IL RUOLO DEL PEIMAF NELLE MAXIEMERGENZE - SIMEDET · 2018. 4. 23. · 10.30 ± 10.50 Palmiro...

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IL RUOLO DEL PEIMAF NELLE MAXIEMERGENZE Sergio Timpone Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli - Roma 19 aprile 2018 Exposanit à Citt à di Bologna - Sala Primo Soccorso-Pad.16 corsia B I l ruolo della formazione nelle M axiemergenze: Dall I rpinia ad Amatrice E CM

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  • IL RUOLO DEL PEIMAF NELLE MAXIEMERGENZE

    Sergio Timpone Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli - Roma

    BIGLIETTO INGRESSO18 | 19 | 20 aprile 2018 21 aprile 2018Tutti i Saloni Horus, Mit, Primo Soccorso

    Percorso auto

    Percorso riservato

    a Relatori e Vip

    Servizi igienici

    Art.14

    D.P.R. 384

    T. +39 051325511 | [email protected]

    www.exposanita.it

    Organizzato da: In collaborazione con:

    Informazioni per il viaggioDall’AeroportoL’Aeroporto Internazionale Guglielmo Marconi è collegato direttamente

    alla Stazione Ferroviaria di Bologna con il comodo ser vizio navetta AEROBUS BLQ.

    Radio Taxi 051 4590 oppure 051 372727

    Dalla Stazione Ferroviaria La Stazione Centrale di Bologna si trova a soli 10 minuti dal

    Quartiere Fieristico ed è collegata all’ingresso Ovest Costituzione dalle linee 35, 38.

    Dal Centro di Bologna Gli autobus 28, 35 e 38 vi porteranno in circa 10 minuti

    all’ingresso OVEST Costituzione.

    Dall’Autostrada Dalle autostrade A1 (Milano, Firenze, Roma) e A14 (Rimini, Ancona,

    Bari): uscire direttamente al casello “ BOLOGNA FIERA” sull’Autostrada A14 per

    Ingresso Nord e Parcheggio Michelino. Dall’autostrada A13 (Ferrara, Padova,

    Venezia): uscita “BOLOGNA ARCOVEGGIO” poi tangenziale uscita 8 per Ingresso

    Nord e Parcheggio Michelino.

    TAXI

    Ascensoriconformi al D.M.

    8/ 12/ 1975

    Porte conformi

    Art.14

    D.P.R. 384

    Saloni tematici■ Pad. 16 Horus: Ausili, prodotti e servizi per la disabilità e

    Primo Soccorso

    ■ Pad. 21 Horus: Ortopedia e articoli sanitari

    ■ Pad. 22 Horus: Riabilitazione

    ■ Pad. 19 Hospital | Diagnostica | Sanità Digitale | Terza Età |

    Laboratorio

    ■ Centro Servizi Salute Amica | MIT | Welcome Lounge

    Legenda

    Nome:

    Cognome:

    La preghiamo di portare con sé in fiera il suo “PRINT AT HOME TICKET”; le consentirà di entrare direttamente senza

    passare dalle biglietterie. Ogni biglietto è strettamente personale ed è valido per i 4 giorni di manifestazione.

    RELATOREINGRESSI: Ovest Costituzione e Nord | ORARIO 18-20/ 04: 9.30 - 17.30 | ORARIO 21/ 04: 9.30 - 16.00

    IL PRESENTE BIGLIETTO CONSENTEIL PARCHEGGIO AUTO GRATUITO ALL’INTERNO DEL QUARTIERE

    Organizzato da:

    Fermata

    BUS

    28 3538

    CentroServizi

    USCITA AUTOSTRADA

    BOLOGNA FIERA

    INGRESSO PEDONALEOVEST COSTITUZIONE

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    PRitiro mezzi a noleggio

    USCITA 8

    TANGENZIALE

    MULTIPIANO

    MICHELINO

    (a pagamento)

    COSTITUZIONE

    (a pagamento)

    Palazzo

    dei Congressi

    Biglietteria

    il 20 e 21 aprilein contemporanea con

    Big

    lietter

    ia

    Biglietteria

    Biglietteria

    Relatori

    e VIP

    TIMPONE

    SERGIO

    OSPEDALE SAN GIOVANNI CALBITA

    Invito Exposanita' N. Ev. 3

    Fiera Bologna Bologna Posto unico

    Invito Relatore

    Cod.Carta A0109432 04/04/2018 21:58:37

    S.F. FE2E1EE10439DE24 Pr. Tit. 5439

    Best Union Company Spa

    P.I. 02011381205

    Senaf srl

    P.I. 06382730155

    Pr.Abb. 00000203

    Cod. Abb. ESMIUNOQ

    DLV 22/04/2018

    Corr. € 0,00 Prev. € 0,00

    Tot. € 0,00

    00005995SEM

    19 apr ile 2018

    Exposanità Città di Bologna - Sala Primo Soccorso-Pad.16 corsia B

    I l ruolo della formazione nelle M axiemergenze: Dall’ I rpinia ad Amatrice E CM

    Direttore Scientifico : dott. M anuel M onti Avrà luogo il 19 Aprile dalle ore 9.30 organizzato nell’ambito delle iniziative del Centro di Formazione Usl Umbria 1 e

    della SIMEDET Società italiana medicina e diagnostica e terapeutica un convegno sulla sviluppo delle attività di

    protezione civile dal terremoto dell’Irpinia del 1980 ad oggi, con particolare riguardo alle attività assistenziali e

    sanitarie.

    Interverranno : Giuseppe Zamber letti : considerato il padre fondatore della moderna protezione civile italiana Lorenzo Alessandrini : già Sindaco di Seravezza , tra i massimi esperti della Protezione Civile italiana in tema di assistenza alla popolazione e ruole degli EE.LL

    Fabio Ciciliano : Medico della Polizia di Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – esperto in gestione delle maxi emergenze sanitarie

    Luca Nicora: C.O. 118 Ospedale San Martino Genova Dante Paolo Ferrar is : Disaster Manager Senior, Funzionario responsabile del servizio Protezione Civile della Provincia di Alessandria

    Francesco Borgognoni: Direttore C.O.118 Umbria Sergio T impone: Direttore DEA Fatebenefratelli Isola Tiberina Palmiro Riganelli: Posizione Organizzativa “Formazione, ricerca e sviluppo risorse” Azienda USL Umbria 1 M ichela Bernardini: psicologa PROGRAM M A 19 aprile 2018 9.30-14.30

    Saluti delle autorità

    Moderatori : Fernando Capuano, Franco Cocchi, Manuel Monti

    9.30-9.50 Giuseppe Zamberletti: storia ed evoluzione di un sistema di protezione civile che ha fatto scuola nel mondo

    9.50 – 10.10 Francesco Borgognoni Sisma 1997: la risposta del sistema durante il terremoto di Assisi

    10.10 – 10.30 Luca Nicora: Preso incidente gravissimo...porto di Genova la torretta della Capiteneria è crollata

    10.30 – 10.50 Palmiro Riganelli: La formazione dell’Aziende Sanitarie per le maxiemergenze

    10.50 – 11.10 Michela Bernardini: Ruolo e valutazione delle non technical skill nella formazione in emergenza

    11.10 – 11.30 Sergio Timpone: Il ruolo dei PEIMAF nelle maxiemergenze

    11.30 – 11.50 Lorenzo Alessandrini: La centralità degli enti locali del sistema di protezione civile

    11.50- 12.10 Fabio Ciciliano : Gestire una maxiemergenza sanitaria oggi in Italia e in Europa

    12.10 – 12.30 Dante Paolo Ferraris : Costruire un sistema condiviso per affrontare le emergenze di domani

    12.30-13.00 Franco Cocchi : Discussione in plenaria

    13.00 – 13.30 Manuel Monti: Conclusioni

    Informazioni ed iscrizioni: [email protected]

    19 apr ile 2018

    Exposanità Città di Bologna - Sala Pr imo Soccorso-Pad.16 corsia B

    I l ruolo della formazione nelle M axiemergenze: Dall’ I rpinia ad Amatrice E CM

    Direttore Scientifico : dott. M anuel M onti Avrà luogo il 19 Aprile dalle ore 9.30 organizzato nell’ambito delle iniziative del Centro di Formazione Usl Umbria 1 e

    della SIMEDET Società italiana medicina e diagnostica e terapeutica un convegno sulla sviluppo delle attività di

    protezione civile dal terremoto dell’Irpinia del 1980 ad oggi, con particolare riguardo alle attività assistenziali e

    sanitarie.

    Interverranno : Giuseppe Zamberletti : considerato il padre fondatore della moderna protezione civile italiana Lorenzo Alessandrini : già Sindaco di Seravezza , tra i massimi esperti della Protezione Civile italiana in tema di assistenza alla popolazione e ruole degli EE.LL

    Fabio Ciciliano : Medico della Polizia di Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – esperto in gestione delle maxi emergenze sanitarie

    Luca Nicora: C.O. 118 Ospedale San Martino Genova Dante Paolo Ferraris : Disaster Manager Senior, Funzionario responsabile del servizio Protezione Civile della Provincia di Alessandria

    Francesco Borgognoni: Direttore C.O.118 Umbria Sergio T impone: Direttore DEA Fatebenefratelli Isola Tiberina Palmiro Riganelli: Posizione Organizzativa “Formazione, ricerca e sviluppo risorse” Azienda USL Umbria 1 M ichela Bernardini: psicologa PROGRAM M A 19 aprile 2018 9.30-14.30

    Saluti delle autorità

    Moderatori : Fernando Capuano, Franco Cocchi, Manuel Monti

    9.30-9.50 Giuseppe Zamberletti: storia ed evoluzione di un sistema di protezione civile che ha fatto scuola nel mondo

    9.50 – 10.10 Francesco Borgognoni Sisma 1997: la risposta del sistema durante il terremoto di Assisi

    10.10 – 10.30 Luca Nicora: Preso incidente gravissimo...porto di Genova la torretta della Capiteneria è crollata

    10.30 – 10.50 Palmiro Riganelli: La formazione dell’Aziende Sanitarie per le maxiemergenze

    10.50 – 11.10 Michela Bernardini: Ruolo e valutazione delle non technical skill nella formazione in emergenza

    11.10 – 11.30 Sergio Timpone: Il ruolo dei PEIMAF nelle maxiemergenze

    11.30 – 11.50 Lorenzo Alessandrini: La centralità degli enti locali del sistema di protezione civile

    11.50- 12.10 Fabio Ciciliano : Gestire una maxiemergenza sanitaria oggi in Italia e in Europa

    12.10 – 12.30 Dante Paolo Ferraris : Costruire un sistema condiviso per affrontare le emergenze di domani

    12.30-13.00 Franco Cocchi : Discussione in plenaria

    13.00 – 13.30 Manuel Monti: Conclusioni

    Informazioni ed iscrizioni: [email protected]

  • PIANO DI EMERGENZA PER IL MASSICCIO AFFLUSSO DI FERITI DI UN OSPEDALE

    Si intende quell’insieme di disposizioni organizzative e procedurali che consente ad un ospedale di far fronte ad una Maxi-emergenza mantenendo uno standard di trattamento dei pazienti paragonabile a quello garantito al paziente singolo.

  • OBIETTIVO DEL PEIMAF Ridurre il tempo di confusione e di abbassamento della capacità di cura degli ospedali che si verifica sempre in condizione di eventi subitanei e inattesi, che si caratterizzano per la sproporzione tra numero di feriti e risorse disponibili (definizione di Maxi-emergenza).

  • OBIETTIVO DEL PEIMAF Il Piano di Emergenza Interno per il Massiccio Afflusso dei Feriti consente agli operatori di passare da una situazione di caos ad una condizione di moderata confusione al fine di ottimizzare le risorse e gestire in modo quanto più organizzato possibile l’emergenza in atto.

  • La Legge n. 225 del 24 febbraio 1992 concernente la istituzione del servizio nazionale di Protezione civile

    Le linee guida sul sistema di emergenza sanitaria n. 1|96, in applicazione al DPR del 92

    D.L. 626/94 e 242/96, individuano misure per l’organizzazione dell’emergenza interna degli ospedali e affidano al DEA anche la predisposizione di piani finalizzati all’accettazione contemporanea di un massiccio afflusso di pazienti

    Le linee guida del Dipartimento Protezione Civile (DPC) n. 54 del 1998 dettano la pianificazione dell’emergenza intra- ospedaliera a fronte di una maxiemergenza

    G.U. n. 116 del 2001 vengono pubblicati i “Criteri di massima per l’organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi” da parte del DPC

    ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri n. 3275 (2003) vengono emanate disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare l’emergenza derivante dalla attuale situazione internazionale

    D.L. 81/2008 Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro che rende obbligatorio il piano di emergenza negli ospedali (PEIVAC e PEIMAF).

    RIFERIMENTI LEGISLATIVI

  • Il PEIMAF è un documento che: assegna le responsabilità prevede come coordinare le azioni descrive le relazioni fra strutture diverse predispone l’organizzazione per la protezione

    dei ricoverati e del personale identifica il personale, le competenze, le

    procedure e le risorse disponibili da mettere in atto durante le operazioni di risposta.

  • Per essere efficace il piano deve soddisfare alcuni requisiti di massima

    compatibilità, per quanto possibile, con l’attività

    ordinaria dell’ospedale integrazione con la rete dei soccorsi sul territorio adattabilità alla molteplicità delle tipologie di

    emergenza o di evento maggiore flessibilità per una migliore risposta ad un’eventuale

    rapida evoluzione della situazione in atto affidabilità verificata mediante esercitazioni

    periodiche

  • È evidente che, come già definito nell’accordo Stato-Regioni del 4 aprile 2002 e del 29 aprile 2004, non tutti gli ospedali sono idonei a trattare un traumatizzato, bensì soltanto quelli inseriti nella Rete Trauma. A maggior ragione in caso di Maxi-emergenza traumatica, poiché saranno proprio questi ospedali a ricevere i pazienti secondo le loro possibilità strutturali ed organizzative.

    I requisiti minimi: 1) Disponibilità immediata di un Chirurgo 2) Numero adeguato di Infermieri addestrati in Area Critica 3) Una Sala Operatoria immediatamente disponibile per un intervento chirurgico di emergenza 4) Un Centro Trasfusionale 5) Un Reparto di Terapia Intensiva

  • 1. Fase di allarme 2. Fase di attivazione 3. Fase operativa 4. Fase di cessato allarme

    FASI DEL PEIMAF

  • RICEZIONE DELL’ALLARME

    La fase di ricezione dell’allarme costituisce un momento estremamente delicato poiché da essa dipende l’attivazione del PEIMAF. L’emergenza scatta quando l’afflusso di feriti che giunge al Pronto Soccorso eccede la nomale routine, o quando la Centrale operativa 118 segnala un evento che coinvolge un elevato numero di vittime. Sulla base della descrizione dello scenario dell’evento e della quantificazione dei danni forniti dal 118 vengono infatti innescate l’allerta e la mobilitazione ospedaliera.

  • FASE DI ALLARME

    L’allarme giunge all’operatore di Triage direttamente dalla CO118, tramite la linea diretta dedicata all’emergenza con il 118. L’operatore di Triage del Pronto Soccorso attiverà immediatamente il Medico in servizio presso il Pronto Soccorso, che assumerà il ruolo di Team Leader fino all’arrivo del Direttore di Pronto Soccorso (HDM-DEA). Sarà costui che, confermato l’allarme con la CO118 e verificata l’entità dell’afflusso atteso nonché la presunta tipologia di evento e di pazienti in arrivo, attiverà il piano stesso. In assenza di allarme da parte della CO118, un massiccio afflusso di feriti indurrà comunque il Team Leader ad attivare la fase di allarme. Dell’eventuale attivazione autonoma del piano dovrà essere informata anche la CO118. Il Team Leader avvisa la CO118 qualora l’allarme provenga da altro Ente e si concorda sulla presenza dello stato di allarme.

  • PIANO DELLE COMUNICAZIONI

  • Il centralino dell’Ospedale attiverà la cascata delle chiamate:

  • TERMINOLOGIA

    HDM-DS Hospital Disaster Manager; Direttore

    Sanitario o Vice DS

    HDM-DEA Direttore Pronto Soccorso

    HDM Medico PS Medico di PS che assume il ruolo di Team

    Leader fino all’arrivo dell’HDM-DEA

    HDM PS Infermiere di PS con ruolo di Team Leader

    infermieristico fino all’arrivo del Coord.

    Inferm. del PS

    HDM Triage Infermiere di Triage

    HDM Rossi/Gialli Medico Rianimatore Responsabile dei Codici

    Rossi e Gialli

    HDM Logistica Responsabile dell’Ufficio Tecnico

  • LIVELLI DI ATTIVAZIONE

    Livello 1 < 15 pazienti coinvolti previsti in PS Livello 2 >15 pazienti coinvolti previsti in PS Livello 3 > 30 pazienti coinvolti previsti in PS Livello 4 NBCR qualsiasi numero di coinvolti in evento NBCR

  • Al LIVELLO ALLARME 3 viene attivata l’UNITA’ DI CRISI

    TITOLARE SUPPLENTE Direttore Sanitario Vice-DS Direttore Pronto Soccorso Medico in turno di PS Direttore CRTI Medico in turno di CRTI Direttore Radiodiagnostica Medico in turno di Radiodiagnostica Direttore Chirurgia Medico in turno di Chirurgia Direttore Medicina Medico in turno di Medicina Direttore Professioni Sanitarie Vice DPS Responsabile Ufficio Tecnico Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (solo in caso di incidente maggiore NBCR)

  • FASE OPERATIVA

    L’informazione principale da definire e comunicare alla CO118 è la capacità ricettiva del Pronto Soccorso e dell’Ospedale ad accogliere, in aggiunta alla capacità ordinaria, in termini di numero di CODICI ROSSI, CODICI GIALLI, CODICI VERDI e SALE OPERATORIE ad 1, 2 e 3 ore dalla ricezione dello stato di allarme. Capacità ricettiva entro 1 ora: in uno scenario diurno/feriale, stante l’attività a pieno regime dei servizi, si ipotizza di poter prendere in carico 1 codice rosso, 2 codici gialli, 15 codici verdi, ed avere immediatamente a disposizione 1 sala operatoria, prevedendo il termine di almeno 1 intervento programmato già in corso nel giro di 15-30 minuti dall’allarme.

  • FASE OPERATIVA Capacità ricettiva entro 2 ore: a due ore dall’allarme, si prevede di aver stabilizzato i codici gialli e stabilizzato o trasferito i codici rossi già presenti, dimesso i codici verdi già presenti e dislocato l’accesso dei nuovi verdi verso la Farmacia Esterna, con area di assistenza individuata in Sala Assunta, aver concluso almeno un altro dei quattro iniziali interventi programmati o quello iniziato nella prima ora; si prevede altresì che si sia portata a termine la mobilitazione di personale dai reparti e in reperibilità. Capacità ricettiva entro 3 ore: a tre ore dall’evento si sarà stabilizzato il nuovo assetto logistico delle aree di emergenza, si saranno rese disponibili le altre due sale operatorie e probabilmente avranno avuto termine anche i primi due interventi urgenti, sarà giunto in ospedale anche il personale non reperibile e non presente in turno ma che è stato contattato dalla Portineria o che si sia spontaneamente presentato, nel frattempo si procederà con un veloce turn over dei codici verdi

  • Capacità recettiva dichiarata di codici R, G, V e Sale Operatorie nelle prime tre oree PEIMAF disponibili. PS/DEA città di Roma, Novembre 2015

    PRESENZA PEIMAF

    RICEZIONE ALLARME RECAPITI TELEFONICI

    ATTIVATORE PEIMAFISTITUTO

    RETE EMERGENZA

    PRIMA ORA SECONDA ORA TERZO ORA

    R G V SO totale R G V SO totale R G V SO totale

    POLICLINICO UMBERTO I DEA II 3 6 12 2 23 4 9 18 3 34 6 12 25 4 47 in redazione SI SI

    SAN GIOVANNI ADDOLORATA DEA II 4 5 6 1 16 2 5 6 1 14 2 5 6 1 14 SI SI SI

    SAN CAMILLO_FORLANINI DEA II 4 16 20 10 20 30 10 20 30 SI SI NO

    POLICLINICO AGOSTINO GEMELLI DEA II 3 6 10 4 23 3 6 10 6 25 3 8 10 10 31 SI SI SI

    BAMBINO GESU' (Roma)DEA II

    2 2 20 2 26 4 4 40 2 50 9 6 50 3 68SI SI

    SIBAMBINO GESU' (Palidoro) 1 1 10 1 13 1 2 20 1 24 1 3 30 1 35

    MADRE G. VANNINI DEA I 1 2 6 1 10 1 2 6 1 10 1 2 6 0 9 SI SI SI

    SANDRO PERTINI DEA I 2 6 1 9 4 6 1 11 4 11 1 16 SI SI NO

    POLICLINICO CASILINO DEA I 2 4 6 3 9 12 4 8 12 SI SI NO

    POLICLINICO TOR VERGATA DEA I 2 6 10 1 19 2 4 10 3 19 2 6 10 0 18 SI SI SI

    SANT' EUGENIO_CTO DEA I 3 4 7 1 15 1 4 7 1 13 0 4 7 1 12 NO SI SI

    G. BATTISTA GRASSI (OSTIA) DEA I 3 7 15 1 26 2 5 10 2 19 2 2 10 3 17 SI SI SI

    S. GIOVANNI CALIBITA F.B.F. DEA I 1 2 6 1 10 2 3 6 2 13 2 3 10 2 17 SI SI SI

    SANTO SPIRITO DEA I 4 5 10 2 21 0 0 SI SI SI

    SANT' ANDREA DEA I 4 10 12 0 26 3 5 10 0 18 1 4 6 0 11 in redazione SI SI

    SAN PIETRO FATE BENE FRATELLI DEA I 2 4 20 1 27 4 8 30 3 45 8 12 30 3 53 NO SI SI

    SAN FILIPPO NERI DEA I 4 8 12 1 25 2 2 2 2 8 4 10 11 4 29 SI SI SI

    AURELIA HOSPITAL DEA I 0 0 0 SI SI NO

    SAN CARLO DI NANCY P.S. 2 4 8 0 14 4 6 10 3 23 5 10 15 8 38 SI SI SI

    OSP. GEN. ZONA CRISTO RE P.S. 1 2 4 1 8 1 2 4 1 8 1 2 4 1 8 SI SI SI

    TOTALE 48 100 168 21 337 53 102 189 32 376 65 128 230 42 465

    CAPACITA’ RICETTIVA

  • CAPACITA’ RICETTIVA

    Capacità recettiva dichiarata di codici R, G, V e Sale Operatorie nelle prime tre oree PEIMAF disponibili. PS/DEA città di Roma, Novembre 2015

    PRESENZA PEIMAF

    RICEZIONE ALLARME RECAPITI TELEFONICI

    ATTIVATORE PEIMAFISTITUTO

    RETE EMERGENZA

    PRIMA ORA SECONDA ORA TERZO ORA

    R G V SO totale R G V SO totale R G V SO totale

    POLICLINICO UMBERTO I DEA II 3 6 12 2 23 4 9 18 3 34 6 12 25 4 47 in redazione SI SI

    SAN GIOVANNI ADDOLORATA DEA II 4 5 6 1 16 2 5 6 1 14 2 5 6 1 14 SI SI SI

    SAN CAMILLO_FORLANINI DEA II 4 16 20 10 20 30 10 20 30 SI SI NO

    POLICLINICO AGOSTINO GEMELLI DEA II 3 6 10 4 23 3 6 10 6 25 3 8 10 10 31 SI SI SI

    BAMBINO GESU' (Roma)DEA II

    2 2 20 2 26 4 4 40 2 50 9 6 50 3 68SI SI

    SIBAMBINO GESU' (Palidoro) 1 1 10 1 13 1 2 20 1 24 1 3 30 1 35

    MADRE G. VANNINI DEA I 1 2 6 1 10 1 2 6 1 10 1 2 6 0 9 SI SI SI

    SANDRO PERTINI DEA I 2 6 1 9 4 6 1 11 4 11 1 16 SI SI NO

    POLICLINICO CASILINO DEA I 2 4 6 3 9 12 4 8 12 SI SI NO

    POLICLINICO TOR VERGATA DEA I 2 6 10 1 19 2 4 10 3 19 2 6 10 0 18 SI SI SI

    SANT' EUGENIO_CTO DEA I 3 4 7 1 15 1 4 7 1 13 0 4 7 1 12 NO SI SI

    G. BATTISTA GRASSI (OSTIA) DEA I 3 7 15 1 26 2 5 10 2 19 2 2 10 3 17 SI SI SI

    S. GIOVANNI CALIBITA F.B.F. DEA I 1 2 6 1 10 2 3 6 2 13 2 3 10 2 17 SI SI SI

    SANTO SPIRITO DEA I 4 5 10 2 21 0 0 SI SI SI

    SANT' ANDREA DEA I 4 10 12 0 26 3 5 10 0 18 1 4 6 0 11 in redazione SI SI

    SAN PIETRO FATE BENE FRATELLI DEA I 2 4 20 1 27 4 8 30 3 45 8 12 30 3 53 NO SI SI

    SAN FILIPPO NERI DEA I 4 8 12 1 25 2 2 2 2 8 4 10 11 4 29 SI SI SI

    AURELIA HOSPITAL DEA I 0 0 0 SI SI NO

    SAN CARLO DI NANCY P.S. 2 4 8 0 14 4 6 10 3 23 5 10 15 8 38 SI SI SI

    OSP. GEN. ZONA CRISTO RE P.S. 1 2 4 1 8 1 2 4 1 8 1 2 4 1 8 SI SI SI

    TOTALE 48 100 168 21 337 53 102 189 32 376 65 128 230 42 465

    Capacità recettiva dichiarata di codici R, G, V e Sale Operatorie nelle prime tre oree PEIMAF disponibili. PS/DEA città di Roma, Novembre 2015

    PRESENZA PEIMAF

    RICEZIONE ALLARME RECAPITI TELEFONICI

    ATTIVATORE PEIMAFISTITUTO

    RETE EMERGENZA

    PRIMA ORA SECONDA ORA TERZO ORA

    R G V SO totale R G V SO totale R G V SO totale

    POLICLINICO UMBERTO I DEA II 3 6 12 2 23 4 9 18 3 34 6 12 25 4 47 in redazione SI SI

    SAN GIOVANNI ADDOLORATA DEA II 4 5 6 1 16 2 5 6 1 14 2 5 6 1 14 SI SI SI

    SAN CAMILLO_FORLANINI DEA II 4 16 20 10 20 30 10 20 30 SI SI NO

    POLICLINICO AGOSTINO GEMELLI DEA II 3 6 10 4 23 3 6 10 6 25 3 8 10 10 31 SI SI SI

    BAMBINO GESU' (Roma)DEA II

    2 2 20 2 26 4 4 40 2 50 9 6 50 3 68SI SI

    SIBAMBINO GESU' (Palidoro) 1 1 10 1 13 1 2 20 1 24 1 3 30 1 35

    MADRE G. VANNINI DEA I 1 2 6 1 10 1 2 6 1 10 1 2 6 0 9 SI SI SI

    SANDRO PERTINI DEA I 2 6 1 9 4 6 1 11 4 11 1 16 SI SI NO

    POLICLINICO CASILINO DEA I 2 4 6 3 9 12 4 8 12 SI SI NO

    POLICLINICO TOR VERGATA DEA I 2 6 10 1 19 2 4 10 3 19 2 6 10 0 18 SI SI SI

    SANT' EUGENIO_CTO DEA I 3 4 7 1 15 1 4 7 1 13 0 4 7 1 12 NO SI SI

    G. BATTISTA GRASSI (OSTIA) DEA I 3 7 15 1 26 2 5 10 2 19 2 2 10 3 17 SI SI SI

    S. GIOVANNI CALIBITA F.B.F. DEA I 1 2 6 1 10 2 3 6 2 13 2 3 10 2 17 SI SI SI

    SANTO SPIRITO DEA I 4 5 10 2 21 0 0 SI SI SI

    SANT' ANDREA DEA I 4 10 12 0 26 3 5 10 0 18 1 4 6 0 11 in redazione SI SI

    SAN PIETRO FATE BENE FRATELLI DEA I 2 4 20 1 27 4 8 30 3 45 8 12 30 3 53 NO SI SI

    SAN FILIPPO NERI DEA I 4 8 12 1 25 2 2 2 2 8 4 10 11 4 29 SI SI SI

    AURELIA HOSPITAL DEA I 0 0 0 SI SI NO

    SAN CARLO DI NANCY P.S. 2 4 8 0 14 4 6 10 3 23 5 10 15 8 38 SI SI SI

    OSP. GEN. ZONA CRISTO RE P.S. 1 2 4 1 8 1 2 4 1 8 1 2 4 1 8 SI SI SI

    TOTALE 48 100 168 21 337 53 102 189 32 376 65 128 230 42 465

    Capacità recettiva dichiarata di codici R, G, V e Sale Operatorie nelle prime tre oree PEIMAF disponibili. PS/DEA città di Roma, Novembre 2015

    PRESENZA PEIMAF

    RICEZIONE ALLARME RECAPITI TELEFONICI

    ATTIVATORE PEIMAFISTITUTO

    RETE EMERGENZA

    PRIMA ORA SECONDA ORA TERZO ORA

    R G V SO totale R G V SO totale R G V SO totale

    POLICLINICO UMBERTO I DEA II 3 6 12 2 23 4 9 18 3 34 6 12 25 4 47 in redazione SI SI

    SAN GIOVANNI ADDOLORATA DEA II 4 5 6 1 16 2 5 6 1 14 2 5 6 1 14 SI SI SI

    SAN CAMILLO_FORLANINI DEA II 4 16 20 10 20 30 10 20 30 SI SI NO

    POLICLINICO AGOSTINO GEMELLI DEA II 3 6 10 4 23 3 6 10 6 25 3 8 10 10 31 SI SI SI

    BAMBINO GESU' (Roma)DEA II

    2 2 20 2 26 4 4 40 2 50 9 6 50 3 68SI SI

    SIBAMBINO GESU' (Palidoro) 1 1 10 1 13 1 2 20 1 24 1 3 30 1 35

    MADRE G. VANNINI DEA I 1 2 6 1 10 1 2 6 1 10 1 2 6 0 9 SI SI SI

    SANDRO PERTINI DEA I 2 6 1 9 4 6 1 11 4 11 1 16 SI SI NO

    POLICLINICO CASILINO DEA I 2 4 6 3 9 12 4 8 12 SI SI NO

    POLICLINICO TOR VERGATA DEA I 2 6 10 1 19 2 4 10 3 19 2 6 10 0 18 SI SI SI

    SANT' EUGENIO_CTO DEA I 3 4 7 1 15 1 4 7 1 13 0 4 7 1 12 NO SI SI

    G. BATTISTA GRASSI (OSTIA) DEA I 3 7 15 1 26 2 5 10 2 19 2 2 10 3 17 SI SI SI

    S. GIOVANNI CALIBITA F.B.F. DEA I 1 2 6 1 10 2 3 6 2 13 2 3 10 2 17 SI SI SI

    SANTO SPIRITO DEA I 4 5 10 2 21 0 0 SI SI SI

    SANT' ANDREA DEA I 4 10 12 0 26 3 5 10 0 18 1 4 6 0 11 in redazione SI SI

    SAN PIETRO FATE BENE FRATELLI DEA I 2 4 20 1 27 4 8 30 3 45 8 12 30 3 53 NO SI SI

    SAN FILIPPO NERI DEA I 4 8 12 1 25 2 2 2 2 8 4 10 11 4 29 SI SI SI

    AURELIA HOSPITAL DEA I 0 0 0 SI SI NO

    SAN CARLO DI NANCY P.S. 2 4 8 0 14 4 6 10 3 23 5 10 15 8 38 SI SI SI

    OSP. GEN. ZONA CRISTO RE P.S. 1 2 4 1 8 1 2 4 1 8 1 2 4 1 8 SI SI SI

    TOTALE 48 100 168 21 337 53 102 189 32 376 65 128 230 42 465

  • La fase operativa si svolge essenzialmente su due fronti:

    Area EMERGENZA CLINICA

    PRONTO SOCCORSO

    BLOCCO OPERATORIO

    TERAPIA INTENSIVA E RIANIMAZIONE

    Area COORDINAMENTO LOGISTICO

    DIREZIONE SANITARIA

    DEGENZE MEDICHE

    AMBULATORI

    SERVIZI

  • Area

    verdi/bianchi

    Area rossi/gialli

  • Le indicazioni operative specifiche sono elencate nelle rispettive ACTION CARD.

  • TRIAGE

    Ogni persona che accede al P.S. viene registrata con un numero progressivo posizionando un braccialetto identificativo ed attivando una scheda di triage. La funzione di triage deve completarsi nell’arco di un minuto per i deambulanti e di tre minuti per i barellati con il protocollo FAST. Lo smistamento delle persone non deambulanti è fondamentale per l’efficienza del sistema triage inteso come processo dinamico. Nessuno può lasciare l’area del P.S. se non registrato e munito di un braccialetto identificativo. Tutte le prestazioni effettuate nell’area triage vanno registrate.

  • un metodo utilizzato per classificare i pazienti in base a delle priorità indicate dai vari status di gravità riportati nell’evento

    viene eseguito per fronteggiare maxi-emergenze con presenza di molti pazienti ovviamente con differenti condizioni di gravità

    è semplice (sia nella comprensione che nell’applicazione)

    è veloce (si è calcolato che un soccorritore esperto impiega circa 60 secondi per effettuare un triage sul ferito)

    (First Assessment and Sequential Triage)

  • Si basa sulla valutazione primaria delle funzioni vitali: A airways + collare cervicale B breathing C circulation + emorragie D disability L’esecuzione del protocollo FAST è un tentativo di attribuire un peso a ciascuno dei problemi evidenziati durante l’esecuzione del ciclo ABCD permettendo di generare classi di priorità di evacuazione che indirizzano verso i tre percorsi intraospedalieri successivi.

  • PROBLEMI NON CRITICI: riscontri anormali che non rappresentano una minaccia di lesioni irreversibili a breve termine PROBLEMI SUBCRITICI : riscontri anormali che possono evolvere rapidamente in situazioni irreversibili PROBLEMI CRITICI: riscontri anormali che stanno provocando o possono causare in brevissimo tempo situazioni irreversibili

    PROBLEMI SUBCRITICI

  • Problemi NON CRITICI Codice VERDE Tachipnea (FR > 25) Tachicardia (TC > 130) Risposta verbale

    Problemi SUB CRITICI Codice GIALLO Ipoventilazione SatO2 90-94% PA sistolica < 100

    Problemi CRITICI Codice ROSSO

    Ostruzione vie aeree Arresto respiratorio Bradipnea (< 8) SatO2 < 90% Emorragie inarrestabili Risposta dolore assente

    Il riconoscimento di variazioni parametrico/cliniche comporta l’immediata variazione di classe di priorità.

  • Atlanta’s Olympic Park attempt

  • L’articolo mette in evidenza la notevole riduzione dei posti letto (-198.000 nel decennio 1994-2004) e del numero degli stessi ospedali, a fronte di un continuo incremento delle visite in Dipartimento d’Emergenza (+26% nello stesso periodo).

  • La risposta ad eventi di natura non convenzionale prevede l’attivazione di procedure specifiche da attuarsi congiuntamente agli altri Enti deputati al Soccorso

    NBCR

    La risposta ospedaliera si basa sui seguenti punti critici: Attivazione PEIMAF Attivazione del piano per la gestione di eventi non

    convenzionali e NBCR Attivazione istruzione operativa sull’esposizione

    accidentale ai materiali biologici Attivazione ed applicazione Istruzione operativa per la

    gestione del paziente intossicato Dotazione di materiale specialistico (DPI e UNIDEC)

  • NBCR

    I punti chiave della gestione di pazienti contaminati sono:

    Allestimento Unità di Decontaminazione Campale (UNIDEC)

    Pre-triage: precoce riconoscimento dell’evento

    Protezione del personale

    Controllo del panico e dello stress

    Triage primario

    Decontaminazione

    Triage secondario

    Diagnosi

    Terapia medica

    Gestione materiale e attrezzature contaminate

  • Riduzione o eliminazione, da una miscela di sostanze radioattive, dei componenti che maggiormente contribuiscono alla sua radioattività

    Eliminazione di sostanze radioattive o inquinanti da materiali, locali, oggetti, persone contaminati.

    La procedura di decontaminazione si attua in caso sospetto o avvenuto contatto con l’agente tossico che espone a pericolo di complicanze il paziente, il personale presente deputato all’assistenza, e la collettività.

    LA DECONTAMINAZIONE

  • La sequenza della decontaminazione è la seguente: Svestizione e rimozione abiti contaminati risciacquo abbondante con acqua tiepida

    (durata di almeno 5 minuti) lavaggio con sapone liquido ipoallergenico risciacquo con acqua tiepida risciacquo finale con acqua dopo aver superato

    tutte le docce in uso vestizione con abiti puliti

  • Negli eventi NBCR la priorità è evitare propagazione dell’ agente contaminante:

    non entrare senza DPI

    fare intervenire prima i Vigili del Fuoco

    non fare giungere i contaminati nelle stesse aree ospedaliere in cui vi sono soggetti diversi

    non evacuare la zona se occorre decontaminazione

    NBCR

  • There is increasing public concern over nuclear terrorism, an accident or attack against a nuclear power facility, intentional or unintentional use of a nuclear weapon, or the use of radiologic dispersion or exposure devices, such as a dirty bomb. Dealing effectively with these events requires diverse strategies, including policy decisions, public education, prevention, and, as a last resort, medical preparedness. Prevention is the most effective strategy. Planning for these events is important, but we should realize the limitations and not be misled into thinking that preparedness trumps prevention.

  • I possibili scenari, immaginati dagli autori dell’articolo.

    Centrali nucleari

    Dispositivi di esposizione alle radiazioni

    Dispositivi di dispersione radiologica (bomba sporca)

    Device nucleare improvvisato

    Guerra nucleare

  • Dispositivi di dispersione radiologica (bomba sporca) Un attacco del genere è quello che si potrebbe concretizzare a seguito del furto di radionuclidi (ad esempio da un laboratorio universitario o da un dipartimento di medicina nucleare) e alla loro conseguente dispersione su una vasta area per mezzo di un piccolo aereo, o introducendoli nella riserva d’acqua di una città, o inserendoli in una bomba ‘sporca’ rudimentale (fatta di dinamite o TNT). Nel caso di una bomba sporca, la maggior parte dei danni deriverebbero probabilmente dallo scoppio dell’ordigno, piuttosto che dall’esposizione alle radiazioni; il luogo dell’esplosione potrebbe essere in seguito decontaminato e la popolazione evacuata, per evitare un’esposizione a lungo termine alle radiazioni. In questo caso insomma i danni sarebbero più psicologici e politici che fisici (nel senso di danno organico alla popolazione esposta). Anche in questa situazione, la migliore contromisura è la prevenzione e il lavoro dei Servizi Segreti.

  • Device nucleare improvvisato Cosa succederebbe ad esempio se i terroristi facessero esplodere un furgoncino imbottito di materiale nucleare pari a 10 kilotoni nel centro di Washington? La forza percussiva, i proiettili e i superfire causerebbero la distruzione completa o seri danni a carico di tutti gli edifici nel raggio di un chilometro dall’epicentro, causando ulteriori danni fino ad un raggio di 6 chilometri. Le comunicazioni verrebbero interrotte a causa dei campi elettromagnetici. Molte persone, compreso il personale medico e delle emergenze, resterebbero immediatamente uccise, mentre quelle più distanti dal luogo dell’esplosione sarebbero esposte ad alte dosi di radiazioni gamma e neutroni a seguito dello scoppio iniziale e in seguito, del fallout radioattivo. Il bilancio insomma potrebbe essere di 100 mila morti nell’immediato e di 100 mila feriti necessitanti di intervento medico tempestivo. Un altro mezzo milione di persone dovrebbero restare al riparo all’interno di quest’area per ore o giorni, prima di poter essere evacuate. Le conseguenze politiche, sociali, economiche e psicologiche sono inimmaginabili. “Come medici – ricordano gli autori – dovremmo anche essere pronti ad affrontare il problema dell’insufficienza midollare indotta da radiazioni”.

  • Le conclusioni sono sconfortanti. Di fronte ad un attacco di vaste proporzioni i medici potrebbero fare poco per salvare la vita della gente. Politica e servizi segreti rappresentano la vera soluzione, ancora una volta affidata alla prevenzione