Rassegna 17 luglio

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LA REPUBBLICA Pagina 13 - Economia Pressing di banche e manager di fronte alla miriade di stati di crisi Manovra, spunta la norma salva-bancarottieri Basta un piano di rilancio e scatta lo WALTER GALBIATI MILANO - Sono come quelle norme scritte in piccolo nei contratti di assicurazione, ma che poi alla fine valgono tanto, anzi tantissimo. In questo caso perché potrebbero liberare dalle accuse di bancarotta non solo gli imprenditori che provocano i crac, ma anche le banche o chiunque altro abbia stretto accordi, più o meno chiari, con i falliti. Si pensa subito ai casi Parmalat e Cirio, ma la nuova norma sembra più essere stata pensata per la miriade di aziende in difficoltà che stanno cercando di accedere a procedure alternative al fallimento. Prima fra tutte, la Risanamento dell´immobiliarista Corrado Zunino, al cui capezzale è accorso l´intero sistema creditizio italiano. Nel maxiemendamento alla manovra economica è apparsa una correzione della Legge Fallimentare, laddove si parla dei reati di bancarotta. Si tratterebbe di introdurre, con l´articolo 217 bis, una sorta di esenzione dai reati di bancarotta preferenziale e bancarotta semplice a chi opera per salvare la società. A beneficiarne sarebbero gli imprenditori che ottengono un concordato preventivo (art. 160), un accordo di ristrutturazione dei debiti (art. 182, è il caso di Zunino) o un piano di rilancio (art. 67). In altre parole, tutte le operazioni, che l´imprenditore e con lui in genere i banchieri e i consulenti compiono per salvare l´azienda, non possono essere considerate come fatti di bancarotta (ovvero distrazioni, pagamenti preferenziali e altro). La modifica se da una parte appare necessaria perché permette alle banche per esempio di erogare ancora credito alle imprese in difficoltà senza incappare nei rischi di essere accusate di concorso in bancarotta, dall´altra, soprattutto nel caso dei piani di rilancio (art.67) sottomette l´azione penale a un contratto privato. Mentre infatti il concordato preventivo (art. 160) e gli accordi di ristrutturazione (art.182) sono approvati dai creditori e omologati dal Tribunale, quindi da un organismo riconosciuto, il piano di rilancio (art. 67) non è altro che un accordo privato tra un imprenditore e uno qualsiasi dei suoi fornitori, creditori, eccetera. E con la nuova legge, basterebbe sottoscrivere uno di questi accordi privati per mettersi al riparo da qualsiasi azione penale in tema di bancarotta, un passo giudicato da molti decisamente troppo ardito. Il problema del resto è nato con la riforma delle Legge Fallimentare che di fatto ha privatizzato la trattativa tra i vari protagonisti del crac, introducendo forme di contrattazione alternative alla liquidazione, come appunto il concordato preventivo, l´accordo di ristrutturazione e il piano di rilancio. Il legislatore, però, si è dimenticato di regolare la questione da un punto di vista penale, lasciando in un territorio ambiguo e privo di certezze chi si avvicina alle imprese in crisi. Da qui la pressione che banche e consulenti da tempo esercitano per veder regolato, anche sotto il profilo penale, uno dei momenti più difficili della vita delle aziende, come lo stato di crisi. Un intervento giudicato necessario oggi, visto che sono almeno due anni che le imprese chiedono moratorie alle banche e riscadenziamenti dei debiti.

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IL TIRRENO Pagina 8 - Attualità A Herat kamikaze vicino alla base italiana Talebani all’attacco, feriti tre alpini Frattini: pronti a consegnare le chiavi del Paese MARIA ROSA TOMASELLO BALA MURGHAB. Gli «insorti» hanno attaccato a sud delle case di Bala Murghab, nella provincia di Badhgis, mentre i militari italiani erano impegnati in una operazione di supporto alle forze di sicurezza afghane. Uno scontro a fuoco violento, in cui tre alpini sono stati colpiti: hanno sparato sugli uomini, poi sull’elicottero che trasportava il ferito più grave, un ufficiale, costringendo il velivolo danneggiato a fare una sosta in una base spagnola prima di ripartire per il comando italiano di Herat. Nella regione a ovest del Paese, in una delle zone più «calde» dell’Afghanistan, dove due mesi fa, il 17 maggio persero la vita Massimiliano Ramadù e Luigi Pascazio, si è consumato ieri mattina l’ennesimo attacco contro la missione italiana che dal 2004 ha contato fino a oggi 24 caduti in scontri a fuoco, incidenti e morti naturali. Dei tre feriti, due - i più lievi - arriveranno oggi a Roma con un velivolo dell’Aeronautica militare, mentre l’ufficiale - che ha riportato lesioni a un polmone e a una spalla e che si trova in prognosi riservata - è stato trasportato all’ospedale della base americana di Bagram dove sarà sottoposto a un intervento chirurgico: una volta stabilizzato, sarà trasferito in Italia. «Quella di Bala Murghab è diventata una zona molto pericolosa, forse anche perché prima non c’eravamo» ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. «È la zona che io presumo sia percorsa dai talebani che vengono sospinti a nord dall’azione condotta a sud dai militari americani e inglesi», dunque «una via di fuga» in cui il rischio di conflitti a fuoco è molto elevato. In quest’area isolata, considerata una roccaforte dei talebani, i trecentocinquanta alpini della Brigata Taurinense della Task force North, arrivati tre mesi fa e costretti a condizioni di vita durissime, hanno creato una «bolla di sicurezza» attorno al centro abitato. All’esterno del perimetro presidiato, tuttavia, la situazione è ancora di altissimo rischio: l’obiettivo è quello di allargare l’area sicura fino alla Ring road, la strada principale del Paese, che qui resta ancora sotto il controllo dei ribelli in una zona in cui il nemico non sono solo i talebani, ma anche i narcotrafficanti, i contrabbandieri di armi e i combattenti di Al-Quaeda asserragliati al confine con il Turkmenistan. Ieri momenti di tensione si sono registrati anche nella più «sicura» Herat, dove un attentatore suicida ha fatto esplodere la sua auto vicino all’ingresso sud della base del contingente italiano: tre agenti della polizia afghana, a bordo di un mezzo di passaggio, sono rimasti feriti. «Non possiamo pensare che una presenza internazionale sia a tempo indeterminato, siamo pronti a consegnare le chiavi del Paese al suo governo» ha commentato il ministro degli Esteri Franco Frattini, mentre solidarietà e vicinanza sono state espresse ai militari feriti dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dai vertici delle istituzioni e dei partiti. Per il Pd, tuttavia, è arrivato il momento di «adeguare le condizioni di operatività dei nostri militari ai crescenti rischi che si registrano nella zona», mentre l’Idv chiede di rivedere il ruolo della missione e i Comunisti italiani invocano il ritiro delle truppe.

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IL TIRRENO Pagina 1 - Montecatini Terme, serviva discontinuità DOMENICO CONGESTRÌ - IDV MONTECATINI Comprendiamo mente che il segretario del Partito Democratico, per come concepisce la politica, consideri un ’uscita fuori luogo quella di chiedere trasparenza, così finendo per confermare quanto di peggio si va dicendo in giro del suo partito. Se Idv ha dovuto fare della legalità la sua bandiera lo si deve proprio al fatto che altri partiti dello stesso centro sinistra, nei fatti, considerano la legalità un optional, che al momento opportuno può essere scambiato con qualche tornaconto politico. Continueremo quindi ad affermare che la gestione delle Terme non è stata trasparente e continueremo a chiedere chiarimenti su procedure, contratti, appalti, varianti e aumenti di prezzo. Ci associamo ad Api nel chiedere un controllo di legalità su tutti questi atti e su quelli futuri che in continuità saranno adottati dalla nuova amministratrice; e continueremo a sostenere che occorreva un segno di discontinuità. Se il segretario del Pd di Montecatini si unisce al coro delle lodi dell’amministratore onorario e alla beatificazione della nuova amministratrice, il nostro partito intende invece proprio ora prenderne le distanze. Al contrario di altri, non riteniano che il centrosinistra sia caratterizzato dal numero di dossi che riesce a mettere sulle strade e che per le cose “economiche” ci si debba limitare a tentare di farsi invitare nel salotto buono di chi era e resta “addetto ai lavori”.

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IL TIRRENO Pagina 9 - Cecina Disco verde su Piccini per la candidatura-bis alla Port Authority LIVORNO. Di nomi, nel corso del dibattito, ne saltano fuori altri due: il presidente della camera di commercio, Roberto Nardi, e l’avvocato Angelo Mancusi. Ma sembrano solo sassi lanciati nello stagno delle nomine dall’opposizione. Perché dopo il consiglio comunale di ieri, la linea di Cosimi appare scontata. Si è discusso del piano operativo triennale del porto e la votazione di un relativo atto di indirizzo che guarda alla prossima variante. Ma l’indicazione che viene fuori è chiara. Cosimi punta a confermare Roberto Piccini alla guida dell’Authority. «La presidenza Piccini - esordisce - ha dato stabilità a questo porto in una fase di profonda tensione: il giudizio positivo sul suo operato va al di là della mera appartenenza politica». Poi, in risposta alle polemiche sollevate da un consigliere provinciale sugli “interessi familiari” di Piccini: «Se ha le prove le porti in Procura, altrimenti si risparmi certi commenti». A dispetto di chi si aspettava fuoco e fiamme, la prima sorpresa della discussione di ieri è stata proprio una certa aria di confronto: il sostegno a Piccini ha superato i confini della maggioranza, con le opposiz ioni (ad eccezione del Pdl) che non hanno votato contro. A partire proprio da Lamberti: «Qui non si tratta di fare nuove nomine e quindi, semmai, sbizzarrirsi. Ma di confermare o meno un presidente dopo il primo mandato: per dire no ci devono essere motivazioni concrete». In aula il Pd resta compatto, su spinta del segretario Ruggeri. «La discussione - dice - non deve essere chi comanda il porto, ma che porto vogliamo. Sarebbe un errore se Piccini fosse il candidato del Pd». Il consigliere regionale è a caccia di un sostegno istituzionale: «Giusto incalzare Piccini. Sulla questione del porto pubblico, ad esempio, capisco le scelte contingenti, ma nel lungo periodo servono investimenti privati». Il resto della maggioranza bisticcia, ma non sul Pot: Giannini (Sel) critica la scelta di inserire la mozione sulle biomasse di Romano (Idv) nello stesso atto di indirizzo. Mozione che, proprio in avvio di seduta, aveva ricevuto un’assordante bocciatura dai consiglieri del Pd: 25 contrari. Sia Sel che Idv hanno comunque votato sì sul documento e su Piccini. «Il documento è apprezzabile - esordisce Bartimmo (Rc) - anche se restano criticità come la Bellana e il sistema degli appalti. La nostra astensione è un segnale di apertura». Cannito (Città Diversa) boccia biomasse, contrasti Porta a Mare - riparazioni e “ritardi nel completamento delle infrastrutture”. Ma premia l’incremento crocieristico e la “necessaria razionalizzazione delle aree portuali” e dopo aver ricevuto l’ok a una serie di emendamenti si astiene. Anche Capuozzo si schiera con la maggioranza, mentre nel Pdl la sorpresa è Tamburini: boccia l’atto di indirizzo (“è una bega interna alla maggioranza”), ma promuove Pot e Piccini: “Sento parlare di Nardi e Mancusi. Esponenti autorevoli, ma sempre legati al partito e meno ferrati di Piccini». Amadio e Taradash sono i veri oppositori del dibattito. «Questo non è un Pot - attacca la consigliera - ma uno spot per la ricandidature di Piccini: ha fatto poco e male». E Taradash va giù duro: «Esiste un intreccio di rendite di posizione che hanno un unico colore politico». Juna Goti Sempre più stampella della maggioranza, alla ricerca di una collocazione che gli permetta di rientrare in gioco. Dopo il voto sull’ospedale ecco il sì a Piccini.

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LA NAZIONE Pagina 4 – Livorno La maggioranza dà l’ok al Pot di Piccini Pollice alzato della maggioranza e di Lamberti di MONICA DOLCIOTTI LIVORNO — E’ PASSATO dopo limature e controlimature il documento di indirizzo che il consiglio comunale consegna nelle mani del sindaco Cosimi perché lo faccia valere in sede di Comitato portuale, dove deve essere varato il Pot (Piano operativo triennale 2010-2012). Significativo il modo in cui si sono distribuiti i voti sul documento di indirizzo: 25 voti a favore della maggioranza più Gianfranco Lamberti (Confronto per Livorno) e Salvatore Capuozzo (Udc). 3 sono gli astenuti: Tiziana Bartimmo e Lorenzo Cosimi (Rc) e Marco Cannito (Città Diversa. ) e 9 i voti contrari del centro destra. Il sindaco ha incassato il sì di Lamberti. Prima del voto lo stesso Cosimi ha dichiarato: «Sulla stampa (‘La Nazione’) è stato sottolineato che è scoppiata la pace tra Lamberti e il sindaco. La questione è un’altra: trovare un punto di convergenza per il bene comune fondato sulla responsabilità istituzionale. Se ci sono critiche discutiamone in consiglio sapendo che sindaco e maggioranza vogliono costruite il confronto con tutta la città». Dichiarazioni alle quali è seguito l’elogio di Lamberti per l’operato del presidente dell’Authority uscente, Roberto Piccini, in odore di riconferma. «IL SECONDO mandato ha senso per dare continuità al lavoro come avviene per i sindaci. Se al primo mandato si è bene operato, ben venga il secondo». Sono poi arrivate le bordate di Marcella Amadio e Marco Taradash, entrambi del Pdl, ancora ‘separati in casa’ in due gruppi distinti. La Amadio: «Il Pot sembra più uno spot elettorale per ricandidare Piccini alla Authority, il quale ha fatto poco e in modo maldestro ritardando il dragaggio del porto». MENTRE Tamburini ha ricordato l’appoggio a Piccini pur votando contro il Pot, Taradash ha dichiarato: «Il Pot consolida le rendite di posizione. Un esempio: la banchina all’alto fondale in concessione alla Compagnia Portuali viene subaffittata alle navi da crociera che rendo alla Clp 2500 euro l’una. Alla fine Clp incassa molto di più di quanto paga per la concessione». Accogliendo le istanze di Andrea Romano di IdV, si sottolineano le necessità di: valorizzare le risorse umane, elevare gli standard di sicurezza e l’uso di olii di biomasse a filiera corta per le centrali a biomasse.

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LA NAZIONE Pagina 9 – Livorno “Area ex Enel nostra vittoria” ROSIGNANO — AREA EX ENEL. Interviene Luca Giacomelli, consigliere di Rosignano Democratica Socialista.«Dopo la Conferenza dei servizi siamo giunti praticamente alla fine del progetto che riguarda la delocalizzazione dell’elettrodotto che attraversa il centro di Rosignano Marittimo dietro la scuola Carducci. A nome di tutto il gruppo di Rosignano Democratica e Socialista ringrazio sentitamente Francesco Fornai e Sandra Lancioni, capigruppo rispettivamente Pd e IdV, che hanno ricordato con diligenza e premura la quasi risoluzione di un annoso problema ed esprimo soddisfazione per il risultato fino ad oggi.

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LA NAZIONE Pagina 10 – Prato Idv. Salvo Ardita eletto nuovo segretario E’ STATO eletto all’unanimità il nuovo direttivo provinciale di Italia dei Valori di Prato. Coordinatore provinciale è Salvo Ardita che avrà come vicesegretario Maurizio Zaccariello; gli altri membri sono: Pasquale Petrella, Aurelio Imbrogno, Gianluca Giancaterino, Sonia Poggi, Gianni Tomasi, Angela Sassu, Marcella Gori, Alessio Tassi, Nicola Gesualdi, Tiziana Vinciprova e Tommaso Caramelli. Carica speciale per il decano dell’Idv pratese, Aurelio Donzella che è stato nominato presidente del partito e referente per il Comune di Prato. Tesoriere è stato confermato Giovanni Betti. Faranno parte di diritto del nuovo direttivo, in quanto eletti o nominati: Rudi Russo, Luca Mori (senza diritto di voto), Mario Tognocchi, Loredana Ferrara, Aurelio Donzella e Luigi Ulli (coordinatore dei giovani). Sono stati indicati anche i referenti della Valbisenzio: Attilio Baldanzi; di Poggio a Caiano: Gianni Tomasi; di Montemurlo: Gianluca Giancaterino; e di Carmignano: Giuseppe Poggi.

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IL TIRRENO Pagina 2 - Prato ITALIA DEI VALORI Vigili in sciopero «Il 29 luglio al loro fianco« PRATO. Ci sarà anche l’Italia dei Valori al fianco della Polizia Municipale che il 29 luglio effettuerà un giorno di sciopero «per protestare contro il piano di riorganizzazione del personale portato avanti da questa amministrazione comunale di centrodestra. Un piano portato avanti nonostante un referendum interno effettuato dai sindacati fra gli stessi dipendenti della polizia municipale che ha fatto emergere la disapprovazione dell’85% dei dipendenti e nonostante la bocciatura dello stesso piano da parte di 3 delle 5 circoscrizioni cittadine».

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LA NAZIONE Pagina 21 – Pistoia Terme. L’Idv contrattacca il Pd «Prendiamo le distanze dalla scelta di Paganelli» L’IDV, per intervento del coordinatore locale Domenico Congestrì, contrattacca Franco Pazzaglini del Pd, dopo che quest’ultimo aveva criticato l’Idv in consiglio comunale sul caso della nomina dell’amministratore unico delle Terme. «Comprendiamo perfettamente — scrive Congestrì — che il segretario del Pd, per come concepisce la politica, consideri un’uscita fuori luogo quella di chiedere trasparenza, così finendo per confermare quanto di peggio si va dicendo in giro del suo partito. Se Idv ha dovuto fare della legalità la sua bandiera lo si deve proprio al fatto che altri partiti dello stesso centrosinistra nei fatti considerano la legalità un optional che al momento opportuno può essere scambiato con qualche tornaconto politico. Continueremo quindi ad affermare che la gestione delle Terme non è stata trasparente e continueremo a chiedere chiarimenti su procedure, contratti, appalti, varianti e aumenti di prezzo. Ci associamo ad Api nel chiedere un controllo di legalità su tutti questi atti e su quelli futuri che saranno adotttati dalla nuova amministratrice e continueremo a sostenere che invece occorreva un segno di discontinuità. Se il segretario del Pd si unisce al coro delle lodi dell’amministratore onorario e alla beatificazione della nuova amministratrice, il nostro partito invece proprio ora ne prende le distanze. Siamo certi che fra non molto potremo ricordare questo comunicato ai cittadini come esemplare manifestazione di difesa dei valori che ci hanno chiamato a rappresentare».

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CORRIERE DI MAREMMA Tre giorni di mostre e laboratorio tessile Da oggi a domenica al Castello di Capalbio iniziativa dedicata all’antica arte delal tessitura in Messico. CAPALBIO - Da oggi a domenica al Castello di Capalbio la manifestazione “Tessere la storia. La tradizione tessile nella cultura indigena del Messico”. Tre giorni di mostre e laboratorio tessile a cura di Natividad Estrella Zarate Lopez, una tessitrice di San Miguel Cajonos, il villaggio zapoteco interessato dal progetto di cooperazione “Riego de Moreras” di Arcisolidarietà Grosseto. Le mostre si articoleranno in tre sezioni: Mostra multimediale (immagini e colori dei tessitori indigeni con video e fotografie); Mostra mercato dei capi di tessuto delle tessitrici di Chiapas e Oaxaca; Mostra di arte grafica indigena e popolare a cura della Cattedra di Storia di Arte contemporanea dell'Università di Siena. L’accesso alle mostre e al laboratorio tessile è gratuito. Domani alle 17,30 dibattito aperto al pubblico con il sindaco Luigi Bellumori, l’assessore provinciale Tiziana Tenuzzo,l’assessore comunale di Grosseto Simone Ferretti, Maria Dolores Repetto, addetta culturale dell’Ambasciata messicana a Roma; relatori Alessandro Lupo, Francesco Zanotelli e Flavia Cuturi. Al termine cena messicana per finanziare il progetto “Riego de Moreras” IL TIRRENO Pagina 10 - Empoli

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Buoncristiani neo coordinatore Italia dei Valori: l’elezione degli organismi provinciali SAN MINIATO. Si è svolto nei giorni scorsi, all’AC Hotels, il congresso provinciale di Pisa dell’Italia dei Valori. Tre le mozioni presentate, a sostegno, rispettivamente, di Luigi Buoncristiani, Marco Cecchi e Antonio Occhipinti, espressione dei Giovani Idv di Pisa. Il congresso ha eletto Luigi Buoncristiani con 85 voti (56,66%). Marco Cecchi ha ottenuto 43 preferenze (28,66%), mentre Antonio Occhipinti 21 voti (14%). I votanti sono stati 150, schede bianche 1, nulle 0. Il garante congressuale, l’onorevole Renato Cambursano, ha dichiarato eletto Luigi Buoncristiani con il 56,6% delle preferenze: risultano così eletti nel coordinamento provinciale i primi 10 candidati della lista Buoncristiani, oltre agli altri due candidati coordinatori, Cecchi e Occhipinti, e i primi due candidati al coordinamento provinciale della mozione Cecchi ed il primo della mozione Occhipinti. Luigi Buoncristiani, figura politica nota nel Valdarno, nel ringraziare tutti i presenti, ha letto l’incipit della sua mozione: «Noi dell’Italia dei Valori crediamo nella difesa e nel riconoscimento dei valori della nostra Costituzione, nei valori di una società che non si arrende alle disuguaglianze, ma è capace di farsi portatrice di diritti e doveri, non di privilegi e di impunità. Vogliamo riavvicinare la politica alla gente, perché i cittadini consapevoli sono una risorsa preziosa per fare le scelte migliori».