni dellaGiunta Regionale n. 62 del 17/01/2001 e n. 2164 del18/09/2004 e s.m.i. e i soggetti non accreditati alla so-la condizione che alla data di presentazione della do-manda di autorizzazione abbiano presentato la richie-sta di accreditamento ai sensi della Deliberazione del-la Giunta Regionale n. 868 del 24/07/2006.Possono presentare domanda di autorizzazione per icorsi di formazione professionale abilitanti all’eser-cizio dell’attività di commercio e somministrazionedi alimenti e bevande anche per la 2° scadenza di cuiall’art. 5 i seguenti soggetti accreditati dalla RegioneMarche per la macrotipologia formativa “formazionesuperiore” e/o “continua”:- le organizzazioni del commercio, del turismo e dei

servizi più rappresentativi a livello regionale;- i centri di assistenza tecnica (Cat) di cui all’art. 39

della legge regionale n. 26/1999 e s.m.i.;- le camere di Commercio Industria Artigianato ed

Agricoltura2.Sono esclusi dall’obbligo di accreditamento le impre-se, pubbliche e private, che svolgono attività forma-tiva per i propri dipendenti. Sono altresì escluse dal-l’obbligo di accreditamento le aziende dove si realiz-

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zano attività di stage e tirocinio.

Non è consentita la presentazione di progetti da partedi strutture formative per le quali la Regione Marcheha sospeso l’accreditamento per la relativa macroti-pologia secondo quanto previsto dalla D.G.R. n. 1449del 28/10/2003.

Qualora il progetto sia proposto da più soggetti, i par-tner dovranno essere tutti accreditati o aver chiestol’accreditamento (ad eccezione delle imprese che nonricoprono il ruolo di capofila e che non erogano di-rettamente la formazione) e costituire o dichiararel’intenzione di costituire, ad autorizzazione concessa,un’Associazione Temporanea di Impresa (ATI) o diScopo (ATS) indicando, sin dal momento della pre-sentazione del progetto, il soggetto capofila e attua-tore.

La costituzione in ATI o ATS deve avvenire per attopubblico oppure mediante scrittura privata autenticatada un notaio che indichi chiaramente i ruoli, funzioni,diritti e doveri reciproci.

Il mandato di rappresentanza conferito al Capofilapuò essere inserito nella stessa scrittura privata auten-ticata di costituzione dell’ATI; l’atto va sempre regi-strato do l’Agenzia delle Entrate

nella cui circoscrizione risiede il pubblico ufficiale.

In caso di associazioni temporanee costituite conscrittura privata autenticata deve essere

utilizzato lo “schema - tipo” di atto costitutivo alle-gato al “Manuale”.

ART. 4 OBBLIGHI DEL SOGGETTO ATTUATORE

Nell’attuazione delle iniziative formative libere il sog-getto attuatore ha i seguenti obblighi, ove applicabi-li:

a) garantire la corretta instaurazione, esecuzione ecessazione dei contratti d’opera e prestazione pro-fessionale nei confronti del personale a vario titoloimpegnato nell’iniziativa formativa e nella sua ge-stione ad ogni livello. Ciò comprende tra l’altrol’impegno ad ottemperare agli obblighi previstidalla vigente normativa in ordine alla disciplinagenerale delle incompatibilità e del cumulo di im-pieghi e di incarichi a pubblici dipendenti;

b) di applicare al personale dipendente, con rapportodi lavoro subordinato, i contratti collettivi di cate-goria e di stipulare le assicurazioni obbligatorie inesecuzione della vigente normativa (INPS, INAILe quanto previsto per specifici casi) esonerandoespressamente l’Amministrazione Provinciale daogni chiamata in causa e/o da ogni responsabilitàin caso di mancata e/o irregolare stipulazione dellestesse assicurazioni;

c) applicare ai prestatori le tipologie di contratto e i

conseguenti obblighi previdenziali previsti dallavigente normativa, in ragione della natura delleprestazioni richieste, indicando in ogni caso ter-mini e modalità di corresponsione del compenso;

d) consentire al servizio ispettivo e ai funzionari au-torizzati dall’Amministrazione Provinciale e agliispettori del lavoro e ad ogni altro organismo pre-posto ai controlli previsti dalla normativa vigente,in qualsiasi momento, ogni verifica volta ad ac-certare la corretta realizzazione dell’iniziativa for-mativa e dei correlati aspetti amministrativi, ge-stionali e contabili;

e) comunicare tutte le informazioni e i dati richiestidall’Amministrazione Provinciale;

f) predisporre i registri obbligatori per la prescritta vi-dimazione;

g) nel caso di stage, stipulare apposita convenzionecon l’impresa ospitante e comunicare alla Provin-cia di Ancona, alla Direzione Provinciale del La-voro competente per territorio e all’INAIL, con al-meno 8 giorni di anticipo, luogo e data di iniziodell’eventuale stage secondo le modalità previstedall’iniziativa formativa;

h) mettere a disposizione degli allievi il materiale di-dattico, le attrezzature, i servizi e quant’altro pre-visto dal progetto;

i) attuare ore di 60 minuti;

j) rispettare le disposizioni della Legge 68/99 sul di-ritto al lavoro dei disabili;

k) utilizzare per la gestione dell’attività formativa ilSistema informativo della formazione professio-nale (SIFORM), inserendo il monitoraggio dellagestione e rendicontazione delle iniziative in ap-plicazione alle disposizioni del Manuale;

l) rispettare la normativa vigente in materia di sicu-rezza sul lavoro di cui al D.Lgs. n. 81 del 9 aprile2008 e s.m.i. utilizzando aule e/o laboratori idoneiove svolgere le attività previste nei progetti for-mativi autorizzati dalla Provincia di Ancona. Dettaidoneità deve risultare dal verbale di ispezione econstatazione rilasciato dalla competente ASURo da altro soggetto previsto dalle norme vigenti, edeve:

- contenere l’indicazione del numero massimo de-gli allievi che possono usufruire delle aule e deilaboratori;

- essere corredato dalla dichiarazione sostitutivadi atto di notorietà del legale rappresentante delsoggetto attuatone o del titolare del diritto diproprietà del locale attestante che dalla data delrilascio del certificato di idoneità locali al mo-mento dell’utilizzo delle aule e/o dei laboratoriadibiti all’attività del progetto, nelle stesse nonsono state effettuate modifiche tali da far veniremeno l’idoneità.

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In relazione alla peculiarità dell’azione formativa, peralcuni locali adibiti ad uso didattico, può essere rite-nuta sufficiente dall’Amministrazione Provincialel’attestazione di idoneità rilasciata, con riferimentoall’ordinario utilizzo dei locali, da un Organismo pub-blico diverso dall’ASUR o da una perizia giurata diun professionista abilitato (ingegnere o altro soggettoabilitato): tale attestazione dovrà comunque contenerel’indicazione dell’idoneità dei locali anche con rife-rimento al numero dei soggetti che vi accederanno perle attività formative; tali attestazioni possono essereprodotte, in sostituzione di quella ASUR, allorquandola formazione frontale, nella modalità della esercita-zione pratica con la presenza di un docente non è ero-gata in un locale normalmente adibito ad uso didatti-co, ma ad esempio in un luogo di lavoro ove, di nor-ma, può essere effettuata l’attività di stage, atteso cheper lo stage non è richiesta alcuna attestazione di ido-neità.

ART. 5 TERMINI E MODALITA’ DI PRESENTAZIO-

NE DELLE DOMANDEI soggetti in possesso dei requisiti previsti potrannopresentare la domanda di autorizzazione per l’annua-lità 2014 - prima call - secondo le seguenti scadenze:

1) dal 07 aprile 2015 al 30 aprile 2015 (1° finestra)selezionando su siform il seguente bando:

AUTORIZZATI2015-1

E’ prevista una ulteriore scadenza, per l’annualità2015, per la presentazione di domande di autorizza-zione per i soli corsi di formazione professionale abi-litanti all’esercizio dell’attività di somministrazionedi alimenti e bevande (SAB), come di seguito indica-to:

2) dal 15 settembre 2015 al 30 settembre 2015 (2°finestra) selezionando su siform il seguente bando:AUTORIZZATISAB2015.

La scadenza di novembre/dicembre 2015 sarà even-tualmente prevista con un ulteriore avviso pubblicoanno 2015 - seconda call.

In casi eccezionali, dovuti a particolari eventi con-giunturali a carattere economico sociale o a particolariesigenze formative, la Provincia di Ancona può pre-vedere ulteriori scadenze per la presentazione delledomande.

Per la data di presentazione farà fede il timbro postale.In relazione a ciò la Provincia di Ancona non assumela responsabilità di eventuali disservizi postali.

Le domande dovranno essere inserite - via internet -sul sistema informatico della Regione Marche (SI-FORM), al seguente indirizzo:

http://siform.regione.marche.it

Per accedere alla procedura informatizzata, è neces-

sario essere in possesso di uno USERNAME (LO-GIN) e di una PASSWORD. I soggetti non in posses-so potranno ottenere un

login e una password registrandosi sul SIFORM uti-lizzando l’apposita funzionalità (Registrazione d’im-presa).

I soggetti già in possesso di USERNAME (LOGIN)e PASSWORD per l’accesso al SIFORM possono uti-lizzare quelle già assegnate.

Il progetto può essere compilato e modificato a più ri-prese, avendo l’attenzione di salvare lo stato di com-pilazione (pulsante salva); fintanto che tale pulsantenon viene premuto, i dati non sono salvati. In qual-siasi momento è anche possibile stampare la bozzadel progetto.

Il pulsante “Conferma” salva DEFINITIVAMENTEi dati inseriti. A questo punto, il progetto/domandanon può più essere modificato ed è pronto per esserestampato in via definitiva, verificato, firmato e spedi-to.

In caso di difficoltà nell’utilizzo del software di pre-sentazione, è possibile rivolgersi per l’assistenza tec-nica al seguente recapito telefonico (help desk regio-nale): 071-8063442 ovvero all’indirizzo e-mail: [email protected] oppure rivolgersi al CEDdella Provincia di Ancona: tel. 071-5894741.

Per ogni progetto va compilata la domanda di parte-cipazione all’avviso pubblico, in supporto cartaceoAllegato A1, (in caso di ATI o ATS costituito o dacostituire Allegato A2), presentata in bollo (salvo icasi previsti dalla legge), debitamente firmata dal le-gale rappresentante del soggetto proponente unita-mente ad una copia fotostatica leggibile di un docu-mento di riconoscimento in corso di validità.

La domanda dovrà essere comprensiva della seguentedocumentazione:

1) stampa del progetto definitivo inserito on line, uti-lizzando il formulario SIFORM mediante la pro-cedura informatizzata (sito: http://siform.regio-ne.marche.it) e sottoscritta dal legale rappresen-tante del soggetto proponente. I progetti devonoessere presentati nel rispetto delle condizioni ri-chieste dagli artt. 10 e 11 della L.R. n. 16/1990 edi tutte le normative del settore di riferimento.

Nel caso in cui il progetto sia presentato da piùsoggetti, il formulario dovrà essere sottoscritto:

- da tutti i soggetti (capofila e partners) sel’ATI/ATS non sono ancora stati costituiti;

- dal soggetto capofila dell’ATI/ATS se già costi-tuiti.

La copia fotostatica di un documento di riconosci-mento, in corso di validità, deve essere presentatada tutti i legali rappresentanti dei soggetti che co-stituiscono o costituiranno l’associazione;

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2) copia della richiesta di accreditamento per la ma-crotipologia formativa prevista dall’avviso pub-blico presentata alla P.F. Lavoro e Formazione delServizio Attività produttive, lavoro turismo, cul-tura e internazionalizzazione della Regione Mar-che qualora il soggetto attuatore non sia ancora ac-creditato ai sensi della D.G.R. n. 868 del24/07/2006;

3) nel caso di ATI o ATS da costituire o costituito, ladichiarazione dell’Allegato A3 dei legali rappre-sentanti dei singoli soggetti partecipanti all’Asso-ciazione;

4) nel caso di ATI o ATS già costituite, copia dell’attodi costituzione regolarmente registrato;

5) preventivo di spesa con indicazione del costoora/allievo e del costo del corso per singolo al-lievo [= costo ora allievo x n. ore corso]. A titoloesemplificativo può essere utilizzato il formulariodi cui all’Allegato 2 del Manuale.

Le domande di autorizzazione dovranno essere inol-trate alla Provincia di Ancona, unicamente con RAC-COMANDATA A/R, secondo le seguenti modalità:la documentazione completa dovrà essere contenutain un plico, sul quale dovrà essere riportata la dicitura:“Avviso pubblico per la presentazione e gestione diiniziative formative libere da autorizzare ai sensidell’art. 10 della legge regionale n. 16/1990. Anno2015 - prima cali”.

Il plico dovrà essere indirizzato a:

Provincia di Ancona

Settore IV “Formazione Rendicontazione Lavoro”

Area Formazione Professionale, Borse Lavoro e So-stegno Impresa

U.O. Corsi autorizzati

Strada di Passo Varano, 19/A - 60131 Ancona.

Ogni busta dovrà contenere un solo progetto for-mativo. Ogni progetto dovrà prevedere una singo-la edizione. Qualora il progetto preveda più edi-zioni dello stesso percorso formativo la Provinciadi Ancona procederà, qualora sussistano tutti i re-quisiti previsti, ad autorizzare una singola edizio-ne.La legalizzazione della firma può essere effettuata aisensi della normativa D.P.R. n. 445/2000, ossia è suf-ficiente allegare copia di un documento di identità incorso di validità (chiaro e leggibile) oppure contenerela dichiarazione prevista dall’art. 45, comma 3, delDPR n. 445/2000, del soggetto firmatario. Per ciascunfirmatario è sufficiente allegare una sola fotocopia deldocumento d’identità per l’autentica di tutte le firmeche vanno apposte al formulario e alle dichiarazionirichieste.

I soggetti interessati a realizzare iniziative di forma-

zione professionale senza il rilascio della qualifica so-no tenuti a darne preventiva comunicazione alla Pro-vincia di Ancona ai sensi dell’art. 10, co. 1 della leggeregionale n.16/1990. I predetti corsi non sono sotto-posti ad alcun atto di autorizzazione da parte dellaProvincia.

ART. 6

CRITERI DI AMMISSIBILITA’

DEI PROGETTI

I progetti formativi sono ritenuti ammissibili alla va-lutazione se:

1) presentati secondo le modalità e i termini previstiall’art. 5 del presente avviso pubblico;

2) presentati da soggetto in possesso dei requisiti dicui all’art. 3 del presente avviso pubblico.

ART. 7

CRITERI DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI

I progetti formativi saranno valutati sulla base dei se-guenti criteri:

1) disponibilità di strutture, capacità organizzativa eattrezzature idonee;

2) utilizzazione di docenti in possesso dei requisitiprevisti dalla normativa vigente;

3) ordinamenti didattici conformi a quelli previsti dal-la vigente disciplina per le attività finalizzate al ri-lascio di attestati di qualifica, di specializzazione,di abilitazione e di aggiornamento;

4) svolgimento delle prove di esame in conformità al-la normativa vigente3;

5) adeguatezza del costo del corso per ogni utente re-lativamente alla durata e alle caratteristiche tecni-che;

6) presenza di un’analisi del contesto socio-economi-co-occupazionale in cui i progetti formativi si in-seriscono e le presumibili ricadute nel mercato dellavoro e nella competitività del sistema economicolocale.

A seguito dell’istruttoria di ammissibilità e di valuta-zione, il Dirigente del Settore Formazione Rendicon-tazione e Lavoro della Provincia di Ancona determi-nerà con proprio atto l’autorizzazione delle iniziativeformative libere, specificando i motivi di esclusioneper le attività ritenute non autorizzabili. L’atto diri-genziale sarà pubblicato sul sito della Provincia diAncona www.formazione.provincia.ancona.it

L’avvio del corso, a seguito dell’autorizzazione, èsubordinato alla presentazione alla Provincia diAncona degli attestati relativi ai corsi di formazio-ne precedentemente autorizzati e conclusi.

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ART. 8 MOTIVI DI ESCLUSIONE

Saranno automaticamente escluse le domande di au-torizzazione:

- inserite nel sistema informatico Siform senza la pre-sentazione del relativo cartaceo, così come le do-mande presentate in sola modalità cartacea o in for-mati non idonei e prive della stampa del progetto inmodalità definitiva inserita online utilizzando il for-mulario Siform;

- non inviate a mezzo raccomandata A/R così comeprevisto all’art. 5;

- presentate oltre i termini indicati all’art. 5;

- prive della richiesta di partecipazione all’avvisopubblico, in bollo dell’importo di € 16,00, debita-mente sottoscritta da soggetto dotato di potere dirappresentanza (Allegato Al o Allegato A2).L’omissione del bollo è regolarizzabile entro 5 gior-ni dalla richiesta di integrazioni; dopo tale scadenzala domanda sarà esclusa;

- prive della dichiarazione di cui all’Allegato A3 de-bitamente sottoscritta dai legali rappresentanti deisingoli soggetti partecipanti all’Associazione o dasoggetti dotati di potere di rappresentanza, nel casodi ATI/ATS costituita o da costituire;

- non corredate da copia di documento di identità incorso di validità ovvero non contenente la dichia-razione prevista dall’art. 45, co. 3 del D.P.R.445/2000 per le autocertificazioni;

- presentate da soggetto non ammissibile ai sensidell’art. 3;

- non corredate da preventivo di spesa di cui all’art.5;

- relative a progetti formativi che prevedono una sedecorsuale fuori del territorio della provincia di An-cona, ad esclusione dello stage;

- relative a progetti formativi di aggiornamento e diqualifica di secondo livello per operatore di nidi do-miciliari.

- relative a progetti formativi di qualifica per Opera-tore Socio Sanitario (OSS) successive alla prima inordine cronologico di spedizione, presentate dalmedesimo ente di formazione accreditato. Fa fedela data del timbro postale.

ART. 9GESTIONE DELL’ATTIVITA’ FORMATIVA

9.1 Criteri generaliPer le iniziative formative libere autorizzate ai sensidell’art. 10 della L.R. n. 16/90 le previsioni del “Ma-nuale” costituiscono disposizioni di principio allequali i soggetti attuatori devono attenersi e trovanoapplicazione le disposizioni in ordine alla decurtazio-

ne del monte crediti così come previste dalla D.G.R.n. 974/20085.Le spese inerenti la gestione delle iniziative formativelibere sono a totale carico dei soggetti attuatori, per-tanto alla Provincia di Ancona non compete alcunonere finanziario per la realizzazione delle attività diche trattasi.9.2 DurataI corsi autorizzati devono concludersi tassativamenteentro 12 mesi dalla data della loro autorizzazione conDeterminazione Dirigenziale, compresi gli esami fi-nali se previsti, ed entro 24 mesi se i corsi sono bien-nali, salvo eventuali proroghe debitamente autorizzatedal Dirigente del Settore IV Formazione Rendiconta-zione Lavoro.9.3 Requisiti degli allievi e frequenza ai corsiPossono essere destinatari delle azioni formative cit-tadini italiani, comunitari e extracomunitari. I cittadiniextracomunitari dovranno essere in regola con le nor-mative vigenti in materia di permesso di soggiorno.Per quanto riguarda il possesso dei titoli di studio ri-chiesti per la frequenza delle specifiche attività for-mative è possibile l’autocertificazione ai sensi del-l’art. 46 del D.P.R. 28/12/2000, n. 445, solo per i titolidi studio ed esami sostenuti in Italia. Per quelli con-seguiti all’estero occorre presentare una dichiarazionedi valore del titolo di studio rilasciata dalla rappresen-tanza diplomatica - consolare italiana nel paese esterodi riferimento.Per il numero degli allievi, per gli obblighi di frequen-za, per la selezione dei partecipanti, qualora sia ne-cessaria, trovano applicazione le disposizioni del Ma-nuale ai punti 1.6.1, 1.6.2 e 1.6.3, salvo diversa rego-lamentazione prevista da normativa nazionale e/o re-gionale.9.4 Orario e svolgimento dei corsiLe ore di lezione devono essere della durata di 60 mi-nuti. L’orario di svolgimento delle lezioni non puòsuperare le quaranta ore settimanali e le otto ore gior-naliere; per i corsi serali l’orario giornaliero non puòessere superiore alle quattro ore e non può protrarsioltre le ore 22.006, salvo per particolari attività for-mative e previa autorizzazione del dirigente del Set-tore Formazione Rendicontazione Lavoro.9.5 AssicurazioneOltre l’assicurazione I.N.A.I.L. (Istituto Nazionaleper l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro), ob-bligatoria a norma di legge, è facoltà dell’organismogestore stipulare altre polizze per responsabilità civileverso terzi per tutto il periodo corsuale, compreso ilperiodo di stage laddove previsto’.9.6 StageLo stage, laddove previsto, deve rispondere alle fina-lità del corso e consentire agli allievi di vivere con-cretamente la vita aziendale.

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Lo stage deve svolgersi in una struttura avente sedenel territorio della Regione Marche, salvo eventualeautorizzazione concessa dal dirigente del Settore For-mazione Rendicontazione Lavoro.

Per quanto riguarda la copertura assicurativa controgli infortuni sul lavoro degli allievi deve essere inol-trata apposita comunicazione all’I.N.A.I.L. in cui sia-no indicati i nominativi degli allievi, il periodo di sta-ge, l’azienda presso cui questo si effettua, l’orariogiornaliero, le lavorazioni e i macchinari con i qualigli allievi vengono in contatto. Analoga comunicazio-ne deve essere inoltrata alla Direzione Provinciale delLavoro competente per territorio secondo i termini dicui alla lettera g) dell’art. 4 del presente avviso pub-blico.

Sia il soggetto attuatore (ente di formazione) che ilsoggetto ospitante (azienda) devono indicare la figuradi un tutor per l’assistenza nelle attività di stage.

Lo stage è svolto sulla base di apposite convenzionistipulate tra i soggetti attuatori e i datori di lavoropubblici e privati. Alla convenzione, che può riguar-dare più stage, deve essere allegato un progetto ese-cutivo per ciascuno stage, contenente i seguenti ele-menti:

a) obiettivi e modalità di svolgimento dello stage;

b) i nominativi dei tutor incaricati dal soggetto attua-tore e dal soggetto ospitante;

c) gli estremi identificativi delle assicurazioni;

d) la durata e periodo di svolgimento dello stage;

e) il settore aziendale di inserimento.

Prima dell’avvio dello stage il progetto esecutivo do-vrà essere trasmesso al Settore Formazione Rendicon-tazione Lavoro e portato a conoscenza degli allieviinteressati.

I rapporti che i datori di lavoro privati e pubblici in-trattengono con i soggetti da essi ospitati non costi-tuiscono rapporti di lavoro.

9.7 PersonaleLe figure professionali da prevedere nel progetto for-mativo sono quelle indicate al paragrafo 1.7 del “Ma-nuale”.

Si precisa che è possibile assegnare ad una stessa per-sona più funzioni nell’ambito di un progetto purchécompatibili tra loro per compiti da svolgere, per tempidi svolgimento, per professionalità necessarie; di nor-ma, tale incompatibilità ricorre per le funzioni di do-cenza, codocenza, tutoraggio nonché di coordinamen-to e tutoraggio.

Il personale coinvolto nelle attività formative dovràavere copertura assicurativa a norma di legge ed es-sere munito delle relative autorizzazioni se previste.Al riguardo, in caso di incarichi a personale esterno,in condizioni di dipendenza dalla Pubblica Ammini-strazione, deve essere acquisita l’autorizzazione, rila-

sciata dalla stessa P.A. al suo dipendente, con la qualelo autorizza ad assumere incarichi esterni (D.Lgs. n.165/2001).

9.8 PubblicizzazionePer tutti gli interventi formativi è fatto obbligo al sog-getto attuatore di garantire, in coerenza con le previ-sioni del progetto e le caratteristiche dei destinatari,la massima pubblicizzazione, finalizzata a fornire, atutti i potenziali interessati, una adeguata informazio-ne attraverso gli avvisi pubblici.

La pubblicità delle azioni formative deve contenereil codice e la denominazione del corso, la determina-zione dirigenziale di autorizzazione del corso, la di-citura “corso autorizzato ai sensi dell’art. 10, L.R. n.16/90”, i requisiti di accesso al corso, i termini di sca-denza delle domande di partecipazione, le modalitàd’iscrizione e di selezione ai corsi per l’ammissione,il costo del corso per singolo utente, il diploma, l’at-testato o certificazione di frequenza o altra certifica-zione rilasciata al termine del percorso formativo.

La tempistica per la pubblicizzazione dei corsi auto-rizzati può essere definita direttamente dal Soggettoattuatore8.

I materiali di pubblicizzazione devono sempre recare,accanto alla denominazione e logo del soggetto attua-tore, la denominazione e logo della Regione Marchee della Provincia di Ancona.

Ulteriori modalità operative inerenti l’attivazione e lagestione delle iniziative formative libere saranno co-municate ai soggetti attuatori successivamente alladetermina di autorizzazione.

ART. 10 VIGILANZA E SANZIONI

La Provincia di Ancona provvede ad esercitare la vi-gilanza e il controllo dell’attività formativa9, anchecon visite ispettive in loco, affinché venga svolta nelrispetto delle normative vigenti e dei criteri e dellemodalità stabilite con il presente avviso pubblico.

Nel caso in cui si riscontrassero irregolarità tali daconfigurare il venir meno delle condizioni di rilasciodell’autorizzazione, l’Amministrazione Provincialeprovvederà a sospendere o revocare l’autorizzazionemedesima. Per quanto non meglio specificato si ri-manda alle normative vigenti in materia.

ART. 11TUTELA DELLA PRIVACY

I dati dei quali la Provincia di Ancona entrerà in pos-sesso a seguito del presente avviso pubblico sarannotrattati nel rispetto delle vigenti disposizioni di cui alD.Lgs. 196/2003 e comunque utilizzati esclusivamen-te per le finalità legate alla gestione dell’avviso me-desimo.

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In particolare, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03:- i dati personali forniti verranno raccolti e trattati

esclusivamente per gli adempimenti connessi alpresente procedimento;

- il trattamento dei dati sarà effettuato dai dipendentie/o collaboratori incaricati al trattamento, con sup-porto cartaceo e/o informatico;

- il conferimento dei dati è obbligatorio per avviare ilprocedimento relativo al presente avviso pubblico;

- i dati non saranno comunicati a soggetti terzi pub-blici e privati né diffusi, se non in adempimento adobblighi di legge o di regolamento;

- il titolare del trattamento è la Provincia di Ancona;- il responsabile del trattamento è il Dirigente del Set-

tore IV Formazione Rendicontazione Lavoro;- in ogni momento sarà possibile esercitare i diritti

previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/2003 nei confron-ti del titolare del trattamento, rivolgendosi alla Pro-vincia di Ancona ed indirizzando ogni comunica-zione in merito all’attenzione del Dirigente del Set-tore IV Formazione Rendicontazione Lavoro, indi-cando espressamente il riferimento al procedimentorelativo presente avviso pubblico.

ART. 12RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

Ai sensi della L. 241/90 il Responsabile del procedi-mento del presente avviso pubblico è il dirigente delSettore IV Formazione Rendicontazione Lavoro dellaProvincia di Ancona.

ART. 13RIFERIMENTI NORMATIVI

Per quanto non previsto nel presente avviso pubblicosi fa riferimento alla normativa nazionale e regionalevigente in materia di formazione professionale.

ART. 14INFORMAZIONI SULL’AVVISO PUBBLICO

L’Ufficio di riferimento è l’U.O. “Corsi autorizzati”- AREA “Formazione Professionale, Borse Lavoro eSostegno Impresa” - SETTORE IV “FormazioneRendicontazione Lavoro” della Provincia di Ancona.Il presente avviso pubblico, previa pubblicazioneall’Albo Pretorio provinciale on line ai sensi degliartt. 124 e 125 del D.Lgs. 267/2000, sarà reperibilesu internet nel sito della Provincia di Anconawww.formazione.provincia.ancona.it e sarà pubblica-to sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche.

ALLEGATICostituiscono parte integrante e sostanziale del pre-

sente avviso pubblico i seguenti allegati:- Allegato Al - schema di domanda di partecipazione

all’avviso pubblico- Allegato A2 - schema di domanda di partecipazione

all’avviso pubblico in caso di ATI/ATS- Allegato A3 - schema di dichiarazione dei legali rap-

presentanti dei singoli soggetti partecipanti (par-tners) all’ATI/ATS.

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Provincia di AnconaDeterminazione del Dirigente n. 149 del03/04/2015. L.R. n° 22 del 23/11/2011.D.G.R. n° 53 del 27/01/2014. Parere favorevo-le ai fini della compatibilità idraulica della Va-riante al P.R.G. del comune di Santa MariaNuova predisposta nel mese di febbraio del-l’anno 2015. Prat. n. 10.04.02.336. n. 2P.

IL DIRIGENTE DEL SETTORE

omissis

DETERMINA

I. Di dare atto che quanto contenuto in narrazioneè parte integrante della presente determinazione;

II. Di concedere parere favorevole ai sensi dell’art.10 della L.R. n. 22 del 23/11/2011 nei riguardidella compatibilità idraulica alla variante alPRG del comune di Santa Maria Nuova presen-tato in data in data 01/03/2015 alla Nos. Area eacquisito il 16/03/2015 con Prot. 36571;

III. Di considerare che la valutazione sull’invarian-za idraulica sarà espressa successivamente infase di predisposizione dei Piani attuativi e sullesingole eventuali costruzioni o ampliamenti;

IV. Di dare atto che la presente Determinazione, re-datta in un originale, verrà trattenuta nell’AreaEcologia e Amministrativa mentre, in copia,verrà trasmessa al comune di Santa Maria Nuo-va per la pubblicazione;

V. Di dare atto che il presente Atto potrà esseremodificato o revocato a giudizio insindacabiledell’Amministrazione;

VI. Di dare atto che il presente provvedimento noncomporta per sua natura impegno di spesa.

VII. Di dichiarare che può essere presentato ricorsoal T.A.R. Marche entro 60 giorni o entro 120giorni può essere presentato ricorso straordina-rio al Presidente della Repubblica;

VIII. Di dare esecuzione alla presente determinazio-ne designandone a Responsabile del Procedi-mento, ai sensi della Legge n. 241/’90 e ss.mm.e ii., il Dott. Adriano Romaldi dell’Area AcquePubbliche e Sistemazioni Idrauliche.

DOCUMENTO DI RIFERIMENTO CONSER-VATA AGLI ATTI DELL’UFFICIO: Prat. n.10.04.02.336. - 2P

Ancona, lì 03/04/2015IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

Dott. Adriano Romaldi

IL DIRIGENTE DEL SETTOREDott. Ing. Massimo Sbriscia

________________________________________________________

Provincia di FermoDecreto del Presidente copia di Decreto n. 43del 24/03/2015 – Commissione ProvincialeEspropri – approvazione valori agricoli medi perl’anno 2015.

IL PRESIDENTE

omissis

DECRETA

- di approvare l’allegata tabella, facente parte inte-grante e sostanziale del presente provvedimento, re-lativa ai “Valori Agricoli Medi validi per l’anno2015”, espressi per ettaro, secondo i tipi di colturaeffettivamente praticata, dei terreni compresi nellesingole regioni agrarie, ai sensi di quanto dispostodal comma 4 dell’art. 41 del D.P.R. 8 giugno 2001,n. 327 e s.m.i.;

- di dare mandato al Dirigente del Settore Organi Isti-tuzionali, Affari Generali, Contratti Politiche So-ciali, di provvedere all’invio della presente delibe-razione alla Regione Marche per la necessaria pub-blicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale;

- di dare atto che la presente proposta non comportaoneri a carico del bilancio provinciale;

- di dichiarare il presente atto immediatamente ese-guibile ai sensi dell’art. 134 comma 4 del D.Lgs.267 del 18.08.00 (T.U.E.L.).

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Regione Agraria n. 1 “Monti Sibillini” MontefortinoRegione Agraria n. 2 “Medio Tenna”Amandola, Belmonte Piceno, Falerone, Massa Fer-mana, Monsampietro Manico, Montappone, Monte-falcone Appennino, Montegiorgio, Monteleone diFermo, Montelparo, Monte Rinaldo, Monte VidonCorrado, Montottone, Ortezzano, Santa Vittoria inMatenano, Servigliano, Smerillo.

Regione Agraria n. 3 “ Colline di Ascoli Piceno”_______________

Regione Agraria n. 4 “Colline litoranee di Fermo”Altidona, Fermo, Francavilla d’Ete, Grottazzolina,

Lapedona, Magliano di Tenna, Monte Giberto, Mon-tegranaro, Monterubbiano, Monte San Pietrangeli,Monte Urano, Monte Vidon Combatte, Moresco, Pe-tritoli, Ponzano di Fermo, Porto San Giorgio, PortoSant’Elpidio, Rapagnano, Sant’Elpidio a Mare, TorreSan Patrizio.

Regione Agraria n. 5 “Colline litoranee di San Be-nedetto del Tronto”Campofilone, Pedaso

________________________________________________________

Comune di Falconara MarittimaDeliberazione di Consiglio Comunale n. 13 del09/03/2015 - “Variante al PRG SAT A2 (zoneFalconara Alta e Guastuglia). Approvazione inconformità al parere con rilievi della Provinciadi Ancona DP 66/2014”.

IL CONSIGLIO COMUNALE

omissis

DELIBERA

1) Di approvare le premesse quali parte integrante esostanziale del presente atto.

2) Di approvare, ai sensi dell’art. 26, comma 8 dellaL.R. 34/92 e ss.mm.ii, per le motivazioni indicatein premessa, la variante al PRG SAT A2 (zoneFalconara Alta e Guastuglia) conformemente alparere definitivo con rilievi della Provincia di An-cona di cui al Decreto del Presidente n. 66/2014.

3) Di condividere e fare propri gli indirizzi di cui allaDGM 57/2014 che qui si intendono integralmenterichiamati ed approvati.

4) Dare mandato alla Giunta Comunale di disporrel’adeguamento degli elaborati costituenti la Va-riante urbanistica conformemente al parere con ri-lievi espressi dalla provincia di Ancona DP n.66/2014 e secondo gli indirizzi specifici di cui allaDGC n. 57 del 23/02/2015 indicati in premessa.

5) Di certificare che le modifiche da apportare al pia-no sono tutte connesse e conseguenti all’oggettodei rilievi mossi dalla Provincia

omissis

________________________________________________________

Comune di PesaroStatuto “Unione dei Comuni del San Bartolo edel Foglia”.

INDICETITOLO I - PRINCIPI FONDAMENTALIArt. 1 Istituzione dell’Unione

Art. 2 Statuto e regolamenti

Art. 3 Finalità e ruolo dell’Unione

Art. 4 Obiettivi programmatici

Art. 5 Criteri generali dell’azione amministrativa

Art. 6 Durata dell’Unione

Art. 7 Adesione di nuovi Comuni - Recesso dal-l’Unione

Art. 8 Funzioni dell’UnioneArt. 9 Modalità di attribuzione delle funzioni e serviziall’UnioneArt. 10 Modalità di gestione delle funzioni e servizitrasferitiArt. 11 Modalità di ripartizione spese ed entrate

TITOLO II - ORGANI DI GOVERNOCapo I - Organi dell’Unione Art. 12 Organi dell’Unione

Capo II - Il ConsiglioArt. 13 Composizione del ConsiglioArt. 14 Competenze del ConsiglioArt. 15 Presidenza del ConsiglioArt. 16 Diritti e doveri dei ConsiglieriArt. 17 Decadenza e dimissioni dei ConsiglieriArt. 18 Garanzia delle minoranze e controllo consi-liareArt. 19 Regolamento per il funzionamento del Con-siglio

Capo III - Il Presidente e la GiuntaArt. 20 II PresidenteArt. 21 Competenze del PresidenteArt. 22 VicepresidenteArt. 23 Composizione e nomina della GiuntaArt. 24 Competenze della GiuntaArt. 25 Cessazione dalla carica di AssessoreArt. 26 Funzionamento della Giunta

TITOLO III - FORME ASSOCIATIVE, PARTE-CIPAZIONE POPOLARE ED ACCESSOArt. 27 - Forme associativeArt. 28 - Partecipazione popolare Art. 29 - Accesso agli atti

TITOLO IV - ORGANIZZAZIONE AMMINI-STRATIVAArt. 30 Principi generaliArt. 31 Principi in materia di ordinamento degli uffi-ciArt. 32 Organizzazione degli uffici e dei serviziArt. 33 II PersonaleArt. 34 SegretarioArt. 35 Servizi pubblici locali

TITOLO V - FINANZE E CONTABILITÀArt. 36 Finanze dell’Unione

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Art. 37 Bilancio e programmazione finanziaria Art. 38 Risultati della gestioneArt. 39 Ordinamento contabile e servizio finanziarioArt. 40 Revisione economica e finanziaria Art. 41 Affidamento del servizio di tesoreria Art. 42 sistema dei controlli interni

TITOLO VI - NORME TRANSITORIE E FINA-LIArt. 43 Disposizioni transitorieArt. 44 Inefficacia delle norme regolamentari comu-nali incompatibili Art. 45 Norma finale

TITOLO IPRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 1Istituzione dell’Unione

1. In attuazione dell’art. 32 del Decreto Legislativo18/08/2000, n. 267 è costituita tra i Comuni di Ga-bicce Mare, Gradara, Mombaroccio e Pesarol’Unione dei Comuni “del San Bartolo e del Fo-glia”, di seguito denominata “Unione”.

2. La sede dell’Unione è presso il Comune di Pesaro.3. Le adunanze degli Organi collegiali si tengono, di

norma, presso il Comune ove è Sindaco il Presi-dente dell’Unione. Su decisione del Presidente, sipossono tenere in luoghi diversi per assicurare lapresenza dell’istituzione in tutto il territorio.

4. L’Unione è un Ente Locale con autonomia statuta-ria nell’ambito dei principi fissati dalla Costitu-zione, dalle norme comunitarie, statali e regiona-li.

5. L’ambito territoriale dell’Unione coincide conquello dei Comuni che la costituiscono.

6. L’Unione si identifica, negli atti e nel sigillo, conil nome “Unione dei Comuni del San Bartolo e delFoglia” e con lo stemma dell’Ente, che dovrà ri-portare gli stemmi dei Comuni aderenti.

7. L’Unione dei Comuni può dotarsi di un propriogonfalone di rappresentanza, riportante lo stemmadell’Unione.

8. L’uso dello stemma e del gonfalone, nonché le lorocaratteristiche particolari, sono disciplinati da ap-posito regolamento, che disciplina anche i casi diconcessione in uso dello stemma a Enti e associa-zioni aventi sede nel territorio dell’Unione dei Co-muni, e le relative modalità d’uso.

9. L’Unione ha un proprio Albo Pretorio on-line, isti-tuito anche ai sensi dell’art. 124, comma 2, del De-

creto Legislativo 267/2000, necessario per la pub-blicazione degli atti e avvisi nei casi previsti dallalegge, dallo Statuto e dai regolamenti.

Art 2Statuto e regolamenti

1. Lo Statuto, approvato con le modalità previstedall’art. 32 del D.Lgs. 267/2000, nell’ambito deiprincipi fissati dalla legge, determina le normefondamentali dell’organizzazione e dell’attivitàdell’Unione dei Comuni, alle quali devono con-formarsi tutti gli atti sotto ordinati.

2. Le deliberazioni di revisione dello Statuto sono ap-provate dal Consiglio dell’Unione con il voto fa-vorevole dei due terzi dei Consiglieri assegnati,computando a tal fine anche il voto del Presidentedell’Unione e dei Sindaci facenti parte del Consi-glio.

3. L’Unione ha potestà regolamentare per la disciplinadella propria organizzazione, per lo svolgimentodelle funzioni ad essa affidate, per i rapporti anchefinanziari con i Comuni e nelle materie di propriacompetenza.

Art. 3Finalità e ruolo dell’Unione

1. L’Unione si costituisce per lo svolgimento di unapluralità di funzioni e servizi dei Comuni aderenti.A tal fine, essa rappresenta l’ambito ottimale perla gestione associata, ai sensi del D.Lgs. n.267/00e delle leggi regionali.

2. L’Unione, nell’attuazione dei suoi compiti, perse-gue obiettivi di:

- pari opportunità, garantendo a tutti i cittadini del-l’area i medesimi diritti di accesso ai servizi, conparticolare riguardo ai residenti nei piccoli co-muni;

- efficienza e contenimento dei costi, ottimizzandoil rapporto tra i costi stessi e la qualità del servi-zio, attraverso le economie di scala derivantidall’uso integrato dei fattori di produzione in-terni ed esterni all’Ente, in direzione di una ten-denziale riduzione dei costi;

- efficacia, aumentando la specializzazione degliaddetti per una maggiore qualità dei servizi;

- sviluppo di politiche integrate unitarie, per im-piegare al meglio le vocazioni e potenzialità diciascun territorio.

3. L’Unione, nella propria autonomia, persegue inol-tre i fini istituzionali di cui al presente Statuto, inarmonia con l’interesse dei Comuni aderenti e nelrispetto dei principi di sussidiarietà, di adeguatez-za e di differenziazione.

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4. L’Unione è sede di confronto politico-istituzionalesui temi programmatici di valenza sovracomunale.La finalità è il conferimento di maggiore autore-volezza distrettuale nelle sedi e nelle scelte pro-grammatiche europee, nazionali e regionali.

Art. 4Obiettivi programmatici

1. Nel rispetto del principio di sussidiarietà sonoobiettivi prioritari dell’Unione:

a) promuovere e concorrere allo sviluppo socio-economico del territorio dell’Unione, anche fa-vorendo la partecipazione dei soggetti pubblicie privati alla realizzazione di strutture di inte-resse generale compatibili con le risorse am-bientali. A tal fine, essa promuove l’equilibratoassetto del territorio nel rispetto e nella salva-guardia dell’ambiente e della salute dei citta-dini; valorizza inoltre il patrimonio storico,culturale e artistico delle città;

b) favorire il miglioramento della qualità della vitadella propria popolazione per rispondere piùappropriatamente alle esigenze occorrenti alcompleto sviluppo della persona;

c) armonizzare l’esercizio delle funzioni e dei ser-vizi ad essa conferiti con le esigenze generalidei cittadini, assicurando un uso equo delle ri-sorse;

d) esercitare un controllo più efficace sulle societàed Enti che gestiscono servizi per conto del-l’Unione;

e) ampliare il numero delle funzioni e dei servizirispetto a quelli prima gestiti dai singoli Co-muni, assicurandone l’efficienza e la maggioreeconomicità a vantaggio della collettività;

f) attivare ed estendere nuovi servizi e funzioniche per le loro caratteristiche si prestano allagestione in forma associata.

Art. 5Criteri generali dell’azione amministrativa

1. L’azione amministrativa dell’Unione tende al co-stante miglioramento dei servizi offerti e all’allar-gamento della loro fruibilità, alla rapidità e allasemplificazione dei procedimenti di sua compe-tenza e al contenimento dei costi.

2. In particolare l’Unione:

a) raccorda la propria azione amministrativa conquella degli altri Enti pubblici operanti sul ter-ritorio; informa i rapporti con i Comuni parte-cipanti e con gli altri Enti pubblici al principiodella leale collaborazione;

b) definisce la propria struttura organizzativa se-condo criteri di responsabilità e di separazionefunzionale tra indirizzo politico e gestione;

c) assume e gestisce i servizi pubblici locali se-condo criteri di economicità, efficacia ed effi-cienza;

d) promuove la semplificazione dell’attività am-ministrativa.

Art. 6Durata dell’Unione

1. L’Unione è costituita a tempo indeterminato.

2. L’Unione è costituita mediante la sottoscrizionedell’atto costitutivo e diviene operativa con l’ele-zione dei propri Organi.

3. L’Unione si scioglie quando vengono meno i re-quisiti di legge previsti per la sua costituzione.

4. Lo scioglimento dell’Unione è disposto, altresì, conl’approvazione di una uguale deliberazione consi-liare da parte di tutti i Comuni partecipanti, adot-tata con le stesse procedure e la stessa maggioran-za prevista al secondo comma dell’articolo 2. Aseguito di tale delibera, i Comuni, oltre a ritornarenella piena titolarità delle funzioni e dei compitiprecedentemente conferiti, succedono all’Unionein tutti i rapporti giuridici e in tutti i rapporti attivie passivi, in proporzione alla quota di riparto sta-bilita in riferimento a ogni singola funzione o ser-vizio.

5. I Comuni facenti parte dell’Unione al momento delsuo scioglimento definiscono d’intesa tra loro glieffetti del recesso relativamente al patrimonio e airapporti giuridici in corso.

Art. 7Adesione di nuovi Comuni - Recesso dall’Unione1. L’adesione all’Unione di nuovi Comuni, di norma

contermini, è subordinata al voto favorevole deiConsigli Comunali degli altri Comuni aderenti, daadottarsi con la procedura e la maggioranza richie-sta per la costituzione dell’Unione, su proposta delConsiglio dell’Unione. Il Consiglio dell’Unioneprovvederà successivamente al dovuto adegua-mento dello Statuto.

2. L’adesione ha in ogni caso effetto a partire dall’an-no solare successivo a quello di approvazione del-le modifiche apportate allo Statuto dell’Unione.

3. Fatto salvo quanto disposto dall’art. 6, il recessodall’Unione deve essere deliberato entro il mesedi giugno e ha effetto a decorrere dal primo gen-naio dell’anno successivo. Dal medesimo termineha luogo la decadenza dei componenti degli Or-gani dell’Unione rappresentanti dell’Ente recedu-to.

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4. Il diritto di recesso può essere esercitato trascorsialmeno due anni dalla sottoscrizione dell’atto co-stitutivo per i Comuni che hanno istituito l’Unio-ne, ovvero decorsi due anni dall’adesione per iComuni che vi aderiranno successivamente.

5. Gli Organi dell’Unione provvedono alla modificadi regolamenti o degli altri atti deliberativi assun-ti dall’Unione eventualmente incompatibili conla nuova dimensione dell’Ente.

6. In caso di recesso di uno o più Comuni aderenti,ogni Comune recedente ritorna nella piena tito-larità dei servizi conferiti all’Unione perdendo ildiritto a riscuotere qualsiasi quota dei trasferi-menti pubblici maturati dall’Unione con decor-renza dal termine di cui al precedente comma 3.

7. Tali Comuni dovranno farsi carico delle quote re-sidue di competenza dei prestiti eventualmenteaccesi, delle risorse umane e/o strumentali, non-ché delle attività e/o passività che risulterannonon adeguate rispetto all’ambito ridotto, da va-lutarsi per ciascun servizio e funzione, in base al-la valutazione del Consiglio dell’Unione.

8. Il Comune che delibera di recedere dall’Unionerinunzia a qualsiasi diritto sul patrimonio e de-manio dell’Unione costituito con contributi sta-tali o regionali; rinunzia inoltre alla quota partedel patrimonio e demanio dell’Unione costituitocon contributo dei Comuni aderenti qualora, perragioni tecniche, il patrimonio non sia fraziona-bile.

9. Ove lo ritenga necessario, ovvero su richiesta delComune che recede, il Consiglio dell’Unione de-libera la nomina di un Commissario liquidatore.La proposta di piano di liquidazione formulatadal Commissario deve essere approvata dal Con-siglio dell’Unione con il voto favorevole dei 2/3dei voti dei Consiglieri assegnati. Le spese delCommissario sono poste a carico dell’Ente cheha fatto la richiesta di nomina.

Art. 8

Funzioni dell’Unione

1. I Comuni possono conferire all’Unione l’eserciziodi tutte le funzioni amministrative e dei servizi, siapropri che delegati, nel rispetto degli obblighi pre-visti dalla legge nazionale e regionale.

2. I Comuni possono conferire all’Unione, nel rispettodelle vigenti disposizioni di legge, la gestione deiservizi di competenza statale a loro affidati.

3. I Comuni possono altresì conferire all’Unione spe-cifici compiti e funzioni di rappresentanza nell’in-teresse dei Comuni aderenti.

Art. 9Modalità di attribuzione delle funzioni e

servizi all’Unione1. Il conferimento delle funzioni e dei servizi di cui

all’art. 8 del presente Statuto viene effettuato conle seguenti modalità:

- conferimento da parte di tutti i Comuni del-l’Unione;

- conferimento da parte di due o più Comunidell’Unione

2. Il conferimento si perfeziona con l’approvazione,a maggioranza semplice, da parte dei Consigli co-munali dei Comuni aderenti, e subito dopo delConsiglio dell’Unione, di una convenzione, dasottoscrivere formalmente, che deve, in ogni caso,prevedere:

- il contenuto della funzione o del servizio confe-rita; - i rapporti finanziari tra gli Enti;

- gli eventuali trasferimenti di risorse umane, fi-nanziarie e strumentali;

- la periodicità e i contenuti delle informazioni dafornire ai comuni;

- eventuale durata e modalità di recesso.

3. Il conferimento delle funzioni deve essere prece-duto da un’analisi di fattibilità che identifichi e va-luti i costi e i benefici del conferimento medesimo,sia per i singoli Comuni che per l’Unione.

4. L’individuazione delle competenze oggetto di con-ferimento è operata attraverso la ricomposizioneunitaria delle funzioni e dei servizi tra loro omo-genei, tale da evitare di lasciare in capo al Comunecompetenze amministrative residuali.

5. L’Unione subentra ai Comuni nei rapporti in esserecon soggetti terzi in relazione alle funzioni e aicompiti conferiti all’atto dell’approvazione delladelibera con la quale si perfeziona tale trasferi-mento, salvo diversa indicazione recata nella de-liberazione .

6. La revoca all’Unione di funzioni e compiti già con-feriti, prima della scadenza prevista dalla conven-zione, è deliberata dai Consigli Comunali entro ilmese di settembre di ogni anno, e ha effetto a de-correre dal 1° gennaio dell’anno successivo; conlo stesso atto i Comuni provvedono a regolare glieventuali profili successori.

Art. 10Modalità di gestione delle funzioni e

servizi trasferiti1. Le funzioni e servizi conferite sono gestiti:

- in economia, con impiego di personale proprioo comandato dai Comuni;

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- mediante affidamento a terzi, in base a proceduread evidenza pubblica;

- con le altre forme di gestione previste dalla nor-mativa compatibile od applicabile agli Enti lo-cali;

- mediante affidamento diretto a un Comunedell’Unione, con apposita convenzione.

2. Per lo svolgimento dei servizi generali di ammini-strazione, nonché di attività strumentali all’esple-tamento delle sue funzioni, l’Unione provvede odirettamente con personale proprio o comandatooppure mediante convezione con uno o più comu-ni dell’Unione.

3. L’Unione può stipulare convenzioni, ai sensi deldecreto legislativo n. 267/2000, finalizzate alla ge-stione in forma associata di servizi con altri Co-muni non facenti parte della stessa o con altreUnioni, purché tali servizi attengano a quelli tra-sferiti.

Art. 11Modalità di ripartizione spese ed entrate

1. Le spese generali di funzionamento dell’Unionevengono ripartite tra tutti i Comuni aderenti al-l’Unione in misura proporzionale alla popolazioneresidente al 31 dicembre del secondo anno prece-dente a quello di riferimento.

2. Le spese relative ai singoli servizi vengono ripartitein base ai criteri previsti dalle rispettive conven-zioni, in ragione anche della natura e del bacini diutenza di ciascun servizio.

3. Nel caso di conferimento di funzioni e servizi daparte di tutti i Comuni, le spese vengono ripartitesecondo le modalità fissate nelle relative conven-zioni; i relativi introiti e spese confluiscono nel bi-lancio dell’Unione e contribuiscono a determinareil risultato della gestione.

4. Nel caso di conferimento di funzioni e servizi daparte della non integralità dei Comuni, per ciascunservizio o funzione trasferita viene predisposto unapposito centro di costo, nell’ambito del bilanciodell’Unione, attraverso un piano esecutivo di ge-stione, allo scopo di potere rilevare la gestionecontabile del servizio. In questo caso il risultatodella gestione, sia per l’impiego dell’avanzo cheper il ripiano del disavanzo, coinvolgerà esclusi-vamente i Comuni che hanno stipulato la relativaconvenzione.

TITOLO IIORGANI DI GOVERNO

Capo IOrgani dell’Unione

Art. 12Organi dell’Unione

1. Gli Organi dell’Unione dei Comuni sono:

- il Consiglio;

- la Giunta;

- il Presidente.

2. Gli Organi dell’Unione agiscono nell’esclusivo in-teresse dell’Unione dei Comuni.

3. Essi costituiscono, nel loro complesso, il governodell’Unione dei Comuni, di cui esprimono la vo-lontà politico-amministrativa, esercitando, nel-l’ambito delle rispettive competenze determinatedalla legge e dal presente Statuto, i poteri di indi-rizzo e di controllo su tutte le attività dell’Ente.

4. I componenti o i titolari degli Organi dell’Unionedurano in carica fino al rinnovo degli Organi co-munali di cui sono membri o titolari.

5. L’elezione, la revoca, le dimissioni, la cessazionedalla carica per altra causa degli Organi elettivi odei loro singoli componenti, così come per la lorocostituzione, sono regolate dalla legge e dalle nor-me del presente Statuto.

6. Agli Organi di indirizzo e di governo dell’Unionenon è riconosciuta alcuna indennità. Permane il di-ritto a fruire di permessi, licenze, rimborsi spese edi ogni altra tutela spettante ai componenti degliOrgani delle Unioni in base alla vigente normativastatale in materia di “status degli amministratori”.

7. Si applicano agli amministratori dell’Unione le di-sposizioni vigenti sulla inconferibilità e incompa-tibilità degli incarichi, nonché le disposizioni sullostatus previste dal “Testo Unico” s.m.i., laddovecompatibili.

8. L’Unione, per quanto possibile alla luce delle par-ticolari modalità di composizione dei propri Or-gani, riconosce e assicura condizioni di pari op-portunità tra uomini e donne.

Capo IIIl Consiglio

Art. 13Composizione del Consiglio

1. Il Consiglio dell’Unione dei Comuni è compostoda 22 membri, compreso il Presidente, eletti sepa-ratamente da ciascun Consiglio comunale, a mag-gioranza semplice, tra i Consiglieri dei Comuniappartenenti all’Unione, secondo il seguente sche-ma:

- cinque per il Comune di Gabicce Mare: il Sin-

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daco e n. 4 membri (di cui 1 esponente della mi-noranza);

- quattro per il Comune di Gradara: il Sindaco en. 3 membri (di cui 1 esponente della minoran-za);

- tre per il Comune di Mombaroccio: il Sindaco en. 2 membri (di cui 1 esponente della minoran-za);

- dieci per il Comune di Pesaro: II Sindaco e n. 9membri (di cui 2 esponenti della minoranza).

2. L’elezione dei Consiglieri dell’Unione avviene en-tro 30 giorni dall’approvazione dello Statuto.

3 Decorso il termine di cui al comma 2, se un Comunenon ha proweduto all’elezione dei propri rappre-sentanti, fino all’elezione medesima sono compo-nenti a tutti gli effetti del Consiglio dell’Unione ilSindaco, nonché, ove necessario a raggiungere ilnumero previsto di Consiglieri del Comune, iConsiglieri comunali di maggioranza e i Consi-glieri comunali di minoranza che hanno riportatonelle elezioni comunali la maggiore cifra indivi-duale.

4. L’elezione dei Consiglieri dell’Unione viene effet-tuata in ciascun Consiglio Comunale con votazio-ne separata dei Consiglieri di maggioranza e diminoranza. Ciascun Consigliere di maggioranza odi minoranza può esprimere un solo voto a favoredi un Consigliere, rispettivamente di maggioranzao di minoranza. Sono considerati nulli i votiespressi in modo difforme. In caso di parità di votiviene eletto il Consigliere che nelle elezioni co-munali ha riportato la cifra individuale più elevata,costituita dalla cifra di lista aumentata dai voti dipreferenza.

5. Il Consigliere eletto in qualità di Consigliere dimaggioranza o di minoranza decade dalla caricadi Consigliere dell’Unione nel caso in cui nel Con-siglio comunale di appartenenza passi da unoschieramento all’altro. Tale decadenza opera a fardata dall’adozione di apposito atto deliberativo delConsiglio comunale di appartenenza con cui vienepronunciata la decadenza medesima.

6. In caso di rinnovo del Consiglio Comunale, i com-ponenti del Consiglio dell’Unione durano in caricafino all’elezione dei nuovi rappresentanti da partedei singoli Consigli Comunali.

7. In caso di scioglimento di un Consiglio comunaleo di gestione commissariale di un Comune, i rap-presentanti del Comune cessano dalla carica evengono sostituiti da parte del nuovo Consigliocomunale o da membri nominati dal nuovo Com-missario.

8. Salvo il caso di cui al comma precedente, ogniConsigliere dell’Unione, cessando per qualsiasi al-tro motivo dalla carica di Consigliere comunale,

decade ipso iure anche dalla carica presso l’Unio-ne ed è sostituito da un nuovo Consigliere secondole modalità previste dal presente Statuto.

Art. 14Competenze del Consiglio

1. Il Consiglio è l’Organo di indirizzo e di controllopolitico-amministrativo dell’Unione. Esso esercitale proprie competenze per assicurare che l’azionecomplessiva dell’Ente consegua gli obiettivi sta-biliti negli atti fondamentali e nel documento pro-grammatico. Il Consiglio determina l’indirizzo po-litico e adotta gli atti attribuiti dalla legge allacompetenza del Consiglio comunale in quantocompatibili con il presente Statuto.

2. Il Consiglio è validamente riunito alla presenza del-la maggioranza dei componenti e adotta valida-mente le proprie deliberazioni con il voto favore-vole della metà più uno dei presenti.

3. Il Consiglio non può delegare le proprie funzioniad altri Organi dell’Unione.

Art. 15Presidenza del Consiglio

1. Nella prima adunanza il Consiglio, subito dopoaver preso atto della formazione della Giunta,elegge nel proprio seno il Presidente del Consi-glio, con votazione palese a maggioranza qualifi-cata dei 2/3 dei Consiglieri assegnati. Qualora talemaggioranza non venga raggiunta, la votazione èripetuta, con le medesime modalità, nella succes-siva seduta da tenersi entro 10 giorni. Nel caso diesito negativo si procede subito al ballottaggio frai due candidati più votati nel secondo scrutinio erisulta eletto Presidente del Consiglio colui cheraccoglie il maggior numero di voti, o il più an-ziano di età nel caso di parità.

2. Il Presidente rappresenta l’intero Consiglio versol’esterno e ne dirige i lavori secondo il regolamen-to, tutela le prerogative dei Consiglieri e garanti-sce l’esercizio effettivo delle loro funzioni.

3. In particolare:

a) convoca e presiede il Consiglio nei modi e nelleforme stabilite dal regolamento;

b) vigila sul regolare funzionamento delle Com-missioni Consiliari;

c) notifica agli Enti interessati le nomine dei rap-presentanti del Consiglio ad esso espressamen-te riservate dalla legge.

4. In caso di assenza o impedimento, il Presidente delConsiglio è sostituito dal Vicepresidente, elettocon le stesse modalità del Presidente.

5. In caso di dimissioni del Presidente o di cessazione

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di questi dalla carica per altro motivo, il Consiglioprocede a una nuova elezione con le modalità pre-viste dal presente articolo.

Art. 16Diritti e doveri dei Consiglieri

1. I Consiglieri agiscono nell’interesse dell’interaUnione ed esercitano le proprie funzioni senzavincolo di mandato, godono di diritto d’iniziativasu ogni questione sottoposta alla deliberazione delConsiglio e hanno diritto di ottenere tutte le notiziee le informazioni necessarie per l’espletamento delproprio mandato ed altresì di prendere visione eottenere copie degli atti delle aziende e delle isti-tuzioni dipendenti o partecipate dall’Unione deiComuni.

2. I Consiglieri esercitano le funzioni e godono delleprerogative stabilite dalla legge, secondo le pro-cedure e le modalità stabilite dal regolamento in-terno del Consiglio.

3. Essi intervengono alle sedute del Consiglio e pos-sono proporre interrogazioni e mozioni nei modiprevisti dal regolamento del Consiglio di cui al-l’art. 19 del presente Statuto. Possono svolgere in-carichi a termine inerenti a materie di competenzaconsiliare su diretta attribuzione del Presidente,senza che tali incarichi assumano rilevanza prov-vedimentale esterna.

4 I Consiglieri devono astenersi dal partecipare alledeliberazioni riguardanti interessi propri, del co-niuge e di loro parenti e affini fino al quarto grado.L’obbligo di astensione comporta quello di allon-tanarsi dalla sala della riunione durante il tempodel dibattito e della votazione.

5. Le disposizioni di cui al comma precedente si ap-plicano anche al Segretario. In caso di astensionedel Segretario il Consiglio elegge un proprio com-ponente a svolgere le funzioni di verbalizzazione.

6. Alle votazioni del Consiglio concernenti funzionie servizi conferiti all’Unione soltanto da alcuni deiComuni aderenti prendono parte i rappresentantidegli Enti che hanno conferito la funzione o il ser-vizio oggetto della decisione. In tali ipotesi gliastenuti vengono computati ai soli fini della deter-minazione del quorum strutturale. Il Consiglio del-l’Unione, con votazione preliminare da rendersisecondo le maggioranze ordinarie, valuta i casi incui, viceversa, alla votazione partecipano comun-que tutti i Consiglieri, trattandosi di decisione convalenza generale, ovvero con conseguenze che ri-cadono su tutti gli Enti.

Art. 17Decadenza e dimissioni dei Consiglieri

1. Decade il Consigliere che, senza giustificato moti-vo, non intervenga a tre sedute consecutive dei la-

vori del Consiglio. A tal fine, deve essere formal-mente notificata al Consigliere la causa di deca-denza, con l’assegnazione di un termine di quin-dici giorni per l’invio di eventuali giustificazionie controdeduzioni. La decadenza si perfeziona conla presa d’atto da parte del Consiglio della suddet-ta condizione risolutrice, tenuto conto delle even-tuali giustificazioni e controdeduzioni presentate.

2. Le dimissioni dalla carica di Consigliere, indiriz-zate per iscritto al Consiglio dell’Unione, devonoessere assunte immediatamente al protocollodell’Ente nell’ordine temporale di presentazione.Esse sono irrevocabili, non necessitano di presad’atto e sono immediatamente efficaci.

3. La decadenza e le dimissioni da Consigliere Co-munale, nelle ipotesi disciplinate dalla legge e dalregolamento del Consiglio comunale di apparte-nenza, determinano la decadenza dalla carica diConsigliere dell’Unione appena divenute efficaci.

4. Nelle ipotesi previste dai commi precedenti, il Con-siglio Comunale, cui il Consigliere decaduto o di-messo appartiene, provvede a eleggere entro il ter-mine di 60 giorni al proprio interno un nuovo Con-sigliere dell’Unione, mantenendo l’originario rap-porto numerico tra maggioranza e minoranza inseno ai propri membri presso il Consiglio del-l’Unione.

Art. 18Garanzia delle minoranze e controllo consiliare

1. La presidenza delle Commissioni consiliari aventifunzioni di controllo e garanzia, se costituite, è at-tribuita alle minoranze consiliari.

2. Il Consiglio, a maggioranza assoluta dei voti asse-gnati, può istituire al proprio interno Commissionidi indagine sull’attività dell’amministrazione. Ipoteri, la composizione e il funzionamento dellesuddette Commissioni sono disciplinati dal rego-lamento per il funzionamento del Consiglio.

Art. 19Regolamento per il funzionamento del Consiglio

1. Il Consiglio adotta a maggioranza assoluta dei votiassegnati il regolamento per disciplinare in detta-glio il proprio funzionamento, ferme le disposizio-ni di legge in materia e nell’ambito di quanto sta-bilito dal presente Statuto. Alle eventuali modifi-che di tale regolamento il Consiglio provvede conla stessa maggioranza.

2. Il regolamento disciplina:

a) le modalità di convocazione del Consiglio e isoggetti abilitati a richiederla;

b) le modalità di svolgimento delle sedute e dei re-lativi lavori;

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c) i casi in cui le sedute si svolgono in seduta se-greta, fermo restando il principio generale del-la pubblicità delle sedute stesse;

d) le modalità di votazione e i casi in cui si vota ascrutinio segreto, fermo restando il principiogenerale del voto palese;

e) il diritto di iniziativa dei Consiglieri;

f) l’eventuale istituzione delle Commissioni Con-siliari permanenti, a rappresentanza proporzio-nale di tutti i gruppi, con le relative norme difunzionamento e le forme di pubblicità dei la-vori, fermo restando il principio che alle Com-missioni Consiliari non possono essere attri-buiti poteri deliberativi, ma solo referenti eistruttori;

g) la costituzione dei Gruppi consiliari, fermo re-stando che non possono essere istituiti gruppicomposti da un solo Consigliere;

h) le modalità di trattazione degli argomenti sot-toposti al Consiglio e le modalità di discussio-ne e di approvazione degli atti deliberativi.

Capo III

Il Presidente e la Giunta

Art. 20

Il Presidente

1. Il Presidente dell’Unione è eletto dal Consiglio trai Sindaci dei Comuni associati, con il voto favo-revole dei 2/3 dei voti dei Consiglieri assegnati edura in carica per 2 anni e sei mesi.

2. La cessazione dalla carica, per qualsiasi causa, diSindaco nel Comune di provenienza determina lacontestuale decadenza dall’ufficio di Presidentedell’Unione, da componente della Giunta e delConsiglio.

3. In ogni caso di vacanza, assenza e impedimento lefunzioni di Presidente sono svolte dal Vicepresi-dente.

4. Il Presidente cessa dalla carica in caso di approva-zione di una mozione di sfiducia votata per appel-lo nominale dalla maggioranza assoluta dei com-ponenti il Consiglio. La mozione di sfiducia deveessere motivata e sottoscritta da almeno due quintidei Consiglieri assegnati, senza computare a tal fi-ne il Presidente, e viene messa in discussione nonprima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dallasua presentazione. Se la mozione viene approvata,si procede all’elezione del nuovo Presidente conle modalità di cui al presente articolo. Fino all’ele-zione del nuovo Presidente le relative funzioni so-no svolte dal Vicepresidente.

Art. 21Competenze del Presidente

1. Il Presidente è l’Organo responsabile dell’ammini-strazione dell’Unione dei Comuni. Esso esercitale funzioni a lui attribuite dalle leggi, dallo Statutoe dai regolamenti.

2. In particolare, il Presidente:

a) rappresenta l’Unione e presiede la Giunta;

b) sovrintende al funzionamento degli uffici e al-l’esecuzione degli atti e svolge gli altri compitiattribuiti ai Sindaci, relativamente alle funzionie ai servizi trasferiti non incompatibili con lanatura delle Unioni comunali, dalla legge, dalpresente Statuto e dai regolamenti dell’Unio-ne;

c) sovrintende l’espletamento delle funzioni e deicompiti attribuiti all’Unione e garantisce lacoerenza tra indirizzi generali e settoriali, stra-tegie concrete di attuazione e loro risultati;

d) sentita la Giunta, provvede alla nomina, desi-gnazione e revoca dei rappresentanti del-l’Unione presso Organismi pubblici e privati,sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio;

e) provvede, previa deliberazione della Giunta, al-la nomina dei Responsabili dei Settori;

f) può attribuire specifiche deleghe a singoli com-ponenti della Giunta e del Consiglio, sentito,in quest’ultimo caso, il relativo Presidente.

Art. 22Vicepresidente

1. Il Vicepresidente dell’Unione viene nominato dalPresidente tra i componenti della Giunta.

2. Il Presidente può attribuire al Vicepresidente spe-cifiche deleghe relative al funzionamento dell’En-te.

3. Il Vicepresidente svolge le funzioni vicarie di cuial quarto comma dell’art.20.

Art. 23Composizione e nomina della Giunta

1. La Giunta è composta dai Sindaci dei Comuni par-tecipanti all’Unione, tra cui il Presidente del-l’Unione stessa.

2. Qualora il Sindaco di un Comune dell’Unione siaimpossibilitato, per assenza o impedimento tem-poraneo, a partecipare a una o più sedute dellaGiunta dell’Unione, lo stesso viene sostituito dalVice Sindaco, previa comunicazione di cui al suc-cessivo comma.

3. In alternativa a quanto stabilito al precedente com-ma, il Sindaco ha la facoltà di nominare un proprio

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delegato permanente con delega specifica al-l’Unione che lo sostituisce in caso di assenza. I de-legati permanenti devono essere scelti tra il ViceSindaco o gli assessori.

4. Qualora il Sindaco assente ricopra la carica di Pre-sidente o di Vicepresidente, il Vice Sindaco nonpuò sostituirlo in tali cariche, pur partecipando allesedute della Giunta.

5. In caso di contemporanea assenza del Presidente edel Vicepresidente, le funzioni vicarie sono svoltedal Sindaco del Comune di maggiore dimensionedemografica.

6. Nei casi di cui al precedente comma 2, la sostitu-zione opera qualora il Sindaco comunichi formal-mente l’impedimento a partecipare a una singolaseduta della Giunta dell’Unione o il periodo di as-senza o impedimento durante il quale viene sosti-tuito dal vice Sindaco. Nel caso in cui il Sindacosia impossibilitato a produrre tale comunicazione,la stessa viene effettuata dal vice Sindaco.

7. Nel corso della prima seduta utile del Consigliodell’Unione, il Presidente dà comunicazione alConsiglio della formazione della Giunta unita-mente alla proposta degli indirizzi generali di go-verno, che formano il proprio programma ammi-nistrativo.

Art. 24Competenze della Giunta

1. La Giunta collabora con il Presidente nel governodell’Unione e opera attraverso deliberazioni col-legiali. In particolare provvede:

a) ad adottare tutti gli atti di amministrazione or-dinaria e, comunque, tutti gli atti di ammini-strazione che non siano riservati dalla legge alConsiglio e che non rientrino nelle competenzepreviste dalla legge e dallo Statuto, del Presi-dente, del Segretario e dei dirigenti;

b) ad adottare, in caso di urgente necessità, le de-liberazioni comportanti variazioni di bilancioda sottoporre a ratifica del Consiglio entro itermini previsti dalla legge;

c) a svolgere attività propositiva e di impulso neiconfronti del Consiglio, formulando, tra l’altro,le proposte di atti consiliari nei casi indicatidallo Statuto e dai Regolamenti;

d) a dare attuazione agli indirizzi del Consiglio;

e) a riferire annualmente al Consiglio sulla propriaattività;

f) ad approvare il regolamento sull’ordinamentodegli uffici e servizi nel rispetto dei criteri ge-nerali stabiliti dal Consiglio.

2. Il Presidente può delegare ai singoli Assessori lacura di specifici settori dell’amministrazione

dell’Ente, unitamente all’adozione dei relativi at-ti.

3. La Giunta adotta collegialmente gli atti a rilevanzaesterna nelle materie di propria competenza, aisensi del comma 1 del presente articolo.

Art. 25Cessazione dalla carica di Assessore

1. La cessazione dalla carica, per qualsiasi causa, diSindaco nel Comune di provenienza determina ladecadenza dalla carica di Assessore dell’Unione.

2. Il Presidente dell’Unione, in tale caso, provvede al-la sostituzione dello stesso non appena avvenutala proclamazione degli eletti e ne dà comunicazio-ne al Consiglio.

3. Nel caso di scioglimento, ai sensi dell’articolo 141del TUEL, del Consiglio del Comune cui appar-tiene uno dei componenti della Giunta esecutivadell’Unione, quest’ultima è integrata dal Commis-sario governativo.

Art. 26Funzionamento della Giunta

1. La Giunta è convocata dal Presidente che ne deter-mina l’ordine del giorno.

2. Per la validità delle adunanze è richiesta la mag-gioranza dei componenti.

3. Le deliberazioni, salve le diverse disposizioni dilegge e del presente Statuto, sono adottate a mag-gioranza e sono sottoscritte dal Presidente e dalSegretario.

4. Le sedute della Giunta non sono pubbliche. Posso-no essere invitati a partecipare gli Assessori co-munali competenti per materia, rappresentanti diEnti pubblici, dirigenti ed esperti per l’esame diparticolari argomenti all’ordine del giorno.

5. Per quanto non espressamente previsto dal presentearticolo, per le adunanze e le deliberazioni dellaGiunta si applicano le disposizioni dettate dallanormativa in materia di Enti locali e dall’appositoregolamento di funzionamento di cui la Giuntapuò dotarsi.

6. Salvo quanto diversamente previsto, le votazionisono di norma palesi e rese per alzata di mano.Vengono svolte a scrutinio segreto le sole vota-zioni concernenti persone, quando venga esercita-ta una facoltà discrezionale fondata sull’apprezza-mento delle qualità soggettive di una persona e/osulla valutazione dell’azione da questa svolta.

7. Le deliberazioni della Giunta vengono affisse pres-so l’albo pretorio on-line dell’Unione e sono rac-colte in modo da garantirne la piena accessibilità.

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TITOLO IIIFORME ASSOCIATIVE, PARTECIPAZIONE

POPOLARE ED ACCESSO

Art. 27Forme associative

1. L’Unione promuove le opportune forme di colla-borazione e di cooperazione con le altre Istituzionipubbliche al fine di assicurare una più elevata ef-ficienza dell’azione amministrativa.

2. Per la definizione e per l’attuazione di interventiintegrati, il Presidente, sentita la Giunta, promuo-ve accordi di programma con gli Enti pubblici diriferimento allo scopo di concordare e assicurareil coordinamento delle azioni.

Art. 28Partecipazione popolare

1. Gli Organi dell’Unione si avvalgono per l’Ammi-nistrazione dell’Ente della partecipazione dei cit-tadini, ai quali sono garantite opportune forme perl’esercizio di tale facoltà, allo scopo di realizzarepiù elevate forme di democrazia.

2. Tutti i cittadini possono partecipare all’attivitàdell’Unione inoltrando istanze su materie inerentil’attività dell’amministrazione o petizioni in formacollettiva dirette a promuovere interventi per lamigliore tutela degli interessi diffusi.

3. Apposito regolamento disciplina modalità e tempiper l’esame e il riscontro di istanze e petizioni.

Art. 29Accesso agli atti

1. I cittadini e i portatori di interesse, rispettivamenteai sensi del D.Lgs.267/2000 e s.m.i. e della L.241/1990 e s.m.i., possono accedere agli atti e aidocumenti amministrativi dell’Unione e, in gene-rale, alle informazioni e ai dati in possesso del-l’Ente, secondo le norme di legge e del presenteStatuto.

2. I Consiglieri comunali dell’Unione e dei Comuniche fanno parte della stessa hanno diritto di pren-dere visione e di ottenere copia dei documenti,nonché di ottenere tutte le altre notizie e informa-zioni in possesso dell’Unione utili all’esercizio delmandato. L’accesso viene garantito attraverso ilcollegamento delle segreterie degli Enti locali ade-renti con le strutture e gli Organi dell’Unione.

3. Nelle fattispecie di cui al comma 2, i Consiglieridevono rispettare il segreto d’ufficio, il divieto didivulgazione di dati personali sensibili, di quellirelativi allo stato di salute e in generale di ogni no-tizia avente carattere di riservatezza.

4. Apposito regolamento sull’accesso stabilisce lemodalità generali di informazione e di accesso aidocumenti amministrativi dell’Unione e di inter-vento nei procedimenti amministrativi, nel rispettodei diritti di tutela della privacy individuale.

5. Il regolamento di cui al comma 4 e i conseguentiprovvedimenti attuativi determinano, inoltre, il re-sponsabile e il termine di ciascun tipo di procedi-mento, le modalità di intervento endoprocedimen-tale, i termini di tempo entro i quali i soggetti in-teressati possono formulare le proprie osservazio-ni e quelli entro cui l’Ente deve pronunciarsi, non-ché il soggetto competente a emettere il provve-dimento finale.

TITOLO IVORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA

Art. 30Principi generali

1. L’assetto organizzativo è improntato a criteri di au-tonomia operativa ed economicità di gestione, nelrispetto dei principi di professionalità e di respon-sabilità per il perseguimento degli obiettivi pro-grammatici degli Organi di governo.

2. Gli Organi dell’Unione individuano gli obiettiviprioritari dell’Ente e ne definiscono i processi dicontrollo in grado di misurare il livello di conse-guimento.

3. L’azione amministrativa tende al costante avanza-mento dei risultati riferiti alla qualità dei servizi edelle prestazioni, alla rapidità e alla semplificazio-ne degli interventi, al contenimento dei costi, al-l’estensione dell’ambito di fruizione delle utilitàsociali prodotte a favore della popolazione del-l’Unione.

Art. 31Principi in materia di ordinamento degli uffici

1. L’Unione provvede alla determinazione del proprioassetto organizzativo, nonché all’organizzazionee gestione del personale nell’ambito della propriaautonomia normativa e organizzativa, con i soli li-miti derivanti dalla legge, dalle proprie capacità dibilancio e dalle esigenze di esercizio delle funzionie dei compiti ad essa assegnati.

2. L’organizzazione s’ispira a criteri di autonomia,funzionalità, economicità di gestione.

3. Il personale dell’Unione è organizzato in base aiprincipi di partecipazione, responsabilità, valoriz-zazione dell’apporto individuale e di qualificazio-ne professionale.

4. L’Unione promuove la partecipazione dei dipen-

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denti alla definizione dei metodi di lavoro, allemodalità di esercizio delle competenze assegnate,alla verifica della rispondenza agli obiettivi rispet-to alle linee programmatiche e alle risorse asse-gnate.

Art. 32Organizzazione degli uffici e dei servizi

1. Il regolamento per l’ordinamento degli uffici e deiservizi definisce le regole o caratteristiche del si-stema di decisione e direzione dell’Ente, specifi-cando le finalità e le caratteristiche essenziali deiruoli di direzione e determinando le responsabilitàattribuite ai responsabili di servizio.

2. Il Regolamento per l’ordinamento degli uffici e deiservizi è approvato con deliberazione della Giunta,nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consi-glio.

Art. 33Il Personale

1. L’Unione ha una sua dotazione organica.2. Il personale dei Comuni assegnato ai servizi attri-

buiti all’Unione è di norma trasferito all’Unione,nel rispetto del sistema di relazioni sindacali pre-visto dalle norme di legge e di contratto vigentinel tempo.

3. Il personale trasferito dai Comuni diventa, a tuttigli effetti, dipendente del nuovo Ente e la proce-dura di trasferimento è disciplinata dall’art. 31 deld.lgs. 165/2001 “Passaggio di dipendenti per ef-fetto di trasferimento di attività”, e, per le garan-zie, dall’art. 2112 del Codice Civile che regola imantenimenti dei diritti dei lavoratori in caso ditrasferimento di azienda o di una parte di essa. Ilrapporto di lavoro col dipendente comunale pro-segue con l’Unione, senza soluzione di continuità,e i lavoratori trasferiti conservano tutti i diritti chene derivano. L’Unione è obbligata ad applicare itrattamenti economici e normativi previsti dai con-tratti collettivi, anche aziendali, vigenti per cia-scun lavoratore alla data del trasferimento, fino adavvenuta definizione di un contratto integrativoaziendale dell’Unione.

4. I Comuni, in virtù del trasferimento delle funzionie delle attività, dovranno procedere alla ridefini-zione della dotazione organica, disponendo il con-gelamento, secondo la disciplina dell’art. 6 bis,D.Igs.165/2001, dei posti oggetto di trasferimen-to.

5. Nel caso di scioglimento dell’Unione, o qualoracessi lo svolgimento, da parte dell’Unione, di de-terminati servizi o funzioni già conferite, il perso-nale trasferito all’Unione rientra nei ruoli organicidei Comuni di provenienza

6. In sede di prima attuazione i Comuni conferisconoil personale all’Unione mediante l’istituto del co-mando. Per motivate esigenze organizzative,l’Unione e i Comuni possono utilizzare il perso-nale delle rispettive dotazioni organiche avvalen-dosi dell’istituto del comando di personale, nel ri-spetto del sistema di relazioni sindacali previstodalle norme di legge e di contratto vigenti nel tem-po.

7. In sede di prima attuazione nonché per specificheiniziative di collaborazione, l’Unione e i Comunipossono, altresì, disporre il distacco di proprio per-sonale assegnato agli uffici e servizi coinvolti, dae verso l’Unione, nel rispetto del sistema di rela-zioni sindacali previsto dalle norme di legge e dicontratto vigenti nel tempo.

8) Il personale dell’Unione è ripartito in una dotazioneorganica a struttura piramidale suddivisa in settori.Per ogni settore, che può ricomprendere uno o piùservizi, il Presidente provvede a nominare un Re-sponsabile del Settore. La Giunta, al fine di farfronte al progressivo trasferimento di funzioni eservizi comunali, può deliberare la richiesta di di-stacco di personale ai Comuni partecipanti.

9. L’esercizio delle funzioni e dei servizi attribuitiall’Unione comporta l’unificazione delle relativestrutture amministrative.

10. Per quanto riguarda il personale dipendente diret-tamente assunto dall’Unione, nell’ipotesi di scio-glimento dell’Unione, o di recesso anche di unsingolo Comune, sussiste, da parte dei Comunio del Comune recedente, l’obbligo di riassunzio-ne del predetto personale dipendente secondol’onere sostenuto dal singolo Comune al momen-to dell’adozione della deliberazione di sciogli-mento/ recesso, fermo restando il rispetto deivincoli di finanza pubblica vigenti alla data delloscioglimento. Ai fini del passaggio del personaledipendente dovrà essere sottoscritto specifico ac-cordo con le OO.SS.

11. Al personale dell’Unione si applica la normativavigente per il personale degli Enti locali. Gliaspetti contrattuali sono regolati dagli accordi na-zionali e decentrati definiti nel comparto di con-trattazione Regioni-Enti locali.

12. La Giunta, in conformità alla normativa vigente,nell’ambito degli obiettivi assegnati ai responsa-bili gestionali, può autorizzare per prestazioni dilivello specialistico finalizzate al conseguimentodi obiettivi determinati, la costituzione di colla-borazioni esterne di esperti di provata competen-za, previa verifica dell’inesistenza di figure in-terne presenti nell’Unione e nei Comuni associatie previa presentazione e valutazione di appositocurriculum, nel rispetto delle norme di legge vi-genti. Nell’atto di incarico debbono essere deter-

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minati durata, luogo, oggetto e compenso dellacollaborazione, motivandone la congruità econo-mica rispetto alle prestazioni richieste.

Art. 34Segretario

1. L’Unione ha un Segretario, scelto dal Presidente,su proposta della Giunta, tra i Segretari Comunalidei Comuni aderenti all’Unione. Per quanto ri-guarda il relativo trattamento economico si osser-va quanto previsto dalla vigente normativa.

2. Il Segretario svolge compiti di collaborazione efunzioni di assistenza giuridico amministrativa neiconfronti degli Organi dell’Ente in ordine alla con-formità dell’azione amministrativa alle leggi, alloStatuto ed ai regolamenti. Il Segretario sovrinten-de allo svolgimento delle funzioni dei Dirigenti ene coordina l’attività. Il Segretario inoltre:

a) partecipa con funzioni consultive, referenti e diassistenza alle riunioni del Consiglio e dellaGiunta e ne cura la verbalizzazione;

b) roga tutti i contratti nei quali l’Ente è parte edautentica scritture private e atti unilateralinell’interesse dell’Ente con le modalità stabi-lità nel regolamento di organizzazione degli uf-fici e servizi;

c) esercita ogni altra funzione attribuitagli dalloStatuto o dai regolamenti o conferitagli dalPresidente.

3. Il Segretario viene nominato dal Presidente al mo-mento del suo insediamento e può essere confer-mato all’atto del rinnovo della Giunta dell’Unione,in conformità alle disposizioni vigenti per l’ordi-namento dei Segretari comunali. In ogni caso, ilSegretario continua a esercitare le funzioni sinoalla nomina del nuovo Segretario. Il Segretariopuò essere revocato per violazione dei doveri d’uf-ficio con provvedimento motivato del Presidentein quel momento in carica, previa deliberazionedella Giunta.

Art 35Servizi pubblici locali

1. L’Unione, nel rispetto dei principi di cui al titolo Idel presente Statuto, assume e gestisce i servizipubblici locali attribuiti alla propria competenza.Per l’erogazione dei servizi l’Unione individua laforma più appropriata al caso concreto tra quellepreviste dalla legge, sulla base di un confrontocomparativo rispetto ai criteri di efficacia, effi-cienza e di economicità, tenendo conto anche delleprevisioni degli eventuali piani e dei programmiapprovati dai Comuni partecipanti.

2. L’Unione deve garantire che, nell’erogazione dei

servizi, siano assicurate la vigilanza degli utentilocali e la rappresentazione delle loro esigenze.Tale garanzia si applica anche nel caso in cui ilservizio sia erogato in convenzione o sulla base diun contratto, da parte di un soggetto terzo rispettoall’Unione.

3. L’Unione non può sospendere o terminare l’eser-cizio di un servizio pubblico locale di cui abbia ri-cevuto la titolarità dai Comuni che la compongonosenza il loro previo consenso.

4. La successione nei rapporti relativi alla gestionedei servizi pubblici locali assunti dall’Unione, incaso di fusione, scioglimento o recesso di taluniComuni che la costituiscono è regolata nel rispettodei criteri dettati dall’art. 6 del presente Statuto.

TITOLO VFINANZE E CONTABILITÀ

Art. 36Finanze dell’Unione

1. L’Unione ha autonomia finanziaria, nell’ambitodelle leggi sulla finanza pubblica locale, fondatasulla certezza delle risorse proprie e trasferite.

2. All’Unione competono gli introiti derivanti dalletasse, dalle tariffe e dai contributi sui servizi ad es-sa affidati.

3. Il Presidente dell’Unione cura di presentare richie-sta per l’accesso ai contributi disposti a favore del-le forme associate.

4. Ogni deliberazione relativa al conferimento di fun-zioni e servizi all’Unione deve prevedere i relativitrasferimenti di risorse umane, finanziarie e stru-mentali come definite negli studi di fattibilità ap-provati. Senza tale previsione e fino alla sua defi-nizione la delibera di conferimento si considerainattuabile.

Art. 37Bilancio e programmazione finanziaria

1. Il Consiglio dell’Unione delibera, entro i terminiprevisti per i Comuni, con i quali si coordina al fi-ne di assicurare la reciproca omogeneità funzio-nale dei rispettivi strumenti finanziari, il bilanciodi previsione per l’anno successivo e il rendicontodi gestione.

Art. 38Risultati della gestione

1. Il rendiconto della gestione conclusasi il 31 dicem-bre precedente, con la relazione illustrativa e tuttigli allegati necessari alla migliore comprensionedei dati, viene predisposto dalla Giunta con l’ap-

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porto tecnico del Responsabile del servizio com-petente, entro il termine previsto dal regolamentodi contabilità e quindi approvato dal Consiglio, en-tro il termine previsto dalla legge, con obbligo diriferimento espresso ai contenuti della relazionedell’Organo di revisione.

2. Entro un triennio dalla costituzione, il rendicontoè impostato secondo i principi del bilancio e ren-diconto sociale, orientato in modo esplicito versoi diversi portatori di interesse dell’Unione, conanalisi degli effetti prodotti nell’ambito territorialeconsiderato.

Art. 39Ordinamento contabile e servizio finanziario

1. L’ordinamento contabile dell’Unione e, in partico-lare, la gestione delle entrate e delle spese previstenel bilancio, sono disciplinati dalla legge e dal re-golamento di contabilità approvato dal Consigliodell’Unione.

Art. 40Revisione economica e finanziaria

1. Il Revisore dei Conti viene designato secondo lemodalità previste dalla legislazione vigente.

2. Competono al Revisore dei Conti le funzioni pre-viste dalla legge e dal regolamento di contabilità.

3. Il Revisore non è revocabile, salvo i casi previstidalla legge o per sopravvenuta incompatibilità.L’esercizio delle funzioni di Revisore dei Conti èincompatibile con qualsiasi altra attività profes-sionale resa a favore dell’Unione.

4. Nell’esercizio delle sue funzioni il Revisore ha di-ritto di accesso a tutti gli atti e documenti del-l’Unione connessi alla sfera delle sue competen-ze.

Art. 41Affidamento del servizio di tesoreria

1. Il servizio di tesoreria dell’Ente è affidato medianteprocedura ad evidenza pubblica, nel rispetto dellanormativa vigente in materia.

Art. 42Sistema dei controlli interni

1. L’Unione prevede e attiva le seguenti tipologie dicontrolli interni attraverso appositi regolamenti:

a) controllo di regolarità amministrativa e conta-bile, finalizzato a garantire la legittimità e re-golarità dell’azione amministrativa;

b) controllo strategico, finalizzato alla verificadell’attuazione degli indirizzi/obiettivi strate-

gici contenuti negli strumenti di programma-zione dell’Unione;

c) controllo di gestione, finalizzato alla verificadell’efficacia, efficienza ed economicità del-l’attività amministrativa e gestionale;

d) controllo sugli equilibri finanziari, volto almantenimento degli equilibri di bilancio per lagestione di competenza, dei residui e di cassa;

e) controllo sulle società partecipate non quotate,finalizzato a rilevare i rapporti finanziari tral’Ente proprietario e le società, la situazionecontabile, gestionale e organizzativa delle so-cietà, i contratti di servizio, la qualità dei ser-vizi, il rispetto delle norme di legge sui vincolidi finanza pubblica;

f) controllo sulla qualità dei servizi erogati, fina-lizzato alla misurazione della soddisfazione de-gli utenti esterni e interni dell’Ente;

g) valutazioni dei risultati e prestazioni dei respon-sabili gestionali, svolti dall’Organo di valuta-zione dell’Unione.

TITOLO VINORME TRANSITORIE E FINALI

Art. 43Disposizioni transitorie

1. Fino all’emanazione di propri atti regolamentari peril funzionamento interno dell’Unione (regolamen-to dei contratti, di contabilità ecc.) si applicano,provvisoriamente e in quanto compatibili, comun-que fino a non oltre 12 mesi dalla costituzione del-l’Unione, i Regolamenti in vigore presso il Comu-ne di Pesaro.

2. Fino all’individuazione del tesoriere dell’Unionecon le modalità indicate all’art. 41, l’Unione puòavvalersi del servizio del comune di Pesaro.

3. Sino alla nomina del Segretario dell’Unione di cuiall’art. 34 e in sede di istituzione dell’Unione,esercita tale funzione il Segretario Generale delComune di Pesaro.

4. Sino alla nomina dell’Organo di revisione, l’Unio-ne può avvalersi dell’Organo di revisione di unodei Comuni aderenti.

5. Il Consiglio dell’Unione delibera il bilancio di pre-visione per il primo anno finanziario non oltre 90giorni dalla data di costituzione dell’Unione o en-tro il termine fissato dall’ordinamento, qualorasuccessivo.

6. Fino all’elezione dei Presidenti di cui agli artt. 15e 20, ne esercita le relative funzioni il Sindaco delComune di Pesaro.

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Art. 44Inefficacia delle norme regolamentari

comunali incompatibili1. Il Conferimento di funzioni comunali all’Unione

determina, salvo diversa volontà espressa recatanegli atti di trasferimento e fatti comunque salvi idiritti dei terzi, l’inefficacia delle normative co-munali dettate in materia dal momento in cui di-vengono esecutivi gli atti dell’Unione deputati asurrogare le disposizioni normative comunali.

2. Gli Organi dell’Unione curano di indicare, adottan-do gli atti di propria competenza, le normative co-munali rese, in tutto o in parte, inefficaci.

Art. 45Norma finale

1. Per quanto non espressamente stabilito dal presenteStatuto, si rinvia alle disposizioni vigenti in mate-ria di Enti locali.

2. Il presente Statuto è pubblicato nel Bollettino Uf-ficiale della Regione, affisso all’Albo Pretorio deiComuni aderenti per trenta giorni consecutivi e in-viato al Ministero dell’Interno per essere inseritonella raccolta ufficiale degli Statuti. Lo Statuto en-tra in vigore decorsi trenta giorni dall’affissioneall’Albo Pretorio di tutti i Comuni aderenti.

3. Lo Statuto entra in vigore nei termini e con le mo-dalità previste all’articolo 6, comma 5, del decretolegislativo n. 267 del 2000. Il termine di trentagiorni, ivi indicato per l’entrata in vigore, decorredall’inizio della pubblicazione dello Statuto daparte del Comune che vi provvede per ultimo. Lestesse modalità si applicano agli atti di modificastatutaria.

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CIIP – Cicli Integrati Impianti Primari spa– Ascoli PicenoRealizzazione di serbatoio, di condotta distri-butrice e dei relativi allacci nelle località “Pe-scaretta”, “Mortedo” e “Annunziata” del Comu-ne di Ascoli Piceno - ID 386-387 CC AXBR-AXBS. Comunicazione di avvio del procedimen-to di espropriazione e/o asservimento ai sensie per gli effetti degli art. 11, comma 2, 16, com-mi 4 e 5, e 19 commi 1 e seguenti del D.P.R.327/2001 e successive modificazioni e dell’art.8 legge 7 agosto 1990 n. 241

COMUNICA

L’avvio del procedimento diretto all’apposizione del

vincolo preordinato all’esproprio e/o asservimentononché l’avvio del procedimento relativo alla dichia-razione di pubblica utilità dell’opera.Coloro che vi abbiano interesse possono presentarein forma scritta le loro eventuali osservazioni allaCIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARIS.P.A. presso la sede centrale di Ascoli Piceno, Viadella Repubblica n. 24.A tal fine si rende noto:- che il piano particellare e l’intero progetto definitivocon tutta la connessa documentazione, sono consul-tabili presso la sede della CIIP CICLI INTEGRATIIMPIANTI PRIMARI S.P.A. sita in Ascoli Piceno -Via della Repubblica n. 24 o presso l’ufficio tecnicodel Comune di ASCOLI PICENO;- Che il Responsabile del Procedimento della CIIP CI-CLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A. èl’Ing. Carlo Ianni;- Che nel formulare le osservazioni può essere chiestoche l’esproprio e/o asservimento riguardi anche le fra-zioni residue dei beni che non siano state prese in con-siderazione, qualora per essi risulti una disagevole uti-lizzazione ovvero siano necessari considerevoli lavoriper disporne un’agevole utilizzazione;- Che la realizzazione dei lavori indicati in oggetto èprevista dal Piano degli Investimenti parte integrantedella convenzione di affidamento del servizio idricointegrato da parte dell’AATO n. 5 al gestore CIIP CI-CLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A. conil Codice Identificativo 386-387;- Che sono interessati alla procedura di esproprio e/oasservimento le seguenti ditte:AREE DA ESPROPRIARE COMUNE DI ASCO-LI PICENO1) CASINI GABRIELLA Proprietario per 2/9, Foglio

n. 98 Particelle: 523;2) CASINI MARIA Proprietario per 2/9 Foglio n. 98

Particelle: 523;3) CASINI OLIMPIA Proprietario per 2/9 Foglio n.

98 Particelle: 523;4) MICOZZI OLGA Proprietario per 3/9 Foglio n. 98

Particelle: 523;

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Il Responsabile del Procedimento EspropriativoGeom. Gabriele Coccia

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CIIP – Cicli Integrati Impianti Primari spa– Ascoli PicenoSostituzione filtri percolatori e fosse con impian-ti di depurazione a ossidazione biologica - Poz-za Primo 300AE - Ponte d’Arli 300 AE - ID600008 CC DX20 - Stralcio Pozza. Comunica-zione di avvio del procedimento di espropriazio-ne e/o asservimento ai sensi e per gli effetti de-gli art. 11, comma 2, 16, commi 4 e 5, e 19 com-mi 1 e seguenti del D.P.R. 327/2001 e succes-sive modificazioni e dell’art. 8 legge 7 agosto1990 n. 241.

COMUNICAL’avvio del procedimento diretto all’apposizione delvincolo preordinato all’esproprio e/o asservimentononché l’avvio del procedimento relativo alla dichia-razione di pubblica utilità dell’opera.Coloro che vi abbiano interesse possono presentarein forma scritta le loro eventuali osservazioni allaCIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARIS.P.A. presso la sede centrale di Ascoli Piceno, Viadella Repubblica n. 24.A tal fine si rende noto:- che il piano particellare e l’intero progetto definitivocon tutta la connessa documentazione, sono consul-tabili presso la sede della CIIP CICLI INTEGRATIIMPIANTI PRIMARI S.P.A. sita in Ascoli Piceno -Via della Repubblica n. 24 o presso l’ufficio tecnicodel Comune di ACQUASANTA TERME;- Che il Responsabile del Procedimento della CIIP CI-CLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A. èl’Ing. Giulio Felicetti;- Che nel formulare le osservazioni può essere chiestoche l’esproprio e/o asservimento riguardi anche le fra-zioni residue dei beni che non siano state prese in con-siderazione, qualora per essi risulti una disagevole uti-lizzazione ovvero siano necessari considerevoli lavoriper disporne un’agevole utilizzazione;- Che la realizzazione dei lavori indicati in oggetto èprevista dal Piano degli Investimenti parte integrantedella convenzione di affidamento del servizio idricointegrato da parte dell’AATO n. 5 al gestore CIIP CI-CLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A. conil Codice Identificativo 600008;- Che sono interessati alla procedura di esproprio e/oasservimento le seguenti ditte:

AREE DA ESPROPRIARECOMUNE DI ACQUASANTA TERME1) CATALANO GRAZIA Proprietaria per 1/3, Fo-

glio n. 105 Particelle: 35;2) GUAIANI GIORGIA Proprietaria per 1/3 Foglio

n. 105 Particelle: 35;

3) GUAIANI VINCENZO Proprietario per 113 Fo-glio n. 105 Particelle: 35;

AREE DA ASSERVIRECOMUNE DI ACQUASANTA TERME1) CATALANO GRAZIA Proprietaria per 1/3, Fo-

glio n. 105 Particelle: 14;2) GUAIANI GIORGIA Proprietaria per 1/3 Foglio

n. 105 Particelle: 14;3) GUAIANI VINCENZO Proprietario per 1/3 Fo-

glio n. 105 Particelle: 14.Si rammenta inoltre che, ai sensi dell’art. 32, comma2, d.P.R. 327/2001, non si terrà conto delle piantagio-ni migliorative e/o costruzioni realizzate dopo la pre-sente comunicazione di avvio del procedimento.

Ascoli Piceno li 31/03/2015

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTOESPROPRIATIVO

Geom. Gabriele Coccia

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Società per l’acquedotto del Nera spaLotto 2 - Stralcio 1° - dei lavori di “Completa-mento dell’Acquedotto del Nera dal serbatoio diBura (Tolentino) alla costa” .

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Società per l’acquedotto del Nera spaLotto 2 - Stralcio 1° - dei lavori di “Completa-mento dell’Acquedotto del Nera dal serbatoio diBura (Tolentino) alla costa” – Estratto del De-creto per servitù e/o occupazioni temporaneedi cui alla pratica n. 056.2 del 01/04/2015.

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COMUNICAZIONI DI AVVIO DEI PROCEDIMENTI

AMMINISTRATIVI

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Regione Marche – Servizio InfrastruttureTrasporti ed EnergiaArt. 12 DLgs 387/2003. AU richiesta dalla So-cietà CARNJ Coop a r.l. di Jesi. Modifica im-pianto di cogenerazione esistente di potenza1130 kWe alimentato a gas metano a impiantoibrido alimentato per il 20% a biogas. Comunedi Castelplanio (AN), loc. Borgo Loreto. Avvio econtestuale sospensione del procedimento.

La Società CARNJ Coop arl con istanza del29/01/2015, pervenuta al prot. 178110 del12/03/2015, ha chiesto il rilascio dell’autorizzazioneunica ai sensi dell’art.12 del D.Lgs. 387/03 di cui al-l’oggetto.

Tipologia di impianto e potenze: Impianto di cogene-razione già in esercizio nello stabilimento di macel-lazione autorizzato con AIA (dec. PF VAA n. 153 del30/12/2009) attualmente alimentato da gas metano direte con potenza elettrica netta pari a 1130 kWe e po-tenza termica pari a 1182 kWt. Il progetto consistenella modifica di alimentazione dell’impianto con il20% di biogas proveniente dalla digestione anaerobi-ca della biomassa presente nel depuratore.

L’impianto di biogas è situato in località Borgo Lo-reto nel Comune di Castelplanio (AN) identificato alcatasto terreni foglio n.12, partt. n. 462 e 463 e foglion. 17 partt. n. 99, 103 e 104.

Modalità di connessione alla rete elettrica: La connes-sione alla rete ENEL è di tipo Semplice (art. 10.1 TI-CA) e sarà allacciata tramite una cabina di consegnaesistente.

Il progetto prevede la realizzazione di un digestoreanaerobico, dell’installazione di una torcia di sicurez-za e della la posa di condotte di collegamento con ilcogeneratore esistente e considerate come opere con-nesse all’impianto.

Ai sensi degli artt. 7 e 8 della Legge n° 241/1990con la presente si comunica l’avvio del procedi-mento, indicando in particolare che:a) l’Amministrazione competente è la Regione Mar-che P.F. Rete elettrica regionale, Autorizzazioni ener-getiche, Gas ed Idrocarburi ed il Responsabile delProcedimento è la geometra Maria Pia Cavallone ,contattabile al seguente recapito: tel. 071 8063765 fax071 8063012, e mail [email protected];

b) l’oggetto del procedimento, promosso secondo lemodalità di cui alle linee guida nazionali ed alla DGR

255/2011, è il rilascio dell’Autorizzazione Unica aisensi dell’art. 12 del D. Lgs. 387/2003;

c) i tempi del procedimento, come stabiliti dall’art. 12comma 4 del D. Lgs. 387/2003, come modificatodall’art. 5 comma 2 del D. Lgs n° 28/2011, sono di90 (novanta) giorni dalla presentazione dell’istanzacompleta (12/03/2015), fatto salvo eventuali sospen-sioni per richiesta di integrazioni;

d) gli elaborati sono consultabili, previo accordo,presso l’ufficio regionale di cui sopra.

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Regione Marche – Servizio InfrastruttureTrasporti ed EnergiaArt. 12 DLgs 387/2003. AU richiesta dalla So-cietà CARNJ Coop arl per modifica impianto dicogenerazione esistente di potenza 1130 kWealimentato a gas metano a impianto ibrido ali-mentato per il 20% a biogas nel Comune di Cin-goli, loc. Cerrete Collicelli. Avvio e contestualesospensione del procedimento.

La Società agricola CARNJ Coop arl con istanza del28/01/2015, pervenuta al prot. 178118 del12/03/2015, ha chiesto il rilascio dell’autorizzazioneunica per impianto ibrido ai sensi dell’art.12 delD.Lgs. 387/03 di cui all’oggetto.

Tipologia di impianto e potenze: Impianto di cogene-razione già in esercizio nello stabilimento di macel-lazione di Cingoli autorizzato con AIA (dec. PF VAAn. 7 del 23/01/2012) attualmente alimentato da gasmetano di rete con potenza elettrica netta pari a 1130kWe e potenza termica pari a 1182 kWt. Il progettoconsiste nella modifica di alimentazione dell’impian-to con il 20% di biogas proveniente dalla digestioneanaerobica della biomassa presente nel depuratore.

Il sito dell’impianto di macellazione è situato in loca-lità Cerrete Collicelli nel Comune di Cingoli (MC) eidentificato al catasto terreni foglio n. 44, partt. n.359,535,546,586,590,686,690,697,738,739.

L’impianto biogas verrà realizzato in prossimità deldepuratore dello stabilimento censito al N.C.T. Foglio44 mappale 686 – 697 e le condotte saranno posatenella viabilità comunale di lottizzazione, sui mappali690 – 535 – 359 – 586 – 590 – 738 – 739 - 546.

Il progetto prevede la realizzazione di un digestoreanaerobico, dell’installazione di una torcia di sicurez-za e della la posa di condotte di collegamento con ilcogeneratore esistente e considerate come opere con-nesse all’impianto.

Ai sensi degli artt. 7 e 8 della Legge n° 241/1990con la presente si comunica l’avvio del procedi-mento, indicando in particolare che:

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a) l’Amministrazione competente è la Regione Mar-che P.F. Rete elettrica regionale, Autorizzazionienergetiche, Gas ed Idrocarburi ed il Responsabiledel Procedimento è la geometra Maria Pia Caval-lone , contattabile al seguente recapito: tel. 0718063765 fax 071 8063012, e mail [email protected];

b) l’oggetto del procedimento, promosso secondo lemodalità di cui alle linee guida nazionali ed allaDGR 255/2011, è il rilascio dell’AutorizzazioneUnica ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. 387/2003;

c) i tempi del procedimento, come stabiliti dall’art. 12comma 4 del D. Lgs. 387/2003, come modificatodall’art. 5 comma 2 del D. Lgs n° 28/2011, sonodi 90 (novanta) giorni dalla presentazione del-l’istanza completa (12/03/2015), fatto salvo even-tuali sospensioni per richiesta di integrazioni;

d) gli elaborati sono consultabili, previo accordo,presso l’ufficio regionale di cui sopra.

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Regione Marche – Servizio InfrastruttureTrasporti ed EnergiaArt. 12 DLgs 387/2003. Autorizzazione unicarichiesta dalla S.A. Sostenibilità 3 a.r.l. di Ro-ma per la realizzazione e l’esercizio di un im-pianto di cogenerazione da biomassa legnosada 200 kWe e 400 kWt in loc. Marciano di S.Severino Marche. Avvio del procedimento e con-vocazione Conferenza dei Servizi.

Proponente: La Società Agricola SOSTENIBILITA’3 srl con sede a Roma, ha richiesto con istanza del24/03/2015, pervenuta al prot. 208194 del 25/03/2015e successive integrazioni, il rilascio dell’autorizzazio-ne unica di cui all’oggetto.Tipologia di impianto e potenze: Impianto di cogene-razione ad alto rendimento (C.A.R.) da biomassa le-gnosa con processo di pirogassificazione di potenzanominale di 200 kWe e 400 kWt. Le opere per la rea-lizzazione dell’impianto da fonte rinnovabile, nonchéle opere connesse e le infrastrutture indispensabili allacostruzione e all’esercizio dell’impianto stesso sonodi pubblica utilità e indifferibili e urgenti.Il sito dell’impianto ricade nel Comune di San Seve-rino Marche (MC) in loc. Marciano identificato al ca-tasto terreni foglio n.108, partt. 1, 3, 18, 19, 20, 42,274, 553, 554.. Ai sensi degli artt. 7 e 8 della Legge n° 241/1990con la presente si comunica l’avvio del procedi-mento, indicando in particolare che:a) l’Amministrazione competente è la Regione Mar-

che P.F. Rete elettrica regionale, Autorizzazionienergetiche, Gas ed Idrocarburi ed il Responsabile

del Procedimento è la geometra Maria Pia Caval-lone , contattabile al seguente recapito: tel.071/8063765 fax 071 8063012, e mail [email protected];

b) l’oggetto del procedimento, promosso secondo lemodalità di cui alle linee guida nazionali ed allaDGR 255/2011, è il rilascio dell’AutorizzazioneUnica ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. 387/2003;

c) i tempi del procedimento, come stabiliti dall’art. 12comma 4 del D. Lgs. 387/2003, come modificatodall’art. 5 comma 2 del D. Lgs n° 28/2011, sonodi 90 (novanta) giorni dalla presentazione del-l’istanza completa (25/03/2015), fatto salvo even-tuali sospensioni per richiesta di integrazioni;

d) gli elaborati sono consultabili, previo accordo,presso l’ufficio regionale di cui al punto a).

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Provincia di AnconaL. 07/08/1990 n. 24, art. 8. Comunicazionedell’avvio del procedimento amministrativo re-lativo all’autorizzazione alla costruzione edall’esercizio in sanatoria di uno sbarramentocon invaso in Località Collina, Via Bertamoricas.n.c. del comune di Santa Maria Nuova. D.P.R.01/11/1959 n. 1363 e D.M.LL.PP.24/03/1982 e Legge 21/10/1994 n. 584.D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm. e ii. Ditta: ErediCostantino Fioranelli.

Legge 07/08/1990 n. 241, art. 8. Comunicazionedell’avvio del procedimento amministrativo relativoall’autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio diuno sbarramento con invaso, ad uso agricolo in Lo-calità Collina del comune di Santa Maria Nuova(AN).

Si comunica che a seguito della domanda, datata12/03/2015, qui pervenuta in data 17 marzo 2015,prot. 37057 della Ditta Eredi Costantino Fioranellicon Sede in Via Piave, 148 della Frazione Collina diSanta Maria Nuova, proprietaria del terreno dove èstato realizzato da tempo immemorabile uno sbarra-mento con invaso ad uso irriguo, in Località via Bar-tamorica. Loc. Collina del comune di Santa MariaNuova, questo Settore ha avviato l’istruttoria per il ri-lascio dell’autorizzazione alla costruzione ed all’eser-cizio di uno sbarramento con invaso, nella localitàsuindicata, per gli scopi sopraddetti, ai sensi delD.P.R. 01/11/1959 n. 1363 e D.M. 24/03/1982.

Il Progetto relativo alla realizzazione dell’invaso èstato acquisito in forma digitale e sarà a disposizionenel seguente Link provinciale:http://sirio.provincia.ancona.it/pubfileuplod/Public/e45a18a2-1637-461b-9702-8ef86b711d.

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Dovendo trasmettere tale elaborato via PEC, si comu-nica che sarà a disposizione per almeno quindici gg.Per la sua consultazione ed il reperimento nel Sito.Il termine entro il quale il procedimento dovrà con-cludersi è stabilito con D.G.R. n. 808 del 07.04.97 ingg. 145.Il tempo sopra indicato decorre dalla data di ricevi-mento della domanda e, considerando le varie modi-fiche legislative intervenute nell’anno 2012 e succes-sivamente nel 2013, si invita il comune di Santa MariaNuova ad attivarsi per la parte urbanistica del caso ela Ditta Astante, a seguito del recepimento della pre-sente nota, all’avvio della procedura prevista dallaLegge regionale n° 3/2012 relativa alla Valutazionedi Impatto Ambientale. In attesa dell’Iter procedimen-tale di cui sopraddetto, la Nos. Area pur procedendoai vari adempimenti tecnico - amministrativi del-l’istanza, si riserva di esprimere il Parere Autorizza-tivo, dal punto di vista tecnico ai sensi della normativarelativa alle dighe di sbarramento, a conclusione diquanto previsto dalle norme sopracitate.Si fa presente, inoltre, che chiunque abbia interesse,potrà prendere visione degli atti del procedimento epresentare memorie scritte e documenti in virtù dellavigente legislazione in materia, e potrà inoltrare leproprie osservazioni anche al Tecnico incaricato peril sopralluogo, necessario alla verifica dei luoghi, cheavverrà il 19 maggio 2015 alle ore 10,00 in Comunedi Santa Maria Nuova. La Documentazione Tecnicain formato digitale, oltre che nel Link allegato allapresente, relativa allo sbarramento sarà a disposizionedi chiunque sia interessato a prenderne visione dal 8aprile 2015, per 30 gg. consecutivi, presso l’Ufficioposto al II° Piano del Settore VII, Tutela e Valorizza-zione dell’Ambiente, Area Acque Pubbliche e Siste-mazioni Idrauliche, u.o. Autorizzazioni e Concessionidi via Menicucci, 1 del Comune di Ancona ed in for-mato digitale presso l’Albo Pretorio del Comune diPolverigi,Si precisa che il responsabile del procedimento è ilDott. Adriano Romaldi del Settore VII, Tutela e Va-lorizzazione dell’Ambiente, Area Acque Pubbliche eSistemazioni Idrauliche, U.O. Autorizzazioni e Con-cessioni con Sede in Via Menicucci, l del Comune diAncona.

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTODott. Adriano Romaldi

IL RESPONSABILE DELL’AREAGeom. Massimo Baldinelli

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Provincia di Ascoli PicenoPAI Regionale - Art. 19 NTA - L.R. 23/11/2011,

n. 22 art. 13 comma 5. Comune di MontaltoMarche. Inserimento area in dissesto nel ver-sante Nord-Est e Sud-Ovest della frazione Por-chia richiesto dall’amministrazione comunaledi Montalto Marche. Pratica n. 272/PAI - Comu-nicazione Avvio Procedimento Amministrativo.

“Si comunica che in data 11/2/2015 inviata via PECin data 12/2/2015, il Comune di Montalto Marche hapresentato una richiesta pervenuta in data 12/2/2015prot. n. 7702, di inserimento di un’area a rischio idro-geologico nel PAI Regionale localizzata lungo il ver-sante Nord-Est e Sud-Ovest dell’abitato della frazionePorchia.

Per tale domanda sono state richieste integrazioni do-cumentali pervenute ed acquisite in data 31/3/2015prot. n. l 15919.

L’istanza è inviata ai sensi dell’art. 19 delle NTA delPAI Regionale approvato con D.C.R. n. 116 del21/1/2004. Si informa che chiunque ne abbia interessepotrà prendere visione degli atti del procedimento epresentare memorie scritte e documenti ai sensi dellavigente legislazione in materia (art. 10 lett. B Leggen. 241/90 4 e succ. mod.).

Il Responsabile del Procedimento è il Geom. Ales-sandro Galosi (tel 0736-277811) Responsabile dellaPosizione Organizzativa presso il Servizio Genio Ci-vile della Provincia di Ascoli Piceno, viale della Re-pubblica, 34, 63100 Ascoli Piceno.

Si fa presente che il termine entro il quale il procedi-mento dovrà concludersi, così come stabilito dall’art.3, comma 8 della L.R. n. 44/94 è di 90 gg. e che inbase alla legislazione vigente la facoltà di intervenirenel procedimento è ammessa fino al trentesimo giornodalla data di pubblicazione sul BUR.

Si comunica, inoltre, che la richiesta di modificadell’area verrà contestualmente pubblicata all’AlboPretorio del Comune di Montalto Marche (AP).”

IL RESPONSABILE DELLA P.O. E DEL PROCEDIMENTO

Geom. Alessandro Galosi

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO GENIO CIVILE

Dott. Luigina Amurri

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Provincia di MacerataComunicazione di avvio di procedimento ammi-nistrativo ai sensi della legge 241/90 e s.m.Modifica alle aree ai sensi dell’art. 19 comma

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1 del Piano stralcio di bacino per l’Assetto Idro-geologico dei bacini di rilievo regionale (PAI) ap-provato con Delibera di Consiglio Regionale n.116 del 21.01.2004. Codice: F-21-1182 e F-21-1177 (R2-P3). Comune: Sarnano. Richiedente:Amministrazione Comunale. Amministrazionecompetente: Provincia di Macerata - IX SettoreGestione del Territorio.

Si comunica che con nota del 31/03/2015, l’Ammini-strazione Comunale ha trasmesso una richiesta di mo-difica del perimetro e la variazione del livello di ri-schio di due aree perimetrate site in Località Schito,individuata nel Piano stralcio di bacino per l’AssettoIdrogeologico (PAI) dei bacini di rilievo regionale,contraddistinta con il codice F-21-1182 e F-21-1177(R2-P3).L’istanza, che è stata inviata ai sensi dell’art. 19 delleNorme di Attuazione del PAI approvato con D.C.R.n. 116 del 21/01/2004, è pervenuta in data 31/03/2015ed è stata iscritta al n° di prot. 22139 dello scriventeSettore.Il procedimento, per il quale è previsto un termine di90 giorni decorrente dalla data di ricevimento dellarichiesta, dovrà concludersi entro la data del29/06/2015, fatta salva la possibilità per lo scriventeSettore di sospendere il termine per l’eventuale richie-sta di chiarimenti o documentazione integrativa finoal ricevimento di quanto richiesto.La richiesta di modifica dell’area verrà pubblicata an-che all’Albo Pretorio del Comune di Sarnano.Si informa che chiunque ne abbia interesse potràprendere visione degli atti del procedimento e presen-tare memorie scritte e documenti ai sensi della vigentelegislazione in materia (art. 10 lett. b della L. 241/90e successive modificazioni).Il responsabile del procedimento è l’Ing. Mauro Fa-brizi del IX Settore - Gestione del Territorio della Pro-vincia di Macerata (tel. 0733248787 e-mail:[email protected]); gli atti possono es-sere visionati presso il medesimo Settore, in via Vel-luti 41 località Piediripa di Macerata, nei giorni dimartedì e giovedì, dalle ore 9,00 alle 12.00.

IL DIRIGENTEIng. Alberto Gigli

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Provincia di Macerata“Comunicazione di avvio di procedimento am-ministrativo ai sensi della legge 241/90 e s.m.Modifica alle aree ai sensi dell’art. 19 comma1 del Piano stralcio di bacino per l’Assetto Idro-geologico dei bacini di rilievo regionale (PAI) ap-provato con Delibera di Consiglio Regionale n.

116 del 21.01.2004. Codice: F-19-1199 (R2-P3). Comune di Tolentino. Richiedente Sig. Ca-stelli Silvano. Amministrazione competente Pro-vincia di Macerata - IX Settore Gestione del Ter-ritorio.

Si comunica che con nota del 30/03/2015, il Sig. Ca-stelli Silvano ha trasmesso una richiesta di elimina-zione del rischio di una porzione del dissesto idrogeo-logico sita in C.da Pianciano, individuata nel Pianostralcio di bacino per l’Assetto Idrogeologico (PAI)dei bacini di rilievo regionale, contraddistinta con ilcodice F-19-1199 (R2-P3).L’istanza, che è stata inviata ai sensi dell’art. 19 delleNorme di Attuazione del PAI approvato con D.C.R.n. 116 del 21/01/2004, è pervenuta in data 30/03/2015ed è stata iscritta al n° di prot. 21865 dello scriventeSettore.Il procedimento, per il quale è previsto un termine di90 giorni decorrente dalla data di ricevimento dellarichiesta, dovrà concludersi entro la data del28/06/2015, fatta salva la possibilità per lo scriventeSettore di sospendere il termine per l’eventuale richie-sta di chiarimenti o documentazione integrativa finoal ricevimento di quanto richiesto.La richiesta di modifica dell’area verrà pubblicata an-che all’Albo Pretorio del Comune di Tolentino.Si informa che chiunque ne abbia interesse potràprendere visione degli atti del procedimento e presen-tare memorie scritte e documenti ai sensi della vigentelegislazione in materia (art. 10 lett. b della L. 241/90e successive modificazioni).Il responsabile del procedimento è il Geol. GiuliaMarsili del IX Settore - Gestione del Territorio dellaProvincia di Macerata (tel. 0733248675 e-mail: [email protected]); gli atti possono esserevisionari presso il medesimo Settore, in via Velluti 41località Piediripa di Macerata, nei giorni di lunedì,mercoledì e venerdì, dalle ore 9,00 alle 12.00.

IL DIRIGENTEIng. Alberto Gigli

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CIIP – Cicli Integrati Impianti Primari spa– Ascoli PicenoSistemazione o rifacimento del collettore delFosso della Fonte nel Comune di Lapedona ID1491 CC FX22. Comunicazione di avvio delprocedimento di espropriazione e/o asservi-mento ai sensi e per gli effetti degli art. 11,comma 2, 16, commi 4 e 5, e 19 commi 1 e se-guenti del D.P.R. 327/2001 e successive modi-ficazioni e dell’art. 8 legge 7 agosto 1990 n.241.

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PREMESSOCHE l’assemblea dell’Autorità d’Ambito TerritorialeOttimale n. 5 - Marche Sud - con delibera Assemblea-re n. 18 del 28 Novembre 2007, ha stabilito, ai sensidella vigente normativa nazionale e regionale di affi-dare alla CIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRI-MARI S.P.A. la gestione del servizio idrico integratodi cinquantanove (59) comuni compresi nell’AmbitoTerritoriale Ottimale n. 5 fra i quali è compreso il Co-mune di LAPEDONA;CHE l’AATO Marche Sud - Ascoli Piceno, compe-tente per territorio, con deliberazione del Consiglio diAmministrazione n. 11 del 04/03/2015 ha delegato al-la CIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARIS.P.A. tutte le funzioni amministrative, ad eccezionedella dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, ine-renti le procedure di espropriazione e/o asservimentodelle opere e degli impianti previsti in progetto indi-cato in oggetto.CHE la CIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRI-MARI S.P.A. concessionaria del servizio idrico inte-grato come sopra richiamato, nella qualità di soggettoasservente delle arre occorrenti ai lavori di cui in og-getto, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 11, comma2, articolo 16, commi 4 e 5 e articolo 19 commi 1 eseguenti, del D.P.R. 327/2001 e successive modifica-zioni nonché dell’art. 8 della legge 241/1990, con ilpresente avviso

COMUNICAL’avvio del procedimento diretto all’apposizione delvincolo preordinato all’esproprio e/o asservimentononché l’avvio del procedimento relativo alla dichia-razione di pubblica utilità dell’opera.Coloro che vi abbiano interesse possono presentarein forma scritta le loro eventuali osservazioni allaCIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARIS.P.A. presso la sede centrale di Ascoli Piceno, Viadella Repubblica n. 24.A tal fine si rende noto:- che il piano particellare e l’intero progetto definitivo

con tutta la connessa documentazione, sono consul-tabili presso la sede della CIIP CICLI INTEGRATIIMPIANTI PRIMARI S.P.A. sita in Ascoli PicenoVia della Repubblica n. 24 o presso l’ufficio tecnicodel Comune di LAPEDONA;

- Che il Responsabile del Procedimento della CIIP CI-CLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A. èl’Ing. Virginia Recanati;

- Che nel formulare le osservazioni può essere chiestoche l’esproprio e/o asservimento riguardi anche lefrazioni residue dei beni che non siano state presein considerazione, qualora per essi risulti una disa-gevole utilizzazione ovvero siano necessari consi-derevoli lavori per disporne un’agevole utilizzazio-ne;

- Che la realizzazione dei lavori indicati in oggetto èprevista dal Piano degli Investimenti parte integran-te della convenzione di affidamento del servizio

idrico integrato da parte dell’AATO n. 5 al gestoreCIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARIS.P.A. con il Codice Identificativo 1491;

- Che sono interessati alla procedura di esproprio e/oasservimento le seguenti ditte:

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AREE DA ASSERVIRE COMUNE DI LAPEDONA1) ANGELICI ALBERTO Proprietario, Foglio n. 7 Particelle: 178, 234

2) ATTORRESI ANNA Proprietario per 48/216 Foglio n. 7 Particelle: 187, 191

3) BERDOZZI MARCELLA Proprietario Foglio n. 7 Particelle: 188

Il Responsabile del Procedimento EspropriativoGeom. Gabriele Coccia

BANDI E AVVISI DI GARA

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Comune di Monte San MartinoAvviso e disciplinare di gara per l’affidamentoin concessione della gestione del servizio di te-soreria comunale – quinquennio 2015/2020.C.I.G: Z4D13FCC53.

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO

FINANZIARIO

RICHIAMATA la deliberazione del Consiglio comu-nale n. 2 del 26.2.2015, con la quale è stato approvatolo Schema di convenzione per la gestione del Serviziodi tesoreria comunale per il Quinquennio 2015/2020;

CONSIDERATO che la deliberazione suddetta ha de-finito anche i criteri di affidamento del servizio, indi-viduandoli per ordine di importanza;

IN esecuzione della propria Determinazione n 14 del24.03.2015;

RENDE NOTO

CHE è indetto Pubblico avviso per l’affidamento inconcessione della gestione del Servizio di Tesoreriacomunale per il quinquennio 2015/2020, a partire dal-la data indicata nella convenzione. La gara è regolatadalle seguenti disposizioni:

ARTICOLO 1

AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE

Comune di Monte San Martino, Piazza XX Settembre4 - 62020, Monte San Martino (Mc).

Punti di Contatto Responsabile del procedimento:Rag. Graziano Cardinali –

Email: [email protected] - Tel.0733.660107 – Fax.0733.699135. http://www.mon-tesanmartino.mc.it.

ARTICOLO 2. OGGETTO DELL’APPALTO

Affidamento in concessione, con procedura aperta,Servizio di Tesoreria comunale. Non sono ammessevarianti e subappalti. Luogo di esecuzione: MonteSan Martino (Mc).

ARTICOLO 3. DURATA DELL’APPALTO

5 (cinque) anni, rinnovabili ricorrendo le condizionidi legge.

ARTICOLO 4. REQUISITI DI PARTECIPAZIONE

a)Possesso dei requisiti generali previsti dall’articolo38 del d.lgs. 12.4.2006, n. 163.

b)Abilitazione ai sensi dell’art. lo 208 del d.lgs.267/2000.

c)Gestione per almeno 1(uno) anno del servizio Te-soreria a favore di Enti locali territoriali (Provinciao Comune), maturata nel Triennio 2012.2014.

ARTICOLO 5

RIFERIMENTI NORMATIVI

La procedura di gara e di esecuzione del servizio è di-sciplinata da:

- il d.lgs. 163/2006, per le parti richiamate nei docu-menti di gara;

- le disposizioni del sistema di Tesoreria introdottodalla Legge 720/1984, modificato dall’art. 7 deld.lgs. 279/1997, novellato dall’art. 77 quater delD.L. 112/2008, convertito in legge 133/2008, e l’ar-ticolo 35 del D.L. 1/2012 convertito in Legge27/2012;

- il Testo Unico degli Enti locali, approvato con d.lgs.n. 267/2000, e successive modifiche;

- il Regolamento comunale di contabilità;

- lo Schema di convenzione per la disciplina del Ser-vizio di tesoreria, approvato dal Consiglio Comu-nale con deliberazione n. 2 del 26.2.2015;

- il presente Disciplinare di gara;

- ogni altra disposizione di Legge o di Regolamentoriguardante la gestione del Servizio di tesoreria vi-gente.

ARTICOLO 6

PROCEDURA

La concessione avrà luogo con gara di “Proceduraaperta”, ai sensi dell’articolo 3, comma 12, del d.lgs.12.4.2006, n. 163, richiamata dal successivo comma37, e dall’articolo 55, comma 5, del decreto medesi-mo, e con aggiudicazione a favore dell’Offerta che haconseguito il maggior punteggio secondo i criteri va-lutativi indicati nel successivo articolo 11.

La concessione sarà affidata anche in presenza diuna sola offerta valida.La procedura di gara sarà svolta da una Commissionegiudicatrice, appositamente nominata dopo la scaden-za del termine di presentazione delle offerte.

ARTICOLO 7

SOGGETTI AMMESSI ALLA GARA

Sono ammessi alla gara i soggetti in possesso dei re-quisiti previsti dall’art. 34 del d.lgs. 12 aprile 2006 n.163, abilitati a svolgere il servizio di Tesoreria ai sensidell’art. 208 del d.lgs. n. 267/2000.

È ammessa la partecipazione di Consorzi, Raggrup-pamenti temporanei d’impresa, o di Imprese stabilite

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in altri Paesi membri dell’UE, alle condizioni previstedall’art. 47 del d.lgs.163/2006.

In caso di R.T.I. o di Consorzi, nella domanda di par-tecipazione devono essere specificate le parti del ser-vizio che saranno eseguite dai singoli operatori eco-nomici riuniti o consorziati.

In caso di R.T.I. i singoli operatori dovranno eseguirele prestazioni nella percentuale corrispondente allaquota di partecipazione al Raggruppamento, ai sensidell’art. 37, comma 13, del d.lgs. n. 163/2006. Per iRaggruppamenti temporanei d’impresa e i Consorziordinari di concorrenti di cui all’art. 34 comma 1 lett.e), del d.lgs. n. 163/2006, si precisa che la formazionedel Raggruppamento o Consorzio può avvenire anchedopo l’eventuale aggiudicazione.

In caso di R.T.I. già costituito dovrà essere allegato ilmandato collettivo speciale con rappresentanza delRaggruppamento. È fatto divieto ai concorrenti di par-tecipare alla gara in più di un Raggruppamento o Con-sorzio ordinario di concorrenti, o di partecipare allagara anche in forma individuale, qualora abbia parte-cipato alla stessa in raggruppamento o Consorzio or-dinario di concorrenti, pena l’esclusione dell’impresae del Raggruppamento o Consorzio a cui l’impresapartecipa.

ARTICOLO 8

REQUISITI DI PARTECIPAZIONE Per parteciparealla gara ciascun concorrente:

1) non dovrà trovarsi in una delle condizioni ostativedi cui all’art. 38, comma 1, lettere a), b), c), d), e),f), g), h), i), l), m), m-ter), m-quater) del d.lgs. n.163/2006;

2) dovrà essere abilitato all’esercizio del Servizio ditesoreria ai sensi dell’art. 208 del d.lgs. 267/2000- Testo Unico Enti locali - e dovrà essere iscrittonel Registro delle imprese della Camera di Com-mercio per attività conforme a quell’oggetto dellaconcessione, e per le Società cooperative essereiscritte all’Albo Nazionale per le Società Coope-rative;

3) dovrà avere ogni altro requisito richiesto nel pre-cedente articolo 4.

L’assenza delle cause ostative e il possesso dei requi-siti dovranno essere dichiarati ai sensi degli arti li 46e 47 del DPR 445/2000, o con documentazione ido-nea equivalente secondo la legislazione dello Stato diappartenenza.

ARTICOLO 9

VERSAMENTO CONTRIBUTO

Non è dovuto il pagamento del contributo previstodalla Legge a favore dell’Autorità per la Vigilanza suiContratti Pubblici.

ARTICICOLO 10.

AVVALIMENTO - SUBAPPALTO – CESSIONE DICONTRATTO E/O CREDITO.

Non è ammesso l’avvalimento, né il subappalto. Nonsono consentite cessioni di contratto, pena la risolu-zione del rapporto.

ARTICOLO 11.

VALUTAZIONE DELLE OFFERTE

Le proposte saranno valutate da una Commissionegiudicatrice, secondo il criterio dell’offerta economi-camente più vantaggiosa. La Commissione disponedi complessivi 100 (cento) punti, che saranno attri-buiti come segue:

1 - Apertura anche a tempo parziale di uno Spor-tello Bancario a Monte San Martino: MASSI-MO PUNTI 50(cinquanta). I punti saranno gra-duati in modo proporzionale ai modi e ai tempi dieffettuazione del servizio.

2 - Corrispettivo annuo per l’effettuazione del ser-vizio: MASSIMO PUNTI 25 (venticinque). Alconcorrente che ha offerto il corrispettivo annuopiù basso saranno riconosciuti 25 punti; agli altriconcorrenti punti proporzionati secondo la se-guente formula:

25 x corrispettivo più basso

Punteggio:___________________________

corrispettivo offerto

3 - Tasso di interesse sulle anticipazioni: MASSI-MO PUNTI 20 (venti). Il punteggio è parametratoal tasso di interesse, calcolato come segue: Euribor3 mesi, media mensile precedente, divisore fisso360, aumentato (o diminuito) di punti indicatinell’offerta.

Al concorrente che offre il migliore tasso finito sa-ranno attribuiti 20 punti (offerta migliore); alle al-tre offerte si attribuiranno punteggi in misura pro-porzionale secondo la formula: Offerta Migliore:Offerta presentata x 20. Il punteggio sarà assegna-to con arrotondamento al secondo decimale.

4 - Tasso sulle giacenze di cassa: MASSIMO PUN-TI 5 (cinque). Al concorrente che offre il miglioretasso di interesse finito saranno attribuiti 5 punti(offerta migliore); alle altre offerte si attribuirannopunteggi proporzionali secondo la seguente for-mula: Offerta: Offerta Migliore x 5.Il punteggiosarà assegnato con arrotondamento al secondo de-cimale.

ARTICOLO 12.

PARTECIPAZIONE ALLA GARA

Gli operatori economici interessati a partecipare allagara dovranno presentare domanda contenente le di-

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chiarazioni richieste, autocertificate ai sensi degli artt.li 46 e 47 del D.P.R. 445/2000, avvalendosi del Mo-dello predisposto dall’Amministrazione (Allegato A.)L’istanza e le dichiarazioni devono essere sottoscrit-te:

a) in caso di concorrente singolo, dal legale rappre-sentante, o titolare o procuratore;

b) in caso di concorrente costituito da Imprese riuniteo da riunirsi o da associarsi, da ciascun rappresen-tante legale, titolare o procuratore che costituisceo costituirà il raggruppamento.

In caso di dichiarazione e documenti sottoscritti daprocuratore, deve essere trasmessa anche copia dellaProcura.

In luogo dell’autenticazione della firma, è consentitala presentazione della domanda di partecipazione conallegata la copia del documento d’identità in corso divalidità del sottoscrittore. La domanda di partecipa-zione deve essere inviata al Comune di Monte SanMartino – Ufficio Protocollo - Piazza XX Settembre4, 62020 –Monte San Martino (Mc), per mezzo rac-comandata A.R. del servizio postale, ovvero medianteAgenzia di recapito autorizzata, in plico chiuso sigil-lato, e pervenire non oltre le ore 12:00 del giorno15.05.2015.E’ possibile la consegna a mano, nelle ore d’Ufficio,nel termine perentorio previsto.

Sull’esterno della busta dovrà essere riportata l’indi-cazione del mittente, l’indirizzo, il Codice fiscale e/oPartita IVA del concorrente o dei concorrenti, il nu-mero del Telefono e del Fax, e la dicitura “Contieneofferta per la gara per l’affidamento del Servizio ditesoreria”.

Il recapito del plico rimane a esclusivo rischio del mit-tente, ove per qualsiasi ragione non giunga a destina-zione in tempo utile.

Non si darà corso all’apertura del plico pervenuto ol-tre il termine previsto, o sul quale non sia apposto ilnome del mittente e la scritta concernente il contenu-to.

Trascorso il termine fissato non è riconosciuta validaaltra offerta anche sostitutiva o aggiuntiva di una pre-cedente.

E’ inoltre motivo di esclusione dell’offerta le inosser-vanze delle norme previste dal presente disciplinaredirette a garantirne la segretezza, o la cui violazioneo non applicazione comprometta il corretto svolgi-mento della gara.

All’offerta devono essere allegati:

1 - BUSTA “A”- Contenente la DOCUMENTAZIO-NE AMMINISTRATIVA;

2 - BUSTA “B”- Contenente l’OFFERTA ECONO-MICA.

La documentazione amministrativa deve essere inse-

rita nell’apposita busta contenente la scritta “Docu-mentazione Amministrativa”: la busta dovrà contenereall’interno la domanda di partecipazione e le dichia-razioni richieste (Allegato A). La busta riguardantela documentazione amministrativa dovrà contene-re all’interno Copia dello schema di convenzione,deliberato dal Consiglio comunale, firmato in ognipagina per accettazione, a pena di esclusione. Loschema potrà essere scaricato dal Sito informativo al-la Voce Bandi di Gara.

Sull’Offerta economica (Busta B), dovrà essere ap-posta marca a uso bollo del valore di € 16,00; l’of-ferta dovrà essere sigillata e siglata sui lembi di chiu-sura, e contenere all’esterno la scritta “Offerta econo-mica.”

L’offerta economica, redatta in carta libera e in linguaitaliana, va predisposta conformità al Fac simile Alle-gato B e va sottoscritta dal Legale rappresentante, ti-tolare o procuratore avente il potere necessario, e ri-portare:

a) la denominazione dell’offerente ed i relativi CodiceFiscale, Partita IVA e Sede legale;

b) l’indicazione, in cifre ed in lettere, dei parametrieconomici di valutazione di valutazione delle offerte,specificati nel precedente articolo 11.

ARTICOLO 13.

VINCOLO DELL’OFFERTA

L’offerta vincola il concorrente per 180 (centottanta)giorni dalla scadenza del termine per la sua presenta-zione.

L’offerta è irrevocabile fino al termine suddetto.

Per ragioni eccezionali e straordinarie, l’Amministra-zione può chiedere agli offerenti il differimento deltermine di cui sopra.

ARTICOLO 14.

SVOLGIMENTO DELLA GARA

La gara si svolgerà presso la Sede della Comune diMonte San Martino, nella Sala del Consiglio.

La gara avrà inizio alle ore 10:00 del Giorno19/05/2015, e si terrà in Seduta pubblica, comincian-do dall’esame della documentazione presentata perl’ammissione alla gara (Documentazione Ammini-strativa). I concorrenti regolarmente ammessi sarannoesaminati per quanto riguarda l’Offerta economica.La Commissione di gara, nominata ai sensi dell’art.84 del d.lgs. 163/2006, sarà presieduta dal Responsa-bile del servizio finanziario. Ove non sia possibileconcludere le operazioni nella Seduta iniziale, la datadelle Sedute successive sarà comunicata ai concor-renti mediante Fax o Pec con preavviso di almeno3(tre) giorni. La Commissione dichiarerà l’aggiudi-cazione provvisoria al 1^ classificato, che avrà con-

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seguito il punteggio più alto. A parità di punteggio,si procederà mediante sorteggio.

ARTICOLO 15.

AFFIDAMENTO ANTICIPATO DEL SERVIZIO

Nelle more dello svolgimento delle formalità occor-renti per la stipulazione del contratto, l’Amministra-zione comunale appaltante si riserva di disporre l’af-fidamento anticipato del servizio, sotto ampia riservadi legge e salvo il buon esito ai sensi dell’art. 11, com-ma 9, del d.lgs. 163/2006, e degli artt.li 302 e seguentidel DPR 207/2010. Il rifiuto o l’opposizione da partedell’aggiudicatario all’inizio anticipato del servizio,determina la decadenza automatica dall’aggiudicazio-ne. In caso di affidamento anticipato, il Concessiona-rio sarà tenuto agli adempimenti chiesti dalla Stazioneappaltante.

Qualora l’aggiudicatario non produca entro i terministabiliti la documentazione necessaria per l’aggiudi-cazione definitiva o laddove, a seguito delle verifiche,si accerti il mancato possesso dei requisiti dichiaratiall’atto della presentazione dell’offerta, l’Ammini-strazione procederà la decadenza dell’aggiudicazione,riservandosi la facoltà di affidare il servizio al con-corrente che segue nella graduatoria.

ARTICOLO 16

STIPULAZIONE DEL CONTRATTO

Con il concorrente aggiudicatario sarà stipulata giustaconvenzione nella forma di scrittura privata secondolo schema approvato dal Consiglio.

La convenzione all’atto della firma potrà subire mo-dificazioni formali. Le spese conseguenti, e comun-que connesse con la stipulazione del contratto, sonoa carico dell’Aggiudicatario.

ARTICOLO 17

CONTROVERSIE

Le eventuali controversie legate allo svolgimento del-la gara sono devolute alla cognizione del TribunaleAmministrativo regionale delle Marche di Ancona.

L’Amministrazione comunale ed i concorrenti posso-no altresì presentare istanza all’Autorità per la Vigi-lanza sui contratti pubblici per la risoluzione di con-troversie insorgenti sulla procedura, in relazione aquanto previsto dall’art. 6, comma 7, lett. n), del d.gs.163/2006, e dal Regolamento sul procedimento per lasoluzione delle controversie della stessa Autorità.

ARTICOLO 18

CHIARIMENTI

Eventuali richieste di chiarimento dovranno essereformulate per iscritto non oltre il 09/05/2015 alle ore

12:00; le domande dovranno pervenire al Comune permezzo di Posta elettronica certificata, indirizzata a:[email protected].

Non saranno considerate le richieste pervenute dopola data ultima indicata.

Le risposte ai quesiti pervenuti sono pubblicate sul SitoInternet del Comune, nella sezione Bandi di gara.

ARTICOLO 19

PUBBLICAZIONE

Il presente bando sarà pubblicato nel BUR RegioneMarche, e nel Sito Informatico del Comune, per la du-rata di almeno 30(trenta) giorni consecutivi rispettoalla data prevista per la presentazione delle offerte.

ARTICOLO 20

TRATTAMENTO DATI PERSONALI

Ai sensi del d.lgs. del 30/06/2003, n. 196 “Codice inmateria di protezione dei dati personali”, e successivemodifiche ed integrazioni, si precisa che la raccoltadei dati personali ha la finalità di consentire l’accer-tamento dell’idoneità dei concorrenti per parteciparealla gara. L’eventuale rifiuto di fornire i dati richiesticostituirà motivo di esclusione. I dati saranno trattaticon liceità e correttezza, nella piena tutela dei dirittidei concorrenti e della loro riservatezza; essi sarannoconservati in archivi cartacei.

Agli interessati sono riconosciuti i diritti indicati dald.lgs. 196/2003.

Titolare del trattamento dei dati personali è il Comunedi Monte San Martino. L’attività di accertamento del-le dichiarazioni rese è di rilevante interesse pubblicoai sensi dell’art. 43 del D.P.R. 445/2000.

ARTICOLO 21

RINVIO

Per quanto non previsto dal presente bando e dalloSchema di convenzione per la disciplina del serviziodi Tesoreria, deliberato dal Consiglio, si fa riferimen-to al d.lgs. 163/2006, per gli articoli richiamati o co-munque applicabili, alle disposizioni del Codice Ci-vile, e alle altre norme vigenti in materia.

ARTICOLO 22

RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

In base alla Legge 7.8.1990, n. 241, precisa che il Re-sponsabile del procedimento è il Responsabile delServizio finanziario – Rag. Graziano Cardinali - Tel.0733.660107 – E.mail: [email protected]

IL RESPONSABILE FINANZIARIORag. Graziano Cardinali

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________________________________________________________

Asur Marche – Area Vasta n. 2 - FabrianoAffidamento di prestazioni di assistenza infer-mieristica e di assistenza alla persona a sup-porto della gestione della Residenza SanitariaAssistita (RSA) di Montecarotto (Ancona) affe-rente alla sede operativa di Jesi dell’Area Va-sta n. 2 dell’Asur.

Bando di gara per servizi in esecuzione determina n.158/DG del 03/03/15I. AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE 1.1)Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche -Italia, Via Caduti del Lavoro 40, 60131 Ancona. Pun-to di contatto / Responsabile del Procedimento: AreaVasta n. 2 - U.O. Acquisti e Logistica, via Turati 51,60044 Fabriano (An) Tel 0732.634125 fax0732.634115 [email protected] www.asur.marche.it. Di-sponibilità informazioni: presso punti di contatto I.1) Le offerte vanno inviate a: ASUR - Area Vastan. 2, via Turati 51, 60044 Fabriano (An) I.2) Tipo amministrazione aggiudicatrice: AziendaSanitaria I.3) Attività: salute I.4) L’amministrazione aggiudicatrice non acquistaper conto di altre amministrazioniII. OGGETTO DELL’APPALTO. II.1.1) Denominazione conferita all’appalto: procedu-ra aperta di rilievo comunitario per l’affidamento diprestazioni di assistenza infermieristica e di assistenzaalla persona a supporto della gestione della ResidenzaSanitaria Assistita (RSA) di Montecarotto (Ancona)afferente alla sede operativa di Jesi dell’Area Vastan. 2 dell’ASUR. II.1.2) Servizi. Categoria n. 25 Allegato II BDLgs.163/06. CPC 93. Luoghi di esecuzione: RSA diMontecarotto (An), Via S. Francesco 20. CodiceNUTS: ITE32 II.1.3) L’avviso riguarda un appalto pubblico II.1.5) Breve descrizione: affidamento prestazioni diassistenza infermieristica e di assistenza alla personaa supporto della gestione della RSA di Montecarotto,secondo modalità previste dal disciplinare di gara edal capitolato speciale d’appaltoII.1.6) CPV 85100000-0 II.1.8) Divisione in lotti: no II.1.9) Non sono ammesse varianti II.2) Entità dell’appalto II.2.1) Entità dell’appalto fissato a base d’asta: €3.440.736,00 I.V.A. esclusa, comprensiva dell’opzio-ne di cui al successivo punto II.2.2) Oneri per la sicurezza: zero II.2.2) Opzioni: si. Previsto esercizio opzione contrat-

tuale di rinnovo fino ad ulteriori 24 mesi rispetto ladurata dell’appalto di cui successivo punto II.3)

II.3) Durata dell’appalto: mesi 48

III. INFORMAZIONI CARATTERE GIURIDICO,ECONOMICO, FINANZIARIO E TECNICO

III.1.1) Cauzioni e garanzie richieste: rinvio discipli-nare di gara.

III.1.2) Finanziamento: mezzi di bilancio

III.1.3) Sono ammessi partecipare tutti i soggetti dicui all’art. 34 del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. Formagiuridica RTI: forme consentite dall’art. 37 del D.Lgs.n. 163/2006 e rinvio disciplinare di gara

III.1.4) Condizioni particolari: no

III.2) Condizioni partecipazione

III.2.1) rinvio disciplinare di gara

III.2.2) Capacità economica e finanziaria: rinvio di-sciplinare di gara

III.2.3) Capacità tecnica e professionale: rinvio disci-plinare di gara

III.3.2) Personale responsabile dell’esecuzione delservizio: si, secondo modalità capitolato specialed’appalto

IV) PROCEDURA

IV.1.1) Aperta

IV.2) Criteri di aggiudicazione

IV.2.1) Secondo l’offerta economicamente più van-taggiosa, in termini di qualità punti 70/100 - prezzopunti 30/100, secondo criteri disciplinare di gara

IV.2.2) Ricorso ad un’asta elettronica: no

IV.3) Informazioni di carattere amministrativo

IV.3.1) Numero dossier attribuito dall’amministrazio-ne aggiudicatrice: determina n.158/DG/2015. CIG6167134FF5

IV.3.2) Nessuna precedente pubblicazione

IV.3.3) Condizioni per ottenere documentazione digara: gratuitamente presso punto di contatto o scari-cati dai siti aziendali indicati al punto I.1)

IV.3.4) Termine ricevimento delle offerte: ore 13.00del giorno 05.05.15 IV.3.6) Lingua: italiana

IV.3.7) Periodo minimo durante il quale l’offerente èvincolato all’offerta: giorni 270

IV.3.8) Modalità e luogo di apertura delle offerte: rin-vio disciplinare di gara. Modalità di partecipazione:legale rappresentante o incaricato munito di procura

VI. ALTRE INFORMAZIONI

VI.2) Appalto non connesso a progetto e/o program-ma finanziato da fondi comunitari

VI.3) Informazioni complementari. Termine ricevi-mento richieste di chiarimenti o per l’accesso ai do-cumenti: in forma scritta, presso il punto di contattoI.1), fino a 10 giorni precedenti scadenza termine fis-

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sato ricevimento offerte. I chiarimenti saranno pub-blicati nei siti indicati al precedente punto I.1). Lasanzione pecuniaria prevista dall’art.38, comma 2-bis,del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i., è prevista in misurapari all’uno per mille dell’importo di gara. Altre in-formazioni: rinvio disciplinare di gara. Non pubbli-cato avviso preinformazione

VI.4) Procedure ricorso

VI.4.1) Autorità competente: TAR Marche, piazzaCavour 29, 1-60121 Ancona Tel 071.206956 Fax071.203853

VI.4.2) Presentazione ricorsi: ai sensi D.Lgs. n.104/2010

VI.4.3) Informazioni disponibili sulla presentazionedel ricorso: presso punto di contatto I.1)

VI.5) Data spedizione presente avviso alla GUCE:10/03/15.

Ancona, 10 marzo 2015

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO dott. Carlo Spaccia

________________________________________________________

Asur Marche – Area Vasta n. 2 - FabrianoAffidamento di prestazioni di assistenza allapersona a supporto della gestione del ModuloLD (Lungodegenza) o DPA (Degenza post - acu-zie) presso il Presidio Ospedaliero di Cingoli(Macerata) e del Modulo CI (Cure Intermedie)presso il Presidio di Sassoferrato (Ancona) ri-spettivamente afferenti alle sedi operative diJesi e di Fabriano dell’Area Vasta n. 2 del-l’Asur.

Bando di gara per servizi in esecuzione determina n.182/DG del 13.03.2015

I. Amministrazione Aggiudicatrice

I.1) Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche- Italia - Via Caduti del Lavoro 40 - 60131 Ancona.Punto di contatto/Responsabile del Procedimento:Area Vasta n. 2 - U.O. Acquisti e Logistica, via Turati51, 60044 Fabriano (An) tel 0732.634125 fax0732.634115 [email protected] www.asur.marche.it. Di-sponibilità informazioni: presso punti di contatto

I.1). Le offerte vanno inviate a: Asur - Area Vasta n.2, via Turati 51, 60044 Fabriano (An)

I.2) TIPO AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRI-CE: Azienda Sanitaria

1.3) Attività: salute OGGETTO DELL’APPALTO

II.1.1) Denominazione conferita all’appalto: procedu-ra aperta di rilievo comunitario per l’affidamento diprestazioni di assistenza alla persona a supporto dellagestione del Modulo LD (Lungodegenza) o DPA (De-genza post - acuzie) presso il Presidio Ospedaliero diCingoli (Macerata) - di seguito Lotto n. 1 - e del Mo-dulo CI (Cure Intermedie) presso il Presidio di Sas-soferrato (Ancona) - di seguito Lotto n. 2 - rispettiva-mente afferenti alle sedi operative di Jesi e di Fabria-no dell’Area Vasta n. 2 dell’ASUR 11.1.2) Servizi.Categoria n. 25 Allegato II B D.Lgs. n. 163/2006.CPC 93. Luoghi di esecuzione: Lotto n. 1: PresidioOspedaliero di Cingoli (Macerata) - Via della Carità11. Codice NUTS: ITE33. Lotto n. 2: Presidio di Sas-soferrato (Ancona) - Via Marconi n. 1. Codice NUTS:ITE32

II.1.3) L’avviso riguarda un appalto pubblico

II.1.5) Breve descrizione: affidamento prestazioni diassistenza alla persona a supporto della gestione deiModuli assistenziali di cui al precedente punto II.1.1),secondo modalità previste dal disciplinare di gara edal capitolato speciale d’appalto e suoi rispettivi al-legati

II.1.6) CPV: 85100000-0

II.1.8) Divisione in lotti: SI. Lotto n. 1: affidamentoprestazioni di assistenza alla persona a supporto dellagestione del Modulo LD (Lungodegenza) o DPA (De-genza post - acuzie) presso il Presidio Ospedaliero diCingoli (Macerata). Lotto n. 2: affidamento presta-zioni di assistenza alla persona a supporto della ge-stione del Modulo CI (Cure Intermedie) presso il Pre-sidio di Sassoferrato (Ancona). La procedura concor-suale di gara sarà esperita per singolo lotto di riferi-mento, oggetto di autonoma e separata procedura diaggiudicazione, nel senso esplicitato nel disciplinaredi gara. E’ possibile presentare offerta per uno solo oper entrambi i lotti di gara, secondo modalità previstenel disciplinare di gara

II.1.9) Per entrambi i lotti di gara, non sono ammessevarianti

II.2) Entità dell’appalto

II.2.1) Entità degli appalti rispettivamente fissati a ba-se d’asta: Lotto n. 1: € 1.808.352,00 I.V.A. esclusa,comprensiva dell’opzione di cui al successivo punto11.2.2). Lotto n. 2: € 1.808.352,00 I.V.A. esclusa,comprensiva dell’opzione di cui al successivo punto11.2.2). Oneri per la sicurezza per entrambi i lotti digara: zero

II.2.2) Opzioni: si. Previsto esercizio opzione contrat-tuale di rinnovo fino ad ulteriori 24 mesi rispetto ladurata degli appalti di cui successivo punto 11.3)

II.3) Durata degli appalti: mesi 48

III. Informazioni Carattere Giuridico, Economico, Fi-nanziario e Tecnico

16 APRILE 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 33

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III.1.1) Cauzioni e garanzie richieste: rinvio discipli-nare di gara

III.1.2) Finanziamento: mezzi di bilancio

III.1.3) Sono ammessi partecipare per entrambi i lottidi riferimento tutti i soggetti di cui all’art. 34 delD.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i.. Forma giuridica RTI: for-me consentite dall’art. 37 del D.Lgs. n. 163/2006 erinvio disciplinare di gara. Richiamata la possibilitàdi presentare offerta per uno solo o per entrambi i lottidi gara, è consentita all’operatore economico interes-sato possibilità di partecipare alla gara per un lotto informa singola, e per l’altro lotto quale impresa com-ponente di un RTI o consorzio. Altre disposizioni diriferimento: rinvio disciplinare di gara

III.1.4) Condizioni particolari: NO

III.2) Condizioni partecipazione

III.2.1): rinvio disciplinare di gara

III.2.2) Capacità economica e finanziaria: rinvio di-sciplinare di gara

III.2.3) Capacità tecnica e professionale: rinvio disci-plinare di gara

III.3.2) Personale responsabile dell’esecuzione delservizio: si, secondo modalità capitolato specialed’appalto

IV) Procedura

IV.1.1) Aperta

IV.2) Criteri di aggiudicazione

IV.2.1) per singolo lotto di riferimento, oggetto di au-tonoma e separata procedura, secondo l’offerta eco-nomicamente più vantaggiosa, in termini di qualitàpunti 70/100 - prezzo punti 30/100, secondo criteridisciplinare di gara e capitolato speciale d’appalto.

IV.2.2) Ricorso ad un’asta elettronica: no

IV.3) Informazioni di carattere amministrativo

IV.3.1) Numero dossier attribuito dall’amministrazio-ne aggiudicatrice: determina n. 182/DG/2015. Lotton. 1: CIG 61776928B4. Lotto n. 2: CIG 6177715BAE

IV.3.2) Nessuna precedente pubblicazione

IV.3.3) Condizioni per ottenere documentazione digara: gratuitamente presso punto di contatto o scari-cati dai siti aziendali indicati al punto I.1).

IV.3.4) Termine ricevimento delle offerte per entram-bi i lotti di gara: ore 13.00 del giorno 11/05/15

IV.3.6) Lingua: italiana

IV.3.7) Periodo minimo durante il quale l’offerente èvincolato all’offerta: giorni 270

IV.3.8) Modalità e luogo di apertura delle offerte: rin-vio disciplinare di gara. Modalità di partecipazione:legale rappresentante o incaricato munito di procura

VI. Altre Informazioni

VI.2) Appalto non connesso a progetto e/o program-ma finanziato da fondi comunitari

VI.3) Informazioni complementari. Termine ricevi-mento richieste di chiarimenti o per l’accesso ai do-cumenti: in forma scritta, presso il punto di contattoI.1), fino a 10 giorni precedenti scadenza termine fis-sato ricevimento offerte. I chiarimenti saranno pub-blicati nei siti indicati al precedente punto 1.1). Lasanzione pecuniaria prevista dall’art. 38, comma 2-bis, del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i., è prevista in mi-sura pari all’uno per mille dell’importo di gara. Altreinformazioni: rinvio disciplinare di gara. Non pubbli-cato avviso preinformazione

VI.4) Procedure ricorso

VI.4.1) Autorità competente: TAR Marche - piazzaCavour 29 - 1-60121 Ancona Tel. 071.206956 - Fax071.203853

VI.4.2) Presentazione ricorsi: ai sensi D.Lgs. n.104/2010

VI.4.3) Informazioni disponibili sulla presentazionedel ricorso: presso punto di contatto I.1)

VI.5) Data spedizione presente avviso alla GUCE:17/03/15.

Ancona, 17/03/15

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTOdott. Carlo Spaccia

BANDI DI CONCORSO

________________________________________________________

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Be-niamino Forlini Casa di Riposo - ResidenzaProtetta - Centro Diurno - OffidaConcorso pubblico per titoli ed esami per la co-pertura di n. 1 posto di “educatore” - categoriagiuridica C - a tempo indeterminato e a tempoparziale (24 ore settimanali)

(ai sensi dell’art. 35, comma 3 bis lett. b) del D.Lgsn. 165/2001)

VISTI

- Lo stato giuridico dell’Ente che da I.P.A.B. si è tra-sformato in Azienda Pubblica di Servizi alla Perso-na (ASP) dal 01.01.2011;

- Lo Statuto dell’Ente approvato con deliberazione delConsiglio di Amministrazione n. 20 del 15.06.2010e deliberazione della Giunta Regionale n. 1254 del02.08.2010;

- Il “Regolamento di organizzazione generale” appro-

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vato con deliberazione del Consiglio di Ammini-strazione n. 10 del 27.01.2011;

- Il vigente Contratto Collettivo Nazionale di lavorodel personale non dirigente del comparto Regioni-Autonomie Locali;

- La legge n. 228/2012 (Legge di Stabilità 2013) cheprevede la possibilità per le pubbliche amministra-zioni, nel rispetto della programmazione triennaledel fabbisogno e dei vincoli finanziari vigenti, di“avviare procedure di reclutamento mediante con-corso pubblico: per titoli ed esami, finalizzati a va-lorizzare, con apposito punteggio, l’esperienza pro-fessionale di coloro che, alla data di emanazionedel bando, hanno maturato almeno tre anni di con-tratto di collaborazione coordinata e continuativanell’amministrazione che emana il bando” (art. 35,comma 3-bis, d.lgs. n. 165/2001);

- Il D. lgs. n. 198 dell’11.04.2006 e l’art. 57 delD.Lgs. n. 165/2001 sulle pari opportunità tra uomoe donna;

- Il D. lgs. n. 196 del 30.06.2003 (Codice in materiadi protezione dei dati personali);

- Il Regolamento Regione Marche n. 1 dell’8.03.2004ad oggetto “Disciplina in materia di autorizzazionedelle strutture e dei servizi sociali a ciclo residen-ziale e semiresidenziale”;

- La deliberazione del Consiglio di Amministrazionen. 9 del 27.11.2011 con la quale è stata approvatala pianta organica del personale;

- La deliberazione del Consiglio di Amministrazionen. 11 del 21.12.2012 con la quale è stata approvatala programmazione triennale del fabbisogno delpersonale 2013/2015;

- La deliberazione del Consiglio di Amministrazionen. 3 del 28.01.2015 con la quale è stato indetto unconcorso pubblico per titoli ed esami per la coper-tura di n. 1 posto di “Educatore” a tempo indeter-minato e a tempo parziale (24/36) - inquadrato nellacategoria C (posizione economica C1) del CCNLRegioni - Autonomie Locali del 31.03.1999.

Trattamento economicoL’importo annuo del trattamento economico corri-spondente alla categoria C, posizione economica C 1del vigente CCNL del Comparto Regioni-AutonomieLocali, oltre la corresponsione della tredicesima men-silità, delle indennità e delle quote relative all’assegnoper il nucleo familiare (se ed in quanto dovute). Il trat-tamento economico è soggetto alle ritenute previden-ziali, assistenziali ed erariali a norma di legge.

Requisiti per l’ammissionePer l’ammissione alla selezione è richiesto il possessodei seguenti requisiti:

a) cittadinanza italiana o di uno degli Stati membridell’Unione Europea;

b) età non inferiore ai 18 anni;

c) idoneità psico fisica all’impiego per il posto al qua-le si riferisce la selezione;

d) godimento dei diritti civili e politici;

e) non essere stato licenziato da un precedente pub-blico impiego, destituito o dispensato dall’impiegopresso una Pubblica Amministrazione per persi-stente insufficiente rendimento o dichiarato deca-duto da un pubblico impiego ai sensi della norma-tiva vigente;

f) non aver riportato condanne penali e non essere sta-ti interdetti o sottoposti a misure che escludono,secondo le leggi vigenti, dalla nomina agli impie-ghi presso una Pubblica Amministrazione;

g) non essere stati esclusi dall’elettorato politico atti-vo (se cittadini italiani);

h) essere in posizione regolare nei riguardi degli ob-blighi di leva e del servizio militare (per i concor-renti di sesso maschile);

i) essere in possesso di uno dei seguenti titoli di studio(Regolamento Regione Marche n. 1dell’8.03.2004, allegato “B”):

- Laurea di primo livello in scienze dell’educazio-ne e della formazione, scienze e tecniche psico-logiche, scienze del servizio sociale (d. m.4.08.2000 - decreto interministeriale 2.04.2001)

- Diploma universitario di educatore professiona-le (d.m. 520/98 o equipollente d.m. 27.07.2000)

- Laurea in discipline sociali o umanistiche (scien-ze della formazione e dell’educazione, psicolo-gia, scienze sociali) del vecchio ordinamentouniversitario

- Qualifica professionale conseguita dopo corsipost-diploma, riconosciuti dallo Stato o dalleRegioni.

j) aver prestato servizio presso Enti Pubblici (com-prese Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona)che gestiscono strutture residenziali e/o semi-re-sidenziali per anziani per non meno di due anni,con funzione di educatore o animatore, con con-tratti a tempo indeterminato, determinato, contrattiCo.Co.Co., Co.Co.Pro. e assimilati, Servizio Ci-vile Nazionale, Work Experience, prestazioni oc-casionali, incarichi libero professionali.

Per i cittadini degli Stati membri dell’Unione Europeaè richiesto altresì il godimento dei diritti civili e poli-tici dello Stato di appartenenza o provenienza e ade-guata conoscenza della lingua italiana.

I requisiti prescritti per l’ammissione alla selezionedebbono essere posseduti alla data di scadenza delpresente avviso.

I suddetti requisiti dovranno permanere anche al mo-

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mento dell’assunzione a tempo indeterminato. L’ac-certamento della mancanza di uno solo dei requisitiprescritti dal presente bando di selezione comporta,in qualsiasi momento, l’esclusione dalla procedura se-lettiva o la decadenza dall’ assunzione.

Termine e modalità di presentazione della doman-daLa domanda di ammissione alla selezione di cui trat-tasi, debitamente sottoscritta e redatta su carta sem-plice conformemente all’apposito modello allegatoA, disponibile presso gli Uffici Amministrativi del-l’Ente e scaricabile nell’apposita sezione del sito in-ternet all’indirizzo www.casariposoforlini.it, dovràpervenire all’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona“B. Forlini” di Offida entro e non oltre 30 giornidalla data di pubblicazione dell’avviso del presentebando sulla Gazzetta Ufficiale della RepubblicaItaliana - 4a Serie Speciale Concorsi ed Esami aprescindere dal mezzo con la quale sia inoltrata.

La stessa dovrà essere indirizzata a:

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “B. For-lini” via del Merletto, 29 - 63073 OFFIDAriportando la dicitura: “Domanda di partecipazioneconcorso pubblico Educatore - n. 1 posto a tempo in-determinato e a tempo parziale (24/36)”.

Detta domanda dovrà essere inoltrata mediante unadelle seguenti modalità:

a) presentazione diretta all’Ufficio Protocollodell’ASP “B. Forlini”, in via del Merletto n. 29,Offida, piano terra, dal lunedì al venerdì dalle ore9:00 alle ore 12:00;

b) spedizione a mezzo raccomandata postale conavviso di ricevimento; Si precisa che farà fede iltimbro della data di ricevimento posto dall’UfficioProtocollo dell’ASP “B. Forlini” e non la data dispedizione della domanda;

c) a mezzo posta elettronica certificata, provenienteda indirizzo di posta elettronica mittente anch’essacertificata (PEC), all’indirizzo PEC: [email protected] trasmettendo scan-sione della domanda firmata in formato pdf e degliallegati. Nel caso di presentazione mediante PECfa fede la data di ricezione.

L’Amministrazione non si assume alcuna responsa-bilità per la dispersione di comunicazioni dipendentida inesatte indicazioni del recapito da parte del con-corrente oppure da mancata o tardiva comunicazionedel cambiamento dell’indirizzo indicato nella doman-da, né per eventuali disguidi postali e telegrafici o, co-munque, imputabili a fatto di terzi, a caso fortuito oforza maggiore.

Se la domanda non sarà pervenuta a questo Ente entroi termini temporali sopra indicati, il candidato verràescluso automaticamente dalla selezione.

E’ fatto obbligo agli aspiranti dichiarare, sotto la pro-pria responsabilità e consapevole delle sanzioni penalipreviste dall’art. 76 del D.P.R. 28/12/2000, n. 445 perle ipotesi di falsità in atti e di dichiarazioni mendaci,quanto segue:

a) cognome e nome;

b) data e luogo di nascita;

c) la residenza e l’indicazione dell’esatto recapito conil numero di codice di avviamento postale, nonchél’eventuale numero telefonico ai fini della reperi-bilità;

d) il numero di codice fiscale;

e) il possesso della cittadinanza italiana o quella diuno degli Stati membri dell’Unione Europea;

f) il comune di iscrizione nelle liste elettorali ovveroi motivi della non iscrizione o della cancellazionedalle liste medesime;

g) il godimento dei diritti civili e politici;

h) la posizione nei riguardi degli obblighi militari (so-lo per i candidati di sesso maschile);

i) le eventuali condanne penali riportate e gli eventualiprocedimenti penali in corso ovvero di non avereriportato condanne penali né di avere procedimen-ti penali in corso;

j) di non essere stato destituito o dispensato dall’im-piego presso una Pubblica Amministrazione;

k) il titolo di studio posseduto, con l’esatta indicazio-ne della votazione, dell’anno e dell’Istituto pressoil quale è stato conseguito;

l) i titoli di servizio in possesso (l’omessa dichiara-zione dei titoli di servizio entro la data di scadenzadel bando, anche se posseduti entro tale data,esclude il candidato dal beneficio);

m) il possesso dell’idoneità psicofisica allo svolgi-mento delle mansioni relative al posto messo a se-lezione;

n) il possesso di eventuali titoli di preferenza o pre-cedenza a parità di valutazione, come individuatidall’art. 5 del D.P.R. 487/94 e s.m.i.;

o) il domicilio o recapito presso il quale il candidatointende ricevere le comunicazioni relative alla se-lezione e l’impegno a comunicare eventuali suc-cessive variazioni di indirizzo, riconoscendo chel’Amministrazione non assume alcuna responsa-bilità in caso di irreperibilità del destinatario;

p) di acconsentire al trattamento dei propri dati per-sonali per l’espletamento della procedura di sele-zione e per l’assunzione;

q) di accettare tutte le clausole previste dal presentebando e le condizioni previste dalle norme rego-lamentari dell’Ente, concernenti l’ordinamento de-gli uffici e dei servizi e le modalità di accesso agliimpieghi;

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r) solamente per i cittadini di uno degli Stati membridell’Unione Europea:

- il godimento dei diritti civili e politici anche ne-gli Stati di appartenenza;

- l’adeguata conoscenza della lingua italiana.

Documentazione da allegare alla domanda- documentazione inerente i titoli di studio dichiarati;

- attestazione dei titoli di servizio;

- curriculum vitae formativo e professionale datato efirmato;

- fotocopia di un documento di riconoscimento in cor-so di validità.

Tutte le copie dei documenti dovranno essere dichia-rate conformi all’originale mediante

dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (alle-gato A1).

Cause di esclusioneSono causa di esclusione:

a) l’omissione nella domanda:

1. del cognome, nome, luogo e data di nascita, re-sidenza o domicilio del concorrente;

2. dell’indicazione della selezione alla quale si in-tende partecipare;

3. della firma del concorrente a sottoscrizione del-la domanda medesima;

4. dell’indicazione del titolo di studio posseduto;

b) mancato ricevimento, da parte dell’Azienda Pub-blica di Servizi alla Persona, della domanda entroil termine perentorio della scadenza.

Tali omissioni non sono sanabili.

Si considerano ammessi alla selezione tutti i parteci-panti cui non è comunicata l’esclusione.

Non sarà possibile presentare dichiarazioni integrati-ve alla domanda oltre la data di scadenza del terminedi presentazione della stessa.

Qualora dall’istruttoria risultino omissioni od imper-fezioni regolarizzatili nelle domande e/o nella docu-mentazione inerenti i requisiti necessari all’ammis-sione alla selezione il Responsabile del procedimentoprovvederà, avvalendosi dei poteri di cui all’art. 6 del-la L. 241/1990, al loro perfezionamento entro il ter-mine accordato.

La mancata regolarizzazione della domanda entro itermini stabiliti comporta l’esclusione dalla selezio-ne.

Programma e diario delle prove d’esameL’elenco dei candidati ammessi e non ammessi allaselezione sarà reso pubblico mediante pubblicazione

all’Albo Pretorio dell’Ente e sul sito internet istitu-zionale www.casariposoforlini.it. Nell’elenco dei can-didati ammessi verranno indicati anche coloro che do-vranno regolarizzare la documentazione richiesta perpoter partecipare alla selezione e la data entro cui po-ter regolarizzare. La comunicazione sul sito webdell’ASP “B. Forlini” ha valore di notifica e pertan-to i candidati ammessi dovranno intendersi tacita-mente ammessi a sostenere le prove d’esame senzaulteriore comunicazione.Le prove si terranno il giorno 15 maggio 2015 ore10:00 presso la sede dell’Azienda Pubblica di Servizialla Persona “B. Forlini” in Via del Merletto, 29, Of-fida.

La mancata presentazione o il ritardo dei candidatialla prova d’esame sarà considerata come rinunciaa partecipare alla selezione.Nessun’altra comunicazione per la presentazionealle prove stesse verrà fatta ai candidati, salvo even-tuale modifica delle date delle prove, che sarannocomunicate mediante pubblicazione sull’appositasezione del sito internet istituzionale dell’Ente.I concorrenti dovranno presentarsi alla selezione mu-niti di idoneo documento di riconoscimento in corsodi validità.

Saranno valutate:

a) Preparazione professionale sulle seguenti materie:

L. R. Marche n. 20/2002; R. R. Marche n. 1/2004e n. 3/2006; L. R. Marche n. 33 del 04/12/2014;ruolo e funzione dell’educatore in strutture resi-denziali e semi-residenziali per anziani; interventieducativi diretti all’anziano affetto da demenza;progettazione educativa: lavoro in équipe e pernuclei; nozioni base di primo soccorso, nozioni inmateria di sicurezza sugli ambienti di lavoro inbase al D. Lgs. 81/2008; CCNL Regioni/Autono-mie Locali.

b) Capacità di individuare soluzioni innovative rispet-to all’attività svolta.

L’esame consta di due prove: una prova scritta ed unaprova orale che verteranno su tutto il programmad’esame.

Prova scritta: domande a risposta multipla.

Prova orale: colloquio volto a valutare sia la prepara-zione del candidato sui temi oggetto delle materied’esame sia gli aspetti relazionali e motivazionali checaratterizzano il profilo professionale di educatore,unitamente alla capacità di risoluzione dei problemi.

La commissione esaminatrice avrà a disposizionepunti 30 per ogni prova.

Le prove si considerano superate ove il candidato ot-tenga una valutazione di almeno 21/30.

CONSEGUIRANNO L’AMMISSIONE AL COL-LOQUIO I CANDIDATI CHE RIPORTERANNO

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NELLA PROVA SCRITTA UNA VOTAZIONE DIALMENO 21/30.

IL COLLOQUIO SI INTENDERÀ SUPERATOCON UNA VOTAZIONE DI ALMENO 21/30.

Valutazione dei titoli

Per la valutazione dei titoli sono disponibili n. 30 pun-ti ripartiti tra le seguenti categorie:

Titoli di studio: punti 6

Titoli di servizio: punti 20

Curriculum professionale: punti 4

TITOLI DI STUDIO

a) Per il titolo di studio richiesto per l’ammissione alconcorso saranno attribuiti 6 punti come dal pro-spetto che segue:

b) In attuazione dell’art. 35, comma 3-bis del D.Lgs165/2001, al fine di valorizzare l’esperienza pro-fessionale di coloro che, alla data di emanazionedel bando, hanno maturato almeno tre anni di con-tratto di collaborazione coordinata e continuativacon l’ASP “B. Forlini”, sarà assegnato un ulteriorepunteggio in misura pari al 50% dei complessivi20 punti riservati ai titoli di servizio esclusivamen-te a ciascuno dei candidati che abbia maturato ilrequisito di servizio triennale ivi prescritto.

CURRICULUM PROFESSIONALENel curriculum professionale vengono valutate tuttele attività svolte dal candidato nel corso della sua at-tività lavorativa che, rispetto agli specifici titoli di me-rito già direttamente valutati o comunque valutabiliin qualsiasi delle altre categorie, siano idonee ad evi-denziare ulteriormente il livello di qualificazione pro-fessionale acquisito nell’arco dell’intera carriera especifica rispetto alla posizione funzionale da ricopri-re nell’Ente.

Graduatoria e formalità di assunzioneLa graduatoria di merito sarà formulata dalla Com-missione esaminatrice. I concorrenti saranno posti ingraduatoria in ordine decrescente rispetto al voto ot-tenuto. La graduatoria di merito sarà pubblicata al-l’Albo Pretorio e sul sito dell’Ente (www.casariposo-forlini.it) a partire dalla data che sarà comunicata ilgiorno in cui si svolgeranno le prove orali.Il concorrente dichiarato vincitore dovrà assumereservizio nella data preventivamente stabilita, a penadi decadenza.I candidati ritenuti utili in graduatoria, in caso di as-sunzione, dovranno presentare, a pena di decadenza,entro il termine perentorio che all’uopo verrà fissatodall’Amministrazione, la documentazione specifica-tamente richiesta.La stipulazione del contratto di lavoro e l’inizio delservizio sono comunque subordinati alla verificadell’effettivo possesso dei requisiti richiesti dal pre-sente avviso.In caso di rinuncia o di mancata assunzione in servi-zio nel termine fissato da parte del concorrente collo-cato primo in graduatoria, resta salva la facoltà, e nonl’obbligo, dell’Amministrazione di nominare vincito-re il concorrente che, superate le prove, per ordine dimerito, risulta successivo in graduatoria.La conferma dell’assunzione avverrà previo supera-mento di un periodo di prova.Il vincitore del concorso dovrà permanere presso que-sto Ente per un periodo non inferiore a 5 anni ai sensidell’art. 35 comma 5bis del D.Lgs. 165/2001.La graduatoria avrà la validità di tre anni dalla datadella sua approvazione da parte dell’ASP “B. Forlini”e sarà utilizzata per la stipulazione del contratto di la-voro a tempo indeterminato per la copertura del posto

per il quale il concorso è stato bandito e degli ulterioriposti, inerenti la stessa figura professionale, che si ve-nissero a rendere successivamente vacanti in organicoin esecuzione della programmazione del fabbisognodi personale, oppure per la stipulazione di contratti atempo determinato, affidamento di incarichi liberoprofessionali o prestazioni occasionali per esigenzesostitutive, per motivi straordinari od urgenti.

Trattamento dei dati personaliIn applicazione del D.Lgs. n. 196/2003 l’AziendaPubblica di Servizi alla Persona “B. Forlini” di Offidasi impegna a rispettare il carattere riservato delle in-formazioni fornite dal candidato. Tutti i dati personaliforniti dai candidati saranno trattati esclusivamenteper le finalità connesse e strumentali all’espletamentodella selezione ed alla eventuale successiva stipula-zione e gestione del contratto individuale di lavoro.La documentazione acquisita dall’Ente è soggetta allenorme relative al diritto di accesso.La firma apposta in calce alla domanda vale come au-torizzazione all’Ente ad utilizzare i dati per fini isti-tuzionali, ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.

Norme transitorie e finaliL’Ente si riserva la facoltà di accertare, d’ufficio, laveridicità delle dichiarazioni rese. Fermo restandoquanto previsto dal D.P.R. 445/2000 in merito allesanzioni penali in caso di dichiarazioni mendaci, qua-lora dal controllo emerga la non veridicità del conte-nuto delle dichiarazioni, il dichiarante decadrà dal-l’assunzione.L’Ente ha la facoltà di prorogare, sospendere o riapri-re i termini della selezione in base alle proprie esigen-ze organizzative, anche legate all’onerosità dell’im-pegno legato alle procedure selettive, senza che i con-correnti possano vantare diritti di sorta. In tal caso re-stano valide le domande presentate in precedenza, confacoltà per i candidati di integrare, entro il nuovo ter-mine, la documentazione allegata. Parimenti, è facoltàdell’Ente revocare o modificare l’avviso, con prov-vedimento motivato, qualora ne ravvisi la necessità.Per quanto non espressamente previsto dal presentebando si fa riferimento alle norme legislative, regola-mentari e contrattuali vigenti in materia di recluta-mento del personale.L’Amministrazione garantisce pari opportunità trauomini e donne per l’accesso al lavoro e il trattamentosul lavoro ai sensi del D.lgs. n. 198 dell’11.04.2006 el’art. 57 del D.Lgs. n. 165/2001.Per ulteriori chiarimenti ed il reperimento di copia delpresente avviso gli interessati potranno contattare ilResponsabile del presente procedimento Dr.ssa DiBuò Mariangela al n. 0736/889378.

IL DIRETTORE GENERALEDott.ssa Di Buò Mariangela

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A.O. Ospedali Riuniti Marche Nord – Ge-stione Risorse Umane e Relazioni Sindacali- PesaroAvviso Pubblico conferimento di incarico di di-rezione di struttura complessa: Disciplina: Ane-stesia e Rianimazione (Area della MedicinaDiagnostica e dei Servizi).

In esecuzione della determina del Direttore Generalen. 196 del 31/03/2015 esecutiva ai sensi di legge,

E’ INDETTOavviso pubblico per il conferimento di un incaricoquinquennale di Direzione di Struttura Complessaenunciato in epigrafe, in ossequio alle disposizioni delDecreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 comeintegrato dal Decreto-Legge 13 settembre 2012, n.158 - c.d. Decreto Sanità - convertito, con modifica-zioni, in Legge 8 novembre 2012, n. 189, nonché dalDPR 10 dicembre 1997, n. 484 e dalla Deliberazionedella Giunta Regione Marche n. 1503 del 4.11.2013.Si ritiene disapplicata la L.R. Marche n. 15 del 6 No-vembre 2007, come modificata dalla L. R. Marche n.19 del 27 Dicembre 2007.

PROFILO DEL DIRIGENTE DA INCARICA-RE FABBISOGNO

a) Profilo oggettivo:La Unità Operativa Complessa “Anestesia e Riani-mazione: Terapia del dolore e nutrizionale” del-l’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti MarcheNord” si articola nei due Presidi Ospedalieri di Pesaroe Fano e afferisce attualmente al Dipartimento di“Emergenza-Urgenza”. L’AORMN ha proposto nellarevisione dell’Atto Aziendale la costituzione del Di-partimento di Scienze Anestesiologiche, Rianimatoriee Medicina Perioperatoria, cui afferirà tale Unità Ope-rativa Complessa.La missione della U.O.C. “Anestesia e Rianimazione:Terapia del dolore e Nutrizionale” svolge la sua mis-sione mettendo in atto procedure e protocolli validati,secondo metodica EBM e verificati con standard diriferimento e individuando precisi clinica( pathwaysper le principali patologie chirurgiche, oncologiche edegenerative sia per quanto attiene al dolore che perla nutrizione ed in particolare nell’ambito delle se-guenti attività:- Valutazione e gestione del dolore acuto e cronico at-

traverso l’ambulatorio di terapia del Dolore e neipazienti degenti delle varie Unità Operative inte-grate con le strutture del Territorio al fine di costrui-re una rete di cura integrata;

- Attività di parto-analgesia;- Posizionamenti di accessi venosi centrali a breve,

medio e lungo termine, CVC da dialisi PICC e MI-DLINE;

- Prevenzione e trattamento della malnutrizione, po-sizionamento degli accessi per nutrizione artificia-le;

- Gestione integrata Azienda Ospedaliera “OspedaliRiuniti Marche Nord” e ASUR Area Vasta 1 perpazienti in Nutrizione Artificiale Domiciliare, conrespiratore domiciliare ed in terapia antalgica;

- Collaborazione alla conduzione dell’anestesia a sup-porto delle attività chirurgiche nelle varie specialitàcliniche (es: Chirurgia Day Surgery, Chirurgia deltamammella, Chirurgia pediatrica, Ortopedia Pedia-trica, Ortopedia Day Surgery, oculistica, Otorino-laringoiatria, Steep Endoscopy, Odontostomatolo-gia, Ginecologia e Ostetricia, Endoscopia Digesti-va, Urologia Day Surgery);

- Collaborazione nei trattamenti rianimatori nelleemergenze-urgenze in pazienti con gravi insuffi-cienze o instabilità delle funzioni vitali, degenti nel-le varie Unità Operative e afferenti al Pronto Soc-corso ai vari Servizi di Diagnostica;

- Collaborazione all’attività di Procurement di organie Tessuti;

- Collaborazione all’attività di Emergenza intraospe-daliera;

b) Profilo soggettivo:L’incarico di Direzione dell’UOC “Anestesia e Ria-nimazione: Terapia del dolore e Nutrizionale” diAORMN, in relazione alla tipologia delle attivitàsvolte e sopra indicate richiede, in particolare, le se-guenti competenze:

- competente professionali - cliniche:- Competenza clinica nella disciplina nonché cono-

scenza delle linee guida delle attività anestesio-logiche, rianimatorie, terapia del dolore, lineeguida SINPE-ESPEN-ASPEN nella gestione del-la malnutrizione, linee guida GAVeCeLT -EVAN per impianti di accessi vascolari;

- Capacità di predisporre percorsi assistenziali in-terni alla Unità Operativa e con le altre UnitàOperative Aziendali, e tra l’Azienda e le Strutturedel Territorio sia provinciale che regionale di ri-ferimento, basati su linee guida professionali edorganizzative, che rendano uniforme, in terminidi setting assistenziale, ed appropriata, in terminiquali-quantitativi, l’erogazione delle prestazioninell’ambito della disciplina, con particolare ri-guardo alla terapia del dolore e la nutrizione arti-ficiale;

- Capacità di sviluppare nuovi modelli organizzativie gestionali relativi alla gestione del dolore cheottimizzino la diagnosi e la cura, anche ricorrendoa setting assistenziali diversificati in base alla ti-pologia del paziente, nel pieno rispetto della si-curezza per pazienti ed operatori sanitari negliambiti della nutrizione e dolore;

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- Gestione del dolore cronico con protocolli diffusie condivisi;

- Gestione del dolore chirurgico con protocolli dif-fusi e condivisi;

- Capacità di gestione dei pazienti oncologici edematologici della sede di Muraglia e di Fano;

- Capacità di gestione degli ambulatori di terapiadel dolore, prevedendo almeno 18 ore a settimanain entrambe le strutture ospedaliere, complessi-vamente almeno 36 ore settimana di attività;

- Competenza nello sviluppo di processi di miglio-ramento continuo della qualità delle cure appron-tate, con sviluppo di indicatori di esito, anche conriguardo all’aspetto dell’umanizzazione delle cu-re;

- Valutazione dello stato nutrizionale dei malati;

- Mantenimento di un adeguato stato di nutrizionedel paziente e alla prevenzione, diagnosi e tratta-mento delle patologie sensibili alla dietoterapia;

- Prevenzione e terapia della malnutrizione derivan-te dallo stato di malattia (patologie tumurati, pa-tologie gravi acute, postumi di interventi chirur-gici maggiori complicanze post operatorie che ne-cessitano di programmi nutrizionali ad hoc, rico-veri in area intensiva per sepsi/sirs in qualità diconsulente);

- competenze manageriali (organizzative):- Esperienza ed attitudine a predisporre linee guida

professionali e protocolli che orientino le presta-zioni erogate all’interno dell’Azienda all’uso co-stante degli strumenti previsti per la farmaceuticaed i dispositivi medici, secondo la metodica dibudget;

- Capacità di creazione detta rete della nutrizioneospedaliera;

- Capacità di costruzione di percorsi clinici integrati(con gli hospice e con il territorio);

- Capacità di integrazione con le equipe di aneste-sisti a supporto dell’attività di analgesia da partoe dell’attività chirurgica;

- Gestione del gruppo PICC (Peripherally InsertedCentral Catheters) infermieristico e dei catetericentrali;

- Capacità di accompagnare lo sviluppo e la crescitaprofessionale delle conoscenze e competenze deicollaboratori (equipe) anche attraverso lo stru-mento della formazione, della ricerca e dell’inno-vazione;

- Capacità di promuovere la condivisione dei mec-canismi operativi ed organizzativi necessari alfunzionamento della struttura e di sorvegliarne ilrispetto;

- Conoscenze e consolidato utilizzo dei sistemi diqualità e gestione del rischio clinico;

- Attitudine a sviluppare un clima collaborativo edi fiducia all’interno dell’equipe sviluppando sen-so di appartenenza alle istituzioni: Regione eAzienda, senso di responsabilità e di etica profes-sionale;

- Capacità relazionali volte al riconoscimento delruolo del paziente e dei suoi famigliari e delle as-sociazioni degli utenti.

REQUISITI GENERALI DI AMMISSIONEPossono partecipare alla selezione i candidati di en-trambi i sessi in possesso dei seguenti requisiti gene-rali:a) cittadinanza italiana, salve le equiparazioni stabilite

dalle leggi vigenti, o cittadinanza di uno dei Paesidell’Unione Europea ovvero il possesso di unadelle condizioni previste dall’art. 38 D. Lgs.165/2001, come modificato ed integrato dallaLegge 6 agosto 2013, n. 97;

b) godimento dei diritti politici.Non possono partecipare alla selezione coloro chesiano stati esclusi dall’elettorato attivo o che sianostati dispensati dall’impiego presso pubbliche am-ministrazioni per aver conseguito l’impiego stessomediante la produzione di documenti falsi o viziatida invalidità non sanabile;

c) idoneità fisica alla posizione funzionale a selezio-ne. L’accertamento di tale idoneità sarà effettuatoa cura dell’Azienda prima dell’immissione in ser-vizio.

REQUISITI SPECIFICI DI AMMISSIONEAi sensi dell’art. 5 del D.P.R. n. 484/1997 la parteci-pazione alla presente selezione è riservata a coloroche sono in possesso dei seguenti requisiti:a) Iscrizione all’albo dell’Ordine dei Medici, atte-

stata da dichiarazione sostitutiva di certificazione,anche contestuale alla domanda, ed indicante: pro-vincia, data di prima iscrizione e n. di posizionenel registro, sottoscritta dall’interessato sotto lapropria personale responsabilità.L’iscrizione al corrispondente Albo Professionaledi uno dei Paesi dell’Unione Europea consente lapartecipazione alla selezione, fermo restando l’ob-bligo dell’iscrizione all’Albo in Italia prima del-l’assunzione in servizio;

b) anzianità di servizio di sette anni, di cui cinquenella disciplina o disciplina equipollente, e spe-cializzazione nella disciplina o in una disciplinaequipollente.L’anzianità di servizio utile per l’accesso all’inca-rico di direzione di struttura complessa deve esserematurata così come previsto dall’art. 10, primocomma, del Decreto del Presidente della Repub-blica n. 484/1997.

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Per i servizi equiparati, si fa rinvio agli artt. 11, 12e 13 del citato Decreto del Presidente della Repub-blica n. 484/1997;

c) attestato di formazione manageriale.L’attestato di formazione manageriale, di cui al-l’art. 5 - comma 1 - lett. d), del Decreto del Presi-dente della Repubblica 10 dicembre 1997 n. 484,ai sensi dell’art. 15 comma 8 del Decreto Legi-slativo n. 502 del 30 dicembre 1992, come mo-dificato ed integrato, deve comunque essere con-seguito dal dirigente con incarico di direzione distruttura complessa entro un anno dall’inizio del-l’incarico; il mancato superamento del primo cor-so, attivato dalla regione successivamente al con-ferimento dell’incarico, determina la decadenzadall’incarico stesso;

d) curriculum formativo e professionale, redatto aisensi di quanto specificato netta DGRM1503/2013 come indicato nel successivo paragrafo“documentazione da allegare alla domanda”.

I requisiti, ad eccezione del requisito specifico di cuialla lettera c), devono essere posseduti alla data discadenza del termine stabilito dal presente avviso perla presentazione delle domande di ammissione.

Le operazioni di verifica relative alla sussistenza deirequisiti di ammissione dei candidati vengono effet-tuate dalla U.O.C. Gestione Risorse Umane e Rela-zioni Sindacali che, all’esito, propone alla DirezioneGenerale dell’Azienda l’adozione dell’atto formale diammissione.

DOMANDA DI AMMISSIONELa domanda, redatta in carta semplice secondo il mo-dello allegato al presente bando (ALLEGATO A), de-ve essere indirizzata al Direttore Generale dell’Azien-da Ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord” epresentata o spedita nei modi e nei termini previsti dalsuccessivo punto “Modalità e termini per la presen-tazione della domanda”.

Nella domanda gli aspiranti dovranno dichiarare sottola propria responsabilità:

a) cognome, nome, data e luogo di nascita, residen-za;

b) il possesso della cittadinanza italiana o equipollenteovvero di uno degli stati membri dell’Unione Eu-ropea, ovvero il possesso di una delle condizionipreviste dall’art. 38 D.Lgs. 165/2001, come mo-dificato ed integrato dalla legge 6 agosto 2013, n.97, per i cittadini dei paesi terzi (indispensabilespecificare di quale condizione si tratta: titolari delpermesso di soggiorno CE per soggiornanti di lun-go periodo; titolari dello status di rifugiato; dellostatus di protezione sussidiaria);

c) il Comune di iscrizione nelle liste elettorali, ovveroi motivi della non iscrizione o della cancellazione

dalle liste medesime ovvero dichiarazione di go-dimento dei diritti civili e politici nello Stato diappartenenza;

d) te eventuali condanne penali riportate ed i proce-dimenti penali in corso (in caso negativo dichia-rare espressamente di non aver riportato condannepenali e non avere procedimenti penali in corso);

e) i titoli di studio posseduti con l’esatta indicazionedella data del conseguimento e della scuola che liha rilasciati;

f) la posizione nei confronti degli obblighi militari(per soli uomini);

g) i servizi prestati presso pubbliche amministrazionie le cause di risoluzione di precedenti rapporti dipubblico impiego, ovvero di non avere mai pre-stato servizio presso pubbliche amministrazioni;

h) il domicilio presso il quale deve essere fatta al-l’aspirante, ad ogni effetto, ogni necessaria comu-nicazione ed il recapito telefonico;

i) di prestare il consenso al trattamento dei dati per-sonali ai sensi del decreto Legislativo n. 196/2003finalizzato agli adempimenti per l’espletamentodella procedura;

La mancata sottoscrizione della domanda, comporteràl’esclusione dalla selezione.

La firma in calce alla domanda non necessita diautenticazione ai sensi del D.P.R. n. 445/2000.I beneficiari della legge 5 febbraio 1992 n. 104 deb-bono specificare nella domanda di ammissione, qua-lora lo ritengano indispensabile, l’ausilio eventual-mente necessario per l’espletamento del colloquio inrelazione al proprio handicap nonché l’eventuale ne-cessità di tempi aggiuntivi.

DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALLADOMANDA DI AMMISSIONE

Alla domanda di partecipazione alla selezione i can-didati devono allegare, a pena di esclusione:a) le certificazioni comprovanti il possesso dei requi-

siti specifici di ammissione;

b) curriculum professionale, datato, firmato e debi-tamente documentato, redatto secondo i contenutiriportati al paragrafo recante “ MACRO-AREACURRICULUM”.

Si precisa che le dichiarazioni effettuate nel cur-riculum non supportate da dichiarazione sostitu-tiva di certificazione non saranno oggetto di va-lutazione;

c) tutti i documenti, i titoli e le pubblicazioni che icandidati ritengano opportuno presentare nel pro-prio interesse agli effetti detta valutazione di me-rito per la selezione.

Le pubblicazioni devono essere edite a stampa e

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vanno comunque prodotte in originale, in copia le-gale autenticata ai sensi di legge ovvero in copiacorredata da dichiarazione sostitutiva di atto di no-torietà che ne attesti la conformità all’originale.

Titoli e documenti, per essere oggetto di valuta-zione, devono essere prodotti in originale o in co-pia legale o autenticata ai sensi di legge;

d) un elenco, in triplice copia, in carta libera, datatoe firmato, dei documenti e dei titoli presentati enumerati progressivamente;

e) fotocopia di un documento di identità in corso divalidità.

Ai sensi dell’art. 15 della Legge 183/2011 “ le certi-ficazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione inordine a stati, qualità personali e fatti sono valide eutilizzabili solo nei rapporti tra privati. Nei rapporticon gli organi della pubblica amministrazione e i ge-stori di pubblici servizi i certificati e gli atti di noto-rietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni di cuiagli articoli 46 e 47”.

Pertanto, il candidato, in luogo delle certificazioni ri-lasciate dall’Autorità competente, deve presentare di-chiarazioni sostitutive e, più precisamente:

- dichiarazione sostitutiva di certificazione: art. 46,DPR n. 445 del 28/12/2000, (es. stato di famiglia,iscrizione all’Albo professionale, possesso del titolodi studio, di specializzazione, di abilitazione);

- dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà: pertutti gli stati, fatti e qualità personali non compresinell’elenco di cui all’art. 46 del DPR 28/12/2000,n. 445 e ss.mm.ii, (ad es. attività di servizio, borsedi studio, incarichi libero-professionali, docenze,partecipazioni a congressi, convegni o seminari,conformità di copie agli originali - 19 e 47, DPR n.445/2000 e ss.mm.ii).

Le dichiarazioni sostitutive di cui sopra devono risul-tare da atto formale distinto dalla domanda ed allegatoalla medesima. Gli atti di notorietà e le dichiarazionisostitutive devono essere sempre corredate da copiadi documento di identità in corso di validità.

E’ possibile scaricare la modulistica relativa alle di-chiarazioni sostitutive di certificazione e di atto di no-torietà dal sito web dell’Azienda seguendo il percor-so:

http://www.ospedalimarchenord.it./Bandi di concor-so/Modulistica.

Nel caso in cui per le suddette dichiarazioni non ve-nissero utilizzati i modelli pubblicati sul sito webdell’Azienda è necessario, ai fini della validità, che lestesse contengano:

- dati anagrafici (cognome, nome, data e luogo di na-scita, residenza);

- esplicita indicazione della consapevolezza “dellesanzioni penali previste dall’art. 76 del D.P.R.

445/2000 in caso di dichiarazioni mendaci” e “delladecadenza dei benefici eventualmente conseguential provvedimento emanato sulla base delle dichia-razioni non veritiere”;

- indicazione di tutti gli elementi utili per identificaree valutare i titoli.

La dichiarazione resa dal candidato, in quanto sosti-tutiva a tutti gli effetti della certificazione, deve con-tenere tutti gli elementi necessari alla valutazione deltitolo che si intende produrre; l’omissione anche diun solo elemento comporta la non valutazione deltitolo autocertificato.Con particolare riferimento al servizio prestato, la di-chiarazione sostitutiva di atto di notorietà deve con-tenere l’esatta denominazione dell’Ente, la qualifica,il tipo di rapporto di lavoro (a tempo pieno, a tempodefinito, a impegno orario ridotto), le date di inizio(gg/mm/aa) e di conclusione del servizio (gg/mm/aa)nonché le eventuali interruzioni (aspettative, sospen-sioni ecc.), le discipline nelle quali è stato prestato ilservizio e quant’altro necessario per valutare il servi-zio stesso.In caso di accertamento di indicazioni non rispondentia veridicità, ai sensi dell’art. 75 del DPR 28/12/2000n. 445, il dichiarante decade dai benefici eventual-mente conseguenti al provvedimento emanato sullabase delle dichiarazioni non veritiere.L’Amministrazione si riserva la facoltà di verificarela veridicità dette dichiarazioni fatte nonché di richie-dere eventuale documentazione prima di emettere ilprovvedimento finale favorevole. In caso di false di-chiarazioni si incorrerà nelle sanzioni previste dallalegge.Le domande e i documenti per la partecipazione aiconcorsi non sono soggetti all’imposta di bollo.

MODALITÀ E TERMINI PER LA PRESENTA-ZIONE DELLA DOMANDALa domanda e la documentazione ad essa allegatapossono essere inoltrate mediante:a) invio della domanda e dei relativi allegati, in unico

file formato PDF, tramite utilizzo di posta elet-tronica certificata tradizionale (PEC), personaledel candidato - sufficiente a rendere valida l’istan-za, a considerare identificato l’autore di essa, a ri-tenere la stessa regolarmente sottoscritta - purchél’invio avvenga esclusivamente all’indirizzo [email protected] tal caso è possibile produrre successivamentela documentazione utile atta valutazione in moda-lità cartacea - e comunque entro e non oltre diecigiorni dalla data di scadenza del termine per lapresentazione delle domande - purchè la stessa ri-sulti dettagliatamente elencata nell’apposito elen-co (punto d. della documentazione da allegare alladomanda di ammissione).

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b) a mezzo del servizio postale (raccomandata conavviso di ricevimento) al seguente indirizzo:Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti MarcheNord”, P.le Cinelli, 4 - 61121 Pesaro;

c) presentazione diretta all’ufficio protocollodell’Azienda sito in P.le Cinelli, 4.

Le domande ed i relativi documenti dovranno essereconsegnati in busta chiusa.

All’esterno della busta deve essere indicato il MIT-TENTE e deve essere riportata la seguente dicitura:“il presente plico contiene domanda di ammissioneall’Avviso pubblico per il conferimento dell’incaricoquinquennale di Direttore di Struttura Complessa -disciplina: Anestesia e Rianimazione”.

E’ esclusa ogni altra forma di presentazione o di tra-smissione.

Le domande, indirizzate al Direttore Generale e re-datte in carta semplice, unitamente alla documenta-zione allegata, devono pervenire entro il…………………………………………

(trentesimo giorno successivo a quello di pubblica-zione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale del-la Repubblica Italiana).

Qualora detto giorno sia festivo, il termine è proroga-to al primo giorno successivo non festivo.

Le domande si considerano prodotte in tempo utileanche se spedite a mezzo raccomandata con avviso diricevimento entro il termine indicato. In tal caso ladata di spedizione è comprovata dal timbro a data del-l’ufficio postale accettante.

Il termine fissato per la presentazione delle domandetramite ufficio postale e/o all’ufficio protocollo del-l’Azienda è perentorio; la eventuale riserva di inviosuccessivo di documenti è priva di effetto. L’Ammi-nistrazione declina fin da ora ogni responsabilità perdispersione di comunicazioni dipendenti da inesatteindicazioni del recapito da parte del candidato o damancata oppure tardiva comunicazione del cambia-mento di indirizzo indicato nella domanda, o pereventuali disguidi postali o telegrafici non imputabilia colpa dell’Amministrazione stessa.

COMMISSIONE DI VALUTAZIONEAi sensi dell’art. 15, comma 7 bis, D.Lgs 502/1992 ess.mm. e di quanto disciplinato dalla Regione Marchecon DGRM 1503/2013, la selezione viene effettuatada una Commissione composta da:

- Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera;

- tre Direttori di Struttura Complessa nella medesimadisciplina oggetto dell’incarico, individuati tramitesorteggio da un elenco nazionale nominativo costi-tuito dall’insieme degli elenchi regionali dei Diret-tori di Struttura complessa appartenenti ai ruoli re-gionali del SSN.

Per ogni componente titolare viene sorteggiato unsupplente, fatta accezione per il Direttore Sanitario.

Nel caso in cui risultasse impossibile individuare, nel-l’ambito dell’elenco della disciplina propria dellastruttura complessa di riferimento, il numero minimodi nominativi indispensabile per effettuare il sorteg-gio: pari a sei, l’Azienda acquisisce ulteriori nomina-tivi nell’ambito degli elenchi nominativi, ricorrendoalle discipline equipollenti prioritariamente per le sup-plenze.

In caso di sorteggio di tre Direttori di Struttura Com-plessa della Regione Marche non si procede alla no-mina del terzo sorteggiato ma si prosegue nelle ope-razioni di sorteggio fino ad individuare almeno uncomponente della commissione direttore di strutturacomplessa appartenente a regione diversa.

Tra i tre componenti sorteggiati la Commissione eleg-ge un Presidente; in caso di parità dei voti è eletto ilcomponente più anziano. In caso di parità nelle deli-berazioni della Commissione prevale il voto del Pre-sidente.

Le operazioni di sorteggio, effettuate dall’appositaCommissione di cui alla determina n. 129 del04/03/2014, preordinate alla costituzione della Com-missione Esaminatrice sono pubbliche, ed avrannoluogo presso la sede amministrativa aziendale sita inV.le Trieste, 391 - Pesaro, alle ore 11,00 del primogiovedì successivo a quello di scadenza del termineper la presentazione delle domande di partecipazionealla selezione.

Nel caso in cui, per qualsiasi ragione, le suddette ope-razioni dovessero essere rinviate o ripetute, le stessesaranno effettuate nel medesimo giorno e nella stessaora di ogni settimana successiva alla prima estrazionefino alla totale individuazione dei componenti laCommissione stessa.

MODALITÀ DI VALUTAZIONELa Commissione così individuata, all’atto dell’inse-diamento, prima dell’espletamento della proceduraselettiva, riceve dall’Azienda il fabbisogno ed il pro-filo professionale del dirigente da incaricare.

Al termine delta valutazione dei candidati effettuatatramite:

- analisi comparativa dei curricula e dei titoli profes-sionali posseduti, tenuto conto delle necessariecompetenze organizzative e gestionali, dei volumidell’attività svolta e dell’aderenza al profilo ricer-cato,

- degli esiti del colloquio, la Commissione presentaal Direttore Generate una terna di candidati IDO-NEI formulata sulla scorta dei migliori punteggi at-tribuiti.

A tal fine la Commissione dispone complessivamentedi 90 punti, ripartiti tra due macro aree come segue:

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a) Curriculum: punteggio max 30;

b) Colloquio: punteggio max 60;Per la valutazione dei servizi prestati e delle specia-lizzazioni possedute dal candidato si fa riferimentoalle rispettive tabelle stabilite con Decreto del Mini-stero della Sanità 30 gennaio 1998 e successive mo-dificazioni ed integrazioni.Ai fini della formulazione detta terna degli idonei cia-scun candidato dovrà raggiungere la soglia minima dipunteggio pari a complessivi 45 punti (pari al 50%del punteggio massimo attribuibile)

MACRO - AREA CURRICULUM MAX PUNTI30La Commissione formula un giudizio complessivo,adeguatamente e dettagliatamente motivato, scaturen-te da una valutazione generale del curriculum di cia-scun candidato, correlata al grado di attinenza con leesigenze aziendali.Il curriculum, pertanto, deve contenente ogni elemen-to utile volto ad accertare:Esperienza professionale: max punti 10a) la tipologia delle istituzioni in cui sono allocate le

strutture presso te quali il candidato ha svolto lasua attività e la tipologia delle prestazioni erogatedalle strutture medesime;

b) la posizione funzionale del candidato nelle strutturee le sue competenze con indicazione di eventualispecifici ambiti di autonomia professionale confunzioni di direzione, ruoli di responsabilità rive-stiti, lo scenario organizzativo in cui ha operato ildirigente ed i particolari risultati ottenuti nelleesperienze professionali precedenti;

Prestazioni quali - quantitative: max punti 10c) la tipologia qualitativa e quantitativa delle presta-

zioni effettuate dal candidato anche con riguardoall’attività trattata nei precedenti incarichi, misu-rabile in termini di volume e complessità.

Si precisa che l’attività deve essere riferita al decennioprecedente atta data di pubblicazione nella GazzettaUfficiale della Repubblica italiana del presente avvisoe deve essere certificata dal Direttore Sanitario slittabase della attestazione del Dirigente Responsabile delcompetente Dipartimento o Unità Operativa dettaUnità Sanitaria Locale o dell’Azienda Ospedaliera.

Il relativo punteggio verrà attribuito in relazione a:

- attinenza e rilevanza rispetto al fabbisogno defini-to;

- caratteristiche dell’azienda e della struttura in cui ilcandidato ha maturato te proprie esperienze, in re-lazione al fabbisogno oggettivo;

- durata, continuità e rilevanza dell’impegno profes-sionale del candidato.

Attività di formazione, studio, ricerca e pubblica-zioni: max. punti 10d) i soggiorni di studio o di addestramento professio-

nale per attività attinenti alla disciplina in rilevantistrutture italiane o estere di durata non inferiore atre mesi con esclusione dei tirocini obbligatori;

e) l’attività didattica presso corsi di studio per il con-seguimento di diploma di laurea universitaria, lau-rea specialistica, laurea magistrale, di specializza-zione o di attività didattica presso scuole per laformazione di personale sanitario;

f) la partecipazione a corsi, congressi, convegni e se-minari, anche effettuati all’estero, in qualità di do-cente o di relatore;

g) la produzione scientifica degli ultimi dieci anni, va-lutata in relazione all’attinenza alla disciplina edin relazione alla pubblicazione su riviste nazionalied internazionali, caratterizzate anche da filtrinell’accettazione dei lavori, nonché il suo impattosulla comunità scientifica;

h) la continuità e la rilevanza dell’attività pubblicisti-ca e di ricerca svolta nel corso dei precedenti in-carichi.

MACRO - AREA COLLOQUIO MAX PUNTI 60La Commissione, con il supporto specifico del Diret-tore Sanitario, prima dell’espletamento del colloquio,illustra net dettaglio il contenuto, oggettivo e sogget-tivo, della posizione da conferire, affinché i candidatistessi possano esporre interventi mirati ed innovativivolti al miglioramento della struttura, sia dal punto divista clinico che da quello organizzativo.

Il colloquio è diretto alla valutazione delle capacitàprofessionali nella specifica disciplina, con riferimen-to anche alle esperienze professionali documentate,nonché all’accertamento delle capacità gestionali, or-ganizzative e di direzione con riferimento alle carat-teristiche dell’incarico da svolgere, rispondenti al fab-bisogno determinato dall’Azienda.

La Commissione, nell’assegnare il punteggio relativoal colloquio terrà conto:

- della chiarezza espositiva;

- della correttezza delle risposte;

- dell’uso di linguaggio scientifico appropriato;

- della capacità di collegamento con altre patologie odiscipline o specialità per la miglior risoluzione deiquesiti anche dal punto di vista dell’efficacia edell’economicità degli interventi nonché dell’atti-tudine all’innovazione ai fini del miglioramentodell’organizzazione.

Nell’ambito della procedura selettiva e per integraregli elementi di valutazione nella macro area del col-loquio, l’Azienda può prevedere di richiedere ai can-didati di predisporre, nel giorno fissato del colloquio,

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una relazione scritta su temi individuati dalla Com-missione stessa.In tal caso la relazione scritta costituisce elemento divalutazione nell’ambito detta macro area colloquio,contribuendo alla definizione del relativo tetto mas-simo di punteggio.I candidati verranno convocati per il colloquio nonmeno di 15 giorni prima del giorno fissato con rac-comandata A/R ovvero con altre modalità confor-mi alle norme vigenti.I candidati che non si presenteranno a sostenere il col-loquio nel giorno, nell’ora e nella sede stabilita, sa-ranno dichiarati rinunciatari all’Avviso, qualunque siala causa dell’assenza anche se non dipendente dallavolontà dei singoli concorrenti.Il colloquio avverrà in aula aperta al pubblico, fermarestando la possibilità di non far assistere alle opera-zioni relative gli altri candidati qualora la Commis-sione intenda gestire il colloquio con modalità unifor-mi, somministrando ai candidati le medesime doman-de.Completata la valutazione di tutti i candidati la Com-missione redige verbale delle operazioni condotte ela relazione sintetica da pubblicare, prima della no-mina, sul sito internet aziendale trasmettendoli for-malmente al Direttore Generale, unitamente alla ternadei candidati idonei.La terna degli idonei viene composta dai candidatiche hanno raggiunto o superato un punteggio almenopari alla soglia minima di punteggio indicate nel pre-sente avviso ed è predisposta sulla base dei miglioripunteggi attribuiti.

CONFERIMENTO DELL’INCARICOIl Direttore Generale individua il candidato da nomi-nare nell’ambito della terna predisposta dalla Com-missione. L’individuazione potrà riguardare, sulla ba-se di congrua motivazione della decisione, anche unodei candidati che non ha conseguito il miglior pun-teggio.Resta ferma la possibilità per il Direttore Generale dinon avvalersi della terna stessa e di non procedereall’attribuzione dell’incarico, dandone adeguata mo-tivazione.Inoltre la Direzione di AORMN si riserva la facoltàdi utilizzare gli esiti della procedura selettiva nel cor-so dei due anni successivi alla data di conferimentodell’incarico, net caso in cui il Dirigente a cui verràattribuito l’incarico dovesse dimettersi o decadere,conferendo l’incarico stesso ad uno dei due profes-sionisti facenti parte della terna iniziale.Ai sensi dell’art. 15, comma 8 del Decreto Legislativon. 502 del 30 dicembre 1992, il candidato cui è attri-buito l’incarico di direzione di struttura complessa hal’obbligo di conseguire l’attestato di formazione ma-nageriale entro un anno dall’inizio dell’incarico; il

mancato superamento del primo corso, attivato dallaRegione successivamente al conferimento dell’inca-rico, determina la decadenza dall’incarico stesso.L’incarico di Direttore di struttura complessa è sog-getto a conferma al termine di un periodo di prova disei mesi, prorogabile di altri sei, a decorrere dalla datadi nomina a detto incarico, sulla base della valutazio-ne di cui al comma 5 dell’art. 15 del D.Lgs. 502/1992(come modificato dalla Legge 189/2012).L’incarico avrà la durata di cinque anni, con facoltàdi rinnovo per lo stesso periodo o per periodo più bre-ve previa verifica positiva delle attività professionalisvolte e dei risultati raggiunti al termine dell’incarico,da effettuarsi da parte di apposito Collegio Tecnico.L’incarico di Direzione di struttura complessa è revo-cato, secondo le procedure previste dalle disposizionivigenti e dai contratti collettivi nazionali di lavoro, incaso di:- inosservanza delle direttive impartite dalla Direzione

Generale o dalla Direzione del Dipartimento;- mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati;- responsabilità grave e reiterata;- in tutti gli altri casi previsti dai contratti di lavoro.Nei casi di maggiore gravità, il Direttore Generalepuò recedere dal rapporto di lavoro, secondo le dispo-sizioni del codice civile e dei contratti collettivi na-zionali di lavoro.Il trattamento giuridico ed economico è regolato e sta-bilito dalle norme legislative e contrattuali vigenti perl’Area della Dirigenza Medica e Veterinaria attual-mente in vigore.

TRASPARENZAPrima della nomina del candidato prescelto l’Azienda,nel rispetto della normativa sulla Privacy, pubblicasul sito internet dell’Azienda alla voce “Amministra-zione Trasparente”:- la nomina della Commissione Esaminatrice;- il profilo professionale del dirigente da incaricare;- i curricula dei candidati presentatisi al colloquio;- la relazione della Commissione;- le motivazioni della scelta da parte del Direttore Ge-

nerale qualora la scelta non ricadesse sul candidatoche ha conseguito il miglior punteggio.

Decorsi 15 giorni dalla data di pubblicazione sul sitointernet delle informazioni sopra indicate viene adot-tato formalmente l’atto di attribuzione dell’incaricodi Direzione da parte del Direttore Generale che suc-cessivamente sarà pubblicato con le stesse modalità.

ADEMPIMENTI DEL CANDIDATO AL QUA-LE È CONFERITO L’INCARICO

Il candidato al quale verrà conferito l’incarico sarà in-vitato a stipulare apposito contratto individuale di la-

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voro ai sensi dell’art. 10, comma 9 del vigente CCNLper l’Area della Dirigenza Medica e Veterinaria, su-bordinatamente alla presentazione od autocertifica-zione - nel termine di trenta giorni dalla richiestadell’Azienda - sotto pena di mancata stipula del con-tratto medesimo, dei documenti comprovanti il pos-sesso dei requisiti generali e specifici richiesti per l’at-tribuzione dell’incarico.

DISPOSIZIONI FINALILa presente procedura di avviso pubblico si intendeconclusa con atto formale di conferimento incaricoentro il termine massimo di mesi 6 dalla data di ado-zione della determina di nomina della Commissione.Il termine sopra indicato potrà essere elevato di ulte-riori mesi 4 qualora ricorrano ragioni oggettive chene comportino l’esigenza (ad es. numerosità delle do-mande pervenute).L’Azienda si riserva la facoltà di sospendere o revo-care, in tutto o in parte, il presente awiso qualora nerilevasse la necessità e l’opportunità per ragioni dipubblico interesse.Qualora i candidati che hanno partecipato alla sele-zione e cioè che si sono presentati a sostenere il col-loquio risultino in numero inferiore a tre, il DirettoreGenerale, a suo insindacabile giudizio, potrà stabiliredi reiterare la procedura selettiva.Per quanto non disciplinato dal presente avviso si fariferimento alla normativa in materia ed in particolareal Decreto Legislativo n. 502/92 e seguenti modifica-zioni e integrazioni e al Decreto Legislativo n. 165/01,al Decreto del Presidente della Repubblica n. 484 del10 dicembre 1997, limitatamente agli articoli non di-sapplicati dalla legge 189/2012, alla Deliberazionedella Giunta Regione Marche n. 1503 del 4.11.2013nonché al CCNL dell’Area della Dirigenza Medica eVeterinaria.Questa amministrazione garantisce parità e pari op-portunità tra uomini e donne per l’accesso al lavoroed il trattamento sul lavoro.Informativa ai sensi dell’art. 13, Legge n. 196/2003 ess.mm.: si informano i partecipanti alla presente pro-cedura che i dati personali e sensibili ad essi relativisaranno oggetto di trattamento da parte dell’Aziendacon modalità sia manuale sia informatizzata, esclusi-vamente al fine di poter assolvere tutti gli obblighigiuridici collegati all’espletamento della presente pro-cedura e per il tempo strettamente necessario.Espletata la procedura e decorsi sei mesi dalla comu-nicazione dell’esito, i candidati non scelti dovrannoritirare i documenti e titoli prodotti. Se non ritirati per-sonalmente o su delega, la documentazione sarà di-strutta.Copia del presente avviso, nonché facsimile della do-manda di partecipazione potranno essere reperiti nel

seguente sito: http://www.ospedalimarchenord.itPer ulteriori informazioni, l’ufficio competente delprocedimento amministrativo è la U.O.C. GestioneRisorse Umane e Relazioni Sindacali - Ufficio con-corsi - tel. 0721/366382-6205-6210.

IL DIRETTORE GENERALEDr. Aldo Ricci

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A.O. Ospedali Riuniti Marche Nord – Ge-stione Risorse Umane e Relazioni Sindacali- PesaroAvviso pubblico conferimento di incarico di di-rezione di struttura complessa: Disciplina: Of-talmologia (Area Chirurgica e delle SpecialitàChirurgiche). In esecuzione della determina delDirettore Generale n. 197 del 31/03/2015 ese-cutiva ai sensi di legge.

E’ INDETTO

avviso pubblico per il conferimento di un incaricoquinquennale di Direzione di Struttura Complessaenunciato in epigrafe, in ossequio alle disposizioni delDecreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 comeintegrato dal Decreto-Legge 13 settembre 2012, n.158 - c.d. Decreto Sanità - convertito, con modifica-zioni, in Legge 8 novembre 2012, n. 189, nonché dalDPR 10 dicembre 1997, n. 484 e dalla Deliberazionedella Giunta Regione Marche n. 1503 del 4 novembre2013.

Si ritiene disapplicata la L.R. Marche n. 15 del 6 No-

vembre 2007, come modificata dalla L.R. Marche n.19 del 27 Dicembre 2007.

PROFILO DEL DIRIGENTE DA

INCARICARE FABBISOGNO

a) Profilo oggettivo:

La Unità Operativa Complessa Oculistica dell’Azien-da Ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord” si ar-ticola nei due Presidi Ospedalieri di Pesaro e Fano edafferisce attualmente al Dipartimento di ChirurgiaSpecialistica, in prospettiva sarà inserito nel Diparti-mento Testa _Collo.

La missione della UOC Oculistica è di rispondere aibisogni di diagnosi e cura delle patologie dell’appa-rato visivo, ivi comprese le emergenze oculistiche dipazienti afferenti al Pronto Soccorso dei Presidi Ospe-dalieri di AORMN, e di collaborare al contenimentodelle liste di attesa delle patologie vitro-retiniche

In particolare i dati di attività della struttura relativiagli anni 2011 - 2013 sono i seguenti:

- Riepilogo attività di ricovero UOC Oculistica:

b) Profilo soggettivo:L’incarico di Direzione dell’UOC Oculistica diAORMN, in relazione alla tipologia delle attivitàsvolte e sopra indicate richiede, in particolare, le se-guenti competenze:

- competente professionali - cliniche:- competenza clinica nella disciplina ed elevata pro-

fessionalità ed esperienza maturata nell’ambitodella prevenzione, diagnosi e trattamento medi-co-chirurgico delle patologie dell’occhio, degliannessi oculari e dell’orbita con particolare rife-rimento a: chirurgia della cornea, chirurgia delcristallino, chirurgia vitro-retinica maggiore,chirurgia della macula in anestesia locale, chi-rurgia degli annessi oculari, chirurgia del glau-coma, chirurgia dell’orbita, chirurgia dell’iride,chirurgia traumatica e terapia medica della reti-na - avendo eseguito un numero non inferiore a9.000 interventi, mantenendo costante una casi-stica chirurgica annua pari ad almeno 500 inter-venti con esecuzione di interventi di chirurgia vi-tro-retinica maggiore, chirurgia del cristallinoecc. ……………;

- esperienza nella predisposizione e realizzazionedi percorsi di presa in carico - secondo il modellodei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali- dei pazienti affetti dalle principali patologie diambito oftalmologico, in particolare quelle cro-niche e/o degenerative, assicurando continuità as-sistenziale, equità di fruizione, facilitazione al-l’accesso ed uniformità di trattamento, nel rispet-to e in conformità con gli obiettivi regionali (es:aumento dell’ offerta con percorsi condivisi nettestrutture di Fano e Pesaro);

- documentato aggiornamento costante sulle prin-cipali tematiche e tecniche inerenti gli aspetti pro-pri della disciplina nonché sulle più moderne tec-niche di gestione e trattamento medico-chirurgicodelle patologie di ambito oftalmologico, anchetramite percorsi formativi in strutture stranierequalificate;

- documentata e costante produzione scientificapubblicata anche in riviste internazionali eviden-ziando quindi la conoscenza della lingua inglese.

- competenze manageriali (organizzative):- capacità manageriali e organizzative programma-

tiche delle risorse assegnate con particolare ri-guardo alla gestione economico-finanziaria delbudget assegnato per la spesa farmaceutica e peri dispositivi medici per il trattamento dei pazientiin regime di ricovero ed ambulatoriale;

- capacità di governo della qualità tecnico-profes-sionale delle prestazioni erogate, accompagnataatta adozione di modelli strutturati di migliora-mento sistematico della qualità e garanzia delle

clinical competence di tutti i medici dell’equipe;

- capacità di lavorare in rete fra te differenti sedierogative, con particolare riferimento all’integra-zione tra le equipe (Fano e Pesaro) di Oculisticae l’integrazione con altri professionisti al fine digarantire percorsi clinici integrati (es: Centro Dia-betologico, Centro Scompenso Cardiaco ecc. …………);

- capacità di promuovere la condivisione dei mec-canismi operativi ed organizzativi necessari alfunzionamento della struttura e di sorvegliarne ilrispetto;

- conoscenza e consolidato utilizzo dei sistemi diqualità e gestione del rischio clinico;

- assicurare e promuovere comportamenti profes-sionali nel rispetto delle normative generali e spe-cifiche sulla sicurezza sul lavoro e privacy, non-ché dei codici di comportamento;

- capacità di accompagnare lo sviluppo e la crescitaprofessionale dei collaboratori (equipe) coerente-mente alle attitudini individuali e alle linee di in-dirizzo e agli obiettivi aziendali anche attraversogli strumenti della formazione, ricerca ed innova-zione;

- attitudine a sviluppare un clima collaborativo e difiducia all’interno dell’equipe sviluppando sensodi appartenenza alle istituzioni: Regione e Azien-da, senso di responsabilità e di etica professiona-le

REQUISITI GENERALI DI AMMISSIONEPossono partecipare alla selezione i candidati di en-trambi i sessi in possesso dei seguenti requisiti gene-rali:a) cittadinanza italiana, salve le equiparazioni stabilite

dalle leggi vigenti, o cittadinanza di uno dei Paesidell’Unione Europea ovvero il possesso di unadelle condizioni previste dall’art. 38 D.Lgs.165/2001, come modificato ed integrato dallaLegge 6 agosto 2013, n. 97;

b) godimento dei diritti politici.

Non possono partecipare alla selezione coloro chesiano stati esclusi dall’elettorato attivo o che sianostati dispensati dall’impiego presso pubbliche am-ministrazioni per aver conseguito l’impiego stessomediante la produzione di documenti falsi o viziatida invalidità non sanabile;

c) idoneità fisica alla posizione funzionale a selezio-ne. L’accertamento di tale idoneità sarà effettuatoa cura dell’Azienda prima dell’immissione in ser-vizio.

REQUISITI SPECIFICI DI AMMISSIONEAi sensi dell’art. 5 del D.P.R. n. 484/1997 la parteci-

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pazione alla presente selezione è riservata a coloroche sono in possesso dei seguenti requisiti:

a) Iscrizione all’albo dell’Ordine dei Medici, atte-stata da dichiarazione sostitutiva di certificazione,anche contestuale alla domanda, ed indicante: pro-vincia, data di prima iscrizione e n. di posizionenel registro, sottoscritta dall’interessato sotto lapropria personale responsabilità.

L’iscrizione al corrispondente Albo Professionaledi uno dei Paesi dell’Unione Europea consente lapartecipazione alla selezione, fermo restando l’ob-bligo dell’iscrizione all’Albo in Italia prima del-l’assunzione in servizio;

b) anzianità di servizio di sette anni, di cui cinquenella disciplina o disciplina equipollente, e spe-cializzazione nella disciplina o in una disciplinaequipollente, ovvero anzianità di servizio di die-ci anni nella disciplina.

L’anzianità di servizio utile per l’accesso all’inca-rico di direzione di struttura complessa deve esserematurata così come previsto dall’art. 10, primocomma, del Decreto del Presidente della Repub-blica n. 484/1997.

Per i servizi equiparati, si fa rinvio agli artt. 11, 12e 13 del citato Decreto del Presidente della Repub-blica n. 484/1997;

c) attestato di formazione manageriale.

L’attestato di formazione manageriale, di cui al-l’art. 5 - comma 1 - lett. d), del Decreto del Presi-dente della Repubblica 10 dicembre 1997 n. 484,ai sensi dell’art. 15 comma 8 del Decreto Legi-slativo n. 502 del 30 dicembre 1992, come mo-dificato ed integrato, deve comunque essere con-seguito dal dirigente con incarico di direzione distruttura complessa entro un anno dall’inizio del-l’incarico; il mancato superamento del primo cor-so, attivato dalla regione successivamente al con-ferimento dell’incarico, determina la decadenzadall’incarico stesso;

d) curriculum formativo e professionale, redatto aisensi di quanto specificato nella DGRM1503/2013 come indicato nel successivo paragrafo“documentazione da allegare alla domanda”.

I requisiti, ad eccezione del requisito specifico di cuialla lettera c), devono essere posseduti alla data discadenza del termine stabilito dal presente avviso perla presentazione delle domande di ammissione.

Le operazioni di verifica relative alla sussistenza deirequisiti di ammissione dei candidati vengono effet-tuate dalla U.O.C. Gestione Risorse Umane e Rela-zioni Sindacali che, all’esito, propone alla DirezioneGenerale dell’Azienda l’adozione dell’atto formale diammissione.

DOMANDA DI AMMISSIONELa domanda, redatta in carta semplice secondo il mo-dello allegato al presente bando (ALLEGATO A), de-ve essere indirizzata al Direttore Generale dell’Azien-da Ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord” epresentata o spedita nei modi e nei termini previsti dalsuccessivo punto “Modalità e termini per la presen-tazione della domanda”.

Nella domanda gli aspiranti dovranno dichiarare sottola propria responsabilità:

a) cognome, nome, data e luogo di nascita, residen-za;

b) il possesso della cittadinanza italiana o equipollenteovvero di uno degli stati membri dell’Unione Eu-ropea, ovvero il possesso di una delle condizionipreviste dall’art. 38 D.Lgs. 165/2001, come mo-dificato ed integrato dalla legge 6 agosto 2013, n.97, per i cittadini dei paesi terzi (indispensabilespecificare di quale condizione si tratta: titolari delpermesso di soggiorno CE per soggiornanti di lun-go periodo; titolari dello status di rifugiato; dellostatus di protezione sussidiaria);

c) il Comune di iscrizione nelle liste elettorali, ovveroi motivi della non iscrizione o della cancellazionedalle liste medesime ovvero dichiarazione di go-dimento dei diritti civili e politici nello Stato diappartenenza;

d) le eventuali condanne penali riportate ed i proce-dimenti penali in corso (in caso negativo dichia-rare espressamente di non aver riportato condannepenali e non avere procedimenti penali in corso);

e) i titoli di studio posseduti con l’esatta indicazionedella data del conseguimento e della scuola che liha rilasciati;

f) la posizione nei confronti degli obblighi militari(per soli uomini);

g) i servizi prestati presso pubbliche amministrazionie le cause di risoluzione di precedenti rapporti dipubblico impiego, ovvero di non avere mai pre-stato servizio presso pubbliche amministrazioni;

h) il domicilio presso il quale deve essere fatta al-l’aspirante, ad ogni effetto, ogni necessaria comu-nicazione ed il recapito telefonico;

i) di prestare il consenso al trattamento dei dati per-sonali ai sensi del decreto Legislativo n. 196/2003finalizzato agli adempimenti per l’espletamentodella procedura;

La mancata sottoscrizione della domanda, comporteràl’esclusione dalla selezione.

La firma in calce alla domanda non necessita diautenticazione ai sensi del D.P.R. n. 445/2000.I beneficiari della legge 5 febbraio 1992 n. 104 deb-bono specificare nella domanda di ammissione, qua-lora lo ritengano indispensabile, l’ausilio eventual-

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mente necessario per l’espletamento del colloquio inrelazione al proprio handicap nonché l’eventuale ne-cessità di tempi aggiuntivi.

DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALLADOMANDA DI AMMISSIONE

Alla domanda di partecipazione alla selezione i can-didati devono allegare, a pena di esclusione:a) le certificazioni comprovanti il possesso dei requi-

siti specifici di ammissione;

b) curriculum professionale, datato, firmato e debi-tamente documentato, redatto secondo i contenutiriportati al paragrafo recante “MACRO-AREACURRICULUM”.

Si precisa che le dichiarazioni effettuate nel curricu-lum non supportate da dichiarazione sostitutiva dicertificazione non saranno oggetto di valutazione;

c) tutti i documenti, i titoli e le pubblicazioni che icandidati ritengano opportuno presentare nel pro-prio interesse agli effetti della valutazione di me-rito per la selezione.

Le pubblicazioni devono essere edite a stampa e van-no comunque prodotte in originale, in copia legale au-tenticata ai sensi di legge ovvero in copia corredatada dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che neattesti la conformità all’originale.

Titoli e documenti, per essere oggetto di valutazione,devono essere prodotti in originale o in copia legaleo autenticata ai sensi di legge;

d) un elenco, in triplice copia, in carta libera, datatoe firmato, dei documenti e dei titoli presentati enumerati progressivamente;

e) fotocopia di un documento di identità in corso divalidità.

Ai sensi dell’art. 15 della Legge 183/2011 “ le certi-ficazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione inordine a stati, qualità personali e fatti sono valide eutilizzabili solo nei rapporti tra privati. Nei rapporticon gli organi della pubblica amministrazione e i ge-stori di pubblici servizi i certificati e gli atti di noto-rietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni di cuiagli articoli 46 e 47”.

Pertanto, il candidato, in luogo delle certificazioni ri-lasciate dall’Autorità competente, deve presentare di-chiarazioni sostitutive e, più precisamente:

- dichiarazione sostitutiva di certificazione: art. 46,DPR n. 445 del 28/12/2000, (es. stato di famiglia,iscrizione all’Albo professionale, possesso del titolodi studio, di specializzazione, di abilitazione);

- dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà: pertutti gli stati, fatti e qualità personali non compresinell’elenco di cui all’art. 46 del DPR 28/12/2000,n. 445 e ss.mm.ii, (ad es. attività di servizio, borsedi studio, incarichi libero-professionali, docenze,

partecipazioni a congressi, convegni o seminari,conformità di copie agli originali - 19 e 47, DPR n.445/2000 e ss.mm.ii).

Le dichiarazioni sostitutive di cui sopra devono risul-tare da atto formale distinto dalla domanda ed allegatoalla medesima. Gli atti di notorietà e le dichiarazionisostitutive devono essere sempre corredate da copiadi documento di identità in corso di validità.

E’ possibile scaricare la modulistica relativa alle di-chiarazioni sostitutive di certificazione e di atto di no-torietà dal sito web dell’Azienda seguendo il percor-so: http://www.ospedalimarchenord.it./ Bandi di con-corso/Modulistica.

Nel caso in cui per le suddette dichiarazioni non ve-nissero utilizzati i modelli pubblicati sul sito webdell’Azienda è necessario, ai fini della validità, che lestesse contengano:

- dati anagrafici (cognome, nome, data e luogo di na-scita, residenza);

- esplicita indicazione della consapevolezza “dellesanzioni penali previste dall’art. 76 del D.P.R.445/2000 in caso di dichiarazioni mendaci” e “delladecadenza dei benefici eventualmente conseguential provvedimento emanato sulla base delle dichia-razioni non veritiere”;

- indicazione di tutti gli elementi utili per identificaree valutare i titoli.

La dichiarazione resa dal candidato, in quanto sosti-tutiva a tutti gli effetti della certificazione, deve con-tenere tutti gli elementi necessari alla valutazione deltitolo che si intende produrre; l’omissione anche diun solo elemento comporta la non valutazione deltitolo autocertificato.Con particolare riferimento al servizio prestato, la di-chiarazione sostitutiva di atto di notorietà deve con-tenere l’esatta denominazione dell’Ente, la qualifica,il tipo di rapporto di lavoro (a tempo pieno, a tempodefinito, a impegno orario ridotto), le date di inizio(gg/mm/aa) e di conclusione del servizio (gg/mm/aa)nonché le eventuali interruzioni (aspettative, sospen-sioni ecc.), le discipline nelle quali è stato prestato ilservizio e quant’altro necessario per valutare il servi-zio stesso.

In caso di accertamento di indicazioni non rispondentia veridicità, ai sensi dell’art. 75 del DPR 28/12/2000n. 445, il dichiarante decade dai benefici eventual-mente conseguenti al provvedimento emanato sullabase delle dichiarazioni non veritiere.

L’Amministrazione si riserva la facoltà di verificarela veridicità dette dichiarazioni fatte nonché di richie-dere eventuale documentazione prima di emettere ilprovvedimento finale favorevole. In caso di false di-chiarazioni si incorrerà nelle sanzioni previste dallalegge.

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Le domande e i documenti per la partecipazione aiconcorsi non sono soggetti all’imposta di bollo.

MODALITÀ E TERMINI PER LA PRESEN-TAZIONE DELLA DOMANDA

La domanda e la documentazione ad essa allegatapossono essere inoltrate mediante:

a) invio della domanda e dei relativi allegati, in unicofile formato PDF, tramite utilizzo di posta elet-tronica certificata tradizionale (PEC), personaledel candidato - sufficiente a rendere valida l’istan-za, a considerare identificato l’autore di essa, a ri-tenere la stessa regolarmente sottoscritta - purchél’invio avvenga esclusivamente all’indirizzo [email protected] tal caso è possibile produrre successivamentela documentazione utile alla valutazione in moda-lità cartacea - e comunque entro e non oltre diecigiorni dalla data di scadenza del termine per lapresentazione delle domande - purchè la stessa ri-sulti dettagliatamente elencata nell’apposito elen-co (punto d. della documentazione da allegare alladomanda di ammissione).

b) a mezzo del servizio postale (raccomandata conavviso di ricevimento) al seguente indirizzo:Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti MarcheNord”, P.le Cinelli, 4 - 61121 Pesaro;

c) presentazione diretta all’ufficio protocollodell’Azienda sito in P.le Cinelli, 4.

Le domande ed i relativi documenti dovranno essereconsegnati in busta chiusa.

All’esterno della busta deve essere indicato il MIT-TENTE e deve essere riportata la seguente dicitura:“il presente plico contiene domanda di ammissioneall’Avviso pubblico per il conferimento dell’incaricoquinquennale di Direttore di Struttura Complessa -disciplina: Oftalmologia”.

E’ esclusa ogni altra forma di presentazione o di tra-smissione.

Le domande, indirizzate al Direttore Generale e re-datte in carta semplice, unitamente alla documenta-zione allegata, devono pervenire entro il....................................................................................

(trentesimo giorno successivo a quello di pubblica-zione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale del-la Repubblica Italiana).

Qualora detto giorno sia festivo, il termine è proroga-to al primo giorno successivo non festivo.

Le domande si considerano prodotte in tempo utileanche se spedite a mezzo raccomandata con avviso diricevimento entro il termine indicato. In tal caso ladata di spedizione è comprovata dal timbro a data del-l’ufficio postale accettante.

Il termine fissato per la presentazione delle domande

tramite ufficio postale e/o all’ufficio protocollo del-l’Azienda è perentorio; la eventuale riserva di inviosuccessivo di documenti è priva di effetto.

L’Amministrazione declina fin da ora ogni responsa-bilità per dispersione di comunicazioni dipendenti dainesatte indicazioni del recapito da parte del candidatoo da mancata oppure tardiva comunicazione del cam-biamento di indirizzo indicato nella domanda, o pereventuali disguidi postali o telegrafici non imputabilia colpa dell’Amministrazione stessa.

COMMISSIONE DI VALUTAZIONEAi sensi dell’art. 15, comma 7 bis, D.Lgs 502/1992 ess.mm. e di quanto disciplinato dalla Regione Marchecon DGRM 1503/2013, la selezione viene effettuatada una Commissione composta da:

- Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera;

- tre Direttori di Struttura Complessa nella medesimadisciplina oggetto dell’incarico, individuati tramitesorteggio da un elenco nazionale nominativo costi-tuito dall’insieme degli elenchi regionali dei Diret-tori di Struttura complessa appartenenti ai ruoli re-gionali del SSN.

Per ogni componente titolare viene sorteggiato unsupplente, fatta accezione per il Direttore Sanitario.

Nel caso in cui risultasse impossibile individuare, nel-l’ambito dell’elenco della disciplina propria dellastruttura complessa di riferimento, il numero minimodi nominativi indispensabile per effettuare il sorteg-gio: pari a sei, l’Azienda acquisisce ulteriori nomina-tivi nell’ambito degli elenchi nominativi, ricorrendoalle discipline equipollenti prioritariamente per le sup-plenze.

In caso di sorteggio di tre Direttori di Struttura Com-plessa della Regione Marche non si procede alla no-mina del terzo sorteggiato ma si prosegue nelle ope-razioni di sorteggio fino ad individuare almeno uncomponente della commissione direttore di strutturacomplessa appartenente a regione diversa.

Tra i tre componenti sorteggiati la Commissione eleg-ge un Presidente; in caso di parità dei voti è eletto ilcomponente più anziano. In caso di parità nelle deli-berazioni della Commissione prevale il voto del Pre-sidente.

Le operazioni di sorteggio, effettuate dall’appositaCommissione di cui alla determina n. 129 del04/03/2014, preordinate alla costituzione della Com-missione Esaminatrice sono pubbliche, ed avrannoluogo presso la sede amministrativa aziendale sita inV.le Trieste, 391 - Pesaro, alle ore 11,00 del primogiovedì successivo a quello di scadenza del termineper la presentazione delle domande di partecipazionealla selezione.

Nel caso in cui, per qualsiasi ragione, le suddette ope-razioni dovessero essere rinviate o ripetute, le stesse

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saranno effettuate nel medesimo giorno e nella stessaora di ogni settimana successiva alla prima estrazionefino alla totale individuazione dei componenti laCommissione stessa.

MODALITÀ DI VALUTAZIONELa Commissione così individuata, all’atto dell’inse-diamento, prima dell’espletamento della proceduraselettiva,

riceve dall’Azienda il fabbisogno ed il profilo profes-sionale del dirigente da incaricare.

Al termine della valutazione dei candidati effettuatatramite:

- analisi comparativa dei curricula e dei titoli profes-sionali posseduti, tenuto conto delle necessariecompetenze organizzative e gestionali, dei volumidell’attività svolta e dell’aderenza al profilo ricer-cato,

- degli esiti del colloquio,

la Commissione presenta al Direttore Generale unaterna di candidati IDONEI formulata sulla scorta deimigliori

punteggi attribuiti.

A tal fine la Commissione dispone complessivamentedi 90 punti, ripartiti tra due macro aree come segue:

a) Curriculum: punteggio max 30;

b) Colloquio: punteggio max 60;

Per la valutazione dei servizi prestati e delle specia-lizzazioni possedute dal candidato si fa riferimentoalle rispettive tabelle stabilite con Decreto del Mini-stero della Sanità 30 gennaio 1998 e successive mo-dificazioni ed integrazioni.

Ai fini della formulazione della terna degli idonei cia-scun candidato dovrà raggiungere la soglia minima dipunteggio pari a complessivi 45 punti (pari al 50%del punteggio massimo attribuibile).

MACRO - AREA CURRICULUM MAX PUNTI 30

La Commissione formula un giudizio complessivo,adeguatamente e dettagliatamente motivato, scaturen-te da una valutazione generale del curriculum di cia-scun candidato, correlata al grado di attinenza con leesigenze aziendali.

Il curriculum, pertanto, deve contenente ogni elemen-to utile volto ad accertare:

Esperienza professionale: max punti 10a) la tipologia delle istituzioni in cui sono allocate le

strutture presso le quali il candidato ha svolto lasua attività e la tipologia delle prestazioni erogatedalle strutture medesime;

b) la posizione funzionale del candidato nelle strutturee te sue competenze con indicazione di eventualispecifici ambiti di autonomia professionale confunzioni di direzione, ruoli di responsabilità rive-stiti, lo scenario organizzativo in cui ha operato ildirigente ed i particolari risultati ottenuti nelleesperienze professionali precedenti;

Prestazioni quali - quantitative: max punti 10c) la tipologia qualitativa e quantitativa delle presta-

zioni effettuate dal candidato anche con riguardoall’attività trattata nei precedenti incarichi, misu-rabile in termini di volume e complessità.

Si precisa che l’attività deve essere riferita al decen-nio precedente alla data di pubblicazione nella Gaz-zetta Ufficiale della Repubblica italiana del presenteavviso e deve essere certificata dal Direttore Sani-tario sulla base della attestazione del Dirigente Re-sponsabile del competente Dipartimento o Unità Ope-rativa della Unità Sanitaria Locale o dell’AziendaOspedaliera.

Il relativo punteggio verrà attribuito in relazione a:

- attinenza e rilevanza rispetto al fabbisogno defini-to;

- caratteristiche dell’azienda e della struttura in cui ilcandidato ha maturato le proprie esperienze, in re-lazione al fabbisogno oggettivo;

- durata, continuità e rilevanza dell’impegno profes-sionale del candidato.

Attività di formazione, studio, ricerca e pubblica-zioni: max. punti 10d) i soggiorni di studio o di addestramento professio-

nale per attività attinenti alla disciplina in rilevantistrutture italiane o estere di durata non inferiore atre mesi con esclusione dei tirocini obbligatori;

e) l’attività didattica presso corsi di studio per il con-seguimento di diploma di laurea universitaria, lau-rea specialistica, laurea magistrale, di specializza-zione o di attività didattica presso scuole per laformazione di personale sanitario;

f) la partecipazione a corsi, congressi, convegni e se-minari, anche effettuati all’estero, in qualità di do-cente o di relatore;

g) la produzione scientifica degli ultimi dieci anni, va-lutata in relazione all’attinenza alla disciplina edin relazione alla pubblicazione su riviste nazionalied internazionali, caratterizzate anche da filtrinell’accettazione dei lavori, nonché il suo impattosulla comunità scientifica;

h) la continuità e la rilevanza dell’attività pubblicisti-ca e di ricerca svolta nel corso dei precedenti in-carichi.

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MACRO - AREA COLLOQUIO MAX PUNTI 60La Commissione, con il supporto specifico del Diret-tore Sanitario, prima dell’espletamento del colloquio,illustra nel dettaglio il contenuto, oggettivo e sogget-tivo, della posizione da conferire, affinché i candidatistessi possano esporre interventi mirati ed innovativivolti al miglioramento della struttura, sia dal punto divista clinico che da quello organizzativo.

Il colloquio è diretto atta valutazione delle capacitàprofessionali nella specifica disciplina, con riferimen-to anche alle esperienze professionali documentate,nonché all’accertamento delle capacità gestionali, or-ganizzative e di direzione con riferimento alle carat-teristiche dell’incarico da svolgere, rispondenti al fab-bisogno determinato dall’Azienda.

La Commissione, nell’assegnare il punteggio relativoal colloquio terrà conto:

- della chiarezza espositiva;

- della correttezza delle risposte;

- dell’uso di linguaggio scientifico appropriato;

- della capacità di collegamento con altre patologie odiscipline o specialità per la miglior risoluzione deiquesiti anche dal punto di vista dell’efficacia edell’economicità degli interventi nonché dell’atti-tudine all’innovazione ai fini del miglioramentodell’organizzazione.

Nell’ambito della procedura selettiva e per integraregli elementi di valutazione nella macro area del col-loquio, l’Azienda può prevedere di richiedere ai can-didati di predisporre, nel giorno fissato del colloquio,una relazione scritta su temi individuati dalla Com-missione stessa.

In tal caso la relazione scritta costituisce elemento divalutazione nell’ambito della macro area colloquio,contribuendo alla definizione del relativo tetto mas-simo di punteggio.

I candidati verranno convocati per il colloquio nonmeno di 15 giorni prima del giorno fissato con rac-comandata A/R ovvero con altre modalità confor-mi alle norme vigenti.I candidati che non si presenteranno a sostenere il col-loquio nel giorno, nell’ora e netta sede stabilita, sa-ranno dichiarati rinunciatari all’Avviso, qualunque siala causa dell’assenza anche se non dipendente dallavolontà dei singoli concorrenti.

Il colloquio avverrà in aula aperta al pubblico, fermarestando la possibilità di non far assistere alle opera-zioni relative gli altri candidati qualora la Commis-sione intenda gestire il colloquio con modalità unifor-mi, somministrando ai candidati le medesime doman-de.

Completata la valutazione di tutti i candidati la Com-missione redige verbale delle operazioni condotte ela relazione sintetica da pubblicare, prima della no-

mina, sul sito internet aziendale trasmettendoli for-malmente al Direttore Generale, unitamente alla ternadei candidati idonei.

La terna degli idonei viene composta dai candidatiche hanno raggiunto o superato un punteggio almenopari alla soglia minima di punteggio indicate nel pre-sente avviso ed è predisposta sulla base dei miglioripunteggi attribuiti.

CONFERIMENTO DELL’INCARICOIl Direttore Generale individua il candidato da nomi-nare nell’ambito della terna predisposta dalla Com-missione. L’individuazione potrà riguardare, sulla ba-se di congrua motivazione della decisione, anche unodei candidati che non ha conseguito il miglior pun-teggio.

Resta ferma la possibilità per il Direttore Generale dinon avvalersi della terna stessa e di non procedereall’attribuzione dell’incarico, dandone adeguata mo-tivazione.

Inoltre la Direzione di AORMN si riserva la facoltàdi utilizzare gli esiti della procedura selettiva nel cor-so dei due anni successivi alla data di conferimentodell’incarico, nel caso in cui il Dirigente a cui verràattribuito l’incarico dovesse dimettersi o decadere,conferendo l’incarico stesso ad uno dei due profes-sionisti facenti parte della terna iniziale.

Ai sensi dell’art. 15, comma 8 del Decreto Legislativon. 502 del 30 dicembre 1992, il candidato cui è attri-buito l’incarico di direzione di struttura complessa hal’obbligo di conseguire l’attestato di formazione ma-nageriale entro un anno dall’inizio dell’incarico; ilmancato superamento del primo corso, attivato dallaRegione successivamente al conferimento dell’inca-rico, determina la decadenza dall’incarico stesso.

L’incarico di Direttore di struttura complessa è sog-getto a conferma al termine di un periodo di prova disei mesi, prorogabile di altri sei, a decorrere dalla datadi nomina a detto incarico, sulla base della valutazio-ne di cui al comma 5 dell’art. 15 del D.Lgs. 502/1992(come modificato dalla Legge 189/2012).

L’incarico avrà la durata di cinque anni, con facoltàdi rinnovo per lo stesso periodo o per periodo più bre-ve previa verifica positiva delle attività professionalisvolte e dei risultati raggiunti al termine dell’incarico,da effettuarsi da parte di apposito Collegio Tecnico.

L’incarico di Direzione di struttura complessa è revo-cato, secondo le procedure previste dalle disposizionivigenti e dai contratti collettivi nazionali di lavoro, incaso di:

- inosservanza delle direttive impartite dalla DirezioneGenerale o dalla Direzione del Dipartimento;

- mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati;

- responsabilità grave e reiterata;

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- in tutti gli altri casi previsti dai contratti di lavoro.Nei casi di maggiore gravità, il Direttore Generalepuò recedere dal rapporto di lavoro, secondo le dispo-sizioni del codice civile e dei contratti collettivi na-zionali di lavoro.Il trattamento giuridico ed economico è regolato e sta-bilito dalle norme legislative e contrattuali vigenti perl’Area della Dirigenza Medica e Veterinaria attual-mente in vigore.

TRASPARENZAPrima della nomina del candidato prescelto l’Azienda,net rispetto della normativa sulla Privacy, pubblicasul sito internet dell’Azienda alla voce “Amministra-zione Trasparente”:- la nomina della Commissione Esaminatrice;- il profilo professionale del dirigente da incaricare;- i curricula dei candidati presentatisi al colloquio;- la relazione della Commissione;- le motivazioni della scelta da parte del Direttore Ge-

nerale qualora la scelta non ricadesse sul candidatoche ha conseguito il miglior punteggio.

Decorsi 15 giorni dalla data di pubblicazione sul sitointernet delle informazioni sopra indicate viene adot-tato formalmente l’atto di attribuzione dell’incaricodi Direzione da parte del Direttore Generale che suc-cessivamente sarà pubblicato con le stesse modalità.

ADEMPIMENTI DEL CANDIDATO ALQUALE È CONFERITO L’INCARICO

Il candidato al quale verrà conferito l’incarico sarà in-vitato a stipulare apposito contratto individuale di la-voro ai sensi dell’art. 10, comma 9 del vigente CCNLper l’Area della Dirigenza Medica e Veterinaria, su-bordinatamente alla presentazione od autocertifica-zione - nel termine di trenta giorni dalla richiestadell’Azienda - sotto pena di mancata stipula del con-tratto medesimo, dei documenti comprovanti il pos-sesso dei requisiti generali e specifici richiesti per l’at-tribuzione dell’incarico.

DISPOSIZIONI FINALILa presente procedura di avviso pubblico si intendeconclusa con atto formale di conferimento incaricoentro il termine massimo di mesi 6 dalla data di ado-zione della determina di nomina della Commissione.Il termine sopra indicato potrà essere elevato di ulte-riori mesi 4 qualora ricorrano ragioni oggettive chene comportino l’esigenza (ad es. numerosità delle do-mande pervenute).L’Azienda si riserva la facoltà di sospendere o revo-care, in tutto o in parte, il presente avviso qualora nerilevasse la necessità e l’opportunità per ragioni dipubblico interesse.

Qualora i candidati che hanno partecipato alla sele-zione e cioè che si sono presentati a sostenere il col-loquio risultino in numero inferiore a tre, il DirettoreGenerale, a suo insindacabile giudizio, potrà stabiliredi reiterare la procedura selettiva.Per quanto non disciplinato dal presente avviso si fariferimento alla normativa in materia ed in particolareal Decreto Legislativo n. 502/92 e seguenti modifica-zioni e integrazioni e al Decreto Legislativo n. 165/01,al Decreto del Presidente della Repubblica n. 484 del10 dicembre 1997, limitatamente agli articoli non di-sapplicati dalla legge 189/2012, alla Deliberazionedella Giunta Regione Marche n. 1503 del 4.11.2013nonché al CCNL dell’Area della Dirigenza Medica eVeterinaria.Questa amministrazione garantisce parità e pari op-portunità tra uomini e donne per l’accesso al lavoroed il trattamento sul lavoro.Informativa ai sensi dell’art. 13, Legge n. 196/2003 ess.mm.: si informano i partecipanti alla presente pro-cedura che i dati personali e sensibili ad essi relativisaranno oggetto di trattamento da parte dell’Aziendacon modalità sia manuale sia informatizzata, esclusi-vamente al fine di poter assolvere tutti gli obblighigiuridici collegati all’espletamento della presente pro-cedura e per il tempo strettamente necessario.Espletata la procedura e decorsi sei mesi dalla comu-nicazione dell’esito, i candidati non scelti dovrannoritirare i documenti e titoli prodotti. Se non ritirati per-sonalmente o su delega, la documentazione sarà di-strutta.Copia del presente avviso, nonché facsimile della do-manda di partecipazione potranno essere reperiti netseguente sito: http://www.ospedalimarchenord.itPer ulteriori informazioni, l’ufficio competente delprocedimento amministrativo è la U.O.C. GestioneRisorse Umane e Relazioni Sindacali - Ufficio con-corsi - tel. 0721/366382-6205-6210.

IL DIRETTORE GENERALEDr. Aldo Ricci

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INRCA – Istituto di Ricovero e Cura a Ca-rattere Scientifico - AnconaAvviso di mobilità volontaria per n. 1 posto diDirigente medico per l’U.O. Recupero ed e Ria-bilitazione Funzionale.

Si rende noto che l’Istituto, in esecuzione della deter-mina n. 47/RISUM del 20.03.2015 intende dare at-tuazione all’istituto della mobilità volontaria per titolie colloquio, ai sensi dell’art.30 del D.Lgs. 165/2001così come modificato dall’art. 49 del D.Lgs. n° 150del 27 ottobre 2009 dell’art. 20 dei CC.CC.NN.LL.delle Aree Dirigenziali Medica - Veterinaria e SPTA,per la copertura a tempo pieno ed indeterminato delsotto indicato posto:

P.O.R. di ANCONA - n. 1 posto di Dirigente Me-dico per I’U.O. Recupero e Riabilitazione Funzio-nale.(DISCIPLINA MEDICINA FISICA E RIABILI-TAZIONE).

TRATTAMENTO GIURIDICO - ECONOMICOIl trattamento giuridico ed economico è quello previ-sto da tutte le disposizioni normative, anche relativeai CC.CC.NN.LL., che regolamentano il rapporto dilavoro dei dipendenti delle Aziende del Comparto Sa-nità. Ai sensi della L. n. 125/1991 e dell’art. 61 delD. Lgs. 29/93 e successive modificazioni ed integra-zioni, è garantita parità e pari opportunità tra uominie donne per l’accesso all’impiego e per il trattamentosul luogo di lavoro.

DOMANDA DI AMMISSIONELa domanda di ammissione, redatta in carta semplicesecondo l’allegato modello, dovrà essere indirizzataal Direttore Generale dell’I.N.R.C.A. – Via S. Mar-gherita, 5 - 60124 Ancona AN e deve essere sotto-scritta, pena l’esclusione dalla procedura di mobilità.

Tale sottoscrizione, ai sensi della Legge n. 127/97,non necessita di autentica, ai sensi dell’art. 39 delD.P.R. 445 del 28/12/2000.

Il candidato dovrà comunicare ogni eventuale succes-siva variazione del domicilio indicato nella domanda.In caso di mancata indicazione vale la residenza in-dicata nella domanda.

La presentazione della domanda di partecipazionecomporta l’accettazione, senza riserva, di tutte le pre-scrizioni e precisazioni del presente avviso e di tuttele norme in esso richiamate.

REQUISITI DI PARTECIPAZIONEPossono partecipare alla mobilità candidati in serviziocon contratto di lavoro a tempo pieno ed indetermi-

nato, presso aziende ed enti del comparto sanità o conaltre amministrazioni di comparto diverso, in posses-so dei requisiti previsti nel regolamento per la disci-plina della mobilità volontaria pubblicato sul sitodell’INRCA: www.inrca.it - Amministrazione Tra-sparente - atti generali - Atti amministrativi generalie codici di condotta - Regolamenti Interni - UfficioArea Personale/Anno 2010 (161/DGEN),

Tutti i requisiti richiesti devono essere posseduti, apena di esclusione, oltre che alla data di scadenza deltermine stabilito nel presente bando anche alla datadell’effettivo trasferimento.

La carenza di uno solo dei requisiti stessi comporteràla non ammissione all’avviso ovvero, nel caso di ca-renza riscontrata all’atto di trasferimento, la decaden-za dal diritto di trasferimento.

TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DO-MANDE DI AMMISSIONEIl termine di presentazione delle domande di parteci-pazione all’avviso scade alle ore 12,00 del 30° (tren-tesimo) giorno successivo a quello della data di pub-blicazione dell’estratto del presente bando sulla Gaz-zetta Ufficiale della Repubblica Italiana sez. concorsi.A tal fine:

- per le domande presentate direttamente all’UfficioProtocollo dell’I.N.R.C.A. in Via S. Margherita n.5, 60124 Ancona, fanno fede il timbro a data el’orario posti dallo stesso ufficio sulla domanda ri-cevuta;

- per le domande inoltrate a mezzo di raccomandatacon avviso di ricevimento, fa fede il timbro a datae orario dell’Ufficio Postale accettante;

- è possibile inoltre la trasmissione della domanda edei relativi documenti tramite Posta ElettronicaCertificata Istituzionale ([email protected]) Qualora detto giorno sia festivo oprefestivo, il termine è prorogato al primo giornosuccessivo non festivo.

Il termine fissato per la presentazione delle domandee dei documenti è perentorio. Il mancato rispetto deitermini sopra descritti determina l’esclusione dall’av-viso di mobilità. L’eventuale riserva di invio succes-sivo dei documenti è priva di effetto.

L’Amministrazione declina fin d’ora ogni responsa-bilità per il mancato recapito di documenti dipendenteda eventuali disguidi postali, da inesatta indicazionedel recapito da parte del concorrente o da mancata otardiva comunicazione del cambiamento di indirizzoindicato nella domanda, nonché da altri fatti non im-putabili a colpa dell’Amministrazione. Non sono con-siderate valide le domande inviate o presentate primadella pubblicazione dell’estratto del presente bandosulla Gazzetta Ufficiale.

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DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALLADOMANDAI candidati allegano alla domanda la seguente docu-mentazione:

1) una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietàrelativa allo stato di servizio dalla quale si eviden-zi in modo corretto l’inquadramento del dipenden-te,

2) i titoli utili al fine della valutazione di merito;

3) un curriculum, datato e firmato e dichiarazione diidoneità fisica alla mansione (v. regolamento). Dalcurriculum, redatto ai sensi e nelle forme di cui alDPR 445/2000, pertanto con valore di autocertifi-cazione, dovranno emergere, considerato anche ilcarattere scientifico dell’I.N.R.C.A.,:

a. Esperienza in degenza di Riabilitazione inten-siva cod. 56;

b. Esperienza nel laboratorio Analisi del Movi-mento;

c. Esperienza nel trattamento della spasticità inparticolare con pompe al Baclofen.

(Gli argomenti sub a., b. e c. saranno materia sullaquale verterà il previsto colloquio).

4) un elenco, datato e firmato, dei documenti e titolipresentati;

5) fotocopia (fronte e retro) di un documento di iden-tità in corso di validità, ai fini della validità delledichiarazioni sostitutive di atto notorio (art. 47DPR 445/2000);

6) Nulla osta alla mobilità in uscita rilasciato dal-l’Amministrazione di appartenenza o dichiarazio-ne scritta di impegno a presentarlo, entro e non ol-tre 15 gg. dalla data di scadenza dell’Avviso, adintegrazione della domanda stessa ed ai fini del-l’ammissibilità alla presente procedura di mobili-tà.

I titoli ed i documenti di cui sopra devono essere pro-dotti in originale, in copia autenticata ai sensi di leggeovvero autocertificati nei casi e nei limiti previsti dal-la normativa vigente (DPR 445/2000 e s.m.i.).

La documentazione allegata alle domande di parteci-pazione non sarà restituita a nessun candidato parte-cipante.

DICHIARAZIONI SOSTITUTIVEIl candidato dovrà avvalersi delle dichiarazioni sosti-tutive previste dal DPR 445/2000 (dichiarazione so-stitutiva di certificazione e di atto notorio).

Le dichiarazioni sostitutive di cui al DPR 445/2000devono contenere tutte le informazioni atte a consen-tire una corretta/esaustiva valutazione delle attesta-zioni in essa presenti, pena la valutazione nel sensomeno favorevole al candidato:

A) dichiarazione sostitutiva di certificazione (Al-legato A), da utilizzare nei casi riportati nell’elen-co di cui all’art. 46 D.P.R. n° 445/2000 (per es.stato di famiglia, possesso di titolo di studio, pos-sesso di specializzazione, ect.);

B) dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà(art. 47 D.P.R. n° 445/2000) (All. B), da utilizzareper tutti gli stati, fatti e qualità personali non pre-senti nel citato art. 46 DPR 445/2000 (ad es.: atti-vità di servizio ect);

C) dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietàrelativa alla conformità all’originale di una co-pia di un atto, di un documento, di una pubblica-zione o di un titolo di studio (artt. 19 e 47 D.P.R.n° 445/2000) (Allegato C),.

Tutte le dichiarazioni sostitutive, di cui ai precedentipunti A, B e C devono riportare:1) la seguente dicitura: il sottoscritto ………………

…… sotto la propria responsabilità e consapevoledelle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 delD.P.R. 445/2000, per le ipotesi di falsità in atti edichiarazioni mendaci, dichiara ……………………

2) l’autorizzazione al trattamento dei dati personaliex D. Lgs. 196/2003;

3) la sottoscrizione del dichiarante.La dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, dicui alle precedenti lettere B e C, deve essere presen-tata unitamente a copia fotostatica (fronte e retro) diun documento di identità in corso di validità del di-chiarante, se non sottoscritta dall’interessato in pre-senza dell’impiegato competente a ricevere la docu-mentazione stessa.In ogni caso le dichiarazioni sostitutive di cui ai pre-cedenti punti A, B, e C devono contenere, a pena dinon valutazione, tutte le informazioni atte a consentireuna corretta/esaustiva valutazione delle attestazioniin essa presenti.La dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà con-cernente il servizio prestato, allegata o contestuale al-la domanda, deve contenere: 1) l’esatta indicazionedell’Ente presso il quale il servizio è stato prestato(nominativo e sede della struttura; 2) la natura giuri-dica del rapporto di lavoro (contratto di dipendenza;…………… ect); 3) la qualifica rivestita (es. Dirigen-te Medico); 4) la tipologia del rapporto di lavoro (tem-po pieno - parziale), con l’indicazione del numero diore svolte alla settimana, …………… ect); 5) la datadi inizio e fine del rapporto di lavoro; 6) l’indicazionedi eventuali interruzioni del rapporto di lavoro (aspet-tativa senza assegni, sospensione cautelare …………… ect); 7) la causa di cessazione del rapporto di la-voro (es. scadenza del contratto a tempo determinato,dimissioni …………… ect) 8) tutto ciò che si rendanecessario, nel caso concreto, per valutare corretta-mente il servizio stesso.

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Nella certificazione relativa ai servizi, il candidato de-ve attestare se ricorrano o meno le condizioni di cuiall’ultimo comma dell’articolo 46, del D.P.R. n°761/79, in presenza delle quali il punteggio deve es-sere ridotto. In caso positivo l’attestazione deve pre-cisare la misura della riduzione del punteggio.

La conformità di una copia all’originale può esseredichiarata solo mediante dichiarazione sostitutiva diatto di notorietà resa ai sensi degli artt. 19 e 47 delDPR 445/2000 e con le modalità esplicitate nel pre-sente avviso (vedi lett. C).

Le pubblicazioni devono essere edite a stampa. Lepubblicazioni saranno valutate solo se presentate inoriginale, in copia autenticata ovvero in copia dichia-rata conforme all’originale (con le modalità di cui agliartt. 19 e 47 DPR 445/2000).

Si ricorda che l’Amministrazione è tenuta ad effettuareidonei controlli sulla veridicità del contenuto delle di-chiarazioni sostitutive ricevute e che, nel caso in cuidovessero emergere ipotesi di falsità in atti e dichia-razioni mendaci, oltre alla decadenza dell’interessatodai benefici eventualmente conseguiti, sono applicabilile sanzioni penali previste dalla normativa vigente.

AMMISSIONE ALLA PROCEDURA DI MOBI-LITA’L’Unità Operativa Amministrazione Risorse Umaneverifica la sussistenza dei requisiti richiesti dal bandodi mobilità in capo ai candidati nonché la regolaritàdella presentazione della domanda (es. rispetto deitermini).

L’esclusione dalla procedura di mobilità è deliberatacon provvedimento motivato del Direttore Generale.

I candidati ammessi saranno valutati da un’appositaCommissione, secondo le procedure stabilite nel Re-golamento per la disciplina della mobilità volontariapubblicato sul sito dell’Istituto già richiamato.

Ai sensi dell’art. 4 del predetto regolamento la valu-tazione dei candidati verrà effettuata previo colloquioche verterà oltre che sulla esperienza professionale,sul curriculum e sulla formazione del candidato e chetenderà a permettere alla Commissione di verificaree valutare prevalentemente la corrispondenza delleconnotazioni del candidato, che debbono essere inogni caso qualificate ed adeguate alla mansione e allapeculiarità dell’incarico, avendo altresì attenzione alladisponibilità mostrata per una proficua collaborazioneinterpersonale e interservizio.

Ancona, 03/04/2015

IL DIRIGENTE RESPONSABILE DELL’U.O.AMMINISTRAZIONE RISORSE UMANE

Dott.ssa Adriana D’Alba

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INRCA – Istituto di Ricovero e Cura a Ca-rattere Scientifico – AnconaAvviso di mobilità volontaria per n. 1 posto diDirigente medico per l’U.O. di Neurologia delPOR I.N.R.C.A. di Ancona.

Si rende noto che l’Istituto, in esecuzione della deter-mina n. 48/RISUM del 25.03.2015 intende dare at-tuazione all’istituto della mobilità volontaria per titolie colloquio, ai sensi dell’art.30 del D.Lgs. 165/2001così come modificato dall’art. 49 del D.Lgs. n° 150del 27 ottobre 2009 dell’art. 20 dei CC.CC.NN.LL.delle Aree Dirigenziali Medica - Veterinaria e SPTA,per la copertura a tempo pieno ed indeterminato delsotto indicato posto:

P.O.R. di ANCONA - n. 1 posto di Dirigente Me-dico per l’U.O.C. di Neurologia (DISCIPLINANEUROLOGIA).

TRATTAMENTO GIURIDICO - ECONOMICOIl trattamento giuridico ed economico è quello previ-sto da tutte le disposizioni normative, anche relativeai CC.CC.NN.LL., che regolamentano il rapporto dilavoro dei dipendenti delle Aziende del Comparto Sa-nità. Ai sensi della L. n° 125/1991 e dell’art. 61 delD.Lgs. 29/93 e successive modificazioni ed integra-zioni, è garantita parità e pari opportunità tra uominie donne per l’accesso all’impiego e per il trattamentosul luogo di lavoro.

DOMANDA DI AMMISSIONELa domanda dì ammissione, redatta in carta semplicesecondo l’allegato modello, dovrà essere indirizzataal Direttore Generale dell’I.N.R.C.A. – Via S. Mar-gherita, 5 - 60124 Ancona AN e deve essere sotto-scritta, pena l’esclusione dalla procedura di mobilità.Tale sottoscrizione, ai sensi della Legge n. 127/97,non necessita di autentica, ai sensi dell’art. 39 delD.P.R. 445 del 28/12/2000.Il candidato dovrà comunicare ogni eventuale succes-siva variazione del domicilio indicato nella domanda.In caso di mancata indicazione vale la residenza in-dicata nella domanda.La presentazione della domanda di partecipazionecomporta l’accettazione, senza riserva, di tutte le pre-scrizioni e precisazioni del presente avviso e di tuttele norme in esso richiamate.

REQUISITI DI PARTECIPAZIONEPossono partecipare alla mobilità candidati in serviziocon contratto di lavoro a tempo pieno ed indetermi-nato, presso aziende ed enti del comparto sanità o conaltre amministrazioni di comparto diverso, in posses-so dei requisiti previsti nel regolamento per la disci-

plina della mobilità volontaria pubblicato sul sitodell’INRCA: www.inrca.it - Amministrazione Tra-sparente atti generali - Atti amministrativi generali ecodici di condotta - Regolamenti Interni - UfficioArea Personale/Anno 2010 (161/DGEN).Tutti i requisiti richiesti devono essere posseduti, apena di esclusione, oltre che alla data di scadenza deltermine stabilito nel presente bando anche alla datadell’effettivo trasferimento.La carenza di uno solo dei requisiti stessi comporteràla non ammissione all’avviso ovvero, nel caso di ca-renza riscontrata all’atto di trasferimento, la decaden-za dal diritto di trasferimento.

TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DO-MANDE DI AMMISSIONEIl termine di presentazione delle domande di parteci-pazione all’avviso scade alle ore 12,00 del 30° (tren-tesimo) giorno successivo a quello della data di pub-blicazione dell’estratto del presente bando sulla Gaz-zetta Ufficiale della Repubblica Italiana sez. concorsi.A tal fine:- per le domande presentate direttamente all’Ufficio

Protocollo dell’I.N.R.C.A. in Via S. Margherita n.5, 60124 Ancona, fanno fede il timbro a data el’orario posti dallo stesso ufficio sulla domanda ri-cevuta;

- per le domande inoltrate a mezzo di raccomandatacon avviso di ricevimento, fa fede il timbro a datae orario dell’Ufficio Postale accettante;

- è possibile inoltre la trasmissione della domanda edei relativi documenti tramite Posta ElettronicaCertificata Istituzionale ([email protected]) Qualora detto giorno sia festivo oprefestivo, il termine è prorogato al primo giornosuccessivo non festivo.

Il termine fissato per la presentazione delle domandee dei documenti è perentorio. Il mancato rispetto deitermini sopra descritti determina l’esclusione dall’av-viso di mobilità. L’eventuale riserva di invio succes-sivo dei documenti è priva di effetto.L’Amministrazione declina fin d’ora ogni responsa-bilità per il mancato recapito di documenti dipendenteda eventuali disguidi postali, da inesatta indicazionedel recapito da parte del concorrente o da mancata otardiva comunicazione del cambiamento di indirizzoindicato nella domanda, nonché da altri fatti non im-putabili a colpa dell’Amministrazione. Non sono con-siderate valide le domande inviate o presentate primadella pubblicazione dell’estratto del presente bandosulla Gazzetta Ufficiale.

DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALLADOMANDAI candidati allegano alla domanda la seguente docu-mentazione:

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1) una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietàrelativa allo stato di servizio dalla quale si eviden-zi in modo corretto l’inquadramento del dipenden-te,

2) i titoli utili al fine della valutazione di merito;

3) un curriculum, datato e firmato e dichiarazione diidoneità fisica alla mansione (v. regolamento). Dalcurriculum, redatto ai sensi e nelle forme di cui alDPR 445/2000, pertanto con valore di autocertifi-cazione, dovranno emergere, considerato anche ilcarattere scientifico dell’I.N.R.C.A.,:

a. Documentata esperienza clinica su patologianeurodegenerativa,

b. Competenza specifica in Neuropsicologia cli-nica testimoniata da certificazione di esecuzio-ne di valutazione neuropsicologica e da pub-blicazioni su Riviste specifiche con ImpactFactor,

c. Esperienza formativa-professionale all’esteropresso Istituti di Psicologia Clinica europei e/onordamericani.

(Gli argomenti sub a., b. e c. saranno materia sullaquale verterà il previsto colloquio).

4) un elenco, datato e firmato, dei documenti e titolipresentati;

5) fotocopia (fronte e retro) di un documento di iden-tità in corso di validità, ai fini della validità delledichiarazioni sostitutive di atto notorio (art. 47DPR 445/2000);

6) Nulla osta alla mobilità in uscita rilasciato dal-l’Amministrazione di appartenenza o dichiarazio-ne scritta di impegno a presentarlo, entro e non ol-tre 15 gg. dalla data di scadenza dell’Avviso, adintegrazione della domanda stessa ed ai fini del-l’ammissibilità alla presente procedura di mobili-tà.

I titoli ed i documenti di cui sopra devono essere pro-dotti in originale, in copia autenticata ai sensi di leggeovvero autocertificati nei casi e nei limiti previsti dal-la normativa vigente (DPR 445/2000 e s.m.i.).

La documentazione allegata alle domande di parteci-pazione non sarà restituita a nessun candidato parte-cipante.

DICHIARAZIONI SOSTITUTIVEIl candidato dovrà avvalersi delle dichiarazioni sosti-tutive previste dal DPR 445/2000 (dichiarazione so-stitutiva di certificazione e di atto notorio).

Le dichiarazioni sostitutive di cui al DPR 445/2000devono contenere tutte le informazioni atte a consen-tire una corretta/esaustiva valutazione delle attesta-zioni in essa presenti, pena la valutazione nel sensomeno favorevole al candidato:

A) dichiarazione sostitutiva di certificazione (Al-

legato A), da utilizzare nei casi riportati nell’elen-co di cui all’art. 46 D.P.R. n° 445/2000 (per es.stato di famiglia, possesso di titolo di studio, pos-sesso di specializzazione, ect.);

B) dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà(art. 47 D.P.R. n° 445/2000) (All. B), da utilizzareper tutti gli stati, fatti e qualità personali non pre-senti nel citato art. 46 DPR 445/2000 (ad es.: atti-vità di servizio ………… ect);

C) dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietàrelativa alla conformità all’originale di una co-pia di un atto, di un documento, di una pubblica-zione o di un titolo di studio (artt. 19 e 47 D.P.R.n° 445/2000) (Allegato C).

Tutte le dichiarazioni sostitutive, di cui ai precedentipunti A, B e C devono riportare:

1) la seguente dicitura: il sottoscritto ………………… sotto la propria responsabilità e consapevoledelle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 delD.P.R. 445/2000, per le ipotesi di falsità in atti edichiarazioni mendaci, dichiara ………………

2) l’autorizzazione al trattamento dei dati personaliex D. Lgs. 196/2003;

3) la sottoscrizione del dichiarante.

La dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, dicui alle precedenti lettere B e C, deve essere presen-tata unitamente a copia fotostatica (fronte e retro) diun documento di identità in corso di validità del di-chiarante, se non sottoscritta dall’interessato in pre-senza dell’impiegato competente a ricevere la docu-mentazione stessa.

In ogni caso le dichiarazioni sostitutive di cui ai pre-cedenti punti A, B, e C devono contenere, a pena dinon valutazione, tutte le informazioni atte a consentireuna corretta/esaustiva valutazione delle attestazioniin essa presenti.

La dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà con-cernente il servizio prestato, allegata o contestuale al-la domanda, deve contenere: 1) l’esatta indicazionedell’Ente presso il quale il servizio è stato prestato(nominativo e sede della struttura; 2) la natura giuri-dica del rapporto di lavoro (contratto di dipendenza;………… ect); 3) la qualifica rivestita (es. DirigenteMedico); 4) la tipologia del rapporto di lavoro (tempopieno - parziale), con l’indicazione del numero di oresvolte alla settimana, ………… ect); 5) la data di ini-zio e fine del rapporto di lavoro; 6) l’indicazione dieventuali interruzioni del rapporto di lavoro (aspetta-tiva senza assegni, sospensione cautelare …………ect); 7) la causa di cessazione del rapporto di lavoro(es. scadenza del contratto a tempo determinato, di-missioni ………… ect) 8) tutto ciò che si renda ne-cessario, nel caso concreto, per valutare correttamenteil servizio stesso.

Nella certificazione relativa ai servizi, il candidato de-

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ve attestare se ricorrano o meno le condizioni di cuiall’ultimo comma dell’articolo 46, del D.P.R. n°761/79, in presenza delle quali il punteggio deve es-sere ridotto. In caso positivo l’attestazione deve pre-cisare la misura della riduzione del punteggio.La conformità di una copia all’originale può esseredichiarata solo mediante dichiarazione sostitutiva diatto di notorietà resa ai sensi degli artt. 19 e 47 delDPR 445/2000 e con le modalità esplicitate nel pre-sente avviso (vedi lett. C).Le pubblicazioni devono essere edite a stampa. Lepubblicazioni saranno valutate solo se presentate inoriginale, in copia autenticata ovvero in copia dichia-rata conforme all’originale (con le modalità di cui agliartt. 19 e 47 DPR 445/2000).Si ricorda che l’Amministrazione è tenuta ad effettua-re idonei controlli sulla veridicità del contenuto delledichiarazioni sostitutive ricevute e che, nel caso in cuidovessero emergere ipotesi di falsità in atti e dichia-razioni mendaci, oltre alla decadenza dell’interessatodai benefici eventualmente conseguiti, sono applica-bili le sanzioni penali previste dalla normativa vigen-te.

AMMISSIONE ALLA PROCEDURA DI MOBI-LITA’L’Unità Operativa Amministrazione Risorse Umaneverifica la sussistenza dei requisiti richiesti dal bandodi mobilità in capo ai candidati nonché la regolaritàdella presentazione della domanda (es. rispetto deitermini).L’esclusione dalla procedura di mobilità è deliberatacon provvedimento motivato del Direttore Generale.I candidati ammessi saranno valutati da un’appositaCommissione, secondo le procedure stabilite nel Re-golamento per la disciplina della mobilità volontariapubblicato sul sito dell’Istituto già richiamato.Ai sensi dell’art. 4 del predetto regolamento la valu-tazione dei candidati verrà effettuata previo colloquioche verterà oltre che sulla esperienza professionale,sul curriculum e sulla formazione del candidato e chetenderà a permettere alla Commissione di verificaree valutare prevalentemente la corrispondenza delleconnotazioni del candidato, che debbono essere inogni caso qualificate ed adeguate alla mansione e allapeculiarità dell’incarico, avendo altresì attenzione alladisponibilità mostrata per una proficua collaborazioneinterpersonale e interservizio.

Ancona, 03/04/2015

IL DIRIGENTE RESPONSABILE DELL’U.O. AMMINISTRAZIONE

RISORSE UMANEDott.ssa Adriana D’Alba

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ARPAM – Agenzia Regionale per la Prote-zione Ambientale delle Marche - AnconaConcorso pubblico, per titoli e colloquio, per lacopertura di n. 1 posto di Collaboratore TecnicoProfessionale - Geologo (cat. D CCNL compartosanità) con rapporto di lavoro a tempo indeter-minato e a tempo pieno. Diario prove pratica eorale. Indetto con Determina del Direttore Ge-nerale n. 87 del 19/06/2013.

Le prove, pratica ed orale, d’esame del concorso pub-blico di cui in epigrafe, il cui bando è stato pubblicatonel Bollettino Ufficiale della Regione Marche n. 50del 27 giugno 2013 e, per estratto, nella Gazzetta Uf-ficiale della Repubblica Italiana - IV serie speciale«Concorsi ed esami» - n. 57 del 19 luglio 2013, sisvolgeranno

PROVA PRATICA: martedì 19 (diciannove) 05(maggio) 2015 con inizio ore 11,00 (undici)PROVA ORALE: martedì 26 (ventisei) 05 (mag-gio) 2015 con inizio ore 11,00 (undici)presso gli uffici amministrativi della Sede CentraleArpam in via Caduti del Lavoro 40 60131 ANCO-NAL’ELENCO DEI CANDIDATI AMMESSI ALLAPROVA PRATICA È CONSULTABILE NEL SITODELL’AGENZIA: www.arpa.marche.it Concorsi edavvisi di mobilità Concorso pubblico n. 1 posto diCollaboratore Tecnico Professionale - GEOLOGO(id. n. 49)

Si rammenta che è vietato il possesso, durante l’esple-tamento della prova, pena l’esclusione dalla provastessa, di libri, appunti, manoscritti e pubblicazioni,così come è vietato portare borse, sacche, telefoni cel-lulari ed altri strumenti tecnici che consentano di co-municare con l’esterno; si rammenta inoltre che i can-didati dovranno presentarsi muniti di un documentodi identità personale incorso di validità.

L’ammissione alla prova orale è subordinata al supe-ramento della prova pratica.

Si informa che il superamento della prova pratica saràreso noto mediante pubblicazione, prima dell’esple-tamento della successiva prova orale, sul sito internetaziendale all’indirizzo: www.arpa.marche.it - Con-corsi ed avvisi di mobilità - Concorso pubblico n. 1posto di Collaboratore Tecnico Professionale -GEO-LOGO.

I candidati che non si presenteranno agli esami nelgiorno, ora e sede qui sopra indicati, qualunque sia lacausa dell’assenza ancorché dovuta a causa di forzamaggiore, saranno considerati rinunciatari e quindiesclusi dal concorso.

Il presente avviso ha valore di notifica a tutti gli effettinei confronti di tutti i candidati.

AVVISI

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Ergon Idroelettrica srl - TreiaCostruzione di un elettrodotto MT 20 KV in cavoaereo e interrato per connessione alla rete Eneldi distribuzione asservito ad un impianto idroe-lettrico di potenza pari a 495 kW e relativa ca-bina elettrica prefabbricata di tipo basso per lamisura e la consegna dell’energia elettrica darealizzare in località Chiaravalle del comune diTreia in provincia di Macerata. L.R. 19/88 esuccessive modificazioni e integrazioni.

Il sottoscritto DIEGO MARGIONE in qualità di am-ministratore unico della ditta ERGON IDROELLET-TRICA con sede in via dell’Industria 8/A, 62010TREIA (MC),

AVVISAche con domanda inoltrata alla Regione Marche P.F.Rete Elettrica Regionale, Autorizzazioni Energetiche,Gas ed idrocarburi e alla Provincia di Macerata - X°Settore Ambiente in data 07 Aprile 2015 ha chiestol’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio di unelettrodotto MT 20 KV per la connessione alla reteEnel di distribuzione, asservito all’impianto idroelet-trico e relativa cabina elettrica prefabbricata per con-segna e misura dell’energia elettrica da realizzare inlocalità Chiaravalle nel Comune di Treia, in provinciadi Macerata. La stessa società ha chiesto inoltre chetutte le opere vengano dichiarate di pubblica utilità,ai sensi e per gli effetti della L.R. 19/88 urgenti e in-differibili. L’opera non prevista nello strumento ur-banistico generale (PRG) dei Comuni interessati, siainserita in detto strumento costituendo variante allostesso e che le aree interessate dall’opera medesimasiano assoggettate a vincolo preordinato all’esproprioai sensi e per gli effetti dell’art. 52 - quater del DPR327/2001 e s.m.i.

Per la realizzazione delle opere di connessione sonoprevisti i seguenti interventi:

- Posa in opera di nuovo sostegno di amarro di tipo14/G/24, in acciaio a sezione poligonale in due tron-chi innestabili, con relativa fondazione ed arma-menti, di intercettazione linea aerea MT esistenteBibbiano;

- Posa in opera di n. 2 sostegni di amarro di tipo14/G/24, in acciaio a sezione poligonale in due tron-chi innestabili, con relativa fondazione ed arma-menti, per nuova linea aerea MT: 190 m circa;

- Posa in opera di linea in cavo interrato in canalizza-zione protetta su terreno naturale, a partire dalla ca-bina di consegna fino alla risalita sui nuovi sostegni:8 m circa;

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- Posa in opera di cabina prefabbricata di consegna inc/s di tipo omologato ENEL, con scomparto di ar-rivo + consegna.

Le caratteristiche geometriche dei cavi interrati sono:- Lunghezza 8 m circa;- Numero di conduttori per sezione nominale =

3x(1x185 mm2)Mentre le caratteristiche geometriche dei cavi aereisono:- Lunghezza = 190 m circa;- Numero di conduttori per sezione nominale = 3x35

mm2 + 1X50 mm2

Si specifica inoltre che l’elettrodotto sarà ceduto perl’esercizio e la manutenzione ad Enel DistribuzioneSpa.Per l’elettrodotto è stata prevista una fascia di rispettodi m. 2 per lato con riferimento alla mezzeria dellostesso e coerente con le specifiche caratteristiche elet-triche dell’impianto stesso, di rispetto nei confrontidelle esistenti aree/manufatti descritti nella L. 36/01e nel DPCM 08/07/03, per la finalità del persegui-mento dell’obiettivo di qualità del valore di induzionemagnetica di 3 microTesla. La domanda con la de-scrizione particolareggiata delle opere da realizzare ei documenti allegati, sono depositati presso la Regio-ne Marche P.F. Rete Elettrica Regionale, Autorizaz-zioni Energetiche, Gas ed Idrocarburi e presso la Pro-vincia di Macerata - X° Settore Ambiente, per trentagiorni consecutivi, a decorrere dalla data di pubblica-zione del presente avviso, a disposizione di chiunqueintenda prenderne visione nelle ore di ufficio. Ai sensidell’art. 4 della Legge Regionale 6 Giugno 1988, n°19, e successive modificazioni, le opposizioni, le os-servazioni o comunque le condizioni a cui dovrebberoessere eventualmente vincolate le autorizzazioni a co-struire detti impianti, dovranno essere presentate dagliaventi interesse alla Regione Marche RF. Rete Elet-trica Regionale, Autorizzazioni Energetiche, Gas edIdrocarburi, entro trenta giorni dalla Data di pubbli-cazione del presente avviso. Il presente avviso, cor-redato da un elaborato tecnico con indicato il tracciatodell’elettrodotto, sarà pubblicato per trenta giorni con-secutivi anche sull’Albo Pretorio del Comune di Treiae del Comune di Macerata.

Treia, lì 16/04/2015

ERGON IDROLELETTRICA s.r.l.Margione Diego

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Unione Montana Alta Valle del Metauro -UrbaniaAvviso di avvenuto deposito del piano di gestio-ne del sito Natura 2000 SIC IT 5310010 “Alpedella Luna - Bocca Trabaria”.

RESPONSABILE AREA 3”Forestazione Agricoltura Ambiente

AVVISA CHE1. L’Unione Montana Alta Valle del Metauro con de-

liberazione di Giunta n. 30 del 30/03/2015 esecu-tiva ai sensi di legge ha adottato, in qualità di EnteGestore, il Piano del Sito Natura 2000 SIC IT5310010 “Alpe della Luna - Bocca Trabaria”;

2. Il Piano di Gestione del Sito Natura 2000 SIC IT5310010 “Alpe della Luna - Bocca Trabaria” è de-positato dal 03/04/2015,, ai sensi dell’art. 24 com-ma 4 della Legge Regionale 12 giugno 2007 n. 6presso le sedi degli Enti locali interessati sottoe-lencati:- Comune di Borgo Pace;- Comune di Mercatello sul Metauro;

3. Dell’avvenuto deposito è data notizia mediante av-viso pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Re-gione, nel sito internet istituzionale della Regione,nel sito internet istituzionale di questo Ente;

4. Gli elaborati rimarranno depositati per trenta (30)giorni interi e consecutivi a partire dal giorno deldeposito, e durante tale periodo chiunque, abbiainteresse potrà prenderne visione, negli orari di ri-cevimento al pubblico previsti dai singoli Enti.

5. Le osservazioni dovranno essere presentate periscritto entro 30 (trenta) giorni dalla scadenza deltermine di deposito e quindi entro il 03/05/2015,all’Ente gestore al seguente indirizzo:Unione Montana Alta Valle del Metauro ViaManzoni n. 25 - 61049 Urbania - Tel 0722313002- fax 0722319783 - PEC: [email protected].

Urbania, 03/04/2015

IL DIRETTORE AREA 3Dott. Agr. Nadia SabatinI

Gli annunci da pubblicare devono pervenire entro le ore 16,00 del giovedì precedente la data dipubblicazione.Dovranno essere inviati:Direzione del Bollettino - Regione Marche - Giunta Regionale, Via Gentile da Fabriano -60125 Ancona.

ABBONAMENTO ORDINARIO(ai soli Bollettini ordinari esclusii supplementi e le edizioni specialie straordinarie)Annuo (01.01.2015 - 31.12.2015) € 100,00Semestrale (01.01.2015 - 30.06.2015 o01.07.2015 - 31.12.2015) € 55,00

ABBONAMENTO SPECIALE(comprensivo dei bollettini ordinari,dei supplementi e delle edizioni speciali e straordinarie)Annuo (01.01.2015 - 31.12.2015) € 125,00Semestrale (01.01.2015 - 30.06.2015 o01.07.2015 - 31.12.2015) € 68,00

COPIA BUR ORDINARIO € 2,50

COPIA SUPPLEMENTO - COPIA EDIZIONE SPECIALE -COPIA EDIZIONE STRAORDINARIA(fino a 160 pagine) € 2,50(da pagina 161 a pagina 300) € 5,50(da pagina 301 a pagina 500) € 7,00(oltre le 500 pagine) € 8,00

COPIE ARRETRATE il doppio del prezzo(si considerano copie arretrate i numeri dei bollettinistampati negli anni precedenti a quello in corso)

I versamenti dovranno essere effettuati sul C/C P. N. 368605 “Regione Marche Servizi Tesoreria regionale”IBAN IT 83 E 07601 02600 000000368605causale: BUR MARCHESi prega di inviare a “BOLLETTINO UFFICIALE REGIONE MARCHEVia Gentile da Fabriano - 60125 Ancona” l’attestazione del versamento o fotocopia di esso conla esatta indicazione dell’indirizzo cui spedire il Bollettino Ufficiale.(Anche tramite Fax: 071/8062411)

Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c. legge 662/96 - Filiale di Ancona

Il Bollettino è in vendita presso la Redazione del Bollettino Ufficiale della Regione Marche -Giunta Regionale Via Gentile da Fabriano - 60125 Ancona e c/o gli sportelli informativi diAncona Via G. da Fabriano Tel. 071/8062358 - Ascoli Piceno Via Napoli, 75 Tel. 0736/342426- Macerata Via Alfieri, 2 Tel. 0733/235356 - Pesaro V.le della Vittoria, 117 Tel. 0721/31327.Il Bollettino è consultabile su Internet al seguente indirizzo:http://www.regione.marche.it/bur

Editore:REGIONE MARCHEAUT. TRIBUNALE ANCONAN. 23/1971Direttore responsabile:Dottoressa ELISA MORONI

Stampa: STES srlPOTENZA