Rassegna 29 giugno

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Martedì29 Giugno 2010

29 GIUGNO 2010: STASERA A UN ANNO DALLA STRAGE LA CITTA’ RICORDA I SUOI 32 MORTI

SEMPRESEMPRESEMPRE CONCONCON NOINOINOISEMPRE CON NOIAlleAlle paginepagine 22 ee 3,3, inin nazionalenazionaleAlle pagine 2 e 3, in nazionale

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IL TIRRENO Pagina 11 - Lucca Ministro e Ferrovie non ci sono Matteoli scrive al sindaco: non voglio essere motivo di divisione DONATELLA FRANCESCONI VIAREGGIO. Il ministro Altero Matteoli non ci sarà. Ed i politici che prenderanno parte alla manifestazione organizzata nel primo anniversario del disastro ferroviario del 29 giugno lo faranno senza interventi. Alla fine associazioni e comitati hanno avuto quello che chiedevano fin dall’inizio: una manifestazione silenziosa e sobria. Non ci saranno neppure i rappresentanti di Ferrovie di Stato. La “ferita” che separa Viareggio dall’azienda di trasporti è aperta e sanguina. Come hanno sanguinato i corpi di trentadue morti. La presenza dei dirigenti di Fs e del ministro in rappresentanza del Governo che ha appena dimostrato la propria fiducia nell’operato di Mauro Moretti, riconfermato alla guida del Gruppo, sarebbe stata ritenuta «un’offesa per la città ed un modo per uccidere una seconda volta le vittime della strage». Firmato “Assemblea 29 giugno”, ma soprattutto associazione “Il mondo che vorrei”, presieduta da Daniela Rombi che grida tutta la sua rabbia per la morte della figlia Emanuela, a soli 21 anni. «Non voglio essere motivo di divisione né di turbamento - ha scritto ieri il ministro al sindaco - in un momento in cui devono prevalere i sentimenti di solidarietà per il dolore delle famiglie delle vittime ed il rispetto per il ricordo di chi ha perso la vita». Vite perse lungo i binari, in una sonnacchiosa sera d’estate, tra il divano, il letto e la tv. «Ad un anno dalla strage di Viareggio, resta colpevolmente irrisolta la questione relativa alla sicurezza». L’affermazione è del senatore del Partito democratico, Andrea Marcucci, che continua: «Se è vero che ogni giorno viaggiano in Italia 35 treni ad alto rischio e che vengono segnalati dagli organismi di controllo problemi continui di manutenzione per i carri, si impone l’esigenza di una verifica a tutto campo del Governo e di Trenitalia. Dobbiamo sapere se ad un anno da quella tragedia è cambiato qualcosa, se sono stati fatti investimenti per acquistare nuovi carri cisterna, se sono stati finalmente affrontati i problemi segnalati a Trenitalia dall’Agenzia per la sicurezza ferroviaria sui processi manutentivi dei treni merci e sull’accuratezza dei controlli». Controlli che l’Agenzia per la sicurezza ferroviaria potrebbe meglio garantire se il Governo - va ricordato a tutti i parlamentari - desse il via libera all’assunzione di personale non in distacco da Fs. Sulla questione sicurezza torna ad intervenire anche Fabio Evangelisti ricordando di aver sollecitato il Governo, all’indomani del disastro di Viareggio, a fare chiarezza sulle responsabilità e sulle cause dell’incidente, tutt’ora oggetto di approfondimento da parte della magistratura». In particolare, Evangelisti ricorda di aver invitato il ministro Matteoli a chiarire le condizioni di manutenzione dei binari e dei vagoni, ovvero se la catena di sicurezza che deve assicurare Fs sia stata rispettata».

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IL TIRRENO Pagina 7 - Attualità Brancher resiste: non vedo motivi per lasciare In bilico la mozione di sfiducia. Il 5 luglio la rinuncia al legittimo impedimento MARIA BERLINGUER ROMA. Aldo Brancher ribadisce che non si dimetterà ma l’opposizione sta lavorando a una mozione unitaria di sfiducia. Resta alta la tensione sul caso del ministro accusato di appropriazione indebita e ricettazione con la moglie nel processo sull’Antonveneta. A pochi giorni dall’intervento di Giorgio Napolitano contro la scelta del neo ministro di avvalersi del legittimo impedimento per disertare il tribunale, decisione poi ritrattata dallo stesso Brancher, la vicenda rischia di coinvolgere la tenuta della maggioranza. Silvio Berlusconi smentisce con una nota di palazzo Chigi di essersi «pentito» della nomina. Roberto Calderoli, ministro della semplificazione del Programma, «inguaia» Umberto Bossi che si era tirato fuori dalla vicenda dichiarando di non sapere che l’ex dirigente di Mediaset, ora parlamentare Pdl, sarebbe stato nominato ministro per il Federalismo. «La sera prima del giuramento festeggiammo insieme io, Bossi, Tremonti e Brancher e sulla sua nomina erano d’accordo sia Berlusconi che Bossi», racconta Calderoli. Quanto alla successiva sfuriata del senatùr per ribadire che il federalismo è una sua competenza, Calderoli dice che per Bossi «l’opzione principale era Aldo alle Politiche agricole e Galan allo Sviluppo economico». «Bossi ha detto che è lui il ministro per il Federalismo? Diamo a Bossi quel che giusto che abbia», conferma Brancher. I legali del ministro confermano che Brancher presenterà la rinuncia al legittimo impedimento nell’udienza in programma per lunedì. Ma le perplessità crescono anche nella maggioranza. Se Ignazio La Russa dichiara di «essere contento per come si è conclusa la vicenda», Mario Baccini si smarca. «Brancher dovrebbe chiarire le proprie vicende personali così da potersi sottrarre a facili attacchi mediatici», avverte il parlamentare del Pdl. «Visto che non usufruisce del legittimo impedimento non c’è nessuna ragione per cui dovrebbe dimettersi, certo se venisse condannato un problema di opportunità per il governo ci sarebbe», ammette il finiano Italo Bocchino. Dura l’opposizione. «L’Italia dei valori valuterà insieme a tutte le opposizioni una mozione unitaria, fermo restando che qualora non vi fossero le condizioni la presenterà individualmente», afferma Massimo Donati. Se infatti Pd e Idv si sono già pronunciati a favore, manca ancora l’assenso dell’Udc. Per questo è spuntata anche l’ipotesi di chiedere con un’interpellanza urgente al governo il perchè della nomina di Brancher. Per Enrico Letta del Pd la vicenda Brancher «appare con chiarezza per quello che è: una truffa istituzionale». «Da questa situazione si può solo uscire con le dimissioni da ministro: l’annuncio che si farà interrogare dai giudici non cambia la situazione e i problemi politici di quella nomina, per questo non ci stanchiamo di chiedere le sue dimissioni», aggiunge Letta.

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Bagarre in consiglio. Cannito: «Golpe». Cosimi: «Serviva un chiarimento»

Le biomasse scatenano l'AventinoLa nìa22 non entra in aulaUn fatto politicorilevante, anziclamoroso: l'in-tera maggioran-za o quasi rima-ne fuori dalla sa-la del consiglio.Unici a nonprendere partealla fronda Mas-simo Gulì eLamberto Gian-nini. Manca ilnumero legale equindi viene tut-to rimandato.All'ordine delgiorno c'era davotare la questione delle biomassesollevata da Andrea Romano (Idv).Dai banchi della minoranza volanoparole grosse: «E' un golpe» diceCannito. Gianfranco Lamberti pro-pone una conferenza stampa d'e-mergenza. Poi dice: «Non ricordo amemoria mia un consiglio comu-nale che non si è tenuto per unamancata presenza della maggioran-za. Nessuno ha mai abbandonato lasala del consiglio comunale. Fug-gire dai problemi non li risolve. Unagestione approssimativa nell'orga-nizzazione dei lavori».E Marco Taradash (Pdl) non ci vapiù morbido: «Stasera abbiamo as-sistito ad una maggioranza largache boicotta un consiglio dove ha lagrandissima maggioranza dimostrache il Pd non riesce a gestire più icontrasti interni. Una cosa che nonpuò essere tollerata. Quando si fa

saltare unconsiglio co-munale si-gnifica met-tere il bava-glio alla cit-tà. La mag-gioranza nonesiste più. Lamaggioran-za oggi èsenza guida.E è una cittàche non rie-sce più a ge-stire i suoiproblemi».Cosimi non

fa drammi: «Un evidente problemadi semantica. Nella mozione di Ro-mano ci sono delle questioni chevanno discusse e approfondite.Un'espressione semantica ("mani inpasta") poteva risultare un rodeo equindi serve un chiarimento internoalla maggioranza» Per il sindaco,insomma, non c'è nessun problemadi maggioranza. «Volevano spac-care la maggioranza - dice - Nonabbiamo concesso questo teatrinoall'opposizione. Noi andiamo aprendere decisioni importantissimee non ci devono essere opacità».Salvatore Capuozzo (Udc) dice:«La maggioranza che fa mancare ilnumero legale è l'esempio che sonoschiavi dell'Idv. Uno schiaffo allacittà». E la Bartimmo (Pro): «Mag-gioranza disgregata, non si inter-viene con decisione e chiaramentesul tipo di città che vogliamo».

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IL TIRRENO Pagina 3 - Livorno La maggioranza fa rinviare il consiglio comunale Centrale a biomasse, scontro nel centrosinistra con l’Idv. Insorgono le opposizioni Amadio parla di «golpe». Lamberti: mai vista una cosa così. Taradash: imbavagliano una città senza guida LUCA DAL CANTO LIVORNO. Colpo di scena ieri sera a Palazzo Civico. la riunione del consiglio comunale è saltata per mancanza del numero legale a causa del forfait dei consiglieri di maggioranza. Nell’ordine del giorno erano presenti argomenti importanti come le nomine delle società partecipate, la scuola e la mozione emendata sullo sviluppo del porto e la centrale a biomasse, presentata da Andrea Romano (Idv): quest’ultima era la patata bollente nei rapporti interni al centrosinistra. La decisione della maggioranza di non presentarsi in aula ha suscitato la durissima protesta dei gruppi di opposizione. «E’ la prima volta che accade un fatto del genere», afferma Gianfranco Lamberti (Confronto per Livorno): «Ci sono consiglieri che si sono presentati e poi se sono andati. In questo modo si toglie il potere al consiglio». Gli fa eco anche Marco Taradash (Pdl): nel mirino una maggioranza che «mette il bavaglio ad una città ormai senza guida da anni». E Bruno Tamburini (Pdl): «Chiederemo la convocazione dell’ufficio della presidenza del consiglio comunale perché la lotta interna alla maggioranza rischia di ledere le istituzioni che devono governare Livorno». Ma le proteste dell’opposizione non si concludono qui. Marco Cannito (Città diversa), dati alla mano, denuncia la mancanza di comunicazione tra il consiglio e il sindaco. «Con le nuove nomine All’Atl non si fa altro che aumentare i costi, quando invece la manovra del governo taglia proprio sui trasporti pubblici. Per quanto riguarda la centrale a biomasse, invece, basta dire che Livorno conta il 34,8% di tumori per inquinamento contro una media del 33%. Perché Cosimi non ne parla? Se continuiamo così andremo incontro ad una crisi sociale senza precedenti». Tiziana Bartimmo (Prc-Pdci) ricorda che «a Livorno manca proprio l’assessorato al sociale». Infuocate anche le parole di Amadio (Pdl) e Capuozzo (Udc): l’una spara a zero e arriva a parlare di “golpe”, un attacco che il sindaco respingerà al mittente in modo netto; l’altro rimprovera la coalizione di maggioranza di essere «ormai nelle mani dei dipietristi». Le repliche di Giannini - offeso e deluso dalle accuse di Romano - e della maggioranza sono arrivate immediatamente. «Non è successo niente di così grave», spiega il sindaco Cosimi. «Posso dichiarare che come maggioranza abbiamo la completa comunione d’intenti. La mozione emendata da Romano sarebbe stata votata da tutti ma abbiamo deciso di chiarire internamente la questione perché certe affermazioni opacizzano il nostro lavoro e non possiamo permetterlo». Le nomine? Per Cosimi «non c’entrano niente». E - aggiunge - l’opposizione «non ci deve certo insegnare come fare politica: dialettica e rispetto sono sempre stati al centro del nostro operato e una questione così importante meritava un chiarimento interno».

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IL TIRRENO Pagina 9 - Empoli In arrivo 49 case popolari Ieri l’apertura del cantiere da oltre un milione PAOLA SILVI PONTEDERA. Duemila e settecento metri quadrati di superficie per placare la fame di case. E’ l’ambizioso programma presentato dall’Apes, Azienda Pisa Edilizia Sociale, in collaborazione con il comune di Pontedera che prevede la realizzazione di 49 alloggi di edilizia residenziale pubblica in via Martin Luther King, in zona Oltrera. «La partenza del cantiere - annuncia l’assessore alle politiche abitative Marco Cecchi - ci riempie di responsabilità ma risponde alle necessità del nostro territorio». Pontedera, con i suoi 782 alloggi sociali, è la seconda città in provincia ad avere il maggior numero di case popolari ma l’emergenza continua ad essere preponderante. «Sono oltre 2500 gli utenti che vivono in questi edifici - entra nel merito Cecchi - ma nella graduatoria, datata 2007 sono 400 le famiglie ad essere in attesa. E nella nuova che verrà chiusa il 5 agosto, le cifre resteranno più o meno le stesse». Contro l’incremento esponenziale del bisogno abitativo, dell’urgenza di un tetto, l’intervento mette in campo un aiuto concreto per gli anziani soli, le famiglie in difficoltà, gli immigrati ma anche per le giovani coppie che per reddito non potrebbero aspirare a una casa popolare ma che non sono neppure in grado di accollarsi un affitto mensile a prezzo di mercato. La nuova struttura in realtà parte da lontano, oggetto di 3 distinti finanziamenti. Per il primo lotto di 12 appartamenti, suddivisi in 5 alloggi che potranno accogliere 3 persone e in altri 7 che invece potranno ospitarne 4, l’investimento di 1milione e 400mila euro risale al Por (Programmi Operativi Regionali) del 2003-2007. A questo si aggiungono due ulteriore blocchi per un totale di 3milioni e 400 mila euro, rispettivamente da 10 alloggi di edilizia sovvenzionata e 27 alloggi di edilizia agevolata. «Questi ultimi - spiega Cecchi - saranno dedicati alla cosiddetta fascia grigia. Un modo insomma per ridurre la forbice fra chi è dentro alla graduatoria Erp e chi resta fuori. Per andare incontro a più categorie sociali possibili». Persone che ogni giorno lottano per un lavoro fisso, quattro mura sicure e una qualità della vita ai limiti della sopravvivenza. E dove ora c’è erba alta, canneti e arbusti incolti, nell’area a ridosso della “Vela”, sorgerà un edificio di 5 piani fuori terra e due torri da 7 piani, con posti auto esterni e giardini a disposizione dei condomini. «Ci saranno cantine per ciascun appartamento - descrive il progetto il direttore dell’Apes, Giorgio Federici - e la logica della costruzione sarà quella dell’edificio intelligente, attento a tutte le esigenze e dotato di tecnologia che consentirà il risparmio e l’efficienza energetica». Numeri significativi, proposte precise e aspettative altisonanti rispettate entro 2 anni dall’inizio dei lavori. «Affrontiamo il problema casa - afferma il sindaco Simone Millozzi - dando un sostegno concreto a quei nuclei familiari che non riescono ad acquistare un’abitazione a prezzi calmierati e modesti, che non riescono a pagare i canoni mensili. L’amministrazione, proseguendo il percorso tracciato dalla giunta precedente, si sta impegnando per dimostrare di essere vicina a chi ne ha più bisogno. E ha offerto spazi sostanziosi, pronti a cambiar volto alla zona». Spazi destinati all’edilizia sociale. Una luce in fondo al tunnel «che vale - specifica il presidente dell’Apes Lorenzo Bani - 9,5 milioni di euro».

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IL TIRRENO Pagina 9 - Empoli Il Comune fa da tramite per segnalare le esigenze degli inquilini dei vecchi alloggi Apes pensa anche a interventi di ristrutturazione Non si vuole svendere il patrimonio pubblico Così si recuperano gli immobili più vecchi PONTEDERA. Dal Villaggio Piaggio a via Pietro Nenni, da via Galimberti a via Pisana. I cantieri aperti, gli interventi di manutenzione straordinaria e i lavori sugli appartamenti sfitti di edilizia sovvenzionata si snodano in ogni quartiere della città. «C’è bisogno anche di conservare, di ristrutturare», dice l’assessore Marco Cecchi. E così la lista delle opere avviate o già concluse tiene conto anche delle esigenze dei vecchi inquilini e di quelli che per una volta potranno usufruire del turnover. «Per quanto riguarda il piano delle vendite relativo alle case popolari - afferma Cecchi - il nostro atteggiamento è quello di non svendere il patrimonio pubblico ma di intervenire sullo stato di abbandono e di degrado». Alcuni di questi fabbricati hanno oltre 50 anni di vita e necessitano di un cambiamento di look radicale. Di un make-up a volte completo, altre leggermente più superficiale. Si parte dal recupero funzionale di 28 alloggi Erp per un costo complessivo di 769.504 euro e si arriva alla riqualificazione di 3 fabbricati con 87 appartamenti per una spesa di circa 490mila euro. Entrando nello specifico, «gli edifici in via Caciagli, via don Minzoni e via Primo Maggio - dice l’assessore - hanno bisogno di una nuova facciata e di una sostituzione di grondaie e infissi, quello in via Galimberti di un risanamento dell’intera struttura mentre in via Nenni 18 sarà indispensabile togliere l’eternit sopra il tetto». Ma non finisce qui. In fase di controllo ci sono le case in via San Martino, in via Pacinotti e al Villaggio Piaggio e in programma spicca la manutenzione, per 66mila euro, di un edificio in via Pisana e il rifacimento dell’intonato nei palazzi di Viale Indipendenza. P.S.

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LA NAZIONE Pagina 15 – Pisa Edilizia sociale: via alle betoniere Sorgeranno 49 alloggi in Oltrera Tra due anni la consegna del mini “villaggio” ecologico di ELISA CAPOBIANCO PONTEDERA — GRANDI PROGETTI per il Comune di Pontedera che rinnova il suo impegno nell’edilizia sociale. In cantiere un intervento per la costruzione di 49 alloggi di edilizia residenziale pubblica in via King e per la manutenzione straordinaria delle case popolari disseminate per la cittadina. I lavori sono stati in realtà oggetto di tre distinti finanziamenti, il primo dei quali risale al Por 2003/2007 e ammonta a 1milione e 400mila euro da destinarsi a 12 alloggi. A questo si sono aggiunti nel marzo scorso due finanziamenti da 1milione e 600mila euro ciascuno con cui saranno edificati i rimanenti 37 alloggi. NELL’IDEA c’è la realizzazione di tre blocchi indipendenti di cinque piani che saranno attorniati da due torri di sette piani di modo da disegnare una sorta di grande “L”. Gli edifici arriveranno a ospitare un massimo di 165 persone. Sul totale ben 22 dei nuovi alloggi diventeranno case popolari, mentre 27 saranno assegnati in affitto alla cosiddetta “fascia grigia”. Quest’ultima categoria comprende tutti coloro che si trovano in situazione di disagio economico minore, non tale da comportare il diritto alla casa popolare. Infatti per determinare i componenti della “fascia grigia” sarà indetto un nuovo e specifico bando a sei mesi dal termine dei lavori previsto per i prossimi due anni. IL PROGETTO è ambizioso e giunge in un momento particolarmente delicato non soltanto per il territorio pontederese ma per l’intero Paese. «La profonda crisi economica che stiamo attraversando — spiega l’assessore Marco Cecchi — lascia presagire un notevole aumento dei nuclei familiari in difficoltà. Basti pensare al numero di richieste avanzate in occasione del bando per le case popolari. Il Comune ha raccolto i nuovi bisogni della popolazione, mostrandosi sensibile soprattutto nei confronti dei giovani e delle famiglie che hanno problemi a pagare l’affitto. A loro sono destinati i 27 alloggi da assegnare a canone agevolato che non supererà indicativamente i 300-350 euro mensili». Lorenzo Bani, presidente dell’Apes, l’azienda pisana per l’edilizia sociale responsabile del progetto, si dichiara «soddisfatto dell’impegno del Comune di Pontedera che ha visto un investimento complessivo di oltre 9milioni e 500mila euro nell’edilizia sociale. L’Apes si dedica alle nuove costruzioni ma anche alle attività di gestione quotidiana per migliorare sempre i servizi per i cittadini. Ecco perché è fondamentale lavorare in stretta relazione con i Comuni soci e i proprietari delle case popolari. Con questa finalità sarà attivato un numero di pronto intervento e di emergenza 24 ore su 24». Lo stesso sindaco Simone Millozzi riconosce la necessità di intervenire a supporto a coloro che abitano negli alloggi, prestando più attenzione anche alla conservazione e alla ristrutturazione degli edifici già in essere.

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IL TIRRENO Pagina 4 - Pisa Il Pd organizza un dibattito con Fontanelli che replica alle critiche «Città in crescita nonostante la crisi» GIANMARIO SCANU PISA. La crisi, Pisa e il suo futuro saranno al centro del dibattito pubblico che si svolgerà al Centro Maccarone, venerdì 9 luglio a partire dalle 17,30 e a cui parteciperanno fra gli altri il sindaco Filippeschi e il presidente della Regione Toscana, Rossi. Un incontro voluto dalla coalizione di centrosinistra che sostiene la giunta Filippeschi, sia per fare un bilancio sullo stato di attuazione del suo programma a due anni dal suo insediamento, sia per creare un canale diretto tra l’amministrazione e il cittadino. «E’ una normale esigenza di fare un punto sull’attuazione del programma - spiega il segretario del Pd cittadino, Paolo Fontanelli - e ai cambiamenti che ci potranno essere in seguito alla crisi globale e alla politica di centralizzazione di governo, che colpirà gli enti locali: bisognerà capire le priorità, anche perché i tagli del governo colpiranno particolarmente i capitoli di spesa della manutenzione e dei servizi sociali, e andranno ad incidere, quindi, su settori cruciali della vita della città». Il dibattito sarà aperto agli interventi del pubblico e sarà un modo per rispondere anche agli attacchi subiti dall’amministrazione negli ultimi mesi. «Tutti potranno intervenire al dibattito, sarà aperto anche a coloro che in questi mesi ci hanno attaccato - afferma Fontanelli - noi non contestiamo assolutamente la manifestazione dell’Ascom, ma ci sembra alquanto singolare che un’associazione di categoria auspichi un cambio nella guida politica della città: dovrebbero spiegare se sono ancora un’associazione di categoria o una nuova forza politica». Pd, Partito Socialista, Idv e In Lista Per Pisa continueranno a sostenere l’azione della giunta Filippeschi, e delineano una situazione molto meno fosca di quella paventata dai commercianti. «Pisa è in pieno sviluppo nonostante la crisi - sostiene Fontanelli - e lo dicono il lavoro svolto da questa giunta, la crescita del 7% nel turismo, gli investimenti con il Piuss e con la Sesta Porta, e l’accordo tra l’amministrazione e la Saint Gobain».

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LA NAZIONE Pagina 11 – Empoli Santa Croce Altre 1.200 firme per l’Idv SANTA CROCE — ALTRE 1200 firme. E’ il bilancio delle iniziative dell’Italia dei Valori del Comprensorio che ha tenuto a Santa Croce il quarto appuntamento per la raccolta firme referendaria. «A Santa Croce ci sono state le prime uscite pubbliche di IdV e sono state un successo straordinario - dice il leader Idv Gabriele Fogli - La zona risponde molto ai nostri appelli». Soddisfatti anche gli attivisti Sergio Dolfi, Damiano Sussi, Michele Valenza, Daniele Bocini e Daniele Pertici che hanno contribuito alla riuscita delle iniziative.

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LA NAZIONE Pagina 19 – Grosseto «Semafori a Gabbro anti-file» ROSIGNANO — RISPOSTA di Luca Simoncini, IdV, assessore alle politiche collinari, all’interpellanza del consigliere PdL Valerio Ghignoli relativa all’installazione di «semafori intelligenti» in via Livornese a Gabbro. «Per quanto riguarda l’allargamento del marciapiede previsto nel progetto, la risposta è data dalla logica, nel senso che due corsie devono avere una larghezza complessiva di sei metri, e per mantenere questa grandezza il marciapiede a raso non poteva che essere largo 70 centimetri. NELLA strettoia adiacente all’edicola poi non è stato possibile allargarlo per consentire ai pullman di transitarci». E prosegue. «Vorrei inoltre far presente al consigliere Ghignoli che il progetto è stato frutto di un confronto e di un accordo tra i tecnici del comune e della Provincia di Livorno e che proprio questo intervento era stato richiesto dal Consiglio di Frazione di Gabbro e da una petizione firmata da molti cittadini». «PER QUANTO concerne i “semafori intelligenti» – dice Simoncini _ trattandosi di semafori con un sensore di attivazione dei segnali di stop e di transito al passaggio delle auto, è chiaro che il verde sarà per lo più dal lato della Chiesa ed il rosso dal lato del distributore. In questo modo non si verranno a creare file».

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LA NAZIONE Pagina 1 - Montecatini Stralciata dall’assemblea dei soci la decisione sulla nomina del timoniere delle Terme Altri 45 giorni per Fiori Bellandi: «Cerchiamo una soluzione nella continuità» DAVID MECCOLI MONTECATINI. Giovanni Fiori “ibernato” per 45 giorni in attesa di trovare una via d’uscita compatibile alle normative vigenti. E’ quanto delibererà oggi l’assemblea dei soci delle Terme (Comune e Regione) per tentare di bypassare il problema legato all’ineleggibilità per più di due mandati dell’amministratore unico di una società partecipata. All’ordine del giorno dell’assemblea (alla quale parteciperà l’assessore regionale al turismo, Cristina Scaletti), restano i punti relativi all’approvazione del bilancio e all’alienazione dei beni (proprio stamattina verranno aperte le buste con le offerte di acquisto degli ex bagni gratuiti). Scompare, invece, la nomina dell’amministratore unico. «Io sono abituato - dice il sindaco, Giuseppe Bellandi - a parlare davanti a dati certi. La mia fiducia in Fiori, già espressa più volte, non è mai venuta meno. Con lui si è visto un vero cambiamento alle Terme, grazie alla sua onestà, trasparenza, voglia di fare e capacità di navigare in acque tempestose. Insieme alla Regione stiamo cercando di sbrogliare la matassa e lavoriamo per garantire continuità alla sua azione, tenuto anche conto del momento particolare dell’azienda, impegnata nei cantieri alle Leopoldine, nelle dismissioni e nelle campagne di comunicazione». Il sindaco spiega poi perché si è arrivati solo ora ad affrontare un nodo così delicato. «A marzo ci sono state le elezioni regionali e la vecchia giunta non poteva fare niente. Ma ora l’assessore Scaletti ha chiesto espressamente un parere all’avvocatura regionale per verificare le norme vigenti. Ho sentito tanto chiacchiericcio, ma nessuno, e tantomeno la Regione, ha mai posto candidature alternative a quella di Fiori. Stiamo lavorando su soluzioni tecniche, non su nomi alternativi. Oggi decideremo per una prorogatio dell’Au di 45 giorni, tempo che sarà utilizzato per trovare una soluzione che mi auguro sarà quella di garantire la continuità dell’azione di Fiori. Da parte mia farò tutto il possibile affinché ciò si verifichi». Negli ultimi giorni l’Au ha ricevuto numerosi attestati di stima, sia dalla maggioranza, sia dalla minoranza che dal mondo imprenditoriale. A questi si unisce il Pd, che in una lettera al presidente della Regione Enrico Rossi scrive che «ritiene auspicabile avvalersi, almeno fino al termine di questa importante fase, dell’attuale Au Fiori, convinti che la sua rimozione porterebbe sconcerto e perplessità in tutti i soggetti coinvolti in questa delicata fase di forti investimenti. Relativamente a regolamenti regionali che impedirebbero di conferire un terzo mandato a Fiori, invitiamo a valutare possibili diverse interpretazioni in considerazione della presenza di un altro socio (il Comune)».

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LA NAZIONE Pagina 3 – Montecatini La legge dice no, e va rispettata Riconferma come assessore unico? L’assessore Cristina Scaletti lo esclude CHI IN CITTA’ attendeva una apertura della Regione alla conferma di Giovanni Fiori come amministratore unico delle Terme adesso non può più farsi illusioni. Tale possibilità, in base a legge regionale e statuto delle Terme, viene esclusa dall’assessore Cristina Scaletti, che così risponde alle recentissime dichiarazioni dell’ex-sindaco Ettore Severi, il quale aveva criticato fortemente la Regione per non aver previsto mandati pluriennali per Fiori e per non aver affrontato prima il nodo del suo terzo mandato. La replica di Scaletti a Severi è altrettanto tagliente. «CREDO — scrive l’assessore regionale a turismo e termalismo — che le leggi esistano per essere rispettate e mi sorprende che questo desti stupore; si suggeriscano strategie interpretative o, peggio, che la loro osservanza passi come un’applicazione sterile e burocratica. L’intervento dell’ex sindaco a difesa dell’amministratore unico delle Terme di Montecatini è davvero inatteso da parte di chi ha avuto responsabilità di governo e credo non gli sfugga che rischia di provocare danni anziché essere d’aiuto». «GESTISCO la delega al turismo dalla metà di aprile scorso — prosegue — e mi sono subito interessata alla questione e desidero riepilogare i fatti, nel tentativo di fare chiarezza e di spiegare a che punto sono oggi le cose. Lo statuto delle Terme di Montecatini prevede che l’amministratore unico non possa durare in carica più di un anno. Mi pare un criterio condivisibile e di buon senso: più è ampio il potere dell’amministratore, più è opportuno che il suo mandato sia breve. E la legge regionale prevede che la Regione non può procedere a nominare per più di due mandati consecutivi la stessa persona per lo stesso incarico nelle società alle quali partecipa. Tuttavia, dal momento che anche il nostro giudizio su Giovanni Fiori è positivo, abbiamo chiesto un parere circa la possibilità di nominarlo ancora una volta amministratore unico. Se lo facessimo, dicono i legali, determineremmo la nullità di ogni atto che lui adottasse dopo la nuova nomina. Le sorti di Montecatini e delle sue Terme ci stanno a cuore, come testimoniano i notevoli investimenti che abbiamo destinato al suo piano di rilancio. Concorderemo con il Comune le possibili alternative, ma interventi come quelli dell’ex sindaco non aiutano né la ricerca, né la scelta di soluzioni condivise ed efficaci». L’ASSEMBLEA dei soci, che oggi deve approvare il bilancio, si riunirà alle 15. A meno di cambiamenti dell’ultima ora, non ci sarà l’assessore Scaletti, che in rappresentanza della Regione invierà con ogni probabilità il dirigente Antonino Melara. Non ci sarà quindi una soluzione al caso Fiori, ma soltanto il sì formale al bilancio 2009. Marco A. Innocenti

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LA NAZIONE Pagina 3 – Montecatini Bellandi: «In lizza non c’è alcun altro candidato» «PRIMA di prendere qualsiasi decisione sulla conferma di Giovanni Fiori alle Terme, abbiamo dovuto aspettare le elezioni regionali e la nomina del nuovo assessore». Il sindaco Giuseppe Bellandi chiarisce la posizione dell’amministrazione sulla vicenda scoppiata in questi ultimi giorni. «La normativa che vieta di fare più di due mandati alla guida di una società partecipata dalla Regione — dice — è ormai in vigore da qualche anno, ma prima di parlarne con l’altro socio abbiamo dovuto aspettare che il presidente Enrico Rossi nominasse la sua giunta. L’assessore al termalismo ha chiesto un parere sulla vicenda all’avvocatura regionale per prendere una decisione». Secondo Bellandi, la candidatura di un esponente del partito socialista non è mai stata presentata ufficialmente. «Nessuno — aggiunge il sindaco — ci ha posto alternative ufficiali e assieme al nostro socio puntiamo a garantire la massima continuità alla gestione aziendale. Non ci sono altri candidati». «IN QUESTO ultimo anno — va avanti Bellandi — ho imparato a valutare i suoi atti, la sua grandissima onestà e l’eccezionale voglia di fare. Grazie alla sua preparazione ed esperienza, è stato in grado di navigare in acque difficili e tempestose. Con Fiori abbiamo visto un cambiamento repentino nel modo di governare la principale azienda di Montecatini, comunicando sempre le decisioni alla proprietà. Il mondo imprenditoriale, assieme alla maggioranza e all’opposizione, ha chiesto in modo bipartisan la sua conferma come amministratore unico. In una città dove lo scontro è forte ed è facile dividersi in fazioni, ha raggiunto un risultato straordinario». Questa mattina, Bellandi e l’assessore regionale Scaletti si riuniranno per approvare il bilancio 2009 delle Terme e analizzare il piano delle alienazioni». Daniele Bernardini

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LA NAZIONE Pagina 3 – Montecatini Pd: «Trovare una soluzione» Taddei: «Firenze propone cavilli» IL PD di Montecatini invita Enrico Rossi e l’assessore Scaletti a trovare una soluzione al caso Fiori. «Vista la situazione delle Terme — scrive — in una delicata fase di cessione di un primo lotto di immobili e di ultimazione delle Leopoldine, è auspicabile avvalersi dell’attuale amministratore unico Giovanni Fiori, che dovrebbe portare a termine quanto da lui impostato in questi anni; la sua rimozione porterebbe sconcerto in tutti i soggetti coinvolti. Invitiamo a valutare attentamente possibili diverse interpretazioni e soluzioni, in considerazione della presenza di un altro socio, il Comune di Montecatini». MORENO Mencarelli (Riformisti) invita a coinvolgere il consiglio comunale. «Chiediamo al sindaco, prima di assumere qualsiasi decisione, — scrive — di coinvolgere il consiglio comunale, affinchè vi sia una condivisione ampia e partecipata. Il lavoro di Fiori è di altissimo livello: a lui vanno i nostri più sinceri ringraziamenti. Sarebbe una pessima scelta modificare l’assetto delle Terme in un momento così particolare per l’auspicato rilancio». PER FRANCESCA Taddei, presidente di Apam, «Montecatini, gli albergatori Apam e i cittadini consapevoli sono merce di scambio: è l’unica considerazione emergente dalla pseudo-trattativa in corso per l’incarico alle Terme. L’opposizione comunale cosa aspetta a pronunciarsi sulle Terme? Se salta la nomina ad amministratore unico di Fiori, tutto si vanifica. Cavilli, norme pareri di avvocatura, sono argomenti insoddisfacenti soprattutto se si pensa che sono vincoli solo per la Regione per i quali in altri casi alla stessa normativa ha fatto deroga».

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LA NAZIONE Pagina 1 - Montecatini L’assessore provinciale Parronchi: «Bene il ripristino degli elevatori, ma ci sono ancora i bagni chiusi» Nuovi orari alle biglietterie delle stazioni MONTECATINI. Dal 1º luglio le biglietterie del trasporto ferroviario regionale della Toscana avranno il loro MemOrario. Gli orari di apertura e chiusura nei giorni feriali saranno uniformati per 24 delle 26 biglietterie del trasporto regionale inserite nel contratto di servizio con la Regione Toscana, per renderli facilmente memorizzabili. Tutti gli sportelli apriranno al pubblico alle 6.20. La chiusura è prevista alle 13 nelle realtà minori e alle 19.40 nei centri maggiori. Orario 6.20-19.40 dunque per le biglietterie di Montecatini Terme - Monsummano e Pistoia; orario 6.20-13 invece per le biglietterie delle stazioni di Montecatini Centro e Pescia. Ferrovie dello Stato informano poi che prossimi mesi è previsto un significativo ampliamento dei rivenditori di biglietti regionali che, in due anni, cresceranno del 20% rispetto agli oltre 500 punti vendita attuali (bar, tabacchi, edicole) dislocati in più di 200 località della Toscana. Successivamente sarà ampliata e migliorata la rete delle emettitrici automatiche di stazione. E’ sempre più utilizzato invece l’acquisto dei biglietti regionali su internet. Lo scorso anno il numero di clienti che hanno usato il sito ferroviedellostato.it per munirsi di biglietto o abbonamento regionale in Toscana sono cresciuti di oltre il 50%. E sempre a proposito di interventi alle stazioni, c’è da registrare una presa di posizione dell’assessore provinciale Michele Parronchi a proposito del ripristino degli elevatori utili a trasferire le persone disabili dal marciapiede alla carrozza ferroviaria, nelle stazioni di Pistoia e Montecatini. «Nella stazione del capoluogo - dice - si parla di un guasto del carrello, come già avevamo rilevato nel marzo del 2008 e poi subito dopo riparato, e di furto nella stazione della nostra città termale. Le informazioni che ci erano pervenute non erano queste, ma il problema non è questo. Sono pertanto soddisfatto di ciò che ho letto e sarà compito del mio mandato politico tenere viva l’attenzione su certe questioni». L’assessore provinciale alle politiche sociali sottolinea però che «rimangono ancora aperte altre problematiche, come la mancanza della possibilità da parte delle carrozzine di raggiungere gli altri binari, oltre al primo, alla stazione di Pistoia, di Montecatini Terme e di Agliana Montale. Come risulta strano il fatto che la stazione di Pescia sia perfettamente accessibile ovunque ma la mancanza del carrello elevatore non permetta di salire sul treno. Senza parlare poi dell’inesistenza in molte stazioni dei bagni pubblici, questo però con una vera uguaglianza di trattamento». «Colgo comunque molto positivamente da parte degli attori preposti - conclude - la volontà di dare subito risposta a i problemi che vengono sollevati, nella speranza di poter procedere ulteriormente rispetto alle mancanze ancora presenti. Da parte dell’amministrazione provinciale e mia vi sarà sempre la disponibilità, nell’ambito delle nostre competenze e possibilità, nel fornire apporto per soluzioni condivise».

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LA NAZIONE Pagina 19 – Grosseto Rosignano. Oggi si discute la mozione Pdl nata dopo le nostre inchieste Quintavalle, il caso in consiglio L’ingegnere indagato per l’urbanistica inserito nel tavolo sull’edilizia di CINZIA GORLA ROSIGNANO — CASO Quintavalle. Se ne discute oggi in consiglio comunale dopo la nostra inchiesta in seguito alla quale è intervenuto con una mozione Luca Luparini, leader del PdL. Inchiesta che un paio di settimane fa ha reso nota nel tavolo tecnico che si occupa della variante normativa del regolamento urbanistico la presenza a sorpresa dell’ingegner Giuseppe Quintavalle. L’imprenditore locale che nelle indagini sul regolamento urbanistico è stato coinvolto nel settembre 2007, un terremoto giudiziario che oltre ad imprenditori locali travolse Palazzo Comunale. Con l’allora sindaco Alessandro Nenci e l’allora assessore all’urbanistica Raffaele Boccaccini, ex praticante nello studio di Quintavalle. LE IPOTESI di accusa sono abuso di ufficio, tentate corruzione e concussione, presunte richieste di tangenti, per le quali è recente la richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati. Ad accorgerci della presenza di Quintavalle _ e a sollevare un fin troppo evidente problema di opportunità — nel tavolo composto da tecnici indicati dagli ordini professionali, tre ciascuno, che si occuperà del regolamento urbanistico, come da protocollo d’intesa siglato con l’amministrazione, sembra siamo stati solo noi. Il sindaco Alessandro Franchi, da noi interpellato, ci aveva risposto di non conoscere i nomi dei componenti per poi indicare l’assessore all’urbanistica Margherita Pia a conoscenza della presenza di Giuseppe Quintavalle e chiedere all’Ordine degli ingegneri di sostituirlo per un problema di opportunità. Subito si è mosso il PdL con il capogruppo consiliare Luca Luparini, candidato si ndaco che un anno fa sfidò a uno storico ballottaggio Alessandro Franchi. Con una mozione in cui _ premettendo come l’indagine sul regolamento urbanistico «che ha coinvolto l’amministrazione precedente ed alcuni imprenditori locali per corruzione e concussione» non sia ancora conclusa _ chiede «la massima trasparenza per la definizione della variante al regolamento urbanistico». IMPEGNANDO la giunta «a una verifica con le articolazioni competenti del Consiglio su obiettivi, tempistica, metodo di lavoro e componenti del tavolo di concertazione interistituzionale inerente la variante del regolamento urbanistico». Non solo. Luparini con una seconda mozione vuole vederci chiaro anche sulla commissione edilizia comunale presieduta dall’architetto Fabrizio Filippelli,che «non è obbligatoria per legge, ma che, con delibera del consiglio comunale numero 83 del 3 giugno scorso, questa amministrazione ha ritenuto organismo indispensabile». Luparini fa presente che la commissione «sta provocando una raffica di bocciature e/o sospensioni dei progetti corredati di regolare parere po sitivo da parte dell’ufficio competente con conseguente blocco di possibili opere edilizie».