SHC-I News 2006-02

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Rivista trimestrale per appassionati della razza Siberian Husky

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1991-2006

Cari Soci,

prima di augurarvi un lungo, per quanto possibile, periodo di relax con ottime

vacanze insieme ai vostri amati cagnoloni, vogliamo ricordarvi che l’assemblea dei Soci

dello scorso mese di marzo, preso atto di una situazione generale in netto miglioramento,

ha deciso di procedere al rinnovo di tutte le cariche sociali.

Aspettiamo pertanto la tua candidatura, non esitare, abbiamo bisogno anche di te.

Necessitano 15 persone (7 Consiglieri, 4 Sindaci e 4 Probiviri) motivate ed appassionate

che possano ridare compattezza al Club per affrontare con serenità i prossimi anni con

nuovi stimoli, nuove idee e forza sufficiente al raggiungimento, nel solo interesse del bene

della razza, delle importanti finalità che sono alla base della nostra Organizzazione, in

modo da compensare, almeno parzialmente, l’ammirevole sostegno dei tanti soci che ci

sono sempre stati vicino anche nei momenti più “delicati.”

Ora, sotto il caldo sole di questi mesi estivi, godetevi questa nostra ultima

fatica: leggete con solita scrupolosa attenzione questo nuovo numero del trimestrale

realizzato come sempre grazie anche alla vostra preziosa collaborazione e con

soddisfazione sappiate che siamo sempre a vostra completa disposizione: suggerimenti,

critiche, proposte e consigli sono sempre ben accetti.

Buona lettura e buone vacanze

Guido & Laura Barbieri (ufficio di Segreteria e Redazione)

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SOMMARIO Estate 2006

Responsabile e

progetto grafico copertina Alessandro Beretta

Coordinamento di Redazione Guido Barbieri

HANNO COLLABORATO

Ornella Boni Stefano Cavalletti Luciano Caveiari

Sara Cigolini Gloria Di Petta Fabrizio Filoni Silvia Mazzani

Maria Grazia Miglietta Marco Morotti

Ketty Nardi Adele Oldani Elena Pasetto

Olivia Piacentini Cristina Pezzica

Giuseppe Prampolini Riccardo Ravaglia

Redazione SHC-I NEWS via Montenevoso, 36 21013 Gallarate (VA) tel. e fax 0331 775983

E-mail: [email protected] http://www.shc-italia.it

Ringraziamenti a: Flavio Rovelli

SIBERIAN HUSKY CLUB - ITALIA CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Vice Presidente Consiglieri Alessandro Beretta COLLEGIO SINDACALE

Guido Barbieri, Elena Cavazza e Mauro Lorusso

COLLEGIO dei PROBIVIRI Luca Brioschi, Filippo Cattaneo e Jessica Vallerino Supplente: Stefano Cavalletti

Segreteria Laura Pedullà Barbieri

• Editoriale 1 • Un po’ di storia 3 • Scheda allevamento di Positano 5 • III traversata appenninica 7 • Gara dimostrativa Chiomonte 11 • FIRST Campionato Europeo 15 • Campionato Mondiale WSA 17 • Direttiva F.C.I. classe lavoro 20 • Risposta x classe lavoro 22 • Gli esperti rispondono 26 • Un buon libro da leggere 27 • 1° Siberian Husky Day Liguria • I Soci raccontano 31 • Per concludere il discorso 33 • News nel News 34 • Dalla segreteria 35 • Obbiettivo raggiunto 40 Inserto Registrazioni al L.O.I. di n.8 pagine

Questo numero del “SHC-I News 2/2006 Estate viene messo in distribuzione in data 10 giugno 2006

Le opinioni espresse negli articoli non impegnano la redazione della rivista né rispecchiano pareri ufficiali del Club.

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“senza un passato non può esserci futuro”

Testo di riferimento:

SEPPALA’S Saga of the Sled Dog

By Raymond Thompson

Grazie alla preziosa collaborazione di Stefano Cavalletti di Roma

ed al suo ammirevole impegno, siamo in grado di offrirvi, in esclusi-va assoluta, la traduzione di questa rarità (per il pubblico italiano) stampata in proprio by Raymond Thompson, primo presidente del Seppala Siberian Husky Club. Di numero in numero pubblicheremo ampi stralci di ogni singolo ca-pitolo di questa opera realizzata in due volumi che, con un progetto molto ambizioso, vorremmo rendere disponibili per tutti gli appassio-nati interessati.

SEPPALA’S Saga of the Sled Dog CAPITOLO III

Una mattina, un vecchio lappone di nome zio Hans, entrò nell’accampamento sventolando sopra le braccia un paio di mukluks. Come risposta alle domande di Sepp, disse che era uscito a caccia. Per Sepp quell’uscita notturna era una novità, ma Hans era un tipo duro a parlare, almeno fino a quando qualche bicchierino di whisky non gli scio-glieva la lingua. Durante il giorno, Hans avvistava le mandrie di renne, e quando calava il buio, ne prendeva una e la trascinava via. Poi, indossando i suoi mukluks all’incontrario, portava l’animale al campo. Chi trovava le tracce, avrebbe notato che un uomo aveva camminato fino alla mandria e niente più, neanche gli eschimesi si insospettirono. Quando lo zio Hans si riprese dalla sbornia, cercò di convincere tutti che quello che aveva raccontato era solo una vecchia leggenda. Qualunque fosse la verità, il segreto della carne di renna rimase tale. La compagnia mandò poi Sepp al Council District per riportare indietro delle trivelle ad aria. Erano in una miniera d’argento in un territorio deserto a qua-ranta miglia da Council. Era il primo campo di uo-mini bianchi nella penisola di Seward e lavorava da molto prima della scoperta dell’oro.

Sepp trovò il vecchio campo, fatto di case con tronchi di legno, vuoto e inattivo, a parte un caccia-tore o guardiano di renne, chiunque fosse. La miniera era sul lato della montagna ed i mac-chinari erano in buono stato. Sepp, insieme al suo compagno, portò le trivelle a valle con una slitta, che calarono lentamente lungo la ripida fiancata della montagna. La sua guida, un uomo ingaggiato a Council, aveva lavorato nella miniera e sapeva tutto su di essa. Mostrò a Sepp due tombe a poca distanza dal campo e gli raccontò la loro storia. Uno di loro era un uomo arrivato da chissà dove, malato ed esausto, talmente debole da riuscire a dire solo il suo nome, McCormack. Poco dopo morì e fu sepolto nella tomba innanzi a loro. Sulla lapide c’era scritto semplicemente “McCormack 1878”, l’anno della sua morte. Sull’altra lapide c’era scritto, “Hans Knuston, nato in Norvegia”. Morì a causa di una carica di dinamite mentre stava sondando un terreno. Dopo che ave-va acceso la miccia si arrampicò sulla scala per uscire dal pozzo, ma un piolo si ruppe e cadde proprio mentre la carica esplodeva.

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Sepp rimase in piedi di fronte alle tombe dei due pionieri, entrambi erano arrivati in quella terra sel-vaggia trent’anni prima di lui. Fu grazie ad uomini come loro che aprirono la strada, che tutti gli altri poterono darsi da fare. Il primo campo, in quel lavoro, fu a Newton Gulch, in un accampamento minerario abbandonato. Spesso come cuoco venivano assunte delle donne, e c’erano molte ragazze scandinave a lavorare in quel posto. Di solito erano donne anziane che ave-vano esperienza come cuoca o cameriera. Un giorno Sepp telefonò all’ufficio. “Abbiamo biso-gno di una cameriera. Potete inviarcene una?” Ci fu un attimo silenzio, si poteva udire solo il con-sueto fischio dei cavi al vento. Poi, “Ne abbiamo una – una giovane ragazza dal Belgio – appena arrivata con lo zio. Sembra volen-terosa, forte, parla un pò d’inglese e diavolo se è bella! Ti consiglio di assumerla subito; anche altri campi sono a corto di personale!” disse l’impiegato dell’ufficio. Sepp ammutolì. Mandare avanti un campo non era per nulla semplice, e avere del buon cibo da dare ai propri uomini non era un problema trascurabile; trovare cuoche esperte e presentabili era come cercare un ago in un pagliaio. Ma una giovane ra-gazza era meglio di niente. “Mandateci la Belga”, esclamò Sepp al telefono. “Bella – ci scommetto”, borbottò Sepp tra se e se , ricordando alcune delle ragazze che l’impiegato aveva definito tali in altre circostanze. Quando la ragazza arrivò Sepp rimase di sasso. Era esattamente come l’aveva descritta il tizio dell’ufficio – con una cosa in più; la timida ragazza, che si chiamava Constance, aveva una voce ma-gnifica. Ripensandoci, Sepp credette che fu il suo “cantare” a farlo innamorare. Alcuni dei ragazzi che lavoravano li ebbero un im-provviso interesse per il noioso lavoro di lavapiatti, e a Constance non mancava mai un aiuto in ciò che faceva. Rimase con loro, al campo minerario di Little Creek, tutta l’estate e il successivo inverno e l’estate seguente li seguì negli scavi. L’interesse per la ragazza cresceva sempre più in Sepp finché un giorno le disse: “credo che do-vremmo sposarci”. “Bene”, rispose Constance, “quello che dici è piut-tosto interessante anche perché era da un po’ che pensavo la stessa cosa.” Così andarono in città in slitta e si sposarono. Constance viveva in una piccola capanna di pro-prietà della compagnia. Veniva chiamata la casa delle bambole. Dopo il matrimonio, Sepp si trasferì da lei, il cambiamento gli sembrò fantastico, dopo nove anni di cuccette!

Durante l’inverno faceva piuttosto freddo nella ca-panna che aveva due piccole stanze. Avevano una bella stufa da cucina che li teneva al caldo finché bruciava, ma di notte era il gelo. La teiera sul ripiano al mattino era ghiacciata, se la si dimenticava piena d’acqua la sera. La botte con l’acqua, vicino alla stufa, era coperta da qualche dito di ghiaccio. Il bagno era all’esterno, a cinquan-ta gradi sotto zero, e non era piacevole andarci. Nelle cucine i cuochi lavoravano dalle sei della mattina alle otto di sera. Nel pomeriggio avevano un’ora di riposo. Il campo era talmente infestato da topi che dovette-ro prendere dei gatti. A volte i cani venivano sciolti; la gatta di Seppala aveva appena avuti i gattini e ne stava portando uno al riparo sotto la mensa quando il loro malamute, si nome “Pronto”, avvista-tala, iniziò ad inseguirla. La gatta lasciò immedia-tamente il gattino che teneva e volò letteralmente sul muso di Pronto. Piantò le unghie nel naso del cane che, nonostante si scrollasse violentemente ululando, non riusciva a liberarsi. Pronto allora cor-se verso la sua cuccia e la gatta finalmente lo la-sciò. I suoi gattini erano salvi e Pronto, una volta curato; non inseguì mai più alcun gatto. Un’altra piaga erano le zanzare. La notte riuscivano a malapena a dormire in quanto era difficile tenere gli insetti fuori. Di notte lo “zampirone” di Seppala era sempre ac-ceso ma le zanzare andavano ugualmente verso il comignolo. A luglio, terminava la stagione delle zanzare ed iniziava, come sempre, quella delle piogge. Una volta un gruppo di esploratori, partì da Liven-good alla volta di Fairbanks. Presero una scorcia-toia sulla montagna e si accamparono addormen-tandosi, ma un grosso sciame di zanzare gli stava addosso e gli esploratori non riuscivano a riposarsi. Viaggiavano attraverso una territorio che era bru-ciato poco prima e c’erano centinaia di piccoli pali di legno. Fecero un grande falò, si alzò una nuvola di fumo e mentre correvano attorno al fuoco, la nu-vola catturava le zanzare. In poco tempo le zanza-re finirono bruciate e gli uomini poterono dormire. Ripensando a quei tempi, Sepp spesso si chiedeva come avesse fatto a farcela, ma quando si è gio-vani ed innamorati tutto è possibile; in altre parole non avevano alternative. Nessuno che non fosse stato in Alaska, poteva ca-pire la piaga delle zanzare. Sia gli uomini che gli animali erano impazziti a cau-sa dei loro violenti attacchi e questa storia fa capire la loro abilità nel cavarsela.

continua ….

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Tutte le cucciolate prodotte scheda di Guido Barbieri

Elenchiamo di seguito tutte le 18 cucciolate pro-dotte con affisso “di Positano” dal sig. Rulli Del-fino dal 90 al 95 (+ una diciannovesima nel 1999) partendo da due soggetti importati: Bournemoucky Best's Pet – dall’Irlanda maschio nero/bianco - nato il 14/05/1988 (Blachwitlock Bud x Blondette Deep Sue) Matanuska's Rija – dall’Ungheria Femmina nero/bianca – nata il 05/12/1989 (Hangacstoi Kormos x Matanuska's Tara) In seguito viene acquistato ed utilizzato come stallone anche il maschio Gastone (nero/bianco nato il 5/8/1991 c/o l’allevatore Brunettini Andrea di Piazza di Sovere- BG) figlio di una coppia im-portata dagli U.S.A. (Cash of Spada x Marlen of Spada)

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Vengono riportati i seguenti dati: • data nascita e composizione della cucciolata • genitori (padre e madre) • numero di registrazione al L.O.I. (TC.) e il

sesso • nome e il colore del mantello (grigio, nero,

rosso con il bianco sempre abbinato) Si tratta di dati ufficiali ricavati dai tabulati (il co-siddetto “storico”) che l’ENCI ha fornito diretta-mente al nostro Club. 1) 23/11/1990 (1m+1f) (Bournemoucky Best's Pet tc. 12645

x Matanuska's Rija tc. 18906) 20026 M FRIDA DI POSITANO N/B 20027 F FURIA DI POSITANO G/B 2) 28/08/1991 (4m+5f) (Bournemoucky Best's Pet tc. 12645

x Matanuska's Rija tc. 18906) 26795 M BLACK DI POSITANO N/B 26796 M BUCK DI POSITANO R/B 26797 M WOLF DI POSITANO N/B

26798 M GORBY DI POSITANO N/B 26799 F TITTI DI POSITANO R/B 26800 F ZARA DI POSITANO R/B 26801 F ZORA DI POSITANO N/B 26802 F ZOLA DI POSITANO N/B 26803 F ZETA DI POSITANO N/B 3) 03/01/1992 (1m+3f) (Bournemoucky Best's Pet tc. 12645

x Furia di Positano tc. 20027) 30287 F SASCYA DI POSITANO G/B 30288 F BIANCA DI POSITANO N/B 30289 F SCYARA DI POSITANO N/B 30286 M ARLY DI POSITANO N/B 4) 25/03/1992 (1m+4f) (Frida di Positano tc. 20026

x Matanuska's Rija tc. 18906) 32152 M GIMMY DI POSITANO N/B 32153 M SASCHA DI POSITANO M/B 32154 F KELLY DI POSITANO G/B 32155 F LAIKA DI POSITANO N/B 32156 F ASTRA DI POSITANO N/B 5) 10/07/1992 (3m+5f) (Gastone tc. 23766 x Furia di Positano tc. 20027) 35288 M ICEN DI POSITANO G/B 35289 M BILLI DI POSITANO N/B 35290 M BRIO DI POSITANO N/B 35291 F AKIRA DI POSITANO N/B 35292 F KIRA DI POSITANO N/B 35293 F SHILA DI POSITANO G/B 35294 F LAIKA DI POSITANO G/B 35295 F LAILA DI POSITANO G/B 6) 26/09/1992 (2m+4f) (Gastone tc. 23766 x Matanuska's Rija tc. 18906) 47807 M HUSKY DI POSITANO G/B 47808 M IRO DI POSITANO G/B 47809 F IASSIKA DI POSITANO G/B 47810 F IRA DI POSITANO G/B 47811 F GHIACCIO DI POSITANO N/B 47812 F KELLY DI POSITANO G/B 47813 F LUPA DI POSITANO N/B 47814 F FRIDA DI POSITANO N/B

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7) 19/02/1993 (4m.) (Gastone tc. 23766 x Furia di Positano tc. 20027) 40307 M FRIDO DI POSITANO G/B 40308 M HUSKY DI POSITANO G/B 40309 M BILLI DI POSITANO G/B 40310 M MYTTYA DI POSITANO G/B 8) 31/07/1993 (3m+3f) (Gastone tc. 23766

x Scyara di Positano tc. 30289) 44228 M IGOR DI POSITANO M/B 44229 M HUSKY DI POSITANO N/B 44230 M SLAY DI POSITANO G/B 44231 F SHAWNEE DI POSITANO G/B 44232 F KIRA DI POSITANO N/B 44233 F DEA DI POSITANO G/B 9) 30/08/1993 (4m+1f) (Frida di Positano tc. 20026

x Kira di Positano tc. 35292) 45269 M CRIS DI POSITANO G/B 45270 M TOR DI POSITANO G/B 45271 M KIM DI POSITANO G/B 45272 M LORD DI POSITANO G/B 45273 F LARA DI POSITANO G/B 10) 18/10/1993 (3f.) (Gastone tc. 23766 x Titti di Positano tc. 26799) 45261 F BELLA DI POSITANO G/B 45263 F BIANCA DI POSITANO N/B 45264 F BICE DI POSITANO N/B 11) 19/10/1993 (4m+3f) (Gastone tc. 23766 x Astra di Positano tc. 32156) 45252 M LERRY DI POSITANO N/B 45253 M LORK DI POSITANO N/B 45254 M LORD DI POSITANO N/B 45255 M LAKY DI POSITANO N/B 45256 F LARA DI POSITANO N/B 45257 F LUSI DI POSITANO N/B 45258 F LINDA DI POSITANO G/B 12) 25/12/1993 (2m.) (Black di Positano tc. 26795

x Laika di Positano tc. 35294) 48888 M LARRY DI POSITANO G/B 48889 M LEO DI POSITANO G/B

13) 12/03/1994 (2m+1f) (Gastone tc. 23766 x Matanuska's Rija tc. 18906) 50616 M GUSS DI POSITANO G/B 50617 M GAIO DI POSITANO G/B 50618 F GAIA DI POSITANO N/B 52089 M ARGO DI POSITANO N/B 52090 M ASSO DI POSITANO N/B 14) 31/07/1994 (1f.) (Gastone tc. 23766 x Scyara di Positano tc. 30289) 53709 F SCYARA DI POSITANO G/B 15) 04/12/1994 (1m+2f) (Gastone tc. 23766 x Lala tc. 28202) 58509 M WOLF DI POSITANO G/B 58510 F NEVE DI POSITANO G/B 58511 F SCILLA DI POSITANO N/B 16) 10/03/1995 (3m.) (Gastone tc. 23766 x Kira di Positano tc. 35292) 59453 M KIM DI POSITANO N/B 59454 M TIMBER DI POSITANO G/B 59455 M JADO DI POSITANO N/B 17) 20/07/1995 (1m.) (Gastone tc. 23766 x Titti di Positano tc. 26799) 64152 M MAX DI POSITANO G/B 18) 12/10/1995 (1m.) (Gastone tc. 23766 x Matanuska's Rija tc. 18906) 66299 M TANNI DI POSITANO N/B 19) 16/01/1999 (1m.) (Gastone tc. 23766 x Matanuska's Rija tc. 18906) 99/132385 M BLACK DI POSITANO N/B

(maggiori informazioni possono essere richieste direttamente alla segreteria)

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sulle orme del lupo dagli Appennini alle Alpi

Da: "morotti marco" <[email protected]> A: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" <[email protected]> Oggetto: III TRAVERSATA APPENNINICA SULLE ORME DEL LUPO Data: martedì 28 febbraio 2006 22.22 Ciao come promesso vi invio taccuino della traversata le foto potete scaricarle sul sito www.donnesportmotori.it Galleria fotografica con 1400 foto di varie tappe.

Escursione di Sleddog (cani da slitta) dall’Appennino Settentrionale attraver-so la Toscana (Lucca) l’Emilia Romagna (Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza) al Piemonte sulle Alpi Olimpiche (Moncenisio - Torino). Il progetto “Traversata Appenninica sulle orme del lupo”, giunto ormai alla sua terza edizione, si prefigge di promuovere un’impegnativa, quanto spettacolare, ed estrema traversata con cani da slitta, sia lo sport dello sled-dog, che i fantastici luoghi dell’Appennino Settentrionale ed in special modo il territorio che dalla Toscana porta all’Emilia Romagna, spingendosi poi, nell’anno delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, fino in territorio Olimpico. Al gruppo storico di questa iniziativa WAMDI ISTA TEAM PRO LOCO MISCOSO DI RAMISETO, si è ag-giunto in questa edizione il gruppo sportivo SLEDDOG TEAM OLTREPO (Pavia), che condivide da diverso tempo, sia gli scopi della traversata che l’amore e la passione per i monti Appenninici. Altri mushers (cosi vengono chiamati i conduttori di slitte) da diverse parti d’Italia si sono poi uniti a questa iniziativa che, anno dopo anno, sta conquistando sempre più consensi ritagliandosi uno spazio importante nel panorama delle manifestazioni escursionistiche-sportive legate alla montagna. Gli obbiettivi di questa singolare traversata sono diversi; in primo luogo dimostrare che lo sleddog è una di-sciplina che fonde al suo interno molteplici nobili componenti: il rispetto per la natura, l’amore per gli animali, la tenacia, la forza, la capacità di introspezione e di riflessione che attività come queste possono infondere nell’animo umano. C’è inoltre l’intenzione, che è quasi una necessità, rendere più visibile una meravigliosa zona montana a noi vicina ma spesso sconosciuta; l’Appennino Settentrionale con i suoi luoghi, paesi, sapo-ri e tradizioni, che saputi vivere nel giusto modo possono regalare intense emozioni sia all’escursionista che al semplice spettatore, lungo le silenziose valli, cime e ripidi pendii, cercando di riscoprire anche antichi ma sempre nobili valori: amicizia, rispetto, collaborazione… Uno spazio verrà inoltre dedicato ai bambini dove i mushers, in perfetta simbiosi con i loro fedeli compagni di viaggio, cercheranno di strappare il dolce sorriso dei bimbi che, avvicinandosi per la prima volta ad una slitta, gli verrà donato.

Prima tappa Lama Mocogno (Mo) - S.Anna Pelago (Mo)

06 gennaio 2006 - km 40 Ore 10: Alla presenza del Sindaco di Lama Moco-gno presso il Centro Fondo delle Piane di Mocogno prende il via la prima tappa, dopo la consegna dei pettorali e i riti di scambio doni, la comitiva si immer-ge nella silenziosa ed incontaminata via Vandelli, antichissima via del sale. Molto pubblico incontriamo sul nostro camino e tutti hanno un apprezzamento verso di noi. Si respira un’atmosfera meravigliosa e tutto sta andando per il verso giusto, anche grazie al

supporto tecnico del team delle motoslitte che oltre a prepararci il fondo ci scortano trasportando i video fotoreporter e in special modo il veterinario sempre pronto ad intervenire in caso di bisogno, al team del-la pro loco Miscoso di Ramiseto con Stefano Dolci, Luciano Guazzi, Walter Bertoldi, Luigi Gabrielli, Sergio Zecchini, David Rabocchi, i supporter locali i fratelli Tognarelli, Cristian Garzoli ed altri… da non dimenticare il caro Ettore Zampella la nostra voce che come un vulcano in eruzione si cimenta in cicerone dello sleddog. In S.Anna a Pelago un foltis-simo pubblico saluta il nostro arrivo.

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Seconda tappa S.Anna a Pelago (Mo) - Piandelagotti (Mo)

07 gennaio 2006 – km 35 Subito una salita impegnativa ci immergiamo in un paesaggio dove le abbondanti nevicate rendono tut-to intorno magico e spettrale, i rami stracarichi di neve e ghiaccio toccano terra rendendo il nostro cammino molto arduo e faticoso. La giornata è fredda nuvolosa e a tratti molto vento-sa, giungiamo in cima della boscaglia e il bosco la-scia lo spazio alle radure, dove si incrocia il confine fra la Toscana e l’Emilia, in lontananza si può notare i monti che sovrastano la Versilia: siamo giunti al passo del Saltello dove nessuna slitta trainata da cani era ancora giunta. Discendiamo verso il Giro del Diavolo (San Pellegrino in Alpi) per poi giungere al Passo delle Radici ed infine a Piandelagotti dove un caloroso e numeroso pubblico ci attende, soprat-tutto i bimbi impazienti di salire con noi e provare l’emozione di un giro in slitta, numerose sono le per-sonalità politiche tra le quali Stefano Vaccari (ass.sport provincia Modena) che non resiste alla tentazione di provare egli stesso.

Terza tappa Piandelagotti (Mo) - Casone di Profecchia (Lu)

08 gennaio 2006 - 20 km La traversata ha decisamente raccolto in pieno lo spirito di questa iniziativa, i musher Marco Morotti, Massimo Lipparelli, Elvezio Pesci, con l’ indispensa-bile supporto delle motoslitte capitanate da Stefano Dolci raggiungono il punto più suggestivo del crinale Tosco-Emiliano, il Passo delle Forbici a 1754 msl, dove nell’agosto del 2004 il gruppo aveva posto co-me sigillo di unione e di fratellanza l’effige della Ma-donna delle Nevi dello scultore Enio Francesconi ri-cordo delle edizioni passate. Dopo una intensa so-sta di raccoglimento la carovana è ripartita in terra Toscana giungendo a Casone di Profecchia accolta dai responsabili dell’amministrazione di Castiglione di Profecchia e dai gestori degl’impianti che per ren-dere agevole il nostro passaggio hanno chiuso tem-poraneamente gli impianti di risalita ed ancora tan-tissimi bimbi. Intenso e commovente l’intervento di Agostino Regoli, classe 1931, che con le sue parole di amore verso le sue montagne.se “Ogni giorno si respira una nuova emozione, alle meraviglie dei po-sti che attraversiamo si aggiungono momenti di un’intensità particolare che solo chi realmente ama la montagna può capire”. Ci salutiamo dandoci ap-puntamento al 13 gennaio.

Quarta tappa Febbio (Re) – Ligonchio (Re)

13 gennaio 2006 – km 45 Dopo alcuni giorni di sosta si riparte da Febbio la tappa più dura e impegnativa di tutta la traversata. Risaliamo verso l’Abetina Reale lungo un sentiero molto ben preparato da orso grigio nei giorni prece-denti, ma subito appena imboccata la strada che conduce al rifugio Battisti le condizione diventano assai impegnative, ed il fondo molto molle, rende il cammino molto faticoso, i rami degli alberi stracari-chi di neve e ghiaccio toccano terra e costringono noi e i ragazzi delle motoslitte in slalom non dei più facili. Giunti in vetta il paesaggio che possiamo am-mirare ripaga tutte le fatiche, un sole splendido ap-paga i nostri occhi rendendo il paesaggio nella sua splendida bellezza e maestà. Il tempo corre e anco-ra tanta strada abbiamo davanti, si parte, lungo una stretta strada completamente non assolata si sento-no molto i rigori del freddo che entra pungente den-tro di noi, il passo viene accelerato, siamo stanchi infreddoliti, mano mono che scendiamo il tepore del sole svanisce ed il freddo sempre più pungente sale. Giunti quasi in fondo un ostacolo molto grosso si presenta il guado di un fiume, si passa, le motoslitte vengono messe a dura prova, una cede, sarà traina-ta fino all’arrivo, dopo circa 5 ore terminiamo la tap-pa.

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Quinta tappa Pradarena (Lu) - Cerreto Laghi (Re)

14 gennaio 2006 - km 20 Mattinata fredda, temperature molto inferiori allo ze-ro, il vento sibila e scalfisce i volti, cerchiamo di ve-locizzare il più possibile la partenza, dentro il bosco sappiamo molto bene che saremmo stati un po’ più riparati, partiamo. Il percorso si presenta subito mol-to impegnativo, la traversata non si svolge su piste battute, ma attraversa sentieri a volte stretti ed im-pervi che vengono aperti dagl’insostituibili ragazzi delle motoslitte. L’arrivo è proprio dinanzi agli im-pianti di discesa del Cerreto, una delle stazioni in-vernali più importanti dell’Appennino, anche qui un foltissimo pubblico ad attenderci, ma la cosa più en-tusiasmante sono i nostri amici a quattro zampe che si crogiolano sotto le carezze dei bimbi accorsi ad acclamarli. La serata si conclude col saluto dei vari amministratori davanti a un buon pasto e un bicchier di vino.

Sesta tappa Pratizzano (Re) - Miscoso di Ramiseto (Re)

15 gennaio 2006 – km 35 Da Pratizzano si sale lungo la strada perfettamente battuta ed innevata verso il Passo della Scalucchia, la pista sembra fatta per una gara ed i pattini della slitta corrono veloci rendendo agevole il traino ai no-stri compagni i quali prendono a correre molto velo-cemente, ora il falsopiano finisce e una discesa mol-to tecnica e veloce ci impegna, i cani lanciati in un trotto raggiungono una velocità altissima e noi non possiamo assolutamente distrarci un attimo siamo a Succiso punto di partenza della prima edizione, i paesani ci attendono con un rinfresco. Da qui il per-corso torna ad addentrarsi nuovamente in strade strette, boschi silenziosi, salite, discese, guadi di ru-scelli, sta calando un po’ di nebbia e i ragazzi delle motoslitte vengono messi a dura prova nel riuscire ad aprirci un varco nella neve, perdiamo per un atti-mo la pista, un guado alto ci si pone dinanzi, pas-siamo noi loro sono messi un po’ peggio, mai riusci-rò a complimentarmi con loro e i fantastici cani che abbiamo. L’arrivo ancora grande festa, gente anche dei paesi vicini a salutarci ad ammirare da vicino i cani, sindaci assessori esponenti delle comunità montane ci ringraziano, attraverso la nostra piccola impresa, stiamo dando visibilità e importanza a que-sti bellissimi territori.

Settima tappa Corniglio (Pr) - Palanzano (Pr)

04 febbraio 2006 “fanny dog contest” La giornata di oggi è stata volutamente ed intera-mente dedicata ai bimbi.

I sindaci e le amministrazioni locali di Corniglio e Palanzano hanno dedicato molto impegno affinché la Traversata si fermasse per un giorno intero con i bambini di questi due paesi dell’APPENNINO Par-mense. Così al mattino abbiamo incontrato i bimbi di Corniglio ed al pomeriggio quelli di Palanzano che hanno potuto familiarizzare con i cani da slitta ed, in alcuni casi, anche provare la slitta. Poi a sera, nel bellissimo salone polifunzionale di Palanzano, c’è stata una grande festa in onore della Traversata Ap-penninica “Sulle Orme delLupo” con cena premia-zione e musica!!!... mentre i cani riposavano nei loro comodi box!!!

Ottava tappa Monchio delle Corti (Pr) - Schia Monte Caio (Pr)

05 febbraio 2006 – km 20 Un successo strepitoso !!! Non ci sono altri commen-ti per definire la tappa della Traversata Appenninica che, per la seconda volta ha solcato il sentiero del Monte Caio che per molti secoli è stato l’unica via di comunicazione tra l’Emilia e il mare. Il primo suc-cesso lo si è avuto nel numero dei team che hanno voluto onorare questa tappa così importante. Agli ormai collaudati Marco Morotti (che della Traversata è ideatore e organizzatore), Elvezio Pesci e Massi-mo Lipparelli si sono aggiunti Loris della Francesca che con il suo team ormai da diversi anni percorre i sentieri degli Appennini e Nicola Landi che ha fatto delle escursioni, oltre che in Italia anche in Finlandia ed Austria, il suo modo di vivere lo sledddog. Un in-faticabile e prezioso aiuto si è avuto dagli amici Ste-fano, Luciano, Walter, Luigi, Sergio, Giacomo, Mer-lini, Mark, Amos, Ettore e Fabio Fantini che con i suoi scatti ci ha immortalati. Inoltre il grandissimo successo è dovuto alla inecce-pibile organizzazione, alla forza pubblica che ci ha scortati dal paese al punto di partenza a sirene ac-cese , il grande Doriano che ha permesso di essere stati apprezzati da tutti e dallo splendido sole che ci ha accompagnato lungo il percorso sorvolati da un

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elicottero che riprendeva, ma non dimentichiamo i nostri compagni d’avventura loro i siberian che sco-dinzolano, gioiscono, danno tutto di loro stessi, sen-za chiedere mai, loro i nostri cani che hanno portato a termine una nuova tappa, un tassello di una im-presa, che mano mano si avvicina la conclusione, si ritaglia uno spazio importante nel panorama dello sleddog italiano.

Il panorama è stato stupendo si poteva vedere a oc-chio nudo da dove eravamo partiti a dove eravamo stupendo. Un grazie anche alla Croce Rossa che per l’occasione ha montato un vero e proprio ospe-dale da campo al corpo forestale al soccorso alpino che ci hanno assistito.

Ultima tappa Moncenisio (To) MONTAGNE OLIMPICHE 18 febbraio 2006

Dopo oltre due mesi, nove tappe, circa 300 km tra-scorsi in slitta,1200 km di trasferimento, tantissime ore in slitta, come annunciato la vetta più alta del Piemonte è li dinanzi a noi e ci sorride La carovana accolta alle porte del caratteristico pae-se Piemontese dalla municipalità di Moncenisio. Invitato presso la sala polifunzionale del Comune dove, sotto la Bandiera OLIMPICA. si è celebrata ufficialmente la chiusura della terza traversata. L’ideatore Marco Morotti ha donato all’Assessore dello sport di Moncenisio i prodotti tipici delle zone in cui si erano svolte le passate tappe e la sesta copia della Fiaccola della Speranza segno di pace e fratel-lanza della gente di montagna (una copia ogni pro-vincia toccata).

I gruppi organizzatori WAMDI ISTA TEAM PROLO-CO MISCOSO DI RAMISETO e SLEDDOG TEAM OLTREPO’ vogliono ringraziare TUTTI coloro che con il loro contributo hanno permesso tutto quanto. GRAZIE…… TATE, NIJA, NAGILA, NICE, ZEUS, MISOA, ASKA, NINE, CHEVAC, HOLLY, EGE, ELA, ENRICO, CANDLE, CORA E VICKY….. i nostri compagni d’avventura che da Lama Mocogno sono arrivati a Moncenisio.

Nona tappa

Nicelli di Marito - Farini (Pc) 11/12 febbraio 2006

Vittoria… Prima in assoluto cinque team di cani da slitta sui sentieri dell’Alta valle del Nure e dell’Arda. Sabato come consuetudine la giornata è stata dedi-cata ai bimbi Domenica i cinque equipaggi Marco Morotti, Elvezio Pesci, Massimo Lipparelli, Nicola Landi, Loris Della Francesca scortati dalle motoslitte della pro loco Mi-scoso di Ramiseto capitanate da Stefano Dolci han-no violato i sentieri di Piacenza e dopo l’insidiosa sa-lita che dai 1100 di Nicelli sono giunti prima sul cri-nale del monte Albereto e poi sul monte Aseri oltre i 1400 metri di quota.

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GARA DIMOSTRATIVA in sito Olimpico

CHIOMONTE (TO) 11-12 febbraio 2006

dal sito C.I.S. www.sleddogcis.com

Grande successo della gara dimostrativa patrocinata della FISTC e magistralmente organizzata dal club Canadian Wolves in collaborazione con il nostro club. Alla gara hanno partecipato una sessantina di team provenienti da Francia, Germania, Svizzera, Olanda, Danimarca e Italia. I musher del nostro club, pur ottenendo ottimi piazzamenti, non sono riusciti a conquistare il gradino più alto del podio.

NUMBER MUSHER NATION / FEDER.

TIME 1st ROUND

TIME 2nd ROUND

TOTAL TIME

Pulka 106 Nathalie ROLAND F 27:05:5 27:04:2 54:09:7 104 Claude PARIS F 26:24:8 27:56:1 54:20:9

Ski-Joering 113 Frederic GOURVES F 22:29:5 22:14:4 44:43:9 112 Christophe GOURVES F 27:00:7 26:52:0 53:52:7 109 Loic MELENDO F 31:34:1 32:01:7 1:03:35:8

CAT. 0 116 Hagen MULLER D 20:06:9 18:21:5 38:28:4 118 Claudio DE FERRARI I - CIS 19:41:0 19:35:4 39:16:4 117 Arno VAN DEN BROEK NL 21:43:0 20:56:8 42:39:8 126 Ton HAAZEN NL 22:22:7 21:56:5 44:19:2 115 Mario CARAPELLA CH - CSAN 33:34:5 28:52:3 1:02:26:8

CAT. A 125 Hans REICH D 19:58:2 19:27:0 39:25:2 124 Jacques PROGLER CH - CSCPT 19:31:8 20:15:9 39:47:7 114 Daniel FOURNIER F 19:47:3 20:01:9 39:49:2 122 Roderick GLASTRA NL 20:45:1 20:14:3 40:59:4 121 Gerd EBERHARDT D 21:22:6 21:28:4 42:51:0 120 Gert KRONHOLNE DK 21:58:7 21:30:7 43:29:4

CAT. B1 136 Georg PATSCH D 17:50:9 17:18:2 35:09:1 130 Jean COMBAZARD F 19:15:7 19:15:5 38:31:2 134 Michel LABOURE F 19:56:9 19:34:5 39:31:4 140 Erik MARTINEZ F 20:16:4 20:05:3 40:21:7 135 Marie-Jeanne ROSAT CH - CSCPT 22:52:0 21:48:1 44:40:1 141 Anaïs ARMENS F 21:53:1 22:57:3 44:50:4 137 Massimiliano VETRANO I - CIS 22:17:8 22:42:8 45:00:6 129 Detlef EHM D 23:39:6 22:59:1 46:38:7 128 Eduard KAUFHOLD D 25:14:1 24:04:7 49:18:8 133 Fabio RAVIOLA I - CIS 25:27:6 25:53:8 51:21:4 139 Christian PELA D 26:27:2 D.N.S. D.N.Q. 127 Luca CHIARELLI I - FIMSS 31:09:7 D.N.S. D.N.Q.

CAT. B2 142 Franz STADOLKA D 37:38:1 40:35:1 1:18:13:2

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CAT. C1 152 Michael KA_BOHRER D 19:53:0 19:43:8 39:36:8 170 Martin SKODA CZ 21:20:8 20:06:5 41:27:3 154 Walter VAN NISTELROOY NL 20:53:1 20:54:7 41:47:8 146 Niels HAVENAAR NL 21:02:6 21:02:9 42:05:5 159 Lionel PONCIN F 22:22:3 20:22:5 42:44:8 145 Ugo DEL NEVO I - CIS 21:26:9 21:40:5 43:07:4 148 Christophe CHEVALLEY F 23:01:4 21:21:9 44:23:3 160 Sandra MAKKREEL NL 22:50:2 22:15:0 45:05:2 166 Gotz BRAMOVSKI D 23:18:8 23:02:9 46:21:7 168 Gert KRONHOLNE DK 23:58:1 24:06:0 48:04:1 163 Patrick CARRE F 25:15:1 23:28:4 48:43:5 151 Andrea BORDIGA I - CIS 24:34:7 25:13:2 49:47:9 165 Carel VAN DE MORTEL NL 24:24:3 26:12:4 50:36:7 158 Fabrizio DUTTO I - CIS 26:59:6 24:14:0 51:13:6 157 Giovanni LARATTA CAN WOL 28:56:0 27:25:6 56:21:6 153 Jean-Louis DURAN-SANCHEZ CAN WOL 28:47:4 28:28:8 57:16:2 150 Giuseppe PRAMPOLINI I - CIS 28:26:4 29:32:6 57:59:0 156 Jessica CHABLAIS CH - CSAN 30:12:7 28:06:9 58:19:6 167 Enrico LUPEZZA I - CIS 30:59:4 28:23:6 59:23:0 161 Gianpiero SIGOTTI I - CIS 33:57:8 32:42:2 1:06:40:0 164 Doriano MATTERAZZO I - CIS 35:13:8 35:30:8 1:10:44:6 162 Verena GRO_E D 36:26:9 D.N.S D.N.Q.

CAT. C2 172 Nathalie MARGUINAUD F 31:50:0 31:06:6 1:02:56:6 173 Marco VISCONTI I - CIS 31:45:7 32:08:6 1:03:54:3

CAT. D1 179 Loïc MARCHAL F 24:13:6 25:08:4 49:22:0 177 Olivier CABLAT F 24:48:1 24:37:1 49:25:2 175 Graziella BELTRAME I - CIS 25:53:3 23:38:4 49:31:7

CAT. D2 182 Jacques BROCARD F 29:16:4 30:38:4 59:54:8 174 Maurizio DRIGO I - CIS 35:25:5 33:05:5 1:08:31:0 184 Nicolas STADOLKA D 50:17:4 47:47:3 1:38:04:7

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FISTC Europameisterschaften Sprint 2006 17. - 19. Februar 2006 - St. Ulrich am Pillersee (Austria)

Offizielle Ergebnisliste 3. Renntag

Veranstalter: TSDC Eddy Nutz, MHSC Rennleitung: Olivier Favre, Walter Treichl Jury: Olivier Favre, Walter Treichl, Tom van Laar, Frans Weisscher, Franco Mannato

Dal sito C.I.S. : www.sleddogcis.com

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Ottimo piazzamento della squadra italiana al Cam-pionato Europeo di St. Ulrich. Gli atleti del CIS hanno confermato l'elevato livello dello sleddog italiano ed hanno conquistato il quar-to posto nella Coppa delle Nazioni, da segnalare l'ottimo risultato di Giovanni Nardelli diventato vice campione europeo nella categoria B1.

Questi i piazzamenti dei nostri atleti:

Categoria Nominativo PiazzamentoSkijoring Ben Lucio 7° posto

O De Ferrari Claudio 4° posto B1 Nardelli Giovanni 2° posto C1 Martini Massimo 5° posto C1 Del Nevo Ugo 8° posto C1 Panattoni Luca 10° posto C1 Geier Christian 13° posto C1 Mayr Horst 23° posto D1 Beltrame Graziella 5° posto D1 Petri Stefano 7° posto D2 Visconti Marco 6° posto

FISTC Nation Cup 2006

1 France 74,07 pTs2 Austria 46,89 pTs3 Germany 43,86 pTs4 Italy 40,87 pTs5 Slovakia 37,94 pTs6 The Netherlands 34,16 pTs7 Czech republic 32,25 pTs8 Denmark 13,57 pTs9 Hungary 7,87 pTs10 Switzerland 2,63 pTs11 Slovenia 0,00 pTs

Dal sito F.I.M.S.S. : www.fimss.com Bellissima prestazione della Squadra Nazionale della Divisione FCI agli Europei FISTC Grossa soddisfazione per i "nostri" ragazzi impe-gnati per la prima volta in un contesto internaziona-le: la consapevolezza di essere presenti per impa-rare e trarre insegnamento dagli altri Teams non hanno evitato risultati ben al di sopra delle nostre aspettative. Eravamo partiti con la speranza di evitare gli ultimi posti in ogni categoria ed invece in tutte le speciali-tà i nostri rappresentanti sono posizionati a metà delle rispettive classifiche. Senza alcuna esperienza internazionale, questo è un risultato veramente importante, che ci da la consapevolezza di essere sulla strada giusta. La Squadra Italiana, anche grazie al nostro contri-buto, è balzata dall'ottavo posto dell'anno scorso al ben più qualificato 4 posto, ad un passo dal bron-zo. Nello Skijoring, fantastico 5° posto di Rinaldo Ma-rioli, miglior Italiano in assoluto, ed 8° posto di Giacomo Petozzi. Nelle categorie con la slitta, nella più competitiva classe, la B1, eccezionale 10° assoluto di Filippo Piccinini. Infine, nella categoria D1, grande prova di carattere di Pierangelo Patriarca con il suo 9° posto. Per quanto concerne gli Italiani generale, i sinceri complimenti per la bellissima medaglia d'argento conseguita da Giovanni Nardelli ( ITA-CIS ) nella categoria "B1 - 6 cani", l'unico Italiano a salire sul podio ma la sfortuna non ha permesso ad altri atleti di fare altrettanto.

Nelle pagine seguenti la classifica completa con evidenziata la prestazione degli atleti italiani, con i tempi realizzati nelle tre manches (la terza ridotta causa maltempo), il tempo complessivo e il distac-co tra i vari teams.

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RNG TEILNEHMER NAT ZEIT-1 ZEIT-2 ZEIT-3 GESAMT DIFF

Klasse SJ 15 km 1 GOURVES Frederic F 00.44.25,0 00.42.48,7 00.41.40,1 02.08.53,8 0,02 REISTETTER Roman SK 00.46.02,9 00.44.03,2 00.43.47,9 02.13.54,0 00.05.00,33 STEFAN Igor SK 00.46.59,4 00.45.42,5 00.46.25,1 02.19.07,0 00.10.13,34 Albani Michal CZ 00.52.20,0 00.52.27,5 00.48.24,7 02.33.12,2 00.24.18,45 Rinaldo Marioli I 00.55.10,1 00.51.53,0 00.50.36,8 02.37.39,9 00.28.46,16 GOURVES Christophe F 00.56.37,1 00.53.47,8 00.55.08,6 02.45.33,5 00.36.39,87 Ben Lucio I 01.00.13,6 00.54.51,1 00.52.42,6 02.47.47,4 00.38.53,68 Petozzi Giacomo I 01.01.58,4 00.56.45,7 00.52.16,3 02.51.00,4 00.42.06,6

Klasse O 22 km 1 VALETTE Jean-Claude F 00.50.44,1 00.49.36,0 00.49.38,8 02.29.58,9 0,02 Weisscher Frans NL 00.53.00,0 00.50.13,3 00.50.15,1 02.33.28,4 00.03.29,63 TRAVADON Isabelle F 00.53.52,1 00.52.35,2 00.52.42,9 02.39.10,2 00.09.11,44 De Ferrari Claudio I 00.56.35,5 00.53.09,3 00.51.11,1 02.40.55,9 00.10.57,15 KOMAC Manfred A 00.57.15,4 00.53.35,4 00.52.58,8 02.43.49,6 00.13.50,86 Arie Verschoor NL 00.58.41,9 00.53.52,9 00.55.20,2 02.47.55,0 00.17.56,27 HAMMERSCHMID Wolfgang A 00.58.00,5 00.55.48,9 00.54.16,0 02.48.05,4 00.18.06,58 Kronholm Gert DK 01.00.18,1 00.55.54,2 00.57.41,0 02.53.53,3 00.23.54,59 Otto Willem Eleveld NL 01.01.48,4 00.58.51,1 00.59.22,5 03.00.02,0 00.30.03,1 Muller Hagen D 00.56.23,7 00.55.06,7 n.a.Start

Klasse B1 15 km 1 Patsch Georg D 00.41.23,6 00.41.02,8 00.23.06,6 01.45.33,0 0,02 Nardelli Giovanni I 00.43.17,8 00.41.44,8 00.22.38,9 01.47.41,5 00.02.08,53 Kreutzer Ludwig D 00.44.57,5 00.40.54,5 00.23.10,7 01.49.02,7 00.03.29,74 Andre van den Brink NL 00.42.10,1 00.43.48,8 00.23.23,5 01.49.22,4 00.03.49,45 RACHBAUER Karl A 00.44.24,7 00.41.41,5 00.24.10,2 01.50.16,4 00.04.43,56 Birkel Andreas D 00.47.14,2 00.43.41,4 00.25.02,1 01.55.57,7 00.10.24,77 Roelof Versluis NL 00.47.34,4 00.44.12,6 00.25.29,8 01.57.16,8 00.11.43,88 COMBAZARD Jean F 00.47.41,5 00.43.26,9 00.27.28,4 01.58.36,8 00.13.03,99 LABOURE Michel F 00.47.24,3 00.44.55,4 00.26.25,8 01.58.45,5 00.13.12,6

10 Filippo Piccinini I 00.50.31,3 00.46.34,5 00.27.21,9 02.04.27,7 00.18.54,711 Jan Pedersen DK 00.50.35,8 00.48.21,3 00.27.20,2 02.06.17,3 00.20.44,312 Onno de Jong NL 00.48.21,2 00.51.27,6 00.27.40,3 02.07.29,1 00.21.56,213 Ehm Detlef D 00.52.33,2 00.47.30,9 00.28.31,1 02.08.35,2 00.23.02,214 Reich Hans D 00.54.58,2 00.53.10,8 00.30.02,5 02.18.11,4 00.32.38,515 Jahnig Beate D 01.02.25,3 00.56.58,9 00.31.27,2 02.30.51,4 00.45.18,4 Praauer Christian A 00.55.08,5 00.52.54,6 n.a.Start Steen Andersen DK 01.06.42,2 over time Szerencsits Markus A 01.17.18,7 over time Beconcini Francesco I disqualified

Klasse C1 10 km 1 SERDJUKOV Alexander A 00.28.20,0 00.25.20,9 00.08.54,1 01.02.35,0 00.00,02 Stolz Jurgen D 00.27.43,9 00.26.03,5 00.09.05,3 01.02.52,6 00.17,63 van Mannekes Carla NL 00.27.15,4 00.26.29,5 00.09.34,6 01.03.19,5 00.44,54 Walter van Nistelrooy NL 00.28.11,0 00.26.53,4 00.09.21,5 01.04.25,9 01.50,95 Martini Massimo I 00.28.26,3 00.26.41,5 00.09.49,4 01.04.57,2 02.22,26 PONCIN Lionel F 00.28.01,3 00.27.20,9 00.09.36,9 01.04.59,1 02.24,07 CHEVALLEY Christophe F 00.28.46,8 00.26.42,9 00.09.30,7 01.05.00,4 02.25,48 Del Nevo Ugo I 00.28.43,3 00.27.21,7 00.09.36,1 01.05.41,1 03.06,19 Skoda Martin CZ 00.28.53,8 00.27.28,9 00.09.37,4 01.06.00,1 03.25,1

10 Panattoni Luca I 00.29.35,7 00.27.21,8 00.09.43,8 01.06.41,3 04.06,3

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11 Jan Erik Bauer Pedersen DK 00.30.11,8 00.27.18,0 00.09.17,5 01.06.47,3 04.12,312 Niels Havenaar NL 00.29.47,2 00.27.52,1 00.09.33,8 01.07.13,1 04.38,113 Geier Christian I 00.29.14,8 00.28.18,5 00.09.47,4 01.07.20,7 04.45,714 MLYNAR Pavol SK 00.30.02,7 00.27.16,4 00.10.19,5 01.07.38,6 05.03,515 Berit Biewald NL 00.29.54,1 00.28.13,8 00.10.09,1 01.08.17,0 05.42,016 BIELIK Adam SK 00.30.11,5 00.28.31,9 00.09.51,4 01.08.34,8 05.59,717 ROTTER Christoph A 00.31.18,8 00.28.18,0 00.09.38,1 01.09.14,8 06.39,818 Kohanitz Johann D 00.29.48,1 00.29.58,2 00.09.45,8 01.09.32,1 06.57,119 PILCEROVA Liana SK 00.30.46,8 00.29.54,7 00.10.16,9 01.10.58,4 08.23,420 Gerard Derksen NL 00.31.18,0 00.30.20,2 00.10.15,5 01.11.53,7 09.18,721 Carel van de Mortel NL 00.31.13,9 00.30.28,6 00.11.28,3 01.13.10,8 10.35,822 Sandra Makkreel NL 00.31.28,5 00.30.44,6 00.11.00,1 01.13.13,2 10.38,123 Horst Mayr I 00.31.08,6 00.31.50,1 00.10.46,7 01.13.45,4 11.10,424 VERDY Raphael F 00.31.19,1 00.31.46,3 00.11.27,0 01.14.32,4 11.57,425 GERARD Pascal F 00.33.17,2 00.31.19,9 00.10.27,3 01.15.04,4 12.29,426 Stejskal Ondrej CZ 00.33.54,4 00.31.04,2 00.10.28,8 01.15.27,4 12.52,327 Besselink Marijke NL 00.32.23,9 00.33.28,3 00.11.36,5 01.17.28,7 14.53,628 Lars Bundgaard DK 00.35.10,3 00.32.28,3 00.10.05,9 01.17.44,5 15.09,529 Grosse Verena D 00.35.55,9 00.35.59,4 00.10.51,3 01.22.46,6 20.11,630 Scherer Karoly H 00.37.30,1 00.36.59,4 00.13.00,8 01.27.30,3 24.55,331 KLOCKL Christopher A 00.35.55,4 00.39.44,0 00.12.35,3 01.28.14,6 25.39,6 Pierangelo Patriarca I 00.33.26,1 00.36.32,2 n.a.Start Pela Christian D 00.35.45,6 00.35.54,7 n.a.Start Hameldinger Walter D 00.39.24,0 00.42.56,2 n.a.Start Sella Giovanni I 00.41.32,7 00.42.33,3 over time Brioschi Luca I 00.40.10,6 n.a.Start n.a.Start

Klasse D1 7 km 1 LABOURE Jean Baptiste F 00.25.02,0 00.26.34,7 00.11.04,0 01.02.40,7 0,02 OSTERBAUER Gerald A 00.25.51,2 00.27.00,1 00.11.21,8 01.04.13,1 00.01.32,43 HAGER Tobias A 00.26.09,9 00.27.34,1 00.10.42,9 01.04.26,9 00.01.46,24 MARCHAL Loic F 00.25.40,6 00.27.27,0 00.11.39,4 01.04.47,0 00.02.06,35 Beltrame Graziella I 00.26.57,9 00.27.53,1 00.10.45,3 01.05.36,3 00.02.55,56 CABLAT Olivier F 00.26.33,5 00.27.55,2 00.11.10,1 01.05.38,8 00.02.58,17 Petri Stefano I 00.27.24,0 00.29.58,6 00.11.42,8 01.09.05,4 00.06.24,78 Homolka Mir CZ 00.27.51,4 00.29.28,5 00.11.57,3 01.09.17,2 00.06.36,59 Pierangelo Patriarca I 00.27.34,3 00.30.41,0 00.13.13,3 01.11.28,6 00.08.47,9

10 ROTTER Markus A 00.28.06,6 00.31.44,5 00.12.13,5 01.12.04,6 00.09.23,911 MLYNAR Jan SK 00.29.21,9 00.30.31,3 00.12.53,4 01.12.46,6 00.10.05,912 BRETSCHNEIDEROVA Diana SK 00.29.41,9 00.30.54,0 00.13.02,6 01.13.38,5 00.10.57,713 REUTER Thomas A 00.29.36,0 00.31.47,4 00.13.15,6 01.14.39,0 00.11.58,314 Clerc Thierry CH 00.30.29,0 00.31.59,4 00.12.45,8 01.15.14,2 00.12.33,415 BLUMAUER Peter A 00.32.39,9 00.38.42,6 00.14.52,6 01.26.15,1 00.23.34,4

Klasse D2 7 km 1 MARCIN Peter SK 00.30.06,8 00.32.03,2 00.13.01,7 01.15.11,7 0,02 Hubka Petr CZ 00.30.10,8 00.33.03,3 00.13.17,4 01.16.31,5 00.01.19,93 MORAVEK Vladimir SK 00.32.37,9 00.35.46,2 00.13.40,5 01.22.04,6 00.06.52,94 BROCARD Jacques F 00.33.01,4 00.35.40,8 00.13.39,2 01.22.21,4 00.07.09,75 DIFFORT Alain F 00.36.34,5 00.35.43,9 00.15.04,4 01.27.22,8 00.12.11,16 VISCONTI Marco I 00.35.17,2 00.37.45,2 00.16.09,1 01.29.11,5 00.13.59,87 KIRSTEIN Bernd D 00.36.25,2 00.38.08,6 00.15.10,7 01.29.44,5 00.14.32,8 LINGIER Johann B 00.50.06,7 over time KORDEZ Dani SLO 00.51.21,8 over time

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Ch. Triumphant Victory At Hexen Wolf “Victor”

( Kristari’s Alakonouk Houdini x Stelle A Nord Arlington by Ch.Simoki’s Quismo)

Campione Italiano - Campione Riproduttore Agility Dog

In occasione del decimo compleanno di “Victor” si è deciso di festeggiare rendendolo disponibile per monte con femmine iscritte FCI in cambio di un cucciolo, così da poter avere un suo erede con noi.

“Victor” è allevato, amato e vive con:

Nardi Ketty Via G.Leopardi 5 – 80029 S.Antimo (NA) Tel.081.3953373 – Cell.3383323373 e-mail: [email protected]

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di Olivia Piacentini Il Campionato del Mondo Sprint di sleddog, questo anno si è svolto nella cittadina tedesca di Frauen-wald, il 10/11/12 Febbraio. Organizzato in modo impeccabile dal WSA (World Sleddog Association), vi hanno partecipato ben 160 equipaggi tra i più forti in Europa e 11 nazioni, tra cui la Svezia, la Russia, l’Ungheria, la Svizzera oltre a Germania e Polonia (le più forti). Devo dire che andare ai mondiali mi ha fatto vivere un’esperienza stupenda e respirare a pieni polmoni lo Sleddog. Si perché, in Germania, lo Sleddog è una realtà consolidata nel panorama sportivo e, veder accor-rere migliaia di spettatori non solo sul campo di ga-ra ma anche lungo tutto il trail, che incita te ed i tuoi cani, ha dato una connotazione tutta speciale alla competizione. Due giorni dopo la gara di Roccaraso, il Team Italia è partito per questa bella avventura: Fabrizio Filoni, Peppe Cristalli, Gianni Sabella (campione europeo in carica cat. D1/ 2 cani) ed io, due mezzi di tra-sporto (un camper -il nostro- che ci ha ospitato de-gnamente tutti e quattro e il furgone di Peppe) e sedici siberian husky pronti a far vedere di che pa-sta è fatto lo sleddog italiano. 1270 km (sigh!!) ci separavano dalla Turingia tede-sca, ma subito dopo aver passato il Brennero ab-biamo capito che le condizioni meteo non sarebbe-ro state delle migliori. Acqua e neve si intercalavano attraverso le vaste pianure e man mano che salivamo verso la località turistica di Frauenwald, la neve diventava sempre più insistente tanto da non essere in grado di leg-gere i cartelli stradali !!! Siamo arrivati esausti, allo stake-out, alle dieci di sera dopo una giornata intera trascorsa al volante e con le sole soste opportune per far sgranchire zampe e…… gambe ed espletare i bisogni fisiolo-gici. Il giorno seguente (giovedì 9) è stato il giorno del recupero; parola d’ordine: “Far rilassare i cani”; farli recuperare dal viaggio e rifocillarli nel migliore dei modi. I 4 intrepidi musher hanno “provato”a fare un giret-to in paese, ma nevicava così tanto che non si ve-deva nulla. Al pomeriggio la neve si è fatta meno insistente ed espletati i controlli veterinari obbligatori (libretti sa-nitari e passaporti, visualizzazione dei microchip e visita veterinaria accurata), Peppe, Gianni ed io

siamo andati a fare un giretto sulla pista (Filoni ha preferito dormire…la conosceva già) e ci siamo in-camminati sul ciglio del trail sprofondando quasi fino al ginocchio: dopo un primo tratto iniziale di piano o falsopiano siamo arrivati subito al bivio per le categorie più lunghe, la A (8 cani) e la O (o-pen/più di 10 cani): una discesa abbastanza ripida dove i team lunghi proseguivano diritto per fare ri-spettivamente 17.8 km e 19.5 km, mentre tutti gli altri equipaggi dovevano girare a destra in modo repentino. Per me è iniziato l’incubo: “non gireranno mai…. figurati …” pensavo. Il mio è ancora un team inesperto, composto da due cuccioloni di un anno e mezzo e due di quattro anni, alle prime armi in fatto di comandi e soprattut-to di responsabilità, per cui già mi vedevo scendere lungo la pista della otto cani e della open! Ma le sorprese non erano finite!!! Poco dopo il bivio siamo entrati nella foresta ed… è iniziata la salita!!! All’inizio nessuno di noi parlava, Peppe addirittura correva per vedere cosa si nascondesse dietro una curva, ma a un certo punto ci siamo guardati in faccia: “ma quando finisce ‘sta salita?” ha detto Gianni; io e Peppe non avevamo risposta. Qui è iniziato il “tormentone Sabella”, speranzoso in una pista piatta come quella dell’anno preceden-te, per lui vincente, e letteralmente sconvolto nel vedere una salita così lunga. Siamo tornati allo stake-out stanchi e demoralizza-ti, Fabri ci ha ripetuto più volte che la pista fatta a piedi poi con i cani cambia radicalmente, ma nes-suno gli crede…e lo “bastoniamo”.

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Il mattino seguente ci siamo alzati di buon ora per far scendere i cani ed iniziare i preparativi per la prima manche: le slitte erano da sistemare e i pat-tini da sciolinare. La temperatura si aggirava intor-no agli 0 gradi, mentre quella della neve intorno ai 2 gradi, non era freddo e la neve cadeva incessan-temente. Arriva il momento fatidico, Fabrizio nella 6 cani è stato il primo ad inaugurare le danze: partenza ve-loce, sebbene la pista pesante per la neve, 12.2km vengono percorsi in 33 minuti e mezzo, è terzo a due minuti dal primo, la campionessa del mondo in carica Marjike. Vosmeer, e ad un minuto dal se-condo, la svedese Sodersten. Siamo entrambi stupiti e contenti del risultato, in quanto il team di Fabri è composto da tre maschi (Danni –leader- Isaac e Bandit – wheel) e tre fem-mine (Allison- leader e Artica e Hope come team dog) di cui due sono cuccioloni (fratelli dei miei); rispetto agli altri team, composti prevalentemente da maschi, anche abbastanza grandi, quello di Fa-bri non sembrava assolutamente un team da primi in classifica considerando le condizioni del trail. Alle 13 arriva il mio turno e dopo soli 10 minuti quello di Peppe entrambi nella quattro cani. Da qui, se devo essere sincera, non ricordo un gran che, tranne il cuore che batteva a mille e in testa un chiodo fisso, il bivio! Sono partita bene e senza problemi in mezzo alla bufera, ma in cima al bivio arresto i cani convinta di averlo già passato: “Non ho visto i cartelli forse?” dico tra me e me, macchè, il bivio era poco più sot-to e la gente mi gesticolava e mi chiamava per farmi capire che dovevo proseguire e poi girare a destra. Riparto veloce e dò il comando: «geeeee», si…si…siiiii!!!! I cani girano (“donna di poca fede!!” ho subito pensato) e felici e contenti ci impanta-niamo nella neve fresca tanto che Dream e Noel non si vedevano più! …non importa, ero felicissima di aver passato il bivio ed ora si doveva pensare solo a correre, io e i miei quattro bravissimi cani! A questo punto sono entrata nella foresta ed ho i-niziato la salita; Erin e Dream, i due cani di testa galoppavano ed io pedalavo, pedalavo, pedalavo e pedalavo per non fargli interrompere il ritmo. Li vedevo in forma e grintosi, al tornante, la salita, diventava ancora più ripida, qui era necessario scendere e correre il più velocemente possibile; abbiamo svalicato che io ero a pezzi e…. in soglia anaerobica! Ma loro no, sono ripartiti subito al ga-loppo felici e concentrati di nuovo nel correre. La gara è proseguita così, salite e falso piani, salite intercalate da brevi e poco ripide discese, con i ca-ni che seguivano la mia voce, i miei comandi e i miei incitamenti, correndo, veramente, insieme questa volta. L’arrivo è spettacolare: ai fianchi delle transenne c’erano moltissime persone che applaudivano e

incitavano i cani, ho pedalato fino all’ultimo chiu-dendo la prima manche con un tempo 0.22:21,82 al decimo posto. Poco dopo di me è arrivato Peppe, si è piazzato al quindicesimo posto, ma non possiamo che essere entrambi contenti, il tracciato era molto duro e la neve di certo non facilitava i cani che dovevano comunque essere ben allenati a lavorare. Sabella è terzo. Il pomeriggio abbiamo partecipato alla parata che si è svolta lungo il paese: pezzi di tronchi che fun-gevano da fiaccole erano disseminati sulla strada principale, le bandiere delle varie nazioni sventola-vano sotto la neve, che bello!!! C’era un calore lun-go la strada, che arrivava dagli incitamenti ed i fe-steggiamenti dei cittadini di Frauenwald, i pupazzi di neve che raffiguravano cani da slitta, manifesti e scritte cubitali sui cumuli di neve. Non pensavo che lo sleddog suscitasse tanto movimento… un giorno sarà così anche in Italia?! La seconda manche è stata, per tutti noi, vissuta in modo più tranquillo, nel senso che eliminati i dubbi della prima manche e avendo visto i tempi ci si è potuti concentrare veramente sulla gara. Come in tutte le gare importanti in soli 25 secondi si trovavano ben sei team; la categoria C è da tempo capeggiata dal polacco Surowka, lui corre quasi più veloce dei suoi cani e nessuno riesce a batterlo, per il momento, ma il mio obiettivo era di arrivare il più possibile vicino ai due tedeschi Han-nelore Proske e Lutz Goldammer, o alle due sorelle svedesi Isrealsson. La seconda manche è andata bene, io ero molto più tranquilla, i cani hanno corso al meglio delle lo-ro potenzialità, li ho aiutati praticamente sempre per non farli andare giù di ritmo e a due terzi del percorso ho superato, anche, il concorrente che mi precedeva oltre ad un paio di team della B2 (6 cani alaskan malamute). Ho migliorato il mio tempo di un minuto e mezzo, per cui sono passata all’ottava posizione a due se-condi dalla settima, quaranta secondi dal secondo in classifica, Martin Schulz e venti secondi dalla Prose, terza; ero contenta in quanto, in gare come questa, dove hai un confronto diretto con i team più forti in Europa, il tempo impiegato ti fa capire le tue potenzialità ed i margini di miglioramento per gli al-lenamenti del prossimo anno. Purtroppo Fabrizio non è riuscito a mantenere il terzo posto per soli 9 secondi, ma la cosa che ci preoccupava di più era che i cani cominciavano ad accusare i primi segnali di diarrea dovuta ad un vi-rus probabilmente preso a Roccaraso (ci vorrà un mese per rimetterli a posto). Danny, il leader ha cominciato a dare segni di stanchezza e commettere qualche stupidaggine,

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Isaac e Bandit, i wheel-dog (cani ruota, i più vicini alla slitta) hanno ceduto, praticamente la seconda manche era stata sostenuta dalle tre femminucce.

L’ITALIA E’ TERZA NELLA CLASSIFICA PER NAZIONE SUBITO DOPO LA POLONIA E LA GERMANIA, …. le più forti. Gianni si è confermato al terzo posto e Peppe ha

mantenuto la sua posizione.

Dopo una cena del musher all’insegna di buon ci-bo, canti, balli e tanto divertimento (invito a visitare il nostro sito e quello Antartica per vedere le foto, www.sledog.it e www.antartica.it ), finalmente sia-mo giunti alla terza manche.

Il mio intento era quello di migliorare ulteriormente la posizione, ero sicura di prendere il concorrente partito prima di me, ma mi sentivo anche il fiato sul collo dello svizzero Reinhart, a soli due secondi dietro di me. Sono partita pedalando e sono arrivata pedalando, ho corso per quasi tutto il percorso senza mai ce-dere e infatti… eccolo, sono riuscita a raggiungere il tedesco che era partito prima di me.

Ci siamo fatti onore direi: entusiasti per aver vissu-to questa indimenticabile esperienza a contatto giorno e notte con i nostri cani, (per me è stato il primo mondiale e lo porterò sempre nel cuore), do-po le premiazioni, abbiamo preparato i mezzi e ci siamo incamminati sulla strada del ritorno, ci aspet-tavano sempre 1270 km da percorrere per tornare a casa (i cani, intanto, dormono…..se lo sono meri-tato).

L’arrivo è stato ancora una volta spettacolare; es-sendo domenica l’affluenza degli spettatori era e-norme (15.000!!!!!), tutti mi incitavano per nome e quando sono scesa sul rettilineo finale insieme ad altri quattro team non si capiva più niente. Sono arrivata sesta con il quarto tempo di manche, purtroppo Reinhart è andato più veloce di soli 8 se-condi, ma non mi importava un granché, i nostri o-biettivi erano stati raggiunti, con i cani alla prima esperienza (come la sottoscritta del resto) e con ancora un buon margine di crescita, ero sesta ai Campionati del Mondo W.S.A.!

Per il povero Sabella (di Lecce) quasi 2000 km per riflettere su quei fatidici 5 secondi dalla medaglia di bronzo. Sleddog ……… che passione!!!!!

Anche Fabri che aveva paura che i cani non reg-gessero la terza manche, ha disputato un ottima gara. Allo start, prima di partire, è sceso dalla slitta e prendendo il musetto di ogni cane tra le mani gli ha sussurrato qualcosa, gli spettatori hanno ap-plaudito questo gesto e alla sua partenza lo hanno incitato finché non è scomparso dietro agli alberi.

I cani sono stati fantastici, avevano capito bene co-sa Fabrizio aveva chiesto loro di fare, e sono riusci-ti a mantenere il quarto posto con un ottimo tempo, (a soli 20 secondi dalla terza posizione di Daniela Bigalke): i cani, anche se non in condizione, hanno dato tutto e le carezze e i baci sono stati d’obbligo, ancor prima di vedere il tempo impiegato. (un bel “gruppetto” di amici) Alla fine questi sono stati i risultati della squadra italiana: Sabella che era terzo nelle prime due manche, è arrivato quarto per soli 5 secondi (!!!), preceduto dal quattordicenne tedesco Dimier, Filo-ni quarto, io sesta e Cristalli diciassettesimo.

Saluti cari a tutti

Olivia Piacentini

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Quando il buon Guido Barbieri mi ha inviato via email copia della direttiva emanata dalla F.C.I., ri-guardo all’opportunità di instaurare la classe “Lavo-ro” nelle esposizioni di bellezza per le razze nordi-che, invitandomi ad esprimere un parere in merito, ho ben accettato in quanto molto interessato a questo argomento. Dire “finalmente” sarebbe alquanto scontato anche se, per poterlo veramente dire, si dovrà attendere le disposizioni che attueranno C.I.R.N. ed E.N.C.I. su tale materia. Questa direttiva è l’opportunità che i nostri cani aspettavano da tempo per recuperare la propria “qualità” di razza. Il compito degli allevatori, che si interessano ad una razza da “Lavoro”, è quello di selezionare la stessa per le caratteristiche, “fisiologiche, caratteriali e funzionali”, elencate nello stan-dard. Tale soluzione potrebbe essere il modo per mette-re a tacere tutti i musher e gli allevatori: dalla Classe “Bellezza” uscirebbe solo il Campione di “Bellezza” che, per diventare Campione Italiano, dovrebbe fare altrettanto anche in Classe “Lavoro” che, a sua volta, da sola, incoronerebbe solo il Campione di “Lavoro”. Chiaramente, e qui c’è da fare una premessa a let-tere cubitali, dovrebbero essere presentati, in Clas-se Lavoro, solamente i soggetti che effettivamen-te……..LAVORANO. I cani che dovrebbero esse-re ammessi in Classe Lavoro dovranno avere atte-state, non le proprie attitudini al traino (insite in maniera innata in tutti i Siberian Husky) ma il loro effettivo utilizzo nel lavoro, allo scopo di indirizzare la selezione degli stalloni anche testando questa capacità. Un esempio emblematico lo troviamo in Europa nel club tedesco del VDH (F.C.I.) che, per concedere ad un soggetto il certificato per riprodurre, richiede il certificato di lavoro e la verifica fenotipica. Attenzione!!!! Sarebbe deleterio ed oltremodo i-nefficace se il tutto, invece, si riducesse ad una, semplice, prova attitudinale al traino che non di-mostrerebbe niente ma solo che i Siberian Husky…. trainano; un falso istituzionale per dare un marchio D.O.C. ad un cane senza le relative verifiche.

Al contrario, una corretta applicazione di questa direttiva porterebbe ad una chiarificazione, soprat-tutto, nell’intrigato mondo “SIBERIAN HUSKY” e rivaluterebbe, in maniera radicale, le altre 3 razze F.C.I. considerate da traino: Samoiedo, Alaskan Malamute e Groenlandese, altrimenti relegati a ca-ni da salotto dopo aver perduto le proprie attitudini al traino. Cosa sarebbero obbligati a fare gli allevatori-espositori? Sarebbero obbligati, per prendere il Ti-tolo di Campione, a far effettivamente lavorare i propri soggetti, (rendendosi conto, così, che forse, trainare la slitta a meno di 10 km/h evidenzia una struttura fisica ed una attitudine mentale poco ido-nea al lavoro) e a quel punto si arriverebbe all’utilizzo anche di stalloni di linee da lavoro con fattrici di linee prettamente da Show. Questa normativa, inoltre, sarebbe in grado di re-golamentare (ed è la parte che più interessa al sot-toscritto) definitivamente il mondo del “Lavoro” os-sia lo sleddog. Costituendosi una Classe Lavoro nelle esposizioni, nascerebbe un modo di giudicare, le 4 razze nordi-che, diverso e cioè come cani da lavoro: i ring an-gusti e corti delle esposizioni attuali, lascerebbero posto a quelle immense praterie che invece ospita-no, ad esempio, il Pastore Tedesco; il movimento sarebbe più esaltato e verrebbe così apprezzato anche un maschio ben proporzionato di 59 cm al garrese (ora tacciato di gigantismo) che avrebbe la possibilità di dimostrare la sua fluidità ed economia di movimento. Questa condizione sarebbe la condizione ideale, per le federazioni nazionali ed internazionali dello Sleddog, di richiedere un certificato di “Tipo” al ca-ne di pura razza per partecipare alle gare, regola-mentando finalmente il discorso “pura razza” nelle competizioni sportive. Cosa sarebbero obbligati a fare i musher? A far verificare tutti i propri cani. A quel punto tutti i musher e tutti gli espositori (che vorranno presentare i propri soggetti alle gare di sleddog o alle esposizioni in Classe Lavoro) do-vranno richiedere un “Certificato di Tipo”. Questo certificato potrà essere richiesto dopo aver sottoposto il proprio cane ad un test di valutazione fenotipica alla presenza di un giudice ENCI specia-listico che attesterà l’attinenza allo standard, senza la redazione di giudizio alcuno.

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Tale prova potrà essere organizzata oltre che dall’ENCI, anche dai club di razza (Cirn, Se-shi….etc etc ) e dai club sportivi ufficialmente rico-nosciuti a livello internazionale, attinenti la razza (C.I.S., g.s. Antartica e F.I.M.S.S.). Chiaramente i soggetti già giudicati in esposizioni lo riceverebbero d’ufficio. Tale attestato attuerebbe un controllo preventivo della razza consentendo di: impedire, non l’attività sportiva ma, la riprodu-

zione di quei cani che, in “alcuni” parametri, u-scissero dallo standard di razza, ad esempio: un torace sotto il gomito (tipico di alcuni cani da show) o una schiena troppo lunga (linee lavoro), una statura troppo bassa (linee show) o troppo alta (linee lavoro). Certificato di Tipo parziale

impedire l’attività sportiva, nelle classi di pu-

ra razza, e la riproduzione per quei soggetti to-talmente al di fuori dallo standard. Certificato di Tipo negativo

Una volta acquisito tale certificato, il cane che vo-lesse intraprendere la carriera espositiva in Classe Lavoro, dovrà percorrere, in gare a carattere na-zionale, 200 km (non importa in quante gare e senza tener conto del risultato cronometrico) oppu-re 100 km (con risultato cronometrico: entro il 140% del tempo del primo classificato di categoria con almeno 3 concorrenti. Es. i team più veloci normalmente, per percorrere 12 chilometri, impiegano 26 min circa – 27 km/h - il 140% è rappresentato da 37 min circa – 19 km/h). Le prestazioni saranno “registrate” dal race mar-shall di gara (giudice di gara) sul “Certificato di Ti-po” che, una volta completato, darà la possibilità, ad un soggetto, di:

1. essere iscrizione in Classe Lavoro 2. essere iscritto nell’albo dei Riproduttore

(sia come Stallone sia come Fattrice) Un meccanismo semplice e allo stesso modo pari-tario per i cosiddetti Siberian da Show e Siberian da Lavoro allo scopo di controllare (in linee genera-li) la qualità del Cane da Slitta prodotto in Italia senza più grandi differenze (lavoro – esposizione). Io credo che questa sia l’unica soluzione per sfrut-tare, nel miglior modo, questa possibilità data dalla F.C.I. per un tipo di cane che si sta avviando verso un pericoloso declino. Ora mi chiedo: «Chi avrà gli… ”attributi” per attuare tale direttiva correttamente?», l’ ENCI, il CIRN ed avranno gli allevatori ed i musher il coraggio di mettersi in gioco?

L’ E.N.C.I. ed il C.I.R.N. hanno la possibilità e l’obbligo di farlo oltre alla giurisprudenza per impor-lo agli altri. Chiamino tutte le categorie interessate a raccolta (allevatori, espositori, club di razza, mu-sher, club sportivi) e, concordate insieme le modali-tà di applicazione diano dignità, certezza e qualità alle 4 razze nordiche da traino. Dopo aver terminato questo scritto, navigando su internet, sono capitato sul sito del CIRN e nel nu-mero 34 del CIRN news ho letto l’articolo della Sig.ra Miglietta sulla sua partecipazione ad un ra-duno del Siberian Husky Club di Francia in cui de-scrive con entusiasmo l’avere visto, per la prima volta, dei cani da lavoro e di come fosse rimasta “folgorata (queste le sue esatte parole) da alcune teste ed alcune strutture dei cani da lavoro” …… ripeto cani da lavoro. Si perché spiegava che in Francia esiste la Classe Lavoro!!!!! Sempre sullo stesso numero del CIRN news ho let-to un “Importante comunicato” relativo alla normati-va FCI di cui trattiamo e si dice (testuali parole: «Riteniamo comunque giusto che la prova sia per lo più una “PROVA ATTITUDINALE” che ve-rifichi l’attitudine del cane al traino». Allora sono andato, per curiosità, a scaricarmi dal sito del SHC di Francia il REGOLAMENTO PER IL CONSEGUIMENTO DEL BREVETTO DI LAVORO e…… non ha niente a che fare con una prova atti-tudinale!!!!!!! ( http://siberianhuskyfrance.fr/ ) Ripeto, spero che non si faccia un falso istituzio-nale per dare un marchio D.O.C. ad un cane senza le giuste verifiche. Il sottoscritto e, credo, molti musher sono pronti a mettersi in gioco…… lo saranno altrettanto gli e-spositori? Ora abbiamo la possibilità di rendere giustizia ai nostri cani, dimostriamo di voler bene a queste 4 razze da traino.

Fabrizio Filoni La direttiva F.C.I. YD 4592 del 10 maggio 2005 è stata pubblicata integralmente (testo originario nel-le lingue inglese e francese) sul numero preceden-te del nostro trimestrale “SHC-I News n.1/2006 Pri-mavera” accompagnato da una traduzione, non perfettamente letterale, in lingua italiana.

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News Estate 2006

Ho ricevuto, dal SHC-Italia, l’articolo che il Sig.Filoni ha scritto sulla direttiva F.C.I. Innanzitutto bisogna fare alcune considerazioni. La prima è che la FCI ha scritto che per l’ attri-buzione del CACIB è consentita anche l’ iscri-zione in classe lavoro, questo vuol dire che non è ancora un obbligo, né per il Campionato Inter-nazionale, né tanto meno per il Campionato Ita-liano, indi per cui, secondo me, la prova di Lavo-ro per il Campionato Italiano di Bellezza è anco-ra lontana. Facciamo però una considerazione, potrebbe succedere che, per esempio i Francesi, che hanno una prova di Lavoro ben strutturata, ven-gano in Italia alle Internazionali e avrebbero la facoltà di iscrivere i proprio cani in Classe Lavo-ro. In questo caso l’Italia si troverebbe tra virgo-lette “svantaggiata” rispetto agli altri paesi. Sono molto d’accordo con il sig.Filoni in merito alla prova attitudinale, che di fatto non attesta se un cane è in grado di lavorare. Per questo biso-gna andarci con i piedi di piombo, senza farsi prendere dall’entusiasmo, perché questo inevi-tabilmente ci porterebbe a togliere identità al Siberian Husky. Chi Le scrive Sig.Filoni, non se la sente di pren-dersi la responsabilità di omologare una prova di lavoro o di attitudine al traino, perché la sotto-scritta non è mai salita su una slitta e quindi non può evidentemente avere le capacità tecniche per valutare se un cane sa lavorare oppure no. D’altro canto però bisogna dare grande merito al SE.S.H.I e alla F.I.M.S.S. di avere finalmente avuto il coraggio di sedersi ad un tavolo e discu-tere, credo che per iniziare sia già un grossissi-mo passo avanti. Vorrei adesso parlare un pochino di quello che ho visto in Francia. Non vi nascondo che mi a-spettavo di trovare cani cavalli, levrettati, tutto questo non è successo e ne sono rimasta molto sorpresa. Il cane che ha fatto il migliore di razza (foto a lato) era un Siberian Husky in taglia, e con delle leve meravigliose. Il tutto condito con una tonici-tà nella muscolatura che non avevo mai visto. C’erano però alcuni cani palesemente fuori ta-glia. D’altra parte c’erano anche cani da show bassi e con l’omero corto, che di fatto li rende inefficaci al lavoro. Allora bisogna stare molto attenti a quello che si prospetta all’orizzonte. Bisogna però fare anche

un’altra considerazione, mettiamoci nei panni di un proprietario che ha in casa un cane e vuole giusta-mente portarlo in esposizione e farlo diventare cam-pione, perché dobbiamo costringerlo magari ad affi-dare il cane ad un preparatore, magari a costi eleva-tissimi. Allora non sarebbe opportuno creare sì, al-meno temporaneamente, una prova di Lavoro, ma solo per il Campionato assoluto? Sarebbe questo una sorte di marchio DOC che dà ad un determinato cane quel qualcosa in più che lo ren-derebbe preferibile al fine della riproduzione. Non dobbiamo negarci l’evidenza, che oggi il Sibe-rian Husky non è quasi più un cane da lavoro, se non per alcuni amanti della razza che non vogliono fargli perdere la sua essenza. Le cose vanno fatte gradatamente, altrimenti non si arriverà, secondo il mio parere, all’obiettivo che tanto tenacemente si sono posti FIMSS e SE.S.H.I. Lo standard è l’unico documento che dobbiamo ave-re in mente, ed esso ci dice chiaramente quello che ci si aspetta da un Siberian Husky nel lavoro, quindi applichiamolo anche nella stesura del regolamento della prova di lavoro e di certo non avremo nessun problema.

SIBERIAN HUSKY FRANCE Nazionale d’Elevage

Cerilly 17-18 settembre 2005

TROUBADOUR of Cool Water Maschio nero/bianco, occhi scuri nato il 24/8/2002

(Regular Power of Cool Water x Ucantell of Artic Sun) All.Usselmann – Prop. MM Carneau

(al centro il giudice ENCI/FCI Maria Grazia Miglietta)

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News Estate 2006

IN RICORDO DI ATHENEA

Ho appena appreso la notizia della scomparsa del-la Campionessa Athenea, la notizia mi ha vera-mente sconvolto, soprattutto perché mano a mano mi rendo conto che sono passati molti anni da quando tutti noi abbiamo iniziato ed i cani che ci ricordano i ns. inizi piano piano se ne stanno an-dando. Forse, in cuor mio, ho già la consapevolezza che fra non molto mi troverò a dover scrivere qualcosa per il mio Dream, perché credo che oramai anche la sua dipartita si avvicina. Ma la morte di Athenea, questa volta, mi ha scon-volta, perché a prescindere da quello che Athenea è stata come Campionessa, la cosa che più mi commuove è Athenea in quanto simbolo dei ricordi di tanti viaggi, soddisfazioni ed emozioni che A-thenea rappresenta. Non è un mistero l’amicizia che mi lega a Roberto Alletto e Catia Vernarelli, la nostra amicizia si pre-serva e si preserverà per tutta la vita anche al di fuori della vita cinofila, e sono molto onorata di a-vere la stima di persone come loro due. Questa amicizia è però iniziata forse proprio grazie ad Athenea ed è questo che mi accingerò a rac-contare. Conobbi Roberto e Catia così per caso e siccome eravamo della stessa regione, ci invitarono a ve-dere il loro allevamento e noi andammo a trovarli, appena arrivati Roberto fece uscire tutti i cani, e mi misi a bordo del recinto ad osservarli, ad un certo punto mi apparve Athenea e dissi a Roberto: “e quella?” , lui mi rispose che era una sorella della femmina che stava portando in giro in quel mo-mento, lo guardai e dissi : “ma scusa perché non porti lei?” e Roberto un poco titubante, provò a se-guire il mio consiglio ed iscrisse Athenea alla In-ternazionale di Catania, che era anche mostra speciale, lì Athenea vinse e Dream finì il Campio-nato Italiano.

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Ricordo ancora l’allegria, la gioia, che si mescola-vano alla stanchezza in quel viaggio di ritorno, be-ne da allora , Roberto, Catia ed i loro cani entraro-no in un certo senso a far parte della nostra fami-glia, come se qualcosa di sovrannaturale avesse deciso che da quel momento in poi saremo sem-pre stati legati da un sottilissimo filo. Questo filo a tutt’oggi non si è ancora spezzato e spero che non si spezzerà mai. E’ per questo che ho deciso di scrivere questo pezzo, in tributo ad Athenea, per quello che ha rappresentato per tutti noi. Athenea aveva una devozione verso Roberto qua-si maniacale, lo seguiva con lo sguardo in attesa

di un cenno per sapere cosa fare, per questo noi la chiamavano il “pastore tedesco”, proprio per quella sua attenzione e devozione nel cercare di capire cosa Roberto volesse in quel determinato momento. E forse è stato proprio questo il grande successo di Athenea, più di ogni campionato: era prima di tutto un Siberian Husky che viveva in simbiosi per-fetta ed eccezionale con i suoi compagni di vita. Il campionato di Athenea è stato facile, facilissimo, in particolare per il suo movimento, che fece in-namorare me la prima volta che la vidi e che fece innamorare i giudici che la portarono al Campiona-to Italiano ed Internazionale. Ricordo in particolar modo le nostre trasferte in Grecia, dove il premio per la vincita era un bel sor-so di liquore ed un sigaro, ricordo la gioia del Mi-gliore di Razza ad Atene, il migliore di razza a Graz. Ed Athenea era sempre lì, con lo sguardo fisso verso gl’occhi di Roberto, in cerca di un cenno di approvazione e di gratificazione. Ciao Athenea, continua a correre lassù nei prati verdi del paradiso, e ogni tanto fermati e guarda giù e vedrai che troverai ancora gli occhi di Rober-to che guardando verso il cielo ti stanno danno ancora una volta la prova di quanto sei stata im-portante per tutti noi.

Maria Grazia Miglietta

Ch. ATHENEA (Ch.Otish dei Navajos x Inspiration)

femmina - nero/bianca - nata il 15.12.1995 Campione Italiano 98

(storia pubblicata sul n.3/1998 Autunno)

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News Estate 2006

Velikayas Inti Raymi “Inti”

11.12.1989 - 1.12.2005

Il tuo sguardo di ghiaccio, appena addolcito su un lato da quell’occhio metà chiaro e metà scuro. Il tuo carattere forte, indipendente, da vera Siberiana. La tua espressione fiera sulle vette, come se sapessi di guardare il mondo dall’alto…. Ci hai lasciati in un freddo mattino, dopo aver visto per l’ultima volta la neve. Forse ora ti trovi là dove ci sono le montagne più alte e le distese di neve più bianche. E’ così che ti pensiamo…. Silvia, Alberto e Uli

MOUSE

il gentleman in rosso si è avviato

a Nord del Ponte d’Arcobaleno

11 aprile 1991 – 4 marzo 2006

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News Estate 2006

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A Nord del Ponte d’Arcobaleno Tra la terra e il cielo vi è il Ponte d’Arcobaleno. Da questa parte del Ponte d’Arcobaleno c’è un posto dove quando muoiono si raccolgono gli animali che sulla terra sono stati particolarmente amati da qualcuno. Tutti gli animali che erano feriti, malati ritornano sani e belli come nei giorni migliori della loro gioventù. Vi sono prati verdi, colline in fiore, cibo e acqua in abbondanza. Vi scorre un fiume ampio e poco profondo e tutti giocano felici, anche se a tutti manca qualcuno che era per loro molto speciale e che hanno dovuto lasciare. E viene il momento..... Un Siberian Husky alza la testa..... Davanti a sé, nell’aldilà l’attende un’avventura mai provata prima. E’ ora di avviarsi verso il Ponte d’Arcobaleno. Vi arriva, ma il Siberian Husky non è soddisfatto qui. Il suo cammino va più a Nord, quel Nord che gli manda il suo richiamo, continuo, selvaggio e forte... e il suo viaggio prosegue.... Ora l’aria è più fresca. Ora vi è sempre plenilunio. Ora la luce è argentea e cangiante e si riflette in mille scintille sui campi di neve splendente. Non ci sono strade, muri, recinti solo uno spazio infinito in cui correre. Qui è il luogo dove si raccolgono i Siberian Husky, a Nord del Ponte d’Arcobaleno. Aspettano in questo bellissimo posto, felici ma non soddisfatti appieno. Improvvisamente si alza un ululato, perché uno di loro ha sentito che sta arrivando qualcuno, qualcuno di veramente speciale. Allora tutti i Siberian Husky alzano le loro teste e si uniscono a lui nell’antico coro. Danzano come raggi di luna e cantano come venti invernali. Ci sono Siberian Husky rossi come certe aurore, neri come le notti senza luna in montagna, grigi-argento come la luce della prim’ora, sabbia dorata, bianchi come fiocchi di neve. Anche se non ha mai avuto la fortuna di tirare una slitta si mette alla testa del branco e tutti gli altri si allineano come se fossero attaccati e corrono insieme in una lunga fila multicolore. Li guida oltre i campi e il fiume con passo e cuore da gara. Si precipitano ad accogliere il nuovo arrivato al Ponte d’Arcobaleno. Ti ha visto e quando finalmente vi incontrate vi abbracciate con forza e tu puoi guardare di nuovo gli occhi del tuo cane da tempo uscito dalla tua vita, ma sempre presente nel tuo cuore. La gioia della riunione è celebrata da tutti i Siberian Husky che dimorano a Nord del Ponte d’Arcobaleno, un team luccicante, multicolore che salta, guizza e fa piroette di gioia. La luce di questa scena è ciò che si vede in certe notti magiche nelle zone più a Nord della Terra: l’Aurora Boreale. Poi insieme tu, il tuo Siberian Husky e tutti gli altri animali che hai amato su questa terra vi avviate lungo il Ponte d’Arcobaleno. Da MAKWA4Me - Rielaborazione di Adele Oldani ©

Se questa poesia vi piace utilizzatela pure, ma per favore indicate sempre l’autore sia della poesia che della rielaborazione

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Da: "sara cigolini" <[email protected]> Data: lunedì 6 marzo 2006 11.28 Buongiorno, sono la "mamma" di Sirio, un ululante Si-berian di 11anni. Tre anni fa ha avuto un tumore al-l'occhio e, nonostante lui sia tornato vivace e attivo, ci vede molto meno ed è diventato aggressivo con gli altri cani; per questo motivo ho dovuto affidare ad un amico Kira, rottweiler di 5 anni, che da sempre è stata sua compagna di giochi. C'è qualcosa ke posso fare? Aiutatemi, io lo adoro, ma il suo comportamento mi costringe a scelte molto difficili… Grazie Sara Sirio è nato il 4 aprile 1995, acquistato da privati nella provincia sud di Brescia, erano 6 cuccioli figli di Sirio senior e Lady; la mamma aveva un caratteraccio, abi-tava in cascina e cacciava abitualmente galline e fa-giani facendo vere stragi; ma non ha mai aggredito persone nè altri cani. del padre so poco perchè ho avuto la possibilità di vederlo una sola volta. entrambi sono deceduti nel 2003 di morte naturale. uno dei fratelli di Sirio è stato abbattuto nel 2004 per-chè ha aggredito il suo padroncino. gli altri fratelli so-no tutt'ora viventi e non hanno mai creato problemi. il mio "cucciolo" convive da quando è arrivato a casa mia con la mia gatta, appena più vecchia di lui, e dormono insieme!! Sirio ed io abbiamo adottato kira (il rottweiler che pur-troppo ho dovuto cedere) nel 2001 (il veterinario so-steneva che avesse bisogno di compagnia perchè io ho cominciato a lavorare e dunque mancavo per più tempo da casa -ma non era solo, c'era mia mamma), Kira aveva 40gg e ce ne siamo subito innamorati en-trambi: lui è sempre stato molto rispettoso nei con-fronti della rott, non ha mai cercato di montarla nè s'è dimostrato geloso, anzi. Quando nel giugno 2003 si è ammalato è addirittura diventato più affettuoso di prima, si a con me che con kira. dopo le due operazioni subite nel giro di 7 mesi, ha cominciato a respingere il rott e preferiva la solitu-dine. fino a quando, a novembre, ha aggredito Kira due volte nella stessa settimana senza alcun motivo, la quale ha riportato ferite al muso susseguite dall'ap-plicazione di 9 e 12 punti di sutura. da allora kira vive con un amico che abita poco distante. Sirio con me è sempre lo stesso, molto ubbidiente e protettivo, estremamente coccolone. eppure ogni volta che usciamo, l'incontro con qualsiasi altro cane è tur-bolento e rischia la "rissa".

Da: "Adele Oldani" <[email protected]> Data: sabato 11 marzo 2006 8.18 Carissima Sara, scusa il ritardo nel rispondere alla tua richiesta di aiuto, ma avevo i miei pro-blemi: Mouse il mio Siberian Husky di 15 anni se n'è andato e non me la sentivo di affrontare altri problemi. Veniamo a Sirio. Secondo me ha un solo problema: sta invec-chiando. Il progresso veterinario e una migliore alimentazione hanno regalato ai nostri cani una vita più lunga, ma ahimè, come nel caso degli esseri umani una vita più lunga comporta più acciacchi, che compaiono in quelli che gli ame-ricani chiamano "Golden Years" (anni dorati). Anche i nostri amici pelosi soffrono di Alzheimer che in veterinaria si chiama Cognitive dysfun-ction syndrom CDS che comporta disturbi com-portamentali. Se il tuo cane improvvisamente ti sembra confu-so, scambia la notte per il giorno, diventa ag-gressivo e aumenta la vocalizzazione potrebbe avere una CDS. Mouse, purtroppo negli ultimi sei-nove mesi ha avuto questi sintomi, aggressività esclusa. Un Siberian Husky di 11 anni può tranquillamen-te manifestare questi sintomi. Chiedi al tuo vete-rinario se conosce uno specialista geriatrico o chiedi all'università veterinaria più vicina. Inoltre il cane anziano perde parte della vista e dell'udi-to e diventa più sospettoso, più irritabile.... Potresti provare con somministrargli della Vale-riana (Io davo a Mouse del Karsivan e una com-pressa di Valeriana Dispert da 135 mg verso le 22, ma alcuni giorni gliene davo anche una da 35 mg il mattino...) Chiedi però, sconsiglio il fai-da-te sia negli umani e ancor più negli animali che non possono dirti se stanno meglio o peg-gio. Fammi sapere se ottieni risultati. In quanto a Ki-ra, proprio l'aggressività verso una femmina mi fa pensare a problemi cerebrali, perché il Sibe-rian Husky maschio molto difficilmente aggredi-sce una femmina. Hai provato a separarli, te-nendo uno in un locale e l'altra in un altro per un po'... Mouse non cercava negli ultimi tempi Bi, sua sorella, ma gradiva la sua presenza discre-ta...

Auguri

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Barry Lopez Sogni Artici

(traduzione Roberta Rambelli) Baldini Castoldi Dalai editore

Sono passati vent’anni dalla pubblicazione di “sogni artici”, capolavoro della letteratura di viaggio e di esplorazione che viene spesso definita “antropologia poetica”, e ancora la sua capacità di affascinare il lettore non viene meno. Questo accade perché “Sogni Artici” rimane un libro di grande impatto, che fa riflettere sui problemi dell’ambiente: le allarmanti notizie provenienti dal Nord del pianeta, oggi come nel 1986, restano un argomento di forte attualità che rendono il libro ancora più appassionante. Sullo sfondo, lo spettro del progresso che travolge la natura e la tradizio-ne culturale di un popolo lontano. A metà tra saggistica e narrativa, il libro si compone di storie i cui protagonisti vengono profondamente influenzati dal clima polare, a volte in modo drammatico, mentre il buio, la luce e il ghiaccio creano paesaggi capaci di prendere vita. © Davide Sapienza, Luce che vola, 2005

Barry Lopez è autore di numerose opere di narrativa e saggistica. Tra i rico-noscimenti avuti c’è il Premio Letteratura della American Academy of Arts and letters.Nel 1986 “sogni artici” gli è valso il National Book Award. In Italia ha pubblicato “dalla Groenlandia al Congo” (1996), “Lupi” (1999), “Lettere dal Paradiso” (2002) Il suo sito è www.barrylopez.com

Giancarlo Reggiani - Quattro Zampe sulla neve Alaskan e Siberian Husky, Malamute, Samoiedo, sleddog e dintorni. (suggerito da Guidetti Nicola e Cinzia)

Introduzione dell’Autore

Da molto tempo pensavo ad un libro che potesse illustrare, emo-zionando, il fascino di quegli animali tanto amici dell’uomo ma anche così selvaggi nella loro intima discendenza dai lupi.

tte.

o.

Gli Alaskan Huskies sono dei cani splendidi per i loro occhi az-zurri, il pelo bicolore, le orecchie appuntite e rappresentano l’ evoluzione finale di una serie di incroci che gli esquimesi, per primi, tentarono per rendere i loro Siberian Husky più veloci nel traino delle sliIn questo libro, quindi, non poteva mancare la storia dello sled-dog, una disciplina sportiva così profondamente collegata ai cani dei quali si tratta. Si potrebbe dire che i Siberian Huskies, gli Alaskan Huskies, i Malamute e i Samoiedo vivono per correre: il loro entusiasmo e la loro forza è proporzionale alla velocità con la quale riescono a trainare una slitta sulle sterminate distese bianche, come faceva-no i loro antenati di cui si narra anche in un famoso cartone ani-mato. Vivere con questi animali per quasi due settimane, come ho potu-to fare durante una stupenda gara di sleddog di qualche anno fa, è stata una esperienza unica e mi ha fatto capire quanto sia con-creto e reciproco l’amore fra uomo e cane e quanto importante sia trasmetterlo anche attraverso le immagini e emozionanti e i racconti di un libr

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Segnalazione Silvia Mazzani del 9 febbraio 2006

Otto husky conquistano Hollywood Commuove la storia vera degli animali abbandonati in Antartide

Il film “Eight Below” è il remake americano del film giapponese del 1983 “Antartica” Eight Below, diretto per la Disney da Frank Marshall - produttore del clan di Spielberg è un'avventura che vanta tra i suoi protagonisti umani il bel Paul Walker e Jason Biggs, già protagoni-sta di American Pie in un ruolo di car-tografo, nonché la cantante hip hop prediletta da Prince, Moon. Ma le vere star sono gli husky da slitta, che sal-vano gli scienziati quando cadono nei crepacci. Le tempeste costringono la spedizione a lasciare la base e vane sono le promesse fatte agli animali di un ritorno, Solo uno dei loro amici, Jerry Paul Walker, si batte in ogni mo-do per loro dagli Stati Uniti. Soli nel ghiaccio, gli husky sono stremati: la loro lotta per sopravvivere dura cinque mesi ed è narrata con scene che commuovono, come si è visto alle affollate anteprime. E' una storia vera — già portata sullo scher-mo (ma con toni dark) dal film giappo-nese «Antarctica» di Koreyoshi Kura-hara, che aveva raccontato la vicenda della spedizione partita dal Giappone, nel 1993, per ritrovare gli animali. «Spero che per tutti - spiega Marshall - in tempi di violenza, questa storia si-gnifichi amore per l'ambiente, per gli animali e sappia dimostrare come spesso le bestie sappiano comportarsi meglio di noi. Il significato del film è chiaro. Chiama in causa i tradimenti degli uomini, la legge del più forte che porta i cani a cacciare uccelli, foche marine. Nel rispetto della propria squadra dove i più deboli vengono nu-triti per primi. I film sui cani, special-mente questo, dimostrano che non bi-sogna mai sottovalutare la capacità di sopravvivenza di chi crede nella fami-glia che l'aveva adottato».

(Giovanni Grassi)

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Focal Point – Cristina Pezzica

L’idea di organizzare questo “Siberian Husky Day” a Genova mi è venuta rileggendo i vecchi numeri del giornalino del club. Soprattutto mi aveva colpita lo “spirito” dei precedenti Raduni Nazionali, l’idea che fosse un po’ come una grande festa dove ami-ci di vecchia data potevano ritrovarsi e conoscere i nuovi soci per discutere insieme di questa razza che ci ha rubato il cuore: il Siberian Husky!! Così, saputo che quest’anno non ci sarebbe stato nessun raduno, non persi la speranza e decisi di organizzare un “Mini Raduno” per incontrare i soci della mia regione (molti dei quali conoscevo solo di nome!), per conoscerci e per discutere un po’ dell’attività del club, dei nostri amati cagnoloni, in-somma di tutto quello che è Siberian Husky. Ma un’idea, come si dice, tira l’altra e mi ritrovai a pensare che invece di un semplice Raduno forse potevamo fare qualcosa di più… ossia dedicare un giorno alla nostra razza e ai suoi appassionati in Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. Le basi per il 1° Siberian Husky Day a Genova c’erano già… ed eravamo appena a Dicembre! Nei mesi seguenti fervono i preparativi, c’è tanto da organizzare e il tempo scorre via in un soffio. Intanto accenno l’idea ai soci Liguri che si dimo-strano disponibilissimi e molto interessati, decidia-mo per una Domenica e ci si azzarda a parlare del 19 Febbraio. Prende il via anche il progetto “Tom-boLotto”, una tombola/lotteria con novanta numeri e novanta premi i cui proventi andranno ad aiutare gli huskies abbandonati nei canili. E naturalmente parte la ricerca dei premi in questione che vanno dal più alto (un giaccone fornito dall’amico Walter, proprietario della ditta Ower) al più basso, una rac-colta di tre numeri “storici” di Lupo Alberto, inoltre ci sono in palio lupetti portacandele di ceramica, libri, bicchieri, tazze, set da cucina, giocattoli per cani, ossi di pelle di bufalo, un guinzaglio, una scodella, zaini, calze, cuscini… insomma di tutto e dal valore superiore al prezzo di un numero (2 euro). Naturalmente tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il contributo di negozi, ditte e aziende che hanno fornito sconti e agevolazioni per i soci del nostro club (trovate la lista completa in calce a questo articolo!). Per quanto riguarda il pranzo siamo gentilmente ospitati da Marco e Francesca, i gestori del ristorante Pizzarito/Pastarito. Si prendono accordi con la Pasticceria Mucci per una torta guarnita con il simbolo del club (che ha riscosso grande successo) e con Festiamo! per i palloncini che i soci Paola e Mauro portano diret-tamente al ristorante nel pomeriggio di Sabato 18.

Mi ritrovo a prendere le prenotazioni dei soci, sfor-tunatamente alcuni come Loredana e Orietta sono in settimana bianca, pazienza sarà per la prossima volta… Mi arriva subito la conferma di Mirko, poi Patrizia e Marco, a seguire Denny che mi chiede se può portare anche sua sorella e un’amica e infi-ne la dottoressa Elena, nuova socia SHC-I con l’amica Mara. Inoltre conferma Gloria (Focal Point della Toscana), naturalmente Guido e Laura e il gruppo di Giuseppe composto da lui, Reginella, Marco e Sonia con la loro adorabile bimba (pur-troppo non potrà esserci Linda perché è a correre in Austria). E poi Walter, Mauro e Paola… in totale una ventina soci e familiari, decisamente al di so-pra delle mie aspettative! E finalmente arriva il fatidico giorno! La notte fra Sabato e Domenica io praticamente non dormo, sono tesa come un violino e continuo a sperare che tutto vada per il meglio, soprattutto le condizioni atmosferiche… preghiera quest’ultima esaudita a metà, infatti quando io e mamma u-sciamo di casa con gli scatoloni del TomboLotto incomincia a piovere ma soprattutto a tirare un ven-to terribile.

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Ci guardiamo sconfortate… va bene “riunione ba-gnata riunione fortunata” ma se “il buongiorno si vede dal mattino”…!! Carichiamo armi e bagagli su un taxi e ci dirigiamo verso i portici del Libraccio dove abbiamo appun-tamento con il resto del gruppo. Vedo subito Laura e scambiamo due parole, poi ecco arrivare Gloria che riconosco dalla foto sul sito. Aspettiamo che ci raggiungano Guido e gli altri, intanto parliamo del tempo e dei nostri compagni a quattro zampe (pur-troppo Sibille e Sajako rigorosamente assenti es-sendo quest’ultima, che ha da poco compiuto un anno, in calore). Nel frattempo mamma rintraccia il resto del gruppo che si era radunato un po’ più lon-tano, conosco così Elena, Mara, Denny, Gioia e la loro amica di cui ho dimenticato il nome… excuse moi!! Ci raggiunge Guido, poco più in là c’è Walter ed ecco arrivare anche Mauro che ci informa che il resto della banda è già davanti al ristorante… Ci dirigiamo verso Pizzarito ed eccoli lì, Patrizia e il marito Marco, Mirko con la sua splendida husky Kuma, Giuseppe e il suo gruppo che stanno facen-do scendere dalla macchina Sonia e la bambina, e poi naturalmente Paola con il suo immancabile ala-skano Shark… Una rapida occhiata alla lista per assicurarmi che non manchi nessuno e finalmente il gruppo sale le scale di Pizzarito; rullo di tamburi, ha inizio il 1° Siberian Husky Day a Genova! Marco e Francesca ci fanno strada al piano supe-riore dove la saletta è praticamente a nostra dispo-sizione, i tavoli sono già stati disposti a ferro di ca-vallo e l’organizzazione è come sempre impeccabi-le. Il pranzo è caratterizzato da porzioni abbondan-ti, ottimo cibo e le particolarissime focac-ce/antipasto tipiche di Pizzarito, nel corso del radu-no si discutono le nuove iscrizioni e i rinnovi al club, parliamo un po’ dei nostri siberian “di una vol-ta” e della dimostrazione firmata “IceWolf Sleddog Team” (Giuseppe Prampolini) in collaborazione con CIS e SHC-I che c’è stata il giorno prima in una scuola elementare per sensibilizzare i bambini allo sleddog. Giuseppe sul suo portatile ci mostra le diapositive delle Olimpiadi della Neve Torino 2006, l’argomento suscita l’interesse anche del gruppo di Denny, intanto Walter discute con Marco e Giu-seppe la creazione di un nuovo tessuto sperimen-tale studiato apposta per resistere alle basse tem-perature e che speriamo di potervi presentare pre-sto sulle pagine della rivista… Segue una breve “sfilata di moda” in cui Walter ci illustra alcuni suoi prototipi (giubbotti, eskimo, oltre a un pratico zaino che si trasforma in giaccone), dopodiché c’è il discorso sui prodotti della ditta ALMO (che per mancanza di tempo non ha potuto mandare nessuno in rappresentanza ma che ci ha fornito un buon numero di campioni omaggio per i soci presenti – si ringrazia per la disponibilità il si-gnor Carlo Pestarino) che Elena dall’alto della sua

esperienza di veterinaria definisce un ottimo ali-mento per i nostri siberiani. Durante il pranzo Shark fa il cascamorto con Kuma che però è gelosissima del suo padrone Mirko e non si lascia corteggiare dagli alaskani nemmeno quando hanno gli occhi azzurri… Peccato Shark non è la tua giornata fortunata! Degna di nota anche la partecipazione straordina-ria del Presidente del Consiglio dei Ministri, Ma-riuccia Berlusconi ^_^ (simpatica maschera) Dulcis in fundo il TomboLotto che riscuote uno strepitoso successo, i numeri spariscono come niente ed ecco arrivare il momento dei premi, il giubbotto lo vince Mauro con uno degli ultimi nu-meri rimasti, mentre Guido fa incetta di campioni della Almo, io mi porto a casa due libri (“Insieme con i lupi” e “La Vita Segreta dei Cani”), la raccolta di Lupo Alberto, uno zaino Giver Viaggi, uno zai-netto giallo, un guinzaglio, un numero della rivista National Geographic con un’interessante monogra-fia “da lupo a cane”, una coscia di pollo che però essendo di pelle di bufalo è al sicuro da aviaria e simili ;) e non mi ricordo cos’altro. A seguire il dolce (la torta con il simbolo del club e le decorazioni di Lupo Alberto – più a tema non si può!), tutti fanno i complimenti allo chef. E per finire dopo il brindisi una premiazione a sorpresa, con Guido che consegna degli splendidi medaglioni SHC-I ai Focal Point presenti ed alcuni numeri “sto-rici” del giornalino del club ai nuovi soci.

Personalmente posso dire che è stato un riuscitis-simo Husky Day, certo il tempo è volato in fretta, si sarebbe potuto parlare di molto altro ma quello che conta è essere stati lì, esserci divertiti e soprattutto conosciuti. Ringrazio tutti i partecipanti e gli amici che hanno collaborato all’iniziativa, è stata la prima ma di sicuro non sarà l’ultima… dopotutto non è scritto da nessuna parte che di Husky Day ce ne debba essere solo uno all’anno e al più presto or-ganizzeremo sicuramente qualcos’altro (si parla di una passeggiata con i cani), magari più vicino ai soci di Piemonte e Valle d’Aosta… come si dice, chi ben comincia è a metà dell’opera!

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“Non è la terra che appartiene all’uomo, ma l’uomo alla terra, non è l’uomo a tessere la trama della vita,

egli è soltanto un filo, e qualunque cosa egli faccia alla terra o ai figli della terra, in realtà lo fa a se stesso”

- Capo Seattle - Si parla spesso di civiltà, ma a ben guardare, la re-altà, dimostra l’esatto contrario. Si parla di leggi studiate per educare l’uomo nella sua quotidianità, ma a volte non sono fatte rispettare. La disavventu-ra che ha coinvolto Silver, il mio lupo, mio marito e io di riflesso, dimostra che da colpevolizzare è sempre di più l’essere supremo umano. Nella sera di un’estate dell’anno 2005 nel vano ten-tativo di trovare un po’ di refrigerio, uscimmo da casa e, per un attimo, l’afa che l’asfalto faceva risa-liva verso l’alto ci tolse il respiro. Silver e Key ansimavano ad ogni passo, quasi senza pensarci ci avviammo verso la fontana del centro dove la mia lupa si buttò letteralmente in acqua! Era una gioia vederla sguazzare con quell’entusiasmo che l’ha sempre contraddistinta. La piazza, affollata di tavolini all’aperto e piuttosto sporca, dette un’immagine di sé ben poco lusin-ghiera ma ci sedemmo comunque sui gradini dell’orologio nella speranza di qualche folata di vento: era una di quelle serate soffocanti e prive di giro d’aria. Totalmente. Ci avviammo verso casa, tra le urla della gente e la confusione dei camerieri, cambiando percorso all’ultimo istante. Tranquilli, si discorreva del più e del meno quando a pochissimi metri dalla nostra abitazione comparve, dal nulla, un pastore tedesco dal pelo lungo senza collare. Successe tutto in una frazione di secondi. Puntando Silver direttamente lo attaccò senza che questi potesse in alcun modo difendersi. La piccola lupa si trovò tra due fuochi senza poter reagire e non lo potè fare neppure mio marito, attorcigliato tra la lunghezza dei due guinzagli. Al secondo attacco, una signora fece capolino dal cancello, chiaramente distratta dal ringhio dei cani e, al nostro invito di portar via il suo animale, ci ri-spose che non intendeva intervenire per paura. Chiamò quello che interpretammo essere il suo compagno, persero tanto di quel tempo a litigare tra loro che alla fine fui io a perdere la pazienza. Intimandolo di scendere immediatamente, afferrò per la collottola il pastore tedesco ponendo fine, finalmente, ad un litigio completamente imparziale. Mio marito si massaggiò dolorante la gamba: i den-ti aguzzi di quel cane erano penetrati anche nella

sua di carne. Eppure nessuno di quei signori si preoccupò minimamente di domandare se ci fosse-ro state delle conseguenze anzi, aggiunsero che per sciocchezze del genere non valeva neppure la pena di perderci del tempo! Passata l’angoscia, riscontrammo un bel buco sul muso di Silver, un bel morso sulla coscia destra di Paolo, mio marito, la piccola Key visibilmente im-paurita e per ultima io piuttosto terrorizzata. Il sangue freddo dimostrato in quei minuti, che a me parvero eterni, scivolò via lasciandomi sola con i dubbi e i sensi di colpa che presto si tramutarono in una rabbia senza limiti. Non eravamo intenzionati a sporgere alcuna de-nuncia per non rischiare di far pagare al cane le colpe di un padrone incosciente, ma l’arroganza con la quale si rivolse a noi ci convinse a non tace-re, a non nascondere fatti simili che mostrano tutto il menefreghismo di certe persone. Da questa esperienza ne esco piuttosto delusa e amareggiata dalla totale debolezza delle autorità che per primi dovrebbero dare il buon esempio, dai cittadini incuranti delle buone maniere, dai proprie-tari che si vantano di saper “dominare” il proprio amico quattro zampe e da tante altri piccoli com-ponenti che rendono difficile la convivenza tra la superbia dell’uomo moderno e gli animali resi vitti-me da quest’ultimo.

Ornella Boni

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Da: "Ayuka's Kennel (Pierangelo Masellis)" Data: lunedì 27 marzo 2006 0.23 Ayuka's Almost Unreal 1st Debut in Young Class National Expò 25.03.2006 Young Class:

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1° Exc Bos Giud. (Ms Ceccarelli Maria IT) International Expò 26.03.2006 Young Class: 1° Exc Bos Giud. (Deutscher Erwin) Ayuka's Asgard Mist 1st Debut in Young Class International Expò 26.03.2006 Young Class: 1° Exc Giud. (Deutscher Erwin)

Da: "CryOutKennel" Capanni Davide Data: giovedì 30 marzo 2006 15.10 We are very proud to present new siberian husky male of my kennel T-Bone " Utopialand U areThe Top" International expo' Montichiari 25-26/02/2006 CAC

National expo' Avellino 25/03/2006 CAC -BOB-BOG International expo' Eboli(SA) 26/03/2006 CAC -BOB-RIS.BOG

Da: Elena Cavazza Data: lunedì 27 marzo 2006 13.52 Siamo orgogliosi di comunicarvi che nostra Crys (Snow Crystal della Farha) ha conseguito il titolo di Giovane Promessa Enci Data: lunedì 10 aprile 2006 13.51 All' Internazionale di Wieselburg (A) del 8\9 Aprile, Giudice Ehold Ingrid (A), le nostre Moony (Honeymoon della Farha) in classe Cam-pioni 1a ECC, CACA, CACIB, BOS e la figlia Crys (Snow Crystal della Farha) in classe Intermedia 1a ECC, CACA

il Principe Alberto II di Monaco è arrivato al Polo Nord In situazioni climatiche difficili, la spedizione ha percorso oltre 150 chilometri

in slitte trainate da cani - Domenica 17 aprile

Sottolineando di aver constatato lungo tutto il percorso gli effetti del riscalda-mento del globo sui ghiacci dell'estremo nord, Alberto II ha aggiunto che «questa straordinaria avventura umana che ab-biamo appena vissuto non deve farci dimenticare che il nostro pianeta è in pe-ricolo e che dobbiamo più che mai mobi-lizzarci per salvarlo».

Il Principe Alberto II al suo arrivo al Polo Nord (foto:Palais Princier Monaco)

Partito giovedì scorso dalla base russa di Barneo in compagnia degli altri sette membri della spedizione il sovrano mo-negasco ha raggiunto il polo alle ore 17.45 locali. Dopo aver piantato la bandiera monega-sca e quella del CIO (Comitato Interna-zionale Olimpico), Alberto II ha dichiara-to: «sono felice di aver raggiunto l'obiet-tivo che mi ero fissato e di essere arriva-to con tutta la mia squadra sano e salvo al Polo Nord».

Il Principe Alberto con alcuni membri

della spedizione Polo Nord (foto:Palais Princier Monaco)

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di Adele OLDANI Rif. SHC-I News n. 3/2005 pagg.27-30 e n.1/2006 pagg.23-25

hiedo un’ultima dose di pazienza ai lettori del “News” per rispondere ad alcuni punti della risposta alla risposta ecc. del sig. Filoni

e prometto che sarà l’ultima volta, ma… 1. L’abitudine di commentare a settimane di distan-za eventuali seminari mi sembra una pessima abi-tudine, soprattutto quando c’era tutto il tempo per farlo ed erano state fatte più sollecitazioni per un dibattito. 2. La frase “con la coda diritta dietro di loro” signifi-ca esattamente quello che significa: coda portata diritta (non alta, non a falce) cioè come un naturale prolungamento della linea dorsale. Nessun cane Kontoki ha mai portato la coda a fal-ce in un ring, e meno che meno quando venivano da noi attaccati alla slitta… solo qualche volta pri-ma di qualche discussione tra simili. 3. In quanto all’affermazione “è sufficiente toccarlo e osservarlo da fermo” (anche se poi sono valutati anche in movimento!) qualsiasi libro sul movimento del cane, da quello della Page a quello di Hollen-beck o di Curtis Brown sostengono che solo una buona struttura garantisce un buon movimento. In quanto alla famosa esposizione giudicata dalla signora Norris io ero nel ring con più di un cane: due si sono piazzati secondi nelle rispettive classi libera maschi e femmine (Butch e Huke) vinte da Akzal e da una femmina Innisfree e uno ha vinto la classe giovani (Gandalf) e le assicuro che la signo-ra Norris come tutti i giudici americani non ha chie-sto più di due giri ai cani insieme, poi un triangolo, un avanti e indietro e un giro singolo e stop. Negli Stati Uniti, durante la Speciale, anche le di-verse classi per i cani da slitta sono giudicate se-guendo questo modello. Anche ad Ancona si è comportata nello stesso modo. I giudici americani hanno 3 minuti a cane e se sforano, vengono ri-chiamati dal “superintendente” e in seguito penaliz-zati dall’AKC. 4. Nel fare i paragoni con località innevate o meno io ho portato nomi di città che si trovano più o me-no allo stesso livello sul mare, lei mi cita Bergamo (Bassa 211 m e Alta 645 m s.l.m.) e Roccaraso

(sull’Appennino a 1230 m s.l.m.). Pittsburg è più bassa di Bergamo! 5. In quanto alla sua appassionata difesa dei sog-getti Vargevass con citazione del giudice che ha dato il BOB ad un suo cane ad una speciale su 148 soggetti, dovrebbe leggere quanto viene scritto proprio in questi giorni sullo Showsibe americano (una lista che ospita commenti e dichiarazioni della maggior parte degli allevatori di Siberian Husky d’America compreso quelli che corrono regolar-mente) a proposito del cane che ha vinto al Cruft di quest’anno. Sono al 99 % indignati dalla scelta del giudice. Adesso mi spiego perché! In quanto ai Siberian Husky inglesi, mi creda, li co-nosciamo benissimo. Uno dei primi cani della sig.ra Vallerino era la Ch.Forstsal’s Ivitch, molto diversa (in meglio) dal cane con lo stesso affisso che ha vinto quest’anno sempre della signora Leich e il fat-to che nessuno sia più andato a prendere cani in Inghilterra forse è una spiegazione. In quanto al far lavorare i nostri cani sfonda una porta non aperta, ma spalancata. Siamo stati tra i primi a far correre i nostri cani, poi, ovviamente abi-tando a Milano e avendo occupazioni che non permettevano di continuare a livello serio abbiamo smesso, abbiamo sempre comunque continuato a preferire i cani atleti, ma sempre fedeli al tipo “pic-colo topo siberiano” vedi i cani dei team di Lorna Demidoff, di Short Seeley, dei Norris rispetto a “ca-ni da sella” inglesi o dell’Europa del Nord. Quello che ci si dimentica purtroppo è che il Sibe-rian Husky non è un cane da sprint, è un cane fatto per tirare un peso leggero su lunghe distanze; se lei va sul sito dell’Iditarod vedrà i cani di Karen Ramstead che non hanno nulla da invidiare ai cani che vincono nei ring di bellezza, ma ovviamente all’Iditarod non competono per i primi posti! Come sempre, io credo che “in medium stat virtus” evitiamo quindi di allevare sia Malberian (Malamute+Siberian) che Whippasky (Whippet+Husky)!

C

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ASSEMBLEA ORDINARIA DEL C.I.R.N.

(Club Italiano Razze Nordiche) Società Specializzata riconosciuta ENCI

12 marzo 2006 Riportiamo stralcio verbale Assemblea, relati-vo al rinnovo delle cariche sociali, pubblicato sul sito ufficiale www.cirn.it, per sottolineare il buon successo dei “Siberian” (* allevatori e/o proprietari di Siberian Husky) che su 15 posti disponibili ne hanno conquistati sei, e la candi-datura Mariagrazia Miglietta non è passata per soli pochi voti. Totale Soci presenti di persona: 50 Totale Soci presenti per delega: 100 Totale Soci presenti: 150 Soci aventi diritto al voto: 244 Quorum presenze: 61% Elezione del Nuovo Consiglio Direttivo Biagiotti Giuseppe 141

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Buratti Pierluigi 132 Pagliari Maria Giovanna 132 Pavanati Michela 129 (*) Bertolani Vittorio 126 Saccani Giuseppe 111 Baglieri Eugenio 108 Zirri Isabella 105 (*) Rodaro Valeria 63 (*) Miglietta Maria Grazia 57 (non eletta) Elezione del Nuovo Collegio Sindacale Rebosio Sergio 135 Di Lena Loris 105 Carlevaro Alessandra 111 (*) Elezione del Nuovo Collegio dei Probi Viri Brutti Roberto 129 Turchi Ylenia 99 (*) Guasti Gino 96 (*)

Nel pomeriggio dello stesso giorno si è anche svolta l’Assemblea della Sezione di Razza Si-berian Husky (SE.S.H.I) che ha eletto all’ una-nimità i nuovi 11 Consiglieri. Con affisso: Aymo Massimo (Windshot) Pavanati Michela (Winalmik) Presidente Pertici Monia (Torquemada) Pes Manlio (Isola del Vento) Rosin Claudia (Oumiak) Zirri Isabella (Velikayas) Senza Affisso: Cardea Fabio, Carlevaro Alessandra, Chia-relli Luca, Marioli Rinaldo, Turchi Ylenia Il notevole potenziamento dell’aspetto lavoro (con 3 consiglieri, Aymo, Chiarelli, Marioli) fa ben sperare per il raggiungimento, si spera in tempi brevi, della “classe lavoro”, come richie-sto dalla F.C.I. e quindi della relativa “prova di lavoro” almeno per la nostra razza. Segnaliamo inoltre che da alcune settimane sul sito ufficiale della Sezione è apparso il NUO-VO LOGO, indubbiamente più elegante e pro-fessionale e senza dubbio più in linea con quel-lo delle altre sezioni di razza del CIRN.

Logo sostituito

NUOVO LOGO

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CORRISPONDENZA ed altro ancora…

Da: "Ketty Nardi" <[email protected]> A: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Data: martedì 28 marzo 2006 18.03 ho ricevuto il nuovo giornalino del club, anche que-sta volta l'ho letto immediatamente, forse perché ho ancora troppa "sete" di conoscenza del mondo Husky. Avendo avuto modo di leggere tutti i nume-ri del 2005 e il nuovo del 2006 , ho notato che ci sono stati molti dissapori nella gestione del club, la cosa mi dispiace molto, ma essendo stata socia di questo e dell'altro club di razza (seshi) so che cer-care di fare del bene in un organo ufficiale non è sempre facile. Spero che in futuro le cose migliori-no sia per il vostro che per l'altro club, così che la razza possa contare su due realtà solide e di vec-chia data, ma con l'attività di giovani menti real-mente amanti dei Siberians.

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Credo che il bollettino sia ben fatto e deve conti-nuare a vivere, soprattutto se si pensa che esso è rivolto a tutti quei privati proprietari di un solo Husky, cui poco interessa della politica dei clubs o delle esposizioni, quelle persone per le quali il pro-prio cane è il proprio beniamino. Mi ha dato enorme gioia l'apprendere che finalmen-te qualcosa si sta movendo realmente per unificare il mondo dello sport e quello degli shows. Sai bene quanto e da quando mi batto affinché il Siberian Husky venga visto da tutti in un unico modo: un cane da traino, perfetto nelle sue forme, armonico, con un movimento leggero e un carattere indomito e fiero. Ora che sono lontana dagli shows mi dedico (per quel che mio figlio mi concede) al mio ultimo Husky, Victor (Ch.Triumphant Victory At Hexen Wolf) e agli altri della compagnia: 2 Bolognesi chiassosi, 1 meticcia che in realtà è un orso trave-stito da cane,1 Akita, 1 Pastore Tedesco, e tutti i cani randagi del mio comune, per i quali mi batto giornalmente con le autorità competenti affinché vengano curati, sterilizzati e affidati a persone che possano amarli (io ne ho già 8 a me intestati come cani di quartiere e di cui mi occupo tutti i giorni). Saluti e buon lavoro Ketty

From: Giovanni <[email protected]> To: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Sent: Wednesday, February 08, 2006 10:27 PM Subject: giornalino Salve a Tutti sono Giovanni e ho ricevuto e letto il giornalino grazie. Sono felice di leggere che il club continue-rà, mi ero un pò demoralizzato vedendo le tante beghe, rinnoverò sicuramente nei prossimi giorni la tessera, siete insostituibili, mi sono rivolto a voi sempre a causa di piccoli problemi e mi avete sempre ascoltato e aiutato.

Grazie ancora Giovanni e Nanuk

Da: ELENA <[email protected]> A: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Data: mercoledì 8 febbraio 2006 18.47 Che emozione vedere la mia lettera, spero che la signora in questione non si arrabbi troppo. Bellissimo il giornalino, interessante da capo a pie-di. A proposito della ragazza con l'husky amante della nutella (il mio da piccolo in effetti lucidava i barattoli meglio che se fossero stati nuovi..) (poi ho smesso di darglieli) ti mando questa foto del Joy con il mascarpone, ne va matto. L'avevo mandata anche alla Galbani ma con mio rammarico non l'hanno mai usata.. in effetti non è inquadrata bene ma più che altro credo che li abbia dissuasi il mio slogan, “un mascarpone da cani”

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Da: "Mazzani Silvia" Oggetto: L'infinita grandezza dei cani da slitta Data: giovedì 16 marzo 2006 10.47 Ieri sul Resto del Carlino la notizia della coppia fio-rentina partita domenica mattina dal Rif. Battisti (Appennino Reggiano) e sorpresa dal maltempo: i due pare non abbiano nemmeno reagito e si sono accovacciati aspettando la morte. Durante la notte la temperatura è scesa a meno 20°: il cane Mato, un incrocio di husky, ha resistito tutta la notte vegliando le salme dei padroni e l'in-domani all'arrivo del Soccorso Alpino è stato allon-tanato a forza dai soccorritori....

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Da: "i3NTU" <[email protected]> A: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Ogget-to: Re: SHC-I News n.1/2006 Primavera Data: mercoledì 5 aprile 2006 13.34 In questi ultimi giorni sono molto in apprensione per la mia Kiska. Lunedì 3, hanno dovuto operarla, l'intervento pre-sentava molti rischi, ma non rimaneva altro da fare, non vi dico quante ore di malinconia e tristezza. L'intervento è riuscito, alle sette di sera si è sveglia-ta dall'anestesia. Ieri abbiamo dovuto fargli una fle-bo, non si reggeva in piedi. Oggi ha iniziato a mangiare qualcosa, ora è in giardino che prende il sole stesa sull'erba, Nanuk sempre vicino a fargli compagnia. Speriamo che si riprenda, purtroppo sono quasi 11 anni, sappiamo bene quali sono le aspettative di vita. Nella foto che allego l'ho fatta il giorno prima dell'in-tervento, lei stava male e Nanuk le è sempre ac-canto.

Vi saluto cordialmente, Luciano, Kiska & Nanuk

Newsletter 5/2006 del 20 aprile 2006 inviata a 9.351 iscritti alle news del www.circolopolare.com Il Grande Nord e il 54° TRENTOFILMFESTIVAL Il 21 aprile esce nelle sale cinematografiche IL GRANDE NORD, vincitore del 54° Trento Film Fe-stival nel 2005. Occorre riconoscere che Trento Film Festival ha il merito di aprire la strada e di evi-denziare come i temi del grande Nord, della mon-tagna, delle esplorazioni e dell'avventura siano se-guiti da un pubblico sempre più vasto. Il titolo origi-nale del film è "Le dernier trappeur", del regista francese Nicolas Vanier è distribuito in Italia dalla Mikado. Racconta la storia di uno degli "ultimi" cacciatori di pelli delle montagne rocciose canadesi, sofferman-dosi su paesaggi molto suggestivi, densi di atmo-sfera dove domina la natura. Un film da vedere an-che se a volte occorre turarsi il naso per come al-cune sequenze con i cani siano "volutamente drammatiche" al fine di creare più tensione. Il sito della Mikado film e: www.mikado.it

Da: "Gloria" <[email protected]> A: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Oggetto: incombe la rovina della razza!!!! Data: mercoledì 19 aprile 2006 18.05 Sono molto preoccupata ragazzi: sta tornando la moda del siberian a causa dei 2 film usciti in questi giorni al cinema (Il Grande Nord ed Eight Below.). Il siberian è tornato alla ribalta in meno di un mese. Ogni volta che porto a spasso le mie bimbe la gen-te si ferma ed esclama "guarda quelli sono dei si-berian husky, come i cani del film!!!". E sto treman-do all'idea di cosa succederà d'ora in avanti. Fino ad ora nessuno faceva caso ai miei cani, anzi, non sapevano quasi quasi nemmeno di che razza fossero....... ed invece ora non passiamo inosser-vati!! Chi deve acquistare un cane purtroppo cerca un Siberian e già 2 o 3 volte mi sono arrivate richieste di cuccioli che, puntualmente, ho RIFIUTATO!!! Purtroppo contro il mio interesse, lo capisco bene, ma non me la sento di dare un Siberian a chi cerca solo un cane "alla moda"!!! E' tutta gente che cadrà vittima di coloro che sono senza scrupoli: il Sibe-rian Husky verrà servito loro su un piatto di argen-to!! Mi dispiace molto di questa situazione e nel mio piccolo cerco in tutti i modi di dissuadere queste persone dall'acquistare il cane sbagliato soprattutto mettendoli in guardia sul fatto che, d'ora in poi, si potranno trovare sul mercato cuccioli a "basso co-sto" visto che chiunque si improvviserà allevatore e programmerà cucciolate a ripetizione, almeno fino a quando il mercato non cambierà direzione.........

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Campione Sociale Assoluto (Sommatoria punti gara espositiva+gara sleddog) CRY OUT BLACK POWER Femmina LOI 01/136797 nata il 12.04.2001 Padre: Cry Out The Revolution (Ch.Missingonthepack della Farha x Ch.Cryout) Madre: Handle with Care in Alto Stat Virtus (Ch.Missingonthepack della Farha x Eclipse Sun ASV) Allevatore: Allevamento Cry Out di Capanni Davide Proprietario: Giuseppe Prampolini

Campione Sociale Sleddog (Miglior Musher fra i soci 2005) LUCA BRIOSCHI grazie anche al suo team di 4 Siberian Husky: When The Leader Was Andy – maschio rosso/bianco LOI TC.074543 - nato il 5.12.1996 Ginger Ale Drink It Up – femmina rosso/bianca LOI TC.074544 - nata il 5.12.1996 Wakan’tanka Alone on Yukon Trail – femm. G/B LOI 03/65697 - nata il 26.12.2002 Algusk Fenderstratocoaster – femmina rosso/bianca LOI 03/140075 - nata il 12.04.2003

Ricordiamo anche gli altri Campioni Sociali 2005 in carica titoli assegnati al nostro XIV Raduno Nazionale di domenica 10 aprile 2005 a Villa Orsi

(foto a colori pubblicate sulle copertine del nostro trimestrale SHC-I News n.2 e n.3/2005)

MASCHI THE NEW CASTLE NEW MILLENIUM Prop. Renato Chilese FEMMINE Ch. SAHARA Prop. Manlio Pes GIOVANI Maschi PRINCE OF TIDES della Farha Prop. Elisa Calaon GIOVANI Femmine CRY OUT BLACK SKY Prop. Giuseppe Prampolini

Segnaliamo inoltre la miglior prestazione di un socio musher nella stagione 2005/2006

OLIVIA PIACENTINI Laureatasi Campionessa Italiana Sprint nella cat. C1 (4 cani SH)

(gara di Cortina del 28-29 febbraio 2006) Con i due leader presentati allo scorso raduno di Bologna

ERIN “classe libera” LOI 01/196152 – DREAM “classe giovani femm.” LOI 05/026621

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Da: Giuseppe Prampolini & Marco Ossola Oggetto: elementari del Brinzio Data: mercoledì 22 febbraio 2006 23.24 Mattinata con i bambini e le insegnanti delle elementari del Brin-zio (VA). Una lezione teorica sullo sleddog, la sua storia, filmati, foto del campionato 2005/2006, le razze nordiche, i materiali: slit-te ecc. Consegna di un fascicoletto ai partecipanti comprendente: “CIS Magazine, libretto sul cucciolo a cura del SHC-I, calendario con foto, volantino centro sleddog le marmarole, documentazione sullo sleddog tratto dal sito www.icewolf.it, ecc.

Da: "Gloria" <[email protected]> A: "Siberian Husky Club Italia - Redazione" Oggetto: FINALMENTE "SLEDDOG" Data: domenica 2 aprile 2006 22.51

Whoopee è andata alla GRANDE, le han-no fatto i complimentiin tanti.... finalmente ho potuto vederla all' opera e sono rimasta molto soddisfa

tta.

ma!!

La piccola si è fatta valere, ha tirato con tutta l'aniE' andata insieme an-che ad altri 2 cani che non aveva mai visto, senza fare una piega. E' nata per questo, e oggi lo ha dimostrato

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ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI Sabato 25 marzo 2006 alle ore15,00 in Gallarate, presso l’abitazione della segretaria Laura Pedullà, si è tenuta in seconda convocazione l’ Assemblea Genera-le dei Soci con il seguente ordine del giorno: 1. Relazione Annuale 2. Relazione ed approvazione bilancio consuntivo an-

no 2005 3. Presentazione bilancio preventivo ed attività sociali

anno 2006 4. Aggiornamento pratica Benotti Maurizio 5. Raduno Tecnico Nazionale 6. Focal Point Regionali 7. Possibilità di rinnovo Cariche Sociali 8. Varie ed eventuali. Sono presenti i Soci: Barbieri Guido, Beretta Alessandro, Brioschi Luca, Brusaferri Francesco, Juric Darko, Mazzina Reginella, Oldani Adele, Pedullà Laura e Prampolini Giuseppe. Viene chiamato a presiedere l’Assemblea il socio Juric Darko, segretaria verbalizzante la socia Laura Pedullà. 1) Relazione Annuale Essendo tutti i soci presenti perfettamente a cono-scenza di quanto accaduto nel corso nell’anno 2005 l’Assemblea esonera l’ufficio di segreteria da una rela-zione minuziosa e dettagliata, ed approva all’unanimità un riassunto della stessa realizzato con la rilettura dell’editoriale dei 4 numeri del giornalino in cui gli av-venimenti sono riportati per sommi capi. 2) Relazione ed approvazione del bilancio anno 2005 Si dà lettura del bilancio consuntivo 2005, già trasmes-so a tutti i Soci insieme alla convocazione di questa Assemblea. Il saldo risulta ancora attivo anche se la quota “riserva” si è notevolmente ridotta causa mag-giori “uscite” per raduno nazionale (due giorni) ed assi-stenza legale vertenza Benotti. Il numero dei soci (156 di cui 30 nuovi iscritti) e la percentuale dei rinnovi (72,41%) sono da considerarsi un ottimo risultato vista la situazione generale del Club (assenza di un Consi-glio Direttivo). L’Assemblea all’unanimità approva il bilancio con un particolare ringraziamento a tutti coloro che hanno, in vario modo, contribuito a questo risulta-to. 3) Bilancio preventivo anno 2006 L’Assemblea prende atto della riconfermata “sponso-rizzazione” di Annamaet Pet Foods” e ringrazia il socio Michele per la disponibilità che consente, oltre al più che soddisfacente andamento rinnovi (siamo ad oggi in 130) di assicurare la copertura delle priorità del Club (segreteria e redazione) e di potenziare la struttura dei “Focal Point” nell’ottica di “mini incontri regionali” per avvicinarsi e coinvolgere maggiormente i soci. (vedi punto 6)

4) Aggiornamento pratica Benotti Con il pagamento della parcella (esposta in bilancio) del nostro legale di Milano, Avv. Rovatti Amedeo, que-sta spiacevole vicenda dovrebbe essere conclusa e l’Assemblea non ritiene di doversi soffermare ulterior-mente sull’ argomento. Si pende atto comunque della documentazione e della corrispondenza intercorsa. 5) Raduno Tecnico Nazionale Considerato il notevole impegno organizzativo ed eco-nomico, essendo peraltro ancora incompleta la struttu-ra dirigenziale L’Assemblea decide di non effettuare, per quest’anno, il raduno nazionale, ma contempora-neamente di promuovere dei “mini incontri regionali” (vedi punto 6) 6) Focal Point Regionali L’Assemblea concorda nel ritenere estremamente utile ed importante la figura del “Focal Point Regionale” (soci particolarmente “attivi” nel loro ambito territoria-le); approva la proposta dell’ufficio di segreteria di po-tenziare tale struttura responsabilizzandola maggior-mente e dotandola di un certa autonomia con il compi-to principale di mantenere un rapporto più stretto con i soci della regione in modo da agevolare l’ organizza-zione di “mini incontri” (passeggiate, pranzi, occasioni varie) sostitutivi, per quest’anno, al raduno nazionale. L’assemblea apprezza ed elogia l’entusiasmo di questi soci che con il loro apporto di idee ed iniziative, unite al loro lodevole impegno, sono la “linfa vitale” per il futuro del Club. L’Assemblea si complimenta anche con il campione Sociale Assoluto 2005, (la femminuccia Cry Out Black Power di proprietà del socio Giuseppe Prampolini) e con il Campione Sociale Sleddog, Luca Brioschi. I soci Capanni Davide e Rovito Rosaria riceveranno invece il “premio fedeltà” grazie ai loro 10 anni di iscri-zione al Club. 7) Possibilità di rinnovo Cariche Sociali L’Assemblea prende atto di una situazione interna in netto miglioramento e di alcune disponibilità assai inte-ressanti per cui incarica l’ufficio di segreteria di attivare la procedura per il rinnovo delle cariche sociali con la richiesta candidature (da presentarsi entro il 30 giu-gno) e l’individuazione del giorno migliore per lo svol-gimento delle elezioni (verso metà settembre). 6) Varie ed eventuali Vista l’ora tarda si preferisce raccogliere le numerose indicazioni emerse, in modo che il futuro Consiglio le possa esaminare e soddisfare con maggior tranquillità e serenità. L’Assemblea viene dichiarata chiusa alle ore 18,30

Il presidente Darko Juric

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News Estate 2006

Ricordate la domanda: “in quanti saremo quest’anno?” pubblicata sul numero scorso? Ebbene ora, a fine aprile, possiamo rispondere con soddisfazione:

siamo in 141, numero che sicuramente potrà ancora leggermente aumentare da qui a fine anno. L’obbiettivo che ci eravamo prefissati (raggiungere almeno lo stesso numero di soci dell’anno di fonda-zione del Club) è stato quindi raggiunto e superato. Un sincero GRAZIE a tutti voi. L’Assemblea Generale dei Soci di sabato 25 marzo (vedi verbale pubblicato nelle pagine seguenti) ha preso atto di una situazione notevolmente migliorata, ha detto basta a polemiche pretestuose e deleterie e ha nuovamente ribadito il concetto di evitare, nei limiti del possibile, di farsi coinvolgere in diatribe e sterili tentativi di screditarci. Possiamo quindi “voltar pagina dimenticando”, come già riportato nel numero precedente “ripicche ed atteggiamenti non consoni alle cariche ricoperte dai vari personaggi che in questo ultimo periodo hanno contribuito, singolarmente o di concerto, ad offuscare l’immagine del Club”. Con le elezioni di metà settembre (verrà convocata apposita assemblea straordinaria) procederemo al rinnovo di tutte le cariche sociali per il triennio 2007-2009 rendendole operative da subito in modo da avere una maggiore stabilità grazie a nuove energie. La vostra disponibilità si sta “concretiz-zando”: a fine giugno (termine ultimo di presentazione candidature) si potrà disporre di una “scheda di votazione” che vi verrà spedita con tempestività e che ci ritornerete con l’apposita busta, già intestata alla segreteria, inserita in questo numero del giornalino (chi potrà essere presente in Assemblea – e ci farà mol-to piacere - voterà sul posto).

Anno Numero Soci Numero Rinnovi Rinnovi % Nuovi Soci Non rinnovi

1992 125 2005 156 126 72,41 30 48 2006 141 120 76,92 21 36

Aspiranti Soci Dall’art. 5 dello Statuto Sociale. ................ I nominativi di coloro che hanno richiesto di divenire Soci verranno pubblicati sul bollettino dell’ Associazione sotto la dizione “Aspiranti Soci”. Se entro due mesi dalla pubblicazione nessun socio esprime parere sfavorevole con lettera raccomandata inviata al Presi-dente le persone, il cui nominativo é stato pubblicato, divente-ranno automaticamente Soci effettivi. Qualora dovesse pervenire al Presidente parere negativo ri-guardo l’accettazione di un socio, la decisione definitiva spette-rà al Consiglio che, in caso di mancata accettazione della stes-sa, non é tenuto ad indicare i motivi della propria decisione. BATTAGLIA Elena NATALI Luca FILONI Fabrizio OLCESE Loredana GIACOMELLI Ileana OSSOLA Marco GREGORI Graziella SIGOTTI Gian Piero MANCA Massimo

Nuove Zampine ♥ Prevista nascita maggio 2006

padre: Ch.Cry Out Eminem madre: Ch. Blue Moon Ankalyn

MANLIO PES 07024 LA MADDALENA (SS)

Tel. 0789 727087 - Cell. 328 9568783 http://www.dellisoladelvento.it

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