Il reporter-Impruneta-novembre-2010

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NOVEMBRE 2010 L’ amministratore di una compagnia aerea per abbassare il prezzo del biglietto ha proposto di tagliare un pilota e far gui- dare le hostess in caso di emergenza. Le hostess? E chi si fida! Già ho paura a vo- lare con l’equipaggio al completo! Dico- no che l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro al mondo… sarà, però la prima cosa che ti senti dire appena entri in un aereo è: “In caso di emergenza indossare il salvagente, la maschera dell’ossigeno e farsi il segno della croce!”. Uno non si tranquillizza molto così! Il treno sarà anche meno sicuro, però non ho mai sentito un ferroviere dirmi: “In caso di deragliamento questo è il kit per inges- sarti la gamba!”. Vogliono far pilotare le hostess? Io ho dei dubbi. L’aereo vola a cinque chilometri da terra e qual è la loro unica preoccupazione? Venderti una bottiglietta di profumo! Se mi schianto a terra non me ne frega niente di sapere se mi puzzano le ascelle! Io in aereo non sopporto quelli che entusiasti ti dicono: “Guarda bello il panorama dal finestri- no!”. “No, grazie”. “Non sai cosa ti per- di!”. “Se volevo vedere il panorama dal finestrino non viaggiavo tra i bagagli!”. Io in aereo non capisco nemmeno quel- li che dormono tranquilli! Ti trovi in un momento cruciale della tua vita e cosa fai? Il pisolino? Io in aereo non dormo mai. Io guido assieme al pilota. L’aereo va troppo a destra e io mi sposto a sini- stra. Lo bilancio. Ho fatto tre viaggi in aereo e tutte le volte l’aereo è atterrato e la gente è uscita tranquilla. Ci fosse stato uno che mi ha ringraziato. La prossima volta dormo anch’io, così imparano!!! *Comico Andrea Muzzi* Io l’aereo lo bilancio Anche se quest’anno non ci sono pandemie in vista, gli esperti raccomandano la prevenzione INFLUENZA ALLARMI NO, VACCINO SÌ PAGG.30-31 Il ds Corvino parla di passato e futuro. E intanto si avvicina il mercato invernale SPORT GLI ORIZZONTI VIOLA PAGG.36-37 Un popolo di scooteristi La vita sulle due ruote on t he r oad PAG.17 La Toscana che s’indebita I l peggio sarà pure passato, ma la crisi ha lasciato una pesantissima serie di strascichi. Quantificabile, purtroppo. In circa duemila euro a testa di debiti per ogni cittadino to- scano. Sono i dati poco rassicuranti forniti dal Casper, il Comitato con- tro le speculazioni e per il risparmio (sigla che riunisce le varie associa- zioni di consumatori). Cifre che raccontano che nell’ultimo anno il numero dei prestiti ha segnato un aumento record del 20,8 per cen- to. Di più: secondo un rapporto di Unioncamere, nella classifica nazio- nale dei “cattivi pagatori” la Tosca- na indossa la maglia nera insieme al Veneto, alle Marche e all’Emilia Romagna. Esiste però il modo di affrancarsi da questa etichetta, men- tre la Regione prevede aiuti per le famiglie in difficoltà. E un’addetta ai lavori spiega come funziona il re- cupero crediti. PAGG.10-11 di Boeti - Esposito PAG.3 Cede la panchina, scoppia la polemica PRIMO PIANO Ripartita la stagione anche per il pattinaggio artistico. Che attira sempre più maschi DI NUOVO SUI PATTINI PAG.38 I dieci luoghi più belli di Impruneta raccontati dalla Pro Loco L’INCHIESTA PAGG.4-5 EDIZIONE DI IMPRUNETA • 6.273 COPIE DISTRIBUITE DA Periodico d’informazione locale. Anno IV n.91 del 2 novembre 2010. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10 Il Giornale nel tuo Comune 1143438 1143439

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Il reporter-Impruneta-novembre-2010

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NOVEMBRE 2010

L’amministratore di una compagnia

aerea per abbassare il prezzo del biglietto ha proposto di tagliare un pilota e far gui-dare le hostess in caso di emergenza. Le hostess? E chi si fida! Già ho paura a vo-lare con l’equipaggio al completo! Dico-no che l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro al mondo… sarà, però la prima cosa che ti senti dire appena entri in un aereo è: “In caso di emergenza indossare il salvagente, la maschera dell’ossigeno e farsi il segno della croce!”. Uno non si tranquillizza molto così! Il treno sarà anche meno sicuro, però non ho mai sentito un ferroviere dirmi: “In caso di deragliamento questo è il kit per inges-sarti la gamba!”. Vogliono far pilotare le hostess? Io ho dei dubbi. L’aereo vola a cinque chilometri da terra e qual è la loro unica preoccupazione? Venderti una bottiglietta di profumo! Se mi schianto a terra non me ne frega niente di sapere se mi puzzano le ascelle! Io in aereo non sopporto quelli che entusiasti ti dicono: “Guarda bello il panorama dal finestri-no!”. “No, grazie”. “Non sai cosa ti per-di!”. “Se volevo vedere il panorama dal finestrino non viaggiavo tra i bagagli!”. Io in aereo non capisco nemmeno quel-li che dormono tranquilli! Ti trovi in un momento cruciale della tua vita e cosa fai? Il pisolino? Io in aereo non dormo mai. Io guido assieme al pilota. L’aereo va troppo a destra e io mi sposto a sini-stra. Lo bilancio. Ho fatto tre viaggi in aereo e tutte le volte l’aereo è atterrato e la gente è uscita tranquilla. Ci fosse stato uno che mi ha ringraziato. La prossima volta dormo anch’io, così imparano!!!

*Comico

Andrea Muzzi*

Io l’aereo lo bilancio

Anche se quest’anno non ci sono pandemie

in vista, gli esperti raccomandano

la prevenzione

inFLuenZa

ALLARMI NO, VACCINO SÌ

PAGG.30-31

Il ds Corvino parla di passato

e futuro. E intanto si avvicina

il mercato invernale

SPort

GLI ORIZZONTI VIOLA

PAGG.36-37

Un popolo di scooteristiLa vita sulle due ruote

on the road

PAG.17

La Toscana che s’indebita

Il peggio sarà pure passato, ma la crisi ha lasciato una pesantissima

serie di strascichi. Quantificabile, purtroppo. In circa duemila euro a testa di debiti per ogni cittadino to-scano. Sono i dati poco rassicuranti forniti dal Casper, il Comitato con-tro le speculazioni e per il risparmio (sigla che riunisce le varie associa-zioni di consumatori). Cifre che raccontano che nell’ultimo anno il numero dei prestiti ha segnato un

aumento record del 20,8 per cen-to. Di più: secondo un rapporto di Unioncamere, nella classifica nazio-nale dei “cattivi pagatori” la Tosca-na indossa la maglia nera insieme al Veneto, alle Marche e all’Emilia Romagna. Esiste però il modo di affrancarsi da questa etichetta, men-tre la Regione prevede aiuti per le famiglie in difficoltà. E un’addetta ai lavori spiega come funziona il re-cupero crediti. PAGG.10-11

di Boeti - Esposito

PAG.3

Cede la panchina,scoppia la polemica

PRIMO PIANO

Ripartita la stagione anche per

il pattinaggio artistico. Che attira

sempre più maschi

DI NUOVO SUI PATTINI

PAG.38

I dieci luoghi più belli

di Impruneta raccontati

dalla Pro Loco

L’INCHIESTA

PAGG.4-5

EdizionE di imprunEta • 6.273 copiE distribuitE da

Periodico d’informazione locale. Anno IV n.91 del 2 novembre 2010.N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

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IL CASO/1. La realizzazione del nuovo parcheggio doveva concludersi nel giugno scorso

Sui lavori ai Bottai bisogna met-tere un punto fermo. E scritto, nero su bianco. L’amministra-zione comunale di Impruneta ha

chiesto a Società Autostrade di indicare con precisione il giorno previsto per la fine degli interventi che interessano la zona. Anche perché all’inizio dell’anno era stata prospettata una data (giugno), che poi non è stata rispettata. Per avanza-re questa richiesta il Comune ha inviato una lettera e, al momento in cui questo numero de Il Reporter va in stampa (fine ottobre), ha già sollecitato una volta una risposta da parte di Autostrade. L’inten-zione della giunta sembra chiara: richia-mare la società alle sue responsabilità. Mettere e far mettere tutto per iscritto dà più garanzie, sia perché prima di in-dicare una data precisa Autostrade farà una valutazione approfondita dello stato dei lavori, sia perché l’amministrazione avrà una “arma” in più per chiedere che l’impegno preso venga rispettato. “Anche i residenti chiedono, comprensibilmente, una certezza – dicono il sindaco Ida Be-neforti e il vicesindaco Leonello Buccia-nelli – e noi vogliamo una lettera di Au-tostrade con l’indicazione del giorno di conclusione lavori anche per farla vedere a tutti. Non appena arriverà, gireremo una copia al circolo dei Bottai che potrà metterla in bacheca”. Intanto vanno avan-ti i lavori per la realizzazione del nuovo parcheggio e della pensilina per gli au-tobus. I problemi restano quelli con cui i cittadini della zona convivono ormai da molto, troppo, tempo: oltre ad avere un cantiere a pochi metri dalle case, che è un disagio di per sé, le questioni aperte riguardano la mancanza di posti auto, la pulizia e la sicurezza della strada (la terra, la polvere e il passaggio dei camion, oltre a sporcare, finiscono anche per rovinare velocemente la segnaletica provvisoria). Il Comune e la polizia municipale hanno ripreso gli interventi di ripulitura della

strada e l’amministrazione ha sollecitato la proprietà, cioé Autostrade, a rifare la segnaletica provvisoria (quella di colore giallo, per intenderci). Su questo punto Autostrade, che ha in carico la direzio-ne dei lavori, ha già replicato: abbiamo invitato – è stata in sintesi la risposta – la Baldassini Tognozzi Pontello, l’impresa che sta realizzando l’opera, a rinnovare la segnaletica. Di questo e degli altri pro-blemi che devono affrontare i residenti,

il sindaco e alcuni rappresentanti del Pd sono tornati a discutere, nella prima metà di ottobre, con i responsabili del circolo dei Bottai. Una riunione durante la qua-le il circolo ha fatto di nuovo presente la preoccupazione e la sfiducia dei cittadi-ni per una situazione che si trascina da molti mesi. “Alleviare i disagi che stanno vivendo – spiegano Beneforti e Buccia-nelli – non è facile, ma stiamo provando a fare il massimo. Il nostro impegno è su

due fronti: far fronte a questi problemi e allo stesso tempo insistere con Autostra-de affinché fissi una volta per tutte la data definitiva di conclusione dell’opera”. A seguito di questa riunione, il circolo Pd di Tavarnuzze ha inviato un comunicato stampa in cui si chiede che la Provincia di Firenze e la Regione affianchino il Co-mune nel vigilare sulla fine dei lavori ai Bottai. E la nota è stata “girata” anche ai due Enti.

Bottai, il Comune vuole una data certa

Federico Bausi

L’amministrazione

imprunetina ha

scritto ad Autostrade:

“Mettete nero

su bianco il giorno

in cui finiranno i lavori”.

E i residenti continuano

a soffrire diversi disagi

Il cantiere del parcheggio ai Bottai

IL CASO/2

La Pubblica Assistenza di Tavarnuzze chiede aiuto: “rischiamo di restare senza casa”. L’as-

sociazione è in affitto in un edificio di proprietà del Demanio e si avvicina la data di scadenza del contratto (31 dicembre) senza che ci sia una certezza sul suo rinnovo. E a questo si sovrap-pone il problema del tetto della palazzina, che è in condizioni molto critiche. Una questione di sicurezza. Ma se tra un mese e mezzo la Pubblica sarà costretta ad abbandonare la sede, che senso ha spendere soldi perfare i lavori? Di questo nodo stanno cercando di venire a capo l’associazione, il Comune e la Provincia. “Se il Demanio butta fuo-ri la Pubblica Assistenza di Tavarnuzze, mi sdraio

davanti all’edificio per impedirlo”, dice il sindaco Beneforti, che ripercorre le tappe della vicenda per far capire perché siamo arrivati a questo pun-to. “L’amministrazione ha fatto diversi tentativi di acquistare l’immobile dal Demanio. Nel 2005 sia-mo riusciti a regolarizzare sia la nostra posizione che quella della Pubblica, ottenendo un affitto di 5 anni a canone concordato. Successivamente – continua la prima cittadina – siamo arrivati ad un accordo per l’alienazione dell’edificio”. Tutto sem-bra filare per il verso giusto, fino a quando il go-verno annuncia la volontà di varare il federalismo demaniale e la sede dell’associazione sembra far parte della lista dei beni da dare ai Comuni. Tutto

bloccato, e sede a rischio. Ma una via d’uscita for-se c’è. “Abbiamo fatto un protocollo d’intesa con la Pubblica – dice il sindaco – in cui ci prendia-mo l’impegno di acquistare l’immobile attraverso le norme del federalismo demaniale. Se questo provvedimento non andrà in porto, daremo in co-necssione all’associazione le 4 stanze dell’edificio dove ora c’è l’archivio comunale, che sarà trasferi-to”. E i lavori? “Il Comune farà una verifica sulla facciata e le grondaie, mentre la Pubblica la farà sulla parte anteriore del tetto e l’impianto elettrico anticipando i soldi, che poi saranno restituiti gra-zie all’allungamento della concessione o all’ab-bassamento dell’affitto”.

Beneforti: “Se li buttano fuori, mi sdraio davanti alla sede”

Pubblica assistenza a rischio “sfratto”. Istituzioni in campo

/F.B.

Anno IV n.91 del 2 novembre 2010

Il Reporter di Impruneta raggiunge 6273 famiglie nel Comune di Impruneta

2 Novembre 2010 il giornale nel tuo Comune

Page 3: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

LA POLEMICA/1. Nell’incidente di fine settembre ferite tre donne: una è stata operata

“Togliete la panchina, è pericolosa”

Durante la sfilata della Festa dell’Uva, la struttura di piazza

Buondelmonti è ceduta sotto il peso degli spettatori che ci erano

saliti sopra. Il Pdl: “Rimuovetela subito”. La giunta: “Discussione

da fare in un altro momento, ora è in corso un’indagine”

Polemica è dir poco. Il crollo della panchina di piazza Buondelmonti, che ha causato il ferimento di tre persone, è diventato un vero e proprio scontro politico. Tutte le opposizio-

ni, che hanno sempre contestato la realizzazione della panchina artistica e il suo costo, tornano all’attacco della giunta comunale e il Pdl chiede esplicitamente di rimuoverla. Il Comune risponde che non è questo il momento di parlarne, perché è in corso un’indagine sul crollo da parte dei carabinieri. Ma andiamo con or-dine, partendo dai fatti. Domenica 26 settembre, Festa dell’Uva. In piazza Buondelmonti c’è il pubblico delle grandi occasioni per la sfilata dei carri allegorici prepa-rati dai quattro rioni della città. Sulla panchina ci sono sistemate dietro la struttura. Ad un certo punto scoppia il caos: la panchina cede “franando” su chi ci è seduto e tre donne restano ferite. La sfilata viene subito sospesa, in piazza arrivano le ambulanze e partono i soccorsi. Una signora si è rotta un piede, un’altra è ferita in ma-niera più grave, alla terza va un po’ meglio e alla fine se la caverà con una prognosi di otto giorni. Dopo che sono state trasportate all’ospedale, la Festa riprende e per la cronaca la vincono ex aequo i carri del Pallò e delle Fornaci (terze si piazzano le Sante Marie, quarto il rione Sant’Antonio). La “panchina d’autore”, come è stata ribattezzata perché progettata da architetti e re-alizzata da un fabbro e da un’azienda del cotto, viene transennata. Ma il giorno dopo la polemica riesplode ancora più forte che in passato. “In piedi sulla panchina c’erano solo due persone – dice Maria Teresa Lombar-dini, capogruppo del Popolo delle Libertà in consiglio comunale – e le altre che erano dietro si appoggiavano per vedere meglio la sfilata. La struttura non ha ret-to perché non c’era nulla che la reggeva, a parte due staffe che mi sembrano un po’ poco... Ho subito fatto un’interpellanza al sindaco, ma le risposte che mi ha

dato non sono state assolutamente soddisfacenti”. Il giudizio di Lombardini sulla panchina è più che mai definitivo: “non serve a nulla, è antiestetica e anche pe-ricolosa: che la tolgano e rimborsino le signore che si sono fatte male”. Il primo cittadino di Impruneta, Ida Beneforti, risponde che “non è il momento di decidere se togliere o no la panchina, perché i carabinieri stan-no indagando su quello che è successo” e promette il massimo impegno dell’amministrazione per fare luce sull’incidente. “L’Arma sta facendo un’indagine pre-liminare – spiega il sindaco – e noi abbiamo messo a loro disposizione tutti i documenti che riguardano la panchina, sia quelli sulle questioni strutturali che le carte sull’aspetto artistico. Come Comune faremo an-che una relazione interna, che penso potrà essere utile anche ai carabinieri”. Ma il Pdl è tutt’altro che contento

di queste risposte. “Per quella panchina hanno speso 41mila euro – attacca Lombardini – e mi chiedo, se è un’opera d’arte come dicono, perché non hanno fatto qualcosa per impedire l’accesso. La colpa non è degli artisti che l’hanno realizzata, ma del Comune. Basta vedere dove l’hanno messa: è un posizionamento inna-turale”. Il sindaco Beneforti sottolinea che durante la sfilata della Festa dell’Uva è stato fatto anche “un uso improprio della panchina”, riferendosi a quanti la occu-pavano stando in piedi, e fa un invito alla calma. “Ora – conclude – è il momento di aspettare che l’indagine dei carabinieri faccia il suo corso, non delle polemiche”.

Paolo Ceccarelli Alcune case di via Ho Chi Minh e via Falciani si “muovono”.

Anzi, continuano a muoversi. La denuncia arriva dal gruppo consi-liare di Obbiettivo Comune, che ricorda “la lettera di un cittadino re-sidente inviata a giugno, duramente colpito da vistose crepe e fessure nella propria abitazione” e l’inter-pellanza sulla questione presentata al sindaco due anni fa. “Dall’am-ministrazione – dice il capogrup-po Massimo Bisignano – nessuna risposta soddisfacente è arrivata e nel frattempo i “movimenti” sono cresciuti, specialmente in via Fal-ciani”. Dal Comune si ricorda che “via Ho Chi Minh e tutta l’area dove si sta costruendo è stata ogget-to di studi geologici da molti anni a questa parte: siccome c’erano dei movimenti nella vecchia via e nelle vecchie case, quando è stato dato l’ok alla nuova strada l’impresa fu obbligata a fare un’opera di conso-lidamento di tutta la zona. I sensori che sono stati posizionati – continua l’amministrazione – dicono che ora non si muove nulla”. Da due anni, però, i movimenti sono iniziati sull’altro versante, quello di via dei Falciani, ed è a questi che Bisi-gnano si riferisce. “Due case hanno movimenti consistenti – spiega il sindaco – e i vigili del fuoco han-no fatto un sopralluogo, arrivando alla conclusione che la situazione è da tenere sotto controllo ma non ci sono emergenze. Abbiamo tuttavia reperito 25mila euro per fare una

gara per affidare uno studio ad un geologo e tra poco verranno stabiliti i luoghi dove fare i carotaggi”. Ma Obbiettivo Comune contesta la scel-ta del geologo che deve studiare la natura il dissesto. “Tra i nove tecni-ci geologi che hanno presentato do-manda – attacca Bisignano – è stato scelto proprio lo stesso tecnico che ha seguito tutta la delicata vicenda fin dall’inizio. E’ evidente a tutti che chi ha negato in tutti modi l’esi-stenza del dissesto (ed in particola-re la sua connessione con le nuove costruzioni a valle) non è adatto a svolgere le indagini richieste”. Il Comune controbatte che l’incarico è stato dato sulla base di un bando, che il geologo ha regolarmente vin-to. “E’ un professionista con un cur-

riculum di tutto rispetto – risponde l’amministrazione – e fa parte anche della commissione nazionale Gran-di Rischi. E comunque non capisco cosa mi si contesta: un primo citta-dino non c’entra nulla con i bandi”. Obbiettivo Comune però non si ar-rende, giudicando “assolutamente inopporturno” l’incarico al geologo, e annuncia una domanda d’attualità in consiglio comunale.

“Via Falciani, le casecontinuano a muoversi”

LA POLEMICA/2. Bisignano chiede chiarezza

/F.B.

I carabinieri stanno conducendoun’inchiesta su quanto successo.Consegnati tutti i documenti

Crepe e fessurein due abitazioni.Scontro sull’incaricodato a un geologo

3IMPRUNETA

Page 4: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

Sergio ortino Prof. universitario, 70 anni

“Bisognerebbe valorizzare di più la nostra biblioteca di piazza Buondelmonti. Aprirla è stata una bella idea, ora però i cittadini dovrebbero poterla viverla di più: magari tenendola più aperta, organizzando eventi e curando la dotazione di libri. Servirebbe attirare i giovani soprattutto verso la lettura, e inoltre un luogo come questo può essere un punto di ritrovo e aggregazione”

“Vorrei una biblioteca più viva”

Luca Finocchiaro Gestore osteria, 48 anni

“Se penso a una cosa da migliorare, penso senz’altro alla pu-lizia e al decoro delle strade e delle piazze. Colpa della male-ducazione della gente, certo, ma anche di manchevolezze da parte del Comune che non coordina bene il servizio. Manca-no anche i cestini e i posacenere. Tra cartacce e foglie secche, le strade danno proprio la sensazione di essere trascurate”

“Pulizia nelle strade e nelle piazze”

aLvaro camaioniCuoco, 28 anni

“Come genitore, la prima cosa che mi viene in mente è il giar-dino della Barazzina. Troppo pericoloso per i giochi dei bambi-ni: così in discesa, con la ghiaia e le radici degli alberi che ven-gono fuori dal terreno. Non si riesce a stare tranquilli perché è tutto un inciampare e un dover soccorrere i figli. A Impruneta mancano dei giardini davvero attrezzati e adatti ai bambini”

“Giardini sicuri per i bambini”

L’INCHIESTA. Guidati dalla Pro Loco, scopriamo la classifica dei luoghi più belli del paese

Le dieci meraviglie di Impruneta:chiese, boschi, tabernacoli e ville

Su cosa mettere in cima al podio delle mera-viglie, a Impruneta ci si trova d’accordo: la basilica di Santa Maria. In origine era una pieve e la sua fondazione risale al XI seco-

lo, come testimonia la lapide della consacrazione del 1060, mentre la torre campanaria romanica risale invece alla seconda metà del XII secolo. Gli impru-netini si guardano poco intorno e rispondono che è questo luogo il vanto del paese, con tutte le sue opere d’arte e il complesso monumentale in cui è inseri-ta. “Potrebbe essere un’idea valida quella di lascia-re aperti più a lungo la chiesa – suggerisce Angiolo Fossati, consigliere della Pro Loco di Impruneta – e il complesso monumentale con la cripta e i tre chio-stri trecenteschi per favorire di più il turismo. Certo servirebbe però una sorveglianza adeguata, un’ipote-si che dovremmo studiare bene”. Accanto alla chiesa c’è il museo del tesoro di Santa Maria, che racco-glie i codici miniati, le oreficerie e i paramenti sacri. Tra questi l’oggetto più curioso, il cuscino trovato nella tomba del vescovo Antonio degli Agli che ri-sale a prima del 1477 ed è fatto con la tecnica del patchwork, come avrebbero fatto molto tempo dopo i primi coloni statunitensi. Tra le nuove proposte allo

Lisa Baracchi

Villa Corsini

studio della La Pro Loco c’è un itinerario verso Fi-renze e la visita di quattro chiese importanti (e quasi nascoste), che non possono non entrare nella classi-fica dei luoghi più belli: quella di San Pietro a San Gersolè, Santo Stefano a Pozzolatico, San Miniato a Quintole e San Lorenzo alle Rose, che conserva opere pittoriche come “L’Annunciazione” del Ghir-landaio e “Madonna col Bambino” di Taddeo Gaddi.

“Chi ama il trekking può andare alla ricerca delle an-tiche tracce della tradizione artistica e del culto della Madonna a Impruneta: i tabernacoli. Spesso fatti in cotto”, spiega ancora Fossati. La Sorprintendenza li ha classificati, ma la loro cura è spesso affidata solo alla sensibilità dei proprietari dei terreni dove si trovano. Nella lista delle bellezze del territorio Fossati inserisce anche quelle naturalistiche, i boschi in particolare, e “nella valle sotto il campo sportivo chi conosce il territorio può far visita alle miniere di rame, là c’è anche una delle fonti, “la caldaia” come

Al primo posto c’è la basilica,insieme alle altre antiche pievi.Ma anche le bellezze naturali...

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4 Novembre 2010 il giornale nel tuo Comune

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La basilica di Santa Maria

Idea per Santa Maria: “Lasciarla

aperta più a lungo, insieme al

complesso monumentale con la

cripta e i tre chiostri trecenteschi”.

Ma servirebbe una sorveglianza.

Intanto Il Reporter ha chiesto

agli imprunetini cosa vorrebbero

vedere più valorizzato della città

la chiamano gli imprunetini, dove c’è una vasca dove da ragazzi, diversi anni fa, si usava andare a fare il bagno. Oggi solo grazie al lavoro dei volontari viene ripulita dai sassi e dalle sterpaglie”. Un capitolo a parte sono le ville di proprie-tà private, che abbelliscono il territorio ma all’interno le visite spesso non sono ammesse. Fanno eccezione villa Corsini e il castello di Montauto (monumento

del 980 che racchiude aspetti dell’arte medievale, rinascimentale e barocca), aperti su appuntamento ai visitatori e disponibili, oltre che per i ricevimenti e i matrimoni, anche per i convegni. Villa Pasqui è la più vicina al paese e da una parte del suo giardino è stato ricavato il parco pubblico di Sant’Antonio, gli elementi decorativi a forma di ninfee, la grotta e il laghetto sono però nella parte

privata. Stessa riservatezza appartiene anche a Villa Le Sodere, che ha manu-fatti in cotto del XVIII secolo tra que-sti anche le aquile maestose sui pilastri all’ingresso. Infine non si può non ricor-dare l’antica fornace Agresti, al centro dell’itinerario del cotto: risale ai primi del XVIII secolo, quando gli Agresti, una delle più antiche famiglie di forna-ciai, trasferirono qui la loro attività.

criStina BandineLLi42 anni

“Trovo sia un peccato aver inaugurato quella che in paese è chia-mata la ‘terza piazza’ al Parco dei Sassi Neri, cioè piazza Attilio Bandinelli, e averla poi lasciata senza nessuna attrattiva. I bambini vanno in bicicletta nella strada circolare, ma salvo questo utlizzo non ci sono grosse iniziative e attività. Invece bisognerebbe per-mettere di vivere un luogo che è bello e meriterebbe più attenzione”

“La terza piazza inutilizzata”

gaBrieLLa moroni Casalinga, 66 anni

“La navetta della Cap che parte da piazza Accursio da Bagnolo collega Impruneta all’ospedale di Ponte a Niccheri, ma gli orari delle sue corse non sono affatto pratici per chi la utilizza. Tornare a casa dopo una visita è quasi un’impresa. E tutto il servizio dei mezzi pubblici, in ge-nerale, lascia a desiderare. Non ci si pensa perché tutti hanno macchine e motorini, ma c’è anche chi vorrebbe prendere l’autobus più spesso”

“Navette versol’ospedale più frequenti”

VIA CASSIAUltimato il marciapiede: i tempi di realizzazione si sono allungati per consentire ulteriori interventi che si sono resi necessari sulla pubblica illuminazione e sulla rete idrica.VIA DELLA LUNIGIANAUltimati i lavori di asfaltatura a cura del Comune di Firenze dopo la proroga concessa per la complessità dell’intervento.POZZOLATICOContinuano con regolarità i lavori di allargamento del sottopasso autostradale.INTERVENTI AUTOSTRADE, ENEL, TERNAMentre sono in corso le trattative per i nuovi progetti, sono ripresi con regolarità l’intervento per la realizzazione del parcheggio dei Bottai e quello per la costruzione della stazione elettrica di Terna alle cave di Tavarnuzze. Sono in ultimazione anche gli interramenti della media tensione.

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5IMPRUNETA

Page 6: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

Vetri rotti, porte sfondate, siringhe. Il campo sportivo di Impruneta finisce sotto attacco da parte dei vandali, che scavalcano due recinzioni, entrano ne-

gli spogliatoi armati di sassi e cominciano a spac-care tutto quello che incontrano sul loro cammi-no. I fatti non vengono alla luce finché due partiti imprunetini, l’Italia dei Valori e Sinistra ecologia libertà, non inviano agli organi di informazione un comunicato stampa con tanto di foto dei danni provocati dai vandali. E scoppia subito uno scon-tro politico, perché il campo è chiuso, non ci si può entrare e “questo significa – attacca il sindaco Ida Beneforti – che qualcuno è entrato in una pro-prietà privata, peraltro recintata, e ha scattato delle foto”. Le questioni, insomma, sono tre: il futuro del campo sportivo (ora inutilizzato), l’atto vanda-lico e la polemica sulla denuncia anche fotografi-ca di Sel e Idv. “Da due anni – dice il capogruppo

Vandali contro il campo dei Sassi NeriSICUREZZA. La denuncia di Sel e Idv. Il Comune: “Perché non sono andati dai carabinieri?”

Franco Buti di Sel in consiglio comunale Marco Mazzetti – il campo è stato completamente abbandonato a se stesso, dopo che tra l’altro erano stati spesi 40mila per rifare l’impianto di illuminazione. Ci è entrato chiunque, perché non c’è stato il minimo controllo da parte del Comune. Ed è ovvio che, se lasci una struttura del genere vuota e non vigilata, un giorno arriva qualcuno che rompe una finestra e qualche giorno dopo qualcun altro spacca qualcos’altro”. Secondo l’amministrazione le cose non stanno così. “Il campo è chiuso da ottobre – dice Benefor-ti – perché insieme alla società sportiva abbiamo deciso di gestirne uno solo, quello di Tavarnuzze che è destinato ad un uso sociale. Per la gestione della struttura di Impruneta abbiamo invece pre-parato un bando destinato ai privati: pagando un minimo di affitto, si può tornare ad usarlo e farlo usare”. Gli atti vandalici hanno causato danni per circa 10mila euro. “E’ vero che la prima recinzio-ne dell’impianto ha qualche problemino – spiega il sindaco – ma la seconda è alta due metri. Inoltre chi è andato lì lo ha fatto con la chiara intenzio-ne di rompere quel che c’era, perché sono entrati armati di sassi”. Infine, lo scontro politico. “Sel e Idv sono venuti a sapere di un atto vandalico: perché non sono andati a denunciarlo ai carabi-nieri, invece che fare un comunicato stampa? La polemica politica è legittima e comprensibile, ma mi sembra molto grave che questi due partiti non abbiano sentito la necessità di rivolgersi prima alle forze dell’ordine”. Ma Sinistra ecologia liber-tà non ci sta. “La nostra – dice Mazzetti – è una denuncia politica per un fatto che è sotto gli occhi di tutti e ci è stato segnalato dai cittadini. E’ il Co-mune che, appena venuto a conoscenza dei fatti grazie a noi, avrebbe dovuto fare una denuncia ai carabinieri. Invece di perdere tempo ad accusare gli altri, sarebbe bene che l’amministrazione pen-sasse a gestire meglio le strutture pubbliche”.

Sono entrati negli

spogliatoi e hanno

iniziato a rompere

porte e vetri.

Sel: “È una

conseguenza dello

stato di abbandono

dell’impianto”

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6 Novembre 2010 il giornale nel tuo Comune

Page 7: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

Le cucine sono adesso il fiore all’occhiello del circolo cattolico San Giuseppe di Impruneta.

Si aspettava da tempo il momento per ritagliare lo spazio necessario per cucinare insieme e preparare le cene sociali, le feste, i ritrovi. Una necessità per le attività della par-rocchia, ma anche per tutte le as-sociazioni che fanno riferimento al circolo. I lavori di ristrutturazione dei locali sono partiti da qui, dalle stanze usate fino a pochi mesi fa come magazzino. I fornelli, i lavel-li, i frigoriferi, i forni per le pizze, la dispensa, lo spogliatoio è ora tutto a norma, secondo le regole volute dalla Asl. Ma mentre si rifletteva su come fare le cucine, i soci del cir-colo hanno pensato di fare le cose ancora più in grande. Ecco che sono state rimesse a nuovo anche la sala del consiglio e la grande sala San Giuseppe. Dal maggio scorso in tanti ci hanno lavorato: l’interven-to si è concluso, ed è stato festeg-giato, sabato 16 ottobre. “C’è stata una partecipazione molto forte, e anche inaspettata – commenta don Stefano Naldoni, per tutti “i’ cura-to” –. Siamo fieri del gran numero di persone che si sono affacciate per aiutare. C’è voluto un impegno non indifferente, ma con grande entu-siasmo è stato dato un sostegno da parte di tutti. E’ stato un rinnova-mento da molti punti di vista”. La

sala San Giuseppe ora appare con le pareti ridipinte, l’illuminazio-ne a basso impatto ambientale, le finestre alte hanno l’apertura elet-trica, il cotto sul pavimento è stato ripulito, gli strumenti della vecchia banda di Santa Cecilia sono in bella mostra nelle bacheche illuminate a led. Il presidente del circolo, Lo-renzo Perini, però annuncia anche un’altra grande novità. L’arrivo del cinema digitale. E’ inaugurato il 29 ottobre il nuovo intrattenimento che interessa tutto il paese. Grazie a un sistema che sfrutta il segnale dal satellite il circolo può scegliere di proiettare diversi spettacoli tra cui i

grandi eventi, che siano i concerti in giro per l’Italia, partite dei mondiali ma anche l’opera lirica che sembra avere un pubblico piuttosto ampio. “Si potranno trasmettere in diretta gli spettacoli dai grandi teatri italia-ni, dall’arena di Verona come dalla Scala di Milano – spiega Pierini – un modo per creare aggregazione, perché nell’intervallo la gente si incontra e commenta così come succede in teatro. Il futuro del cine-ma inoltre sembra andare in questa direzione. Niente più macchinari da Nuovo Cinema Paradiso, ma un si-stema più veloce sul modello della televisione satellitare”.

STORIA E FUTURO. I locali del circolo cattolico sono stati rinnovati

Cinema digitale al S. GiuseppeLisa Baracchi

Una sala del circolo San Giuseppe

Tante telefonate per rintrac-ciare i soci o i loro familiari

e poter consegnare loro una targa di riconoscimento del lavoro fatto insieme. Perché la Casa del Po-polo di Bagnolo ha compiuto 50 anni e ha festeggiato in grande sti-le, domenica 10 ottobre, con una cerimonia di premiazione dei 19 soci fondatori. Era il 1960 quan-do l’avvocato Isola, proprietario del terreno di Cantagallo, permise agli abitanti di Bagnolo di costru-ire il circolo. Tutti ricordano in paese che Guido Badii, il primo presidente, si impegnò a lungo a chiedere contributi ai “compa-gni” di tutta Firenze, della Piana e anche oltre, nelle campagne e nei paesi. Alla fine mise insieme 900mila lire. Ci fu poi il lavoro di tanti volontari che costruirono mattone dopo mattone, nel tempo libero, il luogo di ritrovo. Nella mostra fotografica allestita in una delle stanze del circolo, si ricorda-no tutte le fasi della costruzione della Casa del Popolo. Ci sono le immagini delle feste dell’Unità di un tempo, ci sono gli striscioni “Vota comunista” e le torte deco-rate con la falce e il martello. La festa di luglio qui si chiama anco-ra dell’Unità, ma da qualche anno c’è meno politica e più spettacolo. “Si festeggia la voglia di stare in-sieme, il valore più importante”, dice Toni Cappelletti, che è stato presidente del circolo per dieci anni. Nelle foto degli anni Ottanta

c’è la gloriosa compagnia teatrale “La Lucciola” e si ricordano an-che le feste organizzate dal paese per il lunedì di Pasquetta alla Bifo-nica, il bosco accanto a Bagnolo. I soci della Casa del Popolo pen-savano a portare i viveri per tutti. Oggi il vanto del circolo è nello spazio all’aperto, dove si trova il giardino, unico verde pubblico della frazione e dove prende posto la birreria e la libreria. “Pensiamo di creare anche un luogo di scam-bio di libri e film – spiega l’attua-le presidente Claudio Volpi – un prestito che si basa sulla fiducia. Perché senza quella il circolo non esisterebbe”. Vive interamente di volontariato il bar e qualcuno non rinuncia al proprio turno neanche

se ha traslocato più lontano: c’è chi viene qui una volta a settimana da Calenzano o da San Casciano. “Crediamo nell’associazionismo – conclude Volpi – e ne è un esem-pio la collaborazione con l’asso-ciazione sportiva Impruneta Ta-varnuzze. Cerchiamo di ascoltare e responsabilizzare i giovani. Solo così si tiene insieme un circolo e una società”.

Tanti auguri, Casa del PopoloPremiati i 19 soci fondatori

BAGNOLO. Compiuti i cinquanta anni di attività

/L.B.

Costruita nel 1960 col lavoro dei volontari

7IMPRUNETA

Page 8: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

Marinella Piccini, titolare del ne-gozio La Bottega del Buongustaio che si trova nella via centrale del paese, via Mazzini. A inaugurare il negozio è stato il padre di Ma-rinella, Bruno, nel 1968. Tutti lo ricordano dietro a quello stesso bancone, con la serietà di chi sa-

peva vendere i prodotti più genui-ni. “Perché non si può fare questo lavoro come fosse qualcosa di meccanico – racconta Marinella – serve impegno, costanza e la voglia di instaurare un rapporto di fiducia con i propri clienti. La fiducia che ci vuole una vita per costruire e un minuto per perdere, proprio quella. La differenza con la grande distri-buzione è tutta qui, non abbiamo mai temuto l’arrivo dei supermer-cati, perché qui gli imprunetini san-no che troveranno prodotti di alta qualità. Ci mettiamo l’impegno e la disponibilità ad accontentare tutte le richieste”. La disponibilità la bottega la dimostra negli orari di apertura: a pranzo fino alle 14 e la sera fino alle 21, la domenica mattina è possibile trovare il pane e la schiacciata appena sfornati. I prodotti, poi, sono quelli di quali-tà della nostra regione: dalla pasta del pastificio Fabbri di Strada in Chianti fino ai formaggi della val d’Orcia, i salumi della Cinta Sene-se, ma anche la frutta e la verdura dei contadini delle colline intorno. Accanto, comunque, a prodotti et-

Il segreto di una gastronomia di successo è l’attenzione al bancone. “Perché il cliente appena entra è la prima cosa

che vede. Deve essere accattivante, ben sistemato. Con prodotti belli da vedere e vari. Si deve cambia-re spesso la composizione”, spiega

ARTIGIANATO. Un viaggio nel mondo delle “botteghe” attive in città e nelle varie frazioni

“Ecco il bancone del nostro successo”

Lisa Baracchi

Marinella Piccini nel negozio

La Bottega del Buongustaio è stata aperta nel ‘68 in via Mazzini.

Dopo quaranta anni è ancora lì e sforna prodotti genuini

e di alta qualità: “È una sfida vivente alla grande distribuzione”

nici di vario tipo. E ancora il pane artigianale, il latte, tutto quello che serve per imbandire come si deve una tavola in ogni momento della giornata. La selezione dei prodotti è uno dei punti di forza del negozio ed è importante che abbiano una caratteristica: si possono trovare qui le lavorazioni artigianali secon-do le tecniche di una volta che sono sistemati in bella mostra sugli alti scaffali del negozio. Anche il nome “bottega” rimanda a un tempo che fu, un modo per suggerire la pre-senza di un rapporto fatto anche di consigli, suggerimenti e scelte mirate. Un modo insomma per con-

trapporsi all’anonimato della gran-de distribuzione. In tarda mattinata nella bottega si avvicendano uno dietro l’altro i clienti. “Mi mette nel panino la porchetta e quel pecorino lì”, dice un ragazzo. “Ottima scel-ta”, commenta Marinella, che velo-ce prepara il pranzo di tutti quelli che si affacciano alla soglia. La aiuta in negozio Maddalena, men-tre l’altra ragazza che lavora qui è Miriam. Anche il figlio di Marinel-la, Samuele, è socio del negozio: “Un aiuto valido – dice con orgo-glio la madre – dicono che sarebbe un successore perfetto. Ha un modo di fare che ricorda mio padre”.

L’ingresso della bottega

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8 Novembre 2010 il giornale nel tuo Comune

Page 9: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

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Page 10: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

Spese sanitarie, rateizzazioni per l’acquisto della macchina, viaggi, ma soprattutto mutui per compra-re casa, ed ecco che in Toscana,

nel 2010, ogni cittadino ha contratto debiti per una media di 2.040 euro a testa. Se-condo i dati forniti dal Casper, Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (sigla che riunisce le varie associazioni di consumatori), ogni famiglia si ritrova ac-collate tutti i mesi delle spese fi sse che co-stringono al ricorso al credito. Non a caso nell’ultimo anno il numero dei prestiti ha segnato un aumento record del 20,8 per cento. In linea con l’allarme lanciato dalla Banca d’Italia, dunque, anche in Toscana è cresciuto l’indebitamento delle fami-glie e questo boom è causato da una forte perdita del potere d’acquisto. Secondo un rapporto di Unioncamere, nella classifi ca nazionale dei “cattivi pagatori” la Tosca-na indossa la maglia nera insieme al Ve-neto, alle Marche e all’Emilia Romagna. In queste regioni d’Italia, durante il 2009

si è registrato un incremento sia dei tito-li non pagati sia del loro importo. Anche perché essere un pessimo pagatore non è poi così diffi cile: basta saltare o ritarda-re il pagamento della rata di un fi nanzia-mento (anche di un prestito appartenente al credito al consumo, cioè di quei debiti contratti per l’acquisto di un elettrodome-stico o per rateizzare il pagamento di una visita dal dentista ad esempio) a causa di un qualsiasi motivo per essere registrati nelle “liste nere” dei “protestati”. A quel punto ottenere un nuovo fi nanziamento diventa davvero complicato. Ma in tempi di crisi pure i fi orentini hanno imparato a stringere la cinghia. Sono calati infatti gli

acquisti ritenuti non indispensabili (come gli articoli di profumeria, i libri, i giornali e la cartoleria) e la fonte primaria di in-debitamento rimane ancora il mutuo per la casa. A confermare questa tendenza sono i dati sull’andamento delle vendite al dettaglio: nei primi sei mesi dell’anno la situazione di diffi coltà del commercio toscano è stata legata ad una domanda in-terna che è diventata molto selettiva e cau-ta. Da un’indagine svolta da Unioncamere Toscana e Regione Toscana emerge che siamo ancora lontani dai livelli economi-ci della situazione “pre-crisi”: segnali un pochino più rassicuranti arrivano da parte delle imprese che gestiscono ipermercati, supermercati e grandi magazzini, mentre per gli esercizi specializzati (sia alimen-tari che non alimentari) le perdite di fat-turato restano ancora pesanti. Le diffi coltà maggiori sono ancora relative alle vendite di prodotti per la casa ed elettrodomestici (- 4,3 per cento) e di abbigliamento e ac-cessori (-3,5 per cento).

L’INCHIESTA/1. La causa sono spese sanitarie, rate per l’auto e mutui sulla casa

Toscana, duemila euro di debiti a testa

Giuditta Boeti

Secondo un rapporto di Unioncamere, la nostra regione si aggiudica

la maglia nera (insieme a Marche, Emilia Romagna e Veneto) nella classifi ca

nazionale di chi non riesce a “coprire” le proprie uscite

L’INIZIATIVA

C’è uno strumento a disposizione delle famiglie toscane in diffi coltà a far quadrare i propri conti e si chiama “mi-

crocredito agevolato”. Si tratta di un sostegno che la Regione offre soprattutto a famiglie normalmente “non bancabili”, cioè che non sono in grado di offrire tutte le garanzie che occorro-no per ottenere un fi nanziamento, ma che dimostrano di poter assolvere l’impegno di restituzione se aiutate a superare il mo-mento di diffi coltà. E allora, in questi casi, è la stessa Regione a fare (gratuitamente) da garante alle banche (fi no all’80 per cento dell’intero ammontare) per la concessione di prestiti fi no

ad un massimo di 4 mila euro. Il credito potrà essere restituito anche in piccole rate (di 70/80 euro al mese) fi no ad un mas-simo di 5 anni ad un tasso di interesse agevolato (del 4/5 per cento medio annuo). Non sono previste spese di istruttoria o gestione della pratica, ed i fondi sono erogati al massimo entro 40 giorni dall’apertura della pratica. La Regione, per garantire i fi nanziamenti concessi dalle banche, ha costituito un fondo di garanzia iniziale di 1,2 milioni di euro. Punto chiave del micro-credito agevolato è la rete di Centri di Ascolto ai quali le fami-glie alle prese con problemi fi nanziari potranno rivolgersi per

accedere al sistema creato in collaborazione con Anpas, Arci, Caritas, Fondazione toscana per la prevenzione dell’usura onlus e Misericordie. L’iniziativa nasce da una evidente diffi coltà eco-nomica in cui si trovano numerose famiglie toscane: secondo dati Cispel, infatti, nel 2009 non hanno potuto pagare 40 milioni di euro per consumo di gas, 150 milioni di euro relativi alla produzione di rifi uti ed al consumo di acqua; ed ancora, i pigno-ramenti immobiliari nel 2009 a Firenze sono cresciuti del 14,7 per cento. E il 32 per cento della popolazione anziana toscana vive oggi con meno di 750 euro al mese.

Si tratta di un aiuto erogato ai soggetti cosiddetti “non bancabili”, ovvero privi delle garanzie per ottenere finanziamenti

“Microcredito agevolato”, un sostegno per le famiglie in diffi coltà

economia

In tempi di crisi anche i fi orentini hanno dovuto“stringere la cinghia”.E sono calati gli acquisti

/G.B.

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10 Novembre 2010

Page 11: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

L’azione legale non è l’unica via percorribile per il creditore che vuole ottenere quanto gli spetta. Spesso ricorrere al recupero crediti è un mez-zo più semplice per rivalersi sui propri debitori.

Anna Tino, della Nivi Credit S.r.l di Firenze, ha spiegato a Il Reporter perché e come questa forma di riscossione con-venga a entrambe le parti, creditori e debitori.La via del recupero crediti è “meno traumatica” per il debitore rispetto a quella legale?Il recupero crediti stragiudiziale è mediamente meno one-roso per il debitore, che non è gravato dai costi dell’azio-ne legale (solo per registrare un decreto ingiuntivo servono centinaia di euro). Inoltre, questo sistema è più immediato ed economico anche per il creditore, che paga la società di recupero solo se incassa e - come nel nostro caso - in prov-vigione rispetto al recuperato, senza costi iniziali. Chiara-mente la nostra azienda, come la maggior parte, collabora con studi legali: una volta percorse le strade stragiudiziali ed amichevoli il debitore ci costringe a perseguire le vie legali. Inoltre, col recupero legale si attivano procedure che incido-no sulla vita del debitore: il decreto ingiuntivo registrato, il pignoramento, l’istanza di fallimento sono anche consulta-bili da terzi. Il recupero stragiudiziale presta attenzione alla mediazione fra le parti e a febbraio 2010 tra la nostra asso-

ciazione di categoria Unirec e la Adiconsum è stato costitu-ito Ebitec, ente bilaterale per la tutela dei diritti dei debitori, anche in tema di privacy.Quali sono le situazioni tipiche che si presentano?Una persona (fi sica o giuridica) ricorre al capitale di terzi se non può far fronte ai suoi bisogni coi mezzi propri. Un im-previsto determina l’impossibilità di rispettare le scadenze di mutui, credito al consumo, etc. Qui sorgono i problemi, poiché non tutti hanno la percezione vera di quel che costa-no certi fi nanziamenti: per rimborsarne uno se ne prende un altro, entrando in un vortice di interessi talora al limite del tasso di usura. Il risultato è facile da immaginare...Il numero di debitori è aumentato negli ultimi anni?Sicuramente, per i tanti posti di lavoro persi con la crisi e perché prima di questa ottenere prestiti e fi nanziamenti era fi n troppo facile.Come prevenire questo fenomeno? “Stringendo” i rubinetti delle fi nanziarie, cioè effettuando analisi più severe sulla solvibilità dei soggetti che si avvi-cinano al mondo dei pagamenti rateali, del credito al con-sumo o dei prestiti in genere. D’altro canto, il vortice degli indebitamenti successivi potrebbe essere arrestato solo dal legislatore, con la previsione di soglie di usura sensibilmente più basse rispetto ai valori attuali.

Un esperto del settore racconta che questo tipo di soluzione

“è meno oneroso per rivalersi sui propri debitori, sempre più

numerosi a causa della crisi, e conviene ad entrambe le parti”

L’INCHIESTA/2. Per chi deve riscuotere quanto gli spetta la via legale non è l’unica esistente

Quelli che di mestiere recuperano crediti

Ilaria Esposito

FOCUS

A volte liberarsi dell’etichetta di “cattivo pagatore” può es-sere molto diffi cile. La missione principale dell’Associa-

zione Rmc (Recupero merito creditizio) è proprio quella di aiu-tare le persone che sono rimaste “intrappolate” nella cosiddetta “centrale rischi”, un elenco di nomi che serve agli istituti fi nan-ziari per controllare eventuali posizioni debitorie di chi avanza richiesta di credito. Quando qualcuno chiede un prestito a una banca o a una società fi nanziaria quest’ultima accede ad una banca dati, dove sono disponibili i nomi di chi ha situazioni di debito insolute. Ma in questi elenchi non si trovano solo i

veri “cattivi pagatori”. Spesso rimangono per lungo tempo an-che i nomi di coloro che, dopo un ritardo anche minimo, sono riusciti a pagare interessi e spese per estinguere il debito. Un sollecito di pagamento di una banca può essere suffi ciente a far fi nire chiunque nella cartella rischi, senza che l’interessato se ne renda conto. Finché il suo nome resta in questi elenchi una persona è esclusa dal mondo del credito, dal momento che gli istituti fi nanziari non prestano denaro ai cattivi pagatori o ai presunti tali. L’Associazione Rmc tenta di far fronte a questo problema, aiutando chi si trova in situazioni simili e conside-

rando caso per caso il da farsi. La sua azione si svolge attra-verso percorsi di formazione, informazione e consulenza sul mondo del credito e interventi veri e propri su casi di perdita del merito creditizio o altre questioni legali (anche attraverso convenzioni che l’associazione ha con esperti del settore, avvo-cati, ecc.). Inoltre, l’associazione sta portando avanti un lavoro di monitoraggio dei casi di inserimento nelle centrali rischi, per capire chi generalmente ha questo tipo di problema e per quali meccanismi burocratici la cancellazione dalle “liste nere del credito” avvenga tanto lentamente.

Ad occuparsene è un’associazione ad hoc, la Rmc (Recupero merito creditizio), che aiuta chi resta “intrappolato”

Liberarsi dal marchio di “cattivo pagatore” si può. Eccome

economia

/I.E.

MEDICINA ESTETICA FORMA E BELLEZZA NATURALELA MEDICINA ESTETICA è la Disciplina praticatadal Medico Chirurgo che mira a riportare l’aspettodella persona alla sua miglior forma e bellezza natu-rale tramite una minima invasività dei trattamenti.NON SI TRATTA DI interventi chirurgici ma di trat-tamenti Laser. Un raggio di una luce particolareche, a seconda del tipo di Laser, può effettuare, peresempio: epilazione definitiva, eliminazione di mac-chie da gravidanza e di cicatrici da intervento chirur-gico, ringiovanimento cutaneo (inestetismi) o elimi-nazione di verruche, di fibromi molli e di altre lesio-ni od imperfezioni cutanee.La prima cosa da fare è una visita per verificare ilbuono stato generale di salute (o meno) che mira adefinire gli inestetismi da trattare per vedere insiemese è il caso di effettuare quei trattamenti che ci atti-rano da tanto oppure semplicemente per farsi consi-gliare e migliorarsi, guardarsi più volentieri allospecchio, sentirsi di nuovo di buonumore e benecon se stessi.

Il miglior risultato è quello che appare, ma non sinota troppo.La minima invasività dei trattamenti con i diversi tipidi laser permette in circa una mezz’ora di elimi-nare il “problema” (inestetismo o lesione cutaneache sia) e normalmente già dopo soli due giorni(ovviamente dipende sempre dal tipo di applicazio-ne) è possibile fare vita sociale senza problemi.A differenza di un qualunque intervento chirurgicocome l’eliminazione di un fibroma molle effettuatacon bisturi oppure tramite la bruciatura con diater-mo, il laser durante l’intervento effettua sia la bru-ciatura che la disinfezione che la chiusura, o sutura,di quella che potrebbe essere una piccola ferita fina-le, non lascia poi alcun segno.Nell’eventualità rimanesse anche solo un piccolosegno o cicatrice sempre con il Laser si procede allasua eliminazione...In seguito parleremo delle diverse Tipologie di trat-tamenti Laser, della Biostimolazione, deiFiller del Botulino e della Mesoterapia.

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A Firenze le cremazioni sono in costante crescita: nel 2009 sono state 2.500, fa-cendo segnare un +10 per

cento rispetto all’anno precedente, e solo nei primi 9 mesi del 2010 si è toccata quota 1.950. Un incremento esponenziale negli ultimi 20 anni, ba-sti pensare che nel 1990 le cremazioni erano appena 284. Nonostante i numeri aumentino, le infrastrutture restano le stesse, provocando ritardi e disagi. “Gli impianti attuali non bastano - spiega Eu-genio Nappini, segretario della Socrem di Firenze, la società per la cremazione - spesso ci troviamo in periodi di forte mortalità in cui le salme rimangono in giacenza per 3 o 4 giorni”. A frenare il progetto di nuove strutture c’è soprat-tutto la mancanza di fondi. “Abbiamo chiesto più volte al Comune di poter fare un terzo forno, che si aggiunga a quelli già esistenti presso il cimitero di Trespiano – prosegue Nappini – ma aspettiamo da anni una risposta concre-ta”. Vediamo nel dettaglio le regole che disciplinano questa pratica sempre più diffusa anche a Firenze. L’ultima legge nazionale in materia risale al 2001. La cremazione è permessa nel caso in cui il defunto abbia espresso questa volontà, oppure quando la decisione viene presa dal parente più vicino, o ancora se la persona deceduta è stata iscritta a una società per la cremazione. Si tratta di associazioni senza fi ne di lucro – oltre 40 in Italia, 9 in Toscana distribuite nel-le varie province - che seguono tutta la parte burocratica e assistono i parenti. Il procedimento di incinerazione, ovvia-mente, può essere eseguito solo dopo l’ok del medico legale, che deve esclu-dere l’eventualità di una morte legata a un reato. Dal 2004 anche la Toscana ha una legge regionale che disciplina la dispersione delle ceneri e che dà la pos-sibilità ai cittadini di conservare le urne cinerarie in casa. Chi vuole spargere le ceneri può farlo all’interno delle aree dedicate. A Firenze esistono due luoghi di questo genere: il “Giardino della Ri-membranza”, all’interno del cimitero di Trespiano, e quello alla fi ne del parco delle Cascine, nei pressi del monumen-to all’Indiano, dove confl uiscono Arno e Mugnone. La dispersione è permessa anche all’aperto: nei fi umi (a cento me-tri dalla riva), in mare (a un miglio dalla costa), in montagna (a oltre 200 metri dai centri abitati) e in aree private (lon-tano dalle abitazioni e con il consenso del proprietario). “Uno dei luoghi scelti

Nel 2009 si è registrata una crescita delle richieste del 10 per cento, ma questo crea

dei problemi, perchè “gli impianti attuali non bastano”, spiega il segretario della Socrem.

Che poi svela: “Tra i luoghi più utilizzati per spargere le ceneri spicca Monte Morello”

IL PUNTO. In costante aumento il numero dei fiorentini che optano per questa soluzione

Cremazione, scelta sempre più diffusa

Gianni Carpini

dalla maggior parte dei fi orentini per spargere le ceneri è Monte Morello” spiega Eugenio Nappini. La dispersio-ne, secondo i dati della Socrem, è scelta dal 5 per cento delle persone, il 15 per cento decide invece di custodire l’urna nella propria abitazione, il restante 80 per cento preferisce la tumulazione in uno dei 32 cimiteri fi orentini. Per in-formazioni sull’argomento è possibile visitare il sito internet www.socremfi -renze.it.

Celebre è il caso di Ugo Fo-scolo, sepolto proprio in

quella basilica celebrata nei suoi Sepolcri: Santa Croce. Un vero e proprio pantheon degli artisti, dove sono ospitate le tombe di molti grandi come Michelange-lo e Galileo. Ma anche la me-moria di numerosi personaggi della storia recente è affi data a Firenze. Le Porte Sante sono il “cimitero vip” per eccellenza. All’ombra di San Miniato al Monte riposano Giovanni Spa-dolini, Mario Cecchi Gori con la moglie Valeria, lo stilista Enrico Coveri e tanti scrittori: Vasco Pratolini, Carlo Collodi (al seco-lo Carlo Lorenzini) e il creatore di Gian Burrasca, Luigi Bertelli. Sulle lapidi si leggono altri nomi famosi in città come l’editore Felice Le Monnier, Stanislao Pa-szkowski, fondatore dell’omoni-mo caffè, e il marchese Giovanni Meyer, padre dell’ospedalino di Firenze. A 4 chilometri di distan-za, nel cimitero evangelico degli Allori al Galluzzo, riposa una grande giornalista, tanto seguita quanto discussa: Oriana Falla-ci. Meno conosciuta è invece la tomba di Eugenio Montale, nel cimitero di San Felice a Ema. Accanto a lui la moglie Drusil-la. Un altro poeta, Mario Luzi, giace sulle colline di Firenze, nel cimitero di Trespiano. C’è anche una nota curiosa. La città gigliata ospita i resti degli ultimi discen-denti di William Shakespeare: Beatrice Shakespeare e Edward Claude Shakespeare Clench, tu-mulati nel cimitero degli inglesi al Piazzale Donatello. Ci sono poi personalità chiacchierate. Come Claire Clairmont, sepolta nel cimitero Monumentale della Misericordia all’Antella, amante di George Byron, che dal poeta e politico inglese ebbe una fi glia. Sempre all’Antella si trova la tomba di Fanny Ronchivecchi Targioni Tozzetti, nobildonna fi orentina. A lei si rivolse l’amo-re (non corrisposto) di Giacomo Leopardi, che le dedicò il Ciclo di Aspasia.

Dalla Fallaci a Le Monnier

Tanti i vip che riposano da noi

FOCUS

Dal 2004 la Toscana ha una legge ad hoc

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Ex mogli, ex mariti, ex fi -danzati. Ma anche uomini e donne comuni, non ne-cessariamente ex. Colleghi

d’uffi cio, vicini di casa, madri, amanti e mogli. Insomma, gli stalker o mole-statori assillanti, quelli che pur di far soffrire l’amore perduto gli rendono la vita un inferno: danneggiando le loro auto, recapitando a casa regali

Un nuovo reato, il vizio di perseguitareL’ALLARME/1. Anche a Firenze sono molti i fatti di cronaca che hanno a che fare con lo stalking

Giuditta Boeti

attualità

Un decreto legge dell’anno scorso prevede punizioni severe

per questo tipo di molestie assillanti, ma intanto cresce il numero

delle segnalazioni e delle situazioni con esiti drammatici. A Signa

l’ultimo episodio, con due donne accoltellate dal vicino di casa

macabri, tappezzando le bacheche di Facebook, o le cabine telefoniche, con messaggi a luci rosse e numero di cellulare dell’ex amata. Sono anche le donne a non rassegnarsi all’idea di essere state “mollate” dopo una breve relazione, e allora iniziano a tampina-re i malcapitati con centinaia di telefo-nate e sms, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Gli stalker, si diceva, quel-li che si appostano sotto casa o dietro l’uffi cio dove lavora “l’oggetto delle loro attenzioni morbose” e che, gior-no dopo giorno, diventano sempre più violenti. Il confi ne tra molestia e stal-king è labile e passa attraverso l’as-siduità e la continuità della persecu-zione, perché lo stalker con tenacia e perseveranza porta avanti le richieste, in modo ossessivo, fi no al punto che, se non si assecondano queste pretese, arriva a rovinare la vita, se non addi-rittura a toglierla, uccidendo. L’ultimo caso salito alla ribalta della cronaca fi orentina è quello di un pensionato di 75 anni che ha accoltellato in strada le sue vicine di casa, madre e fi glia, che lo avevano denunciato (e fatto con-dannare) per stalking. Il motivo? L’uo-mo non tollerava il cane delle vicine e questo, nel tempo, avrebbe acceso rancori culminati nelle denunce, fi no alla condanna. Ma questo episodio è solo uno dei tanti casi denunciati da quando sono entrate in vigore – il 25 febbraio scorso con un decreto legge – le norme sullo stalking. La legge dovrebbe funzionare da deterrente: la pena oscilla tra 1 e 4 anni di reclusio-ne, e aumenta se il reato è commesso dal coniuge separato o divorziato o da persona con cui la vittima ha avuto una relazione affettiva. Si arriva inve-ce all’ergastolo nel caso di omicidio preceduto da stalking. Non lontano, infatti, è l’arresto di una ragazza fi o-rentina di 20 anni, che è stata fermata dai carabinieri per lesioni personali aggravate perché, armata di coltello a serramanico con una lama di 9 centi-metri, ha accoltellato il fratello dello stalker che l’avrebbe insultata e mi-nacciata in strada per vecchi dissapori. La ragazza aveva già denunciato l’ex fi danzato, di 19 anni, che la persegui-tava, facendolo arrestare per stalking. Ma la sua azione non è bastata perché le intimidazioni sono continuate su Facebook e a queste si sarebbero ag-giunte quelle dei familiari, tanto che la ragazza – perennemente spaventata – aveva deciso di circolare armata per potersi difendere in caso di necessità. Ma il fenomeno ha davvero dimensio-ni vastissime, anche nel resto del Pa-ese. I dati dell’Osservatorio nazionale stalking riferiscono che nei primi tre mesi del 2010 le persone denunciate per stalking sono state 1.592, mentre 293 gli arrestati.

Nei primi tre mesi del 2010, in Italia, ci sono state 1.592 denunce

Il punto sulla situazione con Ni-coletta Livi Bacci, presidente

dell’associazione “Artemisia”.Lo stalking è un fenomeno in crescita nel nostro Paese. Qual è la situazione attuale a Firenze?Anche nella nostra città – e in tutta la provincia fi orentina – il feno-meno dello stalking e del fem-minicidio, in particolare, è molto aumentato. Solo nel 2009, anno in cui è entrato in vigore il decreto legge che punisce come reato lo stalking, sono state circa 750 le donne che si sono rivolte al nostro Centro antiviolenza e, di queste, quasi il 6 per cento ha denunciato casi di molestie assillanti. Potreb-be sembrare un dato relativamente basso, ma purtroppo non lo è, per-ché quando le donne si rivolgono a noi vivono già una situazione par-ticolarmente pericolosa che mette a repentaglio la loro vita. Qual è il profi lo di chi si rivolge all’associazione Artemisia? Si tratta di donne inseguite dall’ex partner, perseguitate con apposta-menti e pedinamenti, a volte co-strette a lasciare la casa, il lavoro e cambiare città per non essere am-mazzate. Nella quasi totalità dei casi, la relazione tra stalker e vit-tima è di natura sentimentale e la condotta persecutoria del molesta-tore è fatta di minacce tali da ali-mentare un crescendo di preoccu-pazione, tensione e paura. Ricordo il caso di una donna il cui stalker la perseguitava al punto che arrivò a spaccare le vetrine del negozio in cui lei lavorava; la donna fu li-cenziata e dovette lasciare Firenze perché vivere qui le era diventato impossibile.Qual è il sostegno che date alle donne in diffi coltà?Abbiamo a disposizione un cen-tralino telefonico (055/602311) per fornire consulenze e fi ssare dei colloqui di accoglienza utili ad analizzare insieme la situazio-ne e a stabilire in accordo con le donne un percorso di uscita dalla violenza. Offriamo consulenza psicologica, informazione legale e un orientamento alla ricerca di lavoro.

La presidente di Artemisia

“Troppe vittime anche in città”

IL PUNTO

/G.B.

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14 Novembre 2010

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attualità

Non bastasse la crisi che, mese dopo mese, sta contri-buendo ad infoltire le fi la di disoccupati e cassintegrati

anche in Toscana, c’è un’altra parola che è ormai entrata preoccupantemente a far parte del “vocabolario” del lavo-ratore di oggi: mobbing. Spesso usato senza che se ne conosca l’esatto signi-fi cato, questo termine sta a denotare un fenomeno molto grave: continue vessazioni e violenze psicologiche (e in qualche caso anche fi siche) nei con-fronti di un lavoratore da parte di un su-periore o di un collega, comportamenti che fi niscono per ledere la dignità personale e professionale della vittima fi no a provocare conseguenze sulla sua salute (e a volte non solo). Spesso con un fi ne ben preciso: costringere il lavo-ratore a rassegnare le dimissioni. Una pratica subdola, a volte non troppo fa-cile nemmeno da riconoscere e quindi da denunciare. Ma in Toscana come vanno le cose su questo fronte? Non troppo bene, almeno a giudicare dai dati dell’uffi cio vertenze e lavoro della

Cgil. In un anno, da ottobre 2009 all’ot-tobre scorso, sono stati una sessantina i casi trattati in tutta la regione, tra quelli già in giudizio e quelli ancora da ve-rifi care. Ma è un numero, questo, che ne nasconde ben altri, assicurano dalla Cgil. “Per sessanta casi che trattiamo ce ne sono almeno 600 che ci vengono denunciati – spiega Luana Del Bino, responsabile dell’uffi cio vertenze della Toscana – che poi non risultano essere mobbing ma altre cose, ma che sono pur sempre disagi sul lavoro. In una scala di colori il mobbing rappresenta il nero, ma dal bianco al nero le sfu-mature sono molte”. E comunque, ag-giungono dalla Cgil, 60 casi in un anno sono un numero a cui mai si era arrivati in passato. “Se avessimo comincia-to qualche anno fa il lavoro a tappeto che stiamo facendo ora – prosegue Del Bino – i numeri sarebbero ben altri. Ma ora c’è la crisi”. E cosa c’entra la crisi con il mobbing? “C’entra, perché ora i lavoratori hanno il terrore di perdere il proprio posto – risponde la responsabi-le dell’uffi cio vertenze – e per questo

subiscono anche i comportamenti più gravi senza dire nulla. Solo gli esaspe-rati denunciano”. Persone che proprio non ce la fanno più, e per cui tutto questo si è trasformato in una “malat-tia”. “Parlando di un caso già passato in giudicato – racconta Del Bino – per i comportamenti che era costretta a subire a una lavoratrice era venuto

l’esaurimento nervoso, aveva preso 20 chili, piangeva sempre... abbiamo fatto vertenza, e le è stato riconosciu-to un risarcimento, oltre a essere stata rimessa in ‘sicurezza’ sul lavoro”. Non ci sono, stando ai dati della Cgil, cate-gorie più a rischio di altre (il fenomeno interessa tanto gli impiegati quanto gli operai), e i “mobbizzati” sono in quasi

egual numero uomini (48%) e donne (52%), mentre i lavoratori più “colpiti” sono quelli tra 45 e 50 anni. Ma cosa deve fare chi si trovi, suo malgrado, ad affrontare una situazione simile? “Ri-volgersi immediatamente a un uffi cio vertenze – conclude Del Bino – ce ne sono in tutte le province toscane. E sanno bene cosa fare”.

Ivo Gagliardi

Ma quand’è che si può par-lare correttamente di

mobbing e quando, invece, il disagio di un lavoratore deriva da altre cause? Per cercare di far chiarezza su questo fenome-no Il Reporter ha interpellato Riccardo Del Punta, docente ordinario di diritto del lavoro all’Università di Firenze.Professore, cosa significa esat-tamente mobbing sul lavoro?Questa parola deriva da un comportamento animale, quan-do in alcuni branchi un membro viene emarginato dagli altri: da qui la sua trasposizione sul lavoro. In genere si riconosco-no due tipi di mobbing: quello verticale o strategico, messo in atto dal datore di lavoro, un atteggiamento persecutorio che in genere, ma non sempre, ha lo scopo di spingere alle dimissio-ni, e quello orizzontale, che non nasce per iniziativa dell’azien-da ma tra colleghi come di-sfunzione del lavoro. Anche in questo caso, però, è l’azienda a risponderne.Ci sono criteri universali per riconoscerlo?No, non ci sono. In alcuni casi è evidente, in altri i confini sono

sottili. Perché si possa parlare di mobbing ci deve essere una condotta persecutoria e pro-grammata che si protrae nel tempo. A volte il periodo mini-mo si calcola in 6 mesi, ma non è una regola generale.Quindi non è un fenomeno fa-cile da individuare...No, assolutamente. Si può pre-sentare con un demansionamen-to, con una sanzione disciplina-re, con rimproveri esagerati, ma anche in molti altri modi. Biso-gna stare attenti.A che punto siamo, in Italia, nel suo riconoscimento e trat-tamento?Nel nostro paese il mobbing è stato “scoperto” come fatto giu-ridico da una decina di anni, la prima sentenza è stata emessa dal tribunale di Torino nel ‘99. I casi accertati sono molti meno di quelli denunciati, perché a volte i lavoratori si ritengo-no mobbizzati quando non lo sono, altre è difficile valuta-re. Comunque, dato che fino a dieci anni fa non se ne parlava nemmeno, sono stati fatti gran-di progressi. È importante che questo disagio ora sia venuto fuori.

“Non è facile da riconoscere”L’INTERVISTA. Riccardo Del Punta, docente universitario

L’ALLARME/2. Sono state una sessantina, in un anno, le vicende affrontate dalla Cgil in Toscana

Mobbing sul lavoro, aumentano i casi

Con la crisi, però, in molti hanno il terrore

di perdere il posto, e così vengono subiti

in silenzio anche i comportamenti più gravi.

Uomini e donne di 45-50 anni i più a rischio

/I.G.

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MOBILITÀ/1. Microcamere sul lunotto delle vetture Ataf per incastrare i furbetti della preferenziale

A bordo degli autobus è salita la “spia”“Attenti a quella busvia”:

370 occhi elettronici

sono pronti

a fotografare la targa

di chi vi transita senza

poterlo fare. E in caso

di incidente funzionano

come scatole nere

I furbetti della corsia preferenziale hanno le ore contate. A coglierli in fl agrante sa-ranno 370 occhi telematici montati su tut-ti gli autobus in circolazione. Guai a chi

sgarra, le microcamerine posizionate sui lunot-ti anteriori delle vetture fotograferanno la targa dei trasgressori e la invieranno immediatamen-te alla centrale operativa. Occhio anche in caso di incidenti, perché il meccanismo funziona come una sorta di piccola scatola nera, in gra-do di immagazzinare una serie di altre infor-mazioni sulla vettura (come velocità e frenata) in modo tale da smascherare i più scaltri anche in questo caso. Tramontata l’ipotesi di installa-re telecamere fi sse all’ingresso di tutte le pre-ferenziali (attualmente sono una trentina), ope-razione che avrebbe richiesto un investimento di oltre 2 milioni di euro da parte del Comune, Ataf ha deciso di attrezzarsi da sola. Tagliando di gran lunga sulle spese. “Ogni microcamera costa solo 195 euro – fa sapere il presidente Fi-lippo Bonaccorsi – e ci consente di risparmiare anche sulle polizze assicurative”. Un risparmio stimato circa nel 30% proprio grazie al sistema da “computer di bordo” che memorizza infor-mazioni valide anche in caso di processo. Il meccanismo è già stato messo in pratica con successo in diverse città d’Europa e d’Ameri-ca, dove va sotto il nome di Road Scan, ma an-che più vicino a noi: a Prato, a Pisa e a Carrara, solo per fare alcuni esempi. A Firenze l’ope-razione inchioda-trasgressori è già cominciata, le piccole scatole nere sono già state installa-

te su gran parte dei bus. Non solo, le micro-camere hanno gli occhi anche dietro e sono pertanto in grado di osservare anche quel che succede all’interno della vettura. Un elemento di sicurezza in più per autisti e passeggeri. E le telecamere fi sse? “Rimane un sistema vali-do all’interno della Ztl”, rimarca Bonaccorsi. Undici le corsie già videosorvegliate, in tutte le altre basterà che gli autisti schiaccino un bottone non appena vedono un’auto davanti a loro e scatterà la multa. Il verbale da 80 euro sarà recapitato direttamente a casa per posta. E ci sarà poco da reclamare. “Saremo al sicuro da eventuali ricorsi – annuncia il presidente Ataf - abbiamo già ricevuto conferma dal mi-

nistero dei trasporti”. Altre novità dovrebbero arrivare a breve e riguardano l’allargamento della rete delle busvie. Il piano di partenza è sempre quello presentato dall’azienda di tra-sporto pubblico a inizio anno, che prevedeva l’entrata in scena di altre 14 preferenziali. La mappa è ancora in mano ai tecnici di Palazzo Vecchio ed è diffi cile fare pronostici su tempi e chilometri, ma pare ormai chiara l’intenzione di riservare ai mezzi pubblici alcuni tratti stra-tegici, soprattutto in ingresso/uscita dalla città, come via Forlanini, via Reginaldo Giuliani, viale Morgagni e viale Europa. Allo studio an-che una soluzione anti-traffi co per via Lorenzo il Magnifi co e via Toselli.

Francesca Puliti

on the road

Occhio a parcheggiare in doppia fi la o in prossimità degli incroci stradali.

Da qualche settimana a questa parte chi intralcia il percorso degli autobus rischia di beccarsi una denuncia per interruzio-ne di servizio pubblico e blocco strada-le. E una conseguente richiesta di danni da parte dell’Ataf. Il presidente Filippo Bonaccorsi ha deciso di dichiarare guerra agli autisti indisciplinati, colpevoli di ral-lentamenti o addirittura di deviazioni. E i verbali fi occano: nelle prime tre settima-ne erano già a quota 40. Fino a 200 euro il risarcimento imposto ai “parcheggiato-ri selvaggi”. Se i presidi nelle zone cal-de, da parte dello stesso personale Ataf ma anche dei vigili, prosegue, alla linea dura delle sanzioni Bonaccorsi ha deciso di affi ancare in seguito anche un metodo più soft. Non sanzioni ma opere di sensi-bilizzazione. Nei casi meno eclatanti si è optato infatti per un semplice volantino di avvertimento, della serie “per questa volta passi, ma la prossima paghi”. Ma di episodi clamorosi ne sono stati regi-strati, da quando è cominciata la battaglia (circa a metà settembre) ad oggi. Come quello di un ragazzo che, di fronte alla richiesta di danni, si è giustifi cato dicen-do “ieri sera avevo bevuto troppo e non ricordo dove ho parcheggiato la macchi-na”. L’auto l’aveva abbandonata in piaz-za Strozzi, sbarrando il passaggio ai bus. A inizio settembre un’altra macchina lasciata sull’angolo tra viale Redi e via Toselli aveva costretto tutti gli autobus in transito a deviare il percorso per un’ora e mezzo, dopo che uno di loro si era inca-strato nel disperato tentativo di passare. Non va meglio a chi parcheggia nello spazio delle fermate, abitudine tutt’altro che poco comune in città. Ma forse, al-meno la prima volta, si metterà in tasca solo un volantino, anziché un salato bol-lettino da pagare.

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16 Novembre 2010

Page 17: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

I motorini? Hanno pure un sindacatoMOBILITÀ/2. A Firenze il popolo degli scooteristi ha tantissimi adepti: il 18 per cento dei residenti

Annalisa Cecionesi

Nelle fredde giornate invernali raccolgono gli sguardi impietositi degli automobilisti, che in coda si trasformano in occhiate invidiose. E’ il popolo degli scooteristi, da queste parti

piuttosto folto. Firenze è infatti una delle città italiane con la più alta concentrazione di motocicli. Secondo i dati diffusi dal Comune, relativi alle iscrizioni al Pra+ del 2008, il 18 per cento dei residenti a Firenze possiede un motociclo, uno ogni 5 abitanti. Ma com’è la vita del-lo scooterista fi orentino? La nota dolente, a sentire i cen-tauri, sono i parcheggi. A pagamento, proprio non se ne parla. L’unico esistente, al momento, è quello di piazza San Firenze, istituito qualche anno fa per regolare il for-te affl usso in prossimità del tribunale. Ma nella delibera che rivoluziona la sosta approvata recentemente dalla giunta comunale si parla anche di 0,50 centesimi l’ora per la sosta di motocicli e ciclomotori. Sebbene quella di istituire nuovi parcheggi a pagamento per le due ruote sia solo una proposta da valutare, è bastata a far scattare un’iniziativa di protesta tra gli scooteristi. “La raccolta delle fi rme - dichiara l’ex consigliere comunale Jacopo Bianchi, fondatore, nel 1997, del Simis (Sindacato Ita-liano per il Motociclo e contro le Ingiustizie Stradali), meglio conosciuto come Partito dei Motorini – ha l’in-tento di contrastare una scelta ingiusta e sbagliata della giunta Renzi che penalizzerà gli studenti e i lavoratori di tutte le classi sociali che, in molti, hanno scelto in-telligentemente questo mezzo per inquinare meno e spostarsi senza i tempi dei mezzi pubblici”. Ma anche se accantoniamo lo spettro dei posteggi a pagamento, il

problema della sosta rimane. Su Facebook un gruppo in-voca “più parcheggi per i motorini in centro a Firenze”. E’ proprio l’area centrale il problema maggiore. Piaz-za della Repubblica, San Marco, la zona universitaria. Stazione compresa, dopo la demolizione della pensilina e la scomparsa della fi la di posteggi per le due ruote. I parcheggi torneranno, ma non nel solito posto: 36 in via Alamanni e 62 in piazzale Montelungo. “Trovare un posto in centro è un’odissea – racconta Catia - e quando succede ritrovo il motorino assediato, tanto da non poter uscire”. Nel mirino è la sosta selvaggia. “In pieno centro – continua Eleonora - trovare posteggi per il motorino non è semplicissimo, altrove va meglio. Basterebbe che facessero le multe alle macchine che li invadono”. Al-

tre richieste da parte degli scooteristi? Asfalti nuovi di zecca. Qualche strada è stata messa a nuovo, ma in altre siamo in alto mare. E segnaletiche più sicure, a comin-ciare dai pericolosi guard-rail. E ancora, il via libera ai motorini sulle corsie preferenziali. Anche qualche de-posito per caschi non guasterebbe. Ma gli scooteristi si accontentano di un po’ di sicurezza in più. Scarrozzarsi il casco, poco male.

A fondarlo è stato l’ex consigliere comunale Iacopo Bianchi.

Oggi i problemi di chi guida un ciclomotore sono tanti,

a partire dalla carenza di parcheggi nell’area del centro storico

on the road

Chi si sposta sulle due ruotechiede anche nuovo asfaltoe una segnaletica più sicura

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centro – in specie nella zona di Santa Croce – alziamo gli occhi e aguzzia-mo la vista, abbiamo ancora la possi-bilità di fare un tuffo nel passato e im-batterci, ad esempio – siamo in largo Bargellini – in una lapide con su in-cisa: “Pizzicheria e canova di vini” (e alzi la mano il fi orentino che conosce il signifi cato della parola “cànova”); o ancora, l’arco in pietra riportante la scritta, ormai quasi illeggibile “Ma-celleria di Alfredo Nencioni” (via Ghibellina). Rimanendo all’antica arte dei Beccai, l’insegna di via de’ Neri (con tanto di numero di licenza) e quel capolavoro kitsch che è l’inse-gna di via San Gallo, ricca di fregi e abbellita con una testa di mucca scol-pita; o ancora, uscendo dal centro e spostandoci in via del Ghirlandaio, la scritta “Macelleria” in carattere goti-co, suggestiva e a dire il vero un po’ inquietante. E ancora, resistono sulle entrate di alcuni fondi commerciali le lapidi delle vecchie “friggitorie” (ad esempio in San Lorenzo, anch’essa con numero di licenza). Cambiando genere troneggia ancora in via Pan-dolfi ni l’ovale in pietra con la scritta “Antica cascina, mescita di caffé e lat-te”, o l’insegna di una vecchia cantina in via de’ Bardi, con tanto di orario di apertura. In gran parte dei casi dei vecchi esercizi rimane solo l’insegna sbiadita, molto spesso nemmeno più quella. E’ il tramonto della Firenze bottegaia, l’anima antica della città soppiantata dalle nuove regole del mercato. Un tramonto interminabile. E’ la globalizzazione, bellezza.

rendono ogni città del mondo sempre più simile alle altre, talvolta resistono alle minacce assieme ai negozi che ‘presentano’, spesso invece soprav-vivono a futura memoria, mentre nei fondi sottostanti si vendono prodotti e merci che niente hanno a che fare con quanto scritto sopra la porta. Al-tre volte addirittura una saracinesca abbassata è il segno evidente che la storia ha fatto il suo corso. E dire che sin dal 1800 le insegne rappresenta-no, oltre che una forma di comunica-zione commerciale, un’espressione artistica: una sorta di carta d’identità con un ritratto dipinto al posto della foto. Tanto signifi cative da ispirare (era il 1909) al poeta fi orentino Aldo Palazzeschi una “passeggiata” per le vie di una città non descrivendone le bellezze, ma semplicemente leggendo le scritte sopra i negozi. E se provas-simo a farla oggi, una passeggiata si-mile, cosa vedremmo e leggeremmo? Una sequela di neon e grandi fi rme, di catene di franchising, di prodotti di basso consumo, che niente hanno a che vedere con la tradizione fi oren-tina. Ma se, camminando nelle vie del

Insegne in marmo o in pietra serena, dipinte a pennello sul legno o a mosaico su vetrate, simboli dell’anima di una città,

pezzi di storia. Insegne che parlano di una Firenze che non c’è più, se non nel ricordo dei più anziani. Soppian-tate dal freddo del neon, cancellate dall’incuria e dal tempo, sfrattate dal-le infl essibili leggi del mercato che

Molte (purtroppo) sono state soppiantate da neon e grandi fi rme. Resistono

tenacemente ai tempi moderni alcuni “classici” come quelli in via Ghibellina, largo

Bargellini, via dei Neri, via San Gallo, via del Ghirlandaio, via Pandolfi ni, via de’ Bardi...

CURIOSITÀ. Girando per la città con il naso all’insù se ne scoprono di antiche e bizzarre

Strada che vai, insegna che trovi

ieri e oggi

Lorenzo Salusest

Un’insegna? Un fi orino. O qualche quattrino. Chissà

se anche nei secoli scorsi i com-mercianti e gli artigiani fi orentini avranno avuto a che fare con la gabella sulle insegne delle loro botteghe. Perché forse non tutti sanno che per chi oggi ha un eser-cizio commerciale, tra le molte imposte cui deve far fronte, c’è anche quella su quel rettangolo apposto sulla porta del negozio con su scritto quasi sempre sem-plicemente il genere dell’attività commerciale e il nome. Tutte le forme pubblicitarie sono infatti assoggettate a imposte, e non sfuggono neanche le insegne sulle vetrine, nonostante esse svolgano spesso anche una fun-zione di abbellimento, o quanto meno di illuminazione – e quindi di maggiore percezione della si-curezza – della città. Per calco-lare l’ammontare della gabella è necessario l’aiuto nell’ordine: di un commercialista che traduca in italiano comprensibile la norma e presenti la domanda senza er-rori formali, di un geometra che misuri le dimensioni dell’inse-gna, di un ragioniere che esegua i non immediati calcoli. E tal-volta di un avvocato che difenda il commerciante se questi dà in escandescenze al termine di tutti i passaggi e il pagamento fi nale. Cifra non irrisoria, a dire il vero: perché se sino a 5 metri quadrati si è esentati dal pagamento, oltre la tariffa schizza immediatamen-te verso l’alto: dagli 84 ai 252 euro a metro quadro all’anno, a seconda della via (la città è di-visa in 3 zone) e della superfi cie totale dell’insegna (fi no a 2 mq, da 2 a 5, oltre i 15). Tradotto, si-gnifi ca che un bar con tre sporti e tre insegne standard da 2 mq l’una, e quindi 6 mq totali, andrà a pagare come minimo 504 euro all’anno. E non ci sono sacchetti neri o tabelloni luminosi montati al contrario (fenomeni sempre più diffusi e legati alla fase pre-cedente all’autorizzazione) che tengano: l’imposta è come il Na-tale. Quando arriva, arriva.

Ogni zona ha la sua tariffa

Ma mantenerle ha il suo costo

ZOOM

18 Novembre 2010

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La nuova frontiera dell’edilizia residenziale

pubblica passa attraverso i siti militari

dismessi. Ma attenzione, perché

chi rifi uta l’alloggio assegnato senza

giusta causa va fuori dalla graduatoria

politica

Se c’è una parola abusata dai media è il termine “emergenza”, ma di fronte a un numero di sfratti raddoppiato nel giro di un anno, nell’80% dei casi per morosità, è difficile trovare un vocabolo più adeguato. Di emergen-za abitativa parla anche l’assessore alla casa Claudio Fantoni, che non a

caso ha riaperto il bando per l’assegnazione degli alloggi popolari con due anni di anticipo rispetto alla data fissata (che sarebbe stata il 2012). E in graduatoria ha riservato un punteggio a chi è stato sfrattato per “morosità incolpevole”, perché “seppur ci sono dei ‘professionisti dello sfratto’, sono tanti quelli che non riescono realmente a pagare l’affitto”. Punteggio in più anche per anziani e giovani coppie. Ma non si tratta dell’unica novità, perché il prossimo campo di battaglia dell’edili-zia residenziale pubblica è già stato individuato e va sotto il nome di “federalismo demaniale”. Case popolari nei siti militari dismessi. Assessore, è una prospettiva concre-ta?Faremo tutto il possibile affi nché lo diventi, perché si passi da questo federalismo bugiardo ai fatti. Sarebbe una piccola risposta al bisogno abitativo, di fronte alla totale assenza di risorse che questo Governo ha messo a disposizione per l’edilizia residenziale pubblica. Non mi interessano le polemiche politiche, mi riferisco solo alla realtà dei fatti. E la realtà è che il Piano casa, rivelatosi peraltro fallimentare, serve solo a chi un tetto sulla testa ce l’ha già, mentre i fondi per il social housing daranno risposte solo a chi può pagare un affi tto, seppur calmierato. Chiediamo

Francesca Puliti

L’assessore alla casa Claudio Fantoni

PALAZZO VECCHIO/1. Sfratti raddoppiati in un anno: ecco la ricetta dell’assessore Claudio Fantoni

Centinaia di case popolari. In caserma

“Ci vuole un nuovo patto sociale tra proprietari e inquilini”. Se inserirsi

nel mercato degli affi tti non è facile, l’as-sessore comunale alla casa Claudio Fantoni sceglie la linea del senso civico per mettere un freno agli sfratti per morosità. O più sem-plicemente del buon senso: canone più basso uguale più probabilità che venga pagato. E per rendere il tutto più allettante lancia uno strumento nuovo, l’Agenzia per la casa. Fisi-

camente si tratta di uno sportello (in via Pie-trapiana 53) presso il quale locatari e locatori possono recarsi per chiedere informazioni e moduli, più in generale rappresenta il tenta-tivo di far incontrare domanda (a caccia di costi più abbordabili) e offerta (alla disperata ricerca di garanzie). In pratica gli affi ttuari che siano disponibili a ribassare il canone del 15% sugli accordi territoriali, avranno il to-tale rimborso dell’Ici e il rimborso fi no a 12

mesi in caso di morosità. A garanzia di ciò il Comune mette un fondo da 500mila euro “già tutti inseriti nel bilancio”, assicura Fan-toni. Inaugurata il 19 ottobre scorso, l’Agen-zia per la casa è un esperimento unico nel suo genere, ma ha trovato l’approvazione di tutte le categorie interessate. “Non abbiamo la presunzione di pensare che sia la soluzio-ne a tutti i problemi – spiega l’assessore – ma vale la pena tentare, per cercare di arginare

una piaga sociale”. Altra questione quella degli affi tti in nero, su cui l’Agenzia non ha nessun potere d’azione. Ma le verifi che pro-seguono. “Teniamo d’occhio decine e decine di situazioni ed entro fi ne anno vedremo i ri-sultati di questa operazione”. Insomma, chi è fuori dalle regole, ci tiene a sottolineare l’as-sessore, “non può dormire sonni tranquilli”. E se viene scoperto, dovrà pagare le tasse evase fi no a quattro anni prima.

LA NOVITÀ

quantomeno la cessione di alcuni beni strategici.Per esempio?La caserma Lupi di Toscana: solo lì po-tremmo realizzare centinaia di alloggi popolari, oltre a servizi per i cittadini. Un vero e proprio spicchio di città. Al di là di questo progetto, quali sono gli interventi pianifi cati?Per dare una risposta immediata alla richiesta, siamo intervenuti con la ma-nutenzione per gli appartamenti di cui eravamo già in possesso, come avreb-be fatto ogni buon padre di famiglia. Oltre ai 388 alloggi che abbiamo già assegnato (quasi un record rispetto alle amministrazioni precedenti), ne abbiamo già recuperati altri 245, che sommati a quelli dove sono ancora in corso i lavori fanno 362 residenze da consegnare a breve termine. E per quanto riguarda le nuove rea-lizzazioni? Ce ne saranno?A fronte di un piano strutturale a vo-lumi zero, abbiamo comunque già progettato e fi nanziato la costruzio-ne di 500 appartamenti. Non solo, a medio-lungo termine proprio il piano strutturale appena adottato dalla giunta dovrebbe dar vita ad altre 2-3mila uni-tà Erp. Ma nelle assegnazioni saremo più severi: chi rifi uta senza motivo ciò che gli viene offerto fi nisce fuori dalla graduatoria. E i controlli si faranno più accurati, come già stiamo facendo.

Locazioni, il Comune inventa un nuovo strumento per riportare la pace tra proprietari e inquilini

O pagati o rimborsati. E chi abbassa l’affi tto si libera dall’Ici

/F.P.

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20 Novembre 2010

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politica

Costruire sì, a patto che parallelamente si but-ti giù qualcos’altro, equivalente come metri cubi. Alla fi ne il piano strutturale di Firenze è arrivato e ha mantenuto le promesse lan-

ciate dal sindaco già in campagna elettorale. Stop al consumo di suolo, quello appena adottato dalla giun-ta è un piano a volumi zero. “Non vengono toccati i diritti acquisiti - spiega Renzi - per esempio un per-messo a costruire già concesso, ma solo la potenzialità costruttiva che non si è concretizzata, ovvero gli atti per far avviare le procedure di costruzione che non si sono mai perfezionati o non sono stati fatti neppure partire”. E con questa operazione il sindaco spazza via i residui del vecchio piano regolatore, equivalen-ti a 260mila metri quadrati su cui il cemento avreb-be potuto allargarsi ancora. Altra novità riguarda gli edifi ci in classe 6, ovvero i capannoni in mezzo alle case (ex aree industriali o anche ex cinema), che un tempo potevano essere facilmente demoliti e ricostruiti senza passare dall’autorizzazione del consiglio comu-nale. La procedura era già stata bloccata in nome delle norme anti-Quadra. Adesso Palazzo Vecchio propone uno “scambio”: in pratica, i volumi potranno essere spostati altrove, con l’aggiunta di un bonus del 10%, mentre al posto dei vecchi capannoni Renzi immagina giardini, piazze o comunque luoghi di socialità, nella direzione dei famosi spazi verdi a 10 minuti a piedi da ogni cittadino. Stop anche ai cosiddetti “bassi na-poletani”, abitazioni ricavate da fondi commerciali al piano terra degli edifi ci, usanza che fi no a poco tempo

fa andava molto di moda nel centro storico. E a propo-sito di centro, divieto assoluto di trasformare le case in alberghi, a meno che non si tratti di residenze stori-che. Se è vero che non si consumerà più suolo, è vero anche che il piano prevede la realizzazione di oltre 9mila alloggi popolari. Dove? “Negli edifi ci dismessi – chiarisce il sindaco - vogliamo chiedere con forza al Governo di fare tutti i passaggi per dare a noi le caser-me di cui non ha più bisogno, come quella dei Lupi di Toscana”. Insomma, si recuperano i contenitori vuoti

e si fa spazio al verde in città. Sul dove andranno a fi nire i volumi dei fabbricati in classe 6 il gruppo Pdl avanza già dei dubbi (“Renzi ha intenzione di man-dare tutto a Castello?”), ma su questo e altri punti ci sarà tempo per discutere. Adottato dalla giunta dopo tanta attesa (sul piano strutturale aveva cominciato a lavorarci la prima giunta Domenici), in versione molto rivista e molto corretta, adesso il documento approda nelle commissioni comunali, che lo spulceranno fi no a metà novembre. Tra le questioni rimaste in sospe-so quella della Cittadella, unica deroga al diktat dei volumi zero: nella prima stesura del nuovo piano lo stadio non c’era, adesso si dice chiaramente che Fi-renze lo vuole e che il luogo ideale, secondo Palazzo Vecchio, sarebbe Castello. Dovrà vedersela anche con il governatore Enrico Rossi, adesso, oltre che con gli agguerriti sindaci della piana. Non c’è, almeno per il momento, nessuno spazio dedicato alla moschea, di cui si continua a discutere in città. Se Legambiente approva a pieni voti l’idea di mettere un freno alla ce-mentifi cazione, un’altra lega, quella delle cooperative, non è così d’accordo. “Aspettiamo di vedere quanti, tra gli obiettivi enunciati, si trasformeranno in politiche reali”, commenta Stefano Bassi, presidente Legacoop Toscana. L’approvazione defi nitiva in consiglio è pre-vista per febbraio.

Ambiente e impresa, lavoro e stili di vita, cultura e infrastrutture,

giustizia e politica, accesso al credito e alla casa. Anche Renzi ha i suoi cinque punti, solo che non deve farli approva-re a nessuna maggioranza risicata né mettersi a lavorare di diplomazia per trovare consensi. Stiamo parlando dei temi che saranno al centro del dibattito in programma il 5, 6 e 7 novembre alla stazione Leopolda, meglio noto come “convention dei rottamatori”. Il titolo della tre giorni in realtà è “Prossima fermata Italia” e, a giudicare dalle ade-sioni registrate dal sito internet (www.prossimaitalia.it) e dalla pagina Face-book creata ad hoc, saranno in molti a fermarsi in stazione. Di inviti ufficiali a personaggi politici non ne sono stati fatti, non sarebbe stato nello stile con cui è nata la convention. Tutto è comin-ciato con le picconate settembrine del primo cittadino di Firenze in direzione

del suo stesso partito, o meglio, dei soli-ti noti del Pd, quelli che hanno fatto del-la politica un mestiere e hanno passato gran parte della vita ben accomodati su una qualche poltrona. “Pensano di offenderci chiamandoci ‘giovanotti’ – scrive Renzi su Facebook - ci accusano di essere sfasciacarrozze, ci fanno la ca-ricatura rappresentandoci come pierini dispettosi perché abbiamo avuto il co-raggio di dire che ‘loro’ hanno già dato tutto quello che potevano dare. Hanno già avuto la loro occasione, l’hanno sfruttata come abbiamo visto, adesso tocca ad altri”. Da Veltroni a D’Alema, passando per i parlamentari seriali che collezionano mandati su mandati, non si è salvato nessuno. “Bisogna rottama-re senza incentivi”, dichiarò all’epoca

Renzi. E fissò la data per ritrovarsi con quelli che all’interno del Pd la pensava-no come lui, per mettere in moto “non una corrente, né uno spiffero”, ma un moto di rivoluzione a partire dalle basi del partito stesso. In nome del taglio del numero dei parlamentari, della riforma fiscale e di una giustizia che funzioni, tanto per cominciare. Il primo a rispon-dere all’appello è stato il vecchio amico (si fa per dire, visto che è della gene-razione Renzi) Pippo Civati. In seguito è arrivata anche l’adesione di Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, un altro vecchio amico con cui in passato lo stesso sindaco di Firenze aveva avuto un piccolo screzio risoltosi in uno scambio di battute e nella proffer-ta di una bistecca alla fiorentina. I citta-dini, quelli sì, hanno risposto in massa. Un migliaio le iscrizioni effettuate via internet in poche settimane, altrettante (se non di più) le persone attese alla Leopolda, per mettere in comune idee e proposte “per scrivere insieme un progetto per il nostro Paese”, per dirla con le parole dei promotori dell’evento. Poco importa se nel mentre il Pd, pro-prio lui, ha fissato in concomitanza un altro appuntamento (il congresso dei segretari): il popolo dei rottamatori ci sarà, piccone in una mano e pennarello nell’altra, per cominciare a scrivere una storia mai letta prima.

Pippo Civati e Matteo Renzi

Paola Ferri

Stop al cemento, sì ai recuperiSarà una città a “volumi zero”

PALAZZO VECCHIO/2. Il piano strutturale sbarca in consiglio comunale

I rottamatori di Renzisi ritrovano alla Leopolda

/P.F.

PROSSIMA FERMATA ITALIA. Tutto pronto per il 5, 6 e 7

La Cittadella viola potrebbe essere l’unica deroga al freno delle nuove costruzioni

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C’è il calcetto, c’è la piscina, c’è danza, c’è ten-nis. E poi c’è l’equitazione, la gioia di salire su un cavallo e quella di aver voglia di non scenderne più. E tutto questo non è una cosa

per pochi, anzi. Anche a Firenze - la stessa Firenze in cui ogni giorno si tossisce di smog e si inveisce contro il traffi co - non mancano i maneggi. Fazzoletti di verde popolati da cavalli bellissimi a pochi minuti persino dal centro. Per esempio. Nel parco delle Cascine e dei Renai c’è il centro ippico “La Baita” (www.clubippicolabaita.it) che organizza corsi base di equitazione, passeggiate a cavallo, escursioni di diverso li-vello e corsi agonistici. Il costo? Un pacchetto di dieci lezioni costa 160 euro, ai quali si sommano 100 euro di iscrizione all’associazione e 40 di tesseramento Fise (Federazione ita-liana sport equestri). In via de’ Vespucci, invece, ha la sua casa il Centro ippico toscano (www.centroippicotoscano.it).

Anche qui l’offerta è varia, e oltre alla scuola di equitazio-ne ci sono corsi teorici dedicati alle tecniche equestri, corsi di inglese applicati all’equitazione (!) e corsi di “grooming” (ovvero dedicati alla cura dell’igiene degli equini). Oltre a questo, il centro dedica corsi ad hoc all’arte “delle redini lun-ghe” (tecnicamente “scuola di attacchi”) e qui i maggiorenni possono imparare a guidare una carrozza. Non è da meno il centro ippico “Le due case” (www.centroippicoduecase.it), situato nell’omonima strada (una traversa di viale XI agosto) che organizza corsi di diversi livelli e presta particolare atten-zione alle attività dedicate ai bambini e ai disabili. Anche qui si possono frequentare corsi di equitazione di diverso livello, prendere parte a escursioni di varia durata (giornate o interi fi ne settimana) e seguire lezioni specifi che di equitazione di campagna, di attacchi, di mascalcia (l’arte della ferratura) e persino avvicinarsi all’antica disciplina della falconeria. I

prezzi variano: il costo per un’ora di lezione è di 20 euro (15 con sconto Cral), quello per una passeggiata con l’ac-compagnatore (sempre un’ora) è di 25 euro (23 con sconto Cral). L’abbonamento per dodici lezioni in maneggio costa invece 210 euro, mentre l’iscrizione 80 (comprende anche un’assicurazione). Ma l’offerta è molto vasta, e spostandosi appena dalla città si incontrano tante realtà: una è ad esempio quella di Vingone (Scandicci), in via di Mosciano, al centro ippico Scandicci (www.centroippicoscandicci.it). Anche qui ci sono corsi di equitazione di diverso livello, per adulti e ragazzi, e per i più piccoli la possibilità di cavalcare i pony. Qui, come nella maggior parte degli altri maneggi, c’è la pos-sibilità di prendere parte ad una lezione di prova gratuita. Sul sito www.fi seprovincia.it si può comunque trovare l’elenco completo dei centri ippici di Firenze e provincia affi liati alla Federazione italiana sport equestri.

tempo libero

HOBBY&DINTORNI. A Firenze ci sono molti maneggi che offrono i corsi più disparati

Andare al galoppo in città? Si può fare

Benedetta Strappi

I bambini, certo, ma anche

gli adulti che vogliono

togliersi lo sfi zio di cominciare

ad andare a cavallo

hanno solo l’imbarazzo

della scelta, perché i centri

ippici sono tanti e con

proposte diverse. Si va

dalle lezioni di equitazione

(per principianti ed esperti)

a quelle per imparare

a guidare le carrozze, fi no

ai corsi per capire come

prendersi cura degli equini.

Passando per le passeggiate

nel verde e nella natura

Certified iso 9001

CENTRO REVISIONI AUTO E MOTO

QUESTO MESE SCADONO LE REVISIONI DEI VEICOLI

IMMATRICOLATI NEL NOVEMBRE2006 O GIA' REVISIONATI

NEL NOVEMBRE 2008CENTRO SERVIZI AUTO LOMBARDINITEL 055 820007

INTERVISTA AD ANDREA LOMBARDINI autofficina Mi racconti la sua storia...La storia di questa autofficina ha radici profonde. Nasce, tra diversi sforzi, nel 1948, un periodo non facile con molte ripercussioni storico-sociali, ma la passione di mio nonno era più forte di tutto.La sua autofficina aveva un qualcosa in più, aveva l'anima, un'anima tracciata da quell'insegnamento del lavoro artigianale, minuzioso, preci-so, rispettoso. E così siamo andati avanti fondendo insieme tradizione ed evoluzione. Rispetto a quella storia quali cambiamenti ci sono stati?Dai più semplici, come il luogo, a quelli più complessi, sviluppati sulla base di una fiducia e sicurezza nei nostri confronti, come il collega-mento con il Ministero dei Trasporti per le revisioni, le Certificazioni ISO per la qualità dei nostri processi lavorativi e la garanzia del lavoroeseguito, acquisizione di marche in esclusiva come FIAT e Lancia o di pneumatici di affidabilità e varie convenzioni. Rapporti mantenuti insie-me dallo stesso filo, quello fatto di competenza, professionalità, cortesia e, perché no, velocità! Ma qual è la vera anima dell'autofficina Lombardini? Il nostro entusiasmo per l'evoluzione, per il mondo delle macchine e delle sue nuove tecnologie, questo, però, non ha mai sottratto l'attenzio-ne per un mondo più importate, quello della solidarietà. Per la Misericordia di San Casciano abbiamo contribuito all’ acquisto di una macchi-na per la guardia medica e un furgone per persone con mobilità ridotta all'Auser. È solo un piccolo primo passo in un percorso molto impor-tante in cui il no profit dovrà assumere un ruolo sempre più importante per aziende private come la nostra. La componente determinante per continuare in futuro il vostro successo...Migliorare sempre di più la qualità del servizio. Il mercato fa passi avanti facendosi strada con sempre nuove idee e noi non possiamo nonessere all'altezza! La nostra autofficina vuole essere, ancora una volta, un qualcosa in più, un centro multiservizi con personale molto qualifi-cato. È forse la sinergia che si è creata nel team il segreto del nostro successo, che va oltre la preparazione dei corsi di aggiornamento (fattiquasi mensilmente). Ma è la passione autentica che li rende ognuno specializzato in qualcosa.E il cliente...Il cliente è il centro di tutto. I nostri questionari e le domande che rivolgiamo col nostro call center, servono per verificare se il cliente è sod-disfatto, se abbiamo risolto il suo problema e se è stato eseguito con cortesia, professionalità e velocità. Perché serve essere rapidi per sod-disfare la maggior parte di loro.Cos'è rimasto di quell'autofficina del 1948? L'attenzione a un lavoro artigianale, anche se ormai non è più così artigianale, ma soprattutto l'insegnamento di mio nonno che mi ripetevasempre: "ruba con gli occhi. Apprendi da tutti e fai sempre del tuo meglio".

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NOVEmBRE 2010

LA VOCE DEGLI ENTI LOCALI

MOZIONE

I COMUNI E LE COMUNITA’ LOCALICHIEDONO AUTONOMIA E RESPONSABILITÀ

In settembre l’Amministrazione Comunale ha organizzato una iniziativa contro la manovra del Governo per sottolineare l’estrema gravità della situazione.All’iniziativa hanno partecipato di persona i Sindaci dell’area � orentina e molti hanno fatto pervenire la loro adesione. Anche il Presidente della Provincia ha portato il suo sostegno.Ci lasciammo con l’impegno di continuare l’attività per far comprendere ai cittadini gli e� etti di questa manovra.Oggi tutti i Sindaci della Provincia di Firenze hanno concordato sul testo di una mozione da far approvare entro ottobre nei rispettivi Consigli Comunali e inviare al Governo.La mozione non chiede l’annullamento della manovra, perché tutti comprendiamo la gravità dei conti pubblici e la necessità di fare sacri� ci.Si chiede però la restituzione delle somme relative all’ICI e all’IRPEF che il Governo deve ai Comuni dal 2008, l’allentamento del Patto di Stabilità almeno per la realizzazione di opere relative alla sicurezza sismica delle scuole.Si chiede inoltre che i sacri� ci da fare siano decisi dagli Enti Locali, con la propria autonomia: infatti mentre si parla di federalismo il Governo decide al posto dei Consigli Comunali le percentuali di riduzione del personale, delle attività culturali, dell’informazione, ecc…, senza però considerare i bilanci e le scelte e le necessità dei singoli Comuni. Avere infatti un asilo nido con personale comunale porta automaticamente ad una diversa necessità di personale rispetto a chi lo gestisce

esternamente.I Sindaci poi si muoveranno per far conoscere all’opinione pubblica le loro richieste: incontreranno i parlamentari toscani, le categorie economiche e i sindacati, i cittadini ai quali chiederanno sostegno e appoggio per chiedere al Governo risposte positive.Infatti i Sindaci si battono non per se stessi ma per garantire ai loro cittadini almeno i servizi essenziali come il trasporto pubblico, l’assistenza sociale ad anziani, minori disabili, la refezione scolastica, la casa ecc…Oggi i tagli del Governo a Regioni, Province e Comuni mettono i Sindaci in prima linea, nelle condizioni di essere loro a negare servizi e risposte ai cittadini che a loro si rivolgono per chiedere aiuto e sostegno.Le prime analisi dei bilanci 2011 presentano un quadro preoccupante, dove ai minori trasferimenti ai Comuni (per il nostro – 350.000€) si aggiungono i tagli del Governo, e quelli alle Regioni (- 325.000.000€ circa) che si tradurranno in mancate risorse per il trasporto pubblico locale (-40%), per il fondo sociale e della non autosu� cienza, per la promozione e lo sviluppo ecc...I Comuni, le Giunte, i Sindaci vogliono essere in prima linea nel difendere i cittadini e il loro diritto ad una autonomia decisionale.

Il sindacoIda Beneforti Gigli

Vista la manovra � nanziaria varata dal Governo con il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito in legge 30 luglio 2010, n. 122 «Misure urgenti in materia di stabilizzazione � nanziaria e di competitività economica»;Considerato che alla luce dei tagli subiti negli anni precedenti, di quelli imposti dalla citata legge 122/2010, di quelli imposti alla Regione e di quelli che, di conseguenza, subiranno Provincia ed Enti locali per mancati � nanziamenti, è a forte rischio il mantenimento di servizi fondamentali erogati dai Comuni, quali: servizi sociali (sostegno alle politiche abitative, servizi per anziani, disabili, persone in condizione di disagio); servizi per l’istruzione (asili nido, trasporto scolastico, mensa, sostegno alla didattica); trasporto locale; servizi culturali e per la promozione dello sport; manutenzione del patrimonio pubblico, del verde e dell’ambiente;

il Consiglio Comunale

chiede al Sindaco ed alla Giunta di promuovere, di concerto con gli altri Enti Locali della Provincia di Firenze, un’iniziativa che abbia i seguenti obiettivi:• invitare il Governo ad erogare tutte le risorse indebitamente trattenute,

relativamente all’IRPEF (addizionale comunale), ai trasferimenti compensativi inerenti il minor gettito per l’abolizione dell’ICI con riferimento all’abitazione principale, ed all’accatastamento dei fabbricati di categoria D;

• rendere possibile, anche per il triennio 2010 - 2013, l’utilizzazione degli oneri di

urbanizzazione per le spese correnti;• eliminare dalla base del calcolo per il rispetto del patto di stabilità le spese per:

l’adeguamento degli edi� ci pubblici alle norme antisismiche, la costruzione di nuovi edi� ci scolastici, l’abbattimento delle barriere architettoniche, le opere necessarie alla difesa del territorio;

• ampliare la somma svincolata dal patto di stabilità 2010 (oggi pari a 0,75%) per i pagamenti dei residui in conto capitale, e utilizzare altresì fuori dal patto di stabilità le entrate da alienazioni di beni per spese di investimento;

• consentire agli Enti Locali l’autonoma gestione del personale dipendente (i cui costi sono tutti a carico dei Comuni) secondo i bisogni e le esigenze delle comunità locali;

• chiedere che venga approvata rapidamente la legge delega sul federalismo � scale solidale, che garantisca un’e� ettiva autonomia � nanziaria degli enti locali al � ne di assicurare l’erogazione dei servizi pubblici comunali;

• consentire ai Comuni che non l’hanno fatto di poter applicare l’addizionale IRPEF � no al massimo consentito dalla legge.

Aderiscono i Sindaci dei Comuni della Provincia di Firenze e del Circondario Empolese Valdelsa.

Il sindacoIda Beneforti Gigli

22 Novembre 2010

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NOVEmBRE 2010

LA VOCE DEGLI ENTI LOCALI

MOZIONE

I COMUNI E LE COMUNITA’ LOCALICHIEDONO AUTONOMIA E RESPONSABILITÀ

In settembre l’Amministrazione Comunale ha organizzato una iniziativa contro la manovra del Governo per sottolineare l’estrema gravità della situazione.All’iniziativa hanno partecipato di persona i Sindaci dell’area � orentina e molti hanno fatto pervenire la loro adesione. Anche il Presidente della Provincia ha portato il suo sostegno.Ci lasciammo con l’impegno di continuare l’attività per far comprendere ai cittadini gli e� etti di questa manovra.Oggi tutti i Sindaci della Provincia di Firenze hanno concordato sul testo di una mozione da far approvare entro ottobre nei rispettivi Consigli Comunali e inviare al Governo.La mozione non chiede l’annullamento della manovra, perché tutti comprendiamo la gravità dei conti pubblici e la necessità di fare sacri� ci.Si chiede però la restituzione delle somme relative all’ICI e all’IRPEF che il Governo deve ai Comuni dal 2008, l’allentamento del Patto di Stabilità almeno per la realizzazione di opere relative alla sicurezza sismica delle scuole.Si chiede inoltre che i sacri� ci da fare siano decisi dagli Enti Locali, con la propria autonomia: infatti mentre si parla di federalismo il Governo decide al posto dei Consigli Comunali le percentuali di riduzione del personale, delle attività culturali, dell’informazione, ecc…, senza però considerare i bilanci e le scelte e le necessità dei singoli Comuni. Avere infatti un asilo nido con personale comunale porta automaticamente ad una diversa necessità di personale rispetto a chi lo gestisce

esternamente.I Sindaci poi si muoveranno per far conoscere all’opinione pubblica le loro richieste: incontreranno i parlamentari toscani, le categorie economiche e i sindacati, i cittadini ai quali chiederanno sostegno e appoggio per chiedere al Governo risposte positive.Infatti i Sindaci si battono non per se stessi ma per garantire ai loro cittadini almeno i servizi essenziali come il trasporto pubblico, l’assistenza sociale ad anziani, minori disabili, la refezione scolastica, la casa ecc…Oggi i tagli del Governo a Regioni, Province e Comuni mettono i Sindaci in prima linea, nelle condizioni di essere loro a negare servizi e risposte ai cittadini che a loro si rivolgono per chiedere aiuto e sostegno.Le prime analisi dei bilanci 2011 presentano un quadro preoccupante, dove ai minori trasferimenti ai Comuni (per il nostro – 350.000€) si aggiungono i tagli del Governo, e quelli alle Regioni (- 325.000.000€ circa) che si tradurranno in mancate risorse per il trasporto pubblico locale (-40%), per il fondo sociale e della non autosu� cienza, per la promozione e lo sviluppo ecc...I Comuni, le Giunte, i Sindaci vogliono essere in prima linea nel difendere i cittadini e il loro diritto ad una autonomia decisionale.

Il sindacoIda Beneforti Gigli

Vista la manovra � nanziaria varata dal Governo con il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito in legge 30 luglio 2010, n. 122 «Misure urgenti in materia di stabilizzazione � nanziaria e di competitività economica»;Considerato che alla luce dei tagli subiti negli anni precedenti, di quelli imposti dalla citata legge 122/2010, di quelli imposti alla Regione e di quelli che, di conseguenza, subiranno Provincia ed Enti locali per mancati � nanziamenti, è a forte rischio il mantenimento di servizi fondamentali erogati dai Comuni, quali: servizi sociali (sostegno alle politiche abitative, servizi per anziani, disabili, persone in condizione di disagio); servizi per l’istruzione (asili nido, trasporto scolastico, mensa, sostegno alla didattica); trasporto locale; servizi culturali e per la promozione dello sport; manutenzione del patrimonio pubblico, del verde e dell’ambiente;

il Consiglio Comunale

chiede al Sindaco ed alla Giunta di promuovere, di concerto con gli altri Enti Locali della Provincia di Firenze, un’iniziativa che abbia i seguenti obiettivi:• invitare il Governo ad erogare tutte le risorse indebitamente trattenute,

relativamente all’IRPEF (addizionale comunale), ai trasferimenti compensativi inerenti il minor gettito per l’abolizione dell’ICI con riferimento all’abitazione principale, ed all’accatastamento dei fabbricati di categoria D;

• rendere possibile, anche per il triennio 2010 - 2013, l’utilizzazione degli oneri di

urbanizzazione per le spese correnti;• eliminare dalla base del calcolo per il rispetto del patto di stabilità le spese per:

l’adeguamento degli edi� ci pubblici alle norme antisismiche, la costruzione di nuovi edi� ci scolastici, l’abbattimento delle barriere architettoniche, le opere necessarie alla difesa del territorio;

• ampliare la somma svincolata dal patto di stabilità 2010 (oggi pari a 0,75%) per i pagamenti dei residui in conto capitale, e utilizzare altresì fuori dal patto di stabilità le entrate da alienazioni di beni per spese di investimento;

• consentire agli Enti Locali l’autonoma gestione del personale dipendente (i cui costi sono tutti a carico dei Comuni) secondo i bisogni e le esigenze delle comunità locali;

• chiedere che venga approvata rapidamente la legge delega sul federalismo � scale solidale, che garantisca un’e� ettiva autonomia � nanziaria degli enti locali al � ne di assicurare l’erogazione dei servizi pubblici comunali;

• consentire ai Comuni che non l’hanno fatto di poter applicare l’addizionale IRPEF � no al massimo consentito dalla legge.

Aderiscono i Sindaci dei Comuni della Provincia di Firenze e del Circondario Empolese Valdelsa.

Il sindacoIda Beneforti Gigli

Page 24: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

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ACCREDITAmENTO SOCIALECon la L.R. 82/2009 è stato introdotto in Toscana il sistema di accreditamento per i servizi sociali. Con questa nor-ma, la Regione intende garantire ma anche sviluppare un sistema di servizi alla persona che risponda a criteri di omogeneità qualitativi e quantitativi. L’accreditamento si può considerare come una selezione degli operatori, sia pubblici che privati, per meglio rispondere alle necessità, ovvero, rispondere ai bisogni dei cittadini con servizi di qualità, appropriati ed e� caci.

L’accreditamento sociale comporta un impegno gestionale, organizzativo ed amministrativo per le organizzazioni interessate ma rappresenta anche un’importante opportunità sia per un miglioramento organizzativo che quali-tativo per i gestori.

La Pubblica Amministrazione riconosce, con l’accreditamento, all’organizzazione (pubblica o privata) la possibili-tà di proporre e realizzare servizi di assistenza alla persona � nanziati con risorse pubbliche. Il riconoscimento di soggetto “accreditato” viene dichiarato alle organizzazioni con requisiti qualitativi stabiliti dalla legge regionale e veri� cati su appositi indicatori e quindi capaci di svolgere il servizio sociale come “fornitore veri� cato”.

Ai soggetti accreditati, le Pubbliche Amministrazioni e i privati cittadini possono rivolgersi tranquillamente, per-ché si sono dimostrati in grado di garantire gli standard organizzativi ed operativi richiesti dalla nuova norma. Va anche precisato che coloro che ricevono i servizi da un soggetto accreditato, hanno la “garanzia” di ottenere servizi dotati di standard qualitativi periodicamente veri� cati, quindi più a� dabili ed e� caci.

I soggetti interessati all’accreditamento sociale sono: strutture residenziali o semi-residenziali per persone non autosu� cienti o con disabilità, o per soggetti che necessitano di una collocazione protetta, case di pronta acco-glienza per minori. Sono inoltre interessati all’accreditamento gli enti, le associazioni di volontariato od operatori individuali che erogano servizi come: assistenza domiciliare e altri servizi alla persona.

L’accreditamento costituisce un punto di svolta nella gestione dei servizi da parte dei soggetti erogatori, è un occasione utile per migliorare la qualità delle prestazioni, per realizzare sistemi di misurazione e controllo, per veri� care l’e� cacia dei risultati, per redigere il bilancio della propria utilità sociale.

Qualcuno ritiene l’accreditamento come un nuovo e pesante “obbligo burocratico” a cui è necessario sottoporsi, ma accreditarsi per una organizzazione che opera nel sociale vuol dire garantire un sistema di servizi alla persona che mette al centro del proprio agire la stessa persona attraverso servizi di qualità e capacità.

Assessore al Welfare e alla SalutePaolo Poggini

LE TRECCIAIOLE

La Società Corale di Impruneta, al termine di un progetto complessivo con l’Amministrazione Comunale, con l’As-sessorato alle Politiche della Formazione per la valorizzazione del patrimonio archivistico posseduto nella sede in Via Vittorio Veneto, digitalizzato e divenuto parte di un percorso multimediale e di un cd-rom complessivo sull’Im-pruneta dei primi del Novecento la riscoperta della civiltà contadina e degli antichi mestieri celebrati in diverse mostre, ha voluto esaltare un aspetto importante della nostra tradizione, donando una targa commemorativa su “Le trecciaiole”.L’opera realizzata da Tullio Del Bravo, al termine di un concorso che ha premiato il bozzetto migliore è in terracotta ed è stata apposta proprio nell’angolo tra via Roma, via Paolieri e via Cavalleggeri, dove le prime donne operaie si ritrovavano per lavorare la paglia, già dalla � ne dell’ottocento.

E’ un manufatto che va certamente ad arricchire il nostro territorio, a farci riscoprire degli aspetti di grande inte-resse della tradizione del nostro paese.E vorrei esprimere il mio personale ringraziamento e quello dell’intera Amministrazione a questa realtà associativa che, oltre alla sua vocazione canora, riesce sempre ad o� rire all’intero territorio occasioni e momenti di approfon-dimento e di ri« essione sul nostro passato.Augurandomi che questa collaborazione continui in modo pro� cuo e che altri siano i progetti da perseguire insie-me nell’attenzione condivisa alla conoscenza e alla di� usione dell’inestimabile patrimonio culturale locale e alla sua natura di risorsa preziosa e ineguagliabile.

Assessore alle Politiche della FormazioneFrancesca Buccioni

“LE mELE DELL’ASSOCIAZIONE TUmORI TOSCANANELLE mENSE SCOLASTICHE “L’accordo tra l’Assessorato alle Politiche della Formazione del Comune di Impruneta, la ditta Dussmann concessio-naria del servizio di refezione scolastica e l’Associazione Tumori Toscana ha fatto sì che in questi giorni nei refettori dell’intero territorio vengano distribuite come frutta le mele dell’ATT.

La Onlus in questione cura a domicilio gratuitamente i malati di tumore fornendo ai pazienti e alle loro famiglie le prestazioni di un’equipe di medici, infermieri, psicologi ed operatori socio-sanitari specializzati tutti i giorni dell’an-no.La scelta di riproporre per il secondo anno questo progetto e di dare ai ragazzi come frutta alla � ne del pasto, all’interno della varietà dei menù, in base al calendario settimanale, queste mele particolari per i mesi di ottobre e novembre, insieme ad un piccolo volantino che illustra le attività dell’Associazione Tumori Toscana, vuole essere un piccolo gesto di solidarietà verso un’organizzazione che lavora anche in questo territorio e presta assistenza quotidianamente ai malati di tumore e vuole sensibilizzare soprattutto le famiglie alla conoscenza di certe realtà di volontariato.Il tutto è stato possibile grazie soprattutto alla collaborazione della ditta concessionaria del servizio di refezione che ha sponsorizzato all’istante la mia proposta e si è resa disponibile alla distribuzione delle mele in questione. Il contributo dell’acquisto della frutta è stato interamente donato all’ATT .

Assessore alle Politiche della FormazioneFrancesca Buccioni

DEPOSITO CAUZIONALE SULLE BOLLETTE DI PUBLIACQUALe prossime bollette che i nostri cittadini ricevono da Publiacqua in questi giorni prevedono, per coloro che non abbiano già provveduto a richiedere la domiciliazione bancaria o postale, il pagamento di un deposito cauzionale pari a 6 mesi di consumo medio. Si tratta mediamente di 65 € a famiglia da versare una tantum e che saranno resitutiti con gli interessi alla cessazione del contratto di fornitura o al momento della attivazione della domicilia-zione bancaria.Ma cosa sta succedendo? L’elevato tasso di morosità degli utenti (pare che circa il 40% paghi in ritardo le bollette) ha indotto Publiacqua ad applicare da subito una recente delibera dell’ATO 3 Medio Valdarno che consente al gestore di “proteggere” i propri conti chiedendo un anticipo sulle bollette a coloro che non scelgono di versare automaticamente alla scadenza gli importi dovuti tramite il proprio conto corrente bancario o postale.Per quanto si tratti di un provvedimento giusto sarebbe stato opportuno, a nostro avviso, un maggior preavviso agli utenti e alle amministrazioni locali che invece sono state informate solo a cose fatte dall’azienda.Per ogni informazione più dettagliata invitiamo gli utenti a contattare il numero verde di Publiacqua 800.238 238 o a visitarne il sito internet www.publiacqua.it ed a prendere visione in particolare delle agevolazioni previste a tutela degli utenti economicamente più svantaggiati.

L’assessore alle Politiche AmbientaliFilippo Ciolli

ATTIVITÀ SPORTIVE 2010-2011Dopo la pausa estiva sono riprese tutte le attività sportive nel Comune di Impruneta.

Dare la possibilità ai cittadini del Comune di Impruneta di praticare sport resta una priorità del Comune: l’attivi-tà sportiva è per tutti (atleti, allenatori, genitori e tifosi in generale) un momento formativo importante; inoltre, soprattutto per i giovani, avere il riferimento di un sano ambiente sportivo può evitare la frequentazione di altri ambienti malsani.

Da evidenziare come Comune e Associazioni Sportive riescono a mantenere alto il numero di atleti e partecipanti alle varie attività sportive nonostante la sempre più di� cile situazione economica nazionale che, come noto, ha ripercussioni sulle risorse � nanziarie degli enti locali. La novità assoluta è la società A.S.D. Tuttauto Impruneta Calcio a 5 (categoria Juniores Regionali), che a partire da sabato 23 Ottobre 2010 giocherà tutte le partite interne al Palazzetto dello Sport di Impruneta, grazie alla società USSI che è riuscita ha trovare gli spazi necessari per ospitare il calcio a 5.

Di seguito si riporta qualche numero per dare un’idea del movimento sportivo imprunetino.

SOCIETÀ USSI:Sono iniziati i campionati 2010-2011 per le attività di BASKET, PALLAVOLO FEMMINILE, PATTINAGGIO, JUDO, KARATE. Inoltre inizieranno vari corsi di ginnastica. La società conta circa 600 atleti.

ACQUATICA SRL (PISCINE COMPLESSO ZODIAC)L’attività agonistica vede l’Acquatica confermarsi campione regionale UISP anche nel 2010.Circa 400 bambini frequenteranno i CORSI DI NUOTO cui si aggiungono circa 300 adulti; inoltre si contano circa 100 atleti per il NUOTO AGONISTICO.

A.S.D. ImPRUNETA TAVARNUZZESCUOLA CALCIO, CALCIO DILETTANTISTICO (seconda categoria FIGC), CALCIO A 5 (Juniores regionali e la prima squadra militante in C1 FIGC) per un totale complessivo di circa 300 atleti.

ATLETICA ImPRUNETA PRImO LEVIOrganizza il Trofeo del Chianti Fiorentino, promosso dai comuni del Chianti: Bagno a Ripoli, Barberino Valdelsa, Greve, Tavarnelle, San Casciano e, ovviamente, Impruneta . La manifestazione, riservata agli alunni delle suole medie, comprende attività di ATLETICA LEGGERA, PALLAMA-NO E BASEBALl. A Novembre inizieranno i primi allenamenti per la 17° edizione, i partecipanti saranno circa 700.

Tra gli altri ambienti sportivi è doveroso ricordare il Circolo GOLF Ugolino, il Chianti Country Club (tennis, nuoto, atletica e palestre), il Circolo del TENNIS di Impruneta, gli Impianti Zodiac (piscine, calcetto, palestra, tennis)Altre particolari menzioni per il Trofeo dei 10 comuni (CICLISMO/mountain-bike) organizzato da Marco Bosche-rini e per il Gruppo TREKKING di Impruneta.

Assessore alle Politiche per l’Organizzazione,al Patrimonio e allo Sport. Paolo Venturi

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i gruppi consiliari

OBBIETTIVO COmUNEPROBLEmI A TAVARNUZZE 1 E 2Tavarnuzze 1: via l’eternit, ma quante bugieSono in corso i lavori per togliere l’eternit dalla copertura del Centro Operativo (cam-po sportivo), invitiamo a cittadini a ricorda-re e rifl ettere sul percorso, accidentato, che ha portato fi nalmente a questa necessaria soluzione.Non dobbiamo infatti scordare che Sinda-co e Giunta, basandosi su rapporti tecnici che sono poi risultati inesistenti, hanno tra-scinato la questione per anni sostenendo che non esisteva nessun pericolo; solo di fronte alla lettera ARPAT (aprile 2009) che basandosi sulle analisi eff ettuate imponeva la sostituzione delle coperture del refetto-rio della Scuola Elementare e del Centro Operativo hanno invertito la rotta, proce-dendo alle sostituzioni.In particolare occorre chiedersi quale sa-rebbe la situazione attuale se le forti preoc-cupazioni di cittadini, genitori e forze po-litiche di opposizione (Obbiettivo Comune in particolare) non avesse “imposto” l’affi -damento dei controlli ad ARPAT, eff ettuati come dichiarò il Sindaco in una assemblea alla Scuola Elementare solo “per tranquil-lizare i genitori” visto che non esistevano problemi!Tavarnuzze 2: le promesse e...dove par-cheggiare?In attesa, infi nita, che arrivino le realizzazio-ni promesse (nuova piazza, parco pali ecc.) i cittadini di Tavarnuzze continuano a vivere nel degrado e nelle diffi coltà.Particolarmente sentita, soprattutto da chi si reca a Tavarnuzze provenendo da altre frazioni (Baruffi , Bagnolo, Falciani ma anche da Montebuoni) la diffi coltà di parcheggio.Sono passati diversi anni da quando Ob-biettivo Comune chiese di aff rontare il problema: venne avviato uno studio, pur-troppo ad oggi niente è cambiato e le dif-fi coltà nel trovare parcheggio sono sempre maggiori.

Per informazioni e segnalare [email protected],per le attività svolte consul-tare il sito.www.obbiettivocomu-neimpruneta.org

Il Capo Gruppo ConsiliareMassimo Bisignano

FUTURO E LIBERTÀ PER L’ITALIANASCE IL NUOVO GRUPPO CONSILIARE (FLI) A ImPRUNETA“È nato ad Impruneta il Gruppo Consilia-re Futuro e Libertà legato al Presidente della Camera Gianfranco Fini. Perché stare con Fini? Beh, provengo da Alleanza Nazionale, e dal suo movimento giovanile Azione Giovani. Ho iniziato a ricoprire incarichi politici all’interno del partito di Fini. L’ho seguito nell’avventura del Popolo della Libertà, magari con qualche scetticismo iniziale. In seguito, una serie di circo-stanze, soprattutto a livello nazionale, mi hanno fatto “drizzare le orecchie”: senatori che portavano ad esempio mafi osi come Mangano, il difendere ad oltranza onorevoli e sottosegretari con-dannati per vari reati, gli attacchi alla Magistratura in prima linea contro “Cosa Nostra”, i tagli alle Forze dell’Ordine in lotta tutti i giorni nelle nostre strade. Fini rappresentava, e rappresenta oggi più che mai, l’alternativa. In molti mi hanno chiesto se nascerà in Consiglio Comu-nale un gruppo autonomo di Genera-zione Italia o di Futuro e Libertà. Tutto è, ovviamente, demandato agli sviluppi a livello nazionale. Quel che è certo è soltanto che da parte nostra, ovvero i “Finiani”, i cattivi, i traditori, ci sarà sempre la volontà di cercare il dia-logo e la collaborazione. Un dialogo ed una collaborazione che devono però essere reciproche e volute da entram-be le parti e, al momento, sembra non ci possano essere. Una cosa deve però essere chiara, sia a livello nazionale che territoriale: le minoranze esistono, an-che nei partiti, e la logica da consiglio di amministrazione nel guidare i partiti si rivelerà, presto o tardi, sbagliata.

Gabriele BagnoliCapogruppo Futuro e Libertà per l’Italia

PARTITO DELLE LIBERTÀNIENTE DI NUOVO SOTTO IL CIELO DI…..ImPRUNETANiente di nuovo sotto il cielo di Impru-neta.Le solite buche nelle strade.Le voragini, diligentemente transenna-te, della Piazza Nuova.Il consueto disastrato marciapiede in Via Vanni davanti all’Opera Pia.La ormai storica buca in Via Luca della Robbia.I margini delle vie invasi dalle erbacce.Le solite strisce pedonali consunte ed invisibili.L’abituale sporcizia, cicche ed escre-menti canini anche in pieno centro sto-rico.Il solito indecente spettacolo delle piaz-zole ecologiche pervase da materiali di ogni genere e che sprigionano il con-sueto olezzo nauseante.Macchine e motorini che attraversano il Paese a velocità più adatta ad un auto-dromo che ad un centro cittadino.Le solite pallonate sulla testa dei malca-pitati che osano sostare sulle panchine del “giardino”(?) della Barazzina.L’area pedonale davanti alla Basilica perennemente invasa dalle macchine, tant’è che l’automobilista che viene scoperto a pagare il parcheggio alla macchinetta viene additato come un folle da rinchiudere.

Fermi, errore, mi sono sbagliata! Invece qualcosa di nuovo sotto il cielo di Im-pruneta è accaduto.Da qualche giorno un trespolo metalli-co installato sotto al terrazzo dell’U� -cio del Sindaco abbellisce la facciata del nostro Municipio. Vista la in� nita vicen-da della Circonvallazione di Impruneta, c’è da scommettere che tale trespolo metallico andrà a costituire,con il tra-scorrere degli anni, un arredo inamovibi-le dell’edi� cio, magari protet-to dalle Belle Arti!!!!!

Maria Teresa LombardiniCapogruppo PDL

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀLA STORIA ABBANDONATAL’Impruneta come tutta la terra Toscana è un territorio ricco di storia e tradizione, accade molto spesso che le opere, che dovrebbero trasmettere valori e tradizio-ne o anche soltanto storie di vita passata, siano abbandonate a se stesse e lasciate decadere.L’esempio lampante è quello del Parco della Rimembranza di Impruneta uno dei monumenti più importanti del Comune sia per l’imponenza dell’opera che soprat-tutto per valore storico, difatti da innu-merevoli anni il monumento in questione attende di essere riportato agli antichi splendori e con esso anche la scalinata che conduce al monte delle Sante Marie.Oltre a questo importante monumento come non menzionare anche i luoghi di vita ordinaria come i lavatoi di Imprune-ta ormai in uno stato di totale degrado diventati ormai un luogo fatiscente o il tabernacolo situato a Baru� all’ingresso della via del cimitero delle Rose, in que-sto caso l’accadimento è ancora più parti-colare, il suddetto tabernacolo in seguito ad un parziale crollo fu smembrato dagli operai comunali senza più essere ripristi-nato e gli esempi potrebbero prosegui-re...L’importanza di non lasciare in abbando-no queste opere è dovuta al fatto che esse racchiudono una parte signi� cativa del nostro recente passato, a volte percepito come remoto, che non dovremo scordare ma anzi da valorizzare, “rivitalizzando” il ricordo nelle nostre menti, soprattutto in quelle delle nuove generazioni.La speranza è che nel futuro la nostra am-ministrazione presti più attenzione alle opere di rilevanza storico-culturale per il nostro paese invece di creare nuove co-stose opere d’inutilità oggettiva e poco coerenti con il paesaggio che le circonda.

Gruppo ComunaleSinistra Ecologia LibertàImprunetaMarco MazzettiRiccardo Lazzerini

www.lasinistraimpruneta.itFacebook selimpruneta

PUBBLICA ASSISTENZA: UNA SCELTA CONVINTANell’attuale situazione che vede i Comuni fronteggiare con sempre minori risorse agli obblighi nei confronti dei propri cittadini, dove ogni decisione presa ne preclude altre, è da sottolineare l’impegno assunto dal gruppo consiliare del pd nei confronti della Pubblica Assistenza di Tavarnuzze. Con la mozione, approvata all’unanimità nel C.C. del 30/9, il pd ha voluto in-fatti coinvolgere tutto il Consiglio al � anco del Sindaco nel percorso che dovrà dare soluzione agli an-nosi problemi della sede dell’Asso-ciazione.L’edi� cio in questione, posto stra-tegicamente nel cuore di Tavarnuz-ze e di pregevole valore storico e architettonico, è purtroppo di pro-

prietà del Demanio. Oggi il federa-lismo demaniale potrebbe rendere possibile il passaggio dell’immo-bile al Comune ma la normativa in questione non è ben de� nita e ancora non si riesce a delineare un quadro ed una tempistica precisa. Mentre invece sono necessari e urgenti alcuni interventi adegua-tivi per permettere alla Pubblica Assistenza di operare in sicurezza. Che fare quindi? La mozione ed il protocollo sottoscritto da Sindaco e Associazione prevedono l’impe-gno dell’Amministrazione a par-tecipare all’assegnazione dell’im-mobile da parte del Demanio e, in seguito, a de� nire un progetto di valorizzazione che coinvolga la Pubblica Assistenza, ovviamente nel rispetto dei tanti vincoli di leg-ge.

Se poi tutto ciò implicasse tempi di realizzazione troppo lunghi l’A.C. ha previsto una soluzione tempo-ranea alternativa: concedere in af-� tto i locali contigui, quelli dell’ex scuola. Attualmente lì è ospitato parte dell’archivio comunale che quindi andrà spostato in altra sede idonea. Per tutti gli interventi necessari alla messa in sicurezza del fabbricato, compresi quelli di cui si farà carico la Pubblica Assistenza, gli U� ci si metteranno a completa disposizio-ne, le spese verranno poi ripartite a seconda delle quote millesimali.Insomma un impegno decisamen-te serio che Giunta e Consiglio Co-munale si assumono convinti che l’azione portata avanti dalla Pub-blica Assistenza, con i suoi 250 vo-lontari e i suoi 1300 soci, in questi

23 anni di attività, sia fondamenta-le per la vita sociale di Tavarnuzze e vada quindi preservata con deter-minazione.

Nota aggiuntiva: Il 30 di settem-bre è stata approvata anche la delibera di bilancio che sancisce il mantenimento del pareggio � nan-ziario, l’attuazione dei programmi annunciati, e il raggiungimento dell’obiettivo annuale del patto di stabilità interno. Di questi tempi non è certo cosa da poco.

IL GRUPPOCONSILIAREDEL P.D.DI IMPRUNETA

Per scrivere al Gruppomail [email protected]

PARTITO DEmOCRATICO

Page 25: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

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ACCREDITAmENTO SOCIALECon la L.R. 82/2009 è stato introdotto in Toscana il sistema di accreditamento per i servizi sociali. Con questa nor-ma, la Regione intende garantire ma anche sviluppare un sistema di servizi alla persona che risponda a criteri di omogeneità qualitativi e quantitativi. L’accreditamento si può considerare come una selezione degli operatori, sia pubblici che privati, per meglio rispondere alle necessità, ovvero, rispondere ai bisogni dei cittadini con servizi di qualità, appropriati ed e� caci.

L’accreditamento sociale comporta un impegno gestionale, organizzativo ed amministrativo per le organizzazioni interessate ma rappresenta anche un’importante opportunità sia per un miglioramento organizzativo che quali-tativo per i gestori.

La Pubblica Amministrazione riconosce, con l’accreditamento, all’organizzazione (pubblica o privata) la possibili-tà di proporre e realizzare servizi di assistenza alla persona � nanziati con risorse pubbliche. Il riconoscimento di soggetto “accreditato” viene dichiarato alle organizzazioni con requisiti qualitativi stabiliti dalla legge regionale e veri� cati su appositi indicatori e quindi capaci di svolgere il servizio sociale come “fornitore veri� cato”.

Ai soggetti accreditati, le Pubbliche Amministrazioni e i privati cittadini possono rivolgersi tranquillamente, per-ché si sono dimostrati in grado di garantire gli standard organizzativi ed operativi richiesti dalla nuova norma. Va anche precisato che coloro che ricevono i servizi da un soggetto accreditato, hanno la “garanzia” di ottenere servizi dotati di standard qualitativi periodicamente veri� cati, quindi più a� dabili ed e� caci.

I soggetti interessati all’accreditamento sociale sono: strutture residenziali o semi-residenziali per persone non autosu� cienti o con disabilità, o per soggetti che necessitano di una collocazione protetta, case di pronta acco-glienza per minori. Sono inoltre interessati all’accreditamento gli enti, le associazioni di volontariato od operatori individuali che erogano servizi come: assistenza domiciliare e altri servizi alla persona.

L’accreditamento costituisce un punto di svolta nella gestione dei servizi da parte dei soggetti erogatori, è un occasione utile per migliorare la qualità delle prestazioni, per realizzare sistemi di misurazione e controllo, per veri� care l’e� cacia dei risultati, per redigere il bilancio della propria utilità sociale.

Qualcuno ritiene l’accreditamento come un nuovo e pesante “obbligo burocratico” a cui è necessario sottoporsi, ma accreditarsi per una organizzazione che opera nel sociale vuol dire garantire un sistema di servizi alla persona che mette al centro del proprio agire la stessa persona attraverso servizi di qualità e capacità.

Assessore al Welfare e alla SalutePaolo Poggini

LE TRECCIAIOLE

La Società Corale di Impruneta, al termine di un progetto complessivo con l’Amministrazione Comunale, con l’As-sessorato alle Politiche della Formazione per la valorizzazione del patrimonio archivistico posseduto nella sede in Via Vittorio Veneto, digitalizzato e divenuto parte di un percorso multimediale e di un cd-rom complessivo sull’Im-pruneta dei primi del Novecento la riscoperta della civiltà contadina e degli antichi mestieri celebrati in diverse mostre, ha voluto esaltare un aspetto importante della nostra tradizione, donando una targa commemorativa su “Le trecciaiole”.L’opera realizzata da Tullio Del Bravo, al termine di un concorso che ha premiato il bozzetto migliore è in terracotta ed è stata apposta proprio nell’angolo tra via Roma, via Paolieri e via Cavalleggeri, dove le prime donne operaie si ritrovavano per lavorare la paglia, già dalla � ne dell’ottocento.

E’ un manufatto che va certamente ad arricchire il nostro territorio, a farci riscoprire degli aspetti di grande inte-resse della tradizione del nostro paese.E vorrei esprimere il mio personale ringraziamento e quello dell’intera Amministrazione a questa realtà associativa che, oltre alla sua vocazione canora, riesce sempre ad o� rire all’intero territorio occasioni e momenti di approfon-dimento e di ri« essione sul nostro passato.Augurandomi che questa collaborazione continui in modo pro� cuo e che altri siano i progetti da perseguire insie-me nell’attenzione condivisa alla conoscenza e alla di� usione dell’inestimabile patrimonio culturale locale e alla sua natura di risorsa preziosa e ineguagliabile.

Assessore alle Politiche della FormazioneFrancesca Buccioni

“LE mELE DELL’ASSOCIAZIONE TUmORI TOSCANANELLE mENSE SCOLASTICHE “L’accordo tra l’Assessorato alle Politiche della Formazione del Comune di Impruneta, la ditta Dussmann concessio-naria del servizio di refezione scolastica e l’Associazione Tumori Toscana ha fatto sì che in questi giorni nei refettori dell’intero territorio vengano distribuite come frutta le mele dell’ATT.

La Onlus in questione cura a domicilio gratuitamente i malati di tumore fornendo ai pazienti e alle loro famiglie le prestazioni di un’equipe di medici, infermieri, psicologi ed operatori socio-sanitari specializzati tutti i giorni dell’an-no.La scelta di riproporre per il secondo anno questo progetto e di dare ai ragazzi come frutta alla � ne del pasto, all’interno della varietà dei menù, in base al calendario settimanale, queste mele particolari per i mesi di ottobre e novembre, insieme ad un piccolo volantino che illustra le attività dell’Associazione Tumori Toscana, vuole essere un piccolo gesto di solidarietà verso un’organizzazione che lavora anche in questo territorio e presta assistenza quotidianamente ai malati di tumore e vuole sensibilizzare soprattutto le famiglie alla conoscenza di certe realtà di volontariato.Il tutto è stato possibile grazie soprattutto alla collaborazione della ditta concessionaria del servizio di refezione che ha sponsorizzato all’istante la mia proposta e si è resa disponibile alla distribuzione delle mele in questione. Il contributo dell’acquisto della frutta è stato interamente donato all’ATT .

Assessore alle Politiche della FormazioneFrancesca Buccioni

DEPOSITO CAUZIONALE SULLE BOLLETTE DI PUBLIACQUALe prossime bollette che i nostri cittadini ricevono da Publiacqua in questi giorni prevedono, per coloro che non abbiano già provveduto a richiedere la domiciliazione bancaria o postale, il pagamento di un deposito cauzionale pari a 6 mesi di consumo medio. Si tratta mediamente di 65 € a famiglia da versare una tantum e che saranno resitutiti con gli interessi alla cessazione del contratto di fornitura o al momento della attivazione della domicilia-zione bancaria.Ma cosa sta succedendo? L’elevato tasso di morosità degli utenti (pare che circa il 40% paghi in ritardo le bollette) ha indotto Publiacqua ad applicare da subito una recente delibera dell’ATO 3 Medio Valdarno che consente al gestore di “proteggere” i propri conti chiedendo un anticipo sulle bollette a coloro che non scelgono di versare automaticamente alla scadenza gli importi dovuti tramite il proprio conto corrente bancario o postale.Per quanto si tratti di un provvedimento giusto sarebbe stato opportuno, a nostro avviso, un maggior preavviso agli utenti e alle amministrazioni locali che invece sono state informate solo a cose fatte dall’azienda.Per ogni informazione più dettagliata invitiamo gli utenti a contattare il numero verde di Publiacqua 800.238 238 o a visitarne il sito internet www.publiacqua.it ed a prendere visione in particolare delle agevolazioni previste a tutela degli utenti economicamente più svantaggiati.

L’assessore alle Politiche AmbientaliFilippo Ciolli

ATTIVITÀ SPORTIVE 2010-2011Dopo la pausa estiva sono riprese tutte le attività sportive nel Comune di Impruneta.

Dare la possibilità ai cittadini del Comune di Impruneta di praticare sport resta una priorità del Comune: l’attivi-tà sportiva è per tutti (atleti, allenatori, genitori e tifosi in generale) un momento formativo importante; inoltre, soprattutto per i giovani, avere il riferimento di un sano ambiente sportivo può evitare la frequentazione di altri ambienti malsani.

Da evidenziare come Comune e Associazioni Sportive riescono a mantenere alto il numero di atleti e partecipanti alle varie attività sportive nonostante la sempre più di� cile situazione economica nazionale che, come noto, ha ripercussioni sulle risorse � nanziarie degli enti locali. La novità assoluta è la società A.S.D. Tuttauto Impruneta Calcio a 5 (categoria Juniores Regionali), che a partire da sabato 23 Ottobre 2010 giocherà tutte le partite interne al Palazzetto dello Sport di Impruneta, grazie alla società USSI che è riuscita ha trovare gli spazi necessari per ospitare il calcio a 5.

Di seguito si riporta qualche numero per dare un’idea del movimento sportivo imprunetino.

SOCIETÀ USSI:Sono iniziati i campionati 2010-2011 per le attività di BASKET, PALLAVOLO FEMMINILE, PATTINAGGIO, JUDO, KARATE. Inoltre inizieranno vari corsi di ginnastica. La società conta circa 600 atleti.

ACQUATICA SRL (PISCINE COMPLESSO ZODIAC)L’attività agonistica vede l’Acquatica confermarsi campione regionale UISP anche nel 2010.Circa 400 bambini frequenteranno i CORSI DI NUOTO cui si aggiungono circa 300 adulti; inoltre si contano circa 100 atleti per il NUOTO AGONISTICO.

A.S.D. ImPRUNETA TAVARNUZZESCUOLA CALCIO, CALCIO DILETTANTISTICO (seconda categoria FIGC), CALCIO A 5 (Juniores regionali e la prima squadra militante in C1 FIGC) per un totale complessivo di circa 300 atleti.

ATLETICA ImPRUNETA PRImO LEVIOrganizza il Trofeo del Chianti Fiorentino, promosso dai comuni del Chianti: Bagno a Ripoli, Barberino Valdelsa, Greve, Tavarnelle, San Casciano e, ovviamente, Impruneta . La manifestazione, riservata agli alunni delle suole medie, comprende attività di ATLETICA LEGGERA, PALLAMA-NO E BASEBALl. A Novembre inizieranno i primi allenamenti per la 17° edizione, i partecipanti saranno circa 700.

Tra gli altri ambienti sportivi è doveroso ricordare il Circolo GOLF Ugolino, il Chianti Country Club (tennis, nuoto, atletica e palestre), il Circolo del TENNIS di Impruneta, gli Impianti Zodiac (piscine, calcetto, palestra, tennis)Altre particolari menzioni per il Trofeo dei 10 comuni (CICLISMO/mountain-bike) organizzato da Marco Bosche-rini e per il Gruppo TREKKING di Impruneta.

Assessore alle Politiche per l’Organizzazione,al Patrimonio e allo Sport. Paolo Venturi

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i gruppi consiliari

OBBIETTIVO COmUNEPROBLEmI A TAVARNUZZE 1 E 2Tavarnuzze 1: via l’eternit, ma quante bugieSono in corso i lavori per togliere l’eternit dalla copertura del Centro Operativo (cam-po sportivo), invitiamo a cittadini a ricorda-re e rifl ettere sul percorso, accidentato, che ha portato fi nalmente a questa necessaria soluzione.Non dobbiamo infatti scordare che Sinda-co e Giunta, basandosi su rapporti tecnici che sono poi risultati inesistenti, hanno tra-scinato la questione per anni sostenendo che non esisteva nessun pericolo; solo di fronte alla lettera ARPAT (aprile 2009) che basandosi sulle analisi eff ettuate imponeva la sostituzione delle coperture del refetto-rio della Scuola Elementare e del Centro Operativo hanno invertito la rotta, proce-dendo alle sostituzioni.In particolare occorre chiedersi quale sa-rebbe la situazione attuale se le forti preoc-cupazioni di cittadini, genitori e forze po-litiche di opposizione (Obbiettivo Comune in particolare) non avesse “imposto” l’affi -damento dei controlli ad ARPAT, eff ettuati come dichiarò il Sindaco in una assemblea alla Scuola Elementare solo “per tranquil-lizare i genitori” visto che non esistevano problemi!Tavarnuzze 2: le promesse e...dove par-cheggiare?In attesa, infi nita, che arrivino le realizzazio-ni promesse (nuova piazza, parco pali ecc.) i cittadini di Tavarnuzze continuano a vivere nel degrado e nelle diffi coltà.Particolarmente sentita, soprattutto da chi si reca a Tavarnuzze provenendo da altre frazioni (Baruffi , Bagnolo, Falciani ma anche da Montebuoni) la diffi coltà di parcheggio.Sono passati diversi anni da quando Ob-biettivo Comune chiese di aff rontare il problema: venne avviato uno studio, pur-troppo ad oggi niente è cambiato e le dif-fi coltà nel trovare parcheggio sono sempre maggiori.

Per informazioni e segnalare [email protected],per le attività svolte consul-tare il sito.www.obbiettivocomu-neimpruneta.org

Il Capo Gruppo ConsiliareMassimo Bisignano

FUTURO E LIBERTÀ PER L’ITALIANASCE IL NUOVO GRUPPO CONSILIARE (FLI) A ImPRUNETA“È nato ad Impruneta il Gruppo Consilia-re Futuro e Libertà legato al Presidente della Camera Gianfranco Fini. Perché stare con Fini? Beh, provengo da Alleanza Nazionale, e dal suo movimento giovanile Azione Giovani. Ho iniziato a ricoprire incarichi politici all’interno del partito di Fini. L’ho seguito nell’avventura del Popolo della Libertà, magari con qualche scetticismo iniziale. In seguito, una serie di circo-stanze, soprattutto a livello nazionale, mi hanno fatto “drizzare le orecchie”: senatori che portavano ad esempio mafi osi come Mangano, il difendere ad oltranza onorevoli e sottosegretari con-dannati per vari reati, gli attacchi alla Magistratura in prima linea contro “Cosa Nostra”, i tagli alle Forze dell’Ordine in lotta tutti i giorni nelle nostre strade. Fini rappresentava, e rappresenta oggi più che mai, l’alternativa. In molti mi hanno chiesto se nascerà in Consiglio Comu-nale un gruppo autonomo di Genera-zione Italia o di Futuro e Libertà. Tutto è, ovviamente, demandato agli sviluppi a livello nazionale. Quel che è certo è soltanto che da parte nostra, ovvero i “Finiani”, i cattivi, i traditori, ci sarà sempre la volontà di cercare il dia-logo e la collaborazione. Un dialogo ed una collaborazione che devono però essere reciproche e volute da entram-be le parti e, al momento, sembra non ci possano essere. Una cosa deve però essere chiara, sia a livello nazionale che territoriale: le minoranze esistono, an-che nei partiti, e la logica da consiglio di amministrazione nel guidare i partiti si rivelerà, presto o tardi, sbagliata.

Gabriele BagnoliCapogruppo Futuro e Libertà per l’Italia

PARTITO DELLE LIBERTÀNIENTE DI NUOVO SOTTO IL CIELO DI…..ImPRUNETANiente di nuovo sotto il cielo di Impru-neta.Le solite buche nelle strade.Le voragini, diligentemente transenna-te, della Piazza Nuova.Il consueto disastrato marciapiede in Via Vanni davanti all’Opera Pia.La ormai storica buca in Via Luca della Robbia.I margini delle vie invasi dalle erbacce.Le solite strisce pedonali consunte ed invisibili.L’abituale sporcizia, cicche ed escre-menti canini anche in pieno centro sto-rico.Il solito indecente spettacolo delle piaz-zole ecologiche pervase da materiali di ogni genere e che sprigionano il con-sueto olezzo nauseante.Macchine e motorini che attraversano il Paese a velocità più adatta ad un auto-dromo che ad un centro cittadino.Le solite pallonate sulla testa dei malca-pitati che osano sostare sulle panchine del “giardino”(?) della Barazzina.L’area pedonale davanti alla Basilica perennemente invasa dalle macchine, tant’è che l’automobilista che viene scoperto a pagare il parcheggio alla macchinetta viene additato come un folle da rinchiudere.

Fermi, errore, mi sono sbagliata! Invece qualcosa di nuovo sotto il cielo di Im-pruneta è accaduto.Da qualche giorno un trespolo metalli-co installato sotto al terrazzo dell’U� -cio del Sindaco abbellisce la facciata del nostro Municipio. Vista la in� nita vicen-da della Circonvallazione di Impruneta, c’è da scommettere che tale trespolo metallico andrà a costituire,con il tra-scorrere degli anni, un arredo inamovibi-le dell’edi� cio, magari protet-to dalle Belle Arti!!!!!

Maria Teresa LombardiniCapogruppo PDL

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀLA STORIA ABBANDONATAL’Impruneta come tutta la terra Toscana è un territorio ricco di storia e tradizione, accade molto spesso che le opere, che dovrebbero trasmettere valori e tradizio-ne o anche soltanto storie di vita passata, siano abbandonate a se stesse e lasciate decadere.L’esempio lampante è quello del Parco della Rimembranza di Impruneta uno dei monumenti più importanti del Comune sia per l’imponenza dell’opera che soprat-tutto per valore storico, difatti da innu-merevoli anni il monumento in questione attende di essere riportato agli antichi splendori e con esso anche la scalinata che conduce al monte delle Sante Marie.Oltre a questo importante monumento come non menzionare anche i luoghi di vita ordinaria come i lavatoi di Imprune-ta ormai in uno stato di totale degrado diventati ormai un luogo fatiscente o il tabernacolo situato a Baru� all’ingresso della via del cimitero delle Rose, in que-sto caso l’accadimento è ancora più parti-colare, il suddetto tabernacolo in seguito ad un parziale crollo fu smembrato dagli operai comunali senza più essere ripristi-nato e gli esempi potrebbero prosegui-re...L’importanza di non lasciare in abbando-no queste opere è dovuta al fatto che esse racchiudono una parte signi� cativa del nostro recente passato, a volte percepito come remoto, che non dovremo scordare ma anzi da valorizzare, “rivitalizzando” il ricordo nelle nostre menti, soprattutto in quelle delle nuove generazioni.La speranza è che nel futuro la nostra am-ministrazione presti più attenzione alle opere di rilevanza storico-culturale per il nostro paese invece di creare nuove co-stose opere d’inutilità oggettiva e poco coerenti con il paesaggio che le circonda.

Gruppo ComunaleSinistra Ecologia LibertàImprunetaMarco MazzettiRiccardo Lazzerini

www.lasinistraimpruneta.itFacebook selimpruneta

PUBBLICA ASSISTENZA: UNA SCELTA CONVINTANell’attuale situazione che vede i Comuni fronteggiare con sempre minori risorse agli obblighi nei confronti dei propri cittadini, dove ogni decisione presa ne preclude altre, è da sottolineare l’impegno assunto dal gruppo consiliare del pd nei confronti della Pubblica Assistenza di Tavarnuzze. Con la mozione, approvata all’unanimità nel C.C. del 30/9, il pd ha voluto in-fatti coinvolgere tutto il Consiglio al � anco del Sindaco nel percorso che dovrà dare soluzione agli an-nosi problemi della sede dell’Asso-ciazione.L’edi� cio in questione, posto stra-tegicamente nel cuore di Tavarnuz-ze e di pregevole valore storico e architettonico, è purtroppo di pro-

prietà del Demanio. Oggi il federa-lismo demaniale potrebbe rendere possibile il passaggio dell’immo-bile al Comune ma la normativa in questione non è ben de� nita e ancora non si riesce a delineare un quadro ed una tempistica precisa. Mentre invece sono necessari e urgenti alcuni interventi adegua-tivi per permettere alla Pubblica Assistenza di operare in sicurezza. Che fare quindi? La mozione ed il protocollo sottoscritto da Sindaco e Associazione prevedono l’impe-gno dell’Amministrazione a par-tecipare all’assegnazione dell’im-mobile da parte del Demanio e, in seguito, a de� nire un progetto di valorizzazione che coinvolga la Pubblica Assistenza, ovviamente nel rispetto dei tanti vincoli di leg-ge.

Se poi tutto ciò implicasse tempi di realizzazione troppo lunghi l’A.C. ha previsto una soluzione tempo-ranea alternativa: concedere in af-� tto i locali contigui, quelli dell’ex scuola. Attualmente lì è ospitato parte dell’archivio comunale che quindi andrà spostato in altra sede idonea. Per tutti gli interventi necessari alla messa in sicurezza del fabbricato, compresi quelli di cui si farà carico la Pubblica Assistenza, gli U� ci si metteranno a completa disposizio-ne, le spese verranno poi ripartite a seconda delle quote millesimali.Insomma un impegno decisamen-te serio che Giunta e Consiglio Co-munale si assumono convinti che l’azione portata avanti dalla Pub-blica Assistenza, con i suoi 250 vo-lontari e i suoi 1300 soci, in questi

23 anni di attività, sia fondamenta-le per la vita sociale di Tavarnuzze e vada quindi preservata con deter-minazione.

Nota aggiuntiva: Il 30 di settem-bre è stata approvata anche la delibera di bilancio che sancisce il mantenimento del pareggio � nan-ziario, l’attuazione dei programmi annunciati, e il raggiungimento dell’obiettivo annuale del patto di stabilità interno. Di questi tempi non è certo cosa da poco.

IL GRUPPOCONSILIAREDEL P.D.DI IMPRUNETA

Per scrivere al Gruppomail [email protected]

PARTITO DEmOCRATICO

Page 26: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

Sabato 13 novembre: a Tavarnuzze, Chiesa del Sacro Cuore ore 15:30 Presentazione del restauro della tavo-la della Santissima Trinità nella Compagnia. Interventi di: Monsignor Timothy Verdon, dott.ssa Maria Pia Zac-cheddu, Funzionaria della Soprintendenza per i Beni Architettonici, dott. Andrea Granchi dott.ssa Laura Cirri Ore 18:00: S. Messa con coro gregoriano. Segue aperitivo.L’iniziativa è organizzata dall’ “Associazione Amici del Museo di Impruneta e San Casciano V.P Marcello Pos-senti”. Info: www.chianticultura.com

Sabato 20 novembre: Presentazione del piatto tipi-co “peposo all’imprunetina” e di un suo disciplinare di produzione. Il  peposo è uno spezzatino di carne di manzo cotta lentamente nel vino rosso con pepe nero in grani. Un tempo veniva cucinato dai “fornaci-ni” utilizzando il calore residuo delle fornaci durante la preparazione della terracotta e in particolare dopo

la “sfornaciata”. Proprio in virtù di questa antica tradi-zione la presentazione avrà luogo presso una fornace di Impruneta:  fornace Ricceri Sergio, in via Fabbiolle 12 - ore 11.30. L’iniziativa fa parte degli appuntamen-ti previsti nella Biennale Enogastronomica Fiorentina 2010.

APPUNTAmENTI IN BIBLIOTECANovembre 2010 Le iniziative della Biblioteca Comunale di Impruneta per l’autunno proseguono con gli incontri indirizzati ai bambini dai 4 ai 10 anni con i seguenti appuntamenti:

Sabato 6 novembre ore 10.00Pupi di Stac con La storia di PrezzemolinaSabato 13 novembre ore 10.00La Birignoccola con Il sire di NarbonaSabato 20 novembre ore 10.00Vieniteloracconto con Biancaneve e i sette nani

L come Libri Incontri indirizzati agli adulti tutti i lunedì e venerdì alle ore 10.00

PREmIO LETTERARIODEL CHIANTI 2010/2011Giunge alla 24^ edizione il prestigioso premio lettera-rio del Chianti sostenuto dai Comuni di: Greve in Chian-ti, Barberino Val d’Elsa, Impruneta, Radda in Chianti, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa.Una manifestazione consolidata nel territorio con una Giuria di lettori di circa 350 partecipanti, e inserita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali tra quelle di Rilievo Nazionale in ambito al Progetto”Italia Pianeta Libri”.Il termine per presentare la richiesta di partecipazione alla Giuria di lettori è il 30 novembre 2010. La domanda va inoltrata compilando l’apposito modulo presso le Biblioteche Comunali degli Enti promotori.

EVENTI E NOTIZIE UTILI

IL COTTO E mANGIATOPrende il via dal 6 al 22 novembre la Biennale Enogastronomica Fiorentina ispirata alla � gura di Leo Codacci, autentico cultore del più autentico spirito associazionistico e custode delle tipicità locali; si deve infatti a lui, nel 1976, la progenitura dell’idea di realizzare un evento che promuovesse il meglio delle tradizioni culinarie � orentine e toscane e o� risse momenti conviviali che fossero occasione per riscoprire, o in certi casi scoprire, la radici di una cucina ricca di storie e tradizioni. Il Comune di Impruneta partecipa a questa rassegna con un’iniziativa denominata “Il cotto e mangiato” che intreccia la tradizione culinaria all’antica

manualità artigiana della lavorazione del cotto. E’ prevista per il 20 novembre prossimo alle 11.30 la presentazione u� ciale del “peposo all’imprunetina”. L’evento si terrà nella tradizionale cornice della fornace artigiana del maestro Sergio Ricceri. Nell’occasione,oltre alla presentazione del logo “peposo all’imprunetina” depositato presso la Camera di Commercio e legato al disciplinare della ricetta realizzato in collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina, l’artigiano Sergio Ricceri lancerà in anteprima un innovativo coccio adibito alla cottura del peposo e realizzato con l’argilla dell’Impruneta.

SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOmESTICHESi ricorda ai cittadini che ai sensi dell’art. 124 del D. Lgs. 152/2006, della L.R. 20/2006 e del D.P.G.R. n. 46/R del 8/09/2008 tutti gli scarichi di acque re« ue domestiche (o as-similate a esse), al di fuori della pubblica fognatura devono essere autorizzati dal Comune.La normativa prevede inoltre che i titolari di scarichi esistenti non conformi alle prescri-zioni regionali devono essere adeguati alla normativa vigente ENTRO IL 16 mARZO 2011.Si tratta prevalentemente degli scarichi derivanti da abitazioni o nuclei abitativi isolati, ove non risulta possibile eseguire l’allacciamento alla pubblica fognatura. Sono inoltre assimilate ad acque re« ue domestiche quelle derivanti dalle attività elen-cate nell’allegato 2 (tabella 1) al D.P.G.R. n. 46/R del 8/09/2008 e all’art. 101 del D. Lgs. 152/2006. La domanda deve essere presentata utilizzando i modelli predisposti dall’Amm.ne co-munale (reperibili sul sito del Comune www.comune.impruneta.� .it) e seguendo le

relative istruzioni. Per l’esecuzione dei lavori di adeguamento alle norme vigenti è inoltre necessario pre-sentare la pratica edilizia (denuncia di inizio attività) corredata da un progetto a � rma di un tecnico abilitato. Per informazioni è possibile rivolgersi all’Uffi cio Ambiente del Comune - Via F.lli Rosselli n. 6, Tavarnuzze - negli orari di ricevimento al pubblico (Mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 13.00  e Giovedì pomeriggio su appuntamento dalle ore 15.00 alle 18.00) e/o contattare il telef. 055.2372146.Si ricorda che ai sensi dell’art. 133 del D. Lgs. 152/2006, sono previste sanzioni per colo-ro che risulteranno inadempienti. Nell’ipotesi di scarichi di edi� ci isolati ad uso abitati-vo sono previste sanzioni da €. 600,00 a €. 3.000,00. Con deliberazione del Consiglio Comunale n.58 del 1 luglio 2010 è stato approvato il Regolamento Comunale per gli scarichi delle acque re« ue, che potete visionare sul sito del Comune.

ALBO DELLE PERSONE IDONEE ALLA’UFFICIO DI PRESIDENTEE DI SCRUTATORE DI SEGGIO ELETTORALESi informa ,ai sensi della normativa vigente, che in questo comune sarà tenuto un albo delle persone idonee all’u� cio di presidente e di scrutatore di seggio elettorale.Gli elettori che desiderano essere inseriti nel suddetto albo devono presentare apposi-ta domanda entro il 30 novembre 2010 .L’inserimento nell’albo e subordinato al possesso dei seguenti requisiti:

- essere elettore del Comune di Impruneta

- avere assolto gli obblighi scolastici.

Le domande sono disponibili presso l’U� cio Relazioni con il Pubblico, ulteriori infor-

mazioni possono essere assunte presso l’U� cio Elettorale Comunale.

PIANO EDILIZIA ECONOmICA POPOLARE LOCALITÀ POGGIO AI GRILLI IN VIA CASSIA A TAVARNUZZE ADOZIONE PIANO ATTUATIVO AI SENSI DELL’ ART. 69 DELLA L.R. 1/2005Il Dirigente Responsabile del ServizioVisto l’art. 69 della Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005 n. 1

RENDE NOTO- che con delibera del Consiglio Comunale n. 92 del 30.09.2010, esecutiva ai sen-si di legge è stato adottato, ai sensi dell’art. 69 della L.R. 1/2005 il Piano di Edilizia Econo-mica e Popolare in località Poggio ai Grilli in Via Cassia a Tavarnuzze;- che tale deliberazione n. 92 del 30.09.2010, completa degli allegati, è deposi-tata in libera visione al pubblico presso la Segreteria Generale per quarantacinque (45) giorni consecutivi dal 3 novembre 2010 (data di pubblicazione dell’ avviso sul BURT) al 18 dicembre 2010 con il seguente orario: lunedì, martedì e venerdì ore 8.30/13.00 e il giovedì ore 8.30/13.00 e 15.00/18.00;- che nel periodo sopra indicato chiunque può prenderne visione e presentare le osservazioni ritenute opportune;- che dette osservazioni, comprensive di eventuali elaborati, dovranno essere re-datte in carta libera ed in duplice copia e presentate al protocollo generale del Comune.

INFORmA- che durante il medesimo periodo la suddetta deliberazione, completa di alle-gati, è altresì disponibile per la consultazione presso l’Uffi cio Amministrativo Unico del Servizio Gestione del Territorio – Via F.lli Rosselli 6 a Tavarnuzze, con il seguente orario:. il mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 precisando che per essere ricevuti dal persona-le tecnico è necessario ritirare il numero di ingresso entro le ore 12,30 e il giovedì dalle ore 15,00 alle ore 18,00 previo appuntamento (tel. 055 23 72 132);- che il responsabile del procedimento è l’Arch. Paola Trefoloni – Responsabile dell’Uffi cio urbanistica;- che il presente avviso e una breve illustrazione del piano è consultabile sul sito Web del Comune, fra le news, all’indirizzo www.comune.impruneta.fi .it;- che il garante dell’informazione è la sig.ra Auretta Parrini – Responsabile dell’Uffi cio Unico Amministrativo.

Page 27: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

sguardi

Qualcuno fa le valigie e se ne va, qualcun altro sbarca a Santa Maria Novella per

non andarsene più. Firenze è fat-ta di fi orentini vecchi e nuovi: di residenti adottivi arrivati da altri paesi, ma anche di ex cittadini che se la danno a gambe verso più co-smpoliti lidi. Di gente che “bella come la mia città non ce n’è” e di gente che “non so come ho fatto a viverci tutti quegli anni”. Si sa, sulle rive dell’Arno il campanili-smo cresce rigoglioso. Ma com’è la bella Firenze vista da lontano, oppure letta con gli occhi di uno straniero? Lo raccontano una ra-gazza nostrana sbarcata nella City e un signore arrivato dallo Sri Lanka tanti anni fa.

FOCUS. Ecco cosa pensano del capoluogo toscano due persone che hanno fatto scelte diverse

La città vista da chi viene e da chi vaAnna è fuggita

a Londra per

lavorare, Sarath

è arrivato dallo Sri

Lanka e qui ha

trovato una nuova

casa. E ora

ne raccontano

pregi e difetti

La vita nella City di Anna Miche-la Cariati, 25 anni, è iniziata un

anno e mezzo fa. E’ partita da Firen-ze per lavorare come “communica-tion executive” nell’area marketing di un’azienda italiana con varie sedi fuori dal territorio nazionale, fra cui una a Londra.Perché hai scelto proprio Londra?I motivi sono diversi. Principal-mente per imparare bene l’inglese, ma anche perché avevo già alcuni contatti e, soprattutto, l’occasione di lavoro che mi si è presentata era qui. Torni a Firenze spesso? Oltre agli affetti è anche la città a mancarti?Più o meno torno una volta al mese. E’ diffi cile scindere gli affetti dalla città: naturalmente mi mancano più che altro le persone, ma con ami-ci e parenti facevo cose che hanno anche a che fare con alcuni luoghi e quindi sento la mancanza anche di questi ultimi. E poi da qui di Firenze apprezzo la dimensione più “uma-na” rispetto a Londra. D’altra parte, spesso della nostra città annoia pro-prio il suo essere piccola. Firenze è cambiata da quando sei partita? E il tuo giudizio sulla cit-tà?Per alcune piccole cose sì: la zona del Duomo pedonalizzata, ad esem-

pio. Tante altre dovrebbero cam-biare. Credo che vivendo all’estero emergano molti difetti della città e del nostro Paese: su tutti, la poca meritocrazia e lo scarso funziona-mento dei canali esistenti per trovare lavoro. A Londra, tutto è più legato alle agenzie e chi è in cerca di oc-cupazione sa più o meno cosa deve fare per trovarla. Quando dici che sei di Firenze, cosa risponde la gente?Qui per tutti Firenze è un sogno. Credo che questo dovrebbe essere un vantaggio da sfruttare al meglio per la nostra città, mentre spesso risorse simili in termini di prestigio vengono sprecate.

Anna

Anna si è trasferita a Londra un anno e mezzo fa

“Qui per tutti Firenze è un sogno”

/I.E.

DA LONTANO...

Sarath Tennakoon, classe 1959, è originario dello Sri Lanka.

Dal 1984 vive a Firenze, dove ha unito le sue due passioni: l’arte e le discipline olistiche. Da 20 anni insegna yoga.Perché proprio Firenze?Fin da bambino ero affascinato dall’arte italiana. Ho trovato Fi-renze proprio come la immagina-vo: mi sono sentito subito a casa.Difetti della città?C’è un po’ di inquinamento e traf-fi co, ma sono problemi di tutte le città moderne. E’ diffi cile che non ci sia traffi co, vista com’è strutturata la rete viaria. Inoltre in pochi scelgono i mezzi pubblici. I fi orentini amano la vita comoda, usano spesso l’auto. Viaggio di frequente in autobus: fuori dagli orari di punta, chi utilizza i mezzi pubblici è in gran parte straniero.Firenze è sicura?Di notte non c’è sicurezza: mi intimorisce girare da solo. Negli anni ’80 la città era più tranquilla, mentre adesso c’è più percezione di insicurezza: si ha paura a uscire di sera e dei furti nelle abitazioni. Ho vissuto vicino Santa Maria Novella per anni e ho percepito questa insicurezza. Se ci fossero

più controlli, la situazione miglio-rerebbe.Cosa consiglieresti ai fi orentini?Di valorizzare i tesori artistici della città. Spesso, chi abita qui, non si accorge della bellezza con-servata da Firenze, avendola ogni giorno davanti. Manca poi un po’ di verde pubblico. Spesso vengo-no rifatte le piazze, ma si mette cemento al posto dei giardini.Meglio Firenze o lo Sri Lanka?Non riesco mai a decidere. Di Fi-renze mi piacciono molto l’arte, il cibo e il clima. Della mia terra natia mi mancano i profumi e la natura. E’ come chiedersi se ami più mamma o papà.

Sarath

Sarath, originario dello Sri Lanka, vive qui dal 1984

“Non ci si accorge della sua bellezza”

/G.C.

...E DA VICINO

1140407

Sabato 13 novembre: a Tavarnuzze, Chiesa del Sacro Cuore ore 15:30 Presentazione del restauro della tavo-la della Santissima Trinità nella Compagnia. Interventi di: Monsignor Timothy Verdon, dott.ssa Maria Pia Zac-cheddu, Funzionaria della Soprintendenza per i Beni Architettonici, dott. Andrea Granchi dott.ssa Laura Cirri Ore 18:00: S. Messa con coro gregoriano. Segue aperitivo.L’iniziativa è organizzata dall’ “Associazione Amici del Museo di Impruneta e San Casciano V.P Marcello Pos-senti”. Info: www.chianticultura.com

Sabato 20 novembre: Presentazione del piatto tipi-co “peposo all’imprunetina” e di un suo disciplinare di produzione. Il  peposo è uno spezzatino di carne di manzo cotta lentamente nel vino rosso con pepe nero in grani. Un tempo veniva cucinato dai “fornaci-ni” utilizzando il calore residuo delle fornaci durante la preparazione della terracotta e in particolare dopo

la “sfornaciata”. Proprio in virtù di questa antica tradi-zione la presentazione avrà luogo presso una fornace di Impruneta:  fornace Ricceri Sergio, in via Fabbiolle 12 - ore 11.30. L’iniziativa fa parte degli appuntamen-ti previsti nella Biennale Enogastronomica Fiorentina 2010.

APPUNTAmENTI IN BIBLIOTECANovembre 2010 Le iniziative della Biblioteca Comunale di Impruneta per l’autunno proseguono con gli incontri indirizzati ai bambini dai 4 ai 10 anni con i seguenti appuntamenti:

Sabato 6 novembre ore 10.00Pupi di Stac con La storia di PrezzemolinaSabato 13 novembre ore 10.00La Birignoccola con Il sire di NarbonaSabato 20 novembre ore 10.00Vieniteloracconto con Biancaneve e i sette nani

L come Libri Incontri indirizzati agli adulti tutti i lunedì e venerdì alle ore 10.00

PREmIO LETTERARIODEL CHIANTI 2010/2011Giunge alla 24^ edizione il prestigioso premio lettera-rio del Chianti sostenuto dai Comuni di: Greve in Chian-ti, Barberino Val d’Elsa, Impruneta, Radda in Chianti, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa.Una manifestazione consolidata nel territorio con una Giuria di lettori di circa 350 partecipanti, e inserita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali tra quelle di Rilievo Nazionale in ambito al Progetto”Italia Pianeta Libri”.Il termine per presentare la richiesta di partecipazione alla Giuria di lettori è il 30 novembre 2010. La domanda va inoltrata compilando l’apposito modulo presso le Biblioteche Comunali degli Enti promotori.

EVENTI E NOTIZIE UTILI

IL COTTO E mANGIATOPrende il via dal 6 al 22 novembre la Biennale Enogastronomica Fiorentina ispirata alla � gura di Leo Codacci, autentico cultore del più autentico spirito associazionistico e custode delle tipicità locali; si deve infatti a lui, nel 1976, la progenitura dell’idea di realizzare un evento che promuovesse il meglio delle tradizioni culinarie � orentine e toscane e o� risse momenti conviviali che fossero occasione per riscoprire, o in certi casi scoprire, la radici di una cucina ricca di storie e tradizioni. Il Comune di Impruneta partecipa a questa rassegna con un’iniziativa denominata “Il cotto e mangiato” che intreccia la tradizione culinaria all’antica

manualità artigiana della lavorazione del cotto. E’ prevista per il 20 novembre prossimo alle 11.30 la presentazione u� ciale del “peposo all’imprunetina”. L’evento si terrà nella tradizionale cornice della fornace artigiana del maestro Sergio Ricceri. Nell’occasione,oltre alla presentazione del logo “peposo all’imprunetina” depositato presso la Camera di Commercio e legato al disciplinare della ricetta realizzato in collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina, l’artigiano Sergio Ricceri lancerà in anteprima un innovativo coccio adibito alla cottura del peposo e realizzato con l’argilla dell’Impruneta.

SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOmESTICHESi ricorda ai cittadini che ai sensi dell’art. 124 del D. Lgs. 152/2006, della L.R. 20/2006 e del D.P.G.R. n. 46/R del 8/09/2008 tutti gli scarichi di acque re« ue domestiche (o as-similate a esse), al di fuori della pubblica fognatura devono essere autorizzati dal Comune.La normativa prevede inoltre che i titolari di scarichi esistenti non conformi alle prescri-zioni regionali devono essere adeguati alla normativa vigente ENTRO IL 16 mARZO 2011.Si tratta prevalentemente degli scarichi derivanti da abitazioni o nuclei abitativi isolati, ove non risulta possibile eseguire l’allacciamento alla pubblica fognatura. Sono inoltre assimilate ad acque re« ue domestiche quelle derivanti dalle attività elen-cate nell’allegato 2 (tabella 1) al D.P.G.R. n. 46/R del 8/09/2008 e all’art. 101 del D. Lgs. 152/2006. La domanda deve essere presentata utilizzando i modelli predisposti dall’Amm.ne co-munale (reperibili sul sito del Comune www.comune.impruneta.� .it) e seguendo le

relative istruzioni. Per l’esecuzione dei lavori di adeguamento alle norme vigenti è inoltre necessario pre-sentare la pratica edilizia (denuncia di inizio attività) corredata da un progetto a � rma di un tecnico abilitato. Per informazioni è possibile rivolgersi all’Uffi cio Ambiente del Comune - Via F.lli Rosselli n. 6, Tavarnuzze - negli orari di ricevimento al pubblico (Mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 13.00  e Giovedì pomeriggio su appuntamento dalle ore 15.00 alle 18.00) e/o contattare il telef. 055.2372146.Si ricorda che ai sensi dell’art. 133 del D. Lgs. 152/2006, sono previste sanzioni per colo-ro che risulteranno inadempienti. Nell’ipotesi di scarichi di edi� ci isolati ad uso abitati-vo sono previste sanzioni da €. 600,00 a €. 3.000,00. Con deliberazione del Consiglio Comunale n.58 del 1 luglio 2010 è stato approvato il Regolamento Comunale per gli scarichi delle acque re« ue, che potete visionare sul sito del Comune.

ALBO DELLE PERSONE IDONEE ALLA’UFFICIO DI PRESIDENTEE DI SCRUTATORE DI SEGGIO ELETTORALESi informa ,ai sensi della normativa vigente, che in questo comune sarà tenuto un albo delle persone idonee all’u� cio di presidente e di scrutatore di seggio elettorale.Gli elettori che desiderano essere inseriti nel suddetto albo devono presentare apposi-ta domanda entro il 30 novembre 2010 .L’inserimento nell’albo e subordinato al possesso dei seguenti requisiti:

- essere elettore del Comune di Impruneta

- avere assolto gli obblighi scolastici.

Le domande sono disponibili presso l’U� cio Relazioni con il Pubblico, ulteriori infor-

mazioni possono essere assunte presso l’U� cio Elettorale Comunale.

PIANO EDILIZIA ECONOmICA POPOLARE LOCALITÀ POGGIO AI GRILLI IN VIA CASSIA A TAVARNUZZE ADOZIONE PIANO ATTUATIVO AI SENSI DELL’ ART. 69 DELLA L.R. 1/2005Il Dirigente Responsabile del ServizioVisto l’art. 69 della Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005 n. 1

RENDE NOTO- che con delibera del Consiglio Comunale n. 92 del 30.09.2010, esecutiva ai sen-si di legge è stato adottato, ai sensi dell’art. 69 della L.R. 1/2005 il Piano di Edilizia Econo-mica e Popolare in località Poggio ai Grilli in Via Cassia a Tavarnuzze;- che tale deliberazione n. 92 del 30.09.2010, completa degli allegati, è deposi-tata in libera visione al pubblico presso la Segreteria Generale per quarantacinque (45) giorni consecutivi dal 3 novembre 2010 (data di pubblicazione dell’ avviso sul BURT) al 18 dicembre 2010 con il seguente orario: lunedì, martedì e venerdì ore 8.30/13.00 e il giovedì ore 8.30/13.00 e 15.00/18.00;- che nel periodo sopra indicato chiunque può prenderne visione e presentare le osservazioni ritenute opportune;- che dette osservazioni, comprensive di eventuali elaborati, dovranno essere re-datte in carta libera ed in duplice copia e presentate al protocollo generale del Comune.

INFORmA- che durante il medesimo periodo la suddetta deliberazione, completa di alle-gati, è altresì disponibile per la consultazione presso l’Uffi cio Amministrativo Unico del Servizio Gestione del Territorio – Via F.lli Rosselli 6 a Tavarnuzze, con il seguente orario:. il mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 precisando che per essere ricevuti dal persona-le tecnico è necessario ritirare il numero di ingresso entro le ore 12,30 e il giovedì dalle ore 15,00 alle ore 18,00 previo appuntamento (tel. 055 23 72 132);- che il responsabile del procedimento è l’Arch. Paola Trefoloni – Responsabile dell’Uffi cio urbanistica;- che il presente avviso e una breve illustrazione del piano è consultabile sul sito Web del Comune, fra le news, all’indirizzo www.comune.impruneta.fi .it;- che il garante dell’informazione è la sig.ra Auretta Parrini – Responsabile dell’Uffi cio Unico Amministrativo.

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Page 28: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

zoom

Sono stati circa undicimila i fi orentini che hanno partecipato alle assemblee

sparse tra centro e periferia lo scorso 28 settembre, contribuendo a scrivere

il destino dei posti che hanno più a cuore. E ora parte la vera sfi da

LA CITTÀ DI DOMANI/1. La rinascita delle Cascine tra i temi trattati in occasione dei “100 luoghi”

Il parco urbano più granded’Europa? Lo avrà Firenze

Una serata di mobilitazione popola-re, di dibattiti, di giardini, cantieri ed edifi ci aperti solo per l’occasio-ne ai visitatori, 11mila persone per

strada, o meglio riunite nei luoghi che hanno più a cuore per conoscerne i destini e parteci-pare a scriverli in prima persona. Se la scom-messa del sindaco Renzi sui 100 luoghi fos-se stata soltanto quella della partecipazione, l’avrebbe vinta a mani basse. Ma la sfi da più grande è quella di mantenerli in vita tutti e 100, possibilmente facendoli diventare ciò che i cit-tadini vorrebbero e che hanno descritto nelle migliaia di schedine depositate nelle urne la sera del 28 settembre scorso. Messe a tacere le polemiche per i costi dell’operazione - 55mila euro in tutto che Giovanni Galli, capogrup-po del Pdl, avrebbe voluto mettere nel conto

spese per la comunicazione del sindaco - si cominciano a fare altri tipi di conti, quelli con la realtà di che cosa è stato fatto e cosa si farà. Per una bruttura buttata giù a colpi di ruspa (la pensilina della stazione di Santa Maria Novel-la), ce n’è un’altra ancora orgogliosamente in piedi (il rudere delle ex Poste in via del Pratel-lino, il cui abbattimento è stato rallentato da corsi e ricorsi in tribunale). Mentre a Novoli ci si augura di rivedere presto il Palazzo di Giu-stizia illuminato e aperto al pubblico, in centro cittadini e commercianti attendono paziente-mente che si accendano i rifl ettori su piazza Duomo, nel senso letterale della frase. Nell’ar-co di una serata e di un centinaio di assemblee di proposte ne sono state fatte a bizzeffe, ma la più quotata, in quanto uscita dalla bocca del primo cittadino, riguarda le Cascine, il pallino di Renzi dai tempi della campagna elettorale. Dai 100 punti da mettere in pratica nei primi 100 giorni, il parco cittadino è stato trasferito

per insuffi cienza di progressi nella categoria 100 luoghi da far rinascere entro il 2014. E siccome il sindaco ci ha messo la faccia per la seconda volta consecutiva, la riqualifi cazione delle Cascine è diventata per sua stessa am-missione condizione necessaria alla ricandida-tura a Palazzo Vecchio. Nel mentre il proget-to si è fatto più defi nito: il polmone verde di Firenze diventerà il parco urbano più grande d’Europa. Circa 300 ettari, più o meno il 3% della superfi cie totale della città. Un obietti-vo da raggiungere attraverso il collegamento da un lato con l’area dell’Argingrosso, i lun-garni del Pignoncino e dei Pioppi, dall’altro con l’area del Podere-Il Barco e il nuovo polo musicale con il Teatro del Maggio. La prima fase dei lavori sarà presentata a giugno e tra gli interventi iniziali vi sarà la realizzazione di una passerella esclusivamente ciclopedonale a metà strada tra quella dell’Isolotto e il ponte all’Indiano.

Paola Ferri

domenicoBarista, 55 anni

“Con la pedonalizzazione di piazza Duomo gli affari sono senz’altro migliorati, ma bisognerebbe fare qualcosa per migliorare l’illuminazione, la sera è troppo buio. E poi mi piacerebbe vedere via Martelli in ordine, come tutte le altre strade, con i dehors degni di questo nome, con pedane e coperture come si deve”

“Al Duomoci vuole più luce”

davidePizzaiolo, 19 anni

“Così com’è il parco di San Donato è alienante. E’ un po’ lo stile con cui vengono fatte le cose adesso, senza perso-nalità. E va a fi nire che non ci va nessuno, come in questo caso. Per portarci un po’ di persone bisognerebbe organiz-zarci qualche evento, ad esempio concerti o esposizioni d’arte”

“Musicae arte al parco”

eveLinCommerciante, 37 anni

“Da un punto di vista estetico è e rimarrà orribile, ma il Multiplex potrebbe rinascere sotto forma di centro di ag-gregazione sociale: questa zona non offre niente ai giovani, tranne qualche giardino. Si potrebbe anche pensare di farci una ludoteca per i più piccoli, sarebbe anche un modo per recuperare l’intera area”

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28 Novembre 2010

Page 29: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

zoom

Firenze, mercati aperti. Sembra questa la tenden-za degli ultimi tempi, che vede protagonisti i mercati storici della città, sempre più proiettati verso aperture dilatate e una maggiore dispo-

nibilità ad accogliere tra i banchi e gli espositori eventi culturali, concerti e chi più ne ha più ne metta. A partire da Sant’Ambrogio, in piazza Ghiberti, che ha di recente annunciato l’amplimanento dell’orario di apertura due volte la settimana (il mercoledì e il venerdì è aperto dalle 8 fi no alle 19 azichè fi no alle 14), rendendo possibile la spesa pomeridiana anche ai ritardatari e a chi la mattina non riesce a frequentare gli allegri ambienti del mercato. Già quest’estate il complesso aveva aperto le porte - per un periodo di tempo limitato - a una serie di concerti che davano modo di conoscere la bella struttura ottocente-sca anche nella sua veste by night. Dalla fi ne di ottobre invece , via libera al nuovo esperimento: “Siamo molto soddisfatti – spiega il vicesindaco Dario Nardella – que-sto era un obiettivo dell’amministrazione e ringrazio il Consorzio che ha reso possibile questo risultato. Si trat-ta di una sperimentazione che durerà fi no a giugno, ma sono fi ducioso che sarà positiva e che con il tempo tutti gli operatori aderiranno ai nuovi orari, anche quelli dei banchi esterni”. “Il nuovo orario – dice Fabio Rasile del consorzio esercenti - vuole rispondere alle esigenze di

tutti coloro che, pur non disponendo al mattino di suffi -ciente tempo per fare la spesa, non vogliono rinunciare a portare sulla propria tavola genuinità e freschezza; una freschezza che va avanti dal 1873”. Leggermente diver-sa la situazione del mercato centrale di San Lorenzo, per cui si parla da tempo di un’apertura prolungata ma “ancora non si è deciso niente - spiega il vicepresiden-te del consorzio Alessandro Boni - si vociferava di un paio di aperture settimanali, ma ancora non c’è niente di certo”. Per adesso l’unica cosa certa è che fi nalmen-te, dopo un anno e mezzo di lavori, il primo piano del complesso progettato dall’architetto Giuseppe Mengo-ni (autore anche del Mercato di Sant’Ambrogio e della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano) è tornato alla città (l’intervento è costato 1 milione e mezzo di euro) e l’amministrazione intende destinarlo alla “cultura eno-gastronomica, all’artigianato e alla moda - ha spiegato Nardella -. Defi niremo presto le linee guida del nuovo progetto e lo faremo insieme alla città e agli operatori del mercato stesso, ai quali chiediamo la massima col-laborazione. Il nostro obiettivo è quello di rendere San Lorenzo ancora più vivo e attraente”. Ancora insicura la sorte di tutti quei banchi che, durante i lavori, sono stati spostati all’esterno del mercato, dentro una tenso-struttura affacciata su piazza del Mercato Centrale, che ora sperano di tornare negli spazi all’interno, “prenden-do una decisione su come sfruttare gli spazi, di comune accordo con il Comune”.

Ludovica V. Zarrilli

marcoMacellaio, 57 anni

“Sono d’accordo con l’apertura pomeridiana del mercato di San Lorenzo, ma prima dovrebbero cambiare un po’ di cose. Questo posto è fatiscente, bisognerebbe renderlo più accogliente. E fare qualcosa per la viabilità, perché al mo-mento è un percorso di guerra quello che porta qui. Altri-menti rimarrà solo una meta turistica”

“Primadi tuttola viabilità”

morenoGastronomo, 47 anni

“Non condivido la proposta di ampliare l’orario del mercato di San Lorenzo fi no a sera. Partiamo dal fatto che qui dentro d’in-verno ci sono 3-4° di giorno: forse se fosse climatizzato an-drebbe meglio, ma qui siamo rimasti a 50 anni fa come strut-tura. In più si tratta di uno dei quartieri meno sicuri della città, e uscire la sera con l’incasso non sarebbe molto simpatico”

“No all’orarioprolungatofino a sera”

aLeSSandroOrtolano, 46 anni

“Quando iniziarono i lavori al piano di sopra del mercato di San Lorenzo l’intenzione era quella di renderlo a noi orto-lani, una volta fi nita la ristrutturazione, così com’era prima. Adesso si parla di negozi, ma in realtà la discussione è an-cora in corso. E non vorremmo che alla fi ne alcuni di noi fossero costretti a rimanere all’aperto”

“Negozi al primo piano? Sì, però...”

LA CITTÀ DI DOMANI/2. Sant’Ambrogio apre di pomeriggio, a San Lorenzo sono appena finiti i lavori

I mercati cambiano:restyling e orari lunghi

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Page 30: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

È uno di quegli appuntamenti imperdibili, una di quel-le campanelle che suonano ogni anno anche se se ne farebbe volentieri a meno. L’infl uenza, con il suo corollario di starnuti, febbre, mal di gola e chi più

ne ha più ne metta, si prepara ad affacciarsi e ad inchiodare a letto le sue vittime senza chiedere il permesso. Quest’anno, però, fortunatamente, il megafono degli allarmi sanitari non ha strillato forte come l’anno scorso. Lo spettro della pan-demia da “nuova infl uenza” pare allontanato, anche se gli esperti hanno spiegato a più riprese che anche quest’anno a farla da padrone sarà il virus H1N1. Resta costante anche il monito a vaccinarsi rivolto ai cossidetti soggetti a rischio. An-ziani, portatori di patologie particolari e operatori sanitari già dal 18 ottobre scorso possono vaccinarsi. Il vaccino è, come ogni anno, gratuito e per la “punturina” basta rivolgersi al proprio medico di famiglia, pediatra, o agli ambulatori della Asl 10. Quest’anno, complessivamente, la Regione Toscana ha acquistato un milione di dosi, con una spesa complessiva di circa 4 milioni di euro. Nel territorio di competenza della Asl fi orentina sono stati richieste 225mila dosi di vaccini e la campagna durerà fi no a fi no a fi ne anno. In quel periodo, tra l’altro, è atteso il picco dei contagi, anche se non si può preve-derlo con esattezza (il bollettino aggiornato si trova su www.epicentro.iss.it). L’anno scorso, a vaccinarsi, fu il 71 per cento degli over 65: una cifra vicina all’obbiettivo prefi ssato dal mi-nistero della Salute, attestato al 75 per cento. E quest’anno? La speranza degli addetti ai lavori è che la guardia non si ab-bassi, e che anche se non si grida più alla pandemia le perso-ne non dimentichino la buona pratica della prevenzione. Che passa attraverso il vaccino, innanzitutto, ma anche attraverso

una serie di piccoli accorgimenti che possono essere preziosi. Il primo passo è tener pulite le mani, lavandole spesso e con cura (l’Organizzazione mondiale per la sanità raccomanda di impiegarci non meno di 40-60 secondi, facendo attenzione a detergerne ogni parte) e utilizzando gel alcolici quando non si ha a disposizione dell’acqua. Lo stesso vale per l’igiene respiratoria: naso e bocca, in fase di starnuto, vanno coperti. E poi c’è il buon senso, quello che impone di stare a casa quando si ha l’infl uenza – specie i primi giorni - per evita-re di contagiare gli altri. “L’infl uenza è la malattia infettiva che in assoluto incide maggiormente sulla popolazione – ha ribadito l’assessore regionale al diritto alla salute Daniela

Scaramuccia - sia sotto l’aspetto sanitario sia sotto il profi lo socio-economico, con assenza dal lavoro, dalla scuola e da tutte le altre attività. La polemica sulla pandemia della scorsa stagione e sullo spreco dei vaccini, rimasti in gran parte inuti-lizzati, può aver generato sfi ducia nella vaccinazione. Voglio ricordare che il vaccino è il mezzo più effi cace e conveniente per prevenire l’infl uenza e le sue complicanze. Invito quindi gli anziani sopra i 65 anni e tutte le persone appartenenenti alle categorie a rischio - ha concluso - ad andare dal proprio medico o pediatra di famiglia per farsi vaccinare”.

Infl uenza, partite le vaccinazioniDICA 33/1. Quest’anno non ci sono pandemie in vista, ma la prevenzione resta un’arma insostituibile

Benedetta Strappi

Solo nel territorio di competenza della Asl 10 ne sono

state richieste 225mila dosi, destinate a over 65

e a soggetti a rischio per patologie o professione

Ma la nostra sanità vive an-che di un prezioso “sotto-

bosco”: il volontariato. Firenze, ed in generale la Toscana tutta, conta una miriade di associazio-ni attive nel settore. Una di que-ste è “Noi per Voi per il Meyer -Onlus”, nata nel 1988 come raggruppamento di genitori di pazienti oncologici dell’ospe-dalino, e cresciuta nel tempo fi no a contare oltre 3.500 soci. E adesso “Noi per Voi” cerca nuovi volontari. Persone dispo-ste a regalare un po’ del loro tempo (bastano pochissime ore a settimana) a una più che giu-sta causa, per dare sostegno ai piccoli pazienti del Meyer (e di altre strutture con cui l’associa-zione collabora) e alle loro fami-glie. Questi volontari si muovo-no su un doppio fronte: da una parte sono presenti nei reparti e a casa dei piccoli malati, dall’al-tra sono chiamati a occuparsi di quelle faccende burocratiche che spesso rappresentano un fardello ulteriore per i loro familiari. E sono sempre loro ad animare le iniziative di raccolta fondi, dalle cene di benefi cenza agli stand. “La nostra associazione ha una

particolarità – spiega la dottores-sa Ilaria Paggetti, referente per le attività di volontariato – che è quella di organizzare, general-mente una volta all’anno, corsi di formazione ad hoc, gratuiti, che preparino chi si avvicina a noi ad affrontare al meglio si-tuazioni spesso emotivamente pesanti. Oltre a questo ci occu-piamo della formazione perma-nente, e ogni mese ci sono due riunioni per agevolare al massi-mo il lavoro dei volontari”. Per tutte le informazioni, e per le iscrizioni al corso di formazione, si può consultare il sito www.noipervoi.org.

Per l’associazione “Noi per voi per il Meyer”

Nuovi volontari cercasi

/B.S.

L’APPELLO

salute

Il picco dei contagi dovrebbe verifi carsi intorno alla fi ne dell’anno

30 Novembre 2010

Page 31: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

IL FATTO

In principio fu l’encefalopatia spongifor-me. Volgarmente detta “mucca pazza”, probabilmente questa malattia costituì uno dei primi “allarmi epidemia” del

nuovo millennio. In realtà, il morbo venne identifi cato per la prima volta nel 1996, ma il picco di casi si verifi cò nel 2000. Ad oggi, in tutto, sono state 217 le persone, distribuite in 11 stati diversi, ad ammalarsi di Bse (fonte Asca). Purtroppo, l’ultimo caso italiano risale a quest’estate. E ancora, nel 2002 fu la volta della Sars (Sindrome Acuta Respiratoria Se-vera), della quale fu vittima il medico Carlo Urbani. Dopo il suo caso, in Italia fu lanciato lo stato di allarme, che fortunatamente rien-trò dopo poco tempo senza che il numero di casi verifi catosi potesse essere considerato preoccupante. Fra il 2003 e il 2004 fu la vol-ta dell’aviaria, quella che faceva tremare gli ipocondriaci davanti a un petto di pollo. In re-altà, il contagio era facilmente scongiurabile con una semplice cottura delle carni bianche, tanto che tutti i casi sospetti di contrazione del morbo nel nostro Paese fra il 1997 e il 2007

seguirono ad un contatto diretto degli indivi-dui con volatili domestici. Ad ogni modo, la “fobia del pollo” causò soprattutto una grossa perdita economica nel settore dell’allevamen-to avicolo. Passando dai bovini alle carni bian-che, cronologicamente si giunge alla suina, per cui si è parlato di “pandemia”. Il passaggio del morbo dagli animali all’uomo è avvenuto nel 2009 in piccoli villaggi messicani, dove purtroppo morire di infl uenza è ancora facile. Giunto in Europa, il virus H1N1 è stato effetti-vamente contratto da molti, ma fortunatamen-te nella maggioranza dei casi si è manifestato come una normalissima infl uenza. E’ il caso di Niccolò Tosi, 25 anni, di Firenze, che l’an-no scorso si è ammalato mentre trascorreva un periodo di studi in Inghilterra. “Ho contratto il virus fra Washington e l’Inghilterra – spiega Niccolò - in aeroporto. Arrivato a Southam-pton stavo già male, quindi ho compilato un form su un sito che era stato costruito in occa-sione dell’emergenza. Ho chiamato il medico e lui ha contattato la ‘Health protection unit’. Mi hanno fatto due tamponi e dopo un paio

di giorni mi hanno confermato che avevo si-curamente contratto la H1N1. Il mio è stato il primo caso in Hampshire e c’era un po’ di disorganizzazione. Dopo è stata stabilita una procedura. Io sono dovuto stare chiuso in casa

una settimana - conclude il 25enne - la mia università è stata avvertita e i miei coinquilini allontanati dall’appartamento che condivide-vamo. Al di là di questo, si è trattato di una normale infl uenza”.

Dalla mucca pazza alla suina, passando per

la Sars e l’aviaria: alla “saga” delle pandemie (vere

o presunte) si aggiunge un nuovo capitolo ogni anno

Era dal 2002, quando una donna si ammalò in Sicilia, che la BSE o - per dirlo come la malattia è conosciuta ai più

- la “mucca pazza”, non tornava a terrorizzare l’Italia. E in-vece quest’estate una signora livornese di 42 anni è stata ri-coverata d’urgenza all’ospedale di Livorno per permetterle di attraversare la fase terminale della malattia ricevendo alcune cure palliative che le alleviassero l’atroce sofferenza. La don-na accusava da tempo disturbi neurologici e per questo si era recata pochi mesi fa al Carlo Besta di Milano, dove la malattia le è stata diagnosticata e dove, senza successo, le sono stati

somministrati i primi medicinali. Già a ottobre 2009 quello della donna era stato defi nito come un probabile caso di “va-riante della sindrome di Creutzfeldt-Jakob” (la mucca pazza, appunto). I disturbi neurologici che hanno portato la signora fi no allo stato di coma sono dovuti a una proteina, il prione, che danneggia il sistema nervoso e il tessuto cerebrale. Pur-troppo, la diagnosi della malattia non è facile né può esser fatta in tempi rapidi, perché il periodo di incubazione della Bse può anche durare 10 anni e i sintomi possono essere diversi. Questa estate è stata proprio la lunghezza del periodo di latenza della

malattia a far escludere agli esperti il fatto che in Italia, dopo questo caso, si dovesse tornare a parlare di allarme. Infatti, la proteina sarebbe stata ingerita dalla donna quando ancora i controlli sulla carne non erano quelli imposti dalla normativa europea dopo i casi del 2000. Per quanto riguarda l’ospedale dove la donna è stata ricoverata, invece, i medici hanno tenuto a sottolineare che ogni tipo di contagio degli altri pazienti è da escludersi. Grazie all’osservanza di normali misure igieniche, i ricoverati nel reparto dove è stata ospitata la donna si devono considerare al sicuro da qualsiasi tipo di rischio.

La paziente aveva contratto la malattia, che ha tempi di incubazione lunghissimi, molti anni fa, quando non c’erano controlli sulla carne

A Livorno un ricovero recente per la Bse: “Ma nessun pericolo di contagio”

Una lunga storia di allarmi “gonfi ati”

Ilaria Esposito

DICA 33/2. Un fiorentino racconta la sua personale esperienza dopo aver contratto l’H1N1

/I.E.

salute

L’unica donna che non ti fa aspettare

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055 200.13.26Il primo taxi tutto al femminile

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Page 32: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

Immaginate la scena di Pretty Woman in cui Julia Roberts sale e scende da una limousine colma di acquisti. Perché non farlo in via Tornabuoni? Basta noleggia-

re una limousine. Nell’immaginario colletti-vo è il mezzo di trasporto dei boss della mala-vita o delle star dello spettacolo. Ma oggi non è più una bizzarria americana. Anche i palaz-zi e le vie di Firenze possono essere visti dai vetri scuri di una “limo”. Non c’è da stupirsi nel trovarsene una a fi anco al semaforo. Per-ché salire su una limousine non è più (solo) roba da ricchi. Se negli Stati Uniti il noleggio di questo genere di auto va avanti da decenni, in Italia è una novità degli ultimissimi anni. Uno “limo” può aspettare gli sposi davanti alla chiesa. Ma anche un’uscita in discoteca può essere l’occasione buona per noleggiarla. Il costo? Per una serata in discoteca, dalle 8 di sera fi no a tarda notte, si spendono circa 600 euro. Spesa che si può dividere tra i parteci-panti. Queste vetture infatti possono ospitare anche 8 persone. La “limo” non è soltanto un mezzo di trasporto, ma una sorta di lussuoso locale con le ruote. La serata inizia a bordo. Sui sedili in pelle si sorseggia un aperitivo, si può ascoltare musica o guardare un fi lm. “È un servizio che consente aggregazione – spie-ga Alessio Dolfi dell’autonoleggio Fast Car di Pistoia - senza dimenticare che noleggian-do una limousine ci si può concedere un drink senza temere l’alcool test, visto che alla guida c’è un autista”. Ma dove vuol farsi scarroz-zare chi decide di noleggiare una “limo”? Le mete più gettonate sono la Versilia e i locali fi orentini. Centro storico compreso, visto che le vetture hanno l’autorizzazione alla circola-zione, alla pari dei taxi. I clienti sono di tutti i tipi. Tanti giovani che vogliono trascorrere una serata particolare, festeggiare un comple-anno o una laurea. Il ragazzo intenzionato a stupire la fi danzata o i freschi sposini che la scelgono nel giorno del sì. Tra questi, mol-

Firenze… cinquecento metri sopra il cielo. Non è un film, né il titolo di un libro. È la

possibilità di ammirare la città e i suoi dintorni col naso all’ingiù. A bordo di una mongolfiera. Il Duomo, Santa Croce, Ponte Vecchio, l’Arno. E intorno le dolci colline. Di solito è un paesag-gio che si ammira a “spizzichi e bocconi”. Un pezzo alla volta. Al massimo la buona porzione che si staglia di fronte a piazzale Michelange-lo. Per vedere dall’alto il paesaggio che tutto il mondo ci invidia “basta” superare la paura delle vertigini e salire su una mongolfiera. “Il numero delle persone che vogliono provare questa espe-rienza è in crescita, grazie a internet – spiega Ivan Vastano, titolare della ‘Vastano Mongolfie-re’ - tra i nostri clienti abbiamo in prevalenza stranieri, ma il numero di italiani è in aumento”. Salgono sul “pallone volante” per fare un regalo di compleanno o per festeggiare in modo sin-golare un anniversario. Ma c’è anche chi invita a bordo il proprio partner per una memorabile richiesta di matrimonio ad alta quota. O chi,

semplicemente, lo fa per togliersi uno sfizio e coronare un sogno. Senza dimenticare gli ap-passionati di fotografia, che potranno mostrare agli amici scatti mozzafiato. Le basi di decol-lo? Con la Vastano Mongolfiere si può partire da Firenze, nello spazio messo a disposizione da un hotel di viale Europa, o da San Casciano. E si può sorvolare, a seconda del vento, Firenze, Siena, San Gimignano e Volterra. “Da una posi-zione privilegiata, e in tutta sicurezza – racconta Vastano - si vedono le colline intorno a Firenze, le ville e gli splendidi giardini che da terra sono nascosti alla vista”. Il volo dura circa un’ora e può essere effettuato in tutte le stagioni, se le condizioni meteo lo permettono. Non possono volare i bambini sotto i sei anni o alti meno di 1,20 metri, né le donne in gravidanza. Per quan-to riguarda l’abbigliamento, bastano pantaloni lunghi e scarpe da tennis. E’ possibile avere la mongolfiera in esclusiva o volare in gruppo, fino a 16 persone (per info: www.vastanomongolfie-re.com).

E per gli incontentabili c’è la mongolfi eraCURIOSITÀ/2. Si può partire da viale Europa o San Casciano, il volo dura un’ora

Una limousine in servizio

Annalisa Cecionesi

Metti una sera a bordo di una limousineCURIOSITÀ/1. Molti i giovani che scelgono di noleggiare uno di questi mezzi anche solo per poche ore

/A.C.

ti sono cinesi. La limousine consente loro di sfoggiare il lusso ma anche di far spazio ai testimoni, che per loro tradizione seguono gli sposi. Ma chi noleggia una “limo” non lo fa solo per ostentare uno status symbol. “Alcune mamme – racconta Dolfi – l’hanno noleggia-ta per fare una sorpresa di compleanno alla fi glia di 12 o 13 anni, invitando anche gli ami-ci. Per una bambina salire su una macchina del genere è un po’ come vivere una favola”. Una fi aba alla Pretty Woman (per info: www.limousinetoscana.com).

sì, viaggiare

Farsi scarrozzare dietro i vetri scuri di un’auto

sfarzosa sembra non essere più un sogno proibito.

E così spopola la moda alla “Pretty Woman”

32 Novembre 2010

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Ad autunno inoltrato si entra nel vivo delle stagioni teatrali, si ha già un’idea degli spettacoli da non perde-re fi no ad aprile e in molti saprebbero

elencare i grandi nomi che si alterneranno sui cartelloni per tutto l’inverno. Ma la Firenze dei teatri non è fatta solo di questo. Sono tanti gli spazi non convenzionali dove gli appassionati di generi più o meno di nicchia, o semplicemente considerati minori dal grande pubblico, possono assecondare i propri gusti. Teatro contempora-neo, vernacolo e burattini sono solo alcuni esem-pi di quanto la città offre e i cittadini spesso non conoscono. Altrettanto sconosciuti i luoghi dove questi spettacoli vanno in scena, nonostante in molti casi sorgano nel bel mezzo dei quartieri fi orentini. Un esempio? Il Teatro Everest di via Volterrana. Lo spazio ha riaperto cinque anni fa dopo venti anni di chiusura al pubblico e ogni anno presenta un programma di spettacoli che vanno da Shakespeare alle proposte più origina-li di giovani compagnie. L’Everest fa parte del circuito “Teatri possibili”, rete che si propone di diffondere l’universo teatrale in ogni suo aspet-to, dal momento del palcoscenico a quello della formazione di giovani artisti. Per questo motivo, presso lo spazio di via Volterrana sono presenti anche una programmazione per i più giovani e corsi di recitazione, clowneria, tecniche vocali e giocoleria. Ma l’offerta “alternativa” dei pal-coscenici fi orentini non si esaurisce qui. Per dirne una, anche chi ama il vernacolo può tro-vare pane per i propri denti. In questo settore, la tradizione fi orentina ha pochi rivali. Lo dimostra il programma per l’anno 2010-2011 del Teatro Reims, che si trova nell’omonima via, nel bel mezzo del quartiere 3: un cartellone che vede al-ternarsi spettacoli di lirica e commedie brillanti alle esibizioni di compagnie teatrali che recitano rigorosamente in toscano. La programmazione è iniziata a novembre. Per la prima parte del mese sono previsti gli spettacoli “La Bottega di Sghio”, della compagnia “Stabile del Reims As-sociazione Culturale Teatreria” (nei giorni 6,7, 13 e 14 ) e “A.A.A piacente mezza età, cerca il-

libata per urgente matrimonio”, della compagnia “Firenze Ridanciana (27 e 28 novembre)”. Il cartellone continuerà per tutto l’anno con le esi-bizioni delle compagnie vernacolari citate e del-la compagnia “De Bon tempo”. Spettacoli dello stesso genere si possono vedere anche al Teatro Nuovo del circolo ARCI Lippi, in via Fanfani, dove si esibiscono la “Compagnia del Grillo” e gli allievi del laboratorio teatrale che ha la stes-sa sede. “E i burattini?” Domanderanno i nostri

piccoli lettori. Anche per il genere solitamente amato dai bambini, ma che di per sé vanta una tradizione comparabile a quella del grande tea-tro, a Firenze non mancano i palcoscenici. Uno su tutti, quello del Teatrino del Gallo, che si trova in via San Gallo 25r ed è stato ricavato dalla li-monaia adiacente la Libreria Libri Liberi. Qui si esibiscono spesso i famosissimi Pupi di Stac, la compagnia fondata da Carlo Staccioli nel 1946, oltre a numerosi altri gruppi teatrali per bambini.

Ilaria Esposito

TEATRO/1. Viaggio tra i cartelloni più curiosi per scoprire burattini, vernacolo e commedie brillanti

Palcoscenico sì, ma solo se è alternativoChi l’ha detto che a Firenze non si sperimentano nuovi generi? Ce n’è per tutti

i gusti: l’Everest fa salire sul palco giovani artisti emergenti, il Reims - nel bel mezzo

del quartiere 3 - regala agli appassionati divertenti scenette recitate nel toscano

più verace, mentre al Teatrino del Gallo spopolano le marionette Gli etruschi tornano a casa, in pieno centro storico, accanto alla Santissi-

ma Annunziata. Hanno affrontato secoli di storia, ma anche la distruzione provo-cata dall’alluvione del 1966 e un restau-ro durato 40 anni. La mostra “Signori di Maremma. Elites etrusche tra Populonia e Vulci” mette in vetrina centinaia di reper-ti, raramente esposti al pubblico o inediti, che trovano posto nelle stanze dove erano custoditi fi no al ‘66: il Museo Topogra-fi co Centrale dell’Etruria, parte dell’at-tuale Museo Archeologico Nazionale di Firenze, uno dei più importanti al mondo per l’etruscologia. Ceramiche fi gurate, statue, armi, preziose orefi cerie: sono al-cuni dei tesori custoditi nel deposito del museo, riportati alla luce per illustrare il periodo “orientalizzante”, quello che va dalla fi ne dell’VIII all’inizio del VI seco-lo a.C., in cui è evidente l’infl uenza del Vicino Oriente sulle produzioni artistiche dell’Etruria. I materiali, che provengo-no dai principali centri della Maremma, narrano la vita ai tempi delle aristocrazie etrusche: la guerra, i banchetti, i momenti quotidiani. Suggestive ricostruzioni fo-tografi che e gigantografi e arricchiscono il percorso, allestito dagli architetti Lui-gi e Marica Rafanelli. Ci sono anche le opere contemporanee: la personale di Anna di Volo, che per le sue tele prende spunto dal mondo antico. La mostra è re-duce dal successo raccolto l’anno scorso, in occasione della sua prima edizione, a Grosseto. Adesso arriva a Firenze arric-chendosi di nuove sezioni. “Tutto que-sto permette di riportare nella loro sede naturale una serie di corredi che erano esposti qui prima dell’alluvione – spiega Carlotta Cianferoni, direttrice del Museo Archeologico - più che una mostra è una sezione importante del museo che viene riproposta al pubblico”. In cantiere c’è il progetto di trasformare la rassegna in un allestimento permanente, quando sarà concluso il recupero degli ambienti del Topografi co. “I depositi del museo rac-chiudono molti tesori – prosegue Carlotta Cianferoni – stiamo parlando di decine di migliaia di pezzi. L’idea è quella di tirare fuori gradualmente i vari reperti, tramite mostre e allestimenti, in modo da rendere il museo vivo, in continuo divenire”. La visita alla mostra, in programma fi no al 30 aprile 2011, è compresa nel biglietto del museo (3 euro).

LA MOSTRA

Quando gli etruschiguardavano l’Oriente

Uno degli oggetti esposti

Tra i libri che escono per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia spicca, per originalità e simpatia, la biografi a di tale Jessie White, eroina ingle-

se prestata alla causa di Garibaldi. Una fi gura di donna che non si studia sui testi scolastici, riportata alla luce dal giornalista e scrittore fi orentino Paolo Ciampi. Miss Uragano (Romano Editore, pagg. 328, euro 14, prefazione di Anita Garibaldi), questo il titolo che si riferisce al soprannome della White, è l’avvincente storia di chi, fra i tanti inglesi che offrirono un contributo al Risorgimento, ebbe un ruolo importante e, soprattutto, dedicò l’intera vita alla causa italiana. Ciampi affronta il tema biografi co della donna-eroe, fa-cendo trasparire in ogni pagina grande ammirazione, quasi una devozione che, oggi, appare come un tributo postumo. Una biografi a, un libro di storia da leggere come un romanzo, attraverso le vicende di una donna eccentri-camente anglosassone e sanguignamente italiana, seguendola a Firenze, la città che scelse per vivere e per morire, ma anche a Pisa, Genova, Napoli, Palermo, Roma. “Jessie White – spiega Ciampi – fu cospiratrice al servi-zio di Mazzini, infermeria delle camice rosse in quasi tutte le campagne

di Garibaldi, poi anche scrittrice e giornalista, corrispondente per alcune delle più grandi testate internazionali e, prima in Italia e tra le prime donne al mondo, anche inviata di guerra. Venerò Mazzini come maestro, si lasciò conquistare da Garibaldi come uomo e come eroe, ebbe come amici intimi personaggi del calibro di Agostino Bertani e Carlo Cattaneo, ma fu con un altro protagonista di quegli anni e di quelle battaglie, Alberto Mario, che intrecciò una lunga e travolgente storia di amore: forse la più bella del nostro Risorgimento, sbocciata in carcere e capace di durare fi no alla morte”. Una donna dal carattere impetuoso, una donna che ha dato molto agli italiani. “Nei suoi confronti – aggiunge Ciampi – l’Italia è stata senz’altro assai meno generosa: il ricordo di Jessie White è confi nato solo a qualche studio specialistico”. Ora il libro di Ciampi prova a fare giustizia, rivelandoci una storia incredibile fatta di passioni, barricate a Milano, l’impresa dei Mille e, infi ne, il volto della prima donna-reporter in Italia distintasi per le grandi in-chieste sul campo, per le testimonianze coraggiose sull’inferno delle carceri e dei manicomi, dei bassi napoletani e delle zolfatare.

Miss Uragano, l’inglese che “fece” l’ItaliaLIBRI. Il nuovo lavoro di Paolo Ciampi, dedicato alla donna che sposò la causa di Garibaldi

/C.B.

/G.C.

Page 35: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

Non ci avrebbe mai scommesso nes-suno, e invece qualuno ha avuto il coraggio di farlo. In un momento in cui il mondo della cultura, e in parti-

colare quello del teatro, sembra soccombere sotto la scure degli scarsissimi fi nanziamenti, ecco che un gruppo di giovani e intraprendenti amanti del palcoscenico hanno deciso di tirare su un nuovo sipario: si tratta del Nuovo Teatro Lumière, nato sulle ceneri della vecchia sala cinematografi ca del Centro Incontri, in via di Ripoli 231, nel cuo-re del quartiere di Gavinana e poco lontano da Bagno a Ripoli. Da un’esperienza già radicata sul territorio, nel ventre di una comunità numerosa e attiva, che porta scritta nel proprio dna la pas-sione per il teatro, nell’eredità della Compagnia Giosuè Borsi Arsante, attiva qui dal 1920, nasce un’avventura culturale e sociale che si apre alla città di Firenze. Ne è interprete l’attore, giornali-sta e regista fi orentino Marco Predieri a cui è sta-to affi dato l’onere e l’onore di comporre il primo cartellone. “E’ una sfi da complessa ed esaltante al tempo stesso – spiega il neo direttore – un atto rivoluzionario in un tempo fatto di realtà virtuale e di media, nel quale sembrano contrarsi sempre più drammaticamente le risorse e gli spazi per i linguaggi dello spettacolo dal vivo e per l’arte in generale. Quello che mi ha convinto ad accettare

è stato soprattutto l’entusiasmo espresso dalla co-munità a cui la sala appartiene e da chi fi no a oggi l’ha mantenuta comunque in vita e attiva, Paola e Maurizio del Buffa. Lo sforzo per riconsegnarla al pubblico è stato ingente ed è per questo an-cor più sentita ed evidente la mia responsabilità nell’interpretare il mandato affi datomi”. Un tea-tro piccolo che vanta già un cartellone di tutto ri-spetto. La prima si è svolta il 5 novembre e ha vi-

sto on stage Edy Angelillo e Michele La Ginestra con lo spettacolo Radice di 2, e a fi ne mese sarà la volta di “Rafael. Il signore della magia” (dal 26 al 28) seguito a ruota da “Le soprelle Materas-si”, dal 3 al 5 dicembre. Sul palco si alterneranno nuove leve e attori già consacrati come Alessan-dro Benvenuti, Andrea Muzzi, Alessandro Riccio e Silvia Paoli. “Il Lumière - continua Predieri - non sarà un semplice palcoscenico per le ospitali-tà, ma intende proporsi come base pulsante di una

comunità teatrale autentica, radicata sul territorio e aperta al confronto, alle istanze delle giovani professionali e soprattutto degli spettatori che ne costituiranno il vero cuore. E’ in quest’ottica che i primi artisti che compongono il nuovo cartellone

hanno raccolto, devo dire anche con commovente slancio, il mio invito a credere in un viaggio co-mune, che oggi comincia in salita, come sempre accade per le novità, ma che mi auguro possa es-sere lungo e in costante crescita”.

E ora Firenze ha un sipario in piùLudovica V. Zarrilli

TEATRO/2. Nel cuore di Gavinana apre il Nuovo Lumière, dedicato a giovani e spettacoli di qualità

Il nuovo museo dell’Opera del Duomo comincia a muovere i primi passi verso la realizzazione, e

lo fa annunciando il via libera ai lavori, che andran-no avanti per sei anni e consegneranno alla città una superficie espositiva duplicata e un nuovo appeal per capolavori come la Pietà di Michelangelo o la Maddalena di Donatello, che saranno finalmente esposti in spazi adeguati. Novità anche per la cat-tedrale, all’interno della quale è prevista la realiz-zazione di un ambone (quella struttura dalle quale il sacerdote proclama le letture, ndr) per realizzare il quale sono state chiamate a raccolta alcune delle teste coronate dell’arte e dell’architettura made in Italy: a contendersi lo scettro per la progettazione

ci sono Mario Botta, Mario Ceroli, Amalia Ciardi Duprè, Massimo Lippi, Mimmo Paladino, Filippo Rossi, Enrico Savelli e Paolo Zermani. E nonostan-te il consiglio dell’Opera del Duomo, compresa la presidente Anna Mitrano, insieme al vescovo di Fi-renze Giuseppe Betori e a monsignor Timothy Ver-don, siano entusiasti dell’idea di mescolare l’antico al contemporaneo, tra chi storce il naso c’è l’attua-le direttore dei musei vaticani ed ex soprintendente al Polo museale fiorentino Antonio Paolucci. “Non mi permetto di giudicare - ha detto Paolucci - ma ritengo, in generale, che intervenire in un contesto antico sia sempre pericoloso ed inopportuno. L’ intervento potrebbe compierlo anche il più grande

scultore del mondo, ma questa resta la mia idea”. Nessuno ha invece avuto da ridire sul progetto di ampliamento del museo, affidato agli architetti Adolfo Natalini e Guicciardini&Magni. La super-ficie totale sarà di 5.250 metri quadrati e l’investi-mento, tutto a carico dell’Opera del Duomo, am-monta a 25 milioni di euro. Il “vecchio” e il nuovo museo saranno uniti in un unico percorso e l’ am-pliamento permetterà di esporre adeguatamente l’ intera collezione, comprese le opere monumentali come la Porta del Paradiso del Ghiberti e le altre due porte bronzee del Battistero “qualora si decida di musealizzarle” insieme ai gruppi scultorei che le sovrastano.

Il museo dell’Opera del Duomo si rifà il lookNOVITÀ. Al via i lavori per l’ampliamento della superficie espositiva

/B.B.Un’immagine del progetto

cultura

La struttura si propone come base pulsantedi una realtà autentica

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Page 36: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

Gli orizzonti di Pantaleo CorvinoIL PERSONAGGIO. Il direttore sportivo fa il punto della situazione. E guarda al futuro

Pantaleo Corvino

Mercato ma non solo. A stagione ormai avviata, il diret-tore sportivo viola Pantaleo Corvino fa il punto della situazione. Con un occhio al futuro: quello della squa-dra, ma anche il suo.

Partiamo da Ljajic. Una delle poche note liete di questo inizio di stagione...Ljajic, come Jovetic, è arrivato nello scetticismo generale. Abbiamo investito sei milioni di euro per lui, tanti per un giovane, anche se di buona prospettiva. Lo avevo notato al torneo “Nereo Rocco” e l’ho seguito a lungo. Quando è saltato il trasferimento del giocatore al Manchester United per un permesso di lavoro che non è arrivato, mi sono fatto trovare pronto e ho anticipato gli altri club. L’infortunio di Jovetic proprio non ci voleva...All’inizio credevo fosse una semplice distorsione, magari alla cavi-

glia. E invece c’è stato uno “tsunami” nel ginocchio. Mi sono sentito male, anche perché sul mercato avevo deciso di portare avanti una determinata strategia. Trovarsi senza uno dei giocatori più importanti mi ha creato problemi di grande sofferenza. Per il ragazzo, ma anche per l’allenatore, per la società e per i tifosi.Adesso tiene banco la questione Montolivo. Il rinnovo è vicino?E’ sempre diffi cile parlare del mercato. Ma sul suo contratto sono sempre stato molto chiaro. Da parte del procuratore e del ragazzo abbiamo ricevuto la volontà di legarsi alla Fiorentina per i prossimi cinque anni. Tornato dal Mondiale, a inizio campionato, ci è stato detto che volevano una pausa di rifl essione. Noi aspettiamo, perché nelle due persone in questione riconosciamo una coerenza e credia-mo che possa dare continuità.Anche lei è in scadenza di contratto...Se non mi danno un calcio, a Firenze vorrei rimanere fi no al 2015. Poi smetterò. Vorrei godermi i miei fi gli, visto che fi no a oggi non ho potuto farlo.

Passiamo a Boruc. Il suo acquisto ha creato qualche polemica, considerando il fatto che un grande portiere (Frey) c’era già.La verità è che si fa fatica ad accettare che con Avramov e Frey ser-visse un’altra alternativa valida. Ma, detto questo, Boruc rimarrà a Firenze fi no alla scadenza del contratto. Mentre per gennaio si parla tanto di Nastasic...Nastasic l’ho seguito. Ma non può essere tesserato da nessuna società fi no al prossimo mercato estivo, perché non ha compiuto 18 anni. E’ un giocatore che conosco, ma i nostri orizzonti sono ampi, che non si fermano soltanto al mercato dell’est. Tante operazioni importanti, in passato, le ho fatte anche in Sudamerica. Vedi Ledesma a Lec-ce, o Lima che poi ho venduto alla Roma nell’anno dello scudetto. O ancora Chevanton, dall’Uruguay, venduto a 20 miliardi. Il nostro mercato non è fi glio di un’area, seppure io sia nato sull’Adriatico e spesso il cuore mi porti verso i Balcani. Da Vucinic a Bojinov certe operazioni, del resto, sono sempre andate bene. Ma non è detto che mi fermi qui. Ripeto, i nostri orizzonti sono ampi.

Cristina Guerri

Dall’infortunio di Jovetic alla scommessa Ljajic, dalla scelta di Boruc all’obiettivo Nastasic: tanti gli argomenti

affrontati. E su se stesso: “Se non mi danno un calcio, a Firenze vorrei rimanere fi no al 2015. Poi smetterò”

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Page 37: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

Gennaio è ormai (quasi) alle porte. E nel cal-cio gennaio vuol dire soprattutto una cosa:

mercato invernale. Per questo, il direttore sportivo della Fiorentina,

Pantaleo Corvino, è già al lavoro per rinforzare la rosa, considerate anche le diffi coltà (fi siche ma non solo) di questa prima parte della stagione. Partiamo da quella che sembra sempre più una certezza. L’avventura di Cristiano Zanetti con la maglia della Fiorentina appa-re agli sgoccioli. Lo ha confermato

il suo procuratore, Carlo Pallavici-no: “La condizione di Cristiano è un po’ particolare. Ha voluto scom-mettere su Firenze, a costo di ri-dursi l’ingaggio. Poi un infortunio lo ha un fermato e da lì si è creata una situazione un po’ triste. Zanetti è diventato una sorta di capro espia-torio. Sono state dette sempre le so-lite cose: che è vecchio e rotto. A Firenze – ha aggiunto - si è creato un clima negativo che ha condizio-nato allo stesso modo la situazione del giocatore. Allora la storia ci insegna che quando non si è molto graditi, forse è bene cambiare aria”. Considerando anche la situazione di Mario Bolatti, un altro centro-campista con le valigie in mano, è facile pensare che Corvino opti per l’acquisto di un giocatore in mezzo al campo. Anche in difesa manca qualcosa, forse uno o due innesti. Il primo sull’out mancino. Pasqual alterna partite no a prestazioni ric-che di luci e ombre. Al centro della difesa, invece, con un Felipe che continua a non convincere, serve un giocatore che affi anchi Gamberini. Ecco che allora lo scambio tra il brasiliano e Santacroce (attualmen-te in forza al Napoli) potrebbe con-cretizzarsi. In attacco guai a parlare di cessioni. Anzi. Serve una valida alternativa a Gilardino. Che non an-drà né in Inghilterra (si parlava di un interesse del Newcaste) né alla Juventus. Babacar è ancora troppo giovane e quindi inesperto per sup-portare il l’attaccante di Biella, ma

Cristina Guerri

Per qualche giocatore dato sul piede

di partenza si fanno i primi nomi

di possibili rinforzi. In tutti i reparti

Chi viene, chi va: si avvicina il mercatoIL PUNTO. Verso la sessione invernale. Ecco quello che potrà cambiare in casa violasport

un bomber “low cost” potrebbe at-tirare l’attenzione del diesse viola. Un nome? John Carew dell’Aston Villa. Fuori dai piani di Houllier, tecnico degli inglesi, il centravan-ti norvegese, che in Italia ha già giocato con la maglia della Roma,

potrebbe essere ceduto a gennaio. Carew, che ha un contratto fi no al giugno 2011, ha già chiesto di es-sere ceduto non appena sarà possi-bile. Non resta, dunque, che aspet-tare qualche settimana. Come detto, gennaio è ormai alle porte.

“Ancora è troppo presto per parlare di mercato sba-

gliato, o di scelte sbagliate da parte della società”. Parola di Emiliano Mondonico, ex tecnico viola nella stagione 2003-2004, che analizza questa prima parte di stagione.Partiamo dal mercato. Sono stati gli acquisti sbagliati a con-dizionare questa partenza a ral-lentatore?Diciamo che sono tanti i fattori che hanno contribuito a determi-nare questa situazione. Il primo è il cambio di panchina. Con Miha-jlovic lo spogliatoio ha perso un po’ di quella tranquillità che Pran-delli usava nel gestire le diverse situazioni. L’ambiente aveva bi-sogno di una scossa, ma la diffe-renza tra i due tecnici è talmente tanta che ha condizionato in ne-gativo questo passaggio. E poi...Prego.

La Fiorentina, dobbiamo dirlo, è stata anche piuttosto sfortunata. Il ko di Jovetic, il dolore alla cavi-glia di Montolivo e il ginocchio di D’Agostino hanno condizionato e non poco le scelte di Mihajlovic. Ancora è troppo presto per parla-re di mercato sbagliato, anche se il giudizio sulla campagna acqui-sti lo può dare solo la classifi ca in campionato.In estate si parlava, forse con troppa facilità, di un piazza-mento in Champions League... Questo è uno dei campionati più diffi cili in assoluto. Le squadre di medio livello si sono rinfor-zate molto. E’ vero, la Fiorentina non lo ha fatto, ma ha comunque mantenuto tutti i giocatori di li-vello. Ho sentito parlare di sal-vezza: adesso sarebbe un errore parlare di questo obiettivo, perché i giocatori sarebbero assaliti dalla paura.

Emiliano Mondonico analizza il momento

“Due tecnici molto diversi”

/C.G.

L’OPINIONE

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Il pattinaggio artistico a rotelle è, per de-finizione, uno sport individuale, ma pas-sando qualche ora insieme ai ragazzi dell’Accademia Pattinaggio Artistico Stel-

la Rossa di Impruneta molti potrebbero pensare il contrario. Il gruppo di sei insegnanti messo insieme dal presidente Roberto Bruni ha sì il compito di preparare i ragazzi a salti e trotto-le, ma allo stesso tempo quello di educarli al rispetto delle regole e degli avversari. Barbara Cerchiani, da cinque anni una delle allenatrici dell’Apasi, illustra questa realtà imprunetina.Barbara, da circa un mese è iniziata nuova-mente l’attività del gruppo Stella Rossa: su quanti atleti potete contare quest’anno?Come iscrizioni abbiamo da poco superato le ottanta unità, ma non tutti potranno esse-re iscritti alle gare. La metà dei pattinatori sta ancora facendo addestramento, e dovrà passare del tempo prima di vederli gareggiare in occa-sioni ufficiali.Qual è l’età giusta, a tuo parere, per comin-ciare a pattinare?Pur non essendoci un limite di età per comincia-re è sempre uno sport precoce. Certo, chi prima sale sui pattini ha maggiori possibilità di arriva-re ad alti livelli... ma non posso negare di aver conosciuto ragazzi che, pur cominciando da più grandi, hanno raggiunto buoni risultati.I più pensano che questa sia, così come la danza, una disciplina prettamente femmini-le. Che cosa pensi di questo preconcetto?Che ormai è superato! Anche noi in squadra abbiamo un gruppo di ragazzi... certo, non rag-giungeranno mai nel numero le femmine, ma dopo tanti anni nel pattinaggio ho capito che,

Quell’arte che corre su otto rotelleL’INTERVISTA. Barbara Cerchiani, allenatrice dell’Accademia di pattinaggio Stella Rossa

Carlo Marrone

seppur pochi, è più facile per i maschi arrivare ad alti livelli. Da donna un po’ mi dispiace dir-lo... ma è così.E la tua storia con il pattinaggio, quando e come è cominciata?Da piccola, facendo passeggiate per Impruneta con mia madre, dalla terrazza ero solita rimane-re incantata da quei ragazzi che vedevo pattina-re alla casa del Popolo. A cinque anni, quando mi chiesero che sport mi sarebbe piaciuto fare, avevo già le idee chiare... sono passati ventidue anni e ancora oggi, pur solo come insegnante, non mi stanco di allacciarmi i pattini tutte le sere.Quali caratteristiche deve avere un giovane per avvicinarsi a questa disciplina?Sopratutto costanza e passione! E’ uno sport molto faticoso, il nostro, e la dedizione al lavoro è alla base di tutto... crescendo è importante che la passione non diminuisca, perché più si sale di categoria e più che le discipline e le difficoltà aumentano.Se gli imprunetini volessero conoscere me-glio il pattinaggio artistico, come potrebbero fare?Semplicemente venire a trovarci alla palestra della scuola media di Tavarnuzze. Tutti i po-meriggi potranno trovare qualcuno che spieghi loro su cosa si basa questo sport e, nel caso, fare una prova... come spesso accade, sarà difficile che non rimangano affascinati da quelle otto rotelle.

La nuova stagione è cominciata da poco, e ormai sono sempre di più anche

i maschi che si avvicinano a questo sport. Per chi vuol mettersi alla prova

basta presentarsi di pomeriggio alla palestra della scuola media di Tavarnuzze

sport nel comune

Tanti Auguri FrancyTanti Auguri Francyda tutta la Web&Press Edizioni

In una calda mattina calabrese di 34 anni fa, nella mite Crotone, nasceva, scalciando tra una sopressata ed un salamino piccante, la nostra Francesca, all’urlo di ‘nduja. In pochi minuti fu chiaro chi era. Le mettevano il

primo pannolino e lei ridisegnava la disposizione della nursery. A colpi di pianti sempre più forti minacciava gli infermieri per evitare gli sprechi e con sorrisi ben studiati lusingava il primario. Presto ebbe i suoi primi

approcci con il business. All’inizio fu riciclo di barbie, poi la stampa di ‘nduja magazine, infine smistamento di merendine al parco giochi. Al liceo ebbe successo per aver ottenuto un ottimo prezzo sulla stampa dei

volantini per le manifestazioni e da li decise di fare ingegneria gestionale. Dopo tutte queste vicissitudini finalmente arriva a Firenze e qui fa la sua seconda scelta di vita. E’ calabrese e non siciliana, quindi niente

coppola, come fedele compagna meglio la Coppoletta. Al suo fianco la mattina arriva e al suo fianco la sera se ne va, dopo una giornata di urla ai piccoli e sussurri ai grandi, intervallate dal tenero ticchettio dei suoi passi

leggeri, come un bufalo di corsa. Oggi la celebriamo nonostante tutto, nonostante le vocali piu aperte dei negozi sotto natale, nonostante la sua euforia mattiniera sia uguale a chi ha appena pagato le tasse, nonostante

quando parla sia meno comprensibile di Luca Giurato con il raffeddore, nonostante tutto perché come la suocera, se non ci fosse bisognerebbe inventarla.

38 Novembre 2010

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Da Melbourne, dove si sono tenuti gli ultimi mondiali di ciclismo, è arrivata la deci-sione più bella per Firenze

che, insieme a Lucca, Montecatini Terme e Pistoia, organizzerà l’edizio-ne 2013 dell’appuntamento iridato. Dopo Mondiali di calcio e Olimpiadi, il mondiale di ciclismo è l’appunta-mento più seguito al mondo. Una vera e propria kermesse con gare maschili e femminili su vari tracciati, che va-lorizzeranno le nostre strade e i nostri paesaggi. Alfredo Martini è raggiante per questa assegnazione. “E’ una bella promozione per il ciclismo – osserva il Ct che dal 1975 al 1997 ha vinto sei volte il titolo iridato – e un riconosci-mento per quanto hanno dato Firenze e la Toscana al ciclismo mondiale. Ma ci rendiamo conto che Gino Bartali vinse un Tour de France nel 1938 e poi lo rivinse dieci anni dopo vincendo set-te tappe? Firenze ha dato i natali a un ciclista che non ha avuto eguali nella storia di questo sport. E questi valori, fi nalmente, sono stati riconosciuti – aggiunge Martini - bisogna ringraziare il presidente della Federazione cicli-smo Di Rocco, che è anche vicepre-sidente dell’Uci. E poi sono contento che questo mondiale sarà nel segno di Franco Ballerini, un grande campione e un grande tecnico che ci ha lasciato troppo presto”. Un altro grande cor-ridore che ha scritto pagine epiche ai mondiali è stato Franco “Cuore Mat-to” Bitossi. “La diplomazia ha lavora-

to bene – commenta Bitossi – e sono convinto che questo mondiale farà bene a tutto il movimento in Toscana. Ma mi domando: l’Italia ha già ospita-to tante edizioni del mondiale. Perché la Toscana non era stata ancora scelta? Come sempre – prosegue Bitossi – ci sono problemi di sponsorizzazioni. I mondiali danno sempre uno stimolo anche se non puoi sbagliare niente. Ai miei tempi la squadra era composta da più punte e te la dovevi giocare anche con gli altri tre-quattro ciclisti della tua stessa squadra. Rischiavi di lavorare per il gruppo e poi, invece di vincere, arrivavi secondo”, spiega Bitossi, me-

more di quel famoso secondo posto ai mondiali di Gap nel 1972. Un fi oren-tino è, invece, andato vicinissimo al titolo mondiale in anni recenti: Fran-cesco Casagrande. “Nel 1999, a Ve-rona vinse Freire ed io arrivai quarto, ma ricordo come occasione mancata soprattutto l’edizione dell’anno suc-cessivo a Plouay, quando feci una fuga solitaria a 5 chilometri dal traguardo ma fui ripreso dal gruppo a un chilo-metro dall’arrivo e mi classifi cai deci-mo. Ho fatto otto mondiali – conclude Casagrande – e penso che l’edizione del 2013 possa essere veramente una grande festa di sport per Firenze”.

CICLISMO. La città si è aggiudicata il Mondiale con Lucca, Montecatini e Pistoia

Firenze pedala verso il 2013Simone Spadaro

L’ex ct Alfredo Martini

Non avrà il valore di un mondiale ma, come si suol dire, “la prima

volta non si scorda mai”. E la prima volta della nazionale di rugby allo stadio Artemio Franchi di Firenze è un evento di grande importanza. Uno sport in così netta ascesa arriva in città (sebbene con un anno di ritardo) con una partita di primo piano. La par-tita Italia–Australia, in programma sabato 20 novembre, sarà uno dei tre Cariparma test match autunnali che la nazionale di Nick Mallett giocherà in vista del Sei Nazioni e della Coppa del Mondo 2011 in Nuova Zelanda. Come sottolineato dall’assessore Da-rio Nardella il giorno dell’annuncio della partita, “Firenze entra dalla porta principale nel mondo del rugby con l’incontro più intrigante dei tre in pro-gramma. Il rugby è uno sport che sta

crescendo e sta raccogliendo grandi consensi perché interpreta valori etici e umani”. La macchina organizzativa sta lavorando da mesi. C’è tanta voglia di dimenticare Italia–Sudafrica dello scorso anno, annunciata e poi sposta-ta ad Udine. E si punta al “sold out”, come auspicato dal vicepresidente federale Nino Saccà: “Volevamo por-tare a Firenze la nazionale nonostante

quello che è successo l’anno scorso. Abbiamo avuto 82mila spettatori a San Siro, proprio un anno fa – ricorda Saccà – e siamo convinti che anche a Firenze ci sarà una grande festa”. Sono previste, a ridosso della gara, alcune iniziative, come la visita della naziona-le all’ospedale pediatrico Meyer e altre legate alla promozione del rugby nelle scuole. La nazionale sarà nel capoluo-go almeno tre giorni prima della gara, e si cercherà quindi di “utilizzare” al meglio la presenza degli azzurri. Una partita come Italia–Australia ha, inol-tre, un importante risvolto economico, con migliaia di sportivi che arriveran-no a Firenze da ogni parte d’Italia per tifare la nazionale azzurra. I biglietti, già acquistabili, vanno dagli 80 euro per la tribuna ai 40 per la maratona. Curva Fiesole e Ferrovia a 30 euro. Parterre a 20, 16 e 10 euro. Lo spetta-colo è assicurato, e Firenze è chiamata a rispondere sugli spalti.

RUGBY. Il 20 novembre si gioca Italia–Australia

Meta allo stadio: la nazionaleper la prima volta al Franchi

/Sim.Spa.

La Nazionale di rugby

Si punta al “sold out”,previste anchealtre iniziative

sport40 Novembre 2010

Page 41: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

Alla fine è stato un successo. I Mon-diali di volley che hanno visto protagonista quasi inattesa l’Italia hanno regalato brividi, emozioni,

gioia e lacrime anche a Firenze. Negli oc-chi delle 4mila persone che hanno assistito a Cuba-Bulgaria c’era l’incredulità di assistere a uno spettacolo sportivo esaltante, spettacolo che due giorni prima era stato confezionato anche da Serbia e Russia, rivali sul campo e fuori. Tutto questo è successo in una settima-na da ricordare come uno degli eventi (spor-tivamente) più belli ospitati dalla nostra città. A confermare questa tesi è un grande del pas-sato, Andrea Zorzi, attaccante della Naziona-le dei Fenomeni: “Era dai Giochi Olimpici dell’96, persi dall’Italia 3-2 contro l’Olanda, che non vedevo tanta intensità, tante squadre preparate, tanta diversità di gioco e tanta vo-glia di vincere”.Cosa ti ha colpito di più?La gioia dei camerunesi, l’enorme potenziali-tà di Cuba (una delle squadre più giovani del torneo), la vivacità dell’Argentina, la tecnica dei serbi e naturalmente l’Italia, che nella pal-lavolo rinasce come una fenice ogni volta che la diamo per morta.Cosa ti ha colpito dei quarti di fi nali dispu-tati a Firenze?Firenze è stata un diesel. In altre città il palaz-zetto si è riempito subito, qui il pubblico si è fatto sentire nelle grandi sfi de, evidentemente ha bisogno di grande spettacolo.Deluso da come ha risposto la città a questo evento?No, assolutamente. A Firenze manca una

Volley, un successo chiamato MondialiCarlo Marrone

PALLAVOLO. Brividi ed emozioni anche al Mandela Forum. Zorzi: “C’è bisogno di spettacolo”

Impegno su tre fronti, in questa nuova stagione, per la Rari Nantes Florentia di

Dusan Popovic: campionato, Coppa Italia e Coppa Len, con il ritorno in Europa dei bian-corossi dopo 7 anni, grazie al quinto posto conquistato nello scorso campionato. Proprio da lì è ripartito il tecnico biancorosso, che da questa squadra sa che è lecito aspettarsi anche di più. L’inizio di stagione non poteva essere migliore per la Rari, che ha inaugurato l’anno sportivo con la qualificazione alla Final Four di Coppa Italia, conquistata lo scorso 3 otto-bre e in programma il 18 e 19 marzo prossi-mi. La Regular Season del campionato di A1,

che ha preso il via il 16 ottobre, occuperà la squadra guidata da Popovic fino al 2 aprile. Dal 23 aprile partirà poi la fase dei play-off, durante la quale tecnico e società proveranno a giocarsi un quarto posto o, come spera Po-povic, addirittura una terza piazza, decisiva per l’approdo in Eurolega. Ambizioni euro-pee, dunque, per la storica società fiorentina. Da realizzare con tanto entusiasmo e la con-sapevolezza che, dopo momenti anche molto difficili, nei quali la lotta per la salvezza era l’obiettivo principale, per la Rari è finalmen-te arrivato il momento di ricominciare a pen-sare in grande.

Aria d’Europa per la Rari Nantes FlorentiaPALLANUOTO. Dopo 7 anni i biancorossi di Popovic tornano a giocare all’estero

/L.M.

La nuova stagione è partita ormai da oltre un mese, e

già si può cominciare a tracciare qualche primo, timido bilancio, magari per rinnovare obiettivi e aspettative. Un’annata impegnati-va, questa, per la Claag Firenze, al suo secondo anno consecutivo in serie B2, agli ordini del coach Francesco Puccetti. Un gruppo promettente, quello affidato al giovane tecnico biancorosso, con la conferma dei migliori elemen-ti della scorsa stagione, con tanti giovani pronti a misurarsi con en-tusiasmo in questa nuova avven-tura e anche con alcuni importanti innesti, che hanno completato una rosa dalla quale la società si aspetta buoni risultati. Obiettivo del club fiorentino è quello di piazzarsi nella cosiddetta parte sinistra della classifica finale del campionato, anche se non è stato certo indolore il passaggio, deciso dalla Federazione, dal Girone Sud a quello di Centro-Nord. Infatti, se da un lato la Claag potrà con-tare su trasferte economicamente meno onerose e anche su derby toscani più frequenti, dall’altro dovrà fare i conti con un basket che, specie al nord Italia, promette (minaccia?) di essere tecnicamen-

te molto più raffinato. Uno stimo-lo in più, si spera, per i ragazzi di Puccetti. Sul versante femminile, l’occasione è di quelle da non perdere per la Fotoamatore Flo-rence: l’obiettivo è dare il massi-mo per disputare un campionato (il quarto consecutivo in serie A2) ricco di soddisfazioni e più tran-quillo rispetto a quello dell’an-no scorso. Le premesse ci sono tutte: la squadra guidata dal duo Musolini-Galanti ha mantenuto la robusta ossatura della scorsa sta-gione, seppur con nuovi arrivi e ritorni eccellenti, oltre a qualche giovane promessa sbocciata defi-nitivamente.

BASKET. Gli obiettivi di Claag e Fotoamatore

Una stagione tutta da giocare

/L.M.

La Fotoamatore Florence

grande squadra da molto, logicamente non c’è più la cultura del volley di un tempo, lo dimostra il crescendo d’interesse che ha avuto il Mondiale: il palazzetto si è riempito ogni giorno di più, e l’interesse è cresciuto col passare dei giorni…Colpa anche dei media che hanno “snobbato” l’evento?Credo che sia un falso problema. Forse, cercando bene, ci sono più notizie oggi di quando giocavamo noi. I tempi sono cambiati, ci sono i siti internet, forum, non solo la carta stampata. In conclusione, qualsiasi persona interes-sata alla pallavolo poteva trovare tutto ovunque. Forse nella carta stampata c’è stato meno spazio, ma sta a noi riconquistarlo: non dimentichiamoci che nel femminile siamo il primo sport praticato in Italia.E dello stesso parere è anche Francesca Ferretti, palleggiatrice della Scavo-lini Pesaro e campione d’Europa e del Mondo con la Nazionale femminile: “Cuba-Bulgaria mi ha emozionato alla pari della partita dell’Italia. Vedere Firenze con un pubblico così ‘caldo’ mi riempie di gioia, ma mi amareggia allo stesso tempo: quando potrò essere lì da palleggiatrice? Sarebbe un so-gno, anche a livello di club, giocare anche da avversaria nella vostra città”.

sport

L’amica che ti accompagna

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www.intaxifirenze.it

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zie al comitato un lavoro che potevo fare in tre mesi, invece ho impiegato quattro anni e nell’aprile del 2003 ho finito il tabernacolo. La Sabbatini ha inoltre detto che io voglio vedermi affidati i lavori di tutti i tabernacoli: vorrei rispondere a ‘questa signora’ che è vero che vorrei che mi fossero affidati i lavori di tutti i tabernacoli - in particolare quelli che hanno bisogno di un’opera originale. Io ho visto che le opere ‘originali’ scelte dal comitato per alcuni tabernacoli non rispecchia-no le tradizioni sia religiose che artisti-che fiorentine - potrei dare tantissimi esempi su richiesta. Io ho la laurea nella storia dell’arte sia fiorentina sia classica, sono docente universitario, ho studiato le tecniche antiche di scultura e pittura, ho uno studio a San Frediano e sono cattolico osservan-te. Dubito che le proposte per opere originali per i tabernacoli siano cosi numerose e che ci siano tanti sponsor disponibili per donare alla città soldi per realizzare opere religiose perché il comitato possa negarmi la possibi-lità di rendere più bella la città come vuole il nostro sindaco Matteo Renzi come nella nuova iniziativa ‘dai un bacio a Firenze.’ Inoltre anche l’arcive-scovo Betori ha richiamato la missione della città di ritrovare l’identità in “Fio-renza” per la costruzione “del bello”. Io vorrei fare proprio questo mentre il comitato mi ha bloccato dato che avevo lo sponsor per tre tabernacoli che finanziava opere in bronzo per la città. Quanti scultori di oggi offrono tempo, soldi e passione per realizza-re opere per la città? Sono anni che vado a cercare sponsor per il restauro dei tabernacoli e per la realizzazione di opere originali. Il comitato nel pas-sato ha pubblicato annunci su giornali cercando sponsor, allora come mai hanno rifiutato soldi da una banca per il mio progetto? Non ha senso o è solo una questione personale. E’ que-sto che danneggia la città. La ‘signora’ ha anche detto che ha espresso un parere negativo per il mio progetto per ‘validi motivi.’ Vorrei spiegare que-sti ‘validi motivi’ per chiedere a voi se sono credibili veramente. Uno dei ta-bernacoli del progetto è in Piazza Sal-vemini - un piccolo tabernacolo 30x40 centimetri che è a circa quattro metri di altezza su una facciata di un palaz-zo. Dato che il tabernacolo era piccolo ed in alto, un’opera con una compo-sizione complicata non sarebbe stata visibile. Quindi ho creato un’opera di una mano - la mano di Cristo - che esce fuori in un gesto di benedizio-ne. La mano esce fuori 20 centimetri. Quando il comitato ha visto l’opera hanno espresso parere negativo per-ché secondo loro l’opera proposta era ‘pericolosa’ per il pubblico in quanto secondo loro se un autobus passava e colpiva l’opera, poteva fare gravi dan-ni. A quattro metri d’altezza? Nemme-no salendo sul marciapiede l’autobus

avrebbe mai potuto colpire l’opera... Il direttore della banca quando ha sen-tito questa spiegazione ha chiesto se il comitato voleva i soldi per i taberna-coli o se volevano lasciarli tutti vuoti in condizioni pietose, il comitato ha ri-fiutato i soldi e la banca si è ritirata. Io poi ho dovuto ricucire il rapporto con la banca e il comitato per salvare uno dei tabernacoli in Via del Leone. Mi ri-peto, vorrei fare altri tabernacoli. Sono in grado di trovare sponsor per ope-re originali e riesco a realizzare opere che rispettano la storia di Firenze per continuare una tradizione di opere re-ligiose popolari che piace alla gente.Grazie.Cordiali saluti,

Dr. Alan Pascuzzi

“VORAGINE” E BUIO,I PROBLEmI DI UNA PICCOLA STRADA AL POGGETTOGentile direttore de Il Reporter,leggo sempre con interesse il vostro bel giornale, sempre attento ai pro-blemi di quartiere. Nei mesi scorsi ho notato che, in due occasioni, avete parlato del problema di una profonda voragine in via Casamorata, al Pog-getto. Sono residente in questa via, e, io per prima, mi sono domandata più volte come è possibile che nessuno abbia ancora risolto il problema. Per chi non la conoscesse, via Casamorata è una traversa di via Michele Mercati piuttosto stretta. Il marciapiede è, di suo, molto dissestato e i pedoni sono costretti spesso e volentieri a cammi-nare sulla strada, più che mai se spin-gono carrozzine. La buca (ma forse occorrerebbe chiamarla “voragine”) complica una situazione già scomoda di suo. Da mesi poi, in corrisponden-za, c’è un cartello che la segnala e che, neanche a dirlo, intralcia ulteriormen-te la situazione. Possibile che nessuno abbia ancora preso provvedimenti? Eppure è veramente tantissimo tem-po che la strada versa in quelle condi-zioni, non si tratta di un impedimento temporaneo. E chi, come me, inizia ad avere diverse primavere sulle spal-le non ha vita facile in questo modo. Eppure nei mesi scorsi il Comune si è fatto una grande pubblicità annun-ciando una campagna di rifacimento delle strade: altrove, in effetti, le bu-che sono state sistemate. Perché qui no? E’ forse troppo piccola per desta-re interesse la nostra strada? Questo non è tra l’altro l’unico problema di via Casamorata, e che ci abita lo sa bene. Dopo le undici, la sera, vengono spen-ti metà dei lampioni: uno sì e uno no (risparmio energetico?) e questo ren-de la via decisamente buia, con rela-tivi pericoli per chi si trova a passarci. Dobbiamo pensare che anche questo avvenga perché, in fondo, la strada è piccola e di scarso interesse? Spero che chi ne ha le competenze ci man-di un segnale, e che almeno si possa tornare a passeggiare tranquillamen-

te, senza pericolo di sprofondare nei crateri e farsi male. Grazie per l’attenzione.

Lettera firmata

VIA ROmANA E L’ORARIODELLA RACCOLTA DEI RIFIUTIGentili Signori,intanto grazie per il vostro simpatico e utile contributo editoriale! Vorrei per favore che faceste giungere all’asses-sore Pdl Locchi il mio parere a pro-posito di quanto dice per la raccolta dei rifiuti. Non so dove vive questo assessore, ma sicuramente non in via Romana, altrimenti saprebbe che già tutte le mattine alle 6, puntuale come un orologio svizzero, il camion della raccolta passa (da 30 anni io ci abito e non è mai cambiato l’orario) tra sferra-gliamenti, scricchiolii e gli schiamazzi degli addetti alla raccolta (tanto, sve-gli per svegli…). E posso assicurare che non servono doppi vetri né ci si fa l’abitudine: la casa trema e il rumo-re ci sveglia, tutti i giorni. Allora credo che non sia gentile, nei confronti dei residenti, proporre un ulteriore antici-po della raccolta. Perché non pensare invece (ma mi sembra che Firenze fac-cia orecchio da mercante) a una sana raccolta porta porta, come già accade a Milano, Torino, per non parlare delle città del Nord Europa e come sta ac-cadendo a Empoli, Lamporecchio (!!) e così via. Sarebbe l’unico modo per abituare i residenti (quei pochi rimasti e i pochissimi che rimarranno se Firen-ze continua a essere così mal gestita e tutti andranno a vivere in campagna per poi venire in città in macchina e motorino per inquinare il più possibi-le) a fare una vera raccolta differenzia-ta, cosa che ora non accade perché posso assicurare che tutti buttano di tutto nei cassonetti e la campana per il vetro, lontana ma non irraggiungibi-le, è presa in considerazione solo da pochi. E i mega cassonetti sotto terra mi sembrano da film dell’orrore! Gra-zie per l’attenzione e buon lavoro,

Lettera firmata

SOSTA, “I PROBLEmIDI NOI ABITANTIDI VIA DEL FRANCIABIGIO”Gentile redazione,vorrei portarvi a conoscenza in che situazione il sig. sindaco Matteo Ren-zi ci a messo secondo le sue meravi-glie. Meraviglia n.1, soppressione dei vigilini; meraviglia n.2, riduzione delle zone z.c.s. Siamo nel quartiere quat-tro, via del Franciabigio: non essendo-ci più i vigilini, il controllo della sosta selvaggia toccherebbe alla polizia municipale. In questa suddetta stra-da di vigili non vediamo nemmeno l’ombra, esiste la macchinetta per il pagamento della sosta che nessuno paga, l’altra parte sarebbe destinata ai residenti e cosi non è. Arrivano da tutto il comprensorio dato che siamo vicini alla tranvia, parcheggiano l’auto

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.it

Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

lettere

“TABERNACOLI, LA mIA RISPOSTA AL COmITATO”Spettabile Redazione,Sono il Dr. Alan Pascuzzi, l’artista di vari tabernacoli che il presidente del comitato dei tabernacoli ha criticato nel numero di agosto 2010. Se possi-bile vorrei rispondere alle parole del presidente del comitato. Per quanto riguarda quello che ha detto la Sab-battini, è vero che ho partecipato ad un concorso nel 1999 per la realiz-zazione di un tabernacolo ma non ho vinto. Sono stato selezionato fra i quattro finalisti (quelli che non hanno vinto) per realizzare il tabernacolo in Via delle Casine. Questo è stato un onore. Quando ho iniziato la prepara-zione per il lavoro, ho chiesto alla Sab-batini per quanto riguarda il finanzia-mento e il restauro dell’edicola - cioè chi pagava. Mi ha risposto che il co-mitato non aveva soldi e che dovevo pagare tutto e trovare i restauratori ed anche fare tutti i permessi da solo. Ho iniziato a fare i permessi andando agli uffici del suolo pubblico, pagando tutti i permessi e poi ho trovato una ditta di restauro per iniziare. Quando il comitato ha saputo di questo, han-no fermato tutto dicendomi che non avevo l’autorizzazione per fare tutto da solo. Non capivo questo dato che non mi avevano dato nessun aiuto. Mi hanno spiegato che loro dovevano scegliere la ditta di restauro (da una lista che hanno loro) e che i permessi facevano loro. Quindi ho perso i soldi per i permessi e il tempo, poi dovevo disdire tutti gli appuntamenti che ave-vo preso per iniziare il lavoro. Alla fine, ho dovuto cambiare ditta di restauro, pagare tutti il lavoro di conservazione dell’edicola da solo e fare l’opera in affresco pagando tutto da me. Gra-

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invia la tua segnalazionealla nostra redazione

[email protected]

Gentile Annamaria,il tema della pericolosità delle strade – e soprattutto di certe strade, ben note a chi vi transita spesso – è senz’altro uno dei più dibattuti in città. E uno dei più importanti, da parte nostra, da trattare. Ci capita spesso, quando pos-siamo, di pubblicare – come nel caso dell’articolo a cui lei si riferisce e che, essendo apparso soltanto sull’edizione del Q2, non tutti i nostri lettori hanno potuto vedere - “classifiche” degli incroci o delle strade più pericolosi in cit-tà. E non lo facciamo, ovviamente, per amore delle statistiche, ma perché è facile immaginare che, dietro una strada o una zona in cui si verifichi un nu-mero di incidenti sensibilmente superiore rispetto alla media, ci sia qualcosa che non va. Concordo pienamente sul fatto che, quando si parla di incidenti, dobbiamo purtroppo sempre tenere in considerazione “l’indisciplina strada-le” che troppo spesso è causa – o almeno concausa – di questi avvenimenti. Mai abbassare l’attenzione, mai distrarsi, neppure per un attimo – e nem-meno se stiamo viaggiando in una strada che ben conosciamo e che in quel momento appare sgombra dal minimo pericolo – quando siamo al volante dell’auto o in sella alla moto: è un messaggio banale e che dovrebbe esse-re perfino superfluo ripetere, ma che troppo spesso i comportamenti che capita di vedere nei conducenti rendono non così inutile da ribadire. Detto questo, c’è però da aggiungere che spesso la condizione di certe strade o la visibilità di certi incroci sono una componente da non sottovalutare quan-do parla di incidenti. Può capitare, non c’è nulla di male, che un progetto che sulla carta appare valido venga poi messo in discussione dalla “prova su strada”, o che in una certa zona i cambiamenti nelle condizioni di traffico rendano necessarie delle modifiche: l’importante, in questi casi, è interveni-re il prima possibile, per riportare queste situazioni al massimo della sicu-rezza possibile. E importanti, importantissime, in questi casi, sono anche le segnalazioni dei cittadini. Come il suo intervento che – raccogliendo anche la voce di altri abitanti del quartiere – porta (o riporta) alla luce la questione dell’incrocio tra viale dei Mille e via Marconi. Starà poi, come è ovvio, a chi di dovere effettuare i dovuti controlli sulla bontà delle segnalazioni dei cittadi-ni, ma anche una eventuale, iniziale mancata considerazione di indicazioni e suggerimenti non deve essere un buon motivo per smettere di evidenziare quello che non va. Perché l’obiettivo deve essere quello di intervenire sulle situazioni di potenziale pericolo prima che, proprio in quelle situazioni, av-venga il tragico incidente. In modo da camminare – o guidare – tutti più tranquillamente per le strade della città. E in modo, per noi, da smettere di dover pubblicare le “classifiche” degli incroci più pericolosi.

Matteo Francini

VIALE DEI mILLE,“QUELL’INCROCIO È PERICOLOSO”Ho letto l’articolo in oggetto (“Quando incrocio fa rima con incidente”, pub-blicato su Il Reporter del Quartiere 2 di ottobre 2010, ndr) e concordo su tut-to: a livello personale e portavoce di altri che vivono o transitano in zona, ho segnalato, sia alla direzione mobilità che alla polizia municipale, la grande pericolosità dell’incrocio tra viale dei Mille con via Marconi e via del Pratelli-no; in certi momenti si rimane senza parole da quello che si vede e si rischia sia come pedoni che come guidatori di veicoli vari!.. molti gli incidenti anche con rilievi di chi di dovere... mi è stato risposto che è indisciplina stradale (e questo ci sta) e che la segnaletica è adeguata... nel quartiere non la pensia-mo così: basterebbe un semaforo direzionale e uno a chiamata pedonale, ovviamente anche con rifacimento delle strisce, oppure altra soluzione per una certa sicurezza. Perché non se ne prende atto?

Annamaria Perotto

lettere

la mattina e fino alla sera non tornano. Abbiamo telefonato svariate volte sia al comando che al distaccamento del quartiere quattro, per questo disagio dei residenti, che tornando dal lavo-ro la sera non troviamo mai posto e siamo costretti a portare l’autovettura lontano dalle nostre abitazioni crean-doci un disagio. Questo scrivente e un comitato inquilini che rappresen-ta 103 famiglie ringraziano se potete pubblicare sul vostro giornale questa nostra comunicazione. Ne saremmo molto lieti come comitato inquilini e come lettori del giornale.Ringraziamo,

Comitato inquilini(via del Franciabigio)

GIARDINETTODI PIAZZA S. GERVASIO,“PERCHÈ NON FARE QUALCOSA?”Gentile redazione de Il Reporter,leggo sull’ultimo numero de Il Repor-ter le lamentele di alcuni abitanti del quartiere 2 che denunciano segni di degrado di questa zona. Anch’io abi-to nell’area di Campo di Marte e in verità non mi sembra di aver notato cambiamenti così drammatici. Come spesso accade si accusa l’amministra-zione quando molte cause dell’incuria e sporcizia dipendono dai nostri com-portamenti disattenti e maleducati: comunque... anch’io ho un commen-to ed una richiesta di miglioramento. Si tratta del giardinetto di piazza S. Gervasio proprio di fronte alla chiesa, luogo di sosta di anziani e di giuoco di bambini. Le aiuole sono ormai spo-glie e naturalmente “i soliti ignoti” che portano in giro i loro cani, non trova-no di meglio che usarle come toilette per i loro animali. Chissà che non si possa fare qualcosa? Grazie per l’at-tenzione e per il vostro giornale che ci tiene bene informati sul quartiere che amiamo.

Amanda Tesi Balduzzi

TRAmVIA E TRAFFICOIN SAN JACOPINOIn riferimento al vostro articolo del 6 settembre 2010 “Tramvia un succes-so...”. Abito nella zona di San Jacopino, perciò sensibile al traffico “V.le Redi-V.le Belfiore”. A noi del quartiere non è cambiato nulla da quando è entrata in funzione la tramvia: traffico prima e traffico ora. Sembra che l’adoperino solo quelli che prima prendevano gli autobus ed ora si servono del nuovo mezzo. Abitando vicino passo spesso a dove passa la tranvia e la vedo sem-pre vuota, basta fare delle foto per rendersene conto. Cordialmente,

Lettera firmata

IL NUOVO TRIBUNALEE QUELLA STRETTOIA “INUTILE”Gentile redazione de “Il Reporter”, dopo aver evidenziato il problema alla “Nazione” che lo ha pubblicato il 26

settembre, ed aver esteso la nota al Sindaco ed all’assessore Mattei, senza che alcuno abbia “mosso foglia”, provo ad interessare anche Voi, che siete più vicini al territorio, per vedere se qual-cuno è in grado di far eliminare l’ormai inutile strettoia davanti al nuovo tribu-nale (controviale davanti CRF verso via Barsanti), che da circa sei mesi rallenta il traffico senza più alcuna utile giusti-ficazione..... come si può fare? Grazie e cordiali saluti

Salvatore Codispoti

FIGLINE: LE INIZIATIVE SOCIALIE LA PARTECIPAZIONEDEI POLITICIIl sottoscritto, quale presidente del Tennis Club Figline, desidera esprime-re formali e sinceri apprezzamenti e ringraziamenti al Sindaco e agli Asses-sori Cardi e Calvani per la sensibilità, l’interesse e la partecipazione all’even-to organizzato dal TC Figline dal 24 al 27 Agosto u.s., nel quale abbiamo ospitato 38 ungheresi, di cui alcuni disabili che praticano da anni il tennis su sedia a rotelle. Sensibilità dimostra-ta anche in precedenti occasioni. Da tempo il TC Figline è impegnato, spes-so in collaborazione con l’A.C. di Figli-ne, ad organizzare eventi sportivi che risaltano aspetti prioritari di tipo socia-le, come il tennis su sedia a rotelle che rappresenta una possibilità, per molti disabili, di fare sport e uscire dall’iso-lamento che spesso accompagna questa loro condizione. Purtroppo devo rilevare e biasimare che, come in passato, in contrapposizione al lo-devole atteggiamento del Sindaco e degli Assessori di cui sopra, nessun consigliere comunale, di maggioranza e d’opposizione, ha mostrato il mini-mo interesse a quest’iniziativa che, lo ripeto, aveva essenzialmente un valo-re sociale più che sportivo. È lungi da me l’intenzione di condividere, alcuni commenti, che ho personalmente re-gistrato, sull’insensibilità dei consiglieri o, peggio ancora, di attribuire l’assen-za degli stessi alla mancanza di getto-ni di presenza. Pur tuttavia ritengo che chi s’impegna in politica debba porre maggiore attenzione agli eventi socia-li e culturali organizzati sul territorio. Il mio recente passato nel Consiglio Co-munale di Figline m’induce ad essere benevolo nei confronti dei consiglieri comunali e spero che questa mia cri-tica sia considerata costruttiva e non polemica, tanto più che coinvolge tra-sversalmente tutti i consiglieri. Spero che il sindaco, se condivide questa mia nota, voglia porla in discussione in Consiglio Comunale, lo ripeto, non per fare processi, ma per contribuire a risvegliare le coscienze di tutti verso il sociale ed il volontariato.Cordiali saluti,

Adriano PucciPresidente del TC Figline

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Page 44: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

Concerti

Macy Gray15 NovembreSachallLa grande cantante americana arriva a Firenze e porta sul palco-scenico i successi di The Sellout, scritto come reazione alle delusioni dei due dischi prece-denti, suona come l’album della rivincita: è un disco mainstream, una sorta di piccola grande enciclopedia del soul nella quale convivono groove hip hop (“The sellout”, la splendida “Still hurts”, una ammissione di colpa per le sue disavventure amorose, “On and on”), styloserie jazzose per il dancefl oor (“Lately”), rockismi stomper deliziati dalla chitarra di Slash (“Kissed it”), lezioni funky degne del miglior Prince, un po’ di sweet soul music (“Help me”, “That man”, la torrida “Real love” incisa in coppia con Bobby Brown), gioia di vivere squisita-mente pop (il singolo “Beauty in the world”, dedicato alla risata di sua fi glia, “Let you win”.Un gran bel disco, ispirato e sincero, come del resto è Macy Gray.

Anna OxaProxima Tour16 novembre Teatro VerdiAnna Oxa torna dal vivo con “Proxima Tour”. Dopo quattro anni di lontananza dai palcosce-nici, l’artista torna nei teatri con una nuova tournée che raccoglie i suoi più grandi successi e presente per la prima volta live i brani del nuovo album “Proxi-ma”.“Proxima Tour” debutterà dal Te-atro Piccinni di Bari il 4 novem-bre 2010 e toccherà le principali città italiane. Accompagnata

sul palco da 5 musicisti, Anna Oxa regalerà uno spettacolo particolare ed emozionante che, arricchito dalla sua grinta e dalla sua carica artistica, andrà oltre un semplice concerto.Il primo singolo estratto dall’al-bum, “Tutto l’amore intorno”, scritto da Ivano Fossati, è attual-mente in programmazione sui principali network, e ha raggiunto subito le vette della programma-zione radiofonica.

Spettacoli

Beppe Grillo is back9-10-11 NovembreSaschallDopo aver girato l’Europa all’inizio dell’anno con lo spet-tacolo “Incredible Italy” (Londra, Bruxelles, Parigi, Vienna, Monaco, Zurigo e Basilea le varie tappe), Beppe Grillo sta preparando il suo nuovo spettacolo per il pub-blico italiano. Torna così a teatro, dopo sette lunghi anni, la satira senza freni del comico genove-se in un inedito e provocatorio lavoro. Lo show, attraverso un linguaggio pungente e lo stile inconfondibile di Grillo, toccherà i temi della cronaca, politica, economia, ecologia.

Fiorello show26 NovembreNelson Mandela ForumFiorello torna dal vivo per la quin-ta volta a Firenze quest’anno per continuare e allo stesso tempo iniziare, una nuova avventura del Fiorello Show. Il Fiorello Show Tour, regia di Giampiero Solari, è un fl usso di storie e di canzo-ni che, nel corso delle diverse tappe, si evolve e cambia ad ogni appuntamento.In un continuo di-venire e in continuo movimento, Fiorello, accompagnato sul palco

dal maestro Enrico Cremonesi e la sua band, trasforma ancora una volta i fatti di attualità e gli elementi del quotidiano in uno show tutto nuovo.La scaletta dello show si nutre molto dell’ispirazione artistica del momento e Fiorello riesce a rendere lo spettacolo ogni sera diverso, con gag, canzoni, bat-tute, imitazioni, racconti di vita vissuta ed improvvisazioni.

Le mostre

SilenteFino al 12 dicembreAria art gallery Un’arte generata da uno sguar-do incantato e meravigliato che, nonostante la velocità del mondo contemporaneo, riesce a soffermarsi e a contemplare lo spettacolo che lo avvolge, per invitare il fruitore a condividere un’intima esperienza contempla-tiva. Un’artista che è nata e ha compiuto la propria formazione negli Stati Uniti, e che è rima-sta incantata dalla campagna toscana. Sculture in bronzo, opere su carta e su tela che ci rendono partecipi di una visione immaginifi ca. Lo spettatore dovrà cogliere un senso esistenziale: tra eternità ed evanescenza, nobiltà e mestizia, umile accet-tazione e austero contenimento, dovrà fermare per un attimo il fl usso del divenire per recupera-re il senso temporale e naturale dello stare al mondo.

Ritratti del potere. Volti e meccanismi dell’autoritàFino al 23 gennaioStrozzinaRitratti di celebri fi gure politiche, indagini su vita e costumi delle classi sociali elevate, ma anche investigazioni sulle strutture del

potere di istituzioni internazionali. La mostra sviluppa un’analisi sul ritratto e la rappresentazione del potere politico, economico e sociale attraverso le opere di artisti contemporanei.

Pizzi Cannella ChinatownFino al 4 dicembrePagliere62 grandi carte cariche delle suggestioni di un artista che sembra viaggiare e invece sta fermo. Si intitola Chinatown la mostra che apre i battenti domani alle Pagliere, ex scuderie di Palazzo Pitti messe a dispo-sizione dalla soprintendenza ai beni architettonici per la mostra organizzata dalla galleria Ales-sandro Bagnai e dedicata alle opere del romano Pizzi Cannella, che già altre volte ha portato a Firenze i suoi lavori. Un percorso attraverso i simboli di un Oriente (la Cina ma anche il Giappone) che poi così lontano non è.

A teatro

IneffabileDal 5 al 7 novembre Teatro della PergolaLa composizione dello spettacolo cerca di indagare su inspiega-bili segreti, su misteri e verità superiori alla ragione, con una dimensione astratta e parados-sale, velata dallo sguardo ironico. Nella dolorosa ricerca di identità certa, per non svanire, l’uomo si scontra con il muro massiccio delle cose reali; su queste si impone il silenzio, l’immobilità, il gesto ripetuto. Nell’ineffabile nulla e nell’ineffabile vuoto si troveranno anche Rem & Cap, invisibili tra invisibili. Personaggi solitari e silenziosi ciascuno nel proprio sacco. A loro è dedicato lo spettacolo.

segnalazioni a [email protected]

Cade in un momento particolarmente complicato per la storia del nostro

Paese il 150esimo anniversario dell’uni-tà d’Italia. Una ricorrenza importante, che - tra le altre cose - concede a tutti la possibilità di approfondire la cono-scenza degli eventi storici che hanno conferito al nostro popolo un’identità nazionale. Ed è proprio questo l’obiettivo del Co-mitato Fiorentino per il Risorgimento, che per l’occasione ha organizzato al-cune iniziative, a partire da un ciclo di incontri in programma fino alla fine di novembre dal titolo “Ritratti e personag-gi”: saranno presentati diversi libri di approfondimento sulle circostanze stori-che e sociali che hanno fatto da sfondo a

questo avvenimento. L’intenzione degli incontri è quella di rendere un’immagine unitaria di un mo-mento storico così importante attraverso la riscoperta di personaggi, di vite ap-parentemente diverse ma che raccontano di un’epica quotidiana e di un’emozione comune e molto sentita, che ha natural-mente portato al processo di unione del Paese. Ad ospitare questi appuntamenti è la li-breria de’ Servi, in via de’ Servi 52/54, tutti i martedì alle 17.30 a cominciare dal 9 novembre, quando sarà presentato il libro “Risorgimento e questione socia-le” di Fabio Bertini. Poi, il 16 novembre, sarà la volta di “Figure & figuri” di Indro Montanelli,

mentre il 23 novembre di “Garibaldi, orizzonti mediterranei” di Anita Gari-baldi Jallet e Anna Maria Lazzarini del Grosso. E ancora, il 30 novembre ad essere presentato sarà il volume “I mil-le. Un toscano a fianco di Garibaldi” di Giuseppe Bandi. Nonostante l’interesse del Comitato Fio-rentino per il Risorgimento e dell’asses-sore comunale all’istruzione Rosa Ma-ria Di Giorgi, organizzare l’evento non si è rivelato un compito molto agevole, come spiega Adalberto Scarlino, presi-dente del Comitato: “Avremmo potuto fare di più - riconosce - come cittadini e come istituzioni, ma mancano i fondi per dare vita a queste attività, per coor-dinare un impegno su vasta scala”.

Aggiunge Sergio Casprini, membro del Comitato e storico dell’arte: “Come ri-corda anche il Presidente della Repub-blica, in questo momento in cui si fa un uso spregiudicato della storia è più che mai importante fare luce su un fatto importante come l’unione d’Italia. Altri-menti – continua - le nuove generazioni inseguiranno un futuro senza passato, senza radici”. Simonella Condemi, altro membro del Comitato, ricorda che dal 20 novembre prenderanno il una serie di visite guidate alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, rivolte agli insegnanti che vogliono rispolverare il periodo storico dell’unità d’Italia attraverso la suggestione delle immagini.

L’INIZIATIVA

“Ritratti e personaggi”: incontri in libreria per ricordare (e celebrare) il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia

/Gaia Grassi

Florence Wine Event

Tra vino e arte

Vino e arte “a braccetto” in città. Torna il Floren-

ce Wine Event, organizzato da Oltrarno Promuove e Promowi-ne in occasione di “Florens 2010” e della Biennale Enoga-stronomica, con il contributo della Camera di Commercio. La kermesse, che giunge alla sua quarta edizione, si svolge-rà quest’anno nella cornice del Cortile dell’Ammannati di Pa-lazzo Pitti. Dal 19 al 21 novem-bre, sotto il loggiato del gioiello cinquecentesco (quindi al coper-to, anche in caso di maltempo), si potranno contemporaneamen-te ammirare le meraviglie di questa cornice e degustare una selezione dei migliori vini ita-liani. Sarà possibile conoscere oltre settanta aziende vitivinico-le provenienti prevalentemente dalla Toscana, con più di 250 tipologie di vino diverse da as-saggiare. Si potranno degustare Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano, Morellino di Scansano e tantissimi Chianti. A presentare i vini ci saranno i produttori stessi, e sarà così pos-sibile parlare con loro. Inoltre, sommelier specializzati faranno assaggiare grappe realizzate dal-le aziende presenti. Per parteci-pare alle degustazioni sarà suffi -ciente il “Kit degustazione” a 10 euro, che si troverà all’ingresso di Palazzo Pitti e che comprende bicchiere, tracollina, catalogo e drink card con 10 assaggi. Il ca-lendario completo dell’iniziativa può essere consultato sul sito www.fl orencewinevent.com.

Page 45: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

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Page 48: Il reporter-Impruneta-novembre-2010

newspCdNotiziario del Cdp Caffé - Anno 2° - N° 15 Novembre 2010 - Redazione via della Croce, 39 c/o Cdp - Impruneta (Firenze). Cdp Caffé News a cura di Donatella Pezzoli - www.ilpruneto.com - www.cdpimpruneta.it

Appuntamento tutti i venerdì sera con la musica dal vivo. Tornano gli strepitosi concerti rock, pop, indie, revival organizzati da Decibel House, in collaborazione con il Cdp Caffé dell'Impruneta. Il carrozzone dei talentuosi musicisti parte venerdì 5 novembre con i ritmi indiavolati dell'hard rock dei Think Wilde e il pop rock degli Outofgire. Il concerto dei due gruppi si svolgerà tutto di un fiato - una serata di musica senza interruzioni - come vuole il format del Cdp Music Live. Venerdì 12 novembre ricompare una vecchia conoscenza, molto gradita agli aficionados della Cdp: i Puromalto con il loro rock italiano e brani originali che si alternano alle performance inedite dei Bluemoods. Il 19 novembre - sempre nella Sala Arancio del Cdp Caffé - è il pop rock a farla da padrone con i Foundintide e The Cosy Horror Cover Show. C'è da scommettere che il pubblico non mancherà di canticchiare le cover illustri interpretate dalle due scatenate band. La sessione mista tra revival e indie dei Konfu Panko e degli eclettici Things We Said Today chiudono il novembre live, venerdì 26 novembre. Per amanti della musica e per talenti in

erba, il 14 gennaio sarà inaugurata la seconda edizione del Decibel House Contest. La gara "all'ultima nota"avverrà nella Sala Arancio del Cdp Caffé, sempre di venerdì, dalle ore 22,00 alle 24. Dopo un anno di felice rodaggio, le regole per partecipare al contest sono poche e chiare. Ogni serata vede la partecipazione di 4 gruppi, ognuno dei quali ha a disposizione 20 minuti per dare il meglio di sé interpretando cover o inediti. Tutti i generi musicali sono ammessi. La scelta dei finalisti è fatta tramite il voto della giuria di qualità unito all'insindacabile giudizio del pubblico.Il Decibel House Contest ha una grande ambizione, che si traduce nel dare la possibilità ai gruppi emergenti di farsi conoscere e, allo stesso tempo trascorrere tutti insieme una serata in allegria. Per realizzarlo, Decibel House ha radunato, sotto la stella della Cdp, decine di band del territorio, giovani promesse della musica toscana, compositori e interpreti che hanno la possibilità di farsi notare in un contesto adeguato, coccolati da un pubblico attento e affettuoso. Sala Arancio Cdp Caffé, Cdp Impruneta www.decibelhouse.it Informazioni tel. 05523736829 - 3358505342 - 3286156724.

Sotto la stella, tanta musica live Concerti tutti i venerdì sera e dal 14 gennaio torna il Decibel House Contest

Sale la febbre delle feste natalizie. Numerose sono le occasioni di divertimento, tra cene, concerti e balli, allestiti alla Cdp di Impruneta per celebrare insieme il Natale e salutare il 2011 senza sabotare le finanze familiari. Per il pranzo di Natale, il Ristorante il Pruneto offre un menu completo, che va dall'antipasto al dolce e con i vini e gli spumanti abbinati dal sommelier Prof. Paolo Blasi, in un'atmosfera calda e rilassante, dove niente è lasciato al caso. Nella Cdp, dopo il successo dell'anno scorso, si ripropone la formula delle tre feste, in modo da soddisfare tutte le esigenze di divertimento. Oltre al tradizionale Cenone del Ristorante Il Pruneto, si festeggerà la notte più lunga dell'anno ballando liscio nell'auditorium, con orchestra dal vivo. La FB-generation saluterà il 2011 nella Sala Arancio, con la musica caraibica, revival '70 '80 '90, DJ set e spettacolo dance, mentre i giovanissimi, under 16, avranno un loro Party per divertirsi e "brindare" al nuovo anno. Le occasioni di divertimento sono molte e per rimanere aggiornati conviene consultare il sito www.pruneto.net e il profilo Cdp su Facebook.

In alto i calici! A ciascuno la sua festa

PRUNETOIL

CROSTACEI, MOLLUSCHI E BOLLICINEDEGUSTATIPICOMENU DI NATALECENONE DI SAN SILVESTROFESTA DELL'EPIFANIAFESTA DEL PEPERONCINO PICCANTEFRITTO E MANGIATOCIOCCOLATO "MON AMOUR"CENA DI SAN VALENTINOFESTA DEI SINGLE

Ven 19 novembre '10 Ven 10 dicembre '10 Sab 25 dicembre '10Ven 31 dicembre '10 Gio 6 gennaio '11 Ven 14 gennaio '11 Ven 28 gennaio '11 Ven 11 febbraio '11 Lun 14 febbraio '11 Mar 15 febbraio '11

Cene Sensoriali

L'itinerario gatronomico del venerdì, tra cibi gustosi, vini pregiati e curiosità,

per un menu completoche va dall'antipasto al caffè.

Tutte le iniziative presenti in questa pagina si svolgono presso la Casa del Popolo di Impruneta - Via della Croce, 39 Impruneta (Firenze) - Tel 055 20 12 307 - www.cdpimpruneta.it - Scriveteci alla mail: [email protected]

PRUNETOIL

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