Quality Travel 2013 N1

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE - 70% LO-MI QUALITYTRAVEL - RIVISTA TRIMESTRALE ANNO XXVIII N. 1/2013 - PROMOS - VIA WATT 37 - 20143 MILANO

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Quality Travel 2013 N1

Transcript of Quality Travel 2013 N1

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE - 70% LO-MI

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Q Copertina n. 1 2013 TRA.pdf 1 19/04/13 11:33:055

QualITALY for events: un’asso-ciazione nuova per • promuo-vere l’Italia come destinazione per eventi, congressi, meeting, incentive… turismo business e leisure da tutto il mondo •va-lorizzare le risorse artistiche, culturali e ambientali del Bel-paese in relazione alle esigen-ze dei visitatori internaziona-li • consolidare i rapporti fra gli operatori leader del setto-re, i dirigenti associativi e del-la pubblica amministrazione • fornire ai giovani orientati al turismo come sbocco lavora-tivo esperienze utili all’inte-

per aderire scarica il form da www.qualitalyforevents.com/schedasoci.pdf

oppure contattaci: [email protected]

CAMPAGNA ASSOCIATIVA 2013/2014

HOTELLOCATION

TESTATEISTITUZIONITERRITORIALI ASSOCIAZIONI

ISCRIZIONE GRATUITA PER IL I° ANNO

Ricevere comunicazioni sull’attività dell’associazione e sull’andamento del mercato internazionale

Partecipare a workshop e incontri organizzati per il settore MICE con operatori privati, istituzioni e investitori INTERNAZIONALI

Incrementare e gestire i contatti tramiteil social network di Qualitaly(OnLine da Maggio 2013)

PERMETTE DI

DMCITALIANI

ASSOCIATION PROMOTINGITALIAN MICE TOURISM

ITALIAN PASSION AT WORK

www.qualitalyforevents.com

bnea.it

EDITORIALEPAG5 > VIAGGIO UGUALE TRAVEL,

UGUALE TRAVAGLIO

CI PRESENTIAMOPAG6 > C’ERA UNA VOLTA… E ANCORA C’È

QUALITYTRAVEL FONDATA NEL 1986Rivista di Congressi * Incentive* Turismo*Trimestrale per la meeting & event industry

PRESIDENTE:Roberto Angri - [email protected]

EDITORE e DIRETTORE RESPONSABILE:Jacopo Angri - [email protected]

DIRETTORE EDITORIALE:Ilenia La Leggia - [email protected]

CAPO REDATTORE e PROGETTI FORMATIVI:Giulio Carloni - [email protected]

CAPO SERVIZIO VIAGGI:Roberta Nicosia - [email protected]

SEGRETERIA DI REDAZIONE:[email protected]

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:Martina Ballarino, Mattia Levi, Giacomo Preverti, Samuele Segre

IDEAZIONE E REALIZZAZIONE GRAFICA: BNEA Srl - [email protected]

PROMOZIONE E PUBBLICITÀ:Riccardo Natali - [email protected]

AMMINISTRAZIONE E ABBONAMENTI:Fortunato Monti - [email protected]

EDITORE E REDAZIONE: Promos Edizioni srl Via Giacomo Watt 37 - 20143 Milano Tel. 02 89151814 - Fax 02 [email protected] – www.qualitytravel.it

Anno XXVIII numero 1 - Aprile 2013Pubblicazione iscritta al Registro della Stampa del Tribunale di Milano in data 18 febbraio 1986 - N°56 Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa N° 3356 Poste Italiane SpA - Sped. in abb. Post. - 70% - LO/MI

STAMPA: FTF Servizi Srl - Buccinasco Milano

Prezzo di copertina € 12,00Abbonamento 4 numeri € 40,00Bonifico Intesa SanPaolo IBAN IT 10I 03069 09540 100000010342

© Copyright 2013 Promos Srl. La riproduzione totale o parziale degli articoli pubblicati su questa rivista è permessa solo previa autorizzazione della Direzione Editoriale. La Casa Editrice non si assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori dei testi redazionali e pubblicitari. “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati solo per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo”. (Legge 675/96)

COLOPHON 2013

SPECIALE QUALITALY FOR EVENTSPAG8 > QUALITALY FOR EVENTS, TUTTO INIZIÒ COSÌPAG14 > TEMPO DI IMEX, TEMPO DI PROSPETTIVEPAG16 > SHERATON MILAN MALPENSA AIRPORT HOTEL & CONFERENCE CENTERPAG18 > LE SUITE AL CA’ BIANCAPAG20 > L’IFACTORPAG24 > TURISTI PER CASO? NO, PER FEDE!PAG26 > PER UNA CULTURA DEL TURISMO

FOCUS ONPAG34 > UN’INIEZIONE DI FIDUCIAPAG38 > L’EXPO DELLA BELLEZZA

L’OPINIONE DI...PAG28 > DINAMICHE POST ELETTORALI

LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONIPAG30 > MPI

PAG32 > FEDERCONGRESSI&EVENTI

LE PROFESSIONI DEL MICE PAG44 > L’ENTERTAINER

EVENTIPAG46 > IL MANTELLO DI PELLE DI

DRAGO COMMUOVE IL PUBBLICO

DEL TEATRO DAL VERME

PAG48 > QUESTIONE DI PELLE

TRAVEL BULLETINPAG60 > REPUBBLICA DOMINICANA

PAG62 > OMAN

#ONTHEWINGPAG64 > NOVITÀ DALL’ALTA QUOTA

QUALITYTRAVEL PAG70 > DIRECTORY

DESTINAZIONE KENYA

PAG52 > KENYA: LO DICE HEMINGWAY

PAG58 > LO DICE J. NZIOKA

EDITORIALE

Viaggio uguale travel, uguale travaglio

Il turismo è vita, e come la vita ha le sue regole, la prima delle quali è la sete di conoscenza.

E l’esigenza di conoscenza è sempre in movimento, un viaggio continuo che ci forma e ci

riforma, una malattia, una droga che si impossessa del tuo essere, un’esperienza che non è

più semplicemente traslarsi da punto A a punto B.

Il viaggio è un blitz, un fulmineo volo, una scatola piena di fotografie, annotazioni fatte con

l’illusione di catturare la saggezza di una lezione di Ippocrate fatta sotto un platano secolare,

nella sentenza di un immobile Stilita, nella tradizione di un guidatore di tuk-tuk, nello sfogo

di un popolo, nelle ultime parole pronunciate da un condannato a morte.

Travaglio è ciò che nel 2007 ci ha portati a sospendere il cartaceo di Qualitytravel, optando

per una informazione tecnologica on-line che ci ha consentito di utilizzare al massimo le im-

mense possibilità comunicative del web: immediatezza e diffusione.

Qualitytravel.it continuerà ad essere gestita da professionisti del settore per il beneficio di

tutti i nostri lettori e dei nostri inserzionisti.

Travaglio è anche la decisione di ripartire con il cartaceo, che è la vera anima della casa

editrice, per riprendere il dialogo iniziato nel lontano 1986 ritenendo, ora, inderogabile as-

solvere il compito di approfondimento per il quale ci siamo attrezzati con nuove firme, nuovo

formato, nuova grafica.

La mission è promuovere nel mondo le eccellenze italiane e la nostra meeting&event industry.

Roberto Angri

THINK TRAVEL, THINK TURMOIL

Tourism is life and, just like life, it has its own rules, the first being a thirst for knowledge.The need for knowledge is always there, a continuous journey which shapes and reshapes us, an illness, a drug that takes over our whole being, an experience that is no longer simply a means of getting from A to B. Travelling is a blitz, a last minute flight, a box full of photos, notes jotted down under the illusion of capturing the eloquence of a lesson by Ippocrate whilst sitting under a centuries-old sycamore tree, in the sentence of a stationary pillar-saint, in the tradition of a Tuk-Tuk driver, in the outcry of the people, in the last words uttered by a man who has been condemned to death. Turmoil is what, in 2007, led us to give up with the printed version

of Qualitytravel away with all things paper-based at Qualitytravel, opting for technological online information which enabled us to use the immense communicative possibilities of the web: immediacy and diffusion. Qualitytravel.it will continue to be run by industry-based professionals to the benefit of all our readers and advertisers. Turmoil is also the decision to reintroduce paper, which is the true soul of any publishing house, so as to re-launch the dialogue that began way back in 1986, with the firm belief that, these days, it is imperative to accomplish the task of in-depth studying which is why we now have some new writers, a new format and new graphics. Our mission is to promote both Italian excellence and our meeting & event industry throughout the world.

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C’ERA UNA VOLTA…

E ANCORA C’È

>

di Jacopo Angri

Non inganni il titolo che rievoca l’inizio delle fiabe; questa è una storia vera, concreta, per di più inserita in un contesto ad alta specializzazione professionale come quello dei magazine dedicati ai viaggi e in particolare al comparto Mice (sminuito un tempo come mero “turismo congressuale”). Tre elementi hanno fortemente influ-enzato, negli ultimi anni, le condizioni per la trasformazione e le alterne fortune commerciali dei Mice media.

LA RAPIDISSIMA EVOLUZIONE DEL MARKETING e della comunicazione d’impresa, che ha determinato una variegata realtà in cui sempre più labili sono i confini fra meeting, convention, seminari e incentive nelle strategie di marketing aziendali, generando eventi multitasking che sfuggono alla casistica classica.

LA CRISI FINANZIARIA e poi economica che s’è rapidamente diffusa in tutti i mercati dei Paesi evoluti – Piigs in primis – provocando fra l’altro nel Belpaese una fortissima contrazione degli investimenti pubblicitari, soprattutto sull’editoria cartacea.

L’ANDAMENTO TRIONFALE DELLA COMUNICAZI-ONE ONLINE, ormai componente essenziale della quotidianità, via via più capillare grazie alla diffusione dei tablet e degli smartphone.

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DAL1986In quest’ottica una testata storica come QUALITYTRAVEL, nata nel 1986, nel 2007 ha deciso d’abbandonare la stampa tipografica e di trasmigrare in QualityTravel.it: optando per la rapidità, la freschezza, l’aggiornamento continuo dell’informazione online.

Altre riviste del settore, nel frattempo, si sono fuse o hanno chiuso. E così i lettori che continuano a preferire periodici classici su carta e gli inserzionisti coinvolti nel mondo degli eventi debbono oggi accontentarsi (ma non tutti lo fanno) di riviste dai contenuti troppo spesso scontati, eccessivamente e palesemente vincolate agli introiti pubblicitari: in una parola, contenitori inclini alle “marchette” più o meno evidenti, che risolvono il loro ruolo informativo in appena quattro o cinque articoli di concetto. Mentre il mercato dei lettori – e anche quello degli inserzionisti, proprio perché attentissimo ai costi – chiede qualità, che per una rivista professionale significa: POSIZIONAMENTO, BRAND EQUITY e DIFFUSIONE.

CI PRESENTIAMO

Insomma, nel nostro tempo veloce i corsi e i ricorsi storici si susseguono con alternanza sempre più breve, e fra incerti meriti delle testate storiche e intrinseca transitorietà della comunicazione online già sente la mancanza di una rivista prestigiosa, autorevole e diffusa capillarmente per intercettare l’interesse del lettore “evoluto” come quello dell’inserzionista che aspira a una visibilità di maggiore prestigio. Ed è per questo che oggi ritorna in stampa, più attuale che mai, Qualitytravel.

Il POSIZIONAMENTO tiene conto delle competenze dei decisori aziendali che si occupano di eventi: ora non più esponenti del middle management, o anche solo assistenti di direzione di lunga esperienza, ma spesso persone ai vertici del marketing, della comunicazione e del procurement. Occuparsi prevalentemente di congressi e simposi in senso stretto vorrebbe dire parlare a un solo settore, e nemmeno il più rilevante, del Mice moderno. Qualitytravel vuole invece aprirsi alle tendenze, all’how to e alle innovazioni della communication by events in senso lato, che sta acquisendo spazi più ampi.

La BRAND EQUITY si conquista con l’autorevolezza dei contenuti: approfondimenti, ricerche, panoramiche nazionali e internazionali, programmi in rete con partner pubblici e privati, collaborazioni con accademie e centri di formazione, con associazioni di categoria, con i diversi protagonisti che afferiscono al settore. Resta online Qualitytravel.it, veloce e immediata da consultare, con le sue directory di grande praticità. Si consulta come fonte d’aggiornamento e di riflessione la rivista cartacea, trimestrale, che quattro volte l’anno farà il punto sullo stato dell’arte e sul divenire del settore.

La DIFFUSIONE è reale: 5000 copie vere, con forte penetrazione nel mondo aziendale, e cioè degli effettivi fruitori delle informazioni e degli stimoli che la rivista saprà presentare e rendere fruibili diventando fattore di riferimento e d’analisi, d’indagine e di confronto, e 1000 copie distribuite all’estero: ecco il perché dei pratici quadri di sintesi in inglese.

Va citata a questo punto QUALITALY FOR EVENTS, già operante da qualche mese: l’associazione per la promozione nel mondo della meeting & event industry italiana, che si prefigge di rilanciare l’incoming e fornire agli investitori stranieri valide e sicure opportunità di investimento nel nostro Paese. Qualitytravel sarà il mezzo naturale per dar voce e visibilità ai diversi partner impegnati nella sfida comune per il made in Italy. Molta carne al fuoco? Certamente, e altra se ne aggiungerà a gran velocità all’avvicinarsi del fatidico 2015 e dell’Expo milanese. Un sistema integrato, efficiente e funzionale - ma mosso dalla passione, perché la testa non basta, ci vuole cuore per lasciare il segno! - sta mettendosi all’opera. Noi siamo pronti, e contiamo sull’interazione proficua con ciascuno di coloro che fan parte del nostro pubblico: anche con lei che sta leggendoci ora. Ci mandi impressioni, richieste, commenti, feed back. Insieme, potremo fare grandi cose.

ONCE UPON A TIME ... AND STILL BE HERE

Three factors have influenced transformation of Mice media in recent years:- the evolution of marketing and corporate communications, which led to increasingly weaker boundaries between the different components of Mice, often linked to multitasking events; - the sharp decline in advertising, especially in paper publishing, caused by the crisis; - the triumph of online communications, thanks to tablets and smartphones.Therefore the magazine Quality Travel, born in 1986, became Qualitytravel.it in 2007 leaving typography to join continuously updated online information. Other magazines in this field have merged or closed down. While readers and advertisers feel the need for truly professional journals, widespread in the corporate world, characterized by high positioning and brand equity achieved through the authority of their contents.Alongside Qualitytravel.it online, Quality Travel will be printed again, and as a quarterly magazine it will be distributed in 5000 copies, 1000 of which are spread abroad – here’s the reason for the English summaries. The magazine will also keep an eye on destinations and airlines; a section dedicated to travel and luxury resort, designed as a premium destination for incentive and top managers will be there as well. Quality Travel will also give voice and visibility to the initiatives by Qualitaly for events, the association promoting the Italian meeting & event industry in the world, in the offing of the Milanese Expo.

Mice significa anche viaggi incentive; per questo vogliamo dare spazio sulla nostra rivista ad articoli e reportage di ampio respiro, corredati da belle foto, che sappiano descrivere una destinazione in tutti i suoi molteplici aspetti, con un taglio che sappia interpretare appieno la voglia di conoscenza e scoperta di ognuno di noi. Articoli con informazioni puntuali e precise sulle novità, le aperture di hotel e centri congressi e i principali eventi sportivi e culturali a 360°, perché siano uno spunto interessante sia per gli organizzatori di convegni e viaggi

incentive, sia per gli altri nostri lettori. Per questo ci sarà anche una sezione dedicata ai viaggi e ai resort di lusso, intesi come premium destination per clienti top, ma anche come eventuale meta di sogno per manager e dirigenti d’azienda con elevata capacità di spesa. Ai business traveller, ma non solo, è dedicata la sezione #Onthewing che, con un taglio di inchiesta o di presentazione delle singole realtà, parlerà dell’evoluzione del prodotto, del servizio di bordo e delle principali novità di tutte le compagnie aeree.

DESTINAZIONI E VETTORI

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Se vi capita di passare a Milano per un viaggio d’affari o per una convention, provate a staccarvi una giornata dal resto dei partecipanti e - soli o con un caro amico - noleggiare una bicicletta per percorrere insieme il vecchio Naviglio.

Vi sorprenderete e si sorprenderanno i turisti leisure e MICE, nazionali e internazionali, pedalando tra le strade di campagna che costeggiano e intersecano le chiuse leonardesche: un’escalation di meraviglie che va dal parco del Ticino all’abbazia di Morimondo, dalla certosa di Pavia alle chiese paleocristiane vicino alla Darsena, dove nel IV sec d.C. Sant’Ambrogio e Sant’Agostino hanno scritto alcune fra le pagine più significative della storia cristiana, che pur tra mille errori ha contribuito al progresso e alla pace dell’occidente – equilibri e armonie che 100 punti in più o in meno di spread non possono intaccare.Oggi, a distanza di secoli, le lancette della storia

stanno correndo ancora una volta verso Milano e l’Italia, incontro alla decisiva data del 1° maggio 2015 quando, con l’inizio dell’Esposizione Universale, l’Italia sarà in grado (?) di riprendersi il ruolo che le spetta sul palcoscenico del mondo. Tutto dipenderà dalla sensibilità dalle istituzioni e degli operatori privati nel comprendere i 20 milioni di mondi nascosti dietro i 20 milioni di turisti attesi, dalla voglia di accantonare i particolarismi per offrire un’immagine unitaria del Paese e dalla capacità di non trasformare EXPO in una mera esibizione muscolare di business ma in un momento di condivisione di cultura e ideali.

In particolar modo sarà fondamentale sviluppare solidi rapporti con il mondo arabo, pieno di imprenditori cristiani e musulmani che credono nel dialogo. A loro bisogna appoggiarsi per scardinare l’integralismo che sta pericolosamente intercettando (e soffocando) la fiamma di vita delle primavere arabe.

>di Jacopo Angri

for events

SPECIALE OUALITALY FOR EVENTS

TUTTO INIZIÒ COSÌ…

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…E COSÌ SI È CONCRETIZZATOLo stesso ENIT non azzarda cifre, ma c’è un ramo industriale nella nostra nazione che, sebbene venga scarsamente promosso e in alcuni casi poco compreso dalle istituzioni, rappresenta, con gli sforzi degli imprenditori privati, oltre 30 miliardi di euro.

Molti di voi avranno già capito che parlo della meeting & event industry, settore che negli Stati Uniti è arrivato a incidere, con 106 miliardi di contribuzione sul PIL nazionale, più del mercato dell’automobile, generando 907 miliardi di dollari tra impatto diretto, indiretto e indotto.

Sono dati incontrovertibili, che segnalano una strada maestra in grado di dare un contributo sostanziale per uscire dalla crisi che attanaglia il nostro Paese. Oggi come oggi, i grandi congressi internazionali finiscono nelle mani di Turchia, Francia, Spagna in primis, ma anche Malta e Montenegro, che grazie ai finanziamenti statali hanno adottato una politica di prezzi al ribasso,

e ciò consente loro di accaparrarsi commesse milionarie.

In Italia accade spesso l’esatto contrario: certo non ci si può aspettare che un governo che fatica a concedere un portafoglio al Ministero del Turismo

(non solo l’ultimo governo, a dire il vero) possa finanziare i privati durante i BID internazionali, ma che almeno non si richiedano soldi per l’occupazione del suolo pubblico, in manifestazioni che spostano migliaia di persone e quindi portano un beneficio in termini di indotto a tutta la città, quello sì.

Esempio lampante sono i congressi associativi internazionali; capita che i delegati incaricati di organizzare in Italia il convegno rinuncino, persino a priori, alla candidatura per la mancanza di referenti sul territorio e per gli enormi vincoli burocratici e assicurativi.

La situazione competitiva dell’Italia rispetto a

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Ma EXPO è anche e soprattutto dei giovani e dei cittadini che a Milano vivono e producono. Si par-la tanto di collaborazione tra pubblico e privato; oggi, però, la sensazione è che tutto si decida nelle stanze dei bottoni, tra l’indifferenza di chi Milano la vive ogni giorno sulla sua pelle. Nasce da qui la volontà di realizzare un progetto ambizioso, che parta oggi per concludersi prima di EXPO e che rimanga anche dopo come segno tangibile di collaborazione e creatività.Si tratterebbe di creare, sul modello di Amsterdam, una grande vetrina per artisti: mettendo a dispo-sizione i due chilometri di muri abbandonati a se stessi e di proprietà del Comune di Milano - quelli che dalla Darsena costeggiano l’Alzaia Naviglio Grande fino alla Canottieri Milano - per realiz-

zare una grande opera di street art collettiva, creata assieme da artis-ti italiani ed europei, da studenti dell’accademia di Belle Arti da tutto il mondo, chiamati a tradurre in arte visiva il concetto portante di Expo, “Feed-ing the Planet. Energy for life”. Per concretizzare quella che oggi è solo un’idea, ci stiamo muov-endo in duplice direzione: dal basso, attraverso il supporto dei cittadini e la collaborazione dei più importanti street artist, e dall’alto, con le istituzi-oni, per avere i permessi e i finanziamenti neces-sari. Sembra un’utopia, ma costituirebbe, a costi relativamente bassi, uno straordinario modello di valorizzazione urbana.

STREET ART L’IDEA IN PIÙ

SPECIALE OUALITALY FOR EVENTS

MICE E POLITICA:

UNA PROPOSTA

CONCRETA CHE

NASCE DAL BASSO

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Paesi con un più attivo supporto dei

pubblici poteri, anziché gettarmi nello sconforto, mi

ha spinto a creare partendo dalla mia Milano una rete che

connettesse imprenditori privati e dirigenti istituzionali per lavorare insieme

verso un unico obiettivo: la creazione di un’Associazione per la promozione della meeting

& event industry italiana nel mondo. L’8 Novembre 2012 è stata così fondata Qualitaly for events, il cui battesimo ufficiale sul campo avverrà il 21 maggio 2013, quando 40 buyer internazionali arriveranno a Milano per una 4 giorni che consentirà loro di scoprire le bellezze del nostro territorio, di sperimentarne sapori e atmosfere e di affrontare, prima della partenza, alcuni incontri professionali con gli operatori del mercato milanese. Qualitaly for events ha inoltre aperto le iscrizioni al suo workshop, che si terrà venerdì 24 maggio presso lo Sheraton di Malpensa, a tutte le regioni italiane, con la volontà di ripetere in futuro lo stesso format milanese anche in altre città e territori.

I PROTAGONISTI: I BUYER INTERNAZIONALI

Dietro questa vetrina luccicante c’è un lavoro difficile, forse il più difficile di tutti: la ricerca e la garanzia qualitativa dei buyer ospitati all’evento. La nostra Associazione non vuole farsi trovare impreparata e per questo motivo sta lavorando concretamente per accogliere e sviluppare la domanda MICE verso l’Italia, attraverso la

creazione di una fitta rete di buyer internazionali ai quali ci unisca, oltre agli aspetti economici, una condivisione di idee e ideali.

In questa direzione va letta la partnership di Qualitaly for events con Halal Italia - L’Ente italiano per la certificazione islamica - e con UCID - Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti - associazioni attive nel promuovere l’integrazione culturale e commerciale con il mondo orientale, con le quali siamo stati in Libano, per “La Conférence de Beyrouth” del 25 e 26 marzo 2013.

La presenza di centinaia e centinaia di imprenditori musulmani e cristiani ci ha dato modo di presentare il nostro progetto comune ai destinatari naturali del messaggio. Uno degli obiettivi che ci prefiggiamo è appunto quello di garantire agli organizzatori di eventi del mondo arabo attenzione per le loro abitudini e rispetto per le loro credenze religiose: dalla certificazione Halal dei cibi offerti in una qualificata selezione di alberghi e ristoranti, alla possibilità di praticare il proprio culto in spazi consoni durante gli eventi business, sino al semplice piacere di trovare in camera il quotidiano in lingua madre. Scrupoli che possono fare la differenza nella scelta finale di una destinazione, forse più dei costi.

C’è da stupirsi davanti alla voglia d’Italia degli imprenditori mediorientali, all’entusiasmo con cui hanno accolto l’invito a partecipare all’educational/workshop che si svolgerà dal 20 al 24 maggio, per conoscerci e farsi conoscere meglio. Perché a volte è solo la paura di ciò che ci è ignoto a spegnere sul nascere le storie più belle.

>>

SE SON ROSE…Infine alcune partnership strategiche con IMEX, Fiera internazionale di riferimento per il MICE, e con MPI Italia Chapter, capitolo italiano dell’Associazione Meeting Professional International, completano lo scenario sotteso all’evento da realizzare. Tutto appare sotto controllo e maggio, in fondo, è vicino. Se son rose, fioriranno: e avremo dimostrato che questo mestiere non ha solo spine.

SPECIALE OUALITALY FOR EVENTS

QUALITALY FOR EVENTS – THAT’S THE WAY EVERYTHING STARTED…

A suggestion for everyone participating to a mice event in Milan: take a day off , rent a bike and ride in the countryside along the old Naviglio to discover marvels such as Leonardo’s weirs, the Morimondo abbey, the Chartusian monastery in Pavia, early Christian churches... The historical spirit of Christianity is there to feel. Centuries after, history is touching Milan again. On May 1st, 2015, the Expo may set Italy in the limelight, if we’ll treat it as an opportunity to share culture and ideals, not only business (especially with the Arab world).

…AND THAT’S HOW IT GOT REAL

In USA, meetings and events contribute to the national income more than the automotive industry, getting up to 907 thousand million dollars among direct and indirect impact, plus the induced activity. In Italy it amounts to about 30 thousand million euros; despite the fact that there’s no public support to bids for international congresses, unlike in other countries. Because of that, Qualitaly for events was created in November 2012: a network among private entrepreneurs and public managers, aiming to promote the Italian meeting & event industry in the world. Its first expression is the 4 days event bringing 40 international top buyers to Milan, starting on May 21st, 2013. The event will be then repeated in other regions. The partnership we set with Halal Italia (the Islamic certification company ) and Ucid (Christian Entrepreneurs and Managers union) responds to the same need.

STREET ART – AN EXTRA HINT

Expo is intended to reach young people and citizens living in Milan. Therefore we proposed an ambitious project: creating a huge, collective work of street art on the walls facing the Naviglio grande. Italian and foreign painters, art students from the whole world would cooperate to visualize the key concept of Expo: “Feeding the Planet. Energy for life”. It seems utopia, but it would be an extraordinary case of urban improvement , relatively at low cost.

11<SPECIALE OUALITALY FOR EVENTS

Con il patrocinio di:

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PARLANO DELL’ASSOCIAZIONE

QUALITALYFOREVENTS.COM

> PROGETTI CORRELATI

12 > SPECIALE OUALITALY FOR EVENTS

LeonardoaMilanoIspirati da Leonardo da Vinci organizziamo eventi culturali senza precedenti. Creatività e divertimento per soddisfare tutti i gusti!

Inspired by Leonardo da Vinci we organize unprecedented cultural events. Creativity and entertainment to suit all tastes!

[email protected]

Ora HotelOra City Milano: un design hotel a Bresso. 106 camere

su 3 piani, suddivise in Classic, Superior e Junior Suite. Poco distante dai principali poli d’interesse milanesi, è dotato di ristorante e sale meeting.

Ora City Milano: a design hotel in Bresso. 106 rooms on 3 floors, divided into Classic, Superior and Junior Suite. Not far from the main centers of interest in Milan, it is provided with a restaurant and meeting rooms.

[email protected] www.orahotels.com

Promo estI LIKE ITALIA è la sezione DMC di Promoest che offre itinerari esclusivi in Italia. Affidati al nostro team per creare il tuo evento perfetto.

I LIKE ITALIA is the DMC section of Promoest for itineraries in Italy based on Italian Excellence. Trust our team to make your event perfect.

http://www.promoest.com

CleisQuando una azienda si chiede se è opportuno investire in

comunicazione, è il momento di proporle un evento che metta insieme tutte le forze propulsive della società e che sia significativo, energizzante e fruttuoso. Cleis sa come si deve fare. Con tutte le innovazioni che l’oggi impone.

When a company asks whether it is right to invest in communication, it is time to propose an event that brings together all the driving forces of society and that is meaningful, energizing and fruitful. Cleis knows how to create such an event. With all the innovations that today imposes.

www.cleis.it

Terme MilanoQC Officina eventi Un’elegante locationdove abbinare il percorso benessere di QC Termemilano ai tuoi eventi: convention, meeting, cene di gala e feste private.

QC Workshop events. An elegant location where you can combine the wellness route of QC Termemilano to your events: conventions, meetings, gala dinners and private parties.

[email protected]

Incentive PowerItaly Destination, DMC specializzato in Luxury & Incentive Travels, nato per promuovere tutto il bello dell’Italia.Da qui, il forte interesse per Expo 2015, un’opportunità da cogliere tutti insieme per far scoprire le eccellenze del Belpaese.

Italy Destination, DMC specialized on Luxury & Incentive Travels, born to promote Italy and its beauties.The belief in Expo 2015, an opportunity not to be missed to make know all together the best of our country.

[email protected]

Meliá Milano@MeliaMilanoIn un vestito classico, un’anima rock’n’roll. Sia per incontri di business che per soste di piacere,

la scelta ideale è Meliá Milano.

In a classic dress, a rock’n’roll soul. Both for business meetings and pleasure stops, the ideal choice is Meliá Milano.

www.melia-milano.com

I PARTNER PRESENTANO I PARTNERAGENCIES

LOCATIONBoscolo Hotelsdivisione dedicata all’hotellerie e parte del Gruppo Boscolo nato oltre trent’anni fa, si pone oggi come leader italiano

nell’ospitalità di lusso. Sinonimo di lifestyle, nasce e si sviluppa intorno alla ‘visione’ della Famiglia Boscolo: creare luoghi intimi, ma sofisticati e unici dove ritrovare sempre un piacevole calore esclusivo.

Boscolo Hotels, hotellerie division and part of the Boscolo Group founded over thirty years ago, stands today as the Italian leader in luxury hospitality. Synonymous with lifestyle, it grows around the ‘vision’ of the Boscolo family: creating places that are intimate, but always sophisticated and unique, where a pleasant and exclusive warmth can be found.

[email protected]

Grand Hotel et de MilanStoria, fascino e raffinatezza sono la combinazione perfetta per il Grand Hotel et de Milan, un palazzo del 18° secolo conosciuto come la casa milanese di Giuseppe Verdi. Camere con uno stile

contemporaneo a pochi minuti dal Teatro La Scala, il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele.

History, charm and sophistication is the perfect combination featured by the Grand Hotel et de Milan, a palace of the 18th century known as the home of Giuseppe Verdi in Milan. Contemporary style rooms just a few minutes from La Scala Theatre, the Duomo and the Vittorio Emanuele Gallery.

[email protected]

Biblioteca AmbrosianaLa Biblioteca Ambrosiana, oltre alla meravigliosa

collezione di opere d’arte della Pinacoteca, vanta splendide sale per eventi di vario genere. Abbinate una visita esclusiva alla Pinacoteca e alla Sala Federiciana con i disegni del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e manoscritti normalmente non visibili al pubblico.

The Biblioteca Ambrosiana, in addition to the wonderful collection of works of art in the Art Gallery, boasts stunning rooms for events of various kinds, that may be combined with exclusive visits to the Art Gallery and the Federiciana Hall, with the drawings of the Atlantic Code by Leonardo da Vinci and manuscripts normally not visible to the public.

[email protected] [email protected] www.ambrosiana.it

Sacrestia del BramanteNella Sacrestia del Bramante, presso la Basilica di Santa Maria delle Grazie, a due passi dal Cenacolo, sono esposti i fogli originali del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. Nella sala è possibile

organizzare conferenze e seminari, oltre a visite private

In the Bramante Sacristy, at the Basilica of Santa Maria delle Grazie, a stone’s throw from the Last Supper, the original sheets of the Atlantic Code of Leonardo da Vinci are exposed. In the hall you can organize conferences and seminars, as well as private visits.

[email protected] [email protected]

Starhotelsvanta 22 hotel nelle destinazioni più esclusive; 5 di questi sono di lusso e si trovano nel cuore di New York, Parigi, Milano, Trieste e Venezia.

Lo Starhotel Rosa Grand è circondato dai luoghi simbolo della città di Milano. Lo Splendid Venice, oggetto di un recente restyling, è uno dei pochi esempi di hotel di lusso in chiave contemporanea nel cuore di Venezia.

Starhotels is a group of 22 properties; five of them are extraordinary luxury city hotels, strategically located in the heart of New York, Paris, Milano, Venice and Trieste. The Rosa Grand is a stunning hotel surrounded by Milan’s iconic sights and attractions. The Splendid Venice is encircled by quiet dreamy canals and fascinating calle alleyways: the enchanting, quiet yet central location is a true expression of Venice.

[email protected]

13<SPECIALE OUALITALY FOR EVENTS

CATHAY PACIFIC La compagnia aerea di Hong Kong si occuperà

dei trasferimenti dei buyer orientali. Avrà così occasione per presentare le nuove rotte per l’est asiatico e la nuova Premium Economy Class.

The airline of Hong Kong will deal with eastern buyers’ transfers. This will give the opportunity to present its new routes to East Asia and the new Premium Economy Class.

www.cathaypacific.it

CARRIERS

NAVIGLI LOMBARDIIn luoghi unici,

sui Navigli di Leonardo, fornisce supporto per l’organizzazione di eventi aziendali e pacchetti che uniscono alla navigazione esperienze enogastronomiche.

In unique places facing the Navigli of Leonardo, this consortium provides support for the organization of corporate events and packages that combine gastronomic experiences to navigation.

www.naviglilombardi.it [email protected]

T. BLU SERVICE Oltre che i transfer all’hotel o all’albergo, T. Blu Service può fornire un’alternativa al treno

o all’aereo per i viaggi verso le città italiane. Grazie alla flessibilità dei conducenti, gli itinerari sono modificabili secondo necessità, e si possono anche affittare “supercar” per tour esclusivi in alcune città.

Beside your airport and hotel transfers, T. Blu Service provides an alternative to the train or the plane for your trips toward Italian cities. The flexibility of the drivers allows to modify the itinerary as required, and “Supercars” may be rented for exclusive tours in special cities.

[email protected]

MAISON MOSCHINO Maison Moschino è un hotel dove i sogni diventano realtà. Il fil-

rouge che accomuna l’intero progetto hotel è l’ispirazione al mondo onirico e al tema delle favole, visibile nelle 65 stanze, nel bar, nel ristorante e nella spa.

Maison Moschino is place where fashion is king and dreams come true. The fil-rouge connecting the project is a dreamlike and fairytale theme taking shape into the 65 rooms, the bar, the restaurant and the elysian spa.

[email protected] www.maisonmoschino.com

SEA La società che gestisce il sistema aeroportuale milanese metterà a disposizione degli ospiti un trattamento esclusivo

che prevede uno shuttle dedicato allo scalo e l’ospitalità nelle vip lounge; questi servizi sono disponibili in occasione dei grandi eventi internazionali.

The company manages Milan’s airport system; it will provide guests with an exclusive treatment including a shuttle to the airport and dedicated hospitality in the VIP lounge; these services are available for major international events.

www.sea-aeroportimilano.it

AUTODROMO DI MONZAIl maggior complesso sportivo

motoristico d’Italia unisce l’amore per le quattro ruote a spazi congressuali d’eccellenza e a personale esperto per ospitare team building e incentive all’insegna dell’alta velocità.

Italy’s major motor sport unit combines love for the four wheels to excellent meeting facilities and structures and to expert staff dedicated to host team building and incentive activities characterized by high speed.

[email protected]

AS HOTEL Limbiate Hotel di punta della catena italiana As Hotels, si configura come hotel business

e MICE attento alla qualità rapportata al prezzo. Vicino all’Autodromo di Monza, si colloca a una ventina di minuti dagli aeroporti di Linate e Malpensa.

Flagship hotel of the Italian chain As Hotels, is configured as a business and MICE hotel, attentive to the quality/price ratio. Close to Monza racing track, it is about twenty minutes away from the airports of Linate and Malpensa.

[email protected]

QUALITYTRAVEL Qualitytravel, magazine

specializzato nel MICE e nei viaggi, promuove Qualitaly for events perché le testate - settoriali e non, italiane ed estere - possono sviluppare idee e contenuti per incrementare la conoscenza reciproca e per portare le potenzialità del settore MICE all’attenzione del grande pubblico e delle istituzioni.

Qualitytravel, MICE and travel magazine, promotes Qualitaly for events because newspapers - sectorial or not, Italian and foreign - can develop ideas and contents to increase mutual knowledge and bring the potential of the MICE industry to the attention of the general public and of the institutions.

www.qualitytravel.it

BNEA Società milanese di comunicazione

integrata, attiva nella realizzazione di social network in grado di far incontrare il mercato italiano con la domanda internazionale. Ad essa è affidata la realizzazione e la gestione del social network di Qualitaly for events.

Milan-based integrated communication company, working at the construction of social networks to make the Italian market meet with the international demand. Qualitaly for events entrusted BNEA with the implementation and management of its social network.

www.bnea.it

RADIO MENEGHINA Da 30 anni é la radio dei milanesi e di coloro che operano a Milano. Il suo ascolto è stimato in oltre 188.000 persone. Since 30 years, is the radio of the Milanese and of those who work in Milan. Its listening is estimated in more than 188,000 people. www.radiomeneghina.it

LOCAL&MEDIA PARTNER

14 > SPECIALE OUALITALY FOR EVENTS

TEMPO DI IMEX,TEMPO DI PROSPETTIVE

21-23 maggio 2013. La data è da tempo segnata nell’agenda degli addetti ai lavori: IMEX Frankfurt, per chi opera nella meeting & events industry, è un appuntamento da non perdere. Specie adesso, con i mercati europei ancora impegnati a combattere la crisi e quelli americani che invece sostengono le speranze di ripresa. Si va a Francoforte per ispirarsi, per cogliere quel che c’è di nuovo al primo apparire, per scoprire tendenze e opportunità; e proprio su questo, abbiamo voluto fare il punto con Ray Bloom, Presidente di IMEX Group.

Sin dalla prima edizione, IMEX è diventata un faro per il mercato Mice. Quali sono stati i principali fenomeni evolutivi - e involutivi - di questo settore, negli ultimi anni?«L’anno scorso IMEX ha condotto un’importante ricerca - Il Potere dei 10 – che considerava gli ultimi 10 anni d’evoluzione nel mercato globale dei meeting, dei viaggi incentive e degli eventi e si proiettava nei prossimi 10 anni. Tra i principali sviluppi da registrare negli ultimi anni, la ricerca ha focalizzato: A) L’incertezza economica globale;B) Cicli di business più brevi e veloci;C) Nuove tecnologie.Fra le altre risultanze, l’impatto diffuso della globalizzazione rapida, la connettività estrema delle comunicazioni, oltre alla crescita di ricchezza e d’influenza dei Paesi asiatici, mediorientali e latino-

americani, con le loro classi medie in pieno sviluppo. Nessuno di questi fattori sparirà a breve: saranno presenti nel futuro del nostro settore come nei 5-10 anni appena trascorsi».

Il target di IMEX include buyer che operano in agenzia, in azienda o in associazioni. Chi ha reagito in maniera più efficace alla crisi in atto?«Tutti i gruppi citati hanno dovuto affrontare prove

eccezionali a fronte delle recenti sfide globali, e tutti hanno reagito in modi diversi e in gran parte riusciti.È evidente che l’attività delle aziende s’è ridotta, ma ora ci sono segnali d’inizio ripresa che si auspica forte e sana. Quando il business corporate

cala, le agenzie ne subiscono sempre gli effetti; ma abbiamo visto che molte agenzie hanno colto l’occasione per reinventarsi, diventare più innovative e improntate alla creazione di valore sia nelle strategie, sia nel lancio di nuovi servizi. Siamo convinti che ciò rafforzerà l’industria per il futuro. È stata dura anche per i meeting e gli eventi generati dal settore pubblico, eppure vi son stati effetti positivi in termini di chiarezza, maggiore trasparenza, migliore compliance e più responsabilità; ciò, a sua volta, significa che i bilanci e i programmi delle riunioni di grandi dimensioni ora tendono a essere molto solidi e ben congegnati. Infine, il business delle imprese associative è rimasto forte in tutto il mondo e continua a fornire il pane quotidiano a molte destinazioni e centri congressi, aiutato dalla

>di Mattia Levi

Ray Bloom,Presidente di IMEX Group.

Nikki Williams, Direttore dei ProgrammiHosted Buyer.

crescita di nuovi mercati come il Brasile, la Russia, l’India e l’Asia (i paesi BRIC)».C’è ottimismo, nelle parole di Ray Bloom. E, indubbiamente, c’è grande fiducia nelle capacità dei professionisti del Mice, in grado di tener duro nei momenti di difficoltà e di tornare a far business come si deve non appena le cose volgono al meglio. E questa fiducia sembra guidare anche l’operato concreto del resto del Gruppo IMEX, come attesta Nikki Williams, Direttore dei Programmi Hosted Buyer.

IMEX - la più grande fiera internazionale del settore - sarà partner di un’associazione come Qualitaly for events - italiana, relativamente piccola e di recente creazione - nel programma per i buyer “Il business Expo e la Meeting & Event industry a Milano”. Il principale quotidiano economico italiano, Il Sole 24 Ore, ha già dedicato un breve articolo a questa collaborazione. Quali sono i lati positivi del programma che vi hanno convinto? Sono fiorite iniziative di questo tipo anche in altri Paesi?«IMEX è portata per sua natura alla collaborazione; lavoriamo con fornitori da tutto il mondo per far sì che i buyer di qualità vengano a fare affari

in fiera. Nel caso della manifestazione milanese, siamo lieti che Qualitaly porti un nuovo gruppo di acquirenti a farci visita a Francoforte per l’IMEX di maggio. Venendo alla manifestazione per un giorno incontreranno espositori italiani e altri fornitori, saranno in grado d’osservare il mercato globale in un unico luogo, per poi tornare in Italia a esaminare direttamente ciò che il Paese ha da proporre.Anche se non è del tutto inedita, questa è una grande idea e, se eseguita bene, siamo certi che fornirà una nuova, meravigliosa vetrina per tutto quel che l’Italia può offrire agli utenti del Mice, da qualsiasi nazione arrivino».

Fa bene sentire speranze vive attorno a sé e vederle applicata alla realtà che ci circonda. Troppe voci, dall’inizio della crisi nel 2007, hanno unicamente lamentato le difficoltà insorte come si fosse alla debacle finale. “La fine del mondo è quando si cessa di aver fiducia”, affermava Madeleine Ouellette-Michalska ne “Il gioco delle stagioni”; si tratta di una scrittrice canadese, una letterata che nulla ha avuto a che fare col Mice: ma certe verità riguardano la natura umana, e valgono per qualsiasi professione.

IMEX TIME, TIME FOR GOOD PROSPECT

Imex, the famous exhibition gathering Mice professionals in Frankfurt, will take place in May. Ray Bloom, Chairman of Imex Group, gave us his view on the most noticeable phenomena of this sector. According to a 2012 research, three main factors have dominated change and industry practices in recent years: global economic uncertainty; shorter, faster business cycles; new technologies. The study also reflected the impact of rapid globalisation, ‘extreme’ communications connectivity, plus the increased influence of the emerging countries. These factors are going to stay also in our near future. The target of Imex includes agency buyers, corporate buyers, association buyers. All of these categories reacted efficiently to the economic crisis; corporate business has reduced but is now recovering; agencies reinvented themselves becoming more innovative and value-led. The public sector is now focused on transparency and accountability. And the association business benefits of the growth in new markets such as the BRIC countries. We also interviewed Nikky Williams, Director of Hosted Buyer Programmes, to realize why the great Imex will be partner of the newly created Italian association Qualitaly for events in the buyers’ project devoted to Milan. Ms Williams remarked that Imex has a partnership mindset and works with suppliers from many countries to make sure that quality buyers come to do business at the show. And this is the case of the Qualitaly event, that will also provide a wonderful showcase for all that Italy has to offer the global meetings and events market.

TEMPO DI IMEX,TEMPO DI PROSPETTIVE

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Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel & Conference Center

Avete notato come ormai tutto sia definito evoluto, attento al mercato, di ultima generazione o addirittura social? Tutti termini abusati. Tutti termini che spesso di fatto non riconducono a nulla di realmente evoluto e men che meno social.Aspettative disattese in troppe occasioni, soprattutto nel settore alberghiero congressuale.

Ci sono però realtà che si dimostrano attente alle esigenze della clientela e al contesto cittadino in cui sono inserite, ma soprattutto lo sanno fare concretamente e in modi diversi. Sanno anticipare il cambiamento.È questo il caso di Starwood Hotels & Resorts Worldwide, una delle società di riferimento nel panorama dell’hotellerie internazionale con oltre 1.112 alberghi in più di 100 Paesi, che a Milano è presente con due dei propri marchi, Sheraton e Westin Hotel & Resort.

Lo scorso anno l’offerta Starwood a Milano ha lavorato proprio in questa direzione. Rinnovando spazi e proponendo iniziative gastronomiche.Il 2012 ha visto in particolare la conclusione dei lavori di rinnovamento di 92 camere del The Westin Palace Milan. La designer Irene Pansadoro (Residential & Contract Interior Design) ha restituito ambienti più freschi, nel segno della contemporaneità senza snaturarne il carattere classico. Volgendo poi lo sguardo all’arte culinaria italiana da sempre riconosciuta e apprezzata a livello mondiale, gli hotel Starwood insieme a Carlo

Vischi, coordinatore del progetto Per tutti i gusti, hanno ideato un modo divertente e innovativo per coinvolgere tutti gli appassionati alla riscoperta di gusti e sapori protagonisti della cucina regionale italiana.

Se The Westin Palace Milan e Sheraton Diana Majestic, che ha da poco superato i 100 anni continua a essere un riferimento per il mondo

dell’arte, della cultura e della moda milanese, rappresentano la tradizione che si rinnova nelle aree strategiche della capitale lombarda, Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel & Conference Center è invece un concreto esempio di evoluzione: un progetto ambizioso, sviluppato sulla base di un concept innovativo, nel design

come nei servizi offerti.Ne abbiamo parlato con Gianrico Esposito, il General Manager della struttura.

Sono da poco passati due anni dall’inaugurazione di quello che fin da subito è stato definito un vero e proprio oggetto di design. Può stilare un bilancio?«Il bilancio è certamente positivo. L’albergo ha ormai pienamente raggiunto il suo posizionamento sul mercato, diventando un punto di riferimento, non solo per l’area circostante. I livelli di occupazione medi si sono consolidati su percentuali elevatissime, perfettamente in linea con quelli storicamente registrati nelle grandi strutture

>di Ilenia La Leggia

HOTEL

AEROPORTUALE?

RIDUTTIVO.

CHIAMATELO

OGGETTO DI DESIGN.

ANZI, SOCIAL HUB.

Gianrico Esposito, General Manager Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel & Conference Center

SPECIALE OUALITALY FOR EVENTS

dello stesso segmento. In più ci siamo distinti per capacità innovativa, rispettando l’impegno di voler essere l’antesignano della nuova generazione di alberghi in aeroporto».

Appena si entra nella hall, in effetti, ci si dimentica di essere in aeroporto. Come riuscite ogni giorno a rendere possibile questa sensazione?«Siamo contenti che si colga questa caratteristica: in effetti il nostro è un albergo che sorprende. Siamo riusciti a realizzare un efficace mix tra il design moderno, l’ariosità dei grandi spazi e l’applicazione puntuale dei valori fondamentali del nostro marchio ispirati al calore dell’accoglienza e alla socializzazione. Oggi possiamo affermare, con orgoglio, di essere riconosciuti come il luogo d’elezione dove le persone si incontrano a Malpensa. Volevamo affermarci, e ci siamo riusciti, come albergo aeroportuale di nuova generazione, trasformando quello che per molti rappresenta un “non luogo” solo finalizzato al transito tra un volo e l’altro, in uno spazio vivo e dinamico, ricco di appuntamenti e di occasioni di socializzazione, un vero social hub; ecco perché la scelta di ospitare manifestazioni enogastronomiche, mostre d’arte permanente ed eventi ricercati». Quali plus caratterizzano la vostra struttura dal punto di vista MICE rispetto ai competitor della città di Milano?«In primo luogo la posizione strategica, la facilità degli accessi, le connessioni con i principali aeroporti del mondo, le enormi disponibilità di parcheggi, senza dimenticare il rapido e comodo collegamento ferroviario con il centro di Milano in soli 29 minuti, tutti elementi che facilitano enormemente il lavoro di un organizzatore congressuale. All’interno vantiamo spazi davvero impressionanti, fra i più grandi in assoluto per una struttura alberghiera: oltre ai 2.000 mq adibiti al congressuale, disponiamo di ben 2.500 mq di aree espositive nei vari piani dell’ hotel, che proprio grazie a questa potenzialità è stato già più volte sede di grandi eventi espositivi e fieristici. E non è da trascurare l’attenzione al budget, riusciamo a offrire un vantaggiosissimo rapporto qualità/prezzo, rispetto alle strutture del centro città o delle altre grandi destinazioni congressuali».

La vostra struttura può vantare l’esclusiva Link@Sheraton SM experienced with Microsoft®. Di cosa si tratta esattamente?«Il Link@Sheraton SM experienced with Microsoft® è uno dei componenti fondamentali del nostro marchio: per noi e i nostri ospiti la vita è migliore quando è condivisa. I nostri 2 link@sheraton non

solo mettono a disposizione dei nostri ospiti tutte le più moderne dotazioni per connettersi e restare collegati con i propri interessi e i propri affetti, ma sono anche ubicati nei luoghi dove la struttura è più viva, moltiplicando così le opportunità per condividere e socializzare».

A quanto ammonta attualmente il giro d’affari generato dal Mice rispetto a quello del business travel? E quali sono i vostri obiettivi nel medio periodo?«La componente MICE rappresenta una quota importante del nostro fatturato, superando il 20% dell’ intero giro d’affari dell’albergo. Insieme al segmento aeroportuale e quello business, costituisce uno dei pilastri strategici dell’albergo. Il nostro obiettivo nel medio periodo è quello di rafforzare ulteriormente il contributo proveniente dal MICE, facendo leva sulle grandi potenzialità non solo strutturali ma anche sulle grandi doti di estrema flessibilità e adattabilità sempre dimostrate dal nostro team, capace davvero di rispondere a qualunque esigenza, superando le rigidità tipiche di molte strutture alberghiere».

Nuovi progetti in essere? Può anticiparci qualcosa?«Oltre a consolidare i progetti già avviati, qualche novità in serbo l’abbiamo. Quest’anno, infatti, oltre ai nostri appuntamenti del Giovedì con l’aperitivo “GLAM” presso il Bar Monterosa, a maggio ospiteremo la nuova edizione del “Cake Design Festival” e continueremo con la rassegna delle cucine e prodotti regionali nell’ambito del progetto Per tutti i gusti, e proprio da questa iniziativa nasce la grande novità che presenteremo a Giugno: il 1° Food Blog Festival Italiano, evento che vedrà riunirsi tutti i più seguiti Bloggers specialisti del Mondo della ristorazione ed enogastronomia in una kermesse che vedrà insieme grandi Chef, produttori ed esperti del mondo Social. L’appuntamento è dal 14 al 17 Giugno, assolutamente da non perdere per tutti i professionisti del settore e gli appassionati».

AIRPORT HOTEL? A RESTRICTIVE JUDGEMENT. CALL IT DESIGN OBJECT. OR, EVEN BETTER, SOCIAL HUB.

Starwood Hotels & Resorts Worldwide is present in Milan with two own brands, Sheraton e Westin Hotel & Resort. The Westin Palace Milan – which has renewed all its 92 rooms in 2012 – and the over hundred-year-old Sheraton Diana Majestic continue to be a reference to the world of art, culture and fashion in Milan; the tradition that is renewed in the strategic areas of Lombardy’s capital. Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel & Conference Center is instead a concrete example of evolution: an ambitious project, based on an innovative concept in the design as well as in the services offered. The hotel has now achieved its market positioning, not only for the surrounding area. “We wanted to establish ourselves as the new generation airport hotel, and we did it, - says Gianrico Esposito, General Manager of the structure - turning what for many is a “non-place” to be used between flights in a lively and dynamic place, full of events and social occasions, a real social hub; that’s why we decided to host food and wine happenings, permanent art exhibitions and prestigious events. “MICE represents a significant share of sales, more than 20% of the entire turnover of the hotel. Along with the airport and the business segment, it is one of the strategic pillars of the hotel, and will strengthen its role in the medium term.

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LE SUITE AL CA’ BIANCA: QUANDO L’INTELLIGENZADÀ SPETTACOLO

Vi sono luoghi che trascendono il loro ruolo funzionale per acquisire un valore quasi metafisico: così è per il Ca’ Bianca, storico locale che a Milano è sinonimo di musica e di cabaret. In questo scorcio di pittoresca periferia affacciata sul Naviglio sono passate generazioni di appassionati di jazz. E adesso che il Ca’ Bianca Hotel Corte del Naviglio è tornato ad essere una realtà di riferimento dell’hotellerie cittadina, uno dei pochi alberghi a quattro stelle a godere di un parco secolare, un raffinato ristorante e uno spazio-eventi polifunzionale, la sua fama di luogo da spettacolo viene rinverdita dalla coraggiosa idea delle suite.

Suite musicali? Non solo.

Musica, cinema, recitazione di poesia e prosa si fondono in un insieme ad alto impatto emotivo, un vero e proprio tourbillon di passione che coinvolge i sensi e l’intelletto. Un netto salto di qualità, rispetto all’offerta media meneghina; e soprattutto un’idea originale che già sta acquisendo imitazioni. Roberto Gnaga, gestore e direttore artistico del Ca’ Bianca, ce ne parla col compiaciuto orgoglio di chi sa d’aver colto nel segno. «Si tratta di veri e propri eventi multimediali che mixano video, recital e gastronomia. Prima lo spettacolo, eterogeneo

e inaspettato come solo la sensibilità sa essere. Quante volte una musica ci evoca un ricordo visivo, o un libro letto, o un film che ci ha fatto sognare… un fil rouge ideale lega i vari momenti ma in maniera eclettica, mai banale. E solo dopo il cibo - non s’interrompe l’emozione dello

spettacolo! - naturalmente ispirato allo stesso tema».La prima suite è stata quella francese. Suite française, appunto, è il titolo del romanzo incompiuto di Irène Némirovsky, scrittrice ebrea internata e morta ad Auschwitz. Due attori ne hanno recitato brani mentre al piano si suonava Debussy

prima di passare alla Turandot pucciniana: anch’essa interrotta per morte dell’autore, come Toscanini ricorda nel celebre video. Al finale, lasciato alla voce di Pavarotti, è seguita la cena, ovviamente imperniata sulla gastronomia d’Oltralpe.Dopo quella francese c’è stata la suite spagnola, pièce teatral-musicale che mescola l’avventurosa biografia di Cervantes, storie del suo immortale personaggio letterario, Don Chisciotte, poesie di García Lorca lette in italiano e in spagnolo, anche in simultanea, ed emozionanti melodie andaluse, dal Bolero di Ravel al Concierto de Aranjuez. Orson Welles, il cinema di Almodóvar e la Cavalleria Rusticana di Mascagni aggiungono tocchi di colore a questa coinvolgente esposizione

>di Giacomo Preverti

CULTURA

E MANICARETTI

PER NUTRIRE

LO SPIRITO

E IL CORPO

SPECIALE OUALITALY FOR EVENTS

di storie di vita e di morte, seguita da una cena a base di tapas, paella e sangria.

Coast to Coast, la terza suite, è nata per celebrare l’impresa di Emilio Dalmonte. Il suo diario on the road, concepito come blog per il sito de “La Stampa”, è diventato libro: “Costa quel che costa”, cronistoria di 55 giorni e oltre 5000 chilometri in bicicletta, dalla California alla Florida. Letture di brani del libro si fondono alle immagini di Bartali vittorioso in Francia nel ’48, a un medley di musiche country e di film on the road, all’esaltazione del mito USA dell’Harley Davidson e dei suoi epici biker, perché “la Harley sta alla highway come il prosciutto alla piadina”, secondo la citazione dell’autore, ovviamente romagnolo.

Potremmo narrare ancora della suite inglese, di quella sulla bellezza della donna, delle altre in fase d’elaborazione più o meno avanzata, ma si tratterebbe di variazioni sul tema - pur vastissimo - della percezione emozionale tramite l’arte. «Volevamo differenziare l’immagine del Ca’ Bianca da quella degli altri locali», chiarisce Gnaga, «creando qualcosa che non c’era, che potesse soddisfare la sete di bellezza e di novità di un pubblico colto, esigente, curioso. Al tempo stesso, volevamo restare coerenti con la nostra storia, che nella musica dal vivo riconosce uno dei suoi tratti caratteristici. Ecco allora che una bravissima pianista introduce sempre le musiche orchestrali dei filmati (qui, di pianoforti, ce n’è uno per sala: è lo strumento identitario per eccellenza del Ca’ Bianca), ma il mix di diverse arti varia da suite a suite; l’importante è arrivare alla testa e al cuore. “Ho visto finalmente uno spettacolo che mi ha fatto sentire intelligente”, ha detto dopo la Suite Francese un cliente: e mai complimento avrebbe potuto farmi più felice. Tanto più che abbiamo voluto mantenere prezzi contenuti (suite e cena a meno di 50 euro) proprio per farne un’esperienza

elitaria in termini di partecipazione culturale, non di censo: Milano ne aveva bisogno».

La suite su misura? La vuole l’azienda

Il fenomeno delle suite ha immediatamente riscosso successo; più di 200 spettatori in media per ogni serata, con la formula “spettacolo prima/cena poi” arricchita da un breve intermezzo al pianoforte fra la prima e la seconda portata: tre minuti, un brano notissimo e riconoscibile, un nuovo tuffo nell’arte fra le gratificazioni per la gola. Non meraviglia dunque che già più di un’azienda si sia interessata alle suite come momento spettacolare per convention, congressi, meeting aziendali.Bastano 3 settimane di tempo, un po’ di documentazione sulla storia dell’azienda, l’individuazione di 3 dischi, 3 libri e 3 brani musicali perché i creativi di Ca’ Bianca confezionino una suite ad hoc molto coinvolgente e assolutamente unica.

LE SUITE AL CA’ BIANCA: QUANDO L’INTELLIGENZADÀ SPETTACOLO

WHEN INTELLIGENCE PUTS ON A SHOW

The Ca’ Bianca, a famousrestaurant and music club in Milan, has served generations and generations of jazz lovers. Now the Ca’ Bianca turned into a 4-star hotel with restaurant, park and multi-functional event space. But the vocation to offer a high level atmosphere came back with the original proposal of “the suites” from an idea of the artistic director Roberto Gnaga. Live music, cinema, performed poetry and prose blend together in an emotional impact that strikes senses, intellect ... and gourmandising (a dinner inspired by the theme dealt with follows, after each show). The first “Suite française” combined tracks from the unfinished novel by Irène Némirovsky, Jewish writer ended up in Auschwitz, with sonatas on the piano by Debussy, Puccini’s Turandot, video of Toscanini and Pavarotti. The Spanish suite has mixed prose of Cervantes, Garcia Lorca’s poetry, music by Ravel, Mascagni and from the Concert of Aranjuez, films by Orson Welles and Almodovar.“Coast to Coast” is inspired by the diary of a cyclist who rode from California to Florida; here, images of Bartali and American road-movies, country music, Paolo Conte’s songs. The mix of different arts varies from suite to suite; what really matters is to reach the head and heart of the audience with a quality show.As one customer said, “I finally saw a show that made me feel smart.” And the Ca’ Bianca can produce ad hoc suites for conventions, conferences and meetings; more than one company already showed interest.

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L’iFACTORQuanti sanno che l’Islam è la seconda religione d’Italia, con circa un milione e mezzo di fedeli - per la quasi totalità sunniti – di cui 60/70 di musulmani italiani: convertiti, figli o nipoti di convertiti, o stranieri che hanno acquisito la cittadinanza del nostro Paese? Probabilmente, pochi. Numeri del genere dovrebbero in sé generare attenzione… e invece, la percezione di questa realtà sembra essere appena embrionale. Paradossalmente c’è forse più consapevolezza della comunità ebraica (meno di 50 mila aderenti, per metà a Roma), presente sul suolo nazionale dal II secolo a.C.; nel secolo scorso, l’orrore delle leggi razziali ha generato una coscienza dell’ebraismo che l’Islam, per sé, ancora non ha conseguito. Anzi: il concetto di musulmano italiano sfugge ai più, sembra quasi una definizione incongrua. Eppure, queste persone vivono accanto a noi, e generano richieste che spesso stentano a trovare soddisfazione sul mercato domestico.

Collaborando con il Comitato Etico per la Certificazione Halal della CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica) Italiana, Halal Italia - nata nel 2010 - mette in atto le linee guida per la certificazione dei processi produttivi e la formazione del personale delle aziende produttrici di merci d’eccellenza del Made in Italy conformi

alle regole islamiche di liceità (halal significa appunto permesso, lecito) nei settori agro-alimentare, cosmetico, sanitario, farmaceutico, finanziario e assicurativo; fornisce inoltre servizi di assistenza al marketing, formazione e consulenza commerciale per il mercato italiano ed estero. Non è una prospettiva di nicchia: un milione e mezzo

di acquirenti farebbero gola a qualsiasi produttore. E non è solo una questione economica, ma un vero e proprio fenomeno culturale culminato in un accordo firmato il 30 giugno 2010 alla Farnesina tra il Comitato Etico di CO.RE.IS. e i ministri italiani degli Affari Esteri, dello Sviluppo Economico, delle Politiche Agricole e della Salute alla presenza degli ambasciatori dei

Paesi dell’OCI (Organizzazione della Conferenza Islamica) nel quale viene riconosciuto il valore di best practice dell’esperienza di certificazione promossa dalla CO.RE.IS. Italiana.

Un buon inizio, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Pensando anche alle centinaia di migliaia di visitatori da nazioni di religione islamica che verranno in Italia per l’Expo, Qualitytravel ha voluto fare il punto della situazione col C.E.O. di Halal Italia, Hamid Roberto Distefano, italianissimo, che di buon grado ci ha accordato la sua testimonianza.

>di Samuele Segre

I COME IDEE,

COME IMPEGNO

AL RISPETTO,

COME INCONTRO

FRA CULTURE.

I COME ISLAM

Hamid ‘Abd al-Qadir DistefanoChief Executive OfficerHalal Italia Srl

SPECIALE OUALITALY FOR EVENTS

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«Se si pensa che, a differenza di molte altre confessioni religiose, l’Islam non ha ancora un’intesa ufficiale con lo Stato italiano, questo riconoscimento è senz’altro un passo importante. Altri se ne stanno aggiungendo. L’Imam Pallavicini - vicepresidente di CO.RE.IS. - è interlocutore affidabile e responsabile per relazioni con le Istituzioni; fra gli altri incarichi, dal 2006 è consigliere del Ministero dell’Interno nella consulta per l’Islam italiano e presidente del Consiglio ISESCO per l’educazione e la cultura in Occidente. Nel 2008, fra l’altro, CO.RE.IS. ha ottenuto l’Ambrogino d’oro dal Comune per l’impegno nel dialogo interreligioso. Halal Italia, che di CO.RE.IS. può definirsi il braccio operativo, nell’attestare la liceità di prodotti italiani secondo le norme della fede islamica rafforza queste relazioni sotto molti punti di vista. Tutela e rassicura i fedeli dell’Islam, apre nuovi mercati anche internazionali ai prodotti italiani certificati, fa crescere l’attenzione interculturale e interreligiosa. E, va detto, garantisce anche la qualità intrinseca dei prodotti stessi, che devono conformarsi a un disciplinare rigoroso. Non a caso, in Paesi in cui la nostra fede è più radicata (in Gran Bretagna, o in Francia), il 37% di chi acquista prodotti certificati halal non appartiene neppure alla comunità musulmana; lo fa perché li reputa più buoni e sicuri.», spiega Distefano.

I dati che snocciola nel discorso rivelano un quadro di tutto rispetto: un mercato da 4 miliardi di euro in Italia, di 70 miliardi in Europa. Aziende italiane certificate che raddoppiano di anno in anno. Industriali dell’alimentazione che pensavano di conformare solo una parte della produzione alle regole islamiche e finiscono poi

per applicare la procedura a tutti i propri articoli, convinti anche dalla superiorità organolettica e dai riscontri commerciali. È chiaro che c’è un aspetto formativo fondamentale, in tutto questo: le aziende che ricevono la certificazione halal, oltre ad applicare prassi specifiche, vanno al di là della pura tecnica e acquistano conoscenza di una realtà che prima ignoravano o conoscevano poco, anche se riguarda ben 25 persone ogni 1000, nel nostro Paese. Poiché l’Esposizione Internazionale del 2015 s’incentra proprio sul tema del cibo e dell’alimentazione, quale migliore occasione per adeguare la propria produzione e farla conoscere non solo al mercato musulmano domestico ma anche ai visitatori degli Emirati Arabi, per esempio, ai Persiani, agli Indonesiani… Tanto più che per

certe specialità - una fra tutte: la bresaola - il pubblico tradizionale con tutta probabilità non saprebbe distinguere un prodotto halal da uno haram (non lecito). Non si scontentano i vecchi clienti, insomma, e se ne attirano di nuovi: che c’è di meglio?«Di meglio, ci sarebbe un adeguamento più veloce», soggiunge Distefano. «il 2015 è ormai dietro l’angolo e in città manca ancora un ristorante di

prestigio certificato. Né c’è una grande struttura alberghiera con attestazione halal, in cui in maniera discreta si indichi la direzione verso la quale pregare, in cui una stanza sia riservata al culto, in cui cuochi e camerieri siano formati a relazionarsi adeguatamente con i clienti musulmani e gli orari di servizio al ristorante e in camera siano flessibili, specie durante il Ramadan. Dobbiamo adeguarci rapidamente, per non deviare flussi turistici importanti; e per farci trovare pronti, quando i businessmen islamici verranno a visitare l’Expo».

THE IFACTOR

Islam is the second religion in Italy, it counts about one and a half million people, 60/70 thousand of which are Italian Muslims. It’s for them that in 2010 Halal Italy was founded. Acting on behalf of CO.RE.IS. (Islamic Religious Community) it certifies the production processes and the staff training of those companies that produce excellent Made in Italy goods in accordance with Islamic rules. It isn’t only an economic issue, but also a great cultural phenomenon culminated in the agreement signed on June 30th , 2010 among CO.RE.IS. Ethics Committee and four Italian Ministries: Foreign Affairs, Economic Development, Agriculture and Health. The Italian C.E.O. of Halal Italy, Hamid Roberto Distefano, points out some data to be considered: the halal food market is worth € 4 billion in Italy and 70 in Europe. The number of certified Italian companies doubles from year to year, and these companies often end up applying halal procedure to all their articles, convinced by the organoleptic superiority of the method as well as by the commercial outcomes. Nevertheless in the city a prestigious restaurant or a resort with halal certification is still missing. We have to adapt quickly to get ready when Islamic businessmen will visit Expo. The activism of the nearby Swiss Confederation is an example. Switzerland Tourism and Swiss Air (Lufthansa Group) are working together to offer packages with hub Zurich, accommodation in Ticino, train trips in the mountains and then railway transfer to Milan...

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In effetti, è facile immaginare che l’attivismo della vicina Confederazione Elvetica potrebbe ben risultare allettante, per i facoltosi visitatori mediorientali. Svizzera Turismo (l’ente federale che cura la promozione turistica del paese) e Swiss Air (gruppo Lufthansa) stanno lavorando insieme per proporre pacchetti con hub Zurigo, pernottamenti nel Ticino, gite in trenino sulle montagne e poi trasferimenti ferroviari per Milano; e se si desiderano anche tour nelle città d’arte, li organizzano loro. Noi qui, tra polemiche e ritardi, a correre dietro ai programmi che da tempo avrebbero dovuto essere stati avviati e intempestivi nell’adeguarci. È mai possibile che un grand hotel come il Principe di Savoia, che appartiene al Sultano del Brunei, sia certificato kosher – e dunque “in regola” per gli Ebrei - e non ancora halal? Loro poco più in là, oltre il confine, ordinati, precisi, meticolosi come veri Svizzeri (appunto). E, guarda caso, con una

formazione dell’accoglienza che nasce anche dalla capacità d’aprirsi alle culture altrui: quattro lingue, diverse confessioni religiose…

Bisogna muoversi, sì, come caldeggia Distefano. E bisogna farlo non solo per il guadagno che ora potrebbe andare ad altri, ma anche per aprire gli occhi e di conseguenza la mente e il cuore, per conoscere davvero chi ci sta accanto e cogliere assieme opportunità comuni. Ci siamo troppo crogiolati in mitologie regionalistiche che si giustificano a stento, in un global world come quello in cui viviamo; e se globali sono le merci, figuriamoci se ciò non vale anche per le popolazioni, se non entrano in contatto le usanze, se non s’incontrano credo diversi che meritano

rispetto reciproco. Volerlo negare è miopia, è ignoranza colpevole che si ritorce contro chi la esprime. “L’ignorante è nemico di se stesso”, non a caso dice un antico proverbio arabo. Teniamolo a mente.

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TURISTI PER CASO?

NO, PER FEDE!Restando forse un po’ sottotraccia, senza arrivare alle prime pagine dei giornali (come accadeva ai tempi dei mega-raduni dei “Papa boys” di Giovanni Paolo II), il turismo religioso è però un fenomeno in continua crescita, con notevoli risvolti economici. Oltre 300 milioni di persone l’anno si spostano, generando un volume d’affari che supera i 18 miliardi di dollari, dei quali 4,5 generati solo dall’Italia. Ogni anno 35 milioni di Italiani viaggiano alla scoperta di santuari, monasteri ed eremi nazionali: 14 milioni per motivi esclusivamente di fede, mentre 21 milioni sono mossi da motivi culturali. Facile immaginare che, fra i 20 milioni di visitatori attesi nel 2015, molti possano essere interessati alle attrattive artistiche e religiose connesse al mondo della fede: e sta a noi mettere in luce e rendere facilmente accessibili luoghi che altrimenti rischiano di restare nell’ombra.

Del resto, proprio nella capacità dell’offerta sta il punto: se si desidera uscire dal collaudato ma restrittivo trinomio Duomo - S. Ambrogio - Cenacolo vinciano per proporre altre bellezze della città, della provincia e della regione, occorre organizzarne la comunicazione, indirizzarla ai target opportuni nei diversi Paesi da cui proverranno i visitatori, strutturare facilitazioni per

le visite in termini di orari, visite guidate in lingua, ospitalità, trasporti.«Qualcuno - mi pare il ministro De Michelis - diceva già negli anni ’80 che il turismo è una freccia al nostro arco, ma non la sfruttiamo adeguatamente». Racconta Franco Nava,

presidente di UCID Milano (la più numerosa fra le sezioni dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti), che sin dal 1947 sostiene iniziative volte ad assicurare un’efficace collaborazione fra i soggetti dell’impresa ponendo la persona al centro dell’attività economica.

Aderente a UNIAPAC - Union Internationale des

Associations Patronales Chrétiennes - UCID è una struttura federale presente capillarmente su tutto il territorio nazionale, con una organizzazione basata su Gruppi Regionali e Sezioni Territoriali; molto attiva nel dialogo interreligioso, specie con le altre confessioni monoteiste, può senz’altro avere un ruolo di riferimento, di sprone e di coordinamentoper accogliere il turismo dall’estero verso iluoghi di culto. «Ma la realizzazione concreta delle iniziative è lasciata agli imprenditori», spiega Nava «che ispirando il loro operare alla dottrina sociale della Chiesa mettono le proprie competenze

>di Samuele Segre

IL TURISMO RELIGIOSO

RAPPRESENTA GIÀ

UNA VOCE IMPORTANTE

NEL MONDO DEI VIAGGI.

E L’EXPO POTRÀ

DARGLI NUOVO,

ULTERIORE IMPULSO.

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imprenditoriali al servizio del bene comune. Il mio auspicio è che, nel programmare le iniziative da porre in essere per l’Expo, si tengano in debito conto tre punti essenziali.Il primo è il rilancio dell’agricoltura: Feeding the planet, peraltro, è il claim della manifestazione. E l’agricoltura, che comporta considerazione per l’ambiente e la sostenibilità, si sposa anche all’ambito turistico nel dar vita all’agriturismo, fenomeno dalle implicazioni economiche, ecologiche e sociali di grande interesse.Il secondo è il ruolo dei giovani, da valorizzare nelle nuove professioni che laglobalizzazione prospetta.Il terzo, infine, è una ripresa delle imprese manifatturiere, che danno lavoro: più economia e meno finanza, dunque, più realtà e meno virtualità».Le parole di Franco Nava sono ispirate dalla fede ma anche da grande lucidità e concreto buonsenso: condivisibili quindi da chiunque, indipendentementedal credo.

Ora et labora

Il turista della fede utilizza sempre più in Italia le “reti di turismo religioso” che si stanno creando tra Ordini religiosi (per l’ospitalità), cooperative ed associazioni (per le visite guidate), reti di artigiani (oggettistica e oreficeria minore) e fornitori diversi (ristorazione e logistica) su base locale: un esempio è il Consorzio per il turismo religioso cooperativo in Campania (www.trecc.it) promosso dalle locali unità di Confcooperative, Banca di Credito Cooperativo e Acli.

TURISTI PER CASO?

NO, PER FEDE! TOURISTS BY CHANCE? NO, BY FAITH!

Religious tourism is already a major voice in the world of travel. Over 300 million people a year move for it, generating a turnover of over 18 billion dollars, 4.5 of which only from Italy. And the Expo will give it new impetus: Quality Travel upheld the opinion of Franco Nava, chairman of UCID Milan (the most numerous among the sections of the Christian Union of Business Executives). Adhering to UNIAPAC - Union Internationale des Associations Patronales Chrétiennes - UCID, which is very active in interfaith dialogue, may have a reference role in welcoming the foreign tourism to places of worship. The hope of Nava is that, in planning initiatives to be put in place for the Expo, three essen-tial points will be taken into ac-count: the revival of agriculture, which involves consideration of the environment and sustaina-bility, marries the tourist sphere in creating farm holidays and responds to the main theme “Feeding the Planet”; the role of young people to be exploited in new professions that globali-zation promises; the resumption of manufacturing enterprises, which create employment : more economy and less finan-ce, therefore, more reality and less virtuality. It should be no-ted that the tourists of faith in Italy are increasingly using the emerging “local networks of religious tourism” among reli-gious orders (for hospitality) co-operatives and associations (for guided tours), artisans (objects) and different suppliers (catering and logistics): an example is the Consortium for religious coo-perative tourism in Campania, promoted by the local units of Confcooperative, of the Co-operative Credit Bank and of ACLI (Association of Christian Italian Labourers).

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PER UNA CULTURA DEL TURISMO«Per una serie di motivi, il turismo è sempre stato considerato, implicitamente o esplicitamente come un settore di serie B e non è stato visto come un asset su cui contare per lo sviluppo del Paese. Si manda alla scuola alberghiera il figlio che non ha tanta voglia di studiare, si offrono le posizioni amministrative e di governo legate al turismo ai politici che non si sa dove piazzare e l’industria turistica è vista dagli investitori con prudenza».A fare questo quadro un po’ sconsolato del settore turistico non è un outsider, anzi! Così s’è espresso Piero Gnudi, ministro del Turismo e dello Sport, quando nel gennaio 2013 ha presentato al Consiglio dei Ministri il Piano strategico per lo sviluppo del turismo Italia 2020. Sul fatto che il turismo sia uno dei punti di forza dell’offerta Italiana, dubbi non ve ne sono. Su quale sia l’iter più adatto per avvicinarsi proficuamente al turismo come professione, con quale bagaglio culturale di base e quale preparazione specifica, invece, c’è invece qualche perplessità in più. Basta dare un’occhiata ai programmi del centinaio di corsi di laurea in turismo – fra diplomi di primo e secondo livello, più una cinquantina di diversi master post laurea – per rendersi conto che questo indirizzo di studi non ha, ancora, una sua collocazione univoca. Gli insegnamenti dipendono perlopiù dalle facoltà di Economia: così accade con gli atenei di Bologna, di Firenze, di Palermo,

con l’Università del Molise e quella del Piemonte Orientale, con la “Federico II” e la “Seconda” di Napoli. Molto spesso, il legame si ha con la facoltà di Lettere e Filosofia: com’è nel caso della Cattolica di Brescia, delle Università degli Studi di Cagliari, di Ferrara e di Padova, con la “Sapienza” di Roma. Sono discipline della facoltà di Scienze della Comunicazione per la IULM di Milano, di Scienza della Formazione per le Università di Catania e di Messina, di Lingue per Torino, di Giurisprudenza per

l’Università dell’Insubria, di Scienze Politiche per Teramo, di Sociologia per Milano Bicocca. Altre accademie definiscono questi corsi “interfacoltà” o “interateneo”: così accade a Pisa, all’Università di Calabria… E intanto, dall’insieme delle università italiane escono migliaia di “dottori in turismo” all’anno, che in teoria dovrebbero trovare lavori manageriali

o comunque d’alto livello nel settore. Cosa niente affatto scontata: la pubblica amministrazione non ha ancora una cultura avanzata del management turistico e quindi non assorbe molti lavoratori qualificati; e le grandi imprese nazionali del settore - allarmate dal numero, dalla disomogeneità e talvolta dalla vaghezza dei corsi universitari di turismo - preferiscono spesso reclutare i loro manager da autorevoli atenei economici come la Bocconi, piuttosto che pescare tra chi esce da percorsi di laurea più specifici. Peraltro, come segnala il III Rapporto dell’Osservatorio sul Mercato del Lavoro nel Turismo del novembre

>di Giulio Carloni

IL TURISMO È UNA RISORSA

FONDAMENTALE PER

L’ITALIA, DICONO.

MA COME SI FORMA

CHI VUOLE ACCOSTARSI

AL SETTORE?

SPECIALE OUALITALY FOR EVENTS

2012, la media degli addetti al settore non occupa posizioni particolarmente elevate: dei 926.230 lavoratori dipendenti, solo lo 0,1% ha qualifica dirigenziale, i quadri rappresentano lo 0,5%, gli impiegati l’11,9%, gli operai ben l’80,6%. I residui sono qualificati come apprendisti (6,8%) o altro (0,1%). Verrebbe da dire che serve una maggiore concentrazione dei corsi universitari, per formare un numero più ristretto ma più qualificato di giovani da introdurre nel settore grazie anche a raccordi più stretti col mondo del lavoro nei suoi diversi settori: nel ricettivo, nei pubblici esercizi, nell’intermediazione, nel termale, nei diversi settori di servizio dedicati al turismo. Già esistono, da anni, esperienze d’inserimento temporaneo di stagiaire provenienti da Master universitari nei team preposti alla comunicazione delle aziende, delle agenzie e delle associazioni. Ma spesso i giovani sono solo considerati praticanti a costo zero, adibiti a mansioni non qualificanti e soprattutto non sufficientemente seguiti nel loro processo di crescita. La collaborazione fra agenzie, aziende e facoltà universitarie è saltuaria e non finalizzata a un progetto organico.

Qualitytravel si propone di dare un contributo dinamico per rendere questo tipo di collaborazione fra l’organizzazione e il mondo accademico più stretto e proficuo. Far diventare cioè la rivista una palestra in cui giovani dalla preparazione accademica elevata possano trovare applicazione pratica al loro sapere teorico, arricchendo in maniera fattiva e concreta il proprio percorso formativo e dando contemporaneamente impulso ai programmi di relazione con l’ateneo di provenienza. Potremo accogliere temporaneamente praticanti nel nostro staff così da porli in contatto funzionale con le diverse figure della struttura, salvaguardando sempre il rapporto diretto con una figura di tutor che esplichi funzioni di controllo, di stimolo, di correzione ove necessario, di coordinamento e di

indirizzo: di coaching a tutto tondo, insomma.La dimensione del know how accademico e di quello professionale tenderanno perciò a fondersi, dando vita a una consapevolezza proattiva che non andrà solo a beneficio dei praticanti in stage: il perfect mix consentirà di fornire ai giovani collaboratori indicazioni tecniche, di coinvolgerli emotivamente nella mission e nelle necessità di divulgazione dei messaggi della struttura professionale, e ai professionisti collaudati di attingere a idee e spunti freschi, di far tesoro dell’istintività e del pensiero laterale che fra i ragazzi è particolarmente sviluppato.

Qualitytravel ricomincia ora la sua avventura; prenderemo contatti con gli atenei, cercheremo accordi con i docenti, potremo fornire loro case history da studiare nel corso dell’anno, affiancarli su richiesta nelle esercitazioni pratiche. Come fonte d’orientamento, in questo compito ambizioso ma necessario se si vuol che sapere accademico e know how professionale non parlino lingue diverse, abbiamo il conforto d’una figura di sicura autorevolezza: il professor Roberto Lavarini, docente di ruolo presso l’Università IULM di Milano e Feltre per il corso di Sociologia dell’ambiente e del territorio, specificatamente dedicato al turismo, oltre che di Sociologia generale e del cambiamento sociale. Nella sua attività di sociologo dell’ambiente e del territorio, si è da anni specificatamente dedicato al turismo. Lavarini - archetipo di accademico aperto alla concretezza quotidiana - è stato anche Segretario scientifico dell’Osservatorio sul turismo e le risorse culturali della Camera di Commercio di Milano e consigliere presso l’APT, l’Azienda provinciale per la promozione del turismo nel milanese; da esperto che conosce il mondo del turismo e quello dell’università, saprà senz’altro fornire consigli preziosi per il nostro impegno formativo. Una nuova testata prende vita; l’approccio proattivo alla formazione ha trovato nuovi fautori.

FOR A TOURISM CULTURE

Even the Minister of Tourism and Sports, Mr. Gnudi, who presented the Strategic Plan for Tourism Development “Italy 2020”, lamented the lack of consideration that the sector is actually suffering in the country, even though it is known to be one of the strengths of our economy.An example? There are a hundred bachelor degrees in Tourism, more than fifty different master’s degree, but this field of study has not its unique Faculty yet: in some universities is merged with economics, in others with Arts and Humanities, or Political Science, Sociology, Law and more. We need to concentrate this courses and form a smaller but better qualified group of young people to be introduced in the Tourism sector.QualityTravel aim is to provide a dynamic contribution to make collaboration between University and Mice, between theory and practice, closer and more fruitful. The first example of this approach is the “Feeding the Planet Contest” which, in spring 2013, asks university students to interpret the Expo themes - Feeding the planet. Energy for life - in three ways:- a newspaper article ù (max 5000 characters)- a photo- a banner or other entertainment for online communication.

The winners of the three categories will be offered a three months internship, remunerated, in an enterprise or association operating in the tourism sector.

Il primo progetto: il “Feeding the Planet Contest”Milano, 20-24 maggio 2013. Quaranta buyer internazionali – provenienti da Imex – arriveranno nel capoluogo lombardo per scoprire i plus della città che ospiterà l’Expo. E poiché una vetrina di questo livello è un’opportunità da non perdere, ecco la prima proposta. Ai giovani che non abbiano ancora compiuto 25 anni, iscritti a qualsiasi facoltà universitaria, è aperto il contest, che

propone di interpretare il claim dell’Expo - Feeding the planet. Energy for life - in tre modi a scelta:- con un articolo giornalistico (max 5000 battute)- con una fotografia- con un banner o altra animazione per comunicazione online.I lavori - inediti - verranno votati dai buyer stranieri e ulteriormente vagliati da una giuria composta da esperti della rivista

Qualitytravel e da esponenti di MPI Italia Chapter. Agli autori dei tre migliori elaborati (il primo d’ogni categoria) sarà offerto uno stage trimestrale remunerato in un’azienda o in un’associazione operante nel settore turistico: un’opportunità per mettere in pratica e affinare davvero le proprie competenze in un contesto professionale. Il regolamento definitivo dell’iniziativa verrà pubblicato in aprile sul magazine online Qualitytravel.it

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DINAMICHE POST ELETTORALI

L’OPINIONE DI...

Il pessimismo della ragione, l’ottimismo della volontà? Ma sì, rispolveriamo il concetto, questa volta ci serve più che mai. Quando s’incomincia un percorso, è pratica abituale recuperare dal ripostiglio delle esperienze una carica d’ottimismo ancora non infranta e puntarla sul nuovo che sta prendendo forma. Il nuovo parlamento che sta affacciandosi alla ribalta della res publicaormai sessasettennenon fa eccezione.

C’è chi ha votato Grillo ed è lieto del vento in poppa al MoVimento 5 stelle (ora, alla prova dei fatti, si scoprirà se sanno dire soltanto dei no). Chi avrebbe preferito maggiori consensi dati a Bersani o a Berlusconi per immaginarli durare ragionevolmente a palazzo Chigi tutto il quinquennio; le due parti si equivalgono o giù di lì, come s’è visto. Ci sono i centristi che ancora una volta hanno cercato d’uscire dalla logica bipolare, e i leghisti soddisfatti della tenuta al Nord.

Eppure… la fatica nel nominare i presidenti delle due Camere, e i cieli neri che sovrastano la formazione di un nuovo governo, mettono a dura prova l’atteggiamento fiducioso di tutti quanti. Adesso che le cose sono andate come sono andate, non ha comunque senso chiedersi come ci troveremmo se i risultati elettorali avessero preso un’altra piega.

Peraltro, Qualitytravel è una rivista tecnica: scritta da professionisti del settore e rivolta a professionisti del settore, d’ogni tendenza politica. Il che non vuol dire che ci chiamiamo fuori, che la politica non ci riguarda, tutt’altro! La politica, intesa nella sua accezione più alta, serve appunto per il conseguimento del bene comune, e dunque anche per il turismo; è che questa non è la sede per discettare dei massimi sistemi, ma di quel

che potrà accadere nel breve e nel medio periodo al nostro comparto. Ci chiediamo, ragionevolmente preoccupati, quale effetto possa avere il cambiamento di scenario sul mondo del turismo d’affari, dei congressi, dei meeting

professionali. I problemi sul tappeto li conosciamo bene, e la necessità di serrare i ranghi e lavorare pancia a terra per l’Expo ormai dietro l’angolo ci dovrebbe coinvolgere tutti.

Non è il caso d’aprire una lunga lista di lamentele e d’analizzare punto per punto le singole istanze che richiedono soluzioni specifiche, a partire dal trattamento fiscale sui congressi e le spese alberghiere che vede l’Italia sfavorita rispetto ad altri Paesi. La soluzione vera sarebbe quella d’affrontare il settore dei congressi e del turismo - d’affari in primis, ma non esclusivamente - considerandolo nella sua interezza, per dargli finalmente un inquadramento legislativo e fiscale unitario che tenga conto delle sue

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di Giulio Carloni

#expo2015#lineapelle

#qualytravel

OVVERO: QUANDO

“I HAVE A DREAM”

RISCHIA DI DIVENTARE

“I HAVE A NIGHTMARE”

specificità, delle potenzialità economiche che è in grado d’esercitare, delle esigenze delle aziende committenti e degli operatori del settore, delle ricadute in termini di generazione di reddito e di posti di lavoro per il sistema-Paese, degli scenari internazionali. E di farlo mentre, di pari passo, regole e norme ad hoc vengono dedicate un progetto di sviluppo fondato su arte, cultura e natura, per rilanciare i mille turismi possibili d’Italia: che continuano nonostante tutto a richiamare visitatori, attratti da un patrimonio artistico unico al mondo, impossibile da copiare o da delocalizzare.

Da che parte si incomincia, per sostenere il turismo?

Serve un’analisi globale, che abbia la capacità di volare in alto e vedere le cose in prospettiva per poi tornare al livello delle azioni da intraprendere qui e subito per dar vita a un New Deal dell’accoglienza tricolore. Ricordando - se per caso qualcuno se ne fosse dimenticato - che politiche per i molti e differenti turismi (balneare, montano, culturale, giovanile, termale, religioso, della terza età e altro ancora) e politiche culturali sono due facce della stessa medaglia e che investire sulla tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali,del paesaggio e sulla qualità della vita delle nostre città è fondamentale anche per rilanciare, con il turismo, proprio una delle principali vocazioni produttive nazionali.

I have a dream. Sogno (e sono certo di non essere il solo) un Paese che sappia far fronte alle richieste di infrastrutture adeguate, di una politica dei prezzi che non metta in fuga i turisti, di una valorizzazione di patrimoni culturali fuori dal consueto turisdotto Venezia-Firenze-Roma-Pompei, di risorse stanziate in maniera finalmente intelligente per

sostenere il teatro, la musica e la lirica in quanto tali e non soloi clientes di questa o quella parte.

I have a dream. Sogno un Ministero del Turismo con portafoglio e considerazione, non vissuto in partenza come figlio di un dio minore, che sia in contatto costante con le rappresentanze di tutti i player del settore e agisca come forza propulsiva efficiente.

I have a dream. Sogno uno stato normale in cui la competizione politica non sia vissuta come psicodramma collettivo, in cui i parlamentari sappiano rispettare il mandato degli elettori e arrivare a un programma che assicuri governabilità reale e stabilità, perché di questo il sistemaha bisogno.

I have a dream… caspita, che sia meglio cambiare frase? Non è andata molto bene, a chi la diceva.Ma, soprattutto, meglio cambiare atteggiamento. Se non riusciremo a metter da parte certi caparbi orgogli di parte, a far prevalere l’interesse della res publica su quello della res privata, non andrà molto bene neppure all’Italia.

TOURISM AFTER THE ELECTIONS

Usually, each new path starts with a feeling of optimism. However, the election just passed have set up a parliament without a majority and the formation of a new government seems difficult. One wonders what effect this may have on the scenery of the world of business tourism, congresses and professional meetings. The problems of the sector are known and the need to work towards the coming Expo is blatant.Therefore it is necessary to address the convention and tourism industry - business primarily, but not exclusively - in its entirety, to finally provide it with a regulatory framework and fiscal unity that takes into account its specificity and economic potential together with the needs of client companies and sector dealers, the effects in terms of generating income and jobs for the country, and the international scenarios. Nevertheless a project of development based on art, culture and nature, to boost the thousand kind of tourism possible in Italy should be supported.I have a dream. We dream of a country that meets the demands of infrastructure and reasonable prices, that has a Ministry of Tourism with an efficient budget, a country where politics are not a collective drama and politicians are able to ensure stability, in which public interests prevail over the private. Yet, looking at the reality, the dream at times turns into a nightmare.

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MPI ITALIA CHAPTERNUOVA LINFA ALL’ASSOCIAZIONE E NUOVE PROFESSIONI PER L’INDUSTRIA DEI CONVEGNI

IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO ANNO SOCIALE 2013 – 2014

OLIMPIA PONNO - PRESIDENT E PRESIDENT ELECTOwner di Olimpia Ponno Hospitality & Meeting industry

“Un viaggio di miglia e miglia inizia con il primo passo nella

giusta direzione”. Così recita la frase di Henri David Thoreau che mi accompagna da anni, nella vita professionale come nel privato… saper prendere la giusta direzione… non è semplice lo ammetto, ma aiuta molto. Così come quando mi sono iscritta a MPI, un bel viaggio che dura dal 2003 e che ha segnato diverse tappe importanti del mio percorso dinamico insieme a colleghi e amici. Perché la vita associativa non è soltanto legata ai diversi ruoli di responsabilità da ricoprire nel consiglio direttivo, ma offre la grande opportunità di confrontarsi, di avvicinarsi ai soci e ai non soci, quindi alle persone dentro e fuori il nostro settore, di ascoltare e conoscere le loro esigenze anche personali, di essere protagonisti del mercato,

di dibattere e battagliare per cause di interesse comune, di trovare soluzioni, sinergie, amicizie. Affinché tutto ciò accada bisogna crederci, anche indipendentemente dal ruolo istituzionale, perché il vero valore della nostra associazione è la relazione. Non a caso da quest’anno abbiamo un nuovo format mirato a eventi di socializzazione<EX REBUS: relazioni d’autore>. Con questa stessa filosofia, con l’entusiasmo di professionisti che amano il loro lavoro e credono nella forza dell’aggregazione volontaria, il team del nuovo consiglio direttivo si appresta a salpare verso la nuova meta. Un sentito ringraziamento ai candidati eletti che hanno dimostrato coraggio e fiducia, ai soci che hanno votato e al comitato nomine presieduto da Paola Casentini affiancata da Pier Paolo Mariotti, Andrea Novelli, Federico Toja.

Il mondo intero in generale e il nostro settore in particolare sono in costante cambiamento ed evoluzione. Il nostro impegno è di supportare i futuri consiglieri perché ci sia continuità nella gestione, ma contempo-raneamente, come di consueto, guardiamo al futuro della professione. Non dobbiamo aver paura di rischiare o di sbagliare… La ricerca, il confronto con gli spunti del mercato internazionale e il senso di re-sponsabilità di ognuno di noi hanno come obiettivo il continuare a produrre concreti atti di supporto ai nostri associati e all’industria dei convegni.

Gaetano Sciatà, CMP, Past President MPI Italia Chapter

>di Mattia Levi

LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI

LORO SI PRESENTANO COSÌ

Nuove professioni nel mercato italiano dei convegni Il CSR Manager

Il curriculum di Daniela Talamo elenca qualifiche prestigiose a raffica: Esperta Europea per la Commissione Economica dell’ONU per il Nord Africa sulla regolamentazione delle comunicazioni elettroniche, Consigliere per l’Audiovisivo per un Commissario AGCOM, Public Affairs & Regulatory Affairs Manager per SKY, Professore di Diritto Internazionale del Commercio e Diritto Antitrust, Ricercatore in AGCM ed Esperto Nazionale alla Commissione Europea in staff al Gabinetto Monti, Responsabile degli Affari Internazionali e Comunitari per la Federazione Nazionale delle Aree Protette, National Expert in varie commissioni tecniche dell’UNESCO, IUCN, UNEP, CBD e molte altre organizzazioni internazionali governative e non…Roba da scoraggiare qualsiasi giornalista. Sai che pizza dev’essere, questa! E invece…

E invece, la telefonata rivela una giovane donna entusiasta e motivata, che nel duplice ruolo attuale di Corporate Communication Manager e CSR and Sustainability Manager di GVST Event Management riesce a far confluire per intero il suo bagaglio d’esperienze. Estrapoliamo dalla

registrazione alcune frasi nette e chiarissime, quasi aforismi dell’event making responsabile.«L’evento è uno strumento per declinare concretamente politiche e azioni di sostenibilità, sensibilizzando i diversi stakeholder così da incrementarne la consapevolezza ambientale e sociale. Sostenibilità e responsabilità sociale non sono ideali astratti: anche se il piano di sostenibilità per gli eventi non è ancora molto richiesto,ci sono leve che consentono di portare avanti azioni importanti persino nei confronti disocietà non particolarmente orientate alle tematiche ambientali».«Recupero delle eccedenze alimentari per food donation, raccolta differenziata, risparmio energetico e idrico, eliminazione degli sprechi sono obiettivi possibili, e sta al CSR manager dimostrare quel che si può fare e che rende: in termini di saving effettivo, oltre che d’immagine».«Una buona politica relazionale è essenziale: le auto elettriche per la mobilità sostenibile durante un evento, per esempio, si possono ottenere in comodato a fronte della visibilità data ai mezzi»… Quel che non possiamo convogliare ai lettori è la passione, la tensione civica che promana dalle sue parole. Capace di contagiare molti, moltissimi committenti, ci auguriamo tutti: ambiente in primis.

VOICE TO THE ASSOCIATIONSMPI Italy Chapter has elected a new board of directors for 2013-2014. the board: Olimpia Ponno - President Elect; Gaetano Sciatà - Past President; Mauro Bernardini - Fundraising & Logistics; Giovanna Lucherini - Education; Patrizia Pasolini - Finance; Carla Solari - Membership; Daniela Talamo - Communication; Gaetano Sciatà - Past President

THE CSR MANAGERIn an interview Daniela Talamo, the highly qualified Communication Counselor - manager, university lecturer and consultant for various national and international organizations, governmental and not – talks about her usual role: Corporate Social Responsibility Manager. The profession, that still is relatively new to the meetings and events market, reveals its civic aspect. “The event is a tool to decline concrete policies and actions for sustainability, getting in touch with various stakeholders so as to enhance the environmental and social awareness,” she says among other things, reminding that sustainability and social responsibility are not abstract ideals; and it is a duty of the CSR manager to demonstrate customers what may be done and what a sustainable organization can achieve in terms of actual savings, as well as image.

CARLA SOLARI - VP Membership(Partner di Marco Sorrentino snc e co-fondatrice di Italia Convention) “Immaginare il futuro è il primo passo per realizzarlo”

MAURO BERNARDINIVP Fundraising & Logistics (Owner e General Manager di All Star Agency)“Imagine the event, create the mood, be part of it”

GAETANO SCIATÀ - Past President(Amministratore Unico 3E4U s.r.l.) “Eh sì! Farò il “vecchio saggio” Auguri ai nuovi eletti e complimenti a tutti i nostri fantastici soci”

PATRIZIA PASOLINI - VP Finance (Amministratore Unico Symposia s.r.l.) “L’esperto è colui che in un campo molto ristretto ha fatto tutti i possibili errori”

DANIELA TALAMO - VP Communication (CSR Manager - GVST Event Management) “Certi uomini vedono le cose come sono e dicono perché, Io sogno cose mai esistite e dico: perché no”

GIOVANNA LUCHERINI - VP Education (CEO di Studio Guidi)“La parola è un grande dominatore che, con un corpo piccolissimo e invisibile, è capace di compiere imprese divine”

32 > LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI

«Desidero contribuire a fare qualcosa per il mio Paese». Sono queste le prime parole pronunciate da Mario Buscema nei momenti immediatamente successivi alla sua elezione come nuovo presidente di Federcongressi&Eventi. Buscema, il cui mandato è biennale e scadrà in occasione della Convention nazionale del 2015, era candidato unico alla Presidenza ed è stato eletto dai soci riuniti a Roma presso il Crowne Plaza St. Peter’s per la Convention annuale il 14-15 marzo scorsi. I soci hanno ratificato a larghissima maggioranza la sua successione a Paolo Zona, il suo era infatti tra i nomi emersi al termine di un lungo lavoro di sondaggio e scrematura condotto dalla Commissione di Designazione tra gli ultimi mesi del 2012 e la fine di gennaio di quest’anno. Dopo un costruttivo dialogo condotto in piena armonia con gli altri potenziali dirigenti, solo la sua scheda era pervenuta in segreteria.«All’ordine del giorno - ha dichiarato il neo Presidente - porrò i servizi ai soci delegati regionali, i rapporti istituzionali, i rapporti con le altre associazioni internazionali, il progetto Provider ECM (che ho guidato sino a ieri), la membership, il Learning center, il Progetto Mentore. Darei la priorità al rafforzamento delle rappresentanze regionali e allo stimolo al networking tra gli associati. Importante, inoltre, sarà proseguire l’opera di rapporti istituzionali, attualmente difficile a causa della caotica situazione politica in cui versa l’Italia. Cercherò inoltre di capire come rendere più

efficiente la comunicazione interna».Proprio in materia di rappresentanze regionali abbiamo chiesto a Buscema quali saranno le prime azioni concrete che porterà avanti per conciliare le peculiarità regionali che necessitano di essere rispettate, ma al tempo stesso coniugate in un progetto di comunicazione unitario e univoco.Per far fronte a questo aspetto, interverrà il nuovo Statuto. Il nuovo Statuto prevede infatti che i Delegati Regionali - nominati prossimamente e riuniti in collegio - eleggano al proprio interno il Coordinatore dei Delegati Regionali, quale rappresentante nel Comitato Esecutivo. In tal modo, oltre a rappresentanze regionali rafforzate dalla nuova figura dei Delegati, si avrà, in seno all’Esecutivo, un coordinatore centrale che consentirà di uniformare le strategie locali secondo una visione prettamente nazionale.Rispetto all’azione portata avanti da Paolo Zona quali saranno i punti di continuità del suo programma e in cosa soprattutto si distinguerà la sua azione?«La mia presidenza sarà nel segno della continuità sostanziale con Paolo. Di diverso potrà avere l’impronta formale, perché io e lui siamo persone diverse, come ognuno è diverso dagli altri. Personalmente ho grande stima di Paolo e grande apprezzamento per tutto quello che lui ha fatto per l’Associazione. Quindi vorrei prendere il suo testimone, cercando di dare un mio contributo

>la Redazione MARIO BUSCEMA: NUOVO PRESIDENTE DIFEDERCONGRESSI&EVENTIPresenza sul territorio, legami più stretti con le principali associazioni internazionali, progetto Provider ECM, membership, Learning center e Progetto mentore. Sono questi i punti programmatici annunciati dal nuovo Presidente

personale allo sviluppo di Federcongressi&eventi. Dunque direi: continuità nella sostanza, che è quella che conta e un’impronta personale nella forma».

I nuovi Consiglieri esecutivi

Contestualmente al nuovo Presidente Mario Buscema, l’Assemblea dei Soci ha eletto anche otto componenti del Comitato Esecutivo, i Revisori dei conti e i membri del Collegio dei Probiviri, tutti con identico mandato biennale (2013-2015). Ai sensi del nuovo Statuto, modificato dall’Assemblea straordinaria convocata a Milano lo scorso 5 dicembre, quattro componenti del Comitato Esecutivo sono eletti ciascuno dagli appartenenti alla propria categoria associativa.I quattro eletti, tutti candidati unici, sono i seguenti:Carlotta Ferrari (Firenze) - Destinazioni e sedi congressuali; Mauro Zaniboni (Milano) - Organizzazione congressi ed eventi; Emilio Milano

(Roma) - Motivazione e incentivazione; Alan Pini (Milano) - Servizi e consulenze.I restanti quattro componenti del Comitato Esecutivo sono stati invece scelti da tutti i soci tra una rosa di otto candidati. Sono stati eletti: Adolfo Parodi (Genova), già Presidente dell’associazione; Marisa Sartori (Padova); Paolo Novi (Roma); Marcella Gaspardone (Torino).Componente di diritto dell’Esecutivo è infine Paolo Zona, in qualità di Past President.

I componenti del Collegio dei Revisorie del Collegio dei Probiviri

Presidente del Collegio dei Revisori dei conti è stata eletta Daniela Senlis Manferrari.Al medesimo collegio è stata eletta anche Eleonella Righetti Cinquetti.Infine, la composizione del nuovo Collegio dei Probiviri comprende: Stefania Agostini, Emma Arue Riccardo Esposto.

MARIO BUSCEMA: FEDERCONGRESSI &EVENTI NEW PRESIDENT

Mario Buscema is the new President of Federcongressi & eventi. Buscema, whose term of office is two years and will expire during the National Convention in 2015, was the only candidate to the presidency and was elected by the shareholders gathered at the Crowne Plaza St. Peter’s , in Rome, for the annual convention on 14-15 March. The members have approved his succession to Paolo Zona in large majority; the name, in fact, came out from a long survey conducted by the Designation Committee between the last months of 2012 and the end of January 2013. Presence on the territory, stronger links with leading international associations, ECM provider project, membership, Learning center and mentor project: these are the program points announced by the new President. In terms of regional representations we asked Buscema which will be the first concrete actions that he will carry in order to reconcile specific regional features, that need to be respected, with the need of a unitary communication plan. To address this issue, the new Statute intervenes: it stipulates that the Regional Delegates - appointed shortly and acting as a board – elect among themselves the Coordinator for Regional Delegates, as representative of the Executive Committee. Thereby, in addition to regional representations, strengthened by the new figure of Delegates, there will be, within the Executive, a central coordinator that will standardize local strategies within the framework of a national perspective.

MARIO BUSCEMANato a Roma nel 1954, bolognese d’adozione in quanto residente nel capoluogo emiliano dal 1960, il nuovo Presidente di Federcongressi&eventi è stato informatore scientifico del farmaco per ISF Farmaceutici e Searle Italia. Di quest’ultima società divenne area manager per poi passare in Pfizer Italia, con identica qualifica, nel 1989. In Pfizer restò sino al 2003, divenendo dirigente e maturando un’approfondita esperienza nella pianificazione, realizzazione e monitoraggio di numerose iniziative promozionali. Dal 2003 è socio e dal 2005 Vice-Presidente di Planning Congressi S.r.l., dove si occupa prevalentemente di sviluppo commerciale e relazioni esterne. Dal 2009, infine, ha ricoperto la carica di Responsabile Federcongressi&eventi per l’Educazione Continua in medicina (ECM) e gli eventi medico-scientifici. Con questa funzione ha intrattenuto rapporti istituzionali con il Ministero della Salute, con Farmindustria e Assobiomedica.

L’IDENTIKIT

34 >

UN’INIEZIONE

DI FIDUCIA

FOCUS ON

Il partito degli Expo-scettici, periodicamente, rialza la testa. A destra, a sinistra, nel MoVimento 5 stelle indefinibile secondo i canoni classici. Senza forse considerare che l’Expo, di fatto, è già iniziata: ci sono stati investimenti per milioni di euro, sono stati assegnati appalti e altri imminenti, s’è dato il via a infrastrutture vitali per il territorio che resteranno anche dopo il 2015, si sono innescate aspettative di occupazione da non disattendere. E poi, c’è il tema di questa edizione di Expo: sfamare il mondo, questione centrale del futuro con evidenti risvolti etici, politici, economici e scientifici. Problemi, certo, ce ne sono. Il rapporto Destination Italy 2020, che nell’ottobre 2012 il Boston Consulting Group aveva redatto per il Ministro Gnudi in vista del nuovo Piano Strategico del Turismo, era impietoso: promozione inefficace, alberghi troppo piccoli, collegamenti inadeguati, balzelli controproducenti. Insomma: gap infrastrutturale e carenza di governance. L’Expo ha portato un approccio più organico alla promozione del Belpaese e della nostra città in particolare? E se sì, quali sono i suoi assi portanti? Lo abbiamo chiesto a Giovanni Sacripante, che da settembre 2012 ricopre il ruolo di General Manager per la Direzione Sales & Marketing di

Expo 2015 S.p.A.«Grazie all’Esposizione Universale, l’Italia ha l’irripetibile opportunità di presentarsi al mondo come “terra del benessere”, paese d’arte, di storia e di cultura, in cui si vive in modo sano. E può proporsi come tale, in nome della stretta connessione che la lega al tema della

manifestazione che Milano ospiterà dal 1 maggio al 31 ottobre 2015: Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita. Ogni angolo della penisola sa accogliere, meravigliare e stupire. Ora, in vista di Expo Milano 2015, è necessario fare Sistema, anche in ambito turistico. L’Esposizione è infatti un appuntamento strategico che può contribuire in maniera concreta a migliorare l’immagine del nostro Paese a livello internazionale, puntando sulle eccellenze artistiche,

culinarie, storiche e tecnologiche che lo distinguono. Sui benefici ci sono diverse analisi e studi, la stima migliore per il settore turistico è di circa 5 miliardi di euro. Con la collaborazione di tour operator e agenzie di viaggio, stiamo strutturando un’offerta composita, fatta di pacchetti e offerte ad hoc che permettano, ad esempio, di avere compreso nel prezzo dell’hotel e del ticket a Expo anche l’ingresso a Santa Maria delle Grazie per vedere il Cenacolo di Leonardo, o per musei, concerti o eventi sportivi. Si stanno studiando inoltre percorsi tematici, per attrarre in tutta Italia turisti enogastronomici, culturali o

>di Samuele Segre

35<

green. In questo quadro organico di sviluppo del progetto, è fondamentale la posizione strategica di Milano, porta di accesso all’Europa e punto di snodo nelle tratte internazionali. La recente inaugurazione del terzo satellite dell’aeroporto di Malpensa renderà più facili i collegamenti con il continente americano e con il Medio ed Estremo Oriente. Anche il turismo locale e nazionale raccoglierà buoni frutti, dietro l’impulso di Expo Milano 2015: grazie alla linea ferroviaria ad alta velocità, dal sito si può raggiungere Torino in 35 minuti e Bologna in poco più di un’ora».

I fautori dell’Expo evidenziano l’enorme afflusso di visitatori (20 milioni nei 6 mesi, s’è detto). È ancora attuale la cifra, con la posposizione della ripresa a fine 2013? A che punto è il sistema di raccordo che allarghi i benefici di Expo 2015 al contesto nazionale?«L’obiettivo dei 20 milioni di visitatori è più attuale che mai. L’interesse dei Paesi e delle aziende di tutto il mondo verso Expo Milano 2015 cresce di giorno in giorno. Ad esempio, la Cina ha dato un forte segnale: non solo avrà uno dei padiglioni più grandi, ma ha garantito un milione di turisti e il colosso immobiliare China Vanke avrà un’area espositiva propria. Questo per dire che dovremo rispondere in maniera efficace alle esigenze di visitatori molto differenti tra loro. Stiamo lavorando allo sviluppo di un’offerta turistica integrata con l’evento Expo, da promuovere in Italia e all’estero nelle principali borse turistiche. La collaborazione con enti pubblici, associazioni e organizzazioni di tutta Italia si muove in questa direzione. Durante i sei mesi dell’esposizione, sarà disponibile un calendario nazionale di eventi culturali, sportivi e di intrattenimento ad hoc: il Teatro alla Scala di Milano sarà aperto tutti i giorni con una

programmazione dedicata ai grandi compositori italiani; la Biennale d’Arte del 2015 aprirà in anticipo, a maggio, in concomitanza con l’inaugurazione dell’Expo per convogliare a Milano il flusso turistico in arrivo a Venezia. L’obiettivo sfidante per noi è portare all’Esposizione Universale 6 milioni di visitatori stranieri.

“Feeding the planet. Energy for life”: un tema dall’evidente contenuto etico per un’Expo ambientata a Milano. L’Expo si propone di fornire al mondo un punto di incontro per una rete globale e concreta a vantaggio dei Paesi in via di sviluppo. Può darci qualche informazione in più sui risvolti solidaristici della kermesse milanese?«Il tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”

invita a riflettere sul nostro stile di vita e su quello d’altri Paesi, creando nuove opportunità di crescita e di business di cui potranno beneficiare le economie emergenti o più povere. All’interno del sito

espositivo, nazioni con una storia e uno sviluppo socio-politico molto distante tra loro si trovano fianco a fianco per dare un contributo originale alla manifestazione e far conoscere al mondo le proprie potenzialità. Il motivo conduttore dell’evento troverà la sua massima espressione nei Cluster di Expo Milano 2015. Raggruppati in base alla produzione di uno specifico alimento (caffè, cacao, riso, spezie, frutta, cereali) o all’esperienza sviluppata attorno a un determinato tema (agricoltura in zone aride, Bio-mediterraneo, isole), soprattutto i Paesi in Via di Sviluppo avranno modo di presentarsi al resto del mondo attraverso le eccellenze enogastronomiche e le proprie competenze tecniche. L’Esposizione Universale li aiuterà a realizzare la propria area espositiva, in modo da garantire loro una presenza di qualità. Dalla scambio e dal confronto con i

AN INJECTION OF CONFIDENCE

Periodically, the Expo-skeptics let their voice be heard: it seems not to be understood that the Expo is already here, that millions of euros were invested, that vital infrastructures are being built for the area and will remain after 2015 and that expectations of employment cannot be disappointed.Giovanni Sacripante, from September 2012 General Manager of Sales & Marketing at Expo 2015, points out that the Expo can effectively contribute to improve the image of our country in the world. The evaluation of benefits, for the tourism sector, is approximately € 5 billion. The spirit that distinguishes “Italian style” is well reflected in the Expo, which will enhance the best of Italy in food, wellness and high-tech. During the six months exhibition there will be a national calendar of cultural events, sports and performances tailored to entertain the 20 million visitors expected. While presenting the programs, the manager highlights the infrastructure that will facilitate their fruition: from Malpensa third satellite to high-speed railways.In addition, “Feeding the planet. Energy for life “is a theme with evident ethical content. A meeting point for a global network will be created, to the benefit of developing countries, which will highlight their specificity in production (coffee, cocoa, rice, spices, fruits, cereals) or the experience built up around a specific theme (agriculture in arid lands, Bio-Mediterranean, islands, and so on).

FOCUS ON

36 >

Partecipanti e con i visitatori, le economie di questi Paesi usciranno rafforzate e rinvigorite: saranno valorizzate come mete di turismo e benchmark internazionali nei settori che li caratterizzano. Per funzionare al meglio, questo complesso evento avrà bisogno dell’appoggio di volontari, associazioni e organizzazioni della società civile. Condividere con tutti coloro che visiteranno il sito e lavoreranno al suo successo della manifestazione stimolerà la creazione di una vasta rete di relazioni, basate sulla conoscenza e la cooperazione, che permetterà di porre le basi per sviluppi futuri, non solo in ambito commerciale».

Lo scorso ottobre il premier Monti ha dichiarato: “Su Expo l’Italia non deluderà”. Quali sono gli aspetti principali che lei vorrebbe fossero messi in evidenza del lavoro che state svolgendo?«Di sicuro metterei in evidenza l’iniziativa e l’intraprendenza. Lo spirito che contraddistingue l’Italian style ben si riflette nel lavoro che ogni giorno portiamo avanti. L’Expo di Milano valorizzerà ciò che di meglio l’Italia ha da offrire nei settori food, wellness, High-tech. L’eccellenza dei prodotti e le specificità geografiche e

culturali che costituiscono il brand Italia saranno esaltate dalla collaborazione con grandi aziende multinazionali che hanno già scommesso, e scommetteranno, sulla riuscita del progetto. Telecom Italia, Cisco, Accenture, Enel, Intesa SanPaolo, Finmeccanica, il gruppo Fiat-Chrysler, Came, Coop: i nostri partner hanno già investito oltre 250 milioni di euro nell’Esposizione Universale. Lavorando insieme otterremo importanti risultati, come quello di trasformare il sito di Expo Milano 2015 in una Digital Smart City. L’iniziativa e l’intraprendenza - nostra come Organizzatori e loro come aziende - porteranno il dibattito mondiale sull’alimentazione e la sostenibilità a un livello superiore: l’Italia, ancora una volta, non deluderà».A volte, le considerazioni di un manager riescono a sortire un effetto evocativo di grande suggestione. Si parla di Expo, ma sembra di leggere le pagine vibranti di Sergio Bambarén, il celebre romanziere australiano d’origine peruviana, che in “Vela Bianca” scrive:

Immagina, e realizzerai.Sogna, e ti migliorerai.Abbi fiducia in te,perché sai più di quanto tu creda.

C’è un senso di affidamento ricco d’aspettative che promana dalle parole di Giovanni Sacripante. Un mix di consapevolezza di ciò che è stato fatto, di cognizione precisa di ciò che ancora resta da fare, d’affidamento nelle capacità per riuscirci che producono contagiose sensazioni di vitalità. Ce n’è bisogno: o crederci e andare avanti per vincere la sfida, o finire tra le fila rassegnate degli Expo-scettici. Tertium non datur.

FOCUS ON

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L’EXPO DELLA

BELLEZZA

FOCUS ON

Agli Stati Generali del Marketing Territoriale, il 22 gennaio, nell’auditorium Testori di Palazzo Lombardia, c’era un numero spropositato di relatori: alcuni avvezzi alle prime pagine dei giornali - dal governatore Roberto Formigoni, in una delle sue ultime uscite pubbliche, allo chef stellato Carlo Cracco; dall’Amministratore Delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala al gran signore della Camera della Moda Mario Boselli – altri sicuramente influenti ma meno noti al grande pubblico. Fra questi abbiamo contato amministratori pubblici e privati, grandi manager, tecnici d’ogni branca e sapere. Perlopiù uomini, naturalmente: perché nelle posizioni di potere e di spicco, ancor oggi, si trovano meno di frequente esponenti del gentil sesso. Eppure… quando ha preso parola quella signora bionda e minuta dai capelli corti, la voce pacata, l’aspetto quasi fragile, il brusio in sala s’è praticamente chetato. S’era parlato sin lì di infrastrutture da creare, di milioni di visitatori da accogliere, di commerci e di accordi produttivi: poi, nella sala si sono diffusi concetti di mise en valeur culturale, di arte da proporre in maniera facilitata ai diversi pubblici che affluiranno in città, di valorizzazione che non deve confliggere con la tutela del patrimonio artistico ma anzi dev’essere considerata in piena e ponderata sinergia, perché se uno dei piatti della bilancia sovrasta l’altro

si generano incognite opposte ma ugualmente funeste per la tutela o per l’accessibilità ai beni stessi. Insomma, temi d’alto respiro attinenti alla bellezza, alla storia, all’essenza stessa della cultura del territorio. Per un istante, è stato come se l’ambiente pur ampio che ci ospitava

s’aprisse a comprendere materie e ragionamenti attinenti alla natura stessa dell’uomo. Ricordate l’Ulisse del canto XXVI dell’inferno dantesco? Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza…C’era sia la virtute di chi vuol trasmettere a chi verrà dopo di noi un patrimonio artistico che non appartiene solo ai contemporanei, sia la canoscenza delle bellezze

di cui possiamo disporre e la volontà di renderle fruibili al massimo numero di persone. Quell’intervento - necessariamente brevissimo, dato che in una stessa giornata doveva parlare una quarantina di oratori - ha avuto l’effetto di una ventata d’aria fresca. Siamo ormai abituati alla litania della crisi che impone tagli dolorosi ma necessari, e alle conseguenti sciabolate inferte ai bilanci dell’istruzione, della cultura, dell’ambiente, della sanità, tanto da avere relegato l’apprezzamento di questi campi fra i lussi dei tempi floridi. Ci ribelliamo in cuor nostro, magari, ma siamo ormai rassegnati a sentire qualsiasi nequizia, dopo l’ineffabile “con la cultura non

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#expo2015

di Giulio Carloni

IL GRANDE EVENTO

ESPOSITIVO DEL 2015 COME

OCCASIONE DI VALORIZZAZIONE

CULTURALE DELLA REGIONE.

CONVERSAZIONE CON CATERINA

BON VALSASSINA, DIRETTORE

REGIONALE PER I BENI

CULTURALI E PAESAGGISTICI

DELLA LOMBARDIA

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si mangia”, pronunciata da un ex ministro dell’Economia per giustificare i tagli alla ricerca. Caterina Bon Valsassina (questo è il nome dell’esile signora bionda) ha dato una sveglia a quell’orgoglio culturale consapevole, pur nel massimo rispetto dei conti economici, del fatto che il futuro del nostro Paese si fonda sulla lungimiranza degli obiettivi, oltre che sulla formazione dei giovani e sull’innesco di energie creative. La contemporanea tutela dei beni e la valorizzazione degli stessi è un’esemplificazione concreta di come la lungimiranza possa esprimersi. Sofisticazioni da intellettuali? Ma neanche per sogno. Se qualcuno si rileggesse la Costituzione, pur distribuita in quantità rilevanti in occasione del 150° anniversario della nazione (ma evidentemente non poi letta a fondo), scoprirebbe all’articolo 9 un perentorio “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Insomma, per gli Italiani la tutela della cultura e dell’arte è un diritto costituzionalmente garantito, e solo una mal congegnata scelta delle priorità fa sì che il legittimo principio del risanamento dei bilanci sia entrato in conflitto con il rispetto della legalità costituzionale. La pessima gestione, la corruzione, gli sprechi ci hanno scippato di diritti che sin dalla sua origine la Repubblica intendeva come basilari. Uno scatto d’orgoglio servirebbe in primis a noi, come testimonianza di una coscienza civica recuperata. E quando una realtà come l’Expo si presenta, diventa un’occasione per dare valore a quel capitale d’arte, cultura e storia che il mondo non solo ci riconosce ma s’aspetta da

noi (attualmente l’Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti, 47, inclusi dall’Unesco nella lista dei patrimoni dell’umanità!) e farlo diventare un biglietto da visita, un indice d’eccellenza, una vetrina di diversi motivi per scegliere il Belpaese come meta di viaggio, d’affari e di piacere.Abbiamo riparlato con la dottoressa Bon Valsassina delle idee, che sono tante; ma i problemi ancora aperti pure. In primo luogo, quello del coordinamento fra i diversi attori coinvolti, che negli ultimi mesi ha perso continuità. Le riunioni

si sono tenute con una certa costanza sino alla fine del 2011; poi un arresto che dovrà essere sanato al più presto se si vuole che chi ha il potere e il mandato per organizzare l’Expo possa recepire tutte le indicazioni utili provenienti da chi può focalizzarne scenari, progetti, contenuti in ambito artistico e culturale. «La congiuntura elettorale ha senz’altro rallentato il processo; ma una

volta definite le nuove amministrazioni nazionali e regionali alla luce dei risultati elettorali, e identificati i soggetti coi quali si arriverà al 2015, sarà il caso di rimettersi in pista tutti assieme, attivando le sinergie del caso», si augura la studiosa. «Ma intanto, non si sta fermi. Qui, per esempio, stiamo progettando una grande mostra, “Il fascino e il mito dell’ Italia dal Cinquecento all’Ottocento”, il cui progetto è stato elaborato da storici dell’arte di fama internazionale e nazionale come Pierre Rosenberg, Carlo Bertelli, Nicola Spinosa, Fernando Mazzocca, Alessandro

FOCUS ON

CATERINA BON VALSASSINA

Perugina, laureata in storia dell’arte all’università di Firen-ze, nel capoluogo toscano ha collaborato con la Fondazio-ne di Studi di Storia dell’Arte “Roberto Longhi”. Dal 1980 è stata funzionario storico dell’arte prima a Napoli, poi a Roma e Perugia. Dal 1990 al 2001 ha lavorato presso la Soprintendenza per i Beni Ambientali Architettonici Sto-rici e Artistici dell’Umbria. Vie-ne nominata Soprintendente reggente per il patrimonio storico, artistico e demoet-noantropologico di Milano e delle province della Lombardia occidentale nel 2001. Di quel tempo le due iniziative di valo-rizzazione progettate a favore della Pinacoteca di Brera: il ciclo “Brera mai vista”, grazie al quale vengono esposti a rotazione ogni tre mesi qua-dri dai depositi del museo, o recenti acquisizioni o restauri di particolare rilievo; e il ciclo di conferenze “Brera incon-tra” attorno ai temi dell’ar-chitettura contemporanea dei musei e ai nuovi riordinamenti museologici in Italia e all’este-ro. Dal 2002 al 2009 è stata direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro; dal 2009 al 2010 è stata Soprintendente al Polo museale veneziano. Da aprile 2010 è Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombar-dia. Ha collaborato e curato l’organizzazione di numerose mostre, scritto libri, partecipa-to come relatore a importanti convegni.

La professoressa Caterina Bon Valsassina

40 > FOCUS ON

Morandotti, oltre a Sandrina Bandera e a me. Il tema è l’Italia raffigurata da pittori stranieri dal Rinascimento al Novecento, dunque, vista con gli occhi di chi viene da lontano: che potranno parlare al cuore di chi da lontano verrà fra due anni per l’Expo. Siamo tuttora a uno stadio iniziale, il programma oscilla ancora fra un libro dei sogni e un piano da attuare, dato che abbiamo già individuato gran parte delle opere che vorremmo richiedere ai musei di tutto il mondo, ma non è detto che tutti i prestiti vengano concessi; mentre c’è già il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, e l’accordo con Stefano Boeri - assessore alla cultura del Comune di Milano - per ospitare la mostra a Palazzo Reale, nel 2015. E c’è anche già un mecenate, l’ingegner Properzi, presidente di ContinuusProperzi, azienda lombarda che s’è guadagnata un posto nell’olimpo della metalmeccanica internazionale».Se c’è una cosa che alla professoressa Bon Valsassina non manca è la capacità evocatrice. Mentre parla, già si fantasticano le sale di Palazzo Reale con le opere di Rubens e Van Dyck, Velasquez e Poussin, Turner e Corot, e poi ancora i Preraffaelliti, i Simbolisti, e i grandi del Novecento come Picasso, Matisse, Moore, Warhol. Ma non solo: da idea nasce idea, e poiché gli eventi spesso generano altri eventi s’immaginano serate di lettura dei brani di poeti e prosatori innamorati dell’Italia: Stendhal, Goethe, Shelley, Byron, Goethe, Alexandre Dumas e Guy de Maupassant e i loro diari di viaggio alle Eolie, Firenze di Henry James e Venezia di Ernest Hemingway… che è esattamente quel che dovrebbe succedere. Un evento culturale non è solo una celebrazione

chiusa in se stessa, ma è invece un fermento, un lievito che rende vivo e produttivo il sapere, che nutre la mente. Energy for life, feeding the planet, appunto. Energia vitale sotto forma di stimoli formativi. La Bon Valsassina sembra un fiume in piena: parla della formazione dei giovani al bello, dell’opportunità di approcciarsi all’arte con tutti e cinque i sensi (non si tocca una statua, ma si può toccare un esemplare della stessa pietra di cui la statua è fatta per sentirne la grana, la consistenza, la levigatezza, e provare un piacere più esteso e consapevole della mera osservazione della bellezza; perché la realtà è tridimensionale e anche un dipinto ha una sua realtà materica,

un supporto, uno spessore, un peso), e quel che dice non è solo il distillato professorale di una vita di studi. Diverse delle idee che sforna a raffica sarebbero da sottoporre a un rapido piano di fattibilità per diventare punti di forza dell’offerta turistica locale. Per prima, quella di recuperare edifici antichi di valore e riadattarli, nel pieno rispetto della

struttura e della natura intrinseca dell’edificio, così da ottenere luoghi d’accoglienza di valore storico e artistico, un po’ come accade in Spagna con i Paradores. Certo, questo processo dovrebbe avvenire sotto la stretta sorveglianza della Sovrintendenza; ma se ben fatto, potrebbe portare alla valorizzazione di un patrimonio altrimenti non fruibile per molte persone, in un quadro di potenziamento del federalismo demaniale. Poi, quella di dedicare trasporti appositi ai siti archeologici, creando itinerari specifici che permetterebbero di valorizzare risorse meno note; molti, per esempio, sono i visitatori

UN EVENTO

CULTURALE È UN

FERMENTO, UN

LIEVITO CHE RENDE

VIVO E PRODUTTIVO IL

SAPERE, CHE

NUTRE LA MENTE

THE EXPO OF BEAUTY

Since the first States General of Territorial Marketing, in January 2013, she has distinguished herself for passion and conscious cultural pride. We’re talking about Caterina Bon Valsassina, Cultural Heritage and Landscape Director of Lombardy Region, who promotes concepts such as cultural “mise en valeur” , art to be offered in a simplified way to reach different audiences, balanced enhancement and protection of national artistic patrimony.The Expo will become an opportunity to enhance the abundance of art, culture and history that the whole world recognizes and expects from us. The researcher presents a draft of a major exhibition, “The charm and the myth of Italy from the sixteenth to the nineteenth century”, drawn up together with other art historians of great fame: Italy, represented by foreign painters from the Renaissance to the last century, will speak to the hearts of those who come from afar to visit it. Furthermore she presents a series of other interesting ideas:- restore old buildings as lodging places of historical and artistic value, alike Spanish Paradores;- created dedicated transport routes to archaeological sites which are close one to another, so to boost less celebrated resources - for example, the famous “Grotte di Catullo” in Sirmione and not so well known Desenzano’s Roman villa;- define netting agreements in order to obtain a unique ticketing to access the whole cultural heritage of a territory.The teacher aims to promote a city that is not only tourist friendly; the promotion of beauty remains also for the benefit of citizens.

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MILAN 2015

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delle Grotte di Catullo a Sirmione, assai meno numerosi quelli della villa romana di Desenzano, ed è chiaro che un percorso abbinato andrebbe a tutto vantaggio dell’esaltazione delle ricchezze archeologiche gardesane nel loro insieme.Ma soprattutto, quella d’arrivare a una bigliettazione unica per l’accesso ai beni culturali di un territorio. «A chi interessa se un bene è pubblico o privato? Non certo al visitatore» afferma la professoressa. «Un biglietto unico, passepartout per tutto ciò che c’è da vedere in una determinata città e nei dintorni, sarebbe uno straordinario strumento facilitatore per la conoscenza di un territorio. Certo, occorre far calcoli accurati per determinare il livello di prezzo e la suddivisione degli introiti fra le strutture aderenti; ma è possibile (Firenze e Torino hanno già realizzato carte multipass del genere) e sicuramente è opportuno».Non c’è solo buon senso, in quel che dice;

c’è passione vera. Viene in mente un altro intervento vibrante fatto Stati Generali del Marketing Territoriale da Andrea Babbi, il neo direttore dell’Ente Nazionale per il Turismo: «L’Expo deve essere il trampolino da cui far rinascere tutto il comparto turistico italiano». Speriamo bene. Se funzionerà, potrà davvero dare una mano alla promozione del patrimonio culturale italiano, nei confronti dei visitatori stranieri… e del pubblico domestico che spesso non conosce realmente tutto ciò che di bello lo circonda, dei giovani, degli anziani, degli stranieri ormai stanziali in Italia. Perché sarà spiritosa la definizione di Goffredo Parise “L’arte è una farfalla senza eredi e capricciosa, si posa dove e quando vuole lei”; ma se riusciremo a portare tanta gente a osservare agevolmente le ali della farfalla, forse il prodigio di quei colori resterà per sempre nei loro cuori. Che innamorarsi delle bellezze d’Italia sia un momento lieve, dunque, come un battito d’ali.

FOCUS ON

BIGLIETTO UNICO? MAGARI!

Difficoltà nel definire come spartire la cassa ce ne saranno sicuramente. I centri museali o i luoghi di maggiore interesse, probabilmente, avranno il fon-dato timore di perderci. Chi vie-ne a Milano ed è minimamente interessato all’arte, una visita al Cenacolo Vinciano cerca di farla a ogni costo; potrà mai convenire al Museo del Cena-colo aderire a un programma comune? Probabilmente no, se si considerano soltanto gli aspetti monetari. Certamente sì, se s’intende partecipare alla promozione delle diverse risor-se culturali della città. Ed è in quest’ottica che strutture pub-bliche e private devono trovare un accordo di compensazione: nella logica del bene comune, della costruzione d’una città touristfriendly. Poi, da cosa potrà nascer cosa: biglietti fer-roviari scontati per chi allarga le visite a gallerie o musei d’altre province lombarde, vantaggi e co-marketing negoziati con associazioni di categoria… ma sbrighiamoci. Il 2015 è dietro l’angolo.

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L’ENTERTAINER

LE PROFESSIONI DEL MICE

Al principio, furono i Funny Waiters: travestiti da camerieri, questi personaggi si confondevano col personale di servizio durante le cene dei meeting, delle convention o di altri eventi aziendali, comportandosi

inizialmente in maniera inappuntabile, per poi prodursi in un’escalation comica di gag che coinvolgeva il pubblico con effetti esilaranti. Poi, un’inarrestabile sequenza di giocolieri, cabarettisti, intrattenitori musicali… insomma, animatori d’ogni genere, fra cui si sono ben presto segnalati i maghi e i prestigiatori. Il perché è facile da intuire: la magia

si presta sia a uno spettacolo da palcoscenico, sia a una performance ravvicinata che coinvolga solo il pubblico circostante, per esempio i partecipanti di una cena placé tavolo per tavolo, o i gruppetti

che spontaneamente si formano in sala nel caso di un buffet. E quando lo spettacolo è personalizzato in base ai contesti e alle situazioni, interpretando al meglio non solo le esigenze del committente ma anche le aspettative dei suoi ospiti, riesce a deliziare gli spettatori e a suscitare esclamazioni di stupore. Non solo “i

bambini fanno oh!”, insomma, e comunque c’è un fanciullino in ciascuno di noi che non aspetta altro che uscire e farsi affascinare dalle arti magiche dell’illusionista.

La parola a…

GianLupo Borgogelli Ottaviani, nato a Santo Domingo nel 1987 da genitori italiani, laureato in Lettere e Filosofia alla Cattolica di

Comincia con questo numero una serie di brevi “ritratti” delle diverse figure professionali che ruotano attorno al mondo dei meeting, degli incentive, dei congressi e degli eventi. In alcuni casi si tratta di figure chiave, cardini della strategia e dell’operatività Mice; in altri di figure accessorie, che possono esser coinvolte o meno, ma che talora possono fare la differenza in termini di caratterizzazione e di memorabilità. Un rappresentante d’ogni professione verrà intervistato, di volta in volta: una voce, una testimonianza personale che non pretende d’incarnare il parere di tutta la categoria, ma che senz’altro aggiunge brio e concretezza all’esposizione.

>di Giacomo Preverti

Milano, è mago per scelta e per passione. Col solo nome proprio, GianLupo - che tutti credono un nome d’arte - appena dodicenne si esibisce nel suo primo spettacolo durante un Gala Internazionale presso il Casinò Rhul di Nizza; da allora, è un crescendo d’esperienze di prestidigitazione, teatro, illusionismo che gli hanno permesso di esibirsi sempre con successo in convention, meeting, cene di gala e feste private. Magia da palco e micromagia ravvicinata. Qual è il suo punto forte?«Mi piacciono entrambe, ma senza dubbio propendo per il close-up magic. Nasce in America ed è una forma di spettacolo magico presentata in “primo piano”, a breve distanza dal pubblico. Gli effetti di magia hanno la particolarità di essere veloci, rapidi, visuali e accadono proprio sotto lo sguardo degli spettatori. Non ha nulla da invidiare ai tradizionali show da palco e permette al pubblico di vivere le magie in maniera più intima e confidenziale».

Non rischia d’esser vissuta come una “forma minore” di magia?«Al contrario, spesso le reazioni agli effetti di “close-up magic” sono molto più forti proprio perché il pubblico viene coinvolto maggiormente dando in prestito oggetti personali - orologi, anelli, carte di credito, cellulari - che diventano parte integrante dello show; oppure, pensando a parole e a numeri che poi vengono indovinati o appaiono misteriosamente impressi in posti impensabili».

In che consiste l’abilità del mago? Pura tecnica o anche presenza scenica? «Il carisma e la personalità dell’artista svolgono un ruolo molto importante. Gli esperimenti riescono

dopo un lungo lavoro di ricerca e allenamento grazie all’uso di tecniche sofisticate ma anche facendo ricorso a raffinati principi psicologici. La capacità del prestigiatore - che è un “attore che recita la parte del mago” come disse Robert Houdin - sta nell’allietare il pubblico cercando di creare l’illusione della magia. Sono io per primo che devo stupirmi e credere in quello che faccio in modo da poter trasmettere al pubblico l’emozione magica. L’obiettivo di uno spettacolo ben riuscito sta nel trasportare il pubblico in un’atmosfera magica, facendole staccare per poco dalla realtà».

E quale pubblico risponde maggiormente? Privati, professionisti, uomini, donne?«In realtà, la risposta è trasversale: a tutti piace farsi sorprendere, restare a bocca aperta davanti a un effetto inaspettato. Quando si crea lo spirito giusto, non c’è poi risposta tanto diversa fra una festa privata di ragazzi e una convention

aziendale. Il segreto è quello di rapportarsi sempre al pubblico presente. Ho avuto occasione di personalizzare effetti di illusionismo ad hoc per eventi aziendali di brand internazionali come Dior, Bulgari e persino per austeri studi legali come Baker & McKenzie e LinkLaiters. Per aziende di elettronica ho studiato performance a cavallo fra magia e tecnologia, con ampio utilizzo di supporti video. Realizzare spettacoli che si legano ai prodotti dell’azienda dà sempre un tocco di originale esclusività che anche i professionisti compassati apprezzano, senza eccezione».

THE PROFESSIONS OF MICE

The first of a series of short “portraits” of the profes-sional figures of MiceWorld concerns a young but alrea-dy established entertainer of business meetings: GianLupo Borgogelli Ottaviani, 26 years old, graduated in Literature and Philosophy at the Catho-lic University of Milan, a ma-gician for choice and passion. GianLupo is an expert in magic on stage but also of close up magic, a discipline in which the wizard has to be quick, visual, and act right under the eyes of the spectators. A form of “minor magic”? Not at all. The public is even more involved in giving personal belongings - watches, rings, credit cards, cell phones - that become part of the show, or in thinking words and numbers that will later appear myste-riously in unthinkable places. The goal of a successful show is to transport the audience into a magical atmosphere, and let them detach slightly from the reality. Everyone likes to be surprised by an unexpected effect. When you create the right environment, there is no difference between a child party and a business convention: the secret always is to relate to the audience, customizing prestidigitation, as the young wizard has done for international brands such as Dior, Bulgari and even au-stere law firms such as Baker & McKenzie and LinkLaiters. Ma-king shows that bind to the company’s products always gi-ves a touch of exclusivity that professionals will appreciate, without exception.

WWW.GIANLUPO.COM

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“IL MANTELLO DI PELLE DI DRAGO”COMMUOVE IL PUBBLICO DEL TEATRO DAL VERME

EVENTI

Che c’entra un’étoile come Sabrina Brazzo, leggera e leggiadra come un velo di seta, con le pelli e il cuoio tutelati dall’Unione Nazionale Industria Conciaria, la più importante associazione d’industriali conciari al mondo? C’entra, c’entra: perché era lei la protagonista del balletto fantastico “Il mantello di pelle di drago” presentato al Teatro Dal Verme il 6 febbraio, in una serata a inviti indimenticabile per più d’un motivo.

Dopo il saluto di Salvatore Mercogliano, amministratore delegato delle società afferenti a UNIC, e l’introduzione di Alessandro Cecchi Paone, tre racconti danzati si sono susseguiti in un’atmosfera fiabesca ambientata in una conceria magica. A interpretarli, appunto, la Prima Ballerina della Scala e un’affiatata compagine d’altri ballerini del teatro milanese, che come in ogni balletto che si rispetti hanno animato il palco con irresistibile scioltezza, librandosi nell’aria con apparente facilità, quasi fossero figli del vento privi di peso corporeo.

Il collage musicale di brani da Kachaturian, Shostakovic, Listz, Poulenc e Bizet è stato senz’altro un altro punto di forza. Ma ancor più stupefacente è stato l’insieme di costumi in pelle, sontuosi e preziosi: di pelle, sì, materiale che istintivamente

nessuno avvicinerebbe mai al concetto di danza, ma che invece sa diventare quasi impalpabile per non ostacolare i movimenti in sincrono dei danzatori.

L’evento, non a caso, era promosso proprio dall’Unione Nazionale Industria Conciaria, non

nuova a interventi di marketing culturale - specie negli ultimi anni - in perfetta sinergia con una tendenza sociale che ha visto l’arte diventare fenomeno popolare da grandi numeri. Ricordate i primi articoli sulle mostre milanesi

che attiravano migliaia di visitatori? Kandinsky, Botero, Ligabue, Monet, Hopper… Ormai, le interminabili file pazienti davanti a Palazzo Reale non fanno quasi più notizia. E allora Goya, Dalì, Artemisia Gentileschi, Picasso… e che dire delle Prove Aperte della Filarmonica della Scala, con i biglietti bruciati nel giro di poche ore e gli introiti dati a organizzazioni non lucrative? La crisi, che ha influito sui comportamenti d’acquisto tagliando parecchie spese voluttuarie - l’abbigliamento ne ha sofferto non poco - ha avuto però il merito di orientare maggiormente il pubblico verso consumi culturali. Il merito di UNIC è stato quello di anticipare e favorire la propensione alla cultura con interventi d’alto valore utilizzati anche come punto centrale di attività sociali con gli iscritti;

>di Giulio Carloni

#expo2015#lineapelle

UN EVENTO D’ARTE

PER PROMUOVERE

L’ALTO ARTIGIANATO

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uno fra tutti, il restauro della conceria romana di Porta Stabia a Pompei, nel 2008, con la tutela della Sovrintendenza Archeologica di Napoli e Pompei, che ha dato vita a una magnifica mostra fotografica a Bologna, in occasione della fiera Lineapelle. «Fra i compiti di un’associazione di questa levatura, rappresentativa di un settore strategico per il tessuto economico e manifatturiero del Paese, c’è anche quello d’entrare in empatia con la gente, di rendere attuale il valore storico e attraente il know how professionale che il conciar pelli comporta. E se una pelle su tre, di quelle vendute nel mondo, è italiana, occorre diffondere il giusto orgoglio per l’arte conciaria: un’abilità artigianale che fa parte del nostro retaggio nazionale e che è stata proposta all’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità», afferma Fulvia Bacchi, Responsabile Relazioni Esterne di UNIC. Per rendere il mondo della pelle familiare e amico, la manager racconta di un processo cominciato con un libro di fiabe, tre anni fa: una raccolta di brani famosi da Kipling a Perrault, dai fratelli Grimm a Lemaitre ai tanti anonimi che senza conseguire fama personale hanno arricchito la letteratura infantile; in tutti, la pelle era protagonista. Il libro, distribuito nelle scuole elementari delle zone ove le concerie sono più diffuse (quasi a controbattere

chi dice che la cultura del territorio è una bella favola: al contrario, con le belle favole si fa cultura del territorio!), è stato l’inizio. «Ma da cosa nasce cosa, e l’incontro con Sabrina Brazzo ha fatto nascere l’idea del balletto, rappresentato per la prima volta a Bologna nell’ottobre 2012, a Milano in febbraio, ad aprile a Vicenza e prossimamente a Firenze e a Napoli. Poi, chissà, magari lo porteremo all’estero… » dice la Bacchi quasi fra sé e sé, in un sogno a occhi aperti che potrà dar vita ad affascinanti sviluppi futuri. UNIC s’attiva peraltro per molte fiere internazionali, la magia della musica e del balletto non conosce confini di lingua né di latitudine. Anche al Dal Verme c’era un buon numero di stranieri (gli studenti delle scuole di moda milanesi, presenti in gran numero, erano in sé uno spaccato di globalità); parlando al cuore e all’anima come solo col linguaggio dell’arte si può fare, l’evento ha fornito un’autentica vetrina dell’eccellenza conciaria italiana. E poiché la soirée s’è tenuta a Milano, non sono mancati il patrocinio della Provincia e della Regione Lombardia.

EVENTI

THE CLOAK OF THE DRAGON

UNIC, the world most important association of tannery Industrials, develops and finances high cultural profile events to promote the leather sector, which is strategic for Italy’s economy and manufacturing: one out of three hides sold in the world is Italian.The last happening sponsored, in order of time, is the classical ballet “The cloak of the Dragon” with Sabrina Brazzo - prima ballerina of La Scala theater in Milan and international étoile - presented in Bologna in October 2012, in Milan last February, in Vicenza last april and coming soon to Florence and Napoli. Beside the melodies by Kachaturian, Shostakovic, Listz, Poulenc e Bizet the ballet features the amazing show of sumptuous and precious leather costumes, a material that no one would ever instinctively combine to dance, but that becomes impalpable not to interfere with the dancers’ movements. In Milan, the show was held at the Teatro dal Verme, with the support of Lombardy Region and Province of Milan.

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La testimonianza di Sabrina Brazzo

QUESTIONE DI PELLEQuando un’opera d’arte nasce come espressione di coralità

«Uno dei luoghi comuni più duri a morire è quello che vuole arte e cultura come dimensioni elitarie, riservate a una ristretta e privilegiata schiera d’intenditori. Così era forse un tempo, quando il sapere era prerogativa esclusiva della crème sociale; ma la fluidità che la società d’oggi impone può applicarsi anche a discipline “aristocratiche” come il balletto. Ora, dopo aver ballato tutti i classici, sono disposta a uscire dagli schemi precostituiti, se questo serve per avvicinare il pubblico alla danza». A parlare è Sabrina Brazzo, étoile della Scala, sensibile protagonista e co-autrice de “Il mantello di pelle di Drago”. Proprio dall’incontro fra due obiettivi apparentemente lontani ma sinergici - l’intenzione di portare pubblici nuovi alla danza per l’artista, la volontà di legare l’immagine di Lineapelle a un evento di raffinatezza superiore per Fulvia Bacchi di Unic - si sprigiona la scintilla vitale che origina questo balletto. Ma a trasformare l’intenzione in opera compiuta s’uniscono le idee e le impressioni di tutti gli altri componenti del gruppo: i ballerini, la costumista e scenografa Erika Caretta, il coreografo e regista Massimiliano Volpini. «È stato come se ciascuno sentisse in sé la necessità di esprimere qualcosa di personale, di mettere la sua tessera nel grande mosaico comune. Chi ha dato consigli per la realizzazione dei costumi, per renderli più adatti al ballo; chi s’è concentrato sul movimento che meglio esprimeva il messaggio, chi sulla scelta della musica... tutto è stato pensato assieme, come in una “comune artistica” animata da un identico fervore che non s’è fermata sino a quando il prodotto finale non è stato come lo volevamo»,

continua la Brazzo, ben consapevole del ruolo di rappresentanza e d’immagine che s’aggiungevano in questo caso alla consueta ricerca della bellezza. «Certo, l’arte può unire in sé forme diverse di genio. Non a caso tra i pittori più importanti e famosi che crearono scene e costumi per il balletto si possono ricordare Braque, Picasso, Matisse, De Chirico, Utrillo… io stessa, nella Carmen di Roland Petit, ho ballato fra le scene di Picasso, ed è stata un’emozione indimenticabile. Nel “Mantello” dovevo farmi interprete di un altro tipo di genialità: quello dell’eleganza italiana. All’estero ci considerano modelli di stile, noi Italiani, e il made in Italy è una garanzia di classe. Ecco, ho voluto offrire le mie punte non solo alla grazia propria dell’arte ma anche al fascino della nostra moda, dare un messaggio attraverso l’arte per ricordare un’eccellenza del Paese».Chi immagina gli artisti come creature in fondo avulse dai processi di comunicazione è servito. Sabrina Brazzo maneggia concetti come obiettivi, testimonianza, immagine, sponsor e contatti con sicurezza bocconiana. «Del resto, il talento artistico da sempre s’è avvalso di sponsorizzazioni: da parte delle case regnanti, della Chiesa, dei governi… Questo balletto, concepito per magnificare il ruolo della pelle e dell’Unione Conciaria, sostituisce al mecenatismo dei pubblici poteri quello della migliore moderna imprenditoria. E ben vengano queste occasioni, se servono per avvicinare pubblici nuovi, specie di giovani!Se si lascia che la cultura giovanile sia un fenomeno a sé, indipendente e quasi in antitesi a quella ufficiale, si rischia di non dare continuità alla trasmissione intergenerazionale della bellezza». C’è coerenza e passione, nelle parole della Brazzo, che alla Scala è stata una perfetta Giselle della tradizione, ma anche un’indimenticabile Albachiara in “L’altra metà del Cielo” con musiche e testi di Vasco Rossi. C’è da crederle, insomma.

SHARING AN ART CREATION

Sabrina Brazzo, protagonist of “The cloak of the Dragon” as well as co-author together with the choreographer Massimiliano Volpini, the costume designer Erika Caretta and other dancers, defines as an “artistic commune” the work that led to the creation of the event. “I offered my dance not only to the grace of art, but also to the charm of fashion”, she says, “I wanted to deliver a message through art to highlight the excellence of this specific Italian production”.

EVENTI

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In Africa,

una cosa è vera all’alba

e falsa a mezzogiorno,

e per questa cosa non si ha più rispetto

di quanto se ne abbia per il bel lago dalla perfetta

corona d’erba che si è visto oltre

la pianura salina cotta dal sole.

La mattina abbiamo attraversato

quella pianura a piedi e sappiamo

che il lago non esiste.

Ma ora è là, assolutamente vero,

bello e credibile.

E. Hemingway, Vero all’alba.

LO DICE

HEMINGWAYLì non si può andare una sola volta, per capirla e apprez-

zarla appieno bisogna tornarci, per scoprire tutti i tesori che

la rendono unica, al di là delle bouganville, delle spiagge

infinite che lambiscono l’Oceano Indiano, del clima equa-

toriale, delle aragoste e delle ostriche che allietano lunch

e dinner, dei raffinati centri benessere targati Chenot, dei

campi da golf.

La meta è Malindi. Al primo approccio vi entusiasmerete

con le escursioni in quello splendido tratto tra cielo e mare

da cui affiorano, in giorni e orari legati alla marea, isole

di sabbia circondate da acqua trasparente, stelle marine,

dove vivono migliaia di pesci dai colori incredibili. Isole che

tutti, ignominiosamente, si ostinano a chiamare “Sardegna

due”, mentre il loro nome in swahili è Kishwandogo.

Vi commuoverete, se avete una certa età, sentirvi chia-

mare mama e papa dai beach boy e women, che vogliono

vendervi i loro poveri oggetti mentre siete in paziente at-

tesa di un succo di mango, che arriverà servito sicuramente

caldo (o di un caffè espresso che arriverà sicuramente

freddo), sul vostro morbido lettino stanziale sopra sabbia

bianchissima. Girando per i negozietti turistici della città

vecchia, sarete assaliti dai molti che vorranno portarvi a

visitare le loro fabbrichette di sandali, pizzi, collane e altre

amenità, soffocherete per il caldo e per il sudore e vi verrà

il mal di testa, ma durante il tragitto sul tuk tuk, o poda

poda, necessario per tornare all’albergo, tutto questo sarà

già passato, lasciando posto alla voglia di ritornare subito

nella bolgia appena vissuta.

Nei dintorni di Malindi vi divertirete sulla spiaggia di

Che Shale, di fronte a un Oceano sempre un po’ arrab-

biato e a decine di kite colorati, che, come aquiloni, re-

galano acrobazie nel cielo, mentre il vostro corpo diven-

>di Martina Ballarino

53<

terà dorato, come quello un novello Goldfinger, per

quella sabbia ricca di pirite, dalla quale emergono

bianche conchiglie a forma di fiori. Al primo safari,

vi sentirete come Hemingway scoprendo o il Ma-

sai Mara o lo Tsavo”. Un Paese così meraviglioso,

un Paese dal quale si deve uscire come da un sogno,

felici di aver sognato”, scriveva il romanziere ameri-

cano che nel 1931 approdò a Malindi per battute

di caccia grossa e pesca d’altura. I big five vi aspet-

tano nella savana, forse addomesticata, ma sempre

misteriosa e affascinante. Se vi capitasse di essere

nel Masai Mara, nei primi giorni d’agosto vedrete

la migrazione di milioni di gnu, zebre, gazzelle.

In migliaia muoiono, un’esperienza sconvolgente.

Pur attaccati dai coccodrilli dimostrano per i piccoli

e per i vecchi una solidarietà a noi sconosciuta. Un

esempio? Salvatisi dalle fauci dei coccodrilli, giunti

sull’altra sponda si voltano e vedendo i loro familiari

titubanti o impauriti, guadano nuovamente verso di

loro, affiancandoli, dando loro coraggio e fiducia.

Non dimenticherete facilmente la luminosità dei

colori del canyon di Marafa, la metamorfosi cro-

matica della roccia al calare del sole su quella che

una antica leggenda locale chiama “la cucina del

diavolo”, che raggiungerete tra il verde di grandi ra-

dure e boschi d’acacia e il rosso della terra d’Africa.

Vi stordirete con i rumori e forse ancora più con

gli odori dell’arcipelago di Lamu: 6 isole e decine

di isolotti a creare una magica laguna. Protagonista

assoluto il mulo, a dorso del quale visitare questo

luogo che, con i suoi splendidi portali, sembra ri-

masto fuori dal tempo. I paragoni con la nostra

Venezia sono improponibili, Lamu è Lamu, non-

ostante la presenza di Carolina di Monaco, la mo-

dernità non l’ha neppure sfiorata, è una “Afrabia”

rumorosa e indimenticabile. A Malindi, giunta la

sera, vi distrarrete al Billionaire, nei beach parties

o al Casinò, dalle improbabili architetture coloniali,

finte ma credibili; vi imbatterete in un’aria condizio-

nata polare, nei camerieri regali nei loro smoking

bianchi, nei cuochi leggiadri con alti cappelli, nel

pianista che strazia il giusto e il gusto, in personaggi

di vario genere, il cui abbigliamento vale un trattato

di sociologia, nelle bellezze locali, comunque tristi.

Rimarrete male di fronte al poco fair play dei crou-

pier, dei giocatori che imprecano contro il destino.

Forse vincerete.Vi sentirete sicuri, perché non è

vero che questo Paese è pericoloso. È pacifico, le

rapine di cui tanto si è parlato lo scorso mese sono

episodi isolati, come quelli che succedono in ogni

parte del mondo. Una rapina a Malindi (che poi non

è avvenuta a Malindi, ma a Majungo e i responsabili

sono stati subito arrestati) viene enormemente gon-

fiata, mentre fatti molto più gravi in altre parti del

mondo vengono dai media sottaciuti.

DESTINAZIONI

BIENNALE E MALINDI

Alla sua quarta edizione,

la Biennale d’Arte a Ma-

lindi è una finestra sull’arte

dell’Africa orientale messa a

confronto con opere di artis-

ti internazionali. “Arti mar-

ziali: Opere di combatti-

mento” è il titolo dell’ultima

esposizione a cura di Achille

Bonito Oliva. Guerre e con-

flitti interpretati da vari ar-

tisti. C’è anche un Focus

China, con una selezione di

artisti cinesi emergenti, una

sezione Transafricana con

la corrente degli artisti che

operano a Malindi

MALINDI, on the north Kenyan Coast, is miraculously poised between the great Indian Ocean and the timeless spaces of Africa and offers spectacular white sand beaches, pristine

underwater coral reefs with a unique warm and welcoming atmosphere.Rich of history and with much to do and see: safaris in the Masai Mara or Tsavo, boat excursions, visit to Marafa Canyon and the wonderful Lamu Island. Malindi really does have something for everyone, ideal for people of all ages. More, a wonderful climate.

It is a superb combination of relaxation, cultural exploring and adventure.

J. NZIOKA SAYS. Jacinta Nzioka Mbithi, marketing director of Kenya Tourism Board, engaged in various fairs, is keen to highlight the various aspects of tourism in her country. It is not just beaches and sea but also history, sports and nature. Do not forget that in Kenya

there are six UNESCO world heritage sites.

With the elections, on March 4, held in a peaceful way, Kenya has a new president, Uhuru Kenyatta and in his program Tourism plays an even more vital role.

Kenya is a fantastic destination for incentives, but is also doing well in the conference, as the sector accounts for 14% of the annual tourism flow and has been identified by the government as a significant growth opportunity. In addition to the Kenyatta International Conference Centre in Nairobi (KICC), seat of the first international conference in 1973 and convention bureau, there are plans to build new convention centers in Mombasa and Kimusu.

Furthermore, from 24 to 27 September 2013, Nairobi will host the Ecotourism and Sustainable Tourism Conference (ESTC) organized by the International Ecotourism Society (TIES) and promoted by the Kenya Tourism Board and Ecotourism Kenya in collaboration with the World Tourism Organization (UNWTO).

56 >

Perché? Interessi ? Invidia?

Vi arrabbierete vedendo alcuni con-

nazionali comportarsi in maniera non

consona al decoro e al rispetto, ma nel

contempo sarete orgogliosi di quanti,

tra i nostri, sono impegnati negli os-

pedali, negli orfanotrofi, dando tanto

senza chiedere nulla.

Quando avrete fatto e vissuto tutto

questo, e sarete rientrati e pronti a

programmare una nuova vacanza,

tornate a Malindi, senza tappe for-

zate, per godere di quella dolce ma

impetuosa natura, dei sorrisi della

gente del posto, immergetevi nella

contemplazione e capirete perché

anche un viaggiatore dal palato esi-

gente come Berlusconi, di ritorno da

Malindi, abbia detto: “Non c’è stata

una mattina in cui non mi sia sveg-

liato felice”.

Voli: ETC sa - Lugano

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(Alessandro Canale)

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(Edy Buffa)

CASE A MALINDI.

Chi va in vacanza a Malindi, spesso ci torna e acquista una casa. Mal d’Africa, certo,

ma anche abbordabilità di realizzazione del sogno kenyota. I prezzi sono contenuti:

un’elegante villa in makuti (tipica copertura della tradizione swahili) di circa 300 mq. e

piscina costa 250.000€ a meno di 1.000€ al mq. A Mambrui, (200 mt dal mare e in pieno

sviluppo) Acreone Ltd vende ville quadrifamiliari di 100mq cadauna, coperti, con piscina,

posti auto in plot piantumato di oltre 4.000mq. Altro Target quello del Resort Billionaire

che troverete descritto nell’intervista a Briatore.

Acreone Ltd. Mob: +39 3496177107 - [email protected]

DESTINAZIONI

Intervista al celebre imprenditore, che sta

ultimando un Eden vacanziero a Malindi

I giornali continuano a parlare di crisi, eppure

un comparto sembra immune dalla congiuntura

negativa: quello del lusso. Che cosa si intende,

davvero, con questo termine? Se pensiamo al

settore moda, la produzione di articoli di lusso

è adesso capace di far fronte a milioni di ordi-

ni da tutto il mondo; s’è sviluppata una vera e

propria industria del lusso, con le sue affinità

e le sue differenze rispetto a quella dei beni di

gran consumo. Ma in altri settori, il lusso più au-

tentico - senza se e senza ma, elitario per scelta

e per natura - continua a innalzare la bandiera

dell’esclusività.

Flavio Briatore sta finendo di costruire un resort a

Malindi. Gli appartamenti sono avvolti da un gi-

ardino con 1400 specie di alberi e 600 palme

posizionate tenendo conto del movimento della

terra intorno al sole. Difficile enumerare tutte le

eccellenze: il ristorante, inaugurato da mesi, serve

a pranzo e a cena le specialità gastronomiche

proposte dalla famiglia Cipriani; il casinò è aperto

tutti i giorni dalle 13 alle 4 del mattino, con tutti

i giochi da tappeto verde e le macchinette di vid-

eopoker; e c’è, ovviamente, il molo privato, per

chi non sa rinunciare alla barca.

«Non ho voluto fare qualcosa di normale, ma qual-

cosa fuori dalla norma. Il contesto lo merita: il cielo,

il mare, la spiaggia di sabbia bianchissima ne fanno

un paradiso» dice l’imprenditore piemontese, che

pur di bei luoghi ne ha visti tanti.

Chi saranno gli ospiti di questo resort, di

questo nuovo stile di vita?

«Artisti, politici, sportivi, stilisti... e chiunque

possa e voglia concedersi il meglio. I miei ospiti

pretendono bellezza e tranquillità, che qui sono

garantiti. Il mio resort cambierà l’immaginario

collettivo del turismo di classe a Malindi. Non

ci sarà bisogno di uscire all’esterno, qui si trova

tutto quello che serve e che si può desiderare».

Dalle parole di Briatore si può dedurre che il

resto di Malindi non lo soddisfi pienamente.

Cita incidentalmente un deterioramento delle

condizioni del capoluogo costiero keniota, prob-

lemi di pulizia e di mancanza d’infrastrutture cui

il governo nazionale e l’amministrazione locale

dovrebbero dar risposta; ma, assieme, riconferma

la volontà di investire in questo tratto di East

Africa.

«Farò di tutto per ridare una nuova immagine a

questa città; anche se non si può aspettare che si

faccia tutto noi che già vi investiamo», assicura,

prospettando per esempio nuove soluzioni circa

i collegamenti aerei, che sono una delle criticità

di Malindi.

«In genere i miei ospiti usano loro aerei privati

oppure utilizzano voli di linea su Nairobi o Mom-

basa e poi prenotano aerei privati per Malindi. Ma

si può progredire; vorrei attivarmi a riguardo con

Alitalia, e non solo. Di recente anche Turkish Air-

lines offre buone connessioni».

Flavio Briatore frequenta Malindi da quasi 20

anni. Non un innamoramento fugace, dunque,

ma un amore profondo e consapevole che gli per-

mette di descrivere con lucido affetto il legame

fra Italia e Kenya.

«Malindi è una seconda Italia. I Kenioti ci vogliono

bene e ci rispettano. Certo è che non tutti i nos-

tri connazionali si mostrano corretti nei confronti

delle tradizioni e dei costumi locali. È pur sempre

un Paese diverso dal nostro, dove disinvoltura e

arroganza non pagano di certo. Non puoi andare

all’estero e mancare di rispetto a chi ci vive. Da

turista non puoi dimenticare di essere un ospite.

L’85% dei miei dipendenti qui sono del posto

e con loro non ho mai avuto un problema».

Quando il nuovo resort sarà ultima-

to, gli happy few italiani avranno a

disposizione un nuovo angolo di

Paradiso a poche ore di volo dal

nostro Paese. Saranno molto happy,

dato il livello dell’accoglienza, e in-

evitabilmente molto few: perché il

lusso di massa è un paradosso senza

riscontro nella realtà del luxury trav-

el. Porte aperte per chi può, dunque;

per gli altri… il paradiso può attendere.

F.B.

LO DICE

LA MALINDI DI BRIATORE>

BRIATORE AND THE

BILLIONAIRE RESORT

26 residential units with full height

windows, deep panoramic terraces

overlook the sea and the white

beaches though a natural garden,

with 1,400 different kind of trees and

600 palms to be set on the basis of

the rotation of the earth

All that one could desire from a

holiday. Open spaces, total freedom

in a unique environment, the sweet

sound of complete relaxation.

“Billionaire Resort, states Flavio

Briatore, the owner, is focused wholly

on a mission of high living quality.

Sophisticated simplicity with total

attention to my guest’s needs. Here,

they find extreme comfort”.

Huge success for the resort beach

restaurant, managed by Cipriani

family. The Casinò, opened in February

this year, offers all kind of games in a

elegant and exciting setting.

FLAVIO

BRIATORE

Nato nel cuneese nel 1950,

l’imprenditore è personaggio di spicco

del jet set. Team manager in Formula

1, prima con la scuderia Benetton e

poi con quella Renault, ha legato il

suo nome ai ritrovi di lusso di cui è

proprietario: i Billionaire.

Oggi Billionaire è un brand diffuso in

tutto il mondo, legato a hotel, resort

e benessere.

LO DICE

J. NZIOKAÈ per far conoscere “l’altro Kenya”, quello meno noto ai

turisti italiani, che il Kenya Tourism Board ha organizzato

un roadshow per incontrare i professionisti del settore.

Prima tappa l’11 marzo a Milano, dove abbiamo incontrato

Jacinta Nzioka Mbithi, Acting Director of Marketing Kenya

Tourism Board, che insiste proprio sulla diversità dell’offerta

del suo Paese.

“Gli Italiani conoscono e amano il nostro Paese, ma si sono

a lungo concentrati nella zona di Malindi, anche perché

a Mombasa arrivano i voli diretti delle diverse compagnie

charter”, – esordisce Nzioka – “mentre noi vogliamo far

conoscere meglio tutto il Kenya, che presenta altri aspetti

molto interessanti come quello naturalistico e quello arche-

ologico. Per questo in ogni fiera o roadshow cui partecipi-

amo portiamo in giro una replica fedele del Turkana Boy, lo

scheletro umano intero più antico del mondo, che risale a

1,6 milioni di anni fa e che consideriamo il nostro tesoro”.

(L’originale si trova al Museo nazionale di Nairobi - ndr).

Parola d’ordine, quindi, diversificazione dell’offerta.

“Siamo ottimisti e fiduciosi nel futuro. Anche alla fiera di

Berlino – continua Nzioka - i vari T.O. ci hanno parlato di

un aumento delle prenotazioni del 40%. A questo ha con-

tribuito sicuramente il fatto che le elezioni del 4 marzo si

sono svolte in forma pacifica e democratica, e questo ras-

sicura noi e tutta la comunità internazionale. Il nuovo presi-

dente, Uhuru Kenyatta, si è insediato con il nuovo governo

il 26 marzo, come previsto dalla nuova costituzione varata

nel 2010. Il governo punta sulla responsabilità diretta delle

varie contee, che sono 47, che dovranno elaborare anche

un piano turistico”.

I numeri dall’Europa sono stabili, e l’Italia si conferma il ter-

zo mercato mondiale dopo UK e US con un market share

6,7%, con un numero di visitatori che ha raggiunto la cifra

di 82.330 e a dicembre 2012 ha registrato +6,4% rispetto

a dicembre 2011. In grande crescita i mercati emergenti,

come India, Cina, la penisola Arabica ma anche Africa e

Usa. A livello di nicchie di mercato si punta sul golf, con

più di 40 campi di livello internazionale, concentrati in mas-

sima parte sull’altipiano e intorno alla capitale Nairobi (ma

ce ne sono 4 anche nella costa sud), sulle spa dei resort

di lusso, sull’avventura e le attività all’aria aperta, sugli

sport acquatici, sul birdwatching e sul nuovo progetto di

homestay, con la possibilità di vivere un’esperienza diversa

presso una famiglia locale. Anche se il Kenya resta la des-

tinazione numero uno per i safari, che anche a livello di

lusso hanno un ottimo rapporto prezzo qualità.

A questo proposito Nzioka menziona i parchi del nord,

molto meno conosciuti dei classici Masai Mara, Amboseli

e Tsavo, dove si possono ammirare specie non presenti al-

trove, denominate “unique five”: il gerenuk, un’antilope

dal collo lungo, la giraffa reticolata, la zebra di Grevy, lo

struzzo Masai (o somalo) e l’orice, un’antilope di grandi di-

mensioni. Da sottolineare anche la presenza di ben sei siti

Patrimonio dell’Unesco: le Foreste Sacre dei Kaya, il Forte

Jesus, la città di Lamu, i Parchi Naturali del Lago Turkana, il

Parco Nazionale del Mount Kenya e il sistema dei laghi della

Great Rift Valley.

>di Roberta F. Nicosia

LO DICE

J. NZIOKAAlla domanda sul MICE, Nzioka risponde che il

Kenya è una destinazione veramente fantastica per

l’incentive, ma si sta muovendo bene anche nel cam-

po del congressuale, dato che il settore rappresenta

il 14% del turismo annuale ed è stato identificato

dal governo come area di significativa opportunità

di crescita. Oltre al Kenyatta International Con-

ference Centre di Nairobi (KICC), che ha ospitato

il primo congresso internazionale nel 1973 e agisce

anche come convention bureau, ci sono progetti

per costruire nuovi centri congressi a Mombasa e a

Kisumu. Dal 24 al 27 Settembre 2013 Nairobi ospi-

terà l’Ecotourism and Sustainable Tourism Confer-

ence (ESTC), organizzata da The International Eco-

tourism Society (TIES), promossa dal Kenya Tourism

Board ed Ecotourism Kenya in collaborazione con la

World Tourism Organization (UNWTO).

Dei nuovi progetti parliamo anche con il capo della

cancelleria dell’Ambasciata del Kenya a Roma, Paul

Kaliih, che ci parla di Vision 2030, progetto eco-

nomico a lungo termine che punta a fare del Kenya

un Paese a medio reddito promuovendo la libera cir-

colazione di beni e servizi nei Paese dell’Africa Orien-

tale, agevolando gli investimenti stranieri e sfruttan-

do al meglio le risorse naturali: infatti nel 2012 sono

stati scoperti nella zona del lago Turkana giacimenti

di petrolio, mentre lungo la costa giacimenti di gas,

anche se naturalmente l’agricoltura (tè e caffè princi-

palmente) resta l’elemento train-

ante del Pil con il 60%.

Tra gli obiettivi del nuovo gover-

no, quello di contenere le spese

dell’apparato politico con la ri-

duzione o l’accorpamento di vari

ministeri, che saranno dimezzati

passando a 24, ma il discorso del

neoeletto presidente ha messo al

primo posto assoluto la sicurezza,

per attrarre una sempre maggior

numero di turisti e investimenti

stranieri, fondamentali nella re-

alizzazione degli ambiziosi pro-

getti: la costruzione di City Re-

sorts con tutti i servizi integrato in

diverse aree del Paese, la creazi-

one di un grande porto commer-

ciale a Lamu, Lapsset, destinato

a divenire lo sbocco naturale del

Sudan del Sud e dell’Etiopia con

la costruzione di una ferrovia fino a Isiolo, nel centro

del Paese, e da qui due rami verso il confine coi due

Paesi limitrofi, il potenziamento degli aeroporti di Nai-

robi e la costruzione di un nuovo aeroporto a Isiolo,

mentre appena completati sono gli aeroporti interna-

zionali di Kisumu e Eldoret, e infine il l’espansione del

porto di Mombasa per favorire l’attracco delle grandi

navi da crociera.

Kenya Tourism Board

www.tourism.go.ke

[email protected]

Tel. +39 02 36561179

60 >

IL NUOVO PRESIDENTE, DANILO MEDINA, SOTTOLINEA LA CENTRALITÀ DEL TURISMO COME MOTORE DI SVILUPPO. NE PARLIAMO CON NEYDA GARCÍA, DIRETTRICE DELL’UFFICIO DEL TURISMO DELLA REPUBBLICA DOMINICANA IN ITALIA, CHE EVIDENZIA IL RUOLO SEMPRE CRESCENTE DELLA CULTURA, E CON MAGALY TORIBIO, RESPONSABILE MARKETING DEL MINISTERO DEL TURISMO

REPUBBLICA DOMINICANA:IL TURISMO AL CENTRO DELLA STRATEGIA DEL GOVERNO

È l’isola caraibica prediletta dagli Italiani, che l’hanno scoperta già molti anni fa. I nostri connazionali, però, sembrano conoscere soprattutto la zona di Bayahi-be perché qui, a La Romana, atterrano i voli diretti dall’Italia e perché qui ci sono spiagge da cartolina e strutture alberghiere molto conosciute da noi. Ma la Repubblica Dominicana ha molto altro da of-frire, come sottolinea Magaly Toribio, responsa-bile marketing del Ministero del Turismo, che anche quest’anno, alla BIT, ha fatto il punto sulla situazione, evidenziando il sostegno al turismo del nuovo presi-dente Danilo Medina, che ha sottolineato la central-ità dell’industria turistica nella strategia di sostegno dell’economia della Repubblica e si è posto l’obiettivo di raggiungere 10 milioni di turisti in 20 anni. Ed è stato proprio Medina a dare l’avvio ad uno dei nuovi complessi turistici che vedranno la luce in diverse parti dell’isola. Anche il Ministro del Turismo, Fran-cisco Javier García ha ribadito che queste impor-tanti opere riceveranno il sostegno statale proprio

su direzione del Presidente Danilo Medina e saranno supervisionate dal Ministero delle Opere Pubbliche, dell’Ambiente e del Turismo con lo scopo di promuo-vere lo sviluppo turistico e comunitario dell’area. La prima fase del progetto a nord dell’isola nella provincia di Maria Trinidad Sanchez, ha previsto uno stanziamento di 385 milioni di euro per un nuovo complesso turistico a Playa Grande, il rinnovo del noto campo da golf di Playa Grande e tutto lo svi-luppo turistico della zona, compresa la laguna Gri Gri. 40 milioni di euro saranno dedicati nello specifico alla costruzione di un hotel 6 stelle del brand Aman con 30 appartamenti e 38 ville, e per ridisegnare il campo da golf Playa Grande. Il progetto, a basso im-patto ambientale, interessa una zona di 9,5 milioni di mq ed è concepito per diventare uno dei resort per il golf più esclusivi del Paese, a dimostrazione che la Repubblica Dominicana ha tutte le carte in regola per affermarsi come una delle destinazioni al mondo per il turismo di alto livello. Sempre con l’obiettivo di

>di Roberta F. Nicosia

TRAVEL BULLETIN

godominicanrepublic.com

61<

REPUBBLICA DOMINICANA:IL TURISMO AL CENTRO DELLA STRATEGIA DEL GOVERNO

superare la situazione di stallo provocata dalla crisi finanziaria, è stato inoltre previsto lo sviluppo della zona sudorientale di Punta Cana-Bávaro, dove con un investimento di 360 milioni di euro verran-no realizzate nuove strutture alberghiere, abitative e ricreative con la conseguente creazione di più di 6.000 posti di lavoro. Fra i diversi progetti della zona di Punta Cana-Bávaro ci sono anche la costruzione di Down Town Punta Cana, che include anche la più grande discoteca presente sulla costa orientale, e un parco un parco divertimenti che includerà più di 20 diverse attrazioni, Extreme Park Punta Cana. Per quanto riguarda altre strutture alberghiere, è prevista la realizzazione entro la fine dell’anno di un hotel 5 stelle all’interno del Westin Punta Cana Resort & Club nell’area di Playa Blanca. Inoltre, la costruzione di un hotel di 730 camere coinvolgerà anche la zona di Uvero Alto.

«La natura e l’ecologia saranno i temi principali su cui punteremo quest’anno proponendo itinerari e percorsi che permetteranno di scoprire nuove zone e luoghi naturalistici ancora poco battuti dai turisti italiani», - af-ferma Neyda García, Direttrice dell’Ufficio del Turismo della Repubblica Dominicana in Italia, da noi interv-

istata. - «Ma anche la cultura ha un posto di rilievo nella nostra strategia di sviluppo del turismo e della sua percezione. Santo Domingo, la capitale, si candida a diventare una delle principali mete del turismo culturale dell’America Latina. Hanno infatti appena avuto inizio i lavori di restauro del centro storico della città, già dichiarato nel 1990 patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Il piano, avviato la Ministero del Turismo e sponsorizzato dal Banco Interamericano de Desar-rollo, prevede un investimento di 30 milioni di dollari». L’Autopista del Coral, aperta a metà dello scorso anno, ha accorciato le distanze con la zona turistica di Punta Cana, con l’intento dichiarato di portare gli amanti della spiaggia e del sole a trascorrere qualche giorno a Santo Domingo. Nelle intenzioni del governo, infatti, la capitale deve diventare punto di riferimento culturale per i turisti ma anche per la popolazione lo-cale. Nella lussureggiante penisola di Samaná, infine, è stata appena inaugurata una strada panoramica che congiunge Las Terrenas a Samaná, il Boulevard de l’Atlántico, che regala scorci panoramici sul mare e la rigogliosa vegetazione. Da gennaio a marzo questa zona attrae 30mila visitatori che possono dedicarsi anche da riva all’osservazione delle balene, che in questo periodo transitano nelle acque della baia.

TRAVEL BULLETIN

62 > TRAVEL BULLETIN

CON LA FIRMA DEL SULTANATO DELL’OMAN, SONO 36 I CONTRATTI SIGLATI DA EXPO 2015 CON I PARTECIPANTI UFFICIALI, CHE IN QUESTI GIORNI HANNO RAGGIUNTO QUOTA 125 E RAPPRESENTANO L’80% DELLA POPOLAZIONE MONDIALE

IL SULTANATO DELL’OMANFIRMA LA PARTECIPAZIONEA EXPO 2015

È stato siglato il 26 marzo il contratto di partecipazi-one del Sultanato dell’Oman a Expo 2015. Il docu-mento è stato sottoscritto dal Commissario Generale del Padiglione omanita Mohsin Al Balushi e da Gi-useppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A., alla presenza dell’Ambasciatore dell’Oman presso la Repubblica Italiana Said Nasser Mansoor AL- Sinawi AL-Harthy e del Commissario Generale dell’Expo Milano 2015 Roberto Formigoni. Il Sultanato è il primo Paese a svelare il concept del padiglione, che occuperà 2.790 mq in posizione privilegiata, di fronte all’entrata est. Con l’ausilio di un accattivante video, Moshin Al Balushi ha il-lustrato il tema “Heritage in Harvest. Harness-ing the Sun, Sand & Sea” (Il patrimonio del Rac-colto. Sfruttando Sole, Sabbia e Mare), che ben si sposa con il tema di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”. Tre mesi di lavoro per svilup-pare insieme a otto ministri e diversi team univer-sitari sessanta diversi temi che raccontano gli sforzi necessari a distribuire l’acqua in un Paese con sole forte e terra arida, per condividere con il mondo oc-cidentale i sistemi per fronteggiare le emergenze alimentari. L’Oman porta quindi all’EXPO 2015 la sua esperienza nel campo dell’agricoltura sosteni-bile nelle zone aride del Pianeta. Il suo antico e complesso sistema di irrigazione, una diffusa rete di canali chiamata Falaj, patrimonio dell’UNESCO, assicura al Paese un approvvigionamento idrico cos-tante. Inoltre, l’Oman, con i suoi 3.165 km di costa,

è uno dei precursori nello sviluppo di barriere coral-line artificiali, giardini sottomarini che rappresentano una fonte di biodiversità e portano benefici sia alla pesca sia all’idrocoltura. Presente all’evento, Rania Khodr, direttrice dell’ufficio del turismo del Sultan-ato dell’Oman per l’Italia (www.omantourism.gov.om), ci ha parlato dello sviluppo del settore albergh-iero, con 2000 nuove camere nel 2013 e l’apertura strutture di lusso come Banyan Tree, Four Seasons e Missoni Jebel Sifah. Kodr ha ricordato anche come nel 2012 gli italiani, 4° mercato europeo, siano au-mentati del 22% circa rispetto all’anno recedente: gli ultimi dati (gennaio-luglio) mostravano addi-rittura una crescita del 38%. Questo risultato ar-riva dopo un anno straordinario: nel 2011, infatti, gli Italiani sono cresciuti del 77%, con un totale di 15.179 arrivi, favoriti dall’apertura del volo diretto Oman Air da Milano (www.omanair.com). Molto soddisfatto quindi anche Antonio De Caro, Coun-try Manager della compagnia, che in occasione dell’evento dell’Expo ha sottolineato la crescita del 47% nel 2012. Anche il 2013 si è aperto con una nota positiva: +20% nei primi due mesi. Tra le no-vità, la spa firmata The Chedi nelle lounge di first e business class di Muscat, che offre trattamenti gra-tuiti di 20 minuti ai passeggeri Premium, e l’arrivo di due nuovi Boeing 737-800s che portano a 30 il totale degli aeromobili in dotazione alla compagnia, che potrà soddisfare così la domanda crescente di collegamenti, in particolare verso l’India.

>di Roberta F. Nicosia

www.omantourism.gov.om

IL SULTANATO DELL’OMANFIRMA LA PARTECIPAZIONEA EXPO 2015

64 >

TAP PORTUGAL: RAFFORZARE I COLLEGAMENTI DALL’ITALIA

Novità dall’alta quota

#ONTHEWING

Nonostante la crisi, TAP Portugal continua a ottenere risultati positivi: nel 2012 ha superato per la prima volta la soglia dei 10 milioni di passeggeri trasportati con una crescita del +4,4%. Così afferma Araci Coimbra, General Manager TAP Portugal in Italia e Grecia, che sottolinea l’importanza dell’Italia nella strategia di sviluppo della compagnia di bandiera del Portogallo. “Per TAP è importante pre-sidiare il mercato per rafforzare la propria posizione di leadership non solo per quanto riguarda i collega-menti tra Italia e Portogallo ma anche verso Brasile e Africa, due mercati strategici dove operiamo rispet-tivamente su 10 e 13 destinazioni”, ha dichiarato. Coimbra ricorda anche come TAP sia la compagnia con più collegamenti fra Brasile ed Europa e Brasile e un altro continente. TAP opera un totale di 77 voli settimanali dall’Italia verso gli hub di Lisbona (59) e Porto (18),

in partenza da sei scali: Milano Linate, Malpensa, Roma, Bologna Venezia e, da giugno scorso, Torino. Circa la metà dei passeggeri provenienti dal nostro Paese prosegue per il Brasile: l’Italia infatti rappre-senta per la compagnia il terzo mercato più impor-tante in Europa e il primo per il Brasile. Con l’operativo estivo 2013 saliranno a 10 le fre-quenze settimanali da Venezia a Lisbona, con due voli giornalieri lunedì, venerdì e domenica. Negli ultimi anni TAP è riuscita a intercettare i flussi e le esigenze di mobilità delle aziende del nord est, cre-ando anche un ponte con Lisbona che può essere strategico anche per le esigenze del MICE. “Stiamo investendo nel miglioramento del pro-dotto intercontinentale e nella digitalizzazi-one e semplificazione dell’accesso ai servizi pen-sati per i clienti. Alcuni esempi: l’ampliamento dell’intrattenimento a bordo, il wi-fi on air sulle rotte

trans-oceaniche, il check-in da 48 ore prima della partenza, la possibilità di effettuare il check-in non solo dal proprio computer ma anche da dispositivi mobili e ancora le app per avere informazioni sui voli e la destinazi-one scelta”, ha aggiunto Araci Coimbra. Insignita di ben due premi agli ultimi WTA, gli Oscar del turismo, TAP Portugal - che serve 75 destinazioni in 36 Paesi del mondo - è stata riconosciuta “Compagnia Aerea Leader Mondiale per il Sud America“ per la quarta volta consecutiva e “Compagnia Aerea Leader Mondiale per l’Africa” per il secondo anno di fila.

www.flytap.com

a cura diRoberta F. Nicosia

TAP PORTUGAL

TAP Portugal had a positive 2012, exceeding for the first time number 10 million passengers. Araci Coimbra, G. M. TAP Portugal for Italy and Greece, underlines the strategic importance of Italy for the company development. “For TAP it’s important to be in the market and strengthen its own leadership, not only in terms of connections between Italy and Portugal, but also to Brazil and Africa, two key markets.” TAP operates a total of 77 weekly flights from Italy to the hubs of Lisbon and Porto, departing from six airports: Milan (Linate and Malpensa), Rome, Bologna, Venice and Turin. Furthermore about half of the passengers coming from our country continues to Brazil; in fact, Italy is the third most important market in Europe for Tap. In recent years, TAP has managed to intercept flows and mobility need of many north-eastern companies, creating a bridge with Lisbon that is also a point of convergence for MICE. “We are investing to promote the “intercontinental product” and to improve digitization making access to services easier for our customers.” Adds Araci Coimbra.

#TAP

66 >

ALL NIPPON AIRWAYS: AIRLINE OF THE YEAR PER ATW

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All Nippon Airways (ANA), compagnia aerea giap-ponese, parte del network Star Alliance, è stata nominata “Compagnia dell’Anno 2013” da Air Transport World (ATW), rivista mensile leader a li-vello mondiale per il settore dell’aviazione. Lo an-nuncia Viviana Reali, Manager Italy.

Karen Walker, caporedattore di ATW, ha elogiato ANA “per la sua eccezionale performance finan-ziaria, la gestione fiscale, il customer service e la leadership tecnologica, che dettano gli standard per l’intero mondo dell’aviazione”, e ha aggiun-to che “produrre i report finanziari che ANA ha presentato durante tutto il 2012 e al tempo stes-so fornire un customer service di tale eccellenza – nonostante una situazione di mercato così impe-gnativa – significa essere davvero una compagnia aerea di prima qualità”. In Europa ANA vola su Parigi, Londra Francoforte e Monaco di Baviera, che è l’hub prescelto dai

viaggiatori italiani grazie a comode coincidenze con numerose città italiane fra cui Roma, Milano, Torino, Firenze, Bologna, Venezia e Napoli.

Sulle rotte operate da Londra, Parigi e Francoforte con i nuovi B777-300ER, ANA opera con 4 classi di servizio: ANA First Square, la prima classe, con cabine chiuse da alti pannelli di legno, ANA Business Staggered, con poltrone sfalsate fra loro per avere accesso diretto al corridoio e privacy assoluta, Premium economy, con pitch più ampio del 20% rispetto all’economy tradizionale, maggiore ampiezza e check in prioritario, e l’Economy Class dal design Fixed Back Shell, per reclinare il sedile senza disturbare il passeggero della fila posteriore e cucina giapponese o internazionale.

Nei primi nove mesi dell’anno finanziario 2012-2013, che per ANA corrispondo ad aprile-dicembre 2012, il fatturato è stato di circa 9,8 miliardi di Euro, con un incremento del 5,8% rispetto all’anno precedente, il risultato operativo di circa 937 milioni di Euro (+ 18%), e l’utile netto di circa 455 milioni di Euro, +54,6% rispetto al precedente anno finanziario.

Il numero di passeggeri trasportati è cresciuto del 6,8% sulle rotte domestiche e del 10,2 su quelle internazionali, e il load factor dell’1,2% sui voli domestici e del 3% sulle tratte internazionali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

www.ana.co.jp

ALL NIPPON AIRWAYS: VOTED AIRLINE OF THE YEAR BY ATW

The Japanese airline All Nippon Airways has been appointed “Company of the Year 2013” by Air Transport World, the worldwide leading magazine for the aviation industry. Karen Walker, editor of ATW, praised ANA “for its outstanding financial performance, fiscal management, customer service and technology leadership, which set the standards for the entire world of aviation”. In Europe ANA flies to Paris, Frankfurt, London and Munich, which is the Italians’ favorite hub for convenient connections with Rome, Milan, Turin, Florence, Bologna, Venice and Naples. With regard to London, Paris and Frankfurt routes, ANA operates with 4 classes of service: First Square, Business Staggered, Premium Economy and Economy Class. In the period from April to December 2012, the turnover of ANA was approximately 9.8 billion euros, an increase of 5.8% over the previous year, with an operative result of about 937 million euros (+ 18%) and a profit of approximately 455 million euros, +54.6%. The number of passengers increased by 6.8% on domestic routes and 10.2 on the International, and the load factor of 1, 2% on domestic flights and 3% on international routes.

#ONTHEWING

#ANA

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68 >

CATHAY PACIFIC: È L’ANNO DI HONG KONG E DEL PRIMO CATHAY PACIFIC AIRWAYS BUSINESS AWARD

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Se la passata edizione di BIT 2013 ha celebrato l’anno della Cina, Cathay Pacific Airways, com-pagnia aerea di Hong Kong, non poteva non cogliere l’occasione per celebrare, proprio durante la fiera, le sue novità: da una parte le nuove rotte in Cina ed Estremo Oriente, che rendono ancora più accessi-bile il continente cinese dall’Italia, dall’altra la nuova Premium Economy Class presente da febbraio ogni giorno sui voli da Milano Malpensa.

Numerose le destinazioni aggiunte nel corso degli ultimi mesi: Wenzhou, Guilin, Zhengzhou e Haikou (Cina), Jeju (Corea del Sud), Luzon/Clark (Fil-ippine), Chiang Mai (Thailandia), Yangon/Rangoon (Birmania) e Calcutta (India). “Avvicinare il mondo occidentale e quello orien-tale è da sempre nel DNA di Cathay Pacific” - ha spiegato Silvia Tagliaferri, Sales & Marketing Manager Italia e Malta Cathay Pacific Airways. “Da quasi 30 anni si-amo presenti in Italia e abbiamo visto crescere l’amore degli italiani per Hong Kong; oggi possi-amo dire che Hong Kong è finalmente riconosciuta come la metropoli più interessante del panorama internazionale. Città icona della Cina contempora-nea e porta d’accesso privilegiata verso le oltre 170 destinazioni del network della Compagnia”.

Lo stand della BIT è stato concepito con l’idea di ricreare un viaggio virtuale nella Premium Economy Class che si caratterizza per i suoi 26-34 posti dislocati in una cabina separata da-vanti all’Economy Class, ideale per i viaggiatori che desiderano maggiore comfort. Pitch più am-pio (96 cm, contro gli 81 dell’Economy), tavolino più spazioso, poggiapiedi, televisore individuale

da 10,6 pollici, prese di alimentazione elettrica, connettore multiporta per i dispositivi mobile e armadietto extra, e servizi personalizzati sia a terra che in volo come check-in prioritario agli sportelli dedicati, menù a bordo più ricco, amen-ity kit eco-compatibile, con grandi cuscini e cuffie anti-rumore e aumento della franchigia bagaglio da 20 kg a 25 kg (weight system) o due colli da 23 kg a 25 kg ciascuno (piece system).

Le novità del 2013 riguardano anche i servizi a ter-ra. Si sono infatti conclusi i lavori di restyling di The Wing, la lounge riservata ai passeggeri di First Class e già consacrata tra le migliori lounge al

mondo.

Il 2103 è anche l’anno del primo Cathay Pa-cific Airways Busi-ness Award, che il 28 marzo ha visto premiare l’eccellenza del l ’ imprenditoria italiana in una sera-ta di gala che si è tenuta alla Trien-nale di Milano il 28 marzo. Quest’anno

l’evento organizzato da Ca-thay Pacific, che ha preso il posto del China Trader Award, varca i confini del continente cinese e ab-braccia l’intero quadrante orientale del mondo. Padrona di casa Silvia Tagliaferri, che durante la cena di gala ha consegnato i premi nelle 4 catego-rie - Creatività, Dinamismo, Innovazione e Know-how - e i tre riconoscimenti fuori concorso per l’Imprenditoria Femminile, i Giovani Talenti e il Pre-

mio Speciale Hong Kong.

www.cathaypacific.com

CATHAY PACIFIC: THE YEAR OF HONG KONG

During BIT Cathay Pacific Airways, the Hong Kong airline, celebrated its new routes to China and the Far East, now even more accessible from Italy, and the new Premium Economy Class, since February on daily flights from Milan Malpensa. Many destinations have been added: Wenzhou, Guilin, Haikou and Zhengzhou (China), Jeju (South Korea), Luzon / Clark (Philippines), Chiang Mai (Thailand), Yangon / Rangoon (Burma) and Calcutta (India). “Bringing the Eastern and the Western world closer has always been in the DNA of Cathay Pacific” - said Silvia Tagliaferri, Sales & Marketing Manager of Cathay Pacific Airways for Italy and Malta. “Hong Kong is now recognized as the most interesting city on the international scene, and Cathay Pacific means Hong Kong. Moreover the city is an icon of contemporary China and the entrance gate to over 170 destinations in the network of the company. “Cathay Pacific stand was designed to recreate a virtual trip in Premium Economy Class, perfect for travellers who want more comfort.The novelties of 2013 also regard ground services. The restyling of The Wing - the lounge reserved to First Class passengers – has been concluded and it has already been voted as one of the best lounges in the world. 2013 has also been the year of the first Cathay Pacific Award, that during a gala evening on March 28th recognized the merit of Italian entrepreneurs.

#ONTHEWING

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Il 2013 sarà un anno indimenticabile: il Grand Hotel et de Milan si prepara a festeggiare 150 anni di storia e celebrerà il bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi, icona dell’opera di fama internazionale.Inaugurato nel 1863, il Grand Hotel et de Milan conserva tutto il fascino di un’antica “casa” milanese. Prediletto dal Maestro Verdi, che vi soggiornò per oltre 27 anni, e da personalità quali Enrico Caruso, Maria Callas, Rudolf Nureyev e Richard Wagner, rimane ancora oggi il riferimento per le celebrità della cultura, dello spettacolo, della moda, della musica e del business.Il recente rinnovamento ha conferito ai diversi ambienti un’atmosfera contemporanea mantenendone intatta l' "allure" storica.Vi invitiamo a visitare il sito per prenotare le nostre offerte speciali.

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