La Signora in Giallo Rosso Febbraio 07

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® ® www.lasignoraingiallorosso.it Anno III • n. 2 • Febbraio 2007 • Rivista mensile • Distribuito gratuitamente • Aut. Trib. di Roma n. 113/2005 del 24/03/05 IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI O HANNIBAL? IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI O HANNIBAL?

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www.lasignoraingiallorosso.itAnno III • n. 2 • Febbraio 2007 • Rivista mensile • Distribuito gratuitamente • Aut. Trib. di Roma n. 113/2005 del 24/03/05

IL SILENZIO DEGLIINNOCENTI

O HANNIBAL?

IL SILENZIO DEGLIINNOCENTI

O HANNIBAL?

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L’EditorialeLa Signora in Giallorosso - febbraio 2007

Il resto conta poco o nulla!

di Massimo Ruggeri

ontiamoci. Per scoprire di es-sere quella maggioranza silen-ziosa che non deve rimanere

più tale. Contiamoci. Per toccare conmano che si può tornare indietro dalpunto di non ritorno. Contiamoci. Persalvare quel pallone che rotola, che èstato il nostro gioco preferito da ra-gazzini e che continua ad esserlo orache non lo siamo più, inguaribili PeterPan, e non parlateci di medicine perquesta malattia, le rifiutiamo. Contia-moci. Per non prenderci troppo sul se-rio in un mondo in cui incredibilmen-te è preso sul serio solo quel palloneche rotola. Contiamoci. Per capirequanti siamo quelli che credono chedi fronte non ci sono nemici, ma piùsemplicemente avversari, a cui comun-que si può stringere la mano quandosi sente il fischio finale. Contiamoci.Per sapere in quanti siamo disposti adalzarci in piedi e fischiare quando inuno stadio, in un palazzo dello sport,in un campo di periferia, sentiamo gliululati razzisti, i “devi morire”, gli insul-ti più biechi, o quando vediamo le ban-diere, di qualunque colore, che spera-vamo la storia avesse fatto capire chesono bandiere di morte. Contiamoci.Per sapere in quanti siamo disposti ametterci al nostro posto in uno sta-dio, evitando di occupare le vie di de-

flusso solo perché lì si vede meglio.Contiamoci. Per ricordarci che losport è vittoria e sconfitta, regole e ri-spetto, palestra di vita assai di più del-le aule delle nostre scuole dove i no-stri figli non sanno neppure più cosasia l’educazione civile. Contiamoci. Perriconoscerci quando andiamo a vede-re i nostri figli giocare a qualsiasi sport,sapendo che i nostri figli non dovran-no mai vergognarsi dei loro papà.Contiamoci. Per avere la forza, tutti in-sieme, di far capire a chi non vuole ca-pire, che il napoletano non è sporco,il milanese non deve bruciare, il roma-no non è un bastardo e così via.Contiamoci. Per avere la possibilità diandare a vedere il derby anche con ilnostro amico tifoso della Lazio.Contiamoci. Per rivalutare la parola ri-spetto, nei confronti di tutti, partendoda quei figli, mariti e padri di famigliache portano una divisa e che, se po-tessero, la domenica se ne starebberoa casa. Contiamoci. Perché solo cosìsarà possibile salvare quel pallone cherotola e che, nonostante tutto, conti-nua a piacerci.Anche se, purtroppo, or-mai, è rotolato talmente in basso chepure noi, inguaribili Peter Pan, non ri-usciamo più a vederlo. Contiamoci. E,attenzione, nessuno si senta escluso.

COLPEVOLI O INNOCENTI?SIAMO TUTTI COLPEVOLI!COLPEVOLI O INNOCENTI?SIAMO TUTTI COLPEVOLI!

Aut. Trib. di Roma n. 113/2005 del 24/03/05Dir. Responsabile • Massimo Ruggeri

Finito di stampare 15 febbraio 2007Prossima uscita 15 marzo 2007

Tiratura 5.000 copie

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di Piero Torri

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NESSUNOSI SENTA ESCLUSO

NESSUNOSI SENTA ESCLUSO

ASSOLUTA

PIETÀ

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3La Signora in Giallorosso - febbraio 2007

er la terza volta di filasiamo in finale di CoppaItalia con l'Inter. Ancora

da qualche parte ci si interrogase questa competizione meritispremiture eccessive di energie,o se non sia piuttosto uno sgra-devole impaccio. La risposta l'-hanno data i giocatori sul cam-po e, contestualmente, i nostriprossimi, e soliti, avversari, chedi premi consolatori non pen-so abbiano un gran bisogno.AllaCoppa ormai ci tengono tutti,Milan compreso, a onta di unaRAI che insiste a mal tollerar-la, tranne quando gli scontri sifanno davvero di cartello, e diun luogo comune ormai sta-gnante, ma finalmente insidiatodai fatti.I quarantamila presenti all'Olim-pico rappresentano uno di que-sti fatti, e di tale spessore dacontrobilanciare in abbondanzai seimila di San Siro. Poi, comun-que, torno a dire, la risposta piùchiara l'hanno offerta le squa-dre. Pensiamo alla nostra, a co-me ha giocato (benissimo all'an-data coi rossoneri, splendida-mente al ritorno), e, soprattut-to, a quel che rischia in ragionedi un obiettivo raggiunto con sìtanta tenacia.Vogliamo dirlo? Unodioso ed ennesimo secondoposto che, dovesse toccarci, cifarebbe dire: “Meglio sarebbestato defilarsi prima!”, ancheper evitare salve di inevitabilisfottò. Rischio amplificato dallapossibilità di pagare dazio, esempre contro i morattiani, an-che in Supercoppa. Eppure, mal-grado ciò, la Roma ha voluto ar-

rivare sino in fondo a tutti i co-sti. C'è solo da gioirne e da es-serne orgogliosi. Sicché, fotogra-fata allo stato attuale, la nostrastagione ha del luminoso. ColLione che ci aspetta inChampions, e con un secondoposto di per sé esaltante, nonfosse per un solo, affliggenteneo, in quanto ci colloca più infuga rispetto alla terza, che al-l'inseguimento di una capolistaprobabilmente imprendibile.Certo, è più che legittimo il de-siderio di andare oltre una se-rie di successi intermedi, perarrivare, infine, a cogliere esiticoncreti. A qualcosa, insomma,da sollevare al cielo o da cu-cirsi sul petto. In effetti, trovoassurdo che questa formidabileRoma spallettiana non sia de-stinata infoltire la bacheca so-cietaria. Panucci ha fatto previ-sioni auree che coprono l'arcotre anni. Il mister ha firmatoper altri quattro. Il tempo c'è.Come il gioco, e come i gioca-tori. Non vi paia, perciò, un ec-cessivo paradosso il ritenereche si possa dar corso a un ci-clo ancor prima di averlo ini-ziato con vittorie tali da esse-re iscritte in qualche albo d'o-ro. Avverrà. La Roma si è rega-lata, oltre l'oggi, non solo il do-mani, ma anche il dopodomani:una prospettiva entro la qualeè sensato ritenere che l'assur-do a cui mi riferivo sia costret-to a cedere le armi.È vero, l'Inter pare un titano dalfiato lungo, ma spettiamo di ve-derla in un campionato ben piùnormale di quello odierno, con

una Roma non indebolita (saràfondamentale la strategia dei ri-scatti e dei rinnovi), con unMilan potenziato, e con una Juveche, se pur fresca di serie B, po-trà comunque rappresentareun'incognita con cui dover farei conti sin da subito. Una ridi-stribuzione delle forze tuttosommato necessaria, visto che diquesti tempi la nostra Serie A èun'ammucchiata di squadrette,tra cui ne emergono giusto due,una ricca e una bella (indovina-te quale l'una e quale l'altra). Inquesta nuova, inevitabile e rin-novata dimensione, a trarre gio-vamento potremmo essere pro-prio noi.

di Giuseppe ManfridiL’Eco del Filosofo

dedicato a Massimo Billi

L’Eco del Filosofo

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Perrotta, Totti, Mancini

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4 La Signora in Giallorosso - febbraio 2007

PIÙ DIRITTI PER TUTTI

PIÙ DIRITTI PER TUTTI

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5La Signora in Giallorosso - febbraio 2007

L’inchiestadi Piergiorgio Bruni

a riforma che reintroduce la con-trattazione collettiva dei diritti tvè pronta. Con 259 voti a favore,

135 contrari e 38 astenuti la Camera deideputati ha spedito al Senato il provve-dimento che obbligherà il mondo delpallone a vendere collegialmente il pro-dotto calcio e a distribuire in parti ugua-li la quota prevalente dei relativi ricavi.Così, dopo anni di inopinato torpore,ora si muove qualcosa e, con l’approva-zione del nuovo statuto federale da par-te della FIGC e con la riorganizzazionedei proventi televisivi si potrà sperare inun più equilibrato rapporto fra grandi epiccole squadre. Probabilmente, se nonci saranno intoppi burocratici, entro lafine di maggio la riforma diverrà leggeche verrà resa operativa dal governocon i decreti attuativi. L’ultimo nodo dasuperare sarà la definizione dei criteri didistribuzione delle risorse, compito chedovrebbe spettare alla Lega professioni-sti, ottemperando, ovviamente, alle dis-posizioni governative. Se poi, Matarresee soci, non dovessero riuscire a stabili-re i criteri di ripartizione, interverrebbe

nuovamente il Governo e allora, le re-gole, verrebbero imposte. Di sicuro l’in-novazione verterà su alcuni punti cardi-ne: la quota prevalente dei ricavi saràsuddivisa in parti uguali fra tutte le squa-dre e il restante verrà diviso in base adei parametri specifici come il bacinod’utenza, il piazzamento in classifica everosimilmente anche il blasone dellesocietà. Altra new entry della riorganiz-zazione, l’imposizione alle Tv di poteracquistare per un periodo ragionevole,si parla di un massimo di 3 anni, soltan-to dei diritti che saranno in grado diusare. Per capirci meglio, non vedremopiù emittenti prive di trasmissione satel-litare, comprarne i diritti per poi riven-derli in un secondo momento. Ma ilprovvedimento prevede anche che unaparte degli utili ottenuti dalla vendita deidiritti vada impiegato per il supporto el’ausilio dei vivai.Vedremo come andrà afinire, se ci sarà la reale volontà di cam-biare il giocattolo del dio pallone o seinvece, anche stavolta, sarà l’ennesimospecchietto per le allodole di una peri-colosa restaurazione.

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ROMA CAPUT MUNDI

6 La Signora in Giallorosso - febbraio 2007

Tra storia“terza puntata”

l periodo che si dipanòdalle agitazioni gracchia-ne alla dominazione di

Silla, segnò l’inizio della crisi che,quasi un secolo dopo, portò larepubblica aristocratica al tracol-lo definitivo.A partire dalla rifor-ma agraria di Tiberio SempronioGracco nel 133 a.C., le convul-sioni politiche divennero semprepiù gravi, producendo una seriedi dittature, guerre civili, e tem-poranee tregue armate. Gli in-tenti di Tiberio erano sostanzial-mente conservatori, preoccupa-to dalla penuria di uomini cheaveva notato in varie partid’Italia, dalla povertà di molti econvinto che in queste condizio-ni sarebbe stato impossibilemantenere l’ordinamento socialenecessario per l’ossatura dell’e-sercito, si proponeva, mediantenuove distribuzioni di terre, sta-bilite da un collegio che le asse-gnava secondo un principioquantitativo, concedendo quellein eccesso ai cittadini meno ab-bienti, di dar nuovo vigore al ce-to dei piccoli proprietari agrico-li. L’aristocrazia senatoria, arroc-candosi in una miope difesa deipropri interessi, inizialmenteostacolò Tiberio, corrompendoun altro tribuno della plebe,Ottavio, che lo accusò di averagito contro gli interessi dellaplebe. Nel 132 infine, un nugolodi senatori guidati da ScipioneNasica, attaccarono Tiberio, chegià screditato dal popolo a cau-sa di una campagna di propagan-da avversa a quest’ultimo, diffusa

dall’aristocrazia, ne causò lamorte, assieme ad alcune centi-naia di seguaci. Una reazioneconservatrice restituì potere alSenato, ma questo proseguì laGuerra Giugurtina (112 -105a.C.) in maniera deludente, oltrealla guerra degli schiavi in Siciliae alle sconfitte da parte delle tri-bù germaniche, tra le quali iCimbri, che distrussero le arma-te consolari ad Arausio nel 105a.C., Roma venne salvata da GaioMario, che ottenne diversi inca-richi consolari, sconfisse iTeutoni ad Aquae Sextiae e iCimbri vicino a Vercellae. Il par-tito democratico, nel 107 a.C.,portò al consolato proprio GaioMario, che estese il reclutamen-to ai nullatenenti, sia romani, siaitalici e provinciali, organizzandoun esercito più efficiente, ma lariforma delle forze armate si ri-velò deleteria per la stabilità del-lo Stato, tanto è vero che i pro-letari arruolati, divennero solda-ti di mestiere, legati più ai lorocomandanti che alle istituzionirepubblicane. Mario, avvalendosidel proprio prestigio di genera-le e dell’appoggio dei suoi vete-rani, impose a Roma il propriopotere personale, fino a raggiun-gere l’elezione al consolato persei anni di seguito. In quegli an-ni, l’agricoltura iniziò a dipende-re dalla schiavitù con il sistemadei “latifundia” e venne minaccia-ta da una grave rivolta deglischiavi, guidata da Spartaco chedurò un paio d’anni, dal 73 al 71a.C. Spartaco era uno schiavo

della Tracia, addestrato come gla-diatore. Nel 73 a.C., assieme adalcuni compagni, si ribellò aCapua e fuggì verso il Vesuvio. Ilnumero di ribelli crebbe rapida-mente fino a diventare la strabi-liante cifra di 70.000 persone,composte principalmente daTraci, Galli e Germanici.Inizialmente, Spartaco e il suosecondo in comando Crixus riuscirono a sconfiggere diverselegioni inviate contro di loro. Ma,appena venne stabilito un co-mando unificato sotto i gradi diMarco Licinio Crasso, che avevaben sei legioni, la ribellione fuschiacciata. Circa 10.000 schiavifuggirono dal campo di battagliadi cui, circa 6.000, vennero cro-cifissi lungo la via Appia, daCapua a Roma. Nonostante que-sta vittoria, l’intero incidente re-se evidente la debolezza delSenato e del regime della tardaRepubblica Romana.

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ROMA CAPUT MUNDI

Gaio Mario

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7La Signora in Giallorosso - febbraio 2007

urante gli anni ‘60, subitodopo la vittoria nellaCoppa delle Fiere, la Roma

disponeva di una formazione conun cospicuo numero di grandi gio-catori, probabilmente alcuni di que-sti anche dei veri e propri campio-ni, come ad esempio, PedroManfredini, attaccante argentino,grandissimo rapinatore dell’area dirigore, uno dei cannonieri più pro-lifici della storia giallorossa. Nel1963 vinse la classifica marcatoridel campionato a pari merito conHarald Nielsen del Bologna. Un al-tro giocatore, compatriota del for-te centravanti, fu la mezz’alaFrancisco Lojacono, giocatore am-bidestro dotato di uno straordina-rio tiro da fuori area e grande ese-cutore dei calci di punizione (me-morabile un suo gol su calcio dafermo contro il Real Saragozza).Infine il forte rapinatore d’areaoriundo, Antonio Valentin Angelillo.Ma anche altri si ritagliarono ruolida protagonisti come lo svedeseArne Selmosson, ribattezzato “rag-gio di luna” e l’uruguagio JuanAlberto Schiaffino. Nonostantequesta possente batteria di cam-pioni, la Roma non riuscì mai a su-perare il 5° posto in classifica e,probabilmente, fra le diverse causec’era anche uno stile di vita nonpropriamente integerrimo dei suoitesserati. Nonostante la stagionedeludente conclusasi con un dodi-cesimo posto in classifica, la squa-dra giallorossa nel 1963/64, conqui-stò la sua prima Coppa Italia, do-po aver battuto nella finale ilTorino. Ma, è a metà degli anni ’60,precisamente nel 1964 che laRoma si trovò sull’orlo del falli-mento, il deficit era arrivato ad un

punto tale da vedere la società im-possibilitata a pagare gli stipendi econ i giocatori che minacciavano discioperare. Il giorno di capodannodel 1965, al Teatro Sistina, l’alloraallenatore della Roma Juan CarlosLorenzo organizzò addirittura unacolletta, per reperire i fondi per latrasferta di Coppa Italia che avreb-be avuto luogo qualche giorno piùtardi. Dopo la vendita di alcunicampioni della rosa, il presidenteEvangelisti nel 1967, per completa-re il piano di risanamento dellecasse societarie trasformò la Romain una società per azioni. Nel 1968la squadra venne affidata adHelenio Herrera, tecnico vincenteche aveva portato l’Inter sul tettodel mondo. Nonostante l’arrivo delnuovo allenatore i risultati sul cam-po non cambiarono; la squadra ca-pitolina arrivò, alla sua prima sta-gione, ad un grigio ottavo posto,ma vinse comunque la secondaCoppa Italia nel giugno del ‘69.Neppure gli anni ’70 furono fra idecenni più gloriosi della storia ro-manista. Due lustri che coinciserocon l’addio a Giacomo Losi e laclamorosa cessione, nell’ultimo an-no della presidenza Marchini, deicosiddetti tre “gioielli” Spinosi,Capello e Landini alla Juventus. Ilpassaggio fu assai breve e si entròquindi nell’era della “Rometta” diGaetano Anzalone: una squadra fat-ta di gregari, giovani promesse esoprattutto vecchie glorie, giocato-ri che avevano già dato molto inaltre piazze, come Pierino Prati,Luis Del Sol, Amarildo e il ritornodi Picchio De Sisti. La Roma nelcorso di questo decennio oscillòsempre in posizioni di media clas-sifica, a parte il picco del 1975 con

la conquista del terzo posto.Protagonisti dell’opaca epoca furo-no, nella prima parte degli anni ‘70ancora il “mago” Helenio Herrera,e nella seconda metà, NilsLiedholm, il “barone” svedese. Ilmomento peggiore di quel perio-do buio si concretizzò nella stagio-ne 1978/’79, quando la Roma ebbela certezza di rimanere in A soloalla penultima giornata. Il 6 maggio1979, grazie a un pareggio in casacon l’Atalanta per 2-2, permise atutta la baracca di salvarsi da unatraumatica retrocessione nella se-rie cadetta. Dalla stagione imme-diatamente successiva, la Societàgiallorossa venne rilevata da DinoViola che, da lì a pochi anni, tra-sformò completamente la squadracogliendo i frutti tecnici ed orga-nizzativi che Anzalone precedente-mente aveva seminato.

Continua….

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e leggenda

La prima Coppa Italia

MAGICA A.S. ROMAMAGICAA.S. ROMA

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er la morte dell’ispet-tore Raciti, dovremmosentirci tutti quanti un

pò responsabili?

Assolutamente sì. È impossibile nonevidenziare che c’è stato un ecces-sivo permissivismo da parte dellesocietà di calcio e, purtroppo, qual-che inadempienza da parte deiComuni e di altre istituzioni.

8 La Signora in Giallorosso - dicembre 2006

di Piergiorgio Bruni

IL DECRETO DISATTESOP ggi in Inghilterra, il fe-

nomeno della violenzaè stroncato dalla cer-

tezza della pena. Sarebbe pos-sibile farlo anche in Italia?

In questo momento non lo credo pos-sibile. Quello che ci rende più deboli èche nel Regno Unito c’è una efficien-te amministrazione della giustizia: i pro-cessi si svolgono nel giro di pochissimeore dal fatto e le pene vengono scon-tate dal primo all’ultimo giorno.

O isti i precedenti si sa-rebbe potuto evitare ildramma di Catania?

In larga misura credo di sì. Se aCatania ci fossero state le aree difiltraggio, i tornelli e le zone di pro-tezione, così com’era previsto nelmio decreto, i facinorosi non avreb-bero mai avuto modo di arrivare inmassa alle porte dello stadio e dicreare caos.

V

come si è passati da undecreto, il Suo, cosìtanto duro alla conces-

sione di deroghe?

Il mio decreto ha preso in conside-razione l’ utilizzo delle deroghe, macon parsimonia. Utilizzare la dero-ga per singoli casi e una sola voltapuò avere un senso, farlo su largascala e più volte può condurre a si-tuazioni analoghe a quella diCatania.

E itiene possibile che mol-ti dei comuni proprieta-ri degli stadi non hanno

provveduto ad approntare le ga-re d’appalto per la messa a nor-ma, per mancanza di fondi?

Non credo assolutamente a questegiustificazioni. Le società sportivehanno il dovere civile e morale diricercare fondi da utilizzare nel set-tore della sicurezza. I contratti mi-lionari dei calciatori, sfortunatamen-te, sono l’esempio di come invecevengono utilizzati i soldi.

R rganizzazioni sportive eistituzioni politiche, pos-sono collaborare insieme?

C’è la forte necessità di collabora-re per aumentare la sicurezza. Lesocietà si impegnino a garantirla inogni stadio, iniziando col troncare irapporti, troppo stretti, con le tifo-serie estreme.

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GIUSEPPE PISANU

Intervista al Senatore Giuseppe Pisanu

Giuseppe Pisanu nasce a Ittiri, in provincia di Sassari, il 2 gennaio 1937. Risiede a Sassari, sposato con tre figli. È lau-reato in scienze agrarie. Dirigente provinciale, regionale e nazionale della Democrazia Cristiana, è stato capo della se-greteria politica nazionale dal 1975 al 1980, con Benigno Zaccagnini segretario. Deputato della DC dal 1972 al 1992,nella VIII legislatura è stato sottosegretario di Stato al Tesoro dal 23 ottobre 1980 al 1° febbraio 1983; nella IX e Xlegislatura è stato sottosegretario di Stato alla Difesa, dal 1° agosto 1986 al 4 luglio 1990. Eletto deputa-to di Forza Italia nelle liste per la quota proporzionale della XXVI circoscrizione Sardegna nel 1994e nel 1996. Nella XII legislatura è stato nominato vicepresidente vicario del gruppo parlamentaredi Forza Italia e membro della IV Commissione Difesa. Nella XIII legislatura è Presidente delGruppo parlamentare di Forza Italia. Componente della IV Commissione permanente “Difesa” dal28 luglio 1998, componente della delegazione parlamentare italiana all’Assemblea del Consigliod’Europa dal 24 settembre 1998, componente della delegazione parlamentare italianaall’Assemblea della Unione Europea Occidentale dal 13 gennaio 1999. Eletto nel maggio 2001alla Camera dei Deputati e dal 10 giugno successivo, viene nominato Ministro per l’Attuazionedel Programma di Governo nel secondo governo Berlusconi. Dal 3 luglio 2002, ha ricoperto l’in-carico di Ministro dell’Interno fino alla conclusione della legislatura. Alle ultime elezioni politi-che del 2006, Pisanu viene eletto senatore per Forza Italia in Campania. Attualmente è mem-bro della III Commissione permanente “Affari Esteri, Emigrazione” a Palazzo Madama.

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9La Signora in Giallorosso - dicembre 2006

L’intervista

O DISATTESOome si costruisce in unpaese la cultura dellasicurezza?

Partendo dal concetto di legalità. Ilrispetto delle regole deve essere pre-rogativa della nostra comunità. In unpaese dove non c’è sicurezza, non cisono orizzonti di sviluppo.

C chi ha rivolto il pensie-ro quando ha saputoche l’incontro Catania-

Palermo si sarebbe disputatoalle 6 del pomeriggio?

Senza dubbio ai 1500 uomini del-le forze dell’ordine impegnati in unagara ad altissimo rischio. Una par-tita, che già all’andata aveva crea-to forti momenti di tensione.

A ei ritiene opportuna ladecisione di giocare aporte chiuse?

Mi dispiace per lo spettacolo, ma senon ci sono altri rimedi o soluzioni, laritengo una disposizione necessaria.

L

mpossibile non chie-derglielo, ha mai fre-quentato una curva?

Veramente no, ma il calcio mi pia-ce. Cinque anni fa ho giurato a mestesso che non sarei più entrato inuno stadio fino a quando ci fossestato un solo carabiniere o poliziot-to ferito e finora ho mantenuto laparola.

I gni domenica menospettatori più violenza.I ben pensanti vedono

la partita da casa?

Certo, la violenza allontana dallostadio gli spettatori pacifici e li in-duce a ripiegare sulla televisione.Con l’applicazione scrupolosa dellenorme, la sicurezza crescerà e glistadi si riempiranno di nuovo.

Oalciopoli e gli episodidi Catania, è possibileche l’Italia organizzi

gli Europei del 2012?

Spero sinceramente di sì, ma è indi-spensabile fornire adeguate garanzie.Ricordo che l’ex sindaco di New York,Rudolph Giuliani, indicò il piano di sicu-rezza utilizzato nelle recenti OlimpiadiInvernali di Torino, come un vero e pro-prio modello, da attuare in ogni partedel mondo. L’Italia è in grado di ospi-tare qualsiasi manifestazione,ovviamen-te, con la dovuta programmazione.

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Dove e quando “La Signora in Giallorosso”Radio

Teleradiostereo SportF.M. 90.7

Domenicadalle 08.30 alle 11.00

Lunedìdalle 22.15 alle 00.30

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Televisione

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Per la 23.ma giornata di serie A, la Roma ospita all’Olimpico ilParma, superato agevolmente all’andata per 4-0. L’obiettivo è quel-lo di confermare l’ottima tradizione delle gare disputate contro iducali nella capitale : nei 16 precedenti giocati a Roma, infatti, i gial-lorossi hanno ottenuto 11 vittorie e 4 pareggi, cedendo il passo in

una sola occasione, il 13 aprile del 1997, 1-0 gol di Crespo. Negli ultimi due anni i capitolini hanno addirit-tura dilagato sul Parma, andando a segno per ben 9 volte (5-1 nella stagione 2004-05 e 4-1 nel 2005-06).Quest’anno inoltre la Roma ha già superato gli emiliani nei quarti di finale di Coppa Italia, grazie al 2-1 ot-tenuto nella gara d’andata all’Olimpico e il 2-2 del Tardini.

10 La Signora in Giallorosso - dicembre 2006

CartolinaGiallorossa

L’attimo fuggente

iprendiamo la rincorsa sui nerazzur-ri con la consapevolezza di provarcifino in fondo e, se il titolo non do-vesse arrivare, nessuno ne farà un

dramma. Anche l’uomo di Certaldo nelle suemolte conferenze stampa ha ribadito più volteil concetto: la Roma, quest’anno gioca bene di-mostrando ampiamente di meritare il secondoposto. Per quanto riguarda la Coppa Italia èstata raggiunta la finale ai danni del diavolorossonero. Anche questa volta ci siamo assicu-rati non una, ma ben due finali (Coppa Italiae Supercoppa) da giocarsi contro gli uomini diMancini. La Roma dell’ultimo periodo nonostan-te abbia rallentato, è riuscita ad ottenere unapanchina con calciatori che giocherebbero tito-lari in qualsiasi squadra: Wilhelmsson, Tavano eVucinic. Lo svedese si è ambientato subito, di-mostrando buona tecnica e straordinaria resi-stenza fisica. E’ un eccellente ricambio sia perMancini sia per Taddei; può “correre” indifferen-temente a destra o a sinistra nella linea dei tre-quartisti. L’ex empolese, invece, nella sfida con-tro il Siena ha fatto vedere per la prima voltail suo scatto bruciante, deliziando il pubblico conuno stupendo assist per Vucinic. L’attaccantemontenegrino si è finalmente sbloccato da quel-la che sembrava una vera e propria maledizio-ne del gol. Inoltre, col definitivo recupero diAquilani e Martinez la Roma potrà avere altrepreziose alternative tattiche. E, adesso che lastagione si fa appetitosa, non resta che seder-si e gustarsi ogni tipo di pietanza.

di Nicola Ceolin

LE PROSSIME AVVERSARIE

R

LUNA PARK GIALLOROSSO

IL CALCIO ITALIANO

Nessuno ha più responsabilità di altri, ma franca-mente siamo tutti un pò stufi di sentir parlare disvolta e accorgerci che dalla morte di VincenzoSpagnolo ad oggi non sia cambiato nulla.

NESSUNO

Visto quello che è successo a Catania siamotutti colpevoli di aver chiuso gli occhi troppevolte. Il risveglio, come si è visto, è stato trau-matico.

di A.G.R.

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Parma

Il cammino della Roma in campionato prosegue con la tra-sferta di Empoli, che l’anno scorso segnò probabilmente ilpunto più basso della gestione Spalletti. Al “Castellani” finìinfatti 1-0 per i padroni di casa, con gol a firma del neo-gial-lorosso Francesco Tavano. Nel complesso, buono però il ren-

dimento dei capitolini contro i toscani, con 4 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte nei 7 precedentidisputati lontano dalla capitale.

Empoli

Dopo la parentesi europea, la Roma si rituffa nel campiona-to. All’Olimpico arriva la Reggina, la squadra che nel gironed’andata (fatta eccezione per il derby) ha sancito l’unica scon-fitta in trasferta dei giallorossi. I capitolini cercheranno di in-crementare il bottino di 4 vittorie ottenute nei 6 preceden-

ti disputati a Roma, a dispetto delle 2 conquistate dai calabresi. La sfida non è mai terminata in pari-tà. L’anno scorso i giallorossi si imposero per 3-1, con doppietta di Totti e gol nel finale del brasilianoMancini (per gli ospiti a segno Franceschini).

Reggina

Per la 26.ma giornata di campionato la Roma fa visita al Chievo.Al Bentegodi i giallorossi cercheranno di riscattare l’amarezzaper il pareggio casalingo conseguito all’andata (1-1) e di rin-saldare un bottino di per sè, comunque, già piuttosto soddi-sfacente. Mai una sconfitta, infatti, per la Roma nei 5 prece-

denti in terra veneta, con 2 vittorie e 3 pareggi all’attivo. L’ultima vittoria giallorossa in casa del Chievorisale però a 3 stagioni fa, Chievo-Roma 0-3 con gol a firma Totti, Mancini e Cassano.

Chievo

Il 21 febbraio tornano ad accendersi i riflettori dellaChampions League allo stadio Olimpico. Per l’andata de-gli ottavi di finale della massima competizione europeaper club, la Roma ospita i cinque-volte campioni diFrancia del Lione. I capitolini arrivano all’appuntamento

dopo aver conquistato la seconda piazza nel proprio raggruppamento (girone D), dietro al Valencia, ma pri-ma di Shakhtar e Olympicacos. I francesi, invece, hanno conquistato la vetta del girone E davanti a RealMadrid, Steaua Bucarest e Dynamo Kiev. Tra i molti motivi di interesse che suscita la sfida c’è soprattuttoil duello tra due autentici campioni, Francesco Totti e Juninho

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11La Signora in Giallorosso - dicembre 2006

Dietro le quintedi Caterina Di Lernia

isti i gravi fatti di violenza, av-venuti durante e dopo la garadi campionato fra Catania ePalermo sfociati con la morte

di un agente di polizia e il ferimento dipiù di un centinaio di persone, MassimoRuggeri e la redazione de “La Signorain Giallorosso”, in accordo con la pro-prietà hanno deciso di non trasmette-re la puntata odierna della trasmissio-ne”. Queste le parole apparse sulloschermo venerdì sera al posto dellaconsueta puntata. La notizia dei gravi in-cidenti di Catania è giunta attorno alle22, quando tutti gli ospiti erano già ar-rivati e noi della redazione stavamocombattendo la solita battaglia controil tempo per finire tutti i servizi primadella fatidica frase: “Tutti in studio, 5 mi-nuti e siamo in fascia”. Per un momen-to, alle consuete chiacchiere sulle par-tite su cui scommettere e ai pronosti-ci su Inter – Roma, si è sostituito il ge-lo. Siamo andati al computer collegato

all’Ansa per essere aggiornati in temporeale e abbiamo acceso la televisione,dove più che ad una partita di calciosembrava di assistere a scene di guer-riglia urbana.Alle 22.14 è stato diramato il comuni-cato con la decisione di sospendere tut-te le attività calcistiche. È bastato guar-darsi negli occhi per prendere una deci-sione comune: non andare in onda. Chivede il programma sa con quale ironiaaffrontiamo il calcio, le sconfitte come levittorie. Ma, ci siamo chiesti: “Come si faad affrontare la morte per una partita dicalcio?”. Avremmo rischiato di caderenella retorica, di incorrere nelle solitefrasi banali che purtroppo in questi casiè difficile non usare. Se si era deciso dibloccare tutta la macchina calcio era giu-sto che anche noi nel nostro piccolodessimo un segnale forte, facendo vede-re che lo spettacolo non deve sempreandare avanti. Ci ha colto anche il dub-bio che il nostro potesse essere scam-

biato come un segnale di resa verso laviolenza, ma poi ci siamo resi conto chefermarsi a riflettere era un segno di ri-spetto per la vita umana. Domenica mat-tina è andata in onda la trasmissione ra-diofonica: pensavamo che a distanza didue giorni fosse più facile parlare di quel-lo che era successo, “a mente fredda”.Non è stato così. In diretta, come du-rante la pubblicità, abbiamo discusso congli ascoltatori su cosa si potesse fare, sul-l’applicabilità del modello inglese, suquanto servisse fermare il campionato.Alla fine però l’interrogativo più inquie-tante è stato: “Come si fa a spiegare adue bambini che il papà non c’è più peruna partita di calcio?”

V

RispostepericoloseFrancesca Ferrazzaoccupa sempre quella postazione in studio perchè:

è sicura che Gianfranco non lefaccia la mano morta

è di fronte a Piero e può ap-prezzare meglio i suoi capelli

i posti più lontani da MassimoRuggeri erano già occupati

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Lo studio de “La Signora in Giallorosso”

Page 12: La Signora in Giallo Rosso Febbraio 07

ai come in questo caso sirischia di cadere nella re-torica, ma di certo si è già

caduti in basso, molto, fino a toc-care il fondo. Di fronte all’ennesi-mo episodio di violenza di un cal-cio impazzito, non resta che cer-care di spazzar via le macerie e la-vorare sodo per ricostruire il tut-to. Ripartire, sì, ma da dove? La ri-sposta è forse più semplice diquanto si possa pensare, è alla ba-se della passione che alimenta ilcalcio: il sorriso dei ragazzi, no-nostante la fatica, nonostante le ri-nunce, nonostante tutto. “Ma chebisogno c’è di ricominciare?Perchè non distogliersi dal cal-cio?”, ci si potrebbe chiedere.Perchè non si può impedire a unbambino di prendere a calci unpallone, non si può togliere ad unragazzino la felicità di prendere laborsa e correre al campo all’alle-namento, perchè non si può per-mettere a certi teppisti dell’ulti-

m’ora di riporre la passione di mi-lioni di italiani. Ecco perchè! Il cuo-re non smette di battere perchèqualcuno ne ha condizionato l’u-more, il sentimento si nutre a pre-scindere dalle difficoltà di chi losuscita. E il calcio, in questo mo-mento, ha bisogno di noi, noi per-sone per bene, noi tifosi, noi ap-passionati, noi offesi, arrabbiati, de-

lusi, traditi da chi il calcio non lopratica, ma lo “usa”. È il momentodi riprendercelo, il nostro calcio,indifeso e vilipeso.D’accordo, fermiamoci pure per unpo’, ma per riflettere, e per poi ri-cominciare ad agire. Perchè dietroun pallone che rotola non c’è sol-tanto violenza, ma anche amore,non c’è esclusivamente disordine,ma anche passione. La stessa che hoavuto modo di vedere seguendo davicino il lavoro compiuto quotidia-namente a Trigoria da tecnici che dasempre, nei loro insegnamenti, pre-diligono la formazione dell’uomo aquella del calciatore. Non sarebbenè bello, nè giusto, arrestare quellache ho già avuto modo di definirela fabbrica dei sogni, il centro FulvioBernardini, quel complesso ingra-naggio che risente dei problemi delcalcio dei “grandi” ma si giova del-la passione sincera dei “piccoli”.Basta guardare un pallone, del re-sto, per capire che ogni tentativo ditenerlo fermo è improponibile persua stessa natura: basta un soffio divento per farlo muovere, non baste-rà l’idiozia di una banda di teppistiper riuscire a fermarlo.

M

di Marco Madeddu

12 La Signora in Giallorosso - febbraio 2007

SMETTERE DI GIOCARESAREBBE UN ERRORESMETTERE DI GIOCARESAREBBE UN ERRORE

Gli amanti del calcio

La Roma Primavera Campione d’Italia

Quelli de...

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Roma, Capitale dello Sport

13La Signora in Giallorosso - febbraio 2007

La rivincita dei “cosiddetti” sport minori nel panorama romano

Roma, Capitale dello Sportnon solo calcioa cura di Adriano Serafini

La M.Roma vince, sogna e vola in testa alla classifica. Quello dei ragazzi di Serniotti èun primato conquistato a sorpresa, ma fatto di lavoro, pazienza, che, al di là della giu-sta soddisfazione, non destabilizza e non esalta troppo il gruppo. Il volley non è come ilcalcio. Essere primi adesso, conta poco. Per questo la regular season ha un’importanzarelativa. Il vero obiettivo è entrare nei play off e arrivarci nelle giuste condizioni: fisiche epsicologiche. Quello che colpisce di Roma è la determinazione con cui entra in campo ela capacità di far fronte anche alle situazioni complicate. La dirigenza, in proposito, hagrandi meriti perché sta gestendo questo momento con grande serenità, sapendo che nonbisogna esaltarsi più di tanto ora, come non ci si dovrà, eventualmente, deprimere quan-do arriveranno momenti difficili. Merito anche di un’identità di gioco e di un equilibrio cheva al di là degli stessi protagonisti che scendono in campo. Roma in vetta alla classifica?Sembrerebbe di sì, ma è una squadra nuova, da rodare, che punta ad entrare nei playoff. Bisognerebbe dirlo anche ai nostri ragazzi, perchè altrimenti qui, potremmo anchecominciare a crederci.

M.Roma Volley

Una serata da ricordare, anzi, una serata che non riusciremo a dimenticare. Il sogno euro-peo della Virtus si è avverato nella notte in cui non bastava soltanto vincere per guadagnar-si un posto tra le migliori regine d’Europa. Roma doveva superare Zagabria di almeno 14punti e così è stato. L’altro risultato ad incastro doveva giungere dal campo di Belgrado do-ve gli spagnoli dell`Unicaja, ai supplementari, hanno fatto impazzire di gioia centinaia di ti-fosi romani capeggiati da uno scatenato Walter Veltroni. Il binario intrapreso è quello giusto.Dopo i progressi europei, la lotta ancora aperta per il campionato e il raggiungimento del-le Final Eight di Coppa Italia, il presidente Toti tornerà sul mercato per consolidare una com-petitività necessaria per lottare su tutti i fronti. Il sorteggio europeo non è stato clementecon la squadra capitolina: gli israeliani del Maccabi Tel-Aviv, i francesi del Pau-Orthez e glispagnoli del Tau Ceramica, sono formazioni maledettamente forti. Tuttavia, come dice, giusta-mente, coach Repesa: “Il nostro è un girone difficile, abbiamo due finaliste delle ultime FinalFour e una delle sorprese positive di questa edizione dell’Eurolega. Ma nessuno vorrebbeavere Roma nel proprio girone. È una squadra che sta crescendo e che può affrontare chiun-que”. Comunque vada è già un successo.

Lottomatica Virtus Roma Basket

Nell’ultimo periodo i ragazzi di Mascioletti stanno lavorando sodo per presentarsi incondizione ottimale per i prossimi impegni di Super 10. L’obiettivo è quello di riparti-re e dare continuità alle ultime buone prove disputate contro avversari di alto livello.Sul fronte del mercato, sembra ormai svanita la possibilità dell’arrivo nella capitale delcampione neozelandese Jonah Lomu. La trattativa è cominciata a settembre e, non-ostante la sua complessità, si era sviluppata nel modo giusto. Si erano anche trovatidegli sponsor che avrebbero garantito la copertura economica dell’affare. Per il futurosi parla già della possibilità di un prossimo arrivo nella capitale di Anton Oliver, ex tal-lonatore degli All Blacks. Le buone notizie arrivano anche dal fronte infortuni. Recuperatodefinitivamente Victor Enrique Jimenez, l’Almaviva Rugby Capitolina si appresta ad af-frontare la seconda parte della stagione, cercando di difendere una posizione di clas-sifica che in questo momento gli permetterebbe di rimanere tra le grandi del palcosce-nico nazionale.

Almaviva Capitolina Rugby

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14 La Signora in Giallorosso - febbraio 2007

Una riflessione

PROTEGGIAMO IL NOSTRO CUORE

PROTEGGIAMO IL NOSTRO CUORE

Il titolo di questo spazio, dedicato alle at-tività della Fondazione AntonioValentino Onlus, è stato anche il titolodell’ultimo evento medico-scientifico dal-la stessa organizzato che si è tenuto loscorso 17 dicembre presso lo SheratonGolf Parco de’ Medici Hotel & Resort diRoma.Una manifestazione, quella di quest’anno,molto diversa dalle edizioni che si sonosusseguite a partire dalla prima del 2001,iniziando dalla data che è sempre “istitu-zionalmente” coincisa con il 21 ottobre, fi-no ad arrivare alla formula che ha visto iltradizionale Simposio, con relazioni di lu-minari nazionali ed internazionali nel cam-po delle cardiomiopatie, lasciare il postoad una Tavola Rotonda attorno alla qualesi sono idealmente seduti molti di quantihanno quotidianamente a che fare conquesta malattia: i pazienti, prima di tutto, iloro familiari, le Associazioni che provanoa sostenerli nel loro difficile cammino ed imedici che, collaborando attivamente conesse, li hanno in cura e li seguono. Nellarealtà, quindi, è cambiata solo la forma,mente la sostanza è rimasta la medesimae cioè di alimentare la conoscenza e laconsapevolezza di questa subdola perchéspesso asintomatica patologia al fine di pre-venirne e curarne gli effetti. A supportarela Fondazione Antonio Valentino Onlus nel-la realizzazione di questa manifestazione al-tre tre associazioni impegnate nelle stessefinalità: l’Associazione Milena Onlus diRoma, l’Associazione Athos Onlus diVicenza e la Anthony BatesFoundation di Phoenix (Arizona –U.S.A.). Il Presidente della FondazioneAntonio Valentino, avv. Pierluigi Valentino,oltre a fare da padrone di casa ha ancheegregiamente svolto un ruolo di modera-tore alle brevi ma incisive relazioni dei me-dici intervenuti che hanno avuto ovviamen-te come tema fondante la Cardiomiopatiae vari aspetti ad essa collegati, dando co-sì utili indicazioni sui comportamenti da te-nere in caso di gravidanza, uso di droga epratica dello sport per soggetti affetti datale patologia ed illustrando le prospettivefuture del trapianto in età pediatrica e l’u-tilità del defibrillatore, sia quello impianta-bile che quello semiautomatico. Al termi-ne delle relazioni sono state rivolte alcu-ne domande sui defibrillatori semiautoma-

tici al Dott. Antonio Pelliccia, DirettoreSanitario dell’Istituto di Medicina e Scienzadello Sport del CONI e attivo membro delComitato Scientifico della FondazioneAntonio Valentino, che creano altresì unponte ideale con quanto già descritto nel-l’articolo pubblicato nella precedente edi-zione della Signora in Giallorosso.Dott. Pelliccia, ci spieghi i motivi del grandeinteresse suscitato dai defibrillatori semiauto-matici.Dr Pelliccia: l’attenzione che i mediastanno avendo per il defibrillatore semiau-tomatico nasce dalla evidenza clinica chetali apparecchi sono efficaci nel trattamen-to dell’arresto cardiaco. I defibrillatoripossono infatti interrompere l’aritmia fa-tale (fibrillazione ventricolare) che portaall’arresto cardiaco. Negli anni passati nu-merose esperienze condotte con tali ap-parecchi collocati negli aeroporti, neigrandi supermercati o in altri luoghi affol-lati hanno dimostrato che il pronto uti-lizzo dei defibrillatori semiautomatici, an-che da parte di laici (cioè personale nonmedico o paramedico) è efficace nell’in-terrompere l’aritmia ventricolare fatale esalvare la vita del soggetto.E’ pensabile una applicazione di tali defibril-latori nel mondo sportivo?Dr Pelliccia: certamente si. Nel mondodegli atleti si registrano, seppure raramen-te, casi di arresto cardiaco e morte im-provvisa in giovani apparentemente sani.E’ logico pensare che la disponibilità di undefibrillatore sul campo di gioco, pronta-mente utilizzato (anche dall’allenatore) almomento dell’evento acuto, possa essereutile nel trattare l’arresto cardiaco e sal-vare la vita dell’atleta. In questa otticastanno nascendo molte iniziative, general-mente innescate da eventi luttuosi, che

coinvolgono le famiglie, le società sporti-ve ed associazioni non-profit (quali a Romala Fondazione Antonio Valentino, laFondazione Giorgio Castelli, l’Associa-zione Insieme per il cuore) che si prefig-gono lo scopo di fornire tali apparecchied il know-how relativo alle principali so-cietà sportive della capitale.E’ possibile quindi prevenire la morte improv-visa sul campo con la diffusione dei defibril-latori?Dr Pelliccia: dal punto di vista scientifi-co non esiste ancora la dimostrazione chel’uso tempestivo dei defibrillatori possa ri-solvere tutti i casi di arresto cardiaco, par-ticolarmente nei giovani atleti. Bisogna ri-cordare che il modo migliore per preve-nire le morti improvvise nei giovani atle-ti è la visita medico-sportiva preventiva.Le cause di arresto cardiaco nei giovanisono dovute a malattie cardiache (spessosu base genetica) che possono essereidentificate attraverso una attenta anam-nesi familiare e, molto spesso, con l’elet-trocardiogramma. Pertanto la strategia piùidonea nella prevenzione della morte im-provvisa dei giovani atleti è lo screeningcardiovascolare preventivo e la disponibi-lità del defibrillatore sul campo di gioco.Ma l’evento del 17 dicembre 2006 nonè stato solo scientifico dal momento chela giornata si è aperta con la “MerryChristmas Golf Cup 2006”, sponso-rizzata sempre dalla Fondazione AntonioValentino e svoltasi sull’attiguo greendello Sheraton Golf Parco de’ Medici, sulquale circa 80 golfisti si sono sfidati inuna Louisiana a squadre dimostrando an-cora una volta quanto lo sport, quellosano e disinteressato, arrivi direttamen-te al cuore.

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