Rassegna stampa - comune.anzoladellemilia.bo.it · 19/10/12 Economia e Lavoro, Pubblica...

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Ufficio stampa Rassegna stampa venerdì 19 ottobre 2012 Pagina 1 di 23

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Ufficio stampa

Rassegna stampavenerdì 19 ottobre 2012

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Il Resto del Carlino Bologna

Unità edizione Bologna

Il Sole 24 Ore

Italia Oggi

INDICE

Scippi, il ‘gatto e la volpe’ in manette19/10/12 Cronaca 3

Auto contro furgone dei disabili, feriti sulla via Emilia19/10/12 Cronaca 4

Rubato e ritrovato carico da 180mila euro19/10/12 Cronaca 5

Da cosa nasce la rabbia dei sindaci19/10/12 Economia e Lavoro, Pubblica amministrazione, Politica locale 6

Merola a Monti: «Noi facciamo la nostra parte manon siamo esattori»19/10/12 Economia e Lavoro, Pubblica amministrazione, Politica locale 7

I sindaci: «I conti sull’Imu modificati senza dircelo»19/10/12 Economia e Lavoro, Pubblica amministrazione, Politica locale 8

Frena la dinamica dei salari pubblici19/10/12 Pubblica amministrazione 9

Cambia il fondo anti-dissesto19/10/12 Pubblica amministrazione 10

Requisiti rigidi per le entrate locali19/10/12 Pubblica amministrazione 11

Il fabbricato è distrutto, l'Iva no19/10/12 Pubblica amministrazione 12

Precari della p.a. Il servizio conta19/10/12 Pubblica amministrazione 13

Delrio: interventi di risanamento graduali19/10/12 Pubblica amministrazione 14

Patroni Griffi: va avanti il riordino delle province19/10/12 Pubblica amministrazione 15

Il fondo anti dissesto al restyling19/10/12 Pubblica amministrazione 16

Agenzia per la gestione dei segretari19/10/12 Pubblica amministrazione 17

Due ricette anti sprechi19/10/12 Pubblica amministrazione 18

Partecipate indebitate per 45 mld19/10/12 Pubblica amministrazione 19

Doppia tassazione sull'impianto pubblicitario19/10/12 Pubblica amministrazione 21

Ridisegnato l'F2419/10/12 Pubblica amministrazione 22

Rifiuti elettrici, fondi alla raccolta19/10/12 Pubblica amministrazione 23

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il Resto del Carlino

BOLOGNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

19/10/2012 pressunE

Periodicità: Quotidiano

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Scippi, il ‘gatto e la volpe' in manette Anzola, sifingevano ortolani per attirare in trappola l'anziano di turno

—ANZO1A-

PER BEN due volte nel giro di pochi minuti, due napoletani nei panni di finti venditori ambulan-ti di frutta e verdura, sono riusciti ad alleggerire il portafogli di alcu-ni anziani di Anzola. La tecnica utilizzata era semplice ed efficace. I due, a bordo un furgoncino, adocchiavano un pose n ziale clie gi-

te, accostavano il veicolo e avvici-navano la persona proponendo l'acquisto degli ortaggi. Ma non appena l'acquirente tirava fuori il portafogli per pagare, con forza e rapidità strappavano via le banco-note e si davano alla fuga, lascian-do la vittima allibita. Il sistema

era riuscito già due volte nel giro di pochi minuti. Ma non durante l'ultimo colpo andato a segno alle 10 circa dell'altro giorno lungo la

N E L LA RETE Sono stati avvistati da una pattuglia dell'Arma che li ha bloccati

via Emilia. Perché una pattuglia dei carabinieri della locale stazio-ne ha notato da lontano la scena, E i militari dell'Arma sono subito intervenuti bloccando 'il gatto e la volpe' con la refurtiva in mano

(alcune decine di euro). Nel frat-tempo i carabinieri hanno contat-tato le vittime dei precedenti scip-pi (due cittadini di Anzola di SO e 86 anni, che avevano denunciato l'accaduto), e hanno restituito lo-ro quanto gli era stato rubato. Per i due malviventi — F. C. 21 anni di Acerra (Napoli) residente ad Afragola sempre nel Napoletano e G. D, A., 24 anni napoletano re-sidente a Modena, che ha prece-denti per reati contro il patrimo-nio ed in materia di stupefacenti — sono invece scattate le manet-te. L'accusa è quella di furto ag-gravato in concorso.

p. t. Una pattuglia dell'Arma

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il Resto del Carlino

BOLOGNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

19/10/2012 press LinE

Periodicità: Quotidiano

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,',NSO.Z„% NELLA NO I I E UNA MERCEDES ERA FINITA FUORI STRADA IN GRAVI CONDIZIONI I DUE SLAVI A BORDO

Auto con ro furgone dei disabili, feriti sulla via Emilia —ANZOLA-

DUE GRAVI incidenti stradali. alle porte di Anzola nel giro di do-dici ore e quasi nello stesso tratto stradale con il bilancio di cinque feriti di cui tre in gravi condizio-ni. Il primo si è verificato ieri mat-tina all'alba quando una Merce-des, con a bordo un uomo e una donna di nazionalità slava, si è schiantata contro mio dei platani. che costeggia la via Emilia nei pressi della rotonda dedicata ai

Caduti di Nassirva. I due sono sta-ti portati all'ospedale Maggiore di Bologna in condizioni molto se-rie, in particolare l'uomo. Nel po-meriggio poi verso le 17 sempre al Martignone e sempre nei pressi della rotonda Caduti di Nassiriya una signora di Castelfranco alla guida di una Citroen ha tampona-to vii-31.enteinente il pulmino del Centro anziani Cà Rossa di Anzo-la fermo sul lato destro della car-reggiata mentre stava scaricando una persona anziana su una sedia

a rotelle. Nel violento impatto il pulmino è stato sbalzato avanti di una decina di metri, la signora al-la guida della macchina é rimasta incastrata tra le lamiere e solo i vi-gili del fuoco sono riusciti a libe-rarla. La donna è rimasta ferita se-riamente, ferito invece l ieverne n-te il conducente del pulmino così come l'anziana che stava per scen-dere dal mezzo. Sul posto è inter-- venuta la polizia municipale di Terre d'Acqua.

Pier Luigi Trombetta

Pagina 27 `gatt, e :a -.oli, in ,na.ac,

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ANZOLA

Rubato e dtrovato adco da 80mìla rc

il Resto del Carlino

BOLOGNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

19/10/2012 press unE

Periodicità: Quotidiano

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—ANZOLA-

un carico di prodotti tiei per 180inil curo mal carabinieri io (r Ti reosog gsvoai aan; ogg :eIsg ta,,auoi: iceoL;; art rirrsral

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nei pressi di Pi:o InperiAle

Leili Casiiózt.,aitL1 all'irti a Lavino lezzo, II camìe la i furtiva sono stai

sperati e restituiti turno proprietario.

è stata poi di nu ad Arizola.

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ce la rabbia dei sindaci

l'Unità Romagna Direttore Responsabile: Claudio Sardo

19/10/2012 pressunE

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

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Da cosa nasce la rabbia dei sindaci Lo scontro col

governo: «Hanno modificato i conti Imu, l'abbiamo scoperto su Internet Muoia «Non siamo esattori»

BOLOGNA

CLAUDIO VISANI

bologna@u itait

11 più arrabbiato è il sindaco di limala, Daniele Manca, che è anche presidente dell'Anci regionale. «La risposta di Ma-rio Monti alla legittima e sacrosanta ri-chiesta dei Comuni di trattenere tutta l'inm e rivedere i vincoli del Patto di stabilità, è stata del tutto insoddisfacen-te». Frassineti Predappio ci ride su: «Vorrai mica che lo Stato conceda ai Comuni l'introito di una cosa che si chiama imposta municipale unica?»

A PAGINA 28

Pagina 27 Emilia Romagna

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Merola a Monti: «Noi «Ecco chi deve facciamo la nostra parte metterci la faccia» ma non siamo esattori»

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,,ndaciA cor. gdrin. malid2ailsenza ■breco: ■

l'Unità Romagna Direttore Responsabile: Claudio Sardo

19/10/2012 pressunE

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

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BOLOGN A

CLAN!.

evisanigunita.it

Mercoledì sera, a caldo, dopo l'inter-vento del premier che aveva concesso soltanto una timida apertura sull'lmu e vaghe ipotesi sul Patto di stabilità e l'autonomia dei Comuni, aveva com-mentato: «Monti ci ha detto vorrei ma. non posso, ma non ci ha dato risposte e questo è abbastanza grave». Ieri, in-tervenendo dalla tribuna dell'Anci, ha rafforzato il concetto: «Questa assem-blea. conferma che la crisi può essere Un'occasione per fare le riforme. Pen-so che le cose si posso cambiare ma noi sindaci vogliamo essere protagoni-sti di questo cambiamento, non degli esattori», È questo il pensiero del sin-daco di Bologna, Virginio Merola, per il quale dalla crisi che attanaglia il Pae-se non si esce se «non ripartendo dalle autonomie locali». «Noi sindaci la no-stra parte la stiamo facendo, molto più di tanti ministeri - sostiene Merola -ma ora bisogna che siano rispettati gli impegni presi sull'allentamento del Patto di stabilità e il passaggio dell' Imu ai Comuni». Per questo aveva pro-posto un patto di alleanza e collabora-zione al Governo, che Monti peraltro si è detto convinto di accogliere, ma per ora solo a parole.

Ieri all'assemblea dell'Anci è stato anche il giorno di Annamaria. Cancel-lieri e di Matteo Renzi. LI ministro dell'Interno, .intervenuta in mattinata, Ila sostenu to) che i tagli di spesa sono stati «dolorosi ma necessari, in un mo mento in cui tutti sono chiamati a com-piere sacrifici per far ripartire re.cono-mia». E che la riforma delle Autono-mie locali invocata dai sindaci «è ral-lentata dalla crisi», che si ripercuote nei «tagli di spesa e negli accorpamen-ti degli Enti» per far emergere un «nuo-vo modello di amministrazione locale e statale più snello e in grado di soste-nere il rilancio del Paese». Il processo di riforma delle Province e dei Comu-ni, con l'istituzione delle Città metro-politane, per Cancellieri, va in quella direzione. La riforma del Titolo V, inol-tre, dovrà assicurare «un forte ruolo di raccordo e collaborazione» tra Stato e Autonomie «finalizzato ad assicurare agli Enti locali strumenti di garanzia delle rispettive sfere di competenza». E al presidente Anci, Graziano Delrio, che la sera prima aveva sollecitato il Governo a .metterci la faccia per spie-gare i tagli ai cittadini, ha risposto: «Noi ce la mettiamo tutti i giorni»,

«La faccia ce la stiamo mettendo tut-ti - replica Merola - ma non basta per salvare i servizi, per eliminare le liste d'attesa dei nidi e delle scuole dell'in-

bko

Metà? Ce la mto di contnuo, ma non bega p•e liste ‘,:rattesa

Bit

delle ~eme, Ora servono dal governo»

fanzia. Per questo adesso bisogna met-terci i fatti».

«I tagli vanno fatti, ma a cominciare dal governo centrale, perché i Comuni sono già in ginocchio», dice nel suo in-tervento, a fine pomeriggio, iI sindaco rottamatore, Matteo Renzi. «Bisogna cambiare passo, avere il coraggio di ta-gliare gli sprechi centrali, che sono an-cora tanti - aggiunge - perché i Comu-ni, che sono la realtà più vicina alla gente, sono stati messi in ginocchio. Il governo la smetta di fare manovre co-me l'ultima, che ha creato ulteriori dif-ficoltà e non ha risolto i problemi degli

Gli altri temi al centro della prote-sta dei sindaci riguardano il terremoto e i piccoli Comuni. «L' E m il ia-R o ma-gna si è dimostrata un territorio forte - aveva detto Merola in apertura - la no-stra comunità ha saputo reagire, con-sapevole anche del fatto che dall'eco-nomia di quest'area dipende una quo-ta importante dell'economia naziona-le», Ma ora, ha spiegato ieri il sindaco di Finale Emilia, uno dei Comuni più devastati dal sisma, Fernando Ferioli, «abbiamo la necessità di non sentirci soli». Noi finora abbiamo lavorato an-che 24 ore al giorno, siamo stati bravi, ma da. soli non ce la facciamo. Serve un piano nazionale, vogliamo vedere i sol-di. Lo dico da terremotato al governo: non lasciateci soli».

Infine i piccoli Comuni, finiti nel mi-rino dei tagli, tra i più penalizzati dalle manovre del governo. Non sono trop-pi, nel resto dell'Europa sono molti di più, gli sprechi della politica non abita-no qui dice rivolto al ministro degli Interni il coordinatore della loro asso-ciazione, Mauro Guerra In Italia so-no circa 5,700, ma in Germania -.sono 12mila e in Francia circa 33mila. 11 pro-blema del costo della politica é un fal-so problema. Vorrei ricordare - ha ag-giunto incassando l'applauso dell'as-semblea che i nostri consiglieri gua-dagnano 17 euro a seduta e tutti e 36mila sono costati in un anno molto meno delle spese del consigliere della Regione Lazio, Fiorito, Fr Batnia.n».

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I sindaci: «I conti sull'Ira modificati senza dircelo»

Manca: «Siamo al centralismo, salta il sistema» Terremoto: «Chi compensa í mancati incassi?»

BOLOG N.A

CLAUDIO VISANI

[email protected]

ll più arrabbiato è il sindaco di Imola, Daniele Manca, che è anche presiden-te dell'Anci regionale. «La risposta di Mario Monti alla legittima e sacrosan-ta richiesta dei Comuni di trattenere tutta l'imo e rivedere i vincoli del Patto di stabilità, è stata del tinto insoddisfa-cente, Il premier si è limitato ad annun-ciare una ipotesi per ridurre la quota che va allo Stato, che oggi, consideran-do i minori trasferimenti, si aggira sul 50% del gettito totale. E sul Patto ha detto che bisogna aspettare il via libe-ra dell'Europa. Altro che federalismo, autonomia, alleanza Stato- Comuni, Qui siamo a una nuova ventata di cen-tralismo, Se continua cosi torniamo all' Italia di Giolitti, dove ií prefetto nomi-na il segretario comunale e il revisore dei conti».

IR più spiritoso è invece il sindaco di Predappio, Giorgio Frassineti. «Vorrai mica che lo Stato conceda ai Comuni l'introito di una cosa che si chiama Im-posta municipale unica? Qui siamo al-la commedia dell'arte_ Siamo l'unico Paese al mondo dove metà dell'incasso di tm'imposta municipale se lo prende lo Stato». Un mese fa Frassineti aveva scoperto che il ministero dell'Econo-mia aveva applicato al suo Comune sti-me sul gettito 'MEI assolutamente so-vrastimate, in base alle quali lo Stato

azzerava i trasferimenti decretando il sostanziale fallimento amministrativo della città del duce. E aveva dichiarato: «Così non si può più andare avanti. Se non cambia qualcosa, mi dimetto». Poi nei giorni scorsi, navigando nel suo del Ministero, ha visto che le stime erano state modificate, alla chetichella. Per Preda.ppio come per decine e decine di altri Comuni emiliano-romagnoli che per le "stime pazze" del governo ri-schiavano di dover chiudere bottega. Come Castel Maggiore, dove con la vec-chia lei il Comune incassava 5 milioni e mezzo e con ritmi, secondo il Ministe-ro, ne doveva incassare più di 14. Ora anche lì la previsione è scesa a 6,4 mi-lioni. «No, non c'è stato nessun provve-dimento ad hoc - dice Frassineti - non lo sapeva nessuno. Per noi, da una sti-ma di gettito di 1.752 mila curo si è pas-

%Torrai mica che Io Stato conceda ai Comuni l'introito dì una cosa che si Chiama Imuosta

l'unico Paese al mondo dove :111gita dell'incasso di un'imposta municipale se lo prende lo Stato»

sazi a L258; da un trasferimento zero siamo arrivati a 500mila euro. Possia-mo dire che siamo salvi, ma non sani. Forse a Roma c'è ancora qualche segna-le di vita intelligente e di speranza. Quindi non mi dimetto più. Ma per pro-vare a salvarti servizi e chiudere i conti devo trovare ancora 200mila euro. Per fortuna che la Regione mi copre per 108mila curo, coni fondi dei residui passivi redistribuiti ai Comuni»,

I più preoccupati sono invece t Co-muni del terremoto. Anche lì le stime sul gettito erano tutte sballate. «A noi lo Stato aveva tagliato il 90% dei trasfe-rimenti, da 6,3 milioni a 729mila curo. Ora li ha portati a 2,5 milioni», dice l'as-sessore al bilancio di Cento, Pier Paolo Busi. Ma nella zona del Cratere c'è oggi una doppia aggravante. La prima è le-gato al differimento del pagamento del-le rate al 30 no -vembre.. Se non arrive-ranno provvedimenti ad hoc, tra le rate differite e quella che scade a dicembre arriverà ai terremotati una mazzata tre-menda. Inoltre, il governo ha decretato che chi ha la casa inagibile non deve pagare finisti , ma non ha deciso alcuna compensazione per i Comuni. «A noi verrà a mancare circa un milione di get-tito. Chi ci dà quei soldi?», chiede Busi.

«Basta con i tagli lineari - riassume Manca - se non si lascia tutta Firmi ai Comuni qui salta il sistema e non si pos-sono più garantire i servizi. Nel mio Co-mune, se non cambia qualcosa, quest'anno dovrei tagliare altri 3 milio-ni su un bilancio di 70. Nel 2008 aveva-mo trasferimenti per 18 milioni, ora sia-mo scesi a 6. E se non si sblocca il Patto di stabilità non potremo pagare i forni-tori, rimettere in moto investi crescita. Non ci si può umiliare Pagina 28

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pressunE

S°Ierld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

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Frena dinamica dei salari pubblici Davìde Colomb RehlA

Gli argini aht:ati dal (,c: vet

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vece cresciute dà 2,7fier cento,

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rente 467 iniliardi. pari ai u1,•7tit. Inì cr,:es:e.areirK3)•é il blocco del

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V:iliDepiSisA:t.i3ZYM altri quattr's int)rveri SUCCtiattivi Che 13arttM

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Giusto ridurre gli intervalli tra contratti»

«Una buona idea», An-che il 0,12,1 ,3T-ori:tra e senatore Pd, Metro ichitio, prowg.)s-- >:-,o 11not esi 'andata dA mini-stro net fornen del Soie 24 Ore di ridurre tirit nig 1-#3eSe

tervalii rinnovi dei c ,an- traiti :E i)arlando a Roma. a un convevio anila ritenuta del mercato dei lavD-

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iegaie LabLas«, ichino ha evldenzlato anche conte le modifiche alrartio.)10 d che b$,Firif? fiiitettO di reinte- gro, abbiano reso più nitido il sistema, eliitinianek ritalia del 110.S:ti» ordinamen to rispetto al resto d'Europa,

MeaSer's.ett tamx, che va ohm con-trattazione coilettiva e bkwa. retribuzioni gti scatti e le progrer,ttionì carriera. I/ à-su kat°fototr.,:i3fato all'Arai:. che ovviarnere non può contenem anche gli Ulteriori effeni delb Tendingreview luglio scorso eat eeigki3iKE

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rei:Mina un risparmio di 6,5 mi/ di nei biennio. che satiramio a 33 millardi a fine 2oi4, termine delulteriore proroga .5',.ecisa dat Governo,

dattiAraia 0.)liter:m per ilta-LF quadro appena rilevalo dalla ike nell'ultmo rapporto sui mer-ettti deì }23WW0dellItiniiinia > di3.- V2SitiOtaCOtriei.ttntwiorectst>te-- "F3iine.ineiRiihriiiie de.errikti-

t0 per i dipende ad pubblici nei d versi paesi negli anni dAa grande criiii,;311in nei ì-.`.1.11"ali iinfeee..i3nii33-

Miea del:: retribuzioni del setto re pri:•ato hal331:3 "Megratn

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19/10/2012

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pressunE

ll'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

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rivata dal natnistre, che 13t"13' E3-

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per responsabili dei alzhi.rì e le altre figu-

ri:: apinali dell'aridinnistruzio-

ne beale,«L'obiettivo - ha spie-gatti i5F3r33 Maria Cancellieri

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Requisiti rigidi per le entrate locali

È legittimo l'affidamento diretto del servizio di accertamento e riscossione delle entrate a una società pubblica da parte dei co- muni che sono soci di minoranza, se esercitano congiuntamente il necessario controllo analogo. A patto, però, che la società non abbia o acquisisca una vocazione commerciale che rende difficol- toso il controllo dell'ente pubblico. Lo ha affermato il Tar Emilia- Romagna, seconda sezione, con la sentenza n. 380 del 31 maggio 2012. Secondo i giudici amministrativi, è consentito l'affidamento senza gara poiché dalla lettura dello statuto della società pubblica «emerge con nettezza la sussistenza, in capo ai comuni soci, di effettivi poteri in grado di limitare in modo determinante i poteri degli organi di gestione e amministrazione della società». Del resto, l'oggetto sociale è la gestione di servizi strumentali a favore degli enti locali soci, ai quali è riservata anche la nomina dei membri del consiglio di amministrazione. Inoltre, una norma statutaria impone che la totalità del capitale sodale debba essere pubblica. Tuttavia, come posto in rilievo nella motivazione della sentenza, requisito essenziale e che la società non svolga un'attività commer- ciale che ne renderebbe più difficoltoso il controllo da parte dell'ente pubblica Per il Ihr è legittimo l'affidamento in house del servizio di accertamento e riscossione spontanea delle entrate del comune alla propria società strumentale, mediante convenzione, in base all'articolo 7, comma 2, lett. gg ter) e gg quater) del dl 70 12011, che nel testo in vigore al momento dell'affidamento stabiliva che i comuni potessero riscuotere le proprie entrate solo direttamente o tramite società interamente pubblica. Era escluso l'affidamento ai concessionari iscritti all'albo ministeriale. In seguito alle modifiche apportate alla norma non è più previsto i obbligo di riscuotere di- rettamente le entrate spontanee o volontarie. L'articolo 5, comma 8 bis del dl semplificazioni fiscali (1612012), in sede di conversione in legge (44/2012), infatti, ha disposto che i concessionari possono continuare a riscuotere le entrate dei comuni, sia tributarie che extratributarie, e le somme devono essere versate su uno o più conti correnti, postali o bancari, intestati al soggetto affidatario e dedicati alle entrate dell'ente. Il riversamento va effettuato sul conto corrente di tesoreria, al netto dell'aggio e delle spese an- ticipate dal concessionario, entro la prima decade di ogni mese con riferimento alle somme accreditate nel mese precedente.

Sergio Trovato

Pagina 32 Il fabbricalo è dislnifin fIva no

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La Corte di giustizia Ue: resta la detrazione fruita in occasione dell'acquisto/costruzione

Il fabbricato è distrutto, l'Iva no La demolizione di edifici industriali non comporta rettifica

DI FRANCO RICCA

La demolizione di vecchi fabbricati industriali, posta in essere al fine di ricostruire edifici più mo-

derni con la stessa destinazione, non comporta la rettifica della detrazione dell'Iva fruita a suo tempo in occasione dell'acqui-sto/costtuzione dei fabbricati. È quanto chiarisce la corte di giustizia nella sentenza del 18 ottobre 2012, causa C-234/11, rispondendo alle questioni sol-levate dai giudici bulgari in relazione ad una controversia promossa da una società alla quale l'amministrazione finan-ziaria aveva notificato un accer-tamento d'imposta, contestando di non avere proceduto alla ret-tifica della detrazione in occa-sione della parziale demolizione di un complesso industriale per la produzione di energia elettri-ca, effettuata nell'ambito di un progetto di ammodernamento dell'opificio.

La Corte ricorda anzitutto che il meccanismo di rettifica della detrazione previsto dalla direttiva Iva è parte integrante del sistema e mira ad aumenta-re la precisione delle detrazioni in adesione al principio della re-lazione stretta e diretta tra il diritto alla detrazione "a monte"

e l'impiego dei beni o dei servizi "a valle", assicurando la neu-tralità dell'imposta. L'articolo 185, paragrafo 1, della diretti-va stabilisce il principio per cui la rettifica deve essere operata in particolare quando, successi-vamente alla dichiarazione Iva, sono intervenuti mutamenti de-gli elementi presi in conadera-zione per determinare l'importo della suddetta detrazione.

Occorre pertanto stabilire se, in un caso come quello della causa principale, nel quale la demolizione di beni immobili è stata realizzata nell'ambito del-la modernizzazione di impianto industriale in vista dello svol-gimento di attività economiche, ricorrano mutamenti del genere e sia, di conseguenza, applicabi-le il meccanismo di rettifica.

A tale riguardo, la Corte os-serva che, nella fattispecie, la sostituzione di costruzioni ve-tuste con fabbricati più moder ni aventi la stessa destinazione e, di conseguenza, l'impiego di questi ultimi per lo svolgimen-to di operazioni imponibili non interrompono il nesso diretto esistente tra l'acquisto a monte dei fabbricati in questione, da un lato, e le attività economiche realizzate successivamente dal soggetto passivo, dall'altro. L'ac-quisto degli immobili e la suc-

cessiva distruzione in vista della loro modernizzazione, osserva la corte, possono essere pertanto considerati come una sequen-za di operazioni legate tra loro, aventi ad oggetto la realizzazio-ne di operazioni imponibili, al pari dell'acquisto di immobili nuovi e dell'impiego diretto di questi. Questa interpretazione, aggiunge la corte, si impone a maggior ragione nel caso in cui la demolizione sia stata solo

parziale, i nuovi fabbricati sono stati costruiti sugli stessi terreni e alcuni rottami derivanti dalla demolizione sono stati rivenduti dando luogo ad operazioni im-ponibili.

Rimborso dell'eccedenza a credito. Sempre in data 18 ot-tobre 2012, la Corte ha emesso un'altra sentenza, nel procedi-mento C-525/11, nella quale di-chiara che la normativa comuni-taria non consente ad uno stato

membro di differire il rimborso del credito Iva di un periodo d'imposta (mese) fino all'esame della dichiarazione annuale del contribuente, basandosi su un semplice calcolo aritmetico e senza procedere ad alcuna spe-cifica verifica della situazione.

La Corte riconosce che gli sta-ti membri possono stabilire le modalità per il rimborso dell'ec-cedenza di Iva a credito, ma nel rispetto del principio di neutra-lità fiscale, che impone di non far gravare sul soggetto passivo, in tutto o in parte, l'onere dell'im-posta. Essi, in particolare, devo-no consentire al soggetto passi-vo di recuperare, in condizioni adeguate, la totalità del credito, effettuando quindi il rimborso in un termine ragionevole, median-te pagamento in denaro liquido o con modalità equivalenti e, in ogni caso, senza far correre alcun rischio finanziario al con-tribuente.

La normativa lettone, che prevede come periodo d'impo-sta il mese civile, implica che i contribuenti, in determinate cir-costanze, ottengano il rimborso dell'Iva solo a distanza di un anno o più dal periodo d'impo-sta in cui l'eccedenza è emersa, per cui si pone in contrasto con i predetti principi.

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Il fabbricalo è disiruno. fIva no

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t QINUTIOUNO ECOMISI11:0.1:1111.11MICII E POUTICO 9

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Corte Ue sulle condizioni di stabilizzazione

Precari della p.a. Il servizio conta

DI CARLA DE LELLIS

D iscriminati gli stabi-lizzati della pubblica amministrazione. È sproporzionata, infat-

ti, la normativa italiana laddove ha escluso del tutto la possibilità di valutare i periodi di servizio svolti a termine ai fini di inqua-dramento e retribuzione. Lo sta-bilisce una sentenza emessa ieri dalla Corte di giustizia europea alle cause riunite C-302/11 e C-305/11, relative alla procedu-ra di stabilizzazione dei precari del pubblico impiego della Finan-ziaria 2007 (legge n. 296/2006). L'ultima parola, tuttavia, spetta al Consiglio di stato, al quale la corte Ue rimette comunque la verifica della sussistenza di «ragioni oggettive» che possano giustificare la differenza di trat-tamento.

In realtà, ciò che rileva la Cor-te Ue è la paradossale situazione della normativa italiana per cui, da una parte, ha riconosciuto anzi subordinato la stabilizza-zione all'esperienza acquisita dal lavoratore non stabile pres-so il datore di lavoro (cioè una pubblica amministrazione), e dall'altra non ha tenuto conto della stessa (esperienza) ai fini dell'inquadramento retributivo. Tuttavia, spetta al giudice che ha effettuato il rinvio alla Cor-

te di giustizia (il Consiglio di stato) stabilire se le dipendenti ricorrenti, allorché esercitavano le loro funzioni nell'ambito di un contratto a termine, si trovassero in una situazione comparabile a quella dei dipendenti di ruolo as-sunti a tempo indeterminato. La Corte Ue ricorda che può esistere una ragione oggettiva che giusti-fica la differenza di trattamento, però in un contesto particolare e in presenza di elementi precisi e concreti-risultanti dalla natura particolare delle mansioni. La disparità di trattamento cioè deve fondarsi su criteri oggettivi e trasparenti, che consentano di verificare che risponde a un reale bisogno ed è idonea e necessaria al conseguimento dell'obiettivo perseguito. Ad ogni modo, pre-cisa la Corte, il semplice fatto che il lavoratore a tempo deter-minato abbia compiuto periodi di servizio sul fondamento di un contratto a termine non può configurare una ragione oggetti-va. Mentre l'obiettivo fatto vale-re dal governo italiano di evitare le discriminazioni alla rovescia nei confronti dei dipendenti di ruolo assunti mediante concorso pubblico potrebbe costituire una «ragione oggettiva». Ma l'ultima parola spetta al giudice del rinvio che deve verificare se sussistono «ragioni oggettive» che giustifica-no la differenza di trattamento.

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Pagina 37 Via al premio cima.° I1reeariato

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Deirt.o: interventi di risanamento graduali .

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locale. Tra gli altri emendamenti in agenda anche la richiesta di rivedere la norma del dl salva-enti sulla nomina del presidente del collegio dei reviso -ri che sarà scelto dal Viminale e dal llief Parole di apprezzamento da parte del presidente dell'A * sono arrivate per le riforme avviate dal ministro

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Patroni Grini «Su definizione delle funzioni o- munali, città metropolitane e riordino delle pro-

però bisogna giusto» ha detto. «Ora vince il cammino è

portarle a compimento prima delle elezioni. I comuni hanno bisogno di autonomia normativa, autonomia finanziaria e autonomia

anche solo in modo embrionale un percorso che per la crescita». , . •••

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11 tondo anti-dissesto al restyIiog

sisergs

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«Le comunità locali non possono essere abban- donate al loro destino, gli interventi di risana-mento devono essere graduali». IlpresidenteAnci, Graziano Delrio, auspica una maggiore eompren-sione per quelle realtà locali (Alessandria, Reggio Calabria, Napoli e Palermo) in dissesto o avviate verso il baratro del default. Per questo ha chiesto al governo «di interloquire con comuni» per cer-care insieme soluzioni condivise. L'alleggerimento delle situazioni finanziarie degli enti con i conti in rosso sarà solo una delle prossime priorità in agenda dell'Anei, E cui minimo comune denomi-natore, spiega il sindaco di Reggio Emilia a Ita-liaOggi, può cosi riassumersi: evitare il rischio di un nuovo centralismo». L'Anci tornerà all'attacco nell'iter della legge di stabilità perché si preveda

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t QINUTIOUNO ECIINU1LIED.1:111.11MICII 11: POUTICO 9

Pagina 41

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Patroni Grifi: va avanti il riordino delle province

Il processo di riordino delle province va avanti nonostante si avvicini il momento della verità davanti alla Corte costituzio- nale. All'assemblea Anci di Bologna il ministro della pubblica amministrazione, Filippo Patroni Grilli, ha confermato che la prossima pronuncia della Consulta (che dovrà esprimersi sulla legittimità della trasformazione delle province in enti di secondo livello) attesa per i primi giorni di novembre non rallenterà l'emanazione del decreto legge di riordino con cui il governo recepirà le indicazioni delle regioni e dei Cal (Con- sigli delle autonomie locali) sugli accorpamenti. «Abbiamo massimo rispetto per quello che deciderà la Corte», ha detto il numero uno di palazzo Vidoni, «ma siamo pronti ad apportare correzioni in corsa al decreto (che dovrebbe essere licenziato il 26 ottobre dal consiglio dei ministri ndr) alla luce della pronuncia della Consulta. In ogni caso il procedimento di riordino andrà avanti». E a questo proposito Patroni Grilli non ha rinunciato a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Il giudizio del ministro sull'operato dei Cal e delle regioni è positivo, ma, ammette, «non sono mancate resistenze con- servatrici». Il riferimento è a quegli enti che in questi giorni stanno strumentalmente difendendo la sorte delle proprie prefetture nella speranza di sopravvivere. «Non ho mai visto un attaccamento così forte delle province alle prefetture», ha

commentato con una punta di ironia. Il ministro è inter- venuto anche sul disegno di legge in materia di semplifi- cazioni approvato martedì dal consiglio dei ministri. E in particolare su una norma che ha suscitato qualche po- lemica, ossia l'eliminazione del silenzio-rifiuto in edilizia. Patroni Grilli ha chiarito che la riforma punta a eliminare un istituto «non normale in un paese civile» obbligando la pubblica amministrazione a esprimersi con un provve- dimento espresso, positivo o negativo che sia. Ma resta l'impossibilità di rilasciare permessi di costruire in zone vincolate.

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t az 9 ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO

Pagina 41

11 tondoanti- dissesto al resty ng

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Pagina a cura IM FRANCESCO CERISANO

(DA BOLOGNA)

Nessuna speranza per Alessandria, qualcuna per Reggio Calabria. Appena approvato

col decreto salva-enti locali (dl 174/2012), il fondo anti-dissesto, che dovrebbe offrire una boccata d'ossigeno ai comuni prossimi al default, sarà presto oggetto di modifiche. In modo da estendere l'accesso al fondo rotativo anche a quei comuni a cui la Corte dei conti ha già assegnato un termi-ne per provvedere all'adozione dei correttivi di bilancio, come per esempio Reggio Calabria. Il dl 174 esclude infatti la possibilità di iniziare la procedura di dissesto guidato se la Corte dei conti si è già pronunciata. Ma il ministro dell'interno, Anna Maria Cancel-lieri, intervenendo all'assemblea Anci di Bologna, si è mostrata possibilista su un salvataggio ad hoc per la città dello Stretto («i tecnici sono al lavoro per indivi-duare la soluzione più idonea»), mentre ha escluso che al nuovo fondo possa accedere il comune di Alessandria, che è già in dissesto conclamato, alla prese in questi giorni con una drammatica crisi di liquidità. In cassa ad oggi, come confermato dal neosindaco Maria Rita Rossa (Pd) che ha ereditato i buchi di bilancio lasciati dalla precedente amministrazione, ci sono solo 200 mila euro. Briciole che non basteranno a pagare gli stipendi agli oltre 2.000 dipenden-ti comunali II comune piemonte-se non potrà accedere al fondo e dovrà per il momento arrangiarsi come meglio può. «Mi hanno detto di fermare le macchine dei vigili urbani e di non pagare gli stipen-di», sbotta il primo cittadino, «ma il governo deve rendersi conto che non può far morire una comuni-tà, anche perché vantiamo credi-ti verso lo stato per 5 milioni di euro, soldi che in questo momento ci farebbero molto comodo». Come uscirne allora? Alessandria chie-de di poter contare su una dote maggiore di anticipazione di cas-sa da parte dello stato. Oggi il li-mite massimo previsto dal Tuel è tre dodicesimi delle entrate, l'Anci proverà a portarlo a cinque dodi-cesimi, anche se non sarà facile visto che la richiesta era stata già avanzata in passato senza succes-so dall'associazione dei comuni. Per permettere a Reggio Calabria di accedere al fondo rotativo potrà invece bastare un emendamento da inserire in sede di conversione

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Agenzia per la gestione dei segretari Gli enti continueranno a pagare

I comuni e le province dovranno continuare a versare i contributi dovuti alla vecchia Agenzia per la gestione dell'albo dei segretari non più fino alla fine del 2012 ma fino alla fine del mese di luglio del 2013; la Scuola superiore per la formazione e la specializzazione dei dirigenti della pubblica ammini-strazione locale, cioè la Scuola dei segretari, conosciuta anche come Sspal, viene soppressa; viene istituito il consiglio direttivo per l'Albo dei segretari comunali e provinciali presso il ministero dell'interno: sono queste le prin-cipali novità dettate dall'articolo 10 del dl n. 174/2012. Viene per l'ennesima volta prorogato (si veda ItaliaOggi di giovedì 4 ottobre) l'obbligo per gli enti locali di versare al ministero dell'interno i contributi provenienti dalla riscos-sione dei diritti di segreteria già dovuti alla disciolta Agenzia per la gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciali, contributi che servono per la corresponsione del trattamento economico ai segretari in disponibilità e per il funzionamento dell'Agenzia e della Scuola dei segretari. Tale termine era previsto per la fine del 2010, ma di proroga in proroga (con questa disposizioni si sposta la scadenza fissata dal dl 95/2012, cosiddetta spending review, per la fine del 2012) si è arrivati alla fine del mese di luglio del 2013. Da ricordare che, nel momento in cui questo obbligo verrà meno, i trasferimenti ai comuni e alle province saranno ridotti di una cifra complessiva analoga: con le nuove regole si dovrebbe avere una ripartizione più equa tra i singoli enti locali. Viene chiusa la Scuola dei segretari, che gestisce sia i corsi per l'accesso all'Albo dei segretari, sia quelli per avanzare in tale carriera, sia l'aggiorna-mento; le sue attività, nonché il suo personale, vengono assegnati al ministero dell'interno. Con un regolamento da emanare entro il termine del 31 luglio 2013, saranno dettate le modalità attraverso cui il ministero dell'interno dovrà gestire le attività svolte in precedenza dalla Agenzia per la gestione dell'albo e quelle della Scuola. È stato infine istituito, a far data dalla entrata in vigore del decreto, il Comi-tato direttivo per l'Albo nazionale dei segretari comunali e provinciali. Esso viene presieduto dal ministro dell'interno ed è composto da rappresentanti del ~rale, dell'Anci e dell'Upi: a differenza del vecchio consiglio di amministra-zione dell'Agenzia non vi sono i rappresentanti dei segretari comunali e pro-vinciali. Per la partecipazione a tale organismo non è prevista la erogazione di alcun compenso. I suoi compiti sono fissati direttamente dalla disposizione: definire le modalità di gestione dell'albo dei segretari, ivi compresi i beni di proprietà della disciolta Agenzia; fissare il fabbisogno di segretari comunali e provinciali (ricordando al riguardo che il dl n. 95/2012 fissa nello 80% dei cessati il tetto per le nuove assunzioni di segretari); adottare gli indirizzi per la programmazione dell'attività didattica e il piano generale annuale delle iniziative di formazione e di assistenza, svolgendo altresì i compiti di controllo; ripartire le risorse necessarie per la gestione dell'albo, per i corsi concorso per l'accesso, per la formazione e l'aggiornamento professionale dei segretari, dei dirigenti degli enti locali e degli amministratori.

Giuseppe Rambaudi

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Partecipate indebitate per 4.5 mld

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NTROLLI PREVENTIVI E DIRIGENTI SVINCOLATI

spreeh Due ricette

ci

Ile

re del pote degli organi di governo di in- caricare i dirigen Al di là dei rimborsi ai gruppi consiliari

' sono emerse spese davvero difficili da giustificare, legate al semplice funzio- namento degli uffici. Sono stati acqui- stati tablet per i consiglieri a prezzi più che doppi rispetto ai listini, così come done ombelicale che lega la dirigenza

i altre attrezzature nformatiche molto agli organi politici, per effetto delle nor- me che attribuiscono a questi ultimi il potere di incaricarli, premiarli, assi- curare loro «carriera», in nome di una «fiduciarietà» che, per altro, la Consulta ha più volte considerato contraria alla Costituzione, in quanto l'apparato am- ministrativo deve assicurare efficienza

la spe dm

i

Un altro elemento di criticità è il cor-

t

prolife- r controllate come que del consiglio regionale del ozio. E, con-

st mente, l'eliminazione definitiva

più care dell'ordinario Di utilizzare

la congrnit, la con

ci Consip, evid te

bili o ci si è

en men te, nemmeno

Pensato Come

resPonsa

dei prezzi e del a dei beni,

010 controlli preventivi di legittimità rito possono scongiurare il

e di spese in

l'epoca della costruzione di un « e- rali smo» in provetta, ,che oggi mostra tutta la sua dannosita. Controlli che sarebbe opportuno svol- gessero organi amministrativi, in modo da permettere alle amministrazioni controllate di ricorrervi se erronei. Ma, l'organo di controllo dovrebbe essere funzionalmente posto alle dipendenze della Corte dei conti :e a essa rispondere della sua azione.

Inutile; ene del contraenf.sistemadi individuazione

di operare le

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che quesí-- e modoud°

Però, scanglbuivaetrna poevire

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ne espee agli

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come, casa, ad agire per assicurare, ap..

Ipler teutti eglei

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l'utiliz zo delle convenzioni Consip, non

ato meno nei altri fini

sia di per sé sufficiente. Occorre al più presto a tutti i livelli di organizzazione reintrodurre controlli esterni di legittimità, se non di merito, imprudentemente e frettolosamente eliminati dalle riforme-Bassanini,

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alla macchina e non fedeltà a questo o quel colore politico. Lo stretto legame, molte volte accen-

e sismi reppe

cura e nemmeno

no di cooptare dirigentirgeanis erndii senezr-

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porre il dubbio' tuttavia, fa compren-

dere come la di m'scipl a degli incarichi dirigenziali e lo spoil system possano consentire a dirigenti e funzionari di non ved ere, non parlare, eseguire. Seb-bene non sia questo il loro ruolo.

Luigi Otiveri

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Marcio (Mef) all'assemblea Ancrel. Dissesti à go-go se tutti i debiti fóssero contabilizzati

Partecipate indebitate per 45 mld Crediti verso i comuni. Che spesso non li mettono a bilancio

DI MASSIMO VENTURATO

I debiti delle società a par-tecipazione pubblica in Italia ammontano a circa 45 miliardi. Ma non sem-

pre i crediti delle stesse socie-tà verso gli enti locali che le hanno costituite sono iscritti nei bilanci dei comuni per lo stesso importo. Insomma, molti comuni non hanno un bilancio attendibile, in quan-to se gli stessi tenessero conto della reale situazione dei de-biti che indirettamente hanno (ma che sono in capo alle loro società partecipate) sarebbe-ro in dissesto finanziario. Lo ha detto Salvatore Bilardo, ispettore capo del ministero dell'economia, all'assemblea generale Ancrel, l'associazione che rappresenta i revisori degli enti locali a livello nazionale, tenutasi a Napoli il 12 e il 13 ottobre scorsi. Bilardo ha fatto il punto sulla situazione gene-rale degli enti locali anche alla luce degli ultimi provvedimen-ti normativi e attendendosi al tela del convegno «Attendibi-lità dei bilanci degli enti locali:

il ruolo del revisore». Il quale, come previsto dalla recente normativa, dovrà certificare le posizioni di credito e di debito tra l'ente e le pro- prie società parteci- pate. Maurizio Del-fino, componente della Commissione ministeriale per la nuova Carta delle autonomie, ha fat-to una panoramica degli adempimenti che spettano nei prossimi mesi ai revisori a partire dalle verifiche dell'ade-guatezza dei controlli interni, fino ad arrivare alla verifica dei residui. «Nel 2013 il fon-do di riequilibrio a favore dei comuni sarà dimezzato», ha sottolineato Delfino, «questo è quanto emerge dal calcolo delle dotazioni previste dalla nuova legge di stabilità pro-poste dal governo. La stessa legge», ha aggiunto, «prevede che dal 2013 il ragioniere del comune dovrà attestare non solo la copertura dell'impegno di spesa, ma anche la capaci-tà di far fronte al pagamento

in termini di cassa». Il senso generale dell'assise è stato di aumentare il livello di comuni- cazione nei confronti del mini-

stero dell'interno e del Mef, ma so- prattutto verso la Corte dei conti e questo anche per evitare situazioni ove, in presenza di un proliferare straordinario di norme sui controlli da porre in essere,

si perseguano richieste conti- nue da parte dei magistrati con un conseguente surplus di lavoro a carico dei revisori. «Anche se a livello nazionale sta prevalendo oggi il pensiero del taglio della spesa pubbli- ca, è pur vero che ai revisori si continua a chiedere maggior lavoro con assunzione di mag- giori responsabilità, senza che a questo corrisponda un equo compenso», ha commentato An- tonino Borghi, presidente con- fermato alla guida dell'associa- zione per il prossimo triennio. «I revisori sono presidio pri- vilegiato di legalità negli enti

locali assieme ai dirigenti», ha detto Ferruccio Capalbo, della Corte dei conti della Campania al quale ha fatto eco Achille Coppola, presidente dell'Ordi-ne dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, che provocatoriamente ha det-to: «Se estraiamo i nominativi dei revisori dei conti degli enti locali, perché non estraiamo anche gli amministratori e i dirigenti?». Stefano Pozzoli, ordinario dell'Università Par-thenope di Napoli, ha esordi-to dicendo che per risolvere i problemi connessi ai residui degli enti locali basterebbe considerare le entrate solo per cassa e ha sollevato per-plessità sull'applicazione della recente normativa ove si pre-vede che le società partecipate debbano essere cedute dall'en-te entro il 30 giugno prossimo ovvero messe in liquidazione prima delle fine del 2013. «Il legislatore», ha detto Pozzoli, «si è dimenticato che esistono anche le società miste e non sempre il comune è in grado di cedere le proprie quote ov-vero non sempre possiede una

Il presidente Borghi: sui revisori è

stato fatto un pasticcio

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partecipazione sufficiente per raggiungere il quorum delibe-rativo per la messa in liquida-zione, che normalmente è pari ai 2/3 del capitale sociale». Ha chiuso i lavori del convegno il presidente Borghi, che ha boc-ciato il dl 174/2012 sulla di-sposizione che prevede che il presidente del collegio dei revi-sori dei comuni con un numero di abitanti superiore a 60 mila sia un dipendente ministeriale nominato dal prefetto. «È una disposizione costosa e inap-propriata», ha detto, «come lo è stata quella di inserire due revisori indicati dal ministe-ro della salute e dal Mef nei collegi delle aziende sanitarie. E poi, non si comprende», ha aggiunto, «perché noi revisori liberi professionisti dobbiamo conseguire i crediti formati-vi per poter essere ammessi all'elenco dal quale si faranno le estrazioni per le nomine ed invece per i dipendenti pubbli-ci, che dovranno presiedere im-portanti organi di controllo in grandi città, non sia prevista nessuna formazione». Riproduzione riservata

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Doppia tassazione sull'impianto pubblicitario

L'impianto pubblicitario situato sul suolo pubblico è sotto-posto al pagamento sia dell'imposta sulla pubblicità che della tassa per l'occupazione degli spazi ed aree pubbliche. Con la sentenza n. 13476 del 7 luglio 2012 la Corte di cassazione ha profondamente modificato il proprio orientamento sull'alter-natività dei due tributi sullo stesso impianto.

L'orientamento giurisprudenziale precedente afferma che gli impianti pubblicitari sono soggetti alla sola imposta di pub-blicità in quanto gli stessi debbono necessariamente occupare una parte del suolo pubblico. Essendo installato al suolo, per la sua stessa esistenza, origina un'occupazione di suolo in via permanente, ma il carattere di specialità della pubblicità per impianti rispetto al genere dell'occupazione di qualsiasi natu-ra, determina una prevalenza dell'imposta sulla tassa.

La tesi dell'assorbimento, portata avanti dalla Suprema corte con la sentenza n. 17614 del 2004, ha determinato, per gli enti locali, sia una riduzione delle entrate comunali sia conseguenze finanziarie, derivanti dalle richieste di rimborso della Tosap versata dagli operatori commerciali in aggiunta all'Icp.

Nella sentenza in commento, l'interpretazione letterale dell'articolo 9, comma 7 del dlgs n. 507/1993: l'applicazione dell'imposta sulla pubblicità non esclude quella della tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche nonché il pagamento di canoni di locazione o di concessione, ha spinto la Corte di cassa-zione a discostarsi dal consolidato orientamento e a riconoscere la sottoposizione dell'impianto pubblicitario sia all'imposta sulla pubblicità, che alla tassa per l'occupazione degli spazi ed aree pubbliche. Il tenore letterale della disposizione è chiaro e la precedente giurisprudenza di legittimità non aveva tenuto conto del citato, ineludibile, dato testuale.

La sottoposizione contemporanea ad entrambi i tributi non determina l'ipotesi, vietata, della doppia imposizione, in quanto l'Icp ha oggetto diverso dalla Tosap e hanno come presupposto impositivo, rispettivamente, il mezzo pubblicitario disponibile e la sottrazione dello spazio pubblico all'uso generalizzato. Nelle rispettive normative non vi è, pertanto, alcuna alternatività tra le due imposizioni. ,

Eugenio Piscino

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MODELLO DI PAGAMENTO F24 ENTI PUBBLICI

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Aggiornato dalle Entrate il modello enti pubblici

Ridisegnato 1'F24 Consente pagamenti conto terzi

DI EUGENIO PISCINO

Al fine di permettere agli enti pubblici di effettua-re pagamenti anche per conto di altri soggetti,

nelle ipotesi di responsabilità solidale per il versamento di contributi e imposte, l'Agenzia delle entrate ha provveduto a modificare il modello di versamento F24EP.

Il modello aggiornato è stato approvato con il provvedimento diretto-riale del 9 ottobre scorso, n. 140335, unitamente alle specifiche tecniche da utilizzare per la tra-smissione telematica dei versamenti all'Agenzia delle en-trate, contenute negli allegati A e B, al provvedimento indicato.

Il modello di versamento F24 enti pubblici è utilizzato dall'an-no di imposta 2008, da parte del-le amministrazioni dello Stato e dagli enti pubblici, titolari di con-tabilità speciali e di conti di teso-reria unica, al fini di effettuare il versamento delle ritenute alla fonte, dell'Irap, dei contributi

previdenziali, dei premi assicu-rativi e dei tributi erariali.

L'utilizzo del modello F24EP è dovuto alla necessità di velociz-zare e facilitare i versamenti da parte degli enti pubblici, ed ha ampliato, nel tempo,- il suo campo d'applicazione, oggi esteso anche

al pagamento dei contributi pre-videnziali e assistenziali e dei premi assicurativi dovuti all'In-ps, Inpdap e all'Inpgi.

Le modifiche apportate con il provvedimento direttoriale com-pletano il modulo, permettendo il suo utilizzo in tutti quei casi in cui l'ente pubblico effettua il versamento in sostituzione di altri contribuenti, nelle ipotesi di responsabilità solidale per il

pagamento di contributi e im-poste.

A tal fine, nella sezione Contri-buente sono inserite due nuove suddivisioni: «Dati dell'ente pub-blico che effettua il versamento» e «dati da indicare in caso di pa-gamenti effettuati per conto di altri soggetti». In particolare, la seconda suddivisione compren-de il campo «versamento effet-tuato in qualità di», all'interno del quale è da inserire il codice identificativo del titolo in base al quale l'ente pubblico effettua il pagamento; e il campo «per conto di» riservato al codice fiscale del soggetto per conto del quale lo si esegue.

Il provvedimento si conclude con l'indicazione che con succes-sive comunicazioni dell'Agenzia delle entrate, saranno istituiti i codici identificativi da inserire nel campo «versamento effettua-to in qualità di».

La versione aggiornata del software di compilazione e con-trollo è disponibile sul sito web dell'Agenzia. Il nuovo modello entrerà in vigore a partire dal prossimo 22 ottobre.

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Copertura dell'area di deposito dei Raee

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Il bando (scade il 26 novembre) si rivolge agli enti sottoscrittori del programma And CdC-Raee

Rifiuti elettrici, fondi alla raccolta Per investimenti da effettuare, aiuti fino a 30 mila euro

Pagina a cura DI ROBERTO LENZI

stato pubblicato il ban- do 2012 a valere sul programma per l'eroga- zione di contributi per il

potenziamento e l'adeguamen- to dei Centri di raccolta dei Raee. La scadenza del bando è fissata al 26 novembre 2012. Il Programma di erogazione dei contributi alimentato dal «Fondo 5 euro/tonnellata pre- miata» si rivolge unicamente ai comuni, aziende o altri enti sottoscrittori dell'Accordo di programma Anci-CdC Raee che al 15 ottobre 2012 risultavano aver iscritto almeno un'Centro di raccolta al CdC Raee. Ciascun sottoscrittore potrà presentare una sola domanda, per una sola Misura e per interventi relativi a un solo CdR. H Programma è articolato in due distinte misure. La prima misura è relativa alla realizzazione di opere presso il CdR e all'acquisto di beni per l'operatività del CdR, già effet- tuate entro il termine massimo di 180 giorni precedenti e cer- tificati dalla . documentazione

richiesta dal bando. La seconda misura è relativa alla realizza-zione di opere presso il CdR e all'acquisto di beni per l'opera-tività del CdR, che non siano già stati effettuati e che siano ultimati entro 150 giorni dalla comunicazione di concessione del contributo. In caso di investi-menti già effettuati, il contributo concesso per ciascuna domanda sarà pari all'85% del costo totale dell'intervento, fino a un impor to massimo pari a 20 mila euro Iva compresa se dovuta, e fino a esaurimento della capienza delle risorse disponibili. In caso di investimenti da effettuare, il contributo concesso sarà pari all'85% del costo totale dell'in-tervento, fino a un importo massimo pari a 30 mila euro, Iva compresa se dovuta, e fino a esaurimento della capienza delle risorse disponibili. Le do-mande dovranno essere compi-late esclusivamente online, me-diante l'apposita funzionalità disponibile nell'area riservata ai Sottoscrittori del portale del CdC Raee (www.cdcraee.it) en-tro e non oltre le ore 17 del 26 novembre 2012.

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