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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano Vasto Chieti RASSEGNA STAMPA Giovedì 22 settembre 2016 www.asl2abruzzo.it facebook.com/asl2abruzzo (clicca su MI PIACE per ricevere gli aggiornamenti) twitter.com/asl2abruzzo

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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2

Lanciano Vasto Chieti

RASSEGNA STAMPA Giovedì 22 settembre 2016

www.asl2abruzzo.it

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LANCIANO Giovedì, 22 settembre 2016

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Eliporto

Centrali tecnologiche

nodoA/B

nodoB/C

nodoE/F

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nodoG/H

nodoH/I

Accessoprincipale Controllo

Ingressoospedale

Parcheggioautomezzi

pubblici

Salaconferenze

Prontosoccorso

Gruppoelettrogeno

Edificiomalattieinfettive

Dipartimentodi cardiologia

e cardiochirurgia

Locale trattamentoacque reflue

Silos multipiano(escluso dall’appalto)

Accessopronto soccorso

Eliporto

Centrali tecnologiche

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Accessoprincipale Controllo

Ingressoospedale

Parcheggioautomezzi

pubblici

Salaconferenze

Prontosoccorso

Gruppoelettrogeno

Edificiomalattieinfettive

Dipartimentodi cardiologia

e cardiochirurgia

Locale trattamentoacque reflue

Silos multipiano(escluso dall’appalto)

Accessopronto soccorso

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L’OSPEDALE DEL MESE

Il nuovo edificio segna un passag-gio importante per il policlinico abruzzese, che oggi dispone di un polo avanzato dal punto di vi-sta sanitario, tecnologico e orga-nizzativo nelle discipline d’ambi-to cardiaco e cardiochirurgico.

Il Policlinico SS. Annunziata è situato in località Colle dell’Ara, un’area periferica ampia oltre 113.000 m2 po-sta a nord rispetto al centro storico e a Chieti Scalo, in prossimità dell’Università degli Studi Gabriele D’An-nunzio – sede di numerosi corsi di laurea a indirizzo medico e sanitario – e a breve distanza dai principali assi viabilistici e autostradali.Principale nosocomio dell’Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti, il complesso è formato da una serie di volumi paralleli, rispetto ai quali il Dipartimento del Cuore occupa l’a-rea nord-orientale, fronteggiando il preesistente cor-po L nel quale sono allocati tra gli altri, il Pronto Soc-corso e il reparto Malattie Infettive.Redatto dalla società Proger Spa, il progetto compren-de non solo il nuovo edificio per le discipline d’ambito

SS. Annunziata, Chieti

Dipartimento del Cuore

GIUSEPPE LA FRANCAarchitetto

In grigio scuro l’edificio di nuova realizzazione

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cardiaco e cardiochirurgico (otto piani fuori terra più un seminterrato e un piano tecnico interrato), ma an-che una sala conferenze al servizio dell’intero ospedale. Oggi la nuova struttura dispone di un blocco operatorio dedicato, un laboratorio di emodinamica e aritmologia, aree per la terapia intensiva e sub-intensiva, reparti di degenza cardiologica e cardiochirurgica, ambulatori, studi medici e spazi di supporto per l’attività formativa.

Un lungo percorsoL’attivazione del Dipartimento del Cuore corona un tra-vagliato iter durato dodici anni. Ricostruiamo la genesi dell’intervento con il prof. Gabriele Di Giammarco, re-sponsabile dell’UOC Cardiochirurgia presso il Policli-nico SS. Annunziata, «Fino a pochi mesi fa a Chieti la Cardiochirurgia non aveva mai potuto usufruire di spa-zi adeguati allo svolgimento di un’attività “up to date”. Dopo un primo periodo di coabitazione con la Clinica Chirurgica dell’Università degli Studi nel vecchio Ospe-dale Santa Maria Annunziata, situato nel centro della città, nel 1986 fummo trasferiti nel vetusto Ospedale San Camillo de Lellis, assieme ad altre unità operati-

SCHEDA DEI LAVORICommittente ASL 2 Vasto Lanciano Chieti

Responsabile del procedimento ing. Eugenio Di Caro

Ingegneria clinica ing. Vincenzo D’Amico

Progettazione Proger SpaCoordinamento ing. Onofrio Caputi, arch. Maria Laura

MorelliArchitettura arch. Antonio D’AddarioInfrastrutture ing. Umberto Ricci, ing. Francesco

CalabreseGeologia dott. Mario Mascarucci

Geotecnica ing. Marco Lombardi

Consulenza sanitaria dott.ssa Diana Tamburi

Strutture ing. Maria Angelucci, BMS Progetti srlImpianti termofluidifici ing. Walter Mauro, ing. Giuliana Rotella,

Studio MassaccesiImpianti elettrici e speciali ing. Gabriele Patanè, Studio Baldassarra

Prevenzione incendi ing. Luigi Lo Muzio

Direttore dei lavori arch. Benito D’ArmiAssistenti geom. Antonio Di Paolo, p.i. Pietro

Di Marco, ing. Bruno Caputi, ing. Giuliana Rotella

Sicurezza ing. Nicola Sciarra

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L’OSPEDALE DEL MESE

come i servizi generali, gli studi medici e la convegni-stica. Tra le ipotesi prese in considerazione, partecipai personalmente allo studio di un modello innovativo per il blocco operatorio, caratterizzato da un unico ambien-te ampio circa 150 metri quadrati equipaggiato con tre postazioni chirurgiche aperte, ciascuna dotata di pro-pri sistemi di ventilazione a flusso laminare per garan-tire la necessaria asepsi delle singole postazioni chi-rurgiche. Oltre a poter fronteggiare eventuali situazioni di emergenza, la possibilità di svolgere in contempora-nea più interventi nello stesso ambiente avrebbe per-messo di alleviare i carichi di lavoro delle équipe, sen-za pregiudicare la qualità delle prestazioni né i livelli di sicurezza, come peraltro attestato dai dati raccolti ai tempi in alcune cliniche private straniere specializ-zate in chirurgia ortopedica, che avevano già adottato quel modello. Purtroppo quel progetto è rimasto sulla carta assieme ad altre opportunità, quale per esempio la sala per procedure ibride (cardiochirurgiche e car-diologiche interventistiche strutturali) che dovrebbe essere strutturata in uno spazio lasciato vuoto e mu-rato accanto alle due sale operatorie già funzionanti. L’inaugurazione ufficiale del nuovo edificio è avvenuta nell’aprile 2015, ma l’attivazione effettiva risale al di-

ve e servizi sanitari. Solo nel 2007 le UO di Cardiochi-rurgia e di Cardiologia, compresa la Terapia Intensiva Cardiochirurgica trovarono una difficoltosa sistema-zione all’interno del nuovo Policlinico SS. Annunziata – entrato peraltro in attività alla fine degli anni ‘90 – con un reparto di degenza dedicato (20 posti letto) e una piccola terapia intensiva post operatoria (4 posti letto) condivisa con l’Utic.Nonostante il ridimensionamento e il conseguente al-lungamento delle liste d’attesa, fummo comunque in grado di fronteggiare una media di circa 500 interven-ti l’anno, con risultati in termini di mortalità operatoria ben al di sotto della media nazionale. Parallelamente si svolgeva l’iter procedurale del nuovo edificio del Dipar-timento del Cuore che, oltre a prevedere la sistemazione di numerose attività a elevato livello di criticità, avrebbe permesso la realizzazione di un centro polivalente per i trapianti di cuore, attivati nel 2000, di polmone e di fe-gato (questi ultimi mai attivati)».

Efficienza in crescitaCon quali esiti? «Il progetto originario fu modificato più volte, incrementando notevolmente la dotazione di spazi e superfici sia per le attività ospedaliere sia per quanto riguarda le funzioni non strettamente sanitarie

TERRITORIO, SALUTE, FORMAZIONEL’Asl 2 di Lanciano-Vasto-Chieti opera su tutti i 104 comuni della Provincia di Chieti (2.588 km², circa 393.000 abitanti). Oltre al Policlinico SS. Annunziata di Chieti sono attivi gli ospedali ad Atessa (San Camillo), Guardiagriele (SS. Immacolata), Lanciano (Renzetti), Ortona (Bernabeo) e Vasto (San Pio). I ventidue Presidi Territoriali di Assistenza e i Servizi Territoriali (Assistenza domiciliare, Consultori familiari, Diabetologia, Dipendenze patologiche, Emergenza 118, Medicina legale, Pneumologia, Riabilitazione, Salute Mentale) sono strutturati in base alla richiesta di servizi sanitari espressi dai vari territori.Il Dipartimento del Cuore dell’Asl 2 è composto dalle seguenti UO:• Anestesia e Terapia Intensiva Cardiochirurgica (dott. Giovanni Scipioni);• Aritmologia (dott. Enrico Di Girolamo);• Cardiologia A e Utic (dott. Marcello Caputo);• Cardiologia B

(prof. Raffaele De Caterina);• Chirurgia Vascolare (dott. Franco Michelino Fiore);• Clinica Cardiochirurgica (prof. Gabriele Di Giammarco);• Emodinamica diagnostica e interventistica (dott. Nicola Maddestra).L’attività sanitaria svolta al policlinico è strettamente integrata con l’offerta formativa della Scuola di Medicina e Scienze della Salute dell’Università degli Studi Gabriele D’Annunzio, e si articola attraverso il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, Corsi di Studio triennali delle professioni sanitarie e le Scuole di Specializzazione in Cardiologia, Cardiochirurgia e Chirurgia Vascolare. I corsi di Studio delle Professioni sanitarie afferiscono ai dipartimenti universitari di: Medicina e Scienze dell’Invecchiamento; Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche; Scienze Mediche, Orali e Biotecnologie; Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio.

VARIANTI E FINANZIAMENTIIl progetto originario del Dipartimento del Cuore fu redatto

nel 2003 a cura di Proger Spa e fu seguito, nell’ottobre 2005, dall’aggiudicazione dell’appalto di 21.010.000 euro

per il primo lotto di lavori, affidato a un’associazione temporanea di imprese che, a fronte dell’impegno a

realizzare l’opera in 730 giorni, completò i lavori in soli 500 giorni. Subordinata all’assegnazione di un finanziamento ex art. 20 legge 67/88 di 12.136.000 euro, la realizzazione del secondo lotto fu inizialmente finanziata dalla Regione

Abruzzo che, nell’aprile 2008, mise a disposizione 4,7 milioni di euro. La successiva adozione del piano di riordino della rete ospedaliera rese però necessaria la revisione del progetto sia per adeguarlo alle nuove

esigenze, sia per introdurre miglioramenti funzionali e forniture complementari.

La perizia di variante e suppletiva del febbraio 2009, sempre a cura di Proger Spa, comportò la rielaborazione

dei quadri economici, le delibere integrative e la successiva stipula dell’atto aggiuntivo che, nel luglio 2011, conferiva alla stessa Ati l’appalto per i lavori di completamento, a fronte di in un importo contrattuale di 33.990.000 euro

coperto sia dai fondi già stanziati sia mediante nuovi fondi ex art. 20. Situazioni non prevedibili e legate a ulteriori

evoluzioni normative hanno poi reso necessaria una seconda perizia di variante. L’opera è stata ultimata nel

gennaio 2015 ed è entrata effettivamente in funzione fra novembre e dicembre dello stesso anno. A fronte di finanziamenti complessivi pari a 35 milioni di euro per

la sua realizzazione, sono stati investiti altri 15 milioni di fondi aziendali per attrezzature e arredi.

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L’OSPEDALE DEL MESE

L’edificio è articolato in dieci livelli sovrapposti, di cui i due inferiori fanno parte integrante della piastra ospe-daliera ipogea, mentre l’ultimo è esclusivamente dedi-cato ai locali tecnologici. La struttura portante, rispon-dente alle normative in materia di sicurezza antisismica, presenta un’altezza interpiano di 400 cm, con l’eccezio-ne del livello 4 (comparto chirurgico e area intensiva; altezza 432 cm) e dei livelli 5 e 11 (rispettivamente: in-gresso e degenze sub-intensive; area formativa; altezza 480 cm). L’ingresso dall’esterno, per i pazienti ambula-toriali e i visitatori, è situato al livello 5: l’atrio è affian-cato da una postazione per le informazioni, dall’ufficio accettazione e da un’area d’attesa che introduce il nodo dei percorsi verticali per il pubblico, i pazienti ambula-toriali e il personale, posto sulla testata sud-est dell’edi-ficio. I collegamenti con il resto dell’ospedale avvengono attraverso corpi di nuova realizzazione:il nodo dei percorsi verticali comune ai blocchi G e H, complanare al livello 7 con il percorso interno dei visi-tatori che si snoda attraverso l’intero presidio;i due corridoi sopraelevati, diretti verso il blocco L (li-velli 5 e 6) e i blocchi D ed E (livello 7).Nella fascia centrale del corpo quintuplo si trovano altri due nodi verticali (elevatori e montalettighe per pazien-ti allettati, materiali puliti e sporchi) e la scala di emer-genza, più i cavedi impiantistici e alcuni locali per le at-tività di supporto e servizio. I percorsi interni risultano così distinti e ben separati per funzioni. Ancora più a

cembre scorso. Ovviamente la situazione attuale non è paragonabile rispetto alla precedente», conclude il prof. Di Giammarco. «Stiamo velocemente incremen-tando l’attività chirurgica – in poche settimane abbia-mo raddoppiato il numero degli interventi – e puntiamo alla massima efficienza raggiungibile, con l’obiettivo di ridurre i tempi d’attesa».

Gli ampliamenti in sintesiIl Dipartimento del Cuore è concepito come un edifi-cio sostanzialmente autosufficiente. Ispirato agli stilemi dell’architettura razionalista e concepito per enfatizzare la funzionalità degli spazi, il nuovo volume parallelepipe-do e la sala conferenze completano l’impianto morfologi-co del policlinico presentando candide superfici esterne, accuratamente ritmate da ampie aperture regolari, che richiamano la sagoma di una grande nave passeggeri.

ECCELLENZA IN CARDIOCHIRURGIAIn ambito universitario e ospedaliero, la Clinica Cardiochirugica del Policlinico S. Annunziata vanta una consolidata leadership nella chirurgia dell’aorta, nella

chirurgia coronarica mininvasiva e nella chirurgia coronarica a cuore battente. Oggi è all’avanguardia internazionale anche nell’impianto delle assistenze meccaniche alla

disfunzione ventricolare sinistra e nel controllo di qualità intra-operatorio dei bypass in chirurgia coronarica. In quest’ultimo caso si utilizzano sia una metodica flussimetrica sia di imaging (ecografia intraoperatoria ad alta risoluzione), a vantaggio dei pazienti e

anche degli operatori sanitari meno sensibili alla medicina difensiva. Tra i nuovi progetti in corso di implementazione, sono allo studio un approccio mininvasivo alla chirurgia coronarica attraverso un dispositivo robotico e la ripresa dell’attività trapiantologica.

LE FUNZIONI LIVELLO PER LIVELLOEcco in sintesi i reparti ospitati nel nuovo edificio del Dipartimento del Cuore:• livello 3 (interrato): locali tecnici, percorso materiali sporchi;• livello 4 (seminterrato): Blocco Operatorio (2 sale chirurgiche), Terapia intensiva coronarica (12 posti letto);• livello 5 (piano terreno): ingresso, Terapia sub-intensiva cardiochirurgica (10 posti letto) e Trapianti (7 posti letto);• livello 6: Emodinamica (2 sale) e Ambulatori (12 sale visita);• livello 7: Clinica neurologica, connettivo intraospedaliero;• livello 8: Utic (Cardiologia A, 10 posti letto) e Aritmologia (7 posti letto);• livelli 9 e 10: Cardiologia B (14 posti letto più 2 posti letto in Day Hospital) e C (17 posti letto) con relativi ambulatori e studi medici;• livello 11: biblioteca con deposito, aula didattica (circa 60 posti), servizi generali;copertura: locali tecnici e centrale termica.

Sala Comando

Sala d’esame Preparazione

Progetto per la sala operatoria ibrida

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dall’esterno; attraverso la sala monitor è inoltre possibi-le comunicare con i pazienti.L’Emodinamica e gli ambulatori sono allocati al livello 6, complanari rispetto al Poliambulatorio situato nei li-mitrofi blocchi G e H. Sfruttando la fascia centrale della sezione a corpo quintuplo, il piano è nettamente divi-so per funzioni. Le due sale per la radiologia cardiova-scolare interventistica sono affiancate, agli estremi, dai locali per la preparazione del paziente e il lavaggio e condividono, al centro, la sala comandi e il locale per la preparazione dei medici; sala d’attesa, ufficio caposa-la con accettazione, studi medici, sala relax e spoglia-

settentrione rispetto al Dipartimento del Cuore è stata realizzata la sala conferenze, un altro volume funzional-mente autonomo accessibile dall’esterno, che sovrasta il nuovo Blocco Operatorio dedicato alla Cardiochirurgia. È composta da un foyer che introduce l’auditorium con galleria laterale, entrambi disposti su due livelli, più sa-le regia e per i traduttori, guardaroba e servizi igienici.

La zona Diagnosi e CuraL’edificio dipartimentale è articolato in tre zone princi-pali: Diagnosi e Cura; Degenze; Servizi. La prima com-prende la Terapia Intensiva Cardiochirurgica (TIC), la Terapia Intensiva Cardiologica (Utic), il Blocco Opera-torio, le sale di Emodinamica e i Servizi ambulatoria-li dedicati. Preceduti da una zona filtro comune per il personale, il Blocco Operatorio e la TIC sono ospitati al livello 4. Il comparto chirurgico è composto da due sa-le operatorie ampie oltre 60 m2 ciascuna, accessibili at-traverso l’area per la preparazione dei pazienti. Il loca-le per la preparazione dei chirurghi e la sala regia sono situati tra le due sale operatorie. È inoltre presente una terza sala, ora al rustico e predisposta per l’implemen-tazione di tecnologie ibride.L’ampio open space della TIC presenta di una postazione centrale per il personale e sei box per i pazienti, di cui due per isolati e quattro per trapiantati. L’accesso dei vi-sitatori è consentito attraverso un corridoio perimetra-le, dotato di finestre per permettere la visione della sala

Pianta della degenza di Cardiochirurgia

Immagine degli spazi

interni

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L’OSPEDALE DEL MESE

fascia centrale, tutti accessibili dal doppio corridoio me-diano longitudinale. I reparti sono costituiti da camere doppie e singole – queste ultime equipaggiate per acco-gliere il secondo letto – tutte di identiche dimensioni e caratterizzate da ampie superfici trasparenti, dotate di un servizio igienico dedicato e di lavamani per il perso-nale, posto all’ingresso, con rubinetteria ad azionamen-to elettronico o a pedale. Nel reparto di Cardiochirurgia (livello 5) le camere singole destinate ai pazienti trapian-tati sono precedute da un filtro d’accesso, con porte ad apertura automatica con comando a ginocchio o a go-mito, e sono equipaggiate con impianti di ventilazione meccanica atti a garantire idonee condizioni di pressio-ne e filtrazione dell’aria immessa. In generale, in tutte le camere l’impianto di climatizzazione è del tipo a pan-nelli radianti a soffitto. La Cardiochirurgia è il reparto di degenza ordinaria più articolato tra quelli presenti nel Dipartimento del Cuore. Oltre agli ambienti indispen-sabili (attesa visitatori, soggiorno pazienti, ufficio per caposala, lavoro personale infermieristico, medicheria, cucinetta, bagno assistito, depositi vari e servizi igieni-ci) è dotata di ambulatorio, studio medico, camera per medico di guardia e locale per la preparazione dei pa-zienti, più una sala monitoraggio e telemetria situata in posizione baricentrica. Tra i servizi si distingue la de-stinazione dell’ultimo livello abitabile alle funzioni di-dattiche. Il progetto prevede un ingresso generale con punto ristoro, sala d’attesa e guardaroba, un’aula (oltre 60 posti a sedere) e una biblioteca articolata in deposi-to libri con ufficio e banco per la distribuzione dei te-sti, spazi per la consultazione e sala personal computer, più servizi igienici. �

toi completano la dotazione spazio-funzionale. I dodici ambulatori (circa 19 m2 ciascuno) sono anch’essi dispo-sti lungo il connettivo interno, preceduti dalla sala d’at-tesa e dall’ufficio caposala e accettazione; ogni sala vi-sita è dotata di uno spogliatoio passante per i pazienti e dispone di una zona riservata, con il lettino e la stru-mentazione medica.

Degenze e serviziI reparti di degenza sono organizzati secondo la collau-data sezione a corpo quintuplo, perciò con gli ambienti principali distribuiti lungo il perimetro dell’edificio e con spazi di servizio, connettivi e tecnici concentrati nella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LEADERSHIP IN INGEGNERIANata nel 1951, Proger è oggi una società internazionale in costante ascesa, che fornisce servizi di Engineering & Management nel campo dell’ingegneria civile e industriale, integrando competenze specialistiche, solida esperienza e capacità di sviluppo e innovazione. Con un volume d’affari di oltre 100 milioni di euro e più di 1.500 professionisti attivi in Europa, Medio Oriente, Asia e Africa, l’azienda realizza e gestisce, con un approccio globale, progetti di grandi opere nei settori delle infrastrutture, dell’edilizia e oil & gas per clienti pubblici e privati. Tra i numerosi progetti in ambito ospedaliero si segnalano la progettazione definitiva del nuovo ospedale San Cataldo di Taranto, l’ampliamento del Policlinico Monserrato (Cagliari), la ristrutturazione del Policlinico di Bari, il nuovo Ospedale di Mondovì e, all’estero, gli interventi per i campus ospedalieri a Çapa e Cerrahpasa e per l’ospedale Lutfi Kirdar (Turchia), l’ospedale infantile San Fernando de Apure (Venezuela) e il programma per le cliniche nefrologiche Diaverum (Arabia Saudita).

UN PROGETTO PER IL TELECONTROLLO

Il progetto per il telecontrollo dei pazienti operati o in attesa d’intervento, in sviluppo presso la Clinica Cardiochirugica del Policlinico SS. Annunziata, si basa su un dispositivo semplice

ed economico (cerotto dotato di sensori) che trasmette in tempo reale parametri (saturazione periferica del sangue, pressione arteriosa, ritmo cardiaco, frequenza cardiaca,

temperatura corporea ecc.), la cui elaborazione restituisce alert circa le effettive condizioni dei pazienti. Si tratta di un

presidio estremamente utile a individuare, per esempio dopo una visita, quali pazienti presentano una reale instabilità

clinica, tale da modificare la loro priorità specie nel caso di patologie ischemiche non accompagnate da dolore, oppure – per alcune tipologie di pazienti – a permetterne la dimissione

senza avviarli necessariamente a un percorso riabilitativo.

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POPOLI Giovedì, 22 settembre 2016

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SULMONA Giovedì, 22 settembre 2016

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Mercoledì, 21 settembre 2016

Sanità: Pelino, D'Alfonso e Paolucci evitino passerelle (ANSA) - SULMONA (L'AQUILA), 21 SET - "L'inaugurazione delle nuove sale operatorie dell'Ospedale di Sulmona, che costituisce certamente un fatto positivo, non può però rappresentare l'occasione per una inutile quanto fastidiosa passerella di esponenti dell'attuale giunta regionale". Lo afferma in una nota la senatrice di Forza Italia, Paola Pelino, intervenendo sulla vicenda che va avanti da molti anni. "D'Alfonso e Paolucci non hanno infatti alcun merito su un procedimento che si chiude dopo diversi anni, mentre invece sono responsabili di un disegno complessivo penalizzante sull'Ospedale di Sulmona, che all'interno della nuova rete ospedaliera vede perdere diverse unità operative complesse e una serie di servizi rilevanti che configurano un vero e proprio declassamento da ospedale di primo livello a ospedale di base. Anche sul punto nascita siamo in attesa del decreto che annulli definitivamente la scelta di chiusura operata da questa Regione, che ha finora rivolto a questo territorio soltanto attenzioni marginali e di facciata".(ANSA). M10-PRO 21-SET-16 13:34

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L’AQUILA Giovedì, 22 settembre 2016

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E Dalfy rimpasta· Postato il 22 settembre 2016

La staffetta è questione di giorni: Donato Di Matteo presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo e Sua Peppanza, cioè Giuseppe Di Pangrazio, ai Lavori pubblici. Non è fantapolitica, ma l’ipotesi che si sta studiando per risolvere una volta per tutte il contrasto insanabile, a volte quasi fisico, tra il governatore Luciano D’Alfonso e l’assessore piddì. I due, da sempre, non si sparano per la polvere. E allora, per evitare le dimissioni dell’assessore e una frattura pericolosissima dentro il Pd, ecco qua il compromesso.

Dalfy e Di Matteo, altri tempi

Che farebbe felici tutti e anche l’assessore Andrea Gerosolimo che da tempo immemorabile va chiedendo la testa di Sua Peppanza, per motivi suoi e ostilità politiche di campanile, convinto com’è che i Di Pangrazios abbiano fatto la guerra alla sua sindachessa peligna Annamaria Casini. Insomma, da mesi Gero brandisce una fantomatica mozione di sfiducia contro Sua Peppanza, più come minaccia che altro, che negli ultimi tempi sarebbe però finita nel cestino: a cavallo di ferragosto e alla ripresa delle attività politiche ha incontrato Di Pangrazio e gli ha garantito che mai e poi mai lo avrebbe sfiduciato. Allo strappo della mozione avrebbe contribuito un riavvicinamento con Dalfy, ma tra i due, si sa, le lune di miele durano pochissimo, e quindi vatti a fidare.

Giuseppe Di Pangrazio

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Secondo i boatos regionali, Di Pangrazio, rassicurato da Gerosolimo, adesso dormirebbe tra otto guanciali e non gradirebbe per niente una staffetta con Di Matteo, tanto più che la delega dell’assessore era stata già ampiamente alleggerita per dispetto. E quindi la mozione di sfiducia, ammesso che si trovino i voti necessari, potrebbe rispuntare all’improvviso, a meno che non si vada prima a un accordo.

Oppure che la staffetta non si colleghi a un riassetto di giunta un po’ più ampio. Ipotesi molto probabile, a questo punto. Manovre di avvicinamento alla giunta regionale sono in corso da parte di Ncd, con la sottosegretaria Federica Chiavaroli sempre più spesso al lavoro in tandem con Dalfy. D’altronde il consigliere Giorgio D’Ignazio all’ultimo consiglio regionale ha fatto un assist alla maggioranza dichiarando disponibilità a votare il garante dei detenuti e le garanzie statutarie, e martedì al prossimo consiglio ci sarà sicuramente il cin cin di fidanzamento.

Federica Chiavaroli

L’ingresso di D’Ignazio comporterà l’automatica espulsione di un assessore, e si dovrà rifare da capo la conta: Marinella Sclocco, la prima a essere presa di mira, non ha nulla da temere perchè è l’unica donna in giunta; a traballare sono gli assessori piddì e il solito Mario Mazzocca di Sel. ps: gli sviluppi in arrivo nel fine settimana. Un altro giro di giostra.

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Mercoledì, 21 settembre 2016

Giornalisti: intesa Odg-Anci su bando uffici stampa (ANSA) - ROMA, 21 SET - Ordine Nazionale dei Giornalisti e Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) hanno raggiunto un accordo per aiutare le pubbliche amministrazioni ad orientarsi nella stesura dei bandi per addetti stampa. Il documento è stato approvato all'unanimità dal Consiglio dell'Ordine dei giornalisti. Le linee guida elaborate sono frutto di un lavoro di confronto iniziato lo scorso anno. In particolare, tra i requisiti richiesti per gli addetti stampa comunali, viene ribadita come obbligatoria l'iscrizione all'Albo dei Giornalisti in uno qualunque dei due elenchi (professionisti e pubblicisti) e il possesso del diploma di scuola media secondaria di secondo grado (laurea per il capo ufficio stampa), nel rispetto delle normative che regolano il pubblico impiego. Vengono inoltre indicati funzioni e compiti dell'addetto stampa e le modalità per il programma d'esame e la valutazione dei titoli professionali. L'Anci trasmetterà a tutti i Comuni italiani il "bando virtuoso" come vademecum a cui attenersi nell'indizione di bandi e concorsi e nell'assegnazione degli incarichi di addetto stampa. "Troppo spesso - afferma Aurelio Biassoni, coordinatore del gruppo di lavoro Uffici Stampa dell'Ordine Nazionale - ci troviamo in presenza di bandi con requisiti disparati e spesso non rispettosi delle normative vigenti. Ora, tutti, giornalisti e amministratori pubblici, potranno contare invece su un documento condiviso che potrà servire loro da utile riferimento". (ANSA). COM-CAS 21-SET-16 18:42

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Mercoledì, 21 settembre 2016

Aifa, Asl e ospedali fanno lievitare la spesa farmaci del Ssn Dati sui primi 5 mesi dell'anno (ANSA) - ROMA, 21 SET - Sono Asl e ospedali i principali responsabili del rosso della spesa farmaceutica del Ssn. E' quanto emerge dai dati dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sui primi cinque mesi dell'anno. Tra gennaio e maggio le uscite degli ospedali per i farmaci hanno raggiunto i 2,7 miliardi di euro, pari cioè al 5,49% del Fondo sanitario nazionale di quest'anno. Lo segnala Federfarma sul suo sito. Dato che il tetto si ferma al 3,5%, rileva l'associazione dei titolari di farmacia, ''ne deriva uno sfondamento di quasi un miliardo di euro, un terzo circa della spesa sostenuta nei 5 mesi''. E' invece alle Asl che spetta la responsabilità del rosso sulla spesa territoriale. Nei primi cinque mesi dell'anno, infatti, la loro spesa per l'acquisto di farmaci è cresciuta del 35% e ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro. Rimangono invece sotto controllo i conti della spesa farmaceutica convenzionata: quasi 3,5 miliardi di euro quella registrata nei primi cinque mesi, in calo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2015 per via di un consistente decremento delle prescrizioni (-2,7%). Il sospetto, commenta Federfarma, è che i medici prescrivano meno perché gli italiani trovano sempre più insostenibile il peso di ticket e compartecipazioni: tra gennaio e maggio il gettito derivante è cresciuto di altri 6 milioni di euro, con le compartecipazioni sui generici che pesano per la gran parte (66%) su tale incremento. (ANSA). Y85 21-SET-16 13:09

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Giovedì, 22 settembre 2016

Fertility: Ricciardi (Iss), polemiche non oscurino denatalità Ma deve essere intero governo ad agire per supporto a famiglie (ANSA) - ROMA, 22 SET - "Le polemiche non devono distogliere dal problema e dall'emergenza denatalità in Italia: non si deve oscurare il significato di questa iniziativa". Lo ha affermato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, in occasione dell'iniziativa a Roma per il Fertility Day promosso dal ministero della Salute, finito 'nel mirino' per un presunto messaggio razzista nella copertina di uno degli otto opuscoli della campagna. L'Italia, ha detto Ricciardi, "è il Paese che più al mondo ha visto precipitare la fertilità dagli anni '70: il tasso di fertilità delle donne italiane è infatti a 1,3 dal 1976. Sarà a questi livelli in Francia, ad esempio, solo nel 2020 e in Usa solo nel 2050". Va invece detto, soprattutto ai giovani, ha aggiunto, che "molti problemi di infertilità sono evitabili poichè collegati agli stili di vita". E' chiaro però, ha avvertito Ricciardi, che "non può essere solo il ministero della Salute ad agire: le politiche a supporto della famiglia devono essere promosse dall'intero governo". (ANSA). CR/FV 22-SET-16 09:45 Fertility: Ricciardi (Iss), polemiche non oscurino denatalità (2) (ANSA) - ROMA, 22 SET - In Francia, ad esempio, ha sottolineato il presidente dell'Iss, "se hai un figlio, da parte dello Stato hai la garanzia di poterlo mandare in un asilo nido; se hai due figli non paghi le tasse per un periodo di tempo e se hai tre figli non le paghi totalmente". Citando altri esempi di welfare a sostegno della famiglia, Ricciardi ha inoltre ricordato come in Germania lo Stato assicuri addirittura un servizio di babysitter gratuito. Con il Fertility Day, mirato a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema dell'infertilità e della denatalità, il ministero della Salute "dà un segnale. Speriamo - ha concluso - che tale segnale sia recepito da tutto il governo". (ANSA). CR/FV 22-SET-16 09:47

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Giovedì, 22 settembre 2016

Fertility: al via manifestazione Roma con ministro Lorenzin Oggi giornata fondamentale dedicata a informazione (ANSA) - ROMA, 22 SET - Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha aperto a Roma oggi il convegno sul Fertility Day, per la sensibilizzazione sui problemi dell'infertilità: "Questa sarà una giornata per interagire e per dare informazioni importanti. Molti non hanno idea di cosa significhi l'infertilità. L'informazione è importante - ha detto il ministro - soprattutto tra i giovani". Oggi, ha aggiunto Lorenzin, "è soprattutto importante puntare sulla prevenzione, anche considerando l'allungamento della vita media. Purtroppo finora ce ne siamo occupati poco". (ANSA). CR/FV 22-SET-16 10:18

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Giovedì, 22 settembre 2016

Fertility: Lorenzin, contano i fatti e non le polemiche Fatto è che 700 mila coppie non riescono ad avere figli (ANSA) - ROMA, 22 SET - "E' difficile parlare di temi come la fertilità, ma bisogna parlarne. Ho vissuto tutte le polemiche, una per una, ma ciò che è importante sono i fatti e non le polemiche". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, aprendo i lavori del Fertility Day a Roma. I fatti sono, ha affermato, che "oggi ci sono 700 mila coppie che cercano di avere un figlio e non ci riescono". E i fatti, ha proseguito, "ci dicono anche che ci sono milioni di giovani che non sono informati". Per questo, ha avvertito Lorenzin, "è nostro dovere oggi mettere i giovani in condizioni di salute ottimali, come è nostro dovere oggi far sì che il servizio sanitario nazionale universalistico possa esserci tra 20 anni". Questo "fa il ministero della Salute: programma piani di lungo termine per la prevenzione, per prevenire le emergenze di domani; non si preoccupa solo dell'emergenza del momento". Quindi, ha concluso, "i problemi veri vanno affrontati, e quando non piacciono bisogna affrontarli lo stesso". (ANSA). CR/FV 22-SET-16 10:37

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Giovedì, 22 settembre 2016

Fertility Fake: protesta a Roma, chieste dimissioni ministro Clessidre e cuscini, ma soprattutto rivendicazione diritti (ANSA) - ROMA, 22 SET - Clessidre, cuscini per dire di essere in attesa ma "di diritti, welfare, diritto allo studio, ambiente sano e adozioni per le coppie omosessuali". Così è iniziata la manifestazione del Fertility Fake a Roma. I manifestanti sono all'ingresso di via Alibert, dove si svolge una delle tavole rotonde del Fertility Day e chiedono le dimissioni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin e di essere ricevuti all'interno per poter parlare. Molti gli slogan con l'hashtag #sonoin attesa, come ad esempio 'di un ambiente sano', 'di asili nido nelle università". (ANSA). Y09 22-SET-16 10:48 Fertility Fake: protesta a Roma, chieste dimissioni ministro (2) (ANSA)- ROMA, 22 SET - Sono circa una settantina le persone che partecipano alla protesta del Fertility Fake. La protesta partita sul web ha visto l'adesione di alcune organizzazioni e associazioni, tra cui Cgil, Arci, Act, Artemisia, Rete della conoscenza, Anddos, Unite in rete, Libere tutte, Coordinamento contro la violenza di genere e il sessismo , A Sud e Udi, Unione donne in Italia. Manifestazioni di protesta sono previste anche in altre citta' italiane.(ANSA). Y09 22-SET-16 10:54

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Mercoledì, 21 settembre 2016

>>>ANSA/ Consiglio d'Europa boccia l'utero in affitto Ma servono linee guida per diritti figli di maternità surrogata (di Samantha Agrò) (ANSA) - STRASBURGO, 21 SET - L'utero in affitto dovrebbe essere proibito perché è una violazione della dignità umana, comporta il rischio di ridurre i bambini a una merce e può portare allo sfruttamento delle madri surrogate. E' quanto si legge nel rapporto approvato oggi dalla commissione salute dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa dove si chiede comunque di fissare 'linee guida' per garantire i diritti dei bambini nati da accordi per la maternità surrogata. Si tratta del primo rapporto prodotto da Strasburgo sullo scottante tema della maternità surrogata: la sua approvazione è stata lunga e travagliata ed estremamente difficile per la relatrice, la parlamentare belga Petra De Sutter, accusata di aver facilitato accordi di maternità surrogata a fini commerciali. Un'accusa che lei nel rapporto definisce "falsa" anche se dice che come primario del dipartimento di medicina riproduttiva dell'ospedale universitario di Gent "ha dovuto gestire casi isolati di maternità surrogata altruistica". Il rapporto, che deve ora passare al vaglio dell'assemblea tra qualche settimana, durante la sua gestazione ha perso il suo titolo originale e diverse parti molto controverse. In principio doveva chiamarsi "diritti umani e questioni etiche legate alla maternità surrogata", ora andrà in assemblea plenaria con il titolo "i diritti dei bambini nati da madri surrogate". In commissione alla fine è passato per un pelo: 17 voti a favore, 14 contro e due astensioni. E questo dopo essere stato respinto già più volte e amputato di molte delle raccomandazioni che la relatrice riteneva fondamentali. Come quella di "condannare chiaramente tutte le forme di maternità surrogata commerciale, ma senza prendere posizione su altre maternità surrogate, come quelle altruistiche". Ma anche quella di proibire in tutti i 47 Stati membri ogni forma di maternità surrogata a fini commerciali, come invece è oggi consentito in Ucraina e Russia e tollerata in Grecia. Secondo i dati raccolti dal Consiglio d'Europa ogni anno nascono attraverso la maternità surrogata oltre 20 mila bambini. De Sutter si è difesa dalle accuse sottolineando che il suo obiettivo era quello di proibire la pratica dell'utero in affitto e regolamentare fortemente quella altruistica (secondo le stime meno del 2% del totale), ma le profonde divisioni esistenti su questo tema all'interno dell'assemblea non lo hanno consentito. Immediate le reazioni politiche in Italia dove Elena Centemero (Fi), Eleonora Cimbro (Pd) e Maria Teresa Bertuzzi (Pd) hanno commentato positivamente la bocciatura."Grazie ai nostri interventi - si legge in una nota - infatti, è venuta meno la distinzione, complessa e capziosa, tra la gestazione per altri 'per dono' e 'per profitto'. Ed Eugenia Roccella (IdeA), ha chiesto che ora anche il Parlamento italiano dica 'no' a qualsiasi forma di maternità surrogata. Y5Y-TI 21-SET-16 20:53

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Giovedì, 22 settembre 2016

Bimba nata prematura divenne cieca, maxi risarcimento 2 mln Sentenza emessa dalla corte di appello di Palermo (ANSA) - PALERMO, 22 SET - Sedici anni fa, una bimba nata prematura, alla trentunesima settimana, non fu sottoposta, secondo i magistrati, ai controlli necessari. La piccola già a un anno rimase cieca. Per questa vicenda in primo grado, quattro anni fa, era stata emessa una sentenza record: un milione e 600 mila euro. Adesso, la corte d' appello di Palermo aumenta il risarcimento a quasi due milioni di euro per la precisione un milione 967 mila 118,50 euro. È quanto dovranno pagare l' oculista Luciano Licandro e l'azienda Civico di Palermo alla bambina e ai suoi genitori, assistiti dall' avvocato Loris Mantia, scrive l'edizione locale di Repubblica. L'oculista ha subito anche un processo penale: in primo grado è stato assolto, in appello la corte ha ritenuto invece la sua responsabilità, ma la prescrizione gli ha evitato la condanna. Ora, i giudici dicono che il maxi risarcimento dovrà essere pagato anche dall' Arnas Civico perché la bambina era in cura al Di Cristina; è stata comunque esclusa, in sede penale e civile, la responsabilità dell'equipe di neonatologia, che inviò correttamente la piccola all' oculista. Oggi, la protagonista di questo caso ha 16 anni. I consulenti nominati dal giudice sostengono che una diagnosi corretta, fatta per tempo, avrebbe dato molte possibilità alla bambina: poteva esserci anche il 50 per cento di probabilità di guarigione. (ANSA). FI 22-SET-16 10:03

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Mercoledì, 21 settembre 2016

Nel mondo 47 mln malati di demenza,solo metà riceve diagnosi In Italia oltre 1,2 milioni, oggi Giornata Mondiale Alzheimer (ANSA) - ROMA, 21 SET - Hanno difficoltà a riconoscere i volti dei propri cari o i luoghi già noti, così come a ricordare come si svolgono alcune semplici azioni della vita quotidiana, come vestirsi: ben 47 milioni di persone nel mondo sono colpite da demenza, di cui 1.241.000 solo in Italia. Ma attualmente solo la metà ha ricevuto una diagnosi e, di conseguenza, un'assistenza sanitaria completa. Cifra che scende addirittura a uno su dieci nei Paesi a medio e basso reddito. A fare il punto, in occasione della Giornata Mondiale Alzheimer che si celebra oggi, è il Rapporto Mondiale Alzheimer 2016 intitolato "Migliorare l'assistenza sanitaria ai soggetti con demenza". Il Rapporto, elaborato dai ricercatori del King's College London e dalla London School of Economics and Political Science e presentato nel nostro Paese dalla Federazione Alzheimer Italia, invita a un'azione comune per estendere l'assistenza sanitaria a tutte le persone con demenza. In quest'ottica, sottolinea, puntando su un maggiore coinvolgimento delle cure primarie e dei servizi sanitari di base, si potrebbe ridurre il costo individuale di assistenza fino al 40%. "L'obiettivo di migliorare il tasso di diagnosi e di rendere più efficiente il sistema sanitario globale è fondamentale", chiarisce nel rapporto Glenn Rees, presidente di Alzheimer's Disease International. Una migliore copertura dei servizi di assistenza sanitaria, secondo il Rapporto, sarebbe economicamente possibile, e avrebbe un costo pari a circa lo 0,5% della spesa sanitaria totale nel 2030. Importante però è anche 'come' farlo. "E' giunto il momento di cambiare la cultura dell'assistenza - sottolinea Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia - ovvero di cambiare il modo di prendersi cura dei malati, mettendo al primo posto qualità di vita e dignità della persona stessa". (ANSA). YQX-BG 21-SET-16 14:42

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Mercoledì, 21 settembre 2016

Mente influenza invecchiamento, pensarsi vecchi agisce su Dna Giovani più a lungo se l'età non è vista negativamente (ANSA) - ROMA, 21 SET - L'atteggiamento mentale giusto per non invecchiare è quello di vedere la vecchiaia non come una condanna per corpo e psiche. Infatti una ricerca condotta presso l'Università di Yale mostra che far propri pensieri negativi sulla terza età accelera l'invecchiamento, in particolare promuove il logoramento del Dna che è un segno caratteristico dell'età che avanza. Lo studio ha coinvolto due gruppi di anziani arruolati in altrettanti studi, 335 veterani e 148 anziani reduci da infarto. Gli esperti Usa hanno stimato quanto fossero radicati nella mente di ciascun anziano pensieri negativi legati all'età, ad esempio l'idea che con l'avanzare degli anni il declino fisico sia inesorabile, nonché anche quello cognitivo (ad esempio pensare che con gli anni si diventi inevitabilmente smemorati). Poi hanno raccolto campioni di Dna dalla saliva di ciascuno. "Abbiamo visto chiaramente che gli anziani con i maggiori stereotipi negativi relativi all'età hanno 'telomeri' più corti (le estremità dei cromosomi la cui lunghezza indica il grado di invecchiamento cellulare", spiega all'ANSA l'autore del lavoro Robert Pietrzak. "Per ogni punto in più sulla scala di valutazione degli atteggiamenti negativi nei confronti dell'età aumenta del 30-33% la probabilità che i telomeri risultino accorciati". "Gli stereotipi negativi sulla vecchiaia, quindi, che tendono a radicarsi nell'individuo molto presto nel tempo (già all'inizio dell'età adulta) possono contribuire ad accelerare l'invecchiamento cellulare in età anziana", sostiene Pietrzak. Dato che questi cliché negativi possono essere modificati usando dei programmi specifici, interventi mirati potrebbero prevenire l'invecchiamento cellulare prematuro come pure il declino di corpo e psiche legato all'età, conclude Pietrzak. Y27 21-SET-16 13:15

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Mercoledì, 21 settembre 2016

Supercomputer e reti intelligenti scoprono spie epilessia Studio al 'Mario Negri' pubblicato su rivista Scientific Reports (ANSA) - MILANO, 21 SET - Attraverso modelli matematici e potenti computer i ricercatori dell'Istituto 'Mario Negri' di Milano hanno individuato per la prima volta nell'attività elettrica del cervello (misurata con elettroencefalogramma), un marcatore in grado di segnalare lo stato iniziale dell'epilessia. Lo hanno fatto grazie all'analisi matematica nota come Analisi Quantitativa delle Ricorrenze e all'uso delle potenti strutture di calcolo informatico chiamate Grid. Lo studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, si è basato sull'analisi di dati precedentemente ottenuti da un gruppo di ricercatori italiani e israeliani. Questi avevano ottenuto un modello sperimentale che riproduceva nei topi ciò che accade nel cervello umano in seguito all'esposizione a fattori di rischio (tra cui ictus, traumi cerebrali, infezioni, esposizione ad agenti tossici) che possono portare all'insorgenza dell'epilessia. Il marcatore individuato è un comportamento dell'attività elettrica cerebrale chiamato 'intermittenza dinamica', caratterizzato dall'alternanza tra "oscillazioni approssimativamente regolari e oscillazioni molto irregolari", molto evidente nelle fasi in cui si sviluppa l'epilessia e riscontrabile negli elettroencefalogrammi già nelle prime 48-72 ore dopo l'esposizione ai fattori di rischio. Cosa importante, è stato mostrato come la somministrazione di un farmaco sperimentale in grado di prevenire l'insorgenza dell' epilessia negli animali da laboratorio, sia in grado di ridurre notevolmente questo comportamento dell'attività elettrica del cervello, dando così la prova di principio che questo marcatore potrebbe essere utilizzato come indicatore di un potenziale farmaco anti-epilettogeno per terapie ancora in fase di sviluppo e tuttora mancanti. "Grazie all'identificazione di questo marcatore precoce di epilettogenesi - sostiene Massimo Rizzi, del Dipartimento di Neuroscienze del 'Mario Negri' - si potrà dare un impulso considerevole alla ricerca per la messa a punto di interventi terapeutici in grado di prevenire efficacemente l'insorgenza dell'epilessia nei soggetti a rischio". (ANSA). BRA 21-SET-16 14:24 Supercomputer e reti intelligenti scoprono spie epilessia (2) (ANSA) - MILANO, 21 SET - Questi risultati sono stati resi possibili grazie al progetto europeo Epitarget, che non solo promuove la ricerca sull'epilessia ma anche lo scambio di dati

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tra i ricercatori, e dall'utilizzo dei centri di calcolo dell'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), che rappresentano i componenti chiave dell'intera struttura di calcolo italiana basata sul Grid Computing. Secondo i dati forniti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), quasi un milione di persone nel mondo, ogni anno, sviluppano l'epilessia in seguito all'esposizione a noti fattori di rischio come l'ictus, traumi cerebrali, infezioni, esposizione ad agenti tossici, ipossia, solo per citare i più comuni. Per questi individui ancora oggi non è possibile intervenire in alcun modo, dato che non esistono terapie in grado di prevenire l'insorgenza dell'epilessia. Infatti, le terapie (prevalentemente farmacologiche) attualmente disponibili - fanno rilevare i ricercatori del 'Mario Negri' - sono sintomatiche, cioè agiscono solo sui sintomi (le convulsioni) allo scopo di prevenirne o, almeno, limitarne la comparsa, cosa purtroppo non sempre possibile da attuare con efficacia. (ANSA). BRA 21-SET-16 14:28

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Mercoledì, 21 settembre 2016

Alzheimer: 1 mln malati Italia, film per formazione medici Si chiama 'Pollicino'. Costi sociali per assistenza sono 11 mld (ANSA) - ROMA, 21 SET - Si chiama 'Pollicino' ed è un film-formazione sulla malattia di Alzheimer. Fa parte del corso Ecm Fad (Formazione a distanza), riservato ai medici, dal titolo 'Le demenze: uno sguardo particolare alla malattia di Alzheimer' organizzato dal Consulcesi Club. Il progressivo invecchiamento della popolazione, ricorda Consulcesi, ha reso questa patologia neurovegetativa sempre più diffusa: secondo i dati della Società Italiana di Neurologia, solo nel nostro Paese ci sono 1 milione di malati, la cui condizione impatta notevolmente anche sulla vita dei familiari che prestano loro le cure necessarie. Una ricerca realizzata dal Censis con l'Aima (Associazione italiana Malattia di Alzheimer), ha calcolato che i costi diretti per l'assistenza ammontano a 11 miliardi di euro, per il 73% a carico delle famiglie. "Parlare di Alzheimer oggi non è facile - commenta Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi Group - soprattutto per lo stigma e l'esclusione che affiggono i malati. Il videocorso associato al film rappresenterà un valore aggiunto per tutti i medici impegnati nella cura dei pazienti affetti da demenza e patologie neurovegetative". 'Pollicino', diretto da Cristiano Anania e interpretato da Christian Marazziti, ha già raccolto il plauso della critica e del pubblico. (ANSA). NAN-COM 21-SET-16 17:03

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Mercoledì, 21 settembre 2016

Sanità: tumore vescica, ogni anno in Italia 5mila decessi Esperti a Torino. In diretta da Miami asportazione con robot (ANSA) - TORINO, 21 SET - In Italia sono 220.000 le persone colpite da tumore alla vescica, patologia che ogni anno provoca 5000 morti. La maglia nera va al Piemonte, che con 20.577 pazienti e 550 morti all'anno si pone come una regione ad alto rischio per questa malattia, con un'incidenza del 15% in più rispetto al resto d'Italia. Il tumore della vescica sarà uno dei protagonisti del Convegno di chirurgia "live" (presieduto dal professor Paolo Gontero della Clinica urologica dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino), che si terrà il 22 e 23 settembre alle Molinette. Esperti provenienti da tutto il mondo si confronteranno sull' efficacia dell' asportazione della vescica eseguita con tecnica robotica. In diretta dall'Università di Miami e dalle sale operatorie delle Molinette saranno effettuati interventi di asportazione e ricostruzione della vescica con una tecnica chirurgica considerata oggi la più innovativa e sofisticata per debellare uno dei tumori più subdoli ed invalidanti. Il 70% dei pazienti con tumore alla vescica riesce a sopravvivere senza asportazione, ma al prezzo di terapie spesso mal tollerate e controlli invasivi che si protraggono per anni. Nel restante 30% invece la malattia è molto pericolosa per la vita e solo un intervento tempestivo di asportazione radicale della vescica stessa può ridurre il rischio di morte. "Durante questo convegno - anticipa Paolo Gontero - verranno presentati gli ultimi progressi della chirurgia del tumore alla vescica e le innovazioni in campo farmacologico". Nel caso di asportazione la tecnica robotica è ormai considerata la più consigliabile, ma in altri casi "si sono rese recentemente disponibili nuove molecole (immunoterapie) promettenti - secondo Gontero - nel rallentare la malattia avanzata". I dati, infine, confermano che una quota rilevante di tumori alla vescica è causata da sostanze tossiche, in primis il fumo di sigaretta che è responsabile del 60%.(ANSA). BAN 21-SET-16 12:51

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Mercoledì, 21 settembre 2016

Tumori: pelle, 2 marinai su 10 con forme precancerose (ANSA) - ROMA, 21 SET - Vivere o lavorare sotto al sole aumenta il rischio di sviluppare tumori della pelle, melanoma e non. Prevenzione e sensibilizzazione sono essenziali,soprattutto per le categorie a rischio. A confermarlo, i risultati della campagna "L'amore per il mare è nella nostra pelle" in cui sono stati condotti screening e incontri informativi in 7 città di 5 Regioni che hanno coinvolto 921 tra donne e uomini della Marina Militare: in 2 marinai su 10 sono state riscontrati casi di cheratosi attiniche, lesioni tumorali nelle fasi iniziali e localizzate che possono evolvere in forme tumorali maligne e invasive come il carcinoma squamocellulare ed è causata dagli UVB dei raggi solari. La cheratosi attinica rappresenta il secondo tumore della pelle per diffusione ed è in costante aumento soprattutto in chi si espone al sole. I casi riscontrati sono stati 217, pari al 23,5% (1,8% oltre i 5 focolai), un dato molto superiore a quello riscontrato in studi precedenti sulla popolazione italiana. La campagna è stata promossa dalla Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale e Ambientale (SIDAPA) in Puglia, ed è proseguita a livello nazionale grazie alla Società Italiana di Dermatologia (SIDeMaST),insieme alla Marina Militare e il sostegno di Leo Pharma."Sono state svolte campagne informative per aumentare la consapevolezza sul melanoma,ma molto resta da fare. In particolare tutto ciò è importante anche per i tumori non melanoma", dichiara Ketty Peris, dell'Università Cattolica di Roma. Inoltre, segni di invecchiamento cutaneo (macchie, cheratosi seborroica, rughe profonde) sono stati rilevati in oltre il 40% del campione."C'è stata in passato una sinergia tra difesa e salute nel paese diminuita perché è terminata la leva" ha spiegato il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, evidenziando che "è cambiato il modo di proporsi delle forze armate, non chiuso ma inclusivo". (ANSA). Y09 21-SET-16 15:01

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