Rassegna stampa 29 maggio 2014 def

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ECONOMIA E MERCATISOLE 24 ORE Bufera sul mercato dell'oro: il fixing è stato manipolato. Multa da 32 milioni di sterline a BarclaysSOLE 24 ORE L'oro scivola sotto 1.260 dollari ed è ai minimi da 4 mesiINFORMAZIONI D’ORO Oro: rottura del triangoloLA NAZIONE Deloitte: un terzo del lusso mondiale è Made in ItalyINFORMAZIONI D’ORO Gold Outlook 2014: “un anno tranquillo”GIOILLIS Endless Jewelry sfida PandoraSOLE 24 ORE Marzo/Alimentari, acquisti giù del 6,8%SOLE 24 ORE Oro ed energia frenano l'export extra Ue. Riparte l'import

COMPRO OROLA REPUBBLICA Estorsione, arrestato il titolare di due negozi "Compro oro"LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Aquilino (Federpreziosi) chiede norme specificheINFORMAZIONI D’ORO Compro Oro: il volto della crisiYOUNG Vendere al Compro Oro: 7 consigli da conoscere

SETTORE E MODAGIOILLIS Questa collana è un guardianoINFORMAZIONI D’ORO Pepita d’oro da 1,5 milioni di dollariL’ORAFO Pisa Orologeria trasforma una passione in un gioielloGIOILLIS Anche VicenzaOro al Jck ShowDELUXE BLOG Gioielli, Tarì e LiuJo Luxury premiano le tesi di lussoINFORMAZIONI D’ORO Cannes 2014: i gioielli delle starAREZZO NEWS Da New York ad Arezzo, Federorafi dà il via al “Piano USA”. Ciabatti: “Apriamoci ad altri mercati”CORRIERE DELLA SERA Il lusso va in vacanzaPREZIOSA MAGAZINE Conflict diamonds, un’intesa per la gestione del Kimberley ProcessLA REPUBBLICA Bell&Ross celebra il mito di GuynemerCORRIERE DELLA SERA L’asciutto equilibrio tra classicità e innovazionePAMBIANCONEWS Pisa Orologeria lancia i propri gioielliDELUXE BLOG Gioielli a noleggio: dove, come e perché scegliere questa formulaCONFCOMMERCIO Federpreziosi: riparte l'iter dei ddl per il settore orafoPREZIOSA MAGAZINE Disegni di legge per il settore orafo: riparte l’iter governativo

CRONACAIL GIORNALE DI VICENZA «Tenta il furto in oreficeria». Ora finisce in tribunaleAREZZO NOTIZIE Aziende orafe nel mirino di pirati informatici: quando la truffa è nascosta nelle e mailCORRIERE DELLA SERA Ragioniera infedele, per 5 impiegati scatta il procedimento disciplinare

29 Maggio 201429 Maggio 2014

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Economia e Mercati

Bufera sul mercato dell'oro: il fixing è stato manipolato. Multa da 32 milioni di sterline a Barclays

di Sissi Bellomo24/05/2014

È troppo presto per dire se si tratta di un caso isolato o della punta di un iceberg. Ma ormai è certo che almeno una volta nella sua storia centenaria il fixing dell'oro è stato manipolato. L'ha fatto un

trader di Barclays, all'indomani del giorno in cui la banca britannica aveva ammesso le sue colpe nello scandalo dei tassi interbancari, pagando una supermulta da 290 milioni di sterline.

Ad accertarlo è stata la Financial Conduct Authority (Fca), equivalente britannica della Consob, che stavolta ha comminato una sanzione molto più mite: 26 milioni di sterline (32,1 milioni di euro), che Barclays deve pagare perché colpevole di «non essere riuscita a gestire in modo adeguato i conflitti di interesse con i clienti» tra il 2004 e il 2013. Sfruttando la debolezza dei sistemi di controllo interni un

dipendente, Daniel James Plunkett – anch'esso multato per 96.500 sterline e radiato dalla professione – è riuscito il 28 giugno 2012 a manovrare a proprio favore il fixing dell'oro, un riferimento di prezzo che esiste fin dal 1919 e di cui all'epoca dei fatti si occupavano cinque banche: oltre a Barclays, Hsbc, Scotiabank, Société Générale e Deutsche Bank (quest'ultima ha da poco abbandonato il campo senza trovare un erede).

«Le azioni di Plunkett – ha sottolineato Tracey McDermott, responsabile della divisione crimini finanziari dell'Fca – si sono verificate proprio nel giorno in cui è stato pubblicato il nostro intervento contro Barclays in relazione a Libor ed Euribor. L'indagine e i suoi risultati implicano che l'azienda e lo stesso Plunkett erano chiaramente sull'avviso riguardo al potenziale insorgere di conflitti di interesse relativi ai benchmark».«La mancanza di controlli da parte di un istituto e il disprezzo di un trader per gli interessi di un cliente – è l'amara conclusione di McDermott – hanno permesso di infangare di nuovo la reputazione dell'industria dei servizi finanziari».

Nel caso di Barclays, coinvolta anche nelle indagini sulla manipolazione dei mercati valutari, èl'ennesimo colpo alla reputazione. Il ceo Antony Jenkins – subentrato 18 mesi fa a Bob Diamonds, che si era dimesso per lo scandalo Libor – ha espresso «profondo dispiacere» per la vicenda. «Queste situazioni – ha aggiunto – rafforzano la nostra determinazione a migliorare». Era stata d'altra parte la stessa banca, allertata da un cliente, ad avvertire l'Fca e a collaborare nella ricostruzione dei fatti, guadagnandosi così uno sconto del 30% sulla sanzione.

Plunkett non era uno qualunque all'interno di Barclays: dirigeva infatti il desk metalli preziosi ed era responsabile del pricing dei prodotti finanziari ad essi collegati. La sera del 27 giugno 2012 aveva informato via e-mail alcuni colleghi che il giorno dopo avrebbe cercato di fare «una mini-

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schifezza per il fixing a 1.558 dollari». Se l'oro fosse stato fissato a un valore superiore a 1.558,96 $/oncia Barclays avrebbe dovuto versare 3,9 milioni a un cliente, titolare di un contratto derivato. Poiché il fixing è stato inferiore, la banca non ha versato nulla e Plunkett è riuscito a gonfiare il suo trading book di 1,8 milioni.Al fixing si arriva con una conference call durante la quale le banche incrociano ordini propri e dei clienti finché non riescono a determinare una sorta di prezzo di equilibrio dell'oro. Plunkett aveva inserito falsi ordini di vendita, per influenzare al ribasso il risultato finale.

La vicenda accertata dalla Fca potrebbe anche restare isolata. Ma getta comunque benzina sul fuoco delle polemiche che ormai da tempo investono il fixing, giudicato un meccanismo obsoleto e rischioso. Negli Usa ci sono almeno una ventina di class action in cui le banche sono accusate di aver manipolato di concerto il benchmark dell'oro. Per il fixing dell'argento è invece già suonato il de profundis: dopo il ritiro di Deutsche Bank terminerà il 14 agosto.

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28/05/2014

L'oro si è scosso da un torpore che durava da oltre un mese per riprendere lavia del ribasso: dopo aver perso più del 2% martedì, la caduta giornaliera piùforte quest'anno, le quotazioni ieri sono scese fino a 1.256 dollari per onciasul mercato londinese, il minimo da 4 mesi.

L'accelerazione della discesa ha molto a che vedere con l'analisi tecnica e inparticolare con un importante supporto individuato da Ubs a 1.262,62 $:«Una chiusura sotto quella soglia – avvertiva la banca – si traduceimmediatamente in un quadro ribassista, che suggerisce liquidazioni piùintense nel lungo termine». Non è però univoca l'interpretazione su quale sia

stata la miccia che ha innescato le vendite. Qualche analista evidenzia il rafforzamento del dollaro inseguito a dati favorevoli sull'economia Usa, altri il riaccendersi del rally in Borsa, che con l'S&P 500 e Dax alrecord ha riportato l'attenzione sui listini azionari. C'è pure chi elenca tra i fattori ribassisti un allentarsidelle tensioni geopolitiche in Ucraina, anche l'ipotesi non è facile da conciliare con le decine di morti sulterreno e l'imminente scadenza dell'ultimatum russo sul pagamento del gas.Al di là dei segnali tecnici o degli impulsi da altri mercati, senz'altro importanti per gli hedge funds, sull'oropesano comunque anche fattori fondamentali: la domanda cinese in particolare, in forte frenataquest'anno (si veda Il Sole 24 Ore del 21 maggio), si sta dimostrando indifferente anche ai ribassi di prezzodi questi giorni. Sul mercato locale il premio sulle quotazioni internazionali è rimasto fermo intorno a 3 $,troppo basso per stimolare importazioni, dopo che queste in aprile hanno segnato il passo per il secondomese consecutivo: al netto dell'export, da Hong Kong sono entrate 67 tonnellate, 21% da marzo e ilminimo da 14 mesi.

Ancora deboli sono anche i consumi indiani. Qualcosa potrà cambiare se, come molti si aspettano, il nuovopremier Narendra Modi ridurrà i dazi. Ma la concessione della settimana scorsa – quando la Reserve Bankof India ha ampliato il numero di banche autorizzate a importare oro (col vincolo di riesportare gioielli) –non sembra sufficiente a imprimere una svolta.

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Deloitte: un terzo del lusso mondiale è Made in Italy

Un terzo del lusso mondiale è ‘made in Italy’ben 23 sono italiani,

‘Global Powers of Luxery Goods’ pubblicato da Deloitte.

è guidata dalla francese Lvmh

Quarta assoluta e prima delle italiane è Luxottica,

Tra i primi 20 del ranking vi sono anche Prada (14esima) eGiorgio Armani (20esimo). Seguono Only The Brave (23), Max Mara (26), Ermenegildo Zegna (27), Safilo(28), Ferragamo (29), Tod’s (32) e Dolce e Gabbana (33).

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news —maggio 25, 2014 at 9:00 am

Bracciali singolo giro (18 – 21 cm) – doppio giro (36 – 42 cm) – triplo giro (54 – 63 cm) a partire da 49 euro

Secondo gli esperti, (nome che in italiano suona come gioielleria infinita) sarà la prossimaazienda rivelazione nel settore dei gioielli. Di sicuro negli Stati Uniti, dove si prepara a una forte espansioneper dominare la scena estiva con i suoi braccialetti in cuoio, in tantissime varietà di colore e con centinaiadi charms ispirati alla natura, all’amore e all’amicizia, in argento e argento sterling placcato 18 carati gialloo rosa e pietre semi preziose. I prezzi sono aggressivi: partono da circa 29 euro. Vi sembra qualcosa di giàvisto? Beh, in effetti il suo fondatore , è stato dal 2003 il distributore di Pandora in cinquePaesi europei, ha creduto nel marchio e lo ha portato al successo, tanto da riuscire a vendere la suaazienda quattro anni dopo per 270 milioni di dollari. Non male, per uno che non sapeva nulla di gioielli. Madal suo libro, dal titolo , si capisce come sia diventato un imprenditore innamorato di questomondo e delle persone che ci lavorano. Così, mentre il colosso danese festeggia i risultati di crescita adoppia cifra del primo trimestre 2014 (+29,5% 348 milioni di Euro di ricavi), ecco che all’orizzonte spuntaun (forse) temibile concorrente. Di certo, è temibilissimo per carisma e dinamismo: partito nel 2013, in solidieci mesi è già presente in mille negozi in Germania, Inghilterra e, ora, Italia. Nel nostro Paese è arrivatoun po’ ovunque. A Milano, per esempio, si trova da , uno dei negozi più conosciuti della città (corsoMonforte 23). Senza contare la ventina di punti vendita in Lombardia. Il motto di Jesper è «tutto èpossibile», mentre l’obiettivo inderogabile è la soddisfazione del cliente. Per promuovere i suoi gioielli, chesecondo Nielsen rappresentano una svolta nel tradizionale mondo dei charms, ha pensato a un Kit Iniziale,battezzato proprio così, composto da un braccialetto doppio in pelle, una chiusura magnetica e unciondolo. Prezzo: 69 euro. E sembra sia solo la punta dell’iceberg. Vi terremo informati delle prossimenovità.

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Marzo/Alimentari, acquisti giù del 6,8% Luca Orlando | 24 maggio 2014

MILANO - Il dato è brutto ma in parte fuorviante. Perché il calo del 3,5% registrato a marzo 2014 su base annua delle vendite al dettaglio, con una frenata che quasi raddoppia per il comparto alimentare (-6,8%), è fortemente influenzato dalla diversa collocazione della Pasqua: ad aprile quest'anno, a marzo nel 2013.Elemento, questo, che rende il confronto in parte disomogeneo, ed è chiaro che alle vendite di supermercati e ipermercati viene a mancare a marzo del 2014 un fine settimana "pesante". La rilevanza del calendario è evidente spostandosi sul comparto non alimentare, quello meno coinvolto dalla festività, in cui il calo tendenziale è limitato all'1,5% e un paio di settori, calzature e utensili, riescono anche a realizzare una crescita.La debolezza del comparto resta comunque lampante, con

un calo delle vendite che si concretizza anche su base mensile destagionalizzata (-0,2%), mentre il bilancio del primo trimestre è in rosso per l'1,8 per cento.Confesercenti, del resto, stima che tra gennaio ed aprile il saldo tra nuove aperture e cessazioni di negozi al dettaglio in Italia sia stato negativo per quasi 11mila unità. Fenomeno su cui in realtà si sommano diversi fattori. Da un lato è evidente la crisi dei piccoli negozi rispetto a supermercati e ipermercati, dall'altro diventa sempre più rilevante la quota di acquisti degli italiani effettuati online, dunque al di fuori del canale monitorato dall'Istat. In passato soprattutto viaggi, dunque servizi, mentre oggi è in crescita a doppia cifra anche l'acquisto di beni come libri, dischi, abbigliamento, elettronica. Un mercato arrivato nel 2013 a superare i 12 miliardi di euro, cifra che inevitabilmente "sgonfia" mese dopo mese il business a disposizione dei dettaglianti amplificando il dato negativo rispetto alla caduta reale dei consumi.Le associazioni di categoria tendono però a sottolineare le difficoltà attuali delle famiglie: per Coldiretti la Pasqua non c'entra e gli acquisti alimentari sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981; per Confcommercio sono l'elevata pressione fiscale e l'incertezza sul carico tributario effettivo ad impedire alle famiglie di rivedere al rialzo i propri piani di spesa; per Federconsumatori il calo dell'alimentare è un vero e proprio grido d'allarme.A gettare qualche spiraglio di ottimismo sul quadro congiunturale, che ancora stenta a presentareconvincenti segnali di ripresa, l'Istat segnala ad aprile un deciso recupero delle importazioni italiane dai paesi extra-Ue. Il dato globale dell'import (-3,4% su base annua), risente del tracollo di quasi 20 punti per l'energia ma restringendo l'analisi alla manifattura (+6,3%) ci sono crescite robuste ovunque, dai beni di consumo ai prodotti intermedi, con il picco del +8,6% dei beni strumentali, ennesimo segnale di un tentativo di recupero per gli investimenti interni. Sul fronte delle vendite il dato è negativo, un calo su base annua del nostro export pari all'1,7% che tuttavia ha due origini specifiche: da un lato l'export di prodotti energetici, crollato di 16 punti, dall'altro le vendite di oro verso la Svizzera, crollate nel 2014 sia nei quantitativi (praticamente dimezzati), che nei valori,

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ridotti anche dalla discesa dei listini. Nel solo bimestre gennaio-febbraio la riduzione dell'export di oro verso Berna ha prodotto un gap di 600 milioni di euro, quasi certamente raddoppiato allargando l'analisi al primo quadrimestre. Escludendo energia e oro dal calcolo l'export extra-Ue non produce per la verità risultati esaltanti (+0,4%), ma almeno segnala un quadro meno depresso per la manifattura. Se guardiamo ai paesi di sbocco, i traini del made in Italy continuano ad essere Stati Uniti e Cina, positivi nel mese di oltre cinque punti con performance ancora migliori dall'inizio dell'anno. L'altra buona notizia è la stabilizzazione della Russia (+0,7%) dopo il crollo a doppia cifra di marzo legato a svalutazione del rublo e crisi Ucraina. Per Giappone, India e Turchia, paesi che in varia misura scontano rallentamenti della domanda interna e svalutazioni monetarie, si conferma ancora una volta il segno meno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Compro Oro

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Domenica 25 maggio 2014 13

Sigillo d’Oro ad Attilio Mastromauroha 101 anni il creatore della pasta GranoroIl riconoscimento sarà consegnato giovedì dal rettore dell’Università di Bari, Uricchio

l Ai giornalisti accorsi in mas-sa in occasione della conferenzastampa in onore dei suoi 100 annil’imprenditore Attilio Mastro-mauro aveva dato appuntamentoai 110 anni per nuovi festeggia-menti. Intanto quest’anno, per isuoi 101 anni appena compiutiuna occasione prestigiosa per fe-steggiare egregiamente il suocompleanno e al quale hanno avu-to accesso solo grandi uomini delmondo delle ricerca, della politica,della cultura, Attilio Mastromau-ro l’avrà: giovedì 29 maggio (alle10.30) nel Salone degli Affreschidell’Ateneo di Bari il Rettoredell’Università di Bari, prof. An-tonio Uricchio, conferirà all’indu -striale che ha dedicato e dedicaancora una vita di amore e pas-sione per la sua pasta, il SigilloD’Oro. Attilio Mastromauro nel1967 dopo un lungo e brillante per-corso imprenditoriale con i suoifratelli si lanciò con sua moglieChiara nell’impresa di aprire unnuovo pastificio (Granoro), con-tribuendo con la sua opera ad ac-

crescere l’immagine e il prestigiodella “sua” Puglia in Italia e nelmondo. E’ uno dei pionieri dell’in -dustria della pasta in Italia. Emi-grato ancora bambino nella NewYork degli anni Venti, al ritornonella natia Corato entranell’azienda paterna; è un’e pocain cui i pastifici sono ancora at-tività artigianali, non esiste au-tomazione. Con la guida di Attiliola fabbrica cresce fino a diventareuna nuova impresa, Granoro, rea-lizzata e condotta con l’aiuto dellefiglie e di una “famiglia allargata”di fidatissimi collaboratori. Adinaugurare il suo Pastificio (Il 21gennaio 1967) fu l’onorevole AldoMoro, a cui oggi è intitolata l’Uni -versità barese

. Oggi, sotto la direzione di Ma-rina e Daniela Mastromauro, Gra-noro è una realtà consolidata cheha portato la pasta pugliese sulletavole del Canada, del Sud Ame-rica, dell’Australia, fino alla Cinae al Giappone e che vanta, tra di-pendenti e indotto, circa 250 la-vo r at o r i .

LA VERTENZA LORUSSO (FIM CISL) CHIEDE GARANZIE PER IL RILANCIO

«Alla Saem di Bari servela cassa integrazioneper tornare sul mercato»

MISTERFISCO AttilioBeferadavanti allasededell'Agenziadelle Entratedi viaCristoforoColombo, aRoma

Una donna candidataper il dopo-BeferaDomani ultimo giorno alla guida dell’Agenzia delle Entrate

l Domani sarà l’ultimo giorno di lavoro diAttilio Befera alla guida dell’Agenzia delle En-trate e alla presidenza di Equitalia. Prima dilasciare il palazzo di via Cristoforo Colombo,venerdì ha salutato i 40.000 dipendenti con unalettera diffusa su Intranet. Un breve bilanciodei suoi sei anni di mandato. "Sono stati anniintensi e impegnativi – scrive Befera – durantei quali abbiamo raggiunto risultati importanti,pur fra tante difficoltà". Non manca un ac-cenno alla "delicatezza e complessità del nostrocompito, necessario alla collettività, anchequando è ingrato". Poche parole che riportanoai giorni, davvero ingrati, della primavera del2012 quando, dopo diversi episodi di aggres-sione e intimidazione nei confronti dei lavo-ratori e degli uffici dell’Agenzia delle Entrate edi Equitalia, l’allora premier Mario Monti do-vette recarsi in via Cristoforo Colombo persottolineare la vicinanza del Governo al suoente esattore. Erano i mesi più neri della crisieconomica e le sedi dell’Agenzia delle Entrate edi Equitalia stavano diventando i capri espia-tori di un malessere crescente.

"Abbiamo appreso, nei momenti più difficili– continua Befera nella sua lettera – che sevogliamo sinceramente migliorare dobbiamocontinuare ad imparare dai nostri errori, percorreggerli" in vista di quello che resta "ilprogetto più grande e ambizioso: contribuireefficacemente alla costruzione del rapporto difiducia fra Stato e cittadini". A suggello dellasua lettera, una citazione del poeta, scrittore emonaco trappista Thomas Merton; "Il tempocorre, la vita sfugge tra le mani. Ma può sfug-gire come sabbia oppure come seme". "Davantia ciò che dicono queste parole – osserva Befera– nessuno, tanto meno io per le responsabilitàfin qui ricoperte, può sentirsi tranquillo".

Durante la gestione Befera l’Agenzia delleEntrate ha portato a 13,1 miliardi le sommeannuali recuperate dall’evasione nel 2013, unacifra quasi doppia rispetto ai 6,9 miliardi re-cuperati nell’anno 2008. Sempre nello stessoperiodo la redditività dell’Agenzia (cioè il rap-porto fra gli incassi da recupero dell’evasione e

il costo sostenuto) è aumentata costantementepassando da 1,93 a 3,82 euro recuperati dall’eva -sione per ogni euro speso. Al suo attivo anche lospazio ai servizi online, i minori costi di ge-stione, la sensibilizzazione verso l’interno, lariduzione del contenzioso con la mediazionetributaria, le semplificazioni degli adempi-menti e del linguaggio, i premi ai dipendentimeritevoli, lo sviluppo dei nuovi media e lapartecipazione alla Nave della Legalità.

Come da Spoil System lunedì, al novante-simo giorno dalla fiducia al nuovo Governo,Befera lascerà la poltrona di Mister Fisco. Nonsembra verosimile che già per lunedì si avrà ilsuo successore, che deve essere proposto dal

Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Inquesto caso l’attività ordinaria sarà gestita daisuoi vice: Marco Di Capua per l’attività delleEntrate e da Gabriella Alemanno responsabiledell’area Territorio. Sul "toto" nomine sembratramontato il nome dell’ex procuratore di Mi-lano Francesco Greco, dopo che Matteo Renziha escluso "un magistrato" alla guidadell’Agenzia delle Entrate. Restano ancora sulpiatto i nomi di Marco Di Capua, dato come ilfavorito nel segno della continuità. Ma si èparlato anche di Rossella Orlandi, attualmentedirettore della sede piemontese dell’a g enzia.Meno probabilità avrebbe Gabriella Aleman-n o.

IL CASO IL LEGALE DELL’EX PRESIDENTE: «CHIARIRÀ TUTTO»

Inchiesta Carige, Berneschipronto a parlare con i pm

l Promette di parlare e di chiarire tutto, GiovanniBerneschi. L’ex presidente della Banca Carige arrestatogiovedì mattina con l’accusa di essere il "dominus" di unsodalizio dedito alla truffa, al riciclaggio e alla sottrazionedi beni dopo 48 ore di silenzio ha rotto gli indugi. Lo hafatto tramite il suo difensore Maurizio Anglesio al qualeha dato mandato di annunciare che nell’interrogatorio diconvalida davanti al gip che si terrà tra martedì e giovedìprossimo non solo risponderà alle domande del giudice"ma chiarirà la sua posizione". È un Berneschi "provatoper l'inchiesta ma molto combattivo" quello che racconta ilsuo avvocato. Che passa il tempo a studiare le carte e "nonlegge giornali o guarda televisione". Il banchiere che fino aqualche mese fa comandava l’economia genovese non nevuole sapere di arrendersi e "davanti al giudice spiegheràtutto quanto", ribadisce Anglesio.

E mentre Berneschi fa sapere che parlerà e spiegherà, sisono svolti i primi interrogatori. Il gip Adriana Petri e ilprocuratore aggiunto Nicola Piacente hanno visto tre degliarrestati che si trovano in carcere a Marassi (il quartoFrancesca Amisano, nuora di Berneschi, sarà interrogatadomani a Pontedecimo). Due si sono avvalsi della facoltàdi non rispondere, uno ha parlato. È stato il faccendieresvizzero Davide Enderlin Junior, il primo a rispondere alledomande del giudice. Enderlin, 42 anni, consigliere co-munale di Lugano ha negato di aver mai riciclato il de-naro o di fare parte di qualche organizzazione: "Non homai fatto nulla di illecito – ha detto il presidente delLugano Pallavolo – ho solo eseguito quelle che erano ledirettive che mi venivano impartite dai miei clienti. Èvero ho curato la pratica per l’acquisto dell’ Holiday Inn diLugano... ma l’ho fatto nella più assoluta trasparenza ecorrettezza". Enderlin, difeso dagli avvocati Balossi e Ber-nardini, ha giurato di "non aver mai saputo della pro-venienza del denaro" e ha spiegato di essere pronto adimostrarlo: "Non appena avrò l’occasione – ha detto ilmanager - produrrò tutti i documenti bancari”.

ECONOMIA&F I NA N Z A

Aquilino (Federpreziosi) chiede norme specificheGli orafi: «Non confondeteci con i Compro oro»

Riparte tra le polemiche l'iter dei ddl per il settore orafo nella X Commissione delSenato. All’esame, i disegni di legge su compravendita di oro e di oggetti preziosiusati, titoli e marchi di identificazione dei metalli preziosi e regolamentazione dei ma-teriali gemmologici. Ma si rischia il braccio di ferro con le associazioni di categoria,prima fra tutte le Federpreziosi di Confcommercio.La questione principale, sul quale non c’è accordo riguarda proprio la compravendi-ta di oro e di oggetti preziosi usati. Un argomento non di poco conto visto il prolife -rare dei cosiddetti Comprooro. In materia, nel corso dell’audizione al Senato il 30gennaio scorso Confcommercio Federpreziosi insieme alla Consulta Orafa avevanoespresso perplessità circa la previsione di estendere a chiunque eserciti l’attività dicompravendita di oro e di oggetti preziosi usati le stringenti previsioni normativepreviste dalla legge 17 gennaio 2000, n. 7, così come invece preso in esame dall’atto237, di cui è prima firmataria la sen. Donella Mattesini.Il presidente di Confcommercio Federpreziosi Giuseppe Aquilino ribadisce invece«la necessità di differenziare tra chi esercita esclusivamente l’attività di Comprooro,per cui il ddl prevede una Srl con capitale di almeno 40mila euro, e i piccoli detta -glianti e gli artigiani che magari per venire incontro alle esigenze dei clienti, in tempidi crisi, non acquistano oro usato, ma propongono per esempio piccole permute.Stiamo parlando dell’ 88,44% delle attività costituite da società di persone o da per-sone fisiche. Siamo disposti ovviamente anche a ragionare sulle percentuali daadottare per distinguere “attività preminenti” o “occasionali”, ma chiedere ai nostricolleghi dettaglianti questo ulteriore sforzo mi sembra del tutto fuori luogo».«Da rilevare, inoltre - dichiara il direttore di Federpreziosi Steven Tranquilli - che l’at -tività di permuta rientra, da sempre, tra i servizi offerti alla clientela dalle attività aldettaglio».

l BARI. Continua la mobi-litazione dei lavoratori dellaSaem Energie Alternative diBari. Nei giorni scorsi, dopo lasigla del verbale di consulta-zione sindacale nella sede dellaProvincia di Bari, è stata inol-trata al ministero del Lavoro edelle Politiche sociali la richie-sta per attivare la cassa inte-grazione straordinaria.

«La Regione Puglia – sotto -linea Nicola Lorusso, segreta-rio della Fim (federazione ita-liana metalmeccanici) Cisl diBari – si è impegnata ad at-tivare un tavolo al fine di in-dividuare interventi finalizzatialla salvaguardia dei posti dilavoro. Un passaggio decisivo èlegato alla decisione del Tri-bunale di Bari sul ricorso allasentenza di fallimento presen-tato dalla Saem. Se venisse con-cesso il concordato preventivoin continuità l’azienda potreb-be sanare il pregresso e operaresul suo rilancio: i requisiti cisono tutti. La concessione della

cassa integrazione è utile a tra-guardare il presente, permet-tere all’azienda di risollevarsi erestare sul mercato, mantenen-do così il pieno livello ccupa-zionale. Siamo fiduciosi – pro -segue Lorusso - che il fallimen-to dichiarato il primo aprilescorso possa essere cancellato:la nostra speranza è anche quel-la dei lavoratori, che voglionouscire da questa fase di incer-tezza e guardare al futuro».

Giuseppe Chiaromonte, rap-presentante dei lavoratoriSaem, sottolinea che «l'aziendaè più che mai viva e vitale: negliultimi undici mesi ha fatturatooltre tre milioni di euro, ha pro-dotto utili per 200mila euro esono in corso trattative per l'ac-quisizione di nuove commesse.Bisogna aggiungere un parti-colare significativo: molteaziende subappaltatrici che of-frono servizi di manutenzionedegli impianti e sorveglianzacontinuano comunque a darcifiducia e a lavorare con noi».

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di Simona Vitale Pubblicato il 26 maggio 2014

La continua a farsi sentire e pertanto la necessità di attingere alle proprie risorse si fasempre più spiccata. Non solo risparmi in denaro che possono stiparsi in conti bancari o sotto la più famosamattonella. Una valida risorsa per tentare di porre rimedio a dei problemi economici imminenti o,semplicemente, per affrontare spese previste e impreviste, può essere costituita dall’oro. Chi di noi non hain casa anelli, bracciali, collane d’oro che magari non indossa più da una vita? Ebbene, forse è giunto ilmomento di vendere il proprio oro usato per trarne in cambio moneta liquida.

Tuttavia, per poter procedere alla vendita dell’oro in maniera sicura e ai ,è opportuno seguire delle piccole ed importanti regole onde evitare di incorrere in problemi e sanzioni:

sotto casa tua senza informarti non è una mossa saggia.

Prima di recarsi in un negozio compro oro (ce ne sono svariati presenti in tutte le città d’Italia) il consiglio èquello di pesare l’oro a casa propria, magari servendoci di una bilancia da cucina digitale. Bisogna ricordareche pietre e altri dettagli metallici che possono arricchire il nostro oro, non andranno ad influire su quelloche è il peso finale dell’oro che ci apprestiamo a vendere. Una volta fatta la pesatura a casa, giunti nelpunto compro oro scelto accertiamoci innanzitutto che la pesatura venga fatta dinanzi ai nostri occhi e,subordinatamente, effettuare, qualora lo si ritenga opportuno, anche dei confronti di peso nei diversicompro oro della nostra città.

2.

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Iscritti all’Albo degli Operatori professionali in Oro e preziosi della Banca d’Italia sono solo 400 negozi, afronte dei migliaia dislocati su tutto il territorio nazionale. Per verificare se il negozio compro oro che ciinteressa sia effettivamente iscritto all’albo, possiamo collegarci qui. Se il negozio non compare, vendere alcompro oro che avevi individuato potrebbe non essere sicuro.

Prima di recarsi ed affidarsi ad un preciso negozio, il consiglio è quello di visitare il sito internet di ognunodei negozi presenti nella nostra zona, in modo da verificare qual è la quotazione dell’oro proposta e far sìche, al momento della visita diretta, si possa poi andare a fare immediatamente il calcolo e controllare cheil negoziante ci dia il valore effettivamente proposto. Il consiglio è quello di fare

La valutazione dell’oro sidistingue poi anche per la quantità effettiva di oro presente nel gioiello che ci apprestiamo a vendere.

è l’oro puro rappresentato dai lingotti da investimento dove, mentre quello è l’oro da gioielleria più comune e si compone di 750 parti di oro su 100.

La quotazione dell’oro 750 è più bassa di quello dell’oro 24 carati di circa il 25%.

Il venditore è sempre obbligato a fornire la copia dell’atto di vendita/acquisto che certifica i dettaglidell’operazione occorsa. Sulla documentazione deve essere sempre indicata quella che è la quantità di orovenduta, i dati di chi compra, di chi vende e il controvalore espresso in euro. La documentazione èfondamentale anche ai fini di eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine.

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Il venditore deve sempre richiedervi carta d’identità o codice fiscale per l’identificazione e la registrazionedell’operazione avvenuta. Non bisogna credere o fidarsi di chi non chiede i documenti necessari ai finidell’operazione.

Ogni transazione andrebbe registrata con una marca da bollo da 2 euro in modo da essere effettivamenteregolare. Per cui se il tuo oro viene valutato 412 euro, tu percepirai 410 euro per aver pagato tale marca dabollo.

Ciò a causa della normativa anti riciclaggio:

“L’articolo 49 del decreto legislativo 231/2007, e successive modiche e integrazioni sino a giungere all’art.12 del decreto legge 201/2011, convertito con modiche dalla legge n. 214 del 22 dicembre 2011 VIETA iltrasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli alportatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valoreoggetto di trasferimento è complessivamente pari o superiore a 1.000 euro”.

Bisogna dire che in questo caso le sanzioni sono pesanti. Parliamo infatti di multe

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Settore e Moda

news — maggio 29, 2014 at 8:53 am

Questa collana è un guardianoProgettata dall’agenzia pubblicitaria JWT di Singapore per conto di Aware (Association of Women forAction and Research), Guardian Angel è una collana pensata per aiutare le donne a sentirsi menovulnerabili. Infatti, basta una leggera pressione sul pulsante nascosto per attivare automaticamente unachiamata al proprio cellulare: dover rispondere al telefono è una comoda scusa per sottrarsi a unaconversazione noiosa o evitare approcci indesiderati al bar o una fermata dell’autobus. Se la situazione dafastidiosa diventa pericolosa, la pressione prolungata comporta l’invio di una richiesta di aiuto con lecoordinate Gps. Certo, il dispositivo non impedisce un’aggressione se il familiare o l’amico a cui si ècollegati non vede il messaggio, quindi avrebbe più senso collegarlo alla polizia. Ma a differenza dellospray al peperoncino, è sempre a portata di mano ed è più facile da usare. Il ciondolo, realizzato in argentosterling, costa 120 dollari e include una catena sempre in argento e può essere portato anche comebraccialetto.M.d.B.

Ciondolo della collana Guardian Angel con dettaglio pulsante

Collana Guardian Angel

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Anche VicenzaOro al Jck Show

VicenzaOro Jck Show di Las Vegas

F.G.

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Gioielli, Tarì e LiuJo Luxury premiano le tesi di lussoScritto da: Rosario Scelsi mercoledì 28 maggio 2014

Il mondo dei gioielli torna ad incontrarsi con l'Università, per l'assegnazione di alcune borse di studio, destinateagli studenti del lusso.

Il Comitato Leonardo ha elaborato dei bandi per i premi di laurea offerti sul tema dei gioielli dal CentroOrafo Il Tarì e da LiuJo Luxury, brand del Gruppo Nardelli Luxury, per le tesi di lusso. Le due realtà italianenel settore dell’oreficeria metteranno a disposizione due borse di studio del valore di 3.000 euro ciascunanell’ambito dei Premi di Laurea promossi dal Comitato Leonardo.

L’iniziativa, rivolta a studenti e laureati, premia le migliori tesi di laurea su fashion e luxury Made in Italy. Sitratta di un'idea brillante, che valorizza i talenti italiani con una visione limpida nella tela del lusso.Scopriamo nel dettaglio i due bandi.

Premio di laurea concesso dal centro orafo Il Tarì S.C.P.A.

"Il gioiello italiano e la sfida dei mercati internazionali: un piano di marketing per il sistema Tarì"

Un Premio di Laurea per l’importo di Euro 3.000 con scadenza il 31 ottobre 2014

COMITATO PROMOTORE: È costituito dai membri del Consiglio Direttivo del Comitato Leonardo e dallaDirezione Centro Orafo Il Tarì S.C.P.A..

FINALITÀ: Premiare ricerche di giovani studiosi o addetti al settore che attraverso un’analisi dellapercezione del Made in Italy nel mondo evidenzino le prospettive per il gioiello italiano.

CRITERI DI VALUTAZIONE:analisi della percezione del Made in Italy nel mondo;valutazione dei punti di forza del settore orafo italiano e

prospettive future;analisi del valore aggiunto fornito dal Tarì.

REQUISITI:

Tesi di laurea specialistica con titolo conseguito successivamente al 01/01/2008.Non sono ammesse tesi o elaborati presentati da candidati già vincitori nelle precedenti edizioni.

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SCADENZA: Il modulo di partecipazione al concorso compilato e firmato, accompagnato dalla tesi informato elettronico (CD Rom) e da una breve sintesi del lavoro (max 6 pagine), dovranno pervenire allaSegreteria Generale del Comitato Leonardo (c/o ICE, Via Liszt 21, 00144 Roma, tel. 06 59927990 7991 fax06 5923806) entro e non oltre il 31 ottobre 2014.

Questo bando è pubblicato sul sito www.comitatoleonardo.it e www.tari.it

PREMIAZIONE: Il giudizio insindacabile sarà emesso dal Comitato Promotore su indicazione del CentroOrafo il Tarì S.C.P.A.. La premiazione avrà luogo in Quirinale nel corso della cerimonia di assegnazione deiPremi Leonardo, alla presenza del Presidente della Repubblica.

Premio di laurea concesso dalla Nardelli Luxury S.P.A.

"Quali sono gli stili di consumo ed i bisogni del cliente del fast fashion? Come le aziende possonosoddisfare la domanda dei consumatori nel mondo del gioiello e dell'orologio?"

Un Premio di Laurea per l’importo di Euro 3.000 con scadenza il 31 ottobre 2014

COMITATO PROMOTORE: È costituito dai membri del Consiglio Direttivo del Comitato Leonardo e dalladirezione della Nardelli Luxury S.p.A.

FINALITÀ: Premiare ricerche di giovani studiosi o addetti del settore che, tenendo conto del cambiamentodel mercato della moda, analizzino quasi sono gli stili di consumo ed i bisogni del cliente del fast fashion ecome le aziende possono soddisfare la domanda dei consumatori nel mondo del gioiello e dell’orologio. Lostudio dovràanche analizzare le leve comunicazionali e di MKTG che permettono alle aziende di essere competitive sulmercato eproporre sempre prodotti nuovi in linea con i bisogni dei consumatori.

CRITERI DI VALUTAZIONE: Lo studio dovrà analizzare:

Le best practice adottate dalle aziende della modaGli studi sul consumatore

Elemento importante di valutazione sarà l’aver affrontato una ricerca non meramente didattica ma sulcampo con studi reali e spunti di riflessione applicabili alla realtà

REQUISITI:

Studenti laureandi e laureati con titolo conseguito successivamente al 31/12/2012.

SCADENZA: Il modulo di partecipazione al concorso compilato e firmato, accompagnato dalla tesi informato elettronico (CD Rom) e da una breve sintesi del lavoro (max 6 pagine), dovranno pervenire allaSegreteria Generale del Comitato Leonardo (c/o ICE, Via Liszt 21, 00144 Roma, tel. 06 59927990 7991 fax06 5923806) entro e non oltre il 31 ottobre 2014.

Questo bando è pubblicato sul sito www.comitatoleonardo.it e www.nardelliluxury.it

PREMIAZIONE: Il giudizio insindacabile sarà emesso dal Comitato Promotore su indicazione della NardelliLuxury S.p.A..La premiazione avrà luogo in Quirinale nel corso della cerimonia di assegnazione dei PremiLeonardo alla presenza del Presidente della Repubblica.

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Cannes 2014: i gioielli delle star

lusso Festival di Cannes 2014 star del cinema

numerose celebrità gioielli lussuosi

Harry Winston Bulgari Chaumet Chopard Van Cleef & Arpels

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Da New York ad Arezzo, Federorafi dà il via al “PianoUSA”. Ciabatti: “Apriamoci ad altri mercati”Ufficio stampa Confindustria Arezzo

E’ all’interno della sede aretina di Confindustria che questo pomeriggio si è svolto il seminario “Gioielleriae Oreficeria – Progetto Speciale Stati Uniti”. Un momento di confronto e di dibattito al quale hannopartecipato anche Confindustria Federorafi, e ICE.

L’iniziativa fa parte del programma “Piano USA” promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico con ICEAgenzia, ed al quale Confindustria collabora a livello nazionale quale progetto prioritario e strategico per leimprese.

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La prima fase del “Piano USA” prevede la realizzazione di programmi di formazione per imprese, gratuiti econ un taglio tecnico e commerciale, ed incontri individuali con gli esperti sui temi doganali, legali e dimarketing. Il Piano Usa comprende inoltre, tra l’altro, visite di operatori americani in Italia che potrannoapprofondire la conoscenza delle eccellenze produttive del nostro Paese.

Il seminario di formazione sulle opportunità di business e gli aspetti tecnico operativi riferiti agli Stati Unitiche si è svolto ad Arezzo, si è articolato in una videoconferenza con gli Stati Uniti dagli uffici ICE di NewYork, con le testimonianze di esperti, oltre ad interventi in sala ad Arezzo e a seguire gli incontri B2B traaziende ed esperti presenti.

Ad introdurre i lavori Ivana Ciabatti, Presidente della Sezione Orafi e Argentieri di ConfindustriaArezzo, Dario Bonauguri vice Presidente di Confindustria Arezzo con delega all’Internazionalizzazione eConsigliere Federorafi e Daniela Cosentini, in rappresentanza di ICE.

In videoconferenza con gli uffici ICE di New York si sono svolte le relazioni di apertura: gli interventi sonostati quelli di Pierpaolo Celeste, Direttore ICE – New York, che presenterà il Programma Speciale StatiUniti, Alberto Milani e Luigi Girotto, esperti di marketing del settore, che spiegheranno come approcciareil mercato americano e Dennis Ulrich, CEO di Richline Group.

Poi è stato il momento delle relazioni di esperti del settore: Antonio Olivieri (esperto marketing), AndreaPrimerano (Senior Manager, Costums Broker, Emaia Tax Centre – Global Trade), edell’Avv. RiccardoGentili, Consulente Legale con Studio a Roma e New York.

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Data: 27 Maggio 2014

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26 mag

Conflict diamonds, un’intesa per la gestione del Kimberley ProcessGioielli / pietre preziose / trade Pubblicato da Chiara Di Martino

Il World Diamond Council finanzierà e gestirà l’Administrative Support Mechanism con servizi comesupporto logistico, comunicazione e un archivio elettronico

Un protocollo di intesa tra il World Diamond Council e il Kimberley Process: i rispettivi presidenti, EdwardAsscher e il vice Ministro Wei Chuanzhong, hanno formalizzato presso l’Antwerp World Diamond Centerun accordo tra le rispettive organizzazioni valido per il 2014. Il WDC finanzierà e gestirà l’AdministrativeSupport Mechanism (ASM) per conto del processo di Kimberley. Tanti i servizi di supporto garantitidall’intesa, come l’archivio elettronico on line, la comunicazione e il supporto logistico per le attività delKP.

L’ASM non è un organo decisionale che è invece la prerogativa della plenaria del processo di Kimberley:lanciato nel 2013, l’organismo amministrativo sarà gestito dai quattro membri del World DiamondCouncil: l’Antwerp World Diamond Center, l’Israel Diamond Institute Group of Companies, il Gem andJewellery Export Promotion Council dell’India e la Diamond House del Governo del Ghana.

– ha detto Edward Asscher (nella foto asinistra) –

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Pagina: Moda&Design Data: 26 Maggio 2014

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VIVIMILANO Pagina: Economia Data: 26 Maggio 2014

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Scritto da: Rosario Scelsi domenica 25 maggio 2014

Il noleggio dei online punta a diventare la formula di fruizione dei preziosi del futuro. Jewmia è stata la primaazienda a crederci in Europa, con risultati sempre più interessanti nel tempo. Non sappiamo se questo basterà amandare in archivio il modello dell’acquisto, magari consegnandolo alla memoria del passato, ma il potenziale dellanuova impostazione c’è. Io credo che nei prossimi anni le due cose conviveranno, in una miscela dove l’affitto avràun peso specifico sempre più importante.

Dove non entrano in gioco fattori sentimentali, infatti, la prospettiva di non immobilizzare il capitale e divariare il campionario con una certa frequenza, giovandosi di proposte sempre nuove e appetibili, puòrappresentare una forte tentazione per gli utenti finali dei gioielli. I fattori prima enunciati sono le principaliragioni di scelta della formula del possesso, in alternativa a quella dell’acquisto. Anche in altri compartimerceologici sarà così, ma nell’ambito degli accessori la cosa sembra destinata a prendere piede più chealtrove.

Come dicevamo, il primo ed unico operatore in Europa che offre al momento questo servizio sul web portauna firma italiana: quella di Jewmia. L'idea imprenditoriale è il frutto del fiuto dell’eclettico MarcoMatranga. Nasce dalla constatazione dell'esistenza di un diffuso desiderio di utilizzare gioielli di qualità,senza farsi carico dell'onere dell'acquisto, e punta a colonizzare l'intero mercato continentale.

In un periodo come quello attuale, caratterizzato da un ciclo economico difficile, che solitamente conducead una naturale contrazione del consumo di prodotti considerati non essenziali come i gioielli, il noleggiosembra più che una via di fuga. Matranga, amministratore unico di Jewmia, vuole portare in Europa quelloche in USA è una felice realtà.

Nessun competitor è in grado di fronteggiare l'azienda italiana nel Vecchio Continente, solo in UK qualcunoinizia a sbilanciarsi verso questa nuova forma di consumo del gioiello. Ancora una volta il nostro paesediventa leader, ancora una volta i nostri imprenditori diventano pionieri.

Oltre all'oggettiva novità del modo di proporre la fruizione del gioiello, Jewmia, spostando il focus dal benemateriale (il gioiello) al bisogno da soddisfare (desiderio di personalizzare il proprio look con accessori allamoda), conduce ad un processo in grado di rendere il settore di riferimento meno sensibile al cicloeconomico.

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In pieno fermento i lavori della X Commissione Senato per l'esame dei disegni di legge settorialiriguardanti la compravendita di oro e di oggetti preziosi usati, i titoli e marchi di identificazione dei metallipreziosi e la regolamentazione dei materiali gemmologici. Dopo essere state conglobate in un'unicaproposta con l'obiettivo dichiarato di agevolarne e velocizzarne l'iter, a metà maggio la X CommissioneSenato ha deliberato di disgiungerle identificando i testi base su cui intervenire attraverso proposteemendative. In materia di compravendita e di tracciabilità di oggetti preziosi usati viene preso in esamel'AS237, di cui è prima firmataria la Sen. Donella Mattesini, in merito al quale nel corso dell'audizione alSenato il 30 Gennaio scorso Confcommercio Federpreziosi insieme alla Cunsulta Orafa aveva espressoperplessità circa la previsione di estendere a chiunque intende esercitare l'attività di compravendita dioggetti preziosi usati in oro le stringenti previsioni normative previste dalla Legge 17 gennaio 2000, n. 7. Ilpresidente di Confcommercio Federpreziosi Giuseppe Aquilino ribadisce con forza del come le categorieavessero in linea di principio ritenuto di "convenire sulla previsione del possesso di requisiti quali la formagiuridica di società di capitale o di società cooperativa, l'oggetto sociale che comporti il commercio dell'oroed un capitale sociale non inferiore a quello previsto per le S.p.A. pari a 120.000 euro, oltre al possesso deirequisiti di onorabilità di cui al Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia." Ma, al tempo stesso,era stato sottolineato come non condivisibile che la medesima previsione fosse da "applicare anche aquanti svolgono l'attività di compravendita di oggetti preziosi usati in maniera occasionale o marginaleall'attività prevalente, seppur con opportuni correttivi. "Come sottolineato in sede di audizione hadichiarato il direttore di Federpreziosi Steven Tranquilli è importante che venga applicata una nettadistinzione tra chi esercita come prevalente l'attività di compro oro e chi la svolge a margine dell'attività dicommercio al dettaglio di oggetti preziosi nuovi. Anche perché spesso l'acquisto di oggetti usati è unopportunità in un momento di grave recessione economica, specie per attività a conduzione prettamentefamiliare (il 75 % delle attività al dettaglio orafo presenti sul territorio nazionale) che a fronte di unamutata richiesta del mercato accettano, anche in permuta di oggetti nuovi, monili obsoleti o comunquefuori mercato la cui unica destinazione può essere la successiva fusione o la trasformazione presso aziendeproduttrici, favorendo anche in questo caso la rivitalizzazione del mercato. Non va dimenticato, inoltre, chel'attività di permuta rientra, da sempre, tra i servizi offerti alla clientela dalle attività al dettaglio". A pareredi Federpreziosi Confcommercio "è auspicabile la distinzione delle attività di compravendita di oggettipreziosi usati sulla base della prevalenza e della marginalità da ricercarsi sull'ammontare complessivo deiricavi (da definire in percentuale al ricavo dei proventi derivanti dall'attività principale in questione),limitando di fatto l'operatività alle operazioni concernenti oggetti preziosi usati tralasciando quandocompreso nella dizione "oro da investimento" di cui alla legge 17 gennaio 2000 n.7 ai soli operatoriesercenti attività prevalente".

23 maggio 2014

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23 Maggio 2014

Economia / trade Pubblicato da preziosa

In pieno fermento i lavori della X Commissione Senato per l’esame dei disegni di legge settorialiriguardanti la compravendita di oro e di oggetti preziosi usati, i titoli e marchi di identificazione deimetalli preziosi e la regolamentazione dei materiali gemmologici.

Dopo essere state conglobate in un’unica proposta con l’obiettivo dichiarato di agevolarne evelocizzarne l’iter, alla metà di Maggio la X Commissione Senato ha deliberato didisgiungerle identificando i testi base su cui intervenire attraverso proposte emendative. Inmateria di compravendita e di tracciabilità di oggetti preziosi usati viene preso in esame l’AS237,di cui è prima firmataria la Sen. Donella Mattesini, in merito al quale nel corso dell’audizione alSenato il 30 Gennaio scorso Confcommercio Federpreziosi insieme alla Consulta Orafa avevaespresso perplessità circa la previsione di estendere a chiunque intende esercitare l’attività dicompravendita di oggetti preziosi usati in oro le stringenti previsioni normative previste dallaLegge 17 gennaio 2000, n. 7.

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Il presidente di Confcommercio Federpreziosi Giuseppe Aquilino ribadisce con forza del come lecategorie avessero in linea di principio ritenuto di “convenire sulla previsione del possesso direquisiti quali la forma giuridica di società di capitale o di società cooperativa, l’oggetto sociale checomporti il commercio dell’oro ed un capitale sociale non inferiore a quello previsto per le S.p.A.pari a 120.000 euro, oltre al possesso dei requisiti di onorabilità di cui al Testo unico delle leggi inmateria bancaria e creditizia.” Ma, al tempo stesso, era stato sottolineato come noncondivisibile che la medesima previsione fosse da “applicare anche a quanti svolgono l’attività dicompravendita di oggetti preziosi usati in maniera occasionale o marginale all’attività prevalente,seppur con la previsione della riduzione del capitale sociale a 40.000 euro escludendo di fatto leoperazioni relative al fino, ad uso industriale e semilavorati di esclusiva pertinenza degli operatoria pieno titolo”.

“Come sottolineato in sede di audizione” dichiara il direttore di Federpreziosi StevenTranquilli “è importante che venga applicata una netta distinzione tra chi esercita comeprevalente l’attività di compro oro e chi non la svolge in maniera prevalente ma a marginedell’attività di commercio al dettaglio di oggetti preziosi nuovi. Anche perché spesso l’acquisto dioggetti usati è un opportunità in un momento di grave recessione economica, specie per attività aconduzione prettamente familiare (il 75 % delle attività al dettaglio orafo presenti sul territorionazionale) che a fronte di una mutata richiesta del mercato accettano, anche in permuta di oggettinuovi, monili obsoleti o comunque fuori mercato la cui unica destinazione può essere la successivafusione o la trasformazione presso aziende produttrici, favorendo anche in questo caso larivitalizzazione del mercato. Non va dimenticato, inoltre, che l’attività di permuta rientra, dasempre, tra i servizi offerti alla clientela dalle attività al dettaglio”.

“Non va dimenticato” sottolinea il Presidente Aquilino “che su una platea di esercizi che svolgonol’attività al dettaglio di gioielleria e argenteria con riferimento ai dati rilevati dall’Agenzia delleEntrate nel novembre 2013, su 16.620 contribuenti oggetto dell’analisi sugli studi di settore per ilperiodo d’imposta 2011, solo 1.922 sono le imprese strutturate con la forma giuridica propria dellesocietà di capitale, mentre la parte delle restanti attività, vale a dire l’88,44%, è costituita dasocietà di persone (26,8%) o da persone fisiche (61,56); pertanto l’adozione dei criteri previstidalla proposta relativamente ai requisiti per le cosiddette attività secondarie, troverebberodifficile applicazione per il conseguente onere finanziario a carico delle imprese costrette amutare, per il necessario adeguamento normativo, la propria forma giuridica. E in momento dicongiuntura economica come l’attuale, in cui le vendite di preziosi sono al palo, richiedere ai nostricolleghi operatori al dettaglio un ulteriore sforzo mi sembra del tutto fuori luogo! “

A parere di Federpreziosi Confcommercio è auspicabile la distinzione delle attività dicompravendita di oggetti preziosi usati sulla base della prevalenza e della marginalità da ricercarsisull’ammontare complessivo dei ricavi (da definire in percentuale al ricavo dei proventi derivantidall’attività principale in questione), limitando di fatto l’operatività alle operazioni concernentioggetti preziosi usati tralasciando quando compreso nella dizione “oro da investimento” di cui allalegge 17 gennaio 2000 n.7 ai soli operatori esercenti attività prevalente.

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Cronaca

giovedì 29 maggio 2014

CREAZZO

Era stato scoperto durante il colpo e quindi identificato e denunciato. La procura lo ha citato agiudizio ed ora si trova in aula. È iniziato, davanti al giudice Pachera, il processo a carico di AnzorMegrelishvili, 72 anni, cittadino georgiano residente in Israele: l´imputato, difeso dall´avv. SilviaBalboni, deve difendersi dall’accusa di tentato furto aggravato.I fatti ricostruiti dal magistrato risalgono al 22 luglio del 2010 ed avvennero a Olmo di Creazzo. Inbase a quanto è emerso, l´immigrato, un pensionato dai modi piuttosto distinti, entrò nellaboratorio di oreficeria “Fair Line”, presentandosi come un cliente interessato alle produzioniaziendali e alla merce in vendita. Con una manovra molto rapida, secondo l´accusa, avrebbesottratto con destrezza una catena d´oro ed alcuni orecchini che erano in vendita e che eranosistemati su un bancone; ma Vania De Antoni, che lavorava come commessa, se n´era accortatanto da redarguire l´immigrato e da pretendere l´immediata restituzione della merce.Erano state informate le forze dell´ordine che in secondo momento avevano identificato ilgeorgiano, denunciandolo in procura. Ora il pensionato avrà modo di difendersi in aula.

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28/05/2014

Aziende orafe nel mirino di pirati informatici:quando la truffa è nascosta nelle e mail

Redazione Arezzo Notizie

E’ la nuova frontiera delle truffe online. Con hacker senza scrupoli che si intrufolano nei server delleaziende orafe aretine, intercettano i pagamenti e poi si sostituiscono alle aziende stesse scrivendo email aiclienti, nelle quali chiedono di pagare le somme dovute in un altro conto corrente. Ovvero quello deitruffatori.

Negli ultimi tempi ci sono state numerose denunce alla Polizia Postale, che sta indagando anche su questofronte. Truffe per fortuna sventate nella maggior parte dei casi, grazie allo scrupolo con cui i clienti primadi effettuare i pagamenti verso istituti bancari diversi, hanno contattato le aziende aretine. Ma questo nonsignifica che gli imprenditori possono tirare un sospiro di sollievo. Anzi. L’attenzione verso la cura e lasalvaguardia dei dati aziendali non deve mai essere abbassata.

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La ragioniera filmata mentre fa shopping in oreficeria con i soldi del Comune di Stezzano

. Così perquattro persone che lavoravano a contatto con Loredana Zenca, 56 anni, l’ex ragioniera agli arrestidomiciliari per peculato (gioielli e mobili acquistati con i soldi del comune), sono partiti i procedimentidisciplinari. Un quinto è Kenrich Kavanagh, l’ex capo della polizia locale, coindagato per peculato (gli altrinon lo sono). E ieri la procura ha acquisito i documenti in municipio. Il giorno prima aveva sentito diversidipendenti. Sono contestazioni dettagliate, con tanto di prospettazione delle possibili sanzioni, mossedall’ufficio procedimenti disciplinari composto ad hoc dal segretario comunale, Fabrizio Brambilla, più duedirigenti. Si tratta di diversi profili di presunte irregolarità lavorative tracciati per frasi del tipo «sapevo manon ho detto», schede telefoniche fornite a dipendenti e amministratori, mandati di pagamento eseguiti erelative fatture che non tornano.

. Poi, i procedimentisono partiti a inizio aprile e dalla consegna i dipendenti hanno 120 giorni di tempo per difendersi. Intantovanno precisati tre punti. Il primo. Delle cinque persone, quattro (escluso Kavanagh) hanno una posizionegerarchica inferiore a Loredana Zenca, che era la responsabile dei servizi amministrativi. È lecito pensareche facessero quello che lei indicava e firmava, senza grandi poteri di verifica. Il secondo. Una di questeaveva detto che qualcosa non andava. Era andata dalla Guardia di finanza e le sue parole, spunto diindagine, sono rimaste una segnalazione. Significa che, a sua tutela, non sono finite negli atti. È logicoritenere che il Comune abbia sollevato la questione del «non detto» perché non lo sapeva. Altrimenti silamenterebbe del non detto a chi? Il terzo. La Finanza ha svolto le verifiche sui dipendenti ora bacchettatima, ad accezione di Kavanagh, sono risultati estranei alle ruberie. Allora viene da chiedersi perché allaprocura interessino i procedimenti disciplinari, anche alla luce del fatto che si basano su atti già in possesso

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