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5 Relazione Comitato Regionale 2015-2016 maggioranza del Consiglio regionale in due occasioni (ottobre e febbraio) e dell’Assemblea regionale. Poi il supporto ai Responsabili di Zona chiamati alla gestione del passaggio, le nuove Zone che si incontrano, le bellezze e fatiche di questo nuovo cammino… il punto fatto a settembre 2016 vede tante belle idee ed esperienze, da scambiare tra le Zone per aiutarsi a cominciare questa nuova strada; qualche Zona già molto avanti, qualcuna con tempi più lunghi; e poi i tentativi di costruire anche qualche modalità nuova, più adatta alla situazione attuale dei capi, la necessità di fare le veriche previste perché ogni nuovo percorso va aggiustato e limato, la consapevolezza che sono le persone a fare la differenza in ogni cammino. L’associazione intera, peraltro, sta riettendo sulle Zone come nodo cruciale di collegamento tra la realtà locale dei gruppi e l’associazione tutta, come principale spazio di formazione, confronto e costruzione del pensiero associativo. Il Consiglio Generale 2016 ha deciso che i prossimi consiglieri saranno eletti appunto nelle Zone. Sarà un impoverimento? Una ricchezza? Lo vedremo nel tempo. Altro ambito a Programma, nell’obiettivo della Pastorale, la partecipazione ai vari tavoli e la divulgazione delle iniziative delle diocesi liguri: questo abbiamo fatto e, ad essere sinceri, non abbiamo investito altre energie su questo aspetto. Le varie iniziative ecclesiali, tra cui il Congresso Eucaristico nazionale svolto a Genova a settembre, vedono una partecipazione AGESCI a macchia di leopardo e veicolata soprattutto attraverso le singole realtà locali (cosa non negativa in sé ma sicuramente degna di riessione). Concludiamo questa prima parte della relazione ricordando che l’Assemblea di novembre ci ha regalato un Comitato fortemente rinnovato da tre nuovi arrivi, mentre la prossima ne porterà altri quattro… insomma, un Comitato fortemente in evoluzione, che sta lavorando sulle proprie dinamiche interne per trovare una possibile quadra tra collegialità e sostenibilità. Senza dimenticare il Comitato allargato agli Incaricati alle Branche, che ad oggi è una ricchezza Questo primo anno del “nuovo” Progetto regionale è stato un continuo avvio, una continua partenza. Avvio della nuova gestione a doppia Assemblea: quest’anno una plenaria a novembre, con in particolare l’approvazione del nuovo regolamento delle Assemblee ed un momento di confronto a gruppi su alcuni temi del Progetto, e una per delegati ad aprile, anch’essa con una parte preponderante di lavoro a gruppi sugli argomenti del Consiglio Generale e sul tema “amore”. Abbiamo cercato di rispondere ad alcune richieste del Progetto: chiarezza nella presentazione dei temi, completezza del materiale inviato per la preparazione e soprattutto priorità agli spazi di confronto. La partecipazione attiva è una risorsa enorme, è ciò che dà linfa alla nostra associazione e rende le strutture utili a capi e ragazzi; tanti i temi su cui dare spazio alla voce di tutti… e questo richiede tempo. Tempo che va conciliato con quella che chiamiamo sostenibilità, per tutti e ancor più per chi, abitando “ai margini dell’impero”, fa più fatica ad arrivare nelle aree centrali della Liguria. Fatica che va rispettata. Questo dunque il nodo che ci portiamo dall’anno appena concluso: l’esigenza di continuare a cercare un equilibrio tra il tempo per il confronto e la sostenibilità. Nella consapevolezza che più di 500 capi presenti sono una ricchezza enorme, e non scontata. Altro avvio, quello del percorso nuove Zone: dopo i lunghi mesi di lavoro della commissione formata da un rappresentante di ogni Zona, a ottobre il Consiglio regionale approva la nuova suddivisione. Da lì si parte: un passaggio in Assemblea, una vivace discussione, un “tour” di ascolto delle opinioni e istanze di tutti compreso chi non era (e in alcuni casi non è) per niente d’accordo con tutto quello che si è fatto, un altro passaggio in Consiglio regionale a febbraio. Abbiamo fatto “del nostro meglio” per risolvere incomprensioni o errate ricostruzioni e così permettere a tutti di avere gli elementi per formarsi la propria opinione, positiva o negativa che fosse. Non crediamo fosse nostro compito convincere nessuno, ma cercare di essere fedeli ad un mandato esplicito della Speciale Assemblea A cura di: Andrea, Carlotta, Eleonora, Francesco, Gianvittorio, Laura, Luca, don Stelio, Comitato regionale AGESCI Liguria

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Relazione Comitato Regionale2015-2016

maggioranza del Consiglio regionale in due occasioni (ottobre e febbraio) e dell’Assemblea regionale.Poi il supporto ai Responsabili di Zona chiamati alla gestione del passaggio, le nuove Zone che si incontrano, le bellezze e fatiche di questo nuovo cammino… il punto fatto a settembre 2016 vede tante belle idee ed esperienze, da scambiare tra le Zone per aiutarsi a cominciare questa nuova strada; qualche Zona già molto avanti, qualcuna con tempi più lunghi; e poi i tentativi di costruire anche qualche modalità nuova, più adatta alla situazione attuale dei capi, la necessità di fare le verifiche previste perché ogni nuovo percorso va aggiustato e limato, la consapevolezza che sono le persone a fare la differenza in ogni cammino.L’associazione intera, peraltro, sta riflettendo sulle Zone come nodo cruciale di collegamento tra la realtà locale dei gruppi e l’associazione tutta, come principale spazio di formazione, confronto e costruzione del pensiero associativo. Il Consiglio Generale 2016 ha deciso che i prossimi consiglieri saranno eletti appunto nelle Zone. Sarà un impoverimento? Una ricchezza? Lo vedremo nel tempo.Altro ambito a Programma, nell’obiettivo della Pastorale, la partecipazione ai vari tavoli e la divulgazione delle iniziative delle diocesi liguri: questo abbiamo fatto e, ad essere sinceri, non abbiamo investito altre energie su questo aspetto. Le varie iniziative ecclesiali, tra cui il Congresso Eucaristico nazionale svolto a Genova a settembre, vedono una partecipazione AGESCI a macchia di leopardo e veicolata soprattutto attraverso le singole realtà locali (cosa non negativa in sé ma sicuramente degna di riflessione).Concludiamo questa prima parte della relazione ricordando che l’Assemblea di novembre ci ha regalato un Comitato fortemente rinnovato da tre nuovi arrivi, mentre la prossima ne porterà altri quattro… insomma, un Comitato fortemente in evoluzione, che sta lavorando sulle proprie dinamiche interne per trovare una possibile quadra tra collegialità e sostenibilità. Senza dimenticare il Comitato allargato agli Incaricati alle Branche, che ad oggi è una ricchezza

Questo primo anno del “nuovo” Progetto regionale è stato un continuo avvio, una continua partenza.Avvio della nuova gestione a doppia Assemblea: quest’anno una plenaria a novembre, con in particolare l’approvazione del nuovo regolamento delle Assemblee ed un momento di confronto a gruppi su alcuni temi del Progetto, e una per delegati ad aprile, anch’essa con una parte preponderante di lavoro a gruppi sugli argomenti del Consiglio Generale e sul tema “amore”.Abbiamo cercato di rispondere ad alcune richieste del Progetto: chiarezza nella presentazione dei temi, completezza del materiale inviato per la preparazione e soprattutto priorità agli spazi di confronto.La partecipazione attiva è una risorsa enorme, è ciò che dà linfa alla nostra associazione e rende le strutture utili a capi e ragazzi; tanti i temi su cui dare spazio alla voce di tutti… e questo richiede tempo. Tempo che va conciliato con quella che chiamiamo sostenibilità, per tutti e ancor più per chi, abitando “ai margini dell’impero”, fa più fatica ad arrivare nelle aree centrali della Liguria. Fatica che va rispettata. Questo dunque il nodo che ci portiamo dall’anno appena concluso: l’esigenza di continuare a cercare un equilibrio tra il tempo per il confronto e la sostenibilità. Nella consapevolezza che più di 500 capi presenti sono una ricchezza enorme, e non scontata.Altro avvio, quello del percorso nuove Zone: dopo i lunghi mesi di lavoro della commissione formata da un rappresentante di ogni Zona, a ottobre il Consiglio regionale approva la nuova suddivisione. Da lì si parte: un passaggio in Assemblea, una vivace discussione, un “tour” di ascolto delle opinioni e istanze di tutti compreso chi non era (e in alcuni casi non è) per niente d’accordo con tutto quello che si è fatto, un altro passaggio in Consiglio regionale a febbraio. Abbiamo fatto “del nostro meglio” per risolvere incomprensioni o errate ricostruzioni e così permettere a tutti di avere gli elementi per formarsi la propria opinione, positiva o negativa che fosse. Non crediamo fosse nostro compito convincere nessuno, ma cercare di essere fedeli ad un mandato esplicito della

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AREA FORMAZIONE CAPI

L’anno della Formazione Capi, con l’inizio del mandato di entrambi gli Incaricati, è stato segnato dalla consapevolezza che fosse necessario aprire tavoli di confronto per conoscere, incontrare e progettare insieme. Costruire una rete e instaurare relazioni sono stati così due obiettivi prìncipi di quest’anno.Significativi gli incontri con i Capi Campo CFM e CFT, di reale confronto sui contenuti, le modalità, i progetti di campo. Con gli stessi scopi e presupposti è stato inaugurato un inedito tavolo con tutti i formatori liguri di CFA, momento di condivisione delle esperienze personali di ognuno che ha aperto prospettive di nuove collaborazioni per il futuro, nell’ottica di lavorare tutti per una stessa meta e in una stessa squadra.La formazione metodologica ha inoltre avuto una particolare riflessione sfociata nell’incontro nazionale dei Capi Campo di CFM che si è svolto ad aprile a Bracciano. In quell’occasione si sono delineati molteplici obiettivi di lavoro per i formatori e per le Branche. Molti di questi verranno raccolti dalla buona collaborazione in atto con l’Area Fo.Ca. Nord-Ovest (Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta), nel segno della collaborazione e del mutuo supporto.Il grazie più grande va sempre a tutti i formatori che si rendono disponibili per donare il loro tempo e le loro competenze agli altri capi, al di là dei già numerosi impegni di servizio in gruppo o nelle strutture. La rete formatori regionale si è notevolmente aggiornata nel corso dell’anno, con un ricambio molto forte in alcuni staff. Nell’inserimento e nella selezione dei formatori è stato volutamente determinante il confronto con le Branche regionali. I numerosi ingressi negli staff degli ultimi due anni ci portano a ipotizzare un momento dedicato a tutti gli Aiuti, per aiutarli ad entrare meglio nel loro delicato nuovo ruolo associativo.È stato ritenuto inoltre utile mettere in cantiere una pattuglia di Formazione Capi, che possa essere luogo di pensiero e di operatività per supportare e migliorare le proposte rivolte ai capi e ai formatori.Una delle iniziative più fruttifere dell’anno è stata sicuramente quella messa in atto insieme all’ANPAS Liguria, l’associazione regionale che raccoglie tutti i volontari del soccorso. È stato così realizzato un progetto di formazione al primo intervento da cui sono già nati cinque corsi sul territorio, per un totale di un centinaio tra R/S e capi coinvolti. Con ANPAS Liguria si è realizzato un vero lavoro di squadra e di ciò siamo fortemente grati.

enorme e una squadra su cui contare.Ed ora, spazio alle parti di relazione specifiche dell’area Metodo, Formazione Capi e Organizzazione.

AREA COORDINAMENTO METODOLOGICO

Arriva settembre, poi velocemente ottobre, la spada della relazione pende su di noi… pronti, ligi a questo piccolo compito da portare a termine, ci sediamo intorno al tavolo, penna e tablet in mano e via, iniziamo a scrivere… poi l’imbarazzo, proviamo a buttar giù due cose che abbiamo fatto quest’anno e sì, ma cosa abbiamo fatto? Abbiamo incontrato le Branche, i Castorini, i Settori, il resto del Comitato, il “Pattuglino amore”, abbiamo parlato di IABZ, di Zone e… insomma abbiamo visto gente e fatto cose.Quindi, non abbiamo fatto nulla?!? Eppure sembrava ad entrambi di aver fatto tanto, di aver fatto fatica, di aver speso innumerevole tempo per questo ruolo!Dopo un primo attimo di sgomento, anche questa volta riscopriamo che il fulcro del nostro servizio, il cuore del nostro incarico oggi sta proprio in questo “incontro gente e faccio cose”, nel costruire e curare le relazioni e, ancora, nel mettere insieme i vari attori del gioco in modo da orientare reciprocamente le nostre azioni. Questo abbiamo provato a farlo.In primis, non fosse altro che per impegno profuso, abbiamo cercato di dare corpo agli obiettivi del Progetto regionale che parlano di amore ed educazione all’affettività, con le sue sfide e i suoi “problemi”. Da un manipolo volenteroso di capi abbiamo creato una pattuglia che, con impegno encomiabile, sta cercando di tracciare la strada che ci porterà, come primo appuntamento, ad un convegno a febbraio aperto a tutti i capi liguri per iniziare a “sporcarsi le mani” e provare a creare un po’ di sano pensiero associativo. Sul tema specifico dell’educazione all’affettività stiamo inoltre costruendo un percorso con le Branche.Sempre con gli Incaricati alle Branche abbiamo parlato di Pattuglie regionali, della loro composizione e del loro scopo, per renderle sempre di più strumento attivo di elaborazione metodologica: questo porterà nell’anno appena iniziato a qualche cambiamento, che siamo sicuri avrà i suoi frutti.Abbiamo infine incontrato il nuovo Coordinatore d’Area dell’Associazione Italiana Castorini e insieme abbiamo fatto il punto sul Castorismo nella nostra regione e sulla sua diffusione e su come questa sia una realtà ben radicata nei nostri Gruppi.

Speciale Assemblea

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risparmio complessivo di circa 21000€ che potranno essere redistribuiti su altre attività di AGESCI Liguria. Grazie ad una generosa donazione di un privato è stato inoltre possibile completare l’acquisto di un terreno attiguo alla Base, terreno in cui si trova una fonte in grado di garantire l’approvvigionamento idrico per i servizi di casa Romana. In ultimo, nel corso dell’anno sono stati portati a termine il “gazebone” e la nuova batteria di bagni per i campi 5 e 6. Ad oggi la riflessione del Comitato riguarda quanta e quale energia continuare ad investire sulla Base: dopo anni molto impegnativi, a cui ne sono seguiti alcuni (gli ultimi) senza progetti nuovi ma con l’attenzione a portare a compimento ciò che era partito, crediamo sia arrivato il momento di spostare fuori dal Comitato la gestione della Base, diventata troppo impegnativa, mantenendone ovviamente il controllo negli aspetti fondamentali (è patrimonio di tutti gli scout liguri e come tale va trattato). I primi giorni di ottobre è stato firmato il documento attuativo del Protocollo d’intesa tra AGESCI Liguria e CAI Liguria. Questo documento prevede tra l’altro la possibilità di utilizzo a tariffe agevolate di oltre 15 rifugi gestiti dal CAI Liguria e la collaborazione tra CAI e AGESCI per creare momenti formativi per i capi liguri e gli accompagnatori di alpinismo giovanile.Prosegue a livello nazionale il percorso di revisione sul sistema Cooperative con l’obiettivo di garantire una migliore razionalizzazione dell’offerta e dei relativi costi di distribuzione. La Cooperativa regionale “Lo Scoiattolo” porta avanti il suo servizio agli scout liguri garantendo la distribuzione delle uniformi e di poco altro materiale specifico, realizzando anche alcune iniziative promozionali e soprattutto mantenendo un bilancio sostenibile e assolutamente sotto controllo.Il cambio al vertice della redazione di SIL, con il saluto di Emanuela dopo anni di ottimo servizio e l’ingresso di Francesco come capo redattore, ha visto un parziale rinnovo della redazione e un rinnovato slancio ad essere strumento di stimolo e riflessione sui vari temi che riguardano il nostro servizio educativo.Il nuovo sito web è entrato a regime, mentre ha bisogno ancora di cure e investimenti quello della Base di Vara. In ambito comunicazione è partita anche la pagina Facebook dedicata agli R/S, gestita da un pattuglino apposito. Resta nel cassetto, ma ci stiamo lavorando, il progetto di formare un vero e proprio settore Comunicazione che possa coordinare tutte queste realtà, facendole dialogare tra loro nel miglior modo possibile.

Come previsto dal Progetto Regionale, all’Assemblea per delegati di aprile 2016 abbiamo dedicato un momento alla lettura del pensiero sulla Co.Ca. e sul ruolo del Capo Gruppo, pensato come l’avvio del percorso previsto dal Progetto regionale. Analogamente, al Consiglio Regionale di settembre 2016 ha avuto inizio la riflessione sul ruolo dello IABZ, che ci porterà ad offrire momenti di formazione, ad elaborare un documento regionale ad hoc, a ricercare insieme all’Area Metodo nuove modalità per meglio vivere le Pattuglie regionali di Branca e a coinvolgere maggiormente nel processo e nelle dinamiche i Consigli di Zona.In regione infine sono stati organizzati 13 campi, per un totale di 281 capi partecipanti, di cui 184 liguri. 94 invece i capi nostrani che hanno optato per campi di formazione fuori regione.

AREA ORGANIZZAZIONE

Dopo l’anno impegnativo della route nazionale, il 2016 è stato un anno relativamente tranquillo che, al di là della ordinaria amministrazione e grazie al prezioso lavoro della segreteria regionale curato da Roberto, ha consentito all’area organizzazione di portare a termine alcuni punti del Programma.Per quanto riguarda la Base regionale di Vara, abbiamo ottenuto la rinegoziazione del mutuo con Banca Etica dal 6,9% al 3% a tasso fisso, con un

Speciale Assemblea

Per gli amanti dei numeri:CFT5 campi svolti143 partecipanti, di cui 134 liguri

CFM LC2 campi svolti44 partecipanti, di cui 36 liguri

CFM EG2 campi svolti54 partecipanti, di cui 17 liguri CAM RS24 partecipanti di cui 13 liguri

CAM di AREA NORD OVESTLC: 8 partecipanti, di cui 2 liguriEG: 11 partecipanti, di cui 4 liguriRS: 28 partecipanti, di cui 11 liguri

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CFT settembre 2016 CFT palme

CFM E/G aprile 2016

CFM E/G - novembre 2015 CFT Beigua - dicembre 2015

CFM L/C - aprile 2016 CAM R/S - novembre 2015

CFM L/C - agosto 2016

CFT levante 2016

CAM R/S - gennaio 2016 CAM L/C Vara

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Speciale Assemblea

Il nuovoResponsabile regionaleMa cosa fa costui?

eletti o nominati che provvedono al governo delle cose regionali: Formazione Capi, Branche, pattuglie varie. Aspetti pratici organizzativi di “governo”. Il Responsabile Regionale ha anche però da presiedere un organo più ampio di indirizzo e decisione, il Consiglio regionale, composto oltre che dai membri del Comitato, dai Responsabili di Zona, che hanno il doppio compito di riportare il punto di vista del loro territorio e di dare o chiedere indirizzi, correttivi, aggiornamenti sui programmi regionali.Ecco quindi il compito più impegnativo, di saper ascoltare, interpretare correttamente le esigenze di tutti e poi rispondere insieme al Comitato, portando avanti quanto l'Assemblea ha deciso.È un gran servizio: come sempre buon lavoro!

Tutti al voto oggi per l’elezione, tra gli altri, di un nuovo Responsabile Regionale.Ma cosa fa costui? Buona domanda perché per giocare in un ruolo servono anche le caratteristiche giuste. Riesco a immaginare come potrebbe essere un buon capo Branco, ma un buon Responsabile Regionale come deve essere?Un esempio potrebbe essere quello del Capo Gruppo che è il primo ruolo di “quadro” nell’organizzazione che AGESCI si è data su quattro livelli: Gruppo, Zona, Regione, Nazionale. Per cominciare il Responsabile regionale è membro attivo del Consiglio nazionale che supporta il lavoro del Comitato nazionale.Poi, semplificando molto, il Responsabile regionale (con la Responsabile e l’A.E. regionale) tiene unito e coordina un bel Comitato regionale con tanti operativi

“Siamo servi inutili.Abbiamo fatto quanto dovevamo”

Relazione Foulard Bianchi Liguria

consueti momenti di mistico&mastico, dagli incontri di preghiera, e dall’organizzazione di eventi come la bottega e la fucina. Insomma, un anno nuovo nel quale il nostro settore riparte, Agesci e Masci insieme, a servizio di giovani e ammalati non solo a Lourdes.

Se da una parte continua la riflessione a livello nazionale sulla struttura del nostro settore, dall’altra la Comunità ligure continua il suo cammino. Lo scorso anno si è concluso con la realizzazione della Fucina di Spiritualità presso le Clarisse Itineranti di Voltri dove, insieme agli amici dell’Oftal della diocesi di Albenga Imperia, abbiamo pregato e approfondito il tema della Misericordia nel Vangelo di Matteo. L’anno nuovo si è invece aperto con il consueto incontro iniziale a Manesseno. L’incontro, iniziato con la celebrazione della Santa Messa (incentrata non per caso sul Vangelo dei “servi inutili”), è continuato con i saluti e i ringraziamenti a Mauro per il servizio svolto come incaricato negli scorsi anni e con la progettazione dei prossimi passi della nostra Comunità. Passi che ci vedranno sicuramente a servizio della branca R/S e del Masci per il percorso “MigrAzioni”, passi che saranno scanditi dai nostri

A cura di Martina Isoleri,Incaricata al Settore FB

A cura di Giorgio Costa

CFT palme

CAM R/S - novembre 2015

CFT levante 2016

CAM L/C Vara

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Speciale Assemblea A cura di Lorenzo Gallo,referente Settore Nautico

formatori Giorgio Costa, Elena Feltrin e Marcello Neri a cui vanno i ringraziamenti da parte di tutta la Pattuglia PC Liguria, verrà riproposto nel prossimo futuro grazie alle numerose richieste di partecipazione.

Se sei interessato agli argomenti e alle attività proposte dalla pattuglia o vuoi semplicemente conoscerci meglio scrivi a [email protected] così da poterci incontrare in Vico Falamonica.

Nell'anno appena trascorso la Pattuglia Regionale di Protezione Civile, composta da 6 membri, si è dedicata a proporre momenti educativi per ragazzi e alla realizzazione di eventi formativi per capi.Grazie ad un lungo lavoro, che ha interessato tutta la pattuglia nazionale PC dal 2011, quest'anno si sono svolti per la prima volta in Liguria i corsi "Pronti all'intervento" indispensabili per poter partecipare ad ogni eventuale attivazione di AGESCI in ambito di Protezione Civile.Questo evento che ad oggi ha coinvolto 130 capi ed R/S Liguri durante 3 differenti corsi tenuti dai

Relazione PattugliaProtezione Civile

Relazione settore NauticoAnno difficile per il settore nautico dovuto alla mancanza degli incaricati al settore già da qualche anno mancanti e per la momentanea carenza di capi simpatizzanti. La spinta più forte alla attività nautiche è data dal gruppo Celle Ligure 1 che gestisce in autonomia la base nautica. Questa è riuscita comunque ad accogliere,  grazie ai capi del gruppo locale,  molti gruppi della Liguria (per lo più della provincia di Genova) e numerose richieste sono arrivate dalle regioni limitrofe. Quest'anno le attività della base hanno avuto anche un sapore internazionale, collaborando con due reparti provenienti dall'estero. La base vanta disponibilità per uscite in canoe e, per i più esperti, anche di piccole barche a vela. Il Settore ha aiutato, inoltre, nella realizzazione di alcune specialità nautiche di squadriglie, cercando di rendere i ragazzi più competenti nelle tecniche di vela e di salvamento in mare. Le due squadriglie ( Pantere La Spezia 1 e Volpi Lerici 1) hanno partecipato poi al Palio dei Guidoncini Verdi, tenutosi a giugno nella base scout

regionale di Vara. Un' altro appuntamento ricorrente è stato la bottega RS in canoa,svoltasi a Lerici in zona La Spezia. Molto suggestiva e apprezzata dai ragazzi sia come momento per confrontarsi con i propri limiti sia come riflessione personale e di fede.Ci auguriamo che il settore nautico abbia di nuovo il vento in poppa e speriamo di imbarcare nuovi capi che possano contribuire attivamente con la loro esperienza oppure semplicemente con la loro voglia di esserci e con idee nuove!

A cura di Lorenzo Cabona,referente Settore PC

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Speciale AssembleaA cura della Pattuglia Regionale L/C

- l'affettività, che getta anche le basi per la futura rielaborazione interbranca che verrà sviluppata a livello regionale

- le Piccole Orme: istruzioni per l'uso. Abbiamo approfondito le dinamiche e gli spunti di crescita e come l'evento è cresciuto in regione in questi anni. Abbiamo attivato, con notevole fatica, due campi invernali e tre campi estivi per un totale di circa 150 bambini e 30 capi coinvolti.

Il taglio è stato quello di fornire spunti spendibili nelle zone, come riconosciuto dagli stessi IABZ. Ci troviamo ora ad affrontare la sfida del futuro e della pattuglia che verrà. L'offerta sarà quella di momenti mirati, non necessariamente tutti i mesi una volta al mese. Manterremo la struttura verticale così preziosa in pattuglia, ma ripenseremo gli incontri in modo che sempre più gli IABZ abbiano modo di crescere e formarsi, in zona, e di fornire rielaborazione al nostro agire di capi, in pattuglia. Alla luce della nascita delle nuove zone pensiamo che mai come ora lo spendersi nel ruolo di IABZ rappresenti un'occasione unica ed irripetibile per portare un contributo alla nostra Associazione attraverso un ruolo così prezioso in zona. Abbiamo "letto" in tutte le zone visitate quest'anno (8 su 9) tanta voglia di discutere e discutersi per andare alle radici della nostra azione educativa. Quindi...che aspettate? Noi ci saremo...e voi? Il futuro (della branca) passa attraverso di voi! E allora....arrivederci in pattuglia!

L'anno di pattuglia 2015/2016 è partito con slancio grazie al cantiere e al ruolo di primo piano dato agli IABZ nell'organizzazione dello stesso unitamente ai formatori. É stata un bella occasione per (ri)formare la regione sul significato della Progressione Personale e sulla sua ricchezza usando il #nuovogiocoLC come spunto di riflessione oltre che come strumento. Molto resta da fare e nel corso dell'anno abbiamo avuto modo di verificare e constatare che se molto è stato acquisito e rielaborato altrettanto resta da rielaborare e tradurre in azioni concrete nelle nostre untià, citando solo come esempio il non allungare troppo i tempi del gioco e la necessità di dare un ruolo chiaro, fattivo e continuativo al Consiglio degli Anziani.La pattuglia LC si è costruita negli anni come comunità verticale, costituita da IABZ, formatori della branca e qualche pattugliere fortemente intenzionato e motivato. La sua composizione rende la pattuglia LC una comunità verticale dove ciascuno è chiamato a partecipare alla rielaborazione metodologica fornendo il proprio contributo di metodo e portando la sua esperienza umana di capo in cammino.Tra gli argomenti trattati nell'anno (rispetto al programma e rispetto a quanto emerso dalle esigenze degli IABZ):- il #nuovogiocoLC, con particolare attenzione alla

stagione di caccia/volo e all'insuccesso come elemento di crescita per riprogettarsi

- il Consiglio degli Anziani - bambini e il mondo (visti dentro e fuori

dall'Associazione)

Relazione della BrancaLupetti e Coccinelle

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Speciale AssembleaA cura di Giacomo Beretta,Incaricato alla Branca E/G Regione Liguria

iniziato a tracciare alcuni anni addietro e che ha trovato nell’evento regionale della primavera 2014 e nel convegno dello scorso autunno momenti di particolare concretezza. Il fatto che gli stessi argomenti siano stati parallelamente oggetto di analisi e ridiscussione da parte della pattuglia nazionale di branca sottolinea come il lavoro ligure si sia inserito nel contesto di una rielaborazione di più ampio respiro.Il confronto con gli IABZ, inoltre, ha evidenziato una discreta difficoltà, pressoché trasversale nelle zone, nel realizzare un percorso di formazione strutturato e continuativo, poiché molto tempo ed energie sono dedicati dai capi reparto e dagli incaricati alla organizzazione di eventi zonali, come i San Giorgio. La discussione di questa problematica all’interno della pattuglia ha portato ancora una volta alla considerazione che, forse, varrebbe la pena incanalare diversamente l’impegno dei capi reparto (e non solo), indirizzandolo piuttosto verso eventi effettivamente rintracciabili nel regolamento come i bivacchi di specialità, i campetti di competenza ed il Palio dei Guidoncini Verdi. Tali eventi, infatti, rappresentano luoghi privilegiati grazie ai quali, rispettivamente, i ragazzi possono conoscere e fare proprie nuove tecniche concretizzando

Tutto l’universo cospira affinché chi lo desidera con tutto se stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni.” (Paulo Coelho).

Il lavoro della pattuglia regionale E/G, durante l'anno trascorso, è stato incentrato soprattutto sulla formazione al ruolo e nel ruolo degli IABZ, i quali, pressoché tutti, si trovavano al primo anno di servizio. Insieme, ci siamo concentrati sui quegli strumenti metodologici sui quali le modifiche apportate recentemente al regolamento hanno voluto riportare l’attenzione: l’impresa e il brevetto di competenza. L’obiettivo di tale rielaborazione metodologica è stato quello di fornire agli incaricati più inesperti una linea guida snella e facilmente fruibile nel contesto delle riunioni di zona, le quali sono state via via affrontate con maggiore consapevolezza e competenza da parte degli incaricati. Quale ulteriore aiuto Abbiamo dedicato una intera riunione ad analizzare, con la collaborazione di un esperto in materia, i concetti di gruppo di lavoro, lavoro di gruppo e leadership, strettamente interconnessi tra loro.Gli argomenti trattati e le analisi che ne sono susseguite hanno fatto particolare riferimento alla linea che la pattuglia regionale di branca ha

Relazione della Branca Esploratori e Guide

Quando i sogni prendono forma

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e perseguendo eventuali impegni o mete e le squadriglie testimoniare quanto fatto durante l’anno e confrontarsi a tal proposito con i propri pari.

Gli IABZ hanno, comunque, verificato l’anno come complessivamente positivo, di confronto e dunque formativo. Personalmente, grazie al prezioso aiuto del Pattuglino Eventi, sono riuscito a prendere parte alle riunioni di branca di 5 zone su 9, trattando ed approfondendo di volta in volta argomenti differenti a seconda delle particolari richieste delle zone stesse.

Gli eventi, organizzati e gestiti dal Pattuglino Eventi, che la branca propone (bivacchi di specialità, campetti di competenza e palio dei guidoncini verdi) sono ormai ben strutturati e portano buoni frutti: i ragazzi li attendono, li frequentano e li verificano positivamente e, cosa molto importante, sembrano essere sempre meglio inseriti nel loro sentiero. La principale difficoltà che continua ad essere incontrata è il reperimento di capi disponibili e competenti che abbiano voglia di lanciarsi nella gestione, organizzazione e realizzazione di questi importanti

momenti. Due sono le dirette conseguenze di questa penuria di capi; innanzitutto, l’impossibilità ad aprire un numero di campetti sufficiente ad accontentare tutte le richieste, cosicché le liste d’attesa difficilmente riescono ad essere assorbite; in secondo luogo, la difficoltà a programmare con il dovuto ampio anticipo tali proposte, cosicché le brochure esplicative difficilmente riescono ad essere consegnate prima di un paio di settimane dall’inizio degli eventi stessi. Entrando più nello specifico, devo constatare che - per i problemi di cui sopra -, i bivacchi di specialità quest’anno sono diminuiti di numero, passando da 27 del marzo 2015 a 24 del marzo 2016.Per quanto riguarda i campetti di competenza, ne sono stati aperti 4, che si sono tenuti tutti in giugno, contemporaneamente. Infine, circa il Palio dei Guidoncini Verdi, sono lieto di poter dire che si è trattato, anche quest’anno, di un evento molto partecipato, sebbene con numeri leggermente inferiori rispetto all’anno scorso e con le dovute differenze nel numero di squadriglie partecipanti a seconda della zona di provenienza. Le specialità di squadriglia appaiono dunque come uno strumento sempre più e sempre meglio utilizzato: è importante che i capi reparto continuino ad investire su di esso e lo riconoscano e lo sfruttino come vero e completo strumento di progressione personale dei propri ragazzi.

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Speciale AssembleaA cura di Alessandro Denicolai e Michela Mazzoccoli, Incaricati regionali alla branca R/S

E' emerso che i passi di competenza sono i più penalizzati: occorre recuperare gli strumenti per puntare sugli RS che vivono questo momento visto che spesso si segue maggiormente la P.P. dei novizi e dei partenti (vedi anche partecipanti alle botteghe).Il laboratorio si è concluso con un evento nazionale aperto a Iabz, capi campo CFM e ROSS. Purtroppo per la Liguria è stata un’occasione persa: nessuno Iabz ha partecipato.

ASK THE BOY: UNO SGUARDO OLTRE

Tra gli obiettivi del progetto regionale, abbiamo lavorato sulla creazione della piattaforma online e sull’istituzione della giornata “GreenDay”.

Piattaforma onlineCon la bottega “Humans 3.0”, incentrata sul tema “comunicazione”, è stata creata la pagina facebook RYS 3.0 Liguria ed è nato un gruppo di lavoro misto capi-RS che gestisce la pagina stessa. Lo scopo principale è quello di far conoscere le attività dei clan liguri e le proposte regionali.

GreenDayGli eventi condotti nelle varie zone sono stati: la pulizia di sentieri (zona Savona e zona Valpolcevera), la posa di nuova segnaletica (zona Valpolcevera) e la pulizia di un un’area verde attrezzata (zona La Spezia).

PartecipazioneDopo la verifica della route nazionale, è emersa la necessità di definire con precisione come potesse essere declinata la partecipazione degli RS alla vita associativa. Questo percorso ha portato il Consiglio Generale 2016 ad approvare l’articolo 7 bis “Percorsi di rappresentanza e partecipazione” (vedi SIL n° 39)

EVENTI PER RAGAZZI

BottegheDa qualche anno la branca RS vorrebbe far crescere ancora la qualità degli eventi per ragazzi. Per questo motivo abbiamo cercato capi disponibili a preparare nuove botteghe che rispondessero ai bisogni degli RS e abbiamo incontrato i capi bottega prima dell’evento per fare si che le botteghe seguissero linee guida comuni e dopo l’evento per fare insieme anche agli Iabz la verifica finale.I numeri:12 botteghe – tutte aperte183 partecipanti 90% la percentuale di partecipanti sugli iscritti: le defezioni dell’ultimo minuto sono state davvero poche!!

Solo una riflessione: abbiamo notato che i partecipanti sono principalmente novizi ed RS del 1° anno, viene da chiedersi “dove sono gli RS del 2° anno? (quelli del 3° anno spesso partecipano già alle ROSS)

ROSSE’ stata aperta nuovamente la terza ROSS! 79 gli RS partecipanti in totale.

Tutti i numeri degli EPPPI 2016 sono disponibili sul sito di Agesci Liguria.

LABORATORIO NAZIONALE DIRITTI AL FUTURO

L'obiettivo era riguardare il metodo con occhi nuovi, evidenziarne gli aspetti irrinunciabili e scoprire nodi e criticità oggi evidenti nella prassi metodologica della branca, con il coinvolgimento di regioni e zone.In Liguria abbiamo affrontato i temi “Educare alla fede” e “Progressione Personale” (scelti da tutte le zone all'unanimità) con due riunioni di pattuglia e con incontri in alcune zone. Abbiamo poi organizzato una riunione ad hoc con formatori e capi campo ROSS.

Relazione della brancaRover e Scolte