RELAZIONE ILLUSTRATIVA - Comune di Azzano Decimo · Dal punto di vista dei contenuti tecnici, sarà...
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1. Premessa
1.1 Il Comune di Azzano Decimo ( PN ) è dotato di P.R.G.C. adeguato alla L.R. n°52/91 e succ.
modif. ed integr. con Variante n°15 approvata con D el. C.C. n°1 del 12/01/1999 e resa
esecutiva a seguito di pubblicazione sul B.U.R. n°2 9 del 21.07.1999.
Nel periodo successivo sono state introdotte numerose varianti, fra cui le più importanti
costituite da quelle identificate con n. 30 e 31, che hanno interessato modifiche azzonative
diffuse e la revisione del dimensionamento di Piano e la Variante n°34, approvata con Del.
C.C. n°33 del 31/05/2006, che ha riguardato sopratt utto la reiterazione dei vincoli espropriativi
e procedurali.
Tale Variante è stata oggetto di conferma di esecutività con Delibera di Giunta Regionale
n°2497 del 20 ottobre 2006 ed è entrata in vigore a seguito di pubblicazione sul BUR n°45 del
08/11/2006.
Infine, vanno citate le Varianti n°37 (approvata co n Del. C.C. n°51 del 19 dicembre 2007 ed
esecutiva a seguito di pubblicazione sul BUR n°58 d el 2 agosto 2007) e n°38 (approvata con
Del. C.C. n°111 del 27 dicembre 2007 ed esecutiva a seguito di pubblicazione sul BUR n°25
del 18 giugno 2008) con le quali sono state prese in considerazione ed in parte soddisfatte le
numerose richieste avanzate dai cittadini, per quanto attiene al settore della residenza, e dalle
attività economiche, con particolare riguardo alla distribuzione delle zone commerciali.
Nel mese di agosto 2009 è stata adottata la Variante n°46 al PRGC relativa alle modifiche
urbanistiche conseguenti all'adozione del Piano di Settore della Grande Distribuzione, nonché
alla individuazione, in zona “Pra dei Fiori”, di una zona mista logistico – espositiva –
commerciale.
1.2. La presente Variante al PRGC trae origine dalle Direttive impartite dal Consiglio Comunale
con Delibera n°57 del 30/06/09, che si proponeva i seguenti obiettivi :
1. introduzione negli strumenti urbanistici locali (PRGC e regolamento) delle nuove
disposizioni in materia edilizia ed urbanistica derivanti dal Codice Regionale dell'edilizia,
dal Piano Casa nazionale e dalle norme regionali di recepimento dello stesso;
2. predisposizione, alla scadenza quinquennale, di una variante di reiterazione dei vincoli
espropriativi e procedurali;
3. revisione dello studio geologico ed idraulico, alla luce degli interventi di messa in sicurezza
degli argini del fiume Meduna, con particolare riferimento alla revisione delle penalità
edificatorie che gravano sull'abitato di Corva;
4. introduzione, anche in via sperimentale, degli istituti della perequazione e compensazione
urbanistica, per sopperire alla sempre più accentuata carenza di risorse finanziarie,
rendendo compartecipe l'operatore privato nel perseguimento di obiettivi di interesse
generale;
5. utilizzo delle forme di concertazione e partecipazione previste dalle norme comunitarie,
nella definizione delle scelte di pianificazione (valutazione ambientale strategica, agenda
21);
6. coordinamento tra le scelte contenute nei piani di settore (commercio) e l'assetto generale
di piano, per garantirne la coerenza;
7. revisione delle norme tecniche, sia per aggiornarle rispetto alle nuove disposizioni
legislative subentrate, sia per caratterizzarle rispetto ad altri strumenti di gestione
dell'attività edilizia (regolamento edilizio);
8. esame di richieste puntuali, formulate da cittadini o da enti ed associazioni;
9. tutela e valorizzazione delle risorse territoriali esistenti (naturali, ambientali, paesaggistiche,
storico-culturali, socio-economiche, ecc.);
10. riqualificazione del territorio urbanizzato e delle borgate, per favorire il recupero dell'identità
dei luoghi, in alternativa al continuo consumo di territorio;
11. sostegno di iniziative imprenditoriali di rilevante interesse anche sovracomunale per il
rilancio economico della zona comprendenti attività di supporto al produttivo quali quelle
commerciali, ricettive e di interesse generale;
12. aggiornamento cartografico e grafico, per consentire una gestione più agevole dello
strumento da parte degli uffici comunali, dei professionisti, degli operatori e, in generale,
degli utenti.
Dal punto di vista dei contenuti tecnici, sarà consentito:
- rielaborare il Piano Struttura, individuando nuovi obiettivi e strategie territoriali;
- riconsiderare il fabbisogno abitativo, adeguando, il calcolo della capacità insediativa teorica
anche attraverso la revisione e l’aggiornamento delle schede quantitative dei dati
urbanistici e territoriali e della relazione con l'indicazione motivata dei limiti di flessibilità,
consentendo l'incremento di aree destinate alle funzioni di piano fino al 20 per cento ai
sensi dell’art. 63bis, comma 7, lettera b), punto 1), della LR n°05/2007, in relazione alla
quantità complessiva delle superfici previste per le diverse funzioni, attuabile anche con più
interventi successivi. Tale revisione dovrà garantire una gestione organica della flessibilità
di piano;
- rivedere, conseguentemente, il calcolo dello standard delle attrezzature e dei servizi
collettivi;
− rielaborare complessivamente le disposizioni normative e regolamentari.
2. I temi della Variante.
La presente Variante affronta alcuni dei temi sopra elencati, nei termini successivamente descritti.
1) Revisione dello studio geologico ed idraulico
Con apposito studio predisposto dal dott. Pivetta di Varmo sono state riconsiderate le previsioni
dello strumento urbanistico, con particolare riferimento agli aspetti di salvaguardia delle aree
soggette a rischio idraulico.
Lo studio esamina gli effetti prodotti dagli interventi di messa in sicurezza idraulica realizzati
lungo l'asta del Meduna (diaframmature, palancole): tali interventi garantiscono un notevole
abbassamento del grado di rischio, come peraltro recepito dalla proposta di nuovo Piano di
Assetto Idraulico del fiume Livenza (PAIL) di prossima adozione.
Tenuto conto dell'avvenuta decadenza del precedente PAIL, lo studio idraulico prevede una
nuova classificazione delle aree più prossime al fiume Meduna, mantenendo una fascia a
rischio medio P2, per una profondità pari a circa 300 m dall'argine ed il declassamento a P1
delle restanti aree, il tutto in sintonia con la nuova proposta di PAIL.
Lo studio geologico-idraulico affronta, inoltre, una indagine complessiva del territorio comunale
per quanto riguarda la lito-stratigrafia superficiale, la profondità della falda idrica, le
caratteristiche geomorfologiche e geotecniche dei terreni, il grado di liquefazione e la risposta
sismica.
Alla luce delle analisi condotte, la maggior parte delle modifiche urbanistiche introdotte risultano
compatibili, fatta eccezione per alcuni casi molto prossimi ai fiumi Meduna, Sile e Fiume.
Dei 93 punti di variante accolti, quelli che hanno necessitato di una verifica idraulica e geologica
sono 76. Di questi 63 ricadono in zona agricola, 11 in verde privato, 1 in zona artigianale ed 1 in
zona per servizi. La destinazione di tali modifiche prevede, per 57 punti, l'incremento delle zone
residenziali B e C, 7 le zone artigianali, 6 le zone commerciali e 6 le zone per servizi.
Dal punto di vista normativo, viene rielaborato l'art. 37, confermando le prescrizioni contenute
nel parere 64/05 della Direzione Centrale dell’Ambiente e dei Lavori Pubblici
(ALP.6/273/8/PN/PG/V), relative alla relazione geologico-idraulica predisposta dalla dott.sa
Maria Luisa Piccinato, relativamente alla variante n°34 al PRGC.
Nel medesimo articolo vengono recepite integralmente le norme contenute nella relazione
idraulica redatta dal dott. Pivetta per la variante n°49 al PRGC e le prescrizioni contenute nel
parere n°105/09 del 29.12.2009, da parte del Serviz io Geologico della Direzione Regionale
dell'Ambiente, relativo alla medesima Variante n°49 e relative a :
− vincoli di natura geologico tecnica,
− vincoli di natura sismica,
− vincoli di natura idrogeologica prodotti dal sistema del Fiume Meduna,
− vincoli di natura idrogeologica prodotti dai sistemi idrografici del Fiume Fiume e del Fiume Sile,
− vincoli conseguenti alla impermeabilizzazione del suolo,
− vincoli di natura idrogeologica,
Viene definito inoltre il rinvio dinamico alle norme del redigendo PAIL, una volta che lo stesso siaentrato in vigore.
2) perequazione e compensazione urbanistica
Una delle innovazioni più rilevanti contenute nello strumento urbanistico è l'introduzione degli
istituti della compensazione e della perequazione urbanistica.
A. Compensazione
La compensazione prevede la costituzione di diritti edificatori a favore dei proprietari di aree,
individuate dal Piano e cedute a titolo gratuito per la realizzazione di opere pubbliche o di
interesse collettivo. Dovrà trattarsi di opere “extra-standard”, ovvero di aree che non concorrono
alla verifica dello standard minimo di attrezzature e servizi collettivi. I diritti edificatori potranno
essere utilizzati in altre aree del territorio comunale all'uopo individuate.
Per l'Amministrazione Comunale tale strumento rappresenta una modalità di intervento che
favorisce la concreta attuazione delle previsioni di Piano, evitando un esborso finanziario
altrimenti non sostenibile per le correnti disponibilità di bilancio dell'Ente.
Non trascurabile, inoltre, il vantaggio derivante dall'applicazione dell'ICI sulle aree oggetto di
trasformazione.
Infine, va evidenziato il fatto che tale strumento, in un momento come questo di forte
depressione economica, può incentivare le transazioni immobiliari e sostenere il mercato
edilizio.
Tenuto conto delle peculiarità del territorio di Azzano Decimo e delle previsioni del vigente
PRGC, il meccanismo compensativo può esplicitarsi con le seguenti modalità.
1. aree di acquisizione
La variante seleziona, tra le aree destinate a funzioni collettive (P ed S), non ancora in
proprietà o disponibilità dell'Amministrazione Comunale, quelle che risultano
strategicamente indispensabili per l'attuazione di alcuni obiettivi di Piano (ad esempio : la
riqualificazione ambientale, la salvaguardia del patrimonio naturale, la formazione di un
patrimonio di aree pubbliche per l'edilizia sociale, la realizzazione di impiantistica sportiva o
di strutture di valenza sociale, culturale, ecc.).
Va evidenziato il fatto che le norme sugli espropri escludono la possibilità di reiterare il
vincolo espropriativo, oltre la prima reiterazione possibile, ad avvenuta scadenza del primo
quinquennio. Nel PRGC di Azzano Decimo molti vincoli sono prossimi alla scadenza (2011)
e non potranno essere reiterati. Tra le zone P segnaliamo : i laghi di Cesena (P1), il Parco
delle Dote (P3) ed il Bosco della Mantova (P5).
Tra le zone S rientrano gli ampliamenti degli impianti sportivi del capoluogo, di Corva,
Tiezzo e Fagnigola e le aree destinate alle nuove scuole di Tiezzo ed alla eventuale scuola
media superiore nel capoluogo.
Il criterio compensativo si basa su due elementi essenziali : il valore di esproprio dell'area
da acquisire e l'entità ed il valore dei diritti edificatori da assegnare per compensare
adeguatamente la cessione, in alternativa all'esproprio.
Il valore delle aree da acquisire è determinato sulla base dei valori di mercato.
Trattandosi di aree inedificate ed a prevalente utilizzo agricolo, si fa riferimento alle tabelle
dei “valori agricoli medi per regione agraria e per tipo di coltura”, fissati dalla Commissione
Provinciale per gli espropri. Nel caso di Azzano Decimo la regione agraria di competenza è
la X (pianura compresa tra Cellina e Livenza); il prato è valutato pari ad 3,1 €/mq, il bosco e
le superfici incolte 1,6 €/mq, il vigneto doc 7,5 €/mq, il vivaio ed il frutteto 6,8 €/mq.
Nel caso di superfici acquee (laghi di Cesena), il valore è ovviamente inferiore.
Individuate le colture prevalenti, si stabilisce un prezzo medio che tiene conto della
eventuale presenza di proprietari coltivatori diretti, di infrastrutture esistenti, di frutti
pendenti e, in generale, di tutti quegli elementi che possono concorrere a determinare il
valore venale dell'area.
Come detto in premessa, il diritto edificatorio corrisponderà alla volumetria assegnata
all'ambito per compensare l'acquisizione bonaria, alternativa all'esproprio.
Sulla base dell'andamento recente delle transazioni immobiliari si è potuto definire un
valore medio della volumetria pari ad € 50,00/mc per le aree edificabili non urbanizzate.
L'indice edificatorio che determina un valore coerente del diritto volumetrico, per un'area
con valore medio inferiore a 5 €/mq, potrà quindi attestarsi intorno a 0,1 mc/mq. Per un
valore medio compreso tra 5 e 7,5 €/mq, l'indice potrà attestarsi a 0,15 mc/mq.
Per le zone S, contigue a zone residenziali, il valore di mercato risulterà sicuramente
superiore, per cui l'indice edificatorio si attesterà, mediamente, tra 0,2 e 0,3 mc/mq.
Per le superfici acquee si determina un indice di 0,05 mc/mq.
L'indice edificatorio assume la definizione di “indice di fabbricabilità territoriale / fondiaria di
compensazione” e sarà utilizzabile in presenza delle seguenti condizioni :
- cessione delle relative aree al Comune con ottenimento dei relativi diritti volumetrici,
- disponibilità di un'area per l'”atterraggio” dei suddetti diritti volumetrici.
Nel caso in cui la cessione dell'area avvenga prima dei 3 anni dall'entrata in vigore del
Piano, l'indice territoriale che determina l'entità dei diritti volumetrici potrà essere
accompagnato da un indice premiale, ad esempio pari a 0,15 mc/mq.
In relazione alle caratteristiche urbanistiche dell'ambito oggetto di cessione, il Piano potrà
fissare una dimensione minima della porzione da assoggettare a cessione.
2. Aree di compensazione
I diritti edificatori assegnati alle zone P ed S saranno, in primis, trasferiti all'interno di zone
residenziali di espansione (zone C). Il Piano avrà cura di verificare lo stato di attuazione dei
diversi ambiti, escludendo quelli in corso di attuazione o relativi a PRPC approvati e
convenzionati.
Per gli ambiti già individuati dal PRGC vigente, ma non ancora attuati nè approvati, l'indice
di edificabilità territoriale viene ridotto da 0,7 a 0,6 mc/mq.
Ai suddetti ambiti sono attribuiti :
- un indice di edificabilità territoriale compensativo base (0,25 mc/mq), utilizzabile nel solo
caso i proponenti il PRPC dispongano di altrettanti diritti volumetrici derivati dalla cessione
di aree di compensazione al Comune,
- un indice di edificabilità territoriale compensativo premiale (0,15 mc/mq), utilizzabile
congiuntamente al precedente, nel solo caso l'acquisizione dei diritti volumetrici sia
avvenuta entro 3 anni dall'entrata in vigore del Piano.
Il medesimo meccanismo è previsto per i nuovi ambiti residenziali di espansione individuati
dalla Variante n°49 al PRGC.
In tal caso, l'indice di edificabilità territoriale è più basso di quello fissato per le vigenti zone
C (0,3 – 0,4 mc/mq), mentre l'indice compensativo base risulterà proporzionalmente più
alto (0,3 – 0,4 mc/mq).
Oltre che alle zone C, la compensazione viene estesa ad alcune tipologie di zone
residenziali di completamento B.
La Variante n°49 prevede l'applicazione della compe nsazione alle zone B1 (sature),
all'interno delle quali sarà possibile individuare ambiti di ristrutturazione urbanistica, con
una dimensione territoriale minima (mq 2000) o una volumetria residenziale esistente
minima ( mc 2500).
Anche in questo caso, la compensazione si esplicherà attraverso l'applicazione di un
incremento dell'indice di edificabilità fondiario, prevedendo sia l'indice compensativo base,
che quello premiale.
All'interno delle zone residenziali, le volumetrie derivanti dai diritti edificatori sono destinate
alla residenza e a tutte le destinazioni d'uso compatibili nella zona omogenea di riferimento.
B. Perequazione
In talune situazioni, è stato utilizzato, invece, il meccanismo della perequazione.
Essa consiste nel prevedere, all'interno di ambiti complessi soggetti a trasformazione
urbanistica, accanto alla realizzazione di nuovi edifici e relative infrastrutture ed
urbanizzazioni, di opere pubbliche o di interesse collettivo, ovvero la sola cessione di aree
da destinare a tali opere.
L'ambito di perequazione corrisponde, nella sostanza, al “comparto” tradizionale, in cui tutti
i proprietari concorrono a diritti ed oneri in proporzione alla loro caratura, ovvero,
all'incidenza millesimale del valore delle aree edificabili, in relazione alla rendita catastale.
Il meccanismo della perequazione è applicato ad ambiti di una dimensione superiore a
quella tipica degli ambiti di espansione, quali l'ambito a nord di Tiezzo, che comprende
l'area destinata alle nuove strutture scolastiche. In tal caso, si prevede la cessione dell'area
destinata a zona S e la realizzazione di tutte le opere infrastrutturali necessarie ad
allacciare la zona alle reti comunali (viabilità, fognatura, acquedotto, ecc.).
3) Valutazione ambientale strategica
La Variante n°49 è corredata dal Rapporto Ambiental e, che costituisce il documento base per
la procedura di Valutazione Ambientale Strategica.
In attuazione delle Direttive impartite dal Consiglio Comunale nel giugno 2009 ed in
ottemperenza alle disposizioni in materia (articoli da 12 a 18 del D.Lgs. n°152/2006), l'autorità
procedente ha provveduto a :
a) indicare la necessità della procedura, previa verifica di assoggettabilità (art. 4, comma 3,
della LR n°16/2008);
b) redigere l'elaborazione del rapporto ambientale.
Dopo la conferma della procedura di VAS da parte della Giunta Comunale e l'acquisizione dei
pareri da parte dei soggetti competenti, si provvederà :
c) allo svolgimento di consultazioni;
d) alla valutazione degli esiti delle consultazioni sul rapporto ambientale;
e) all'assestamento del Rapporto Ambientale, con eventuali integrazioni agli elaborati di
Piano;
f) all'informazione sulla decisione, anche mediante la stesura della sintesi non tecnica;
g) all'attivazione delle azioni di monitoraggio eventualmente richieste.
4) revisione delle norme tecniche
Il testo delle Norme Tecniche è stato rivisto complessivamente, introducendo alcuni
aggiustamenti necessari, in relazione a segnalazioni degli uffici comunali o di cittadini, sia per
aggiornarle rispetto alle nuove disposizioni legislative subentrate.
− Le principali modifiche riguardano :
− la previsione di meccanismi perequativi e compensativi in alcune zone omogenee
(residenziali, attrezzature e servizi P ed S),
− l'introduzione della possibilità di realizzare manufatti accessori nelle zone residenziali,
in deroga ai parametri di zona,
− una più articolata disciplina per gli ambiti residenziali di completamento a bassa
densità, con l'intento di imporre l'obbligo dell'adeguamento delle infrastrutture primarie
preventivamente all'utilizzazione edificatoria dei suoli,
− l'introduzione di norme finalizzate ad incentivare il risparmio energetico e la
sostenibilità ambientale degli interventi, con particolare riferimento agli edifici produttivi
(pv 131),
− l'aggiornamento del testo normativo con introduzione delle modifiche prodotte da
recenti varianti (n°46),
− l'introduzione di incentivazioni finalizzate alla riqualificazione del territorio agricolo,
sostituendo funzioni non compatibili con altre ammesse (residenza in sostituzione del
produttivo sparso, vedi punti 10 e 116),
− l'integrazione delle norme riguardanti la zona D4 con disposizioni relative alla vendita
dei prodotti ed alla mitigazione paesaggistica,
− il riconoscimento di attività esistenti relative alla somministrazione di cibi e bevande,
− il recepimento delle disposizioni speciali di carattere geologico ed idraulico dedotte
dalla apposita relazione accompagnatoria della Variante n°49 al PRGC.
5) richieste puntuali, formulate da cittadini o da enti ed associazioni
La Variante al PRGC ha esaminato 149 proposte presentate da cittadini o dall'Amministrazione
Comunale. Alcune sono state ritenute non compatibili, in quanto in palese contrasto con gli
obiettivi e le strategie di Piano; altre sono risultate incompatibili con riferimento alle
problematiche di sicurezza idraulica.
Complessivamente sono accolte integralmente o parzialmente n°123 richieste, che sono
classificabili nelle seguenti tipologie :
a) individuazione di nuovi lotti residenziali, rettifica di perimetri di lotti residenziali, diversa
classificazione di sottozona o modifica di indici o parametri urbanistici (pv 1, 48 e 122, pv 6 e
49, pv 14, pv 17, pv 18, pv 20, pv 23, pv 30, pv 31, pv 32, pv 34, pv 35, pv 37, pv 38, pv 42, pv
43, pv 44, pv 51, pv 52, pv 56, pv 64, pv 66, pv 69, pv 72, pv 73, pv 74, pv 77, pv 78, pv 79, pv
81, pv 85, pv 86, pv 87, pv 90, pv 91, pv 95, pv 96, pv 102, pv 103, pv 110, pv 111, pv 114, pv
117, pv 120, pv 121, pv 122, pv 126, pv 130, pv 135, pv 148). Le modifiche riguardano 53 punti
di Variante, con un consumo aggiuntivo di territorio pari ad ha 11,3.
b) individuazione di nuovi ambiti di espansione residenziale
Interessa due punti di Variante (pv 41, pv 112) con un consumo di territorio pari ad ha 4,3.
Entrambi i casi sono soggetti allo strumento della compensazione urbanistica.
c) suddivisione/riperimetrazione di ambiti di espansione residenziale
Alcuni ambiti di espansione previsti dal vigente PRGC vengono suddivisi per favorirne
l'attuazione (pv 19, pv 24, pv 98, pv 100).
Due ambiti vengono accorpati e riperimetrati con stralcio di porzione già urbanizzata, per
consentirne una attuazione più agevole (pv 140).
d) trasformazione di ambiti di espansione residenziale in zone residenziali di completamento.
La modifica si rende opportuna in considerazione del grado di infrastrutturazione esistente e
delle difficoltà di attuazione delle previsioni di Piano (pv 58, pv 59, pv 60, pv 61, pv 93, pv 101).
Alcune istanze riguardano, invece, la soppressione di zone edificabili per manifesto
disinteresse delle proprietà (pv 22, pv 39, pv 47, pv 89, pv 108, pv 115, pv 125).
Le modifiche comportano un minor utilizzo di suolo pari ad ha 0,88 per quanto riguarda le zone
residenziali di completamento ed ha 2,91 per quelle di espansione.
e) modifiche relative a zone ed insediamenti commerciali
La Variante interviene su ambiti commerciali già riconosciuti dal Piano Struttura,
disciplinandone l'attuazione con apposita scheda (pv 54, pv 55, pv 94).
Interviene, inoltre, sostituendo ad una zona di espansione residenziale un nuovo ambito
commerciale, adiacente e strettamente correlato, per quanto riguarda l'accessibilità, con altro
ambito in fase di realizzazione. (pv 4, pv 45 e pv 129).
Un ambito di zona H2 viene riperimetrato ed ampliato (pv 53 e 54); un ambito di zona H4 viene
riperimetrato con stralcio di una porzione marginale (pv 15).
f) modifiche relative al settore produttivo
La Variante interessa il riconoscimento di alcune attività artigianali esistenti ( pv 28 e 105, pv
124); lo stralcio di alcune aree non pertinenti ad attività produttive esistenti (pv 134); la
riperimetrazione di ambiti produttivi (pv 2, pv 65, pv 127).
Vengono inoltre suddivisi (pv 67) o accorpati alcuni ambiti (pv 67, pv 76). Un'area viene
destinata al trasferimento di un'attività esistente nel centro abitato (pv 112).
g) modifiche al Piano Struttura
Si tratta di aggiornamenti non sostanziali alle previsioni di sviluppo dei centri abitati a medio-
lungo termine, quali :
− Via Boscat a Corva (pv 9)
− Via Pedrina (pv 145)
− Viale Rimembranze / via Azzano (pv 139)
− Cesena (pv 97, pv 99, pv 110).
h) soppressione di vincoli tipologici
Riguarda un edificio ormai diroccato e non più recuperabile (pv 46)
i) variazioni alle attrezzature collettive
Si tratta :
− dell'inserimento del vincolo espropriativo sulla fontana di Via Piave a Tiezzo (pv 132),
− della riduzione della zona degli impianti sportivi del capoluogo (pv 29)
− dell'individuazione di parcheggi a Cesena (pv 146) e Fagnigola (pv 136)
− dell'estensione della pertinenza del cimitero di Fagnigola (pv 137).
l) individuazione di immobili da assoggettare a demolizione con ricostruzione (pv 143)
m) individuazione di immobili di pregio storico-architettonico in zona A (pv 149)
n) riclassificazione di zone agricole e verde privato ( pv 12, pv 50, pv 57, pv 62, pv 83, pv 113,
pv 123, pv 138, pv 142, pv 144)
o) stralcio di previsioni viarie o allargamenti stradali (pv 7, pv 8, pv 16, pv 21, pv 42, pv 106).
Non sono accolte le richieste corrispondenti ai seguenti punti indicati negli elaborati pv : (pv 3,
pv 5, pv 11, pv 13, pv 25, pv 26, pv 27, pv 33, pv 36, pv 40, pv 55, pv 63, pv 68, pv 70, pv 71,
pv 75, pv 84, pv 88, pv 92, pv 104, pv 107, pv 109, pv 118, pv 128, pv 133.
Delle modifiche alle norme si è detto in capitolo precedente.
La Variante n°49 provvede, inoltre, ad aggiornare l a cartografia con l'introduzione di tutte le
modifiche approvate dopo la Variante n°34 e ad adeg uare l'elaborato “Schede normative”,
escludendo gli ambiti già completati.
6) riqualificazione del territorio urbanizzato e delle borgate
Uno dei temi essenziali della presente Variante è rappresentato dalla valorizzazione dei luoghi
e delle località che costituiscono presidio del territorio e manifestazione dell'identità territoriale.
In alternativa al continuo consumo di territorio, alla espansione urbana fondata su una
zonizzazione bidimensionale e basata su parametri quantitativi, la Variante al PRGC intende
promuovere il recupero dei siti edificati che hanno definito, nel tempo, la struttura del territorio.
Il PRGC vigente riconosce con apposita schedatura gli immobili sparsi che mantengono una
valenza tipo – morfologica, riconducibile alla tradizione edilizia rurale; con la presente Variante
si intende andare oltre, reinterpretando i luoghi storici, al di là della persistenza dell'edificato
rurale.
Lo strumento di lettura cartografica è la carta militare predisposta dal Von Zach nei primi anni
del XXIX secolo, utilizzato poi durante l'occupazione francese del territorio della Repubblica
Veneta per la stesura del “catasto napoleonico”.
Dall'analisi della carta emerge la notevole diffusione di borghi e località, collegate da una rete
molto di fitta di strade, a fronte di una sostanziale debolezza delle strutture dei centri urbani.
Con la Variante vengono riconosciute numerose località già esistenti all'inizio dell'800 o
consolidatesi nella prima metà del '900: Piagno, Borgo Boscat, Cesena, ecc.
Tali ambiti sono assoggettati a disposizioni normative tendenti a conservarne e valorizzarne le
caratteristiche identitarie, prevedendo il recupero del patrimonio edilizio esistente e
consentendo l'inserimento di attrezzature e servizi alla scala di vicinato.
Rientrano in tale obiettivo il riconoscimento di aree ed immobili ricompresi nei seguenti punti di
Variante :
- pv n° 79, 82, 90 e 91 (Borgo Turchet),
- pv n° 69 (Località “Rundigusch”, oggi case Sist i n via Passo a Corva),
- pv n°77 (Via Peperate),
- pv n° 17, 30, 51 (Santa Croce)
- pv n°99 (Cesena)
Gli ampliamenti di altre borgate sono individuati solamente nel Piano Struttura :
- Borgo Facca,
- San Martino di Tiezzo,
- Villacriccola,
- Cesena.
B. Il fabbisogno abitativo
La Variante n°49 sostanzialmente riconferma i crite ri di calcolo del fabbisogno assunti con le
precedenti Varianti n° 34, 37-38, che fissavano in 20.000 abitanti il limite massimo di
insediabilità teorica di Piano.
Nonostante la persistenza del trend di crescita degli ultimi tre anni (+ 1.400 abitanti circa), tale
limite confermato, con la suddetta Variante, a 20.000 abitanti.
Ai fini della determinazione del fabbisogno si assumono i seguenti elementi di valutazione :
a) saldo demografico
La popolazione tende a crescere in maniera sostenuta da circa tre lustri. Tale fenomeno è
attribuibile, quasi per intero, al saldo positivo del movimento migratorio.
Esso è dovuto, per buona parte, al trasferimento di nuclei familiari all’interno del territorio
provinciale o delle province limitrofe.
Una quota consistente è rappresentata da lavoratori extracomunitari e relative famiglie.
E’ indubitabile che tale forte incremento demografico ( comparabile a quello di soli pochi altri
comuni dell’hinterland pordenonese ) è dovuto alla compresenza di alcuni fattori determinanti :
- una offerta di lavoro ancora elevata da parte delle aziende locali,
- una ampia offerta di alloggi, con prezzi di acquisto concorrenziali rispetto a quelli del
capoluogo, di Cordenons, Porcia e Roveredo in Piano,
- una ampia offerta di servizi ed infrastrutture generalmente di buona qualità.
Pur in presenza della crisi strutturale che investe l'economia mondiale, si ritiene che tale
condizione possa continuare a perpetuarsi anche nel medio periodo, per le caratteristiche
intrinseche del sistema produttivo locale : la dimensione medio - piccola delle aziende e la loro
diversificazione tipologica, che rende il sistema economico più duttile rispetto ai picchi critici
delle fasi congiunturali che contraddistinguono, ad esempio, i Comuni del triangolo del Mobile
(Prata – Brugnera – Pasiano ).
E’ fondata, pertanto, l’ipotesi che nel medio periodo (prossimi 10 anni), la tenuta dell’economia
locale, spinta dall’avvio di nuove iniziative nell’ambito delle aree produttive individuate dal
Piano Regolatore, possa favorire il mantenimento di un trend di crescita positivo, anche se in
misura sicuramente inferiore a quello registrato a partire dalla fine degli anni ’90 al 2008.
Con la Variante n°34 al PRGC era stato stimato un t asso tendenziale di crescita del 2,2% per il
periodo 2005/2014.
Se consideriamo il triennio (2006-2009), si verifica un tasso tendenziale ancora più elevato :
anno 2006 : 14.312 abitanti anno 2009 (al 30/11/2009) : 15405 abitanti
saldo : + 1093 / 3 = 364 abitanti / anno pari al 2,36%
Ipotizzando un tasso di crescita del 2,00%, si ottiene :
Anno abitanti
2009 (30/11/09) 15.405
2009 (31/12/09) 15.431
2010 15.740
2011 16.054
2012 16.376
2013 16.703
2014 17.037
2015 17.378
2016 17.726
2017 18.080
2018 18.442
2019 18.811
che si arrotonda a 18.800 abitanti.
b) aumento del numero dei nuclei familiari
Altro fattore demografico di rilevante importanza è costituito dalla progressiva riduzione della
numerosità dei nuclei familiari.
Al censimento del 2001 si registravano i seguenti dati :
popolazione residente : 12.870 famiglie : 4765 componenti : 2,70
Al 30/11/2009 i valori sono i seguenti :
popolazione residente : 15.405 famiglie : 5925 componenti : 2,60
Si registra, nel periodo, un incremento del numero delle famiglie pari a 1160 unità ( 19,6%).
Ipotizzando, nel prossimo decennio, un trend demografico analogo al periodo esaminato, si
può ipotizzare il raggiungimento, al 2019, di un numero di componenti per nucleo familiare pari
a 2,50, con una variazione annua del rapporto popolazione / famiglie costante, pari a 0,10.
La proiezione demografica risulta, pertanto :
Anno abitanti rapporto ab/ famiglie famiglie 2009 15.431 2,60 5935
2010 15.740 2,59 6077
2011 16.054 2,58 6222
2012 16.376 2,57 6372
2013 16.703 2,56 6525
2014 17.037 2,55 6681
2015 17.378 2,54 6842
2016 17.726 2,53 7006
2017 18.080 2,52 7175
2018 18.442 2,51 7347
2019 18.811 2,50 7524
che si arrotonda a 7.500 famiglie.
(incremento di circa 1.600 famiglie rispetto al dato attuale).
c) patrimonio edilizio
Al censimento del 2001 risultavano i seguenti dati :
abitazioni occupate n° 4.762
abitazioni non occupate n° 558
abitazioni totali n° 5.334
numero abitanti per abitazione : 2,7
abitazioni non occupate sul totale : 10,50%
Considerando la produzione media del periodo, pari a circa 100 alloggi per anno, si può
stimare una produzione di 1000 alloggi nuovi ed una consistenza del patrimonio edilizio
esistente, al 31/12/2009, così ripartita :
abitazioni occupate n° 5.760
abitazioni non occupate n° 600
abitazioni totali n° 6.360
numero abitanti per abitazione : 2,60
abitazioni non occupate sul totale : 9,43%
Il patrimonio edilizio non occupato è costituito da abitazioni abbandonate in zona agricola e, in
minor misura, da abitazioni degradate all’interno delle vecchie borgate.
Si tratta di patrimonio edilizio che, grazie agli incentivi previsti dal Piano Casa, potrà essere
interessato da interventi di recupero e da riutilizzo a fini abitativi, per almeno il 50% del totale.
Una ulteriore quota di abitazioni non occupate è costituito da nuova produzione edilizia di
difficile assorbimento da parte del mercato immobiliare.
Si ritiene che questo dato rappresenti un valore fisiologico di mercato e resti invariato nel
tempo, risultando ininfluente rispetto alle regole della domanda e dell’offerta.
Si ipotizza che le abitazioni esistenti occupate al 31/12/2009 (n° 5.760) siano così suddivise :
- nelle zone A, B e C0 a 4.800 (83,33% del totale);
- nelle restanti zone omogenee a 960.
Si considera una perdita nel periodo di 50 alloggi nelle zone incongrue, per cui il fabbisogno
abitativo aggiuntivo, da assolvere all’interno dell e zone residenziali, risulterà pari a :
( 7500 – 5.760 ) = 1.940 alloggi .
Esso corrisponderà alle esigenze alloggiative, per il prossimo decennio, di :
1.940 x 2,5 = 4.850 abitanti = vani .
d) ripartizione della popolazione per zone omogenee
La popolazione residente al 31/12/2009 risulta così ripartita ( per arrotondamento ) :
nelle zone A, B, C0 4.950 alloggi 13.001 abitanti r = 2,63
nelle altre zone omogenee 810 alloggi 2.430 abitanti r = 3,00
totale 5.760 alloggi 15.431 abitanti. r = 2,68
Tenendo conto delle aree edificate A,B e C0 previste dal PRGC e dall’abbandono di una quota
del patrimonio edilizio esistente in zona incongrua (50 alloggi), al 31/12/2019 si avrà la
seguente proiezione :
nelle zone A, B, C0 4.950 alloggi 12.425 abitanti r = 2,51
nelle zone B + C0 libere e C1 1.780 alloggi 4.467 abitanti r = 2,51
nelle altre zone omogenee 760 alloggi 1.908 abitanti r = 2,51
totale 7.500 alloggi 18.800 abitanti r = 2,51
Ai fini della presente Variante è necessario dimostrare il rispetto del dimensionamento
massimo di 4850 abitanti aggiuntivi nelle aree a destinazione residenziale attualmente non
edificate.
e) Criteri dimensionali
Si richiamano i criteri di dimensionamento assunti dal Piano ( variante 15 e successive ) :
- nelle zone A è previsto il mantenimento della popolazione esistente,
- nelle zone B è previsto il mantenimento della popolazione esistente, per quanto attiene ai lotti
edificati; nei lotti liberi è prevista una dotazione volumetrica pro-capite di 200 mc / abitante,
- nelle zone C0 è previsto il mantenimento della popolazione esistente, per quanto attiene ai
lotti saturi; nei lotti liberi è prevista una dotazione volumetrica pro-capite di 100 mc / abitante,
- nelle zone C1 è prevista una dotazione volumetrica pro-capite di 100 mc / abitante.
Poiché con la presente variante in alcune zone C1 è stato introdotto il vincolo tipologico (max 4
alloggi per lotto), alle stesse viene incrementata la dotazione pro-capite a 150 mc / abitante, in
considerazione delle limitazioni imposte al pieno utilizzo dei lotti edificabili.
Per rapportare la dotazione volumetrica pro-capite alla dimensione media di un alloggio si
assumono i seguenti criteri :
- composizione del nucleo familiare : 2,5 componenti / famiglia,
- rapporto tra famiglie ed alloggi : 1/1
- dimensione media di un alloggio in zona B : 200 x 2,5 = mc 500
- dimensione media di un alloggio in zona C senza vincolo tipologico : 100 x 2,5 = mc 250
− dimensione media di un alloggio in zona C con vincolo tipologico : 150 x 2,5 = mc 375.
f) dimensionamento
A seguito delle varianti intercorse, la situazione attuale delle aree edificabili è così riassumibile:
zone A ha 8,16
zone B ha 359,03
zone C ha 58,16
ha 425,35
Di queste, le aree libere disponibili per la nuova edificazione ammontano a :
zone A ha 0
zone B ha 40,20
zone C ha 49,18
ha 89,38
pari al 21,01% del totale delle aree.
Con la variante n°49 vengono apportate le seguenti variazioni :
zone A ha 8,21
zone B ha 363,21
zone C ha 59,26
totale ha 430,68
Di queste, le aree libere disponibili per la nuova edificazione ammontano a :
zone A ha 0
zone B ha 49,10
zone C ha 51,29
totale ha 100,39
pari al 23,31% delle aree.
Rapportando tale disponibilità ai criteri dimensionali precedentemente evidenziati l'insediabilità
aggiuntiva risulta pari a :
zona A abitanti 0
zona B abitanti 1964
zona C abitanti 2640
totale abitanti 4604 < 4850
Con successive varianti in flessibilità sarà pertanto possibile individuare nuove aree per
saturare il restante fabbisogno aggiuntivo (246 abitanti).
Tale disponibilità è pari all'1,31% della popolazione totale al 31/12/2019 ed al 5,07% del
fabbisogno aggiuntivo).
C. Rispetto dello standard minimo di attrezzature e servizi collettivi
L’incremento di capacità insediativa teorica non determina scostamenti significativi rispetto alla
dotazione degli standard di attrezzature e servizi collettivi.
Già con la Variante n°38 al PRGC era stata accertat a una dotazione pro-capite di mq 39 circa
rispetto al minimo prescritto di 18,00 mq/ab.
Tutte le classi di attrezzature disponevano di superfici abbondantemente superiori a quanto
richiesto, fatto salvo per la dotazione dei parcheggi per la residenza, ove era accertato uno
standard di 3,06 mq/ab ( contro un minimo di 3,0 mq/ab).
La presente verifica è condotta sommando le aree destinate ad attrezzature collettive (allegato
1 delle NTA) agli standard prescritti all'interno delle aree soggette a pianificazione attuativa
(zone A e B con scheda e zone C).
Si assume, ai fini della verifica, l'insediabilità teorica massima di Piano (abitanti 20.000) e,
quindi, ad abundantiam, rispetto alla capacità effettiva prevista dalla variante n°49 (abitanti
18.550 circa).
Abitanti teorici : n°20000
Richiesti Richiesti Previsti Previsti
mq/ab mq mq/ab mq
Cultura 1,5 30000 4,78 95624
Istruzione 3,5 70000 4,61 92351
Sanità 2,0 40000 4,52 90452
Verde sport 7,0 140000 20,24 373787
Parcheggi 3,0 60000 3,17 63533
Impianti tecn. 1,0 20000 2,69 53878
Totale 18,0 360000 40,04 800812