Rassegna 17 giugno

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IL TIRRENO Pagina 11 – Attualità BOTTA E RISPOSTA L’Idv non c’era nelle giunte del cemento Scrivo raramente ma sentivo l’esigenza di dare una risposta alla domanda (provocatoria) del sig. Nieri: «Dov’era IdV mentre maturavano questi processi?» (il cemento nelle città, ndr). La risposta è semplice: l’IdV non c’era. Si dovrebbe invece dire che è proporzionalmente cresciuta proprio per questo. Che sia credibile l’IdV lo sta dimostrando con i fatti comportandosi al contrario di quei partiti che hanno le loro ideologie storicamente affossate e che adesso sono impegnate a fare scissioni su scissioni e a spartirsi i pochi scranni che rimangono. Capisco che lo spirito del “fare” possa adesso far attirare le invidie di chi non è riuscito a frenare questi processi, ma arrivare a rovesciare la verità meritava un sonoro chiarimento puntiglioso. Marco Simoncini

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IL TIRRENO Pagina 9 - Viareggio «Dai privati altre opere pubbliche» L’Idv: positiva l’esperienza della Casa dei giovani QUERCETA. La Casa dei giovani? Altro che “scandalo”, può essere anzi un modello per altri importanti realizzazioni nel comune di Seravezza. Lo sostiene la sezione locale dell’Italia dei Valori, che allarga il dibattito, puntando sullo strumento della perequazione urbanistica: tradotto, il privato (in cambio delle concessioni per costruire) cede al pubblico opere di interesse sociale. «Nella stesura del regolamento urbanistico del Comune è stato riconosciuto un ruolo fondamentale allo strumento», ricorda l’Idv. E, in effetti, in questa maniera dovrebbe essere realizzato l’agognato PalaPalio (mediante uno “scambio” per il recupero dell’ex Olympia) e un nuovo plesso scolastico (con il capitolo-Pantanella). In questa ottica, la realizzazione delle nuova sede della Croce Bianca e della Casa dei giovani ha fatto da “apripista”: «Consideriamo queste due opere un ottimo risultato raggiunto dall’amministrazione comunale», spiega la nota dell’Idv. «Questo ha permesso alla Croce Bianca di realizzare una struttura sociosanitaria, che potrà rispondere alle esigenze di un territorio in forte crescita abitativa, e costruire una struttura per i giovani. Sarà poi compito dell’amministrazione comunale studiare un piano di gestione della casa Giovani. La perequazione ha una serie di vantaggi: anticipa i tempi di realizzazione delle opere, grazie all’interscambio tra il privato e il pubblico; attraverso un’analisi attenta dei bisogni della comunità sarà migliorata la pianificazione dell’ territorio di Seravezza».

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IL TIRRENO Pagina 1 – Prato Due palazzi al posto dell’ex lanificio Caverni Oggi in consiglio il piano di recupero per un residence e appartamenti PRATO. La fabbrica risale al 1954. E’ quella storica, l’ex lanificio, della famiglia Caverni, che da qui a qualche anno non esisterà più e al suo posto nasceranno due palazzi. Passerà oggi in consiglio il piano di recupero denominato “Menichini” che in sede di commissione urbanistica ha ricevuto il no netto dell’opposizione Pd e Idv ma l’ok all’unanimità della Circoscrizione Centro. Si tratta di un intervento che qualche polemica potrebbe suscitarla, visto che uno dei proprietari è l’attuale assessore alle Attività produttive e alla Mobilità Roberto Caverni, ma che comunque è stato presentato in tempi non sospetti: il 2 aprile del 2008, quando l’attuale assessore sedeva sì in consiglio comunale ma come semplice consigliere e all’opposizione. L’intervento prevede l’abbattimento totale della vecchia fabbrica collocata nella primissima periferia, tra via Egisto Niccoli e vicolo del Menichino, proprio di fronte alla sede della Croce d’oro. Il piano di recupero, redatto da Area progetti e firmato dall’ingegnere Carlo Puggelli e dall’architetto Isabella Caprioglio, che per ricevere il via libera ha avuto bisogno di una variante al regolamento urbanistico (oltre ai passaggi successivi in conferenza dei servizi e in commissione edilizia), prevede la realizzazione di due edifici, di una viabilità interna, parchegggi e una piccola area a verde d’uso comune con parcheggi a raso pubblici. Il primo edificio si svilupperà per sei piani fuori terra, con un’altezza complessiva di 18,60 metri con, al piano terra, attività commerciali e negli altri cinque un residence con 22 piccole unità abitative. Al piano terreno anche l’ingresso dedicato al residence. Il secondo edificio invece, anche questo piuttosto alto, sarà costituito da cinque piani fuori terra con un altezza massina di 15,55 metri nel quale sono previsti al pianono terreno due negozi e nei restanti quattro sedici appartamenti di diverse metrature. In entrambi i palazzi sono previsti, inoltre, due piani interrati destinati a parcheggi privati a uso degli appartamenti e del residence e cantine. «Non credo si possa gridare allo scandalo per un piano di recupero di una fabbrica che ormai sta cadendo a pezzi - è il commento dell’assessore Caverni - deciso più di due anni fa da tutta la nostra famiglia, per l’approvazione del quale non sono certo state chieste corsie preferenziali e che andrà a risanare un’area oggi degradata». Di parere diverso il capogruppo dell’opposizione Massimo Carlesi. «L’intervento - spiega - di proporzioni notevoli andrà a gravare su un’area già densamente costruita. Ed è evidente che creerà problemi sia sul fronte dell’accessibilità sia dei parcheggi. Da tenere presente - dice - che i palazzi nasceranno proprio di fronte all’ingresso della Croce d’Oro». Ma il vero problema, secondo Carlesi, sta nella scelta della destinazione d’uso di uno dei due immobili. «Verrà realizzato un residence che non prevede una gestione controllabile. Che garanzie ci saranno che non si trasformi, come in altri casi, in un palazzo con tanti mini appartamenti affittati? Meglio - aggiunge - sarebbe stato realizzare un albergo, controllabile, appunto, sotto l’aspetto gestionale». E conclude: «Il centrodestra in campagna elettorale aveva detto “basta cemento”, ma questo intervento mi pare di cemento ne porterà anche troppo». C.O.

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IL TIRRENO Pagina 10 - Grosseto Paolo Mazzocco riprende le critiche dell’Idv: «Basta sperperi» «Cultura e turismo non bastano più» MASSA MARITTIMA. Il coordinatore locale dell’Italia dei Valori, Andrea Marasco, bacchetta il sindaco Bai e la sua giunta accusandoli di far poco per il rilancio di Massa Marittima e di pensare solo a turismo e cultura. Un battibecco nel centrosinistra, che invita a nozze chi sta all’opposizione. «Quando siamo noi a fare queste sacrosante critiche - attacca infatti Paolo Mazzocco, da Massa Comune - ci rispondono che sono sterili e inconcludenti: cosa risponde il sindaco Bai alle stesse identiche e durissime critiche che gli fanno i suoi alleati dell’Italia dei Valori? Nulla di nulla, silenzio assoluto.Il coordinatore dell’Idv dice testualmente, e io concordo, che i nostri amministratori continuano a illudere la gente dicendogli che la cultura e il turismo possono essere il volano per l’economia locale, io aggiungo che i cittadini sono illusi due volte perché vengono usati i loro soldi per il Palazzo dell’Abbondanza, per Amatur, per il Parco degli Etruschi oggi chiuso, e quanto lavoro hanno prodotto? Nulla. Quanto costano ai cittadini? Tantissimo. In consiglio comunale più volte io ho detto che in questo paese si spende troppo per la cultura e la risposta è sempre stata che un paese senza cultura è un paese senza futuro... Belle parole, ma io dico che un paese senza abitanti e senza lavoro non è che abbia un futuro migliore grazie al Palazzo dell’Abbondanza...». Mazzocco chiude con una considerazione: «Il sindaco dirà qualcosa di sinistra ai suoi alleati visto che la criticano quanto e più di noi. Male non sarebbe se rispondesse anche a Rifondazione che poco tempo fa, sugli stessi temi, l’accusava di non rispettare il programma elettorale».

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IL TIRRENO Pagina 3 - Grosseto Idv chiede di mettere l’immagine sulla bacheca della circoscrizione Levata di scudi sul manifesto gay: «La nostra città non è omofoba» Per molti quel cartello serve al dibattito sulle tematiche lgbt GROSSETO. Il dibattito sul manifesto che chiede il matrimonio in chiesa per gli omosessuali non si smorza. David Buzzetti, segretario di Sel, ha affidato i suoi pensieri a una nota su facebook. «Benvengano le provocazioni - scrive - se servono a discutere di temi sui quali ci sono strati vergognosi di ipocrisia. La richiesta al Papa di un matrimonio in chiesa per due donne che si amano è certamente forte per alcuni, ma invece di guardare il dito cogliamo l’occasione di volgere lo sguardo alla luna». Anche a Gorarella, dove tutto è cominciato da quando il manifesto è apparso, si leva la voce di Stefano Rosini, consigliere dell’Idv. «Apprezzo e plaudo la presa di posizione del presidente Cerciello - dice - perché sentire da un esponente dell’Udc parole di apertura e di confronto civico fanno ben sperare. Invito a mettere copia del manifesto sulla bacheca della circoscrizione e chiedo al presidente di portare al prossimo consiglio un ordine del giorno contro l’omofobia». Anche l’Arcigay risponde alle polemiche di questi giorni, con le parole del suo presidente Alessandro Iberi, che respinge la descrizione di una città omofoba. «Grosseto dopo il Toscana Pride 2004 (di cui sabato prossimo ricorre il sesto anniversario) - dice - si è sempre dimostrata ricettiva nei confronti delle iniziative proposte dal nostro comitato, accompagnandoci grazie al supporto di altre associazioni e delle istituzioni». Un cammino che qualche volta ha incontrato ostacoli. «Non c’è da nascondere che lungo la strada abbiamo incontrato alcune difficoltà, ma queste sono fisiologiche - dice Iberi - in un percorso così complesso ed osteggiato come l’affermazione dei diritti della popolazione lesbica, gay, bisex e trans nel nostro Paese». Non piace all’Arcigay che qualcuno in città dica che poco si parla dei temi lgbt. «Raccontare Grosseto come una città dove ormai questi temi sono stati messi sotto il tappeto - spiega - rappresenta uno schiaffo nei confronti di tutti coloro che, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, sesso, età e disponibilità di tempo si sono operati in questi anni per far crescere la nostra città in termini di consapevolezza e civiltà». Dal Pride di sei anni fa ad oggi, per il presidente dell’Arcigay, di strada ne è stata fatta tanta. «Grosseto è fortunatamente animata da una comunità lgbt consapevole ed attiva sul territorio - aggiunge Alessandro Iberi - come dimostra la presenza dell’Agedo, l’associazione genitori di omosessuali che qui ha la sua sede regionale».

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IL TIRRENO Pagina 3 - Empoli Scontro sui tagli alla scuola Maggioranza e Rc: «Grossi disagi in vista per le famiglie» Il Pdl nega: «Non daremo carta bianca alle proteste» CERTALDO. Il consiglio comunale si spacca sulla scuola. Nell’ultima seduta, accesissima discussione tra maggioranza e minoranza di sinistra da un lato, e centrodestra dall’altra, sull’ordine del giorno che denunciava i tagli in vista agli organici e alle classi dell’istituto comprensivo previsti dal prossimo anno scolastico. Il documento, preparato dalla giunta, elencava le carenze di organico e classi a cui l’istituto comprensivo dovrebbe far fronte, a seguito delle disposizioni comunicate dal ministero dell’istruzione tramite gli uffici territoriali: la concessione di una sola prima elementare a tempo pieno, invece delle 4 chieste dai genitori, il problema principale. Vorrebbe dire che due plessi scolastici (Carducci e Pascoli) risulterebbero sprovvisti del tempo pieno. Inoltre la Pascoli del Fiano dovrebbe accorpare 4ª e 5ª classe, per una classe di 22 alunni di cui 2 affetti da gravi patologie; questo nonostante la legge dica che “le pluriclassi sono costituite da non meno di 8 e da non più di 18 alunni”. Oltre a questo, il ridimensionamento della cattedra di inglese farebbe mancare 3 ore settimanali su 76, il taglio del 25% ai fondi per le imprese di pulizia porterebbe conseguenze sulla qualità di pulizia degli spazi, e il taglio di un dipendente Ata porterebbe verso la fine il servizio di accoglienza dei bambini prima dell’orario di inizio delle lezioni, servizio che consentiva ai genitori di lasciare i figli a scuola anche prima dell’orario di inizio. Il documento chiedeva al consiglio di esprimere un giudizio negativo su questo stato di cose e di sostenere l’istituto in ogni azione che volesse intraprendere per diminuire i disagi per alunni e famiglie. Da qui la spaccatura, con il Pdl contrario a «dare carta bianca alle proteste» perché, come ha sostenuto la capogruppo Lucia Masini, secondo l’Ufficio scolastico regionale le richieste sarebbero state sempre soddisfatte, e perché «anche il presidente Berlusconi ha detto che non verranno fatti tagli alla scuola». Posizione criticata da Pd e Idv, secondo i quali «il documento presenta in modo asettico tagli e disagi che subiranno i bimbi, che non sono né di destra né di sinistra, perciò il Pdl anziché negare i fatti dovrebbe dire quali risposte pensa di dare ai problemi che si presenteranno». Diversa la posizione del Prc: «sulla scuola la maggioranza sbaglia a cercare il dialogo con il Pdl, perché per il centrodestra la scuola pubblica va annientata e stanno perseguendo l’obiettivo in modo chiaro e deciso. Dobbiamo proporre un’alternativa netta». Caustico e critico l’intervento di chiusura del sindaco Andrea Campinoti, che ha detto: «Siamo solo all’antipasto, vedrete quando sarà conclusa la manovra finanziaria quali tagli saremo costretti a fare a tutti i servizi erogati dal Comune. Ma chi oggi dice che per la scuola problemi non ce ne sono, non venga poi a protestare quando mancheranno i soldi per la mensa o il trasporto scolastico. La scuola è un servizio erogato dallo Stato, se non ci sono più soldi, la responsabilità è del Governo che questi tagli decide. La verità è che lo Stato ci dà poco e ci costringe a tagliare molto. Ho già chiesto al provveditore regionale di ricevermi, ma mi hanno detto che non ha posto in agenda: temo non abbia risposte diverse da dare, perché lo Stato non gli ha dato risorse sufficienti per soddisfare le necessità delle famiglie». Al termine, la mozione è stata approvata da Pd, Idv, Prc, mentre il voto del Pdl, annunciato come contrario, si è trasformato in 3 astensioni e un solo contrario, ed è stata anche acquisita la proposta di Sabrina Taddei, Pdl, presidente della commissione pari opportunità, di approfondire l’argomento in commissione, insieme alla commissione cultura.

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IL TIRRENO Pagina 1 - Empoli Superprovincia, si fa sul serio Nasce un’agenzia che preparerà il matrimonio: c’è anche il Circondario Istituita anche una commissione speciale che dovrà elaborare una proposta su come far nascere la città metropolitana FRANCESCO TURCHI EMPOLI. Superprovincia, si fa sul serio. E parallelamente alla discussione politica, arrivano anche i primi passi concreti di un percorso che dovrebbe portare - entro il 2014 - all’unione sotto un unico ente dei territori di Firenze, Prato e Pistoia. Il primo segno tangibile che va in direzione della Superprovincia è la nascita di un’Agenzia per l’area metropolitana, sancita nel patto per lo sviluppo, firmato dai comuni e dalle Province di Firenze, Prato e Pistoia e dal Circondario Empolese-Valdelsa, oltre che dalle associazioni di imprese e dai sindacati. L’altro è l’istituzione di una commissione speciale per la città metropolitana. L’Agenzia. In pratica è stata riattivata la già esistente Conferenza metropolitana per l’area fiorentina (Co.Met): «Non è un nuovo ente - assicura il presidente della Provincia, Andrea Barducci - non costerà niente: sarà semplicemente un luogo di confronto tra sindaci e presidente della Provincia dove costruire la nuova realtà, affrontando tutti i nodi che si presenteranno sul cammino». L’Agenzia sarà il luogo di discussione, analisi ed elaborazione delle politiche di area vasta (compresi gli interventi di semplificazione amministrativa indispensabili a supportarla) e in cui costruire quell’impianto territoriale necessario a definire un’unica provincia di 1.506.098 abitanti con 73 comuni. Un livello istituzionale legittimato a rappresentare e governare il territorio metropolitano e idoneo a ricondurre ad un disegno armonico l’azione di tutti i soggetti che compongono il sistema locale territoriale: regione, province, comuni e aggregazioni associative di comuni, com’è appunto il Circondario, che dal canto suo scommette sulla Superprovincia e rivendica un ruolo da protagonista nel cammino di unificazione: «Noi - sottolinea il direttore Alfiero Ciampolini - siamo autonomi, ma questo non significa isolamento. Il nostro ruolo sarà importante, anche per le caratteristiche di “cerniera naturale” del nostro territorio. E se parliamo di sviluppo, non possiamo che farlo in una prospettiva vasta». La commissione. L’altro passo in avanti verso la nascita della Superprovincia è stato fatto a Palazzo Medici Riccardi dove il consiglio ha approvato all’unanimità l’istituzione di una commissione speciale a cui prendono parte il presidente della Provincia Andrea Barducci e quello del consiglio provinciale David Ermini e che dovrà elaborare una proposta concreta su come far nascere la città metropolitana. Insieme ai presidenti, tre rappresentanti del Pd, due del Pdl e uno per ciascuna delle altre forze politiche (Udc, Idv, Sel, Prc e Lega). Una sfida impegnativa che, commenta Barducci, «accogliamo per realizzare un progetto ambizioso e la costituzione di questa Commissione ci aiuta a farlo con il giusto passo. I tempi sono maturi: si avverte il bisogno di ricostruire ed esercitare una capacità di governo che garantisca il massimo risultato e la migliore efficacia per il territorio, in questa fase così delicata della vita del Paese».

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«Firenze, Prato e Pistoia oggi si presentano come un continuum urbano con i comuni limitrofi - spiega David Ermini, presidente del consiglio provinciale - enti locali che dimostrano di avere gli stessi problemi relativi alla mobilità, alla pianificazione urbanistica, alla tutela dell’ambiente, alla gestione dei servizi sociosanitari, e sentono in misura crescente la necessità di trovare momenti di incontro». Il patto. In attesa dell’unificazione ufficiale, gli amministratori si allenano pensando al futuro in termini di area vasta, abbattendo i confini territoriali. Ed è in quest’ottica che si inserisce il Patto per lo sviluppo: «Sono state confermate - spiega Ciampolini - le linee guida del protocollo firmato nel 2005, aggiornate alla situazione economica attuale». Tutto questo attraverso tre parole-chiave: «Coesione sociale, concertazione, governance unica». Che nello specifico significano per esempio rilanciare il lavoro e l’occupazione innovando e sostenendo i settori vocazionali del territorio (il manifatturiero, l’artigianato, l’agricoltura, l’industria del turismo, il commercio, il terziario innovativo e i saperi) attraverso una forte collaborazione tra pubblico e privato, tra attori istituzionali e parti sociali. Ma anche favorire l’accesso al credito, puntare sulla formazione, fino ad arrivare alle infrastrutture, snodo fondamentale per lo sviluppo, con la riorganizzazione delle rete ferroviaria in cima alla lista. Le strade. Ecco i principali interventi che riguardano il circondario: linea ferroviaria Firenze-Pisa (terzo binario o quadruplicamento bivio Renai-Cascina, quadruplicamento Samminiatello-Empoli e velocizzazione Empoli-Pisa da 160 a 180 km/h); linea Empoli-Siena (raddoppio binario Empoli-Granaiolo e lo studio per raddoppio tratta Poggibonsi-Siena e elettrificazione linea. Inserite nel Patto anche alcune opere viarie strategiche. Tra queste la variante alla Srt 429 “Di Valdelsa” - fondamentale per il collegamento tra la FI-PI-LI e la FI-SI (Palio), di collegamento tra i distretti di Empoli, Castelfiorentino e Poggibonsi; l’opera è finanziata e i lavori sono in corso (a cura delle Province di Firenze e di Siena). Sulla FI-PI-LI con i lavori da realizzare e già finanziati sul lotto 2 (Ginestra- Empoli Est) si completa l’adeguamento funzionale dell’arteria fondamentale per i collegamenti verso il mare (Porto, Interporto di Livorno, Aeroporto); si ritiene opera strategica e risulta però ancora insufficiente per il carico di transito veicolare ed è pertanto da valutare un ampliamento.

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LA NAZIONE Pagina 3 – Empoli A Palazzo Medici-Riccardi sì all’unanimità Una commissione speciale per la città metropolitana E’ NATA a Palazzo Medici Riccardi la Commissione speciale per la città metropolitana Firenze - Prato - Pistoia. Il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità l’istituzione del nuovo gruppo di lavoro, a cui prendono parte il presidente della Provincia Andrea Barducci e quello del consiglio provinciale David Ermini, e che dovrà elaborare una proposta concreta su come far nascere la città metropolitana. Insieme ai presidenti, tre rappresentanti del Pd, due del Pdl e uno per ciascuna delle altre forze politiche (Udc, Idv, Sinistra ecologia e libertà, Rifondazione e Lega). Una sfida impegnativa che, commenta Barducci, «accogliamo per realizzare un progetto ambizioso e la costituzione di questa Commissione ci aiuta a farlo con il giusto passo. Si avverte il bisogno di ricostruire ed esercitare una capacità di governo che garantisca il massimo risultato e la migliore efficacia per il territorio, in questa fase così delicata della vita del Paese». «FIRENZE, Prato e Pistoia oggi si presentano come un continuum urbano con i comuni limitrofi — spiega David Ermini — enti locali che dimostrano di avere gli stessi problemi relativi alla mobilità, alla pianificazione urbanistica, alla tutela dell’ambiente, alla gestione dei servizi sociosanitari, e sentono in misura crescente la necessità di trovare momenti di incontro. Firenze ha quindi una nuova dimensione territoriale, un’area metropolitana che richiede una visione delle politiche più complessa. Con l’abolizione della Provincia di Firenze, Palazzo Medici Riccardi farà la sua parte per la nascita dell’area metropolitana». «LA NUOVA provincia dovrà nascere come luogo dove si risolvono i problemi — afferma Samuele Baldini, capogruppo del Pdl — primo tra tutti quello dei rifiuti, bisogna vedere chi parteciperà alla città metropolitana, a partire dal Comune di Firenze che non ha dato grandi segnali». «Crediamo che sia importante ridisegnare i confini della città metropolitana — osserva Stefano Prosperi, capogruppo del Pd — ci proponiamo di coinvolgere Prato e Pistoia per gestire insieme tutte le funzioni ed elaborare così una proposta concreta ed alternativa a quella dell’abolizione delle province sulla quale siamo fermamente contrari». «SIAMO di fronte a un passaggio importante – dice Andrea Calò, capogruppo di Prc – Crediamo che la Città metropolitana debba dare una risposta a chi vede mettere in discussione il diritto all’abitabilità, il diritto alla casa, al lavoro, il diritto al trasporto, il diritto alla mobilità. E’ una sfida che parte del presente e guarda a un futuro sostenibile per tutti».

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CORRIERE DI MAREMMA / CORRIERE DI AREZZO Nasce la commissione per i rapporti con l’Europa. Il Consiglio regionale della Toscana ha istituito la commissione speciale sui rapporti con l’Unione europea e sulle attività internazionali. La deliberazione è passata con il solo voto di astensione di Monica Sgherri (FdS-Verdi). La commissione avrà compiti di ricerca, studio e proposta per la partecipazione del Consiglio toscano alla formazione degli atti dell’Ue, per l’adeguamento dell’ordinamento regionale alla normativa comunitaria e sulle attività di rilievo internazionale nelle materie di competenza regionale. Sarà inoltre di supporto trasversale alle commissioni permanenti per fornire documentazione di approfondimento sulle tematiche di rilievo comunitario ed internazionale. La commissione sarà composta da sette componenti (quattro di maggioranza e tre di opposizione) ed entro il termine dei lavori dovrà presentare all’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale una relazione conclusiva sulle attività compiute. L’istituzione della commissione ha riscosso il gradimento del capogruppo Idv Marta Gazzarri che ha evidenziato il carattere di “laboratorio per la promozione della partecipazione dei cittadini a tematiche di grande interesse”. E’ stato nomiato, sempre ieri, l’ufficio di presidenza del gruppo Pdl in Consiglio regionale della Toscana, presieduto dal capogruppo Alberto Magnolfi. Vicecapogruppo vicario è Paolo Enrico Ammirati, il tesoriere è Jacopo Ferri, mentre Tommaso Villa e Salvatore Bartolomei hanno il ruolo di segretari. Nell’ufficio di presidenza del gruppo entra di diritto anche il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Benedetti. A scegliere l’ufficio di presidenza, all’unanimità, sono stati gli stessi sedici consiglieri regionali del gruppo. La novità principale, introdotta in questa legislatura e riservata ai gruppi più numerosi, è la figura del vicecapogruppo vicario, con prerogative e definizione maggiori rispetto al passato. Apprezzamento per i risultati raggiunti dal Corecom Toscana nel 2009, e sostegno per i nuovi impegni del 2010 e nell’avvicinamento al passaggio al digitale terrestre, nonchè impegno ad intraprendere al più presto un percorso di riflessione e revisione legislativa. E’ quanto prevede una la risoluzione approvata ieri a maggioranza dal Consiglio toscano con l’astensione del solo Pdl.

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LA NAZIONE Pagina 12 – Empoli CERTALDO - SCUOLA Accorpamenti in vista per le elementari e tagli al tempo pieno Bagarre in Consiglio CERTALDO - A FIANO c’è il rischio che le classi 4° e 5° elementare possano essere accorpate, per una maxi-classe con 22 alunni di 2 anni differenti, con 2 disabili. Rischio rivelato in consiglio comunale dal sindaco di Certaldo, Andrea Campinoti. Ma in aula, sul tema «scuola e tagli», c’è stata davvero accesa discussione. Al vaglio il documento della giunta che elencava le carenze di organico e classi cui l’Istituto Comprensivo dovrebbe far fronte a seguito delle disposizioni del Ministero dell’Istruzione: la concessione di una sola 1° elementare a tempo pieno, invece delle 4 richieste dai genitori, il problema principale. Questo vorrebbe dire che i plessi scolastici Carducci e Pascoli risulterebbero sprovvisti del tempo pieno. Inoltre la scuola Pascoli del Fiano dovrebbe anche accorpare 4° e 5° classe, per 22 alunni. Questo nonostante che la legge di riferimento dica che «le pluriclassi sono costituite da non meno di 8 e da non più di 18 alunni». Il documento chiedeva al consiglio di esprimere un giudizio negativo, e di sostenere l’Istituto Comprensivo in ogni azione per diminuire i disagi per alunni e famiglie. Qui la spaccatura, col Pdl contrario a «dare carta bianca alle proteste» perché, ha detto Lucia Masini, per l’ufficio scolastico regionale le richieste sarebbero state sempre soddisfatte. Posizione criticata da Pd e Idv. Infine Rc: «Sulla scuola la maggioranza sbaglia a cercare il dialogo con il Pdl».

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LA NAZIONE Pagina 14 – Empoli San Miniato. Le reazioni degli alleati: “Senza fiducia era inevitabile” Placet compatto dalla maggioranza MA IL MONDO politico con vede la decisione di Vittorio Gabbanini? Il sindaco trova consenso. Anche nel Pdl. «Le sceneggiate alla consulta sono state solo l’ultimo atto, le cose con Anna Maria Tognetti non andavano da tempo fuori e dentro l’amministrazione — dice Carlo Corsi, consigliere comunale del Pdl — L’assessore ha sbagliato su tutto, doveva cercare il dialogo ed invece ha privilegiato lo scontro, la rissa, anche sulle questioni del centro storico. Il sindaco ha dimostrato coraggio e lo apprezzo molto, ha tenuto un atteggiamento deciso, come Matteo Renzi a Firenze, e questo aspetto merita di essere sottolineato anche da noi avversari politici. Sul centro storico mi sento di proporre al sindaco l’istituzione di una commissione consiliare ad hoc». E SOSTEGNO a Gabbanini arriva anche dall’Italia dei Valori, il cui apporto fu importante per il sindaco per vincere le amministrative al primo turno: «Massimo sostegno a Gabbanini, anche in quest’operazione così importante e delicata — spiega Gabriele Fogli, leader locale dell’Idv — Quando viene a mancare il rapporto di fiducia tra sindaco e assessore è quest’ultimo, ovviamente, che deve andarsene. Il nostro partito, fedele al patto elettorale, sostiene le scelte del sindaco e della sua giunta». Apprezzamento anche da parte di Mario Rossi, voce storica dei Comunisti Italiani che oggi sono federati con il Prc: «Non entro nel merito della persona che è stata sollevata dall’incarico — dice Rossi — Ma il sindaco Gabbanini ha dimostrato di sapersi assumere le responsabilità, con coraggio è intervenuto pubblicamente prima smentendo, e poi licenziando l‘assessore che stava andando per conto proprio da tanto tempo». Carlo Baroni

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LA NAZIONE Pagina 11 – Pistoia Quarrata Idv all’attacco «Non condividiamo le scelte economiche dell’Amministrazione» DAL NUOVO coordinamento dell’Italia dei Valori di Quarrata è arrivato un documento dal titolo, «Scelte non condivise», dove si legge: «Riteniamo che in momenti come questi, dove le amministrazioni comunali hanno poche risorse economiche a disposizione, le scelte economiche devono essere oculate e volte a soddisfare le problematiche del territorio. La scelta di questa amministrazione di partecipare al Progetto Regionale del Piuss (Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile) la riteniamo una scelta azzardata in particolare per la destinazione delle risorse». Il documento riporta un elenco degli interventi. Fra questi: «Il laboratorio di design presso la Magia, 300mila euro; piste ciclabili, 3milioni e 730mila euro; riqualificazione del cinema Moderno e bagni pubblici,1milione e 500mila euro; ampliamento dell’asilo nido di via Lippi, 2milioni e 170mila euro; alloggi di emergenza nella palazzina ex Macelli, 530mila euro; lotto restauro Villa La Magia, 2 milioni di euro; Dieci milioni circa verranno finanziati dalla Regione Toscana, ma ben altri 5 milioni circa, dal comune di Quarrata». Continua il documento: «Pur riconoscendo che all’interno di tutto il Progetto ci sono scelte condivisibili, come l’ampliamento dell’asilo nido e gli alloggi di emergenza, ce ne sono altre che riteniamo non siano delle priorità. Come rimandare ancora la sistemazione della strada che va da Santonuovo a Montemagno, fino ai Gironi, oppure la riqualificazione della piazza della Ferruccia, promessa mai mantenuta? Con queste scelte si è bloccato di fatto il bilancio del comune per 3 anni e anche qualsiasi altro investimento». Giancarlo Zampini

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LA NAZIONE Pagina 13 – Grosseto Sviluppo. Ancora critiche alla Bai Massa Comune con l’Idv «Serve più occupazione» DOPO le dure parole del coordinatore dell’Idv Andrea Marasco sul rilancio e l’occupazione, ecco il capogruppo di Massa Comune Paolo Mazzocco: «Quando siamo noi a fare critiche di questo genere ci rispondono che sono sterili e inconcludenti, abbiamo detto che l’ospedale è stato ridotto un fantasma e ci hanno rispondono che invece oggi è migliore e più efficiente. Cosa risponde il sindaco Bai alle stesse identiche e durissime critiche che vengono dagli alleati dell’Idv? Silenzio assoluto». «MARASCO dice, e io concordo — sostiene Mazzocco — che i nostri amministratori continuano ad illudere la gente dicendogli che la cultura ed il turismo possono essere il volano per l’ economia locale, io aggiungo che i cittadini sono illusi due volte perchè vengono usati i loro soldi per il Palazzo dell’Abbondanza, per l’ Amatur, per il Parco degli Etruschi, ma questi, quanto lavoro hanno prodotto? Nulla. Quanto costano ai cittadini? Tantissimo». Mazzocco conclude ricordando di aver detto più volte in consiglio comunale che in questo paese si spende troppo per la cultura e la risposta è sempre stata che un paese senza cultura è un paese senza futuro, però un paese senza abitanti e senza lavoro non è che abbia un futuro migliore». Mazzocco conclude con una considerazione: «Speriamo che il sindaco si esprima sulla posizione degli alleati che fanno parte della coalizione».

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LA NAZIONE Pagina 13 – Viareggio SERAVEZZA. L’IDV: «L’AMMINISTRAZIONE STUDIERA’ UN PIANO DI GESTIONE». IL PD: «E’ UN CONTENITORE DA RIEMPIRE CON IDEE» «Tranquilli, la Casa dei giovani sarà aperta a tutti i ragazzi» I GIOVANI Democratici di Seravezza esprimono le loro posizioni sulla Casa dei Giovani. Il gruppo giovanile del Pd ha raccolto l’invito dell’amministrazione di partecipare attivamente con le proprie proposte alla definizione delle politiche giovanili. I G.d. hanno dato il loro contributo «offrendosi come promotori di un’iniziativa pubblica che coinvolgesse la partecipazione dei propri coetanei. L’interesse per la Casa dei Giovani nasce in questo contesto. Si tratta di un bene di cui potranno usufruire tutti i ragazzi del Comune per le proprie attività ricreative e culturali». Al momento la casa dei giovani è dunque «un contenitore » da riempire con idee e progetti dei giovani del territorio seravezzino. I G.d. non intendono mettere le mani su «qualcosa» di «qualcuno», ma intendono «informare i ragazzi della sua esistenza per stimolare il loro interesse». L’Italia dei Valori esprime, a sua volta, un parere sulla realizzazione della nuova sede della Croce Bianca e della Casa dei Giovani. «Queste due opere — spiega l’Idv — sono un ottimo risultato raggiunto dall’amministrazione comunale anche grazie alla perequazione prevista dalle leggi urbanistiche. Grazie a queste la Croce Bianca ha potuto realizzare una struttura socio-sanitaria che risponderà alle esigenze della popolazione locale e ha costruito una struttura per i giovani. L’amministrazione di Seravezza avrà il compito di studiare un piano di gestione per la Casa dei Giovani». Nella stesura del regolamento urbanistico l’Italia dei Valori riconosce «un ruolo decisivo nello strumento della perequazione perché innanzitutto anticipa i tempi di realizzazione delle opere per lo scambio tra il privato e il pubblico, tramite un’analisi dei bisogni dei cittadini si migliorerà la pianificazione territoriale e si realizzeranno opere pubbliche».

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LA NAZIONE Pagina 7 – Livorno «Il sindaco in forte difficoltà sui rifiuti, il sociale e la casa» Marco Cannito, capogruppo di Città Diversa, attacca il primo cittadino RIFIUTI, sociale e casa sono i nervi scoperti del sindaco Cosimi. A sottolinearlo è Marco Cannito di Città Diversa. Il sindaco è finito in minoranza, all’ultimo consiglio comunale, proprio per colpa dei rifiuti. «Su trenta consiglieri, ventotto (tra i quali gli eletti di Pd e Idv, e il centro destra) hanno votato a favore della mia proposta di delibera — ricorda Cannito — per impegnare la giunta sul progetto ‘rifiuti zero’, sul potenziamento della raccolta porta a porta e il riuso dei beni durevoli entro il 2020». Con questo sistema, sottolinea Cannito, ci sono comuni che sono riusciti a riutilizzare anche il 70, 80 % dei rifiuti evitando di costruire termovalorizzatori che, pur se di ultima generazione, inquinano, sono costosi e la loro gestione è altrettanto dispendiosa. E proprio sulla terza linea del termovalorizzatore del Picchianti, Cannito punta l’indice: «Stanno aggiornando il progetto datato fine degli anni ’90 — dice Cannito — e il costo che era stato preventivato, circa 70 milioni di euro, lieviterà a 100 milioni di euro» Ecco che l’esponente di Città Diversa si interroga: «Come farà Aamps, pur cercando risorse attraverso il project financing, a reperire questa montagna di soldi quando per il solo ritardo nell’emissione delle bollette (a causa della querelle Iva sulla Tia, ndr) ha dovuto ricorrere ad un mutuo per mandare avanti la baracca?» DAI RIFIUTI alla politica per il sociale e la casa: la situazione è di paralisi e di difficoltà mancando l’assessore al sociale in Comune e il presidente della Società della Salute. «La situazione dei servizi sociali è sempre più critica e anche all’ufficio casa non cantano di gioia — affonda Cannito — e intanto, dopo l’istituzione della Società della Salute che è un calderone che somma le competenze di Comune e Asl, al direttore dei servizi sociali Giuseppe Bondi che faceva riferimento alla Asl, Giuseppe Bondi, è stata tolta la competenza sui servizi sociali e continua a percepirne però lo stipendio».

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LA NAZIONE Pagina 4 – Massa Carrara MONTIGNOSO Convegno sulle strategie di raccolta A Villa Schiff si fanno «Passi concreti verso rifiuti zero» «PASSI concreti verso rifiuti zero»: è il tema del dibattito di domani (ore 21), a Villa Schiff, con Egidio Verona di ‘Agenda 21’; il sindaco Federico Binaglia, Rossano Ercolini della Rete nazionale ‘Rifiuti Zero’ e Severino Meloni coordinatore provinciale Idv. La strategia Rifiuti Zero prevede azioni per la riduzione della produzione dei rifiuti, un sistema di raccolta porta a porta spinto, il compostaggio della parte umida, il riciclaggio della parte secca, il trattamento del residuo, lo smaltimento in discarica di ciò che rimane senza produzione di percolato, arrivare a rifiuti zero puntando sulla buona progettazione industriale dei prodotti.

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IL TIRRENO Pagina 1 – Cecina Rossi difende la Tirrenica Il governatore: «Fare presto e fare bene» CECINA. «Fare presto e bene»: per il presidente della Regione Enrico Rossi è questa la strada maestra per la realizzazione della Tirrenica. L’intervento del presidente in consiglio regionale, a seguito di una interrogazione dell’opposizione, ha sgombrato il campo da ogni polemica: «Vorrei rassicurare il consiglio - ha proseguito infatti il presidente - non c’è nessun ripensamento rispetto alle decisioni assunte dalla giunta precedente e dal governo». Rossi ha fatto sapere di avere incontrato recentemente il ministro Matteoli sull’argomento. Ministro che ha rassicurato Rossi «circa la sua fattiva volontà di procedere alla realizzazione di una infrastruttura necessaria a livello nazionale ed europeo. Su questo da parte mia c’è una totale condivisione». «Le osservazioni fatte di recente dall’assessore Anna Marson - ha proseguito il presidente entrando nel merito dell’interrogazione - richiamano l’attenzione sul lavoro di monitoraggio e vigilanza sull’impatto dell’opera. Del resto la delibera Cipe richiamata nella interrogazione contiene 127 prescrizioni e 9 raccomandazioni di mitigazione. Inoltre non conosciamo ancora lo schema di convenzione tra Stato, Anas e Sat circa gli aspetti economici: pedaggio, utilizzo da parte dei cittadini, modalità con cui lo Stato si accollerà il mancato introito. Richiamare questi temi - ha concluso il presidente Rossi - non è comunque in contraddizione con la volontà di realizzare l’opera, presto e bene». Intanto, presto si annunciato altri lavori di un certo impatto sul lotto attualmente in costruzione tra Rosignano e Palazzi.

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QUOTIDIANO APUANO Fabio Evangelisti (IDV). Intervento sulla meritocrazia: "Il centrosinistra ha il dovere politico e morale di difendere e ripristinare il sempre più labile confine tra pubblico e ripristinare il sempre più labile confine tra pubblico e privato" Non è dato sapere se esista (realmente) una parentopoli o un poltronificio nelle amministrazioni della Toscana, di cui han parlato alcuni giornali nei giorni scorsi. A Palazzo Panciatichi, quanto a Palazzo Vecchio. Ad ogni modo, anche se a stretto rigor di legge, tali pratiche non hanno rilievo e non sono perseguibili, una riflessione si impone. Il dibattito aperto, infatti, chiama in causa un approccio etico o, quantomeno, una questione di opportunità politica. A livello dei comuni, delle province e della stessa Istituzione regionale. Per questo, Italia dei Valori, sempre attenta ai principi di legalità e trasparenza, ribadisce la necessità che a far da guida sia il criterio del merito, da far valere nelle amministrazioni pubbliche e anche nelle strutture di sostegno a tutti i livelli. A partire, ovviamente, dal proprio Gruppo in Consiglio Regionale per arrivare fino agli amministratori provinciali e comunali. "Nessuno può o deve essere discriminato per una parentela, un'amicizia o una vicinanza politica o partitica. Ci mancherebbe! - afferma il Coordinatore Idv Toscana On. Fabio Evangelisti - Ma nemmeno può esserne avvantaggiato. Il metro di giudizio e di comportamento, dunque, può venire soltanto da un mix di fiducia e capacità, con un riferimento ai curricula, alle esperienze pregresse e alle competenze. E' ciò che ha fatto il Gruppo Idv in Regione Toscana. Fuori da questi criteri di valutazione, infatti, è facile poi scivolare nell'arbitrio, nel clientelismo e nel nepotismo". "Il berlusconismo, purtroppo - prosegue Evangelisti - ha ormai distrutto il confine tra il pubblico e privato, tra etica e assenza di moralità, tra interesse generale e interesse personale. Per rendersene conto, è sufficiente andare a rileggere l'intervista a Repubblica (14 giugno) di Pietro Lunardi nella quale l'ex-Ministrorivendica con candore la libertà di fare e ricevere favori, anche da una posizione politica importante e delicata come quella che ricopriva. In altri paesi dell'Occidente episodi molto meno gravi sono stati duramente censurati dall'opinione pubblica e dalle stesse autorità. Anche per questo, non giova l'invito - che pure è stato formulato - a smettere di comprare i giornali che danno queste notizie. All'indomani dell'approvazione, in Senato, della cosiddetta legge-bavaglio, ogni presa di posizione che possa suonare attacco alla libertà di stampa rischia di essere sconsiderata e autolesionista". "Tutti noi, classe dirigente locale e nazionale. dovremmo anzi sentire il dovere politico e morale di ripristinare il confine, seppur labile, tra pubblico e privato", conclude Evangelisti. "O, almeno, questo deve essere il compito di quanti guidano le amministrazioni di centrosinistra. Ergendosi a sua difesa e rendendolo ai cittadini".

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