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Balneari: concessioni proporzionate agli investimenti degli imprenditori Amici e nemici Il Pd ai ferri corti Milleproroghe in soccorso dei gestori degli stabilimenti balneari. In attesa che la nuova Regione, con Polverini oppure con Bonino si saprà solo a fine marzo, si occupi delle con- cessioni demaniali, è il Governo a correre in soccorso degli imprenditori: concessioni pro- rogate fino al 2015 e possibilità di correlare la loro durata agli investimenti effettuati. Più spendi e più lavori. Esultano i balneari, che comunque non si accontentano: «Vogliamo un tavolo di concertazione sempre aperto per far sentire la nostra voce su ogni decisione presa per le spiagge e dei criteri chiari e precisi». Scagnetti a pag. 5 A Nettuno il sindaco Chiavetta ritira le deleghe all’ex assessore Conte, che però non ci sta e chiama in bal- lo l’esecutivo provinciale. Il caso è esploso con la de- libera per assumere la figlia di un consigliere del Par- tito Democratico, ma lo scontro è generazionale. Le nuove leve del Centrosinistra hanno deciso di cam- minare da sole. Contiero a pag. 7 Il Parkinson si cura sul palcoscenico Il teatro come cura per il morbo di Parkinson. La te- rapia studiata all’ospedale San Raffaele di Velletri sem- bra portare risultati sorprendenti: c’è chi torna a gui- dare un’auto dopo due anni e chi, attraverso lo stimolo dell’arte, torna a socializzare. E il 1° marzo, grazie al gruppo Kennel Club Colosseo, i pazienti del nosoco- mio, andranno in scena al Gran Teatro di Tor di Quin- to con lo spettacolo “Parkinsoniani … la soluzione non si trova”. Bove a pag. 16 e 17 Show al Big Blu Dal 20 febbraio pesci robot e isole hi-tech alla Nuova Fiera di Roma. Sua maestà la nautica va in scena con yacht da mille e una notte Passione due ruote Giù la visiera, semaforo verde. Valerio Anghetti si lancia in moto a 300 chilometri all’ora da Ostia al campionato Superstock Albergatori al bivio «Non siamo in grado di creare turismo e non possiamo solo aspettare che il telefono squilli. Ma le potenzialità sono enormi» Anno III - Numero 3 / 15 febbraio 2010

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la voce del mare di roma. anzio, nettuno, ostia, fiumicino, ardea, pomezia, torvaianica.

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Balneari: concessioni proporzionateagli investimenti degli imprenditori

Amici e nemiciIl Pd ai ferri corti

Milleproroghe in soccorso dei gestori degli stabilimenti balneari. In attesa che la nuovaRegione, con Polverini oppure con Bonino si saprà solo a fine marzo, si occupi delle con-cessioni demaniali, è il Governo a correre in soccorso degli imprenditori: concessioni pro-rogate fino al 2015 e possibilità di correlare la loro durata agli investimenti effettuati. Piùspendi e più lavori. Esultano i balneari, che comunque non si accontentano: «Vogliamo untavolo di concertazione sempre aperto per far sentire la nostra voce su ogni decisione presaper le spiagge e dei criteri chiari e precisi». Scagnetti a pag. 5

A Nettuno il sindaco Chiavetta ritira le deleghe all’exassessore Conte, che però non ci sta e chiama in bal-lo l’esecutivo provinciale. Il caso è esploso con la de-libera per assumere la figlia di un consigliere del Par-tito Democratico, ma lo scontro è generazionale. Lenuove leve del Centrosinistra hanno deciso di cam-minare da sole. Contiero a pag. 7

Il Parkinson si curasul palcoscenicoIl teatro come cura per il morbo di Parkinson. La te-rapia studiata all’ospedale San Raffaele di Velletri sem-bra portare risultati sorprendenti: c’è chi torna a gui-dare un’auto dopo due anni e chi, attraverso lo stimolodell’arte, torna a socializzare. E il 1° marzo, grazie algruppo Kennel Club Colosseo, i pazienti del nosoco-mio, andranno in scena al Gran Teatro di Tor di Quin-to con lo spettacolo “Parkinsoniani … la soluzione nonsi trova”. Bove a pag. 16 e 17

Show al Big BluDal 20 febbraio pesci robot e isole

hi-tech alla Nuova Fiera di Roma.

Sua maestà la nautica va in scena

con yacht da mille e una notte

Passione due ruoteGiù la visiera, semaforo verde.

Valerio Anghetti si lancia in moto

a 300 chilometri all’ora da Ostia

al campionato Superstock

Albergatori al bivio«Non siamo in grado di creare

turismo e non possiamo solo

aspettare che il telefono squilli.

Ma le potenzialità sono enormi»

Anno III - Numero 3 / 15 febbraio 2010

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1 5 f e b b r a i o 2 0 1 02 Primo Piano

E’ l’energia nucleare la gran-de sfida per lo sviluppo. An-che nel Lazio. Per renderecompetitive le aziende e nonspingerle a traslocare al-l’estero dove l’elettricità sipaga la metà.Montalto di Castro, a duepassi da Civitavecchia, si pre-para ad ospitare la primanuova centrale nucleare delLazio. E presto potrebbe es-sere riattivata anche quella diBorgo Sabotino. Ovviamen-te i residenti sono contrari,non soltanto per il rischioradiazioni in caso di inci-denti. Ma soprattutto per-ché una centrale atomica aMontalto metterebbe in pe-ricolo l’intero litorale del La-zio, da Civitavecchia ad An-zio, dirotterebbe i flussi turi-stici verso altre regioni e fa-rebbe saltare migliaia di po-sti di lavoro minando la pri-ma industria del Lazio. Il tu-rismo, appunto.«Per realizzarla il Governo èdisposto anche ad utilizzarel’esercito», annuncia il presi-dente dei Verdi Angelo Bo-nelli. “La maggioranza dicentrodestra che guida l’Ita-lia vuole questo tipo di cen-trali». Ma Renata Polverini,candidata del Pdl alla presi-denza della Regione, ribatte:«In tempi rapidissimi il Laziodiventerà energeticamenteautosufficiente e in pochianni esporterà energia versoaltre regioni. Non c’è bisognodi installare nuove centralinucleari». E dei progetti inserbo per Montalto dice: «Sista ultimando la riconversio-ne della centrale di Torre-valdaliga Nord a carbonepulito (da olio combustibile),che funziona ora a potenzaridotta. Mettere a regimeTorrevaldaliga Nord e Mon-talto di Castro già consenti-rebbe di andare in pareggioenergetico». La sostengono ilsindaco di Roma Gianni Ale-manno e un gruppo di par-lamentari del Popolo della li-bertà guidati da Fabio Ram-pelli e Beatrice Lorenzin.«Scopro ora che la Polverininon vuole il nucleare. È fan-tastico. L’altro giorno peròglielo poteva pure dire a cenadal Premier Silvio Berlusco-ni», afferma Emma Bonino,candidata del centrosinistraalla presidenza del Lazio.«Nessuna regione, a quantopare, vuole le centrali ma ilgoverno sì. Dove le metterà?Forse nelle regioni dove nongoverna il Centrodestra?».

Per sottolineare che a loro il nuovoporto turistico di Fiumicino pia-

ce si sono baciate alla posa della pri-ma sotto i flash dei fotografi. Ma sul-lo sviluppo dell’aeroporto Leonardoda Vinci Renata Polverini, segretariogenerale dell’Ugl, candidata del Cen-trodestra alla presidenza della RegioneLazio, ed Emma Bonino, vicepresi-dente del Senato in corsa per il Cen-trosinistra, hanno pareri divergenti.Sulla crescita di porti e aeroporti si basainfatti lo sviluppo del Lazio e la ca-pacità della nostra regione di usciredalla crisi economica. «Il Lazio ha 360chilometri di coste: portualità e bal-neazione saranno le carte vincenti perrilanciarne lo sviluppo e il turismo»,spiega Renata Polverini. «I porti, se fat-ti bene e nel rispetto del territorio, han-no sempre prodotto innegabili van-taggi per le comunità locali», ribatteBonino. Tutt’altra musica, invece,sull’aeroporto. La radicale “di ferro”vorrebbe trasferire al Leonardo daVinci tutti i voli (un centinaio al gior-no) che ora atterrano (e inquinano)Ciampino. Nell’attesa che venga co-struito a Viterbo lo scalo per le com-pagnie aeree a basso costo, quelle cheora scelgono il Giovan Battista Pasti-ne. Lo ha detto chiaro e tondo nei gior-ni scorsi ad una tavola rotonda orga-nizzata a Ciampino, suscitando la ri-volta dei fiumicinesi, già alle prese conil rombo di 1.040 voli giornalieri. Delresto la Bonino cerca di contrastare la«politica romanocentrica», come lachiama lei, per trasferire (se sarà elet-

ta governatore) servizi e infrastruttu-re nelle altre province del Lazio.Polverini, al contrario, cerca di valo-rizzare sia la Capitale che le provin-

ce. «I voli a basso costo vanno trasfe-riti a Viterbo quando sarà pronto ilnuovo scalo», afferma. «Ma non sipuò fermare lo sviluppo del Leonar-

do da Vinci, che gioca un ruolo stra-tegico per Roma e per la posizione del-l’Italia nel Mediterraneo. Il piano disviluppo messo a punto prevede di co-struire altre due piste e incrementarei flussi passeggeri da 35 a 100 milio-ni l’anno entro il 2044. E’ innegabi-le che ciò porterà lavoro ma occorreche le infrastrutture da realizzarevengano integrate nella realtà localelimitandone l’impatto sull’ambiente ei centri abitati del litorale romano». Lasoluzione secondo Renata? «Trova-re uno strumento che, sulle grandiopere di interesse pubblico, permet-ta di far incontrare gli enti locali e chirappresenta i cittadini».

Bomba atomica

Seppur tuttinoi no!

Il Lazio ripartirà dalla banda lar-ga. Un sistema di trasmissione datiche permette di trasportare su ununico cavo migliaia di informa-zioni: telefono, Internet e televi-sione. Tutto assieme. L’impegno dicablare il Lazio arriva da RenataPolverini, candidata Pdl alla pre-sidenza della Regione: «Vogliamocostruire un progetto sulla bandalarga che sia duraturo, sostenutodall’amministrazione, per sfidarele altre Regioni nella diffusionedella conoscenza e del sapere». La“rivale” Emma Bonino, sostenu-

ta dalle forze politiche del cen-trosinistra, non si è fatta sentire.L’alta tecnologia non fa per lei?Chissà!Si sono invece precipitate alla“corte” della Polverini le impreseche lavorano nell’hi-tech e Con-findustria. Quest’ultima, a dir laverità, va chiedendo da anni di in-vestire sulla banda larga, che «aRoma permetterebbe di recupe-rare il grandissimo gap nelle tele-comunicazioni che l’hanno la-sciando indietro rispetto alle altrecapitali europee».

Strategie

La banda è meglio larga e hi-tech

Renata, Emma e la grandesfida per il nuovo aeroporto

Polverini favorevoleallo sviluppo controllatodel Leonardo da Vinci. Ma Bonino vorrebbe scaricarei voli di troppo a Ciampino

Polverini favorevoleallo sviluppo controllatodel Leonardo da Vinci. Ma Bonino vorrebbe scaricarei voli di troppo a Ciampino

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Candido De Angelis

Luciano Bruschini

Aurelio Lo Fazio

La sfida è stata lanciata. Sani-tà in primis, seguita a brevis-

sima distanza da trasporti e in-frastrutture. Questi i temi caldidelle prossime elezioni regionali,cari ai residenti di Anzio e Net-tuno come a tutti quelli del Maredi Roma. La politica scende incampo per cercare di migliorarela qualità dei servizi offerti ai cit-tadini. Chiaro che corrisponda unpo’ al gioco delle parti: la pro-messa di un mondo migliore incambio di un voto al candidato diturno, ma la speranza di vederrealizzare opere necessarie allacrescita del litorale aiuta a so-gnare. Il resto lo si capirà solodopo gli scrutini. Di sanità, manon solo, parla ad esempio il se-natore Candido De Angelis, exsindaco di Anzio ed esponente dispicco del Pdl. «Dobbiamo primadi tutto capire quale sarà la nostrasanità in futuro. Credo che ilproblema serio da affrontare oggi,sia quello di riempire di contenutiil Padiglione Faina, terminatoma non ancora pronto per il tra-sferimento dei reparti dall’ospe-dale Riuniti. Stesso discorso perNettuno, dove il Barberini è sta-to l’unico ospedale chiuso dallaAsl negli ultimi 10 anni, e senzaportare a termine l’ampliamentopromesso. E’ ora di porre fine alblack-out di aiuti dalla regione ve-rificatosi negli ultimi 10 anni.Sorvolando sul discorso relativoal nuovo porto di Anzio, anchequello che è accaduto riguardo ailavori di adeguamento della stra-da statale Nettunense è scanda-loso: la Regione sostanzialmenteha definanziato 20 milioni su unprogetto che avrebbe riportato la

sicurezza su una delle strade piùpericolose d’Italia. Ed era l’uni-co progetto cantierabile di tuttala Regione Lazio». Dello stessoavviso il sindaco Luciano Bru-schini, che attacca la giunta Mar-razzo per l’isolamento che hacreato attorno al territorio.«L’amministrazione Marrazzonon ha realizzato un solo metrodella nuova Pontina promessaanni fa, e tanto per non perdereoccasione, non è neanche previ-

sta l’uscita per Anzio. La trattaferroviaria Nettuno-Roma è con-siderata la peggiore della nostraregione, ed anche in quel sensoniente è stato fatto fino ad oggi.Per non parlare del nuovo portodi Anzio, l’unico, dopo Civita-vecchia, Formia e Fiumicino, anon ricevere il parere favorevoledella Regione. E’ ora di invertirela rotta». Sanità, infrastrutture esviluppo economico, rappresen-tano le sfide anche del Centrosi-

nistra, così come confermato daAurelio Lo Fazio, assessore pro-vinciale ed esponente di spicco delPd di Anzio. «L’obiettivo forte èquello di ridurre gli sprechi sen-za rinunciare ai servizi: l’ideachiave potrebbe essere quella dipuntare sulle strutture di base esull’apertura di una serie di dayhospital che non andrebbero adincidere sui costi legati al ricove-ro dei pazienti. Meglio ad oggi lasituazione legata allo sviluppoeconomico della Regione, anchese credo che sarà necessario in-sistere sugli ammortizzatori socialie investire con forza nella for-mazione, tanto più che si tratta diprogetti finanziati dalla Comunitàeuropea che non andranno ad in-cidere sul bilancio regionale».Infine Lo Fazio spiega quale saràil rischio da evitare: «La RegioneLazio dovrà essere un sistema po-licentrico, e non romano centri-co. Lo sviluppo deve essere ar-monioso, altrimenti rischiamo didiventare una periferia di Romae poco più».

Pdl e Pd si scontrano sulla salute: «Strutture obsolete e servizi carenti»

De Angelis: «E’ un problema serio». Lo Fazio: «Puntiamo sui day hospital»

Sfida all’Ok Corral sulla Sanità

Come sempre accade, per chiuna struttura sanitaria ce l’ha, manon riesce a migliorarla, c’è chi unospedale non lo ha mai avuto,come nel caso dei residenti di Ar-dea, città cresciuta troppo negli ul-timi anni per rinunciare ad unpolo ospedaliero. «Vogliamo por-re l’attenzione sulla sanità - spie-ga Nazareno Sperandio, consi-gliere comunale rutulo del Pdl -perché vorremmo riuscire a por-tare ad Ardea almeno una strut-tura di primo soccorso, che al mo-mento manca. Siamo una città ati-pica, con circa 40mila abitanti,

che però d’inverno diventano an-che 150mila, e non è possibile do-versi rivolgere a una clinica privatacome la Sant’Anna di Pomezia,oppure all’ospedale Riuniti diAnzio, che d’estate è circa a mez-zora di distanza. Non si può. Sideve intervenire in fretta». Altropunto dolente quello relativo allaviabilità e alle infrastrutture. «Lasoluzione migliore sulla quale la-vorare - conclude Sperandio - sa-rebbe quella di allargare la Pon-tina e provare a far arrivare unametro leggera fino ad Ardea, peralleggerire il traffico sulla princi-

pale arteria di accesso a Roma.Capisco quelle che possono esse-re le perplessità di tutti, Verdi com-presi, ma infrastrutture e servizisono essenziali e vanno realizza-

te per non staccare troppo i ter-ritori tra loro. Su questo, assiemea tanti altri fattori, punteremo incaso di elezione alle prossime re-gionali del Lazio». (C.B.)

Ardea

L’ospedale resta un miraggio

Più di 1,5 miliardi di passivo nelsolo 2009. Quasi 7 miliardidal 2005 ad oggi. I numeridella sanità nel Lazio non la-sciano intendere niente di buo-no. Eppure, nonostante le pro-messe di migliorie nei servizi enell’offerta ai pazienti, sono direcente pubblicazione concor-si per l’assunzione di 12 nuovidirigenti (ce ne sono già 16) concontratti di collaborazione aprogetto da impiegare in am-bito amministrativo. Piove sulbagnato per una sanità già inforte crisi. Anche su questo do-vranno vigilare le due candidatealla presidenza della RegioneLazio. L’ennesima sfida perRenata Polverini ed Emma Bo-nino: chi di loro vincerà si tro-verà subito una bella gatta dapelare. (C.B.)

Altro che crisi

Dodici nuovi dirigenti

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

Botta&Risposta

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«Un tavolo di concertazioneperenne nel quale affrontare erisolvere tutte le tematiche.Vogliamo che le istituzioniascoltino la voce degli addettiai lavori». Questa la richiestache il Sib di Anzio e Nettuno,tramite il proprio presidenteDaniela Di Renzoni, invia alfuturo governatore del Lazio.La sfida è tra la Polverini e la

Bonino, ma da Anzio e Net-tuno vogliono subito metterele cose in chiaro: «In otticadel federalismo demaniale eregionale – conclude la stessaDaniela Di Renzoni – chie-diamo anche un regolamentoper quanto riguarda i criteriche riguardano le concessioni,la loro rimozione e le proro-ghe». (M.S.)

Il Sib vuole un tavolo di concertazione perennemente aperto e una lista di criteri precisi

La grande corsa alla poltro-na di Governatore del Lazio

parte dal mare. Renata Polve-rini ed Emma Bonino sanno be-nissimo che le più importantiquestioni in ballo sono tre: rin-novo delle concessioni dema-niali per i gestori degli stabili-menti balneari, difesa delle co-ste e costruzione dei nuovi por-ti, in grado di rilanciare la nau-tica italiana e di fare del Lazioil crocevia più importanti. Sot-to quest’ultimo punto di vistaFiumicino ha già posato la pri-ma pietra del suo nuovo ap-prodo, mentre Anzio è riuscitaa farsi consegnare le aree de-maniali dalla Capitaneria diPorto dopo problemi insor-montabili con la Regione diMarrazzo e Montino. E proprioda qui dovrà ripartire il futuroPresidente, chiamato a un for-te impegno per ricucire il rap-porto con le istituzioni nero-niane e imprimere una svoltadecisiva al progetto anziate.

Per quanto riguarda la difesadelle coste, invece, qualcosa siè cominciato a muovere, sugentile omaggio di chi ancoraoggi guida la Pisana: «Nei pros-simi giorni forse ci sarà la posadella prima pietra per quantoriguarda la costruzione dei pen-nelli a difesa della costa di An-zio. I lavori partiranno da TorCaldara – spiega Daniela DiRenzoni, Presidente del Sib lo-cale – mentre a Nettuno siamogià a buon punto». Per quanto

riguarda le concessioni dema-niali, invece, un grosso aiuto alfuturo Presidente è arrivato dalGoverno, che ha optato peruna proroga fino al 2015 e hadeciso di correlare la duratadelle stesse concessioni con gliinvestimenti finalizzati al mi-glioramento della qualità deiservizi e dell’immagine turisti-ca italiana. In poche parolepiù spendi e più sarà lunga laconcessione. Il provvedimentonon è risolutivo, ma rappre-

sentante un importante passo inavanti, anche perché all’im-provviso i gestori degli stabili-menti balneari rischiavano diperdere la spiaggia sulla qualeavevano investito parecchio.«Siamo soddisfatti – concludo-no i Presidenti di Assobalneari,Fiba, Oasi e Fib – per il per-corso intrapreso, che consenti-rà di superare uno stato di pre-carietà che avrebbe danneg-giato l’intero sistema economi-co balneare»

Renata Polverini ed Emma Bonino si sfidano sul fronte del mare

Più soldi investi e più lavoriIl Governo decide di prorogare fino al 2015 le concessioni demaniali

Silvio Berlusconi

Raffaele Fitto

Stefania Prestigiacomo

di Mario Scagnetti(mario.scagnetti@repor-

Le richiestedei sindacati

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Politica 71 5 f e b b r a i o 2 0 1 0

Giovane, sempre più a proprioagio nel suo ruolo e con l’ap-

poggio di un intero partito, almenosu scala locale. Navigato, esperto e so-prattutto combattivo e orgoglioso. Ilprimo identikit è di Alessio Chiavet-ta, sindaco di Nettuno, al secondo in-vece corrisponde la figura di CarloConte, ex primo cittadino nettunesee fino a pochi giorni fa Assessore alPersonale, agli Affari generali e allaTrasparenza. Nel mezzo una letteradi troppo, quella critica nei confron-ti della maggioranza firmata daConte e finita nelle mani della stam-pa chissà come, e una delibera, quel-la che ha stabilizzato la posizione la-vorativa della figlia della Ferrazzano,consigliere comunale del Pd, uscita

dagli uffici dell’ex Assessore e ap-provata in Giunta quando lui nonc’era. «Ho deciso di ritirare le dele-ghe a Conte perché è venuto menoil rapporto fiduciario tra me e lui –spiega Chiavetta, Sindaco del Parti-to Democratico – e perché già in pas-sato c’erano state fughe in avanti del-l’ex Assessore, che aveva agito in pri-

ma persona e in maniera discordanterispetto al resto della maggioranza suquestioni che stiamo affrontandocon il Ministero della Difesa per lazona del Poligono di Nettuno e conle Ferrovie dello Stato». «Mi vienerimproverato di non aver portato inmaggioranza la discussione sull’as-sunzione di una persona – risponde

Carlo Conte, uno dei fondatori del Pda Nettuno – ma neanche in Bulgariafunziona così, se una persona ha i ti-toli per essere stabilizzata lo è altri-menti no. E poi quella delibera nonl’ho presentata io. Fin dal mio inse-diamento ho incontrato ostracismo esabotaggi». Lettere e stabilizzazionia parte, voci su possibili illeciti circo-late nei giorni scorsi neanche a par-larne, quello che accade a Nettuno hatutti i contorni di uno scontro gene-razionale e politico che sta coinvol-gendo un intero partito. Il Pd, infat-ti ha assunto due posizioni diverse:quello locale, vertici compresi, si èschierato dalla parte del Sindaco, quel-lo nazionale e regionale, invece, ha de-ciso di prendere le difese di CarloConte, con tanto di messaggi di so-lidarietà e auguri di una pronta ri-composizione della frattura arrivati daStefano Fassina, componente della se-gretaria nazionale, e da Luisa Laurelli,consigliere regionale. Da una parteAlessio Chiavetta, il giovane: «Stiamoportando avanti un lavoro onesto ecorretto e abbiamo ottenuto impor-tanti successi, come la risoluzione delcontratto con la Nettuno Servizi e lachiusura della situazione debitoria deirifiuti con l’adesione al piano della Re-gione, qui ci sono in ballo 10 milio-ni di euro che erano a bilancio. Il no-stro operato dà fastidio perché ab-biamo toccato i poteri forti di Nettuno,ma noi andiamo avanti compatti».Dall’altra Carlo Conte, il vecchio:«Non mi interessa tornare in Giun-ta, ma voglio che venga riconosciu-ta la mia onorabilità politica e che ciòavvenga in sezione. Le mie fughe inavanti non erano altro che lavoro perla città, mentre altri hanno perso tem-po e ora sono stato elegantementespinto fuori dal partito dagli ultimi ar-rivati. Non voglio uscire dal Pd e hochiesto all’esecutivo provinciale di aiu-tarmi a restare nel partito».

Chiavetta: «Toccare i poteri forti della città infastidisce qualcuno». Conte: «Spinto fuori dal partito dagli ultimi arrivati»

A Nettuno ritirate le deleghe all’Assessoreagli Affari generali.È scontro sulla deliberaper stabilizzare la figlia di un consigliere del Pd

Il giovane

La cacciata di Carlo Conte dal-la Giunta Chiavetta apre nuo-vi scenari all’interno del pano-rama politico nettunese. Lasquadra di governo può conta-re su un elemento in meno, cheportava anche parecchia espe-rienza, fughe in avanti, delibe-re e lettere a parte. Il sindacoAlessio Chiavetta ha precisatoche «per ora non è prevista lasostituzione di Conte e le dele-ghe restano nelle mie mani» maprima o poi, magari dopo le re-gionali, la questione andrà af-frontata. E a quel punto biso-gnerà vedere come si compor-teranno l’Italia dei Valori, chesta assumendo sempre più po-

tere all’interno della maggio-ranza, e il Partito Democratico,che può contare su un blocco

unito e forte di consiglieri co-munali. Dall’altra parte, invece,resta in bilico il futuro politicodi Carlo Conte che ha detto dinon voler tornare in Giunta e dinon voler lasciare il Pd. Due gliscenari: la ricomposizione del-la frattura, ipotesi più difficile,e una complicata convivenza al-l’interno del partito che a lun-ga andare potrebbe deteriora-re diversi rapporti e minare lasolidità di Chiavetta e compa-gni. Nel frattempo l’opposizio-ne resta a guardare da posizio-ne molto interessata. Perché,politicamente parlando, i voti ingrado di spostare Carlo Contefanno gola a tanti. (M.S.)

Futuro tutto da scoprire, tra rapportideteriorati e altri da inventare

Gli scenari

di Gianluca Con-tiero

A carnevale ogni scherzo nonvale. Almeno a Nettuno. Inbase a un’ordinanza del sin-daco Alessio Chiavetta, infatti,nei giorni scorsi i minorenninettunesi non hanno potuto ac-quistare uova, farina, arance,schiuma da barba e prodotti si-mili; inoltre il primo cittadinoha imposto il proprio veto an-che sull’utilizzo, in luogo aper-to e pubblico, di oggetti ingrado di imbrattare le personee sporcare il suolo. La decisio-ne è stata presa per mettere cit-tà e cittadini al riparo da esa-gerati scherzi di carnevale.«Abbiamo adottato questoprovvedimento già lo scorsoanno – conclude il sindaco diNettuno Alessio Chiavetta – eci ha permesso di limitare alminimo spiacevoli atti di dan-neggiamento e vandalismo. Miauguro che anche quest’annotutti opossano godere della fe-sta del carnevale senza trovar-si costretti a subire odiose bra-vate, che non hanno nulla di di-vertente e scherzoso». (G.C.)

La stranaordinanza

Carnevale

Il giovanee il vecchio

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1 5 f e b b r a i o 2 0 1 08 Cronaca

E’stata appena posata la primapietra e per il nuovo porto tu-

ristico di Fiumicino è già scattataun’inchiesta giudiziaria. A con-durla è la procura della Repubbli-ca presso il tribunale di Civitavec-chia, a cui il presidente dei VerdiAngelo Bonelli ha presentato neigiorni scorsi un esposto perché «sivuole realizzare un’opera che è pri-va della valutazione ambientalestrategica».A supervisionare le indagini cisarà un ex collega di partito, Gian-franco Amendola. L’ex pretored’assalto che negli Anni Settanta di-venne paladino dei cittadini inda-gando sui reati ambientali, dal 13ottobre 2008 è il procuratore capo

a Civitavecchia. Dopo essere stato(per i Verdi) consigliere comunalea Roma e deputato europeo. Ora

dovrà scoprire se il porto, che ha giàottenuto il via libera di Comune eRegione, ha le carte in regola.

Porto che piace sia a Renata Pol-verini che alla “radicale” EmmaBonino, candidate in lizza per la

A Fiumicino l’esposto dei Verdi fa scattare l’indagine della Procura

Il Wwf ha chiestoall’Ue di aprirela procedurad’infrazioneper l’Italia

Pelagos, la cultura riscopre ilmare, rilanciandone il fascino.L’evento, giunto alla dodicesimaedizione rappresenterà l’isolaculturale di Big Blu, il Salonedella nautica che aprirà i battentiil 20 febbraio prossimo allaNuova fiera di Roma.Non solo barche e gommoni, BigBlu sarà ricco di appuntamenti,convegni e dibattiti per favorirelo sviluppo economico e turisticodel patrimonio marittimo delMediterraneo. Ci sarà il Festivalinternazionale della documenta-

ristica e il percorso espositivo diPelagos sarà caratterizzato da“isole interattive” che vedrannoil coinvolgimento di partner d’ec-cezione. Tra questi il Consiglionazionale delle ricerche, che sioccuperà di iniziative di divulga-zione e comunicazione legate aprogetti scientifici realizzati inambienti estremi, dall’Antartideal Mediterraneo. Nella “piaz-zetta” del padiglione culturaleverrà allestita la vasca dei pescirobot, realizzata dall’associa-zione Expomed in collabora-

zione con l’Università dell’Essexper l’osservazione della fauna it-tica malata e il recupero dellabiodiversità marina. E ancora:proiezioni tridimensionali in 4Dper immergersi nelle Secche diTor Paterno, l’oasi marina traOstia e Torvajanica. L’area Me-diterraneum sarà anche l’occa-sione per presentare l’Acquariodi Roma che sta nascendo sotto illaghetto dell’Eur. Ventidue le na-zioni presenti a Big Blu, 200 ipartecipanti ai concorsi interna-zionali e 80 gli espositori. (E.B.)

Big Blu

Pesci robot e isole hi-tech per il mar Mediterraneo

Ambientalisti contro il nuovo porto ecosostenibile

presidenza del Lazio.La società Ip Iniziative Portuali, cheha ottenuto in concessione pernovant’anni i 104,29 ettari di areedemaniali dove verranno realizza-te quattro darsene con 1.445 postibarca, giura che è «tutto okay». Eproprio per evitare proteste degliambientalisti è stato progettato unporto ecosostenibile dove verrannoimpiegate le tecniche della bioedi-lizia per realizzare cantieri navali,ristoranti, bar, negozi, un albergoa cinque stelle. E dove l’energia elet-trica verrà fornita da pannelli so-lari. Ma non solo: Fiumicino saràil più grande porto per il riforni-mento dei panfili che utilizzano glieco-motori a idrogeno. Ma agli am-bientalisti non va giù. Il Wwf La-zio ha chiesto alla Comunità eu-ropea di «aprire una procedura diinfrazione nei confronti dell’Italia,attesa la disapplicazione della nor-mativa comunitaria dalle ammini-strazioni locali per la realizzazionedel porto di Fiumicino». Legam-biente parla di «rischio idrogeolo-gico per la foce del Tevere». E Bo-nelli sottolinea: «Non c’è una veraesigenza di posti barca: il vicino por-to turistico di Ostia ha il 30 per cen-to di ormeggi vuoti». «Il problemaè forse quello di riempire i posti bar-ca a Ostia?», si chiede il capo-gruppo del Pdl a Fiumicino Mas-similiano Graux. «Oppure il pro-blema è che il porto congiuga svi-luppo e salvaguardia dell’ambien-te ma i Verdi non posso metterci laloro firma?». (A.Z.)

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Cronaca 91 5 f e b b r a i o 2 0 1 0

Palazzi, hangar, terreni e perfinol’officina motori. La Vecchia Ali-

talia ha messo in vendita i gioielli difamiglia per pagare i debiti. Il com-missario incaricato dell’amministra-zione straordinaria, Augusto Fantozzi,ha pubblicato nei giorni scorsi ilbando per la vendita di immobili diproprietà della defunta compagnia dibandiera non trasferiti alla Cai di Ro-berto Colaninno in esecuzione delprogramma di cessione degli asset.Chi è interessato a rilevare i beni do-vrà manifestare l’interesse ad acqui-stare entro le ore 12 del 12 marzoprossimo. Chi verrà selezionato saràinvitato a presentare offerte vincolanti.La vendita sarà effettuata al prezzo piùalto purché non inferiore al valore distima della perizia giurata.

Gli immobili da cedere sono stati sud-divisi in otto lotti e comprendono an-che immobili che si trovano all’este-ro. A San Paolo del Brasilia “Alitalia- Linee aeree italiane” possiede unaporzione in un grattacielo in avenidaSao Luis. A Buenos Aires la vecchiacompagnia possiede mille metri qua-drati di uffici in un edificio in CalleSuipacha. A Barcellona ha una pic-cola sede al civico 403 di Avenida Dia-gonal (appena 200,78 metri quadra-ti) acquistata nel 1984 dalla societàspagnola Ediqual. A Vienna gli uffi-ci della compagnia inseriti nei lotti dacedere si trovano Karntner Strasse.Alitalia li ha comperati il 30 marzo1960; attualmente i locali sono oc-cupati dall’azienda calzaturiera Val-leverde. A Sesto San Giovanni, alleporte di Milano, Alitalia aveva un pa-lazzetto: cinque piani più magazzinoe diciotto posti auto.Non sono invece stati inseriti nelpacchetto di dismissioni i cinquantaettari di terreni a Pianabella, confi-nanti con l’aeroporto di Fiumicino.Terreni che Aeroporti di Roma, vor-rebbe inglobare nel piano di espan-sione del Leonardo da Vinci e per iquali era pronta a mettere sul piatto120 milioni di euro. Alitalia, prima delfallimento, voleva costruirci la nuovasede e così aveva presentato al Co-mune di Fiumicino la domanda peril cambio di destinazione d’uso cor-redata da progetto. «E’ stato conces-so il cambio di destinazione d’uso da“servizi aeroportuali” a “direzionalee commerciale” ma vincolato alla rea-lizzazione del progetto», spiega ilcapogruppo del Pdl in consiglio co-munale Massimiliano Graux. «Alitaliaperò è fallita, il progetto non è statoportato a termine e così un paio dimesi fa la destinazione d’uso è tornataquella originaria».

Ma cosa si vende Alitalia per paga-re le liquidazioni di hostess e piloti ei fornitori? Primo fra tutti il palazzo-ne in via Alessandro Marchetti, allaMagliana. Superficie complessiva41.014 metri quadrati, incastonati inun terreno che si estende per 3,9 et-tari. Qui è racchiuso il Centro ela-borazione dati della compagnia, l’ar-

chivio, uffici, laboratori e mensaaziendale. Gli impiegati rimasti ver-ranno trasferiti a Fiumicino. Fabbri-cato e terreni sono di proprietà di Ali-talia Servizi spa. Così come l’hangar7 e l’officina motori in via Ezio Be-vilaqua, all’aeroporto Leonardo daVinci. Oltre ventimila metri quadratidi superficie.

Chiude in perdita il primo anno diattività la Nuova Alitalia. Una per-dita operativa per il 2009 di 270milioni, ma nel 2010 punta al pa-reggio, e a utili nel per gli interna-zionali.«Nel primo trimestre dell'anno -spiega l’amministratore delegatodella compagnia aerea Rocco Sa-belli - siamo stati sotto di 210 mi-lioni, di 60 milioni nel secondotrimestre, praticamente in pareggionegli ultimi sei mesi: il conto è pre-sto fatto». I risultati del bilancio2009 verranno analizzati dal con-siglio di amministrazione della so-cietà a fine febbraio. Nel terzotrimestre del 2009 il tasso di riem-

pimento degli aerei Alitalia-AirOne è stato del 74 per cento, inforte crescita rispetto al secondo se-mestre, con una quota di mercato

del 34 per cento. Nell’ultimo tri-mestre dell’anno appena passato iltasso di riempimento degli aerei èsceso al 68 per cento, probabil-mente perché gli italiani nonamano viaggiare in autunno, ma laquota di mercato è cresciuta al 37per cento. I passeggeri trasportati indodici mesi sono stati 21,8 milioni,dei quali 15 milioni sono partiti daFiumicino. «Nel gennaio 2010 - ag-giunge Sabelli - abbiamo aumen-tato i passeggeri di 250mila unitàrispetto allo stesso mese del 2009,con una crescita del 15-20 percento, e a febbraio siamo sugli stessitrend, anche se l’inizio del 2009 fuda brivido».

Il bilancio

Un anno vissuto pericolosamenteNel 2009 perdite per 270 milioni di euro

Alitalia vendei gioielli di famiglia

La ex compagniadi bandiera cedepalazzi e terreniche non sono statitrasferiti alla Cai

Tra gli immobilida dismettere l’officina motorie gli hangar del “da Vinci”

di Alessandra Za-vatta

RomaTerreno con fabbricatocon laboratori, archivi e mensain via Alessandro Marchetti120

Sesto San GiovanniPorzione di fabbricato, 1.643mq. con magazzino e 18 postiauto

San PaoloEdificio Italia in avenida SaoLuis, 50; superficie: 554.265 mq.

Buenos AiresPorzione di fabbricato 845mq. in calle Suipacha 1.111

BarcellonaUffici per 200,78 mq. al 2°piano in avenida Diagonal 403

ViennaPiano terreno, primo pianoe cantine in Karntner Strasse 57

In Italia e all’estero

HangarHangar 7 in via EzioBevilaqua, superficie 10.613mq., laboratori e uffici per1.577mq., proprietàdi Alitalia Servizi Spa

Officina motoriOfficina motori in via EzioBevilaqua con uffici, archivi eservizi, superficie 15.840 mq.

SpogliatoiSpogliatoi, servizi igienici,magazzini e laboratori in viaEzio Bevilacqua, superficie3.570 mq., proprietà di Alitalia Servizi Spa

All’aeroporto internazionale

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Cronaca 111 5 f e b b r a i o 2 0 1 0

Nuovi disagi sulla Roma-Lido. Ilfreddo, preventivato da tempo,blocca le portiere dei treni ed il ser-vizio piomba nel caos. Ritardi su-periori ai dieci minuti e salti di cor-se, infatti, sono stati registrati sul-la Roma-Lido ai primi freddidella stagione, soprattutto la mat-tina presto. «Abbiamo più volte se-gnalato all’azienda – spiega Ma-rio Chiatti, delle Rsu macchinisti– che bisognerebbe prevedere ri-coveri adeguati per i treni o, co-munque, programmare, in que-sti periodi dell’anno, il servizio not-turno di un macchinista (chiamatolo “scaldino”) addetto a mantenerein funzione, con aperture pro-grammate delle porte durante lanotte, i comandi idraulici di aper-tura. E’ l’unico sistema per evita-re il formarsi del ghiaccio nei cir-cuiti che poi provoca il blocco delsistema idraulico. E’ sufficiente cheun solo comando di apri-porte delconvoglio non funzioni a far sal-tare una corsa». «Quello del bloc-co delle portiere per il freddonon è il solo problema - ricordaAndrea Angeletti, Presidente delComitato pendolari della Roma-Lido - ad andare in tilt per moti-vi concernenti all’erogazione elet-trica sono stati anche i nuovissimiCaf. La presenza di ghiaccio sul-la linea aerea ha provocato cali ditensione subito avvertiti dalle so-fisticate centraline elettronichedel treno, provocandone l’arresto.A Roma e sulla linea A la que-stione è minore in quanto granparte dei convogli sono ricovera-ti all’interno delle gallerie. A que-sto punto bisogna programmareuna serie di interventi preventivisui treni per evitare il formarsi dighiaccio».

E’una delle arterie più percorsedella capitale, nonostante sia sta-

ta costruita parecchio rispetto ad al-tre sue “colleghe”, come la via delMare o la Cristoforo Colombo. Saràperché conduce direttamente al-l'aeroporto internazionale Leonardoda Vinci, sarà anche l'alto grado discorrimento del suo traffico veicolare,sarà sicuramente perché riesce acondurre velocemente in zone diRoma lasciate scoperte dai mezzipubblici. Sarà che non ci sono au-tovelox. Fatto è che ormai l'au-tostrada Roma – Fiumicino è entra-ta di diritto tra le strade più impor-tanti di Roma e del litorale romano.

La storiaLa strada statale 201 dell'aeroportodi Fiumicino nasce nello stesso peri-odo del Leonardo da Vinci, a caval-lo degli anni '60. A curare la sua re-alizzazione è l'Anas (allora aziendanazionale autonoma delle autostrade),società che ne detiene ancora la ges-tione. Il suo tracciato si sviluppa suuna lunghezza di 18,5 km (11,9 kmdallo svincolo con il Gra) ed èsostanzialmente rettilineo, eccezionefatta per un tratto curvilineo in cor-rispondenza di un'ansa del Tevere edi una stretta curva a destra (per chiproviene da Fiumicino) che immettesul viadotto della Magliana, punto chesancisce anche il suo termine. E’conosciuta da tutti come la Roma –Fiumicino, nonostante con gli annicambi anche nome. La denomi-nazione ufficiale A91, infatti, è sta-ta assegnata nel primo decenniodegli anni 2000 ed è pressochésconosciuta agli utilizzatori, oltre a

non comparire sulla segnaletica. In-fatti è riportata su diversi segnalistradali la lettera A inserita nell'ot-tagono caratteristico delle autostradeitaliane ma senza alcun numero. LaRoma – Fiumicino è attualmente adaccesso libero e priva di pedaggio,sebbene se ne sia ipotizzata in più diuna circostanza l'introduzione, ipote-si che negli anni ha trovato la quasitotalità di pareri contrari tra cittadi-ni e amministratori.

Il progettoIn occasione del Giubileo del 2000l'autostrada Roma – Fiumicino è sta-ta ampliata con la costruzione dellaterza corsia, nel tratto che va dalGrande Raccordo Anulare all'aero-porto, con l'eccezione di un breve trat-to di circa 4 km da Fiumicino in di-rezione Roma, rimasto a due corsie.

Sono stati inoltre installati dei lam-pioni a luce arancione dotati di Ledrossi sui lati che ne aumentano la vis-ibilità. Sono attualmente in corso deilavori di costruzione di una viabilitàcomplanare all'autostrada per fa-vorire i collegamenti con le zone com-merciali sviluppatesi nelle zone adi-acenti negli ultimi anni: Commerci-ty, Parco Leonardo, Parco da Vinci,e tutto il quartiere Pleiadi. Le com-planari serviranno a dare un altro uti-lizzo alla Roma – Fiumicino, fino aora prettamente incentrata sul traf-fico derivante da via Portuense.

Pericoli e autoveloxEssendo un'autostrada il limite di ve-locità è fissato a 130 chilometri orari,e su tutti i 18 chilometri di strada nonv'è presenza di postazioni fisse di au-tovelox, eccezion fatta per il punto vi-

cino alla rampa di accesso all'aero-porto internazionale. Anche se neglianni, purtroppo, il bilancio degli in-cidenti verificatisi su questa impor-tante arteria non ha fatto altro che ar-ricchirsi. Collisioni, a volte mortali,causate per lo più dal superamentodei limiti di velocità da parte di im-prudenti automobilisti. Come quan-do, lo scorso 25 giugno, all'altezza delchilometro 15 il conducente di un'au-to ha perso il controllo del mezzo an-dando a urtare lo spartitraffico, us-cendo così dalla carreggiata. Persoccorrere i tre feriti gravi è stato nec-essario l'intervento di un'eliambu-lanza, e la strada è rimasta chiusa qua-si un'ora per consentirne l'atterrag-gio. Solamente due giorni prima, uncentauro di 72 anni aveva perso la vitapochi chilometri più in la in seguitoa uno scontro con un'autovettura.

A collegare la capitale all’aeroporto “da Vinci” c’è l’autostrada costruita negli anni ‘60

Intorno all’A91 sono nati centri commerciali e interi quartieriAssenza di autovelox e limite di 130 chilometri orari le maggiori insidie

Da Roma a Fiumicino tutto di un fiato

di Marco Ciapetti

di Enzo Bianciardi

Presto la Roma – Fiumicinosarà una strada più accessibi-le. Il Campidoglio, infatti, ha

approvato la realizzazione del-le complanari per dividere iltraffico locale da quello auto-stradale. E a quel punto tutticoloro che risiedono nei quar-tieri nati intorno all’A91 im-piegheranno solo cinque mi-nuti per raggiungere le sue

rampe, a fronte dei 40 minutiche invece sono necessari oggi.Il progetto prevede l’adegua-mento delle infrastrutture esi-stenti e in costruzione ai nuo-vi flussi di traffico,  perché lapresenza di insediamenti dire-zionali e terziari ha modifica-

to l’assetto originario, incen-trato principalmente sulla Por-tuense e l’autostrada Roma –Fiumicino. La realizzazionedella complanare sarà fonda-mentale per tutti i cittadiniche abitano nei nuovi quartie-ri limitrofi. (G.C.)

Accessibilità

Complanarial via

La ferrovia del Lido

Treni “gelati”Ritardi cronici

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1 5 f e b b r a i o 2 0 1 012 Cronaca

Ardea

Inaugurato nei giorni scorsi ad Ar-dea il consultorio comunale in viadei Tassi. Soddisfatto il sindacoCarlo Eufemi: «Vogliamo far na-scere in quest’area un polo della sa-lute e l’inaugurazione del consultoriorappresenta un altro punto fermoper una realtà che vuole crescere».

Nuovo consultorio comunale

Milleproroghe

Le Regioni avranno tre anni in piùa disposizione per i piani di rientrosui deficit della sanità. La novità pre-vista dal maxiemendamento aldecreto legge mille proroghe. Unamisura che permetterà di lavora-re con maggiore tranquillità per for-nire servizi migliori agli utenti.

Piani di rientro: c’è tempo

Critiche costruttive

Cgil, Cisl e Uil critici nei confrontidel sistema sanitario regionale, delquale nei giorni scorsi hannoevidenziato ogni aspetto negati-vo: posti letto insufficienti, trop-pi precari, liste d’attesa infinite ecosto delle rette più alto d’Italia,3000 euro al mese.

L’allarme dei sindacati

Alla fine del tunnel, o forse sol-tanto di fronte all’ennesima

promessa non mantenuta. Fatto stache negli ultimi giorni, complice la vi-sita ad Anzio e Nettuno del vice-presidente della Regione Lazio Este-rino Montino, sembra essersi aper-to uno spiraglio per i pazienti del-l’ospedale Riuniti. Dopo 30 anni dilavori, il padiglione Faina potrebbeiniziare ad ospitare i degenti del no-socomio neroniano. Ultimo passag-gio burocratico da affrontare nelleprossime settimane, sarà quello delcollaudo degli impianti, dopodiché sipotrà finalmente dare il via libera altrasferimento dei reparti presentiall’interno della vecchia strutturadel Riuniti. «I lavori sono in corso daormai troppo tempo – ha spiegatoMontino – ma finalmente c’è stato ilcollaudo statico, che ha dato esito po-sitivo, e siamo in attesa di portare atermine il collaudo degli impianti, che

ci consentirà di sfruttare anche il pa-diglione Faina. La mia speranza èquella di riuscire a chiudere questapratica entro un mese, in modo taleda riuscire a trasferire i primi repar-ti dalla vecchia struttura del Riuni-ti». L’ospedale di Anzio è ai limiti delcollasso, e la vecchia struttura nonsembra essere più in grado di reggereun bacino d’utenza che negli ultimianni ha raccolto anche i pazienti diArdea e Nettuno, per un totale di120mila abitanti d’inverno e quasi ildoppio durante la stagione estiva. E

le lamentele sembrano non finire mai.Anche durante la visita del vicepre-sidente della Regione, nonostante unpercorso “guidato” tra i reparti perevitare troppi problemi, un padre haavuto occasione di far presente quan-to stava accadendo al figlio in attesadi essere visitato al pronto soccorso.«L’ospedale è in pessime condizioni.Mio figlio è in attesa da ore, e mi èstato detto che non c’è neanche la car-ta per potergli pulire il viso. Non è unasituazione normale». Impossibiledargli torto.

Il grande bluff della SanitàIntanto il vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino promette il trasferimento dei reparti entro un mese. I pazienti sperano

Anzio, dopo 30 anni pronto il Faina, ma manca il collaudo degli impianti

Buone notizie in arrivo per gli exutenti del poliambulatorio Barberinidi Nettuno. La struttura ospedalie-ra potrebbe riaprire in tempi brevi.Una promessa in tal senso è statastrappata nei giorni scorsi al diret-tore generale della Asl Roma h dalcapogruppo del Pdl alla RegioneLazio Fabio Armeni. Nel corsodell’incontro, al quale ha partecipato

anche l’ex sindaco di Nettuno Vit-torio Marzoli, i presenti hannoconvenuto sull’importanza di al-leggerire le attività di pronto soc-corso ospedaliero, potenziando le at-tività ambulatoriali, magari ancheattraverso la riapertura della salaoperatoria, oggi in disuso, per la qua-le però sembra che i tempi siano ine-vitabilmente più lunghi del previsto.

Il dottor Alessandro Cipolla co-munque, dopo aver assicurato un in-tervento risolutivo per la riapertu-ra urgente della struttura già com-pletata, si è impegnato a verificarenel più breve tempo possibile le cau-se che hanno portato alle difficoltàdi riapertura dei due reparti di En-doscopia e Radiologia, importan-tissimi per la salute del cittadino.

Il Barberini a un passo dalla riaperturama la sala operatoria resta un miraggio

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

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Cronaca 131 5 f e b b r a i o 2 0 1 0

L’educazione alimentare de-colla dall’aeroporto di Fiu-

micino, crocevia di persone, cul-ture, storie. Apre al Terminal 1 ilGran Chef Wine&Food, puntodi eccellenza per la ristorazione del-le persone celiache, con piatti sumisura per chi soffre di intolleranzaal glutine e diete prive di alimen-ti che possono causare danni al-l’intestino. L’iniziativa nasce incollaborazione con l’AssociazioneItaliana Celiachia e ha già trova-

to il sostegno di passeggeri, perso-nale, hostess, migliaia di casi e per-sone che possono condurre unavita normalissima in presenza diservizi adeguati. «E’ un sogno po-ter fare colazione al bar senzaportare gli alimenti da casa e sen-za la paura di sentirmi male – rac-conta Monica Iaria, hostess terradi Alitalia-Cai, 32 anni, celiaca –la nostra patologia nasce da un’in-tolleranza permanente al glutine.E’ indispensabile, a seguito delladiagnosi, effettuare una dieta pri-va di glutine a vita. Ero molto pic-

cola quando mi accorsi di soffriredi celiachia. Ricordo ancora la fra-se del mio dottore, Gianfranco Del-le Fave. Mi chiese quanto mi pia-cessero pasta e pizza, e poi mi dis-se di dimenticarli. Dalle analisi delsangue risultavano dei valori delferro molto bassi, ma non avevouna sintomatologia specifica, cre-scevo benissimo. Anche oggi con-duco una vita normale, sono alta1,74 cm, sono magra al punto giu-sto, ho una figlia di sei anni sanacome un pesce e ho avuto una gra-vidanza regolare. Ho deciso di

fare la hostess come sfida alla miamalattia – continua Monica Iaria– non volevo che la celiachia di-venisse un ostacolo alla mia vogliadi girare il mondo. Chi ha questapatologia, che si diagnostica tra-mite analisi del sangue e gastro-scopia, deve stare attento alla die-ta quotidianamente. E’ fonda-mentale promuovere l’educazionealimentare».

All’aeroporto di Fiumicino apre il primo punto di ristoro riservato a chi soffre

La celiachia non è più un incuboL’iniziativa riscuote successo tra passeggeri e personale.«E’ un sogno poter fare colazione al bar senza doversi portare gli alimenti da casa» racconta Monica Iaria, hostess Alitalia-Cai

I medici

Massimi esperti nella diagnosidella celiachia sono, a Roma, iprofessori Antonio Picarelli, ga-stroenterologo del Diparti-mento Scienze Cliniche dellaSapienza e Margherita Bona-mico della Clinica PediatricaLa Sapienza.

Le diagnosi eccellenti

I malati

In Italia la diffusione dellaceliachia riguarda un sog-getto allergico ogni 100 per-sone, con 400mila casipotenziali e 2.800 nuove dia-gnosi ogni anno. I dati sonoforniti dalla Società ItalianaCeliachia.

Aumentano i casi

I diritti

Il paziente celiaco ha diritto,gratuitamente, ad un quanti-tativo mensile di alimenti prividi glutine, dopo aver presen-tato alla Asl certificazionedella malattia. Da evitare cibicontenenti grano, segale, orzoe avena.

Il pranzo è gratuito

Aumentano le diagnosi di nuovipazienti celiaci (10% annuo) eaumenta, di pari passo, la sensi-bilità delle istituzioni e dei risto-ratori che si avvicinano al proble-ma. Sono sempre più numerosi ilocali che propongono menù stu-diati appositamente per soggetti af-

fetti da celiachia. Trattorie, piz-zerie, bar, ma adesso anche le eno-teche avranno una marcia in piùgrazie all’iniziativa della Provinciadi Roma nata dalla mozione delconsigliere del Popolo della LibertàMarco Bertucci. Il documento èstato approvato all’unanimità dal

consiglio provinciale e assicural’impegno della giunta in una se-rie di iniziative destinate alle per-sone celiache. L’amministrazioneha garantito che interverrà pres-so i gestori dell’Enoteca Romanaper ottenere l’erogazione di servizia sostegno dei cittadini che ne-cessitano di diete prive di glutine.Sarà inoltre avviata un’attività diformazione e aggiornamento pro-fessionale per il personale del-l’Enoteca. «L’obiettivo della mo-zione – dice Bertucci – è quello dipermettere ai tanti cittadini e tu-risti affetti da celiachia, che sonoin notevole aumento, di potereusufruire dei servizi dell’EnotecaRomana. Questo documento im-pegna il presidente Zingaretti, laGiunta e l’Assessore competentea far si che, a seguito di un’ade-guata formazione del personale,l’enoteca provinciale serva anchealimenti senza glutine». (R.S.)

Enoteca Romana senza glutine

Turisti e cittadini potranno gustare tranquillamente ogni tipodi leccornia. Il personale avrà formazione e competenze specifiche

Iniziativa lanciata dal consigliere provinciale Bertucci

di Roberta Scia-manna

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1 5 f e b b r a i o 2 0 1 014 Cronaca

Nevica sul Colosseo e sullespiagge del Mare di Roma.

Come non succedeva da ormaicinque, anche se le ultime grandinevicate erano arrivate nel 1985per la capitale e l’anno seguenteper il litorale. Ma la storia spessosi ripete e ogni tanto chi la vive èanche contento della neve chescende, almeno in un primo mo-mento, perché poi arrivano i di-sagi e le più semplici attivitàquotidiane, come prendere l’au-tomobile per andare a lavoro, siparalizzano. Se ne sono accorti gliabitanti di Roma, del XIII Muni-cipio, di Ardea, di Anzio e di Net-tuno la mattina del 12 febbraio,quando si sono svegliati tra i fioc-chi di neve. Il quartiere perifericoneroniano di Lavinio si è improv-visamente trasformato in un pic-cola località del Nord Italia, conben 10 centimetri di neve chehanno ricoperto strade e campa-gne; la Rocca di Ardea, la sugge-stiva zona rutula che ospita anchela sede del Comune, ha accoltoneve in ogni suo angolo e in ognisua asperità; Ostia ha visto i fioc-chi scendere direttamente sullespiagge e terminare la loro cadutalibera in mare. La neve, poi, èscesa anche a Pratica di Mare enei quartieri di Axa, Infernetto eCasalpalocco. Ma qui finisce laparte romantica del 12 febbraio.Il resto è tutta una serie di disagi:strade ghiacciate, traffico in tilt,televisori fuori uso, voli in ritardoe addirittura Colosseo vietato aituristi. A Roma, infatti, la nevicata

è stata più copiosa rispetto al lito-rale, quasi una vera bufera in certimomenti, e per salvaguardare lasicurezza dei turisti e dell’anfitea-tro Flavio la Sovrintendenza hadeciso di chiudere il sito. I voli inritardo per scarsa visibilità dovutaalla neve, invece, sono quelli cheavrebbero atterrare e decollaredall’aeroporto di Ciampino, dueaerei sono stati dirottati addirit-tura a Fiumicino, dove la situa-zione è sempre rimasta sottocontrollo. Tornando a Roma, in-vece, le zone che hanno maggior-mente risentito dell’abbondantenevicate sono state quelle di SanGiovanni, piazza Vittorio, viaNomentana, via Cavour e piazzaAdriana. La strana mattinata del12 febbraio, infine, ha anche san-cito la vittoria del digitale terre-stre sulla televisione satellitare: le

parabole infatti sono andate in tilte i telespettatori della mattinasono rimasti inchiodati davanti auno schermo nero, chi invece hascelto il digitale ha continuato

tranquillamente a guardare i suoiprogrammi televisivi al caldo dicasa, buttando ogni tanto un oc-chio alla finestra per non perdersila neve.

Il 12 febbraio il litorale si è svegliato tra i fiocchi bianchi

Scende la neve sulla battigiaTanti i disagi a Roma: traffico impazzito e Colosseo chiuso

di Gianluca Con-

«Pronto, è tutto intasato? C’ètraffico? Funziona la metro? El’autobus? Le strade per arri-vare in ospedale sono bloc-cate?». L’effetto neve si è fattosentire al centralino romanodel 118, dove la mattina del 12febbraio sono arrivate ben1.700 telefonate. Tra le ansiedei romani, oltre a quelle sutraffico e viabilità, anche la ri-chiesta di sapere se alcuni ser-vizi dell’Asl fossero accessibili.

In breve

Assaltoal 118

Le preoccupazioni

La neve ha reso inefficaci an-che i varchi Ztl. Per combattereil traffico, infatti, il Comune diRoma ha deciso di disattivarele Zone a Traffico Limitato.Sul versante del trasporto pub-blico, invece, hanno retto me-tro e ferrovie, tra cui anche laRoma – Lido. Autobus e tram,infine, sono stati costretti afare i conti con qualche ral-lentamento e ritardo.

Ztlspente

I rimedi

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Pillole di Nera 151 5 f e b b r a i o 2 0 1 0

Non ha digerito una multa per di-vieto di sosta, e ha deciso di ripa-rare al presunto torto subitoaggredendo le due vigilesse cheavevano riscontrato l’infrazione. Ifatti nei giorni scorsi in via delleGondole, a Ostia, dove unadonna è stata arrestata dai Cara-binieri per resistenza e violenza apubblico ufficiale e danneggia-mento. L’inferno è scattatoquando la donna si è accorta chele due vigilesse le stavano elevandouna contravvenzione per par-cheggio sulle strisce pedonali, edopo averle ingiuriate si è scagliataprima contro l’auto di servizio col-pendola con calci e pugni, e dopoha aperto lo sportello tirando peri capelli una delle agenti prima didarsi alla fuga ed essere arrestata.

Ostia

La multano:aggrediscele vigilesse

Stava trainando la sua auto rima-sta in panne all’improvviso,quando è stato investito e ucciso dauna vettura in corsa. Tragica fineper un 48enne di Pomezia, vittimadella strada in via Arno. I fatti neigiorni scorsi quando l’uomo, dopoaver chiesto l’aiuto di sua moglieper trainare la propria auto, è statotravolto davanti agli occhi dellaconsorte. Da quanto emerge daiprimi rilievi effettuati dai Carabi-nieri della Compagnia di Pome-zia, l’altra vettura, guidata da uncittadino senegalese, sarebbe so-praggiunta ad alta velocità. I testfatti sull’extracomunitario hannocomunque escluso l’uso di so-stanze stupefacenti o di alcool almomento del tragico incidente.Sull’uomo indagano i Carabinieri.

Pomezia

Con l’autoin panne:travolto

Armi non convenzionali incasa di un 34enne di Apri-

lia. Sorprendente scoperta deiCarabinieri della locale Sta-zione che nei giorni scorsi, nelcorso di un controllo nell’abita-zione dell’uomo, nella zona diCampoverde, hanno rinvenutouna penna pistola costruita arti-gianalmente ed otto cartuccecalibro 22, una delle quali senzaproiettile e con il bossolo giàesploso. C.R., già noto alle forzedell’ordine, è stato quindi trattoin arresto per detenzione diarmi clandestine e detenzione aifini di spaccio di sostanze stupe-facenti, ed associato presso lacasa circondariale di Latina.Un’indagine, quella dei militaridi Aprilia, partita proprio dalcontrasto allo spaccio di so-stanze stupefacenti, tanto chenel corso della perquisizionel’obiettivo dichiarato era quellodi trovare droga, limitatasi poi a1 grammo di cocaina e circa 3

grammi di marijuana, oltre atutto il materiale necessario peril confezionamento delle dosi.Ora gli inquirenti dovranno farluce sull’utilizzo che l’uomoavrebbe fatto dell’arma artigia-nale e su come sia stato esplosoil bossolo ritrovato nell’abita-zione dell’uomo alla periferia

della città. A destare preoccu-pazione tra gli investigatori lasempre crescente moda di ricor-rere ad armi non convenzionali,in grado di procurare dannisenza essere notate. Un giro inespansione sul quale si sta cer-cando di mettere la parola fineprima che sia troppo tardi.

Penna-pistola in casaGià finito in manette un 34enne di Aprilia

I Carabinieri hanno trovato l’arma nel corso di una perquisizioneRinvenute anche otto cartucce calibro 22, cocaina e marijuana

Aveva deciso di abbandonare la sua professione dicuoco per una più remunerativa il 31enne di Romaarrestato nei giorni scorsi dai Carabinieri nella suaabitazione di Acilia. Dopo aver sorvegliato pergiorni il suo appartamento ed aver notato un con-tinuo viavai di giovani tossicodipendenti della zona,i militari hanno deciso di effettuare il blitz, sor-prendendo l’ex cuoco a gettare un involucro con-tenente cocaina nel prato antistante la suaabitazione. In casa sua, nel corso del successivo con-trollo, i carabinieri hanno quindi rinvenuto, abil-mente nascosti tra gli indumenti intimi, nelloscarico del bagno, e nelle scarpe, 120 grammi dimarijuana, circa 15 grammi di cocaina e materialeatto al confezionamento delle dosi».

Abile cuoco si trasformain pusher: arrestato

Nuovo blitz contro il commercio illegale diprodotti ittici nel comune di Fiumicino. Sta-volta gli agenti della Squadra nautica dellaPolizia di Stato hanno sequestrato sulle ban-chine del porto Canale, 26 cassette di pesce,per un totale di circa 155 chilogrammi, ab-bandonate lì dai commercianti abusivi fuggitialla vista delle motovedette. Il medico veteri-nario della Asl chiamato sul posto per esami-nare il contenuto delle cassette, dopoun’attenta analisi ha quindi dichiaro comme-stibili 140 chili di pesce sequestrato, regalatoal banco alimentare del Lazio di Ciampino,mentre non idonei al consumo umano direttogli altri 15 chili, donati invece ad associazionianimaliste della zona.

Pesce non commestibilesequestrato sulla banchina

Navigando sul web vede in vendita l’orologio chegli era stato rubato circa due mesi fa. A quel punto,un 42enne di Fiumicino ha informato dell’acca-duto i Carabinieri della Stazione di Torrimpietra,che al termine di un’articolata indagine hanno de-nunciato per ricettazione un 70enne romano cheaveva messo in vendita sul sito di annunci, l’orolo-gio in questione, del valore di circa 4mila euro.L’operazione è scattata quando il 42enne vittimadel furto, ha fissato un incontro con il referente del-l’annuncio, portando con sé un carabiniere in bor-ghese fatto passare per «amico appassionato diorologi». Riconosciuto senza ombra di dubbi l’og-getto rubato, il militare si è qualificato come taleed il 70enne è stato denunciato.

Gli rubano l’orologioLo trova in vendita online

Squarciate nei giorni scorsi all’interno del-l’autoparco comunale, le gomme dell’auto diservizio del sindaco Carlo Eufemi. Ad accor-gersi di quanto accaduto è stato, la mattina se-guente l’atto teppistico, l’autista del primocittadino, che ha immediatamente chiamato iCarabinieri della stazione di Ardea per segna-lare l’accaduto. Viaggiano a tutto campo le in-dagini portate avanti dagli uomini delcomandante Antonio Landi, che dovrannochiarire i motivi del gesto. Difficile che possatrattarsi di una semplice ragazzata. Gli inqui-renti dovranno capire se possa esistere un le-game con le battaglie portate avanti dal primocittadino in tema di abusivismo edilizio nellazona della città rutula.

Ignoti squarciano le gommedell’auto del Sindaco

Ritrovato nei giorni scorsi adOstia dai carabinieri il 15ennescappato di casa dopo aver su-bito un rimprovero dalla madre.Il giovane avrebbe detto ai mi-litari di aver trascorso qualchegiorno in compagnia di amici edopo gli opportuni accertamentiè stato affidato alla madre.

Lieto fine

Fallisce la fuga di un teenager

Ha perso la vita in un incidentestradale ai Parioli, l’ex comandantedella Capitaneria di Porto di An-zio, Rodolfo Maria de Felice. Cor-doglio unanime in città da partedelle istituzioni per la scomparsadel comandante, che annoveravatra le sue battaglie quella per il dra-gaggio del porto neroniano.

Ai Parioli

Scomparso De Felice

Aggredisce e sferra una coltel-lata al volto al buttafuori re-sponsabile di non averlo fattoentrare in discoteca. S.A,43enne di Ostia già noto alleforze dell’ordine, è stato quindibloccato ed arrestato dai Cara-binieri con l’accusa di lesioniaggravate.

Lite

Accoltella il buttafuori

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1 5 f e b b r a i o 2 0 1 016 L’Inchiesta

Le storie a lieto fine esistono. Nonsolo nei libri, nei film strappala-

crime. A volte la realtà sa essere cru-dele, altre volte regala sogni,speranze, ti lascia credere ad unmondo dove tutto è possibile, anchequando una malattia devastante col-pisce nel profondo, tentando di la-sciare segni eterni. Si supera graziealla forza di volontà, l’entusiasmo, lavoglia di non mollare mai, e la colla-borazione di tutti.

La storiaUna battaglia vinta quella dell’expresidente del Kennel Club Colos-seo, uno dei gruppi cinofili più im-portanti della capitale. Lasciato il suo

incarico istituzionale per combattereil morbo di Parkinson ha avuto laforza di reagire, grazie a cure medi-che adeguate e ad una terapia riabi-litativa fondata attività motorie elegate all’impiego dei pazienti inspettacoli teatrali. «Il nostro ex pre-sidente - racconta Arnaldo Palladini,attualmente alla guida del gruppocinofilo - si è dimesso per motivi disalute, e solo dopo un po’ abbiamoscoperto che era stato colpito dalmorbo di Parkinson, che lo avevareso incapace di camminare e dialo-gare. Finché la scorsa settimana non

è venuto a trovarci, guidando lamacchina da solo e riuscendo a par-lare e muoversi senza troppe diffi-coltà». Un miracolo riuscito graziealle cure dell’ospedale San Raffaele

di Velletri, alla passione dei medicicoinvolti e alla teatro terapia intro-dotta dalla logopedista Licia Cian-

fanelli nel nosocomio dei Castelli pernon annoiare i pazienti durante gliesercizi di riabilitazione.

Il morbo di Parkinson Gli studi sull’incidenza della ma-lattia parlano oggi di 257 casi ogni

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

Dati in continuo aumento peruna malattia troppo spesso sot-tovalutata, che porta a un co-stante tremore degli arti e inuno stadio avanzato a pro-blemi seri alle funzioni cogni-tive. Una patologia che ad oggicolpisce il 3 per mille della po-

polazione generale e l’1% diquella sopra i 65 anni, con unacostante tendenza all’aumentoin tutto il mondo. Solo in Eu-ropa si stima che il numero deipazienti passerà da 1 milione255 mila a 1 milione 482 milanel 2012. In Italia i malati che

ad oggi sono stati riscontratisono circa 200 mila, con casi incontinuo aumento e nuove te-rapie al vaglio delle equipe me-diche. Un numero che pesa sulservizio sanitario nazionale per2 miliardi 345 milioni di euroall’anno.

Un problema troppo spesso sottovalutato, ma al sistema sanitario costa 2,5 miliardi l’anno

Nuove terapie portano risultati sorprendenti all’ospedale San Raffaele di Velletri

Il 1° marzo a Tor di Quinto unospettacolo ideato dai degenti del nosocomio per sensibilizzare sui metodi riabilitativi già sperimentati con successo

Nessuno sconto per i vip

Tanti i personaggi vip chenon sono riusciti a fuggire dalmorbo di Parkinson. Tra que-sti l’attore Michael J. Fox,Papa Giovanni Paolo II, il pu-gile Muhammad Ali e BrianGrant, ex stella della Nba.Storie diverse, stesso destino.

Parkinson

Pazienti o attori?Il teatro come cura

Michael J. Fox Papa Giovanni Paolo II Muhammad Alì Brian Grant

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L’Inchiesta 171 5 f e b b r a i o 2 0 1 0

100 mila abitanti. Si tratta di unmorbo degenerativo del sistemanervoso centrale, che aumenta lasua incidenza con l’avanzare del-l’età, coinvolgendo le funzionimotorie, dell’espressione verbalee, nelle sue fasi più avanzate, lefunzioni cognitive. La terapia far-macologica è in continua evolu-zione, ma la riabilitazione inquesti casi riveste particolare im-portanza perché, grazie ad un ap-proccio multidisciplinare, riesce a

prendere in carico non solo il pa-ziente, ma la persona nella suaglobalità, restituendogli quella di-gnità necessaria nella gestione diogni malato.

La teatro terapiaL’introduzione di nuovi approcciterapeutici da affiancare all’uso difarmaci per non annoiare i pa-zienti. Il segreto del San Raffaeledi Velletri si fonda su un concettosemplice: rendere meno noiosa laterapia dei malati di Parkinson erenderli partecipi di un progettoche li vede impegnati in prima

persona, stimolando la loro creati-vità e tenendoli sempre in azione.Da pazienti si sono trasformati inattori, sceneggiatori, scenografi ecostumisti. Il “signor Parkinson”,così come loro stessi chiamano ilneurologo che ha scoperto la ma-lattia, ha smesso di essere un ne-mico per diventare quasi uncompagno di giochi. L’idea, deimedici coinvolti nel progetto edegli stessi pazienti, è quella di farconoscere al mondo una nuova

prospettiva, un nuovo modo di af-frontare una malattia degenerativache comunque può essere fermata,o quantomeno rallentata, senzaeccessivi sforzi, ma col sorriso sullelabbra.

In scena i parkinsonianiDopo mesi di fatiche e prove gene-rali all’interno dell’ospedale SanRaffaele, è arrivato il momento diconfrontarsi con il pubblico. Lunedì1° marzo alle 17,30 a Roma, sulpalco del Gran Teatro di Viale Tordi Quinto, andrà in scena uno spet-tacolo semi-serio in quattro atti dal

titolo “Parkinsoniani … la soluzionenon si trova”. Alla performancedegli attori, tutti pazienti affetti dalmorbo di Parkinson, daranno lustrocon la loro partecipazione i cantantiLuca Barbarossa e Riccardo Fogli,il fisarmonicista Giancarlo Capo-rilli, il Balletto Hip-Hop Scuola diDanza Sit Dance di Ariccia. Unospettacolo interamente scritto daipazienti per altri pazienti, conl’obiettivo di sensibilizzare il mag-gior numero possibile di persone al-

l’uso di questa innovativa terapia.Un risultato incredibile, possibilegrazie all’interessamento dei re-sponsabili del Kennel Club Colos-seo, che già esperti nella pet terapyhanno deciso di fornire un supportoai medici del San Raffaele dopo lapositiva esperienza dell’ex presi-dente del gruppo cinofili, tornato aduna vita “normale” dopo esserestato affetto dal morbo di Parkinsonin uno stato piuttosto avanzato. Lefavole a lieto fine esistono. Serve im-pegno, passione, costanza, una doseinfinita di umanità. Ma i sogni, avolte, si avverano.

«Nessun paziente è uguale adun altro. Hanno storie diversealle spalle, un diverso grado de-generativo della malattia, ma daquando è partito il progetto diteatro terapia, ognuno di loroha fatto dei passi in avanti,con risultati il più delle voltesorprendenti. Pensieri e paroledella dottoressa Maria GraziaPiscaglia, primario del repartodi Neuromotoria dell’ospedaleSan Raffaele di Velletri, che dasempre segue i malati di Par-kinson e ne certifica i progres-si nel corso del tempo. Sonoloro stessi i protagonisti dellaloro stessa rinascita, ma grazieal lavoro d’equipe di medicispecializzati e ad una trovata ingrado di stimolarne i sensi, lamalattia può essere combattu-ta in modo meno pesante, conrisultati evidenti anche nei rap-porti sociali, o in famiglia.«Tutto è nato un paio di anni fada un’idea della nostra logo-pedista – spiega la dottoressaPiscaglia – perché i pazienti sierano stancati di fare esercizinoiosi e hanno iniziato a scri-vere testi teatrali da portare inscena, creando un gruppo di 12persone specializzare nei di-versi ambiti. Pazienti in condi-zioni medio gravi, alcuni anchecon 15 anni di Parkinson allespalle, ma con un entusiasmocoinvolgente, tanto che neglianni scorsi hanno già portato inscena uno spettacolo ai Pario-

li ed uno a Benevento con unatrama legata alla loro espe-rienza all’ospedale San Raf-faele. Oggi invece hanno stu-diato uno spettacolo di verso,più curato nei dettagli, nel qua-le ognuno ha messo al serviziodell’altro le sue conoscenzespecifiche. Così, grazie all’in-teresse del Kennel Club Co-losseo, siamo riusciti a gratifi-carli organizzando la seratadel 1 marzo al Gran Teatro diRoma, sperando che partecipiquanta più gente possibile».Così, tra momenti in cui salel’ansia da prestazione e altri dipuro fermento per l’avvicinar-si della “prima”, quasi tutti i pa-zienti affetti dal morbo di Par-kinson sono riusciti a ridurre laterapia farmacologica, mo-strando progressi notevoli an-che nel loro comportamento infamiglia e nei rapporti inter-personali. «I pazienti – con-clude la dottoressa Piscaglia –vanno stimolati costantementeper non far evolvere la malat-tia. In questo modo riusciamoa mantenere sempre attiva laloro memoria, migliorando laloro capacità di socializzare e direlazionarsi con il prossimo. Ei risultati sono evidenti. Oggispesso ciò che manca nellestrutture assistenziali è la vi-sione del paziente nella suaglobalità, e l’assenza di ap-procci diversi rispetto alla curafarmacologica». (C.B.)

12I pazienti

dell’ospedale SanRaffaele di Velletri

impiegati nel progettodi teatro terapia

257I malati di Parkinsonogni 100mila abitanti,

con percentuali in aumento

oltre i 50 anni

1.255.000Le persone affette dalmorbo di Parkinsonin Europa, destinatead aumentare neiprossimi 3 anni

12.000I nuovi casi di

Parkinson riscontratiogni anno in Italia

nelle strutturespecializzate

30Gli anni di decorso

della malattia,destinata a

degenerare con ilpassare del tempo

I trucchi degli esperti:«L’arte stimola i malatimigliorando i rapporti»

Parkinson

Pazienti o attori?Il teatro come cura

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1 5 f e b b r a i o 2 0 1 018 Turismo

Gli albergatori ad un bivio. In unmomento particolare del-

l’economia, gli operatori turistici dellitorale romano fanno i conti con lepresenze di vacanzieri. E il dilem-ma è evidente: apertura 365 gior-ni l’anno o solo nel periodo estivo?«Ad oggi - spiega Antonio Marino,vicepresidente dell’AssoalberghiRiviera di Roma - le strutture al-berghiere presenti corrono il rischioserio di dover fare i conti con unaforte diminuzione della domandaalberghiera dovuta alla continua di-minuzione delle richieste. La real-tà è che siamo totalmente incapa-ci di proporre attrattive turistiche intal senso, non abbiamo obiettivi ne-cessari a diminuire il gap con loca-lità ben più apprezzate delle nostree organizzate, soffriamo di un “in-quinamento visivo” allarmantecome ad esempio località come Tor-vajanica o Lavinio, che produce so-lamente velleità nell’offerta pro-posta nei soli mesi di luglio e partedi agosto, quando invece le possi-bilità di miglioramento sarebberonotevoli». Eppure qualcosa in piùsi potrebbe fare, le proposte sono già

state avanzate, pur senza aver ri-cevuto riscontri. «Le possibilità dimiglioramento sarebbero notevoli- continua Marino - potendo crea-re alternative valide sfruttando re-almente il settore museale, pubbli-cizzando il territorio nei soli scali fer-roviari e aeroportuali di Roma,realizzando un parco avventura, isti-tuendo parchi marini antistanti i no-stri lidi. Il tutto magari con unacommissione tecnica del turismo o

un'agenzia interna municipale contecnici e manager a programma-zione triennale». Il problema rile-vato da Marino è sempre lo stesso:la mancanza di presenze turistichedovute ad un’offerta che ad oggi èfin troppo limitata per attirare va-canzieri sulla zona. «Rispetto alloscorso anno, che già era stato tra-gico rispetto alle attese - continuaMarino - abbiamo constatato uncalo del 10%. A cosa serve offrire

un servizio 365 giornil’anno se poi non cisono le persone a cui of-frirlo? Non bastano piùi mesi estivi, che poi siriducono a 50 giorni,per recuperare i costi digestione delle strutture». Nel con-creto, le proposte potrebbero esse-re tante: «Si potrebbero organizzaredegli eventi in concomitanza con lanascita di Nerone, il 15 dicembre –

conclude il vicepresidente dell’As-soalberghi – potenziare le manife-stazioni legate allo Sbarco, coin-volgendo le associazioni di reducidall’estero, o creare una via di con-giunzione tra la Domus Aurea e laVilla di Nerone. E’ inutile rimane-re in attesa che il telefono squilli e

che un clientecerchi una ca-mera se poinon si fa nienteper attirarli sul-la zona. OggiRoma è pienadi alberghi chein concomitan-za con la crisihanno abbas-sato i prezzi av-vicinandosi allenostre tariffe,ed è chiaro cheil turista prefe-risca soggior-

nare nella capitale. Dobbiamo pro-vare a creare un’alternativa, spe-cialmente d’inverno, altrimenti tan-to vale considerare l’ipotesi diun’apertura stagionale».

Antonio Marino, vicepresidente di Riviera di Romalancia l’allarme:«Senza investimentimeglio apriresolo d’estate»

Alberghi al bivioCrisi nera o rilancio

90.000.000Il giro d’affari annuo del turismo in Italia

6La percentuale del Pil riconducibile al turismo

34.400.000Le presenze di turisti nel Lazio ogni anno

37,7L’incremento percentuale diarrivi nel Lazio in 10 anni

160.000Le persone impiegate nelsettore turistico nella regione

Affari&Turismo

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Turismo 191 5 f e b b r a i o 2 0 1 0

A Viterbo la decima edizionedella Borsa del turismo socialee associato. Si svolgerà dal 4 al7 marzo prossimo e vi parteci-peranno 15 tour operator pro-venienti da Germania, Au-stria, Svizzera, Polonia, Sveziae Norvegia oltre a 400 operatoridell’offerta in rappresentanzadelle aziende della Tuscia. «Stiamo puntando molto sul-l’iniziativa per promuovere lacommercializzazione del pro-dotto turistico locale, a comin-ciare dall’offerta legata ai laghi,ai borghi storici e alle tradizio-ni enogastronomiche», spiegal’assessore al Turismo della Re-gione Lazio Claudio Mancini.La Borsa, promossa da CralNetwork by In Rete e dal Cat diViterbo, è un autentico appun-tamento d’affari dove i busi-nessmen del turismo nazionalepotranno presentare proposte erisorse ai maggiori cral e do-polavoro italiani e stranieri e airappresentanti di associazioniculturali, sportive, religiose. «Proprio per migliorare l’incon-tro tra la domanda e l’offerta tu-ristica della nostra regione, ab-biamo istituito il Grand TourOperator, con l’obiettivo dicreare un circuito qualificato diaccoglienza», annuncia FedericaAlatri, presidente dell’AtLazio.Per l’Enit «il turismo associatoè un settore importante per leesigenze che riveste». (C.P.)

Viterbo

A Caprarola, c’è un insolito setcinematografico. E’ il magnifi-co Palazzo Farnese, uno tra igioielli della Tuscia. Opera delVignola su commissione delnipote di Paolo III, Alessandro,per la bellezza degli affreschidelle sue sale e il giardino al-l’italiana con grotte, siepi efontane dai sorprendenti giochid’acqua, è finito in molti film,tra cui “Il falco e la colomba”,fiction Mediaset. Ne “Il Papabuono”, di Ricky Tognazzi, èpossibile riconoscere le stanzee le opere più famose: il Salo-ne Regio o dei Fasti d’Ercolecon gli affreschi di FedericoZuccai che raccontano la leg-genda che diede origine al lagodi Vico. E poi la Sala del Map-pamondo e l’imponente “scalaregia” che ruota su trenta co-lonne di peperino attraverso laquale il cardinale poteva rag-giungere le stanze al piano su-periore anche a cavallo. Palaz-zo Farnese sostituisce sul set levere residenze papali e così visono state girate le scene de “IlPadrino, parte III” ultimo filmdella saga dei Corleone. E han-no fatto da scenografia a “LaCondanna” di Marco Belloc-chio, “Le voci bianche” di Pa-squale Festa Campanile, “IBorgia” del regista spagnoloAntonio Hernandez e al fa-moso “Pinocchio” di Luigi Co-mencini. (C.P.)

Palazzo Farnese

Pellegrini con il Gps lungo laVia Francigena. Sulle orme di

Sigerico, arcivescovo di Canter-bury che nel 990 si recò a Romaper far visita a Papa Giovanni XV,disegnando quell’itinerario lungomille miglia che nei secoli portòmilioni di fedeli a San Pietro.L’iniziativa ha lo scopo di rivalu-tare e rilanciare, sia il turismo cul-turale e religioso, sia il percorso cheda Proceno arriva alla Capitale.Un viaggio a passo lento, fatto disilenzio e di preghiera, sulle trac-ce di luoghi ricchi di storia e arte.Armati di Gps, i moderni pelle-grini potranno ripercorrere la viaFrancigena scaricando mappe daInternet e audioguide da ascolta-re con l’iPod una volta raggiuntequelle stesse chiese e conventidove Sigerico, vescovo di Wiltshi-re, si fermarò nel viaggio versoRoma per ottenere l’investitura pa-pale ad arcivescovo di Canterbu-ry. Tutto partendo dal sitowww.francigenalazio.it. Il proget-to multimediale realizzato dal-l’assessorato alla Cultura della

Regione Lazio. in collaborazionecon la Provincia di Viterbo, Iti-nerAria e Advertising&Commu-nication per far conoscere i piccoliborghi del Lazio settentrionale.Le tappe del viaggio sono quelledescritte nel diario di Sigerico.Dall’Inghilterra, la Via Francige-na dopo avere attraversato la Fran-cia, scavalcato le Alpi e gli Ap-pennini, giunge a Proceno. Nel tra-gitto costeggia laghi e fiumi fino adarrivare nello straordinario am-biente delle colline e dei monti vul-canici del Lazio. Al pellegrino of-fre le emozioni più disparate, dal-la montagna regno delle aquile aipicchi a strapiombo sul mare tur-chino, sentieri e antiche arterie stra-dali lungo le quali s’incontrano te-sori artistici e archeologici, basili-che, chiese, castelli, tombe etruschescavate nel tufo. «Puntiamo ad of-frire un prodotto turistico innova-tivo - spiega l’assessore regionale

alla Cultura Giulia Rodano - I tourin pullman con partenza da Romahanno lo scopo di valorizzare epromuovere il prodotto culturale,turistico e religioso che la Tuscia of-fre lungo la Via Francigena che daormai quindici anni e conosciutocome Itinerario culturale del Con-siglio d’Europa». Oltre Viterbo la città dei papi, sededi vari conclavi, ricca di chiese ro-maniche e monumenti medieva-li, i moderni pellegrini potrannoscoprire Acquapendente, dovenella basilica del Sepolcro sonoconservate le pietre, bagnate dalsangue di Gesù, portate da Ge-rusalemme. A Bolsena c’è la cap-pella di Santa Cristina, teatro delmiracolo eucaristico. A Sutri infi-ne c’è la chiesa della Madonna delParto, antico tempio dedicato alDio Mitra riconvertito dalla cri-stianità, e il duomo di epoca ro-manica.

Via Francigena con il GpsIniziativa per rilanciare il turismo culturale e religioso

Sulle ormedi Sigerico,in pellegrinaggioda Procenoa Roma scaricandomappe e fotosul telefonino

di Cinzia Pagliaroli

Caprarolae il Padrino

I Cralin Borsa

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Turismo 211 5 f e b b r a i o 2 0 1 0

Ha radici romane Saint Moritz.Romano era infatti Maurizio,soldato della legione tebea, uc-ciso insieme ai propri compagninel 287 ad Agaunum, dovesorge la moderna Saint Moritz.A lui dedicata perché morì nonin battaglia ma martire, difen-dendo i contadini della valle al-pina. Era cristiano e si rifiutò diuccidere degli inermi agricol-tori, molti dei quali fedeli aGesù. L’imperatore Dioclezia-no non perdonò l’insubordi-nazione della legione, compo-sta quasi interamente da cri-stiani originari dell’Egitto, al-l’epoca provincia romana, spe-diti da Tebe in Raetia a con-trastare le scorrerie di Quadi eMarcomanni. I soldati venne-ro decapitati e sulla tomba diMaurizio venne costruita tre se-coli più tardi l’abbazia a lui in-titolata.San Maurizio divenne così ilpatrono del Sacro RomanoImpero. Nel 926 Enrico I ce-dette il cantone dell’Argovia al-l’abbazia, in cambio della lan-cia del santo. La spada di SanMaurizio invece faceva partedel corredo del trono imperia-le, utilizzato durante l’incoro-nazione degli imperatori austro-ungarici fino al 1916. Nel 961il corpo di San Maurizio ven-ne traslato a Magdeburgo, inSassonia, dove si trova ancoraoggi. Il suo nome è inciso sul-la Lancia Sacra di Vienna, chesi sostiene sia la lancia che ferìil costato di Cristo sulla croce.San Maurizio è ora il patronodegli Alpini. Molti ordini reli-giosi cavallereschi sono staticostituiti in suo onore, inclusol’Ordine del Toson d’oro el’Ordine mauriziano.

Saint Moritz diventa low cost.L’elegante stazione sciistica

svizzera dove è stato inventato il tur-ismo invernale offre alberghi, ris-toranti e skilift a basso costo. In-credibile ma vero!Che i ricchi ospiti che la animanoabbiamo finito i soldi? «Chi l’ha det-to che accogliamo soltanto il jet set?L’ospitalità è per noi un dovere eapriamo le porte a tutti», ribattefiero Dieter Bogner, direttore delEngadin Saint Moritz MountainPool, ideatore del Top Hit. Unpacchetto per turisti low cost chepermette, dal 6 marzo al primoaprile, di ottenere sconti fino altrenta per cento in novanta hotelpermettendo a chi proprio ricconon è di trascorre un fine settimanasciando tra i vip spendendo 103euro. E per chi poi vuol fare la set-timana bianca, con skipass e mezzipubblici compresi, i costi non su-perano i 474 euro. Con 56 impiantie 350 chilometri di piste, SaintMoritz è la patria degli sport in-vernali. Ma non tutti forse sannoche il turismo invernale è qui natoper effetto di una singolarescommessa. Era il 1864. All’iniziodi settembre il pioniere JohannesBadrutt fece una scommessa conquattro viaggiatori inglesi che os-pitava nel proprio albergo: dove-vano tornare in inverno, se non fos-se piaciuto loro clima e montagne,avrebbe pagato il biglietto per Lon-dra. Se invece fossero stati con-quistati da Saint Moritz con laneve, li avrebbe invitati a fermarsi,a proprie spese, quanto desidera-vano. Gli inglesi accettarono. Ar-

rivarono a Natale e, sedotti dalleAlpi, si fermarono fino a Pasqua.Tornati in Gran Bretagna raccon-tarono entusiasti l’avventura e l’an-no seguente frotte di connazionalili seguirono. Saint Moritz diventòcosì la culla del turismo invernale.Ma già molto tempo prima la lo-calità alpina ospitava (in estateperò!) visitatori provenienti da tut-ta Europa per le fonti minerali ric-che di ferro scoperte più di tremi-la anni fa e che avevano spinto i Ro-mani ad occupare la vallata dell’altocorso dell’Inn, il fiume che scorre aipiedi di Saint Moritz.Non occorre essere provetti sciatoriper scoprire questa colorata cit-tadina arroccata nell’Alta Engadi-na. Mentre i più avventurosi s’in-erpicano alla conquista dei 3.380

metri del Piz Güglia e mettono allaprova gambe e nervi sul dirupo delPiz-Nair, i “pigri” assaggiano sal-sicce e vin brûlé nei ristorantini abordo pista osservando le gesta deitemerari. E può capitare di veder-si servire il menu in una stalla: làdove d’estate ci vivono le mucche,in inverno apre un ristorante, il Cor-vatsch. «La nostra stalla è una deiluoghi più insoliti dove mangiare»,spiega il direttore Remo Eschle. Per-ché dove a giugno e luglio sono dicasa cinque autentici quadrupedi,a febbraio trovano posto 60 bipediche possono tuffarsi nella zuppad’orzo grigionese. Seicento metri piùin basso, si possono trovare rösti epizze cotte nel forno a legna diRoberto, chef italianissimo traslo-cato in Svizzera. Dall’altra parte del-

la valle, sul Corviglia, c’è RetoMathis che da 15 anni gestisce il piùalto ristorante gourmet d’Europa:La Marmite. A 2.486 metri d’alti-tudine offre tartufo e caviale. Quat-tordici i ristoranti d’alta quota.E dopo pranzo, tutti a pattinare sullago ghiacciato, teatro di corse dicavalli, gare di polo e cricket. Lun-go la montagna che sovrasta SaintMoritz viene scavato ogni anno ilcanale di ghiaccio Cresta Run,pista da bob unica al mondo. Per chidi ghiaccio non ne ha abbastanzaci sono poi i bar-igloo e l’hotel “dineve” con un sacco a pelo doppioper gli sposini in viaggio di nozze.Tutto, ovviamente, low cost nellaSaint Moritz vip che sa accogliereanche chi very important personnon lo è. Almeno per il momento.

La località sciistica “snobba” i vip e offre pacchetti all inclusive a basso costo

Albergatori e ristoratori si ingegnano per far fronte alla crisi economica Per i visitatori gare di polo e cricket, tartufi e champagne ad alta quota

A Saint Moritz turisti low cost

di Alessandra Za-

Chi non ha mai praticato losci né lo snowboard non haidea di cosa siano i kicker, al

contrario, li conosce moltobene chi pratica il freestyle: ikicker rappresentano gli osta-coli più ricercati. Ostacoliche sono gli elementi archi-tettonici di uno snowpark. In Engadina ci sono addirit-tura tre zone dove chi prati-

ca il freestyle può metterealla prova la sua bravura: alCorviglia, sopra SaintMoritz, al Corvatsch e nelcomprensorio sciistico diZuoz.Lo Snowpark del Corvigliapuò contare sulla tripla kic-

ker-line che assicura “voli” eacrobazie ad alta quota. LaFreestyle School insegna agliappassionati regole e segreti. Tutti gli snowpark possonoessere utilizzati gratuitamentee sul Corviglia saranno aper-ti fino a metà aprile.

La montagna incantata

A cacciadi kicker

Soldato e martire

Maurizio,il Romano

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1 5 f e b b r a i o 2 0 1 022 Cultura

«Caterina mi è entrata dentro.Non so più distinguerla da

me stessa». Virna Lisi ci scherza su:da qualche tempo soffre di una pic-cola crisi d’identità. Normale, quan-do si arriva alla terza stagione di unafiction che ti prende anima e corpo.E lo sceneggiato in questione, per dir-la come i nostalgici della vecchia tv,è “Caterina e le sue figlie 3”, che haripreso il proprio racconto ogni mer-coledì sera su Canale 5. «Questa don-na mi piace tanto – dice la Lisi - èdura, determinata, ma anche moltodolce. Racchiude varie sfaccettatureche me l’hanno fatta amare. Anzi,dico di più: raggiungere questo setogni mattina è stato piacevole, no-nostante le 12 ore di lavoro giorna-liere. Se si farà la quarta serie? Biso-gna vedere come andrà questa. Mase dovesse succedere, non nascondoche mi farebbe molto piacere».

Gli esperti di cinema hanno su-bito paragonato la Caterina diquesta terza serie con il suo per-sonaggio del film “La Cica-la”. Paragone azzeccato?Non ho pensato a quel film mentrerecitavo, ma devo dire che le somiglia.

Anche qui ho unvestitino strimin-zito e qualche chi-lo in più che sbu-ca qua e là.

Che donna eraquella del filmdi Alberto Lat-tuada?Una madre cheha sofferto molto,che ha fatto uncerto mestiere (laprostituta, ndr)per mantenere lafiglia. Un perso-naggio dramma-tico: nella scenafinale le brucianotutti i vestiti, che rappresentano lasua intera vita. Ricordo che il re-gista Lattuada mi disse: «Non sodove mettere le mani. E’ una sce-na talmente difficile. Fai tu, cometi viene».

E come andò?Quando un regista ti dice una cosadel genere, la responsabilità aumen-ta. Lattuada si mise dietro la mac-

china da presa. Partito il ciak, andaiverso la roba che stava bruciando einiziai a urlare come una pazza.Forse è stata la più bella scena di tut-to il film.

Le piace interpretare figure dimadri?Sì, ma mi piace anche interpretare ilruolo di nonna. Di fidanzatine in-namorate ne ho fatte fin troppe.

Una volta per tutte: cos’ha ditanto avvincente la sua Cateri-na, mamma di tre donne com-plicate?E’ una donna tenera. Cerca di capi-re sempre tutti, si immedesima nel-le storie. Sono innamorata di lei.

Per interpretare una mamma,si è mai ispirata a sua madre?Mai. Lei era una donna tranquilla.Non l’ho mai vista andare a cena fuo-ri: ha vissuto per dedicarsi ala fami-glia, ai suoi figli. Erano altri tempi, unaltro mondo. Sembrava di abitare sul-la luna. Ieri le mamme ci donavanola vita. Oggi ce ne sono tante che per-dono troppo tempo in palestra.

In tutta la sua carriera qual è ilpersonaggio che ha più amatoin assoluto?La regina Margot (Premio per l’in-terpretazione femminile a Cannesnel 1994, ndr) mi ha dato delle gran-di soddisfazioni. Ho girato due mesicon grandi sacrifici: avevo un busto dalcollo all’inguine, che quando lo toglievomi lasciava dei solchi di sangue sulla pel-le. Tre ore di trucco per avere sulla te-sta una calotta che mi rendeva quasi

calva. Insomma, una fatica immane.

Sul set di questa fiction, invece,ha lavorato con tante brave at-trici. Essendo lei un riferi-mento del nostro cinema, si èmai sentita un po’ spiata?Mi farebbe piacere se le giovani at-trici, e non parlo di quelle che lavo-rano con me in questa fiction, mi ri-tenessero un esempio da seguire.Sono sempre disponibile a mettere alservizio di tutti la mia esperienza, mapoco propensa a dare consigli perchétante attrici si sentono già arrivatedopo una settimana passata su “L’Iso-la dei famosi”. Non amano neppu-re ascoltarli certi pareri.

Secondo lei perché si è arriva-ti a questo?Oggi nascono già delle dive, non del-le attrici. Io, dopo anni che lavoro, an-cora mi impegno in modo incredibile.Studio con attenzione tutti i miei per-sonaggi. Se vuoi che il pubblico cre-da in te, bisognadare, non pren-derlo in giro.Ecco: al miopubbl iconon homai datofregature.Lo dicocon fierezza:io ho sem-pre datol ’ani -ma.

«Amo il miopersonaggioperché di fidanzatine ne ho interpretate fin troppe»

Virna Lisie lady CaterinaVirna Lisie lady Caterina

«La mia Cetty Saponero è una don-na con problemi caratteriali enor-mi. Non riesce a gestire la rabbia»dice Giuliana De Sio, che nella fic-tion non è una delle figlie di Cate-rina, ma interpreta un’aggressivadonna d’affari a cui ne capiteran-no di tutti i colori. «E’ un perso-naggio con spiccati toni comiciche affronta numerosi problemi».Non sono rose e fiori, anche se iltono del racconto resta leggero,nemmeno le vicende di Adele (Ales-sandra Martines), Agostina (Valeria

Milillo) e Carlotta (Sarah Felber-baum), che riconoscono la mammaCaterina, scomparsa in mare du-rante il viaggio di nozze, in una don-na volgarotta di nome NunziaQuagliarone, napoletana verace,trapiantata a Cuba. «Avevo pauraa buttarmi in un ruolo più comico– racconta la Martines – perché èuna corda che non ho mai toccato.All’inizio ero titubante, ma poi misono lasciata andare. In alcunescene recito addirittura in giappo-nese. E il risultato pare che sia dav-

vero divertente». Meno comica, macertamente più matura è Eleonora,interpretata da Eva Grimaldi: «E’diventata madre di una bellissimabambina di nome Jasmine. Sbarca

il lunario lavorando come rappre-sentante di un’azienda di abbiglia-mento, ma la cosa che più le sta acuore è trovare un uomo che facciada padre a sua figlia». (L.D.C.)

Un set al femminile

Tre figlie complicatecon il sorriso sulle labbra

di Lorella Di Carlo

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Cultura 231 5 f e b b r a i o 2 0 1 0

Al bar, nel traffico. A lavoro, a scuo-la, nei negozi, dal medico. Nel-

le palestre e sui campi di calcio. A Ostiail romanesco è presente ovunque.Anche se quello parlato ora è in real-tà il figlio più piccolo del vero dialet-to romaesco, quello di Giuseppe Gio-acchino Belli, già diverso da quello diTrilussa, più modernizzato, ma mol-to più vicino a quello parlato ora. Unanonna che stende i panni e chiede alnipote di staccarsi da “feisbuck” perpassargli la “cunculina” probabil-mente troverà gli occhi sgranati del gio-vanotto. Che ci metterà un bel po' a

capire che l'anziana ha bisogno solodi una catino. La stessa scena si po-trebbe ripetere con il non-no che portando l'altronipote alle giostre, si of-frirà di spingerlo sulla“cannofiena”. Il piccolorifiuterà chiedendo disalire sull'altalena. Igno-rando che si tratti dellamedesima giostra. Il ro-manesco più che un dia-letto è una lingua, e ilXIII Municipio di Romasi divide in due: gli an-ziani, legati alla tradi-zione del vecchio dialet-to, e i giovani, che han-

no creato nuovi termini, incompren-sibili agli over 50. Come “ho flescia-to”, usato per raccontare una sorta diimprovvisa visione errata, o “bella”, ilsaluto più comune e più veloce da usa-re. Ormai diffuso in tutta Italia ma par-tito proprio dalla capitale. Arrivandopoi al “nun t'aregge”, ovvero “non haicoraggio di”, passando per “accanna”usato per dire a qualcuno di farla fi-nita con qualcosa. Termini conside-rati romani, ma da catalogare ormainel nuovo romano moderno. Ma il ro-manesco è vivo, pulsa nelle corde vo-cali e nei polmoni dei cittadini di Ostia,

anche se quello più diffuso ora è unachiara evoluzione del dialetto che fu.I sonetti del Belli ora risultano in-comprensibili alle nuove generazioni,termini come “arinaccià”(rammen-dare), o “l'urione” (il rione, ora quar-tiere) sono lingua extraterrestre per ifigli dei social network. Che però, daparte loro hanno raccolto l'eredità lin-guistica dando nuova forma a questodialetto. La svolta la diede Carlo Al-berto Salustri, al secolo Trilussa, poe-ta dialettale della generazione suc-cessiva a quella del Belli. Accusato pro-prio dal suo predecessore di non scri-

vere in romanesco, bensì inromano, a suo dire dege-nerazione del dialetto. MaTrilussa era un tipo avanticoi tempi, e aveva già capitoche le nuove generazionierano pronte a raccoglierela sfida di una Roma chestava cambiando all'iniziodel '900. Il Romanesco vis-se la sua prima evoluzioneproprio con Trilussa, i cuiversi ora fanno da sfondoalle “flesciate”, agli “ac-cannaggi” e ai “bella” del-le nuove generazioni.

Non solo romanesco a Ostia, dovespesso si parla anche un'altra lingua.Dal sapore caldo di sud. E' moltofacile infatti sentire parlare moltis-simi cittadini del XIII Municipio

con spiccato accento pugliese, ca-labrese, siciliano o napoletano. Sitratta di persone emigrate al Lidopiù di 40 anni fa, nel secondo do-poguerra, che arrivate in un quar-tiere in espansione, hanno posto lebasi per una rinascita personalemettendo su famiglia. Dove ora i fi-gli parlano con spiccato accento ro-manesco e i padri non riesco a la-sciare (giustamente) indietro lo spi-

golo duro del dialetto d'origine. Eallora ecco simpaticissimi dialoghitra papà siciliano e figlio romano,tra nonno barese e piccolo lidense,con accenti, espressioni, modi didire completamente diversi traloro. Ostia è anche questo, unmelting pot di dialetti d'Italia.Confluiti tutti nel romanesco d'ado-zione. Come Michele, orgoglioso didefinirsi palermitano-romano doc:

«Io mi sento giallorossorosanero –spiega – perché Palermo m'hadato la vita e Roma mi ha aiutatoa mantenerla. E' chiaro che nem-meno me ne accorgo e mi scap-pano frasi romane, espressioni dia-lettali. Accidenti, sono qui da40anni! Ma io l'accento siciliano loconservo come un bene prezioso.Guai a chi me lo tocca». Come dar-gli torto? (M.C.)

Al Lido melting pot di dialettiGenerazioni linguistiche a confrontoPugliesi, siciliani, calabresi

e napoletani non hanno perso il proprio accento

Padri e figli parlano e nonsi capiscono ma nessunorinuncia alla sua “calata”

Il fenomeno risale alle migrazioni del secondo dopoguerra

Ostia si sforza di conservarele sue origini capitoline, dabuon quartiere di Roma trop-po spesso considerato erro-neamente una cittadina au-tonoma. D'altronde, tra glianni '30 e gli anni '50, quan-do il XIII Municipio iniziò apopolarsi, tutti gli abitantiprovenivano proprio dai variquartieri di Roma: Cento-celle, San Giovanni, Torpi-gnattara, Campo de Fiori, echi più ne ha più ne metta.Ostia ha avuto da subito il ro-manesco nel sangue, tra maree pineta, due cuscinetti tracui si culla la romanità vera-ce di questo quartiere. E ditutte le generazioni che la po-polano, tra le loro diversitàlessicali, ma comunque an-corate alle proprie origini.Romane. (M.C.)

Le radicitra stradee piazze

Per 20 anniil XIII Municipio

si è popolatodi gente di quartiere

Gli anziani restano aggrappatiai loro termini: “cunculina”e “cannofiena” invece di catinoe altalena. I giovani invecesi ispirano a Trilussa

L’idioma nato nelle strade della capitale è arrivato fino al mare di Ostia

Romanescodei tempiche furono

di Marco Ciapetti

Cunculina: Catino

Cannofiena: Altalena

Gnisuno: Nessuno

Noantri: Noi

Sporta: Spesa

Il dizionario

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Il pilotamotociclista

correràcon la nuovaHonda 1000

«Da bambinotrascorrevoore ad ascoltareil rombodelle due ruote»

Accarezza con amore il telaiodella nuova Honda mille, un

bolide da trecento chilometri ora-ri. Valerio Anghetti, la scorsa set-timana, tra amici e sponsor checredono in lui ciecamente ha pre-sentato la propria nuova stagionemotociclistica. Come un cavalie-re di ventura, lasciata la 250 e lasua fida Yamaha, che gli ha rega-lato un terzo posto agli italiani del-l’anno scorso, il campione di Ostiasi tuffa in una nuova avventura,stavolta targata Campionato ita-liano superstock, correrà per ilFlash motor racing team. «Devofare esperienza - spiega Anghetti- non posso aspettarmi molto,però sarà utile provare. Vai vede-re che alla fine qualche soddisfa-zione me la tolgo anche quest’an-no».Valerio è “nato” in motocicletta.E’ montato a cavallo della due-ruote da bambino. Una passionevera, scritta nel Dna. Valerio An-ghetti, pilota motociclista, nato ecresciuto a Ostia, in sella alla Apri-lia è diventato uno degli uomini dabattere in Italia nella categoria 250,poi con la Yamaha si è trasformato

in una certezza, fino a farlo affac-ciare alla ribalta del Mondiale. «E’una passione che arriva da lonta-no - racconta - Non saprei dire co-m’è iniziata. So solamente chequando sentivo le prime motosfrecciare mi giravo a seguirne latraiettoria sin da piccolo. Cre-scendo ho dovuto, prima convin-cere mio padre, che oggi mi seguecostantemente in ogni gara, e poimia madre, che aspetta notizie di-nanzi al telefono».Valerio Anghetti quest’anno èpartito a tutta velocità, vuole di-mostrare il proprio valore e pre-pararsi al salto di categoria. «AOstia mi sono tutti molto vicini -afferma - ho molti sponsor che miconsentono di far fronte alle spe-se, per il resto vado un po’ avantialla giornata e con tanti sacrifici».Anghetti, tutto cuore e grinta davendere, chiede fiducia. Nelle ul-time prove dell’anno scorso ha rac-colto importanti successi, finendoal terzo posto in classifica. Nei pri-mi test con la nuovissima Hondaha fatto drizzare in testa i capellial team manager, erano tempi dapodio e il circuito di Vallelunga gliandava già stretto. «Si tratta di test- spiega ancora - in gara e tuttaun’altra cosa. Sarà dura. E’ una ca-

tegoria che conosco poco, avrò difronte piloti e squadre agguerritee competitive, ma ritengo che po-trò fare comunque una bella fi-gura». Due anni fa Valerio An-

ghetti aveva partecipato ad alcu-ne gare del campionato europeo,ottenendo due secondi posti ebuoni piazzamenti. «In classificagenerale - ricorda - ero però lon-

tano dai migliori. Basta sbagliaredue gare, una caduta oppure unguasto e sei fuori. Ho analizzato lasituazione e preferisco continuarea correre in Italia, dove tra l’altrotroviamo molti dei migliori cen-tauri europei». «Sinora ci siamo di-fesi bene - racconta il padre Bru-no, sempre presente nei box digara - Ora, però, per fare il saltodi qualità serve un sostegno di-verso. Non parliamo solo della mo-tocicletta, ma di opportunità rea-li di allenamento, in Italia e al-l’estero. Abbiamo tanti sponsor lo-cali, una vera risorsa per noi, checi hanno consentito di affrontareil campionato italiano senza pro-blemi e con reciproche soddisfa-zioni. Ma per l’ Europa non basta,serve qualcosa di più». Valerio ac-cetta comunque la sfida. «Servi-rebbe un piano d’allenamenticompleto - sostiene Valerio - e lapossibilità di “girare” in pista spes-so, per mettere a punto la moto efare esperienza. Oggi cerco disfruttare qualsiasi opportunità perprepararmi per le gare. Ho pro-vato persino il motocross per abi-tuarmi al clima di una corsa e far-mi trovare in forma agli appunta-menti». Si parte il 25 aprile. AlMugello, pista da record.

Uno su mille ce la fa. Il sognodi Valerio da Ostia all’Europa

Dal difficile debutto al campionato Superstock: l’ascesa del centauro Anghetti

di Enzo Bianciardi

Il Personaggio 251 5 f e b b r a i o 2 0 1 0

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1 5 f e b b r a i o 2 0 1 026 Economia

L’Italia è uno dei paesi europei dovecurarsi costa di più e il sistema sa-nitario nazionale non è sufficiente.Due certezze che emergono dal-l’indagine di Altroconsumo. Laspesa sanitaria mensile a carico diogni cittadino italiano infatti è di273 euro, a fronte dei 233 della Spa-gna, dei 215 del Portogallo e dei 126euro del Belgio. Chiaro segno, se ènecessario spendere così tanti sol-di di tasca propria senza l’interventodello Stato, che il sistema nazionaleda solo non basta più. E neanchele assicurazioni mediche private cor-rono in soccorso degli italiani ma-lati. Nello Stivale, infatti, la cultu-ra dell’assicurazione medica non haancora attecchito, piuttosto tutte lepersone che non hanno i soldi perfar fronte alle proprie esigenze sa-nitarie si rivolgono a i familiari perottenere un prestito. Gli italiani cheabitano al Sud, inoltre, sono quel-li più esposti al tracollo finanziarioper prestazioni mediche non co-perto dal servizio nazionale. Qual-che timido segno di cambiamento,comunque, si comincia a intrave-dere: due anni fa, a Tallin, gli sta-ti europei membri dell’organizza-zione Mondiale della Sanità sisono impegnati a migliorare i ser-vizi sanitari. (F.P.)

Dica 33!Il conto

è 237 euroIl sistema sanitarionazionale da solonon può bastare

Altro che superata. La crisieconomica continua a la-

sciare il segno sulle famiglie ita-liane e ora si è accanita controsettori che fino a questo mo-mento ne erano usciti quasi in-denni. L’ultima vittima della re-cessione mondiale è la salute, ad-dirittura per quanto riguardale cure mediche essenziali. Unitaliano su dieci, infatti, ha ri-nunciato a prendersi cura di sestesso a causa delle ristrettezzeeconomiche con cui è costrettoa convivere. La categorie socia-li più colpite sono ovviamente lefamiglie: quelle a basso reddito,e cioè sotto i mille euro al mese,quelle monoparentali, in cui ungenitore vive solo con i figli, equelle con malati cronici. A lan-ciare l’allarme è Altroconsumo,

che ha condotto un’indagine suun campione di oltre 1.100 ita-liani d’età compresa tra i 25 e i74 anni. «In Italia – spieganodall’interno dell’associazioneche opera quotidianamente a di-fesa dei consumatori – la spesaannua per la salute è pari al 14%delle uscite totali del nucleo fa-miliare, in pratica 273 euro apersona ogni mese. Un terzodelle persone che non sono riu-scite ad accadere alle cure permotivi economici, inoltre, ri-tiene che questa impossibilitàabbia avuto conseguenze seriein termini di salute, soprattuttoper i bambini». Ancora più ag-ghiacciante il dato relativo allasoluzione scelta dagli italiani per

far fronte alla crisi e allo stessocurarsi: una persona su dieci èdovuta ricorrere a un prestitoper le sedute dal dentista, per levisite oculistiche, per l’acquisto

di occhiali e per quello delle len-ti a contatto. Il record di spesa,comunque, va al dentista, cheda solo costa in media 1.533euro l’anno alla famiglie italia-ne, conquistandosi di diritto ilgradino più alto nelle voci del-la spesa medica essenziale. Chiinvece ha deciso di non rinun-ciare assolutamente alla pro-pria salute ha dovuto tagliare inaltri settori del proprio bilancio:il 40% del campione di Altro-consumo ha rinunciato almenouna volta a comprare un capo diabbigliamento, più di una per-sona su tre ha smesso di anda-re al cinema oppure al ristorantee il 20% ha eliminato viaggi evacanze.

Altroconsumo lancia l’allarme: meno soldi per le cure mediche essenziali

La crisi fa perdere la saluteLe famigliea basso redditoe quellecon malati cronicile più in difficoltà.Per il dentistagli italianirinunciano ai vestiti,alle vacanzee al cinema

di Francesco Pasto-ressa

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Curiosità dal mondo 271 5 f e b b r a i o 2 0 1 0

Carrara sbarca negli Stati Uniti. Gli in-terni delle nuove Torri Gemelle, infatti,saranno rivestite con il famoso marmodella città toscana. La commessa da cin-que milioni di euro servirà rivestire ilOne World Trade Center o FreedomTower e l’opera sarò ultimata nel 2013.

Le torri di marmoStati Uniti

I panda giganti tornano a Tokyo. Lo zoodella metropoli giapponese, infatti, ha de-ciso di affittare una coppia di animalidalla Cina al costo di 950mila dollari.Dopo la morte di Ling Ling, avvenuta nel2008, lo zoo era rimasto senza neppureun panda gigante.

Affittasi pandaGiappone

Il posto più caldo della terra è il peni-tenziario Nives (nevi in portoghese) chesi trova a Rio de Janeiro, Brasile. All’in-terno del carcere, infatti, la temperaturaha raggiunto la temperatura record di56,7 gradi centigradi. E l’ondata dicaldo non accenna a diminuire.

Galeotti al caldoBrasile

Riforma del sistema mediatico,risoluzione dell’annoso pro-

blema delle periferie e rinnova-mento totale, a partire dalla sani-tà da trasformare in pubblica.Grandi sfide per grandi leader. Za-patero, Sarkozy e Obama hannoconquistato il potere puntando sul-le grandi problematiche dei loropaesi, ma non si sono certe fermatilì una volta conquistato il consensopopolare. E non sempre hanno se-guito una linea precisa, stupendoin molte occasioni i loro concitta-dini. Il leader spagnolo si è subi-to distinto per il riconoscimentodei diritti civili alle scimmie an-tropomorfe, per aver vietato di sfi-lare a tutte le modelle sotto la ta-glia 38 e imposto agli stilisti di ri-tirare gli abiti di questa misura. Al-tra scelta che ha lasciato a boccaaperta è stata ordinare a BurgerKing di togliere la pubblicità delpanino XXL, calorico come 10uova fritte. Particolari, per comesiamo abituati noi italiani, ma se-gno di grande progresso, inoltre,sono state anche la legge che fis-sa al 60 la percentuale dei candi-

dati a qualsiasi elezione uguali persesso e quella che permette allecoppie omosessuali di sposarsi. Adecisione strane, comunque, nonè secondo a nessuno neppure Ni-colas Sarlozy, che appena eletto siè autoinvitato alla riunione del-l’Ecofin (vertice tra i Ministri del-l'Economia dell'eurogruppo) pernegoziare personalmente un rien-tro meno immediato della Francianei parametri di Maastricht, inmaniera tale da portare avanti ilsuo ambizioso piano di rilancio fi-scale. Il leader francese, inoltre, in-sieme all’ex moglie Cecilia hamesso su un aereo di stato cinqueinfermiere bul-gare e un medi-co palestinese,accusati di avercontagiato 400bambini e con-dannati allapena capitaledalle istituzionilibiche. Penache grazie al la-voro di Sarkozyè stata converti-ta nel rimpatrioe poi in graziadalle autorità

della Bulgaria. L’ultimo arrivatonel mondo delle decisioni strane,infine, è Barack Obama, portato-re del più grande rinnovamentopolitico degli ultimi anni al grido«Yes we can». Il Presidente degliStati Uniti si è subito distinto peril giuramento ripetuto due volte,a causa di un lieve battuta d’ar-resto da emozione proprio nel

momento fatidico. La storia piùstrana circolata intorno al nome diObama, però, è quella che vede lostesso Presidente pronto ad an-nunciare al mondo che gli StatiUniti intrattengono rapporti ami-chevoli con ben sei differenti raz-ze aliene. Ma solo dopo che laNasa avrà preparato il mondo arestare sconvolto.

Una volta saliti al Governo i maggiori leader mondiali hanno stupito tutti i loro elettori

Le scimmie di Zapatero, le infermiere di Sarkozy e gli alieni di Barack Obama

Il lato strambo del potere

di Gianluca Con-

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1 5 f e b b r a i o 2 0 1 028 Cucina

Lo stile e la tradizione culinariaitaliana sbarcano da McDo-

nald’s. La catena di fast-food piùpopolare del pianeta inserisce neisuoi menù il McItaly, il primo pa-nino tutto italiano con carne na-zionale, olio extra vergine eprodotti certificati come l’AsiagoDop, la crema di carciofi, che sa-ranno nella nuova prelibatezza

griffata McDonald’s fino al pros-simo 21 febbraio, per essere poi so-stituiti da pancetta affumicatadella Val Venosta e cipolle gri-gliate. Tra gli ideatori del progettoe coloro che più di ogni altra per-sona hanno creduto nell’esporta-zione del prodotto italiano tra iclienti di McDonald’s, il ministro

delle Politiche agricole Luca Zaia.«Questo nuovo panino ha grandiambizioni, a partire da quello dimovimentare mille tonnellate dinostri prodotti in un mese per uncontrovalore di 3,5 miliardi dieuro. Abbiamo chiesto a McDo-nald’s di farne un marchio inter-nazionale che arrivi aiconsumatori di Parigi come aShanghai. Vogliamo globalizzareil gusto italiano, dando una svoltaidentitaria alla nostra agricoltura.Ma è soprattutto un messaggio allenuove generazioni che potrannocosì avere una memoria gustativadi impronta italiana. McItaly ciconsentirà di dialogare con i gio-vani». Vero, considerato che il31% dei clienti McDonald’s, haun’età compresa tra i 20 e i 35anni e l’11% tra i 15 e i 19. Un pa-nino completamente made in Italydunque, che verrà distribuito an-cora per qualche settimana in tuttii 392 punti vendita italiani, e leprevisioni sono ottimistiche. «Con-

tiamo di vendere 3,5 milioni di pa-nini McItaly in sette settimane - haspiegato l’amministratore delegatodi McDonald’s Italia RobertoMasi - e da tempo stiamo dedi-cando grandi energie ed investi-menti alla realizzazione di prodottipiù vicini al gusto degli italiani. Loabbiamo fatto, con successo, colParmigiano Reggiano che la setti-mana prossima porteremo neipunti vendita francesi, dopo quellisvizzeri. E lo rifaremo con learance siciliane nel gelato, per le

quali finalmente abbiamo trovatouna filiera in grado di fornire tuttala nostra rete vendita». Soddisfattodel riscontro ottenuto fino ad oggidal marchio italiano, il managerdel McDonald’s di Anzio, Aprilia eCampoverde, Amedeo Avenale.«Sta andando veramente bene. E’il panino che ha ottenuto il mag-giore riscontro a livello nazionale,nonostante rappresenti un targetelevato di clienti, con palato piùraffinato. Presto verrà messo invendita anche all’estero».

McItaly, la rivincita del gusto italianoFormaggio Asiagoe bresaola dellaValtellina allaconquista deifast food e degliunder 30. Il ministro Zaia:«In questo mododialogheremocon i giovani»

In vendita da McDonald’s il primo panino composto da soli ingredienti nazionali

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Quindicinale di attualità, cronaca, economia, turismo e cultura

Autorizzazione del Tribunale di Velletri n° 7/08 del25 febbraio 2008

Direttore responsabile: Cosimo Bove [email protected] direttore: Mario Scagnetti [email protected]

Editore: associazione Reporter News EuropaSede legale e redazione:via dei Mughetti n°9 00048 Nettuno, RomaTel. 06 97846775Fax 06 97846746

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L’Associazione Reporter News Europacon sede in Nettuno (Roma), via dei Mu-ghetti numero 9, nella sua qualità di pro-prietaria di Reporter News, nell’ambitodella propria autonomia ed in esecuzionedelle leggi vigenti e degli emanandi re-golamenti di attuazione, per la raccoltadi propaganda elettorale per le elezio-ni del 6 e 7 giugno 2009 e per eventualitornate di ballottaggio, porta a cono-scenza degli utenti il seguente Codicedi Autoregolamentazione: 1 - Nei tren-ta giorni consentiti dalla legge 10/12/1993n. 515, l’Editore raccoglierà inserzionielettorali da pubblicare su ReporterNews secondo le regole tutte sottoindi-cate. 2 - Le inserzioni di propaganda elet-torale dovranno essere relative a: a) an-nunci di dibattiti, tavole rotonde, confe-renze e discorsi, b) pubblicazioni desti-nate alla presentazione dei programmi,delle liste, dei gruppi di candidati e deicandidati; c) pubblicazioni di confrontotra i candidati. Tutte le inserzioni do-vranno recare la seguente dicitura:

“Propaganda elettorale”. Non sarannoaccettate inserzioni pubblicitarie eletto-rali pure e semplici e cioè le pubblicazioniesclusivamente di slogan positivi o ne-gativi, di foto o disegni, di inviti al voto nonaccompagnati da adeguata, ancorchésuccinta, presentazione politica dei can-didati e/o di programmi e/o di linee, ov-vero non accompagnati da una criticamotivata nei confronti dei competitori. Pertali inserzioni vi è un espresso divieto le-gislativo. (art.2 legge 515/93). 3 - La ri-chiesta di inserzione elettorale dovrà es-sere rivolta direttamente alla redazione,contattando il n.06 97846775 oppure viae-mail all’indirizzo [email protected] - Le richieste di inserzioni elettorali, congli specifici dettagli relativi alla data di pub-blicazione e le eventuali posizioni di ri-gore, etc., dovranno pervenire (anche informato elettronico e via e-mail) di nor-ma quattro giorni prima della data ri-chiesta per la pubblicazione. 5 - Le ta-riffe, secondo quanto disposto dall’art.3del Regolamento del Garante, saranno

le seguenti: Una pagina: 400 euro ivaesclusa Mezza pagina: 300 euro ivaesclusa Un quarto di pagina: 200euro iva esclusa. Il materiale dovrà es-sere inviato già pronto per la pubblica-zione in formato JPG. Non si praticanosconti quantità, né altri sconti. Il PAGA-MENTO dovrà essere effettuato conte-stualmente all’accettazione dell’ordine dipubblicazione: - in contanti. Il mancatoadempimento comporterà automatica-mente la mancata accettazione di pub-blicazione . 6 - In osservanza delle re-gole di cui alla legge 10/12/93 n. 515 edegli emanandi regolamenti in attua-zione, al fine di GARANTIRE LA POS-SIBILITÀ DI ACCESSO IN CONDI-ZIONI DI PARITA’ e l’equa distribuzio-ne degli spazi tra tutti i soggetti interes-sati che ne abbiano esigenze informa-tive o precedente carico pubblicitario dialtra natura, spazio sufficiente all’esau-rimento delle inserzioni regolarmente pa-gate, verrà attuata la seguente proce-dura: a) l’Editore comunicherà ai ri-

chiedenti l’eventuale mancanza di di-sponibilità alla pubblicazione per la datao le date indicate. L’Editore concorde-rà con l’inserzionista i tempi e gli spazi,se diversi da quelli richiesti, per la pub-blicazione in altra data; se ciò non fos-se possibile l’Editore procederà ad unariduzione proporzionale degli spazi ri-chiesti onde garantire l’accesso a tuttela categorie interessate. b) Analoga-mente, qualora dovessero verificarsifenomeni di accaparramento di spazi,l’Editore si riserva, per garantire con-cretamente la possibilità dell’accesso incondizioni di parità nonché l’equa di-stribuzione degli spazi tra tutti i sogget-ti che ne abbiano fatta richiesta, di ri-stabilire una pari condizione per i ri-chiedenti, procedendo nelvmodo indicatonel precedente punto a). 7 - La venditasarà effettuata presso l’Editore. Nei te-sti degli avvisi pubblicitari dovrà appa-rire il “COMMITTENTE RESPONSA-BILE SIG. (persona fisica)…”(come daart.3, 2° comma, legge 10/12/93 n.

515). Gli ordini, come da art.3 legge10/12/93 n.515, dovranno essere effet-tuati (e quindi firmati) da: a) i segretariamministrativi o delegati responsabili del-la propaganda, previa la loro identifica-zione ed attestazione della qualifica; b)i candidati o loro mandatari. Qualora ilcommittente della propaganda elettoralea favore di uno o più candidati sia ungruppo, un’organizzazione, un’asso-ciazione di categoria, un movimento, unpartito, etc., occorre la preventiva auto-rizzazione del candidato o del suo man-datario. La fattura andrà emessa a: a)segretari amministrativi o delegati re-sponsabili della propaganda; b) candi-dati o loro mandatari; c) organizzazione/associazione di categoria, etc., previa au-torizzazione, come sopra indicato. 8 -L’Editore dovrà rifiutare richieste di pro-paganda elettorale da parte di Enti del-la Pubblica Amministrazione ( come daart. 5 legge 10/12/93 n. 515 ). Per tuttoquanto non meglio specificato si farà ri-ferimento alla normativa vigente.

Codice di Autoregolamentazione per la propaganda elettorale

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