Rassegna stampa 70% dei dirigenti senza auto blu 16/09/11 Pubblica amministrazione 8 La Thatcher...

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Ufficio stampa

Rassegna stampavenerdì 16 settembre 2011

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Il Resto del Carlino Bologna

Il Sole 24 Ore

Italia Oggi

INDICE

QS Mini, bomber senza squadra «Lamiaestate al buio»16/09/11 Sport 3

Sindaci in sciopero per i tagli16/09/11 Pubblica amministrazione 4

L'outsider Delrio in pole per la presidenza dell'Anci16/09/11 Pubblica amministrazione 5

Si riscrive lo statuto della Pa16/09/11 Pubblica amministrazione 6

Nei tirocini la convivenza tra cardini statali e Regioni16/09/11 Pubblica amministrazione 7

Il 70% dei dirigenti senza auto blu16/09/11 Pubblica amministrazione 8

La Thatcher padana depone le armi16/09/11 Pubblica amministrazione 9

Patto del Sangiovese tra Lega e Pd16/09/11 Pubblica amministrazione 11

Auto blu, la stretta arriva per decreto16/09/11 Pubblica amministrazione 12

Le leggi della pa codificate16/09/11 Pubblica amministrazione 13

Mini-enti e province, serve un percorso unitario16/09/11 Pubblica amministrazione 14

Sindaci in sciopero contro i tagli16/09/11 Pubblica amministrazione 15

Paletti alle assunzioni aggirabili16/09/11 Pubblica amministrazione 17

Danno indiretto, prescrizione dalla data di pagamento16/09/11 Pubblica amministrazione 19

Efficienza energetica con gara16/09/11 Pubblica amministrazione 20

Poltrone, sì ai tagli fai-da-te16/09/11 Pubblica amministrazione 22

Servizi locali, la manovra sotto la lente16/09/11 Pubblica amministrazione 24

Rifugiati, contributi per i comuni16/09/11 Pubblica amministrazione 25

Il Piemonte stanzia 2 mln per edifici a energia zero16/09/11 Pubblica amministrazione 27

In veneto 19 milioni per realizzare reti di teleriscaldamento16/09/11 Pubblica amministrazione 28

Agevolazioni in pillole16/09/11 Pubblica amministrazione 29

Anusca sta con i sindaci16/09/11 Pubblica amministrazione 30

Formazione, 120 mila euro per i corsi16/09/11 Pubblica amministrazione 32

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press LITE

il Resto del Carlino

16/09/2011

Bologna

Mini, bomber senza squadra «La mia estate al buio»

cato Salta l'accordo con Budrio, è vicino ad Anzola Alessandro Betardetti m Bologna

LA STRANA estate del bomber. Marco Mini, guardia tiratrice clas-se '86, sta vivendo una situazione Medita. A settembre inoltrato, in-fatti, si trova ancora a dover cono-scere il proprio futuro. Non si è mai abituato a non sapere dove giocherà la stagione successiva, es-sendo un atleta sempre molto ri-chiesto. «E' la prima volta per me — spiega Mini —. E' brutto non sapere cosa fare a settembre. De-vo darmi una mossa per accasar-mi. Non mi sento un disoccupato di lusso, ma è comunque una sen-sazione strana». L'ultima annata al Castiglione Murri (ora Castello & Murri basket) ha espresso cifre dignito-se, ma sostanzialmente non ha lanciato il talento bolognese co-me la platea, e il diretto intertessa-to, si aspettavano.

Ora, dopo aver praticamente ar-chiviato la trattativa con Budrio (C regionale) senza trovare l'accor-do economico, se n'è aperta imme-diatamente un'altra con Anzola, sempre in C regionale.

Con Budrio sembrava fatta. Poi cos'è successo?

«Mi stavo allenando con loro, ma

Ca~a «E' stato L'ex compagno Bonetti a contattarmi Ora ml alleno coi team alienato da 'Inetti»

non si sono dimostrati convinti nel volermi. Non ho mai parlato col presidente per decidere la si-tuazione».

E adesso? «Mercoledì mi ha chiamato il mio ex compagno al Castello & Murri Bonetti per sapere com'era la situazione. Poi, parlando con il suo coach Binelli, ci siamo detti

di provare per qualche allenamen-to»

Le piacerebbe andare ad An-?

«e rto, sarebbe un onore essere al-lenato da un `santone' come Augu-sto Bilichi».

Cosa le ha detto 'Gus'? «Ha dimostrato interesse nei miei confronti. Mi ha detto che stanno cercando un lungo e un uomo da quintetto. Spero di chiudere in questi giorni la trattativa».

E' rimasto stupito dell'cltteg-giarnento del Castello & Mur-n?

«No, avevo due anni di contratto e mi aspettavo di non rinnovare. Quando due anni fa mi avevano cercato, già a maggio avevamo chiuso. Loro vogliono puntare sui giovani, senza cercare di vince-re il campionato».

Lei sarebbe rimasto? «No, avrei cambiato comunque. Cercavo altri stimoli. Con coach Dovesi mi trovavo bene. Mi piace-

rebbe trovare una squadra che punti in alto»,

In C regionale non sarebbe un passo indietro?

«Assolutamente no. Dopo una sta-gione al di sotto delle aspettative, sia a livello di collettivo che indi-viduale, devo rilanciarmi. E Anzo-

la è la piazza ideale». Cosa non ha funzionato lo scorso anno?

«Non si è creata la giusta alchimia tra i vari elementi del gruppo. In

'il non c'erano gerarchie ben de-finite. I leader Bonetti, Dalloca ed io non siamo riusciti a prendere in pugno la situazione».

AMO AL CASTELLO & MUEM «HO DISPUTATO UNA STAGIONE AL DI SOTTO DELLE ASPETTATIVE NON C'ERANO GERARCHIE DEFINITE»

,ORUTTE SENSM3ON «E' LA PRIMA VOLTA CHE MI TROVO A SETTEMBRE SENZA CONOSCERE IL MIO FUTURO. E NON E' BELLO»

Mii, eirn5er seir scualre RL boia ,,brIxe bvio»

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La protesta degli Enti locali. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno durante la manifestazione di ieri

Sindaci in sciopero per i • •

Brook,

press LinE 16/09/2011

Il Sole

i Sindaci in sciopero peritagli Sit-in in tutta Italia - Le Regioni riconsegnano i contratti di trasporto locale Eugenio Bruno Roberto Turno ROMA

I soli abrillare per la loro as-senza sono stati gli amministra-tori leghisti, salvo rare eccezio-ni. Ma 1'85% dei sindaci in tutta Italia ha "scioperato", con tanto di consegna delle deleghe sulle anagrafi ai prefetti e volantinag gi per spiegare ai cittadini che la manovra taglierà inesorabil-mente i servizi. Mentre i gover-natori hanno rimesso nelle ma-ni del ministro Fitto i contratti del trasporto pubblico locale su ferro e su gomma facendosi sim-bolicamente attendere per stra-da da un autobus delle linee ro-mane: «Ci pensi il Governo a onorare servizi di trasporto per 1,6 miliardi che mancano all'ap-pello. Noi non potremo farlo».

S'è svolta ieri la giornata di protesta («di proposta», prefe-riscono dire) di Regioni ed enti locali contro la manovra ter che ha tagliato alle autonomie 4,2 miliardi solo per il 2012 e altri 3,2 per il 2013. Senza contare i tagli della manovra di un armo fa e di quella estiva di metà luglio. «Così il federalismo fiscale è fi-nito, è morto», harilanciato il vi-ce presidente vicario dell'Anci, Graziano Delrio, sindaco Pd di Reggio Emilia.

Ma la manovra ormai sta per essere pubblicata sulla Gazzet-ta Ufficiale e con quel decreto di metà agosto ormai diventato legge, Regioni ed enti locali de-vono fare i conti. Anche se uno spiraglio, esile, tutto da verifica-rne nei risultati concreti, sembra essersi aperto ieri. Il Governo, ha annunciato Fitto, darà segui-

to alle pressanti richieste degli enti locali, accolte alla Camera, per l'istituzione diuna commis-sione paritetica su costi della politica e patto di stabilità. E dalla prossima settimana si co-mincerà con un tavolo specifi-co sul trasporto pubblico loca-le (Tpl). «Il Governo auspica il confronto c non uno scontro, come è accaduto oggi», ha det-to Fitto. Una promessa che na-turalmente non può bastare agli amministratori locali: «Un passo avanti sul metodo, ma oravogliamo i fatti», ha replica-to il governatore lombardo Ro-berto Formigoni (Pdl). A un pat-to, però, ha aggiunto Vasco Er-rani (Emilia Romagna, Pd): «Neanche un euro deve essere sottratto ai servizi ai cittadini. E su questo chiediamo risposte concrete».

Dei tagli totali per 1,66 miliar-di al Tpl denunciati dalle Regio-

ni, ben 1,2 riguardano i contratti con Trenitalia. Una sforbiciata «insostenibile» a giudizio dei governatori: «Non possiamo far fronte a questa riduzione an-che ipotizzando di ripartirla sui restanti settori, come ferrovie regionali e autolinee». Se il Go-verno non farà marcia indietro, rincarano la dose i governatori, bisognerà procedere «al taglio dei servizi, all'azzeramento de-gli investimenti, all'aumento delle tariffe e al contenzioso con le aziende ferroviarie e del Tpl per l'impossibilità di rispet-tare contratti già sottoscritti».

Ma sul piede di guerra sono anche presidenti di provincia e sindaci. I primi si sono dati ap-puntamento a Romaper denun-ciare lo stop agli investimenti che deriverà dalla manovra, i se-condi hanno inscenato prote-ste di piazzalungo tutto lo Stiva-le con un tasso di adesione che

l'Anci ha stimato all'85 per cen-to. Cortei, consigli comunali straordinari, riconsegne simbo-liche ai prefetti delle deleghe per le funzioni di stato civile e anagrafe hanno visto protagoni-sti primi cittadini di destra e di sinistra. A Roma Gianni Ale-manno (Pdl) ha chiuso gli uffici divia Petroselli e distribuito vo-lantini ai cittadini sugli effetti dei tagli. Mentre il suo collega di Milano, Giuliano Pisapi a (Sel), ha preferito tenerli aperti «per non peggiorare la qualità della vita» dei suoi concittadi-ni, pur aderendo alla protesta con una lettera. Unici a disso-ciarsi gli amministratori leghi-sti che, in obbedienza al diktat giunto lunedì scorso dal Consi-glio federale del Carroccio, si sono sfilati dall'iniziativa dell'Anci e hanno lasciato aper-te le porte dei municipi.

P,IPPODUZIONE PISERV.ATA

Stretta per i12012 Atanto ammonta, al netto dello sconto di 1,8 miliardi che arriverà con gli introiti della Robin Hood Tax, la stretta al patto di stabilità per 112012 imposta alle autonomie dalla manovra correttiva approvata definitivamente mercoledì. Più nel dettaglio le Regioni dovranno rinunciare a 2.520 milioni; le Province a 490 milioni; i Comuni a 1.190

3r2 Contributo per il 2013 Nessuno sconto invece per la stretta prevista per i12013. Il contributo sui saldi chiesto all'intero comparto resta fermo a 3,2 miliardi. Così suddivisi:1,8 miliardi tra regioni ordinarie e speciali; 1 miliardo sui Comuni e 400 milioni sulle Province. Cifre a cui devono essere aggiunti i tagli imposti dai Dl 78/2010 e 98/2011

1,66 ffyi- Taglio al trasporto locale Dietro il gesto dei governatori di restituire al Governo i contratti di servizio per ittrasporto pubblico locale c'è l'impossibilità, a loro giudizio, di far fronte a tagli che complessivamente ammonteranno a 1.665 milioni di euro. Di questi circa 1.200 riguarderanno i contratti con Trenita ha

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Brooks e

press LinE 16/09/2011

Il Sole12

L'osso( Co mm Le manovre in vista del congresso di ottobre

L'outsider Delrio in «pole» per la presidenza dell'Anci Lina Palmerini ROMA.

Nella giornata in cui i sin-daci sfilano in piazza - fatta ec-cezione per i leghisti forzati al non-sciopero - continuano e si stringono le trattative per deci-dere il prossimo presidente dell'Anci. L'associazione dei Comuni, tra le più agguerrite contro le manovre del Gover-no, ha scelto finora la contrap-posizione al di là di ogni schie-ramento politico dei vari gonfa-loni e ora si trova al passaggio delicato di dover decidere sui nuovi vertici. È appunto nel ri-spetto di questa «trasversalità e unitarietà» che stanno andan-do avanti i colloqui per portare al congresso dei primi di otto-bre un nome che sia il più possi-bile condiviso a destra, a sini-stra e alla Lega. Un nome che riesca soprattutto a calibrare le spinte di ciascun territorio e sappia interpretare un ruolo -che in questa fase è diventato politicamente cruciale - senza forti connotazioni di parte. Ec-co il profilo su cui si stannb inta-volando le trattative tra Pdl, Le-ga e Pd. I negoziatori sono da un lato Davide Zoggia, respon-sabile degli enti locali del Pd, che guida le fila del centro-sini-stra con l'altro campo e dall'al-tro lato c'è Osvaldo Napoli, pre-sidente' Anci facente funzioni, in triangolazione con la Lega e con Gianni Alemanno.

Inizialmente le candidature erano tre, tutte e tre targate Pd, ma ora sembra che la terna sia diventata un ambo. Sembra sia uscito Piero Fassino dalla pole

position per fare spazio ad altri due contendenti: Graziano Delrio, sindaco di Reggio' Emi-lia per la seconda volta, cattoli-co, sposato e padre di 9 figli, ex Ppi e Margherita; Michele Emi-liano, sindaco di Bari, ex magi-strato, anche lui al secondo mandato, spesso citato nelle cronache nazionali per le sue posizioni critiche anche con il suo partito. Il nome di Fassino sembra sia tramontato per alcu-ne ragioni, la prima è che la sua elezione a sindaco è troppo re-cente ma è pure la sua prove-nienza a frenare la corsa: è di Torino come Sergio Chiampa-rino, ex presidente Anci, e co-me Osvaldo Napoli, presiden-te uscente. Ultima ragione - ma forse la più importante - è la sua esposizione politica di primo piano, il suo ruolo di ex segretario dei Ds, che non fa-rebbe di lui il candidato ideale. Dunque, il ballottaggio è tra gli altri due e nei colloqui di questi giorni sta maturando un van taggio dell'uno sull'altro.

Nonostante il Pd ci tenga ad avere una presidenza che rap-presenti le tematiche del Sud -(ergo Emiliano?) - il centro-de-stra e la Lega sono più orientati su Delrio per le sue caratteristi-che da «moderato» e anche per la píovenienza (l'Emilia) a metà strada tra il Sud e il Nord. Di sicuro in questa preferenza c'è lo zampillo del Carroccio che certo vedrebbe il nome di Emiliano troppo spostato sulle istanze del Mezzogiorno. Pure nel centro-destra, però, come in alcune frange del Pd, consi-

SA

Reggio Emilia. Graziano Delrio

«DUELLO» CON EMIL1ANO Testa a testa tra il sindaco di Bari e di Reggio Emilia (entrambi Pd), Fassino fuori gara: no aUn presidente ancora di Torino

derano il sindaco di Bari una personalità «divisiva», «trop-po protagonista», senza conta-re che, come dicono in ambien-ti Pdl, potrebbe usare la presi-denza dell'Anci come ribalta politica per costruirsi la sua candidatura a Governatore della Puglia. Quello che si sa è che in questi colloqui da Zog-gia è arrivato chiaro un messag-gio: il Pd lavora per l'accordo ma respinge ogni diktat pre-ventivo. Insomma, finora si ne-gozia in nome dell'«unitarie-tà» ma l'esito non è affatto scontato.

R[PRO9UZ]ONE RISERVATA

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press LinE 16/09/2011

Il Sole12

Alla Camera approvato in via definitiva il Ddl: 12 mesi per il Testo unico

Si riscrive lo «statuto» della Pa Francesca Milano ROMA

«Con questa delega il Go-verno inizia il lavoro di ricogni-zione, organizzazione e coordi-namento delle numerose leggi amministrative».

L'annuncio è del ministro per la Pubblica amministrazio-ne Renato Brunetta ed è riferito al disegno di legge delega per la codificazione in materia di Pa, approvato ieri in via definitiva dall'Aula della Camera.

Il provvedimento - che ha ottenuto 259 voti favorevoli e 200 contrari, oltre ai 4o astenu-ti tra cui i parlamentari dell'Udc e dell'Api - dà al Go-verno 12 mesi per adottare uno o più decreti legislativi per rac-

cogliere in Codici o in Testi unici le (tante) leggi sulla pub-blica amministrazione.

«Abolire leggi obsolete, risol-vere contraddizioni e raccoglie-re le norme in codici -ha spiega-to ieri il relatore del disegno di legge, Andrea Orsini (Pdl) - si-gnifica rendere più facile la vita ai cittadini e alle imprese che de-vono relazionarsi con la pubbli-ca amministrazione».

uosiErnvo La raccolta permetterà a cittadini e imprese di relazionarsi in modo più facile con l'amministrazione

Le leggi che verranno "rior-dinate" e "ricodificate" sono quella sul procedimento ammi-nistrativo e sul diritto di acces-so ai documenti amministrati-vi (legge 241/100 o ); il Testo unico in materia di documenta-zione amministrativa (Dpr 445/2000); il decreto legislati-vo con le norme generali sull'ordinamento del lavoro al-le dipendenze della pubblica amministrazione improntato sulla privatizzazione del pub-blico impiego (165/2001); il de-creto legislativo 150/2009 fina-lizzato ad aumentare la produt-tività del lavoro pubblico con riguardo all'apparato ammini-strativo nel suo complesso (la "riforma Brunetta").

Con la delega il Governo po-trà ora predisporre uno stru-mento che, come ha sottolinea-to il ministro Brunetta, «facili-ti e semplifichi la consultazio-ne da parte dei cittadini delle principali leggi amministra-zione; che risolva incertezze e antinomie spesso presenti nell'ordinamento, favorendo la diminuzione del contenzio-so e accrescendo la certezza del diritto; che costituisca, proprio per la sua natura orga-nica e sistematica, l'occasione per nuove riflessioni e per il ri-conoscimento ai cittadini di di-ritti più avanzati nei confronti della pubblica amministrazio-ne e per una definizione più certa dei loro doveri».

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press L.IfE16/09/201 1

azi~ . Il quadro delle competenze dopo la manovra di Ferragost o

Nei tirocini la convivenzatra cardini statali e RegioniI livelli essenzial isono definit icon leggenazionale

Giampiero FalascaLa riforma dei tirocini deve

fare i conti con le competenzeregionali, come riconosce an-che la circolare appena emana-ta dal ministero del Lavoro (n .24/2011) . La riforma del Titolo Vdella Costituzione, approvatanel 2001, ha attribuito alla com -petenza esclusiva delle Regionitutte le materie che non son oespressamente attribuite all acompetenza esclusiva dello Sta -to o alla competenza concorren-te Stato-Regioni . La formazion eè una delle materie che, in base aquesto meccanismo, viene paci-ficamente attribuita (anche dal -la Corte Costituzionale) all acompetenza esclusiva delle Re -gioni. Quando si parla di compe -tenza esclusiva, si vuole dir eche la legge statale non può in al-cun modo disciplinare una ma-teria. Questo non significa, tutta-via, che l'articolo n della mano -vra di Ferragosto (Dl 138/2011,appena convertito in legge e inattesa di pubblicazione sull a«Gazzetta ufficiale») debba es -sere automaticamente conside-rato incostituzionale. L'inter-

vento della legge statale, infatti ,si limita a fissare i «livelli essenziali delle prestazioni» che de-vono essere garantite su tutto ilterritorio nazionale : e solo loStato può fissare questi livelli ,quale che sia la materia interes -sata . Insomma, il coordinamen -to tra Stato e Regioni appare pos -sibile, anche si ci si muove su u nterreno scivoloso, che già negli 'anni scorsi ha dato luogo a con -flitti costituzionali (la sentenz a5o del 2005 della Corte costitu-zionale annullò la norma della ri -forma Biagi che disciplinava i ti -rocini estivi) . Con il meccani -smo della fissazione dei livell iessenziali dovrebbe essere rag-giunto un equilibrio accettabile ,ma è difficile dispensare certez -ze sulla materia . I "livelli essen -ziali" fissati dalla riforma di ago -

Tirocini di inseriment o

s Sono i tirocini svolti a favore de idisoccupati, compresi i lavoratoriin mobilità, per agevolar el'inserimento o il reinserimento a llavoro . Secondo la circolar e24/2011, non rientrano nelleregole del D1138/2011

sto sono due: durata massima di6 mesi per i tirocini non curricu -lari, e limite di utilizzo entro i 12mesi successivi al conseguimen-to del diploma o della laurea.Nel rispetto di questi requisitiminimi, le Regioni resteranno li-bere di disciplinare la materia .Gli argomenti che dovranno es-sere regolati sono molti: in pri-mo luogo, i requisiti dei soggett iche promuovono i tirocini, m aanche le modalità di attivazion ee di certificazione dei percors isvolti. Un altro tema importan-te che dovrà essere disciplinatoa livello regionale è quello de icosiddetti tirocini di inserimen-to . La circolare 24/2011, con l'in- ,tento di alleggerire alcune possi -bili rigidità della riforma, ha det-to che anche questi tirocini so-no fuori dalla portata applicati -va dell'articolo n, ma ha reso ur -gente e necessaria la definizio-ne normativa, a livello locale, d iquesta forma sinora sconosciu-ta alla normativa nazionale. L'ar-ticolo n della manovra di Ferra-gosto tiene conto del fatto chepoche regioni finora hanno eser-citato le proprie competenze .Per supplire à questa carenza, lanorma prevede che in assenzadi specifiche regolamentazion iregionali trova applicazione l'ar-ticolo 18 della legge 196/97 (il co -siddetto "Pacchetto Treu", cheintrodusse una prima disciplinaorganica della materia) e il rela-tivo regolamento di attuazione .

RIPRODUZIONE RISERVATA

Classificazionedegli stageper circolare

I tirocini hanno una sto-ria complicata. La prima di-sciplina organica risale alpac-chetto Treu . Dopo la riformadel Titolo V della Costituzio-ne, dove veniva approvata lanormativa regionale, perde-va efficacia quella nazionale;dove invece la legge localemancava, restava invita quel -la nazionale. Nel frattempo,il legislatore statale è interve-nuto due volte . La prima, nel2003, con l'introduzione deitirocini estivi: operazionebocciata dalla Corte Costitu-zionale. La seconda, con lamanovra di Ferragosto, me-diante la fissazione dei livell iessenziali . In questo intrec-cio normativo, si inserisconole circolari del Ministero,che hanno prima contribuitoa identificare la nozione di ti-rocini curriculari (così la no -ta 13/2007), e poi hanno datovita a tipologie di tirocinio fi -nora sconosciute, i cosiddet-ti tirocini «di inserimento»(così la circolare 24/2011).

G . Fai .RIPRODUZIONE RISERVATA

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press LinE 16/09/2011

Il Sole12

Pubblica amministrazione. Con la pubblicazione in «Gazzettà» del Dpcm nuove regole sulle vetture di servizio

Il 70% dei dirigenti senza auto blu Perdono il beneficio direttori generali, capi legislativi e vertici degli uffici stampa Gianni Trovati MILANO

.MVi", I direttori generali, i capi de-gli uffici legislativi e degli uffici stampa dei ministeri scendono dalle auto blu con autista, e lo stesso accade ai consiglieri di amministrazione e ai revisori dei conti negli enti pubblici non economici.

Colpa della nuova stretta sulle auto di servizio della Pubblica amministrazione scritta nel Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Berlusconi e dal mini-stro della Pubblica amministra-zione, Renato Brunetta, il 3 ago-sto scorso, e pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» di mercole-

dì dopo la registrazione da parte della Corte dei conti. Intotale, cal-colano dal ministero, illo % degli attuali vertici amministrativi ospitati sulle auto «blublu» (ciOè quelle illuso esclusivo e dotate di autista), perderanno il diritto a questo status symbol. Anche in una grande amministrazione pubblica come Inps o Ad, secon-

MONITORAGGI CONTINUI ll censimento diventa «permanente» con l'obbligo per le Pa di comunicare tutti gli acquisti

do le spiegazioni ministeriali, so-lo il presidente potrà continuare a spostarsi sulla "propria" auto blu, mentre gli altri dovranno nel caso ricorrere alle autovetture di servizio comunidell'ente.Neimi-nisteri, il diritto rimane solo per ministri, viceministri e sottose-gretari. La vigilanza tocca ai diri-gentiche hannoresponsabilitàdi-rettasuquestaparte dell'organiz-zazione, e che secondo il Dpcm saranno chiamati a rispondere di responsabilità erariale e discipli-nare in caso di abusi.

La restrizione della platea è la prima tappadelladietasulle auto-vetture di servizio prevista dalla manovra di luglio (articolo 2 del

Dl 98/20n) e disciplinata dal nuo-vo Dpcm. Un complesso di misu-re che secondo le stime di Palaz-zo Vidoni (non riprodotte, però, nellarelazionetecnica allamano-vra) dovrebberoportare a rispar-mi consistenti, 900 milioni nel 2012-20121C MOZZO miliardo all'an-no dal 2013. Numeri a effetto, ba-sati però sul fatto che i costi su questo terreno continuanoa esse-re imponenti: secondo l'ultimo monitoraggio della Funzione pubblica per gestire 72mila auto di servizio, divise in 2mila auto «blu blu» (sono quelle destinate agli "eletti"), lomila auto «blu» (impiegate dai dirigenti apicali delle amministrazioni e dotate di

autista) e 6omila auto «grigie» (vetture di servizio degli uffici, senza autista) si spendono 2 mi-liardi all'anno e si impegnano 126.190 persone (due ogni auto ...).Nonostante i molti monitorag-gi di questi anni, comunque, con il Dpcm parte un nuovo censi-mento su tutti i garage della Pa, che diventerà «permanente» per l'obbligo di comunicare a Palaz-zo Vidoni ogni novità. Il grosso dei risparmi arriverà con il pro-greisivo rinnovo del parco auto, a partire dal fatto che la manovra diluglio impone per esempio alle auto di servizio di non superare i i.600 cc di cilindrata. •

Oltre che sulla strada, Palazzo

Vidoni vuole ora mettere ordine anche nel complesso delle leggi amministrative. Risponde a que-sto scopo il Ddl delega sulla codi-ficazione delle norme sullaPa,ap-provato ieri mattina dalla Came-ra. Un'iniziativa promossa dalla Funzione pubblica per «facilita-rela Consultazione delle leggiam-ministrative da parte di cittadini e imprese», un'settore su cui la produzione degli ultimi anni è stata florida (sono u, dalla rifor-ma del pubblico impiego al Codi-ce crell'amministrazione digitale, i principali provvedimenti dell'ultima legislatura).

[email protected]

«Caro Giulio, perché non rispondi?»

Dove sono finite le zone a burocrazia zero, su cui l'anno

scorso abbiamo investito molto anche in termini di credibilità del Governo?». Mercoledì sulla scrivania di . Quintino Sella oggi occupata da Giulio Tremonti era arrivata questa lettera, firmata dal suo collega Renato Brunetta. Nemmeno il tempo di abbozzare una risposta, e ieri è arrivata un'altra busta: Tremonti l'ha aperta,'e non si è sorpreso più di tanto quando ha visto chi era il mittente. Ancora Brunetta: «Perché non firmi il decreto sui pagamenti elettronici nella Pubblica amministrazione, previsti dal Codice della Pa

digitale che abbiamo approvato l'armo scorso?». Come ogni romanzo epistolare che si rispetti, anche quello fra Brunetta e Tremonti è a senso unico, perché a Via XX Settembre il silenzio rimane intatto. La Funzione pubblica parla di «ennesima lettera», e lo stesse Brunetta ricorda, accorato, le «diverse precedenti missive» con cui «ho avuto modo di sottolineare...», ma la conclusione è mesta: «Non stata alcuna risposta», scrive i ministro della Funzione pubblica, che anche per questa ragione gira le lettere a giornali.

G. Tr e 03IEIONE

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È' la leghista d'assalto Francesca Zaccariotto, presidente della provincia di Venezia

La Thatcher accana depone le armiNon protesterà perché le hanno assicurato che le province restan o

Francesca Zacca dotto

DI GIORGIO PONZIAN O

a leghista d'assalto ,Francesca Zaccariot-to, presidente della Pro-vincia di Venezia, alla

fine è scesa dalle barricate m anon perché glielo hanno chie-sto (o imposto) Umberto Bos-si e Roberto Calderoli, maperché alla riunione leghistadei sindaci e dei presidenti diprovincia le hanno spiegato ( el'hanno convinta) che la propo-sta di abolizione delle provinceè uno scherzo . Ovvero sulla sciadell'onda anticasta e dei rispar-mi dei costi della politica anchela Lega ha dovuto marciare con-tro le province ma senza con-vinzione e con l 'impegno che l eprovince saranno sostituite conorganismi più o meno analoghi:cambierà il nome ma non il li -vello intermedio tra i comunie le regioni . Insomma, roba dagattopardo, che ha tranquilliz-zato la casta leghista aggrap-pata alle province . E così anchela «Tatcher padana» che avevaminacciato fuoco e fiamme haripostole armi .

Francesca Zaccariotto ave-va annunciato: sarò in primafila a protestare in piazza coimiei colleghi, questa manovrafa schifo, si taglia tutto anch equello che funziona.

E ancora: «Il governo non starappresentando i reali bisognidella gente . . . Io sono per unaLega che credeva fermamentein quello che faceva, ma vist ocome stanno le cose adesso, erapiù comprensibile per i nostrielettori se si fossero date le di-missioni» .

Lei, ieri, non è andata a pro-testare . Dietro-front? Non daparte sua, tiene a sottolineare.

«Il ministro Calderoli», affer-ma, «ci ha consegnato il testodel provvedimento e all'articolo3 è contenuto in modo esplicitoun riferimento all'esistenza d iun ente intermedio tra comunee tegione e ad un deciso passag-gio di competenze, dallo Stato aquella che si chiamerà Provin -cia regionale» .

Insomma, un'operazione d ireincarnazione, le provinc eescono dalla porta e rientranodalla finestra. Una vittoria perchi, come lei, difende l'istituzio -ne provinciale : «Perché abolirequelle che funzionano e costanopoco? Noi per esempio abbiamoun'unica auto blu e indennitàbloccate mentre il presidentedella provincia autonoma d iBolzano dichiara bellamen-te che il suo emolumento èdi oltre 340 mila euro . Poi l aprovincia di Venezia vanta uncredito dallo Stato di 64 milio-ni, dove sono? Perché dobbiamocontinuare a versare imposte etributi ad uno stato sprecone

che non ci restituisce neppu-re il dovuto? Allora chiedo a lgoverno che nell'affrontare lariforma della Stato parta dallefondamenta e non dal giardino ,faccia un intervento struttura -le e non cosmetico. Chiedo allostato l ' abolizione delle region ia statuto speciale e delle pro -vince autonome che godono diprivilegi oggi insostenibili d aparte di tutti» .

Francesca Zaccariotto, 49anni, ha fatto una carriera po -litica fulminante . Era respon-sabile dei servizi sociali de lcomune di Jesolo. Nel 1994 s iconverte sulla via di Damascoed entra nella Leganord, 4 annidopo è assessore al comune diSan Donà di Piave, nel 2003diventa sindaco, è rieletta ne l2008 ma un anno dopo avvieneil salto alla provincia di Vene -zia . Adesso diventa la «guardia -na» leghista del disegno di leggecostituzionale che sarà discussodal Parlamento . «Questo testomi piace» - dice - ci sono ancora

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delle cose da capire, per esempiocome verranno eletti i consiglie-ri, se ci saranno, e come verràorganizzata la struttura . Poi l ecompetenze : assorbirà quelle dienti e associazioni, di agenzi eregionali, consorzi, società par-tecipate e della stessa prefettu-ra. Una spinta in avanti vers ol'autonomia dei territori» .

Il ministro Calderoli è uomodi mondo. Ha preso sotto brac-cio la pasionaria e il suo collega,anch'egli contestatore, l'asses-sore regionale veneto leghistaRoberto Ciambetti : «Il ddlnon deve spaventare . Le Pro-vince cambieranno solo nome esi riorganizzeranno in meglio.Il nostro obiettivo è eliminarele prefetture» .

Missione compiuta . I bollentispiriti si sono assopiti e Robert oCiambetti spiega: «Il testo ori-ginario del ddl approvato dalconsiglio dei ministri prevedela nascita di un altro ente in-termedio tra regione e comunetramite elezione diretta e l' eli-minazione delle prefetture» .

I leghisti brindano al perico-lo scampato e indispettisconogli alleati Pdl . «La Lega», diceil capogruppo Pdl alla Regio -ne veneto, Dario Bond, «habasato sulle province tutta lagovernance degli ultimi diec ianni . A questo punto bisogn acapire una cosa: o i leghist isanno che il provvedimentoalla fine non verrà mai ap-provato, oppure l'hanno presadavvero in quel posto» .

Francesca Zaccariotto no nraccoglie queste cortesie traalleati e sostiene che il prov-vedimento deve rappresentareun punto di svolta : «Si sonosvuotati i comuni e le provincedei poteri e dei finanziamenti

necessari a fare il loro lavoro .Altro che federalismo . Mi pia-cerebbe che la Lega tornass eindietro, forse questo è il primopasso» .

Ma cosa succederà il prossimoanno a Vicenza? Sono program -mate le elezioni provinciali . Sesi faranno, la provincia avr àvita assicurata fino al 2017 . C) Riproduzione riservata,

di Marco Cobianch i

- Stracquadanio: «Formi-goni era un semplice, minu-scolo democristiano» .

Voleva dire :

- E io un trascurabil eradicale.

** *

- Lorenzo Bini Smaghi :«La Bce agisce in piena in-dipendenza» .

'Voleva dire :

- Da me .

- Emma Marcegaglia :«Non voglio scendere in po-litica» .

Voleva dire :

- Voglio che la politicasalga a me.

- Susanna Camusso :«Marchionne sa solo chiu-dere stabilimenti» .

Voleva dire :

- Anche senza di noi.

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Scali di Forlì e Rimini, la fusione delle società di gestione voluta da Errani crea alleanze trasversal i

Patto del Sangiovese tra Lega e PdLa strana alleanza romagnola sulla questione aeroportual e

DI GIOVANNI BUCCHI

'Roma se le danno d isanta ragione, in Ro -magna votano assieme.E' l'altra faccia della

medaglia del rapporto multi -forme tra Partito democratico eLega Nord. Succede nella terradel Sangiovese, dove la singola-re – e momentanea – alleanzatra gli eredi del Pci e i seguacidi Umberto Bossi si è celebratasull'altare del sistema aeropor-tuale. Oltre allo scalo di Bolognae a quello di Parma, la Regio -ne governata dal rosso VascoErrani ha due aeroporti civil idistanti solo qualche decine d ichilometri : quello di Forlì e quel -lo di Rimini . Il primo è pieno didebiti, circa 9 milioni nel 2010 ,il secondo meno ma non se l apassa comunque benissimo sulprofilo finanziario . Partendodal ritornello ormai di moda -"sono troppi due aeroporti cos ìvicini" (ma nessuno si chiede chili abbia fatti) -, la Regione h apensato bene di unificare le duesocietà di gestione, Seaf e Aera -dria, in una unica chiamata Sar,Società aeroporti di Romagna . Equesto non sulla base di chiss àquale progetto di governo , masolo perché l'aeroporto di Riminia fine 2010 si è portato a casal'importante contratto con la

Vasco Erran l

compagnia siciliana Wind Jet ,che prima decollava da Forlì, fa-cendo così infuriare i cugini. CosìErrani per metterli d'accordo hadeciso di unirli . A questo puntoinizia la strana alleanza tra Pde Lega Nord, con il Carroccioguidato dal deputato GianlucaPini quasi sempre favorevole alprogetto di fusione, consideratoun piano B per arrivare alla pri-vatizzazione dello scalo di Forlì,dopo che i contatti con la Savedi Venezia si sono congelati . Ainizio maggio l'assemblea legi-slativa della Regione ha votatola legge regionale che indica lanecessità di unificare i due ae -

roporti. Qui la Lega ha tenutoun comportamento più cauto ,astenendosi dal voto, l'interocentrosinistra si è detto favo-revole, contrari il Movimento 5Stelle, il Pdl e l'Udc . Da notareche berlusconiani e centristi inquesta partita hanno votato unpo' in tutti i modi . Poi si arriv aa fine luglio, con la delibera a lvoto nel consiglio provincial edi Forlì : la Lega vota a favoreinsieme a Pd e Idv approvandoanche l'emendamento sui contiin rosso (in sostanza, ognun osi paga i suoi debiti prima del-la fusione), mentre Pdl e Udcscelgono l'astensione . In consi-glio comunale, sempre a Forlì,Pd, Idv e Lega votano a favore,questa volta insieme anche alPdl, mentre l'Udc si astiene.Dopodiché tocca a Rimini, ch eha rimandato il voto di un mes eper vedere meglio le carte : alconsiglio provinciale di qualchegiorno fa si è ripetuta la stranaalleanza Pd-Lega Nord, suppor-tata questa volta nel voto favo-revole oltre che dall'Idv anchedall'Udc e da un esponente delPdl. Il gruppo dei berlusconianiriminesi si è infatti diviso in tre:uno a favore, uno uscito al mo-mento del voto, gli altri contrari.Inutile dire che in tutta questaconfusione del centrodestra ilPd ci sguazzi alla grande.

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Auto blu, la strettaarriva per decreto

Arriva la stretta sulle auto blu . Le vetture di servizio potran-no essere assegnate, in uso esclusivo, solo ad alcune autorità ,tra cui il presidente del consiglio dei ministri, ai ministri e a isottosegretari, nonché ai presidenti di Cassazione, Corte de iconti, Consiglio di stato e di enti quali 1'Inps, Inpdap e l'Inail.Il loro uso, tuttavia, è strettamente limitato al periodo didurata dell'incarico e per le sole esigenze di servizio, inclusigli spostamenti verso e dal luogo di lavoro . E quanto si preve -de nel testo del dpcm 3 agosto 2011, approdato in GazzettaUfficiale mercoledì scorso, che attua le disposizioni previstedall'articolo 2, comma 4 della (prima) manovra correttiva su iconti pubblici del 2011 (il dl n . 98) . Le cosiddette auto «blu -blu» (ovvero quelle di rappresentanza politico-istituzional ea disposizione di autorità e alte cariche dello Stato e dell eamministrazioni locali) saranno destinate, in via esclusiva, auna ben delineata platea. Tra questi, come detto il premier, iministri e i sottosegretari di stato, il primo presidente dell aCassazione, nonché quelli del Consiglio di stato, della Cor-te dei conti e delle Authority. Le amministrazioni possonodestinare vetture anche ai capi di gabinetto dei ministri, alsegretario generale della presidenza del consiglio e deglialtri ministeri, ma in uso non esclusivo . Previste sanzioniper chi «sgarra» . Infatti, vi è il divieto assoluto di assegnar evetture di servizio a soggetti diversi da quelli sopra citat ie la violazione comporterà responsabilità ' disciplinare deldirigente. Il dpcm, poi, fissa l'obiettivo di ridurre il parcoauto della p .a. L'acquisto dovrà essere limitato ai soli casi di«documentato risparmio» e nei confronti di vetture a bass aemissione di C O2 . Si spinge, poi, anche ad altre forme di uti-lizzo, quali la locazione o l'utilizzo dei servizi resi a mezzodi noleggio con o senza conducente . Inoltre, le p.a. dovrannocontenere i costi mediante l'assunzione di vetture di mediacilindrata, che riducano i consumi e le spese di manutenzio-ni, nonché con allestimenti e modelli «che non risultino ec-cedenti in relazione all'utilizzo della vettura» . Infine, il dpcmprecisa che le vetture «blu-blu» sono concesse solo per ladurata dell'incarico e per le sole esigenze di servizio, mentr equelle in uso non esclusivo possono essere utilizzate «solo

per necessità», in quantopossono essere utilizzati imezzi pubblici «se questigarantiscono risparmi per'la p.a . .» .

Antonio G. Paladino

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SÌ AL DDL

Le leggidella p. a .codificate

DI MAI TEO RIGAMONTI

Al via l'iter per la realiz-zazione di un Codice delleleggi amministrative e diquelle che regolano l'azio-ne e l'organizzazione dellepubbliche amministrazioni edel pubblico impiego. Dopoil senato della repubblica,ieri, la camera dei deputatiha infatti approvato (con 259'voti a favore, 200 voti contra-ri e 40 astenuti) il di egro dilegge delega per la codifica-zione delle leggi in materiadi pubblica amministrazione .Con questa delega il governopuò iniziare il lavoro di rico-gnizione, organizzazione ecoordinamento delle dispo-sizioni in materia ed è tenu-to ad adottare, entro dodicimesi dalla data di entratain vigore della legge, tutti idecreti legislativi necessaria provvedere alla raccolta inappositi codici o testi unic idelle disposizioni vigentiin materia. Le disposizioniinteressate dalla delega ,come spiega il primo com-ma dell'articolo unico checompone il dd1, sono quellevigenti nelle materie di cu ialla legge 7 agosto 1990, n.241, che ha valore di legge di

principi generali per le am-ministrazioni pubbliche ; a ltesto unico delle disposizio-ni legislative e regolamenta-ri in materia di documenta-zione amministrativa, di cu ial dpr 28 dicembre 2000, n.445; al decreto legislativo 3 0marzo 2001, n . 165 ; e al de-creto legislativo 27 ottobre2009, n . 150.I decreti legislativi di attua-zione che saranno necessari ,si legge al comma 3, d oessere emanati «su propostadel ministro per la pubblicaamministrazione e l'm nova-zione, di concerto con il mi-nistro per la semplificazion enormativa, previa acquisizio -ne del parere della Conferen -za unificata di cui all'articolo8 del decreto legislativo 28agosto 1997, n. 281, e succes-sive modificazioni, e, succes-sivamente, del parere dell aCommissione parlamentareper la semplificazione, d icui all'articolo 14, c o19, della legge 28 novembre2005, n. 246, e successivemodificazioni . Si applican ole disposizioni di cui al cita-to articolo 14, comuni 22 e 23,della legge n. 246 del 2005,e successive modificazioni».Il ddl è frutto dello stralciodi una quarantina di articol iin materia di semplificazionedi cui si componeva il testo

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Mini-enti e province, serve un percorso unitarioIl legislatore non sembra avere tenuto con-to dell'evidente collegamento fra le misurerelative ai piccoli comuni contenute nell amanovra-bis e quelle, affidate a un dise-gno di legge costituzionale, che prevedonol'abolizione delle province.

Lart . 16 del dl 138 prevede una decis a«razionalizzazione» delle modalità di eser-cizio delle funzioni comunali . Ai comun icon meno di 1 .000 abitanti viene impostodi gestire mediante unione la generalit àdelle funzioni amministrative e dei serviz ipubblici . Per quelli con popolazione com-presa fra 1 .000 e 5 .000 abitanti l'obbligodi gestione associata, tramite unione oconvenzione, riguarda le sole funzioni fon-damentali, anche se è riconosciuta loro l afacoltà di aderire alle unioni «generaliste »previste per i micro-comuni.

Il ddl costituzionale approvato la scors asettimana dal consiglio dei ministri dispo-ne la sostituzione delle attuali provinc emediante l'istituzione, con legge regiona-le, di forme associative fra i comuni perl'esercizio delle funzioni di governo di areavasta . In caso di inerzia delle regioni, è pre -visto che i comuni ricadenti nel territoriodelle province soppresse siano costituiti i nunione per lo svolgimento delle medesim efunzioni .~ Lo strumento prescelto dal legislatore

(ordinario e costituzionale) è in entrambii casi quello dell'aggregazione dei comuni,soprattutto nella forma dell'unione, oltreche della convenzione .

Sarebbe stato logico, pertanto, definireun percorso di riforma unitario, cercan-do fin da subito di creare le opportunesinergie fra le forme associative prepost eall'esercizio delle funzioni comunali e diquelle di area vasta. Che ciò sia opportu-no lo dimostra l'esperienza dell'associazio-nismo comunale, che negli anni ha vistoassai raramente nascere aggregazioni d ienti a cavallo fra più province, cosa inveropossibile a legislazione vigente, in quan-to non vietata espressamente dal Thel ( eaddirittura espressamente prevista per l ecomunità montane).

Stupisce, quindi, che lo stesso legisla-tore abbia optato per due provvedimentiseparati, per di più caratterizzati da timingprofondamente diversi . Per i piccoli comunisono stati dettati tempi strettissimi: quellisotto i 1 .000 abitanti dovranno dare vitaalle unioni entro i prossimi sei mesi e per-deranno le giunte in favore della nuovagovernance dell'unione allorché il prim ofra essi andrà ad elezioni dopo il 13/8/2012 ;quelli compresi fra 1 .000 e 5 mila abitantidovranno aggregarsi entro il 31112/2012 .L'abolizione (meglio il restyling) delle pro -

vince, invece, oltre a dover scontare i tempilunghi (e le incognite) della procedura direvisione costituzionale, dovrà attendereun anno dall'entrata in vigore della leggedi riforma e la cessazione dei mandati am-ministrativi in corso a tale data .

Il rischio è che i due percorsi non conver-gano e che alla fine la futura revisione delleattuali circoscrizioni provinciali costringaa modificare la composizione delle unionie delle convezioni nate (e nel frattempomagari consolidatesi) per gestire in form aassociata le funzioni comunali .

Cruciale sarà, al riguardo, il ruolo delleregioni, che dovranno in gran fretta (entrometà marzo, all'incirca) procedere a costi-tuire le aggregazioni di comuni richiestedalla manovra-bis ed ancora prima (entrodue mesi dall'entrata in vigore della leggedi conversione del dl 138) a eventualment emodificare le relative soglie demografiche .

Apparentemente meno urgente pare,invece, la riorganizzazione delle funzioniattualmente svolte dalle province . Ma allaluce di quanto osservato, sarebbe opportu-no che le regioni affrontassero organica-mente le due problematiche, in modo daminimizzare il già evidenziato rischio d idover ricorrere più avanti a provvedimenticorrettivi.

Matteo Barbero

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MEIUEM Protesta unitaria delle autonomie . Fitto: disponibilità a riaprire il confronto

Sindaci in sciopero contro i tagliGli enti restituiscono la delega sull 'anagrafe, le regioni sul tp l

DI FRANCESCO CERISAN O

è un filo sottile, unmix di risentimen -to istituzionale etimori per il futuro

che unisce Gianni Alemannoa Giuliano Pisapia, RobertoFormigoni a Nichi Vendo -la, Giuseppe Castiglione adAntonio Saitta . I tagli dell amanovra di Ferragosto (sarà l alegge n. 148/2011 e andrà oggi inGazzetta Ufficiale) a comuni e re-gioni e la decisione del governo(pur con tutti i punti interroga-tivi del caso vista l'aleatorietà de lddl costituzionale appena varato ,si vedaItaliaOggi del 13/9/2011 )di abolire le province sono riusci -ti in un 'impresa da sempre ar-dua: mettere d'accordo destra esinistra. Sindaci e governatori inmodo bipartisan hanno restitu-ito simbolicamente le rispettivedeleghe (anagrafe e trasportolocale) nel timore di non poter -le più onorare a causa del mixesplosivo di due manovre (il d l98 e il dl 138/2011) che in menodi due mesi hanno portato, soloper i comuni, il contributo richie -sto per risanare i conti pubblic ialla cifra monstre di 6,2 miliardidi euro, suddivisi tra tagli veri epropri ai trasferimenti (2,5 mi-liardi) e ulteriore miglioramentodei saldi (3,7 miliardi) .

Troppo per pensare di poterandare avanti senza tagliarei servizi ai cittadini . E così ierii sindaci hanno detto basta. Ehanno dato vita a uno «sciopero»simbolico nelle modalità di at-tuazione, ma non nel significatopolitico. Oltre 1'85% dei comuniitaliani ha riconsegnato le dele-ghe sulla anagrafe. «Una giorna-ta non di protesta ma di propo-sta» l'ha definita il vicepresidentevicario dell'Anci, Graziano DelRio. Assenti solo i sindaci dellaLega costrétti a obbedire in mas -sa (tranne qualche isolata ecce-zione come il sindaco di Viggi ùSandy Cane) al diktat di Um-berto Bossi.

Le regioni invece hanno ricon-segnato le deleghe in materia ditrasporto pubblico locale (un set-tore che con le ultime manovreha perso il 75% dei fondi) nellemani del ministro per gli affariregionali Raffaele Fitto .

Il ministro pugliese ha dovu-to dare fondo a tutte le sue dotidi mediatore per placare l'irabipartisan dei governatori chenon vogliono essere costretti ascaricare su lavoratori e studentii tagli della manovra. «Le deci-sioni prese dal governo creeran-

no un'emergenza per milioni dipendolari», ha messo in guardiail presidente della Conferenzadelle regioni, Vasco Errani .Fitto ha annunciato la disponi-bilità del governo «a riaprire unconfronto serio e costruttivo» . Giàla prossima settimana, probabil-mente mercoledì o giovedì, regio-ni, province e comuni sarann oconvocati per affrontare il temadel trasposto pubblico locale .

Il ministro si è detto inoltr edisponibile ad approfondire laproposta diAnci, Upi e Conferen-za delle regioni di istituire unacommissione paritetica congiun-

ta sui costi della politica (su cuiperaltro la camera si è espressafavorevolmente con un ordine delgiorno approvato contestualmen-te al varo della manovra).

«Il ministro ci ha detto cheaprirà un tavolo e darà seguitoalla commissione paritetica. Sia-mo disponibilissimi, ma servonorisposte concrete», ha dichiaratoErravi con una certa dose di scet-ticismo . «Parteciperemo al tavoloma vogliamo capire se fanno se-riamente oppure no» .

Le province invece non nascon-dono la loro delusione . AntonioSaitta, presidente della provincia

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di Torino e vicepresidente Upi ,non usa giri di parole : «L'incontrocon Fitto non ha dato i risultatisperati . Siamo riusciti a dare ilvia all'anno scolastico, ma nonpossiamo dire che proseguiràsenza problemi poiché non pos-siamo garantire la manutenzionedelle scuole. Le imprese non ac-cettano più di firmare i contrattiperché non sono certe di esserepagate . Vogliamo avere la possi-bilità di fare investimenti» .

Gli enti intermedi dunque ap-paiono innanzitutto concentratisui problemi del presente . Mapensano anche al futuro. Un fu-

turo che potrebbe vederle scom-parire dalla scena istituzionale .Contrario all'eliminazione delleprovince si è detto Enrico LaLoggia, presidente della Bica-merale per il federalismo fiscale.Uno che di riforme se ne intend eessendo stato il padre dell'ultimavera riforma costituzionale (lacosiddetta devolution) poi boccia-ta dai referendum . Intervenen-do all ' assemblea straordinari adell'Upi, La Loggia ha detto di«non valutare positivamente» ilddl di abolizione delle provinceperché affronta il problema delriordino dei livelli di governo «inmodo parziale» . Una voce, a sor-presa, fuori dal coro della mag-gioranza. «Il problema non è abo-lire o meno questo o quell'ente ,ma verificarne l'effettiva utilitànell'ambito di un riordino com-plessivo dell'assetto istituzionaledel nostro paese», ha dichiarato .«E fuori discussione che il siste-ma così com'è oggi non regge più .Ma sarebbe sbagliato puntare i ldito contro questa o quella isti-tuzione senza avere un obiettivochiaro cui puntare» . O Riproduzione riservata—a

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CORTE CONTI/La decisione delle sezioni unite sul tetto del 20% lascia spazi di discrezionalità

Paletti alle assunzioni aggirabiliDirettiva di giunta per superare i vincoli ai contratti a termin e

DI LUIGI OLIVERI

na direttiva della giuntacomunale e provincialedegli enti locali soggettial patto di stabilità, per

superare i vincoli alle assunzion ia tempo determinato scaturentidalla delibera 46/2011 delle se-zioni riunite della Corte dei con-ti . L'interpretazione fornita dallamagistratura contabile agli effet-ti dell'articolo 14, comma 9, dellalegge 122/2010, secondo la qual eil limite della spesa per nuoveassunzioni, pari al 20% dellecessazioni dell'anno precedente,si applica anche ai rapporti di la -voro a tempo determinato, oltre anon risultare convincente, si pre -sta ad applicazioni discrezional idifficilmente sanzionabili . Tantoche la regola di rigorosità postadalle sezioni riunite potrebbe ri-sultare tamquam non esset.

Somma urgenza e serviziinfungibili ed essenziali . Laricostruzione proposta dalle se-zioni riunite è, infatti, inficiatadal tentativo di ammorbidire glieffetti eccessivamente restritti-vi sull'autonomia organizzativa ,derivanti dal comprendere nel

limite del 20% anche le assunzio -ni a tempo determinato . Effettirestrittivi che le stesse sezioniriunite ammettono verificarsi,ritenendo, però, che spetti al le-gislatore correggere. Tuttavia, ladelibera 46/2011, preoccupatadell'eccessività dellatesi proposta, ritieneche non rientran onel vincolo del 20%le assunzioni a tem-po determinato ch esi rendessero neces-sarie per assicurareinterventi di sommaurgenza e per assi-curare servizi infun-gibili ed essenziali.La delibera, tuttavia,non affronta, perchénon potrebbe, il pro-blema di individuarequali siano tali servizi«infungibili» ed «essenziali», deiquali manca totalmente nell'or-dinamento non solo un'elencazio -ne, ma anche una definizione . Sitratta, infatti, di una fattispeciedi «diritto creativo», ripresa dal -la circolare 18 novembre 2011, n .10/122/CR6/C1 della Conferen-za delle regioni e delle province

autonome: un atto, cioè, privo inmodo totale ed assoluto di qual-siasi carattere di fonte normativaed interpretativa ufficiale e vin -colante.

Direttive locali. Natural-mente, con questa interpreta-

none si aprono spazi immensialla discrezionalità degli enti . Aiquali, soprattutto per l'innesto didiritto nuovo, nulla pare vietaredi esercitare una piena funzionedi direttiva organizzativa, indi-viduando preventivamente conun provvedimento di giunta iservizi da ritenere infungibili ed

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Paletti alle assunzioni aggirabili

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essenziali, nell'ambito dei quali èpossibile assumere dipendenti atempo determinato, senza il limi-te finanziario del 20% della spesacomplessiva delle cessazioni dipersonale dell'anno precedente .

In quanto ai servizi esseri-- - li, è possibile fare

riferimento all'elen-cazione dei serviziqualificati appuntocome essenziali percomuni e provincedalla legge delegasul federalismo fisca-le, la 42/2009 . Bastache nelle direttive ge-nerali della giunta sifaccia riferimento alleprevisioni contenutenell'articolo 21 dellacitata legge 42/2009,per individuare unagamma amplissima

in cui, secondo le sezioni riunite,è in re ipsa consentita la derogaalla regola del 20%. La sommaurgenza, al contrario, va ovvia-mente di volta in volta dimostra-ta con i singoli provvedimenti.

Forzatura. Il potere che la de-libera 46/2011 dà alla discrezio-nalità delle amministrazioni è di

per sé la dimostrazione della for-zatura della tesi ivi sostenuta.

È piuttosto evidente che l'ar-ticolo 14, comma 9, della legg e122/2010, contrariamente aquanto forza a leggere la delibera46/2011, riferisce il limite dellaspesa per cessazioni al 20% aisoli rapporti a tempo indeter-minato, per una serie fin tropp olunga di ragioni . In primo luogo,si l'articolo 9, comma 28, del -la legge 122/2010 ha escluso leamministrazioni locali dall'ob-bligo di ridurre le spese perpersonale a tempo determinatodel 50% rispetto al 2009 . Per viainterpretativa non è ammessoappesantire addirittura tal eonere a carico degli enti locali ,minando la loro autonomia or-ganizzativa riconosciuta dallaCostituzione . In secondo luogo,l'articolo 1, comma 557, dellalegge 296/2006 qualifica com eprincipio il «contenimento dellaspesa per il lavoro flessibile» :trattandosi di un principio, nonè evidentemente possibile che altempo stesso l'ordinamento im-ponga la misura percentuale delcontenimento della spesa per illavoro flessibile .

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Paletti alle assunzioni aggirabili

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Danno indiretto, prescrizionedalla data del pagamento

Il dies a quo della prescrizione dell'azione di responsabili-tà dinanzi alla Corte dei conti per il risarcimento del dann oindiretto va individuato nella data di emissione del titolo dipagamento al terzo danneggiato. È questo l'importante prin -cipio espresso dalle sezioni unite della Corte dei conti con l arecente sentenza n. 14 del 5 settembre 2011. È danno indirettoquello cagionato (generalmente da un dipendente o ammini-stratore pubblico) non direttamente all'ente ma ad un terzonei cui confronti la p.a . è tenuta al risarcimento. L'ipotesi piùfrequente di danno indiretto si verifica quindi quando la p.a.procede al risarcimento del danno nei confronti di un terzo pe reffetto di una sentenza civile o amministrativa. D danno indi-retto può tuttavia scaturire anche da altre fattispecie quali,per esempio accordi transattivi, lodi arbitrali o riconosciment idi debito. In tutti questi casi spetta alla Corte dei conti stabi-lire quanta parte dell'esborso subito dalla p .a . debba essereaddebitata al dipendente o all'amministratore pubblico sem -pre che sussistano i presupposti di imputazione (per esempio ,colpa grave). Considerato che, ai sensi dell'art .l, comma 2,della legge 20/1994, nell'ambito della giurisdizione contabi-le, il diritto al risarcimento del danno si prescrive in 5 ann idecorrenti dalla data in cui si è verificato il fatto dannoso ,esiste da tempo un contrasto giurisprudenziale in relazionealla individuazione dell'inizio del termine prescrizionale i nipotesi di danno indiretto: secondo una prima tesi (finoraprevalente in quanto espressa in passato dalle stesse sezion iriunite) la prescrizione decorre dal momento del passaggi oin giudicato della sentenza di condanna, secondo altra tesi èinvece rilevante la data di effettivo pagamento al terzo dan-neggiato. Con la sentenza in argomento la Corte dei conti ,considerato che la prescrizione inizia a decorrere, per effett odella regola generale prevista dall'art . 2935 del codice civile ,dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere e cioè d aquando il danno è divenuto certo, concreto ed attuale e chenon è pertanto sufficiente l'insorgere del semplice obbligogiuridico di pagare, afferma che è rilevante la diminuzion epatrimoniale dell'ente e quindi l'effettivo pagamento . Le se-zioni riunite hanno infatti precisato che occorre distingueretra il perfezionamento dell'obbligazione risarcitoria (che s iverifica con il passaggio in giudicato della sentenza) e la con -cretizzazione del danno (che si verifica con il soddisfaciment odel terzo) in quanto prima del pagamento sussiste solo un asituazione di danno potenziale .

Cosmo Sciancalepore

Pagina 36Iiii alle aaeunziuniactli ;i Iali

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L'Autorità di'vigilanza sui contratti pubblici fissa i paletti per la correttezza degli affidamenti

Efficienza energetica con garaI comuni devono garantire la concorrenza nei band i

DI ANDREA MASCOLINI

Icontratti di efficienza ener-getica con finanziament oprivato hanno natura di par-tenariato pubblico-privato e

oggetto misto di progettazione ,realizzazione dei lavori, forniturae gestione dell'impianto energe-tico; le amministrazioni devonoperò definire accuratamente ilcóntenuto dei bandi e dei disci-plinari di gara per garantire unamaggiore concorrenza e per tute-lare gli interesse pubblici .

È quanto afferma l'Autoritàper la vigilanza sui contratti pub-blici con la delibera n. 71/2011 incui approfondisce gli element iessenziali che caratterizzano icontratti dl global servite aventiad oggetto l'efficienza energeti-ca, realizzati con finanziament otramite terzi.

Al di là del caso ,concreto esa-minato, la delibera inquadr aquesta tipologia di contrattipartendo dall'esame dell'istitutodel finanziamento tramite ter-zi che sta prendendo piede nelsettore energetico dopo che l aCommissione europea nel 200 5ha adottato il Libro verde sull'ef-

ficienza energetica . In concreto ilcontratto di efficienza energeticasi configura come una modalitàdi partenariato pubblico-privatoche consente ad alcuni soggettiqualificati di favorire gli inter -venti di razionalizzazione ener-getica senza fondi pubblici, macon capitale privato. Questi con-tratti di norma hanno ad oggett ouna fornitura globale di servizi(studio, progettazione, gestione)

e la realizzazione di lavori . Leprestazioni del privato consisto -no infatti nel progettare, finan-ziare, realizzare, gestire e man-tenere in efficienza l'impianto,per poi consegnarlo all'utentein buono stato di conservazioneallo scadere del contratto, dopoche sia stato ripagato l'investi-mento e realizzato il profitto conil risparmio ottenuto . L'ammini-strazione, invece, si impegna a

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garantire un utilizzo costantedell'energia prodotta dall'im-pianto, nei modi, forme e tempiin base ai quali è stato elaboratolo studio di fattibilità tecnico-economico, nonché a corrispon-dere alla società di servizi uncanone mensile basato su unaquota del valore dell'energia ri-sparmiata, canone cui la societàha diritto in virtù del contratto .In questo settore l'Autorità hanotato come vi sia una «carentedefinizione dei bandi di gara euna conseguente difficile letturada parte dei concorrenti dell'ef-fettivo modello contrattuale» chefinisce spesso per determinare«una scarsa partecipazione daparte delle potenziali ditte in-teressate, che spesso crea lacondizione per l'aggiudicazion edell'appalto alla ditta preceden-temente affidataria».

In ogni caso l'Autorità eviden-zia la necessità che le ammini-strazioni prestino particolar eattenzione alla «definizione deiconsumi energetici storici (dia-gnosi energetica) e alla adegua-ta progettazione (studio di fatti-bilità o progetto preliminare) d iun piano di ammortamento e di

ripartizione dei programmati ri-sparmi, in modo che il contratt ochiarisca bene gli specifici ruol idei contraenti stabilendo e re-golamentando le reciproche re-sponsabilità, la ripartizione deibenefici, dei rischi e definend oanche le garanzie».

In particolare è poi opportuno,dice l'Authority, individuare econcordare, a monte dell'appal-to, la base di calcolo del canonee prevedere le ipotesi di integra-zione, rimozione o sostituzion edegli impianti . Infine per quelche riguarda la fase di esecu-zione del contratto l'Autoritàraccomanda agli enti pubblici diaccertare che il fornitore installigli impianti nei tempi stabiliti ,che gli impianti siano installaticorrettamente e che funzioninocome da progetto, di verificareil valore monetario dei risparmienergetici ottenuti e i rispettivisistemi di calcolo, ma anche d ieffettuare il monitoraggio suirisultati e predisporre eventualiazioni correttive per ripristina-re o mantenere la performance eeffettuare report di confronto trarisparmio ottenuto e risparmioprevisto .

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Il Tuel prevede un numero massimo di assessori, ma non un numero minim o

Poltrone sì a tagli fai-cha-teGiunte ridotte solo modificando lo statuto. ..

possibile nomina-re un numero diassessori provin -ciali inferiore al

minimo fissato dallo sta-tuto?

Ai sensi del comma 2 dell'art .47 del Tuel, «gli statuti, ne lrispetto di quanto previstodal comma 1, possono fissareil numero degli assessori ov -vero il numero massimo degl istessi»; il comma 1 prevede i lnumero massimo nella misu -ra di un terzo e comunque nonsuperiore a 12 unità .

Nel demandare all'autono-mia statutaria la determina -zione numerica degli asses-sori, il legislatore statale halegittimato la possibilità d iprevedere un numero fiss oovvero flessibile, senza fis-sare il . numero minimo, m astabilendo un limite massimoinderogabile .

Prevedendo «che lo statutopossa stabilire il numero ef-fettivo degli assessori nomi-nabili», lo stesso legislator eimpone «una verifica in sedelocale dell'individuazione del

numero ottimale di compo-nenti della giunta» (Consi-glio di stato . V, 31/12/2003 ,n. 9315) che, presupponend ouna ponderata valutazionepolitico-amministrativa delleesigenze dell'ente, consente l anomina del numero di asses-sori reputato ottimale .

Nell'ambito del delineat ocriterio di riferimento defini-to nel citato art. 47, si deduc eche la norma dello statuto chestabilisce il numero dei com-ponenti della giunta divien evincolante per l'ente locale epuò essere derogata solo at-traverso una modifica dell amedesima disposizione .

A tal fine giova il riferimen-to alla sentenza n. 3357/2009 ,con la quale il Consiglio d istato, pronunziatosi sul quo -rum di maggioranza necessa-rio per modificare il regola -mento per il funzionament odel consiglio comunale, h aaffermato il principio ch e«una volta adottato il regola-mento contenente una speci-fica previsione in ordine all emaggioranze occorrenti per l eproprie modifiche, l ' adozione

di queste non può che trova-re disciplina in quelle normedi cui il consiglio stesso si èdotato, alle quali l'ente dev eattenersi essendo ben not ocome una pubblica ammini-strazione non possa disappli-care le regole da essa poste, s enon previo ritiro ed ancorch éillegittime» .

Ove quindi si delinei lavolontà politica di ridurr ela compagine degli assessorioccorrerà procedere, prelimi-narmente, ad una apposit amodifica della disposizionestatutaria inerente la quan-tificazione degli stessi, nelsenso ritenuto .

NUMERO ASSESSOR ICOMUNALIUn comune può nomi-

nare due assessori in piùrispetto al numero massi-mo previsto dalla vigent enormativa, se la normastatutaria tuttora vigenteprevede un limite massimosuperiore?

La determinazione nume-rica degli assessori rientra

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nella materia «organi di go-verno» dei comuni rimessa ,ai sensi dell'art . 117, comma2, lett . p) della Costituzione ,alla potestà legislativa esclu-siva dello stato. Quest'ultima ,invero, per il profilo consi-derato riconosce a comuni eprovinoe, quale unico spazi odi autonomia, la possibilitàdi individuare nello statut ouna misura fissa ovvero fles-sibile di assessori, purché, i nentrambi i casi, entro il limit emassimò prescritto, che no npuò mai essere superato .

La disposizione statutaria ,essendo incompatibile con l eintervenute modifiche nor -

mative, non può trovare ap-plicazione, anche in relazion ea quanto disposto dall 'art . 1 ,comma 3, del dlgs n . 267, peril quale «l'entrata in vigoredi nuove leggi che enuncian oespressamente i principi checostituiscono limite inderoga-bile per l'autonomia normati-va dei comuni e delle provinceabroga le norme statutari econ essi incompatibili . I con -sigli comunali e provincial iadeguano gli statuti entro

centoventi giorni dalla dat adi entrata in vigore delle leg-gi suddette» .

Inoltre, come ha evidenzia-to la circolare del minister odell'interno prot . n . 2915 del18 febbraio 2011, a decorre -re dal 2011, in occasione de lsuccessivo rinnovo elettorale ,il numero dei consiglieri saràridotto del 20% e di conse-guenza, nel caso dei comunicon più di 30 mila abitanti, ilnumero massimo degli asses-sori dovrà essere calcolato su25 unità (24 consiglieri più ilsindaco) .

Nel caso di specie, pertanto ,non è possibile la nomina diulteriori assessori .

LE RISPOSTE AI QUESIT I

SONO A CURA

DEL DIPARTIMENTO AFFARIINTERNI E TERRITORIALI

I)EL MINISTERO DELL ' INTERN O

Supplemento a curadi FRANCESCO CERISANO

[email protected]

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PROMO P.A.

Servizi locali ,la manovrasotto la lenteNuovo ampliamento del ricorsoalla libera concorrenza e fortilimitazioni all'affidamento i nhouse. Dopo l'abrogazione re-ferendaria dell'ari 23-bis, il dl138/11 riscrive le regole sull'af-fidamento dei servizi pubblicilocali. La nuova disciplina pre-vede che gli enti analizzino ilmercato di riferimento, defi-nendo i servizi da privatizzaree i diritti di esclusiva, e forma-lizzino i piani strategici in unadelibera quadro. La maggiorparte degli enti non ha moltotempo, perché la delibera vaadottata prima che scadano legestioni esistenti. L'affidamen-to dei servizi con rilevanz aeconomica (ad eccezione delservizio idrico) deve avvenireo con gara, in rispetto dei prin-cipi comunitari, o con la costi-tuzione di società miste, con ilsocio privato che deve arrivarealmeno al 40% del capitale . L'af-fidamento in house è limitatoai servizi di valore inferiore ai900.000 euro annui. La proble-matica sarà affrontata nel se-minario «la nuova governancedelle società partecipate dop ol'adeguamento della disciplinadei spl al referendum ealle nor-me Ue (di 138/11)», organizza-to da Promo p .a. Fondazione aFirenze il 28 e 29 settembre.Info : 0583.582783; [email protected]; www.promopa.it .

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Dall'Ue anche incentivi fino al 90% per scambio di best practice su integrazione e assistenz a

Rifugiati, contributi per comun iPer chi riqualifica i centri d'accoglienza 350 mila € a progett o

Pagina a curaDI ROBERTO LENZI

Contributi ai comuni ch eriqualificano centri diaccoglienza di extra-comunitari rifugiati fino

ad un massimo di 350 mila euroa progetto e contributi fino al90% agli enti locali per iniziativ edi scambio di informazioni e bestpractice relative all 'assistenza eintegrazione dei rifugiati . Sonoquesti i due bandi di prossim ascadenza che finanziano i pro -getti degli enti locali a favore deirifugiati . Vediamo in dettagli oquali sono le tipologie di proget-ti finanziabili . Riqualificazionedelle strutture di accoglienza deirifugiati e richiedenti asilo.

Beneficiari dei contributi .Possono richiedere il contribu-to di cui all' Obiettivo operativ o2 .1 . del Pon «Sicurezza per l osviluppo-Obiettivo convergenza2007/2013» - «Riqualificazione d istrutture per l' accoglienza degliimmigrati extra-comunitari ri-chiedenti o titolari di protezioneinternazionale e protetti umani-tari», i comuni delle aree conver-genza vale a dire delle regioni

Calabria, Campania, Puglia eSicilia, sia in forma singola cheassociata .

Investimenti ammissibilie finanziamento. Sóno finan-ziabili investimenti riguardantiattività di ristrutturazione e diampliamento delle strutture diaccoglienza dei rifugiati, da utiliz-zare per l'erogazione di servizi d iassistenza, orientamento, accom-pagnamento sociale e formazionenonché per interventi di residen-zialità temporanea . Gli immobilioggetto di richiesta di contributodovranno essere di propriet àpubblica. E previsto inoltre che

a seguito della realizzazionedell'investimento, gli immobilidestinati all'accoglienza dovrannoavere una capacità riconducibilea centri o strutture integrate perun minimo di 15 posti letto, trai 15 e i 30 posti letto, tra i 30 ei 50 posti letto . I fondi a disposi-zione permetteranno di agevolaresessanta progetti che verranno fi-nanziati per un valore massimo di350 mila euro ciascuno.

Presentazione delle doman-de .Le domande di contributo de-vono essere presentate entro il 30settembre presso la competent ePrefettura territoriale e inviate

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via email all'indirizzo [email protected].

Fondo europeo per i rifu-giati: contributi per scambiodi informazioni e best practi-ce. Chi può richiedere il con-tributo. Possono presentare do-manda di contributo nell'ambitodel Fondo europeo per i rifugiati -Bando 2011 per azioni comunita-rie, le autorità nazionali, regionalie locali, ong, enti pubblici e priva-ti, università, istituti di ricerca eorganizzazioni internazionali .

Progetti finanziabili. I pro-getti devono coinvolgere almen odue partner di due diversi stati Ue

(escluso Danimarca) . È possibilerichiedere i contributi per pro -getti aventi per oggetto scambiodi informazioni e sviluppo di bestpractice tra i soggetti richiedenti ,finalizzati a migliorare la qualit àdella procedura decisionale relati-va all'asilo, a migliorare l'efficienzae l'equità del sistema di Dublino ,a promuovere nuovi approcci perl'integrazione dei rifugiati . I pro-getti inoltre possono riguardarela ridistribuzione interna, su basevolontaria, da uno stato membroad un altro di rifugiati. I contri-buti, che arrivano a coprire fino al90% del costo del progetto, devonoessere ricompresi tra un minimodi 300 mila euro e un massimo 750mila euro. Il budget del bando è dicirca 3,6 milioni di euro.

Presentazione delle do-mande. Le domande devono es-ser presentate entro le ore 14,00del 14 ottobre 2011, utilizzando ilsistema Priamos, per la presenta-zione elettronica delle proposte .

a cura di

[email protected]

TCI .. 02 22228604

CONTRIBUTI AGLI ENTI LOCALI CHE AVVIANO INIZIATIVEA.FAVORE DEI RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO:

BANDI DI PROSSIMA SCADENZAVALENZA

SCADENZA PRESENTA-TERRITORIALE

ZIONE DOMANDEObiettivo Operativo 2 .1 . PON

Aree Convergenza :«Sicurezza per io sviluppo-Obiettivo Campania, Calabria, :

30/9/11convergenza 2007/2013»

Puglia e Sicili a

Fondo europeo per i rifugiati - Bando Stati membri U e2011 per Azioni comunitarie

(escluso Danimarca)

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BANDO DI CONTRIBUTO

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IERI IL VIA ALLE DOMANDE

Il Piemonte stanzia2 min per edific ia energia zeroNel mese di luglio la Regione Piemonte ha de -liberato lo stanziamento di circa 2 milioni dieuro per la realizzazione di edifici a energiaquasi zero . Gli edifici per i quali può esser erichiesto il contributo previsto dal presentebando devono essere progettati e realizzati inmodo da essere caratterizzati da fabbisogni dienergia termica estremamente contenuti si aper il riscaldamento invernale sia per il raf -frescamento estivo . L'agevolazione è costituitada un contributo a fondo perduto, nella misuramassima del 25% dei costi ammissibili e pe run ammontare che non superi i 200 mila euro.Il contributo, inoltre, è cumulabile con gli in-centivi in conto produzione per l'installazionedi impianti di produzione di energia da fontirinnovabili, nei limiti previsti dalla normati-va vigente . Lo stesso soggetto può presentareuna sola domanda relativa a un solo edificio .Il totale dei costi ritenuti ammissibili ricom-prende le spese tecniche di progettazione, d idirezione lavori, di collaudo e di certificazionedell'edificio, nonché le spese per la fornitura ela posa in opera dei materiali e dei component inecessari a realizzare la parte edilizia e l'im-piantistica innovativa a servizio dell'edificio .Fondamentale per l'ottenimento del contributoregionale è l'esclusiva fruizione dell'energiaprodotta da parte dell'edificio su cui l'impiant oviene installato. E le spese suddette dovrannoriferirsi ad interventi avviati successivamenteall'invio della domanda. Il bando è della tipolo-gia a sportello, e lo sportello per la presenta-zione delle domande si è aperto ieri, 15 settem -bre 2011, e rimane aperto fino all'esaurimentodella dotazione finanziaria del bando, oppurefino a quando ne sarà espressamente dispost ala chiusura. ORiproduzione riservata

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PROGETI1 ENTRO IL 3 OTTOBR E

In Veneto 19 milioniper realizzare retidi teleriscaldamento

Con una disponibilità finanziaria di poc omeno di 19 milioni di euro gli enti pubbliciterritoriali e loro diverse costituzioni, comeanche imprese a partenariato pubblico-priva-to, possono richiedere finanziamento regio-nale per progetti di realizzazione ex novo odi estensione o potenziamento di reti di tele-riscaldamento o di teleriscaldamento e tele-raffrescamento . Per rete di teleriscaldamentosi intende l'insieme della rete di trasporto de lcalore, delle sotto-centrali di distribuzione ,nonché di una o più centrali che produconoenergia termica a esclusivo servizio della rete .Gli interventi individuati possono beneficiar edi un contributo in conto capitale sino alla mi-sura massima del 50% dei costi d'investimentoammissibili. Tuttavia il contributo non potràmai superare i 2 milioni e mezzo di curo . L'im-pianto- di teleriscaldamento deve realizzareun risparmio di energia primaria rispetto alsistema di riscaldamento convenzionale . Inalternativa, l'investimento deve essere intes oa utilizzare e distribuire il calore di scarto aifini del teleriscaldamento. I costi ammissibilisono i sovra-costi d'investimento necessaria effettuare un investimento che conduca alteleriscaldamento energeticamente efficient erispetto all'investimento di riferimento. L espese per poter essere ammissibili dovrannoessere successive alla data di presentazionedella domanda, e saranno quelle riferite adacquisto ed installazione di impianti, attrez-zature ed apparecchiature di collegamento,controllo e regolazione della rete, le spese peropere edili, nonché per l'acquisto di edific istrumentali e delle aree sulle quali insister àl'intervento . I progetti dovranno esser pre-sentati entro il 3 ottobre .

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Lombardia, premio per lapace . Persone, enti pubblicio privati e associazioni delterritorio lombardo possonocandidarsi entro il 30 set-tembre al premio per la pace,che promuove ogni anno' lacultura della pace e della soli-darietà. I candidati potrannoessersi impegnati in svariatiambiti di solidarietà, fra cuila tutela ilei diritti .umani,l'educazione, l'ambiente, lasalute. Il vincitore riceverà i nriconoscimento una targa euna somma in denaro di 1 0mila euro.

Sardegna, servizi alla pri-ma infanzia. Più di 5 milionidi euro sono a disposizione del-le richieste di finanziamentoda parte di comuni singoli oassociati della Sardegna a fa-vore dei servizi socio-educativiper la prima infanzia . I con-tributi saranno concessi perl'implementazione dei serviziinnovativi e sperimentali, pergli interventi di abbattimentodelle liste d'attesa e per arred ie ristrutturazioni . Richiesteda presentare non oltre il 3 0settembre.

Campania, operatori so-ciali. In Campania il 30 set-tembre scade il bando da 2,8milioni che finanzia progettidi formazione di figure profes-sionali che operino nel campodel disagio sociale, in partico-lare in attività tese a favorirel'integrazione sociale dei gio-vani a rischio di esclusioneprovenienti dalle aree urbane

degradate e dalle aree a rischiodidesertificazione. Le proposteprogettuali devono essere pre-sentate -in partenariato da unorganismo di formazione, unambito territoriale e uno de ìsoggetti del terzo settore.

Liguria: eventi calamitosi– sport. Liguria concede con-tribúti straordinari, qualorasi verifichino eventi calami-tosi, che abbiano cagionatodanni ad impianti sportivi de lterritorio ligure. La domand adovrà sempre pervenire entroil termine di 30 giorni dalverificarsi dell'evento. Il con-tributo potrà essere in contocapitale o in conto interessi,esarà concesso entro il 3 1maggio di ogni anno. Per ogniesercizio finanziario verrannoprese in esame esclusivamentele istanze relative ad event iverificatisi tra aprile dell'annoprecedente e marzo dell'annoin corso.

Toscana, valorizzazion edell'agricoltura. La region eToscana dispone la concessio-ne contributi fino al 50% pe riniziative, quali manifesta-zioni, convegni, studi, aventia scopo la valorizzazion edelle produzioni agricole,dei prodotti agroalimentaridi qualità, del patrimoni oagricolo-forestale, delle areeinterne, delle zone rurali e d imontagna. La domanda dicontributo deve essere presen-tata in ogni tempo almen o30 giorni prima dello svolgi-mento dell'iniziativa.

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L'associazione condivide lo sciopero dei primi cittadini indetto dall'Anci

Anusca sta - con i sindaciMa i servizi demografici sono stati trascurati

DI ROMANO MINARni

Con questa iniziativa che,molto probabilmente ,non ha precedenti nellastoria del nostro paese, si

è voluto dare un segnale forte algoverno, al fine di rappresentarenella maniera più concreta e visi-bile, seppure in forma simbolica,quali potrebbero essere le conse-guenze delle ultime, pesanti ma-novre economiche del governo suiservizi resi ai cittadini da partedelle amministrazioni comunali .

Non è certo casuale che sianostati scelti i servizi demografici,anagrafe, stato civile ed eletto-rale, e cioè i servizi davvero es-senziali e indispensabili per tut-ti i cittadini ; gli unici servizi daiquali dipende il riconoscimento el'esercizio dei diritti fondamental idelle persone, garantiti dalla no-stra Carta costituzionale : i diritticivili, politici e sociali .

È pur vero, tuttavia, che, s econsideriamo la non sempre do-vuta attenzione riservata dall aquasi totalità delle amministra-zioni ai servizi demografici negl iultimi decenni, non ci si può esi -mere da una considerazione unpo' amara : se è vero che le istitu -zioni si sono finalmente accortedell'esistenza dei servizi demo -grafici, allora la crisi che sta in -vestendo il nostro paese, insiemea tutta l'Europa e non solo, dev eessere davvero grave!

Si legge nel comunicato uf-ficiale del Comitato direttiv odell'Anci che la giornata nazio-

naie di protesta è stata indettacontro la manovra del govern oe contro la «mortificazione delladignità dei comuni italiani» aiquali, oltre alla riduzione dell erisorse necessarie per garantir ei servizi, anche quelli essenzia-li, viene, di fatto, eliminata ogniforma di autonomia. L'iniziativaha avuto luogo ieri, 15 settem-bre, con la simbolica riconsegnaallo stato, da parte dei sindaci,della delega in materia di Ana-grafe e stato civile .

Non si è trattato di una «ser-rata», né di una sospensione enemmeno di una parziale inter-ruzione dei servizi, il che avrebbecreato forti disagi, dato il quoti -diano, incessante, afflusso diutenti agli uffici demografici deicomuni . Si è trattato di un gestosimbolico ; accompagnato in molticasi da forme di comunicazioneistituzionale e di sensibilizzazio -ne dell' opinione pubblica sull epossibili conseguenze dei tagliindiscriminati che le recenti ma-novre economiche hanno operatosulle risorse dei comuni .

Anusca, che rappresenta daoltre trent'anni gli operatori deiservizi comunali certamente piùimportanti ed essenziali non soloper i cittadini e le loro famiglie maper l'intera organizzazione dellostato, non può che condividere l eforti preoccupazioni dei sindaciper il futuro delle comunità localie per la certezza di dover operaretagli significativi ai servizi, nellaconsapevolezza che ciò significa

rinunciare ad ogni possibilità dimigliorare la qualità della vitadei cittadini.

Ci sentiamo, quindi, favorevol-mente partecipi dell'iniziativa,ma, al contempo, non possiamonegare di essere anche molto sor-presi da questo improvviso inte-resse manifestato dall'Anci e daisindaci nei confronti dei servizidemografici che, tutti sappiamo,essere stati a volte inspiegabil-mente trascurati, quasi dimenti-cati, dalle amministrazioni logli,ormai da moltissimi anni.

Quante volte e con quant adeterminazione Anusca ha ri-vendicato il ruolo e la funzioneessenziale dei servizi demografi-ci per la qualità della vita dellecomunità locali e' per la sem-plificazione dell'organizzazioneamministrativa della pubblic aamministrazione?

Quante battaglie hanno soste-nuto gli ufficiali d'anagrafe, distato civile ed elettorale per cer-care di affermare la loro indiscus-sa professionalità e l'importanz adella loro funzione?

Eppure, malgrado le innume-revoli difficoltà e incomprensio-ni, possiamo dire, con orgoglio ,che Anusca ha sempre ottenutodagli organi ministeriali grandeattenzione e anche importanti

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riconoscimenti economici chésono andati a totale beneficio de -gli operatori demografici e delleamministrazioni comunali . Emancata, tuttavia, quella spin-ta e quella determinazione daparte dei rappresentanti delleamministrazioni comunali che ,in tempi economicamente piùfavorevoli per le casse dello sta-to, avrebbero, forse, consentitodi raggiungere il giústo ricono-scimento di servizi che la Costi-tuzione affida alla competenzaesclusiva dello stato, ma ch esono gestiti dai comuni a spe-se del bilancio comunale e peri quali anche lo stato dovrebb eassicurare adeguate risorse .

E auspicabile che questa sial'occasione giusta per spingere isindaci a chiedere che lo stato ,con la massima trasparenza, as-sicuri la funzionalità e l'efficienzadi questi servizi che sono di suacompetenza, attraverso il trasfe-rimento di risorse adeguate .

Nel contempo, ci rendiam ointerpreti della comprensibil ediffidenza degli operatori demo-grafici, preoccupati che questainiziativa non sia solo una stru-mentalizzazione di servizi che, adispetto del loro lungo percorso ,legano con un filo indistruttibi-le la storia del nostro paese ben

oltre i 150 anni dalla sua nasci-ta e stanno dimostrando tutt ala loro modernità, la loro capa-cità di interpretare ogni nuovaesigenza dei cittadini, italiani estranieri, sempre in linea con lepiù moderne tecnologie informa -tiche, aperti a ogni innovazionee a ogni trasferimento di com-petenze dalle amministrazionidello stato ai comuni .

Questo spirito di leale colla-borazione istituzionale, da par-te dei servizi demografici non èmai venuto meno e continuer àad esserci ; condividiamo, quindi ,l'auspicio espresso dai sindaciche anche lo stato faccia la su aparte nell'interesse comune . ©Riproduzione riservata

Pagina a cura di Primo Mingozz iUfficio Stampa

5. c .a

Viale Terme, 105 640024 Caste] San Pietro Terme (BO )

Tel. +39 0511944641 ra. - fax +39 0511942733

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LE INIZIATIVE

Formazione,120 mila €per i corsi

DI SAURO DAL FIUME

C'è una nuova formazionemessa in campo da Anuscanel 2011, corsi totalmentegratuiti per enti e soci indi-viduali, per consentire l'ag-giornamento professionaledegli operatori demografic iitaliani, in un grave periodoeconomico del paese e deglienti locali . Con le iniziati-ve di questo periodo, sonocirca quaranta i corsi diformazione che Anusca hagià organizzato quest'ann ocon proprie risorse: oltre120 mila curo stanziati pe riniziative gratuite in vari eparti d'Italia . Valmadrera,Osimo, Cesena e Caste! SanPietro Terme, sono i pros-simi nuovi corsi gratuiti,occasioni di formazion eprofessionale che Anuse apromuove e sostiene conil fondo stanziato per as-sicurare a tanti operator idemografici (in presenz adi tagli ai comuni che col-piscono spesso anche l aformazione), di partecipa-re a forme d'aggiornament osulle ultimi novità legisla-tive. Un investimento im-portante, in un moment odifficile anche per Anusca,che però ha scelto di soste -

nere i corsi di formazione ,nell'interesse delle miglia-ia di soci individuali e' deicomuni associati (in regolacon l'adesione anno 2011)e dell'intero settore de iservizi demografici .

Nell'ultima decade di set-tembre sono in calendarioqueste iniziative gratuite :

- il 21 settembre pomerig-gio di studio a Valmadrera tsul tema «Perdita diritt ielettorali e capacità elet-torale»;

- il 21 settembre a Osimo ,pomeriggio di studio su «Lostraniero nello stato civile»e su «Il censimento dellapopolazione 2011» .

- il 26 settembre a Cese-na, pomeriggio di studio sultema delle «Trascrizioneatti di stato civile» .

- a Caste! San PietroTerme, il 29-30 settembre,seminario di studio «Aper-ti per lutto» sulla Poliziamortuaria, un'occasion edi formazione offerta dall aFondazione Anusca a tuttigli operatori demografici .

Nella prima metà di otto -bre, corsi gratuiti a Maria-no del Friuli, il 5 ottobre(tema: Aire), 1'11 ottobre aEste su «La digitalizzazio -ne e il sistema dello statocivile» e a Parma, il 12 otto -bre, su «L'imposta di bollo :le più recenti risoluzionidelle Agenzie delle entra -te» . Tutte le informazioni eaggiornamenti sui corsi diformazione, gratuiti e stan -dard, su : www.anusca.it

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