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REPORT ECONOMICO STATISTICO 2017/ 18

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Economico Statistico 2017/18

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Indice

Relazione sull’economia e sui settori 6

L’economia internazionale nel 2017 6

L’economia italiana nel 2017 6

Il settore grafico europeo nel 2017 7

Il settore grafico italiano nel 2017 8

Il settore cartotecnico trasformatoreeuropeo nel 2017 11

Il settore cartotecnico trasformatoreitaliano nel 2017 12

La filiera della carta, editoria, stampa e trasformazione nel 2017 15

L’economia internazionale nel 2018 15

L’economia italiana nel 2018 16

Il settore grafico e cartotecnicoitaliano nel 2018 16

Compendio Statistico 2013-2017 17

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Presentazione

IL SETTORE GRAFICO E CARTOTECNICO TRASFORMATORE

La rilevazione, l’elaborazione e la diffusione di dati statistici sui settori rappresentati da Assografici, ovvero il settore grafico e il settore cartotecnico trasformatore (compreso anche l’imballaggio flessibile), costituiscono parte integrante dell’attività associativa che va incontro alle esigenze delle imprese associate, degli operatori di mercato, delle Istituzioni, delle Scuole Professionali a indirizzo grafico, di alcune Università e Centri di Ricerca.

Il Report Economico Statistico Assografici 2017/18 ha lo scopo di fornire informazioni settoriali e macroeconomiche, a livello internazionale e italiano, per l’anno 2017, con alcune indicazioni sui primi mesi del 2018.

Tali informazioni riflettono l’impianto delle statistiche prodotte dall’Istat, da Eurostat, dal Centro Studi Assografici e dai Gruppi Nazionali di Specializzazione dell’Associazione.

Il Report è costituito da una prima parte descrittiva, la Relazione sull’economia e sui settori, seguita da una seconda parte tabellare, il Compendio Statistico 2013-2017. Nell’ultima tabella sono indicati anche i dati della Filiera della Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione, comprensivi dei comparti a monte e a valle dei nostri settori.

Il Report Economico Statistico Assografici 2017/18 si pone l’obiettivo di contribuire a estendere la conoscenza dei settori rappresentati. Si ringraziano tutti gli Associati e gli Enti che hanno collaborato alla raccolta dei dati, attraverso le indagini del Centro Studi.

Il Centro Studi Assografici

Responsabile: Alessandro Rigo Segreteria: Elena MaddalenaE-mail: [email protected]

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L’ECONOMIA INTERNAZIONALE NEL 2017

La crescita dell’economia internazionale nel 2017 è stata più diffusa, più elevata degli anni precedenti e superiore alle attese: il Pil mondiale 2017 ha registrato un incremento tendenziale del 3,8%, superiore a quello del 2016 (+3,2%). Anche il commercio internazionale ha accelerato, trainato dalla ripresa dei mercati emergenti, per cui l’anno 2017 si è chiuso con un +4,9%, circa il doppio del +2,5% dell’anno prima.La congiuntura economica del 2017 è stata positiva sia nei Paesi emergenti, sia nelle economie avanzate. L’incremento dei tassi di sviluppo 2017, rispetto a quelli conseguiti nel 2016, ha interessato la Cina, il Giappone, l’America Latina, gli Stati Uniti, la Russia e i Paesi dell’Europa Orientale, nonchè l’area dell’euro nel complesso, dove i Paesi baltici, i Paesi Bassi e la Spagna hanno avuto una maggiore dinamicità.

L’analisi 2017 per Paesi nel mondo

Analizzando il mondo per Paesi, negli Stati Uniti la crescita del Pil nel 2017 è stata del 2,3%, decisamente migliore rispetto a quella dell’anno precedente (+1,5%). La crescita è stata diffusa a tutti i settori. Al persistere di livelli di disoccupazione storicamente bassi, prossimi al 4%, si sono aggiunti crescenti livelli di fiducia nel settore privato e un nuovo impulso positivo alla ricchezza delle famiglie, legato al buon andamento dei mercati finanziari e alla salita dei prezzi immobiliari. Coerentemente con le favorevoli condizioni dell’economia, la Federal Reserve (Fed) ha proseguito il processo di normalizzazione della politica monetaria, operando tre rialzi dei tassi di 0,25 punti nel corso del 2017 e rassicurando sulla gradualità dei futuri rialzi. In Giappone il prodotto interno lordo nel 2017 ha avuto un’accelerazione, chiudendo al +1,7%: si tratta di una crescita economica quasi doppia rispetto a quella del 2016 (+0,9%). L’espansione dell’attività economica è stata sostenuta dalla politica monetaria accomodante della Bank of Japan (BoJ) e dalle riforme strutturali del mercato del lavoro e del sistema tributario. Il tasso d’inflazione non è andato però oltre lo 0,5% nel 2017, sebbene la BoJ persegua un obiettivo del 2%. Per quanto riguarda le principali economie emergenti dell’area asiatica, in Cina il 2017 si è chiuso con un tasso di crescita del Pil del 6,9%, leggermente superiore a quello conseguito nel 2016 (+6,7%) e all’obiettivo del 6,5% fissato dal Governo. Il Governo cinese ha manifestato l’orientamento strategico di frenare la crescita del debito e favorire l’utilizzo di tecnologie meno inquinanti. I settori tradizionali sono rimasti predominanti, ma hanno guadagnato importanza quelli della

Relazione sull’economia e sui settori“new economy” come, ad esempio, i servizi finanziari online e l’e-commerce, in parallelo ad una spinta promossa dalle autorità verso un maggiore rispetto dell’ambiente. L’India ha proseguito nel 2017 il suo processo di espansione economica, con un prodotto interno lordo in crescita del 6,7%, di poco inferiore a quella conseguita nel 2016 (+7,1%).Anche le economie dell’America Latina, dopo la recessione del 2016 (-0,7% di Pil), hanno visto una ripresa dell’attività economica nel 2017 (+1,3%). La crescita economica è ripartita nel 2017 in Brasile (+1% di prodotto interno lordo), dopo la forte recessione, dovuta anche a problemi politici, che aveva determinato la caduta del Pil del 3,5% nel 2016; stesso trend per l’Argentina, dove il prodotto interno lordo è ripartito nel 2017 (+2,9%), dopo la flessione del 2016 (-2,2%); ha continuato a crescere invece anche nel 2017 il Pil del Messico (+2%), un po’ meno che l’anno precedente (+2,9%). Venendo all’Europa, è stata intensa la crescita del Pil 2017 delle economie dell’Europa Orientale, ad un tasso del 5,8%, quasi doppio di quello del 2016 (+3,2%). Anche la Russia, dopo un 2016 caratterizzato da una stabilizzazione economica (-0,2%), nonostante le tensioni politiche e commerciali con l’Ue, ha ripreso nel 2017 il percorso di crescita della sua economia (+1,5% di prodotto interno lordo).Nell’area dell’euro si è confermato in corso d’anno un diffuso miglioramento congiunturale, che ha portato ad una crescita del Pil 2017 del 2,3%, superiore di mezzo punto percentuale rispetto a quella dell’anno precedente (+1,8%). La crescita è stata trainata dalle esportazioni verso il resto del mondo e da un moderato aumento della domanda interna. La ripresa economica ha continuato ad essere caratterizzata da una buona performance del mercato del lavoro, a seguito anche delle riforme introdotte in diversi Stati membri. Il tasso di disoccupazione è sceso gradualmente nel corso dell’anno. La politica fiscale nell’area ha mantenuto un tono sostanzialmente neutrale mentre la politica monetaria ha conservato invece un’intonazione espansiva sebbene la Banca Centrale Europea (Bce) abbia ridotto la dimensione del programma di Quantitative Easing (Qe) da 80 miliardi di euro al mese a 60 miliardi dall’aprile 2017.

I principali Paesi dell’area dell’Euro nel 2017

Dal dettaglio nazionale, pur in presenza di una crescita diffusa a tutti i Paesi dell’area dell’euro, si constata il permanere di una forte eterogeneità nelle performance, con i Paesi baltici, i Paesi Bassi e la Spagna caratterizzati da una maggiore dinamicità. Osservando nello specifico i principali Paesi dell’area, il Pil tedesco è aumentato nel 2017 del 2,5%, superiore all’aumento dell’1,9% del 2016, mentre in Francia l’incremento è stato dell’1,8%, maggiore rispetto al +1,2% del 2016. Anche

l’Italia ha proseguito la crescita in termini di prodotto interno lordo, su livelli più modesti, con un +1,5% nel 2017 che segue il +0,9% dell’anno precedente. Continua a eccellere la Spagna, che ha conseguito un incremento del Pil 2017 notevole (+3,1%), molto simile a quello ottenuto nel 2016 (+3,3%). Fuori dall’area dell’euro, il Regno Unito ha ottenuto nel 2017 un aumento del Pil dell’1,8%,quasi allineato a quello del 2016 (+1,9%).

L’ECONOMIA ITALIANA NEL 2017Nel 2017 l’economia italiana è cresciuta, in termini di Pil, dell’1,5%, oltre mezzo punto percentuale in più della crescita conseguita nel 2016 (+0,9%).La domanda interna ha mantenuto un profilo di continua espansione. Da questo lato, i consumi nazionali, in ripresa dal 2014, hanno continuato ad espandersi nel 2017 (+1,1% sul 2016), beneficiando delle migliori condizioni del mercato del lavoro e delle favorevoli condizioni di accesso al credito, con tassi di interesse che si sono mantenuti bassi, e nonostante il rallentamento del reddito disponibile reale. Fra le componenti dei consumi nazionali, ad un simile tasso è cresciuta la spesa delle famiglie (+1,3%): specificamente la spesa per consumi di beni è aumentata dell’1,2% (sospinta dall’acquisto di beni durevoli) e quella per servizi dell’1,6%. La spesa delle Amministrazioni pubbliche ha registrato un incremento dello 0,1%, mentre quella delle Istituzioni sociali private è cresciuta dell’1,4%.Sempre dal lato della domanda interna, gli investimenti fissi lordi sono risultati la componente più dinamica della domanda nel 2017, con un incremento del 3,7% sul 2016, superiore a quello già favorevole dell’anno precedente (+3,2%). Si sono registrati nel 2017 aumenti per tutte le componenti: del 35,5% per gli investimenti in mezzi di trasporto (che hanno fatto da traino), del 2% per quelli in macchinari e attrezzature (favoriti dagli incentivi del Governo su super e iper-ammortamento della Legge di Stabilità 2017), dell’1,4% per gli investimenti in prodotti della proprietà intellettuale e dell’1,1% per quelli in costruzioni (cresciuti, seppure modestamente, per il secondo anno consecutivo, dopo una crisi che durava dal 2007). Sono rimasti poco dinamici gli investimenti di natura infrastrutturale, ma si sono osservati segnali di miglioramento per quelli in abitazioni.Sul fronte della domanda estera, l’andamento delle esportazioni italiane è risultato migliore delle attese: l’export 2017 è cresciuto notevolmente, del 5,4% sul 2016, per un aumento diffuso sia sui mercati Ue che extra-Ue, grazie all’accelerazione del commercio mondiale e nonostante l’apprezzamento dell’euro. Anche la dinamica delle importazioni 2017 è risultata più vivace dell’anno precedente (+5,3%), per effetto del recupero della domanda interna e in particolare del ciclo produttivo industriale. L’industria manifatturiera italiana ha proseguito nel 2017 il suo ciclo positivo di ripresa: sul

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fronte della produzione industriale, l’anno si è chiuso con una crescita del 3,1% sul 2016. La grande maggioranza dei settori manifatturieri rilevati dall’Istat (9 su 13), come già l’anno precedente, hanno aumentato nel 2017 le quantità prodotte; l’oscillazione dei risultati settoriali è stata però significativa, fra il -3,1% ed il +7,4%. Considerando i comparti di maggiore interesse per l’imballaggio in carta e cartone, si è osservata una discreta crescita produttiva per alimentari-bevande (+1,7%), mentre il risultato in assoluto migliore è stato quello della farmaceutica (+7,4%); buona anche la crescita della cosmesi-profumeria, intorno al +4,4%, trainata dall’export (fonte Cosmetica Italia).Nel 2017 il fatturato dell’industria italiana ha segnato un’intensa ripresa, superiore a quella della produzione: complessivamente l’incremento del giro d’affari è stato del 4,6%, sintesi di una simile crescita sia sul mercato interno (+4,2%), sia sui mercati esteri (+5,4%). Nello stesso periodo gli ordinativi totali sono aumentati del 6,6%, con ordini interni ed esteri in crescita quasi identica (rispettivamente +6,6% e +6,5%).Nel 2017 è proseguita la tendenza favorevole del mercato del lavoro. La crescita degli occupati è stata pari all’1,1% sul 2016, secondo la contabilità nazionale, ed ha riguardato esclusivamente la componente degli occupati dipendenti, mentre gli indipendenti hanno continuato a ridursi. Dai dati sulle forze di lavoro si desume inoltre che la crescita del numero degli occupati riflette principalmente l’aumento dei dipendenti con contratto a tempo determinato. Nonostante il miglioramento dell’occupazione sia stato accompagnato da un aumento della partecipazione al mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione si è ridotto di 0,5 punti percentuali, scendendo dall’11,7% del 2016 all’11,2% del 2017. È proseguita la fase di moderazione salariale: le retribuzioni orarie contrattuali sono aumentate nel 2017 dello 0,6% nel complesso dell’economia; specificamente la crescita è stata dello 0,4% nell’industria, dello 0,8% nei servizi e dello 0,7% nell’agricoltura; sono lievemente ripartite le retribuzioni nella pubblica amministrazione (+0,1%).Dopo la lieve deflazione del 2016, l’inflazione è tornata in territorio positivo nel 2017, pur restando su livelli moderati (+1,1%), grazie principalmente alla ripresa dei prezzi dei beni energetici e degli alimentari non lavorati.Nel complesso quindi, nel 2017 l’incremento delle retribuzioni è tornato ad essere inferiore all’inflazione, riducendo il potere d’acquisto dei lavoratori.Sul fronte della finanza pubblica, a fronte della crescita del Pil 2017 dell’1,5%, il Governo è riuscito a garantire l’equilibrio dei conti pubblici, con un indebitamento netto (deficit di bilancio) che anche nel 2017 è sceso di 0,2 punti percentuali, al 2,3% del prodotto interno lordo. Va detto inoltre che sul deficit di bilancio hanno pesato in negativo le operazioni straordinarie del Governo di sostegno al sistema bancario, altrimenti il deficit 2017 si sarebbe limitato a un più modesto 1,9% del Pil.I dati degli ultimi anni delineano un quadro di sostanziale stabilizzazione del rapporto debito pubblico/Pil. La notizia positiva è che nel 2017 l’incidenza del debito sul prodotto interno lordo ha avuto un’effettiva, seppure

leggera, riduzione dello 0,2% rispetto al 2016, scendendo al 131,8%.

IL SETTORE GRAFICO EUROPEO NEL 2017Sulla base degli ultimi dati di fonte Eurostat disponibili per il settore allargato della “Stampa e servizi connessi alla stampa”, nell’Unione Europea (28 Paesi), l’industria grafica fattura all’incirca 80 miliardi di euro ed è rappresentata da circa 111.700 imprese, con 704.000 addetti. I primi 5 Paesi, in termini di quota percentuale di fatturato sul totale dell’Ue28, sono Germania, Regno Unito, Italia, Francia e Spagna. Nonostante la recessione e il conseguente processo di ristrutturazione degli ultimi anni, il comparto grafico italiano si mantiene al terzo posto in Europa (per fatturato), dopo Germania e Regno Unito.

INDUSTRIA GRAFICA EUROPEAFatturato, numero di imprese e di addetti nei principali paesi

Quota % sul totale UE28

Paesi Fatturato Numero di imprese Numero di addettiGermania 22,2 9,0 19,8Regno Unito 16,6 10,0 15,7Italia 13,1 13,1 11,4Francia 10,5 15,1 9,2Spagna 7,2 11,0 8,5Altri 30,4 41,8 35,4

INDUSTRIA GRAFICA EUROPEAFatturato e produzione nei principali paesi

Variazione % 2017/2016

Paesi Fatturato ProduzioneUE28 - 1,1 -1,6Germania - 0,4 -0,4Regno Unito - 1,1 -2,0Italia - 3,5 -7,1Francia 0,5 0,6Spagna -3,4 -4,2

INDUSTRIA GRAFICA EUROPEA - FATTURATO NEI PRINCIPALI PAESIQuota % sul totale Ue28

Germania

Regno Unito

Italia

Francia

Spagna

Altri

Altri30,4

Spagna7,2

Francia10,5

Italia13,1

Regno unito16,6

Germania22,2

Nel panorama internazionale, i prodotti di eccellenza italiani sono stampati pubblicitari, cataloghi, riviste e libri d’arte. Nella tabella seguente sono segnalate anche le quote percentuali relative a numero di imprese e numero di addetti dell’industria grafica nei primi 5 Paesi, sul totale dell’Ue28.L’Italia ha un ruolo rilevante anche in termini strutturali ed occupazionali nell’Ue, poiché risulta seconda per numero di imprese, dopo la Francia, e terza per numero di addetti, dopo Germania e Regno Unito. A livello di Unione Europea (28 Paesi), nel 2017 si assiste a un calo sia della produzione (-1,6% sul 2016), sia del fatturato (-1,1%) del settore grafico. Fra i Paesi più importanti, la variazione del giro d’affari è piuttosto differenziata: si va dal -0,4% della Germania e dal -1,1% del Regno Unito, al -3,4% della Spagna e al -3,5% dell’Italia; in controtendenza la Francia, con un leggero incremento dello 0,5% del giro d’affari.

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Eurostat e Istat

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Eurostat

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Eurostat

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Struttura

Il settore grafico italiano è rappresentato da circa 14.400 imprese, con 80.500 addetti: numeri strutturali importanti, seppure in un mercato che permane in crisi e decrescita.Dopo un biennio 2014-2015 caratterizzato da una vera e propria “selezione naturale” delle imprese grafiche, con chiusure di aziende

INDICATORI FONDAMENTALI 2017 SETTORE GRAFICO

Imprese 14.400

Addetti 80.500

Fatturato (Milioni di Euro) 6.614

Esportazioni (Milioni di Euro) 1.042

Milioni di Euro 2016 2017 Var.%Fatturato 6.854 6.614 -3,5Esportazioni 1.121 1.042 -7,0Importazioni 566 565 -0,1Domanda interna* 6.299 6.137 -2,6Saldo della bilancia commerciale 555 477 -14,1

Export / Fatturato % 16,4 15,7Import / Domanda interna % 9,0 9,2

* Domanda interna = Consumo apparente = Fatturato + Import - ExportFonti: Istat, Eurostat, Stime Assografici

ANDAMENTO DI FATTURATO E PRODUZIONE 2013-2017 SETTORE GRAFICO(variazione % sul periodo precedente)

Industria grafica 2013 2014 2015 2016 2017

Fatturato totale (in valore) --7,0 -1,6 -3,1 -2,1 -3,5

Produzione totale (in quantità) -11,7 -1,9 -6,2 -6,2 -7,1

Produzione segmentata (in quantità)

- grafica editoriale -22,8 -4,9 -3,4 -5,4 -2,5

- grafica pubblicitaria e commerciale -4,6 -0,5 -7,5 -6,9 -10,3

Fonte: Indagine Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio) Assografici

anche storiche, si è assistito nel biennio 2016-2017 a cali più contenuti in termini di numero di imprese (inferiori al 2% annuo) e a una stabilizzazione occupazionale. L’impressione è che chi ha resistito sul mercato grafico sia stato favorito dalla redistribuzione degli spazi di mercato fra le imprese rimanenti e sia ora maggiormente preparato e flessibile per reggere l’attuale situazione.

Sul fronte degli ammortizzatori sociali, le ore autorizzate di Cig (Cassa Integrazione Guadagni) nel settore “Editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati” si riducono durante tutto il 2017, per cui nell’arco dell’anno la flessione complessiva rispetto al 2016 è del 40,6%, fissandosi intorno ai 7,5 milioni di ore.

IL SETTORE GRAFICO ITALIANO NEL 2017

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Fatturato

Sulla base dell’indagine congiunturale Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio) del Centro Studi Assografici, a seguito della stabilità che ha caratterizzato il 2° semestre dell’anno dopo un 1° semestre negativo, il 2017 si chiude per il settore grafico italiano con una diminuzione complessiva del giro d’affari del 3,5% sul 2016. Il giro d’affari stimato da Assografici, sulla base delle proprie rilevazioni, è quindi di 6.614 milioni di euro per il 2017. Dall’analisi dei fatturati, nel 2017 si rileva una prevalenza di imprese con risultati negativi sul 2016: l’85% delle aziende subisce un calo dei ricavi, in media del 4,8%, mentre solo il 15% delle imprese incrementa il giro d’affari, mediamente dell’8,6%.Considerando il 2017 nel complesso, i prezzi di vendita dei prodotti grafici sono in diminuzione dell’1,5% circa sul 2016.Sul fronte delle materie prime, si osservano nel 2017 variazioni dei prezzi delle principali carte ad uso grafico, in base al tipo di carta, piuttosto differenziate, mediamente tra il -0,3% ed il +4,6% sul 2016 (fonte Camera di Commercio di Milano), ma va segnalato che nel 2° semestre del 2017 vi è stato un trend rialzista piuttosto diffuso e significativo.Anche i prezzi degli inchiostri da stampa, sulla base delle rilevazioni Assografici presso i principali fornitori, hanno un intenso incremento tendenziale nel 2017 sul 2016, stimabile tra il +6 ed il +7%.

Fonte: Stime Assografici

Produzione

La produzione del settore grafico nel 2017 diminuisce complessivamente del 7,1% rispetto al 2016, con un modesto calo della grafica editoriale (-2,5%), a fronte della più intensa flessione della grafica pubblicitaria e commerciale (-10,3%). Nell’area grafica editoriale, nel 2017 il risultato produttivo negativo è da imputare del tutto alle riviste (-11,6% tendenziale), mentre va rimarcata la positiva ripresa della produzione dei libri, che ricomincia a crescere del 2,1% sul 2016, a seguito di una significativa ripartenza nel 2° semestre dell’anno. Nel comparto della grafica pubblicitaria e commerciale la produzione di stampati pubblicitari e commerciali nel 2017 ha una flessione tendenziale del 10,6%, mentre la modulistica cresce del 3%, ma i livelli produttivi assoluti di questo prodotto sono ormai alquanto bassi.

Domanda

Sul fronte della grafica editoriale, dal lato della domanda, in un contesto di maggior fiducia dei consumatori, si rileva nel 2017 un discreto incremento dei consumi nazionali (+1,1%), in linea con l’aumento della spesa delle famiglie (+1,3%), secondo l’Istat. La novità del 2017 è che il mercato dei libri ha visto una positiva inversione di tendenza, secondo l’Aie, con una ripresa sia delle

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

vendite in valore nei canali trade (+2,5%), sia soprattutto delle copie vendute (+1,2%). Prosegue parallelamente, ma rallenta, la crescita del mercato e-book a valore, che è del 3,2% nel 2017 sul 2016 (fonte Aie), segno che i comportamenti di lettura si fanno più articolati, con la lettura digitale che si integra sempre più con la lettura su carta. Gli editori, che non hanno ancora consolidato sul digitale dei modelli di business soddisfacenti e alternativi alla carta, stanno tornando ad investire sui loro prodotti stampati tradizionali, cercando di renderli migliori e soddisfacenti, per presidiare ancora le nicchie di mercato di lettori esistenti.Resta comunque complessivamente bassa la spesa per acquisti di prodotti culturali, quali libri e giornali, che rappresenta meno dell’1% del totale degli acquisti delle famiglie italiane, con il numero dei lettori di libri sceso negli ultimi anni intorno al 40%, per l’Istat, e indici di lettura fra i più bassi d’Europa.Su questo fronte Assografici, nell’ambito della Federazione Carta e Grafica, ha rimarcato che il sostegno alla lettura continua a rappresentare una priorità del Paese, per cui auspica che il Bonus Cultura di 500 euro per i 18enni venga stabilmente confermato e affiancato anche da una misura più universale possibile in termine di cittadini coinvolti, che preveda detrazioni fiscali al 19 per cento per l’acquisto di libri, quotidiani e periodici, simili a quelle già vigenti per le spese sanitarie.Diverso il discorso relativo alle riviste, che hanno sofferto ancora nel 2017. Continua il calo dei lettori (scesi intorno al 27% per i settimanali e al 24% per i mensili secondo Audipress) e soprattutto del mercato pubblicitario, che ha seguito l’andamento ciclico degli anni senza grandi eventi mediatici sportivi. Secondo Nielsen, il mercato degli investimenti pubblicitari nel 2017 chiude nel complesso a 6,3 miliardi di euro circa, in diminuzione del 2,1% sul 2016. Ma la pubblicità su stampa ha un andamento ancora più negativo: un -7,1%, figlio di un -7,7% per i quotidiani e di un -6,2% per i periodici. Nel resto del mercato dell’advertising in crescita, oltre a internet, solo radio, cinema, Transit (pubblicità dinamica sui mezzi pubblici) e Go Tv (canali Tv out of home). Per stimolare la ripresa della pubblicità sulla stampa Assografici, nell’ambito della Federazione Carta e Grafica, attende i positivi effetti del Bonus Pubblicità, ovvero del credito d’imposta (del 75% e fino al 90%) sugli investimenti delle aziende in pubblicità incrementale su quotidiani e periodici, nel secondo semestre 2017 e nel 2018; il Decreto attuativo (Dpcm), contenente il regolamento sul Bonus, è stato firmato a metà maggio 2018, con uno stanziamento di 50 milioni di euro per la stampa (su 62,5 milioni di euro complessivi).Sul fronte della grafica pubblicitaria e commerciale (e quindi degli stampati pubblicitari e commerciali), in termini di domanda, nel 2017 diminuisce ancora la pubblicità sul direct mail (-5,2% sul 2016), mentre ha una flessione a due cifre la pubblicità in affissioni (-11,2%). In termini settoriali, il calo della pubblicità nel 2017 su stampa, direct mail e affissioni, può essere stato determinato in buona parte dalla riduzione dell’advertising della grande distribuzione (-8,5% per Nielsen),

FATTURATO (milioni di euro)

3.000

3.500

4.000

4.500

5.000

5.500

6.000

6.500

7.000

7.500

8.0007.341

2013

7.224

2014

7.001

2015

6.854

2016

6.614

2017

PRODUZIONE (Variazioni in %)

-12,0

-10,0

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,02013 2014 2015 2016

-11,7

-1,9

-6,2

2017

-6,2-7,1

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che resta uno dei principali settori investitori. Nel 2017 continua l’integrazione da parte delle imprese grafiche tradizionali di servizi di comunicazione legati al mondo digitale di Internet, nonchè la crescita della stampa industriale, decorativa e 3D. Prosegue inoltre, nel 2017, la crescita di diversi segmenti dell’imballaggio stampato (soprattutto etichette autoadesive e imballaggio flessibile), con diversi stampatori, in particolare editoriali, che hanno diversificato l’attività nel packaging.

Grado di utilizzo degli impianti e investimenti in macchine

Il tasso di utilizzo degli impianti del settore grafico, rilevato dall’Istat, nella media del 2017 è del 74,8%, in crescita di 1,9 punti rispetto al 2016.Riguardo agli investimenti, l’Associazione Acimga (costruttori di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting), che insieme ad Assografici e Assocarta fa parte della Federazione Carta e Grafica, rileva nel 2017 un ulteriore incremento del consumo apparente (produzione+import-export) di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting (+15,2%), spinto dalla crescita delle vendite sul mercato interno, che ben fotografa gli effetti positivi delle misure legate al Piano nazionale Industria 4.0, attuate dal Governo a supporto dell’innovazione.L’Associazione Argi (distributori di macchine, sistemi e prodotti per l’industria grafica), nella

sua annuale rilevazione dei dati di mercato relativi specificamente al comparto dei macchinari, consumabili e servizi grafici, mette però in evidenza come i risultati di vendita 2017 delle macchine da stampa offset e digitali e dei comparti di prestampa e post-stampa abbiano avuto un andamento ancora positivo rispetto agli anni dal 2013 al 2015, ma abbiano segnato una flessione globale rispetto ai dati del 2016. Il 2016 è stato infatti un anno “particolarmente d’oro” per i fornitori di macchine offset, con una crescita tendenziale del 27,3%; il 2017 ha invece riportato i valori di fatturato del comparto a poco più di 105 milioni di euro, sempre in crescita rispetto al 2015, ma con un -14% rispetto al 2016. Opposto il comportamento

delle macchine digitali, che hanno fatto segnare nel 2017 un +3,2% rispetto al 2016; nell’ambito del digitale, una nota di rilievo spetta alle stampanti per etichette, cresciute del 27% in numero di unità installate e del 4,5% in termini di fatturato. Il mercato complessivo delle forniture di macchine per l’industria grafica è calato nel 2017 dell’8,1% mentre, se si osserva la distribuzione per tipologia di prodotto, si nota che il fatturato delle stampanti digitali è passato da rappresentare il 24,5% del mercato nel 2016 al 25,8% nel 2017, mentre il post-stampa ha lasciato qualche punto percentuale sul mercato: se nel 2016 rappresentava il 30,3% del fatturato, nel 2017 questo valore è calato al 26,9%.

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

GRADO DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI (Valori %)

62,0

64,0

66,0

68,0

70,0

72,0

74,0

76,0

2013

68,8

2014

71,9

73,7

2015

72,9

2016 2017

74,8

ESPORTAZIONI (Milioni di euro)

700

800

900

1.000

1.100

1.200

1.300 1.232

2013

1.243

2014

1.103

2015

1.121

2016 2017

1.042

Commercio estero Sul fronte del commercio estero, il 2017 si chiude con una flessione dell’export in valore del settore grafico del 7% sul 2016, con effetti quindi negativi sul fatturato complessivo del comparto; l’export in valore cala quindi a 1.042 milioni di euro. Come quota, l’export in valore nel 2017 diminuisce quindi al 15,7% del fatturato del settore grafico stimato da Assografici, dal 16,4% dell’anno precedente. Per le importazioni in valore del settore grafico l’anno 2017 si chiude invece all’insegna di una sostanziale stabilità rispetto al 2016 (-0,1%), attestandosi a 565 milioni di euro. Il saldo della bilancia commerciale del settore grafico risulta pertanto in flessione del 14,1%, nel 2017 sul 2016, a 477 milioni di euro. Considerando i prodotti, nel 2017 si osserva una significativa flessione tendenziale dell’export in valore delle riviste (-17%) e degli stampati pubblicitari e commerciali (-9,9%), mentre il calo delle esportazioni di libri è più modesto (-1,5%). Fra i prodotti minori, cresce notevolmente l’export di francobolli ed aumenta anche quello di album-libri di immagini (+6,7%), lavori cartografici (+2,9%) e decalcomanie (+5,4%), mentre flettono le esportazioni di cartoline (-21,8%), calendari (-8,8%) e musica manoscritta o stampata (-6%).Dal punto di vista geografico, le esportazioni in valore 2017 del settore grafico risultano in diminuzione, rispetto al 2016, verso tutti i 5 principali Paesi di destinazione; nello specifico l’export diminuisce moderatamente verso il

principale Paese, ovvero la Francia (-3,3%), mentre è a due cifre il calo verso la Germania (-19%) e il Regno Unito (-10,1%); in diminuzione significativa anche le esportazioni verso la Svizzera (-8,6%) e gli Stati Uniti (-11,1%). Volgendo lo sguardo ai primi 15 Paesi di destinazione, è intensa la diminuzione dell’export 2017 anche verso la Polonia (-14,5%), i Paesi Bassi (-34,4%) e il Belgio (-22%); si rileva invece una forte crescita delle esportazioni verso la Libia, la Svezia (+37,8%) e la Russia (+39%).Analizzando il peso percentuale dei principali Paesi di destinazione sul totale delle esportazioni, nel 2017 cresce il peso della Francia (la cui quota passa dal 27,7% del 2016 al 28,8%); flette significativamente la quota della Germania

(dal 12,3% al 10,7%); si riduce il peso del Regno Unito (dal 10,9% al 10,5%), della Svizzera (dal 7,5% al 7,4%) e degli Stati Uniti (dal 6,9% al 6,6%).Considerando i prodotti, la sostanziale stabilità delle importazioni in valore (-0,1% nel 2017 rispetto al 2016) avviene per la flessione dell’import delle riviste (-10,6%), il leggero calo degli stampati pubblicitari e commerciali (-0,5%), a fronte del discreto aumento dell’import dei libri (+2,4%).Dal punto di vista geografico, analizzando i 5 principali Paesi di provenienza di prodotti grafici, crescono moderatamente le importazioni, nel 2017 sul 2016, di stampati dai principali 2 Paesi ovvero Germania (+2,8%) e Regno Unito (+2,7%),

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mentre è più intenso l’incremento dell’import dalla Cina (+13,9%); leggero calo delle importazioni invece da Francia (-1,3%) e Stati Uniti (-1,8%).Volgendo lo sguardo ai primi 15 Paesi di provenienza di stampati, è significativo il calo dell’import 2017 da Paesi Bassi (-34,6%), Austria (-7,6%) e Repubblica Ceca (-30,9%); intenso

invece l’incremento delle importazioni provenienti da Spagna (+13,7%), Slovacchia (+6,8%) e Svizzera (+18,5%).Analizzando il peso percentuale dei principali Paesi sul totale delle importazioni, nel 2017 aumenta il peso della Germania (la cui quota passa dal 29,1% del 2016 al 30%), del Regno

Unito (dal 13,6% al 14%) e, significativamente, della Cina (dal 7,2% all’8,2%). La Cina supera in questa classifica la Francia, la cui quota sull’import scende dal 7,6% al 7,5%, cosiccome si riduce quella degli Usa (dal 6,7% al 6,5%).

Sulla base degli ultimi dati di fonte Eurostat disponibili, relativi al settore allargato della “Fabbricazione di articoli di carta e cartone” nell’Unione Europea (28 Paesi), l’industria cartotecnica trasformatrice fattura all’incirca 103,7 miliardi di euro ed è rappresentata da circa 17.500 imprese, con 483.400 addetti.I primi 5 Paesi, in termini di quota percentuale di fatturato sul totale dell’Ue28, sono Germania, Italia, Regno Unito, Francia e Spagna; nel 2017 il Regno Unito ha superato, in questa classifica, la Francia. L’industria cartotecnica trasformatrice italiana conserva pertanto un’importante posizione in ambito europeo, in qualità di secondo produttore.Analizzando il quadro internazionale dal punto di vista dei prodotti, l’Italia eccelle nel cartone ondulato (2° produttore europeo), negli imballaggi stampati, nelle carte da parati e nell’oggettistica da regalo.

Nella tabella a fianco sono indicate anche le quote percentuali relative a numero di imprese e numero di addetti dell’industria cartotecnica trasformatrice nei primi 5 Paesi, sul totale dell’Ue28. L’Italia ha un ruolo rilevante anche in termini strutturali ed occupazionali nell’Ue, poiché risulta prima per numero di imprese, davanti alla Polonia (15,2%) e seconda per numero di addetti, dopo la Germania.

Nell’Unione Europea (28 Paesi) la produzione del settore cartotecnico trasformatore cresce del 2,7%, nel 2017 rispetto al 2016, e registra anche un maggiore aumento del fatturato (+4,2%). Fra i Paesi più importanti, la variazione del giro d’affari è più elevata nel Regno Unito (+7,9%) e in Spagna (+5,6%); più omogenee le performance di Germania (+3,3%), Francia (+2,9%) ed Italia (+2,6%).

INDUSTRIA CARTOTECNICA TRASFORMATRICE EUROPEAFatturato, numero di imprese e di addetti nei principali paesi

Quota % sul totale UE28

Paesi Fatturato Numero di imprese Numero di addetti

Germania 21,5 7,6 21,3

Italia 17,0 19,8 12,7

Regno Unito 12,3 6,9 10,5

Francia 11,2 8,9 10,0

Spagna 7,3 8,3 6,8

Altri 30,7 68,3 38,7

INDUSTRIA CARTOTECNICA TRASFORMATRICE EUROPEAFatturato e produzione nei principali paesi

Variazione % 2017/2016

Paesi Fatturato Produzione

UE28 4,2 2,7

Germania 3,3 1,9

Italia 2,6 2,4

Francia 2,9 2,9

Regno Unito 7,9 9,0

Spagna 5,6 2,3

INDUSTRIA CARTOTECNICA TRASFORMATRICE EUROPEA FATTURATO NEI PRINCIPALI PAESI

Quota % sul totale Ue28

Germania

Italia

Regno Unito

Francia

Spagna

Altri

Altri30,7

Spagna7,3

Francia11,2

Italia17,0

Regno unito12,3

Germania21,5

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Eurostat

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Eurostat

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Eurostat e Istat

IL SETTORE CARTOTECNICO TRASFORMATORE EUROPEO NEL 2017

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Struttura

L’industria cartotecnica trasformatrice italiana è costituita da circa 3.400 imprese, con 62.400 addetti.Il settore ha vissuto un biennio 2016-2017 caratterizzato, in termini di struttura, da processi aggregativi, come acquisizioni ed integrazioni aziendali, soprattutto nel

IL SETTORE CARTOTECNICO TRASFORMATORE ITALIANO NEL 2017

INDICATORI FONDAMENTALI 2017 SETTORE CARTOTECNICO TRASFORMATORE

Imprese 3.400

Addetti 62.400

Fatturato (Milioni di Euro) 7.539

Esportazioni (Milioni di Euro) 2.083

Milioni di Euro 2016 2017 Var.%Fatturato 7.348 7.539 2,6Esportazioni 2.732 2.803 2,6Importazioni 773 866 14,7Domanda interna* 5.369 5.622 4,3Saldo della bilancia commerciale 1.959 1.917 -2,2

Export / Fatturato % 37,2 37,2Import / Domanda interna % 14,3 15,8

comparto del packaging; in tale biennio si è assistito di conseguenza a cali contenuti in termini di numero di imprese (inferiori al 2% annuo), a fronte però di una buona crescita occupazionale. Alcuni player di dimensioni elevate hanno trovato all’estero nuovi mercati di sbocco e realizzato investimenti produttivi. Sul fronte degli ammortizzatori sociali, le

ore autorizzate di Cig (Cassa Integrazione Guadagni) nel settore “Pasta carta, carta, cartone e prodotti di carta”, a seguito di un trend simile nei 4 trimestri dell’anno, hanno una flessione complessiva, nel 2017 rispetto al 2016, del 55,6%, ovvero si dimezzano a 2,2 milioni di ore circa.

Fonte: Indagine Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio) Assografici

* Domanda interna = Consumo apparente = Fatturato + Import - ExportFonti: Istat, Eurostat, Stime Assografici

ANDAMENTO DI FATTURATO E PRODUZIONE 2013-2017 SETTORE CARTOTECNICO TRASFORMATORE(variazione % sul periodo precedente)

Industria cartotecnica trasformatrice 2013 2014 2015 2016 2017

Fatturato totale (in valore) -0,6 3,3 2,3 2,1 2,6

Produzione totale (in quantità) 0,7 2,4 1,8 2,2 2,4

Produzione segmentata (in quantità)

- imballaggi 0,8 2,6 1,8 2,3 2,1

- altre lavorazioni -0,5 1,0 1,8 1,7 5,1

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Fatturato

In base all’indagine congiunturale Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio) del Centro Studi Assografici, la dinamica complessiva del giro d’affari dell’anno 2017 del settore cartotecnico trasformatore italiano si conferma positiva (+2,6% sul 2016), con un’intensa accelerazione nella parte finale dell’anno. Il fatturato stimato da Assografici, sulla base delle proprie rilevazioni, è quindi di 7.539 milioni di euro per il 2017.Raffrontando il giro d’affari delle singole imprese, nel 2017 rispetto al 2016, si nota che il 72% delle aziende lo aumenta, in media del 5,5%, mentre il 28% delle aziende lo riduce, mediamente del 4,1%.Considerando il 2017 nel complesso, i prezzi di vendita dei prodotti trasformati crescono dello 0,2% circa sul 2016.Dal lato delle materie prime, i prezzi delle carte e dei cartoni, secondo la Camera di Commercio di Milano, risultano caratterizzati da significativi aumenti nei principali segmenti produttivi, in particolare nel 2° semestre 2017; raffrontando la media del 2017 con la media del 2016, ciò è più evidente per le quotazioni delle carte per cartone ondulato (fra +2% e +12% circa) e per sacchi (tra +3% e +15%), ma comunque crescono anche i prezzi dei cartoncini per astucci (tra 0 e +4%) e delle altre tipologie di carte da imballaggio (tra 0 e +2%).

Produzione

Le rilevazioni sul 2017, in base alle indagini dei Gruppi di Assografici e dell’Istat, evidenziano per il settore cartotecnico trasformatore una crescita tendenziale della produzione del 2,4% sul 2016. Nello specifico aumenta del 2,1% la produzione di imballaggio in carta, cartone e flessibile, a fronte di un più intenso incremento del 5,1% della produzione cartotecnica. Analizzando il comparto dell’imballaggio in carta, cartone e flessibile, i produttori di imballaggi di cartone ondulato, rappresentati dal Gifco (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato), segnalano nel 2017 una crescita complessiva tendenziale delle quantità prodotte del 2%.Gli astucci e scatole pieghevoli, rappresentati dal Gifasp (Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli), sostenuti dal favorevole andamento del comparto alimentare e dalla maggiore accelerazione della farmaceutica e della cosmesi-profumeria, aumentano, per l’Istat, le quantità prodotte 2017 dell’1,9% rispetto al 2016.La produzione di sacchi di carta, sulla base delle statistiche del Gipsac (Gruppo Italiano Produttori Sacchi Carta), ha nel 2017 una intensa crescita del 4,4% rispetto al 2016, trainata dalla significativa ripresa della domanda del settore costruzioni, ma anche di alimentari e chimici/fertilizzanti. La produzione degli imballaggi flessibili,

secondo il Giflex (Gruppo Imballaggio Flessibile), cresce del 2,5% nel 2017, per il traino soprattutto del mercato interno, superiore a quello del mercato estero, su cui però il segmento realizza la maggior parte del giro d’affari.Nell’area della cartotecnica, nel 2017 sul 2016, accelera, secondo Gipea (Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive), il ciclo produttivo favorevole delle etichette autoadesive (+7,4%) e si conferma, come già l’anno precedente, una positiva crescita della produzione di tubi di cartone, stimata dal Gitac (Gruppo Italiano Tubi e Anime in Cartone) intorno al +5%; intensa anche la crescita della produzione 2017 delle carte trattate per uso industriale (+8,9% per l’Istat) e degli articoli igienici e sanitari (+4% per l’Istat). Discreta ripresa sui mercati esteri anche per la produzione di carte da parati, stimata dal Gruppo Assoparati in crescita intorno al +1,5% nel 2017.Significativo arretramento produttivo 2017 invece per gli articoli di cartoleria e le buste da corrispondenza (-7% per l’Istat) che continuano a subire la riduzione degli invii postali tradizionali.

Domanda

Dal lato della domanda, il settore cartotecnico trasformatore ottiene un risultato leggermente inferiore a quello complessivo della produzione industriale italiana che chiude l’anno 2017 con una crescita del 3,1% sul 2016 (fonte Istat). La grande maggioranza dei settori manifatturieri rilevati dall’Istat (9 su 13), come già l’anno precedente, aumenta nel 2017 le quantità prodotte; l’oscillazione dei risultati settoriali è però significativa, fra il -3,1% ed il +7,4%. Considerando i comparti di maggiore interesse per l’imballaggio in carta e cartone, si osserva una discreta crescita produttiva per alimentari-bevande (+1,7%), mentre il risultato in assoluto migliore spetta alla farmaceutica (+7,4%); buona anche la crescita della cosmesi-profumeria, intorno al +4,4%, trainata dall’export (fonte Cosmetica Italia). Il risultato del settore cartotecnico trasformatore è, secondo l’Istat, favorevole anche osservando il trend dei consumi nazionali (+1,1%), quasi allineato all’incremento della spesa delle famiglie (+1,3%). Le famiglie, in un contesto di moderata e costante ripresa economica che prosegue ormai dal 2015, migliorano il clima di fiducia rispetto agli anni precedenti e, seppure a fronte di un’inflazione in discreta ripartenza (+1,1%), incrementano l’acquisto di beni, compresi quelli di largo consumo. Il consumo di imballaggio in carta, cartone e flessibile è inoltre sostenuto dal significativo sviluppo dell’e-commerce, che porta ad aumentare la produzione di imballaggi da trasporto e di protezione più standardizzati e parcellizzati. In ambito alimentare, il consumo di imballaggio è sostenuto inoltre dallo sviluppo dei piccoli formati, dalla crescita dei piatti pronti e dei prodotti di 4a gamma (frutta e verdura confezionati e pronti per il consumo).

Fonte: Stime Assografici

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

FATTURATO (milioni di euro)

3.000

3.500

4.000

4.500

5.000

5.500

6.000

6.500

7.000

7.500

8.000

6.810

2013

7.035

2014

7.197

2015

7.348

2016

7.539

2017

PRODUZIONE (Variazioni in %)

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

2013 2014 2015 2016

0,7

2,41,8

2017

2,22,4

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Grado di utilizzo degli impianti e investimenti in macchine

Il tasso di utilizzo degli impianti del settore cartotecnico trasformatore, rilevato dall’Istat, nella media del 2017 si fissa all’82,8%, in incremento di 1,1 punti rispetto alla media 2016.

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

GRADO DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI (Valori %)

70,0

72,0

74,0

76,0

78,0

80,0

82,0

84,0

2013

78,2

2014

80,8

82,2

2015

81,7

2016 2017

82,8

ESPORTAZIONI (Milioni di euro)

2.300

2.400

2.500

2.600

2.700

2.800

2.900

2.494

2013

2.583

2014

2.664

2015

2.732

2016 2017

2.803

Commercio estero

Sul fronte del commercio estero, nell’anno 2017, le esportazioni in valore del settore cartotecnico trasformatore crescono complessivamente del 2,6%, rispetto al 2016, per i positivi risultati conseguiti soprattutto nella parte iniziale e finale dell’anno, salendo a 2.803 milioni di euro. La quota dell’export in valore nel 2017 è stabile quindi al 37,2% sul totale del giro d’affari del comparto cartotecnico trasformatore stimato da Assografici, come nel 2016.Le importazioni in valore chiudono invece l’anno 2017 con un intenso aumento del 14,7% sul 2016, portandosi a 886 milioni di euro.A seguito del forte incremento dell’import in valore, il saldo della bilancia commerciale si riduce moderatamente del 2,2%, nel 2017 sul 2016, ma in valori assoluti si conferma alquanto rilevante e positivo, a 1.917 milioni di euro.A livello di prodotto, nel 2017 sul 2016, cresce l’export in valore di scatole, sacchi ed

Riguardo agli investimenti, l’Associazione Acimga (costruttori di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting), che insieme ad Assografici e Assocarta fa parte della Federazione Carta e Grafica, rileva nel 2017 un ulteriore incremento del consumo apparente (produzione+import-export) di macchine

grafiche, cartotecniche e per il converting (+15,2%), spinto dalla crescita delle vendite sul mercato interno, che ben fotografa gli effetti positivi delle misure legate al Piano nazionale Industria 4.0, attuate dal Governo a supporto dell’innovazione.Questo aumento a due cifre del 2017 segue quello rilevante del 2016 (+9%), quello ancora più intenso del 2015 (+28,9%) e quello più moderato del 2014 (+3,5%): in 4 anni la crescita complessiva del consumo apparente di macchine del settore è quindi notevole, del 68%, ed è connessa in buona parte alla spinta degli investimenti in macchine per imballaggio e labeling, seguiti da quelli in macchine cartotecniche. In termini di tecnologia, c’è un trend di crescita in particolare per le macchine da stampa flessografiche e digitali.

imballaggi vari in carta e cartone (+5,9%), tubi di cartone (+20,2%), etichette (+4,1%) e carte da parati (+0,3%); in calo invece, nello stesso periodo, le esportazioni di articoli igienici e sanitari (-1,7%), articoli per scuola, ufficio e cartoleria (-1,1%) e prodotti cartotecnici per corrispondenza (-23,9%).Analizzando la destinazione verso i principali 5 Paesi, il 2017 si caratterizza per una crescita tendenziale dell’export in valore del settore cartotecnico trasformatore verso i due principali Paesi, ovvero la Francia (+4,2%) e la Germania (+3%); calano le esportazioni verso il Regno Unito (-3,1%) e la Svizzera (-5%), mentre aumenta l’export verso la Spagna (+1,9%). Allargando l’analisi ai primi 15 Paesi, si nota una buona crescita dell’export 2017 verso i Paesi Bassi (+24,5%), il Belgio (+18,9%) e gli Stati Uniti (+11,9%); l’unico calo, modesto, riguarda la Romania (-1,5%).In termini di peso percentuale dei principali Paesi di destinazione sul totale delle esportazioni, nel 2017 rispetto all’anno precedente, cresce il peso della Francia (dal 23,7% del 2016 al

24%); stabile la Germania al 14,2%; in calo il peso del Regno Unito (dal 7% al 6,6%) e della Svizzera (dal 6,2% al 5,8%); stabile la quota sull’export della Spagna al 5,3% in entrambi gli anni.Analizzando le importazioni in valore del settore cartotecnico trasformatore, a seguito di una crescita a due cifre che ha caratterizzato tutti i 4 trimestri dell’anno, l’anno 2017 si chiude quindi con un intenso aumento del 14,7% sul 2016.Considerando i principali prodotti, cresce nel 2017 l’import in valore di scatole, sacchi ed imballaggi vari in carta e cartone (+21,6%), etichette (+8,9%) ed articoli igienici e sanitari (+5,5%); cresce anche l’import 2017 di articoli per scuola, ufficio e cartoleria (+8,3%), tubi di cartone (+20,5%) e carte da parati (+3,9%); in flessione solo le importazioni di prodotti cartotecnici per corrispondenza (-11,5%).Osservando i 5 più importanti Paesi di provenienza, le importazioni in valore della cartotecnica trasformazione, nel 2017 sul 2016, crescono molto intensamente dalla Germania (+23%), ma anche dalla Cina (+5,6%) e dalla Francia (+4%); l’import si riduce leggermente dal Regno Unito (-1%) e cresce a due cifre dai Paesi Bassi (+10,9%). Volgendo lo sguardo ai primi 15 Paesi di provenienza di prodotti della cartotecnica trasformazione, la crescita delle importazioni 2017 è significativa dalla Spagna (+23,3%), dalla Polonia (+51,8%) e dall’Ungheria (+80,7%); l’unico calo rilevante dell’import riguarda la Svizzera (-13%).Nell’analisi del peso percentuale dei principali Paesi sul totale delle importazioni, nel 2017 si conferma leader la Germania, con una quota percentuale in significativa crescita sull’anno precedente (dal 27,2% del 2016 al 29,1%); in contrazione la quota degli altri 4 principali Paesi di provenienza dell’import, ovvero quella della Cina (dal 15,8% al 14,6%), della Francia (dal 12,5% all’11,3%), del Regno Unito (dal 4,5% al 3,9%) e dei Paesi Bassi (dal 3,7% al 3,6%).

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Economico Statistico 2017/18

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LA FILIERA DELLA CARTA, EDITORIA, STAMPA E TRASFORMAZIONE NEL 2017Per completezza di informazione, dopo l’analisi del settore grafico e cartotecnico trasformatore nel 2017, è opportuno riportare brevemente i principali dati sulla Filiera della Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione, presentati nell’ambito dell’incontro pubblico Giornali e libri: strumenti di buona informazione e cultura. Le proposte della Filiera della carta, svoltosi il 20 aprile 2017 a Milano, durante la Fiera dell’editoria italiana, Tempo di Libri.La Filiera, istituita nel 2006, è una rete di sette Associazioni legate alla produzione e diffusione di prodotti informativi e culturali, ovvero Assografici, Acimga (produttori di macchine grafiche, cartotecniche, cartarie e di trasformazione), Aie (editori di libri), Argi (distributori di macchine, sistemi e prodotti per il settore grafico), Asig (stampatori di giornali), Assocarta (produttori di carta) e Fieg (editori di quotidiani, periodici e agenzie di stampa). Il suo obiettivo è porsi come interlocutore qualificato nei confronti delle Istituzioni e

del Governo, al fine di individuare percorsi di sviluppo e di crescita per le aziende del comparto. Per questo periodicamente diffonde dati economici aggiornati del macrosettore e individua possibili soluzioni a criticità di sistema. La Filiera rappresenta imprese che, per dimensione di fatturato (circa 30,9 miliardi di euro), numero di occupati (circa 688.000 addetti, ovvero 198.000 diretti e 490.000 nell’indotto) ed export realizzato (9,5 miliardi), costituiscono un segmento vitale dell’economia del Paese. Nonostante la prolungata fase di crisi economica, essa rappresenta il 5% dell’occupazione manifatturiera complessiva. Dall’uItima analisi di aprile 2017, si evince che i risultati del 2016 si confermano nel complesso sui valori del triennio precedente. Se un buon contributo viene dalle esportazioni, quello che manca è la spinta del mercato interno. La riduzione della già scarsa propensione degli italiani alla fruizione di prodotti culturali, sicuramente accelerata dalla generalizzata diminuzione dei consumi, vede anno dopo anno sacrificare ulteriormente beni solo apparentemente non indispensabili rispetto a quelli di primaria necessità.

Il tema della crescita culturale e sociale dei cittadini, attraverso la lettura di libri e giornali, è stato affrontato nella tavola rotonda che ha coinvolto importanti esponenti del mondo della carta e dell’editoria. Gli indici di lettura in Italia restano purtroppo tra i più bassi al mondo: i lettori di almeno un libro all’anno sono calati in sei anni (dal 2010 al 2016) dal 46,8% al 40,5%, e non va meglio per i lettori abituali dei giornali. A leggere un quotidiano è oggi il 33,4% della popolazione, mentre per i periodici la percentuale si attesta al 44,5%. Per questo la Filiera ha proposto l’introduzione di una misura fiscale per incentivare la lettura, con la finalità evidente di uno sviluppo sociale e culturale diffuso: detrarre dalle imposte sul reddito delle persone fisiche il 19 per cento di quanto speso nel corso dell’anno per comprare libri, quotidiani e periodici è specificamente la misura a sostegno della lettura e della domanda di informazione proposta al Governo. La stima della copertura necessaria a finanziare tale misura, meno di 200 milioni di euro l’anno, ipotizza uno stanziamento ragionevole e di gran lunga più basso di quello stanziato dal Governo per il Bonus Giovani o di quello previsto per il sostegno al mondo del cinema.

ASSOCIAZIONE STAMPATORI

ITALIANA GIORNALI

L’ECONOMIA INTERNAZIONALE NEL 2018Nel complesso le prospettive di crescita per l’economia mondiale restano positive anche per il 2018, su livelli simili a quelli a quelli favorevoli del 2017, sia per le economie avanzate, sia per i Paesi emergenti. Secondo le più recenti previsioni del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) di aprile 2018, il tasso di crescita del Pil dell’economia globale nel 2018 dovrebbe salire ancora leggermente al 3,9%, con il commercio mondiale in aumento significativo del 5,1%, qualche decimale in più dell’anno prima.

L’analisi 2018 per Paesi nel mondo

Analizzando il mondo per Paesi, la crescita dell’economia Usa sarebbe nel 2018 del 2,9%, superiore di oltre mezzo punto di quella del 2017. Per quanto riguarda la politica monetaria, la Federal Reserve pare intenzionata a continuare una politica di lento

aumento dei tassi ufficiali, a fronte di una graduale riduzione del suo portafoglio titoli. In Giappone è attesa invece una decelerazione nel 2018, con un tasso di crescita del Pil che sarebbe poco sopra l’1% (+1,2%), data l’aspettativa di una restrizione fiscale da parte del Governo. Gli ultimi dati di marzo 2018 indicano un tasso di inflazione intorno all’1,1% e, sebbene il rialzo dell’inflazione sia stato principalmente guidato dai prezzi energetici, la Bank of Japan ha recentemente riaffermato il proprio ottimismo circa la sostenibilità della ripresa dell’inflazione; in ogni caso, il rischio di deflazione appare per ora scongiurato.Gli analisti si attendono che nel 2018 il Governo cinese continuerà a “pilotare” l’economia, come negli ultimi anni, su tassi di crescita compresi tra il 6 ed il 7%: la previsione del Fmi è di una crescita del prodotto interno lordo del 6,6% (di poco inferiore al +6,9% del 2017).Attese ancora più ottimistiche per l’India, dove il tasso di incremento del Pil dovrebbe superare nel 2018 addirittura la soglia del 7% (+7,4%), oltre mezzo punto in più di quella del 2017.È prevista un’accelerazione della crescita economica anche in America Latina: nel 2018 l’aumento del prodotto interno lordo previsto è

del 2%, quasi il doppio di quello del 2017, con i principali Paesi allineati intorno a questi valori, ovvero Brasile (+2,3%), Argentina (+2%) e Messico (+2,3%).Venendo all’Europa, le economie dell’Europa Orientale dovrebbero confermare nel 2018 una crescita del prodotto interno lordo intensa (+4,3%), seppure inferiore a quella del 2017 (+5,8%). Proseguirebbe lungo un percorso di moderata ma costante ripresa invece l’economia della Russia (+1,7%, dopo il +1,5% del 2017).Per l’area dell’euro la previsione di incremento del Pil 2018 (+2,4%) è leggermente superiore a quella del 2017 (+2,3%). Va detto però che, a fronte del previsto aumento della domanda interna, l’apprezzamento dell’euro sul dollaro potrebbe da un lato porre un freno al ritmo di crescita delle esportazioni dell’area e dall’altro calmierare nuovamente l’inflazione, anche perché l’impulso proveniente dai prezzi energetici resta relativamente modesto. La politica monetaria dell’area manterrà un’intonazione espansiva, sebbene la Bce abbia ridotto ulteriormente la dimensione del programma di Quantitative Easing (Qe) a 30 miliardi di euro al mese da gennaio 2018,

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sottolineando che il livello dei tassi di interesse dovrebbe rimanere invariato anche oltre il completamento del Qe, che è per il momento previsto a settembre 2018.

I principali Paesi dell’area dell’Euro nel 2018Osservando nello specifico i principali Paesi dell’area dell’euro, la crescita economica nel 2018 sarebbe sugli stessi livelli del 2017 in Germania (+2,5%) ed in Italia (+1,5%), più intensa in Francia (+2,1% dopo il +1,8% del 2017) e leggermente meno forte, ma comunque superiore a quella dei principali Paesi dell’area, in Spagna (+2,8%, dopo il +3,1% del 2017). In leggera decelerazione invece l’andamento del Pil 2018 nel Regno Unito (+1,6%, dopo il +1,8% del 2017).

I rischi e le opportunità nel 2018

In questo scenario internazionale chiaramente e diffusamente positivo, i rischi al rialzo rispetto alle previsioni delle organizzazioni internazionali sulla crescita dell’economia mondiale risiedono nel potenziale di crescita dei principali Paesi, ancora inespresso dopo anni di stagnazione e bassa accumulazione di capitale. Vi sono comunque anche dei rischi al ribasso di natura politica ed economica: la ‘Brexit’, i fattori geopolitici, il terrorismo internazionale e le tendenze protezionistiche di Paesi tradizionalmente alfieri del libero scambio come gli Usa, costituiscono indubbiamente una minaccia non trascurabile per il buon andamento dell’economia globale, così come la possibilità di una ripresa dell’inflazione superiore alle attese, che potrebbe condurre ad un rialzo più accentuato dei tassi di interesse, anticipando un inasprimento della politica monetaria da parte della Federal Reserve statunitense e, successivamente, delle altre maggiori banche centrali.

L’ECONOMIA ITALIANA NEL 2018Le informazioni più recenti di natura quantitativa e qualitativa sul primo trimestre 2018 forniscono segnali positivi per il quadro macroeconomico italiano sul fronte interno ed anche sul fronte estero l’anno si è aperto con un contesto economico globale migliore delle attese, secondo i principali previsori internazionali.Secondo il nuovo scenario tendenziale del Governo uscente, contenuto nel “Documento di Economia e Finanza” (Def) di aprile 2018, nel 2018 il Pil crescerebbe dell’1,5%, previsione invariata rispetto ai valori indicati nella “Nota di Aggiornamento del Def” di settembre 2017 e perfettamente allineata a quella della Commissione Europea e del Fondo Monetario Internazionale (+1,5%).Con riferimento alle diverse componenti del Pil, la crescita sarebbe sospinta nell’anno in corso sia dalla domanda interna, sia dalla domanda estera.Sul fronte della domanda interna, si prevede che nel 2018 i consumi delle famiglie crescano in linea con l’anno precedente (+1,4%), beneficiando dell’aumento del reddito disponibile reale, indotto tra l’altro dal rinnovo del contratto nel pubblico impiego e dal pagamento dei relativi arretrati, nonchè dall’aumento del tasso di risparmio.Gli investimenti costituirebbero la variabile più dinamica della domanda interna 2018 (+4,1%), spinti dalla ripresa dell’export, dal progressivo recupero dei margini di profitto e dal miglioramento dei bilanci delle imprese nonché, sul fronte finanziario, dalla ripresa dell’offerta di credito all’economia a tassi di interesse storicamente bassi. Gli investimenti in costruzioni crescerebbero invece in misura più contenuta della media. Segnali positivi emergono ancora dai dati di commercio estero: nel 2018 le esportazioni aumenterebbero in media a un tasso rilevante (+5,2%), seppure leggermente inferiore a quello dei mercati esteri rilevanti per l’Italia. Le

importazioni sarebbero sospinte dalla maggiore domanda interna, crescendo in modo simile del 5,4% sul 2017.L’apertura d’anno della produzione industriale nei primi mesi 2018 è positiva, se confrontata con i primi mesi 2017, con una crescita complessiva che oscilla intorno al 5%, diffusa fra i settori della manifattura. I risultati delle indagini sul clima di fiducia delle imprese nel settore manifatturiero restano su valori storicamente elevati: i saldi dei giudizi sulle tendenze della produzione e degli ordini si mantengono positivi e migliorano in particolare per i produttori di beni strumentali, favoriti dagli incentivi varati dal Governo per i beni di Industria 4.0. Altalenanti nei primi mesi 2018 invece i risultati delle indagini congiunturali sulla fiducia dei consumatori. Il settore delle costruzioni nel corso del 2018, dopo un inizio lento condizionato dalle condizioni climatiche, dovrebbe confermare i segnali di ripresa del 2017, legati alla ripresa delle compravendite immobiliari, soprattutto residenziali. Le previsioni sull’andamento del mercato del lavoro nel 2018 incorporano un’ulteriore crescita dell’occupazione (+0,8%), parallela a una graduale riduzione del tasso di disoccupazione, che dovrebbe scendere ulteriormente e significativamente dall’11,2% del 2017 al 10,7%.Tenuto conto della salita del prezzo del petrolio, che nel primo trimestre 2018 è stato di 67 dollari al barile sul contratto Brent contro circa 54 dollari nel corrispondente periodo del 2017, si prospetta una crescita del tasso di inflazione 2018 poco sopra l’1%, ovvero del +1,1% sul 2017.Sul fronte della finanza pubblica, secondo il nuovo scenario tendenziale del Governo uscente, contenuto nel “Documento di Economia e Finanza” (Def) di aprile 2018, il deficit di bilancio sul Pil dovrebbe scendere significativamente dal 2,3% del 2017 all’1,6% del 2018, riducendosi progressivamente negli anni successivi, fino al pareggio di bilancio previsto nel 2020. Nel 2018 dovrebbe inoltre ridursi di un punto percentuale anche l’incidenza del debito pubblico sul Pil, che passerebbe dal 131,8% del 2017 al 130,8%, proseguendo un percorso di più rapida discesa negli anni successivi.

PREVISIONI OSI (Osservatorio stampa ed imballaggio)

Percentuali e saldi aumento stabilità diminuzione saldo

INDUSTRIA GRAFICA

Produzione 22 67 11 11

Fatturato 11 89 0 11

Ordini interni 22 78 0 22

Ordini esteri 14 86 0 14

INDUSTRIA CARTOTECNICA TRASFORMATRICE

Produzione 54 42 4 50

Fatturato 54 29 17 37

Ordini interni 42 50 8 34

Ordini esteri 36 56 8 28

IL SETTORE GRAFICO E CARTOTECNICO ITALIANO NEL 2018

Previsioni del Panel Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio) sino a giugno 2018Sulla base dell’indagine congiunturale Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio), condotta dal Centro Studi Assografici nel marzo 2018, su un Panel di una cinquantina di imprese associate del settore grafico e cartotecnico trasformatore, i giudizi delle imprese grafiche sono piuttosto positivi e convergenti su tutti gli indicatori, ovvero produzione, fatturato, ordini interni ed ordini esteri, facendo intravvedere un quadro congiunturale in miglioramento.Anche le opinioni delle imprese cartotecniche trasformatrici si confermano nettamente ottimistiche su tutti gli indicatori ovvero produzione, fatturato, ordini interni ed esteri, evidenziando un inizio 2018 ancora favorevole. Fonte: Indagine Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio) Assografici

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Compendio Statistico 2013-2017

Indice

1. Principali indicatori economici nazionali 18

2. Produzione - indici settoriali 19

3. Produzione - in quantità 20

4. Grado di utilizzo degli impianti (%) 21

5. Consumo apparente di macchinari 21

6. Consumo apparente di carte e cartoni 21

7. Consumi di energia elettrica 22

8. Fatturato 22

9. Investimenti pubblicitari 22

10. Commercio con l’estero per settore e paese 23

11. Commercio con l’estero principali prodotti scambiati 24

12. Prezzi alla produzione 25

13. Retribuzioni orarie contrattuali operai ed impiegati 25

14. Cassa integrazione guadagni 26

15. Variazione anagrafe delle imprese attive 26

16. Imprese ed addetti Censimento 2001 e 2011 27

17. Imprese ed addetti Censimento 2011 28

18. Distribuzione per classe di addetti Censimento 2011 28

19. Distribuzione per attività economica Censimento 2011 28

20. Distribuzione per regione Censimento 2011 29

21. Imprese ed addetti 2013-2017 30

22. Macrovariabili della filiera della carta, editoria, stampa e trasformazione 31

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1. PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI NAZIONALI

2013 2014 2015 2016 2017

PIL ai prezzi di mercato

milioni di euro 2010 1.541.172 1.542.924 1.557.612 1.570.980 1.594.070

variazioni percentuali -1,7 0,1 1,0 0,9 1,5

Spese delle famiglie residenti

milioni di euro 2010 908.635 910.941 928.297 941.629 954.288

variazioni percentuali -2,5 0,3 1,9 1,4 1,3

Investimenti fissi lordi

milioni di euro 2010 265.832 259.767 265.227 273.646 283.863

variazioni percentuali -6,6 -2,3 2,1 3,2 3,7

Esportazioni di beni e servizi (Fob)

milioni di euro 2010 438.035 449.943 469.848 481.164 507.336

variazioni percentuali 0,7 2,7 4,4 2,4 5,4

Commercio estero (saldo)

milioni di euro 2010 44.480 45.861 36.392 32.354 34.546

Produzione industriale (dati grezzi)

numeri indici 2015=100 99,4 98,3 100,0 101,4 104,5

variazioni percentuali -3,0 -1,1 1,7 1,4 3,1

Fatturato industria in generale

numeri indici 2015=100 99,0 98,6 100,0 99,8 104,7

variazioni percentuali -3,1 -0,4 1,4 -0,2 4,9

Tasso di disoccupazione

valori percentuali 12,1 12,7 11,9 11,7 11,2

Prezzi alla produzione dei prodotti industriali

numeri indici 2015=100 104,2 102,7 100,0 98,1 100,4

variazioni percentuali -1,1 -1,4 -2,6 -1,9 2,3

Prezzi al consumo per i paesi dell’UE (Ipca)

numeri indici 2015=100 99,7 99,9 100,0 99,9 101,3

variazioni percentuali 1,2 0,2 0,1 -0,1 1,3

Prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (Foi)

numeri indici 2015=100 99,9 100,1 100,0 99,9 101,0

variazioni percentuali 1,1 0,2 -0,1 -0,1 1,1

Tasso di riferimento (ex Tus)

valori percentuali al 31.12 0,25 0,05 0,05 0,00 0,00

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat e Banca d’Italia

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Economico Statistico 2017/18

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Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

2. PRODUZIONE - INDICI SETTORIALI 2015=100

Settori 2013 2014 2015 2016 2017FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DI CARTA E CARTONE:

numeri indici 96,2 98,3 100,0 101,3 101,4variazioni percentuali 0,6 2,2 1,7 1,3 0,1Astucci e scatole pieghevolinumeri indici 91,4 95,9 100,0 100,8 102,7variazioni percentuali -0,9 4,9 4,3 0,8 1,9Sacchi di carta a grande contenutonumeri indici 99,7 105,8 100,0 99,3 102,5variazioni percentuali 3,2 6,1 -5,5 -0,7 3,2Imballaggi flessibilinumeri indici 95,7 97,9 100,0 107,5 111,7variazioni percentuali 8,5 2,3 2,1 7,5 3,9Carte e cartoni ondulatinumeri indici 96,7 98,9 100,0 100 102,4variazioni percentuali 1,9 2,3 1,1 0,0 2,4Articoli igienici e sanitarinumeri indici 96,5 94,4 100,0 110,1 114,5variazioni percentuali 7,7 -2,2 5,9 10,1 4,0Buste da lettera commerciali a sacchettonumeri indici 96,4 102,7 100,0 95,4 88,7variazioni percentuali -11,0 6,5 -2,6 -4,6 -7,0Carte trattate per usi industrialinumeri indici 98,2 99,1 100,0 102,4 111,5variazioni percentuali 1,5 0,9 0,9 2,4 8,9STAMPA E SERVIZI CONNESSI ALLA STAMPA:

numeri indici 107,2 104,0 100,0 91,3 84,6variazioni percentuali -13,3 -3,0 -3,8 -8,7 -7,3Giornali quotidianinumeri indici 127,5 112,0 100,0 101,3 93,2variazioni percentuali -16,0 -12,2 -10,7 1,3 -8,0Riviste e pubblicazioni periodichenumeri indici 118,5 105,8 100,0 96,7 85,5variazioni percentuali -23,2 -10,7 -5,5 -3,3 -11,6Libri, dizionari, enciclopedie e similinumeri indici 105,3 107,1 100,0 84,2 86,0variazioni percentuali -23,7 1,7 -6,6 -15,8 2,1Stampati pubblicitari e commercialinumeri indici 108,3 108,6 100,0 88,4 79,0variazioni percentuali -9,6 0,3 -7,9 -11,6 -10,6Modulistica per l’amministrazionenumeri indici 127,0 107,3 100,0 94,2 97,0variazioni percentuali 11,0 -15,5 -6,8 -5,8 3,0

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Economico Statistico 2017/18

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3. PRODUZIONE - IN QUANTITA’

Prodotti 2013 2014 2015 2016 2017

Cartone ondulato

000 di tonnellate 3.498 3.570 3.620 3.719 3.791

variazioni percentuali 0,8 2,0 1,4 2,7 2,0

Astucci pieghevoli

000 di tonnellate 578 606 633 637 649

variazioni percentuali -0,9 4,9 4,5 0,7 1,9

Sacchi di carta

000 di tonnellate 191 195 189 187 195

variazioni percentuali 4,8 2,3 -3,1 -1,3 4,4

Imballaggi flessibili

000 di tonnellate 317 331 344 354 363

variazioni percentuali 3,5 4,5 4,0 2,8 2,5

Carte da parati

000 di tonnellate di carta supporto 16 15 10 8 8

variazioni percentuali 0,0 -5,9 -35,1 -19,7 1,5

Fonte: Gruppi di Specializzazione Assografici

Nota: Le variazioni percentuali sono state calcolate sui dati quantitativi non arrotondati.

Imballaggi �essibiliCartone ondulato Astucci pieghevoli Sacchi di carta Carte da parati

Variazione % della produzione negli anni 2013/2017

-40,0

-35,0

-30,0

-25,0

-20,0

-15,0

-10,0

-5,0

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

2013 2014 2015 2016 2017

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Economico Statistico 2017/18

21

Nota: Le variazioni percentuali sono state calcolate sui dati quantitativi non arrotondati.

4. GRADO DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI (%)

Settori 2013 2014 2015 2016 2017

Stampa e riproduzione di supporti registrati

valori percentuali 68,8 71,9 73,7 72,9 74,8

variazioni -0,3 3,1 1,8 -0,8 1,9

Fabbricazione di carta e di prodotti di carta

valori percentuali 78,2 80,8 82,2 81,7 82,8

variazioni 3,2 2,6 1,4 -0,5 1,1

5. CONSUMO APPARENTE DI MACCHINARI (Produzione+Importazioni-Esportazioni)

Settori 2013 2014 2015 2016 2017

Macchine per la grafica e la cartotecnica trasformazione

milioni di euro 925 957 1.234 1.345 1.550variazioni percentuali -4,9 3,5 28,9 9,0 15,2

6. CONSUMO APPARENTE DI CARTE E CARTONI (Produzione+Importazioni-Esportazioni)

Settori 2013 2014 2015 2016 2017

Totale carte e cartoni

000 di tonnellate 9.808 9.828 10.070 10.097 10.297

variazioni percentuali -3,0 0,2 2,5 0,3 2,0

Carta per usi grafici (inclusa carta per giornali)

000 di tonnellate 3.252 3.184 3.069 3.008 2.899

variazioni percentuali -6,2 -2,1 -3,6 -2,0 -3,6

Carte per uso domestico, igienico e sanitario

000 di tonnellate 785 737 749 746 865

variazioni percentuali -6,1 -6,6 1,7 -0,3 15,9

Carte e cartoni per imballaggio

000 di tonnellate 5.357 5.475 5.815 5.907 6.089

variazioni percentuali -1,2 2,2 6,2 1,6 3,1

Altre carte e cartoni

000 di tonnellate 415 432 437 436 444variazioni percentuali 8,9 4,2 1,1 -0,3 1,8

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

Fonte: Acimga

Fonte: Assocarta

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Economico Statistico 2017/18

22

7. CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA

Settori 2013 2014 2015 2016 2017

Carta e cartotecnica

milioni di Kwh 7.697 7.407 7.564 7.528 -

variazioni percentuali 1,1 -3,8 2,1 -0,5 -

Poligrafiche, editoriali ed affini

milioni di Kwh 1.382 1.265 1.171 1.119 -

variazioni percentuali -7,5 -8,5 -7,4 -4,4 -

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

Fonte: Stime Assocarta e stime Assografici

Fonte: UPA - Utenti Pubblicità Associati

8. FATTURATO

Settori 2013 2014 2015 2016 2017

Industria della carta e della cartotecnica trasformazione:Industria cartaria

fatturato in milioni di euro 6.980 6.845 7.090 7.000 7.410

variazioni percentuali 0,7 -1,9 3,6 -1,3 5,9

Industria cartotecnica trasformatrice

fatturato in milioni di euro 6.810 7.035 7.197 7.348 7.539

variazioni percentuali -0,6 3,3 2,3 2,1 2,6

Stampa:

Industria grafica

fatturato in milioni di euro 7.341 7.224 7.001 6.854 6.614

variazioni percentuali -7,0 -1,6 -3,1 -2,1 -3,5

9. INVESTIMENTI PUBBLICITARI

Settori 2013 2014 2015 2016 2017

Totale investimenti su mezzi classici *

milioni di euro 6.279 6.266 6.228 6.359 6.404

variazioni percentuali -12,3 -0,2 -0,6 2,1 0,7

di cui: quotidiani e periodici

milioni di euro 1.389 1.271 1.200 1.132 1.052variazioni percentuali -21,2 -8,5 -5,6 -5,7 -7,1

* Mezzi classici: quotidiani e periodici, televisione, radio, cinema, affissioni, internet display

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Economico Statistico 2017/18

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10. COMMERCIO CON L’ESTERO - PER SETTORE E PAESE

Settori 2013 2014 2015 2016 2017Prodotti grafici ed editoriali Importazioni (capitolo 49 della Nomenclatura Doganale *) valore in migliaia di euro 557.338 582.704 590.664 565.550 564.833variazioni percentuali -4,7 4,6 1,4 -4,3 -0,1Principali paesi di provenienza (quota % calcolata su dati in valore)Germania 28,1 31,3 28,9 29,1 30,0Regno Unito 19,5 18,4 18,1 13,6 14,0Cina 11,0 9,3 8,0 7,2 8,2Francia 9,4 8,2 8,2 7,6 7,5Stati Uniti 6,6 6,1 7,3 6,7 6,5Paesi UE 28 77,2 79,4 79,4 80,0 78,8Esportazioni (capitolo 49 della Nomenclatura Doganale *)valore in migliaia di euro 1.231.746 1.243.121 1.103.087 1.121.079 1.042.079variazioni percentuali -5,6 0,9 -11,3 1,6 -7,0Principali paesi di destinazione (quota % calcolata su dati in valore)Francia 33,6 28,6 28,3 27,7 28,8Germania 14,1 13,7 12,4 12,3 10,7Regno Unito 8,8 9,9 11,5 10,9 10,5Svizzera 6,8 6,6 7,7 7,5 7,4Stati Uniti 5,3 6,3 6,2 6,9 6,6Paesi UE 28 77,1 74,8 74,6 75,4 73,1

Prodotti della cartotecnica e della trasformazione Importazioni (capitolo 48 della Nomenclatura Doganale **) valore in migliaia di euro 661.742 715.758 767.991 772.820 886.402variazioni percentuali 1,4 8,2 7,3 0,6 14,7Principali paesi di provenienza (quota % calcolata su dati in valore)Germania 27,3 25,5 26,1 27,2 29,1Cina 15,3 15,4 16,6 15,8 14,6Francia 13,4 13,4 12,8 12,5 11,3Regno Unito 4,9 4,5 4,4 4,5 3,9Paesi Bassi 3,2 3,0 3,3 3,7 3,6Paesi UE 28 71,8 70,3 69,0 70,8 72,7Esportazioni (capitolo 48 della Nomenclatura Doganale **)valore in migliaia di euro 2.494.297 2.583.356 2.664.392 2.731.995 2.802.998variazioni percentuali -6,5 3,6 3,1 2,5 2,6Principali paesi di destinazione (quota % calcolata su dati in valore)Francia 22,7 22,0 23,2 23,7 24Germania 13,6 13,9 13,8 14,2 14,2Regno Unito 6,5 6,5 7,2 7,0 6,6Svizzera 6,1 6,1 6,0 6,2 5,8Spagna 4,8 5,3 5,1 5,3 5,3

Paesi UE 28 74,7 75,2 75,7 75,7 76,9

* Voci doganali 49.01, 49.02, 49.03, 49.04, 49.05, 49.07, 49.08, 49.09, 49.10, 49.11** Voci doganali 48.14, 48.17, 48.18, 48.19, 48.20, 48.21, 48.22, 48.23

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

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11. COMMERCIO CON L’ESTERO - PRINCIPALI PRODOTTI SCAMBIATI

Settori 2013 2014 2015 2016 2017 Var.% 17/16

Prodotti grafici ed editoriali Importazioni (capitolo 49 della Nomenclatura Doganale) Valore in migliaia di euro49.01 Libri, opuscoli 184.746 208.211 210.010 227.781 233.217 2,449.02 Giornali e pubblicazioni periodiche 104.769 93.705 90.157 83.725 74.842 -10,649.03 Album e libri di immagini 15.110 10.945 8.758 8.776 8.562 -2,449.04 Musica manoscritta o stampata 2.226 2.029 1.265 1.604 1.219 -24,049.05 Lavori cartografici 5.574 5.294 5.924 5.870 5.468 -6,949.07 Francobolli e carte valori 3.625 1.466 2.210 2.156 3.842 78,249.08 Decalcomanie 13.042 24.462 22.892 22.365 27.165 21,549.09 Cartoline 8.532 10.959 9.394 9.108 7.381 -19,049.10 Calendari 5.343 4.961 5.277 5.457 5.335 -2,249.11 Stampati pubblicitari, cataloghi 214.371 220.673 234.778 198.708 197.800 -0,5

Esportazioni (capitolo 49 della Nomenclatura Doganale) Valore in migliaia di euro49.01 Libri, opuscoli 418.554 411.530 379.415 386.634 380.990 -1,549.02 Giornali e pubblicazioni periodiche 158.891 199.813 192.048 201.291 167.010 -17,049.03 Album e libri di immagini 85.072 70.689 8.547 7.451 7.948 6,749.04 Musica manoscritta o stampata 4.826 3.299 912 515 485 -6,049.05 Lavori cartografici 21.317 21.854 21.927 19.009 19.554 2,949.07 Francobolli e carte valori 1.611 5.032 626 222 4.751 2.042,449.08 Decalcomanie 34.103 41.974 39.429 41.739 44.005 5,449.09 Cartoline 12.365 11.638 8.938 8.998 7.033 -21,849.10 Calendari 15.992 13.155 11.891 12.009 10.955 -8,849.11 Stampati pubblicitari, cataloghi 479.016 464.136 439.357 443.211 399.348 -9,9

Prodotti della cartotecnica e della trasformazione Importazioni (capitolo 48 della Nomenclatura Doganale) Valore in migliaia di euro48.14 Carte da parati 9.277 9.435 9.725 9.771 10.148 3,948.17 Prodotti cartotecnici per corrispondenza 10.053 9.900 10.224 11.856 10.494 -11,548.18 Prodotti in carta per uso domestico e sanitario 73.976 84.727 85.069 90.020 95.008 5,548.19 Scatole, sacchi e imballaggi vari in carta e cartone 303.707 326.274 354.370 366.209 445.283 21,648.20 Articoli per scuola, ufficio e cartoleria 61.046 62.265 64.382 62.478 67.678 8,348.21 Etichette 88.188 94.817 105.776 103.108 112.336 8,948.22 Tubi, anime e tubetti in cartone 5.481 5.640 5.900 6.308 7.603 20,548.23 Altri prodotti in carta e cartone 110.013 122.699 132.544 123.069 137.852 12,0

Esportazioni (capitolo 48 della Nomenclatura Doganale) Valore in migliaia di euro48.14 Carte da parati 185.540 172.820 115.406 94.976 95.278 0,348.17 Prodotti cartotecnici per corrispondenza 16.525 13.118 13.569 13.991 10.645 -23,948.18 Prodotti in carta per uso domestico e sanitario 677.922 706.391 772.915 800.332 786.482 -1,748.19 Scatole, sacchi e imballaggi vari in carta e cartone 914.378 963.329 992.077 1.024.399 1.084.384 5,948.20 Articoli per scuola, ufficio e cartoleria 156.872 153.407 153.054 153.990 152.347 -1,148.21 Etichette 161.756 169.762 178.817 184.998 192.516 4,148.22 Tubi, anime e tubetti in cartone 20.572 20.767 20.877 22.243 26.746 20,248.23 Altri prodotti in carta e cartone 360.733 383.761 417.677 437.064 454.600 4,0

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

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12. PREZZI ALLA PRODUZIONE 2015 = 100

Settori 2013 2014 2015 2016 2017

Industria cartaria

numeri indici 96,5 97,1 100,0 98,3 99,1

variazioni percentuali 1,3 0,6 3,0 -1,7 0,8

Industria cartotecnica trasformatrice

numeri indici 98,8 99,8 100,0 100,2 101,2

variazioni percentuali 1,1 1,0 0,2 0,2 1,0

Industria grafica

numeri indici 102,0 100,4 100,0 99,1 97,7

variazioni percentuali -1,3 -1,6 -0,4 -0,9 -1,4

13. RETRIBUZIONI ORARIE CONTRATTUALI - OPERAI ED IMPIEGATI DIC. 2010 = 100

Settori 2013 2014 2015 2016 2017

Industria in senso stretto

numeri indici 106,8 109,4 112,1 112,7 113,2

variazioni percentuali 2,0 2,4 2,5 0,5 0,4

Industria cartotecnica trasformatrice

numeri indici 107,2 109,8 112,4 112,4 113,7

variazioni percentuali 1,7 2,4 2,4 0,0 1,2

Industria grafica

numeri indici 106,6 106,8 108,9 109,4 109,4

variazioni percentuali 2,0 0,2 2,0 0,5 0,0

Editoria di libri, periodici ed altre attività editoriali

numeri indici 104,6 105,0 106,5 107,0 107,0variazioni percentuali 1,3 0,4 1,4 0,5 0,0

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

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14. CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI

Macrosettori 2013 2014 2015 2016 2017

Editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati

CIG Ordinaria ore autorizzate 5.555.169 3.953.105 2.599.597 1.843.342 1.522.451

CIG Straordinaria ore autorizzate 8.801.575 12.326.327 10.730.451 10.015.385 5.762.662

CIG Deroga ore autorizzate 4.688.117 3.542.369 1.363.066 808.834 240.540

CIG Totale ore autorizzate 19.044.861 19.821.801 14.693.114 12.667.561 7.525.653

variazioni percentuali 0,8 4,1 -25,9 -13,8 -40,6

Fabbricazione della pasta-carta, della carta e del cartone e dei prodotti di carta

CIG Ordinaria ore autorizzate 3.703.913 2.547.061 1.838.054 1.435.780 865.273

CIG Straordinaria ore autorizzate 5.459.354 3.925.457 2.905.646 3.382.511 1.281.200

CIG Deroga ore autorizzate 1.160.558 1.503.902 237.298 201.695 84.654

CIG Totale ore autorizzate 10.323.825 7.976.420 4.980.998 5.019.986 2.231.127

variazioni percentuali 2,3 -22,7 -37,6 0,8 -55,6

15. VARIAZIONE ANAGRAFE DELLE IMPRESE ATTIVE

Settori 2013 2014 2015 2016 2017 Var. % 17/16

Stampa e riproduzione di supporti registrati 19.050 18.558 18.231 17.956 17.621 -1,9

Attività editoriali 10.214 10.061 9.980 9.926 9.853 -0,7

Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 4.525 4.477 4.417 4.356 4.279 -1,8

Totale 33.789 33.096 32.628 32.238 31.753 -1,5

Imprese attive: Imprese che esercitano l’attività e non risultano avere procedure concorsuali in atto

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Inps

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Movimprese

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16. IMPRESE ED ADDETTI CENSIMENTO 2001 E 2011

Cartaria Cartotecnica Gra�ca Editoria

Imprese nei settori della carta, editoria, stampa e cartotecnica trasformazione

0

5.000

10.000

15.000

207 253

4.361

19.959

16.027

6.5515.707

20.000

2001 2011

3.876

Cartaria Cartotecnica Gra�ca Editoria

Addetti nei settori della carta, editoria, stampa e cartotecnica trasformazione

0

30.000

60.000

90.000

17.671

12.983

66.015

127.287

91.169

45.653

36.523

120.000

150.000

2001 2011

60.918

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

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17. IMPRESE ED ADDETTI - CENSIMENTO 2011

Settori Imprese Totale di cui:

addetti dipendenti

Industria cartaria 253 12.893 12.673

Industria cartotecnica trasformatrice 3.876 60.918 55.957

Industria grafica 16.027 91.169 69.848

Editoria di libri, periodici ed altre attività editoriali 5.707 36.523 32.274

Totale 25.863 201.503 170.752

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

18. DISTRIBUZIONE PER CLASSE DI ADDETTI - CENSIMENTO 2011

Settori Imprese Addetti Addetti / impresa

Industria cartotecnica trasformatrice

fino a 19 addetti 3.298 18.446 6

da 20 a 49 addetti 383 11.655 30

da 50 a 99 addetti 100 6.916 69

100 e oltre 95 23.901 252

Industria grafica

fino a 19 addetti 15.361 55.219 4

da 20 a 49 addetti 503 14.436 29

da 50 a 99 addetti 104 7.080 68

100 e oltre 59 14.434 245

19. DISTRIBUZIONE PER ATTIVITA’ ECONOMICA - CENSIMENTO 2011

Settori Imprese % Addetti %

Industria cartotecnica trasformatrice

Carta e cartone ondulato e imballaggi 1.215 31,3 24.452 40,1

Prodotti igienico-sanitari e per uso domestico 237 6,1 8.575 14,1

Prodotti cartotecnici 1.754 45,4 19.951 32,7

Carta da parati 17 0,4 524 0,9

Altri articoli di carta e di cartone 653 16,8 7.416 12,2

Totale 3.876 100,0 60.918 100,0

Industria grafica

Stampa di giornali 63 0,4 2.191 2,4

Altra stampa 12.204 76,2 70.549 77,4

Lavorazioni preliminari alla stampa e ai media 2.444 15,2 10.388 11,4

Legatoria e servizi connessi 1.316 8,2 8.041 8,8

Totale 16.027 100,0 91.169 100,0

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

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20. DISTRIBUZIONE PER REGIONE - CENSIMENTO 2011

Settori Imprese % Addetti %Industria cartotecnica trasformatricePiemonte 278 7,2 6.012 9,9Valle d’Aosta 2 0,1 3 0,0Lombardia 1.003 25,9 16.652 27,3Trentino Alto Adige 39 1,0 619 1,0Veneto 420 10,8 9.691 15,9Friuli Venezia Giulia 52 1,3 846 1,4Liguria 49 1,3 691 1,1Emilia Romagna 319 8,2 4.950 8,1Toscana 426 11,0 7.499 12,3Umbria 88 2,3 1.660 2,7Marche 177 4,6 2.463 4,0Lazio 185 4,8 1.463 2,4Abruzzo 82 2,1 2.066 3,4Molise 14 0,4 123 0,2Campania 291 7,5 3.473 5,7Puglia 184 4,7 1.424 2,3Basilicata 17 0,4 57 0,1Calabria 52 1,3 167 0,3Sicilia 170 4,4 803 1,3Sardegna 28 0,7 256 0,4Totale 3.876 100,0 60.918 100,0

Industria grafica Piemonte 1.237 7,7 7.654 8,4Valle d’Aosta 29 0,2 160 0,2Lombardia 3.387 21,1 24.659 27,0Trentino Alto Adige 280 1,7 2.186 2,4Veneto 1.533 9,6 12.721 14,0Friuli Venezia Giulia 300 1,9 2.062 2,3Liguria 370 2,3 1.387 1,5Emilia Romagna 1.288 8,0 8.890 9,8Toscana 1.021 6,4 4.805 5,3Umbria 317 2,0 1.806 2,0Marche 491 3,1 2.771 3,0Lazio 1.558 9,7 8.227 9,0Abruzzo 353 2,2 1.411 1,5Molise 57 0,4 169 0,2Campania 1.103 6,9 3.665 4,0Puglia 904 5,6 3.005 3,3Basilicata 133 0,8 432 0,5Calabria 383 2,4 1.289 1,4Sicilia 966 6,0 2.960 3,2Sardegna 317 2,0 910 1,0Totale 16.027 100,0 91.169 100,0

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat

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21. IMPRESE ED ADDETTI 2013-2017

Settori 2013 2014 2015 2016 2017*

Industria cartotecnica trasformatrice

Imprese 3.683 3.590 3.518 3.469 3.407

variazioni percentuali -3,6 -2,5 -2,0 -1,4 -1,8

Addetti 60.121 60.312 59.993 61.217 62.441

variazioni percentuali -2,0 0,3 -0,5 2,0 2,0

Industria grafica

Imprese 15.851 15.206 14.869 14.646 14.368

variazioni percentuali -0,8 -4,1 -2,2 -1,5 -1,9

Addetti 85.828 82.080 79.697 80.468 80.468

variazioni percentuali -4,1 -4,4 -2,9 1,0 0,0

Totale

Imprese 19.534 18.796 18.387 18.115 17.775

variazioni percentuali -1,4 -3,8 -2,2 -1,5 -1,9

Addetti 145.949 142.392 139.690 141.685 142.909

variazioni percentuali -3,2 -2,4 -1,9 1,4 0,9

Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Istat e *stime Assografici

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Economico Statistico 2017/18

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22. MACROVARIABILI DELLA FILIERA DELLA CARTA, EDITORIA, STAMPA E TRASFORMAZIONE

2012 2013 2014 2015 2016*

Fatturato totale

milioni di euro 32.471 30.970 30.673 30.769 30.956

variazioni percentuali -8,0 -4,6 -1,0 0,3 0,6

Vendite Italia

milioni di euro 23.618 22.039 21.406 21.429 21.427

variazioni percentuali -10,2 -6,7 -2,9 0,1 -0,0

Export

milioni di euro 8.853 8.931 9.267 9.350 9.529

variazioni percentuali -1,9 0,9 3,8 0,9 1,9

Import

milioni di euro 5.351 5.260 5.469 5.585 5.602

variazioni percentuali -10,2 -1,7 4,0 2,1 0,3

Consumo apparente **

milioni di euro 28.969 27.299 26.875 27.004 27.029

variazioni percentuali -10,2 -5,8 -1,6 0,5 0,1

Saldo bilancia commerciale ***

milioni di euro 3.502 3.671 3.798 3.765 3.927

variazioni percentuali 14,3 4,8 3,5 -0,9 4,3

Export/Fatturato

quote percentuali 27,3% 28,8% 30,2% 30,4% 30,8

Import/Consumo apparente

quote percentuali 18,5% 19,3% 20,3% 20,7% 20,7

Addetti

numero 209.676 203.523 198.732 198.514 197.596variazioni percentuali -2,6 -2,9 -2,4 -0,1 -0,5

* Stime

** Consumo apparente = Fatturato totale + Import - Export

*** Saldo bilancia commerciale = Export - Import

Fonte: nella tabella sono riportati i totali derivanti dalla somma dei valori indicati dalle Associazioni partecipanti al Tavolo di consultazione della Filiera della Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione, ovvero: - Acimga (Associazione Costruttori Italiani Macchine per l’Industria Grafica, Cartaria, di Trasformazione e Affini), - Aie (Associazione Italiana Editori), - Argi (Associazione Rappresentanti Ufficiali e Produttori/Distributori in Italia di Macchine, Sistemi e Prodotti per il Settore Grafico), - Asig (Associazione Stampatori Italiana Giornali), - Assocarta (Associazione Italiana fra gli Industriali della Carta, Cartoni e Paste per Carta), - Assografici (Associazione Nazionale Italiana Industrie Grafiche, Cartotecniche e Trasformatrici),- Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali).

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