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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA

ANNO 2017

Camera di Commercio di Novara Via degli Avogadro, 4

Novara

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2 Camera di Commercio di Novara – Relazione previsionale e programmatica 2017

Indice

Premessa ........................................................................................................................................................... 3

Analisi del contesto esterno istituzionale regionale ......................................................................................... 3

Analisi del contesto esterno economico regionale ........................................................................................... 8

Analisi del contesto esterno economico provinciale ....................................................................................... 23

Le linee e gli obiettivi strategici ....................................................................................................................... 28

Linea strategica n. 1 “Competitività e sviluppo delle imprese e del territorio” .......................................... 30

Linea strategica n. 2 “Internazionalizzazione”............................................................................................. 34

Linea strategica n. 3 “Nuove imprese e raccordo scuola-lavoro” ............................................................... 34

Linea strategica n. 4 “Regolazione del mercato e tutela dei consumatori” ................................................ 35

Linea strategica n. 5 “Efficacia ed efficienza dei processi camerali” ........................................................... 36

Linea strategica n. 6 “Patrimonio, risorse umane e comunicazione” ......................................................... 37

Linea strategica n. 7 “Sostenibilità economico-finanziaria” ........................................................................ 38

Le risorse.......................................................................................................................................................... 40

Le risorse economiche ................................................................................................................................. 40

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Premessa

La Relazione previsionale e programmatica è redatta ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. 02.11.2005, n. 254, recante “Regolamento concernente la gestione patrimoniale e finanziaria delle camere di commercio”, al fine di aggiornare annualmente il programma pluriennale di cui all’art. 4 del medesimo D.P.R.. Secondo il regolamento di contabilità, la RPP “ha carattere generale e illustra i programmi che si intendono attuare

nell’anno di riferimento, in rapporto alle caratteristiche e ai possibili sviluppi dell’economia locale e al

sistema delle relazioni con gli organismi pubblici e privati operanti sul territorio, specificando, altresì, le

finalità che si intendono perseguire e le risorse a loro destinate”.

Gli indirizzi generali e il programma pluriennale di attività dell’Ente per il periodo 2016-2019 sono stati definiti e approvati dal Consiglio, ai sensi dell’art. 11 della Legge 29.12.2003, n. 580, dell’art. 4 del D.P.R. 254/2005 e dello Statuto camerale, con la deliberazione n. C/4 del 12.11.2015.

Si forniscono, di seguito, un quadro del contesto istituzionale ed economico del Piemonte e una breve analisi del contesto socio-economico della provincia di Novara, necessari per valutare l’adeguatezza delle

priorità e degli indirizzi strategici dell’Ente.

Analisi del contesto esterno istituzionale regionale

A) Fondi strutturali 2014-2020

Il 2017 sarà l’anno centrale dell’operatività dei Fondi strutturali 2014-2020 (Piani Operativi Regionali – POR) definiti dalla Regione Piemonte e approvati dalla Commissione Europea. I fondi strutturali a disposizione del territorio piemontese sono di tre tipi:

• FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale);

• FSE (Fondo Sociale Europeo);

• FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale)

Tutta la documentazione aggiornata è reperibile nella sezione dedicata all’interno del sito della Regione Piemonte www.regione.piemonte.it/europa2020.

FESR Piemonte 2014-2020 in sintesi (tratto dal sito della Regione Piemonte)

Il POR FESR 2014/2020 ha una dotazione finanziaria pari a 965 Meuro ed è articolato in 7 Assi, di cui 6 hanno un impatto territoriale: - Innovazione e ricerca, con una dotazione finanziaria pari a 355 Meuro (pari al 37% della dotazione complessiva), - Agenda digitale, che dispone di 88 Meuro (9%), - Competitività, dotazione pari a 212 Meuro (22%), - Energia sostenibile, 193 Meuro (20%), - Sviluppo territoriale, 29 Meuro (3%) - Agenda Urbana, 48 Meuro (5%).

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Il programma FSE Piemonte 2014-2020 in sintesi (tratto dal sito della Regione Piemonte)

La struttura della programmazione è strutturata in termini di Assi/Obiettivi tematici, Priorità di investimento, Risultati attesi/Obiettivi specifici e Azioni, con i primi due livelli mutuati dai Regolamenti comunitari e gli altri due dall’Accordo di Partenariato Italia approvato in data 29/10/2014. Le risorse disponibili sono circa 873 milioni di euro, alle quali vanno aggiunti i 97 milioni del PON YEI a gestione regionale. La distribuzione delle risorse è articolata per fonte di finanziamento, Asse e Priorità di investimento, con quest’ultima a recepire il principio di concentrazione tematica su Occupazione giovanile, Dispersione scolastica, Lotta alla disoccupazione, Inclusione attiva e Apprendimento permanente. L’articolazione interna è su 15 Obiettivi specifici del Programma in termini di risultati attesi, categorie di destinatari/beneficiari di riferimento, azioni finanziabili e relativi strumenti di attuazione previsti. Asse 1 – Occupazione 399.600.000 Euro Asse 2 - Inclusione Sociale e Lotta alla Povertà 176.500.000 Euro Asse 3 - Istruzione e formazione 259.000.000 Euro Asse 4 - Capacità Istituzionale e Amministrativa 2.500.000 Euro Asse 5 - Assistenza Tecnica 34.690.000 Euro.

FEASR Piemonte 2014-2020 in sintesi (tratto dal sito della Regione Piemonte)

Il POR Feasr (nota: informativa aggiornata a fine agosto) non è stato ancora formalmente approvato dalla Commissione Europea, pur essendone stata inviata una seconda versione che recepisce le prime osservazione della CE. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 si inserisce nel contesto della "Strategia Europa 2020", finalizzata a rilanciare l'economia dell'UE nel prossimo decennio. Le linee guida dell'Unione sono incentrate sui temi dell'occupazione, dell'innovazione, dell'istruzione, dell'integrazione sociale e del clima/energia. In materia di Agricoltura e Sviluppo rurale, il nuovo regolamento prevede che lo sviluppo rurale contribuisca al raggiungimento dei seguenti obiettivi: - stimolare la competitività del settore agricolo, - garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l'azione per il clima, -realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, compresi la creazione e il mantenimento di posti di lavoro. Tali obiettivi sono perseguiti attraverso 6 priorità, a loro volta suddivise in focus area specifiche: - Promuovere il trasferimento di conoscenze e l'innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali, - Potenziare in tutte le regioni la redditività delle aziende agricole e la competitività dell'agricoltura in tutte le sue forme e promuovere tecnologie innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste, - Promuovere l'organizzazione della filiera alimentare, comprese la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nel settore agricolo, - Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all'agricoltura e alla silvicoltura, - Incentivare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale, - Adoperarsi per l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.

Il nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali della Regione Piemonte offre un’opportunità di una più stretta collaborazione fra ente regionale e sistema camerale per lo sviluppo economico imprenditoriale e territoriale. Non si tratta soltanto di fondi e risorse finanziarie aggiuntive, ma

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soprattutto di provare a ipotizzare un metodo di lavoro coordinato, partecipato e integrato con la programmazione regionale.

Regione Piemonte e sistema camerale piemontese avevano siglato il 13 dicembre 2013 (approvato con DGR 1-6519 del 22 ottobre 2013) un protocollo triennale di collaborazione istituzionale per il rilancio economico, attualmente ancora in vigore, e che potrebbe essere utilizzato anche per la collaborazione sui fondi strutturali (punto 4 del Protocollo citato). Proprio con lo scopo di rinsaldare la collaborazione e trovare le linee strategiche per una collaborazione ad ampio spettro, il 23 maggio 2016 la Giunta di Unioncamere Piemonte si è incontrata con la Giunta della Regione Piemonte. Ne è emersa la volontà non solo di proseguire negli ambiti di collaborazione già praticati, ma di pensare ad un’alleanza tra sistema camerale ed ente regionale più ampia, strategica per lo sviluppo dei territori e delle imprese piemontesi.

Le considerazioni di cui sopra diventano ancora più stingenti se collocate nella cornice della discussione in corso sulla riforma del sistema camerale (art. 10 della Legge 07.08.2015 n. 124), che vede vari soggetti, tra cui la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, esprimersi a favore del ripristino della facoltà riconosciuta alle camere di commercio dall’art. 18, comma 10, della Legge 580/1993 di incrementare la misura del diritto annuale sino a un massimo del 20% – facoltà che, che nello schema di decreto legislativo di attuazione della delega sulla riforma del sistema camerale, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 25 agosto 2016, viene abrogata – allo scopo di consentire alle Regioni di continuare a sviluppare progetti in stretta collaborazione con il sistema camerale, cofinanziandoli appunto con la maggiorazione del diritto annuale.

B) Strategia macroregionale EUSALP

Il 28 luglio 2015 la Commissione Europea ha ufficialmente lanciato la Strategia Europea per la Regione Alpina (EUSALP) che costituisce la quarta strategia europea macro-regionale. Più di settanta milioni di cittadini europei beneficeranno della maggiore comparazione tra regioni e nazioni in termini di ricerca e innovazione, supporto alle piccole e medie imprese, mobilità, turismo protezione ambientale e gestione delle risorse energetiche. La strategia macro regionale riguarda un totale di sette Stati: cinque membri dell’UE (Italia, Austria, Francia, Germania e Slovenia) e due Paesi non membri (Liechtenstein e Svizzera) coinvolgendo quarantotto regioni.

Le regioni alpine hanno già instaurato un forte network di cooperazione che sarà rafforzato ancor di più nell’ambito della neo-inaugurata strategia europea che si focalizzerà sullo sviluppo di alcune aree politiche-chiave che riguardano soprattutto la crescita economica e l’innovazione, la connessione e la mobilità, l’ambiente e l’energia.

L’elaborazione della Strategia Europea per la Regione Alpina era stata stimolata dall’invito inviato dal Consiglio Europeo del 19-20 dicembre 2013 alla Commissione Europea. La Comunicazione e il Piano di Azione pubblicati il 28 luglio hanno preso in considerazione sia i risultati della consultazione pubblica online condotta tra luglio e ottobre 2014, sia le conclusioni della conferenza di chiusura tenutasi a Milano dall’1 al 2 dicembre 2014.

La regione Alpina è tra le più ricche al mondo e tra le aree più competitive, dinamiche e innovative di tutta Europa. Ciononostante esistono alcune sfide che devono essere affrontate con una risposta comune: la globalizzazione economica, l’invecchiamento e la decrescente densità della popolazione, i cambiamenti

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climatici; le sfide energetiche, la posizione di regione di transito e l’alto livello di stagionalità (soprattutto nelle aree turistiche) richiedono un intervento transnazionale che ha bisogno della collaborazione di tutte le istituzioni della macroregione.

Il piano di azione elaborato dalla Commissione Europea identifica tre obiettivi tematici indipendenti e un

obiettivo trasversale che riguarda il miglioramento delle azioni di coordinamento e cooperazione attraverso la costruzione di un modello solido di governante macro-regionale.

Il primo obiettivo riguarda la competitività e l’innovazione della regione. Lo sviluppo di quest’obiettivo prevede la crescita di un ecosistema effettivo di ricerca e innovazione, l’aumento del potenziale economico di settori strategici (come la bioeconomia, il turismo, l’energia, la sanità e il settore di high-technology), il giusto accesso alle opportunità di lavoro costruito sulla grande competitività e il miglioramento dell’adeguatezza dell’istruzione e della preparazione per il mercato del lavoro in alcuni settori cardine in modo da facilitare l’accesso dei giovani e il libero movimento delle persone.

Il secondo obiettivo si basa sul miglioramento dell’accessibilità interna ed esterna e prevede quindi un potenziamento della connettività dei trasporti da sviluppare nella regione. In particolar modo le azioni previste si concentrano sulla riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti attraverso le Alpi e sulla connessione delle comunità sparse in zone remote per facilitare il loro accesso ai servizi pubblici.

Il terzo ed ultimo obiettivo mira a costruire un contesto ambientale più inclusivo e a fornire soluzioni energetiche per il futuro che siano affidabili e rinnovabili. Questo scopo potrà essere raggiunto solo preservando l’eredità ambientale delle Alpi, aiutando la regione a beneficiare delle sue proprie risorse e affrontando i cambiamenti climatici e i rischi ambientali che ne derivano. Le azioni che dovranno essere messe in atto riguardano la preservazione e la valorizzazione delle risorse naturali e culturali, lo sviluppo di connettività ecologica in tutto il territorio alpino, il miglioramento della gestione e della prevenzione dei rischi dovuti ai cambiamenti climatici e la trasformazione del territorio in un modello per l’efficienza energetica e l’energia rinnovabile.

Il finanziamento della Strategia sarà implementato principalmente dalla mobilitazione di fondi europei e nazionali esistenti poiché non dispone di una sua fonte autonoma di sussidi. Il Fondo europeo Strutturale degli Investimenti del 2014-2020 potrà allocare una buona parte delle risorse attraverso un ampio raggio di strumenti e opzioni tecniche per il supporto della Strategia insieme al Programma transnazionale Spazio Alpino. Horizon 2020, il programma COSME, the Connecting Europe Facility e il programma LIFE forniranno fonti di finanziamento secondarie.

Il Parlamento europeo, in data 13 settembre 2016, ha approvato in via formale la strategia EUSALP.

L’approvazione della strategia da parte dell’europarlamento apre una nuova fase per EUSALP, fase nella quale Regioni, enti locali e stakeholders dovranno essere pienamente coinvolti nella gestione della strategia, al fine di trasformare la strategia in una leva per lo sviluppo economico, la crescita e l'occupazione in queste aree, non solo nei settori tradizionali, come turismo ed enogastronomia, ma anche e soprattutto in settori più innovativi.

C) EEN (Enterprise Europe Network)

Nel 2017 proseguiranno le azioni a supporto delle PMI piemontesi realizzate dal consorzio ALPS (di cui Unioncamere Piemonte è partner) nell’ambito della rete EEN (Enterprise Europe Network

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http://een.ec.europa.eu ). La rete EEN, creata e finanziata dalla Commissione Europea, è presente in oltre 50 Paesi con oltre 600 organizzazioni e ha come obiettivo il supporto locale alle PMI nei campi dell’innovazione, dell’accesso al credito, dell’internazionalizzazione e alla diffusione della conoscenza dei bandi europei. Dopo un ciclo di 7 anni, terminato a fine 2014, la Commissione intende impegnare maggiormente la rete EEN per un supporto molto più tailor-made alle PMI, fino ad arrivare a servizi quasi-consulenziali (come ad esempio quelli legati alla valutazione dell’innovazione in azienda realizzata con il tool Imp3rove )

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Analisi del contesto esterno economico regionale

Scenario internazionale e nazionale

Nel 2015 il ciclo economico internazionale ha

evidenziato una decelerazione, frutto del

rallentamento registrato dalle economie emergenti

e della tenuta di quelle avanzate.

Gli Stati Uniti hanno complessivamente confermato

il trend positivo del 2014, grazie all’incremento dei

consumi privati e degli investimenti non

residenziali. Il Giappone ha ripreso a crescere a

passo moderato, grazie ai benefici portati da una

politica economica particolarmente espansiva. Tra i

Paesi emergenti è proseguita la decelerazione

ciclica già in atto nel 2013 e 2014. Brasile e Russia

hanno accusato una marcata contrazione e la Cina

ha vissuto un rallentamento del ciclo espansivo.

L’India, invece, ha realizzato, come già nel 2014,

una crescita di rilievo.

Focalizzando l’attenzione sul contesto europeo, emerge come, nel corso del 2015, nell’area Euro la ripresa

sia proseguita, seppur a ritmi moderati. Il prodotto interno lordo è cresciuto infatti del +1,7% rispetto al

2014, sostenuto dalla ripresa dei consumi privati, che hanno controbilanciato il rallentamento delle

esportazioni.

All’interno dell’eurozona la crescita

ha assunto intensità differenti: si è

registrato uno sviluppo significativo

da parte dell’economia spagnola

(+3,2%) e di quella tedesca (+1,5%).

L’economia francese ha registrato un

incremento del PIL dell’1,3%, mentre

il nostro Paese si è fermato ad una

crescita dello 0,8%, dato comunque

incoraggiante che ha fatto seguito ad

un triennio che era stato, invece,

caratterizzato da contrazioni del

prodotto interno lordo nazionale.

Il trend esibito dall’economia italiana nel corso del 2015 è stato sostenuto dalla crescita della domanda

interna, mentre un contributo negativo è stato fornito dalla domanda estera netta.

All’interno dei consumi finali nazionali, che hanno proseguito la risalita che si era già manifestata l’anno

precedente, la componente che ha evidenziato il risultato migliore è stata quella relativa alla spesa delle

famiglie residenti, cresciuta dello 0,9%, grazie all’incremento del potere di acquisto e di una sostanziale

Crescita del Pil a prezzi costanti. Anni 2014-2017

Variazioni %

2014 2015 2016 2017

Mondo 3,4 3,1 3,1 3,4

Euro Area 0,9 1,7 1,6 1,4

Italia -0,3 0,8 0,9 1,0

Germania 1,6 1,5 1,6 1,2

Francia 0,6 1,3 1,5 1,2

Spagna 1,4 3,2 2,6 2,1

Gran Bretagna 3,1 2,2 1,7 1,3

Stati Uniti 2,4 2,4 2,2 2,5

Giappone 0,0 0,5 0,3 0,1

Cina 7,3 6,9 6,6 6,2

India 7,2 7,6 7,4 7,4

Brasile 0,1 -3,8 -3,3 0,5

Russia 0,7 -3,7 -1,2 1,0

Fonte: IMF, World Economic Outlook Update, July 2016

Fonte: Istat, Conti nazionali trimestrali

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stabilità dei prezzi al consumo. La spesa delle amministrazioni pubbliche è, invece, risultata in diminuzione

per il sesto anno consecutivo (-0,7%).

Sul fronte degli investimenti, il 2015 ha segnato un primo, seppur debole, recupero. Si è infatti passati dalla

flessione del 3,4% del 2014 a una crescita dello 0,8%, sostenuta in particolar modo dall’incremento degli

investimenti in mezzi di trasporto e in macchine e attrezzature; ancora una performance negativa ha

caratterizzato, invece, gli investimenti in costruzioni.

A differenza di quanto avvenuto negli anni più difficili della crisi, nel 2015 la domanda estera netta ha

fornito un contributo negativo alla crescita del Pil per circa tre decimi di punto, causato da una crescita

delle importazioni superiore a quella delle esportazioni. Le vendite oltre confine hanno, infatti, risentito del

rallentamento in corso d’anno degli scambi mondiali.

Segni di miglioramenti emergono dal mercato del lavoro: cresce il numero degli occupati, sale lievemente il

tasso di occupazione e parallelamente si riduce quello di disoccupazione.

La crescita degli occupati è stata dello 0,8% rispetto al 2014 e ha riguardato principalmente la componente

maschile e il lavoro dipendente. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 56,3% (0,6 punti in più rispetto a

un anno prima), il tasso di disoccupazione è passato dal 12,7% del 2014 all’11,9% del 2015.

Nella prima parte del 2016 è proseguita la fase espansiva dell’economia americana, trainata principalmente

dalle esportazioni e dalla spesa per consumi delle famiglie. I paesi dell’area euro hanno, invece, mostrato

segnali disomogenei di rallentamento che, insieme alle persistenti condizioni di incertezza sostenute

dall’effetto Brexit, hanno indotto a rivedere al ribasso le prospettive di crescita per il breve periodo.

Sui risultati dell’economia italiana di inizio 2016 hanno pesato particolarmente la stazionarietà dei consumi

e il calo della produttività del comparto industriale. L’indicatore anticipatore dell’economia suggerisce per i

prossimi mesi un proseguimento della fase di debolezza dell’economia nazionale.

Dati di sintesi del Piemonte

Il Piemonte con 4,4 milioni di abitanti, oltre 442mila imprese, un valore delle esportazioni pari a 46 miliardi

di euro e un PIL di 123 miliardi di euro rappresenta una realtà di assoluto rilievo nel panorama italiano.

La regione produce, infatti, l’8% della ricchezza nazionale e si aggiudica una posizione di primo piano nel

contesto economico europeo.

Si tratta di un prodotto interno lordo rilevante, superiore a quello di interi Stati nazionali. In base agli ultimi

dati disponibili, inserendo il Piemonte all’interno della graduatoria ufficiale dei Paesi stilata dalla World

Bank per l’anno 2015, la regione si porrebbe al 57esimo posto, appena dopo Qatar e Algeria, subito prima

dell’Ungheria.

Nel 2015 all’interno del contesto nazionale il Piemonte ha evidenziato elementi di ripresa. Il contesto

occupazionale è migliorato, l’industria manifatturiera ha complessivamente manifestato una crescita e le

esportazioni hanno mostrato un trend positivo.

I dati di inizio 2016 mostrano segnali disomogenei. A una crescita della produzione industriale si

accompagna, infatti, un rallentamento dell’export.

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Popolazione

Al 31 dicembre 2015 la popolazione residente in Piemonte è pari a 4.404.246 abitanti, il 7,3% del totale della popolazione nazionale. La diminuzione registrata nel corso 2015 rispetto all’anno precedente (-20mila unità) è stata il frutto dell’andamento negativo vissuto dal tasso di crescita naturale (-4,8‰), quasi per nulla bilanciato dal tasso migratorio positivo (+0,2‰).

Il tasso di crescita complessivo della popolazione piemontese è risultato quindi negativo, pari al -4,6‰. Il numero medio di figli per donna è sceso a 1,35, mentre l’età media della popolazione si è attestata a 46,4 anni.

La popolazione straniera residente al 1° gennaio 2016 in Piemonte ammonta a 422.027 unità, dato leggermente ridimensionato rispetto a quanto registrato

Indicatori strutturali del Piemonte 2015

Indicatori Valori assolutiQuote %

sull'Italia

Popolazione presente (000) 4.404 7,3

Occupati (000) 1.799 8,0

Persone in cerca di occupazione (000) 205,0 6,6

Forza lavoro (000) 2.004 7,9

Imprese registrate (000) 443 7,3

Tasso di occupazione 15-64 anni (%) 63,7

Tasso di disoccupazione (%) 10,2

Tasso di attività 15-64 anni (%) 70,5

Prodotto interno lordo (+) 123.006,7 7,6%

Valore aggiunto Totale (+) 110.396,1 7,6%

Valore aggiunto Agricoltura (+) 1.969,8 6,2%

Valore aggiunto Industria in senso stretto (+) 25.400,8 9,4%

Valore aggiunto Costruzioni (+) 5.740,8 8,0%

Valore aggiunto Servizi (+) 77.284,7 7,2%

Importazioni di beni dall'estero (*) 29.709 8,1%

Esportazioni di beni dall'estero (*) 45.777 11,1%

(+) Valori correnti, milioni di euro, anno 2014.

(*) Valori correnti, milioni di euro anno 2015

Fonte: Istat, InfoCamere, Istituto Guglielmo Tagliacarne

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l’anno precedente. La componete straniera regionale pesa il 9,6% della popolazione totale piemontese e rappresenta l’8,4% degli stranieri residenti in Italia.

Una peculiarità della struttura della popolazione piemontese è quella di avere un tasso di vecchiaia elevato:

in media ci sono 193,7 persone over65 ogni 100 under15 (con una media nazionale di 161,4). Questo

rapporto sale drasticamente in molte aree della regione. Solo nei territori di Novara, Cuneo e Torino –

province in cui la presenza rilevante degli stranieri residenti, popolazione caratterizzata da una scarsa

presenza di cittadini over65, incide sulla struttura per classi di età della popolazione residente – l’indice si

colloca su livelli inferiori rispetto a quello regionale.

Istruzione e formazione

Analizzando gli ultimi dati disponibili a livello regionale emerge come nell’anno scolastico 2014/2015 il

numero totale degli studenti iscritti nelle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di I e II grado risulti pari

a 607.431, dato in calo per la prima volta dopo anni di crescita. Rispetto all’anno scolastico 2013/2014, il

numero di iscritti al sistema scolastico piemontese si è ridotto, infatti, di 177 unità. Questa, seppur lieve,

contrazione, è dovuta all’interruzione della crescita del numero di studenti stranieri e al parallelo calo delle

nascite.

Il sistema formativo piemontese - iscritti A.s. 2014/2015

Iscritti totali Iscritti stranieri Incidenza stranieri sul totale

Scuola dell'Infanzia 113.226 16.724 14,8%

Scuola primaria 191.547 26.489 13,8%

Scuola secondaria I grado 117.453 14.708 12,5%

Scuola secondaria II grado 171.491 15.936 9,3%

Percorsi IeFP in Agenzie Formative 13.714 2.232 16,3%

Totale 607.431 76.089 12,5%

Fonte Ires Piemonte, Osservatorio Istruzione e Formazione professionale

Nel corso dell’anno scolastico 2014/2015 il numero di studenti stranieri iscritti ammonta complessivamente

a 76.089, dato in diminuzione rispetto all’anno precedente, e rappresenta il 12,5% del totale degli studenti

iscritti nelle scuole piemontesi. L’incidenza maggiore si rileva nelle scuole dell’infanzia con una quota degli

stranieri sul totale degli iscritti pari al 14,8%. Al 13,8% e al 12,5% si attesta la quota degli alunni stranieri,

rispettivamente, nelle scuole primarie e in quelle secondarie di I livello. Il peso minore è registrato nelle

scuole secondarie di II livello, realtà in cui circa solo il 9,3% degli studenti è straniero.

Prendendo in considerazione i dati sugli indirizzi scolastici delle scuole secondarie di II grado, emerge come

il 43,5% degli alunni frequenti licei, il 30,2% istituti tecnici, il 18,9% sia iscritto a scuole professionali e,

infine, il 7,4% sia inserito in un percorso IeFP nelle agenzie formative.

Per quanto concerne gli abbandoni scolastici la quota degli early school leavers (popolazione 18-24 anni con

al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla

Regione di durata superiore ai 2 anni e che non frequenta corsi scolastici o svolge attività formative) si

attesta, nel 2014, intorno al 12,7% (a livello medio italiano raggiunge il 15,0%). Anche se a partire dal 2004

(quando la quota era pari al 22,2%) vi è stato un miglioramento, l’obiettivo Europa 2020 (si prevede che

tale indice raggiungerà il 10%) non può dirsi ancora raggiunto.

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12 Camera di Commercio di Novara – Relazione previsionale e programmatica 2017

Il mercato del lavoro richiede profili professionali differenziati e di alto livello. Spesso la formazione della scuola secondaria non appare sufficiente e il mondo del lavoro guarda con maggiore interesse al mondo dell’università. Il sistema universitario piemontese offre a studenti italiani e stranieri numerosi e articolati percorsi di laurea, partendo da quelli tradizionali fino a giungere a quelli più sperimentali.

Nell'anno accademico 2014/2015 i quattro Atenei piemontesi (l'Università degli Studi di Torino, l'Università del Piemonte Orientale, il Politecnico di Torino e l’Università di Scienze Gastronomiche) superano i 106mila iscritti, registrando un aumento rispetto al precedente anno accademico.

Il primo ateneo per numerosità è l'Università degli Studi di Torino: con oltre 66mila studenti iscritti, segue il Politecnico di Torino con quasi 30mila iscritti; l’Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro" conta oltre 10mila studenti iscritti. Infine, merita una citazione l’Università di Scienze Gastronomiche promossa da Slow Food. Insediata a Pollenzo (Cuneo), è la prima sede universitaria mondiale interamente dedicata al mondo dell’enogastronomia; nell’a.a. 2014/2015 vanta 290 studenti iscritti (dato in crescita rispetto all’anno precedente).

Su 100 iscritti negli atenei del Piemonte, più della metà sono donne. La prevalenza numerica delle studentesse registrata anche nel 2014/2015 conferma il trend in atto già da qualche anno, non solo a livello piemontese, ma anche italiano. Anche la componente straniera evidenzia una certa dinamicità, rappresentando l’8,6% degli studenti.

Nel 2014 sono stati quasi 20mila gli studenti che hanno conseguito una laurea (di primo e secondo livello o a ciclo unico) in uno degli atenei del Piemonte, dato lievemente in crescita (+0,6%) rispetto al precedente anno academico.

Mercato del lavoro

In base ai dati della Rilevazione

continua sulle forze lavoro Istat, nel

2015 l’occupazione in Piemonte si è

mostrata in crescita rispetto all’anno

precedente: gli occupati ammontano a

1.799mila unità, 26mila unità in più

rispetto al 2014 (pari ad una variazione

del +1,4%) e operano prevalentemente

nei settori dei servizi (65,0%) e

dell’industria (25,4%); seguono il

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Camera di Commercio di Novara - Relazione previsionale e programmatica 2017 13

comparto delle costruzioni (6,5%) e quello agricolo (3,3%). L’incremento del numero di occupati ha toccato

a livello settoriale in particolar modo l’agricoltura e il comparto del commercio e del turismo (+5,1%).

Positiva anche la dinamica esibita dall’industria in senso stretto, stabili gli altri servizi e ancora in

contrazione le costruzioni.

Nel 2015, il tasso di occupazione della

popolazione in età 15-64 anni è stato

pari al 63,7%, 1,3 punti in più rispetto a

quanto registrato nel 2014. Il risultato

piemontese appare inoltre di molto

superiore rispetto a quello medio

nazionale (56,3%). Permane il divario

tra occupazione maschile e femminile. Il

tasso di occupazione maschile nel 2015

si attesta al 70,5%, mentre quello

femminile raggiunge il 56,9%. Se si

guarda al titolo di studio, il tasso di

occupazione risulta 36,2% per chi ha la licenza elementare, 52,9% per chi detiene la licenza media, 69,7%

per chi ha raggiunto un diploma, mentre sale all’80,3% per coloro che sono in possesso di una laurea.

Nel 2015 all’aumento occupazionale si

accompagna una diminuzione del tasso

di disoccupazione, che passa dal 11,3%

dell’anno precedente al 10,3%. La

disoccupazione colpisce di più la

componente femminile (10,5%) e

leggermente meno quella maschile

(10,0%). Risulta più coinvolto chi ha

solo la licenza elementare (tasso di

disoccupazione pari al 14,4%) rispetto a

chi ha un diploma (9,5%) o una laurea

(5,2%). La disoccupazione giovanile (15-

24 anni), infine, risulta anche nel 2015

elevata (38,2%), sebbene in netta

diminuzione rispetto al 42,2% registrato nel 2014.

Guardando all’anno in corso si rileva come nei primi mesi del 2016 sia proseguita, anche in Piemonte, la

fase di recupero avviata dal mercato del lavoro nel corso del 2015. A fine giugno gli occupati nella regione

salgono a 1.813 rispetto ai 1.779 del 2015. L’incremento viene accompagnato da una crescita del tasso di

occupazione, che si attesta a 64,5 (era 63,7 nel 2015) e ad una diminuzione del tasso di disoccupazione, pari

al 9,4%, quasi un punto in meno rispetto a quanto registrato nel 2015.

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14 Camera di Commercio di Novara – Relazione previsionale e programmatica 2017

Ricerca, sviluppo e innovazione

Il Piemonte, grazie alla forte presenza

industriale e alle produzioni

tecnologicamente avanzate, che

rappresentano uno dei fattori

competitivi regionali, riveste, ormai da

anni, un ruolo di leadership a livello

nazionale. La regione si colloca, infatti,

al primo posto, nella graduatoria delle

regioni italiane relativa alla capacità

innovativa, grazie ad una spesa in

ricerca e sviluppo in percentuale del

Pil pari al 2,0%, dato superiore

rispetto al risultato medio italiano,

uguale a 1,3 punti percentuali.

Confrontando il dato piemontese

all’interno del più allargato contesto europeo, risulta tuttavia evidente come la distanza tra il Piemonte e le

regioni più avanzate (tedesche, scandinave e francesi) resti ancora marcata.

L’attività di ricerca piemontese trova la propria forza nel settore privato che investe, rispetto al settore

pubblico, decisamente di più in termini sia di spesa (il 78,7% della spesa totale in R&S) che di capitale

umano impiegato.

La regione subalpina si colloca, inoltre, ai primi posti fra le regioni italiane anche per occupazione nel

settore manifatturiero ad alta e medio-alta tecnologia e per spesa per l'innovazione nel settore

manifatturiero, ha una forte presenza di imprese innovative ed è tra le prime regioni europee per la quota

percentuale di occupazione nei settori hi-tech manifatturieri.

L’interscambio commerciale con l’estero

Nel 2015 il valore delle

esportazioni piemontesi ha

raggiunto i 45,8 miliardi di

euro, registrando un

incremento del 7,0% rispetto al

2014. Valutando le singole

performance trimestrali, si

rileva come l’aumento del

valore delle vendite all’estero

sia derivato dalla dinamica

positiva registrata in tutti e

quattro i trimestri dell’anno:

alla variazione del +5,6% del I

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Camera di Commercio di Novara - Relazione previsionale e programmatica 2017 15

trimestre 2015 hanno, infatti, fatto seguito quelle del +13,6% e del +6,9% del II e III trimestre d. Nel periodo

ottobre-dicembre 2015 l’export piemontese è, infine, cresciuto a un ritmo più moderato, +2,2% rispetto al

corrispondente periodo del 2014.

Anche sul fronte delle importazioni il 2015 ha registrato un incremento rispetto all’anno precedente

(+6,4%): il valore dell’import piemontese di merci è, infatti, risultato pari a 29,7 miliardi di euro.

Il saldo della bilancia commerciale permane, dunque, di segno positivo, raggiungendo i 16,1 miliardi di

euro, a fronte dei 14,9 registrati nel 2014.

L’incremento realizzato dalle esportazioni regionali è apparso superiore rispetto al dato medio italiano

(+3,8%). Disaggregando il dato nazionale si rileva un andamento positivo per tutte le diverse ripartizioni

territoriali ad eccezione dell’Italia insulare (-7,3%). L'Italia meridionale ha registrato la crescita più ampia

(+10,2%), seguita dalle ripartizioni nord-orientale (+4,7%), centrale (+4,0%) e nord-occidentale (+2,7%).

Nel corso del 2015 tra le principiali regioni esportatrici la performance migliore è stata realizzata proprio

dal Piemonte, seguito da Veneto (+5,3%), Emilia Romagna (+4,4%), Toscana (+3,2%) e Lombardia (+1,5%). Il

Piemonte si è confermato, dunque, la quarta regione esportatrice, con una quota del 11,1% delle

esportazioni complessive nazionali, in aumento rispetto a quella del 10,7% del 2014.

Nel 2015 il trend espansivo dell’export ha coinvolto quasi tutti i principali comparti delle vendite

piemontesi all’estero. Le esportazioni di mezzi di trasporto sono cresciute del 16,0% rispetto al 2014,

incremento sostenuto in maggior misura dagli autoveicoli (+33,0%) e dagli aeromobili (+23,7%). La

componentistica autoveicolare, pur registrando una crescita delle vendite oltre confine (+3,3%), ha

manifestato un trend più contenuto. Il settore dei mezzi di trasporto si è confermato, quindi, anche nel

2015 il primo comparto per rilevanza rivestita sul totale dell’export regionale (26,8%). Al secondo posto

troviamo le esportazioni della meccanica, che rappresentano il 18,5% del totale piemontese e sono

aumentate del 1,8% rispetto all’anno precedente. Le vendite all’estero di prodotti alimentari piemontesi si

sono incrementate del 2,6%, attestandosi a 4,5 miliardi di euro. I prodotti del tessile ed abbigliamento, che

si collocano in quarta posizione con una quota del 7,5% dell’export regionale, hanno manifestato, in termini

di vendite oltre confine, un incremento significativo rispetto al 2014: +9,4%. Positivo l’andamento

dell’export degli articoli in gomma e materie plastiche (+3,3%), mentre appare ancora deludente la

performance manifestata dal comparto dei metalli (-2,0%).

Esportazioni piemontesi per principali prodotti (dati in euro)

2014 2015 Quota %

2015

Var. %

2015/2014

Mezzi di trasporto 10.596.401.933 12.290.946.808 26,8% 16,0%

Macchinari ed apparecchi n.c.a. 8.320.187.970 8.468.536.506 18,5% 1,8%

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 4.339.570.819 4.451.696.029 9,7% 2,6%

Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 3.126.804.236 3.421.873.668 7,5% 9,4%

Articoli in gomma e materie plastiche 3.121.489.563 3.224.398.065 7,0% 3,3%

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16 Camera di Commercio di Novara – Relazione previsionale e programmatica 2017

Metalli di base e prodotti in metallo 3.111.442.365 3.050.589.161 6,7% -2,0%

Altri prodotti manifatturieri 9.329.630.829 10.054.166.530 22,0% 7,8%

Altri prodotti non manifatturieri 824.846.574 814.703.737 1,8% -1,2%

Totale 42.770.374.289 45.776.910.504 100,0% 7,0%

Fonte: Unioncamere Piemonte su dati Istat

Analizzando la destinazione delle vendite piemontesi oltre confine si osserva come il principale bacino di

riferimento risulti, anche nel 2015, l’Ue-28. Il 54,6% dell’export della nostra regione è diretto, infatti, verso i

Paesi appartenenti a quest’area, contro il 45,4% destinato ai mercati extra Ue-28. Va, tuttavia, evidenziato

come il peso dei mercati comunitari si sia progressivamente ridotto, perdendo 3 punti in un solo anno (era

il 57,5% nel 2014)

L’andamento delle vendite di prodotti piemontesi verso i Paesi comunitari è stato positivo anche nel 2015,

anno in cui si è registrata una crescita dell’1,5% rispetto all’anno precedente.

La dinamica positiva è stata frutto della crescita delle esportazioni verso la Germania (primo partner

commerciale della regione) del 2,9%, la Francia (+3,6%) e la Spagna (+4,9%), che è diventata il terzo partner

commerciale europeo, superando il Regno Unito. Le vendite verso quest’ultimo Paese si sono invece

contratte del 2,8% rispetto al 2014. Una flessione ha segnato anche l’export verso la Polonia (-10,3%) e

quello diretto in Belgio (-2,8%), mentre è risultato in crescita quello verso la Romania (+11,0%)

Le esportazioni piemontesi dirette ai Paesi extra Ue-28 hanno mostrato, nel corso del 2015, un trend

espansivo di intensità decisamente superiore rispetto a quello evidenziato per i mercati dell’Unione

Europea. Nel 2015 la crescita delle vendite verso quest’area è stata del 14,5%, contro il 2,7% registrato nel

2014. Sono risultate molto positive le dinamiche dell’export verso gli Stati Uniti (+59,2%), la Turchia

(+16,1%) e la Svizzera (+5,8%), mentre hanno vissuto un’intensa contrazione quelle verso la Cina (-12,4%), il

Brasile (-4,9%) e la Russia (-25,6%).

Esportazioni piemontesi per principali Paesi (dati in euro)

Paese Anno 2014 Anno 2015 Quote % 2015 Var. % 2015/2014

Germania 5.684.822.355 5.850.440.494 12,8% 2,9%

Francia 5.609.169.497 5.813.059.277 12,7% 3,6%

Spagna 2.293.138.075 2.404.931.296 5,3% 4,9%

Regno Unito 2.454.698.589 2.385.539.128 5,2% -2,8%

Polonia 2.302.861.643 2.065.154.625 4,5% -10,3%

Belgio 980.711.644 953.395.845 2,1% -2,8%

Paesi Bassi 676.196.119 688.111.585 1,5% 1,8%

Austria 683.537.232 678.945.065 1,5% -0,7%

Romania 541.334.874 600.840.035 1,3% 11,0%

Repubblica Ceca 565.925.701 582.798.815 1,3% 3,0%

Totale Ue-28 24.610.442.637 24.979.836.949 54,6% 1,5%

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Camera di Commercio di Novara - Relazione previsionale e programmatica 2017 17

Stati Uniti 3.324.487.026 5.291.589.227 11,6% 59,2%

Svizzera 2.883.850.176 3.049.775.948 6,7% 5,8%

Turchia 1.391.654.251 1.615.693.009 3,5% 16,1%

Cina 1.669.425.334 1.462.985.594 3,2% -12,4%

Brasile 888.229.795 844.836.594 1,8% -4,9%

Giappone 512.961.822 567.920.838 1,2% 10,7%

Russia 721.848.292 537.381.107 1,2% -25,6%

Messico 492.707.306 531.355.704 1,2% 7,8%

Hong Kong 441.571.489 489.366.894 1,1% 10,8%

Corea del Sud 329.401.525 485.761.556 1,1% 47,5%

Totale extra Ue-28 18.159.931.652 20.797.073.555 45,4% 14,5%

Mondo 42.770.374.289 45.776.910.504 100,0% 7,0%

Fonte: elaborazione Unioncamere Piemonte su dati Istat

Nei primi sei mesi del 2016 si è interrotta la fase espansiva vissuta dalla regione sul fronte del commercio

estero. Il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato a 21,6 miliardi di euro, registrando una

contrazione del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2015. La performance manifestata dalle esportazioni

regionali è inoltre apparsa decisamente più debole rispetto a quella riscontrata a livello complessivo

nazionale, realtà per la quale il valore delle esportazioni ha segnato una sostanziale stabilità.

Tra i principali fattori che spiegano il forte rallentamento registrato dall’export regionale troviamo la

contrazione delle vendite all’estero dei mezzi di trasporto, in particolare delle autovetture, nonché la forte

diminuzione delle esportazioni verso i Paesi dell’area extracomunitaria.

Nonostante il risultato negativo registrato nel periodo gennaio-giugno 2016, il Piemonte si conferma

comunque la quarta regione esportatrice, con una quota del 10,5% delle esportazioni complessive

nazionali.

Import-export di servizi

Nel 2014 le esportazioni italiane di servizi hanno raggiunto complessivamente la quota di 87,8 miliardi di

euro (+5,1% rispetto al 2013), mentre il valore delle importazioni è risultato pari a 87,4 miliardi di euro

(+8,0% rispetto al 2013). Il saldo risulta così positivo per un valore pari a oltre 0,4 miliardi di euro

Anche nel 2014 il Piemonte si conferma la terza regione italiana esportatrice di servizi, dopo Lombardia e

Lazio, con una quota del 7,5%. I crediti piemontesi verso l’estero per la vendita di servizi (al netto della

componente dei trasporti, non ripartibile a livello regionale) ammontano a 6.604 milioni di euro, in

diminuzione rispetto al 2013, mentre gli acquisti dall’estero risultano pari a 6.472 milioni di euro, in

aumento rispetto all’anno precedente. Il saldo tra i due flussi appare, dunque, positivo per 132 milioni di

euro.

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18 Camera di Commercio di Novara – Relazione previsionale e programmatica 2017

La dinamica imprenditoriale

Nel 2015 con oltre 442mila imprese il Piemonte si è confermato la 7ª regione italiana, raccogliendo oltre il

7% delle imprese nazionali. Il tessuto imprenditoriale regionale continua ad esser costituito soprattutto da

aziende di piccole e medie dimensioni, pur ospitando anche realtà più grandi.

La crisi che ha caratterizzato il sistema imprenditoriale negli ultimi anni non è stata ancora del tutto

superata soprattutto da parte di quelle imprese poco strutturate e di piccole dimensioni, che hanno

maggiormente patito le difficoltà congiunturali.

In base ai dati del registro imprese delle camere di commercio emerge come nel 2015 siano state 26.155 le

aziende nate in Piemonte, a fronte delle 28.386 nuove iscrizioni registrate nel corso del 2014. Al netto delle

26.663 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio, in diminuzione rispetto alle 28.375 del

2014), il saldo è negativo per 508 unità. Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine dicembre

2015 presso il registro delle imprese delle camere di commercio piemontesi ammonta a 442.862 unità.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,11%, dato che segna un

miglioramento rispetto a quello registrato nel 2014 (-0,44%) e nel 2013, quando era risultato pari a -0,54%.

Il tasso di crescita piemontese risulta, inoltre, in controtendenza rispetto a quello registrato a livello

complessivo nazionale (+0,75%).

Dall’analisi del tessuto imprenditoriale piemontese per classe di natura giuridica, si osserva come le società

di capitale (+2,75%) e le altre forme (+1,51%) continuino ad evidenziare dinamiche positive, mentre

risultano negativi gli andamenti delle imprese individuali (-0,41%) e delle società di persone (-1,42%).

Fonte: elaborazione Unioncamere Piemonte su dati InfoCamere

Valutando i tassi annuali di variazione percentuale dello stock delle imprese registrate per settori di attività

economica si osserva come, anche nel 2015, il turismo abbia sperimentato la performance migliore

(+2,10%), seguito dal comparto degli altri servizi (+1,30%). Risulta leggermente negativo lo stock del

commercio (-0,28%), mentre pur evidenziando un’erosione della base imprenditoriale inferiore a quella

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Camera di Commercio di Novara - Relazione previsionale e programmatica 2017 19

mostrata nel 2014, appaiono maggiormente penalizzati gli altri settori: agricoltura (-1,48%), costruzioni (-

1,59%) e industria in senso stretto (-0,45%).

Fonte: elaborazione Unioncamere Piemonte su dati InfoCamere

Nei primi tre mesi del 2016 il sistema produttivo regionale ha sofferto una nuova contrazione della propria

base imprenditoriale. Differente è apparso invece l’andamento del periodo aprile-giugno 2016, trimestre in

cui il tessuto imprenditoriale regionale ha evidenziato una leggera ripresa (+0,54%)

Turismo

Il settore del turismo

piemontese si conferma,

anche nel 2015, come un

comparto sano e in

costante sviluppo.

Nell’ultimo anno le 6.636

strutture ricettive

dislocate sul territorio

regionale hanno accolto

l’arrivo di 4.696.538

turisti di nazionalità

italiana e straniera,

valore in aumento del

5,7% rispetto al 2014. Il

periodo medio di

permanenza è stato di 2,9 giorni, dato che porta a 13.681.840 le presenze turistiche complessive, il 4,8% in

più rispetto all’anno precedente.

I nuovi record regionali di arrivi e di presenze si devono all’eccezionale traino del turismo estero. Rispetto ai

dodici mesi precedenti, nel 2015 gli stranieri giunti in Piemonte sono stati 1.883.983 (il 40% del totale) con

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20 Camera di Commercio di Novara – Relazione previsionale e programmatica 2017

un incremento del 19,9%, che si sono tradotti in quasi 6 milioni di presenze nelle strutture (+16,4% rispetto

al 2014). Un fenomeno importante, che ha ampiamente compensato la contrazione fatta registrare dai

flussi di turisti italiani.

La Germania continua a rappresentare il principale Paese di provenienza dei turisti stranieri, con il 10%

delle presenze, pari a quasi 1,4 milioni, valore in forte crescita rispetto al 2014 (+9,2%). Seguono la Francia

e il Regno Unito rispettivamente con il 5,5% e il 4,7% dei pernottamenti complessivi; entrambi i mercati

registrano una forte espansione. Nel 2015 i Paesi Bassi vengono sorpassati dai turisti di Svizzera e

Liechtenstein, con il 3,8% delle presenze e una crescita a doppia cifra (+10,9%).

Guardando al di là dei confini europei, il principale mercato di provenienza è quello statunitense, con oltre

270mila presenze, in aumento del 36,1% rispetto all’anno precedente. Seguono la Russia e la Cina, con

quote abbastanza limitate ma trend positivi.

Per quanto concerne l’offerta ricettiva del Piemonte, il 2015 ha vissuto un incremento del 5,9% della

numerosità degli esercizi ricettivi, passati 5.985 a 6.336, e uno sviluppo dei posti letto disponibili del’1,7%.

Credito e finanza

Il sistema creditizio è un tassello importante

dell’economia di un territorio in quanto

rappresenta il necessario fluidificante alla

base di molte attività economiche e di

consumo. Al 31 dicembre 2015 sono 29 le

banche con sede legale in Piemonte (erano

26 a fine 2014). Il sistema bancario è

presente sul territorio con 2.446 sportelli,

48 in meno rispetto a quelli registrati a fine

dicembre 2014, e 4.320 apparecchiature

automatiche abilitate a operare con il

pubblico (ATM).

Negli anni più recenti si sono diffuse nuove modalità di rapporto fra clientela e banca, tra cui l’home e

corporate banking, vale a dire i servizi prestati alla clientela per via telematica. A fine dicembre 2015 questa

Banche, sportelli, impieghi e depositi bancari in Piemonte

31/12/2015Variazione

% 2015/2014

Banche(a) 29 11,5%

Sportelli(b) 2.446 -1,9%

Home e corporate banking- servizi alle famiglie(c) 2.130.021 8,3%

Home e corporate banking- servizi alle imprese(c) 214.692 4,6%

Depositi (banche e cassa depositi e prestiti) (d) 108.152 6,6%

Sofferenze (utilizzato netto) (d) 10.569 7,8%(a) Numero sedi legali

(b) Numero

(c) Numero Cienti

(d) Milioni di euro

Fonte: Unioncamere Piemonte su dati Banca d'Italia

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Camera di Commercio di Novara - Relazione previsionale e programmatica 2017 21

tipologia di servizi indirizzati alle famiglie ha superato, in Piemonte, i 2 milioni di clienti, valore in crescita

dell’8,3% rispetto alla fine del 2014. Sono apparsi in aumento anche i clienti dei servizi prestati per via

telematica alle imprese (214.692, +4,6% rispetto al 2014).

Al 31 dicembre 2015 gli impieghi complessivamente erogati dalle imprese bancarie ammontano a 112.229

milioni di euro, valore sostanzialmente stabile rispetto al 2014 (-0,4%). Il 45% circa dei finanziamenti

distribuiti è rivolto a società non finanziarie, poco più del 35% alle famiglie consumatrici, il 9% alle

amministrazioni pubbliche, il 6% rispettivamente alle famiglie produttrici e il 5% alle società finanziarie. Il

2015 ha vissuto una contrazione particolarmente intensa degli impieghi erogati alle società non finanziarie,

mentre quelli indirizzati alle famiglie consumatrici sono risultati in aumento rispetto a quanto avvenuto

l’anno precedente.

Il valore degli impieghi con durata

originaria maggiore ai 12 mesi

(finanziamenti oltre il breve

termine) ha raggiunto, al 31

dicembre 2015, i 79.731 milioni di

euro, lo 0,5% in più rispetto

all’anno precedente. I

finanziamenti oltre il breve termine

erogati alla clientela piemontese

sono destinati per il 34%

all’acquisto di immobili, per il 9% a

investimenti in costruzioni, per una

quota dell’8% a investimenti in

macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e

prodotti vari, mentre il restante 49% è

riservato ad altre destinazioni.

A fine dicembre 2015 la consistenza dei depositi bancari e del risparmio postale ha raggiunto quota 108.152

milioni di euro, con un incremento del 6,6% rispetto a un anno prima.

Congiuntura

I dati a consuntivo relativi all’andamento del comparto manifatturiero indicano come, durante il 2015,

questa parte del tessuto produttivo regionale abbia mediamente registrato incrementi della produzione,

del fatturato e degli ordinativi, dimostrando di avere consolidato la fase di ripresa iniziata nel 2014.

Complessivamente, la crescita media annuale della produzione industriale piemontese del 2015 è stata di

poco inferiore al punto percentuale. I settori che hanno trainato la ripresa sono stati quello della chimica

gomma plastica, il tessile abbigliamento e l’alimentare.

A livello territoriale le performance più brillanti appartengono alla Provincia Granda e al Verbano Cusio

Ossola.

Anche i risultati messi a segno ad inizio 2016 confermano il trend di sviluppo che ha caratterizzato il

comparto nel corso del biennio precedente. Dopo la crescita dei livelli produttivi del 2,2% del periodo

Fonte: Unioncamere Piemonte su dati Banca d'Italia

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22 Camera di Commercio di Novara – Relazione previsionale e programmatica 2017

gennaio-marzo 2016, nel II trimestre dell’anno la produzione industriale regionale ha fatto registrare un

incremento di un punto e mezzo percentuale rispetto all’analogo periodo del 2015, frutto di andamenti

positivi realizzati in tutti i principali settori e nella maggior parte delle realtà territoriali.

Conferme positive sullo stato di salute del comparto manifatturiero piemontese arrivano anche da tutti gli

altri indicatori. Gli ordinativi si sono incrementati lievemente sul mercato interno (+0,3%) e in misura

maggiore su quello estero (+5,2%). Il periodo aprile-giugno ha evidenziato anche risultati positivi per il

fatturato: quello totale segna un +1,4%, mentre la componente estera si sviluppa del 1,6%.

L’aumento dell’output ha interessato tutti principali settori produttivi. Il comparto della chimica gomma

plastica, che aveva realizzato risultati brillanti nei trimestri precedenti, ha segnato un sostanziale stabilità

rispetto al II trimestre 2015. L’incremento più sostenuto ha riguardato i mezzi di trasporto, cresciuti del

3,9%. Le industrie alimentari hanno vissuto un’espansione del 2,9%, seguite dalla filiera tessile (+2,0%).

Superiore alla media regionale del trimestre anche i risultati delle industrie elettriche ed elettroniche

(+1,8%) e del comparto dei metalli (+1,7%). Le industrie meccaniche e l’industria del legno e del mobile

hanno realizzato uno sviluppo di poco inferiore al punto percentuale (entrambe +0,8%).

-28,0

-23,0

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-13,0

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-3,0

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5

II 1

5

La congiuntura industriale

Variazione % della produzione rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente

Fonte: Unioncamere Piemonte, Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera piemontese, trimestri vari

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Camera di Commercio di Novara - Relazione previsionale e programmatica 2017 23

Analisi del contesto esterno economico provinciale

Dati di sintesi

La provincia di Novara si estende per 1.340 kmq nel nord-est piemontese con una densità di circa 277 abitanti per kmq, dato notevolmente superiore alla media piemontese (pari a circa 173 abitanti per kmq).

Il territorio provinciale risulta articolato in 88 amministrazioni comunali ed è composto per il 76,9% da pianura, per il 19,6% da collina e per il 3,4% da montagna.

La provincia di Novara conta oltre 31mila imprese registrate, circa 154mila occupati e oltre 370mila persone residenti. Il valore aggiunto generato dal sistema economico provinciale ammonta a circa 9,1 miliardi di euro, l’8,1% del valore aggiunto complessivo regionale; il livello di ricchezza pro-capite (24.461 euro) risulta inferiore a quello medio regionale (25.359 euro).

Le imprese del territorio esportano merci per oltre 4,6 miliardi di euro, dando luogo ad un saldo della bilancia commerciale positivo per oltre 2 miliardi di euro. Il sistema bancario è presente sul territorio con 194 sportelli.

Popolazione

Al 31 dicembre 2015 la popolazione residente in provincia di Novara è pari a 370.525 abitanti, 893 unità in meno rispetto a fine 2014, per un tasso di crescita totale pari al -2,4‰.

Il decremento registrato rispetto all’anno precedente, di entità inferiore rispetto a quello rilevato a livello piemontese (-4,6‰), rappresenta la sintesi tra un tasso di crescita naturale di segno negativo (-3,6‰, a fronte del -4,8‰ del Piemonte) e di un saldo migratorio che, per quanto di segno positivo (+1,2%, a fronte del +0,2‰ regionale), non riesce a controbilanciare il primo.

Indicatori strutturali (2015)

Indicatori Valori assoluti Quote % su PiemontePopolazione residente (000) 370,5 8,4%

Occupati (000) 154,1 8,6%Persone in cerca di occupazione (000) 15,5 7,6%Forza lavoro (000) 169,6 8,5%

Tasso di disoccupazione (%) 9,1 -

Importazioni di beni dall'estero (+) 2.425,6 8,2%

Esportazioni di beni all'estero (+) 4.673,2 10,2%Imprese registrate 31.073 7,0%Tasso di crescita delle imprese (%) (-) 0,37% -

Sportelli bancari 194 7,9%Impieghi bancari (*) 9.243 8,2%

(+) valori correnti, milioni di euro(-) al netto delle cessazioni d'ufficio(*) consistenze in milioni di euro al 31 dicembre 2015; i dati si riferiscono al totale della

clientela residente escluse le IFM; i dati si riferiscono alla residenza di controparte.

Fonte: Elaborazione Unioncamere Piemonte su dati Istat, InfoCamere, Banca d'Italia

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24 Camera di Commercio di Novara – Relazione previsionale e programmatica 2017

Volgendo lo sguardo alla struttura della popolazione residente in provincia di Novara si segnala come l’indice di vecchiaia permanga su livelli piuttosto elevati, per quanto inferiori a quelli regionali: in media, al 1° gennaio 2016, ci sono 172,3 persone over65 ogni 100 under15, con una media regionale di 193,7, molto alta rispetto ad altre regioni italiane ed europee. Si tratta di un fenomeno da analizzare con sempre maggiore attenzione, che potrebbe avere importanti riflessi nella reale capacità di intraprendere un percorso di sviluppo organico.

Il 10,1% dei residenti in provincia di Novara sono stranieri: si tratta di una quota più elevata rispetto a quella rilevata a livello piemontese, pari al 9,6%. Al 1° gennaio 2016 sono 37.385 gli stranieri residenti nel territorio provinciale.

Istruzione e lavoro

Il numero degli studenti novaresi iscritti, nel corso dell’A.s. 2014/2015, nelle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di I e II grado ammonta complessivamente a 51.011; di questi, 6.328, pari al 12,4% del totale, sono stranieri. L’incidenza maggiore si rileva nelle scuole dell’infanzia e in quelle primarie, dove la quota sale in entrambi i casi al 15%.

La rilevazione sulle forze di lavoro condotta da Istat segnala, per il 2015, un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro novarese. In media, nel 2015, il numero degli occupati ammonta a circa 154mila unità, il 3,1% in più rispetto alla media del 2014 (+5mila unità circa). Quasi un occupato su due è impegnato nelle attività degli altri servizi, cui seguono, in ordine di importanza, i comparti dell’industria in senso stretto (23% circa dell’occupazione complessiva), del commercio e turismo (22%) e delle costruzioni (6%); appare, infine, residuale l’incidenza dell’occupazione nel settore agricolo. L’aumento dei livelli occupazionali è stato accompagnato da un calo della platea delle persone in cerca di occupazione. Il tasso di disoccupazione è conseguentemente sceso dal 11,3% del 2014 al 9,1% del 2015, attestandosi su un livello migliore rispetto a quello registrato nel contesto complessivo regionale (10,2%).

Interscambio commerciale con l’estero

Nel corso del 2015 le imprese della provincia di Novara hanno esportato merci per un valore di 4.673,2 milioni di euro, in aumento del 4,4% rispetto al 2014. Parallelamente, il valore delle merci importate ha raggiunto quota 2.425,6 milioni di euro, il 5,4% in più rispetto al valore registrato nell’anno precedente. Il saldo della bilancia commerciale permane, dunque, di segno positivo, pari a 2.247,6 milioni di euro, a fronte dei 2.173, registrati nel 2014.

Sotto il profilo merceologico, anche nel 2015 i macchinari e gli apparecchi meccanici non classificati altrove, al cui interno si collocano la rubinetteria e il valvolame, hanno generato la quota più rilevante delle esportazioni provinciali, pari al 28,4%, peso livemente inferiore rispetto a quello assunto dal settore nel 2014 (29,0%). Positiva, anche se di intesità minore rispetto a qella media provinciale, è apparsa la crescita

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Camera di Commercio di Novara - Relazione previsionale e programmatica 2017 25

registrata dalle esportazioni novaresi di questo settore (+2,1%). Le sostanze e i prodotti chimici si confermano il secondo comparto delle vendite oltreconfine della provincia, con una quota del 13,9%, nonostante la variazione lievemente negativa registrata rispetto all’anno precedente (-0,8%). Al terzo posto (con una quota dell’11,3%) si collocano i prodotti tessili e dell’abbigliamento, per i quali si rileva, un crescita significativa del valore esportato rispetto al 2014 (+7,7%); crescono della stessa intensità anche le vendite oltreconfine dei prodotti dell’industria alimentare novarese (+7,7%), comparto che genera il 9,3% dell’export provinciale. Si segnala, per contro, la contrazione manifestata dalle vendite sui mercati esteri di Coke e prodotti petroliferi raffinati (-11,9%), quinto settore dell’export novarese.

In termini di mercati le imprese novaresi confermano anche nel 2015 la propria preferenza per per i Paesi dell’Ue-28, verso i quali si dirige il 59,8% del totale delle esportazioni, quota sostanzialmente stabile rispetto al 2014. Parallelamente si attesta al 40,2% il peso delle vendite indirizzate verso i mercati Extra Ue-28.

In termini di dinamica la crescita complessiva del 4,4% dell’export novarese è stato il frutto di un’espansione del 4,6% delle vendite verso i paesi Ue e del 4,3% di quelle verso i paesi extra ue. Scendendo nel dettaglio dei Paesi, il primo mercato risulta essere la Germania, seguita dalla Francia, in terza posizione, primo tra i Paesi Extra Ue, la Svizzera, cui fanno seguito nell’ordine Regno Unito, Spagna e Stati Uniti.

Nei primi sei mesi del 2016 è proseguita, pur con un ritmo meno intenso, la tendenza positiva delle esportazioni provinciali, che hanno registrato un’espansione dell’1,2% rispetto al periodo gennaio-giugno 2015, in un contesto regionale caratterizzato, invece, da un brusco calo delle vendite oltre confine (-7,4%).

Turismo

Nel corso del 2015 le presenze turistiche in provincia di Novara sono aumentate del 4,8% rispetto al 2014, evidenziando un andamento complessivamente in linea con quello medio regionale (+4,8%), e raggiungendo quota 1.070.269. Il turismo di provenienza straniera ha costituito, anche nel 2015, la quota

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2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

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Import-Export Anni 2003-2014

Import Export

Fonte: Istat

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26 Camera di Commercio di Novara – Relazione previsionale e programmatica 2017

predominante con il 51,8% delle presenze complessive. L’incremento rilevato per i flussi totali è scaturito dalle dinamiche positive manifestate sia dalla componente straniera (+3,2%) che, in misura maggiore, dal turismo nazionale (+6,7%). Superiore rispetto al trend delle presenze risulta la performance manifestata dagli arrivi che, nel corso del 2015, aumentano del 14,7% rispetto all’anno precedente, crescita doppia rispetto a quella registrata in Piemonte (+5,7%)

Nel 2015 l’offerta ricettiva della provincia di Novara è rappresentata da 343 esercizi che offrono complessivamente 7.190 camere per 18.061 posti letto. Si rileva rispetto all’anno precedente un incremento delle strutture di 30 unità, con una crescita corrispettiva del numero di posti letto a disposizione (+ 417 letti).

La dinamica imprenditoriale

Al 31 dicembre 2015 operavano in provincia di Novara 31.073 imprese: il 28,3% delle realtà imprenditoriali svolge la propria attività nel settore dei servizi diversi dal commercio e turismo (che convogliano, invece, rispettivamente il 24,1% e il 7,7% delle aziende), il 17,0% nel comparto delle costruzioni, il 12,3% nelle altre attività industriali e il 7,0% in quelle agricole.

In base ai dati del registro imprese della Camera di commercio di Novara si rileva come, nel 2015, siano state 2.034 le aziende nate sul territorio provinciale. Al netto delle 1.919 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo è risultato positivo per 115 unità. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si è tradotto in un tasso di crescita del +0,37%, in controtendenza rispetto al trend esibito a livello medio regionale (-0,11%). Si segnala come Novara, analogamente a quanto avvenuto nel 2014, sia stata l’unica provincia piemontese ad avere manifestato un’espansione del tessuto imprenditoriale.

Analizzando le dinamiche evidenziate in base alla specializzazione settoriale emerge come il settore maggiormente brillante, nel corso del 2015, sia stato quello turistico, che ha registrato un tasso di variazione pari a 2,9 punti percentuali. Positivo anche l’andamento manifestato dagli altri servizi (+1,9%) e dall’agricoltura (+0,3%). La performance peggiore appartiene, ancora una volta, al settore delle costruzioni, che ha registrato una variazione negativa dell’1,9%. Flessioni nella numerosità delle realtà imprenditoriali, sebbene di intensità minore, caratterizzano anche il comparto dell’industria in senso stretto ( -0,7%) e del commercio (-0,3%).

L’artigianato ha continuato a mostrare una debolezza più elevata rispetto al resto del tessuto imprenditoriale provinciale: nel corso del 2015 le cessazioni artigiane hanno, infatti, superato gli avvii

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Camera di Commercio di Novara - Relazione previsionale e programmatica 2017 27

d’impresa, con un saldo annuale negativo corrispondente a 122 unità, in peggioramento rispetto al bilancio evidenziato a fine 2014, quando le perdite si erano fermate a 54 unità. La progressiva erosione della base imprenditoriale ha fatto sì che la consistenza delle ditte artigiane si sia attestata a 9.763 unità a fine dicembre 2015.

Anche nei primi sei mesi del 2016 il bilancio anagrafico delle imprese novaresi, complessivamente considerate, è risultato positivo: a fronte delle 1.141 imprese iscritte, ne sono cessate 1.047 (al netto delle cessazioni d’ufficio). Il saldo è stato, pertanto, positivo per 94 unità.

Congiuntura industriale

La fase di moderata ripresa del tessuto manifatturiero novarese, avviatasi nel 2014, è proseguita anche nel 2015, anno in cui la produzione industriale è cresciuta del’1%, risultato superiore a quello medio regionale (+0,7%) e lievemente più contenuto rispetto a quello ottenuto l’anno precedente (+1,6%).

Le dinamiche dei quattro trimestri 2015 hanno visto alternarsi risultati positivi e negativi. Dopo la lieve contrazione subita nel I trimestre (-0,6%), nel periodo aprile-giugno 2015 il tessuto manifatturiero novarese ha incrementato il proprio output del 2,5%. Al nuovo calo registrato nel terzo trimestre (-0,7%), ha fatto seguito un buon risultato realizzato negli ultimi tre mesi dell’anno (+2,6%).

Notizie incoraggianti provengono, infine, dai risultati conseguiti dall’industria manifatturiera novarese nella prima parte del 2016: Nei primi due trimestre dell’anno si sono infatti registrate crescite produttive rispettivamente pari a +1,3% e +1,6%.

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28 Camera di Commercio di Novara – Relazione previsionale e programmatica 2017

Le linee e gli obiettivi strategici

Le linee e gli obiettivi strategici individuati in sede di predisposizione del Piano strategico 2016-2019 sono

riepilogati nella tabella che segue, con la riconduzione alla prospettiva della Balanced Scorecard (BSC) e

all’articolazione delle missioni e dei programmi individuati con il D.M. 27.03.2013 del Ministero

dell’Economia e delle Finanze, quali risultano, per le camere di commercio, dalla nota del Ministero dello

Sviluppo economico n. 50114 del 09.04.2015, modificata dalla nota n. 87080 del 09.06.2015:

PROSPETTIVA BSC MISSIONI PROGRAMMI LINEE STRATEGICHE OBIETTIVI STRATEGICI

Clien

ti e territorio

011 005 LINEA STRATEGICA 1 - Competitività e sviluppo delle imprese e del territorio

1.1 Valorizzazione delle filiere produttive

1.2 Promozione dell’offerta turistica

1.3 Miglioramento della competitività delle imprese

016 005 LINEA STRATEGICA 2 - Internazionalizzazione

2.1 Promozione dell'internazionalizzazione

011 005 LINEA STRATEGICA 3 - Nuove imprese e raccordo scuola-lavoro

3.1 Facilitazione della nascita di nuove imprese

3.2 Diffusione dell'Alternanza scuola-lavoro

012 004 LINEA STRATEGICA 4 - Regolazione del mercato e tutela dei consumatori

4.1 Promozione della trasparenza e della legalità

4.2 Promozione delle forme alternative di risoluzione delle controversie

Processi interni 032 003 LINEA STRATEGICA 5 - Efficacia ed efficienza dei processi camerali

5.1 Ottimizzazione dei processi interni

5.2 Potenziamento della comunicazione

Apprendimento e crescita

032 003 LINEA STRATEGICA 6 - Patrimonio e risorse umane della Camera di Commercio

6.1 Formazione del personale camerale

6.2 Tutela e valorizzazione del patrimonio camerale

Economico-finanziario 032 002/003 LINEA STRATEGICA 7 - Sostenibilità economico-finanziaria

7.1 Gestione della riforma del sistema camerale

7.2 Mantenimento dell'equilibrio strutturale ed economico-patrimoniale

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Camera di Commercio di Novara - Relazione previsionale e programmatica 2017 29

L’analisi del contesto istituzionale ed economico di riferimento porta a valutare il documento strategico e

programmatico come pienamente attuale e a confermare, per il 2017, le linee e gli obiettivi strategici

individuati, per il cui perseguimento si sono già poste in essere alcune iniziative nell’anno in chiusura e altre

dovranno essere definite in sede di approvazione del preventivo economico per il prossimo esercizio.

Non può tuttavia sottacersi che il contesto istituzionale di riferimento è in fase di profondo cambiamento e

potrebbe rendersi necessario attivare un processo di parziale revisione delle linee e degli obiettivi strategici

in corso d’anno. Si fa riferimento, in particolare, alle previsioni dello schema di decreto legislativo attuativo

dell’art. 10 della Legge 07.08.2015 n. 124 che, nella versione approvata in via preliminare dal Consiglio dei

Ministri nella riunione del 25 agosto 2016, interviene in maniera significativa sulle attribuzioni delle camere

di commercio, andando a eliminare il riferimento alle “funzioni di supporto e di promozione degli interessi

generali delle imprese e delle economie locali”, definizione alla quale poteva essere ricondotta una pluralità

di interventi promozionali, per introdurre invece le previsioni specifiche del “sostegno alla competitività

delle imprese e dei territori tramite attività d’informazione economica e assistenza tecnica alla creazione di

imprese e start up, informazione, formazione, supporto organizzativo e assistenza alle piccole e medie

imprese per la preparazione ai mercati internazionali nonché collaborazione con ICE-Agenzia per la

promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, SACE, SIMEST e Cassa depositi e

prestiti, per la diffusione e le ricadute operative a livello aziendale delle loro iniziative” e della

“valorizzazione del patrimonio culturale nonché sviluppo e promozione del turismo, in collaborazione con gli

enti e organismi competenti”, peraltro con l’esclusione espressa dai compiti delle camere di commercio, in

relazione a entrambe le predette attribuzioni, delle “attività promozionali direttamente svolte all’estero”.

Lo schema di decreto conferma inoltre la possibilità per gli enti camerali di operare negli “ambiti della

digitalizzazione, della qualificazione aziendale e dei prodotti, del supporto al placement e all’orientamento,

della risoluzione alternativa delle controversie”, ma in convenzione con le regioni o altri soggetti pubblici o

privati e potendo attingere dalle risorse del diritto annuale soltanto in cofinanziamento.

Un deciso ampliamento è invece previsto per le attribuzioni camerali nella sfera dell’orientamento al lavoro

e alle professioni, sempre in collaborazione con i soggetti pubblici e privati competenti, in primis le Regioni

e la neo costituita Agenzia nazionale per le Politiche attive del Lavoro (ANPAL); in tale ambito, oltre alla

tenuta e alla gestione del registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro di cui all’art. 1, comma 41, della

Legge 13.07.2015, n. 107 (c.d. Buona Scuola), si prospettano la partecipazione del sistema camerale alla

realizzazione del sistema di certificazione delle competenze, il supporto all’incontro tra domanda e offerta

di lavoro, mediante l’erogazione di servizi informativi, anche con l’ausilio dell’indagine previsionale

Excelsior sui fabbisogni di professionalità delle imprese, e il sostegno alla transizione dalla scuola e

dall’università al lavoro, tramite l’attivazione di servizi di orientamento e il supporto agli uffici Placement

degli Atenei.

Sul fronte delle funzioni più prettamente amministrative, la riforma conferma e rafforza le attuali

attribuzioni camerali in tema di tenuta di registri e albi, in primis il registro delle imprese e il REA, di

formazione e gestione del fascicolo unico d’impresa, di gestione degli Sportelli unici per le attività

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30 Camera di Commercio di Novara – Relazione previsionale e programmatica 2017

produttive in convenzione o su delega dei Comuni, di tutela del consumatore e della fede pubblica, di

vigilanza e controllo sulla sicurezza dei prodotti e sugli strumenti metrologici, di rilevazione dei prezzi, di

rilascio dei documenti per l’esportazione.

Da ultimo, viene introdotta la facoltà per le camere di commercio di svolgere “attività e supporto alle

imprese in regime di libero mercato”, una previsione che tuttavia ha già sollevato le obiezioni del mondo

associativo, emerse in occasione delle audizioni presso le commissioni parlamentari, e della Conferenza

Stato-Regioni, elementi che inducono a ritenere possibile una sua revisione in sede di approvazione

definitiva del decreto legislativo.

In generale, la riforma pare ridurre complessivamente l’autonomia degli enti camerali nella lettura dei

fabbisogni delle imprese e dei territori e nella progettazione e realizzazione di iniziative e servizi idonei a

rispondere al meglio agli stessi, privilegiando invece un ruolo di “ultimo miglio per le imprese”, inteso come

promozione presso le imprese di una serie di servizi erogati da altri soggetti (ICE, SIMEST, SACE e Cassa

Depositi e Prestiti per l’internazionalizzazione, ANPAL, Centri per l’impiego e Uffici Placement per il lavoro)

che non sono nelle condizioni di gestire efficacemente il rapporto con il sistema imprenditoriale.

È questa dunque una fase di grande incertezza, nella quale gli enti camerali devono iniziare a ragionare su

nuove funzioni e su nuove prospettive in termini di rapporti istituzionali, in un contesto in cui le risorse

sono tuttavia già fortemente ridotte e l’iter normativo non si è ancora concluso ed è pertanto ancora

suscettibile di modificazioni anche significative.

Linea strategica n. 1 “Competitività e sviluppo delle imprese e del territorio”

La Camera di Commercio di Novara intende continuare nelle attività di supporto alle imprese finalizzate ad accrescerne la competitività a livello nazionale e internazionale, nonché nella valorizzazione del territorio, in stretta collaborazione con le Associazioni di categoria, gli Enti locali e l’Agenzia di accoglienza e promozione turistica della provincia di Novara, verificando la possibillità di richiedere una compartecipazione delle aziende al costo delle iniziative e di attingere a fondi della programmazione europea o di Fondazioni bancarie per il finanziamento di specifici progetti.

Obiettivo strategico 1.1 “Valorizzazione delle filiere produttive”

La valorizzazione delle produzioni locali sarà attuata tramite la promozione della qualificazione e della certificazione delle imprese e dei prodotti, la formazione degli operatori, l’organizzazione di manifestazioni promozionali – si ricordano a tale proposito il concorso enologico “Calice d’Oro dell’Alto Piemonte”, la mostra-mercato “Vetrina dell’Eccellenza Artigiana”, l’evento novarese alla “Douja d’Or” di Asti e la manifestazione “ExpoRice in tour”, cui si aggiungeranno iniziative per la celebrazione del ventennale del riconoscimento della d.o.c.g. al Ghemme – e il supporto alle aziende locali per la partecipazione alle collettive promosse a livello regionale da Regione e Unioncamere Piemonte, quali Vinitaly e Sol&Agrifood di Verona, Tuttofood di Milano, Prowein di Düsseldorf, L’Artigiano in fiera di Milano.

Sotto il profilo della qualificazione dei prodotti, si confermerà l’attenzione verso i marchi collettivi già esistenti – quali il marchio “Terre di Riso, d’Acqua, di Qualità”, realizzato congiuntamente alla Camera di Commercio di Biella e Vercelli, i marchi legati alle produzioni floricole e dei piccoli frutti del Lago Maggiore, promossi dalla Camera del Verbano Cusio Ossola, e il marchio “Eccellenza Artigiana” della Regione

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Piemonte – mentre il lancio sul territorio delle nuove certificazioni del sistema camerale, che era previsto nell’ambito del progetto “Servizio per la qualità e la qualificazione delle filiere del made in Italy”, cofinanziato dal fondo di perequazione 2014, sarà subordinato alla possibilità di accedere a risorse specifiche che ne assicurino la sostenibilità nel tempo, oltre che alla verifica del reale interesse da parte degli operatori locali.

Obiettivo strategico 1.2 “Promozione dell’offerta turistica”

Lo sviluppo e la promozione del turismo sono annoverati tra le funzioni delle camere di commercio nello schema di decreto legislativo di riforma del sistema camerale, da attuare in collaborazione con gli enti e organismi competenti.

La Camera di Commercio di Novara proseguirà la proficua collaborazione in essere con l’Agenzia di accoglienza e promozione turistica della provincia di Novara (ATL) per la realizzazione di manifestazioni che si collocano trasversalmente rispetto agli obiettivi di valorizzazione delle filiere produttive e di promozione dell’offerta turistica.

Particolare attenzione sarà posta al tema del cicloturismo, in relazione al quale l’Ente è stato coinvolto, insieme alle Camere del Verbano Cusio Ossola e di Varese nel progetto di sviluppo del cicloturismo nell’area lacuale dei laghi Maggiore, Orta e Varese, che Regione Piemonte e Regione Lombardia, in collaborazione con Sviluppo Piemonte Turismo ed Explora, hanno avviato nel corso del 2016. La Camera di Commercio di Novara ha inoltre aderito, con la determinazione n. P/2 del 07.03.2016, ratificata dalla Giunta con il provvedimento n. G/11 del 17.03.2016, al progetto “In bici a pelo d’acqua nel Novarese. Segnalare,

attrezzare, completare e promuovere gli itinerari cicloturistici novaresi nel sistema della rete ciclabile di

interesse regionale”, promosso dall’ATL di Novara, del quale è in corso lo studio di fattibilità, finanziato dalla Regione Piemonte a valere sul “Piano Annuale di Attuazione 2015 Seconda Parte” della L.R. 24.01.2000, n. 4.

In corso d’anno troverà inoltre avvio, in caso di approvazione, il progetto “Amazing Maggiore: Active

Holiday on The Lake” (AMALAKE), di cui alla deliberazione n. G/43 del 26.09.2016 ,per il quale la Camera di Commercio del VCO, in qualità di capofila italiano, ha presentato, insieme all’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli (capofila elvetico), la manifestazione d’interesse entro la scadenza del 30.09.2016, a valere sul Programma di cooperazione Interreg V A Italia-Svizzera 2014-2020, il cui bando è previsto in uscita entro fine anno. Il progetto si muove sul solco delle precedenti iniziative “Incontrarsi senza confini: convegni e viaggi

incentive sul Lago Maggiore”, “Lago Maggiore Meeting Industry: Green Meeting by the Blu-Waters Lake” e “Lago Maggiore, le sue valli, i suoi sapori”, cui la Camera di Novara ha partecipato in qualità di sponsor, ma anche del più recente “Lago Maggiore, le sue valli, i suoi fiori”, di cui alla deliberazione n. G/67 del 22.12.2015, con il quale si è data continuità alle attività di valorizzazione e promozione della destinazione turistica “allargata” del Lago Maggiore negli anni 2015 e 2016, scoperti dalla programmazione europea. AMALAKE si propone di aumentare le presenze turistiche nella destinazione italo-elvetica “Il Lago Maggiore, le sue valli, i suoi fiori” (Locarnese, VCO, Novara e Varese), andando nel contempo a incrementare le ricadute economiche generate dal turismo, a favorire lo sviluppo di nuovi servizi, in particolare sportivo-ricreativi e culturali, e la crescita qualitativa di quelli esistenti, così da arricchire e innovare l’offerta turistica e contribuire ad allungare la stagione, e a rafforzare l’identità della destinazione sui mercati internazionali. Le azioni proposte afferiscono agli Sport Outdoor, tra i quali rivestirà un ruolo di rilievo il cicloturismo, in linea con la programmazione turistica regionale e le iniziative già realizzate in

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collaborazione tra Piemonte e Lombardia, agli eventi green e alla promozione (fiere internazionali, comunicazione digitale, sviluppo relazioni con tour operator/operatori professionali dei mercati d’interesse, missioni incoming/outgoing). Il budget complessivo del progetto ammonta a circa 1,3 milioni di euro su un triennio (indicativamente luglio 2017/giugno 2020), di cui € 37.800,00 a disposizione dell’Ente che parteciperà in qualità di partner, occupandosi sostanzialmente di attività di incoming.

Relativamente al marchio di qualità “Ospitalità Italiana”, promosso in collaborazione con Is.Na.R.T. di Roma, società in house del sistema camerale, non si prevede alcuna attività in corso d’anno, stante la scelta a suo tempo compiuta dalla Giunta camerale di rendere biennale l’iniziativa.

Obiettivo strategico 1.3 “Miglioramento della competitività delle imprese”

L’innovazione rappresenterà il pilastro dell’azione camerale per la promozione della competitività delle imprese novaresi nel corso del 2017, da stimolare in primis mediante iniziative di formazione incentrate sui temi della digital transformation, dell’Internet of Things, della Lean Organization, dello Smart

Manifacturing, connessi alla grande sfida dell’Industria 4.0. Dopo l’intervento di sensibilizzazione promosso con il convegno del 2 dicembre 2016 dal titolo “Industria

4.0. La manifattura novarese verso la quarta rivoluzione industriale”, si intende lavorare parallelamente sulla formazione degli imprenditori e dei manager e quadri aziendali, sulla formazione dei giovani e anche sulla formazione dei docenti, affinché i programmi formativi delle scuole possano adeguarsi alle nuove esigenze del mercato del lavoro. Le azioni sopra menzionate, insieme alle attività volte alla diffusione della cultura d’impresa, sono inserite nel progetto “TransFormAzione e imprenditorialità aperta” (TRANSFORM), la cui manifestazione d’interesse, approvata con la deliberazione n. G/43 del 26.09.2016, è stata presentata dalla Camera di Commercio del VCO, in qualità di capofila italiano, entro la scadenza del 30.09.2016, a valere sul Programma di cooperazione Interreg V A Italia-Svizzera 2014-2020, il cui bando è previsto in uscita entro fine anno. Il progetto, di cui è capofila elvetico il SUSPI – Inno3 e che vede come partner le Camere di Commercio di Novara e Varese, intende sviluppare, nell’area transfrontaliera interessata, grazie al confronto tra le esperienze italiane ed elvetiche, una maggiore propensione all’imprenditorialità locale e, più in generale, una più intensa attitudine imprenditoriale (intraprenditorialità), favorendo quindi la nascita di nuove imprese che abbiano requisiti per poter sopravvivere ai primi anni di vita e crescere, nonché stimolando la propensione all’innovazione e all’internazionalizzazione delle PMI locali. Le azioni previste sono molto ampie e riguardano la diffusione della cultura d’impresa presso gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, la formazione dei giovani sui temi più innovativi della digitalizzazione, dell’Internet of Things e dell’automazione, l’orientamento e la formazione ad aspiranti e neo-imprenditori, iniziative di mentoring, coaching e tutoraggio alle imprese neo-costituite, la costituzione di reti d’impresa, il supporto all’internazionalizzazione. Il budget complessivo del progetto è pari a circa 1,3 milioni di euro in un triennio, di cui circa 300mila a disposizione dell’Ente per attività sulla cultura d’impresa, anche in relazione all’alternanza scuola-lavoro, sugli aspiranti imprenditori e le nuove imprese e sull’innovazione.

Sul fronte della digitalizzazione, è intendimento dell’Ente continuare a farsi promotore di iniziative volte a diffondere la cultura dell’innovazione ICT presso le PMI novaresi e supportarle nell'adozione di soluzioni digitali innovative, accompagnandole nel processo di upgrade delle competenze aziendali e di cambiamento organizzativo richiesti dalla digitalizzazione. A tal fine, si segnala peraltro che è stata comunicata a Unioncamere, con la nota n. 9239 del 21.09.2016, l’adesione dell’Ente al progetto “Eccellenze

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in digitale 2016-2017 – Le Camere di Commercio per il futuro del Made in Italy”, promosso dalla stessa Unione con Google, allo scopo di rinnovare l’impegno congiunto nella diffusione della cultura digitale presso le piccole e medie imprese italiane, così da ridurre il gap digitale tra le diverse aree del Paese e innalzare la competitività dei nostri sistemi produttivi. Il progetto prevede l’organizzazione di un “laboratorio itinerante” che, grazie a un pool di esperti nazionali e locali, sarà in grado di realizzare su tutto il territorio nazionale seminari tematici e tecnici, di carattere istituzionale e non commerciale, per informare e formare le imprese sugli strumenti di supporto all’ampliamento commerciale e alla definizione di strategie di marketing digitale. Sono ipotizzati, a livello nazionale, sino a 500 seminari in un anno, con un potenziale di almeno 15.000 aziende formate in 1.500 ore di lezione.

Al fine di fornire alle imprese il patrimonio di conoscenze necessario per affrontare al meglio il mercato, oltre a proseguire nella propria attività di analisi dell’economia locale e di messa a disposizione dei relativi report informativi, nonché di dati puntuali a richiesta, l’Ente intende mantenere i servizi di tipo consulenziale a favore delle imprese novaresi su temi quali gli adempimenti ambientali (Sportello Ambiente), le politiche, i finanziamenti e le normative dell'Unione europea, inclusa la ricerca di partner commerciali (Sportello Europa), la sicurezza e l’etichettatura dei prodotti agroalimentari (Sportello etichettatura), in ottica di network regionale, ma anche sulla fatturazione elettronica, la digitalizzazione, le misure agevolative regionali (Sportello Finpiemonte), l’accesso al mercato elettronico della pubblica amministrazione.

In tema di E-government e semplificazione dei procedimenti per la nascita e/o lo sviluppo di nuove

imprese, continuerà a operare lo Sportello assistito del registro delle imprese che, nato per gestire le pratiche inerenti la regolarizzazione degli intermediari del commercio a seguito dell’abolizione dei relativi ruoli e l’iscrizione della PEC delle imprese individuali, ha visto successivamente ampliata la propria operatività a tutti gli adempimenti di minore complessità e rappresenta un prezioso strumento di semplificazione, da potenziare nell’ottica di rendere sempre più la Camera di Commercio un soggetto di riferimento per le imprese del territorio; verrà inoltre garantito il supporto ai Comuni per la gestione degli Sportelli unici per le attività produttive in delega alla Camera di Novara.

Per quanto concerne l’accesso al credito, essendo venuta meno la previsione di cui all’art. 1, comma 55, della Legge di stabilità 2014 (Legge 27.12.2013, n. 147), in base alla quale il sistema camerale doveva destinare una somma pari a 70 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 al sostegno dell’accesso al credito delle piccole e medie imprese, attraverso il rafforzamento dei confidi, e considerata la penuria di risorse disponibili per interventi promozionali a seguito del dimezzamento del diritto annuale rispetto alle misure in essere nel 2014, si ritiene di non proporre alcuna iniziativa in questo ambito, che peraltro non appare più di pertinenza del sistema camerale nelle previsioni dello schema di decreto legislativo.

Da ultimo, nel 2017 verrà riproposta la manifestazione “Novara che lavora e produce”, che si propone di conferire degno riconoscimento a lavoratori e imprese che hanno dimostrato un impegno costante e duraturo nello svolgimento della propria attività lavorativa o che hanno fornito un contributo significativo al progresso economico del territorio, che dal 2013 ha assunto periodicità biennale anziché annuale.

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Linea strategica n. 2 “Internazionalizzazione”

Obiettivo strategico 2.1 “Promozione dell'internazionalizzazione”

La promozione dell’internazionalizzazione continua a rappresentare una priorità per la Camera di Commercio di Novara, che la presidia dal 1992 con il supporto della propria Azienda speciale E.V.A.E.T., specializzata nell’organizzazione di missioni imprenditoriali e della partecipazione a fiere all’estero in forma collettiva, nonché attraverso il Centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte, società in house della Regione e del sistema camerale piemontese, istituita con L.R. 13.03.2006, n. 13, con la quale è stato avviato un progressivo processo di razionalizzazione e coordinamento degli organismi e degli interventi in materia di internazionalizzazione del sistema economico piemontese.

A seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo di riforma del sistema camerale, qualora venissero confermate le disposizioni attualmente contenute nel documento approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, che sostanzialmente vietano alle camere di commercio lo svolgimento diretto di attività all’estero, si renderà necessaria una revisione delle priorità e delle iniziative affidate all’Azienda speciale, che dovrà orientarsi, per esempio, verso azioni di incoming di delegazioni di operatori esteri, organizzazione della partecipazione collettiva a fiere in Italia, prestazione di servizi di informazione, orientamento, formazione e assistenza alle imprese per l’avvicinamento ai mercati esteri – andando a colpire il target delle imprese potenzialmente esportatrici (6.500 sono quelle stimate in Piemonte, di cui circa 500 nel Novarese), vale a dire realtà che, pur avendo tutti i numeri per competere sul mercato globale, non sono ancora uscite dai confini regionali o al massimo nazionali – ovvero prestazione di altri servizi per l’internazionalizzazione in regime di libero mercato.

Le linee d’indirizzo per l’attività dell’E.V.A.E.T. sono definite dal Consiglio camerale, come disposto dall’art. 67, comma 3, del D.P.R. 02.11.2005, n. 254, mentre la predisposizione del programma di iniziative è demandata al Consiglio di Amministrazione dell’Azienda stessa.

Linea strategica n. 3 “Nuove imprese e raccordo scuola-lavoro”

Obiettivo strategico 3.1 “Facilitazione della nascita di nuove imprese”

La Camera di Commercio di Novara intende dare continuità alle azioni di orientamento e accompagnamento degli aspiranti imprenditori, svolte in modo strutturato, attraverso il proprio Sportello Nuova Impresa, sin dal 2002, ma potenziate nell’ultimo biennio grazie al progetto “Sviluppo dei servizi di

sostegno alla creazione e allo start-up di nuove imprese (giovanili, femminili, sociali, innovative e di

immigrati)”, coordinato da Unioncamere Piemonte e cofinanziato dal Fondo di perequazione 2014. Tali attività sono realizzate in connessione con gli Sportelli camerali FILO per la nuova imprenditorialità, che lavorano in network a livello nazionale per offrire accoglienza, orientamento, formazione e accompagnamento all’avvio di attività, con particolare riguardo ai soggetti giovani, alle donne, agli stranieri, alle nuove imprese innovative e ai promotori di iniziative di imprenditoria sociale.

In tale ambito si collocheranno inoltre le iniziative del Comitato provinciale per la promozione dell’imprenditoria femminile, il cui programma di attività sarà sottoposto all’esame della Giunta ai fini dell’approvazione.

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Obiettivo strategico 3.2 “Diffusione dell'Alternanza scuola-lavoro”

Proseguirà nel corso del 2017 l’attività di sensibilizzazione delle imprese provinciali sulla necessità di collaborare per il buon esito della riforma dettata dalla Legge 107/2015 (Buona Scuola) in materia di alternanza scuola-lavoro, mediante la coprogettazione dei percorsi, l’accoglienza degli studenti per periodi di tirocinio, la disponibilità a testimonianze, visite aziendali e tutoraggio di imprese formative simulate.

In attuazione dell’“Accordo quadro per la diffusione e l’implementazione di buone pratiche di alternanza scuola-lavoro”, siglato con l’Associazione Industriali di Novara e l’Ufficio Scolastico Territoriale di Novara il 15 aprile 2016, di cui alla determinazione n. P/3 del 04.04.2016, ratificata dalla deliberazione n. G/17 del 15.04.2016, è stato predisposto un pacchetto di proposte congiunto per le scuole secondarie superiori della provincia di Novara, alla cui elaborazione hanno contribuito anche l’Università del Piemonte Orientale e l’Incubatore d’impresa “Enne3”, nonché, proponendo servizi a condizioni agevolate, il Consorzio di formazione professionale Foraz e l’agenzia per il lavoro Synergie.

Gli uffici camerali saranno pertanto impegnati nell’attuazione di quanto inserito nel citato pacchetto, sulla base delle richieste formulate dalle scuole interessate, avvalendosi anche della preziosa collaborazione delle Associazioni di categoria con le quali è in fase di sottoscrizione il Protocollo d’intesa approvato dalla Giunta con il provvedimento n. G/44 del 26.09.2016, nonché di eventuali supporti esterni.

Nel contempo, sarà posta particolare attenzione alla promozione, presso imprese, enti pubblici e privati e professionisti, del Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro, realizzato dal sistema camerale, con il supporto di InfoCamere, in ossequio alle previsioni dell’art. 1, comma 41, della citata Legge 107/2015 e operativo dal 26.07.2015, nel quale sono tenuti a iscriversi, a titolo gratuito e per il momento in via facoltativa, i soggetti disponibili ad accogliere ragazzi in percorsi di alternanza.

La Camera di Commercio di Novara, che si è peraltro già iscritta come soggetto ospitante al predetto Registro, continuerà inoltre ad attivare tirocini curriculari ed extracurriculari, al fine di partecipare in modo attivo ad accrescere l’offerta di opportunità di stage sul territorio.

Linea strategica n. 4 “Regolazione del mercato e tutela dei consumatori”

Obiettivo strategico n. 4.1 “Promozione della trasparenza e della legalità”

Anche nel nuovo assetto ipotizzato dalla riforma del sistema camerale, l’attività di verifica delle normative che disciplinano lo svolgimento delle attività economiche mantiene la sua centralità, perché ritenuta essenziale per assicurare il regolare funzionamento del mercato e contrastare la concorrenza sleale, tutelando in primis il consumatore.

Pertanto anche nel 2017 la Camera di Commercio di Novara, pur dovendo sempre fare i conti con le esigue risorse di personale dedicato, intende mantenere un costante presidio della vigilanza del mercato, nell’ambito della metrologia legale, per garantire la correttezza delle misure utilizzate per le transazioni commerciali, e nell’ambito della sicurezza prodotti, con attività di controllo sugli operatori economici (per accertare la presenza dai prodotti non conformi sul territorio) e sanzionatorie, derivanti da accertamenti compiuti sia da enti camerali sia da altri organi preposti (Polizia Municipale, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, ecc.).

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In quest’ottica si inquadra l’adesione a due convenzioni proposte da Unioncamere, in esecuzione di accordi da quest’ultima stipulati con il Ministero dello Sviluppo economico, per l’attuazione di iniziative in materia di controllo, vigilanza del mercato e tutela dei consumatori. La prima, nel solco di altri similari accordi già sottoscritti in passato, riguarda un piano generale di controlli su diverse tipologie di prodotti (giocattoli, DPI di 1° categoria, prodotti generici di cui al codice del consumo e materiale elettrico). La seconda fa invece riferimento ad un piano di controlli e verifiche delle lampade a LED. In quest’ultimo caso si tratta di una iniziativa sperimentale, che coinvolge un ridotto numero di enti camerali. Entrambi gli accordi prevedono il rimborso per le attività svolte, sia in via forfettaria sia con riferimento ai costi vivi sostenuti (acquisto di materiale, analisi di laboratorio, ecc.).

Non è invece al momento ipotizzabile, per mancanza di risorse dedicate, il proseguimento della collaborazione avviata nel 2015 con “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” grazie al cofinanziamento del Fondo di perequazione 2014 sul progetto “La Camera di Commercio di Novara per la

promozione della trasparenza e della legalità nell’economia” e che ha portato a realizzare importanti azioni di sensibilizzazione sui temi della legalità e della lotta alla corruzione. La promozione della cultura della legalità verrà comunque integrata nelle iniziative previste per la diffusione della cultura d’impresa.

Obiettivo strategico n. 4.2 “Promozione delle forme alternative di risoluzione delle controversie”

La Camera di Commercio di Novara continuerà a operare quale sede provinciale dell’organismo regionale ADR Piemonte, accreditato a svolgere l’attività di mediazione di cui al D.Lgs. 04.03.2010, n. 28. Non si possono al momento ipotizzare, per mancanza di risorse dedicate, specifiche attività di promozione del servizio, al di fuori di quanto verrà previsto nell’ambito della consueta “Settimana nazionale della

conciliazione delle camere di commercio”, promossa da Unioncamere nazionale e giunta alla sua XIV edizione.

Allo stesso modo, l’Ente assicurerà l’erogazione alle imprese del territorio dei servizi di arbitrato amministrato mediante l’adesione alla Camera Arbitrale del Piemonte, unico esempio in Italia di organismo arbitrale gestito in associazione regionale; in seno al dibattito in corso sull’assetto dell’Unione regionale, il tema della Camera Arbitrale sarà oggetto di approfondimento, allo scopo di individuare soluzioni idonee a consentire una riduzione dei costi gravanti sulle Camere aderenti.

Linea strategica n. 5 “Efficacia ed efficienza dei processi camerali”

Obiettivo strategico n. 5.1 “Ottimizzazione dei processi interni”

La Camera di Commercio di Novara monitora costantemente la propria performance grazie al sistema AP_PERFORMANCE, adottato nel 2011, che, insieme ai sistemi informativi nazionali PARETO e KRONOS, permette di realizzare il benchmarking degli enti camerali sulla base di indicatori economico-patrimoniali, di struttura e di processo.

Nella fase di transizione verso il necessario accorpamento previsto dalla riforma del sistema camerale, è intenzione dell’Ente continuare a lavorare sull’efficientamento dei processi interni, allo scopo sia di contenere i costi di funzionamento, sia di riuscire ad assicurare la puntuale erogazione dei servizi agli utenti e lo svolgimento delle attività istituzionali pur in presenza di una progressiva riduzione del personale.

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Obiettivo strategico n. 5.2 “Potenziamento della comunicazione”

Non essendo opportuno procedere, in considerazione degli imminenti accorpamenti, all’integrale rifacimento del sito web camerale, che ormai è obsoleto da un punto di vista sia tecnologico che funzionale, la Camera di Commercio di Novara intende ottimizzare per quanto possibile i contenuti dell’attuale portale e potenziare la comunicazione tramite i Social Network, in particolare il proprio canale Twitter @camcom_novara, e mediante la piattaforma di CRM “Ciao Impresa”, valorizzando gli importanti interventi di formazione del personale interno in materia di digitalizzazione che sono stati attuati nell’anno in corso grazie al progetto “Le Camere di Commercio per lo sviluppo delle competenze digitali nei sistemi produttivi

territoriali: giovani e promozione delle eccellenze digitali e ArsDigitalia”, cofinanziato dal Fondo di perequazione 2014.

L’obiettivo che la Camera si pone è comunque quello di accrescere la conoscenza dei propri servizi, sia amministrativi che promozionali, e dei progetti a favore delle imprese e del territorio, nonché di migliorare l’immagine camerale e di rafforzare, presso gli Stakeholder, la percezione del ruolo dell’Ente per la promozione e il supporto del sistema imprenditoriale locale.

Linea strategica n. 6 “Patrimonio, risorse umane e comunicazione”

Obiettivo strategico n. 6.1 “Formazione del personale camerale”

Nel corso del 2016 sono stati posti in essere importanti interventi per la formazione del personale, sia sul fronte della digitalizzazione, come sopra evidenziato, sia su quello della progettazione comunitaria, con partecipazione del funzionario camerale responsabile del Settore Promozione al percorso formativo “Pianificazione, redazione e gestione di progetti di finanziamento europei”, sia con riferimento alle competenze specialistiche in tema di regolazione del mercato, con formazione e abilitazione di un ispettore metrico, e di registro delle imprese, attraverso la frequenza di corsi esterni, ma anche momenti di formazione interni gestiti da personale camerale.

Nel 2017 si intende proseguire nella direzione dell’accrescimento delle competenze del personale camerale, focalizzando gli interventi sui nuovi ambiti di operatività individuati dalla riforma e, compatibilmente con l’avanzamento degli accorpamenti, puntando alla riqualificazione dei dipendenti che saranno interessati da variazioni delle proprie mansioni.

Da Unioncamere sono informalmente giunte indicazioni in merito alla possibilità di attingere per gli interventi formativi di cui sopra alle risorse del Fondo di perequazione.

Obiettivo strategico n. 6.2 “Tutela e valorizzazione del patrimonio camerale”

La Camera di Commercio di Novara intende assicurare la conservazione ottimale del proprio patrimonio immobiliare, costituito essenzialmente dal palazzo antonelliano degli Avogadro, in cui ha la propria sede, e dagli spazi della sala contrattazione merci e della sala dei congressi a Palazzo Orelli, che potrebbe costituire un valore aggiunto in occasione dell’accorpamento con altro ente camerale o in caso di sua messa a reddito. Perciò, malgrado le limitate risorse disponibili, verrà data continuità a tutti quegli interventi che possono consentirne una più agevole fruizione, sia dal punto di vista dei costi che di quello delle dotazioni tecnologiche. In particolare, nel corso del 2017 è previsto un radicale intervento di sostituzione o

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comunque di risanamento dei serramenti, che verosimilmente contribuirà ad una riduzione dei consumi energetici, ed inoltre verrà completata l’installazione del wi-fi in alcune sale.

Linea strategica n. 7 “Sostenibilità economico-finanziaria”

Obiettivo strategico n. 7.1 “Gestione della riforma del sistema camerale”

Lo schema di decreto legislativo di riforma del sistema camerale, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 25.08.2016, assegna a Unioncamere l’onere di trasmettere al Ministero dello Sviluppo economico, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto medesimo, una proposta di rideterminazione delle circoscrizioni territoriali, per ricondurre il numero complessivo delle camere di commercio entro il limite di 60, tenendo conto dei criteri già definiti nella Legge delega 124/2015 e ulteriormente precisati come di seguito riportato (limitatamente ai punti di interesse diretto per l’Ente novarese): “a) accorpamento delle camere di commercio nei cui registri delle imprese siano iscritte o annotate meno di

75.000 imprese e unità locali, con altre camere di commercio presenti nella stessa Regione e, salvo eccezioni

motivate, limitrofe, ivi comprese eventuali camere di commercio nei cui registri delle imprese siano già

iscritte o annotate almeno 75.000 imprese e unità locali, ove non vi siano altre adeguate soluzioni di

accorpamento;

(…)

e) possibilità di mantenere le camere di commercio nelle province montane di cui all’articolo 1, comma 3,

della legge 7 aprile 2014, n. 56, (…) nei soli casi di comprovata rispondenza a indicatori di efficienza e di

equilibrio economico;

f) necessità di tener conto degli accorpamenti deliberati alla data di entrata in vigore della legge 7 agosto

2015, n. 124, nonché di quelli approvati con i decreti di cui all’articolo 1, comma 5, della legge n. 29

dicembre 1993, n.580 e successive modificazioni; questi ultimi possono essere assoggettati ad ulteriori o

diversi accorpamenti solo ai fini del rispetto del limite di 60 camere di commercio.” La Camera di Commercio di Novara si è sinora adoperata per perseguire l’obiettivo, individuato come prioritario in sede di pianificazione strategica, di realizzare, tramite processi di accorpamento volontari ex art. 1, comma 5, della Legge 29.12.1993, n. 580, la Camera di Commercio del Piemonte Orientale, comprensiva, nella sua configurazione più ampia, delle realtà di Alessandria, Biella, Novara, Verbania e Vercelli. Considerate, tuttavia, da un lato la volonta della Camera del VCO di mantenere la propria autonomia, rimarcata con forza in occasione di un recente momento pubblico di dibattito sulla riforma del sistema camerale, e, dall’altro, la posizione peculiare della Camera di Biella e Vercelli che, pur non soddisfacendo il criterio dimensionale, potrà vedere messa in discussione la propria autonomia solo laddove non si riuscisse a rispettare il limite massimo delle 60 camere di commercio a livello nazionale, si sono concentrate le energie nel dialogo con Alessandria, posto che l’ente derivante dall’accorpamento tra le Camere di Alessandria e Novara supererebbe ampiamente, con oltre 93.000 localizzazioni d’impresa, la soglia di 75.000 e garantirebbe condizioni di equilibrio economico-finanziario e di solidità patrimoniale.

Il confronto è ancora in corso all’atto della predisposizione della presente Relazione previsionale e programmatica e viene condotto nella logica di raggiungere un accordo equilibrato in termini di assetto, funzioni e governance, rispettoso del ruolo e della rilevanza di entrambi i territori, come richiesto formalmente dalla Giunta con la deliberazione n. G/48 del 14.10.2016.

Considerati i tempi estremamente ristretti per addivenire ad un accorpamento su base volontaria – in quanto è necessario che le deliberazioni consiliari siano assunte e trasmesse al Ministero dello Sviluppo

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economico con un congruo anticipo rispetto alla data di approvazione in via definitiva dello schema di decreto legislativo da parte del Consiglio dei Ministri, prevista a ridosso del termine di esercizio della delega (26 novembre), affinché l’ufficio legislativo del MiSE possa effettuare i necessari controlli e trasmettere lo schema di decreto di costituzione del nuovo ente alla Conferenza permanente Stato-regioni, al fine di acquisirne l’intesa – è ragionevole ipotizzare che l’aggregazione sarà comunque inserita nel decreto di rideterminazione delle circoscrizioni territoriali e istituzione delle nuove camere di commercio che il Ministro dello Sviluppo economico dovrà adottare entro i sessanta giorni successivi al termine assegnato a Unioncamere per l’invio della propria proposta. In tal caso, le deliberazioni consiliari di accorpamento eventualmente adottate avrebbero comunque il valore di manifestazioni di volontà dei territori, che certamente sarebbero tenute in considerazione dall’Unione, ma compatibilmente con l’imperativo di predisporre una proposta coerente con i criteri della delega.

Il modello di accorpamento auspicato, indipendentemente dalle modalità con le quali si raggiungerà l’obiettivo dell’aggregazione, è quello multipolare, in cui non vi è una realtà predominante, ma coesistono una sede legale con più sedi operative di pari dignità, ciascuna delle quali assicura l’erogazione dei servizi camerali e sviluppa progettualità specifiche in base alle proprie competenze distintive, da mettere a fattor comune e valorizzare, anche con l’obiettivo di far emergere le similitudini che certamente esistono tra le esigenze dei diversi territori e che possono consentire la realizzazione di interventi comuni, con evidente ottimizzazione nell’uso delle risorse e, conseguentemente, con la realizzazione di quelle economie di scala e di scopo che sono necessarie per il mantenimento dell’equilibrio economico-patrimoniale degli enti coinvolti.

Obiettivo strategico n. 7.2 “Mantenimento dell'equilibrio strutturale ed economico-patrimoniale”

La Camera di Commercio di Novara intende mantenere positivi gli indicatori di equilibrio strutturale ed economico-patrimoniale, continuando purtuttavia a portare avanti interventi a sostegno del sistema imprenditoriale locale, allo scopo di non depauperare il patrimonio camerale, pur andando ad attingere risorse, entro limiti di ragionevolezza, dagli avanzi patrimonializzati che si sono accumulati negli esercizi precedenti.

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Le risorse

In sede di programmazione annuale appare opportuno aggiornare le indicazioni contenute nel Piano strategico con riferimento alle risorse a disposizione dell’Ente per la realizzazione delle attività funzionali al perseguimento dei propri obiettivi strategici. Tralasciando i temi delle risorse umane, delle partecipazioni e dell’Azienda speciale E.V.A.E.T., sui quali, a parte quanto già detto a riguardo di quest’ultima a commento dell’obiettivo 2.1, non si rilevano significative variazioni rispetto alle indicazioni già contenute nel documento di programmazione pluriennale, si ritiene opportuno qualche breve commento in merito alle risorse economiche.

Le risorse economiche

La Camera di Commercio di Novara trae le risorse necessarie per l’espletamento delle proprie funzioni istituzionali essenzialmente dal diritto annuale versato dalle imprese iscritte o annotate al registro delle imprese e dai diritti di segreteria sull’attività certificativa svolta e sull’iscrizione in ruoli, elenchi, registri e albi tenuti ai sensi delle disposizioni vigenti.

A decorrere dall’anno 2017, l’importo del diritto annuale sarà ridotto del 50% rispetto alle misure in vigore nel 2014, come previsto dall’art. 28 del D.L. 24.06.2014, n. 90, convertito nella Legge 11.08.2014, n. 114. Al riguardo, lo schema di decreto delegato di attuazione della riforma della P.A., licenziato in via preliminare dal Governo il 25 agosto scorso, se da un lato prevede che la determinazione della misura del diritto annuale sia effettuata dal Ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, sentite Unioncamere e le organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale, sulla base della quantificazione del fabbisogno necessario per l’espletamento delle funzioni amministrative ed economiche assegnate al sistema camerale effettuata a costi standard, dall’altro stabilisce, nelle disposizioni transitorie, che le variazioni conseguenti alla predetta rideterminazione annuale del fabbisogno, valutate in termini medi ponderati, debbano comunque garantire la riduzione dei relativi importi nella misura del 50% rispetto a quelli vigenti nel 2014. Nel contempo, il predetto schema di decreto abroga la disposizione della Legge 580/1993 (art. 18, comma 10) che consentiva alle camere di commercio, sentite le associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello provinciale, di incrementare il diritto annuale fino a un massimo del venti per cento per il cofinanziamento di specifici progetti promozionali. Va detto, tuttavia, che tale facoltà potrebbe essere, almeno in parte, recuperata nella versione definitiva del decreto legislativo, considerate le sollecitazioni formulate in tal senso dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha richiesto al Governo di consentire alle Camere il predetto aumento per il cofinanziamento di programmi e progetti di interesse strategico condivisi con le Regioni per la promozione dello sviluppo economico locale e l’erogazione di servizi alle imprese in ambito regionale. Giova precisare tuttavia che la Camera di Commercio di Novara non si è mai avvalsa di tale facoltà.

I diritti di segreteria verranno riordinati sulla base del criterio dei costi standard, e verrà quindi emanato un apposito decreto del M.I.S.E., di concerto con il M.E.F.; allo stesso modo potrebbero essere riviste le tariffe attualmente in essere per le attività metrologiche.

Nella tabella sottostante è stata realizzata una stima di proventi e costi in un’ottica prudenziale. I proventi da diritto annuale sono stati ipotizzati sulla base delle decurtazioni sopra citate, e, nella stessa percentuale, è stato diminuito l’accantonamento per la svalutazione del credito da diritto annuale, inserito nella voce “Ammortamenti e accantonamenti”. Per gli anni successivi al 2017 è stato ipotizzato un lieve incremento del fatturato delle aziende, con conseguente incremento del diritto dovuto, in relazione all’auspicata ripresa economica.

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Le misure dei diritti di segreteria sono state mantenute costanti, nell’impossibilità di prevedere l’esito della predetta rideterminazione sulla base dei costi standard.

Nella voce “Altri proventi”, prudenzialmente, non sono stati considerati eventuali contributi per progetti, ai quali, tra l’altro, dovrebbe corrispondere una destinazione specifica sul versante dei costi, se non per quelli, già approvati, relativi all’attività di vigilanza per la sicurezza dei prodotti. In realtà, l’intera voce è costruita sulla situazione storica dell’Ente, ma potrebbe cambiare notevolmente sempre per l’attuazione della riforma, che, nel rivedere le entrate proprie, individua tariffe, per i servizi obbligatori e per i servizi a domanda individuale, corrispettivi per attività sulla base di convenzioni e accordi con la Regione, entrate per servizi offerti in regime di libero mercato.

Nelle gestioni accessorie non è preso in considerazione il saldo della gestione straordinaria, che viene definito in fase di approvazione del bilancio d’esercizio e che negli ultimi anni è sempre stato ampiamente positivo.

La previsione delle spese di personale tiene conto delle economie derivanti dalle cessazioni nel triennio ad oggi prevedibili. Non considera invece gli eventuali aumenti che potrebbero derivare dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali di categoria – che dovranno necessariamente attuarsi nel corso del prossimo anno stante la sentenza della Corte costituzionale n. 178 del 24.06.2015 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale sopravvenuta del regime di sospensione della contrattazione collettiva risultante da una serie di disposizioni di contenimento della spesa pubblica – la cui entità non è al momento conosciuta, anche se con l’approvazione della manovra finanziaria per il 2017 dovrebbe quantomeno definirsi l’ammontare delle risorse messe a disposizione per la contrattazione.

Le spese di funzionamento si ipotizzano costanti nel triennio, fatta eccezione per lo stanziamento destinato alla somministrazione di lavoro, che è limitato al solo anno 2017. Riduzioni ulteriori rispetto all’opera di contenimento dei costi già posta in essere nel corso degli ultimi anni, segnatamente da quando è stata disposta la progressiva diminuzione delle misure del diritto annuale, potranno eventualmente verificarsi solo come conseguenza dei processi di accorpamento.

Come si può evincere dalla tabella sottostante, non emergono significative disponibilità dalla differenza tra proventi e costi attesi che possano essere destinate a iniziative promozionali. Anzi, per il 2017, gli investimenti economici dovranno essere interamente finanziati attingendo agli avanzi patrimonializzati, a meno di risultati positivi della gestione straordinaria. Si precisa tra l’altro che, pur nell’incertezza delle funzioni camerali derivante dalla riforma complessiva del sistema, nell’ambito dei predetti costi di natura promozionale occorrerà comunque garantire il contributo ordinario per il funzionamento dell’Azienda speciale E.V.A.E.T., sia pure nella misura minima (inferiore all’anno precedente) di 150mila euro, necessari a coprirne le spese di struttura, tenuto conto che la medesima può disporre anche dell’avanzo risultante dall’esercizio 2015, per il quale la Camera ha stabilito di non richiederne la restituzione, ma di lasciarlo nella disponibilità dell’Azienda, e che non si ritiene verrà assorbito da necessità in corso d’anno, tanto che il Consiglio di Amministrazione dell’E.V.A.E.T., con la deliberazione n. 8 del 28.09.2016, ha disposto di destinarlo ad un apposito fondo per spese relative a iniziative future.

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Ipotesi di Bilancio pluriennale

(in migliaia di euro)

2017 2018 2019

Diritto annuale 3.034 3.061 3.061

Diritti di segreteria 1.369 1.369 1.369

Altri proventi 242 182 182

Gestioni accessorie 6 6 6

TOTALE ENTRATE 4.651 4.618 4.618

Personale 2.030 1.973 1.880

Funzionamento 1.652 1.600 1.600

Ammortamenti e accantonamenti 994 995 997

TOTALE SPESE PERSONALE, FUNZIONAMENTO E ACCANTONAMENTI 4.676 4.568 4.477

Disponibilità per interventi economici - 25 50 141

L’eventuale risultato negativo dell’esercizio 2017 (da verificare poi in sede di consuntivo) farebbe comunque seguito a due anni (2014 e 2015) in cui il risultato finale è stato ampiamente positivo, e anche il preconsuntivo dell’esercizio 2016 lascia presagire una chiusura in tal senso. Per la copertura del disavanzo è quindi possibile attingere alle risorse derivanti dall’utilizzo degli avanzi patrimonializzati degli esercizi precedenti. Dal bilancio chiuso al 31.12.2015, risulta infatti un patrimonio netto di € 11.316.022,75, che si riduce ad € 2.824.187,01 al netto delle immobilizzazioni, importo che rappresenta la quota massima utilizzabile senza dover metter mano alla dismissione del patrimonio immobiliare. Inoltre, il suddetto patrimonio dovrebbe comunque incrementarsi nel corso del 2017, in quanto dovrebbe andare a buon fine l’alienazione delle azioni della società partecipata Tecnoholding S.p.A., già prevista nel piano di razionalizzazione adottato dalla Giunta con la deliberazione n. G/13 del 30.03.2015.