Rassegna stampa 21 novembre 2014 def

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Rassegna Stampa Federpreziosi

Rassegna Stampa Federpreziosi

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Nota stampa:Federpreziosi - Padoan: su cash-no cash occorrerebbe un“faccia a faccia”.

ECONOMIA E MERCATIL’ORAFO Prolungato peggioramento dei contestiLA REPUBBLICA Due gioielli al secondo la crescita senza freni del lusso di PandoraMETROPOLIS Settore orafo in ginocchio «Interventi per il rilancio»IL SOLE 24 ORE L'oro non scalda più la Cina India di nuovo al sorpassoIL SOLE 24 ORE Il lusso affonda in Borsa Fine del tunnel nel 2015IL SOLE 24 ORE Il rimbalzo dell’oro appeso alla Svizzera

SETTORE E MODAIL SOLE 24 ORE How to spend itIL SOLE 24 ORE Moda 24 - Vhernier cresce a due cifre nel 2014L’ORAFO Un nuovo CEO per ChaumetDELUXE BLOG Nuovo orologio Omega Seamaster 300DELUXE BLOG Natale 2014: Polello gioielli Eterno Collezione Cuore Made in ItalyGIOILLIS Attenti ai Cruciani falsiPREZIOSA MAGAZINE Uso dei contanti, il settore fa fronte comuneL’ORAFO Swarovski, nuovo flagship store milaneseGIOILLIS 18 gioielli sotto i 500 euroGIOILLIS I disegni di Annibale Cusi per l’Expo del 1906PAMBIANCONEWS Perramond da Hermès agli orologi Ralph LaurenGIOILLIS I segreti del corallo a RomaGIOILLIS Pasquale Bruni re dei due mondiL’ORAFO Assocoral chiede sostegno all’exportFMAG.COM Federpreziosi e Assocoral chiedono interventi a sostegno delle esportazioni per il settore orafoPREZIOSA MAGAZINE Federpreziosi e Assocoral, la collaborazione si rafforzaGIOILLIS Chopard a Berlino con UmaLA REPUBBLICA L’enfant terrible dell’orologeriaGIOILLIS Ferragamo Gancio EbanoIL SOLE 24 ORE L’oro della regina è pura arte in caratiCORRIERE DELLA SERA Due consonanti e l’anta gioielleria diventa più bellaL’ORAFO Museo del Gioiello, una nuova realtàDELUXE BLOG Gioielli, il rubino Graff venduto per 8,6 milioni di dollari: è record mondialePREZIOSA MAGAZINE Assocoral, a Torre del Greco un seminario sull’uso del contante

21 Novembre 2014

Rassegna in collaborazione con

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Ufficio Stampa Federpreziosi - Federazione Nazionale Imprese Orafe Gioielliere Argentiere OrologiaieStudio EffeErre - Via F. Albani 58 - 20148 Milano -Tel. +39 0233001100 - Fax: +39 0233001914E-mail: [email protected] - www.studioeffeerre.it

Com.Dett.19/2014

Federpreziosi - Padoan: su cash-no cash occorrerebbe un “faccia a faccia”.

Roma, 21 novembre - "La normativa volta a limitare la circolazione del contante, se rafforzata da provvedimenti paralleli tesi a incentivare l'uso della moneta elettronica e di altri strumenti di pagamento, produce prevedibili effetti positivi sui consumi". Lo ha affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel question time della sessione alla Camera del 20 Novembre.

Affermazioni che hanno suscitato un acceso dibattito tra il Ministro e Gianfranco Librandi, esponente di spicco di Scelta Civica e membro della Commissione Bilancio di Montecitorio.

“In Italia l’uso del contante” ha dichiarato sempre Padoan “è superiore a quello di alcuni Paesi europei e vicino a quello di Spagna e Grecia”.

“Lo stiamo ripetendo fino all’esaurimento”, commenta il presidente di Federpreziosi Giuseppe Aquilino, “eppure la realtà è assolutamente evidente. Nella stragrande maggioranza dei Paesi europei la situazione è decisamente all’opposto. Continuando su questa strada non si fa che indurre effetti depressivi sui consumi sia nazionali sia da parte degli stranieri e, di conseguenza, sull’intera nostra economia, favorendo al tempo stesso quella di altri paesi europei confinanti dove non vi sono queste restrizioni”.

“Le pesanti conseguenze delle limitazioni imposte dal Governo” prosegue Aquilino “sono state oggetto di ampie disamine in sede associativa e se ne è discusso anche il 19 novembre scorso in occasione di un seminario organizzato a Torre del Greco, in cui abbiamo potuto ascoltare, oltre a quello di Tommaso Mazza, presidente di Assocoral e promotore con noi dell’incontro, anche i pareri di Andrea Castaldo, docente di Diritto Penale all’Università di Salerno, Leonardo Impegno, componente X Commissione Attività produttive della Camera e Corrado Facco, direttore generale di Fiera di Vicenza”.

“E’ necessaria una sempre maggiore coesione fra le associazioni del comparto dei preziosi, che ci renda forti nei confronti della classe politica. Su questo fronte, proprio a Torre del Greco abbiamo siglato un’intesa con Assocoral e organizzeremo senza dubbio un nuovo dibattito per far nascere una proposta comune dell’intero settore”.

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Economia e Mercati

19/11/2014

By orafoitaliano

Su scala mondiale la domanda di oro da partedell’industria della gioielleria negli ultimi due trimestri2014 ha segnato due flessioni consecutive. Stando allerilevazioni del World Gold Council, nel secondo trimestre2014 il calo era stato del 25,7% (anno su anno) inquantità e del 36,5% in valore; nel terzo trimestreulteriori flessioni: del 4% e del 7,2% rispettivamente. Nelcomplesso dei primi nove mesi 2014 i cali della domandamondiale sono indicati nel 11,4% per le quantità e nel21,5% per i valori. Con riferimento ai singoli paesiconsumatori di oro, le rilevazioni del WGC – per quel chevalgono – indicano diminuzioni quasi generalizzate; lepoche eccezioni con il segno più hanno riguardato l’India,gli Stati Uniti e il Regno Unito. Nel peggioramento delcontesto internazionale, l’industria italiana della gioielleria

non ha fatto eccezione. Le esportazioni del trimestre giugno agosto (rilevate dall’Istat) si sono ridotte del11,7% in valore; ma sono rimaste stazionarie in termini reali (al netto degli effetti generati dalridimensionamento dei prezzi delle materie prime preziose). Nel solo mese di agosto 2014 gli arretramenti,in valore, più consistenti sono segnalati per Emirati Arabi, Russia, Svizzera, Libia. Comunque, qualcherecupero è atteso per il mese di settembre. Nel complesso dei primi otto mesi 2014 – rispetto alcorrispondente periodo di un anno prima – le esportazioni (rilevate dall’Istat) sono cresciute del +0,6% intermini nominali. Più consistente l’aumento (+7/8% circa) in termini reali. Nonostante tutto, le venditeitaliane all’estero hanno mantenuto volumi consistenti grazie al crescente impegno degli operatori neisegmenti dell’alto di gamma. Per contro, la domanda interna continua a rimanere contratta.

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Due gioielli al secondo la crescita senza freni del lusso di PandoraNEGLI STABILIMENTI DI GEMMOPOLI, A MEZZ’ORA DA BANGKOK, SETTEMILA OPERAI-ORAFI LAVORANO PER L’AZIENDA DANESE, QUOTATA A COPENAGHEN, DIVENTATA UN COLOSSO GRAZIE AI SUOI “CHARMS” MA CHE OGGI PUNTA ANCHE SU ANELLI E COLLANELaura Laurenzileggo dopoBangkok U n successo che ha qualcosa di fenomenale quello di Pandora, il colosso danese che ormai da un quarto di secolo ha delocalizzato in Tailandia. Produzione: più di due gioielli al secondo. L’anno scorso —un autentico record — gli stabilimenti di Gemmopoli, mezz’ora da Bangkok, dove gli oltre settemila operai-orafi fanno anche i turni di notte, hanno sfornato 79 milioni di monili, rispetto ai 54 milioni dell’anno precedente. Uno spettacolo la crescita vertiginosa di questo marchio di gioielleria. Deve il suo successo al meccanismo dello story telling: bracciali componibili con centinaia di pendenti diversi che raccontano ricorrenze, simboleggiano gusti, rappresentano percorsi e scelte individuali. Dunque gioielli personalizzabili. Un successo in totale controtendenza: più morde la crisi, più charms beneauguranti si vendono: delicati, teneri, romantici, retrò, spiritosi, di design, miniature in argento, in oro 14 karati, in pelle, in vetro di Murano, tempestate di brillantini ma anche in semplice legno di teak, per tutte le tasche: il lusso deve essere accessibile a (quasi) tutti. La novità dell’autunno, in gioielleria da novembre per ora solo negli Usa, sono Minnie, Topolino & friends: 25 modelli diversi di charms raffiguranti i personaggi Disney. E dopo i charms il boom riguarda in queste settimane gli anelli, il cui fatturato è aumentato del 200 per cento nel secondo trimestre dell’anno. È Thomas Nyborg, responsabile di Pandora Production Thailand,la più grande fabbrica di gioielli del Paese, a raccontare come Pandora sia riuscita in pochi anni a diventare uno dei tre marchi di gioielleria leader al mondo per vendita al dettaglio, con Tiffany e Cartier: «Produciamo anche orecchini, collane, anelli, pendenti ma il boom lo si deve ai nostri copiatissimi charms, che rappresentano da soli il 69,6 per cento dei ricavi. Siamo quotati alla Borsa di Copenaghen dall’ottobre del 2010, lo stesso anno in cui abbiamo debuttato in Italia. I nostri gioielli sono commercializzati in ottanta paesi diversi nei sei continenti, in 10.300 punti vendita. Il mercato più importante è rappresentato dagli Stati Uniti, mentre l’Italia, dove pure abbiamo 800 punti vendita, così come la Francia e la Russia, sono per noi mercati emergenti». Il balzo in avanti c’è stato nel 2013, quando per la prima volta le nuove collezioni sono passate da due, com’era tradizione, a sette l’anno. Dal 2012 al 2013 la quantità di gioielli prodotti è aumentata del 40 per cento, facendo impennare il fatturato che l’anno scorso è stato di un miliardo e 207 milioni di euro, mentre quello del secondo trimestre di quest’anno ammonta a 342 milioni di euro, con un incremento che sfiora il 32 per cento. «Combiniamo competenze artigianali con tecnologie innovative — sottolinea Nyborg — Il nostro è un modello di business integrato verticalmente: progettazione, produzione in casa, design, marketing globale, distribuzione diretta nella maggior parte dei mercati». Significativa è anche la vocazione etica del marchio. Controllo ferreo sulla provenienza delle materie prime, attenzione all’ambiente, tutela dei lavoratori e in particolare della condizione femminile sono le sue linee guida. A novembre è stato lanciato in Italia il progetto charity “We care” che, affiancando l’associazione no profit Fare X Bene, fornisce assistenza, tutela legale e consulenza psicologica a donne e bambini vittime di abusi, violenze e discriminazioni. Proventi di uno speciale charm che compone il bracciale “Grazie” saranno devoluti alla causa. Qui sopra la cantante Dolcenera che ha partecipato all’evento di lancio del progetto charity “We care” per l’associazione no profit “Fare X Bene”

(17 novembre 2014)

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Torre del Greco. Era il fiore all’oc-chiello di Torre del Greco, non a caso nota come la «città del corallo». Oggi, invece, il settore orafo rischia di essere travolto dalla crisi globale e da una serie di norme che obiettiva-mente ostacolano il commercio con l’estero. Temi che saranno affrontati oggi - inizio alle ore 17 - al circolo nautico di via Spiaggia del fronte, dove si ritroveran-no seduti intorno a un tavolo i ver-tici di Assocoral e Federpreziosi nonché il diret-tore generale della Fiera di Vicenza Corrado Facco (nella foto), il sindaco Ciro Bor-riello, l’onorevole Leonardo Impegno e l’avvocato Andrea Castaldo. Sotto i riflettori ci saranno proprio le norme relative al commercio di preziosi con l’estero e la necessità di limiti e deroghe all’uso del contante. Un tema «caldo» intorno a cui ruoterà la discussione - moderata dal dottore Silvio Ciniglio dell’ordine degli avvo-cati di Napoli - sul rilancio dell’oro rosso all’ombra del Vesuvio. «In un momento delicato per la domanda del mercato interno diventa più che mai importante essere in grado di non perdere alcuna opportunità di

lavorare con i mercati che già sono destinatari privilegiati delle espor-tazioni italiane», afferma Giuseppe Aquilino, presidente di Federpreziosi. Una linea condivisa dal numero uno di Assocoral: «Il seminario - spiega Tom-maso Mazza - rientra nel quadro delle iniziative finalizzate alla tutela e alla

valorizzazione del corallo, dei cammei e dei gioielli,

in una prospettiva di rilancio socio-eco-

nomico dell’intero comparto pro-duttivo naziona-le dei preziosi. Con questo in-contro voglia-mo discutere

sulle possibilità di concessione di

una deroga all’at-tuale limite legislativo

del pagamento in con-tanti». Per quanto riguarda

il commercio all’ingrosso di preziosi, il decreto Salva-Italia del 2011 che ha ridotto da 2.500 a 1.000 la soglia dei pagamenti in contanti ignora alcune peculiarità del settore. «Dopo avere approfondito la questione dell’As-socoral - afferma il dottore Silvio Ciniglio - non posso che condividerla. Bisogna tenere conto delle diversità culturali dei buyer stranieri, dove l’utilizzo del contante ha ancora una certa resistenza». (ad)

twitter: @a_dortucci

Coro dei vertici di Federpreziosi e Assocoral:«Servono deroghe per il contante all’estero»

Settore orafo in ginocchio«Interventi per il rilancio»

L’ORO ROSSO

mercoledì 19 novembre 2014www.metropolisweb.it 17TORRE DEL GRECO

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14 NOVEMBRE 2014

Preziosi. New Delhi riconquista il primato dei consumi, ma il suo è un boom isolato

L'oro non scalda più la Cina India di nuovo al sorpassoDomanda globale ai minimi da 5 anni per il WgcSissi BellomoÈ durato poco il primato della Cina nei consumi di oro. Nel terzo trimestre l'India ha riguadagnato la posizione più alta nel podio, che Pechino le aveva soffiato una prima volta nel 2011 e da cuisembrava averla definitivamente spodestata l'anno scorso. La sua rincorsa, davvero eccezionale, è stata però un caso isolato e la domanda globale di oro, in calo del 2%, si è attestata ad appena 929 tonnellate, il minimo da cinque anni.Le statistiche del World Gold Council (Wgc) non fanno che confermare la perdita di appetito dei cinesi per il metallo giallo, dopo lo straordinario boom di acquisti dell'anno scorso: nel terzo trimestre la domanda in Cina è crollata del 37% a 182,7 tonnellate, un livello ancora molto alto ma che impallidisce di fronte alle 225,1 tonnellate dell'India, quelle sì davvero una sorpresa. Tutto il resto dell'Asia ha fatto un passo indietro negli acquisti, con punte di ribasso oltre il 40% in Giappone, Thailandia e Indonesia. Inoltre New Delhi non ha mai revocato i dazi e le altre misure che aveva introdotto per limitare l'import e frenare il deficit della bilancia commerciale. Anzi, adesso il governo sta valutando di irrigidirle, dopo che le importazioni si sono impennate a 143 tonn. in settembre e 150 in ottobre (un anno prima erano state di appena 24,5).Il risveglio della domanda indiana è tutto dovuto alla gioielleria – con acquisti per ben 182,7 tonn. (+60%), il secondo miglior trimestre nella storia – ed è in parte legato a fattori stagionali: questo è il periodo dei festival religiosi e dei matrimoni. C'è stata anche l'elezione del nuovo premier Narendra Modi, che ha restituito fiducia ai consumatori. Ma soprattutto c'è stata la discesa delle quotazioni aurifere, che con la svalutazione della rupia è stata ancora più marcata che altrove: il metallo quest'anno è in ribasso del 9% a Mumbai, contro poco più del 3% sui mercati internazionali. «I consumatori indiani sono tipicamente cauti nell'acquistare oro mentre i prezzi ancora si stanno muovendo – osserva il Wgc – ma per qualcuno è stato difficile resistere all'opportunità».La Cina, dove gli acquisti opportunistici in passato erano la norma, stavolta non ha invece reagito al crollo dei prezzi: sono calate di oltre un terzo tutte le tipologie di consumo, dalla gioielleria alle monete d'oro. Uno dei motivi, secondo il Wgc, potrebbe essere la stretta sulla corruzione, che sta scoraggiando i regali costosi, come lingotti o gioielli, che di recente erano diventati molto in voga.Per l'intero 2014 il Council si aspetta comunque un pareggio tra Cina e India, con 850-950 tonn. ciascuna, mentre a livello globale la domanda dovrebbe rimanere stabile a 4.000-4.100 tonnellate: una prospettiva non molto rialzista per l'oro, che è da poco sceso a 1.132 $/oncia, il minimo da 4 anni (ieri il metallo quotava circa 1.160 $). Unico elemento di possibile tensione, il crollo dell'offerta di rottame a sole 807,2 tonnellate da inizio anno, il minimo dal 2007.

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Il lusso affonda in Borsa Fine del tunnel nel 2015Ribassi tra il 30 e il 50% dopo i rialzi talvolta ingiustificati dai bilanci Più esposti i brand che puntavano sull’AsiaIl lusso cola a picco in Borsa, dopo anni sul tetto del mondo. Non solo Moncler sull’onda di un’inchiesta giornalistica e non da oggi. Ma gli analisti escludono che ci si trovi di fronte allo scoppio di una bolla. «Semplicemente la crescita va normalizzandosi – dice a Plus Giada Cabrino, analista di Banca Akros – non ci aspettiamo più andamenti a doppia cifra come gli anni passati. Ma il settore rimane interessante». Allora, cosa è successo al mondo della moda?«Negli ultimi anni il lusso europeo ha fatto meglio dello Stoxx 600, dimostrando la sua anticiclicità anche nella parte peggiore della crisi – spiega Paola Carboni, analista del lusso di Equita Sim –. Poi, da inizio 2014, ha perso circa il 20%, tanto che il consensus ha inglobato un taglio del 13% nelle stime di Eps. Anche le italiane Moncler, Ferragamo, Tod’s, Prada e Cucinelli sono coinvolte: le valutazioni sono però attraenti, in media 17,8 volte gli utili 2015, un multiplo che rappresenta un buon punto di ingresso». Mentre le valutazioni raggiunte a fine 2013 «non sempre erano giustificate dai fondamentali – prosegue Cabrino – semmai da un appeal speculativo. L’appetito per la crescita è stato ora sostituito da un approccio value. Quanto all’andamento di Borsa, da un lato hanno pesato i consumi deboli in Europa e soprattutto in Italia e il rallentamento cinese; dall’altro la minaccia dell’ebola, la crisi Ucraina, fino all’Isis e all’ultima ribellione a Hong Kong, l’unica a rivelarsi concreta finora, hanno creato un effetto panico per il rischio di blocco dei flussi turistici con tutto ciò che ne consegue in termini di perdita di fatturato nei duty free e nei centri mondiali della moda».A Piazza Affari, tutto questo ha generato perdite nell’ordine del 30% per Moncler, Ferragamo, Cucinelli e Prada (quotata a Hong Kong), fino al-50% di Yoox: un bagno di sangue per gli investitori. A cui tuttavia conviene non disfarsi dei titoli fino alla normalizzazione del mercato, attesa, secondo Equita, per la fine del 2015.«Il contesto deteriorato in cui ci muoviamo ha anche portato un completo cambiamento di approccio da parte degli investitori – spiega Carboni – con un rerating delle grandi capitalizzazioni che generalmente sono a sconto, a fronte di un deprezzamento dei titoli italiani, tipicamente a premio per le minori dimensioni e le rapide crescite. E questo è stato particolarmente vero per Moncler, Ferragamo e Cucinelli, malgrado la migliore tenuta delle stime di utile». Titoli che restano interessanti.«Ci aspettiamo che Moncler continui a fare meglio del mercato grazie al forte brand e alla limitata esposizione all’Asia ex-Giappone. Ferragamo è più esposto all’area, ma può contare su una forte esposizione ai viaggiatori, sulla presenza nelle città minori della Cina oltre che su un attento controllo dei costi». Entrambi si preparano, inoltre, a raccogliere le vendite stellari della stagione natalizia, soprattutto nei solidi Stati Uniti, dove l’assalto al lusso si apre l’ultimo venerdì di novembre, il cosiddetto black friday.Chi ha puntato sull’Asia, invece, soffrirà ancora un po’. «Nomi quali Prada e Tod’s – conclude Rebecca Kaddoum, gestore del fondo Comgest Growth Greater Europe Opportunities – sono stati penalizzati per aver intrapreso un programma aggressivo di nuove aperture di punti vendita nella regione e sono stati particolarmente colpiti nei guadagni nel momento in cui la top line ha rallentato».Intanto «gli effetti combinati che hanno trascinato su minimi storici il valore titoli ha riacceso anche l’appetito dei colossi come Kering e Lvmh per i piccoli player». Le scommesse sono aperte su quale sarà la prossima italiana della moda a diventare francese.Laura Magna

del 15 Novembre 2014

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del 15 Novembre 2014

Il rimbalzo dell’oro appeso alla SvizzeraA?fine mese si svolgerà un referendum sulle riserve della Bns Il contesto resta debole per il metallo gialloTutto, o quasi, depone contro l’oro in questo momento sui mercati finanziari. Una situazione esattamente speculare a quella di tre anni fa quando il metallo giallo realizzò il massimo storico a un soffio da 2.000 dollari l’oncia. Oggi le quotazioni si stanno pericolosamente muovendo in area 1.150 dollari, ai minimi dal 2010. La perdita dal massimo del settembre 2011 è intorno al 40%.Il quadro dei mercati non è favorevole: Wall Street resta sui massimi storici e gli investitori preferiscono puntare sulle azioni, mettendo da parte il ruolo dell’oro come bene rifugio. Il dollaro si è rafforzato di oltre il 10% sull’euro e il dollaro storicamente ha un andamento opposto all’oro: un dollaro più forte protegge già dall’inflazione (peraltro ai minimi) e per gli investitori non statunitensi diventa più caro comprare oro. La recente nuova maxi iniezione di liquidità della Banca del Giappone (BoJ)?ha poi peggiorato il quadro perché?indica che le banche centrali sono ancora vigili sui mercati, non vogliono troppi scossoni e la liquidità in eccesso non riesce a produrre quell’inflazione che giustifica l’acquisto di oro. La domanda fisica, secondo gli analisti, resta poi insolitamente bassa in questa fase soprattutto da India e Cina.Detto questo i corsi hanno già perso molto, raggiungendo target che molte banche d’affari prevedevano addirittura nel terzo trimestre 2015. Un sostegno ai prezzi potrebbe poi arrivare a fine mese dalla?Banca nazionale svizzera. «Un fattore potenzialmente positivo per il prezzo nel breve termine - spiega Névine Pollini, Senior Analyst Commodities di Union Baire Privée UBP - per il prezzo dell’oro nel breve termine potrebbe essere costituito da un eventuale “sì” al referendum in Svizzera, per l’iniziativa “Save our Swiss Gold”. Se ciò avvenisse, gli acquisti di oro da parte della Banca centrale svizzera sarebbero incrementati in modo da raggiungere il target del 20% (circa 1.600 tonnellate d’oro). Bisogna comunque tener conto che tali acquisti sarebbero spalmati nei prossimi cinque anni».L’auspicio è che il ritorno d’interesse per le banche centrali possa almeno compensare il massiccio deflusso dall’oro finanziario. I?dati di Barclays evidenziano che a ottobre gli asset gestiti dagli Etp nel mondo delle commodity (gli strumenti cloni che replicano le materie prime) sono scesi ai minimi dal marzo del 2010. A?guidare questa classifica non a caso è il settore dei metalli preziosi (-8% su base annua). Solo negli ultimi due mesi dall’oro sono usciti 2,9 miliardi di dollari. Un circolo vizioso: l’oro debole alimenta nuove vendite e così via.Per gli esperti comunque a questi livelli può avere senso scommettere in un rimbalzo. Secondo Marco Palacino, Managing Director per l’Italia di BNY Mellon IM, oltre all’esito positivo del referendum in Svizzera «ci sono tre buone ragioni per tenere una quota di oro in portafoglio in un’ottica di lungo periodo: come difesa dall’inflazione e dalla deflazione, come protezione dagli effetti imprevisti delle politiche monetarie e come bene rifugio reale in caso di crisi geopolitiche o shock finanziari».Andrea Gennai

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Settore e Moda

del 21 Novembre 2014

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MODA2421 NOVEMBRE 2014Il Sole 24 Ore

Vhernier cresce a due cifre nel 2014Il presidente Traglio: «Anche noi ora siamo in Monte Napoleone con i big del lusso»Giulia Crivelli

Un investimento importante che ha richiesto «molto coraggio» e poi una «corsa contro il tempo»: Carlo Traglio introduce così la nuova boutique milanese della maison di gioielleria Vhernier, di cui è proprietario e presidente dal 2001. Il negozio, inaugurato ieri, si trova nella parte centrale di via Monte Napoleone, di fronte a Cartier, e i lavori di restauro degli interni sono durati poco più di due

mesi. Un record, perché lo spazio (130 metri su due piani) è in un palazzo storico di 5mila metri quadrati, che per ogni minimo intervento richiede permessi comunali.Secondo Traglio nessun'altra via del lusso al mondo è come Monte Napoleone e non solo per i costi (stando al recente Fashion&High Street Report a cura di Federazione moda Italia e World Capital Group per un negozio di cento metri l'affitto annuo supera i 650mila euro). «In poche centinaia di metri si concentrano i migliori marchi del lusso del mondo, che attirano la miglior clientela internazionale, con disponibilità di spesa altissima – spiega Traglio, che ha curato il concept della boutique insieme allo studio Piva –. Essere qui farà aumentare la brand awareness di Vhernier in modo esponenziale. E succederà in pochi mesi, a giudicare dai riscontri che ho avuto da settembre, quando abbiamo annunciato l'apertura». Vhernier in realtà è di casa nel quadrilatero della moda: nel 2002 aveva aperto la boutique di via Santo Spirito, che ora diventerà un monomarca De Vecchi, storico marchio di argenteria acquisito dalla famiglia Traglio nel 2010. «Un isolato in questa zona fa la differenza – sottolinea il presidente di Vhernier –. Contiamo su questa nuova visibilità per rafforzarci anche all'estero: le prossime tappe saranno i monomarca di New York, Londra e Hong Kong, mentre il 4 dicembre apriremo a Miami, nel design district».Il 2014 è stato un anno importante per Vhernier: la maison, nata a Valenza nel 1973, ha festeggiato 30 anni, continua a crescere a due cifre e si avvia ai 20 milioni di fatturato. «Nel 2013 eravamo arrivati a 15 milioni, con un 60% di export, ma quest'anno, già in

luglio, avevamo superato il budget del 40%. Manca ancora dicembre e i segnali di novembre sono ottimi: aumentano persino gli acquisti degli italiani, anche nell'alta gioielleria», dice il presidente di Vhernier. Per festeggiare la nuova boutique tra pochi giorni verrà presentato un gioiello creato ad hoc, in oro, brillanti e zaffiri e arricchito da una tanzanite da 70 carati: «Un pezzo unico – precisa Traglio –. Non vedo l'ora di conoscere la cliente che se ne innamorerà e sono pronto a

scommettere che non arriverà al Natale».

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21/11/2014

By orafoitaliano

Cambio di vertice da Chaumet, ma senza uscire dal gruppo LVMH.Thierry Fritsch, storico CEO della maison, passa il testimone a JeanMarc Mansvelt, attuale direttore marketing della pelletteria diLouis Vuitton. Mansvelt, che ha iniziato la propria carriera nel 1988da L’Oréal, prenderà le redini della maison di gioielleria il prossimo1 gennaio. Bernard Arnault, CEO del gruppo LVMH che controllaentrambi i brand, ha commentato: Siamo grati a Thierry Fritschper l’incredibile contributo che ha dato al prestigioso marchio diPlace Vendôme. Sotto la sua guida Chaumet ha costruito una forteidentità diventando uno dei maggiori player del settore. Mansveltproseguirà il percorso su solide premesse, portando il brand allivello successivo

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Scritto da: Rosario Scelsi venerdì 21 novembre 2014

Come il suo storico predecessore, il ha la cassa con anse simmetriche, ilquadrante scuro con indici più chiari e grandi numeri e lancette per una maggiore leggibilità in tutte le condizioni diluce.

Questo modello da polso è disponibile in diverse varianti fra cui acciaio inossidabile, titanio grado5 e oro Sedna 18K.Si tratta di scelte esclusive, fatte con cognizione di causa dall’azienda svizzera, nota anche per l’uso del cronografo“Speedmaster” da parte della NASA nelle missioni spaziali, sbarco sulla Luna compreso.

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Le opzioni bicolore del nuovo Seamaster 300, che abbinano il titanio grado5 o l’acciaio inossidabile con l’oro Sedna,spiccano per il loro fascino sobrio e senza tempo.

Le ghiera girevole monodirezionale delle versioni in titanio e acciaio è impreziosita dalla scala tachimetricain Liquidmetal, mentre le versioni in oro e bicolore sono caratterizzate dalla scala tachimetrica in OMEGACeragold. L'esito degli sforzi progettuali e costruttivi è in tutti i casi piacevole.

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Scritto da: Rosario Scelsi giovedì 20 novembre 2014

Il è dietro l’angolo. Ancora poche settimane ci separano dall’importante festa religiosa, scelta spessoper dei regali speciali, che non devono far perdere di vista il valore prioritario della ricorrenza, legata alla fede.

, per l’occasione, lancia , per chi vuole regalare alla persona amata un gioiellodavvero speciale.

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La raccolta della nota azienda di Mede, in provincia di Pavia, si compone di anelli che possono essere indossatisingolarmente oppure assemblati fino a formare un unico prezioso gioiello, e da ciondoli ed orecchini coordinati cheriportano il tema portante, il cuore, in tutte le sue sfumature.

Le montature in oro bianco danno risalto ai diamanti bianchi o neri, ai rubini, agli smeraldi e agli zaffiri, capaci di dareforma a passioni e sentimenti.

La garanzia di un prodotto “Made in Italy” si coniuga con l’inconfondibile fascino del “fatto a mano” per dare vita aquesta esclusiva collezione Cuore, in cui tradizione e innovazione si incontrano.

Le immagini aiutano a percepire la qualità del lavoro svolto, frutto di una grande expertise, tradotta inprodotti di grande pregio, uniti da un forte filo conduttore, pur nel ricco assortimento della gamma.

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novembre 20, 2014 at 12:31 pm

Attenti ai Cruciani falsi

Attenti ai braccialetti Cruciani falsi. Ne dà notizia la stessa azienda. In Calabria, infatti, è avvenuto un maxisequestro di prodotti contraffatti di provenienza cinese, tra cui anche accessori del brand umbro. Si parla di19mila pezzi sequestrati al mercato nero di molti brand, tra cui anche quelli Cruciani. Luca Caprai,fondatore del marchio umbro, ringrazia i Baschi Verdi del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia,diretta dal tenente colonnello Fabio Bianco, «ultimo baluardo a difesa del nostro Paese da questi criminaliche distruggono il sistema Italia, il nostro patrimonio artigianale e la nostra creatività». Secondo l’inventoredell’iconico braccialetto in pizzo macramè «la delocalizzazione aziendale ha un effetto negativosull’occupazione, la contraffazione va considerata come il vero cancro sociale del nostro Paese, minacciadel made in Italy e del sistema economico italiano». L’azienda mette in guarda i consumatori anche per unaragione molto seria: «I prodotti falsi sono spesso nocivi alla salute perché realizzati con materiecancerogene». F.G.

Bracciiali di stoffa Cruciani

Luca Caprai

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20 nov

Uso dei contanti, il settore fa fronte comune

Economia / Gioielli / trade Pubblicato da Chiara Di Martino

Al convegno organizzato da Assocoral con Federpreziosi si fa avanti la proposta di una normativa cheapplichi le soglie del paese del compratore europeo: annunciato un nuovo incontro nazionale

La sigla del protocollo che sancisce l’ingresso di Assocoral in Federpreziosi. Da sinistra, Giuseppe Aquilino,presidente Federpreziosi, e Tommaso Mazza, presidente Assocoral

Torre del Greco Tracciabilità e uso dei contanti nel settore orafo, dettaglianti e produttori fanno il puntoe chiedono al governo un intervento che modifichi le attuali soglie anche per i compratori dell’UnioneEuropea. Questa la proposta emersa dal convegno organizzato da Assocoral, in collaborazione conFederpreziosi Confcommercio e con il patrocinio del Comune di Torre del Greco, del Consiglio dell’Ordinedegli Avvocati di Torre Annunziata e di Fiera di Vicenza e svoltosi ieri pomeriggio al Circolo Nautico dellacittà torrese.

L’incontro, occasione per siglare ufficialmente l’ingresso di Assocoral in Federpreziosi, sancito attraversola firma di un protocollo, ha coinvolto esperti tecnici ma anche Leonardo Impegno, componente della Xcommissione alle attività produttive della Camera dei Deputati, che, offrendosi di fare da portavoce delsettore nelle istituzioni, propone di applicare il regime di provenienza del paese dei singoli buyer. Il cheavrebbe senso, dal momento che, Italia a parte, tutti gli altri membri dell’Ue, attualmente sottoposti allimite dei 1000 euro qualora effettuino acquisti in Italia, nelle loro nazioni sono sottoposti a soglie moltopiù elevate o, come nel caso della Germania, a nessun limite.

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Il tavolo dei relatori. Da sinistra, Andrea Castaldo, docente di Diritto Penale all’Università di Salerno;Giuseppe Aquilino, presidente di Federpreziosi; Tommaso Mazzo, presidente Assocoral; LeonardoImpegno, componente X Commissione Attività produttive della Camera; Corrado Facco, direttore generaledi Fiera di Vicenza

“Se l’Europa non riesce in tempi brevi a trovare una soluzione univoca per tutti gli stati – propone Impegno– almeno l’Italia può dotarsi di una legislazione che non danneggi il commercio. E una soluzione potrebbeessere quella di applicare il regime del paese di provenienza del compratore. Il ruolo di Federpreziosi inquesto contesto sarà fondamentale: con le oltre 70 associazioni territoriali che rappresenta è l’interlocutoreadatto: chiedo perciò al presidente Aquilino di organizzare un convegno nazionale”.

Aquilino, inutile specificarlo, accetta con entusiasmo: “Dobbiamo aprire unfronte di dialogo soprattutto con le banche – dichiara il presidente diFederpreziosi, in foto a sinistra – almeno per equiparare assegni e bonificialle carte di credito. Con l’intesa siglata con Assocoral rafforziamo ancora dipiù il dialogo con i produttori per fare fronte comune e presentarci compattidavanti alla classe politica. E organizzeremo senza dubbio un nuovo dibattitoper far venire fuori una proposta comune dell’intero settore”.

Illuminanti e concreti gli esempi portati da Tommaso Mazza, presidente diAssocoral e promotore del convegno (nella foto a destra), nonchéimprenditore del comparto.

“Nelle vendite si deve tener conto non soltanto dell’aspetto pratico ma anchedi quello culturale – spiega . Gli arabi, per esempio, amano contrattare eintendono chiudere l’affare allettando il venditore con la consegna immediatadi denaro contante, che noi non possiamo accettare quando la cifra supera lesoglie consentite. Inotre, trattandosi di beni di piccole dimensioni ma di grandevalore, il buyer vuole pagare e portare con sé. Se la contrattazione si prolungatroppo, si rischia di far sfumare l’affare. La circostanza per cui per i grossistinon esista una deroga – precisa – è un danno enorme: noi vogliamo rispettarele regole, e di fatto lo facciamo già attraverso la nostra dichiarazione e lebollette doganali che testimoniano l’uscita dei prodotti dal paese, ma lavorarein questo contesto sta diventando un’arma a doppio taglio. Facciamo girarel’economia anche invogliando gli stranieri a comprare qui, invece di favorire imercati che non presentano problemi dal punto di vista dello scambio deicontanti”.

All’incontro ha partecipato anche Corrado Facco, direttore generale di Fiera di Vicenza, che spinge sulconcetto di Distretto Italia di là dalle singole specificità dei comparti orafi territoriali come Vicenza, Arezzo,Valenza, Napoli. E rilancia: “Portiamo a VicenzaOro il dibattito, perché se è vero quello che i banchieriprevedono, e cioè che l’economia del futuro sarà sorretta da alti manufattori, artisti e rules breaker, ilsettore orafo italiano sarà sempre più una voce fondamentale dell’economia del paese”. Nel 2013 ilfatturato della gioielleria italiana ha superato i 6 miliardi di euro, dei quali il 70% destinato all’estero, haricordato Facco. E di questa cifra 1,25 miliardi sono stati acquistati dal Medio Oriente. “Torre del Greco e lasua eccellenza potrebbe essere uno dei volani del futuro – conclude – e la presenza massiccia delle aziendedi questa zona a VicenzaOro January, che arrivano a 63, lo dimostra. Proprio a tutela del settore e digrandezze come la lavorazione torrese, le difficoltà di esportare tra dazi, mancati accordi di libero scambioe protezionismi come quello indiano devono finire nell’agenda del governo”.

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L’aspetto tecnico legato all’antiriciclaggio è stato affrontato da Andrea R. Castaldo, ordinario di Dirittopenale all’Università di Salerno e avvocato penalista. “L’eccesso di burocrazia paradossalmente accresce efavorisce la corruzione – spiega – e i cavilli previsti dall’attuale normativa, come la preventivacomunicazione all’Agenzia delle Entrate, la richiesta del documento del compratore straniero e una suaautocertificazione – in quale lingua poi? – partono dalla premessa che il commerciante abbia qualcosa danascondere per costituzione. E sappiamo che non è così”.

Giuseppe Aquilino, presidente Federpreziosi, e Tommaso Mazza, presidente Assocoral, siglano ilrafforzamento della loro collaborazione

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18 gioielli sotto i 500 euro

18 gioielli dai 100 ai 500 euro

Tiffany, Alexander McQueen.Anthony Vaccarello

Matilde de Bounvilles

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novembre 19, 2014 at 1:41 pm

I disegni di Annibale Cusi per l’Expo del 1906

Anello con diamante della gioielleria Cusi, degli anni Trenta, venduto da Christie’s per 685mila dollari

Rinaldo, Floriana e Stefania Cusi sono i titolari della omonima gioielleria di corso Monforte 23, a Milano.Hanno avuto un’idea originale dedicata a Expo 2015: fino a sabato 22 novembre, in negozio ospitanoun’esposizione di disegni dedicata all’altra Esposizione universale che si è svolta a Milano, quella del 1906.Un motivo c’è: i disegni esposti in negozio sono quelli del bisnonno, Annibale Cusi (1863 1930), chericevette il Gran Premio per le arti decorative per quello storico evento. Insomma, un legame con la storiadell’oreficeria: il premio Annibale Cusi lo ottenne, infatti, grazie alla realizzazione di uno spettacolare colliera colletto stile Maria Stuarda, completamente snodato, in platiuralium: una leggerissima lega ideata dallostesso Cusi. Il gioiello era ornato da 15mila diamanti che, ha detta di chi l’ha visto, evocava l’aspetto di unpizzo. Affiancato dal figlio Rinaldo (1895 1979), il gioielliere milanese diventò fornitore di Sua Maestà Red’Italia e di S.A.R. il Conte di Torino e del Duca di Aosta. Come si legge nella cronaca della gioielleria, nel1922 la famiglia Cusi fece costruire a Milano, in via Clerici 1, il Palazzo Cusi, la nuova sede della gioielleria,della fabbrica e abitazione della famiglia. Qui alla morte di Annibale continuò l’attività il figlio, Rinaldo, poi inipoti Ettore e Roberto e, in fine il pronipote Rinaldo Cusi, che nel 1996 ha aperto l’attuale gioielleria inCorso Monforte, dove prosegue l’attività assieme alla moglie Floriana e la figlia Stefania, cherappresentata la quinta generazione. Lavinia Andorno

Expo a Milano del 1906

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Perramond da Hermès agli orologi Ralph Lauren

Ralph Lauren Luc PerramondRalph Lauren Watches and Jewelry Compagnie

Financière Richemont

Guy Chatillon Van Cleef & Arpels

La Montre Hermès

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novembre 18, 2014 at 1:34 pm

Pasquale Bruni re dei due mondiPasquale Bruni re dei due mondi. Perlomeno per quanto riguarda i festeggiamenti. Nella cronaca delmondo del gioiello vanno segnalati, infatti, due eventi che il 12 novembre hanno visto il brand di gioielleriaitaliano protagonista a Mosca e a Miami. Come abbiamo già anticipato (http://gioiellis.com/show moscaper pasquale bruni/), all’ambasciata italiana di Mosca Eugenia Bruni, direttrice creativa, è stata ospited’onore per un evento durante il quale sono state presentate parure uniche delle collezioni Ghirlanda ePrato Fiorito. La serata ha visto all’opera lo chef stellato Davide Oldani e la cantante italiana Malika Ayanela quale, durante il concerto privato, ha indossato la speciale parure Prato Fiorito Grace, composta da unaleggera fila di 1.075 piccoli fiori di diamanti bianchi e neri, per un totale di 40,26 carati, con un’unicapreziosa goccia centrale di onice dal taglio sfaccettato per 11,35 carati: una forma appositamente creata daPasquale Bruni per questi gioielli. Dall’altra parte del mondo, a Miami, in Florida, c’era invece il fondatore epresidente, Pasquale Bruni, per il lancio del brand nel luxury jewelry store Mayors ad Aventura. Durantel’evento sono state presentate collezioni icona come Mandala, Sissi, Bon Ton ed uno speciale pezzo unicodella linea Prato Fiorito. Giulia Netrese

Eugenia Bruni (al centro), all’ambasciata di Mosca

Pasquale Bruni (clonato) a Miami

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Assocoral chiede sostegno all’export18/11/2014By orafoitaliano

Il commercio con l’estero dei preziosi continua a esserefortemente penalizzato a causa dei problemi relativi allatracciabilità, ai limiti all’uso dei contanti e, ora, ancheall’incertezza da parte degli Istituti di credito. Lanecessità di una maggiore chiarezza sul sistemabancario è il tema caldo del seminario Il commercio conl’estero di preziosi: limiti e deroghe all’uso del contanteche sarà tenuto da Assocoral il 19 novembre al CircoloNautico di Torre del Greco. L’iniziativa, organizzata incollaborazione con Federpreziosi Confcommercio e conil patrocino del Comune di Torre del Greco, del Consigliodell’Ordine degli avvocati di Torre Annunziata e di FieraVicenza, rientra:«nel quadro delle iniziative finalizzatealla tutela e alla valorizzazione del corallo, dei cammei edei gioielli, in una prospettiva di rilancio socioeconomico dell’intero settore – ha dichiarato Tommaso

Mazza, Presidente di Assocoral – Con questo incontro vogliamo discutere sulle possibilità diconcessione di una deroga all’attuale limite legislativo del pagamento in contanti, considerandoche già altri operatori hanno raggiunto l’obiettivo presentando valide argomentazioni a difesa deisettori nei quali operano».

Nella foto Tommaso Mazza, Presidente di Assocoral

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17 Novembre 2014

Federpreziosi e Assocoral chiedono interventi a sostegno delle esportazioni per il settore orafo

“In un momento delicato per la domanda del mercato interno diventa più che mai importante essere ingrado di non perdere alcuna opportunità di lavorare con quei mercati che già sono e che sempre piùsaranno destinatari privilegiati delle esportazioni italiane. Al di là delle ben note problematiche legate alladisposizioni legislative su tracciabilità e limitazione sull’uso dei contanti, da qualche tempo i nostrioperatori grossisti ci segnalano la posizione di alcune banche in tema di operazioni con soggetti esteri,posizioni che mettono in seria difficoltà gli operatori del settore orafo”.

La necessità di una maggiore chiarezza da parte del sistema bancario è oggetto dell’intervento delpresidente di Federpreziosi Giuseppe Aqullino al seminario sul tema “Il commercio con l’estero di preziosi:limiti e deroghe all’uso del contante” che Assocoral, in collaborazione con Federpreziosi Confcommercio econ il patrocinio del Comune di Torre del Greco, del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di TorreAnnunziata e di Fiera di Vicenza, organizza il 19 novembre prossimo presso il Circolo Nautico di Torre delGreco . “Il seminario spiega il presidente di Assocoral Tommaso Mazza – rientra nel quadro delle iniziativefinalizzate alla tutela e alla valorizzazione del corallo, dei cammei e dei gioielli, in una prospettiva di rilanciosocio economico dell’intero comparto produttivo nazionale dei preziosi. Con questo incontro vogliamodiscutere sulle possibilità di concessione di una deroga all’attuale limite legislativo del pagamento incontanti. Siamo convinti che qualche risultato possa essere ottenuto, considerando anche che già altrioperatori (dettaglianti ed operatori del settore turistico), hanno raggiunto l’obiettivo presentato valideargomentazioni a difesa dei settori nei quali operano”.

Per quanto riguarda il commercio all’ingrosso di preziosi, il decreto “Salva Italia” del 2011 che ha ridotto da2.500 a 1.000 la soglia dei pagamenti in contanti ignora alcune peculiarità del settore. “Parliamo di compravendita di beni facilmente trasportabili e di elevato valore” ricorda il presidente Mazza “che sono spessogià pronti per la consegna, molte volte acquistati su spinte “emozionali” e non con una programmazionespecifica, come avviene per altri settori, da parte di operatori stranieri che entrano nel nostro Paesedichiarando regolarmente la valuta (max 10.000 Euro) e che intendono rientrare in sede con quantoacquistato”. Nell’attività di vendita all’ingrosso di oreficeria è una prassi abbastanza diffusa che glioperatori extra UE effettuino gli acquisti presso la sede del grossista con pagamento in contanti. E ciòavviene sia per la necessità del venditore di avere la certezza che il cliente effettui con rimessa diretta ilpagamento della merce acquistata sia per la necessità del cliente di portare con sé la merce evitandocostose e rischiose spedizioni.

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Per il rispetto dei limiti all’uso del contante previsti dal Decreto Legislativo 21 novembre 2007 n. 231 esuccessive modificazioni, il grossista procede all’incasso del contante a saldo della fornitura operando per iltramite di una banca che, ai fini delle norme antiriciclaggio, riconosce e censisce il cliente, accreditandosuccessivamente sul conto corrente dell’operatore italiano. Dalle recenti segnalazioni di grossisti eproduttori associati a Federpreziosi risulta che questa operatività, sin qui sempre garantita dalla banca, èstata sospesa negli ultimi mesi dalle direzioni centrali di alcuni Istituti di credito che rifiutanol’autorizzazione a tali operazioni fornendo risposte interlocutorie, tra cui quella di non essere interessati inquanto vengono considerate non remunerative e, inoltre, rivestono un carattere particolarmente delicatopoiché in alcuni casi possono comportare, a loro dire, risvolti a carattere penale.

A titolo esemplificativo: nella pratica, un addetto dell’azienda debitamente registrato accompagna i clientipresso la banca, dove vengono espletate tutte le pratiche burocratiche del caso, tra cui la firma dinumerosi moduli (peraltro rigorosamente in italiano), la presentazione dei documenti di importazionevaluta regolarmente emessi dalla dogana di entrata, passaporto, fattura in originale. La banca procede alcensimento del cliente con indicazione di rischio basso, medio o alto. Il cliente, quindi, dopo aver seguito lalunga prassi burocratica potrebbe scoprire di essere rifiutato (prima lo era solo colui con rischio alto ma orasi è rifiutati anche con rischio medio).

Il versamento dei contanti non viene accettato, mentre lo è un bonifico del medesimo cliente. “PerFederpreziosi Confcommercio, come organizzazione di rappresentanza che riunisce anche produttori edistributori all’ingrosso” ribadisce il presidente Aquilino “ è un preciso impegno intervenire affinché leproblematiche trovino i giusti interlocutori e rapide soluzioni, offrendo il massimo supporto ad Assocoral,con la quale sottoscriveremo un protocollo d’intesa che sancirà l’ulteriore rafforzamento della nostracollaborazione”.

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17 nov

Federpreziosi e Assocoral, la collaborazione si rafforza

Economia / Gioielli / pietre preziose / trade Pubblicato da Chiara Di Martino

Annunciato un protocollo d’intesa per sostenere il settore alla vigilia dell’incontro sulla tracciabilità e l’usodei contanti, in calendario mercoledì a Torre del Greco

Mancano due giorni all’incontro sulla tracciabilità e l’uso dei contanti nel settore orafo organizzato daAssocoral, in collaborazione con Federpreziosi Confcommercio e con il patrocinio del Comune di Torre delGreco, del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata e di Fiera di Vicenza. Mercoledìpomeriggio al Circolo nautico della città in provincia di Napoli si discuterà dunque di come migliorare leesportazioni del settore attraverso un intervento mirato che preveda deroghe al limite dei contanti. Maanche della sottoscrizione di un protocollo che rafforzerà la collaborazione tra le due organizzazioni. Tra irelatori, anche Corrado Facco, direttore generale di Fiera di Vicenza.

“In un momento delicato per la domanda del mercato interno diventa più che maiimportante essere in grado di non perdere alcuna opportunità di lavorare con queimercati che già sono e che sempre più saranno destinatari privilegiati delleesportazioni italiane – spiega il presidente di Federpreziosi Giuseppe Aquilino (infoto a sinistra), che sarà tra i relatori dell’incontro . Al di là delle ben noteproblematiche legate alla disposizioni legislative su tracciabilità e limitazionesull’uso dei contanti, da qualche tempo i nostri operatori grossisti ci segnalano laposizione di alcune banche in tema di operazioni con soggetti esteri, posizioni chemettono in seria difficoltà gli operatori del settore orafo”.

“Il seminario – spiega il presidente di Assocoral Tommaso Mazza (a destra) –rientra nel quadro delle iniziative finalizzate alla tutela e alla valorizzazione delcorallo, dei cammei e dei gioielli, in una prospettiva di rilancio socio economicodell’intero comparto produttivo nazionale dei preziosi. Con questo incontrovogliamo discutere sulle possibilità di concessione di una deroga all’attuale limitelegislativo del pagamento in contanti. Siamo convinti che qualche risultato possaessere ottenuto, considerando anche che già altri operatori (dettaglianti edoperatori del settore turistico), hanno raggiunto l’obiettivo presentato valideargomentazioni a difesa dei settori nei quali operano”.

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Per quanto riguarda il commercio all’ingrosso di preziosi, il decreto “Salva Italia” del 2011 che ha ridottoda 2.500 a 1.000 la soglia dei pagamenti in contanti ignora alcune peculiarità del settore. Nell’attività divendita all’ingrosso di oreficeria è una prassi abbastanza diffusa che gli operatori extra UE effettuino gliacquisti presso la sede del grossista con pagamento in contanti. E ciò avviene sia per la necessità delvenditore di avere la certezza che il cliente effettui con rimessa diretta il pagamento della merce acquistatasia per la necessità del cliente di portare con sé la merce evitando costose e rischiose spedizioni.

“Parliamo di compra vendita di beni facilmente trasportabili e di elevato valore ricorda Mazza che sonospesso già pronti per la consegna, molte volte acquistati su spinte “emozionali” e non con unaprogrammazione specifica, come avviene per altri settori, da parte di operatori stranieri che entrano nelnostro Paese dichiarando regolarmente la valuta (max 10.000 Euro) e che intendono rientrare in sede conquanto acquistato”.

Per il rispetto dei limiti all’uso del contante previsti dal Decreto Legislativo 21 novembre 2007 n. 231 esuccessive modificazioni, il grossista procede all’incasso del contante a saldo della fornitura operando per iltramite di una banca che, ai fini delle norme antiriciclaggio, riconosce e censisce il cliente, accreditandosuccessivamente sul conto corrente dell’operatore italiano. Dalle recenti segnalazioni di grossisti eproduttori associati a Federpreziosi risulta che questa operatività, sin qui sempre garantita dalla banca, èstata sospesa negli ultimi mesi dalle direzioni centrali di alcuni Istituti di credito che rifiutanol’autorizzazione a tali operazioni fornendo risposte interlocutorie, tra cui quella di non essere interessatiin quanto vengono considerate non remunerative e, inoltre, rivestono un carattere particolarmentedelicato poiché in alcuni casi possono comportare, a loro dire, risvolti a carattere penale.

“Per Federpreziosi Confcommercio, come organizzazione di rappresentanza che riunisce anche produttori edistributori all’ingrosso – ribadisce il presidente Aquilino è un preciso impegno intervenire affinché leproblematiche trovino i giusti interlocutori e rapide soluzioni, offrendo il massimo supporto ad Assocoral,con la quale sottoscriveremo un protocollo d’intesa che sancirà l’ulteriore rafforzamento della nostracollaborazione”.

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Chopard a Berlino con UmaBambi Awards

Chopard

Uma ThurmanToni Garrn

G.N.

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Data 15 Novembre 2014

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14 Novembre 2014

Duttile e malleabile ma inossidabile e inalterabile, l'oro é da sempre considerato il metallo eterno, simbolodi potere e di ricchezza. Non sorprende quindi che la Regina d'Inghilterra possieda una delle più bellecollezioni di oggetti e opere d'arte d'oro al mondo. Adesso per diverse settimane Elisabetta II ha aperto isuoi forzieri: anche i comuni mortali possono ammirare cinquanta delle opere più rare e straordinarie dellacollezione reale, in mostra alla Queen's Gallery accanto a Buckingham Palace a Londra.

“Abbiamo voluto dare un'idea della gamma e incredibile diversità della collezione reale,” spiega KathrynJones, direttrice della mostra. Le opere spaziano dai mobili ai gioielli, dai dipinti alle statue, dai libri allecarrozze, e la loro provenienza é altrettanto varia: dal Giappone all'Ecuador, dall'India alla Russia. Lamostra é anche un viaggio nel tempo lungo quattromila anni: l'oggetto più antico risale all'era del Bronzo, ilpiù recente al tardo Ventesimo secolo. Ci sono opere di una delicatezza estrema, come un disegno di PierFrancesco Cittadini realizzato nel Seicento su foglia d'oro, e oggetti di una opulenza sfacciata, come unvassoio di oro massiccio che pesa otto chili e mezzo, creato nel 1821 per celebrare l'incoronazione di ReGiorgio IV.

La mostra é divisa in tre parti: l'oro nell'arte, l'oro sacro e – naturalmente – l'oro reale, al quale é dedicatala sala più importante. Un trittico di Duccio del 1302 dimostra l'uso della foglia d'oro per dare una lucedivina alle immagini e per sottolineare l'importanza della Vergine e del Bambino, mentre un reliquiariod'oro e perle del primo Quattrocento contiene frammenti della Croce.

Dietro ogni oggetto c'é una storia, non sempre a lieto fine. Un manoscritto islamico del 1656, su cartaintessuta d'oro, é una cronaca del regno dell'imperatore che fece costruire il Taj Mahal in ricordo dellamoglie morta. La gigantesca testa di tigre d'oro con occhi e denti di cristallo di rocca faceva parte del tronodel sultano di Mysore, in India, smembrato dopo l'assedio delle truppe inglesi al suo palazzo nel 1799. C'éun portasigarette d'oro in tre colori diversi di Fabergé, regalato a Edoardo VII nel 1903 da MariaFeodorovna, ex Zarina di Russia poi morta in esilio dopo la rivoluzione bolscevica.

Gli oggetti più antichi sono quelli che sembrano più contemporanei per la loro elegante semplicità. Come labellissima coppa Rillaton del 1.700 avanti Cristo, forgiata da un'unica lastra d'oro, o la corona sculturacreata dagli indigeni Canari dell'Ecuador prima dell'invasione degli Incas nel Quindicesimo secolo e regalataalla Regina Vittoria nel 1862.Si sa che non é tutto oro quel che luccica, ma nel caso della Regina d'Inghilterra ci si può fidare: questamostra é oro puro.

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Data: 14 Novembre 2014

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14/11/2014

By orafoitaliano

Gli organizzatori di Fiera Vicenza hanno rivelato che la Vigilia di Natalesarà inaugurato a Vicenza il Museo del Gioiello, una realtà unica inEuropa. Sarà ospitato in uno dei gioielli dell’architettura in Europa: laBasilica Palladiana, progettata dall’architetto Andrea Palladio ecompletata nel 1614. «Il nostro obiettivo era quello di creare un entemuseale capace di esaltare le qualità del Made in Italy – ha dichiaratoMatteo Marzotto, presidente di Fiera Vicenza – Desideravamo creare unastoria italiana nuova e interessante». L’allestimento museale, che è statocreato dall’architetto Patricia Urquiola, avrà un aspetto pulito in grado dicreare un dialogo funzionale con la location originale. Sarà disposto sudue livelli: il secondo piano sarà diviso in sei stanze dedicateall’esibizione, mentre a primo sarà possibile trovare lo shop con i prodottidi merchandising. Alba Cappellieri, futuro presidente del Museo delGioiello, ha l’intento di ospitare al museo delle mostre biennali su novemacro temi, tra cui saranno inclusi la magia, il simbolismo, la funzionalitàe il futuro.

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Scritto da: Rosario Scelsi giovedì 13 novembre 2014

La sessione di vendita gestita in Svizzera dalla prestigiosa casa d’aste inglese è stata molto fruttuosa, conrisultati superiori alle aspettative.

Questa cifra diventa il riferimento assoluto, ma anche quello per singolo carato, con un prezzo specificoper unità di misura preziosa vicino al milione di dollari.

Lo spettacolare gioiello dal raro colore “sangue di piccione” è una meraviglia della natura ed appartienealla famiglia delle gemme più rare, che fanno impazzire gli esperti e i collezionisti.

Superfluo dire che la stima massima della vigilia è stata superata. Del resto, chi ama i gioielli e non si fidatroppo dei mercati finanziari, può vedere in un simile acquisto una fonte di piacere e di protezione delcapitale.

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Queste le parole di David Bennett, Presidente di Sotheby’s Svizzera e responsabile del Dipartimento Gioiellidi Sotheby’s Europa e Medio Oriente:

Il Graff Ruby è un capolavoro che ti incanta. Gemma tra le gemme e il più bel rubino che abbia mai vistonella mia carriera. Il prezzo record registrato rappresenta inoltre un vero e proprio tributo al grande occhiodi Dimitri Mavrommatis ed insieme alla passione vera che il collezionista ha mostrato per la bellezza intutte le sue forme.

Al cospetto del suo fascino ci si può sbilanciare, dicendo che è il più bel rubino di cui si abbia conoscenza.

Da segnalare le ottime performance nell’asta elvetica di altre pietre preziose. Anche uno Zaffiro Kashmir hafissato un nuovo record con 6 milioni di dollari. Risultato da incorniciare per la collana in perle naturalidella Regina Joséphine, passata di mano per 3,4 milioni di dollari. Il totale dei lotti dell’asta di Magnificent& Noble Jewels ha prodotto vendite per 95,3 milioni di dollari: una cifra davvero enorme.

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31 ott

Assocoral, a Torre del Greco un seminario sull’uso del contante

Economia / Gioielli / trade Pubblicato da preziosa

Il 19 novembre incontro organizzato dall’Associazione nazionale produttori di corallo per discutere lepossibili deroghe al limite dei 1000 euro nel commercio con l’estero

Limite all’uso dei contanti, in calendario a novembre un seminario per discutere eventuali deroghe per ilsettore orafo almeno nel commercio con l’estero. Lo ha organizzato Assocoral, l’Associazione nazionaleproduttori e commercianti di corallo, cammei e materie affini, per il prossimo 19 novembre.L’appuntamento, al Circolo Nautico di Torre del Greco, rientra tra le attività di tutela, promozione esostegno del settore che costituiscono la mission dell’Associazione.

Il seminario vuole essere un luogo di scambio tra i vari soggetti istituzionali della categoria ed esperti delsettore, per discutere sulle possibilità di concessione anche al settore di una deroga all’attuale limitelegislativo del pagamento in contanti in caso di scambi con operatori stranieri.

spiega Tommaso Mazza,presidente di Assocoral (in foto a sinistra)

.

L’assenza attuale di deroghe per il settore – invecepredisposte per altre categorie, come quella del turismo –richiede pertanto un approfondimento del tema, che verràaffrontato il 19 novembre da Giuseppe Aquilino, presidente

Federpreziosi Confcommercio; Corrado Facco, direttore generale di Fiera di Vicenza; Andrea R. Castaldo,

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ordinario di Diritto penale all’Università di Salerno; Leonardo Impegno, componente della X commissionealle attività produttive della Camera dei Deputati; Alfonso Ruffo, direttore del settimanale Il Denaro.

L’Assocoral si fa pertanto promotrice di un’azione di confronto utile all’intero comparto con un seminariodalle modalità innovative: non attraverso le relazioni dei singoli partecipanti, ma in una forma più snella ecolloquiale nella quale tutti gli ospiti, a più riprese, sono chiamati a rispondere in maniera concisa ediretta alle domande del moderatore Silvio Ciniglio, Ordine degli Avvocati di Napoli – che detterà i tempie animerà il dialogo tra le varie parti coinvolte.

Il pomeriggio di approfondimento sarà introdotto dai saluti di Tommaso Mazza, del sindaco di Torre delGreco Ciro Borriello e da Gennaro Torrese, presidente dell’Ordine degli avvocati di Torre Annunziata.

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