Puglia d'oggi numero 15

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Come superare l’attua- le momento di crisi euro- pea? In molti si interroga- no sulla questione, e da questo aspetto derivano la maggior parte delle scelte politiche degli Stati dell’Unione. Non soltan- to. Sulla crisi economica ci si batte nelle elezioni interne (eclatante il caso della Francia e delle sue presidenziali, di cui scri- veremo a breve). Le ricette sono tante. Patto di stabilità interna, nuovi interventi centra- li, austerity, economie globali. Sono tutti temi affascinanti e che fanno dell’economia il vero ca- posaldo del dibattito in- terno ed esterno. Intanto in Italia il Par- lamento è chiamato a varare il Def, con le scelte del Governo per arrivare al pareggio di bilancio nel 2013. Questa testata non riceve contributi pubblici 27 aprile 2012 • anno III n. 15 nuova serie • 1 euro Settimanale a diffusione gratuita Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella CRISI ECONOMICA - Verso un asse italo-tedesco per la ripresa. Attesa per il voto in Francia Monti e Merkel, un nuovo patto per la nuova Europa L’EDITORIALE La fine di un ciclo politico Una cosa è certa. Tutti i sondaggisti concordano sulla sconfitta del Pdl alle prossime politiche. Berlusconi continua a far ricadere le responsa- bilità sui presunti tradito- ri più che sulla caduta di credibilità e di appeal po- litico sua e del suo partito. La responsabilità sa- rebbe tutta della Lega che ha deciso di andare alle amministrative da sola, e di Gianfranco Fini che è andato in mare aperto. Berlusconi ha ammes- so che il Pdl potrebbe for- se anche vincere “solo se i moderati restano uniti”. Chiamateli come vi pare, ma sono tutti segna- li della fine ineluttabile della spinta propulsiva del grande partito di Ber- lusconi. Il ciclo politico del Ca- valiere è ormai giunto al termine. L’ELZEVIRO Le salme e le mille auto blu di Fortunata Dell’Orzo 1. Ci voleva il 25 Aprile per far (ri)nasce- re l’Asse Roma-Berlino. Brividi di sgomento prima di capire che trattasi soltanto (!) di un’intesa economica (tutta da decidere, oc- chio) fra la muscolare Germania e la pallida Italia. Complimenti per la data in cui è uscito l’annuncio. 2. “Non possiamo fare a meno dei partiti” lo ha detto Giorgio Na- politano a Pesaro. Ri- cordando giustamente il ruolo che la Costitu- zione assegna loro per la costruzione della democrazia nel nostro paese. Intanto, però, c’è un governo tecnico, vo- tato da un Parlamen- to di nominati, con i partiti all’8 per cento della fiducia e il Grillo che chiama “Salma” il Presidente della Re- pubblica. Dov’è il tasto “reset”? 3. Blruuu le mil- le auto blu: si purchè siano berline medie. Monti pratica il rigo- re e dunque niente limousine o macchi- nazze tedesche. 400 Berline medie, mas- simo 1600 cc, chissà a metano, forse, visto il prezzo del gasolio. Maria Antonietta che mangia pane e mor- tadella, invece delle aristocratiche brioche. Ma intanto questo pa- nino rusticano costa, a prescindere, 10 milioni di euro, 40 mila euro a macchina. Sarà un fatto di crescita…o di equità? Mah.. Intanto restiamo a guardare quali soluzio- ni verrano presentate al Paese dal Governo. POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA ALLE PAGG 8 E 9 www.pugliadoggi.it BARI - Michele Emiliano, frastornato e stordito, ha gettato la spugna sulla Cittadella della Giustizia Chi è davvero contro Pizzarotti? A PAG 7 FOGGIA - Oggi si inaugura la 63.ma Fiera dell’Agricoltura e Zootecnia Fieramente in Fiera A PAG 12 CERIGNOLA - intervista all’imprenditore Celestino Daloiso Le idee per la nuova città A PAG 13 SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE - I Comuni al voto Torremaggiore e Rignano A PAG 10 il corsivo di Enrico Ciccarelli Una proposta non del tutto irragionevo- le per l’integrazione degli stranieri è quel- la di chiedere loro un test di conoscenza della lingua italiana. Ma forse, a giudicare dalle intercettazioni, andrebbe fatto anche ai titolari di incarichi pubblici. Come cac- chio parla Nicole Mi- netti, per esempio? “Devo briffarti”, “ce n’è di ogni”, “la sudamericans”… Essendo la bella signorina un’igienista dentale, ci permettiamo di suggerirle un corso rapido di igiene lessicale. L’INCHIESTA Cassa integrazione, è boom di richieste. Alla Puglia la maglia nera A PAG 11 IL DIBATTITO La città discute. Un patto per Bari, ma un patto vero A PAG 7 di Fabrizio Tatarella

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Il numero 15 del settimanale puglia d'oggi, in distribuzione dal 27 aprile 2012

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Page 1: Puglia d'oggi numero 15

Come superare l’attua-le momento di crisi euro-pea? In molti si interroga-no sulla questione, e da questo aspetto derivano la maggior parte delle scelte politiche degli Stati dell’Unione. Non soltan-to.

Sulla crisi economica ci si batte nelle elezioni interne (eclatante il caso della Francia e delle sue presidenziali, di cui scri-veremo a breve).

Le ricette sono tante. Patto di stabilità interna, nuovi interventi centra-li, austerity, economie globali. Sono tutti temi affascinanti e che fanno dell’economia il vero ca-posaldo del dibattito in-terno ed esterno.

Intanto in Italia il Par-lamento è chiamato a varare il Def, con le scelte del Governo per arrivare al pareggio di bilancio nel 2013.

Questa testata non riceve contributi pubblici

27 aprile 2012 • anno III n. 15 nuova serie • 1 euro Settimanale a diffusione gratuita

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella

CRISI ECONOMICA - Verso un asse italo-tedesco per la ripresa. Attesa per il voto in Francia

Monti e Merkel, un nuovo patto per la nuova Europa

L’EDITORIALE

La finedi un ciclopolitico

Una cosa è certa. Tutti i sondaggisti concordano sulla sconfitta del Pdl alle prossime politiche.

Berlusconi continua a far ricadere le responsa-bilità sui presunti tradito-ri più che sulla caduta di credibilità e di appeal po-litico sua e del suo partito.

La responsabilità sa-rebbe tutta della Lega che ha deciso di andare alle amministrative da sola, e di Gianfranco Fini che è andato in mare aperto.

Berlusconi ha ammes-so che il Pdl potrebbe for-se anche vincere “solo se i moderati restano uniti”.

Chiamateli come vi pare, ma sono tutti segna-li della fine ineluttabile della spinta propulsiva del grande partito di Ber-lusconi.

Il ciclo politico del Ca-valiere è ormai giunto al termine.

L’ELZEVIRO

Le salmee le milleauto blu

di Fortunata Dell’Orzo

1. Ci voleva il 25 Aprile per far (ri)nasce-re l’Asse Roma-Berlino. Brividi di sgomento prima di capire che trattasi soltanto (!) di un’intesa economica (tutta da decidere, oc-chio) fra la muscolare Germania e la pallida Italia.

Complimenti per la data in cui è uscito l’annuncio.

2. “Non possiamo fare a meno dei partiti” lo ha detto Giorgio Na-politano a Pesaro. Ri-cordando giustamente il ruolo che la Costitu-zione assegna loro per la costruzione della democrazia nel nostro paese.

Intanto, però, c’è un governo tecnico, vo-tato da un Parlamen-to di nominati, con i partiti all’8 per cento della fiducia e il Grillo che chiama “Salma” il Presidente della Re-pubblica. Dov’è il tasto “reset”?

3. Blruuu le mil-le auto blu: si purchè siano berline medie. Monti pratica il rigo-re e dunque niente limousine o macchi-nazze tedesche. 400 Berline medie, mas-simo 1600 cc, chissà a metano, forse, visto il prezzo del gasolio. Maria Antonietta che mangia pane e mor-tadella, invece delle aristocratiche brioche. Ma intanto questo pa-nino rusticano costa, a prescindere, 10 milioni di euro, 40 mila euro a macchina. Sarà un fatto di crescita…o di equità? Mah..

Intanto restiamo a guardare quali soluzio-ni verrano presentate al Paese dal Governo.

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BARI - Michele Emiliano, frastornato e stordito, ha gettato la spugna sulla Cittadella della Giustizia

Chi è davvero contro Pizzarotti?A PAg 7

FOGGIA - Oggi si inaugura la 63.ma Fiera dell’Agricoltura e Zootecnia

Fieramente in FieraA PAg 12

CERIGNOLA - intervista all’imprenditore Celestino Daloiso

Le idee per la nuova cittàA PAg 13

SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE - I Comuni al voto

Torremaggiore e RignanoA PAg 10

il corsivo

di Enrico Ciccarelli

Una proposta non del tutto irragionevo-le per l’integrazione degli stranieri è quel-la di chiedere loro un test di conoscenza della lingua italiana. Ma forse, a giudicare dalle intercettazioni, andrebbe fatto anche ai titolari di incarichi pubblici. Come cac-chio parla Nicole Mi-

netti, per esempio? “Devo briffarti”, “ce n’è di ogni”, “la sudamericans”… Essendo la bella signorina un’igienista dentale, ci permettiamo di suggerirle un corso rapido di igiene lessicale.

L’INCHIESTA

Cassa integrazione,è boom di richieste.Alla Puglia la maglia nera

A PAg 11

IL DIBATTITO

La città discute.Un patto per Bari,ma un patto vero

A PAg 7

di Fabrizio Tatarella

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2 venerdì 27 aprile 2012In primo piano

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Registrazione presso il Tribunaledi Bari n. 47/2010 del 12/11/2010

Questo periodico èassociato all’Unionestampa periodica italiana

Qualche decennio fa, a metà degli anni Settan-ta, la federazione di Fog-gia del Fronte della Gio-ventù, l’organizzazione giovanile del Msi, che era in aspra polemica con i locali organismi di par-tito, decise di chiedere udienza a Giorgio Almi-rante per protestare con-tro l’assoluta mancanza di mezzi e di risorse in cui languiva.

Il partito negava per-sino i pennarelli per scri-vere a mano i manifesti, gli spiccioli per acquista-re le matrici del ciclostile, la colla con cui fare attac-chinaggio.

La delegazione, della quale ebbi l’onore di far parte, si recò a Palazzo Drago, a via Quattro Fon-tane, nel mese di dicem-bre del 1975. Almirante ci ricevette con cortesia,

ma di fronte alle nostre rimostranze, non poté che ribadire un’ovvietà: il partito non aveva risorsa alcuna, se non quella che garantivano le rimesse degli eletti.

Il Secolo d’Italia ver-sava in condizioni di così grave indigenza che per raggranellare un po’ di soldi pubblicava a mo’ di annuncio pubblicitario le poesie di non so più quale fabbricante di ma-terassi, più attento alle Muse che al marketing.

“Proprio stamane” ci spiegò con pazienza “io e il presidente Romual-di abbiamo sottoscritto cambiali per decine e decine di milioni per far fronte ad una debitoria crescente e salvare il par-tito dall’insolvenza”.

La risposta ci deluse (con lo stupido orgoglio dei giovani rifiutammo persino il gesto cortese

di Enrico Ciccarelli

Perché erano onesti, non c’è dubbio. Ma an-che per l’ottima ragione che non avrebbero sapu-to cosa diamine investire.

Ecco, quando mi ri-cordo delle cambiali di Almirante e di quale fos-se il peso e l’incidenza che quei partiti squattri-nati e sobri avevano sul-la vita del Paese, mi pare di poter dire che i primi a dover caldeggiare una consistente riduzione del finanziamento pubblico dei partiti dovrebbero es-

sere i partiti stessi, che dalla grep-pia pubblica sono usciti s e n z ’ a l t r o più gonfi, ma non cresciu-ti. La piena a t t u a z i o n e dell’artico-lo 49 della Costituzio-ne e una ra-g i o n e v o l e forma di so-

stegno delle attività po-litiche (che a nostro pa-rere dovrebbe ispirarsi, per metodo e quantità, al modello francese o a quello tedesco) non sono quindi bandiere e slogan dell’antipolitica, ma di quanti alla politica e ai partiti una funzione alta e nobile che oggi appare smarrita.

Invidiamo quanti hanno già capito tutto delle elezioni presiden-ziali francesi, e soprattut-to quelli che danno già per spacciato Nicholas Sarkozy: a nostro pare-re i segnali che arrivano dall’elettorato transalpi-no sono molto più con-fusi e contraddittori.

Il primo, che ritenia-mo debba far riflettere, dice che la crescita ab-norme dell’astensioni-smo non è un destino inesorabile: pur in pre-senza di un sistema a vocazione maggioritaria, che tradizionalmente non favorisce la parteci-pazione, le urne francesi sono in linea con la tradi-zione continentale.

Per scegliere il nuo-vo inquilino dell’Eliseo hanno votato quattro elettori su cinque; siamo cioè lontanissimi dalle esigue percentuali delle democrazie anglosasso-ni.

Le istituzioni, per quanto vituperate ed ir-rise, sono ancora qualco-sa di vissuto come casa comune, come affar pro-prio.

Questo forte collante civile, peraltro, si accom-pagna ad una crescente fuga nel sogno, ad una quota sempre maggiore di elettori che si affida all’utopia e al rifiuto del

reale: il voto xenofobo e securitario di Martine Le Pen è in questo senso pa-rallelo a quello gauchiste di Melancheon e degli al-tri candidati minori che si contrapponevano a Hollande.

Va detto che questa “sindrome da rimozione” ha permeato di sé tutta la campagna elettorale, dove nessun candidato ha tenuto a freno la de-magogia e i due princi-pali contendenti si sono presentati come eredi e continuatori della gran-deur, pur aspirando a guidare un Paese che ha elementi di debolezza strutturale e congiuntu-rale che sono sotto certi aspetti peggiori di quelli della vituperata Italia.

Nel puzzle france-sce colpisce soprattutto l’equivoco di fondo a proposito dell’Europa: a parte l’antieuropei-smo dichiarato dei due candidati estremi, sia Hollande che Sarkozy si baloccano con l’idea che sia arrivato il momento di regolare i conti con la Merkel. Quasi che il reichkanzler, con la sua apologia del rigore, sia l’unico ostacolo tra la Francia e il Paese di Ben-godi. Il punto è che l’Eu-ropa è la soluzione, non il problema. Anche se è difficile dirlo nei comizi.

Il puzzle francese e l’equivoco di fondo

il commento

di Enrico Ciccarelli

italo bocchino (fli)

“Unire i moderati è possibile, ed è l’obiettivo che si è posto il Terzo Polo aprendo ad una Lista degli Italiani che nasca dai programmi e dalla partecipa-zione attiva della società civile. A Berlusconi va però ricordato che se oggi i moderati sono divisi è dipe-so dal suo appiattimento sulla Lega e dalla rottura che ha voluto prima con Casini e poi con Fini”. Lo dichiara in una nota il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, che aggiunge: “E’ evidente che la precon-dizione per riaggregare la vasta area alternativa alla sinistra è un suo passo indietro dalla vita politica, lasciando il timone del suo percorso politico a quei quarantenni del Pdl che se liberi dai troppi vincoli saprebbero che cosa fare per il centrodestra”.

Moderati insieme, ma senza Berlusconi

I primi a do-ver caldeg-giare una consistente

riduzione del finanzia-mento pubblico dovreb-bero i partiti stessi, che dalla greppia pubblica sono usciti gonfi ma non cresciuti

con cui il nostro leader voleva garantirci almeno il biglietto del treno per il ritorno) ma ne cono-scevamo la fondatezza: a questa condizione di miseria contribuiva cer-tamente la collocazione all’opposizione perma-nente propria del Mo-vimento Sociale, che gli impediva sia di attingere, come la Dc, all’aiuto di imprenditori e “poten-ze amiche”, sia, come il Pci, di avere una sorta di tangente su tutti i traffi-ci economi-ci fra l’Italia e i Paesi del C o m e c o n . Ma stiamo c o m u n q u e parlando di quello che era il quarto par-tito politico italiano, che alle prece-denti elezio-ni politiche aveva toccato quasi il 9% dei consensi.

Era cioè un partito percentualmente vicino agli attuali valori della Lega e con un elettorato numericamente molto più cospicuo. Eppure né Almirante né lo sventu-rato tesoriere del tempo avrebbero anche solo po-tuto pensare a investire in lingotti o in Tanzania.

Le cambiali di AlmiranteLa piena attuazione dell’art. 49 e una ragionevole forma di sostegno delle attività politiche per l’alta funzione della politica

LA SITUAZIONE POLITICA ITALIANA - Quando i partiti e gli uomini onesti non avevano tesori da investire in Tanzania o in diamanti

aero club d’italia

Il Governo revochi l’ennesima nomina del sena-tore Giuseppe Leoni a commissario straordinario dell’Aero Club d’Italia.

È quanto chiede il deputato di Futuro e Liber-tà, Enzo Raisi, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera.

“Ricordiamo a tutti – sottolinea Raisi - che l’uni-co merito per cui il senatore Giuseppe Leoni ha ottenuto l’incarico di Commissario Straordinario dell’Aero Club è stato quello di far parte del cosid-detto ‘Cerchio Magico’ del leader della Lega Nord, Umberto Bossi. Ora che il ‘Cerchio Magico’ non c’è più vengono a mancare anche le motivazioni clien-telari che hanno portato alla sua nomina”.

Passera revochi la nomina di Leoni

L’Eliseo, sede del Presidente della Repubblica francese

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venerdì 27 aprile 2012 3

gliel’ha data. La difesa degli interessi

nazionali contro l’Europa matrigna dei burocrati e dei banchieri.

Il vento nazionalista soffia su tutta l’Europa.

In Francia si è mani-festato con Le pen, in Norvegia con il Partito del Progresso (22,9%), in Danimarca con il Parti-to del Popolo (12,3), in Olanda con il Parito della Libertà (15,5), in Austria con l’Fpo (17,5), in Polo-nia con Diritto e Giustizia (29,9) e così via. In Italia, dove per quarant’anni abbiamo avuto il più for-te movimento di destra (il Msi) di tutto il continen-te, questo fenomeno non si è ancora manifestato.

Berlusconi ha capito

che quello spazio, valu-tabile intorno al 15-20% può essere occupato. Non può farlo la Lega, perchè è rimasta una formazione territoriale e, per di più, oggi ha qualche proble-ma di immagine e di te-nuta. Non possono farlo gli ex An che, perso Fini, non hanno un solo leader capace di farsi valere. Lo farà Berlusconi, in forma-to simil-lepenista, trasci-nandosi dietro, e finendo con l’inglobarli, Lega, De-stra ed ex An, dei quali è il vero e unico leader.

Non concordo, quin-di, con Italo Bocchino, quando, per rifare l’uni-tà dei moderati, chiede a Berlusconi di fare un pas-so indietro. Non occorre. Berlusconi è già altrove.

Silvio Berlusconi è tor-nato in campo. Non so se si voterà ad ottobre, o molto più probabilmen-te a marzo, ma lui è già in campagna elettorale. Nemici ed amici sono av-vertiti. Io vi dico come la vedo.

A votare, voteremo con il porcellum. Non piace agli italiani, ma conviene a Bersani e Berlusconi. Avvieranno il processo ri-formatore, per modificare la Costituzione, ridurre il numero dei parlamentari e cambiare la legge elet-torale, ma non lo faranno arrivare in porto. Davanti agli italiani, ognuno dei due si giustificherà, sca-ricando la colpa sull’altro. Berlusconi ha già comin-ciato a farlo.

Il Pd imbarcherà Di-pietro e Vendola e, con larghe probabilità, vince-rà le elezioni. Bersani sarà presidente del consiglio e Di pietro e Vendola mini-stri. Il vistoso premio di maggioranza regalato dal porcellum garantirà loro il 60% dei deputati.

I grillini resteranno fuori dall’alleanza, ma entreranno in parlamen-to. Abbiamo avuto un capocomico come presi-dente del consiglio, non guasterà un comico come leader dell’opposizione.

Il Pdl sarà sciolto e so-

stituito da un nuovo par-tito. Non importa come si chiamerà. Sarà il partito di Berlusconi. In tutto e per tutto. Rinunzierà al finanziamento pubbli-co. Pagherà tutto lui e gli eletti, di fatto, saranno suoi dipendenti.

Le candidature le deci-derà lui, personalmente, senza deleghe e senza ri-conoscere capicorrente e proconsoli sul territorio. Sceglierà solo giovani, uomini e donne, infra-quarantenni. Ovviamen-te fedelissimi. Tutti gli al-tri a casa. Sarà un ripulisti senza precedenti. Facce nuove e giovani, come vuole l’opinione pubblica inferocita.

Promuoverà una nuo-va alleanza. Non dei mo-derati, come si affanna a dichiarare, ma degli ar-rabbiati. Si alleerà con la Lega, la Destra e la galas-sia dei partitini, che riu-scirà ad adescare e com-prare. Milioni per tutti. Sarà l’alleanza per l’Italia. Con forti venature nazio-naliste, qualunquiste ed antieuropeiste.

Il voto francese ha illu-minato il Cavaliere. Ber-lusconi sa di perdere le elezioni. Resta in campo solo per difendere i suoi interessi. Vuole un par-tito tutto suo, una squa-dra di fedelissimi pronti a tutto. Aveva bisogno di una bandiera e la Francia

In primo piano

Berlusconi vuole fare la Le Pen, noi nella partita dei riformatori

GLI SCENARI POLITICI - Andremo alle elezioni con il porcellum. Non piace agli italiani, ma conviene a Bersani e a Berlusconi

Lui gioca un’altra parti-ta. Quella del populismo estremista e qualunqui-sta. Sorridente, bonario, piacione, gaudente, ma, sostanzialmente, sempre estremista. Si scaglierà contro le banche, contro l’euro, contro le tasse, contro il rigore, contro l’Europa. In buona so-stanza, sarà il Grillo del-la destra. Auguriamogli buona fortuna. Avrà suc-cesso, ma resterà all’op-posizione.

La nostra partita è di-versa.

Dobbiamo lanciare la grande alleanza dei rifor-matori europeisti. Senza annunci deboli e stru-mentali, senza tatticismi e riti da vecchia politica, senza eccessivi distinguo

protezionistici, ma con un grande manifesto po-litico, che abbia a base la ricostruzione morale e materiale dell’Italia e la costituzione degli Stati Uniti Europei. Un grande progetto riformatore, che chiami a raccolta tutti gli italiani e accolga anche tutti i moderati. Quelli che ancora restano nel Pdl.

Quelli che non hanno ancora ben chiaro il nuo-vo corso del Cavaliere e che, a breve, si ritroveran-no a giocare una partita, che non è più la loro.

Possiamo attrarli, ma nella chiarezza degli obiettivi. La partita che ci apprestiamo a giocare non è quella del ‘94. Oggi non c’è una sinistra simil comunista da fermare.

Oggi il discrimine è al-tro e riguarda proprio il futuro dell’Europa. Euro-peisti contro euroscettici.

Noi siamo con i primi, Berlusconi e Grillo con i secondi.

Con Berlusconi e Grillo ci spartiremo il 40% dei seggi parlamentari che andranno alle minoranze.

Mentre il primo pense-rà solo a difendere la sua roba, il secondo si esauri-rà per mancanza di pro-posta politica.

Davanti a noi uno spa-zio enorme per costruire una nuova Italia e una nuova Europa.

ottocento gli emendamenti presentati

Sono oltre 800 gli emendamenti presen-tati dai gruppi del Se-nato in commissione al ddl sulla riforma del mercato del lavoro.

Lo ha fatto sapere il relatore Maurizio Ca-stro (Pdl), il quale ha aggiunto che circa 300 sono del Pdl, 150 del Pd, altri 300 della Lega, ai quali aggiungere quelli dell’Idv e del Ter-zo Polo.

“Non sono stati pre-sentati emendamen-ti sull’articolo 18 – ha spiegato Castro – rite-nendosi il lodo com-piuto, anche se alcuni piccoli aggiustamenti potrebbero essere fatti in particolare sui licen-ziamenti disciplinari,

limitando i poteri del giudice e correggendo le norme che potrebbe-ro diminuire le tutele in appello per i lavoratori licenziati. Mi aspetterei li presentasse il Gover-no”.

“Sulla flessibilità in entrata – ha proseguito – riteniamo che la legge debba e possa essere significativamente mi-gliorata nell’interesse generale del Paese per ridare un booster occu-pazionale a un’econo-mia in difficoltà”.

La commissione do-vrebbe procedere spe-ditamente all’esame degli emendamenti a partire da oggi, per ar-rivare quanto prima al testo finale.

Al Senato si discutesulla riforma del lavoro

Silvio Berlusconi

Appassionata difesa del ruolo “insostituibile” dei partiti a patto che “estirpino il marcio”, dura re-quisitoria contro i “demagoghi di turno” dell’antipolitica, “no” allo scioglimento anticipato della legi-slatura, nuovo appello per le rifor-me istituzionali a cominciare dal-la legge elettorale. Sono i questi i punti dell’intervento di Giorgio Na-politano nell’affollata e plaudente piazza del Popolo di Pesaro per la cerimonia del 67° anniversario del-la Liberazione.

Il Presidente della Repubblica richiama alla Resistenza, al suo “volto unitario” e alla sua lezione ancora attuale. “Perché - egli spiega - dinanzi alla crisi che ha investito l’Italia e l’Europa abbiamo bisogno di attingere alla lezione di unità nazionale che ci viene dalla Resi-stenza e abbiamo bisogno della politica come impegno inderoga-bile”. Quello di Napolitano è stato

una sorta di coraggioso testamento politico di un uomo che ha dedi-cato alla politica gran parte della propria esistenza. E dice basta ai processi sommari, alle strumenta-lizzazioni.

“Oggi - incalza Napolitano - cre-sce la polemica e la rabbia verso la politica, si prendono per bersaglio i partiti come se ne fossero il fattore inquinante”. Ebbene bisogna ricor-dare che negli anni della Resistenza e nel secondo dopoguerra furono proprio i partiti i promotori della Costituente e della Carta costitu-zionale. Certo, poi, con il tempo sono venute “stanchezze” e “dege-nerazioni”.

Dunque occorre impegnarsi “perché dove si è creato del marcio venga estirpato”. I partiti devono ritrovare slancio ideale, tensione morale “senza abbandonarsi a cie-ca sfiducia e senza finir per ridare fiato a qualche demagogo di turno”.

Il capo dello Stato cita solo uno dei “demagoghi di turno”, il fondatore dell’Uomo Qualunque post-belli-co, Guglielmo Giannini.

Naturalmente non bisogna esse-re sordi agli scandali e alla corruzio-ne che investono la politica. Servo-no norme che sanciscano “regole di trasparenza e democraticità” nella vita dei partiti, compresi nuovi cri-teri, limiti e controlli per il loro fi-nanziamento. Perciò la politica e i partiti, devono fare la loro parte e dare risposte ai problemi più acu-ti, confrontandosi con il governo “fino alla conclusione naturale della legislatura”. Il pensiero finale è rivolto ai giovani, all’assillo più grande: aprire per loro prospettive più certe e degne di lavoro. Ognuno deve fare la propria parte con rea-lismo e senso di responsabilità per favorire la ripresa e il rilancio del Paese, traendo ispirazione proprio dall’esempio della Resistenza.

I partiti estirpino il marcio, ma senza i demagoghi di turno dell’antipolitica

l’intervento del presidente napolitano per il 25 aprile

di Salvatore Tatarella

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4 venerdì 27 aprile 2012Regione Puglia

Puglia, una cadutasenza fine per la sanità

L’INCHIESTA SULLA SANITA’ PUGLIESE - Indagini, scandali, malasanità, edilizia a rischio, burocrazia, personale... i problemi irrisolti

In una nota il vice capogruppo Pdl, Mas-simo Cassano solleva ancora una volta la questione del perso-nale dipendente dalla sanità pugliese.

“Dopo lo slitta-mento della leggina-sanatoria per i medici de-stabilizzati della sanità pugliese, si tor-na al punto di parten-za con un percorso tutto in salita e irto di ostacoli nel tentativo di restituire serenità e dignità professionale a questo personale e as-sicurare degni livelli di assistenza ai cittadini. Ed ora con in contratti già scaduti ci si ritrova davanti al rebus della ricerca di nuove strade.

Nessuna voglia di speculare politicamen-te sull’ennesimo dram-ma in atto.

Sui precari della sa-nità pugliese pesa evi-dente il netto ritardo con cui la questione è stata affrontata, nel puro stile dell’attuale amministrazione, con le speranze – le ulti-me? - adesso rivolte ai parlamentari pugliesi affinché intervengano con un emendamento quando il decreto le-gislativo 16 passerà al Senato.

Peccato che reste-rebbero in ogni caso fuori i 110 de-stabiliz-zati della Asl Bari che, a giugno, rischiano di restare senza contratto. Un percorso, insomma, costellato di negligen-ze e dimenticanze che si abbatte come una mannaia su un siste-ma sanitario regionale già distrutto da anni di mala politica”.

Percorso a ostacoliper i camici bianchi

de-stabilizzati, slitta la legge

Il Policlinico di Bari

L’università degli stu-di di Foggia è in diffi-coltà: dopo la perdita di ingegneria anche medi-cina è a rischio chiusura.

Durante la riunione del comitato di valuta-zione inter-universita-rio, è stato sollevato da più parti il problema.

La facoltà di medici-na negli ultimi anni ha perso molte specializ-zazioni che sono state poi riprese dall’univer-sità di Bari. Gli studenti del Policlinico di Foggia sono costretti a seguire la specialistica a Bari, con notevoli difficoltà di spostamento ed econo-miche.

A tal proposito il Consigliere Damone ha fatto un chiaro appel-lo al presidente Vendo-la chiedendogli di fare maggiore attenzione

alle problematiche in cui versa la provincia di Foggia: “Se le situazioni dovessero prendere le vie del rientro di facol-tà importanti verso Bari questa tendenza, ormai apparentemente irrever-sibile, ucciderà definiti-vamente la provincia di Foggia.

Anche per questi mo-tivi, ci opponiamo ad ogni ulteriore tentativo di scippo che appare parziale, ma che potreb-be diventare definitivo in un tempo molto ravvi-cinato”. Secondo il Con-sigliere l’unico modo per risolvere la situazione è organizzare un tavolo tra le due università con l’obbiettivo di garantire la permanenza e il rin-forzamento del Policli-nico di Foggia.

“La speranza è riferi-

Università di Foggia,Medicina a rischio

formazione e ricerca

Dopo sette anni di “cura Vendola” si possono trarre dovute conclusioni.

L’operato, nel settore della sanità, del governa-tore della Puglia non ha portato alcun migliora-mento, anzi in molti casi ha messo decisamente in ginocchio il sistema sani-tario.

Sono davvero troppe le inchieste penali e non riguardanti gli affari del-la sanità pugliese. Abuso d’ufficio nel favoreggia-mento di un medico nel concorso a primario di chirurgia toracica al po-liclinico di Bari, abuso d’ufficio per l’avvio di una transazione con l’ospeda-le ecclesiastico di Taran-to, creditore di somme ingenti verso la Regione, per prestazioni sanita-rie erogate, concorso in abuso d’ufficio per una transazione con il Miulli di Acquaviva delle Fonti. Oltre allo stato di grave difficoltà dei servizi sani-tari e ospedalieri in Pu-glia. Basti ricordare che la Puglia è stata condannata al risarcimento dei mala-ti che necessitano di una Tac-Pet nella provincia salentina poiché non esi-ste in tutto il Leccese una

struttura pubblica con tali strumenti.

Inoltre c’è la questione che ha messo in imbaraz-zo il presidente Vendola riguardo la polemica in materia di camici bianchi de-stabilizzati, cioè i 530 operatori sanitari che ri-schiano il posto nelle Asl dopo la sentenza che ha bocciato le leggi regionali del 2007 e 2010 sulle sta-bilizzazioni del personale. L’assessore Ettore Attolini, il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna e i capigruppo, che ave-vano concordato la nuova

di Andrea Dammacco

norma-sanatoria transita-ta in commissione, hanno deciso di rinviarne l’esa-me e la seduta del Consi-glio che avrebbe dovuto approvarla, il 30 aprile, per esplorare nuove strade.

Infine, ultima ma non ultima, la polemica ri-guardante il rischio di per-dere 600 milioni di euro di fondi destinati all’edilizia sanitaria.

Ci si riferisce al maxi programma varato dal go-verno Prodi nel 2006, poi finito nel dimenticatoio. Fino ad oggi, quando - an-che al ministero - si sco-

pre che, in realtà, la Puglia rischia di perdere buona parte dei 564 milioni di euro che le spetterebbero se non si presenta al gover-no, entro fine maggio, con le carte in regola. Le pole-miche sono già montate tra chi, da una parte, dice che non è stato progettato niente e chi, dall’altra, af-ferma che sono anni che si discute dei progetti e che entro fine maggio tutto sarà pronto.

Chissà però se, invece, saranno i pugliesi pronti all’ennesima beffa da par-te dei loro rappresentanti.

ta alla necessità urgen-tissima di un incontro immediato per impedire questo ulteriore depau-peramento: non vor-remmo che anche per la facoltà di medicina, si verificasse quello che è già avvenuto per inge-gneria in tema di servi-zi, i trasporti che sono stati spazzati via, le in-frastrutture sono abban-

donate. Così il rilancio è solo un’utopia”.

Sembra una lotta all’ultimo sangue tra le due università, dove la più debole, quella fog-giana, non riesce a rial-zarsi, la speranza di tutti è che si trovi una solu-zione a quella che sem-bra essere una inarresta-bile corsa verso la fine dell’università di Foggia.

L’Università degli Studi di Foggia

“Le recenti vicende che hanno coinvolto la sanità pugliese dimo-strano la necessità di reintrodurre un organo di controllo sull’operato della burocrazia regio-nale. Un controllo che non deve rappresen-tare un ulteriore freno alla macchina ammini-strativa, ma una misu-ra preventiva che eviti possibili abusi o disfun-zioni e offra al cittadino un’immagine traspa-rente dell’operato della Pubblica Amministra-zione”.

È quanto affermato dal presidente del Grup-po Udc alla Regione Pu-glia, Salvatore Negro.

E la richiesta all’as-sessore alla Sanità At-tolini ad avviare una riflessione urgente da parte dei gruppi con-siliari per individua-re e adottare possibili soluzioni su come si possano dare risposte concrete alla domanda di efficienza e traspa-

renza nel comparto del-la sanità che si leva dal territorio. “Sarebbe op-portuna ed urgente una relazione dell’assessore Attolini in terza Com-missione per illustrare e verificare il sistema di governance dell’intero Servizio sanitario regio-nale. Mai come in que-sto momento si rende necessaria una verifica sulle modalità di com-portamento dei funzio-nari responsabili, della gestione dei bilanci del-le aziende sanitarie, del sistema degli appalti e delle forniture, ma an-che sulle modalità ed i tempi di attuazione del piano di rientro. L’obiet-tivo – ha concluso Sal-vatore Negro – deve es-sere quello di riformare la governance, giungere ad una gestione traspa-rente e ad una confor-mità di comportamento giuridico-amministra-tivo su tutto il territorio regionale”.

a.d.

Ritorniamo ad una migliore governance

il richiamo di negro (udc) all’assessore

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venerdì 27 aprile 2012 5Regione PugliaL’INCHIESTA - Tassazione o no? L’incontro tra gli studenti e gli assessori regionali

Ritorno al Futuro:una bufera fiscale

Lo sconcerto dei borsi-sti che ha seguito la noti-zia relativa alla tassazione delle borse di studio “Ri-torno al Futuro” conti-nua a diffondersi sul web.

Ma non si consuma solo tra i 140 caratteri di twitter e le notifiche in-formative delle pagine facebook.

Il gruppo “Ritor-no al futuro rubato, gli (s)fortunati dell’anno 2010/2011” ha promosso l’incontro che si è tenuto il 23 aprile con gli asses-sori alle Politiche giova-nili, Nicola Frantoianni e al Diritto allo studio e alla formazione, Alba Sasso, per far luce sui contenuti delle comunicazioni per-venute alla Regione da parte dell’ Agenzia delle Entrate.

Le borse erano e sono costituite per il 50% da fondi europei e per il 50% restante da un fondo Sta-to (40%) Regione (10%).

Le somme del FSER, secondo un regolamen-to europeo, e quindi con forza di legge in Italia non possono essere soggette a tassazione, ragione per cui questa riguarderebbe solo il 50% della somma erogata.

La disciplina fiscale,

All’epoca la risposta della DRE è stata nel sen-so della completa esen-zione da tassazione della quota di borsa di studio erogata mediante fondi comunitari, in virtù della sentenza della Corte di giustizia della Comunità europea del 25/10/2007, (427/05),recepita dalla corte di Cassazione nel-la sentenza n. 2082 del 30/01/2008, la quale af-ferma il generale divieto di detrazione o trattenuta relativamente a somme erogata dalla UE a titolo di contributo.

Stando però all’ ultima circolare del Ministero del Lavoro questi fondi europei nel momento in cui passano dall’Euro-pa alla regione non sono soggetti a tassazione, e così è, ma quando pas-sano dalla regione agli studenti, rientrando nella sfera di competenza sta-tale o regionale, devono scontare la normale tas-sazione.

Inoltre ci sono diversi problemi di interpreta-zione legati alla detrazio-ne e al cumulo con altri redditi. In sostanza ai borsisti che hanno per-cepito somme in denaro a partire da gennaio 2011 toccherà una tassazione

Nessuna offerta è stata presentata nel giorno della scadenza al Comune delle Isole Tremiti per l’asta dei terreni edificabili sulle isole maggiori di San Domino e San Nicola.

Sull’esito dell’asta potrebbero aver pesa-to le numerose pole-miche e lo scontro tra l’assessore regionale all’assetto del territo-rio Angela Barbanen-te ed il commissario Carmela Palumbo tan-to da far ritenere per qualche settimana che la procedura era stata sospesa e costringere il Comune a ribadire in-vece che era tutto an-cora in corso.

“Il fatto che l’asta per la vendita di alcu-ne aree pubbliche delle Tremiti sia andata de-serta, può essere una buona occasione per fermarsi a riflettere su come poter intervenire per preservare questo enorme patrimonio paesaggistico e turi-stico della nostra Pu-glia - commenta il ca-pogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese - Auspichia-mo che questa pausa forzata nella vendita possa essere occasio-ne affinché la Regione intervenga e solleciti anche un intervento del Governo di concer-to con gli Enti Locali per fare in modo che il patrimonio delle Tre-miti resti un patrimo-nio intatto e messo in salvo da qualsiasi tipo di intervento che pos-sa metterne a rischio la fruizione da parte di tutti’’.

Per il capogruppo del Pd alla Regione Pu-glia, Antonio Decaro, non bisogna “abbassa-re la guardia affinché si conservi intatto e nella

disponibilità di tutti lo straordinario paesag-gio delle isole Tremiti. Occorre trovare una strada che scoraggi de-finitivamente qualsiasi tentativo di specula-zione edilizia su quello che è un patrimonio di tutto il Paese’’.

Il Comune sperava di ricavare oltre quat-tro milioni di euro dalla vendita di 32mila metri quadrati (in più lotti) sull’isola maggiore, San Domino, e del lot-to unico di 37mila mq sull’isola di San Nicola, terreni che rientrano in un Piano di edilizia economica e popola-re. In particolare, su San Domino, l’isola maggiore dove vivono i circa 500 abitanti, la superficie complessiva del lotto edificabile è di mq 31.585 con ven-dita in porzioni di lotto dell’importo stimato in euro 370.536 cia-scuno. Su San Nicola il lotto è unico, esteso mq 37.046 ed in ven-dita per intero ad euro 363.825, secondo la sti-ma.

La Regione, contra-ria all’iniziativa, aveva scritto nuovamente nei giorni scorsi al com-missario straordinario Carmela Palumbo, che ha sostituito lo storico sindaco delle Tremiti Giuseppe Calabrese, dopo la nota forma-le inviata all’inizio di aprile a cui dal Munici-pio hanno risposto ri-badendo che l’asta era una procedura “con-forme’’ al Piano di edi-lizia sociale approvato dalla Regione.

C’è attesa, ora, per conoscere le determi-nazioni del Commis-sario straordinario, peraltro a pochi giorni dal l’appuntamento elettorale.

Asta deserta, ora che cosa accadrà?

isole tremiti

del 100%. Questo varrebbe anche

per i vincitori dell’ avvi-so pubblico del19. 2009. I dottorandi che hanno percepito solo una par-te del credito nel 2010 si vedranno tassare in toto l’ importo che hanno per-cepito nel 2011.

I giovani dottori cer-cano spiegazioni e nel salone dell’Assessorato alla Formazione ricevono chiarimenti, ma ancora nessuna soluzione.

Il segretario dell’ As-sociazione Dottorandi e Dottorati italiani (ADI) di Bari, Antonio Giam-pietro che ha partecipa-to all’ incontro-dibattito, nonostante i dottorandi risultino esclusi da que-sto “nuovo” sistema di tassazione, in quanto equiparati ai dottorandi beneficiari delle borse ministeriali, rende noto “Come ADI bari, abbiamo deciso di fare da colletto-re di tutte le domande, promuovere e sostenere il ricorso”.

Da internet alle asso-ciazioni studentesche i ragazzi non restano a guardare. Il rischio, d’al-tra parte è un allegge-rimento, inatteso, del contributo che può rag-giungere i 6000 euro per le borse di studio all’ este-ro.

Dal web alle associa-zioni studentesche più o meno coinvolte, sono tut-ti determinati a fare luce sulla questione, contat-tano professionisti, chie-dono pareri a giuristi e commercialisti, sentono di aver subito un torto.

Questo concorso ri-propone problemi già af-frontati in passato.

Come non temere un futuro all’antica?

di Maria Pia Ferrante

La sede del Consiglio Regionale della Puglia

regolata a livello euro-peo, inoltre prevede che non sia possibile applica-re detrazioni, trattenute, o altri oneri “con effetto equivalente che porti alla riduzione di detti importi per i beneficiari”.

Ma la con nota del 17 ottobre 2012 il Ministero del Lavoro ha fornito una precisazione stabilendo che le persone fisiche ti-tolari di borse di studio cofinanziate con fondi strutturali non rientra-no nella definizione di “beneficiario”, pertanto, l’amministrazione re-gionale in qualità di so-stituto d’imposta deve applicare la ritenuta a titolo d’acconto dell’IR-PEF prevista dall’art. 24 del DPR 600/1973 sull’in-tero importo della borsa di studio (da considerare reddito assimilato a quel-lo di lavoro dipendente).

Un’interpretazione che contraddice, nei fat-ti, quella del 9 luglio 2010 emessa dalla Direzione Regionale Entrate Puglia (DRE) in risposta ad un interpello della Regione che quattro anni fa ha sottoposto il caso delle borse di studio “Ritorno al futuro” concesse dai DD.DD. n. 376/2008 e n. 2028/2008.

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6 venerdì 27 aprile 2012

Michele Emiliano si è ar-reso. Il gladiatore non esiste più. È scivolato su qualche cozza di più. Quella stupi-da vicenda non lo porterà in tribunale, ma gli ha tolto la sua gagliardia. Se non lo ha abbattuto, di certo lo ha afflosciato. Accade così che anche un ammaccatissimo Pdl torni a fare la voce gros-sa e a rimproverargli di aver perso soldi pubblici. Pro-prio loro che, con Simone Di cagno Abbrescia hanno perso i 100 miliardi del pa-lazzo di giustizia e ci hanno lasciato copponi multimi-lionari per lo stadio, l’asse nord sud e le assicurazioni.

È questo Emiliano, fra-stornato e timoroso, che ha gettato la spugna sulla Cit-tadella. Sugli uffici giudizia-ri Emiliano non aveva mai avuto la maggioranza dalla sua. Pizzarotti, sui suoi e sul Pdl, ha sempre avuto

un forte ascendente. Senza i numeri in Consiglio, non ha mai potuto fare l’unica cosa che andava fatta. Re-vocare l’indagine di mer-cato. Ha abborracciato solo mezze delibere, sulle quali

Pizzarotti ha sempre avuto facile gioco, sino ad arriva-re all’assurda nomina di un commissario ad acta, che ha stravolto il piano regola-tore, per favorire un’insana ed evidente speculazione

BariIN CITTA’ - Senza numeri in Consiglio il sindaco non ha mai potuto fare l’unica cosa che andava fatta: revocare l’indagine di mercato

Il progetto-Pizzarotti: la cittadella della giustizia nell’area adiacente lo stadio San Nicola

Chi è contro Pizzarotti?Michele Emiliano, frastornato e timoroso, ha gettato la spugna sulla Cittadella, ora la variante passa alla Regione. Ma chi combatte ancora questa battaglia?

«La posizione della Regione non cam-bia per la Cittadella della giustizia: noi siamo per il recupero e la rigenerazione di strutture già esistenti, senza invade-re suoli agricoli». L’assessora regionale all’Urbanistica Angela Barbanente chia-risce la posizione della Regione sulla va-riante he consente la realizzazione della Cittadella della giustizia, nella zona del-lo stadio San Nicola. «La mia opinione politica è sempre stata quella della ri-generazione urbana e non ci dimenti-chiamo però che una variante è un atto tecnico e quindi dovrà essere avviata un’accurata perizia».

La Regione, rimasta sola nel tenta-re di evitare alla città e al suo territorio questo affronto istituzionale e urbani-stico dovrà esaminare la Vas (valutazio-ne ambientale strategica) e successiva-mente proseguire con la verifica degli atti: possono passare anche sei mesi, a quel che se ne sa.

«Noi avvieremo le nostre indagini - conclude Barbanente - anche perché se un atto politico non è sostenuto dall’atto tecnico, è a rischio ricorsi. Sicuramente appare strano che nel piano regolatore di Bari non siano indicate zone da utiliz-

zare per la giustizia».Ugualmente contraria all’adozione

della variante l’assessora all’Ambien-te del Comune di Bari, Maria Maugeri. «Un funzionario, nello svolgimento del mandato conferitogli da un organismo statale, afferma il principio che non in base agli strumenti urbanistici vigenti, ma in ragione di una semplice ricerca di mercato, il Comune di Bari è spoglia-to della sua potestà pianificatoria». E su Libertà: «Non sfugge a nessuno che svuotare di una funzione centrale, come quella giudiziaria, il quartiere Liber-tà significa acuirne il livello di disagio sociale. In materia di riuso, riutilizzo e lotta al degrado sarebbe utile invece tor-nare a perseguire la verifica di fattibilità dell’arcipelago della giustizia. Insieme anche alle altre alternative sul tavolo, come l’impiego dell’ospedale militare Bonomo».

Senza dimenticare le questioni lega-te al delicato equilibrio idrogeologico della zona: «La realizzazione dei volumi previsti vicino l’alveo del torrente Pico-ne, non potrà non avere ripercussioni negative sull’impermeabilizzazione dei terreni. La nuova pressione edilizia, in-siste proprio su una zona in cui il mo-nitoraggio della qualità dell’aria ha ri-levato spesso punte di concentrazioni inquinanti da smog superiori alla soglia di abbattimento (oltre il 70 per cento)».

La Barbanenteresta contraria

le reazioni dalla regione puglia

Giuseppe Albenzio va avanti come un treno: al momento ci sono sette sentenze fra Cassazione e Consiglio di Stato che hanno prodotto la sua nomina a Commissario ad Acta che ha espropria-to il Comune di qualsiasi potere decisionale. Per cui adotta la variante al piano regolatore genera-le necessaria per realiz-zare l’opera nella zona del Tondo di Carbonara, senza che il Comune pos-sa farci nulla. Siamo a un punto di svolta cruciale di questa storia che va avanti dal 2003, da quella sciagurata ricerca di mer-cato, voluta dal Sindaco Di Cagno Abbrescia. Una ricerca di mercato tra-sformatasi poi in una gara d’appalto vinta dall’onni-potente e onnipresente impresa Pizzarotti.

La variante al piano regolatore ha trasformato i suoli agricoli nei pressi dello stadio San Nicola in suoli edificabili per edifici e servizi legati all’ammi-nistrazione della giustizia (comprese eventuali car-ceri).

Michele Emiliano or-mai sembra rassegnato all’inevitabile anche se è ancora in attesa di sape-re cosa deciderà la Corte

Europea alla quale il Co-mune si è rivolto per la presunta violazione della libera concorrenza. Ma anche se fosse favorevole, la sentenza europea potrà condannare il governo Italiano (una ricerca di mercato non può essere considerata un bando di gara), ma non fermare Al-benzio.

“La decisione del Con-siglio di Stato - ha dichia-rato Emiliano - è presa e consentirà di realizzare il progetto dell’impresa Pizzarotti. Si tratta di un grave errore sia sul piano urbanistico sia sul pia-no sociale, che priverà il quartiere Libertà del-la sua principale risorsa economica, rappresenta-ta dal tribunale. Cionono-stante, noi rispettiamo le sentenze. La parola passa adesso alla Regione”.

E la Regione, infatti, potrebbe essere l’ultimo scudo contro questa vi-

Cittadella dell’Ingiustizia, gli errori e le leggerezze

l’annosa questione

cenda incredibile, in cui a colpi di carta bollata, un Comune è stato espro-priato della sue preroga-tive e un privato (Pizza-rotti) ha potuto persino operare una variante non piccola al piano regolato-re.

Intanto Albenzio pre-cisa che l’area su cui l’im-presa Pizzarotti intende realizzare la Cittadella della giustizia è destinata ad “attività primarie e se-condarie”, ossia all’agri-coltura e all’industria e al terziario. Con la va-riante adottata ieri, l’area - così scrive l’avvocato Albenzio nel provvedi-mento - viene destinata “alle sedi giudiziarie, ivi comprese le strutture car-cerarie e servizi connessi alle attività giudiziarie, nelle quali è ammessa la costruzione di edifici de-stinati alle attività giudi-ziarie ordinarie, minorili, amministrative, tributa-rie e carcerarie, con ogni relativa infrastruttura a servizio delle stesse at-tività giudiziarie”, nel rispetto di una serie di prescrizioni. Fra queste ultime, la più importante riguarda la tutela del sito storico archeologico di villa Lamberti. Inoltre, il commissario ad acta pre-cisa che le aree oggetto di variante “saranno sotto-poste ai vincoli di inedifi-cabilità per la parte in cui ricadono nei limiti delle aree” sottoposte a vincolo idrogeologico.

edilizia. E proprio ora che Emiliano avrebbe dovuto alzare l’asticella dello scon-tro, attaccando a testa bassa la speculazione e i suoi profeti, lui abbassa la guar-dia e si arrende. Senza quelle maledette cozze e senza l’om-bra inquinante d e l l ’ a l l e a n z a con i De Gen-naro, la partita sarebbe stata un’altra.

P i z z a r o t t i , dunque, ha vinto? Non è detto. La variante deve pas-sare dalla Regione. Là c’è

un assessore, che è persona per bene e competente. Si chiama Barbanente. Farà le

sue verifiche. Vedrà se ci sono suoli li-beri, tipizzati per gli uffici g i u d i z i a r i . Ver i f icherà se è giusto c a n c e l l a r e ancora suoli agricoli a be-neficio della edificazione cementizia. G u a r d e -rà alla città

costruita, per vedere se ci sono aree, edifici e quartieri da recuperare, rivitalizzare

e riutilizzare. Paragonerà la bellezza di uffici pubblici, calati nel tessuto vitale del-la città, all’arida e desolante freddezza di anonimi pa-lazzoni di periferia, iperfre-quentati di giorno e deserti di sera. Per tutte queste e altre ragioni ancora, siamo certi che la battaglia non è ancora persa. Solo che a combatterla siamo ancora in pochi. Dopo il capogrup-po dell’Idv, abbiamo visto solo la battagliera Maria Maugeri. Dove sta la società civile? Dove i partiti, i movi-menti, i sindacati, gli intel-lettuali, e gli studenti? Tutti con il mattone e il cemen-to? Auguriamoci di no. Piz-zarotti non deve passare.

di Fortunata Dell’Orzo

Siamo certi che la bat-taglia non è ancora

persa. Solo che a com-batterla siamo ancora in pochi. Dove sta la socie-tà civile? Dove i partiti, i movimenti, i sindacati, gli intellettuali?

Simeone Di Cagno Abbrescia

Page 7: Puglia d'oggi numero 15

venerdì 27 aprile 2012 7Bari

Correva l’anno 1993 quando, con un articolo che ebbe notevole eco di stampa, mi domandavo se e quando sarebbe mai arri-vata a Bari la primavera.

Una curiosità, ovvia-mente, non di tipo clima-tico, ma un’ansiosa attesa per il ritorno all’orizzonte di valori etici, morali, ap-plicati alla vita quotidiana e professionale che non riuscivo più ad intravede-re. Era l’epoca delle grandi inchieste giornalistiche sui ruderi abbandonati, dei tentativi di produrre una stampa totalmente libera e controcorrente e della

società civile di limitare lo strapotere dei partiti nella gestione della cosa pubbli-ca e con scarso rispetto per l’ambiente.

In quell’anno, dopo aver inutilmente provato a coagulare alcune forze associative che presume-vo potessero riconoscersi nella stessa visione, costi-tuii quel Laboratorio Ur-bano, che per ben diciotto anni avrebbe sfornato una straordinaria progettuali-tà, eticamente corretta ed ambientalmente sosteni-bile, sui temi del recupero dei valori fisici, storici e culturali della città.

Oggi che in Puglia i La-boratori Urbani sono note-

volmente oltre il centinaio, ben pochi ricordano quan-to quella iniziativa pionie-ristica sia costata a chi la costituì e la sostenne con il proprio impegno persona-le, professionale ed econo-mico: premiato più volte all’estero (l’ultima volta nel 2008 dal Angela Merkel ad Aquisgrana), ma costante-mente denigrato e colpito dalle stesse associazioni locali, dai professionisti preoccupati di un qualche smottamento dello status quo, dalla superficialità e dal pressapochismo di chi diffondeva la diffama-zione per sentito dire, ap-plicando la certezza che dietro un così massacrante – e produttivo ! – impegno non potesse non esserci un qualsivoglia ritorno perso-nale di natura fisica.

Riproposi quell’articolo, rielaborato, qualche anno dopo, quando nell’evolu-zione, apparente o reale, del centrosinistra italia-no, si affacciò alla ribalta politica cittadina il magi-strato Michele Emiliano, che avevo tempo addietro coinvolto in un importante convegno sul rapporto tra degrado urbano e devian-za minorile.

Mi chiesi, allora, modi-ficando parzialmente il ti-tolo, se la primavera stesse davvero arrivando anche a

di Eugenio Lombardi *

Un patto per Bari, ma un patto veroLa città ha bisogno di ritrovare tutte le sue forze migliori per rialzare la schiena

IL DIBATTITO - Tanti i problemi cittadini, a mancare troppo spesso è una visuale progettuale che sappia andare oltre le emergenze del momento

Alessandro Later-za, già Presidente della Commissione Cultura di Confindustria Nazionale e di Confindustria Bari e Bat, è stato nominato presidente del Comitato Mezzogiorno di Confin-dustria nazionale.

È la prima volta che tale scelta di vertice ri-cade su un imprenditore pugliese: un importante riconoscimento per una regione molto vitale dal punto di vista industria-le, tra le più dinamiche del Mezzogiorno, a testi-monianza dell’impegno profuso nell’ambito del contesto imprenditoriale pugliese e meridionale.

Il Presidente Bozzet-to, appena incaricato alla reggenza del sistema confindustriale regiona-le, ha da subito trovato la massima condivisione

tra gli imprenditori pu-gliesi alla candidatura di Alessandro Laterza e suc-cessivamente il consenso di tutti gli altri Presidenti delle regioni del Sud. Ha poi promosso, a nome di tutto il Mezzogiorno, l’imprenditore Laterza, in una rosa di quattro nominativi, al Presiden-te designato di Confin-dustria, Giorgio Squinzi. “Laterza ha l’esperienza e la capacità necessarie

per affrontare le proble-matiche e le singole ne-cessità dei diversi terri-tori del Mezzogiorno. Un Mezzogiorno industriale che con le sue piccole, medie e grandi aziende, oggi giorno compete, produce, esporta, rischia ed investe ed è parte in-tegrante ed essenziale dell’intero sistema pro-duttivo nazionale”.

La nomina di Alessan-dro Laterza, che entra di diritto nella Giunta Con-federale in qualità di vice presidente di Confindu-stria, contribuirà a raf-forzare l’interlocuzione del sistema delle imprese e l’azione di Confindu-stria Puglia a sostegno del Mezzogiorno.

Ad Alessandro Laterza gli auguri di buon lavoro di tutta la redazione di Puglia d’oggi.

Alessandro Laterza presidente del “Comitato Mezzogiorno”

confindustria

Il lungomare di Bari

Alessandro Laterza

Con riferimento alla sentenza odierna della Corte di Cassazione in merito alla condanna per l’ex dirigente del-la fabbrica Fibronit, il sindaco di Bari Mi-chele Emiliano ha di-chiarato: “L’esito finale del processo intenta-to dalla Procura della Repubblica di Bari nei confronti dei respon-sabili dei decessi di operai e cittadini, pro-vocati dall’attività della fabbrica Fibronit, non lenisce certo il dolore per questa strage infi-nita di innocenti che la città di Bari ha dovuto subire e subisce tut-tora, ma indiscutibil-mente ci consente ora di fondare ogni nostra futura prospettiva sulla verità processuale che attesta la perpetrazio-ne di tale gravissimo

delitto. Il ringraziamento

della città va agli Uffici Giudiziari che hanno, con tanta determina-zione e pazienza, ri-costruito il complesso ordito probatorio che ha retto il vaglio della Corte di Cassazione, confermando il ruolo insostituibile di questi uffici nella crescita ci-vile della nostra comu-nità”.

Fibronit, una sentenzanon lenisce il dolore

l’intervento del primo cittadino Tutta la redazione di Puglia d’oggi sono affettuosamente vi-cini a Simeone Di Cagno Abbrescia e giammarco Surico-nel loro momento di lutto.

Salvatore e Fabrizio Tatarella affettuosa-mente si stringono a Simeone Di Cagno Abbrescia nel dolo-re per la scomparsa della cara

MADRE

Salvatore e Fabrizio Tatarella esprimono le loro più sentite condiglianze all’ami-co giammarco Suri-co per la scomparsa della cara

MADRE

Bari. E tornavo a domandar-

mi se questa città sarebbe finalmente riuscita a libe-rarsi dal giogo dei poten-ti di sempre: i costruttori organizzati in famiglie, i professionisti che, riuni-ti in cartello, impedivano a qualunque outsider, sia pur dotato di creatività, impegno, conoscenza, esperienza, di accedere ad un qualsivoglia incarico pubblico; i politici, sempre gli stessi, che avevano oc-cupato poltrone e poltron-cine della platea cittadina e si alternavano alle Am-ministrazioni.

Per la prima volta, sull’onda dell’entusiasmo collettivo e del coinvolgi-mento, all’apparenza rea-le, della cosiddetta “società civile”, sentii anche io di dover fare un ulteriore pas-so avanti, prospettando per la prima volta un mio coinvolgimento politico a sostegno del tentativo di voltar pagina.

Ma fui fermato, con le parole e i fatti, dallo stesso Emiliano.

Il quale, nel momento in cui ero stato convinto a rendermi disponibile per una candidatura a presi-denza di Circoscrizione, condizionando tale dispo-nibilità ad operare nelle periferie estreme, aveva bloccato ed impedito la mia figura di prospettiva con un secco “è un per-dente, perché non ha dalla sua la città che conta!”.

Pensai, nella sorpre-sa amarezza, che forse in quel ventennio vissuto nel massacrante, trasparente e tenace impegno a vantag-gio della mia Bari, mi ero inimicato qualche potente.

O forse, ed oggi ne sono convinto, era emerso con disarmante evidenza che non sarei mai stato dispo-nibile, qualora mi fosse accaduto di sedermi su qualche poltrona di valore, ad un qualsivoglia com-promesso. Avevo la mente carica del ricordo di anni davvero duri: il linciaggio da parte di bravi e potenti colleghi, le campagne di diffamazione tese a fare a pezzi una cittadino onesto che stava causando troppo disturbo; le pesanti azio-ni nei miei confronti da parte del vertice – oggi lo stesso di allora – del mio Ordine professionale e la copertura da questo dato a colleghi delinquenti pur di strapparmi via l’unico incarico pubblico fino ad allora ricevuto, quello del-la ristrutturazione dell’ex Ospedaletto dei Bambini.

Per anni, tanti anni, ave-vo riempito Bari vecchia di migliaia di cittadini desi-derosi di apprendere, gra-zie alle centinai di visite guidate gratuite, un po’ di storia vera; avevo portato grande musica nelle anti-che chiese; e per sette anni di fila bambini e giovani di tutta Europa erano giunti a Bari con il “Treno Europeo dell’Amicizia”, entrando

con la loro prorompente gioia fin dentro il corteo di San Nicola. Avevo idea-to grandi recuperi di con-tenitori urbani, quali l’ex macello trasformato in Cittadella della Cultura e il molo di S.Antonio riuti-lizzato con il mercato per i paranzieri; guidato sco-laresche a progettare il re-cupero di quartieri di case popolari e di spazi urbani abbandonati, ricevendo plauso internazionale, e fatto giungere a Bari mo-stre di straordinario valore storico e culturale. Ave-vo sostenuto in momenti difficilissimi, e continuo a farlo ancora oggi, l’esigen-za di una vera soluzione progettuale del Nodo fer-roviario barese.

Ed avevo scientifica-mente sostenuto, nella vi-sione mono-policentrica della città, l’ineludibile ne-cessità di produrre un reale decentramento tecnico ed amministrativo, nel rispet-to e nel coinvolgimento di cittadini e territori; quel decentramento sul quale è da tempo impegnato con tenacia e forte passione Antonio Gadaleta, che con me ha condiviso a lungo una rinnovata ricerca di coesione tra le forze sane della città. No, tutto questo non era stato sufficiente a vedermi riconoscere da Michele Emiliano rispetto e diritto a proseguire il mio impegno.

* Architetto[1 - continua]

La Fibronit

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8 venerdì 27 aprile 2012Inchiesta

Crisi economica, il nuovo pattoITALIA-GERMANIA - C’è piena sintonia tra i due Paesi sulla ricetta per garantire il superamento dell’attuale momento di stallo

Angela Merkel e Mario Monti

Come superare l’attua-le momento di crisi euro-pea? In molti si interroga-no sulla questione, e da questo aspetto derivano la maggior parte delle scelte politiche degli Stati dell’Unione.

Non soltanto.Sulla crisi economica

ci si batte nelle elezioni interne (eclatante il caso della Francia e delle sue presidenziali, di cui scri-veremo a breve).

Le ricette sono tante. Patto di stabilità interna, nuovi interventi centra-li, austerity, economie globali. Sono tutti temi affascinanti e che fanno dell’economia il vero ca-posaldo del dibattito in-terno ed esterno.

E veniamo alla ricet-ta che, in questi giorni, sembra essere maggior-mente in auge.

L’Italia e la Germania sono in stretto contatto negli ultimi mesi per tro-vare soluzioni in grado di garantire il superamento della drammatica crisi economico-finanziaria, ma anche per individua-re politiche che possano stimolare la crescita nel Vecchio Continente. L’as-se italo-tedesco sulla cre-scita si è consolidato du-rante il vertice di un mese fa a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio dei ministri Mario Mon-ti e la cancelliera Angela Merkel. C’è grande siner-gia tra i due governi e per

quanto riguarda il nostro Paese questo lavoro lo sta portando avanti il mini-stro per gli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi.

Una concreta e utile collaborazione tra Ger-mania e Italia su un ar-gomento così importante per il futuro dell’Unione europea anche in vista del prossimo Consiglio europeo in programma a giugno. Il capo del Gover-no tecnico, Mario Mon-ti, ha più volte ribadito l’importanza di puntare molto sul rigore dei con-ti per ritrovare la fiducia degli investitori. Secondo il Professore rappresenta una priorità fondamen-tale per la crescita e l’oc-cupazione. La cancellie-ra tedesca ha condiviso l’analisi del presidente

della Banca centrale eu-ropea (Bce), Mario Dra-ghi, dichiarando che l’obiettivo deve essere raggiunto attraverso ri-forme strutturali.

Intanto Mario Draghi, presidente della Bce ha dichiarato che da questo delicato periodo storico, dominato dall’incertezza e dalla crisi economica, si esce solo se è chiaro il senso di marcia.

Mario Draghi ha pre-cisato che i Paesi a mo-neta unica devono dare un’unica risposta a sfide comuni e non devono es-sere preda alla discordia per raggiungere l’obiet-tivo di più lungo periodo andando oltre il tampo-namento della crisi del debito sovrano, il conso-lidamento di bilancio e

la semplice sorveglianza. Una strada importante da percorrere per l’ex Gover-natore di Bankitalia an-che per ridurre l’avversio-ne al rischio. Ha ricordato che il contagio di Italia e Spagna nel 2011 si è origi-nato proprio a partire dai problemi di sostenibilità di bilancio e ha pertanto invitato i Paesi dell’Euro-zona con i conti non in regola a fare correzioni di bilanci strutturali.

Sulla questione si è re-gistrato negli ultimi gior-ni anche l’apertura del candidato socialista alle presidenziali francesi, Francois Hollande, (che è in netto vantaggio sul presidente uscente Nico-

las Sarkozy nei sondag-gi) concorda con la linea della Bce poiché senza crescita l’Europa non po-trà uscire dalla crisi. Non cerca lo scontro con la Merkel, ma ha sottoli-neato che vi sono tante differenze di posizioni sulla crescita e in genera-le sul contrasto alla crisi economico-finanziaria. Il portavoce del Governo tedesco, Steffen Seibert, ha prontamente replicato affermando che la Ger-mania non chiede solo rigore: «I due pilastri sono sempre stati la disciplina di bilancio e la crescita».

Intanto anche la Banca centrale degli Stati Uniti d’America, Federal Re-

serve, è intervenuta sulla crisi dell’Eurozona con il presidente Ben Bernan-ke che ha riconosciuto i numerosi miglioramenti fatti negli ultimi mesi per risolvere la crisi del de-bito: dal fiscal compact al firewall. “Ma questo non basta - ha avvertito Bernanke -. Deve essere fatto più per adempiere agli impegni presi. Nelle ultime settimane sono tornati gli stress sui mer-cati finanziari – ha con-tinuato -, provocati dalla situazione in Europa e dall’incertezza in Spagna e Italia. La Fed continua a monitorare la situazione perché rimangono pro-blemi e preoccupazioni”.

Banca del Tempo come risposta so-lidale ai tempi di crisi? Se ne parlerà stamattina presso la sala consiliare della Provincia di Bari in occasione dell’assemblea ordinaria dell’Associa-zione Nazionale delle BdT, a cui parte-ciperanno tutte le città italiane.

L’evento, promosso dalla Provincia di Bari e dall’Associazione Nazionale delle Banche del Tempo, in collabora-zione con la Consigliera di Parità del-la Regione Puglia, il Coordinamento delle Bdt della Provincia di Bari, la Bdt “Vola in Tempo Bari”, la Bdt “I Solidali nel tempo”, per la prima volta in Pu-glia, vuole sottolineare l’importanza del lavoro svolto negli ultimi anni dal-le prime Banche del Tempo nate nel Sud Italia e sostenerne il radicamento e la diffusione.

Il seminario, che vedrà protagonisti i temi, ‘Banche del Tempo e welfare di comunità’ - ‘Welfare a sostegno della conciliazione dei tempi di vita e di la-voro’, costituirà l’occasione per aprire un dibattito sulle tematiche collegate alle politiche sociali e alle pari oppor-tunità e promuovere uno scambio di esperienze e di idee fra le diverse real-

tà nazionali.Interverranno Francesco Schittul-

li, presidente della Provincia di Bari, Giuseppe Quarto, assessore alle politi-che sociali, Provincia di Bari, Rosanna Lallone, dirigente Servizio Politiche Sociali, Provincia di Bari, Maria Lui-sa Petrucci, presidente Associazione Nazionale Banche del Tempo, Gianni Annoscia, I solidali, Coordinamento Banche del Tempo Provincia di Bari, Serafina Gelao, presidente Coordi-namento Banche del Tempo di Bari. Condurranno i lavori Luigi Agostini, vice presidente nazionale Federcon-sumatori, Sabino Di Chio, Università degli Studi di Bari, Teresa Zaccaria, consigliera di parità, Regione Puglia, Stella Sanseverino, consigliera di pa-rità, provincia di Bari, Tiziana Corti, politiche di benessere e pari opportu-nità, Regione Puglia.

Modererà l’incontro Mario De Pa-squale, preside Liceo Scientifico Sal-vemini

Domani, infine, presso la Sala Con-siliare del Comune di Bari, si terrà il convegno di presentazione del “Coor-dinamento Banche del tempo di Bari”.

La Banca del Tempo come risposta solidale alla crisi

oggi e domani il convegno a bari

Ed alla fine anche la cancelliera potrebbe ce-dere.

“Abbiamo bisogno di crescita, non solo di ri-gore, il presidente Gior-gio Napolitano e Mario Draghi hanno ragione - ha spiegato Angela Mer-kel -. Ma una crescita con interventi struttu-rali di fondo, come pro-pongono loro, non con programmi di congiun-

tura che aumentano il debito”.

A confermare le in-tenzioni della cancellie-ra le parole del suo por-tavoce, Steffen Seibert, che ha parlato di incon-tri riservati tra i massimi collaboratori della Mer-kel e di Mario Monti su come sbloccare l’econo-mia europea.

Secondo autorevo-li quotidiani tedeschi,

Non solo rigore,serve anche crescita

il commento della merkel

dalla conservatrice Die Welt alla liberale Sued-deutsche Zeitung, la cri-si in Olanda, le elezioni francesi ed alcune voci di recessione nell’Euro-pa meridionale avrebbe-ro fatto intravedere alla cancelliera piccoli cam-biamenti nei rapporti di forza della politica euro-pea.

Si al dialogo dunque, con la possibile apertura di un fronte comune per fare da argine alla sem-pre più profonda fase di recessione che rischia di travolgere tutt’Europa.

Il Senato ha approvato definitivamente, con il voto di fiducia, il decreto fiscale. Ecco le principali novità:

IMU. L’acconto si pa-gherà con le aliquote di base; possibilità di pa-gare la tassa sulla prima casa in 2 o 3 rate. Le age-volazioni, aliquota e de-trazioni, valgono solo per una casa a famiglia. Per anziani e italiani all’este-ro la palla è in mano ai Comuni. Novità per i di-vorziati: paga la tassa chi abita la casa, anche se non è il proprietario.

TASSA DI SCOPO. Viene agganciata all’Imu e la disciplina sarà nelle mani dei Comuni. Potrà finanziare grandi opere, anche per intero, e potrà essere applicata per dieci anni.

BEAUTY CONTEST.

Cancellata la vecchia procedura, si va ad una vera e propria asta.

SLITTA STOP CASH P.A. Slittano al primo lu-glio le norme che elimi-nano i pagamenti in con-tanti oltre i 1.000 euro per stipendi e pensioni di enti e amministrazioni pubbliche.

TAGLI A MINISTERI. Per coprire le maggiori spese sull’Imu. Taglio ai ministeri di 280 milioni. Riduzioni della spesa an-che per l’Inps (48 mln), l’Inail e i Monopoli.

1 MLD A ENTI LOCA-LI. Per pagare debiti a imprese.

QUASI 1 MLD PER NUOVI OSPEDALI. Le risorse che le Regioni po-tranno destinare all’edi-lizia sanitaria saranno circa 977 milioni.

DEBITI P.A., CESSIO-

Imu, tassa di scopo e gli altri interventi

i punti del decreto fiscale

NE PRO SOLVENDO. Le imprese saranno garanti dei debiti che le a.p. han-no nei loro confronti e che vengono ceduti alle banche; in alternativa alla cessione “pro soluto” sarà possibile anche la cessione “pro solvendo”.

STOP TASSE BORSE DI STUDIO. Esentate le borse di studio per qual-siasi importo.

MENO ACCISE PER PMI. Diminuisce l’accisa sull’energia elettrica per le pmi.

ASSUNZIONI GDF. Saranno concentrate per la lotta all’evasione.

Andrea Dammacco

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venerdì 27 aprile 2012 9Inchiesta

Il disegno di legge di conversione del decreto che contiene le disposi-zioni in materia di sem-plificazione tributaria, efficientamento e poten-ziamento delle procedu-re di accertamento, ha ottenuto il definitivo via libera dal Senato. Il prov-vedimento, sul quale il governo ha posto la fidu-cia (la sedicesima in ordi-ne di tempo), ha ottenuto 228 voti a favore, 29 con-trari, con due astensioni. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha posto a nome del governo la questione di fiducia in aula al Sena-to sul dl di semplificazio-ne fiscale, nel testo iden-tico a quello approvato alla Camera.

Il 21 marzo scorso era arrivato il sì della Came-ra alla fiducia sul decreto legge sulle liberalizzazio-ni, con 449 voti favorevoli, 79 contrari e 29 astenuti (557 i deputati presenti). Il 17 novembre dello scorso anno, a palazzo Madama,

l’esecutivo aveva ottenu-to la fiducia con 281 voti favorevoli, 25 contrari e nessun astenuto. Il giorno successivo, nell’Aula di Montecitorio, i voti a fa-vore erano stati 556 voti a fronte di 61 contrari.

Il 16 dicembre, sempre alla Camera, fiducia sulla manovra economica con 495 sì, 88 no, 4 astenuti. Replica al Senato sullo stesso provvedimento il 22 dicembre con 257 sì e 41 no e nessuna asten-sione. Il 26 gennaio di quest’anno la Camera aveva votato a favore del-la questione di fiducia posta dal governo sul dl Milleproroghe. I sì era-no stati 548, i no 74, 5 gli astenuti. Sempre alla Ca-mera, il 9 febbraio è stata concessa la fiducia al go-verno sul decreto cosid-detto ‘svuotacarceri’ pro-mosso dal ministro della Giustizia Paola Severino: 420 favorevoli, 78 contra-ri, 35 astenuti.

Il 15 febbraio, poi, l’Au-la di palazzo Madama

Il decreto fiscaleapprovato dal Senato

l’iter in parlamentoNon c’è da stare molto allegri, considerato che in Italia “la ripresa eco-nomica arriverà solo nel 2013”, come del resto ha confermato lo stesso pre-mier italiano Mario Monti a margine della presen-tazione dei contenuti del Documento Economico Finanziario licenziato dal Consiglio dei Ministri e approvato dal Parlamen-to. Come dire: ancora pa-recchi mesi di lacrime e sangue.

Monti ha aggiunto: “E’ necessario un graduale, ma duraturo piano di ri-entro. E’ una scelta obbli-gata per evitare al Paese di mettere a repentaglio la sua sicurezza economica, anche se a costo di sacrifi-ci pesanti per i cittadini, le famiglie e le imprese”.

Con la ripresa economi-ca lontana, le banche con-tinueranno a stringere sul credito, erogando pochi prestiti alle imprese e alle famiglie. La conseguenza è che l’economia non ri-partirà almeno nel breve periodo. Confidunstria ha lanciato l’allarme: “Le aspettative delle imprese, sia nel manifatturiero sia nei servizi, indicano nei prossimi mesi ulteriore ri-duzione di manodopera a causa della ricaduta nella recessione e delle ristrut-

Pareggio di bilancio, la ripresa soltanto dal 2013

IL DOCUMENTO ECONOMICO FINANZIARIO - Scelte obbligate per non mettere a repentaglio la sicurezza economica italiana

aveva concesso la fiducia al governo sul maxiemen-damento sostitutivo al decreto Milleproroghe. I sì erano stati 255, 34 i voti contrari, nessun astenuto, su un totale di 289 sena-tori votanti. Il 23 febbraio ancora voto sul Millepro-roghe alla Camera con 477 sì, 75 no, 7 astenuti.

Il primo marzo al Sena-to è stata la volta delle Li-beralizzazioni, promosse con 237 sì, 33 no, 2 aste-nuti. L’8 marzo invece la Camera aveva votato la fi-ducia sulle Semplificazio-ni con 479 sì, 75 no, 7 aste-nuti. Una settimana dopo, sempre a Montecitorio, il 14 marzo, fiducia sul de-creto legge ambiente con 458 sì, 80 no, 6 astenuti.

Lo scorso 4 aprile si è votata la fiducia sul dl fisco al Senato, passata con 241 voti a favore, 29 contrari e due astensioni. Segue il via libera del 19 aprile, con 459 voti a favore, alla fiducia posta dal governo sul ddl di conversione del decreto legge sulla sempli-ficazione fiscale alla Ca-mera. Ora ci sarà un nuovo voto di fiducia sul provve-dimento in terza lettura al Senato.

turazioni rese ormai ob-bligate dal perdurare dei bassi livelli di attivita’”.

Monti però è convinto di poter riportare il pa-reggio di bilancio l’anno prossimo: “E’ un obietti-vo ambizioso. L’Italia ha messo in ordine i conti con uno sforzo collettivo, ma molto resta da fare”. Nel 2013 dovrebbe aversi un avanzo primario pari

al 3,9%, il debito dovrebbe ridursi progressivamente e nel tempo. “E’ uno sprint realizzato con un sforzo collettivo del Parlamento, delle parti sociali e di tutta la parte produttiva del Pa-ese oltreche’ del governo.

Ma molto resta da fare per risolvere ritardi accu-mulati negli anni e debo-lezze radicate”.

Austerity again.

La Camera dei Deputati

“La correzione c’è ed è sufficiente’’. Quindi, “non abbiamo in programma patrimoniali o altri inter-venti di tipo fiscale” ed è da escludere una mano-vra bis. A parlare è il vice-ministro dell’economia Vittorio Grilli.

Neanche dal Fondo monetario internaziona-le, particolarmente seve-ro nelle previsioni di cre-scita del 2012 (-1,9%), “ci si chiede di piu’ di quan-to fatto’’ sottolinea Grilli. Quanto alle prospettive. nel 2013 il pil crescera’ a un ‘’un ritmo moderato, pari allo 0,5 per cento’’, per poi ‘’accelerare nel 2014 (1,0 per cento) e nel 2015 (1,2 per cento)’’.

Sul fronte dei conti pubblici, tallone d’Achil-le dell nostro Paese, le ul-time tre manovre hanno portato a una correzione

di quasi 5 punti percen-tuali, spiega il vicemi-nistro: “esattamente 4,9 punti’’ (pari a circa 75 mld). Secondo Grilli, il complesso dei provvedi-menti dell’estate garanti-sce una correzione netta dell’indebitamento netto pari a circa 60,0 miliardi a regime nel 2014, pari al 3,4 per cento del pil. L’ulteriore correzione di fine anno ha portato a un aggiustamento netto pari a circa 21 miliardi a regime nel 2014, (1,4 per cento del pil), a garanzia del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013. L’insieme delle ma-novre approvate nel cor-so del 2011 comportano una correzione struttu-rale di 48,9 miliardi nel 2012, pari a 3,1 del pil, che sale a 81,3 miliardi nel 2014, pari a circa il 4,9

Grilli: “esclusa una manovra correttiva”

parla il viceministro

per cento del pil.Per ‘’accelerare’’ il pro-

cesso di aggiustamento dei conti pubblici ‘’pos-sono servire le dismis-sioni e le valorizzazioni del patrimonio pubblico’’ sottolinea Grilli che su questo capitolo aggiunge: “Stiamo lavorando e spe-riamo di portare presto risultati’’.

Gli interventi di ridu-zione della spesa, attra-verso la spending rewiev, hanno bisogno di ‘’analisi e condivisioni’’ che saran-no commisurabili agli in-terventi di riduzione del fisco o per aiutare l’eco-nomia, sottolinea Grilli.

La spending review,

sottolinea il viceministro rivolgendosi ai parlamen-tari, ‘’richiede un’analisi e una condivisioni su quali aree si possono fare tagli importanti. La conver-genza di consenso serve non tanto e non solo per decidere dove aiutare economia’’. Prima biso-gna infatti arrivare alla ‘’condivisione su dove ef-fettuare i risparmi di spe-sa pubblica’’. Le due ope-razioni ‘’devono essere commisurabili’’, ribadisce Grilli.

Quanto alle misure previste a breve, Grilli an-nuncia che in estate arri-veranno nuovi interventi a favore delle imprese, ma anche di anziani e disabi-li.

Quanto infine allo spread tra bund e btp, che oggi è tornato di nuovo sopra i 400 punti, Grilli spiega che le ragioni non riguardano l’Italia. “I mer-cati sono volatili - dice - ma non e’ perche’ non si fidano di noi’’.

Vittorio Grilli

‘’Il pericolo di un corto circuito tra rigo-re e crescita non è dis-sipato nell’impianto del Def 2012-2015’’. E’ quanto afferma il pre-sidente della Corte dei Conti, Luigi Giampao-lino.

Inoltre, “l’urgen-za del riequilibrio dei conti si è tradotta, ine-vitabilmente, nel ricor-so al prelievo fiscale creando una pressione già fuori linea nel con-fronto europeo e gene-rando le condizioni per ulteriori effetti recessi-vi’’ avverte il presidente della Corte dei Conti. E la pressione fiscale salirà “oltre il 45%’’ nel triennio 2012-2014.

Per il presidente poi le scelte operate di re-cente, con il decreto legge di semplificazio-ne fiscale modificato

alla Camera, “offrono più di un elemento di perplessità’’.

Il decreto “amplian-do i margini per assun-zioni negli enti locali, oltre che ad indebolire il rigore delle scelte fi-nora assunte, attenua la spinta per l’indivi-duazione di assetti or-ganizzativi dimensio-nalmente più efficienti rispondendo a logi-che individuali di una struttura territoriale considerata, a ragione, troppo frazionata’’, dice Giampaolino.

Altra critica mossa dalla Corte dei Conti riguarda l’introduzio-ne del Patto di stabilità orizzontale naziona-le. ‘’Di fatto - afferma Giampaolino - neu-tralizza l’operare della concertazione a livello regionale’’.

Le perplessitàdella Corte dei Conti

parla il presidente giampaolino

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10 venerdì 27 aprile 2012

Lino Monteleone, gio-vane, serio, stimato da tutti, è certamente il vol-to nuovo della politica di Torremaggiore. Chi crede nel cambiamento e nel rinnovamento non può che scegliere lui come Sindaco di questa grande città dell’alto tavoliere. Da sempre impegnato in politica, proviene da Al-leanza nazionale e dalla militanza giovanile, ha aderito con entusiasmo insieme a tanti amici a FLI ed è stato il solo con-sigliere comunale di op-posizione che due non appoggiò l’amministra-zione Ciancio (PD) ret-

ta da tutto il Pdl a causa del fenomeno dell’ana-tra zoppa. Tanti pezzi da novanta del partito sono scesi per sostenere la sua entusiasmante campa-gna elettorale che vede sempre più cittadini ac-canto al giovane candi-dato Sindaco. Aperta dal Vice coordinatore di FLI Daniele Toto, proseguito dal senatore Mario Bal-sdassari, economista di fama internazionale, la campagna elettorale di Monteleone non cono-sce sosta. Domenica per lui ci sarà il numero due di FLI, il Vice Presidente Italo Bocchino, ma giove-

Verso il voto amministrativo

Monteleone, il volto nuovoe pulito per Torremaggiore

TORREMAGGIORE - Domenica 29 alle ore 11 comizio del Vice Presidente di FLI Italo Bocchino. In arrivo anche Menia e Moroni

amata Torremaggiore. Veniamo fuori da un pe-riodo politico ed ammi-nistrativo disastroso per la nostra comunità, fatto di caos amministrativo, di pressapochismo, di contrasti e soprattutto di inoperosità, quest’ultima foriera di occasioni perse per lo sviluppo e la mo-dernizzazione di Torre-maggiore.

I prossimi 6 e 7 mag-gio Torremaggiore sarà chiamata al rinnovo del Consiglio Comunale e alla elezione diretta del Sindaco del nostro pa-ese. Come nasce la sua candidatura a Sindaco?

Subito dopo la caduta della precedente ammi-nistrazione (Luglio 2010) molti cittadini stanchi della solita politica dei gattopardi e dei vecchi arnesi del passato mi hanno suggerito, chiesto di candidarmi alla ca-rica di Primo Cittadino per dare una svolta, un

vento di novità a questa bella città. Una propo-sta ovviamente carica di responsabilità e di oneri che ho deciso di accetta-re proprio perché amo il mio paese.

Perché dovrebbero sceglierla come Sindaco?

Tutta la città conosce quali siano stati i miei comportamenti in questi anni, il mio impegno po-litico all’interno del Con-siglio Comunale e credo di poter affermare, senza tema di smentite, che sia stato lineare, serio e al solo servizio dei cittadini. Oggi il ruolo di Ammini-stratore della cosa pub-blica richiede competen-za, spirito di servizio e abnegazione viste le diffi-coltà di bilancio degli enti pubblici, le norme sem-pre più farraginose e un personale politico troppo spesso non all’altezza del compito cui è chiamato a ricoprire.

Come ha impostato

Giovanni Draisci è uno dei tre aspiranti sindaci a partecipa-re alla contesa elettorale per le amministrative del 6 e 7 Maggio prossimo, a Rignano Garganico. E’ una faccia seria, pulita e ri-spettosa delle opinioni altrui, che potrebbe dare tanto per il suo paese e la collettività.

Corre per la lista civica n. 1 “Patto per Rignano” aven-te come simbolo la stretta di mano, quale impegno e segno concreto di mantenimento del-la parola data. Classe 1963, si arruola nell’Esercito Italiano, dove diventa ufficiale. E’ il pe-riodo in cui scoppia la crisi di tangentopoli durante il quale matura, l’appartenenza politica e l’attaccamento alle istituzio-ni. Amante dell’ordine e della legalità vede nel Centro-Destra il suo ancoraggio ideale con ri-ferimento a Gianfranco Fini. In paese fonda, assieme ad altri amici, il primo Circolo di Alle-anza Nazionale, concorrendo

attivamente al dibattito politico locale.

Negli anni seguenti divente-rà presidente del circolo di An dedicato a Pinuccio Tatarella. Nel 2002 Draisci corre e vince alle amministrative con la lista civica, capeggiata da Matteo Viola. Ricopre il ruolo di Vice-Sindaco con la delega alle finan-ze, ambiente, sviluppo e lavoro. Oggi, con la sua esperienza si

candida a governare in prima persona Rignano Garganico. Nel suo programma Giovanni Draisci non trascura il turismo, che potrà diventare un altro im-portante volano per lo sviluppo dell’economia del paese, se ci si metterà nella realizzazione dei tanti progetti più serietà, più attenzione e competenza. Ed è per questo che suggerisce una cabina di regia all’altezza della situazione, semmai con il coin-volgimento delle migliori intel-ligenze rignanesi che si trovano dentro e fuori del paese, capa-ce di illuminare il percorso e di seguire passo dopo passo ogni evoluzione del settore. Il riferi-mento è al decollo del museo paleolitico di Grotta Pagliacci, alla valorizzazione del Centro storico medievale, del Belvede-re, delle bellezze naturalistiche e degli altri eventi legati alla sto-ria locale e alle tradizioni (sagre, Presepe Vivente, ecc.).

Questa sera, alle 19 il Coordi-natore provinciale di FLI, Fabri-zio Tatarella, sarà a Rignano per sostenere l’amico Draisci con un comizio insieme al consiglie-re provinciale Emilio Gaeta.

Un patto per Rignano conGiovanni Draisci sindaco

rignano garganico - foggia

la sua campagna eletto-rale?

Ho affrontato la cam-pagna elettorale in modo semplice e concreto: al fine di costruire un pro-gramma credibile e snel-lo. Ho avviato, insieme agli amici della coali-zione, una campagna di ascolto delle esigenze dei cittadini, delle diverse ca-tegorie che caratterizza-no il tessuto economico e sociale di Torremaggiore ed è per questa ragione che abbiamo attivato il nostro “Cantiere” presso il mio comitato elettorale sito in Corso Matteotti n. 112 (sopra la banca Cre-dem) dove poter racco-gliere indicazioni e sug-gerimenti.

Lei è innamorato del-la sua città e crede che Torremaggiore possa cambiare e voltare pagi-na. Perché?

Perché ho fiducia nel-la volontà di Torremag-giore di voltare pagina, perchè sono certo che la gente chieda il rinnova-mento della classe po-litica e perché credo di avere dimostrato la coe-renza, la corrispondenza tra gli impegni presi e i comportamenti tenuti. E perché sono convinto di quanto detto, recen-temente dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano il quale ha affermato che: “Le forze politiche in questo pe-riodo devono rinnovarsi per perseguire soluzio-ni di fondo del Paese. La politica deve rigenerarsi e generare nuova fiducia. Solo così potrà arrivare alla soluzione dei proble-mi di fondo ardui e com-plessi”

dì e venerdì arriveranno anche Roberto Menia, Coordinatore nazionale di FLI e Chiara Moroni, giovane parlamentare Coordinatrice nazionale delle donne del partito.

Monteleone , che sta-gione politica viviamo oggi nella sua Torremag-giore?

Quella che stiamo per vivere è una stagione po-litica diversa dalle altre, forse, anzi sicuramente, più delicata e difficile a causa dello scenario eco-nomico, politico e sociale che caratterizza la nostra Europa, la nostra Italia, e ovviamente la nostra

Candidati alle votazioni del Consiglio Comunale del Comune di Torremaggiore

nei giorni 6 e 7 maggio 2012 per la lista “Fini – Futuro e Libertà per l’Italia”

candidato Sindaco: MONTELEONE PASQUALE

1 Zifaro Maria Giuseppina insegnante

2 Agrimano Savino studente

3 Antonucci Francesco perito industriale

4 Coppola Giuseppe biologo

5 De Vito Petrucci Lorenzo promotore finanziario

6 Diomedes Angelo muratore

7 Ferrantino Annalisa dr.ssa in Scienze della Formazione

8 Gaglione Elisabetta dipendente Camera di Commercio

9 Lamedica Giuliano perito commerciale

10 Leccisotti Matteo Pio dipendete Ministero Economia

11 Monteleone Pasquale funzionario Università di Foggia

12 Rubino Mariapia “indipendente” architetto

13 Russo Salvatore libero professionista

14 Saez Eisler insegnante di danza

15 Schiavone Michele artigiano

16 Vallecoccia Michele agricoltore

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venerdì 27 aprile 2012 11Territorio

Una lunga e profon-da attività program-mata per rilanciare il Parco dell’Alta Mur-gia. Questo è quanto emerso alla luce della prima riunione della Comunità del Parco dopo l’insediamento del nuovo presidente dell’Ente. All’incontro, avvenuto nella sede della Provincia di Bari, oltre al neopresiden-te del Parco Nazionale Cesare Veronico, han-no partecipato il Presi-dente della Comunità del Parco Francesco Schittulli, dei sindaci dei 13 comuni dell’area protetta, del rappre-sentante della Regione Puglia Michele Ventri-celli e delle Province Bari e BAT, la prima riunione della comu-nità del parco succes-siva all’insediamento del nuovo presidente dell’Ente.

Il presidente della Comunità del Parco, Francesco Schittulli, ha aperto l’incontro salutando il nuovo pre-sidente dell’Ente, au-spicando una guida “in tandem”. Sulla stessa lunghezza d’onda Ven-tricelli, che ha ribadito il ruolo determinan-te di interventi mirati come quello, già avvia-to, del S.A.C (sistema integrato ambientale culturale) messo in atto dalla Regione Puglia.

Il presidente del Par-co, Cesare Veronico, ha sottolineato la sua volontà di rendere il Parco un luogo aperto, invocando la coesione dei sindaci e dei citta-dini, perché “il parco sia una comunità e non una semplice somma di comuni” e, dopo aver raccolto le indica-zioni dei partecipanti, ha manifestato la co-mune intenzione di in-traprendere iniziative concrete su molteplici piani: dal turismo so-stenibile alla valoriz-zazione delle risorse agroalimentari, dalla tutela del patrimonio naturale all’attenzione verso i simboli della memoria storica del

territorio. Nell’occasione sono

stati presentati alla stampa i primi obiet-tivi he il Parco intende perseguire attraverso alcuni progetti specifi-ci, già avviati e in fase di attuazione.

Innanzitutto si la-vorerà sul marchio: un emblema territoriale che contraddistingua in modo determinante i prodotti del Parco at-tribuendo loro una ri-conoscibilità immedia-ta di salubrità, corretta gestione ambientale e di ecocompatibilità.

C’è poi il progetto Partnersheep, con cui tutte le aziende zoo-tecniche operanti nel Parco potranno con-ferire la lana raccolta mediante un sistema di cernita delle lane e di organizzazione logisti-ca che possa garantire un ricavo per il pro-duttore di almeno 0,30 centesimi di Euro/kg. L’impegno finanzia-rio dell’Ente è di circa 39.000 Euro.

L’Ente avvierà a bre-ve un progetto con l’Università di Bari per la conservazione e la valorizzazione della pecora di razza alta-murana, attualmente a rischio estinzione.

Obiettivo non se-condario è quello di di-ventare un attrattore di turismo qualificato. In questo senso è già stato avviato un progetto di organizzazione e valo-rizzazione dell’offerta turistica del Parco le-gata al paesaggio, alla ciclabilità, al trekking, alle ippovie, alle azien-de agro-zootecniche, alla ricettività extra-al-berghiera ed alberghie-ra, all’enogastronomia di qualità.

In quest’ottica, il Si-stema Ambientale e Culturale (S.A.C.) “Alta Murgia” costituisce un punto di forza straor-dinario anche in con-siderazione dell’ormai prossima attivazione del progetto bandiera proposto dall’Ente in qualità di capofila del Sistema.

Alta Murgia, il pianoper rilanciare il Parco

presentato il nuovo presidente

E’ boom di richieste di ore di cassa integrazione nel mese di marzo. Con poco meno di 100 milio-ni di ore e’ il peggiore ri-sultato degli ultimi dieci mesi, riportando cosi’ la lancetta della crisi produt-tiva a maggio dello scorso anno. Le 99.722.546 ore registrate lo scorso mese segnano un incremento consistente su febbraio pari ad un +21,63%, men-tre da inizio anno il monte ore complessivo e’ pari a 236.692.010 per un +2,10% sullo stesso periodo del 2011. Dietro questa mole di ore sono coinvolti oltre 455 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per circa 908 mi-lioni di euro, pari a 1.900 euro per ogni singolo lavo-ratore.

Dagli ultimi dati pub-blicati nei giorni scorso emerge che al primo posto per ore di cassa integrazio-ne autorizzate a febbra-io c’è’ la Lombardia con 58.203.451 ore che corri-spondono a 111.930 lavo-ratori. Segue il Piemonte con 26.146.785 ore di cig autorizzate per 50.282 la-voratori e il Veneto con 22.606.462 ore per 43.474 persone. Nelle regioni del centro il Lazio con 20.821.282 ore che coin-

volgono 40.041 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Puglia la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 12.817.598 ore per 24.649 lavoratori.

“Gli 80 milioni in favore della Puglia stanziati per gli ammortizzatori in de-roga dal Governo centrale per il 2012 appalesano la evidente impossibilità di fronteggiare la situazione di crisi imperante ed in continua crescita rispetto al 2011, allorquando ven-nero messi a disposizione oltre 100 milioni per la cas-sa in deroga e la mobilità. Oltre ad una politica di so-stegno al reddito, il Gover-no nazionale e regionale dovrebbero garantire for-me di sviluppo finalizzate concretamente allo svi-luppo del territorio attra-verso reti atte ad agevolare le comunicazioni tra la Pu-glia e i mercati europei”.

Aldo Pugliese, Segreta-rio Generale della UIL di Puglia e di Bari, commen-ta così il pesante balzo in avanti della cassa inte-grazione in Italia: a marzo 2012 le ore totali di cassa integrazione autorizzate dall’Inps sono state 99,7 milioni, provocando un allarmante aumento del 21,6% rispetto allo scorso febbraio. Si tratta del peg-gior risultato degli ultimi mesi. Infatti, soltanto a

Cassa integrazione: è boomla maglia nera è della Puglia

LAVORO - Il dato più drammatico e sulla cassa in deroga, con il +250,4%. 80 milioni di euro stanziati per la Puglia

La Puglia ha chiuso l’anno 2011 con 12mila oc-cupati in più rispetto al 2010. Sono i dati pubblicati dall’Istat nel report “Occupati e Disoccupati” a ri-levarlo, evidenziando che la Puglia risulta essere la quinta regione in Italia per incremento occupazio-nale dopo l’Emilia Romagna, il Piemonte, il Vene-to e l’Abruzzo. Rispetto al 2010 al primo posto c’è l’Emilia Romagna (+ 31.000), al secondo il Piemonte (+23.000), al terzo il Veneto (+22.000), poi l’Abruzzo (+13.000) e la Puglia (+12.000) che passa dunque da 1,223 milioni di occupati a 1,235 milioni. Seguono Sardegna (+9.000), Marche e Liguria (+6.000), Cala-bria (+ 4.000), Basilicata e Friuli (+3.000). Per la Pu-glia il tasso di occupazione sale dunque dello 0,4%, mentre il tasso di disoccupazione scende di altret-tanti punti (-0,4%). Allo stesso tempo il tasso di atti-vità cresce tra un anno e l’altro di +0,2%.

Più occupati in Pugliai dati istat sono positivi

maggio 2011 è stato su-perato il dato negativo di marzo 2012 con 103 mi-lioni di ore autorizzate. Di certo il Mezzogiorno, in tal senso, recita un ruolo negativo ed in particolare la Puglia continua a regi-strare aumenti vertiginosi tra le regioni di quest’area, diventandone, di fatto, la maglia nera. Il dato più drammatico è quello sul-la cassa in deroga, più che triplicata (+250,4%, con 3,7 milioni di ore autorizzate) rispetto allo scorso febbra-io (1 milione di ore circa), mentre sostanzialmente invariati, ma in ogni caso negativi, sono i risultati in Puglia sulla cassa ordina-ria (+5% su febbraio scor-so) e quella straordinaria (-4,1%) in quanto confer-mano, anche nel mese di marzo, l’andamento produttivo in rosso delle aziende nella nostra regio-ne.

“Qualora la riforma del

mercato del lavoro voluta dal Ministro Fornero e dal Governo dovesse andare in porto – spiega Pugliese – la cassa integrazione in deroga dovrebbe scompa-rire, con l’unico risultato di provocare una perico-losissima ondata di licen-ziamenti che ridurrebbero sulla soglia della povertà le tante famiglie che so-pravvivono solo grazie al reddito di uno dei suoi componenti. Casi che an-drebbero a sommarsi a quelli, ormai arcinoti, degli esodati, per i quali si fatica a trovare una soluzione. In questo momento storico di crisi perdurante non si può prescindere dagli ammor-tizzatori sociali. E’ giunto il momento di discutere di un piano per la crescita: la politica dei tagli non può essere prorogata oltremo-do o rischierà di trascinare il Paese, il Mezzogiorno e la nostra regione in un pro-cesso recessivo senza fine”.

di Roberto Mastrangelo

Oggi, Taranto ospi-ta una tappa del Forum “Dalla A alla Puglia. Le politiche del turismo per la Puglia”. Alle 10 nel-la “Sala del Mare” della Camera del Commercio di Taranto, infatti, si ter-rà uno degli incontri dei tavoli di lavoro tematici propedeutici alla realiz-zazione del Forum, in-centrato sulla tematica della domanda turistica.

Il Forum, organizzato dall’Università Europea

per il Turismo, realtà formativa con sede a Ca-stellana Grotte diretta dal rettore prof. Salvato-re Messina, si divide in due momenti. Il primo vede all’opera tavoli di lavoro che affrontano da diverse prospettive i temi della domanda turistica, del marketing e della comunicazione, dell’offerta ricettiva, del-la costruzione di prodot-to, della formazione e dell’innovazione. A rota-

zione, i tavoli si sono riu-niti in alcune delle loca-lità più rappresentative della regione, come San Giovanni Rotondo, Ca-stellana Grotte, Fasano. Martedì scorso l’ultimo incontro è andato in sce-na all’interno del Castel-lo Ducale di Ceglie Mes-sapica, nel brindisino.

Questa parte iniziale è propedeutica alla rea-lizzazione della seconda fase del Forum, che si terrà dal 20 al 23 mag-

gio prossimi. Le prime tre giornate saranno ca-ratterizzate da incontri itineranti in cui conflui-ranno esperti, docenti e rappresentanti del setto-re a livello locale, nazio-nale ed internazionale in cinque località rinomate della regione per tirare le fila delle tematiche affrontate nella prima fase.

La giornata conclusi-va, poi, si terrà nell’Au-la Magna del Rettorato dell’Università degli Stu-di di Bari, dove verranno presentate le proposte finali alle istituzioni.

Le politiche del turismo comevolano per l’economia pugliese

prosegue il forum con la tappa alla camera di commercio di taranto

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12 venerdì 27 aprile 2012

cronaca e di critica. Lon-go potrebbe in ipotesi essere condannato anche per non essersi attenuto al principio di continen-za, cioè per aver detto la verità, ma in modo non conforme agli standard della correttezza formale.

Quel che è più impor-tante, la causa potrebbe non celebrarsi mai, ed anzi a nostro avviso mai si celebrerà. Per quanto il reato di diffamazione a mezzo stampa venisse un tempo giudicato per direttissima, oggi non c’è alcuna pratica possibilità che la causa venga risolta prima che intervenga la prescrizione.

Allora a che serve? Per carità, va dato atto a Mongelli di avere corret-tamente agito senza in alcun modo coinvolgere le strutture comunali: ha scelto un avvocato pro-prio (il bravo Michele Vaira) e intende chiedere soddisfazione in proprio, da privato cittadino. Ma se è così, perché associa-re all’iniziativa giudizia-ria l’assessore Pellegrino e Rossi? Perché questo fa della controversia uno scontro politico, e gli scontri politici non si ri-solvono in tribunale. La querela e la sua pubbliciz-zazione finiscono così per acquisire una indeside-rata dagli interessati e in-desiderabile dai cittadini portata intimidatoria, che serve non a chiarire la ve-rità (e quindi l’eventuale mendacità o infondatezza delle accuse di Longo), ma ad allontanarla. Secondo noi si farebbe risparmiare tempo e denaro allo Stato e si darebbe all’opinione pubblica un contributo di chiarezza se i contendenti accettassero di sottoporre la questione ad un “giurì d’onore” composto da tre personalità indipendenti. Sarebbe una prova di ci-viltà e di serietà di cui la città sarebbe, pensiamo, soddisfatta e grata.

Foggia

IL COMMENTO

Fieramentein Fieraa Foggia

di Fabrizio Tatarella

Stamane, racco-gliendo il cortese invi-to del presidente Can-nerozzi, parteciperò alla cerimonia inau-gurale della 63esi-ma edizione della Fiera Internazionale dell’Agricoltura.

Una manifesta-zione le cui origini risalgono all’impe-ratore Federico, come racconta Antonio Vitulli nel suo libro “Foggia mercantile e la sua Fiera”, che in età moderna, inau-gurata nel deprecato Ventennio, è risorta e cresciuta dopo la guerra.

Ora sta provando a vivere una nuova gio-vinezza ed un nuovo inizio, come si evince anche dallo slogan “Fieramente agricola” che incornicia questa edizione. Non è una speranza velleitaria.

In tutto l’Occi-dente, ed in Europa in particolare, dopo anni di ubriacature tecnologiche, si è com-presa l’importanza del settore primario, la valenza non solo economica della filie-ra agricola e zootec-nica, la crucialità del nesso fra cibo, am-biente e salute.

È un processo di lucidità e di nuove consapevolezze che ha anche un suo au-tonomo profilo valo-riale: non è un caso che Papa Benedetto XVI abbia richiamato il valore dell’attività agricola e promosso la necessità di un ri-equilibrio fra questo settore cruciale e le al-tre attività umane.

Non si tratta di inseguire impossibili Arcadie o rimpiangere l’innocenza contadi-na di quando i mulini erano bianchi (e per inciso non lo erano affatto); ma di ridurre il tasso di alienazione, accorciare e migliora-re il rapporto fra l’uo-mo e la natura, ren-dere meno contorto e pericoloso il percorso degli alimenti. A que-sta stregua la lunga tradizione foggiana, di quella Capitanata che è il più grande ba-cino agricolo del Mez-zogiorno, può svolge-re un ruolo prezioso. Non trascuriamolo.

Lo scontro politico non si risolve in Tribunale

IN CITTA’ - Le querele di gianni Mongelli a Bruno Longo sono un grave errore politico. Ecco perchè

Bruno Longo, il consi-gliere comunale del mo-vimento “Prima Foggia”, non ha bisogno di nostre difese d’ufficio.

Vorremmo tuttavia ugualmente offrirgli la nostra solidarietà per le annunciate querele per diffamazione presen-tate nei suoi confronti da parte del sindaco di Foggia Gianni Mongelli, dell’assessore comunale Pasquale Pellegrino e del superconsulente Raphael Rossi, che il Comune ha chiamato a raddrizzare le pericolanti sorti dell’Ami-ca.

Diciamo subito che Longo, che ha accumula-to una notevole esperien-za amministrativa come consigliere di maggioran-za, assessore e consiglie-re di opposizione, non è uno che usi abitualmente il fioretto nella polemica politica.

I manifesti che, con tecnica leggermente vin-tage, fa affiggere con rego-larità da almeno tre lustri, contengono spesso affer-mazioni sopra le righe e sono comunque e sempre caratterizzati da vivacità, passione, spirito critico e polemico. Quelli che han-no fatto inalberare il sin-daco Mongelli non fanno

di Claudio Aquilano

La sede del Comune di Foggia

eccezione, ed anzi sono forse particolarmente mi-rati e personalizzati.

Con tutto ciò, ritenia-mo che il primo citta-dino abbia fatto male a presentare querela, tanto più per una modalità di cui diremo più oltre. La querela per diffamazione a mezzo stampa non è in-fatti uno strumento utile a dirimere una controver-sia: non è in grado di dirci cioè se le affermazioni di Bruno Longo siano vere o false. Perché, come san-no i giornalisti, l’exceptio veritatis è solo uno dei tre elementi che devono coesistere per far valere l’esimente del diritto di

Al via i laboratori inter-culturali del progetto “Am-leto e i figli dell’immigrazio-ne”. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alle Politi-che Sociali della Provincia di Foggia e finanziata dal Di-partimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno per complessivi 157mila 860 euro, a valere sull’annuali-tà 2010 del Fondo europeo per l’integrazione. Il pro-getto mira all’integrazione e all’inclusione socio-cul-turale dei bambini migranti iscritti nelle scuole medie e superiori della Capitanata. Dopo gli incontri di forma-zione riservati ai docenti che saranno chiamati a svolgere il ruolo di conduttori dei la-boratori, il progetto passa alla seconda fase, quella che punta a facilitare l’incontro e la conoscenza tra gli alun-ni italiani ed i ragazzi nati da genitori stranieri che risie-

dono nel nostro territorio.“Il progetto si propone di

realizzare dei laboratori in cui si svolgeranno program-mi ed attività di inserimento rivolti principalmente agli studenti delle classi medie e superiori. – spiega l’assesso-re provinciale alle Politiche sociali, Antonio Montanino - Attraverso il metodo auto-biografico applicato all’in-tercultura, infatti, gli alun-ni italiani e stranieri delle scuole coinvolte racconte-ranno le loro storie, i propri vissuti, le loro esperienze avviando uno scambio reci-proco che mira a sviluppare processi di integrazione, di interazione e di dialogo in-terculturale.”

Dieci i laboratori che saranno attivati presso le scuole che hanno aderito all’iniziativa e 150 gli alun-ni – stranieri ed italiani - che parteciperanno ai gruppi specifici.

Integrazione, nuovi processi tra gli alunni

provincia: laboratori interculturali

“La Capitanata merita un luogo fisico in cui esporre la propria storia, le proprie radici, in cui celebrare de-gnamente l’immenso patri-monio archeologico del suo territorio. La Provincia di Foggia avverte questa neces-sità, che può rivelarsi anche uno straordinario attrattore dal punto di vista turistico”. Così Antonio Pepe, presiden-te della Provincia di Foggia, ha annunciato, a margine del convegno dal titolo “Santuari di legalità” tenutosi ad Ascoli Satriano, la volontà dell’Am-ministrazione provinciale di realizzare presso il Museo del Territorio il “Museo archeo-logico di Capitanata”.

“Le Stele Daune, i Grifo-ni Policromi, gli scavi di Fa-ragola, solo per fare alcuni esempi, sono i simboli di una ricchezza unica in Puglia – afferma il presidente della Provincia – Un patrimonio che da tempo è oggetto di

interesse e di studio anche fuori dai confini nazionali, come dimostra l’attenzione dell’Università di Innsbruck. L’Amministrazione provin-ciale, accanto alle azioni e alle iniziative di valorizzazio-ne e promozione di questa vocazione del territorio, da anni lavora all’idea di costru-ire un presidio di storia e di cultura che contribuisca a moltiplicare i luoghi del sa-pere della provincia”.

“Attraverso un accurato la-voro condotto con il prezio-so contributo del direttore della Biblioteca Provinciale “La Magna Capitana”, Franco Mercurio – spiega l’assesso-re provinciale alla Cultura e al Turismo, Billa Consiglio – abbiamo individuato nel Museo del Territorio il luogo più idoneo ad ospitare i mol-tissimi reperti che racconta-no la storia della provincia di Foggia”.

c.a.

Al museo del territoriouna casa per l’archeologia

l’intervento del presidente antonio pepe

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venerdì 27 aprile 2012 13

Celestino Daloiso, uno dei pochi e veri imprendi-tori di Cerignola, nei gior-ni scorsi ha presentato un progetto in Comune per la costruzione di un cen-tro commerciale con una multisala annessa, che potrebbe creare duecen-to posti di lavoro stabili nella nostra città. Come si comporteranno i nostri amministatori davanti a questo progetto?

Abbiamo intervistato Daloiso per saperne di più.

Lei è tra quei pochi im-prenditori che pur non essendo originario di Ce-rignola ha deciso, diversi anni fa, di rischiare e fare impresa sul nostro terri-torio.

All’epoca, quando ini-ziai con il primo super-mercato, quello storico di via Assisi, era l’anno 1980, ebbi solamente l’in-tuito di vedere lontano. A Cerignola non esisteva un grande negozio di alimen-tari, un supermercato era ciò che serviva al territo-rio. E’ vero. Ebbi coraggio.

Ma per fare impresa ciò è necessario. Dopo l’aper-tura di quel supermer-cato ne sono stati aperti altri 3 a Cerignola, un al-tro a Margherita ed uno a Barletta. Il mercato lo richiedeva ed io ebbi al-tro coraggio. Continuai ad investire. Oggi lavorano presso di me un centianio di dipendenti, pratica-mente tutti cerignolani.

Il rischio di impresa aumenta nel territorio dove la burocrazia è tan-ta e la criminalità è oltre la media?

La burocrazia è troppa in tutta Italia e non ti da il tempo di seguire la tua azienda. Le leggi cambia-no in continuazione e ti devi adeguare alle nuo-ve norme ogni giorno. Per fare ciò si trascura la propria azienda. Il tempo per chi fa impresa è ve-ramente denaro. Non si può sprecare. Per quanto riguarda la criminalità è meglio non parlarne. Ho il record di rapine subite in città. Ma non mi fermo. Anzi. Però mi piacerebbe se ci fosse maggiore sicu-rezza. Si avrebbero stimoli

Cerignola

Le idee non mancanoper il futuro della città

IN CITTA’ - Presentato dall’imprenditore Daloiso un progetto per la realizzazione di un centro commerciale con multisala

Sabato scorso, 21 aprile si è tenuto il III Convegno dell’associazione “Cerignola per l’Oncologia – Onlus” presieduta dalla dott.ssa Raffaella Dalessandro, ospite il prof. Paolo Veronesi.

In una aula gremita di famiglie, ragazzi e curiosi, che hanno seguito con interesse il dibattito.

Per contro si è dovuta registrare l’assen-za, pesante, del Sindaco Giannatempo e dell’Assessore Regionale, Elena Gentile nonostante fossero stati invitati regolar-mente dagli organizzatori. Presenti solo gli avvocati Franco Metta, consigliere co-munale e leader de “La Cicogna” e Fabrizio Tatarella, coordinatore provinciale di Fli.

Con la loro assenza si registra il disin-teresse delle istituzioni rispetto ad una tematica delicata che coinvolge molte fa-miglie a Cerignola, nonostante statistiche ‘’lanciate’’ nell’etere dall’assessore Genti-le, vedrebbero Cerignola all’ultimo posto nella provincia di Foggia per incidenza di tumori.

I giornali hanno parlato di boicottaggio del convegno da parte della ASL/Fg poi-ché in base ad accordi presi, e poi saltati senza alcuna giustificazione valida, questo convegno fino a qualche giorno prima che si svolgesse, era organizzato dall’ associa-zione Cerignolana in collaborazione con la ASL di Foggia e, per altro, aveva anche il patrocinio della Regione Puglia. Appunto motivazioni riconducibili a crucci perso-nali ed a modi di fare poco “gentili” avreb-bero visto sfumare l’occasione per i nostri medici, di confrontarsi con uno degli on-cologi più titolati.

Voltando pagina, riflessioni spontanee portano a pensare come mai si perdano tali occasioni di crescita per futili motivi e mancate passerelle; assessori, sindaci, presidenti etc. sfoggiano un mandato elet-tivo, non una successione divina, il bene della comunità deve essere il principio cardine di una candidatura, ancor prima di un’eventuale elezione.

Carlo Dercole

Cerignola: per l’oncologiaecco le assenze ingiustificate

dov’erano le istituzioni?

Francamente sia-mo stanchi anche noi, come tutti i cittadini di Cerignola di assistere a queste menzogne, bu-gie, balletti, spettacolo indegno di una politi-ca che non esiste più. Sono anni ormai, meglio da quando è iniziata la nuova amministrazione Giannatempo che non si altro che parlare di rim-pasti e crisi. Tutto iniziò con Enzo Pece colpevole di essere di FLI. Era una

scusa e lo si è capito solo oggi. I 4 questuanti del Gam o di come cavolo si chiama un gruppetto di assetati di potere pre-tendono un assessorato. E non si accontentano di un assessorato qual-siasi, ma vogliono delle deleghe di peso. Siamo al giro di boa, tutti san-no che Giannatempo la tira per le lunghe per-ché spera di dimettersi a gennaio in attesa di un posto alla camera che

non arriverà mai. Per cui i 4 ingenui del Gam sperano di avere qualco-sa ora prima di gennaio quando il Sindaco si di-metterà. Il problema è sempre Enzo Pece. Infat-ti, uno dei quattro vor-rebbe fare l’assessore, anche se per pochi mesi, ma il Sindaco non vuole fare entrare in Consiglio il primo dei non eletti, Pece appunto.

Non capiscono che la presenza di Pece in Con-siglio è irrilevante. La maggioranza, chiusa la pratica Gam conceden-do un assessore a uno

dei 4, infatti, avrebbe messo a tacere tre con-siglieri e il solo Pece in Consiglio è il male mino-re. Pensare che l’assen-za di FLI dal Consiglio equivalga all’assenza di FLI dalla politica della città è solo il frutto di una mente contorta e priva di cervello politi-co. FLI produce politica, organizza banchetti, au-menta iscrizioni, men-tre il Pdl perde consensi ogni giorno. Tenere fuori Pece dal Consiglio signi-fica che la maggioranza ha una paura matta del potenziale del partito di

Fini nella città di Tata-rella. Le oltre 300 firme raccolte da FLI in due domeniche per l’inizia-tiva “Liste Pulite, fuori i corrotti dalla politica” lo confermano. Intanto, a Palazzo di città si con-tinua a discutere di pol-trone e posti nel disinte-resse totale della gente che inizia a disprezza-re una classe dirigente inadeguata e arraffona. Forse, per questo il peg-giore assessore di tutti i tempi, come viene de-finito il povero Franco Reddavide, coinvolto in diversi scandali potreb-

be pagare di persona per non avere garantito un minimo di sicurezza in città. Tuttavia, non è sacrificando un singolo che Cerignola potrà ri-sollevarsi.

E’ una questione di mentalità. E la mentalità del Sindaco è stata, fino ad oggi, quella di allun-gare i tempi, di non go-vernare, in sostanza di uccidere una città e una comunità intera già pro-vata dalla crisi economi-ca facendola affogare in un mare di problemi ir-risolti. Cerignola merita un futuro migliore.

L’attesa che uccide una città intera

mentre nel palazzo litigano per le poltrone cresce la rabbia dei cittadini verso una classe politica inadeguata

di Enzo Pece

ad investire anche da par-te di altri imprenditori. Magari non solo cerigno-lani. Del resto a causa di questi problemi subiamo il fatto che le altre real-tà limitrofe hanno come clientela i cerignolani ma a Cerignola da altri paesi non viene nessuno. Ed il commercio paga pesan-temente le conseguenze di tutto questo.

Le piacerebbe interes-sarsi più da vicino della politica cittadina e, co-munque, secondo lei, i politici locali sono all’al-tezza dei loro compiti?

La politica funziona se le persone sono all’altez-za della situazione. Alla domanda penso che la risposta sia abbastanza scontata visto il generale malcontento sia a livello nazionale che locale. Non sono portato per fare la politica attiva. La seguo da vicino. Mi interessa, ma non fa per me. E, del resto, nel mio piccolo, faccio più politica io di chi la pratica veramente. Non è un caso che io creo posti di lavoro e il politi-co non riesce. Non riesce neanche a mettere gli imprenditori nella situa-zione di poter investire in un territorio fatto con meno burocrazia e più si-curezza. Ne abbiamo già parlato.

Era il 2010 quando presentava un primo progetto edilizio alla Regione Puglia per la costruzione di 52 appar-tamenti. Il Comune di Cerignola dava l’assenso. Poi cosa è successo?

E’ successo che sono passati due anni e dal-la regione non abbiamo più avuto notizie. Questi

sono i tempi biblici per iniziare un’impresa. E’ la solita storia. Vogliamo fare, investire e creare la-voro ma la politica non ci consente di farlo.

A lei le idee non man-cano. E neanche la voglia di continuare ad investi-re sul nostro territorio. Infatti qualche giorno fa è stato depositato presso l’Ufficio tecnico un pro-getto da una sua società con cui si chiede di po-ter realizzare sulla stra-da statale 98 una nuova attività commerciale. Di cosa si tratta?

E’ prevista la realizza-zione di un grosso centro commerciale con multi-

sala cinematografica an-nessa. Su un’area di ben 65.000 mq. Perché a Mol-fetta si può realizzare. Ad Andria anche. Così come pure a Foggia o Manfre-donia. Anche Cerignola ha bisogno del suo centro commerciale. Del resto è proprio per attirare gente sul nostro territorio che l’operazione va fatta. Al-trimenti continueranno, come abbiamo già detto,i cerignolani ad andare fuori e da fuori nessuno continuerà a venire a Ce-rignola. E, poi, con que-sta ennesima impresa continuerei a creare posti di lavoro. Quelli previsti sono tra i 150 e i 200. Mica

pochi di questi tempi. Vi-sto, tra l’altro, che progetti così importanti purtrop-po sul nostro territorio non sono così frequenti mi chiedo: La politica, gli amministratori, la stessa popolazione dovrebbe-ro tutti incoraggiarmi e fare in modo che possa realizzare l’impresa. Sem-bra che l’utilità sia solo la mia. Invece è il riscio quello che è solo mio. Con che coraggio questa Am-ministrazione potrebbe non darmi velocemente la possibilità di realizzare tutto questo e creare nuo-vo lavoro?

Vedremo cosa succede-rà.

L’imprenditore Celestino Daloiso

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14 venerdì 27 aprile 2012

Il tema dell’istruzio-ne è, in questi giorni, ar-gomento di discussione nelle aule del Parlamento Europeo. Molti i progetti ed altrettanta la voglia di spingere l’Europa intera verso una concreta attua-zione dei programmi svi-luppati.

Nel corso della ses-sione Plenaria di aprile, il Parlamento ha, infatti, approvato una risoluzio-ne riguardante la moder-nizzazione dell’insegna-mento superiore.

Il deputato rumeno László Tökés, ha messo in evidenza con la sua relazione, le principali problematiche delle uni-versità europee. Un ul-teriore campanello d’al-larme per le università europee, è arrivato in se-

Europa

E’ stata una setti-mana ricca di incontri per le autorità italiane a Bruxelles. Infatti, tra il 24 e 25 aprile sono arrivati al Parlamento europeo il Ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera e Pre-sidente della Bce Mario Draghi. Il Ministro Pas-sera, ha prima incon-trato una delegazione di europarlamentari italiani e poi è stato a colloquio con Karel De Gucht, responsabile della Commissione eu-ropea per il commercio. Gli eurodeputati italia-ni delle commissioni Industria e Traspor-ti, durante l’incontro mattutino, oltre a fare il punto sui dossier in corso, hanno chiesto al Ministro ‘’più coraggio’’ del Governo nell’im-pegno per la crescita e l’occupazione. Passera ha colto i diversi spunti e ha aperto, tra le altre cose, a un recepimen-to anticipato da parte italiana della direttiva sui ritardati pagamenti, proprio per assicurare alle Pmi nuova “linfa” per affrontare il periodo di crisi. Si è discusso an-che della pressione fi-scale e su questo punto Passera ha dichiarato: “Noi dobbiamo creare le condizioni per la cre-scita e recuperare risor-se per far sì che le tasse possano diminuire” - e ha aggiunto - “sarà l’in-tendimento di tutti cer-tamente a partire dai

redditi più in difficoltà”. Mario Draghi è inter-

venuto in un’audizione al Parlamento europeo ed è andato subito al dunque “dopo il varo del Fiscal compact - ha detto - è il momento di avere un Patto per la crescita. L’Europa deve essere più ambiziosa e darsi obiettivi a lungo termine, una visione. Ma deve fissare anche le condizioni in base alle quali realizzarla”.

Una condizione è quella di abbattere la sfiducia soprattutto negli investitori, non solo stranieri ma an-che europei. “Bisogna invertire questa ten-denza - ha sottolineato Draghi - per ristabilire un clima di certezza e credibilità”. Quanto alla situazione economi-ca, Draghi ha osservato che quella dei mercati finanziari “è notevol-mente migliorata nei primi 3 mesi dell’anno”.

Vincenzo Matano

Passera e Draghi per crescita e occupazione

una settimana di incontri

di Eliona Cela

Si é svolto ieri al Par-lamento europeo una serata dedicata alla comunicazione della Commisisone Euro-pea in merito al rumo-re delle automobili. La serata organizzata da ACEA (associazione europea delle azien-de manifatturiere delle macchine) e promossa dall´europarlamentare Salvatore Tatarella, ha dato la possibilità a 5 esperti del settore auto-mobilistico di spiegare nel dettaglio da dove proviene il rumore, le tecnologie per ridurre i decibel e le responsabili-tà del settore.

“Questo incontro é stato preceduto da due diversi workshop, - ha ribadito Tatarella, - uno a novembre e quello

di pochi giorni fa dove l´industria, le ONG, le in-frastrutture hanno dato vita ad una discussione interessante e dinamica. L´incontro di stasera e qualcosa di ancora più tecnico - ha continuato l ´europarlamentare che é anche relatore ombra per il gruppo PPE - ho pensato che fosse corret-

to dare lo spazio neces-sario a quel settore chia-mato direttamente ad intervenire sui proprio processi di produzione nei prossimi anni. Par-lare dei problemi e solu-zioni ci darà la possibi-lità di discutere e avere informazioni utili per migliorare e rendere re-altà un Europa più soste-

nibile al servizio dei cit-tadini. Mi sto occupando della materia da diversi mesi e trovo importan-te che le responsabilità siano distribuite tra i vari attori, e che le Istituzioni Europee accompagnino le proprie decisioni nel-le varie fasi, dalla for-mulazione al controllo passando per l imple-mentazione. Dobbiamo assolutamente evitare di rendere vani tutti i nostri sforzi odierni e affidare all´industria come alla ricerca obiettivi di lungo termine e linee guida per raggiungerle.- ha con-cluso Tatarella.

Ora é del Parlamento europeo l´arduo compi-to di trovare una giusta proposta tra le esigenze dell´industria, la crisi attuale dell´auto e un fu-turo piu´silenzioso per le nostre città.

Una città più silenziosa si può. Un incontro per ridurre l’inquinamento acustico in Europa

una serata organizzata dall’acea

Una scuola modernae con meno barriere

PARLAMENTO EUROPEO - Approvata una risoluzione per modernizzare l’insegnamento

Il Parlamento Europeo

Nell’ambito del rin-novo delle cariche di metà legislatura al Parla-mento europeo, la Dele-

gazione per le Relazioni con Israele ha procedu-to al rinnovo del proprio Ufficio di presidenza eleggendo l’On. Salvato-re Tatarella (PPE) come suo 1° Vice-presidente.

“Sono lieto ed onora-to di assumere il nuovo incarico. Israele e’ un partner fondamentale per l’Unione europea. La delegazione interparla-

mentare deve compiere ogni sforzo possibile per garantire una pace dure-vole nel Medio Oriente e nel Mediterraneo. Spe-ro di poter portare un contributo in questa di-rezione, contando nella collaborazione di tutti i colleghi, che ringrazio per la fiducia accordata-mi”, ha dichiarato Salva-tore Tatarella.

Rapporti dell’Ue con Israele,Tatarella eletto vicepresidente

parlamento europeo

guito alla pubblicazione della classifica sulle 500 migliori università a li-

vello mondiale. Quest’ul-tima, infatti, riporta dati preoccupanti sia per l’Italia che per l’Europa in generale. Se gli istitu-ti superiori europei che hanno guadagnato un posto nell’ambiziosa lista sono solo 200, le universi-tà italiane non ne hanno conquistato nemmeno uno. Con grande sorpre-sa, infatti, anche le due storiche università del nostro paese, La Sapienza di Roma e quella di Bolo-gna, sono state declassate e travolte da uno tsunami orientale. Vengono citati

istituti del Giappone, del-la Corea del Sud, di Hong Kong, Taiwan, Singapore e ben 10 della terra del drago: la Cina.

In testa alla classifica troviamo, senza grande sorpresa, le ambite uni-versità americane, Har-vard prima fra tutte, a seguire, sono menzionate Cambridge, Oxford, il Fe-deral Institute of Techno-logy di Zurigo e poi il Po-litecnico francese, seguite da università tedesche, irlandesi, finlandesi e bel-ghe.

La domanda sorge

spontanea- come moder-nizzare il meccanismo d’insegnamento degli istituti superiori del vec-chio continente, per non parlare di quelli italiani?

La ricetta proposta dal deputato rumeno com-prende: più pratica e meno teoria; più lavoro di gruppo per uno scambio d’idee, opinioni, nozioni, informazioni e meno stu-dio individuale; maggiori facilitazioni all’entrata e quindi minori barriere nei confronti delle classi meno privilegiate; mag-giori agevolazioni per la

mobilità degli studenti e quindi minori ostacoli nel riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero; infine una maggiore or-ganizzazione interna alle università, dalle segre-terie all’organizzazione dell’orario delle lezioni, per far si che lo studente possa essere aiutato nel proprio percorso di stu-di, ma anche incentivato a concluderlo senza per-dite di tempo per essere quindi, successivamente, incanalato nel mondo la-vorativo.

Sveva Biocca

Corrado Passera

Salvatore Tatarella

Page 15: Puglia d'oggi numero 15

venerdì 27 aprile 2012 15

Chiusasi domenica la XIV edizione della Setti-mana della Cultura, mani-festazione che in tutt’Italia ha spalancato al pubblico dal 14 al 22 aprile le porte dei più significativi luoghi d’interesse (musei, archivi, scavi archeologici) del ter-ritorio, è tempo di bilanci.

Abbiamo quindi chiesto a Flora Bozza, responsabi-le dell’ufficio stampa della XIV Settimana della Cul-tura del comune di Ascoli Satriano (FG), quali siano le sue considerazioni in

merito ad un evento che essa stessa definisce un’oc-casione “per costruirsi una coscienza critica e permet-tere alle persone di trovare vie efficaci per superare i periodi bui della storia”. La cultura, quindi, può esse-re essa stessa antidoto alla crisi, “forza propulsiva per sconfiggerla, per far risor-gere l’umanità”.

“Alcune istituzioni” continua Bozza “anche per l’assoluta penuria di mezzi economici, snobbano quasi del tutto una politica che punti ad uno sfruttamento oculato ed intelligente del-

Spettacoli e Cultura

Con un occhio alla culturaTempo di bilanci per la XIV edizione della Settimana della Cultura del territorio dauno

ASCOLI SATRIANO - Troppo spesso le istituzioni latitano non nelle presenze, ma nella concertazione di un piano di rilancio

di Daniela De Sario

Domenica 29 aprile dalle ore 11 alle ore 14, il Sindaco di Poli-gnano Angelo Raffaele Bovino presenterà la nuova sede della Fondazione Museo Pino Pascali in via Parco del Lauro 119, Poli-gnano a Mare.

In tale occasione, si potranno visitare i 3000 mq degli ambien-ti espositivi ancora vuoti prima dell’inaugurazione ufficiale fissa-ta per venerdì 1 giugno 2012 alla presenza delle massime autorità regionali.

L’ex-Mattatoio Comunale in-fatti è pronto ad accogliere il nuo-vo corso della Fondazione Pino Pascali costituitasi ufficialmente nel 2010 e partecipata dalla Re-gione Puglia e dal Comune di Po-lignano a Mare.

La nuova sede è ubicata nella zona sud di Polignano, uno stori-co edificio ristrutturato ad opera dell’Amministrazione Comunale e sottoposto ad un recente rest-

ylig curato dall’Architetto Anto-nella Mari e dall’Ingegnere Fran-co Angelillo con il coordinamento dell’Ingegnere Giuseppe Stama dell’Ufficio Tecnico del Comune.

L’ex-Mattatoio è prospiciente la suggestiva Isola dell’Eremita e sarà aperto in via straordinaria a tutti coloro che vorranno consta-tare e visitare i nuovi spazi che a breve accoglieranno mostre, eventi, il Premio Pino Pascali, ras-segne video, spazi per la didatti-ca, il Caffé Letterario, il Giardino dell’Arte già progettati per com-pletarne la realizzazione secondo gli standard dei Musei internazio-nali.

La Fondazione Museo Pino Pa-scali, unica Fondazione museale dedicata all’arte contemporanea nella Regione Puglia può vanta-re una storia più che decennale iniziata come Museo Comunale attraverso un percorso costellato da mostre di successo ed eventi internazionali.

Ha partecipato a prestigiose

manifestazioni tra le quali Pino Pascali Ritorno a Venezia, even-to collaterale alla 54° Biennale di Venezia, e la ripresa del Premio Pino Pascali (interrotto dal 1979 al 1997) ha visto, tra i vincitori, critici e autori come Achille Boni-to Oliva e Marco Giusti, sino alle recenti presenze di artisti quali Jan Fabre, Jake & Dinos Chap-man, Bertozzi & Casoni.

Le opere dell’Archivio e Fon-do Pino Pascali e della collezione troveranno nel nuovo museo una collocazione permanente.

La Direzione, affidata a Rosal-ba Branà già Direttrice del Museo Comunale Pino Pascali, sarà sup-portata da giovani critici pugliesi a cui saranno affidati Diparti-menti specialistici dalla Didatti-ca all’Audiovisivo alla Fotografia, all’Archivio Pascali.

Sarà inoltre allestita perma-nentemente la Sala Pino Pasca-li che ospiterà le opere, disegni, scenografie e tutta la filmografia dell’artista, che finalmente trove-rà una ‘casa con vista mare’ pro-prio come dichiarava in uno dei suoi ultimi scritti.

Info www.museopinopascali.ittel/fax: +39 080 424 95 34; +39

333 2091920

Fondazione Pino Pascali, è pronta la nuova sede

polignano

La fame di cultura c’è, si fa sentire in modo sempre più prepotente, e le associazioni terri-toriali sono quanto mai vive e attive nel proporre modi nuovi e alternativi di avvicinare i cittadini al territorio; perché sì, noi abitiamo le nostre città e i nostri paesi, ma tante volte senza conoscerne davvero le bellezze ivi contenute, e ignorandone completamente la storia. Basterebbe invece fare una semplice passeggiata per immergersi nella no-stra spesso ignorata tradi-zione.

È questa la filosofia sottesa all’evento “Corti e Giardini in Arte”, ma-nifestazione a Fasano in calendario per i giorni 28 e 29 aprile, che per la prima volta permetterà ai cittadini di accedere a

cortili, chiostri e ville più rappresentativi della città del brindisino, da sempre sconosciuti al pubblico in quanto privati ed inacces-sibili ai non proprietari. I meravigliosi agrumeti e i delicati giardini saranno i protagonisti indiscussi di questo girovagare cono-scitivo, ma chiaramente non saranno le sole at-trattive di queste giornate che hanno come obiettivo quello di coniugare i tanti aspetti del vivere da citta-dino consapevole, striz-zando poi l’occhio alla sempiterna problematica della tutela del patrimo-nio artistico e culturale.

La manifestazione è organizzata dall’Associa-zione Ecomuseale di Valle d’Itria e dal Comune di Fa-sano, con la partnership del Presidio del Libro.

D.D.S.

Una due giorni tra i giardini della città

fasano

la cultura e dei suoi beni. La classe politica foggiana è latitante non tanto nelle presenze o nei patrocini, quanto nella programma-zione, nella concertazione di un piano per rilanciare la nostra identità.

Del resto, l’assenza di uno specifico assessore evidenzia l’attenzione di cui gode la cultura a Fog-gia. Alcuni esponenti del nuovo governo tecnico, come il dott. ing. Giuseppe Cavaliere, sono però mol-to vicini sia alla città sia ai giovani. L’assessore alla programmazione e valo-

rizzazione del patrimonio del Comune di Foggia ha, infatti, accompagnato i membri del Forum dei gio-vani, ad esempio, a visitare il cantiere della Cattedrale e il teatro Giordano”.

I giovani, insomma, ven-gono immancabilmente citati, in quanto sembrano essere tutti concordi nel affermare che sia giunto il loro momento e che “la cosiddetta politica del crin bianco, soprattutto negli ultimi decenni, abbia pro-dotto infiniti danni”.

È anche vero, però, che iniziative come quella del-la Settimana della Cultura possono davvero essere utili se coinvolgono la cit-tadinanza in ogni suo stato e grado, rendendosi accat-tivanti ed interessanti non esclusivamente per i soliti assidui frequentatori dei

circoli culturali (quelli che la dottoressa Flora Bozza definisce simpaticamente “Gli Amici delle Conferen-ze”) ma anche per le per-sone comuni. Un esempio riuscito in questa edizione è stata la passeggiata or-ganizzata da Alternativa Arte e dai Cicloamici, la quale prevedeva un giro conoscitivo dell’architet-tura fascista di Foggia e di Borgo Segezia a bordo di biciclette. Il tentativo di coniugare arte e attenzione all’ambiente è stato dun-que molto apprezzato dal pubblico. Prosegue Bozza: “Il coinvolgimento della cittadinanza è figlio del la-voro delle Associazioni e di quello dei relativi addetti stampa. Una buona idea se veicolata male resterà a co-noscenza di pochi.

Occorre usare tutti i

Il Barbiere di Siviglia come non l’avete mai vi-sto, e al tempo stesso una esibizione di Elio (pro-prio l’Elio delle Storie Tese, ma stavolta senza i suoi consueti compa-gni di palco) che non ti aspetti: questo accadrà in “Figaro il barbiere” questa sera alle 21:00, sul palcoscenico del Te-atro Curci di Barletta. Il

geniale cantante dalla verve ironica e graffiante e con comprovate doti da attore (in fondo, anche durante le sue bizzarre performance nel pro-gramma TV “The show must go off” di Serena Dandini finisce per reci-tare più che cantare) si cimenta in una versione ri-arrangiata della più celebre opera di Gioac-

chino Rossini. Lo scopo, decisamente difficile da raggiungere, è quello di togliere quella patina di “noia” dall’opera che ten-de a renderla un genere di nicchia poco affine ai giovani: lui prova a ri-modernarlo, inserendosi sporadicamente come narratore esterno per introdurre i personag-gi e dare spiegazioni nei momenti più critici (e di conseguenza più incom-prensibili) dell’opera.

D.D.S.

Il “Barbiere” comenon l’avete mai visto

barletta

mezzi possibili, dai social network ai media classici e a quelli informatici, per di-vulgare la conoscenza delle varie iniziative culturali. Foggia ha fame di cultura, ma di quella nobile, aristo-cratica perché ha la neces-sità improcrastinabile di capire che il degrado in cui versa non è un gene del suo DNA”.

Concludendo, quindi, stabilire se il bilancio pos-sa o meno chiudersi in at-tivo, non è semplice, ma, come giustamente afferma la dottoressa Bozza “se solo una persona si interroga sul valore etico delle fonda-menta della sua vita e, po-nendo l’orecchio all’ascol-to, permette al suo cervello di aprirsi a nuove visioni della storia e della vita, il bilancio di ogni manifesta-zione culturale è positivo”.

di Isabella Battista

Un momento di uno degli eventi organizzati nel corso della XIV Settimana della Cultura

Page 16: Puglia d'oggi numero 15

16 venerdì 27 aprile 2012

losamente e fanno della scenografia uno dei punti forti del film.

Opera prima di due re-gisti teatrali, Declan Don-nelan e Nick Ormerod, Bel Ami è stato infatti l’occa-sione per sfruttare al me-glio le possibilità illimita-te del cinema.Fondatori della compagnia teatrale “Cheek by Jowl”, che dagli anni ottanta miete con-sensi e ottiene riconosci-menti in tutto il mondo per le rappresentazioni di Shakespeare (partico-larmente memorabile la loro “Dodicesima Notte” del 1986) e altri autori.Per quanto deludente questo

nuovo “Bel Ami” possa essere, poco coinvolgen-te e troppo di maniera, resta forse da sperare che agli spettatori più giova-ni venga almeno la voglia di avvicinarsi al libro di Maupassant, scrittore al quale il cinema è debito-re di tanti gioielli, come “Partie de campagne” di Renoir, “Il Piacere” di Ophüls, “Il maschio e la femmina” di Godard.

A parte il protagonista inadeguato, e decisamen-te fuori parte, non basta-no due sorrisini e qualche sguardo intenso a giustifi-carne la sua bella presen-za, a danneggiare l’opera prima di Donnellan & Ormerod contribuisce la sceneggiatura di Rachel Bennette che semplifica troppo il plot del libro, tralasciando anche episo-di importanti (ad esempio il duello tra Bel Ami e un giornalista rivale) o sorvo-lando su passaggi cruciali (il complotto governativo in Marocco) col risultato di non dare mai un’idea precisa del quadro stori-co-politico dell’epoca, af-fondando semplicemente in semplicistici complotti amorosi.

Non aiuta neanche il montaggio frenetico di Masahiro Hirakubo e Ga-vin Buckley.

Insomma un adatta-mento stanco, nonostante un immenso romanzo!

Cinema

Un momento del film

Film banale,grande libro

Scritto nel 1855 Bel-Ami, secondo romanzo dello scrittore francese, dopo “Una vita”, é il piú ri-uscito, il piú vivace, il piú convincente testo della scuola naturalista.

Capolavoro del Mau-passant romanziere, lo scrittore francese ha de-scritto con capillare dovi-zia la carriera avventurosa

e inesorabile di un arram-picatore sociale, uomo di estremo successo con le donne come che con gli uomini, insaziabile e fur-bo.

Ambientato nella Pa-rigi dei banchieri e dei giornalisti, Bel-Ami é un autentico quadro di spre-giudicato di arrivismo, cattiveria e furberie. Gio-vane maudit fascinoso, George Duroy é un ragaz-

BEL AMI - Protagonista inadeguato, sceneggiatura dannosa

Space CinemaCasamassima (Ba)Bel Ami - Storia di un seduttore

h 15:55 - 18:00 - 20:10 - 22:20

Street Dance 2h 16:00 - 18:00 - 20:10 - 22:10

To Rome with Loveh 17:15 - 19:40 - 22:00

NorbaConversano (Bari)Non me lo dire

h 19:30 - 21:30

Quasi amicih 21:00

Pirati! Briganti da strapazzoh 19:00

GalleriaBari

Ho cercato il tuo nomeh 16:15 - 18:20 - 20:40 - 22:45

The Rum Diaryh 17:40 - 20:15 - 22:40

The Avengers (3D)h 15:50 - 8:35 - 21:30

di Michele Falcone

REGIA: Declan Donnellan, Nick OrmerodSCENEGGIATURA: Rachel BennetteATTORI: Robert Pattinson, Uma Thurman, Kri-

stin Scott Thomas, Christina RicciPRODUZIONE: Redwave Films, XIX, Protagoni-

st Pictures, RaiCinemaDISTRIBUZIONE: 01 DistributionPAESE: Gran Bretagna, Italia 2012DURATA: 102 MinUSCITA CINEMA: 13/04/2012GENERE: Drammatico, Sentimentale

la scheda - bel ami

zo impetuoso, arrogante gelido e crudele, arrivista senza pietà e spregiudica-tezza, ex soldato che nella Parigi di fine secolo sfon-da come giornalista grazie ad un impiego nel quoti-diano “La Vie Française”, ottenuto non tanto per il suo talento di scrittore quanto piuttosto per le sue conoscenze nell’alta società e per la complicità di alcune signore pronte a sottostare al suo fascino maledetto di uomo senza scrupoli e senza mezze misure.

Ambientato sullo sfon-do della politica dell’epo-ca, ovvero l’occupazione francese del Marocco, e la manipolazione della stampa, il film si presen-ta scenograficamente perfetto: dagli arredi alle stanze piene di fumo, fino ai pennini e alle boccette d’inchiostro, tutti i det-tagli sono curati scrupo-