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Andrea Checchetti docente di Chimica e Donato Martano docente di Inglese IIS Leonardo da Vinci di San Giovanni in Fiore (Cs) 15/06/2017 Relazione finale del Team CLIL

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Andrea Checchetti

docente di Chimica

e

Donato Martano

docente di Inglese

IIS Leonardo da Vinci

di San Giovanni in

Fiore (Cs) 15/06/2017

Relazione finale del Team CLIL

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Il progetto della rete E-CLIL, dal titolo “Science&CLIL”, prosecuzione di una precedente sperimentazione, ha tra i suoi punti di forza la costituzione del “Team CLIL”, un team di docenti di lingua inglese e di discipline non linguistiche di settore specialistico, che insieme ideano, studiano, elaborano e realizzano, in un clima cooperativo, un percorso di insegnamento/apprendimento di ambito Chimico-Biologico secondo la metodologia CLIL. Il progetto, finalizzato alla creazione di un learning object, ha dunque attivato una modalità di lavoro collaborativo tra un gruppo di docenti appartenenti a istituzioni scolastiche diverse, talvolta anche geograficamente distanti, con la formazione di un gruppo di lavoro in rete che ha condiviso finalità, strategie e modalità di insegnamento sia per la lingua straniera sia per i contenuti disciplinari relativi alla biochimica.

Il modulo realizzato durante il corrente anno scolastico, dal titolo “Enzymes”, ha tra le sue finalità quella di diffondere la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning) attraverso la creazione e la sperimentazione di un percorso didattico, completo di verifica e valutazione dell’apprendimento, centrato su contenuti disciplinari degli studenti in discipline non linguistiche (DNL) appartenenti all’area chimico-biologica, nell’ottica di potenziare le loro competenze linguistiche e comunicative in lingua inglese in relazione al Quadro Comune di Riferimento Europeo. Altro aspetto innovativo del progetto è l’integrazione dell’approccio CLIL con la metodologia IBSE (Inquiry Based Science Education), implementata attraverso l’utilizzo di un ambiente di apprendimento proposto dal portale Go-Lab (www.graasp.eu), centrato sull’uso di nuove tecnologie multimediali e multimodali.

La metodologia basata su un approccio per indagine permette di sviluppare attività didattiche in cui lo studente è parte attiva del processo e mira, in questo caso, al duplice obiettivo di migliorare sia le competenze linguistico-comunicative in lingua straniera, sia quelle tecnico-scientifiche, tramite una serie di fasi che fanno parte di un ciclo prestabilito, in grado di stimolare l’apprendimento utilizzando spazi d’indagine (Inquiry Learning Spaces) in modalità digitale, resi pubblici ed accessibili sul portale Go-Lab.

Un ulteriore valore aggiunto è il potenziamento delle competenze digitali degli studenti, perché l’ILS progettato ha richiesto la realizzazione di prodotti digitali come documentazione delle esperienze progettuali, da rendere pubblici sul portale Go-Lab

La rete E-CLIL è costituita da sei scuole, l’Istituto d’Istruzione Superiore “IPSIA-ITI” di Acri (CS) in qualità di capofila, e i seguenti partner:

1. IIS “Leonardo da Vinci-Nitti” di Cosenza

2. IIS “Leonardo da Vinci” di San Giovanni in Fiore (CS)

3. ITI “E. Fermi” di Castrovillari (CS)

4. IIS “E. Fermi” di Catanzaro Lido

5. IIS “N. Pizi“ di Palmi (RC)

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Il progetto ha preso avvio dalla fruizione di una Unità Formativa, in modalità blended, rivolta ai docenti delle sei scuole in rete, per ampliare al massimo la ricaduta del progetto all’interno della rete stessa. Da qui ha preso avvio una comunità di pratica, in grado di realizzare materiali fruibili in modalità e-learning per implementare le competenze nelle discipline di settore, ma anche di promuovere la metodologia CLIL fra i docenti e gli alunni delle scuole della rete, integrandola nel contesto delle tecnologie multimediali, elemento ormai imprescindibile della prassi didattica quotidiana. Il modulo progettato è stato implementato come learning object (LO), cioè una unità di apprendimento self-consistent (autonoma e dotata di uno o più asset, ossia elementi minimi), organizzata per essere, in un insieme più grande, modulare (aggregabile con altri LO), reperibile (grazie ai metadati, ossia file testuali che la descrivono in forma standardizzata), riusabile (in situazioni diverse di apprendimento) e interoperabile (fruibile su differenti piattaforme LMS - learning management system - grazie allo standard SCORM1, una raccolta di tecniche che consentono lo scambio di contenuti digitali definendo le regole di “impacchettamento” e ordine di fruizione dei LO).

Il modulo trae spunto da un precedente lavoro sperimentale condotto da alcuni membri del team2, nel quale sono stati utilizzati due concetti chiave della metodologia CLIL:

• Lo scaffolding3: una serie di strategie e contenuti di supporto che mirano a facilitare la comprensione e l’acquisizione tanto dei contenuti quanto del linguaggio specifico;

• L’utilizzo di una taxonomy4 di riferimento, per costruire una serie di task di diverse tipologie e livello di difficoltà;

In questo modo si è potuta promuovere sia l’acquisizione di LOTS (Lower Order Thinking Skills) che di HOTS (Higher Order Thinking Skills), attraverso la combinazione dei cinque elementi individuati come 5Cs5: Content, Communication, Cognition, Community and Competence. In figura 1 è visibile la mappa concettuale sviluppata dal team, grazie alla quale i cinque elementi, insieme ai due concetti chiave, sono correlati ai contenuti specifici che si è inteso sviluppare e alle competenze acquisite gli studenti.

Poiché il progetto ha coinvolto le discipline dell’area biochimica, il team ha scelto di far uso dell’approccio per indagine, una modalità educativa in cui gli studenti seguono metodi e

1 Victor Gonzalez-Barbone and Luis Anido-Rifon. FROM SCORM TO COMMON CARTRIDGE: A STEP FORWARD, Computers & Education, Vol. 54, N. 1, pp. 88-102, 2010 2 Bruno Maria Clotilde and Checchetti Andrea, CLIL & IBSE METHODOLOGIES IN A CHEMISTRY LEARNING UNIT, European Journal of Research and Reflection in Educational Sciences, Vol. 4, N. 8, pp. 1-12, 2016. 33 Cindy E.Hmelo-Silver, Ravit Golan Duncan and Clark A. Chinn, SCAFFOLDING AND ACHIEVEMENT IN PROBLEM BASED AND INQUIRY LEARNING: A RESPONSE TO KIRSCHNER, SWELLER AND CLARK, Journal of Educational psychologist ,Vol. 42, N. 2, pp. 99-107, 2007 4 Anderson, Lorin W. & Krathwohl, David R. A TAXONOMY FOR LEARNING, TEACHING AND ASSESSING: A REVISION OF BLOOM’S TAXONOMY. New York, Longman Publishing, 2001. 5 Arens, K., GENRES AND THE STANDARDS: TEACHING THE 5C’S THROUGH TEXTS. The German Quarterly, Vol. 80, N. 1, pp. 35-48, 2008.

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pratiche simili a quelle usate nell’ambito e della ricerca e della prassi scientifica. L’apprendimento basato sull’indagine può essere definito come un processo per scoprire nuove relazioni, guidando gli studenti a formulare ipotesi e a testarle conducendo esperimenti e o facendo osservazioni. È generalmente considerato un approccio che mira specificamente task-based e problem-oriented, e coinvolge pertanto l’applicazione di numerose competenze che mirano a risolvere problemi. La metodologia aspira a motivare gli studenti in un autentico processo di scoperta.

Da un punto di vista pedagogico, il processo scientifico è diviso in unità più piccole, connesse da un punto di vista logico, che guidano gli studenti verso l’acquisizione del pensiero scientifico. Queste unità individuali sono chiamate fasi dell’indagine e il loro insieme di connessioni costituisce il ciclo dell’indagine vero e proprio.

Fig. 1 Mappa concettuale delle 5C

Il ciclo più semplice contiene cinque fasi: Orientamento, Concettualizzazione, Indagine, Conclusione e Discussione. Tutte le fasi sono collegate fra di loro e insieme provvedono a incrementare l’efficienza delle attività d’apprendimento.

Per questo motivo il team ha progettato un lesson plan mediante l’applicativo learning designer (www.learningdesigner.org) visibile al seguente link https://v.gd/UYqGci, nel

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quale sono delineate le cinque fasi e, all’interno di ciascuna di esse, i diversi task costruiti secondo gli obiettivi di apprendimento (vedere figura 2).

Fig. 2 Lesson Plan

Il ciclo nella sua interezza è accessibile sul portale del progetto Go-Lab (Global Online Science Labs for Inquiry Learning at School), fondato dalla Commissione Europea nell’ambito del settimo programma quadro. Qui è stato creato uno spazio d’apprendimento (Inquiry learning Space) dove si dà agli studenti l'opportunità di impegnarsi in un processo di apprendimento strutturato. Lo spazio (http://www.golabz.eu/spaces/enzymes) è un ambiente che contiene laboratori, risorse e applicazioni. Le risorse di apprendimento sono in genere testi, video e altri materiali per garantire agli studenti una comprensione di base del materiale didattico, e prepararli successivamente per eseguire indagini o per condurre esperimenti simulati per poi confrontarli con quelli reali. Lo spazio di ricerca può essere condiviso con altri insegnanti che possono ripristinarlo e adattarlo alle proprie esigenze e obiettivi.

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Fig. 3 Inquiry learning space: Enzymes

Il modulo didattico è stato sperimentato in due classi di ciascuno degli istituti della rete nel periodo maggio-giugno 2017. Per la sperimentazione didattica sono state impiegate le tecnologie già presenti nelle scuole: Tablet, Lim, aule 2.0. I risultati della sperimentazione sono stati monitorati tramite la valutazione del processo che ha tenuto conto dei seguenti indicatori:

• osservazione di come gli studenti hanno lavorato durante le attività pratiche; • osservazione di come gli studenti hanno imparato a scrivere spiegazioni scientifiche

collegando le loro ipotesi alle evidenze sperimentali raccolte durante la fase d’indagine;

La valutazione delle competenze acquisite è stata condotta tramite la somministrazione di un questionario finale, realizzato nell’arco del progetto come parte integrante del Learning Object.

Le rubriche di valutazione e il questionario finale sono visibili nello spazio “Enzymes” al seguente indirizzo: http://graasp.eu/spaces/590b307e3123a5fcb5486259

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Il team infine ha realizzato, come momento di narrazione, un diario di bordo, visibile al link https://spark.adobe.com/page/FrC65VuQPdzET/, che contiene le principali testimonianze delle diverse fasi della ricerca educativa del progetto, e una traccia viva dei momenti più significativi della elaborazione del modulo. All’interno sono visibili le metodologie utilizzate, le attività prodotte, i tasks elaborati, i software utilizzati, il learning object costruito. È una sorta di sintesi, autoriflessione e bilancio del lavoro condotto sia nell’arco temporale della progettazione che della sperimentazione in classe, che aiuta a comprendere le dinamiche di insegnamento/apprendimento messe in campo nella propria attività didattica.

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Fig. 4 Diario di bordo

L’intero progetto, comprensivo di tutti i materiali, è disponibile sulla piattaforma della rete all’indirizzo http://www.chemistryclil.it/corsi2/

Fig. 5 Homepage della piattaforma e-learning della rete E-CLIL

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Nel nostro Istituto, l’I.I.S. “Leonardo da Vinci” di San Giovanni in Fiore (CS), il modulo è stato sperimentato nelle classi IV e V ITI dell’Indirizzo Chimica Materiali e Biotecnologie, Articolazione Chimica dei Materiali.

La classe IV^, costituita da 13 elementi, ha risposto positivamente essendo già abituata all’utilizzo della metodologia CLIL, mentre la classe V^, costituita da 6 elementi, ha avuto più difficoltà: sia gli studenti che i docenti coinvolti affrontavano per la prima volta un modulo didattico utilizzando la nuova metodologia.

In ogni caso le classi hanno lavorato in un clima sereno e pienamente collaborativo e tutti si sono dimostrati curiosi, attenti e partecipativi, apprezzando soprattutto le fasi in cui erano richiesti la multimedialità, il lavoro di gruppo e le attività di problem solving.

È chiaro che il periodo dell’anno in cui è stato sperimentato il modulo, soprattutto per la classe quinta non è stato il migliore, essendo un periodo di verifica di tutte le discipline, di chiusura di progetti di alternanza scuola lavoro, ma in ogni caso la maggior parte degli studenti ha riconosciuto l’esperienza CLIL come importante e ha apprezzato il percorso presentato.

Il risultato generale non può che ritenersi soddisfacente e il percorso si è rivelato interessante per docenti e studenti avendo offerto l’opportunità di sperimentare nuove metodologie d’insegnamento e nuovi ambienti di apprendimento.

Il modulo comunque rappresenta una preziosa risorsa riutilizzabile il prossimo anno e riproponibile all’interno della programmazione disciplinare in modo più adeguato e più diluito nel tempo.

I docenti del Team CLIL

Prof. Checchetti Andrea

Prof. Martano Donato