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E ancora si ostinano a chiamarli bamboccioni Saranno garzoni e camerieri per un’estate Spiaggia vietata: bambina down viene allontanata dal bagnino Aspiranti laureati costretti a servire soutè di cozze e cappuccini tra i tavoli di risto- ranti e bar. E il lavoro estivo rischia di trasformarsi nell’incubo di una vita. Chi segue un corso di laurea triennale entra più tardi nel mondo del lavoro rispetto agli altri, mentre la fuga all’estero si fa più complicata. Si salvano solo ingegneri, archi- tetti, agronomi e attuari. Scagnetti a pag. 16 e 17 Nessuno multa chi non paga il parcheggio nelle strisce blu. Ma il Comune guadagna di più Porscospini in fuga Fregene è invasa dai porcospini. Gli animali in fuga da Macchiagrande si riversano nei campi a caccia di zucche e meloni per placare la fame Il personaggio Rosanna Lambertucci conduttrice di “Più sani più belli” svela trucchi e segreti per vivere un’estate di pura bellezza. «Leggere è fondamentale» Mare da sogno Nettuno, Anzio e Ostia tengono alto l’onore balneare del Mare di Roma. La strada per raggiungere le Vele di Ventotene però è ancora lunga Anno III - Numero 11 / 15 giugno 2010 Bove a pag. 19 Contiero a pag. 12 Ostia Nettuno

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la voce del mare di roma. anzio, nettuno, ostia, pomezia, ardea, torvaianica, fiumicino.

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E ancora si ostinano a chiamarli bamboccioniSaranno garzoni e camerieri per un’estate Spiaggia vietata:

bambina down viene allontanata dal bagnino

Aspiranti laureati costretti a servire soutè di cozze e cappuccini tra i tavoli di risto-ranti e bar. E il lavoro estivo rischia di trasformarsi nell’incubo di una vita. Chisegue un corso di laurea triennale entra più tardi nel mondo del lavoro rispetto aglialtri, mentre la fuga all’estero si fa più complicata. Si salvano solo ingegneri, archi-tetti, agronomi e attuari. Scagnetti a pag. 16 e 17

Nessuno multachi non pagail parcheggionelle strisce blu.Ma il Comune guadagna di più

Porscospini in fugaFregene è invasa daiporcospini. Gli animali infuga da Macchiagrande siriversano nei campi a cacciadi zucche e meloni perplacare la fame

Il personaggioRosanna Lambertucci conduttrice di “Più sani più belli” svela trucchi e segreti per vivere un’estate di pura bellezza. «Leggere è fondamentale»

Mare da sogno Nettuno, Anzio e Ostiatengono alto l’onorebalneare del Mare di Roma.La strada per raggiungerele Vele di Ventotene però èancora lunga

Anno III - Numero 11 / 15 giugno 2010

Bove a pag. 19

Contiero a pag. 12

Ostia

Nettuno

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L’occasione per gli investitori,per chi ha fiducia nel proget-

to che verrà realizzato dal gruppoAcqua Marcia, è di quelle da nonlasciarsi sfuggire. Il nuovo porto tu-ristico di Fiumicino offre possibi-lità importanti, consentendo un or-meggio all’avanguardia a ridossodel Colosseo e dell’aeroporto Leo-nardo da Vinci, proprio nel cuoredel Mediterraneo. E l’acquisto diun posto barca, sulla base del pro-getto, ha ovviamente dei costicompetitivi e vantaggiosi rispettoa quanto potrebbe risultare unavolta portata a compimento l’ope-ra. Oggi, quando sulla carta si è a5 anni dalla realizzazione del nuo-vo porto, i costi sono questi: per unposto barca di 10 metri la spesaprevista è di 110.000 euro, che di-ventano 151.000 in caso di acqui-sto di un posto di 12 metri. Un po’più caro il costo di un ormeggio da15 metri, che ammonta a 196.000euro. Per chi avesse delle necessi-tà diverse invece i prezzi salgono:per un posto barca da 18 metri siarriva infatti a spendere fino a287.000 euro, per uno da 21 me-tri 379.000 euro, e per uno da 25metri fino a 524.000 euro. Prezziche, conti alla mano, dovrebberopressappoco raddoppiare una vol-ta ultimata l’opera. A questi poi,vanno aggiunti i costi per l’acqui-sto di un posto auto all’interno delnuovo bacino: 22.000 euro per unposto scoperto e 29.000 euro perun posto coperto. In sostanza,chiunque fosse interessato all’ac-quisto di un posto barca all’inter-no del “porto della Concordia” vo-luto da Francesco Bellavista Cal-tagirone, presidente del gruppo Ac-qua Marcia, dovrà mettere in pre-ventivo una spesa oscillante tra i132.000 e i 553.000 euro. Ivaesclusa ovviamente. Con la possi-

bilità concreta di veder raddop-piare il valore del proprio investi-mento da qui al termine dei lavo-ri del nuovo bacino. Le condizio-ni di acquisto ad oggi sono queste:il 5% al momento della proposta,il 25% nel momento in cui vienesiglato tra le parti il preliminared’acquisto, il 30% entro il mese digiugno del 2012, ed il restante 40%entro il mese di giugno del 2014.A quel punto l’acquisto sarà rati-ficato, e ognuno potrà conservareo vendere il posto barca a propriopiacimento. Il tutto all’interno diuna struttura all’avanguardia, lapiù grande d’Europa con i suoi1.500 posti barca, 3.400 postiauto, yacht club, un albergo acinque stelle, un centro benessere,un centro congressi, ed aree verdiper un totale di 80.000 metri qua-drati. Il tutto grazie ad un investi-mento complessivo di poco menodi 400 milioni di euro, che per-metterà comunque alla città di Fiu-micino un rilancio dell’economiae un livello scarso di disoccupa-zione. All’interno del nuovo por-to turistico è infatti prevista lapresenza di circa 650 addetti perla costruzione e poco più di 2.500addetti per la gestione. Oltre al-l’indotto previsto per un’opera diquesto livello. Una possibilità dicrescita esponenziale per l’interacittà. E un’ottima occasione per gliinvestitori a caccia di affari.

1 5 g i u g n o 2 0 1 02 Primo Piano

L’affare c’è ma non per tuttiIl porto fa gola agli investitori

A Fiumicino posti barca già in vendita. Si parte da un minimo di 160mila euro

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

«L'ampliamento del porto turisticodi Ostia, e di quello di Fiumicino,verranno realizzati senza averfatto una valutazione ambienta-le strategica che tenga conto del-la presenza di ben tre strutture por-tuali nello spazio di pochi chilo-metri». Pensieri e parole di VanessaRanieri, presidente Wwf Lazio,che aggiunge: «A tutto ciò occorreaggiungere gli effetti negativi del-l’ampliamento dell’aeroporto Leo-nardo da Vinci, che avverrà in unsito nella Riserva dello Stato concaratteristiche idrogeologiche sonodel tutto inadatte».

L’allarme del Wwf

C’è da scommetterci. Il Mare diRoma è vicino a una svolta epocale.Fiumicino si prepara allo slanciocon il nuovo porto turistico piùgrande d’Europa, Ostia punta alraddoppio dell’attuale bacino, An-zio inizia a sognare sulle parole delneo presidente regionale RenataPolverini, e Nettuno spera chel’inchiesta in corso sui lavorid’ampliamento del Marina si tra-sformi in una gigantesca bolla disapone, nonostante il sequestrocautelare e i cinque avvisi di ga-ranzia emessi in questi giorni. Ilrilancio del tratto di costa a suddella capitale è ormai pronto. Si in-veste sulle strutture per crearenuovi posti di lavoro e maggiori in-cassi all’economia locale, con van-taggi più che evidenti per l’indot-to. E spuntano i primi acquirentiper i posti barca del futuro, quel-li che oggi si comprano sulla basedel progetto e domani avranno unvalore quantomeno raddoppiato.Occorre coraggio, fortuna, possi-bilità economiche tali da poterconsentire un investimento, ma ilMare di Roma ha iniziato a cre-dere veramente in quelle che sonole sue caratteristiche principali.Come nelle migliori tradizioni sipunta su ciò che si conosce meglio,e sulle qualità del territorio: mare,nautica, e mestieri ad essi collegati.Alla base di tutto le infrastruttu-re più innovative e all’avanguardiaa fare da fondamenta. Ad attira-re turisti e investitori da ogni par-te dItalia e d’Europa. Il resto saràil futuro a rivelarlo. (C.B.)

Una svolta epocale

Posto barca Importo

10 metri € 110.000,00

12 metri € 151.000,00

15 metri € 196.000,00

18 metri € 287.000,00

21 metri € 379.000,00

25 metri € 524.000,00

Posto auto scoperto € 22.000,00

Posto auto coperto € 29.000,00

5% proposta - 25% preliminare (circa 1 mese) - 30% giugno 2012 - saldo giugno 2014

50 anni di concessione

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Primo Piano 31 5 g i u g n o 2 0 1 0

Un nuovo approdo al mare,una nuova darsena, nuovi

cantieri. Il porto turistico di Ostiavede all’orizzonte una nuova era,dove raddoppierà il suo bacinod’utenza, la sua portata e anchei prezzi degli attuali posti barca.Inserito nel progetto chiamato“Secondo polo turistico di Roma”,complesso d’opere che rivoluzio-nerà il volto del lungomare diOstia, al termine dei lavori ilporto vedrà moltiplicare i postid’ormeggio per i natanti, conconseguente rivoluzionamentodei prezzi. Ma andiamo con or-dine. Attualmente affittare unposto per una barca di otto metriha un costo di 4.000 euro all’an-no, con posto auto, luce e acquainclusi. Aumentando la lunghez-za del mezzo naturalmente au-menta il prezzo d’affitto: per unadimensione di dieci metri il prez-zo è 5.000 euro, dodici metri6.000, quindici metri 8.500 euroe diciotto metri 12.000. Sonoprezzi oggettivamente concor-renziali, ma che muteranno allarealizzazione dei nuovi posti bar-ca, arrivando fino a raddoppiare.Mentre proprio per i nuovi postinon è ancora possibile parlare diprezzi, «quelli li farà il merca-to…», come ha confidato a Re-porter proprio un dirigente delporto, spiegando anche che «oraè impensabile parlare di preno-tazione o prelazione, aspettiamoancora un po’». Certo è, che an-che Ostia, così come la vicina Fiu-micino, si prepara a diventaregrande, grazie ad un’infinta seriedi interventi compresi nel cosid-detto nuovo Water Front di Ostia,cominciando proprio dal nuovoPolo Nautico. Oltre all'elimina-zione del borgo spontaneo, è pre-vista la riqualificazione dei cantierie la creazione del Parco Am-

bientale della Foce, interventi perun costo 34 milioni di euro. Il ful-cro dei lavori si concentra perònell'area centrale, dove è previstala realizzazione di attrezzature ri-cettive per manifestazioni e con-vegni, l'integrazione del "centrocommerciale naturale", il riutilizzodell'ex Colonia Marina e la ri-qualificazione del pontile, a cui bi-sogna aggiungere la più ampiamessa a nuovo della passeggiata amare, con la realizzazione di par-cheggi interrati e di alcuni inter-venti di tipo viabilistico. Costo in-dicativo circa 61 milioni di euro.L’ampliamento e la riqualifica-zione però, non faranno del por-to di Ostia una cattedrale nel de-serto. L’ambiente circostante saràrimesso a nuovo. Per combattereil degrado ambientale delle dunedi Capocotta, anche mediante larealizzazione di parcheggi peruna migliore fruizione delle spiag-ge, è previsto un investimento

intorno ai 7,6 milioni di euro, lacreazione del Distretto dello Sportprevede come elementi integran-ti la realizzazione della NuovaDarsena, 10,5 milioni di euro, delnuovo Ponte sul Canale dei Pe-scatori e di nuovi accessi alla Ri-serva di Castelfusano. Ostia, in-somma, sembra destinata a cam-biare volto, almeno per quello cheriguarda il lungomare, che, comedice il sindaco Alemanno «non hanulla da invidiare a quello di Ri-mini». Qualche incertezza in più,ad oggi, la presenta il Marina diNettuno, dove le vicende giudi-zarie stanno gettando scompi-glio negli operatori del settore, inattesa che la situazione vengadefinita una volta per tutte dallamagistratura. Nessuna certezza,al termine dei lavoratori d’am-pliamento, neanche sui costi deiposti barca. «In realtà, trattandosidi una trattativa tra privati - spie-gano da un’agenzia di compra-

vendita di posti barca - un prez-zo già stabilito non esiste. Il prez-zo lo fa il mercato. Se un clienteavesse necessità di denaro po-trebbe vendere il suo posto bar-ca anche a 10.000 euro, ma in re-altà non è così. Il mercato al mo-mento è fermo in attesa delle in-dagini in corso, ma dobbiamocercare di ripartire il più veloce-mente possibile per ridare al por-to di Nettuno il lustro che ha sem-pre avuto. Sono troppe le perso-ne impiegate all’interno di que-sta struttra per rischiare che fini-scano a spasso da un giorno al-l’altro». Certo è, che i tanto attesilavori di ampliamento, che avreb-bero dovuto cambiare volto alMarina di Nettuno, per ora sonoserviti solo a rallentarne la cre-scita, in attesa che tutto vengachiarito una volta per tutte. Lochiedono i soci, i diportisti, ecoloro che da sempre prestano laloro attività all’interno del porto.

Dopo anni di attesa, discussio-ni e screzi con la Regione Lazio,Anzio inizia a sognare il nuovoporto. A ridare speranze agliamministratori e agli operato-ri del settore, sono state proprioin questi giorni le parole delPresidente della Regione La-zio Renata Polverini, in segui-to all’incagliamento di un ali-scafo per Ponza nello specchiod’acqua antistante il canale di

accesso del bacino neroniano.«Sono già stati attivati i tecni-ci regionali - ha spiegato il neoGovernatore del Lazio - perl’avvio delle procedure neces-sarie ad un immediato inter-vento per assicurare l’agibilitàdel porto di Anzio anche at-traverso un'azione straordinariadi escavo, considerato che ana-logo lavoro è stato effettuatodue anni fa». La Polverini però

è andata oltre, aggiungendoche «c’è un problema struttu-rale da risolvere, e nell’ambitodella prossima programmazio-ne triennale a tutela delle costelaziali, non mancherà un in-tervento per il porto di Anzio agaranzia degli impegni assunti».Che sia finalmente arrivato ilmomento di partire con i lavo-ri del progetto del nuovo porto?Ad Anzio lo sperano in molti.

Anzio ricomincia a sperare dopo le parole del neo Governatore Renata Polverini

Il sogno potrebbe diventare realtàLa Regione Lazio torna amica

Ha destato stupore e perplessi-tà, ni giorni scorsi, il botta e ri-sposta tra il segretario generaledel Comune di Anzio, PompeoSavarinio, ed il senatore del PdlCandido De Angelis, ex sinda-co della città neroniana. A farscattare la polemica sono state ledichiarazioni di Savarino allastampa circa la possibilità di ta-gli degli stipendi ai dipendentipubblici valutata dal GovernoBerlusconi. In un passaggio del-l’intervista il segretario genera-le del comune di Anzio spiega:«Leggo che solo il due per mil-le degli italiani dichiara più di200.000 euro l’anno, solo l’1%fra 100 e 200.000. Eppure noi,ad Anzio, stiamo costruendo ilnuovo porto turistico, mille po-sti, 120.000 euro l’uno, e ab-biamo già duemila potenziali ac-quirenti. Gli impiegati statalinon devono arrabbiarsi quandovedono in giro tutti questi Suv,queste Porsche, mentre l’80 percento del gettito fiscale provie-ne dai lavoratori dipendenti?».Immediata la risposta di DeAngelis. «Apprendo con stupo-re che si sta già costrueno il por-to e che ci sono duemila poten-ziali acquirenti, e soprattutto chesecondo Savarino sono tuttievasori fiscali. Mi auguro cheanziché dedicarsi a certe ester-nazioni pensi di più al suo lavoroal comune». Uno sguardo al fu-turo quello del segretario gene-rale neroniano. De Angelis però,preferisce rimanere con i piediper terra.

Il futuro? Sembra

già scritto Il segretario Savarino:

«Abbiamo duemila acquirenti».

De Angelis: «E i lavoriquando sono partiti?»

A Ostia e Nettuno nessun prezzo fissato: «Il costo lo stabilirà il mercato»

L’incognita degli ormeggidi Marco Ciapetti

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Primo Piano 51 5 g i u g n o 2 0 1 0

Abuso d’ufficio e falsa testimo-nianza. Questi i due capi d’accusacontenuti nell’avviso di garanziache Alessandro Quatrini si è ri-trovato nella cassetta della posta.L’ex dirigente comunale ai LavoriPubblici e all’Urbanistica, arrivatoa Nettuno nel marzo del 2006quando la città era amministratadai tre commissari prefettizi, è ri-masto coinvolto nel caso del-l’ampliamento del porto turistico.«La vicenda – spiega lo stessoQuatrini – era piuttosto com-plessa e per questo prima di fir-mare i documenti ho chiesto il pa-rere di un legale amministrativo

e di un urbanista. Con i loro pa-reri favorevoli, la giurisprudenzadalla nostra, la concessione de-maniale e il benestare della Re-gione Lazio ho firmato l’atto,che comunque era dovuto e con-sequenziale alle procedure av-viate dalla precedente ammini-strazione». Il suo, quindi, è statoun gesto tutt’latro che sconside-rato, anche se non si aspettavacerto di trovarsi iscritto nel regi-stro degli indagati. «Le implica-zioni di quella scelta rientrano neicosiddetti danni collaterali. Co-munque rappresentavo una ge-stione commissariale e ho fatto del

mio meglio. Ovviamente speroche la mia posizione venga stral-

ciata». Per quanto riguarda le ac-cuse con le quali dovrà fare i con-ti l’ex dirigente comunale, invece,l’abuso d’ufficio è legato all’ar-ricchimento della società Marinadi Nettuno derivante dall’am-pliamento dello scalo nettunese elogica conseguenza del gestireuna struttura più grande, mentrela falsa testimonianza è riferita ainumeri dell’espansione. Nel do-cumento l’area risulta di 21mmi-la metri quadrati, mentre in ori-gine era di 118mila metri quadrati«ma in fase di conferenza dei Ser-vizi era in cantiere una varianteurbanistica». (M.S.)

«L’ampliamento del portodi Nettuno per il quale

sono stato iscritto al registro de-gli indagati risale al 1974». Pa-rola di Vittorio Marzoli, exSindaco della città del Triden-te e una delle cinque persone alquale è stato spedito un avvisodi garanzia, l’accusa è quella difalso in atto pubblico, per i la-vori all’interno del porto turi-stico Marina di Nettuno. Gli al-tri sono Stefano Di Magno, exvicesindaco, i due ex dirigenticomunali Alessandro Quatrinie Vincenzo Diana, e l’attualeamministratore delegato dellasocietà che gestisce l’approdotirrenico, Giuliano Valente.«Nel 1973 il porto si estendevasoltanto nella parte di fronte alpalazzo comunale, poi l’annodopo è stato realizzato anche ilbacino davanti le mura del Bor-go Medievale. Quando siamoarrivati alla Conferenza deiServizi definitiva del 2005 idocumenti erano tutti regolari,solo la cartografia originale del1973 poteva dare qualche pro-blema. Oggi, invece, siamo finitinel mirino della magistratura

perché abbiamo sbagliatoiter, affidandoci alla Con-ferenza dei Servizi quandosaremmo dovuti ricorrere aun accordo di programma».Al primo strumento si fa ri-corso quando i lavori pre-visti sono in conformità conil Piano Regolatore Gene-rale, in caso contrario si ri-corre all’accordo che poiva ripubblicato come va-riazione. «Eppure i docu-menti erano tutti a nroma,ci sono stati decenni di con-trolli prima del 2005 e pernoi le variazioni avvenutenel tempo erano regolari»ribadisce Vittorio Marzoli.Fatto sta che il porto turi-stico di Nettuno è stato seque-strato con un blitz della Capi-taneria di Porto e dei VigiliUrbani, che hanno dato segui-to a una decisione della Procu-

ra della Repubblica per pre-sunte irregolarità nei lavori diampliamento dell’approdo tu-ristico. «Personalmente sonostato accusato perché presie-

devo la Conferenza dei Ser-vizi – continua l’ex primocittadino – ma in quellasede non è il Sindaco a de-cidere. Si sceglie in gli atti,come i pareri del Governo,della Regione e della Capi-taneria che non mancavanoassolutamente. A distanzadi cinque anni non miaspettavo certo di ricevereun avviso di garanzia». Vit-torio Marzoli, comunque,non ha nessuna intenzionedi mollare, anzi è deciso adimostrare che lui e la suaex Giunta non hanno presonessuna decisione al di fuo-ri della legge. «Voglio chia-rire che è in tutto in regola

con i documenti che sono giànelle mani del Comune. Se ne-gli atti precedenti sono staticommessi alcuni errori noi nel2005 li abbiamo sanati».

L’approdo di Nettuno sequestrato dalla magistratura per errori nell’iter dell’ampliamento

Lo strano percorso del porto

«Il mio non è stato un atto sconsiderato»

Quatrini si difende: «Ho chiesto anche i pareri di legali e urbanisti»

Vittorio Marzoli, Stefano Di Ma-gno, Vincenzo Diana, AlessandroQuatrini e Giuliano Valente.Sono questi i cinque nomi e co-gnomi legati al caso del porto tu-ristico di Nettuno. I primi duesono ex amministratori pubblici,rispettivamente Sindaco e vicedella Giunta che ha guidato ilconsiglio comunale sciolto per in-filtrazioni della criminalità orga-nizzata alla fine del 2005, i secondidue ex dirigenti comunali e l’ul-timo è l’amministratore delegatodella Marina di Nettuno. Pertutti le accuse sono, a vario tito-lo, di falso in atto pubblico, abu-so d’ufficio e falsa testimonianza.Le posizioni più gravi sembranoessere quelle dello stesso VittorioMarzoli, che ha guidato la Con-ferenza dei Sevizi in qualità di Sin-daco, del dirigente Diana e diGiuliano Valente, che dai lavoridi ampliamento del porto turi-stico della città del Tridenteavrebbe ottenuto vantaggi diret-ti e concreti. Le posizioni diAlessandro Quatrini e Stefano DiMagno, invece, sembrano esse-re meno gravi, perché uno ha la-vorato sotto lo sguardo attento deicommissari prefettizie e prima difirmare i documenti ha chiesto ilparere di un legale amministra-tivo e di un urbanista e l’altro hasolo sostituito il primo cittadinodell’epoca durante una Confe-renza dei Servizi.

Gli indagati

Tra i cinqueDi Magno,Valente e Diana

L’ex sindacoVittorio Marzolinon ci sta:«I documentierano in regolae affondanole radici nei lavoridel 1974»

Il porto turistico diNettuno è stato postosequestro dai VigiliUrbani e dalla Capi-taneria di Porto su or-dine della Procura del-la Repubblica. Il se-questro riguarda tuttal’area portuale ed èpreventivo, ciò signifi-ca che le imbarcazio-ni ormeggiate possonoancora entrare e usci-re dallo scalo, cosìcome i negozi del-l’area commercialepossono continuare laloro attività. Custodegiudiziario della zonacon i sigilli è GiulianoValente.Il

pro

vved

imen

to

di Mario Scagnetti(mario.scagnetti@repor-

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1 5 g i u g n o 2 0 1 06 Politica

A Fiumicino l’opposizione critica l’amministrazione comunale per lo stato della Darsena

Un biglietto da visita sgualcito

Voragini a cielo aperto Degrado in riva al mare Asfalto sgretolato Acque poco cristallineSlalom tra le buche

Qualche anno fa finì ripetuta-mente sulle pagine dei giornali

per il degrado che imperversavanelle sue acque. La darsena di Fiu-micino era invasa da chili e chili dirifiuti trasportati dal fiume che si ac-catastavano tra le barche e il mu-retto creando un paesaggiodisgustoso per i passanti, che prefe-rivano girare al largo. Poi l’ammini-strazione comunale intervenne e lazona tornò a essere “praticabile” efrequentata anche dai pedoni del sa-bato pomeriggio o delle sered’estate. Ma da pochi giorni la Dar-sena è tornata a occupare i discorsidei cittadini e le discussioni dei poli-tici, primo su tutti Roberto Cini,Presidente Circolo Aldo Moro delPartito Democratico di Fiumicino,che ha espresso il suo allarme ri-

guardo allo stato in cui versa lo sto-rico piazzale cittadino, unitamentead altre parti del comune: «La cittàsta attraversando un periodo di ab-bandono - ha spiegato Cini - citta-dini, commercianti, ristoratori,associazioni e consiglieri comunalisia di opposizione che di maggio-

ranza ogni giorno sottolineano conrabbia il degrado che regna per lenostre strade. Cassonetti vecchi, ma-leodoranti e stracolmi, erbacce chespuntano da tutte le parti e stradedissestate sono temi ricorrenti cheormai caratterizzano le cronache lo-cali del nostro Comune un tempo

positivamente noto come sito turi-stico e meta degli amanti delle ban-carelle del pesce fresco di paranza.Ora Fiumicino è tristemente notoper gli autovelox e per il degradoche non risparmia neanche i luoghipiù caratteristici come la Darsenache dovrebbe essere il fiore all’oc-

chiello ed il biglietto da visita dellacittà, ma che invece versa in unostato pietoso con l’asfalto ridotto adun colabrodo oltre che brutto a ve-dere anche pericoloso. Tutto questonon rappresenta certo un aiuto perl’economia locale già penalizzatadalla crisi, dal maltempo e dalla ca-renza di infrastrutture viarie. Al di làdelle singole responsabilità dei variassessori o delle diverse competenzecrediamo sia indispensabile un sus-sulto d’orgoglio da parte del Sin-daco Canapini per fare tutto quantopossibile per restituire alla città unminimo di decoro e di rispetto per icittadini e gli imprenditori di Fiumi-cino». Parole dure, che suonanoperò come una critica costruttivaper restituire a Fiumicino la giustaveste soprattutto durante la stagioneestiva. Come a dire che con l’arrivodei turisti in città, forse è il caso dinon fare brutte figure.

di Marco Ciapetti

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Politica 71 5 g i u g n o 2 0 1 0

Dopo le dimissioni di Giancar-lo De Angelis, il sindaco di Ar-dea Carlo Eufemi ha nominatoil nuovo assessore ai Lavori pub-blici, Toponomastica e Sicu-rezza sui Luoghi di Lavoro del-la città rutula: Daniele SantinoBosu, classe 1954, imprendito-re. «Auguro buon lavoro al ne-oassessore - lo ha accolto Eufe-mi - che andrà a ricoprire un set-tore importante come quellodei lavori pubblici. Sono con-vinto che si possa intraprende-re un percorso sinergico finaliz-zato alla continuazione del pro-gramma delle opere pubblichefondamentali per lo sviluppodella collettività». «Sono onorato- ha risposto Bosu - accetto conentusiasmo questo incarico con-sapevole dell’importanza delruolo che vado a ricoprire e met-tendomi fin da subito a disposi-zione della comunità». (C.B.)

Ardea

Il Partito Democratico di Anziocerca una rinascita, e lo fa affi-dandosi a tre “reggenti” che lodovranno portare avanti fino alcongresso di ottobre: MariaCupelli, candidata alle ultimeprovinciali, Lina Giannino, del-l’area della Margherita, e SergioMangili, ex consigliere comu-nale. Una nomina arrivata al-l’unanimità che fa ben sperare,viste le recenti divisioni interneal partito. Ora l’obiettivo realee concreto è quello di arrivare alcongresso che determinerà ilnome del nuovo segretario conun’opposizione finalmente visi-bile, presente sul territorio, ca-pace di farsi valere e portareavanti le proprie idee tra lagente. Un modo per rilanciarsi,provando a dimenticare pole-miche recenti per ricostruirecredibilità e fiducia da parte de-gli elettori di centrosinistra.

Anzio

Il sindaco Enrico De Fusco si èdimesso. Lo aveva annunciato

nel corso dell’ultimo consigliocomunale l’ormai ex primo cit-tadino di Pomezia, e ha mante-nuto fede alla parola data. A fartraboccare il vaso sarebbe stato,nel corso dell’ultima riunionedell’assise pometina, la votazio-ne del collegio dei revisori deiconti, durante la quale la mag-gioranza di centrosinistra allaguida della città è finita ancorauna volta sotto. Quindi l’an-nuncio choc di De Fusco, conl’annuncio di voler protocollarealle 9 di domani (venerdì 11giugno, ndr), le dimissioni dal-l’incarico di sindaco di Pomezia.L’ho sempre detto e lo faccio.Oggi prendo atto che la mag-gioranza ha solo 13 consigliericomunali e lascio il mio incari-co, senza dare spazio ai tentati-vi di sfiducia. E’ una scelta ne-cessaria, fatta con rammarico,perché Pomezia è la mia città emi spiace lasciarla per un anno

senza un sindaco. In questi 4anni mi sono impegnato, sacri-ficando anche la famiglia, lavo-rando per questo territorio, mala maggior parte del mio tempol’ho speso per cercare di trovaresoluzione alle liti avvenute inseno alla maggioranza». Il gior-no seguente la conferma a quan-to preannunciato in consigliocomunale. «Io sottoscritto Enri-co De Fusco, sindaco della cittàdi Pomezia - si legge nel docu-mento protocollato lo scorso 11

giugno - stufo di assistere quoti-dianamente alle divisioni all'in-terno della maggioranza, stancodelle continue aggressioni che ar-rivano dal centrodestra, comu-nico con estremo rammarico dinon poter più tutelare e difen-dere i diritti dei miei concitta-dini. Pertanto rassegno le mie di-missioni». Entro 20 l’ex sindacopotrà tornare indietro sui suoipassi, o ratificare senza ripensa-menti l’effettiva caduta del go-verno di centrosinistra.

L’addio di De Fusco Dimissioni in consiglio per l’ex sindaco di Pomezia

La svolta dopo l’ennesima caduta della maggioranza. Entro 20 giorni la verità: ripensamento o crisi

Bosu nuovoassessore ai

Lavori pubblici

Il Pd ripartecon tre

“reggenti”

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

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1 5 g i u g n o 2 0 1 08 Cronaca

Il mare del Lazio spiega le sue22 Vele per affrontare al me-

glio l’estate 2010. Tante sono,infatti, le località balneari chehanno conquistato l’ambito ri-conoscimento assegnato da Le-gambiente nell’ambito dellaGuida Blu 2010, edita dal Tou-ring Club Italiano e arrivata allasua decima edizione. In cimaalla speciale classifica stilatadagli ambientalisti ci sono Ven-totene, che è riuscita anche a su-perare la tragedia di quest’annoin cui hanno perso la vita duegiovani studentesse, e Montaltodi Castro (Viterbo) con quattroVele, visto che nessuna delle22 perle laziali è riuscita a rag-

giungere l’eccellenza del marerappresentata da cinque Vele. Aseguire le prime due della clas-se, poi, numerose località del li-torale pontino, come Sperlongae Gaeta. A tenere alto l’onoredel Mare di Roma, invece, cihanno pensato Ostia e Nettuno,con che le loro due Vele sonoentrate di diritto tra le localitàpiù belle del Lazio. Mentre lacittà di Anzio si è dovuta ac-contentare di una sola Vela.«Con la Guida Blu – spiega ladirettrice di Legambiene La-zio Cristiana Avenali – segna-liamo i luoghi più belli della no-stra costa. L’opera è uno stru-mento ideale per chi cerca spun-ti per una vacanza al mare,dato che il nostro lavoro è com-

pleto di aree verdi e cenni sto-rici di ogni città». Nonostante leVele dell’associazione ambien-talista siano spiegate e godanodei favori del vento, va anchedetto che la situazione del marelaziale non è certo delle migliori.Tra luci e ombre. Come perle città del Mare di Roma chehanno ottenuto risultati con-trastanti tra di loro: Nettuno haconquistato una posizione no-nostante i problemi legati aimalfunzionamenti dei depura-tori; Ostia paga le scarse valu-tazioni nei settori mobilità, ener-gia, servizi ai disabili e sosteni-bilità; Anzio, pur migliorandonei rifiuti e nell’offerta turistico-archeologica, sconta il parame-tro relativo ai consumi idrici e

alle acque reflue. «Serve uncambio di passo verso la soste-nibilità dei trasporti, la gestio-ne dei rifiuti attraverso la diffe-renziata, i consumi energetici

con nuovi fonti rinnovabili –conclude Lorenzo parlati, Pre-sidente di Legambiente Lazio –e poi bisogna contrastare il ce-mento sulle spiagge».

Sono 22 le località costiere più belle della Regione secondo Legambiente

A Vele spiegate nelle acque del LazioIn testa alla classifica Ventotene e Montalto di Castro (Viterbo).Ma nella speciale graduatoria non potevano mancare le perle del litorale romano, come Ostia, Nettuno e Anzio

Ieri, Capocotta era un’isola “felice”per il naturismo, l’unica spiaggia doveil nudismo era consentito in manie-ra ufficiale. Ad autorizzare l’esposi-zione senza veli, altrimenti vietata sulterritorio nazionale, una delibera fir-mata 11 anni fa dall’allora sindacoFrancesco Rutelli, con la quale il co-mune di Roma destinava una strisciad’arenile alla pratica del naturismo.

Oggi la situazione è cambiata ed i na-turisti, quelli veri, fuggono da Ca-pocotta, tanto che l’Uni Lazio, l’as-sociazione dei naturisti, in occasio-ne dei festeggiamenti della giornatamondiale del naturismo, svoltasi loscorso 6 giugno, ha dato appunta-mento ai suoi iscritti ed ai tanti ap-passionati su una spiaggia libera diGaeta. «A Capocotta sono anniche non mettiamo più piede. – de-nuncia Simona Carletti, portavocedell’Uni Lazio – Dopo i primi anni,

nei quali, abbiamo comunque ten-tato di fare un minimo di attività e fre-quentato la spiaggia, siamo stati co-

stretti ad andare via. Così com’è ades-so, quella spiaggia di “naturista” hasolo la denominazione, nella realtà,

lo stato in cui si trova è addirittura de-leterio per l’immagine del nostro mo-vimento. Ci sono bagnanti nudiche prendono il sole, ma non sononaturisti. La spiaggia, in realtà, è fre-quentata in maggioranza da uomi-ni e donne in costume (definiti dai na-turisti i “tessili”), l’ambiente però è de-gradato, non ci sono più le famigliee sono rimasti, in abito adamitico,solo pochi uomini». Negli ultimianni la spiaggia di Capocotta è sta-ta praticamente cancellata dal circuitoufficiale del naturismo mondiale,un mondo che in Europa conta ol-tre 20 milioni di appassionati che scel-gono, ovviamente, le spiagge francesie quelle della Croazia.

Naturisti in fuga dalla spiaggia:«Ormai non ci rispecchia più»

di Gianluca Con-

di Enzo Bianciardi

Capocotta

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Cronaca 91 5 g i u g n o 2 0 1 0

Nettuno diventa una città Smart.Grazie a un accordo con Tele-com Italia, infatti, l’amministra-zione comunale sbarca diretta-mente nel futuro. Smart Town èuna piattaforma tecnologica col-legata a una rete di dispositivi in-stallati sui lampioni e in grado diconsentire numerose operazioni.Smart Energy è la soluzioni pergestire e controllare il funziona-

mento dei lampioni, grazie allaquale ci saranno notevoli rispar-mi sia sui consumi che sulla ma-nutenzione. Smart Advertising,grazie a un pannello informativoelettronico sempre collegato al-l’illuminazione pubblica, invecepermetterà di fornire in tempo di-verse informazioni a cittadini eturisti, come viabilità e notizie dipubblica utilità. Inoltre la zona

costiera di Nettuno sarà dotata diaccess point wifi per consentire achiunque di connettersi ad In-ternet in ogni momento a da ogniluogo. Infine è partito, in via spe-rimentale, il progetto per lo svi-luppo di sistemi sensoristici per ilmonitoraggio dell’inquinamentoatmosferico. E a portarlo avantisaranno gli studenti dell’Itis diNettuno.

Accordo tra amministrazione del Tridente e Telecom per potenziare la rete Internet e puntare sulla tecnologia

Il cielo limpido, una leggera e pia-cevole brezza marina e la Bandiera

Blu che sventola maestosa. L’im-magine è senza dubbio da brividi mada sola non basta. Per raggiungere li-velli di eccellenza e per competerecon l’offerta turistica balneare dellariviera romagnola e della costieraamalfitana, tanto per citare due bigdell’Italia marittima, è necessariounire le proprie forze. Di questo nesono perfettamente consapevoli gliamministratori del Comune di An-zio, i gestori degli stabilimenti balnearie gli albergatori, che si sono dati ap-puntamento all’interno di Villa Sar-sina per mettere a punto il propriopiano e portare la città neroniana nel-l’Olimpo del turismo. «La BandieraBlu rappresenta un punto di partenza– spiega l’Assessore all’AmbientePatrizio Placidi – ma da solo non èsufficiente. Dobbiamo capire comeraggiungere livelli di eccellenza, per-ché l’economia neroniana può de-collare solo potenziando i servizi e cu-rando nei minimi dettagli sia l’ordi-ne che la pulizia del territorio». Due

i progetti studiati dalla Giunta Bru-schini per raggiungere questi obiet-tivi: parcheggi di scambio dotati di bi-ciclette e isole ecologiche in città.«Dobbiamo fare in modo che le autonon arrivino nel centro storico – con-tinua Placidi – mentre per quanto ri-

guarda le isole ecologiche ne instal-leremo una in ogni stabilimentobalneare. Inoltre ce ne saranno an-che altre nella zona della stazione fer-roviaria, sulla riviera di Ponente, suquella di Levante e lungo la via Ar-deatina». Il Comune ha indicato la

via, raccolta differenziata e ordine, esubito i gestori degli stabilimentibalneari hanno recepito l’input, tan-to che si sono detti disponibili a por-tare il proprio contributo. «Siamopronti a studiare soluzioni per far par-tire davvero la differenziata – sotto-linea Daniela Di Renzoni, Presidentedel Sib di Anzio e Nettuno – e sia-mo disponibili anche a dotarci au-tonomamente di altre isole ecologi-che uguali a quelle del Comune sedovesse servire. Inoltre alcuni di noihanno già acquistato macchinariper compattare i rifiuti. E poi stiamostudiando, insieme agli amministra-tori, un protocollo per la gestione eco-sostenibile degli stabilimenti». Piùbloccati sulle proprie difficoltà, invece,gli albergatori, che vivono stagioni cri-tiche ma che comunque non hannoassolutamente negato il loro appor-to al progetto complessivo. «Siamopronti a portare il nostro contributo– conclude Ivo Monteriù, Presiden-te di Riviera di Roma – anche se lacittà non ha compiuto passi da gi-gante per quanto riguarda il turismoricettivo. Bisogna dare ai turisti unmotivo per tornare ad Anzio, comesuccedeva negli anni ‘60».

Comune, albergatori e balneari neroniani insieme per la riscossa turistica

Eccellenze in riva al mareIsole ecologiche sugli arenili e stabilimenti ecosostenibili le idee

Patrizio Placidi

Daniela Di Renzoni

Ivo Monteriù

di Gianluca Con-tiero

La cittàdiventa smart

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1 5 g i u g n o 2 0 1 010 Cronaca

Nel taglio di 2.492 posti letto (666per acuti, 1203 per la riabilita-

zione, 623 per le lungodegenze) pre-visto dal nuovo Piano di riordino del-la rete ospedaliera firmato dalla Pre-sidente della Regione Lazio RenataPolverini, c'è anche la soppressione en-tro il 31 dicembre 2010 dei posti let-to per pazienti “acuti” e di Unità Spi-nale presso il Centro Paraplegici diOstia. «Si tratta di una decisione gra-vissima - denuncia l'ex Presidente delMunicipio Roma XIII e consiglieremunicipale del Pd, Paolo Orneli - chepriva non solo il territorio del litoraleromano, ma l’intera Regione Lazio diuna struttura di eccellenza e di un pun-to di riferimento importantissimo perpazienti che provengono da tutte le Re-gioni d'Italia». La notizia ha fattoscattare l’allarme al Centro Paraplegici:«Fra i mielolesi del C.P.O. - ha scritto

che necessitano di strutture ad hoc.Ora si parla di chiudere il CPO, cosasi vuole chiudere? L’intera struttura?La post-acuzie? Le degenze riabilita-tive? Si ha idea di quante morti com-porterebbe lo sradicamento di questastruttura?». Interrogativi ai quali è dif-ficile rispondere. Fa discutere il progettodi riorganizzare il perimetro delle Aslcon accorpamento della Asl Roma De di quella di Latina. Il Pd di Acilia hadiffuso una nota in cui sottolinea:«Non si utilizza lo strumento del rie-quilibrio della rete ospedaliera per po-tenziare le aree più carenti di posti let-to, ed il nostro municipio lo è sicura-mente; va poi in controtendenza ri-spetto al Piano Sanitario approvatoqualche mese fa, che vedeva il XIIIMunicipio ed il Grassi quale centro diforti investimenti di politica sanitaria;cancella inoltre l'esperienza storicadel CPO ad Ostia, peraltro dopo in-genti lavori e finanziamenti». Per i 25anni del Grassi, invece del potenzia-mento ospedaliero, più volte richiesto,arrivano dunque i tagli. «Sin dall’an-no scorso – ricorda Rinaldo Ragana-to, Presidente del Comitato civicoper il XIII – avevamo inviato una ri-chiesta dettagliata per potenziare que-sta struttura sanitaria, per chiedere piùposti letto ed un’organizzazione sani-taria in grado di far fronte all’assalto allespiagge. Non ho ricevuto risposte». Sul-la questione, ad ogni modo, la Polve-rini ha fatto sapere: «Per quanto ri-guarda i posti letto non ci saranno ta-gli, ma riconversione in strutture assi-stenziali». I letti per acuti da riconvertiresarebbero 2.492 (nel Lazio) di cui2.000 già operano non per gli acuti epossono immediatamente essere ta-gliati. «Riconvertire - ha commenta-to la Polverini - non significa solo ri-sparmiare: evita l'inappropriatezza diprestazioni e ricoveri».

Gennaro De Rosa, presidente del-l’AMO chiedendo un incontro con laPolverini - serpeggia un grande sensodi scoraggiamento ed inutilità. Non ab-biamo ricevuto nessuna comunica-zione ufficiale: solo tante terribili no-tizie riportate sui mezzi di informa-zione, che non si capisce se servano adattirare i polli o se siano, invece, delle

crude e dolorose realtà. L’incertezza,in questi casi, rischia di uccidere più diun cattivo medico. Perché un CentroSpecialistico come il C.P.O. vienesempre menzionato accanto ai picco-li ospedali locali (quelli destinati allachiusura)? Questo Centro è stato strut-turato (letti, bagni, stanze e sala ope-ratoria) per ospitare degenti mielolesi

Per un po’ si è temuto il peggio.L’annuncio di tagli e chiusure aicosti della sanità da parte del neo-governatore del Lazio Renata Pol-verini, ha fatto scattare l’allarme aVilla Albani, storica struttura sa-nitaria nel cuore di Anzio. Il poloospedaliero però, non subirà chiu-sure né riconversioni, non essendostato inserito nel piano di rientrostilato dal Presidente regionale. Lapaura era che potessero essere ta-gliati i posti letto per acuti e para-plegici, così come sta succedendoall’ospedale G. B. Grassi di Ostia,ma così fortunatamente non do-

vrebbe essere. Un taglio avrebbescombussolato ancor più, se maice ne fosse stato bisogno, il litoralea sud della capitale, ma nella de-cisione della Polverini potrebbeaver influito l’appello lanciatodalla Conferenza dei Sindaci dellaAsl Roma H (di cui fanno parte icomuni di Anzio e Nettuno) a sal-vare le strutture sanitarie del terri-torio, già limitate rispetto alnumero di residenti e turisti du-rante la stagione estiva. Qualcosasi è mosso dunque, nella speranzache alcune decisioni vengano con-fermate.

Anzio

Villa Albani salva: non sarà inseritanel piano di rientro della Pisana

Grassi, anniversariocon amara sorpresa

A 25 anni dalla fondazione,previsti dallaRegione tagli ai posti letto per paraplegici

Orneli, consigliere del Pd: «Decisionegravissimache priva il litoraledi un punto di eccellenza»

di Enzo Bianciardi

Per una sanità che taglia, c’è an-che chi aumenta i posti letto. E’ ilcaso dell’istituto Santa Maria del-la Provvidenza, a Fiumicino, diproprietà della Fondazione DonGnocchi, che ha inaugurato neigiorni scorsi tre nuovi reparti.All’inaugurazione era presenteanche il neo presidente della Re-gione Lazio Renata Polverini.150 i nuovi posti letto messi a di-sposizione dei degenti: 60 all’in-terno del reparto di riabilitazioneneomotoria, altrettanti nella resi-denza sanitaria assistita (dovesono ricoverate persone affette dadisabilità psichica e patologie in-validanti) e 30 all’interno del re-parto di riabilitazione per le per-sone affette dal morbo di Alzhei-mer e dal morbo di Parkinson.«Un esempio – ha ammesso il Pre-sidente Polverini – di quello che sipuò fare riconvertendo le struttu-re sanitarie per rispondere alle esi-genze di questa Regione». Comea dire che la rivoluzione iniziata adessere messa in atto nella Sanità re-gionale non necessariamente deveessere vista come un taglia e cuci,ma come un sistema concreto permigliorare il servizio offerto ai pa-zienti spendendo il meno possibile.

Fiumicino

Inaugurati tre nuovi reparti

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Cronaca 111 5 g i u g n o 2 0 1 0

Con l’arrivo dell’estate la viaOstiense si riempie di moto. E

sono proprio i centauri ad aver pa-gato, su questa arteria, in terminidi vite umane, il conto più salato.Decine gli incidenti in cui sono sta-te coinvolte le due ruote nel corsodell’ultimo anno. Nel 2009 i mo-tociclisti romani furono protagonisti

di una clamorosa forma di prote-sta, percorrendo in corteo la vici-na via del Mare, più sicura rispet-to all’Ostiense e vietata al transitodei motocicli da una norma ormairitenuta obsoleta della fine deglianni ‘20. A far scattare la protesta,è stato l’incidente che costò la vitaad Alessandro Frisoni, un ragazzodi 22 anni falciato sull’Ostiensementre stava andando all’Univer-

sità. Subito dopo l’incidente, infatti,i motociclisti romani si sono ri-fiutati di percorrere la via Ostien-se, chiedendo la “libera circola-zione” e l’accesso alla parallela viadel Mare, riservata solo al transi-to delle automobili. Un’idea chemoto club ed associazioni moto-cicliste hanno intenzione di ripro-porre in vista della stagione estiva,quando cresce l’utilizzo della dueruote ed i rischi connessi alla gui-da. L’anno scorso la conseguenza,per quella che è stata definita unasorta di “disobbedienza civica”, fu-rono solo decine di multe a caricodi quanti avevano partecipato. Inpratica, nonostante le motivazio-ni addotte, non si è tenuto in nes-sun conto le richieste presentate daicentauri. L’associazione motoci-clistica del litorale romano “Ma-remoto”, protagonista di diverse

campagne di sensibilizzazione perla sicurezza stradale, ha effettuatouna raccolta di firme (oltre un mi-gliaio le adesioni) per chiedereche venga rimosso il divieto di tran-sito alle moto, un provvedimentogiudicato“anacronistico” e “peri-coloso” che obbliga i motociclistia transitare sulla via Ostiense, in-sieme ai mezzi pesanti ed alle pre-se con decine di incroci. «La nor-ma che vieta il transito sulla via delMare ai motocicli risale agli anni20. - afferma Cesare Colangelo di“Maremoto” - La via del Mare èpiù sicura per circolare in moto. E'venuto il momento di rimuovere unvincolo che, dall’anno scorso aquest’anno è costato la vita ad al-meno altri dieci motociclisti. Ab-biamo chiesto che venga autoriz-zato il transito alle moto. Sono tan-ti, infatti, i centauri che in sella alla

I centauri lancianol’appello a Provinciae Comune di Roma.«La chiusura stabilita da unanorma obsoleta»

Soltanto nel 2009 sono stati decinegli incidentimortali registratitra Ostia e la Capitale

Strade pericolose. Non è una no-vità, ma rischiare la vita ogni gior-no per l’imprudenza di automo-bilisti poco attenti e per incroci tut-t’altro che rassicuranti fa venire lapelle d’oca a quanti hanno avutoesperienze poco piacevoli alla gui-da di auto e moto. Il litorale ro-mano ormai viene consideratouna sorta di trappola per gli aman-

ti delle due ruote: è di questi gior-ni la richiesta avanzata dall’asso-ciazione Maremoto per la riaper-tura al transito della via del Mare,Pontina e Nettunense sono dasempre considerate tra le strade piùpericolose d’Italia, e la litoraneaOstia - Anzio non è esente da cri-tiche in quanto a sicurezza stradale.Al centro delle lamentele di auto-mobilisti e motociclisti in transito,il bivio tra Lido dei Pini e Tor SanLorenzo, considerato una trap-

pola alla luce del sole. E Carabi-nieri, Vigili urbani e operatori del118 sono costretti ai lavori forzati:ogni sera un incidente, ogni serauna chiamata d’emergenza. A chinon è mai capitato di passare, ve-dere i lampeggianti in lontananza,e trovare una moto sdraiata in ter-ra dopo lo scontro con un auto?Nella speranza che non si trattas-se di persone care. Oggi qualcosapotrebbe cambiare. La pericolosi-tà dell’intersezione stradale è evi-

dente. «Abbiamo già sollecitato laProvincia di Roma – ammette ilsindaco di Ardea Carlo Eufemi –e se non interverranno di certo do-

vremo farlo noi. E’ un punto trop-po pericoloso: l’unica soluzione sa-rebbe quella di realizzare una ro-tatoria. Lo faremo».

Lido dei Pini

Bivio pericoloso, presto una rotatoria

di Enzo Bianciardi

In moto senza rischiare la vita«La via del Mare va riaperta»

loro motocicletta preferiscono, co-munque, rischiare una multa eproseguire sulla via del Mare piut-tosto che spostarsi sull’Ostiense. Aquesto punto, il presidente dellaprovincia Zingaretti ed il sindaco,devono sedersi ad un tavolo e ri-solvere questa assurdità prima chealtre vite umane vengano spezza-te». Una richiesta concreta, un ap-pello lanciato da chi in moto si spo-sta per tragitti a medio raggio, sen-za dover necessariamente rischia-re di fare incidenti troppo spessoevitabili con una semplice alter-nativa. L’appello è stato lanciato.Ora starà al sindaco di RomaGianni Alemanno e al presidenteZingaretti, provare a venire in-contro alle richieste avanzate daicentauri della zona. L’estate sta perentrare nel vivo. Un intervento ur-gente sarebbe gradito.

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

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1 5 g i u g n o 2 0 1 012 Cronaca

Le scelte del sindaco AlessioChiavetta sono state chiare findall’inizio: riportare a casa tut-ti i servizi esternalizzati. E cosìè stato prima con la riscossionedei tributi e poi con parcheggi.A rimetterci sono state la Net-tuno Servizi, società a capitalemisto con la quale si è arrivatialla risoluzione del contratto, ela Promur, ditta alla quale è sta-ta affidata la gestione dei par-cheggi a pagamento fino a quan-do non è scaduto l’appalto. Inentrambi i casi i compiti sonostati affidati alla Poseidon, societàche dipende completamente dalComune della città del Triden-te. In entrambi i casi sulle primesono arrivate soltanto critiche, siaper la scelta degli amministratorilocali che per il lavoro dellastessa Poseidon. A fronte dei pro-blemi e disservizi, che in alcunicasi sono stati palesi, comunqueil giovane primo cittadino Ales-sio Chiavetta e i suoi Assessorihanno sempre risposto con i nu-meri. E la matematica fino aoggi dà loro ragione. (M.S.)

«Facciamoda soli»

La Giunta Chiavetta riporta a casa

tributi e posteggi

Nessuna multa per chi par-cheggia senza pagare e in-

troiti in aumento nelle casse delComune di Nettuno. Bel miste-ro quello delle strisce blu dellacittà di Nettuno. Da una parteVigili Urbani e passeggiatoridella Poseidon e dall’altra l’am-ministrazione comunale guida-ta dal Sindaco Alessio Chiavet-ta. La situazione è questa: perposteggiare all’interno delle stri-sce blu si devono pagare 50centesimi l’ora e se non lo si fasi è passibili di contravvenzione,mentre per chi lascia l’auto insosta per un lasso di tempo ec-cedente a quello pagato scattal’avviso di pagamento per ver-sare la differenza nelle casa mu-nicipali. A comminare le multedevono essere i Vigili Urbani,perché i ragazzi della Poseidonnon sono ausiliari del traffico e

le contravvenzioni non rientra-no nei loro poteri. Gli uominidella Polizia Locale nettunese,però, sono pochi e hanno trop-pi compiti e quindi non si oc-cupano della macchine in sosta,mentre il personale della Posei-don può solo firmare avvisi dipagamento e neanche vinco-lanti, senza avere autorità su chilascia l’auto in un parcheggio apagamento senza acquistare ilticket. Viene da sé che posteg-giare senza spendere un soldo èmolto semplice. Ma in questaspiegazione deve esserci per for-za qualcosa che non va. E anchese a rigor di logica non si di-rebbe, ci sono i numeri e le pa-role del primo cittadino nettu-nese a confermarlo. «Esentandoi portatori di handicap dal pa-gamento abbiamo anticipato ilsuggerimento arrivato dal sot-tosegretario Gianni Letta, cheha chiesto più sensibilità da par-

te delle amministrazioni pub-bliche. Inoltre i dati economicidimostrano l’effettiva bontà del-la nostra scelta di gestire diret-tamente il servizio dei parcheg-gi a pagamento». In tre mesi, daquando sono state ripristinate le

strisce blu, il Comune ha incas-sato 172.135,40 euro rispetto ai135.652,37 euro dello stesso pe-riodo del 2009, facendo regi-strare un incremento del 26%nelle casse del palazzo di piaz-za cesare Battisti.

Il grande mistero dei parcheggi Le entrate per il Comune però sono in aumento rispetto allo scorso anno. In tre soli mesi incassati oltre 172mila euro

A Nettuno i Vigili non multano chi non paga il ticket. E la Poseidon non può

I roditori, usciti dall'oasi di Macchiagrande, vivono nel bosco di lecci lungo via Maratea

Nei campi la carica dei 101 porcospiniA Fregene i contadini sono arrabbiati perché gli istrici mangiano tutto il loro raccolto

di Gianluca Con-

Fregene invasa dagli istrici fuggiti dal-l’oasi di Macchiagrande. Cento por-cospini, alla ricerca di zucche e melo-ni per placare la fame, hanno trovatocasa nel bosco di lecci lungo via Ma-ratea. E la notte banchettano con zuc-che e meloni dei campi al limitar del-la macchia scatenando l’ira dei con-tadini. I bracconieri danno loro la cac-cia perché la carne, scura, selvaggia eprofumata, viene venduta a peso d’orosul mercato clandestino. Ma c’è chi liprotegge. «Sono animali da tutelare.Dove ci sono istrici vuol dire chel’ambiente è ancora sano», affermaMassimiliano Graux, capogruppo delPdl e animalista convinto. «Quando li

incontri la notte hanno paura, gonfianoil manto di aculei cercando di spa-ventare l’aggressore. Gli automobilistisi limitano a sterzare e ad evitarli. I brac-conieri li catturano e li uccidono». Nelbosco di lecci tra via Maratea e vialedi Porto i roditori hanno trovato il pro-prio habitat naturale. Gli istrici chedopo il tramonto escono dalla tana, ov-viamente, non sanno aver «espatriato».Di essere usciti dall’oasi di Macchia-grande data in gestione al Wwf una de-cina d’anni fa dalla Edizione srl. La so-cietà che della famiglia Benetton, pro-prietaria dei terreni dell’azienda agri-cola Maccarese di cui il parco natu-ralistico fa parte. Non sanno neppure

questo angolo di paradiso, di profumi,di ruscelli, si trova a un tiro di schiop-po dalle piste dell’aeroporto Leonar-do da Vinci. Trentatrè milioni di turi-sti volano ogni anno sulle loro teste ma,per gli istrici, il problema non è certo

quello del rombo dei jet quanto i brac-conieri. Che fanno arrabbiare i cac-ciatori di licenza muniti perchè loro, ledoppiette, ci tengono (eccome!) alla di-fesa dell’ambiente. «Cacciamo soltantole specie permesse, non avremmomotivo a catturare animali protetti»,giurano. Sembra, però, che la carne diistrice sia squisita e qualcuno ne abbiaapprofittato. Così come anella pinetadi Castelfusano non è raro incontra-re cinghiali «fuggiti» dalla tenuta di Ca-stelporziano. E, anche qui, in passatoc’è stato chi ne ha approfittato. A se-gnalare la presenza dei porcospinispesso sono i cani da guardia nelle vil-le di Fregene. «Abbaiano sentendo da

lontano l’odore degli istrici, forse liscambiano per animali pericolosi vistoche possono arrivare a pesare venti chi-li ma questi roditori sono innocui», rac-contano i residenti di via Maratea. Di-vertiti più che impauriti dagli insolitiospiti a quattro zampe. E che ora si pre-occupano dell’arrivo dei turisti che ogniestate, puntualmente, invadono Fre-gene e che potrebbero mettere in pe-ricolo la vita dei porcospini. In moltise li sono trovati la notte nel bel mez-zo della strada a rosicchiare le zuccheappena rubate ai contadini, addor-mentati e ignari. Più buone e più fa-cili da scovare dei tuberi che la dieta del-la specie prescrive per loro. (A.B.)

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Cronaca 131 5 g i u g n o 2 0 1 0

Non solo più stragi di piazzae spaccio di droga. La mafia

si è evoluta ed è arrivata a met-tere le proprie mani anche sumercati inaspettati. Se il ciclo delcemento è diventato un grandemust degli ultimi anni, nessuno sisarebbe aspettato la presenzadella criminalità organizzata insettori come la fauna, la flora ele opere d’arte. Eppure non è sol-tanto un brutto sogno, è tuttovero. Nell’ultimo anni i Lazio hascalato posizioni su posizioninella classifica delle illegalità am-bientali, e dalla quinta piazza si èportata alla seconda. L’allarmaarriva dal Rapporto Ecomafiedel 2010 redatto da Legam-biente. «Il Lazio è dilaniato trapiccoli e grandi reati, si rischiauna crescita delle illegalità dif-fuse, mentre continua la perico-losa ascesa della criminalitàorganizzata – spiega LorenzoParlati, Presidente di Legam-biente Lazio – l’Ecomafia nelLazio ha una doppia faccia, daun lato quello dell’illegalità am-bientale diffusa, che va semprepiù denunciata e repressa, dal-l’altro quella della criminalità or-ganizzata e delle mafie che siconferma ben oltre i livelli diguardia nel Sud Pontino. Per ilcontrasto agli illeciti ambientalinon c’è più tempo per gli indugie il lavoro dalle forze dell’ordinee dalle Procure deve essere af-fiancato da norme più severe,con l’inserimento di tutti i gravireati ambientali nel codice pe-

nale». Rifiuti e cemento rappre-sentano la nuova frontiera dellacriminalità organizzata e le sueramificazioni arrivano ovunque.Il territorio di Latina è al terzoposto in Italia per i reati legati alciclo del cemento con 329 reati ela Provincia di Roma la segue aruota con 282 crimini. Nelmezzo il Mare di Roma, che seper ora sembra fuori dai giochimafiosi se non si interviene pre-sto sarà il prossimo obiettivodella criminalità organizzata. DaNettuno a Fiumicino, infatti, cisono in ballo grandi interessieconomici. E proprio lungo il li-torale a sud della capitale l’al-larme rifiuti è già esploso.Pomezia ha accolto addirittura

Incendi come atti intimidatori.Secondo il rapporto di Legam-biente dietro ai numerosi roghiche hanno coinvolto zone limi-trofe alla città ci sarebbe la vo-lontà di lanciare un messaggioforte e chiaro.

Minacce&Soluzioni

I messaggidi fuoco

Gli incendi

La “lavanderia del mattone”.Così è stata ribattezzata la Re-gione Lazio perché lì viene ripu-lito il denaro investendolonell’edilizia. Soltanto nella città diPomezia sono finiti sotto seque-stro ben 421 unità immobiliari.

La lavanderiadel mattone

Le lottizzazioni

La criminalità organizzata nonlascia nulla al caso. E se con-viene è disposta anche a metterele mani sul mercato ortofrutti-colo. Il caso simbolo dei reatiagricoli è rappresentato dalmercato della città di Fondi.

Con le maninella marmellata

La frutta

Legambiente, l’Osservatorio Am-biente e Legalità e l’Assessoratocompetente della Regione Laziohanno attivato un numero verde. Nel2009 sono stati migliaia i cittadini chehanno chiamato l’800-911856.

Il numero verdesempre attivo

Il rimedio

L’amianto della Sicilia viene smal-tito sul Mare di Roma. E piùprecisamente a Pomezia. Diffici-le ricostruire tutti gli spostamentidel carico record da un milione ditonnellate partito da Milazzo,Messina, e arrivato nella città po-metina. Ma è ancora più difficilenon vederci dietro l’ombra lungadella criminalità organizzata. An-che perché per quanto riguarda ilcaso, che nell’agosto dello scorsoanno ha sconvolto il litorale asud di Roma, i Carabinieri delNoe hanno eseguito nove ordi-nanze di restrizione personale:

una di carcerazione, cinque aidomiciliari e tre obblighi di di-mora. Per tutti l’accusa era quel-la di traffico illecito di rifiuti spe-ciali e pericolosi, contenentiamianto in forma friabile, alta-mente cancerogeno e provenien-te sia dal sito di bonifica di inte-resse nazionale di Milazzo che daaltre parti d’Italia. Peccato che ladiscarica di Pomezia era idoneaper accogliere soltanto amiantocompattato. Secondo gli inqui-renti, poi, gli illeciti erano stati por-tati avanti da produttori, inter-mediari e smaltitori che eranoanche ricorsi alla corruzione. Nelcaso, infatti, sono rimasti coinvolti

anche i titolari della discarica e al-cuni funzionari pubblici. L’amian-to friabile di Milazzo ha sicura-mente contributo a fa schizzare ilLazio al secondo posto della clas-sifica di Legambiente, stilata in

base al maggior numero di reatiambientali portati a termine inuna Regione, ma ha anche dimo-strato che sia i rifiuti che il Maredi Roma sono finiti nel mirino del-la criminalità organizzata.

Da Milazzo a Pomezia la tratta cancerogena

Un milione di tonnellated’amianto friabile

smaltite illegalmente

Lazio dilaniato dai reati ambientali. Case e rifiuti i mercati più floridi

La criminalità organizzata mette nel mirino il Mare di Roma

La mafia si dà all’ecologia

3.469Le infrazioni ambientalinel Lazio nel 2009

9,5Le illegalità commesseogni giorno

2.248Le denunce nell’ultimoanno

227I furti d’arte del 2009

La s

ch

ed

a

I numerida brivido

di Mario Scagnetti(mario.scagnetti@repor-

una partita di polvere d’amianto,altamente tossico e cancerogeno,arrivato dalla Sicilia. Non tutto,comunque, è perso e la lotta alleecomafie passa per una rivolu-zione culturale da mettere in attotra le gente comune. Inoltre ilpodio del Lazio è dovuto ancheal fatto che nell’ultimo anno leforze dell’ordine hanno intensifi-cato i propri controlli, scoprendoun maggior numero di reati maanche mettendo fine tutte le si-tuazioni illecite di cui sono ve-nute a conoscenza. Se da unaparte sono aumentati i reati, dal-l’altra è cresciuta anche la re-pressione nei confronti di tuttiquei comportamenti illegali dicui è vittima il Lazio.

di Gianluca Con-

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1 5 g i u g n o 2 0 1 014 Cronaca

Fiumicino e Ciampino aero-porti in picchiata. Nel 2009

il Leonardo da Vinci ha per-duto il 4% dei passeggeri e il6,5% dei movimenti aerei. AlGiovan Battista Pastine è an-data peggio: è scomparso il33,1% dei movimenti aerei mail numero dei viaggiatori è sce-so soltanto dello 0,4%. I dati,racchiusi nel rapporto stilatodall’Enac sullo stato di salutedegli aeroporti italiani, mostrale difficoltà della crisi econo-mica che stanno coinvolgendoanche il comparto turistico e ae-ronautico. Una crisi che toltoallo scalo di Genova il 31% deipasseggeri e il 78% a quello diSalerno. Ma ha visto cresceremaggiormente i piccoli aero-porti di provincia: Foggia ha au-mentato del 131% il numerodei turisti nel giro di un anno eTrapani del 101%.Negli scali di Roma, però, è an-data male. E’ pur vero che Fiu-micino, con 33.415.945 pas-seggeri registrati nel 2009, restail primo aeroporto in Italia permole di traffico e il quinto in

Europa. Ma è altrettanto chia-ro che nell’ultimo anno tutti gliindicatori dello stato di salutedel Leonardo d Vinci sono sta-ti negativi. E’ calato pure (del3,1%) il numero dei jet in tran-sito, segno che le compagnie(soprattutto asiatiche) che ef-fettuano voli di lungo raggio “atappe” non scelgono più Romaper fare scalo. Il settore cargo èaddirittura sceso ad appena138.775 tonnellate movimen-tate in dodici mesi, una con-trazione del 9,3% rispetto al2008. Ciampino ha perduto il13,6% del traffico merci.Un italiano su cinque, comun-que, continua a volare da Fiu-micino. Che resta uno scalo avocazione internazionale con il62,4% dei decolli diretti in pae-si esteri e solamente il 37,6% in

Italia. Il Leonardo da Vinci,con i suoi 33.415.945 passeg-geri, si conferma il principalescalo del Paese, seguito da Mi-lano Malpensa con 17.349.602.Al terzo posto Linate con8.293.839 viaggiatori, al nonoRoma Ciampino con4.757.136.Nonostante la diminuzione deltraffico Adr e Sea, che gestiscorispettivamente Fiumicino eMalpensa, si preparano ad apri-re ben 17 cantieri, per un in-vestimento complessivo di 5miliardi entro il 2020 e quasi 14entro il 2040 con la prospettivadi garantire oltre 150.000 nuo-vi posti di lavoro nei prossimidieci anni. Puntando sul rilan-cio del trasporto aereo che, almomento, sembra ancora lon-tano.

L’Ente Nazionale per l’Avia-zione Civile ha commissio-nato al raggruppamento for-mato da One Works, KpmgAdvisory e Nomisma lo stu-dio sullo sviluppo futuro del-la rete aeroportuale nazionalequale componente strategicadell’organizzazione infra-strutturale dell’Italia. Lo stu-dio ha lo scopo di definire,sulla base di un’ampia rico-gnizione e analisi delle con-dizioni attuali, gli scenarievolutivi del trasporto aereo,rappresentando le esigenzefuture dell’intera rete nazio-nale degli scali. Il lavoro è monitorato dauna commissione costituitaad hoc e composta da rap-presentanti dell’ente nazio-nale dell’aviazione civile edel ministero dei Trasporti.Lo studio, una volta ultima-to, potrà costituire il riferi-mento tecnico per la reda-zione del piano nazionaledegli aeroporti. L’analisi do-vrà tenere in considerazionei bacini di riferimento di cia-scuno scalo a partire da Fiu-micino, il sistema infrastrut-turale di accesso e di colle-gamento (esistente, in corso eprogrammato) e nonché iprincipali dati di traffico de-gli ultimi dieci anni. Dovrà inoltre tenere contodello stato delle infrastruttu-re airside e landside e del loroassetto fisico e funzionale;della distribuzione funziona-le dei terminal e dei livelli diservizio offerti oltre che degliinterventi di sviluppo recen-temente realizzati, in corso oprogrammati.

Nomisma

Quale futuroper l’aeroporto

L’aeroporto di Fiumicino avràa luglio un nuovo Bhs, bag-gage handling system. L’im-pianto permetterà di velociz-zare e potenziare lo smista-mento dei bagagli da stiva e lasua implentazione si è resa ne-cessaria dopo i numerosi ri-tardi nella riconsegna dellevaligie registrate la scorsaestate. In questi giorni, infat-ti, sono in corso i test opera-tivi del Bhs. A supervisionaregli stessi test anche il Presi-dente dell’Ente Nazionale perl’Aviazione civile Vito Raggio,il Presidente di Aeroporti diRoma Fabrizio Palenzona el’amministratore delegato diAlitalia Rocco Sabelli. Il nuo-vo Bhs, che va ad aggiunger-si a quello costruito nel 1998con l’apertura del terminal B,dovrà smistare pure i bagaglidei passeggeri della compa-gnia aerea italiana. Lo smi-stamento delle valigie, invia-te dal check in tramite nastritrasportatori, verrà effettuatoin maniera automatica attra-verso lettori ottici. Scrutandole etichette apposte sui baga-gli, li indirizzeranno nellebaie di raccolta del volo pro-grammato dove poi verrannoprelevate dagli operaidell’handling per essere stivatesull’aereo. Qualora il mecca-nismo dovesse incepparsi, èprevista la presenza di tecni-ci per risolvere immediata-mente il guasto. Nell’impian-to verranno convogliati i ba-gagli in transito così da al-leggerire il vecchio Bhs, chenon riesce a smaltire più di12mila colli l’ora, di una no-tevole mole di valigie.

Bagagli

A luglionuovo BhsSempre primi ma con riserva

Nel 2009 il Leonardo da Vinci ha perduto il 4% dei turisti

Lo scalo romanoha visto scenderedel 6,5% i voliin transito, mentreil traffico merciha registratouna flessione del 9%

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Cronaca 151 5 g i u g n o 2 0 1 0

Regione Lazio, sindacati e azienda ai ferri corti. Intanto i dipendenti rischiano il lavoro

Avrebbe dovuto accoglieretutti i bambini del quartie-

re. Avrebbe dovuto far stare lemamme molto più tranquille,con i loro figli che sarebbero po-tuti andare a scuola senza do-versi allontanare troppo da casa.Ma nel consorzio di Colle Ro-mito, territorio del Comune diArdea, della scuola elementareche secondo sarebbe dovuta es-sere inaugurata il 21 dicembre2009 ancora non c’è traccia.Come scritto sul cartello di can-tiere i lavori sarebbero dovutiiniziare il 22 dicembre 2008, edinfatti in quella data, l’appez-zamento di terreno che primaera un campo da calcio, è statorecintato e spianato. Ma i lavo-ri praticamente non sono mai

partiti. Delle cinque aule pre-viste per questa scuola non si sapiù niente. Gli abitanti del con-sorzio non ricordano neanche diaver visto operai lavorare nella

zona nell’ultimo periodo, perquesto cresce la preoccupazio-ne che il progetto di questascuola rimanga tale. Anche sedal Comune fanno sapere che «I

lavori alla scuola di via del-l’Idra sono attualmente in cor-so», per le mamme di ColleRomito è prevedibile almeno unaltro anno scolastico lontano dal

A Colle Romito, Ardea, mai iniziati i lavori nel plesso di via dell’Idra

Sedie da giardino al posto della scuolaIl Comune però non si arrende. E ora tocca al neo assessore Bosu

di Riccardo Recchia

loro consorzio, con i propri figliin istituti distanti dal propriocontrollo. Ma le domande suquesto problema sono molte, adesempio chi paga questi lavori?E a tal proposito la risposta ar-riva di nuovo dal Comune«Sono stati stanziati circa580mila euro con fondi regio-nali e non c’è nessun conten-zioso in atto con l’impresa ese-cutrice dei lavori». Ma allora acosa è dovuto tutto questo ri-tardo? Per ora non è dato sa-perlo, anche perché fino a pochigiorni Ardea non aveva ancoraun Assessore ai Lavori Pubblici.Daniele Santino Bosu si è inse-diato lo scorso venerdì 11 giu-gno e dovrà sicuramente met-tere in cima alla lista dei suoicompiti la questione riguar-dante la scuola di via dell’Idra.I genitori dei piccoli alunni nelfrattempo non possono far altroche aspettare e sperare di vederpartire i lavori il prima possibi-le. Per loro il nuovo istituto si-gnificherebbe molto: niente piùeccessivi spostamenti e figli co-stantemente a portata di sguar-do anche quando sono in aula.

Azienda, sindacati, governo regio-nale ed esponenti del Pdl. Tutti con-tro tutti nel caso Playtex. E a ri-metterci sono i 120 lavoratori del-lo stabilimento di Pomezia che ri-schiano il proprio posto di lavoro enon possono contare neppure sul so-stegno della Pisana. Il gruppo Bran-ded Apparel Italia ha dato l’avvioalla procedura di mobilità deglioperai pometini, perché ha decisodi riorganizzare a livello nazionalele attività di commercializzazione edistribuzione di tutti i marchi che de-stinati al mercato italiano. L’azien-da, infatti, deve fronteggiare una si-tuazione di mercato particolar-mente complicata, con gli sbocchi

classici ormai saturi e la concorrenzache si fa sempre più temibile a cau-sa di un ottimo compresso tra qua-lità e prezzo del prodotto finale. Ecosì i vertici hanno deciso di cen-tralizzare tutte le operazioni, com-prese quelle di marketing e designdei marchi Loveble e Fila, nello sta-bilimento di Grassobbio, in pro-vincia di Bergamo. Per i dipendentidi Pomezia, comunque, l’azienda hadeciso di lasciare aperta la possibi-lità di trasferirsi nella nuova sede uni-ca, dove ci sono nuove possibilità dilavoro. Spostare un’intera fami-glia, con magari anche figli piccolial seguito, comunque non rappre-senta certo un’occasione allettante.

Nel frattempo la Regione Lazio nonha ancora preso una posizione a di-fesa dei lavoratori e la spaccatura ètalmente profonda che Fabio Desi-deri, componente del coordina-mento regionale del Pdl, è arrivatoad attaccare la Polverini e i suoi di-retti superiori Piso e Pallone. «Se laRegione e gli altri enti locali hannointenzione di intervenire è arrivatoil momento di passare ai fatti. La so-luzione ideale è rappresentata dal-l’apertura di un tavolo di confron-to tra i vertici della ditta e i sinda-cati. Infine della vicenda potrebbe-ro occuparsi anche Piso e Pallone,sempre pronti a riunirsi di incarichie poltrone».

Guerra alla PlaytexTutti contro tutti

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1 5 g i u g n o 2 0 1 016 L’Inchiesta

Dai libri dell’università al banco-ne del bar e ai tavoli del risto-

rante il passo è davvero breve. Sonosempre di più i giovanidel Mare diRoma che durante l’inverno studia-no e sognano grandi carriere e d’esta-te si trasformano in camerieri e ba-risti. Fin qui nulla di preoccupante,se non fosse che il lavoro stagionalenon si limita a finanziare un viaggioo qualsiasi altro desiderio da esaudi-re. Rischia di diventare l’incubo diuna vita.

Studenti camerieriDa Fiumicino a Nettuno sono tan-tissimi i ristoranti, quasi esclusiva-mente a base di pesce, che durantel’estate vengono presi d’assalto da tu-risti e residenti. Come non mancanoi bar, soprattutto quelli sulla spiaggia.E così aspiranti ingegneri, dottori, ar-chitetti, comunicatori e sociologipossono trovare facilmente un lavo-ro, troppo spesso in nero, per porta-re a casa qualche soldo dopo lachiusura della sessione estiva degli esa-mi. Il problema è che non finisce qui,ma la situazione rischia di diventareun’anticipazione del prossimo futu-ro. A parlare sono i numeri.

Triennalisti ritardatariNell’ultimo anno è diminuita la per-centuale di chi dopo aver consegui-to una laurea triennale ha trovato oc-cupazione nel giro di un anno, pas-sando dal 79,8% al 72,5%. I trien-

nalisti, comunque, sono in buonacompagnia: i laureati specializzati emagistrali sono fermi al 79,3% men-tre quelli che hanno frequentato uncorso a ciclo unico e hanno trovatolavoro in appena dodici mesi sono fer-mi a quota 83,5%. Tutto sommato lasituazione non è delle peggiori, il fat-to, è che ci sono facoltà particolari,come Lingue Orientali, che fanno al-zare la media del posto di lavoro as-sicurato mentre le più gettonate, sututte Scienze della Comunicazione,faticano parecchio a reggere il con-fronto. I triennalisti segnano il passorispetto ai loro colleghi che vantanopiù anni di studio, fosse solo per il fat-to che nella maggior parte dei casi ri-tardano l’ingresso nel mondo del la-voro per conseguire la specializza-zione. Dal canto suo però chi fre-quenta un corso di studi di tre anninella maggior parte dei casi, 20%contro l’11,7% dei dottori a ciclo lun-go, prosegue l’attività lavorativa in-trapresa quando era ancora unostudente. Più preoccupante la situa-zione di chi ha conseguito una lau-rea a corso lungo: il 73,2% a tre annidi distanza dal giorno della discus-sione riesce a trovare un lavoro,mentre il 14,2% si arrabatta ancoratra colloqui e false speranze. E addi-rittura il 12% non solo non lavora maha anche smesso di cercare un’oc-cupazione.

Disparità sessualeLe donne studiano di più ma lavo-rano di meno. Nel campo lavorativopost laurea, infatti, la parità dei ses-si non è ancora stata raggiunta e la

differenza tra un uomo e una donnaresta parecchio marcata. Il 60% deilaureati è donna ma la percentuale delgentil sesso che trova lavoro è inferiorerispetto a quella dei colleghi uomini,70,6% contro il 75,5%. Anche perquanto riguarda gli stipendi resiste an-cora una differenza tra i due sessi, congli uomini che mediamente possonovantare una busta paga maggiore.Quello che sconvolge è il fatto che per

trovare un impiego si fa ancora trop-po spesso ricorso alle conoscenze per-sonali. In calo, invece, la percentua-le di chi trova lavoro attraverso gli uf-fici di placament delle università ita-liane.

Fuga all’esteroLa fuga all’estero appena messe lemani sul tanto agognato pezzo dicarta rappresenta la panacea di

tutti i mali. Londra, Madrid eBarcellona le mete più ambite, an-che se Berlino, pur zavorrata dal-le difficoltà del tedesco, guadagnasempre più punti. Trovare lavoroall’estero senza avere nessuna espe-rienza però non è semplice, ameno che non sci scelga di torna-re di nuovo tra i tavoli di bar e ri-storanti. Le aziende, infatti, han-no difficoltà a vagliare il curricu-

di Mario Scagnetti([email protected])

Single e figli unici non vanno asso-lutamente d’accordo sul posto di la-voro. Uno studio realizzato daun’università della Svezia, infatti, hadimostrato quali sono le categoriesociali che più facilmente entrano inconflitto tra loro quando si trovanoa lavorare insieme. Tutti dipende di-

pendente dalla stato di civile e daquello di nascita. Chi è cresciutocon almeno un fratello o una sorellaha imparato presto che non si puòsempre avere tutto ciò che si vuole,mentre chi è figlio unico ha saltatoquesto passaggio. Così come chi èsingle non è abituato al confronto

quotidiano e alla condivisione deglispazi. Per evitare scintille, quindi, sa-rebbe meglio non assumere figliunici e single. Ma visto che una di-scriminazione del genere non è pos-sibile è consigliabile tenere lontani,magari in stanze separate, chi nonha fratelli e compagni di vita.

In ufficio scintille tra single e figli unici

Dagli esami ai bar del Mare di Roma il passo è breve. Soprattutto quando arriva l’estate e le lezioni finiscono

Dopo la laurea l’occupazione idealeresta un miraggio. I triennalisti esconopiù tardi degli altri dagli atenei, mentrele donne guadagnano ancora di meno rispetto ai colleghi uomini

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L’Inchiesta 171 5 g i u g n o 2 0 1 0

lum di un neolaureato che non èmai entrato nel mondo del lavoro.Chi decidere di provare ugual-mente l’avventura, comunque,può giocarsi cinque importanticarte: capacità di comunicazione,motivazione, saper lavorare sottopressione, propensione al lavoro digruppo e voti accademici. Agli oc-chi delle imprese inglesi e spagnole,infatti, guadagna voti chi dimostra

di essere in grado di relazionarsicon persone di diversa età edestrazione sociale, chi nel corso de-gli studi si è impegnato in inizia-tive extrauniversitarie, chi ha uni-to agli esami un lavoro part time,chi ha dimostrato di essere in gra-do di fare gruppo, magari in atti-vità teatrali oppure sportivi. E so-prattutto chi si è laureato con ilvoto più alto.

Ingegneria, Architettura, Agra-ria e Statistica. Sono queste leisole felici delle facoltà italiane.Nonostante la crisi e nono-stante la disoccupazione cheavanza, infatti, portando a ter-mine uno di questi corsi dilaurea trovare un impiego èpressoché una certezza. Gli in-gegneri più assunti sono quel-li meccanici e gestionali, 24,5%i primi e 14,3% i secondi, maneanche gli altri specializzati sipossono lamentare. Chi si lau-rea alla facoltà di Ingegneriapuò trovare lavoro nella pro-duzione, nella progettazione,nella ricerca e nello sviluppo,guadagnando inizialmente cir-ca 1.200 euro al mese. E poi an-cora può costruire il proprio fu-turo come perito oppure liberoprofessionista nel settore edili-zio. Trovano lavoro facilmenteanche gli architetti, in Italiaquelli abilitati alla professionesono 150mila contro i 30mila diFrancia e Inghilterra, che peròsono costretti a fare i conti conun basso stipendio d’ingresso,circa 900 euro al mese. I com-parti su cui scommettere, co-munque, sono quelli dell’edili-zia privata e delle nuove archi-tetture legate alla riduzione

dei consumi energetici, all’im-piego di tecnologie e materialiinnovativi e all’implementa-zione delle misure antisismiche.Meglio lasciare da parte per unpo’, invece, l’ambito pubblico ela pianificazione territoriale.A vincere la scommessa sulproprio futuro, inoltre, sonostati anche coloro che si sonoiscritti alla facoltà di Statisticaindirizzo attuariale. L’attuarioè quella figura professionalepoco conosciuta che, graziealle sue competenze in mate-matica e statistica, effettua con-ti per le compagnie assicurati-ve e gli enti previdenziali, cal-cola rischi, spese ed effettuaprevisioni per la valutazione diprodotti finanziari, come con-tratti assicurativi e investimen-ti. L’ultimo posto sull’isola felicedegli atenei italiani, infine,spetta alla facoltà di Agraria,che nell’ultimo anno ha regi-strato un boom di iscrizioni dicirca il 40%. Il mercato è ingrado di assorbire questo sur-plus di specialisti nell’imme-diato futuro e ad un anno dal-la discussione della tesi il 53,5%dei neolaureati riesce a trova-re un impiego da circa milleeuro al mese. (M.S.)

Dagli esami ai bar del Mare di Roma il passo è breve. Soprattutto quando arriva l’estate e le lezioni finiscono

60Il predominiopercentuale delle donne nel numero

di laureati italiani

72,5La percentuale di chidopo aver conseguitouna laurea triennale

ha trovato lavoro in un anno

4Le facoltà che consentono

di trovare lavoro primadelle altre: Ingegneria,Architettura, Agraria,

Statistica indirizzo Attuario

24,5La percentuale

delle figure, ingegnerimeccanici, più

richieste dalle aziende

1.000Gli euro al mese che mediamente

percepiscono ingegneri,architetti e agrari al primo impiego

Ingegnere, agrario, attuario e architetto pronti da subito per compiere il grande salto

nel mondo degli adulti

I numeri del fenomeno

Seth Godin – 50enneamericano, guru delmarketing e scrittore digrande – ha scritto il de-calogo dell’aspirante la-voratore di successo.

Lavorare 20 orealla settimana perun ente di benefi-cienzaImparare i princi-pali software di pro-g r a m m a z i o n einformatica. Noncosì e così, benis-simoSvolgere del vo-lontariato come al-lenatore di squadregiovaniliCreare, dirigere efar crescere una co-munità onlineFare un discorso inpubblico alla setti-mana presso deglienti localiScrivere una new-sletter o un blog cheparlino del propriosettore preferitoImparare beneuna lingua stranieraScrivere tre detta-gliati business planeper progetti nel set-tore sceltoPubblicare un libroper proprio contoCorrere una ma-ratona

I consigli

Il decalogodel guru Godin

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Pillole di Nera 191 5 g i u g n o 2 0 1 0

Banda di rumeni in manette al-l’aeroporto di Fiumicino. L.V., 39anni, S.F., 48 anni e M.G. 43 anni,erano diventati l’incubo dei duty freegrazie ad una tecnica del tuttoparticolare. In sostanza i tre, pro-venienti da Bucarest, riuscivano inpoche ora di permanenza all’internodell’aeroporto a saccheggiare i ne-gozi sprovvisti di sistemi antitac-cheggio, e dopo aver riempito i lorotrolley, ripartivano alla volta della Ro-mania. Veri e propri pendolari spe-cializzati in furti. Durante l’arrestoda parte degli agenti della Polaria,all’interno dei bagagli della bandasono state trovate 80 confezioni diprofumo delle migliori griffe, per unvalore complessivo di circa 7milaeuro. I tre sono stati quindi associatial carcere di Civitavecchia.

Fiumicino

A 77 anni prova a violentare unaragazza di 19 proprio nelle vici-nanze di una chiesa. I fatti avvenutinei giorni scorsi a Savona, dove unanziano senza fissa dimora uffi-cialmente domiciliato a Nettuno,è stato accusato di tentata violen-za sessuale. L’arresto dopo pochigiorni di indagini nei pressi dellastazione ferroviaria di Celle Ligu-re, grazie all’intervento degli agen-ti della Polizia municipale dellazona, che hanno individuato l’au-to a bordo della quale l’uomo si eradileguato riconoscendo il numerodi targa. Su disposizione del Pmche si sta occupando del caso, S.L.,già noto alle forze dell’ordine perricettazione e furto, non finirà incarcere, ma non potrà tornare aSavona per i prossimi tre anni.

Nettuno

Le leggi esistono, è vero, ma a vol-te un po’ di buon senso aiute-

rebbe a semplificare la vita, ponen-do tutti nella condizione di non ave-re problemi. Ha dell’incredibilequanto accaduto nei giorni scorsi inuno stabilimento tra i più noti diOstia, dove una bambina down èstata allontanata dalla spiaggia dalbagnino. La sua colpa? Essersi fer-mata sulla battigia assieme alla suaaccompagnatrice dopo una passeg-giata sulla spiaggia. Sono le 9,30 disabato scorso: sull’arenile c’è pocagente. Le due si fermano un mo-mento per riposarsi appoggiandol’asciugamano sulla sabbia. Inter-viene il bagnino: «Voi qui non po-tete stare. Sulla battigia si può sola-mente camminare». Ovviamente nenasce una discussione animata, conl’accompagnatrice della piccoladown pronta a giustificarsi, a spiegarele proprie ragioni. «Ci siamo sedu-

te un momento a guardare il mare.Siamo stanche, non c’è niente dimale». A loro difesa anche un’arzillasignora anziana, che apostrofa il ba-gnino: «Ma insomma! Il mare è ditutti. Non stanno facendo nulla dimale». Ne nasce una discussione ac-cesa, che si conclude con le spiega-zioni del bagnino-sceriffo. «L’ordi-nanza parla chiaro: sulla battigia nonci si può fermare, né tantomeno sten-dere teli da mare». A segnalare

l’episodio alla stampa è il capo-gruppo regionale dei Verdi AngeloBonelli, che dopo aver difeso il ba-gnino («in fondo fa il suo lavoro»)prova a spiegare la falla nell’ordi-nanza. «Si tratta dell’ennesima vio-lazione del libero accesso al mare. Sa-rebbe bastato solo un po’ di buonsenso in più». Con la spiaggia se-mideserta in fondo nessuno venivaprivato della propria libertà. Tran-ne la bambina down allontanata.

Niente mare per una bimba downSi era fermata sulla battigia: allontanata dal bagnino

I fatti avvenuti in un noto stabilimento balneare di Ostia.Bonelli: «Sarebbe bastato un po’ di buon senso in più»

Una pace suggellata a suon dihamburger e patatine fritte. E’ fi-nita nel miglior modo possibile unastoria di bullismo che ha visto coin-volti due quindicenni di Ostia. Dueragazzi al primo anno di liceo, di-visi da una confidenza. Quando,ad una festa, uno dei due raccon-ta ad un’amica che l’altro ha ab-bandonato gli studi a causa del suoscarso rendimento scolastico. E’ al-lora che l’altro adolescente, senti-tosi umiliato da quella rivelazione,inizia a minacciare il suo ex com-

pagno di classe, prima davanti allascuola, e nei giorni a seguire su fa-cebook, il più famoso dei socialnetwork. La sua fama di duro nongli consente di passare sopra unosgarro del genere, e così decide diperseguitare il suo coetaneo fino acostringerlo a rimanere barricatodentro casa per paura della sua ira.E’ allora che i genitori della vitti-ma si accorgono di quanto sta ac-cadendo, e così decidono di spor-gere denuncia al locale Commis-sariato di Polizia. Il bullo viene im-

mediatamente identificato e invi-tato a presentarsi in Questura. Gliagenti provano a parlare con lui,a spiegargli quanto male stava fa-cendo al suo coetaneo, e la rea-zione del presunto bullo è diquelle che non ti aspetti: il giovanechiede di potersi scusare con lavittima delle sue pressioni, con isuoi genitori e gli amici. E così ac-cade: una pace sincera sancita uf-ficialmente all’interno di un fastfood davanti ad hamburger epatatine fritte.

Bullo chiede scusa alla sua “vittima”offrendogli hamburger e patatineNel 2007 aveva portato a termi-

ne una rapina in un bar di Po-mezia, facendosi consegnare 80euro. Poi, prima di fuggire, deci-de di portare con sé il registrato-re di cassa, abbandonandolo pocodopo. A far scoprire la sua iden-tità, P.F., 27 anni, alcune tracce didna trovate dal Ris di Roma.

Pomezia

Rapinatore incastrato dal Dna

A volte a fare del male sono propriole persone delle quali pensi di poter-ti fidare. E’ una storia di violenza e fi-ducia tradita quella che si è consu-mata nei giorni scorsi in una villettaalla periferia di Anzio, dove un38enne rumeno è stato arrestatodai Carabinieri con l’accusa di vio-lenza sessuale nei confronti di una mi-norenne. La figlia della sua convi-vente, di soli 9 anni. L’uomo convi-veva con una donna originaria del-l’Est Europa da circa un anno. Sen-za mai destare sospetti. Fino a pochigiorni fa, quando la donna, senten-

do strani rumori provenire dalla ca-mera della sua bambina, decide dicontrollare se tutto fosse a posto. Al-

lora, la scena che non avrebbe mai vo-luto vedere si è materializzata davantiai suoi occhi: il convivente stava vio-lentando la piccola di casa. La don-na ha quindi avvertito i Carabinieri,che hanno arrestato il 38enne ru-meno, reo confesso. A fare ancora piùmale, dando all’uomo i contorni delmostro, alcuni particolari scopertidopo il suo arresto: non era la primavolta che il 38enne entrava in cameradella piccola per dare sfogo alle suevoglie malate, ma l’ultimo tentativoha messo la parola fine ad una vi-cenda inquietante.

Un mostro in casa. 38enne rumeno violenta la figlia della sua convivente di soli 9 anni

Mette a segno una rapina all’in-terno del supermercato Eurospar,a Tor San Lorenzo, e subito dopoprende appuntamento con il suospacciatore per acquistare unadose di cocaina. E’ finita con l’ar-resto da parte dei Carabinieri lagiornata brava di un 30enne di An-zio, C.M., accusato di rapina.

Ardea

Una giornata da leoni

Un 17enne di ostia è stato aggreditoe picchiato a suon di calci e pugnida due suoi coetanei nelle vicinan-ze della stazione del Lido per unacatenina e un paio di occhiali dasole. Identificati grazie alle ripresea circuito chiuso i suoi aggressori: un15enne ed un 19enne, trovati in pos-sesso della refurtiva.

Lido

Calci e pugni per una catenina

Pendolaridel furto

in aeroporto

Maniacosessuale

in trasferta

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

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1 5 g i u g n o 2 0 1 020 Turismo

Alberghi “verdi” dove il risparmioenergetico è un “must”. Promuo-vere un offerta turistica sempre piùattenta all’ambiente e far sì che lestrutture ricettive rispettino i criteridi risparmio energetico e possanocosì ricevere il marchio europeoEcolabel è l’obiettivo di Arpa La-zio e Comune di Rom. «Attraversole professionalità di cui disponia-mo - afferma il commissario diArpa Lazio Corrado Carruba -siamo in grado di predisporreidonee attività destinate a sup-portare le associazioni di catego-ria nelle azioni necessarie al rispettodei criteri per l’ottenimento delmarchio». Ecolabel è un titolo co-munitario che attesta la qualità eco-logica di un albergo o qualsiasi al-tra struttura ricettiva; rispetto del-la natura e utilizzo di energie rin-novabili sono i requisiti per otte-nerlo. «Il progetto Ecolabel è unpercorso importante che bisognaintraprendere - sottolinea il diret-tore di Federalberghi Lazio Tom-maso Tanzilli - l’ecologia è un op-portunità commerciale. Ma i gre-en hotel funzionano solo se inse-riti in un contesto green».

A Romaarrivano

i green hotel

Ènata Voyages to Antiquity,una crociera in tour lungo le

coste della Sicilia che è anche unviaggio nella cultura del Medi-terraneo. La Trinacria è la «piat-taforma» più frequentata, sullarotta Atene-Roma, da chi scegliequesta vacanza, che non puntasul mare e le spiagge, ma sullericchezze del passato e la sua ere-dità. Il tour culturale che solcail Mediterraneo propone, infat-ti, per la prima volta il periplodella Sicilia con tappe a Paler-mo, Cefalù, isole Eolie, Taor-mina, Siracusa, Agrigento e Tra-pani.«Il progetto Voyages to antiqui-ty conferma la validità di un’ideache era lì, semplice, a portata dimano, ma nessuno l’aveva fino-ra raccolta - ha spiega l’assesso-re regionale al Turismo NinoStrano - Un progetto che certa-

mente non potrà che valorizza-re non soltanto la Sicilia, ma an-che le città toccate dalle suetappe, privilegiando così nonsolo Palermo, ma anche locali-tà finora non interessate dal tu-rismo crocieristico come Cefalù,Agrigento e Trapani». A punta-re sull’iniziativa, destinata a se-durre schiere di turisti stranieriattratti dalla Magna Grecia, èstata proprio la Regione Sicilia-na, con il supporto dell’autoritàportuale di Palermo. La crocie-ra è stata anche presentata aglioperatori internazionali a Lon-dra, all’Istituto italiano di Cul-tura. «Proprio in Sicilia - sotto-linea il presidente dell’Autoritàportuale di Palermo Nino Bevi-lacqua - la nave Aegean Odysseyha programmato il maggior nu-mero di scali perchè i passegge-ri che trasporta amano cono-

scere i popoli, gli usi, i costumi,l’arte dei paesi che s'affaccianosul Mediterraneo, quella me-scolanza di culture fucina dellastoria». Palermo negli ultimianni ha registrato un elevato tas-so di crescita, passando dai200.000 crocieristi del 2004 aicirca 600.000 del 2008. mentreè ancora in crescita il numerodegli approdi delle navi da cro-ciera nel 2010. Faranno scalo

ben 187 fun ship. «Abbiamoscelto la Sicilia per la sua storiamillenaria che tanto piace ai no-stri ospiti, in gran parte ameri-cani, che non amano discotecao casinò e serate eleganti, mapreferiscono le escursioni suStromboli o i templi della ma-gna Grecia», spiega il direttorevendite e marketing di Voyagesto Antiquity Mitchell Schlesin-ger. (A.Z.)

In Sicilia con PitagoraIl tour effettuato con navi crocierache fanno tappa a Siracusa, Cefalù,Palermo e Taormina. Soste anchea Trapani e alle Eolie

Con “Voyages to Antiquity” itinerari che ripercorrono la storia dell’isola

I mondiali non rappresentanosolo la massima espressione cal-cistica, ma anche un modo perpermettere a una nazione diaprirsi al resto del mondo. Tu-risticamente parlando, quindi,l’opportunità è di quelle da nonlasciarsi assolutamente scappa-re. Infatti se i calciatori avran-no pochissimo tempo per di-strarsi i loro tifoso dovranno in-ventare il modo per riempire glispazi tra un incontro e l’altro. InSudafrica, comunque, non ci siannoia sicuramente e le attra-zioni presenti abbracciano ognitipo di gusto e interesse. Si par-te dal classico e imperdibile sa-fari: quello del Kruger NationalPark è il migliore del ContinenteNero e permette di trovarsi fac-cia a faccia con elefanti, rino-ceronti bianchi, leoni e leopar-di. Per godere appieno dellaflora e della fauna, comunque,servono una pianificazione me-ticolosa e una sufficiente dose ditempo, perché Kruger Park èdavvero grande. Oltre al safari,

poi, gli amanti della naturapossono regalarsi una gita sul-le Table Mountain, ovviamen-te tra una partita e l’altra. Lemontagne svettano su Città delCapo e la vista è da brividi. Bri-vidi che potrebbero anche tra-sformarsi in freddo, visto che ifortunati che sono volati in Su-dafrica si trovano sulla cima diuna montagna, a mille metri dialtezza e in pieno inverno. Ve-stiti pesanti quindi sono d’ob-bligo. Sulle Table Mountain,

poi, si può scegliere tra vari per-corsi escursionistici per unalunga e rilassante passeggiata, ilmigliore è Hoerikwagga, e ungiro in funivia. Se invece c’è dafesteggiare una vittoria storicadella propria nazionale, oppuredimenticare una bruciante scon-fitta, non c’è niente di meglioche la Strada del Vino Con-stantia. Si trova vicino Cittàdel Capo, sulle pendici orientalidelle Table Mountain, e per-mette un trekking molto diver-

tente attraver-so cinque po-deri che pro-ducono vini dialta qualità. Infi-ne imperdibile ungiro a Robben Is-land, l’isola doveMandela ha trascorsoben 18 dei suoi 27anni di carceree dove lasua cella èstata man-

tenuta allo stato originale. Il giroguidato del carcere dura quat-tro ore, inclusi il viaggio in tra-ghetto da Nelson Mandela Ga-teway e la visita del posto. A ri-coprire il ruolo di guida ci sarà

un personag-gio d’ecce-

zione, ecioè unex pri-

g i o -nieropo l i -t i c o

c h ea g -g i u n -g e r eun toc-

co di au-t e n t i c i t à

all’escur-s ione.

I mondiali per molti appassionati sono l’occasione giusta per visitare le bellezze della nazione ospitante

Non solo grande calcio in SudafricaTable Mountain, il Kruger Park e la cella di Mandela tra le mete più ambite dai turisti del pallone

di Gianluca Con-

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Turismo 211 5 g i u g n o 2 0 1 0

Il busto in oro di Marco Aurelio Il centro storico di Avenches I mosaici a Orbe

Passate le Alpi, agli occhi deilegionari si rivelò, la magica

bellezza della Svizzera. Nella re-gione del lago di Ginevra, nelCantone di Vaud, reperti ar-cheologici di incredibile bellez-za e inestimabile valore rac-contano il passato di un popoloche ha conosciuto il dominiodell’Impero romano. Incasto-nata tra le Alpi e il lago di Mo-rat, sorgeva Aventicum (l’attua-le Avenches). Siamo nel 58 a.C.e dopo che l’esercito di GiulioCesare sconfisse le tribù elveti-che, queste si ritirarono sull’al-topiano e nacque Aventicum.Che dal 15 a.C., in seguito al-l’ammissione di tutti i territoridella Svizzera attuale, divennecapitale dell’Elvezia. Popolo diingegneri, i romani realizzaronocanali e acquedotti sfruttando almeglio il punto strategico dellarete stradale della città, croceviaimportante per il traffico fluvialedel lago. Di quella che nel 72d.C. ottenne lo statuto di colo-nia romana, oggi rimane benpoco. Delle 73 torri del muro dicinta, soltanto una è rimasta inpiedi, così come i resti dellaporta ovest. Sono ancora visibi-li e visitabili, parte delle terme

del foro, del teatro, del santua-rio del Cigognier e del tempiodelle Grange-des-Dimes. Grazieall’impegno dell’équipe di ar-cheologi di Avenches, che lotta-no per la rivalutazione del piùgrande sito romano della zona,si cercano i fondi necessari per

riportare alla luce l’antica cittàquasi interamente interrata. Ilbusto in oro massiccio dell’im-peratore Marco Aurelio, custo-dito in una banca, fu rinvenutoproprio qui. Piccolo gioiello è ilMuseo romano, mentre l’anfi-teatro è sicuramente il reperto

meglio conservato. A luglio ospi-terà il Festival dell’Opera: in sce-na la Lucia di Lammermoor diDonizetti. Ad agosto, il festivalrock Oz’Arenes e a settembre ilFestival della musica militare.L’Antica Roma è presente anchea Yverdon-les-Bain, sul lago di

Nauchàtel, dove sono visitabili lerovine di Castrum e quella cheè stata una vera passione per iCesari: le terme. La cura e il re-lax del corpo, già tremila anni faerano chiamati ”salus per ac-quam”: le odierne spa. Qui si ef-fettuavano, la massoterapia e ilbagno freddo oppure caldo nel-le grandi piscine sulfuree. AYverdon passato e presente nonsolo convivono, ma si proietta-no nel futuro dal momento cheil centro termale, per l’eccellenzadelle cliniche e la medicina al-l’avanguardia, è famoso nelmondo. A Orbe, nella meravi-gliosa campagna, si ammirano levestigia di una fastosa villa pa-trizia e l’insieme più bello di mo-saici romani a nord delle Alpi.Splendide le forme geometrichee fortemente veriste, come soloi romani sapevano riprodurre, lescene figurative. Attenti al par-ticolare, ricreavano fedelmentesia la bellezza, quanto i difetti diun volto, come rughe, nei edoppio mento di chi era ritrat-to. E ancora Roma a Losanna,al museo di Vidy, dove si posso-no ammirare, ferri chirurgici, bi-lance, e tanti altri oggetti diuso comune dei tempi di MarcoAurelio, molto simili a quelli mo-derni.

Sulle orme degli antichi romani ad Avenches, dove nel teatro dei Cesari risuona il rock

I nipotini di Marco Aurelio sulle Alpi

Svizzera&SorpreseSvizzera&Sorprese

di Cinzia Pagliaroli

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1 5 g i u g n o 2 0 1 022 Cultura

Oggi è leggera ed esile. E dalmonumento che le è stato

dedicato libera dei gabbiani inun volo armonioso. Angelitaperò rappresenta la sofferenzache l’intera popolazione di An-zio, bambini in particolar modo,hanno vissuto durante lo Sbar-co delle truppe alleate del 22gennaio 1944. L’operazione mi-litare, capeggiata dai soldatiamericani e inglesi, ha segnatol’inizio della cacciata dei tedeschidall’Italia, la svolta della secon-da guerra mondiale. Ma anchela sua fase più cruenta. Tra mitoe leggenda la storia di Angelitaè un appiglio al quale si è ag-grappata un’intera città per cer-care di superare quei giorni,senza però dimenticarli. D’al-tronde essere costretti a lasciarela propria città in fretta e furia,mentre i luoghi dove fino algiorno prima si svolgeva la vitaquotidiana di ogni anziate sitrasformano in una zona di guer-ra, è un avvenimento impossibileda dimenticare. E se qualcunodei cittadini che ha vissuto loSbarco in prima persona non c’èpiù, i suoi ricordi personali sono

stati tramandati con cura a figlie nipoti. Angelita è il simbolo ditutto questo, di una città che a 66anni di distanza non ha maismesso di ricordare. Nessun do-cumento ufficiale conferma lasua storia, eppure passeggiandolungo la Riviera Mallozzi e al-zando gli occhi al monumento il

pensiero corre veloce alla se-conda guerra mondiale. Angeli-ta aveva cinque anni quando èstata trovata, sola e in lacrimesulla spiaggia di Anzio dopo ilbombardamento immediata-mente prima dello Sbarco, daisoldati appena arrivati dal mare.Le truppe angloamericane si

aspettavano fucili spianati e im-boscate da ogni lato, invece sisono trovati davanti a una pic-cola donna già sofferente. Araccogliere la bambina, secondola versione più conosciuta dellastoria, sono stati il soldato Chri-stopher Hayes dei Reali Fucilie-ri di Scozia e i suoi commilitoni.

La bambina è stata ritrovata sulla spiaggia di Anzio nel gennaio del 1944

Il monumento dedicato ad Ange-lita è stato inaugurato il 22 genna-io del 1979, in occasione dell’AnnoMondiale dei Bambini. A realizzarel’opera in bronzo lo scultore SergioCapellini, che ha scelto di rappre-sentare una bambina esile e legge-ra mentre libera dei gabbiani in volo.

La storia di Angelita è diventata an-che una canzone. A scrivere il te-sto del pezzo, intitolato proprio“Angelita di Anzio” sono stati i LosMarcellos Ferial nerl 1964. Il grup-po, attivo in quegli anni, era com-posto da Marcello Minerbi, Car-lo Timò e Tullio Romano.

Il soldato Christopher S. Hayesdei Reali Fucilieri di Scozia nonha mai dimenticato Angelita.Neppure finita la guerra e tornatoa casa. A 20 anni dallo Sbarco hascritto al consiglio comunale ne-roniana per chiedere notizie del-la “sua” Angelita.

Il monumento di Capellini La lettera di Hayes La canzone dei Marcellos Ferial

Immediatamente Angelita, nomeche hanno dato alla bambina glistessi militari, è diventata la loromascotte e ha iniziato a seguirei soldati in ogni spostamento, an-che perché dei familiari della pic-cola non c’era nessuna traccia eperché i primi giorni dopo losbarco sono stati relativamentetranquilli. La pace però è dura-ta poco e Angelita è morta, in-sieme a una crocerossina allaquale era stata affidata, colpitada un proiettile durante la rea-zione delle truppe di Hitler. Daquel giorno sono passati ben 66anni ma nessuno ha mai di-menticato la storia della piccola“soldatessa”. Anzio ha superatola guerra, è stata ricostruita e isuoi cittadini sono tornati a casadopo anni di vagabondaggioper l’Italia, ma la piccola occu-pa da sempre un posto specialenel cuore di ogni anziate. Anzi,rappresenta il punto di partenzadal quale è iniziata la rinascita,come se la storia di questa bam-bina rappresentasse un perfettoponte tra un passato da lasciar-si alle spalle e un futuro tutto dascoprire e costruire. Le basi del-la nuova Anzio affondano leproprie radici in Angelita. Alpunto che il 22 gennaio del1979, in occasione dell’AnnoMondiale dei Bambini, è statoinaugurato il suo momento e daquel giorno l’Angelita in bronzo,realizzata dallo scultore SergioCappelini, non ha mai smesso diguardare il mare dal quale sonoarrivati americani e inglesi ilgennaio del 1944.

Angelita tra mito e storia

di Gianluca Con-

Sola e in lacrime è stata la prima ad accogliere le truppe angloamericane durante lo Sbarco.Dopo pochi giorni è morta, ad appena cinque anni, ma da allora è il simbolo della ricostruzione

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Cultura 231 5 g i u g n o 2 0 1 0

Alla mortedi Ajmone

Cat il natanteè passato

alla Marina

La fine dei lavoriè previstaper la primaveradel 2011

Il San Giuseppe Due è tornato asolcare il mare. Il veliero, che a

cavallo tra la fine anni ‘60 e l’ini-zio degli anni ‘70 è stato per duevolte in Antartide, infatti è statomesso in acqua per raggiungere ilcantiere dove verrà ristrutturato. Lastoria della feluca di 16 metri, ar-mata con due vele latine, contro-fiocco, fiocco e trinchetta, è lega-ta in maniera indissolubile alla cit-tà di Anzio. La prima spedizioneantartica è partita dal porto nero-niano nel 1969 ed è ha fatto ritornonello stesso approdo ben due annidopo, mentre nel 1973 l’equipag-gio del secondo viaggio è salpatoda Torre del Greco il primo lugliodel 1973 ed è rientrato di nuovo adAnzio nel giugno dell’anno suc-cessivo. E poi ancora il coman-dante Ajmone Cat ha pratica-mente sempre vissuto nella città ne-roniana, così come Tito Mancini,uno dei componenti dell’equipag-gio. Il San Giuseppe Due, inoltre,dopo l’ultima navigazione del2002 è rimasto a riposo nella casaanziate dello stesso Ajmone Cat,che il 18 dicembre del 2007 ha la-sciato amici e familiari all’età di 73anni e dopo una vita trascorsa sem-pre in mare insieme al suo fidatoveliero. Anche la città di Torre del

Greco, comunque, può a ragionerivendicare i natali del veliero, vi-

sto che a costruirlo è stato il mae-stro d’ascia, nato proprio in que-

sta città della costa campana, An-tonio Palombo. Che per il nomedell’imbarcazione ha scelto la tra-duzione italiana della goletta SanJosè, con la quale il Tenente di Va-scello della Regia Marina italianaGiacomo Bove è naufragato nel1882 nelle acque di Ushuaia, nel-la Terra del Fuoco. Tornando alveliero di Ajmone Cat, questo è di-ventato di proprietà della Marina

Militare dopo la morte del suo Ca-pitano, ma per ben otto anni è ri-masto nel suo alloggio anziate neipressi di piazza Dante Zemini,tranquillamente a riposo dopo lelunghe fatiche degli anni passati.Adesso, però, è arrivato il mo-mento di tornare agli antichi splen-dori e l’imbarcazione è stata cari-cata su una bisarca e portata sul-la banchina del porto di Anzio. Daqui, poi, è stata adagiata in maree ha percorso il piccolo tratto chela separava dal cantiere dove saràrimessa a nuova. La fine dei lavo-ri è prevista per la primavera del2011, e per quella data la speranzaè che gli amministratori localiriescano a trovare un accordocon la Marina, per non far salpa-re mai più il San Giuseppe Due daAnzio. La città neroniana, infatti,rischia di perdere l’imbarcazioneche secondo i piani dei suoi pro-prietari dovrebbe finire in una ma-rineria del nord Italia, mentrecon un progetto serio potrebbe re-stare nel porto neroniano. E ma-gari diventare un museo galleg-giante, che potrebbe addiritturatrasformarsi nel fiore all’occhiel-lo del nuovo approdo turistico datempo sognato da Anzio e dai suoicittadini.

Flashback dall’AntartideIl San Giuseppe torna in acqua

Il veliero che ha raggiunto i ghiacci polari è in ristrutturazione nei cantieri neroniani

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Il Personaggio 251 5 g i u g n o 2 0 1 0

L’estate è finalmente arriva-ta e Rosanna Lambertucci

è una delle protagoniste asso-lute. Pioniera della comunica-zione del benessere e della salutein televisione, tanto che “Scome salute” è stato il titolo delsuo primo programma, è pron-ta a dispensare consigli. Gior-nalista, scrittrice e conduttricetelevisiva, Rosanna Lamber-tucci è uno dei volti più noti del-la Rai e tiene migliaia di tele-spettatori incollati davanti alpiccolo schermo con i suoi pro-grammi dedicati al rispetto delil proprio corpo, come “Piùsani più belli”, che sedici edi-zioni fa ha ospitato addiritturaGiulio Andreotti per parlare diemicrania. A Reporter ha rac-contato dei suoi segreti di bel-lezza ma anche del suo piùgrande punto debole, l’alimen-to al quale proprio non riesce adire no. A Rosanna Lamber-tucci si può togliere tutto manon la pizza.

Si dice che le donne coltesiano più belle. Che ne pen-sa?Ricordo che una volta mi dissequesta cosa Tonino Guerra. Edè vero, sono pienamente d’ac-cordo con lui. Ci dobbiamo de-dicare maggiormente alla lettu-ra e all'arricchimento della no-stra anima, in questo modo netrarrà giovamento anche il no-stro spirito ed il nostro fisico. Saiche leggendo si dimagrisce di più

che stando seduti davanti a tv ecomputer?

Come si tiene in forma Ro-sanna Lambertucci?Con una regolare attività fisica.Per quanto riguarda l'alimenta-zione, quando possibile e se rie-sco a resistere alle tentazionicerco di seguire un'alimentazio-ne a base di cibi poveri di zuc-cheri. Infine, può sembrare stra-no, ma la lettura aiuta parecchio:l'equilibrio psicologico è impor-tantissimo anche per stare benedal punto di vista fisico ed este-tico.

A cosa non riesce a dire dino?Alla pizza.

Cosa causa i chili di trop-po?Alla base ci sono un'alimenta-zione scorretta e la vita seden-taria. Moltissime malattie di-pendono da questi due fattori: ildiabete, molte forme di artrite edi malattie articolari, l'iperte-sione e le patologie che portanoagli ictus ed anche al cancro.Nelle donne obese il cancro haun’incidenza maggiore del 20%.Proprio le nuove patologie legatead una eccessiva alimentazionesono il tema del mio nuovo libro"Il metodo Lambertucci”.

Bellezza è sinonimo di sa-lute o viceversa?Sono una donna di spettacolo eso che l'immagine è importan-te, soprattutto per quanto ri-

guarda il viso. E, dobbiamoammetterlo, noi donne sentiamodi più il peso degli anni che pas-sano e subiamo anche psicolo-gicamente il decadimento, icambiamenti che il nostro vol-to subisce dopo i 50 anni. Sin-ceramente, però, credo che sa-lute sia sinonimo di bellezza enon il contrario. Non necessa-riamente una persona bella èsana. Io ho cercato in tutti imodo di essere coerente conquello che ho sempre sostenutoe non sono mai ricorsa al chi-rurgo estetico. Mi affido total-mente ad una pulizia del mioviso tutte le sere e a molte cre-me. Sono una sostenitrice dellacosmesi. Certamente mi ha aiu-tato madre natura, ma credoche tutte noi, fin da giovani, do-vremmo lavorare sul carattere.Se abbiamo un carattere forte,sappiamo anche accettare ilpassare degli anni e affrontarecon tranquillità qualche ruga inpiù. Poi, spesso, siamo noi chele provochiamo le rughe, peresempio fumando.

Infine una domanda sulmare: Reporter viene di-stribuito sul litorale roma-no, conosce queste zone?Che rapporto ha con laspiaggia?In realtà sono un'appassionatadella zona di Sabaudia, dove houna casa in campagna. Tra-scorro dei soggiorni meraviglio-si in questa zona. La sabbia sta-bile mi permette di correre inspiaggia.

Più sani e più belli con la Lambertucci«Noi donne sentiamo di più il peso degli anni ma a volte le rughe ce le cerchiamo, come con il fumo.Un’alimentazione sana e una regolare attività fisica sono fondamentali. Però alla pizza non resisto»

La conduttrice Rai svela i segreti per restare in forma senza ricorrere al chirurgo plastico

di Lorella Di Carlo

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1 5 g i u g n o 2 0 1 026 Economia

In Italia un pensionato su dueè povero. Le cifre sono scon-

fortanti: sono più di otto milio-ni (su circa 17 milioni in totale)i pensionati italiani che ricevo-no mensilmente un assegno in-feriore ai mille euro al mese. Aparlare chiaro in tal senso sonole statistiche diffuse dall’Istat, se-condo le quali circa 3,6 milionidi lavoratori a riposo (il 21,4%del totale) percepiscono presta-zioni pensionistiche per un im-porto complessivo inferiore a500 euro al mese, ed altri 4,7 mi-lioni (il 27,7% del totale) rice-vono assegni compresi tra i 500e i 1.000 euro. Semplice a que-sto punto il calcolo. Conside-rando che è sempre l’Istat astabilire la soglia di povertà

quando si ha la possibi-lità di effettuare una spe-sa procapite pari a999,67 euro al mese inuna famiglia di due com-ponenti, si deduce facil-mente che se la pensionerappresenta l'unica en-trata, i pensionati pove-ri sono circa 8,3 milioni.Sconfortante ma vero.Non solo, perché dal-l’analisi emergerebbecome i pensionati italia-ni siano praticamente ipiù poveri d’Europa. Laconferma arriva dalleparole di Carlo Rienzi,

presidente del Codacons. «I datidiffusi dall’Istat - ha sottolinea-to - dimostrano chiaramentecome i pensionati italiani sianoi più poveri d'Europa. Non sologli importi percepiti da quasi lametà dei pensionati rappresen-tano una miseria, e non con-sentono una vita dignitosa, maaddirittura sulle pensioni ita-liane grava una pressione fisca-le ben più alta rispetto a quelladi altri paesi europei. Per questopossiamo affermare senza om-bra di dubbio che la metà deipensionati italiani vive in con-dizioni di povertà. Un dato cherappresenta una vergogna in

Le rivelazioni dell’Istat: il 50% dei lavoratori a riposo prende meno di mille euro al mese

Pensione da poveri per otto milioniIl 21,4% si fermaaddirittura a 500.Il Codaconslancia l’allarme:«Certi importirappresentano una miseria e non consentonouna vita dignitosa.In Italia poila pressione fiscaleè più alta che nelresto d’Europa»

di Francesco Pasto-ressa

un Paese civile come l'Italia». IlCodacons ricorda inoltre che inItalia, a parità di imponibile,l’importo di una pensione alnetto delle tasse è inferiore del15% rispetto a Francia, Spagnae Germania, paesi dove nonesiste tassazione sulle pensioni,mentre in Gran Bretagna lapressione fiscale è minima e dicirca l’1,6%. Come a dire chepiuttosto che valutare l’idea diposticipare l’età pensionabileforse sarebbe più opportuno, almomento, concentrarsi sulle ci-fre elargite ai cosiddetti lavora-tori a riposo, evitando così,dopo anni di fatica, di farli scen-dere loro malgrado al di sottodella soglia di povertà.

241I miliardi di euro spesi nel 2008dal Governo per le pensioni

500La cifra scritta sugli assegni rice-vuti dal 45,9% dei pensionati ita-liani

16,8I milioni di persone che nel 2008hanno lasciato il lavoro per an-zianità

999,67La cifra al di sotto della quale èindicata la soglia di povertà inItalia

8,3I milioni di pensionati consideratipoveri nel rapporto dell’Istat

Numeri sconfortanti

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Curiosità dal mondo 271 5 g i u g n o 2 0 1 0

Una puntualità quasi svizzera ha rischiatodi rovinare le nozze di due innamorati. Pro-tagonista Don Claudio, 57enne parroco del-la chiesa di Sant'Andrea apostolo a Pon-tecchio (Rovigo). Domenica scorsa, ore 11:il prete fa partire la marcia nuziale senza lasposa, arrivata all’altare dopo 7 minuti.

Nozze senza la sposaRovigo

La scarpa più antica del mondo ha pocopiù di 5.500 anni. L’incredibile scoper-ta è stata effettuata in questi giorni dairicercatori dell’università di Cork, in Ir-landa. Il ritrovamento è avvenuto in Ar-menia e la scarpa, completa di lacci e inottime condizioni, è del 3500 a.C.

La scarpa preistoricaIrlanda

Un matrimonio da sogno a costi contenuti,grazie agli sponsor. L’idea è americana, esta conquistando la Francia attraverso ilweb. Un meccanismo semplice: le marchestringono una partnership con il sito e of-frono i loro servizi: usare alcuni fioristi, par-rucchieri, o catering riduce i costi.

Matrimonio con gli sponsorParigi

Fare acquisti dando alla merce ilgiusto valore? Da oggi si può.

L’idea, innovativa quanto particola-re, l’ha avuta Ron Shaich, proprie-tario del Panera Bread Cafe di Clay-ton, in Missouri, il primo posto almondo dove il prezzo dei prodotti ali-mentari acquistati viene fatto diret-tamente dal cliente. E a confermar-lo, la scritta appesa alla porta del lo-cale: «Take what you need, leave yourfair share», ovvero «Mangia quel cheti serve e lascia quanto puoi». Unoslogan chiaro: conto a discrezione delcliente, mentre chi non ha un soldoin tasca può comunque mangiare ser-vendo ai tavoli frittelle e pane nero.Alla base della conversione di Shaichda manager di successo a paladinodei poveri, motivi nostalgici, soprat-tutto per la scelta del posto, un angolosperduto d’America. «Da bambinoavevo casa in fondo alla via - ha spie-gato Shaich alla stampa – e dopo averpassato la vita a far la differenza nelbusiness, da oggi userò il business perfare la differenza nel mondo». In-tanto, considerati gli ottimi risultatiraggiunti, Shaich ha annunciato chealtri due non-proft caffè come quel-

lo di Clayton saranno aperti neiprossimi sei mesi. Un successo qua-si annunciato, considerate le condi-zioni di acquisto. E la scelta deiclienti nel fare il prezzo ha risvolti psi-

cologici importanti: al Panera Cafèdi Clayton nessuno obbliga altri a pa-gare. E i risultati sono sorprendenti,considerato che forse vittime di sen-si di colpa, un terzo degli avventori

versa alla cassa più di quanto pa-gherebbe secondo ricevuta. Intantoil locale di Shaich è sempre affolla-tissimo, e Denise Cereda, sua partnernell’operazione e alla guida dell’as-

sociazione benefica “One world eve-rybody eats” spiega quanto sta ac-cadendo al Panera Bread Cafe e latipologia di clienti: non tanto ho-meless ma disoccupati e divorziati acorto di denaro. Persone in mo-mentanea difficoltà economica quin-di. Comunque sia, persone disposte

a pagare, anche se in base alle pro-prie necessità. E su internet spopo-lano i commenti: c’è chi dice cheShaich non ha inventato nulla di nuo-vo, citando altri posti negli States dovequesto genere di locali sono giàaperti, e altri che dopo un successoiniziale hanno fallito, e chi traccia pa-ralleli con l’industria discografica.Daemon Xar infatti ricorda chequalche anno fa i Radiohead mise-ro in vendita un disco online con-sentendo all’acquirente di fare ilprezzo. Con risultati più che soddi-sfacenti.

L’idea lanciata in Missouri dal proprietario del Panera Bread Cafe: un successo annunciato

Chi non ha soldi mangia comunque offrendosi di servire frittelle e pane nero ai tavoli

«Hai fame? Paghi quello che puoi»

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

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1 5 g i u g n o 2 0 1 028 Cucina

Sole, spiaggia e qualcosa da man-giare. La bella stagione è uffi-

cialmente cominciata e con l’estategli stabilimenti balneari sono stati pre-si d’assalto. Anche quando si va almare, però, bisogna mangiare, no-nostante il caldo possa far veniremeno l’appetito. E allora meglio af-fidarsi a piatti sfiziosi, da mettere fa-cilmente nella borsa frigorifera, damangiare con le mani e soprattuttoper tutti i gusti e le abitudini ali-mentari. Si comincia con le girellebianche multigusto a base di moz-zarella e pomodoro, da fermare conuno stecchino e mangiare belle fred-de comodamente seduti sotto l’om-brellone. L’apoteosi del finger food,cibi da mangiare senza posate, co-munque è rappresentata dai pomo-dorini ripieni: forchetta e coltello pos-sono essere tranquillamente lasciatia casa, mentre i pomodori possono

essereriempitiin base ai pro-

pri gusti, anche seil tonno è ungrande classi-

co. Chin o nv u o l erinun-ciare aun toc-co diraffina-

tezza ne-a n c h e

quando indos-sa il costume,

invece, può pun-tare sugli spiedini di uova

di quaglia: salmone affumicato, pro-sciutto crudo Parma o San Danieleoppure cotto, zucchine appena gri-gliate e, ovviamente, uova di quaglia.Ma non è ancora finita qui, perchél’estate culinario 2010 propone an-che due ricette per gli amanti del frit-to sempre e comunque, anche sottoil sole. Cubetti di frittata al proprio gu-sto preferito e falafel, polpette a basedi ceci accompagnate da una frescasalsa allo yogurt. Durante l’estate inol-tre c’è ampio spazio anche per gliamanti della frutta fresca e per coloroche sono costretti a seguire una die-ta ipocalorica. Basta pulire e taglia-re a cubi grandi ananas, melone, an-

guria, ciliegie, pesche e albicocche.Sotto l’ombrellone, comunque, sonoindispensabili i vegetali che fornisconoil giusto apporto di vitamine e gli an-tiossidanti, alimenti in grado di pro-teggere l’organismo dal caldo e dal-l’azione nociva dei raggi solari. Alloraecco pomodori, cetrioli, lattuga, se-dano, valeriana e peperoni finire nel-le mega insalate amiche della linea.Chi, infine, non vuole proprio ri-nunciare alle proteine non deve farealtro che aggiungere tonno al natu-rale, fesa di pollo oppure tacchino ta-gliata a cubetti, polipo lessato e uovasodo. E alla fine ci si può regalare an-che un buon gelato.

Sotto l’ombrellone cibi freschi e raffinatiNella borsafrigospiedini di uovadi quaglia,insalatee pomodoriripieni.Per gli amanti del fritto le falafel, polpette di ceci

Durante l’estate 2010 al mare si mangia solo con le mani. Forchetta e coltello a casa

di Paola Bernieri

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Quindicinale di attualità, cronaca, economia, turismo e cultura

Autorizzazione del Tribunale di Velletri n° 7/08 del25 febbraio 2008

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