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Rassegna Stampa realizzata da SIFA Srl Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende 20129 Milano – Via Mameli, 11 Tel. 0243990431 – Fax 0245409587 Rassegna Stampa Martedì 22 maggio 2012

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Rassegna Stampa Martedì 22 maggio 2012

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Rassegna del 22 maggio 2012

ASL BRESCIALa Provincia Di Cremona 14 MALATTIE E PREVENZIONE OGGI IN SPAZIOEVENTI 3

Bresciaoggi 32 VILA CARCINA, LA NUOVA FARMACIA SARÀ PRIVATA E A CAILINA M.ben. 4

Bresciaoggi 33 TOSCOLANO, UNA SALUTARE CAMMINATA ALLA CALLE DELLE CARTIERE Se.za. 5

La Provincia Di Cremona 33 "AMICI ASINI, DUE ANNI INSIEME" 6

SANITÀ LOMBARDIACorriere Della Sera (bs) 6 POLIAMBULANZA, PRONTO SOCCORSO PIÙ AMPIO E APRE LA TERAPIA INTENSIVA NEONATALE R.b. 7

Il Giornale Di Brescia 1, 15 POLIAMBULANZA, VIA AL NUOVO PRONTO SOCCORSO Roberto Barucco 8

Il Giornale Di Brescia 30 BRESCIA LEADER PER LA DIAGNOSTICA DELL'EPATITE B 11

Il Giornale Di Brescia 30 L'ESAME DEL SANGUE SCOVA L'INFEZIONE Anna Della Moretta 13

Il Giornale Di Brescia 31 IPERTENSIONE ARTERIOSA: COLPISCE GLI ANZANI SILENSIOSA E INVISIBILE Paolo Mercurio 14

Bresciaoggi 18 LA POLIAMBULANZA SI RINNOVA E ALLARGA IL PRONTO SOCCORSO Lisa Cesco 15

RICERCA SANITARIALa Repubblica 1, 24 BIMBO SALVATO DA "CUORE-PONTE" CHE PESA SOLTANTO UNDICI GRAMMI Elena Dusi 18

Corriere Della Sera 33 IL MICRO CUORE ARTIFICIALE SALVA UN BIMBO DI 16 MESI F. Di Frischia 19

Qn 23 CUORE ARTIFICIALE DI 11 GRAMMI RECORD MONDIALE PER UN BAMBINO 20

Il Giornale 25 CUORE ARTIFICIALE PER UN BIMBO DI 16 MESI: È IL PRIMO AL MONDO 22

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Malattie e prevenzione OeàinSpazioEventi Oggi presso la sala eventi di Spa­zio Comune con inizio alle ore 17,30 Francesco Donato docen­te presso la sezione di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubbli­ca del Corso di Laurea in Assi­stenza Sanitaria dell'Universi­tà degli Studi di Brescia in con­venzione con ASL, condurrà l'in­tervento dal titolo Un'agenda per la salute', appuntamenti per stare bene in cui si sottolineerà quanto la prevenzione delle ma­lattie stia acquistando uno spa­zio sempre maggiore.

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Obi 1 11 l d b I contenuti della recentissima legge sulle liberalizzazioni in­vestono direttamente anche il Comune di Villa Carcina, che ora, sulla base di numeri ed estensione territoriale, ha la possibilità di aprire una nuo­va farmacia. Mala nuova strut­tura sarà pubblica o privata?

La maggioranza ha le idee chiare: «Non è possibile apri­re una rivendita comunale per­chè si sforerebbe il patto di sta­bilità, e attualmente la nostra amministrazione non può per­mettersi nuove assunzioni», ha spiegato Benito Maruggi, assessore al Bilancio, durante il consiglio comunale.

Un consiglio nel quale il te­ma è stato sollevato dal grup­po di minoranza «Crescere in­sieme», che ha proposto inve­ce un nuovo esercizio pubbli­co a Cogozzo (a Nord del pae­se) che avrebbe potuto garanti­re un buon utile alle casse co­munali assicurando contem­poraneamente un servizio otti­male in una zona di forte pas­saggio. È d'accordo anche il gruppo Lega nord, ma la mag­gioranza ha deciso di far nasce­re la nuova struttura (privata) a Cailina. Ora si attenderà il be­nestare della Provincia, del-l'Asl e dell'Ordine dei medici per poter inviare in Regione l'autorizzazione a lanciare il bando: sarà aperto entro un anno. «MBEN. \h

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È rinviata a martedì prossimo (ma era prevista per oggi, poi saltata per il maltempo), nella Valle delle Cartiere di Toscola-no Maderno, la prima edizio­ne del «Gruppi di cammino day», organizzata dall'Asl di Brescia in collaborazione con il Comune.

Dalle 14 alle 14.30 verrà effet­tuata la registrazione davanti al municipio. La partenza dei grappi per la camminata è fis­sata per le 15, dopo i saluti del direttore generale dell'Asl di Brescia Carmelo Scarcella, del sindaco di Toscolano Mader­no Roberto Righettini e della responsabile del Servizio edu­cazione alla salute e attività sperimentali Fiorenza Comin-cini. Meta finale: la località Gatto, con visita ai resti di una

Lungo il percorso sarà possi­bile entrare nel Centro di eccel­lenza di Maina inferiore, e am­mirare il museo delle cartiere, con gli antichi strumenti di la­vorazione. Alle 17 chiusura del­la visita con un salutare buffet a base di frutta.

L'iniziativa intende rimarca­re l'importanza per la salute del movimento e della passeg­giata quotidiana.

Da segnalare poi un'altra pos­sibilità di escursione. Il Tou-ring club italiano organizza una visita guidata (massimo 30 persone) con il console Her-fried Schiude alla villa roma­na di Desenzano sabato 26 maggio. Ritrovo alle 9.45. In-formazioni e prenotazioni da Nicolini Viaggi a Salò, telefo­no 0365 520728. Quota 5 euro, 3 per i soci del Touring club ita­liano. «Si.ZA.

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Gussola. Al mattino gli interventi, degli espelli al pomeriggio la passeggiata nel bosco con gli ammali

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di Davide Bazzani GUSSOLA — Per tirare le somme di due anni di lavoro, il Centro Natura Amica, prota­gonista del progetto di media­zione con l'asino, ha organizza­to per sabato una giornata in cui i fondatori ed ì principali partner racconteranno la loro esperienza di gestione di nuo­ve modalità di prevenzione e promozione della salute, «per dimostrare che insieme è pos­sibile creare progetti territo­riali che con professionalità e sostenibilità aiutino a miglio­rare la qualità di vita ed i lbe -nessere delle persone».

Il programma sarà aperto al­le 10 dai saluti delle autorità: Carmelo Scancella, direttore generale dell'ASL di Brescia, Luigi Pettinati, direttore ge­nerale di Cassa Paciana .DCC, Marino Chiesa, sindaco di

Gussola, Ezio Lodetti, diretto­re generale Fondazione Inizia­tive Zooprofilattiche e Zootec­niche. Alle 10.20 è previsto l'intervento di Luigi Dotti, psi­cologo dell'ASL di Brescia. Al­le 10.45 interventi delle strut­ture socio-assistenziali e sani­tarie partner. Alle 11.45 le conclusioni t rat te da Andrea Lusenti, presidente dell'Asso­ciazione Centro Natura Ami­ca Onlus. Alle 12.15 inizierà un rinfresco all 'aperto presso la sede operativa di Località Valloni. Alle 14 passeggiata nel bosco in compagnia degli asini, in collaborazione con LI-PU di Cremona.

Il Centro Natura Amica ha iniziato a muovere i primi pas­si a maggio del 2009. L'avvio operativo delle attività arrivò nella primavera seguente, do­po un laborioso percorso di formazione dedicato ai volon­

tari sotto la guida della Fonda­zione Iniziative Profilattiche e Zootecniche della Regione Lombardia e dei referenti del-l'ASL di Brescia. Partner sta­bili del progetto di sperimen­tazione di attività di mediazio­ne con l'Asino la Fondazione 'Conte Carlo Busi' di Casal-maggiore, la Fondazione 'Eli­sabetta Germani' di Gingia de Botti, la Cooperativa Sociale 'Santa Federici' diCasalmag-giore, la Cooperativa Sociale TI Portico' Centro Diurno per Disabili di Vidiceto di Gingia de ' Botti, la Cooperativa So­ciale 'La Cometa' Centro Diur­no per Disabili di Bozzolo, la Comunità 'Casa Giardino' di Casalmaggiore e l'Istituto Comprensivo 'Diotti' di Casal-maggiore.

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SERVIZI

sii 3prc in ter3pi3 intGnsiv3 nG0H3t3lG Nuovo accesso per il pronto soccorso della Poliambulanza, che da domani sarà da via Don Plnzoni. «L'ampliamento del pronto soccorso ha richiesto un investimento di circa 2 milioni di euro — ha spiegato il oircttorc s ciicroic Jbnnco Hixipccin — co ero. iioccsso.no per migliorare l'accessibilità e gli spazi a disposizione dell'emergenza, anche In relazione alla nuova dimensione (570 posti letto) che assumerà II presidio di via Bissolati con la chiusura definitiva del S. Orsola, prevista per fine luglio». Nel giorni scorsi è stato aperto anche il primo nucleo di sei posti letto di terapia intensiva neonatale, (t.b.)

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BRESCIA Cambia il Pronto soccorso della Poliambulanza. Non solo come accesso carraio ma anche come capacità operativa. Un salto di qualità con l'apertura da domani. a pagina 15

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Due milioni di euro di intervento per adeguare i servizi in relazione ai 570 posti letto in più Spostato anche l'ingresso carraio: da domani mattina l'accesso sarà da via Don Pinzoni

• Pronto soccorso della Po­liambulanza, si cambia. E non solo accesso carraio, ma capacità operativa, ricettiva e di intervento, sia sui casi me­no drammatici, sia sui cosid­detti «codici rossi», quando cioè il paziente arriva con la vita appesa a un filo alla so­glia dell'ospedale e un minu­to, in più o in meno, può rap­presentare la differenza tra la vita e la morte. Un ulteriore salto di qualità, quello della Poliambulanza di Brescia, che diverrà tangibi­le già da domani mattina, mercoledì 23 maggio, a parti­re dalle 7. Infatti la prima no­vità del Pronto soccorso ri­guarderà l'accesso, ricolloca­to in via Don Pinzoni 1, spo­stato diametralmente rispet­to al vecchio. «I pazienti e le urgenze passe­ranno attraverso l'ingresso che un tempo era riservato ai

dipendenti e ai fornitori diret­ti ai magazzini - dice il diretto­re generale dell'istituto ospe­daliero, Enrico Zampedri -. Un nuovo accesso, che dopo qualche giorno, sostituirà completamente quello vec­chio (a ridosso del quale ver­ranno attivati i parcheggi ri­servati dei dipendenti) e si unisce al progetto di amplia­mento del Pronto soccorso, in termini di spazi e relativa operatività, con l'accesso molto più semplice e vicino», collegato alla nuova viabilità dei piani urbanistici di Bre­scia e, sottolinea l'ing. Zampe­dri, «pensato in risposta alla necessità di migliorare l'ac­cessibilità e gli spazi a disposi­zione dell'emergenza. Anche in relazione alla nuova cresci­ta prevista, 570 posti letto, con la chiusura della struttu­ra del Sant'Orsola». Due milioni di euro di investi­

mento, che non si limita al­l'ampliamento, ma a una ve­ra rivoluzione nella struttura operativa: la nuova elisuperfi-cie, già operativa per consen­tire l'impiego degli elicotteri («oltre cento interventi all'an­no», sottolinea il direttore ge­nerale) , dotata anche delle ap­parecchiature per l'utilizzo notturno, e la cosiddetta «ca­mera calda», quella dove arri­vano le emergenze, collocate in un contesto logistico ora più agile, sono tra gli obiettivi raggiunti. Una attività, quella svolta dal Dipartimento di Urgenza ed Emergenza di Poliambulan­za che si caratterizza per la complessità e l'impegno qua­lificato: nel 2011 infatti sono stati quasi 60mila gli accessi al Pronto Soccorso (e que­st'anno si prevede un ulterio­re incremento, del 10 per cen­to).

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Quasi 1.500 i trattamenti di pazienti giunti in «codice ros­so», con 280 pazienti in «Stro-ke Unit» e 500 casi di infarto miocardico acuto trattati co­me episodio iniziale di assi­stenza. L'intervento di am­pliamento si inserisce tra le opere di integrazione delle at­tività dell'Ospedale Sant'Or­sola destinate a completarsi, per la parte relativa ai ricove­ri, entro la fine di luglio di que-st'anno. Mentre dal primo agosto invece verranno accre­sciute le attività ambulatoria­li di Poliambulanza Centro, in via Vittorio Emanuele. «Inoltre prevediamo - spiega il direttore sanitario, dottor Alessandro Signorini -, un nu­mero di circa tremila neonati all'anno per il futuro. Ed an­che per questo sono state in­crementate pure le dotazioni dell'emergenza ostetrica, ol­tre ad essere stato aperto da poco il primo nucleo di sei po­sti letto di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia». Nella prospettiva di realizza­re uno spazio fisico di conti­nuità con il reparto e sposta­re, anche in questo caso, il ba­ricentro dell'emergenza.

Roberto Baracco

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• La struttura ampliata del Pronto Soccorso di via Don Pinzoni, oltre alle dotazioni già presenti in precedenza e ottimizzate grazie a nuovi spazi, è dotata di Posto di Poli­zia già operativo, ampio par­cheggio, una avanzata unità di Osservazione Breve, con 20 posti letto e 6 posti monito­rizzati. Questi ultimi, grazie all'impiego della tecnologia più avanzata, consentiranno di svolgere funzioni di «chest painunit» (unità per il dolore toracico), inquadramento diagnostico e trattamento ur­gente delle insufficienze re­spiratorie riacutizzate. Molte le peculiarità operative mostrate nelle nuove sale dal dottor Paolo Terragnoli, re­sponsabile del Pronto Soccor­so e ad dottor Achille Bernar­dini, direttore Dipartimento

Emergenza. Tra i possibili in­terventi «diretti» che il Pronto Soccorso può effettuare non mancano anche la prepara­zione intensiva ad eventuali procedure invasive come l'emodinamica e cardiologia interventistica, «stroke unit» e interventistica neurovasco­lare. Insomma un Pronto Soc­corso all'avanguardia, che conta sulla presenza innovati­va di una tac d'emergenza, per indagini veloci, capace di abbattere dubbi in sede dia­gnostica e sull'ampliamento della «shock room» dedicata al trattamento dei pazienti più critici e capace ora di ospi­tare più emergenze. Di fatto, spiegano i medici, tutte le aree sono state rivisita­te e ampliate, guardando alla massima ottimizzazione, «per puntare ad un ^percen­to del livello di accettazione», ribadiscono dalle corsie, «quella più idonea». Infine, è pronta anche una nuova e funzionale sala d'at­tesa, con monitor allineati agli standard più moderni, in grado di informare i parenti sullo stato d'avanzamento delle cure. rb

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Prevenzione/1 Brescia leader

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• L'epatite B è una delle malattie più diffuse al mondo: colpisce il fega­to e quando cronicizza può causare danni anche molto gravi. Fino al 15 giugno a Brescia i cittadini avranno la possibilità di eseguire gra­tuitamente il test dell'epatite B pres­so uno dei laboratori che aderiscono alla campagna «Epatite B: usa la te­sta, fai il test». Per usufruire del test gratuito sarà sufficiente prenotarsi tramite il Nu­mero Verde 800 027 325 o online, al sito www.epatiteb2012.it, nel quale sono fornite tutte le informazioni sul­la patologia e la mappa con i Centri analisi disponibili. L'iniziativa è promossa da quattro so­cietà scientifiche: AISF, Associazio­ne Italiana per lo Studio del Fegato, SIGE, Società Italiana di Gastroente­rologia, SIMIT, Società Italiana Malat­tie Infettive e Tropicali, SIMG (Socie­tà Italiana di Medicina Generale), con il supporto di FederANISAP, Fe­derazione Nazionale delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private e il contributo incondizionato di Bristol-Myers Squibb.

Due gli obiettivi della campagna: in­crementare nella popolazione la con­sapevolezza della malattia e dei fat­tori di rischio di contagio, e incentiva­re l'esecuzione del test tra le catego­rie a rischio, coinvolgendo anche la popolazione migrante residente in Italia, proveniente da Paesi in cui tut­tora non esiste l'obbligo del vaccino. Oltre 700 mila persone in Italia sono affette da epatite B cronica: di que­ste, almeno la metà non sa di aver contratto l'infezione. Il virus dell'epa­tite B (HBV) è 100 volte più contagio­so dell'HIV ed in grado di sopravvive­re fuori dall'organismo, rimanendo infettivo, per almeno 7 giorni.

La maggior parte dei contagi avvie­ne mediante rapporti sessuali non protetti o scambio di siringhe o aghi contaminati, ma anche attraverso la condivisione con persone con epati­te B di spazzolini da denti o rasoi e con l'utilizzo di strumenti non steriliz­zati per piercing e tatuaggi. Vaccina­zione, test e conoscenza dei fattori di rischio permettono di arginare il contagio. Nell'80% dei casi l'infezione si risol­ve spontaneamente ma in circa il 20% dei casi evolve in unaformacro-nica estremamente pericolosa e che comporta un rischio maggiore del 15-20% di morire prematuramente per cirrosi ed epatocarcinoma. L'opportunità di usufruire del test gratuito sarà portata alla conoscen­za anche dei cittadini stranieri resi­denti in Italia, in particolare quelli pro­venienti dall'Est Europa: la Campa­gna, infatti, parlerà inglese, rumeno, albanese, ucraino e polacco, oltre all' italiano. Si stima che i portatori del virus di origine non italiana siano cir­ca 300.000: persone non trattate, provenienti da zone ad alta endemia come Europa orientale, Africa sub­sahariana e Cina, portatori del virus cosiddetto «selvaggio» (wild type). La presenza del virus dell'epatite B viene accertata attraverso un sempli­ce esame del sangue, che può esse­re eseguito a digiuno o anche a sto­maco pieno, e che serve a ricercare il «marcatore» dell'infezione, l'HB-sAg (Hepatitis B surface Antigen): si tratta dell'antigene di superficie dell' epatite B, anche conosciuto come antigene Australia. Diagnosticare l'epatite B è importan­te non solo per le potenziali, gravi im­plicazioni sulla salute, ma anche per evitare di infettare altre persone con­tribuendo alla diffusione della malat­

tia. Per le persone già contagiate, og­gi sono disponibili trattamenti che possono controllare la malattia e aiu­tare a prevenire lo sviluppo di compli­canze gravi. Alcuni farmaci agiscono potenzian­do la risposta del sistema immunita­rio all'infezione. Altri interferiscono con il processo di replicazione del vi­rus, abbassandone così la quantità circolante nel sangue. Gli obiettivi del trattamento con questi ultimi far­maci sono: ridurre la quantità del vi­rus nel sangue; mantenere tale livel­lo più basso possibile nel corso del tempo. Il raggiungimento di questi obiettivi permette di bloccare o ral­lentare la progressione naturale del­la malattia verso la cirrosi o Pepato-carcinoma. La campagna informativa, oltre a Brescia, coinvolgerà altre 14 città in tutta Italia, da nord a sud.

Decalogo Alcuni punti per conoscere la lllalallla

1 . L'infezione da epatite B può es­sere acuta o cronica. L' acuta può durare da poche settimane a qual­che mese e la maggior parte delle persone colpite guarisce senza alcu­na conseguenza. La cronicadura tut­ta la vita e può portare a gravi patolo­gie del fegato come l'epatocarcino-ma. 2„ In tutto il mondo circa 350-400 milioni di persone convivono con l'epatite B cronica e il 15-25% di loro potrebbe morire per una malattia epatica. 3. In Italia sono circa 700.000 le persone infette da HBV ma solo 20.000, meno di 1 su 30, sono in te­rapia: molte di più potrebbero trarre

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beneficio da trattamenti efficaci per arrestare l'evoluzione della malattia. 4. L'epatite B è un'infezione virale trasmessa attraverso il contatto con il sangue o con i liquidi organici della persona infetta. 5. Il virus dell'epatite B, l'HBV, è 100 volte più contagioso dell'HIV. 6. Nel mondo l'epatite B è la causa più diffusa di cancro del fegato, insie­me al tabacco. 7„ L'epatite B è una malattia asinto­matica. 8. È molto importante che le perso­ne che sono a rischio facciano uno specifico test del sangue. 9. Sottoporsi alla vaccinazione per l'epatite B è il miglior modo per pre­venire la malattia. 10. Nonostante l'epatite B cronica possa difficilmente essere guarita, può tuttavia essere tenuta sotto con­trollo con i farmaci.

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PrewenzIoiie/2

• La presenza del virus dell'epati­te B viene accertata attraverso un semplice esame del sangue, che può essere eseguito a digiuno o an­che a stomaco pieno, e che serve a ricercare il «marcatore» dell'infezio­ne, l'HBsAg (Hepatrtis Bsurface Anti-gen): si tratta dell'antigene di superfi­cie dell'epatite B, anche conosciuto come antigene Australia. HBsAg ha un importantissimo valore diagnostico nella valutazione delle infezioni da virus dell'epatite B. Compare infatti nel siero sanguigno prima del vero e proprio esordio clini­co della malattia e in genere può es­sere rilevato già 2-4 settimane dopo il contagio: la sua presenza identifi­ca i soggetti con infezione in atto. HBsAg può persistere nell'organi­smo per 2-6 mesi; se la persistenza supera i 6 mesi il paziente è definito un portatore cronico. L'evoluzione verso lo stato di portato­re cronico si verifica nel 5-20% dei soggetti affetti da HBV. Il test per l'epatite B è sicuramente consigliabile ai soggetti che hanno avuto rapporti sessuali occasionali, agli individui che provengono da zo­ne d'endemia e, in ogni caso, a

chiunque pensi di essere stato espo­sto a fattori di rischio e che abbia un' etàsuperioreaitrent'anni. Le perso­ne più giovani, infatti, sono state vac­cinate. Malgrado ciò, l'infezione ri­mane un problema ancora rilevante per la sanità pubblica perchési asso­cia ad un ampio spettro di forme clini­che, che vanno dall'epatite benigna acuta all'epatite fulminante, dallo stato di portatore cronico senza ma­lattia, all'epatite cronica, alla cirrosi, fino all'epatocarcinoma. Come fare il test L'esame, che è completamente gra­tuito, può essere eseguito fino al 15 giugno 2012 in uno dei laboratori aderenti alla campagna, nei 15 capo­luoghi coinvolti tra cui, appunto, an­che Brescia. Per poter effettuare il test è necessa­ria la prenotazione: gli strumenti at­traverso i quali è possibile effettuar­la sono: - il Numero Verde dedicato 800 027 325 - il sito web www.epatiteb2012.it. Attraverso questi strumenti, l'utente potrà individuare il laboratorio d'ana­lisi più vicino nel quale recarsi per effettuare il test.

Pagine a cura di ANNA DELLA MORETTA [email protected]

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Ipertensione arteriosa: colpisce gli anziani silenziosa e invisibile

• Avere «la pressione alta» è una condi­zione molto frequente: basti pensare che più di un terzo circa della popolazione lom­barda anziana è affetta da ipertensione. La maggior parte di queste persone è già in trattamento antiipertensivo, anche se non tutti raggiungono valori ottimali di pressio­ne. L'ipertensione arteriosa è un fattore di rischio che, se non controllato, può portare a gravi patologie nel nostro organismo, in particolare a due organi importantissimi: cuore e cervello. Per questa ragione è im­portante mantenere i valori di pressione a livelli ottimali, ovvero intorno ai 120 mmHg per la sistolica (massima) e agli 80 mmHg per la diastolica (minima). Atal fine esistono molti farmaci ma, accanto a que-

di Fabrizio Mercurio

sti, bisogna adottare semplici regole di vita che permettono di ottenere un migliora­mento dei valori pressori. La prima, fonda­mentale, regola di vita è fare una dieta ipo­sodica, ovvero a basso contenuto di sale. Tutti sappiamo però che mangiare «scondi­to» non è piacevole: quindi questa dieta viene spesso abbandonata. È invece più facile seguire pochi semplici consigli, ovve­ro eliminare gli alimenti che hanno il più alto contenuto di sale: insaccati, formaggi e gelati (in cui il sale è usato come anticon­gelante). Chi è particolarmente amante del pane può tranquillamente passare al consumo di pane poco salato, di tipo tosca­no. Per il resto dei cibi non c'è nessun divie­to, ricordandosi di preferire i cibi freschi a

quelli conservati (anch'essi ricchi di sali co­me conservanti). Seguendo questi sempli­ci consigli si dovrebbe anche perdere pe­so, altra regola importante per migliorare il controllo pressorio. Ulteriore indicazione è l'attività fisica: è sufficiente una passeggia­ta di circa un'ora ogni giorno, cosa che, andando incontro alla bella stagione, sia­mo anche più invogliati a fare. Non va di­menticata la sospensione o, almeno, la ri­duzione del fumo, un veleno che quotidia­namente ci attacca e ci indebolisce, ed è una causa di ipertensione. Queste sempli­ci regole di vita permettono un buon con­trollo dei fattori di rischio e, associate ad un adeguato trattamento farmacologico, allungano una vita sana ed attiva.

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SANITÀ. Interventi nell'ambito del programma di integrazione con l'ospedale Sant'Orsola acquisito dalla Fondazione

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Un nuovo ingresso, locali am­pliati e più funzionali: il Pron­to Soccorso della Fondazione Poliambulanza si rinnova per far fronte a un numero di ac­cessi in crescita.

Dalle ore 7 di domani sarà operativo per le ambulanze e i pazienti il nuovo accesso da via Don Pinzoni (finora l'in­gresso era riservato solamen­te ai dipendenti e a chi doves-

sostituisce quello su via Bisso-lati.

«L'accesso sarà facilitato per­ché è molto più vicino alla stra­da pubblica, e diventerà strate­gico in base ai piani urbanisti­ci del Comune, nei quali via Don Pinzoni è destinata a svi­lupparsi collegandosi tramite una bretella con la futura sta­zione del metrobus e agli sno­di ad alto scorrimento della pe­riferia sud della città, fino al ca­sello Brescia centro», spiega il direttore generale della Po­liambulanza hAiTìco z^ampe-dri. Nella presentazione del rin­

novato servizio, Zampedri era accompagnato dal direttore sanitario Alessandro Signori­ni, dal responsabile del Dipar­timento emergenza urgenza Achille Bernardini e dal re­sponsabile del Pronto Soccor­

so Paolo Terragnoli. L'ampliamento del Pronto

soccorso rientra fra le opere programmate per l'integrazio­ne complessiva delle attività dell'ospedale Sant'Orsola, che è stato acquisito dalla Fonda­zione Poliambulanza.

Entro la fine del mese di lu­glio saranno spostati in via Bis-solati gli ultimi reparti ancora presenti in via Vittorio Ema­nuele II, e a integrazione avve­nutala Poliambulanza dispor­rà di 570 posti letto, aumentan­do di pari passo gli accessi in Pronto soccorso.

E, a proposito di accessi, dai quasi sessantamila che si sono registrati nel 2011 (dei quali circa 1.500 in codice rosso), già incrementati del 10 per cento nei primi mesi del 2012, si stima di arrivare a regime con settantamila accessi all'an­no.

in parallelo è stata realizzata anche una nuova elisuperfi-cie, che è già operativa e pre­sto sarà abilitata anche al volo notturno.

IL PRONTO SOCCORSO È stato ampliato e riorganizzato gra­zie a un investimento di circa un paio di milioni di euro, che ha consentito l'allestimento di una nuova «camera calda» per l'accesso dei pazienti su ambulanza, una nuova sala d'attesa per i parenti e un nuo­

vo triage per valutare la gravi­tà dei casi.

E stata ampliata anche 1 Os­servazione breve intensiva per i pazienti che necessitano di es­sere valutati in un lasso di tem­po più ampio, passando da 12 a 20 posti letto, di cui 6 sono monitorizzati per svolgere fun­zioni di "Chest pain unit", ovve­ro gestire in urgenza il dolore toracico in caso di infarto, in­sufficienza respiratoria, ictus. «Sono stati studiati percorsi privilegiati - spiega Terragno­li -, in modo da ridurre al mini­mo il tragitto per i pazienti più critici».

PIÙ IN GENERALE LE diverse aree del Pronto soccorso po­tranno contare su spazi più co­modi, dagli ambulatori alla shock room, la sala per i codici rossi di massima gravità, che potrà accogliere 3 pazienti in contemporanea rispetto ai 2 iBLLlllflllL

IN ARRIVO C'È ANCHE una Tac per gli esami urgenti. «In que­sto modo potremo rendere an­cora più alta la qualità di assi-tenza dei pazienti e program­mare un incremento della per­centuale di ricoveri dal Pronto soccorso, finora molto bassa», sottolinea Bernardini.

«L'obiettivo più generale, che si completerà nell'arco dei prossimi due anni, è quello di spostare il baricentro del­l'emergenza nell'area del Pron­to soccorso - anticipa Signori­ni -, realizzando ad esempio una zona di contiguità fra le sa­le parto e l'accettazione del Pronto soccorso, per valutare lo stato delle gestanti e decide­re se avviarle subito alla sala

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parto».

INTANTO DA FINE gennaio il punto nascita del Sant'Orsola è stato unificato con quello del­la Poliambulanza, dove dal­li * H * „j* *

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l'inizio di maggio è attiva la Te­rapia intensiva neonatale e Ne­onatologia (che può contare su sei posti letto), ed è stata po­tenziata l'area di emergenza ostetrica, alla luce di numeri

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Roma, il piccolo ha sedici mesi È il primo intervento al mondo

Bimbo salvato da "cuore-ponte" che pesa soltanto undici grammi

Roma, per la prima volta utilizzato questo congegno suun neonato. Dopo due settimane è stato possibile il trapianto

Micro-cuore di titanio salva bimbo di 16 mesi l'organo artificiale pesa appena 11 grammi

ELENA DUSI

ROMA—È un cuore mignon co­me il bimbo su cui è stato tra­piantato. Undici grammi di tita­nio che hanno pompato sangue per 13 giorni nel petto di un pic­colo di sedici mesi: il più giovane ricevente di un cuore artificiale al mondo. Poi finalmente un or­gano naturale si è reso disponi­bile all'ospedale Bambin Gesù di Roma, e ora da circa un mese la pompa di titanio è stata sosti­tuita da un muscolo vero e pro­prio, che crescerà con il bambi­no e lo accompagneràper ilresto della vita.

Il piccolo cuore di titanio scompare quasi tra le dita del chirurgo Antonio Amodeo, che a ottobre del 2010, sempre nell'o­spedale pediatrico romano, aveva inserito un apparecchio simile (mapermanente) nelpet-to di un ragazzo di 15 anni. Il pic­colo cuore di titanio usato oggi, trapiantato afine marzo, riesce a pompare un litro e mezzo di san­gue al minuto, è lungo cinque centimetri e largo uno: l'equiva­lente di 5 monete da un centesi­mo. «Ma ha un valore inestima­bile» precisa Giuseppe Profiti,

presidente del Bambino Gesù. Per questo intervento, che gli stessi medici dell'ospedale ro­mano hanno definito "un re­cord del mondo", il ministero della Salute ha dovuto concede­re un permesso speciale. E al­trettanto hanno fatto gli Stati Uniti, dove il mini-cuore di tita­nio (circa otto volte più piccolo di quelli usati per gli adulti) è in sperimentazione presso iNatio-nal Institutes of Health.

Il bambino d'altra parte non sarebbe sopravvissuto senza la pompa artificiale. Era nato con una dilatazione del cuore che priva i ventricoli della loro forza contrattile (la miocardiopatia dilatativa). Fino alla fine di mar­zo era vissuto con un sistema di assistenza ventricolare esterno:

una pompa inserita parallela­mente al ventricolo sinistro per aiutarlo nello sforzo di spinta del sangue e alimentata da un appa­recchio tenuto sempre accanto

al letto. Le cannule esterne però con il tempo si erano infettate. Giorno dopo giorno, l'infiam­mazione procedeva attraverso i fili verso il cuore malato. E di un donatore non si vedevaneanche l'ombra. «Più picco lo è il bambi­no, più è difficile trovare un or­gano adatto» spiegainfatti Fran­co Locatelli, direttore dell'on-coematologia pediatrica del Bambin Gesù. Da qui la decisio­ne di tentare con il cuore artifi­ciale e la corsa per ottenere tutti i permessi.

«L'intervento è stato di una complessità estrema ed è dura­to 8 ore» ha spiegato ieri Amo­deo, che dirige il progetto di as­sistenza meccanica al Bambin Gesù, nell' annunciare che il pic­colo paziente sta bene. Il cuore di titanio è rimasto in funzione per 13 giorni prima dell'arrivo di quello naturale. «Ora, a quasi due mesi dall'intervento, il bambino gode di ottima salute» conferma il chirurgo. L'annun­cio è stato dato in vista della Giornata nazionale per la dona­zione degli organi, un'iniziativa di sensibilizzazione fissata per il 27 maggio.

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Medicina Eccezionale intervento al Bambino Gesù di Roma

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ROMA — Record mondiale al Bambino Gesù: per la prima volta è stato impiantato il più piccolo cuore artificiale ( n grammi) in un bimbo di soli 16 mesi. È accaduto a marzo nel­l'ospedale pediatrico capitoli­no arrampicato sul Gianicolo, ma l'eccezionale operazione è stata illustrata ieri: il bimbo og­gi sta bene.

Per capire la delicatezza del­l'operazione basta un numero: il micro-cuore artificiale pesa quanto 5 monete da un centesi­mo ed è un dispositivo all'avan­guardia, inventato dall'america­no Robert Jarvik (Infant }ar-vik2ooo), composto da una pompa in titanio capace di so­stenere una portata di un litro e mezzo si sangue al minuto. Il bambino era affetto da miocar-diopatia dilatativa con una gra­ve infezione. L'apparecchio, mai utilizzato in precedenza su nessun essere umano e ancora in sperimentazione, ha avuto bisogno di un apposito permes­so per essere impiegato da par­te della Food and drug admini-

srration (Fda, Usa) e del mini­stero della Salute. «L'operazio­ne — sottolinea Antonio Ame­deo, responsabile dell'equipe che ha eseguito l'intervento — è durata 8 ore, era di estrema complessità ma oggi il bambi­no gode di ottima salute».

Il paziente aveva «un'infezio­ne del precedente cuore artifi­ciale impiantato purtroppo in­fausta — ricorda Amedeo —. L'unica soluzione era rimuove­re il cuore infetto e utilizzare questo prototipo sperimenta­le». Il device impiantato è dura­to 13 giorni. Poi, «una volta eli­minata l'infezione — precisa

Pesa mi® 11 grammi

Antonio Amodeo, responsabile dell'equipe che ha impiantato, in 8 ore, ii più piccolo cuore artificiale dei mondo (11 grammi) in un bimbo di soli 16 mesi, il micro cuore {Infant jarvik20G0l

della Artech per l'Itaiia), tutto in titanio, è stato inventato dallo statunitense Robert Jarvik

Amodeo — è stato rimesso al bambino il cuore artificiale che aveva all'origine e dopo un me­se siamo stati fortunati che ha subito il trapianto finale di cuo­re». Giuseppe Profiti, presiden­te dell'ospedale romano di pro­prietà del Vaticano, dedica il ri­sultato raggiunto «alle popola­zioni di Brindisi e dell'Emilia Romagna». Tra i record del Bambino Gesù c'è anche la più alta percentuale nazionale di trapianti pediatrici di rene da vivente, il 40%, rispetto alla me­dia nazionale (10%).

Francesco Di Fiischia © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cuore artificiale di 11 grammi Record mondiale per un bambino Roma, prototipo al titanio impiantato su un piccolo di 16 mesi

ROMA UN MICRO cuore artificiale, lun­go appena 5 centimetri e largo 1, mai utilizzato in precedenza e arri­vato direttamente dagli Stati Uni­ti grazie ad un permesso speciale delia Food and drug Administra-tion e all'autorizzazione del Mini­stero delia Salute, ha salvato un bambino di 16 mesi, che era in gravi condizioni e non sarebbe so­pravvissuto in attesa del trapianto di cuore. Otto ore di intervento, due mesi fa all'ospedale pediatri­co Bambino Gesù.

UN 'RECORO mondiale', spiega­no i sanitari, considerato che si tratta del piccolo cuore artificiale mai impiantato su un essere uma­no, nonostante che il dispositivo sia ancora in fase di sperimenta-

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U N I C O IS professor Antonio Amodeo mostra il protot ipo artificiale usato per il t rapianto. A destra l 'al imentatore (Ansa)

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OPERAZIONE RIUSCITA Ha funzionato 13 giorni, poi è arrivato l'organo di un baby donatore

ma di ricerca americano dei Natio­nal Institutes heaith. «L'intervento era di estrema com­plessità, ma attualmente, a 2 mesi dall'intervento, il bambino, che successivamente è stato poi sotto­posto a trapianto cardiaco, sta be­ne e gode di ottima salute», spiega Antonio Amedeo, responsabile di

unità di progetto assistenza mec­canica del Bambin Gesù. Il picco-io cuore artificiale che ha il peso

di 5 monete da un centesimo ed è composto da una pompa al titanio di 11 grammi capace di sostenere una portata fino ad 1,5 litri di san­gue al minuto, è stato applicato in urgenza sul piccolo, affetto da miocardiopatia diiatativa con una grave infezione del sistema di assi­stenza ventricolare precedente­mente impiantato. Il bambino, ag­giunge Antonio Amedeo, aveva

un'infezione che è avanzata attra­verso le cannule fino al torace. Un tipo di complicanza purtroppo in­fausta. E dunque a quel punto l'unica soluzione era quella di rimuovere il cuo­re artificiale infetto, con tutte le cannule e di interve­nire immediatamente uti­lizzando questo prototipo sperimentale». Il dispositi­vo impiantato è rimasto in funzione per 13 giorni; il tempo necessario per elimi­nare l'infezione e attendere un trapianto di cuore compatibile da donatore.

UN «RISULTATO straordinario», commenta Ignazio Marino, chi­rurgo e presidente della Commis­sione d'inchiesta sui Servizio Sa­nitario Nazionale. «Si tratta di un risultato straordinario, consegui­to — afferma Marino — in una condizione clinica difficile da af­frontare per la rarità di donatori così piccoli, ma che la tecnologia oggi permette di gestire grazie all'utilizzo di sofisticati strumen­ti artificiali. Tutto questo richie­de uno straordinario coordina­mento tra tecnici, infermieri, me­dici e chirurghi». Il fatto che sia stato realizzato in Italia, sottoli­nea, «dimostra ancora una volta che la nostra politica dovrebbe credere maggiormente nella ricer­ca ed investire almeno il triplo di quel misero 0,9% del Pil attual­mente ad essa destinato».

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PRIMATI

il primo nell'86 Il primo trapianto pediatrico di cuore in Italia venne eseguito nei 1986 su un bimbo dì circa un anno, Ivan di Fratta, dal chirurgo Cario Marcelletti, sempre all'Ospedale Bambino Gesù di Roma

Sette organi Mei '97, ai Jackson Children di Miami, una bimba di Genova di 10 mesi, ricevette 7 organi fegato, pancreas, grande f? piccolo intestino, 2 reni •a stomaco. Un primato *'; livello mondiale

Doppio prelievo A Torino nel 2008, un doppio prelievo record di cuore e fegato venne effettuato su una neonata di 40 giorni, ctin il trapianto degli organi in altri due bambini molto piccoli

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• All'ospedale Bambino Gesù di Roma impiantato per la prima volta al mondo il più piccolo cuo­re artificiale. L'intervento, unico nel suo genere, è stato svolto il me­se scorso in un bambino di appe­na 16 mesi e si èreso indispensabi­le a causa dellagravità delle condi­zioni di salute del piccolo, che non gli avrebbero consentito di sopravvivere in attesa del trapian­to di cuore e che, perle condizioni generali non erano compatibili con soluzioni temporanee di cir­colazione extracorporea.

V apparecchio - mai utilizzato in precedenza - ha avuto bisogno di un apposito permesso per il suo primo impiego da parte della FD A (Food and Drag Administra-tion) e del ministero della Salute.

«Il dispositivo, una pompa al ti­tanio di soli 11 grammi capace di sostenere unaportatafinoal,Sli­tri al minuto, è stato usato in ur­genza su un piccolo di 16 mesi af-fettodamiocardiopatiadilatativa con una grave infezione del siste­ma di assistenza ventricolare pre-cedentementeimpiantato», spie­ga Antonio Amodeo, responsabi-

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le Unità di progetto «Assistenza meccanica» del Bambino Gesù: «Il cuore artificiale, prototipo di laboratorio sviluppato neir ambito un programma di ri­cerca americano del National In-stitutes of Health, ha permesso il completamento deir iter terapeu­tico del piccolo che è culminato con il trapianto cardiaco. Attual­mente, ad oltre un mese dall'intervento, il bambino gode di buona salute». Secondo Igna­zio Marino, chirurgo e presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, quello al Bambino Gesù è «un ri­sultato straordinario, conseguito in una condizione clinica difficile da affrontare perla rarità di dona­tori cosìpiccoli,machelatecnolo-gia oggi permette di gestire grazie all'utilizzo di sofisticati strumen­ti artificiali. Tutto questo richiede uno straordinario coordinamen-

CORSA CONTRO IL TEMPO il piccolo aveva le ore

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to tra tecnici, infermieri, medici e chirurghi. «Il fatto che sia stato re­alizzato in Italia dimostra ancora unavolta chelanostrapolitica do­vrebbe credere maggiormente nella ricerca ed investire almeno il triplo di quel misero 0,9% del PIL attualmente ad essa destina­to. Innovazione e sviluppo signifi­cano concretamente s alvar e la vi -tadiunbambino,mavoglionodi-re anche brevetti e ripresa econo­mica dalla crisi che ci affligge». «L'ospedaleBambino Gesù anco­ra una voltasi dimostraprotagoni-sta a livello internazionale nella ri­cerca pediatrica: l'operazione è un fatto eccezionale che dona una nuova speranza a tanti bam­bini che si affacciano alla vita con gravi difetti cardiologici e che da oggi possono guardare al futuro con fiducia», commenta in una nota il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: «Il mio plauso vaatut-to l'ospedale e in particolare al te­am medico che ha effettuato la de­licata operazione».

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