Quadrimestrale di economia e informazione della Camera di ...

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Pavia 2013 - Numero 2 - Sped. in Abb. Post. 70% - Filiale di Pavia ECONOMICA Expo 2015: occasione di crescita per la nostra Provincia PRIMO PIANO Quadrimestrale di economia e informazione della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Pavia La riapertura del Duomo: storia di un dipinto itinerante CULTURA La Giornata dell’Economia: i dati e i numeri di un difficile 2012 FOCUS In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio di Pavia C.P.O. detentore del conto per la restituzione al mittente che si impegna a pagare relativa tariffa

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Pavia2013 - Numero 2 - Sped. in Abb. Post. 70% - Filiale di Pavia

ECONOMICA

Expo 2015: occasionedi crescita per lanostra Provincia

PRIMO PIANO

Quadrimestrale di economia e informazione della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Pavia

La riapertura del Duomo:storia di un dipintoitinerante

CULTURALa Giornata dell’Economia:i dati e i numeridi un difficile 2012

FOCUSIn c

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sommario

Periodico di economia e attualità della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Pavia

Spedizioni in abbonamento postale 70% Filiale di Pavia.Aut.Trib. di Pavia n° 2 del 5 luglio 1948

DirettoreGiacomo de Ghislanzoni Cardoli

Direttore ResponsabileCinzia Bargelli

Coordinamento redazionale Mario CantellaPatrizia Achille

Comitato di redazionePatrizia AchilleMario CantellaStefano GattiElisabetta MorandottiDanilo RossiniStefano RubinoChiara Scuvera

Direzione, redazione, amministrazioneCamera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di PaviaVia Mentana, 27 - Tel. 03823931

Coordinamento editoriale e graficaTipografia Pime Editrice srlVia Vigentina, 136 - Tel. 0382572169 - Pavia

Foto di copertina: Castello Visconteo Pavia

I contenuti degli articoli firmati impegnano soltanto l’Autore.La collaborazione è a invito. È consentita la riproduzione citandone la fonte.

LA GIUNTA CAMERALEPresidenteGiacomo de Ghislanzoni Cardoli

Settore AgricolturaGiuseppe Ghezzi

Settore CommercioPietro Ferretti

Settore TurismoGiovanni Merlino

Settore IndustriaPaolo BianchiAlberto CazzaniPiero Maccarini

Settore ArtigianatoStefano BellatiMarialisa BoschettiGiuseppe Daidone

Segretario GeneraleFederica Pasinetti

ARTICOLI E SERVIZI

Pavia2013 - Numero 2 - Sped. in Abb. Post. 70% - Filiale di Pvia

ECONOMICA

Expo 2015: occasionedi crescita per lanostra Provincia

PRIMO PIANO

Quadrimestrale di economia e informazione della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Pavia

La riapertura del Duomo:storia di un dipintoitinerante

CULTURALa Giornata dell’Economia:i dati e i numeridi un difficile 2012

FOCUSIn c

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Da Expo 2015 una concreta opportunitàdi ripresa per Pavia pag. 4“Gioco di squadra per uscire dalla crisi”Intervista al nuovo presidente di Confindustria Pavia pag. 6“Più cultura d’impresa per dare futuro ai giovani”Intervista al nuovo presidente di CNA Pavia pag. 8

“Serve un nuovo patto come quello che portòalla nascita di Economia”La proposta del Direttore del Dipartimento di Scienze economiche pag. 12

Insieme per promuovere riso e territori ad Expo 2015 pag. 15

Marchi d’impresa brevetti e registrazioni pag. 16

Gli obblighi in materia di etichettatura e consumo energetico pag. 17

Grazie ai corsi di “START” giovani Imprenditori crescono pag. 18

Alla Camera mediazione gratuita fino a dicembre pag. 20UNDICESIMA GIORNATA DELL’ECONOMIAL’ECONOMIA REALE DAL PUNTO DI OSSERVAZIONE DELLE CAMERE DI COMMERCIO pag. 21

Vilnius, un benvenuto a Pavia pag. 33

Oltrepò pavese in primo piano grazie alla “Caccia ai Tesori” pag. 34

Una Ospitalità sempre più di qualità pag. 36

Oltrepò in primo piano a “Vinitaly” pag. 38

“Avete tutto e di qualità ma dovete comunicarlo”Le impressioni e i consigli dei giornalisti canadesiin visita a Pavia e Provincia pag. 40

La riapertura del Duomo e la storia di un dipinto itinerante pag. 42

Storia, uomini, imprese, cultura e territorio pag. 43

Leonardo e Bramante a Milanooperarono la rivoluzione dell’arte pag. 44

Iniziative Paviasviluppo settembre-ottobre 2013 pag. 45

3 Pavia Economica

Le elezioni del nuovo rettore dell'Università di Pavia e deinuovi presidenti di Confindustria e Cna - insieme con i ri-spettivi organi direttivi - (di cui diamo parzialmente conto suquesto numero della rivista) rappresentano elementi di no-vità per l'economia della nostra Provincia, alle prese -come il resto del Paese - con una crisi che per il 2013 faràsegnare l'ennesimo e consecutivo calo di attività produttiva equindi di Pil.La “Giornata dell'Economia” che, insieme con tutte le Ca-mere di Commercio abbiamo organizzato lo scorso 14 giu-gno, ci ha consentito di fare il punto sullo stato delle nostreimprese riferito a tutto il 2012 e di poter quindi ragionare suuna ricca messe di dati e di indici, essenziali non solo percapire il presente ma soprattutto per impostare politiche estrategie per il futuro. A questo importante appuntamentoabbiamo voluto dedicare un focus particolarmente ampio,che trovate nella parte interna della rivista.

Il quadro che emerge dalla indagine realizzata dal nostro Uf-ficio Studi non è affatto rassicurante. I principali dati ma-croeconomici e strutturali anche nel 2012 sono stati disegno negativo: - 0,2% il tasso di crescita delle imprese (chesono scese sotto quota 50 mila) e -3,50% il calo della produ-zione rispetto al 2011. E il primo semestre del 2013 sembraaccentuare questa tendenza, con un ulteriore e sensibile calodel numero di imprese che chiudono.

Un effetto che si ripercuote sull’ indicatore del benessere.Rapportando il prodotto interno lordo - e quindi il risultatofinale dell'attività di produzione di beni e servizi delleaziende presenti sul nostro territorio - alla popolazione resi-dente, Pavia si accredita di un valore pari a 24.418 euro,collocandosi al penultimo posto in Lombardia, seguita soloda Lodi.

Cosa fare per provare ad invertire i dati congiunturali e so-prattutto per mettere in campo misure contro le debolezzestrutturali dell'economia pavese?Il nostro presidente, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli, il profes-sor Piero Mella della Facoltà di Economia dell’Università diPavia e il giornalista di Radio 24 Sebastiano Barisoni - chesono intervenuti alla “Giornata dell'Economia” – suggerisconodi guardare avanti nonostante la crisi, che continuerà ancheper tutto il 2013, facendo leva sulle eccellenze del territorio emettendo in campo idee e nuove progettualità. E soprattutto dipuntare con decisione e convinzione sulla costituzione di retid'imprese per incrementare l'export.

Sono indicazioni che condivido e a cui ritengo si possa ag-giungere ciò che propone il direttore del Dipartimento diEconomia dell'Università di Pavia, Antonella Zucchella, nel-l'intervista presente su questo numero della nostra rivista.Ricordando come la facoltà di Economia venne creata 50anni fa grazie al concorso di tutte le istituzioni e degli attoridel territorio – in primis grazie allo stimolo e all'azione con-vinta della Camera di Commercio di Pavia – la professoressaZucchella lancia l'idea di un “nuovo patto” . Un patto che riprenda, rinnovi e riaggiorni - tenendo contodei mutati scenari socio-economici - quello spirito di condi-visione e quella unità di intenti tra i soggetti istituzionali chemezzo secolo fa resero possibile la nascita a Pavia dellaprima facoltà pubblica di Economia.

di Cinzia BargelliDirettore responsabile di Pavia Economica

editoriale

IL CONSIGLIODELLA CAMERA DI COMMERCIOCONSIGLIOGiacomo de Ghislanzoni Cardoli PresidenteCarlo Arata settore artigianatoPaolo Bianchi settore industriaStefano Bellati settore artigianatoMarialisa Boschetti settore artigianatoGiancarlo Bravi settore cooperazioneMaurizio Lauro Carvani settore trasporti e spedizioniAlberto Cazzani settore industriaGaetano Cerri settore servizi alle impreseFausto Crevani settore servizi alle impreseGiuseppe Daidone settore artigianatoGiacomo de Ghislanzoni Cardoli settore commercioGiorgio Ferraris settore commercioPietro Ferretti settore commercioGiuseppe Ghezzi settore agricolturaRomeo Iurilli settore commercioPiero Maccarini settore industriaIsa Maggi settore servizi alle impreseGiovanni Merlino settore turismoRoberto Mori settore industriaLuigi Negri settore agricolturaRiccardo Ravizza settore credito

e assicurazioniLuigi Sanguinetti settore commercioRoberto Sclavi settore industriaDanilo Semenza settore servizi alle impreseMario Spadini ass. di tutela

dei consumatori e degli utentiBlandino Taccuso settore artigianatoGianfranco Urrata organizzazioni sindacali

lavoratori

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

Dott. Roberto Fedegari Revisore effettivoDott.ssa Paola Beolchi Revisore effettivoRag. Maria Luisa Portaluppi Revisore effettivo

Dott. Giovanni Battaglia Revisore supplenteDott.ssa Milena Angela Bocchiola Revisore supplenteDott. Luigi Migliavacca Revisore supplente

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Il 14 giugno scorso si è tenuta in contem-poranea in tutte le Camere di Commercioitaliane la giornata dell’Economia, giuntaall’XI^ edizione.E’ stata una giornata estremamente inte-ressante che ha consentito a tutti gli in-tervenuti di prendere contezza di quantosia difficile invertire una rotta che ormaidal 2008 accompagna la nostra econo-mia e in particolar luogo quella della no-stra provincia in mari sempre procellosidai quali sino ad oggi non si vedeun’ansa di protezione. L’indice della pro-duzione continua a scendere, la disoccu-pazione aumenta, non c’è ombra dinuovi investimenti con, al contrario,tante fabbriche che chiudono volontaria-mente o falliscono.

Quel che è peggio è il grado di disoccupa-zione dei giovani che sotto il 25° anno dietà ha raggiunto il 34,5%.E’ un dato molto emblematico che sta adindicare come la ricerca vana di un postodi lavoro porti tanti nostri giovani ad en-trare a far parte della categoria degli“scoraggiati” di quelli cioè che dopo averinviato inutilmente decine di curriculumhanno rinunciato anche alla ricerca diuna occupazione.E’ un sintomo molto preoccupante chenon vorrei portasse, come avviene in altripaesi, vedi indignados in Spagna, a formeviolente di protesta.Unico dato in controtendenza che devedarci una qualche speranza è l’incre-mento dell’esportazione che, a frontedella stagnazione del mercato interno, cifa ben sperare almeno su questo ver-sante.Ma in un mercato globale, dove la concor-renza si fa sempre più esasperata, la con-statazione delle ridotte dimensioni delleaziende pavesi (il 96% di esse ha menodi 9 addetti e di queste il 50% ha un soloaddetto) ci porta alla constatazione che è

necessario e non più procrastinabile il“fare squadra” come più volte invocato.E’ per questo che la Camera si è fatta pro-motrice della creazione di un unico Con-sorzio Export a livello provinciale chevada a superare i localismi locali e la spe-cificità dei piccoli Consorzi attualmentepresenti.Un Consorzio con un numero consistentedi aderenti, appoggiato dalle Organizza-zioni Professionali e sostenuto dalla Ca-mera e dagli altri Enti pubblici puòcertamente sperare di fare maggior brec-cia in quel mercato che deve superare iconfini comunitari e rivolgersi non solo ai

paesi emergenti per antonomasia (BRICS)ma anche alle aree di libero scambiosorte recentemente come strumento disviluppo dei nuovi paesi emergenti (vediVietnam).

Altra e non secondaria forma di sostegnoportata avanti dalla Camera è quella di fa-vorire la nascita di reti d’impresa. Un per-corso difficile che però può essere ilgrimaldello per incrinare certi individuali-smi che al momento fanno solo danno ainostri piccoli imprenditori. Privarsi dicerte forme di “esclusiva” e mettere incomune tante conoscenze non può che

primo piano

Da Expo 2015una concretaopportunitàdi ripresaper Pavia

Presidente Camera di Commercio PaviaGiacomo de Ghislanzoni Cardoli

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essere di vantaggio a tutti coloro i quali sivogliono cimentare in questo mercatosempre più competitivo.Ma la più grande scommessa che as-sieme dobbiamo e possiamo giocarci ri-guarda Expo 2015 e le ricadute beneficheche il nostro territorio potrebbe avere so-prattutto in termini di ospitalità e di pro-mozione di tutto quel patrimoniomonumentale di cui è costellata la nostraprovincia.

Nella recente manifestazione di Monza,alla presenza del Capo dello Stato e dellemassime Autorità nazionali, sono statiancora una volta enunciati i termini delcomplessivo investimento e delle rica-dute benefiche in termini di esecuzionedei lavori e occupazionali.Si è soprattutto evidenziato tra l’altrocome un solo pernottamento per quei 5/6milioni di visitatori stranieri preventivatipotrebbe apportare oltre 5 miliardi diEuro al nostro sempre più traballanteP.I.L. E’ su questa cospicua massa che sideve incentrare la nostra attenzione co-niugando l’attrattività di un territorio an-cora in gran parte incontaminato, lebellezze architettoniche in esso presenti e

le specialità enogastronomiche che lo ca-ratterizzano e che fanno quasi un “uni-cum” nel nostro paese.Il riso con il suo primato europeo in ter-mini di qualità e promozione, il vino con

la sua superficie vitata tra le più impor-tanti d’Italia, il salame di Varzi e quellod’oca di Mortara con i loro riconoscimentieuropei, oltre ai tanti prodotti di nicchia,che la Camera di Commercio, unitamentealla Provincia, sta valorizzando all’internodel “Paniere Pavese”.

La carta vincente è quindi quella di offrireun’ospitalità di qualità a tutti quei turistiche per cultura e consuetudine apprez-zano la buona cucina abbinata alla sco-perta dei monumenti importanti presentida noi.E’ quindi nostro compito, e cistiamo attrezzando per farlo, coinvolgerei proprietari delle strutture esistenti e diquelle potenzialmente da creare in unprogetto che sappia essere motivo di inte-resse per quanti avranno la voglia e l’inte-resse di conoscere anche quell’Italiaminore non sufficientemente conosciutama altrettanto significativa come quellamaggiore.Sono queste alcune riflessioniche sono emerse in tale occasione e chemi sento di trasferire ai rappresentantidelle Istituzioni e degli Enti locali per unacomune condivisione di un modo di agirea vantaggio dell’economia della nostraprovincia.

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Alberto Cazzani, 51 anni amministratore dele-gato della società di trasporti Stav spa di Vige-vano, è il nuovo presidente di ConfindustriaPavia. Succede a Franco Bosi e guiderà l’asso-ciazione degli industriali della provincia pa-vese per il biennio 2013-2015. La sua nomina arriva in un momento partico-larmente difficile per l’economia del nostroterritorio, per cui la prima domanda della no-stra intervista parte proprio dal quadro di rife-rimento socio-economico.“Il momento è estremamente difficile e nonpossiamo nasconderci i problemi che quoti-dianamente le nostre imprese devono af-frontare. Le criticità già evidenziate e resepubbliche dalla presidenza di Franco Bosipurtroppo permangono invariate e si chia-mano: accesso al credito, costi del fisco eburocrazia, internazionalizzazione e crescitadelle nostre imprese, appetibilità del territo-rio, rapporti con le istituzioni”.Cominciamo da quest’ultimo aspetto, irapporti con le istituzioni.“Saranno improntati al rispetto reciproco eda parte nostra continueremo a chiedere diessere ascoltati e consultati, perchè se c’èuna cosa sulla quale tutti concordano è cheda questa crisi si esce con un gioco di squa-dra, con una unità di intenti, con una vi-sione globale dei problemi. E soprattutto conuna capacità di sguardo strategico che ri-chiede il contributo di tutti”.Nelle sue linee guida ha puntato moltosulla necessità di un gioco di squadra, siainterno a Confindustria che allargato atutte le associazioni di categoria.“Fare squadra significa prima di tutto condi-videre e dividersi i compiti. In tal senso ilmio primo atto è stato di assegnare ai vicepresidenti ed ai componenti della giunta edel consiglio direttivo diverse deleghe, sullabase delle rispettive competenze ed espe-rienze. Dopo di che è ormai indispensabilefare squadra anche con tutte le altre catego-rie produttive, per farci sentire dalla politica.

L’esempio e sopratutto il lavoro unitario delComitato Intercategoriale di Vigevano e Lo-mellina, che da anni vede industriali, arti-giani, commercianti, edili ed agricoltori unitinella definizione e nella risoluzione dei pro-blemi, è da riproporre su scala provinciale”.Avere una sola voce significa anche potercontare di più sui tavoli istituzionali pro-vinciali ma anche nazionali.“I problemi strutturali di questo territoriosappiamo da anni quali sono. Così comesappiamo anche i costi del non fare certeopere, come è stato dimostrato per la super-strada di collegamento da Malpensa alla Lo-mellina grazie allo studio scientifico dellaUniversità di Pavia, commissionato propriodalla Camera di Commercio. Noi oggi siamouna territoriale di Confindustria che è tor-nata ad essere autorevole ed ascoltata. Leistanze del nostro territorio devono trovareascolto soprattutto a livello nazionale. Com-pito del nuovo consiglio direttivo e dellanuova giunta dovrà essere quello di utilizzaretutti i canali di Confindustria per arrivare làdove serve”.Rimanendo in ambito nazionale, l’accessoal credito resta uno dei problemi princi-pali per le aziende pavesi.“Negli anni Sessanta al tempo del miracoloeconomico veniva considerata una buonabanca quella che riusciva a concedere cre-dito (e ad avere indietro i prestiti) contandopiù che sulle garanzie reali sull’onestà e sullospirito di iniziativa dei richiedenti. Il presi-dente Bosi ha ottenuto dal sistema bancariodisponibilità importanti di risorse per il terri-torio (grazie al “Patto per il territorio”), per-corso che intendo proseguire. Anche sulcosto del credito abbiamo recentemente ot-tenuto buoni risultati con la Camera di Com-mercio (parziale copertura del costo delcredito), per cui intendo continuare anche

su questa strada.Dopo di che personalmenteritengo che il credito facile non tornerà abreve e che sempre più dobbiamo diventarepiù esperti di finanza, ma di una finanzasana al servizio dell’industria e dei processidi crescita. Altro grande tema comunque collegato alcredito è quello della internazionalizza-zione e quindi dell’export.“L’export sarà nei prossimi anni il motoreprincipale del nostro sistema industriale, na-zionale e quindi anche della nostra Provin-cia. I mercati che presentano tassi diespansione significativi sono lontani dall’Ita-lia, ma per fare internazionalizzazione serveun innesto significativo di competenze enuovi strumenti. La scarsità di risorse pubbli-che ha recentemente messo in crisi il si-stema di consorzi export che nell’ultimoventennio hanno svolto un eccellente lavoro.In provincia di Pavia grazie all’ottimo lavorodel nostro presidente Bosi e dei nostri rap-presentanti in Camera di Commercio, ab-biamo ottenuto l’importante obiettivo di fardestinare risorse adeguate alla nascita di or-ganismo comune a tutte le categorie produt-tive dedicato all’export”.Contemporaneamente occorre che la di-mensioni delle aziende pavesi crescano.“Se le nostre imprese rimangono piccole,con scarsi investimenti in ricerca, sviluppo etecnologie, manterranno fatalmente livelli diproduttività e competitività più bassi rispettoagli altri paesi occidentali. Sui costi non c’è,come sappiamo, partita. Personalmente ri-tengo che la crescita non debba necessaria-mente avvenire tramite acquisizioni e ofusioni. Intendo promuovere nel corso dellamia presidenza la cultura delle reti di im-presa, soprattutto nei settori dove siamo piùcompetitivi: la meccanica, la moda, l’ali-mentare”.

“Gioco di squadraper usciredalla crisi”

diMario Cantella

Intervista al nuovo presidente di Confindustria Pavia

economia

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Comitato di Presidenza biennio 2013 - 2015Nome Carica Azienda LocalitàCazzani Alberto Presidente Stav Spa VigevanoBrustia Maria Vittoria Vice Presidente Lomellina Brustia Alfameccanica Srl VigevanoCerliani Daniele Vice Presidente Pavese CM Cerliani Srl Paviade Cardenas Nicola Vice Presidente Oltrepò Decsa Srl Voghera

Consiglio Direttivo e Giunta Biennio 2013 – 2015Nome Settore Azienda LocalitàCazzani Alberto Presidente Stav Spa Vigevano Bosi Franco Past President ILV Ind.Laterizi Vogherese Spa Casei Gerola Cerliani Daniele Vice Presidente Pavese CM Cerliani Srl PaviaBrustia Maria Vittoria Vice Presidente Lomellina Brustia Alfameccanica Srl Vigevano de Cardenas Nicola Vice Presidente Oltrepò Decsa Srl Voghera Montagna Marco Presidente Piccola Industria Merkur Srl RetorbidoTocchio Annalisa Presidente Gruppo Giovani Tocchio Srl Vigevano Bergaglio Giulio Settore D - Gomma/Plastica Piber Group Srl Voghera Bianchi Paolo Settore B - Metalmeccanico De Lama Spa San Martino SiccomarioGaia Giovanni Settore B - Metalmeccanico Atom Spa Vigevano

Ravicino Renato Past President

Moreschi Gianbeppe Settore A - Calzature Moreschi Spa Vigevano Ferrara Daniela Settore B -Metalmeccanico O.L.S. Srl Robbio Brivio Attilio Settore C - Legno A. Brivio Compensati Spa Robbio Audisio Maria Sonia Settore D - Gomma/Plastica Prodotti Alfa Spa TromelloRuggerone Pierangelo Settore D - Gomma/Plastica Mobil Plastic Spa ConfienzaRivolta Marco Settore E - Servizi C.L.I.R. Spa ParonaPastorino Sergio Settore B - Metalmeccanico Cameron Italy Srl Voghera Calzolai Bruno Settore B - Metalmeccanico Ecofor Srl Voghera Bettaglio Guido Settore C - Laterizi Consorzio Argille Consarg Voghera Centonze Nicola Settore D - Gomma/Plastica I.T.P. Spa BosnascoCerri Gaetano Settore E - Logistica Log Service Europe Spa Bressana BottaroneFarina Carlo Settore A - Alimentari Egidio Galbani Spa CorteolonaCremaschi Alessandro Settore B - Metalmeccanico Thermo Glass Door Spa Travacò SiccomarioCalvi Mario Settore C - Gomma Plastica Sirius Spa DornoPasquali Remo Settore D - Petrolio/Energia Eni Spa - Div. Refining Sannazzaro de' BurgondiDiodovich Vincenzo Settore E - Altro Poste Italiane Spa Pavia Leonardelli Graziano Settore E - Altro Fond.Istituto Neur. Mondino Pavia Grecchi Gianmario Settore C - Gomma Plastica I.C.S. Spa CopianoNigi Adriano Settore E - Telecomunicazioni Telecom Italia Spa MilanoGregotti Alessandro Settore B - Metalmeccanico Valvitalia Spa RivanazzanoMaggi Luigino Settore D - Chimico Lab Analysis Srl Casanova LonatiTorielli Pietro Settore B - Metalmeccanico Torielli Rag. Pietro & C. Spa Vigevano Costamagna Achille Settore D -Gomma/Plastica Fiscatech Spa Vigevano Locatelli Paolo Settore E - Altro Trenitalia Spa Milano

Pietra Elisabetta Pres. Collegio Probiviri Nuova Protex Srl PaviaBergaglio Marco Pres. Revisori dei Conti Piber Group Srl Voghera

Comitato Piccola Industria Biennio 2013 - 2015Nome Settore Azienda LocalitàMontagna Marco Presidente Metalmeccanico Merkur Srl RetorbidoBrustia Maria Vittoria past President Metalmeccanico Brustia - Alfameccanica Srl VigevanoAbbà Alberto Metalmeccanico Conti e Abba' Snc PaviaAllevi Giovanni Varie Az. Agricola Allevi Srl Ferrera ErbognoneBarrera Giuseppe Metalmeccanico Barrera Srl VigevanoBattaglia Giuseppe Metalmeccanico Its Informatica Srl Gropello CairoliBrocchetta Riccardo Alimentare Riccardo Brocchetta Srl PaviaCalzolai Bruno Metalmeccanico Ecofor Srl VogheraCarini Maddalena Gas Libarna Energie Spa Montebello della BattagliaFerrara Daniela Metalmeccanico O.L.S. Srl RobbioGarbarini Valter Metalmeccanico Sogesi Srl VigevanoMarchesi Fabio Metalmeccanico Omav Srl RomagneseRivolta Marco Servizi C.L.I.R. Spa ParonaSperoni Angelo Luciano Calzature Speroni Srl VigevanoVarvello Franco Alimentare Antaar & S. Spa Cava ManaraViola Francesca Metalmeccanico Viola Antonio Srl Voghera

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Per la CNA un presidente donna non èuna novità, in quanto in Lombardia sonoquattro le confederazioni nazionali degliartigiani a guida femminile. Lo è sicura-mente per CNA Pavia e per le 2800aziende iscritte che hanno eletto nuovopresidente Marialisa Boschetti, contitolaredella “Omega Industrie” azienda metal-meccanica di Pavia e già componentedella nostra giunta camerale.In questa intervista ci spiega come in-tende muoversi, le linee d’azione del suomandato, le novità che saranno intro-dotte.Cominciamo dalla sua scelta di diven-tare Presidente.“La mia azienda è associata a CNA dal1984 per cui quando Franco Durio mi hasuggerito di valutare la possibilità di suc-cedergli, mi sono chiesta perché avreidovuto accettare. Non certo per ambi-zione personale o perché sono donna,mi sono invece domandata che cosa laCNA ha rappresentato per me come im-prenditrice. E la risposta immediata èstata: un sistema permanente di trasmis-sione di valori e di conoscenze di cui misento parte. Un sistema fatto di una plu-ralità di aziende e di imprenditori con iquali condividere aspettative, cono-scenze e rivendicazioni, ma soprattuttocon i quali mi posso confrontare per af-frontare le sfide difficili che ci atten-dono”.Un momento congiunturale negativo dicosì lunga durata non si è mai cono-sciuto in Italia. Con quali azioni CNAPavia e quindi la sua presidenza in-tende affrontarlo?“Dando per prima l’esempio di come sipuò e si deve agire per ottimizzare le ri-sorse. E’ quello che succederà a brevecon il passaggio della nostra società diservizi dalla dimensione provinciale adun nuovo soggetto che vedrà aggregatePavia, Mantova e Brescia nell’offerta co-mune di contabilità, consulenze, forma-zione e altri servizi sempre più innovativi;amministratore delegato sarà il nostroPaolo Ventura che lascia per questo l’inca-

rico di Direttore in CNA Pavia. E’ stata no-minata nuovo direttore Patrizia Cainarca,attuale responsabile servizi: così accen-tuiamo ulteriormente la componentefemminile”.A livello territoriale di sedi invece ri-marrà l’attuale struttura?“La territorialità per noi è un valore che,semmai, andrà possibilmente sviluppato.Perchè è da lì che arrivano le sollecita-zioni, le proposte e riusciamo ad avere unreale contatto con i nostri associati. Oc-corre tenere conto che con 2800 iscrittisiamo una delle CNA lombarde più grandie che abbiamo rappresentate una plura-lità di settori produttivi. Oltre alle sedi at-tuali di Pavia, Vigevano, Mede, Vigevano,

Garlasco, Robbio Casteggio e Stradella, cipiacerebbe svilupparci nella zona di con-fine tra Pavia e Lodi. Sicuramente intendocontinuare ad investire sulla formazioneed aggiornamento del personale, perchèquesta insieme alla qualità dei servizi è edeve rimanere la forza di CNA Pavia”.Sul fronte invece delle istituzioni pro-vinciali, come intende muoversi e cosain particolare chiedere?“Accentuare e procedere con maggioredeterminazione sul fronte della semplifi-cazione, rendendo più facili e fluidi i rap-porti delle aziende con la pubblicaamministrazione. Oggi le aziende pas-sano più tempo nel produrre documenti,autocertificazioni, nel rispettare semprenuovi e spesso incomprensibili obblighi,che nel produrre. Penso che alla base cisia un’idea sbagliata del ruolo degli im-prenditori, di cui non viene colto dai legi-slatori e dalla burocrazia provinciale ecomunale il ruolo economico ed etico dichi fa impresa. Questo vuol dire battersiancora di più per la legalità, strada che in-tendo seguire con determinazione, ma alcontempo occorre dare garanzie di tran-quillità alle imprese”.E nei rapporti tra associazioni di im-prenditori?“Il modello è Rete Impresa Itala che rag-gruppa a livello nazionale Cna. Confarti-gianato, Confcommercio, Confesercenti,Casa, ovvero le associazioni che rappre-sentano la piccola e media impresa.Anche in Regione Lombardia si sta raffor-zando questa aggregazione, per cui ri-tengo che in provincia di Pavia occorrafare un ulteriore e deciso sforzo per es-sere ancora di più coordinati. Solo così

economia

“Più culturad’impresa perdare futuroai giovani”

diMario Cantella

Il programma di Marialisa Boschettinuovo presidente di CNA Pavia

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possiamo avere più forza e far valere ilpeso dei nostri associati nei tavoli e nellesedi istituzionali dove si prendono deci-sioni sul futuro della nostra Provincia. Es-sere uniti ed avere una sola voce significasoprattutto sostenere con maggiore con-vinzioni e autorevolezza le posizioni e gliinteressi delle nostre imprese”.Sia a livello nazionale che provincialeuna delle tante criticità di questa situa-zione economica e sociale è la man-canza di lavoro e di prospettive per igiovani. Cosa intende fare? “In primo luogo continuare nell’azione digarantire il passaggio generazionale daipadri ai figli per favorire la continuità.Laddove invece non ci sono tali condi-

zioni e la soluzione è la cessazione, oc-corre studiare meccanismi per favorire ilpassaggio a giovani che, in alternativa allacostituzione di start up, potrebbero su-bentrare opportunamente formati in unaattività già consolidata.Lo sforzo maggiore deve essere svoltodagli enti di formazione e dalla scuola nelpromuovere una cultura d’impresa oggiancora troppo assente. Con il nostrogruppo giovani faremo la nostra parte perpromuovere l’autoimprenditorialità giova-nile, partendo però dalla fase di ascoltoper capire le esigenze dei giovani dellanostra provincia. C’è tutto il settore dellagreen economy che significa anche rici-claggio, agricoltura sostenibile che se, so-

stenuto e messo a sistema come distrettoo filiera, in provincia di Pavia potrebbedare risultati sorprendenti, soprattutto intermini di occupazione”.In questo anche l’Università di Paviapotrebbe giocare un ruolo importante?“L’Università e il Policlinico sono le duestrutture-risorse che possono innescarequel salto di qualità indispensabile per losviluppo dell’economia pavese. Ma oc-corre avere, e penso al nostro prestigiosoAteneo, il coraggio di uscire dalla sferadorata della pur importante ricerca dibase e aprirsi, conoscere la realtà quoti-diana delle nostre imprese. Insomma,sporcarsi un po’ le mani insieme a coloroche alla fine producono il Pil reale”.

La PresidenzaMarialisa Boschetti - PresidenteBorelli AndreaPent Alessandra StefaniaPontoni LucioPortalupi AngeloFranco Durio - Invitato permanente

CNA Pavia Il nuovo ConsiglioCOGNOME E NOME SETTORE CITTA'

Borelli Andrea Meccanica Casanova LonatiBoschetti Marialisa Meccanica PaviaBrocchieri Fabio Costruzioni MedeBruins Rosemary Estetica PaviaCasella Massimo Impianti Valle SalimbeneCastellin Luciano Autoriparazione MortaraCorti Stefano Costruzioni ZavattarelloDurio Franco Materie plastiche PaviaFerraro Damiano Costruzioni Travacò SiccomarioFurdui Felicia Autotrasporti AlbuzzanoMarcassoli Nives Artigianato artistico Valle SalimbeneMellina Marco Tipografia PaviaMoro Fabrizio Costruzioni PaviaMossi Piero Impianti StradellaMossini Alein Roberto Taxi Travacò SiccomarioPalermo Nicola Calzaturiero VigevanoPent Alessandra Stefania Commercio OperaPisani Carlo Maglieria CilavegnaPoliti Lorenzo Impianti CasteggioPontoni Lucio Impianti MortaraPortalupi Angelo Comunicazione PaviaRabaioli Adelio Autoriparazione MedeRossi Roberto Autoriparazione S.Damiano al ColleRovati Roberto Costruzioni PaviaSedda Danilo Acconciatura CasteggioSturla Mario Legno VogheraTarantola Andrea Impianti SaleTarrini Riccardo Costruzioni PaviaVercesi Enea Felice Impianti StradellaZika Idriz Costruzioni Travacò Siccomario

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Si concluderanno il 28 ottobre pros-simo, in concomitanza con l’aperturadel nuovo anno accademico, i festeg-giamenti dei 50 anni di presenza eattività della facoltà di Economiadell’Università di Pavia. Meglio, delDipartimento di Scienze economicheed aziendali così come imposto dal 1gennaio di quest’anno dalla riformaGelmini. Con Antonella Zucchella, direttore delDipartimento dal 2012, ripercorriamoil percorso che ha portato alla nascitadella allora facoltà di Economia, glisviluppi e il rapporto con il tessutoproduttivo pavese, per arrivare allaproposta di un nuovo patto con gli at-tori istituzionali della nostra Provin-cia.Una storia che prende avvio all’ini-zio degli anni Sessanta.“In un contesto economico caratteriz-zato dal boom economico, dalla pre-senza a Pavia di grandi realtàindustriali e a Vigevano di mille fab-briche di calzature per riprendereparte del famoso articolo di GiorgioBocca. L’iniziativa partì dalla Cameradi Commercio, grazie all’allora presi-dente Alberto Ricevuti, che riuscì acoinvolgere i principali attori istituzio-nali e l’allora Banca del Monte. L’esi-genza era dare al territorio deilaureati in economia, tenendo contoche allora le uniche due facoltà eranoa Milano, ovvero la Bocconi e la Cat-tolica, ed erano private e quindi a pa-gamento. Grazie a quella

lungimiranza e coesione di intenti,l’Ateneo Pavese diede vita alla primafacoltà pubblica di economia.Da subito, così come si legge nellaappassionante ricostruzione storicadi Dante Zanetti, il livello del corpodocente fu altissimo.“Il primo anno accademico partì nel1964 e a presiederla fu chiamato ilprofessor Carlo Cipolla, nato a Paviae allora una personalità internazio-nale. Con lui c’erano NapoleoneRossi, Virginio Rognoni e GuidoRossi, nomi prestigiosi che danno ilsegno del perseguimento da subitodell’eccellenza accademica. E gli stu-denti affluirono in numero rilevante,un trend che non si è mai fermato inquesti cinquanta anni. E nonostantesiano sorte di recente facoltà di eco-nomie quasi ad ogni casello autostra-dale, Pavia ha sempre avuto iscrizionimolte alte che ci costringono per ilnuovo anno accademico ad intro-durre un test d’ingresso selettivo”.Nella sua relazione in occasione

della “Giornata dell’Economia” leiha parlato di un dovere di restitu-zione al territorio di quell’investi-mento iniziale.“Un aspetto per me fondamentale, inquanto più di ogni altra facoltà sen-tiamo la responsabilità di aver benefi-ciato della generosità delle istituzioniper partire negli anni Sessanta, maanche per crescere come avvenutonegli anni Ottanta con la disponibilitàdella attuale e prestigiosa sede delMonastero San Felice in centro sto-rico.In questo siamo davvero un casounico nell’offerta formativa dell’Ate-neo pavese”.Come si sostanzia questa “restitu-zione”?“In primo luogo in capitale umanoanche se vorrei che il territorio fossein grado di assorbire molti più lau-reati. Purtroppo la crisi, come docu-mentato anche dal vostro Rapporto2012, lascia davvero poco spazio aquesto mio desiderio. Milano resta laprima piazza di collocamento, ma

economia

“Serve unnuovo pattocome quelloche portòalla nascitadi Economia”

diMario Cantella

La proposta del Direttore del Dipartimento di Scienze economiche

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anche dall’estero i nostri laureati ven-gono sempre più cercati”.La crisi in prima battuta, ma anchele dimensioni delle aziende pavesiimpediscono un assorbimento dilaureati in economia.“Indubbiamente per una micro o pic-cola impresa il laureato spaventa, acausa degli investimenti necessari so-prattutto in questi anni di crisi con-clamata. Proprio per questo stiamosperimentando con successo la for-mula dello stage curriculare a costozero per l’azienda. Come Universita’ci facciamo carico delle coperture as-sicurative e così l’impresa può ren-dersi conto del valore aggiunto di unaprofessionalità e quindi prendere inconsiderazione di procedere all’inve-stimento di una assunzione, avendosperimentato sul campo i vantaggi ele opportunità”.Sempre sul fronte “restituzione” cisono anche gli studi e le ricercheche elaborate autonomamente espesso su richiesta.“E’ un’attività davvero importante

che mi rendo conto non viene suffi-cientemente considerata, anche per-chè spesso poco conosciuta e questoanche per limiti nostri. Dal turismoalla microimprenditorialità sono tantigli studi che abbiamo prodotto. Ri-cordo anche la ricerca innovativa sui“costi del non fare”, richiesta propriodal presidente della Camera di Com-mercio Giacomo de Ghislanzoni Car-doli, sulla mancata realizzazione delleinfrastrutture viarie a Vigevano e inLomellina. Penso tuttavia che i tempisiano maturati per un nuovo pattoche rinnovi il rapporto tra l’Universitàe il territorio.Un patto simile a quello che haconsentito la nascita della Facoltàdi Economia?“Che in prima battuta ne riprenda lospirito di condivisione e l‘unità di in-tenti dei soggetti istituzionali, ma chelo rinnovi tenendo conto dei mutatiscenari sociali ed economici edanche finanziari. L’obiettivo di questonuovo patto è come legare ancora dipiù e con nuovi strumenti l’Università

e quindi, per quanto di mia compe-tenza, il Dipartimento che presiedo alterritorio. Mettendo comunque al centro ungrande ed indifferibile tema: l’occu-pazione giovanile. Il che vuol dire oc-casioni di lavoro ma anche crescitadella autoimprenditorialità. Sono ar-gomenti sui quali dobbiamo confron-tarci, mettere in rete e ottimizzare leiniziative esistenti e pensarne dinuove. Negli anni recenti l’università ha fattoimportanti passi in avanti in questadirezione ed ha anche creato la figuradel delegato del Rettore ai rapporticon il territorio. Sono molto fiduciosache l’elezione del nuovo rettore,Fabio Rugge, possa continuare questopercorso e infondere un nuovo im-pulso alla risoluzione di un tema nonfacile. Difficile ma vitale per questonostro territorio alla prese con unacrisi che, come ci insegnano gli orien-tali, deve essere considerata e vissutaanche per le opportunità che offre e eche vanno colte”.

Gli enti pubblici che rappresentano i piùimportanti territori italiani di produzionedel riso hanno concordato una strategiacomune di promozione del riso italiano,per presentarsi con un approccio coordi-nato ad Expo 2015. Lo scorso 28 maggio presso la sede delCentro di Ricerche dell’Ente NazionaleRisi di Castello d’Agogna, i rappresentantidelle province e delle Camere di Com-mercio di Pavia, Novara e Vercelli e il Pre-sidente dell’Ente Risi hanno sottoscritto il“Protocollo di collaborazione per la va-lorizzazione del riso italiano e dei suoiterritori”.Per Pavia erano presenti e hanno firmatoil Presidente della Provincia di Pavia Da-niele Bosone e il Presidente della Cameradi Commercio di Pavia Giacomo de Ghi-slanzoni Cardoli, Grazie all'intesa rag-giunta gli enti pubblici che rappresentanoi territori di produzione del 90% del risoitaliano, hanno deciso di concordare siauna strategia comune per promuovere ilriso italiano ad Expo 2015 che un pro-gramma comune di iniziative. Un accordoche nasce in prima battuta dalla leader-ship nella produzione del riso, ma in par-ticolare dalla posizione geografica digrande interesse dei tre territori per i visi-tatori di Expo 2015. Da qui la consapevo-lezza di presentarsi con un’immaginecoordinata e consolidata, capace di legareil riso italiano alle rispettive eccellenzeculturali, artistiche e produttive.Il prossimo passo sarà la costituzione diuna segreteria tecnica che da subito simetterà al lavoro per definire il pro-gramma di iniziative e per tenere i rap-porti con la società di gestione di Expo2015.Tutti i presenti hanno espresso grandesoddisfazione nel vedere concretizzata la

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economia

Insieme perpromuovereriso e territoriad Expo 2015

Le Province e le Camere diCommercio di Pavia, Novara eVercelli hanno siglato un accordo

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volontà di agire in maniera congiunta econdivisa per la promozione della filierarisicola, evidenziando come questa costi-tuisca parte imprescindibile del patrimo-nio identitario, produttivo e gastronomicodi questi territori.Si tratta infatti di un significativo passoverso un percorso comune per essere pre-

senti in maniera qualificata ad Expo 2015e offrire, nel contempo, iniziative di va-lore diffuse sui rispettivi territori, mirandoad aggregare al progetto ulteriori aree risi-cole. L’obiettivo è quello di offrire la giustavisibilità a un prodotto straordinario e an-cora poco conosciuto per caratteristicheorganolettiche e nutrizionali.

Il riso italiano non è solo un importanteprodotto agricolo ma porta in sé ungrande valore culturale. Riso, risaie e ri-sotto rappresentano uno stile di vita ita-liano da portare a Expo. Durantel’incontro è stata evidenziata anche laparticolarità del risotto quale prepara-zione gastronomica di tradizione tipica-mente italiana.All’incontro erano presenti anche Gio-vanni Brogin ed Eugenio Sibilia, Presi-dente e Vice Presidente del ConsorzioA.S.T. - Agenzia per lo Sviluppo Territo-riale, organizzatore della manifestazione“Rice - I Sapori del Riso Italiano”, unadelle più rilevanti rassegne nazionali de-dicate al riso.

Il presidente della Camera di CommercioGiacomo de Ghislanzoni Cardoli sottoli-nea l’importanza dell’accordo che “offrealla provincia di Pavia l’opportunità di reci-tare all’interno di Expo 2015 un ruolo diprimo piano. Le tre province avranno in-fatti una presenza significativa sia all’in-terno del Padiglione Italia, in accordo anchecon le altre realtà risicole italiane, che nellospazio dedicato alla risicoltura”.Molto soddisfatto anche il Presidente Da-niele Bosone: “una firma importante checoinvolgerà soprattutto le imprese dei treterritori ed un tassello fondamentale diquella presenza che Pavia dovrà avere siaall'interno che all'esterno di Expo. Grazieall'accordo potremo giocare un ruolo pri-mario nel padiglione del riso mondiale, pro-ponendo un collegamento tra il prodottoriso e la sua versione enogastronomica delrisotto. L'idea è di allestire una risotteria. Graziepoi alla rassegna Rice curata in questi annida Ast Vigevano, porteremo i visitatori ascoprire Pavia, Novara e Vercelli”.

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La Camera di Commercio di Pavia, nel-l’ambito di un Progetto di potenziamentodel proprio Ufficio brevetti, ha avviato unpercorso di assistenza, formazione e in-formazione rivolto alle imprese, alle asso-ciazioni di categoria e alle figureprofessionali che supportano gli impren-ditori. Lo scopo primario di questa inizia-tiva è quello di diffondere la conoscenzadegli strumenti di proprietà industriale,che creano un valore aggiunto all’attivitàeconomica e aumentano la capacitàcompetitiva e le opportunità di penetra-zione nei mercati esteri. Rientra in que-sta strategia di informazione la serie dieventi seminariali gratuiti organizzata apartire dal mese di Marzo, con la collabo-razione di alcuni dei maggiori studi diconsulenza specializzati in proprietà in-tellettuale.

Il primo di questi incontri, tenuto il 18marzo scorso, da quattro esperti delloStudio Notarbartolo & Gervasi, è statoconcepito per fornire una visione com-plessiva del sistema della proprietà indu-striale, dando particolare rilievo aivantaggi e alle tutele che gli strumenti -quali i marchi d’impresa, i brevetti e i di-segni e modelli - possono fornire alle im-prese che ne fanno un uso accorto. L’ideadi fondo era chiaramente espressa nel ti-tolo della conferenza: “Come vincere lacrisi: proprietà industriale e lotta allacontraffazione”. I consulenti hanno quindi fornito consiglial fine di acquisire, sviluppare e tutelare ivari titoli di proprietà industriale in mododa valorizzare la propria attività econo-mica e trarre il maggiore profitto dall’in-novazione. Sono stati approfonditi i temidel licensing dei brevetti e della tutela incaso di contraffazione anche attraversol’uso di esempi pratici, casi giurispruden-ziali e dati aggiornati. Hanno partecipato all’evento 58 persone,

camera in dettaglio

Marchi d’impresabrevetti e registrazioni

diFrancesca Perino

Successo del corsosugli strumentidi proprietà industriale

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di cui la maggior parte avvocati, che sisono mostrati particolarmente interessatialle forme di tutela giuridica dei titoli.Il secondo incontro, dal titolo “Il mar-chio: come sceglierlo e come gestirlo”,tenutosi il 15 aprile, è stato interamenteincentrato sul marchio.

È stato organizzato con la collaborazionedi Bugnion S.p.A. e, rispetto al seminarioprecedente, ha visto una maggiore parte-cipazione da parte delle imprese, con untotale di 66 persone presenti. La conferenza ha avuto un taglio estre-mamente pratico partendo dalle valuta-zioni da farsi in sede di adozione di unmarchio, dettagliando quindi tutti i requi-siti di validità dello stesso e definendo levarie tipologie di marchi esistenti, finoad arrivare ai consigli per uno sfrutta-mento strategico dello stesso. Il tutto cor-redato da molti esempi pratici su marchirinomati e con il coinvolgimento degliutenti. Si è parlato delle registrazioni a livellonazionale, comunitario e internazionaledel marchio chiarendo gli aspetti caratte-rizzanti di ognuna e i vantaggi offerti intermini di tutela e di costi. Infine vi è stato un approfondimentosulla registrazione del marchio in Cina,evidenziando le differenze nel sistemanormativo e le accortezze da mettere inatto al fine di garantirsi una tutela effet-tiva.Anche il terzo seminario, “Non solo mar-chi: come comunicare il valore, l’originee la storia dei prodotti agroalimentari”,svoltosi il 23 maggio, è stato realizzatocon la collaborazione di Bugnion S.p.A. eha trattato un tema più specifico: l’usodel marchio in ambito agroalimentare. Iltema ha favorito un’ampia partecipa-zione: si sono infatti presentate all’ap-puntamento 68 persone tra cui alcuneaziende agroalimentari e rappresentanti

di associazioni ed enti locali. Nel corsodella conferenza sono stati illustrati glistrumenti, sia pubblici (DOP, IGP) cheprivati (marchio collettivo), utili alla valo-rizzazione dei prodotti agroalimentari. Inparticolare si è messo l’accento sull’am-pio margine di crescita che una miglioretutela dei prodotti italiani di qualità puòapportare alle aziende produttrici ita-liane. I fenomeni di contraffazione e il cosid-detto “italian sounding”, ovvero l’uso im-proprio di parole, immagini, marchi ericette che richiamano all’Italia, produ-cono infatti enormi perdite nei mercatiesteri, addirittura stimate in 60 miliardidi euro. Sono state quindi messe in evidenza letutele, ma anche gli obblighi, che scaturi-scono dalle certificazioni di qualità, non-ché tutte le attività di controllo che ilsingolo può mettere in atto per evitareperdite di quote di mercato. Tra queste visono la sorveglianza doganale e il moni-toraggio dei siti di e-commerce.

Il quarto seminario, “La proprietà intel-lettuale ed il design industriale: difenderee dare valore al prodotto”, si è tenuto il 5giugno ed è stato incentrato sul design,ovvero sulla protezione dell’aspetto deiprodotti. Lo Studio che ha collaboratocon la Camera di Commercio per la rea-lizzazione di questo evento è Modiano &Partners e anche in questo caso la parte-cipazione è stata molto buona, con lapresenza in aula di 46 persone. Il tagliodella conferenza è stato molto pratico,con consigli sulla redazione della do-manda di deposito di design in base al-l’oggetto considerato ed esempi pratici dicome le grandi aziende proteggano leloro innovazioni. È stata inoltre trattata molto esauriente-mente la parte inerente alla lotta allacontraffazione, approfondendo le azioni

giudiziali e stragiudiziali attivabili, con ri-ferimenti circa i vantaggi e le difficoltà ri-scontrabili. È stata esaminata in dettagliola relazione tra design e diritto d’autore,analizzando l’evoluzione della normativanel corso degli anni, nonché evidenziatala differenza tra design e marchi diforma.L’ampia partecipazione ai seminari, ilcoinvolgimento di un pubblico sempreeterogeneo ed interessato agli argomentitrattati, hanno dimostrato l’apprezza-mento dell’iniziativa della Camera, cheprosegue nel suo percorso di assistenza einformazione nell’ambito della proprietàindustriale con l’avvio di un nuovo servi-zio gratuito rivolto ad imprese ed aspi-ranti imprenditori della provincia.

Servizio gratuito di primo orientamento in materia di proprietà industrialeIl Servizio è rivolto ad imprese edaspiranti imprenditori della provin-cia, che hanno avuto l’opportunitàdi incontrare – in modalità one toone - un professionista di compro-vata esperienza, a cui sottoporrequesiti in materia di marchi d’im-presa, invenzioni industriali, mo-delli di utilità, disegni e modelli(design), software/applicazione di-gitale, diritto d’autore, know-how,anticontraffazione, licensing, inter-net e nomi a dominio. Dato il riscontro positivo dell’ini-ziativa, la Camera di Commercio ri-proporrà altre date a partire dalprossimo mese di settembre.

Per aderire all’iniziativa è necessa-rio prenotarsi compilando l’appo-sito modulo disponibile sul sitointernet www.pv.camcom.gov.it,dove sono reperibili tutte le moda-lità di erogazione del Servizio.

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La necessità di aggiornamento dellenorme da applicare a livello comunitarioin materia di informazioni sul livello diconsumo energetico derivava dall’esi-genza di estendere la gamma di prodottida sottoporre alla energylabel: la Direttivadel 1992 non era più al passo con itempi, in quanto i suoi contenuti dove-vano essere armonizzati con le disposi-zioni comunitarie in materia diprogettazione ecocompatibile dei prodotticonnessi all’energia (Dir. 2009/125/CE).

Per questo in Italia veniva approvata lanuova Direttiva 2010/30/UEdel Parla-mento europeo e del Consiglio, finalizzataa definire il quadro normativo relativoall’etichettatura e all’informazione deiconsumatori sul consumo energetico deiprodotti. Gli obiettivi delle disposizioni comunitariesono esplicitati nel 5° considerando, ilquale afferma che la fornitura di informa-zioni accurate, pertinenti e comparabilisul consumo energetico specifico dei pro-

dotti connessi all’energia, dovrebbe orien-tare la scelta degli utilizzatori finali verso iprodotti che offrono, o indirettamentecomportano, il minor consumo e di altrerisorse essenziali durante l’uso. Con taleprocesso i fabbricanti vengono indotti perragioni di mercato a prendere misurevolte a ridurre il consumo di energia e dialtre risorse essenziali dei loro prodotti.Inoltre ciò dovrebbe incoraggiare indiret-tamente un utilizzo razionale di tali pro-dotti allo scopo di contribuire a

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Gli obblighiin materia dietichettaturae consumoenergetico

diStefano Gatti

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raggiungere l’obiettivo dell’UE del 20% inmateria di efficienza energetica. Siprende atto, pertanto, che se non venisseimposto l’obbligo di fornire tali informa-zioni, l’azione delle forze del mercatonon potrebbe riuscire, da sola, a promuo-vere per tali prodotti l’impiego razionaledell’energia e di altre risorse essenziali.Alle esigenze di realizzare i principi dellaDirettiva nel territorio nazionale rispondeil D.lgs n.104/2012, con il definitivo supe-ramento dei limiti della precedente nor-mativa in materia, che circoscriveva gliobblighi di etichettatura del consumoenergeticoai soli apparecchi domestici.La scelta operata dal Legislatore, come sievince nella Relazione illustrativa al prov-vedimento, è stata quella di “non favorirel’applicazione di sistemi del tutto facolta-tivi. Prevedere che soltanto per alcuniprodotti sia introdotta l’etichetta o sianofornite informazioni uniformi sul pro-dotto, e solo presso alcuni utilizzatori fi-nale, potrebbe ingenerare confusione senon addirittura disinformazione”.Per questo sono coinvolti nell’obbligo ditrasparenza tutti i prodotti aventi un im-patto diretto o indiretto sul consumo dienergia e su altre risorse essenziali du-rante l’uso, mentre sono definiti in unelenco tassativo i casi di esclusione: i pro-dotti usati, i mezzi adibiti al trasporto dicose o persone, la piastrina indicante lapotenza dei prodotti.

La norma prevede che i fornitori respon-sabili dell’immissione sul mercato deiprodotti connessi all’energia debbanoprovvedere all’etichettatura del prodottoin modo che questa contenga le informa-zioni relative al consumo di energia elet-trica o di altre forme di energia. Gli altriobblighi dei fornitori riguardano la produ-zione - e la conservazione per un periododi cinque anni - di idonea documenta-zione tecnica contenenteuna descrizionegenerale del prodotto, i risultati dei calcoliprogettuali e delle prove, i riferimenti chepermettono l’identificazione di modellianaloghi.I distributori, ai quali devono essere for-nire gratuitamente le informazioni rela-tive al prodotto, devono esporre leetichette in maniera visibile e leggibile, einoltre hanno l’obbligo di presentare ap-posita scheda dei prodotti, redatta in lin-gua italiana. Le specifiche dell’etichetta ela posizione in cui deve essere collocata

sono indicati nei singoli “atti delegati”,ossia i regolamenti mediante i quali laCommissione europea ha definito gli ele-menti tecnici riguardanti la scheda e l’eti-chetta per ciascun tipo di prodotto,secondo le procedure indicate nella Diret-tiva 2010/30/UE.Ad esempio, l’atto dele-gato per quanto riguarda il consumo dienergia dei condizionatori d’aria è il rego-lamento della Commissione n. 626/2011,che – al pari degli altri atti normativi ana-loghi – contiene la disciplina riguardantele norme e i metodi di misurazione, le ca-ratteristiche della documentazione tec-nica, la forma grafica e il contenutodell’etichetta,nonché il suo posiziona-mento sul prodotto.La classificazione indicata in etichettaviene visualizzata con le lettere da A a G.La classe più efficiente è rappresentatadalla A+++. È inoltre utilizzata unascala cromatica composta da non più disette colori diversi; il verde scuro sta arappresentare il livello migliore di effi-cienza.

Nei casi di vendita a distanza l’utilizzatorefinale non può prendere visione del pro-dotto (acquisto per corrispondenza, su ca-talogo o via Internet): a questa potenzialesituazione di svantaggio la norma pone ri-medio disponendo che sia comunque ga-rantita la possibilità di ottenere leinformazioni attraverso apposite modalitàdi apposizione dell’etichetta e dellascheda prima di acquistare il prodotto.Il sistema sanzionatorio è stato articolato

secondo la gravità delle infrazioni, inmodo da costituire un valido mezzo didissuasione e prevenzione degli illeciti. Lesanzioni applicabili in caso di inosser-vanza della legge a partiredal 21 luglio2012 sono piuttosto pesanti: per esempioè passibile di una pena pecuniariada3.000 a 30.000 euro il fornitore che im-metta sul mercato, commercializzi ometta in servizio prodotti privi dell'eti-chetta o della scheda prescritta o la cuidocumentazione tecnica non sia conser-vata o non sia messa a disposizione entroi termini stabiliti. Sempre al fornitore si applica la sanzioneda 4.000 a 40.000 euro,qualora non ot-temperi ai provvedimenti adottati dal Mi-nistero dello sviluppo economico inmateria di blocco o divieto di immissionesul mercato, ovvero in caso di accerta-mento della presenza di etichettature nonautorizzate o di simboli, marchi o iscri-zioni tali da indurre in errore o ingenerareconfusione negli utilizzatori finali perquanto riguarda il consumo di energia.Anche il distributore può essere chiamatoin causa, essendo sanzionabile se esponeprodotti privi di etichetta oppure prodottiprivi della prevista scheda, ovvero seespone prodotti con etichetta posta inmaniera non visibile e leggibile, o suiquali non è apposta la prevista scheda, oper i quali tale scheda non è redatta inlingua italiana.

La competenza sanzionatoria per gli ille-citi amministrativi viene attribuita alle Ca-mere di Commercio, le quali già svolgonodiverse altre funzioni nel settore della re-golazione del mercato a tutela del consu-matore. Inoltre sempre alle Cameresaranno affidati i controlli sul rispettodelle prescrizioni contenute nella norma-tiva, con il coordinamento dell’Unionca-mere e del Ministero dello SviluppoEconomico, che rimane l’autorità di vigi-lanza sulla conformità dei prodotti, con icompiti elencati nell’articolo 10 del de-creto: promozione di campagne di infor-mazione destinate a favorire l'efficienzaenergetica, organizzazione delle verifichedi conformità dei prodotti,con possibilitàdi disporre il prelievo di campioni, comu-nicazione alla Commissione europeacirca i risultati della sorveglianza, con par-ticolare riguardo ai provvedimenti adot-tati di ritiro o di divieto di immissione sulmercato.

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In un periodo in cui la certezza di un la-voro è sempre più precaria e soprattuttoper i giovani le possibilità di occupazionenel pubblico sono ai minimi termini, ilprogetto START, promosso e finanziato daPresidenza del Consiglio dei Ministri – Di-partimento della Gioventù, da RegioneLombardia e dalle singole Camere diCommercio rappresenta una opportunitàconcreta e da perseguire.Anche perché sono gratuiti i corsi rivolti agiovani ma anche a disoccupati, inoccu-pati, cassintegrati e coloro che sonoiscritti alle liste di mobilità, che inse-gnano a mettersi in proprio, avviare unanuova impresa o un lavoro autonomo.

“Consapevoli che per far ripartire la nostraprovincia e il Paese – dichiara il nostroPresidente Giacomo de Ghislanzoni Car-doli - occorre incentivare l'imprenditoriagiovanile, anche quest'anno partecipiamoconvinti al progetto Start. La base di par-tenza dell'anno scorso che ha portato allanascita di 14 imprese è confortante e pen-siamo, anche con il contributo delle altreistituzioni locali e delle associazioni di ca-tegoria, di poterla migliorare. In un periodopresente ma anche futuro in cui il lavoropubblico non rappresenta più una prospet-tiva certa e sicura, occorre che i giovaniprendano in considerazione di mettere afrutto la loro inventiva ed il loro entusia-smo, diventando imprenditori di se stessi”.

Al primo corso tenutosi nel mese di giu-gno hanno partecipato 10 persone e diqueste 3 hanno deciso di costituire unanuova impresa. Al secondo corso hannopreso parte 12 persone e di queste 9hanno manifestato l’intenzione di met-tersi in proprio. Il terzo ed ultimo corso siterrà dal 10 al 24 ottobre prossimi e lasua presentazione pubblica avverrà il 23settembre presso la sala consigliare dellaCamera di Commercio di Pavia.Lo scorso mese di maggio due dei parte-cipanti al corso Start 2012 hanno inaugu-rato le rispettive strutture, legalmentecostituite e che si configurano di fattocome due nuove realtà imprenditorialigiovani.

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Grazie ai corsidi “START”giovaniimprenditoricrescono

diMario Cantella eVanessa Biffi

Due nuove società costituiteda Michela, Erika e Gabriele

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Michela Truschi, una laurea in Economiaconseguita a Pavia ed Erika Donatoiscritta a Scienze Naturali, sono le giova-nisse amministratici della cooperativa“AgriPavia” aperta in via Omodeo 13 nelcapoluogo. L'idea che hanno sviluppato eperfezionato grazie al corso “Start” è stataquella di dar vita, come hanno fatto, aduna cooperativa attualmente compostada 10 soci che sono anche produttoridella nostra provincia che forniscono ilpunto vendita di Pavia. Dai vini alle confetture, dai formaggi alriso, ai salumi alla carne, ai diversi pro-dotti tipici del nostro territorio, questa èl'offerta che “AgriPavia” offre a chi vuole

fare una spesa consapevole. Una spesasenza lista ma con la consapevolezza diquello che si acquista.“Quello che proponiamo ai nostri clienti –spiegano Erika e Michela – sono produt-tori che rispettano l'ambiente e la stagiona-lità. Nel senso che la ricotta di di capra inquesto periodo non c'è, perchè chi la pro-duce rispetta il ciclo degli animali che finoa settembre partoriscono. Lo stesso valeper l'ortofrutta e lì la presenza o meno di-pende dal raccolto e dal tempo atmosfe-rico”.

La scelta dei produttori è selezionata e ri-sponde anche a principi e pratiche di so-

stenibilità. Come il caso di un produttoredi riso che stanno cercando di ripopolarele risaie con le rane o di un produttore diconfetture che sta proteggendo la faunalocale ripopolando la zona in cui operacon libellule e coccinelle.“La partecipazione a Start per noi è statapreziosissima – dicono Michela ed Erika –perchè ci ha consentito di impadronirci diinformazioni e strumenti tecnici, indispen-sabili per chi vuole aprire un'attività e fareimpresa. In giro vediamo sempre più per-sone soprattutto giovani che, senza l'ade-guata preparazione, aprono realtà che nelgiro di poco sono poi costretti a chiudere”.

Gabriele Nicu, ha invece 32 anni e a Vi-gevano ha dato vita a “Musical Box”, unasala prove per gruppi musicali in societàcon Massimo Bologna e che fornisceanche service e organizza corsi musicali.Come ditta individuale ha invece datovita allo studio di registrazione “CometaRossa”.“Ho partecipato al corso Start organizzatodalla Camera di Commercio di Pavia, espe-rienza che consiglio vivamente perchè miha dato le basi economiche, gestionali e fi-nanziarie per passare dall’idea alla stesuradel business plan – spiega Gabriele - ed ilmio progetto è stato il primo selezionato inprovincia di Pavia. Mi sono poi rivolto a“Invitalia” un’agenzia specializzata nel fi-nanziare progetti che, dopo una accurataistruttoria, ha deciso di finanziarmi».L’idea di una sala prove a Vigevano è natada una ricerca di mercato che ha eviden-ziato la carenza per i tantai tanti gruppipresenti in città e nel comprensorio di unsuono di alta qualità e di una assistenzatecnica e musicale qualificata”.

Spiega ancora Gabriele:“In pochi mesi diapertura abbiamo più di 30 gruppi ed il ba-cino è esteso anche alla vicina Abbiate-grasso che è sprovvista di una sala prove.C’è un fermento davvero in crescita congruppi che non si accontentano più di farecover, ma tentano proprie strade musicali.Qui da noi hanno una strumentazione diqualità e soprattutto un aiuto nella produ-zione”.

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La media-conciliazione rappresenta unavalida alternativa alla giustizia ordinaria, inquanto consente di trovare soluzioni stra-giudiziali caratterizzate da rapidità, traspa-renza, economicità e - nel caso di liti traimprese - consente di risolverle mante-nendo inalterate le relazioni commerciali.In particolare - in un’ottica promozionaledel servizio offerto - presso l’Organismo dimediazione della Camera di Commercio diPavia è possibile per imprese e consuma-tori, iscritti nelle Associazioni imprendito-riali che abbiano sottoscritto appositaconvenzione con l’Ente camerale,risolveregratuitamente le controversie a partire dal1° luglio sino alla fine dell’anno.Nel dettaglio, la Camera di Commercio siimpegna ad offrire ai soggetti iscritti nelleassociazioni firmatarie l’accesso gratuito alservizio di mediazione per la risoluzioneconciliativa delle controversie commercialidi valore non superiore a € 50.000,00.Con la specifica, di non poco conto, che lagratuità si applica anche alla parte invitatain mediazione.La gratuità del servizio è garantita per ledomande pervenute dal 1° luglio fino al31 dicembre 2013. In particolare, chi de-posita una domanda di mediazione nonpaga né le spese di avvio (€ 40,00 + IVA),né le tariffe relative ai primi cinque sca-glioni (sino ad € 50.000,00 per l’appunto)delle Indennità previste dal Regolamentodi Mediazione della Camera di Commer-cio. Il risparmio per i partecipanti all’iniziativaè notevole in quanto – ad esempio, in casodi controversia di valore da € 25.001,00 a€ 50.000,00 – la spesa complessiva do-vuta da ciascuna delle parti sarebbe di €440,00 + IVA.Per ribadire il proprio impegno a favoredella mediazione la Camera di Commercioha aderito alla decima edizione della Setti-mana Nazionale di promozione dei Servizidi Conciliazione delle Camere di Commer-cio, svoltasi dal 24 al 30 giugno 2013. Ilpercorso avviato da Unioncamere e quindidalle singole Camere prevede la stipula diconvenzioni con diversi Enti rappresenta-tivi di aziende operanti in determinati set-tori strategici dell’economia. Il nostro Ente camerale ha aderito ai i Pro-

tocolli d’Intesa, siglati a livello nazionale,tra Unioncamere e Associazione Nazionaletra le Imprese Assicuratrici (ANIA), perl’utilizzo della mediazione camerale in par-ticolare nel settore delle controversie inmateria di risarcimento del danno deri-vante dalla circolazione dei veicoli e na-tanti; tra Unioncamere e l’Autorità per leGaranzie nelle Telecomunicazioni(AGCOM), al fine dell’utilizzo della concilia-zione camerale nel settore delle Comunica-zioni Elettroniche.Attraverso il Protocollo con l’AssociazioneNazionale tra le Imprese AssicuratriciUnioncamere ha recepito le linee guida

predisposte da ANIA in materia, introdu-cendo alcune modifiche procedurali e stan-dard operativi come l’utilizzo di PEC nellecomunicazioni; ’individuazione del sinistrosulla base di modulistiche predefinite;lacreazione di un tavolo di lavoro che verifi-chi l’andamento dell’istituto in campo assi-curativo.Grazie al protocollo d’intesa conAGCOM(Autorità per le Garanzie nelle Tele-comunicazioni), le Camere di Commerciopotranno svolgere le conciliazioni in mate-ria di telecomunicazioni in alternativa alCorecom, ivi inclusa la valenza di titoloesecutivo per il verbale di conciliazione.

Alla Cameramediazionegratuitafino a dicembre

diMaria Lucrezia Pagano

camera in dettaglio

L’economia reale dal punto di osservazione delle Camere di CommercioRapporto sull’Economia Provinciale 2012

a cura di Patrizia Achille

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Nella Sala di Consiglio della Camera diCommercio di Pavia, si è svolta, lo scorso14 giugno, la Giornata dell’Economia:l’incontro istituzionale, promosso dal si-stema camerale, durante il quale tutte leCamere di Commercio, contestualmente,fotografano e presentano lo stato di salutedell'economia italiana e provinciale. L'appuntamento, giunto alla undicesimaedizione, ha rappresentato, ancora unavolta, un momento propizio per illustrarela realtà economica locale e l’andamentocongiunturale dell’anno appena concluso,oltreché un’occasione preziosa per unconfronto e una riflessione comune econdivisa, con le rappresentanze econo-miche ed istituzionali, relativamente alletematiche e alle linee di sviluppo su cuiconvergere per stimolare il tessuto pro-duttivo, associativo e istituzionale del ter-ritorio, cui la giornata è dedicata.Ha avviato i lavori il Presidente della Ca-mera di Commercio, Giacomo de Ghislan-zoni Cardoli, ricordando il momento didifficoltà che attraversa la nostra provin-cia in questo momento. Difficoltà aggra-vate, dalla recente notizia della chiusuraprossima dello stabilimento pavese dellaMerck Sharp & Dohme (Italia) Spa, cheinciderà pesantemente sulla situazioneeconomica pavese sia per la privazionedel territorio di una delle poche grandiaziende presenti, sia per la negativa ere-dità connessa in termini di impieghi: “laperdita di 270 posti di lavoro, infatti,andrà ad ingrossare le fila, già gremite da

oltre 20 mila unità, di disoccupati pavesi”.Il Presidente de Ghislanzoni ha ribaditocome il 2012 sia stato ancora un annomolto difficile per il sistema economicoprovinciale, aggiungendo che non si trattadi “pessimismo statistico” ma di una let-

tura realistica degli indicatori rilevati cheevidenziano tutti, fatta eccezione dell’ex-port, performances negative. Ha manife-stato poi grande apprensione per lasituazione di allarme del mercato del la-voro che non cessa di preoccupare siaper la diminuzione degli occupati sia, so-prattutto, per lo scoraggiamento nella ri-cerca del lavoro che innalza il tasso diinattività.L’on. de Ghislanzoni ha poi ricordato chedopo la fase di deindustrializzazione dellaprovincia, che ha lasciato grandi capan-noni dismessi con la chiusura di aziendecome Snia Viscosa, Magneti Marelli eNecchi, è sopraggiunta una fase in cuichiudono imprese di dimensioni medie,tanto che, dopo il risultato già negativodel 2012, il 2013 apre di nuovo con untasso di crescita del tessuto imprendito-riale pavese di -0,91% (pari a -453 im-prese tra gennaio e marzo 2013). Ilpeggiore degli ultimi dieci anni.

Infine il Presidente della Camera di Com-mercio ha sottolineato l’urgenza di susci-tare la speranza e l’orgoglio nei tantigiovani che dopo anni di studi non rie-scono ad impiegarsi né a mettersi in pro-prio, a causa delle grandi difficoltà cheincontrano, attraverso misure di sostegnoall’imprenditorialità affermando: “Biso-gna fare sinergia per cercare di creare op-portunità di lavoro anche attraverso lacostituzione di nuove imprese perché in-vestire sui giovani significa investire nel

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Delineato il quadro economicoprovincialeLa crisi intacca la resistenza del tessuto imprenditoriale pavese

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presente e nel futuro della nostra econo-mia”. I lavori sono continuati con l’illustrazionedel Rapporto Provinciale dell’Economia,realizzato dall’Ufficio Studi della Cameradi Commercio, curata dal professor PieroMella, ordinario di Economia Aziendalepresso la Facoltà di Economia dell’Univer-sità di Pavia, che ha orientato il suo inter-vento a fornire elementi volti a capire inquale fase si trova il nostro sistema eco-nomico: se è ancora nel pieno degli ef-fetti negativi della crisi o se invece ne staper uscire. Per far questo ha inquadratoinnanzitutto la situazione economica delcontesto internazionale e dell’Italia evi-denziando, per entrambi, la persistenzadi uno stato debolezza del Prodotto in-terno lordo, previsto in rafforzamento,dagli analisti, solo nel 2014. Il professoreha fatto poi rilevare il miglioramentodelle condizioni dei mercati finanziarimondiali dove, tuttavia, permane ancoraqualche elemento di incertezza, e, sem-pre con riferimento all’ambito internazio-nale, ha illustrato le dinamiche del Pil:negative negli anni 2007-2009 e in ri-presa negli anni successivi negli USA enell’Area Euro, ad eccezione dell’Italiadove la serie di segni negativi è stata inin-terrotta, come peraltro quelli relativi allaproduzione industriale. “Quest’ultima,poi, nel nostro Paese” -ha dicharato ilprofessore- “ha seguito un andamento incontinua diminuzione giungendo, nelprimo trimestre di quest’anno, ad un li-vello inferiore di oltre 8 punti rispetto aquello dell’ ”Eurozona 27” (i dati ripor-tano per 110=2010: 91,6 per l’Italia e99,4 per l’Area Euro)”.

Tra gli indicatori commentati dal prof.Mella significativo è risultato quello rela-tivo al reddito delle famiglie che ha su-bìto, negli ultimi anni, una forte riduzioneinnescando il calo dei consumi e la con-trazione della propensione al risparmio -da sempre molto forte in Italia- fino alminimo storico. In particolare il profes-sore ha fatto notare come il differenzialedel reddito pro capite tra l’Italia e la

media dell’Eurozona, che nel 1995 era invantaggio di circa +3.500 euro per il no-stro Paese, a causa del progressivo de-clino, sia sceso a –500 euro e come ladifferenza tra il reddito della Germania equello dell’Italia, di circa 2000 euro procapite tredici anni fa a favore dellaprima, oggi superi gli 8 mila euro.

Molto interessante infine il passaggiosulla competitività delle nostre aziendeconnesso alla loro capacità di migliorarecontinuamente l’efficienza produttiva ecreare valore, legato cioè alle potenzialità

delle imprese in termini di produttività eredditività dei fattori con, in primo luogo,del fattore capitale. La remunerazione delcapitale -ha asserito il professore- è infattiuna variabile fondamentale di competiti-vità: nessuna azienda può mantenersicompetitiva nel lungo periodo se non rie-sce ad utilizzare il cosiddetto effetto di“leva finanziaria”. Per capire questoaspetto il professore Mella ha fatto osser-vare innanzitutto il dato relativo all’auto-nomia finanziaria che, nelle imprese dellanostra provincia, ha un trend (negli ultimidieci anni) in continua crescita, segna-lando la difficoltà delle imprese nel repe-rire i finanziamenti necessari e laconseguente necessità, per l’imprendi-tore, di finanziare i processi e gli investi-menti con proprio patrimonio. In seguitoha aggiunto all’analisi dell’autonomia fi-nanziaria quella relativa alla redditivitàmedia del patrimonio netto, che ha ripor-tato, per Pavia, valori sempre in contra-zione nella serie 1999-2010, attestandosi,nell’anno di riferimento, su percentualiesigue (1999=7,5% - 2010=0,6%). L’ab-binamento delle performances di questidue indicatori ha evidenziato chiara-mente, per le nostre aziende, l’impossibi-lità di sfruttare la leva finanziaria peraumentare la redditività del patrimonio equindi di migliorare la propria competiti-vità. Piero Mella ha ultimato la presenta-zione con alcune considerazioni sulconcetto di "crisi" che rimanda etimologi-camente a quello di scelta, dal momentoche separa due “stati”. A questo propositoha mostrato la parola crisi in lingua ci-nese, composta da due ideogrammi (detti

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“volti”): il primo “wei” che significa pro-blema e il secondo “ji” che significa op-portunità specificando che anche nellanostra lingua la parola crisi non rimandaad un evento totalmente negativo bensìun momento di transizione che può rap-

presentare un’opportunità di crescita. “Ma illudersi che dopo la crisi tutto tor-nerà come prima è un errore”. Questal’apertura dell’intervento del Dr. Seba-stiano Barisoni, il noto giornalista econo-mico che ogni giorno dà voce alla

trasmissione Focus Economia in onda suRadio 24, invitato alla giornata per contri-buire ad interpretare il difficile momentoche vive il sistema economico nazionale.

Il Caporedattore di Radio24 ha offertouna disincantata visione della situazionenazionale: “solo alcuni settori tengono esono quelli già vocati all’export, comel’agroalimentare e il vitivinicolo, settoriimportantissimi e cruciali ma non suffi-cienti a trainare l’intera economia italianache, per il resto, non ha al momentograndi chance, tanto che, da quando ini-ziano le serie storiche, gli indicatori eco-nomici non sono mai stati così negativi”.Barisoni ha continuato affermando chel’Europa è entrata in una seconda crisi acausa delle politiche regionalistiche tede-sche, teutoniche e nord europee, caratte-rizzate da eccesso di austeritàragionieristica e da totale assenza di unapolitica pro-gruppo che ha impedito al-l’Area di allontanare l’uscita dalla crisi,quando invece altri Stati l’hanno sorpas-sata già nel 2009/2010 ed ha affermato“…mentre l’Europa perde tempo a capirese sia meglio aumentare la tassazione fi-scale o l’età pensionabile, o entrambe, ilresto del mondo sta imponendo modellidi sviluppo”. Il giornalista ha espresso lesue perplessità sulle capacità di tenuta diun sistema produttivo basato sul 97% di

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microimprese e la necessità di fare retecome soluzione per le aziende per otte-nere più facilmente credito e per posizio-narsi sui mercati europei. “Bisognacambiare e smontare un proprio modellodi business che ha permesso di acquisiresuccesso e status sociale e di produrrebuoni margini di profitto. Non è facile madoveroso, soprattutto se si considera chele istituzioni non reggono, si veda la situa-zione del mondo bancario, del sistemaimpresa e del sistema welfare”. SecondoBarisoni perché l’intero Paese possauscire dalla crisi è necessario che l’Eu-ropa assuma un’iniziativa politica pertutta la Zona aprendo alla possibilità di“imbarcare” deficit -come è avvenuto inAmerica e in Giappone (paesi oggi in cre-scita) – attuando misure di defiscalizza-zione per i neoassunti, di riduzione delcuneo fiscale e soprattutto investendo ininfrastrutture, non solo pesanti ma anchedirette. Barisoni ha concluso il suo inter-vento recuperando il concetto iniziale:“Non stiamo attraversando ‘solo’ una fasenegativa ma siamo immersi in un cam-biamento epocale. Una crisi ha un ter-mine: inizia e finisce, si scende e si risale.Il cambiamento è un’altra cosa: nessunoè come prima, cambiano le gerarchie,cambiano i modelli ed i mercati. Dob-biamo essere preparati a questa muta-zione, con idee nuove, maggiore

impegno, più qualità e innovazione”.Dopo un breve dibattito, cui hanno presoparte le autorità presenti in sala, l’incon-tro si è chiuso con l’intervento della pro-fessoressa Zucchella, Preside della Facoltàdi Economia dell’Università degli Studi diPavia, che ha voluto ricordare i 50 annidella Facoltà proprio durante questa Gior-nata dedicata all’economia locale. “La Ca-mera di Commercio” - ha ricordato laprofessoressa – ha avuto un ruolo fonda-mentale nella nascita della nostra facoltà,non solo finanziario, se pure imponente(50 milioni di lire nel 1961 conferiti inconcorso con l’Amministrazione provin-ciale e la Banca del Monte) ma anchecome apporto istituzionale. Ricordano lecronache del periodo che l’allora Presi-dente Ricevuti, ravvisando un progettostrategico, con grande impegno riuscì amettere intorno a un tavolo gli attori isti-tuzionali del territorio e il Ministero, equello che sembrava un progetto ambi-zioso e impossibile nel giro di qualcheanno fu realizzato. Il territorio ebbe unafacoltà di Economia capace di risponderealle esigenze delle imprese”. Antonella Zucchella ha voluto -più che ri-percorrere la storia di questi cinquan-t’anni- fare una panoramica di quello cheoggi la Facoltà restituisce alla provincia.“Attualmente la facoltà di Economia (di-partimento) prevede tre lauree triennali e

quattro lauree magistrali, di cui 2 in lin-gua inglese”. – ha continuato la preside –“Una scelta storica quella della forma-zione internazionale che permette ai gio-vani sia di restare a Pavia sia, svolgendoun anno in Italia e uno all’estero, di ac-quisire 2 titoli, uno italiano e uno nelpaese prescelto”. La professoressa Zucchella in seguito, rife-rendosi ai dati sconfortanti del mercatodel lavoro, ha riferito come i laureati ineconomia riescano a trovare un impiego(anche se precario) in un tempo medio di180 giorni, a testimoniare che gli sforzidel dipartimento di economia vanno nellagiusta direzione, quella di non di regalaretalenti ed investimenti in istruzione ita-liani ad aziende straniere. Infine, ricolle-gandosi a quanto il Presidente deGhislanzoni auspicava per l’imprendito-rialità giovanile ha confermato: “E’ cam-biato l’orientamento dei giovani chesempre più chiedono di fare impresa,proprio per questo la Facoltà di Economiaha attivato il corso di imprenditorialità,per accompagnarli nel percorso chehanno scelto, anche se - ovviamente- ciòche si impara nelle aule non è sufficiente.Senz’altro si nota una maggiore consape-volezza negli studenti di quanto il suc-cesso si accompagni al sacrificio ed èincoraggiante osservare il loro sforzo ri-volto ad affrontare nuove sfide”.

I dati relativi alla dinamicaimprenditoriale del 2012hanno evidenziato una con-trazione della consistenza

delle imprese pavesi dello0,2%. Lo stock delle impreseregistrate al 31.12.2012, inProvincia, raggiunge il valore

di 49.793 unità a seguito di3.209 nuove iscritte e 3.310cessazioni (al netto delle can-cellate d’ufficio). Il tasso dicrescita, prossimo allo zero,testimonia un tessuto produt-tivo che cerca di resistere allarecessione ma nel contempo,se inserito nel confronto dellaserie storica dove spunta ilpeggior risultato dal 2006, vi-cino, dopo due anni di recu-pero, a quello del 2009-l’anno peggiore della crisi-denuncia la difficoltà del pe-riodo per il sistema econo-mico locale. La specializzazione merceo-logica del tessuto imprendi-toriale pavese mostra unassetto sostanzialmente inva-riato nella composizione ri-spetto al 2011, confermandola prevalenza dei cinquegrandi settori economiciche insieme concentranooltre l’80% delle attività eser-citate in provincia.

Tra queste al primo posto, intermini di numerosità, le im-prese del Commercio cherappresentano il 22% del to-tale (sostanzialmente stabilirispetto all’anno precedente)seguite, nello stesso ordinedel 2011, dalle Costruzioniche mantengono un’inci-denza del 18%, dall’Agricol-tura, che, seppur in flessione,pesa ancora sul sistema eco-nomico pavese il 14,6% edalle Attività manifatturiere(11%).

L’andamento registrato a li-vello settoriale mostra comegli effetti della crisi finanziariaed economica nell’ultimoanno abbiano colpito soprat-tutto i comparti tradizional-

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SINTESI DEL RAPPORTO PROVINCIALE SULL’ECONOMIA PAVESE

La Demografiadelle Imprese

mente trainanti l’economiadella provincia, che subi-

scono perdite significative. Intesta il Commercio, che ri-mane privo di 186 aziende (-1,7%), seguito a ruota dalleCostruzioni (-176 impresecon una variazione di -1,9%),dall’Agricoltura (-173 unitàpari a -2,33%) e dal settoreManifatturiero (-106 pari a -1,88%). Crollano anche le at-tività Immobiliari chesubiscono una variazione ne-gativa di oltre tre punti per-centuali con -82 azienderispetto alla fine del 2011. Ilrallentamento tuttavia ha in-teressato un po’ tutti i com-parti di attività economica,confermando in sostanza unamaggiore vitalità delle im-prese dei servizi. Variazionedi stock positiva in partico-lare per i servizi di telecomu-nicazione (+4,5%), diproduzione software e con-sulenza informatica (+3,1%),di supporto alle imprese perle funzioni d’ufficio e altro

(+2,3%) e per le attività spor-tive e di intrattenimento

(+1,2%) e quelle legate ad at-tività culturali (+10%) e al-

l’istruzione privata (+1,1%).

Relativamente alla formagiuridica si assiste alla dina-mica positiva delle società dicapitali che, con un incre-mento che dura da oltre undecennio e che spunta, ri-spetto al 2011, un valore paria +1,4%, rappresentano oggicirca il 19% del totale delleimprese registrate: un’im-presa ogni 5 circa a Pavia hala forma di società di capi-tale.La forma giuridica privilegiatadalle nostre imprese rimanecomunque la “ditta indivi-duale”, che rappresenta inprovincia il 61,3% del totaledelle imprese.

L’imprenditoria etnica, a

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Riepilogo dello stock delle imprese registrate a Pavia per forma giuridica. Anni 2002-2012

Imprese femminili: stock, saldi e var.% per provincia lombardaLombardia e Italia. Anno 2012

Elaborazione Ufficio Studi CCIAA Pavia su fonte Osservatorio Imprenditoria femminile – Unioncamere

Pavia, è particolarmenteativa: al termine del dicembre2012, il numero di impresestraniere presenti sul nostroterritorio ammonta a 4.332, inaumento rispetto all’annoprecedente del 4,4% e lapresenza di cittadini straniericon cariche, all’interno del-l’imprenditoria locale, spuntaun incremento tra il 2007 e il2012 di quasi il 35% atte-standosi, alla fine del 2012, a6.556 unità. Di queste il 67%è di origine extracomunitariamentre nel 33% la prove-nienza è comunitaria (conuna quota preponderante diprovenienza rumena pari al58%). Gli imprenditori nati inpaesi extra U.E. si concen-trano soprattutto nel com-parto delle costruzioni e delcommercio, con un peso ri-spettivamente del 36% e del21% dell’intero tessuto im-prenditoriale extracomunita-rio e in quello delle attività diristorazione con quasi 500unità (pari al 9,7% sul totaledella medesima tipologia diimprese). Gli Stati di origineche contribuiscono più di altriad alimentare le fila di questarappresentanza del tessutoimprenditoriale pavese sono,senza dubbio, l’Albania(16,2%), l’Egitto (15,1%), ilMarocco (12,2%), la Cina(11,1%) e l’Argentina (3,5%)che insieme rappresentanooltre la metà dell’imprendito-ria etnica non comunitaria.

A Pavia le imprese gover-nate da donne sono risul-tate, alla fine del 2012,11.275, in crescita dello0,20%. Un tasso inferiore siaa quello italiano (+0,51%) siaa quello totale lombardo(+1,0%) che tuttavia, non in-tacca il tasso di femminilizza-zione pavese (22,64%) checonferma la nostra provinciain seconda posizione a livelloregionale subito dopo Son-drio (26,09%).

Il contributo dato dalla com-ponente estera a questa rile-vante fetta di tessutoproduttivo provinciale , negliultimi otto anni, è più cheraddoppiata, sia nella com-ponente comunitaria, passatadallo 0,9% del 2005

all’1,90% del 2012, sia inquella extracomunitaria chenello stesso periodo è au-mentata quasi del 90%.

Le imprese artigiane man-tengono il loro rilevante pesonell’economia provinciale con15.528 aziende registrate allafine del 2010, pari al 31,2%del totale. La crisi sembraaver prodotto una contra-zione strutturale e non ancorastabilizzata del tessuto im-prenditoriale artigiano che,per il quarto anno consecu-tivo, chiude con un bilancioanagrafico in rosso: -227unità (pari a -1,44%), il calopiù rilevante degli ultimi otto

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11ª GIORNATA DELL’ECONOMIA

anni, dovuto probabilmentealla maggiore concentrazionedi queste imprese nei settoridelle costruzioni e del mani-fatturiero, i più esposti inquesti anni alle politiche diausterità e di contrazione delcredito e alle trasformazioniimposte dalla globalizzazionedei mercati.

Il comparto giovanile pa-vese incide sulla struttura im-prenditoriale della provinciaper l’11,05% (una quota si-mile a quella nazionale, pariall’11,08%, e lievemente su-periore a quella lombarda di9,69%) e sul totale nazionaledelle imprese giovanili per 8decimi di punto percentuale.

L’analisi congiunturaleNel 2012 la produzione indu-striale pavese ha evidenziatoun andamento negativo intutti e quattro i trimestri(media annuale del -4,15%) acausa del perdurare dellacrisi recessiva che ha colpitotutti i settori e le tipologie diimpresa. La domanda internaha manifestato un anda-mento decrescente soprat-tutto nella seconda partedell’anno, mentre la do-manda estera ha sostanzial-mente tenuto. L’indicegrezzo, che misura i livelliproduttivi, ha subito, nel datomedio annuo l’effetto “cu-mulo” dei diversi cali soffertie ha continuato il processo didiscesa giungendo a quota91,25 (2005=100), riportandocosì l’economia pavese indie-tro di tre anni, quasi ai valoricritici della crisi 2008-2009, aconferma, se mai ce nefosse ancora bisogno, dellapesante stagnazione incorso.

Il commercioesteroL’export pavese ha conse-guito nel 2012 un’ottima per-formance, con un incrementodi oltre il 10% rispetto al-l’anno precedente, meritando

il secondo posto nella gra-duatoria regionale, dopo Lodi- che peraltro si assesta suvalori assoluti notevolmenteinferiori a quelli pavesi - econ un notevole distacco daSondrio, al terzo posto conun +7%. Le importazioni pa-vesi sono invece diminuitedel 3,4% rispetto al 2011, inmisura minore rispetto aquanto avvenuto in Lombar-dia (-8%) e in Italia (-5,6%).

Nel contesto regionale la no-stra provincia partecipa perquasi il 9% alla composizionedelle importazioni totali e percirca il 4% alla composizionedelle esportazioni.

Dall’analisi dei macro settorimerceologici si evince che ilpiù significativo negli inter-scambi provinciali è quellodella chimica/gomma/pla-stica che pesa per quasi il

40% sull’export complessivoe rappresenta un quarto delleimportazioni provinciali. Alsettore chimico, per impor-tanza, segue il settore metal-meccanico ed elettronico,che rappresenta quasi il 38%dell’export complessivo e il20% dell’import, per un va-lore esportato di quasi un mi-liardo e mezzo e poco più didue miliardi di valore impor-tato. L’alimentare e il sistema

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moda confermano la loro va-lenza sulla composizione to-tale dell’export paririspettivamente al 12% e al5%, e dimostrano che talicomparti ci contraddistin-guono dal resto del territoriolombardo e nazionale.

L’Unione Europea è il princi-pale interlocutore commer-ciale della provincia di Paviadove si concentrano infatti il46% delle importazioni e il64% delle esportazioni. Invetta alla graduatoria deiPaesi per valore delle espor-tazioni troviamo -nel 2012- laFrancia, con 552 milioni dieuro (in calo del 3% rispettoal 2011), la Germania, che siposiziona al secondo postocon 537 milioni di euro e iPaesi Bassi al terzo, con 264milioni di euro.

Il mercato del lavoroLa continua contrazione deilivelli produttivi ha inciso ine-vitabilmente sull’occupa-zione. Le condizioni delmercato nazionale del la-voro hanno subìto infatti nelcorso del 2012 un progres-sivo inasprimento, dovuto alprotrarsi della fase recessivache ha indebolito la strutturaeconomica del Paese negliultimi anni. Nella nostra pro-vincia il mercato del lavoro haseguito in generale gli orien-tamenti in atto a livello nazio-nale e regionale,evidenziando tuttavia alcunepeculiarità. La domanda nonè stata in grado di assorbirel’incremento delle forze di la-voro verificatosi nel 2012, de-terminando per conseguenzaun rapido aumento delle per-sone in cerca di occupazione,che sono cresciute nell’arcodell’anno del 59%, passandoda 12.385 a 19.732 unità.Dopo la leggera flessione deltasso di disoccupazione rile-vata nel 2011, che avevaportato l’indicatore provin-ciale al di sotto della mediaregionale per la prima voltanegli ultimi anni, si è assistito,nel 2012, ad una brusca in-versione di tendenza che,

con uno scarto di 2,7 puntipercentuali, ha portato iltasso di disoccupazione al7,8%, il valore più alto dal2004 ad oggi.

Nel complesso, Pavia èstata, dopo Bergamo, la pro-vincia lombarda con la piùalta variazione del tasso di di-soccupazione su base annua(+ 54%), collocandosi conMilano e Monza Brianza al 4^posto per livello di disoccu-pazione più alto. Ma il pri-mato più scoraggiante èquello riferito ai giovani conmeno di 25 anni: per questacategoria di soggetti si regi-stra nel 2012 un tasso di di-

soccupazione del 33,7%, piùin linea con il dato nazionale(35,3%) che con la media re-gionale (26,6%).

La crescita del numero di oc-cupati nella provincia diPavia, per il 2012 è stata mo-desta, pari allo 0,25%, trai-nata per lo più dal settore deiservizi, anche se la perfor-mance migliore è realizzatadal comparto agricoltura che,dopo la forte contrazione sof-ferta nel biennio precedente,ha visto crescere il numero dilavoratori occupati del 8,8%rispetto al 2011, rimanendotuttavia ancora lontano dai li-velli pre-crisi.

Il turismoI flussi turistici in provinciadi Pavia sono positivi e increscita rispetto all’anno pre-cedente. In particolare si ri-leva un 26% circa in più pergli arrivi e un aumento del44,76% per le presenze. Intermini assoluti si sono regi-strati 206.121 arrivi e 591.925presenze con una perma-nenza media di 3 notti sul ter-ritorio. Il compartoalberghiero, in termini di pre-senze, ha registrato, nel2011, una crescita del57,2% rispetto al 2010, conperformances molto positive

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per i turisti stranieri, a scapitodi quello extra-alberghiero,che ha subìto invece unaflessione rispetto all’annoprecedente del 3,8%. Pavia si colloca anche per il2012, insieme a Mantova(214), al secondo posto -dopo Brescia- nella classificaregionale per numero diesercizi complementari, gra-zie alle 214 aziende agrituri-stiche autorizzate.

Scenario previsionaleLe premesse per un migliora-mento dello scenario sem-brano delinearsi, anche se a

ritmi relativamente contenuti.Per l’economia mondiale stainiziando un periodo di recu-pero, sostenuto dall’azionedelle banche centrali e dallariduzione dell’avversione al ri-schio dei mercati, anche senon paiono ancora materializ-zarsi le premesse per unavera ripresa e si prospetta,nello scenario dei prossimi

anni, al più, la possibilità diuna stabilizzazione dei livellidi attività economica. La nostra provincia, e l’Italiain generale, rimane, ancoraper il 2013, immersa in unafase recessiva e la crescita,per i due anni a venire, è mo-desta. L’unica componentedella domanda in migliora-mento sono le esportazioni. Il credito all’economia resta

scarso, la politica di bilanciorestrittiva. L’attività econo-mica inizierà a stabilizzarsinella seconda metà dell’annoma con una crescita insuffi-ciente a frenare la perdita diposti di lavoro. E tuttaviasembra di poter vedere unapur fioca luce in fondo al tun-nel della crisi. A suggerire ancora moltacautela tuttavia sono le politi-

che di austerità che gravanosui consumi e contraggono ladomanda interna e gli investi-menti. Si ritroverà il segnopositivo ed un’intensifica-zione della ripresa solo neiprossimi due anni, sulla sciaun allentamento delle politi-che fiscali restrittive e di poli-tiche dedicate necessarie arilanciare lo sviluppo econo-mico

31 Pavia Economica

Valore aggiunto procapite previsto per gli anni 2013-2015. Valori in euro correntie posizione in graduatoria della richezza prodotta a livello provinciale

L’analisi completa dei dati contenuta nel Rapporto sull’andamento dell’Economia locale 2012 e gli indicatori relativi al primo trimestre 2013 sono disponibili sul sito internet della Camera di commercio all’indirizzo: www.pv.camcom.it

E’ grande l’interesse per la Lituania mo-strato dalle imprese pavesi. Nove dellenostre aziende agroalimentari hannopresentato i loro prodotti a stampa ebuyer lituani nel corso di un workshoprealizzato a Vilnius il 17 aprile scorso. Allamissione commerciale ha partecipatoanche il Consorzio Tuttitaliafood in rap-presentanza di 5 delle sue associate ap-partenenti alla nostra provincia.Erano presenti: Az. Agr. Montini Luigi &Figli, Mondo Antico Sas di TiraboschiDario e C., Giorgi di F.lli Giorgi AntonioFabiano ed Eleonora, Az. Agr. Perego &Perego di Giorgio Perego, Az. Agr. CordiniEnrico, Az. Agr. Ca' del Ge', Ne.Ro WinesSrl, Azienda agricola Cascina Nuova, IoItalia Srl, Consorzio Tuttitaliafood.La Camera di Commercio e Paviasvi-luppo, dando ascolto all’interesse emersodal tessuto delle piccole e medie imprese,hanno promosso e realizzato la partecipa-zione di aziende agroalimentari della pro-vincia di Pavia ad una giornata di incontricommerciali presso le sale dell’ex con-vento Domus Mariae, unitamente ad unapresentazione alla stampa e a degusta-zioni molto apprezzate dai buyer locali digrande e piccola distribuzione. L’iniziativa era collocata nell’ambito delgemellaggio in essere tra il Comune diPavia e quello di Vilnius e gli incontri d’af-fari sul posto sono stati predisposti a curadella Camera di Commercio italiana perla Lituania.In rappresentanza della Camera di Com-mercio di Pavia, il componente di GiuntaGiovanni Merlino ha presentato a stampaed autorità locali le imprese presenti, leloro produzioni ed ha evidenziato come laricchezza di offerta e di prodotti del no-stro territorio può trovare un favorevolepunto d’approdo in una Lituania che èormai da alcuni anni membro effettivodella nuova Unione Europea allargata.Per il Comune di Pavia erano presenti gliAssessori Galandra (gemellaggi e coopera-zione internazionale) e Trivi (commercio).La missione, grazie al notevole rilievoavuto sulla stampa nazionale lituana e aicontatti avuti dagli operatori commercialipavesi con i buyer locali, ha gettato lebasi per interessanti sviluppi commer-

ciali, oltre ad aver rinsaldato la collabora-zione istituzionale fra le città di Pavia e diVilnius. La visita dell’Ambasciatore ita-liano, S.E. Renato Maria Ricci, ha confe-

rito ulteriore prestigio all’evento, duranteil quale si sono alternati assaggi di ap-prezzati prodotti nostrani quali risotti, sa-lumi e vino.

camera in dettaglio

Vilnius, un benvenuto a Pavia

diStefano Rubino

33 Pavia Economica

In Lituania successo dei nostri prodotti

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Due splendide giornate di sole hannoreso ancora più invitante la “Caccia ai te-sori dell’Oltrepò Pavese”, organizzata daPaviasviluppo il 26 maggio e il 2 giugnoscorsi. Una modalità di conoscenza e dipromozione della nostra Provincia inau-gurata l’anno scorso in Lomellina e cheproseguirà l’anno prossimo con il Pavese.Anche quest’anno i partecipanti hannopotuto muoversi lungo i due itinerari pro-posti sia bordo di propri mezzi, che utiliz-zando i pulmini messi a disposizione.Novità di questa edizione è stata la conse-gna alla partenza di una busta con enigmida risolvere in ognuna delle tappe previ-ste e la premiazione degli equipaggi cheportavano per primi le risposte esatte.

“Questa formula di valorizzazione della no-stra Provincia – spiega il Presidente dellaCamera di Commercio – abbina la visita amonumenti pubblici e proprietà private digrande valore artistico, alla degustazione ealla conoscenza dei prodotti tipici. L’annoprossimo toccherà al Pavese e speriamo chequesto nostro sforzo sia raccolto e portatoavanti anche dalle altre istituzioni pavesi invista di Expo 2015”. E che la formula sia piaciuta e molto lohanno dimostrato le tante iscrizioni regi-strate nelle due giornate e la provenienzadei partecipanti oltre che da Pavia, so-prattutto dalle province di Como, Varese,Milano, Piacenza, Alessandria e Lecco.

Domenica 26 maggio il primo percorsoturistico-culturale è stato “Brindisi tra icastelli” che ha preso il via da Cigognolacaratteristico borgo situato in cima ad uncolle dominante lo sbocco in pianuradella valle Scuropasso e che ha nel ca-stello di proprietà della famiglia Morattiuno dei tanti gioielli dell’Oltrepò, al mo-mento non visitabili. La seconda tappa è stata Pietra dé Giorgidove era prevista la visita al “CantinoneMedievale”. Grazie alla ristrutturazione del2001 è stata esaltata la tecnica costruttivaoriginaria in mattoni e sassi, unitamenteal soffitto a volta. Qui i partecipantihanno potuto degustare vini e prodotti lo-cali. La tappa successiva ha portato a Roccadé Giorgi e in particolare a Villa Fornace.

promozione territorio

diLaura OmesMario Cantella

Oltrepò pavesein primo pianograzie alla“Caccia ai Tesori”

35 Pavia Economica

Edificata nel Settecento rappresenta unesempio architettonico unico sul territo-rio per la ricchezza dei suoi interni e peril magnifico giardino all’inglese. Graziealla gentilissima disponibilità dei proprie-tari è stato possibile visitare gli interni im-preziositi da collezioni d’arte e degustarei vini dell’azienda.La quarta tappa è stata Montalto Pavesecon la visita alla Chiesa di Sant’AntoninoMartire e la passeggiata panoramica alBelvedere e al pozzo storico del Costiolo.Da Montalto si è poi scesi a Mornico Lo-sana dove il Castello di proprietà privataha accolto i visitatori, offendo loro vini edegustazioni varie, nonché la visita alMuseo Etnografico. Dal profano si è poipassati al sacro raggiungendo TorricellaVerzate per ammirare e conoscere la sto-ria del famoso “Santuario della Passione”e della “Via Crucis”. Ultima tappa il deli-zioso paesino di Oliva Gessi, immersonelle colline e la cui strada d’accesso coni cipressi sembra un angolo di Toscana. Lungo tutto il percorso i partecipanti

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hanno potuto visitare e acquistare vininelle cantine che hanno aderito all’inizia-tiva, oppure pranzare presso ristoranticonvenzionati che hanno proposto menutipici.

Il secondo itinerario si è svolto la dome-nica successiva, 2 giugno. “Tra sapori ecultura” il titolo scelto per far conoscerel’Oltrepò orientale. La partenza è statadalla piazza del mercato di Godiasco e dalì a Bagnaria dove è stato possibile effet-tuare una visita guidata al borgo medioe-vale ed ai calanchi, fenomenogeomorfologico erosivo provocato dall’ac-qua tipico del territorio collinare, e acqui-stare al mercato coperto le famoseciliegie.La terza tappa ha portato al Castello diOramala, suggestivo fortilizio situato nelcomune di Val di Nizza. Posto su uno spe-rone roccioso a 758 m. affacciato sullavalle Staffora, venne costruito dalla fami-glia Malaspina nel 1029. Verso la fine delXII secolo vede il momento di maggiorsplendore, diventando centro di diffu-sione culturale ospitando trovatori pro-venzali.Oltre alla visita sono state organizzate let-ture poetiche ed animazioni con abiti me-dioevali. Nel pomeriggio invece è statoproposto un laboratorio didattico perbambini con realizzazione di corone,spade, scudi e miniature medioevali escrittura su pergamena con la pennad’oca.La tappa successiva è stata a Varzi, convisita all’antico borgo dominato da duetorri, sotto e le quali si aprono le portedell’abitato e che ricorda ancora gli annimedievali di commercio e traffici, es-sendo posto sulla allora importantissimaVia del Sale. Insieme alla visita al borgomedievale è stato possibile visitare le tipi-che cantine dove si invecchia il ben notosalame.Da Varzi si è poi passati a Fortunago, unodei borghi più belli d’Italia:sulle viuzze,strette e chiuse tra antichi muri in pietrasi affacciano caratteristiche case in sasso,sapientemente restaurate e conservatenel loro antico aspetto.Maestoso e sottoposto ad un accurato erimarchevole restauro il castello di Mon-tesegale è stato la meta della successivatappa. Con la sua mole domina la ValleArdivestra ed è immerso in uno splen-dido scenario naturale costituito da man-dorli e boschi di castagni e dalla sommitàdelle sue torri si possono ammirare ipaesi di Rocca Susella, Stefanago, Torredegli Alberi e Val di Nizza.I visitatori hanno potuto ammirare unamostra di arte moderna e contemporaneae degustare prodotti tipici. Presso ilcampo dell’Associazione Arcieri Ardive-stra è stato inoltre possibile seguire mini-

corsi di tiro con l’arco.L’ultima tappa è stata la bellissima e pococonosciuta Pieve di San Zaccaria, lungola strada provinciale per Rocca Susella,appositamente aperta al pubblico.Costruita probabilmente nella prima metàdel XII secolo dai maestri comacini, laprima testimonianza storica risale al1164. La maggior parte dell’edificio fu in

seguito sconsacrato ed adibito ad usi agri-coli, mentre soltanto una piccola cappellarimaneva officiata fino al completo re-stauro compiuto negli anni Settanta.Insieme alla visita i visitatori hanno po-tuto assistere alla rievocazione storica incostumi d’epoca di un accampamentomedioevale all’esterno dell’Abbazia a curadella Contrada delle Braide.

37 Pavia Economica

Tre aziende pavesi sono state premiatealla “Selezione Vini da Pesce 2013”, con-corso internazionale indetto dalla Cameradi Commercio di Ancona e dall’ IstitutoMarchigiano di Tutela Vini, con la collabo-razione dell’Associazione Enologi Enotec-nici di San Pietro di Sirolo (Ancona).Adottenere l’ambito riconoscimento sonostate le aziende vitivinicole “Vanzini” diSan Damiano al Colle, “Giorgi F.lli & C.”di Canneto Pavese e “Cà del Gè” di Mon-talto Pavese. Il concorso, riservato solo ai vini bianchi

e rosati a denominazione di origine e adindicazione geografica tipica e ai vini spu-manti bianchi e rosati, ha visto la parteci-pazione di 259 aziende in rappresentanzadelle seguenti nazioni: Albania, Austria,Francia, Germania, Grecia, Italia, Porto-gallo, Slovenia, Ucraina

I vini sono stati suddivisi in dieci catego-rie e giudicati da cinque commissioni,ognuna delle quali composta da 4 enologi(di cui uno straniero) nominati dall’Asso-ciazione Enologi Enotecnici Italiani e da 3

giornalisti della stampa internazionale oesperti stranieri nominati dall’IstitutoMarchigiano di Tutela Vini.

In tre giorni sono stati valutati 543 cam-pioni. Complessivamente sono stati sele-zionati 421 vini, pari al 77% di quellipresentati. Sono stati premiati i vini chehanno conseguito il punteggio comples-sivo di almeno 80 centesimi, corrispon-denti all’aggettivazione “ottimo” in baseal metodo di valutazione “Union Interna-tionale des Oenologues”.

brevi di economia

Vini pavesipremiati ad Ancona

Si è tenuto il 4 luglio presso la Camera diCommercio di Pavia l’incontro dal titolo“UniCredit per la Lombardia” nel corsodel quale è stato presentato il nono “Rap-porto sulle Piccole Imprese di UniCredit,con focus per la provincia di Pavia”. La ri-cerca ha indagato l’importanza della digi-talizzazione per la crescita e lo sviluppodelle aziende del territorio ed in partico-lare come le nuove tecnologie digitali pos-sano favorire attività strategiche qualil’innovazione e la ricerca di nuovi mercatiall’estero, oggi la principale via di uscitadalla crisi per le piccole e medie imprese

locali. L’incontro è stato introdotto da Gia-como de Ghislanzoni Cardoli, presidentedella Camera di Commercio di Pavia. Aseguire si è svolta una tavola rotonda conRiccardo Battagin, Area Manager Pavia eLodi di UniCredit, Gianpebbe Moreschi,Presidente Moreschi S.p.A. e Fabrizio To-ninelli, Amministratore Unico di PA Digi-tale S.p.A. Sono state discusse temi comel’accesso al credito per le imprese del ter-ritorio e il rapporto tra banche e impresein questa difficile situazione congiuntu-rale dell’economia. UniCredit infine ha

presentato le iniziative della banca per fa-vorire l’internazionalizzazione delle im-prese, in particolare la nuova linea diservizi dedicata all’ internazionalizza-zione delle imprese, denominata “UniCre-dit International”. Nel corso dei primi 17mesi dal lancio sono 61 le imprese pavesigià accompagnate all’estero da UniCredit,90 le Start Up (imprese entro i 21 mesidalla costituzione) supportate dalla bancain provincia e 103 milioni di euro lenuove erogazioni di UniCredit per la im-prese del territorio di Pavia e provincia.

Unicredit, un aiutoa chi punta sull’export

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Sono 121 le strutture ricettive (agrituri-smi, ristoranti, alberghi) in provincia diPavia che fanno parte dell'Ospitalità ita-liana di Qualità, il marchio garantito dal-l'Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche.Rispetto all'anno scorso sono cresciute di6 unità.

La parte del leone la fa l'Oltrepò Pavesecon 60 strutture così ripartite: 29 agrituri-

smi, 24 ristoranti e 7 alberghi. La Lomel-lina con 38 strutture ha il numero più altodi alberghi (8), segue Pavia e il Pavese con23 strutture e solo quattro alberghi.

Lo scorso mese di giugno a Villa BottaAdorno di Torre d’Isola i titolari dellestrutture pavesi hanno ricevuto l'attestatodal presidente della Camera di Commer-cio, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli, nel

corso della manifestazione di presenta-zione della edizione 2013 dei “Percorsidel gusto di qualità e dell'ospitalità” dellaprovincia di Pavia. All'evento erano pre-senti il prefetto di Pavia, il vicepresidentedella Provincia Milena D'Imperio insiemeall'assessore al bilancio Franco Osculati, ilsindaco di Torre d’Isola.

Il presidente della Camera di Commercio

promozione territorio

Una Ospitalitàsempre più di qualità Sono 121 le strutture ricettive in provincia di Pavia certificate da ISNART che sono state premiate a Torre d'Isola dalla Camera di Commercio

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Giacomo de Ghislanzoni Cardoli ha pre-sentato il volume che contiene per cia-scuna delle tre aree della provincia diPavia una guida delle attrazioni artistiche,ambientali e dei prodotti tipici, ed ha con-segnato l’attestato con la targa in ottoneriproducente la “Q” di qualità che vieneassegnata da Isnart, l’istituto nazionale diricerche turistiche, presente con PietroZagara.

“La presenza sempre più qualificata di

strutture per l'accoglienza turistica – hadetto il presidente della Camera di Com-mercio – è un ottimo segnale in vista diExpo 2015. I titolari che abbiamo volutopremiare oggi dovranno essere i promotorie i testimonial del nostro territorio, propo-nendo insieme ai prodotti tipici, a partiredal vino al riso ai salumi, anche e soprat-tutto i percorsi turistici e gastronomici infase di definizione insieme al Paniere deiProdotti Pavesi. Dobbiamo tutti insieme in-tensificare gli sforzi per proporre eventi di

richiamo per rilanciare un territorio alleprese con non pochi problemi economici eche, anche nel settore vitivinicolo, è alleprese con difficoltà che preoccupano”.Il Presidente ha inoltre ricordato l'accordosottoscritto presso la sede dell’Ente Risi diCastello d’Agogna tra le Camere di Com-mercio e le Province di Novara, Pavia,Vercelli insieme all’Ente Nazionale Risi(vedi servizio su questo stesso numero dellarivista). Si tratta di un protocollo d’intesaper sostenere la proposta unitaria di valo-rizzazione dei rispettivi territori del risoad Expo 2015.“Un accordo da me fortemente voluto e co-struito che offre alla provincia di Pavial’opportunità di recitare, all’interno di Expo2015, un ruolo di primo piano - ha spie-gato - che se riusciremo a mettere incampo un gioco di squadra porterà turistiche avranno quindi bisogno di ricettività diqualità e personalizzata e di ristoranti dovepoter degustare le nostre specialità, a par-tire dal riso”Il messaggio lanciato dal presidente Gia-como de Ghislanzoni Cardoli agli opera-tori della ricettività della nostra provinciaè stato che: “per superare la crisi attualeoccorre non solo mettere in campo risorseeconomiche, ma avere e proporre una vi-sione del futuro grazie a progetti lungimi-ranti e condivisi. Posso affermare senzadubbi e sulla base di fatti concreti che laCamera di Commercio di Pavia la sua partela sta facendo appieno”.

Sono state 44 le aziende pavesi presentiall'edizione 2013 di “Vinitaly”, il saloneinternazionale del Vino tenutosi dal 7 al10 aprile scorsi. Una presenza consistentee qualificata coordinata e guidata da Pa-viasviluppo insieme al Consorzio TutelaVini Oltrepò Pavese.Le aziende pavesi hanno trovato spazioall’interno del secondo piano del “Pala-

Expo” accanto agli altri consorzi lom-bardi. Quest'anno la superficie espositivaoccupata è stata di 920 metri quadrati, 20in più rispetto alla precedente edizione.Oltre alle aziende era presente il bancod’assaggio del Consorzio Tutela Vini Ol-trepò Pavese, con le bollicine del Cruasé ela vivacità del Bonarda in primo piano econ proposte di degustazioni guidate.

“Uno spazio di promozione del territorioche è stato ancora più grande rispetto al-l'anno scorso – fa notare il Presidentedella Camera di Commercio Giacomo deGhislanzoni – e in controtendenza rispettoall’andamento delle altre zone lombarde.Un preciso e incoraggiante segnale che,unitamente alla consistenza della delega-zione pavese, ha dimostrato la coesione e la

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promozione territorio

Oltrepòin primo piano a “Vinitaly”

diLaura Omes

41 Pavia Economica

Anche a “Tuttofood”Pavia è stataprotagonistaSono state dieci le aziende selezio-nate per rappresentare la provinciadi Pavia a “Tuttofood”, la fieradell’alimentare per eccellenza chesi è tenuta presso Fiera Milano Rhodal 19 al 22 maggio. La manifesta-zione ha visto la partecipazione dioltre 1300 espositori, distribuiti in 6padiglioni per una superficie occu-pata di 80 mila metri quadratiLe dieci aziende pavesi giudicateidonee da Regione Lombardia,Uniocamere Lombardia e Fiera Mi-lano, hanno beneficiato della parte-cipazione gratuita in uno standpreallestito di 9 mq e di incontrid’affari con buyer esteri qualificati.Il piatto forte di questa edizione diTUTTOFOOD è stato proprio il busi-ness e la possibilità offerta alleaziende di avere visibilità interna-zionale, grazie alla .partecipazionedi buyers delle più importanti catenedella GDO internazionale e nazio-nale, grossisti, importatori, eser-centi, ristoratori e operatori delsettore agroalimentare.“Pavia è stata presente anche aquesta importante manifestazione –spiega il Presidente della Camera diCommercio Giacomo de GhislanzoniCardoli – con una rappresentanzanutrita e qualificata del meglio dellanostra produzione agroalimentare,questo grazie all’ottimo lavoro pre-paratorio svolto dalla azienda spe-ciale PaviaSviluppo. L’ edizione2013 di Tuttofood costituisce unatappa importante per la divulga-zione dei valori di Expò. E Pavia findall’inizio è risultata essere benpresente”.

Queste le aziende pavesi presenti a“Tuttofood”:

- Azienda Vitivinicola Vanzini (vino)- Cantine Francesco Montagna (vino)- F.lli Collivasone (ofelle) - Giorgi (vino)- La Scaletta (salame di Varzi)- Magrotti Pietro (salame di Varzi)- Molini di Voghera Spa (farine)- Salumificio Romagnese Srl- Tenimenti Castelrotto (vino)- Torveca Srl (caffè)

capacità di fare squadra per riaffermare laqualità dei nostri vini su un palcoscenicointernazionale come Vinitaly”.I dati dell’ultima analisi congiunturale sul-l’agricoltura lombarda (III trimestre 2012)redatta da Unioncamere Lombardia, di-mostrano che la domanda di vini italianirisulta essere particolarmente sostenutasul mercato estero, dove anche il prezzomedio del vino venduto nel 2012 è au-mentato del 22,3%.“Poichè non tutti i produttori oltrepadaniriescono ad accedere ai mercati esteri” –spiega il presidente Giacomo de Ghislan-zoni Cardoli– la Camera di Commercio diPavia e l’Azienda Speciale Paviasviluppohanno definto un programma di missionicommerciali che, nel corso di quest'anno,permetteranno di far conoscere e aprirenuovi mercati di sbocco al vino dell'OltrepòPavese”.Sulla dimensione internazionale di Vini-taly pone l'accento Paolo Massone, presi-dente del Consorzio Tutela Vini OltrepòPavese. “Anche quest'anno Vinitaly si di-

mostrata la vetrina più attesa che consentealle aziende di incontrare i principalibuyers internazionali. Ci siamo presentaticon le nostre bandiere, Bonarda e metodoclassico, per identificare sempre più il no-stro territorio e fare da apripista alla cono-scenza delle altre qualità che possiamovantare”.L’Oltrepò Pavese ha inoltre presentato aVinitaly il neonato Distretto del vino.Il presidente della Camera di Commerciodi Pavia, a nome di Unioncamere Lom-bardia, ha incontrato il governatore Ro-berto Maroni e l'assessore regionaleall'agricoltura Gianni Fava, in visita al pa-diglione Lombardia allestito al secondopiano del Palaexpo. “Nel corso della conferenza stampa con-giunta - spiega Giacomo de GhislanzoniCardoli – il presidente Maroni ha ribadito ilconvinto sostegno di Regione Lombardiaalla produzione agricola di qualità conazioni concrete a supporto sia della com-mercializzazione dei prodotti che della ri-cerca”.

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Una provincia sorprendente per varietà dipaesaggi e prodotti enogastronomici, perqualità della vita e fascino delle sue cittàd’arte. Con un vantaggio unico: non es-sere meta di un turismo di massa. Ma as-solutamente non conosciuta.Quattro giornalisti canadesi di Toronto inrappresentanza di un quotidiano presti-gioso come il “Toronto Star” e di riviste diturismo e tempo libero, una Public Rela-tion Manager e un tour operator, hannovisitato per 4 giorni la provincia di Pavia.Una iniziativa della Camera tramite Pavia-sviluppo che fa seguito all’azione che hacoinvolto operatori canadesi in occasionedi “Autunno Pavese 2012”. La delegazioneè stata selezionata dalla Camera di Com-mercio Italiana di Toronto. Il progetto èstato realizzato in partnership con la Ca-mera di Commercio di Monza, con cuisono stati condivisi alcuni costi e che hacurato la prima parte del “press trip”. Un tour che ha portati i giornalisti cana-desi a Vigevano, a Casteggio e zone limi-trofe, a Pavia e alla Certosa. Li abbiamoincontrati per farci raccontare le loro im-pressioni, per capire cosa li ha colpiti inpositivo e anche in negativo. Per racco-gliere indicazioni e, come vedremo,anche suggerimenti, indispensabili alleazioni di promozione e valorizzazione delnostro territorio che sempre più, per es-sere davvero efficaci ed efficienti, devonopartire da come gli “altri” soprattutto i po-tenziali visitatori stranieri ci vedono. Ocome, spesso succede, non ci vedono.Semplicemente perchè non ci conoscono.

Camminare nella storiaL’impressione più immediata ricavata daigiornalisti canadesi è stata quella di unagrande suggestione soprattutto a Vige-vano, alla Certosa e a Pavia. “Ci sembravadi essere immersi nella storia passata, disentirla rivivere nelle strade, palazzi, nellechiese, nei muri”. Piazza Ducale, la Certosae il Duomo di Pavia sono stati i monu-menti che più li hanno colpiti. “Ho avuto l’impressione di essere come inuna biblioteca di libri di storia che potevo

promozione territorio

“Avete tuttoe di qualitàma dovetecomunicarlo”

diMario Cantella

Le impressioni e i consiglidei giornalisti canadesiche hanno visitato Pavia

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sfogliare con gli occhi”. Giudizi positivi emolto interessanti che i giornalisti cana-desi hanno potuto cogliere e formarsi gra-zie all’ottima preparazionestorico-artistica di Ivan, guida in linguadell’agenzia “I viaggi di Tells”.

Storia, arte e quotidianitàAltro dato molto interessante che ha col-pito i giornalisti canadesi sono state “lestrade dei vostri centri storici dove convi-vono pedoni, biciclette, mezzi pubblici eanche auto”. E poi le attività commercialiche le rendono ancora più attrattive. “Sivede che la gente del posto, vive la città,questo lo abbiamo avvertito soprattutto aVigevano in Piazza Ducale, hanno cioè unrapporto diretto e quotidiano con gli spaziurbani e storici e questo costituisce una ul-teriore attrattiva”. Una frase di CristopherHume del “Toronto Star” dovrebbe servireda campagna comunicativa: “La sensa-zione è di essere in luoghi autentici”.

Pochi turisti, un gran vantaggioL’aspetto che tutti hanno evidenziato èstata la presenza, a fine giugno, di pochituristi. “Diversamente dai luoghi che cono-sciamo come Firenze, Venezia e Roma e chesono ormai insopportabili per l’eccessivapresenza di turisti, qui siamo stati piacevol-mente sorpresi di non aver visto comitiveorganizzate”. A qualcuno la situazione diPavia ha ricordato dei manifesti visti inBangladesh che invitavano: “Venite a visi-tarci prima dei turisti”. Per i giornalisti ca-nadesi questo è il momento giusto perPavia e la sua provincia di proporsi comemeta di un turismo non convenzionale emassificato.

“Non ci siamo sentiti turisti”La frase che andrebbe davvero posta allabase di ogni azione di comunicazione epromozione l’ha pronunciata Glan Baxterdella rivista del tempo libero “Zoomer”:“Qui da voi non ci siamo sentiti turisti maparte di una esperienza di autenticità e to-talizzante, dai monumenti al cibo straordi-nario, alla visita alle cantine”.

Pavia ha tuttoTutti sono stati concordi nel giudicare lanostra provincia come un territorio “inuna posizione speciale perchè vicinissima aMilano e che ha tutto; deve solo andareavanti, non c’è niente che non funzioni osia assente ma occorre far sapere chi siete,dove siete e le meraviglie che avete”.

Pavia questa sconosciutaTutti i giornalisti non sapevano niente diPavia prima del tour, ammettono di averlasentita nominare la prima volta quandosono stati invitati. Eppure sono personeche si occupano di turismo, arte, tempolibero, cucina. “Siete vicino a Milano, basterebbe esten-dere anche a Pavia le visite organizzate ma,soprattutto, puntare su quella fascia di turi-smo intelligente che vuole autenticità e nonluoghi massificati, cibo caratteristico per-chè legato ad un preciso territorio e perchèha una storia da raccontare”.

Le storie de ciboL’idea di narrare i piatti e i prodotti tipicidel nostro territorio è stato un primo sug-gerimento operativo. “La nostra idea dipartenza di cibo era pasta e pizza, ma quiabbiamo scoperto il risotto che ci ha fattoinnamorare perchè lo si produce qui ed è unpiatto straordinario che sorprende. Aveteun prodotto incredibile che dà dell’Italiaun’immagine diversa dal paese della pastae degli spaghetti. Ma pochissimi conosconoi vostri risotti, per non parlare del salumi,in particolare di quello d’oca. I canadesi im-

pazzirebbero”.E poi i vini: “sorprendente il Bonarda, unvino frizzante che non conoscevamo e cheda noi non c’è e ci ha conquistati per lasua autenticità”.

Festival e chefContinuando a parlare di cibo, l’argo-mento più gettonato nel corso dell’incon-tro, sono arrivati anche i suggerimenti.Un festival sul tipo di quello “Food&Wine” che si tiene in Colorado e poirapporti con magazine internazionale chesi occupano di cibo. Invitare un personag-gio televisivo e cuoco famosissimo negliStates come Robert Parker o David Roccoche spopola in Canada.

Pavia come Firenze“I canadesi e gli americani non conosconoPavia città, eppure avete monumenti,strade incantevoli, un lungofiume comel’Arno, un ponte coperto. Ma se nessuno co-nosce Pavia, nessuno nel decidere le meteturistiche fa la scelta di venire da voi”.

Anche punti negativiLe strade di collegamento prima di tutto.“Sono strette e per distanze anche brevi cisi impiega troppo tempo. Lungo questestrade poi abbiamo visto costruzioni tantobrutte quanto belle e straordinarie sono levostre citta d’arte”. Altro dato negativo leaperture di musei e negozi. “All’ora dipranzo o dopo l’aperitivo serale o anchedopo cena non si possono visitare i musei ofare shopping. Perchè?”.

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Forse non è un caso che la cappella delRosario in Duomo sia stata eretta unanno dopo la battaglia di Pavia, cioè nel1526, quando c’è l’illusione di essereusciti da un lungo e difficile periodo. Ildipinto però verrà commissionato piùtardi, dopo il sacco della città da parte diLautrec (1527) e dopo il necessario asse-stamento. La pala infatti viene realizzatanel 1530-31 da Bernardino Gatti il Soiaro(nato a Pavia nel 1495) e gli viene pagata70 scudi d’oro.La costruzione della nuova cattedrale ri-nascimentale, destinata a sostituire le duechiese romaniche esistenti, era incomin-ciata da pochi decenni (posa della primapietra: 29 giugno 1488) ed entro la finedel secolo XV si era compiuta la cripta;nel Cinquecento si procedeva alla realiz-

zazione del presbiterio e delle absidi mi-nori più vicine. Dunque il nuovo dipintotrova posto in una cappella di recente co-struzione, nell’abside alla sinistra del pre-sbiterio (ora altare del Crocefisso).La tavola rappresenta la Madonna del Ro-sario con san Domenico, sant’Alessandro edevoti; due angeli in volo sostengono la

corona sul capo della Vergine e reggonomazzi di rose. Come richiesto per le Con-fraternite, a contorno del dipinto si di-spongono i quindici episodi riferiti aimisteri del Rosario: quattordici a cornice,da leggersi in senso antiorario, e il quindi-cesimo con L’incoronazione della Verginenella tavoletta inclinata di coronamento.

cultura

La riaperturadel Duomo e la storia di un dipintoitinerante

diLuisa Erba

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A metà Settecento però si decide di collo-care al suo posto un altare del Crocifisso.La Madonna del Rosario viene così trasfe-rita nella vicina cappella dell’Immacolata(1769), nel cui catino sono dipinti i sim-boli della Madonna, tratti dalle litanie odal Cantico dei Cantici. In quest’occasioneviene realizzato il nuovo altare settecente-sco in marmi policromi, la cui incornicia-tura superiore prevede un piccoloriquadro di coronamento per la tavolettacon l’Incoronazione.Intanto i fumi di candele, torce e incensidovevano aver annerito la superficie di-pinta della preziosa tavola che, nel 1826,viene affidata a un maestro dell’Accade-mia di Brera, Agostino Comerio, perun’operazione di pulitura. A conclusionedel lavoro, nel febbraio 1827, Comeriosuggerisce di spostare il dipinto sul latoopposto della cattedrale, nell’altare dellaPassione, che lui ritiene più luminoso. L’idea è fatta propria dalla Fabbriceria che,il 14 aprile 1827, chiede al vescovo LuigiTosi l’autorizzazione per lo spostamento,precisando che «l’altare più conveniente asiffatto collocamento sarebbe quello dellaPassione situato presso la porta verso Ca-vagneria. Questo altare, oltre di ricevereluce bastevole è fornito di un ornato decente, ed è guarentito da un cancello di ferro di fattura discreta».I documenti ci informano che il dipintoesistente nell’altare della Passione devepassare in quello dove c’era la Madonna.Si tratta del «Signor morto in grembo alla

Madre, con la Maddalena, e i fedeli disce-poli […] opera di Carlo Sacchi», del 1669,che Francesco Bartoli (Notizia delle pitture,sculture ed architetture che ornano lechiese) descrive nel 1777, ed è identifica-bile con la tela che ora si trova in Vesco-vado, sulla scala che scende ai localidell’Archivio.La pala del Rosario viene si-stemata nella grande cornice in legno do-rato ma, essendo di dimensione inferiorerispetto allo spazio a disposizione, ri-chiede una integrazione alla base, effet-tuata con una semplice fascia doratasuddivisa in riquadri (fig. 1). Non c’è postoper la tavoletta con l’Incoronazione, chequindi viene appesa nella parte superiore,al centro del timpano arrotondato, inmodo inclinato e piuttosto precario.Il trasferimento viene attuato senza soffer-marsi troppo sui contenuti: che le dueparti dell’altare non siano coerenti appareevidente: nell’incorniciatura architettonicaangeli-cariatidi e colonne tortili sosten-gono una cimasa con volute che inqua-drano un medaglione centrale contenenteil simbolo cristologico del pellicano (chedà il sangue per i propri figli). Nella parteinferiore della cornice sono scolpiti i trechiodi, in riferimento alla Passione di Cri-sto. Analogamente i simboli della Pas-sione sono retti dagli angeli dipinti nelcatino absidale. L’altare settecentesco che conteneva lapala del Rosario, rimasto nella cappellaforse a contenere il dipinto dell’altare dellaPassione, non sappiamo quando sia stato

rimosso (forse nel 1932 dopo il completa-mento dei transetti?), ma ora lo troviamodalla parte opposta della chiesa. Sembre-rebbe allungato con l’inserimento delcorpo intermedio costituito da pilastrinilapidei e sportelli lignei dipinti ad arabe-schi (a contenere vani per le reliquie), chesi frappone tra la mensa e il dossale e ma-nifesta la non congruenza con le altre dueparti (fig. 3). Ospita ora la tavola con laSacra Famiglia con San Barnaba (1515), attribuita al Maestro delle Storie di Sant’Agnese, proveniente dalla cappellaBerzio della chiesa di San Marino. Il di-pinto è di dimensioni inferiori (circa cm200 x 160) rispetto alla cornice, è statopertanto adattato per mezzo di una profi-latura lignea di contorno e completato conuna fascia sottostante contenente l’iscri-zione «Et verbum caro factum est».Il di-pinto con la Madonna del Rosario che,durante il periodo di chiusura della catte-drale, era stato tutelato con l’applicazionedi una velinatura per scongiurare distacchidi colore, è stato recentemente sottopostoa restauro grazie alla Società per la Con-servazione dei Monumenti dell’Arte Cri-stiana in Pavia, il sodalizio che fonda lesue radici appunto su una antica Confra-ternita del Rosario. Riportata allo splendore della colorituraoriginaria, la tavola è pronta per tornare inDuomo; potrebbe essere l’occasione perricollocarla nell’altare di sua pertinenza(fig. 4) e per ricomporre anche la cappelladella Passione (fig.2).

1 • La cappella della Passione con la pala della Madonna del Rosario (foto 2012)

2 • Ipotesi di ripristino della cappella dellaPassione con la pala di Carlo Sacchiraffigurante la Deposizione di Cristo

3 • L’altare dell’Madonna del Rosario con la pala (Sacra Famiglia e San Barnaba)proveniente dalla cappella Berzio della chiesa di San Marino

4 • Ipotesi di ripristino dell’altare del Rosario con la rimozione del corpo interposto tra mensa e dossale e con la ricollocazione della sua pala e, in alto, del piccolo riquadro dell’Incoronazione della Vergine

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Importante e prezioso testimone dellastoria locale pavese, l’archivio dellaCamera di commercio di Pavia com-prende documentazione a partire dal Me-dioevo.Una parte delle carte antiche, relative alCollegio dei mercanti (1334-1784) equelle camerali dal 1764 al 1860, sonoconservate, dal 1979, dall’Archivio diStato di Pavia. La Camera di commercioconserva invece un consistente segmentoche dalla seconda metà dell’Ottocento ar-riva fino agli Ottanta del Novecento e nelcomplesso arriva a misurare circa 600metri lineari se mettiamo in fila carte, re-gistri e faldoni, escludendo dal computotutte le anagrafiche legate a imprese, albie ruoli. Alcuni frammenti di archivi anchemolto antichi che risalgono fino al XVI se-colo completano l’archivio storico came-rale. Le quantità di carte più numerosesono relative agli anni Trenta, Quaranta,Cinquanta del Novecento. Questa è lasola parte storica dell’archivio della Ca-mera di commercio di Pavia, molto piùampio e collocato in una struttura ad essodedicata in una area extraurbana a Vo-ghera. Un tempo queste carte stavanonelle cantine dell’ente in piazza del Lino ein piazza Mentana. In seguito alla messain sicurezza del complesso archivistico eal fine di rendere fruibile il proprio fondo,dal 2003 la Camera di commercio, pergarantirne una migliore conservazione euna maggiore fruizione, ha promossouna serie di attività che hanno portato alriordino e all’inventariazione dei fondiconservati contribuendo alla messa inluce, non solo di nuovi e importanti tas-selli di storia locale, ma anche dei forti le-gami tra ente camerale, territorio, abitantie istituzioni locali, nazionali ed interna-zionali. Il lavoro di ordinamento è statoaffidato al Centro per la cultura d'impresache si è occupato non solo del fondo ca-merale ma anche dei cosiddetti archiviaggregati, ovvero fondi appartenenti aenti diversi dalla Camera di commercio,ai quali questa a vario titolo era legata. Il riordino del fondo storico ha fatto

emergere, oltre alla documentazione di-spositiva, amministrativa, contabile, ri-guardante il funzionamento dei vari ufficie la gestione del personale, dal punto divista previdenziale, economico, formativoe assistenziale dell’ente nei decenni,molte carte che testimoniano l’interventodiretto della Camera di commercio sul

territorio in materia di: vigilanza sullaproduzione; vendita e approvvigiona-mento di beni; disciplina e sostegno delcommercio interno ed estero, dell’indu-stria e dell’artigianato; regolamentazionedei settori agricolo, forestale, zootecnico;controllo sui prezzi; insegnamento profes-sionale e tecnico; realizzazione di inda-gini, studi, statistiche, censimenti;regolamentazione di trasporti e comuni-cazioni e sostegno e incentivazione delturismo; assistenza sociale e previden-ziale; deposito di modelli, brevetti e mar-chi di fabbrica.Non solo, l’archivio evidenzia:• la forte connessione con ditte, imprese,associazioni, organi di controllo e vigi-lanza ed enti pavesi;• i rapporti, fitti e intensi, con organi isti-tuzionali statali, e locali, e con Camere dicommercio di altre province;• la nascita e lo sviluppo delle imprese lo-cali come testimonia, in particolare, il Re-gistro delle imprese;• l’impegno nella diffusione dei saperi edelle eccellenze pavesi attraverso mostre,fiere, convegni e conferenze di carattere,non solo locale, ma anche nazionale e in-ternazionale. Un esempio su tutti a livellolocale è l’importante manifestazionedell’Autunno pavese, della quale si conser-vano non solo i documenti relativi all’or-ganizzazione, ma anche locandine,

diAntonella Bilotto e Linda Giuzzi Storia, uomini,

imprese, cultura e territorio

L’ingente patrimoniodell’Archivio della Camera di Commercio di Pavia

Cultura

47 Pavia Economica

1• Cfr. verbale di chiusura del 9 marzo 1972.

brochure e manifesti a stampa, fotografie,programmi. A livello internazionale si ri-corda la partecipazione camerale alleEsposizioni internazionali di Parigi del1867 e 1878 e di Vienna del 1873, allequali oltre a commerciali e artigiani pa-vesi parteciparono personaggi illustriquali Torquato Taramelli e Cesare Lom-broso.Oltre alla documentazione camerale, ilfondo conserva anche i seguenti archiviaggregati:• Ente gestione legnami da lavoro e com-

bustibili vegetali (1941-1948)• Consorzio tutela vini dei colli della pro-

vincia di Pavia(1960-1979)• Consorzio provinciale risanamento be-

stiame bovino di Pavia (1961-1989)• Società per azioni Commerciale centro

Spa di Pavia (1951-1986)• Scuola professionale “A. Necchi” di

Pavia (v. sotto)• Patronato dott. Carlo Barilati (1892-

1935)• Causa Pia Migliavacca (1700-1850)• Commissione ampelografica della pro-

vincia di Pavia (1863-1878)• Giunta provinciale per l’Esposizione uni-

versale di Parigi del 1867 (1866-1868)• Giunta speciale per l’Esposizione di Pa-

rigi del 1878 (1877-1880)• Giunta provinciale per l'Esposizione uni-

versale di Vienna del 1873 (1872-1876)• Giunta provinciale per l'Esposizione na-

zionale di Milano del 1881 (1880-1884)• Comizio agrario regionale di Pavia

(1883-1917)• Comizio agrario di Voghera (1864-1898)• Consorzio agrario di Pavia (1863-1864)• Ufficio provinciale di ispezione degli

Istituti di credito e delle società com-merciali (1863-1883)

Un interessante esempio di fondo aggre-

gato, sia per completezza che per impor-tanza, è l’archivio della Scuola professio-nale Ambrogio Necchi di Pavia, preziosotestimone della storia e delle vicende diuna scuola di formazione professionale,punto di riferimento privilegiato non soloper i pavesi, ma anche per i numerosistudenti giunti a Pavia da tutta Italia. Lecarte testimoniano l’importante ruolo ca-merale non solo nella gestione e nell’am-ministrazione della Scuola, ma anchenella dotazione di locali e attrezzature. LaScuola, trae le sue origini dalla Scuolaprofessionale di Pavia, fondata nel 1907dalla Pia causa dell'industria, dell'alloraCongregazione di carità, che la ammini-strò fino all'anno scolastico 1933-1934.Seguì una gestione a cura del Consorzioobbligatorio provinciale per l'istruzionetecnica, facente capo al Consiglio provin-ciale delle corporazioni che, nel 1939,promosse la realizzazione della nuova edefinitiva sede edificata, su progetto del-l'architetto ingegnere Carlo Morandotti,su un’area donata dal Comune di Pavia,in piazza Marconi n. 6. È a questo pe-riodo che risale l’intitolazione della Scuolaall'industriale pavese cavaliere del lavoroAmbrogio Necchi, fondatore dei celebristabilimenti. Dal 1ottobre 1955 la Scuola fu ammini-strata dal “Consorzio per la gestione dellaSuola professionale Ambrogio Necchi diPavia”, costituito da Comune, Ammini-strazione provinciale e Camera di com-mercio, che cessò, dopo oltre undecennio di gestione, il 1 ottobre 1968 . Icorsi terminarono il 30 giugno dellostesso anno e, con l'anno scolastico1968-1969, alla scuola subentrò l'Istitutoprofessionale di stato per l'industria el'artigianato IPSIA, ospitato nei locali del-l'ex scuola “A. Necchi”.

È in questo contesto che è nato l'Archiviodella Scuola professionale “A. Necchi” co-stituito da carte che coprono un lassotemporale di oltre quaranta anni, daglianni Trenta agli anni Settanta del Nove-cento, con frammenti di carte precedenti.Il fondo conserva soprattutto documenta-zione relativa all’amministrazione dellaScuola, alla sua gestione economica, fi-nanziaria, del personale e degli studenti,all’attività didattica. Oltre ai documentiamministrativi e contabili (registri mastrie libri paga, fascicoli del personale, ecc.)sono presenti verbali, copie dello Statutoe del regolamento, documentazione ine-rente l'organizzazione e la gestione deicorsi di addestramento, nonché corri-spondenza che evidenzia i legami conaltre istituzioni pavesi. Particolarmenteinteressante risulta il materiale didatticoche comprende disegni, tavole e materialiprodotti dagli studenti, oltre che ungruppo consistente di fotografie, inbianco e nero di vario formato, raffigu-ranti allievi, aule, fabbricato della scuolaed eventi scolastici. E i documenti della Scuola Necchi sonosolo uno degli esempi della ricchezza chela Camera di commercio conserva nelproprio archivio storico. Il lavoro sullecarte antiche che ad oggi ha copertol’80% sta continuando. Sono disponibilirisultati di rilievo. È possibile infatti con-sultare l’inventario presso la Camera dicommercio e scoprire il valore di una do-cumentazione che, come detto sopratocca molti e vari aspetti della vita econo-mica e sociale del territorio. Gli stessiaspetti che di recente il volume sulle cele-brazioni dei 225 anni dell’ente cameraleha ricostruito con ricchi contributi di stu-diosi che hanno attinto proprio all’archi-vio storico camerale.

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Leonardo e Bramante, i massimi rappre-sentanti del Rinascimento italiano, furonocontemporaneamente a Milano dal 1481al 1499 chiamati da Ludovico il Moro. Elavorarono e comunque ebbero modo dicollaborare a diversi cantieri. Tra questi ilDuomo di Pavia e la Piazza di Vigevano.I rapporti tra questi due grandi artisti nonsono stati molto indagati, per cui il re-cente volume Forestieri a Milano. Ri-flessioni su Bramante e Leonardo allacorte di Ludovico il Moro”, scritto da Si-mone Ferrari e Alberto Cottino e pubbli-cato da Nomos edizioni, è un contributodecisamente importante ed innovativo.Negli anni compresi tra 1481 e il 1499Milano fu il più importante centro euro-peo nel campo delle arti, grazie al conver-gere di due personalità come Leonardo eBramante. Due personaggi straordinariche alla corte di Ludovico il Moro lavora-rono insieme a progetti e ad opere che ri-voluzionarono la storia dell’arte per isecoli successivi, pensiamo solo a SantaMaria delle Grazie.Simone Ferrari è docente di storia del-l’arte a Parma ed è con lui che parliamodelle prospettive storiche e critiche che ilvolume, scritto con Alberto Cottino a suavolta docente di storia dell’arte a Bologna,delinea e per molti versi svela per laprima volta.Partiamo dal termine “forestieri”.“Bramante arriva prima a Milano rispettoa Leonardo. Entrambi quando giungonoalla corte di Ludovico il Moro si portanodietro la tradizione pittorica ed architetto-nica dei centri prestigiosi da cui proven-gono, Urbino e Firenze. Due centriimportantissimi che allora esprimevanouna cultura figurativa classica e tardogo-tica. Proprio a Milano sia Bramante cheLeonardo sviluppano invece, da forestieri,un linguaggio autonomo che supera glischemi consueti per approdare ad esiti ri-voluzionari. Quello che con il nostro librodimostriamo con esempi concreti è che,entrambi, si lombardizzano ovvero si

pongono umilmente nella tradizione dellascuola lombarda che studiano per cam-biarla. Con questo atteggiamento di ri-spetto creano di fatto il Rinascimentosettentrionale, quello che i manuali ed ilibri di storia spesso saltano o affrontanoin poche e sbrigative pagine”.Si riferisce al lavoro comune a SantaMaria delle Grazie?“Santa Maria delle Grazie fortemente vo-luta da Ludovico il Moro è il santuariodella nuova scuola lombarda, il modelloarchitettonico per i secoli a venire. Miche-langelo nel pensare al cupolone di SanPietro nel 1546 parte proprio dalle ideegeniali di Bramante messe in opera a Mi-lano cui, non a caso, era stato affidato adinizio del XVI secolo il progetto. E Bra-mante per Santa Maria delle Grazie si ri-collega al Foppa della Cappella Portinaridi Milano, mentre in San Satiro a Milanoanticipa addirittura l’illusionismo ba-rocco.Ma restiamo ancora a Santa Maria delleGrazie. Nel “Cenacolo” Leonardo anticipa

Cultura

Leonardoe Bramantea Milanooperaronola rivoluzionedell’arte

diMario Cantella

Nuove indagini critichesulla corte di Ludovico il Morodegli storici dell’arteSimone Ferrari e Alberto Cottino

49 Pavia Economica

lo scavo interiore e psicologico dei perso-naggi, manipola la prospettiva che vienepensata per la prima volta in rapporto achi la guarda, per cui i personaggi degliapostoli e di Gesù Cristo noi li vediamo epercepiamo come se fossimo alla stessaaltezza. In più i protagonisti di questastraordinaria opera non sono tutti allastessa altezza, come erano stati ritrattifino ad allora nei cenacoli precedenti,hanno invece un movimento ad onda cheserve a drammatizzare ulteriormente lascena”.Il loro è stato dunque un rapportomolto stretto e anche consapevole diqueste novità che aprono alla “manieramoderna”?“La loro fu una relazione davvero fuoridall’ordinario, che colpisce per la conti-guità spesso impressionante nel lavorarea medesimi progetti, negli stessi cantieri,nel proporre modelli anticonvenzionalied eversivi rispetto ai paradigmi consoli-dati, d’impatto e originalità dirompente.Pensiamo al lavoro comune a SantaMaria delle Grazie e alle collaborazioniche ebbero in altri progetti che pure ri-masero sulla corte. Per il tiburio delDuomo di Milano agirono come un mo-derno studio associato e presentaronouna proposta progettuale unitaria”.Una collaborazione la loro che po-trebbe esserci stata a livello di idee siaper il Duomo di Pavia che per la piazzadi Vigevano?“Per quanto riguarda il Duomo di PaviaGianni Carlo Sciolla che ci ha fatto l’onoredi scrivere una prefazione al nostro vo-lume, ha scritto in “Leonardo a Pavia” pa-

gine insuperate. Giustamente insiste sullavisita a Pavia di Leonardo probabilmentenegli anni 1487-1488 e sul suo grande in-teresse per la struttura urbana e per lapresenza del Ticino che lo spingono a stu-diare a fondo il tema del rapporto città /corsi d’acqua.Per quanto riguarda la Piazza di Vigevanosono propenso a ritenere di sì, tenendoconto della portata dell’intervento di Lu-dovico il Moro che, come ha mostratomolto bene Luisa Giordano, tendeva afare di Vigevano una città dinastica di

grande rilevanza, se non addirittura lacittà ideale. La novità assoluta dellaPiazza per non parlare di alcune parti delCastello alle quali sappiamo per certo cheBramante lavorò, doveva necessaria-mente suscitare l’interesse di Leonardo. Ilproblema è che venivano pagati poco daLudovico il Moro che per questo, spesso,finì per dar vita ad esecuzioni affrettate ea non garantire una assoluta e rigorosacoerenza tra le diverse fasi dei lavori”. Nel libro affrontate temi nuovi, come ilrapporto con i gruppi di Compianti esoprattutto con Durer.“I Compianti emiliani “di Guido Mazzoniispirarono la gestualità del Leonardodell’”Ultima Cena” ed è davvero stranoche nessuno fino ad oggi abbia notato lasomiglianza marcatissima e ben ravvisa-bile con i gesti degli apostoli del Cena-colo. Pensiamo che ciò sia dovuto al fattoche non si pensa mai che il grande artistapossa guardare ai piccoli artisti, mentre èesattamente il contrario.

Con Durer le tangenze e i riscontri sonomolteplici e al riguardo ritorna ancorauna volta Pavia. Nella sua permanenza inItalia settentrionale nel 1506 noi pen-siamo che Durer possa essersi recatoanche a Pavia a trovare l’amico ed uma-nista tedesco Willibald Pirckheimer, dalui più volte ritratto, che a Pavia studiò equindi, grazie a lui, può aver visto e am-mirato le tracce locali lasciate da Bra-mante e Leonardo. E da Pavia e anche aVigevano a Milano il tragitto per uominidi quell’epoca e tempra era breve e age-vole”.

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CONTATTI - PAVIASVILUPPO Az. Spec. della Camera di Commercio di PaviaCorso Strada Nuova 47/d - Tel.: 0382 393271 Fax 0382-393270 - email: [email protected]

CORSI DI FORMAZIONE CORSI INTERAZIENDALI E A SUPPORTO ALLA CREAZIONE D’IMPRESA

settembre24VALUTARE LE PRESTAZIONI DEL PERSONALE E INTRODURRE UN SISTEMA PREMIANTE

settembre26COME SI FORMULA IL BUDGET

marzo26IMPRENDITORI OGGI – EDIZIONE DI PAVIA

ottobre2CREARE UN’IMPRESA DI SERVIZI PER L’INFANZIA

ottobre8LA REDDITIVITÀ DEL CLIENTE: COME SEGMENTARE LA CLIENTELA E GUADAGNAREDI PIÙ DAI CLIENTI CHE RENDONO POCO

ottobre15ANALISI DEL DRAFT ISO9001

ottobre17STRUMENTI DI AGEVOLAZIONI INAIL: COME PREMIARE LE IMPRESE IN RELAZIONEALL’ATTUAZIONE DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE DI IMPRESA

ottobre22TEAM COACHING: L’ARTE DI GESTIRE I GRUPPI DI LAVORO CON GLI STRUMENTI DEL COACHING

ottobre28RICERCHE DI MERCATO: METODIE STRUMENTI PER ASPIRANTI IMPRENDITORI

ottobre30LA GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO ATTRAVERSO L’UTILIZZO INTEGRATO DEI SISTEMI DI PAGAMENTO INTERNAZIONALI, DELLE GARANZIE BANCARIE, E DI ALTRI STRUMENTI

ottobre31LA GESTIONE DEGLI ACQUISTI

ottobre7METTERSI IN PROPRIO: VALUTARE LE PROPRIEATTITUDINI IMPRENDITORIALI

PROGRAMMA PROMOZIONALE ITALIA-ESTEROSONDRIO FESTIVAL Progetto turismo green, Sondrio 30 SETTEMBRE 6 OTTOBREAUTUNNO PAVESE DOC Mostra mercatodelle tipicità agroalimentari della provincia di Pavia, Pavia DAL 4-7OTTOBREANUGA Salone internazionale cibi e bevande, Colonia 5-9 OTTOBRE

Iniziative PAVIASVILUPPO settembre-ottobre 2013

ottobre3LE CONDIZIONI GENERALI DI VENDITANEGLI SCAMBI INTERNAZIONALI

I servizi della Camera di Commercio di Paviaper l’IMPRESA

Sportelli anagrafici albi - ruoli - registriUna rete di uffici camerali al servizio della trasparenzaamministrativa: dal Registro delle Imprese, all’Albo Artigiani,al Ruolo Agenti e Rappresentanti di Commercio, al Ruolo Mediatori, a quello degli Spedizionieri, e così via.Tel. 0382.3931

Sportello di Informazione StatisticaPer consultare gratuitamente le pubblicazioni ISTAT e ottenere in tempo reale le informazioni estraibili dalle banche dati a disposizione. Tel. 0382 393288 - Patrizia Achille

Euro Info CentreUna rete di centri specializzati a livello regionale che offrono alle imprese un servizio di informazione comunitaria su leggi e finanziamenti. Per far crescere latua azienda in Europa affidati alla competenza di un organismo specializzato. Tel. 0382 393215 - Stefano Rubino

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Brevetti - MarchiPresso l’Ufficio è possibile effettuare il deposito di Brevetti per Invenzioni e Modelli Industriali di utilità e ottenere la registrazione di Marchi d’Impresa, di competenza dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi c/o Ministero Attività Produttive.Tel. 0382 393245 - Stefano Gatti

Osservatorio economicoUna struttura permanente che monitora l’andamentodell’economia provinciale, ne analizza le dinamiche principali, studia le sue evidenze statistiche e ne dif-fonde i dati, raccordandoli con le tendenze in atto a livello regionale, italiano e internazionale.Tel. 0382 393289 - Patrizia Achille

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Sportello AmbientePer informazioni e ritiro del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale - MUD e relative istruzioni per la compilazione e il deposito.Tel. 0382 393222 - Eva Trovamala

PaviasviluppoUn’azienda Speciale al servizio delle imprese, che svolgeattività di promozione, assistenza e animazione economicanei seguenti ambiti:• Manifestazioni fieristiche Italia - tel. 0382/393401• Manifestazioni fieristiche internazionali e missionicommerciali - tel. 0382/393215• Formazione aziendale e professionale - tel. 0382/393261• Supporto ad aspiranti imprenditori (Punto Nuova Impresa) - tel. 0382/393235• Promozione del territorio e Turismo - tel. 0382/393277Tel. 0382/393271 - Danilo Rossini

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VOGHERA: via Montebello, 16 bisTel. 0383 44497 / 360399 - Fax: 0383 214296e-mail: [email protected] [email protected]