Rassegna 28 giugno

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IL TIRRENO Pagina 7 - Attualità Quel missile, l’ultimo mistero Ustica, 30 anni. I familiari dei morti sperano nella svolta decisiva BOLOGNA. Sono passati 30 anni dal giorno di Ustica e a Bologna, dove si è svolta la commemorazione della strage, i familiari delle vittime chiedono di non dimenticare ma di sostenere la ricerca di una verità necessaria non solo a loro ma anche all’Italia di oggi, ancora ammalata di misteri. Ieri era stato il capo dello Stato a chiedere che ci si impegni a «diradare le ombre». Oggi i familiari hanno lanciato il loro monito, polemizzando anche con chi nel governo ancora ripropone la tesi della strage causata dalla bomba, come il sottosegretario Carlo Giovanardi: «Questa è una bugia. La Nato ci ha detto che attorno al Dc9 c’erano altri aerei. Mi pare che questa verità ci stia quasi assediando», ha detto Daria Bonfietti, che presiede l’Associazione. Ora «bisogna smettere di fare polemiche. Ci mancano i nomi dei responsabili. Conquistiamoli!». A Bologna la cerimonia si è snodata tra l’aereo ripescato nel Tirreno e conservato dal 2007 nel Museo della Memoria e la sagoma a grandezza naturale deposta come un sudario sul selciato di Piazza VIII Agosto. Una realizzazione di Flavio Favelli che ha commosso e turbato. La richiesta di verità è unanime: i familiari delle vittime si rivolgono ai politici affinchè «ricompongano il puzzle della strage» soprattutto attraverso la richiesta di rogatorie e informazioni ad altri Paesi, ora che anche la Francia ha detto di essere disposta a collaborare. A Roma la stessa richiesta viene dai due presidenti delle Camere, Renato Schifani e Gianfranco Fini. Il Presidente del Senato ha detto che i recenti sviluppi giudiziari «possono fare finalmente emergere con completezza e chiarezza la verità su quanto realmente accaduto». Anche Fini ha legato lui la ricerca della verità su un fatto tanto lontano nel tempo: «È necessario intensificare l’impegno di tutti per fare chiarezza su una vicenda che continua a proiettare la sua ombra inquietante anche sul nostro presente». «Dobbiamo fare lo sforzo per l’ultimo miglio» dice Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc mentre Valter Veltroni (Pd) chiede una commissione indipendente «non parlamentare». E le parole di forte responsabilità rivolte al governo da Daria Bonfietti («Se vuole davvero si arriverà alla verità») ripropongono la polemica, anche in chiave politica, sulla tesi bomba o missile. Dopo lo scontro tra il giudice Rosario Priore, che a lungo ha indagato sulla strage, e il sottosegretario Giovanardi anche oggi sono volate parole forti. Leoluca Orlando (Idv) ha attaccato frontalmente il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, convinto sostenitore della tesi della bomba, definendola una tesi indegna. La replica di Giovanardi è stata immediata: «Il governo - ha detto - è interessato ad onorare le vittime della tragedia di Ustica e i loro familiari cercando mandanti ed esecutori di quella strage.

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IL TIRRENO Pagina 3 - Viareggio L’invito della maggioranza all’ex segretario «La Priore deve firmare ancora delle delibere» PIETRASANTA.La lettera, a firma dell’amministrazione comunale, è stata inviata nei giorni scorsi: «Attendiamo la firma sulle delibere di sua competenza». Destinataria della missiva, l’ex segretaria comunale Rosa Priore: una conferma, l’ennesima, della precarietà dei rapporti fra le parti dopo la decisione del sindaco Domenico Lombardi di non confermare Priore. «Le firme, che riguardano recenti delibere di giunta e consiglio, sono dovute e non abbiamo dubbi che saranno sottoscritte al più presto», filtra dal palazzo, anche con una certa irritazione. Nel frattempo la maggioranza torna sulla decisione dei consiglieri di opposizione di disertare la seduta di giovedì scorso dedicata, appunto, alla mancata conferma di Priore. «Decisione risibile, quella di Giovannetti&C.: prima presentano una mozione - spiegano Ugo Davini, Pd, Lara Fiorini Idv e Tania Lari, Pietrasanta Civica - poi disertano per protesta perché la seduta non è aperta al pubblico,. Scelta, è bene precisarlo, prevista dal regolamento in quanto si dibattevano questioni personali. La verità è che fatta eccezione per il consigliere del Pdl Matteo Simoni, che ha risposto presente, tutti gli altri consiglieri di minoranza hanno fatto una pessima figura, con danno economico anche alla comunità, perché convocare un consiglio ha un costo. Noi rinunceremo al nostro gettone». Ma perché si è arrivati ad una conclusione così traumatica? «Pietrasanta è piazza ambita - in 80 avevano presentato domanda per subentrare, ndr -: evidentemente Priore, persona professionalmente di livello - spiegano Marilena Pintus, Federazione della Sinistra e l’assessore Pietro Bacci - teneva molto alla conferma. Ma il sindaco Lombardi ha deciso di scegliere in altro modo». L.B.

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IL TIRRENO Pagina 1 - Montecatini Per la presidente Taddei Comune e Regione non fanno abbastanza. Apam: «Terme, Fiori merita di essere riconfermato» «Chiesto lo svincolo da poco meno di 100 alberghi» MONTECATINI. «Chi ha operato nella giusta direzione del rilancio con risultati confortanti anche in base alle presenze termali dei primi mesi dell’anno ha diritto di continuare la sua opera. La meritocrazia deve prevalere. È sulla valutazione di merito che Giovanni Fiori deve essere riconfermato». Arriva dalla presidente dell’Apam, Francesca Taddei, l’imprimatur della categoria degli albergatori alla riconferma di Fiori al vertice delle Terme Spa. La diatriba. Afferma la presidente Apam: «La politica del consenso che paga nell’immediato è la peggior pregiudiziale del futuro. L’opposizione comunale cosa aspetta a pronunciarsi sulle terme? La diatriba cittadina sulla chiusura pomeridiana del traffico riempie puerilmente da giorni la cronaca argomento popolare forse che fa vendere, oltretutto molto utile proprio ora che dovremmo parlare solo e soltanto di terme. State tranquilli amici commercianti tutto si risolverà prima e meglio del previsto! Se salta la nomina ad amministratore unico del dottor Giovanni Fiori tutto si vanifica e l’incertezza di sempre con la politica del meno peggio tanto meglio riavrà il suo spazio. Sono dispiaciuta solo per l’ex assessore Bonvicini che vede sfumarsi l’occasione di fermare l’ingresso dei bus turistici in città». «Regione distante. Secondo la rappresentante degli albergatori «cavilli, norme pareri di avvocatura sono argomenti insoddisfacenti soprattutto se si pensa che sono vincoli solo per la Regione per i quali in altri casi alla stessa normativa ha fatto deroga. La Regione così distante e per nulla consapevole dell’esigenza di un’agonizzante Montecatini ha la meglio sul sindaco Bellandi e la sua giunta. Dov’è finito il principio che su decisioni strategiche il 50% di proprietà comunale pesa di più? Gli amministratori e il sindaco vogliono farlo valere o no? Rileviamo anche che dal dopo insediamento della giunta regionale ad ora nessuno né il presidente Enrico Rossi né l’assessore Cristina Scaletti hanno incontrato Fiori, né hanno fatto un sopralluogo allo stabilimento Redi o meglio ancora al cantiere delle Leopoldine. In compenso Bnl verifica costantemente, e forse già intravede l’insegna con il logo sulla facciata del Tettuccio, speriamo la faccia verde acqua così meglio ricorderà il motivo per cui il Tettuccio è nato». Gli svincoli. Sono poco meno di cento gli alberghi che hanno chiesto lo svincolo. È un dato che per Taddei dovrebbe far riflettere. «I commercianti hanno ragione a pretendere la libera circolazione delle macchine nel centro e sono sicura che anche i tanti faccendieri che con i loro bolidi rombano con la musica a palla sono d’accordo. Noi albergatori tutti grandi e piccoli cosa pensiamo di valere? Noi che nel 2009 abbiamo dato un gettito alle casse comunali solo con l’Ici di 1.397.000 di euro. Niente perché in attività o meno paghiamo lo stesso e allora tanto vale avere lo svincolo così ci metteremo anche noi ad aspettare il cliente locale che compra solo a patto di parcheggiare davanti alla nostra vecchia hall. Con la speranza che la signorina che alloggia in quelle che erano le nostre vecchie camere d’albergo non ci scuota la tovaglia sulla testa e ritiri almeno una volta la settimana il bucato steso alle finestre che sarà gradito perché folclore. L’esempio più tangibile della politica amministrativa locale ci fu dato con la chiusura della fontana in piazza della stazione; provvedimento provvisorio preso per combatterne l’uso improprio a vasca da bagno da parte di poche persone che a distanza di un anno credo si debba ritenere definitivo. E così noi residenti e contribuenti dobbiamo rinunciare all’unica bella fontana ora utilizzata come pattumiera».

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LA NAZIONE Pagina 3 – Massa Carrara Montignoso. L’avvocato Spallanzani scrive a Forestale, Regione e Ministero «No alla cementificazione delle periferie» “Comparto” di Debbia, appello a Bondi MONTIGNOSO — PROTEGGERE la propria terra dalla cementificazione è uno degli obiettivi che si sono prefissati Italia Nostra e il comitato ‘Debbia’ ed è anche a nome loro che Niccolò Spllanzani ha scritto al Ministro per i Beni culturali, all’assessore regionale Marson, al comandante del Corpo Forestale dello Stato e al difensore civico regionale. Scrive Spallanzani: «Il Comune di Montignoso ha adottato il sistema dei ‘comparti’. La funzione essenziale del ‘comparto edificatorio’ è quella di rendere attuabili interventi diretti su aree interessanti più proprietari anche in caso di loro disaccordo. Infatti, quando non vi sia unanime intenzione di procedere all’attuazione degli interventi previsti dal piano particolareggiato, i proprietari consenzienti che rappresentino almeno i tre quarti del valore del comparto, in base all’imponibile catastale, possono costituire un consorzio e procedere alle necessarie espropriazioni. In caso di totale inattività vi provvede il comune. La formazione dei comparti può determinare, sin dall’origine, una posizione minoritaria esautorando quest’ultima dalle scelte concernenti il godimento, la disponibilità dei beni; costringe, di fatto, i piccoli proprietari a cedere i propri immobili a terzi che possono, così, edificare; impedisce di realizzare piccole costruzioni, più compatibili con il territorio». L’ECCESSIVA edificazione, prosegue la lettera inviata al ministero e ella Regione, «se da un lato arricchisce i costruttori e le casse comunali, dall’altro impoverisce il territorio poiché lo priva di spazi disponibili e distrugge la microeconomia locale. Da ultimo, non per importanza — prosegue Spallanzani —, una legge regionale del 1998 tutela gli alberi monumentali, i patriarchi delle nostre campagne e, nello specifico, della campagna di Montignoso ove, infatti, insistono, tra l’altro, oliveti secolari. Alberi che, allo stato attuale, rischiano l’abbattimento o, in alternativa, la rimozione. In definitiva, vi è il serio e grave pericolo di perdere un patrimonio di estremo valore paesaggistico, storico e naturalistico». Spallanzani invita i destinatari dell’esposto «a condurre i necessari accertamenti, censire le essenze arboricole di pregio o verificare se il Comune di Montignoso abbia una mappatura delle ‘zone boschive’ o degli alberi monumentali presenti sul proprio territorio».

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