NURSING UP · NURSING UP TI ASSICURA? E ... servizio psichiatrico di Trento 16 Master maxiemergenze...

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TU CHE DICI?? PERCHè IL NURSING UP TI ASSICURA? COLPA GRAVE NURSING UP Periodico della professione infermieristica edito da Nursing Up - Il Sindacato degli Infermieri Italiani anno 10 numero 1 gennaio-marzo 2013 Nursing Up - via Carlo Conti Rossini 26 - 00147 Roma - telefono 065123395 www.nursingup.it Periodico trimestrale - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46), art.1, comma 2 - DCB Vicenza - Reg. Trib. Vicenza n. 1069 del 4/12/2003 magazine NURSING UP ANCORA UNA VOLTA IMBATTIBILE! GRATIS!!! 5 milioni di € massimale assicurazione RC "colpa grave" (solo per gli iscritti aventi titolo) IMPLEMENTAZIONE DELLE COMPETENZE INFERMIERISTICHE Come d’incanto dopo mesi di silenzio se ne torna a parlare, sarà merito delle elezioni? CONGEDO PARENTALE “AD ORE” La legge ha stabilito che puoi usufruire del congedo parentale anche su base oraria ma tale possibilità ti è ad oggi negata. FIRMA LA PETIZIONE DEL NURSING UP AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ED AL PARLAMENTO!

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TU CHEDICI??

PERCHè IL NURSING UP TI

ASSICURA?

COLPA GRAVE

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NURSING UPANCORA UNA VOLTA IMBATTIBILE!

GRATIS!!!5 milioni di €massimale assicurazione

RC "colpa grave"(solo per gli iscritti aventi titolo)

IMPLEMENTAZIONE DELLE COMPETENZE INFERMIERISTICHECome d’incanto dopo mesi di silenzio se ne torna a parlare, sarà merito delle elezioni?

CONGEDO PARENTALE “AD ORE”La legge ha stabilito che puoi usufruire del congedo parentale anche su base oraria ma tale possibilità ti è ad oggi negata. FIRMA LA PETIZIONE DEL NURSING UP AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ED AL PARLAMENTO!

Comunicazione ai destinatari del NURSING UP MAGAZINEai sensi dell'Art 13 D.Lgs 196/2003

Egregio collega,questa copia del Nursing Up Magazine le viene trasmessa al domicilio in via

sperimentale, cosa che si ripeterà di trimestre in trimestre.L’indirizzo di destinazione è quello che lei stesso ha comunicato al momento

dell’iscrizione al sindacato.Purtroppo esistono notevoli difficoltà, non dovute alla nostra volontà, che non

ci permettono di monitorare con assoluta precisione le iscrizioni e le cancellazioni al sindacato che si sono verificate nel tempo, ciò è dovuto ai ritardi con i quali le aziende comunicano i dati associativi ma anche al fatto che non sempre i profes-sionisti comunicano al sindacato la loro intervenuta cancellazione.

Potrebbe accadere quindi che lei riceva regolarmente questa copia del Nur-sing Up Magazine pur non essendo iscritto alla nostra organizzazione, in tal caso, e qualora per ogni altro motivo, pur essendo iscritto, lei non desideri più ricevere copie del periodico, la preghiamo di compilare il modulo sottostante e trasmetter-lo via fax al numero verde gratuito 800 95 95 29, provvederemo immediatamente a cancellarla dalla lista dei destinatari.

I dati sono utilizzati dall’Associazione Nazionale Sindacato Professionisti Sa-nitari della Funzione Infermieristica Nursing Up solo ai fini di trasmissione del periodico Nursing Up Magazine e per le eventuali informazioni a carattere pro-fessionale, ciò anche con strumenti informatici, e non saranno comunicati a terzi (salvo che agli incaricati della produzione ed etichettatura del periodico e alle poste italiane che curano la spedizione). Può in ogni momento accedere ai dati, opporsi al loro trattamento o chiedere di integrarli, rettificarli o cancellarli, rivol-gendosi al legale rappresentante pro-tempore del Nursing Up Via Carlo Conti Rossini, 26 - 00147 Roma.

Grazie per l’attenzione

MODULO RICHIESTA DI CANCELLAZIONE DAI DESTINATARI DEL PERIODICO

NURSING UP MAGAZINE

Il sottoscritto ____________________

Indirizzo al quale riceve il Nursing Up

Magazine:

_______________________________

_______________________________

_______________________________

DICHIARA DI NON VOLER RICEVERE ULTERIORI COPIE DEL PERIODICO IN

QUESTIONE

Luogo e Data: ___________________

Firma: _________________________

SOMMARIO2 Coperture assicurative 2013

5 Implementazione delle competenze infermieristiche

14 Valutazione dell’impatto del modello “porte aperte” nel servizio psichiatrico di Trento

16 Master maxiemergenze sanitarie ed elisoccorso in ambiente osti le

17 Nuove convenzioni per i nostri iscritt i

18 Congedo parentale “ad ore”

20 Aggressioni alle colleghe infermiere

21 Infermieri, polit ica e rappresentanza professionale

22 Rappresentatività territoriale del Nursing Up

22 Contrattazione integrativa

23 Pillole di giurisprudenza

COPERTURE ASSICURATIVE 2013PER VOI CHE SIETE NOSTRI ISCRITTI E SINO AL 31/12/2013 L A COPERTURA RC COLPA GRAVE È GRATIS E CON VALIDITÀ RETROAT TIVA!

COMUNICATO DEL PRESIDENTE AGLI ASSOCIATI

Cari colleghi,nella precedente edizione del Nursing Up maga-

zine abbiamo comunicato (doverosamente) che il 31 dicembre 2012 sarebbero giunte a naturale sca-denza, come poi è stato, tutte le polizze assicurative dedicate ai nostri iscritti nel corso dell’anno 2012.

Avevamo anche rappresentato le enormi difficol-tà che il sindacato avrebbe dovuto affrontare nel-la ricerca di una valida alternativa alle polizze in scadenza e che non è stato possibile confermare a causa dei costi spropositati praticati dalle compa-gnie assicuratrici, il più delle volte giustificati dall’an-damento tecnico “negativo” del settore sanità.

Infine, lo ricorderete certamente, abbiamo invitato Voi tutti, in qualità di nostri iscritti a non considera-re conclusa la questione e vi abbiamo raccoman-dato di collegarvi al nostro sito internet ufficiale: www.nursingup.it, dove vi avremmo aggiornati della eventuale sottoscrizione di nuove polizze assicura-tive in vostro favore.

Lo abbiamo fatto perché siamo tenaci, ormai ci conoscete, e perché nonostante l’evidente “fuggi

Nursing Up Magazineanno 10 - numero unogennaio - marzo 2013

Direttore ResponsabileAntonio De Palma

Comitato ScientificoAngela Armanetti, Francesco Sciscione

EditoreNursing Up

via Carlo Conti Rossini, 2600147 Roma

e-mail: [email protected]

numero verde: 800 95 95 29

Progetto grafico e stampaG.N.G. Grafic Nord Group Srl

DirittiTutti i diritti sono riservati.

É vietata la riproduzione, anche

parziale, senza l’autorizzazione dell’Editore

Nursing Up - via Carlo Conti Rossini 26 - 00147 Roma -

tel. 065123395 - www.nursingup.it - Periodico

trimestrale Poste Italiane Spa - Spedizione in

abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in

L.27/02/2004 n.46), art.1, comma 2 - DCB Vicenza -

Reg. Trib. Vicenza n. 1069 del 4/12/2003

COPERTURE ASSICURATIVE 2013PER VOI CHE SIETE NOSTRI ISCRITTI E SINO AL 31/12/2013 L A COPERTURA RC COLPA GRAVE È GRATIS E CON VALIDITÀ RETROAT TIVA!

5.000.000,00

(cinquemilioni)

di massimale,

più del doppio di

quello dell’anno

precedente.fuggi” delle compagnie assicuratrici, ormai restie ad assicurare la colpa grave dei professionisti sani-tari, noi avremmo comunque continuato a cercare!

Ad onore del vero bisogna anche dire che la ri-cerca di una valida alternativa alle polizze dell’an-no 2012 è cominciata tanto tempo fa, già a giugno dell’anno scorso, non appena cominciammo a renderci conto dell’andamento tecnico del setto-re (estremamente negativo) e della conseguente difficoltà a trovare compagnie disponibili a propor-re polizze per copertura della colpa grave per la nostra delicata professione, così come d’altronde accade per il resto del nostro particolare comparto della sanità.

Ciò posto, le pochissime compagnie individuate proponevano coperture a costi elevatissimi, talvol-ta anche 300/400 euro per anno ed a persona, co-sti evidentemente inaccessibili.

Abbiamo continuato a cercare, giorno per gior-no ed in maniera certosina come solo noi testardi sappiamo fare, abbiamo scandagliato in lungo ed in largo il mercato.

Alla fine ci siamo riusciti!

Ancora una volta insuperabili!!!È proprio così che è andata, delatori e profeti di sventura costretti ad ingoiare, ancora una volta, un boccone amaro, come d’altronde accade ogni vol-ta che azzardano un confronto con il Nursing Up.

Parliamo sia di quelli che si sono affannati ad urlare ai quattro venti il venir meno delle precedenti coperture (quelle dell’anno 2012) ma anche di co-loro che hanno provato a strumentalizzare in ogni modo tale fatto per poi tentare, spudoratamente e senza riuscirci, di emularci in maniera grossolana.

Anche nell’anno 2013 ogni nostro associato di-pendente e non dipendente a qualsiasi titolo in-quadrato delle aziende del SSN e che rientra tra i soggetti previsti dalla polizza/convenzione sotto-scritta tra Nursing Up e Berkshire Hathaway, avrà diritto, attraverso la propria adesione, ad ottenere in forma completamente gratuita, perché i premi sono a carico del sindacato, una speciale copertu-ra RC colpa grave per la propria attività.

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Nursing Up Magazineanno 10 - numero uno

Vogliamo confermarci come il miglior sostegno possibile per i nostri iscritti, sia nella buona che nella cattiva sorte…

E i nostri fatti dimostrano che non si tratta solo di uno slogan!

Perché nonostante i costi proi-bitivi del mercato obblighino or-mai a ridurre drasticamente le coperture noi siamo riusciti a rad-doppiare i massimali.

Si passa dalla cifra di massimo risarcimento prevista con il pre-cedente assicuratore dell’anno 2012 - pari ad euro 2.200.000,00, al nuovo importo di EURO 5.000.000,00 (cinquemilioni).

Ecco alcune informazioni, beninteso solo indicative, relative alle nuove coperture, che per coloro che aderiranno saranno valide sino al 31 dicembre 2013.

La polizza copre anche ulteriori danni, inclusi nella rivalsa esperita dall’Azienda Sanitaria di cui l’As-sicurato sia responsabile ai sensi di Legge, a condizione che siano conseguenza diretta di un danno

indennizzabile ai sensi dell’assi-curazione ed entro un limite del 10% del danno indennizzato.

Tutto quanto sopra riportato ovviamente, a condizione che per tali danni egli sia stato dichia-rato responsabile, totalmente o parzialmente, per Colpa Grave con sentenza della Autorità Giu-diziaria Ordinaria, Civile o Penale e/o dalla Corte dei Conti.

Assicurata l’attività solidale in emergenza.

Perché siamo infermieri, con un’attività speciale che ci vede protagonisti anche nelle esi-genze particolari, quelle in cui il nostro impegno è richiesto da spirito di civico servizio.

Si pensi solo ad esempio a tutti i colleghi impegnati volontariamen-te in caso di terremoti e catastrofi.

Per questo abbiamo condiviso con la società assicuratrice che l’assicurazione fosse estesa an-che alle occasioni di interventi eseguiti per dovere di solidarietà od emergenza sanitaria ed an-che al di fuori dell’attività retri-buita; in tale ipotesi la copertura si intende estesa ai danni cagio-nati con colpa lieve con un sotto limite per sinistro di € 1.000.000 (un milione).

Le nostre coperture valgono in tutto il mondo!!!

La polizza copre l’interessa-to, alle condizioni e termini ivi riportati, anche per le richieste di risarcimento originate da fatti dannosi accaduti, o comporta-menti colposi posti in essere in qualsiasi Paese del mondo, su incarico dell’ente ospedaliero di appartenenza, esclusi gli Stati Uniti d’America, il Canada e i ter-ritori sotto la loro giurisdizione.

La decorrenza della copertura RC colpa grave è retroattiva nei termini della polizza.

Attenzione perché la copertura assicurativa di ogni associato non è automatica.

A differenza del passato, per at-tivare le coperture ogni nostro as-sociato dovrà seguire e portare a buon fine la procedura di adesio-ne a lui dedicata, completamente gratuita, gestita dal Broker Marsh alla quale è possibile accedere collegandosi al sito del Nursing Up all’indirizzo: www.nursingup.it.

Tale procedura consentirà, tra le altre cose, di scaricare ogni do-cumento previsto, soprattutto il modulo di adesione da restituire a Marsh per poter poi ricevere il pre-visto certificato di assicurazione.

Si raccomanda particolare at-tenzione a quanto sopra, poiché diversamente dal passato saran-no assicurati solo gli associati del Nursing Up che avranno portato a buon fine la procedura di adesione.

NURSING UP, PERCHÈ OGGI COME IERI NESSUN ALTRO È COME NOI!!!

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IMPLEMENTAZIONE DELLE COMPETENZE INFERMIERISTICHECOME D’INCANTO E DOPO MESI DI SILENZIO SE NE TORNA A PARLARE, SARÀ MERITO DELLE ELEZIONI?

NUOVA BOZZA DI ACCORDO, FORSE DEFINITIVA …

In continuità con quanto abbiamo già scritto sulla materia, ma soprattutto perché Nursing Up ha vissuto da protagonista la problematica parte-cipando ai lavori del tavolo tra Ministero Regioni e Sindacati sull’implementazione delle funzioni in-fermieristiche, comunichiamo che durante il mese di gennaio 2013, per noi inaspettatamente dal momento che i lavori sembravano essere stati in-terrotti definitivamente alla luce del silenzio del Mi-nistero sulla materia (che durava ormai dalla fine dell’estate 2012), è stato invece diffuso dalla fede-razione IPASVI attraverso la propria newsletter, il testo della bozza di accordo Stato Regioni che a seguire pubblicheremo.

Desideriamo ora fare mente locale sulle principali posizioni del nostro sindacato sulla problematica dell’implementazione delle competenze infermieristiche.

Va ribadito preliminarmente che Nursing Up ha dato il proprio contributo proponendo e battendosi per una implementazione delle competenze infer-mieristiche che fosse condotta sulla strada dell’ otti-mizzazione delle potenzialità professionali alla luce dei bisogni e delle esigenze del sistema sociale.

Vi proponiamo in sintesi, alcune tra le criticità che abbiamo riscontrato sulle precedenti versioni della bozza di accordo stato regioni dedicata all’implementazione delle competenze infermieristiche.

Abbiamo sempre sostenuto che tale delicato procedimento non avrebbe potuto realizzarsi co-erentemente, senza aver prima individuato stru-

menti e modalità “capaci di evitare il rischio di tracciare una indiretta limitazione degli ambiti di potenziale esercizio delle funzioni infermieristi-che”, purtroppo evidente in casi del genere perché collaterale rispetto alla prevista ed a nostro parere eccessivamente meticolosa declinazione di talu-ne classi di attività caratteristiche, così da correre il rischio di cadere in quello che molti chiamano “mansionismo”.

Ad ulteriore sostegno di quanto sopra e sin dai primi approfondimenti sulla materia, il Nursing Up ha sottolineato al Ministero della Salute ed alle Re-gioni riunite al tavolo tecnico (per averne memoria al lettore basterà consultare le precedenti edizioni di questo periodico), che talune tra quelle compe-tenze troppo meticolosamente declinate nei docu-menti sottoposti alla valutazione del sindacato “già rientravano nell’attuale alveo delle funzioni infer-mieristiche” e tutto ciò faceva apparire pleonastica o addirittura paradossale ogni eventuale ipotesi di ricomprenderle in tali ambiti “a posteriori”, attra-verso un provvedimento che si proponeva obiettivi “di implementazione” di quelle esistenti.

Nei fiumi di osservazioni che abbiamo proposto all’attenzione del tavolo tecnico, si legge forte la contestazione per il metodo inizialmente utilizza-to per la elaborazione dell’importante documento (bozza accordo stato regioni), per noi troppo ri-schioso proprio perché pericolosamente vicino a logiche di tipo mansionistico. Per questo ne abbia-mo chiesto ripetutamente la revisione, anche per ottimizzarlo rispetto ai destinatari, una categoria di professionisti ormai universalmente accreditata.

In sostanza, per noi del Nursing Up il documen-to andava rivisto superando il metodo “della de-clinazione analitica delle competenze”. Peraltro, se di implementazione doveva trattarsi sarebbe stato necessario concentrare l’attenzione “esclu-sivamente su quelle macro classi di funzioni oggi

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Nursing Up Magazineanno 10 - numero uno

palesemente fuori dall’area delle competenze infermieristiche” al fine di valutarne una eventuale integrazione nel campo proprio di responsabilità di tale profes-sionista, se necessario anche prevedendo doverose sinergie di tipo multidisciplinare.

La questione delle funzioni improprie.

Come sindacato professio-nale abbiamo anche richiamato all’attenzione delle parti il pro-blema “delle funzioni improprie”, chiedendo che fosse affrontato e risolto una volta per tutte e defini-tivamente.

Parliamo di quell’ampia gam-ma di attività improprie, retaggio della precedente normativa in materia, che l’infermiere è an-cora oggi costretto svolgere no-nostante nulla abbiano a che vedere con il proprio attuale ruolo e responsabilità.

La formazione.Sulla formazione Nursing Up

ha sempre sottolineato l’esigen-za di stigmatizzare, SIA a tutela sia del cittadino che dei profes-sionisti, la competenza esclusiva dello Stato e l’importanza dell’u-niformità nazionale.

Abbiamo sempre sostenuto che ogni ulteriore tipologia di formazione finalizzata all’ inte-grazione delle competenze ed eventualmente implementata e gestita dalle regioni sulla base di specifici bisogni territoria-li, dovesse essere considerata esclusivamente come finalizzata ai bisogni territoriali del sistema salute, quindi cosa diversa ri-spetto alla prevista formazione Universitaria ed agli specifici li-velli di qualificazione formativa previsti dalla Legge n 43/2006, che per noi devono essere uni-formi ed intangibili su tutto il ter-ritorio nazionale.

Il problema del concreto riconoscimento delle funzioni anche a livello contrattuale.

Infine, ma solo per brevità, ab-biamo portato all’attenzione del tavolo Ministeriale e sostenuto in maniera determinata l’esigenza di collegare a qualsiasi procedi-mento di implementazione del-le competenze infermieristiche i doverosi riconoscimenti di ordine economico e contrattuale per gli infermieri ed abbiamo sottolinea-to in ogni dove che i lavori di tale tavolo non avrebbero potuto e dovuto prescindere dallo stigma-tizzare e declinare i fondamenti.

Abbiamo riassunto, ma solo brevemente, alcuni principali aspetti relativi al percorso intra-preso dal Nursing Up sul campo complesso e delicato dell’imple-mentazione delle competenze in-fermieristiche.

Lo abbiamo fatto anche per-ché il nuovo documento, seppur apparso all’improvviso, sembra tener conto della maggior parte delle nostre richieste e delle per-plessità rappresentate al tavolo tecnico, parliamo anche quelle sul metodo che si ricorderà furo-no sollevate inizialmente e delle quali abbiamo scritto tanto.

Di questo non possiamo che esserne contenti, soprattutto se rispondono al vero le informa-zioni ufficiose che ci giungono al momento di andare in stam-pa, sul fatto che la Commissio-ne Salute delle Regioni avrebbe inoltrato il 6 febbraio, con parere favorevole, alla Conferenza Sta-to Regioni la bozza di documen-to di cui si parla per la definitiva approvazione.

Certo il metodo lascia perples-si, perché non vi è dubbio che portare “di corsa” il documento in Conferenza Stato Regioni apre ad una serie di imprevisti.

Non sappiamo se la Confe-renza approverà il documento in tempo utile, ci piace pensare ed

auspichiamo che questo sia pos-sibile, in primis pensando al gran lavoro svolto e poi perché una volta perso questo treno e con le elezioni alle porte al momento di andare in stampa, viene davvero difficile immaginare cosa vorrà fare della problematica il nuovo Ministro, quello che verrà fuori dalle urne di Febbraio, ed appare ancor più difficile esserne certi.

Auspichiamo fortemente che questa bozza di accordo tra-valichi il traguardo, anche se giunge a ridosso delle elezioni, quindi pochi attimi prima che il Governo attuale cessi formal-mente le proprie funzioni. Certo in caso contrario diventereb-be davvero difficile non essere costretti a dar ragione a certa parte del mondo professiona-le, che già oggi sostiene che l’improvvisa riviviscenza della bozza di accordo Stato Regio-ni abbia qualcosa a che fare con le imminenti elezioni, “un passaggio strumentale” quindi, ordito da qualche personaggio che avrebbe esigenza ed inte-resse di mettersi in evidenza agli occhi degli infermieri per-ché ad esempio candidato alle imminenti elezioni.

Per quanto ci riguarda, rimet-tiamo alla sagace attenzione dei nostri colleghi ogni valuta-zione che ne consegue, con la consapevolezza, come sempre d’altronde, che saranno pro-prio loro gli autorevoli giudici di fatti e comportamenti.

In ogni caso, per dovere e precisione e perché sulla pro-blematica noi abbiamo lavorato alacremente, a seguire il letto-re troverà il testo della bozza di accordo Stato Regioni di ultima diffusione, sulla quale ovviamen-te, ci riserviamo riflessioni e do-verosi approfondimenti, e che auspichiamo possa essere stata approvata al momento in cui chi legge riceverà a casa questa co-pia del periodico.

Allegato il testo della bozza.

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[Premesse]

Art. 1 - (Oggetto)1. Il presente Accordo, in relazio-

ne alle aree di intervento del successivo art. 2, definisce le modalità e i percorsi validi su tutto il territorio nazionale per ri-conoscere e promuovere lo svi-luppo delle competenze e delle responsabilità professionali dell'infermiere e dell'infermiere pediatrico al fine di favorire lo sviluppo delle funzioni professio-nali in correlazione con gli obiet-tivi di educazione, prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione previsti dalla programmazione sanitaria nazionale e regionale.

2. Le esperienze avanzate, già in essere in alcune Regioni o Aziende saranno ricondotte alle modalità e ai percorsi definiti dal presente accordo.

Art. 2 - (Aree di intervento)Sono individuate le seguenti aree di intervento:

3 AREA CURE PRIMARI - SER-VIZI TERRITORIALI/DISTRET-TUALI 3 AREA INTENSIVA E DELL'E-MERGENZA URGENZA 3 AREA MEDICA 3 AREA CHIRURGICA 3 AREA NEONATOLOGICA E PEDIATRICA 3 AREA SALUTE MENTALE E DI-PENDENZE

Art. 3 - (Modalità e percorsi per lo sviluppo delle

competenze professionali)1. Lo sviluppo delle competenze

e delle responsabilità, basato sulla formazione, sulla ricerca

e sull'esperienza professionale acquisita in ambito lavorativo, avrà come riferimento le norme deontologiche, le disposizioni normative ed amministrative relative ai contenuti dei profili professionali e gli ordinamenti formativi universitari, nonché le scelte d i programmazione nazionale e regionale, per mi-gliorare la presa in carico della persona, la continuità assisten-ziale fra ospedale e territorio, il governo dei bisogni assisten-ziali, sanitari e socio sanitari delle persone, delle famiglie e della comunità assistita.

2. Le regioni e le province auto-nome, previo confronto con le rappresentanze professionali e sindacali, definiscono, all'interno del processo di accreditamento professionale, i criteri per lo svi-luppo delle competenze degli infermieri e la conseguente re-visione dei modelli organizzativi, sia ospedalieri che territoriali, ad iniziare dall'organizzazione dei presidi ospedalieri per intensità di cure e dai modelli per com-plessità assistenziale, in rela-zione alle esigenze regionali e professionali.

3. Con riferimento al precedente comma 2 le regioni e le pro-vincie autonome, sulla base di una specifica intesa con le rappresentanze sindacali e pro-fessionali, definiranno, in colla-borazione con l’Università, entro 180 giorni dall'approvazione del presente Accordo, i percorsi at-tuativi e i criteri per riconoscere pregresse specifiche esperien-ze, nonché i percorsi formativi da effettuarsi in ambito regio-nale o aziendale, anche ai fini dell'attribuzione dei Crediti For-mativi Universitari (CFU).

Art. 4 - (Formazione e sperimentazione)

1. Con successivo provvedimen-to del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica di concerto con il Ministero della Salute e d 'intesa con le Re-gioni e Province Autonome, saranno emanati gli indirizzi per dare corso alla formazione dell'infermiere specialista, in attuazione dell'art. 6 comma l lettera c, della legge l febbraio 2006 n. 43, nonché i criteri per il riconoscimento dei CFU rela-tivi ai percorsi pregressi effet-tuati in ambito regionale, delle provincie autonome e regiona-le. In relazione all'attuazione delle modalità e dei percorsi di cui ali 'articolo 3, saram10 inoltre rivisitati i piani eli studio delle Lauree, delle Lauree Ma-gistrali e dei Master universitari di I e II livello.

2. Le regioni e le provincie auto-nome promuovono specifiche ed innovative sperimentazioni clinico, assistenziali, gestiona-li e formative, in ottemperanza alle modalità e ai percorsi di cui ali 'articolo 3 e successivamen-te ai processi formativi di cui al precedente comma, avendo come riferimento una moderna ed efficace integrazione delle competenze all’interno eli equi-pe multi professionali.

Art. 5 - (Governo dell’evoluzione

professionale, formativa e organizzativa nel SSN)

1. Le regioni e le provincie auto-nome inviano la documentazio-ne relativa ai percorsi di cui al precedente articolo 3 al Mini-stero della Salute.

Bozza di Accordo, ai sensi dell'art. 4 del D.Lgs. 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, recante ridefinizione implementazione e approfondimento delle competenze e delle responsabilità professionali dell'infermiere e dell'infermiere pediatrico.

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Nursing Up Magazineanno 10 - numero uno

2. Per promuovere lo sviluppo omogeneo delle competenze professionali e dei conseguenti modelli organizzativi nel Servi-zio Sanitario Nazionale, nonché per promuovere e diffondere le buone pratiche, presso il Mi-nistero della Salute è istituito l 'Osservatorio nazionale delle buone pratiche professionali e organizzative, cui partecipano i rappresentanti del Ministero della Salute, i rappresentanti delle Regioni, le rappresen-tanze professionali e sindacali. L'Osservatorio nazionale delle buone pratiche professionali e

organizzative, valutata la docu-mentazione pervenuta ai sen-si del comma l, esprime pareri motivati al fine di promuovere lo sviluppo omogeneo nel Servizio Sanitario Nazionale. L'Osser-vatorio nazionale delle buone pratiche professionali e orga-nizzative ha facoltà di organiz-zare i propri lavori secondo le modalità operative e le priorità che riterrà opportuno individua-re. Il Ministero della Salute è incaricato della diffusione dei pareri dell’Osservatorio nazio-nale delle buone pratiche pro-fessionali e organizzative.

3. I pareri dell'Osservatorio na-zionale delle buone pratiche professionali e organizzative di cui al comma 2, trasmessi periodicamente al Comitato di Settore, costituiranno elementi propedeutici alla revisione degli strumenti giuridici, economici e normativi nell’ambito delle trat-tative per il rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali eli Lavoro.

Art. 6 - (lnvarianza)1. Dal presente accordo non de-

rivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

BOZZA

Evoluzione della professione infermieristicaAree di competenza nei nuovi scenari sanitari e socio sanitari

Tavolo di lavoro Regioni-Ministero (sviluppo dei profili di competenza dell'infermiere)

Nel contesto del servizio sanitario nazionale e in modo più estensivo nell'assistenza alla persona, si sta assistendo ad una significativa evoluzione delle componenti organizzativo-assistenziali conseguenti all'oggettivo manifestarsi di alcuni fenomeni, legati in particolare, all'aumento dell'età media, della popola-zione con fragilità e malattie cronico-degenerative, a cui si associa la costante e profonda evoluzione scien-tifica e tecnologica.Ciò, rende necessario ridefinire gli ambiti di cura e di assistenza, perseguendo processi basati sulla conti-nuità, data dai percorsi assistenziali tendendo da un lato, a standardizzare e sistematizzare le principali prestazioni e dall’altro, ponendo le basi per la perso-nalizzazione dell'assistenza.Il generarsi con forza di nuove esigenze nell’istitui-re servizi, rivisitare luoghi di cura, sia ospedalieri che territoriali, rende peculiare la modificazione del ruolo professionale, dato dalle competenze, abilità e capaci-tà dell'infermiere. La ridefinizione degli ambiti di attività con modalità multiprofessionali, e il conseguente am-pliamento delle competenze/responsabilità acquisite nel percorso formativo - laurea triennale, laurea magi-strale, master di primo e secondo livello percorsi forma-tivi modulari strutturati dalle Regioni in base a specifiche esigenze - costituisce l'ambito di azione e lo spazio isti-tuzionale in cui proporre le necessarie modifiche.Le sfide che dovranno essere affrontate nell'immediato futuro dal Sistema Sanitario (sostenibilità, equità, ap-

propriatezza, efficacia, efficienza, consenso) inducono ad affrontare alcuni nodi problematici al fine di contem-perare il raggiungimento degli obiettivi di sistema indi-cati nel PSN e dai rispettivi Piani Sanitari Regionali. Investire nella professione infermieristica ponendo le basi per una nuova autonomia e responsabilità profes-sionale, consente di favorire un sistema professionale capace di sostenere e soddisfare le esigenze dei ser-vizi e della popolazione.Uno dei più significativi determinanti del buon anda-mento/qualità dei servizi sanitari e socio sanitari è co-stituito dall’insieme degli operatori che, costituendo l'interfaccia principale tra il sistema e i cittadini assu-mono un ruolo centrale nella realizzazione di risposte di qualità, efficienza/appropriatezza dei processi e dei percorsi di cura e di assistenza, efficacia della relazio-ne umana e professionale e di un proattivo risk mana-gement.Il riorientamento della formazione deve essere centra-to sullo sviluppo di piani di studio, programmi di forma-zione, basati sulle competenze, orientati alla comunità, rivolti allo studente e alla soluzione dei problemi di salute e dei servizi. I livelli di forma zione curriculare universitaria (laurea, m aster e laurea magistrale) de-vono basarsi su modelli di apprendimento per compe-tenze e tendere a certificare le conoscenze, le abilità e i comportamenti del professionista in linea con quanto previsto dal «processo di Bologna».

Nursing Up Magazineanno 10 - numero uno 9

Il quadro normativo delle professioni infermieristiche

L'evoluzione delle professioni infermieristiche vede il suo inizio con il D.lgs 30 dicembre 1992 n.502 che, nell'adeguare l'impianto del SSN nato dalla legge 833/78, trasferisce la formazione infermieristica dalla sede regionale a quella universitaria e statuisce che la conseguente ridefinizione del profilo professionale dell’infermiere e dell’infermiere pediatri co dovrà aver-si tramite specifico decreto del Ministero della sanità (ora ministero della salute).Il Ministero della Sanità con Decreto 14/09/1994 n. 739 "Regolamento concernente l'individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'infermie-re", delinea il profilo professionale dell'infermiere - che viene definito responsabile dell'assistenza generale infermieristica - e specifica che l'assistenza infermieri-stica, preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa, è di natura tecnica, relazionale, educativa.Il Ministero della Sanità (ora ministero della salute) con Decreto 17/01/1997 n. 70 "Regolamento concernente l'individua zione della figura e del relativo profilo pro-fessionale dell'infermiere pediatrico", delinea il profilo professionale dell’infermiere pediatrico con funzioni analoghe a quelle dell'Infermiere per quanto attiene il neonato, il bambino, l'adolescente.L'impianto normativa sopra descritto viene successi-vamente perfezionato:

3 dalla legge 26/02/1999 n. 42 "Disposizioni in materia di professioni sanitarie" che sancisce che quella in-fermieristica è una professione sanitaria a tutto tondo e che "Il campo proprio di attività e di responsabilità delle professioni sanitarie di cui all'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni e integrazioni, è deter-minato dai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi dei relativi profili professionali e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione post-base nonché degli specifici codici deontologici, fatte salve le competenze previste per le professioni mediche e per le altre professioni del ruolo sanitario per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea, nel rispetto reciproco delle specifiche competenze professionali". 3 dalla legge 10 agosto 2000 n. 251 "Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della profes-sione ostetrica" che all’art. 1, comma 1, 2 e 3 recita: � “1. Gli operatori delle professioni sanitarie dell’a-

rea delle scienze infermieristiche e della profes-sione sanitaria ostetrica svolgono con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale

e collettiva, espletando le funzioni individuate dal-le norme istitutive dei relativi profili professionali nonché dagli specifici codici deontologici ed utiliz-zando metodologie di pianificazione per obiettivi dell'assistenza.

� 2. Lo Stato e le regioni promuovono, nell'eserci-zio delle proprie funzioni legislative, di indirizzo, di programmazione ed amministrative, la valoriz-zazione e la responsabilizzazione delle funzioni e del ruolo delle professioni infermieristico - ostetri-che al fine di contribuire alla realizzazione del di-ritto alla salute, al processo di aziendalizzazione nel Servizio Sanitario Nazionale, all'integrazione dell'organizzazione de/lavoro della sanità in Italia con quelle degli altri Stati dell'Unione europea.

� 3. Il Ministero della Sanità, previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, emana linee guida per:• l'attribuzione in tutte le aziende sanitarie della

diretta responsabilità e gestione delle attività di assistenza infermieristica e delle connesse funzioni;

• la revisione dell'organizzazione del lavoro, incen-tivando modelli di assistenza personalizzata".

3 dalla L. n. 43/2006 "Disposizioni in materia di profes-sioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecniche e della prevenzione e delega al Governo per I• istituzione dei relativi ordini professionali" che all'ART. 6 recita:"ART. 6 (Istituzione della figura di coordinamento), comma 1: in conformità all’ordinamento degli studi dei corsi universitari, disciplinato ai sensi dell'ART. 17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n° 127, e successive modificazioni, il personale laureato ap-partenente alle professioni sanitarie di cui all'ART. 1, comma 1, della presente legge, è articolato come segue:a. omissis;b. omissis;c. professionisti specialisti in possesso del master di primo livello per le funzioni specialistiche rila-sciato dall'università ai sensi dell'ART.3, comma 8, del regolamento di cui al decreto del Ministro de/l 'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica 3 novembre 1999, n°509, e dell'ART.3, comma 9, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’I-struzione, de/l 'Università e della Ricerca 22 ottobre 2004, n°270d. omissis.

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Per effetto del surriportato quadro normativa è dato osservare che:a) le professioni infermieristiche sono professioni au-

tonome (art. 1 L. n. 42/1999 e art. 1, comma 1, L. 251/2000), essendo stata abrogata la definizione di ''professione sanitaria ausiliaria" ex art. 1, comma 1;

b) l'oggetto della professione è costituito dalle “attivi-tà dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva” (art. 1, comma 1, L. n. 251/2000);

c) le funzioni proprie della professione sono definite “dalle norme istitutive dei relativi profili professio-nali, dai contenuti degli ordinamenti didattici, non-ché dagli specifici codici deontologici ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assi-stenza” (art. 1, comma 1, L. 251/2000);

d) ulteriori funzioni possono essere stabilite dallo Sta-to e dalle Regioni “nell'esercizio delle proprie fun-zioni legislative, di indirizzo, di programmazione ed amministrative”.

e) Si definisce specialista (L. 43/06) il professionista in possesso del master universitario per le funzioni specialistiche, con piani di studio concordati con il Ministero dell'Università e della Ricerca, il Ministe-ro della Salute e delle Regioni/Province Autonome, previa definizione delle aree di specializzazione e dei conseguenti fabbisogni.

Appare evidente che i criteri per la determinazione delle competenze proprie della professione, vengono sostanzialmente individuati:a) nel criterio guida - introdotto dall'art. 1, comma 1,

L. n. 251/2000 - che preordina la professione allo svolgimento delle “attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva”;

b) nei criteri limiti - previsti dall'art. 1, L. n. 42/1999 e dall'art. 1, comma 1, L. 251/2000 - costituiti dai profili professionali, dall'ordinamento universitario e formativo post-base e dai codici deontologici.

E' altresì evidente che i criteri limiti di cui alla sopra riportata lett. b) configurano una dinamicità in progress di attribuzione di competenze/responsabilità e funzioni secondo quanto già previsto o potrà essere stabilito da disposizioni normative ed amministrative, preordinate a definire i profili professionali, gli ordinamento univer-sitari e formativi, le regole deontologiche.Il tutto è esaltato e rafforzato dalla portata della pre-visione dell'art. 1, comma 2, L. n. 251/2000 là dove attribuisce espressamente allo Stato e alle Regioni il compito di promuovere, nell'esercizio delle proprie funzioni legislative, di indirizzo, di programmazione ed amministrative, “la valorizzazione e la responsa-bilizzazione delle funzioni e del ruolo delle profes-

sioni infermieristico - ostetriche al fine di contribuire alla realizzazione del diritto alla salute, al processo di aziendalizzazione nel Servizio Sanitario Naziona-le, all'integrazione dell'organizzazione de/lavoro della sanità in Italia con quelle degli altri Stati dell'Unione europea”.Quanto sopra indica che la valorizzazione e responsa-bilizzazione delle funzioni e del ruolo della professione ad opera dell'attività legislativa ed amministrativa dello Stato e delle Regioni, deve essere realizzata alla luce e nel rispetto:a) della competenza propria della professione, che si

identifica con le “attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva” (art. 1, comma 1, L. n. 251/2000);

b) dell'evoluzione dei percorsi formativi definiti dalle istituzioni universitarie e formative per le professio-ni sanitarie.

La statuizione dell'art. 1 della Legge 42, "Il campo proprio di attività e di responsabilità delle professioni sanitarie ..... è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali ...... fatte salve le competenze previste per le professioni mediche e per le altre professioni del ruolo sanitario.... nel rispetto reciproco delle specifiche competenze professionali", ha provocato, anche re-centemente, un significativo dibattito tra la professione infermieristica e quella medica soprattutto per quanto concerne la ridefinizione dei campi di attività e delle competenze/responsabilità nei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA), la continuità dell'as-sistenza e la presa in carico territoriale di numerose tipologie di pazienti, l'innovazione dell'organizzazione del lavoro.In considerazione della complessità quotidiana del fun-zionamento degli ospedali, dei servizi sanitari e socio sanitari territoriali e della necessaria innovazione dei processi dell'organizzazione e dei percorsi-clinico-assi-stenziali-riabilitativi si pone, con evidenza, la necessità del lavoro interdisciplinare e multiprofessionale all'in-terno delle attività clinico assistenziali dirette alla tutela della salute degli individui e della collettività. Tale sce-nario richiede l'acquisizione di saperi elevati per ciascu-na professione dell’équipe e competenze agite in una logica di integrazione, collaborazione e cooperazione tra professionisti e non solo dell'area sanitaria.

Metodo di lavoro: partecipazione, comprensione e condivisione

Un esercizio professionale flessibile, dinamico ed in-tegrato rende necessaria l'innovazione dei rapporti fra le diverse professionalità sanitarie e socio-sanitarie e di organizzare i processi produttivi anche definendo e ridefinendo "in progress" spazi e attività che arricchi-

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scono le competenze distintive di ogni professione che in tal modo garantisce valore aggiunto ai processi di cura ed assistenza.Allo scopo diviene rilevante la capacità di relazionarsi proattivamente nell'intento di fornire appropriate pre-stazioni e costruire un clima lavorativo che favorisca comprensione, partecipazione e riconoscimento/valo-rizzazione di ogni specifico apporto professionale.Nell'ottica di cui sopra, diviene fondamentale che la politica orienti azioni programmatiche e piani di studio che valorizzino i concetti precedentemente illustrati; nel contempo diviene fondamentale anche che i Mi-nisteri in condivisione con le Regioni producano atti e strumenti di pianificazione, attuazione e valutazione dell’impatto di tali innovazioni sulla salute dei cittadini e sulla sostenibilità economica.

Gli strumenti operativiPer attuare quanto disposto dal presente documento risulta necessaria la ridefinizione e l'avanzamento del-le competenze del profilo professionale dell'infermiere veicolata da strumenti operativi quali, ad esempio:

3 indirizzi generali nel nuovo Patto salute; 3 accordo Stato-Regioni che fornisce indirizzi per la gestione del sistema salute e sviluppo professionale; 3 provvedimenti di Giunta Regionale per l'implemen-tazione di modelli organizzativi basati sull'intensità di cura e la complessità assistenziale sia a livello ospedaliero che nei servizi territoriali; 3 percorsi attuativi definiti da aziende ed altre istitu-zioni sanitarie e socio sanitarie finalizzati alla con-divisione e partecipazione delle professionalità interessate; 3 decreti di Giunta Regionale per l'individuazione e attivazione di percorsi formativi professionalizzanti nell'ambito dei Sistemi Sanitari Regionali; 3 accordi fra Università e Regione per l'attivazione dei corsi di studio universitari di scienze infermieristiche; 3 indirizzi interministeriali per la ridefinizione dei piani di studio curriculari della laurea triennale e magistra-le nonché dei master di primo e di secondo livello; 3 linee guida allegate al Piano Sanitario Nazionale o ai Piani Sanitari Regionali o Piani Socio Sanitari Re-gionali; 3 linee progettuali/sperimentali nazionali o regionali per determinati campi di attività, o per percorsi dia-gnostico terapeutico assistenziali o processi clinico assistenziali; 3 tassonomie di competenze da svilupparsi nei per-corsi di studio e certificate anche in aderenza agli standard europei definite dal Ministero della Salute e dalla Conferenza Stato Regioni.

La ridefinizione, l'implementazione e l'approfondi-mento delle competenze e responsabilità profes-sionali degli infermieri riguarda, in prima fase, le competenze che possono essere esercitate, dando atto agli strumenti sopra presentati, nelle seguenti aree professionali:

3 Area cure primarie - infermiere comunità - famiglia; 3 Area intensiva e dell'emergenza urgenza; 3 Area medica; 3 Area chirurgica; 3 Area neonatologica e pediatrica; 3 Area salute mentale e dipendenze.

Quanto rappresentato fonda il proprio razionale attra-verso una visione integrata delle seguenti componenti:

3 contrattuale: dove porre in essere un sistema di flessibile dinamicità, escludendo ingessature orga-nizzative, nelle progressioni di carriera e favorendo meccanismi di valorizzazione professionale capaci di riconoscere il valore e il contributo posto da parte del singolo professionista nel processo assistenzia-le/organizzativo per il tempo di effettivo e positivo esercizio della competenza; 3 formativa regionale: dove attivare una formazione, in collaborazione con l'università, finalizzata all'a-vanzamento delle competenze dell'infermiere. I programmi di formazione saranno valutati ai fini del riconoscimento dei CFU (Crediti Formativi Universi-tari) tramite preventivo accordo con l’Università; 3 formativa curricolare universitaria dove ridefinire i piani di studio della laurea triennale e magistrale nonché dei master condivisi in accordi tra ministeri e regioni al fine di rispondere alle necessità di svi-luppo della professione infermieristica percorrendo in tal modo positive esperienze già mature in ambito internazionale. Nella definizione dei nuovi percorsi formativi è essenziale una forte integrazione fra l 'Università e il SSR affinché la formazione univer-sitaria faccia proprie le necessità che nascono sia dall'evoluzione dei sistemi sanitari sia dalla necessi-tà di sviluppare competenze professionalizzanti, 3 accreditamento professionale sui diversi livelli di carriera finalizzato allo sviluppo di un sistema di garanzia per il professionista e il cittadino basato sulla certificazione delle competenze del singolo, attraverso la costituzione a livello di ogni Regio-ne o Provincia Autonoma di un Sistema di certi-ficazione delle competenze capace di garantire coerenza tra lo sviluppo del sistema salute e la capacità dei professionisti di rispondere in termini di performance adeguate.

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Nursing Up Magazineanno 10 - numero uno

Nascita del progetto “porte aperte”.Il progetto porte aperte del Servizio Psichiatrico Diagno-

si e Cura (SPDC) di Trento è nato nel 2007 in coerenza con le pratiche e la cultura dell’empowerment e del “Fa-reassieme” già da anni presenti all’interno del servizio. In reparto nell’arco della settimana si svolgono attività strut-turate a valenza terapeutica con il fine di fornire agli utenti delle strategie di coinvolgimento utili a stimolare processi di cambiamento e di sviluppo positivo cercando di favorire al massimo processi di responsabilizzazione.

I dati.Tabella 1 - Episodi di aggressività SPDC di Trento tra il 2008 e il 2012*

*i dati del 2012 sono aggiornati a giugnoTabella 2 - Allontanamenti non autorizzati dall’SPDC di Trento dal 2008-2012*

*i dati del 2012 sono aggiornati al mese di giugno

DAI NOSTRI ISCRITTI…

Riceviamo e vo-lentieri pubblichiamo l’originale lavoro del collega Maurizio Davì, referente infermieristico di area presso Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura di Trento.

Un altro ambito che coinvolge tutti i pro-fessionisti infermieri è quello dell’ECM, set-tore che durante gli ultimi anni è stato inte-ressato da una costante evoluzione finalizzata all’ottimizzazione delle regole vigenti ed al per-fezionamento dell’intero processo da parte dei competenti organismi.

Si tratta di regole in continua evoluzione, proprio per questo pen-siamo sia utile, di tanto in tanto, proporre il pun-to della situazione.

Gli articoli che pro-vengono da parte dei professionisti vengono pubblicati sotto la speci-fica ed univoca respon-sabilità dell’autore/i

VALUTAZIONE DELL’IMPATTO DEL MODELLO “PORTE APERTE” NEL SERVIZIO PSICHIATRICO DI TRENTO

di Maurizio Davìdott. Mag. in Scienze

infermieristicheQuesto breve articolo è tratto da un ampio lavoro di revisione della letteratu-ra dal titolo: Valutazione dell’impatto del modello “porte aperte” nei servi-zi psichiatrici diagnosi e cura effettuata da Maurizio Davì con la supervisione del dr. Renzo De Stefani.

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Tabella 3 - Dati del questionario di soddisfazione re-parto a porte aperte di Trento - aprile/settembre 2012

Vantaggi/svantaggi delle porte chiuse/aperte: vissuti.Il vissuto degli utenti.

Nel reparto di Trento il contributo degli utenti e familiari è stato fin dall’inizio del progetto valorizzato; oltre alla par-tecipazione alle riunioni di reparto sul tema in questione, si è cercato di approfondire le loro percezioni sui vantag-gi/svantaggi di un reparto psichiatrico con le porte chiuse/aperte attraverso la somministrazione di un questionario che è stato poi oggetto di discussione in una riunione di servizio. Le domande del questionario sono state tratte da uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Nursing, tradot-te e adattate nel 2008 dal dr. Alessandro Salvi e dal gruppo di lavoro porte aperte del servizio psichiatrico di Trento.

Il vissuto degli operatori.A Trento, il delicato passaggio da porte chiuse ad aper-

te è stato strettamente monitorato. Nei primi mesi sono state organizzate frequenti riunioni ad hoc per parlare dei vissuti del personale e per condividere situazioni di difficoltà legate alla nuova organizzazione; in alcune oc-casioni è stato utilizzato anche lo spazio quotidiano dopo le consegne infermieristiche. Come strumento di monito-raggio è stata utilizzata la scheda del “clima di reparto”. Sono stati messi a confronto i dati del “clima di reparto” dei primi 6 mesi del 2010, quando il reparto aveva anco-ra le porte chiuse, con i dati dei primi 6 mesi del 2011 con l’organizzazione a porte aperte (Tabelle 4-5). Tabella 4 - Percezioni del personale sul “clima di reparto” - porte chiuse (anno 2010)

Tabella 5 Percezioni del personale sul “clima di re-parto” - porte aperte (anno 2011)

Formazione del personale.Prima dell’avvio della sperimentazione del modello

organizzativo a porte aperte nell’SPDC di Trento si è cercato di formare il personale attraverso un confronto diretto con operatori che lavorano già con tale modello. Alcuni rappresentanti del gruppo si sono recati infatti in alcuni dei reparti psichiatrici a porte aperte in altre parti d’Italia dove non si pratica la contenzione fisica; per fa-vorire una maggior condivisione delle informazioni rac-colte in tali esperienze, sono stati stesi dei report delle visite e organizzate riunioni di servizio su questo tema.

DISCUSSIONE.Episodi di aggressività.

Una politica non restrittiva già da anni presente all’in-terno del servizio psichiatrico di Trento (di cui l’apertu-ra delle porte è solo un ultimo tassello) ha contribuito a una graduale riduzione degli episodi di aggressività. Tale esperienza ha portato il personale a riflettere su come porte chiuse e programmi molto rigidi di controllo durante i giorni di degenza (limitazioni a sigarette, denaro e caffè) fossero spesso elementi di provocazione in grado di sca-tenare gravi reazioni comportamentali in quanto percepiti come una limitazione ingiustificata alla libertà dell’utente.

Episodi di allontanamento.L’esperienza di Trento mostra un aumento del numero

degli allontanamenti con le porte aperte anche se ad es-sersi ridotti sono gli eventi negativi ad essi correlati. Con le porte chiuse, gli allontanamenti degli utenti nell’SPDC di Trento erano accompagnati nella maggior parte dei casi da reazioni violente o ad alto rischio come per esempio la forzatura di finestre e serrature, il tentativo di arrampicarsi sulle ringhiere, episodi di aggressività nei confronti degli operatori (furto di chiavi), atti di vandalismo. Questi dati trovano supporto anche in altri studi internazionali. I dati raccolti dal personale durante la fase a porte chiuse hanno mostrato inoltre che il numero relativamente ridotto degli allontanamenti dalla porta principale era controbilanciato da un più consistente numero di allontanamenti non auto-rizzati dal giardino. Secondo l’esperienza di Trento, con il modello organizzativo a porte aperte, nella maggior parte dei casi, gli utenti che sono usciti dal reparto dalla porta principale, non hanno assunto atteggiamenti incongrui e sono rientrati poco dopo (da soli o accompagnati); la meta della fuga è stata solitamente il bar dell’ospedale e il moti-vo principale il desiderio di bere un caffè.

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MASTER MAXIEMERGENZE SANITARIE ED ELISOCCORSO IN AMBIENTE OSTILE

Soddisfazione degli utenti.I dati rilevati dal 2011 ad oggi mostrano un progres-

sivo aumento dei livelli di soddisfazione. In particola-re gli 87 questionari compilati dagli utenti tra aprile e settembre 2012 a quasi due anni dall’apertura delle porte aperte, confermano questo trend positivo.

Vantaggi/svantaggi delle porte chiuse: il vissuto degli utenti.

La maggior parte degli utenti ritiene oppressivo un reparto a porte chiuse considerandolo un ambiente più simile ad una prigione che ad un luogo di cura; alcuni vissuti fanno emergere tuttavia un desiderio di sentirsi protetti e al sicuro.

Tale posizione è emersa anche a seguito della com-pilazione di un questionario sui “vantaggi/svantaggi riguardo l’apertura delle porte del reparto psichiatrico” somministrato agli utenti di Trento prima dell’apertura delle porte.

Ciò che emerge da questi vissuti, nella maggior parte dei casi, è un desiderio di libertà associata a un desi-derio di sentirsi al sicuro e protetti, condizioni possibili queste grazie alla presenza del personale, in grado di “accompagnare” l’utente nel processo di cura, garanten-do vicinanza e relazione. A tali bisogni dunque, più che lo stato della porta (chiusa/aperta), risponde la qualità del legame terapeutico proprio della relazione operato-re-paziente. Quest’ultima è vissuta infatti, dal personale infermieristico, come fondamentale per aiutare le perso-ne ricoverate a stare meglio e per costruire una buona alleanza terapeutica. Aprire le porte vuol dire mettersi nella condizione di riconoscere i momenti di grandissi-mo disagio e di sofferenza senza isolare i pazienti. Vantaggi/svantaggi delle porte chiuse: il vissuto degli operatori.

I dati analizzati hanno evidenziano, nei primi sei mesi, un peggioramento del clima di reparto, sono ri-sultate diffuse tra il personale infatti reazioni emotive di tensione (codice arancio) e sentimenti di rabbia e frustrazione (codice rosso). Questa situazione è stata certamente anche acuita dall’aumento del numero di ricoveri negli ultimi anni, dal ritardo dei lavori di ristrut-turazione (lavori che avrebbero dovuto ampliare il re-parto e spostare l’ambulatorio infermieristico vicino la porta d’ingresso), dalla mancata riduzione di 1-2 posti letto (attualmente 15), dai collegamenti non sempre funzionali tra le varie strutture dell’area criticità, dal-la poco chiara definizione di ambiti di responsabilità e infine dalla mancanza di una procedura scritta di gestione condivisa (criticità affrontate nei mesi suc-cessivi).Formazione del personale.

Per lavorare nelle strutture a porte aperte sono ri-chiesti al personale infermieristico livelli di prepara-zione avanzata mirati all’utilizzo di affinate tecniche relazionali e alla costruzione di una relazione empatica con il paziente anche nelle situazioni di crisi acuta. Tra il personale di Trento è ancora molto sentito il bisogno di apprendere strategie di contenimento basate sulla relazione. Si ritiene quindi fondamentale proseguire sulla strada della formazione continua del personale.

Il prossimo mese di aprile si terrà la prova finale del MASTER IN MAXIEMERGENZA SANITARIA ED ELISOCCORSO IN AMBIENTE OSTILE, un percorso Universitario realizzato in collaborazio-ne con l’Università Telematica Leonardo da Vinci, voluto dal Nursing Up e dedicato esclusivamente ai nostri iscritti.

Il progetto è stato fermamente voluto del nostro sindacato, per consentire agli associati che ne hanno fatto richiesta, di frequentare e vedere cer-tificato a livello accademico un percorso di studi di elevato valore.

Salvo prova contraria, siamo gli unici a poter accreditare tale vanto, aver dato la possibilità agli associati che ne hanno fatto domanda, di frequen-tare “gratis” un vero a proprio Master Universitario di Primo livello.

Per Nursing Up tutto ciò significa realizzare una delicata mission statutaria, quella che ci vede im-pegnati nel valorizzare l’alveo delle competenze professionali che sottende al lavoro dei nostri as-sociati in qualità di professionisti.

L’attività didattica realizzata dall’Ateneo è stata svolta da docenti universitari, scelti tra i massimi rappresentanti in materia, integrati da esperti scelti fra i più affermati in ambito privato e pubblico.

Questo nostro modo di fare, unito al costante incremento degli iscritti sul territorio nazio-nale, che in base alle ultime rilevazioni ARAN del 2011 ci classifica come il più numeroso sindacato infermieristico sul territorio nazio-nale, ci premia ogni giorno del delicato lavo-ro che svolgiamo.

Di tutto ciò andiamo fieri, convinti che stiamo parlando di una tra le principali caratteristiche che fanno la differenza tra il nostro sindacato e gli altri.

In bocca al lupo dunque, ai colleghi chiamati a sostenere gli esami e per quello che sarà il loro eccellente futuro professionale.

Nursing Up

È GIUNTA L’ORA DEGLI ESAMI!

Nursing Up Magazineanno 10 - numero uno 17

NUOVE CONVENZIONI PER I NOSTRI ISCRITTI

Nursing Up vive ogni giorno con l’unico scopo di assistere i propri iscritti ed in quest’ottica ha indivi-duato per il 2013 anche nuove convenzioni utili a fornire condizioni agevolate per servizi che soddi-sfino varie esigenze degli infermieri.

Quest’anno si è seguito un filo conduttore che è la cura della mente ed anche del corpo, dedicata a noi ed alle nostre famiglie.

In particolare abbiamo puntato su necessità di formazione, recupero anni scolastici, ed una pro-posta molto educativa per le vacanze “di famiglia”.

Convenzione con scuolaonline (struttura privata)

Si presenta come la prima scuola privata intera-mente online che offre da molti anni servizio priva-to di preparazione scolastica per il conseguimento del diploma di scuola secondaria superiore.

L'esame di Stato dovrà essere sostenuto pres-so una Scuola Pubblica indicata dalle competenti istituzioni nei modi previsti dalla Legge.

Il Diploma a coloro che che avranno superato gli esami di Stato verrà rilasciato da parte della scuola pubblica interessata.

Si tratta di lezioni online in diretta in orario se-rale (tra le 18.00 e le 21.00) dal lunedì al venerdì con possibilità di replica 24 ore al giorno per tutto l’anno scolastico.

Ovviamente il numero di ore settimanale dipen-de dal piano di recupero del singolo studente.

Ogni nostro associato potrà avere un’area per-sonale per l’accesso al servizio didattico tramite nome utente e password.

Garanzia promosso o ripreparato.

Tutor personale per la gestione del metodo di studio e la risoluzione di qualsiasi problematica do-vesse presentarsi lungo il percorso didattico.

Prove di verifica on line e testi scolastici in forma-to elettronico stampabile.

Il percorso inizierà i primi di Ottobre 2013 e le iscrizioni dovranno essere effettuate entro il 31/10/2013.

Il costo per in nostri iscritti è di € 980,00 iva inclu-sa, anche dilazionabile.

Ulteriori informazioni dal sito www.nursingup.it, sezione prima fila.

Convenzione con Centri RousseauI centri Rousseau sono una cooperativa so-

ciale ONLUS che sperimenta modalità educa-tive innovative, a tal fine progetta e gestisce attività che favoriscono la crescita dei bambini e dei ragazzi in una dimensione di gruppo at-traverso iniziative ed esperienze di vita comuni-taria, quali le vacanze estive e numerose altre attività durante l’anno.

In particolare, durante il periodo estivo, i Cen-tri Rousseau organizzano campeggi per i minori e si tratta di percorsi educativi partecipativi che mirano allo sviluppo del senso critico individuale, alla creazione di un gruppo gestito con modalità antiautoritarie ed all’accettazione della diversità come arricchimento reciproco.

Sono vacanze basate sulla animazione e sul di-vertimento ma anche al contempo promuovono la responsabilizzazione del singolo e la scoperta delle ricchezze naturali e culturali del territorio circostante.

La cooperativa organizza anche vacanze rivolte ad adulti e famiglie e si tratta di sperimentazioni di vita comunitaria in cui si dispiega lo spirito di colla-borazione e di solidarietà tra persone che manife-stano le stesse esigenze.

Vi sono anche momenti in cui scoprire il piacere del gioco.

Tutte le vacanze sono differenziate per fasce d’età e si svolgono in meravigliosi luoghi della no-stra Penisola.

Ulteriori informazioni dal sito www.nursingup.it, sezione prima fila.

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Nursing Up Magazineanno 10 - numero uno

La legge ha stabilito che puoi usufruire del congedo parenta-le anche su base oraria ma tale possibilità ti è, ad oggi, negata.

Con la recente legge di stabilità sono state recepite le modifiche previste dal Dl 216/2012 attuati-vo della direttiva 2010/18/ Ue e quindi è stato innovato l’articolo 32 del D.lgs 151/2001 in materia di congedo parentale con l’ag-giunta del nuovo comma 1 bis.

La novità che qui ci interessa in maniera particolare è stata sol-lecitata all’Italia da parte dell’U-nione Europea, con il rischio di subire procedura di infrazione in caso di inerzia e riguarda la frui-zione del congedo parentale.

Secondo le nuove disposizio-ni infatti, a partire da gennaio di quest’anno, almeno teoricamen-te, anche in Italia avrebbe dovuto essere possibile fruire dei conge-di parentali ad ore.

Si tratta di una novità importan-tissima per gli infermieri e per gli altri dipendenti, perché riguarda i congedi che spettano a ciascun genitore lavoratore, nei primi otto anni di vita del bambino, fino ad un periodo di sei mesi di astensio-ne per ciascun genitore e comun-que fino ad un massimo di dieci mesi complessivi, undici se il pa-dre utilizza 3 mesi consecutivi.

Sino ad oggi, i lavoratori con figli possono suddividere il con-gedo parentale in giorni, setti-mane o mesi mentre il nuovo decreto mira a recepire la diret-tiva 2010/18/UE (che doveva essere recepita entro l’8 marzo 2012) e che prevede il fraziona-mento in ore.

Si pensi, anche solo come esem-pio, al beneficio che tale nuova regola apporterebbe (se applica-ta….) ai genitori i quali potrebbero utilizzare il congedo parentale fra-zionandolo in ore e non più soltanto in giorni, settimane o mesi, quindi beneficiando di uno strumento ec-cezionale di flessibilità.

Il frazionamento in ore consen-tirebbe anche di diluire gli effetti in termini economici, ad esempio mezza giornata di congedo paren-tale consentirebbe di avere in bu-sta paga l’intera retribuzione per le ore lavorate, più un ulteriore 30% (per gli aventi diritto) in relazione alle ore di congedo utilizzate.

Ancora una volta però, in questa nostra splendida Italia, fatta di pa-radossi ed in barba (almeno così sembra) alle previsioni della stes-sa legge, le aziende non ricono-scono l’esercizio di questo diritto fintanto che non saranno emanate le previste disposizioni rimesse ai CCNL, e quindi fino a quando non saranno decise le modalità di uti-lizzo e i criteri di calcolo della base oraria dei nuovi permessi.

Ora, a noi pare davvero singo-lare che il legislatore abbia voluto inserire una norma di tale portata in un provvedimento adottato sulla cresta dell’impellenza (la legge di stabilità), per vederlo poi congela-re proprio a causa di una clausola tra le pieghe della stessa norma (parliamo del rinvio alle disposi-zioni contrattuali per le modalità di utilizzo e i criteri di calcolo della base oraria dei nuovi permessi), clausola che ci piace immaginare sia stata pensata solo come “nor-ma strumentale”, quindi utile alla sua corretta applicazione.

Convenzione Accademia Domani

Accademia domani si propone di offrire servizi formativi evoluti ed on line agli associati al nursing up a condizioni estremamente vantaggiose rispetto al nor-male tariffario del mercato.

L’offerta contiene corsi online di:

✔ Brain traning, Memoria e lettura veloce.

✔ Alfabetizzazione infor-matica di base e guida alla certificazione ECDL

✔ Comunicazione e Mar-keting

✔ Gestione del Personale ✔ Programmazione Neuro Linguistica

✔ Organizzazione di Eventi ✔ Relazionarsi con sé stes-si e con gli altri

✔ Yoga ✔ Educazione alimentare ✔ Psicologia Infantile.Tutti i corsi sono erogati

interamente online disponi-bili per due anni consecutivi dalla data di acquisto con tempi e modi di completa-mento del programma inte-ramente personalizzati.

Ulteriori informazioni dal sito www.nursingup.it, se-zione prima fila.

Lunga vita al Nursing Up

Nursing Up elenca convenzioni per i propri iscritti e per correttezza co-munica che per la fase di valutazio-ne e di eventuale acquisto di ogni servizio o prodotto proposti nelle stesse, il rapporto giuridico riguar-da esclusivamente il fornitore ed il consumatore interessato: per tale ragione invitiamo ogni nostro asso-ciato eventualmente interessato alle singole convenzioni a valutare detta-gliatamente i termini ed ogni altra ca-ratteristica e condizione dell’ offerta di proprio interesse prima di proce-dere all’acquisto.

CONGEDO PARENTALE “AD ORE”PETIZIONE DEL NURSING UP AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER L’IMMEDIATA APPLICAZIONE DELLE NUOVE NORME.

Nursing Up Magazineanno 10 - numero uno 19

CONGEDO PARENTALE “AD ORE”A meno che, qualche tecnico

intraprendente operante nella stanza dei bottoni non abbia volu-to escogitare “il metodo migliore” per consentire alla nostra Italia di adottare un provvedimento contrassegnato con la targa del-la tempestività, ma solo perché questo veniva richiesto dall’Unio-ne Europea e per scongiurare il rischio di sanzioni.

Certo questo verrebbe da pensa-re leggendo la “clausoletta di rinvio alla contrattazione” in un momento in cui i contratti non si fanno.

Si, perché è noto che se l’Ita-lia non avesse provveduto, sulla materia non si sarebbe chiusa la procedura di infrazione.

Purtroppo in questo partico-lare momento storico, che vede la contrattazione bloccata, alme-no sino a tutto il 2014, le nuove norme rischiano di finire nel di-menticatoio, contro gli interessi dei nostri infermieri e soprattut-to contro la stessa volontà del legislatore che per introdurle (ci piace immaginare…) ha voluto utilizzare “non a caso”, un prov-vedimento di tipo straordinario.

Ma ci sono anche altre dispo-sizioni, sempre sulla stessa ma-teria, che risultano ancora oggi,

inspiegabilmente, in attesa dei provvedimenti di attuazione.

Si pensi a quelle introdotte dalla riforma del mercato del lavoro, la legge 92/2012. In particolare l’arti-colo 4, comma 24, lettera b, che ha previsto la possibilità di concedere alla madre lavoratrice, al termine del periodo di congedo di materni-tà, per gli undici mesi successivi e in alternativa al congedo parentale, la corresponsione di voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting o per fare fronte ai costi della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.

Anche qui, le misure non di-ventano operative senza il previ-sto decreto attuativo.

Per questa ragione Nursing Up oggi promuove una campagna di raccolta firme sul territorio nazionale.

Chiediamo il sostegno di tutti i colleghi, anche delle loro famiglie e di qualunque altro cittadino (che condivide i contenuti della petizio-ne allegata), per ottenere l’inter-vento diretto del Presidente della Repubblica e delle altre Istituzioni democratiche del nostro Paese,

affinché valutino la possibilità di adottare e/o proporre ai sogget-ti che ne hanno competenza, la provvisoria regolamentazione delle modalità di applicazione dei congedi parentali ad ore introdotti dalla recente legge di stabilità.

Tutto questo ovviamente, “fin-tanto che a ciò non provveda la contrattazione”, come indicato dalle legge, dovendosi conside-rare il blocco delle negoziazioni in corso, che tale dovrebbe resta-re ancora per qualche anno.

Questa ipotesi di intervento è per noi possibile ed il provvedi-mento che chiediamo è a nostro parere necessario nell’ interesse dei lavoratori e di tutti i professio-nisti che rappresentiamo.

Auspichiamo la massima ade-sione e partecipazione da parte dei colleghi che operano negli enti del SSN, ma anche delle loro famiglie e di ogni altro cittadino interessato, ed invitiamo i dirigenti sindacali ad una capillare raccolta firme su tutto il territorio nazionale.

Data di scadenza delle sottoscrizioni: 01 aprile 2013.

Per sottoscrivere contatta qual-siasi rappresentante sindacale Nursing Up della tua azienda.

La legge ha stabilito che puoi usufruire del congedo parentale anche su base oraria, ma tale possibilità ti è, ad oggi, negata!Fai sentire la tua voce, perché il diritto previsto ti venga garantito.Leggi e firma la petizione!

Quest'ora (di permesso), la vivrai con lei?

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Nursing Up Magazineanno 10 - numero uno

Il successo riportato qualche settimana fa innanzi il Tribu-nale di Torino - III sezione pe-nale, con condanna (anche al risarcimento dei danni materiali e morali) dell'aggressore di due nostre iscritte, rappresenta il rico-noscimento dell'impegno e della determinazione delle colleghe, sostenute dal Nursing Up nella tutela dei propri diritti.

Come noto infatti, il fenome-no delle aggressioni ai danni di operatori infermieristici è all'ordi-ne del giorno, in tutte le strutture ospedaliere, è evidente quindi, che una maggiore sensibilità da parte dei competenti organi am-ministrativi sarebbe non solo au-spicabile ma doverosa!

Tuttavia, ragioni di bilancio non consentono - almeno a dire dei competenti organi - di procedere ad una tutela adeguata dei dipendenti.

Conseguenza: aggressioni, anche con gravi effetti, restano nel silenzio, perché non vanno oltre le mura ospedaliere.

Da situazioni analoghe nasce la storia delle nostre colleghe di Torino, che molti di Voi ricorde-ranno furono aggredite in servizio e quindi coinvolte loro malgrado in una spiacevolissima vicenda, al tempo riportata anche da auto-revoli mass media.

Credendo nel successo delle cause promosse dalle nostre intra-prendenti colleghe, da parte nostra

abbiamo sostenuto fortemente le strategie giudiziarie da loro intra-prese, sino ad arrivare al risultato di oggi, con la Magistratura che conferma un importante principio.

Chi ci aggredisce paga!!!Con questa confermata consa-

pevolezza e forti dei risultati che sono sotto gli occhi di tutti il no-stro impegno ora prosegue.

Continueremo infatti a “mettere a disposizione” di quanti subisco-no episodi violenti gli autorevoli studi legali con i quali lavoriamo spalla a spalla, quelli che hanno condotto e vinto le azioni giudizia-rie promosse dalle nostre colleghe infermiere e proporremo una cam-pagna di autotutela della categoria anche nei confronti delle Aziende sanitarie, che troppo spesso non considerano la sicurezza dei propri dipendenti, a cominciare da quelli che si trovano ad operare in “prima linea”: gli infermieri!.

Bisogna opporsi in ogni modo alla violenza, ancor più per quelle forme gravissime che si traduco-no in vere e proprie aggressioni fi-siche nei confronti degli infermieri.

È necessario farlo, affinché d'ora innanzi sia ben chiaro che chi si reca a prestare il proprio servizio presso qualsivoglia struttura sanitaria ha diritto alla massima sicurezza e tranquillità professionale.

I numeri delle aggressioni - in crescita - evidenziano che non si tratta di episodi sporadici, dun-que tali eventi non possono es-sere più trattati alla stregua di eventi non prevedibili.

È ora che le Aziende, tutte, si dotino di impianti di sicurezza degni di tale definizione, con per-

sonale in servizio permanente, in grado di garantire la sicurezza del personale e degli utenti.

Non solo, occorre garantire an-che che venga indennizzato chi subisce danni, si parla di lesioni a volte anche gravi ed invalidanti, anche attraverso la stipula di una polizza assicurativa in grado - dav-vero (!) - di intervenire per tutelare l'eventuale ristoro dei danni.

Ma non è solo questo che vo-gliamo.

È ora di dire stop (!) alle violen-ze contro gli infermieri, vittime in-colpevoli di un sistema sanitario sempre meno vicino ai cittadini ed alle loro esigenze.

Bisogna bloccare in ogni modo le aggressioni nei nostri confronti, perché si tratta di comportamenti triviali che nulla hanno di civile e che non sono più tollerabili.

Il Sindacato Nursing Up invita i propri iscritti a non tacere, denun-ciando sempre l'autore o gli autori di comportamenti degni di censu-ra, in ogni competente sede, ivi compresa quella giudiziaria.

Come sindacato valuteremo assieme ai colleghi interessati, le più opportune azioni anche nei confronti delle Aziende che con il loro comportamento omissivo, non garantiscono la tutela dei loro dipendenti.

Grazie dunque, a nome di tutti alle nostre due iscritte, prima di tutto per la loro lungimiranza e te-nacia, e poi la fiducia riposta nel Nursing Up e per averci consen-tito di porre nuovamente l'accen-to su una questione, per il nostro sindacato, di primaria importan-za: la sicurezza dei lavoratori!

AGGRESSIONI ALLE COLLEGHE INFERMIEREA TORINO LE PRIME SENTENZE DI CONDANNA DA PARTE DELLA MAGISTRATURA: CONDANNATI GLI AGGRESSORI E RICONOSCIUTI ALLE NOSTRE ISCRITTE I DANNI MORALI E MATERIALI.

Nursing Up Magazineanno 10 - numero uno 21

In questi giorni, soprattutto in vista delle imminenti elezioni (al momento di andare in stampa), sono sempre di più i colleghi in-fermieri che propongono alla no-stra attenzione tematiche come quella delle candidature di pro-fessionisti in politica e più in par-ticolare quelle di esponenti della professione infermieristica.

Personalmente ritengo che il di-ritto di candidarsi a ricoprire incari-chi di rilievo politico debba essere prerogativa di chiunque e condi-vido l’esigenza e contemporane-amente l’obiettivo, che attraverso professionisti di elevato profilo e competenza gli infermieri possa-no finalmente trovar posto in Par-lamento, perché questo serve sia alla categoria che al cittadino.

Più in generale penso che a ogni professionista debba esse-re riconosciuto il diritto (o dovere in base ai punti di vista) di candi-darsi con lo schieramento politi-co con il quale meglio condivide aspirazioni e pensiero, d’altronde è evidente che se le elevate qua-lità, competenze e caratteristi-che del candidato gli consentono “con spirito di civico servizio” di mettersi a disposizione della col-lettività, questa non potrà che co-glierne i benefici.

Per quanto riguarda gli infer-mieri, la candidatura della Presi-dente IPASVI Annalisa Silvestro

nelle liste del Partito Democra-tico ha sollevato un gran dibat-tito e numerose considerazioni in ambito professionale, come d’altronde era scontato, perché si tratta di una questione che ri-guarda l’intera categoria.

Sono personalmente convinto della competenza e della deter-minazione della professionista Annalisa Silvestro, qualità che come Presidente del Nursing Up ho avuto modo di conoscere ed apprezzare personalmente in molteplici circostanze e credo fermamente che grande apporto potrà dare la sua presenza atti-va in ambito politico, sia in favore del sistema salute che degli stes-si infermieri italiani.

Dall’altra parte è evidente che il ruolo di una funzione di rap-presentanza professionale di tipo istituzionale, come è il caso dell’IPASVI, non può non tener conto di alcune esigenze fon-damentali legate al fatto che si tratta di una rappresentanza a carattere “universale”- quindi a beneficio di tutti gli interessati, e che per questo esige una garan-zia di esercizio imparziale delle proprie funzioni rispetto ad un eventuale mandato politico.

Una categoria professionale si compone, per sua natura, di gente che nella propria libertà e convincimento politico appar-tiene a vari ambiti ed ideologie, anche diametralmente opposti tra loro, tutto ciò è positivo e rap-presenta un valore.

Vedere eletta al Senato della Repubblica Annalisa Silvestro nella propria qualità di professio-nista della categoria infermieristi-ca è oggettivamente un evento di grande importanza per tutta la professione, che attende da tempo di veder promosse le pro-prie problematiche ed aspirazioni collettive ed è quindi sostenibile, beninteso da parte di tutti coloro che ne condividono gli orienta-menti politici.

Viceversa il ruolo di Presiden-te IPASVI dovrebbe porsi “oltre la politica di parte “, avulso ed estraneo a qualsiasi ingerenza caratteristica di tale tipologia di mandato.

Proprio per questo sarebbe opportuno, fermo l’interesse del-la categoria ad avere il maggior numero di professionisti attivi in politica, che l’istituzione pubblica IPASVI, che rappresenta profes-sionalmente gli infermieri, non sia orientata dalla luce di un faro impegnato politicamente, qua-lunque sia il partito o lo schie-ramento dal quale esso trae la propria energia.

Sono convinto che le valuta-zioni e le riflessioni fatte possano essere condivise anche da parte dei colleghi che si propongono come attori dell’odierna politica, proprio nel rispetto di tutti gli altri professionisti, che “da rappresen-tati” sono portatori di idee diverse e proprio per questo da tutelare.

Antonio De PalmaPresidente Nursing Up

INFERMIERI, POLITICA E RAPPRESENTANZA PROFESSIONALE

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Nursing Up Magazineanno 10 - numero uno

RAPPRESENTATIVITÀ TERRITORIALE DEL NURSING UPQUANDO GLI INFERMIERI CONTANO!!!

È con grande piacere e riconoscenza verso i nostri associati che diffondiamo oggi i dati relativi alla rileva-zione in corso per la rappresentatività dei sindacati al 30/11/2012 nella provincia di Bolzano.

Tale rilevazione vede il nostro sindacato attestarsi al 15,3% come il secondo sindacato della provincia, a poca distanza dallo storico ASGB (che scende al 16,5%), al di sopra di CGIL,CISL e UIL.

È importante il risultato raggiunto ed è evidente la cre-scita del nostro sindacato nell’ultimo anno, crescita che si concretizza in un 1,3% in più rispetto al precedente 14,0%.

I dati sono allo stato dell’arte e si riferiscono al baci-no complessivo del personale non medico ma se ci sof-fermassimo solo sulla popolazione iscritta ai sindacati il Nursing Up arriverebbe addirittura a cifre attorno al 26%.

Questo risultato, una volta confermato ufficialmente, ci consentirà di rappresentare gli interessi dei nostri infer-mieri con maggiore forza nella provincia ed è motivo di entusiasmo per il sindacato a livello nazionale, che trova nell’esempio di Bolzano la conferma dei grandi risultati che, insieme, è possibile raggiungere.

Grazie per la fiducia ai colleghi della provincia di Bolzano, grazie per la fiducia che in noi ripongono tutti i nostri iscritti.

CONTRATTAZIONE INTEGRATIVAIL DIRITTO DEL NURSING UP, DI PARTECIPARE AI TAVOLI DELLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA NEGLI ENTI DEL SSN TROVA UN’ULTERIORE CONFERMA UFFICIALE DA PARTE DELL’ARAN.

Rispondendo ad uno specifico quesito posto da parte di un’Azienda Sanitaria l’ARAN, con propria nota prot 21990 del 27.09.2012, ha confermato che nell’am-bito della contrattazione integrativa la no-stra organizzazione sindacale ha diritto a partecipare alla delegazione trattante di parte sindacale in quanto firmatari del CCNL quadriennio normativo 2006/2009.

Per noi del Nursing Up si tratta solo di una conferma.

Fin quando previsto continueremo con fierezza e competenza a rappresentare gli interessi degli infermieri nelle delega-zioni trattanti delle aziende sanitarie di tutto il territorio nazionale.

VARIAZIONE QUOTA DI ASSOCIAZIONE AL NURSING UP.Informiamo gli associati che a distanza di circa sette anni dalla decisione precedente, il Nursing Up

ha dovuto adeguare il contributo sindacale mensile che ogni nostro associato dipendente di strutture pubbliche o private versa come contributo sindacale di iscrizione.

L’importo è stato portato alla nuova percentuale dello 0,80 %, ancora una volta al di sotto di quanto richiesto agli associati di tanti altri sindacati.

Si tratta di un piccolo sacrificio questo è vero, ma si è reso necessario per continuare a garantire ai nostri associati i numerosi servizi che solo noi abbiamo deciso di offrire loro e che contiamo di mantenere almeno sin quando ci sarà dato di farlo, non ultima la copertura gratuita della colpa grave, la formazione universitaria e quant’altro faremo ancora.

Siamo sicuri di poter contare sulla vostra determinazione e sostegno.Nursing Up - Relazioni Professionali

Nursing Up Magazineanno 10 - numero uno 23

PILLOLE DI GIURISPRUDENZAPARTE LA REVISIONE “DELLE FUNZIONI DI MINOR AGGRAVIO DEL PERSONALE DEL RUOLO SANITARIO”.

Si comunica che la recente “legge di stabilità” prevede veri-fiche straordinarie sul personale sanitario dichiarato inidoneo alla propria mansione e quindi destinato alle cosiddette man-sioni di 'minor aggravio'.

Secondo quanto ci è dato di sapere, ma ci riserviamo di ap-profondire, gli accertamenti verranno effettuati dall'INPS, che potrà avvalersi anche del personale medico delle ASL.

PER LA CORTE DEI CONTI NESSUN PASSAGGIO ECONOMICO ORIZZONTALE

TRIENNIO 2011/2013: Nel pubblico impiego, i miglioramenti eventualmen-te conseguiti dai dipendenti possono essere riconosciuti solo ai soli fini giu-ridici, dovendosi escludere qualsiasi effetto economico degli stessi.

Lo dice la Corte dei Conti con un provvedimento adottato a sezioni unite.

Parliamo ovviamente anche di quel-le progressioni economiche di tipo orizzontale, cioè i passaggi che av-vengono nell’ambito della categoria di appartenenza.

Secondo la propria deliberazione n. 27/2012, la Corte dei Conti - a Se-zioni Riunite - ha ribadito che si ap-plica l’articolo 9 del dl n. 78/2010, il quale prevede che le progressioni di carriera «comunque denominate» eventualmente disposte nel 2011, 2012 e 2013, avranno effetto ai soli fini giuridici.

Secondo la Magistratura le norme di riferimento non ammettono dero-ghe, e quindi sono applicabili anche per le progressioni orizzontali delle quali si parla.

NON È LICENZIABILE IL LAVORATORE IN MALATTIA CHE ESCE DI CASA

Siamo in ambito del rapporto di lavoro privato, questo è da sottolineare, ma si tratta comunque di un importante principio sancito dalla Corte di Cas-sazione: non è possibile licenziare il lavoratore che in malattia - per giunta per problemi alla gamba - è sorpreso in giro sia in macchina sia a piedi.

È stato quindi confermato il mantenimento del posto di lavoro ad un dipendente di una società pie-montese addetto al controllo degli acquisti. (Sen-tenza della Corte di Cassazione n. 6375/2011).

REINTEGRATO ANCHE IL LAVORATORE “MALATO” CHE AIUTAVA LA MOGLIE AL BAR

Così la Corte di Cassazione, dando ragione alla Corte di Appello che aveva deciso l’illegittimità del licenziamento, senza preavviso, comminato ad un dipendente che, assente dal lavoro a seguito di infortunio alla caviglia, serviva i clienti presso il bar chiosco gestito dalla moglie e guidava la propria auto. Secondo la magistratura infatti, lo svolgimento di attivi-tà private non confliggeva con le prescrizione di astensione dal lavoro e di riposo, infatti il lavoro abituale del dipendente prevedeva uno sforzo fisico maggiore dell'attività svolta nel chiosco, equiparabile a quanto avrebbe potuto fare a casa propria, senza pregiudicare la guarigione. (Sentenza della Corte di Cassazione n. 15476/2012).

NON È RISARCIBILE L’INFORTUNIO DI CHI VA A LAVORARE IN BICICLETTA

Parola di Cassazione: non è risarcibile il lavo-ratore che subisce un infortunio mentre va al la-voro usando la bicicletta.

Secondo la Corte laddove il percorso tra l’uf-ficio e l’abitazione del lavoratore sia coperto dal mezzo pubblico è proprio a quest’ultimo che può affidarsi l’interessato per raggiungere il posto di lavoro, perché portatore di “maggiore comodità e di minore disagio”. (Sentenza della Corte di Cas-sazione n. 7970/2012).

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