Rec ott triebel

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ACCESSORI La grande maggioranza del materiale per la ricarica domestica è prodotta negli Stati Uniti. Ma anche in Europa ci sono costruttori di matrici e accessori che non hanno nulla da invidiare ai colleghi d’oltreoceano Di Davide Lemure TRIEBEL: I DIES EUROPEI Il Kit Neck e Seater Triebel nella sua custodia

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ACCESSORI

La grande maggioranza del materiale per la ricarica domestica è prodotta negli Stati Uniti. Ma anche in Europa ci sono costruttori di matrici e accessori che non hanno nulla da invidiare ai colleghi d’oltreoceano

Di Davide Lemure

TRIEBEL: I DIES EUROPEI

Il Kit Neck

e Seater

Triebel nella

sua custodia

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Dies Triebel

Diana Armi|145

I dies per la ricarica, fatte salve rare eccezioni come le matrici Wilson, differiscono ben poco per forma e funzionamento. Certo, al-

cuni presentano accessori importan-ti, per esempio il micrometro di pre-cisione come i Redding Competition (accessorio particolarmente gradito dai ricaricatori più esigenti), altri inve-ce realizzano i loro prodotti in accia-io inox, il che gli permette di essere virtualmente inattaccabili dalla corro-sione, problema che affligge molti dei dies oggi in commercio.Al di là delle scelte costruttive e dei materiali con cui sono realizzati questi strumenti di ricarica, e sia se si tratti di die ricalibratore (full o neck è lo stesso) o se si tratti di matrici metti-palla, la vera “guerra”, in realtà, viene combattuta su di un singolo fronte: la precisione del die.Molti tiratori possiedono più di un singolo set di dies di marche differenti, e ne valutano la bontà paragonan-done uno all’altro e talvolta anche effettuando confronti fra matrici identiche della stes-sa marca e modello.E’ un po’ il solito vecchio discor-so della qualità delle canne delle carabine. Di solito i costruttori la-vorano con un range di tolleranza ben specifico e inoltre le spine che realizzano le camere di cartuccia non sono eterne e sono soggette

ad usura, quindi di tanto in tanto ven-gono sostituite per far sì che tutte le carabine che escono dalla catena di produzione abbiano caratteristiche che rientrino in tale range.Se siamo fortunati e la nostra carabina è stata montata con una canna che ha came-ra e rigature realizzate con una spina nuova avremo fra le mani uno stru-mento intrinsecamente più preciso di una carabina la cui camera di cartuc-cia e le rigature sono state realizzate con degli utensili al limite utile della

loro vita operativa.Le matrici non fanno eccezione in questo ciclo pro-duttivo. Tranne alcuni costruttori che utilizzano macchinari EDM, le matrici vengono realizzate tramite macchine a controllo numerico o utilizzando una spina che è molto simile a quella uti-lizzata per le camere di cartuccia, ed è quindi lecito ipotizzare che il princi-pio dell’usura degli utensili, esposto sopra per le canne, possa valere an-che per i dies.Per questo motivo infat-ti alcuni tiratori acquistano più di un

Il Triebel Neck die

La custodia del kit

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Neck e Seater

die Triebel

ACCESSORI

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singolo set di matrici e affermano che anche a parità di marca e modello, alcuni dies si comportano meglio di altri. Tuttavia esistono anche alcuni tiratori che, per via delle loro esigen-ze particolarmente elevate o a causa del calibro della loro carabina, si rivol-gono sempre più spesso ad artigia-ni d’oltreoceano che realizzano dies custom su specifiche del cliente.Soli-tamente questi artigiani richiedono al momento dell’ordine alcuni campioni di bossoli sparati per la realizzazione di questi dies. Ciò gli permette di re-alizzare una matrice con tolleranze strettissime e perfettamente adatta-ta alla camera di cartuccia di questo o quello specifico fucile.Tutto questo ovviamente ha un costo, sia in termi-ni di tempo che in termini di danaro, ed alle volte i benefici riscontrati non sembra possano giustificare il di-spiegamento di forze. E’ sempre la solita storia: in America le normati-ve in vigore sono ben diverse da quelle esistenti in Italia e una carabina standard con una camera di cartuccia stan-dard beneficerà ben poco di questi accorgimenti. La realizzazione di questi strumenti (siano essi stan-dard o custom) è sempre stato appannaggio delle industrie

americane, ma anche in Europa esi-stono aziende che vantano una lunga esperienza ed una qualità costruttiva di tutto rispetto, anzi alle volte addirit-tura superiore rispetto ai loro concor-renti americani.Da sempre la Germania è stata patria di prodotti di grande qualità e di grandi innovazioni nel settore armiero. Tutti noi conosciamo i vari Mauser, Hec-kler & Koch, Sauer, e progetti come lo Sturmgewehr 44, e questi sono solo alcuni degli esempi. Molti invece igno-rano che esistono diverse piccole o medie aziende, customizzatori ed in-novatori che di fatto realizzano prodot-

ti di incredibile qualità.Personaggi del calibro di Lutz Möller , Armin Ebinger o ditte come la Huelsen-Horneber spe-cializzata in bossoli custom sono solo alcuni degli esempi.Grazie alla stretta collaborazione con la RDP ho avuto modo di testare un prodotto realizzato appunto da una di queste industrie tedesche, la Triebel GmbH.Questa ditta sicuramente non risulterà nuova ai migliori armaioli nostrani, poiché è specializzata nella creazione di spine per camere di car-tuccia e calibri GO, NO-GO, ma sono anche specializzati nella realizzazio-ne di ottime matrici per la ricarica.I dies Triebel possono essere rea-lizzati anche in calibri praticamen-te impossibili da trovare dai grandi distributori americani ed hanno la particolarità di essere prodotti in di-verse dimensioni, sia nella classica dimensione 7/8” che in quella molto più imponente da 1, ¼” . Le matrici oggetto di questa prova appartengo-no proprio a quest’ultima categoria.La confezione con cui vengono propo-ste è una pratica ed elegante valiget-ta in ABS imbottita, più simile a quel-la di una custodia per un arma EDC che non a quella di un set di matrici. La cosa ovviamente mi ha piacevol-mente colpito, ma la sorpresa dopo aver aperto queste valigette è stata davvero tanta.Davanti a me avevo dei veri e propri mastodonti che trasmettevano fin da

Die Triebel all’interno

della custodia

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Dies Triebel

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subito un grande senso di solidità e di precisione. Smontando questi dies ho notato particolari accorgimenti nella realizzazione dei perni decapsu-latori e delle olive dilatatrici. La Trie-bel, infatti, è l’unica a mia memoria ad inserire le dimensioni in millimetri anche dell’oliva dilatatrice.Il perno è ben fatto e presenta un’intelligente sistema di ritenzione del decapsula-tore, che in queste matrici è di otto-ne, onde evitare danneggiamenti alla parte interna del bossolo.La molla di contrasto presente all’interno delle matrici può sembrare leggermente sottodimensionata se paragonata alla mole del die, ma grazie alle per-fette lavorazioni delle parti in scorri-mento conferisce a queste matrici una fluidità come nessun’altra da me provata.Una maggiore fluidità e sensi-bilità si traducono in un aumento da parte del ricaricatore della possibilità di “sentire” la lavorazione, sia che si tratti di ricalibratura che di inserimen-to palla. Questo aspetto, da molti ri-tenuto importantissimo per una buo-na ricarica è stato reso più evidente grazie a questi piccoli ma importanti accorgimenti.Le matrici, per volontà costruttiva, non sono state realizzate in acciaio inox, questo per aumentarne la preci-sione durante le fasi di realizzazione, e necessitano quindi di una regolare manutenzione, ma nulla a cui il nor-male ricaricatore non sia abituato.Su queste matrici l’assenza di un micrometro è stato forse l’unico neo riscontrato, ma per amor di onestà devo ammettere che sarebbe servito più ad appagare il mio senso estetico che non ad una vera e propria utili-tà oggettiva.La vite di regolazione a testa spaccata viene tenuta bloccata da un generoso controdado che ne assicura il blocco in maniera stabile e precisa ed il passo metrico della vite ha decisamente soppiantato l’u-tilità del micrometro in pochi istanti.A differenza del passo in pollici dei mi-crometri classici che più di una volta mi hanno mandato in confusione, qui siamo davanti ad un semplice e velo-ce sistema. Un giro di vite equivale ad 1mm. Solitamente per regolare a misura i miei Redding impiego diver-se prove, arrotondando sempre per

Il die Bench Rest Seater

Triebel smontato

Il die Neck Triebel

smontato

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difetto la ghiera di regolazione onde evitare di far affondare troppo la pal-la o il bushing. Con questi dies inve-ce ho impostato la profondità per le mie munizioni a 71,5mm dopo solo una misurazione.Le misure metriche adottate potrebbero spiazzare sulle prime, soprattutto per chi è abituato a ragionare in pollici per l’acquisto dei suoi bushing, ma personalmente pre-ferisco di gran lunga fare le conversio-ni per la scelta del bushing ed avere una regolazione in millimetri per la ricalibratura del colletto e per l’inse-rimento della palla. Ad ogni modo le matrici Triebel “Neck sizing” e “Bench rest Neck sizing” sono compatibili con i bushing sia della Redding sia della Wilson, quindi anche i più inos-sidabili sostenitori delle misurazioni in millesimi di pollice verranno accon-tentati con questi dies.

Prova praticaPer utilizzare questi dies non c’è bi-sogno di particolari accorgimenti, sia che possediate una Redding “Big boss”, sia che ricarichiate con una Lee o con una RCBS Rockchucker vi basterà rimuovere il controdado presente sulla parte superiore della pressa ed il gioco è fatto.Ben diverso invece il discorso di chi possiede una CO-AX , che purtroppo si devono “ac-contentare” delle classiche matrici a passo 7/8.La differenza di dimen-sione ad ogni modo non pregiudica la precisione delle matrici, entrambe presentano le stesse caratteristiche, ma in alcuni casi (come ad esempio per i calibri più imponenti come il .408 Cheytac) la scelta è d’obbligo. Per alcuni calibri è disponibile la scel-ta e chi si indirizza verso le matrici più grandi il passo di 1, 1/4” solitamente lo fa poiché queste matrici “oversize”

Dettaglio dell’oliva ricalibratrice

del die Neck Triebel

Il die Full Triebel

smontato

garantiscono una solidità maggiore quando la munizione viene sottopo-sta a sforzi maggiori. E’ facile intuire che per molti medi e piccoli calibri (o per meglio dire fino al 300WM), la maggiore dimensione rappresenta un mero fattore estetico. Può invece risultare parecchio utile per chi realiz-za munizioni a scopo commerciale e dispone di macchinari automatici che effettuano operazioni di ricalibratura ed inserimento palla diverse volte al minuto.La maggiore solidità e dimen-sione è importante per dissipare me-glio il calore e per garantire uniforme precisione durante sforzi prolungati.I test sono stati effettuati utilizzando una pressa RCBS Rockchucker, dei bossoli Norma in .300 Win Mag e uno shell holder della Lee. Durante le prove questi dies hanno evidenziato una fluidità di movimento ed una sen-sibilità mai avuta con altre matrici, ed

anche utilizzando pochissimo lubrifi-cante ho avuto la netta sensazione che quando il bossolo uscisse dal die fosse quasi sotto vuoto.Purtroppo non ho avuto modo di testare la ma-trice di tipo full su un lotto importante ed omogeneo di bossoli, ma la diffe-renza di headspace è stata comun-que mantenuta all’interno dei .003”. L’oliva dilatatrice grazie al suo design a doppio cono in fase di affonda-mento si è rivelata molto fluida, pre-sentando una media forza in fase di rilascio della leva. Il perno decapsula-tore è perfettamente centrato e lavo-ra in maniera corretta senza andare ad urtare le pareti del foro di vampa.Il die per la ricalibratura del colletto è stato testato sia con i classici bushing al carburo di tungsteno della Redding sia con i bushing Triebel che sono disponibili ad incrementi di .05mm. Non ho notato particolari differenze in

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termini di precisione e coassialità del colletto, per quanto durante la ricali-bratura del colletto i bushing Triebel mi siano sembrati leggermente più fluidi rispetto ai Redding.Il die metti-palla, il più importante in termini di dimensioni dei tre avuti in prova, mantiene inalterate le caratte-ristiche di fluidità e precisione degli altri due, ed il perno di regolazione per l’affondamento della palla nel bossolo è stato realizzato in mono-blocco con l’inserto atto ad ospitare l’ogiva mantenendo quindi una mas-sima coassialità con il resto della matrice.Il generoso cilindro interno di questa matrice presenta un foro dedi-

cato all’affondamento del perno rea-lizzato con tolleranze minime e scorre all’interno del die in maniera fluida e precisa, regalandomi ogni volta la sensazione di “vuoto pneumatico” ad ogni estrazione della munizione dal die.Le munizioni finite si attestavano tutte all’interno dei 2-3 centesimi con sporadici casi di .04mm di coassiali-tà massima, ovviamente parliamo di munizioni realizzate con componenti selezionati e lavorati.

ConclusioniLe matrici Triebel per quanto non presentino innovazioni futuristiche o materiali ipertecnologici sono state

una bellissima sorpresa dimostrando che non è necessario arrivare negli Stati Uniti per avere prodotti di tutto rispetto. A mio avviso siamo davanti ad un prodotto che potrebbe tranquil-lamente essere paragonato a dies custom più che a matrici standard.Come ho detto all’inizio, la battaglia sulla qualità dei dies si combatte sul fronte unico della precisione, e que-ste matrici hanno tutte le carte in ta-vola per spodestare il predominio dei dies americani.Le matrici Triebel sono disponibili in di-versi calibri e configurazioni e possono essere ordinate direttamente sul sito www.ricaricadiprecisione.com

Alcuni dies a confronto:

(da sinistra) Triebel, Redding

Competition, Forster, Lee,

Hornady

Bushing a confronto: (da sinistra) Redding Titanium Nitride, Redding Standard, Wilson, Triebel