Puzzle giugno 2015

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puz zle IL NUOVO MODELLO DI INFORMAZIONE ANNO III N.3 - GIUGNO 2015/

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Puzzle giugno 2015 Quarto numero del giornale delle scuole superiori di Pesaro dell'anno scolastico 2014/2015 Paginone centrale con calendario eventi estivi pesaresi.

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ommario

UNIVERSO SCUOLA

- Questa riforma non ci riguarda!3

- Bagaja12

- Zoè Microfestival12

- Vill’n’Roll 201511

MUSICA

CALENDARIO EVENTI PESARESI ESTATE 2015

POSTER GIONA SULLA LUNA

- Dreamland, l’Area 516

FERMATA UFO

- L’Europa tende alla guerra5

DAL MONDO

- Matteo Rombolini4

- Il Presidente si siede al Tavolo3

RISIKO

CINEMA

- Il ritorno del CinemAperto15

- Mobilità giovanile europea13

BUON LAVORO

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Woodschool 2015Anche quest’anno il Tavolo Stu-denti organizzerà Woodschool. Vale la pena ricordare alcune cose e spie-garle, forse per la prima volta, ai primini. Il Tavolo Studenti è composto da tut-ti i rappresentanti di tutte le scuole. Woodschool pertanto è la festa di tutte le scuole. Certo viene fatta al Campus, ma non è la festa di quelle scuole lì e basta. Il campus offre i suoi vantaggi logistici e una fantastica location inci-ma alla collina, ed è uno dei luoghi più legati al mondo della scuola che abbia la nostra città, per questo è stato da subito ritenuto il luogo ideale. Ma Woodschool non esclude nessuno. Basti pen-sare al grande contributo che danno tutti parte-cipando ai tornei e facendo da staff. Per questo anche quest’anno sarà una grande festa condivisa. Il nostro obbiettivo non è fare l’ennesimo evento estivo. Noi vogliamo creare un momento dove gli studenti possano stare insieme e divertirsi in quanto tali, senza distinzioni di scuole o di classi. Stare insieme e conoscere nuova gente all’aperto, con momenti di musica, ma anche di sport e di socializzazione, luoghi e situazioni ben diverse dalle anguste discoteche a cui ci abituano le co-siddette “feste delle scuole” che ben poco hanno di studentesco.Woodschool è organizzato dai rappresen-tanti, studenti come voi. Non è finanzia-to da nessuno, se non dalla voglia di sta-re insieme che dimostriamo noi studenti. Vi verrà chiesto in questi giorni di donare 2 euro per avere in cambio un buono paghi 1 prendi 2 sul bere. Non è una trovata per fregarvi soldi, anzi alla fine ci si perde rispetto a vendere 2 birre a prezzo pie-no. Ma quelle offerte permettono di sapere quale limite darsi, quanto si può osare. Perciò se volete una bella festa donateli quei due euro. Vi torne-ranno indietro in termini di qualità dell’evento. Oppure iscrivetevi alle gare e lottate per la vit-toria della vostra scuola, rendendo il momento sportivo veramente partecipato e competitivo. Ma soprattutto non mancate l’11 sera all’even-to, che questa volta suonano pure i Camillas.

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- Il Degrado - mostra fotografica4

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- Pesaro Comics & Games14

- Mia Madre15

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ommario niverso Scuola

Tutti ormai sappiamo qualco-sa sulla nuova riforma della Scuo-la, la cosiddetta “Buona Scuola”. Ma leggendo articoli a riguardo o la legge stessa penso che, come molti altri studen-ti, abbiate fatto fatica a capire che riper-cussioni abbia su di noi. La riforma parla pochissimo di studenti; parla di presidi, di professori, di precari, merito (ma per i prof) e tante altre cose che sono ben lontane dal “nostro mondo scolastico”. In fin dei conti a noi che importa se ci sarà un preside rambo? Noi abbiamo già l’insegnante rambo. Se valuteranno i pro-fessori ? Figuriamoci infatti se la nostra opinione sarà presa in considerazione e giudicata oggettiva. Che ci frega se ogni tre anni verrà steso un piano per la scuo-la e il preside potrà cambiare il corpo do-centi? Che ci frega se li sceglierà diretta-mente o glieli daranno a caso? La scorsa settimana i Giovani Demo-cratici, movimento giovnile vicino al PD, hanno organizzato un dibatti-to aPesaro invitando un dirigente del-la Federazione degli Studenti, una delle associazioni che ci rappresenta a livello na-zionale. Si, non lo tutti lo sanno, ma anche gli studenti hanno delle specie di sindacati. Questo ragazzo (universitario) ha detto che, come Federazione, non sono del tut-to contrari al disegno di legge. Perchè “dal punto di vista degli studenti cambia vera-mente poco”, anzi ci sono delle conquiste come la creazione di linee guida generali per il Diritto alla Studio che finalmente equiparerebbero i servizi regionali resi agli studenti.

Basta quindi. Nulla di grosso cambierà, anzi qualcosa forse migliorerà pure. Non è la riforma Gelmini: i soldi li mettono, non li tolgono, i prof li assumono, non li licenziano, c’è il merito, non toccano i programmi, non mettono le aule pollaio.

Peccato che...Le aule pollaio resteranno. Sul diritto allo studio non c’è scritto nulla di preciso visto che fa parte delle deleghe in bianco al Go-verno. I soldi messi sono ridicoli se divisi per le scuole italiane. Il “preside manager” (molto più concreto di “preside rambo”), come in un’inmpresa, servirà a far tante cose, fra cui cambiarci i professori quando vorrà. Infatti è vero che la riforma parrebbe

Questa riformanon ci riguarda!

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Unon riguardare direttamente noi, ma se ci pensate bene per noi sarà un bel problema. Senza andare a toccare temi come la verti-calizzazione delle istituzioni e l’autonomia.Quante volte vi è capitato di cambiare prof di una materia? Cambia il metodo, cambia lo stile, cambiano le competenze (che certo possono migliorare) e si riparte da capo (lui deve conoscere da zero ben trenta nuo-ve persone).Ecco, immaginate che potenzialmen-te potrebbe cambiare per 5 anni di se-guito! Ogni anno sarebbe come rico-minciare, ogni anno un’incognita, ogni anno un nuovo stile e ritmo al quale abi-tuarsi; perchè poi i voti li continuiamo a prendere anche noi, non solo i prof. Certo a volte la situazione migliorerà, ma non sarà mai stabile. Pensate cosa vuol dire cambiare prof in quinta superiore! Per finire un articolo che altrimenti sa-rebbe troppo lungo voglio solo raccon-tare un aneddotto tragicamente vero per farvi capire quanto possa essere peri-coloso il potere, già grande, dei presidi.

Qualche anno fa, il preside di una liceo, do-vendo modificare il regolamento delle gite, eliminò, senza il parere del Consiglio d’I-stituto, il Fondo per Studenti non Abbienti, quello che serve per aiutare chi ha proble-mi economici ad andare in gita con gli altri. Quando il Consiglio si accorse, la sua risposta fu “l’ho fatto perchè in questa scuola non esistono i pove-ri, se ci sono, sono evasori fiscali!”. Per ripristinare quello che il Preside aveva cancellato in un giorno ci volle un inte-ro anno di consigli. Intanto per mandare in gita i ragazzi si dovettero raccogliere soldi ai cineforum, solo perchè una per-sona pensava che quello che è un diritto (Diritto all Studio, quello vero) in realtà fosse un privilegio per presunti evasori. Ci sono certamente anche presidi bravi e poi ci sono questi, ma saranno tutti Presidi Manager. Problema: se una ditta fallisce la merce in più si butta o si vende, ma se è una scuola a fallire, cosa si fa degli studenti?

L’ultimo Tavolo dell’anno si è chiu-so in bellezza e non solo per il buffet. Infatti, durante l’utlimo incontro mensile dei rappresentanti, questi hanno potuto incontrare il Presidente della Provincia, Daniele Taglioni, a cui si è poi aggiun-ta l’Assesore comunale Mila della Dora. I rappresentanti hanno avuto la possibilità di conforntarsi apertamente, in particolare con Taglioni, sulle questioni che riguar-dano le nostre scuole superiori. Molti i punti toccati, dall’edilizia scolastica (per la quale pare ci siano buone notizie e molti interventi in programma) fino al recente problema della settiamana corta o lunga. Su quest’utlimo punto si è accesso il di-battito, visto che in alcune scuole la questione delle settimana corta è stata fatta passare come decisione obbliga-toria, mentre Taglioni ha ribadito che è una scelta che spetta alle scuole, anche se poi chi farà la stessa scelta si dovrà co-ordinare). Tutti d’accordo insomma: se la scuola non lo ritiene adatto, può non farlo, la scelta spetta al Consiglio d’Isti-tuo, come accaduto a Genga e Bramante. Meno accordo c’è stato sul fatto che questa manovra fosse anche nell’interesse della di-dattica e non solo dell’ottimizzazione delle risorse (in particolare dei finanziamenti al trasporto scolastico). Per gli studneti infatti difficilmente la settimana corta cambierà la didattica se a monte non ci sarà una con-

certazoine con i professori e una riforma nazionale dei programmi. Taglioni invece ha sostenuto che il cambio di orario po-trebbe costituire di per sè l’occasione per una necessaria revisione di metodi e tempi didattici all’interno di ogni singola scuo-la. A supporto di ciascuna posizione sono state portate le esperienze più negative di Urbino e più positivi del Santa Marta. Dibattito importante e acceso insomma, di cui sicuramente resterà, come ricorda-to dall’Assessore Della Dora: l’avvio di un percorso privilegiato di confronto e discus-sione per i rappresentanti delle scuole con le istituzioni locali, per parlare di scuola e giovani. Un passo imporante verso una rappresentanza più autentica ed efficace, ma che richiederà più responsabilità e se-rieta da parte dei futuri rappresentanti. Si chiude quindi con molti spunti e poten-zialità per il prossimo anno, questo terzo Tavolo Studenti. Ci vediamo a #woodscool2015

Il Presidente si siede al Tavolo

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Si è conclusa la mostra organizzata dall’Associazio-ne Tavolo Studenti nei locali della Stazione Gauss. La mostra aveva come tema il Degrado ed era com-posta dalle foto degli studenti degli istituti: Bra-mante, Genga, Marconi , Mamiani e Mengaroni. Gli studenti erano stati invitati a rappresentare attra-verso la fotografica ciò che ritenessero essere il degrado. Un degrado fisico di luoghi e strutture, dovuto all’abban-dono o al passare del tempo; ma anche un degrado so-ciale e morale che colpisce la società e i suoi individui. Un’alta partecipazione di ragazzi a quello che era anche un concorso che ha visto vincitori due studenti del Mengaroni. A votare è stato il pubblico della mostra che ha as-segnato il primo premio a Thomas Balducci (foto sotto) e il secondo a Francesco Della Chiara. E’ stata sicuramente una bella iniziativa che, soprattutto con l’inaugurazione, ha riscosso molto successo e tantis-sima partecipazione da parte di persone di tutte le scuole. Un’inaugurazione che ha saputo coniugare alla foto-grafia anche la recitazione e la musica, grazie, in par-ticolare, agli allievi dell’Accademia Zero Crossing. Sicuramente questo genere di iniziative che danno spa-zi e visibilità ai talenti artistici degli studenti, in una cit-tà dove non è sempre facile trovare tali spazi di espres-sione, sono importanti per il mondo della Scuola. Per questo l’associazione cercherà di ripetere l’esperienza del concorso/mostra anche nei prossimi anni, ampliando la possibilità di partecipazioni a quanti più studenti possibile.

Il Degrado - mostra fotografica Matteo RomboliniTutti

Matteo Rombolini, rappresentante del Bra-mante, ci ha accompagnato con i suoi innu-merevoli articoli in tutti i numeri precedenti. Ma non solo! Pensate che in ogni numero c’era-no un articolo che parlava di Matteo Rombolini o un’intervista a Matteo Rombolini o varie citazioni di Matteo Rombolini. Insomma “Matteo Romboli-ni” compariva in media tre volte in ogni numero.

Questa volta no. Purtroppo per i troppi impe-gni il suo contribu-to è venuto a mancare. Noi della redazione però non potevamo permette-re che questa tradizione venisse a mancare e quin-di con questo articolo abbiamo voluto scrive-re “Matteo Rombolini” anche più del solito.... Una buona estate a tut-ti, e soprattutto a Matteo Rombolini.

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Dal Mondo

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L’Europa tende alla Guerra

Gastone Rossi

La possibilità di un’entrata in guerra dell’Italia è sempre più verosimile e vi-cina. Quella che si respira è un’aria di guerra la cui causa è da ricercare nella necessità di espansione dei vari poli im-perialisti (Unione Europea e Stati Uni-ti per primi) che, per coltivare le loro economie capitaliste hanno bisogno di ampliare i loro territori per avere nuova manodopera e nuove risorse da sfruttare e nuovi bacini di utenti a cui esportare. Quindi: devastazione e massacri. il tutto, si intenda, infiocchettato per l’opinio-ne pubblica da “guerra umanitaria” o “missioni di pace” per portare democra-zia, il modello è sempre lo stesso: c’è un dittatore che opprime, c’è il popolo che si ribella, ci sono i media internaziona-li che sostengono in ogni modo questa visione ci sono infine i governi occiden-tali che sentono il compito “storico” di intervenire dovunque e comunque a di-fesa della civiltà. Basti notare l’anello di fuoco di guerre che circonda, non a caso appunto, il territorio europeo. Partiamo dall’Ucraina dove l’anno scorso in segui-to ad un golpe si è insediato un governo, composto in maggioranza da dichiarati nazifascisti, che malgrado la grave crisi economica e il rischio di default sta ul-teriormente dilapidando le casse pubbli-che scegliendo di condurre una guerra contro le autoproclamate repubbliche popolari che hanno deciso di resistere a questo potere. Una guerra violentissima e asimmetrica: bombardamenti pesantis-simi e stragi contro gli equipaggiamen-ti fatiscenti della resistenza; ma anche manovre volte ad affamare le resistenze: imposizione di tasse altissime su prodot-ti alimentari e farmaceutici facendone aumentare i prezzi, azzeramento di ogni servizio pubblico (scuole, ospedali ecc..) e sospensione del pagamento delle pen-sioni. Questo con la complicità dei poli imperialisti Unione Europea e Stati Uniti che hanno tutto l’interesse a che l’Ucrai-na si staccasse dalla Russia per poter estendere la loro egemonia sul territorio ucraino con il supporto dei media main-stream che narrano la vicenda demoniz-zando esclusivamente la Russia e la resi-

stenza delle repubbliche popolari (certo la Russia difende i suoi interessi ma non è sua la responsabilità del conflitto come invece viene sostenuto). Proseguiamo guardando i focolai in Me-dio Oriente e in Nord Africa. Qui l’A-merica ha lavorato per far saltare siste-maticamente ogni equilibrio, ha diviso e frammentato la popolazione giocando a fare l’apprendista stregone creando, fi-nanziando, armando e poi abbandonan-do gruppi, leader, regioni. Prendiamo ad esempio il caso Iraq e il caso Libia, a po-chi anni di distanza possiamo chiederci quali siano stati i risultati ottenuti con l’invasione e l’attacco di questi due paesi: il buon senso ci direbbe che la situazione precedente pur fondandosi su regimi au-toritari assicurava maggiore stabilità.Da questo inquietante gioco di destabi-lizzazione in cui le pedine sono le po-polazioni e i gruppi mediorientali e i giocatori sono le potenze occidentali è venuto fuori un nuovo attore: l’Isis, che inquieta il mondo occidentale per la sua imprevedibilità e per la paura di attacchi

“in casa” cioè in occidente (mentre prima eravamo abituati a poter girare la faccia comodamente davanti alle atrocità che commettevamo in Iraq, quando viene at-taccato un nostro giornale non possiamo più farlo).Un altro dato empirico che possiamo usare come cartina al tornasole per ca-pire quanto il clima sia impregnato di quest’ondata di belligeranza è la corsa agli armamenti che le potenze stanno facendo: passaggio da bombe a caduta libera a bombe “intelligenti” sganciabili a grande distanza dall’obiettivo che han-no una potenza pari a 4 volte la bomba di Hiroshima, in più vari altri potenzia-menti tra cui, notizia di pochi giorni fa, la sottoscrizione di un’intesa per lo svi-luppo di un drone europeo entro il 2025 firmato dai ministri della difesa italiano, francese e tedesco.In tutto ciò l’Italia assume un ruolo di sudditanza nei confronti delle politiche dell’unione europea, che ci rende com-plici e responsabili dei conflitti di oggi e di domani.

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ermata UfoFVirginia Schianini

Dreamland, l’Area 51

Pensate che nel 2006, un noto hacker inglese riuscì ad entrare nei sistemi in-formatici della NASA, riuscendo a leg-gere documenti che si riferivano all’ es-istenza di alieni nell’ Area 51, di forme di energia extraterrestri, e di fotogra-fie di dischi volanti. Gary McKinnon ( questo è il nome dell’ hacker ) disse che dopo aver violato ormai numerosi sistemi informatici del governo ameri-cano, era certo della vita extraterrestre. Sempre la rivista Popular Science, neg-li anni 90 affermò che all’ interno dell’ area erano protetti congegni di origine aliena, e negli stessi anni fu conferma-to che durante i test dei velivoli segre-ti, a tutto il personale è severamente proibito alzare lo sguardo al cielo. George Bush Jr, nei suoi anni come presidente, si occupa-va più a proteggere l’ Area 51 che a difendere gli USA dai terroristi. Tutto questo è parecchio strano, se pensate inoltre che fino a po-chi anni fa il governo sosteneva che la misteriosa “Dreamland” non es-istesse, o che fosse stata distrutta. Come mai tutta questa segretezza? Perché così tante meticolose misure di sicurezza? Noi di certo sappiamo che gli strani avvistamenti continuano tutt’ oggi, e tutto noi, scettici o meno, saremo sempre curiosi di sapere cosa c’è nascosto nel mezzo del deserto del Nevada.

Tutti l’abbiamo sentita nominare al-meno una volta, ormai si sa che è un luogo circondato da una fitta nebbia di mistero, se ne sono dette tante in questi ultimi anni su che cosa potesse nascondere. Ebbene si, oggi si par-la un po’ della ben nota Area 51. E’ risaputo che sin dai tempi della guerra fredda quest’ area, situata nel deserto del Nevada vicino alla zona di Groom Lake, era utilizzata per col-laudare gli aerei più sofisticati, le armi segrete più potenti progettate dagli

protetta e sicura in tutto il mondo: Groom Lake è circondata da 90.000 acri di terreno per “ragioni di sicurez-za”, e da altri 4.000 acri acquistati in seguito per allontanare ulteriormente i curiosi. Al momento esistono poch-issime fotografie ritenute autentiche dell’ Area 51, scattate segretamente dai satelliti, di cui la prima pubblicata del 1994 dalla rivista Popular Science. A nessun velivolo civile o militare è permesso passare al di sopra della zona, in alcun modo.

dava più il suo nome e il suo grado militare e nemmeno ciò che era successo nei giorni prec-edenti, in segui-to la memoria gli tornò poco a poco, salvo tutto ciò che riguar-dava il suo sog-giorno a Groom Lake!>>”. Stra-no, vero? E questo non è un caso isolato.

americani ed esperimenti del genere. Tuttavia da solo un paio d’anni è stato reso pubblico dalla CIA un documento risalente al 1992: qui venne descritto di come gli agenti della CIA iniziarono a sorvolare il deserto alla ricerca di una vasta superficie per poter collaudare un nuovo tipo di aereo, di come tro-varono questo vecchio poligono di tiro risalente alla seconda guerra mondiale e di come vollero scegliere un nome anonimo e poco “accattivante” come “area 51”. Nel documento si parla quasi esclusivamente di armi super-tecno-logiche come aerei invisibili ai radar, o che potevano raggiungere velocità estreme, e di come questi test fecero moltiplicare gli avvistamenti di UFO ( chissà, forse per cercare di allontanare l’attenzione da essi ) e di fenomeni in-spiegabili. Bastò poco, quindi, per far suscitare interesse per questa fantomat-ica base segreta. Questo documento, il primo rilasciato per la prima volta dal governo, non fece cambiare idea agli ufologi e agli appassionati ( non ci lasciamo di certo abbindolare, noi ). Al momento l’ Area 51 è la base più

Esistono casi documen-tati piuttosto bizzarri a proposito, come questo descritto nel libro “Gli ufo e la CIA” ( A. Lissoni ): “Nel 1982 un pilota di uno Jaguar inglese stava partecipando ad una es-ercitazione di tipo Red Flag. Improvvisamente, mentre sorvolava la zona

proibita, il velivolo subì un’ avaria, costringendo il pilota ad atterrare sen-za autorizzazione sulla pista di Groom Lake, dopo aver sorvolato più volte un’ installazione top secret conosciuta con il nome codificato di “The Box”. Jaques Marmain, il serissimo direttore di Aviation Magazine, autore di un ar-ticolo sul caso, scrisse:<<Trattenuto lì per parecchi giorni, il pilota fu final-mente restituito agli inglesi. Non ricor-

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anche fuori regione, grazie ad un offerta musicale ricercata e di qualità.Inoltre sempre nel 2013 il Villa’n’Roll è entrato a far parte di una rete di festi-val del Centro Italia, creata dalla nostra Associazione insieme ad altre e che oggi racchiude festival di cinque differenti co-muni: Pesaro, Sassocorvaro, Fano, Gub-bio e Terni.L’abbiamo chiamata INDIEPOLITANA perchè vuole evocare una sorta di metro-politana immaginaria che colleghi le città e i loro rispettivi festival. E sempre nel 2013, INDIEPOLITANA ha ricevuto il primo premio nazionale come miglior progetto di rete di festival al Me-eting delle Etichette Indipendenti (MEI) di Faenza.Nel 2014 abbiamo cambiato location, trovando un contanitore più adatto per l’offerta culturale messa in campo: da Villa Ceccolini siamo allunati a Villa Fastiggi. Offerta che abbiamo integrato con incontri e dibattiti sull’attualità e la politica. Un esempio su tutti: l’incontro sulla funzione e sulla ricaduta dei social network sul pubblico della rete, dove ab-biamo invitato i ragazzi di LERCIO, Feu-dalesimo e Libertà e Indicivati.

Voi siete una delle realtà che promuo-vono la cultura dell’ascolto e la musica nella nostra città. La nuova Ammini-strazione Comunale ha rilanciato vari aspetti della città fra cui l’idea di una “Pesaro città della Musica”, come ti poni nei confronti di questa politica?

L’amministrazione ha certamente colto l’obiettivo della valorizzazione culturale della città attraverso la musica. Ha com-messo però un errore, ma reversibile è già in fase di alleggerimento.Lo sbaglio è stato quello di non aver an-nusato dal principio le potenzialità di giovani che sono riusciti, negli ultimi anni, ad emergere clamorosamente dai

confini del circuito pesarese, facendo parlare di loro e della città in tutta Italia, in Europa e anche in America.Giovani che hanno saputo sopperire alla mancanza di offerte occupazionali del territorio scegliendo di investire nelle proprie capacità artistiche.

Tornando al festival, cosa ci dobbiamo aspettare per questa nuova edizione?

Il 2015 è un anno particolare. Come fe-stival compiamo 5 anni e col passare del tempo le aspettative sono aumentante, come le manie di grandezza.Integreremo i concerti elettrici con “con-certi per la buonanotte” in acustico. Quattro giornate di presentazioni di li-bri, mostre e dibattiti, una serata cinema, e se riusciamo, anche una teatrale. E poi sorprese.Stiamo anche pensando di cambiare il nome al festival. Cresciamo e lo voglia-mo far diventare adulto con noi: una pic-cola rivoluzione che possiamo permet-terci, verso qualcosa che ci appartiene e che abbiamo costruito meticolosamente.

Finiamo con gli slogan, tre parole con cui descriveresti il Villa’n’Roll?

Costruttivista, Contemporaneo e Panta-gruelico.

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Abbiamo raggiunto Marco Roscetti di Periferica, nella sua casa di Cattabrighe, per fargli alcune domande sul festival di periferia più centrale della nostra città: il Villa’n’Roll.

Cominciamo dal principio, chi è Marco Roscetti e cos’è Periferica?

Sono il rappresentate di Periferica, Asso-ciazione Culturale senza scopo di lucro nata nel settembre del 2012. In questi cinque anni abbiamo realizzato diver-se iniziative per promuovere la cultura dell’ascolto nel nostro territorio.

Perchè il nome Periferica?

Eravamo ragazzi di periferia, e ci siamo immaginati l’Associazione come una sor-ta di teleferica che collegasse la periferia al centro della città. Non a caso le sedi legale ed operativa dell’Associazione si trovano a Villa Fastiggi e Villa Ceccoli-ni, ma le nostre iniziative si svolgono in ogni parte della città.

Siamo venuti a parlare del Villa’n’Roll, il festival che vi ha caratterizzato fin dall’inizio; da quali esigenza ed idee è nato il festival?

L’idea ci è venuta nel 2011 partendo dalla necessità di stimolare la partecipazione attiva dei giovani delle Ville.Il nostro motto primordiale è stato: “ag-gregare, unire, coinvolgere per informa-re, sensibilizzare e rendere partecipi.”All’inizio eravamo un gruppo informale e solo dopo il successo della prima edi-zione, ci siamo costituiti in Associazione per dare continuitàal festival e poter costruire una serie di altre iniziative che stimolassero la co-scienza critica della cittadinanza.

Aiutaci a fare un po’ uno storico delle vecchie edizione e di questi cinque anni di Periferica.

A partire dalla sua IIIa edizione nel 2013, il festival è riuscito ad emergere dai limi-ti territoriali di Villa Ceccolini e destare interesse pubblico in tutta la provincia e

Vill’n’Roll 2015

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MCecilia Ferilli - Mamiani

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BAGAJALorenzo Tinti

24 Luglio 2015 - Baia Flaminia - Pesaro La location più suggestiva di Pesaro ospiterà una av-ventura culturale e artistica che riflette la nostra città e la nostra voglia di stare insieme. Scenografie e al-lestimenti trasformeranno il luogo in un qualcosa di esotico, ricercato, magico.

Una serata che inizierà con il calar del sole e che si spegnerà solo quando i nostri animi lo vorranno.

A piedi nudi sulla spiaggia al calar del sole avranno inizio spettacolari performance musicali a cura di Friedrich Andreoni, Luchis, Beky, Fried&Jean, An-drea Maio, Jasp.

Opere d’arte e creazioni saranno parte integrante della serata grazie alle realizzazioni di Katrame.

Questa è la sintesi di un evento, questa è la sintesi di Bagaja.

Zoè Microfestival

Costanza Scatigna - Mamiani

Micro festival, maxi-evento.

Anche quest’anno, come da tradizione, gli Orti Giuli dall’8 al 12 luglio si proporranno come meta alternati-va al solito Viale Trieste.

Zoe Microfestival nasce nell’estate del 2000 con l’obiet-tivo di organizzare un momento comune di espressio-ne dove le diverse forme artistiche potessero convivere. Ogni estate vengono coinvolti giovani artisti prove-nienti da tutta Italia che propongono, a seconda del tema dell’edizione, progetti innovativi e anticonvenzio-nali.

Quella del 2015 sarà la dodicesima edizione e Lorenzo Guccini, responsabile degli spettacoli del festival, spiega quello che il programma proporrà ai giovani visitatori. “In realtà il programma è ancora in via di definizione” specifica Lorenzo, “possiamo dire che suoneranno un gruppo australiano in tour, i The Walking Who e molte band non solo della provincia ma anche del resto d’I-talia”. Ma Zoe Microfestival non è solo un evento mu-sicale, infatti il programma prevede numerosi labora-tori interattivi curati dalle associazioni ed esposizioni di giovani artisti emergenti. Il festival si mostra come interessantissimo e ricco di eventi, Lorenzo invita in-fatti a parteciparvi almeno una sera: “Venite almeno una sera, il quando decidetelo voi. Se saremo stati bravi non vorrete più andare via!”.

Lorenzo spiega che dietro a un’iniziativa così piena di proposte si nasconde un team altrettanto pieno di ini-ziativa. Ogni anno Andrea Albertini, Giada Galasso, Paolo Sambuchi, Sara Guerra, Lorenzo Guccini e Ali-ce Andreani lavorano per organizzare la realizzazione della nuova edizione e, come tutti gli anni, ci aspettano per condividere quattro giorni di progetti con noi.

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uon Lavoro...

legate ad un tema specifico.Chi può partecipare: ragazzi di età tra i 13 e i 30 anni. Durata: dai 5 ai 21 giorni.

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO:

si tratta di volontariato in un pae-se straniero, un’esperienza di vita autonoma con l’obiettivo di infon-dere nei giovani un senso di citta-dinanza attiva, di solidarietà e di tolleranza. Lo SVE è un servizio di apprendimento e attraverso espe-rienze di approfondimento non formale e attività a beneficio della comunità locale, i giovani miglio-rano e/o acquisiscono competen-ze a vantaggio del loro sviluppo personale, formativo e professio-nale. E’ previsto un tutoraggio e un supporto linguistico.Chi può partecipare: ragazzi di età fra i 18 e i 30 anni. Durata: da 6 a 12 mesi, è possibile partecipare anche a progetti a bre-ve termine da 1 a 5 mesi.

Lo SVE e gli Scambi sono finan-ziati dai fondi dell’UE volti a co-prire: vitto, alloggio, copertura assicurativa, un’indennità mensile

fronto di esperienze.La mobilità giovanile è soprattutto un mezzo attraverso cui promuo-vere tra i giovani l’idea stessa di Europa e dei suoi valori. Queste esperienze rappresentano infatti non soltanto un’occasione unica di crescita personale, culturale e professionale dell’individuo, ma anche una nuova strada per uno sviluppo locale basato sulla pro-iezione delle nuove generazioni verso una dimensione europea e internazionale.

Il nuovo programma dell’Unione Europea dal 2014 al 2020 è ERA-SMUS+ che ha integrato tutti i precedenti programmi. Una una delle priorità del Pro-gramma Erasmus+ è la mobili-tà Giovanile attraverso la quale è possibile partecipare a Scambi giovanili, Servizio Volontario Eu-ropeo (SVE), Formazione e messa in rete degli operatori giovanili.

SCAMBI GIOVANILI:

è il primo approccio all’intercul-turalità e alla crescita personale attraverso una breve esperienza all’estero, con attività non-formali

MOBILITA’ GIOVANILE EUROPEAB

InformaGiovani Comune di Pesaro

per piccole spese supplementa-ri, rimborso parziale delle spese di viaggio, supporto linguistico, quota associativa.

A chi rivolgersi?Per maggiori info sui progetti di mobilità giovanile (sopracitati) a Pesaro è attiva l’Associazione Vi-colocorto (tutti i mercoledì dalle 17 alle 18 presso l’InformaGiovani di Pesaro all’interno della Biblio-teca San Giovanni)

sito: www.vicolocorto.org

L’Europa promuove la mo-bilità transnazionale in materia di istruzione, for-mazione, gioventù e sport attraverso una serie di Pro-grammi rivolti a favorire: maggiori opportunità pro-fessionali, l’apprendimento di una lingua straniera, la conoscenze di culture di-verse, lo scambio e il con-

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RSe sei un lettore di questa pagina dedica-ta al gioco da tavolo, forse ti interesserà sapere che da qualche anno anche Pesaro si sta dotando del suo comix and games. Noi siamo andati a conoscere Alessan-dro Schettino , uno degli organizzatori.

Cos’è Darkest Nights e come vi è venuto in mente di fare un evento come il Co-mics a Pesaro?

Darkest Nights è un’Associazione Ludico Culturale che si occupa di organizzare eventi principalmente legati al gioco di ruolo dal vivo. Poiché il gioco di ruolo deve molto alle influenze derivanti dal fumetto, dalla letteratura di genere e dal cinema, è naturale che accolga tra i suoi appassionati persone i cui interessi sfo-ciano nelle suddette categorie.Proprio da qui è nata l’esigenza di orga-nizzare qualcosa che potesse soddisfare tutti i nostri associati ed incuriosire chi ancora non conoscesse questo mondo incredibile.

Cosa pensate che possa offrire a Pesaro un evento del genere?

Noi per primi siamo appassionati di tutto ciò che è fumetto, illustrazione, cinema e gioco e sappiamo quanto sia sano diver-tirsi in compagnia attraverso queste re-altà. Ci piacerebbe che questo messaggio fosse sempre più diffuso e che le persone venissero a conoscenza di quante realtà e talenti il nostro territorio propone.

Perché è importante secondo te valo-rizzare il mondo e la cultura del fu-metto, del gioco da tavolo e di ruolo, del fantasy, della cultura giapponese e dell’illustrazione?

Il fumetto è considerato la Nona Arte e ad oggi gode della stessa nobiltà di altre arti quali il cinema o la pittura. Tuttavia, tale prestigio è riconosciuto da esperti ed appassionati ma non dalle grandi mas-se. Il Pesaro Comics & Games, a nostro avviso, entra a far parte di quel circuito spontaneo internazionale che, da anni, supporta la cultura legata al fumetto, al cinema, all’illustrazione, al gioco di ruolo

e da tavolo.

Come è andata nelle scorse edizioni?

Sin dalla nostra prima edizione (nel 2013, a Palazzo Gradari) la risposta del pubblico è stata fortissima e questo ci ha dato grinta e fiducia nel nostro lavoro. Anche il Comune di Pesaro, patrocinante sin dalla prima edizione, ha constatato le potenzialità del nostro evento ed ha su-bito proposto Rocca Costanza come col-locazione ideale delle seguenti edizioni. Per noi, quindi, si tratta di un successo sempre crescente. Cosa invece dobbiamo aspettarci in que-sta nuova edizione?Cresce e migliorare sempre è il nostro principale obiettivo perciò, quest’anno, offriremo spettacoli ancora più nume-rosi ed interessanti, proponendo sempre ospiti di qualità.

Nasce e finisce tutto col Comics o ci sono altre occasioni in città per avvici-narsi a queste realtà?

Darkest Nights prepara anche altri even-ti durante l’anno tra cui il PVP (Pesaro Versus Players) dedicato ai videogiochi, l’Iper Città dei Duelli, incentrato sui gio-chi da tavolo e la novità di quest’anno, la S. Giovanni e il Drago: questo evento non è nuovo (anzi possiamo considerar-lo il primo “germe” di questo genere di eventi) ma nuova sarà la sua prossima incarnazione; quest’ anno, infatti, sarà l’edizione più ricca a livello di proposte per le famiglie di Pesaro che vi parteci-peranno. Tutti questi piccoli eventi sa-tellitari costituiscono ulteriori occasioni per avvicinarsi ai vari generi che il Pesaro Comics & Games racchiude in se.

Il Comics più famoso è senza dubbio il Lucca Comix. Voi come vi ponete nei suoi confronti? Cercate di imitarlo o di discostarvi? E soprattutto Rocca Co-stanza sarà in grado di competere con le mura di Lucca?

Beh, Lucca Comics è “la Mecca” di tutti gli appassionati dei generi citati; ha rag-giunto un livello di prestigio internazio-

ISIKO... e poi vediamo

Pesaro Comix & Games

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Timoteo Tiberi

nale… Per noi sono indubbia fonte di ispirazione e principale risorsa per cono-scere tutte le novità a livello mondiale. Noi però ci approcciamo in maniera dif-ferente a queste nostre passioni: il mondo del fumetto, del cinema, dell’animazione e del gioco di ruolo si intersecano in mille maniere differenti, alcune delle quali ine-vitabilmente nutrite da una parte com-merciale molto forte. Le origini di queste arti, però, nascono sempre da contami-nazioni intime e personali. Quello che voglio dire è che per ogni Topolino, per ogni Mazinga, per ogni Legolas, ognuno di noi sogna un suo topo parlante, un suo Super Robot, un suo elfo personale ed è così che il fandom si riempie di ar-tisti, creativi o semplici appassionati che, all’ombra delle grandi produzioni inter-nazionali, realizzano opere di grandissi-ma bellezza ed incredibile originalità. Ecco, Pesaro Comics & Games vorrebbe essere una vetrina per tutti coloro che immaginano e realizzano sogni nel no-stro territorio, per tutti coloro che sogna-no…nella porta accanto alla nostra. Rocca Costanza è un minuscolo castel-lo se paragonato alle imponenti mura di Lucca ma il detto recita: “Nella botte piccola c’è il vino buono!”. Il Pesaro Co-mics è un piccolo scrigno ma sappiamo che contiene tesori meravigliosi in grado di emozionare tutti i visitatori che deci-deranno di aprirlo con noi.

La prima cosa da fare o vedere per chi verrà al comix?

Il fossato della Rocca! Il cuore del nostro evento è lì, sotto le mura del castello. Il fossato accoglierà di nuovo tutte le asso-ciazioni che accorreranno numerose dai dintorni della nostra città per portare un ventaglio incredibile di proposte per tutti i curiosi. Fare il giro del fossato significa conoscere in prima persona tanti mondi diversi per svagarsi in compagnia in ma-niera sana e divertente. Poi ci saranno tre serate di spettacoli uni-ci e coinvolgenti, incredibili espositori di settore e tanti artisti da incontrare.

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inema (italiano)CIl festival del cinema di Cannes è giunto al termine e purtroppo nes-suno dei tre film italiani in concorso ha vinto la palma d’oro (premio più prestigioso del festival). I tre film in questione sono: “Youth” di Paolo Sorrentino, “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone e poi il film di cui oggi parlerò ovvero “Mia madre” di Nanni Moretti. Moretti, ultimo re-gista italiano ad aver vinto la palma d’oro nel 2001 con “La stanza del fi-glio” (che consiglio a tutti), ritorna sul grande schermo dopo quattro anni (prima di “Mia madre” l’ultimo lavoro di Moretti è stato “Habemus Papam” del 2011) con un film carico di verità. La storia parla della difficile situazione di Margherita (Margherita Buy) che si trova ad affrontare diversi problemi, come la malattia della ma-

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Mia MadreTommaso Della Fornace - Isa Urbino

dre (Giulia Lazzarini) che le sottrae concentrazione ed energie alla rea-lizzazione del film che sta girando. A rendere ancora più difficoltosa la situazione è il famoso attore ameri-cano Barry Huggins (John Turturro) scelto da Margherita per interpretare un ruolo di spicco nel suo film, che spesso e volentieri dimentica le bat-tute e parla un italiano scorretto. Per fortuna Margherita è aiutata dal fra-tello Giovanni (Nanni Moretti) che, insieme a lei, accudisce la madre. Come ho scritto prima, la vicenda è carica di verità, una verità che ri-echeggia per tutto il film, amplifica-ta dal fatto che la stessa protagoni-sta sta girando un film che parla dei problemi sul posto di lavoro, un film estremamente verista. Drammatico ma soprattutto poetico Moretti riesce ancora una volta a trattare tematiche molto difficili con estrema eleganza. Il film è pieno di bellissime inquadra-ture, soprattutto di primi e primissi-mi piani, specialmente su Marghe-rita che in questo modo ci mostra la sua parte più fragile e debole con il solo sguardo. Con questo film Mo-retti riesce a farti entrare all’interno dei sentimenti e soprattutto della vita di Margherita, rendendoti partecipe di tutto ciò che accade. Film molto bello, con la capacità di spingere lo spettatore a riflettere; sicuramente meritava di vincere.

Questa estate per animare le serate del centro storico di Pesaro verrà inaugurata la IV edizione del Cine-mAperto. L’iniziativa è organizzata dal Collettivo Spazio Bianco, associa-zione di studenti operanti nel pesa-rese che organizza incontri di appro-fondimento, laboratori di formazione e momenti di aggregazione. Quattro anni fa è nata l’idea del cinema per-ché ci sembrava uno spreco non uti-lizzare uno spazio come il giardino in pieno centro storico, per di più nelle serate estive. Il CinemAperto è un momento non solo per stare insieme e vedere film che facciano riflettere ma anche per far vivere ai cittadini luoghi che altrimenti sarebbero quasi vuoti. Negli anni passati questi mo-menti sono stati arricchiti anche da cene condivise e il pubblico è sempre stato numeroso.In questa edizione 2015 le proiezio-ni saranno nei giorni 16 luglio, 23 luglio, 30 luglio e 6 agosto (tutti gio-vedì). Il primo film sarà dedicato ai bambini mentre gli altri tre saranno film per tutti. L’associazione locale di Greenpeace parteciperà con il film “Castaway on the moon”.Come per le altre edizioni le proie-zioni si terranno nel giardino della biblioteca San Giovanni alle 21.15. Vi aspettiamo!!

Il ritorno delCinemAperto

Ilaria Sartini - Mamiani

Hanno lavorato a questo numero...Giornalisti:Cecilia Ferilli (Mamiani)Costanza Scatigna (Mamiani)Ilaria Sartini (Mamiani)Diego Pagnini (Mengaroni) Tommaso Della Fornace (ISA Urbino)

Gastone Rossi (esterno)Lorenzo Tinti (esterno)Timoteo TIberi (esterno)Virginia Schianini (esterno)

InformaGiovani Pesaro (esterno)

Se vuoi contattarci scrivi a:

[email protected]

Redazione: e correzione:Cecilia FerilliImpaginazione:Timoteo Tiberi, Diego Pagnini

Copertina e Retro Guido Brualdi (Giona Sulla Luna)Poster a colori: Guido Brualdi (Giona Sulla Luna)

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