La SICUT : dal percorso istituzionale alle maxiemergenze · Chi deve essere preparato? ... posti...

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Bassano del Grappa 27.maggio.2016 La SICUT : dal percorso istituzionale alle maxiemergenze Prof. Franco Stagnitti Chirurgia Generale e d’Urgenza Facoltà di Farmacia e Medicina – Polo Pontino “Sapienza” Università di Roma Società Italiana di Chirurgia d’Urgenza e Trauma Ospedale S. Bassiano

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Bassano del Grappa 27.maggio.2016

La SICUT : dal percorso istituzionale alle maxiemergenze

Prof. Franco Stagnitti

Chirurgia Generale e d’Urgenza

Facoltà di Farmacia e Medicina – Polo Pontino

“Sapienza” Università di Roma

Società Italiana di Chirurgia d’Urgenza e Trauma

Ospedale S. Bassiano

Il Percorso Istituzionale SICUT

Survey

ConsensusProtocolli di

Cooperazione

Rapporti

IntersocietariFormazione

SICUT Giovani

Rapporti

InternazionaliLinee Guida

Gruppi di

Lavoro

Il Percorso Istituzionale SICUT

Gruppi di

Lavoro

• Problemi medicolegali nell’Urgenza chirurgica

• Tecnologie e Materiali per l’Emergenza - Urgenza

• L’Organizzazione ospedaliera nelle Maxiemergenze

Perché

dobbiamo

parlarne

ed essere

preparati?

2009 terremoto l’Aquila

20 vittime e almeno 350 feriti

terremoto emilia 2012

309 morti, circa 1600 feriti di cui 200 gravissimi ricoverati negli ospedali di Teramo, Avezzano, Chieti, Pescara, Ancona, Roma, Rieti, Foligno, Terni

13 morti 23 feriti gravi

Spagna 2016: incidente bus studenti

Chi deve essere preparato?

Forze dell’ordine

Vigili del Fuoco

118- Sistema Extra-Ospedaliero

Sistema Ospedaliero

Il nostro obbiettivo

• Assistere le Amministrazioni degli Ospedali proponendo loro una serie di azioni concrete da mettere in atto nelle situazioni di maxiemergenza per prevenire situazioni di confusione e di riduzione della capacità di risposta dei loro Istituti in caso di emergenze di massa.

Mattox and lessons learned from Katrina

• All disasters are local. The optimal abilityto rescue victims, save lives, and care for the evacuees [comes] from the localmanagement.

• The success or failure of disastermanagement is determined within the first 48 hours.

• Supervision by local Joint IncidentCommand is essential. This incidentcommand must be enfranchised to haveauthority to do its work, devoid of political or organizational agendas or pressure.

Agosto 2005

Dove nasce il problema

sproporzione tra la richiesta di soccorso sanitario urgente e la possibilità di darvi una risposta

George Patton – key concept

• “Plans must be simple and flexible. They should be made by the people who

are going to execute them.”

• il problema “maxiemergenza” è poco conosciuto dagli amministratori.

– esiste spesso uno scollamento tra vertici della struttura e aree operative

• per un amministratore è più impellente risolvere il “sicuro” problema

quotidiano che non il “potenziale” disastro.

• il problema “maxiemergenza” è poco conosciuto dagli amministratori.

– esiste spesso uno scollamento tra vertici della struttura e aree operative

• per un amministratore è più impellente risolvere il “sicuro” problema

quotidiano che non il “potenziale” disastro.

Identificazione Ospedali inseribili nel piano

Requisiti minimi

• La disponibilità immediata di chirurghi,

• Un numero adeguato di infermieri addestrati in area critica

• Una sala operatoria immediatamente disponibile per interventi chirurgici di emergenza

• Un Centro trasfusionale

• Un reparto di terapia intensiva.

inserito nella rete regionale del trauma

Un sistema che funziona bene per il singolo traumatizzato funziona anche per le maxiemergenze

perché

Esame dei rischi inerenti l’area geografica dell’Ospedale

• Ogni ospedale vive in un contesto diverso

• situazioni abitative,

• insediamenti industriali,

• Importanti nodi ferroviari,

• autostrade o nodi autostradali,

• depositi di esplosivi

• luoghi a rischio per incidenti con alto numero di feriti (Stadi)

• Obbiettivi sensibili come obbiettivi per attentati.

Esame delle risorse; determinazione del max n°di feriti gravi che un ospedale può assorbire

• numero di posti letto

• numero dei ventilatori immediatamente disponibili

• numero delle sale operatorie d’urgenza e di elezione disponibili.

il numero massimo di vittime di una maxiemergenza che ogni ospedale è ragionevolmente in grado di assorbire è del 20% del numero totale dei letti attivi Lynn M 2006

Ventilatori Disp. + S.O elez. + S.O urgenza x 2,5 = X 3 2

Personale necessario a gestire la maxiemergenza

• Terapia intensiva-Rianimazione,

• Medici di specialità chirurgiche,

• il Centro trasfusionale,

• la Radiologia,

• il Laboratorio,

• i Reparti di degenza,

• la Direzione sanitaria (Unità di Crisi)

• le Guardie Giurate-Sicurezza;

• personale medico, infermieristico e tecnico reperibile di area critica,

• Ausiliari

• Psicologi e Assistenti Sociali

• Centrale di Sterilizzazione (ove presente)

• Tecnici di Manutenzione (sistemi informatici, ascensoristi, elettricisti ecc.)

• cuochi

mobilitazione sequenziale

SMS• Chiamate a catena • SMS a gruppi

l’autorita’ che pianifica

Gruppo di studio

• Delegato della DS

• Esperto del DEA

• Resp. DEA

• Resp. Anestesia e Rianimazione

• Resp. Area Chirurgica

• Resp. Servizi Infermieristici

• Resp. Servizi Amministrativi

• Resp. Laboratorio, Radiologia, Emotrasfusione, S. Necrosc.

• Direttore SanitarioUnità di Crisi

Hospital Disaster Manager

Necessità di Testare il piano (Simulazioni e Esercitazioni) e rivalutare il piano !

responsabilità e catena di comando e controllo

• Team Leader

• Responsabile sul campo di tutta l’emergenza

• avvia le procedure di emergenza dal momento dell’allarme;

• controlla applicazione del piano;

• controlla svuotamento dei locali del Pronto Soccorso e le aree destinate alla maxiemergenza;

• distribuisce il personale medico e paramedico;

• da il via al ricovero dei pazienti;

• comunica la situazione all’Unità di Crisi

• Infermiere Info• supporto del Team Leader

• partecipa con lui ai processi decisionali

• deve essere capace di sostituirlo

• Medico di Triage

• Chirurgo Leader

• per la gestione di più sale operatorie

• Rianimatore Leader

• per la gestione delle rianimazioni e rianimazioni aggiuntive

Aree di Cura

• Area di Triage

• Identificazione dei pazienti e documentazione

• smistamento

• Area di Trattamento

• Codici Rossi e Gialli

• molto ampia, anche per dare modo di muoversi rapidamente intorno ai pazienti gravi.

• pazienti gravissimi o che possono precipitare in tempi brevissimi e pazienti le cui condizioni possono rapidamente divenire irreversibili

• Codici Verdi

• Diagnostica

• Sale operatorie

• Terapie intensive

Tecnologia di supporto diagnostico-terapeutico diagnostica per immagini

Riduzione del numero di richieste

qualsiasi esame non decisivo per la vita del paziente deve essere rimandato

TC per qualsiasi paziente passano attraverso I'HDM Area Rossi

Incremento numero esami nell'unità di tempo

buon coordinamento tra Radiologia e Pronto Soccorso

ridurre i tempi di trasferimento del paziente in Radiologia

evitare i tempi morti tra un esame e l’altro

Tecnologia di supporto diagnostico-terapeuticosale operatorie

HDM Area Rossi da via libera a qualsiasi intervento:

• se HDM Area Rossi ha pazienti che necessitano di intervento, deciderà quale inviare in Sala operatoria

• altrimenti può dare il via libera a richieste provenienti da altre aree.

• rispetto della competenza e dell'autonomia

decisionale di chirurghi e anestesisti

• prediligere tecniche chirurgiche semplici e

strategie anestesiologiche che riducano al

minimo l’assistenza intensiva postoperatoria.

• Es.confezionamento di una colostomia

vs esecuzione di una anastomosi

intestinale

• Risorsa ancora più critica

• Fattori variabili (disponibilità di chirurghi, anestesisti, infermieri, presenza di una sala libera e pronta)

• Soluzioni sono:• Riduzione delle richieste

• Incremento del numero di interventi nell'unità di tempo

Tecnologia di supporto diagnostico-terapeutico terapie intensive

Ottimizzazione dei posti letto disponibili:

• dimettere in altri reparti tutti i pazienti ricoverati in Terapia Intensiva, in grado di farcela senza tale supporto.

Attivazione dei posti letto "virtuali":

• letti non abitualmente utilizzati per varie ragioni (carenze di personale, attesa di ristrutturazioni, ecc), o spazi di solito usati per altri scopi (esempio: la saletta per le manovre invasive).

numero di letti disponibile è il più delle volte insufficiente

Attivazione di una Terapia Intensiva di supporto

Aree accessorie

• Area Comunicazioni con i Media

• Area accoglimento Parenti

• Morgue

• Magazzino scorte per Maxiemergenze

Le nostre fonti principali

• Major Incident Medical Managment and Support (MIMMS).

• Disaster Management. Gestione dei soccorsi sanitari extra e intraospedalieri in caso di catastrofe; A Morra,L Odetto,C Bozza,P Bozzetto.

Ed. Protezione Civile - Regione Piemonte Isbn-10: A000209757

• Medical Response to Major Incidents and Disasters. A Practical Guide for All Medical Staff. Sten Lennquist, ISBN 978-3-642-21895-8

• Management of conventional mass casualty incidents: ten commandments for hospital planning. Lynn M, Gurr D, Memon A, Kaliff J.

J Burn Care Res. 2006 Sep-Oct;27(5):649-58.

• Attività di assistenza tecnica per il miglioramento delle attività ospedaliere ed il mantenimento delle funzioni strategiche in situazioni di emergenza - Linee Guida (2006) Roma, Ministero Salute

Il PEIMAF Linee Guida del Dip.Prot.Civ. 54/ 1998

• 1) Allarme e allertamento, con attivazione dell'Unità di Crisi (U.d.C.)

• 2) Attivazione del piano, con preparazione di:

• 2.1 aree dì triage, stabilizzazione, trattamento;

• 2.2 aree accessorie (viabilità , ricezione parenti, stampa ecc.).

• 3) Gestione dell'emergenza:

• 3.1 ricezione delle vittime e triage;

• 3.2 stabilizzazione dei feriti;

• 3.3 movimentazione dei feriti verso i servizi di:

• 3.3.1 diagnostica (verso la Radiologia o altre aree diagnostiche)

• 3.3.2 terapia (verso il B. O., verso la Rianimazione, altre U.O.);

• 3.4 trasferimenti verso altri ospedali mediante ambulanze o elisoccorso:

• 3.4.1 protetti;

• 3.4.2 non protetti;

• 3.5 ricovero in:

• 3.5.1 Unità Operative specialistiche;

• 3.5.2 Unità Operative di base.

• 3.6 dimissione dei Pazienti

• 4) Fine dell'emergenza

• 5) Ripristino materiale

• 6) Feedback e revisione critica

Le Fasi

Piano di gestione delle maxiemergenze in Israele

I dieci Comandamenti

• Identificazione degli ospedali

• Quantificazione dei paz. Accettabili da ciascun ospedale (20% dei posti letto) considerando che gen. Il 20% sono paz. Severi (di cui il 50% da operare e il 10% necessita di procedure salvavita)

• Individuazione del personale da impiegare medici, infermieri, barellieri, anestesisti, tecnici, guardie giurate, impiegati

• Attrezzature e forniture sanitarie, sangue (100 Unità), ma anche megafoni, ricetrasmittenti, Divise

• Pianificazione aree di trattamento a cominciare dal triage (1% di prognosi sfavorevole immediata)

• Pianificazione centro informazione x le famiglie con telefoni, monitor, PC, assistenti sociali ecc.

• Individuazione personale richiamabile subito. Chiamata di massa + cercapersone. Aree di parcheggio per il personale. Area di raccolta con monitor.

• Comando per la quantificazione dell’emergenza

• Piano di attivazione liste di necessità e di azioni da consegnare ai capi.

• Rivalutazione delle procedure

Paris 13 novembre 2015

Coordina 40 Ospedali

100 000 professionisti della sanità

22 000 Letti

200 Camere operatorie

h 22,34 APHP General Director attiva il “White Plan”

(ORSAN) Organisation de la réponse du système de santéen situations sanitaires exceptionnelles: 45 M.T.

APHP (Assistance Publique-Hôpitaux de Paris)

SAMU (Service d’aide médicale d’urgence )

Paris 13 novembre 2015

Stade de France(Saint-Denis)

Le Petit Cambodge,Le Carillon

Bataclan

La Belle Equipe

Casa Nostra

La Comptoir Voltaire

8

4

3

6

15

9

45 M.T. sul campo 15 M.T. in riserva 10 Elicotteri 16 Ospedali

35 Team chirurgici : 302 Paz. trattati 4 morti (2 all’arrivo)

Qual è oggi la situazione in Italia?

Molto variegata

• Grandi eccellenze

• Assolute carenze

• Legata alla capacità dei sistemi regionali

• Dipendente dalle possibilità economiche

• Predisposizione alla prevenzione

• Peso dell’associazionismo e del volontariato

• Sensibilità sociale

• Motivazioni culturali

Ruolo delle Società Scientifiche

SICUT

Ci stiamo lavorando !

Conclusioni

• La SICUT

• si propone di assistere le Amministrazioni degli Ospedali nella formulazione dei Piani

• Invita le Amministrazioni a formare, nelle maxiemergenze, il proprio personale utilizzando i corsi esistenti

� MACSIM, San Raffaele Milano

�AIMC Torino

• Auspica che le Amministrazioni inviino i propri Chirurghi a formarsi nella “Damage Control Surgery” nei corsi Live da lei sponsorizzati

�“Chirurgia del Politrauma” Bologna e Roma

� DSTC - ATOM - LESAM

Grazie per la vostra attenzione !

Prof. Franco Stagnitti

Chirurgia Generale e d’UrgenzaFacoltà di Farmacia e Medicina – Polo Pontino

“Sapienza” Università di RomaSocietà Italiana di Chirurgia d’Urgenza e Trauma