Rassegna del 23/11/2018 - Confagricoltura Umbria · 2019. 1. 31. · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice...

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Rassegna del 23/11/2018

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Rassegna del 23/11/2018

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Rassegna del 23/11/2018

Pagina I

Agricoltura Scenario Nazionale

LODI, L'ASPARAGO (OGM) NEMICO DEL POPOLOIl Fatto Quotidiano 23/11/2018 p. 11 MILOSA DAVIDE 1

CARO SERRA LA SCIENZA SA ASCOLTARERepubblica 23/11/2018 p. 1 CATTANEOELENA

2

INNOVAZIONE E FOOD, VITIGNI RESITENTI AI CAMBI DELCLIMA

Sole 24 Ore 23/11/2018 p. 13 DELL'OREFICEGIORGIO

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Alimentare

VALTOPINA, WEEK END CON IL TARTUFOMessaggero Umbria 23/11/2018 p. 47 5

MAI COSI' TANTO TARTUFO BIANCO ORA PIETRALUNGA...GLI FA LA FESTA

Nazione Umbria 23/11/2018 p. 13 6

BREVI - FRANCESCO MUTTI ALLA PRESIDENZA DICENTROMARCA.

Italia Oggi 23/11/2018 p. 16 7

DAL CIBO ALLA MODA, IL MADE IN ITA.LY SCOPRE LA"CATENA DEI BLOCCHI"

Sole 24 Ore 23/11/2018 p. 4 SOLDAVINIPIERANGELO

8

SI FA PRESTO A DIRE LISCIO COME L'OLIO SE DI OLIO NONCE N'E'

Venerdi Repubblica 23/11/2018 p. 48 FORMICAFEDERICO

9

Agricoltura Umbria

BREVI - LA LOACKER SCEGLIE LE NOCCIOLE LOCALICorriere Umbria 23/11/2018 p. 7 10

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Pagina i i

Foglio i

Firma anarchica L'attacco alle serre della Crea, l'ultimo capitolo di una nuova stagione disco ntro

Lodi, l'asparago (ogm) nemico del popolo» DAVIDE MILOSA...............................

M ontanaso Lombardo,provincia di Lodi. Qui si

trova uno dei siti del Consiglioper la ricerca in agricoltura eanalisi dell'economia agraria(Crea), ente che fariferimentoal governo e che si occupa di"sostenibilità delle produzio-ni agroalimentari" con com-petenze che vanno "dalla ge-netica alla robotica".

QUI QUATTRO serre del sito siaffacciano sulla strada provin-ciale. Nessun controllo e zerotelecamere. La sera del 2 otto-bre un gruppo anarchico entrae danneggia parte dei campicoltivati, distruggendo ancheun asparago modificato raris-simo. La rivendicazione saràpostata il 28 ottobre successi-vo su alcuni canali web dedi-cati. Tra questi il sito "Crocenera anarchica". Si legge:"Complice una mezza lunasiamo entrati nelle proprietà

del centro di ricerca Crea. Ab-biamo devastato le quattrograndi serre dell'istituto di-struggendo la quasi totalitàdelle piante sperimentali con-tenute al loro interno. Le ulti-me ricerche di Crea si concen-trano sullo sviluppo dei cosid-detti Ogm 2.0. Non staremo aguardare l'ennesimo progettoche annientala spontaneità, innome del profitto". La firma:"Anarchici contro la miseriadell'esistente". La rivendica-zione è ritenuta credibiledall'antiterrorismo, mentre lastessa Crea conferma la deva-stazione con danni quantifica-bili in circa 80 mila euro. Tra lecoltivazioni colpite quelle dianguria, melanzana e pomo-doro. Distrutta anche unapianta unica di asparago, nonpiù riproducibile e ottenuta,spiega Crea, dopo 10 annidi ri-cerca. Quella di Montanaso èl'ultima "azione diretta" ri-vendicata. A partire dall'otto-bre 2017 sono 18 gli atti di que-

sto tipo in tutta Italia, più di u-

no al mese. Un'escalation chepreoccupa l'intelligente. Tan-to che in una nota dei Servizisegreti si legge: "Alta è l'atten-zione perle possibili spinte an-ti-sistema, soprattutto perquelle provenienti dai circuitianarco-insurrezionalisti". Ifronti della "lotta" sono diver-si. Uno si lega all'ingegneriagenetica in agricoltura. Sul ca-so di Montanaso le indagini so-no in corso. Chi abita nella zo-na è già stato avvertito di man-tenere il più stretto riserbo. Lamappa di queste azioni checomprendono atti incendiari esabotaggi di ripetitori, va daLecce a Roma a Genova.

NELMIRINO,ad esempio, l'Eni,ma anche Poste Italiane, grup-pi universitari legati alla de-stra, sedi di CasaPound o dellaLega nord come avvenuto conle due bombe davanti agli uf-fici del Carroccio a Treviso.

La nuova risacca anarchicapone poi un alert preciso sullepolitiche per la sicurezza delvicepremier Matteo Salvini.In questo senso l'annunciodella riapertura degli ex Cie,Centri per l'identificazione el'espulsione di cittadini noncomunitari, ridà, secondo fon-ti qualificate del Viminale,

La Presse

benzina alla campagna anar-chica. I cieli bruciano. Da quigli attentati alle Poste italiane,società che con la sua compa-gnia aerea Mi-stral è ínprima li-nea per riportaregli stranieri e-spulsi nei loroPaesi. Uno dei la-boratori anar-chici sotto la len-te è Milano. Quisono comparsivolantini in soli-darietà della bri-gatistaNadiaDe-sdemona Lioce.Un dato impor-tante se confron-

registratopoi lapresenza in uncircolo anarchico del quartie-re Baronadi alcuni membri delPartito comunista politi-

co-Militare(Pcc-M) coinvol-ti nell'indaginemilanese del2007 chiusa conmolte assoluzio-ni. Infine, la pro-paganda anar-chica si arricchi-sce di una nuovapubblicazione. Èla rivista Vetriolodove si fa appelloalla lotta armata.Si legge nel nu-mero di ottobre

li volantino

"Anarchici

contro la miseriadell'esistente",

rivendicazione

ritenuta credibile

dall'Antiterrorismo

tato con il documento del mi-nistero di Giustizia che solopochi mesi fa ha riconfermatoil 41-bis per il leader delleBr-Pcc. Si legge che laLioce "èancora in grado di raccogliereattorno a sé e fuori dal carcereelementi dell'antagonismo".L'attività di monitoraggio ha

2017: "La misura di questo pe-riodo è l'assenza di conflitto. Ilrilancio dello scontro superale nostre diverse appartenen-ze". Insomma, gli asparagi diMontanaso sono solo l'ultimocapitolo di una nuova stagionedi scontro.

RIPRCCJZIONE RISERVATA

Appaltopoli, il "re del bitume"vince anche quando perde

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Agricoltura Scenario Nazionale Pagina 1

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iaxeputwucaCARO SERRALA SCIENZASA ASCOLTARE

H o letto con interesseL'Amaca di Michele Serradel 21 novembre, che

invitava a essere "resilienti,umili, disposti all'ascolto". Èquello che cerco di fare ognigiorno. Non sono coinvolta neltema dell 'agricoltura integratao biologica , ma studiol'argomento e lo ritengo unadelle sfide scientifiche,politiche ed economiche deiprossimi decenni.

pagina 41

II dibattito

Pagina 1Foglio 1 1 2

CARO SERRA, LA SCIENZA SA ASCOLTAREElena Cattaneo

o letto con interesseL'Amaca di Michele Ser-ra del 21 novembre, che invitava a essere "re-silienti, umili, disposti all'ascolto". E pro-prio quello che cerco di fare ogni giorno.

Non sono direttamente coinvolta (comenessuno dei miei familiari), né come ricercatrice, nécome operatrice del settore, nel tema dell'agricolturaintegrata o biologica, ma studio (molto) l'argomento eritengo che rappresenti una delle grandi sfide scienti-fiche, politiche ed economiche dei prossimi decenni.Per questo, da quando il presidente Giorgio Napolita-no ha voluto onorarmi della carica di senatrice a vitaper meriti scientifici, essendo chiamata a riflettere e,in Parlamento, decidere responsabilmente sulle que-stioni dirimenti per il futuro del Paese, raccolgo dati,analisi e studi sull'argomento. Lo faccio, appunto,ascoltando: negli ultimi mesi, nel mio ufficio in Sena-to, sono venuti a condividere il loro sapere agronomi,ricercatori di biotecnologie, imprenditori agricoli,giuristi, professori e coltivatori.

Ho scelto di rivolgermi a interlocutori autorevoliper imparare da chi ha esperienza "sul campo", in mo-do da arrivare a costruire un corpus di conoscenze"laiche" sulla materia, al di fuori delle narrazioni gla-mour di chi non ha mai sofferto la fame e, avendo inte-ressi commerciali (anche legittimi) da difendere, ali-menta fake news nei confronti della "concorrenza",come quella per cui le piante geneticamente migliora-te o "la chimica" (tout court) farebbero male alla salu-te o all'ambiente.

Ascolto gli agricoltori che lavorano nei campi per ri-fornire ogni giorno gli scaffali dei supermercati di piùvarietà e abbondanza di cibo di quanta i nostri nonniabbiano mai visto in tutta la loro vita, e si sentono ac-cusare, per ragioni di marketing, dal jet set del biologi-co e del biodinamico di "inquinare il mondo" e di at-

tentare alla salute dei consumatori. Facendo credereal contempo che i pesticidi "biologici", come il rame,non inquinino.

Ascolto gli allevatori costretti a importare ogni an-no migliaia di tonnellate di mais e soia Ogni (perfetta-mente sicuri per uomo e ambiente, secondo i datiscientifici disponibili) prodotti all'estero, per fornirela materia prima per i prestigiosi salumi e formaggiDop del Made in Italy. Commodities Ogm, di cui unalegge ipocrita vieta la coltivazione ma non l'importa-zione, e di cui la nostra filiera agroalimentare nonpuò fare a meno, pena la paralisi. Alla faccia del Paesedichiarato "Ogni free" dallo scorso ministro delle poli-tiche agricole.

Ascolto gli studiosi dei nostri centri di ricerca, lecui ricerche su biotecnologie vegetali - che sarebberoin grado di ridurre o eliminare la necessità di cospar-gere i campi di pesticidi (biologici o di sintesi) e pre-servare la biodiversità - sono chiuse da anni nei casset-ti. Un divieto di fatto, ma non di diritto, è infatti impo-sto alla ricerca pubblica da governi d'ogni colore, tut-ti d'accordo nel bloccare l'avanzamento della cono-scenza scientifica in un settore in cui, invece, il Paeseavrebbe un vitale bisogno di innovazione.

Ascolto gli imprenditori che vorrebbero puntaresull'efficienza della produzione agricola integrata,per poter produrre più cibo per ettaro, di qualità sem-pre migliore, in maniera sempre più sostenibile, mainvece si ritrovano, a causa di politiche di incentiviche rendono conveniente l' "inerzia agricola" in no-me dell' "antico è bello", a trasformarsi in "contabilidi sussidi" stretti nella morsa della burocrazia dei cer-tificati.

Ascolto gli oltre 100 professori del Politecnico diMilano che, mentre il mondo della ricerca italiana èsempre più in difficoltà per scarsità e incertezza di ri-sorse, si ribellano nel veder ospitare nella loro autore-

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iaxeputwucavole istituzione scientifica la pseudoscienza biodina-mica, genuflessa ai suoi "princìpi agricoli" che, oltre autilizzare le pratiche proprie di ogni sana agricoltura(integrata o biologica), ha come specificità l'uso dipreparati a base di fecondazione cosmica, vesciche dicervo e cornoletame (e il corno, precisiamolo, devederivare "da una vacca che abbia figliato almeno unavolta"). Colpisce anche che l'agricoltura biologica sen-ta di dovere andare a braccetto con le pratiche esote-riche.

Queste sono le persone che io ascolto con umiltà erispetto, queste sono le voci che non trovano nessunospazio nelle narrazioni bucoliche ed elitarie prevalen-ti nel mainstream giornalistico.

Spiace osservare come questo approccio sia vissu-to come un "attacco" da "professionisti della narrazio-ne" che si pongono, in altri settori, come alfieri della

Elena Cattaneoè docente

di Farmacologiaalla Statale di Milano

e senatrice a vita.Si occupa di ricerca

sulla malattiadi Huntington

GGL'agricolturabiologica nonè la via per lasostenibilità,menoche mai labiodinamica:servonotecnologiee ricerca pergarantirela produzione,,

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lotta alle fake news, ma poi tacciono sul fatto, ad oggiscientificamente incontrovertibile, che non è l'agricol-tura biologica (né tanto meno la biodinamica) la viaper la sostenibilità: se dovessimo tutti nutrirci di biolo-gico, considerate le basse rese, dovremmo disboscareun altro pezzo di mondo, e ancora non basterebbe.

Ecco, sarebbe bello se, su un giornale "umile, resi-liente e disposto all'ascolto" come Repubblica, si po-tesse leggere la testimonianza di qualche imprendito-re agricolo che deve confrontarsi con la resa di prodot-to per ettaro, coi parassiti e con le erbe infestanti, ouna franca analisi della bilancia agroalimentare di uncomparto che da decenni non innova, e promuovereun dibattito sulla sostenibilità dell'agricoltura e su tut-te le tecnologie che possano aiutare a raggiungerla.Un dibattito nuovo, finalmente basato su dati e fattiscientifici verificati e su un approccio non ideologico.

Domani p ubblicheremo la risposta di Michele Serra&xi PRO DU ZION E RISERVATA

la Repubblica eManovra , Salvini frena ConteDi Maio: basta guerra alla Uc

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AsPagina 13

ui(/ ' Foglio i

Innovazione e food,vitigni resitentiai cambi del climaAGROALIMENTARE

Categorie a confrontoal forum del So1e24 OreFood&Made in Italy

Giorgio dell'Orefice

Innovazione è anche reinventareunprodotto tradizionale, trovare sbocchidi mercato inediti, rinnovare lemoda-litàdistributive. Èquanto èemerso ie-ri a Milano nel corso della tavola ro-tondadedicata alvino e ai "Nuovi sce-naritra internazionalizzazione, poli-tiche di pricing e nuove tecnologie"che si è tenuto nell'ambito del VI Fo-rum Food&Made in Italy, organizzatoda 24Ore Business School in collabo-razioneconilSole 24 Ore. Produttori,industriali e commercianti del vinomade in Italy si sono confrontati suinnovazione e internazionalizzazio-ne, le due parole chiave del Forum2018. «Per i produttori la vera sfidatecnologica è statala conversione dal-la produzione convenzionale a quellabiologica - ha detto l'ad della cantinabio La Staffa, Riccardo Baldi - ma oggii riscontrisono positivi in particolarenegli Usa nel Nord Europa».

Latecnologiaè stata la chiave perinnovare i servizi al vino come nelcaso di Vinitaly. «Abbiamo avviatodue anni fa - ha spiegato il direttorecommerciale di VeronaFiere, Flavio

Innocenzi - un progetto di digitaliz-zazione che consente aivisitatori e aibuyer, grazie a una app, di raziona-lizzare percorsi e incontri commer-ciali in fiera». «Lo sviluppo di novitànei diversi ambiti non ha però, sop-piantato la necessità di innovazionidi prodotto - ha aggiunto il presi-dente dell'Unione italiana vini, Er-nesto Abbona -. Gli'attuali cambia-menti climatici rendono urgentinuove varietà di vitigni».

Ma non tutte le innovazioni ven-gono per migliorare le cose. «Lo svi-luppo dell'e-commerce - ha aggiuntoil presidente di Federvini, Sandro Bo-scaini - favorisce il rapporto direttotra produttore e consumatore, il chein genere è positivo. Ma a ben vederein questo modo sta venendo meno ilruolo dei distributori e grossisti chesui mercatiesteri e per i vini di prezzomedio alto, hanno sempre svolto unafondamentale funzione di promozio-ne del made in Italy».

Al dibattito sono intervenuti an-che Antonio Cellie, amministratoredelegato di Fiere di Parma, sul legametra imprenditorialità e territorio; Al-berto Zunino,partner e mànaging di-rector The Boston Consulting Group,sull'evoluzione dei modellidi consu-mo alimentari e Fabio Malosio, IBMblockchain dolution le ader, sul ruolodellablockchain come strumento perconsentire la tracciabilità della filieraagroalimentare.

( RIPRODUZIONE RISERVATA

Confronto. Ieri il VI Forum Food&Made in Italy

- Piacrn,ApiwWformaiogi.s0cud'ILdia- Agii --!_ú di Proiogis 1001,1k metri

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Jtitesßaggero

UMBRIAPagina 47

Foglio i

Valtopina , week end con il tartufoMANGIO COSE&VEDO GENTE

N

on solo shopping nelweekend dedicato alBlack Friday ma ancheeventi scelti dall'agenzia

videogiornalistica Avi News.Valtopina . Domani e dome-

nica , 38esima Mostra mercatodel tartufo dislocata tra im-pianti sportivi e centro storico.Apertura stand alle 10. Domanialle 11 , alla tensostruttura, con-vegno su Gastronomia moder-na con le erbe spontanee, tratradizioni e nuove sfide. Alle15, in piazzetta del teatrino, la-boratorio la fabbrica dei tartu-fi. Alle 17.30 esibizione delgruppo One more Shot. Dome-nica, alle 8, partenza dagli im-

.

pianti sportivi per la Cammina-ta Valtopina: Passaggio a nordovest. Sempre alle 8, al centroSubasio, gara ricerca per caneda tartufo. Alle 16.30 spettaco-lo Pere cotogne. In entrambi igiorni, dal mattino alla sera, inPiazzetta del centro, degusta-zione di prodotti tipici bologne-si. Info: www.tartufoavaltopi-na.it

ni-iffl= C •

, Unaprecedenteedizionedella mostratartufodi Valtopina

Perugia. Domenica, alle17.30 al Teatro di Figura Peru-gia, in scena la prima naziona-le di Pinocchio in 3D, spettaco-lo in cui l'innovazione tecnolo-gica della stampa 3D e del mon-do digitale incontra le tecnichetradizionali di scultura in ungioco coinvolgente e magico. Èuna coproduzione Lagrù Ra-gazzi e Tieffeu di teatro d'atto-

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re, pupazzi e burattini stampa-ti in 3D. Consigliata prenota-zione al numero 075.5725845.Biglietti in vendita dalle 16, co-sto 7 euro. Info: 075.5730826,www.tieffeu.com

Giano dell 'Umbria. Dome-nica, per Le Vie dell'Olio Rievo-cazione della Festa della fra-sca, alle 11 passeggiata gratuitacon il fotografo Sante Castigna-ni verso il castello e l'Abbaziasan Felice. Dopo un light lunchal Frantoio Filippi, si prosegueper le vie del borgo. Alle 17.30degustazione di SagrantinoPassito Docg abbinato a ciocco-lata e Rocciata. Costo light lun-ch e degustazione 10 euro cia-scuno. Per info: [email protected], 0742.378490.

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Francesco Mutti alla presidenza di Cen-tromarca. Francesco Mutti, amministratoredelegato di Mutti spa, è il nuovo presidente diCentromarca, l'Associazione italiana dell'in-dustria di marca. Cinquantanni, laurea inFinanza & Management all'Università diCardiff, Cavaliere del Lavoro, Muttiè dal 1994alla guidadell'aziendadi famiglia (278 milio-ni di euro di fatturato nel 2017), presente in 96paesi del mondo. Mutti succede a Luigi Bor-doni, che haguidato l'Associazione nell'ultimodecennio. Nel corso del suo mandato Muttiavrà il supporto di un comitato di presidenzacostituito da cinque vice presidenti: Ales-sandro d'Este (presidente e amministratoredelegato Ferrero Commerciale), Francesco DelPorto (president region Italy Barilla), FlavioFerretti (presidente e amministratore delegatoNims/Gruppo Lavazza), Mario Preve (pre-sidente Riso Gallo), Leo Wencel (presidentee amministratore delegato Nestlé Italiana).Luigi Bordoni prenderà parte ai lavori delcomitato in veste di Past President.

Pagina 16Foglio i

ßcrkcL affettatrici pure, ncl le caseHur

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D Sole28

0IS

I settori che crescono di più nella blockchain

La classifica si basa su 331 progetti, il peso in % e la crescita 2016-2017

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TOTALE PROGETTI QUOTA % CRESCITA % 2016/17

Finanza 196 59,2% 57% 055

Pubblica amministrazione 30 9,1% 325%

Logistica 24 44 7,3% 600% ,. i.

Agri-food 13 11 3,9% 350%

Assistenza sanitaria 10 3,0% 250% g

Servizio Pubblico 9 2,7% 600%11

Assicurazioni 8 ä 2,4% 800%

Trasporto aereo 8 2,4% 400%19

Media 6 1,8% 300%

Telecomunicazioni 4 % 1,2% 200%

Altro 23 7,0% 700%I

Fonte: Osservatorio Blockchain del Politecnico di Milano

OLTRE LE CRIPTOVALUTE

Pagina

Foglio

Dal cibo alla moda, il made in Italyscopre la «catena dei blocchi»Diversi marchi hanno giàscommesso sulla tecnologiae anche le Pmi si muovono

delle criptovalute non se la passa bene,con un'ondata di vendite che ha fattoperdere a tutto il comparto quasi unterzo del valore in una settimana.

Intanto di blockchain si continua aparlare perle sue prospettive industriali.

Spesso la "catena dei blocchi" è stataassociata al mondo non sempre traspa-rente del bitcoin, frutto di unablockchain pubblica, "pemiissionless",priva di una qualunque autorità centra-le. Mentre la tecnologia nella sua ver-sione privata o "permissioned" per-mette solo a chi è autorizzato di diven-tare un nodo della rete, abilitato a im-mettere informazioni nella catena.

È quest'ultimo il modello che vieneutilizzato per i progetti in ambito indu-striale, garantendo trasparenza, trac-ciabilità, certificazione e sicurezza. Difatto la "catena dei blocchi" è un regi-stro, un "libro mastro" distribuito tratuttii nodi della rete, che registra in mo-dalità peer-to-peer qualsiasi tipo ditransazione. La novità introdotta daSatoshiNakamoto, ilmisterioso inven-tore dellablockchain di bitcoin, che haintegrato una serie di tecnologie esi-

stenti è che l'informazione viene regi-strata in maniera univoca: oggi siamoabituati a trasferire file digitali, dallamusica ai testi alle immagini, che sonoreplicabili all'infinito. È chiaro che nonpuò essere così per il denaro o per letransazioni economiche. I blocchi in cuisono inseriti i file sono per di più pro-tetti in maniera crittografica che ne ga-rantisce immutabilità e sicurezza.

Il sistema basato sul consenso di-stribuito può quindi sostituire la fidu-cia in qualsiasi tipo di transazione,quella che oggi viene garantita dal-l'intermediario che fa da garante trale parti. Questo può essere applicatoa qualsiasi tipo di transazione, nonsolo economica, che sia la consegna ela tracciatura di una merce, dai pro-dotti alimentari alle materie primetessili, o la certificazione dei passaggidi qualsiasi prodotto, dal Bacio Peru-gina al diamante. Tanto che anche isettori del lusso e della moda stannostudiando e la blockchain come ga-ranzia della sostenibilità e dell'auten-ticità del made in Italy.

Pierangelo Soldavini

Un produttore caseario come NuovaCastelli sta valutando di usare lablockchain per il tracciamento della fi-lieradellatte inmodo da rendere ancorapiù certo il marchio Dop dei suoi pro-dotti. Così come un fornitore di mangi-mi animali e cerealicome il Gruppo Gri-gi, che da qualche anno ha diversificatonell'alimentare, per lo stesso motivo:condensare in una "catena" sicura e im-mutabile lacomplessità della filiera dal-la semina alla consegna in negozio delmade in Italy alimentare.

Non sono solo i grandi marchi delretail o del food a scommettere sullablockchain: anche le Pmi iniziano ain-teressarsi alla tecnologia che si è fattaconoscere grazie alla sua prima appli-cazione effettiva, il bitcoin, nato giustodieci anni fa. In questi giorni il mondo © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Pagina 48

Foglio i

innovazione

di Federico Formica

Gelate, pioggia e siccità hanno fattocrollare la produzione. In particolarein Puglia. E così la concorrenzasi fa spietata. Servirebbe un piano: 2.0

er l'olio italiano è un'annata

disastrosa. E non basta esse-

re consapevoli che, dopo

quelle buone, come quelladello scorso anno, c'è sempre un calo fi-

siologico. In pratica gli alberi "tirano ilfiato" e producono un po' meno. Perché

stavolta, invece, siamo ben oltre.Le stime dell'Ismea, l'Istituto di ser-

vizi per il mercato agricolo alimentare,

registrano un meno 38 per cento rispettoal 2017: da 428.000 tonnellate di olio a

260.000. «Ma dopo l'ondata di maltempoche, tra ottobre e novembre, ha colpitol'Italia, il calo potrebbe raggiungere il 50per cento» spiega David Granieri, presi-dente del Consorzio olivicolo italianoUnaprol. Per il settore è il terzo duro

colpo nel giro di pochi anni: nel 2014

andò più o meno come oggi e nel 2016

persino peggio con soltanto 182.000 ton-

nellate. Oggi la storia si ripete.

Un colpo durissimo lo aveva già dato

l'ondata di gelo dello scorso febbraio, «in

particolare agli oliveti nel nord barese,

l'area più produttiva in assoluto» conti-

nua Granieri «non parliamo di uno o due

gradi sottozero, ma di un menol5 che ha

portato molte piante al congelamento: ci

vorranno almeno tre anni perché tornino

a produrre come una volta». Analisi con-fermata dai dati Ismea: dalla Puglia esce

circa la metà di tutto l'olio italiano, ma

rispetto al 2017 il crollo sarà di quasi il

60 per cento. La prima conseguenza è che

l'olio italiano costerà ancora di più e sarà

48 . IL VENERDÌ • 23 NOVEMBRE 2018

SI FA PRESTO A DIRELISCIO COME L'OLIO ,SE DI OLIO NON CEN'E

38% IN MENO RISPETTO AL 2017:

DA TONNELLATE A

DOPO LONDATA DI MALTEMPO

CHE HA COLPITO L'ITALIATRA OTTO8RE E NOVEMBRE

IL CALO POTREBBE RAGGIUNGERE IL

SOPRA, CASSETTE PIENE DI OLIVE.DOPO UNA BUONA ANNATA,

NEL 2018 LA PRODUZIONE HA SUBITOUN CALO DRASTICO

ancora meno competitivo rispetto aquello di Grecia,'11misia e soprattutto

Spagna, primo produttore mondiale con1,5 milioni di tonnellate attese dallacampagna ancora in corso. Si allargherà

la forbice di prezzo tra i blend, cioè gliextravergine frutto di miscele tra oli di

diversi Paesi (più economici) e i"cento percento italiani", Dop e Igp compresi (più

cari).Poi c'è la questione del prezzo. Certo,

la qualità e la varietà di profumi e sapo-

ri del nostro olio, con 500 cultivar (va-rietà) diverse, è incomparabile rispetto aquello spagnolo che ne ha solo 16. Ma

questo non basta a spiegare perché ilnostro extravergine costi di più, a pre-scindere dall'annata. Per il presidente diUnaprol la causa va cercata anche neimaggiori costi burocratici (9 enti certifi-

catori), contributivi (una giornata lavo-rativa in campagna costa di più), e strut-

turali, con migliaia di piccoli frantoi che

lavorano quantità limitate di olive. In

questo quadro, un calo produttivo non fa

altro che peggiorare le cose.

Per arrestare il declino Unaprol ha

proposto al governo un "Piano olivicolo

2.0". La priorità: aumentare la produzio-

ne ripristinando vecchi oliveti abbando-

nati e piantarne di nuovi. Giocando di

squadra: «Fino ad oggi un asset strategi-

co come la filiera dell'olio è stata portata

avanti esclusivamente dai privati. Oggi è

impensabile, se vogliamo competere nelmondo» conclude Granieri.

Per ora, però, il governo non ha battu-

to un colpo. D

Z

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Page 12: Rassegna del 23/11/2018 - Confagricoltura Umbria · 2019. 1. 31. · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Rassegna del 23/11/2018 Pagina I Agricoltura Scenario Nazionale

CORRIERE l'1iD MBRIA

Partnership

La Loacker scegliele nocciole locali

Loacker, l'azienda specializzatanella produzione di wafer e specialitàal cioccolato, annuncia la partnershipcon il Consorzio nocciola italiana,realtà che unisce aziende e privati cheinvestono nel settore delle nocciole efrutta con guscio nella regione Um-bria, per l'avviamento del progetto"noccioleti italiani" anche nel territo-rio umbro. Il piano pluriennale porta-to avanti da Loacker ha come obietti-vo quello di individuare e svilupparenuove superfici per la coltivazione del-la nocciola, per soddisfare il propriofabbisogno di nocciole italiane. LaLoacker utilizza per i suoi prodotti so-lo nocciole italiane e tostate in "casa".

Pagina

Foglio

71

Dal rosmarino alla ginestra „R,,,wil profumo che racconta l'Umbria -?

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