San Siro News 2006/2

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1 Anno 1 numero 2 Novembre 2006 Notiziario su lavori, progetti, iniziative del Contratto di Quartiere S. Siro A cura del LABORATORIO DI QUARTIERE S. SIRO Via Abbiati 4 (serranda verde di fronte al 3) tel. 02 – 48712296. Orari d’apertura: martedì e giovedì dalle 16.00 alle 18.30 e mercoledì dalle 10.00 alle 13.00

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Notiziario su lavori, progetti, iniziative del Contratto di Quartiere S. Siro

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Anno 1 numero 2 Novembre 2006

Notiziario su lavori, progetti, iniziative del Contratto di Quartiere S. Siro

A cura del LABORATORIO DI QUARTIERE S. SIRO Via Abbiati 4 (serranda verde di fronte al 3) tel. 02 – 48712296.

Orari d’apertura: martedì e giovedì dalle 16.00 alle 18.30 e mercoledì dalle 10.00 alle 13.00

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Il Contratto di Quartiere prosegue; hanno preso avvio i lavori di ristrutturazione di Viale Aretusa, è iniziata la manutenzione straordinaria degli edifici di Via Civitali 2 e 4; lentamente e non senza difficoltà continua il lavorio necessario per cercare di affrontare le diverse questioni che riguardano il quartiere, con la consapevolezza che non ci sarà una trasformazione magica, ma che è possibile provare a prendersi carico delle diverse situazioni, cercando di individuare pezzi di soluzioni che permettano di vivere meglio a San Siro. Fra gli elementi positivi ci sentiamo di segnalare l’emergere di fiducia e di maggiore collaborazione fra coloro che - a diverso titolo - sono attivi nel quartiere. E sempre fra gli elementi positivi ci sentiamo di segnalare l’attivazione in prima persona di alcuni abitanti del quartiere, uomini e donne che decidono di spendere parte del loro tempo per fare qualcosa che possa rendere migliore il posto in cui vivono: speriamo davvero che possano essere sempre di più, poiché questa è una delle cose che ci fanno credere che il cambiamento è possibile. Avanti con giudizio, allora e… AUGURI, SAN SIRO Il Laboratorio di Quartiere

Sommario > Castagne e Comete Pag.3

> Lavori in corso Pag. 4

> Laboratorio.. di teatro Pag. 6 > Laboratorio Abita Pag.7 .. SEN TO CHE NON C’È TEMPO... > L’educativa di strada

racconta la ricerca sugli adolescenti di San Siro

Pag.9

> Il laboratorio si apre al conflitto:due occasioni per riflettere

Pag.9

> Progetto Hammam: intervista all’ass.Makramé

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> Notizie in breve Pag. 11

> Il mercatino si racconta

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Grazie di esserci stati, grazie di cuore. È questa l’unica espressione che vorrei donarvi per la vostra parola, il vostro impegno, per averci creduto e per essere stati con tutti noi, nel segno della solidarietà. Giorno 29 ottobre 2006 alle ore 15: 00 nell’oratorio della parrocchia BVA abbiamo dato vita alla prima manifestazione all’insegna della solidarietà: castagne e comete. Erano presenti due CPS rispettivamente dell’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e dell’Azienda Ospedaliera Luigi Sacco, che assieme alla parrocchia BVA sono stati i promotori dell’iniziativa. Hanno aderito coloro che tutti i giorni operano sul territorio alla ricerca del benessere dei singoli cittadini italiani e stranieri: il Laboratorio di quartiere, l’associazione Makramè onlus, Custode Sociale Fondazione S. Francesco, la Fondazione Don Gnocchi, l’associazione NAGA e l’associazione Polisportiva Bonola Boys. E’ stato bello ritrovarsi e conoscersi attraverso momenti ludici. A volte si parla cosi tanto di risocializzazione, spesso, però capita che l’argomento trattato rimanga cristallizzato attorno a delle tavole rotonde, appiccicato addosso ai corpi degli addetti ai lavori, mentre invece questi ultimi dovrebbero, e nella mischia mi ci metto pure io, attivarsi di più e oltrepassare quei confini farciti di burocrazia e parole, per permettere a chi non ha la capacità, di stare in mezzo, di parlare, di essere ascoltati. Questi sono obiettivi che nella manifestazione del 29 sono stati raggiunti, come? Con la curiosità di esserci, la voglia di fare, senza strafare con i concetti e le riunioni, cosi, senza pretese. La giornata, gradevole anche da un punto di vista climatico, è stata contornata da una Super Gimkana, che ha visto come protagonisti molti bambini e i rispettivi genitori che, sgolandosi e ridendo, hanno fatto sì che quei piccolini mettessero in mostra tutta la loro capacità per primeggiare e vincere. Secondo un mio parere,

osservando la gioia, l’agonismo benevolo e l’emozione che traspirava da ogni singolo bambino, nessuno è stato sconfitto, tutti, dal primo all’ultimo hanno vinto. Vittoria per l’impegno, vittoria per essere stati con noi, vittoria per la partecipazione. Nel frattempo, mentre loro correvano evitando birilli e seguendo tracciati a spirale disegnati sul terreno, chi più di altri esprimeva emozione e gioia di esserci, era don Roberto, che tra una corsa e l’altra trasportava noi adulti verso quella dimensione che a volte perdiamo di vista: la semplicità di vedere il mondo, anche per un giorno, per un’ora, con gli occhi dei nostri bambini. Spesso ignorando quel mondo, siamo inglobati da spirali, metaforiche, che ci trascinano nello stress della vita quotidiana, assumendo cosi aspetti distaccati che ci allontanano dalla solidarietà. Non tutti però, perché in quell’occasione anche noi adulti abbiamo giocato, basta una palla e via, tutti in campo per il triangolare di calcetto a sette. L’arbitro federale in prima linea, le squadre in divisa e non sono mancate le sgomitate, i gol e falli presunti. Un tris di squadre ben amalgamato: la sofferenza psichica, sì perché la squadra dei Bonola Boys è formata da ragazzi con problemi psichiatrici; l’assistenza, la squadra degli infermieri dell’ospedale San Carlo e la preghiera, i chierichetti della parrocchia BVA. Il triangolare lo ha vinto la squadra dei Bonola Boys, secondi gli infermieri dell’ospedale San Carlo e terzi i Chierichetti. Il condimento di queste due imprese agonistiche, era composto di profumi di

Castagne e Comete

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“Chi è maestro dell’arte di vivere, distingue poco il lavoro dal suo tempo libero, tra la sua mente e il suo corpo, la sua educazione e la sua ricreazione, il suo

amore e la sua religione. Persegue semplicemente la sua visione dell’eccellenza in qualunque cosa faccia

lasciando agli altri decidere se sta lavorando o se sta giocando. Lui, pensa sempre di fare entrambe le cose

insieme.”.

carne alla brace e di castagne e poi le bancarelle dei gruppi di riabilitazione e risocializzazione dei due CPS. I ragazzi del gruppo decoupage hanno esposto i lavori che durante l’anno producono all’interno del servizio, cosi pure le ragazze del gruppo cucito. Inoltre dalla Sicilia, una cooperativa di ragazzi con problemi psichiatrici, che si occupano della lavorazione di prodotti agricoli, ci hanno spedito i loro prodotti e anche quelli sono stati esposti. Il tutto, con dei contributi, sempre all’insegna della solidarietà, è stato messo in vendita. In fine la musica, anche qui ragazzi e ragazze che affrontano giornalmente la sofferenza psichica, hanno dato allegria alla manifestazione, suscitando emozioni varie. E’ stata una giornata per distrarsi dalla solita routine, per ridere e

scherzare, per conoscersi e per intrecciare, giocando, le reti che aiuteranno chi ne ha di bisogno. A proposito di gioco, vi lascio con una massima zen che bene si adatta alla giornata: “Chi è maestro dell’arte di vivere, distingue poco il lavoro dal suo tempo libero, tra la sua mente e il suo corpo, la sua educazione e la sua ricreazione, il suo amore e la sua religione. Persegue semplicemente la sua visione dell’eccellenza in qualunque cosa faccia lasciando agli altri decidere se sta lavorando o se sta giocando. Lui, pensa sempre di fare entrambe le cose insieme.”. Ancora grazie.

Salvatore Stimolo.

Interventi di manutenzione ordinaria gli interventi di manutenzione ordinaria; riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture e quelle necessarie ad integrare e mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. Interventi di manutenzione straordinaria sono definiti interventi di manutenzione straordinaria le opere e le modifiche necessarie per rinnovare o sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché i servizi igienico-sanitari e tecnologici, senza alterazioni dei volumi e delle superfici degli edifici e senza modifiche nelle destinazioni d’uso.

Lavori in Corso

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Inizio lavori: 23 ottobre 2006 Fine lavori prevista:ottobre 2008 Sono iniziati i lavori di manutenzione straordinaria in via Civitali 2, 4 e Aretusa 6, i ponteggi, con sistema di allarme, sono stati posizionati lungo le facciate di tutti i gli edifici, l’impresa ha iniziato dalla sistemazione delle coperture con la rimozione completa dell’esistente manto di copertura, formazione di nuovo manto previa sostituzione totale delle tegole rimosse con nuove tegole controllo e revisione dell’orditura portante, realizzazione continuità della gronda di perimetro rifacimento completo della impermeabilizzazione dei canali di gronda ripristino del sottogronda (cornicione) in calcestruzzo con rimozione delle parti pericolanti, deteriorate o comunque danneggiate, eliminazione di crepe e fessure, fornitura e posa di pluviali esterni in rame con pozzetto al piede e sostituzione dei pluviali esistenti incassati nella muratura di facciata, l’impresa in oltre sta procedendo con il rifacimento completo dell’intonaco di facciata e con la nuova tinteggiatura. L’intervento prevede la rimozione completa dell’attuale intonaco di facciata degli edifici fino al raggiungimento del sottostante supporto; quindi applicazione di nuovo intonaco civile e tinteggiatura finale, verrà poi eseguita la tinteggiatura delle pareti e soffitti dei vani scale. Successivamente verranno rimossi tutti i serramenti di facciata degli alloggi, compresi gli avvolgibili in legno, l’infisso in legno, i vetri, gli stipiti e i controstipiti, i coprifili e tutti gli accessori connessi al loro funzionamento e sostituiti con finestre - porte finestre in PVC, rinforzato con profili metallici, ad una o più ante, complete di vetri termoisolanti. Piano del colore partecipato Agli inizi di dicembre verranno esposti alcuni campioni di colore, per permettere agli abitanti di scegliere il colore che preferiscono per la tinteggiatura delle facciate.

Inizio lavori: 4 settembre Fine prevista: maggio 2007

Sono iniziati a settembre i lavori di ristrutturazione del tratto stradale tra viale Aretusa e piazza Selinunte. I lavori nella parte centrale, compresi i parcheggi a raso, saranno terminati entro fine dicembre, mentre la pensilina del mercato verrà realizzata a marzo 2007. La sistemazione di Piazza Selinunte inizierà a gennaio 2007.

E’ aperta la gara d’appalto per il riattamento degli alloggi destinati agli inquilini soggetti a mobilità, entro dicembre si intende definire un programma che porti all’individuazione degli alloggi ritenuti dagli abitanti più idonei alle proprie esigenze. Questo lavoro verrà svolto in collaborazione col gruppo di lavoro S.Siro. È in fase di ultimazione la definizione del progetto di manutenzione straordinaria delle scale A,B,G.

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Inizio lavori: febbraio 2007 Fine prevista: febbraio 2008 Schema della viabilità: le frecce indicano il senso di marcia dei veicoli Si può educare attraverso il teatro? Un gruppo di otto persone ha accolto la sfida posta da questo interrogativo, affascinato dal desiderio di sperimentarsi e di mettersi a confronto. È così che ogni

lunedì sera dalle 19.30 il salone sottostante la CGIL di Piazza Segesta si anima di desideri di scoperta, di voglia di esprimersi e di conoscersi. Sono persone tra i 30 e i 60 anni che settimanalmente si incontrano guidate dall’educatrice e attrice Giorgia Restieri, allieva del Master “Creatività e crescita personale attraverso il teatro” presso l’Università Cattolica di Milano. È un’iniziativa nata a fine settembre con la collaborazione del Laboratorio di Quartiere e con la convinzione che la teatralità sia uno strumento di promozione sia per la crescita

Laboratorio... di teatro

Proseguono i lavori del P.R.U. in via Paravia e sono iniziati dei lavori di manutenzione straordinaria in via Gigante 3.

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personale che sociale. A questa proposta hanno creduto naturalmente Giorgia e gli operatori del Laboratorio, ma soprattutto coloro che hanno dato la propria adesione e hanno seguito con grande interesse il cammino sin qui svolto, la maggior parte dei quali sono abitanti del quartiere. Siamo andati ad intervistarli prima di un loro incontro, per sondare impressioni, desideri sia dell’insegnante, ma anche dei partecipanti. Abbiamo trovato un grande entusiasmo e una forte soddisfazione che hanno accompagnato le parole e gli umori dei partecipanti. Durante gli incontri si svolgono diverse attività: esercizi di rilassamento, sperimentazione del proprio corpo nello spazio, educazione della vocalità e scoperta di sé. Le attività diventano così per i partecipanti sia occasione per padroneggiare strumenti, ma anche luogo dove si concretizza l’opportunità di rilassarsi assaporando il lato ludico dell’iniziativa. Abbiamo chiesto ai partecipanti di esprimere un proprio commento su questa iniziativa. Oltre al desiderio di apprendere tecniche e strumenti sono emerse una serie di motivazioni valicanti il versante didattico dell’iniziativa: “Sono venuto perché è un’iniziativa di quartiere”, “Offre la possibilità di socializzare e conoscersi, di avvicinarsi a persone con le quali non avresti la possibilità di farlo”. “È uno spazio protetto nel quale è possibile esprimersi liberamente”. “Scoperta”, “viaggio”, “corporeità”, “sensibilità”, “proposta intrigante”: sono queste le parole che ci hanno comunicato i partecipanti alla domanda di riassumere con un vocabolo la loro esperienza. Vorremmo lasciarle alla vostra immaginazione. Passando per via Maratta si intravede su una finestra del civico 3 la scritta “Laboratorio di progettazione partecipata”, siamo entrati a conoscere le responsabili e il loro operato. Il Laboratorio Abita, progetto di ricerca del Politecnico di Milano è gestito dagli architetti Anna Delera e Maria Finzi. Quando ha avuto inizio il progetto? L’attività di ricerca è iniziata il 4 marzo del 2002, anche se risale ad un anno e mezzo prima di questa data. La proposta è stata avanzata dal Politecnico ad Aler nel marzo 2000 per svolgere un’attività su uno spazio collettivo del quartiere San Siro come sperimentazione delle pratiche e metodologie della progettazione partecipata. Si è scelto di lavorare sugli spazi collettivi perché più complessi da un punto di vista di gestione della gente: “tutti li usano, ma nessuno se ne vuole far carico”.

Laboratorio Abita

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Perché è stato scelto il quartiere San Siro? Eravamo in contatto con Ermanno Ronda del Sicet, il quale ci ha presentato Tina Motta, responsabile del Sicet nel quartiere San Siro e insieme a loro abbiamo costruito questa attività di ricerca. Come si è realizzato il progetto? Individuato il quartiere l’iniziativa è stata poi presa in carico dall’architetto Galbiati responsabile Aler per questa parte di territorio, che ha preso in considerazione la proposta. È stato quindi indicato un luogo dove erano già stati stanziati finanziamenti per le opere: i cortili di Via Maratta 3 e Piazza Montefalterona 1 e 3, caratterizzati da lavori di manutenzione straordinaria nei primi mesi del 1999. Dal ’99 al dicembre 2001 nei cortili vi erano palizzate per il rifacimento delle facciate e i lavori andavano a rilento. Aler era in crisi con l’impresa e la spronò a rifiutare il completamento delle opere; chiusero i lavori sulle facciate e le coperture, lasciando però le opere riguardanti i cortili. La situazione in questi cortili era visibilmente peggiorata tanto da favorire episodi di devianza e da infastidire gli abitanti. Con Federcasa e Regione

Lombardia si è venuti a siglare il programma di ricerca con il Politecnico che prevedeva 12 mesi di attività. Le richieste degli abitanti riguardo ai lavori erano basse ma alte le preoccupazioni relative al degrado sociale. Per comprendere meglio i problemi che ci venivano posti abbiamo organizzato con gli abitanti tre mattinate, dove gli stessi ci hanno mostrato i luoghi più degradati (soffitte e cantine), alcuni dei quali utilizzati per scopi illeciti. Si è costituito contemporaneamente un gruppo di lavoro composto da un responsabile della Regione, uno di Aler, uno di Federcasa con il quale è stato quindi definito un percorso. Per conquistare la fiducia degli abitanti è stata organizzata una giornata per lo sgombero delle cantine. Allo stesso modo per i solai e per i cortili. Inoltre è stato realizzato un grande lavoro sul retro delle corti per renderle di nuovo usufruibili. Nel frattempo i lavori del Laboratorio Abita continuavano in parallelo: rilievo sociale delle corti (chi abitava, quanti giovani, quanti anziani) per avere un quadro di conoscenza sociale. Poi è stato effettuato un rilievo botanico e delle corti

accompagnato da attività con i bambini per renderli partecipi al progetto e con gli adulti e anziani per raccogliere le opinioni e ascoltare le loro storie di vita. A settembre abbiamo ritrovato un clima di convivenza dignitosa e molta più fiducia. Il lavoro è proseguito con un gruppo di tecnici per elaborare il progetto nei dettagli. Qual è il vostro compito attuale? Abbiamo fatto una nuova proposta alla Regione, ossia quello di essere presenti sulla realizzazione dei lavori, per fare da filtro tra abitanti ed esecuzione delle opere. Il progetto esecutivo è stato affidato però ad una terza persona senza il nostro controllo. I lavori sono iniziati prima che noi ritornassimo e abbiamo constatato la non aderenza al progetto preliminare. Il giugno dell’anno scorso abbiamo avuto la possibilità di tornare in maniera ufficiale. Abbiamo fatto un’assemblea per riguardare il progetto e con gli abitanti abbiamo cercato di comprendere le priorità tra le quali la gestione del verde. Il tempo della ricerca attuale accompagna i lavori. Le questioni relative al verde saranno rinviate in primavera, mentre il grosso delle opere dovrà concludersi entro

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Natale. Dopodichè rimarremo fino a conclusione totale del

lavoro con lo scopo anche dove di pianificare la gestione

della manutenzione del verde (luoghi per riporre attrezzi, gruppi ciclici…).

Gli architetti ci lasciano alcune impressioni personali sull’esperienza ritenendola valida seppur faticosa, un’occasione di crescita e un modo per fare cultura fra gli abitanti stessi.

Il servizio di Educativa di Strada di zona 7, in accordo con il Laboratorio di Quartiere, ha iniziato nel mese di settembre una ricerca avente lo scopo di incontrare gruppi di ragazzi presenti nel quartiere di San Siro attraverso la mediazione di adulti, che avessero una conoscenza pregressa dei ragazzi. L’idea che ci ha mosso è stata di comprendere la visione dei ragazzi sul quartiere in cui vivono, di scoprire i loro desideri e bisogni rispetto al territorio e le modalità di relazione con la comunità adulta. Nello specifico è emerso che il quartiere è privo di spazi a loro dedicati e che la convivenza con gli adulti è particolarmente difficile negli spazi comuni, quali parchetti e cortili. Implicitamente si coglie tuttavia un’opinione positiva del luogo in cui vivono, malgrado emerga costantemente una certa difficoltà a fidarsi dei “grandi”. Da loro abbiamo imparato che i tempi per costruire insieme sono diversi e più lunghi rispetto a quelli degli adulti. Dopo una prima fase di conoscenza, ascoltando i loro desideri e interessi, con un gruppo abbiamo iniziato a incontrarci il lunedì pomeriggio al Centro per Giovani di Via Lammenais per imparare a fare i murales e a ballare la break dance, mentre con un altro stiamo tentando di girare un cortometraggio che racconti il quartiere San Siro visto dai giovani che lo abitano. Gianclaudio Marino Educativa di strada zona7 Il conflitto è un'esperienza universale sia dell'essere umano che della società: ci interroga a diversi livelli e dimensioni, da semplici spettatori a principali protagonisti, con forme più blande oppure più travolgenti. Gestirlo è un compito alquanto complicato e spesso ci si riconosce sprovvisti di strumenti adeguati per padroneggiarlo. È per questo che a partire dal mese di ottobre hanno preso avvio due filoni di incontri su questa tematica, esplorata

da differenti punti di vista. Il primo, condotto da due esperti mediatori appartenenti al servizio "Un amico in comune", ha avuto esordio presso il Laboratorio di Quartiere mercoledì 8 novembre. E' una proposta quindicinale di quattro incontri di due ore ciascuno (dalle 18 alle 20) rivolta in particolar modo ad associazioni e abitanti interessate a confrontarsi con il tema del conflitto interpersonale e alla sua mediazione. Un argomento

“... sento che non c’è tempo... e allora un po’ più in fretta farò...” L’educativa di strada racconta la ricerca sugli adolescenti di San Siro

Il laboratorio si apre al conflitto: due occasioni per riflettere

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alquanto complesso e problematico, affrontato però in maniera vivace e stimolante, che rende i partecipanti attivi nel processo di apprendimento. Attraverso attività ludiche e simulazioni, facilitanti sia l'interesse, ma anche la riflessione sulla problematica stessa, ai presenti viene offerta la possibilità di approfondire la conoscenza reciproca, mettendo in gioco se stessi e sperimentando alcune modalità di risoluzione dei conflitti. Il secondo filone riguarda invece più nello specifico la tematica dell' “Abitare e del convivere". Un ciclo di quattro incontri promossi dal Cric, iniziato il 24 ottobre e conclusosi il 17 novembre, è stato rivolto in particolare agli operatori che nel quartiere si trovano a confrontarsi di frequente con le difficoltà connesse a questo argomento. I primi due incontri sono stati condotti da Raffaello Martini, mentre i restanti da Ennio Ripamonti, entrambi operatori nell'ambito dello sviluppo di comunità. A differenza del filone precedentemente presentato, il tema del conflitto è stato calato principalmente nel contesto

dell'abitare, accompagnando quindi i partecipanti a riflettere sulla questione della convivenza e sulla sua

problematicità. In particolar modo è stato efficace "vestire i panni" dei diversi attori che quotidianamente si trovano a dover gestire le difficoltà connesse alla condivisione del territorio e ai relativi costi derivanti. Tra le varie sfaccettature del tema affrontato, è emerso come il conflitto possa essere osservato sotto due aspetti

differenti: sia come problema, in quanto fonte di violenza, disgregazione, disordine collettivo e malessere personale, ma anche come opportunità e risorsa, qualora esso possa diventare promotore di cambiamento, ed espressione di risorse individuali. Il corso è stato anche occasione per affrontare in maniera concreta alcune problematiche poste dai vari attori, offrendo pertanto anche un ausilio pratico a chi si occupa di animazione sociale e sviluppo di comunità. Entrambi i filoni hanno ottenuto una buona risposta in termini di partecipazione.

Com’è nata l’idea del progetto? La proposta dell’Associazione Makramè Onlus nasce dalle attività avviate nell’ambito del Contratto di Quartiere II, Patto Locale di Sicurezza. Nel corso degli incontri avviati all’interno del Laboratorio di Quartiere è emersa l’osservazione che le donne migranti e italiane, soprattutto in contesti periferici come il quartiere di S.Siro, si trovano spesso prive di punti di riferimento fisici e relazionali, dove potersi incontrare per discutere e condividere le proprie esperienze.Di qui la necessità di creare un luogo in cui le donne, incontrandosi, possano raccontare storie

culturali diverse, comunicare e scambiare conoscenze, riconoscersi quali naturali portatrici e testimoni di saperi e pratiche di cura. Il progetto prevede uno spazio multifunzionale dove l’hammam diventi attività principale e continuativa, produttrice di reddito ed in grado di sostenere in parte anche altre attività che in questo luogo potrebbero essere proposte. Proprio per le sue caratteristiche, la proposta non è rivolta unicamente al quartiere, ma all’intera popolazione cittadina e metropolitana con l’obiettivo di modificare i modelli di accoglienza e di trasformare ritmi temporali e spaziali

Il conflitto è un'esperienza universale sia

dell'essere umano che della società: ci

interroga a diversi livelli e dimensioni, da semplici spettatori a

principali protagonisti, con forme più blande

oppure più travolgenti.

Progetto Hammam: intervista all’ass. Makramé Onlus

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offrendo la possibilità di attività ricreative e culturali e quindi di un’apertura del quartiere alla città. Quali passi state facendo per portare avanti il vostro progetto? Il progetto, che richiede un consistente impiego di risorse, è stato presentato al Bando Città di Città promosso dalla Provincia di Milano. Siamo quindi attualmente in attesa degli esiti.

Il progetto prevede il coinvolgimento attivo delle donne del quartiere. A che livello? Il lavoro di progettazione partecipata svolto negli ultimi mesi ha portato alla definizione di un progetto condiviso (con alcune donne del quartiere, le associazioni locali, i comitati, i sindacati, le istituzioni, la pubblica amministrazione) che prevede, oltre all’hammam, la realizzazione di uno

spazio multifunzionale per l’accoglienza, l’aggregazione e l’integrazione, ovvero un Centro Interculturale fruibile dalle

associazioni e dagli abitanti per attività e proposte rivolte al quartiere (attività culturali, sportive, psicosociali). Nella fase di realizzazione del progetto poi saranno previsti più livelli di coinvolgimento delle donne e degli abitanti del quartiere: la costituzione e l’accompagnamento di un gruppo multietnico di donne con l’obiettivo che si organizzi in modo autonomo per la gestione dello spazio e delle attività lavorative, il coinvolgimento e la progettazione partecipata degli spazi comuni con gli abitanti del cortile dove sorgerà il Centro, l’informazione ed il

coinvolgimento più ampio dei cittadini del quartiere. Per chi è interessato a collaborare o per informazioni chiamare Camilla Mele 328.769278

CARTA SCONTO OVER 65 Proseguono i lavori rispetto alla carta sconto over 65 che si vorrebbe attivare per febbraio 2007. CORSO DI GINNASTICA PER DONNE DI TUTTE LE ETÀ È partito il corso di ginnastica per donne che si tiene ogni lunedì dalle 9.00 alle 10.00 presso il salone della parrocchia Beata Vergine Addolorata, in Piazza Esquilino 1. Il corso ha riscosso molto entusiasmo e le iscritte sono già diciotto. Il corso è stato realizzato con un finanziamento del CRIC, Centro Regionale d’Intervento e Cooperazione ed è tenuto da Luciana, già istruttrice di altri corsi che si tengono in parrocchia. È ancora possibile iscriversi contattando il CRIC 02 36564364 (referente Sara Colombo) o il Laboratorio di Quartiere. La quota di iscrizione è di 10 euro che comprende l’assicurazione e le 20 lezioni. RETE ANZIANI Il tavolo anziani è un luogo dove le diverse realtà del quartiere che si occupano degli anziani hanno l’occasione di conoscersi e coordinare i loro interventi. Obiettivi del tavolo sono: -aumentare la conoscenza reciproca tra i vari attori che si occupano del tema anziani -cercare forme di coordinamento e di non sovrapposizione dei servizi -individuare collaborazioni specifiche ed eventualmente uno o più progetti condivisi. Prendono parte al tavolo: CPS, Parrocchia Beata Vergine Addolorata, I delfini, Il Giardino, I custodi socio sanitari della Fondazione Don Gnocchi, Federconsumatori, Un amico in comune, SPI-Cgil, ADI servizio ASL, Centro diurno integrato Segesta, Ist. Geriatrico di via Paravia, portieri e custodi ALER, custodi socio sanitari della Fondazione Fratelli San Francesco, Parrocchia San Protaso.

Notizie in breve

L’hammam, da noi conosciuto anche come bagno turco, è tradizionalmente il luogo

dell’intimità, della purificazione del corpo, delle confidenze

femminili, della condivisione della cura di sé. In questo luogo di grande portata simbolica il piacere di occuparsi di sé passa

attraverso la possibilità di una diversa socialità al femminile e attraverso rituali di cura che ridonano a chi li compie un

benessere sia fisico che psichico.

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Abbiamo incontrato la signora Hermine Victoria per ascoltare la sua esperienza di partecipante e collaboratrice del mercatino dell’usato, iniziato a giugno 2006 come attività annessa al Contratto di Quartiere. Ha mai fatto esperienze come espositrice nei mercatini dell’usato? Certo!Sono una grande esperta ed è la mia passione. Ne ho fatti molti anche in altre città tra le quali Lugano, ma l’esperienza di San Siro è quella che preferisco perchè è più familiare e vicina a casa. Ha partecipato al primo mercatino? Sì, è stato in giugno e mi ha entusiasmato. A questa iniziativa ho creduto sin dall’inizio e devo riconoscere il merito e l’impegno di Luciano del Laboratorio di Quartiere, che ci ha accompagnato nella realizzazione. Lei partecipa anche come collaboratrice diretta. Come si è mosso il gruppo promotore? Il gruppo è composto da circa 6 persone e ha discusso molto per scegliere il giorno e l’orario, ma alla fine il risultato ha dato grande soddisfazione. Il mio ruolo all’interno del gruppo è stato quello di sostenere l’iniziativa per quanto riguarda la motivazione e nella pratica mi sono occupata della pubblicità. Nel gruppo a questo proposito ci siamo divisi i compiti e abbiamo ottenuto una migliore organizzazione. Quali sviluppi ha avuto il mercatino? Sicuramente è aumentato il numero degli espositori e nell’ultima data c’erano anche più visitatori. La gente inizia ad aspettare il mercatino e sa che ci sarà una volta al mese. Quali sono gli aspetti positivi e negativi di questa esperienza? Positivi ce ne sono parecchi! Primo tra tutti ci si libera delle cianfrusaglie che si hanno in casa! Il posto in cui si svolge è molto carino e familiare, la via mar Jonio si presta come luogo d’incontro; inoltre mi ha fatto piacere conoscere gli altri espositori e incontrare nuove persone, anche se non è il mio scopo principale. Tra gli aspetti negativi c’è il rischio che qualche commerciante esperto si intrufoli tra noi privati. Vorrei concludere l’intervista con un ringraziamento al Laboratorio di Quartiere, in particolare a Stefano, Luciano, Marta e Cristiano, per la loro disponibilità. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla scrittura degli articoli o ci hanno mandato materiali da pubblicare.

LABORATORIO DI QUARTIERE S. SIRO Via Abbiati 4 (serranda verde di fronte al 3) tel. 02 4871 2296

Il mercatino si racconta