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Questione di classe

Giovedì 20 Marzo 2014

CTRH Salo’

D.ssa Laura Leviani

Specialista in Pedagogia Clinica

[email protected]

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La relazione in classe

Ogni processo educativo

è caratterizzato

dalla relazione,

e la relazione

contraddistingue ogni atto educativo

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Nella relazione in classe

è centrale il rapporto

docente -alunno.

.

I bambini per apprendere hanno bisogno di vivere in un contesto in cui possono

STARE BENE e sentirsi RICONOSCIUTI.

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•ASCOLTO ATTIVO

•COMPRENSIONE E CALORE AFFETTIVO

•COMPRENSIONE DELLE DINAMICHE DI GRUPPO

•CAPACITA’ INTERPERSONALI E INTRAPERSONALI

L’INCLUSIVITA’ IN CLASSE

Per sentirsi parte di un gruppo e apprendere

il bambino ha bisogno di:

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Prima di tutto dobbiamo fare

un’ OSSERVAZIONE

delle abilità sociali

dei bambini

All’inizio dell’anno scolastico bisogna dedicare tempo all’osservazione durante il gioco non strutturato per capire le loro abilità sociali , cioè come interagiscono

con gli altri.

Progetto psicomotricità

Avere più informazioni possibili dalla scuola precedente.

L’INCLUSIVITA’ IN CLASSE

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Una buona relazione educativa in classe aiuta i bambini nell’apprendimento per tutta la fase in

cui i bambini saranno a scuola.

Bisogna investire in questo. E bisogna farlo all’inizio dell’anno. E all’inizio dei cicli

scolastici.

Una volta fatto sarà un investimento per tutti gli anni successivi.

IMPORTANTE!

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Se un bambino apprende

in un contesto in cui sta bene,

l’apprendimento diviene significativo,

e l’insegnamento

è efficace.

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Un bambino per poter apprendere ha bisogno di RELAZIONI EDUCATIVE :

• una buona relazione con i suoi genitori

• una buona relazione con le sue insegnanti

• una buona relazione con i suoi coetanei

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Durante l’apprendimento si attivano anche processi emozionali ( Bowlby)

EMOTIVITA’ AFFETTIVITA’

AUTOSTIMA-MOTIVAZIONE

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SE UN BAMBINO HA UN BUON RAPPORTO DI ATTACCAMENTO CON

LE FIGURE DI RIFERIMENTO

sarà un bambino che potrà essere avvantaggiato nell’apprendimento rispetto

ai suoi compagni.

Perché è un bambino SICURO. (Bowlby)

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Teoria dell’attaccamento

J. Bowlby

Ogni bambino sviluppa una forma di attaccamento (più o meno sicuro) verso la madre .

La ricerca ci dice che quel bambino tenderà a ripetere il modello relazionale appreso anche con

le altre figure di riferimento

(insegnanti).

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Il legame di attaccamento può essere:

1

Sicuro

2

Insicuro

3

disorganizzato

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INSEGNANTE

GENITORE CULTURALE

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Studi americani

dicono che una buona relazione con l’insegnante

allontana il rischio di disagio scolastico e abbandono.

(Robert Pianta,Virginia University)

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L’insegnante deve essere un

MODELLO POSITIVO

CON IL QUALE IL BAMBINO POSSA IDENTIFICARSI.

Attraverso pratiche educative

SICUREZZA AFFETTIVA

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La scuola deve aiutare

ogni bambino

a sentirsi riconosciuto

come PERSONA

per favorire la crescita

di una

IDENTITA’ ARMONICA

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La relazione insegnante- alunno

Cosa può fare l’insegnante:

1 OSSERVARE IL PROPRIO STILE EDUCATIVO

ogni insegnante della stessa classe, dovrebbe avere la stessa linea educativa.

• stile autoritario, rigido, competitivo, poco aperto al dialogo e a richieste degli alunni

• stile permissivo-passivo

•stile empatico-assertivo

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Stili comunicativi

stile competitivo= contrapposizione e Contrasto con e tra gli studenti Effetti :

insoddisfazione,frustrazione, inferiorità, rabbia, fuga

Stile passivo = Comportamento di rinuncia e di sottomissione

Effetti: disistima per l’altro, senso di colpa e di rabbia, disagio

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STILE EMPATICO-ASSERTIVO

comportamento teso a realizzare o migliorare il benessere dei bambini, attraverso l’ascolto attivo, la comunicazione reciproca, rispettando l’individualità dell’altro.

Effetti: soddisfazione, autostima, espressione di sé, rispetto dell’altro, prosocialità.

Stile inclusivo

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Osservare il clima affettivo emozionale

sviluppato in classe,

all’interno del gruppo

i bambini osservano

le relazioni che l’insegnante

stabilisce

con i compagni.

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I bambini costruiscono

rappresentazioni mentali

di se stessi e degli altri

in seguito alla relazione affettiva

vissuta con l’insegnante in classe.

(MOI - specchio)

.

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Il bambino costruisce l’idea di sé attraverso la relazione tra lui e l’insegnante

e attraverso le relazioni che l’insegnante tiene con i suoi compagni

INCLUSIVITA’

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La ricerca americana

ha dimostrato che

i ragazzi con più abilità prosociali (altruismo)

sono quelli che hanno avuto insegnanti autorevoli, emozionalmente positivi

orientati alla fiducia e all’incoraggiamento.

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La ricerca in questo campo

ha dimostrato

che più aumenta

l’autoritarismo degli insegnanti,

tanto più

cresce l’aggressività

degli studenti.

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Per la Professione Insegnante

è di

fondamentale importanza

un

BUON FUNZIONAMENTO

EMOTIVO

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•Riconoscere le proprie emozioni

•Riconoscerne le cause interne ed esterne

•Riflettere su di esse

•Regolare l’espressione emotiva

BUON FUNZIONAMENTO EMOTIVO

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La risposta emotiva

inizia da

una “valutazione soggettiva”

circa le esperienze

che si stanno vivendo

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Confronto tra docenti

sull’ esperienza relazionale in classe,

spazio in cui ogni docente

deve riflettere sul suo vissuto

e confrontarsi con gli altri.

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La stessa esperienza

può essere interpretata

in maniera

“ emotivamente differente”

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1. Analisi del proprio stile-educativo e del repertorio di categorie pedagogiche che lo

sostiene. (Credenze)

2. Comprensione delle abilità socio-relazionali degli alunni.

3. Confronto educativo didattico con il gruppo di docenti.

4. Progetto d’intervento educativo

Relazione in classe

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1 Incontri con esperti supporto operativo , supervisione rispetto alla

pianificazione degli interventi

2 Gruppo di confronto-studiofinalizzato all’innovazione e alle buone prassi nella

didattica.

3 Progettazione di Unità di Apprendimentotenendo conto dell’approfondimento e rilevazione

degli stili di apprendimento e di insegnamento.

MODALITA’ OPERATIVE

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Adottare in classe un atteggiamento basato sull’incoraggiamento di ciascun bambino.

Ogni bambino deve essere incoraggiato nel proprio lavoro in base al proprio livello cognitivo e di

apprendimento. (Frante e Colasanti 1993)

Attraverso questo stile dell’incoraggiamento vengono rinforzati sentimenti di sicurezza e di autonomia a

livello personale, di dialogo e di collaborazione interpersonale e di gruppo.

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Variabili che concorrono nella formazione del “comportamento incoraggiante” :

ATTIVARE

(cioè far leva sulle motivazioni interne degli alunni)

COMPRENDERE

( basandosi su un’ attenta lettura della situazione in classe)

SOTTOLINEARE IL POSITIVO (apprezzare, stimolare)

RIDIMENSIONARE

(sdrammatizzare esperienze di insuccesso)

RESPONSABILIZZARE

(rendere i bambini parte attiva dell’agire scolastico)

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Attività di DECENTRAMENTO COGNITIVO

Utilizzare alcune attività che aiutano i bambini a capire il punto di vista dell’altro.

Sviluppo della capacità di decentramento.

Programma Co.R.T. di De Bono

finalizzato all’insegnamento di

STRATEGIE DI PENSIERO

teoria della mente

dai 5 anni

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Si tratta di una serie di percorsi che aiutano i bambini a risolvere problemi di natura cognitivo-

sociale:

•esaminare punti di vista diversi,

•riconoscere il torto e la ragione,

•trovare punti di accordo,

•saper valutare il contesto,

•superare il pregiudizio.

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Esaminare parti contrastanti (EPC)

è un attività che aiuta gli alunni a prestare ascolto alle ragioni dell’altro alunno.

EPC è un modo per esaminare entrambe le parti.

Ciò significa che si dovrebbero esaminare le ragioni dell’altra parte così bene da poterle

sostenere se venisse richiesto di farlo.

Esempio:

-punto di vista dell’alunno A

Punto di vista dell’alunno B

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dopo avere sentito le due parti e i pareri e le idee contrastanti dei due bambini, o eventualmente due

gruppi,

la parte A dovrebbe essere in grado di sostenere le ragioni della parte B se le venisse richiesto di fare

un EPC. Allo stesso modo la parte B dovrebbe essere in grado di sostenere le ragioni esatte della

parte A se venisse richiesto di fare un EPC.

Scopo della lezione: stimolare i ragazzi a mettersi intenzionalmente a esaminare il punto di vista

dell’altro.

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Programmi di educazione socio-affettiva nella scuola

La ricerca ci dice che in uno studio ove era stato fatto un programma di questo tipo in una prima elementare, rispetto alla classe di controllo, gli

allievi del gruppo sperimentale presentavano un maggiore grado di fiducia nelle proprie capacità, di consapevolezza dei propri limiti e, in particolare, un più alto indice di orientamento positivo verso

gli altri, attraverso sentimenti di solidarietà, amicizia e collaborazione. (Francescato, Putton e

Cudini).

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Intervento di educazione socio-affettiva

Questo progetto educativo si basa sulla terapia razionale-emotiva RET, ideata dallo psicologo Albert Ellis.

Obiettivo: raggiungere un certo benessere emotivo utilizzando la propria capacità di pensare in modo razionale e costruttivo.

Per alunni di quinta della scuola scuola primaria. Secondo questa teoria le reazioni emotive ai diversi eventi sono influenzate dal modo in cui l’individuo rappresenta nella propria mente tali eventi, cioè dal modo in cui pensa ad essi.

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METODO ABC

A=qualsiasi evento

B= sono i pensieri riguardanti l’evento cioè A

C= la reazione emotiva e il comportamento che ne deriva. (collegata al pensiero)

Tecnica usata anche per gli insegnanti.

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Lo psicologo Mario Di Pietro ha scritto un saggio “l’abc delle mie emozioni” che può essere un valido supporto per organizzare un laboratorio

sulle emozioni utilizzando questa tecnica educativa.

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Questi interventi aiutano i bambini a conoscere le proprie emozioni e ad ascoltare il proprio “dialogo

interiore”.

Obiettivo di questo progetto è insegnare al bambino a pensare positivo.

Per bambini dagli 8 ai 12 anni.

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Tappe del percorso:

incontrare le proprie emozioni

comunicare i propri sentimenti

sentire il proprio corpo

consapevolezza

il metodo ABC

i virus mentali

la giusta visione delle cose

tollerare le frustrazioni

fare le proprie scelte

...

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DIDATTICA CHE FAVORISCE LA RELAZIONE

COOPERATIVE LEARNING Dewey-Johnson

BRAIN STORMING

TUTORAGGIO - Vygotskij

PROBLEM SOLVING - Ann Brown

METACOGNIZIONE - Cornoldi

LABORATORIO ESPERIENZIALE (apprendimento in un contesto concreto)

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DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA

DIDATTICCA ESPERIENZIALE PERCETTIVO MOTORIA (no schede)

FEEDBACK

AUTOVALUTAZIONE IN ITINERE

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GRAZIE A TUTTI

PER

L’ATTENZIONE!