RadioKit 2006 02
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Transcript of RadioKit 2006 02
CONSULENZAdi Nerio Neri _
AUTOCOSTRUZIONE:
Stazione satellitare per comunicazioni OMa cura di Scuola Radio E/ettra _
ANTENNE:
HF a larga banda per tuttidi Roberto Perolti _
ORP·RTX:AMQ 9 bande HF QRPdi Ama/do Bollani _
79
76
71
67
60
86
82
68
98
HF NEWS·VIEWS:C'ero una volta ...di Si/vano Contava/li
ENERGIE ALTERNATIVE:
Via col vento (20 parte)di Marco Barberi _
HF NEWS·VIEWS:Nel mondo del DXdi Gianni Varetto
RADIOASCOL TANDO:Ascoltare informatia cura dell'A./.R. _
PER COMINCIARE:
Raddrizzatori e regolatori
NOVITA' . REDAZIONALI
RETROSPETTIVA:
I bollettini tecnici periodici (20 parte)di Gianfranco A/bis ---------
A PROPOSITO DI:
Megafulmini, Red sprites e Blue jetsdi Erminio Paniccia ---------
TELECOMUNICAZIONI OGGI:VoIP: l'utilizzo della rete e dei sistemi radiodi Armando Accardo _
SURPLUS:
RTX portatile in valigetta TW-1 OOF Fly-Awaydi Federico Ba/di _
7
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16
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27
37
42
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&
ORP:
Home-made, e dintorni. ..a cura dell'/ QRP CLUB
ANTENNE:
Le THT antenne loop magnetichedi Curzio Roberto Sturaro _
MICROONDE:
TX con DRO a 24 GHz (20 p.)di Gianfranco Sabbadini _
AUTOCOSTRUZIONE:
Amplificatore a RF per usi genericidi Claudio Pozzi _
RECENSIONI:Le EH antenne Venus 80 e Venus 160a cura di Giacomo Fabbri _
ORP·RICETRANS:
BITX20 aggiunte e modifiche variea cura dell'I QRP CLUB _
L'ASPETTO TEORICO:
Le intermodulazioni passivedi Marco Lisi _ 99 PICCOLI ANNUNCI 88
direzione tecnicaNERIO NERI14NE
GIANFRANCO ALBIS
graficaMARA CIMATTI IW4EISUSI RAVAIOLI IZ4DIT
Autorizzazione del Tribunale diRavenna n. 649 del 19-1-1978
Iscrizione al R.O.C.n. 7617 del 31/11/01
direttore responsabileNERIO NERI 14NE
Ai sensi della Legge 675/96 sulla tutela della Privacy,informiamo che i dati in nostro possesso saranno
da noi utilizzati ai soli fini promozionali, si potrà in qualsiasimomento chiedere l'aggiornamento o la cancellazione
del proprio nominativo scrivendo ai C&C - via Naviglio 37/2 - 48018 Faenza
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Arretrati € 6.00 (pag. anticipato)I versamenti vanno effettuati
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ASSO«KeOA A.N.E. S.ASSOCiAZIONE NAZiONALEEDITORIA PElUODlCA SPECiALIZZATA
Carte d credito:
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Via Aerea:
Europa-Bacino Med. € 65,00Americhe-Asia-Africa € 80,00
Oceania € 90,00
Distribuzione esclusiva per l'Italia:A.& G. MARCO S.p.A.
Via Fortezza 27 - 20126 MilanoAssociata A.D.N.
Stampa: Poligrafici Il BorgoSan Lazzaro dì Savena (BO)
CONSVLENZII
da +9 a +18V
Fig. l - Oscillatore Pierce per quarzi in risonanza parallelo sui 100 kHz.
AET 5
ARNO ELETTRON ICA 44
B ELTEL 8 8
B IAS 90
BITEL 8 7
CENTRO LAB. HI-FI. 88
(TE INTERNATIONAL 43
DAE 78
DITTA MARTELLI , 8
ELETTROMAGNETIC SERVICE 57
ELETTROPRIMA 111COP.
EUROCOM-PRO 6
FONTANA 48
FOSCHINI 15
FUTURA 4 7
GUIDETTI 12
I.L. ELETTRONICA 92
ICAL 11COP.· 93
IRAE 4 9
MARCUCCI 1
MAS CAR 89
MAZZONI CIRO 51
MICRA 44
MICROSET 91
MI LAG 87
MOSTRA CIVITANOVA MARCHE 48
MOSTRA EMPOLl 54
MOSTRA FAENZA 52
MOSTRA GONZAGA .4
MOSTRA MONTICHIARI .45
MOSTRA POMPEI 50
MOSTRA PORDENONE .46
MOSTRA ROVIGO 83
NINETEK 41
P.L. ELETTRONICA 77
R.I.A.E. 39
RADIO COMMUNICATION 3
RADIO SYSTEM 3
RADIOSURPLUS 41
TE LEMIC RON 3 6
TIPOLITOGRAFIA BONANNO 90
VEGA ACCESSORI IV COP.
VI-E L. 5 3
VI P ELECTRON ICS 20
WOODBOX RADIO 43
anche 1000 volte più alta deiconvenzionali oscillatori con circuiti Le.
Il quarzo piezoelettrico, oltre adover essere tagliato in dimensioni legate alla sua frequenza dilavoro, può anche esserlo inmodo da presentare il funzionamento sia in risonanza serie cheparallelo.
Nel modo "serie" il cristallopresenta, alla risonanza, unabassa impedenza, mentre inmodo "parallelo" l'impedenzaalla risonanza è ben alta: il tutto,secondo le norme della radioelettronica.
Dopo questa breve premessa,che serve per chiarire le idee alnostro lettore (e non solo a lui!),vediamo alcuni circuiti che possono venir utili nella sperimentazione ... quotidiana, e che oltretutto sono realizzati con dei nor-
CONSlJL
• Mi servirebbe lo schema diqualche oscillatore a quarzoper cristalli di frequenze ancherelativamente basse, eper provare vari modi di risonanza,sperando di capire finalmentese questi circuiti sono veramente stabili!
Gli oscillatori a cristallo (diquarzo) servono tipicamente pergenerare segnali a frequenzeben precise e stabili, proprioperché essi includono cristallipiezoelettrici tagliati con accuratezza e precisione, cristalli chefunzionano come risuona tori, ocircuiti accordati, elettromeccanici di elevate caratteristiche
IlQ posseduto da questi dispositivi si aggira tipicamente fra10.000 e 100000, e la stabilitàdi frequenza che essi possonogarantire 'può arrivare ad essere
IRke 212006 ! 7
Fig. 3 - Oscillatore in grado di funzionare da 50 kHz a lO MHz con quasi tutti i quarzi in modo-serie.
Fig. 2 - Oscillatore Colpitts per quarzi in serie (sui 100 kHz).
:!l!J
mali transistori (ovvero, acomponenti discreti), rivestendocosì anche uno scopo didattico.
In fig. l è lo schema semplice e"lineare" di un oscillatore a cristallo previsto per risonanza inmodo parallelo; il circuito è unclassico Pierce, che prevede ilquarzo disposto "brutalmente" inreazione fra collettore e base diun comune transistor per bassisegnali. Esso è in grado di oscillare con la maggior parte dei cristalli da 100 kHz (in modo parallelo) senza alcun ritocco sostanziale.
Un circuito alternativo leggermente più elaborato è quello difig. 2, pure previsto per lavoraresui 100 kHz. ma con cristallo risonante in modo parallelo; si trattadi un ancor più classico circuitoColpitts, come indica il tipicopartitore capacitivo di reazione.Il suo circuito risonante è infatticomposto da Ll e dal partitoreC l-C2, ed è realizzato in mododa risuonare sulla stessa frequenza di XTALl, qualunque nesia il valore.
Infine, lo schema di fig. 3 rappresenta un utile oscillatore ingrado di lavorare almeno fra 50kHz e lO MHz con un cristallo inrisonanza serie.
In questo circuito Q l è collegato in "base comune" mentreQ2 è un "emitter follower"; la reazione avviene fra i due emettitori attraverso C2 ed ilsuddetto cristallo. ed il suo funzionamentopuò avvenire su una banda difrequenza abbastanza ampia,anche con cristalli poco attivi.Per questo motivo, il circuito sipuò anche prestare come un tester prova-quarzi.
XTAL1100kHz
OUT
OUT
l
R51.0k
R34.7K
C1
.005hC2
.0015 T -
da +9 a +18V
L12.2mH
da +9 a +18V
R222k
R168k
R139k
C10.1
C10.1
PKW ANTENNA SYSTEMtel.02.617.3006 - 02.619.6441- fax 02.613.59562
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81Rke 2/20Òq
flNTENNE
te TNT antenneloop mag"etlche
di Curzio etJberto Sturaro IW3BXC
Loop 40-20 in prova
Diversi motivi possono indurre, un pigro come me, adesibirsi in uno scritto dedi
cato alle loop.Le sollecitazioni di Federico,
IZl FIO,che dopo averla provata,con soddisfazione, mi ha indirizzato al reperimento di materialeper saldare un variabile in alluminio ad un loop in rame.
La lettura di molti articoli, pubblicati recentemente sulle rivistedi settore, che, pur descrivendoin maniera ottimale, la specificaantenna, non danno sufficientiindicazioni per la progettazionedi una adatta alle singole esigenze. Viceversa tra 1'80 e il 90 furono pubblicati articoli dettagliatissimi, vedi in bibliografia.
La constatazione che, daquando come IW posso operarein HF, ogni qualvolta descrivo
l'antenna che utilizzo el'ubicazione della stessa,(nel sottotetto) vengo sollecitato a maggiori descrizioni, sia per la NONconoscenza di queste antenne (la confondonocon le loop a onda intera)sia per le esperienze negative avute con l'autocostruzione.
La voglia di ringraziareAndreas IN3THTche nello sviluppo di questeLOOP ha speso tempo,energie, denaro, pergiungere al progetto finale.
Prima di entrare nella parte descrittiva e progettuale, la storiadelle THT.
1986. Con le indicazioni ricavate dal l'articolo "L'antenna a telaio" di Il OUH Gianfranco Gentili (vedi Radio Rivista 9/85 pg.32 ed articoli su cq-DL 4-5 1983a cura di DL2FA) costruisco lamia prima loop quadra: 110 cmdi lato, tubo in rame diametro35per l mm di spessore, CV 2x220surplus. IN3TAU(sk)la collaudain 40/20 e la confronta con i suoidipoli ben posizionati: Risultatipari o leggermente inferiori perla loop.
1987. Costruisco una loop diametro 173 cm in tubo diametro30 con lamine di l mm in alluminio, il variabile lo progetto deltipo farfalla diametro 100 mm inalluminio spessore lmm. Lo fac-
cio produrre, con il roditore, dauna azienda metalmeccanicache esegue pure la saldatura.IN3TAUesegue i collaudi con risultati pari o superiori ai suoi dipoli 40/20.
1988. Leggo gli articoli diIlARZW 1-2-3-4-5 di Radio Rivista 1988 e faccio conoscenza diIN3THTAndreas. Il THTprova laloop 40/20, mi chiede il progettodi una 80/40 diametro 1,7 metri.
1989. Prende forma la loopdoppia spira 80/40,variabile afarfalla 2x 400 pF lO kV,costruitoA MANO con taglio al plasma daIN3THT(nella sua azienda si salda acciaio inox e alluminio).Vistii notevoli risultati ottenuti, il THTfa costruire gli stampi per le lamine diametro 120 mm, alcuneloop finiscono presso OM dellazona IN3.
Da allora (1989) le 80/40 e40/20 sono rimaste sul tetto(80/40) e in giardino (40/20) delmio QTH di Merano (BZ) fino al2005, quando mi sono trasferitoa Cavaion Veronese (VR). La40/20 è finita in mansarda, incastrata tra soffitto e pavimento, apochi metri dal TRX,la 80/40 attende di essere posta nel giardino della vicina (grazie Brunella).
I criteri da me adottati nellaprogettazione, sono i seguenti:
l) Dimensioni che permettessero l'installazione su balconi, inappartamento(!!!) e l'uso di alluminio per evitare ossidazioni epesi eccessivi.
IRke 2/2006 I 9
/
14,0 a 29,0 MHz, resa a 14,0 -3,5dB a 29,0 - 0,4 dB.
Diametro 120 cm, CV lO / 80da 10,0 a 21,5 MHz, resa a 10,0-2,9 dB a 21 ,5 - 0,3 dB.
Diametro 140 cm, CV 10/ 130da 7,0 a 18,5 MHz, resa a 7,0-4,9 dB a 18,5 - 0,3 dB.
Diametro 173 cm, CV 10/ 120da 7,0 a 14,5 MHz, resa a 7,0 3,2 dB a 14,5 - 0,3 dB.
Diametro 300 cm, CV 20/ 200da 3,5 a 7,5 MHz, resa a 3,5 - 5,2dB a 7,5 - 0,7 dB.
Di queste ho provato solo la 80e la 173 cm, per tutte e due housato un variabile "split stator"220+220 pF
La loop a due spire che vedetenella foto copre le frequenze da3,4 a 7,6 MHz con resa del 90%circa a 7 e del 20% a 3,6 e proprio in ottanta metri ho collegatotutta Europa, con buoni rapporti.
La banda passante è appenasufficiente per la SSB, in 40 labanda passante è più larga econsente di spostarsi un po' senza risintonizzare illoop.
Per velocizzare icalcoli ho usato EXCEL ed ho implementatopiù colonne per visualizzare randamento generale al variare difrequenza, per esempio da 7.0 a7. l ho utilizzato Il colonne conpassi di 10kHz.
In possesso dei dati, possiamocostruire illoop, saldare il variabile, alimentare il tutto con il miniloop di accoppiamento e vai?Non è così.
Volendo ottenere i risultati" calcolati" o molto prossimi, si devono considerare alcuni fattori
La Rs perdita del conduttore,non è connessa esclusivamenteal tipo di metallo utilizzato ma èla somma di tutte le resistenzeche la radiofrequenza trova nelgenerare il campo elettromagnetico. Un peso rilevante lohanno le bandelle di congiunzione variabile-Ioop. Devono essere il più larghe possibili, meglio più bandelle flessibili saldate e distribuite lungo tutto ilcorpo dello statore del variabile.Nelle foto si nota che NON ho seguito questo indirizzo, sono leprime loop costruite, nelle successive è stato applicato il concetto espresso.
Realizzazione
In appendice è riportata tuttala formulistica necessaria. Invece per chi non ama le formule, diseguito ho sintetizzato i dati perantenne loop monospira in tubodi rame da 22 mm, quello per impianti di riscaldamento.
Diametro 83 cm, CV lO / 65 da
do in cambio una banda passante molto stretta. Questa riduce iproblemi di intermodulazione etrasforma ricevitori come i mieiTS140 e IC706 primo modello, indiscreti ricevitori! La perdita dipotenza in trasmissione non mipenalizza più di tanto, ho fattoQSO con tutta Europa e NordAfrica, per iDXpazienza arriveràla propagazione giusta.
10 l Rke 2/2006 I
CV-40-20
Collegamento CV-loop
2) Copertura di una ottava infrequenza, quindi 3,5/7 o 7/ 14 .
3) Massima perdita di segnale(per loop monospira) sulla frequenza più bassa 3 dB. Ossia 1/2
punto S in RXe 50% di potenza intrasmissione.
Il primo criterio non meritacommenti, il secondo può essereampliato facendo le opportunescelte dimensionali, ma attenzione: se il perimetro delloop supera il terzo (l/3) della lunghezzad'onda si perdono le caratteristiche "magnetiche" sulla frequenza più alta e si dovrà adottare unvariabile con capacità minimamolto piccola tipica dei variabilisotto vuoto.
Il terzo, deriva da un compromesso tra le dimensioni fisiche ele perdite di efficienza, ottenen-
Loop farfalla 80-40 Particolare CV loop farfalla
SALDARE
Perdite dovute al sistema di alimentazione: se il motoriduttore èfisso sul variabile, i cavetti di alimentazione attraversano il pianodelloop, oppure scorrono all'interno del tubo delloop per uscirenel punto diametralmente opposto al CV. Molti considerano tuttociò ininfluente. Personalmenteho inserito il motoriduttore nel"manico" di sostegno dell' antenna, trasmettendo il moto al variabile, per mezzo di un tubetto divetroresina. E' possibile utilizzare le parti terminali di canna dapesca a patto che non siano incarbonio'
Il manico di sostegno, in tuboquadro di alluminio da 45x45mm, è saldato esattamente opposto al variabile ed è un puntoneutro per la RF;può essere collegato alla terra, ed è il punto incui posizionare illoop di accoppiamento.
Il variabile: se avete un "sottovuoto" essendo sconsigliata lasaldatura (distruzione certa) curate al massimo la precisione deicollari di fissaggio. Con un doppio statore tipo split avrete qualche perdita dovuta all'asse delrotore, troppo sottile in rapportoalle dimensioni del conduttore;oltretutto, le lamine del rotore edegli statori devono essere saldate ai rispettivi supporti viceversa avrete notevoli perdite.
Un condensatore a farfalla si
presta meglio perché si devonosaldare solo le lamine degli statori, quelle del rotore si possonofissare a pressione perché ognilamina è un conduttore a se stante, soprattutto se si avrà cura didistribuire lungo il corpo deglistatori le bandelle di collegamento con illoop. Altre perditeconcorrono alla "Rs": la vicinan-
Miniloop
za di masse metalliche, muratura, pluviali in metallo e grondaie,praticamente tutte le masse metalliche poste nelle vicinanze.Anche la distanza dal suolo opiano di appoggio, deve essereminimo mezzo diametro delloop. I cavi di alimentazione RFecontrollo sintonia devono scendere perpendicolarmente verso
I Rke 2/2006 J 11
il piano di appoggio ad evitareaccoppiamenti indesiderati.
Ho provato diversi sistemi diaccoppiamento RTX antenna,quello a mini loop ha vinto il concorso. Pratico, facile da modificare e posizionare, non necessita di saldature alloop, e non habisogno di collegamenti elettricicon lo stesso. Il disegno vi permetterà una riproduzione idonea. Come conduttore ho usatodel coassiale RG 213, per rende-
ESEMPIO di calcoloLoop rotonda alluminio
Le formule sono tratte dai vari articoli citati nel testo, ogni autore hautilizzato formule con diverse impostazioni. Eseguendo i calcoli hoconstatato che le differenze di valore sono piccole e senza conseguenze pratiche.
Valori da impostare peril calcolo del LOOP.
Diametro esterno del LOOP in cm(per esempio) D = 173
Numero spire: N = IDiametro del tubo in cm. d = 3Frequenza minima di lavoro in
MHz. F = 6,9Potenza del TX = 100 W
Valore da inserire per ilcalcolo delle perdite resistive
RAME <I> = 1.714ALLUMINIO <I> = 2,828Coefficiente da inserire nella for-
mula peI;.il calcolo dell'induttanzadelloop in funzione della formaTONDA k = 2,451OTTAGONALE k = 2,561QUADRA k = 2,853
Nelle formule vengono usatiln = logaritmo naturale elog = log. in base lO
Calcolo:Perimetro medio del loop in cm
Lp = (D-d)-Jl-N = 534.07
Area media delloop in m2
A = O 785 _ ((D - d))2 =22698, 100 '
Induttanza in f.1HL =
O,002-Lp-W- ((Ln(4 _L:)) - k)
= 4,39775
12 l Rke 212006 I
re più flessibile la sperimentazione, gli estremi del piccolo loopsono terminati con due PL di cuiuno senza piolo centrale ed unagiunzione a T a cui connettere ilcavo coassiale in arrivo dal TRX.
Per il controllo del variabiledopo molte prove ho optato perun motore a 24V cc con due riduttori 1/256 pari a 1/65536 perla loop mono spira: riducendo latensione fino a 5 V si ottiene unasintonia molto fine.
Reattanza XLXL = 2-Jl- F- L = 190,66
Capacità in pFC = 25330,296/(P-L) = 120.98
Resistenza radiazione in mQ
Rr = 312 -105- (N-A- P/3002)2= 44,9822
Resistenza conduttore in mQ
Rs= -J(<I> - F) _ Lp5,033-Jl-d
=49,7353
Rendimento %
r; = Rr/((Rr+Rs)-100) =47,49
Perdita in dB (Rr) =-dB = 10 - LOG Rr + Rs-3,23389
Fattore di merito QXL
Q= 103----- = 1006,4682 - (Rr + Rs)
Banda passante in kHz a - 3dBBp kHz = F/Q = 6,8
Capacità distribuite in pFCd = 0,0269-Lp-N = 14,368
Tensione sul condensatore volt
V = -JW - XL - Q = 4380
La capacità reale di sintonia èdata dal valore teorico meno ilvalore della capacità distribuita
Nel caso visto sopra ilCV avrà capacitàmassima = C-Cd = 120,9814,368 = 106 pF
Date le tolleranze di costruzioneun variabile da 120 pF max è ottimale
Le formule presentate consentono di calcolare LOOP di una o piùspire.
Per la doppia spira o "FARFALLA" (battezzata da IN3THT) houtilizzato un passo passo 200step/giro con riduttore 1/256più ingranaggio vite senza fine eruota dentata 1/60 fissato sull' asse del variabile. Di questi nonpropongo schemi perché ognuno potrà risolvere al meglio e secondo disponibilità di materiale.Termina qui. la mia "fatica", nonvi narrerò di DX o QSO o altrecose. Questa è una piccola antenna' che ha permesso a me edaltri di "andare in aria", con buona resa su frequenze basse. L'alternativa era scarsa resa o QRT
BibliografiaOltre gli articoli citati nel testo:L:ANTENNA MAGNETICAdi Gaston Bertels ON4WF trad. di I I ZCT
RADIO RIVISTA 3/93 pg. 28La LOOP. ovvero antenna a telaio.Due articoli di Radiokit a cura della redazione.
Con Internet digitando ANTENNELOOP o LOOPANTENNE troverete ditutto e di più.
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IlNTENNE
HPa larga ba1ltJ ptlrtuttl
di Roberto PerDiti IW2EYII
POT R = 1/3 max potenza
punto arrivo iinea a·limentazione
R
I tw'Ir I 18
Fig. l
Formule di dimensionamento
In fig. l potete osservare schematizzata la struttura dell' antenna. Un rettangolo di filo in cui. ametà dei 2 lati si trovano 2 interruzioni.
La prima, indicata con R. è unaresistenza ilcui scopo è di rendere "aperiodica" l'antenna, chealtrimenti sarebbe un semplicedipolo ripiegato. Notate come laconfigurazione fisica stessa siauna protezione contro l'accumulo di elettricità statica sul radiatore. Sul lato opposto, di fronte adR. vi è il punto di collegamentoalla linea di alimentazione. Unavolta scelta la minima frequenzadi funzionamento su cui vogliamo operare possiamo determinare le misure di A e di B secondo le formule:
A = 100: minima freq.funz.
B = 3: minima freq. funz.
La minima frequenza di funzionamento va inserita in MEGAHERTZ.
Il rapporto fra la MINIMAfrequenza di funzionamento e laMASSIMA alla quale il sistemapuò operare è legata da un valore 5: l.
Quindi la massima frequenzadi funzionamento si ottiene conla formula
Freq. max funz. =Freq.min.funz. X 5
Il valore non è assoluto, m
IRke 2/2006 I 13
~
R in Q82390650
quadribanda di varie marche.Se poi si considera che i suddettiRTXhanno delle prestazioni in ricezione più che sufficenti, si desidera un sistema d'antennaadatto anche per ascolto Broadcasting e UTL.
L'antenna T2FD è nata per scopi militari e civili, cioè in un ambito in cui serviva un' antennache coprisse più frequenze, facile da installare e senza particolari tarature da effettuare al montaggio. Per l'uso in portatile sonodoti importanti, e bisogna inoltrericordare che un radiatore diquesto tipo risulta più corto di undipolo che operi sulla frequenzapiu bassa del sistema.
imp. linea75
300600
A
A=1 OO/freq.minB=3/freq.minA e B in metrifreq. min in MHz
f.
Con !'immissione sul mercatodi apparecchiature multibandaaumenta sempre più la ricerca diuna antenna che abbia una ampia copertura di frequenza in HF,senza ricorrere, per coprire lebande OM, a sistemi trappolati oa commutazioni. Chi acquistaquesto genere di apparato è infatti interessato ad aver il massimo con il minore spazio possibile, compreso l'antenna, ancheaccettando qualche compromesso. Non è il caso di disquisirese sia la scelta migliore, ma fattosta che sono sempre di più le stazioni strutturate intorno a dei
Premessa
tubo PVC impianti elettrici diam 25 mm
quanto dipende da come è installata l'antenna, dalla distanzadal suolo, dalla precisione di costruzione ecc.
Per agevolare il calcolo dellastruttura riporto una tabella presentata da IKOIXIFabio Bonucci.che mostra alcuni rapporti frequenza/ dimensioni fisiche.
cavo dell'antennatiranti Nylon diamo 2.5 mm
Gamma (MHz) A in metri8 in metri
1,8 - 9
55,51,6
3,6 -18
27,70,8
7 - 35
14,20,4
10 - 50
100,3
14 - 70
7,10,2
NOTA: ricoprire con silicone o resine le resistenze per impermeabilizzarle(o inserirle in un contenitore stagno IP45)
RESISTENZE ANTINDUTTIVE
Nota: forare il tubo inserendo dei passacavi in gomma o tubettoplastico - Otturare le estremità con "polistirolo ad alta densità"
Impedenza lineaValore di R in Qdi alimentazione
75Q
82 Q
300 Q
390 Q
600 Q
650 Q
direttamente il cavo coassialeall'antenna, perdendo i beneficiapportati dal balun (ilvalore di Rin tabella è accettabile ancheper 50 Q)
Le resistenze con cui costruireR devono essere di tipo antinduttivo.
Da scartare quindi quelle dipotenza in cassa ceramica o afilo. Si potranno usare i tipi adimpasto da l o 2 watt. La potenzadi R deve esser pari ad l /3 dellapotenza massima con cui sivuoleoperare. E' bene ricordare chebisogna prendere tutte le precauzioni per proteggere dagliagenti atmosferici (nebbia, pioggia, ecc) il gruppo resistivo, inmodo da assicurarsi un funzionamento regolare nel tempo Ottima sarebbe l'immersione in resina epossidica autoindurente,di quella usata per le muffoleENELo TELECOM.Va altresì evitata la possibilità che sul grupporesistivo si scarichino sforzi meccanici dovuti alla trazione dei tiranti di sostegno o del vento Unsistema è quello di montare l'arrivo dei cavi su di un blocchettodi plexiglass o altro adatto mate-
plexiglass o isolantespesso min. 5 mm
Fig. 3 - Realizzazione distanziali di estremità
alimentazione. Comunemente siadotta un valore di R = 390 Q, inmodo da poter porre nel punto diarrivo della linea un balun 6: lper alimentare il tutto con cavo a50 Q. Molte T2FD commercialisono realizzate in questo modo.Considerate che l'utilizzo del balun permette la separazione galvanica fra il cavo e l'antenna.
Se si utilizza per l'alimentazione una piattina o altra linea bifilare aperta, l'uso del balun non ènecessario.
E' stato inserito anche il valoredi R qualora si volesse collegare
FASTO N STAGNATOO OTTONATO
Fig. 2 - Realizzazione gruppo resistivo "R"
Come già specificato il valoredella resistenza di chiusura è infunzione çlel valore della linea di
Dimensionamento dellaresistenza R
La lunghezza della linea di alimentazione non è critica inquanto non risonante E' consigliato, se possibile, farla scendere perpendicolarmente al lato Adella struttura radiante. Si consiglia anche di eseguire un bloccoalla discesa della radiofrequenza sulla calza esterna del cavo(se usato), ad esempio avvolgendo 7 spire di RG58 serrato strettosu di un diametro di circa lO cme bloccandole con fascette o nastro autovulcanizzante.
14 iRke 212006
R
Fig. 4 - Particolare punto mediano antenna
riale isolante sul quale si scaricheranno gli sforzi meccanici.Sopra di questo verranno postele resistenze adeguatamenteprotette dagli agenti atmosferici(fig. 2).
Si potrà anche usare una scatola IP45 da elettricista di formato adatto convenientemente forata. Si ricorda che tutte le viterieDEVONO essere INOXI
Per il montaggio dei distanzialidi estremità (fig. 3) si potrà usaredel tubo da elettricista da esternodiametro 25 mm forato adeguatamente. Terminati i fori andranno posti in essi dei passacavi di
Fig. 5 - Esempi di montaggio.
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f ,
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fili nylon sostegno arrivo cavo
<E
protezione saldatura cavo/filose non si usa il balun
gomma, in modo da non tagliarei filisui bordi. Per ultimo si tapperanno le estremità con polistiroload alta densità (tipo da vaschettadi gelato), per evitare che con ilvento fischi. Se l'antenna è particolarmente lunga si potranno inserire in posizione adatta altri 2distanziatori. Nel punto di arrivocavo si provvederà ad inserire 2spezzoni di filo nylon che faranno da sostegno allo sforzo causato dal peso del cavo o della piattina in arrivo (fig. 4). Per il tesaggio si userà nylon da pesca di2,5mm o maggiore se disponibile.
" "
Modelli commerciali
Se arrivati a questo punto visiete convinti che la costruzioneè troppo complicata e volete evitare fatica, oppure volete vederqualcosa di industriale per prendere ulteriori spunti, potete consultare questa tabella delle versioni più popolari in commercio.
Ed ora l'elenco dei riferimenti acui attingere in caso di dubbi eperplessità:
Marca ModelloNole
S.G.C.
SG 103-1,8-30 MHz
SG 104150W /1 kW
Barker &BWD 1,8 - 30
27 m 2 kW
Williamson1.8-30 MHz
AH 710
30 m 150WICOM 1,9-30 MHz
YA30
25 m 150WYAESU 1,8-30 MHz
Megapower
30mVicker France Filaire1,8-50 MHz 1kW
Barker &AC 5-30 H5
5-30 MHz 5 kWWilliamson
l) "La squashed rhombic" Fabio Bonucci ikOixi- Radiokit giugno 2002.
2) "Multibanda senza trappole"Costantino Feruglio iv3vs Radiokit 1990.
3) GES FRANCE - cataloguegeneraI - 1997.
4) Radiorama - mensiledell'AlR - numeri vari.
5) Yaesu Musen CommerciaIRadio equipments - catalogo1999.
1!kJ
f.1I111 AIRI'OLaboratorio ottico ed elettronico
Surplus militareVia Palese, 44/A - 40122 BOLOGNATel./Fax 051/251395 - 335/6343526
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Stereomicroscopio2 coppie oC.1OxWF 20xWFob.2x 4x - IIluminatore 220V.Luce trasmessa e/o riflessa.
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(Rke 2/2006 I 15
MICROONoe ~
TX con DRO ~Whll!!!lI
Q~4GBz2° parte
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Materiali ed"auto-allineamento"
Il trasmettitore è assemblato inun contenitore in lamierino diferro stagnato di dimensionistandard 37-74-30 mm(1) conconnettori SMAdirettamente saldati, come per altre realizzazionidi cui alla Ref.4 . E' stato scartato!'impiego di contenitori in metallo fresato, non solo per ragioni dicosto e reperibilità ma anche perpraticità costruttiva, considerando che le ridotte dimensioni permettono comunque una buonastabilità elettrica e meccanica.Naturalmente altre soluzionisono possibili con l'impiego dimateriali diversi quale ad esempio illamierino di ottone nichelato.
E' da osservare che - a parte lachiusura a massa dei terminali disource dei MESFET- la quasi totalità dei ritorni a massa RFè realizzata verso le metallizzazioniposte sul perimetro del circuito esaldate contro la pareti verticalidel contenitore. E' implicito che!'impiego di un contenitore in ottone fresato comporti la saldatura di queste metallizzazioni conleghe eutettiche a bassa temperatura come quelle con indio (Tepoco superiore ai 100°C) che
(l) Ditta Fiorini (VR)
161 Rke 212006
sono comuni nel settore professionale ma un po' esotiche pernoi radioamatori .
In questo caso inoltre sarebbenecessario avere accesso al piano di massa in corrispondenzadei FET,stante il metodo di interconnessione di seguito esposto.
In considerazione della frequenza in gioco l'approccio iniziale nella realizzazione di questo progetto è stato condotto impiegando il miglior laminato inteflon disponibile (Rogers 5880,spessore lO mils) che alle ottimeproprietà elettriche associa tuttavia alcuni problemi nell' impiegopratico. Questa soluzione è statascartata e le motivazioni in sintesisono:
l) Alta flessibilità e deformabilità meccanica che IMPONE!'impiego di un piano di massauniforme ove saldare (o incollarecon resine termoindurenti caricate con argento) il circuitostampato
2) Cucitura del circuito conbandella di rame da 0.02 ...005mm di spessore per il ritorno amassa dei source dei MESFET,non potendo disporre ovviamente di fori metallizzati
3) Difficoltàad ottenere una superficie perfettamente piana incorrispondenza del disco OR.
4) Difficoltà ad avere una adesione del OR al circuito: fattoreimportante, considerate le dimensioni e la massa dei dischi
impiegati.5) Deformazione del laminato
se non sottoposto a trattamentotermico uniforme per !'intera superficie.
6) Dispersione di risultati in termini di guadagno degli amplificatori e condizioni d'innescodelI' oscillatore.
Notiamo che alcuni punti sonoin conflitto. La necessità di "cucire il circuito" sia pure con lamierino in rame di qualche centesimo di spessore non consente dieffettuare una saldatura uniforme dello stampato su un pianocontinuo di massa perché la pIanarità del circuito non è realizzata. Se invece si salda selettivamente un riscontro di metallo incorrispondenza del solo discoOR. il processo termico inducedegli scalini sulle microstrip nelle zone di transizione. Circa ladispersione dei risultati si è concluso che questa non è da attribuirsi che in maniera modestaalla dispersione delle caratteristiche dei dispositivi attivi e passivi. circuito stampato incluso,ma piuttosto, ed in modo rilevante, lo è alla variabilità nella lunghezza dei ritorni a massa deiMESFETil cui valore non può essere ottenuto in modo ripetitivoentro una manciata di pochi micron.
Quest' ultimo punto è stato giàesaminato sul piano teorico per
altri progetti a frequenze inferiori(vedere ad esempio Rei 4,pag.151 ).
A 24 GHz la lunghezza d'ondaèA = 12,5 mm in aria ed 8,8mmnel teflon, sicché una linea a 50Q su un percorso teorico di 250micron i (cioè pari allo spessoredel solo materiale) comportaun'impedenza di chiusura amassa di circa lO Q(2) Se disallineamo di soli 100 micron il posizionamento del MESFETrispettoalle bandelle di chiusura a massa - ed è già un valore che presuppone una precisione da orologiai. la reattanza induttiva delritorno a massa sale a circa 13 Q,cioè abbiamo una variazione del30 percento !! Questa impedenza costituisce una controreazione per il dispositivo e pertantoanche le impedenze ai terminalie guadagno sono pesantementemodificate. Nell'esempio citatoabbiamo ipotizzato solo O,l mmdi disallineamento e quindi. considerando lo scarso controllo diprocesso che possiamo eseguirecon i soli mezzi domestici. sonoplausibili le difficoltà e la scarsaripetibilità nei risultati citate anche da altri OM con grandeesperienza e dimestichezza nelle realizzazioni per onde millimetriche.
A seguito di queste ed altreconsiderazioni si è deciso di abbandonare il classico materialein PTFEe'studiare l'impiego deinuovi laminati con dielettrico inPolyester. Questa decisione èstata presa già per il primo dei 4moduli per ATVin Banda Kovvero per il convertitore 24GHz/1.9GHz, con l'obiettivo primariodi realizzare un: AUTO-ALLINEAMENTOdei ritorni a massa dei MESFET
Come studio preliminare allascelta sono state valutate a24GHz le attenuazioni specifiche nei due materiali di parispessore del dielettrico (O 25mm) e metallizzazione (Cu, 15micron), per una linea in microstrip con impedenza caratteristica Zo = 50 Q.
(2) In prima approssimazione:Z=Zo"tan (360 " L" .[E;m
Tab.1 - Microstrip 50 Q @ 24 GHz
Laminato
A (dBm/m)À (m m)feffPTFE 5880
14,59.071,896
Poly R04050B
297,512,764
L'attenuazione (in decibel) dellaminato in Polyester è doppia rispetto a quella in PTFE. Ciò dipende unicamente dall'elevatofattore di dissipazione del dielettrico del R04050B, che il costruttore specifica essere
tanò = 0.004 a 10GHz(tanò= 0,0008 per il PTFE)
Essendo le dimensioni fisichedei percorsi assai ridotte a24GHz, un'attenuazione di 0,3dB/cm non costituisce assolutamente un problema nel presenteprogetto: può esserlo -ma inmodo limitato- nella costruzionedi amplificatori a bassissimo rumore o qualora si debbano realizzare filtri di banda con microstrip come ad esempio quello impiegato nel modulo convertitoredi cui alla Ref.2.
Ma è anche vero che quando siricercano cifre di rumore bassissime è necessario eseguire circuiti in aria, mentre nel caso deifiltri è opportuno dimensionarequesti con bande passanti relativamente larghe, in modo da avere risonatori con bassi coefficienti di risonanza a carico e quindicontenere le perdite d'inserzione.
Ad esempio, nel caso del convertitore ATVa 24 GHz il filtroperla reiezione immagine è largo2GHz, ha 3 risonatori ed unaperdita di 6 ...7dB, garantendouna attenuazione dell'immaginedi circa 20 dB.
20 dB sono più che sufficienti arendere trascurabile il degradodel rapporto SIN del ricevitoredovuto alla potenza di rumoreassociata alla frequenza immagine.
La tab. l evidenzia una grandedifferenza anche tra le permettività dielettriche effettive, ovveroun ridotto fattore di velocità per ilPolyester: in altri termini si hannolunghezze d'onda inferiori e larghezze fisiche delle microstrippiù piccole. In termini pratici ciòsignifica che nella realizzazionedel circuito i limiti del processo
di fotoincisione diventano piùstringenti. Questo ostacolo è superabile se si riesce a produrrecircuiti che comprendanomicrostrip non più larghe di 150 micron e spaziature tra queste nonsuperiori a circa 50 micron: leprime sono indispensabili per larealizzazione delle reti di alimentazione nei circuiti di drain esource dei MESFET, le secondeper la costruzione degli accoppiatori in A14 per i disaccoppiamenti interstadio, d'ingresso ed'uscita.
Queste caratteristiche di fotoincisione sono state raggiunte,come detto, con una resa di processo del 30 percento, valore accettabile (nonché migliorabile infuturo) perché l'impiego del laminato R04550B consente di superare brillantemente i limiti citati del PTFE.
La consistenza meccanica delR04550B è paragonabile aquella del classico laminato in fibra di vetro FR4 e non subisce ledeformazioni permanenti con lesollecitazioni termiche citate. Mail vantaggio forse più rilevante èrelativo all'AUTO-ALLINEAMENTO dei ritorni a massa deiMESFETaventi il contenitore illustrato in fig. 5.
Il contenitore e composto dadue parti in ceramica:- il corpo, sagomato con una ca
vità ed al quale sono vincolati iterminali. All'interno della cavità è saldato ed interconnesso,con fili d'oro, il chip.
- il cappuccio, sottile, di chiusura che è saldato con leghe eutettiche al corpo.
La sommità del corpo ceramico ed il cappuccio hanno metallizzazioni in oro per ancorare lalega eutettica che realizza lachiusura, la cui ermeticità è paragonabile a quella che abbiamo nelle valvole di potenza metallo-ceramica ad anodo esterno. Nel nostro caso all'interno,non abbiamo il vuoto ma un'atmosfera di azoto secco. Dalla fig.5 notiamo la particolarità chiavedi questo contenitore:entrambi i terminali di sourcecollegano la saldatura del cappuccio con una metallizzazio-
IRke 212006 l 17
4.78±0.5
1.5±0.3
1.5+0.3
~
(0.059)
(0.059)(0.051! t
0.1
°t ~~8S
,--,
-.JO>___ o1+r 4~:,?~lo;I~
1. Gale
2. Source3. Drain-1~
4. Source
(0.02)
Uni!: mm (inches)
Fig. 5 - Contenitore ermetico metallico-ceramica degli HEMTimpiegati per l'autoallineamento delle connessioni al piano di massa.
ne in oro posizionata lungo lasuperficie cilindrica esternadel contenitore.
Questa interconnessione è necessaria per garantire che la corona metallica di chiusura sia anch' essa connessa a massa, evitando accoppiamenti parassiti.
Pertanto se inseriamo ilMESFET capovolto - in un foropraticato nel circuito stampato econ diametro pari a quello delcontenitore - abbiamo ilnotevolerisultato 'che le metallizzazioniche collegano i terminali disource al cappuccio sporgono dalpiano del circuito stampato dicirca 0,5mm.
Ciò deriva dal fatto che i'altezza del contenitore è di 1,3 mmcui vanno sottratti gli spessori delcappuccio, del metallo di chiusura e del laminato che nel nostro caso è di 265 micron (cioè250 micron di dielettrico + 15micron di metallizzazione dal latomicrostrip)
Siamo pertanto in grado dipraticare una saldatura a massadei 2 terminali source saldandocon la comune lega stagnopiombo le 2 metallizzazioni sporgenti verso il piano di massa chesarà tangente al contenitore nelpunto più vicino possibile.
Abbiamo ottem,lto in tal modo
18 IRke 212006 l
una: interconnesssione autoallineante poiché i terminali disource risultano sempre connessi a massa con un percorsofisso il più corto possibile, cioèpari allo spessore del laminatoe nel punto più vicino al contenitore, indipendentemente dagli errori di posizionamentodel foro di alloggiamento delMESFET.
Gli errori di posizionamentodel foro di alloggiamento si traducono, con effetti contenuti, inun disallineamento tra microstriped i terminali di gate e drain. Lemicrostrip di interconnessione a50 Q, quali sono normalmenteutilizzate in questo ed altri progetti, in questo caso hanno larghezza di 0.6mm per cui unospostamento laterale del forocomporta la modifica della componente reattiva delle impedenze d'ingresso e d'uscita. Questevariazioni possono essere minimizzate riducendo la lunghezzadei terminali prima della saldatura ed in ogni caso non dannocontributo apprezzabile per errori sino a +/- 50 micron essendo 0,5 mm la larghezza del terminale del MESFET.Con microstrip aventi Zo =40 Q, lalarghezza è di 0,8mm ed il disallineamento laterale ha effetti tra-
scurabile sino a +/- 150 micron.L'autoallineamento è pratica
bile con il laminato R04450Bperché avendo caratteristiche dilavorabilità essenzialmenteuguali a quella dei laminati in fibra di vetro è possibile, anchecon spessori sottili, praticare forisenza sbavature, con i bordi adangolo retto e senza deformazione del materiale. Precauzioneovvia è l'impiego di punte affilatecon angolo di taglio uguale aquello adottato per laminati FR4.Anche i terminali di gate e drainhanno un tratto di metallizzazione laterale di circa 200 micronche porta questi quasi a contattocon il piano di massa. Per evitarepossibili corto-circuiti la metallizzazione è rimossa dal lato massaper circa 0,2 ...0,3 mm in corrispondenza dei terminali comeindicato in fig. 6. Per questa operazione si impiega una sottilelama inclinata di circa 45 gradi.
Per assicurare la planaritàdeli' inserzione dal lato microstrip sono anche inserite duepiazzole in corrispondenza deiterminali di source, come indicato in fig. 5. Non è necessario saldare queste piazzole, il cui compito è solo quello di mantenere iterminali di source sullo stessopiano di quelli di gate e drain.
Lato Massa oFig. 6 - Connessione con auto-allineamento
Fig. 7
Costruzione
La costruzione del trasmettitore inizia con il processo di fototecnica per ottenere il circuitostampato con le seguenti lavorazioni in sequenza:
a) Esposizione UVdel laminatocon resina fotosensibile pre-deposta e sviluppo del circuito.
b) Incisione del circuito in bagno (caldo) di cloruro ferrico.
c) Rimozione resina, passivazione con argento, foratura peralloggiamento dei MESFETe perrivetto di ritorno a massa.
La passivazione è ottenuta consali d'argento per reazione adoppio scambio in soluzione concianuro (è ovvio che la pericolosità di questi composti implichiprecauzioni). Il ciclo di esposizione con luce ultravioletta è rea-
lizzato con lampade Philips tipoTLD 15/05. Le fasi a) e b) includono anche il controllo dimensionale delle parti più critichedel circuito, quali ad esempio gliaccoppiatori. a mezzo di un microscopio dotato di scala con righello calibrato in micron (fig.7A). In fig. 7B, C. D sono illustratialcuni passi di questo controlloed i circuiti fuori tolleranza o cheincludono errori catastrofici sonoscartati. Allo stato attuale dell' arte il limite della risoluzione ottenibile è ascrivibile alla qualitàdel 'Master' impiegato nel ciclodi esposizione, ovvero alla risoluzione e precisione della stampante (Epson 2880 dpi) utilizzataper stampare il file del circuito(in AUTOCAD) su foglio trasparente in acetato. Prima di inserireil circuito stampato nel conteni-
B Il laminato dopo la fase di esposizione UV e sviluppo
c
D
Accoppiatore interstadio
(10 micron/divisione)
Accoppiatore a 3 porte dello stadio oscillatore"Whispering Gallery" (50 micron/divisione)
Modulator
~.I inpul
OUlp\lL
24 GHz
Modulaior
inpul
.•k_J2 \' fJfW
oulpui
24 GHz
~
Mod. Seus.=-3.3_\!llt/V
Fig. 8 - Lato massa del TX Fig. 9 - I due esemplari costruiti
Via C. Cattaneo, 46/H - 01100 VITERBO - www.vipelectronics.itTe!. 0761 309046 Fax 0761 323287
corretta, il OR è vincolato con 3micro-gocce di adesivo rapido(LOCTITE 40 l ).
Sul coperchio di chiusura delcontenitore è vincolato un rettangolo di spugna assorbente("Ecosorb") per evitare accoppiamenti indesiderati dovutiall'irradiazione delle microstriped alle risonanze della cavità formata dal contenitore. Alternativamente si possono utilizzare altri materiali assorbenti e posizionamenti diversi da quelloindicato.
In fig. 9 sono mostrati i primidue esemplari costruiti.
Uno di questi sarà utilizzato perun beacon ATVsperimentale.
Bibliografia
l) "Theory and application 01 Whispering Gallery Modes applied to microwave devices" City University 01 New York2) "DRO Whispering Gallery a 20 GHzed applicazioni AD! in banda K"12SG Meeting VIU ISHF di Ravenna 20023) "Whispering Gallery Modes 01 DieIectric Resonators" C. Vedrenne, J Arnaud proC. ins. elec. eng. voLl29 August 19824) "Compendium UHF e Microonde"Edizione 2001 - 12SG
S~LWIRELESSLAN PROFESSIONALI- PONTI RADIO CIVILI E MILITARI
Ricetrasmittenti CB, OM, Audio, Video, Dati
e saldati dal lato del piano dimassa del circuito (fig 8)
I due diodi 02, 03 possono essere sostituiti con un singolo diodo LEDrosso, come visibile in figura.
Dopo aver controllato ilcircuitosi applica la tensione d'alimentazione e si verificano le tensionipresenti all'uscita di Ul ed U2Quindi. dopo aver rimosso l'alimentazione' sono inseriti e saldati i 3 MESFETcon la precauzione di utilizzare un saldatorealimentato a gas o batteria: in sequenza per ogni dispositivo sonosaldati prima i terminali di gate edrain (lato microstrip) e poi i dueterminali di source dal lato massa.
L'ultima operazione dell' assemblaggio consta nel posizionare il disco OR per il funzionamento dell' oscillatore nel modoWhispering Gallery con il numero N corretto all'ottenimento della frequenza desiderata. Perquesta operazione è indispensabile l'impiego di un analizzatoredi spettro. L'innesco dell'oscillatore è evidenziato da un aumento di luminosità del diodo LEDcausato dal calo della correnteassorbita. Trovata la posizione
tore è saldato un riscontro pianodi metallo sul lato di massa, incorrispondenza dell' area ove èposizionato il Dielectric Resonatoro Questa operazione è richiesta per garantire la planarità delcircuito poiché il O.R. è posizionato direttamente sul piano delcircuito stampato senza distanziatori ed una non planarità sitradurrebbe in una dispersionedelle condizioni di oscillazionedel WGMO oltre ad influire sullafrequenza di lavoro e stabilità.Naturalmente l'inserto deve essere perfettamente piano: sia peril convertitore che per il trasmettitore qui trattato sono impiegaterondelle in ottone ottenute pertornitura di una barra con diametro di '15/17 mm L'oper azione di saldatura è effettuata mentre il circuito e tenuto premutocontro un blocco di alluminiospianato con fresa.
Il circuito è quindi inserito esaldato nel contenitore al qualeerano stati preventivamente inseriti e saldati i connettori SMA.Con esclusione dei MESFETtuttii componenti sono saldati: sia ilregolatore di tensione L7805 cheil 'modulatore' LM317 (in contenitore TO-220) hanno l'aletta diraffreddamento tranciata per limitarne l'ingombro in altezza (ilcircuito stampato è saldato a circa 13 mm dal bordo superioredel contenitore).
L'aletta del regolatore è anchesaldata alla parete del contenitore. Icomponenti CL C2,C3, C4,C7, C8, 01. 02, 03 sono inseriti
20 ~Rke 212006 I
.7
R01lle-",ade. ti dlntorn/~~~4° parte
a cura dell'I lJ.RP CLVBm==~",,~i~~ [email protected]
IRke 212006 I 21
certo il Kl. che cerchi le prestazioni di transceiver blasonati, mainvece unisce un progetto forseanche troppo minimale (la supereterodina ha il primo mixercon l'arcinoto NE602!), ma leprestazioni sono sempre degnesia del nome della Casa costruttrice, sia delle esigenze di unOM che non si accontenti dellasolita "rivelazione diretta".
Il tutto in un ingombro veramente esiguo, unito ad unpeso ... ridicolo
Quando di questo apparatovediamo le foto ci facciamo un'idea, ma quando poi lo abbiamoa disposizione, quasi rimaniamodelusi dalla sua piccolezza equando lo prendiamo in manoquasi abbiamo paura sia vuoto ..
E' evidente che il meglio dellesue prestazioni lo vedremo inQTH non "industrialmente inquinati", in zone dove sia QRM cheQRN di qualsiasi natura, non siano eccessivi. Non potremo pre-
Si tratta di un apparato concepito per con una filosofiadi estrema semplicità, che significa anche leggerezza, bassi costi equindi portabilità. E' un transceiver previsto solo per la telegrafia.
Si tratta pur sempre di un sistema a supereterodina in ricezione, la parte trasmittente è classi- Fig. l - Elecraft Kl (nolare le dimensioni assai ridolle)
ca, si mescola ilVFO con un quarzo e si ottiene il segnale portanteche verrà usato inCW.
Il ricevitore è improntato alla semplicità, pur senzarinunciare a quello che serve dibase, filtri in IF.RIT, VFO. ecc.Non si può dire
Alimentazione: 9 - 15 V dc;Sensibilità RX: 0.15 flV;Selettività: filtro a quarzi tipo
ladder in IF (4.915 MHz) con tregradi di selettività impostati;
S-meter: a barra di luminosa;Potenza TX: regolabile fra cir
ca O e 5 W, con protezione delPA;
CW: keyer interno (9 - 50wpm);
Altoparlante internoCosti:
Kl 4 bande = 349 $;Kl 2 bande: 289 $;KNBl: noise blanker interno35 $;KATI = antenna tuner interno =99 $
Continuiamo la panoramicadei kit per QRP della Elecraftparlando, stavolta di due apparati nati per operazioni portatilimolto "rugged" come dicono inUSA: apparati solo per CW, mache almeno in un caso .... "qualcuno di nostra conoscenza" haadattato anche all'uso SSB, rendendolo senz' altro più completo.Parleremo anche di un cosiddetto "backpacker" cioè un RTXdamettere nello zaino, leggero maresistente e che è un altro piccolo gioiellino, il KXl.
Ricordiamo che una miriade dinotizie ed informazioni sono rilevabili dal sito Internet: http:l /www.eleçraft.com/.
Inoltre c'è una mailing -list gestita tramite ilsito dell'Azienda, incui vengono riportati problemi.modifiche e quanf altro riguardaapparati ed accessori della Elecraft. Stavolta parliamo, nell' ordine, di:- Kl transceiver mono/multiban
da CW modificato per l'uso anche in SSB da IOCG.
- KXl transceiver portatile bibanda e moduli aggiunti CW.
Esaminiamo le caratteristichetecniche essenziali:
Bande: due o quattro bandeHF a scelta (differente prezzo) ascelta fra 40 m, 30 m, 20 m e 17moppure 15 m (copertura del VFO= 150 kHz della banda); RIT eXITaggiunti;
Elecraft Kl
KIT ELECRAFT
Fig. 2 - Il Kl di Attilio IlBAY, pronto per essere trasportato in qualche postosperduto sulle montagne ....
tendere le prestazioni di unIC765, ma non ne abbiamo neppure i costi! Inoltre c'è la possibilità di realizzare un kit, di saldarlo con le proprie mani, di vedercrescere un apparato sotto leproprie mani, senza la "paura"ed il timore che forse può incutere un kitpiù impegnativo come ilK2!
Si tratta di un transceiver acquistabile e realizzabile sia inversione duobanda sia in quellaquadribanda, con la possibilitàdi fare l'upgrade da 2 a 4 bandein un secondo tempo.
La concezione iniziale era diun apparato solo per CW e monobanda; poi nel tempo le richieste e quindi il lavoro dei progettisti della Elecraft, hanno portato alla nascita del più completoapparato bi-banda e quadribanda: non è la copertura di tutte le freqùenze HAM,è vero, male quattro bande disponibili, ilVFO con escursione di 150 kHzper ogni banda, permettono una
certa libertà di QSYsu frequenzepiù o meno libere ed assistite dapropagazione, a seconda dellecircostanze.
La limitazione del solo uso intelegrafia è stata superata dal lavoro come al solito ottimo ed ottimamente presentato e comesempre bello anche da un puntodi vista estetico di GiulianoIOCG, anzi diciamo meglio cheGiuliano ha iniziato proprio dalKl il suo rapporto affettivo con laElecraft. .. Giuliano ha realizzato, infatti, una schedina che siaggiunge all' interno dell' apparato e lo trasforma in un transceiver sia CW/SSB, rendendolosenz' altro più completo e versatile.
A questo proposito non si capisce perché la Elecraft non abbiamai voluto prendere ufficialmente atto di questo "add-on", vistoche loro stessi non realizzanonulla in proposito. Ci si sarebbeaspettati che almeno lo citasseronel loro sito web, ed invece lafama di questa schedina,nell' ambiente è dovuta solo adun "passa-parola" virtuoso innescato dai primi che hanno volutoapprofittare del nuovo circuito eche poi ne hanno iniziato a farela "pubblicità".
Oggi la richiesta per Giulianopotremmo dire che è piuttostocorposa a giudicare da ciò chevediamo dover fare da GiulianoIOCG nel suo laboratorio ... , ilquale non realizza kit, ma è disponibile a fornire tutte le spiegazioni ed indicazioni sul suo la-
voro, per aiutare chi voglia duplicarlo; sono a disposizionestampati e know-how e per chiscriva un email all'autore ed abbia anche la pazienza certe voltedi attendere, visto che in casa diIOCG non c'è un ufficio con segreteria, né una Ditta, ci sono indicazioni pazienti e precise sullarealizzazione completa.
Insomma Giuliano IOCG è unvero esempio di spirito amatoriale, di persona che mette il suoknow-how a disposizione deglialtri OM, per il gusto di farIo ed ilpiacere di condividere le proprie esperienze e quel che nederiva.
Tornando al Kl crediamo chele due aggiunte di cui sopra lorendano a tutt' oggi, nell' ambiente, non solo più completo,ma forse uno se non il migliorekit-minimale realmente portatile(dove per kit-minimale intendiamo un apparato ridotto all'ossoed all'essenziale, senza entrarein ambiti più seri ed impegnativicome quelli del K2).
Si può argomentare sui costi(fra l'altro, l'acquisto comporta ingenere spese doganali, ed un20% in più pesa sul nostro portafogli .... ), ma è pur vero che sispende per realizzare un kit incui abbiamo alla fine un verotransceiver, funzionante, chenon necessita di tarature e messea punto con strumenti sofisticaticome analizzatori di spettro,spesso non in nostro possesso, esoprattutto un apparato che benfigura in confronto ad altri. E'
Fig. 3 - Una soluzione per il trasporto dell'apparato e... del bug
22 l Rke 212006 I
Fig. 4 - Elecraft Kl vista d'interno
Fig. 5 - Elecraft KXI Fig. 6 - Il KXI di Attilio IlBAY con montata la "Miracle whip" e lapaddle del keyer interno
chiaro che chi è in grado di farequalcosa in modo autonomo,può sempre pensare di prendere idee, suggerimenti e spunti epoi mettere assieme la propriarealizzazione, come appunto hafatto IOCG. Ma non tutti abbiamosempre il tempo e ... forse ancheil coraggio di fallire, e ... la ga-ranzia di buon esito si paga .hi
Concludendo un commento diMike Elliot. W8KRR, a propositodi quest'apparato: "Mio figlioKC8MIG ha costruito un esemplare di Kl e ne è rimasto impressionato. lo, come ex Chiefengineer ,della Heathkit. possofare le mie congratulazioni (allaElecraftJper avere realizzato unbel kit, e questo lo devo propriodire!"
Che aggiungere? Non rimanealtro che provare .... a costruirloed a usarlo, magari in portatile.
Elecraft KXl
La Elecraft definisce questo un" Ultra-Portable CW Transceiver Kit",ovvero in alcuni siti perappassionati del QRP viene inserito nella categoria dei "backpacker", cioè degli apparati damettere dentro lo zaino ... Quindiparliamo di un transceiver natoed adatto alle operazioni in por\alli.e ed assolutamente non permù'Zlane \lEsa.
Ne riassumiamo anche qui lecaratteristiche tecniche:
Bande: funzionamento bibanda: 40 m e 20 m , opzione peri 30 m (VFO a DDS con 10Hz /giro di sintonia); RIT con variazione di +/- 10kHz di shift;
Alimentazione: 7 -;- 14 VDC;
RX: supereterodina a singolaconversione con selettività di IFvariabile da 200 Hz a 2 kHz;
S-meter: a barra di luminosa;Potenza TX: regolabile fra l e
4 W, con protezione del PA;CW: keyer interno (8 - 50
wpm) e funzionamento in fullbreak-in;
Costi:KXl 2 bande = 279 $;KXB30 (adattatore per i 30m): 29$;KXATl = antenna tuner interno= 79 $
Si tratta di un apparato concepito con semplicità estrema, chesignifica leggerezza, costi ridotti(non proprio al massimo ... ), masoprattutto portabilità.
Il KXl è il sogno di chi ama andare a spasso in montagna, incollina, dove volete voi, portandonello zaino un apparatino leggero al massimo, per collegarequalche DX in HF, con solo lebatterie interne e magari unasemplice antenna filare (su sitidedicati ad attività portatili comeil SOTA potete trovare varie ideein proposito ... ) ed un efficaceAntenna Tuner interno.
Il KXl è anche un apparatoperfetto per operazioni d'emer-
genza, o per costruirlo giusto perdivertimento: infatti nella mailinglist della Elecraft sono di recenteapparsi i messaggi di HB9DRV,Simon Brown (alias GD4ELI),1'autore di "Ham-Radio-deLuxe" , (un famoso ed affermatosoftware per gestire RTX da remoto e trasmettere anche inPSK31 ), Simon si dice entusiastadi questo piccolo transceiver, dalui acquistato e montato in relativamente poco tempo e con pocosforzo, senza problemi e con funzionamento immediato!
Il costo per togliersi questo sfizio, certo non è proprio irrisorio,perché parliamo sempre di circamezzo milione del vecchio conio,ma si sa che l'hobby della radioha i suoi vari aspetti e certe volte icosti non sono sempre irrisori.D'altra parte parliamo di qualcosa che non rientra nei generi diprima necessitò e quindi .....ognuno può decidere se e quando fare certi acquisti ....
Il ricevitore è una supereterodina con passa-banda variabile,filtro a cristalli, RIT, S-Meter eVFO a DDS, display a tre cifre;inoltre abbiamo un keyer interno, monitor dello stato delle batterie e potenza che varia da l a 4We full QSK (quindi full breakin). L'apparato copre i 30 ed i 40metri, con la possibilità, solo inascolto, di esplorare anche le vicine bande SWL. I 30 m sonoprevisti come aggiunta opzionale.
I Rke 2/2006 l 23
che la Elecraft ha istituito, per coloro che collegano almeno centostazioni OM che usano un ricetrasmettitore di detta Casa. Nonè certo il DXCC, ma la" comunitàElecraf( (cioè quei radioamatoripossessori di apparati della Elecraft) è nutrita ed attiva su unamailing list assai interessante ericca di contenuti. Quindi questodiploma, per chi si voglia cimentare, può essere una sfida interessante e stimolante.
Rimane la constatazione dicome qualcosa nato quasi allachetichella e con un certo timorereverenziale rispetto ad apparatisenz' altro più blasonati. si siaconquistato uno spazio tutto suo,a suon di prestazioni, cioè di fatti.
La Elecraft e per lei due radioamatori che l'hanno fondata e laconducono, è stata brava ed intelligente nel saper cogliere lanecessità e quindi la disponibilità degli OM verso un kit (megliouna "serie" di kit) che non fosseun ripiego, né un compromesso,bensì qualcosa di competitivo eche desse soddisfazione al possessore; i suddetti, nel contempo, sono stati bravi a realizzareuna scatola di montaggio real-
Fig. 9 - Fasi del montaggio del KXl in kit di Andrea Borgia IZ4FHT- l'accordatore d'antenna automatico KXATI (foto by Nicola IZ4FTB)
Fig. lO - Fasi del montaggio del KXl in kil di Andrea BorgiaIZ4FHT - il RTX prende forma (foto by Nicola IZ4FTB)
quando siamodisposti a trasmettere e ricevere solo su duebande.
L'Elecraft haprevisto delle piccole aggiunte,tipo una paddle minimale per ilkeyer interno, e tutto questo rende affascinante la realizzazionee l'uso del KXl.
Nelle figure (7,8,9 lO, Il e 12)che inseriamo, trovate la realizzazione di Andrea BorgiaIZ4FHT, documentata bene sulsuo sito web e da cui grazie alsuo gentile permesso, abbiamopotuto trarre delle belle foto fattesia da lui. sia da Nicola IZ4FTB.
Infine mostriamo un paio difoto emblematiche: la prima mostra come il K2, apparato natocome semplice kit. alla portata ditutti. si sia affermato in ambito radiantistico, tanto ... da arrivaread essere portato ed impiegatodurante una spedizione scientifica a cui ha partecipato un OMamericano, in Antartide .... Possiamo veramente dire che questotransceiver ha fatto molta strada ... (fig. 13).
La fig 14 mostra un diploma
Fig. 7 - Fasi del montaggio del KXl in kil di Andrea Borgia IZ4FHT- il kil appena arrivato (foto by Andrea IZ4FHT)
Fig. 8 - Fasi del montaggio del KXl in kit di Andrea Borgia IZ4FHT- le prime saldature (foto by Andrea IZ4FHT)
Non si può parlare di apparatodi compromesso, nessuno pensidi avere un parallelepipedo piccolo e leggero che si infila quasiin tasca, ìn cui siano comprese leprestazioni di cui sopra pretendendo che sia un apparato professionale, parleremmo di folliapura.
Ma immaginiamo di fare unescursione in montagna, di avere uno zaino pieno e pesante,magari stiamo facendo anche untrekking, perché non aggiungere un solo kg di peso fra apparatoed antenna (visto che l'ATU stadentro all'apparato!) e poter godere della possibilità, una voltain cima, o su qualche altura, difare qualche DX? Già, se decidiamo di usare un K2, una batteria da antifurto da 3, 5Ah, le cosesono un po' diverse ..... questo,invece, è l'apparato da prendere e via .... , ma non è un ripiego enon fa rimpiangere apparati piùsofisticati specie all' aperto e
24 I Rke 212006 I
Fig. 11 - Fasi del montaggio del KXl in kit di Andrea BorgiaIZ4FHT- il montaggio è pressoché ultimato. manca ilcontenitore.
Fig. 12 - Fasi del montaggio del KXl in kit di Andrea BorgiaIZ4FHT- particolari del montaggio. notare lo stampatoprofessionale e molto "user-friendly" (foto by NicolaIZ4FTB).
mente alla portata di chiunqueabbia la pazienza di dedicarequalche sera, di saldare, di provvedere ad una costruzione nondifficoltosa, per vedere realizzato, a lavoro finito, un apparatoanche da contest o da DX-er, ovvero un RTX da scarrozzare sucime di montagne o nei campeggi e sulle spiagge di mezzo mondo. Insomma qualcosa di nuovo,di buono, ma non eccessivamente costoso, visti i prezzi che oggivediamo in giro ...
Descriviamo brevemente, ora,un piccolo ma interessante software per chi si interessa di CW evuole migliorare ed esercitarsinella velocìtà:
RUFZ-CW-Software
RUFZ è l'abbreviazione dellaparola tedesca: "RufzeichenHòren" che significa "Ascolto deicallsigns" ed è un software di allenamento per l'ascolto del CWed in particolare per l'ascolto deinormali nominativi amatoriali.
Fig. 13 - IlK2Elecraft è arrivato lontano .....THE FIRST K2 IN ANTARCTIC
WA2EUJ/KC
SiN 167
E' rivolto a chi è già pratico ditelegrafia, per perfezionarsinell' ascolto e "copiatura" dei nominativi ad alta velocità, ma è anche possibile impostare la velocità iniziale a livellipiuttosto bassi, in modo che anche il "novice"possa usarlo per aumentare lapropria velocità di ricezione inCW. Senz' altro non è un softwareconcepito per imparare il CW, inquel caso chiedete ad OscarI70HP ..
Hardware richiestoUn normale PC (dal 286 in poi)
dotato di normale scheda audio.
Il softwarePoiché il software richiede un
legame stretto con il clock delPc, e questo è piuttosto critico,esso gira in MS-DOS puro. Perquanto riguarda quindi computer in cui sia usato Windows dal95 a198, basta aprire questo programma in una finestra DOS, enon farIo girare direttamente sotto Windows, altrimenti l'outputaudio sarebbe distorto e non affidabile, (basta premere il tasto F8mentre si avvia il Pc, e scegliereMS-DOS-MODE. oppure riavviare il PC e farlo partire direttamente in modalità MS-DOS). Percomputer con sistemi Win MEedXP la situazione è differente e vapreparato un dischetto di bootad hoc, ovvero fare una partizione DOS sul Pc, con una installazione della scheda audio proprio sotto DOS.
Se si usa la versione 3.O diRUFZ, il timing corretto in CW è
controllato da una speciale funzione chiamata: "speedalarm".Se il test dà esito negativo, il software abortisce direttamente
CW-OutputNormalmente l'audio generato
viene dalla scheda audio, chedeve essere una scheda "sound-blaster-compatibile"; non cisono impostazioni particolari dafare e la scheda, normalmente,viene automaticamente individuata dal software stesso. I drivers per il DOS e sotto WIN95-98per la modalità DOS devono essere installati ed abilitati.
Se non si ha la possibilità di individuare la scheda audio daparte del software, l'audio verrànormalmente, dall'altoparlantedel PC. Si possono connetteredelle cuffie in parallelo a questo,e lavorare in modo più simile acome siamo abituati con la radio(la normalità degli operatori CWusano cuffie e non l'altopar lante).
Alla partenza del programmasiamo nel menù di "starf e ci viene richiesto il nostro callsign Incontemporanea si può settare,appunto, l'output audio desiderato, e con le varie "functionkeys" si può impostare il livello divolume desiderato, il tono CW, laforma del segnale e la velocitàiniziale.
Dopo aver scritto il nostro callsign e confermato con il tasto enter, il software parte e trasmette ilprimo nominativo a velocità iniziale, prendendolo da un database interno di circa 35.000 nominativi diversi realmente esi-
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stenti. Noi dobbiamo scriverecorrettamente questo nominativoche riceviamo, usando la tastiera, potendo anche correggerlose riteniamo di aver scritto inmodo errato; dopo questo si conferma, sempre con il tasto enter ,dopo di che il programma vaavanti con il nominativo seguente, sempre scelto a caso (ognivolta i nominativi non sono glistessi della precedente). Se altermine della prima serie di calI.abbiamo scritto tutto correttamente, la velocità viene aumentata, altrimenti viene diminuita.
In pratica il PC si adatta automaticamente alle caratteristichedell'utente, e quindi usando ilsoftware a velocità pari al proprio limite, avremo comunqueun allenamento continuo e costante; diciamo che confrontando RUFZcon altri software usatiper ilCW, questo è più "stressante", ma ciò è richiesto per aume~tare le proprie "performances
Per aggiungere un certo divertimento, c'è la possibilità di attribuire un punteggio: a secondadella difficoltà: il PC fornisce unnumero massimo di punti perogni nominativo ascoltato e copiato in modo corretto; c'è un sistema matematico di valutazione, che tiene conto della velocitàe della lunghezza del nominativo(numero di caratteri che compongono 1e lettere del nominativo stesso), e questo stabilisce ilpunteggio massimo.
Allo stesso modo il punteggioviene ridotto, in modo piuttostodrastico, quando l'ascolto portaa scrivere calI errati.
Nella versione 3.0 di RUFZc'èla funzione di ripetizione del calItrasmesso (tasto F6), che ci permette di ascoltare due volte (dipiù non è permesso!), prima discrivere e rischiare di sbagliare .... ; in questo caso, però, ilpunteggio massimo, in caso diascolto corretto, viene decurtatodel 50%! Alla fine verranno cumulati i punti totali ed avremo unpunteggio totale riferito alla" sessione"
Dopo 50 nominativi trasmessila sessione viene interrotta, ilpunteggio appare in alto a sini-
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stra sullo schermo; se non si vuole arrivare ad ascoltare tutti i 50nominativi. basta premere il tastoFIO ed il programma si chiudeautomaticamente.
Descrizione dei menù principali:
FI = HelpViene visionato il file di help in
lingua inglese e sipuò far scorrere usando i tasti delle "frecce"del vostro PC.
F2 = InitSpeed (velocità iniziale)
Viene data in CPM, cioè in caratteri per minuto, (si consiglia diiniziare con l'SO% della velocitàindividuale di ognuno di noi). Ilsettaggio iniziale viene automaticamente salvato nel file di configurazione del software stesso.
F3 = testTrasmette la sequenza: " VW
TEST TEST AR", con la velocitàimpostata inizialmente, mentreavviene questa emissione si puòascoltare e sistemare il giusto volume nella cuffia che usiamo.
F4 = Scores (punteggio)Va direttamente al menù del
punteggio.FS = Ins/OvrCommuta fra le funzioni "In
sert" ed "Overwrite", al suo postopuò essere usato il tasto "Ins".
F6 = TonePreselezione del tono del se
gnale ricevuto e del volume didetto segnale (questo avvieneuna volta che sia stata "riconosciuta" la scheda audio dal software).
F7 = PasswordUtile se il software viene usato
da diverse persone in competizione fra loro.
Se si vuole rimuove una vecchia password già impostata inprecedenza, basta digitare perdue volte una stringa vuota, cioènon digitare alcuna passwordper due volte.
Se, invece, ci si dimentica dellapassword impostata, basta andare ad agire sul file RUFZCONF.DAT,cioè ricopiare il fileoriginale che troverete nel file .zip scaricato da Internet al momento della prima installazione del Software. In questo caso verrannoimpostati di nuovo tutti i valori didefault del programma.
F8 = CheckSe avete dei dubbi sul fatto che
quello che viene mostrato sulloschermo sia corretto, usate questa funzione: verrà trasmessa laparola "PARIS"per un minuto epotrete fare un controllo sul segnale ricevuto.
F9 = LinguaCommuta la lingua usata dal
software da Tedesco ad Inglesee viceversa.
FIO = QuitEsce dal programmaUlteriori funzioni del menù
StartCtrlFIO = esce immediata
mente dal programma senzachiedere alcuna conferma
INS = come F5FI = Info RUFZ-ToplistVengono visualizzate informa-
zioni sui migliori risultati ottenutie salvati nel software. Un sorta diriferimento internazionale ed assoluto degli utenti di questo programma.
Se volete potete aggiungere ilvostro punteggio personale alla"International RUFZ-Toplist" aggiornata settimanalmentedall' autore del programma, cosìpotete entrare sia in competizione con altri utenti. sia mostrare levostre performances, se desiderate. Potete usare il file RUFZTOPL.TXTper inviare una emailall'autore.
Non serve rimuovere alcuna linea da questo file.
Nel file RUFZDOCD.TXTpotrete leggere la documentazionecompleta in inglese relativa alprogramma, in cui avrete ulteriori particolari ed indicazioni chein queste pagine riteniamo superfluo indicare.
Email dell' autore DL4MM:[email protected]
Il suo recapito postale:Franz-Mehring-Str.S, D-O1237Dresden, Germany
La Homepage del software(che ovviamente è completamente gratuito) è: htto:l /www.darc .de/referate/ dx/fedtr.htm
Per stavolta è tutto, buone realizzazioni in QRP, buoni DX,buona Radio ..... a tutti noi!
www.arimontebelluna.itemail: [email protected]
l!ftP-RTK
IIMIl9 bande HP /l,RPla parte
di lima/do Bo//ani . 11f2NBV "-~ ~_Ii! J!lJL~~ ••.
Prima parte
Cari amici di Radiokit, sapetequale è stata la parte più difficilenel costruire il mio terzo apparato HF completo QRP ?
Visembrerà strano, ma la partepiù impegnativa è stata trovare"un nome" ! hi ... e così ho ideatola sigla AMQ 9 che è racronimodi "Arnold Modular QR? ":non sitratta di presunzione ma dellagioia di un bambino di 43 anniche ancora si diletta con schemie saldatore ed in fondo prova intutta umiltà a dare un senso allapropria licenza di Radioamatore, con saldatore e cacciavite.
Costruirsi oggi un apparato HFè paradossalmente più facile chein passato: la disponibilità dischemi validi. di alcuni kit dimontaggiò e la grande quantitàdi informazioni disponibili sucarta ed Internet consente ai piùtenaci di farsi un apparato QRPdegno di competere con apparecchi professionali, partendomagari da radio singola bandaper approdare poi ad un HFcompleto.
Il successo commerciale e tecnico di apparati Kitcome il Kl eK2 della Elecraft ne sono unchiaro esempio.
Nel mio caso si tratta di passione, tanto tempo rubato ad altreoccupazioni e la voglia di completare un percorso radiotecnicoformativoiniziato a 16 anni con ilpri11.l0CB, la patente di Radioamatore, iprimi RTXQRP e .... tanta voglia di fare, imparare e soprattutto condividere le gioiedell'autocostruzione.
Mentre scrivo, la parte HF è finita ed operativa su 9 bande dai160 ai lO metri. mentre i 50 e i144 MHz sono in costruzione esaranno presto integrati. ondeottenere un perfetto quadribanda QRP da base! Inutile sottolineare che quando si fanno collegamenti con un apparato handmade, il piacere di stare in radioè ai massimi livelli, e gli argomenti tecnici che rendono interessanti i QSO non mancano dicerto.
Con il primo HF costruito 6anni or sono, basato su tecnicatransverter dai 20 metri e mixerattivi NE602, ho fatto oltre 1000QSO CW ed SSB 5 watt su tutte lebande .... per poi smontarlo e recuperare i componenti (è tipicodegli artisti creare e distruggere ..), ed alcune parti per questonuovo mio progetto QRP.
Il primo obbiettivo a cui tendere è la qualità del ricevitore HF,ed in questo pos-sono aiutare sialibri che resperienza: infatti unricevitore a singola conversione con un'attentadistribuzione delguadagno è unottimo schemaper rautocostruzione, e se sipreserva la dinamica dei segnalisenza comprimerli nel percorso di amplificazione dal primomixer sino alla
fine della catena in altoparlante,avremo ottenuto il massimo intermini di pulizia, rumore di fondo complessivo e sensibilità inascolto, senza i compromessi diun ricevitore a copertura continua commerciale.
In questo mio progetto ho utilizzato un ottimo KITDDS, prodotto di orgoglio tutto italiano,disponibile sul sito www.radioamatore. it/ woodbox/D DS4. htmlche è un facile ingresso nel mondo digitale con tanto di softwareversatile, connessione al pc, emolte funzioni utili per vari usi.La sintonia oltre che essere ovviamente stabile, è regolabilecon apposito encoder ottico, abbinato nel mio caso ad una bellae romantica manopola in bachelite di recupero surplus, e con 8pulsanti di programmazione sipossono impostare i parametriprincipali per uso come sia generatore di stazione che VFO di-
DDS e filtri
Mixer rivelatore
Diplexer 9 MHz
Filtri passa banda
Doppio filtro SSB
gitale per una radio HF e superiori.
Negli apparati QRP costruiti inprecedenza mi sono dilettato dimixer attivistile NE602, mentre lascelta attuale è stata l'impiegodei mixer ad alta dinamica EMT-TFM3MH non proprio economici (circa 20 euro cad.) ma capaci di gestire ben + 13 dBm dipilotaggio del VFO-DDS, assicurando quindi una bella dinamicasul front end della radio. A suotempo li ho presi da RF Elettronica di Rota Franco.
L'impiego del mixer attivoNE602 è quindi rimasto solocome oscillatore amplificatorequarzato a 9 MHz, mentre il rivelatore a prodotto audio è un classico mixer passivo SBL-l con pilotaggio di + 3 dBrn. Questascelta progettuale suggerita davarie letture sull'uso del DDScome VFO digitale, è stata vincente in termini di gestione equalità del segnale su tutte lebande HF.
Ho scelto di essere sempre inUP conversion con IF standard a
28 I Rke 212006 I
9 MHz, il VFO-DDS lavora infattisempre 9 MHz sopra la frequenza ricevuta / trasmessa, mostrando la frequenza corretta sul display grazie alla programmazione del software di bordo, ed ilfiltraggio RF è più efficace.
Diamo ora uno sguardo alloschema a blocchi e seguiamo ilpercorso fatto dal segnale RF inricezione:
a) Il segnale RF che entradall' antenna attraversa 9 filtri(dai 160 ai lO metri) che sono glistessi passa basso usati dal finaleQRP lO watt, ovviamente selezionabili per ciascuna banda HFed arriva quindi ad un primo stadio amplificatore a Fet RX da +lO dBm larga banda 0-30 MHz,escludibile quando non serve, aseconda dal guadagno della vostra antenna in ricezione.
b) Seguono altri 9 filtri,uno perogni banda HF, ma ora sono deipassa banda e vi assicuro sonotali !
La perdita di inserzione è dicirca 3- 5 dB, i fianchi del filtrosono molto ripidi e fuori dalla
banda selezionata siamo praticamente sordi con buona pacedei prodotti di intermodulazioneche affaticano imixer con segnali inutili e dannosi. Ovvio chequesto limita l'ascolto effettivoalle 9 Bande Radioamatoriali,ma è sempre possibile prevedere una scorciatoia by-pass per gliascolti SWLa copertura continuae qualora sivolesse magari abbinati con un rivelatore in AM.
c) Arriviamo quindi al primomixer passivo EMT ad alta dinamica e come vedete senza guadagni RF, in pratica l'uso del preHFrecupera sensibilità se abbiamo un'antenna a basso guadagno e le perdite di inserzione deifiltri successivi, senza eccessivaamplificazione / compressione,inoltre il suo impiego è suggeritoper mascherare le frequenzealias del DDS, che ho comunquefiltrato in uscita.
d) Dopo il generoso pilotaggioa + 13 dBm regolabile da software del DDS, troviamo un classico diplexer che manda a massala frequenza immagine (VFO+ 9
vano dinamica e pulizia di segnale ottenuti nei primi stadi delricevitore HF, a metterci unNE602 (attivo avrei sicuramenterovinato tutto il lavoro degli stadiprecedenti ... ). Segue quindi unprimo preamplificatore audioche porta ilsegnale al successivostadio di bassa frequenza postoin un rack separato.
g) La parte audio finale si completa di filtro audio strettoLM1458 per il CW regolabileche è quasi un equalizzatore pa-
BFO ricezione 9 MHz
MHz) e la terza armonica, che affaticano i filtria quarzo SSB successivi. e che sono ovviamenteprodotti di miscelazione indesiderati da eliminare Inoltre il diplexer è una buona porta 50 Q diuscita dal mixer, che non da ritorni dannosi dovuti al non corretto adattamento delle impedenze.
Schema a blocchi HF QRP.parte ricevente
e) Finalmente il primofiltro SSB a 6 poli 9 MHzdella Shouva (è acquistabile presso il G QRPCLUB), con opportunoadattamento di impedenza a 500 Q su toroide in ingresso ed uscita,a cui seguono 2 stadi diamplificazione MC 13S0con filtro LC tarabile peril miglior rapporto segnale rumore ed un secondo filtro SSB da 2.2kHz 6 poli completa il Audio altoparlante schcermatocuore IF del ricevitore.In questo stadio protettoda 2 filtriSSB si gioca tutta ramplificazione della media frequenza, e ho misurato oltre 80dB di amplificazione del segnaleRF. Un valore onesto per un HFfatto in casa, ovviamente vienecontrollato da un circuito diAGCdi derivazione audio, che evitadistorsioni indesiderate sui picchi di segnale ricevuti.
f) Ilmixer di rivelazione audio èun tradizionale SBL passivo, pilotato dal BFO a 9 MHz con + 3dBm, in questo modo si preser-
r-------------------ì
Passa basso 9 bande I. : Finale HF 10 watt :HF selezionabili - 1 db ~----Jl 9~!:.0-3_0_~_~: J,--------~---------,
L i Dnver 500 mW HF i"+-----:
L ~ :,
Pre HF 0-30 MHz Filtri passa banda HFI 2 x Fet J310 + 10 dB W -5 db b,dlrezlonah
Tensione di controllo IF
VFO - DDS + 13 dBmDa O a 150 mhz
Mixer Alta DinamicaEMT3 passivo
Doppio filtro SSB con2 x MC1350 + 80 dB
Finale Audio LM380 AGC-LM324Filtro CW - LM1458
PreamplificatoreAudio
Mixer SBL 1rivelatore Audio
BF09 MHZ RXNE602 + 3 dbm
IRke 2/2006 I 29
Modulo RX e TX media frequenza HF completo 3 moduli
rametrico, un circuito di AGCaudio che invia la tensione dicontrollo alla parte IF 9 MHz, loS-Meter di ricezione e un integrato LM380 da 2 watt BFsu altoparlante interno da lO cm di diametro con uscita aux o cuffia.Questa parte è migliorabile con3/5 watt Audio, cambiando iltipo di integrato, o ricercandosoluzioni a mosfet. ma ad ognimodo la pressione acustica èbuona.
Come avrete notato, il maggiorguadagno RF della catena ricevente è posto al centro di unazona protetta da 2 filtri SSB a 9MHz, e viene quindi amplificatoquello che serve e non i segnaliinutili che dovessero superare ilmixer ad alta dinamica.
La prima conseguenza è quindi un rumore di fondo contenutodel ricevitore in assenza di segnali, per poi vedere schizzare lo
Filtro passa basso
30 Rke 2/2006
S-Meter a 9 + 40 al primo CQ ...come in tante radio degli anni 70di buona memoria e dinamica,che hanno un ascolto riposantesenza perdere nulla o quasi delsegnale in arrivo.
La vera soddisfazione è stataascoltare segnali a S-Zero in HFcon semplici antenne dipoli everticali anche in condizioni dicattiva propagazione e in più occasioni questo avviene in modopiù intelligibile di un ricevitore acopertura continua commercialeche non possiede gli stessi filtristretti per ciascuna banda, comenel nostro QRP HFdi costruzionecasalinga.
La forte dinamica da gestire richiederebbeunAGCRF, mapersemplicità ho scelto un controlloautomatico di guadagno di derivazione audio, è selezionabilespento, veloce (CW) e lento(SSB), insomma ci sono pochicontrolli, ma sono quelli che servono al Radioamatore che è ancora un protagonista della radiotecnica e non solo un sempliceutilizzatore ...
Come vedete dalle foto, il tuttoè composto da 3 moduli Rack inalluminio indipendenti, negli ottimi contenitori della dittawww.hifi2000.it , una scelta progettuale voluta che oltre a comporre insieme un completo HF èmolto versatile per sperimentazioni successive e laboratorioQRP, essendo ogni rack provvisto di prese frontali di servizioper futuri moduli esterni o per testare altri circuiti in costruzione.
Il rack a 2 U contiene il DDScon uscita diretta generatore sulfrontale uso laboratorio e uscita
posteriore filtrata per uso HF/VHF ove selezionando la bandaviene inserito un filtropassa basso, mentre la parte audio e raltoparlante sono schermati al suointerno ed avanza ancora moltospazio ...
Il secondo rack da l U è benpopolato con tutta la parte filtried IF,BFO di trasmissione e ricezione, filtridi media 9 MHz, e dimenticavo persino un microkeyer CW con memoria e chiamata automatica realizzato daPaolo IZ2BKUin kit SMD, che finalmente ha trovato un degnoposto dopo numerosi traslochifra apparati e auto costruzionidel sottoscritto.
Il terzo modulo rack da l U è riservato invece a tutti gli amplificatori RF con driver e finale HFregolabile da l a lO watt, filtraggio finale prima dell' antenna ecommutazioni delle bande HF, eancora spazio per i 50 e 144MHz che sono in costruzione ....e si mormora anche di 430, suuscite antenne separate.
I tre moduli rack comunicanofra loro posteriormente con prese di servizio RS232 da Computer a 9 poli.
Nelle prossime puntate vedremo schemi nel dettaglio e suggerimenti per la costruzione e taratura, dei moduli più significativiche compongono questa ennesima mia avventura radiotecnica.
Ragazzi nel QRP non sono ammesse esitazioni, saldatore fiammeggiante ha colpito ancora!
(Continua)
www.radioavventura.it
{!..RP-RICeTRIINS
BITX20 (lggluntee 1IIodinche varie
a cura delrl [email protected]
Riporto qui di seguito le modifiche e le migliorie che amio parere hanno più senso
su questo apparato. Curiosandosullo spazio Web di Yahoo dedicato a questo RTX è possibileraccogliere una miriade di informazioni utili, schemi, foto, commenti, ecc. Ho selezionato quanto ritengo concretamente validoper la pubblicazione su RKE,rimandando a ricerche personaliper le altre l00 cose che ho tralasciato.
Amplificatore IF edadattamento di impedenzadel filtro a quarzo
Questo stadio è sempre unadelle parti critiche in un ricevitore. La gran parte dell'amplificazione viene svolta in questa zonaed amplificazioni dell' ordine dil 00 dB possono essere necessarie per poter ascoltare segnali diampiezza piuttosto ridotta (DX);inoltre deve essere un circuitocon alta selettività perché qui si
"ripulisce" il segnale da demodulare per farIo giungere, poi,nel modo migliore al circuito rivelatore. Il filtro a quarzi di IF introduce una certa attenuazione equindi poterla compensare conun recupero di amplificazionepuò essere utile.
Pur se io stesso ho detto che houtilizzato ricevitore privi di AGC,una sorta di controllo, seppuresemplificata, non fa mai male.
Nello schema che mostriamo infig. l vediamo due stadi amplifi-
Fig. l - Amplificatore IF del tipo "cascode" da interporre fra mixer e filtro a quarzi
,Cascode IF Amplifier
+12 volt
supply
120Q__~20Q I 0.01,uF
IF gainon front panel
Gain is controlled by raising and lowering supplyvoltage in tirst amplifier stage.
AGC voltage (1 to 12 volt DC)
100pF Output
J7 sample toAGC amp
100pF
!!~o2N3904 I 4.7kQ I -=- product
detector
IO.01,uF
XFMRs (2)
Amidon T50-6
41 turns/8 turns
120Q
2N3904
2N3904
50kQ
IF gai ntrim pot
220Q IO.01,uF
100kQ
Amidon FT50-61ferrite toroidi4 turns / 20 turns
Input trom
crystal 100 ~F
"I?!~
I Rke 2/2006 I 31
Fig. 2 - Circuito di generazione AGC e S-Meter.
S-meter1 mA
supplies voltage100.uF to first IF
amplifierstage
AGC Voltagefeedback4.7kQ
dagno di questo amplificatore: laprima rappresentata da un trimmer da 50 kQ che viene taratouna volta per tutte e determina lamassima amplificazione ottenibile da questo stadio; a questa regolazione non si accede duranteil normale uso dell' apparato; laseconda regolazione, invece, èrappresentata da un potenziometro sempre da 50 kQ, posto sulpannello frontale dell'apparato,che viene regolato di volta in volta, consentendo un aggiustamento esterno del guadagno diIF.
Questa soluzione rappresentail miglior compromesso per ottenere quanto prima detto ed ovviare ai problemi in cui si può incappare.
Circuito di VOX
Un circuito di VOXconsente dimandare automaticamente intrasmissione l'apparato, quandonoi parliamo nel microfono, senza la necessità di premere il pulsante del PTT (Push-To-Talk):Mike Martell NlHFX ne ha progettato e realizzato uno da usareappunto nel suo circuito BITX.
Il circuito è mostrato in fig. 3La figura mostra il circuito di
base di un VOX, che funzionabene una volta aggiustato illivello di intervento del circuito stesso. Il cuore del tutto è costituitoda un integrato MC 1458, com-
12 voli supply
4.7kQ
1N914
Input from IFamplifier output
Messa a punto
niente dall'amplificatore di IF, latensione di controllo di AGC, sulcollettore del transistor diminuisce all'aumentare dell' intensitàsegnale ricevuto e quindi diminuisce l'alimentazione dell' amplificatore di IF, diminuendo ilsuo guadagno, ottenendo quanto prefissato, cioè un "controllo"sull' amplificazione Il contrariosuccede nella situazione opposta, quando il segnale ricevuto èdi intensità piccola. La correntedi emettitore del transistor va anche a pilotare un micro-amperometro che funziona da S-Meter ela cui indicazione è proporzionale all'intensità del segnale ricevuto.
Ricordiamoci. che la maggiorparte del rumore che sentiamo inaltoparlante, in un ricevitore, viene generata a livello di IF. Questo stadio può amplificare inmodo eccessivo ed introdurresoffio indesiderato oppure autooscillazioni. se non è ben dimensionato e messo a punto.
La miglior messa a punto, dopouna primaria taratura svolta in laboratorio con generatore RF, èquella fatta con segnali captatidall' antenna. La miglior prova diun ricevitore è nel suo uso!
Come vedete nello schema abbiamo due regolazioni del gua-
catori del tipo "cascode", messiin serie fra loro per ottenere unaamplificazione piuttosto sostenuta.
Tutto questo può sembrare eccessivo, ma bisogna dire che c'èla possibilità di regolare l'amplificazione di volta in volta, per evitare sia di "assordarsi" quandoarriva il segnale locale (quindi diforte intensità), sia di aumentarel'amplificazione per poter ascoltare con una certa comodità anche il segnale DX dell'isolettalontana la cui intensità è piuttostolimitata. Ilcircuito di cui sopra vaa porsi fra primo mixer e filtro aquarzi di IF,proprio per ovviare aquanto sopra descritto.
Ilvantaggio dell' inserimento didetto circuito consiste nella possibilità di regolarne anche inmodo automatico l'amplificazione (AGC). Il circuito è piuttosto"spartano", in pratica agiscesull' alimentazione del primotransistor di ognuno dei due stadi cascole, precisamente sullabase dei due BJT ad emettitorecomune. La filosofiadel BITXè diun apparato semplice, chiunquevolesse può liberamente aggiungere e modificare qualsiasi stadiol
Automatic Gain Controi(AGC)
L'AGC.è un circuito di controllo del guadagno di un ricevitore:la sua funzione consiste nel cercare di mantenere costante l'amplificazione del ricevitore, e diconseguenza mantenere costante il livello del segnale audio ricevuto ed ascoltato in altoparlante/ cuffia.
Un circuito del genere prelevauna parte del segnale in uscitadallo stadio amplificatore IF, lotrasforma in un segnale in "continua" e con questo va a pilotarel'amplificazione dell' amplificatore IF stesso.
Ilcircuito mostrato in fig. 2 è assai semplice e senz'altro ne esistono di più sofisticati, ma funziona .. Il transistor viene mandatoprogressivamente in conduzione, quanto più ampio è il segnalericevuto, e quindi quello prove-32 I Rke 2/2006 I
Vcc = +9 to +14VOC
MIKE C1INPUT~.
.1uf
Vcc
Fig. 3 - Circuito di VOX
R1v..1K
R2f\IV47K
Vcc
R3VV\
100K
R5'VV'33K
R610K
R7>33K
'::'
posto di due amplificatori operazionali. Il primo stadio funzionada amplificatore del segnale audio che proviene dal microfono.L'amplificazione di detto stadio èpari a 100 (40 dB), ed il segnalegiunge così al secondo stadioche funziona da differenzialecomparatore, dove viene confrontato èon un valore di "soglia"in corrente continua, regolatatramite il trimmer R6. Quando ilsegnale audio supera il valoredella "soglia", l'uscita di questosecondo amplificatore operazionaIe va a pilotare il diodo Dl chela raddrizza e serve a mandare inconduzione la base del transistorQ l in funzione di interruttore. Inpratica il collettore del transistorchiude il contatto del PTT quando il segnale audio supera il livelloprefissato da noi regolandoR6.
Necessita quindi una regolazione del livello giusto di intervento del VOX, e questo lo si fafacendo delle prove ed aggiustando di conseguenza. Una volta messo a punto, il circuito nonnecessita più di interventi esterni.
Quando non parliamo nel microfono, con un certo ritardo, ilcircuito farà tornare l'appar ato inricezione. Il ritardo ("VOX Delay") di questo ha una durata chedipende dal valore di C2, R8 edR9. Se vogliamo aumentare il ritardo di cui sopra, basta aumentare il valore di C2, o portarequello di R8 fino a lO kQ; il contrario, se vogliamo un ritardo minore.
Accertarsi che il collegamentod'ingresso del VOX sia in parallelo all' ingresso del microfononell'apparato, pena il non funzionamento del tutto.
L'integrato MC1458 può benissimo essere sostituito da qualsiasi altro amplificatore operazionale doppio (tipo TL082), cosìcome per il transistor la sceltanon è restrittiva (un 2N2222, unBC l09 che stanno da anni nelcassetto vanno entrambi benissimo!)Anche ildiodo è un normalediodo al silicio (l N4148 adesempio).
Andando a curiosare nel newsgroup del BITX20troveremo anche altre soluzioni circuitali per ilVOX: io ho scelto di presentarvi
questa, ma nessuno vieta di farealtrimenti.
Circuito di RIT
Il RIT (Receiver IncrementaITuning) serve a modificare leggermente ( + /- 1-2 kHz ) la frequenza di ricezione, quando ilcorrispondente è spostato di frequenza rispetto alla nostra emissione, senza per questo, però,modificare anche la nostra frequenza di trasmissione, altrimenti inizierebbe un "inseguimento" che farebbe fare un QSOpiuttosto "dinamico", con spostamenti successivi fra i corrispondenti e ... successive proteste dagli OM dei canali adiacenti. ..
Per questo è stato inventato ilRIT. un sistema di variazionedella frequenza di sintonia delVFO dell'apparato che usiamo,che interviene soltanto nella fasedi ricezione.
Vediamo qui di seguito (fig. 4)una proposta del famoso JimK8IQY, l'autore del 2N-transceiver(un apparato RTX realizzatousando solo transistor 2N2222).
I Rke 2/2006 l 33
Jim - K8/QY RIT Circuit
+12 V
Fig. 5 - Shifl in frequenza del VFO liberoper i 17 MHz
complessi, come appunto PLL oDDS. Il "compromesso" è moltopiù che accettabile e nel tempomolti OM hanno affinato il circuito originale, ideato da KlausSpaargaren PAOKSB.Qui riportosolo l'idea, perché sempre suRKEe sempre per opera di LuigiI4AWX,si è parlato diffusamentedi quanto sopra.
L'amico Ron PA2RF, autore diuna sua versione del BITXper i17m, ha utilizzato la tecnicaHuff-Puff con risultati notevoli.Sulla mailing list dedicata alBITX20, ha riportato di avererealizzato il suo BIT17 con VFOcon Huff-Puffe di avere realizzato diversi QSO in PSK31, cosache è la miglior prova della stabilità del VFO impiegato nel suoapparato.
A titolo di esempio, nelle figureche seguono (fig 5 e fig. 6) vienemostrato il miglioramento dellastabilità in frequenza: le due videate sono relative al programma "Spectrogram ", che visualizza in funzione della frequenza,sullo schermo di un PC, il segnale in ingresso alla scheda audio.Si è monitorato il ricevitore chericeve un segnale campione, e lo
Fig. 6 - Shifl in frequenza del VFO conHuff-Puff per i 17 MHz
To VFO
Inductor
VFO e "HUFF·PUFF"
Non siamo entrati nel regno deicartoni dei nostri figli con ilgrande Puffo e tutta la sua comunità,non temete! .... Stiamo parlandodi stabilizzare la frequenza delsegnale emesso da un VFO chealtrimenti sarebbe soggetta a variazioni anche troppo elevate eche potrebbero non consentireQSO ad esempio con tecnichenuove tipo il PSK31.
La tecnica Huff-Puffè un metodo per stabilizzare la frequenzadi un VFO ordinario del tipo L-C(quindi non PLL, non DDS e simili!). Infatti per realizzare unVFO stabile bisogna adottaredelle attenzioni particolari chenon sempre sono semplici ed immediate e ... note ai "novices" (inmerito anni fa su questa stessa rivista, l'amico Luigi Belvederi, "inarte" I4AWX,scrisse un ottimo articolo su come fare un VFO stabile, a cui rimando per ogni informazione) Purtuttavia, se si desidera realizzare un VFO afrequenze elevate (quindi non iclassici 4-5 MHz), in quanto ciserve per fare un apparato magari per i 17 m (quindi segnale aRF di 18 MHz!), avremo sempreproblemi di stabilità, ed il circuito Huff-Puff risolve questo problema in modo egregio, senzadover ricorrere a schemi più
Fig. 4 - RIT
Jim è specializzato nell'ottenereottimi risultati utilizzando pochicomponenti, ma al meglio delleloro possibilità.
Nel circuito in figura un transistor del tipo appunto 2N2222viene utilizzato per polarizzareun diodo varicap del tipoMV109, solo in ricezione. Infattivediamo che in ricezione il transistor è interdetto ed il circuito dipolarizzazione del varicap funziona come se la parte a sinistranon ci fosse: il trimmer da l kQ,posto sul pannello, consente lavariazione della polarizzazionedel diodo, e di conseguenza lavariazione della frequenza delVFO (quindi della sintonia del ricevitore); in trasmissione il transistor va in saturazione, cioè incortocircuito, portando la tensione ai capi del condensatore da0.001 ,uF a Vcc/2, fissa, senzapossibilità di variazione.
Il circuito va collegato all'induttanza del VFO, variandonequindi la sintonia. Il circuito èsemplice, ma funzionale e lo raccomando come utile aggiunta,che sarà assai apprezzata ogniqualvolta avrete qualche corrispondente spostato in frequenza, ovvero qualche OM il cuiVFO "cammina" mentre lui trasmette ..... (come un tempo certestazioni VA5.... )
34 ! Rke 212006
Infine: convertitori per altrebande
Fig. 7 " Circuito a blocchi per la realizzazione di un convertitore ad es. pergli 80 m
Poter aggiungere altre bandead un apparato già ottimo non ècosa peregrina, ma dover pensare di riprogettare (e far funzionare benel) VFO e filtri, non èdetto che vada a tutti.
Quindi ci viene in soccorso latecnica del "transverter", o separliamo solo della parte di ricezione, del "converter" (fig. 7)
In fig. 7 è mostrato lo schema ablocchi eli un convertitore perpoter usare il medesimo apparato anche su altre bande. La modificacircuitale per ottenere frequenze di lavoro diverse può essere fin troppo complessa, e
anche in questo numero ( fig. 8).LO schema in questione è giàapparso, ma viene inserito dinuovo per dar modo al lettore diseguire le modifiche e capirne lalogica, secondo il progetto diPA3CRX.
La differenza sostanziale rispetto al BITX20 consistenell' amplificatore RF di potenzain cui il trasformatore che serveal pilotaggio del finale (IRF51O)da parte del driver 2N2219 non èbifilare bensì trifilare. Questo peril fatto che un tale trasformatorepermette un' impedenza di uscitadi valore più basso e quindi unmigliore pilotaggio (miglioreadattamento d'impedenza) delgate del FETdi potenza e quindiuna potenza di uscita più elevata. Analogo trasformatore (trifilare) viene impiegato all'uscita delfinale RF.
Altra modifica ed ottimizzazione riguarda raggiunta di una capacità fra drain e massanell'IRF510. Misure effettuate daChris dimostrano che raggiuntadella capacità da 270 pF portano il rendimento di questo amplificatore da un 30 % circa ad un55%. La potenza di uscita è anche più alta e quindi ecco ilmotivo per cui tale capacità è stataaggiunta e lasciata inserita.Chris fa notare come il valore diquesto condensatore sia ottimaleper i 18 MHz ma non per altrebande, per cui eventuali altriesemplari per altre frequenzenecessiteranno di una revisionesul valore di tale componente; sichiede anche a chi facesse dettemodifiche di renderle di pubblico dominio come è nella filosofiadi questo apparato.
La corrente di riposo del FETèstata tenuta su valori che vannoda 100 a 200 mA massimi, perevitare possibili autooscillazioni,e la potenza attorno ai 6 W Portando questa corrente ad un valore di 6-700 mA a riposo, la potenza di uscita sale a circa 7 Wche non è un grande cambiamento in termini di segnale, masicuramente in termini di potenza dissipata, di consumi e di calore: se ne deduce che non valela pena arrivare a questi livelli!6W sono più che sufficienti se pro-
IRke 212006 I 35
comunque comporta una complicazione non del tutto prevedibile (si pensi alle commutazionidei filtridel front-end, le commutazioni delle frequenze del VFO,ecc), per cui la tecnica del convertitore in trasmissione e ricezione (transverter) può risultareuna buona soluzione, più semplice e più facilmente praticabile. Permette di lavorare bandaper banda, di iniziare una nuovabanda quando si sia terminatal'altra e di avere un sistema modulare e funzionale. Tale soluzione in genere non viene adottataquando si richiede al ricevitoredi avere prestazioni particolarmente buone, perché non permette di realizzare un front-endimmune ad lMD, ma ai fini delBITX20,senza nulla togliere allesue caratteristiche di tutto rispetto, può essere un ottimo compromesso. Questo il motivo per cui sifa cenno a tale idea. Qualcheanno fa l'amico Arnaldo IK2NBUrealizzò un apparato completamente home-made in HF edadottò proprio questa tecnicaper ottenere la copertura di tuttele gamme ham. (vedasi il sito diRadioavventura http://www.radioavventur a.it/T echnician.htm,nella parte QRP).
Non ritengo opportuno entrarenei dettagli di circuiti di questotipo, in quanto usciremmo dallefinalità della descrizione di questo apparato. Handbook di annate precedenti a risalire fino aglianni '70, sono pieni di schemi. Inquesto caso entriamo nella realizzazione di un apparato piùcomplesso ed impegnativo delnormale BITX20 e quindi lascioall' inventiva ed alla" capacità diingegnerizzazione" di ognuno divoi, le scelte e la ricerca bibliografica necessarie.
Per queste modifiche relativeallo stadio RF a FET ci riferiamoallo schema originale mostrato
BITXl1 (esemplare peri 18 MHz) realizzate daChris PA3CRX,(dette modifiche possonorisultare utili anche peril BITX20j
80 meter
autput
mixer
xtalascillatarsfar eachHF band
RF amplifierar bandpassfilter far eachHF band.
spostamento in frequenza del segnale demodulato, quindi all'uscita della BF: in fig. 5 è evidentelo spostamento in frequenza (linea rossa) (l'asse orizzontale è lafrequenza); in figura 6 si vedecome lo stesso segnale, quandoviene utilizzato il circuito HuffPuff è molto più stabile in frequenza.
Per chi volesse approfondirequesto discorso che da soloprenderebbe parecchie pagine(con conseguente taglio da parte del Direttore ... ), rimandoall'ottimo sito web gestito daGOUPL, Hans Summers (http:/ Iwww.hanssummers.com/index.htm), nella sezione dedicata aquesto circuito troverete molteindicazioni e potrete approfondire a vostra scelta.
Generai Purpose 6 Walls QRP Linear Amplifier for 14MHz
RFC1
Heatsink
220pf
+12'1
O+T
22
.1
RXIN
BITX
T
+T
R
+R
T/R (use a rela)' or aOPTT switch}
T2: 15 01 turns of 32 swg twisted to 8 turns per inch bifilar on TV balun careT 1: 40 turns of 28 swg twisted to 8 turns per inch bililar on nylon tap washer
(requires about 3uH inductance for 14MHz operation)L4, L5: 20 turns 28 swg on nylon tap washer, 055uH nominai inductance.RFe1:7 turns through TV balun, 28 swg
Use a c1ip·on heat sink far 2N2218, a small heat sink forIRF510 with mie spacer
(c) Ashhar Farhan, 2004You ma)' freel)' reproduce this circuit and the accompan)'ing text as long as youdon't change an)'thing and reproduce both together.
Fig. 8 - Amplificatore finale RF per i 14 MHz da modificare con i suggerimenti di PA3CRX (vedi testo)
prio vogliamo "tirare il collo"all'amplificatore ....
PA3CRX ha dovuto ricalcolarei valori del filtro passa-basso diuscita dall' amplificatore, per i 18MHz e segnala di avere usato ilsoftware ELSIE (scaricabile gratuitamente dal sito della AADE)Questo software serve al calcolodei filtri.visualizza le curve di risposta ed ottimizza anche filtripreesistenti. permettendo di verificare cosa succede al filtroqualora il valore dei componentinon sia esattamente quello calcolato. Infine è possibile usaredelle utility di detto software anche per ilcalcolo di induttanze divario tipo.
Con questi argomenti ritengodi avere esaurito la trattazione diquesta interessante realizzazio-
36 lRke 2/2006
ne, utilizzata quale "workbench" C'banco di lavoro", comedicono gli Americani). Abbiamouna buona base di sperimentazione, dove è possibile fare ditutto: copiare, aggiungere, modificare, provare soluzioni alternative, senza il rischio ed i costidi apparati complessi e di difficile realizzazione e funzionamento, senza la paura di danneggiare componenti delicati e con1'aggiunta della possibilità diconfronto con altri appassionatipiù o meno esperti di noi. A questo proposito invito ad iscrivervialla mailing listrelativa, per essere aggiornati. per potervi mettere in contatto con altri OM di tuttoil mondo, con cui scambiareidee, informazioni e suggerimenti.
Per quanto mi riguarda sperodi avere dato uno stimolo a qualche lettore nel realizzare un apparato semplice, ma che non è1'ennesima riedizione del ricevitore con NE602 ormai visto e rivi-sto mille volte .
Buone saldature, e buoni QSOa tutti!
Centro MegastoreCorso Garibaldi, 180 - Napoli - Tel./Fax 081/445726
RECENSIONI
!LeEH /lntenne Yenlls80 eYenlls160
Recensione apparsa su RadCom - Edizione agosto 2005
Nonostante un iniziale scetticismo, l'esperto nelle bande basse, Don Field, G3XTT,conclude che queste controverse antenne per le bande basse funzionano veramente
- qualche volta quasi bene quanto un dipolo full-size.
traduzione a cura di Giacomo Fabbri 14FGG
Non è mia intenzione entrarenel dibattito tecnico, bensìverificare se la EH Antenna
potesse essere o meno una valida alternativa per coloro che nonhanno spazio per un' antenna LFfull-size(il che immagino significhi la maggior parte dei radioamatori britannici).
Sia la 80 che la 160 metri hanno una lunghezza complessivadi 8 piedi (2,5m), ben lontanadai circa 67 piedi (20Am) necessari per una verticale quartod'onda il1 80 metri oppure dai135piedi (41,2m) per un dipoloin80 (ildoppio per la topband).
LaEHAntenna
In poche parole, immaginatedue cilindri in rame avvolti su diun tubo in materiale isolante edaltrivari componenti di taratura.Tutta!'antenna è alloggiata in untubo di PVC impermeabile conunpiccolo foro di drenaggio chepermette l'uscita della condensa. La foto con il rivestimentodell'antenna ritagliato da' un'idea dell'interno, mentre le altrefotomostrano l'antenna sul traliccio. In generale la costruzioneappare eccellente.
L'installazione è semplicissima:le istruzioni risultano perfettamentechiare. Ciascuna antennaarrivacon le sue staffe per pali
fino a 38 mm di diametro e tuttociò che si deve fare è collegare lalinea coassiale (c'è un connettore S0259 alla base dell' antenna). Viene raccomandato chel'antenna sia ben libera al!'orizzonte evitando possibilmente tiranti o altri oggetti metallici.
Ricordo che la EH antenna èmonobanda, quindi, se si volessero coprire tutte e dieci le bande da 160 a lO metri accorrerebbero nove antenne e nove supporti, preferibilmente ben spaziatil'uno dall' altro. In pratica, moltiradioamatori acquistano le EHantenne per bande sulle qualinon potrebbero operare. Adesempio un radioamatore con laclassica tribanda 10/15/20 potrebbe decidere di installare unaEH antenna per i 30 metri e forseuna per i 40 oppure per gli 80metri.
I costruttori potrebbero inoltreprendere in considerazione l'usodi PVC verde piuttosto che bianco in modo che l'antenna si confonda meglio con l'ambiente circostante, ma, queste sono sceltepersonali.
Prove con la Venus80
Il modello per la banda 80 metri ha una larghezza di banda dichiarata di 170kHz @ ROS 2: l.Un dispositivo di taratura esterno
in rame permettedi sintonizzare ilcentro banda suqualsiasi punto.Tarato sulla partebassa della gammasiha unROS 2e una larghezzadi banda di 180kHz, leggermentemigliore di quanto dichiarato; ilROS sulla risonanza è vicino al :l. La potenzaapplicabile, siasulla 80 che sulla160, è di 2 kW inSSB e CW e di500 W in RTTYeAM, il che dovrebbe essere piùche sufficiente.
Ho verificatoche si possonodare 400 watt allaVenus80 senzaproblemi.
Interveniresull'anello di taratura con il tralic-
Modello da esposizione della EHantenna 80metri presso la ML&S,con il tappo in PVCritagliato per mostrare!'interno dell'antenna.
cio abbattuto e la risonanza nonvaria in modo significativo quando si issa il traliccio con l'antennaa circa 35 piedi (Il metri).
Credo che una posizione libera a circa 35 piedi ben rappresenti la situazione tipo di coloroche hanno spazi limitati. Riusciread installare l'antenna più alta significherebbe poter seriamenteprendere in considerazione unaL invertita full size o qualcosa disimile.
Le specifiche dichiarano chela larghezza di banda a - 3dB èdi 350kHz, il che significa che sipuò coprire !'intera banda in 80metri tarando la risonanza sulcentro banda e utilizzando unaccordatore. Da ricordare cheun accordatore migliora il ROSvisto dal trasmettitore, ma nonmigliora l'efficienza dell' antenna.
Ho usato la Venus80 in CW,comparando le sue prestazionisia in trasmissione che in ricezione con il dipolo V-inverted fullsize in 80 metri (centro a circa 45piedi -14 metri). Ho collegatol'Europa senza alcuna difficoltà,con buoni rapporti di segnale,inserendo alcuni "quasi rari" DXnel mio log
I rapporti ricevuti suggerivanouna differenza da uno a duepunti S tra l'EH ed il dipolo eduna prova più accurata con unradioamatore locale, utilizzandoun attenùatore calibrato, indicava che l'EH era 6/8 dB sotto il dipolo.
Una delle affermazioni sulla EHAntenna asserisce che può essere sovente migliore di una antenna full size in ricezione a causadella maggiore reiezione al rumore. Non ho notato questo effetto. Ad esempio con V51AS (Namibia) ricevuto con un segnalemolto debole con il mio dipoloed appena udibile sull'EH maquesto è stato un caso estremo.Sono riuscito a ricevere 9G5SP(Ghana) bene con l'EH, ma nonho potuto continuare i test a causa dell'enorme pile-up.
La mia impressione complessiva è che la EH Venus80, viste lesue modeste dimensioni, ha funzionato estremamente bene econ il tempo un utente appassio-
38 I Rke 2/2006 I
nato di DXpotrebbe ragionevolmente aspettarsi di raggiungereil DXCC (100 paesi) o più, particolarmente se venisse adoperatoanche un amplificatore lineare,credo che questo unito all'EH sarebbe circa equivalente a 100 Wsu una antenna full size. Nonmale come soluzione per spazi limitati.
Prove con la Venus160
L'antenna in 160 metri ha esattamente le medesime dimensionidella versione in 80 metri. Lespecifiche dichiarano una larghezza di banda di 40kHz @ROS 2: l e di 70kHz @ - 3dB.
Sono disponibili due versioni,una per la porzione classica(1830/1850kHz) ed una per laparte dei 156 metri (1913/ 1933kHz in Inghilterra concessa ai radioamatori)
lo ho usato la Venus 160 per1830/1850 kHz, installata esattamente come avevo fatto per la 80metri. Ho cambiato il mio dipoloda 80 a 160 metri per fare lecomparazioni. Ho dovuto ripiegare il dipoloagli estremi per farloentrare nel mio giardino. Probabilmentequesto è un buon metro di paragone vistoche rappresentaquanto di meglio moltiradioamatori riesconoad avere per la topband.
Le mie misurazioniiniziali hanno dato unalarghezza di banda disolo 20kHz @ ROS 2: l(compatibile con ilrange 1830-1850kHzdichiarato sulla brochure, ma non con lalarghezza di banda dichiarata di 40kHz @ROS 2: l). Il ROS migliore è stato 1,6: l, unpo' maggiore di quelloche mi aspettavo.
I primi collegamentiin Gran Bretagna ed inEuropa indicavanoche l'antenna funzionava bene, con poca o
nessuna differenza osservabiletra la Venus 160 ed ildipolo Inoltre, con mia sorpresa ho notatocon piacere (al contrario diquanto sperimentato con la 80metri) che i segnali ricevuti erano molto più chiari a causa delminore rumore captato. Certamente, ilprimo collegamento fatto con una stazione OE7 (Austria)non sarebbe stato possibile con ildipolo in quanto coperto da rumore locale.
Dove invece ho avuto delle difficoltà è stato nel constatare unasorta di scarica per livellipiù altidi potenza, nonostante avessiavuto premura di non eccedere i400W.
Come ho scritto precedentemente, la brochure dichiara 2kWin SSB e CW (anche se persino ilcostruttore si era raccomandatodi tenere la potenza in uscita sotto i 500 W. Quindi il valore sullabrochure sembra ottimistico).
In conclusione, come antennain ricezione la EH mi ha permesso di ascoltare stazioni altrimentiimpercettibili con la mia antennaprincipale. Usata con i 100 W,
sembrerebbe dare risultati sorprendentemente vicini ad unaantenna di compromesso full size e quindi probabilmente nonpiù di uno o due puntiS in confronto ad unabuona antenna in160 metri.
Questo è molto dipiù di quanto avevoimmaginato quandovidi l'antenna per laprima volta rende ndomi conto di quantoera compatta. In ognicaso, mi preoccupaun poco la larghezzadi banda relativamente stretta e eviterei di usarne una conpiù di 100 W per paura di danneggiarla.
La EH Antenna 160 metrimontata sul tralicciodell'autore a 35 piedi dalsuolo. La versione in 80 metri ha le stesse dimensioni.
Per maggiori informazioni dateun'occhiata al sito della EH Antenna. Il sito è gestito da TedHart. W5QJR. forza trainante diqueste antenne. Per esaminareun punto di vista opposto, poteteconsultare la relativa paginaweb di W8JI Esiste anche un forum su internet dove 1'argomentoè molto dibattuto.
LaEHantenna sul traliccio dell'autore, "ammainata" per mostrarne il montaggio.
Un modo alternativo di montaggio delleantenne EH: direllamente su un palo da1.5pollici.
Conclusioni
Fare test su antenne non puòmai essere un processo veramente obiettivo, a meno che nonsi abbia accesso ad una gammadi antenne professionali. Il massimo che ho potuto fare in tal senso è stato di chiedere ad un amico radioamatore, abbastanza vicino da non essere affetto inmodo significativo dagli effettidella propagazione, di fare dellemisure dettagliate sull'intensitàdei segnali. A parte questo, sitratta di ascoltare e di fare deiQSO sulla banda cercando divalutare quanto 1'antenna sia efficiente basandomi. nel miocaso, su 37 anni di esperienzasulle LF.
Sfortunatamente durante il periodo delle mie prove la propagazione e 1'attività sulle bandebasse sono state deludenti. Tuttavia mi sento in grado di poterefare dei commenti ragionevolmente obiettivi.
Ho terminato le mie prove favorevolmente impressionato dalleantenne EH, indipendentementedai pro e dai contro che imperversano nei dibattiti circa la loroteoria di funzionamento. Le basse frequenze rappresentano unasfida formidabile per quelli conspazi limitati e queste antennesembrano offrire una soluzionemolto funzionale, permettendocollegamenti in tutta Europa e,propagazione permettendo, anche DX più" esotici".Imiei ringraziamenti a MartinLynch & Sons per avermi dato inprestito le due antenne da provare ed alla Arno Elettronica per ilsupporto tecnico.
Ricerca sul web:Sito EH (Ted Hart. W5QJRJwww.eh-antenna.comW8JI sulla EH Antenna
wwww8ji.com/e-h antenna.htmForum EH -
http//groups.yahoo.com/group/ehantenna/
"Copyright della Radio Society oi GreatBritain. La recensione è stata tradotta epubblicata con il loro gentile permesso"
i!kJ
I A ETELECOMUNICAZIONI S.r.l.Via Kaolack, 11. 5 - l] 100 AOSTATe!. 0165/363208 - Fax 0165/236724
http://www.riac.it/- Email;[email protected]
RIPETITORI VHF UHF- VHF 140-175 MHz, UHF 430-470 MHz;- frequenze impostabili con dip switch;- canalizzazione 12,5 kHz o 25 KHz;- tono sub audio in RX e TX di serie;- alimentazione 12-14 V DC.
RICEVITORE
- sensibilità 0,3 llV per 20 dB di SINAD;- doppia conversione, 2° IF 455 kHz;_]0 IF 21,4 MHz (VHF), 45 MHz (UHF).
TRASMETTITORE
- potenza regolabile da O, I a 5 W.
CARATTERISTICHE TECNICHECOMPLETE E LISTINO SU
http://www.riae.it/Surplus di ripetitori Motorola
IRke 212006 I 39
flVTOCOSTRVZIONE
Ilincalore a RP~ ~ ~
per USIgenericI
di ClaudioI!f!"zzir Ili2PII l--~ lMJll!tI!UU -. ~L- _
'"
Introduzione
L'idea é venuta dopo aver trovato in una fiera, per un paio dieuro, una scatolina contenentetra l'altro un transistor BFG135.
Queste le sue caratteristicheprincipali:
E' un transistor di discreta potenza per microonde, in caseSOT223, con due reofori collegati all'emettitore e l'aletta collegata al collettore. E' anche economico, circa 2 Euro nuovo.
La mia realizzazione è un amplificatore lineare a larga bandaper impieghi generici utile per:• amplificare l'uscita del gene
ratore di segnali;• pilotare mixer a diodi ad alto li
vello;• eseguire misure sulle antenne
con un ponte riflettometrico,anche in presenza di segnaliforti;
• davanti ad un rivelatore a diodo o ad un analizzatore di spettro per misurare segnali bassi;
• come driver per transistor dipotenza in trasmettitori QRP
Non è stato misurato il Noise Figure che è comunque alto e nonriportato sul data sheet del device. Per amplificatori low noiseusare un BFG54 l. molto simile.
Il circuito
E' il classico amplificatore RFcontroreazionato sia tra collettore e base (R8) che tramite degenerazione sull'emitter (Rl e R2non bypassate).
Costruzione
4
1
23"---
"---"---
Caratteristiche riscontratesul prototipo
Guadagno
Fre~uenza
0.61203050100(M z)
I?duB~dagnO
1819.219.218.516.515
Il guadagno è 19 dB, la variazione di guadagno è inferiore a3dB tra meno di 600 kHz e almeno 50 MHz.
Occorre montare il circuitomolto compatto ma ordinato, perevitare capacità ed induttanzeparassite.
Sull' emettitore le resistenzesono due appaiate, una per ognipin, anche per avere maggiordissipazione di potenza.
Sul tab del transistor ho saldatoun lamierino di rame piegato adU come dissipatore di calore, poiho saldato illamierino su un pezzetto di vetronite sul quale conun seghetto, raschiando il rame,ho ricavato due piazzole quadrate isolate; una saldata al piano dimassa e l'altra saldata allamierino. In questo modo il transistorsta ben fermo ed è ben dissipato.A questo punto ho montato glialtri componenti, cercando di ottenere un circuito molto compatto.
Per costruire Tl prendere duespezzoni di filo smaltato o da wi-
Corrente di emettitore
(le): 55mA
Tensione di collettoreVc): 10.9V
Punto di +5 dBm input = + 23.3
compressione a 1 dB
dBm output (misurato a
14.3 MHz)Potenza di uscita
+23 dBm = 0.200 W
(a 1 dB di compressione'
Intercetta del 3 ordine
+22 dBm ~misurata con
In Ingresso (IIP3)
due toni a zi-308 e14.318 MHz
Alimentazione: 13.5V
Tensione di emettitoreVe): 0.68V
Descriplion
emitter
base
emitter
collector
PIN
1
2
3
4
Topview
Fig. l -BFG 135
40 I Rke 2/2006 il
R1 )R2120 120?RS 2200
+13.SV
R7600
WWW.9-TEK.ITIRke 2/2006 l 41
NinaTek16020 Davagna - GE
SEDE E PUNTO VENDITAVia Sottocolle 27
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J
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AC Millivolt Meter
ATTENAT-ATV321
RADIOSURPLUS·ELETTRONICA S.R.L.
(Tratto dalla NewsLetterdella Sez. ARI di Milano)
rewrap, attorcigliarlo ed avvolgere IO spire su un toroideFT50-43, poi collegare la fine diun avvolgimento con !'iniziodell'altro.
La foto mostra il prototipo cheverrà inserito in uno scatolino dilamierino stagnato o vetronite,con due connettori BNC ed uncondensatore passante per 1'alimentazione.
Agli esperti consiglio di costruire il circuito con tecnicaSMD,magari usando per Tl unnucleo binoculare BN43-2402.
II transistor, il toroide e il nucleo binoculare sono disponibilipresso RF Elettronica di RotaFranco, catalogo suhttp://www.rfmicrowave.it
RingraziamentiCome al solito ringrazio Pietro,
12BUM,che con pazienza usa lasua strumentazione per ricavarele caratteristiche tecniche di tuttii groviglidi filiche gli passo.
IlV'fOCOSTRVZIONB ,
~comun, iia cura di Scuola Radio Elettro
Sui prossimi numeri presenteremo una serie di articolidedicati alla progettazione
e realizzazione di un sistemacompleto di telecomunicazionesatellitare accessibile a tutti. Sitratta di un progetto sviluppatodagli allievi del Corso Radio TVdella Scuola Radio Elettra durante lo Stage finale.
Il nostro progetto
Il campo delle telecomunicazionisatellitari viene spesso consideratocome accessibile esclusivamente apochi esperti, dotati di una notevolepreparazione e provvisti di una strumentazione sofisticata e costosa.
Per quanto ciò sia in parte vero, cisono fortunatamente degli aspettiche possono permettere a chiunquedi poter condurre una sperimentazione con ottime finalità didattiche,senza peràltro dover investire cifrerilevanti e direttamente da casa propria.
Non si intende con questo parlaredella semplice installazione di un sistema domestico di ricezione televisiva satellitare, bensì di una stazionericetrasmittente terrestre completa.
Il progetto in questione è statoideato dai tecnici della Scuola Radio Elettra per consentire ai propriallievi di mettere in pratica alcunedelle tecniche di comunicazione radio apprese durante il Corso RadioTV Per quanto le finalità fossero ditipo didattico, la stazione ha permesso durante la fase di prova, unreale utilizzo del satellite amatorialeA051, con notevole interesse e soddisfazione da parte degli allievi chehanno partecipato attivamente alprogetto.
Una delle caratteristiche principali di questa realizzazione è consistita nell' aver impiegato materiali di42 Rke 2/2006
facile reperibilità e di costo contenuto.
Per semplicità il progetto verràpresentato suddividendolo in blocchi che saranno ampiamente descritti per permetterne la facile realizzazione.
Chi è Scuola Radio Elettra
Scuola Radio Elettra, fondata nel1951, è stata rantesignana dell' alfabetizzazione dell'Italia per quantoriguarda il settore elettrico ed elettronico in tutte le sue manifestazioni.ed ha contribuito in modo significativo sia alla formazione di tanti tecnici. sia alla nascita di una miriade diattività artigianali e imprenditoriali.
I corsi di Scuola Radio Elettra sonoprogettati da specialisti di didatticaed esperti dei vari settori per consentire di raggiungere facilmente erapidamente il più alto livello di apprendimento e di preparazione professionale.
LUSOdel metodo di studio Fa.D.(Formazione a Distanza) permettead ogni studentedi ottimizzare ilproprio tempo eimpegno studiando da casa propria, ma semprecon rassistenza ela disponibilità diinsegnanti e di tutor che seguonol'allievo individualmente finoalla conclusionedegli studi.
La didattica deicorsi si basasull' insegnamentopratico e sullapartecipazione attiva dell' allievoche può verificare
in tempo reale i progressi nell' apprendimento.
Lallievo può studiare individualmente con estrema facilità ed efficacia sul materiale didattico fornito, econtemporaneamente può verificare in pratica il proprio apprendimento presso la Scuola. Qui rallievoha a disposizione il coordinatoretecnico-didattico, sempre pronto afornire un'attenta e immediata assistenza e a rispondere immediatamente a qualsiasi quesito (tramitetelefono, posta tradizionale, e-mai!.o collegandosi alla nuovissima piattaforma e-learning).
Il percorso formativo si concludecon uno stage finale presso i laboratori della scuola durante il quale, oltre ad approfondire gli argomentitrattati precedentemente, rallievoha modo di partecipare alla progettazione e successiva realizzazione diun prototipo, acquisendo così realicompetenze professionali.
I corsi sono legalmente riconosciuti in base all'Art. 14 della Leggequadro n° 845 del 21/12/1978 in
materia di formazione professionale, con Determinazione Dirigenzialen° 8097 del 18.12.2003 della Provincia di Perugia,Area Lavoro, Istruzione e Formazione. Al termine deicorsi. previo superamento dell' esame finale, si conseguono attestati validi ai fini dell' avviamento al lavoro,dell' inquadramento aziendale ecome crediti formativi.
L 'fISPE1TO TEORICO
u i"te'1Ilod.lllz/olll passive:",Iblll~1IIQ lDOCO conosciute
di Marco Lisi lZOFNO
Fig. 2 - "l'albero di Natale" delle intermodulazioni prodotte da due portanti
2fl - f2146 MHI
Calcolo Prodotto 1M Ordine Prodotto 1M
2oF1 ± 1oF2 = F1M3
;~rzo Ordinl12+1=IM33·F1 ± 2·F2 = F1M5
~uinto Ord~~e3+2=IM54oF1 ± 3oF2 = F1M7
1~ettimoor~;ne4+3=IM75oF1 ± 4oF2 = F1M9
~<onoOrdinl15+4=IM9
mo matematicamente riassumere con la formula:
± i • fRF ± k • fLO
Fig. l - Ordine dei prodotti d'intermodulazione
con j e k pari a O, L 2, 3, 4(quando !'indice di uno dei due
fl
156 MHI
25 50 75 100 125 150 175 200 225 250Fre que ncy (M H Il
o
-60
-20
-10
-30
dB -40
-50
Le caratteristiche lineari sonoun modello matematico più cheuna realtà fisica riscontrabile inpratica: qualunque dispositivo,attivo o passivo che sia, in determinate condizioni di lavoro (generalmente, oltre un certo livellodi potenza RF) presenta caratteristiche non lineari. comportandosi cioè come un mixer a semiconduttori.
Un mixer lavora con almenodue segnali ai suoi ingressi: il segnale d'oscillatore locale (LO) eil segnale RF in ingresso. All'uscita del mixer si hanno tutte learmoniche dei due segnali nonché tutti i possibili prodotti di battimento, circostanza che possia-
Insiemealla crescita dei sistemi basati su comunicazioni"wireless" cresce anche l'esi
genza di minimizzare l'interferenza fra canali e sistemi operatiin parallelo.
Una parte significativa di questa interferenza è creata dal battimento di segnali a diverse frequenze in componenti con caratteristiche non lineari. chegenera segnali non voluti denominati prodotti d'intermodulazione.
Fra questi prodotti d'intermodulazione ci sono anche le cosiddette intermodulazioni passive.
Le intermodulazioni passive (ininglese: 'passive InterModulations, PIM) si generano quandodue o più segnali sono contemporaneamente presenti in un dispositivo passivo (cavo coassiale,connettore, switch, etc.) che presenta un comportamento non lineare.
I prodotti d'intermodulazionepassivi possono essere particolarmente dannosi in sistemi dicomunicazione nei quali la differenza fra potenza trasmessa epotenza ricevuta è molto grande,come è tipicamente il caso nellestazioni base della rete GSM ovvero a bordo dei satelliti. Anchenelle comunicazioni amatoriali,tuttavia, si presentano spesso situazioni di grave interferenzadovute a fenomeni più o menocomplessi di intermodulazionein componenti passivi.
I Rke 2/2006 55
Tx1~
rTX2'
Fig. 3 - Interferenza (RFI)generata da fenomeni d'intermodulazione passiva
segnali è uguale a zero, si ottengono le armoniche dell' altro segnale).
Il numero di segnali prodotti èvirtualmente infinito, anche se alcuni sono troppo bassi per essere misurati ed altri sono moltolontani dalla banda IF e non sonoquindi dannosi. I prodotti d'intermodulazione più dannosisono quelli cosiddetti del terzoordine (2 • fRF - fLO e 2 • fLO - fRF)
perché cadono spesso in bandaed hannò un livello più alto (i livelli dei prodotti d'intermodulazione decrescono generalmenteal crescere dell' ordine) (figure le 2).
I dispositivi a semiconduttore,come diodi e transistor, sonoquelli che meglio si prestano allarealizzazione di circuiti nei qualiil comportamento non lineare èvoluto ed esaltato (mixer, moltiplicatori di frequenza, generatori di armoniche); da componentipassivi. quali cavi coassiali, filtrio antenne, non ci si aspetterebbe di avere problemi d'intermodulazione. Nella pratica, i prodotti d'intermodulazione passivisono molto più deboli di quelligenerati in un diodo semiconduttore, ma, proprio perché nonprevisti e provenienti da componenti a volte insospettabili, sono
56 I Rke 2/2006 I
molto pericolosi.Nei componenti passivi la non
linearità può avere differenticause: il contatto fra metalli diversi (coppia voltaica), la presenza di uno strato di ossidazione o semplicemente di sporcizia,la presenza di materiali magnetici. In genere, poi. tutti questi effetti sono esaltati da eventuali falsi contatti o da contatti in cui lapressione fra le superfici non èsufficientemente alta (ad esempio, nei connettori).
Non si deve pensare che le intermodulazioni passive siano unpotenziale problema solo in sistemi multiportante e che quindinon interessino, per esempio, iradioamatori (i quali, tipicamente, trasmettono su portante singola). La situazione in figura 3descrive il caso in cui due ricetrasmettitori distinti (per esempio, due radioamatori) si trovinoin prossimità di una sorgente diintermodulazione passiva (nellafigura, una giunzione fra metalli). I prodotti d'intermodulazionegenerati potranno disturbare ilcanale ricevente di uno o entrambi i ricetrasmettitori. ovveroun terzo ricevitore a frequenzacompletamente differente (adesempio, il televisore di un vicino)
Sorgenti tipiche diintermodulazioni passive
Come già detto, ogni deviazione dalla linearità in un circuito,cioè quando la tensione non èesattamente proporzionale allacorrente ovvero la potenza d'uscita non è esattamente proporzionale a quella d'ingresso, provocherà la generazione di intermodulazioni. Nei circuiti passivi.tra le possibili cause di non linearità e conseguente intermodulazione le due cause più comunisono i contatti imperfetti allagiunzione fra conduttori e la presenza di materiali ferromagnetici.
La catena trasmissiva all'uscitadel trasmettitore può essere costituita da vari componepti in cascata, come cavi coassiali, connettori. filtri nonché /l'antennastessa. Ogni componente puòessere a sua volta composto divari elementi. per cui è molto elevato il numero di giunzioni metalliche attraversate dal segnaleRF.
Le parti metalliche sono generalmente ricoperte da un seppursottile (meno un millesimo di millimetro) strato superficiale di ossido, che agisce spesso come unisolante. Gli elettroni. accelerati
Fig. 4 - Giunzione metallo-metallo
Fig. 5 - "Loop"d'isteresi di un materiale ferromagnetico (Hè ilcampo magnetico esterno applicato, B è J'induzionemagnetica)
dal campo a radiofrequenza, riescono tuttavia a superare questomicroscopico strato isolante, secondo un fenomeno fisico notocome effetto "tunnel". Peccatoperò che l'effetto "tunnel" sia unprocesso non lineare (non a casoesiste un diodo chiamato "tunnel") e che quindi ad esso si associ la generazione di intermodulazioni. E' il fenomeno notocome "rusty-bolt effect". cioè "effetto del bullone arrugginito".
Il problema è accentuato dalfatto che a livello microscopico ilcontatto fra due superfici metalliche non è continuo, ma piuttostoconcentrato su un numero limitato di punti di contatto, attraverso iquali scorrono correnti moltoelevate, con associati fenomenidi scarica" a valanga" (figura 4).
L'altra causa tipica di intermodulazioni passive è la presenzadi materiali ferromagnetici. qualiil ferro, l'acciaio, il cobalto o il nichel. In questo caso la non linearità deriva dall'isteresi magnetica che caratterizza questi mate-
riali. In altre parole, questimateriali, se sottoposti a campimagnetici abbastanza alti. "saturano" e mantengono il loro statodi saturazione anche rimuovendo in parte il campo magneticoesterno. Presentano, per cosìdire, un effetto di "memoria".Questo comportamento è tuttomeno che lineare e genera quindi. come abbiamo ormai ben capito, prodotti di intermodulazione.
Come prevenire leintermodulazioni passive?
Compreso il fenomeno edidentificate le sue possibili cause, la prevenzione o soluzionedel problema, sebbene a voltemolto laboriosa, è a portata dimano.
Le intermodulazioni generateda contatti cattivi. ossidati o sporchi possono essere ridotte curando la pulizia dei contatti stessi.assicurando che le eventuali argentature o dorature siano di
spessore appropriato (per ridurre l'effetto "tunnel") e soprattuttoaumentando la pressione di contatto fra i due materiali (ad esempio, stringendo bene eventualivitio bulloni). Dove possibile unabuona saldatura è comunquepreferibile ad un contatto meccanico.
Nella scelta dei cavi coassiali sidevono preferire ove possibilequelli professionali, costituiti daun singolo conduttore interno eda un singolo conduttore esterno. Le eventuali calze metallichedovranno almeno essere di ottima qualità e dotate di adeguataargentatura. Nell'intestare i cavi.sarà poi preferibile saldare iconnettori piuttosto che" crimparli" .
Abbiamo infine già discusso lanecessità di evitare materiali ferromagnetici. quali ferro, acciaioinox, cobalto e nichel. Alloro posto si preferiranno materiali qualiil rame, l'argento, l'oro, l'ottone,il rame al berillio ed il bronzo fosforoso.
NUOVA SEDE:via S. Pertini, 6 - 26019 VAILATE (CR)
(ad 800 m dalla S. P. Rivoltana)tel. 036384.086 - fax 0363 34.16.36 - celI. 338-16.66.122
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I Rke 2/2006 I 57
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di IIrmando IIccardo
11i2X'IPIePr_l"W
llJllll!i11Jl ,~~ ..
Richiedere le informazioni alsistema EchoLink
Nell'articolo precedente si è visto come procedere alla connessione di un nodo EchoLink impartendo dei semplici comandiDTMF. Abbiamo visto che ogninodo dispone di un codice numerico identificativo, il qualedeve essere digitato via DTMFper effettuare la connessione tranodi EchoLink. Abbiamo inoltrevisto come sia possibile ottenerela lista dei nodi di nostro interesse, sia consultando il databasecentrale via Internet, oppurechiedendo le stesse informazionial gestore del nodo.
Adesso vedremo una serie dicomandi che consentono all'operatore radio di accedere allestesse informazioni interrogandodirettamente il nodo EchoLinkmediante appositi comandiDTMF.Tutto questo ci farà capire di quanti comandi dispongaun nodo EchoLink. in grado difornire all'operatore radio moltissime informazioni. rendendo ilsistema molto versatile e potente.
Come visto in precedenza, pereffettuare una connessione adun altro nodo dovremo conosceme il numero identificativo.Tale numero può variare dalle 4alle 6 cifre e può essere digitatodirettamente via DTMF; infattiEchoLink interpreterà ogni sequenza numerica di almeno 4 cifre come una richiesta di connessione verso un nodo.
A questo punto vi sono alcuni58 l Rke 2/2006
comandi che consentono di risalire al codice numerico partendodal nominativo del nodo che sivuole contattare.
EchoLink consente di riconoscere le lettere dell' alfabeto purpartendo da una tastiera DTMFche dispone solamente dei simboli "A", "8", "C" e "D". Per ottenere ciò il sistema considera unatastiera di tipo telefonico (comequelle dei cellulari), dove adogni bottone corrispondono anche 3 lettere. Di conseguenzaEchoLink consente di mapparequesta corrispondenza tra lettere e tasti numerici. riconoscendoil simbolo che si cela dietro adogni numero. Pertanto l'operatore radio che volesse inviare il codice del nominativo di cui vuoleconoscerne le informazioni. dovrà pensare alla disposizionedelle lettere come se operassecon una tastiera telefonica, comemostrato in fig. l.
Come potete notare vi sonodue tasti (il numero 7 e il 9) checontengono 4 lettere anziché 3;ebbene EchoLink riconosce le
Fig. l - Disposizione delle lettere in una tastiera DTMFdi un telefono cellulare.
lettere "Q" e "Z"associandole altasto l, anziché al 7 e al 9. Premesso ciò, per identificare unalettera EchoLink richiede unacoppia di numeri da digitare viaDTMF, in modo da individuare iltasto in cui la lettera appartiene ela sua posizione relativa alle altrelettere presenti sullo stesso tasto.Per quanto concerne i numeri.basterà digitare il numero volutoseguito da uno zero che indicache si tratta di un numero e nondi una lettera. Facciamo un esempio che possa chiarire meglio leidee, con riferimento alla fig. l.
Supponiamo di voler inviare ilnominativo "IK2XYP" al nodoEchoLink attraverso il nostro apparato munito di tastiera DTMF.
La lettera 'T risulta posizionataal terzo posto del tasto 4 (infattiabbiamo "GHI"), pertanto il suocodice numerico sarà: 43.
Procedendo con il nominativocompleto avremo:• 1= 43• K = 52• 2 = 20• X = 92• Y = 93·P=71
Per cui la sequenza numericacorrispondente al nominativoIK2XYPrisulta essere:435220929371.
Adesso che sappiamo il sistema con cui EchoLink ci consentedi inviargli un nominativo, possiamo vedere qualj comandisono a nostra d.isposizione pereffettuare le ricerche di nostro interesse.
Il comando "C+call+#" consente di effettuare una connessione con un nodo di cui se neconosce solo il nominativo. Inquesto modo non è necessarioconoscere il numero di nodo, mabasta ilnominativo della stazioneEchoLink. Questo comando ciconsente quindi di evitare di avere una lista di numeri dei nodi.dal momento che sarà suffcientericostruire un codice equivalentecon il metodo sopra citato.
Quindi riprendendo l'esempiodella stazione IK2XYP,l'operatore radio che volesse effettuareuna connessione con tale nodosenza conoscerne il numero dinodo, dovrebbe digitare viaDTMFil comando:• C 43522092937 I #
Il simbolo" #" viene usato perindicare ad EchoLink che la sequenza numerica è terminata eche pertanto dovrà interpretarneil significato.
Un altro comando utile chesfrutta il nominativo anziché ilnumero di nodo è quello inerente lo stato del nodo remoto.
Il comando è "07+call+#" efornisce sia il numero di nodoche lo stato della stazione stessa.Supponiamo che si effettua unaricerca verso il nodo IK2XYPeche la stazione sia occupata(busy), ebbene ecco cosa risponderà EchoLink digitando ilcomando:• 07 435220929371 #
EchoLink risponderà con il seguente messaggio sintetizzato:• I-K-2-X-Y-P2-4-5-7 busy
Ovvero farà lo spelling delnodo di cui avete richiesto le informazioni, vi indicherà il numero di nodo associato (in questocaso è 2457) e vi dirà che la stazione è al momento busy e quindi non connettibile.
Quindi il comando 07 è moltoutile in quanto vi consente anchedi conoscere il numero di nodoassociato ad un nominativo.
Segnalazioni audio sulfunzionamento del nodo
Le note che seguono hanno loscopo di fornire un'idea agliutenti radio e al tempo stesso unsuggerimento ai gestori dei nodi
EchoLink affinché traggano beneficio dalle segnalazione acustiche offerte dal sistema.
Durante il funzionamento delnodo, EchoLink è in grado di avvisare con oppurtuni segnaliacustici circa la provenienza delsegnale che noi stiamo ascoltando via radio e la presenza di stazioni connesse sul lato Internet.
Sebbene queste opzioni debbano essere implementate dalgestore, per cui non è detto chesiano disponibili sul vostro nodo,vale la pena capirne il significatoin modo che i vari gestori ne possano fare un uso consapevole.
Esiste un' opzione presente nelmenù dei settaggi SysOp (solonel funzionamento come nodoradio -L o -R) che consente ditrasmettere una nota acustica altermine di ogni trasmissione proveniente dal canale digitale Internet. In questo caso risulta facile stabilire se il vostro corrispondente sta giungendo a voiattraverso lo stesso canale radiooppure se sta transitando attraverso la connessione VoIP. Infattiad ogni fine trasmissione, se ilcorrispondente giungesse dalcanale digitale, voi sentireste lanota di fine passaggio che vienetrasmessa dall'EchoLink. E' possibile in questo caso inserire unqualunque suono, in modo darendere quest'informazione facile da essere percepita grazieall'uso personalizzato dei suoni.
Un'altra segnalazione acusticamolto utile riguarda la presenzadi stazioni connesse al nodo attraverso Internet. Infatti. spessonell'uso di nodi EchoLink -R (ripetitori), può capitare che le stazioni locali si alternino troppo velocemente nel QSO, impedendodi fatto l'accesso a quelle stazioniconnesse sul lato Internet. EchoLinkoffre una segnalazione acustica che può essere inviata adogni fine passaggio della stazione radio in locale, solo quando ilnodo risulta connesso a qualchealtra stazione. In questo modo,scegliendo una nota acustica diversa da altri segnali di fine trasmissione' sarà possibile avvisare gli operatori radio locali chesul nodo vi è la presenza di qualcuno e pertanto sarebbe oppor-
tuno evitare di fare passaggitroppo stretti, lasciando qualchesecondo di pausa tra un QTC el'altro.
Attivando queste due segnalazioni con tonalità diverse e informando i propri utenti radio circail loro significato, sarete in gradodi fornire valide informazioni sucome usare il nodo EchoLink davoi gestito. Se infatti il nodo risultasse sconnesso da altri sistemi(in questo caso non sentireste ilbeep alla fine di ogni passaggioproveniente dal lato radio), gliutilizzatori radio potrebbero fareanche passaggi molto più veloci.dal momento che il sistema opererebbe in locale. In questomodo si forniranno agli operatoriradio una serie di strumenti percomprendere meglio EchoLink efame un uso più consapevole.
Inoltre esiste un comando checonsente di ascoltare le informazioni del nodo, ricevendo cosìanche notizie utili di vita associativa locale. Per accedere a queste informazioni bisognerà digitare il comando DTMF"*"; ovviamente tutto questo è vero se ilgestore avrà provveduto a registrare un messaggio informativo.In genere ciò che si registra sonouna serie d'informazioni circal'ubicazione del nodo, i codici diquei comandi particolari e nonstandard in EchoLink comandispeciali per accedere ai bollettini radio offerti dal club associatoal nodo EchoLink appuntamentimensili o eventi che potrebberointeressare la comunità radio locale ..
Alcuni nodi dispongono peresempio del servizio che forniscel'ora esatta, le previsioni meteorologiche oppure che consentono di memorizzare dei messaggivocali per un operatore assente.Poiché si tratta di funzioni nonstandard, in genere il gestoreche le attiva ne fornisce indicazione sul messaggio informativodel nodo, fruibile appunto con ilcomando "*".
Bene per questa seconda parte è tutto, alla prossima puntatain questo approfondimento diEchoLink e di VoIP.
I Rke 2/2006 I 59
- pee COM/NC/llee
TORI ,e RlEGOt8TORI
Presentiamo ora una breveserie (3 articoli) riguardantela sperimentazione sui cir
cuiti di alimentazione, iniziandodalle notizie fondamentali suiraddrizzatori e sui riferimenti ditensione a diodo zener. Nelle altre due parti si lavorerà sui moltiplicatori di tensione e descriveremo un vero e proprio stabilizzatori di tensione a zener.
Terminologia relativa
Anodo: è 1'elettrodo del diodonel quale la corrente entra (danotare che nei testi classici si fanormalmente uso della cosiddetta notazione "convenzionale",quella cioè di polarità positiva; inrealtà, cioè dal punto di vista rigorosamente fisico, la correnteelettrica è costituita da un flussodi elettroni. si tratta cioè di unacorrente" elettronica" che quindiviaggia in direzione opposta.
Catodo: è 1'elettrodo del diododa quale la corrente esce.
Mezz'onda o onda intera: tipodi rettificazione che avviene durante una sola metà del ciclo oper un ciclo intero della correntealternata.
PN (Peak Inverse Voltage): lamassima tensione presente fracatodo ed anodo che un diodopuò tranquillamente sopportare.
Conduzione a valanga (obreakdown): corrente che scorrefra catodo e anodo quando laPN di un diodo, oppure la tensione di Zener, viene superata.
60 Rke 2/20061
Il rettificatore(o raddrizzatore) tipo
Innanzitutto occorre tener conto del fatto che il termine rettifjcatore o raddrizzatore, può riferirsi sia ad un dispositivo puro esemplice (tipicamente, un diodo) sia ad un circuito vero e proprio; ambedue, comunque, servono a convertire una correntealternata (AC) in una correntecontinua (DC). Ildiodo non fa altro che controllare il flusso dellacorrente, mentre il circuito nelsuo complesso compie diversealtre funzioni.
In questa trattazione, il terminelo riferiremo direttamente al circuito.
Per un diodo che debba essereusato in un raddrizzatore di potenza, ci serve conoscere un paiodi cose che lo riguardano: la suaPN e la corrente diretta mediamente accettabile.
Ricordando che un diodo converte la AC in DC impedendo ilpassaggio della corrente dal ca-
Fig. l
lezz ond(l
todo all'anodo, se al diodo si applica una AC, la corrente potràpassare solamente durante ilmezzo ciclo in cui la tensione fraanodo e catodo è positiva. Durante 1'altra parte del ciclo, cioèquella di non conduzione, il diodo blocca il passaggio della corrente almeno fintanto che la tensione fra catodo ed ano do nonsupera il valore della PN; a tensioni più alte il diodo cominceràa condurre in modo inverso. e nepotrà essere danneggiato.
Il valore della corrente mediasta a specificare quanta potenzail diodo può dissipare quando èin fase di conduzione. senza perquesto surriscaldarsi. In talefase, un normale diodo PN al silicio presenta circa 0,7 Vdi caduta diretta di tensione fra anodo ecatodo, dissipando perciò unapotenza W pari a 0.7 x 1.
Ciò premesso. cominciamo colriferirei al circuito raddrizzatoreschematizzato in fig. l. Ilraddrizzatore a mezz'onda. con il suodiodo singolo. può fornire corrente al carico RL solamente durante una metà di ciascun dei cicli della AC applicata (da cui ladenominazione specifica).
Il raddrizzatore a onda intera,con alimentazione simmetrica.necessità di due tensioni sdoppiate col centro comune (tipicamente fornite da un trasformatore col secondario sdoppiato.cioè a presa centrale); ciascunodegli avvolgimenti fornisce corrente al carico in corrispondenzadelle opposte mezze onde. dacui consegue il termine di ondaintera con cui viene in questo
I2Vin
l
Fig. 2
a onda mtera
a ponte
Fig. 3
caso alimentato il carico RL (fig.2).
Col raddrizzatore a ponte si ottiene ugualmente il funzionamento ad onda intera senzasdoppiare 1'avvolgimento secondario del trasformatore, bensìaggiungendo un altro paio didiodi alla versione precedente(fig. 3).
In corrispondenza di una metàdel ciclo della AC applicata, ilcircuito conduce corrente attraverso i du'e diodi Dl e D3; sulmezzo ciclo successivo Dl e D3risultano polarizzati inversi(quindi non conducono più),mentre risultano polarizzati diretti (e quindi in conduzione) D2e D4.
Con questa alternanza, il carico RL viene sempre rifornito dicorrente.
Proviamo il raddrizzatore amezz'onda
Nella nostra sperimentazione,per semplificare la circuiteria edalleggerirne i componenti (anche dato il modesto carico applicato), useremo unaAC fornita daun generatore da laboratoriopredisposto su una frequenza di1000 Hz circa, il quale avrà uno
dei due terminali d'uscita collegato a massa; per questo motivo,si adotta il raddrizzatore amezz' onda, ma il principio difunzionamento resta identico alcaso di alimentazione a reteluce.
Nel circuito adottato (fig 1), ildio do usato sarà un normalelN4148 (o equivalente) ed RLavrà il valore di 3.300 Q; D è undiodo di segnale (cioè non di potenza) e quindi corrente e tensione sono di valore modesto.
Predisposto il generatore perun'uscita (sinusoidale) di 5 V dipicco, cioè 3,5 V efficaci. il valore indicato dal multimetro digitale, trattandosi di misurare unacorrente continua ma pulsante,si aggirerà su 1.3-;-1.5 V ai capidi RL' tenendo anche conto delfatto che il diodo, a motivo dellasua soglia di conduzione di 0,6-;-0,7 V, non potrà condurre pertutta la semidonda di competenza.
Collegato in parallelo ad RL uncondensatore da l ,uF (basta chela tensione di lavoro sia 10V),l'azione di immagazzinamento dicarica da parte di questa capacità, dato il modesto carico da parte di RL' porterà la tensione diuscita ai previsti 3,5 -;-4 Vcirca.
Applicando anche l'oscillosco-
pio, si potrà osservare la tensionesul carico costituita da una seriedi brevi "rampe" (in salita) quando il condensatore si carica attraverso il diodo in conduzione,seguita da lunghe rampe (in discesa) quando il condensatore siscarica su RL (fig. 4)
Naturalmente, avendo a disposizione un generatore con tutte lepossibilità di variazione, si potràsperimentare con tensioni differenti e con diverse forme d'ondaper osservare i comportamentidel nostro pur elementare circuito.
Considerazioni finali suiraddrizzatori
Ancora due parole sui criteri discelta di un particolare circuitorettificatore al posto di un altro,secondo la tipologia indicatanellefigg.1-2-3.
In particolare riferimento alraddrizzatore a ponte, il fatto cheesso presenti due diodi in ognuno dei due percorsi della corrente comporta che venga dissipatoil doppio della potenza rispettoal circuito a mezz'onda ed aquello ad onda intera. Comecontroparte, c'è il fatto che nelcircuito a ponte i diodi sono sog-
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Fig. 4
getti solamente a metà della PNrispetto agli altri due casi.
Il circuito a semionda è sì il piùsemplice, ma richiede un condensatore di capacità doppiadovendo supplire al più scarsorifornimento di energia da partedel diodo.
Il raddrizzatore ad onda interainvece prevede un trasformatorecon avvolgimento secondariodoppio e presa centrale.
DIODOZENER
Un altro componente piuttostoimportante nel settore dei circuitidi alimentazione è il diodo Zener, la cui denominazione discende dal nome dell'inventore,il fisico americano Clarence Zenero
La sua particolarità di comportamento 'discende dal fatto che,mentre se si supera la PN di undiodo convenzionale esso entrain conduzione a valanga (distruttiva), il diodo Zener è realizzato
Fig. 5
in modo da condurre corrente,nella direzione inversa di polarizzazione, ad una tensione piùbassa, ma ben precisa e costante; nella normale condizione dipolarizzazione diretta, esso invece si comporta come un diodoconvenzionale.
L'importanza di questo dispositivo risiede nel fatto che essorappresenta un riferimento ditensione molto utile e comodo. Infig. 5A è riportato il grafico delcomportamento completo, mostrando che la corrente inversaattraverso lo zener può cambiareanche in modo notevole, ma latensione ai suoi capi varia moltopoco in corrispondenza di valorianche molto diversi di passaggiodi corrente.
In fig. 58 è indicato lo schemaapplicativo di questo diodo, incui è previsto semplicemente ilricorso ad una resistenza aggiuntiva posta in serie allo stessoper limitarne opportunamente lacorrente: in linea di massima, ilcomportamento è tale che, se aldiodo è fornita sufficiente corrente attraverso R Oz)'può esserne assorbita una parte più omeno rilevante da RL(resistenzadi carico) senza per questo influire in modo significativo sul valore della tensione di Zener.
Per la progettazione di questoinvero semplice circuito si deveprocedere come segue:- tener conto della corrente che
deve essere fornita al carico,cioè IL;
- determinare la tensione di alimentazione Vcc e la potenza
dissipabile dallo zener, cioè Pz;- scegliere una corrente Izdi va
lore tale che risulti Pz = Vz x Izdivalore non superiore a metàdella potenza dissipabile daldiodo secondo le sue caratteristiche (ciò per evitare di danneggiarlo o comunque che lesue caratteristiche abbiano acambiare con la temperatura);
- trovare la I totale sommando Ize IL;
- applicare la legge di Ohm perVcc - Vztrovare R =
Per Vcc occorre il valore minimo che essa può assumere; contale procedura R sarà tale che,anche per un minimo della tensione di alimentazione, ci sia incircuito corrente sufficiente peralimentare lo zener ed il carico.
Passiamo così ad applicarequesta procedura a titolo diesempio per il calcolo di un semplice stabilizzatore.
Circuito di prova
Partiamo con l'adottare unatensione di alimentazione pari a12 V (valore minimo) avendo adisposizione un diodo zener da5, I V ed un carico che assorba10mA
La procedura di calcolo prevede di limitare la dissipazione dello zener a 200 mW (essendo iltipo adottato da 400 mW).
Avremo quindiP 200 _10-3
Iz = _z = ---- = 39 2 mAV 5' ,z '
La corrente totale sarà allora:
I (mA)
Vz
Conduzìoneinversa
62 l Rke 212006 I
O.7V
(A)
Conduzionediretta
v
Vcc (+dc V)
(B)
It = 39,2 + lO = 49,2 mA12 - 5,1
da cui R = 39,2 = 176 Q
Adotteremo quindi per Run valore standard da 180 Q.
Non resta ora che verificare lastabilità della tensione Vz al variare della tensione di alimentazione (o di RL),naturalmente entro i limiti prevedibili.
ENERGIE IILTERNIIT/YE
VIa col vento(2° parte)
di Marco Barberiz
11I9BHiV
Tipico ese:Q:lpiodi generatore di ridotte dimensioni in grado di produrre 350 W a12/24/36 V.diametro di rotazione mm 2000e peso di soli kg 26.
Uso di un generatore eolico
Come accennato all'inizio, unamacchina eolica - a prescinderedalla sua potenza - è utile edeconomicamente convenienteSE viene istallata in un luogodove possa girare e quindi produrre in maniera accettabile: ossia almeno diverse ore al giorno.In tal caso e solo in tal caso unamacchina eolica è più conveniente dei pannelli solari, inquanto 1'energia unitaria prodotta - in relazione al costo di impianto - è assai maggiore.
Vi sono anche casi in cui siinstallano contemporaneamente
pannelli e girandole: caso tipicoalcuni impianti in alta montagnasia professionali (radiofari, pontiripetitori, stazioni metereologiche etc.) che strutture di accoglienza (rifugi, baite). In altamontagna, cioè in un luogo dovevento e sole non mancano ma disolito sono presenti uno alla volta, o 1'uno o l'altro: ossia dove ilbrutto tempo (mancanza di sole)è abbastanza frequente ma accompagnato da vento anche forte ma costante.
Un altro uso abbastanza comune è in campo nautico: sivedonospesso generatori di piccola taglia sulle barche a vela, doveservono per le batterie di bordodurante la sosta in rada o durante la navigazione, ossia quandonon viene usato il motore ausiliario. In Nord Europa (Inghilterradel nord, Scozia, Danimarcaetc.) tali generatori equipaggiano anche molte installazioni isolate fisse quali fari, capitanerie,posti di soccorso: sempre su batterie, e quasi sempre per uso illuminazione e telecomunicazioniesattamente come le barche.
Questo perché le condizionimeteo locali di sole ne danno pochino: ma di vento ce n'è tanto, ecostante.
Infine i generatori eolici sonomolto usati nei PVS, quando 1'0rografia locale lo consente: altopiani abbastanza estesi circondati da montagne, dove c'è sempre vento per un fenomenoanalogo a quello esistente sullecoste; e le coste appunto, dove le
condizioni del vento sono di solito favorevoli.
Per queste macchine di piccola taglia (fino ai 200-300 wattmax) è praticamente obbligatorio produrre corrente continua estoccarla in batteria, così come sifa per i pannelli solari: la produzione eolica è troppo variabileper pensare di avere direttamente corrente alternata, anche consurvoltori.
Un altro problema è valutare laproduzione media giornaliera inmodo da poter realizzare un progetto decente: se non si sono fatte prove e misurazioni preliminari è un terno al lotto, e se si usauna macchina commerciale bisogna comunque evitare diprendere per oro colato la produzione massima data dal costruttore , che un po' come per ipannelli non corrisponderà maialla resa reale.
Come si vede, applicazioni interessanti per un mercato stimolante: ma anche estremamentedi nicchia, e ciò giustifica sia lapoca disponibilità di macchinesia il loro prezzo non del tuttoeconomico.
Autocostruzione?
Come per quasi tutte le macchine, essa è possibile: nel casodell' eolico poi si tratta in fin deiconti di meccanica spicciola ebanale, cui può far fronte benissimo qualunque officinetta artigianale.
I Rke 2/2006 I 63
ro.~[jJ
Tamburo ruota
APEf''';o~
~III
--~Moltiplica giri
come il
Savonius
Generatore
///
Timone
Schema costruttivo di un rotore a elica. Potenza ricavabile a lO m/s con elica di 0 150 a due pale:::::.120 watt
Ilproblema sta casomai nel valutare attentamente i fattori diprogetto dei quali ho cercato didare una infarinatura, e che nelcaso si d~cida di provarci vannoapprofonditi - e bene - tramitetesti e libri dedicati.
In genere, in base alla esperienza diretta, non è affatto difficile fare la meccanica di unapiccola macchina, diciamo fino
Sistema di frena tura
agli 80-100 watt, utile per il capanno in campagna, la roulotte,o per integrare la produzione deipannelli solari specie nella stagione invernale.
Il punto più delicato e principale, quello su cui si piantanospesso tutti i progetti di autocostruzione, non è la realizzazionedelle pale o la moltiplica di giri(la frenatura, per eliche sotto l
metro di diametro non è fondamentale) quanto la scelta del generatore elettrico.
Quelli reperibili dovunque e abuon mercato sono gli alternatori di recupero degli autoveicoli:facilmente riparabili, sono peròin genere troppo grossi per rusoche ne dobbiamo fare anche sepossono essere comunque adoperati.
64 Rke 212006
~ - Funzionamento normale J!.J - Chiusura per ribalta mentosotto raffica
Personalmente mi sono trovatoabbastanza bene con i Ducellierdelle vecchie Citroen 2CV, e coni Magneti Marelli delle vecchie500 Bisogna chiaramente sapere come adoperarli: vanno usaticon il loro regolatore e tutti i diodi a posto, e va anche trovato ilmodo di dar loro la corrente dieccitazione non appena cominciano a girare, quella correnteche diamo senza saperlo girando la chiavetta di avviamentodell'auto. Ma la cosa si risolveabbastanza facilmente.
Potendo, ma non è facile trovarli di recupero e nuovi costanoassai. sarebbero più adatti i generatori per uso motociclisticoVe ne sono altri di generatori. favolosi. che producono bene anche a 3-400 giri: sono quelli per ipiccoli motori di aviazione (da100 a 240 CV), ma è quasi impossibile trovarli e hanno costispaventosi.
Non chiedetemi quindi cosaacquistare e dove: non sapreidirvelo, bisogna arrangiarsiescogitando soluzioni particolaricaso per caso. Qualche consiglio per gli aspiranti kamikazeposso però darlo:
-Pale. Anche se non avrannomai un rendimento ottimale (bisognerebbe realizzare profili aereonautici !) si possono realizzare in maniera decente in varimodi uno dei più semplici è tagliare per lungo in tubo in PVCbianco da edilizia a strisce di 7-8cm. Se ne ricavano pale nontroppo malvagie Nel suddel Tanzania, ai confini col Mozambico, ho fatto copiare dellepale commerciali agli artigianilocali, quelli che fanno le statuedi ebano con un coltellino, e perloro è stato un gioco da ragazzi.Ora non è che si debba andarelaggiù per forza, qui esistono itorni a copiare: ma non è facilefarsi fare qualche pala sola, disolito ti chiedono quante centinaia ne vuoi .
-Moltiplica di giri. In una missione in Angola hanno usatocome elica il rotore di coda di unelicottero abbattuto, incluso tuttoil sistema di passo variabile, e lascatola del riduttore come moltiplica di giri: un bel lavoro Ma
poiché di solito per avere i pezzinon è augurabile trovarsi in situazioni di guerra per avere elicotteri abbattuti da smontare,per queste piccole potenze sipossono adoperare ad esempiomolte parti utilizzate sulle biciclette: corone, catene, tendicatene, il gruppo della p~divella ecosì via.
-Trasporto dell' energia. Unsistema banale ma efficace, cheevita spazzole stagne e complicazioni varie, è quello di far passare il cavo elettrico all' internodell' asse di fissaggio, e lasciarloabbastanza lungo in terra: sisvolge e si avvolge a secondadella rotazione della macchina,ma sinora almeno a me non si èmai rotto in quanto statisticamente la macchina seguendo ilventogira in un senso come nell'altro.
Se qualcuno volesse provare afare qualcosa, tanto per rendersiconto dei problemi costruttivi edi installazione nonché dellepossibilità del luogo, posso suggerire una macchinetta moltopiccola e molto semplice, realizzata un paio di volte (una sullacosta del Benin e una sulla costaoccidentale dello Sri Lanka) perdue missionari assai distanti tradi loro ma entrambi veramentemessi male, come usa dire dallenostre parti "alla frutta". Comeper altre realizzazioni mi spiacedi non avere fotografie (non le hopiù' trovate ... ), ma cercheròugualmente di dame una descrizione di ciò che è stato fatto utilizzando quel che c'era sul posto,anche come attrezzi (sega, trapano, cacciaviti e poco più).
Si adopera praticamente tuttala ruota anteriore di una bicicletta, compresa la parte di telaiodove scorre l'asse del manubrio.Questa parte - adeguatamentetagliata - serve per il fissaggio alpalo di sostegno, mentre la ruota(completa di raggi e di forcella)si monta in verticale, rovesciata,ossia verso l'alto: le pale, fissateall'interno dei raggi. sono ricavate come dicevo sopra tagliandoper lungo un tubo di PVC bianco, e ad uno dei bracci della forcella si mette il timone, che servea orientare il tutto secondo ilvento.
Forcella
Palo di
sostegno
Tubo PVC 0 20
Parte del telaio
usata per il manubrio
Ruota da bicicletta (peggio di così...)
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Matembwe (Tanzania), cooperativa avicola. Esempio di installazione mista eolico-fotovoltaica per illuminazione e incubatrici (il tale appollaiato sul traliccio è chi vi scrive ...)
E il generatore? Una o megliodue dinamo, proprio quelleusuali da bicicletta, fissate ciascuna come al solito e una perparte sui bracci della forcella. Sesono da 6 volt. come da noi, sicollegano in serie previa inserzione di un diodo (spesso sonoalternatori, non dinamo .... ) ; seinvece sono a 12 volt - come tuttequelle Made in Cina ... - si collegano in parallelo sempre previainserzione di diodi.
Se la zona si presta, il tutto funziona. Come produzione non ècerto gran cosa: con un elica simile il piccolo Rutland arriva anche a 40 watt, ma ha un signorgeneratore, mentre con le dinamo da bici usuali si arriva a 8-10watt / ora. Ma ad esempio sullacosta occidentale dello Sri Lankaho visto girare l'arnese anche 20ore al giorno (il vento è sempreteso e costante) e quel poveroprete si ritrova giornalmente conuna media di 100 - 120 watt caricati nella batteria da auto e di recupero. Poco, ma quanto bastaper la luce alla sera, e un po' diradio: e il tutto praticamente acosto zero.
Senza contare che se si rompequalcosa se lo aggiusta da solo, ilche non è poco: bisognerebbecioè iniziare un grosso discorsosu ciò che si intende per tecnologie appropriate, ossia su ciò chedi "alieno" sia opportuno trapiantare in contesti diversi dal
nostro; e su ciò che invece bisognerebbe fare in rapporto allepossibilità e capacità locali.
Ma sarebbe un discorso troppolungo.
Concludendo .. ,
Personalmente, nel settore eolico così come nel solare e in altricampi quali il termico e l'idroelettrico, ho avuto dalla sorte l'occasione professionale e umana che io considero una fortuna - siadi collaborare a installazioni digrande mole sia di trovarmi a dover autocostruire per Missioni estrutture sanitarie dei PVS (e sulpostol) macchine di piccola epiccolissima taglia; così come dieffettuare in Italia e all'esteromontaggi e installazioni di macchine e strutture commerciali divaria taglia.
Tutte esperienze impagabili,ma quelle che ricordo in particolare e che mi sono rimaste comegioielli nel cuore e nella mentesono legate ai piccoli lavori,quelli per le Missioni o per i singoli: per un po' di luce, per refrigerare medicine e vaccini, perfino per alimentare incubatrici inun allevamento di polli.
Ma molte di esse sono legate inparticolare alla radio: quellapassione, quel grande bacillopiù infettante di qualunque virusche mi porto dietro ormai dal1973.
Quante volte mi sono trovatoad avere dietro la radio, con avolte tutto il necessario e a volteno, o di trovarla sul posto ma dinon avere energia e quindi dinon poterla usare sinché in qualche modo non ci fosse stata unpo' di corrente elettrica. Sole,vento, acqua, fuoco: tutto neglianni è stato usato in qualchemodo, con soluzioni spesso risibili per i nostri standard ma comunque efficaci.
Non so se queste mie modesterighe saranno riuscite a informare, e magari ad invogliare a imparare e a fare: ma quello che misento di augurare a tutti è di poter vivere in prima persona certeesperienze.
Come radioamatore la mia piùgrande soddisfazione, e direi l'unica giustificazione per esserlo èl'autocostruzione: ossia imparare, capire, e poi fare, sperimentare, mettere in pratica quelloche mi pare di aver capito.
Sul tavolo ci sono solo fili,ceramica, plastica, un po' di silicio,del rame: ma quando assembli iltutto in un certo modo diventanouna cosa viva, che parla, che comumca.
Quando questo mi sarà impossibile, o per l'età o per condizionamenti esterni, smetterò di fareil radio amatore perché per menon avrebbe più senso il farlo.
E così per queste energie supiccola scala: c'è poco, un po' dilegno e di ferro, qualche rottamemeccanico, dei fili.
Ci armeggi, ci lavori, ti ci rompila testa e le mani ma dopo un po'hai una luce che brilla nel buio,dove prima non c'era niente, unaradio che parla, vicino o lontanoche sia.
Chi autocostruisce mi capirà: èuna sensazione strana ma bellissima e a parte gli affetti familiarinon c'è niente di più bello, credetemi.
Reperibilità:Marco Barberi IK5BHNVia AMoro n 18 50050 Montaione (Fi)Tel/Fax 057 I .69057 celI. 335.6351643
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rtlsmellitore portatile InTW~lOOF FtV~8W8V
di Federico Baldi f..IZ1FID
Introduzione
Sempre restando nel campodei ricetrasmettitori portatili (chefra l'altro se vi stufano sono piùfacili a vendersi di un apparatofisso navale da 750 W) questavolta voglio portare alla vostraattenzione un ricetrasmettitoreda 125 W PeP costruito all'iniziodegli anni 90 dalla Transworld diEscondido (California), apparato che ha la particolarità di essere stato realizzato in modo datrovare alloggiamento in una valigetta metallica commercialeHalliburton di 53 per 18 per 33cm, tale da poter essere infilatasotto il sedile passeggeri di unaereo di 'linea, da cui il nome"Fly-Away",che letteralmente significa "VolaVia". Sebbene nonabbia la passione per i set daspia o da ambasciata (il che inrealtà è lo stesso) già in passatoero venuto in possesso di un setdi questo tipo costituito da un ricetrasmettitore RACAL SYNCAL30, il suo alimentatore da rete,microfono ed antenna a dipolocontenuto in due valigette di similpelle, già appartenute (comeriportava una etichetta) al Servizio Diplomatico di Sua MaestàBritannica. Il TW-l OOFFly-Awayha, a mio avviso, le stesse caratteristiche di impiego del set inglese con il vantaggio di unamaggiore potenza (125 W contro20 W) e di essere contenuto inuna sola valigetta anche se delpeso di 14 kg; in realtà a corredo
(per fortuna non indispensabile)esisteva anche una seconda valigetta (TW-IOOPP) che conteneva il pacco batterie da 12V. il cuipeso non conosco ma lascio a voiimmaginare, stante che per garantire una apprezzabile autonomia (16 ore con rapporti trasmissione/ricezione pari a 1:9)conteneva 7 batterie al piomboda 12 V 25 Ah. Per quantoriguarda !'impiego possiamoavanzare almeno due ipotesi: (a)l'utilizzo da parte di rappresentanti diplomatici distaccati al difuori dell'Ambasciata Oeggasiagenti segreti o spie) (b) l'uso daparte di unità di crisi di prontoimpiego non, però, appartenentia corpi militari. in tal caso, infatti,sarebbero stati usati altri tipi diapparecchiature.
Descrizione tecnica
Il ricetrasmettitore TW-IOOF èuna apparecchiatura a stato solido operante nel range di frequenza 1.6-30 MHz, a passi di100 Hz, con la possibilità di memorizzare, in una memoria EAROM, sino a 100 frequenze e dieffettuare una scansione automatica di 98 canali. Il ricetrasmettitore incorpora un alimentatore AC universale che, comevedremo, ne consente l'operatività da 105-125 Veda 210-245V, con una frequenza di retecompresa tra 50 e 400 Hz, oltrealla possibilità di una alimenta-
zione diretta a 12 V. Nel contenitore dell'apparato trova postoanche una accordatore manualedi antenna in grado di adattareuna varietà di antenne dal semplice stilo verticale sino a filari di25 metri; è previsto un selettoreche riduce durante l'accordo lapotenza di uscita a lO W, mentreun opportuno indicatore sullaconsole di controllo consente dieffettuare l'accordo per il massimo segnale in uscita. E', comunque, prevista anche una uscita a50 Q per l'utilizzo di antenne condiscesa coassiale e l'accordatoreè in grado di provvedere ad uncorretto adattamento anche diquesto tipo di antenne.
Analogamente ad altre moderne apparecchiature il TW-IOOFimpiega un circuito VOGAD,che mantiene una uscita costan-
Valigetta chiusa del tutto anonima
r Rke2/2006 l 67
Vista di insieme con antenna e manuale a corredo
te indipendentemente dal livellodi voce dell'operatore; sul pannello frontale è presente unostrumento che consente di misurare indicativamente l'intensitàdel segnale in ingresso, quelladel segnale in uscita e, come giàdetto, di affinare raccordo di antenna per la massima efficienza.La potema in uscita è di 125 WPeP (100 W medi) ed, ovviamen-
te, è presente un circuito di ALCche protegge i transistors finalida eventuali disadattamenti diantenna; al fine di minimizzare ilpeso dell' apparato i finali utilizzano un dissipatore di piccole dimensioni che, però, è raffreddato da una ventola entrocontenutatipo computer. controllata da untermostato che la attiva solo nelcaso di trasmissioni protratte (a
me non è mai accaduto) riducendo, inoltre, automaticamentela potenza di uscita a lO W.
Come già detto il ricetrasmettitore è contenuto entro una leggera valigetta in alluminio stagna, cui è fissato mediante quattro supporti anti-vibranti ingomma e che contiene la cornetta militare standard H-250/U, leantenne filari di 7 e 15 m estensibili in funzione della frequenza,il contrappeso di terra ed i cavi dialimentazione da rete e da batteria, spine adattatrici per preseAC estere, fusibili di scorta e Manuale di Uso; esso può esserenormalmente impiegato all'interno della valigetta, ma può ancheessere estratto semplicementeallentando quattro viti a gallettoed operato in posizione verticaleod orizzontale, essendo, tra l'altro, dotato di appositi piedini digomma.
Tutti i controlli operativi sonosituati sul pannello superiore; lamaggior parte dei circuiti è alloggiata in sei moduli metallicied utilizza per le interconnessioni connettori della serie SMAe lacostruzione modulare consentela sostituzione dei moduli ancheda parte di personale non particolarmente qualificato
L'apparato utilizza un sistemaad "up-conversion" con una prima FIa 75 MHz ed una secondaFI a 1650 kHz, in tal modo eventuali spurie ricadono al di fuoridel range operativo.
Disegno del pannello di controllo
Il" ~
.*~ ~ -I - '~ ,1-,~-)ai®U 29.99991"0 4 5 6 .:::::. ~SPKA RX SOU ~ ~. m. ~. 7 li 9~~~ :. ~ O C O F @ @ O O:;~
FL Y.AWAY HF TRANSCEIVER AF GAlN
9
13 3 15
68 IRke 212006
Modalità di uso
SINTONIAInnanzitutto bisogna dire che a
seconda del livello di abilità e diaffidabilità dell' operatore (dicoaffidabilità perché con questotipo di apparati non sempre sivuoI dare a tutti la possibilità diparlare con tutti) l'impostazionedella frequenza tramite microprocessore ha tre modalità selezionabili tramite un interruttoreinterno o permanentemente impostabili e non più modificabilidopo la rimozione di un appositocircuito di codifica:
MODO l: le frequenze vengono liberamente scelte tramite tastiera dan' operatore e memorizzate a piacere (anche se con unaprocedura non del tutto immediata che ometto); il Canale 00 èprevisto per la sintonia libera e lafrequenza può essere agevolmente modificata da tastiera inmodalità simplex o half-duplex.
MODO 2 le frequenze vengono pre-programmate e sono visualizzabili ma non modificabilidall'operatore, il Canale 00 puòessere programmato dall'operatore ma solo in ricezione (di questoqui ci fidiamo solo fino ad uncerto punto, se in termini di capacità tecnica o di affidabilitàpolitica lascio a Voi la scelta).
MODO 3: le frequenze vengono pre-programmate ma nonsonovisualizzabili dall' operatoreche può solo scegliere il canaleimputando sulla tastiera il suo
Dettaglio pannello frontale
numero, il Canale 00 non puòessere programmato dall'operatore (di questo qui ci fidiamo veramente poco e gli diamo un apparato che può ricetrasmetteresolo dove vogliamo e sappiamonoil).
Le procedure per la correttaoperatività della stazione sonochiaramente stampate sul pannello superiore (un po' come avviene per i ricetrasmettitori diemergenza navali) e consiglianoanzitutto di determinare la tensione di rete, selezionando inizialmente, nel caso questa siasconosciuta, la tensione di 240 Vtramite il commutatore a tre posizioni (240/230/115 VAC) postosul lato destro del ricetrasmettitore in prossimità del bocchettoneper l'ingresso del cavo di rete.
Per l'impostazione della frequenza se 1'apparato è nellaconfigurazione MODO l (altrimenti vi sconsiglio di comprarlo)è possibile selezionare un canale già memorizzato tramite il tasto"C" seguito dal numero del canale voluto e visualizzarne la frequenza premendo il tasto 'T', laposizione del punto decimale indicherà se si tratta della frequenza di ricezione o di trasmissione(una pressione: frequenza di Rx,una seconda pressione: frequenza di TX);per la sintonia libera bisogna selezionare il canale 00 ("C" + 00), quindi introdurre tramite tastiera lafrequenza voluta e premere il tasto 'T' (in tal modo viene selezio-
nato il modo simplex con frequenza di RXe TXidentiche), sesi desidera una trasmissione semi-duplex il tasto T' va premutouna seconda volta per imputarela frequenza di trasmissione.Una volta imputata la frequenzasono disponibili comandi ausiliari quali:
TASTI "UP" e "DOWN" permettono di variare la frequenzadi ricezione a passi di l 00 Hz, manon hanno effetto sulla frequenza di trasmissione; se ci si trovanella modalità sintonia libera (C00) e si vuole memorizzare lanuova frequenza sarà sufficientepremere il tasto "F"
AF GAIN (3) regola il volumeaudio
SPEAKER ON/OFF (4) nellaposizione" off' esclude l'altopar1ante entrocontenuto per l'ascolto in cornetta o cuffie
ATTENUATORE (5) riduce ilguadagno del ricevitore di 12dB, serve a ridurre il rumore difondo od a prevenire il sovraccarico del ricevitore per forti segnali in ingresso (con 1'attenuatore inserito 1'intercept point diingresso è di +23 dBm e la sensibilità del ricevitore è, comunque,ancora migliore di 1.2 f.1V).
SQUELCH ON/OFF (6) silenzia il ricevitore in assenza di segnali in ingresso, la sua soglia diintervento è pre-impostata.
CLARIFIER ('1)nella posizioneantioraria è escluso, inserendolopermette piccole variazioni dellafrequenza di ricezione utili ad
LRke 2/2006 u I 69
IZIFID noto capo-missione CIA opera lastazione dal QTH di IW5EKRal confine tra1'Afghanistan e la Toscana
esempio operando nella modalità FSK
SELETTORE DI MODO (8)consente di scegliere uno dei tremodi operativi USB1LSB1AME
STRUMENTO INDICATORE(9) in ricezione la metà scala indica un segnale in ingresso di
- _u . ~\ID.'ò.'iìlOneindica la, ~c.,Q;Q un. neiiatrasmis
'E?~{;r&P&q1qlieIlngeremPvoil!Ìzwedi3-4 mentre nella trasmissione CW la deflessionedell' ago deve essere completa.
INTERRUTTORE ATU (10) sesi dispone dell'unità esterna diaccordo automatico (AT-100 orRAT-l OOj connessa tramite ilbocchettone ausiliario (17) dàavvio all'accordo.
TASTO SCANSIONE permette di effettuare la scansione di unnumero di canali memorizzaticompreso tra 2 e 98
INTERRUTTORE LIVELLO DIPOTENZA (Il) permettere di ridurre la potenza di uscita da 125a lO W PeP
INTERRUTTORE TUNE (12) EPROCEDURE DI ACCORDODI ANTENNA deve essere postosu "on" prima di effettuare la procedura di accordo, per questaprocedura sono disponibili treselettori (che rispettivamente regol~no la INDUTTANZA,CAPACITA ed IMPEDENZAZ) la cuicombinazione consente unapossibilità di accordo di antennaveramente ampia; in pratica bi-
70 I Rke 2/2006 1
sogna prima ruotare il controlloINDUTTANZA per la massimauscita, inqi regolare il controlloCAPACITAsempre per la massima uscita sino trovare la migliorecombinazione tra i due selezionando !'impedenza Z (6 - 12 200 Q) che dà la massima uscita.Nel caso si impieghi una antennaaccordata con discesa in coassiale a 50 Q i tre comandi riportano ben chiara l'opportunaregolazione, comunque sempreottimizzabile con i controlli di induttanza e capacità.
Considerazioni conclusive
Possiedo questo apparato dacirca due anni e devo dire che,sebbene un collezionista americano che me lo aveva conteso suE-bay me lo abbia più volte richiesto senza questioni di prezzo, ho intenzione di tenermelocaro, infatti. a differenza dei (percosì dire) normali manpack, siamo in presenza di un apparatobase che se pur non leggeroconsente di operare con qualsiasi antenna da qualsiasi luogo (allimite anche dalla campagna impiegando la batteria dell'autocome alimentazione) con ben125 W PeP di uscita, quindi incondizioni di consentire il collegamento laddove una potenza di20 W (quella dei manpack piùdiffusi) potrebbe costituire unproblema. Unico handicap è ilpeso (14 kg) però compensatodalla facile trasportabilità all'interno di una elegante ed anonima valigetta inox.
Ricordo a tutti i Lettori che gliOM collezioni di surplus militaresi trovano per un QSO tecnico lasera alle ore 21 :30 sulla frequenza di 3745 kHz (alternativa 3737kHz), al sabato alle ore 14:30 sulla frequenza di 7045 kHze la domenica mattina alle ore 9 circasulla frequenza di 3745 kHz. Ilmio sito ha il seguente indirizzowww.dottorbaldi.it/militaryr adio qui potranno essere reperitee scaricate foto delle apparecchiature da me recensite.Rammento ai Lettori che sonosempre alla ricerca di manpackin HF di recente progettazione:[email protected]
Caratteristiche tecniche
GeneraliRange operativo: 1.6 - 30 MHz
a passi di 100 HzCanali: 100 simplex o semi
duplexProgrammazione canali e sin
tonia: Modo l da tastiera; Modi 2e 3 interna
Display di frequenza: a 6 cifre(disabilitato nel Modo 3)
Protezione contro variazioni difrequenza non autorizzate: attivanei Modi 2 e 3
Scansione: sino a 98 canaliSintonia: da tastiera e con pul
santi a passi di 100 HzRange di temperature operati
ve: da -30°C a +55 °CModi operativi: USB/LSBIA3H
(AME)/AI (CW)I FlDimensioni e peso senza vali
gia: 43.2x 14x28.7 cm, 10kg.Dimensioni e peso con valigia:
53x 18x33 cm, 14kg.Alimentazione: 13.6 V DC 600
mA RX, 12 A TX; 105-125/210245 VAC 50-400 Hz
TrasmettitorePotenza di uscita. 125 W PeP,
100 W mediSoppressione della portante.'
maggiore di -50 dBBanda laterale non desidera
ta: -60 dB a 1kHzSoppressione spurie: maggio
re di -63 dBLarghezza banda audio: 2.4 kHz
RicevitoreSensibilità: 0.35 f..l.V per lO dB
S+N/NSelettività: 300-2700 Hz a -6dBReiezione immagine: maggio-
re di 80 dBReiezione Fl:maggiore di 80dBIntercept Point: + Il dBmIntermodulazione: -85 dBClarifier: + 125 HzUscita audio: 4 W su 3 Q
Accorda toreImpedenza: 61 12 1 501 120 Q
Induttanza: 0-23 microhenryCapacità. 10-100 pF
BibliografiaTW100F FLY-AWAYHF SSB TRANSCEIVER OPERATOR MANUAL - TransworIdCommunieation Ine (a subsidiary 01DaIran Syslems Ine.) - seplember I990