Relazione e Bilancio dell’Esercizio 2017 - fedemilia.bcc.it di... · La revoca del Cda di Cedecra...

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28 maggio 2018 Relazione e Bilancio dell’Esercizio 2017 48 a Assemblea Ordinaria dei Soci Bologna -

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28 maggio 2018

Relazione e Bilancio dell’Esercizio 2017

48a Assemblea Ordinaria dei SociBologna -

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INDICE

Organi sociali Relazione del Consiglio di Amministrazione Relazione del Collegio Sindacale Bilancio al 31 dicembre 2017 Stato Patrimoniale:

- Attivo - Passivo - Conti d’ordine - Conto Economico

Rendiconto Finanziario Nota integrativa al Bilancio al 31 dicembre 2017:

- Criteri di Valutazione - Situazione Patrimoniale - Conto Economico - Prospetto partecipazioni

Relazione società di revisione Elenco BCC - raccolta diretta - impieghi - dipendenti - sportelli

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ORGANI SOCIALI (al 1.5.2018)

Consiglio

Presidente CAVALLI Enrica Vicepresidente CIMATTI Luigi Consiglieri ACCORSI Giuseppe ANGIOLINI Paolo BABBI Giancarlo BARTOLOMEI Bruno FABBRETTI Mauro MAFFEI Carlo MAGAGNI Giulio MULARONI Fausto RICCI Secondo VINCENZI Patrizio

Collegio Sindacale

Presidente PULA Fabio Sindaci effettivi BURZI Gloria CAZZOLA Silvano

Probiviri

Presidente VELLA Francesco PAOLUCCI Luigi Filippo GRASSI Piergiorgio

Direzione

Direttore CATTANI Valentino Vice Direttore POLLICE Stefano

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Relazione del Consiglio di Amministrazione al bilancio chiuso al 31 dicembre 2017

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RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE AL BILANCIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2017

Premessa

Gentili ospiti, cari colleghi Presidenti e Direttori delle BCC dell’Emilia Romagna, Presidenti e Direttori delle Federazioni regionali, Rappresentanti dei Costituendi Gruppi Cooperativi, Vi porgo un cordiale saluto e Vi ringrazio per la presenza a questa 48° Assemblea regionale di bilancio della nostra Federazione.

L’anno appena trascorso ha segnato un primo spartiacque tra il passato e il futuro del credito cooperativo. Sono definitivamente maturate le scelte di adesione ai costituendi Gruppi Bancari Cooperativi promossi dal Gruppo Bancario Iccrea e da Cassa Centrale Banca (CCB), dopo che era definitivamente sfumata l’ipotesi del gruppo unico. Un terzo gruppo provinciale raggruppa le Cra Alto atesine attorno alla Cassa Centrale Alto Adige. Una mappa che, seppur in misura diversa, disegna una divisione in quasi tutte le Federazioni, dove circa il 60% delle BCC hanno aderito al Gruppo Iccrea ed il restante a CCB e solo una ha optato per la Way out. Le BCC della nostra Federazione hanno dato adesione per i due terzi al Gruppo promosso da CCB, determinando anche ripercussioni sulla Governance con le dimissioni del Presidente e del Vice, e la nomina di una Presidenza espressione della nuova maggioranza. La revoca del Cda di Cedecra informatica bancaria S.r.l. - partecipata di maggioranza relativa -, e la successiva nomina di un nuovo Cda, ha ulteriormente contribuito ad accendere le divisioni, poi sopite, facendo prevalere in tutti il senso di responsabilità. L’avvento dei Gruppi non ha rallentato i processi aggregativi: in regione le associate sono passate da 18 a 12 e saranno 10 a inizio 2019. Cinque1 i progetti che hanno interessato dieci associate e due di questi la stessa incorporante. Da sottolineare che in tutte le fusioni c’è stata convergenza sul piano sindacale. L’evoluzione del Credito cooperativo in tale direzione era stata fortemente sollecitata dalla Banca d’Italia, sia dal Governatore nella sua relazione annuale e poi in una comunicazione di dicembre indirizzata alle BCC coinvolte nella formazione dei due Gruppi. La richiesta, nello specifico, richiamava “l’opportunità di accelerare le operazioni aggregative di quelle BCC con aree di debolezze significative, con l’eventuale supporto da parte delle future capogruppo”, e invitava anche a ”condividere in modo costruttivo il percorso di preparazione al nuovo assetto, operando da subito in stretto coordinamento con le future capogruppo” sui temi strategici e operativi. Più di recente lo stesso Governatore2 nel ribadire “ la necessità di sostenere i valori della cooperazione e della mutualità” richiama alla necessità che i “Piani industriali garantiscano il rapido raggiungimento degli obiettivi che la riforma si è prefissata: apertura al mercato dei capitali, robustezza degli assetti di governo societario e controllo interno, efficienza operativa ed allocativa e riduzione dei crediti deteriorati”. Il 2018 sarà pertanto un anno impegnativo per i costituendi Gruppi e per le BCC-CRA. A partire dai temi citati si innesterà anche il comprehnsive assesment da cui potrebbe derivare la necessità 1 1) Banca Romagna Est e la BCC Sala Cesenatico dal 1° gennaio 2017: Romagna Banca; 2) BCC di Monterenzio e Castenaso dal 1° aprile 2017: BCC Felsinea 1902; 3) Emilbanca e Banco Emiliano dal 1°aprile 2017: Emilbanca; 4) BCC Ravennate e Imolese e la Banca di Forlì dal 1° luglio 2017: BCC Ravennate, Forlivese e Imolese; 5) Emilbanca, BCC Vergato e BCC Parma dal 1 dicembre 2017: Emilbanca. 2 Si fa anche riferimento all’intervento del Governatore in occasione del 24° convegno ASSIOMFOREX del 10 febbraio 2018.

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di un’ulteriore capitalizzazione, in relazione ad eventuali perdite che dovessero determinarsi a fronte di ulteriori accantonamenti sul portafoglio deteriorato delle affiliate e dalla cessione sul mercato degli NPL. In questo contesto sono già maturate le condizioni che porteranno alla progressiva erogazione di servizi, sia attribuiti per legge che accessori, da parte delle Capogruppo e dei loro presidi territoriali; i presupposti per una progressiva disintermediazione del ruolo della Federazione regionale si sono già manifestati, a partire da inizio 2018, con riferimento a temi di natura normativa come: IFRS9, Mifid2 e NPL. Le imminenti ricadute sulla Federazione, anche alla luce della recente rivisitazione del ruolo di Federcasse, obbligano pertanto ad un esame sul futuro della nostra associazione a quasi cinquant’anni dalla sua costituzione. E’ compito di questo Consiglio farsi garante della tutela di tutti i collaboratori e degli investimenti fatti in tutti questi anni, valutando soluzioni che assicurino la permanenza di un ruolo associativo e favorendo, in continuità, il passaggio di personale che costituirà l’asset delle sedi di prossimità dei Gruppi. Una soluzione, parimenti, va ricercata anche per Cedecra Informatica bancaria Srl, partecipata al 40% da questa Federazione, che dovrà trovare una sua giusta collocazione come società di servizi informatici nel mutato contesto del Credito Cooperativo. Tre anni fa è stato scongiurato il rischio di veder chiusa l’esperienza delle BCC mutualistiche e l’attuale riforma è il risultato di una legge concertata. Nel periodo, ed in continuità con il passato, si è fatto fronte al nostro interno alle situazioni delle BCC a rischio, che hanno interessato anche la nostra regione. La patrimonializzazione è rimasta superiore a quella del sistema, nonostante la bassa redditività e gli oneri sostenuti per risolvere le crisi interne e partecipando al finanziamento ordinario (123 milioni di euro ) e straordinario (300 milioni di euro) del Fondo di risoluzione. Nello stesso periodo è stato assicurato il finanziamento dell’economia reale, confermando le BCC leader di mercato nel credito erogato alla manifattura e artigianato (22%), turismo (19%) e agroindustria (19%). La capacita di tenere insieme la dimensione economica, sociale, ecologica e cooperativa è ben rappresentata ed espressa nel Bilancio di coerenza 2017 del Credito Cooperativo. In questo contesto il Credito Cooperativo ha anche visto più volte frenati i propri sforzi tra contrastanti misure di politica economica e regolamentazione prudenziale. I processi di regolamentazione bancaria europea, seppur ispirati a criteri che mirano alla messa in sicurezza del sistema, spesso sono apparsi contradditori come la riforma dei meccanismi di gestione delle crisi con l’obbligo di contribuzione al Fondo di risoluzione, senza poterne poi fare ricorso o quella del Meccanismo unico di Vigilanza. Sempre in primo piano l’incalzante emanazione di normativa da parte degli organismi europei che mira a standardizzare le modalità operative nella gestione del credito e per contro individuarne soglie di tolleranza a cui tutte le banche devono tendere e perseguire in tempi definiti. Basti ricordare l’addendum alle linee guida sul trattamenti degli NPL e l’emanazione di linee guida da parte dell’EBA per la gestione degli stessi crediti, tralasciando le conseguenze che potrebbero avere per il mondo delle imprese in tema di credito. Peraltro gli assetti istituzionali dell’UE e dell’area dell’euro non hanno ancora trovato una soluzione in termini, tra le richieste di riduzione e quelle di condivisione dei rischi, anche nei più recenti incontri.

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Gli effetti di questi dieci anni di crisi si sono fatti sentire sui bilanci delle Banche e il peso delle rettifiche di valore su crediti ne ha segnato i risultati degli ultimi cinque anni. Nel corso del 2017 l’economia però si è rafforzata, ed in particolare quella regionale spinta dall’aumento della produzione industriale e dall’incremento dell’occupazione, e in Italia, l’attività economica è apparsa meno dipendente dall’orientamento espansivo delle politiche monetaria e di bilancio. I prestiti bancari alle famiglie sono incrementati, mentre la domanda delle imprese è frenata dall’ampia disponibilità di risorse interne. Il miglioramento del ciclo economico unitamente agli effetti positivi derivanti dai processi aggregativi sui costi e alla riduzione delle rettifiche su crediti, per un ritorno ai tassi di decadimento pre-crisi, hanno consentito di riportare il bilancio “consolidato” delle nostre associate in utile, pur attestando alcune BCC ancora in perdita. Sono segnali incoraggianti che vanno raccolti con favore, ma che non sottraggono le BCC da un mercato in profonda trasformazione, dalla concorrenza di nuovi player non bancari e dalla necessità di conseguire una redditività sostenibile e di contenere i costi anche attraverso ulteriori processi di razionalizzazione. La nostra Federazione, in questo rinnovato contesto, oltre a conseguire nel 2017 un ulteriore sensibile riduzione dei costi ammnistrativi e di gestione, che in due anni ha visto ridursi i contributi associativi del 26%, ha continuato ad assicurare i servizi caratteristici ed a sostenere progetti di interesse comune a tutte le BCC: per il dettaglio si rimanda all’apposita sezione. Il rinnovo del contratto collettivo di lavoro ha segnato una battuta di arresto, un contratto che dovrà accompagnare da vicino la riforma, individuando gli strumenti necessari ad affrontare una fase straordinaria per rafforzare la struttura del Credito Cooperativo attraverso una maggiore sostenibilità del costo del lavoro e individuando soluzioni per la gestione delle tutele occupazionali.

Siamo convinti sostenitori che i principi ispiratori, di mutualità e solidarietà, richiamati dall’art.2 del nostro Statuto e di quello delle BCC, non debbano essere dispersi: il Credito Cooperativo ne rimane l’unico portatore.

In un rinnovato assetto associativo regionale, dove Federcasse continui ad assicurare unità nella rappresentanza confederale, sintetizzi, sia nel dialogo nazionale che europeo, le istanze della categoria, tutelando i beni comuni, ogni BCC dovrà salvaguardare la relazione con il territorio e con i propri soci, sapendosi innovare senza tradire, sotto una “nuova” direzione e coordinamento della sua Capogruppo. Il C

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1 - Il CONTESTO GLOBALE E IL CREDITO COOPERATIVO NTESTO GLOBALE E IL CREDITO COOPERATIVO 1 – 1 Lo scenario macroeconomico di riferimento

Nel 2017, l’economia mondiale è tornata a rafforzarsi in modo deciso dopo il rallentamento evidenziato tra il 2014 e il 2016. L’indice PMI composito dei responsabili degli acquisti lo scorso dicembre è salito a 54,4 punti da 54,0 del mese precedente, grazie al contributo sostanziale delle economie avanzate e al recupero di quelle emergenti, in particolare Cina ed India. Il commercio internazionale nei primi undici mesi del 2017 è aumentato in media su base annua del 4,4% (+1,5% nel 2016). La produzione mondiale ha a sua volta accelerato (+3,5% da +1,8%), grazie al notevole incremento registrato nelle economie avanzate (+2,9% annuo da +0,2% nel 2016) e al consolidamento delle economie emergenti (+3,9% annuo in media da +3,4%). L’inflazione mondiale a settembre ha decelerato (+3,6% annuo da +3,8%), riportandosi sui livelli di dicembre 2016. Il prezzo del petrolio ha continuato la ripresa graduale avviata nel 2016, sospinta dalle tensioni politiche in Arabia Saudita. Il prezzo del Brent si è attestato sui 66,5 dollari al barile a dicembre 2017 (era pari a 58,5 dollari a fine 2016 e a 51,2 dollari a fine 2015). Tale congiuntura tendenzialmente favorevole si sta delineando in un contesto di permanente (anche se in moderata riduzione) incertezza della politica economica mondiale. Negli Stati Uniti, la crescita annualizzata del PIL in termini reali ha evidenziato un’accelerazione nella seconda metà del 2017 (rispettivamente +3,2% e +2,6% rispettivamente nel terzo e quarto trimestre) facendo registrare una crescita media (+2,6%) significativamente superiore a quella del 2016 (+1,9%). In chiusura d’anno, l’inflazione al consumo tendenziale è tornata ad attestarsi poco al di sopra del livello obiettivo fissato dalla Federal Reserve (+2,1%, come nel 2016), mentre i prezzi alla produzione a dicembre sono aumentati dell’1,8% annuo (+2,2% a dicembre 2016). Nella Zona Euro il prodotto interno lordo ha segnato nel terzo e quarto trimestre del 2017 un rialzo rispetto alla prima metà dell’anno (+2,7% a dicembre e +2,8% a settembre rispetto a +2,4% a giugno e +2,1% a marzo). L’inflazione dell’area, misurata come tasso di variazione annuo dell’indice dei prezzi al consumo, si è collocata all’1,4% in chiusura d’anno, da +1,1% di dicembre 2016. I prezzi alla produzione hanno chiuso il 2017 in aumento del 2,1% annuo, con una media di +3,1% (+2,3% il dato puntuale relativo al 2016, -1,4% la media). In Italia, il prodotto interno lordo è tornato a crescere più delle attese, anche se in misura ancora moderata. Il dato reale di chiusura del 2017 è stato in crescita annua dell’1,5% (+1,0% nel 2016). Contestualmente, si sono manifestati segnali coerenti di intensificazione dell’attività economica. L’inflazione, misurata dalla variazione annua dell’indice nazionale dei prezzi al consumo, è scesa nella seconda metà dell’anno (+0,4% annuo a dicembre). 1 – 2 L’andamento dell’industria bancaria europea

Il Consiglio direttivo della BCE nel corso del 2017 ha lasciato inalterati i tassi ufficiali sui depositi, sulle operazioni di rifinanziamento principale e sulle operazioni di rifinanziamento marginale rispettivamente al -0,40, allo 0,00 e allo 0,25%. Nello stesso anno, a novembre, è stato annunciato il dimezzamento a partire da gennaio 2018 degli importi di titoli acquistati mensilmente all’interno del cosiddetto Quantitative Easing. La riduzione degli acquisti da 60 miliardi di euro attuali a 30 miliardi è stata associata anche ad una estensione di nove mesi del piano.

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In continuità con l’evoluzione degli ultimi anni, il settore bancario dell’Area Euro ha proseguito il processo di razionalizzazione in termini di banche e sportelli. Il numero di istituti di credito a dicembre 2017 si è attestato a 4.773 unità, quasi duemila in meno rispetto a fine 2008 (6.768 unità). Questa contrazione ha riguardato tutti i paesi dell’Eurozona. Un andamento analogo è stato evidenziato dall’evoluzione del numero di sportelli. Tra il 2008 e il 2016 (ultima data disponibile a livello europeo) la riduzione è stata di circa il 20%, quasi 37mila sportelli in meno, di cui circa 7mila sportelli sono stati chiusi tra il 2015 e il 2016. Parallelamente, anche il numero di dipendenti ha mantenuto un trend decrescente, anche se diversificato (ad esempio tra il 2012 e il 2016, mentre in Spagna e Olanda la contrazione è stata rispettivamente del 20 e del 17%, in Italia, Germania e Francia si è attestata intorno al 4,5%). A fine 2016 i principali indicatori strutturali riferiti al sistema bancario italiano sono risultati in linea con quelli dei paesi con simile struttura bancaria (in particolare la Germania). L’andamento del sistema bancario europeo nel 2017 è stato caratterizzato da una prosecuzione della fase espansiva, guidata dalla ripresa del quadro congiunturale macroeconomico dell’Eurozona. In linea generale, si è assistito ad un mantenimento della crescita dei prestiti al settore privato, sostenuta dall’incremento della domanda di credito e dall’allentamento dei criteri di affidamento. Dal lato degli impieghi, nel 2016 si è invertito il trend negativo che aveva caratterizzato i prestiti alle società non finanziare, con una contrazione che aveva interessato quasi tutti i paesi dell’Eurozona. Tale tendenza sembra essersi confermata anche nel primo semestre del 2017. Si è assistito ad un consolidamento ed irrobustimento del trend di crescita iniziato nel 2015 per i crediti riservati alle famiglie. Dopo aver registrato una sostanziale riduzione durante la crisi, i depositi delle istituzioni bancarie europee sono tornati ad aumentare ed hanno confermato il trend positivo del 2016. In merito ai principali tassi d’interesse, nei primi mesi dell’anno si è assistito ad una parziale inversione di tendenza rispetto alla dinamica osservata nel 2016. A novembre 2017, l’indicatore composito del costo del finanziamento alle società non finanziarie è sceso all’1,71% (a dicembre 2016 l’indice era pari all’1,81%), mentre lo stesso indicatore, riferito al costo del finanziamento alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, dopo essere temporaneamente risalito nel primo semestre ed aver toccato l’1,91% ad agosto, nei tre mesi successivi si è progressivamente ridotto fino a registrare l’1,87% nell’ultima rilevazione disponibile. I tassi si sono dunque mantenuti su livelli prossimi o lievemente superiori ai minimi storici.

1 – 3 L’andamento dell’industria bancaria nazionale

Nel corso del 2017 è ripresa in Italia l’espansione del credito al settore privato. La tendenza positiva si è rafforzata significativamente nell’ultimo scorcio dell’anno. L’andamento dei prestiti alle famiglie consumatrici è stato vivace: +1,8% su base d’anno e +1,5% nel trimestre terminato a fine novembre; quello dei prestiti alle imprese è stato negativo nella prima parte dell’anno per poi evidenziare una ripresa nei mesi seguenti (+1,2% nel trimestre agosto-novembre 2017): la ripresa è evidente nel comparto manifatturiero ed è tornato a espandersi anche il credito al comparto dei servizi, mentre permane la flessione dei finanziamenti nel settore delle costruzioni, ma attenuata rispetto al recente passato. Tra agosto e novembre la raccolta delle banche italiane è aumentata di circa 7 miliardi, riflettendo la maggiore provvista all’ingrosso presso non residenti e controparti centrali; si sono invece ridotte le obbligazioni e i depositi di residenti. Le condizioni dell’offerta di credito sono nel complesso favorevoli; la domanda da parte delle imprese è frenata dalla maggiore disponibilità di risorse interne e dal maggiore ricorso a finanziamenti non bancari. Secondo l’indagine sul credito bancario nell’area dell’euro (Bank Lending Survey), nel terzo trimestre

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del 2017 le condizioni di offerta sono rimaste invariate per i prestiti alle imprese e sono diventate lievemente più favorevoli per i mutui alle famiglie. Il progressivo miglioramento delle prospettive del mercato immobiliare e il basso costo dei mutui hanno contribuito al rafforzamento della domanda da parte delle famiglie, mentre la domanda di credito da parte delle imprese sconterebbe l’impatto negativo legato ad una più ampia disponibilità di fondi propri. Sulla base dei sondaggi presso le aziende, condotti in dicembre dall’Istat e dalla Banca, le condizioni di offerta sono migliorate soprattutto per le aziende manifatturiere di media e grande dimensione. In particolare, sulla base dell’indagine sul clima di fiducia condotta dall’Istat in dicembre, nel quarto trimestre del 2017 le condizioni di accesso al credito sono migliorate per le aziende manifatturiere di media e grande dimensione e sono rimaste sostanzialmente invariate per quelle attive nel settore dei servizi; le imprese operanti nelle costruzioni hanno invece continuato a riportare un peggioramento delle condizioni di accesso al credito. In novembre i tassi medi sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni e alle imprese sono scesi di un decimo di punto percentuale (rispettivamente al 2,0% e 1,5%). Il differenziale fra i tassi sui finanziamenti di importo inferiore al milione di euro e quelli di valore superiore, misura del divario tra il costo dei prestiti erogati alle piccole aziende e a quelle più grandi, si è ridotto lievemente, a poco meno di un punto percentuale. E’ proseguito il miglioramento della qualità del credito, favorito dal consolidamento della ripresa economica. In rapporto al totale dei finanziamenti, il flusso di nuove partite deteriorate è sceso su livelli inferiori a quelli precedenti la crisi finanziaria; nel terzo trimestre dello scorso anno è stato pari all’1,7% (1,2% per le famiglie, 2,6% per le imprese). Si sta riducendo, ormai da due anni, anche la loro consistenza, con un’accelerazione dovuta alle rilevanti operazioni di cessione di sofferenze portate a compimento lo scorso anno. Rispetto ai massimi del 2015 il totale dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche è diminuito da 200 a 140 miliardi (il 7,8% dei prestiti totali); le sole sofferenze sono scese da 86,8 a 64,3 miliardi (il 3,5% dei prestiti totali). Il contesto economico consentirà alle banche di proseguire nell’azione di rafforzamento dei bilanci e di riduzione dei prestiti deteriorati. Sebbene ancora bassa, nei primi nove mesi dello scorso anno la redditività delle maggiori banche italiane è migliorata. Il rendimento annualizzato del capitale e delle riserve (ROE) è salito al 9,0% (da 1,4% nei primi nove mesi del 2016), anche a seguito dei proventi straordinari connessi con le operazioni di consolidamento realizzate da alcuni gruppi nel primo semestre del 2017; al netto di tali proventi il ROE sarebbe stato pari al 4,4%. Nelle attese delle banche la profittabilità nei prossimi anni dovrebbe essere sostenuta dalla riduzione delle rettifiche di valore sui prestiti, dall’aumento delle commissioni sui servizi di gestione del risparmio, dalla flessione dei costi operativi. Alla fine di settembre il capitale di migliore qualità (common equity tier 1, CET1) dei gruppi significativi era pari al 13,2% delle attività ponderate per il rischio, in forte incremento rispetto al valore di giugno (11,8%). 1 – 4 L’andamento delle BCC-CR nel contesto dell’industria bancaria

Anche il Governatore Visco ha sottolineato che nel Paese si va consolidando una fase di recupero dell’economia accompagnata da una ripresa del credito, benché concentrata presso le famiglie e presso le imprese che hanno consolidato la posizione patrimoniale e sono ora in grado di investire e rafforzare la capacità produttiva. Per le BCC, nel corso del 2017, si è assistito ad una sostanziale stazionarietà degli impieghi a clientela e ad un contestuale sensibile miglioramento della qualità del credito erogato. Sul fronte della raccolta, si è rilevata la prosecuzione del progressivo riassorbimento che aveva

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caratterizzato il precedente esercizio. La contrazione della raccolta da clientela è inferiore a quella registrata per l’industria bancaria nel suo complesso. In considerazione di tali dinamiche, la quota delle BCC nel mercato degli impieghi è cresciuta dal 7,2% di novembre 2016 al 7,3% di novembre 2017; la quota BCC nel mercato della raccolta diretta si è mantenuta costante al 7,7%. Includendo i finanziamenti delle banche di secondo livello della categoria, la quota di mercato del Credito Cooperativo negli impieghi sale all’8,3% a novembre 2017. Gli impieghi lordi a clientela delle BCC sono pari a dicembre 2017 a 131,41 miliardi di euro, con una sostanziale stabilità su base d’anno (-1,1% contro il -2,4% registrato nell’industria bancaria: rispettivamente -0,8% e -0,6% a fine 2016). Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello del Credito Cooperativo, gli impieghi della Categoria superano i 150 miliardi di euro, per una quota di mercato dell’8,3%. Con riguardo alle forme tecniche del credito, gli impieghi delle BCC a novembre 2017 risultano costituiti per il 72% da mutui (55% nella media di sistema). I mutui delle BCC superano a tale data i 95,6 miliardi di euro, in crescita significativa (+1,2%) rispetto a novembre 2016 (-0,4% mediamente nel sistema bancario); oltre il 40% sono mutui su immobili residenziali. La quota BCC nel mercato dei mutui è pari al 9,9% (9,8% a fine 2016). Con riferimento ai settori di destinazione del credito, le quote di mercato delle BCC nei settori d’elezione di destinazione del credito risultano in crescita rispetto alla fine del precedente esercizio: a novembre 2017 sono pari al 18,5% nel credito a famiglie produttrici (17,9% a fine 2016), all’8,6% nel credito a famiglie consumatrici (invariata rispetto a dodici mesi prima), all’8,8% nei finanziamenti a società non finanziarie (8,5% a dicembre 2016). La quota BCC nel mercato dei finanziamenti al settore non profit è pari, infine, al 13,8% (13,5% a fine 2016). Nel corso dell’anno i bilanci delle banche italiane hanno potuto beneficiare della ripresa economica che ha riportato i tassi di insolvenza di famiglie e imprese a livelli prossimi a quelli antecedenti la crisi. In tale contesto, le banche di credito cooperativo hanno fatto registrare una significativa contrazione del credito deteriorato: a dicembre 2017 i crediti deteriorati complessivi lordi della BCC si sono ridotti del 10,5% su base d’anno (-16,6% nell’industria bancaria). La variazione su base d’anno delle sofferenze lorde delle BCC è stata del -9,2% così come le inadempienze probabili risultano in progressiva rilevante diminuzione negli ultimi dodici mesi (-10,6% su base d’anno a settembre). Sul fronte della raccolta, nel corso del 2017 si è registrata la prosecuzione della tendenza al riassorbimento dell’espansione che aveva caratterizzato il precedente esercizio. La provvista totale delle banche della categoria è pari a dicembre 2017 a 190,1 miliardi di euro e fa rilevare una diminuzione del -2,5% su base d’anno, a fronte di un modesto calo rilevato nell’industria bancaria (-0,4%). Alla stessa data la raccolta da clientela delle BCC ammonta a 158,4 miliardi, con una diminuzione su base d’anno dell’1,4% (-3,2% per il complesso delle banche). La dotazione patrimoniale delle banche della categoria permane un asset strategico: l’aggregato “capitale e riserve” delle BCC è pari a dicembre a 19,4 miliardi di euro. Il tier1 ratio ed il total capital ratio delle BCC sono pari a settembre 2017 rispettivamente al 16,9% ed al 17,2%, invariati rispetto alla fine del 2016. Il confronto con l’industria bancaria evidenzia il permanere di un ampio divario a favore delle banche della Categoria. Da punto di vista degli assetti strutturali nel corso del 2017 il processo di concentrazione all’interno della Categoria è proseguito con intensità crescente. Nel corso dell’ultimo anno il numero delle BCC-CR è passato dalle 318 di dicembre 2016 alle 289 di dicembre 2017. Nello stesso periodo il numero degli sportelli è passato da 4.317 a 4.256 unità (dato provvisorio). Alla fine del III trimestre dell’anno le BCC risultano presenti in 101 province e in 2.651 comuni. In 594 comuni le BCC rappresentano l’unica presenza bancaria, mentre in 575 comuni operano in concorrenza con un solo intermediario. Tra i canali distributivi, la quota delle BCC è rilevante anche nei terminali POS e negli ATM (oltre il 12% del mercato).

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I dipendenti delle BCC sono pari alla fine del terzo trimestre del 2017 a 29.876 unità, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3,0%); alla stessa data nella media dell’industria bancaria si registra un’analoga contrazione degli organici (-3,4%). I dipendenti complessivi del Credito Cooperativo, compresi quelli delle società del sistema, approssimano le 35.500 unità. Il numero totale dei soci è pari a settembre 2017 a 1.271.338 unità, con un incremento del 2,3% su base d’anno. Tale dinamica è il risultato della crescita dell’1% del numero dei soci affidati, che ammontano a 487.875 unità e della crescita più significativa (+3%) del numero di soci non affidati, che ammontano a 783.463 unità.

1 – 5 L’andamento dell’economia dell’Emilia Romagna Con un aumento del Pil dell’1,7% (stima Prometeia), l’Emilia-Romagna si conferma la prima regione italiana per ritmo di crescita insieme alla Lombardia - valore decisamente superiore all’1,5% consolidato a livello nazionale -, spinta, sia dall’aumento della produzione industriale regionale, sia dall’export, che solo per l’industria manifatturiera ha registrato un +6%, per oltre 43 miliardi di esportazioni. La crescita continua ad avere diretti riflessi sul mercato del lavoro: nei primi nove mesi del 2017 la disoccupazione si è attestata al 6,4%, rispetto al 7,1% dello stesso periodo 2016, mentre a livello nazionale è passata dal 11,5% all’attuale 11,2%. Le stime sull’intero anno dicono che il 2017 potrebbe chiudersi con una disoccupazione al 5,9%. Il tasso di occupazione raggiungerebbe così il 68,7%, con il tasso di occupazione femminile al 67,2%, il più alto del Paese insieme a quello del Trentino-Alto Adige. La crescita del Pil ha avuto esiti positivi sul mercato del lavoro, il cui andamento è stato caratterizzato da un ulteriore incremento dell’occupazione. Nei primi nove mesi del 2017 in Emilia-Romagna risultano occupate mediamente circa 1.976.000 persone (Istat), vale a dire oltre lo 0,8% in più rispetto al 2016; valori confermati anche a fine anno. Nei primi dieci mesi del 2017 la Cassa integrazione guadagni nel suo complesso è risultata in notevole contrazione, rispetto allo stesso periodo del 2016 (quasi -46%). In diminuzione particolarmente forte le ore autorizzate per la cassa integrazione in deroga (-69,5%), ma sono notevoli le riduzioni riguardanti la cassa integrazione ordinaria (-38,5%) e quella straordinaria (- 44,7%). Per quanto riguarda la demografia delle imprese, a fine settembre 2017, la “consistenza” di quelle attive (pari a quasi 406mila unità) è diminuita dello 0,9%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La produzione industriale regionale dell’industria manifatturiera nei primi nove mesi del 2017 ha fatto segnare un incremento del 2,9%, rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Hanno tirato la volata dell’industria i settori meccanico, elettrico e dei mezzi di trasporto (+4,2%), la metallurgia e la fabbricazione dei prodotti in metallo (+3,4%), seguiti da vicino dall’industria alimentare (+ 2,6%). Il settore delle costruzioni, nonostante un primo trimestre negativo, grazie all’inversione di tendenza nel secondo e all’accelerazione della ripresa nel terzo trimestre, ha espresso un volume d’affari, a valori correnti, leggermente aumentato nei primi nove mesi del 2017 (+0,4%). A fronte di una crescita del volume di affari sostanzialmente invariato, sia per le piccole, sia per le medie imprese, le imprese maggiori lo hanno visto crescere ben più decisamente (+2,3%), in linea con quanto avvenuto nel 2016.

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Il settore del commercio, a differenza di quanto è avvenuto in altri comparti dell’economia regionale, sembra non aver ancora agganciato la ripresa. Se si eccettua un piccolo sussulto nel 2015, è dal 2008 che l’indagine congiunturale sul commercio al dettaglio realizzata dal sistema camerale rileva variazioni delle vendite di segno negativo. Il 2015 sembrava aver segnato la fine della recessione anche per il commercio, ma i dati relativi al 2016 e ai primi nove mesi del 2017 hanno smentito questa speranza, prolungando la serie di diminuzioni delle vendite: -0,7% rispetto ai primi nove mesi del 2016. La fase recessiva ha colpito duramente, sia la vendita di prodotti alimentari, che quella di prodotti non alimentari. Solo la grande distribuzione (ipermercati, supermercati e grandi magazzini) ha sostanzialmente tenuto, riflettendo quanto visto nei dati relativi alla maggior capacità delle imprese più grandi di creare nuove società e occupazione. L’annata agraria 2017 è stata caratterizzata sostanzialmente da un recupero del valore della produzione rispetto ai meno positivi risultati del periodo precedente, con un recupero dei prezzi, che però non hanno riguardato tutti i comparti, e da un andamento climatico caratterizzato da una persistente siccità che ha determinato una forte variabilità nelle rese. Le colture cerealicole chiudono l’annata con un bilancio negativo da un mero punto di vista quantitativo mentre l’andamento commerciale ha registrato viceversa quotazioni in aumento. Per le pesche e le nettarine i dati dell’Assessorato indicano un calo della produzione raccolta fra il 6 e il 7% e anche l’andamento commerciale ha visto interrompersi la tendenza positiva degli anni precedenti registrando un cedimento delle quotazioni. Nella media le quotazioni dei suini grassi da macello e dei bovini hanno fatto registrare significativi aumenti rispetto all’anno precedente. L’andamento commerciale degli avicunicoli (polli, tacchini, conigli, uova) considerate come indicatori del mercato regionale per il periodo tra gennaio e novembre, appare complessivamente positivo, in particolare per le uova che hanno visto salire la quotazione del 55,7%. L’industria turistica dell’Emilia-Romagna chiude il 2017 sfiorando i 57 milioni di presenze turistiche, in aumento del 6,3% rispetto ai 50,8 milioni registrati nel 2016. Gli arrivi turistici salgono a fine anno a 12,8 milioni, con una crescita del 7,1% rispetto ai 10,9 milioni del 2016. Per quanto riguarda la rilevazione delle provenienze del movimento turistico, il saldo positivo rispetto al 2016 (+6,9% di arrivi e +6,2% di presenze) è prodotto dalla crescita, sia della clientela nazionale (+6,6% di arrivi e +5,3% di presenze), sia di quella internazionale (+7,9% di arrivi e +9,1% di presenze). Ottimi risultati quindi, frutto sia della congiuntura internazionale, che ha favorito le vacanze in Italia, che del buon andamento climatico. Significativi segnali di crescita anche dalle città d’arte e d’affari, in linea con l’andamento nazionale. Complessivamente, il bilancio del periodo gennaio-ottobre 2017 nelle maggiori città d’arte e d’affari dell’Emilia-Romagna presenta un incremento del 6,9% degli arrivi che superano i 2,6 milioni, e dell’11,8% delle presenze che arrivano a 5,9 milioni. Secondo l’indagine del sistema camerale, il settore dell’artigianato manifatturiero ha chiuso i primi nove mesi del 2017 con una discreta ripresa, in ulteriore accelerazione dopo l’inversione di tendenza in positivo del 2016. Tra gennaio e settembre la produzione è aumentata dell’1,8%, con un andamento costante in tutti i tre trimestri considerati. Il risultato appare comunque inferiore a quello ottenuto dal complesso della produzione della manifattura regionale (+2,9%), stante la forte correlazione tra l’andamento congiunturale e la dimensione delle imprese, correlazione che penalizza le imprese artigiane in larga parte caratterizzate dalla piccola dimensione. In particolare, le imprese artigiane con meno di 10 dipendenti hanno aumentato la produzione dell’1,2 per cento, mentre la produzione di quelle con 10 o più dipendenti è salita del 2,6%. Le cooperative in regione sono oltre 5mila, in flessione dal punto di vista numerico (-7%), in crescita per quanto riguarda gli addetti e il fatturato (+3%). Con quasi 240mila addetti le

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cooperative dell’Emilia-Romagna contribuiscono per il 14% all’occupazione complessiva. I dati di preconsuntivo forniti dalle Centrali cooperative (Lega delle Cooperative, AGCI e Confcooperative) mostrano come il 2017 dovrebbe confermare il trend positivo in termini di fatturato, mentre l’occupazione dovrebbe mostrare una sostanziale tenuta rispetto all’anno precedente. Il comparto agroindustriale ha consolidato, nel complesso, il debole trend positivo del 2016. Il settore solidarietà sociale incrementa il fatturato e l’occupazione, anche se diverse cooperative mostrano segnali di difficoltà legate soprattutto ai tagli al welfare operati dal settore pubblico. Le Previsioni Secondo gli “Scenari per le economie locali” elaborati da Prometeia e diffusi ad ottobre, il prodotto interno lordo nel 2018 dovrebbe registrare un ritmo di crescita elevato e solo lievemente più contenuto rispetto allo scorso anno, pari all’1,5%. La ripresa della domanda interna regionale dovrebbe supportare la crescita anche nel 2018, con una dinamica analoga a quello del Pil (+1,5%). La ripresa della crescita del commercio mondiale e della crescita a livello europeo continueranno a permettere l’accelerazione della dinamica delle esportazioni rilevata nel 2017. La tendenza positiva dovrebbe rafforzarsi sensibilmente nel 2018, tanto che si prospetta un aumento del 4,4 per cento delle vendite all’estero. Nel 2018 dovrebbe trovare conferma la tendenza positiva del valore aggiunto prodotto dalle costruzioni, con un ampio miglioramento del ritmo della crescita (+2,6%). Per l’industria in senso stretto regionale l’accelerazione del commercio mondiale e della crescita europea sosterranno la ripresa dell’attività e il ritmo della crescita salirà nel 2018 attorno al 2,3%. Infine, per il settore dei servizi, la ripresa dovrebbe consolidarsi ulteriormente nel corso del 2018, pur se in misura più contenuta rispetto al 2017. L’impiego di lavoro nel processo produttivo, valutato in termini di unità di lavoro e quindi al netto della cassa integrazione guadagni, a fine 2017 dovrebbe consolidare la tendenza positiva, con un aumento pari all’1,6%. Nel 2018 la crescita dovrebbe risultare più contenuta, attorno allo 0,4%. Gli indicatori relativi al mercato del lavoro prospettano un quadro in miglioramento per il biennio 2017-2018. Aumentano le forze di lavoro e più rapidamente gli occupati, il tasso di attività si consolida su un livello più elevato e quello di occupazione sale più velocemente, mentre si riduce rapidamente il tasso di disoccupazione. Il tasso di disoccupazione, che era pari al 2,8% nel 2007, per effetto della recessione ha raggiunto l’8,4% nel 2013 e dal 2015 si sta, progressivamente contraendo (5,9% nel 2017); nel 2018 dovrebbe scendere ulteriormente al 5,6%. 1 – 6 La dinamica del settore bancario in Emilia Romagna

Secondo i dati provvisori forniti dall’ABI, la consistenza dei prestiti bancari concessi al complesso dell’economia regionale a fine dicembre 2017 risulta in contrazione del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dal punto di vista settoriale, a fronte dell’aumento fatto registrare da quelli concessi alle famiglie consumatrici (+2,5%), risultano in contrazione quelli concessi alle imprese (-3,3%). Per quel che riguarda la qualità del credito, nei primi nove mesi del 2017 è proseguito il graduale miglioramento del credito erogato all’economia regionale. Più in particolare, il tasso di deterioramento del credito registrato dalla Banca d’Italia a fine settembre è molto simile a quello di fine giugno e coincidente a quello di fine marzo (2,6%), e varia da un valore minimo

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dello 0,3%, per le società finanziarie ed assicurative, ad un 1,3 per cento per le famiglie consumatrici, fino ad un 3,6% per le imprese. A settembre 2017 i depositi bancari di famiglie ed imprese sono cresciuti del 4,1 per cento in ragione dell’anno, superando i 128 miliardi di euro. I depositi delle famiglie rappresentano la parte maggioritaria dell’aggregato (83 miliardi di euro) ed hanno registrato un aumento, a settembre, del 2,3 per cento. 1 – 7 Le Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia Romagna Nonostante lo scenario regionale confermi anche per il 2017 una consistente ripresa economica in ogni ramo di attività, persiste la ridotta domanda di credito da parte del sistema economico regionale, confermando la tendenza in atto da alcuni anni verso il riflusso degli impieghi, stante comunque la necessità del sistema bancario di contenere i rischi e aumentare la dotazione patrimoniale. In questo contesto, il Gruppo delle Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia Romagna nel corso del 2017 ha mantenuto la propria posizione di mercato sul versante dell’intermediazione tradizionale, con un tasso di variazione delle masse intermediate in linea con la media del sistema bancario. Sensibili miglioramenti per quanto attiene la qualità del credito: i crediti in sofferenza, che ammontano a fine anno a 1.117 milioni di euro, hanno fatto registrare un calo del -22% sull’anno precedente. Il rapporto sofferenze/impieghi risulta pari al 9,8% rispetto al 12,5% del 2016. Per contro i livelli di copertura dei crediti, come media ponderata, attesta un Cov. Ratio del 63,5% sulle sofferenze (58,7% al 2016); un Cov. ratio del 35,3% sulle IP (32,2% al 2016) per un valore medio di sui NPL pari al 49,7% (46,5% al 2016). I dati evidenziano un Gruppo che conta 12 Banche di Credito Cooperativo associate (13 con BSM), 324 sportelli (334 con BSM), competenza territoriale su circa il 78% dei comuni della regione, 126.164 soci e 2.600 dipendenti. La raccolta diretta (Depositi, Pct e Obbligazioni) ha fatto registrare un -1% su base annua attestandosi a quota 12.296 milioni di euro, determinata, da una parte da un aumento della raccolta a vista (+6,1%) e, dall’altra, da una sensibile contrazione di quella obbligazionaria (-25,3%). La raccolta indiretta è stata di 6.506 milioni di euro, registrando un sensibile incremento dell’11,7%. Gli impieghi economici a favore dei soci, delle imprese e delle comunità locali registrano un leggero decremento del -0,3%, attestandosi a 11.411 milioni di euro, a conferma comunque di come il Credito Cooperativo, nel 2017, abbia continuato ad assecondare il positivo momento congiunturale, che da alcuni anni vede l’Emilia-Romagna tra i protagonisti della ripresa economica del Paese, mantenendo sostanzialmente invariata l’erogazione di credito a favore del sistema economico regionale, e continuando a interpretare in tal modo quella diversità caratteristica delle BCC sul territorio, a fianco delle famiglie e delle piccole e medie imprese. Il conto economico presenta una contrazione del margine di interesse del 4,3% e del margine di intermediazione del 5,8% in misura prevalente ascrivibile alla contrazione della redditività della tesoreria aziendale. Il risultato di esercizio consolidato 2017 si presenta positivo con un utile pari a 29,2 milioni di euro, sostenuto dalla riduzione delle rettifiche di valore su crediti (-38%) e dal contenimento dei costi operativi (- 12,2%).

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Profilo strutturale: • Interbancario: il comparto registra un andamento in calo, sia sul lato raccolta, che per gli

impieghi. Sugli impieghi rallenta il tasso di contrazione (-6,1% al 2017). Sulla raccolta si è verificata un’inversione di tendenza rispetto all’anno precedente, che ha portato ad una flessione del 25,2%.

• Clientela: l’intermediazione tradizionale nell’anno 2017 rivela un trend in lieve calo per

raccolta ed impieghi. I finanziamenti erogati dalle BCC dell’Emilia Romagna si mostrano pressoché stabili nell’anno, in calo del -0,3% sull’anno precedente. La raccolta presenta una contrazione dell’1%, ad un tasso inferiore del 2016. Un’analisi più dettagliata del comparto mostra una crescita positiva sulle scadenze a breve (+8,1%), e una netta contrazione della componente obbligazionaria (-25,3%).

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• Rapporto Impieghi/Raccolta: l’andamento di impieghi e raccolta porta, anche nel 2017, il relativo rapporto su livelli ancora in crescita: il rapporto si attesta al 92,8%.

Profilo di rischio: • Crediti Deteriorati: dopo anni di crescita, le sofferenze registrano una flessione annua del

22%. In contrazione anche i comparti delle inadempienze probabili e dei crediti scaduti (rispettivamente dell’8,9% e 38,5%). A livello complessivo il credito deteriorato si contrae del 17,2% (vedi grafico sottostante).

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• Rapporto Crediti Deteriorati/Impieghi: la dinamica sopra descritta, unita al lieve decremento dei finanziamenti erogati alla clientela, porta ad un miglioramento del profilo di rischio: il rapporto tra crediti deteriorati e totale crediti scende al 18% (dal 21,6% del 2016). Il rapporto sofferenze/impieghi diminuisce nell’anno di 2,7 punti percentuali e si attesta al 9,8% a fine 2017.

• Copertura Crediti Deteriorati: il grado di copertura medio dei crediti deteriorati è in costante

crescita dal 2010. Il 2017 si chiude con una copertura media pari al 49,7%, corrispettivo del 63,5% di copertura per le sofferenze e del 35,3% sulle inadempienze probabili. Nel complesso dal 2008, il grado di copertura dei crediti deteriorati risulta aumentato di 25 punti percentuali.

Dati in migliaia di euro 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017crediti deteriorati 602.298 895.818 1.117.961 1.367.831 1.909.725 2.244.466 2.267.298 2.450.617 2.476.883 2.051.551 sofferenze 282.521 384.188 487.581 584.022 746.775 947.164 1.121.241 1.288.296 1.433.158 1.117.223 inadempienze probabili 249.937 358.874 484.763 614.290 890.162 1.102.955 1.036.823 1.072.264 988.109 900.130 scaduti 69.841 152.755 145.617 169.520 272.788 194.347 109.233 90.057 55.616 34.197

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• Trend annuo: Il profilo di rischio nell’anno passa dal 22% al 18%; per contro il rapporto di copertura dei deteriorati si porta dal 46,5% al 49,7% anche in forza delle operazioni di cessione che si sono realizzate nel corso dell’anno. Le rettifiche hanno registrato una contrazione del 10,6%, mentre le esposizioni si sono ridotte del 16,4% al netto della quota interessi su sofferenze.

Profilo posizionamento: • Quote di mercato: l’andamento delle quote di mercato consente di inquadrare le dinamiche di

sviluppo delle BCC all’interno del relativo contesto di mercato di riferimento.

Raccolta diretta: dopo il picco di raccolta pari al 10,2% nel 2007, dal 2008 le BCC dell’Emilia Romagna hanno mantenuto nel complesso una situazione stazionaria fino al 2013, anno a partire dal quale si osserva una lieve flessione che porta la copertura di mercato all’8,6% nel 2017.

» Impieghi: l’erogazione del credito è stata via via più sostenuta tra il 2007 e il 2010 (con evidente funzione anticiclica delle BCC sul territorio in fase di crisi economica). Dal

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2011 in poi si riduce la copertura del mercato di riferimento delle BCC, rimanendo pressoché stabile fino al 2014. Dal 2015 in poi la quota di mercato sugli impieghi torna a crescere in misura progressiva, attestandosi all’8,1% nel 2017.

» Dipendenti: nel 2017 la quota di mercato risulta in aumento di 0,8 punti percentuali annui e si attesta al 15,4%, per effetto di una contrazione nel numero di dipendenti del sistema superiore a quella registrata dalle BCC regionali. La quota del 2017 risulta inferiore a quella registrata negli anni 2010-2013, dove si erano raggiunti i livelli più alti di posizionamento. Dal 2014 il numero dei dipendenti bancari delle BCC regionali si è ridotto di 878 unità.

» Sportelli: il ridimensionamento della presenza di sportelli sul mercato di riferimento è stato più accentuato per il complesso degli operatori bancari piuttosto che per il totale delle BCC dell’Emilia Romagna. Dal 2010 si registra l’avvio del processo di razionalizzazione degli sportelli: il mercato registra una contrazione media annua pari al -3,1% (-794 sportelli), mentre le BCC in Emilia Romagna segnano un -0,6% medio annuo (-26 sportelli). L’incremento della quota sportelli nel 2017 è dovuto ad una contrazione sul sistema di riferimento (-5,1% pari a -150 sportelli) superiore a quella attuata dalle BCC regionali (-1,8%, pari a -6 sportelli)3.

Profilo reddituale: • Margini: l’analisi storica dell’evoluzione dei margini mostra come il trend sul margine di

intermediazione sia stato fortemente sostenuto dal trend del margine di interesse (vedi variazioni annuali sostanzialmente allineate). Dal 2011 si registra un principio di dissociazione dal margine di interesse: nel 2014 i due comparti evidenziano variazioni di segno opposto. Ciò per l’effetto combinato del margine da servizi e, soprattutto, della minore redditività della tesoreria aziendale. Dal 2017 i due margini tornano a seguire la stessa dinamica: rallenta il calo del margine d’interesse, pari al -4,3% annuo; anche il margine d’intermediazione registra un forte recupero (-5,8% sull’anno precedente).

3 il processo di ridimensionamento, pari a livello complessivo all’1,8%, ha interessato quattro Associate nell’ultimo anno, di cui due coinvolte in un processo di fusione dal 2017 e due nell’anno 2016.

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• Composizione Margine d’Intermediazione: il calo del 5,8% del margine d'intermediazione risente della contrazione della redditività della tesoreria aziendale (-23,5%, pari a -14,2 milioni). La contrazione del margine di interesse si conferma anche se in misura inferiore agli anni precedenti.

Nel 2017 il contributo del margine di interesse alla formazione del margine di intermediazione è stato pari al 59,2% (era il 73% nel 2011), quello dell’utile da negoziazione titoli al 10,1% (era lo 0,7% nel 2011 e il 25% nel 2015).

• Cost Income e Costo Medio per Dipendente: l’incremento del cost income negli anni più difficili della crisi, dal 2007 al 2010 è stato importante. La gestione dei costi rappresenta un elemento di criticità per il sistema del Credito Cooperativo regionale che, unita alla rigidità delle leve di redditività, genera livelli di cost income difficili da contenere. Nel 2017 l’efficienza, misurata dal cost income, mostra un indice regionale sceso al 62,9%, (-4,5 punti percentuali dal 2016). Si arresta il trend di incremento del costo medio per dipendente, che nel 2017 è pari a 71 mila euro: si tratta del livello più basso registrato degli ultimi 4 anni.

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• Rettifiche di valore: dal 2010 è costante la crescita delle rettifiche di valore per il deterioramento di credito, attività e operazioni finanziarie, che ha eroso parallelamente l’utile d’esercizio. Dal 2015 si arresta il fenomeno in crescita delle rettifiche che, nell’ultimo anno, mostrano una riduzione del 38%.

Per il 2017 le rettifiche di valore rappresentate fanno riferimento alla voce 130 a) rettifiche su crediti.

Profilo patrimoniale: • Ratios patrimoniali: il profilo rivela una “tenuta” del processo di rafforzamento patrimoniale

messo in atto dalle BCC dell’Emilia Romagna anche nel 2017. Dopo la contrazione registrata negli anni successivi all’inizio della crisi (2010-2012), è stato avviato un percorso di rafforzamento progressivo, in particolare sulle componenti di qualità primaria. Il CET1 a dicembre 2017 è pari al 15,6% (contro una media di sistema pari al 13,8%4) ed il TCR al 16,2%.

4 Dato relativo al sistema bancario italiano – Circ. statistica trimestrale 3-2018 Federcasse

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1 – 8 Promozione e sviluppo

Nel corso del 2017 il numero complessivo delle associate è passato da 18 a 12 (13 con BSM) in virtù di numerose operazioni di fusione e concentrazione. La prima, in ordine di tempo, ha visto interessate la BCC Romagna Est e la BCC di Sala di Cesenatico che hanno dato luogo al nuovo soggetto RomagnaBanca Credito Cooperativo pienamente operativo dal 1° gennaio 2017. La seconda ha interessato Emilbanca e Banco Cooperativo Emiliano che ha dato vita dal 1° aprile 2017 a un nuovo soggetto che ha mantenuto la denominazione di Emilbanca. La terza è avvenuta tra BCC Castenaso e BCC Monterenzio che hanno formato la nuova Banca Felsinea, anch’essa operativa dal 1° aprile 2017. Nel corso della prima parte dell’anno si sono conclusi gli iter per altre tre importanti operazioni di fusione. Dal 1° luglio ha iniziato a operare il Credito Cooperativo ravennate forlivese imolese, nata dalla fusione fra il CC ravennate imolese e Banca di Forlì Credito Cooperativo. In ultimo, in ordine cronologico, la doppia operazione di concentrazione tra Emilbanca, la BCC di Vergato e Banca di Parma Credito Cooperativo. Anche il nuovo soggetto, operativo dal 1° dicembre, ha mantenuto la denominazione di Emilbanca. Gli sportelli delle BCC dell’Emilia Romagna, a fine anno, risultavano essere complessivamente 324 (334 con BSM). Tutti questi processi sono stati “accompagnati” anche dalle strutture tecniche della Federazione regionale, impegnate peraltro, nel corso dei primi mesi del corrente 2018, in altri processi aggregativi che porteranno ad una ulteriore riduzione del numero delle associate

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2 - L’ORGANIZZAZIONE E I SERVIZI DELLA FEDERAZIONE 2 – 1 SERVIZIO: VERIFICA E REVISIONI

Collaboratori: Stefano Franchi, Giuseppe Paradisi Con riferimento all’attività inerente alla Vigilanza Cooperativa è stato dato avvio alle revisioni del biennio 2017 – 2018: le cinque verifiche effettuate hanno dato esito positivo con il rilascio dell’attestato di cooperativa a mutualità prevalente. Quale articolazione territoriale del Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo si è provveduto, sia ad espletare la funzione di coordinamento e controllo delle segnalazioni periodiche obbligatorie, sia a gestire gli interventi di sostegno a favore delle BCC Consorziate. Relativamente all’attività svolta per conto del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo, il servizio ha provveduto al coordinamento ed alla gestione delle varie procedure che hanno permesso alle Associate di continuare ad emettere le obbligazioni con la garanzia del FGO. In ordine all’attività relativa al Fondo di Garanzia Istituzionale nel corso del 2017 si è provveduto a svolgere i compiti inerenti all’attività di detto Fondo per permettere di gestire gli interventi di sostegno attuati a favore delle Associate. Infine per quanto riguarda il Fondo Temporaneo del Credito Cooperativo, considerato che non sono stati posti in atto interventi, si è provveduto a dare il necessario supporto alle attività da porre in atto relative agli interventi effettuati nel 2016.

2 – 2 AREA: INTERNAL AUDIT

Servizio: Auditing Generale e Filiali Collaboratori: Gianluca Benincasa, Andrea Felicani, Mattia Miccoli, Francesco Pagnoni, Renato Torelli Sono state effettuate 710 giornate uomo, per complessivi 188 processi revisionati, di cui 122 in loco e 66 a distanza. Sono stati redatti 231 reports, tra cui anche i consuntivi 2017, con annessa Valutazione del Sistema dei controlli interni. Al Servizio aderiscono tutte le BCC della regione, oltre a due Confidi regionali, iscritti all’Albo Unico ex art.106 Tub. Nel 2017 tutte le attività previste nei piani di audit sono state realizzate, rispettando i livelli di servizio stabiliti dal contratto, conforme ai dettami della disciplina di cui alla Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 della Banca d’Italia. Anche nel 2017 sono state condotte attività di follow-up volte a verificare lo stato di attuazione degli interventi correttivi suggeriti ed è stato assicurato il più sinergico coordinamento tra le diverse funzioni di controllo, anche attraverso la predisposizione di documenti programmatici condivisi. E’ stata anche redatta la Relazione annuale in merito ai controlli svolti sulle funzioni operative importanti e di controllo esternalizzate, ed è stato prodotto un report per ogni BCC sulla normativa EMIR, come richiesto dalla Banca d’Italia con la sua comunicazione del 5 aprile 2017.

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Sono stati realizzati altresì diversi interventi, inizialmente non ricompresi nei piani di audit, a fronte di specifiche richieste pervenute alle associate da parte dell’Organo di vigilanza, volte ad apprezzare la funzionalità delle iniziative adottate dalla Banca, unitamente all’effettivo superamento dei punti di debolezza eventualmente emersi in sede ispettiva. Si è garantita la partecipazione del Responsabile di Area ai Comitati Rischi Endoconsiliari e il supporto agli Amministratori referenti per la funzione di controllo esternalizzata (link auditor). Servizio: Back office e Controlli a distanza

Collaboratori: Giovanni Calzoni, Giulia Boschetti Sono stati prodotti n. 116 report recanti l’analisi dei principali profili patrimoniali, reddituali e prudenziali relativi a tutti i trimestri 2017 con il confronto rispetto al trimestre e all’anno precedente ed il posizionamento rispetto ai dati regionali. I controlli a distanza sono stati condotti attraverso la verifica del posizionamento delle BCC associate, sia sul piano economico-reddituale (analisi del profilo patrimoniale/strutturale, di rischiosità creditizia e di redditività), sia sul piano normativo-prudenziale (analisi operatività con i soci, operatività fuori zona, requisiti patrimoniali [cet1, tier1, TCR], grandi esposizioni, rischio di concentrazione, liquidità, esposizione al rischio di tasso, soggetti collegati e partecipazioni in imprese non finanziarie) Le basi dati utilizzate sono state le Segnalazioni Statistiche e di Vigilanza alla Banca d’Italia e l’applicativo Sid 2000 di Csd.

Servizio: I.T. Auditing

Risorse: Sub esternalizzazione: BDO Italia S.p.A. - Deloitte ERS Srl - Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte Valle d´Aosta e Liguria Sono state effettuate 24 giornate uomo e redatti 12 report, suddivisi in “IT General Controls” e “Audit Report sui Sistemi Informativi”, comprensivi del giudizio sul sistema dei controlli ICT per ciascuna Bcc associata. Presso il Cedecra informatica bancaria S.r.l. (centro servizi), sono state condotte 3 attività distinte per complessive 9 giornate (5giornate per l’attività di IT e n. 4 per l’attività di back office). Sono stati redatti 3 report.

Gli interventi del piano di IT Audit si sono basati sul Framework CobiT5® (Control Objectives for Information and related Technology) edito dalla ITGI® (Information Technology Governance Institute). Per ogni attività effettuata sono stati prodotti i relativi report, inviati nei tempi previsti dall’accordo.

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2 – 3 AREA: NORMATIVE E COMPLIANCE Servizio: Compliance e legale

Collaboratori: Stefano Del Magno, Andrea Altieri Nel corso dell’anno 2017, oltre al supporto consulenziale alla quotidiana operatività delle Associate, tra le attività del Servizio si segnalano: • L’adeguamento costante dei contratti bancari (e relativa modulistica); • Il monitoraggio dell’obbligo introdotto dalla Direttiva 2014/95/EU in materia di

“informazioni non finanziarie”; • Gli adempimenti conseguenti alla entrata in vigore della Direttive MCD e PSD2; • L’esame delle modifiche alla Disciplina privacy dovuta all’introduzione del Regolamento

c.d. GPDR; • Il monitoraggio dell’iter della nuova disciplina antiriciclaggio; • L’attenzione alla nuova disciplina CIT (in tema di digitalizzazione degli assegni); • L’attenzione alla nuova disciplina MiFID II (con un particolare focus sulle azioni BCC); • L’attenzione alla consultazione MEF sulla nuova disciplina circa i requisiti degli esponenti

aziendali ex articolo 26 TUB Servizio: Fiscale e tributario

Collaboratori: Francesco Giannuzzi Nel corso dell’esercizio è proseguita l’attività di consulenza e assistenza nella redazione e controllo delle principali dichiarazioni fiscali delle Banche Associate. Sono stati predisposti incontri formativi e circolari a commento delle principali novità introdotte per il settore bancario. Si è provveduto a supportare le BCC alla trasmissione telematica di: Modello Unico, Irap, Certificazioni Uniche, 770, Tobin Tax, imposta di bollo virtuale, 730, imposta sostitutiva, interessi passivi e comunicazioni operatori finanziari, che sono in costante e continuo aumento. E’ stata fornita assistenza ai fini della redazione del bilancio d’esercizio e nel recepire, sia gli aggiornamenti emanati dall’Organismo di Vigilanza che le modifiche ai principi contabili internazionali. Il servizio ha collaborato fattivamente con la Federazione nazionale, con le altre Federazioni e centri servizi al fine di meglio supportare le Associate nell’adozione dei nuovi aggiornamenti normativi entrati in vigore nel corso dell’esercizio. E’ stata dedicata una particolare attività di supporto nell’approccio alla nuova applicazione dell’IFRS9, entrato in vigore il 1 gennaio 2018. Notevole impegno si è profuso per le operazioni di fusione, sia sotto il profilo delle problematiche contabili e fiscali, sia per i c.d. “adempimenti di partenza”. Sono stati organizzati e/o pianificati incontri di aggiornamento e formazione sia a favore dei responsabili dell’area bilancio e contabilità, sia dei componenti dei Consigli di Amministrazione e dei Collegi Sindacali.

Servizio: Politiche sindacali

Collaboratori: Pasquale Del Buono Nel 2017 l’ufficio è stato impegnato nella consulenza giuslavoristica e sindacale e nel garantire la corretta informazione ed applicazione della normativa in materia giuslavoristica e previdenziale. Ha preso parte attiva alla commissione sindacale che ha continuato il confronto con le Organizzazioni sindacali per gestire diversi eventi che hanno interessato le BCC associate: si sono svolte oltre 50 commissioni di conciliazione in sede sindacale e circa 30

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riunioni della commissione sindacale regionale. E’ stato, infatti, un anno di importanti fusioni che hanno lungamente impegnato la commissione sindacale nella ricerca di soluzioni che riducessero il costo del personale e garantissero maggior flessibilità organizzativa. Anche il calcolo del Premio di Risultato ha reso necessarie lunghe trattative per l’adeguamento dei parametri di calcolo all’attuale situazione di redditività delle Banche. Si è inoltre proceduto, anche con la partecipazione di ICCREA e Federcasse, all’informazione e al confronto con le Banche e con le Organizzazioni sindacali in merito agli impatti delle vicende che stanno coinvolgendo il nostro settore.

2 – 4 AREA: RELAZIONI ISTITUZIONALI, COMUNICAZIONE E FORMAZIONE Servizio: Relazioni istituzionali e Convenzioni Collaboratori: Paolo Melega, Giovanni Monoriti, Elsa Arras Regione Emilia Romagna Nell’anno 2017 la Regione Emilia Romagna ha continuato ad individuare il sistema delle Banche di Credito Cooperativo, nella sua espressione Associativa, la Federazione, quale interlocutore nella concertazione e nella messa in opera delle proprie politiche e misure a sostegno del sistema produttivo regionale, unitamente ai principali gruppi bancari operativi in Regione ed ovviamente alle banche Tesoriere, oltre che alle rappresentanze delle Associazioni Imprenditoriali e Sindacali ed al sistema dei Confidi. Le principali attività hanno riguardato:

a) il confronto e la manutenzione del Protocollo regionale per il sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà. L’affievolirsi della crisi economica ed i primi segnali di ripresa registrati nel 2017 hanno finalmente fatto registrare una sensibile riduzione nell’intervento del sistema bancario ed anche delle BCC quali anticipatori degli Ammortizzatori sociali ai lavoratori. L’accordo ancora oggi, pur diminuendo l’operatività è uno strumento “finanziario-sociale” molto apprezzato e riconosciuto;

b) il confronto sulle nuove iniziative di collocazione di risorse regionali, che troveranno concreta applicazione già nell’anno 2018, quali ad esempio l’operatività Regione Confidi CDP Cassa Depositi e Prestiti, che permetterà al sistema bancario di erogare finanziamenti a favore delle PMI con garanzie strutturate o la nuova operatività del Fondo di Garanzia di ormai prossima partenza;

c) l’aggiornamento delle informazioni alle Associate circa le modifiche e gli adeguamenti dei provvedimenti riguardanti la ricostruzione e la ripresa post sisma.

Confidi Fra le diverse attività svolte con i Confidi si sottolinea:

a) con il coordinamento di Federcasse ed unitamente ad altre Federazioni ed ai Centri Servizi si è aperto un tavolo di lavoro con Assoconfidi per lo sviluppo e l’adeguamento alle nuove normative ed alle nuove esigenze operative del portale Confidi del Credito Cooperativo, che da portale comunicativo sta diventando sempre più un gestionale completo del rapporti convenzionali e delle garanzie in essere;

b) la manutenzione delle convenzioni in essere con i Confidi, alla luce delle nuove operatività, nonché l’adozione del sistema rating CUS PRO ai fini dell’individuazione della fascia di rischio della clientela.

E’ proseguita la consueta attività di consulenza e di informazione alle BCC, sull’intero perimetro di agevolazioni pubbliche attualmente operative.

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Servizio: Immagine, comunicazione e stampa Collaboratori: Bruno Campri Il Servizio ha tenuto rapporti con i media e ha svolto un’attività editoriale e di documentazione; ha curato la Rassegna Stampa e partecipato a manifestazioni, convegni, seminari e conferenze stampa. Ha curato l’organizzazione e la realizzazione, il 13 marzo, del “Workshop Economia 2017”, e il 16 ottobre 2017, della Giornata di Studi “Focus Giovani Soci BCC dell’Emilia Romagna”, tenutisi entrambi presso la Federazione regionale. Ha partecipato alle riunioni del Gruppo di Lavoro Tecnico nazionale e del Gruppo di Lavoro ristretto “Comunicazione” del Credito Cooperativo per la realizzazione, tra l’altro, della “Campagna di Comunicazione 2017 del Credito Cooperativo”. Ha curato la pubblicazione (in collaborazione con la segreteria) dell’annuale “Report” di Bilancio e la redazione e pubblicazione del “Bilancio Sociale e di Missione 2017”. Ha redatto n. 5 numeri della newsletter “Cooperazione di Credito in Emilia Romagna” e curato la home page del sito web. Ha collaborato con Confcooperative Emilia Romagna, costruendo e veicolando nei media di Confcooperative “Lettera dalla Cooperazione” le principali informazioni relative al Credito Cooperativo regionale, e con il Servizio Comunicazione di Federcasse per la rivista nazionale di categoria “Credito Cooperativo”. Ha collaborato per la realizzazione e la produzione - in collaborazione con il Servizio Formazione – del format sulla Trasparenza in modalità e-learning sulla piattaforma open source ILIAS. Con riferimento al “Progetto Soci” ha collaborato alla “Formazione Specialistica riservata ai responsabili e addetti degli Uffici Soci e delle Segreterie delle BCC Associate (e in alcuni specifici casi anche ai responsabili e addetti Marketing e Comunicazione), mettendo a punto tre interventi specifici. Ha contribuito alla realizzazione, il 16 ottobre 2017, di una Giornata di Studi “Focus Giovani Soci BCC dell’Emilia Romagna”, rivolta in particolare ai Giovani Soci e alle sette Associazioni Giovani Soci del Credito Cooperativo regionale con scopo di illustrare il Progetto Giovani Soci (e le sue tappe fondamentali dal 2010 ad oggi), nonché di puntualizzare la necessità e l’opportunità per le BCC di essere con i giovani, a due settimane dalla conclusione del Settimo Forum dei Giovani Soci del Credito Cooperativo, dal titolo “Essere Giovani Soci. Essere protagonisti. Nell’era dei Gruppi Bancari Cooperativi”. Nel corso dell’anno sono stati realizzati l’implementazione e miglioramenti operativi (richiesti dalle BCC) sul portale www.sociesoci.com. A fine 2017 (terzo anno di operatività) erano attive sul portale 4 BCC (erano 7 a febbraio 2017, ridottesi a 4 in seguito a operazioni di fusione), presenti con 345 aziende complessive e circa 5.000 visite totali nel corso dell’anno, con una media di accessi giornalieri pari a 15,25 e un picco registrato nel mese di febbraio pari a 15,60.

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Servizio Formazione Collaboratori: Alessandro Trombetti

Piano Livello corso Giornate Formazione Presenze Piano 2017 AS - amministratori e

sindaci 9 326

B - formazione di base 26 259 M - formazione

manageriale 21 174

N - normative 46 860 S - formazione specialistica 169 2168 Totale giornate di studio 271 3787

Piano Livello corso Giornate di studio svolte Presenze Piano 2017 Giornate di studio 271 3787 Giornate Accademia

extra catalogo nelle Bcc 3 34

Totali 274 3821 Anche per il 2017 è stato definito e realizzato il Piano Formativo annuale delle attività di aggiornamento e sviluppo professionale, al fine di garantire alle Bcc Associate adeguati strumenti conoscitivi e strategici necessari a favorire la crescita delle persone ed il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Tale processo si è avvalso del coordinamento ed indirizzo della Commissione Regionale allargata sulla Formazione. L’offerta è stata strutturata su differenti metodologie didattiche, al fine di sviluppare adeguate soluzioni e garantire il coinvolgimento del maggior numero possibile di risorse. La formazione d’aula riveste in questo senso la parte prevalente della pianificazione, con la forte implementazione negli ultimi anni del ricorso alla realizzazione di specifiche sessioni aziendali, alle quali si affiancano le tradizionali attività erogate su tutti i poli formativi provinciali. La proposta viene poi completata ed integrata dal modello degli affiancamenti e del coaching su determinate progettualità e dall’offerta di supporti formativi in modalità e-learning sulla piattaforma ILIAS, con la realizzazione di un nuovo corso autoprodotto dalla Federazione in tema di Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Complessivamente, tra le aule della sede centrale della Federazione e quelle messe a disposizione dalle Associate sui differenti poli provinciali, le giornate di studio sono state 271, dato al quale vanno aggiunte le 3 giornate di formazione aziendale extra catalogo svolte in collaborazione con Accademia nelle BCC, per complessive 274 giornate. Priorità assoluta assume tutta la formazione che è stata destinata agli Amministratori e ai Sindaci, dando riscontro alle Istruzioni di Vigilanza di Banca d’Italia in tema di governo societario; tutto ciò consolida il rinnovamento avviato lo scorso anno dal punto di vista delle modalità di accesso alla stessa. Confermata anche la collaborazione con la Fondazione Forense Bolognese e con la Fondazione dei Dottori Commercialisti, attraverso un ciclo di seminari e convegni specialistici. Particolare attenzione è stata rivolta agli aggiornamenti normativi richiesti dal quadro regolamentare di riferimento, sia a livello nazionale, che comunitario, con priorità assoluta per le misure che andranno garantite in materia di valutazione delle conoscenze e competenze delle persone che forniscono consulenza finanziaria alla clientela, nell’ambito di quanto definito in tema di MifidII. Progettate e realizzate, infine, anche le attività di formazione ed aggiornamento obbligatorio per il mantenimento EFA e per la certificazione AML1 in ambito antiriciclaggio (attestazione

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AIRA), oltre a tutta la formazione obbligatoria inerente agli aspetti di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro svolta in collaborazione con Prosit Italia, partner istituzionale della Federazione Emila Romagna.

2 – 5 AREA: PIANIFICAZIONE, RISK MANAGEMENT, MARKETING, STUDI, RISORSE UMANE, AMMINISTRAZIONE

Servizio studi, pianificazione, risk management

Collaboratori: Carlo Maria Guiducci, Stefano Bugelli, Biancamaria Parmeggiani, Giuseppe Paradisi, Laura Mengoli, Carmen Arena

Indicatori 2015 2016 2017 BCC 20 18 12 Piani strategici % sul totale banche associate

17 85%

17 94%

10 83%

Balanced Scorecard % sul totale banche associate

8 40%

5 28%

3 25%

Raf % sul totale banche associate

20 100%

18 100%

12 100%

Icaap % sul totale banche associate

20 100%

18 100%

12 100%

Servizio di pianificazione Nel 2017 sono stati realizzati 10 Piani Strategici, tra aggiornamenti e nuovi piani. Al contempo per 3 BCC sono state redatte analisi di Balanced Scorecard volte a fornire un dettaglio del grado di raggiungimento degli obiettivi strategici alle banche. Sono stati predisposti anche i RAF di tutte le banche utilizzando il modulo sviluppato internamente dalla Federazione, correlato alla pianificazione strategica triennale e all’Icaap annuale. Il servizio ha continuato a fornire supporto nella realizzazione dei budget commerciali. E’ inoltre stata realizzata la seguente progettualità: Scenario analysis: al fine di supportare le Associate nell’attività di pianificazione strategica e di stress testing, la Federazione ha proposto un servizio di predisposizione degli scenari di stress macro-economici, attraverso il supporto metodologico di Prometeia, allo scopo di definire un approccio metodologico per l’individuazione di scenari sistemici/idiosincratici/combinati di dissesto imminente (“near-default”) e di test dei benefici di possibili azioni di risanamento (di seguito anche recovery options) sui risultati economico-patrimoniali e sul profilo di rischio delle banche nel medio periodo. Nel corso del secondo semestre del 2017 è stata realizzata una profonda revisione dei modelli, che ha portato alla progettazione e realizzazione di un nuovo tool di pianificazione, in sostituzione del precedente, che permette:

• di recepire i nuovi principi contabili IFRS9 nei suoi contenuti di «classificazione e misurazione» e «impairment», costruendo un anno di bilancio comparativo, il 2017, tra IFRS9 e IAS39;

• di agganciare le previsioni pluriennali delle grandezze economiche, finanziarie, di costo e di qualità del credito della Banca a variabili macro e micro economiche sottostanti, al fine di rendere possibile l’esecuzione di specifiche prove di stress, la quantificazione di determinate ipotesi di recovery action, l’applicazione di scenari di

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stress macroeconomici avversi (sia individuati internamente dalla Banca, sia forniti da Organo di Vigilanza o Capogruppo di riferimento);

• la completa automazione, sia nel recepimento dei dati in storia, sia nel calcolo dei dati previsionali agganciati alle variabili di mercato sottostanti, mentre le specifiche determinanti di previsione della Banca intervengono solo in un secondo momento, a modifica del dato automatico prodotto tenendo conto del mercato di riferimento;

• l’analisi della rete commerciale (filiali), performance e diagnosi finalizzata alla individuazione di indirizzi strategici sulla rete, con integrazione della base dati clientela proveniente dal marketing;

• la definizione del modello di business aziendale, coerente con il profilo di rischio dichiarato in Raf dalla Banca;

• l’apertura dei periodi di previsione annuali, in sottoperiodi (trimestre o mese). Per quanto riguarda la pianificazione operativa il servizio ha partecipato al progetto nazionale di Categoria “Evoluzione del sistema TIT delle BCC”, coordinato da Federcasse con la consulenza tecnica di Prometeia, finalizzato a supportare l’adozione da parte delle banche associate di un sistema di tassi interni di trasferimento (TIT) efficiente e coerente con i modelli di business e le prassi operative di mercato. Tra le attività progettuali è stato anche condotto un aggiornamento della stima del modello comportamentale delle poste a vista. Servizio studi Sul fronte degli Studi l’attività si concretizza nella predisposizione di interventi che la Federazione è chiamata a tenere nell’esercizio della sua attività di rappresentanza a tutti i livelli ed in diversi ambiti territoriali. L’attività di studio si rivolge anche alle BCC, attraverso analisi e monitoraggi del contesto esterno di riferimento, pubblicazioni di benchmark e statistiche regionali, organizzazione di workshop. Nel 2017 l’ufficio Studi ha fornito supporto tecnico-informatico a tutti i settori della Federazione, provvedendo alla gestione dell’apparato informatico aziendale ed all’alimentazione delle numerose basi dati utilizzate dalle diverse aree della Federazione. Il servizio ha prodotto inoltre direttamente ed ha pubblicato periodicamente le statistiche andamentali patrimoniali ed economiche, sulla base delle segnalazioni di vigilanza. Ha presidiato i Fondi di Categoria a livello di interfaccia delle fonti informative e gestione delle basi dati ed ha provveduto alla ricostruzione di report utili al controllo e monitoraggio delle elaborazioni periodiche fornite dal Fondo, fornendo anche supporto per integrazioni e revisioni dei report ricevuti. Servizio risk management Nel 2017 il Servizio Risk Management è stato coinvolto sia nell’attività di supporto e consulenza alle BCC in ambito di monitoraggio rischi, ICAAP e servizio relativo al RAF (in coordinamento con la Pianificazione Strategica), sia nell’attività di sviluppo modelli e predisposizione di documentazione (metodologica e di processo) e tools applicativi. Dal punto di vista del Credit Risk Management, sono state completate le seguenti progettualità in collaborazione con CRIF e Prometeia, come da sez. 2 - 6 a cui si rimanda.

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Servizio: Marketing strategico e operativo Collaboratori: Carmen Arena, Laura Mengoli A fine 2017 è stato organizzato un incontro con i referenti di marketing delle BCC Associate finalizzato al rilascio del Marketing Report 20175, report di analisi della clientela elaborato annualmente ai fini della pianificazione commerciale, in cui sono state illustrate le principali evidenze emerse dai dati sulla clientela delle BCC regionali. A ciascuna BCC è stato fornito il raffronto regionale e annuale sulle varie misure in analisi. La versione 2017 si è arricchita di un “focus prodotti di terzi” di dettaglio della clientela che possiede un prodotto di terzi sia per categoria di prodotto (comparto assicurativo, fondi pensione, gestioni patrimoniali, leasing), sia per emittente. Si è inoltre provveduto, come consuetudine, a rilasciare le seguenti liste di monitoraggio del portafoglio clienti per ciascuna BCC con relativo benchmark regionale:

• clienti privati soci senza rapporto; • clienti privati altamente propensi all’abbandono (modello di attrition disponibile

sulla piattaforma di marketing strategico); • tasso di redemption del modello di abbandono.

E’ proseguito anche nel 2017 il supporto alle BCC nella realizzazione di modelli di analisi ed estrazioni ad hoc, utili sia al monitoraggio delle azioni commerciali, che all’estrazione di target di clientela.

L’annuale marketing report è stato arricchito di un ulteriore livello di dettaglio: la rete di filiali. Oltre al consueto confronto - utile alla pianificazione strategica – relativo al trend annuale della banca, nonché alla media regionale, rispetto ai principali elementi descrittivi del proprio portafoglio clienti, è stata sviluppata una declinazione degli stessi sulle singole filiali. Ciò ha permesso di evidenziare «luci e ombre» della rete, utili non solo in fase di pianificazione operativa, ma anche in fase strategica per distinguere le azioni in base alle specifiche della clientela delle filiali e agli eventuali gap recuperabili. Nel 2017 è stata inoltre affiancata una BCC per portare a completamento la diffusione e l’utilizzo del marketing operativo (CRM) presso tutte le filiali della Banca, con accompagnamento progettuale e formazione rivolta agli addetti dell’ufficio marketing direzionale ed agli operatori di filiale.

Servizio: Stipendi e Risorse umane

Collaboratori: Paolo Gugnoni, Irene Porto, Fabiana Trombetta, Angela Veratti, Nunzia Annunziata, Santina Blesi Sono stati prodotti 53.507 cedolini (compresi amministratori, sindaci, tirocinanti e borsisti), di cui 6.877 della Regione Puglia. Nel 2017, oltre alla consueta attività inerente all’ambito stipendi e annessi adempimenti fiscali e previdenziali, il servizio è stato impegnato nella gestione dei processi di fusione che hanno

5 Documento prodotto per le sole BCC che usufruiscono del servizio Analyzer di Phoenix. L’attesa, che si proroga ormai da oltre quattro anni, del rilascio della nuova piattaforma di business intelligence (Analyzer2), ha di fatto inibito la proattività del servizio.

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interessato diverse banche, anche extra-regionali. A tale fine è stata fornita assistenza con riferimento ai rapporti con gli enti (Inps, Inail, DTL e Centro per l'Impiego Disabili) e sono stati organizzati incontri con i colleghi delle BCC interessate. Le fusioni hanno altresì determinato maggior onere in ambito stipendi, ed è stata garantita consulenza anche per le esodazioni al Fondo di Solidarietà del Credito Cooperativo: numerose le valutazioni retributive, al fine di garantire una certa "armonizzazione", per evitare di causare differenziazioni economiche non giustificabili e da correggere. Tra novembre e dicembre sono stati organizzati due incontri formativi con il Prof. E. Gragnoli (nostro consulente in materia di Lavoro), che saranno replicati anche nel 2018. Sono state presentate, in collaborazione con Blutec e Zucchetti, le nuove funzionalità informatiche al fine di rendere la procedura HR sempre all'avanguardia rispondente alle molteplici novità che hanno interessato il settore dell'amministrazione del personale (vedi Welfare, Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, informatizzazione dei rapporti tra l'ufficio personale e i dipendenti della banca, Budget del Personale, modulo Rimborsi Spese, modulo Controllo Accessi e altro). E' stata fornita una maggior consulenza normativa (circolari, mail, via telefono) in seguito ai numerosi cambiamenti intervenuti. E' proseguita l’attività di assistenza verso la Federazione Sicilia, come da contratto stipulato.

2 – 6 I PROGETTI

Tra le diverse attività progettuali realizzate nell’anno si segnalano, per la particolare rilevanza, le seguenti:

1. Scenario analysis Al fine di supportare le Associate nell’attività di pianificazione strategica e di stress testing, la Federazione ha proposto un servizio di predisposizione degli scenari di stress macro-economici, attraverso il supporto metodologico di Prometeia, allo scopo di definire un approccio metodologico per l’individuazione di scenari sistemici/ idiosincratici/combinati di dissesto imminente (“near-default”) e di test dei benefici di possibili azioni di risanamento (di seguito anche recovery options) sui risultati economico-patrimoniali e sul profilo di rischio delle banche nel medio periodo. Il progetto ha consentito di adeguare i modelli di pianificazione strategica e di supportare le attività per i piani di risanamento.

2. Ottimizzazione degli RWA Il progetto, in collaborazione con CRIF, ha avuto l’obiettivo di migliorare i ratios patrimoniali delle BCC tramite la riduzione degli RWA (Risk Weighted Assets). L’attività di assessment che costituiva la prima fase del progetto, ha portato all’ individuazione, banca per banca, dei potenziali di recupero, dettagliati per tipologie di attività di remediation. L’ attuazione delle attività di remediation, seconda fase del progetto, è attivabile su richiesta delle singole banche.

3. Preparazione all’AQR Il progetto, in collaborazione con CRIF, ha avuto l’obiettivo di preparare le BCC in vista delle attività di asset quality review previste dal percorso di adesione ai Gruppi bancari cooperativi, evitando di stimare gli impatti e focalizzandosi sulla individuazione delle strategie di mitigazione preventive degli stessi. L’analisi si è concentrata su 4 dei 10 macro ambiti dell’AQR:

• Loan Data Tape; • Data integrity validation; • Credit File review; • Collateral & Real Estate Valuation.

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2 - 7 L’ATTIVITA’ DEGLI ORGANI CONSIGLIARI E CONSULTIVI

Nel corso dell’esercizio 2017 si sono tenuti 11 Consigli di Amministrazione e 3 Conferenze riunioni plenarie dei Direttori. La commissione formazione, presieduta e coordinata dal Vicepresidente Secondo Ricci, si è riunita due volte. 4 - PRINCIPALI INDICATORI DI BILANCIO 2017 DELLA FEDERAZIONE

Ora alcuni indicatori fondamentali sui dati di bilancio del 2017 della Federazione.

I ricavi delle vendite e prestazioni risultano in diminuzione di -187.018€, principalmente per effetto della riduzione del fatturato dei servizi Internal Audit, Pianificazione, Compliance, Servizio Circolari a BCC non socie e di partite di giro (Anagrafe dei rapporti). La forte riduzione degli Altri ricavi si deve principalmente alla diminuzione degli oneri straordinari per interventi del Fondo di Garanzia Istituzionale, diminuiti di circa 1,1 milioni. Si tratta di una mera posta di giro che incide in uguale misura, sia sui ricavi, sia sui costi della Federazione. Altri fattori di riduzione sono: i ricavi per consulenze in progetti di fusione, i rimborsi per la campagna pubblicitaria e da Fondosviluppo.

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I Contributi sono diminuiti del -14,7% (-935 mila euro) rispetto al 2016, attestandosi a quota 5,43 milioni. Negli ultimi due anni i Contributi sono scesi complessivamente di oltre 25%.

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Internal Auditing, Formazione e Risorse Umane si confermano, nonostante la tendenza in dimunzione, i servizi che più contribuiscono ai ricavi per attività non comprese nei contrubuti associativi, rappresentandone circa l’87,5%.

Le principali categorie di costo mostrano tutte una diminuzione: gli Oneri diversi di gestione diminuiscono del -41,5% principalmente per effetto della

riduzione degli Oneri straordinari per interventi del Fondo di Garanzia Istituzionale, dell’IVA indetraibile, dei Contributi Associativi a Federcasse, delle spese per convegni e riunioni e per beneficienze e omaggi;

i Costi per Godimento di beni di terzi registrano un calo del -0.5%; i Costi per Servizi diminuiscono di oltre 500 mila euro, tra le principali voci interessate da

risparmi: le consulenze, i costi per progetti di fusione, la campagna nazionale di comunicazione, gli organi sociali, le spese per automezzi;

i Costi del Personale diminuiscono di oltre 119 mila euro.

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Il numero dei collaboratori si è ulteriormente ridotto scendendo a 35,14 unità e riposizionandosi al di sotto del livello del 2007.

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5 – INFORMAZIONI ATTINENTI I PRINCIPALI RISCHI ED INCERTEZZE CUI LA SOCIETA’ E’ ESPOSTA/INFORMAZIONI / INFORMAZIONI L’AMBIENTE 5 – 1 Principali rischi ed incertezze

La Federazione - a mente del proprio Statuto Sociale (articoli 1 - 2 - 3) - è una società cooperativa con funzioni consortili e rappresenta l’organismo associativo delle Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia Romagna. La natura sostanzialmente captive dell’attività e dei servizi prestati comporta che – sia pure in via “derivata” – i rischi e le incertezze cui la Federazione è esposta sono, in un certo senso, “speculari” a quelli delle Banche Associate.

Ciò si manifesta sotto un duplice profilo: • Di tipo economico – finanziario: i contributi e i corrispettivi per le attività svolte (articolo

21 dello Statuto sociale) che “sostengono” le spese di gestione sono a carico delle Banche socie; ciò comporta un coerente e continuo bilanciamento delle esigenze (gestione della società /attenzione al conto economico delle Banche socie contributrici);

• Di tipo “operativo”: la Federazione – oltre alla sua ormai consolidata attività di consulenza fornita alle Associate – ha da tempo aggiunto altre ed importanti funzioni, richieste, sia dal contesto di riferimento, sia dalle stesse Banche Associate.

Si pensi all’esternalizzazione della funzione di Internal Audit, alla pianificazione, Marketing e Risk management. E’ di tutta evidenza la delicatezza delle funzioni citate (e i possibili rischi connessi) come, peraltro, è di altrettanta evidenza la necessità delle medesime per un concreto ed efficace supporto all’attività quotidiana delle Associate.

5 – 2 Ambiente Sotto il profilo dell’ambiente, la Federazione ha sempre supportato l’attività delle Associate a riguardo (si pensi alla Convenzione stipulata con Lega Ambiente per la diffusione delle fonti di energia rinnovabili). “In proprio” (oltre al “normale” smaltimento differenziato per i toner, i PC in disuso, uso di carta riciclata, limitazione dell’uso degli ascensori, ecc.), l’attenzione della Federazione all’ambiente si manifesta anche nell’attività formativa, mediante l’uso delle Videoconferenza e della tecnologia delle formazione a distanza e-learning che consente di erogare la formazione limitando gli spostamenti.” L’attivazione di questa tecnologia consente di apportare il nostro contributo alla tutela ambientale: così anche le Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia Romagna sono impegnate nella riduzione delle emissioni di CO2 .

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6 – CONFORMITA’ DELL’ART. 2 DELLA LEGGE 31.12.1992 ART. 59

A questo punto dobbiamo adempiere alle prescrizioni di legge dandovi atto in conformità all’art. 2 della legge 31.12.1992 n. 59, che l’attività svolta nel 2017 dalla Federazione ha riguardato esclusivamente la sua funzione specifica di assistenza e rappresentanza a favore delle associate, nonché di invitarvi ad approvare il bilancio chiuso al 31.12.2017 che presenta le seguenti risultanze riassuntive: Stato Patrimoniale Attivo € 18.700.639 Passivo € 5.286.865 Patrimonio netto € 13.413.774 Utile dell’esercizio € 0 Conto Economico

Valore della produzione € 8.345.752 Costi della produzione € 8.472.190 Proventi e oneri finanziari € 214.726 Rettifiche di valore € 0 Imposte sul reddito dell’esercizio € 88.288 Utile dell’esercizio € 0

Al fine di chiudere a pareggio l’attività economica ordinaria della Federazione saranno retrocessi 670.000 euro alle Bcc associate a titolo di conguaglio del contributo associativo 2017. 7 - CONCLUSIONI Un ringraziamento a tutte le Associate, al sistema del Credito Cooperativo nazionale e regionale nel suo complesso, al Cedecra, alla Banca d’Italia ed in particolare ai Direttori delle due sedi territoriali, alle società del Gruppo, a Confcooperative, agli Amministratori e al Collegio Sindacale, alla Direzione Generale e a tutti i collaboratori.

Un sentito ringraziamento al Presidente Giulio Magagni che in 14 anni di Presidenza ha compiuto ogni sforzo per il bene dell’Associazione, mettendosi a disposizione delle BCC e supportandole nelle situazioni difficili di bisogno e di confronto.

p. Il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente (Enrica Cavalli)

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Relazione del Collegio Sindacale al bilancio chiuso al 31 dicembre 2017

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RELAZIONE UNITARIA DEL COLLEGIO SINDACALE ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI AL BILANCIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2017

All’Assemblea dei Soci della società Federazione delle banche di credito cooperativo dell’Emilia Romagna s.c.r.l. Premessa Il Collegio sindacale, nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017, ha svolto sia le funzioni previste dagli artt. 2403 e ss. c.c. sia quelle previste dall’art. 2409-bis c.c. La presente relazione unitaria contiene nella sezione A) la “Relazione del revisore indipendente ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39” e nella sezione B) la “Relazione ai sensi dell’art. 2429, comma 2, c.c.”.

A) Relazione del revisore indipendente ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 27 gennaio 2010,

n. 39

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d’esercizio Giudizio Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d’esercizio della Federazione delle banche di credito cooperativo dell’Emilia Romagna s.c.r.l., costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2017, dal conto economico, dal rendiconto finanziario per l’esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa. A nostro giudizio, il bilancio d’esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della società al 31 dicembre 2017, del risultato economico e dei flussi di cassa per l’esercizio chiuso a tale data in conformità alle norme italiane che ne disciplinano i criteri di redazione. Elementi alla base del giudizio Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali ISA Italia. Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità del revisore per la revisione contabile del bilancio d’esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla società in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell’ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio d’esercizio Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d’esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità alle norme italiane che ne disciplinano i criteri di redazione e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali. Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della società di continuare ad operare come un’entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d’esercizio, per l’appropriatezza dell’utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d’esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le

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condizioni per la liquidazione della società o per l’interruzione dell’attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte. Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell’informativa finanziaria della società. Responsabilità del revisore per la revisione contabile del bilancio d’esercizio I nostri obiettivi sono l’acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d’esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l’emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali ISA Italia individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d’esercizio. Nell’ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali ISA Italia, abbiamo esercitato il giudizio professionale ed abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre: • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d’esercizio, dovuti a

frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l’esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;

• abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull’efficacia del controllo interno della società;

• abbiamo valutato l’appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;

• siamo giunti ad una conclusione sull’appropriatezza dell’utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull’eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della società di continuare ad operare come un’entità in funzionamento. In presenza di un’incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l’attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio, ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la società cessi di operare come un’entità in funzionamento;

• abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d’esercizio nel suo complesso, inclusa l’informativa, e se il bilancio d’esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;

• abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

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Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari Gli amministratori della Federazione delle banche di credito cooperativo dell’Emilia Romagna s.c.r.l. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione della Federazione delle banche di credito cooperativo dell’Emilia Romagna s.c.r.l. al 31/12/2017, incluse la sua coerenza con il relativo bilancio d’esercizio e la sua conformità alle norme di legge. Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio d’esercizio Federazione delle banche di credito cooperativo dell’Emilia Romagna s.c.r.l.al 31/12/2017 e sulla conformità della stessa alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi. A nostro giudizio la relazione sulla gestione è coerente con il bilancio d’esercizio della Federazione delle banche di credito cooperativo dell’Emilia Romagna s.c.r.l. al 31 dicembre 2017 ed è redatta in conformità alle norme di legge. Con riferimento alla dichiarazione di cui all’art. 14, comma 2, lett. e), del D.Lgs. 39/2010, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell’impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell’attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare. B) Relazione sull’attività di vigilanza ai sensi dell’art. 2429, comma 2, c.c. Nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 la nostra attività è stata ispirata alle disposizioni di legge e alle Norme di comportamento del collegio sindacale emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, nel rispetto delle quali abbiamo effettuato l’autovalutazione, con esito positivo, per ogni componente il collegio sindacale. B1) Attività di vigilanza ai sensi dell’art. 2403 e ss., c.c. Abbiamo vigilato sull’osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione. Abbiamo partecipato alle assemblee dei soci ed alle riunioni del consiglio di amministrazione, in relazione alle quali, sulla base delle informazioni disponibili, non abbiamo rilevato violazioni della legge e dello statuto, né operazioni manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interesse o tali da compromettere l’integrità del patrimonio sociale. Abbiamo acquisito dal legale rappresentante, durante le riunioni svolte, informazioni sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggiore rilievo, per le loro dimensioni o caratteristiche, effettuate dalla società e dalle sue controllate e, in base alle informazioni acquisite, non abbiamo osservazioni particolari da riferire. Abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza e sul funzionamento dell’assetto organizzativo della società, anche tramite la raccolta di informazioni dai responsabili delle funzioni e a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire. Abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza e sul funzionamento del sistema amministrativo-contabile, nonché sull’affidabilità di quest’ultimo a rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante l’ottenimento di informazioni dai responsabili delle funzioni e l’esame dei documenti aziendali, e a tale riguardo, non abbiamo osservazioni particolari da riferire. Non sono pervenute denunzie dai soci ex art. 2408 c.c. Nel corso dell’esercizio non sono stati rilasciati dal collegio sindacale pareri previsti dalla legge. Nel corso dell’attività di vigilanza, come sopra descritta, non sono emersi altri fatti significativi tali da richiederne la menzione nella presente relazione.

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B2) Osservazioni in ordine al bilancio d’esercizio Il progetto di bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 è stato approvato dall’organo di amministrazione e risulta costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dalla nota integrativa e dal rendiconto finanziario. Sinteticamente i dati dello stato patrimoniale e del conto economico risultano i seguenti: STATO PATRIMONIALE 2017 2016 Attivo 18.700.639 19.034.448 Passivo 5.286.865 5.620.674 Patrimonio Netto 13.413.774 13.413.774 Utile dell’esercizio 0 0 CONTO ECONOMICO 2017 2016 Valore della Produzione 8.345.752 10.879.798 Costi della Produzione 8.472.190 10.986.218 Proventi e Oneri Finanziari 214.726 219.563 Rettifiche di Valore di Attività Finanziarie 0 0 Imposte sul Reddito dell’esercizio 88.288 113.143 UTILE DELL’ESERCIZIO 0 0

È stato, quindi, esaminato il progetto di bilancio, in merito al quale sono fornite ancora le seguenti ulteriori informazioni:

• in via generale i criteri di valutazione non sono stati modificati rispetto a quelli adottati nel precedente esercizio. Pertanto i criteri utilizzati sono conformi al disposto dell’art. 2426 tenendo conto delle modifiche apportate dal D.lgs. n. 139/2015.

• l’organo di amministrazione, nella redazione del bilancio, non ha derogato, per quanto è a nostra conoscenza, alle norme di legge ai sensi dell’art. 2423, comma 4, c.c.;

• il Collegio Sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. 2 della Legge 59/1992 e dell’art. 2545 del Codice Civile, comunica di condividere i criteri seguiti dal Consiglio di Amministrazione nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi mutualistici in conformità col carattere cooperativo della Società e dettagliati nella relazione sulla gestione presentata dagli stessi Amministratori.

I risultati della revisione legale del bilancio da noi svolta sono contenuti nella sezione A della presente relazione. B3) Osservazioni e proposte in ordine all’approvazione del bilancio

Considerando le risultanze dell’attività da noi svolta, il collegio propone all’assemblea di approvare il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 , così come redatto dagli amministratori. Bologna lì 23 aprile 2018

Il collegio sindacale Pula Fabio (Presidente) Burzi Gloria (Sindaco) Cazzola Silvano (Sindaco)

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Bilancio chiuso al 31 dicembre 2017 e Nota Integrativa

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BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2017

STATO PATRIMONIALE 31/12/2017 31/12/2016 ATTIVO A) Crediti verso soci per versamenti dovuti Capitale sottoscritto non richiamato Capitale richiamato non versato TOTALE A) Credito verso soci per vers. 0 0 B) Immobilizzazioni I - Immobilizzazioni immateriali 1) Costi di impianto e ampliamento

2) Costi di sviluppo 3) Diritti di brevetto Industriale 4) Concessioni, Licenze, marchi, altri 5) Avviamento 6) Immobilizzazioni in corso e acconti 7) Altre

0

0 Totale Immobilizzazioni immateriali 0 0 II - Immobilizzazioni materiali 1) Terreni e fabbricati

2) Impianti e macchinario 3) Attrezzature industriali e commerciali 4) Altri beni 5) Immobilizzazioni in corso e acconti

78.449

81.250

Totale immobilizzazioni materiali 78.449 81.250 III - Immobilizzazioni finanziarie 1) Partecipazioni in a) Imprese controllate

b) Imprese collegate c) Imprese controllanti d) Imprese sottoposte al controllo delle controllanti d-bis) Altre imprese

7.736.362

1.423.173

7.736.362

1.423.173 2) Crediti a) verso imprese controllate

importi scadenti oltre 12 mesi importi scadenti entro 12 mesi

b) verso imprese collegate importi scadenti oltre 12 mesi importi scadenti entro 12 mesi

c) verso controllanti importi scadenti oltre 12 mesi

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importi scadenti entro 12 mesi d) verso sottoposte al controllo delle

controllanti importi scadenti oltre 12 mesi importi scadenti entro 12 mesi

d bis) verso altre imprese importi scadenti oltre 12 mesi importi scadenti entro 12 mesi

3) Altri titoli 4) Strumenti finanziari derivati attivi Totale Immobilizzazioni finanziarie 9.159.535 9.159.535 TOTALE B) IMMOBILIZZAZIONI 9.237.984 9.240.785 C) Attivo circolante I - Rimanenze 1) Materie prime, sussidiarie, di consumo

2) Prodotti in corso di lavorazione 3) lavori in corso su ordinazione 4) Prodotti finiti e merci 5) Acconti

Totale Rimanenze 0 0 II - Crediti 1) verso clienti

importi scadenti entro 12 mesi importi scadenti oltre 12 mesi

2.363.109

685.435

2) verso imprese controllate importi scadenti entro 12 mesi importi scadenti oltre 12 mesi

3) verso imprese collegate importi scadenti entro 12 mesi importi scadenti oltre 12 mesi

3.767

4.208

4) verso controllanti importi scadenti entro 12 mesi importi scadenti oltre 12 mesi

5) verso sottoposte al controllo delle controllanti importi scadenti entro 12 mesi importi scadenti oltre 12 mesi

5 bis) crediti tributari importi scadenti entro 12 mesi importi scadenti oltre 12 mesi

52.400

182.532

5 ter) imposta anticipate importi scadenti entro 12 mesi importi scadenti oltre 12 mesi

0

246.852

5 quater) verso altri importi scadenti entro 12 mesi importi scadenti oltre 12 mesi

-12.324

78.411

Totale Crediti 2.406.952 1.197.438

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III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni

1) Partecipazioni in imprese controllate 2) Partecipazioni in imprese collegate 3) Partecipazioni in imprese controllanti

3-bis) partecipazioni in imprese sottoposte al controllo delle controllanti

4) Altre partecipazioni 5) Strumenti finanziari derivati attivi 6) Altri titoli

Totale Attività finanziarie 0 0 IV - Disponibilità liquide 1) Depositi bancari e postali

2) Assegni 3) Denaro e valori in cassa

7.014.442

2.501

8.530.009

2.409 Totale Disponibilità liquide 7.016.943 8.532.418 TOTALE C) Attivo circolante 9.423.895 9.729.856 D) Ratei e risconti Ratei e risconti 38.760 63.807 Totale D) Ratei e risconti attivi 38.760 63.807 TOTALE ATTIVO A + B + C + D 18.700.639 19.034.448 PASSIVO 31/12/2017 31/12/2016 A) Patrimonio netto I. - Capitale

II. - Riserva di sovrapprezzo delle azioni III. - Riserve di rivalutazione IV. - Riserva legale V. - Riserve statutarie VI. - Altre riserve

Riserve facoltative Versamenti in Conto capitale eseg. soci Fondo svalutaz. crediti ex art. 71 DPR Fondo accanton. contributi art. 55 DPR 917 Fondo plusvalenze reinvestite Fondo ammortamenti anticipati fiscali

VII. - Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi

VIII. - Utili (Perdite) portati a nuovo IX - Utile (Perdita) dell’esercizio X - Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio

3.853.642

9.391.568

168.354

210

0

3.853.642

9.391.568

168.354

210

0

TOTALE A) Patrimonio netto 13.413.774 13.413.774

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B) Fondi per rischi e oneri 1) per trattamento di quiescenza

2) per imposte, anche differite 3)Strumenti finanziari derivati passivi 4) Altri

1.767

835.751

1.767

1.059.047

TOTALE B) Fondi per rischi e oneri 837.518 1.060.814 C) Trattamento fine rapporto lavoro

subordinato 1.281.460 1.218.249

D) Debiti 1) Obbligazioni

Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

2) Obbligazioni convertibili Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

3) Debiti verso soci per finanziamenti Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

4) Debiti verso banche Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

5) Debiti verso altri finanziatori Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

6) Acconti Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

7) Debiti verso fornitori Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

1.558.330

1.076.561

8) Debiti rappresentati da titoli di credito Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

9) Debiti verso imprese controllate Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

10)Debiti verso imprese collegate Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

490.730

517.426

11)Debiti verso controllanti Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi 11-bis)debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

12)Debiti tributari Importi scadenti entro 12 mesi

335.973

881.956

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Importi scadenti oltre 12 mesi 13) Debiti verso Istituti Previdenziali

Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

178.049

197.942

14) Altri Debiti Importi scadenti entro 12 mesi Importi scadenti oltre 12 mesi

399.711

469.111

TOTALE D) Debiti 2.962.793 3.142.996 E) Ratei e Risconti Ratei e risconti 205.094 198.615 Totale E) Ratei e risconti 205.094 198.615 TOTALE PASSIVO A + B + C + D + E 18.700.639 19.034.448 CONTO ECONOMICO 31/12/2017 31/12/2016 A) Valore della produzione 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni

2) Variazioni delle Rimanenze di produzione 3) Variazioni dei lavori in corso 4) Incrementi di Immobilizzazioni 5) Altri ricavi e proventi Atri ricavi e proventi Contributi in conto esercizio

1.618.524

6.727.228

1.805.542

9.074.256

TOTALE A) Valore della produzione 8.345.752 10.879.798 B) Costi della produzione 6) per materie prime, sussidiarie. consumo

per merci

7) per servizi 2.550.178 3.067.414 8) per godimento di beni di terzi 647.835 651.222 9) per il personale

a) Salari e stipendi b) Oneri sociali c) Trattamento di fine rapporto d) Trattamento di quiescenza e simili e) Altri costi

2.555.270

619.839 202.034 114.386

27.178

2.647.147

632.246 204.724 117.413 36.315

10) Ammortamenti e svalutazioni a) Ammortam. immobiliz. immateriali b) Ammortam.immobilizzazioni materiali c) Altre svalutazioni delle immobilizz. d) Svalutazione crediti

0

4.104

0

4.566

11) Var. rimanenze materie prime di merci 12) Accantonamenti per rischi 13) Altri accantonamenti 0 630.000 14) Oneri diversi di gestione 1.751.366 2.995.171 TOTALE B) Costi della produzione 8.472.190 10.986.218 DIFFERENZA ( A - B ) -126.438 -106.420

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C) Proventi ed oneri finanziari 15) Proventi da partecipazioni

in imprese controllate in imprese collegate in imprese controllanti in imprese sottoposte al controllo delle controllanti in altre imprese

200.793

13.794

200.892

16.503 TOTALE 214.587 217.395 16) Altri proventi finanziari a) da Crediti iscritti nelle immobilizzaz.

verso imprese controllate verso imprese collegate verso controllanti verso sottoposte al controllo delle controllanti verso terzi

b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni c) da titoli iscritti in attivo circolante d) Proventi diversi dai precedenti

da imprese controllate da imprese collegate da controllanti da sottoposte al controllo delle controllanti da terzi

139

2.168 TOTALE 139 2.168 17) Interessi e altri oneri finanziari

verso imprese controllate verso imprese collegate verso controllanti verso sottoposte al controllo delle controllanti verso terzi

17 bis) Utili e perdite su cambi TOTALE 0 0 TOTALE C) Proventi e oneri finanziari 214.726 219.563 D) Rettifiche di valore di attività e passività

finanziarie

18) Rivalutazioni a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie c) di titoli iscritti in attivo circolante d) di strumenti finanziari derivati

TOTALE 0 0 19) Svalutazioni

a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie c) di titoli iscritti in attivo circolante d) di strumenti finanziari derivati

0

0

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TOTALE 0 0 TOTALE D) Rettifiche di valore di att. 0 -0 RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 88.288 113.143 20) Imposte sul reddito dell’esercizio,

correnti, differite e anticipate

88.288

113.143 21) UTILE (PERDITA) D’ESERCIZIO 0 0

Si dichiara che il presente bilancio è conforme alle scritture contabili.

Il Presidente (Enrica Cavalli)

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METODO INDIRETTO 2017 2016

A) Flussi finanziari gestione reddituale Utile (perdita) d'esercizio 0 0Imposte sul reddito 88.288 113.143 Interessi passivi/(attivi) (139) (2.168) (Dividendi) (214.588) (217.396) (Plusvalenza)/Minusvalenze cessione attività 0 0

1) Utile (perdita) d'esercizio prima delle imposte sul reddito, interessi, dividendi e plus/minusvalenza da cessione (126.438) (106.421)

Rettifiche per elementi non monetari che non hanno avuto contropartita nel capitale circolante nettoAccantonamenti ai fondi - 630.000 Ammortamenti delle immobilizzazioni 4.104 4.566 Svalutazioni per perdite durevoli di valore 0 0Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie di strumenti finanziari derivati che non comportano movimentazione monetarie 0 0

Altre rettifiche in aumento/(in diminuzione) per elementi non monetari 76.791 73.033 Totale rettifiche per elementi non monetari che non hanno avuto contropartita nel CCN 80.895 707.599

2) Flusso finanziario prima delle variazioni del CCN (45.543) 601.178 Variazioni del capitale circolante nettoDecremento/(Incremento) delle rimanenze 0 0Decremento/(Incremento) dei crediti v/clienti (1.677.674) 122.175 Incremento/(Decremento) dei debiti v/fornitori 481.769 (183.334) Decremento/(Incremento) dei ratei e risconti attivi 25.047 (16.048) Incremento/(Decremento) dei ratei e risconti passivi 6.479 (5.973) Altri decrementi/(Altri incrementi) del capitale circolante netto (72.745) 186.521 Totale variazioni CCN (1.237.124) 103.341

3) Flusso finanziario dopo le variazioni del CCN (1.282.667) 704.519 Altre rettificheInteressi incassati/(pagati) 139 2.168 (Imposte sul reddito pagate) (231.727) 0Dividendi incassati 214.588 217.395 (Utilizzo dei fondi) (200.925) (142.126) Altri incassi/(pagamenti) (13.580) (215.838) Totale altre rettifiche (231.506) (138.401) Flusso Finanziario dell'attività operativa (A) (1.514.173) 566.118

B) Flussi finanziari derivanti dall'attività d'investimentoImmobilizzazioni materiali(Investimenti) (1.302) (2.374) Disinvestimenti - 111 Immobilizzazioni immateriali(Investimenti) 0 0Disinvestimenti 0 0Immobilizzazioni finanziarie(Investimenti) - (61.026) Disinvestimenti 0 0Attività finanziarie non immobilizzate(Investimenti) 0 0Disinvestimenti 0 0(Acquisizioni di rami d'azienda al netto delle disponibilità liquide) 0 0Cessione di rami d'azienda al netto delle disponibilità liquide 0 0Flusso finanziario dell'attività di investimento (B) (1.302) (63.289)

C) Flussi finanziari derivanti dall'attività di finanziamento Mezzi di terziIncremento/(Decremento) debiti v/banche a breve 0 0Accensione finanziamenti 0 0

RENDICONTO FINANZIARIO

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METODO INDIRETTO 2017 2016(Rimborso finanziamenti) 0 0Mezzi propriAumento di capitale a pagamento 0 0Rimborso di capitale a pagamento 0 (2) Cessione/(Acquisto) azioni proprie 0 0Dividendi (e acconti su dividendi) pagati 0 0Flusso finanziario dell'attività di finanziamento ( C) 0 (2)

Incremento/(Decremento) delle disponibilità liquide (A ± B ± C) (1.515.475) 502.827

Disponibilità liquide a inizio esercizio 8.532.418 8.029.591

Disponibilità liquide a fine esercizio 7.016.943 8.532.418

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NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2017

Il Bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017, di cui la presente Nota Integrativa costituisce parte integrante ai sensi e per gli effetti dell'art. 2423 comma 1 del Codice Civile corrisponde alle risultanze delle scritture contabili, tenute regolarmente, ed è redatto in conformità alle disposizioni previste dagli artt. 2423, 2423 bis, 2423 ter, 2424, 2424 bis, 2425, 2425 bis, 2425 ter, 2426 e 2427 del Codice Civile così come riformulati dal D.Lgs 139/2015.

Premessa Con riferimento ai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio a partire dal giorno 1 gennaio 2016, si evidenzia che il D.lgs. 18.08.2015 n. 139 sopra citato (c.d. “decreto bilanci”), pubblicato sulla G.U. 4.9.2015 n. 205, emanato in attuazione della Direttiva UE 26.06.2013 n. 34, ha modificato il codice civile, allineando le norme ivi contenute sulla disciplina del bilancio d’esercizio delle società di capitali alle nuove disposizioni comunitarie, con l’obiettivo di migliorare la portata informativa del documento contabile e avviare un processo di semplificazione normativa che regola la redazione e la pubblicazione del bilancio. In questo contesto di riforma anche l’Organismo italiano di contabilità (OIC), in conformità agli scopi istituzionali stabiliti dalla legge, ha in gran parte revisionato i principi contabili che rappresentano la declinazione pratica del nuovo assetto normativo. In particolare, la modifica al bilancio delle società in regime di contabilità ordinaria ha interessato: • i documenti che compongono il bilancio; • i principi di redazione del bilancio; • il contenuto di Stato patrimoniale e Conto economico; • i criteri di valutazione; • il contenuto della Nota integrativa. Principi generali di redazione del bilancio Il bilancio d’esercizio è redatto nel rispetto del principio della chiarezza e con l'obiettivo di rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società ed il risultato economico dell'esercizio. La citazione delle norme fiscali è riferita alle disposizioni del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) DPR 917/1986 e successive modifiche e integrazioni. Per effetto degli arrotondamenti degli importi all’unità di euro, può accadere che in taluni prospetti, contenenti dati di dettaglio, la somma dei dettagli differisca dall’importo esposto nella riga di totale. Nella redazione del bilancio d'esercizio sono stati osservati i seguenti principi generali: • la valutazione delle voci è stata fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell'attività; • la rilevazione e la presentazione delle voci è effettuata tenendo conto della sostanza dell’operazione o del contratto; • sono indicati esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell'esercizio; • si è tenuto conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio, indipendentemente dalla data dell'incasso o del pagamento; • si è tenuto conto dei rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio anche se conosciuti dopo la chiusura di questo. La struttura dello Stato patrimoniale e del Conto economico riflette le disposizioni degli articoli 2423-ter, 2424 e 2425 del C.C., così come modificate dal D.lgs. n. 139/2015, in particolare la nuova formulazione degli art.2424 e 2425 c.c. , la quale ha comportato la eliminazione delle voci di ricavo e costo relative alla sezione straordinaria del Conto economico.

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Riteniamo inoltre opportuno precisare che: • l'iscrizione delle voci di Stato patrimoniale e Conto economico è stata fatta secondo i principi degli artt.2424-bis e 2425-bis del C.C.; • in via generale i criteri di valutazione non sono stati modificati rispetto a quelli adottati nel precedente esercizio, tranne che per quelle poste di bilancio per le quali il D.lgs. n. 139/2015 ha modificato i criteri di valutazione. Gli effetti di tale modifica, se esistenti, verranno indicati in dettaglio nel prosieguo della presente Nota integrativa; • per ogni voce dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico i valori delle voci di bilancio dell'esercizio in corso sono comparabili con quelli delle voci del bilancio dell'esercizio precedente. Al fine di garantire la comparabilità, le voci risultanti dal bilancio dell’esercizio precedente sono state opportunamente adattate anche per tenere conto dei diversi criteri introdotti dal D.lgs. 139/2015. La Nota integrativa contiene, inoltre, tutte le informazioni complementari ritenute necessarie per fornire la rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica, finanziaria e patrimoniale, anche se non richieste da specifiche disposizioni di legge. Criteri di valutazione I criteri di valutazione adottati sono quelli previsti specificamente nell’art. 2426 e nelle altre norme del C.C., così come modificati dal D.lgs. n. 139/2015. Per la valutazione di casi specifici non espressamente regolati dalle norme sopraccitate si è fatto ricorso ai principi contabili nazionali formulati dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri. Cambiamento dei criteri di valutazione A seguito dell’introduzione del D.lgs. n. 139/2015, si è proceduto, quando necessario, all'adeguamento dei criteri di valutazione e/o di rappresentazione in bilancio. Dette variazioni non hanno comportato effetti retroattivi, essendo limitate ai criteri di rappresentazione. Disciplina transitoria Si è inoltre reso necessario distinguere, tra le voci oggetto di modifica normativa, le poste in relazione alle quali è stata prevista una specifica disciplina transitoria da quelle per le quali non è stato normativamente disciplinato il passaggio al nuovo criterio di valutazione. In particolare, la disciplina in commento prevede, per quanto qui interessa, disposizioni transitorie con riferimento ai criteri di valutazione che attengono: • alla valutazione dei titoli, dei crediti e dei debiti in base al metodo del costo ammortizzato (art. 2426 co. 1 n. 1 e 8 c.c.). Le disposizioni transitorie prevedono che le modifiche in esame possono non essere applicate alle componenti delle voci riferite ad operazioni che non hanno ancora esaurito i loro effetti in bilancio. Di conseguenza, con riguardo alla citata fattispecie, solo le operazioni poste in essere a decorrere dal primo gennaio 2016 devono essere contabilizzate secondo le nuove disposizioni essendo facoltativo adottare il nuovo criterio anche per le poste pregresse. Ciò posto, si evidenzia che in relazione alla valutazione dei crediti e dei debiti con il criterio del costo ammortizzato, si è proceduto ad applicare la norma transitoria sopra descritta. Pertanto la applicazione dei nuovi criteri valutativi in questione è intervenuta per le sole poste riferite ad operazioni sorte a decorrere dall’inizio dell’esercizio in corso. Con riguardo alle voci per le quali non è prevista una disciplina transitoria, il cambiamento del criterio di valutazione richiede la contabilizzazione della variazione sul saldo d’apertura del patrimonio netto. Tuttavia nel caso di specie, il bilancio non presenta poste per le quali, in presenza di mutati criteri di valutazione, non sia prevista una disciplina transitoria.

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La valutazione delle voci è stata effettuata nel pieno rispetto del principio della prudenza e competenza e nella prospettiva della continuazione dell'attività sociale e inoltre tenuto conto della sostanza dell’operazione o del contratto. Non sono inoltre stati contabilizzati utili non realizzati alla chiusura dell'esercizio e si è tenuto conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio, anche se non incassati o pagati alla chiusura dello stesso. Si è tenuto conto che non vi sono rischi o perdite di competenza 2017 conosciuti dopo la chiusura dell'esercizio stesso. Lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico, il Rendiconto Finanziario e la presente Nota Integrativa evidenziano valori espressi in unità di euro, così come disposto dall’art. 2423, comma 5, del Codice Civile. Vi confermiamo che nella redazione del Bilancio non sono state effettuate compensazioni di partite e che la Società non ha eseguito rivalutazioni economiche nè valutazioni in deroga ai criteri legali. Eventi rilevanti dell’esercizio: Nel decorso esercizio 2017 vi sono fatti di particolare rilievo da segnalare. Si tratta degli interventi a supporto della soluzione della crisi bancaria di CrediVeneto in conformità a quanto previsto dagli articoli 5 e 7 dello Statuto del Fondo di Garanzia Istituzionale. Passeremo ora in rassegna le voci che compongono lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico, redatti secondo la normativa vigente al fine di fornire le informazioni richieste dall'art. 2427 del Codice Civile. ATTIVO B – IMMOBILIZZAZIONI I - IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI La voce è costituita da: - Altre: In questa voce in passato sono stati imputati i costi sostenuti per l’acquisto di software applicativi di utilità pluriennale ed i costi sostenuti per l’attivazione dei progetti federali aventi valenza pluriennale. Nel 2017 non sono stati sostenuti costi, analogamente all’anno precedente: Valore di Bilancio al 31.12.2016 € 0 - Ammortamenti dell’esercizio 2017 - € 0 Valore di Bilancio al 31.12.2017 € 0 Come evidenziato nei principi contabili, gli oneri pluriennali vengono ammortizzati in cinque esercizi e comunque in base alla loro residua utilità.

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II - IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Le immobilizzazioni materiali indicate in questa voce sono costituite da mobili, macchine per ufficio, arredi e impianti di proprietà della società. Nel corso del 2017 hanno subito le seguenti movimentazioni: Valore di Bilancio al 31.12.2016: € 81.250 + Acquisti dell’esercizio 2017: + € 1.302 + Vendite e rottamazioni dell’esercizio 2017: + € 0 - Scarico costo dei cespiti - € 0 + Scarico fondo di ammortamento + € 0 - Ammortamenti dell'esercizio 2017 - € 4.104 Valore di Bilancio al 31.12.2017 € 78.448 I coefficienti di ammortamento utilizzati per la determinazione delle quote annuali sono quelli ritenuti corrispondenti a mantenere il valore dei cespiti conforme alla residua possibilità di uti-lizzazione dei beni. III - IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 1) Partecipazioni Nel corso del 2017 le partecipazioni non hanno subito alcuna variazione. A) PARTECIPAZIONI IN SOCIETÀ CONTROLLATE La società non detiene partecipazioni in società controllate. B) PARTECIPAZIONI IN SOCIETÀ COLLEGATE 1) C.I.S.C.R.A. S.p.A. Al 31/12/2017 la partecipazione ammonta ad euro 704.452 ed è costituita da n. 199.496 azioni del valore nominale complessivo di euro 1.338.618, che rappresenta circa il 21% dell’intero capitale sociale della partecipata. Nel corso del 2017 non ha subito variazioni. La partecipata, oltre alla tradizionale attività di produzione e commercializzazione di stampati, oggetti promozionali e di comunicazione per le BCC, ha esteso la propria attività alla gestione di magazzini e scorte, all’archiviazione ottica e fisica ed alla trasparenza bancaria. La società chiuderà l’esercizio 2017 presumibilmente in utile. Nel corso dell’Assemblea Ordinaria degli azionisti che si è tenuta il 09 Maggio 2017, è stata deliberata la distribuzione di un dividendo in ragione di € 1,0065 per ogni azione posseduta; pertanto, in via eccezionale alla nostra Federazione nel 2017 è stato attribuito un dividendo extra pari ad € 200.792.

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2) CEDECRA INFORMATICA BANCARIA S.r.l. Al 31.12.2017 la partecipazione ammonta complessivamente ad euro 7.031.909 ed è costituita da una quota del valore nominale di euro 6.955.500. La nostra quota rappresenta il 40,66% dell’intero capitale sociale della partecipata che ammonta complessivamente ad euro 17.105.000. Nel corso del 2017 non ha subito variazioni. La società partecipata svolge prevalentemente servizi di carattere informatico, in particolare gestisce la rete interbancaria delle BCC associate e non associate. E’ opportuno ricordare che la società, in quanto proprietaria del complesso immobiliare ove ha sede la nostra Federazione, ci ha concesso in locazione l’intera palazzina ove sono stati trasferiti gli uffici a partire dal mese di Febbraio 2009. Nella palazzina ove è ubicata la sede di Cedecra, una parte dei locali sono stati concessi in locazione a società del “Gruppo Bancario”. Pertanto, a partire dall’esercizio 2009, la società oltre a svolgere i servizi di natura informatica, svolge tutti i servizi di carattere immobiliare per la gestione delle due palazzine di proprietà. La società chiuderà il Bilancio 2017 presumibilmente in utile. D-BIS) ALTRE PARTECIPAZIONI 1) ICCREA Banca S.p.A. - Roma Rappresenta la partecipazione nella holding del movimento delle Banche di Credito Cooperativo. In data 26 febbraio 2016 i Consigli di Amministrazione di Iccrea Holding e Iccrea Banca hanno approvato, ai sensi dell’articolo 2505 del Codice civile, il progetto di fusione per incorporazione di Iccrea Holding in Iccrea Banca. L’Assemblea straordinaria dei soci di Iccrea Holding ed Iccrea Banca in data 12 luglio 2016 ha deliberato tale fusione, e pertanto, a far data dal 1° ottobre 2016, Iccrea Banca in qualità di nuova Capogruppo, svolge le attività di indirizzo e coordinamento del Gruppo Bancario Iccrea. L’operazione si inquadra in un contesto di riassetto e razionalizzazione della struttura del Gruppo e rispetta un disegno industriale che prevede una semplificazione organizzativa e procedurale finalizzata ad integrare maggiormente le leve strategiche e quelle gestionali e l’attuazione delle stesse. In seguito a tale procedura, il Capitale sociale rimane invariato rispetto al 2015 e pari ad € 1.151.045.403,55. Al 31.12.2017 la partecipazione ammonta a € 1.386.513 ed è costituita da n. 26.709 azioni per complessivi € 1.379.520 di valore nominale, rappresentanti lo 0,12% dell’intero capitale sociale della partecipata. Il bilancio 2017 della società chiuderà presumibilmente in utile. 2) E.C.R.A. s.r.l. - Roma È la società che cura i servizi editoriali del nostro Movimento a livello nazionale. La partecipazione ammonta a € 1.033 e nel corso del 2017 non ha subito variazioni. La società chiude il bilancio 2017 con un utile pari ad € 48.577.

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3) Accademia Bcc Società consortile p.a. - Roma La società, già denominata Sef Consulting Spa, fu costituita nel 1992 per la gestione della Scuola Centrale del Credito Cooperativo; si tratta di un organismo a livello nazionale che cura il settore della "formazione" del nostro Movimento. In data 13 dicembre 2012 l’Assemblea straordinaria degli azionisti di SeF Consulting spa deliberò la trasformazione della società da “Società per azioni” in “Società consortile per azioni” con contestuale modifica della ragione sociale in “Accademia Bcc – Società consortile per azioni” Al 31.12.2017 la nostra partecipazione ammonta complessivamente ad € 7.204 e risulta costituita da n. 160 azioni del valore nominale di euro 100 cadauna per un valore nominale complessivo di euro 16.000 che corrisponde al 2% dell’intero capitale sociale della partecipata che al 31.12.2017 ammonta ad euro 800.000. Nel corso del 2014 la nostra partecipazione fu svalutata in relazione al patrimonio netto della Società al 31 dicembre 2013. La partecipata chiuderà il bilancio 2017 presumibilmente in utile. 4) IRECOOP Emilia Romagna – Soc. Coop. a r.l. E’ una cooperativa operante a livello regionale nel settore della formazione. Essa promuove iniziative volte ad approfondire la conoscenza dei principi, della struttura e delle funzioni sociali della cooperazione, in particolare attraverso processi di qualificazione e di formazione dei quadri dirigenti del Movimento Cooperativo. La nostra Federazione detiene n. 2.000 quote da nominali € 25,82 cadauna per complessivi € 51.640 di valore nominale. Nel corso del 2014 la nostra partecipazione fu svalutata in relazione al patrimonio netto della Società al 31 dicembre 2013. Da tempo è stato avviato un rapporto di collaborazione con Irecoop che ci fornisce un valido supporto nell’attività organizzativa dei corsi di formazione del nostro personale e del personale delle BCC. 5) BCC ENERGIA – Consorzio del Credito Cooperativo per i Servizi Energetici Il Consorzio, costituito nel 2009 su iniziativa di Federcasse, Iccrea Holding Spa e BIT Spa, ha lo scopo di ricercare le fonti di energia a miglior costo e prestazioni, di promuovere la stipulazione dei relativi contratti con i fornitori e di coordinare le politiche energetiche dei Consorziati al fine di migliorare le condizioni di fornitura, l’efficienza, lo sviluppo e la razionalizzazione energetica, fungendo da organismo di servizio. La nostra Federazione ha aderito al Consorzio nel corso del 2011 mediante sottoscrizione e versamento di n. 1 quota consortile di euro 1.500; nel corso del 2016 la voce non presenta variazioni. Il Consorzio chiude il bilancio 2017 con un utile pari ad € 24.396. 8) BCC RETAIL – Società Consortile a r.l. Bcc Retail è nata con la funzione strategica di specializzazione per il Credito Cooperativo nelle aree dei servizi per la clientela a partire dai prodotti assicurativi nell’ottica di implementare a breve l’attività in altri settori quali il risparmio gestito, la monetica ed il credito al consumo. Al 31.12.2017 la nostra partecipazione ammonta ad euro 1.000 e risulta iscritta in Bilancio al valore nominale; essa rappresenta lo 0,10% dell’intero capitale sociale della partecipata che ammonta complessivamente ad euro 1.000.000; la voce non presenta variazioni rispetto al Bilancio 2016.

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Nel 2016 Bcc Retail chiuse il Bilancio 2016 in perdita ma l’esiguità della partecipazione in essa detenuta dalla Federazione rese superflua una eventuale ipotesi di svalutazione. Per il medesimo motivo, tra l’altro nel 2017 non prevedendosi la chiusura in perdita, non si è proceduto a svalutare tale partecipazione. II - Crediti L’articolo 12 comma 2 del D. Lgs. 139/2015 prevede che il criterio del costo ammortizzato possa non essere applicato alle componenti delle voci riferite ad operazioni che non hanno ancora esaurito i loro effetti in bilancio. Di conseguenza, solo le operazioni poste in essere a decorrere dal primo gennaio 2016 devono essere contabilizzate secondo le nuove disposizioni essendo facoltativo adottare il nuovo criterio anche per le poste pregresse. Ciò premesso, si evidenzia che in relazione alla valutazione dei crediti e dei debiti con il criterio del costo ammortizzato, si è proceduto ad applicare la norma transitoria sopra descritta. Il valore complessivo al 31.12.2017 è di € 2.406.952 e presenta un incremento di € 1.209.514 rispetto al Bilancio 2016. Si riporta di seguito la tabella dei crediti distinti in base al periodo di realizzo: Crediti verso: Importo di Bilancio Scadenti entro l’anno Scadenti entro 5 anni Clienti 2.363.109 2.363.109 - Società controllate - - - Società collegate 3.767 3.767 - Soc. controllanti - - - Società sottoposte al controllo di controllanti

- - -

Crediti tributari 52.400 52.400 - Imposte anticipate - - - Altri -12.324 -12.324 -

Totale 2.406.952 2.406.952 - Non vi sono crediti scadenti oltre i 5 anni. Al fine di fornire maggiori informazioni ai soci si forniscono i seguenti dettagli: - Crediti verso Clienti: Scadenti entro l’esercizio 2018: - Soci per fatture emesse ancora da incassare € 1.772.174 - Soci per fatture da emettere € 517.708 - Soci per note di credito da emettere € -12.200 - Altri clienti per fatture emesse ancora da incassare € 216 - Altri clienti per fatture da emettere € 85.211 - Altri clienti per note di credito da emettere € -0 Scadenti oltre l’esercizio 2018: € 0 Totale € 2.363.109

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- Crediti verso società controllate - Fatture emesse ancora di incassare € 0 - Fatture da emettere € 0 Totale € 0 - Crediti verso società collegate Scadenti entro l’esercizio 2018: - Fatture emesse ancora di incassare € 0 - Fatture da emettere € 3.767 Totale € 3.767 - Crediti tributari Scadenti entro l’esercizio 2018 - Verso Erario per credito Ires 2017 € 0 - Verso Erario per credito Irap 2017 € 22.078 - Verso Erario per ritenute d’acconto su interessi attivi bancari € 36 - Verso Erario per credito Iva 2017 € 4.744 - Verso Equitalia € 23.101 - Altri crediti d’imposta € 2.441 Totale € 52.400 - Imposte anticipate - importi scadenti entro il 2018 € 0 - importi scadenti oltre il 2018 € 0 Totale € 0 - Altri Crediti - Federazione Italiana BCC: Contrib. “Revisione Cooperativa” € 25.068 - Federazione Italiana BCC: ”Campagna di Comunicazione” € 0 - Crediti diversi € 1.248 Totale € 26.316 - A dedurre - Fondo svalutazione crediti € 38.639 Totale € -12.324 Per quanto concerne le imposte anticipate, col parere favorevole del Collegio sindacale quest’anno non sono state iscritte a bilancio, in ossequio al principio n.25 dell’OIC (Organismo Italiano di Contabilità) che stabilisce, nel rispetto del principio della prudenza, che le attività per imposte anticipate siano rilevate in bilancio solo in presenza di ragionevole certezza sul loro futuro recupero. Suddivisione dei crediti iscritti nell'attivo circolante per area geografica Al fine di evidenziare il “rischio Paese”, sono distintamente indicati, nel prospetto sottostante, i crediti presenti nell’attivo circolante riferibili alle aree geografiche nelle quali opera la società.

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Area geografica ITALIA RESTO D'EUROPA MONDO Totale

Crediti verso clienti 2.363.109 2.363.109 Crediti verso collegate 3.767 3.767 Crediti tributari 52.400 52.400 Crediti verso altri -12.324 -12.324 Totale crediti 2.406.952 2.406.952 IV - Disponibilità liquide Al 31.12.2017 ammontano a € 7.016.943 e sono così ripartite: - Depositi bancari presso Banche di Credito Cooperativo € 1.507.186 - Depositi bancari presso Iccrea € 5.507.297 - Deposito c/c postale € -41 - Denaro e valori in cassa € 2.501 Totale € 7.016.943 Rispetto al Bilancio 2016 la voce subisce un decremento di € 1.515.475. D - Ratei e Risconti attivi La voce ammonta complessivamente ad € 38.760 è così costituita: a) Ratei attivi: Sono minori costi di competenza 2017 che avranno la loro manifestazione finanziaria nell’esercizio 2018:

- Regolazione a ns. credito premio 2017 polizza infortuni dipendenti

€ 449

Totale € 449 b) Risconti attivi: Sono spese rinviate per competenza all'esercizio 2018 e precisamente:

- Canone manutenzione Siloa € 1.596 - Premi polizze assicurative 2018 € 23.715 - Competenze attività di consulenza 2018 € 13.000 Totale € 38.311

Rispetto al Bilancio 2016 la voce Ratei e Risconti attivi subisce un decremento di € 25.047.

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DETTAGLIO DEI CONTI D’ORDINE (VOCE NON PIU’ PRESENTE A BILANCIO COME PREVISTO DAL DECRETO LEGISLATIVO 139/2015 CHE HA NOVELLATO I PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI OIC) SALDO AL 31/12/2017 SALDO AL 31/12/2016 VARIAZIONI € 2.734.138 € 2.734.138 0 Il saldo è così composto: Azioni e titoli presso terzi Al 31.12.2017 la voce risulta costituita dai seguenti titoli depositati a custodia presso terzi(valore nominale):

- azioni Iccrea Banca SpA € 1.379.520 - azioni Ciscra SpA € 1.338.618 - azioni Accademia Bcc soc.consortile p.a. € 16.000 Totale € 2.734.138

Più in dettaglio : -n. 26.709 azioni di Iccrea Banca SpA da € 51,65 nominali per complessivi € 1.379.519,85. Rispetto al 2016 la partecipazione nella società non ha subito variazioni. - n.199.496 azioni di Ciscra SpA da € 6,71 nominali per un valore complessivo di € 1.338.618. Rispetto al 2016 la partecipazione nella società non ha subito variazioni. - n.160 azioni di Accademia Bcc da € 100 nominali cadauna per complessivi € 16.000. Rispetto al 2016 la partecipazione nella società non ha subito variazioni. Si evidenzia che trattasi di investimenti durevoli della società. Fidejussioni Nel 2016 nell’ambito di un intervento a carattere eccezionale a favore della Banca Brutia le banche della regione Emilia-Romagna hanno sottoscritto – per il tramite della Federazione – una fidejussione con il Fondo di Garanzia Istituzionale (di seguito, per brevità, FGI) per l’importo complessivo di € 22.371,03. A scadenza dell’impegno, la stessa verrà rimborsata (sempre per il tramite della Federazione) pro quota alle banche rispetto agli importi singolarmente versati. Si fa presente che per un mero errore contabile nel 2016 l’importo è stato erroneamente inserito tra i Fondi, mentre a partire dal 1° gennaio 2017 è stato correttamente riportato nei Debiti diversi.

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PASSIVO A - Patrimonio netto Il patrimonio netto ha subito nel corso dell’esercizio le seguenti movimentazioni:

VOCI SALDO INIZIALE

INCREMENTI DECREMENTI SALDO FINALE

Capitale sociale 3.853.642 - - 3.853.642 Riserva sovrapprezzo azioni - - - - Riserve di rivalutazione - - - - Riserva legale 9.391.568 - - 9.391.568 Riserva per azioni proprie in portafoglio

- - - -

Riserve statutarie - - - - Altre riserve 168.564 - - 168.564 Utile dell’esercizio - - - - Totale patrimonio netto 13.413.774 - - 13.413.774 I - Capitale sociale Al 31.12.2017 ammonta a € 3.853.642 ed è costituito da n. 148.217 azioni da euro 26,00 cadauna sottoscritte e versate da n. soci. Nel corso del 2016 non sono intervenute variazioni: Valore di Bilancio al 31.12.2016 € 3.853.642 + ammissione nuovi soci € 0 - esclusione da soci: € 0 Valore di Bilancio al 31.12.2017 € 3.853.642 IV - Riserva legale Ammonta ad € 9.391.568 e non presenta variazioni rispetto al Bilancio 2016. VII - Altre Riserve Questa posta di bilancio risulta così composta: a) Riserva Straordinaria Al 31.12.2017 ammonta a euro 166.805: si tratta di una riserva costituita con delibera assembleare in data 26 giugno 2006 mediante accantonamento di una quota di utile dell'esercizio 2005. Non presenta variazioni rispetto al Bilancio 2016.

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b) Fondo in sospensione d'imposta La voce è costituita dal "Fondo sopravvenienze attive a copertura perdite di esercizio" ed ammonta a € 1.549 e non presenta variazioni rispetto al Bilancio 2016. c) Versamenti in conto Capitale eseguiti da soci La voce ammonta ad euro 210 e rappresenta la quota residua assegnata ai soci della incorporata “Consorzio Cedecra” a seguito dell’applicazione del rapporto di concambio “alla pari”. Non presenta variazioni rispetto al Bilancio 2016. d) Riserva da arrotondamento E’ opportuno ricordare che talune piccole differenze vengono allocate in questa voce e derivano dalla sommatoria degli arrotondamenti all’unità di euro delle singole voci che costituiscono lo stato patrimoniale. Con riguardo al grado di disponibilità delle poste di patrimonio netto, nella tabella che segue, si espone la situazione alla data di chiusura di bilancio: Saldo al Quota: Disponibile per: 31.12.2017 Non

disponibile Disponibile Distribuz.

ai soci Altri

utilizzi Capitale 3.853.642 3.853.642

Riserve di capitale Riserva per azioni proprie Riserva da sovrapprezzo azioni

Riserve da rivalutazione Riserve di utili

Riserva legale 9.391.568 9.391.568 Riserva statutaria Riserva Straordinaria Altre riserve 168.564 168.564 E’ opportuno comunque ricordare che lo statuto della Federazione non prevede distribuzione di riserve ai soci durante la vita della società ed in caso di scioglimento la somma disponibile a fine liquidazione dovrà essere devoluta interamente ai Fondi per lo sviluppo e la promozione della cooperazione secondo le modalità previste dalla legge. Come esplicitamente richiesto dall’articolo 2427, comma 4 del codice civile esponiamo le variazioni intervenute nella consistenza delle voci del patrimonio netto negli esercizi precedenti:

Capitale sociale

Riserva legale

Altre Riserve

Risultato esercizio

Totale

31/12/2014 4.051.528 9.391.568 168.565 13.611.661 Destinazione del risultato esercizio

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Altre variazioni -197.886 +1 Risultato esercizio corrente 31/12/2015 3.853.642 9.391.568 168.566 13.413.776 Destinaz. risultato esercizio Altre variazioni -2 Risultato esercizio corrente 31/12/2016 3.853.642 9.391.568 168.564 13.413.774 Destinaz. risultato esercizio Altre variazioni Risultato esercizio corrente 31/12/2017 3.853.642 9.391.568 168.564 13.413.774 B) - Fondi per rischi e Oneri I “Fondi per rischi e oneri”, esposti nella classe B della sezione “Passivo” dello Stato patrimoniale, accolgono, nel rispetto dei principi della competenza economica e della prudenza, gli accantonamenti effettuati allo scopo di coprire perdite o debiti di natura determinata e di esistenza certa o probabile, il cui ammontare o la cui data di sopravvenienza sono tuttavia indeterminati. Nella valutazione dei rischi e degli oneri il cui effettivo concretizzarsi è subordinato al verificarsi di eventi futuri, si sono tenute in considerazione anche le informazioni divenute disponibili dopo la chiusura dell’esercizio e fino alla data di redazione del presente bilancio. Fondo Oneri e spese future Il Fondo presenta le seguenti movimentazioni: Valore di Bilancio al 31.12.2016

€ 406.676

-copertura spese consulenze legali extra € -88.162 + Accantonamento 2017 € 0 Valore di Bilancio al 31.12.2017 € 318.514 Fondo per prepensionamenti ed incentivi all’esodo A titolo prudenziale ed in seguito ad una valutazione effettuata dagli organi di Direzione, lo scorso anno è stato creato un Fondo per prepensionamenti ed incentivi all’esodo, in considerazione della probabile uscita negli anni di alcuni lavoratori molto vicini alla pensione. Il Fondo presenta le seguenti movimentazioni: Valore di Bilancio al 31.12.2016 € 630.000 -incentivo esodo n.1 dipendente € -112.763 + Accantonamento 2017 € 0 Valore di Bilancio al 31.12.2017 € 517.237

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C - Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Il trattamento di fine rapporto di lavoro costituisce un onere retributivo certo iscritto in ciascun esercizio con il criterio della competenza economica, rappresentando l’effettivo debito maturato verso i dipendenti ai sensi dell’articolo 2120 c.c. Nel prospetto che segue è fornito il dettaglio dei movimenti intervenuti nel corso dell’esercizio: Consistenza al 31.12.2016: € 1.218.249 + Accantonamenti 2017: + Rivalutazione € 25.276 + Quota TFR 2017 € 68.549 - Deduzione 0,50% € 12.737 - Imposta sostitutiva sulla rivalutazione del TFR € 4.297 - Utilizzo per cessazione rapporti di lavoro € 13.580 Consistenza al 31.12.2017 € 1.281.460 D - Debiti L’articolo 12 comma 2 del D. Lgs. 139/2015 prevede che il criterio del costo ammortizzato possa non essere applicato alle componenti delle voci riferite ad operazioni che non hanno ancora esaurito i loro effetti in bilancio. Di conseguenza, solo le operazioni poste in essere a decorrere dal primo gennaio 2016 devono essere contabilizzate secondo le nuove disposizioni essendo facoltativo adottare il nuovo criterio anche per le poste pregresse. Ciò premesso, si evidenzia che in relazione alla valutazione dei crediti e dei debiti con il criterio del costo ammortizzato, si è proceduto ad applicare la norma transitoria sopra descritta. Ammontano complessivamente a € 2.962.793 e presentano un decremento di € 180.203 rispetto al Bilancio 2016. Al fine di fornire maggiori informazioni ai soci si presentano i seguenti dettagli. - Debiti verso Banche Al 31.12.2017 non risultano debiti nei confronti di istituti di credito. - Debiti verso fornitori a breve - Soci per fatture ricevute, da pagare € 0 - Soci per fatture da ricevere € 0 - Soci per rimborso costo personale distaccato € 466.035 - Soci per note di credito da emettere a conguaglio contributi associativi

€ 670.000

- Altri fornitori per fatture ricevute, da pagare € 253.646 - Altri fornitori per fatture da ricevere € 170.049 - Altri fornitori per note di credito da ricevere € -1.400 Totale € 1.558.330 - Debiti verso imprese controllate a breve

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- per fatture ricevute da pagare € 0 - per fatture da ricevere € 0 Totale € 0 - Debiti verso imprese collegate a breve - per fatture ricevute da pagare € 245.925 - per fatture da ricevere € 280.845 -per note di credito da ricevere € -36.040 Totale € 490.730 - Debiti tributari a breve - Ritenute Irpef e ritenute d'acconto da versare € 160.389 - Imposta sostitutiva su rivalutazione TFR € 991 - Imposte Dirette: Ires e Irap € 174.593 Totale € 335.973 - Debiti verso Istituti di previdenza e di sicurezza sociale a breve: - Contributi INPS da versare € 135.547 - Fondo Nazionale di Previdenza € 42.501 Totale € 178.048 - Altri debiti a breve: - Ritenute sindacali da versare € 1.135 - c/ servizio tessere Viacard € 20.000 - Cassa Mutua Nazionale - Roma € 1.703 - Confartigianato Emilia Romagna: contributo 2012 € 60.000 - Compensi e rimborsi spese 2017 da liquidare € 50.607 - Conguaglio interessi mutui prima casa dipendenti € 27.178 - E/c conto carte di credito e bolli su e/c titoli da liquidare € 3.311 - Intervento credito di firma Banca Brutia € 22.371 -Altri debiti € 213.406 Totale € 399.711 E - Ratei e Risconti a) Ratei Passivi La voce è così costituita: - Ferie non godute dai dipendenti € 162.535 - Contributi su ferie non godute € 39.241 - Altre spese di competenza 2017 € 3.318 Totale € 205.094 Rispetto al Bilancio 2016 la voce presenta un incremento di € 6.479.

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CONTO ECONOMICO Per quanto riguarda lo schema del conto economico redatto secondo la vigente normativa del Codice Civile ci limiteremo ad illustrare il dettaglio delle voci esposte, ove queste non siano già di per sè sufficienti a fornire un quadro esauriente della gestione della Società ed al fine di facilitare un raffronto con il precedente bilancio. A - Valore della produzione Al punto 1) Ricavi delle prestazioni, sono stati indicati tutti i ricavi per le prestazioni di servizi (Servizio paghe, Internal auditing, Compliance, ecc.) Ai sensi e per gli effetti di quanto disposto dall’art. 2513 del codice civile, si riportano separatamente i dati relativi all’attività svolta con i soci che confermano, per l’esercizio in commento, la sussistenza delle condizioni di mutualità prevalente.

Totale ricavi di cui al punto A1 – Art. 2425

C.C.

di cui verso Soci

di cui verso non Soci

Valore Bilancio 1.618.524 1.302.843 315.681 Incidenza percentuale 100% 80,50% 19,50% Al punto 5) Altri ricavi e proventi, sono state imputate le seguenti poste contabili: - Contributi associativi € 5.430.000 - Rimborsi spese attività formativa € 736.000 - Rimborso costo servizio crediti speciali € 210.000 - Rimborsi costi rivista nazionale “Credito Cooperativo" € 51.692 - Ricavi per servizi consulenza Iccrea € 12.717 - Rimborsi spese sostenute per Bcc socie € 31.836 - Rimborsi spese convegni, riunioni, incontri, pubblicità € 1.000 - Ricavi consulenza progetti di fusione € 57.429 - Rimborso oneri straordinari per interventi FGI € 139.000 - Rimborso costo personale in distacco sindacale € 38.027 - Rimborsi erariali e regionali € 18.710 - Altri € 817 Totale € 6.727.228

B - Costi della produzione Al punto 7) Costi per servizi, sono stati imputati tutti i costi relativi ai servizi forniti alla Federazione. - Costo personale BCC in distacco sindacale € 466.035 - Altri costi relativi al personale (rimborsi spese, assicurazione, buono

mensa, Cassa Mutua, ecc.)

130.779

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- Formazione personale interno € 7.508 - Attività formativa BCC € 392.213 - Servizio elaborazione paghe e gestione risorse umane € 494.356 - Progetto Sipico € 77.007 - Progetto “Compliance” € 17.000 - Costi progetto IT audit (Bcc socie + SBA) € 57.967 - Comunicazioni telematiche (anagrafe tributaria, estero, visure, ecc) € 19.273 - Pubblicità regionale e Campagna nazionale Credito Cooperativo € 26.572 - Funzionamento Organi Sociali € 199.926 - Manutenzione e riparazioni € 22.242 - Compensi a terzi, spese legali e consulenze € 99.651 - Consulenze progetti di fusione € 31.171 - Revisione e certificazione bilancio € 20.000 - Costi assistenza sistemistica € 217.412 - Altri costi (assicurazioni, utenze, gestione automezzi, gestione pc,

ecc.) € 271.066

Totale € 2.550.178 I costi per il funzionamento degli Organi sociali comprendono i compensi spettanti ad Amministratori e Sindaci per l'esercizio 2017 che globalmente sono così suddivisi: - Compensi ad Amministratori € 148.392 - Compensi ai Sindaci € 51.534 Totale € 199.926

Gli emolumenti spettanti alla Società di Revisione incaricata, di competenza dell’esercizio 2017, ammontano ad € 20.000 e sono relativi all’attività di revisione e certificazione, ex art. 15 Legge 31/1/1992 n. 59. Al punto 8) Costi per godimento beni di terzi La voce risulta così costituita: - Affitto locali sede € 326.480 - Spese di gestione locali sede € 321.355 Totale € 647.835 ========= Punto 9) Costi per il personale I valori indicati sono di per sè sufficienti a fornire un quadro esauriente dei costi sostenuti per il personale. In ossequio a quanto richiesto al punto 15) dell'art. 2427 del Codice Civile si forniscono le seguenti indicazioni riguardanti il numero dei dipendenti: Dipendenti al 31.12.2016 Dipendenti al 31.12.2017 n. medio dipendenti Dirigenti 2 2 2 Funzionari 11 11 11 Quadri 9 9 9

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Impiegati 17 14 15,5 Totale 39 36 37,5 Punto 10) Ammortamenti e svalutazioni Il punto a) – si riferisce agli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali che vengono calcolate in relazione alla loro residua utilità. Il punto b) - si riferisce agli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali, che sono stati calcolati in base alla residua possibilità di utilizzo dei beni. Punto 13) Altri accantonamenti Non sono stati effettuati accantonamenti. Punto 14) Oneri diversi di gestione Si tratta di una voce residuale che comprende sia costi per attività istituzionale sia spese di carattere generale, nel dettaglio: - Contributi associativi € 933.920 - Convegni, riunioni, incontri e partecipazione organi centrali € 9.494 - Abbonamenti, pubblicazioni(Credito Cooperativo, Coop. di Credito) € 64.267 - Funzionamento Commissioni € 17.941 - Altre spese (cancelleria, fotocopie, beneficenza e varie) € 67.682 - Iva indetraibile € 511.919 - Oneri Straordinari per interventi F.G.I. € 139.000 - Costi indetraibili e sanzioni varie € 7.143 Totale € 1.751.366

Come si può notare dal dettaglio di cui sopra, in questa voce, a partire dal 2016, è confluita gran parte di ciò che negli anni passati andava a costituire la sezione straordinaria del Conto Economico. In particolare, sono confluiti gli interventi a carattere straordinario, di importo complessivo pari ad € 139.000, eseguiti a favore di banche in difficoltà. Gli interventi sono stati effettuati nella seguente misura :

- CrediVeneto € 139.000 Totale interventi € 139.000

Rispetto al 2016 c’è stata una notevole riduzione degli interventi di cui sopra, la cui entità è passata da € 1.275.374 ad appena € 139.000 (riduzione pari ad € 1.136.375). Nel dettaglio, si tratta di somme erogate dalla Federazione a favore del Fondo di Garanzia Istituzionale per l’effettuazione di azioni a supporto della soluzione delle crisi di banche in situazione di difficoltà, in conformità a quanto previsto dagli articoli 5 e 7 dello Statuto del Fondo di Garanzia Istituzionale medesimo. Dette somme sono state rimborsate pro quota dalle Bcc associate e figurano per pari importo tra i ricavi diversi in A5. Nell’esercizio 2015 tali interventi si ritrovavano nella parte straordinaria del Conto Economico. In ossequio ai nuovi criteri di rappresentazione in bilancio, dal 2016 in poi tali proventi ed

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oneri si ritrovano nella parte ordinaria del Conto Economico, sia in B14, tra gli Oneri diversi di gestione, sia in A5 tra gli Altri ricavi e proventi, per pari importo. C - Proventi ed oneri finanziari I proventi e oneri finanziari indicati nello schema di Bilancio sono i seguenti: Punto 15) risulta così costituito: - Dividendi da partecipazioni in società collegate: - Ciscra SpA € 200.793 - Dividendi da partecipazioni in altre imprese - Iccrea Banca SpA € 13.794 Totale € 214.587

Punto 16) Risulta così costituito: - Interessi attivi da banche € 139 =============

Punto 17) Risulta così costituito: - Interessi passivi bancari € 0 =============

D - Rettifiche di valore di attività finanziarie Punto 18) Risulta così costituito: - Rivalutazione di partecipazioni € 0 =============

Punto 19) Risulta così costituito: - Svalutazione di partecipazioni € 0 =============

Punto 20: Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate. La voce risulta così costituita: + Imposte correnti, Ires e Irap € 88.288 +/- Imposte differite e anticipate sorte nell’esercizio € 0 Totale in bilancio € 88.288

Ricordiamo che si è provveduto ad iscrivere alla voce 20 del Conto Economico un importo di Imposte dirette a carico dell’esercizio 2017 per euro 88.288 che riteniamo congruo in relazione al presumibile carico fiscale di competenza.

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Le imposte anticipate si iscrivono sulle differenze temporanee rilevate tra le componenti del reddito imponibile e le componenti dell’utile civilistico, ipotizzando redditi imponibili futuri sufficienti a riassorbire tali differenze nell’arco temporale considerato. Nel rispetto del principio della prudenza quest’anno si è reputato di non iscrivere in bilancio imposte anticipate in ossequio al principio contabile n. 25 dell’OIC che stabilisce che le attività per imposte anticipate siano rilevate in bilancio solo in presenza di ragionevole certezza sul loro futuro recupero. Altre informazioni Operazioni di locazione finanziaria La società non ha in essere operazioni di locazione finanziaria che comportano il trasferimento al locatario della parte dei rischi e dei benefici, pertanto non vi sono informazioni da fornire ai sensi dell'art. 2427, punto 22, del Codice Civile. Informazioni sugli strumenti finanziari emessi dalla società e sul fair value degli strumenti finanziari derivati La società non ha emesso strumenti finanziari e non detiene strumenti finanziari derivati e, quindi, non vi sono indicazioni da fornire ai sensi dell’art. 2427-bis, primo comma Codice Civile. Operazioni con parti correlate Ai sensi dell’art. 2427 numero 22 bis non si evidenziano operazioni con parti correlate rilevanti non concluse a normali condizioni di mercato. Accordi non risultanti dallo Stato Patrimoniale Ai sensi dell’art.2427 numero 22 ter del Codice civile non si evidenziano accordi non risultanti nella contabilità aziendale. Informazioni sulle società o enti che esercitano attività di direzione e coordinamento - art. 2497 bis del Codice Civile La società non è soggetta a direzione o coordinamento da parte di società o enti. Azioni di godimento, obbligazioni convertibili in azioni, titoli o valori simili emessi dalla società, e azioni proprie La società non ha emesso azioni o titoli di cui all’oggetto e non detiene azioni proprie. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio Ai sensi del novellato punto 22 quater dell’articolo 2427 del Codice civile non vi sono fatti di particolare rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio. Il presente Bilancio, composto da Stato patrimoniale, Conto economico, Rendiconto Finanziario e Nota integrativa, rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria nonché il risultato economico dell'esercizio e corrisponde alle risultanze delle scritture contabili. per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente (Enrica Cavalli)

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Relazione di certificazione

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BCC 2017 Fondi

intermediati

Raccolta diretta Dep. PCT e

Obbligazioni Impieghi

propri tot. N.

Dipend. N.

Sportelli Alto Reno 178.754 132.491 124.627 42 7 Emil Banca 4.514.898 3.040.955 2.812.703 681 89 Felsinea 842.169 555.950 532.397 128 15 CC Romagnolo 1.023.588 747.623 677.482 170 22 Romagna Banca 1.718.913 1.076.104 1.087.795 228 27 Sarsina 158.366 123.971 88.572 24 5 Banca Malatestiana 1.774.307 1.145.420 1.002.713 236 28 RiminiBanca 1.601.692 1.051.985 905.415 213 27 Romagna Occidentale 571.692 429.230 407.633 92 11 Ravennate e Imolese 4.661.217 3.076.848 2.859.212 584 66 Centro Emilia 759.213 490.856 521.438 119 17 C.C. Reggiano 578.781 424.358 390.532 85 10 TOT. REGIONE 18.383.587 12.295.791 11.410.518 2.599 324

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stampato su carta riciclata 100% Cyclus Offset

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28 maggio 2018

Relazione e Bilancio dell’Esercizio 2017

48a Assemblea Ordinaria dei SociBologna -