Anpas Informa_dicembre 2012

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Anno 12°, numero 3, dicembre 2012 - Anpas Informa: periodico mensile Dir. Responsabile Fausto Casini. Redazione: via Pio Fedi, 46/48 - Firenze. Reg. Trib. Firenze n°4395 del 13/07/1994 - Spedizione in abbonamento postale Legge 662/96 art.2 comma 20/c - stampato da Litografia IP - Firenze IL CALENDARIO 2013 BARI -IL 13°MEETING EMILIA I NUMERI DELL’INTERVENTO IL PROGETTO IN GAMBIA

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Il numero di dicembre di Anpas Informa: il Meeting a Bari, il Servizio Civile, il sostegno a distanza in Gambia, Terremoto io non rischio.

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Anno 12°, numero 3, dicembre 2012 - Anpas Informa: periodico mensile Dir. Responsabile Fausto Casini. Redazione: via Pio Fedi, 46/48 - Firenze. Reg. Trib. Firenze n°4395 del 13/07/1994 - Spedizione in abbonamento postale Legge 662/96 art.2 comma 20/c - stampato da Litografia IP - Firenze

IL CALenDARIo 2013

BARI -IL 13°MeeTInG Emilia I nuMeRI DeLL’InTeRvenTo

IL PRoGeTTo In GAMBIA

iNDiCE pageditoriale di Fausto Casini 2 e 3

Il MeeTInG: Sanità e Protezione Civile 4

Il MeeTInG: 8 idee per cambiare il mondo 5

IL MeeTInG: le emozioni 6 e 7

IL MeeTInG: la firma del protocollo Anpas-ReLuis.La musica del Meeting

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Il calendario 2013 9 e 12

Terremoto io non rischio 13

l’aquila: il progetto Anpas per i giovani del rugby.Fondazione con il Sud: i progetti in Puglia e in Campania

14

Servizio Civile: Anpas c’è 15

Protezione Civile: la chiusura dell’emergenza in emilia

16 e 17

archivio storico: il progetto 18

Internazionale: il Sostegno a distanza in Gambia 19

Ora. Si sta avvicinando il natale, e il 2012 questo impegnativo anno bisestile si prepara a lasciare il posto al 2013 che come ogni anno ci auguria-mo migliore del precedente.e’ il momento di fermarsi a riflettere, dedicherò questa pausa alla famiglia e a recuperare sane letture. ma l’ottavo anno di presidenza dell’an-pas, convissuto con il terremoto nella mia terra e le riflessioni scaturite dagli ultimi incontri, mi impongono di affrontare il nuovo anno con luci-dità e con chiarezza di strategie.Quest’anno è stato carico di attività, di entusia-smi, di fatiche e di cambiamenti. Questa new-sletter rendiconta buona parte dei risultati im-portanti della nostra attività: abbiamo innovato sul campo la nostra protezione civile sia nella gestione dell’emergenza che nella azione per co-struire comunità resilienti; siamo cresciuti nella nostra capacità di interlocuzione e collaborazio-ne con il mondo accademico e nel rapporto con la comunità scientifica e la firma del protocollo con Reluis ne è una testimonianza; abbiamo costru-ito il regolamento di applicazione del nuovo sta-tuto che apre il nostro movimento alle affiliazio-ni di nuovi soggetti in Italia e all’estero, abbiamo avviato un’attività istituzionale per accogliere in tutti i livelli i giovani e le loro idee e l’iniziativa del meeting sulle 8 idee per cambiare il mondo ne è un importante risultato, abbia-mo deciso di rivoluzionare l’idea di sviluppo del movimento e stiamo costruendo un processo partecipa-to che attivi tutti nella crescita e nel rafforzamento della rete. Il tutto mentre un terremoto che ha colpito l’emilia ci ha impegnato a fondo nella nostra solidarietà a quelle popolazioni.nonostante questo la sensazione è quella di essere fragili, di non fare abbastanza e soprattutto di non aver costruito un pensiero indi-pendente e autonomo intorno a cui mobilitare l’Anpas.e’ strano, proprio mentre stiamo raggiungendo i risultati che per anni avevamo dichiarato: l’omo-geneizzazione dell’immagine è ormai a buon punto, il dare impulso alla comunicazione ed essere produttori di narrazione oggi ci contrad-distingue rispetto alle altre grandi reti, il lavoro con l’archivio storico sta trasformando la nostra storia in memoria disponibile e interrogabile per fare le nostre scelte, il nostro collegamento con l’europa sta diventando fattivo e il nostro prota-gonismo con i Samaritain sta aumentando; ab-biamo mobilitato così tanto senza aumentare il costo che le nostre associate devono sostenere per il funzionamento della rete e non ci mancano progetti ambiziosi come il trasformare le nostre sedi in “sentinelle “ per il rischio e le nostre as-sociazioni in centri di educazione permanente sulla sicurezza dell’ambiente e in aiuto ai nuovi cittadini e agli anziani. e allora?

la riflessione: ” [...] Il nostro movimento, 882 as-sociazioni, centinaia di migliaia di soci, decine di migliaia di volontari, una presenza capillare nel

territorio, un rapporto positivo con le popolazio-ni, tarda a esprimere autonomamente i segni di una strategia adeguata alla fase straordina-ria che stiamo vivendo ondeggiando, sempre in modo subordinato, fra il richiamo del “mercato”, il legame con la tradizione, la presenza dentro soggettività politiche datate e ambigue; in sinte-si una massa a disposizione di altrui disegni.Dopo il Congresso le poche occasioni offerte per il confronto non sono state utilizzate per scava-re a fondo e per disegnare traiettorie adeguate; oggi l’avvio di questo dibattito interno non è più rinviabile.occorre una fase attenta di analisi e la discus-sione larga sulla prospettiva per arrivare ad una sintesi condivisa e solida. Questo ti chiediamo come programma di lavoro prioritario per il 2013 [...]”.

Questo è uno stralcio di una lettera che attilio Farnesi, Presidente di Anpas Toscana, mi ha in-viato è che esplicita in modo condivisibile, la si-tuazione in cui si trova chi dirige le nostre asso-ciazioni e le nostre articolazioni di rete e l’Anpas nazionale. Il segnale è chiaro e ci deve profonda-mente interrogare.Questi interrogativi devono essere affrontati cercando di individuare i percorsi di approfondi-

mento, le strategie e le articolazioni dei temi che ci sottopongono.Sintetizzo la lettura: “Siamo gran-di, abbiamo tanta fiducia dai nostri concittadini, abbiamo una storia che ci dona idee attuali anche nella società in evoluzione, le Istituzioni riconoscono la nostra qualità e affi-dabilità, la nostra identità è chiara-mente definita, i nostri valori sono esplicitati nei documenti che co-struiamo dal bilancio sociale ai no-stri statuti e li ritroviamo nel nostro agire, ma non riusciamo a tracciare la via per le nostre associazioni per

abitare il futuro ne riusciamo a condizionare le politiche del nostro paese in modo efficace.Ci troviamo di fronte ad una distanza frustrante fra le aspettative e quello che riusciamo ad ot-tenere e su questo dovremo orientare il nostro futuro.Definire la visione è fondamentale, ma dobbia-mo interrogarci sul nostro ruolo di grande as-sociazione di volontariato, provando a definire cosa spetta a noi in questa terribile crisi cultu-rale che colpisce la nostra società.

la sopravvivenza. La responsabilità a cui la no-stra storia ci obbliga è contenuta nei valori fon-danti delle pubbliche assistenze e oggi è affidata a noi; la sopravvivenza ci impone la difesa dei minimi di sostenibilità per agire e di immagina-re nuove forme di attività al passo con i tempi. I modelli organizzativi non possono affidarsi alla benevolenza dei regolatori. Purtroppo l’attuale scarso senso di responsabilità di chi opera nella pubblica amministrazione non è affatto sensibi-le alla domanda: ”Senza di noi come fareste?”. o meglio: “Con che risorse potreste continuare

Noi abbiamo un grande vantaggio: la varietà. Ma questa diventa risorsa solo se siamo in grado di leggerla e valorizzarla.

COmiTaTO Di REDaZiONEFausto Casini (direttore Responsabile), Fabrizio Pregliasco, Mauro Giannelli, Annalisa Bergantini, Benedetta Brugagnoni, Lucia Calandra, Andrea Cardoni, Sergio Giusti, enzo Susini, Mirco Zanaboni.

Sono intervenuti: ermanno Zoina, Matteo Perillo.

aNPaS iNFORmavia Pio Fedi, 46/4850142 - FirenzeTelefono 055/303821Fax 055/375002Web www.anpas.org

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il bene non ha copyright ed è contaminante - pag. 13

il calendario 2013 anpas con i nomi e le date dei personaggi di riferimento del nostro movimento

AnPAS InFoRMA - Periodico mensile Dir. Responsabile Fausto Casini - redazione via Pio Fedi, 46/48 pagina 3

a dare risposte ai cittadini se ci rendete impossibile la sopravvi-venza?” oggi vige la regola: ”Ho pochi soldi: quello che riesco a fare, bene. Il resto sono fatti degli altri”. Tutto questo ignorando i diritti fondamentali dei cittadini definiti dalla Costituzione. non gioca a nostro favore il fatto che, dove siamo fortemente strutturati o dove operiamo in modo coordinato con il 118 e con le ASL, molti cittadini ci percepiscano come un servizio istituzionale. Le normative a cui ci siamo adeguati prima fra tutte la legge 266/91, non consentono attività di autofinanziamento né riconoscono le reti. Inoltre alcune interpretazioni errate delle normative europee sulla concorrenza tendono a chiederci di snaturare la nostra identità per farci parte-cipare ad attività sul territorio. Non passa giorno senza che escano provvedimenti iniqui e frustranti per le nostre associazioni. Anche il modo con cui si sta privatizzando la CRI dimostra che il nostro modo di aggregare i cittadini non è sicuramente il preferito da chi oggi governa il nostro Paese.

Costruire modelli e alleanze inedite. noi abbiamo un grande van-taggio: la varietà. Ma questa diventa risorsa solo se siamo in grado di leggerla e valorizzarla. Il nostro obiettivo non può essere unifor-mare, ma dobbiamo cominciare a catalogare e per ogni forma che troviamo coerente con i nostri valori dobbiamo costruire l’elenco delle necessità e delle risorse per valorizzarla. Questo modello corale deve incardinarsi in una visione di società che decida qua-le spazio secondo noi spetta al pubblico, quale al terzo settore, e all’interno del terzo settore in quali spazi ci possiamo cimenta-re. Le alleanze non si possono solo limitare ai Forum del Terzo settore, alle consulte del volontariato; quelli sono luoghi dove ci si esercita alla ricerca di una rappresentanza unitaria, che è tra i nostri obiettivi principali, ma di volta in volta dobbiamo costruire reti di ambito tematico o di progettazione e raggruppamenti con obiettivi di pressione politica che rompendo gli schemi classici si coagulino sull’idea di benessere, sul modello di difesa, sul sistema della salute e dell’educazione fino ad arrivare anche al consumo consapevole e alla attenzione all’ambiente. Chiamarsi movimento significa essere in grado di promuovere impulsi di cambiamento nella società.

armonizzare i ritmi. Il grande lavoro che spetta alla rete oltre che tracciare linee è quello di sincronizzare il sistema, non basta enun-ciare degli obiettivi ne definire strategie, essere movimento signifi-ca camminare assieme, solo così la nostra dimensione può diven-

tare forza. e’ fondamentale evitare gli strappi, cercare di aiutare chi va più piano e ascoltare i profeti sapendo che ogni processo richiede pazienza e condivisione di aspirazioni. Su questa traccia si muove il piano triennale che la Direzione nazionale ha costrui-to. Ma non basta. Dobbiamo pervicacemente ricercare il confronto e la crescita culturale. Il volontariato agisce su due grandi fronti, il primo è l’espressione della soggettività politica nei luoghi della rappresentanza e nel rapporto con le istituzioni, ma l’altro su cui allo stesso modo ci si deve misurare, è quello di essere luogo di educazione e formazione permanente della cittadinanza e quindi liberatore di pensieri che possono promuovere il cambiamento al di là dell’appartenenza associativa.

Il 2013 ci aspetta con queste domande e ci affida questa grande responsabilità, ma ”l’amore per le pubbliche assistenze e la con-sapevolezza del ruolo che queste possono svolgere come hanno sempre fatto nel passato” (così conclude la lettera di Anpas Tosca-na) che so essere presente in tutto il nostro bel mondo mi dice che l’attrezzatura ce l’abbiamo.Concludo con un tweet: i volontari sono coloro che svolgono un’azione volontariamente per il semplice piacere di realizzare aspirazioni. aspiriamo profondamente e buon 2013 a tutti!

Sono venti milioni le ore di attività che i volontari delle 882 Pubbliche assistenze anpas mettono a disposizione per le singole comunità. Lo ha ricordato Maurizio Ampollini, re-sponsabile nazionale Anpas delle politiche gestionali del la-voro al convegno svoltosi venerdì 28 settembre a Bari.alessandra albanese (docente Dipartimento Diritto Pubbli-co, università degli studi di Firenze) ha parlato della funzio-ne e del valore dell’apporto lavorativo nell’affidamento dei servizi alle associazioni: “L’affidamento è diventato estre-mamente problematico negli ultimi anni e lo sanno bene le associazioni di volontariato. Ma il problema non è solo italiano. L’unione europea ha posto l’attenzione sulle atti-vità del non profit e ha affermato che il trasporto sanitario è considerata attività economica perché realizza un servi-zio che sta sul mercato. L’impiego del personale dipendente secondo la 266 del 1991 è possibile, ma in termini ridotti: in questo senso bisogna coordinare la redditività con il raffor-zamento della coesione sociale”.Eugenio De Crescenzo (Consulta economia Civile Forum

Terzo Settore e Presidente nazionale AGCI) ha dichiarato ”Il terzo settore è terzo rispetto allo Stato e al mercato: se è un affidatario o un subappaltatore allo Stato è un po’ meno terzo. La nostra terziarietà è il nostro fondamento”.Fausto Casini, ha concluso il convegno rivolgendosi soprat-tutto ai volontari Anpas presenti in sala: “Cosa possiamo fare noi per cambiare questa situazione? Il volontariato ita-liano, insieme alla cooperazione e alla promozione sociale deve riuscire a unirsi in una rappresentanza unitaria e com-patta per proporre nuovi modelli di lavoro e di economia nel-la gestione e nella realizzazione dei servizi. L’associazione di volontariato ha come obiettivo prioritario il promuovere il volontariato presso i cittadini, non il rincorrere solamente i servizi”.All’incontro hanno preso parte anche Carlo Pelizzi (consu-lente del Lavoro) - “I contratti di lavoro coordinato e subordi-nato nell’ambito dei servizi resi dalle Pubbliche Assistenze” e Fabio millefanti (consulente del Lavoro) - “Conciliazione e certificazione dei rapporti di lavoro”.

È il titolo del secondo convegno di venerdì 28. Anche alla luce dell’ultima emergenza in emilia, i relatori si sono interrogati sul ruolo delle colonne nazionali e le necessità del sistema di protezione civile.Simone andreotti (Presidente della Consulta nazionale del volontariato di Protezione Civile) ha indicato proprio la crisi come opportunità di costruire un cambiamento: ”Bisogna voltare pagina e bisogna premiare la qualità, soprattutto ora che ci sono pochi fondi. La crisi diventa una possibilità per chi si mette in gioco per crescere e migliorare e dare un servizio di qualità e alla qualità ci si arriva solo se si sta in-sieme. L’emilia ci ha ricordato che anche la presenza di mi-granti comporta una serie di cambiamenti e Il volontariato ha la propensione di rimettersi in discussione, di cambiare continuamente. Anpas ha un curriculum incredibile proprio perché si mette sempre in discussione, perché ha fame di

sapere”.Sergio Sgambeterra (Responsabile settore sanità Commis-sione nazionale Protezione Civile Anpas), ha sottolineato l’importanza di ”avere una sanità integrata, ma multidisci-plinare”. una sanità con linee guida adattabili all’esigenza del territorio. oggi il volontario deve essere un vero profes-sionista dell’emergenza e dell’assistenza sanitaria in prote-zione civile”.Sulla scorta dell’esperienza fatta in occasione del sisma in emilia, marco Vigna, (dirigente 118 Regione emilia Roma-gna) ha evidenziato l’importanza dell’implementazione di sistemi integrati e dei servizi sul territorio senza creare mo-delli ad alta integrazione dove non è possibile.Carmine lizza (Responsabile nazionale di Protezione Ci-vile Anpas) ha sottolineato l’intenzione di mettere le basi per poter ragionare sul sistema sanitario [continua a pag.5]

pagina 4 AnPAS InFoRMA

nelle immagini: i relatori del convegno volontariato e lavoro in sanità, Simone Andreotti, Fausto Casini insieme al presidente della Fiera del Levante Gianfranco viesti

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un seme che diventerà un grande albero8 idee per cambiare il mondo8 idee per unirci8 idee per essere liberi8 idee per un equilibrio8 idee per sognare8 idee per una nuova realtà8 idee per imparare8 idee per piantare un seme...un seme che diventerà un grande albero...

Lo ha scritto nicole a pochi giorni dalla conclusione del con-vegno che si è svolto sabato 29 settembre a Bari. Protago-

niste 8 idee presentate da giovani provenienti dal Mediter-raneo: Antonin, Ahmed, Federica, Wesam, Antonio, Hamzeh, othman, ezequiel e Ahmed.un incontro, coordinato da Fabrizio Pregliasco e Giovan-ni Serra, che ha scatenato l’entusiasmo e l’interesse di chi era in sala per la freschezza delle presentazioni (10 minu-ti per ogni idea) e l’importanza delle tematiche affrontate: raccontare la guerra a Gaza, dare la cittadinanza alle nuove generazioni, dare spazio all’educazione non convenzionale, studiare i cambiamenti della primavera araba, organizzare e creare moduli per il soccorso ai nuovi cittadini delle nostre comunità, esplorare e conservare la natura in Giordania, il dramma dei migranti nel mediterraneo.

[continua] in protezione civile, an-che alla luce degli interventi fatti non soltanto in emilia o a L’Aqui-la, ma anche in Irpinia. “essendo la tutela della salute del cittadino legata alle regioni, in situazioni di emergenza chiediamo di poter intervenire sul posto, come poi di fatto è accaduto, con dei protocolli già condivisi. in questo senso, anche ragionan-do sul sistema di protezione civile, sarà anche importante censire le associazioni di volontariato che fanno queste attività”.

I video delle 8 idee su www.youtube.com/anpasnazionale

pagina 6 AnPAS InFoRMA

Tutte le foto del Meeting su http://www.flickr.com/photos/anpas

AnPAS InFoRMA - Periodico mensile Dir. Responsabile Fausto Casini - redazione via Pio Fedi, 46/48 pagina 7

pagina 8 AnPAS InFoRMA

La firma del protocollo è avvenuta sabato 29 settembre nel corso del Consiglio nazionale dell’Anpas alla presenza del Presidente na-zionale Anpas Fausto Casini, del Presidente del Consorzio Reluiss Gaetano Manfredi e dell’Assessore alla Protezione Civile dell’emilia Romagna Paola Gazzolo. un protocollo che impegna le due organizzazioni a collaborare a stretto contatto per la mitigazione del rischio sismico e della pia-nificazione e gestione delle emergenze sismiche che dovessero verificarsi in Italia. In particolare, l’accordo prevede programmi che riguardano:- la prevenzione al rischio sismico attraverso progetti di ricerca sulla prevenzione sismica,- esercitazioni di protezione civile per la simulazione di emergenze sismiche all’interno del Sistema nazionale di Protezione Civile - predisposizione di programmi di formazione di volontari e divul-gazione sul rischio sismicoGaetano manfredi, presidente Reluis (Consorzio dei laboratori di In-gegneria Sismica delle università italiane) e prorettore dell’univer-sità Federico II di napoli, ha dichiarato: “Stiamo per concretizzare questa preziosa collaborazione con la firma del protocollo d’intesa tra il nostro Consorzio e l’Anpas per le future campagne in materia di sensibilizzazione anti-sisma alla popolazione, grazie alla quale scienza e conoscenza dei nostri studiosi vanno di pari passo con chi fa cultura e intervento di Protezione Civile”.Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, pre-

sente al momento della firma, ha così commentato: ”Sono venuto a portare il mio saluto e del Dipartimento di Protezione Civile alla grande organizzazione che è l’Anpas, che nelle collaborazioni avute negli anni è stata anche e soprattutto un ottimo compagno di stra-da. Durante le emergenze contiamo molto su sull’apporto dell’An-pas, come sta avvenendo in emilia dove sono attivi due campi a novi e Mirandola. Il prezioso apporto di Anpas non si limita però solo all’intervento operativo, ma anche al grande lavoro di diffusio-ne della cultura della Protezione Civile in Italia. nel nostro paese purtroppo la cultura della Protezione Civile è de-ficitaria, tutti ne parlano con saccenza e sufficienza. e ne sparlano anche. Ma pochi sanno chi siamo e che cosa siamo. Quindi non posso che ringraziare Anpas per tutto ciò che fa per diffondere la nostra cultura. ne è un esempio la campagna di sensibilizzazione che si terrà il 13 e 14 ottobre nelle 105 piazze italiane, realizzata proprio dal Dipartimento con Anpas, Reluiss e InGv”.Carmine lizza, responsabile nazionale di Protezione Civile Anpas, ha sottolineato come la nascita di questo protocollo sia stata de-terminata dall’incontro nel progetto “Terremoto, io non rischio. “La nostra attività insieme a Reluis ha avuto già tanti risultati: sia-mo riusciti a trovare il giusto compromesso tra la comunicazione prettamente tecnica e quella con i cittadini. Ma unendo ognuno le proprie professionalità. Questo accordo è un passo avanti del mo-vimento. Ci specializziamo sempre di più e attingiamo da risorse sempre più avanzate nella ricerca”.

Il consiglio nazionale Anpas al momento della firma del protocollo con Reluis

Il Meeting è stato anche caratterizzato dalla buona musica dal vivo, quella vera. venerdì 28 Tammorra Felice ha fatto ballare la pizzica a tutti volontari presenti al campo. Subito dopo il djset di Michele “Black” Carmignano. Sabato 29 settembre, come ogni meeting Anpas, il gran finale è stato lasciato alla grande sfilata dei volontari arrivata al palco allestito in Piazza Mercantile. una volta arrivati in piazza, il discorso di Fausto Casini, Presidente ndazionale Anpas, la foto di rito... e poi tre ore di musica dal vivo con band e musicisti Anpas: gli isteresi, Fabio De matteis e gli Uducha.

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MARZO 2013

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e morale e civile del popolo,

per diffondere e praticare sen

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OTTO

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2013

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1 lunedì-lunedì dell’angelo

16 martedì

2 martedì

17 mercoledì

3 mercoledì

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19 venerdì5 venerdì

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7 domenica

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25 giovedì-liberazione

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APRILE 2013

1 mercoledì-festa dei lavoratori

17 venerdì2 giovedì

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MAGGIO 2013

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2 domenica-festa della repubblica

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4 martedì

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20 giovedì6 giovedì

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26 mercoledì

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GIUGNO 2013

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AnPAS InFoRMA - Periodico mensile Dir. Responsabile Fausto Casini - redazione via Pio Fedi, 46/48 pagina 13

oltre 1.500 volontari di 12 organizzazioni na-zionali di protezione civile sono stati impe-gnati sabato 13 e domenica 14 ottobre in 102 piazze italiane nella campagna nazionale per la riduzione del rischio sismico: sono questi i numeri di “Terremoto – io non rischio”, l’inizia-tiva svoltasi in cento comuni a elevato rischio sismico o ritenuti particolarmente rilevanti per una efficace informazione alla popolazio-ne su questo tema. nata da un’idea del Dipartimento della Prote-zione Civile e di Anpas, la campagna Terremo-to - io non rischio - giunta alla sua seconda edizione - è realizzata in collaborazione con l’Ingv-Istituto nazionale di Geofisica e vulca-nologia e ReLuis-Consorzio della Rete dei La-boratori universitari di Ingegneria Sismica, in raccordo con le Regioni, le Province e i Comuni coinvolti. Protagonisti dell’iniziativa sono stati proprio i volontari di protezione civile, formati sul ri-schio sismico, che hanno istruito a loro volta altri volontari, diventando quindi attori di un processo di diffusione della conoscenza. Per favorire la sensibilizzazione dei cittadini rispetto al rischio sismico, è stato scelto di coinvolgere nelle diverse piazze le associazio-ni di volontariato che operano ordinariamen-te sul territorio, promuovendo così la cultura della prevenzione: volontari più consapevoli e specializzati, cittadini più attivi nella riduzione del rischio sismico.

nella conferenza stampa di presentazione, il Capo del Dipartimen-to della Protezione civile, Franco Gabrielli ha dichiarato: ”Cogliamo con soddisfazione che dalla campagna dello scorso anno siamo cre-sciuti, siamo in oltre 100 piazze, 18 regioni, una provincia autonoma. Quando le buone idee non sono tenute gelosamente all’interno di recinti e di steccati diventano uno strumento importante. e ancora oggi rivolgo il ringraziamento ad Anpas che con grande generosità ha allargato la sua brillante idea ad altre associazioni. il bene non ha copyright ed è contaminante”.“oggi per poter affrontare il tema della mitigazione del rischio sismi-co dobbiamo partire da una grande opera di prevenzione”, ha dichia-rato il Presidente di ReLuis, Gaetano manfredi. ”Sappiamo che i ter-remoti arriveranno, ma non sappiamo nè la data ,nè il luogo preciso.Dobbiamo costruire una società resiliente, ma la società resiliente è fatta dal comportamento quotidiano dei cittadini, ma soprattutto il comportamento prima dei terremoti, non quando il terremoto è ar-rivato. Ridurre il rischio sismico non lo si fa prima dei terremoti. Ma per ridurre il rischio sismico bisogna agire prima e per fare questo ci vuole una consapevolezza e una percezione chiara dei cittadini che ridurre il rischio sismico”.

65PIAZZe AnPAS CoInvoLTe

pagina 14 AnPAS InFoRMA

“link – nuovi legami e sinergie in Campania” - di Ermanno ZoinaContinua la formazione nell’ambito del progetto “link” pro-mosso dal Comitato Regionale Anpas Campania e finanzia-to da Fondazione CON il SUD. venerdì 2 novembre, nella splendida cornice di Ravello (SA), i circa trenta partecipanti al programma di formazione tecnica sulla segreteria si sono incontrati con la consapevolezza e il desiderio di acquisi-re conoscenza. Le loro aspettative non sono state deluse tant’è che argomenti come il bilancio, il protocollo, le norme sulla privacy etc., dopo questi tre giorni facevano meno pau-ra di quando c’eravamo incontrati venerdì. Ciò che più conta, però, è che al di là delle conoscenze ognuno di loro ha porta-to via con se la consapevolezza di far parte di qualcosa di più grande, di un Movimento che quando mette insieme le sue risorse, i suoi volontari, i suoi collaboratori crea opportunità

di crescita. Domenica, quando ci siamo salutati, il nostro è stato un arrivederci, un a risentirci a presto perché dopo Ra-vello siamo un po’ più tutti uguali, simili ed emancipati.

anpas Puglia in rete - di matteo PerilloHanno registrato un’ottima partecipazione le due giornate di formazione tecnica che si sono svolte sabato 10 e domenica 11 novembre a Mottola, in provincia di Taranto, nell’ambito del progetto “Anpas Puglia in Rete” promosso dal comitato regionale Anpas Puglia, con il contributo della Fondazione con il Sud per il Bando Reti 2010. La formazione tecnica, svoltasi, nelle sale convegni della tenuta “Casa Isabella”, si è articolata in un corso di segreteria e uno di tesoreria, settori fondamentali per le associazioni di volontariato.Ben 18 sono state le associazioni pugliesi di Pubblica As-sistenza che hanno partecipato al corso, [continua a p.15]

nel luglio scorso l’Amministrazione Comunale di L’Aquila ha finalmente concesso i permessi per l’ampliamento dell’im-pianto sportivo di Centi Colella a poco più di un chilometro dal centro di L’Aquila. In quest’area era già esistente un campo da rugby, sul quale dopo il sisma del 2009, si era ri-versata tutta l’attività rugbystica aquilana che in preceden-za si teneva principalmente nello Stadio di Acquasanta. nel pianificare la ricostruzione, il Comune de L’Aquila ha deciso di riservare al calcio l’uso dello Stadio di Acquasanta che, nei giorni dell’emergenza, aveva ospitato un campo di ac-coglienza degli sfollati, dove i volontari delle Pubbliche As-sistenze avevano lavorato in stretta sinergia con gli atleti de L’Aquila Rugby. Il progetto, che sarà in parte finanziato grazie ai fondi raccolti dalla raccolta fondi di Anpas, preve-de lo spostamento del campo già presente (omologato dalla federazione), la realizzazione di un nuovo campo per le atti-vità degli under 12 e la costruzione di un edificio di due piani. La struttura ospiterà al piano terreno, gli spogliatoi, l’ufficio

della polisportiva ed un’infermeria, mentre nel secondo è prevista la realizzazione di una “Club House”, un luogo aper-to alla vita sociale della polisportiva.alla base di questa scelta c’è infatti la constatazione dell’im-portanza strategica dell’alleanza tra Polisportiva, genitori ed atleti, non solo per consentire a l’aquila Rugby di essere tra i vivai più importanti in grado di sfornare i migliori atleti a livello nazionale, ma anche e soprattutto per la convinzio-ne che la pratica sportiva consenta di formare dei cittadini responsabili e solidali. e proprio questa alleanza permette-rà che una parte dei lavori saranno svolti grazie all’impegno volontario di molti cittadini e cittadine aquilani. Il finanzia-mento di Anpas andrà a coprire i costi per gli acquisti di ma-teriali e per opere specialistiche per la realizzazione dell’im-pianto, nel pieno rispetto della normative sulla sicurezza. L’attività complessiva sarà monitorata dall’ufficio tecnico nazionale Anpas. lo stato di avanzamento dei lavori e del progetto su www.anpas.org

L’incontro con L’Aquila Rugby

AnPAS InFoRMA - Periodico mensile Dir. Responsabile Fausto Casini - redazione via Pio Fedi, 46/48 pagina 15

L’aria che tira sul Servizio Civile nazionale non è esattamente una piacevole aria fre-sca di montagna, ma è un’aria pesante da continua ricerca di fondi per permettere a questa esperienza che ha compiuto dieci anni (e prosegue una storia di 40 anni) di andare avanti. Questa ricerca è da sempre sollecitata da Anpas e da tutti gli enti della CneSC (dalle raccolte firme, alle richieste di intervento dei parlamentari, agli incontri con i sottosegre-tari e ministri che si sono avvicendati) che da anni chiedono che il fondo destinato al settore sia integrato e garantito per un nu-mero adeguato di posti, che vogliono dare continuità a questa esperienza e possibilità per i giovani di compiere la scelta di svolge-re il servizio civile nazionale anche nei pros-simi anni. Sempre a causa dei pochi fondi a disposizione, era stata determinata anche la cancellazione della Consulta naziona-le di Servizio Civile, da sempre strumento fondamentale per la gestione del settore e, conseguentemente, anche la cancellazione della rappresentanza a livello nazionale dei giovani in servizio.le pressioni e le proteste da parte degli enti hanno portato ad un interessamento forte di forze parlamentari e dello stesso ministro Riccardi e qualcosa sembra esser cambiato. Infatti, il ministro si è pubblica-mente impegnato a ricercare ed ottenere i fondi necessari per un adeguato bando per il 2013 e l’iter parlamentare necessario per integrare adeguatamente il fondo è stato intrapreso ed ha ottenuto il primo “sì” ne-cessario (quello della Camera), non è ancora sufficiente per gridare al successo ma è cer-tamente un primo importante passo.nel frattempo tutti gli enti hanno lavorato intensamente per la presentazione dei pro-getti, la cui scadenza era fissata per la fine del mese di ottobre per un bando che (stan-do alle dichiarazioni del Ministro e dell’un-SC) dovrebbe uscire attorno alla primavera del 2013 con inizio servizio nell’autunno dello stesso anno.le pubbliche assistenze hanno dimostrato ancora una volta di credere nel servizio ci-vile, confermando la loro voglia di investire in questo strumento.Il loro interesse e la loro convinzione hanno portato la struttura di Anpas Servizio Civile a presentare un numero di progetti soltan-to lievemente inferiore a quello presentato per il bando 2011 con una diminuzione del numero di posti richiesti di circa 300 unità, dovuto soprattutto ad una ristrutturazione dei progetti dato che la riduzione del nu-mero di associazioni che hanno aderito alla progettazione è pari al solo 5%. In questa pagina la tabella riepilogativa dei progetti/bando presentati.... sperando che la pri-mavera prossima porti buone notizie per il bando.

REGiONEPROGETTi

PRESENTaTiPER 2013

PROGETTi PRESENTaTi

BaNDO 2011

POSTi PRESENTaTi

PER 2013

POSTiPRESENTaTi

BaNDO 2011

ABRuZZo 4 2 30 72BASILICATA 1 1 16 18CALABRIA 3 3 89 88CAMPAnIA 9 10 88 106eMILIA RoMAGnA 9 9 260 287LAZIo 1 1 28 24LIGuRIA 8 7 234 264LoMBARDIA 9 9 387 377MARCHe 9 7 155 227MoLISe 0 1 0 4PIeMonTe 6 6 247 258PuGLIA 4 4 24 24SARDeGnA 4 5 198 236SICILIA 2 3 8 16ToSCAnA 17 21 530 609uMBRIA 1 1 40 22veneTo 0 0 0 0TOTalE 87 90 2.334 2.632

con un totale di 39 volontari suddivisi tra le due sessioni tecniche. Le attività di formazione erano rivolte alle figure tecniche presenti tra i volontari: Se-gretari, Addetti Amministrativi, Com-mercialisti e Tesorieri, con l’obiettivo di rispondere in modo preciso alle esi-genze dei tecnici delle Pubbliche As-sistenze pugliesi, ma anche di fornire un’occasione di aggiornamento e con-fronto sulle procedure operative per l’attività [continua a pag. 15] della rete regionale: numerosi infatti sono stati i dibattiti ed i confronti tra i partecipanti ai corsi stimolati dalle indicazioni for-nite dai docenti, scaturite anche al fine

di elaborare nuove proposte da esten-dere all’intero movimento regionale, e perché no, anche a quello nazionale.Grande soddisfazione è stata espres-sa dal il presidente regionale dell’An-pas Puglia, Domenico Galizia, il quale ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato alle due giornate “nella speranza che la competenza e la pre-parazione dei volontari “tecnici” delle pubbliche assistenze aumentino sem-pre più negli anni, affinché l’intero Mo-vimento regionale cresca in maniera uniforme e all’insegna delle comuni buone prassi”.

La formazione in Campania

pagina 16 AnPAS InFoRMA

presenze totali dei volontari ai campi di Novi di modena e mirandola (anpas Nazionale), sala operativa, montaggio e smontaggio tensostrutture: Abruzzo 112|Basilicata 18| Calabria 16| Campania 71|emilia Romagna 36| Lazio 98| Liguria 115| Lombardia 193|Marche 58|Piemonte 261|Puglia 41|Sardegna 39|Sicilia 68|Toscana 685|Trentino22|umbria 24|valle d’Aosta 51|veneto 137|nazionale 45|Altri 47

2187 21contingentipartiti dal 2/6/2012 al 27/10/2012

aTTiViTà VOlONTaRiFunZIonI DI SuPPoRToResponsabili di campo, Responsabili nazionali 47

CuCInACuochi, Aiuti cuoco, addetti alla mensa 207

IMPIAnTISTICAelettricisti, Idraulici, Magazzinieri 73

LoGISTICA 1261SAnITARIoMedici, Infermieri, Soccorritori, Addetti PMA 165

SeGReTeRIASale operative, Segreteria popolazione, segreteria volontari 228

SuPPoRTo PoPoLAZIonePsicologi, Animatori, educatori 141

CInoFILI 15

Le 5 Pubbliche Assistenze danneggiate dal sisma continuano a non avere una sede associativa. nonostante tutto hanno continuato a garantire l’impegno verso le prorie comunità con la stessa passione e con l’impegno che ha permesso l’evacuazione degli ospedali di Mirandola, Finale emilia e Carpi, oltre che a garantire il supporto alle popolazioni sfollate.Sono le pubbliche assistenze di Mirandola, San Prospero, Cavezzo, Concordia, San Felice sul Panaro.Continuiamo a sostenerle!

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Sono passati sette mesi ormai dalla serie di scosse che ha colpito l’emilia. I volontari Anpas hanno prima costruito, poi riempito i campi con la loro passione, condividendo il caldo e la pioggia, la pet terapy e i clown, il parmigiano e la carne halal, le partite della nazionale ai mondiali e a biliardino. I colori dei bambini e i rumori di ciò che tremava sotto.non bastano solo i numeri per far vedere ciò che è stato e ciò che sarà fatto. Lavorando al fianco di chi ha perso casa e lavoro, hanno imparato, loro, che gli emiliani possono parlare dodici lingue diverse.Che a fine luglio c’è il Ramadan e che il parmigiano, da queste parti, è davvero un’altra cosa. Tutti hanno lasciato i campi con la speranza di una buona vita per chi ora sta cercando una nuova casa e la malinconia dei bagni, della “carraia”, della mensa e delle storie abbracciate l’ultima volta prima di rifare la borsa e partire.

Si è lavorato tenendo già il ricordo della soddisfazione di essere stati lì, a cercare di condividere il riempimento di un vuoto per fare un nuovo pieno.Di aver abbracciato tutti nel momento dei saluti, di essersi iniettati la storia di vittorio e di Dede, di Francesca e di Ahmed, di Jasmine e di nisrine. Riempire un vuoto e fare il pieno con la passione, le divise arancioni, dialetti che raccontano storie di tutta Italia. A questo servono i volontari e a questo, forse, sperano di essere serviti.Si è lavorato anche per far crescere una generazione di cittadini consapevoli, pronti a difendere quel territorio con la prevenzione...e magari avere qualche divisa arancione in più.

21contingentipartiti dal 2/6/2012 al 27/10/2012

nel 2009 l’Archivio storico di Anpas nazionale ha ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Sovrintenden-za Archivistica per la Toscana la dichiarazione di interesse culturale in quanto esso costituisce “una fonte di primaria importanza per lo studio dell’associazionismo di Pubblica Assistenza in Italia” e per documentare la storia sociale, la tradizione e l’innovazione dell’assistenza pubblica in Italia.nel 2010 Anpas ha aderito al progetto “non ti scordar di te” del Cesvot (Centro Servizi volontariato Toscana) che offre una consulenza tecnico scientifica alle associazioni di vo-lontariato toscane per migliorare la gestione dell’Archivio corrente e di deposito che nel futuro sarà parte integrante della Storia di Anpas; successivamente è stato approvato il progetto ordinamento dell’Archivio Storico (1890 – 1978) di Anpas nazionale e Comitato Regionale Anpas Toscana finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con i fondi dell’8 per mille realizzato sotto la supervisione della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana.

Il progetto avviato il 1 settembre 2011 è rivolto a evitare il deterioramento e la dispersione dei documenti conservati rendendo fruibile l’archivio storico da parte degli studiosi e del pubblico attraverso l’ordinamento e la schedatura.Inoltre mediante la rilettura del passato, Anpas vuole pro-muovere una nuova cultura della solidarietà popolare so-stenendo iniziative di carattere sperimentale e formativo

che stimolino nei soci approcci più originali e creativi nello svolgimento della mission sociale.Le testimonianze del passato ci suggeriscono esempi e so-luzioni per il presente ed il futuro. un presente che vogliamo monitorare con strumenti informativi adeguati alla corretta formazione e trasmissione della memoria perché quanto oggi viene prodotto a soli fini amministrativi e gestionali, diventerà in futuro materiale storico.

Il progetto si concluderà a febbraio 2013 con la presenta-zione dell’archivio storico in un convegno (16 febbraio 2013, Firenze) dove verranno rivissuti, attraverso i documenti, i momenti più significativi della nostra storia: gli atti del congresso nazionale che nel 1904 ha costituito il nostro movimento, i nostri giornali, i documenti che raccontano la chiusura delle nostre sedi a causa del fascismo e che sanci-scono la rinascita alla fine della guerra, la battaglia iniziata nel 1946 e ancora in corso per riottenere i beni confiscati ne-gli anni ’30 e ceduti alla Croce Rossa Italiana, le emergenze di protezione civile, l’obiezione di coscienza, la cooperazione internazionale oltre agli archivi aggregati e ai progetti che hanno segnato momenti importanti della nostra storia e della storia del nostro paese.

Da qui all’11 febbraio potrete trovare le Pillole dell’archivio Storico su www.anpas.org

pagina 18 AnPAS InFoRMA

Costa Rica: Joselyn de los Angeles, Mercedes, estherarmenia: Hakob e elenamali: ousmane e BayeTaiwan: Chih-Chi, Chun-Wei, Jui-Teng, Chien-Fu, Jia-Chen e Hui-Chen, Yu-Tzu, Chia-en e Tzu-en, Hsiang-Ling.Gambia: Abdou Rahmanarmenia: SyuzannaKenia: Adrian - Leohnard

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un proverbio diffuso fra i popoli Peul, pastori nomadi che abitano l’Africa occidentale, dice che «Le mani aperte vanno più lontano delle gambe». Anche restando con le gambe in Italia, possiamo prendere per mano un bambino e accompagnarlo verso il suo fu-turo.Non è un sostegno a distanza fine a se stesso. e’ una formula sperimentata che al sostegno a distanza dei bambini in difficoltà unisce lo sviluppo delle comunità di appartenenza, in modo che crescano assieme.Il Gambia è un piccolo paese dell’Africa occidentale, con un governo democratico, ma con un tasso di povertà tra i più alti al mondo. La grande maggioranza delle persone che si incontrano, ben oltre il 60% della popolazione, sono povere.Il tuo contributo sostiene a distanza un bambino, garantendogli tutto quel che serve per la scuola: la retta scolastica, i libri, la car-tella, l’uniforme, i quaderni, le penne, le matite.Ma non solo: una parte di quel che versi va ai progetti di sviluppo studiati dall’Anpas assieme ai partner in Gambia e alla comunità locale, progetti che rafforzano le famiglie e il tessuto sociale dei villaggi dove i bambini vivono e crescono. In questi 5 anni di attività è stata realizzata una fattoria sociale per coltivare ortaggi e frutta.

In due dei villaggi sono stati istituiti allevamenti di polli da carne, i cui proventi sono in parte destinati ad un fondo di risparmio a ro-tazione, per cui è stato svolto un corso di formazione alla gestione di risorse comune. Inoltre 6 famiglie hanno beneficiato di attrezza-ture per il miglioramento delle attività agricole (carriole, biciclette, carretti). Infine uno dei villaggi ha beneficiato dell’acquisto di una macchina che macina i cereali al fine di produrre mangimi per gliallevamenti.La quota per sostenere un bambino è di soli 250 euro all’anno. Per garantire un minimo di continuità ti chiediamo di impegnarti a ver-sarla per almeno tre anni.

Quali informazioni ricevo?Per ogni bambino che decidi di sostenere riceverai subito una sche-da informativa con i suoi dati e una foto. ogni 6 mesi ti manderemo un aggiornamento sulla situazione del bambino. Ti invieremo an-che una relazione sullo stato di avanzamento dei progetti collegati al sostegno a distanza.Per maggiori informazioni sui progetti consulta il nostro sitowww.anpas.org oppure scrivi a [email protected]

pagina 20 AnPAS InFoRMA

40 associazioni promotrici, 100 organizzazioni aderenti: questa mattina erano a Piazza Monte Citorio allo slogan “Cresce il welfare, cresce l’Italia”. un dispiegamento mai visto, compatto e concorde nel chiedere il rilancio delle politiche sociali e il rifinanziamento dei relativi Fondi.

Da spedire a Anpas nazionale - via Pio Fedi 46/4850142 - Firenze. Fax 055.375002

via email a [email protected]

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