Puzzle febbraio-marzo 2015

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puz zle IL NUOVO MODELLO DI INFORMAZIONE ANNO III N.2 - FEBBRAIO/MARZO 2014/15

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Secondo numero del giornale delle scuole superiori di Pesaro dell'anno scolastico 2014/2015

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  • ommarioUNIVERSO SCUOLA

    - Tagli alla scuola o alla cultura?3

    - Lavvento della Mertitocrazia di Michael Young10

    - I classici non li legge pi nessuno10

    LIBRI E LETTERATURA

    - Chi Sergio Mattarella?8

    - Dar Forma alle proprie idee per progetti ed eventi8

    GIOVANI E ATTIVISMO

    - Gli avvistamenti pi famosi7

    FERMATA UFO

    - La Natura a Scuola6

    DOSSIER EDILIZIA SCOLASTICA

    - Biblioteca piena? Ce ne sono altre5

    - Ragazzi del Cecchi allopera per EXPO 20155

    - Hey! teachers! Leave them kids alone!3

    CINEMA

    RISIKO

    - Intervista allillustratore Alan DAmico14

    - Ida di P. Pawlikowsvi13

    - Simmachia Ellenon. Vivere la storia12

    CITTA E ASSOCIAZIONI

    - Gioco consigliato: Kingsport Festival14

    - Parola agli SVE (articoli in francese e tedesco)17

    - Kobane si liberata16

    DALMONDO

    - Non lasceremo nemmeno le briciole15

    - By the way, Im alive15

    MUSICA

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    Soggetti e sondaggi

    Le nostre scuole sono popolate da uno svariato numero di soggettoni, casi uma-ni, e gruppi omogenei di individui che pur non conoscendosi si potrebbero dire membri della stessa specie, una specie umana. Ma vi siete mai chiesti se il vostro giudizio su queste persone e queste specie sia solo vostro o condiviso, se abbiate dei pregiudizi, o nei vostri presentimenti ci sia del vero?Noi di Puzzle ce lo siamo chiesti, e abbiamo deciso di porvi queste domande. E impos-sibile capire cosa tutti pensino dellauten-tico soggettone, quella persona pi unica che rara, che ricorderete per tutta la vita per quanto fosse strano/scemo/rompico-glioni/ritardato/fuoriluogo. Pi facile, anzi fattibilissimo, invece, sapere cosa si pensa di determinate categorie di soggetti, che seppur con qualche sfumatura appaiono spesso e con frequenza in tutte le scuole, se non in tutte le classi. Ci sono casi uma-ni ripetibili e affascinanti, ben connotati e che lasciano sempre il dubbio: siete voi a considerarli male, o sono tutti? Sono nec-essari nella nostra vita, oppure sono gente messa li apposta da chiss quale forza su-periore per rovinarci la giornata?Ecco i casi umani che Puzzle ritiene pi interessanti: il PR, il DJ, la Ragazza Im-magine, il Fattone, il Pesarese Medio, le Bidelle.Cominciamo subito da quello che divide forse pi di tutti lopinione pubblica degli studenti, il PR: disperato truffatore a caccia dei vostri soldi, o paladino delle migliori serate che nulla vuole se non farvi passare con dignit il sabato sera?Rispondete gente e fateci sapere andando sulla nostra pagina Fb o digitando http://goo.gl/forms/zHsSsrE05E

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    - Consigli per luniversit4

    BUON LAVORO

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    - Il colloquio di lavoro19

  • ommariodei pomeriggi ed in futuro le lezioni saranno sospese anche il sabato.La scuola il luogo dove i giovani entrano a contatto, per la prima vol-ta, con una realt diversa da quella nella quale hanno sempre vissuto. E sui banchi che si assumono le prime responsabilit, i primi impegni, vi-vono le prime soddisfazioni e le pri-me delusioni, ed l che si impara a dare una forma al proprio pensiero. Si presume che gli studenti escano dagli Istituti pronti per relazionarsi con il mondo nella sua complessit, affrontando i problemi con la matu-rit di persone adulte e consapevoli. Eppure, anche se la scuola cresce e forma tutti i giovani ad essere cit-tadini consapevoli, viene indebolita e strumentalizzata, come fosse un oggetto di poco valore. La domanda sorge spontanea: tagliano i fondi alla scuola o alla nostra cultura?Perch un Governo dovrebbe limi-tare le possibilit, per qualsiasi in-dividuo, di sviluppare al meglio le sue capacit, di poterle applicare e di potersi creare un bagaglio culturale che non si limiti al semplice vivere civile?La scuola non un obbligo, n tanto meno un insieme di soldi da gestire, bens unopportunit e dovrebbe-ro essere gli studenti i primi ad aver possibilit di scelta su di essa.Larticolo 33 della Costituzione Ita-

    niverso Scuola

    Il Governo continua a tagliare e cos il budget per la gestione delle scuole verr ritoccato al ribasso an-che per lanno 2014/2015: dobbiamo inventarci delle soluzioni per ottene-re risparmi sulle spese di gestione e tenere chiuse le scuole un giorno in pi a settimana ci permetterebbe di farlo, solo se questo non pregiudi-cher lofferta didattica delle nostre strutture e solo con lassenso dei pre-sidi.E cos che il commissario Galuzzi ha commentato le iniziative prese dal Governo, che ad oggi sono state definite provvedimenti obbligatori. Ed a questo che gli studenti si do-vranno adeguare. Ancora una volta.E in corso un progressivo cambia-mento che riguarda lo spazio occu-pato dalla scuola nella vita di ogni studente che, piano piano, diminui-sce sempre di pi.Pensiamo a quando gli istituti erano aperti tutti i pomeriggi e si aveva la possibilit di creare gruppi di studio e attivit extrascolastiche al di fuori degli orari di lezione. Col passare de-gli anni le scuole hanno iniziato a ri-manere chiuse per la maggior parte

    Tagli alla scuola o alla cultura?

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    UNoemi Longo - Bramante

    Hey! Teachers! Leave them kids alone!

    Costanza Scatigna - Mamiani

    Istruitevi, perch avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perch avremo bisogno di tutto il no-stro entusiasmo. Organizzatevi, per-ch avremo bisogno di tutta la nostra forza. LIstituto Tecnico Economico Bramante mette in pratica il pensiero di Antonio Gramsci realizzando tre giornate di scuola autogestita. Per tre giorni il classico modello scolastico viene completamente rivoluzionato: per una volta dietro alla cattedra non c il solito professore, indietro con il programma, ma studenti che si atti-vano per condividere, attraverso del-le lezioni, le proprie passioni.Ma cosa significa organizzare un evento simile? Vediamo i rappre-sentanti correre continuamente per i corridoi ma raramente ci chiediamo il perch. Matteo Rombolini, rappre-sentante dellI.T.C. Bramante, ci sve-la cosa si prova ad essere il responsa-bile di unautogestione.Lo scopo dei Forum Days del Bra-mante, che si sono svolti il 16/17/18 dicembre 2014, principalmente quello di far capire agli studenti che la scuola non un luogo triste e dove andare solo perch si obbligati a farlo, ma la nostra seconda casa, perch in essa ci prepariamo a saper affrontare il mondo che ci aspetta l fuori. Questo progetto viene attuato tramite momenti ricreativi, formati-vi e informativi. I momenti migliori, che ricordo con pi orgoglio, sono quelli in cui vedo le facce dei nume-rosissimi ragazzi che ogni anno ridi-pingono le aule. Nei loro sorrisi c speranza, c voglia di fare, mettersi in gioco e soprattutto c la grande voglia di non aspettare che le solu-

    liana prevede che ogni persona ab-bia diritto alli-struzione, ed dovere statale ga-rantire tale diritto. Non dimentichia-moci mai il suo valore.

  • sempre si verificano. Di conseguenza unautocritica inevitabile, c sem-pre qualcosa da migliorare per ren-dere lesperienza totalmente positiva e per raggiungere gli scopi senza de-ludere nessuna aspettativa. Come sempre si possono apportare miglio-ramenti nellorganizzazione. In par-ticolare, secondo me, va migliorato laspetto delliscrizione ai corsi, gi questanno abbiamo dato il via alla rivoluzione delliscrizione online,

    zioni ai problemi arrivino da sole, ma di adoperarsi attivamente per ot-tenerle.Gli incontri hanno toccato le pi svariate tematiche: si passa da temi come la sessualit, lattivismo stu-dentesco e la politica a motori, cine-ma e ballo.Non sempre, per, tutti gli studenti si dimostrano maturi e interpretano lautogestione come giorni di vacan-za da passare a pascolare nel cortile della scuola. Sono proprio questi gli atteggiamenti che deludono di pi chi si batte per attivare i giovani del proprio istituto. Questi sgradevoli comportamenti non sono mancati neanche in questa occasione. Matteo infatti commenta: Devo ammettere che mi sarei aspettato una maggiore responsabilit da parte di molti ra-gazzi che in alcuni momenti hanno reso lautogestione una specie di edi-zione natalizia della fiera di San Ni-cola. Bisogna per riconoscere che moltissimi ragazzi sono stati corret-ti e hanno partecipato in maniera molto attiva. Un grazie particolare ai gruppi di ritinteggiatura, sicurez-za e pulizia che hanno contribuito a rendere la scuola un posto pi acco-gliente.Matteo ci spiega inoltre che la parte pi difficile del suo lavoro non sta-ta tanto quella di contattare e gestire tutti gli ospiti quanto quella di tenere la situazione sotto controllo gesten-do anche i vari imprevisti che come

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    ma non basta. Inoltre bisognerebbe stimolare i ragazzi a proporre pi corsi di loro iniziativa, senza lasciare la scel-ta a noi come spesso avviene.Ecco svelato, dunque, il lato meno considerato dellautogestione. Co-noscerlo pu aiutare gli studenti a rendersi conto di cosa c dietro ma soprattutto a correggere alcuni atteg-giamenti sbagliati cos da poter vivere al meglio questi momenti di condivi-sione.

    Timoteo Tiberi

    Consigli per luniversit

    Presto chi in quinta dovr iniziare, se gi non lavesse fatto, a fare un serio pensiero sulluniversit.Con Puzzle cercheremo nel prossimo numero di fornirvi indicazioni, infor-mazioni e testimonianze di ex studen-ti, nei limiti della loro buona volont.Oggi vi diamo un suggerimento sem-plice semplice. E impostato sulluni-versit di Bologna, ma per le altre non molto diverso, basta smanettare un po su internet (anche se in questo set-tore lUnibo una delle meglio strut-turate).Quando pensate alla laurea la prima cosa la materia generale, che so? Medicina, matematica, lingue, lettere, psicologia, ingegneria....Bene, ma poi alluniversit dovrete dare degli esami che non si chiame-ranno di certo il primo esame di me-dicina, il secondo esame e cos via, ma corrisponderanno a materie spe-cifiche, branche e settori derivati dal corso nel quale vi state laureando, o tematiche complementari e ausiliarie.Quando andate alle presentazioni delle universit o girate nelle sezioni matricole vi viene dato il lungo elen-co dei corsi che dovrete frequentare, spesso con nomi a voi totalmente ignoti.Bene; per scegliere consapevolmente ed evitare di trovarsi a studiare cose che non avreste mai voluto sapere nel-le vostra vita, il mio consiglio quello

    di leggere bene quellelenco, e poi an-dare a vedere i programmi e i libri di quegli argomenti, per capire in antici-po di cosa si sta parlando.Come si fa? Per Bologna molto sem-plice. Scrivete su Google laurea in materia a vostro piacimento Bologna. Il primo risultato quello del sito del corso dellAlma Mater (universit di Bologna). Aperto il sito non distrae-tevi con gli annunci, le foto colorate e tutti quei bei link per le matricole o per conoscere luniversit, tanto dico-no tutte le stesse cose (siamo i miglio-ri, tutto funziona, e troverete lavoro).Cliccate invece su piani didattici e vi si aprir la lunga scheda delle materie da studiare, divise per anno. A que-sto punto buon divertimento, perch cliccando su ogni materia si aprir la descrizione, con il programma delle lezioni, i libri da leggere e il prof che terr il corso. Volendo potete acce-dere alla pagina personale del prof e vedere il curriculum, ma difficilmente si pu valutare un prof senza prima averlo sentito a lezione o aver letto un suo libro.Spero che questo piccolissimo consi-glio vi aiuti se non altro a capire che cosa si studia alluniversit e ad evita-re brutte sorprese accompagnate dalla frase sto studiando cose che con quel-lo che ho scelto non centrano nulla, vedere i piani didattici serve a valuta-re proprio questo.

    Come sapere in anticipo le materie che studierai

  • 5Ragazzi del Cecchi allopera per

    2 Cp - Cecchi

    Biblioteca piena? Ce ne sono altre

    Quello che mangiamo ha conseguenze sullambiente?. proprio da questa domanda che parti-to il percorso di alcune classi dellistituto professionale agrario A. Cecchi di Pesa-ro per il progetto EXPO 2015 che si svol-ger fra pochi mesi a Milano.

    La coordinatrice della classe 2 c del pro-fessionale, la prof.ssa Catia Brunelli un po la manager della situazione.Insieme a lei i ragazzi della 2 Cp hanno se-guito un percorso che, se la fortuna li as-sister, li porter a Milano gratuitamente. inizialmente la prof ci ha posto delle do-mande al fine di verificare le nostre cono-scenze sullalimentazione - racconta un alunno intervistato - Dal dibattito emer-so che noi pensiamo che ci che mangia-mo abbia delle conseguenze che influisco-no solo sul nostro corpo, mentre in realt lambiente che ne subisce maggiormente. Successivamente i ragazzi si sono cimentati nella compilazione di un diario alimenta-re e si sono accorti che quello che mangia-no ha unimpronta ecologica molto eleva-ta, ovvero un forte impatto ambientale. Un ragazzo ci spiega meglio i risultati: Noi mangiamo parecchia carne, cosa sbagliata da molti punti di vista. Innan-zitutto perch per allevare il bestiame da macello necessario un vasto territorio; in secondo luogo perch questi animali per crescere consumano moltissima acqua. Senza contare le conseguenze sul nostro corpo.Un altro step del percorso ha riguarda-to lo yogurt ed ha evidenziato che man-giare yogurt autoprodotto pi salutare non solo per noi ma anche per lambiente perch Autoproducendo lo yogurt evi-tiamo il trasporto, limitando le emissio-ni di CO2, e siamo fra laltro sicuri che

    i fermenti lattici siano tutti vivi!. Un altra indagine stata svolta per capire dove finiscono le bottiglie di plastica dellacqua minerale sco-prendo che ci sono numerosi Paesi poveri che, per pochi spiccioli, ac-cettano di stoccare questo rifiuto. Anche questo rientra nel di-scorso di impatto ambientale perch la plastica impiega ol-tre cento anni per decomporsi. Dopo queste ricerche i ra-gazzi hanno messo in cam-po anche azioni concrete. Per evitare di comprare alimenti provenienti da luoghi lontani,ad esempio, hanno sviluppato il progetto orto; successivamente hanno eseguito una spesa vir-tuale tramite un sito che rilascia uno scontrino che registra non la spesa ma limpatto ambien-tale di ci che si acquistato. Parallelamente continuato il percorso di approfondimento con la visione del documentario Super Size Me sul rapporto ali-

    mentazione-salute, fortemente critico riguardo i pericoli di una-limentazione basata sui fastfo-od e in particolare del McDonal. Poi si sono concentrati sullim-patto anche sociale di deter-minati alimenti andando ad indagare le condizioni dei bam-bini sfruttati nelle coltivazio-ni di zucchero, cacao e caff. Infine hanno trasmesso le loro nuove conoscenze agli alun-ni della scuola primaria A. Frank, attraverso dei giochi creati da gruppi della classe. Sicuramente il percorso ha gi ottenuto il risultato pi impor-tante visto che, come afferma un ragazzo, dopo aver maturato de-terminate conoscenze, la nostra impronta ecologica migliorata drasticamente.Per questo articolato percor-so stato anche presentato ad un concorso per EXPO 2015 ed ora aspettiamo solo il premio ... e spe-riamo che arrivi!

    Sar capitato a tutti di andare a studia-re alla Biblioteca San Giovanni e tro-varla piena, con tutti i tavoli occupati, persino quelli del bar e dellinforma-giovani, da ragazzi intenti a studiare. Come sar capitato a tutti, studiando alla San Giovanni, di passare, spesso, molto pi tempo al bar o a chiacchie-rare pi che a studiare. Trovando la San Giovanni piena comunque non ci si deve scoraggiare, Pesaro offre tan-te altre bilioteche. Li a due passi c la silenziosissima Oliveriana. Se stai lon-tano dal centro ci sono Baia Flaminia o Cinque Torri. Ma anche queste sono spesso piene. E poi c una biblioteca,

    meno nota, per qualche strano moti-vo, e quindi spesso vuota. E la biblio-te ca Bobbato, che sta sopra la COOP (basta salire la scala mobile!). Ci sia-mo presi la briga di farvela conoscere perch cos magari voi troverete posto, e la biblioteca torner ad essere viva. Fra laltro incentrata sulla storia con-temporanea quidi chiss che non tor-ni utile a quealche studente di quinta. E poi ragazzi di parcheggi ce ne a stufo e anche di cibarie, visto che siete alla COOP, pi la terrazza dove poter fumare. Insomma a Pesaro un posto dove studiare si trova semrpe alla fine, per la voglia invece gi pi difficile...

  • DossierEdilizia Scolastica

    Siamo nel 2015 e al giorno doggi non facciamo altro che lamentarci di quanto lo smog inquini le no-stre citt, di quanto le fabbriche, le industrie e i grandi capannoni producano sostanze altamente nocive per la nostra salute, e di quanto le macchine nelle quali scorazziamo allegramente le do-meniche mattina riempiano le nostre strade di aria tuttaltro che pulita. E ogni anno che passa que-sto problema diventa sempre pi persistente e reale. Cos sentiamo ormai costantemente parlare di ecologia, di natura. Si sviluppa-no sempre pi nuove tecnologie, realizzate in modo tale che non vadano a influire in maniera ne-gativa sullambiente, le cosiddette impatto zero, macchine che pro-ducono meno emissioni tossiche delle altre, elettrodomestici di classe A++, e chi pi ne ha pi ne metta. Una parola che sentia-mo spesso nominare negli ultimi tempi verde: si va infatti alla continua ricerca di luoghi che ri-creino lormai perduto contatto uomo-natura, come ad esempio

    La Natura a Scuola

    percorsi pedonali immersi nella vegetazione, parchi con zone adi-bite al ristoro, addirittura enormi edifici nel centro delle grandi cit-t con giardini interni. E in que-sto campo si distinta tra le altre scuole di Pesaro il Genga, che ha trasformato la propria palestra in un area amica dellambiente. Come? vi chiederete voi, beh, at-traverso un semplice ma efficace metodo di raccolta dellacqua pio-vana. Grazie a un particolare tipo di tetto lacqua viene stipata, attra-verso dei solchi nel muro per poi venire, seguendo particolari corsi dalle stravaganti e bizzarre forme, versata in particolari vasche nelle quali possibile immergersi e ri-lassarsi. E per creare unatmosfera ancor pi suggestiva e naturale in-torno a tutto ci vi sono dei mu-schi, tipici delle zone marchigia-ne, che si arrampicano sul muro, e ,sfumando dal verde al giallo, lasciano esterrefatti coloro che os-servano. senza dubbio unidea molto originale, se non fosse che gli studenti gradirebbero svolgere

    regolarmente le loro ore di educa-zione fisica, e non fare attenzione ogni qualvolta si passi in determi-nati punti particolarmente bagna-ti nei quali si rischia di scivolare e farsi male. Ultimamente oltretut-to, per la serie piove sempre sul bagnato (per rimanere a tema), la macchina per la pulizia si gua-stata e addirittura le classi sono costrette a rimanere in aula, es-sendo la palestra inagibile per le troppe pozzanghere createsi nel pavimento. Che la provincia sia sullorlo di una crisi finanziaria, lo sanno ormai tutti, ma mi sembra veramente ridicolo che in un isti-tuto per geometri, piova dai buchi nel tetto.

    Federico Russo - Genga

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    Genga - Palestra Genga - Spogliatoi Genga - Turisti

  • Gli avvistamenti pi famosi: Quelli da conoscere per essere un

    vero ufo-maniaco.

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    ermata UfoFVirginia Schianini

    Bentornati amici! Eccoci qui per il no-stro secondo incontro, pronti per im-mergerci appieno nel mondo degli extra-terrestri. Ho deciso di iniziare parlando un po di avvistamenti: mi soffermer sulle loro dinamiche e i casi pi noti, per una prima manciata di informazioni. Dunque, cosa vi viene in mente se vi dico Roswell? Coraggio, lo sanno anche i muri, a Roswell (citt del Nuovo Messi-co) avvenuto il pi famoso e misterioso schianto di un oggetto volante non identi-ficato, dal quale si pensa siano stati persi-no prelevati materiali extraterrestri (e for-se anche entit biologiche extraterrestri). Lincidente si verific nel luglio del 1947, e i resti dell UFO sarebbero stati trovati da W. W. Mac Brazel, che abitava vicino al luogo dell accaduto. Inizialmente log-getto fu definito come un vero e proprio disco volante, ed facile immaginare il trambusto che ne segu. Pochi giorni pi tardi, giunse tempestiva la smentita dall aeronautica militare: si trattava di un pallone aerostatico ( ma allora per-ch non dirlo subito? ). Vi sono testimo-nianze che dichiarano lavvistamento di oggetti volanti non identificati sia prima che dopo lincidente, sempre nella zona di Roswell, e anche di strane attivit e movimen-ti da

    parte dell FBI e dell aeronautica. Ma il fatto pi strano che Brazel, dopo un po di tempo ( e dopo aver collaborato con lFBI) neg tutto. Troppe cose non qua-drano, non vero? E fu cos che grazie a questo evento e allaffascinante alone di mistero che lo circonda, cominci ufficialmente lera degli avvistamenti. Purtroppo, quando si parla di avvista-menti da terra, ci si riferisce al massimo a luci notturne anomale, o ad oggetti dalla forma insolita ( discoidali, triango-lari, a sigaro ). Molti di noi potrebbero aver visto luci muoversi in maniera biz-zarra nell oscurit della notte, e magari aver lasciato perdere perch sappiamo bene che anche la nostra immagina-zione pu giocare brutti scherzi. Sono molto pi interessanti i casi di incontri ravvicinati, ma di quelli tratteremo pi avanti. Esistono, per, dei casi davvero incredibili, e difficili da spiegare, sebbe-ne non riguardino incontri ravvicinati: primo fra tutti, il caso delle luci di Pho-enix ( Arizona ), il 13 marzo del 1997. Esistono numerose foto e video e miglia-ia di testimoni, tra cui il governatore dell Arizona. Le luci restavano fisse ( erano 7, ma c chi dice di averne viste 5 ), ed

    erano incredibilmente regola-ri, una V, che deli-

    mitava un area s p av e nt o -

    s ame nte g r a n -

    d e , pi d i

    1 5 0 0 metri di

    lunghez-za. Le luci,

    identiche, furono avvistate pochi minuti pi tardi nel sud dell Arizona, lontano da Phoenix, quindi si presume che loggetto potesse raggiungere grandi velocit, o che fossero pi di uno. Il caso fu spiega-to razionalmente come una serie di aerei in formazione, ma cosa ci facevano degli aerei in formazione fermi sopra la citt? I presenti dichiarano di non aver mai visto nulla di simile, sebbene quelle formazio-ni erano state definite di routine dalle basi militari vicine. Fatto sta che a distan-za di quasi vent anni, resta il caso pi fa-moso e controverso degli ultimi tempi, e ancora non ne conosciamo la verit. Un altro caso incredibile quello veri-ficatosi in Belgio tra l89 e il 90: quest anno fu saturo di avvistamenti di UFO, ma nella notte del 30 marzo del 1990 successe limpossibile: almeno 13.000 testimoni avvistarono dischi volanti ma soprattutto oggetti triangolari ( con luci rosse ai vertici ) muoversi nel cielo in ma-niera del tutto anomala. Il caso dell UFO Belga resta davvero sorprendente, se si considera, poi, il numero dei testimoni. E in Italia? Non preoccupatevi, gli UFO hanno concesso anche a noi numerosi avvistamenti, infatti se ne contano di-verse centinaia di migliaia, e sono state registrate diverse ondate, ovvero pe-riodi di intensa attivit UFO. La pri-ma di queste si verific negli anni 50, e proprio nel 1954 durante una partita di calcio, a Firenze, ben 10.000 spettato-ri assistettero al passaggio di due dischi volanti. Nella zona venne ritrovata una sostanza gelatinosa bianca, formata da boro, silicio, magnesio e calcio. Altre ondate si verificarono nel 73, nel 78, e pi recentemente, nel 2008 e nel 2010. Spero di avervi incuriosito un po di pi con questo nuovo articolo, se volete sa-perne ancora ci vediamo al prossimo nu-mero, miei cari ufo-maniaci!

  • GTanti ragazzi hanno nelle loro teste un pro-getto, unidea per la scuola, per la citt, o perch no, per lItalia. Chiaramente non si pu partire in quarta senza sapere da dove iniziare, perch il rischio quello di spre-care unoccasione. Daltra parte non si pu neanche rinunciare, perch si pensa sia dif-ficile o perch non si sa cosa si debba fare concretamente. Tanti ragazzi pensano che sia tutto lontano, strano, impossibile; che adulti e istituzioni in generale li evitino e si-ano diffidenti. Questo chiaramente colpa di disinformazione, luoghi comuni e poca fede nelle proprie capacit. Neanche la scuola, poi, cos incentrata su programmi e voti, fornisce i minimi stimoli o le com-petenze necessarie per poter provare a es-sere organizzatori di iniziative e attivit sia allinterno che allesterno della scuola stes-sa. LAssociazione Tavolo Studenti, lAmbito

    iovani e AttivismoDar forma alle

    proprie idee per progetti ed eventi

    Territoriale n.1 e lInformaGiovani del Co-mune di Pesaro, hanno deciso di iniziare a lavorare sul problema. Attraverso un corso di formazione di tre giornate (che rilascer anche un attestato utilizzabile per avere crediti) vogliamo far conoscere ai ragazzi non solo i moduli, i permessi e le questio-ni alle quali devono prestare attenzione se vogliono organizzare qualcosa di pi gran-de di una festa di compleanno, ma anche le persone, in carne ed ossa, che si trove-rebbero davanti nel momento in cui deci-dessero di organizzare un evento pubblico. Questo al fine di eliminare il luogo comu-ne di unAmministrazione ed un Comune distanti e inarrivabili, che calano iniziative solo dallalto. Certo non si pu parlare solo di permessi, infatti affronteremo anche lar-gomento dell associazionismo, perch per i ragazzi lassociazione forse lo strumento pi accessibile e pi efficace attraverso il quale far sentire le proprie voci. Fornire-mo le basi per un settore che non pu certo essere sottovalutato nel mondo di oggi: la comunicazione. Insegneremo i rudimenti dei programmi pi semplici e gratuiti di grafica per permettervi di realizzare da soli volantini e locandine, ed insieme ad une-sperta vedremo come si pu promuovere

    unassociazione o uniniziativa attraverso i social-network. Tutto il corso sar tenuto da esperti, ma non professoroni o noio-sissimi tecnici. Abbiamo scelto dei giova-ni (anche studenti stessi), che conoscono da vicino lassociazionismo e che hanno lavorato spesso con e per le associazioni, nellorganizzazione di eventi. Abbiamo de-ciso di puntare su un linguaggio semplice e informazioni base, perch questo solo linizio, chi poi avr delle idee, e vorr por-tarle avanti, dovr iniziare a muoversi con le sue gambe, ma con questo corso sapr almeno come orientare i primi passi.Il corso si terr nei locali di Stazio-ne Gauss, venerd 27 febbraio dal-le 10.30 alle 18.30, mercoled 3 e ve-nerd 6 marzo dalle 15.30 alle 18.30. Per il programma dettagliato visita le pa-gine fb Tavolo Studenti e Inofmagiovani Comune di Pesaro. A fianco il programma.

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    Timoteo Tiberi

    Chi Sergio Mattarella?

    Matteo Rombolini - BramanteSergio Mattarella. Questo il nome del nuovo Presidente della Repubblica Italiana, di colui che dovr rappresentare lunit na-zionale, di colui che primo garante della Costituzione.A prescindere dallindecenza del fatto che dopo 12 Capi di Stato non sia ancora stata presentata nessuna riforma che permetta ai cittadini di eleggere in modo diretto un candidato, questo il nome che il Premier Matteo Renzi ha scelto per noi. Appare assurdo che un Presidente del Consiglio abbia scelto un Presidente della Repubbli-ca, ma proprio ci che avvenuto: Ren-zi, dopo aver fatto qualche consultazione con gli altri partiti presenti in parlamento (tanto per dare una sfumatura democratica al tutto) ha sfornato il nome di Mattarel-la, senza nessuna condizione, prendere o lasciare. Cos, alla quarta votazione, quan-do non pi necessaria lapprovazione dei 2/3 degli aventi diritto al voto ma basta una maggioranza assoluta (50%+1), stato eletto il nuovo Presidente, fra laltro con un notevole consenso. Questa manovra cosi azzardata andata di traverso allalleato di governo del PD, l NCD di Alfano che

    si sentito escluso dai giochi ma che non ha potuto far altro che digerire il boccone per non creare lennesima crisi di governo. Forza Italia, il partito di Berlusconi, ha de-ciso di votare scheda bianca per protestare contro il modo in cui stato scelto il nuo-vo Presidente anche se ha affermato di non ripudiare la scelta. Il M5S di Beppe Grillo, come sempre, ha criticato tutto e tutti e ha continuato con il suo modo di fare o come diciamo noi o niente ( fino ad oggi pre-valso il niente). Chiudendo la parentesi sulle modalit con cui stato eletto, vedia-mo un po chi Sergio Mattarella. 74 anni, palermitano, ex democristiano, soprattutto noto agli italiani per il suo Mattarellum, la legge elettorale varata dopo il referendum del 1993 che segn lavvento del sistema maggioritario. Molto criticata allepoca, fu poi largamente rimpianta quando al suo posto entr in vigore il famigerato Porcel-lum. La storia politica di Mattarella inizia con la tragica morte del fratello Piersanti, Presidente della Regione Sicilia assassinato dalla mafia il 6 gennaio del 1980 per aver avviato un rinnovamento delle istituzioni locali per niente gradito ai boss. Cresciuto nella corrente Dc che faceva riferimento ad Aldo Moro, entra in Parlamento nel 1983. Nel 1987 diventa ministro dei rapporti con il Parlamento nei governi De Mita e Go-

    ria. Poi ministro dellIstruzione con Giulio Andreotti, carica dalla quale si dimette nel 1990 in segno di protesta contro lapprova-zione della legge Mamm compiendo cos il primo atto pubblico di ostilitverso Silvio Berlusconi essendo Fininvest tra i princi-pali beneficiari di quella legge che regola-mentava il mercato radiotelevisivo in so-stanza legittimando la situazione esistente in quel momento. Riceve poi altri numerosi incarichi e viene eletto nuovamente parla-mentare restando in carica fino al 2008 (ca-duta del governo Prodi). Dal 2011 giudice della Corte costituzionale.In definitiva speriamo che questuomo, che ha tutte le carte in regola per essere un grande Presidente, faccia del suo meglio e che porti a compimento il suo mandato nel migliore dei modi, rappresentando tutti gli italiani e rendendoli orgogliosi di essere cittadini di questa grande Repubblica.

  • iovani e Attivismo

  • L ibri e LetteraturaI classici non li legge pi

    nessunoLavvento della meritocrazia

    Michael YoungMafalda - Mamiani

    I classici non li legge pi nessuno e a dirlo non ci si crede. E pensare che per Calvino un classico era un libro che non ha mai finito di dire qualcosa, mentre oggi pi che altro un libro che fa bella mostra sugli scaffali di casa quando in realt non viene mai aperto, mai sfogliato. Un libro di cui essere padroni, quando chi legge davvero si tratta ormai di una ristretta ca-tegoria di persone - sa benissimo che un libro non si possiede mai del tutto: il fatto stesso di venire padroneggiati non piace ai personaggi dei romanzi, sta loro stretto.E cos, a chiederglielo, unAntigone - ma anche un Anna Ka-renina, un Tom Sawyer...- non accetterebbe mai di diventare un pezzo darredamento del primo spaccone ignorante, eppure questo accade. E un posacenere pi sfruttato.Nellera dellapparenza si sceglie la strada che costa meno fatica e ciononostante permette di farsi belli agli occhi degli altri, di essere acclamati esperti, quando in realt non si conoscono libri che hanno fatto storia..M. a oggi non importa, oggi si inneggia alla libert di parola ed in nome di questa che tutti possono aprir bocca su qualsiasi argomento, pur non sapendone nulla.E se si parla della guerra in Afghanistan non detto che il cane di Pietro non abbia unidea in merito! E ci mancherebbe che non la dovesse esprimere (magari abbaiando contro i talebani), perch siamo o non siamo in una democrazia?Non il sapere a dover essere premiato, non con ci che si conosce che ci si fa valere, quanto con ci che si mostra di cono-scere; il contenuto di un discorso conta decisamente meno della sicurezza con cui questo viene esposto.E i classici non li legge pi nessuno. Nessuno lo fa perch sono libri discreti, consapevoli ed orgogliosi di quanto hanno da of-frire, cos non urlano e chi non urla nel rumoroso mondo del

    Sottratto solo recentemente alla polvere degli scaffali, il testo del laburista Michael Young (Lavvento della meri-tocrazia, Edizioni di comunit, 2014) tornato al centro del dibattito su una delle tendenze pi invocate del no-stro tempo. Con questopera di fanta-sociologia Young, nel 1958, inventava la parola meritocrazia, in irriveren-te opposizione a unesaltazione ideologica del principio del merito, proiettando in un futuro distopico gli esiti nefasti di una nuova forma di regime totalitario. La nar-razione affidata ad un eminente sociologo esponente dell lite meritocratica. Ambientato nel 2033, Il saggio si pone come una ricerca eziologica dei conflitti di classe presenti nella societ del merito. Lautore invita gli intel-ligenti a non sottovalutare le ultime rivendicazioni dei populisti, prendendo atto della forza e della possibilit dazione. Il cammino per laffermazione del principio del merito e dellintelligenza misurata scientificamente vie-ne analizzato a partire dalla seconda guerra mondiale. La concorrenza bellica la pietra angolare della nuova societ inglese, forgiata sulle necessit del tempo che fe-cero emergere le menti pi brillanti a prescindere dalla provenienza sociale. Lurgenza di resistere alla competi-zione internazionale in pace e in guerra si impose a tutte le persone intelligenti; e il partito laburista, esprimen-do le rivendicazioni di coloro che non avevano nulla da ereditare o lasciare in eredit, allinearono le masse in buon ordine dietro i pi lungimiranti capi di tutte le

    2000 difficile che si senta.Di conseguenza non vengono con-siderati, spesso uno se ne dimentica perch tanto pi o meno la trama si conosce..., si sa che fine fa il Dr Frankenstein, che Ulisse torna ad Itaca si studia a scuola, cos come noto il lieto fine de I Promessi Spo-si, quando invece avrebbero ancora tanto da dire e potrebbero davvero esserci daiutoDare una spolverata alle nostre librerie ci farebbe un gran bene, ascoltare in nome di quella stessa libert di parola non solo lopinione dellamico a quattro zampe di Pie-tro, ma anche quella dei vecchi saggi con le pagine ingiallite che di cose ne sanno sicuramente di pi (e non ringhiano) ci salverebbe di certo.

    Lorenzo Casanova

    correnti politiche. Dalla guer-ra contro Hitler si ereditarono anche i primi sistemi di misura-zione dellintelligenza creando i criteri di selezione scientifica. Il dado era tratto. Ogni stroz-zatura alla produttivit verr successivamente rimossa: dalle propaggini feudali al nepoti-smo, dalle plutocrazie allari-stocrazia, ogni forma di op-pressione dellintelligenza verr eliminata. La nuova societ ha la sua definizione strutturale nel merito. Perfino leconomia, la scuola e lindustria sono ca-talogate come sovrastrutture. Nella meritocrazia esistono solo intelligenti e stupidi, gli uo-

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    mini si distinguono per la loro disuguaglianza naturale. Analizzati scientificamente a pi riprese, gli individui vengono separati in corsi di studio proporzionati ai loro QI. Il compito della scuola di sfruttare ogni forma di intelligenza in maniera completa fornendo lavoratori allo Stato e allindustria i quali andranno ad occupare le posizioni pi ambite. Anzich produrre un sistema democratico maggiormente realizzato, il risultato una nuova societ di casta in cui la grande maggioranza umiliata ancora pi sottilmente. E per questo, infine, si rivolta. Il sociologo si limita a constatare le conseguenze della nuova tassonomia umana. La distanza tra le classi ininterrottamente cresciuta. Nonostante ci, la segre-gazione tra intelligenti e stupidi mantiene lequili-brio. I veri demiurghi e custodi di q u e s t a stabilit sono sociologi e psicologi, parte dell lite pi ristretta e illu-minata, occupati da una parte a circuire le masse, dallaltra a garan-tire le migliori condizioni di pro-duttivit allo strato pi intelligente della popolazione. La distopia del laburista, la quale trover riscontro storico nelle politiche neoliberiste degli anni Settanta, la forma pi pura della kallipolis capitalista. La meritocrazia il regime sacrificato ai nuovi simulacri della produtti-vit e del progresso incessante. Il principio della domanda e dellof-ferta applicato senza mezze misu-re alluomo ormai completamente reificato che osserva entrare il mer-cato in ogni aspetto della sua vita. La valutazione delluomo-merce non comunque oggettiva e non scevra di un punto di vista pree-sistente. Lunit di misura del merito non indica la va-lutazione dellintelligenza tout court, ma il successo che lindividuo potr ottenere nel mercato. Il testo di Young invita i nuovi detrattori delle conquiste socialdemocra-tiche a notare leterogenesi dei fini implicita estremizza-zione ipostatica del principio del merito. La meritocrazia ordina gerarchicamente secondo il punto di vista delle necessit di mercato. La scalata sociale, perduta ogni forma di solidariet, viene legittimata dal principio del merito giustificando sperequazioni sempre pi evidenti ma cristallizzate attraverso un criterio presentato erro-neamente come imparziale.Perdendo la pluralit dei valori, la tecnocrazia perde la capacit di avvallare la libera fioritura umanistica delle personalit e delle qualit. Luomo non pu esprimere la

    propria umanit. Le preziose abilit manuali e artistiche sono inevitabilmente subordinate alle attivit scienti-fiche perch hanno il difetto di non produrre profitto. La diversit, che dovrebbe esser tutelata, stimolata e ri-condotta dallazione di governo entro un bene collettivo, viene immolata allaltare di Pluto. Vale la pena citare un passo riguardante il Manifesto rivoluzionario dei po-pulisti anti-meritocratici. Alla luce di questa impo-stazione gli autori del Manifesto hanno cercato di dare un nuovo significato alluguaglianza delle opportunit. Questa, hanno affermato, non deve significare uguali opportunit di salire lungo la scala sociale, ma ugua-li opportunit per tutte le persone, a prescindere dalla loro intelligenza, di sviluppare virt e i talenti di cui sono dotate, tutte le loro capacit di apprezzare la bel-

    lezza e la profondit dellesperienza umana, tutte le facolt di vivere una vita piena. Il bambino, ogni bambi-no un individuo prezioso, e non soltanto un potenziale funzionario della societ. Le scuole non debbo-no essere vincolare alla struttura oc-cupazionale, non debbono limitarsi a fornire individui idonei a svolgere mansioni considerate importanti in un particolare momento, ma deb-bono dedicarsi a incoraggiare lo sviluppo di tutte le qualit umane, siano o non siano queste del tipo richiesto da un mondo scientifico. Alle arti e alle abilit manuali deve essere dato altrettanto risalto che alla scienza e alla tecnologia[] Le scuole non segregherebbero i simi-li, ma mischierebbero i dissimili; promuovendo la diversit entro lu-nit, insegnerebbero il rispetto per

    quelle infini- te differenze umane che non sono certo gli ultimi valori del genere umano.Nella societ meritocratica, invece, lintelligenza coin-cide con la capacit di aumentare la produzione diretta-mente o indirettamente. La societ segue il moto senza misura del capitale volto incessantemente al profitto. Laumento di produttivit, daltra parte, non si pu scin-dere dalla povert: ogni guadagno reinvestito nellulte-riore aumento di produttivit e non pu essere dissipato a beneficio della gente comune che non crea progresso. Questo circolo vizioso conduce ad uninevitabile pola-rizzazione della ricchezza. Ogni energia della societ meritocratica volta allimperativo categorico del profit-to e della concorrenza tra individui, industrie e nazioni. Il risultato inevitabile la rivoluzione violenta.

  • CLa storia pu essere solo una della tante materie studiate a scuola, forse una delle pi noiose per come insegnata e per come studiata.Ma potrebbe anche essere una fonte di aneddoti e curiosit o largomento alternativo ad una discussione sul tempo o ad-dirittura una vera passione, da conoscere, vivere e trasmette-re. Ci sono vari modi anche per viverla cos la storia: c chi passa le ore chino su libri, saggi e monografie, chi si guarda ore e ore di documentari, chi si passa lestate a scavare gra-tis negli scavi archeologici, chi a girare col metal detector la notte, chi si guarda Mistero, Voyager e legge i libri di Angela (ecco forse le ultime due cose, pi che da appassionato sono da galera, se poi si credono esperti di storia allora....). E poi c il modo di cui vi voglio parlare oggi: la Rievocazione. Vai a letto che sei normale e ti svegli il sabato mattina che sei in un altra epoca, vestito tendenzialmente come un coglione, una donna, un pagliaccio, un ricchione a seconda del livello culturale di chi ti guarda mentre fai colazione al bar tirando fuori il portafoglio da una sacca di cuoio, appesa ad una cintura senza fibbia che tiene su una tunica. Oltre a questo piccolo spaccato comico (che non manca mai) la rievocazione qualcosa di pi. Il girare vestiti solo la punta delliceberg. Quegli abiti, gli oggetti che porti con te, ci che mangi, le tende in cui dormi, tutto viene dal tuo lavoro, la tua ricerca la tua passione. Tutto fatto in modo filologico, perch lobbiettivo far vedere alla gente che quegli oggetti che nei musei vediamo impolverati, rotti e dietro un vetro, in realt erano quanto di pi concreto e vivo esistesse nel mondo degli antichi. E dalloggetto si pu poi raccontare la storia di un popolo. Vogliamo far capire che non c nulla di alieno o distante nella storia, ma che tutto fa parte di un filo che se studiato e seguito porta al nostro mondo odier-no e al nostro modo di essere umani, alla nostra cultura. A Fano da anni attiva lassociazione Simmachi Ellenon che rievoca il mondo della Grecia classica e ultimamente sta ap-profondendo anche la storia dei cartaginesi. Per farvi capire la seriet del lavoro che c dietro e il fatto che non si tratti di pagliacciate o sfilate in costume, penso sar sufficiente dirvi che lassociazione dispone di una palestra e di un laboratorio artigianale per la lavorazione del legno, del cuoio e dei me-

    Simmachia Ellenon Vivere la storia

    itt e Associazioni

    talli. Si perch non basta camminare in fila e avere un armatura per rievocare un soldato greco; devi sapere come si muoveva, come e sopratutto perch combatteva, quali erano le caratteri-stiche delle sue armi, le formazioni di battaglia e la mentalit dei generali. E anche qualche ordine in greco. Tutto questo viene studiato in palestra, insieme al tiro con larco e con la frombo-la (che sembra facile solo a parole). A cosa serve il laboratorio semplice: non puoi certo entrare allIper, andare nel reparto armi o tende storiche e portarti a casa qualche elmo o qual-che vaso. Facciamo tutto noi. Una commissione storica cerca le fonti, negli autori e nei reperti iconografici, poi i pi tecnici stu-diano come poterlo ricostruire e infine ci si mette tutti gi a la-vorare. Fra polvere, legno, colle tossiche, viti e bulloni, oltre che un oplita diventi anche un esperto falegname/fabbro/sarto/ma-novale/reggicoseseseinegato. Tutto questo per dirvi cosa? Che se vi piace la storia e volete proprio viverla, capire non solo la mentalit degli antichi, ma anche perch era tale alla luce del modo in cui vivevano e potevano vivere, allora basta arrivare fino a Fano e farsi accogliere dalla Simmachia Ellenon. Ma an-che se siete degli sportivi e lidea di poter picchiare qualcuno con una spada, in modo corretto, vi affascina, potete venire in palestra a provare la scherma antica. Poi giusto per usare tutte le frecce al mio arco: si beve tanto, si conosce gente, si vedono posti, costa poco, e si sta allaperto e in compagnia. Volete anco-ra andare in discoteca? Bere drink al bar? Allora non siete mai stati in una battaglia, non avete mai bevuto idromele, mulsum o ippocrasso e non avete mai fatto serata con dei celti ubria-chi. Venite a trovare la Simmachia Ellenon, serissimi quando si parla di storia, ugualmente seri quando si tratti di divertirsi.

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    Giacomo Favaretto (ufficialmente) - Mamiani

    Se seio interessato alle attivit dellasso-ciazione o vuoi provare un allenamento di scherma antica seguici su Facebook: Simmachia Ellenon o visita il nostro sito http://simmachiaellenon.altervista.org/

  • inema (polacco...per ora...)CIn pochi ne hanno parlato, ancora meno lhanno visto. Il 13 Marzo 2014 (25 Ottobre 2013 in Polonia) nelle sale cinematografiche italia-ne viene distribuito Ida, un film di Pawel Pawlikowski. Il regista, dopo aver viaggiato per svariati paesi (tra cui anche lItalia), deci-de di girare il suo ultimo capola-voro nel suo paese natio ovvero la Polonia. Ambientato in una forse troppo fredda Polonia del 1962 se-guiamo la storia di Anna, una gio-vane ragazza orfana che, intenta a prendere i voti in convento, viene convinta dalla madre superiora a far visita alla sua unica paren-te ancora in vita: zia Wanda, che per nonostante la parentela non ha mai voluto conoscere la nipote. Dopo le dovute presentazioni ed essersi accorta della, diametral-mente opposta, scelta di vita da parte della zia, Anna scopre di es-sere in realt ebrea e che il suo vero nome Ida. Essendosi ritrovate le due decidono di partire per un

    Ida di P. PawlikowskiTommaso Della Fornace - Isa Urbino

    viaggio per scoprire come siano morti i genitori di Ida e forse an-che per ritrovare loro stesse. Con una poetica sublime Pawlikowski tratta argomenti difficili come la morte, in questo caso dei genito-ri di Ida, o la solitudine delle due donne con estrema maestria e raf-finatezza curando molto di pi le riprese che i dialoghi. Infatti gi dalle prime immagini pos-siamo notare come il regista crei molti spazi allinter-no della ripresa lasciando spesso il soggetto ai mar-gini dellinquadratura, che potrebbe dare fastidio ma allo stesso tempo riempie il film di una velatura poeti-ca di elevato livello, il tutto incrementato dalla scelta di usare il bianco e nero che in questo periodo sembra andare di moda (vedi The

    pochi dialo-ghi, scelta mol-to azzardata che tende ad annoiare il telespettatore che general-mente vuole che tutto gli venga spiegato dal film stesso, non im-pegnandosi minimamente nel ca-pire il film. Questo film diverso,

    questo film ti obbliga a rimanere concentrato dallinizio alla fine per capirlo al meglio, questo film vuole far pensare il telespettatore con la propria testa. Poetico, raffi-nato e toccante. Assolutamente da vedere.

    Artist nel 2011 e Nebraska nel 2013) ma che

    una scelta molto az-zeccata per questo film. Inoltre a poten-ziare la poetica delle immagini conta molto il fatto di aver scritto una sceneggiatura con

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  • RLa Ludoteca Pesaro in Gioco ogni sa-bato sera mette a disposizione decine di giochi da tavolo diversi per far giocare ragazzi e ragazze di tutte le et. Oltre a questa attivit, la Ludoteca propone anche eventi ludici, come tornei validi per i vari ranking nazionali, e propone incontri finalizzati alla diffusione della cultura dei giochi da tavolo.Lultimo di questi incontri si tenuto i primi di Febbraio, sempre nella Bi-blioteca delle 5 Torri di Pesaro. Ospi-te, lartista Alan DAmico, illustratore e scultore di miniature. Alan DAmico ha tenuto una conferenza-ludica dove ha parlato del ruolo dellillustratore e poi ha fatto toccare con mano il suo lavoro, facendo provare ai partecipanti ai gio-chi da lui illustrati (tra cui Kingsport Festival, vedi recensione).Intervistato, Alan DAmico, ha raccon-tato che gi da piccolo desiderava di-segnare per vivere. Ha cominciato con i cartoni animati, poi una piccola pa-rentesi nel mondo del fumetto e infine ha scoperto che poteva unire il lavoro alla sua passione per il mondo ludico, composto da giochi di ruolo, giochi da tavolo e miniature. Negli ultimi sei anni, Alan DAmico si specializzato nellillustrazione per i giochi, un settore che potrebbe sem-brare di nicchia, ma che a livello mon-diale in espansione. In Italia spie-ga Alan DAmico se un gioco vende mediamente bene, vende mille copie, mentre in Germania, ne vende trenta-mila. Quindi pu sembrare piccolo, ma portato su scala pi ampia, ecco che di-venta un settore interessante, dove un bravo disegnatore si pu guadagnare da vivere senza per forza dover andare chiss dove.Un consiglio per gli studenti pesaresi, magari quelli che stanno uscendo dal liceo artistico? Mi lascia sconcertato risponde DAmico vedere tanti artisti bravissimi che non esistono su inter-

    net. vero che ognuno ha sempre pau-ra di mostrare i propri lavori, soprat-tutto allinizio, per importante avere anche solo una pagina su Facebook, o un blog o un semplice sito internet. Non questione di egocentrismo, ma un modo per farsi notare dalle case editrici o da chi magari un giorno po-tr commissionarvi un lavoro. Inoltre, in questo lavoro conta la costanza, per-ch se c costanza c anche professio-nalit. Quindi consiglio di riflettere su cosa vi piace disegnare, magari seguen-do qualche artista per poi evolversi in qualcosa di nuovo, non avere paura di promuoversi e tanta costanza.Tutti i partecipanti allevento hanno trovato interessante la relazione di Alan DAmico. Ha sorpreso la capacit

    dellillustratore di conciliare lestro ar-tistico con i problemi legati al mercato ed sorprendente anche la sua dutti-lit, visto che ha illustrato giochi con ambientazioni molto diverse, dal me-dioevale allo steampunk. La conferenza di ha mostrato un lato poco conosciuto dei giochi da tavolo, dove lillustrazione non marginale. Infatti, molti giochi vengono crea-ti spesso solo in astratto. I creatori si concentrano di pi sulle meccaniche e tocca agli illustratori dare unambien-tazione e quindi rendere pi completa lesperienza di gioco.

    ISIKO... e poi vediamoIntervista all

    illustratore Alan DAmico

    KINGSPORT FESTIVAL

    (con il rischio di perdere anche pun-ti vittoria). Si pu inoltre propaga-re la propria influenza sugli edifici presenti nel tabellone e affrontare gli investigatori che ad ogni turno si manifesteranno per metterci i ba-stoni tra le ruote.Il gioco dura 12 turni al termine dei quali chi ha pi punti sar nominato il cultista pi devoto agli Antichi.Molto curata lambientazione, come del resto tutti i giochi della casa edi-trice Sir Chester Cobblepot (non fatevi ingannare dal nome, italia-nissima). Interessante anche la pos-sibilit di cambiare scenario ad ogni partita, infatti, ogni scenario detta tempi e modalit diversi, rendendo il gioco pi vario e non monotono.

    Giocatori: da 3 a 5Durata partita: 90 min circaDifficolt: mediaVoto: 7,5/10Kingsport Festival un gioco am-bientato nel mondo horror di H.P. Lovecraft. I giocatori lanciano i dadi simultaneamente e attraverso la ge-stione dei dadi si decide il turno di gioco e sinvocano le divinit love-craftiane (pagandone il costo con la somma esatta del proprio lancio di dadi). Le divinit elargiscono bonus ma fanno perdere sanit mentale

    GIOCO CONSIGLIATOOgni numero un gioco da provare

    Ludoteca Pesaro In Gioco

    Aperta tutti i sabato sera dalle 21.00 alle 03.00

    Presso la biblioteca delle cinque torri, Largo Volo-

    ntari del Sangue n.9

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    Luca Ciuffoni - Pesaro in Gioco

  • interviste ecc. La versione ufficiale, non-ch la pi diffusa la seguente: la notte del 9 novembre 1966, dopo una violenta lite con gli altri tre componenti del gruppo, il povero Paul, come consuetudine, pren-de la macchina per tornare a casa, non si accorge che il semaforo diventato rosso, va a sbattere contro un albero e muore su colpo. Nei mesi seguenti, Brian Epstein, il manager the Beatles, ingaggia un certo William Campbell che casualmente aveva gli stessi connotati e la stessa voce di Paul, sapeva suonare il basso esattamente come lui ed era pure mancino. Dal 1966 i Beat-les smettono di esibirsi dal vivo, cosa che insospettisce i sostenitori del PID, Paul is dead (S, questa cosa ha anche un nome ufficiale) che iniziano a cercare indizi. Da canzoni come Strawberry fields forever, nella quale un innocentissimo cranberry souce (salsa di mirtillo), si trasforma in I buried Paul, alle copertine degli album che nascondono i segreti pi indicibili ri-guardo questa morte, come se gli altri tre musicisti e il manager, si fossero dedicati allo spargimento di indizi un po in giro, perch in fondo avevano cos tanto tempo libero. La mia teoria preferita per quel-

    la su Abbey Road. La copertina, una delle pi note, ritrae i quattro artisti mentre at-traversano una strada sulle strisce pedo-nali, in fila indiana: parte John Lennon vestito di bianco, seguito da Ringo, rigo-rosamente in nero, e, in mezzo, la pietra dello scandalo, Paul McCartney scalzo, con la sigaretta nella mano destra, e infine George Harrison, in un completo in jeans. Sar breve: John simboleggia un sacerdote o forse un angelo, il povero Ringo sareb-be il portatore della bara, Paul, neanche a dirlo, il morto e invece a George tocca la parte del becchino. Ma non finisce qui; infatti sullo sfondo una macchina por-ta la targa 28IF interpretato dai reduci di Woodstock come Paul McCartney avrebbe avuto 28 anni se fosse stato vivo quando basterebbero capacit matemati-che di base per capire che, essendo Paul nato nel 1942, nel 1969 aveva, senza om-bra di dubbio, ventisette anni. Ma rimane sempre il fatidico dubbio: Perch scal-zo? Perch porta la sigaretta nella mano destra quando mancino?, per quanto riguarda il primo interrogativo lascio par-lare John Lennon al posto mio: Paul ha attraversato la strada a piedi nudi perch lidea di Paul di essere diverso sembrare quasi normale, ma con un orecchio dipin-to di blu: qualcosa di abbastanza discreto. Per quanto riguarda la sigaretta, io scrivo con la destra ma tendenzialmente fumo con la sinistra, e giuro, non sono un so-sia. Vorrei poter continuare perch ci sa-rebbero tanti altri aneddoti divertenti ma pu bastare cos. La verit, in poche paro-le, non la sapremmo mai, quello che sap-piamo per certo che un Paul McCartney vivo c, ha iniziato un nuovo tour, e anche se fa canzoni con Rihanna e Kanye West, rimarr sempre un pilastro della musica contemporanea.

    usica

    Tra tutte le numerose leggende che cir-condano la storia del rock, che vedono protagonisti Elvis Presley, Jim Morrison e tanti altri, la pi fantasiosa e divertente quella che riguarda la presunta morte di Paul McCartney. Mentre gli altri artisti sono presumibilmente sperduti in isole esotiche a bere drink rinfrescanti e scri-vere poesie, Paul, al contrario,sarebbe gi morto. Sono vivo e sto bene, e non mi in-teressa delle voci sulla mia presunta mor-te. Ma se fossi morto sarei stato lultimo a saperlo. Tutto inizia nel 1969 quando i Beatles ricevono una chiamata da un cer-to Russell Gibb, un dj che sosteneva giras-sero voci sul fatto che il bassista, Paul Mc-Cartney, fosse morto ben tre anni prima. Dal momento in cui la notizia fu resa pub-blica, milioni di storie furono inventate, basate su indizi praticamente inesistenti (probabilmente frutto di allucinazioni), allinterno delle varie canzoni/copertine/

    By the way, Im alive

    Non lasceremo nemmeno le bricioleE difficile spiegare chi siano i Cosmetic ma per me sono tanto rumore, emozioni, rumore, sentimenti, rumore, rumore e ancora rumore. Volendo possiamo an-che dire che sono quattro: Bart, Mone, Emily ed Ivan, ma questa unaltra sto-ria. Un misto di grunge, noise rock, pop e psicadelia che ti catturano lanima. Due belle chitarre distorte, possenti linee di basso, una batteria imprevedibile e una voce decisa ma delicata che ti fa restare li fermo ad ascoltare il pezzo fino alla fine. Ma nel live che i Cosmetic sfoderano il loro lato bizzarro. I quattro romagno-li, infatti, sono capaci di creare diversi ambienti, dove a volte il caos a regnare oppure dove il pubblico rimane piantato con i piedi a terra e gli occhi fissi sul pal-co senza scomporsi minimamente. Due situazioni diverse che ho avuto il piacere di vivere, a distanza di tre mesi esatti. La prima a La Tempesta al Rivolta, dove da-vanti al gruppo, il pubblico era affiatato, si muoveva e pogava, la seconda venerd 6

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    MClaudia Fontana - Mamiani

    Diego Pagnini - Mengaronifebbraio Dalla Cira, dove invece il pubbli-co sembrava dire, come canta Bart nella canzone Nomoretato omonima al nuovo disco, abbiamo perso la parte di noi che reagisce. Ed proprio il nuovo album Nomoretato che stanno portando in giro per lItalia i Cosmetic. Dodici tracce nelle quali compaiono anche delle sonorit elettro pop, con sintetizzatori e pianole, che ci danno da intendere che i Cosmetic non avevano voglia di fermarsi dove era-no e che hanno voluto provare a speri-mentare qualcosa di nuovo riproponendo per in scaletta, che mi sono guadagnato con fatica, anche pezzi vecchi. Anche a livello di testi, il nuovo disco sembra pi intuitivo e chiaro. In sintesti i Cosmetic sono una band estremamente carica e po-tente, ce lo han saputo dimostrare con i vecchi album e ce lo stanno confermando con il nuovo. Una band che puoi vivere come pi ti piace e che ti lascer sempre qualcosa dentro.

  • Dal Mondo

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    Kobane, dopo quattro mesi das-sedio, finalmente libera. Il 26 gennaio le unit partigiane kur-de di protezione YPJ (formata da sole donne) e YPG (unit mista) sono riuscite a fermare lavanza-ta dellISIS sulla citt di Kobane. Tantissime sono state le famiglie kurde che sono dovute scappare dallesercito delle bandiere nere e che si sono rifugiate sul confine turco dopo aver affrontato lunghe marce tra le montagne.Fondamentalmente queste sono le notizie che i nostri telegiornali ci fanno vedere, ma questo solo la cos detta punta delliceberg: sotto c molto di pi. Il nome arabo di Kobane Ayn-Al-Arab e si trova in Siria, pi pre-cisamente nella regione di Rojava, in territorio kurdo.

    Il Kurdistan un paese non rico-nosciuto e per questo diviso tra Turchia, Siria, Iran e Iraq. Il popo-lo kurdo conta circa 60 milioni di persone con una propria cultura e

    Kobane si liberata

    Ilaria Sartini - Mamiani

    lingua. Il leader del partito dei la-voratori kurdo (PKK) Abdullah calan, attualmente imprigionato nellisola turca di Imerli di cui lunico detenuto. Perch cos tan-ta protezione per un uomo solo? Perch cos pericoloso? Per alcuni governi lui il Pericolo perch ispiratore dellemancipa-zione non solo del popolo kurdo ma anche di un modello di societ completamente diverso da quello di molti paesi del Medio Oriente: qui infatti le donne hanno gli stes-si diritti e possibilit degli uomi-ni e spesso sono loro a capo delle comunit. Per questo il Rojava ha subto e sta subendo attacchi sia da parte di Assad sia da parte di gruppi legati allopposizione, o che ne hanno fatto parte. Tra questi Al-Nusra e ISIS.Pochi anni fa la regione del Roja-va si emancipata dal governo siriano dandosi una propria au-tonomia con proprie municipalit e attuando il contrattualismo de-mocratico che proclama la convi-venza fra tutte le religioni e tutti i popoli, la parit fra uomo e donna, il rispetto della persona e lautogo-verno dal basso. Tutte cose che un

    califfato non pu tollerare, per-ch vuole imporre le sue idee a chi diverso e uccide in maniera bru-tale, schiavizza, sfrutta le risorse e tratta le donne come oggetti. In questa striscia di terra al con-fine con la Turchia le donne ven-gono educate alla libert e allu-guaglianza creando una rete di sostegno reciproco e di condivi-sione. Da quando lISIS ha co-minciato a conquistare villaggi e citt, spostandosi sempre pi a nord verso il confine turco, anche le donne hanno deciso di difende-re il proprio popolo con le armi. Vengono da tutto il Kurdistan in difesa di quello che lunico terri-torio in cui il loro ideale di Stato riuscito a realizzarsi e sono pronti a difenderlo ad ogni costo. Koba-ne non solo una delle tante citt distrutte da forze avversarie ma lesemplificazione delle apparente-mente disordinate dinamiche ge-opolitiche che stanno avvenendo ora in Medio Oriente. La Turchia fa parte (come lItalia) della NATO (organizzazione di stati fondata nel 1949 dagli U.S.A. con lo scopo di intervenire col-lettivamente in imprese di guerra

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    I prossimi due articoli sono sta-ti scritti da Thomas e Katharina, rgazzi ospiti a Pesaro da alcuni mesi. Thomas francese e arrivato da due mesi a Pesaro; Katharina tedesca ed in procinto di ripartire, sono nostri coeatanei e stanno svolgen-do un periodo di volontariato eu-ropeo EVS con Vicolocorto, asso-ciazione giovanile, che si occupa di educazione e mobilit internazio-nale. Katharina ha voluto condivi-dere una tradizione della scuola che lei ha frequentato, che si svolge lultimo anno del Gymnasium. Ha scritto questo racconto in tedesco, per una versione italiana contatta-teci.Thomas ci ha raccontato usando il francese cos il volontariato euro-peo, lesperienze e le opportunit

    Parola agli SVEGiulio - Vicolocorto

    che offre questo progetto.Loro stanno vivendo da diversi mesi nella nostra citt partecipan-do agli eventi che si sono svolti questo inverno. Durante il loro periodo come volontari europei lavorano con Vicolocorto promuo-vendo i progetti creati dallassocia-zione nelle scuole, negli spazi del-la biblioteca San Giovanni e dell informagiovani. Inoltre scrivono sul blog Vicolocortini, on-line dal 2011: ci trovi gli articoli scritti dai volontari come Thomas e Katha-rina sulle esperienze e gli eventi a cui partecipano e tutte le storie, i report dei progetti a cui i nostri vo-lontari partecipano, nei progetti in tutta Europa. Questo il link diretto https://vico-locortini.wordpress.com/

    in caso di necessit di uno degli Stati membri. Insomma un buon motivo per essere ovunque anche quando non si minimamente coinvolti). Quindi, dovrebbe esse-re alleata degli U.S.A. che, da bra-vi paladini della democrazia, sono decisi a sconfiggere fino allultimo combattente ISIS. Il problema na-sce quando il governo turco com-pra petrolio dal gruppo terroristi-co. Come pu quindi quello stesso Stato che di giorno compra mate-ria prima, di notte bombardare i soldati con cui ha fatto acquisti? Non pu. Ricordiamoci per che la Turchia nella NATO e che Obama si detto molto determi-nato a sconfiggere gli uomini in nero del califfato. Cos determi-nato da voler aiutare i peshmerga (soldati kurdi) nella resistenza di Kobane. Il governo turco perci

    a met ottobre aveva approvato il passaggio di rinforzi kurdo-tur-chi sul confine. Quindi, ricapito-lando, la situazione questa: da una parte abbiamo in difesa della citt lesercito kurdo (peshmerga), i partigiani kurdi (YPJ e YPG), la facciata umanitaria del governo turco e una delle pi grandi po-tenze mondiali con un curriculum di esperienze militari, armi ato-miche e avanzamento tecnologico non trascurabili (U.S.A.); dallal-tra il gruppo terroristico meglio organizzato in circolazione che vuole mettere in ginocchio il Me-

    dio Oriente per creare un grande regno teocratico con a capo un califfo (ISIS) e lappoggio delleser-cito turco che di notte (staccando la corrente alle citt di confine in modo che non li vedano) lascia passare i terroristi al di l del con-fine per farli arrivare a Kobane con nuove armi e rifornimenti. La fac-cenda non chiara e, come sem-pre, niente come sembra. Dopo quattro mesi di sparatorie, morti e bombardamenti la resistenza kurda innalza vittoriosamente la bandiera coi colori del Kurdistan: giallo rosso e verde. La citt or-mai uno scheletro bucherellato e tanti sono quelli che sono dovuti scappare a causa del conflitto. An-cora non si pu dire nulla su come stiano andando veramente le cose. Forse tra una ventina danni questi eventi cominceranno a comparire

    sui libri di storia e le cose saranno pi chiare. Al momento prendia-mo atto di questa grande vittoria partigiana in difesa di un modello di societ basato su condivisione ed egualitarismo che comincia a sfumare sempre pi nelle realt occidentali in cui ci troviamo.

  • le monde.

    Cest ce que je trouve for-midable avec des programmes comme celui-ci : avoir lopportu-nit de voyage moindre cot tout en se rendant utile auprs dune communaut locale. On dit que les voyages forment la jeunesse, et je ne peux que le confirmer ! Je

    Salut tous ! Je mappelle Thomas, jai 22 ans, et jeffectue actuellement un Service Volontaire Europen (SVE) Pesaro. Pour ceux qui ne seraient pas familiers avec le terme, un SVE est un programme de volontariat ltranger, dune dure maximum de 12 mois. Les missions peuvent prendre place dans des champs dactivits trs divers (la culture, le sport, lenvi-ronnement, les enfants, les popu-lations en difficult...), et tout est pris en charge financirement, que ce soit le cot du voyage, le logement ou la nourriture. Un peu dargent de poche, une cen-taine deuros en gnral, vous est mme vers pour pouvoir profi-ter au mieux de cette exprience ltranger.

    Mon projet se droule dans une association locale ap-pele Vicolocorto, qui elle-mme soccupe de projets de mobilit eu-ropens comme celui que je fais. Mon travail consiste donc les assister dans leurs dmarches, les accompagner dans diffrentes coles pour parler du programme Erasmus aux tudiants, de dis-tribuer des flyers, de participer des meetings avec dautres asso-ciations dans le cadre de lorgani-sation dun festival, etc. Cest vrai-ment trs vari et trs intressant, japprends beaucoup de choses tout en dcouvrant un nouveau pays, une nouvelle culture, une nouvelle faon de vivre et de voir

    Lexprience Service Volontaire Europen

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    Thomas - Francia

    witzig!) und einen Schlafanzug-tag. Wir hatten sehr viel Spa, und die jngeren Schler haben das Schauspiel auch genossen. Auerdem gab es einen Tag, an dem wir mit einem Klassenkame-raden den Stundenplan getauscht haben und so seinen Unterricht und seine Lehrer gesehen haben. Die Lehrer haben den Spa mit-gemacht und sogar in unsere Gesnge eingestimmt, wenn wir durch die Schule gezogen sind. Ich habe diese Woche sehr genos-sen und werde sie wohl so schnell nicht vergessen :)

    Das sind die Gesnge, die Ende Mrz jeden Jahres durch die Gymnasien Deutschlands hal-len: die nchste Schlergene-ration hat es geschafft, das sa-genumwobene Abitur. Es wird gefeiert, getrunken und gelacht. Fr mich war es letztes Jahr so-weit. Im Mrz 2014 konnte ich in den Gesang mit einstimmen und habe mit meinen Klassen-kameraden gefeiert als gbe es kein Morgen. Wir waren froh, endlich die Lernerei (frs erste) hinter uns zu lassen und einen neuen Lebensabschnitt zu begin-nen. Eine Tradition dabei ist, eine

    Abi Abi Abi Abituuuur!Katharina - Germania

    sogenannte Mottowo-che zu veranstalten, in der man sich 5 Tage lang passend zu einem bestimm-ten Motto verkleidet. Bei uns gab es einen Tag zu Erster Schul-tag, Helden der Kindheit, Nutten und Zuhlter (sehr

    recommande vraiment une telle exprience tout le monde. Tout ce quil faut, cest avoir entre 18 et 30 ans, trouver une organisation denvoi (une recherche sur Inter-net permet de trouver facilement) et la machine est lance. Certes, les dmarches peuvent prendre un peu de temps, mais cela en vaut vraiment la peine. Un tel enrichis-sement personnel, a na pas de prix !

    Pour plus dinformations : http://www.vicolocorto.org

  • uon Lavoro...

    re tutti gli atteggiamenti di nervo-sismo: battere la penna o le dita;toccarsi i capelli, tenere la borsa in braccio ecc; la postura: per dimostrarsi dispo-nibili si dovrebbero tenere le spalle indietro, le braccia aperte, le gam-be non incrociate ...; attenti a non gesticolare troppo con le mani, preferibile tenerle morbide in mostra; tenete sempre gli occhi rivolti ver-so il selezionatore sia quando vi rivolge una domanda sia quando siete voi a parlare; prestate attenzione anche ad altri atteggiamenti non verbali del vo-stro corpo: aggrapparsi alla sedia, grattarsi la testa, toccarsi ripetuta-mente mento, dita ecc; la stretta di mano gi un bigliet-to da visita, deve essere vigorosa (e non sudata). Date sempre del lei ai vostri in-terlocutori a meno che non siano loro a chiedervi di fare diversa-mente; siate da subito sorridenti, educati, disponibili e cortesi.Allinizio del colloquio potrebbero parlare di argomenti generici per

    Se il vostro Curriculum Vitae (CV) stato giudicato interessante e vi ha portato ad ottenere un appun-tamento, durante il colloquio i se-lezionatori vorranno conoscervi di persona per capire se siete davvero il candidato adatto a ricoprire il ruolo per cui vi proponete. Informatevi prima di tutto sulla-zienda scoprendo attraverso il sito di cosa si occupa, quali servizi o prodotti offre, la struttura azienda-le, ecc. per mostrare interesse verso lattivit e non mostrarsi imprepa-rati.Tenete presente che il selezionatore si lascia influenzare dalla prima im-magine del candidato e dallaspetto che si avvicina alla figura che sta cercando e potrebbe disporsi fa-vorevolmente nei vostri confronti prima di iniziare il colloquio.Laspetto esteriore fondamenta-le,labbigliamento dovr essere pu-lito, ordinato, semplice e professio-nale; anche i tempi del giorno del colloquio vanno valutati con atten-zione, lideale trovarsi sul luogo del colloquio circa 10/15 minuti prima.Durante il colloquio sono da evita-

    Il colloquio di lavoro

    Hanno lavorato a questo numero...

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    Giornalisti: Diego Pagnini (Mengaroni)Claudia Fontana (Mamiani)Noemi Longo (Bramante) Matteo Rombolini (BramanteCostanza Scatigna (Mamiani)Ilaria Sartini (Mamiani) 2 C professionale (Cecchi) Mafalda (Mamiani) Federico Russo (Genga) Ufficialmente Giacomo Faretto (Mamiani) Tommaso Della Fornace (ISA Urbino)

    Timoteo TIberi (esterno)Virginia Schianini (esterno) Lorenzo Casanova (esterno)InformaGiovani Pesaro (esterno)Ludoteca Pesaro in Gioco (esterno)Giulio,Thomas e katharina (Vicolo Corto)

    Se vuoi contattarci scrivi a:

    [email protected]

    Redazione: Alessandro Nicolini, Timoteo TiberiCorrezione: Cecilia FerilliImpaginazione:Timoteo Tiberi, Diego PagniniCopertina Veronica Guerra (Giona Sulla Luna)Retro copertina: Giacomo Barbieri (Giona Sulla Luna)

    BInformaGiovani

    Comune di Pesaro

    vedere se esprimete unopinione personale o se rispondete per mo-nosillabi.Successivamente le domande ri-guarderanno il vostro CV, quindi necessario rileggerlo e ricordarse-lo in modo sintetico (portatevene sempre una copia cartacea). Do-vrete parlare scorrevolmente, con propriet di linguaggio, mettendo in luce con modestia le vostre ca-pacit, abilit ed esperienze, mo-strandovi sinceri e decisi ma mai arroganti, senza parlar male delle precedenti esperienze o datori di lavoro. Partecipate costruttivamente al colloquio: dovrete saper gestire con intelligenza il flusso della co-municazione evitando le risposte parziali o dubbie, inesatte e non pertinenti. In conclusione del colloquio non mostratevi impazienti o annoiati, non esternate ansia nei confronti dei risultati o sui tempi e modi di risposta o di uneventuale riconvo-cazione.

    Se hai altri dubbi o domande vai allInformaGiovani presso la Bi-blioteca San Giovanni (entrata Caff Letterario) o visita il sito www.informagiovani.comune.pe-saro.pu.it o la pagina fb: informa-giovani Comune di Pesaro

  • puzzle

    I L NUOVO MODELLO D I INFORMAZIONE

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