SHC-I News 2006-01

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Rivista trimestrale per appassionati della razza Siberian Husky

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1991-2006

Cari Soci, anche questo numero del giornalino esce regolarmente grazie soprattutto al vostro contributo (quota sociale 2006) e al vostro ammirevole sostegno che ci ha convinti a “tener duro” e a continuare il lavoro con immutato impegno e grande passione. Inoltre la riconfermata sponsorizzazione di “Annamaet Pet Foods”, grazie all’amico e socio Michele, ci aiuta a compensare una spesa non certo indifferente per il nostro bilancio, quella appunto della pubblicazione del News (trimestrale unico nel suo genere), ma assolutamente indispensabile quale “collante” per tutti i soci sparsi per l’Italia intera e quale prezioso strumento di promozione della razza e del Club stesso. Dimenticata l’amarezza per le delusioni degli ultimi anni dobbiamo solo guardare avanti, contarci e concentrarci su quelle attività che maggiormente riscuotono il vostro interesse. Vi aspettiamo quindi numerosi all’Assemblea Generale dei Soci del 26 marzo per recepire le vostre idee e la vostra collaborazione, dobbiamo esaminare serenamente la situazione e prendere alcune importanti decisioni per l’avvenire dell’Organizzazione, impegnandoci al massimo per procedere ad eleggere, il prima possibile, un nuovo Consiglio Direttivo che possa ridare certezza di continuità e nuovo impulso vitale. Non abbiamo bisogno di nomi altisonanti, di professionisti con altri interessi, ma di persone motivate ed innamorate della razza, persone che ancora credono fermamente nei valori ispiratori del nostro Club e siano pronte a sacrificare un po’ del loro tempo libero per assecondare la passione e mettersi al servizio degli altri.

Buona lettura e fateci sapere

Guido & Laura Barbieri (ufficio di Segreteria e Redazione)

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SOMMARIO Primavera 2006

Responsabile e

progetto grafico copertina Alessandro Beretta

Coordinamento di Redazione Guido Barbieri

HANNO COLLABORATO

Giulio Bernardini Luca Brioschi

Mirko Castagnola Stefano Cavalletti

Elena Cavazza Fabrizio Filoni Luisa Gaiazza Rosa Galluccio Gloria Di Petta Adele Oldani Nerio Papetti Elena Pasetto

Cristina Pezzica Riccardo Ravaglia

Tiziana Toderi Valeria Rossi

Redazione SHC-I NEWS via Montenevoso, 36 21013 Gallarate (VA) tel. e fax 0331 775983

E-mail: [email protected] http://www.shc-italia.it

Ringraziamenti a: Flavio Rovelli

SIBERIAN HUSKY CLUB - ITALIA CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Vice Presidente Consiglieri Alessandro Beretta COLLEGIO SINDACALE

Guido Barbieri, Elena Cavazza e Mauro Lorusso

COLLEGIO dei PROBIVIRI Luca Brioschi, Filippo Cattaneo e Jessica Vallerino Supplente: Stefano Cavalletti

Segreteria Laura Pedullà Barbieri

• Editoriale 1 • In quanti saremo 3 • Un po’ di storia 5 • Anatomia Sistematica e comparata 7 • Scheda allevamento di Sant’Arcangelo 9 • Rileggiamoli… il movimento 11 • C’è anche una terza possibilità 13 • I quesiti dei Soci 15 • Ancora due parole sul Raduno 23 • Il Leader: riscoperta di un ruolo 27 • Le mie impressioni 33 • I Soci raccontano 35 • Un buon libro da leggere 37 • News nel News 39 • Rinnovo con foto 42 • Dalla segreteria 43 Inserto Registrazioni al L.O.I. di n.8 pagine

Questo numero del “SHC-I News 1/2006 Primavera viene messo in distribuzione in data 10 marzo 2006

Le opinioni espresse negli articoli non impegnano la redazione della rivista né rispecchiano pareri ufficiali del Club.

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News Primavera 2006

Bella domanda, ora come ora, a fine gennaio, quando questo numero del giornalino va in stampa, possiamo solo dire che la “campagna” rinnovi prosegue bene. Oltre ai “fedelissimi” che hanno ormai rinnovato da tempo, ci sono già dieci nuovi soci che compensano le dimissioni regolarmente pervenute in segreteria: fra queste, come preannunciato, ci sono anche quelle del presidente “pro tempore” Tiziano Ruffa e della sua compagna Ro-berta Giunco dell’allevamento/scuola del Moncenisio aderente alla FIMSS (ci dispiace molto, ma del resto è meglio così – vedi riferimento pag. 44 e precedenti comportamenti). Una situazione più dettagliata e precisa si potrà avere solo a fine marzo, all’Assemblea Generale dei Soci convocata in Gallarate VA per sabato 26 marzo 2006 per l’approvazione del bilancio (vedi lettera a parte). Nel frattempo, di seguito pubblichiamo un’interessante “tabellina” riepilogativa che riporta, come indicato nell’intestazione di ogni colonna, i dati più significativi dei 15 anni di vita della nostra Associazione. L’ambizioso obbiettivo che ci siamo prefissi è quello di raggiungere, a fine anno, un numero di soci almeno equivalente a quello dell’anno di fondazione, di lasciarci definitivamente alle spalle vecchie e nuove polemiche, dimenticando ripicche ed atteggiamenti non consoni alle cariche ricoperte dai vari personaggi che in questo ultimo periodo hanno contribuito, singolarmente o di concerto, ad offuscare l’immagine del Club, vogliamo insomma “voltar pagina” stendendo un velo pietoso sugli sconcertanti avvenimenti dell’ultimo triennio, vogliamo soprattutto evitare di farci nuovamente coinvolgere nella difesa appassionata del Club contro attacchi ed ingerenze esterne che hanno il solo scopo di stancare e demoralizzare i Soci. ( “Non ti curar di loro, ma guarda e passa” ) Ci riusciremo? Altra bella domanda. Ci dobbiamo assolutamente riuscire per il bene del Club. Noi ci siamo imposti il silenzio “quasi” totale, soprattutto dalle pagine di questo giornalino e se i Soci in Assemblea confermeranno queste indicazioni, si procederà in tale senso senza esitare.

Anno Numero Soci

Numero Rinnovi

Rinnovi%

Nuovi Soci

Dimissionio non

rinnovi Presidente Iscrizioni

L.O.I.

1992 125 5799 1993 85 55 44,00 30 70 6732 1994 87 60 70,58 27 25

Marisa Brivio Chellini Socio Fondatore

6432 1995 154 64 73,56 90 23 6518 1996 156 100 64,93 56 54 5127 1997 116 87 55,76 29 70

Jessica Vallerino Socio Fondatore

4220 1998 121 92 79,31 29 26 2811 1999 142 94 77,68 48 28 1887 2000 153 94 69,19 59 48

Filippo Cattaneo Socio Fondatore

1238 2001 171 109 71,24 62 44 805 2002 173 124 72,51 49 47 624 2003 181 132 76,30 45 41

Maurizio Benotti 543

2004 174 135 74,58 32 46 Maurizio Guiducci * 389 2005 156 126 72,41 30 48 Tiziano Ruffa **

* solo circa sei mesi aprile/ottobre 2004 ** "pro tempore" x circa un anno (a cura dell’ufficio di segreteria)

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A tutti i Soci del SHC-I… Come da accordi convenuti, il Siberian Husky Club Italia ha ottenuto dalla Giver Viaggi e Crociere uno sconto di € 50 a coppia per i suoi soci. L’offerta è valida su tutte le partenze di gruppo pubblicate nel catalogo primavera-inverno al Grande Nord 2005-2006 da Pag. 6 a Pag. 23 I cataloghi possono essere richiesti per posta alla Segreteria, al Focal Point di Genova (Cristina, [email protected]), e in tutte le migliori agenzie di viaggi d’Italia. Sono inoltre visionabili on-line su Internet all’indirizzo http://www.giverviaggi.com Lo sconto sarà valido per chi presenterà presso la propria agenzia, prima della pre-notazione questo foglio, consegnando il tagliando a fondo pagina. E’ una grande opportunità per visitare le terre artiche, con i più diversi itinerari che - siamo sicuri - non mancheranno di soddisfarvi. Le cronache di queste esperienze di viaggio verranno pubblicate sul giornalino del Club. Non mancate… il Grande Nord vi aspetta!

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1991-2006

Buono sconto di € 50 a coppia per i soci del SIBERIAN HUSKY CLUB ITALIA,

su tutte le partenze di gruppo pubblicate nel catalogo primavera-inverno

Grande Nord 2005-2006 da pag.6 a pag.23

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“senza un passato non può esserci futuro”

Testo di riferimento:

SEPPALA’S Saga of the Sled Dog

By Raymond Thompson

Grazie alla preziosa collaborazione di Stefano Cavalletti di Roma

ed al suo ammirevole impegno, siamo in grado di offrirvi, in esclusi-va assoluta, la traduzione di questa rarità (per il pubblico italiano) stampata in proprio by Raymond Thompson, primo presidente del Seppala Siberian Husky Club. Di numero in numero pubblicheremo ampi stralci di ogni singolo ca-pitolo di questa opera realizzata in due volumi che, con un progetto molto ambizioso, vorremmo rendere disponibili per tutti gli appassio-nati interessati.

SEPPALA’S Saga of the Sled Dog CAPITOLO III

Uno dei personaggi più in vista in quel tempo era un tedesco di nome “Cock-eyed Shorty” (Shorty lo storpio). Come molti stranieri, il suo nome fu leg-germente storpiato. Lavorava in una miniera a Li-vengood ed aveva un cavallo dal quale non si se-parava mai. Una volta andò dal fabbro per far ferrare il suo ca-vallo e chiese al fabbro di sparargli (si gioca sul equivoco che “shod” vuol dire ferrare, e “shot” spa-rare) e andò al saloon. Quando tornò alla bottega, il cavallo era morto; il fabbro aveva frainteso Shorty ed aveva realmente sparato al cavallo! Un’altra volta, Shorty stava andando a Fairbanks e qualcuno gli chiese il motivo per cui ci stesse an-dando. “Vado per la valigia!”, rispose Shorty. I suoi amici pensarono che quella valigia dovesse avere qualcosa di veramente speciale, visto che il viaggio era notevolmente duro. Più in la, scoprirono che la valigia di Shorty, in realtà era un processo (anche qui l’equivoco è tra “suitcase”, valigia e “la-wsuit”, processo); l’incauto tedesco aveva nuova-mente storpiato la lingua inglese...solo un pochino. Durante i primi anni a Discovery Anvil, Sepp era ben felice di aiutare il fabbro, visto che era il lavoro che aveva imparato in Norvegia. Il vecchio Gus, il fabbro, era una brava persona ed erano contenti di lavorare insieme. Finalmente, si misero d’accordo, quell’inverno, per andare ad esplorare la zona del

Kobuk River. Il terreno si rivelò di alcun valore ed a peggiorare le cose Gus iniziò a dare di matto. Alla fine, dopo aver compiuto ogni sorta di follia, si fissò che Sepp voleva avvelenarlo. Sepp riuscì a convincerlo a non sparargli, e si consegnò a lui per essere portato a Candle e poi consegnato alle au-torità per essere giudicato. Gus acconsentì e fece-ro ritorno ad Anvil con Sepp come prigioniero. Dopo aver consegnato Sepp alle autorità, preparò il campo nella strada di fronte alla prigione, pre-gando e cantando. Fu molto più d’aiuto a Sepp questo gesto che i suoi precedenti, e poco dopo, Gus fu rinchiuso e Sepp rimesso in libertà. Lo rivi-de legato ad una slitta diretto al manicomio di No-me. Tornato a Nome, Sepp si fermò in un saloon, dove era in atto una vivace discussione. Il proprietario, un uomo di nome Mooney, aveva una concessione in una buona zona vicino ad un ottimo terreno, ma nonostante tutti i sondaggi, non era mai stato trova-to nulla di valore. Stanco di spendere denaro senza guadagnarne, lo aveva venduto per 3000 $ ad un giovane, ubriaco, che gli aveva sventolato i soldi in faccia. Una volta ripresosi dalla sbronza, il ragazzo chiese i soldi indietro, ma non fu accontentato. Disperato, coinvolse un amico nella ricerca, e dopo un duro lavoro, trovarono qualcosa e fecero molti soldi. Il nuovo ricco proprietario, si divertì molto a

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prendere in giro Mooney per avergli praticamente regalato quella fortuna. Una volta, mentre Sepp stava cacciando nelle pia-nure vicino a Glucher Creek, fu sorpreso da una tormenta di neve e fu costretto a fronteggiarla rifu-giandosi sulle Anvil Mountains. Non si aspettava di imbattersi in una tale tormenta, e non aveva quindi addosso un parka. Combatté per ore, o almeno così gli parve, finché non giunse in un posto dove il vento non soffiava. Trovò riparo vicino ad alcune rocce, o alberi. Fu ben felice di lasciarsi la bufera alle spalle di quell’improvvisato riparo. Un po’ di neve cadde sul collo di Sepp che scosse la testa urtando qualcosa che lo fece cadere. Si ri-trovò a terra in una capanna con la luce accesa. Seduto al tavolo c’era un vecchio cercatore. Disse: ”Perché diavolo non hai levato la neve dalla porta?” Sepp rimase li fino al mattino dopo e poi riprese la sua strada. Ritornato al lavoro ad Anvil Creek, Sepp fu manda-to presso una concessione ad est delle proprietà della compagnia. Era stato raccolto molto materiale di scarico e presto arrivarono altri uomini. Il materiale fu portato al pozzo con dei carri, portato in superficie dove fu ammucchiato fino alla prima-vera aspettando che scorresse l’acqua per portarlo alle vasche per essere dragato e setacciato. Un giorno il caposquadra disse a Sepp che le per-sone nella miniera accanto si stavano spostando in una zona più ricca. Stavano facendo tutto in gran segreto; nessuno, a parte gli addetti ai lavori, era autorizzato a mettere piede nel pozzo, ma uno dei loro braccianti, ubriacatosi, aveva vuotato il sacco. Sepp, insieme ai suoi amici, si diresse verso quei terreni, e udirono rumore di gente al lavoro. Il materiale da loro raccolto era molto allettante ed il lavoro procedeva senza sosta. Il piano era di infiltrarsi prima che la squadra che lavorava di giorno prendesse posto e prendere possesso dei loro terreni; a quei tempi prendere possesso voleva dire avere la legge dalla propria parte, o quasi. Il lavoro si svolgeva sotto una densa nube di vapo-re, ed è a quel punto che gli uomini uscirono fuori ognuno trascinandosi il proprio paletto. Li incontra-rono svariati uomini armati che li costrinsero a tor-nare al proprio posto di lavoro puntandogli contro i fucili. Proprio in quell’istante fu aperta la valvola del va-pore, Sepp ed i suoi compagni puntarono i pali affi-lati contro chi era armato, in un attimo si scatenò la rivolta, urla degli uomini ustionati dal vapore, im-precazioni, spari e scazzottate violente. Le lanterne e le candele furono spente e la batta-glia proseguì al buio. Gli uomini combattevano l’uno contro l’altro, sgomitando, calpestando chi era

a terra e agitando furiosamente i pugni contro chiunque si muovesse. Finalmente la situazione si calmò, le valvole del vapore furono chiuse, le luci accese e si fece un sopralluogo per fare il punto della situazione. Uno degli uomini era stato ferito da un colpo alla spalla, oltre a lui Sepp ed i suoi compagni ebbero poche vittime, le perdite maggiori erano dall’altra parte. Molti di loro infatti, furono portati in ospedale a causa delle ustioni, e Sepp, insieme ad i suoi a-mici, prese possesso del terreno conquistato. Più tardi si venne a sapere che a guardia del terre-no erano stati assoldati i migliori pistoleri di Nome, ma contro l’attacco col vapore non avevano potuto nulla. Di li in poi ci pensarono gli avvocati della compa-gnia presso cui lavorava Sepp, ed il loro lavoro – o meglio conquista – fu messo in regola. Poco dopo ciò, Sepp fu promosso caposquadra per scavi invernali sotterranei nella concessione di Di-scovery a Little Creek. Mentre il suolo era pratica-mente privo di qualsiasi ricchezza in quanto era già stato scavato, i pilastri di roccia che sostenevano il soffitto erano talmente ricchi che i setacci pieni di materiale, si trasformavano letteralmente in dollari a palate. Verso primavera, in alcuni punti, il soffitto iniziò a crollare, ed un giorno, un uomo che era nel pozzo, chiamò Sepp e gli disse di correre, un uomo stava per rimanere ucciso. Mentre si dirigeva sul luogo dell’accaduto, nella testa iniziarono a scorrergli immagini di uomini sepolti. Giunto sul posto scoprì che c’era stata una lite tra un russo ed un montenegrino. Nel separarli fu lui l’unico a ferirsi – un crack sordo sulla sua testa causato da un attrezzo in mano ad uno dei due liti-ganti. L’uomo disse che non aveva intenzione di colpirlo, ma non faceva nulla per fermare la fuoriu-scita di sangue dalla testa di Sepp, oltretutto nes-suno dei due sembrava ferito. La successiva esplorazione di Sepp fu effettuata a nord nella zona di Good Hope. La scoperta era sta-ta fatta da alcuni Lapponi, ed erano state statuite alcune concessioni. Non avendo soldi, chiesero a Sepp di equipaggiarli e di andare con loro come socio. L’ equipaggia-mento fu spedito loro tramite nave, Sepp invece arrivò l’inverno con un team di cani. Mentre in genere era difficile trovare del cibo in quella zona, la carne invece, soprattutto quella di renna, si trovava in abbondanza. La trovavano ap-pesa nell’accampamento, ma nessuno sapeva chi fosse a procurarla. Tutte le renne del distretto era-no di proprietà degli eschimesi e per legge non le si poteva cacciare. Nonostante ciò, alla fine Sepp venne a capo del mistero.

continua ….

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ANATOMIA SISTEMATICA E COMPARATA Rosa Galluccio

(studentessa in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali) segue dal numero 4/2005 - disegni e foto tratte dal libro

“Anatomia Veterinaria Sistematica e Comparate” di Pelagalli - Botte, edizioni Ermes.

4. APPARATO RESPIRATORIO

L’apparato respiratorio è formato dai polmoni e dalle vie aurifere. Ha inizio con le narici e comprende: • cavità nasali; • laringe; • trachea; • bronchi principali; • albero bronchiale; • polmoni. CAVITA’ NASALI Sono due lunghi condotti che percorrono lo schele-tro della faccia, si aprono all’esterno con le narici e si continuano aboralmente con la laringe. La parte scheletrica delle cavità nasali è ricoperta dalla mucosa nasale, la quale viene distinta in mucosa olfattiva che ricopre la regione dorsoabo-rale di ogni cavità nasale, e mucosa respiratoria la quale è riccamente vascolarizzata.

Narice e Vestibolo del Naso Le narici sono due orifizi posti nella parte anteriore della faccia, sopra il labbro superiore. Sono separate tra loro dall’apice del naso. L’apice del naso è rivestito da pelle cornificata pri-va di peli. Si estende sul labbro superiore, forman-do il tartufo. Il vestibolo è un breve canale che segue le narici e si continua con la cavità nasale propriamente detta. Seni Paranasali Sono ampie cavità scavate nelle ossa del cranio, che comunicano con la fossa nasale. LARINGE La laringe è un organo impari e mediano. Controlla il passaggio dell’aria. Essa è costituita da uno scheletro cartilagineo, le cui cartilagini, sono cinque: • tre impari e mediane: tiroide;

cricoide; epiglottide;

• due pari: cartilagini aritenoidi;

glottide. La glottide è la parte più ristretta della laringe ed è formata dalle corde vocali. La laringe, è irrorata dalle arterie laringee craniale e caudale. Le vene sono satelliti delle arterie. L’innervazione è data dai nervi laringei, craniale e caudale. TRACHEA E’ un condotto cilindrico impari e mediano, situato tra bronchi e laringe. Essa è irrorata da rami delle carotidi e le vene satelliti delle arterie.

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figura di sopra: i BRONCHI figura di sotto: i POLMONI

a) BRONCHI Dalla divisione della trachea, o-riginano i bronchi principali. Questi si immettono nell’ilo del polmone, dove il bronco princi-pale va incontro a numerose di-ramazioni, che formano l’albero bronchiale. I bronchi principali si dividono inizialmente in bronchi lobari, ciascuno desti-nato ad un lobo polmonare. I bronchi lobari si dividono ulte-riormente in bronchi segmentali, i quali a loro volte si dividono in bronchi sub-segmentali. Dai bronchi sub-segmentali, ori-ginano i bronchioli che fanno parte del parenchima polmo-nare. POLMONI I polmoni sono gli organi essen-ziali della respirazione. Sono spugnosi, elastici ed occupano quasi tutta la cavità toracica. Ogni polmone è contenuto nel sacco sieroso pleurico. Ciascun sacco pleurico è forma-to da due foglietti: • parietale; • viscerale. La pleura parietale aderisce alla loggia polmonare. La pleura viscerale aderisce in-timamente ai polmoni. Tra i due foglietti si trova uno spazio, la cavità pleurica, oc-cupato dal liquido pleurico. La base si modella sulla superfi-cie del diaframma, mentre l’apice è la parte più craniale e si presenta arrotondata. Il polmone viene suddiviso in lobi. Il polmone destro ne pre-senta quattro, mentre il sinistro ne presenta due. I lobi vengono ulteriormente suddivisi in seg-menti broncopolmonari i quali sono formati da unità più picco-le, i lobuli polmonari.

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Tutte le cucciolate prodotte scheda di Guido Barbieri

Elenchiamo di seguito tutte le 11 cucciolate pro-dotte con affisso dalla sig.ra Baldini Di Sant’ Ar-cangelo Alessandra dal 93 al 99 In precedenza, utilizzando la sua prima femmina “Lisinka” acquistata dall’allevamento dei Navajos e figlia del Ch.Italiano Karnovanda’s Kenai, aveva già prodotto 4 cucciolate (A-B-C-D) + una quinta con la coppia americana (Myla's Night Fever of Teeco x Myla's Don't Make a Boo Boo) importata dagli U.S. dall’allevamento Myla di Anne Marie Falconer. Prima dell’affisso ENCI 02/10/1990 (5m+2f) – cucciolata A (Innisfree’s Royal Knight Ch.It. x Lisinka) 20/10/1991 (4m+1f) – cucciolata B (Myla's Night Fever of Teeco x Lisinka) 17/06/1992 (1m+3f) – cucciolata C (Gullivers Travels del Marginone x Lisinka) 02/02/1993 (5m+2f) – cucciolata D (Innisfree’s Dallas Ch.It. x Lisinka) 27/01/1993 (4m+1f) (Myla's Night Fever of Teeco x Myla's Don't Make a Boo Boo) – miglior prodotto That Jazz Ch.It.97

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Vengono riportati i seguenti dati: • data nascita e composizione della cucciolata • genitori (padre e madre) • numero di registrazione al L.O.I. (TC.) e il

sesso • nome – a cui bisogna sempre aggiungere

l’affisso ENCI “di Sant’Arcangelo” - e il colo-re del mantello (grigio, nero, rosso con il bianco sempre abbinato)

Si tratta di dati ufficiali ricavati dai tabulati (il co-siddetto “storico”) che l’ENCI ha fornito al nostro Club.

1) 29/07/1993 (2m+4f) (Thorn dei Navajos tc.35808

x As Smart As A Fox tc. 19337) 44197 M FENDERBENDER R/B 44198 M FANNYBUMPER N/B 44203 F FANCYSCHMANCY N/B 44204 F FIDDLEFADDLE R/B 44205 F FOOTSYWOOTSY R/B 44206 F FLOPPERSTOPPER N/B 2) 28/08/1994 (2m+1f) (Pando of Artic Sun tc.24518

x Ombra dei Navajos tc. 12556) 52969 M OBELIX N/B 52970 M ASTERIX N/B 52973 F IDEFIX G/B 3) 10/06/1995 (3m+4f) (Ch.It.That Jazz tc. 38806 x Charmer tc. 32889) 62140 F SHANA G/B 62142 F BETSY G/B 62143 F BIRBA G/B 62144 M RAF G/B 62145 M JET N/B 62146 M WOLFI N/B 4) 08/10/1995 (2m+1f) (Myla's Night Fever of Teeco tc.23539

x Myla's Don't Make a Boo Boo tc.31828) 63145 F BABE IN THE WOODS R/B 63146 M BACKINCIRCULATION R/B 63147 M BEACOPYCAT R/B 5) 04/02/1996 (2m.) (Kentoo Benjeman tc.17667

x As Smart As A Fox tc.19337) 64352 M BUDDYBUDDY N/B 64353 M BULLYRAG N/B 6) 08/09/1996 (2m.) (Myla's Night Fever of Teeco tc.23539

x Myla's Don't Make a Boo Boo tc.31828)

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72310 M CHAMMY R/B 72311 M SHAMMY R/B 7) 13/03/1997 (2m.) (Pando of Artic Sun tc.24518

x All Time Favorite tc.38805) 75231 M ACEINTHEHOLE R/B 75233 M ALIBIIKE N/B 8) 19/03/1997 (2m+4f) (Myla's Night Fever of Teeco tc.23539

x Lisinka tc.10352) 75237 F EAGLEEYE N/B 75238 F EASYMARK N/B 75239 M ELCHAPO N/B 75240 F EARLYBIRD N/B 75241 F EYEWASH N/B 75242 M ELPRIMO N/B 9) 06/08/1998 (2f.) (Myla's Night Fever of Teeco tc.23539

x Myla's Don't Make a Boo Boo tc.31828) 99/013205 F AMINA R/B 99/013206 F ALCESTI R/B 10) 16/03/1998 (2m+4f) (Thorn dei Navajos tc.35808

x All Time Favorite tc.38805) 99/013804 M BUCKUP R/B 99/013805 F BURSTWITHPRIDE R/B 99/013806 M BACKTOBACK R/B 99/013807 F BEATTHEGUN R/B 99/013808 F BREAKKALEG R/B 99/013809 F BYANDBY R/B 11) 11/05/1999 (3m+2f) (Myla's Night Fever of Teeco tc.23539

x All Time Favorite tc.38805) 99/138125 M ALPHA R/B 99/138126 M BETA R/B 99/138127 M GAMMA R/B 99/138129 F DELTA R/B 99/138131 F EPSYLON R/B

(maggiori informazioni possono essere richieste direttamente alla segreteria)

STALLONI utilizzati INNISFREE’S ROYAL KNIGHT LOI TC.11826 nato il 26/12/1987 ex AKC WG 114041 (USA Ch. Innisfree’s Brannigan x Kaila's Sunset) MYLA'S NIGHT FEVER OF TEECO TC.23539 nato il 01/05/1989 ex AKC WG 356720 (USA Ch. Balcam's Teeco S Taree Night

x USA Ch. Innisfree’s Katelyn of Myla) GULLIVER TRAVEL'S DEL MARGINONE nato il 13/07/1990 LOI TC. 7515 (Gianerin's Kia-wah x Faddish Passion del Gran Canyon) INNISFREE’S DALLAS nato il 14/07/1988 LOI TC. 12117 (USA Ch. Innisfree’s Tempo x

USA Ch. Innisfree’s Silver Harvest) THOR DEI NAVAJOS nato il 16/04/1987 LOI TC. 07947 (Ch.It. Synuk dei Navajos x

Olenica delle Ombre Lunghe) PANDO OF ARTIC SUN nato il 23/03/1991 LOI TC. 24518 (USA Ch. Innisfree’s IRISH DERBY x USA Ch. Nivek's Your The One) KENTOO BENJEMAN nato il 05/12/1987 LOI TC. 17667 importazione Irlandese(R.29509) (Dawn Ablench Boy x Iolanda Zeela) FATTRICI LISINKA nata il 19/11/1988 LOI TC. 10352 (Ch.It. Karnovanda's Kenai x Mishka) MYLA'S DON'T MAKE A BOO BOO nata il 23/02/1991 LOI TC.31828 (Myla's Koyak of Mirkwood

x Myla's Princess Atene) AS SMART AS A FOX nata il 02/10/1990 LOI TC. 19337

(Ch.It. Innisfree’s Royal Knight x Lisinka) OMBRA DEI NAVAJOS nata il 20/07/1989 LOI TC. 12556 (Ch.It. Synuk dei Navajos x

Karnovanda's Arnatak) CHARMER nata il 17/06/1992 LOI TC. 32889 (Gullivers Travels del Marginone x Lisinka) ALL TIME FAVOURITE nata il 27/01/1993 LOI TC. 38805 (Myla's Night Fever of Teeco x

Myla's Don't Make a Boo Boo)

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News Primavera 2006

da SHC-I News n.2/1997 Estate

MOVEMENT IS THE ESSENCE Riportiamo la traduzione di un articolo, a firma Dan Fleitas di Charlotte, North Carolina - USA, apparso alcuni anni fa sulla rivista americana “The Siberian Quaterly” winter 1988-89 in quanto l’argomento è molto interessante e ancor oggi di estrema attualità per la realtà italiana.

L’importanza del movimento Supponiamo che vi chiedano: “a parte le caratteri-stiche specifiche della razza, qual è, secondo voi, il requisito fondamentale di un buon Siberian Husky? Che cosa, cioè, lo differenzia dalle altre razze nor-diche del suo stesso gruppo in un ring d’esposizione?” La risposta immediata dovrebbe essere: “il suo movimento, regolare, fluido, senza sforzo appa-rente!” Ancor più che in altre razze da lavoro possiamo vedere assai frequentemente nel Siberian Husky il corretto equilibrio anatomico tra osso e muscolo che produce una locomozione appropriata. C’è da meravigliarsi di come si sia riusciti fino ad ora ad evitare a questa razza di insabbiarsi in que-gli innumerevoli difetti, come garretti vaccini, anda-tura a granchio, ondeggiamento, andatura a gam-be incrociate, ecc. che sono la piaga di così tante altre razze. E’ fortuna? O si deve dir grazie all’intervento dell’uomo? Può essere invece che il pool genetico dei Siberian Husky capostipiti portati in America nei primi anni, fosse a tal punto superiore che nelle generazioni successive i figli continuano ad essere prepoten-temente dotati di una costituzione adatta a produr-re un movimento corretto? O la razza Siberian Husky è più protetta ed immu-ne da possibili difetti rispetto alla maggioranza del-le altre razze? Non avrebbe senso del resto credere che gli alle-vatori di Siberian Husky posseggano una sorta di sapienza di allevamento superiore alle conoscenze degli allevatori di Akita, Malamute, Dobermann, Rottweiler, ecc. Al contrario, si può dar ragione sia ai primi “alleva-tori” della razza, gli uomini della tribù dei Chukchi dell’Asia orientale, sia ai primi “padri fondatori” del-la razza sul continente americano, quando ritene-vamo che “l’essenza” di questa razza venisse da qualcosa di più delle decisioni prese in allevamen-to.

In modo quasi unico rispetto alle altre razze il Sibe-rian Husky è riuscito a conservare la sua originaria superiorità di movimento nonostante il consueto tentativo di manipolazione da parte dell’ uomo. Il problema a questo punto è il seguente: saremo, noi appassionati, in grado di conservarlo? Saremo capaci di mantenere intatta “l’essenza” di questo notevole animale ed evitare gli errori fatti in così tante altre razze?” La responsabilità di consolidare l’eredità della raz-za è nettamente dei giudici e degli allevatori: en-trambi devono valutare attentamente e con occhio critico il movimento del Siberian Husky. Gli alleva-tori devono selezionare le femmine che muovono meglio nei loro programmi di allevamento. Devono prestare almeno una pari attenzione al movimento delle loro femmine come al loro pedigree, che troppo spesso viene privilegiato. Devono avere più informazioni di quelle date dalle fotografie pubblicate dai proprietari di stalloni sulle riviste specializzate; devono guardare al di là del libretto delle qualifiche e rendersi conto che a volte grandi successi di ring possono solamente signifi-care che un “riproduttore” può essere stato ben re-clamizzato, weekend dopo weekend, da un pro-prietario che se lo poteva permettere. In pratica gli allevatori dovrebbero sempre vedere ed esaminare personalmente questi soggetti, o al-trimenti affidarsi al giudizio di un vero amico com-petente. Allevatori e giudici devono potersi servire di tutto quanto si sa sul movimento: tra le fonti disponibili, ad esempio, c’è il filmato dell’American Kennel Club (AKC) sull’andatura e il testo “The New Do-gsteps” di Rachel Page Elliott, degno di rispetto e di facile lettura. Meno famoso ma con molti ricono-scimenti è “The Art and Science of Judging Dogs” di Curtis e Thelma Brown, che contiene alcune spiegazioni ricche di buon senso su come deve muovere un cane. Di volta in volta i diversi Club di razza e gruppi ci-nofili sponsorizzano seminari sul movimento che possono essere molto utili. Moltissimi giudici, secondo me, sembra si intestar-discano nel valutare il movimento frontale piuttosto che quello da dietro. La verità è che sono ugualmente pericolosi per l’essenza della razza sia i difetti dell’anteriore sia quelli del posteriore, per quanto riguarda il movi-mento.

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News Primavera 2006

Forse si occupano tanto dell’anteriore perché por-tano sul ring la loro esperienza di allevamento di altre razze per le quali i difetti dell’anteriore tendo-no ad essere così prevalenti (talvolta così atroci) che a confronto i difetti del movimento posteriore sembrano trascurabili. Di conseguenza, dato che tra i Siberian Husky un buon anteriore è relativamente comune, un poste-riore scarso potrebbe venir trascurato dal giudice che è rimasto molto ben impressionato dall’ ante-riore. Inoltre sembra ci sia, anche tra gli allevatori di Si-berian Husky, una gran confusione riguardo al buon movimento posteriore. Lo standard parla chiaro quando afferma che il Si-berian Husky man mano che la velocità aumenta tende al “single track”. “Questo movimento è caratterizzato dalla graduale inclinazione degli arti verso l’interno in modo tale che i piedi producono impronte poste tutte lungo la stessa linea ideale corrispondente all’asse longitu-dinale del corpo”. Pare che alcuni espositori ed allevatori non voglia-no tenere conto di questa parte fondamentale dello standard e pare che siano convinti che un cane che compie un gran movimento di posteriore “scal-ciando” verso l’esterno ed allungando molto stia dando una dimostrazione della potenza e della re-sistenza ereditate dalla capacità di trainare la slitta. Un esame della fig.1 indica lo schema del “single track”: si noti come le impronte dei piedi anteriori e posteriori cadono tutte lungo la stessa linea. Come dice Rachel Page Elliott: “per raggiungere l’equilibrio le sue gambe assumono un’angolazione verso l’interno avvicinandosi ad una immaginaria

linea centrale situata sotto il corpo, mentre con l’aumentare della velocità lasciano impronte sem-pre più disposte lungo una sola linea dritta.......” Dato che la maggior parte dei cani in un ring non ha la possibilità di compiere un lungo percorso ret-tilineo in modo da sviluppare una grande velocità, non è così facile dimostrare un vero e proprio mo-vimento da “single track”, mentre è più comune ve-dere quello della fig.2 in cui ci si avvicina comun-que molto. In entrambi gli esempi il fatto di piazzare i piedi sul-la linea centrale sottostante il corpo o appena vici-no ha come conseguenza l’effetto di dare un’efficace spinta in avanti. Di contro, quel gran movimento del posteriore che a volte, a torto, si ammira, e viene valutato in modo erroneo, è quello di fig.3 Il risultato delle gambe posteriori che scalciano in fuori aprendo molto è quello di portare il cane pri-ma avanti a sinistra poi avanti a destra, producen-do quella situazione chiamata “instabilità laterale” o “spostamento laterale”, citata nel libro dei Brown. Secondo la loro interpretazione: il “controbilanciare l’instabilità laterale disperde enormi quantità di e-nergie e riduce notevolmente la resistenza”. Conclusione: è necessario fare grande attenzione all’aspetto movimento, studiando e approfondendo maggiormente l’argomento per non rischiare di di-sperdere questa caratteristica così importante per la nostra razza.

Dan Fleitas (traduz.Tonie Vajani/gb)

Fig. 1 “Single track” Fig. 2 si avvicina al “Single Track” Fig. 3 “instabilità laterale”

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News Primavera 2006

Rif.News n.2/2005 pag.35 e News n.3/2005 pag.37

Da: "Tiziana Toderi" Da: "Tiziana Toderi" A: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" A: "Siberian Husky Club Italia" Data: venerdì 28 ottobre 2005 17.12 Data: giovedì 27 ottobre 2005 17.42

Cara Laura, Cara Laura, quello che non voglio assolutamente è dare cor-po ad ulteriori polemiche all'interno del Club; ce ne sono già troppe!!!!

confermo di aver ricevuto proprio oggi il n° 3 del Giornalino. A questo proposito, vorrei esporre al-cune considerazioni sullo scritto della Socia Gloria Di Petta, pubblicato a pagina 37, che risponde ad una mia precedente e-mail in merito alle dichiara-zioni effettuate da Marlene e Tommy O' in un'inter-vista da Voi pubblicata.

Mi premeva farti conoscere il mio punto di vi-sta, perchè mi spiace essere etichettata come quella che sceglie il maschio "perché ha gli oc-chi azzurri come la femmina" o in base a consi-derazioni simili. Nel mio piccolo, ho cercato di rendere un buon servizio alla razza, per lo me-no non immettendo in circolazione soggetti che palesemente si discostano dallo standard, pur senza avere come scopo la creazione di un campione.

Ho pieno rispetto del lavoro degli allevatori, anche se, ribadisco, ci sono allevatori ed allevatori; cono-sco un po' il mondo degli allevatori, anche perchè ho frequentato sin dalla più tenera età di Kira un campo di addestramento (devo dire anche con ot-timi risultati), prima per poter esercitare un certo controllo sulla cagna in occasione delle uscite in montagna e poi perchè ho visto che l'attività, sem-pre effettuata a scopo ludico e tramite rinforzi posi-tivi, la divertiva; mi sento in grado, quindi, di affer-mare che non tutti gli allevatori operano avendo come loro preminente interesse il benessere fisico della fattrice (tra l'altro, una simile asserzione è sta-ta effettuata anche da FILIPPO CATTANEO, nel suo libro "SIBERIAN HUSKY" (vedi riquadro a pagg. 104 e 105) che ho letto e riletto e consultato costantemente, sia per conoscere sempre meglio la mia Kira sia in occasione dei preparativi per l'ac-coppiamento, e poi per il parto, e poi per lo svez-zamento, ecc.

Penso di essere stata corretta; inoltre, vorrei aggiungere che si possono far fare cuccioli, sia per vendere e quindi guadagnare, sia per cer-care il soggetto campione: ma c'è anche una terza possibilità, che non sempre viene tenuta in considerazione e, cioè, perchè si ha piacere di veder nascere nella propria casa i figli della propria cagna. Se lo ritieni opportuno, puoi omettere la pubbli-cazione dello scritto così come puoi anche non comunicarlo affatto, neanche in via privata, a Gloria. Per me è sufficiente averti precisato la situazione. Non ho alcuna intenzione di entrare in polemica con la socia suddetta. Quindi, deci-di tu quello che ritieni più opportuno; a me an-drà sicuramente bene.

Quindi, anche se non sono allevatrice di professio-ne (ed, anzi, non alcuna velleità di essere nemme-no allevatrice dilettante), penso di aver messo la massima cura nel predisporre tutto per l'evento che, ribadisco, per me ha avuto un'importanza grandissima. Mi spiace, pertanto, di aver percepi-to, tra le righe dello scritto della sig.ra Di Petta una nota sprezzante per chi produce cucciolate pur senza essere allevatore, come se bastasse tale qualifica a garantire l'amore per la razza e, soprat-tutto, per i cani.

Ti saluto caramente e ti ringrazio per la tua so-lita cortesia.

Ovviamente, non prevedendo alcun guadagno dal-la vendita dei cuccioli, ho escluso una monta in America, che per me avrebbe costituito una spesa veramente non sostenibile; inoltre, preferendo le situazioni più naturali possibile, ho preferito sce-gliere un soggetto a distanza abbordabile, così da farli conoscere e familiarizzare prima ancora del calore, per poter valutare anche una compatibilità di carattere (ci sono allevatori di Dobermann che legano la loro cagna, per costringerla all'accoppia-

mento quando non è consenziente, perchè non vuole QUEL maschio - non so se tale pratica è uti-lizzata anche negli allevamenti di Siberian). Inoltre, prima ancora di prevedere l'accoppiamento, ho fatto valutare in una mostra la mia Kira, per co-noscerne pregi e difetti e, di conseguenza, cercarle un compagno che, presumibilmente, avrebbe potu-to compensare i suoi difetti (non ho pensato affatto agli occhi: il primo maschio con cui avevo preso contatto aveva gli occhi marroni, ma l' accoppia-mento non è stato effettuato per sopraggiunti pro-blemi familiari del proprietario).

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Durante la gravidanza non ho risparmiato in medi-cine, integratori alimentari, mangimi, ecc. che po-tessero garantire alla mia amata COMPAGNA DI VITA una gravidanza migliore possibile senza dan-ni per la sua salute. Al momento del parto le sono stata vicina come ad una figlia ed, ovviamente, la scelta di preferire fin dove possibile il parto naturale è stata effettuata a stretto contatto con il mio veterinario di fiducia, che mi ha assistito, sia di persona che telefonicamente, in tutte le fasi del travaglio, soprattutto in quelle più problematiche, relative all'espulsione degli ultimi due cuccioli morti. MAI AVREI MESSO A REPEN-TAGLIO LA VITA DI KIRA, alla cui morte, in un fu-turo spero il più lontano possibile, non riesco a pensare senza piangere. Ai cuccioli ho garantito, altresì, le migliori cure pos-sibili, innanzi tutto permettendo alla loro madre di allattarli tutte le volte e per tutto il tempo che lei a-vesse ritenuto necessario; poi, mettendo loro a di-sposizione il mangime migliore (e più costoso) pre-sente sul mercato. Ho provveduto personalmente alla loro vaccinazione ed all'inserimento del microchip e li ho anche immediatamente registrati a mio nome, effettuando il passaggio di proprietà solo dopo avere la certezza che i loro nuovi padro-ni mi offrivano sufficienti garanzie (tra l'altro, nel cederli, ho precisato che, qualora non avessero più avuto intenzione per qualsiasi motivo di tenere il cane, mi avrebbero dovuto immediatamente avvi-sare, perchè sarei stata ben felice di riprenderlo io). Per inciso, pur essendo passati quasi tre anni dalla nascita dei cuccioli, sono in contatto costante con le famiglie che li hanno adottati e sono, quindi, in condizione di verificare come sono tenuti. Tutto questo, SENZA ASPETTARMI NESSUN GUADAGNO; ho chiesto un PARZIALE rimborso delle spese effettivamente sostenute per le vacci-nazioni e per il microchip, solo perchè sono contra-ria alla cessione a titolo completamente gratuito dei

cani, in quanto il non sborsare denaro per averli potrebbe indurre i nuovi proprietari a sottovalutare il valore della vita dei loro cani. Ovviamente, non ho speso 7000 Euro, però vi as-sicuro che tra mangimi, farmaci, quote di registra-zione all'ENCI della monta e della cucciolata, spe-se per le vaccinazioni e per il microchip, ecc. ecc. la cifra è stata, comunque, di quattro cifre, SENZA ASPETTARMI NIENTE COME RIENTRO. Per tutto quanto sopra detto, mi aspetterei che il mio lavoro, che non ha nessuna pretesa di essere paragonato all'attività di un allevatore, fosse valutato con meno disprezzo. Dimenticavo: nello scegliere il compagno per Kira, ho anche tenuto conto del carattere del maschio, perchè lo ritengo una delle caratteristiche adorabili degli husky ed ho interesse a che non vengano prodotti soggetti con un carattere che non rispecchi lo standard. Infine, ma forse è solo una mia impressione, dal tono generale dell'articolo i cuccioli vengono quali-ficati come "prodotti"; per me, i cuccioli, in genera-le, ed in special modo quelli della mia adorata ca-gnolona, sono esseri viventi, degni di amore e cu-re, ed in diritto di avere un compagno "umano" che li apprezzi per quello che sono, con i loro pregi e difetti, anche se non saranno dei campioni. Tanto mi sentivo in obbligo di precisare, senza per questo nulla togliere al lavoro degli allevatori che seriamente e con coscienza, e soprattutto nel pie-no rispetto dei loro cani, fanno il loro lavoro. Non per questo, però, la scelta di chi, pur non es-sendo allevatore di professione, voglia far fare cuc-ciolate ai propri cani, per il piacere di veder nasce-re i figli della propria amica pelosa e per vivere in-sieme a lei questa meravigliosa esperienza. Mi scuso per essermi dilungata e ringrazio tutti per la benevola attenzione concessami.

Tiziana Toderi

Cucciolata Silja Mikkelsen Marciano (PG)

copertina SHC-I News

n.2/99 Estate

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Le risposte, come sempre, sono affidate ad ESPERTI del settore, profondi co-noscitori della razza, medici veterinari, esperti giudici ENCI, ecc. che non smetteremo mai di ringraziare per la loro preziosa collaborazione. Sempre ben accetto è anche il contributo di tutti, specialmente della Società Specializzata CIRN con la sua Sezione Siberian Husky.

Da: "nerio" A: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Monografica CIRN - Parma Data: lunedì 14 novembre 2005 12.42 ……. dopo essermi gustato il raduno ed aver con-tattato qualche allevatore, alle 15.00 sono rientrato a Milano. Ti dirò che stranamente ho trovato gli al-levatori poco disponibili a rilasciare informazioni ad esclusione di uno (non è un problema comunicarti il nome) che si è intrattenuto per circa mezz'ora nonostante fosse prossimo all' entrata in ring. Una domanda, forse un po’ sciocca: non sono alla ricerca della copia fedele della mia cagno-lina, ma gli occhi azzurri dove sono finiti??? NON UNO e ripeto non uno dei cani visti presen-tava questa caratteristica. Mi sono perso qualcosa?? Hai qualche consiglio?? Cordiali saluti Nerio Papetti

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S.O.S. Occhi azzurri …Maschio di due anni, occhio celeste, buona strut-tura, buone proporzioni ottima testa movimento corretto, buon mantello…Eccellente 1°, Migliore di razza senza CAC a causa dell’occhio glauco!... Questo il giudizio del decano dei giudici italiani vent’anni fa… Quanta fatica, quante parole spese per fare final-mente accettare ai giudici questi occhi azzurri (peggio ancora se erano uno azzurro e uno marro-ne), per non parlare poi del naso da neve… rego-larmente descritto come naso depigmentato… Ricordo un Congresso organizzato dall’ENCI sulle malattie genetiche del cane durante il quale furono proiettate delle diapositive con cavalli e cani con occhi azzurri e tra queste alcune di tre cani del mio allevamento che presentavano tutta la gamma de-gli occhi del Siberian Husky: occhi entrambi azzur-ri, uno azzurro e uno marrone e un cane con i due colori nello stesso occhio… e il relatore accusò l’allevatore di quei cani di … pazzia.

Non sapeva evidentemente che l’occhio azzurro nel Siberian Husky non era legato al deprecato fat-tore Blue merle che tanti problemi crea nei cani a mantello arlecchino (Pastori scozzesi, Shetland, Bobtail, alcuni Bassotti, Dalmata, ecc. Grazie al cielo era presente la massima autorità a quel tempo in oftalmologia veterinaria che richiesto da me personalmente si affrettò a riprendere la pa-rola per smentire quanto era stato affermato. E ancora la richiesta d’intervento del Presidente del Siberian Husky Club d’America (il solo Responsa-bile per la razza, in quanto considerata d’origine americana) che inviò una lettera inoltrata poi uffi-cialmente all’ENCI per spiegare che l’occhio azzur-ro era una caratteristica della razza e non un difet-to. Trascorse una decina d’anni…e la situazione in Ita-lia era notevolmente cambiata. Erano gli anni in cui il Siberian Husky in Italia era rigorosamente nero (o grigio)/bianco con gli occhi azzurri. Erano anche però gli anni in cui la maggior parte degli allevatori (con la a minuscola) acquista-va una o due femmine possibilmente nero/bianco, ma assolutamente con gli occhi azzurri e al primo, massimo secondo calore, se non lo avevano in ca-sa cercavano un maschio possibilmente ne-ro/bianco, ma assolutamente con gli occhi azzurri e via a fare cuccioli. Si vendevano come il pane, a prezzi esorbitanti. Ebbene il risultato di quest’esasperata corsa all’ occhio azzurro aveva portato a Siberian Husky dal temperamento aggressivo che non solo erano do-minanti e mordaci con qualsiasi cane capitasse lo-ro a tiro, ma arrivavano a ribellarsi e ad aggredire il proprietario, i bambini di casa, rei di non rispettare le gerarchie (ovviamente di cui loro erano i capi!) con conseguenti corse al pronto soccorso… e la fama che il Siberian Husky era un cane “cattivo” ed aggressivo. Nello stesso tempo il Siberian Husky Club d’ Ame-rica distribuiva ai suoi soci un adesivo con il logo del SHCA e la scritta SOS - SAVE OUR SIBE-RIANS con l’intento di stimolare la difesa della raz-za, delle sue caratteristiche principali, cioè il rispet-to della funzione e del carattere del Siberian Husky

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rispetto ad altre qualità cosmetiche (colore del mantello e degli occhi). Avevano risposto all’invito anche alcuni Allevatori (con la A maiuscola!) italiani, che avevano nel frat-tempo importato diversi cani dagli Stati Uniti e con grande sorpresa avevano notato ed apprezzato la dolcezza, la docilità, di questi cani che però ca-sualmente avevano nella loro maggioranza occhi scuri... Eravamo maturati e se qualcuno ci chiedeva a bru-ciapelo che colore d’occhi avesse questo o quel cane del nostro allevamento dovevamo pensarci un po’ prima di rispondere… non era importante! Era importante produrre cani che rispondevano allo standard soprattutto nel temperamento, nella strut-tura, il più possibile esenti da malattie genetiche (ce ne sono anche nel Siberian Husky!), tanto lo standard ammetteva tutti i colori sia di mantello che di occhi. Grazie al cielo si trovavano persone disposte ad ascoltare chi aveva una cucciolata con occhi scuri o impari e accettavano l’idea che il carattere e la dolcezza erano molto più importanti di un occhio azzurro. Dalla nostra in allevamento avevamo il famoso Katok (cane decisamente dominante anche se di buon carattere con le persone e la figlia An-kanau (sputata suo padre anche nel carattere) en-trambi nero diluito/bianco con meravigliosi occhi azzurri e spiegavamo che se avessimo voluto cani con occhi azzurri come richiesto dal mercato a-vremmo accoppiato i due… ma guai a quelle igna-re persone che si sarebbero portate a casa un loro figlio… avrebbero avuto davanti anni e anni di vita decisamente non facile! E così, senza volerlo, si sono persi gli occhi azzurri! Ammettiamolo però: è un peccato! L’occhio azzurro del Siberian Husky è una caratte-ristica di questa razza che, ripeto, a differenza di altre razze non comporta pericoli di sordità o altre malattie genetiche e fatto salvo il rispetto di tutti gli altri punti dello standard andrebbe ritrovato… e perché no, ricercato, ma mai a scapito di altri fattori più importanti. L’ultimo stallone da me approvato per una femmina di ottima struttura e genealogia aveva due bellissi-mi occhi azzurri… ma era un cane che aveva tutte, ripeto tutte le altre caratteristiche di razza al mas-simo grado di eccellenza!

(Adele Oldani)

From: elettroprogetti To: Siberian Husky Club Italia - Segreteria Sent: Wednesday, November 30, 2005 12:14 PM Subject: Richiesta consiglio La nostra cagnina di un anno Crys , dieci giorni fa, si è procurata un brutto taglio netto e pro-fondo nel cuscinetto plantare centrale della zampa anteriore destra. Il giorno stesso, l'abbiamo portata dal veterinario che le ha applicato quattro graffette, ci ha prescrit-to un antibiotico (Synulox 500) ed un antinfiamma-torio per 8 gg, riposo e possibilmente scarpetta di gomma. Per tutta la settimana scorsa l'abbiamo tenuta nel box e quando usciva le abbiamo messo la scarpet-ta, il taglio per un paio di gg ha sanguinato un po-co, dopo sembrava essersi riattaccato, il problema si è accentuato verso la fine della settimana, dopo che le graffette si sono staccate da un lato della ferita ed il taglio si è riaperto. La ferita non sanguina più, per ora non sembra in-fiammata però è ancora abbastanza profonda ed il cane zoppica, anche se leggermente. Le abbiamo tolto le graffette, ed abbiamo preso in farmacia la Connettivina in pomata ed il Cicatrene in polvere. Il grosso problema ora è cercare di medicare localmente la ferita, visto che Crys non ne vuole più sapere di tenere la scarpetta, si lecca in continuazione e comunque il piede è sempre umido anche nel box, per giunta ora da noi è an-che nevicato! L'unica soluzione trovata, che però non ci sembra molto efficace, è quella di farla entrare in casa la sera, medicarle il taglio con acqua ossigenata e dopo averle messo la pomata cicatrizzante, met-terle una calzettina di lana in modo che non si lec-chi il piede, la teniamo in casa con noi per qualche ora poi le togliamo la calza, la facciamo uscire e lei va nella cuccia fino al mattino. Sinceramente non troviamo altre soluzioni, a-vete consigli in proposito da darci? In genere questo tipo di ferite che tempi di gua-rigione hanno?

Grazie, a presto.

Elena & Andrea

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Da: "Luca Brioschi" <[email protected]> Oggetto: R: Richiesta consiglio Data: sabato 3 dicembre 2005 11.44 Carissimi Elena e Andrea, il problema che riguarda ora la vs Crys, è purtrop-po un'evenienza abbastanza frequente, e lo scor-so inverno ha interessato anche una mia cagnoli-na, Ketchup; il problema era amplificato dal fatto che Ketchup faceva e fa tuttora, parte del mio team, e di lì a 15 giorni ci sarebbe stata la gara di Campionato Italiano Assoluto in Val di Fassa.

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Il taglio non era longitudinale come mi sembra sia quello di Crys, ma bensì parallelo alla linea del ter-reno...praticamente si è affettata un pezzo del cu-scinetto centrale. La sintomatologia era la stessa, caratterizzata da zoppia e leggero sanguinamento. Vi spiego ora come ho risolto il problema... Per prima cosa la disinfezione; l'acqua ossigenata va bene SOLO nei primi giorni, in quanto la sua azione particolarmente aggressiva, si esplica an-che sulle cellule di granulazione che stanno ripa-rando la ferita; in poche parole, asportando le cel-lule di nuova formazione...ritarda il processo ripa-rativo. Io ho utilizzato un disinfettante con clorexidina, meglio se in formulazione gel, in quanto rimane in sito per un tempo maggiore, operando un ottima disinfezione. Come cicatrizzante, vi consiglio l'utilizzo del Re-pyGel, della Innovet, che trovate in farmacia senza obbligo di prescrizione veterinaria, 2- 3 applicazio-ni al giorno vi daranno un ottimo risultato. Necessaria inoltre l'applicazione di un booties per proteggere la ferita da ulteriori contaminazioni; di solito gli husky non hanno problemi nel calzarle, se si rifiuta non vorrei che fosse perché stringete troppo i velcri, creando ostacolo alla circolazione sanguigna. Eviterei invece gli antinfiammatori, i quali masche-rerebbero la sintomatologia dolorosa, inducendo la cagnolina a muoversi senza problemi e i continui traumi meccanici della locomozione interferiscono con il processo riparativo. In altre parole, è "me-glio" se Crys sente un po' male, così si muove meno, evita i salti e di fare la matta, aiutando così la cicatrizzazione. Inoltre anche voi potrete constatare i miglioramenti attraverso la zoppia che si farà sempre meno mar-cata. Io non ho usato antibiotici per via sistemica. Tenete conto che Ketchup teneva la scarpetta sempre, giorno e notte, vivendo nel box con un'al-tra cagnina, e veniva medicata con il RepyGel 2-3 volte al giorno. Bene, nel giro di 15 giorni ho ottenuto una guari-gione completa, tanto che Ketchup ha ripreso il

suo posto all'interno del team, con il quale ha par-tecipato alla gara, galoppando ininterrottamente sabato e domenica, in un trail di oltre 10 km... sempre con la sua zampetta riparata dal booties! Spero di aver contribuito a risolvere il vostro pro-blema, resto comunque a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.

Un caro saluto Luca Brioschi

From: Luisa Gaiazza To: Siberian Husky Club Italia - Segreteria Sent: Saturday, October 29, 2005 3:39 PM Subject: falsa gravidanza Carissimi sono una socia nuova nuova – 2005 - e ho biso-gno di un vostro parere. Yuma - 2 anni e 9 mesi per la seconda volta ha una falsa gravidanza. La sterilizzazione sembra essere l'unica alternativa (per evitare problemi più seri). Io non vorrei arrivare a ciò - sono davvero pe-ricolose per la salute dell'animale queste false gravidanze? Oppure si può convivere con esse dato che almeno a Yuma non causano grossi pro-blemi (si isola un pochino e la prima volata ha avu-to anche il latte - questa volta però no). Non avendo mai avuto femmine (ne husky ) è la prima volta che affronto questo problema. spero possiate aiutarmi a risolvere il dilemma SI / NO.

Grazie Luisa

Da: "Valeria Rossi" Oggetto: Re: falsa gravidanza Data: lunedì 31 ottobre 2005 9.34 Cara Luisa, le false gravidanze, in se stesse, sono un fenome-no fisiologico e non patologico: hanno un'origine ancestrale nell'esigenza di un branco di lupi (in cui purtroppo le morti premature sono assai frequenti) di trovare una "balia" in grado di svezzare una cucciolata nel malaugurato caso in cui restasse orfana. Per questo, quando la femmina alfa va in estro, ci vanno contemporaneamente altre femmi-ne (solitamente le sorelle o le figlie della cucciolata dell'anno prima) che "sincronizzano" proprio i calo-ri per ottenere lo scopo finale (e succede anche negli allevamenti di cani: parte una...e vanno in ca-lore tutte!). Dopo due mesi, quando i cuccioli vengono alla lu-ce, le femmine che non sono state coperte arriva-no anche a loro "a termine" di una gravidanza im-

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maginaria, che stimola la produzione di latte: così, se per caso la "vera" madre muore, c'è qualcuno in grado di prendere il suo posto allattando i cuc-cioli e continuando la specie.

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Tra i cani inseriti nella società umana, ovviamente, tutto questo non ha più uno scopo: ma le ca-gne...non lo sanno e continuano ad avere gravi-danze isteriche, che teoricamente andrebbero considerate come stati fisiologici, come dicevo al-l'inizio. Purtroppo la pratica è un po' diversa, per-ché la continua stimolazione delle ghiandole mammarie può, a lungo andare, causare seri pro-blemi (mastiti e peggio): quindi si interviene per far andare via il latte, ma si interviene con prodotti a base di ormoni che, a loro volta, non fanno per niente bene alla salute. Il circolo vizioso si può interrompere solo in due modi: a) facendo partorire la cagna una volta l'anno (una volta sola non basta, anzi esistono testi-monianze sul fatto che una singola gravidanza spesso peggiora il problema, anziché risolver-lo); b) sterilizzando. Se lei pensa che la sterilizzazione non comporta particolari rischi (al di là di quelli connessi a qual-siasi intervento chirurgico, legati soprattutto all'a-nestesia: ma se questa è fatta BENE , ovvero se la cagna viene intubata, i rischi sono davvero infi-nitesimali) e che in compenso tutela la cagna con-tro mastiti, piometre, tumori dell'apparato genitale e tutte le altre malattie legate alla produzione di estrogeni... capirà da sola che la vera scelta per il bene della cagna è una sola. Poi non insisto più di tanto, perché ci sono perso-ne che hanno una vera e propria avversione "di pelle" nei confronti della sterilizzazione... e lì è quasi inutile mettersi a ragionare: quando il rifiuto è così totale e profondo, si rischia solo di creare sensi di colpa che poi, magari, vanno a riversarsi sul cane (un esempio tipico è quello delle cagne che ingrassano a dismisura NON per effetto della sterilizzazione, ma per effetto delle overdose di ci-bo che vengono somministrate da padroni che si sentono "colpevoli"). In questi casi, non so quale sia il male peggiore: se il rischio di malattie che potrebbero anche "non" arrivare, o la certezza di una cagna che finirà per essere "bambinizzata" con gravi ripercussioni sulla sua psiche e sulla sua salute. Quello che posso fare è elencare i "pro" e i "con-tro", lasciando poi liberissima scelta alla vostra eti-ca, alla vostra coscienza e al vostro modo di vede-re:

PRO STERILIZZAZIONE - prevenzione contro una serie davvero infinita di patologie legate agli estrogeni (piometra in testa) che ammazzano letteralmente il 60% delle cagne intere entro il decimo anno di vita; - fine delle gravidanze isteriche e di tutti i problemi ad esse correlate; - maggiore serenità psichica per la cagna, che non è più schiava dell'estro e dei conseguenti "scon-volgimenti" ormonali e umorali; - fine di tutte le rotture di scatole legate al calore, dalle perdite di sangue all'impossibilità di portare la cagna in posti frequentati da maschi. CONTRO STERILIZZAZIONE: - rischi (minimi, ma cmq esistenti) legati all'inter-vento chirurgico; - possibilità che la cagna diventi incontinente (possibilità anch'essa remota e cmq inconveniente curabile); - divieto di partecipare alle esposizioni canine EN-CI. Assolutamente infondate, invece, tutte le credenze sul fatto che le cagne ingrassino (ingrassano solo se vengono considerate "povere inferme" da rim-pinzare di bocconi, vedi sopra, e a cui non fare più esercizio fisico), cambino carattere, "restino picco-le" o "crescano a dismisura" (si sentono entrambe le versioni!) e così via.

Cari saluti Valeria Rossi

Da: "Tiziana Toderi" A: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Data: martedì 25 ottobre 2005 13.54 …………….. In particolare, sulla questione della tipicità, per me, che non ho approccio professiona-le alle problematiche, è difficile capire da che parte sta la verità; sentendo le varie "campane", mi sem-bra che tutti abbiano torto e/o ragione. In effetti, è difficile dire se sia più tipico un cane molto bello ma non adatto al tiro oppure uno meno bello ma assai dotato per il tiro. Io, personalmente, direi che sarebbe opportuno far convergere en-trambi gli aspetti nella valutazione finale, così come sarebbe anche opportuno tenere in gran conto an-che il carattere del soggetto che, soprattutto per quanto riguarda gli Husky, ritengo che sia molto importante per le finalità di lavoro (in giro ho visto diversi Siberian, anche belli, presentano caratteri-stiche comportamentali a mio modesto parere non molto tipiche).

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Io ho presentato in show (Esposizione Internazio-nale di Ancona, che si tiene ogni anno nel mese di febbraio) una sola volta la mia Kira, perchè volevo un giudizio su di lei; è stata la prima e l'ultima volta, però, mi è sembrato che la presentazione sia stata abbastanza veloce, forse troppo, per valutare cor-rettamente un cane, soprattutto se è la prima volta che si presenta nel ring: per esempio, Kira, quando è imbarazzata per una situazione nuova che non conosce e che le mette un po' di soggezione, tende a tenere le orecchie un poco larghe, mentre quanto è tranquilla le orecchie stanno ben dritte e vicine sul capo. Ovviamente, in quel frangente, nei po-chissimi minuti che siamo rimasti nel ring, la posi-zione delle orecchie non era ottimale. Inoltre, non è stata fatta alcuna valutazione del carattere del soggetto (aggressività, tendenza alla sottomissio-ne, ecc.), in merito al quale devo dire che Kira è assolutamente tipica e MERAVIGLIOSA: con gli altri cani, sia maschi che femmine, è dominante ma MAI aggressiva - con gli uomini è dolce e coccolo-na, senza mai però dimostrare un atteggiamento eccessivamente infantile e sottomesso, come fa la maggior parte delle altre razze canine. Ripeto, che la mia intenzione era di avere un giudi-zio complessivo sulla struttura fisica, anche in rela-zione a possibili difetti per quanto riguarda l'attitu-dine al tiro (che, anche se non ho la possibilità di praticare attivamente, è l'aspetto che più mi affa-scina ed al quale do grande importanza - E SUL QUALE IL GIUDICE HA ESPRESSO PARERE POSITIVO), ciò nonostante penso che l'organizzazione delle manifestazioni di bellezza debba essere rivista e debba anche essere pre-visto una prova di lavoro, come già si fa per al-tre razze da lavoro (vedi dobermann, cani da caccia, ecc.) così come debba essere tenuto in grande considerazione il carattere del soggetto, almeno in misura pari alla sua bellezza esteriore. D'altra parte, è anche vero che i primi Siberian che si vedono nelle vecchie foto sono molto diversi da quelli odierni; e, quindi, sorge spontanea la do-manda: perché è così cambiata esteticamente la razza? Solo per il gusto meramente estetico dei possibili compratori? Io non so darmi una risposta. Scusami per il tempo che ti ho rubato e ringrazio te e gi altri collaboratori del Club per la grande dispo-nibilità sempre dimostrata

Tiziana e Kira

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Cosa penserebbe un marziano cinofilo che arriva-to sul nostro pianeta e non conoscendo affatto il Siberian Husky (perché pare che su Marte non ve ne siano), si trovasse a redigere lo standard di

questa razza partendo dai soggetti che vede in un raduno di razza, diciamo in Italia? Il marziano, come detto, da esperto cinofilo, valute-rebbe probabilmente tutti i soggetti presenti, fareb-be una scheda per ciascuno contenente tutte le misurazioni delle lunghezze, altezze, inclinazioni. E poi pesi, taglie, forme, colori, carattere, ecc. Un lavoro da vero certosino che gli occuperebbe diverse settimane, forse mesi, di lavoro. Un lavoro che porterà alla stesura dello standard che, in definitiva, come si può ben capire, nasce da una media di osservazioni. Sarebbe bello studiare quello standard marziano ma sarebbe ancora più bello confrontarlo con un altro standard marziano redatto da un altro marzia-no cinofilo che è “atterrato” in un altro paese, di-ciamo in Francia, ed un altro in un altro raduno, ad esempio negli Stati Uniti, e ancora in un altro radu-no dove preferite voi. Scopriremmo che gli standard sarebbero tutti di-versi l’uno dall’altro e …non ve ne sarebbe uno so-lo uguale a quello ufficiale dell’AKC. Sorpresi? No, mi direte. Infatti, così facendo abbiamo fatto il percorso a ri-troso rispetto a quello che è la storia, la razza, lo standard AKC. All’inizio lo standard era uno solo, basato su un gruppo ristretto di progenitori dei nostri attuali cani. A distanza di circa un secolo siamo quindi riusciti a generare tante razze diverse?

NO e SI. La razza è una e questo è un dato di fatto.

Poi, secondo me, rientra nella normalità che alcuni soggetti delle cucciolate, oltre a quelli che sono i-dentici ai loro genitori, si siano leggermente (dico leggermente) discostati dai loro progenitori. Chi ha lavorato esclusivamente sulle copie dei pro-genitori, scartando anche qualsiasi piccola difformi-tà, ha mantenuto negli anni pressoché intatto il SH originario. Chi invece ha preferito lavorare sui sog-getti leggermente differenti, e poi ancora e ancora su soggetti sempre più differenti da una genera-zione all’altra è arrivato ad una razza che differisce totalmente dal SH originario. Appare evidente che nella realtà non ha avuto luo-go né il primo né il secondo comportamento e i SH di oggi sono il frutto di una media che ha portato la razza alla situazione mondiale attuale che, seppure con una lieve tendenza verso il tipo da show e con estremi show-race così difformi, è abbastanza o-mogenea su scala mondiale e quindi il patrimonio genetico della razza originaria non è in discussio-ne. Piuttosto, in certi periodi ed in certe realtà tipi-camente nazionali, vengono predilette alcune ca-

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ratteristiche morfologiche dettate dalla moda, dalle vittorie nei ring, dai primi posti nelle corse, ecc. E allora, in molti a estremizzare quelle caratteristi-che, per qualche anno. Fino a quando qualcuno o qualcosa non fa invertire la marcia. E così via. Sfogliando il Siberian Quarterly americano della fine anni ’80, inizio ’90 avrei acquistato dieci o venti soggetti raffigurati. Nemmeno 10 anni più tardi for-se uno o due, e senza entusiasmo. Come nei nostri ring in cui con il passare degli anni abbiamo assistito ad ascese e declini legati anche al sesso. Quante belle femmine e non un solo ma-schio all’altezza, o viceversa, ricordate? Tutto ciò per rispondere alla lettera di Tiziana che si domanda dove stia la verità nella disputa Sibe-rian da show o Siberian da corsa. La verità, ancora una volta, sta a metà strada. Senza per questo voler imboccare la via più como-da o per compiacere chicchessia. Si chiede Tiziana se sia più tipico un cane molto bello ma non adatto al tiro oppure uno meno bello ma assai dotato per il tiro. Giustamente ella si ri-sponde che nella valutazione finale si debbono far convergere entrambi gli aspetti E non solo nella valutazione finale, aggiungo io, ma anche nella scelta degli accoppiamenti che daran-no origine a nuove generazioni. E anche nel giudi-zio che il giudice dà nel ring di bellezza (ecco per-ché sono necessari giudici specialisti). E far convergere i due aspetti elencati presuppone la forza di dire NO a quei soggetti estremi, che hanno solo dell’una linea o dell’altra. No dell’allevatore, no del giudice. Ma non è facile, si rischia di non compiacere che ti sta davanti, si rimane fuori dal coro, sei visto da qualcuno come un incompetente, il bastian contrario. E chi corre usa il cane che vince senza preoccu-parsi affatto se sia o meno tipico. In questo modo arriva primo o fra i primi. Tutto il resto non conta. Non sto qui ad approfondire quale sia la mia i-dea e cosa sarebbe, secondo me, da fare sia perché l’ho scritto fino alla nausea, sia perché proprio in questo momento storico qualcosa si sta muovendo nella direzione appena vista, come avete potuto leggere sul numero scorso. Presto il primo incontro effettivo, reale, dei due mondi race show. Inizio 2006. In merito alla sensazione che ha avuto Tiziana sul-la brevità del giudizio nel ring, devo confessarle che anch’io, da espositore novizio, avevo notato ciò. In seguito invece, con gli anni e l’esperienza mi sono reso conto che un buon giudice riesce a giu-dicare un soggetto molto in fretta e, nella maggior parte dei casi, senza metro. Per quanto si richiede in Italia, pochi minuti sono più che sufficienti.

Altra cosa sarebbe se fosse necessario fare misu-razioni più complete e complesse. Il problema delle orecchie, tanto per fare un esem-pio, l’ho vissuto in prima persona quando avevo il buon Kiawah che nel ring le teneva a mo di delta-plano. Però il giudice, in quel momento, vedeva il deltaplano e.. come dargli torto se nella relazione lo evidenziava? Forse servirebbero delle situazioni di giudizio un po’ diverse, ma sono anni che sento tutti lamentarsi ma poi… Montecatini Terme è la capitale della prostituzione in Italia e tutti si lamentano di questa situazione, basta parlare con i suoi abitanti e leggere i quoti-diani. Però a Montecatini vi sono negozi che ven-dono jeans a 300 euro e borse a 700. Ristoranti dove paghi 200 euro per la cena, e i locali notturni sempre affollati non si contano più. E sono anni che è così. Ci sarà un motivo?

Angelo Giulio Bernardini

Oggetto: Re: Delibera FCI classe lavoro Data: sabato 12 novembre 2005 19.15

La traduzione è più o meno questa: Proposte da parte delle nazioni, Francia: CACIB nella classe Lavoro per Samoiedo, Siberian Husky, Groenlandese e Alaskan Ma-lamute La FCI approva la creazione della classe lavo-ro per queste razze e l'attribuzione del CACIB in questa classe lavoro. Ciò nonostante il Tito-lo di Campione Internazionale potrà essere ot-tenuto esclusivamente con 4 CACIB. Questa norma non si applica soltanto alla Francia, ma a tutti quei paesi membri, il cui Club Cinofilo dove è registrato il cane, abbia emesso un Certificato specifico per l'ammis-sione alla Classe Lavoro o per l'omologazione del titoli di Campione Internazionale di Bel-lezza. Queste razze non possono ottenere il ti-tolo di Campione Internazionale di Lavoro. Si intende che queste razze dovranno sostene-re un test adatto a loro (per poter essere iscritte alla Classe Lavoro).

Questa norma si applicherà a partire dal 1° gennaio 2006

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Ringraziamo il Presidente della F.I.M.S.S. sig.Massimo Bassan per averci “procurato” il materiale sotto riprodotto

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Il sig. Alfredo Pallucci ci scrive chiedendoci…

Circa dodici anni fa acquistai, presso un allevamento di Tivoli (Roma), un cucciolo di Siberian Husky che vantava, nel suo pedigree, antenati di assoluta importanza, tra cui campioni italiani ed internazionali di bellezza, di riproduzione e sociali. In realtà, conoscevo appena le caratteristiche di questa razza ma non mi ci volle molto ad innamorarmene e a stimarne le più intime particolarità. Del mio fedele amico, con cui tanto ho condiviso e condivido ancora, ho sempre stimato, tra le tante caratteristiche, la grande riservatezza e l'assoluta dignità, oltre all'acuta intelligenza. Nutrito poi, fin da piccolissimo, in modo equilibrato e trattato alla pari di come avrei trattato un figlio (sempre, però, nel pieno ed assoluto rispetto del suo "essere cane"), ho avuto come risposta una totale esenzione, in tutti questi dodici anni, da ogni malattia tant’è che, ogni volta che mi reco dal veterinario, ho la medesima conferma di avere un cane che dimostra, per le sue caratteristiche fisiche ed energiche, molti meno anni di quanti realmente ne abbia. Ma resta il fatto che ha dodici anni e che, in questo lungo periodo di vita, il mio cane non si è mai accoppiato e, pro-babilmente, questo è l'unico sbaglio che credo di aver commesso nei suoi riguardi. Me ne accorgo solo adesso, in vi-sione anche di un futuro che mi porterà, inevitabilmente, a staccarmi da lui (ne temo solo il pensiero...).

Il motivo per il quale mi sto rivolgendo a voi può essere riassunto in tre consigli che vi chiedo: 1° "E' giusto farlo accoppiare a 12 anni, dopo una vita di assoluta astinenza?". 2° "Quali canali potrei utilizzare per l'accoppiamento, al fine di poter avere un suo discendente?". 3° "So che esistono banche del seme per i cani. Posso avere notizie al riguardo?"

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aro Alfredo, la "vita di astinenza" è assolutamente normale per i cani in natura, visto che solo il maschio e la femmina alfa han-no il diritto di accoppiarsi.

Tutti gli altri nascono vergini e muoiono vergini, e la cosa non li sfiora minimamente: il problema è esclusivamente umano.

C e è certo che un cane maschio in ottima salute, possa confermare anche

in età avanzata la libido neces-saria per effettuare un accop-piamento, non è altrettanto certo che questo vada a buon fine, in quanto il più delle volte ci si tro-va di fronte ad una situazione di oligospermia senile (diminuzio-ne del numero degli spermato-zoi vitali nel volume di eiacula-to).

S12 anni sono troppi per accoppiarsi per la prima volta: probabilmente il cane non ci riuscirebbe, e in compenso si stresserebbe moltissimo. Vista l'età, le conseguenze potrebbero essere gravi. Ha presente un vecchietto di ottant'anni a cui si chiedesse per la pri-ma volta una prestazione sessuale? Insomma, potrebbe anche restar-ci! Se lei ama i siberian husky, una volta che il suo amico l'avrà lasciata (ma visto che sta bene ed è in ottima forma, mi sembra prematuro pensarci), potrà prendere un altro cucciolo anche se non è discenden-te diretto del suo.

Quindi, prima di imbarcarsi in un tentativo empirico di accoppia-mento, consiglierei un esame dello sperma dello stallone, al fine di accertare la possibilità di fecondare gli ovuli della femmi-na.

Cosa cambia? Ogni cane è storia a sè, ha la sua personalità, i suoi piccoli e grandi pregi e difetti, il suo modo di essere e di farsi voler be-ne: anche un eventuale figlio del suo cane non sarebbe sicuramente "lui", ma un nuovo individuo, tutto diverso, con il quale iniziare un rap-porto tutto nuovo. Lasci in pace il "nonnetto", mi dia retta...lui è tranquillo e sta bene: un accoppiamento, oltre ad essere rischioso (e molto probabilmente non fecondo), non farebbe che turbare l'equilibrio e la serenità del suo ca-ne.

Per quanto riguarda il congela-mento dello sperma, valgono le considerazioni appena fatte, considerando inoltre che con una fecondazione artificiale uti-lizzando seme congelato o refri-gerato, le possibilità di riuscita diminuiscono sensibilmente se rapportate ad una fecondazione ottenuta con accoppiamento na-turale.

P.S.: le sconsiglio anche il tentativo di congelare il seme. L'efficacia del seme congelato è ridotta del 50% rispetto a quello fresco....e il seme di un cane di 12 anni è già ridotta più o meno al 20% rispetto a quella di un cane giovane. Quindi le possibilità di ingravidare una ca-gna con seme vecchio "e" congelato sono davvero minime: ammesso e non concesso che si trovasse una partner, o meglio un proprietario di femmina disponibile a provare, secondo me il gioco non varrebbe la candela.

Valeria Rossi dott. Luca Brioschi www.dallapartedelcane.com - www.tipresentoilcane.com (medico veterinario)

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di Fabrizio Filoni

Rif. SHC-I News n.3/2005 Autunno

itengo doveroso chiedere scusa alla Sig.ra Oldani se, il mio intervento nel precedente numero del Giornalino sia stato da Lei inter-

pretato come un attacco, o comunque una critica, al Sig. Oelschlager, che tra l’altro le confido, nono-stante me ne avessero parlato diversamente, a me è risultato molto simpatico e oltremodo disponibile allo spirito ed agli scopi del raduno. Assolutamente lontano da quell’idea è stato il mio intervento che, infatti, ho concluso senza nessuna conferma o mia verità ma semplicemente con: “facciamo lavorare i nostri cani ed ognuno si rende-rà conto delle prerogative di un cane da slitta “. Dopo aver ascoltato “attentamente” l’intervento del Sig. Thomas O., grazie anche alla Sua preziosa assistenza tecnica al traduttore ufficiale, credevo ci sarebbe stato un dibattito ma, d’altra parte ci sa-rebbero voluti altri 2 giorni di raduno per approntar-ne uno, per cui, mi è sembrato naturale riportare le mie impressioni sul Giornalino, come avevo fatto in altre occasioni. Chiarito questo Le rispondo, senza problemi, a quanto da Lei sottolineatomi. Il senso del mio precedente intervento era rivolto a rimarcare quanto, un allevatore e specialista di e-sposizioni come il sig. Thomas O., guardasse il Si-berian Husky da un punto di vista estetico e tenes-se in poco conto il punto di vista funzionale e psico-logico della razza (lontano da me considerarlo i-gnorante della razza). A tale proposito Le cito due situazioni per spiegare il mio ragionamento. La prima, già citata nel mio precedente intervento, riguarda la definizione sul Siberian…. semplice-mente “un cane”. Probabilmente Lei non ricorda bene il contesto in cui, il sig. Thomas, ha fatto tale citazione, che se letteralmente poteva avere degli errori di traduzione non ne aveva nel senso. A domanda di una ragazza sul proprio cane, molto irrequieto e indisciplinato e su il tipo di addestra-mento che avrebbe dovuto fare, il sig. Thomas ha risposto, sintetizzando, con un’alzata di spalle nel modo da me riportato, riferendosi al fatto che men-tre il cane da guardia e quello da caccia hanno e-sercizi specifici di addestramento il Siberian Husky no e quindi era un cane come gli altri a cui applica-re solo dei semplici esercizi di addestramento.

Questa, però, non sarebbe la risposta che darebbe un musher, ovvero, una persona che guarda il Si-berian sotto il punto di vista del lavoro, che cono-sce bene le esigenze realizzative (già da me spie-gate sul numero precedente) di cui ha bisogno un Siberian, che potrebbero essere soddisfatte anche senza una slitta e la neve, ma soltanto sfruttando il parco sotto casa. Il secondo punto, e qui la sua traduzione degli stralci del seminario ne esplicita la chiarezza, par-lando de «Il portamento della coda del Siberian Husky permette sia una coda abbandonata, portata come se fosse una naturale estensione della linea dorsale, sia una coda a falce che però non tocca mai la schiena del cane quando sta lavorando. Forse non c’è spettacolo più bello di un team di ca-ni attaccati alla slitta che corrono su un percorso innevato con il loro movimento perfettamente sin-cronizzato e tutti con le code portate diritte dietro loro». Ora mi scusi ma, questa affermazione mi lascia senza parole e, se non ci sono errori di scrittura o di traduzione, non trovandone traccia sullo stan-dard del sito SHC-I (!!!)………mi fa supporre che sia generata dal non aver mai visto “lavorare” una muta di Siberian Husky. È cosa nota ad ogni musher che quando un S.H. traina la slitta «con la coda dritta dietro esso (loro)» vuol dire che è distratto, non ha voglia di correre o addirittura ha un problema fisico ed in questo modo mostra tutto il suo disagio, insomma va con il freno a mano tirato!!! Alla luce di queste considerazioni, sulla sua affer-mazione «è sufficiente toccarlo ed osservarlo da fermo», dissento ricordandoLe che il movimento del Siberian Husky, al pari del Lupo, ha una carat-teristica ed una peculiarità ben specifica: l’ eco-nomicità del movimento. È l’economicità del movimento che permette a questo “atleta” di percorrere moltissimi chilometri consumando meno energia possibile in quanto vi-tale in territori dove le temperature raggiungono anche i –60. Ricordo che la Sig.ra Norris, ad Ancona nel ’90, fe-ce girare a lungo i cani nel ring (era già iniziato il BIS ed ancora non era stato definito il BOB); alla fine della classe Libera Maschi mise al primo posto

R

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Akzal (Sig.ra Valeria Rodaro), un cane estrema-mente diverso da tutti gli altri, (la Sig.ra Norris lo definì: «la perfetta costruzione per un cane da lavoro e da esposizione») e ricordo bene come in

pochi risero, dopo la lunga “trottata”, a cominciare da chi “giocava in casa” ovvero il Ch It. Intern. e di riproduzione Innisfree Dallas relegato fuori dal po-dio…. proprio dal suo “movimento”.

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D’altra parte, dubito fortemente che gli ingegneri della Ferrari, quando avevano preparato a tavolino e con moderna tecnologia la Formula Uno di quest’anno non fossero convinti di proseguire l’ af-fidabilità degli anni passati…. la loro presunzione è stata pagata sul campo che ha dato loro un giudi-zio diverso; per il cane, macchina imperfetta, non credo che i presupposti cambino. La teoria è una cosa, la pratica inserisce tante componenti e, se non se ne tiene conto, succede che poi si possa supporre semplicisticamente che a Nord nevichi ed a Sud no, senza sapere che a Bergamo ±45° parallelo la neve scarseggia mentre a Roccaraso (± stesso parallelo di Roma e Pit-tsburg) spalano metri di neve da dicembre ad apri-le…. e quest’anno anche a maggio!!!! Sempre la pratica, ci da una risposta all’ afferma-zione “..l’anteriore del S.H. è molto più importante del posteriore nei cani che lavorano e che molti ca-ni inseriti nei team di maggior successo hanno dei posteriori disastrosi dal punto di vista della costru-zione e degli angoli ma che non impediscono di essere loro performanti..” Un cane allenato a trainare, in esposizione, non raggiunge facilmente il single track richiesto dal giudice nei pochi metri del ring proprio perché abi-tuato, non a camminare ma, a trainare e spingere con i posteriori (dallo standard: “…da mostrare una buona estensione degli anteriori e una buona spin-ta dei posteriori”) raggiungendo tale movimento so-lo quando l’andatura si fa “veloce”, a questo fa se-guito che, l’angolo o il movimento scorretto del po-

steriore porta ad una instabilità del cane durante il lavoro riducendone la resistenza. Lavorare assiduamente e non solo con sporadici tentativi, aiuterebbe un allevatore a capire il reale “movimento economico” dei propri Siberian. Infine (la cosa comincia ad essere alquanto irritan-te) smettiamola con il malcostume di accomunare i Siberian Husky di Linee da Lavoro con i “falsi Sibe-rian con pedigree” che purtroppo frequentano le gare di sleddog (chi gli rilascia i pedigree????); ho già condannato, precedentemente, la scorrettezza di alcuni musher, qui stiamo parlando del Siberian Husky. È troppo facile marchiare i Siberian da lavoro come cani senza pelo, con “solo” le orecchie a punta!!!. Al Raduno di Aprile ne ho presentato uno (Erin – ½ Vargevass, ¼ Alka-Shan, ¼ Zero) e, cito testualmente il giudizio, ………«Buono - È un Siberian Husky da gara – Mantello eccellente – Buona proporzione gambe/corpo – Non è il tipo di cane da esposizione». A prescindere dal fatto che nel giudizio (il giudice era stato preventivamente informato che si trattas-se di un cane da lavoro) non si evince nessun difet-to particolare ma solo la definizione “S.H. da gara”, vorrei farle notare che oltre la metà dei cani esposti nel Raduno avevano come giudizio «buon mantel-lo»; non male per un cane che il giorno prima ave-va fatto allenamento nel fango ed era stato sempli-cemente ….…..spazzolato!!! Quanto al citato (da Lei) Willo’s to Ele with Love, che avevo già notato, precedentemente, sul n.1/2005 del Giornalino e mi ero interessato a lui su internet rintracciando i suoi antenati e i loro ri-sultati; nonostante i suoi “inesistenti” Anadyr (Nor-ris) almeno da 4 generazioni ed i suoi molti Inni-sfree e Karnovanda, non avrà mica pagato l’attività del suo celebre antenato, nell’essere stato il solo vincitore di categoria con Molto Buono? Ripeto per l’ennesima volta, evitando assolutamen-te le polemiche ma non il confronto, il mio interven-to esclusivamente è rivolto a far guardare il Sibe-rian Husky in funzione del lavoro che deve svolge-re, nell’ambito di un dibattito leale e corretto. A proposito della Sua affermazione: ”In quanto al sig. Kastel Gronas, Vargevass Kennel, visti i cani che alleva, non mi pare che siano i migliori rappre-sentanti di quei 18 richiami alla moderazione ripe-tuti dallo standard della nostra razza, a meno che non lo si voglia cambiare, anche se sono probabil-mente molto veloci”, vorrei invitarla a visitare il sito del Siberian Husky Club Svedese (sotto divisione del Club Svedese Cani Nordici – F.C.I.), nella cui homepage ho letto: Sujozov av Vargevass B.O.B. e B.I.S. del raduno speciale del Siberian Husky Club

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Svedese del 17 settembre 2005 su 148 sogget-ti!!!!!!!! L’allevamento Vargevass con Sujozov, Pu-tin, Ukko e Morkki in classe allevatori è risultato al 1° posto su 9 kennel.

I Giudici della Speciale sono stati Simon e Sheila Luxmoore. Sul loro sito web (www.zinahuskies.com) ho letto che vivono in Gran Bretagna, sono stati chiamati a giudicare anche al Crufts (2002 – 2004 – 2007), sono allevatori di Siberian Husky con Affisso (una loro cane fu la prima femmina Siberian Husky ad avere il Challenge Certificates al Crufts nel 1986, un loro cane fu BOB al Cruft 1987 e tanti altri rico-noscimenti fino ai giorni nostri) e, nel 2000, un loro cane ha vinto il SHCGB Millennium proprio giudica-to dal Sig. Kastel Gronaas. Federazione Italiana La mia proposta rimane la stessa: perché non far giudicare i Siberian Husky da “Giudici” con espe-rienza anche nel “Lavoro”? Sleddog Sportivo A quel punto, Erin, potrebbe non essere più l’unico “Siberian Husky da gara” presente in un raduno o esposizione. Concludo come nel mio precedente scritto, “facciamo lavorare i nostri cani”, fatto ciò, riparliamone e continuiamo a discuterne ancora.

Il giorno 31 ottobre 2005, nella sala stampa uffi-ciale di Skipass, a seguire la conferenza stam-pa del campione di sci Giorgio Rocca, è stata presentata alla stampa ed al pubblico la Fede-razione Italiana Sleddog Sportivo.

Mi scuso ancora per il mio lungo inserimento in questo dibattito ma sono un musher follemente in-namorato del Siberian Husky che (come possono confermare in molti) alleva da 18 anni, non per vendere cuccioli o per vincere gare (che comunque a volte vinco) ma, per la gioia di vivere un’ espe-rienza meravigliosa insieme a “loro”, con “loro”, e per “loro”,

Dopo una breve ma significativa introduzione del Presidente Luigi Belluzzi, chiamato poi a fa-re gli onori di casa agli atleti della Nazionale Ita-liana di Sci, Mauro Caputo, in qualità di respon-sabile dello sleddog di Skipass, e i due vice Presidenti, Linda Bertazzini e Fabrizio Filoni, hanno reso noti gli obiettivi della F.I.S.S.

La prova vivente è il mio vecchio leader Ivan Iva-novitz av Vargevass che, alle soglie dei 12 anni, anche se non più competitivo ancora si allena da-vanti ai più giovani e che, all’età di 10 anni, ha cor-so insieme a me ed un suo figlio, il Campionato del Mondo 2004 a Cortina, nella categoria 2 cani (per chi non lo sa, molto impegnativa fisicamente per un musher). Questo, non per vincere una medaglia, ma per far concludere con onore (7° posto), ad un vecchio e grande Compagno di squadra, l’ultima gara della sua vita.

Regolamentare e disciplinare lo sleddog in Ita-lia, per dare chiarezza e fiducia istituzionale, prima di tutto ai musher italiani, ma anche, e soprattutto, a tutti coloro che in avvenire si avvi-cineranno al nostro sport e che invece spesso e volentieri, nel passato, si sono trovati a vivere cattive esperienze tali da allontanarli in breve tempo.

Inoltre, in questa prima stagione, il calendario ufficiale federale racchiuderà tutte le gare in programma da parte dei due Club più importanti in Italia ma, che a partire dalla prossima stagio-ne, oltre ad una giusta classificazione, in base ai riscontri qualitativi dei tracciati, sarà integrato da altre località già proposte dai club che hanno fatto richiesta di affiliazione.

Auguro sinceramente e dal profondo del cuore a tutti voi di provare queste emozioni e queste espe-rienze al fianco di questo grande cane: atletico, dedito al lavoro, rispettoso delle regole del branco ed orgoglioso del suo essere che risponde al nome di Siberian Husky.

Fabrizio FILONI

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News Primavera 2006

Campionato Sleddog Sterrato 2005

Gara su sterrato GATTINARA

06-nov-05

Classifica

Nominativo Tempo

h.mm.ss,cc Km. 3,8

Km/h

K4 - Carrello Uomo/Donna - 4 Cani 1 Brioschi Luca 0.10.58,02 20,79 2 Calanca Manuel 0.11.27,73 19,89 3 Dutto Fabrizio 0.11.44,22 19,43 4 Matterazzo Doriano 0.11.45,48 19,39 5 Baggiani Luca 0.13.35,47 16,78 6 Del Nevo Ugo 0.17.22,74 13,12

K6 - Carrello Uomo/Donna - 6 Cani 1 Reinhart Stefano 0.10.00,52 22,78 2 Kamm Ettore 0.11.10,69 20,40 3 Raviola Fabio 0.13.56,94 16,35 4 Arcardini Andrea

BD - Bike Donna - 1 Cane 1 Avagnina Maddy 0.10.55,55 20,87 2 Battaglia Elena 0.12.41,92 17,95 3 Beltrame Graziella

BU - Bike Uomo - 1 Cane 1 Lupezza Andrea 0.08.03,14 28,31 2 Hey Marc 0.10.32,44 21,63

B2 - Bike Uomo/Donna - 2 Cani 1 Sigotti Giampiero 0.08.52,61 25,68 2 Leonnet Philippe 0.09.16,36 24,59 3 Lupezza Enrico 0.09.16,64 24,58 4 Prampolini Giuseppe 0.10.42,45 21,29

DU - Dog Trekking Uomo - 1 cane 1 Chiefa Daniele 0.13.30,92 16,87 2 Ossola Marco 0.13.38,90 16,71 3 Drigo Maurizio 0.14.47,61 15,41 4 Lazzari Gianluca 0.17.26,82 13,07 5 Visconti Marco 0.17.57,82 12,69 6 Raviola Alberto

DD - Dog Trekking Donna - 1 cane 1 Carchidi Gianna 0.18.04,79 12,61

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News Primavera 2006

IL LEADER: LA RISCOPERTA DI UN RUOLO di Luca Brioschi E’ successo qualcosa di strano la scorsa domenica. E’ successo qualcosa di insolito. E come ogni cosa strana e insolita, è stato un qual-cosa pieno di fascino. Degna cornice dell’evento, gli splendidi boschi di Gattinara, nel cuore dei quali, come ogni anno, si svolge una delle più belle gare di sterrato del circuito patrocinato dal Club Italiano Sleddog.

(Classifica e tempi nella tabellina a lato) Un trail particolarmente adatto per i nostri cani, to-talmente pianeggiante ma, allo stesso tempo, pieno di incroci e curve, che i cani apprezzano sempre molto…si, proprio molto divertente! L’ideale per affinare il grado dell’allenamento dei team, che si stanno preparando ad un inverno den-so di prestigiosi appuntamenti. Una trentina i musher presenti, con rappresentanti anche dalla vicina Svizzera, suddivisi nelle varie ca-tegorie; partecipo con il mio team nella categoria K4, kart con 4 cani. Andy e Ginger in leader, Yukie e Ketchup in swing. Una sola incognita; rispetto agli anni passati, per motivi organizzativi, il trail è stato capovolto; dove prima c’era la partenza, ora c’è l’arrivo, e viceversa. Si parte, subito a tutta, Il trail è in ottime condizioni, i cani galoppano felici. Andy e Ginger, come telecomandati, rispondono perfettamente ai miei comandi vocali, ci stiamo pro-prio divertendo. Nessun problema e corsa a perdifiato fina a circa metà percorso, dove entrambi i leader si infilano sot-to le fettucce che delimitano il trail, tentando di se-guire la pista…dell’anno scorso! Anzi, di due anni fa…visto che l’anno scorso non abbiamo corso questa gara! E’ veramente fantastica la memoria di questi ca-ni…solo che ora è un problema, visto che il trail gira dalla parte opposta.

“Whooo”, il team si ferma, “Gee”….Andy e Ginger si girano e mi guardano interdetti come dicendo-mi….”ma la pista andava di là, ci ricordiamo”. Ancora “Gee”….i cani si fidano, i cani obbediscono, ripassano sotto le fettucce, rientrano nel trail e ri-prendiamo a correre….i miei leaders! La seconda sorpresa qualche minuto più tardi… Capita l’antifona sulla memoria dei miei leaders, cerco di stare ancora più attento, e di anticipare i comandi rispetto alla direzione della curva o degli incroci. Riempio i cani di elogi ad ogni cambio di direzione correttamente effettuato, tanto che i due, pavoneg-giandosi, filano tra i boschi ben supportati dalle pic-cole canaglie, Yukie e Ketchup, che al solito, parte-cipano con molta gioia al gioco della corsa… Sono quasi nell’ultimo chilometro, quando, all’ennesimo incrocio, mi trovo un musher che pro-cede in direzione opposta alla mia…panico, non a-vrò sbagliato ! Purtroppo per lui, invece, aveva sbagliato il velocis-simo Ugo Del Nevo, musher di uno dei più veloci team italiani ed europei. Probabilmente un cacciatore dispettoso aveva ap-positamente strappato la fettuccia di delimitazione, traendo Ugo in inganno e facendolo sbagliare. Anche in questo caso, i miei leaders eseguono alla perfezioni i comandi, evitano il contatto con l’altro team e si involano nella giusta direzione, finalmente verso il traguardo. Sono da solo oggi alla gara; appena tagliato il tra-guardo, fermo il team per ringraziarlo per come ha corso, qualche coccola e poi via di nuovo verso lo stake out, il tutto senza handler, sfilando i team in partenza e zigzagando tra gli stake out degli altri concorrenti. Avere dei cani così concentrati e felici di correre è una goduria impagabile. Avere con essi un feeling così profondo è qualcosa di magico. La terza sorpresa alla consegna delle classifiche:

abbiamo vinto!

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News Primavera 2006

Ed è qui che sta la magia, il lato affascinante dello sleddog.

Oggi non ha vinto il team più veloce, oggi è stato premiato chi ha sbagliato di meno,

ha vinto il team più regolare.

Con Doriano si parlava di come è gratificante vedere il team muoversi all’unisono, rispondendo ai coman-di del musher, svoltando in modo armonico e corret-to ad ogni incrocio. Questa cosa si è un po’ persa nelle gare di sleddog, diventate sempre più veloci, ma quasi sem-pre“ingabbiate” dalle reti lungo tutto il trail…per evi-tare errori di direzione! Si ricordava con piacere le prime gare alle quali par-tecipammo, quando le direzioni agli incroci erano segnalate solo dai cartelli e non dalle reti. Si ricordava con nostalgia di quando i leader erano importanti non solo per la velocità, ma anche per l’abilità a riconoscere ed eseguire i comandi vocali del musher. Si ricordava con nostalgia perché forse era quello lo sleddog magico che tanto ci affascinò fino a scon-volgere, in questo modo, la nostra vita.

E tutto ciò, come per magia, in un gara autunnale torna fuori in modo così perentorio, quasi a ricordare a tutti noi, addetti ai lavori, che la velocità non è l’unica dote importante in un leader. Mi piace vederlo come un ammonimento, un ulterio-re insegnamento che questi splendidi cani ci offrono, con la speranza di poter vivere ed intendere lo sled-dog, forse in maniera meno schematica e rigida, di come, mi sembra, venga vissuto oggi. Mi direte che sono troppo un sognatore, ma a me lo sleddog ha fatto sempre sognare; dove lo trovate un altro modo di vivere così intensamente con e per i propri cani? Evviva lo sleddog….

Luca Brioschi

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News Primavera 2006

Campionato Sociale Neve 2005/2006

1^ Gara su neve sprint Vallelunga (Bz) 17/18 dicembre 2005

Classifica Finale Giudice di Gara:

Andrea Bordiga , Umberto Seppi

I risultati completi sono disponibili sul sito: www.sleddogcis.com

SPRINT

Numero Pettorale Nominativo

Tempo 1° Manche

h.mm.ss,cc

Tempo 2° Manche

h.mm.ss,cc Tempo Totale Km/h

B1 - Slitta 6 Cani con Siberian Husky Km = 8 Km = 8 1 30 Birkel Andy D 0.22.50,00 0.20.21,00 0.43.11,00 22,232 27 Filoni Fabrizio I 0.24.03,00 0.20.10,00 0.44.13,00 21,713 26 Nardelli Giovanni I 0.25.51,00 0.21.11,00 0.47.02,00 20,414 28 Cristalli Giuseppe I 0.26.00,00 0.21.46,00 0.47.46,00 20,105 32 Bernhard Luzi CH 0.26.36,00 0.21.56,00 0.48.32,00 19,786 31 Bartaloni Massimo I 0.27.26,00 0.24.51,00 0.52.17,00 18,367 29 Mair Horst I 0.29.08,00 0.23.50,00 0.52.58,00 18,12

C1 - Slitta 4 Cani con Siberian Husky Km = 8 Km = 8 1 46 Huber Simone D 0.26.24,00 0.21.58,00 0.48.22,00 19,852 42 Del Nevo Ugo I 0.25.54,00 0.22.54,00 0.48.48,00 19,673 44 Prelog Martin D 0.26.57,00 0.22.44,00 0.49.41,00 19,324 43 Garruba Raffaele I 0.27.22,00 0.23.56,00 0.51.18,00 18,715 47 Panattoni Luca I 0.27.57,00 0.24.00,00 0.51.57,00 18,486 45 Arcardini Andrea I 0.31.02,00 0.26.03,00 0.57.05,00 16,827 51 Vetrano Massimiliano I 0.31.02,00 0.27.11,00 0.58.13,00 16,498 52 Baggiani Luca I 0.34.38,00 0.29.06,00 1.03.44,00 15,069 48 Rieß Alfred D 0.41.46,00 0.37.47,00 1.19.33,00 12,07

D1 - Slitta - 2 Cani con Siberian Husky Km = 5 Km = 5 1 55 Beltrame Graziella I 0.19.09,00 0.15.51,00 0.35.00,00 17,142 58 Sabella Gianpiero I 0.20.34,00 0.16.04,00 0.36.38,00 16,383 56 Babboni Aldo I 0.20.56,00 0.17.32,00 0.38.28,00 15,60

Nota della Redazione: ci scusiamo con i lettori per la mancanza di classifiche e tempi delle gare dell’altro “circuito” di sleddog, quelle cioè patrocinate dalla FIMSS, le avremmo pubblicate molto volentieri (sia per “par condicio” sia per indiscusso valore comparativo delle prestazioni dei singoli teams e mushers), ma purtroppo questo materiale non è disponibile da nessuna parte; la FIMSS riceve solo il punteggio totale acquisito durante la gara (come già evidenziatoci l’anno scorso con e-mail del 6/4/2005 – vedi News n.2/2005 pag.43) e il Club organizzatore, facendo sottoscrivere ad ogni singolo atleta partecipante un do-cumento sul trattamento dei dati personali (Informativa ex art.13 del D. Lgs. 30/06/2003 n. 196 “Codice della Privacy”) non può “comunicare ad altri soggetti i risultati conseguiti se non chiedendo espressamen-te il consenso”.

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News Primavera 2006

Campionato Sociale Neve 2005/2006

2^ Gara su neve sprint Bagolino Gaver (Bs) 14/15 gennaio 2006

Classifica Finale Giudice di Gara:

Andrea Bordiga , Umberto Seppi

SPRINT

Numero Pettorale Nominativo

Tempo 1° Manche

h.mm.ss,cc

Tempo 2° Manche

h.mm.ss,cc Tempo Totale Km/h

B1 - Slitta 6 Cani con Siberian Husky Km = 6 Km = 6 1 2 Geier Christian I 0.12.51,99 0.12.39,01 0.25.31,00 28,222 3 Beconcini Francesco I 0.13.01,44 0.13.01,88 0.26.03,32 27,633 1 De Ferrari Claudio I 0.13.19,36 0.12.55,06 0.26.14,42 27,444 4 Castelletta Luca I 0.14.26,47 0.14.37,34 0.29.03,81 24,77

C1 - Slitta 4 Cani con Siberian Husky Km = 6 Km = 6

1 12 Martini Massimo I 0.13.32,26 0.13.06,75 0.26.39,01 27,022 7 Del Nevo Ugo I 0.13.33,77 0.13.42,05 0.27.15,82 26,413 9 Panattoni Luca I 0.14.55,90 0.14.39,72 0.29.35,62 24,334 14 Bordiga Andrea I 0.14.44,03 0.14.53,11 0.29.37,14 24,315 15 Babboni Aldo I 0.14.34,05 0.15.14,55 0.29.48,60 24,156 8 Garruba Raffaele I 0.15.28,23 0.15.19,60 0.30.47,83 23,387 11 Vetrano Massimiliano I 0.16.03,17 0.16.20,08 0.32.23,25 22,238 10 Arcardini Andrea I 0.15.59,26 0.16.37,02 0.32.36,28 22,089 16 Mathieu Antonio I 0.15.23,00 0.17.23,82 0.32.46,82 21,9610 17 Brioschi Luca I 0.16.43,49 0.16.27,18 0.33.10,67 21,7011 13 Raviola Fabio I 0.16.50,12 0.16.33,46 0.33.23,58 21,5612 20 Lupezza Enrico I 0.17.16,21 0.16.11,75 0.33.27,96 21,5113 18 Prampolini Giuseppe I 0.17.51,02 0.18.40,91 0.36.31,93 19,7114 22 Matterazzo Doriano I 0.19.24,12 0.19.04,08 0.38.28,20 18,7215 21 Sella Giovanni I 0.19.22,24 0.19.08,72 0.38.30,96 18,69

D1 - Slitta - 2 Cani con Siberian Husky Km = 6 Km = 6

1 27 Beltrame Graziella I 0.15.52,68 0.15.02,50 0.30.55,18 23,292 28 Petri Stefano I 0.19.22,34 0.18.02,86 0.37.25,20 19,243 29 Aielli Riccardo I 0.19.40,70 0.19.19,02 0.38.59,72 18,464 30 Mathieu Sergio I 0.20.40,51 0.21.12,93 0.41.53,44 17,19

I risultati completi sono disponibili sul sito: www.sleddogcis.com

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News Primavera 2006

Campionato Sociale Neve 2005/2006

3^ Gara su neve sprint Auronzo di Cadore (Bl) 21/22 gennaio 2006

Classifica Finale Giudice di Gara

Seppi Umberto - Bambi Vanessa

SPRINT

Numero Pettorale Nominativo Tempo 1°

Manche h.mm.ss,cc

Tempo 2° Manche

h.mm.ss,cc Tempo Totale Km/h

B1 - Slitta 6 Cani con Siberian Husky Km = 13 Km = 13 1 32 Nardelli Giovanni I 0.30.33,01 0.31.53,09 1.02.26,10 24,992 30 Filoni Fabrizio I 0.32.01,35 0.32.16,48 1.04.17,83 24,263 31 Beconcini Francesco I 0.32.52,64 0.34.54,83 1.07.47,47 23,014 35 Piccinini Filippo I 0.33.41,05 0.36.15,35 1.09.56,40 22,305 33 Cristalli Giuseppe I 0.34.49,42 0.37.10,05 1.11.59,47 21,676 29 Geier Christian I 0.34.10,34 0.38.01,32 1.12.11,66 21,617 34 Castelletta Luca I 0.35.37,16 0.39.35,09 1.15.12,25 20,748 36 Saija Gianni I 0.38.20,00 0.39.34,26 1.17.54,26 20,02

C1 - Slitta 4 Cani con Siberian Husky Km = 8,5 Km = 8,5 1 11 Martini Massimo I 0.20.39,56 0.20.49,31 0.41.28,87 24,592 9 Del Nevo Ugo I 0.20.55,62 0.21.46,99 0.42.42,61 23,883 25 Salvego Gino I 0.21.42,05 0.21.34,16 0.43.16,21 23,574 10 Panattoni Luca I 0.21.41,69 0.22.02,32 0.43.44,01 23,325 21 Piacentini Olivia I 0.22.35,82 0.21.20,37 0.43.56,19 23,226 14 Mathieu Antonio I 0.22.21,99 0.22.32,36 0.44.54,35 22,717 12 Arcardini Andrea I 0.22.58,05 0.25.02,04 0.48.00,09 21,258 22 Mair Horst I 0.23.15,44 0.25.16,93 0.48.32,37 21,019 13 Vetrano Massimiliano I 0.24.35,77 0.25.14,87 0.49.50,64 20,4610 16 Brioschi Luca I 0.24.37,38 0.25.22,84 0.50.00,22 20,4011 23 Dutto Fabrizio I 0.25.01,05 0.25.56,00 0.50.57,05 20,0212 17 Lupezza Enrico I 0.25.17,08 0.27.32,25 0.52.49,33 19,3113 18 Baggiani Luca I 0.27.10,33 0.30.52,32 0.58.02,65 17,5714 24 Sigotti Giampiero I 0.29.12,30 0.29.28,93 0.58.41,23 17,3815 19 Prampolini Giuseppe I 0.26.58,30 0.31.48,72 0.58.47,02 17,3516 26 Materazzo Doriano I 0.29.07,54 0.29.42,65 0.58.50,19 17,3417 20 Sella Giovanni I 0.26.31,89 0.33.11,90 0.59.43,79 17,08

D1 - Slitta - 2 Cani con Siberian Husky Km = 8,5 Km = 8,5 1 3 Beltrame Graziella I 0.23.07,87 0.22.47,94 0.45.55,81 22,212 4 Sabella Gianpiero I 0.23.03,68 0.23.13,20 0.46.16,88 22,043 5 Petri Stefano I 0.25.05,76 0.26.20,28 0.51.26,04 19,834 6 Spiriti Daniele I 0.28.40,59 0.30.42,85 0.59.23,44 17,175 7 Borsini Enrica I 0.31.17,68 0.32.55,86 1.04.13,54 15,886 8 Battaglia Elena I 0.42.56,41 0.52.23,44 1.35.19,85 10,70

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News Primavera 2006

Campionato Sociale Neve 2005/2006

4^ Gara su neve sprint Cortina (Bl) 28/29 gennaio 2006

dal sito: www.sleddogcis.com

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Nonostante un fine settimana caratterizzato da intense nevicate, che hanno bloccato a casa numerosi musher e reso più dura la prima manche della manifestazione, si è rego-larmente svolto a Cortina il Campionato Italiano patrocinato dalla FISS, Federazione Italiana Sleddog Sportivo. Ottimamente preparato dal Gruppo Sportivo Antartica il trail, che utilizza il tracciato dell'ex ferrovia Cortina - Dobbiaco, il primo giorno ha visto i musher gareggiare sotto un'intensa nevicata che ha reso particolarmente faticosa sia per i musher che per i loro team. Domenica mattina una giornata di sole ha accolto i partecipanti ed il numeroso pubblico.

SPRINT

Numero Pettorale Nominativo

Tempo 1° Manche

h.mm.ss,cc

Tempo 2° Manche

h.mm.ss,cc Tempo Totale Km/h

B1 - Slitta 6 Cani con Siberian Husky Km = 11,5 Km = 11,5 1 3 Nardelli Giovanni I 0.29.03,00 0.26.48,40 0.55.51,60 24,702 4 Filoni Fabrizio I 0.28.44,30 0.27.08,30 0.55.52,60 24,703 5 Beconcini Francesco I 0.34.58,00 0.31.23,10 1.06.21,10 20,804 6 Castelletta Luca I 0.37.57,70 0.33.47,30 1.11.45,00 19,235 8 De Ferrari Claudio I 0.38.23,20 0.34.03,10 1.12.26,30 19,056 10 Tombolini Paolo I 0.51.09,80 0.47.09,70 1.38.19,50 14,04

C1 - Slitta 4 Cani con Siberian Husky Km = 11,5 Km = 11,5

1 17 Piacentini Olivia (*) I 0.32.07,40 0.29.52,10 1.01.59,50 22,262 24 Cristalli Giuseppe I 0.34.14,70 0.33.43,10 1.07.57,80 20,313 15 Del Nevo Ugo I 0.34.50,80 0.33.30,70 1.08.21,50 20,194 14 Martini Massimo I 0.35.03,40 0.33.19,20 1.08.22,60 20,185 20 Bartaloni Massimo I 0.35.47,50 0.33.35,70 1.09.23,20 19,896 16 Salvego Gino I 0.37.00,60 0.32.40,80 1.09.41,40 19,807 18 Panattoni Luca I 0.39.55,20 0.36.06,40 1.16.01,60 18,158 19 Mathieu Antonio I 0.43.10,00 0.37.20,60 1.20.30,60 17,149 25 Mair Horst I 0.44.17,80 0.38.54,80 1.23.12,60 16,5810 27 Baggiani Luca I 0.43.09,40 0.42.16,20 1.25.25,60 16,1511 23 Bordiga Andrea I 0.45.51,00 0.40.06,50 1.25.57,50 16,0512 29 Prampolini Giuseppe I 0.49.07,10 0.46.57,00 1.36.04,10 14,36

D1 - Slitta - 2 Cani con Siberian Husky Km = 7 Km = 7

1 52 Sabella Gianpiero I 0.19.02,50 0.17.45,70 0.36.48,20 22,822 53 Petri Stefano I 0.21.01,40 0.19.05,90 0.40.07,30 20,943 54 Babboni Aldo RSM 0.23.01,40 0.20.49,90 0.43.51,30 19,154 57 Borsini Enrica I 0.22.45,90 0.22.51,70 0.45.37,60 18,415 56 Mathieu Segio I 0.24.39,90 0.25.26,40 0.50.06,30 16,76

(*) Piacentini Olivia, socia del nostro Club, si è laureata Campionessa Italiana Sprint Cat. C1 (4 SH)

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News Primavera 2006

di Gloria Di Petta

PREMESSA Da: "Gloria" <[email protected]> A: "Siberian Husky Club Italia - Redazione" Oggetto: Raduno CIRN di Arezzo Data: sabato 14 gennaio 2006 19.36 Per Arezzo "no problem": sicuramente andrò.... ho iscritto la piccola Whoopee al raduno CIRN quindi entrerò gratuitamente come "espositore". Ho deciso di iscriverla perchè: ♥ sono curiosa di sapere quale giudizio darà alla Whoopee la Mrs. Nina Schaefer (USA), speriamo non sia troppo cattiva.... ♥ la Paola presenterà un suo cucciolo nei baby e mi ha chiesto di darle una mano, quindi già che sa-rei dovuta andare per lei mi sono detta perchè non iscrivere anche Whoopee?? Tanto Virgo e Whoo-pee me le sarei dovute portar dietro in tutti i casi. ♥ sono curiosa di vedere quanti e quali cani sa-ranno presenti ♥ ci dovrebbero essere un paio di cucciole di Manlio Pes, figlie di Henry (Ankalyn The Horse Whisperer) x Sahara e sono interessata a "osser-vare" il background genetico di Whoopee, dal mo-mento che il loro pedigree è molto simile al suo, sia da parte di babbo che di mamma. ♥ In ultimo Whoopee ha tanti problemi, è ve-ro.....però sui ring di oggi girano cagne molto peg-giori di lei: almeno lei ha un bel movimento, è pic-colina sì, ma è molto elegante!! Quindi forza e co-raggio. Ogni scorfano è bello a mamma sua!!! :-) Ecco tutto, ciao, Gloria.

A C A L D O Da: "Gloria" <[email protected]> A: "Siberian Husky Club Italia - Redazione" Oggetto: impressioni sul raduno di Arezzo Data: lunedì 23 gennaio 2006 21.49 Ciao ragazzi, ieri è andata malissimo.... anche questa volta mi sono fatta molti kilometri per niente!! Il giudizio, stringatissimo, di appena un rigo e mezzo non mi soddisfa minimamente, al di là della qualifica. Ve lo riporto, tradotto in italiano: "soggetto troppo piccolo, con il muso eccessivamente appuntito, os-satura non sufficiente"

Ovviamente penso che Whoopee non fosse proprio il cane adatto a lei ed infatti mi ha dato "buono"! Vabbè, andrà meglio la prossima volta, sempre che ce ne sia una..... Però mi domando perchè i giudici non si sforzino un po' di più nel giudicare i cani......ma come?? Speravo di avere qualche indicazione!! Alla fine dei giudizi sono andata a chiedere spiegazioni e lei mi ha confermato che Whoopee è troppo piccola, per giustificare il "buono", ma che nell'insieme è molto carina. Ma che me ne faccio di un "molto carino" se non mi scrivi qualcosa in più nel giudizio?? E se, soprattutto, mi schianti un "buono" sul libretto??? Magari scrivi cosa ti è piaciuto!! Ma lasciamo perdere.... Appena arrivata alla mostra ho sfogliato il catalogo e mi sono "esaltata" nel vedere 58 cani iscritti ma poi sono rimasta molto delusa dalla "qualità" degli husky che ho visto: cani che non camminavano, che non coprivano il terreno, che saltellavano sul-l'anteriore, con schiene cedevoli, teste poco fem-minili, maschi rozzoloni, cani troppo pesanti.... e tanti di loro anche molto spauriti!!! Che pena.... E quel che mi ha colpito di più è che, molto spesso, la giudice ha selezionato anche cani con gli ap-piombi totalmente scorretti. Bhoooo, non ci ho ca-pito un gran chè! Appena tornata a casa ho infilato Whoopee nella vasca e le ho fatto un bel bagno: dovevo toglierle tutta la lacca, la schiuma, la fecola e quant'altro dal pelo.... Non appena asciutta me la sono guardata bene bene e mi sono detta di preferirla 100 volte ai cani che piacevano alla Nina Schaefer!! Sono fiera di lei e questo è l'importante!

A F R E D D O Da: "Gloria" <[email protected]> A: "Siberian Husky Club Italia - Redazione" Oggetto: impressioni sul raduno di Arezzo Data: venerdì 27 gennaio 2006 22.41 Allora finiamo il discorso: in merito al raduno trovo che la giudice abbia ricer-cato sostanza ed ossatura, toccando i cani a fondo per valutarne l'angolazione della spalla, la solidità della schiena, l'angolazione del posteriore e infine la correttezza delle proporzioni. In linea di massima ha scelto cani corretti, imponenti e ben strutturati.

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News Primavera 2006

Il giudizio di ogni singolo cane veniva fatto accura-tamente, tastando e toccando tutte le varie porzio-ni, passando e ripassando più volte le mani sulla testa, valutando lo spessore e la consistenza delle orecchie, la presenza dello stop, la fattura del tora-ce, l'apertura del petto, la spalla, la groppa, il tono muscolare del posteriore, la lunghezza della coda... Le classi, soprattutto la libera maschi e femmine, erano molto numerose e vedendo i cani che lei ha "tirato fuori" per la scelta finale mi rammarico un po' del fatto che non abbia tenuto conto di alcuni a-spetti fondamentali come la correttezza degli ap-piombi e la tipicità del movimento: molti cani ave-

vano brutti posteriori e non coprivano il terreno, al-cuni si limitavano a trottare senza mostrare un al-lungo efficace ed una spinta potente....molti cani, troppi, avevano il pelo tagliato.... ma la giudice evi-dentemente ha preferito valutare altre cose. Parlando con altri espositori sono venuta a sapere che ha fatto una "strage", assegnando molte quali-fiche di "buono" e "molto buono"..... Che conclusioni possiamo trarne? Ognuno di noi ha un modello ideale di Siberian a cui riferirsi: credo proprio che il mio sia molto diver-so da quello della Mrs. Nina Schaefer (USA)!!

Classe Campioni Maschi 1. Kristari's Highlight's In Kikin Copper - LOI 00/101658 – nato il 11/02/1999 2. Ankalyn Whisper’s Son Bianco-Grigio – LOI 99/201511 – nato il 16/06/1999 3. Tristan Bianco-Grigio – LOI 01/180981 – nato il 08/05/2001 Classe Libera Maschi 1. The New Castle New Millennium Miglior Maschio, BOS Bianco-Grigio – LOI 03/97563 – nato il 16/04/2003 2. Wakan’tanka Alone In The Wind Bianco-Nero – LOI 03/65955 – nato il 26/12/2002 3. Snowmist’s I Am Canadian Bianco-Nero – LOI 02/165196 – nato il 29/03/2000 Classe Giovani Maschi 1. Iron Will New Castle Bianco-Grigio – LOI 05/55603 – nato il 25/10/2004 2. Highlander’s Double Down Bianco-Grigio – LOI in corso – nato il 21/11/2004 3. Tukiak Della Farha Bianco-Rosso – LOI 05/57630 – nato il 11/01/2005 Classe Juniores Maschi 1. Oumiak’s A Wonder Ahoi Bianco-Nero – LOI in corso – nato il 21/06/2005 Classe Baby Maschi 1. Bany We Della Vanisella Miglior Baby Bianco-Grigio – LOI in corso – nato il 16/10/2005 2. Ankalyn One Like No One Bianco-Grigio – LOI in corso – nato il 16/09/2005 3. Ankalyn Mum’s Last One Bianco-Grigio – LOI in corso – nato il 16/09/2005

Classe Campioni Femmine 1. Cry Out Grey Eminence Bianco-Grigio – LOI 01/113044 – nata il 05/02/2001 2. Sahara Copper – LOI 01/180977 – nata il 08/05/2001 Classe Libera Femmine 1. Modesty Blaze Della Vanisella Miglior Femmina, BOB Bianco-Grigio – LOI 04/83584 – nata il 04/03/2004 2. Indian Summer Della Farha Bianco-Grigio – LOI 02/94992 – nata il 17/05/2002 3. Private Emotion Bianco-Grigio – LOI 03/97564 – nata il 16/04/2003 Classe Giovani Femmine 1. Unforgettable Glen Eagle Miglior Giovane Bianco-Nero – LOI 05/93467 – nata il 04/04/2005 2. Cry Out Lose One’s Reason Avana – LOI in corso – nata il 16/12/2004 3. Winalmik’s Pretty Woman Bianco-Grigio – LOI 05/124251 – nata il 15/02/2005 Classe Juniores Femmine 1. Oumiak’s Argenta Oasis - Miglior Juniores Bianco-Grigio – LOI in corso – nata il 21/06/2005 2. Anastasia Dell’isola Del Vento Bianco-Grigio – LOI in corso – nata il 21/06/2005 3. Ariel Dell’isola Del Vento Bianco-Grigio – LOI in corso – nata il 21/06/2005 Classe Baby Femmine 1. Ziemabora’s Still Playin’ With Fire Bianco-Grigio – LOI in corso – nata il 06/08/2005 2. Chrisoni’s Neverending Story Bianco-Nero – LOI in corso – nata il 11/08/2005

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Sibille, un amore di husky di Cristina Pezzica

ccomi qua a scrivere nuovamente sul bollet-tino del club dedicato alla mia razza preferi-ta... il mitico siberian husky.

Una razza che ho imparato a conoscere in nove anni ma che avevo nel cuore già da molto prima... e poi è arrivata lei, Sibille, la migliore amica che un essere umano possa desiderare, altrimenti detta la mia “sorella lupa”, l’unica e inimitabile. E da quel momento, da quel lontano giorno nel 1995 quando mi sono trovata fra le braccia un fa-gottino di pelo bianco e nero con gli occhi castano scuro, è stato amore a prima vista. Naturalmente come tutte le “sorelle” anch’io e la Sibi bisticciamo spesso, perché no, ma l’importante è che io stravedo per lei e lei... be’, dire che stra-vede per me è dire poco.

Avevo sempre sentito che gli husky sono una razza diversa da tutte le altre, speciale, ma è stato solo vedendo crescere Sibille che ho capito quanto speciale fosse davvero... mi riferisco soprattutto a un articolo pubblicato sull’ultimo numero del giorna-lino dell’ENCI dove si dice che i cani “possiedono” un vocabolario di circa duecento parole (ma sareb-be meglio dire che “capiscono” un vocabolario di circa duecento parole... purtroppo noi non siamo in grado di decifrare tutto ciò che loro vorrebbero dir-ci, quindi avventurarsi in un discorso sulla dialettica canina è un po’ difficile!), mentre gli uomini in una conversazione ne usano pressappoco trecento... ulteriore conferma dell’intelligenza dei nostri com-pagni a quattro zampe, ma chi ha la fortuna di ave-re un husky come compagno queste cose le sape-va certamente già...

Sibille per esempio ha imparato ad esprimersi con una serie di vocaboli da fare concorrenza a tanti mezzibusti della televisione, e non si limita solo alle singole parole come “sì” o “no”, sa anche articolare frasi lunghe... e il più delle volte riesce a farsi capi-re alla prima! Tanto per dirne una, se lancia un abbaio prolunga-to e anche piuttosto autorevole vuol dire che ha fame, viceversa un guaito lamentoso significa “Fammi le coccole”. Mi è capitato una volta di dilungarmi al telefono mentre lei voleva che la aiutassi a recuperare un giocattolo perduto... be’, non vi dico la sfuriata che è seguita, Sibille me ne ha letteralmente cantate di tutti i colori con quel suo particolarissimo modo di abbaiare che suona tanto come una parlata. E la comunicazione orale non è che uno dei molti modi in cui un husky può far capire al suo umano cosa gli passa per la testa... ecco infatti che un re-pentino “dare la zampa” si trasforma in una scusa (neanche troppo sentita) dopo aver combinato un malestro. Per “dare il cinque”, invece, Sibille porge la zampa tesa al massimo, con tutte le dita e i cu-scinetti allargati, proprio come nel celebre saluto all’americana. E poi ha un’espressività fuori di ogni limite. L’ho vista fare il broncio dopo una sgridata a suo dire ingiusta, e vorrei che tutti poteste vedere l’espressione rapita e sognante dei suoi occhi non appena in televisione passa un solo primo piano del Commissario Rex...

Ciao a tutti Cristina e Sibille

E

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Anno 1991, finalmente, dopo anni di discussioni e litigi con i miei genitori, ottengo il consenso per avere il mio primo cane. Opto, come quasi tutti i giovani di quel tempo per un Dobermann o per un Pastore Tedesco ed inizio la ricerca nei vari allevamenti. Una sera d'estate, ricevo una telefonata di un co-noscente che mi comunica che un suo amico è co-stretto a far adottare il suo SH di circa otto mesi per problemi di lavoro. Decido, anche se non troppo convinto, di andare a vedere questa razza a me totalmente sconosciuta già sapendo comunque che qualsiasi cucciolo non mi avrebbe smosso dalle mie intenzioni. Non avevo fino a quel momento idea di cosa fosse un Siberian Husky. La mattina seguente... eccola, nel suo splendore, Cora, femmina rossa con gli occhi azzurri, dol-cissima, mi si butta letteralmente fra le braccia: non ho dubbi, mi ha stregato, mi ha comprato, sarà il mio cane. D'ora in poi dedicherò la maggior parte del tempo libero a lei. Il tempo trascorre, Cora cresce ed io cresco con lei, lunghe passeggiate per i campi che circondano la mia cittadina, lunghe sgroppate, rigorosamente senza guinzaglio, i primi traini con la bicicletta, le prime "volontarie" rinunce alle uscite con gli amici per stare con lei. E poi il matrimonio con Roberta, amante dei cani, che non può assolutamente esi-mersi dal far entrare Cora nella nuova casa, di farla dormire sul letto con noi, di farla mangiare al nostro fianco. E Cora, sempre con noi, in ferie, nelle gite fuori porta, nei momenti felici e in quelli meno felici. Insomma proprio come un figlio.

Ed eccoci alla nascita della mia prima bambina Beatrice. Le prime perplessità, come sarà Cora con lei?? Sarà gelosa, invidiosa?? Niente di tutto questo. Abbiamo trovato Cora a dormire al fianco della cul-la, come se volesse vegliare su di lei e questo comportamento è durato fino alla nascita della se-conda bambina, Francesca. Anche in questo caso Cora, ormai anziana, ha mantenuto gli stessi atteggiamenti protettivi. Tutta questa felicità, dura fino all'estate del 2003, quando Cora viene sottoposta ad un delicato inter-vento chirurgico per l'asportazione di un tumore. L'intervento ha pieno successo, lei si riprende be-ne, ma il chirurgo veterinario, mi informa che ora-mai il corpo della mia compagna di divertimenti, è purtroppo minato. A distanza di un anno e mezzo, lo splendido musi-no di Cora si appoggia per l'ultima volta alle mia mani e si spegne. Non pensavo si potesse soffrire tanto per un cane. Ma Cora non era un cane, era parte di noi, parte della nostra famiglia e della nostra storia. Come potevamo dopo tutto quello che ci ha dato, pensare di rimanere senza una cucciola?? Bene, nonostante i pareri di amici che consigliava-no di cambiare completamente razza, dopo varie ricerche e grazie anche al SHC-Italia, agli inizi di Dicembre, è entrata nella nostra vita Pearl di Liki-dado, cucciolina di SH, sempre rossa, una Cora in miniatura, sicuramente più vivace e "distruttiva", più agile e sicuramente anche morfologicamente più bella, ma altrettanto dolce e coccolona. Ha già conquistato i cuori di tutta la famiglia, me compreso, anche se Cora è e rimarrà un punto fis-so nella mia vita.

Nerio Papetti (Gorgonzola MI)

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di Cristina Pezzica

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AVI UNA LUPA IN CITTA’

traduzione di Raffaella Belletti illustrazioni di Paolo D’Altan

Mondadori - Junior “Cane…” ringhiò la lupa. – “Tu che vivi con gli umani, che prendi il cibo dalle loro mani e dai loro mucchi di immon-dizia, lo sai chi erano i tuoi antenati? Sai qual è la tua vera famiglia e quale sangue scorre nelle tue vene?”

“Credo di sapere cosa fare” uggiolò la cagna. Mettendo una zampa sulla carne, ne staccò un pezzo e cominciò a masticarlo. “Aspen, è per lei!” esclamò McKinley. La retriever continuò a masticare. Quando eb-be ammorbidito il boccone fino a ridurlo in poltiglia, lo sputò a terra davanti al naso di Lu-pin. […] McKinley guardò la sua amica. “Chi te l’ha insegnato?” Lei scodinzolò. “E’ quello che i lupi fanno per i loro cuccioli… e tutti noi siamo un po’ lupi, giusto?” Quanto sangue di lupo c’è in ogni cane? E’ la do-manda che si pone McKinley, un Malamute ala-skano. Capo dei cani che abitano nella città di Ste-ambot Springs, compagno della dolce retriever A-spen, McKinley vive con il padroncino Jack e con i suoi genitori, Sarah e Gill. Sa aprirsi le porte, cono-sce una trentina di parole, non sopporta Redburn, il cane dei vicini. Una vita di tutto riposo, insomma. Finché la levriera Duchess, maltrattata dal padro-ne, non fugge nei boschi in cerca di aiuto. Qui in-contra Lupin, femmina alfa di un branco sull’orlo dell’estinzione. Lupin è brusca, introversa, anche un po’ egoista, ma di buon cuore e accetta di pren-dere la cagna sotto la sua protezione. Sfortunata-mente il padrone di Duchess non è affatto intenzio-nato a rinunciare a lei. Toccherà a McKinley fare in modo che Lupin e Duchess possano raggiungere il branco dei lupi insieme. Ma come fare? Come pas-sare sotto il naso degli uomini, allarmati dalla pre-senza di un lupo così vicino alle loro case e dispo-sti a dargli la caccia con le trappole e anche i fucili?

Come impedire a Jack, il ragazzino per cui McKi-nely darebbe la vita, di avventurarsi sulle tracce dei lupi ben poco disposti ad accettare insieme a loro un cucciolo d’uomo? E poi c’è Lupin, vecchia, zop-pa e ingrigita, ma così terribile da incutere timore allo stesso McKinley. Che alla fine dovrà prendere una decisione cruciale; andare con lei, e unirsi ai lupi liberi - o restare con l’uomo e vivere per sem-pre come uno schiavo.

Un breve romanzo pubblicato in una collana per ragazzi, e in effetti ci sono qualche dialogo e situa-zione leggermente infantili (Redburn e McKinley che invece di combattere si apostrofano a suon di battutine da macho, “So quello che devo fare” “So-no pronto”). Ma è una pecca insignificante rispetto

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al plot, alla trama, decisamente più profonda di quanto potrebbe sembrare. Dietro all’atavica domanda se tutti i cani sono lupi (a cui i proprietari di un siberian husky saranno ten-tati di rispondere “certo che sì”), Avi ci mostra il di-lemma esistenziale di un McKinley scisso fra la fa-miglia a cui appartiene e “il sangue che gli scorre fra le vene”, come dice Lupin. Un cane pronto a schierarsi contro un nemico più forte di lui per difendere l’adorato padroncino, ma che rischia anche la sua posizione all’interno del branco per salvare Lupin, una perfetta sconosciuta resa feroce dalla vita proibitiva che ha sempre condotto. Alla fine del libro McKinley incomincia a vedere at-traverso gli occhi di Lupin, si identifica con lei e ca-pisce, anche se non approva le ragioni del suo odio nei confronti degli umani. Due creature simili, plasmate in maniera diversa dall’ambiente in cui vivono; McKinley e Lupin sono un po’ le due facce della stessa medaglia. Il libro si presta poi a un ulteriore approfondimento filosofico-psicologico, e in quest’ottica ripropone il mito della caverna di Platone. Ecco quindi che Du-chess, la levriera maltrattata rappresenta lo schia-vo incarcerato che lascia la sua prigione, ma non viene più accolto dai suoi simili. Lupin invece è la dimensione delle idee, di tutto ciò che i cani di Ste-ambot Springs avrebbero potuto essere, ma non sono mai stati. E Redburn è un’allegoria degli altri schiavi, che posti di fronte alla libertà mai assapo-rata e alla testimonianza di un mondo diverso da quello a cui sono abituati, si rivoltano contro il compagno fuggitivo (Duchess, alias Socrate). McKinley abbatte la parete di diffidenza che si è instaurata fra i cani nei confronti di Lupin, li lascia liberi di scegliere, rimugina a lungo di unirsi ai lupi lui stesso. Ma il richiamo dell’amore per Jack è più forte, e McKinley preferisce essere schiavo con lui che libero senza di lui, in una prova di fedeltà che però è anche rassegnazione. I cani, vuole spiegarci Avi, sono sì in parte lupi ma anche qualcosa di completamente diverso, e forse a renderli tali è proprio il meraviglioso rapporto che si instaura con il padrone… una novella a sfondo educativo, lirica e avventurosa che vi farà tornare in mente il film di Zanna Bianca. Nonostante la mancanza di un personaggio husky, è un libro che tutti i soci dovrebbero leggere e su cui si dovrebbe discutere. Una lezione di vita, per molti aspetti. L’Autore nato a Brooklyn nel 1937, sin da piccolo ha scelto di usare lo pseudonimo AVI. Ha scritto oltre trenta libri e per 25 anni è stato bibliotecario. E’ uno dei più importanti autori americani per bam-bini e ragazzi, più volte vincitore del Newbery Ho-nor e del Boston Globe Award

COMPLEMENTARE Avi, uno dei più importanti scrittori americani per l'infanzia, in un corso universitario disse che scrive-re per i ragazzi richiede tre cose: sapere che cosa leggono i bambini, conoscere gli elementi della buona prosa e poesia, sentirsi di nuovo bambini. Qui in realtà l'autore – e il lettore – si identifica con un cane (che rispetto agli umani è come un bambi-no davanti all'adulto), McKinley, un malamute del-l'Alaska che in parte è un lupo, o meglio lo era tan-to tempo fa, e ora è il capo dei cani del paese e si prende responsabilmente cura di loro, ma anche di Jack, il cucciolo d'uomo con cui vive. La routine si spezza quando compare Lupin, una lupa che vuole convincere i cani a unirsi al suo branco, che rischia l'estinzione, per vivere indipen-denti e tornare allo stato brado. Siamo nei territori letterari virtuosamente esplorati da London e Kipling. Qualche cane è tentato dall'i-dea di libertà, qualcuno fugge veramente per sot-trarsi ai maltrattamenti del padrone, si scatena la caccia al lupo, che viene ferito ma salvato da McKinley. Il quale deve occuparsi di tutto: della lu-pa ferita, del cane scappato, del cucciolo d'uomo che vuole unirsi ai lupi, di lottare con un cane tradi-tore per rimanere capo. La riunione dei cani, con McKinley accanto a Jack, è una riconoscibile ma pertinente citazione di Akela e del Popolo Libero dei Lupi nel Libro della Giun-gla. Alla fine, McKinley non tornerà fra i lupi come Buck nel Richiamo della foresta, ma rinnoverà l'"alleanza" fra cani e umani: "Discendiamo dai lupi. E di questo dobbiamo esserne fieri. Ma siamo pur sempre cani. Ci prendiamo cura dei nostri umani. Hanno bisogno della nostra protezione e che ci oc-cupiamo dei loro cuccioli. In cambio, loro ci danno cibo, una casa, affetto (…) non dobbiamo essere loro schiavi (…) Per rimanere loro amici dobbiamo essere loro pari, in modo che, pur vivendo insieme, le due specie restino distinte".

Fernando Rotondo

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Da: "Luca Brioschi"

Data: martedì 15 novembre 2005 23.56 Lunedì 14 novembre 2005, ore 17.06, un Brioschino di 2,8 kg è venuto alla luce.... si chiama Mattia e nuota come un delfino! Mamma e papà sono al settimo cielo... Un caro saluto Luca, Ale & Mattia

Nessun dorma, canta Yari! Magari non vincerà il Festival di Sanremo, ma un premio per l’originalità se lo merita senz’altro. Yari, un Siberian husky genovese bianco e nero con gli occhi azzurri, potrebbe avere una carriera come cantante. Quando l’anziano proprietario intona la celeberrima sigla di Heidi, Yari lo accompagna con i suoi vocalizzi, pardon, ululati. Ed è decisamente intonato, tant’è che riesce a non steccare nemmeno una volta dall’inizio alla fine della famosissima canzone. Si sforza persino di pronunciare alcune parole. E bisogna riconoscere che fa un certo effetto sentire un siberian che dice “Heidi”, “sorridono”, “ciao”, “accipicchia”, “mondo” e “come te”. La dizione magari non è perfetta, ma chi se ne importa. E Yari è già diventato, nel suo piccolo, un “vip” della no-stra città, tant’è vero che insieme al padrone sono apparsi su una rete locale dove il simpaticissimo Pavarotti a quattro zampe si è esibito davanti a un centinaio di spettatori. Viste le promesse, e se tanto mi dà tanto, aspettiamoci prossimamente di vedere il cd in cima a tutte le hit parade… scherzo ;) by Cristina Pezzica

6 gennaio 2006 Per festeggiare l’Epifania, in occasione dell’arrivo al Bioparco di Roma di cinque lupi salvati da una con-dizione di estremo degrado in uno zoo croato, il 6 gennaio 2006 la Fondazione Bioparco e il Comune di Roma organizzano la “Befana da Lupi”, suddivisa in tre macro eventi GRATUITI che si terranno nella stessa giornata al Bioparco, Tor Bella Monaca e Laurentino. Il Bioparco festeggerà offrendo eccezionalmente l’ingresso gratuito per tutta la giornata (dalle 9.30 alle

15.00, orario dell’ultimo in-gresso) organizzando gio-chi, animazione e face pain-ting per i bambini e con l’inaugurazione della “Selva dei Lupi”, area di 1.600 mq in cui è stato ricreato un ambiente simile a quello na-turale dove vivranno i cinque lupi – tutti individui maschi - non potendo essere liberati in natura perché nati e cre-sciuti in cattività.

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Dal sito www.naturaavventuraedizioni.it E' disponibile il dvd “Un'avventura sulle Alpi di Roma - Sleddog Trail dei Monti Simbruini”. Sul dvd potete trovare il film della traver-sata, la descrizione dell'itinerario, tutte le notizie tecniche, tutte le informazioni sul Parco dei Simbruini, e molto altro. Il prez-zo è di € 5,00 come rimborso spese.

Dal sito www.fimss.com "Programmati per Vincere": Durante la conferenza stampa dell'8 Di-cembre a Piandelagotti (MO), è stato pre-sentato ufficialmente alla stampa il fanta-stico libro di Giuseppe Bombardieri e Patrizia Simonini “Programmati per Vin-cere”. Attualmente il libro è disponibile in formato elettronico “e-book”. Per averne una copia, scrivere una mail a [email protected]

Chi non conosce Giuseppe Bombar-dieri e il suo team può richiedere alla segreteria del Club l’articolo pubblica-to in esclusiva sul nostro giornalino

“SHC-I News n.3/2004 Autunno” pagg.27-32 con l’introduzione di Luca Brioschi.

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Int. Ch. Crowning Glory For Balalaika ”Glory”

21/03/1996 - 09/12/2005

Dolcissima Glory, ad un anno dalla scomparsa di Beauty, hai deciso, improvvisamente di lasciarmi anche tu. Non posso esprimere con le parole tutta la gioia che hai saputo donarmi senza stancarti mai, sarebbe impossibile e oltremodo riduttivo. Ora più che mai, desidero ricordarti bella e più splendente che mai, con la certezza che prima o poi ci rincontreremo di nuovo, ma stavolta per rimanere insieme per sempre. Sarai per sempre nel mio cuore. Rosa.

Again One & Delight My Time

16/01/1993 – 19/09/2005 29/01/1994 – 22/12/2005

La coppia più bella del mondo ci ha lasciato…

Agghy & Papik

hanno raggiunto i loro compagni di branco Cejvune, Niska, Taimyr, Kirka e il piccolo Sean

Con noi rimane la figlia Shine, un occhio azzurro come la mamma

ed uno marrone come il papà, a ricordarci quanto siamo stati felici insieme

Guido & Laura

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News Primavera 2006

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News Primavera 2006

CORRISPONDENZA ed altro ancora…

Da: "Castagnola Mirko" A: "'Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Oggetto: Qualcosa d'insolito Data: domenica 22 gennaio 2006 20.12 Come promesso ecco qualche notizia insolita su una razza che non penso sia nata per questa attivi-tà: la caccia. E’ ormai qualche anno che mio padre, cacciatore non molto assiduo, si porta con se Kuma; ma al contrario di quanto ci si aspetterebbe, visto che non si tratta di un “ausiliario” (così il cacciatore de-finisce il suo cane) di razza, il binomio funziona. Infatti sin dalle prime volte Kuma ha evidenziato spiccate doti di ricerca dei selvatici e soprattutto evidenti comportamenti che rivelavano un certo di-vertimento nelle pratica della caccia. Voglio subito chiarire che non si parla di assidue battute di caccia ma piuttosto di uscite sopra ai ns. monti liguri per muoversi con il ns. amico siberiano sperando di imbattersi in qualche esemplare di fa-giano, tordo, ecc.. La cosa strana è che prima di queste uscite (a cui poi mi sono unito anche io) non trovavo nessuna attrazione per la caccia, ma la passione di Kuma per questa attività mi ha spinto fino a qualcosa che anni fa non avrei mai pensato; ho infatti deciso di prendere l’abilitazione per la caccia nonostante che per fare ciò si debba studia-re molto ed essere preparati su più materie supe-rando esami scritti e orali. Questo mi convince sempre di più che il mio sibe-rian sia un dono, infatti mi sprona ogni giorno a qualcosa di nuovo per passare del tempo con lui. Dopo questa un’altra sorpresa si presenta, infatti ultimamente mi sono cimentato in alcune uscite sul territorio alpino innevato della Val Maira (CN) ac-compagnato da Kuma ed alcuni amici e devo dire che, dopo aver eseguito numerose escursioni du-rante il periodo estivo in queste zone, ritrovarle in-nevate e in compagnia del mio siberian è risultato un affascinante passatempo, visto che camminare è un qualcosa che ci accomuna. Pertanto invito tutti ad assecondare (nel limite delle proprie possibilità ovviamente) l’istinto dei propri compagni a quattro zampe.

Ciao, Mirko

Kuma “annusa” il fagiano

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News Primavera 2006

Da: Riccardo Ravaglia

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Data: mercoledì 18 gennaio 2006 17.21 In allegato vi mando la foto di mia figlia, Anna So-fia, che oggi ha 7 mesi.

Prendo questa occasione per dirvi, dopo aver letto sul giornalino dell'associazione di certe persone che avevano dovuto liberarsi del loro cane perchè incompatibili con il neonato,che i miei tre cani non hanno avuto NESSUN PROBLEMA ad adattarsi a mia figlia, anzi manifestavano anche loro la loro gioia del lieto evento. Solo il maschio ha messo qualche giorno ad abi-tuarsi perchè un pò diffidente, ma poi è diventato il più gioioso di tutti.

Ancora tanti saluti Riccardo

Da: "Tiziano Ruffa" <[email protected]> Oggetto: DIMISSIONI Data: giovedì 27 ottobre 2005 13.58 È con rammarico e tristezza che inoltriamo le no-stre dimissioni da soci dell' SHCI, non crediamo più nel Club perchè non rappresenta più un punto di riferimento per gli amanti della razza. Il giornalino ha raggiunto un livello bassissimo che mai era stato toccato (a parte qualche rubrica o ar-ticoli di professionisti). Ormai ci sono solo polemi-che personali che niente hanno a che fare con la tutela della razza. Noi abbiamo provato ad organiz-zare eventi per cercare di distogliere l'attenzione dalle polemiche, ma purtroppo c'è qualcuno che nelle polemiche ci sguazza, e i risultati si sono visti (vedi questione Benotti). Un saluto a tutti i soci che hanno creduto in noi e ci sono vicini, ricordandogli che rimaniamo comunque sempre a loro disposizione per eventuali consigli disinteressati riguardanti la razza e nello specifico l'utilizzo del Siberian Husky nel lavoro.

Quanto dovevamo distintamente salutiamo.

Aspiranti Soci Dall’art. 5 dello Statuto Sociale. ................ I nominativi di coloro che hanno richiesto di divenire Soci verranno pubblicati sul bollettino dell’ Associazione sotto la dizione “Aspiranti Soci”. Se entro due mesi dalla pubblicazione nessun so-cio esprime parere sfavorevole con lettera racco-mandata inviata al Presidente le persone, il cui nominativo é stato pubblicato, diventeranno auto-maticamente Soci effettivi. Qualora dovesse pervenire al Presidente parere negativo riguardo l’accettazione di un socio, la de-cisione definitiva spetterà al Consiglio che, in caso di mancata accettazione della stessa, non é tenuto ad indicare i motivi della propria decisione.

ALBANESE Marilia, ARMANO Mauro, BOLZONIN Monia, BUCCO Mariuccia, CLEMENTE Francesca, MAZZONE Agostino, PAPETTI Nerio, RIVA Paola, ROSSI Orietta TOSTO Liviana, VOLPI Lucia, VOLPIN Luca

Nuove Zampine

♥ Nati il 6 gennaio 2006 (2m.+1f.) padre: Ch.Ankalyn Northern Dancer madre: Ch.Ayuka's Globetrotter

DAREN ZAHRA

MARSASCALA ZBR13 - MALTA Tel. 00356 2163 4843

E-mail: [email protected] www.urquhartsiberians.com

♥ Prevista nascita inizio marzo 2006

padre: The Newcastle New Millennium madre: Ch. Int. Slo. First Sunshine

MARTA ZALTRON SAN VITO DI LEGUZZANO (VI)

Tel. 0445-519728 - Cell. 349-3619826 E-mail: [email protected]

http://utenti.lycos.it/northernshade/

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