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Assunzioni facili all’ufficio tributi: «Mi manda Faraone» Berlusconi a Fiumicino per il nuovo porto Tra i nuovi dipendenti moglie, cognata e testimone di nozze del neo di- rettore generale. Intanto 12 lavoratori, tra cui un disabile, restano in at- tesa di essere reintegrati dopo le promesse del primo cittadino. Scelte che hanno creato il caos, a livello politico e non solo, perché come soste- nuto dal senatore Andreotti «a pensar male si commette peccato, ma spesso ci si indovina». Bove a pag. 16 e 17 Nella convenzione con la società Ip che verrà di- scussa dal consiglio comunale, previsti ormeggi da assegnare ai residenti, ma anche la sistema- zione delle strade di accesso al polo nautico dove lavoreranno 2.500 addetti. Zavatta a pag. 8 e 9 Viaggio nel far west dell’Idroscalo Il Tevere colpisce ancora e l’Idroscalo è di nuovo nella morsa del fango. Dopo le eson- dazioni c’è chi chiede una casa sicura ma possiede 30 auto. E’ arrivato il momento di dire basta alle situazioni di illegalità, per- ché così si penalizza chi realmente convive con il disagio abitativo. Ciapetti a pag. 11 Il “portodanzese” Conta la lingua parlata più che l'espressione colta scritta. Versi e motti menzionati nella conversazione quotidiana . Intervista Il denaro scarseggia e allora i turisti con le valigie pronte si affidano ai viaggi last minute di Licia Colò Polo natatorio In tribunale il Comune di Roma, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Federazione Italiana Nuoto. Anno III - Numero 1 / 15 gennaio 2010

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la voce del mare di roma. anzio, nettuno, ostia, pomezia, fiumicino, torvaianica, ardea.

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Assunzioni facili all’ufficio tributi: «Mi manda Faraone»

Berlusconi a Fiumicinoper il nuovo porto

Tra i nuovi dipendenti moglie, cognata e testimone di nozze del neo di-rettore generale. Intanto 12 lavoratori, tra cui un disabile, restano in at-tesa di essere reintegrati dopo le promesse del primo cittadino. Scelteche hanno creato il caos, a livello politico e non solo, perché come soste-nuto dal senatore Andreotti «a pensar male si commette peccato, maspesso ci si indovina». Bove a pag. 16 e 17

Nella convenzione con la società Ip che verrà di-scussa dal consiglio comunale, previsti ormeggida assegnare ai residenti, ma anche la sistema-zione delle strade di accesso al polo nautico dovelavoreranno 2.500 addetti.

Zavatta a pag. 8 e 9

Viaggio nel far west dell’IdroscaloIl Tevere colpisce ancora e l’Idroscalo è dinuovo nella morsa del fango. Dopo le eson-dazioni c’è chi chiede una casa sicura mapossiede 30 auto. E’ arrivato il momento didire basta alle situazioni di illegalità, per-ché così si penalizza chi realmente convivecon il disagio abitativo.

Ciapetti a pag. 11

Il “portodanzese” Conta la lingua parlata più che l'espressionecolta scritta. Versi e motti menzionati nella conversazione quotidiana .

IntervistaIl denaro scarseggia e allora i turisticon le valigie pronte si affidano ai viaggi last minute di Licia Colò

Polo natatorioIn tribunale il Comune di Roma, la Presidenza del Consiglio dei Ministrie la Federazione Italiana Nuoto.

Anno III - Numero 1 / 15 gennaio 2010

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1 5 g e n n a i o 2 0 1 02 Primo Piano

«Attenti alle radiazioni emes-se dai bodyscanner», mette inguardia il ministro della SaluteFerruccio Fazio. «Gli appa-recchi sono sicuri», ribatte ilministro dell’Interno RobertoMaroni. E, tanto per chi nonavesse capito cosa in Italia s’hada fare, il titolare del dicaste-ro ai Trasporti, Altero Mat-teoli, sottolinea: «La sicurez-za viene prima di tutto». «Au-spico che ci sia una decisioneeuropea unanime. Ma, a pre-scindere da questo, abbiamogià deciso di acquistare que-sti apparecchi ed è una deci-sione politica». Traduzione: idubbi sulle radiazioni restanoma i bodyscanner arriveran-no comunque. Del resto lichiedono gli americani e, si sa,l’Italia non nega nulla a loro.I bodyscanner sono apparatia metà strada tra la Tac, l’eco-grafo e la camera per le ra-diografie. E, come questi, uti-lizzano raggi X oppure onderadio ad alta frequenza per ri-produrre immagini. Quindi,come questi, emettono radia-zioni. «Assolutamente innocueper salute umana», sostieneMaroni. Tanto più che il con-trollo con il body scannerdura appena una trentina disecondi. «Le esposizioni nonvanno valutate tanto per laquantità di emissioni quantoper la loro accumulazione neltempo», incalza Fazio. «Lacommissione speciale incari-cata dal Cisa (il comitato perla sicurezza del trasporto ae-reo) dovrà dire cosa è sicuro,per quali cittadini, e qualiaccorgimenti usare per i sog-getti a rischio. Non possiamofare improvvisazioni. Trat-tandosi di un dispositivo assi-milabile a quelli medici, enon essendoci una decisioneeuropea comune, ciascunodei bodyscanner dovrà avereil parere conforme del mini-stero della Salute».Ma quali sono i soggetti a ri-schio? Donne in gravidanza,il cui feto potrebbe subiremalformazioni a seguito del-l’esposizione. «E, di conse-guenza, anche le donne in-cinte che non sanno di esser-lo», sottolinea Fazio. «In lineateorica le radiazioni ioniz-zanti possono presentare piùrischi. Non possiamo esclu-dere a prescindere nessunaipotesi, pure per i bambini ei viaggiatori frequenti: è evi-dente che questi ultimi po-trebbero avere più problemi dichi prende l’aereo una voltal’anno». (A.Z.)

F iumicino avrà un solo bo-dyscanner per scovare even-

tuali terroristi. Verrà acquista-to dall’Enac, l’ente nazionaleper l’aviazione civile, e verrà in-stallato nel terminal 5, riserva-to alle compagnie aeree a ri-schio attentati. Quello dove ap-prodano le statunitensi Ameri-can Airlines, Delta, Continen-tal, Northwest, United Airli-nes, Us Airways e l’israeliana ElAl. Altri due bodyscanner, ingrado di rilevare armi non me-talliche, esplosivi ma anchedroga, verranno messi a Mal-pensa e Venezia. Lo hanno an-nunciato i ministri dell’Intero,Roberto Maroni, e dei Tra-sporti, Altero Matteoli.L’acquisto, scaturito dal man-cato attentato sul volo Amster-dam-Detroit dello scorso Na-tale, non verrà effettuato tra-mite appalto seppure ad ac-quistare le apparecchiature saràun ente pubblico. Visto che sitratta di una “questione di si-curezza” verranno comperatidirettamente sul mercato. E,dato che in Italia c’è soltantoun’impresa a costruirli, la Gi-lardoni spa di Mandello delLario, paesino in provincia diLecco, ecco che non è difficilesupporre che al Leonardo daVinci verrà istallato molto pro-

babilmente un bodyscanner“lombardo”. Il GEN2, l’unico“body imaging ad onde milli-metriche passive” fabbricatodalla Gilardoni e già inserito dalMinistero della Difesa ameri-cano nella lista dei prodotticertificati per la sicurezza an-titerrorismo. Una specie dienorme frigorifero dove i viag-giatori dovranno entrare per es-sere scannerizzati da antenne ingrado di rilevare, oltre agli og-getti metallici, plastica, vetro,ceramica, esplosivi, legno maanche tabacco, banconote ecomposti sottoforma di gel. Le

immagini, visualizzate su unmonitor dagli operatori, di-venteranno blu, gialle oppurerosse a seconda del livello di ri-schio individuato. Il bodyscan-ner potrà funzionare da unatemperatura di meno 10 gradifino a 50 gradi centigradi, an-che con umidità del cento percento nell’atmosfera. Attraver-so due porte Usb le immaginipotranno essere scaricate e por-tate via casomai, rilevato il pe-ricolo, fosse necessario inviarlealle forze dell’ordine. La socie-tà di Mandello del Lario sa-rebbe in pole position perché ha

già fornito al Leonardo da Vin-ci gli apparati per il controlloradiogeno dei bagagli a mano edi quelli da stiva.Il 21 gennaio prossimo verràdeciso quale modello di “fullbody scanner” verrà acquistatocon un avanzo di bilancio didue milioni di euro dell’Enac.Anche se, conferma il presi-dente dell’ente, Vito Riggio,«a produrre questi apparecchiin Italia c’è soltanto un’impre-sa». La Gilardoni spa, appunto.E un solo modello, aggiungia-mo noi. Che sarà operativo fratre mesi.

Il caso

Radiazionipericolose?

Ai turisti delle radiazioni e dei po-tenziali rischi per la salute, al mo-mento, sembra importare poco.Ciò che li preoccupa di più è la pri-vacy. I bodyscanner guarderannosotto i vestiti. E mostrarsi nudi, per-dipiù a sconosciuti, è un ipotesiche non piace affatto. «È imbaraz-zante essere scannerizzatì come fos-simo fotocopie», afferma Carla C.,turista in partenza da Fiumicino. «Ilsolo pensiero che un estraneo pos-sa vedermi nuda, mi stressa: mi toc-cherà prendere il treno in futuro»,dice una distinta Giovanna P:, com-merciante romana. «Nulla vieta

che per le donne i bodyscanner pos-sano essere controllati da agentidonne», interviene il sottosegretarioagli Esteri Stefania Craxi. «Si pos-sono introdurre piccole regole in me-rito e potrebbe anche essere una scel-ta facoltativa delle donne». Ancheperché, precisa il sottosegretarioagli Esteri, «siamo in guerra e quin-di ci si deve sottoporre a norme diguerra cui nessuno vorrebbe mai sot-toporsi. È inevitabile che questa guer-ra, combattuta con armi non con-venzionali, avrà sempre più l’effet-to di restringere alcune libertà per-sonali». (A.Z.)

Privacy violata

E sotto il vestito niente

per scovare terroristi in aeroportoEcco il bodyscanner “lombardo”Ecco il bodyscanner “lombardo”

Verrà installato nel terminal 5di Fiumicino e utilizzato per controllare i passeggeridiretti negli Usa e in Israele

di Alessandra Za-

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Primo Piano 31 5 g e n n a i o 2 0 1 0

Le Twin Towers a New York

L’agguato sul treno a Madrid

L’attentato alla metro londinese

I l pericolo è alto. Lo testimo-niano i segnali di ripresa in

tutto il mondo della macchinaterroristica internazionale, ifalliti attentati sui voli per gliStati Uniti. E nessuno può dor-mire sonni tranquilli. Il litora-le romano da sempre è cono-sciuto come luogo di rifugiotranquillo per latitanti ed espo-nenti di spicco della criminali-tà organizzata. Ma sono moltianche gli stranieri senza per-messo di soggiorno che in zonacercano di vivere nell’anoni-mato, quasi fossero degli invi-sibili. E se si pensa che l’ultimafrontiera del terrorismo inter-nazionale è il “terrorismo infranchising”, ovvero la crea-zione di tante piccole cellule lo-cali che prendono il know howda Al Qaeda ma che si creanosul territorio nell’indifferenzagenerale, c’è da tenere alta laguardia. In zona sono diversi ipunti di aggregazione di po-tenziali terroristi tenuti co-stantemente sotto controllo dal-le forze dell’ordine. «Effettuia-mo servizi mirati quasi ognigiorno - spiegano dalla Com-pagnia dei Carabinieri di Anzio- con pattuglie in divisa e inborghese. Su questo genere disituazioni è importante giocared’anticipo, verificando costan-temente se si stanno creandocellule terroristiche». La map-pa degli stranieri sulla zona ègià scritta: se Ardea e Tor SanLorenzo sono territorio conpresenza prevalente di maroc-chini e algerini, Anzio è terra dirumeni e bulgari, mentre Net-tuno rappresenta un po’ il mixtra razze e culture diverse. Na-

zionalità e religioni che pocohanno a che fare con il terrori-smo di matrice islamica, ecce-zion fatta per arabi e nordafri-cani musulmani. Grande at-tenzione comunque viene ri-volta a phone center e moneytransfert, principale punto diaggregazione di extracomuni-tari, e come tali considerati a ri-schio, anche se ad oggi gli in-vestigatori si dicono piuttostosereni. «Ciò che ci fa ben spe-rare - spiegano ancora dallaCompagnia dei Carabinieri diAnzio - è che gli stranieri pre-senti sul territorio non sonoraggruppati in vere e propriecomunità, eccezion fatta pergli indiani a Lavinio, ma vivo-no per i fatti loro. Poi è anchevero che se dovessimo notaremovimenti sospetti o un incre-

mento improvviso di stranierisul territorio, il discorso po-trebbe cambiare». Lo spettrodel “terrorismo in franchising”non può essere sottovalutato. Alresto contribuiscono la presen-za sul territorio di aziende far-maceutiche, multinazionali elinee ferroviarie stracolme dipendolari, oltre a basi militaricome quella di Pratica di Maree del Poligono di Nettuno, chedi certo potrebbero rappresen-tare un bersaglio appetibile peri fanatici religiosi in cerca di vi-sibilità. Ogni minimo movi-mento va monitorato con estre-ma attenzione dalle forze del-l’ordine. Il clima è teso, e la sen-sazione degli esperti interna-zionali è che dopo un periododi relativa calma, qualcosa po-trebbe accadere. E Roma è a

due passi. Esclusa, almeno in li-nea teorica, la possibilità dicellule operative organizzate, ilrischio è che nascano “jihadistifai da te”. L’azione dell’intelli-gence in Italia, spiegano i ser-vizi segreti nella relazione 2008sulla politica dell’informazioneper la sicurezza consegnata alparlamento dal Dis (Diparti-mento informazioni per la si-curezza), è chiamata a misurarsianche con le «incognite legatealla possibile, improvvisa atti-vazione operativa nei cosid-detti “lone terrorist” (terroristisolitari), soggetti che, al di fuo-ri di qualsiasi vincolo associa-tivo, si autopromuovono al Ji-had, seguendo dettami ideolo-gici e indicazioni tecnico-ope-rative di cui internet resta unafonte di prima grandezza».

Ad Anzio e Nettuno nessuna cellula organizzata, ma l’allarme resta alto

Sempre di più i jihadisti fai da te istruiti su Internet per compiere azioni eclatanti

I “Lone terrorist” l’ultimo pericolo

El Gammal Ali Salah Abdel Fat-tah, 50 anni, Shalabej MagdiMohamed Ahmed, 55 anni, ElZahed Mohamed Khaled Mo-hamed, 41 anni. Tre egiziani,pescatori residenti ad Anzio emarchiati come terroristi, arrestatinel 2002 dai Carabinieri con l’ac-cusa di terrorismo e detenzione diesplosivo, ed assolti nel 2005 dal-la Cassazione. A casa loro, in unpopolato quartiere alla periferiadella città neroniana, i militari tro-varono una cintura porta esplosivoda kamikaze, agendine, fax, ap-punti, documenti scritti in arabo,

e una mappa con una crocetta sulcimitero americano di Nettuno.Sulle pagine di uno stradario,inoltre, erano evidenziati alcuniMc Donald’s della capitale. Se-condo gli investigatori, i tre face-vano parte di una cellula attiva chestava preparando una azione ecla-tante, magari in occasione del Me-morial Day, ma dopo anni diprocessi e ricostruzioni dettaglia-te, i tre sono stati assolti in formulapiena dall’accusa di terrorismo erisarciti con 280mila euro per iltempo trascorso in carcere. Unastoria strana quella dei tre egiziani,

che mise in allerta un’intera città,e dietro la quale ancora oggialeggia il sospetto di una monta-

tura investigativa di Ros e Sismi,così come fatto trapelare dai giu-dici di primo grado. (C.B.)

Assolti

Gli egiziani incastrati dal Sismi

E‘ lunga la lista degli obiet-tivi sensibili per gli attenta-ti di matrice terroristica:ponti, tunnel, aeroporti, sta-zioni ferroviarie, cinema,teatri, centri commerciali,aziende farmaceutiche, mul-tinazionali, treni carichi dipendolari. Il concetto è sta-to sempre molto chiaro: farerumore, colpire i civili nelcuore della cultura occiden-tale, compiere azioni ecla-tanti andando ad individua-re quei punti in cui la feritapuò essere più profonda.Così nelle Twin Tower, sim-bolo dell’economia statuni-tense, nella metropolitanadi Londra, cuore della capi-tale britannica. In una guer-ra senza confini territoriali,ogni paese può essere unbersaglio.

Nel mirino

Obiettivi sensibili

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

Bersagli eccellenti

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Controllare attraverso gliscanner ogni container chearriva e parte dai 700 portidegli Stati Uniti. Questol’ambizioso obiettivo che ilGoverno americano si è pre-fissato per il 2012. Il suo rag-giungimento, però, non èaffatto scontato perché la tec-nologia ha ancora grossi li-miti, soprattutto per quantoriguarda la scansione di cari-chi ad alta densità, e perché civogliono troppi soldi: ben 168miliardi di dollari. La stradada percorrere prima di averela sicurezza che nessun terro-

rista possa introdurre mate-riale nucleare negli Usa è an-cora lunga. Altra nazione chesi sta dotando di scanner isuoi porti, per prevenire pos-sibili attentati nucleari, è l’In-dia, spaventata dalle minaccedei terroristi. Oltre alla stru-mentazione tecnica già in do-tazione a Mumbai, sarannodotati di scanner anche gliscali di Kandla, Chennai,Vizag e Tuticorin. Gli scannersaranno a raggi gamma edispezioneranno i container;tre saranno mobili mentrequattro saranno fissi. (G.C.)

Nel 2012 gli Usa controlleranno tutta la merce in entrata e uscita. Ma l’India ha paura

Il pericolo arriva anche dalmare. I terroristi sono disposti

a prendere anche la nave pur dicentrare i propri obiettivi e pro-prio sulle navi sono pronti a im-barcare tutti il materiale neces-sario per i loro attentati. I porti ita-liani, però, sono pronti a rispon-dere. Certo non prontissimi afronteggiare qualsiasi tipo di emer-genza e a scongiurare ogni possi-bile minaccia, ma comunque i ji-hadisti non hanno vita semplice.Matrix, questo il nome del siste-ma hi-tech tutto made in Italy cheserve per controllare i container inarrivo nei porti italiani, è ancoraun po’ lento e non riesce a scan-sionare gli oltre 40 milioni di ca-richi che arrivano nello stivale, maquando entra in funzione è pra-

ticamente impossibile sfuggire alsuo occhio tecnologico. Il sistemaè centrato su tecniche di trasmis-sione telematica, di trattamentodelle informazioni e dei dati ri-guardanti lo scambio delle merci:i container passano sotto gli scan-ner, che li studiano a fondo men-tre nella sede delle Dogane di

Roma gli ispettori in servizio la-vorano in tempo reale, incro-ciando il materiale a loro dispo-sizione con banche date interna-zionali: contenuto del container,provenienza del cargo ed eventualianomalie, come l’arrivo di beni daun paese che non li produce,vengono passati al setaccio. E se

ciò non fosse sufficiente si puòsempre predisporre un controllomanuale del carico in esame.Matrix è in grado di scovare an-che una moneta da un euro al-l’interno di un container che tra-sporta tonnellate di merce, ma èancora un po’ lento. E questa è lasua più grande pecca, insieme alfatto che la rete va potenziata. In-fatti il sistema di scanner non è in-stallato in tutti i porti d’Italia. Ma-trix, però, non è utilizzato soltantocontro i terroristi, ma serve ancheper effettuare controlli contro lefrodi. Grazie agli scanner i fun-zionari dello Svad (Servizio di Vi-gilanza Antifrode della Dogana)di Civitavecchia ottengono im-portanti risultati nella lotta control’importazione illegale di capid’abbigliamento, in arrivo so-prattutto dalla Cina, sigarette edroga.

Il sistema di scanner dei container scova ogni dettaglio di un carico

Matrix in difesa dei portiSoftware troppo lento e rete da potenziare sono i punti deboli

L’America puntaal controllo totale

di Mario Scagnetti(mario.scagnetti@repor-

A onde millimetriche oppure araggi X retro diffusi. Sono due itipi di body scanner sui quali hadeciso di investire l’Italia. Il pri-mo usa onde radio ad altissimafrequenza che si riflettono sul cor-po e creano un’immagine tridi-mensionale, che permette di ve-dere qualsiasi cosa si trovi sottogli abiti della persona scansio-nata. La tecnologia è consideratainnocua anche se non si cono-scono perfettamente gli effetti alungo termine sulle persone. Il se-condo tipo di bodyscanner, in-vece, non attraversa il corpoumano ma si riflette su di esso,creando un’immagine a due di-mensioni; per questo è necessa-ria una scansione fronte e una re-tro. In quest’ultimo caso vieneutilizzata la stessa tecnologia de-gli scanner impiegati nei porti ela dose di radiazioni a cui sonosottoposte le persone è conside-rata inoffensiva. (G.C.)

Tecnologieall’avanguardia

Gli strumenti

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Il 16 gennaio la candidata presidente del Pdl sarà a Fiumicino. Nel Pd dubbi su Bonino

Renata ed Emma alla conquistadell’elettorato cattolico e moderato

1 5 g e n n a i o 2 0 1 06 Politica

Ealla fine Renata Polverini, se-gretario generale dellUgl, ce

l’ha fatta. Sarà il candidato allapresidenza della Regione Lazio peril Popolo delle libertà. E la sosterràanche l’Udc, perché al centro deldibattito ha messo la famiglia e illavoro. Il 16 gennaio prossimo saràa Fiumicino, quarta tappa del tourelettorale iniziato a Rieti. Polverinidovrà vedersela con Emma Bo-nino, ex ministro, ex commissarioUe e attuale vicepresidente del Se-nato, candidata dai Radicali mache presto potrebbe ricevere l’ap-poggio pure del Pd e della SinistraArcobaleno.Una sfida tutta “al femminile”,dunque. E che per questo puntasubito sui problemi concreti da ri-solvere per migliorare la nostra re-

gione. Polverini ha dato vita al La-boratorio Lazio, il progetto da cuinascerà il programma elettoraledopo, naturalmente, aver ascoltatogli abitanti di tutte le province:Roma, Latina, Frosinone, Viterboe Rieti. «Tutti i territori avranno lastessa considerazione», affermaRenata Polverini. «Alcuni temisono uguali per tutte le provincedel Lazio, a cominciare da una sa-nità che ha bisogno di una rivolu-zione». «Prima di chiudere gliospedali - sottolinea - dobbiamoandare a scovare gli sprechi, credoci siano centri di costi che vannoeliminati, Asl che vanno accorpate,poltrone che vanno eliminate». Epoi le infrastrutture, «per avere col-legamenti con Roma, lo sviluppodel turismo, dell’agricoltura e gliassets strategici dei territori». E an-cora: la scuola: «Non c’è assoluta-mente bisogno di creare delle classiche assomigliano a ghetti per i ra-gazzi immigrati». E’ partita alla grande Renata, tantofar preoccupare, in casa Pd, Pier-luigi Castagnetti, ex segretario delPpi: «Se il partito democratico ap-poggerà la radicale Emma Boninoquale candidata presidente sorgeun dubbio angosciante: si vuole fa-vorire la Polverini». Secondo Ca-stagnetti «sostenere la Bonino

significa allontanare l’elettoratocattolico del Pd a favore dell’Udc».Insomma, «si giocherebbe a per-dere in un momento del partitomolto delicato, in cui è ancora incorso di definizione l'identità delPd». A rassicurare i cattolici “di si-nistra”ha provveduto subitol’esperta Emma: «Le grandi con-quiste civili dell’Italia, dal divorzioall’aborto, sono state proprio do-vute al voto dei cattolici».«Nonconta solo il voto cattolico, contanoi valori», ribatte Polverini.A sostenere Bonino c’è il democri-stiano Franco Marini, il vicepresi-dente della commissione Ambientedel Comune di Roma Athos deLuca e una vasta area ecologistaoltre al deputato Michele Meta,deputato del Pd e già assessore re-gionale nel Lazio che rilancia: «Lacandidatura di Emma Bonino puòessere un’opportunità per la coali-zione di Centrosinistra nel Lazioper espandere le proprie potenzia-lità politiche e battere la Destraproprio su questo terreno, dove laPolverini appare più debole».«Candidare Polverini è una sceltavincente - scrive Mario Baccini,leader dei Cristiano popolari delPdL - Le affideremo il ProgettoLazio 2010 affinché lo integri nelproprio programma elettorale».

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Politica 71 5 g e n n a i o 2 0 1 0

Si parte dalla giustiziaLe riforme

Giustizia, scuola e fisco, masenza parlare già di riduzionedelle tasse. Il governo Berlu-sconi è pronto a riprendere ilproprio cammino e ha deciso difare del 2010 l’anno delle ri-forme. Il primo appuntamentoin agenda è quello che riguardala giustizia.

In aiuto delle famiglieIl fisco

Modificare il carico fiscale, spostan-dolo dal reddito ai consumi. Questaè una delle strade che il governo po-trebbe battere per riformare il si-stema fiscale. Berlusconi, infatti,vuole inviare un segnale alle fami-glie, possibilmente prima delle re-gionali, e per questo Tremonti è giàal lavoro.

Bersani apre al GovernoIl dialogo

Governo e Partito Democraticosono pronti a confrontarsi suitemi delle grandi riforme. PierLuigi Bersani, segretario nazio-nale del Pd, apre alla maggio-ranza ma ribalta l’agenda:prima la crisi e l’occupazionegiovanile e nessuno tsunami nelmondo della giustizia.

La Rete dei Cittadini sarà la vera novità delle pros-sime elezioni regionali. E ora può contare anchesull’adesione di chi vive nell’alto Lazio e non sisente rappresentato dalla attuali forze politiche diCentrodestra e Centrosinistra. Nel movimento, frut-to di un processo democratico che non si è ancoraconcluso, sono confluiti comitati, associazioni, grup-pi politici e semplici cittadini. Il prossimo 14 gen-naio, inoltre, ci sarà la conclusione delle elezioniprimarie, e allora si conosceranno i nomi dei can-didati al ruolo di consiglieri regionali e del nomedel candidato alla poltrona di governatore del Lazioche potrà contare sull’appoggio della Rete dei Cittadini. Per ogni informazione e per consultare ilprogramma del movimento, infine, basta visitare il sito internet www.retedeicittadini.it.

La Rete dei Cittadini è l’ultima arrivataMa già promette battaglia

Per la serie quando la politica si trasforma in vio-lenza. Ad Ardea, nella zona di Lido dei Pini, duemilitanti della Giovane Italia, movimento didestra, sono stati aggrediti all’uscita di un bar.L’episodio è arrivato pochi giorni dopo che erastata presa di mira la sede di Genzano della stes-sa fazione. «E' un atto vile - commenta il consi-gliere provinciale del Pdl Romeo De Angelis -questi personaggi devono capire che non voglia-mo tornare alla stagione dell'odio ma neanchelasceremo campo libero per le loro scorribande. Iragazzi aggrediti hanno sporto denuncia e in que-sti giorni organizzeremo una manifestazione proprio lì, con tutti i cittadini e i militanti della Gio-vane Italia, per dimostrare che il territorio è delle persone civili di ogni estrazione politica».

Quando la politica diventa violenzaAggrediti due ragazzi della Giovane Italia

Stare all’opposizione non è certo ilsogno di un partito politico. Anzi

la vita dall’altra parte degli scranni delpotere è davvero dura; oltre al sognoinfranto di sedersi ai posti di coman-do, infatti, spesso bisogna fare i con-ti con amministrazioni sorde alle ri-chieste delle minoranze e con i citta-dini che chiedono ai politici dell’op-posizione di farsi sempre maggiore ca-rico di istanze da presentare allamaggioranza. Neppure il Mare diRoma fa eccezione. Da Nettuno aFiumicino, dal Pdl al Pd, il discorsonon cambia, e in vista delle prossimeelezioni regionali le varie opposizio-ni delle diverse città stanno cercandodi riorganizzarsi anche a livello loca-le, coalizzandosi tra loro. Così sta suc-cedendo ad Ardea, dove il Partito De-

mocratico e l’Italia dei Valori si sonoincontrate per vedere se è possibile rag-giungere un accordo programmati-co. Da una parte la commissione po-litica del Pd rutulo e dall’altra il re-sponsabile locale dell’Idv, AlbertoDelli Colli. Il vertice rientra nel pro-getto lanciato dal Partito Democra-tico di Ardea, che ha deciso di darevita a un giro di consultazioni con tut-ti i partiti di Centrosinistra, per veri-ficare l’esistenza delle condizioni perrealizzare un’opposizione unita ecompatta contro la Giunta di Cen-trodestra guidata dal sindaco CarloEufemi. Il tutto per dare ai cittadiniun’alternativa di governo. L’esito è sta-to positivo: le parti politiche hanno ri-scontrato un’ampia convergenza diopinioni e provvedimenti su diversitemi. Ora il Pd incontrerà gli altri par-titi e presto potrebbe nascere un’Ar-dea alternativa. A Nettuno, invece, tira

aria di tempesta: prima ha rischiatodi spaccarsi la maggioranza e poi siè divisa l’opposizione. Il Sindaco delPd Alessio Chiavetta, infatti, ha dovutocedere alle richieste dell’Italia deiValori, partito che rientra nella coa-lizione di maggioranza e che chie-deva di entrare nella Giunta. Sulle pri-me, quando Chiavetta ha risposte pic-che, l’Idv ha abbandonato la mag-gioranza dichiarandosi autonoma efornendo il solo appoggio esterno suipunti di governo già concordati, mapoi quando Luigi Visalli e RobertaBianchi sono diventati Assessori il casoè rientrato. Più complicata la situa-zione nel Popolo della Libertà, chia-mato a ricostruire la propria imma-

gine e a riconquistare la fiducia dei cit-tadini dopo che una Giunta di Cen-trodestra aveva portato allo sciogli-mento del consiglio comunale per in-filtrazioni della criminalità organizzata.Eppure l’operazione rilancio del Pdlnon funziona ancora: quando è sta-to il momento di votare gli equilibridi bilancio in assise c’è stata addirit-tura una crisi interna. Il capogruppodel Pdl Giuliano Valente e altri dueconsiglieri hanno fornito il loro ap-poggio a Chiavetta e soci, astenendosidalla votazione e non seguendo le li-nee indicate dalla segreteria provin-ciale di Roma che chiedeva un votocontrario. L’unica a rispettare le in-dicazioni di Francesco Lollobrigida è

stata Enrica Vaccari. Da qui è scatu-rita un’accesa polemica che ha avu-to l’unico risultato di presentare aglielettori una coalizione ancora più con-fusa. Per quanto riguarda Anzio, in-fine, la maggioranza sui cui può con-tare il sindaco Luciano Bruschini(Pdl) è in cassaforte, anche grazie al la-voro svolto nei due mandati prece-denti dall’attuale senatore Candido DeAngelis. A restare divisa, invece, è l’op-posizione: da una parte i consiglierieletti con La Destra e oggi indipen-denti, che in diverse occasioni hannogarantito appoggio all’amministra-zione, dall’altra il Pd che poco o nul-la può ma che non ha nessuna in-tenzione di mollare la presa.

La dura vita dell’opposizioneAd Ardea giro di consultazioni tra i partiti di Centrosinistra per creare un’alternativa a Eufemi. A Nettuno il Popolo della Libertà è spaccato all’interno, mentre ad Anzio Bruschini può contare sulla minoranza

Dall’altra parte degli scranni del potere si cercano accordi e alleanze

di Mario Scagnetti(mario.scagnetti@repor-

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1 5 g e n n a i o 2 0 1 08 Cronaca

Il 4 febbraioa Fiumicinoil Premier darà inizio ai lavoriper l’approdo.Costeranno380 milioni di euroma pagheranno tutto i privatiL’area dove nascerà il polo nautico Come sarà la nuova infrastruttura

Sarà il premier Silvio Berlusconi aposare la prima pietra del porto tu-

ristico di Fiumicino. All’appunta-mento, fissato per il 4 febbraio pros-simo all’ombra del vecchio faro, ci saràanche il ministro dei TrasportiAltero Matteoli. Perché l’operada realizzare non è soltanto unapprodo per barche da diportoma il più grande, innovativo etecnologicamente avanzato trai porti turistici d’Italia e del Me-diterraneo. Tanto che la socie-tà che ha ottenuto la concessio-ne per gestirlo (per 90 anni), laIp-Iniziative portuali, punta a“rubare” i megayacht dei vip aCannes e Majorca.E proprio i servizi di assistenzae manutenzione per le grandiimbarcazioni sono una dellecarte vincenti del futuro polonautico che sorgerà all’Isola Sa-cra, tra il faro e il lungomare della Sa-lute. Centosedici dei 1.445 posti bar-ca saranno riservati alle imbarcazio-ni oltre i 60 metri di lunghezza. Maci sarà spazio pure per le minibarchedei pescatori. Il Comune di Fiumici-no, nella convenzione con la societàIp che verrà discussa mercoledì pros-

simo dal consiglio municipale, si è fat-to riservare un centinaio di ormeggida assegnare a cittadini di Fiumicinoche non hanno un reddito elevato perpermettersi il pagamento di oneroserimesse ma che hanno la passione perla pesca. Vi saranno inoltre 400 me-

tri quadrati di spazi da destinare al-l’utilizzo che l’amministrazione e ilconsiglio comunale decideranno. E c’ègià chi pensa ad una sala con vista sulmare per i matrimoni civili.La convezione durerà 10 anni e il ter-mine per la realizzazione dei lavori perla realizzazione del porto è, però, fis-

sato in 6 anni con possibi-lità di proroghe. Visto chela maggioranza delle ope-re dovrà essere realizzata inmare e, quindi, potrebberoesserci problemi e ritardi le-gati al maltempo.

«Sarà un'opera unicain Europa per carat-teristiche e dimensio-ni - spiega il sindaco diFiumicino Mario Ca-napini - Il porto co-sterà tra i 350 e i 380milioni di euro, inte-ramente finanziati daIp-Iniziative portuali.E’ un momento sto-rico per la nostra cit-tà, che l’attendeva daoltre trent’anni. Era-vamo pronti nel luglio2005, ma la Regioneci ha fatto aspettarecinque anni. Soltanto

il 17 dicembre scorso la Pisana hacompletato l’iter dell’accordo di pro-gramma, che abbiamo sottoscritto».La superficie oggetto della convezio-ne urbanistica riguarda sia l’areadove verrà costruito il polo nautico chele aree riservate alla viabilità esterna.Infatti l’amministrazione comunale,

nell’affidare alla Ip la realizzazione delporto, si è impegnata affinché nel pro-getto esecutivo rientrino le opere di ur-banizzazione primaria e secondaria.«È previsto - sottolinea Canapini - chel'esercizio dell'attività portuale sia su-bordinato al collaudo delle opere diurbanizzazione. Tra queste ci saràl’adeguamento e completamentodella strada extraurbana di Via Mon-te Cadria, che collegherà il porto convia della Scafa, la creazione di una ro-tatoria tra via Trincea delle Fraschee via dell’Aeroporto, ma anche la rea-lizzazione di un asilo nido per 60 bam-bini all’Isola Sacra e l’istituzione di cor-si di formazione per creare specificiper profili professionali attinenti al si-stema economico del turismo nauti-co». «Il nuovo porto darà una rispo-sta non solo a chi ha la barca ma a tut-to l’indotto, porterà 650 posti di lavoroper il cantiere e 2.500 una volta en-

trato a regime», sottolinea Massimi-liano Graux, capogruppo del Pdl aFiumicino. «Con il porto turistico siarricchirà anche il tessuto urbano in-

Ip-Iniziative portuali è la società che gestirà il nuovo porto turistico di Fiu-micino. Ma chi c’è dietro? Sopromar, la nota società specializzata in ricercaoceonografica. E poi Tecnomarine, società di servizi per la consulenza na-vale; Terzo Millennio srl, attiva nel diportismo edella cantieristica di supporto; Opna srl, operatore locale del settore dellacantieristica e dei circoli nautici. Ma soprattutto c’è Italia Navigando, so-cietà pubblica di Sviluppo Italia, il gigante statale che promuove e finanziagrandi opere, e Cmr, cooperativa specializzata nella realizzazione e gestionedi porti turistici. E, lupus in fabula, ci saranno le imprese del Gruppo Cal-tagirone, a partire da Acqua Marcia, a costruire darsene e moli.

Sviluppo Italia e le coop rosse dietro la Ip

di Alessandra Za-

La prima pietra del porto turisticola metterà Berlusconi

La prima pietra del porto turisticola metterà Berlusconi

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Cronaca 91 5 g e n n a i o 2 0 1 0

terno e sarà un’ottima opportunità perl’accrescimento dei servizi già presentisul territorio», afferma il presidente delconsiglio comunale Mauro Gonnel-

li. «Il polo nautico e cantieristico daràun nuovo impulso economico e pro-mozionale alla nostra città con ritor-ni importanti per l’occupazione lo-cale», interviene l’assessore comuna-le all’Urbanistica Mario Russo. «Il porto ha un’importanza primarianella filiera della nautica: è l’anello dicongiunzione tra l’industria, l’attivi-tà manifatturiera per la produzione diyacht, i servizi e l’indotto che svilup-pa nel territorio», scrive la società Ipnella relazione allegata al progetto.«Nel Lazio, il comparto della nauti-ca si caratterizza per la presenza diaziende impegnate nella costruzionee riparazione di imbarcazioni sporti-ve e da diporto. Il 60 per cento di que-ste imprese sono localizzate nellaprovincia di Roma, in particolare nel-l’area del delta Tevere, una rete di pic-cole imprese per attività di supportoalla manutenzione e ai servizi».

Con la convenzioneurbanisticasaranno sistemateanche le stradedi accessoal polo nauticodove lavoreranno2.500 addetti.Pronto in 6 anni Ormeggi per i megayacht Il settore riservato ai cantieri

Il porto turistico di Fiumicinoavrà quattro darsene che acco-glieranno 1.445 imbarcazionifino a 60 metri di lunghezza.Non mancheranno la club hou-se per i dipartisti con tanto dicampi da tennis, il centro com-merciale, la banca, la posta, l’al-bergo 5 stelle con 180 camere efitness center, il residence, la zat-tera-solarium ancorata al moloe ci sarà pure una chiesa.Ci sono voluti 35 anni dalla pri-ma richiesta di concessione inol-trata alla Capitaneria di portodi Roma per la realizzazione delpolo nautico, che si allungheràdalla foce del Tevere verso nordper un chilometro e mezzo. «Icantieri - scrive la Ip-Iniziativeportuali - potranno offrire agliarmatori quel tipo di manu-tenzione specializzata che at-tualmente viene praticata solo

sulle grandi navi e nelle marinedi importanza primaria». Ilporto si svilupperà su un’area di104,29 ettari. I moli (che avran-no i nomi degli imperatori Au-gusto, Claudio e Traiano) e ledarsene occuperanno 77,40 et-tari. Mentre le infrastrutture“a terra” si svilupperanno per129.700 metri cubi nell’areaadiacente la “passeggiata” vistamare. Per accogliere i visitato-ri ci saranno 3.409 posti auto. Acoordinare il movimento delleimbarcazioni provvederà unatorre di controllo, come negliaeroporti. Non mancherannouffici per polizia, carabinieri,guardia di finanza e capitaneriadi porto. Un parco di 76.578metri quadrati circonderà ilporto.Sarà il primo scalo turisticoecosostenibile in Italia. Utiliz-

zerà fonti alternative per il ri-fornimento energetico. A par-tire dai pannelli solari per ali-mentare le strutture del polonautico e dalla distribuzione diidrogeno per i motori delle im-barcazioni. Di qui l’iniziativapromossa dalla società Ip conun gruppo di aziende localiper la costituzione di un con-sorzio tra imprese, per avviarenell’area del cantiere del portoturistico un attività di studio ericerca sulle modalità di pro-duzione e stoccaggio dell’idro-geno nei porti e l’ applicazionedelle tecnologie ad alimenta-zione alternativa ai motori ma-rini della nautica da dipor-to.Verranno inoltre sperimen-tati nell’area portuale sistemiedificatori propri della bioedi-lizia e a basso impatto energe-tico. (A.Z.)

Rubare i megayacht a Majorcacon le darsene ecosostenibili

129.700Il volume in metri cubi

degli edifici“a terra”

104,29L’estensione in ettari del

nuovoporto turistico

3.409Il numero

dei posti auto per i visitatori

180Le camere dell’albergo

a cinque stelle

Giornale di bordo

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Acqua e fango all’Idroscalo,dove il Tevere ha colpito an-

cora, invadendo le strade che co-steggiano l’argine e facendo lette-ralmente “scoppiare” le fogne. Ilfiume ha rotto gli argini per bendue volte, all’inizio del nuovo annoe nella giornata del 9 gennaio. Nel-la prima occasione pochi centimetrid’acqua hanno fatto scattare l’al-larme, riproponendo all’attenzio-

ne della città una questione irri-solta, quello dello sgombero e con-seguente demolizione dei manufattia rischio. «Eravamo pronti adevacuare oltre 50 persone – spie-ga Giacomo Vizzani, Presidentedel XIII Municipio – c’erano ac-qua e fango dappertutto. Un murodi un edificio è venuto giù, ma i re-sidenti non hanno voluto abban-donare la casa. Sulla questioneIdroscalo si fa ancora troppo ru-more, c’è un allarmismo esagera-

to». La seconda esondazione nonha fatto altro che confermare il pro-blema: «Per l’Idroscalo serve un in-tervento deciso – denuncia SergioLeoni, componente del ConsorzioIdroscalo – ogni anno, di questitempi, alle prime piogge e mareg-giate scatta l’allarme. I manufattivicino alla scogliera sono a ri-schio, basta un po’ di mare mossoper provocare l’esondazione del fiu-me. L’acqua penetra in alcunisquarci della scogliera ed invade lestrade». Via alla conta dei danni,invece, sulle spiagge di Ostia e Fiu-micino, gravemente danneggiatedal maltempo di inizio anno.«L’ul-tima mareggiata – afferma Rena-to Papagni, Presidente dell’Asso-balneari – ha accelerato il proces-so erosivo in atto sulle spiagge diOstia. Le ondate hanno spazzatovia oltre 40 metri d’arenile per qua-

si due chilometri di spiaggia, in-goiando metri e metri d’arenile. Laviolenza della corrente ha disper-so migliaia di metricubi di sabbiatrasportandoli al largo. Si tratta disabbia persa che difficilmente lacorrente riverserà sulle altre spiag-ge. A questo punto serve un inter-vento globale di ripascimento del-l’arenile». Sulla stessa lunghezzad’onda Simonetta Mancini, Pre-sidente di Balnearia, l’associazio-ne dei concessionari di Fiumicinoe Fregene. «A Fregene Sud – af-ferma Simonetta Mancini – si è re-gistrata la situazione più grave, ilmare ha raggiunto la strada e ilpiazzale antistante il lungomare,con gravi conseguenze anche allaviabilità. Siamo preoccupati, dauna parte le condizioni meteoro-logiche e marine straordinariesono state causa preponderante dei

Il Tevere colpisceancora. Ostianella morsa del fango alla focedel fiume

Spiagge a rischio.Balnearia pronta a chiedere lo stato di calamità naturale

All’Idroscalo di Ostia l’allarme dapiena del Tevere è sempre alto.Dall’inizio dell’anno ci sono stati dueesondazioni, ma a preoccupare è sta-ta soprattutto la seconda, quella del9 gennaio. Il mare ha respinto l’ac-qua del fiume che tornando indie-tro ha allagato le cantine di alcuneabitazioni della zona. Sul posto è in-tervenuta immediatamente la Pro-tezione Civile, sia romana che re-

gionale, che insieme alle altre asso-ciazioni di volontariato e ai rappre-sentanti del XIII Municipio, comeil presidente Giacomo Vizzani, haistituito un’unità di crisi pronta a in-tervenire in qualsiasi momento. Lostesso Vizzani e l’Assessore munici-pale Amerigo Olive sono arrivati al-l’idroscalo per controllare personal-mente l’evolversi della situazione.Dopo la seconda piena del Tevere,comunque, l’allarme è rimasto altoper giorni, anche perché a causa del-

le forti piogge dell’ultimo periodo dipiene alla foce del fiume ne sono ar-rivate diverse. Le autorità hanno sem-pre sostenuto che la situazione fos-se sotto controllo, ma l’allerta è ri-masto attivo 24 ore su 24 per alcu-ni giorni e sul posto erano pronte aintervenire le associazioni di volon-tariato della Protezione Civile del ter-ritorio, e cioè l’Associazione Nazio-nale Carabinieri, quella dei Vigili delFuoco in congedo, il Centro Zeta, laBlus Sub e la Pegasus.

L’allarme

L’ultima piena la più pericolosa

di Enzo Bianciardi

di Gianluca Con-

Il litorale finisce sotto assediotra erosione ed esondazioni

disagi e dei danni, dall’altra non sipuò non considerare il fenomenoerosivo che dopo Fiumicino e Fo-cene sta interessando Fregene. Idanni subiti dalla costa e dagli im-pianti sono stati notevoli e ri-schiano di minare la solidità delleaziende, sottraendo risorse eco-nomiche utili e necessarie. Nonescludiamo di chiedere lo stato dicalamità naturale per le strutturemaggiormente colpite». La Re-gione Lazio, a seguito della ma-reggiata, ha predisposto i primi in-terventi e dato il via libera defini-tivo per il mini-ripascimento diOstia Ponente, dove l’acqua ha rag-giunto la massicciata del lungo-mare. «Dopo i sopraluoghi deitecnici dell’Ardis – ha affermatol’Assessore regionale all’AmbienteFiliberto Zaratti – a Torvaianica,nei pressi di via Nizza, è stata av-viata la realizzazione di un’operadi difesa degli edifici, mentre a Tar-quinia si stanno valutando i dan-ni subiti, mentre per quanto ri-guarda le vicine Saline di Tarqui-nia è terminata la progettazione esaranno avviati i lavori di ripristi-no entro il mese di gennaio. AdOstia, infine, la situazione più cri-tica è stata riscontrata all’altezzedell’Happy Surf, l’ultimo chioscoprima del porto. Si tratta di un’areanella quale la Regione aveva già ri-scontrato forti criticità e dove sa-ranno avviate, nelle prossime set-timane, le opere di difesa già pre-viste, consistenti in dighe soffolte epennelli».

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Ad Ostia non sono tante le per-sone che sanno dove si trova

l’Idroscalo. Certi conoscono alcunitratti della sua storia: l’omicidio di Pa-solini, le baracche, il fiume. Sentonoparlare delle bilance dei pescatori, del-le barche di legno verniciate a mano.Ma tra tutti gli abitanti del XIII Mu-nicipio in pochi ci hanno messopiede. Quasi tutti credono che Ostiafinisca alle case rosse, alla fine di viaBaffigo, arteria parallela al porto tu-ristico di Roma, dove c’è un rondò,di fianco a un benzinaio, un recintodi prato verde incolto, Tor Boaccia-na ferma come sempre. E in mezzovia dell’Idroscalo. Strada stretta,dritta e silenziosa. Che arriva dentroil vero Idroscalo di Ostia. Il borghettodei pescatori vecchio come il mon-do, case bianche basse, scogli sullasabbia, le bilance dei pescatori che im-

regolarità gravissime, in quanto del-le 18 famiglie spostate in alloggiprovvisori dopo le alluvioni dello scor-so anno, solo tre risultarono effetti-vamente in regola con la normativadella graduatoria per gli alloggi di edi-lizia popolare. Casi assurdi, quelliemersi da indagini incrociate: adesempio, una persona che ha fatto re-golare domanda di assegnazione è in-testataria di 30 autovetture, un altroancora, di sette. Altri, pur avendo laresidenza nelle dimore fatiscenti del-l’Idroscalo, abitano di fatto in altrecase. «Il Comune di Roma – ha di-chiarato il Presidente Vizzani – ha pa-gato 50 euro al giorno, per tre mesi,a nucleo familiare, per garantire unalloggio e non è ammissibile che loabbia fatto per persone che nonhanno alcun diritto. Basta con que-sto malcostume e se prima era unaprassi, adesso è arrivato il momentodi dire stop all’illegalità che oltretut-to penalizza chi è realmente nel di-sagio abitativo». Ma l’emergenza èarrivata anche quest’anno. Dall’ini-zio dell’anno il Tevere è esondato duevolte, l’acqua è passata sopra le bar-riere frangiflutti che costeggiano gliargini e ha invaso il dedalo di stradineche attraversa l’abitato sorto sul-l’area golenale. Stesse scene sull’altrasponda, quella destra di Passo dellaSentinella, a Fiumicino, dove il sin-daco Mario Canapini non nascon-de la sua preoccupazione soprattut-to in vista della nuova piena attesaproprio in questi giorni, che potreb-be ingrossare la portata a un livelloidrometrico record, superiore ai 13metri. La situazione continua a esseremonitorata, giorno dopo giorno,ora dopo ora. Il fiume cresce, comela paura. Idroscalo e Passo della Sen-tinella sperano di darsi appuntamentoal prossimo inverno.

pongono la loro presenza e un bar dilegno con tre sedie fuori, macchineparcheggiate che sembrano li dasecoli. E’ questo l’idroscalo che vive,che da colore alla foce del Tevere. Maè anche lo stesso Idroscalo che ognianno, a ogni mareggiata ha paura,trema per il pericolo esondazione. E’lo stesso Idroscalo dove da qualchedecennio la situazione abitativa è de-generata e si è costruito a dismisurae lungo il margine del fiume, fino ad

arrivare alla situazione esplosiva dioggi: un agglomerato di case, rifiutie catapecchie. Dove ogni anno si tre-ma per la piena del Tevere. Ed è pro-prio a seguito delle inondazioni chesi è provveduto ad accelerare il di-scorso Idroscalo, peraltro già in pro-gramma al momento dell’insedia-mento della giunta Vizzani e dalle ve-rifiche, dai riscontri incrociati e daiprecedenti sopralluoghi, è emerso unquadro a dir poco sconvolgente. Ir-

L’avanzata del mare non si è fer-mata neppure davanti alle spiaggedi Torvaianica. Anche il territoriocomunale di Pomezia, infatti, hadovuto fare i conti con le ultimemareggiate e con l’aggravarsi delfenomeno dell’erosione. Sul lun-gomare delle Sirene la spiaggia èquasi sparita e le onde hanno mi-nacciato anche alcuni locali pub-blici e una palazzina della zona. Ilsindaco Enrico De Fusco, la Pro-tezione Civile Regionale e l’Ardis(Agenzia Regionale per la Difesadel Suolo) si sono immediata-mente mobilitati e il primo passo

è stato un sopralluogo effettuatocon i Vigili del Fuoco e alcune

squadre di volontari. Il primoobiettivo è stato mettere in sicu-rezza alcune abitazioni civili, po-sizionando alcuni massi a mododi scogliera artificiale. Poi si è pen-sato alla spiaggia e alle soluzioniper cercare di risolvere in manieradefinitiva l’annoso problema del-l’erosione e delle mareggiate. Tor-nando alla scogliera, infine, per ilprimo trasporto del materialesono stati necessari ben 11 auto-carri; in totale i lavori riguardano50 metri di spiaggia e dovrebberoconcludersi proprio in questigiorni. (G.C.)

Torvaianica

Il mare corre veloce verso l’arenileL’acqua arriva a lambire le case

All’Idroscaloleggende e degrado

Borghetto e bilance dei pescatori fannoparte della storia.Oggi invece regnail caos abitativo

Dopo le alluvionic’è chi vuoleun alloggio sicuro ma possiedeben 30 autovetture

di Marco Ciapetti

Anzio e Nettuno si sono risveglia-te nel bel mezzo di un incubo.Dopo le prime mareggiate inver-nali degli scorsi giorni, infatti, è tor-nato subito d’attualità il problemalegato all’erosione. Problema che inverità le due città tirreniche af-frontano ormai da diversi anni, inattesa di un rinascimento e dei la-vori di protezione della costa che laRegione Lazio tarda a effettuare,ma ogni volta che il mare s’ingrossae corre veloce verso la spiaggia i ri-sultati sono sempre peggiori. Que-sta volta, infatti, tra le vittime delmare di Anzio ci sono anche trat-ti di costa “insospettabili”: primad’ora la parte che dal quartiere pe-riferico di Anzio Colonia sale ver-so Lavinio Mare non aveva maiavuto problemi con l’avanzata del-le acque, che invece ormai è uno deipeggiori incubi dei gestori degli sta-bilimenti balneari situati prima edopo questo stesso tratto. Alla fine,però, non tutti mali vengono pernuocere e forse la Regione Lazio,dopo aver visto gli ultimi danni pro-dotti dall’avanzata del mare, po-trebbe finalmente far partire i lavoriin difesa delle coste neroniani. Gliinterventi sono in programma peril mese di gennaio, dopo che sonostati rinviati diverse volte perché laprocedura burocratica non arrivavamai a conclusione, e consistono nelposizionamento in mare delle tan-to attese dighe soffolte, a partire dal-la zona della riserva naturale di TorCaldara.

Anzio&Nettuno

Un sogno chiamato dighe

di Gianluca Con-

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Ladri in casa, adesso IsolaSacra ha paura. Dopo che

nello scorso inverno gli abi-tanti della zona antica di Fiu-micino avevano richiamatol’attenzione delle forze dell’or-dine sull’ondata di microcrimi-nalità che stava imperversandonella loro zona (furti d’auto,topi d’appartamento, rapi-menti e avvelenamenti di ani-mali domestici), ora sembra diessere a un secondo atto dellastoria. Negli ultimi mesi, in-fatti, si stanno ripetendo in ma-niera sempre più frequente ifurti nelle abitazioni, anche inorari insoliti per questo tipo direati. Frequentemente di

notte, al calare delle tenebre,ma qualche volta (come se iladri studiassero le abitudinidomiciliari delle vittime) dimattina, o nel tardo pomerig-gio. Come lo scorso 2 gennaio,quando in via Buccarelli av-viene un doppio colpo. Dueappartamenti ripuliti a di-stanza di mezzora l’uno dal-l’altro. La prima casa ad esserevisitata è una villetta: i ladrientrano in giardino, si arram-picano e forzano una finestraal primo piano, riuscendo aportare via solo quanto trovatonella prima stanza. Ma proba-bilmente non è quanto cer-cano, visto che pochi minutidopo sono già dentro casa diun’anziana signora distante

poche decine di metri. Qui ilbottino è più ingente: effettipersonali, pochi oggetti di va-lore e gli ultimi ricordi del ma-rito scomparso. La padrona dicasa è ancora sotto shock, e hapaura a rimanere in casa dasola. Ma non basta. A mietereterrore negli animi degli abi-tanti di via passo Buole e din-torni avviene un altro episodio.L’orario è il solito, sono le 19.Stessa tecnica: finestre forzate,veloce arpionaggio di pochioggetti preziosi e fuga nel buio.Isola Sacra ha paura. «Non èquestione di non dormire lanotte - spiega Davide - qui ab-biamo paura anche ad andarea lavorare. Rubano in casaanche di giorno. Capisco che le

forze dell’ordine sono in ca-renza d’organico, capisco checi sono delle difficoltà ogget-tive a tutelare un’intera cittadi-nanza. Ma non mi piace

neanche pensare che ci si stiadando da fare per cercare iladri. Bisogna prevenire questiepisodi. Non ridursi a punirechi ne è artefice».

Escalation di furti negli appartamenti del centro storico di Fiumicino

Barricati in casa per la pauraI residenti chiedono maggiore prevenzione da parte delle forze dell’ordine. «Qualcuno studia le nostre abitudini primadi colpire, anche in pieno giorno. Non ci sentiamo più tranquilli»

Nuovo dirigente con polemicaal Comune di Anzio. Bartolo-meo Schioppa, 55 anni, dal-l’inizio del 2010 è stato nomi-nato comandante della PoliziaMunicipale, ma la sua nominanon è stata completamente gra-dita dalla maggioranza in con-siglio comunale. Schioppa ar-riva ad Anzio dopo la sua espe-rienza in Puglia, a Canosa,

dove aveva ricoperto lo stessoincarico, e prima ancora a Imo-la e Ravenna. A lasciare qual-che perplessità tra gli esponen-ti politici della maggioranza, ilfatto che il neo dirigente del Co-mune di Anzio sia stato con-dannato in primo grado (du-rante la sua esperienza raven-nate) per truffa e falso: sei mesidi reclusione e 600 euro di

multa, commutati poi in 7520euro di multa successivamentecondonata. Pesante l’accusa neisuoi confronti: compravenditadi auto effettuata a titolo per-sonale con la concessionariache forniva le auto della poliziamunicipale al comune di Ra-venna. Una vicenda che hascatenato polemiche. «Non sicapisce come mai – spieganodalla maggioranza – per assu-mere cinque operai si chiedache non abbiano riportato con-danne, mentre si sta affidandoil comando a chi qualche pro-blema con la giustizia comun-que lo ha avuto».

Nuovo dirigente vecchia condanna. Scoppia la polemica

nella Polizia municipale

di Marco Ciapetti

Anzio

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Mobilitazione generale è laparola d’ordine degli eser-

centi del litorale romano. Ascome Confesercenti, infatti, sono pron-te ad aprire un vero e proprio fron-te di contestazione contro nuovicentri commerciali ed ipermercatiprevisti sul territorio. Luca Ca-pobianco, giovane e combattivopresidente dell’Ascom minacciaaddirittura una nuova serrata.«Siamo pronti a portare i com-mercianti in piazza – affermaCapobianco – se il prossimo 20gennaio in conferenza dei servizialla Regione Lazio verrà dato il vialibera alla realizzazione di unmaxi centro commerciale a Dra-goncello, previsto nel quadro del-le opere di recupero urbano. Saràil consiglio direttivo dell’Ascom adettare e stabilire le nuove formedi lotta, di sicuro, però, non sta-remo fermi a subire l’ennesima im-posizione». «Basta con le apertu-re di centri commerciali, dobbia-mo difendere la piccola e mediaimpresa del territorio che altri-menti rischia di scomparire» ag-giunge la Confesercenti litorale,che ha diffuso una nota di prote-sta nei giorni scorsi, denunciandola grave situazione in cui si trovail settore della piccola e media im-presa sul litorale romano. «Il pic-colo imprenditore – afferma Gi-netto Pugliè, Presidente della Con-fesercenti del litorale – non riescepiù a far quadrare il proprio bi-lancio, sono troppi gli impedi-menti a svolgere il proprio lavoro,a partire dalla microcriminalità ur-bana. Ora, si vuole autorizzare un

nuovo centro commerciale nel-l’area di Dragoncello, si tratta diuna struttura che prevede oltre 50negozi, un ipermercato e sei eser-cizi di medie dimensioni, quandosiamo già circondati da grandistrutture di vendita: ad est, in di-rezione Fiumicino, Parco Leo-nardo e Da Vinci, ad est, versoRoma, da Euroma ed a sud l’ou-tlet di Castel Romano. Se verràrealizzata la nuova struttura, pre-vista nel Piano di Recupero Ur-bano, sarà un colpo duro per tut-to il settore. Sarà difficile ripren-dersi, soprattutto per tutti quegliesercenti dell’hinterland che già

oggi si trovano in gravi difficoltàfinanziarie. Serve un atto di co-raggio e di coerenza della politicaper dire No a questo progetto. Ab-biamo già sollecitato il Municipiosulla questione e ci attendiamo unintervento concreto in difesa del-la piccola e media impresa del li-torale romano, sempre più mi-nacciata dallo sviluppo incontrol-lato della grande distribuzione. LaConfesercenti non si è mai oppo-sta ad opere di riqualificazione ur-bana, ma non abbiamo bisogno dinuovi centri commerciali». Male,intanto, l’andamento dei saldi chenon hanno salvato, come accaduto

altre volte, i bilanci degli esercen-ti del litorale. «La decisione di ini-ziare il periodo dei saldi il 2 gen-naio – ha ricordato in proposito lostesso Capobianco – ha di fatto tol-to un traino importante per i con-sumi. Prima si vendeva in parti-colare, durante le festività natali-zie e quindi nel periodo dei saldi,usufruendo della diminuzione deiprezzi. Quest’anno, però, la vici-nanza con le feste ha fatto inmodo che molti acquisti sino sta-ti posticipati dalle famiglie dalNatale alla Befana, con il risulta-to di aver pesato negativamente suibilanci aziendali».

Iperstore a Dragoncello. Piccoli e medi imprenditori sul piede di guerra

Il televisore con il decoder incor-porato è stato l’acquisto più “de-siderato” del Natale 2009. La te-levisione digitale e quindi la cor-sa al decoder od al nuovo appa-recchio televisivo hanno, infatti, se-gnato positivamente il mercato del-l’elettronica, che rispetto all’annoscorso ha chiuso con un sostanzialepareggio di bilancio, conferman-do un trend positivo rispetto aglialtri settori. Prima il telefonino, conl’hi-pod e poi il televisore hannotirato un mercato in continuaespansione. Bene anche il settoredell’alimentari. Il panettone ed iltradizionale pranzo di Natalehanno fatto registrare un au-mento del 3%, favorito da un calogenerale dei prezzi al consumo dicirca il 5%, che ha sostanzialmenteequiparato i bilanci 2009 e 2008.Stazionaria la vendita dei giocat-toli, cresciuta negli ultimi giorni,mentre abbigliamento e calzatu-re hanno registrato una perditasecca del 20%, non compensatadall’inizio anticipato dei saldi difine anno. «La crisi non è ancorasuperata – ricorda Luca Capo-bianco, presidente dell’Ascom – afine 2009 erano circa 50mila leaziende commerciali in difficoltàsul territorio nazionale. Di queste,dovremo verificare quante reste-ranno chiuse. Una crisi del setto-re commercio non certo com-pensata dalle nuove aperture pre-viste, circa 20mila in Italia».

I saldi non decollano. E i negozianti tremanoall’idea di nuovi centri commerciali

La top ten dei regali

Tutti pazziper il decoder

di Enzo Bianciardi

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A Ostia e Acilia duemila incidenti stra-dali in dodici mesi, di cui 18 mortali.La polizia municipale ha presentato ilconsuntivo per l’attività svolta nel2009. Gli uomini guidati dal coman-dante Angelo Moretti hanno svolto ungrande lavoro di filtro, evidenziandoil ruolo fondamentale del vigile di quar-tiere e della polizia municipale in ge-nere nel controllo del territorio.Gli agenti della Municipale del XIIIGruppo si sono distinti nell’azione dicontrasto all’abusivismo commercia-le, comparto nel quale hanno proce-duto al sequestro di oltre 149 mila pez-zi. Per quanto riguarda, invece, la po-lizia stradale le infrazioni al codice del-la strada sanzionate sono state 25mila,tra cui 700 in ottemperanza all’ordi-nanza antiprostituzione. Nel settoreedilizia, gli abusi accertati sono stati 372a fronte di quasi 4mila controlli eseguiti.Sono stati, invece, 3.387 i sopral-luoghi effettuati dal reparto Tutelaambiente, in difesa delle aree sen-sibili del litorale romano. In questoambito sono stati 271 i veicoli rimossidai vigili urbani. Sempre nel qua-dro della polizia socio-ambientale,sono state denunciate 90 persone apiede libero. Sul fronte degli inci-denti stradali la polizia municipaleha rilevato 2.359 incidenti di cui 18mortali. Pesante il bilancio di poli-zia giudiziaria nei confronti degli au-tomobilisti indisciplinati: 82 sono sta-ti gli automobilisti denunciati perguida in stato d’ebbrezza, 30 per gui-da senza patente, 25 perché trova-ti al volante sotto effetto di sostan-ze stupefacenti e 25 per omissionedi soccorso.

Polizia municipale

In un anno25mila multe

Derby tra Ostia e Anzio per ilprimo nato del 2010. Alla

fine l’ha spuntata sul filo di lanaMirko, un bel maschietto di 3chili e 150 grammi di Anzio.Mentre Viola, se ha vinto la vo-lata per la prima nata a Roma,si è invece dovuta accontentare,per una manciata di minuti, delsecondo posto per quanto ri-guarda la hit parade del litorale.Mirko Di Domenico, nato nelreparto di ostetricia e ginecolo-gia degli Ospedali Riuniti diAnzio e Nettuno, è stato regi-strato come il primo nato del2010. La mezzanotte era tra-scorsa da pochi secondi quandoha “sorriso” per la prima voltaalla mamma, Loredana Vaudi,impiegata ventisettenne resi-dente ad Anzio, mentre il papàSantino Di Domenico, 35 anni,elettricista, di Aprilia attendevafuori della sala parto dell’ospe-dale. «Era da poco trascorsa lamezzanotte - racconta, com-mossa, la signora Loredana -quando Mirko è venuto allaluce. All’esterno i fuochi d’artifi-cio salutavano il nuovo anno.Era un frastuono, ero esaustama felice. Il primario VirginioAmbrogi è venuto da me conuna bottiglia di spumante inmano per brindare. Con una

goccia di spumante lo abbiamobagnato in segno augurale die-tro un orecchio mentre ci trova-vamo all’interno della stessa salaparto. E’ stata una gioia gran-dissima stringerlo fra le braccia».La coppia risiede ad Aprilia.E’ di Fiumicino, ma è nata al-l’ospedale Giovan BattistaGrassi di Ostia la prima nata diRoma. Si chiama Viola, pesa trechili e trecento grammi, ha duefratelli più grandi, ed è stata de-signata dal sindaco Gianni Ale-

manno che il giorno seguente èandata a trovarla e festeggiarlain ospedale quale «testimonedelle speranze di Roma perl’anno 2010».

L’evento di Ostia conferma lagrande professionalità ricono-sciuta al reparto di ostetricia e gi-necologia del nosocomio lidense,dove nel 2009 sono stati 1.816 i

neonati venuti alla luce, a con-ferma di un trend positivo che havisto crescere del venti per cento ilnumero delle nascite nel nosoco-mio. «Abbiamo rilevato - ha dettoil primario, Pierluigi Palazzetti -che le puerpere residenti sul lito-rale romano nell’85 per cento deicasi preferiscono partorire nelnostro reparto. Al Grassi fanno ri-ferimento non solo le pazienti diOstia e Fiumicino ma anchequelle donne residenti a Pomezia,un aumento tendenziale dovutosia alla crescita demografica e siaalla chiusura della clinica “Cittàdi Aprilia” e alla limitazione degliaccessi al Sant’Eugenio». I geni-tori stranieri che scelgono ilGrassi si è stabilizzata attorno al20 per cento dei nuovi nati.

La fiumicinese Viola arriva seconda,ma la mamma va a partorire a Ostia all’ospedale Grassi, il nosocomio preferito dalle donne del litorale

Il piccolo Di Domenico è stato il primo bambino a vedere la luce nel 2010

Mirko, neonato da record

1 5 g e n n a i o 2 0 1 014 Cronaca

di Enzo Bianciardi

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Cronaca 151 5 g e n n a i o 2 0 1 0

Il digitale terrestre continua afar discutere. La voglia di mo-

dernità e tecnologia va a scon-trarsi con problemi mai avutiprima dell’avvento del digitale. Ametà novembre la rivoluzionenel Lazio. Due mesi di colpi ditelecomando. Di chiamate ai callcenter appositamente creati peril supporto tecnico. Due mesi diinspiegabili spostamenti di fre-quenze, di canali spariti all’im-provviso dalla lista dei preferiti.Due mesi di proteste e di rivalse.Il digitale terrestre, a Roma, èpartito il 15 novembre e sessantagiorni dopo i disagi sono ancoragli stessi dello switch-off day. A

tal punto che qualcuno, a Ostia,ha deciso di non pagare più il ca-

none Rai: «Voglio vedere checosa mi vengono a dire ora –

racconta Paolo Alessandroni, ab-bonato Rai dal 1963 – sono duemesi che non vedo niente. O me-glio. Oggi vedo, domani vedo ascatti, dopodomani non vedo.Poi i canali spariscono. Ora Rai-Storia non c’è più, guardi». E ineffetti constatiamo la veridicitàdi quanto detto. «Io il canonenon lo pago più. Hanno dettoche non è più, abbonamentoRai, vero? Ora è tassa di pos-sesso del televisore. Beh, io cel’ho ma non lo uso. Mi venisseroa bussare in casa che gli mostroche bello spettacolo forniscono».In effetti i problemi riscontratidagli abitanti del litorale romanodopo l’avvento della tv digitalesono tanti. A parte quelli iniziali,superati con lo scoglio del

Il bluff del digitale terrestreA distanza di due mesi i residenti del XIII Municipio litigano ancora con la tv, tanto che alcuni hanno lanciato una singolare protesta: «Basta pagare il canone Rai, è inutile»

Il Lido fa i conti con lo switch off: segnale scarso e utenti sul piede di guerra“cambi la nazione nella ricercaautomatica”, rimedio posto incorsa dai tecnici antennisti allevarie richieste di “mi dice chenon c’è segnale, ma l’antennafino a ieri funzionava”, ora ci sista scontrando con il continuocambiamento della lista dei ca-nali. Supernova, TeleItalia,Conto Tv, si affacciano ai primiposti della lista declassando Me-diaset, La7 e RaiNews. Proprioquest’ultima testata, a voce delsuo comitato di redazione, hadenunciato la retrocessione dallaposizione 16 alla 42 chiedendo:«la Rai riveda questa scelta for-temente penalizzante per il fu-turo della testata, chieda eottenga per Rainews24 un piùefficace posizionamento nell'or-dine dei canali». Stesso argo-mento per il quale si è mossaanche l’Adiconsum, associazionenazionale che agisce a tutela deiconsumatori, chiedendo adAgcom (l’autorità per le garan-zie sulle comunicazioni) unprovvedimento urgente che im-ponga l’ordinamento dei canalialmeno nelle prime 10 posizionidel telecomando.

Lo switch off era previsto perla prima metà del 2010, ma ilpassaggio definitivo al digitaleterrestre nel Nord Italia è de-stinato a slittare a dopo le ele-zioni regionali e i campionatimondiali di calcio.

Solo il 30% è all digital

Al momento, il 30% della popo-lazione è “all digital”, due fami-glie su tre dispongono di unricevitore digitale nella residenzaprincipale e nel solo mese di otto-bre del 2009 sono stati venduti2,7 milioni di decoder.

Elettronica industriale, l’ope-ratore reti del gruppo Media-set, ha rinnovato i contratti dinoleggio con Eutelsat Com-munications sul satellite Atlan-tic Bird 3, per garantire ladistribuzione dei canali.

di Marco Ciapetti

Nord Italia in ritardo Accordo Mediaset-Eutelsat

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1 5 g e n n a i o 2 0 1 016 L’Inchiesta

Intanto 12 lavoratori, tra cui un disabile, restano in attesa di essere reintegrati dopo le promessedel primo cittadino

Caos all’ufficio tributidel Comune di Nettuno:tra i nuovi dipendentiex moglie, cognatae testimone di nozzedel neo direttore generale

Caos all’ufficio tributi del co-mune di Nettuno. Partiamo

dalla fine: il dubbio è che qual-cuno sia stato agevolato nell’as-sunzione, che le categorie protet-te non siano state consideratetali, che la gestione di un mo-mento difficile non sia stata quel-la più opportuna, che per chi halavorato anni all’interno dellaNettuno Servizi srl (la società chedal ’99 al 2008 ha gestito la ri-scossione dei tributi) non sia sta-to fatto abbastanza, nonostantemille promesse e rassicurazioni.Ma andiamo per ordine. Lo scor-so anno, dopo un’infinita serie dibattaglie legali, il comune di Net-tuno riesce a sciogliere la con-venzione con la Nettuno Servizisrl, società mista definita «scato-la vuota» nel decreto di sciogli-mento del consiglio comunaleper presunte infiltrazioni mafiose.Una vittoria storica per la città eper l’amministrazione comunale,che però oggi rischia di crearegrattacapi non da poco alla Giun-ta Chiavetta.

Assunzioni in famigliaL’emergenza all’ufficio tributi hacostretto l’amministrazione adaccelerare i tempi per le assun-zioni, cercando di restituire fun-zionalità ed efficienza agli spor-telli. Così si è deciso di far ri-corso alla Poseidon, società par-tecipata, del comune al 100%,per colmare un vuoto risalenteai tempi della rescissione delcontratto con la Nettuno Servi-zi. Il passaggio sembrava evi-dente: il reintegro del persona-

le in forza all’ufficio di via del-le Sterlizie, con precedenza allecategorie protette. Così non èstato. Dei nove assunti, solo duefacevano parte del vecchio uffi-cio, mentre gli altri sette ven-gono dalla Aser di Aprilia, anchequesta controllata da TributiItalia, socio privato della Net-tuno Servizi. Nonostante millerassicurazioni del Sindaco circaun riassorbimento dei lavorato-ri in caso di necessità all’ufficiotributi. E fatto ancor più insoli-to, tra i nuovi impiegati dell’uf-ficio tributi comunale, assunti atempo determinato per novemesi, figurano testimone di noz-ze, ex moglie e cognata di Gian-luca Faraone, neo direttore ge-nerale del comune di Nettuno edex dirigente di Tributi Italia, ol-tre al figlio di un dipendente co-munale ed alla rappresentantesindacale della Nettuno servizi.Scelte che hanno creato il caos,a livello politico e non solo,perché, come sostenuto dal se-natore Andreotti, «a pensarmale si commette peccato, maspesso ci si indovina».

Trasparenza addioAl rientro dalle ferie natalizie al-l’estero, il sindaco Alessio Chia-vetta ha avuto la prima gatta dapelare. Difficile dar torto ai 12 la-voratori ex Nettuno Servizi scesi

in strada a bloccare il traffico perottenere un incontro chiarificato-re, anche se lo scontro, avvenutoin privato nell’ufficio del primo cit-tadino solo mezzora dopo la pro-testa, poco è servito a chiarire i

dubbi dei lavoratori. Il tutto no-nostante in loro difesa sia inter-venuto anche il senatore PdLCandido De Angelis, intervenutoin prima persona per chiedere illoro reintegro. «Ci siamo scontraticontro un muro di gomma - haspiegato una dipendente uscendodalla sala del Sindaco - non otte-nendo spiegazioni sui criteri d’as-sunzione utilizzati per i sette nuo-vi dipendenti. L’amministratoredelegato di Poseidon, VenanzioCretarola, ci ha solo detto di essersibasato sulle competenze specifichedi ognuno, leggendo un curricu-lum ed effettuando dei colloqui,anche se nessuno di noi è mai sta-to chiamato per questo. Né ci è sta-ta data alcuna garanzia circa unanostra riassunzione».

Altro che categorie protetteNessuna certezza neanche per An-tonello, il portatore di handicap inforza alla Nettuno Servizi e stra-namente “dimenticato” dall’am-ministrazione al momento di pro-cedere alle assunzioni per l’ufficiotributi comunale. Tanto che per lasua tutela ha dato mandato a Ro-berta Gigli, consulente del lavoropresente alla riunione in comuneassieme al suo assistito. «Da ciò chemi è stato riferito - spiega - la ca-tegoria protetta non potrebbe essereassunta poiché nell’organico azien-dale non sarebbe stato raggiunto ilnumero di dipendenti necessario afar scattare l’assunzione del porta-tore di handicap, ma questo può es-sere un ragionamento plausibile

E’ di pochi mesi fa lo scandalo che ha visto coinvolta nelle assun-zioni all’Arpac, l’agenzia regionale per l’ambiente della Campania,Sandra Lonardo Mastella, moglie del leader dell’Udeur e presidentedel consiglio regionale. Durante una perquisizione, in un file tro-vato nel computer sequestrato dalla Guardia di Finanza nella se-greteria dell’ex direttore generale dell'Arpac, sono infatti saltati fuori665 nomi di persone che sarebbero state assunte su segnalazione diuomini politici. Una lista di raccomandati in piena regola. Personeassunte grazie a spinte politiche: amici, parenti, conoscenti. Tuttiin fila per un posto grazie ad assunzioni clientelari. Con il risultatoche in 63, tra politici, funzionari e dirigenti dell’Arpac, sono finiti

sul registro degli indagati.

In Campania lo scandalo Arpac

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

Assunzioni faciliAmici e parentiAvanti a chi tocca

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L’Inchiesta 171 5 g e n n a i o 2 0 1 0

solo per assunzioni ex novo, e nonper la ricollocazione del mio assi-stito, che ha priorità assoluta inquanto disabile e orfano di en-trambi i genitori». Così, per caso oper necessità interne, non è stato.

E 12 lavoratori, 12 famiglie, 12 vite,sono state coinvolte in un caospolitico-gestionale che poco ha ache fare con loro. Nella speranzache possano presto tornare a gua-dagnarsi onestamente da vivere.

9Gli assunti dalla Poseidon per lavorare nell’ufficio

tributi comunale

12Gli ex dipendenti

della Nettuno Servizi rimasti senza occupazione

10Gli anni di gestione

della riscossione tributi della Nettuno Servizi

7Gli ex dipendenti della Aser

di Aprilia assunti per prestare servizio a Nettuno

Fa rabbia vedersi superati da chi ha meno titolie più “agganci”, eppure la raccomandazioneresta un reato difficile da dimostrare, se non incasi estremamente particolari come quello del-l’Arpac in Campania, con liste di persone messenero su bianco. Tra le tecniche più comuni, l’as-sunzione come collaboratore, senza bandi di selezione, e successivamentel’indizione di un concorso con inserita la clausola di garantire a chi ha giàlavorato in quell’azienda un punteggio di partenza che assicura l’assun-zione. Su tutto questo, la magistratura italiana sta però cercando di far

luce. La speranza è quella di cambiare registro.

Raccomandati,istruzioni per l’uso

In cerca di un paracadute che almomento sembra non aprirsi.La storia dei 12 ex dipendentidella Nettuno Servizi srl sta ani-mando lo scenario politico-sin-dacale della città, sulla quale sof-fia il vento delle sospetteraccomandazioni per le assun-zioni in Comune. «Siamo pronti- spiegano i sindacati - a metterein campo ogni iniziativa utile adifendere i diritti dei lavoratori:manifestazioni, cortei e qualsiasialtro mezzo a nostra disposi-zione». Il percorso che all’appa-renza sembra più praticabile almomento è quello che potrebbeportare alla ricollocazione in al-tri settori di tutti gli ex dipen-denti dell’ufficio di via delle Ster-lizie. «La Poseidon - continuanoi sindacati - è una società multiservizi e non necessariamentecoloro che ad oggi sono statiesclusi dovrebbero essere impie-gati nel settore dei tributi. Po-trebbe essere utile prendere inconsiderazione anche questastrada alternativa in vista dei

prossimi incontri con l’ammini-strazione comunale». Il tutto inattesa che alla metà del mese ilTar del Lazio esprima un giudi-zio circa il ricorso presentato daTributi Italia, socio privato dellaNettuno Servizi, in merito alladecisione del Ministero delle Fi-nanze di cancellare la societàdall’elenco nazionale dei con-cessionari. Solo allora il quadrosarà più chiaro, potranno essereprese decisioni definitive sul fu-turo dei lavoratori interessati da

questa bufera occupazionale. Inattesa della sentenza del Tar delLazio anche la posizione dei rap-presentanti locali del Popolodella Libertà, all’opposizione inconsiglio comunale. «Prima diallora - spiegano - la nostra sa-rebbe solo una mera specula-zione sul destino di queste fami-glie, ma appena chiarita questasituazione saremo al fianco deilavoratori per trovare ogni solu-zione utile a ricollocare gliesclusi». (C.B.)

La ricollocazione in altri settoriil paracadute in attesa del Tar

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Pillole di Nera 191 5 g e n n a i o 2 0 1 0

Lo scontro in tribunale tra la dittache ha eseguito i lavori, il Co-mune di Roma, la Presidenza delConsiglio dei Ministri, e la Fin èappena iniziata. La FederazioneItaliana Nuoto, infatti, ha inten-tato una causa civile lo scorso 23dicembre, e il giudice ha rispostocon un provvedimento provviso-rio in attesa che la difesa possadire la sua. «Il giudice ci avevadato appuntamento al 7 gennaio- spiega l’avvocato Claudio Fer-razza - ma poi l’udienza è statarinviata al prossimo 21 gennaio.Noi, comunque, chiederemo unarevoca al giudice e poi vogliamoche anche il Comune di Roma ela Presidenza del Consiglio sianochiamati a dire la loro». In ballo cisono nove milioni di euro.

La causa

Dal giudicetutti

contro tutti

Alla fine a pagare i lavori potrebbeessere il Comune di Roma, pro-prietario del polo natatorio diOstia. «L’amministrazione comu-nale capitolina – sottolinea l’avvo-cato Claudio Ferrazza – non sirende conto che come proprieta-ria potrebbe essere chiamata a sal-dare il conto. Inoltre credo che ilSindaco non sia stato adeguata-mente informato di quanto stasuccedendo». Il XIII Municipionel frattempo, invece, resta a guar-dare. Intanto la ditta, che vantanove milioni di credito, non puòpagare i fornitori e tante azienderischiano di avere seri problemieconomici e poi senza una deli-bera d’impegno al pagamento del-l’opera le banche non sonodisposte a concedere fiducia.

I risvolti

Senza soldioperai

a rischio

IMondiali di nuoto di Roma2009 sono già un ricordo, ma

i segni lasciati dalla manifesta-zione sono ancora tangibili. Ilpolo natatorio di Ostia è finito alcentro di una complessa vicendagiudiziaria che vede la ditta cheha effettuato i lavori contro ilComune di Roma, proprietariodella struttura del lungomareDuilio, la Presidenza del Consi-glio dei Ministri, che ha dato inappalto l’opera, e la FederazioneItaliana Nuoto, che oggi usaparte del polo girando 1.800euro al mese nelle casse diRoma. «Per i mondiali erapronta solo la parte sportivadella struttura, non il garage e laforesteria – spiega l’avvocatoClaudio Ferrazza, difensoredella ditta che deve ancora in-cassare nove milioni di euro eche in passato si è occupato del-l’omicidio Pecorelli, del caso

Parmalat e degli affari giuridicie disciplinari di Alleanza Nazio-nale – e quindi la consegna èstata provvisoria e parzialeanche nell’utilizzabilità dell’im-pianto. Noi dovevamo conse-gnare il polo al Comune diRoma entro il 31 gennaio 2010 edopo i collaudi, ma la Fin il 23dicembre scorso ha intentatouna causa civile per prenderepossesso della struttura, produ-cendo una documentazione par-ziale, e dopo il provvedimentoprovvisorio del giudice del 28 di-

cembre ha cambiato la serraturadegli ingressi all’area». Il nodoprincipale della vicenda, co-munque, riguarda il pagamentodei lavori alla ditta, che aspettanove milioni di euro: «Qui sitratta di non voler far emergereil problema relativo a chi dovràsostenere il pagamento dei lavorieffettuati – conclude lo stesso av-vocato Claudio Ferrazza – e nelfrattempo non si possono nep-pure svolgere neppure i collaudi,perché chi li effettuerà poi dovràprendersi l’onere di pagare».

Il polo della discordia. E chi paga?A Ostia la struttura dei mondiali di nuoto finisce in tribunale

L’avvocato Ferrazza: «I documenti della Fin sono parziali»

Raid vandalico nella scuola media di Ardea chesi trova in via Campo di Carne. Un gruppo dicinque persone, presumibilmente giovani, rima-ste ignote ha preso di mira l’istituto mettendolocompletamente a soqquadro. I danni sono statitalmente ingenti che il Sindaco rutulo Carlo Eu-femi è stato costretto a chiudere per due giorni lastruttura, in maniera tale da consentire il ripri-stino delle condizioni ottimali per il regolare svol-gimento dell’attività scolastica e da tutelare tuttii giovani alunni. Non è la prima volta che si ve-rifica un episodio del genere ad Ardea, ma que-sta volta il Comune ha deciso di scendere incampo chiedendo alle forze dell’ordine di indi-viduare i colpevoli del raid vandalico.

Scuola a soqquadroI vandali non perdonano

Hanno pensato di approfittare del caos deisaldi per svaligiare i negozi dell’outlet di Ca-stel Romano. Una donna peruviana di 27anni e un romano di 23 anni sono stati arre-stati in flagranza di reato dai Carabinieri diPomezia. I militari, in borghese e nascosti trala folla, hanno seguito la coppia dopo avernotato alcuni movimenti sospetti e quando lihanno visti uscire da alcuni negozi con dellegrosse borse sono entrati in azione. All’in-terno di alcune borse schermate i due ave-vano nascosto alcuni capi di abbigliamento,per un valore di diverse migliaia di euro, an-cora muniti di placche antitaccheggio. La re-furtiva è stata riconsegnata i negozi legittimiproprietari.

I saldi non bastano ma il colpoall’outlet non va in porto

Gli anziani di Anzio, Ardea, Aprilia e AlbanoLaziale erano le sue vittime preferite. I Carabi-nieri della Stazione di Lavinio hanno arrestatouna donna di 49 anni ritenuta responsabile deireati di truffa, falsità materiale, sostituzione dipersona e furto aggravato. La stessa, in più oc-casioni, aveva raggirato le sue anziane vittimefacendosi consegnare i libretti della pensionecon i quali poi, utilizzando documenti d’iden-tità falsi, effettuava dei prelievi all’interno degliuffici postali. In altre occasioni, invece, avevaincassato i proventi di varie polizze intestate aterze persone, anch’esse ovviamente ignaredella truffa che la donna stava perpetrando ailoro danni.

Aspirante Eva Kant ruba la pensione agli anziani

I Carabinieri della Compagnia di Anziohanno arrestato l’incubo dei commerciantidel Mare di Roma. A finire in manette èstato un rumeno di 34 anni, A.V. le sue ini-ziali, che è stato sorpreso dai militari allaguida di una macchina senza patente.L’uomo è stato accusato anche di ricetta-zione e furto in danno a diversi esercizi com-merciali, perché nell’anno appena conclusoera riuscito a rubare merce per diverse mi-gliaia di euro da alcuni negozi di Roma e dellitorale a sud della capitale. Sempre secondo gli inquirenti, poi, l’uomoera solito anche acquistare e detenere mercerubata per ricettarla e rimetterla sul mercatoillegale.

L’incubo dei commerciantiLadro di supermarket

Ha infranto le vetrine del super-mercato di via Sartorelli, ad Acilia,con una macchina e si è imposses-sato della cassa continua, prima didarsi alla fuga con un furgone. Leimpronte digitali raccolte dai Ca-rabinieri però gli hanno spalancatole porte del carcere.

Acilia

Tradito dalle impronte digitali

È giallo sulla morte di un 76ennedi Ostia. L’uomo è caduto nel ca-nale navigabile ed è stato ritrova-to incastrato tra gli scogli delmolo nord di Fiumicino. Da ri-solvere sta nei pochi secondi cheprecedono l’entrata dell’uomonel canale: caduta accidentale acausa del maltempo o suicidio?

Fiumicino

Il giallo del canale

I Carabinieri di Nettuno hannodenunciato a piede libero perfurto aggravato una donna di62 anni, colpevole di aver ru-bato una statuetta raffiguranteil Bambin Gesù dalla chiesa diSan Giovanni. I militari sonoarrivata all’anziana al terminedi una lunga e complessa inda-gine. Resta ignoto, invece, ilmotivo del furto.

Nettuno

di Mario Scagnetti(mario.scagnetti@repor-

La statuetta della tentazione

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1 5 g e n n a i o 2 0 1 020 Turismo

Easyjet punta su Fiumicino eapre sei nuove rotte. Il 10 luglio

prossimo decolleranno i voli perCreta, Ibiza e Spalato. E il giornosuccessivo partiranno i collega-menti con Mykonos, Majorca eDubrovnik.«Abbiamo deciso di sviluppare iltraffico passeggeri verso Grecia,Spagna e Croazia, paesi preferitidagli italiani e dai romani per le va-canze», spiega Thomas Meister,Marketing manager di Easyjet perl’Italia. «Rispetto al passato, l’im-pegno della compagnia sarà digran lunga più incisivo. Nel 2009 iltraffico è aumentato del 2,6 percento permettendoci di raggiun-gere la soglia dei 45 milioni di viag-giatori trasportati mentre i profittisono aumentati del 10,9 percento».La low cost inglese fondata nel 1995dall’imprenditore cipriota SteliosHaji-Ioannou, con le nuove tratte,

può ora contare al Leonardo daVinci su 19 rotte. Altre otto le gesti-sce a Ciampino. Dei 43,7 milioni di

sterline di utile registrato nell’ultimoesercizio, una quota rilevante è stataprodotta dai voli operati in Italia e a

Roma. «Siamo stati uno dei pochis-simi vettori europei a fare profittidurante gli ultimi dodici mesi carat-terizzati dalla recessione economicamondiale», afferma Andy Harri-son, amministratore delegato di Ea-syjet. «Prevediamo un invernodifficile. Stiamo concentrando i no-stri sforzi su un ulteriore taglio deicosti e sul miglioramento dell’effi-cienza insieme ad una ottimizza-zione delle rotte e dell’allocazionedella flotta. Avremo comunque unbeneficio dalla rinegoziazione delleriassicurazioni sui carburanti aiprezzi di mercato. Mettendo in-sieme tutti questi fattori ci aspet-tiamo una sostanziale crescita deiprofitti nel 2010».E così, visto che il Belpaese piaceagli europei e i romani vanno pazziper le isole del Mediterraneo, Ea-syjet guarda ora verso gli assolatiparadisi di Mykonos e Creta, dovenatura e storia millenaria convi-vono in armonia, verso località bal-neari “in” come Palma di Majorca

e Ibiza, ma anche verso i gioiellinon ancora conosciuti dei Balcani:Dubrovnik e Spalato, città croatecon un passato veneziano allespalle come avamposti della Sere-nissima nell’Adriatico. E, per pro-muovere le nuove rotte, tariffescontate (da 20,99 a 32,99 euro atratta) e chi prima prenota (sul sitoInternet della compagnia aerea,naturalmente!) meno paga. EasyJet, per la mole di turisti tra-sportati, è la terza compagnia lowcost al mondo dopo l’americanaSouthwest e l’irlandese Ryanair. Hauna flotta di 182 aerei che operanosu 485 rotte, collegando 114 scali in28 paesi.

A luglio aprirà le rotte per Mykonos, Creta, Majorca, Ibiza, Spalato e Dubrovnik

Easyjet punta su Fiumicinoper conquistare Roma e l’Italia

Ryanair non cancellerà più 59rotte nazionali in Italia. La lowcost irlandese, a seguito dell’in-contro con il Comitato inter-

ministeriale per la sicurezza ae-ronautica, ha chiarito i “malin-tesi” sui documenti daaccettare per l’imbarco dei pas-seggeri che viaggiano sulletratte domestiche. «Ryanair -ha spiegato il presidente del-l’Enac Vito Riggio - accetteràora tutti i documenti rilasciatidalle autorità dello Stato ita-

liano oltre a passaporti e cartedi identità. Per quanto riguardale patenti di guida, poiché sonodi due tipi (uno rilasciato dallaPrefettura l’altra dalla Motoriz-zazione civile), ci hanno chiestoun tempo per approfondimentitecnici. Tempo che è stato con-cesso». Intanto la compagna aerea ha

reso noti i risultati operatividel 2009: oltre 65 milioni ipasseggeri trasportati, un in-cremento del 13 per cento ri-spetto all’anno precedente.«Nel solo mese di dicembre lacrescita del traffico è stata del12 per cento», ha sottolineatoStephen McNamara, porta-voce di Ryanair.

La soluzione

DietrofrontRyanair

di Alessandra Za-

485Le rotte gestite da Easyjetin Europa, Asia e Africa

27Le rotte operate a Roma

182Gli aerei della flotta

45I milioni di passeggeritrasportati nel 2009

114Gli aeroporti collegati

Un gigante low cost

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Turismo 211 5 g e n n a i o 2 0 1 0

Viaggiatrice per eccellenza,che da anni ci offre la possi-

bilità di conoscere i luoghi piùbelli e inesplorati del pianeta conle Falde del Kilimangiaro, inonda tutte le domeniche da 10anni su Raitre. Veronese, vivecon la sua famiglia a Casal Pa-locco. Licia Colò è giornalista econduttrice famosa anche per lesue grandi passioni. Da sempreimpegnata nella difesa dell’am-biente e dei diritti degli animali.

Come ha cominciato la suacarriera?Ho iniziato a 19 anni con unprovino per Antenna Nord per-ché lavoravo come modella aMilano. La fortuna è stata che daemittente locale è diventata na-zionale.

Chi è il pubblico delle Faldedel Kilimangiaro? Diciamo che tramite l’auditelemerge che il nostro pubblico te-levisivo ha una media di 40 – 60anni e un livello d’istruzionemedio alto

Riceve lettere di spettatoriche scelgono mete in base aiservizi sui paesi di cui vi oc-cupate nel programma? Un errore che si fa spesso è con-siderarci un tour operator madall’altra parte sono aumentativiaggiatori che scelgono di visi-tare mete poco conosciute

Come riesce a conciliare lafamiglia con le sue grandipassioni? Adesso per la mia famiglia viag-gio molto meno. Ho avuto un fi-glio tardi proprio perchélavoravo, viaggiavo. Non rim-piango niente perché ho datotanto

Qual è stato il suo primoviaggio?Mio padre era un pilota dell’Ali-talia e ho viaggiato fin da picco-lina. A 11 anni andai nel Maine

negli Stati Uniti ospite di una fa-miglia amica dei miei genitori. Poiquando avevo 16 anni in India

Un disco che porterebbesempre in viaggio?Non porto dischi in viaggio, untempo mi portavo la Nutella peri momenti più nostalgici, dovreiricominciare a farlo. Non man-cano i libri sui paesi che vado avisitare. Viaggio ancora per la-voro e mi piace essere preparatae conoscere un minimo i postiche visito.

Ha fatto della sua passioneun mestiere. Ha mai pen-sato di condurre un pro-gramma di altro genere?Tante volte e mi divertirebbepure. Ho scelto una specializza-

zione ma mi piacerebbe un pro-gramma diverso. La rete ritieneche io sia più adatta a questo tipodi trasmissione.

Come ricorda la sua espe-rienza da ballerina a Bal-lando con le stelle?E’ stata divertente e sicuramentepoteva esserlo di più. Ero impe-gnata su diversi fronti, ero l’unicaconcorrente ad andare in ondacon un programma settimanalee una bambina piccola.

Le Falde del Kilinangiaro èuno dei programmi consoli-dati di Raitre che va in ondada molti anni. C’è un paesedi cui non vi siete occupati? Sono tantissimi perché pur-troppo ci sono due regole di mer-

cato. La prima è che devono es-sere paesi visitabili e la secondache devono essere paesi docu-mentabili. Non siamo un pro-gramma per turisti maviaggiatori.

Reporter, il nostro giornaleviene distribuito sul litoraleromano, conosce questezone? Ho trascorso la mia infanzia traOstia e Casal Palocco ho un ri-cordo molto romantico di quelperiodo. Quando ero piccolapartivamo in motorino da CasalPalocco per raggiungere il centrodi Ostia dove nel centro dellapiazza c’è un bar molto antico,credo che risalga agli inizi del‘900, che a qualsiasi ora sfornadei krupfen caldi caldi

Grazie Alle Falde del Kilimangiaro svelati angoli sperduti del pianeta

«Con noi sono sempre di più coloro che partono per mete sconosciute»

Con Licia Colò alla scoperta del mondo

Posti da favoladi Lorella Di Carlo

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1 5 g e n n a i o 2 0 1 022 Cultura

Il master di I livello in Secu-rity Languages è un’inizia-tiva dell’università degli studidi Perugia che si svolge aNarni. Polo universitario chenel corso degli anni si è tra-sformato in una vera e pro-pria capitale della sicurezza,grazie ad altre iniziative di-dattiche simili, come il corsodi laurea in Scienze per l’In-vestigazione e la Sicurezza. Ilmaster ha come obiettivoquello di formare la figuraprofessionale dell’esperto dilinguaggi per la sicurezza,profilo che a livello europeoe internazionale non è statoancora definito in manierachiara, ma che a breve sarànecessario in ogni ambito la-vorativo che abbia a che fareproprio con la sicurezza. Ilmaster di Narni è a numerochiuso e questo varia da unminimo di 20 studenti am-messi a un massimo di 100,per iscriversi comunque è ne-cessario aver già frequentatocon successo un corso di lau-rea triennale. Il carico distudi, comunque, sarà piutto-sto impegnativo, dato che iragazzi iscritti, oltre ai clas-sici esami preparati sui libridi testo, affronteranno ancheconvegni e veri e propri tiro-cini operativi, nel corso deiquali si confronteranno conla parte pratica di ciò che liattende in futuro.

Gli studi

Lezionia numero chiuso

Il corso di laurea in Scienzeper l’Investigazione e la Si-curezza ha fatto da apri-strada al master in SecurityLanguages. La facoltà diScienze della Formazionedell’università di Perugia,che ha sede nel polo distac-cato di Narni, infatti quattroanni fa ha deciso di lanciarsinell’avventura dell’insegna-mento delle crime stories. Ilsuccesso è stato notevole: insoli quattro anni sono arri-vati ben 1.400 studenti daogni parte dell’Italia, oltre adocenti qualificati e ai mag-giori esperti civili e militariche operano nel campo dellasicurezza. E poi ancora sononati laboratori e tirocini inogni settore di questa mate-ria. Narni è diventata la ca-pitale della sicurezza e ilpolo universitario d’eccel-lenza in quest’ambito. Il ma-ster di I livello in linguaggidella sicurezza ne rappre-senta il fiore all’occhiello,anche perché si tratta di unprogetto didattico che nonha eguali nel resto d’Europa.Da quale mese poi, ovvia-mente sempre a Narni, ènato anche il centro di ri-cerca in Sicurezza Umana(Crisu), che si avvale di unabiblioteca specializzata e delprimo laboratorio italianopermanente sulla scena delcrimine.

La facoltà

A scuoladi sicurezza

Giovani investigatori cre-scono. In Italia oltre al cal-

cio l’altra grande passione èquella delle crime stories, i grandigialli dello Stivale, spesso irrisolti,che dai libri sono arrivati fino allatelevisione e al cinema. Adesso,però, anche le storie più compli-cate troveranno una soluzione,grazie al master di I livello in Se-curity Languages, attivato dal-l’università degli studi di Perugia.Il corso è il primo e unico in tuttaEuropa nel suo genere, si svol-gerà nell’anno accademico 2009– 2010 nella sede di Narni edoltre ai docenti ordinari arrive-ranno i massimi esperti di lin-guaggi della sicurezza da ogniangolo del mondo. L’iniziativa èstata studiata sulla scia del corsodi laurea in Scienze per l’Investi-gazione e la Sicurezza, attivatodalla facoltà di Scienze della For-mazione e autentico fiore all’oc-chiello dell’ateneo di Perugia,tanto che nel giro di soli quattroanni sono arrivate ben 1.400iscrizioni da tutta Italia. Nelcorso del master in Security Lan-guages saranno affrontati tutti ilinguaggi della sicurezza, che

spaziano tra campi e disciplinedifferenti: comunicazione verbalee non verbale, Digital Forensic,giochi di ruolo, geopolitica, lin-guaggi sia delle intelligence chedello spionaggio, linguaggi giuri-dici e addirittura una ricca pano-ramica su tutti i limiti dell’inglesecome lingua globale. Gli studenti,poi, non si limiteranno allo studionel senso classico, ma sarannoimpegnati anche in convegni e ti-rocini operativi. L’obiettivo fi-nale, infatti, è quello di formareprofessionisti qualificati che sianoin grado di operare in ogni am-bito della sicurezza. L’offerta for-mativa, verso la quale hannomostrato interesse anche i giovaniromani e i loro coetanei del lito-rale, è rivolta a tutti coloro chegià lavorano nel settore e neces-sitano di continui aggiornamentie a chi desidera intraprendereuna professione nuova, stimo-

lante e al servizio della comunità.«A Narni ci sono docenti qualifi-cati e laboratori specializzati inogni ambito della sicurezza –spiega Antonino Iaria, TenenteGenerale del ruolo d’onore delcorpo degli ingegneri dell’Eser-cito e docente di Tecnologie Elet-troniche nella Lotta alTerrorismo proprio all’internodel polo universitario di Narni –da qualche mese, poi, sono natianche un centro di ricerca in sicu-rezza umana, con tanto di biblio-teca dedicata, e il primo laboratoriopermanente italiano sulla scena delcrimine». Il bando del master di Ilivello sarà pubblicato in questigiorni sui siti internet www.unipg.ie www.unipg.it/sdf. Per ogni informazione, infine, è pos-sibile telefonare allo 0744/390156e allo 0744/7632 oppure scrivereuna mail all’indirizzo [email protected]. (M.S.)

Sulla scena del crimineA Narni il primo master in Europa di Security Languages

I ragazziscopriranno come si risolvonoi grandi gialli,il modus operandidelle intelligencee del mondo dellospionaggio

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Cultura 231 5 g e n n a i o 2 0 1 0

C’è un aneddoto che si tra-manda da generazioni adAnzio e dimostra il progres-sivo allontanamento del por-todanzese dal romanesco. Siracconta di una signora diAnzio che, trovandosi rico-verata in un ospedale diRoma, disse alla suora che lateneva in cura: «Sorè, ap-panna sta porta che me vièl’affilatura». Nessuno capìche la signora, in portodan-zese, voleva intendere di soc-chiudere la porta per evita-re la corrente d’aria, il co-siddetto “filo dell’aria”. Lon-tana nei tempi è anche la ci-tazione dialettale “Se vede-mo startro scuro”. Il modo didire proviene dal mondo deipescatori di pesce azzurroche un tempo pescavano solonelle notti senza luna e quin-di guadagnavano solo inquelle nottate, potendo pa-gare solo in certe occasioni i“buffi” ai vari negozianti,dai quali si congedavano ap-punto con questa frase, en-trata poi a far parte della tra-dizione dialettale. (R.S.)

“Quanno er pescatore pia erpesce… passa Cristo e

nun lo conosce”, e “quanno sciroc-co chiaro tramontana scura, nav-iga il pescatore senza paura”.Sono centinaia i modi di dire por-todanzesi, tipici del dialetto diAnzio, una parlata di mare legatasoprattutto al gergo dei vecchipescatori, dai quali nasce e sisviluppa un idioma infarcito dileggende legate al mare. E’ sullabanchina del porto, tra reti, mari-nai e pescherecci, che ha preso vitagià dal ‘700 il dialetto che oggi stavia via scomparendo tra i gio-vani, custodito gelosamente daipescatori e dagli anziani del pos-to. Nonostante il territorio diAnzio confini con quello di Net-tuno, con cui nell’VIII secolo ave-va costituito un unico nucleo nel-l’antica Antium, il dialetto delComune neroniano è molto più vi-cino al romanesco rispetto a quel-lo nettunese, con contaminazionidel basso Lazio. Nel Medioevo in-fatti le sorti delle due città si sep-arano. Anzio subì un periodo di os-curamento a causa delle invasionisaracene, riducendosi a un picco-lo villaggio di pescatori, e solo nel‘700 cominciò a ripopolarsi con lacostruzione del porto ad opera delpapa Innocenzo XII. Ad insediarsinella città neroniana erano famiglieprovenienti dalla Campania e daGaeta, ma la città prediletta degliimperatori divenne soprattutto unluogo di villeggiatura per nobili earistocratici della capitale. «Anziodal 1700 divenne parte dei possed-imenti dello Stato Pontificio – sp-iega Luigi Salustri, poeta famosoper i suoi sonetti e le sue compo-sizioni in dialetto dedicate adAnzio, sua città natale – e da allorafu frequentata da vescovi, cardinali,persone illustri. Il portodanzesenasce proprio dal romano, mapian piano si è imbastardito e dalromano puro si è modificato at-traverso una serie di contami-nazioni linguistiche. Resta tuttavia

un dialetto che risente moltissimodell’influsso della capitale, pro-prio a causa della sua vicinanzacon Roma e dell’assidua frequen-tazione dei nobili in un passato nontroppo lontano». Le differenze trai due a volte sono lievi: sein romanesco per indi-care i termini “andi-amo, partiamo, veni-amo” si usa dire “an-namo, partimo, veni-mo”, in portodanzese siè soliti invece aggiungereuna “i” nella desinenzafinale della parola: “an-namio, partimio, ven-imio”. «Lo Stato Pon-tificio – spiega ancora ilpoeta Salustri – avevafatto costruire ad Anziouna darsena, utilizzatacome galera per i sovver-sivi. Uno dei cognomi più antichiad Anzio è Costa, che fu un sovver-sivo che riuscì a fuggire di galerae a farsi una famiglia nel posto.L’imbastardimento del dialetto e lanascita del portodanzese è dovutoproprio all’unione della parlata

dei nobili e di quella più volgare deigaleotti». Molti sono i proverbi ei termini tecnici legati alla pesca,attività primaria di una popo-lazione che vive di mare. “Andarein faccia agli scogli” è un modo di

dire che si sente spesso tra gli ad-detti ai lavori per indicare l’in-contro di un ostacolo. Quando “ermare sputa sparnocchie” significache giocando a carte a briscola siè costretti a buttare i carichi, quan-do “er pesce puzza dalla testa” ci

si riferisce ad un cattivo affare, equando “barca de chiatto… spig-ni de poppa”. “Gabbiani a terramale tempo” è la tipica espressioneche preannuncia l’arrivo della pi-oggia, mentre i pescetti che restano

incastrati nelle reti enon vanno all’asta sichiamano “sgavajoni”.“Stamo all’acqua deimerluzzi” si traduceinvece con “Siamomessi male”. Traproverbi e termini di-alettali, spesso si sentedire fra gli anziani “Emo se coce sto riso” perdire che bisogna as-pettare molto tempo,oppure “Quanno af-fitti?” per chiedere“quando finisci?” e

“Avemo fatto mala not-tata e fia femmina” per indicarequalcosa che non è andato nel ver-so giusto. “Bocca de ciavatta” è in-vece chi ha gusti difficili, e sonocentinaia le altre espressioni cherestano parte di un patrimonio cheoggi si rischia di sparire.

Il dialetto di Anzio è una fusione tra la parlata dei nobili vacanzieri e quella dei galeotti

“Er mare sputa spannocchie”, e “stamo all’acqua dei merluzzi” sono solo due dei detti legati al mondo della pesca. Ma i giovani non conoscono l’idioma degli avi

Il portodanzese rischia l’estinzione

di Roberta Scia-Gli aneddoti

Il romanoun’altra lingua

Briccocole: Albicocche

Bazzicare: Frequentare

Sgummarello: Mestolo

Cionco: Stanco

Bafogna: Scirocco

Il dizionario

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Cultura 251 5 g e n n a i o 2 0 1 0

Una lunga e magica serata,quella dello scorso 6 gen-

naio, che ha avuto inizio conl’estrazione dei biglietti vincen-ti della Lotteria Italia. In colle-gamento diretto con la sede deiMonopoli di Stato, sono state as-segnate le massime vincite deipremi più ambiti. A condurre la lunga serata in pri-me time, l’eclettico attore e pre-sentatore romano Max Giustiche ha voluto incontrare la stam-pa prima di andare in onda conla puntatona della Lotteria Ita-lia nel giorno della Befana e ab-binata, quest’anno, proprio allatrasmissione “Affari Tuoi - Spe-ciale per due”. Visibilmenteemozionato, quasi incredulo, harisposto alle domande di Re-porter con la sua solita verve ro-manesca, schietta e brillante.

Max, preoccupato, emozio-nato o cosa?Non riesco ancora a credereche sarò il presentatore di que-sta serata così importante per ilvasto pubblico di Rai Uno che ènon solo italiano. Non finiròmai di ringraziare la Lotteria Ita-lia, i Monopoli di Stato e RaiUno per avermi concesso questapossibilità, di arrivare a questotraguardo che mai avrei imma-ginato di poter raggiungere. Daartista posso dire che la condu-zione di questa serata per merappresenta il momento più im-portante, clou, della mia carrie-ra, la chance più ambita. Ma vi

rendete conto? Conduco unadelle serate storiche per la tele-visione, la serata della Befana,che ancora ricordo quandoda piccolo guardavo in casadei miei nonni con la TV inbianco e nero!Come è andata la prepara-zione della puntata?Non è stato facile cercare di im-parare tutti i meccanismi diquesta serata: come accadonogli abbinamenti, le estrazioni, lascaletta dei collegamenti esterni;spero di aver imparato tutto; misono dovuto preparare e stu-diare ecco!

Un bilancio di questo primoanno di conduzione del pro-grammaSono molto contento e altret-tanto soddisfatto, anche per-ché mi sono sempre divertito.Con Affari Tuoi sono entra-to da una delle porte prin-cipali del nostro paese. Af-fari Tuoi e l’Italia sono lastessa cosa, con tutto ciòche preoccupa la gentecomune, come i problemieconomici di questi tempi.Difatti per me le categoriedei concorrenti si dividonoin due: chi partecipa so-gnando di vincere perestinguere il suo mutuoe chi sogna di vincereper accenderlo, unmutuo.

Cos’altro le hainsegnato Af-fari Tuoi?Maggior rispetto

per il nostro paese. Come hodetto prima, i concorrenti delnostro programma sono l’Ita-lia stessa, ognuno con il pro-prio bagaglio di problemicertamente, ma anche diemozioni, gioie e soddi-sfazioni.

Guardando la tra-smissione, spesso èpalese il suo sincerodispiacere quando un

concorrente sivede sfumare la

p o s s i -

bilità di vincere: come sisposa allora la conduzionedi un programma dal tagliotipicamente allegro e spen-sierato? Diciamo anzitutto che non contutti i concorrenti si crea la me-desima empatia: alcuni mi col-piscono più di altri, e allorachiaramente anche la mia par-tecipazione alla sfida che devo-no affrontare, diventa diversa eper me più coinvolgente. Quan-do leggono la letterina che rac-chiude la loro vita, si entra gio-coforza a far parte delle loroaspettative, dei loro sogni, magari

dopo una vita fatta di sacrifi-ci. Allora non riesco a na-

scondere il dispiacere,specialmente quando

perdono perché nonhanno avuto il co-raggio di osare e sisono accontenta-ti del poco certoche avevano. Lìmi arrabbiopure perchémi trovo da-vanti non giàad attori,comparse ofiguranti, maa personevere con alseguito laloro vitaquotidiana

che mipiacereb-be vede-re cam-biata peril meglio.

Il presentatore di Affari Tuoi racconta le aspettative dei concorrenti

«Alcuni sognano di estinguere il mutuo, altri di riuscire ad accenderlo»

Una speranza firmata Max Giusti

di Mafalda Bruno

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Incrementi del 600% dal 2005

Aumenti record per i soldi in-viati all’estero dagli immigrati.In cinque anni l’incremento èstato pari a circa il 600%. Ecla-tante il caso della Lombardia,da cui negli ultimi 12 mesi sonostati spediti fuori dall’Italia soldipari a circa un miliardo emezzo.

Un giro d’affari milionario

Spedizioni di denaro

Controlli raggirati facilmente

Italia nel mirino

Sui money transfert significa-tivo il pensiero dei servizi se-greti. «L’Italia è il secondomercato mondiale dopo gli Usacon più di 25mila punti, consacche di irregolarità e di abu-sivismi in cui si possono mime-tizzare operazioni finanziarieillegali».

L’allarme dei servizi segreti

Finanziamenti a rischio

Scoprire in anticipo attentati ter-roristici? «Follow the money»,come spiega in un volume W.F.Wechsler. Le ragioni sono varie:su tutte, il fatto che per compiereazioni terroristiche la disponibi-lità di risorse finanziarie cospicuepuò accrescere la capacità diazione di gruppo.

«Follow the money»

Il sospetto è di quelli chefanno rabbrividire: i soldi al

terrorismo islamico passereb-bero attraverso i comunissimicall center e money transfertpresenti in ogni città. Lo testi-monierebbero le infinite opera-zioni di Polizia e Carabinieri sulterritorio italiano, ma anchedelle altre forze di polizia nelresto del mondo. Soltanto neimesi scorsi sono stati diversi icentri sospetti sequestrati dagliinquirenti tra Brescia, ReggioEmilia, Ancona, Ascoli e Mace-rata. Pesantissima l’accusa: da lìsarebbero partiti soldi per fi-nanziare la jihad. E lo confer-

mano le parole del senatore le-ghista Piergiorgio Stiffoni. «Isoldi agli stragisti di al Qaeda ealle sue organizzazioni parallele- spiega il senatore - arrivavanodai money transfert e dai phonecenter cui la Lega cinque anniorsono chiese un controllo atappeto e che nel pacchetto si-curezza di Maroni è stato at-tuato. Questi soldi, sembra unmiliardo e mezzo in quattroanni, sono arrivati dall’Europanello Yemen, e una parte con-sistente dal nostro paese. Solocon il pacchetto sicurezza del2008 - continua Stiffoni - si èmesso in moto il meccanismodei controlli capillari su questiesercizi commerciali che pur-troppo in un certo periodo, dal2000 al 2005, sono nati come

funghi, come innocenti centriper gli immigrati, e che invecespesso venivano usati dai basi-sti del terrorismo islamico resi-denti nelle nostre città». Ed èchiaro che sulle decine diphone center e money transfertsparsi per le città del litoralealeggi una sorta di mistero. Lapaura, hanno sempre dichia-rato gli inquirenti, è che dietroa queste attività commercialipossa nascondersi, in alcunicasi, un modo facile e veloce diriciclare denaro sporco. I ser-vizi investigativi tengono gliocchi aperti, oggi più che mai,per evitare che dall’Italia pos-sano arrivare finanziamenti fa-cili alle associazioni criminalioperanti nello Yemen e in tuttoil Medioriente.

On line i soldi per la jihadDiversi i centri sequestrati in seguito al pacchetto sicurezza varato dal ministro Maroni. Al vaglio le operazioni sospette

In 4 anni arrivati in Yemen un miliardo e mezzo di euro

1 5 g e n n a i o 2 0 1 026 Economia

Ci sarebbero gli scarsi con-trolli alla base dell’utilizzo deimoney transfert per l’invio didenaro alle organizzazioni cri-minali terroriste. Documentipalesemente falsi e operazionifacili completano l’opera, ma-gari con l’aiuto di prestanome“puliti”.

di Francesco Pasto-ressa

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Davanti ai ripetuti no delle Ferrovieindiane alle prese con problemi dibilancio gli abitanti di Taznagar sisono costruiti da soli la stazione fer-roviaria. Le due pensiline e la bi-glietteria sono costate 2.100.000rupie, circa 31mila euro.

Stazione fai da teNuova Delhi

Sopravvissuto alle due bombe atomiche diHiroshima e Nagasaki è stato ucciso da uncancro allo stomaco. Tsutomu Yamaguchi,nato a Nagasaki nel 1916, il 6 agosto 1945era a Hiroshima per un viaggio d’affari e tor-nato a casa tre giorni dopo ha visto la secondabomba atomica pioverà sulla sua città.

L’highlander del nucleareTokyo

Arriva la pillola contro il mal d’amore.Sarà ricavata dagli estratti dei fruttiesotici di un albero che cresce nellaCosta d’Avorio, il Griffonia Simplici-folia, sarà immessa sul mercato dallacasa farmaceutica Coropharm e sichiamerà Amorex.

Amore in pilloleVienna

Messaggi di testo e mms rap-presentano l’ultima frontiera

per il reclutamento di aspiranti ter-roristi. Al Qaeda, infatti, ha cam-biato la propria tecnica per ilproselitismo, abbandonando ilweb e spostando le sue attività sultelefono cellulare. La culla di que-st’ultima tendenza è l’Arabia Sau-dita e tutto è cominciato dopo chei servizi di sicurezza sono riusciti achiudere i siti jihadisti più impor-tanti e ad arrestare i loro webma-ster. A questo punto gli uomini diAl Qaeda hanno deciso di cam-biare tecnica e di far viaggiare imessaggi di Osama Bin Laden e diAyman al Zawahiri, i comunicatidel gruppo terroristico e qualsiasialtro tipo di informazione attra-verso i cellulari. A rivelare la svoltatecnologica è stato il generaleMansour al Turki, portavoce dellapolizia saudita, che ha spiegato almondo intero come gli stessi agentiabbiano scoperto una forte attivitàdi propaganda attraverso il telefo-nino. Gli utenti dei forum jihadistichiusi dalle autorità si sono riciclatisui cellulari, come per esempiohanno fatto i componenti della

Squadra degli Ansar. E poi ci sonoun folto numero di ingegneri in-formatici e di tecnici che si incon-trano su Internet e poi danno vitaa gruppi di propaganda che usanola telefonia mobile per veicolaredocumenti, canti jihadisti e lezionidegli Imam salafiti, oppure per dif-fondere immagini degli attentatifirmati da Al Qaeda attraverso glimms. Addirittura la polizia del-l’Arabia Saudita ha trovato mes-saggi di testo inviati da Ayman alZawahiri, nei quali veniva confer-mato che diverse persone eranostate incaricate di raccogliere soldida inviare in Afghanistan, sui cel-lulari di alcuniterroristi arre-stati di re-cente. Unodegli sms erapartito addirit-tura dalloYemen ed erafirmato diret-tamente daSayd al Sha-hri, capo di AlQaeda inquello stato.Destinatariodel messaggio

un giovane saudita al quale venivarichiesto un finanziamento per ilgruppo terroristico yemenita. Fargirare soldi da destinare al terrori-smo attraverso la telefonia mobileè una tecnica piuttosto diffusa: ilprincipe e vice Ministro degli In-terni dell’Arabia Saudita AbdelAziz, in prima fila contro AlQaeda, ha rivelato l’esistenza diconti bancari nel regno sui qualivengono raccolti soldi da destinareal terrorismo. E i numeri di questiconti correnti sono diffusi propriotramite cellulare, con il pretesto diraccogliere fondi per i musulmanibisognosi. Ma non è ancora finita

qui, perché telefo-nate e messaggi sonointercettabili dalleforze dell’ordine, ecosì i simpatizzantidi Bin Laden da

poco tempo hanno deciso di uti-lizzare la tecnologia bluetoothcome nuova tecnica di proseliti-smo, per scambiarsi messaggi di AlQaeda e video dei leader senza fi-nire nella rete della polizia.

Nel regno saudita Al Qaeda passa dal web al telefonino per reclutare aspiranti kamikaze

I video di Bin Laden ora viaggiano con il bluetooth. E la polizia non li vede

In Arabia terroristi al cellulare

Curiosità dal mondo 271 5 g e n n a i o 2 0 1 0

di Gianluca Con-

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La Befana si è portata via tuttele feste e ha messo fine alla

lunga sequela di banchetti del-l’ultimo periodo. Dopo le abbuf-fate di Natale e Capodanno gliitaliani sono stati costretti a saliredi nuovo sulla bilancia e il re-sponso è stato traumatico: l’au-mento medio di peso è stato didue chili. A rilevarlo è la Coldi-retti, che ha specificato anchecome ognuno di noi, tra dolci,frutta secca, spuntini in orari in-soliti tra una tombolata e l’altra elauti pasti abbia ingerito tra le15mila e le 20mila kilocarie inpiù rispetto a pranzi e cene nor-mali. Niente paura, comunque,perché perdere i due chilo-grammi presi e rientrare nellapropria taglia è possibile. Certonon sarà facile rinunciare dicolpo alle leccornie degli ultimitempi, ma una dieta leggera, confrutta, verdura e pesce, permet-terà agli italiani di tornare in

forma. Sulla tavola di ogni casa,quindi, non dovranno assoluta-mente mancare arance, mele,kiwi e pere, cicoria, spinaci, ra-dicchio, zucche, zucchine, insa-lata, finocchi e carote. E poi nella

dieta bisognerà puntare parec-chio sui piatti a base di legumi,come fagioli, ceci, piselli e lentic-chie: tutti alimenti ricchi di ferroe fibre in grado di aiutare l’orga-nismo, l’intestino in particolare,

a smaltire i carichi ec-cessivi dell’ultimo pe-riodo. Inoltre nonbisogna assolutamentedimenticare di bere al-meno due litri di acquaal giorno, meglio se na-turale, e di condire le in-salate con olio d’oliva, almassimo due cucchiaini algiorno. Al bando, invece, sono fi-niti, pasta, pane e dolci; per unpo’ meglio evitare carboidrati ezuccheri, soprattutto dopol’overdose di pandoro e panet-tone che si è consumata tra Na-tale e l’Epifania. Anche i grassi ele bevande caloriche sono finitenella lista di nera di cosa è me-glio non portare a tavola nel

mese di gennaio. Per quanto ri-guarda il controllo del peso, in-fine, niente paura perché ilmomento della verità e il con-fronto con la tanto temuta bilan-cia vanno affrontati tra un paiodi settimane, un mese al mas-simo. Comunque non subito. Pe-sarsi ogni giorno non serve ed èmeglio farlo quando i risultati diun regime alimentare più sanopotranno essere visibili.

Di nuovo in forma con frutta e verduraPer rientrarenella propria taglia bastamangiarepiatti a base di legumi e beremolta acqua.Grassi e dolciinvece sonofiniti nella listanera

Durante le feste gli italiani sono ingrassati di due chili. Ma perderli non è un’impresa impossibile

Punti chiave

Fare sempre colazione e non saltare i pasti

Consumare almeno due porzionidi frutta e verdura ogni giorno

I cereali (pane, pasta e riso) devonoessere consumati quotidianamente

Mangiare pesce almeno due volte a settimana

I legumi garantiscono proteinedi buona qualità e fibre

Limitare il consumo di grassi,soprattutto quelli animali

Non eccedere con il consumo di sale

Limitare il consumo di dolcie bevande caloriche

Cambiare spesso il proprio menù

Bere almeno due litri d’acqua al giorno

Salutista fai da te

Cucina 291 5 g e n n a i o 2 0 1 0

di Paola Bernieri

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Quindicinale di attualità, cronaca, economia, turismo e cultura

Autorizzazione del Tribunale di Velletri n° 7/08 del25 febbraio 2008

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