rassegna del 04-07-2011

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BOLOGNA________________________________________pag. 2 - 3 PARMA___________________________________________pag. 4 REGGIO E._______________________________________pag. 5 - 7 MODENA________________________________________pag. 8 - 13 RAVENNA_______________________________________pag. 14 - 16 PIACENZA______________________________________pag. 17 - 20 RASSEGNA STAMPA EMILIA ROMAGNA del 04-07-2011

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rassegna del 04-07-2011

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BOLOGNA________________________________________pag. 2 - 3

PARMA___________________________________________pag. 4

REGGIO E._______________________________________pag. 5 - 7

MODENA________________________________________pag. 8 - 13

RAVENNA_______________________________________pag. 14 - 16

PIACENZA______________________________________pag. 17 - 20

RASSEGNA STAMPAEMILIA ROMAGNA

del 04-07-2011

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2 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 07 - 2011

BOLOGNA - Carlino

••7BOLOGNACRONACASABATO 2 LUGLIO 2011

LESPINEDELLASANITÀ

Mortoper l’ictus, indaga ilParlamentoLa stroke unit del Maggiore sotto la lente della Commissione sugli errori sanitari

«È una situazionedolorosa, ma non possoentrare nel merito dellavicenda perché c’éun’inchiesta in corso»

Il sessantunennebolognese è decedutoil 21 giugno, dopo un iterospedaliero durato17 giorni

A dare il via alle indaginiè stato il fratellodi Lezzerini, Luigi,neurochirurgo, che hapresentato un esposto

«La Commissioned’inchiesta che presiedointende acquisire ogni datoutile a conoscere losvolgimento dei fatti»

SacquegnaIl calvario Ladenuncia Orlando

LA STROKE unit del Maggiorefinisce in Parlamento. È l’onore-vole dell’Idv Leoluca Orlando avolerla mettere sotto la lente d’in-grandimento della Commissioned’inchiesta sugli errori in camposanitario. Con una lettera Orlan-do ha chiesto, infatti, all’assessoreregionale alla sanità Carlo Lusen-ti di acquisire tutte le carte riguar-danti la morte di MichelangeloLezzerini. Il sessantunenne bolo-gnese è deceduto il 21 giugno, do-po un iter ospedaliero durato 17giorni, nel reparto del Maggiore:dalla sua morte è nata un’inchie-sta che vede ora coinvolti sei me-dici. A dare il ‘la’ alle indagini èstato il fratello di Lezzerini, Lui-gi, neurochirurgo a Pescara, cheha presentato un esposto circo-stanziato alla procura di Bologna,lamentando varie omissioninell’assistenza al fratello.«Alla luce di quanto esposto — hascritto l’onorevole Orlando all’as-sessore Lusenti — la Commissio-ne d’inchiesta che presiedo, senzapregiudizio per le indagini dellacompetente autorità giudiziaria,intende acquisire ogni dato utilea conoscere lo svolgimento dei fat-ti, sia in merito alle eventualicriticità organizzative riscontrate,sia in ordine a iniziative ammini-strative, sanzionatorie e cautelariassunte a fronte di eventuali re-sponsabilità individuali».

LA CRITICA di Luigi Lezzerininon è certo rivolta al medico di

turno, ma all’organizzazione stes-sa del reparto, che avrebbe una ri-sposta più lenta durante iweekend. «La mia rabbia partedalla constatazione che l’organiz-zazione della ‘Stroke unit’ non èsoddisfacente — aveva detto alCarlino il fratello del pensionatodeceduto —. E il problema non ècerto del medico di turno, ma dichi ha organizzato il servizio, spe-cialmente se un’emergenza si veri-fica nel weekend, quando l’assi-stenza è deficitaria. Evidentemen-te ci sono malati di serieA e di se-rie B».

IL PRIMARIO del reparto, Tom-maso Sacquegna, uno dei sei me-dici indagati, attende con serenitàil corso delle indagini: «È una si-tuazione dolorosa, ma non possoentrare nel merito della vicendaperché c’é un’inchiesta in corso»,aveva dichiarato. Lezzerini, exfunzionario del Provveditoratoagli studi, era andato in pensioneun anno fa. Aveva la residenza aVergato, ma abitava con la compa-gna a Bologna, proprio a due pas-si dal Maggiore. «Michelangeloera rilassato—racconta la donna—, si godeva la pensione, facevapasseggiate e leggeva libri. Stavabene, salvo i problemi dell’ultimoperiodo. Ora noi vogliamo la veri-tà».

IL 61ENNE è entrato al prontosoccorso il pomeriggio di sabato 4giugno. «Mio fratello è arrivato inambulanza alle 17,30, aveva le ver-tigini e non sentiva più da unorecchio— dice Luigi —. Fino al-le 2 di notte gli hanno fatto tuttigli esami (compresa la tac; ndr).Poi alle 2,30 l’hanno portato a Me-dicina d’urgenza. Domenica, alle14, l’hanno trasferito alla ‘Strokeunit’. Ciò significa che la situazio-ne era grave, aveva un ictus. I me-dici al telefono mi hanno dettoche aveva una trombosi all’arteriabasilare. In questi casi, va fatta en-tro 3-6 ore una terapia salvavita,cioè la trombolisi. Dovevano farlaentro le 20, invece non è stata fat-ta».

INCHIESTAA lato,LeolucaOrlandoNel tondoMichelangeloLezzerini

«QUESTO potrebbe essere anche il caso del ‘perché’ e non del‘chi’». Leoluca Orlando, parlamentare eletto in quota Idv, pre-siede la Commissione che studierà il caso bolognese. E ci tienea specificare che la magistratura ha il compito di indagare sulleresponsabilità personali, «mentre la nostra funzione comeCommissione parlamentare d’inchiesta è quella di monitorarei casi che si verificano di malasanità e capire se si tratta di erro-ri umani o se, come accade spesso, sia l’organizzazione del ser-vizio ad avere criticità. In questo caso possiamo sollecitare laRegione a intervenire per correggere queste criticità, di modoche non si possano più verificare casi simili. Come atto finaleportiamo il caso all’attenzione del Parlamento».

Orlando: «Noi cerchiamo il perché»

«PUOI salvare una vita» è il mes-saggio con cui la Croce Verdedell’Emilia Romagna vuole rag-giungere i cittadini nella campa-gna di sensibilizzazione alle attivi-tà di primo soccorso in caso di ar-resto cardiaco.Gli istruttori della Croce Verdehanno tenuto ieri, presso il Cen-tro Borgo di Borgo Panigale, di-verse dimostrazioni (nella foto)sul modo in cui praticare il mas-saggio cardiaco e sull’utilizzo deldispositivo DAE (Defibrillatoreautomatico esterno) presente sul-le ambulanze della Croce Verde.I volontari hanno mostrato ai cu-

riosi del centro commerciale un ti-po di intervento serio ed efficace,che ognuno noi dovrebbe esserein grado di effettuare nei confron-ti di chiunque sia colpito in no-stra presenza da un arresto cardia-co, in attesa dell’arrivo dell’ambu-lanza della Croce Verde, disponi-bile a Bologna al numero051.545486.

SPIEGA Claudio Castrogiovan-ni, Istruttore della Croce Verde:«In Italia si verificano circa 160 ca-si di arresto cardiaco al giorno.Una procedura semplice ed effica-ce, come la rianimazione cardio-

polmonare, permette di salvare al-meno il 65% dei pazienti».E continua Riccardo Guerzoni,anche lui istruttore, sottolinean-do l’importanza del primissimointervento: «In una città come Bo-logna l’ambulanza arriva in circa8 minuti, un tempo eccellente chepermette di salvare molte vite.Ma in caso di arresto cardiaco, 8minuti sono spesso troppi per evi-tare danni irreparabili».

PER IL COMUNE era presenteil presidente della CommissioneSanità, Pasquale Caviano, che haribadito «l’impegno dell’istituzio-ne ad apportare un valido contri-buto alla solidarietà di queste asso-ciazioni di volontariato, affinchèriescano nella loro opera di sensi-bilizzazione della cittadinanzasull’importanza del primo soccor-so».

Alberto Chicarella

BORGO PANIGALE

LaCroce Verdeinsegna

il primo soccorsoin casodi infarto

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3Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 07 - 2011

BOLOGNA - Repubblica

BOLOGNA

CRONACA� III

@LUNEDÌ 4 LUGLIO 2011

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙwww. comune. bologna. itwww. regione. emilia-romagna. it

Palazzo d’Accursio, è allarme contiMerola convoca tutti i parlamentari“La stangata di Tremonti azzera i fondi di metrò e grandi opere”ELEONORA CAPELLI

IN COMUNE è allarme per la ma-novra del ministro Giulio Tre-monti, il sindaco Virginio Merolachiama a raccolta i parlamentaribolognesi per chiedere manfor-te. Due gli aspetti più urgenti sucui il primo cittadino chiede unabattaglia parlamentare: i fondiper le opere pubbliche che ri-schiano di saltare per sempre el’effetto “cumulo” di nuovi man-cati trasferimenti dopo un pianodi austerity che già ha portato aun bilancio lacrime e sangue peril 2011. La riunione con gli eletti aBologna, in nome di una difesa“bipartisan” dell’economia edell’intero sistema cittadino, sidovrebbe tenere già alla fine del-la settimana, dopo i primi contat-

ti dei giorni scorsi. La questionedelle infrastrutture, che preoc-cupa Merola perché si trattereb-be di «ripartire da zero dopo iterdurati anche 15 anni», tira in bal-lo la realizzazione del metrò, del-la fondovalle Savena e del nododi Casalecchio. «Per le infrastrut-ture con stanziamenti approvatientro il 31 dicembre 2009 ma nonancora andate a gara è previsto ilritiro dei fondi - spiega infatti l’exsindaco Walter Vitali, parlamen-tare Pd - solo che a Bologna il ban-do per il metrò, ad esempio, nonè stato fatto a causa del patto distabilità, che non ha permesso alComune di investire la sua partedi denaro, circa 100 milioni. Biso-gna assolutamente fare frontecomune per consentire di man-tenere i fondi e utilizzarli magariper altre opere».

Infrastrutture con un percorsolungo, accidentato, complesso emolto discusso, adesso rischianodi finire tra i progetti “scaduti” edi non vedere mai la luce. Congravi conseguenze non solo perviabilità e trasporti, ma soprat-tutto per il rilancio di un’econo-mia che stenta ad uscire dalla cri-si. L’altro punto dolente è la pre-visione di lunghi anni di austeritysu servizi e inevitabili rincari del-le tariffe. Nel bilancio 2011 i tra-sferimenti statali sono stati ridot-

ti di oltre 17 milioni di euro (allafine i tagli, sommando tutte le vo-ci, arrivarono a 50 milioni di eu-ro) mentre per il 2012 era previstaun’ulteriore riduzione di 11,6 mi-lioni, con una cifra totale di tagliche potrebbe essere perfino su-periore a quella già “record” diquest’anno. Le cifre circolate inquesti giorni di nuove decurta-

zioni (9,3 miliardi su base nazio-nale), in parte da sommare aquelle del 2012 e soprattutto darinnovare nel 2013 e nel 2014,possono mettere l’amministra-zione in seria difficoltà. Le tariffe,ad esempio, erano ferme da mol-ti anni quando il commissarioAnna Maria Cancellieri ha decisodi alzarle in blocco, dalla sosta ai

nidi, dalla refezione scolastica al-la tassa dei rifiuti. Ma è difficilepensare a un aumento del 20% al-l’anno per i prossimi tre anni. Piùrealistico ipotizzare una seria dif-ficoltà a chiudere i bilanci, anchedei comuni “virtuosi”. «È chiaroche così le finanze locali non pos-sono reggere - spiega Vitali - equesta è anche una pietra tom-

L’sos riguarda purei futuri tagli aitrasferimenti delloStato. Già oramancano 40 milioni

La vicepresidente della Regione Simonetta Saliera: così si riduce il potere d’acquisto delle famiglie

“Dal governo una manovra indecentemette le mani in tasca ai cittadini”

L’intervista

«QUESTA manovra è di un inde-cente opportunismo politico.Continuano ad essere falcidiati ibilanci di regioni e comuni checosì non sono più in grado di da-re risposta alla richiesta di servi-zi. Io non voglio ragionare di au-menti di tasse regionali, ma dob-biamo pensare che i 9,3 miliardidi tagli agli enti locali di questonuovo decreto si sommano ai ta-gli dell’ultima finanziaria: per il2012 significa 390 milioni di euroin meno solo per l’Emilia Roma-gna. Sacrifici ancora più forti chenel 2011, anno in cui c’è già statauna sforbiciata da 350 milioni. Ilprossimo bilancio sarà quindi unesercizio molto difficile, cui si ag-giungeranno i risparmi sulla sa-nità». Simonetta Saliera, assesso-re regionale al bilancio, annun-cia che passerà il mese d’agosto“china” sul decreto del ministroGiulio Tremonti per «pensare acome fare meno danni possibi-le»: nel mirino welfare, scuola,trasporti. Oltre alla sanità, dove siprevedono tagli per 500 milioni.

Assessore Saliera, la Regione ei comuni non useranno la leva fi-scale per far fronte ai tagli?

«Io non voglio ragionare di au-

menti delle tasse di competenzaregionale, ma il problema è cheaumenteranno comunque i costiper i cittadini, sotto forma di ta-riffe dei servizi. L’unico risultatodi queste manovre, fatte sempreallo stesso modo, è che, con il ta-glio dei trasferimenti, lo Stato di-ce agli enti locali: se volete man-tenere i servizi che avete, fatevelipagare. In questo modo si metto-no le mani in tasca direttamente

ai cittadini e si riduce il potered’acquisto, con un effetto perver-so».

Quale?«Le famiglie, sempre più in dif-

ficoltà anche a causa della mano-vra sulle pensioni che ridurrà ul-teriormente il potere d’acquisto,chiederanno maggiori servizi aComune e Regione. Invece pernoi anche mantenere quelli cheabbiamo diventa un problema».

Quali sono gli ambiti più a ri-schio?

«Oltre alla sanità, il welfare,che è già stato pesantemente pe-nalizzato, i trasporti e la scuola.Anche perché molti tagli sono giàstati fatti quest’anno. Abbiamodiminuito del 10% gli stipendi deipolitici, eliminato pensioni e vi-talizi, ridotto le missioni, ma nonpossiamo sostituirci allo Stato.

Soprattutto nel rilancio dell’eco-nomia».

Cosa la spaventa?«Il fatto che, assurdamente,

non c’è niente che possa inne-scare la ripresa. Non si tratta diuna manovra strutturale, si im-poverisce solo il Paese. Almeno leinfrastrutture devono essere te-nute fuori dal patto di stabilità».

(e. c.)

Scuole private

La Curia“Disinnescatamina vagante”

IL NO ai referendum suifondi alle private ha «di-sinnescato una mina va-gante, i saggi hanno fattotirare un sospiro di sollie-vo a quasi tutti i bologne-si». Lo afferma un com-mento di Bologna Sette,supplemento domenica-le del giornale dei vesco-vi Avvenire, riferendosialla decisione presa mer-coledì dai garanti; a chie-dere il referendum controi finanziamenti alle scuo-le paritarie private erauna serie di realtà delmondo associativo, sin-dacale e della società ci-vile riunita sotto il nome dicomitato 'Articolo 33'.Ora, secondo l’Arcidio-cesi, i gestori delle mater-ne «possono program-mare con più serenità ilprossimo anno scolasti-co», le famiglie «possonocontinuare a esercitareuna libertà di scelta», ilsindaco Virginio Merola«può riconfermare la suaconvinta adesione,espressa in tempi nonsospetti, al metodo dellaconvenzione». FrancoGrillini dell’Idv invece ri-batte: «Cosa aveva da te-mere via Altabella dallaconsultazione popolare,se era convinta del con-senso maggioritario deibolognesi? La verità èche la maggioranzaavrebbe votato contro».

SIMONETTA

SALIERA

Assessoreal Bilancio enumero duedella RegioneEmiliaRomagna

IL VERTICE

Il sindacoMerola (a

sinistra)lancia ai

parlamentari(al centro

Walter Vitali)l’sos metrò

“Avremo 390 milioni in menooltre ai 500 della sanità. Noinon vogliamo aumentare letasse, ma per la gente i servizicosteranno molto di più”

bale sul federalismo, perché glienti locali si ritrovano senza soldida gestire. Come Pd presentere-mo una mozione in parlamentoanche per chiedere che ci si deci-da ad incidere sulla spesa delloStato invece che continuare a te-nere nel mirino Comuni e Regio-ni».

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4 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 07 - 2011

PARMA - Gazzetta

LUNEDÌ 4 LUGLIO 2011 9CRONACA

SEDUTA ALL'ORDINE DEL GIORNO UN FINANZIAMENTO DI 17 MILIONI A STT E I PIANI INDUSTRIALI DELLE PARTECIPATE

Consiglio decisivo, la corsaad ostacoli della maggioranzaBuffet in Comune: domani consiglieri convocati due ore prima dell'appello

Marco Federici

II Il sindaco Pietro Vignali, la suagiunta e la maggioranza che go-verna la città dal 2007 si prepa-rano a vivera la giornata più lungae più calda del mandato. Per do-mani, in Municipio, è convocatoun consiglio comunale decisivoper le sorti dell'amministrazione:vista l'importanza delle delibere,se i numeri non saranno dalla par-te di Vignali, sono in molti a pen-sare che le sue dimissioni sarannoinevitabili.

Ad attendere la giunta sarà unvero e proprio percorso ad osta-coli. Avversario numero uno, ilnumero legale: per iniziare la se-duta occorre che in aula ci sianoalmeno ventun consiglieri, ovverola maggioranza al gran completo.Sì perchè, oggi, Impegno per Par-ma - che non conta più da temposul sostegno di Elvio Ubaldi e Car-melo La Mantia - ha perso anche itre esponenti dell'Udc. I quali, pe-rò, avrebbero fatto sapere di ga-rantire la loro presenza. In ognicaso, i consiglieri di maggioranzasarebbero stati convocati per le 14in Comune, dove per loro sarà pre-parato un buffet. L'intento è chia-ro: avere la certezza della presen-za di tutti con largo anticipo (l'ap-pello della seduta è fissato per le16,30).

Superato il primo ostacolo, siaprirà il consiglio e a quel puntodovranno essere discusse (e appro-vate) diverse delibere consideratefondamentali per il futuro dell'am-ministrazione. A cominciare dalla

variazione di bilancio con la quale ilComune assegna 17 milioni di euroa Stt. Come è già stato spiegato, lasomma - richiesta dallo stesso pre-sidente della holding Massimo Va-razzani - serve per rafforzare il pa-trimonio della società: condizionenecessaria per ottenere dagli isti-tuti di credito quei finanziamentiche consentiranno a Stt di portare atermine alcune opere. Poi ci sono lenove delibere che riguardano i pia-ni industriali di altrettante parte-cipate. E qui, il passaggio più de-licato sarà l'approvazione di unalettera di patronage di sette milio-ni, già firmata nel 2009 dal diret-tore generale Carlo Frateschi, chie-sta da Bnl come condizione neces-saria per erogare 25 milioni a Par-ma Infrastrutture (somma che ser-virà a pagare i fornitori). La letteradi patronage riguarda Spip.

Quella di domani si preannun-cia una seduta fiume, destinata aproseguire ad oltranza. E' evidenteche se si verificheranno incidentidi percorso il destino di Vignali po-trebbe essere segnato. Una rapidaconsiderazione: se l'amministra-zione dovesse cadere entro la finedi luglio, i parmigiani potrebberoessere chiamati alle urne già in au-tunno, assieme alle amministrati-ve che dovrebbero essere indettead ottobre-novembre in Molise. Inquesto caso, per individuare il can-didato, il Pd (o la coalizione) dif-ficilmente avrebbe il tempo di or-ganizzare le primarie. Che invecesembrano inevitabili se si rinno-verà il governo della città nellaprossima primavera. �

Sotto i portici del Grano

Movimenti mobilitati: manifestazione in Piazza�� I portici del Grano si prepa-rano ad ospitare un'altra gior-nata ad altissima tensione. Do-po le roventi manifestazioni divenerdì 24 giugno e di martedìscorso, con tanto di cariche del-le forze dell'ordine, i movimentisi sono messi ancora in moto invista del consiglio di domani. Inrete il tam tam è cominciato dagiorni. Tra le sigle che si sonomobilitate, Liberacittadinanza,Popolo viola, grillini, Insurgen-city, Niente Voragini. Quest'ul-

timo movimento ha chiesto aicittadini di presentarsi muniti dipentole, coperchi e cucchiai dilegno per «far sentire al con-siglio comunale» - che in quelmomento sarà riunito al primopiano del Municipio - tutta laloro «indignazione». Si tratta diuna manifestazione popolare diprotesta che in Sudamericachiamano «cacerolazo». Per evi-tare «assalti» ai consiglieri sa-ranno schierati carabinieri e po-liziotti in assetto antisommossa.

L'INCHIESTA IL GIP RESPINGE LA RICHIESTA DI DOMICILIARI PER L'EX COMANDANTE DEI VIGILI

Jacobazzi resta dietro le sbarreE da oggi viaagli interrogatori:due gli indagati forsepronti a collaborare

Georgia Azzali

II Quell'intera mattinata fuoridal carcere per partecipare alprocesso Bonsu, per ora, nonavrà un seguito. Resta in cella,Giovanni Maria Jacobazzi. Il gipMaria Cristina Sarli ha detto noalla richiesta di scarcerazione.Già durante l'interrogatorio digaranzia il difensore, Paolo Ve-neziani, aveva chiesto che l'ex co-mandante della polizia munici-pale fosse rimesso in libertà op-pure, in subordine, che gli fos-sero concessi gli arresti domi-ciliari.

«Il provvedimento non mi èancora stato notificato, ma i ter-mini per la decisione del gip so-no scaduti ieri (sabato, ndr), per

cui è chiaro che la richiesta èstata respinta - sottolinea l'av-vocato Veneziani -. Ora valute-remo se ricorrere al tribunale delRiesame».

Ma perché Jacobazzi, accusa-to di corruzione, peculato d'uso etentata concussione, deve rima-

nere dietro le sbarre? La difesanon ha ancora avuto modo divedere le motivazioni, ma è pro-babile che il gip, a poco più diuna settimana dall'arresto, ab-bia ritenuto non siano venutemeno le esigenze cautelari allabase dell'ordinanza. Secondo il

giudice, infatti, sia l'ex capo deivigili che gli altri dieci finiti incella, si sono resi responsabili di«condotte illecite particolar-mente gravi». E i rischi concreti,si leggeva nell'ordinanza, eranoquelli di una reiterazione di reatianaloghi, oltre che di un inqui-namento delle prove. In parti-colare, poi, gli arresti domiciliarinon avrebbero potuto scongiu-rare, secondo il gip, il pericolo diun inquinamento probatorio.

Ora, Jacobazzi, come gli altri -che per altro non avevano avan-zato richieste di scarcerazioneal gip - potranno bussare allaporta del Riesame. I dieci giorniper farsi avanti scadranno do-mani. Tuttavia, tra i difensoridegli undici arrestati, c'è ancorachi è indeciso. Ma, d'altra parte,non è richiesto un ricorso cor-redato da una serie di motivi,basta inviare un telegramma al-l'ultimo minuto per far sì chel'udienza sia fissata. E, poi, sipuò comunque rinunciare a

comparire. A partire da domani,comunque, il tribunale del Rie-same avrà altri dieci giorni permettere in calendario l'udienzae decidere. Sicuramente presen-teranno istanza i legali di Ales-sandro Forni, Gian Vittorio An-dreaus e Tommaso Mori, ma èprobabile che si uniscano anchei difensori di Carlo Iacovini,Mauro Bertoli, Emanuele Mo-ruzzi ed Ernesto Balisciano. I le-gali di Giuseppe Romeo Lupac-chini e di Gian Luca Facini sce-glieranno all'ultimo momento.Mentre Norberto Mangiarotti èdeciso a non giocare la carta delRiesame. Le posizioni di tuttisaranno poi valutate quasi cer-tamente in un'unica udienza.

Ma oggi prenderanno il viaanche i primi interrogatori. Duegli imprenditori che nelle pros-sime 48 ore - salvo retromarciadell'ultima ora - si presenteran-no davanti al pm Paola Dal Mon-te. Faccia a faccia durante i qualigli indagati potrebbero assu-mersi alcune responsabilità e,forse, come sperano gli inqui-renti, fornire anche nuovi ele-menti sul sistema d'appalti emazzette per la manutenzionedel verde pubblico. Altri tasselliper un'inchiesta che non è certoin dirittura d'arrivo.�

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NotizieInBreve

UIL

«Minata credibilitàdi Giunta e sindaco»�� La Uil interviene sulla situa-zione del Comune. «Il 4 feb-braio scrivevamo al sindacouna lettera aperta a conclusionedi una polemica con lui sui co-sti della politica. Affermiamoquindi di essere stati antesigna-ni nel porre alcuni dubbi sullamacchina comunale. Non ab-biamo quindi nulla da aggiun-gere al comunicato del 24 giu-gno, all’indomani della primanotizia sullo scandalo, se nonribadire che per il bene dellacittà non è auspicabile che que-sta sia amministrata da unaGiunta ed un sindaco minatinella loro credibilità e tutt’altroche al di sopra di ogni sospetto.Una preoccupazione, la nostra,che ci pare condivisa ormai datutti coloro, e paiono la mag-gior parte, che hanno a cuoreParma».

PAOLA ZILLI

Idv: «Via il sindacoe l'assessore Sassi»�� «A poco più di una set-timana dagli undici arresti, laposizione andreottiana delsindaco è sempre più chiara,purtroppo anche a Parma lapoltrona vale più del bene co-mune».Così Paola Zilli, coordinatriceprovinciale dell'Italia dei Va-lori. «Noi dell'Italia dei Valori- continua la segretaria pro-vinciale del partito- conti-nuiamo a chiedere con vee-menza le dimissioni non solodel sindaco Vignali in quantoresponsabile generale, ma an-che della Sassi, assessore alverde, la quale, al pari delprimo cittadino, non potevaassolutamente non sapere. Isoldi uscivano, sparivano, i ri-sultati non c'erano, e a nes-suno è venuto il dubbio checi fosse qualcosa che non an-dava? Non possiamo permet-tere che la nostra città sia inmano ad amministratori cheabbiano fatto orecchie damercanti di fronte a questiproblemi. Inoltre, se per as-surdo e per un solo secondo,crediamo alla loro linea di-fensiva, ossia "non vedo, nonsento, non parlo", le motiva-zioni che porterebbero alledimissioni sarebbero altret-tanto fondate: com'è possibileche un sindaco e un assessorenon sappiano che fine fac-ciano centinaia di migliaia dieuro, per la fuoriuscita deiquali essi stessi hanno firma-to? Basta con le prese in giro- conclude - basta con questaomertà, basta con l'irrespon-sabilità di questo sindaco e diquesta giunta. Chiediamo, an-cora una volta, che il primocittadino Vignali rimetta lapropria carica nelle mani del-la città, si dimetta e permettaa Parma un futuro senza altreagonie».

FUTURO E LIBERTA'

Fli: «Il risanamentoprima di tutto»�� «A una settimana di di-stanza dallo scoppio delloscandalo Green Money - scri-ve Futuro e Libertà - siamosempre più convinti che que-sta Giunta abbia fallito, ed ilsindaco in primis. Ribadiamoanche noi la richiesta fattadall’Udc di togliere tutti gliuomini vicini al sindaco dallesocietà partecipate. Chiedia-mo che, prima di dimettersi,il sindaco abbia il coraggio divarare entro il mese di luglio,in accordo con le banche, ilrisanamento dei debiti versole aziende creditrici: questaoperazione sarebbe un segna-le molto importante e per-metterebbe al commissario dipoter svolgere il lavoro or-dinario del Comune e di darerespiro a queste aziende».

PARTITO SOCIALISTA

«Il commissarionon è una iattura»�� «Stucchevoli appaiono leprese di posizione di esponen-ti della Giunta volte a dipin-gere l’eventuale commissaria-mento del Comune quale unasorta di iattura, in quanto - asentir loro - si paralizzerebbel’attività amministrativa». Co-sì il Partito Socialista di Par-ma che aggiunge: «Semmai èvero il contrario, visto che ilgoverno cittadino è in balia diogni stormir di fronda e (vistoquel che è successo) parepreoccuparsi di tutto fuorchédei problemi contingenti cheriguardano Parma ed i suoiabitanti. Noi socialisti - si leg-ge nella nota del Psi - rite-niamo viceversa che l’arrivodi una figura autorevole (ilcommissario lo è), alla qualela legge assegna le competen-ze di tutti gli organi istitu-zionali (con possibilità di de-cidere in tempo reale, senzasottostare alle inevitabili con-torsioni cui Consiglio e Giun-ta stanno andando incontro),costituirebbe oggi la soluzionemigliore».

RIFONDAZIONE

«Anche l'ultimopuntello è caduto»�� «L'ultimo puntello è caduto- dice Rifondazione Comunista-. Ora anche l'Udc ha deciso diabbandonare la maggioranzatargata Pietro Vignali, tantoche il suo leader, l'onorevoleMauro Libé, ne chiede espli-citamente le dimissioni. Aquesto punto decisamente peril sindaco Pietro Vignali nonci sono più scuse, non può cheandarsene. Un sindaco chenemmeno i suoi compagni diviaggio vogliono più, contesta-to dalla sua città, costretto arintanarsi nel municipio perpaura di incontrare i cittadininon ha altra scelta».

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REGGIO EMILIA - Giornale di Reggio

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REGGIO EMILIA - Giornale di Reggio

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7Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 07 - 2011

REGGIO EMILIA - Informazione

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8 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 07 - 2011

MODENA - Carlino

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9Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 07 - 2011

MODENA - Gazzetta

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10 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 07 - 2011

MODENA - Gazzetta

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RAVENNA - Carlino

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15Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 07 - 2011

RAVENNA - Corriere

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RAVENNA - Corriere

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17Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 07 - 2011

PIACENZA - Cronaca

Chi ci difendedagli immigrativiolenti e “brilli”

Lettere a «La Cronaca» Via Chiapponi, 35 - 29100 PiacenzaFax 0523 327305 - e-mail:[email protected] Ricor-diamo che le lettere anonime o “fir-mate” con uno pseudonimo verrannocestinate. Inoltre aggiungere semprenome, cognome, indirizzo e telefono(anche se potete chiedere che nonsiano riportati)

INTERVENTO

Contromanovra Idv: tagli agli sprechi, non al welfareFacendo seguito alla volontà di contribuire con

una proposta seria e concreta al risanamento deiconti pubblici, noi dell’Idv abbiamo presentato unanostra manovra correttiva per poter avviare un con-fronto con le altre forze politiche in Parlamento.

Sono tre le linee fondamentali su cui abbiamo in-centrato l’azione: riduzione dei costi della politica,riduzione delle spese ordinarie della pubblica am-ministrazione e misure fiscali, con l’ambiziosoobiettivo di azzerare il deficit entro il 2014.

In termini di cifre, a fronte dei 47 miliardi di euroimposti da Tremonti, che ignobilmente ne scaricaoltre 40 sul prossimo Governo, noi con la contro-manovra arriviamo ad una cifra, fra risparmi e mi-sure fiscali di recupero, di circa 53 miliardi di euro,ma nel nostro testo non è prevista alcuna sforbicia-ta, per esempio, alle risorse destinate al welfare, nesono state inserite ulteriori “strette” agli statali.Quindi vi è un rifiuto e la consapevolezza dell’ideache la riforma significhi taglio orizzontale ed indi-scriminato a tutti i settori.

Nel dettaglio, per quanto riguarda l’abbattimentodei costi della politica, citiamo l’inserimento nel no-stro testo di alcuni capisaldi delle battaglie intrapre-se da Idv nel corso degli anni: l’eliminazione del vi-talizio ai parlamentari con effetto retroattivo e deirimborsi elettorali ai partiti, l’abolizione delle Pro-vince e la riduzione delle auto e dei voli blu, fin dasubito.

Ciò nel complesso consentirebbe di risparmiarecirca dieci miliardi di euro; un contenimento degliesborsi necessario altresì per recuperare credibilitànei confronti dei cittadini. Anche Tremonti ha pro-posto alcuni di questi punti, peccato che in temaauto blu si dovrà aspettare che vadano a rottama-zione le auto presenti ora (ci vorranno anni), men-tre sui finanziamenti pubblici il ministro ha operatouna modica sforbiciata del 10%. Del resto non siparla.

Un’altra voce inserita da Idv è il blocco delle con-sulenze con la necessità di riportare l’attività dellapubblica amministrazione all’interno della stessa,perché nella stragrande maggioranza dei casi le con-sulenze servono solo a sistemare chi magari non èstato eletto, oppure per fare uscire in modo formal-mente lecito denaro dalla pubblica amministrazionee dall’erario. Chiediamo inoltre all’Esecutivo, chenel testo approvato dal Consiglio dei ministri noncita alcun che, di sopprimere i finanziamenti per ilPonte sullo Stretto di Messina e ridurre i costi pergli armamenti militari il cui acquisto è conseguentealle “missioni di pace” in cui siamo impegnati.

Infine sulle misure fiscali puntiamo fortementesul contrasto all’evasione e all’elusione, che può es-sere fatto prevedendo un nuovo livello di reddito-metro come anche interventi sulla sanatoria per gliimmigrati, portando altresì dal 12,5% al 20% la tas-sazione delle rendite finanziarie. La manovra di Tre-monti ha invece varato una riforma fiscale da at-tuarsi nel giro di 3 anni, ed è proprio qui che stal’inganno: si rinviano decisioni, a partire dalla tassa-zione delle rendite, per incapacità di assumersene laresponsabilità politica, scaricando quindi ogni pesosul Governo successivo. Una strategia che noi di Idvnon possiamo accettare.

Per cui rilanciamo con forza le nostre propostesopracitate. Ciò per guardare al futuro del Paese, alrilancio dell’economia con interventi decisi ed effi-caci, studiati per non far pesare tutto lo sforzo sullesolite categorie di cittadini. Ovvero dipendenti, pen-sionati, famiglia numerose e giovani.

Il Governo potrebbe nel frattempo iniziare evitan-do lo sperpero di 50 milioni di euro per l’acquistodi due nuovi elicotteri con interni in pelle e schermial plasma che andranno in dotazione alla Presiden-za del Consiglio.

Andrea FossatiItalia dei valori Piacenza

Egregio direttore,gli immigrati da come possiamo

ben vedere dai dati pubblici del2010 (e anche il 2011 promette be-nissimo), stanno sistematicamentedistruggendo le aree verdi dove pra-ticamente fanno quello che vogliono,anche però nella indifferenza quasitotale dei nostri politici, che sembrasiano più interessati ai loro privilegi,gli 80 euro per entrare e uscire dalComune come qualcuno ha scritto,il parcheggio solo per loro in S. Ila-rio, l’entrata gratuita a teatro, duetre stipendi, e tutto rigorosamentesulle nostre spalle.

Ma non è (per ora) questo il moti-vo della mia lettera. Oltre a questiproblemi vi è quello della sicurezzapersonale di ognuno di noi, o alme-no di quelli della società civile pia-centina, e chiedo alle Autorità pre-poste: ma perché noi dobbiamo sot-tostare a questa masnada di violenti?Siamo a Piacenza non inAfrica/Ecuador e/o altre; perché? Civolete rispondere? Personalmente hochiamato ancora la polizia qualchesera fa (grazie per l’intervento) inquanto per l’ennesima volta unbranco di immigrati ecuadorianiubriachi fradici che urlavano, faceva-no i loro bisogni alle loro spalle e sidenudavano in parte con gesti osce-ni, in pieno giardino Merluzzo; alle19 circa accadeva tutto questo. Echiedo al sindaco e a sua Eccellenzail vescovo monsignor Ambrosio, vistisempre i silenzi nei nostri confronti,eppure siamo cristiani e cattolici an-che noi Eccellenza, forse perchédobbiamo contare di meno degli im-migrati? Domando. Oppure noi,chiedo con tutto il rispetto dovuto,qui zona San Savino, visto i buonirapporti del parroco con gli immi-grati, dobbiamo forse subire tuttoquesto?

Dopo che il parroco precedente -l’ottima persona e sacerdote donMarco Guarnieri - è stato chiamatoad altri compiti religiosi, noi non ab-biamo più visto nessun altro parroco

LA VIGNETTA di Vignola

lettere e interventi La Cronacadi Piacenza

[email protected] 3 LUGLIO 2011

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venire per la benedizione delle no-stre case. Un altro fatto che ha fattoarrabbiare tante persone in zona: quinel nostro giardino Merluzzo il 3 e il4 di giugno c’è stata una festa anchedella parrocchia, ed è andato tuttobene; anzi sono feste da ripetersi piùvolte nell’anno, con i bambini nelgiardino, allargando anche ai nostricari anziani del Maruffi. Tutto bene,dicevo, fino all’arrivo serale di ungruppo di persone che ha comincia-to a suonare musiche per gli immi-grati. Si è ripetuto subito il solito fi-nimondo tanto caro a chi difendequesta marmaglia, che non mi stan-cherò mai di ripetere che non sonodegni di stare in mezzo alle personecivili, devono essere allontanati. Di-

cevo, come hanno iniziato a suonaredopo pochi minuti c’erano un saccodi ubriachi e tutti immigrati, e questiubriachi hanno continuato a distur-bare in zona fino a tarda notte, conle varie chiamate alla polizia.

Ma dico, con tutti i problemi cheabbiamo qui in zona per colpa degliimmigrati, qualcuno ha pensato be-ne anche di far fare un concerto perloro? Oltre a vergognarsi, a questigli chiediamo dove hanno la testa.

In nome di che cosa, chiedo anco-ra al sindaco, dobbiamo subire que-ste violenze da un branco di ubria-coni che ha ricevuto da noi solo delbene; forse per il solo fatto che han-no consentito di superare la sogliadelle centomila persone in città? E’

solo per questo? E, in merito, sinda-co ci spieghi a cosa serve l’AgenziaRoma se non per il commercio. Pri-ma però si legga il capitolato di ap-palto riguardante l’Agenzia così cispiegherà il perché nella zona peravere quanto dovuto devono essere icittadini a darsi da fare e non chi èpagato a fare.

Però questa mia è principalmenteper i Comandanti delle nostre forzedell’ordine locali, polizia e carabinie-ri. Raccogliendo dei dati pubblici esenza nessun altro scopo se nonquello ovviamente della conoscenza ,credo che interessi sapere che: il rap-porto Eurispes 2009 ci dice che ognicentomila abitanti noi in Italia ab-biamo 571 addetti all’ordine pubbli-

co, in Germania 321 in Inghilterra268, in Francia 227. Come ben ve-dete cari concittadini noi rispetto al-la Francia e all’Inghilterra ne abbia-mo più del doppio di forze dell’ordi-ne rispetto a loro per la nostra sicu-rezza; non solo, ma anche come ric-chezza nazionale (soldi) destinati al-la sicurezza in Italia diamo ben il2,1% del Pil; gli Inglesi danno il2,5% in Spagna danno l’1,85%, inGermania l’1,7% in Francia l’1,2% .Come ben si capisce, le risorse ci so-no, e tante rispetto al resto dell’Eu-ropa, ma non solo, il totale delle spe-se per la difesa dello Stato ammon-tano per il 2010 a 20 miliardi di eu-ro di cui quasi 19 destinati alla dife-sa e sicurezza del territorio.

Tutto questo per dire che cosa?Che i nostri giardini sono in mano adei violenti e prepotenti molto peri-colosi, quasi sempre immigrati e chele nostre forze dell’ordine sembranoimpotenti a difenderci e/o darci lanostra giusta e doverosa tranquillità.E perché, ci domandiamo ancora intantissimi. Io, per l’ennesima volta,giro la domanda alle Autorità com-petenti, magari per avere anche unarisposta pubblica su questo giornale.

Ringraziando il direttore di questoquotidiano per la cortese ospitalità,distintamente saluto.

Franco Ardenna

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18 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 07 - 2011

PIACENZA - Cronaca

«Ridurre a tre i posti letto è una scelta inopportuna»Pediatria di Fiorenzuola,Trespidi scrive a Bianchi:«Così si agevola la mobilità passiva verso Fidenza»

L’aveva promesso e l’ha fatto. Il nu-mero uno di via Garibaldi, nel cor-so dell’ultimo Consiglio provinciale,

aveva preso un impegno: «Scriverò al diretto-re generale Andrea Bianchi per chiarirgli,nero su bianco, che la decisione diridurre a soli tre posti letto la Pe-diatria di Fiorenzuola per i mesiestivi (il ripristino del normalefunzionamento della struttura èprevisto per l’ultima settimana diagosto, ndr) non trova questa Am-ministrazione d’accordo. In questoconto infatti non si tengono inconsiderazione altre due voci(neonati con patologia e bimbistranieri in fase pre e post chirur-gica affetti da patologie di tipocardiologico e cardiochirurgico)che portano a sei il numero di letti che ne-cessitano di essere disponibili».

Ieri il presidente dell’Amministrazioneprovinciale, anche in qualità di presidentedella Conferenza sociosanitaria, ha metafori-camente preso carta e penna e «all’egregiodottor Bianchi» ha espresso tutta la sua con-trarietà «in relazione a una decisione (quelladi confermare a soli tre i posti letto di Pedia-tria, ndr) che giudico inopportuna e merite-vole di nuove riflessioni. Motivo per cui so-no a chiederle di valutare in senso migliora-tivo la disponibilità già annunciata, portandoa 5-6 il numero di posti letto messi a dispo-sizione per la stagione estiva».

Una richiesta che il presidente non lasciacome un “seme sul cemento” ma correda diuna serie di «ragioni per cui cui non possoritenermi d’accordo con la scelta da voi ope-rata».

In primo luogo a non convincere Trespidici sono proprio le tre macro categorie porta-te a stima dei flussi dei pazienti nella pedia-tria di Fiorenzuola: i bambini più grandi,prevalentemente con problematiche acute; ineonati con patologia e i bimbi stranieri infase pre e post chirurgica, che rientrano nel“Programma assistenziale a favore di cittadi-ni stranieri”, affetti da patologie di tipo car-diologico e cardiochirurgico.

«Secondo quanto da voi riportato i flussistorici di domanda nel territorio della Val-darda nel periodo estivo hanno comportatoun’occupazione media del reparto nei mesidi luglio e agosto, negli ultimi sei anni, com-presa tra i tre e i sette posti letto. Nel dato visono ricompresi: tra due e tre pazienti piùgravi e tra uno e quattro pazienti afferenti al-le altre due categorie che, evidentemente,non sono stati tenuti in debita considerazio-ne al momento di valutare il ridimensiona-mento temporaneo del reparto. Ritengo in-fatti che - trattandosi di salute, e di salute dibambini - sia necessario considerare anche ineonati con patologie meno gravi e i bambi-

ni stranieri che rientrano nello specifico pro-gramma assistenziale e che sono prossimi, oche hanno subìto, un intervento. E’ altresìevidente che la garanzia del servizio deve es-sere prioritaria rispetto alle dinamiche di

trasferimento del personale e alleesigenze manifestate dai singoli».

A preoccupare Trespidi ci sonoanche gli standard qualitativi delnosocomio di Fiorenzuola il cuireparto pediatrico «rappresentaun punto di eccellenza. Per l’o-spedale di Fiorenzuola la pubbli-ca amministrazione ha investitoingenti risorse garantendo ai con-tribuenti standard precisi. Venirmeno a quegli standard è venirmeno agli impegni assunti neiconfronti dei cittadini che, in pri-

ma istanza, sono i finanziatori e i fruitoridell’opera».

Ma c’è anche un’altra “questione”. Unavera spina nel fianco della sanità piacentina,ovvero la mobilità passiva. Fenomeno che,secondo il presidente Trespidi, potrebbe es-sere alimentato dalla scelta dell’Ausl poichési verrebbe a facilitare la migrazione dei pa-

zienti della Valdarda verso Fidenza e Cremo-na. «Ridurre posti letto equivale a incremen-tare la mobilità passiva, fatto che va nella di-rezione contraria all’indirizzo politico intra-preso e che vanifica le energie profuse per ilcontenimento del fenomeno».

Trespidi, infine, mette i “puntini sulle i”anche in merito alla comunicazione traazienda sanitaria e Amministrazione.

«Nei miei confronti, in qualità di presiden-te della Conferenza sociosanitaria, era dovu-ta un’informativa preventiva in sede di uffi-cio di presidenza, il contesto deputato allacondivisione delle scelte, in cui si prendonole decisioni che riguardano le politiche terri-toriali in campo sanitario. Questo avrebbeconsentito di coinvolgere preventivamente isindaci della Valdarda in una scelta che, loribadisco, non è innanzitutto gestionale, mapolitica. Mi rammarico del fatto che ciò nonsia accaduto e, nel contempo, la invito viva-mente a mettere mano alla situazione percercare di porvi rimedio, portando, torno asottolinearlo, a 5-6 il numero di posti a di-sposizione in Pediatria per i prossimi duemesi».

(r.s.)

L’Italia dei valori striglia gli alleati:«Sul tema dell’acqua servono fatti»

(rsuzza) «Hanno festeggiato una vittoria refe-rendaria che ha dato un segnale importante alGoverno, indicando la volontà degli italiani a eli-minare la remunerazione del capitale investitosulle tariffe dell’acqua, ma quando è stato il mo-mento di sostenere l’im-pegno preso con i cittadi-ni ci hanno lasciati soli».

All’Italia dei valori,quell’astensione dei rap-presentanti del Pd (Mar-co Bergonzi, MaurizioVilla, Paolo Sckokai,Giuseppe Brusamonti ePierluigi Caminati), diInsieme per un nuovoulivo (Gianluigi Boiardi eGiovanni Quaratino) edel gruppo misto (GiulioMaserati e Giampaolo Speroni), non è proprioandata giù. Gli “uomini di Di Pietro” hanno maldigerito anche il non voto della Lega nord chesul tema della privatizzazione dell’acqua avevapreso strade differenti da quelle indicate dalleforze di maggioranza. Un disappunto che hanno

voluto manifestare apertamente ieri, in un’appo-sita conferenza stampa in cui hanno illustrato lemotivazioni della mozione cogliendo l’occasioneper annunciare il prossimo passo: far approdareil documento, bocciato in Consiglio provinciale,

sui banchi del consessocomunale. Quella dipiazzetta Mercanti saràveramente una prova im-portante, se non la veraprova. Se, infatti, la Pro-vincia ha una partecipa-zione minima nell’agen-zia d’ambito e il presi-dente Massimo Trespidiun’influenza limitata, di-versa è la situazione del-l’Amministrazione comu-nale e del sindaco Rober-

to Reggi che dell’Ato è il presidente. «Il consi-gliere comunale Bruno Galvani - ha sottolineatoAndrea Fossati, coordinatore provinciale giova-ni, in conferenza stampa con il segretario AthosZanetti e il rappresentate in Provincia SamueleRaggi - si è impegnato a portare la mozione che

abbiamo già presentato in Provincia al Consigliocomunale. Staremo a vedere come si comporteràil sindaco Reggi e la sua maggioranza».

In attesa degli eventi, all’Italia dei valori rima-ne l’amaro in bocca per l’atteggiamento assuntodagli “alleati” in Provincia. «Abbiamo avuto ilsostegno dell’Udc (che in Provincia fa parte del-la maggioranza, ndr) e non quello della mino-ranza - ha sottolineato Samuele Raggi - Siamoconsapevoli che c’è un vuoto normativo che de-ve essere colmato e che saranno necessari pas-saggi ulteriori, ma il messaggio che ci è stato da-to dagli elettori è stato chiaro e la maggioranza,ma anche il Pd, ha risposto con un atteggiamen-to di totale chiusura. Il presidente Trespidi fa co-munque parte dell’Ato e non può lavarsene lemani e scaricare la responsabilità su altri. Al pre-sidente Trespidi si chiedeva semplicemente disollecitare l’Ato a un’azione concreta per far ri-sparmiare i cittadini il 7 per cento sulle impostedell’acqua».

«E’ una questione di responsabilità politica -ha aggiunto Fossati - nei confronti di 27milionidi persone che sono andate al voto e che ne han-no abbastanza di chiacchiere e vogliono fatti».

Scuole dell’infanzia,in arrivo 254mila euroLa giunta provinciale ha approvato il “Piano di ripar-to delle risorse destinate agli interventi di qualifica-zione e miglioramento per le scuole dell'infanzia delsistema nazionale di istruzione per l’anno finanziario2010”. I fondi complessivi ammontano a circa254mila euro. 58.817 euro serviranno per 12 pro-getti (per altrettante aggregazioni di scuole), da rea-lizzare il prossimo anno scolastico, destinati allaqualificazione della proposta educativa. Qualcheesempio: interventi specifici per l’integrazione dibambini con deficit, laboratori creativi per promuo-vere l’educazione ambientale, attività di promozioneall’educazione interculturale e altri progetti di setto-re che coinvolgeranno un totale di 5.414 bambini.Altri 173.269 euro sono stati riservati a due pro-getti promossi dalle scuole dell'infanzia paritarie pri-vate. I fondi sono finalizzati al miglioramento delcontesto e della proposta educativa, come adesempio l'adozione di orari più flessibili, la compre-senza del personale nei turni, il coinvolgimento deigenitori nelle proposte. Ne beneficeranno 90 sezio-ni di scuole per l'infanzia. Sono stati infine stanziati22.018 euro a sostegno dei soggetti gestori fa-centi parte del sistema nazionale di istruzione affin-ché possano dotarsi in forma associata di coordi-natori pedagogici , professionalità, queste, che favo-riscono e facilitano la continuità educativa della fa-scia d'età 0 – 6 anni. L’assessore Andrea Paparosottolinea «l'impegno delle scuole a progettareesperienze educative di significato che facilitano lacomprensione e l'integrazione dei bimbi tra loro econ l'esterno, favorendo lo sviluppo delle loro poten-zialità, tenendo conto degli interessi, dei bisogni,delle esperienze e capacità già maturate». «I pro-getti finanziati - precisa Paparo - concorrono a pro-muovere la formazione integrale della personalitàdei bimbi da 3 a 6 anni, attraverso il gioco, l'esplo-razione e la ricerca, la vita di relazione e l'amicizia».

Provincia - Approvato in Giunta

«Ci spiace che Foti lasci il Consiglioprovinciale. Lo ringraziamo tutti. E’ sta-to determinante per la gestione di molticasi in Provincia. E’ una persona buona,intelligente e preparata. La consolazioneè che può dare ancora molto alla nostracittà».Con queste il vicecapogruppo in Consi-glio provinciale, Giovanni Cattanei, havoluto salutare Foti che si è dimesso daconsigliere dell’ente di via Garibaldi.Un saluto fatto a nome di tutta la squa-dra del Pdl.Lo stessoFoti ha aggiunto: «Avevo dettoall’inizio dell’avventura che la mia sa-

rebbe stata una presenza a termine. Ol-tretutto avevo dietro di me, come primodei non eletti, un ragazzo bravo, genero-so e meritorio. Ho così aspettato che silaureasse e iniziasse a lavorare. E’ giustoche un giovane possa portare una venta-ta di giovinzezza, la stessa che io portaiquando ero giovane in Consiglio comu-nale». Ai cronisti che gli chiedevano secosì avrà più tempo per dedicarsi allaregìa delle prossime elezioni comunali,il deputato del Pdl ha risposto scansan-do qualsiasi provocazione: «Magari avròanche più tempo libero per me stesso».Al suo posto entrerà Michele Magna-

schi, ingegnere civile strutturista di 25anni, che farà il suo esordio in aula nellaseduta del 25 luglio prossimo. Il giovaneMagnaschi raccoglierà dunque un’ere-dità pesante, ma questo sembra nonspaventarlo affatto. Anzi. «E’ gratificantee stimolante sostituire una persona dispicco della politica piacentina comeFoti. Sono contentissimo di fare questaesperienza, è il coronamento di un per-corso politico iniziato con l’adesione almovimento giovanile del Pdl e culmina-ta poi con la candidatura alle Provincialidel 2009».

(mapo)

Il gruppo Pdl ringrazia Foti: «Può dare ancora tanto»Provincia,al posto del dimissionario entrerà il giovane Magnaschi: «E’gratificante»

Il dimissionario Tommaso Foti. Al suo posto entra Michele Magnaschi

la provincia La Cronacadi Piacenza

[email protected] 3 LUGLIO 2011

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Da sinistra, Fossati, Raggi e Zanetti

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PIACENZA - Libertà

La sfida

Per dare prospettive a Piacenzaattiriamo i giovani a vivere quidi PIERANGELO ROMERSI

n questi anni di crisi è evidentecome l’impresa funzioni da pol-mone della società. E’ una con-

statazione,ma è anche una sfida cul-turale che questo Paese sta affron-tando,e con esso Piacenza.Senza l’a-gire delle imprese non c’è occupa-zione, non c’è reddito, non c’è con-sumo,non c’è sostentamento per lefamiglie, non ci sono tasse per farfunzionare il settore pubblico, cheha il compito di regista delle politi-che e di attore dei servizi pubblici,eche non deve sostituirsi all’impresa.L’impresa, nelle sue tante accezionie forme che conosciamo, resta alcentro del sistema economico e so-ciale.Spesso non lo è nell’attenzionedi chi decide. Politica ed economiahanno viaggiato su strade parallelee quando si sono incontrate è statoforse più per obiettivi di pochi cheper il bene di tanti.E’ in corso una ri-voluzione etica in entrambi gli am-bienti che deve essere sfruttata.

Questa breve premessa serve persottolineare il puntuale interventofatto dal neo presidente di Confin-dustria di Piacenza. Mi è parso dicomprendere dalle sue parole chec’è questa consapevolezza del lega-me tra le imprese e la comunità chele circondano, che le vivono, c’è unlegame con la città.C’è una prospet-tiva sociale delle imprese,in partico-lare verso le nuove generazioni,chedeve essere messa al primo posto ditutte le politiche territoriali. Sonosembrati chiari e concreti anche iprogetti sulla quale intende muo-versi, che possono contribuire a co-struire un nuovo piano di lavoro perla città, che guardi ad uno sviluppocompatibile,basato sui settori tradi-zionali dell’economia piacentina,macon una capacità rinnovata di faresquadra e di presentarci al mondo.

Il riferimento alla direttrice versoMilano per facilitare i collegamentieconomici con la metropoli lombar-da, dal cui mercato dipendono di-verse nostre aziende,ci serve per ca-

Ipire anche il ruolo dei nostri pendo-lari che orbitano ogni giorno nel-l’hinterland: anche se non vanno alavorare in nostre aziende è impor-tante avere la consapevolezza delreddito redistribuito sul nostro terri-torio.

Non meno importante però, saràl’attrazione di nuove aziende sul no-stro territorio.Questo spesso non e-merge come priorità,il nuovo è sem-pre visto con diffidenza.Ormai inve-ce si è consapevoli che la concorren-za è il mondo e la qualità l’unica ri-sposta per il mercato.

L’impresa, quindi può dare ossi-geno alla società, ma per farlo deveessa stessa avere ossigeno a suffi-cienza per sopravvivere. Il primopassaggio cruciale è quindi quellodi sostenere (con credito, liquidità,consumi,ricerca e innovazione) il si-stema industriale. Non è una sceltache può fare Piacenza da sola, per-ché è necessaria una piattaformanazionale seria… Vista la manovraappena approvata dovremo invececontinuare con le nostre forze a farfronte ad una crisi che ancora stadando segnali preoccupanti.

Un ultima considerazione sui gio-vani.Abbiamo davanti tre scenari di-versi: il primo quello del precariatoduraturo,una contraddizione in ter-mini che si verifica ormai in mododiffuso, il secondo è quello dei gio-vani che non riescono nemmeno adiventare precari e non sono rap-presentati da nessuno. Il terzo èquello dei giovani che non tornanoa Piacenza dopo gli studi.

Se vogliamo dare una prospettivaa Piacenza, dobbiamo attirare gio-vani a vivere qui.E a restarci.Molto èstato fatto per infrastrutture e servi-zi.Ora la sfida è quella di un accordotra formazione, industriali, artigiani,istituzioni e sindacati per dare ad u-na intera generazione opportunità(non si può parlare di certezze).I gio-vani non vogliono favori,ma chance.Non vogliono indignarsi, ma lo fa-ranno se la spirale dello studio a vi-ta non si tramuterà in occupazione.

La risposta al Governo

Contromanovra Idv: tagli aglisprechi, non al “welfare”di ANDREA FOSSATI*

acendo seguito alla volontà dicontribuire con una propostaseria e concreta al risanamento

dei conti pubblici, noi dell’Idv abbia-mo presentato una nostra manovracorrettiva per poter avviare un con-fronto con le altre forze politiche inParlamento.

Sono tre le linee fondamentali sucui abbiamo incentrato l’azione: ridu-zione dei costi della politica,riduzionedelle spese ordinarie della pubblicaamministrazione e misure fiscali, conl’ambizioso obiettivo di azzerare il de-ficit entro il 2014.

In termini di cifre,a fronte dei 47 mi-liardi di euro imposti da Tremonti,cheignobilmente ne scarica oltre 40 sulprossimo Governo, noi con la contro-manovra arriviamo ad una cifra, fra ri-sparmi e misure fiscali di recupero, dicirca 53 miliardi di euro,ma nel nostrotesto non è prevista alcuna sforbicia-ta, per esempio, alle risorse destinateal welfare, ne sono state inserite ulte-riori "strette" agli statali.Quindi vi è unrifiuto e la consapevolezza dell’ideache la riforma significhi taglio orizzon-tale ed indiscriminato a tutti i settori.

Nel dettaglio, per quanto riguardal’abbattimento dei costi della politica,citiamo l’inserimento nel nostro testodi alcuni capisaldi delle battaglie in-traprese da Idv nel corso degli anni:l’eliminazione del vitalizio ai parla-mentari con effetto retroattivo e deirimborsi elettorali ai partiti, l’abolizio-ne delle Province e la riduzione delleauto e dei voli blu, fin da subito. Ciònel complesso consentirebbe di ri-sparmiare circa dieci miliardi di euro;un contenimento degli esborsi neces-sario altresì per recuperare credibilitànei confronti dei cittadini. Anche Tre-monti ha proposto alcuni di questipunti,peccato che in tema auto blu sidovrà aspettare che vadano a rotta-mazione le auto presenti ora (ci vor-ranno anni),mentre sui finanziamentipubblici il ministro ha operato una

modica sforbiciata del 10%. Del restonon si parla.

Un’altra voce inserita da Idv è ilblocco delle consulenze con la neces-sità di riportare l’attività della pubbli-ca amministrazione all’interno dellastessa, perché nella stragrande mag-gioranza dei casi le consulenze servo-no solo a sistemare chi magari non èstato eletto, oppure per fare uscire inmodo formalmente lecito denaro dal-la pubblica amministrazione e dall’e-rario. Chiediamo inoltre all’Esecutivo,che nel testo approvato dal CdM noncita alcun che, di sopprimere i finan-ziamenti per il Ponte sullo Stretto diMessina e ridurre i costi per gli arma-menti militari il cui acquisto è conse-guente alle "missioni di pace" in cuisiamo impegnati.

Infine sulle misure fiscali puntiamofortemente sul contrasto all’evasionee all’elusione,che può essere fatto pre-vedendo un nuovo livello di reddito-metro come anche interventi sulla sa-natoria per gli immigrati,portando al-tresì dal 12,5% al 20% la tassazionedelle rendite finanziarie. La manovradi Tremonti ha invece varato una rifor-ma fiscale da attuarsi nel giro di 3 an-ni, ed è proprio qui che sta l’inganno:si rinviano decisioni,a partire dalla tas-sazione delle rendite,per incapacità diassumersene la responsabilità politi-ca, scaricando quindi ogni peso sulGoverno successivo.Una strategia chenoi di Idv non possiamo accettare.

Per cui rilanciamo con forza le no-stre proposte sopracitate. Ciò perguardare al futuro del Paese,al rilanciodell’economia con interventi decisi edefficaci,studiati per non far pesare tut-to lo sforzo sulle solite categorie di cit-tadini. Ovvero dipendenti, pensiona-ti, famiglia numerose e giovani.

Il Governo potrebbe nel frattempoiniziare evitando lo sperpero di 50 mi-lioni di euro per l’acquisto di due nuo-vi elicotteri con interni in pelle e scher-mi al plasma che andranno in dota-zione alla Presidenza del Consiglio.

*Italia dei Valori Piacenza

F

di MARCO TANZI*

l welfare, i servizi sociali, i biso-gni delle persone in una societàsempre più articolata e com-

plessa: su questi temi Cittàcomuneha messo attorno ad un tavolo loscorso 17 giugno presso la coopera-tiva sociale “La Magnana” alcuni te-stimoni “privilegiati”,non solo di am-bito locale, che hanno dato vita adun ricco ed appassionato dibattito.Molti gli spunti di riflessione emer-si,sicuramente da sviluppare ed ap-profondire in ulteriori momenti,cheCittàcomune intende riproporre,coinvolgendo direttamente cittadi-ni ed associazioni, se possibile inmodo ancora più ampio che inquella prima serata,peraltro segna-ta da un folto e qualificato numerodi partecipanti.

Su un dato tutti i relatori interve-nuti si sono trovati sostanzialmented’accordo: occorre prendere attoche il welfare che abbiamo cono-sciuto e sperimentato nei decenniscorsi non è più pensabile e ripro-ducibile nel futuro prossimo,per ra-gioni di carattere economico (il no-to tema della sostenibilità) ma an-che “culturale”in senso lato.A tutti èdunque richiesto un cambio dimentalità, uno sforzo nuovo di let-tura ed interpretazione della realtà,superando innanzitutto un’impo-stazione ideologica del rapporto trapubblico e privato nei servizi socia-li.

A Piacenza i dati di bilancio se-gnalano una crescita significativadella spesa comunale per il “Settoresociale”negli ultimi anni; spesa cheè passata dai 15,6 milioni di euro del2002 agli oltre 26 milioni dell’annoappena trascorso (+66 %),con un si-gnificativo incremento anche in ter-mini relativi, rispetto cioè alla com-posizione della spesa comunale: la“fetta”del sociale passa dal 20 a qua-si il 30% del totale del bilancio. Sul-la base a questi dati, il vice sindacoCacciatore, intervenendo al conve-gno “Nessuno si senta escluso”, hapotuto legittimamente rivendicarela particolare attenzione che lagiunta Reggi ha dedicato al settorein tutti questi anni di governo, an-che se occorrerebbe meglio inda-gare per valutare quanto della spe-sa investita sia realmente andata aservizio del benessere dei cittadini equanto invece a finanziare la “mac-china” burocratico-organizzativa.Ma, al di là di ciò, e riprendendo al-cuni temi del dibattito,è lecito chie-dersi quanto sia ancora sostenibilequesto sistema dei servizi, conside-rato che già nel preventivo 2011 èprevista una riduzione significativadella spesa rispetto all’anno prece-dente (peraltro ritoccata verso l’altoin sede di assestamento in discus-sione proprio in questi giorni).

In un orizzonte più generale, sipone la domanda: che ne sarà delnostro welfare “universalistico”in uncontesto in cui mentre da un latocrescono e si espandono i diritti edi bisogni “sociali”,dall’altro la “coper-ta” pubblica si fa sempre più corta?Nel corso dell’incontro alla “Magna-na”si faceva notare come il caratte-re universalistico del nostro welfa-re-state, di derivazione industrial-fordista, vada quantomeno ridi-mensionato:l’impianto di fondo delnostro sistema di protezione socia-le è infatti sostanzialmente ancora-to alle prestazioni monetarie (il 60%della spesa sociale complessiva èrappresentato dalle pensioni di an-zianità e reversibilità),a scapito del-l’offerta di servizi. In questo senso,osservava il dirigente comunale Lui-gi Squeri, non si tratta solo di difen-dere le attuali prerogative del siste-ma di welfare, ma anche di accre-scerne la portata e l’universalità,lad-dove la nostra Nazione è agli ultimiposti nel panorama europeo perservizi all’infanzia e alle famiglie,perspesa in materia d’istruzione, per ilsostegno al reddito (“reddito di ba-se”,reddito minimo garantito,impo-sta negativa ecc.) e soprattutto perle politiche attive del lavoro.

Con la Legge quadro di riformadell’assistenza sociale nazionale, la328 del 2000, la dimensione comu-nale (o meglio distrettuale) delle

Ipolitiche sociali ha assunto progres-siva importanza,anche se i Comunistanno tendenzialmente abbando-nando la gestione diretta dei servi-zi,a fronte dell’assunzione di compi-ti d’indirizzo e programmazione.Con la 382 si sancisce infatti, anchenormativamente,il cosiddetto siste-ma della “governance”, attraversocui, sotto la regia comunale, varisoggetti della società civile concor-rono a progettare e successivamen-te gestire gli interventi socio-assi-stenziali a favore della cittadinanza,integrando opportunamente le re-ciproche competenze e specificità.IlPiano sociale di Zona (socio-sanita-rio,nell’attuale ultima versione) è lasede in cui si dovrebbe realizzare,attraverso l’attivazione di tavoli te-matici ed altri strumenti atti a favo-rire la più larga partecipazione, lastrutturazione e definizione concre-ta di tali politiche socio-assistenzia-li.

Sia pur nella ambigua divaricazio-ne tra risorse e compiti assegnati ocomunque così percepiti dalla po-polazione del territorio (notava an-cora lo stesso Squeri,come il Comu-ne amministri una quota molto mi-noritaria del totale delle risorse as-segnate al welfare,dovendo di con-tro gestire un sovraccarico di rela-zioni e aspettative nei confrontidell’utenza, a fronte di altri Enti de-cisori, come ad esempio l’Inps, chepur amministrando una mole mol-to più significativa di risorse resta-no assai più nell’ombra), il sistemadei Piani distrettuali di Zona ha ge-neralmente prodotto buoni risulta-

ti, contribuendo a colmare alcunidei limiti prima segnalati del siste-ma centralistico di welfare. Ma co-me si accennava all’inizio,i noti pro-blemi di finanza pubblica gettano“ombre lunghe”sulla tenuta di que-sto importante tassello di welfareterritoriale.

La questione rimanda al temadella esternalizzazione dei servizi e,più in generale, al rapporto pubbli-co-privato nel settore sociale e deibeni comuni.Esiste un’esternalizza-zione negativa che muove unica-mente dall’obiettivo di contenere icosti,affidando ad un privato un ser-vizio precedentemente gestito dalpubblico e che postula, inevitabil-mente, o un progressivo scadimen-to della qualità delle prestazioni of-ferte o lo sfruttamento e la scarsavalorizzazione di lavoratori ed ope-ratori sociali impiegati nel servizio,oppure entrambe le cose.Ma vi puòessere, indubbiamente, un’esterna-lizzazione “positiva”,laddove l’attorepubblico riconosca e promuova“sussidiariamente” l’azione di unsoggetto privato capace di interpre-tare i bisogni della comunità localecon risposte innovative, comunita-rie ed economicamente sostenibili.Il tema è certamente complesso edimplica anche la capacità di valuta-re l’efficacia complessiva oltre chela sostenibilità dei servizi di welfare.

Sottolineava al convegno di Città-comune Claudia Fiaschi,presidentedel Consorzio nazionale Cgm (unarealtà che associa oltre 80 consorziterritoriali di cooperative sociali),che, contrariamente a quanto co-

munemente si pensi, alcuni servizigestiti dal privato attraverso risorsepubbliche sono in grado di rigene-rare le risorse assorbite,restituendo-le alla comunità attraverso la fisca-lità che si applica sul valore aggiun-to prodotto.E’necessario dunque a-prirsi al privato nel modo giusto,co-me ha sostenuto Stefano Zanabo-ni, cooperatore e presidente diCofies (compagnia finanziaria perl’economia sociale),senza pregiudi-zi ideologici, facendo sì che l’attorepubblico mantenga la regia e il con-trollo del processo.In sostanza è ne-cessario contrastare un ingresso deiprivati che porti alla mercatizzazio-ne e finanziarizzazione del welfare(vi è oggi il concreto rischio di un si-gnificativo spostamento di risorsedal pubblico alle lobby private, chesi stanno attrezzando per fare “busi-ness”), per favorire una modernamutualità sussidiaria incentrata sul-l’impegno e la responsabilizzazionecollettiva dei cittadini e delle loro as-sociazioni,anche in forma di impre-sa.

Al nuovo welfare si deve chiede-re di superare i limiti di burocrati-smo e rigidità impersonale insiti nelvecchio sistema sviluppatosi nelDopoguerra.Ma la crescente enfasiposta sul bisogno di libertà e auto-determinazione del benessere so-ciale non può approdare a forme e-streme d’individualismo consumi-sta, che favoriscono l’isolamento ela disgregazione dei rapporti socia-li.Non a caso, da più parti si postulala fine del welfare e l’avvento di unasocietà dove ciascuno “farà da sé”,sfruttando le opportunità offertedalle nuove tecnologie e dalla “rete”.Attenzione: le relazioni im-mediate(cioè dirette, tra persone dotate disensi e coscienza) e quelle mediati-che non sono la stessa cosa.

Scegliendo il titolo “Nessuno sisenta escluso”, abbiamo voluto sot-tolineare la dimensione comunita-ria e partecipativa che deve avere ilwelfare del futuro:da un lato voglia-mo che nessuno resti solo e “crocifis-so”dai sui bisogni né rinunci al pro-prio protagonismo vitale,limitando-si a consumare servizi pensati e pro-gettati da altri; dall’altro c’è il peri-colo di un “autoescludersi” fruttodella triste ed illusoria ricerca di so-luzioni individualistiche ai bisognidi salute e sicurezza,ma vissute sen-za “socialità”.

*del Direttivo di Cittàcomune

Il giornale delle opinioni

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Il nuovo “welfare” ela cittadinanza attiva

Le analisiLibertà di pensiero

n Provincia forse sono se-parati in casa, ma nella riu-nione consiliare di giovedì

c’è stato un tale andirivieni atutte le ore che faceva pensaread una avviata casa d’appun-tamenti.

Essedi

I

PUNTURA DI SPILLO

Separati in casa

di ROBERTO BARBIERI*

crivo per rettificare alcuneaffermazioni di un comuni-cato pubblicato da Libertà

lo scorso mercoledì.Diramato daiconsiglieri di minoranza di Pro-getto Borgonovo, ha per oggettola convocazione di un consigliocomunale aperto ai cittadini, ri-chiesta dagli stessi consiglieri sulproblema degli allagamenti.

Vi si afferma che, dopo aver«concordato» con i capigruppo ladata del consiglio al primo luglio,in una riunione da me apposita-mente convocata il 9 giugnoscorso, sarei venuto meno all’im-pegno.

Preciso che nella citata riunio-ne ho resa nota la mia intenzionedi chiedere la partecipazione alconsiglio comunale dei rappre-sentanti di tutti gli enti coinvoltinella gestione del territorio e, inparticolare, delle acque: Consor-zio di bonifica, Autorità di bacinoe IREN, società che ha la gestionedella rete fognaria.Ho quindi ma-nifestata l’intenzione di convoca-re il consiglio comunale dopo che

Ssaranno disponibili gli esiti deiprimi sopraluoghi e accertamen-ti tecnici, che sono in corso inqueste settimane e si conclude-ranno entro la prima metà di lu-glio.

Non ho quindi per nulla «con-cordato» la data del primo luglio,ritenendo prioritario arrivare al-l’appuntamento del consiglio co-munale aperto disponendo di da-ti e informazioni il più possibileoggettivi, in modo da poter con-tribuire alla buona riuscita delconfronto.Questo oltre a consen-tire ai cittadini colpiti dagli alla-gamenti di esprimere le proprierichieste e perfino la propria rab-bia dovrebbe, infatti, permetterea tutti di chiarire i termini del pro-blema,e,mi auguro,di prospetta-re possibili interventi per fronteg-giare questi eventi calamitosi.

Per tutta una serie di circostan-ze non da ultima la convocazionegià programmata di un consigliocomunale in seduta ordinaria a fi-ne giugno in accordo con i tecni-ci che interverranno, abbiamo i-potizzato come prima data utilela mattina di sabato16 luglio.

Una data che mi sembra giusti-ficabile,tanto più che nel frattem-po le nostre porte sono sempreaperte: continuiamo. infatti, aconfrontarci con i cittadini, a rac-cogliere informazioni e a pro-grammare i prossimi interventi.Approfitto, anzi, dell’occasioneper invitare quanti avessero avu-to problemi nel corso delle inon-dazioni e non lo avessero ancorareso noto all’amministrazione, di“farsi vivi”, in modo da far sì che ilquadro della situazione sia pernoi il più completo possibile.

*Sindaco di Borgonovo

Borgonovo: il consiglio comunale aperto sugli allagamenti

Non avevo preso impegni per il 1° luglio

LIBERTÀSabato 2 luglio 2011 53

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20 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 07 - 2011

PIACENZA - Libertà

Provincia

di ANTONELLA LENTI

inque anni di opposizio-ne agguerrita alla giuntaBoiardi («Quell’esperien-za credo abbia contribui-to a determinare il succes-

so del 2009»), due anni come con-sigliere di maggioranza dell’am-ministrazione Trespidi («Non sipuò vincere in Provincia e poi sta-re in panchina») e ora TommasoFoti si fa da parte.

Ha lasciato via Garibaldi. Gli èsubentrato un giovane, MicheleMagnaschi, primo dei non elettiin un collegio della città. «Avreipotuto dimettermi prima - dicel’onorevole che incontriamo nellasede del Pdl piacentino - ma hoatteso che chi è entrato in consi-glio concludesse il corso degli stu-di e, soprattutto, cominciasse a la-vorare, consapevole - aggiunge -che la politica spesso ti prende, ticattura tanto che a volte può fartidistrarre. Un rischio che è bene e-vitare». Una chiacchierata cheparte dalla Provincia ma che toc-ca anche altri aspetti della vita po-litica locale e non solo. Dalla sfidadel prossimo anno per le Comu-nali di Piacenza ed i rapporti in-terni alla coalizione di centrode-stra, all’esperienza maturata nelPdl nazionale con la frattura conl’area di Fini: «L’ho vissuta malis-simo», dice.

Torniamo al governo della Pro-vincia. Caratterizzato da un av-vio in salita segnato da forti pole-miche e dalle dimissioni dell’as-sessore Davide Allegri.

«La politica è fatta di giorni bel-li e di giorni amari. Non mi riferi-sco alle dimissioni dell’assessore,ma restano interrogativi su unpunto: c’è o non c’è una colpa nel-la vicenda giudiziaria? »

Con le sue dimissioni la Pro-vincia perde una figura impor-tante sia sul piano politico sia peresperienza. Resta una compagi-ne più debole? E che ruolo pensadi avere ancora rispetto alla Pro-vincia?

«Non interferisco nei ruoli am-ministrativi, se qualcuno mi inve-stirà di qualcosa sarò a disposizio-ne. Non è nel mio costume e nep-pure nella mia indole tirare le filadal di fuori. Quanto al mio ruolonell’amministrazione parto dal

Cpresupposto che tutti sono utili enessuno indispensabile, credoche l’amministrazione andrà a-vanti bene anche senza la miapresenza che a volte, mi rendoconto, ha esercitato una forte pe-so. Si sa che nel mio identikit c’èanche il fatto di essere un cultoredelle regole che non interpreto inmodo “casereccio”»

Un consiglio a chi resta in viaGaribaldi se la sente di darlo?

«Non sono più consigliere e fi-guriamoci se ora voglio recitare laparte di consigliori. Alla base del-la maggioranza c’era un program-ma elettorale con riferimenti pro-grammatici precisi, è quella la li-nea da seguire».

Disimpegno totale, dunque.«Mi sembra corretto verso di

me e gli altri avere questo atteg-giamento che, tra l’altro non ènuovo. E’ lo stesso tenuto in Co-mune quando ho cessato di farparte di quel consesso. E’ unaquestione di educazione politica».

E a questo punto è d’obbligochiedere quale destino per leProvince che tornano in agendaper l’abolizione per rientrare neipropositi archiviati un minutodopo.

«Non è un tema disgiunto dallarimodulazione dello Stato italia-no. Vero è che si potrebbe iniziarecon l’accorparle»

O quanto meno evitare dicrearne di nuove

«Già»Sullo sfondo si delinea però un

appuntamento importante, le

comunali di Piacenza del prossi-mo anno, mani libere in Provin-cia per giocare quella partita?

«Non ho l’ambizione di fare ilsindaco né il candidato consiglie-re; se si dovesse presentare la pos-sibilità di essere presente per farda traino alla lista del Pdl, lo valu-terò. Come coalizione non sonoancora iniziati gli incontri ora è inatto una riflessione nel Pdl che, insostanza, risponde a una doman-da: il partito vuole andare al tavo-lo con le altre forze della coalizio-ne con un proprio candidato? Se ilPdl è intenzionato a proporre unnome credo che ci si debba arriva-re attraverso le primarie e su que-

sto chiederò anchela valutazione e ladecisione dell’orga-no provinciale delpartito. E’ una pro-posta lanciata alladiscussione che puòessere accolta o re-spinta però pensoche, in quest’ultimocaso, sarebbe neces-sario proporre unasoluzione alternati-va».

Una proposta cheperò potrebbe pe-sare sulle aspirazio-ni della Lega Nordche da tempo puntaalla candidaturaper il Comune.

«Aspirazione le-gittima, tuttavia ri-terrei sbagliato che il

Pdl, da subito, si chiamasse fuori.E prima ancora di conoscere gli o-rientamenti degli altri, poi».

Pdl che, a livello nazionale siappresta a imboccare una nuovastrada. Finita l’era del padre pa-drone?

«Da quando esiste il Pdl Berlu-sconi è stato tutto fuorché un “pa-dre-padrone”. Quando si sceglieun partito “leaderista” è evidenteche si tratta di una formazioneche non può far altro che svilup-pare le proprie dinamiche attra-verso la fugura di un leader, quin-di Berlusconi. Ora, con il passag-gio politico compiuto, si passa aun altro tipo di partito con la figu-

ra di un segretario primus interpares che sia riferimento di unaclasse dirigente che trova il con-fronto nella collegialità e la sinte-si nella figura del suo segretariopolitico».

Nell’esperienza del Pdl,però,siè consumata una frattura che,per chi proviene da An probabil-mente rappresenta anche una fe-rita profonda. Come valuta larottura con l’area di Fini?

«La rottura con Fini l’ho vissutamalissimo. Per me che sono unromantico della politica, sento ungrande vuoto. Per anni ho sentitoripetere che l’onore della destra e-ra saper mantenere fede alla pa-rola data e quando si vota controa un governo, al capo di quel go-verno nelle cui liste si è stati elet-ti, si consuma un tradimento mul-tiplo. Dagli elettori alla propriastoria personale e questo credo siasenza ritorno.

Impossibile una ricomposizio-ne?

«Credo sia indispensabile arri-vare a ricomporre un’area di cen-tro destra che comprenda diverseanime e sigle e penso anche a Udc(è stato un errore in queste ammi-nistrative escluderlo) e Fli. Questoper me ha un valore di fondo: con-trastare la sinistra. In questa chia-ve politicamente tutto è possibile,ma non certo in nome del “beltempo che fu”».

L’esclusione dell’Udc è stataquasi un diktat della Lega Nord...

«L’importante è che un errorenon si trasformi in un orrore».

Scuole d’infanzia: finanziamenti per migliorare la qualità dei serviziVia libera dalla Provincia al piano di 254mila euro

■ La giunta provinciale ha ap-provato il “Piano di riparto delle ri-sorse destinate agli interventi diqualificazione e miglioramentoper le scuole dell’infanzia del siste-ma nazionale di istruzione perl’anno finanziario 2010”. I fondicomplessivi ammontano a circa254mila euro. 58.817 euro servi-ranno per 12 progetti (per altret-tante aggregazioni di scuole), darealizzare il prossimo anno scola-stico, destinati alla qualificazionedella proposta educativa. Qualcheesempio: interventi specifici perl’integrazione di bambini con de-ficit, laboratori creativi per pro-muovere l’educazione ambienta-

le, attività di promozione all’edu-cazione interculturale e altri pro-getti di settore che coinvolgeran-no un totale di 5.414 bambini. Al-tri 173.269 euro sono stati riserva-ti a due progetti promossi dallescuole dell’infanzia paritarie pri-vate. I fondi sono finalizzati al mi-glioramento del contesto e dellaproposta educativa, come ad e-sempio l’adozione di orari più fles-sibili, la compresenza del persona-

le nei turni, il coinvolgimento deigenitori nelle proposte. Ne benefi-ceranno 90 sezioni di scuole perl’infanzia di tutta la provincia.

Sono stati infine stanziati 22.018euro a sostegno dei soggetti gesto-ri facenti parte del sistema nazio-nale di istruzione affinché possa-no dotarsi in forma associata dicoordinatori pedagogici, profes-sionalità, queste, che favorisconoe facilitano la continuità educativa

della fascia d’età 0 - 6 anni. L’as-sessore provinciale Andrea Papa-ro sottolinea «l’impegno dellescuole a progettare esperienze e-ducative di significato che facilita-no la comprensione e l’integrazio-ne dei bimbi tra loro e con l’ester-no, favorendo lo sviluppo delle lo-ro potenzialità, tenendo conto de-gli interessi, dei bisogni, delle e-sperienze e capacità giàmaturate». «I progetti finanziati -precisa Paparo - concorrono a pro-muovere la formazione integraledella personalità dei bimbi da 3 a 6anni, attraverso il gioco, l’esplora-zione e la ricerca, la vita di relazio-ne e l’amicizia».

L’onorevole Tommaso Foti durante un consiglio provinciale

«Dopo sette anni, addio Provincia»L’on. Tommaso Foti lascia il seggio di via Garibaldi a Michele Magnaschi. «I cinque anni di opposizione hanno gettato il seme della vittoria». Vicenda Allegri: interrogativi aperti

■ Cosa mette insieme, in Pro-vincia, Partito democratico, areaBoiardi e Udc? Per adesso il blogwww. porcellumpia-cenza. com, on lineda domani e realiz-zato dal Comitatoprovinciale per l’a-brogazione dell’at-tuale legge elettora-le, presieduto daiconsiglieri GianluigiBoiardi e GiovanniQuaratino e a cuihanno aderito am-ministratori, politicie soprattutto citta-dini.

Ma non è fanta-scienza pensare cheil discorso, per ilmomento sottotrac-cia, possa allargarsi anche ad altriargomenti e che in via Garibaldipossano presto svilupparsi inteseinedite e alleanze, magari su qual-che singolo tema specifico. Il tut-to favorito e forse accelerato dal-la situazione molto “elettrica” traPopolo della libertà e Lega nord,con i centristi guidati dall’asses-sore Pier Paolo Gallini che hannoaccolto con malcelato disappun-to il recente comportamento de-gli esponenti del Carroccio.

Ecco quindi che il primo incon-tro organizzato dal Comitato pro-vinciale anti-porcellum, che si ètenuto venerdì sera ad Agazzano

alla presenza di una sessantina diintervenuti, potrebbe essere sta-to solo il primo passo di un dialo-go di più ampio respiro. Tra l’al-tro, visti molti dei presenti, sem-brava proprio di trovarsi in unariunione di neo-centristi, i cosid-detti moderati, divisi tra i vari po-li: tra questi, il gruppo consiliaredi UnaVera Cortemaggiore (rap-presentato dal candidato sindacoFederico Ferri, dal segretario co-munale del Pd Natale Borasi e daSergio Faverzani), il consigliereprovinciale Marco Bergonzi, gli exassessori provinciali Patrizia Cal-za, Mario Spezia e Mario Magnel-

li, l’ex assessore fiorenzuolano Ti-ziano Chiocchi, la delegazionedell’Udc con il segretario PierPaolo Gallini, il suo vice GabrieleGualazzini e Bruno Cassinari.«Noi già un paio di anni fa aveva-mo raccolto le firme per ottenereil ritorno alle preferenze - hannocommentato questi ultimi - quin-

di aderiamo moltovolentieri a questocomitato, sperandoche possa dare unpiccolo contributoad ottenere un gran-de risultato. Non sitratta di una batta-glia di parte, ma unaquestione trasversa-le che interessa tutticoloro che vedononel bipolarismo unodei mali della politi-ca attuale». Tra le as-sociazioni, da rile-vare l’adesione diLegambiente e dinumerosi cittadini,

tra cui Gianluca Agosti, CarmelaCaserta, Mario Verderosa, Riccar-do Visentin. Tra i volti più noti alivello nazionale, che hanno datol’adesione al Comitato piacenti-no il cantante Ricky Gianco (chesarà presente a settembre perun’iniziativa popolare per la rac-colta delle firme) e Gianni Mat-tioli, ex ministro dell’Ambiente.E’ stata creata per i cittadini l’ap-posita mail (porcellumpiacen-za@gmail. com) dove potrannoessere contattati i responsabilidel Comitato per avere qualsiasiinformazione.

Michele Rancati

AGAZZANO - Da sin.Cassinari,Gallini,Gualazzini,Boiardi e Bergonzi

PIACENZA - C’è «delusione» e«perplessità» da parte dei verti-ci piacentini dell’Italia dei Valo-ri per la scelta di Pd,altri gruppi di mi-noranza consigliaree la Laga Nord divotare contro lamozione del capo-gruppo Idv in Pro-vincia SamueleRaggi - durante l’ul-timo consiglio pro-vinciale - sulla que-stione dell’acquapubblica e della re-munerazione delcapitale investito,argomenti già og-getti dell’ultimo re-ferendum.

In particolare,delude l’atteggiamento del Pd,che «prima cavalca la vittoriadei sì al referendum e poi votacontro la stessa identica propo-sta».

A riaffermarlo con forza è lostesso consigliere provincialedell’Idv Samuele Raggi nel corsodi una conferenza stampa assie-me ai responsabili del partitoAndrea Fossati e Athos Zanetti.La mozione di Raggi - bocciatacon la sola approvazione di Idv eUdc, l’astensione del Pd e il vo-to contrario di Lega e Pdl - pro-poneva infatti di impegnare ilpresidente Trespidi e la giunta

per una riduzione delle tariffedei servizi idrici «secondo quan-to stabilito dalla volontà popola-re in tema di rimunerazione».

«I cittadini hanno detto chia-ramente di no, e ciò dovrebbecomportare un risparmio im-mediato sulla bolletta del 7%»spiega Raggi. «Ma alle parolespesso non corrisponde la poli-tica dei fatti. Tante “opposizio-ni” si sono vantate del risultatodel referendum, ma solo poche- come noi - si sono date davve-ro da fare per la raccolta firme.Così, oggi vediamo l’astensionedel Pd ma anche degli altri grup-

pi come la lista Boiardi o il grup-po Misto, che prima vedevanonel “sì” una grande vittoria de-mocratica, seguendo anche l’in-dicazione dello stesso segretariodel Pd Bersani». Così, mentre ilvoto del Pdl era scontato, «c’è i-pocrisia anche nella posizionedella Lega Nord, di cui diversi e-

sponenti di spicco alivello nazionalehanno dichiarato diaver votato per il sì.E il presidente Tre-spidi non può la-varsene le maniscaricando su altrila competenza: nonè vero che la giuntaprovinciale è estra-nea a queste tema-tiche e che nonpossa fare nulla. A-desso auspichiamoche il vuoto norma-tivo venga colmatoda una legge seria,la migliore risposta

al “no” della “casta”». E Fossatirincara: «La gente è stufa dellapolitica delle chiacchiere. È im-pensabile andare avanti pren-dendo in giro gli elettori». Intan-to, l’argomento finirà presto inComune: la stessa identica mo-zione sarà presentata a palazzoMercanti dal consigliere BrunoGalvani. In quell’occasione, larichiesta assumerà uno spesso-re decisamente maggiore, rivol-gendosi direttamente al sinda-co Roberto Reggi, che è anchepresidente dell’Autorità d’Ambi-to (Ato).

Cristian Brusamonti

Andrea Fossati,Samuele Raggi e AthosZanetti nella sede di Idv (f.Lunini)

«Acqua,si cavalca il sì al referendum e poi in Provincia si vota contro»Raggi (Idv) all’attacco di Pd e Lega Nord

ON LINE DA DOMANI

“Porcellumpiacenza”:Pd,Boiardi,Udcuniti nel blog contro la legge elettorale

BOBBIO

Tornano staserai “cori d’osteria”BOBBIO - (pat. m.) Torna oggila rassegna di cori d’osteria ecanti popolari. L’importantemanifestazione, che il Comu-ne di Bobbio, con il patrociniodella Provincia di Piacenza,organizza ininterrottamentedal 1981, intende recuperare eriproporre le espressioni piùgenuine della musica popola-re. Questa sera, nella splendi-da cornice di Piazza S. Fara, sialterneranno gruppi coralispontanei, i cosiddetti “corid’osteria”, si potranno perciòascoltare i loro repertori pro-posti secondo versioni tradi-zionali o rielaborate. Il pro-gramma è definito con la par-tecipazione di alcuni “corispontanei” del territorio de-nominato “Le Quattro Provin-ce”, la zona appenninica checomprende l’incrocio dei cri-nali piacentini, alessandrini,pavesi e genovesi. Il ruolo difilo conduttore sarà affidato altrio “Müsetta”, uno dei miglio-ri gruppi in Italia e all’estero:Ettore Losini, detto “Bani”, pif-fero; Attilio Rocca “Tiliòn”, fi-sarmonica; Pier Carlo Cardi-nali, cornamusa. Ci sarà inol-tre una gradita sorpresa: Ma-rion Reinhard, fagottista deiBerliner Philarmoniker e va-lente pifferaia, che si inserirànel gruppo dei Müsetta. Parte-cipaeranno inoltre dei gruppicorali: i Cantori di Marsaglia,il Coro Valtrebbia e Valtidone,Voce di Confino, Comolpa inOsteria, Liguri Piemontesi.

CASTELSANGIOVANNI

Uffici comunalicon orario estivo■ (mm) Prosegue a Castel-sangiovanni l’orario estivo diapertura degli uffici comunali,che resterà in vigore fino al 3settembre. Il servizio demo-grafico apre al pubblico dalle8,30 alle 12,30 dal lunedì al sa-bato, mentre i rimanenti ser-vizi aprono dalle 9,30 alle12,30. Si potrà inoltre accede-re a tutti i servizi anche dalle15 alle 16,30 di ogni martedìpomeriggio.

Notiziein breve

LIBERTÀDomenica 3 luglio 201128