Puglia d'oggi n.7

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Non soltanto la legge elettorale. O la riforma del mercato del lavoro, o della giustizia. E nemme- no solo le liberalizzazioni. L’Italia ha bisogno di tutto questo e di molto altro. Per recuperare il tempo perso, per supera- re il momento di crisi, per riappropriarsi di quella credibilità a livello inter- nazionale che negli ultimi anni è scesa a livelli pre- occupanti. Per questo il Gover- no presieduto da Mario Monti è costantemente al lavoro. Riforme difficili da di- gerire, per alcuni indige- ste, ma indispensabili. Ma non può bastare. Le riforme devono andare di pari passo con lo svilup- po. Non parliamo solo di licenziamenti e turnover, ma anche della necessità di creare nuovo lavoro se- rio e stabile. Questa testata non riceve contributi pubblici 24 febbraio 2012 • anno III n. 7 nuova serie • 1 euro Settimanale a diffusione gratuita Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella VERSO IL POLO DELLA NAZIONE Celebrato il congresso regionale dell’Udc, adesso tocca a Fli A PAG 6 FONDAZIONE PETRUZZELLI Da Roma arriva il commissario del ministro Ornaghi A PAG 7 IL MOMENTO DELL’ITALIA - Sul tavolo del Governo non solo lavoro e liberalizzazioni La tante riforme da cui ripartiremo BARI - IL TERZO POLO PRESENTA LE SUE IDEE ALL’HOTEL EXCELSIOR La conferenza programmatica A PAG 10 L’EDITORIALE Il futuro dei ventenni e le riforme La lettera dei ventenni sul Corriere della Sera è condivisibile dalla A alla Z. La nostra generazione, già figlia della recessione, do- vrà anche vivere al di sotto delle proprie possibilità, perchè sarà impegnata a pagare debiti fatti dalle precedenti generazioni, specialmente quella dei figli del boom economico. Siamo pronti a paga- re i debiti fatti dai nostri padri, ma chiediamo al governo di fare le riforme necessarie per superare dualismo nel mercato del lavoro e vincere le sfide del futuro. Noi giovani siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità. Il governo faccia la sua par- te. E lo faccia presto. Senza cedere a dik- tat di sindacati, che non rappresentano i giovani e soprattutto i lavoratori di domani. L’ELZEVIRO Lorusso, ma che ci fai lì? di Fortunata Dell’Orzo Si era eclissato, per un po’. Ai tempi della prima giunta Emiliano, aveva fatto la sua porca figu- ra “innovativa” fra neo assessori e vecchie sal- me di impiegati comu- nali, con le sue tecni- che respiratorie, i suoi mantra motivazionali e via dicendo. Poi, giustamente, ecco giungere l’oblio. Ricomparve alla se- conda tornata per Pa- lazzo di Città come la macchina organizza- tiva della campagna elettorale, spesso in rotta di collisione con i giovani di Labbari. Poi cala il silenzio. Se le rondini segna- lano l’arrivo della pri- mavera, Lorusso an- nuncia una prossima avventura elettorale di Emiliano. E’ la sua periodica missione: due volte sindaco, ora c’è la Re- gione. Poi? E chi lo sa, Cri- sto è grande e Lorusso è uno che lo sa meglio di altri. Ora le sue cure van- no a “Emiliano per la Puglia”, la lista civica del presidente del Pd, che però fa gli accordi in totale autonomia, come se il Pd non esi- stesse o non fosse il suo partito. Per Lorusso questa sono quisquilie. Lui, da bravo fisio- terapista della politica “partecipata”, è lì che allena, motiva, ricari- ca, spinge e incorag- gia. E poco importa se in principio era il Centro- sinistra e oggi è Centro, quasi Centrodestra. A Roberto interessa “stare in mezzo”. FOGGIA Pdl, slitta il congresso A PAG 12 CERIGNOLA - EMERGENZA SICUREZZA Aggredito il Sindaco A PAG 13 BITONTO - LO SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DEL CONSIGLIO Il Pdl si manda a casa A PAG 11 POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA A PAG 3 www.pugliadoggi.it il corsivo di Enrico Ciccarelli Si stanno celebran- do in quasi tutta Italia i congressi del Popolo delle Libertà: viste le numero- se controversie legate al tesseramento, Alfano ha insediato un organismo tecnico di consulenza, presieduto da Cirino Po- micino e composto da esperti che si sono occu- pati dei congressi della Democrazia Cristiana di Napoli negli anni Ottanta. È stato anche deciso che, per comodità logistica, le Commissioni congressuali di Garanzia si riuniscano presso gli uffici delle locali Procure della Repubblica. di Gianmario Mariniello

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In distribuzione gratuita il numero 7 di Puglia d'oggi, a partire dal 24 febbraio 2012

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Page 1: Puglia d'oggi n.7

Non soltanto la legge elettorale. O la riforma del mercato del lavoro, o della giustizia. E nemme-no solo le liberalizzazioni.

L’Italia ha bisogno di tutto questo e di molto altro. Per recuperare il tempo perso, per supera-re il momento di crisi, per riappropriarsi di quella credibilità a livello inter-nazionale che negli ultimi anni è scesa a livelli pre-occupanti.

Per questo il Gover-no presieduto da Mario Monti è costantemente al lavoro.

Riforme difficili da di-gerire, per alcuni indige-ste, ma indispensabili.

Ma non può bastare. Le riforme devono andare di pari passo con lo svilup-po. Non parliamo solo di licenziamenti e turnover, ma anche della necessità di creare nuovo lavoro se-rio e stabile.

Questa testata non riceve contributi pubblici

24 febbraio 2012 • anno III n. 7 nuova serie • 1 euro Settimanale a diffusione gratuita

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella

VERSO IL POLO DELLA NAZIONE

Celebrato il congressoregionale dell’Udc,adesso tocca a Fli

a Pag 6

FONDAZIONE PETRUZZELLI

Da Roma arriva il commissario del ministro Ornaghi

a Pag 7

IL MOMENTO DELL’ITALIA - Sul tavolo del governo non solo lavoro e liberalizzazioni

La tante riformeda cui ripartiremo

BARI - IL TERZO POLO PRESENTA LE SUE IDEE ALL’HOTEL EXCELSIOR

La conferenza programmaticaa Pag 10

L’EDITORIALE

Il futurodei ventennie le riforme

La lettera dei ventenni sul Corriere della Sera è condivisibile dalla A alla Z. La nostra generazione, già figlia della recessione, do-vrà anche vivere al di sotto delle proprie possibilità, perchè sarà impegnata a pagare debiti fatti dalle precedenti generazioni, specialmente quella dei figli del boom economico.

Siamo pronti a paga-re i debiti fatti dai nostri padri, ma chiediamo al governo di fare le riforme necessarie per superare dualismo nel mercato del lavoro e vincere le sfide del futuro. Noi giovani siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità. Il governo faccia la sua par-te. E lo faccia presto.

Senza cedere a dik-tat di sindacati, che non rappresentano i giovani e soprattutto i lavoratori di domani.

L’ELZEVIRO

Lorusso,ma che ci fai lì?

di Fortunata Dell’Orzo

Si era eclissato, per un po’.

Ai tempi della prima giunta Emiliano, aveva fatto la sua porca figu-ra “innovativa” fra neo assessori e vecchie sal-me di impiegati comu-nali, con le sue tecni-che respiratorie, i suoi mantra motivazionali e via dicendo.

Poi, giustamente, ecco giungere l’oblio. Ricomparve alla se-conda tornata per Pa-lazzo di Città come la macchina organizza-tiva della campagna elettorale, spesso in rotta di collisione con i giovani di Labbari.

Poi cala il silenzio.Se le rondini segna-

lano l’arrivo della pri-mavera, Lorusso an-nuncia una prossima avventura elettorale di Emiliano.

E’ la sua periodica missione: due volte sindaco, ora c’è la Re-gione.

Poi? E chi lo sa, Cri-sto è grande e Lorusso è uno che lo sa meglio di altri.

Ora le sue cure van-no a “Emiliano per la Puglia”, la lista civica del presidente del Pd, che però fa gli accordi in totale autonomia, come se il Pd non esi-stesse o non fosse il suo partito.

Per Lorusso questa sono quisquilie.

Lui, da bravo fisio-terapista della politica “partecipata”, è lì che allena, motiva, ricari-ca, spinge e incorag-gia.

E poco importa se in principio era il Centro-sinistra e oggi è Centro, quasi Centrodestra.

A Roberto interessa “stare in mezzo”.

FOGGIA

Pdl, slitta il congressoa Pag 12

CERIGNOLA - EMERGENZA SICUREZZA

Aggredito il Sindacoa Pag 13

BITONTO - LO SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DEL CONSIGLIO

Il Pdl si manda a casaa Pag 11

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il corsivo

di Enrico Ciccarelli

Si stanno celebran-do in quasi tutta Italia i congressi del Popolo delle Libertà: viste le numero-se controversie legate al tesseramento, Alfano ha insediato un organismo tecnico di consulenza, presieduto da Cirino Po-micino e composto da esperti che si sono occu-pati dei congressi della Democrazia Cristiana di

Napoli negli anni Ottanta. È stato anche deciso che, per comodità logistica, le Commissioni congressuali di Garanzia si riuniscano presso gli uffici delle locali Procure della Repubblica.

di Gianmario Mariniello

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2 venerdì 24 febbraio 2012In primo piano

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Questo periodico èassociato all’Unionestampa periodica italiana

Nichi Vendola ha sco-perto che Mario Monti e il suo Governo sono “di de-stra”, e lo dice con toni sor-presi che abbiamo trovato a nostra volta sorprenden-ti. Detto che un governo “di salvezza nazionale” non ha molte possibilità di essere di sinistra, perché chiama in causa termini, valori e dinamiche che sono diver-si dall’idea di società che, da Marx in poi, caratterizza lo schieramento progressi-sta, a noi sembra evidente che il professor Monti è uno dei più illustri rap-presentanti di una cultura politica ed economica fon-data sui valori del liberali-smo, dell’iniziativa privata, del mercato e dell’impresa.

Ma anche su quelli della solidarietà e della coesione territoriale, sociale e gene-razionale. Dal nostro pun-

to di vista è il rappresen-tante della destra migliore, quella che non si fa sedurre dalle sirene securitarie, che si tiene alla larga dalle facili demagogie, che sa farsi ca-rico del futuro: insomma, la destra che cerca di sal-vare il capitalismo dai suoi vizi congeniti e dalle sue cicliche ubriacature.

Che sa come l’econo-mia di mercato, pur essen-do quella che ha garantito la maggiore prosperità e il maggior benessere co-nosciuto dal genere uma-no, non è un moloch a cui sacrificare ogni cosa, ma uno strumento potente che si deve avere la forza e il coraggio di governare. È

l’intervento di chiara moroni

di Enrico Ciccarelli

Nichi e le due destreLiberalismo, iniziativa privata e coesione territorialesono i valori fondamentali di questo Governo tecnico

LA POLITICA - Vendola si meraviglia di Monti. Ma non è chiara l’alternativa “di sinistra” alla crisi dell’Occidente

Sull’onda dell’uscita sanremese della brava Geppy Cucciari, si stan-no moltiplicando sui social network gli appel-li per la liberazione di Rossella Urru, la giova-ne cooperante italiana rapita in Marocco da un gruppo fondamentali-sta.

Causa lodevole e ap-pelli sacrosanti, che però noi temiamo siano non solo inutili, ma an-che tragicamente con-troproducenti.

Diversi Italiani sono stati sequestrati negli ultimi anni in diverse aree calde del pianeta; il lavoro del nostro Go-verno e dei nostri servizi segreti ha permesso di salvarli quasi tutti, nor-malmente attraverso il pagamento di un riscat-to.

Anche se i protago-nisti non sono private famiglie e delinquenti comuni, infatti, le mo-dalità di queste vicen-de non sono diverse da quelle dei rapimenti dell’Anonima Seque-stri: un atto brutale che apre una lunga e com-plessa trattativa, nel-la quale uno dei primi comandamenti degli interessati alla libera-zione è la “svalutazione dell’ostaggio”, perché ovviamente la richiesta dei sequestratori sarà tanto più alta quanto più saranno consape-

voli dell’importanza del sequestrato.

Intendiamoci, non è questione di spilorce-ria: nessuno può met-tere a confronto un bene supremo come la vita umana, o anche solo il sacrosanto do-vere di restituire ai suoi affetti questa coraggio-sa ragazza che non ha trent’anni, con un pu-gno di euro.

Il problema è che questi soldi non servo-no al privato benesse-re dei rapitori, nel qual caso potremmo limitar-ci ad augurare loro di spenderli in medicine; servono ad acquistare armi, esplosivi ed altri strumenti di terrore. È quindi sotto ogni aspet-to preferibile un parteci-pe silenzio; il problema è che la società dell’im-magine, convinta com’è che il dono supremo sia la “visibilità”, e che una cosa è importante solo se se ne parla, non è in grado di comprende-re che ci sono cose che sono importanti pro-prio perché se ne tace.

Il “paradosso Urru” sta in questo, ed è reso diabolicamente insidio-so dal fatto che, per pro-clamare la nostra idea che sia meglio tacerne, siamo costretti a parlar-ne.

Perché anche le ra-gioni del silenzio hanno bisogno di parole.

Il paradosso Urruil commento

Nichi Vendola, Presidente della Giunta Regionale pugliese

“Le parole del presiden-te Monti vanno condivise in pieno perché il rilancio della nostra economia par-te proprio dall’inclusione delle donne nel mondo del lavoro. Servono più op-portunità e, soprattutto, è necessario introdurre nel

nostro sistema un grande piano di conciliazione che consenta alle lavoratrici di dedicarsi alla famiglia e contemporaneamente al lavoro, evitando di ob-bligarle ad una scelta”. Lo dichiara il deputato e co-ordinatrice nazionale delle

donne di Futuro e Libertà, Chiara Moroni, che ag-giunge: “Inoltre, è neces-sario supere anche attra-verso la riforma del lavoro che l’esecutivo sta metten-do a punto, tutte quelle discriminazioni che oggi le donne sono costrette a subire: licenziamento in bianco, retribuzioni più basse rispetto ai colleghi uomini ed esclusione dai ruoli apicali”. Chiara Moroni

Riforma del lavoroe pari opportunità

Rossella Urru, la cooperante italiana rapita

Alla fine sembra che il canone della Rai non ver-rà chiesto anche ai pos-sessori di smartphone e tablet.

“Far pagare il cano-ne alle aziende e ai liberi professionisti, solo perché possiedono computer, tablet e smartphone con connessione a internet rappresenta una penaliz-

zazione incomprensibile del sistema produttivo ita-liano”. Lo afferma in una nota il deputato di Futuro e Libertà, Enzo Raisi. “Più che cercare di far cassa con queste iniziative in-sensate, andando a colpi-re chi sta facendo fronte a questa drammatica crisi economica – sottolinea Raisi - bisognerebbe pen-

sare a forme più intelli-genti per recuperare le risorse: ad esempio al-zando il tetto alla raccol-ta pubblicitaria o, ancora meglio, privatizzando la Rai. Al contempo, sarebbe necessario un più rigido controllo sui costi di Via-le Mazzini, che, in alcuni casi sono totalmente av-volti dal mistero”.

Dietro front della Rai, il canonenon va pagato per tablet e pc

il canone rai e le polemiche

un’impostazione che può essere o meno condivisa, che legittimamente il pre-sidente della Regione Pu-glia considera estranea al proprio campo e al proprio orizzonte valoriale.

Il problema è che non è chiara l’alternativa pro-posta: non si intravede cioè quale sarebbe la ri-sposta “di sinistra” alla crisi dell’Occidente, a quella che Federico Rampini chiama “la Grande Contrazione”. A prevalere, nei discorsi di Vendola, di Fassina, di Susanna Camuso sono le preoccupazioni difensive, il comprensibile desiderio di tutelare quel che resta del welfare, qualche idea interessante come il paga-mento in titoli di Stato per la quota di retribuzione o di pensione eccedente il li-vello dell’agio.

Il resto è terzomondi-smo di risulta, intollerante delirio grillesco, travagli-smo forcaiolo e autoritario.

Sono circa trent’anni, caro presidente Vendola, dall’avvento di Ronald Re-agan in poi, che la sinistra si è rassegnata a farsi orga-nizzare dalla destra, quan-do per quasi un secolo è stato l’esatto contrario.

E invece servirebbe davvero, anche a noi, un contraltare preciso, una risposta competitiva al do-minio assoluto delle idee prevalenti. Ma lei che ha letto Gramsci sa già che non si recupera un’ege-monia perduta a colpi di proclami. Tanto meno con piccole astuzie tattiche di coalizione.

di Enrico Ciccarelli

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venerdì 24 febbraio 2012 3

Mentre i partiti sono impegnati a trovare (se mai ci riusciranno) una bozza comune e condivi-sa per una riforma della legge elettorale che pos-sa restituire ai cittadini la centralità della vita poli-tica italiana, il Governo è impegnato sul fronte del-la riforma del mercato del lavoro.

Intanto è sempre più caldo il fronte della rifor-ma del lavoro, al centro del nuovo incontro, in programma al ministero del Welfare, tra governo e parti sociali.

Sul tavolo in particola-re la spinosa questione del riordino dei contratti fles-sibili. Sul con-fronto pesa il rilancio fatto da ministro Fornero: si andrà avanti con le riforme anche senza il consenso dei partiti, ha detto il mini-stro interve-nendo in videoconferenza a un convegno a Monteci-torio.

Fornero ha precisato di aver “incontrato diverse volte esponenti del Pd” e di aver discusso sulle “li-nee lungo le quali il gover-no sente il dovere di muo-

versi” per quanto riguarda la riforma del mercato del lavoro.

“Non ci sono aut aut e credo che anche il Partito democratico sarà dispo-sto ad appoggiare una buona riforma. Questo mi

aspetto e per questo sto lavorando”, ha precisato il ministro rispondendo di fatto a Pier Luigi Bersani che nei gior-ni scorsi ave-va avvertito l ’ e s e c u t i v o a non dare per scontato un sì del Pd sull’articolo

18. Lo stesso Bersani ha poi replicato al ministro: “Dice bene il ministro For-nero: il Partito democrati-co appoggerà una buona riforma. Naturalmente la valuteremo confrontan-dola con le nostre propo-ste. Quel che ci vuole è un

In primo piano

La riforma indispensabileIl fronte caldo è quello del lavoro, con la Fornero pronta ad andare avanti anche senza i partiti

POLITICA - Intanto i partiti proseguono un difficile dialogo per trovare una base comune sulla nuova legge elettorale

La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha con-dannato l’Italia per i respin-gimenti verso la Libia, pre-cisando che “riportando gli immigrati in Libia senza esa-minare i loro casi li ha esposti al rischio di maltrattamenti ed è equivalso ad una espulsione collettiva”. La Corte ha quindi accolto il ricorso di 11 somali e 13 eritrei che erano stati re-spinti nel 2009.

Stando a quanto si legge nel comunicato stampa della Corte, la “Grand Chamber” ha

convenuto all’unanimità che vi sono state “due violazio-ni dell’articolo 3” della Con-venzione europea per i diritti dell’uomo “che proibisce trat-tamenti inumani e degradanti.

Inoltre è stata riscontrata una “violazione dell’articolo 4 del protocollo 4” che si riferi-sce al divieto delle esplusioni collettive.

I 17 giudici della Corte di Strasburgo hanno inoltre sta-bilito che, per le violazioni in-dicate, l’Italia dovrà pagare a ciascuno dei 24 migranti che

hanno presentato ricorso, un risarcimento di 15mila euro più le spese legali.

Hirsi Jamaa e gli altri 23 mi-granti che hanno fatto ricorso alla Corte europea dei diritti

Respingimenti, l’Italia deve pagare e risarcire

l’italia condannata dalla corte europea per i diritti umani

La replica del Ministro: Non ci sono aut aut e

credo che anche il Partito Democratico sarà dispo-nibile ad appoggiare una buona riforma. Questo mi aspetto e a questo sto lavorando

di Roberto Mastrangelo

Fermo prolungato di altri sette giorni per i due marò italiani accu-sati di aver ucciso due pescatori indiani.

Lo hanno conferma-to nella giornata di ieri fonti ufficiali della Far-nesina, spiegando che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, non dovranno andare in carcere.

Intanto ieri mattina il sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistu-ra, arrivato mercoledì sera a Kochi da Nuova Delhi, aveva riferito che i due erano stati “porta-ti in tribunale, accom-pagnati dagli avvocati e dal console italiano”, per l’udienza prelimi-nare.

“Desidero rassicura-re le famiglie e la col-lettività che il governo è impegnato in tutte le sue articolazioni e in ogni minuto per con-sentire ai due fucilieri di Marina di sentire la vicinanza e di fruire della solidarietà con-creta’’ volta a raggiun-gere l’obiettivo “che perseguiamo’’, ha detto

dal canto suo il presi-dente del Consiglio Ma-rio Monti intervenendo alla cerimonia d’aper-tura dell’anno accade-mico della Scuola uffi-ciali dei carabinieri.

Anche per il ministro della Difesa, Giampa-olo Di Paola, che ha espresso solidarietà alle famiglie dei pescatori indiani morti nei giorni scorsi, “è il momento di misurare i toni per per-seguire il risultato’’ del-la liberazione dei due militari italiani.

“Vogliamo riportare i nostri militari a casa, dalle loro famiglie, il più presto possibile’’ ha assicurato il mini-stro degli Esteri, Giulio Terzi, durante un’audi-zione alla Commissio-ne Esteri di Camera e Senato. Ci sono “il mas-simo impegno e ogni possibile sforzo’’ per-ché ‘’l’obiettivo priori-tario è riportare questi due militari alle loro famiglie. C’è un’azione costante su tutti i cana-li disponibili, sul piano informale e ufficiale’’, ha aggiunto.

Si lavora per portare in Italia i due Marò

le tensioni tra italia ed india

La sede del Ministero del Lavoro

I due militari italiani fermati dalle autorità indiane

buon accordo perché i mesi difficili che abbiamo davanti devono essere affrontati con il cambia-mento, con l’innovazione e con la coesione sociale”.

Intanto sono emerse crepe sul versante im-prenditoriale: Rete im-prese Italia ha fatto sapere che sulla riforma del mer-cato del lavoro proporrà una posizione autonoma.

Il confronto è acceso anche all’interno di Con-findustria: a proposito dell’articolo 18, il can-didato alla presidenza Alberto Bombassei ha bollato come un “passo falso” il severo monto ri-volto dalla leader in ca-rica, Emma Marcegaglia, ai sindacati. Il direttivo di Confindustria ha comun-que espresso sostegno unitario alla linea di Mar-cegaglia.

La situazione è com-plicata. Da un lato c’è la necessità di superare le vecchie barriere, non soltanto quelle poste dall’articolo 18, dall’altra di trovare nuovi equilibri in entrata ed in uscita per favorire una turnazione del lavoro che, oggi come oggi, rappresenta uno dei pochi punti fermi di que-sto mercato.

Ma bisogna anche la-vorare per aumentare l’offerta complessiva di lavoro. Una turnazione senza offerta non ha sen-so. Allora si che si potreb-be davvero dare l’addio all’idea del posto fisso.

Ma non per un licen-ziamento che, oggi come oggi, è assolutamente drammatico, ma per un ricambio fisiologico e na-turale.

Il Ministro Fornero

dell’uomo, facevano parte di un gruppo di 200 persone che nel 2009 erano partite dalla Li-bia a bordo di tre imbarcazio-ni. Intercettati dalla Guardia Costiera italiana il 6 maggio nell’area di responsabilità di Malta erano stati poi trasferiti su navi militari italiane e ripor-tati a Tripoli dove furono con-segnati alle autorità dell’allora regime di Muammar Gheddafi.

“I ricorrenti hanno detto che durante il viaggio le auto-rità italiane non hanno detto loro dove stavano andando né controllato le loro identità”, afferma ancora la Corte che ricorda come l’allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il 7 maggio disse che il respin-

gimento era “in accordo con gli accordi bilaterali con la Libia entrati in vigore il 4 febbraio 2009”.

Accordi, sottolinea ancora la nota, che sono stati sospesi il 26 febbraio 2011 dopo lo scop-pio della rivoluzione in Libia (ma che ai tempi dei fatti erano in vigore n.d.r.).

“In base alle informazioni fornite alla Corte dai legali dei ricorrenti - conclude il comu-nicato della Corte - due di loro sono morti in circostanze non note, mentre tra giugno e ot-tobre 2009 ad altri 14 è stato concesso lo status di rifugiato dall’ufficio dell’Alto commis-sariato per i rifiugiati (Unhcr) di Tripoli”.

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4 venerdì 24 febbraio 2012Regione

Senza risorse economichenon c’è ricerca e qualità

L’INCHIESTA SULLE UNIVERSITA’ - La decisione del Ministro avrà ripercussioni gravissime sull’intero sistema-Puglia

Si assiste al ribalta-mento, per via tecnica, di principi cardine della nostra civiltà giuridica, in particolare del principio di uguaglianza sancito solennemente dalla no-stra Carta Costituzionale. Questo chiama in causa tutti, non solo i ricercatori e non solo gli universitari.

Questa decisione del Ministro, avrà certamente ripercussioni gravissime per l’intero sistema uni-versitario e produttivo pugliese. Una volta can-cellata ogni prospettiva di carriera, i ricercatori non saranno, infatti, più mo-tivati a offrire il loro deci-sivo contributo alla didat-tica (che oggi raggiunge il 40% dell’offerta com-plessiva). Senza risorse umane ed economiche, le Università pugliesi sono

condannate alla margina-lità, relegate al mero ruolo didattico ed incapaci di produrre ricerca scienti-fica di qualità a beneficio del territorio.

E per questo è neces-sario avere la forza di in-vitare alla mobilitazione studenti, professori, forze politiche e sociali interes-sate a custodire un’idea di civiltà. Se non si genera subito una mobilitazione di forte impatto che faccia recedere il Ministro dai suoi orientamenti, l’inve-stimento della nazione in questa leva di professori di II fascia sarà violenta-to da profonde iniquità e dalla perdita di preziose risorse, sia per i singoli ri-cercatori che per le strut-ture presso le quali essi operano.

Ovviamente non si sono fatte attendere le reazioni del mondo acca-

cessariamente i caratteri della eccezionalità) in un piano di finanziamento ordinario alle università, sull’utilizzo strumentale del parametro del 90%, sull’illegittimo cambio di destinazione d’uso dei fondi, previsti dalla Legge 240/2010, sul dan-no che l’applicazione del DM n.393/2011 del 15/12/2011 avrebbe sul sistema universitario e

La legge popolareal vaglio della Giunta

sicurezza sul lavoro

L’Ateneo di Bari

Oltre un mese fa l’ex assessore Fiore annunciò che il Governo re-gionale aveva deciso di procedere alla sostituzione del personale sa-nitario seguendo il metodo delle deroghe al blocco del turn over, come previsto dalle leggi regionali 12 del 2010 e 22 del 2011.

Ad oggi nulla di tutto ciò sia sta-to fatto, tanto che anche i Sindaca-ti chiedono che si proceda subito.

Lo denuncia in una nota il ca-pogruppo del Pdl alla Regione Pu-glia, Rocco Palese.

“Da circa un anno e mezzo, os-sia da quando è partita l’attuazio-ne del Piano di Rientro, chiediamo al Governo Regionale di attivare, d’intesa coi Sindacati, le procedu-re di mobilità interna e di coprire le ulteriori carenze di personale

procedendo alle assunzioni in de-roga al blocco del turn over, come previsto dalle Leggi Regionali. Peraltro nei mesi scorsi il Gover-no regionale aveva annunciato di aver avuto il via libera del Governo nazionale. Chiediamo quindi di sapere cosa stia accadendo. Per-ché se oggi i Sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) denunciano che nulla ancora si è mosso, vuol dire che il Governo Regionale non ha nean-che attivato la auspicata cabina di regia con i rappresentanti dei lavoratori, per fare il punto sulla situazione del personale in tutte

le Asl e in tutti gli ospedali della Puglia, né ci risulta che siano state rideterminate le dotazioni organi-che delle Asl, delle Aziende Ospe-daliere e degli IRCCS pubblici, così come previsto dalla Legge Regio-nale 22/2011. Chiediamo al nuovo assessore un segnale chiaro in tal senso e l’immediata attivazione di tutte le procedure consentite dalle Leggi Regionali e dagli accordi col Governo nazionale, per coprire quanto prima i posti vacanti. Per-ché – conclude Palese – chi conti-nua a pagare questi ritardi e questi disservizi, sono i cittadini”.

Assunzioni in deroga, che cosa fa il Governo regionale?

sanita’

La proposta di legge di iniziativa popolare “Norme per la sicurezza, la qualità e il benessere sul lavoro” sarà “girata” agli assessorati compe-tenti (sanità e lavoro) che dovranno valutare il parere espresso dall’Uf-ficio legislativo del Con-siglio regionale sul prov-vedimento e verificare la copertura finanziaria.

E’ questa la conclu-sione a cui è arrivata la VI commissione, pre-sieduta da Francesco Ognissanti, che ha visto anche la partecipazio-ne dell’assessore Elena Gentile.

Il parere espresso dall’Ufficio legislativo dà il via libera al prov-vedimento a condizione di stralciare l’articolo 14 relativo alle molestie ne-gli ambienti di lavoro.

I due assessorati in-teressati entreranno anche nel merito del-

la proposta, valutando l’eventualità di ulteriori integrazioni, fermo re-stando che si tratta di una materia che non ri-entra tra quelle di com-petenza concorrente.

A questo riguardo l’assessore Gentile ha ventilato la possibilità di introdurre una qualche forma di tutela nell’am-bito anche della “Sicu-rezza nei campi”, con particolare riferimento ai lavororatori extraco-munitari che spesso tro-vano la morte nei vasco-ni di acqua piovana che utilizzano per potersi lavare. Gli assessorati valuteranno anche con l’Avvocatura regionale se le eventuali modi-fiche potranno essere introdotte direttamente dalla Regione o dovran-no esserle dai presen-tatori della proposta di legge di iniziativa popo-lare.

conseguentemente sul sistema economico-pro-duttivo pugliese, sulla consapevolezza che re-clutamento e progres-sione all’interno del sistema universitario italiano debbano trovare una adeguata soluzione, sulla grave minaccia rap-presentata dall’ipotesi di abolizione del valore le-gale del titolo di studio.

[3 - continua]

demico e del mondo po-litico.

In particolare, lo scor-so lunedì 23 gennaio è stata convocata l’assem-blea delle due comunità u n i v e r s i t a -rie baresi dal R I . U N I . B A (Movimento delle Ricerca-trici e dei Ri-cercatori delle Università di Bari) per di-scutere delle conseguenze sugli atenei “non virtuosi” a causa delle modalità di ripartizione del finanziamento per il Piano Straordinario per il reclutamento di professo-ri associati.

Hanno preso parte all’assemblea i due Ret-tori, il corpo docente, in

prevalenza ricercatori, i politici locali e le rappre-sentanze sindacali e stu-dentesche.

L’assemblea ha eviden-ziato la con-sapevolezza che la situa-zione attua-le richieda uno sforzo unitario di tutta la clas-se dirigen-te pugliese (accademia, forze politi-che, sociali e sindacali, sistema pro-duttivo, isti-

tuzioni) per difendere le prerogative di sviluppo del territorio; i presenti hanno convenuto sull’il-legittima interpretazione da parte del Ministro di un piano straordinario (che deve rivestire ne-

La situazio-ne attuale richiede uno sforzo uni-

tario di tutta la classe dirigente pugliese per difendere le prerogative di sviluppo del territorio. Ma servono risposte dal Governo

“Inutile pensare alle mie com-pensazioni. La rinuncia alle primarie non comporta royalties”: Michele Pelillo non correrà per la nomination a sindaco di Taranto ma questo non farà di lui un Cincinnato.

Vendola aveva rassicurato che “a Taranto la situazione è in via di ri-composizione”, nel frattempo l’as-sessore regionale al Bilancio mette in chiaro qualcosa, specie con il Sin-daco uscente Stefàno e il segretario regionale del Pd che lo aveva ammo-nito: “È finita l’epoca dell’uomo solo al comando”. Pelillo ha ricordando che nel capoluogo ionico il Partito Democratico “per la stragrande mag-

gioranza” fa capo a lui e che a Stefà-no ora starà anche motivare quel-la parte del Pd che avrebbe voluto competere nell’agone delle primarie.

Ma queste sono congetture.Tra i fatti, invece, c’è che l’avvoca-

to tarantino respinge i rumours che lo darebbero come vicepresiden-te della Giunta Vendola, qualora la corsa di Loredana Capone a Palazzo Carafa a Lecce dovesse rivelarsi vin-cente. In compenso non nega di es-sere interessato a Palazzo Madama. Come Florido, peraltro. “Esperienza naturale per chi ha passato tredici anni in Regione”, fa sapere Pelillo. E se il sistema elettorale non dovesse

cambiare i democratici opterebbero per le primarie e la nomination si de-ciderà nelle urne.

Nella corsa al piano più alto di Lungomare Nazario Sauro, il centro destra, dal canto suo, potrebbe an-che provare a giocare d’anticipo sul fronte dei moderati. Michele Emi-liano corteggia, ricambiato, il Terzo Polo? Raffaele Fitto, sempre secondo voci, s’intende, potrebbe anche pen-sare di contrapporgli nientemeno che Massimo Ferrarese, presidente della Provincia di Brindisi e pezzo da novanta di quel Terzo Polo che a Lecce, nel frattempo, è tutto fuorchè compatto, con l’Udc sempre più vici-no al centrosinistra e Fli che guarda all’uscente Paolo Perrone, solo, però, a patto che l’imprimatur delle pri-marie sia netto e blindato.

Antonio Bucci

Pelillo non correrà per TarantoFitto strizza l’occhio a Ferrarese

lo scacchiere politico regionale in continuo movimento

di Luigi De Filippis

Page 5: Puglia d'oggi n.7

venerdì 24 febbraio 2012 5Regione

Un giro di vite sui poli industriali in materia di scarichi ed emissioni di inquinanti dannosi.

La Regione Puglia si prepara a discutere una legge in materia che vada a limitare la concentra-zione degli insediamenti industriali con l’obietti-vo di tutelare la salute in quanto diritto dei citta-dini.

Questo è il tema della Proposta di legge (pri-mo firmatario Alfredo Cervellera), che ha co-minciato il suo percorso legislativo nella quinta Commissione.

Il presidente, Donato Pentassuglia, ha sotto-lineato l’importanza di questa iniziativa legislati-va soprattutto per quelle aree del nostro territo-rio nelle quali insistono numerosi insediamenti industriali – “serve una seria e condivisa assun-zione di responsabilità politica per questa mate-ria” – ha detto.

La proposta normativa che ha già ottenuto il pa-

rere positivo dell’ufficio legislativo del Consiglio regionale.

Il problema fonda-mentale non è solo quello di puntare l’obiettivo sul controllo specifico delle emissioni di ogni singola industria, ma “esiste una questione sostanziale che è relativa alla pericolosità della somma delle pic-cole sostanze e della loro interagibilità. Questo de-termina reali situazioni di pericolo inaccettabili”. Questo è il punto di par-tenza. Secono Cervellera i limiti fissati dalle leggi

non tengono conto delle concentrazioni che insi-stono in taluni territori e per questo si rende ne-cessaria una pianificazio-ne più puntuale.

Quindi l’obiettivo prio-ritario della legge è pro-prio la regolamentazione e/o limitazione di scari-chi, emissioni e fuoriusci-te di inquinanti dannosi, così come accertato nel-le aree di Taranto, Statte, Manfredonia e Brindisi.

Infatti le disposizioni di questa legge si appli-cano nelle zone carat-terizzate da elevato ca-

rico emissivo derivante dalla concentrazione di più sorgenti di tipo in-dustriale, i cosiddetti poli industriali, oltre alle sorgenti lineari (strade, porti ed aeroporti), già dichiarate ad elevato ri-schio ambientale, con particolare riferimento: agli impianti soggetti ad autorizzazione integrata ambientale che sono una fonte di emissione di Ipa (idrocarburi policiclici aromatici), agli impianti che scaricano in mare o nei corpi idrici del bacino regionale reflui di pro-cesso e acque di raffred-damento e di trattamen-to rivenienti da attività lavorative; agli impianti che impiegano per le loro attività materiali e com-posti polverulenti.

Per il momento si trat-ta soltanto di una propo-sta di legge formulata in Commissione. L’iter pro-cedurale è lungo e tor-tuoso.

Ma il primo passo è stato fatto.

La discussione in Commissione è rinviata alla prossima seduta.

Poli industriali,un giro di vite

LA PROPOSTA - Limitare gli scarichi industriali e le emissioni inquinanti

Manfredonia, Taranto, Brindisi, Statte, necessario conciliare la produzione industriale con la salute

di Roberto Mastrangelo

I 561 dipendenti della Regione Puglia in odor di declassamento pos-sono stare tranquilli. A salvarli è stata una leg-gina inserita nel decreto milleproroghe emanato dal Senato per passare alla Camera in terza let-tura. L’emendamento, a firma dei tre senatori del Pdl Azzollini, Tan-credi e Mazzaracchio, ha protetto i dipendenti regionali pugliesi desti-nati ad essere declassati per effetto della senten-za della Corte costitu-zionale che, di fatto, nel 2010 aveva annullato il concorso del ‘99 con il quale i lavoratori aveva-no conquistato il ruolo di dirigente poiché, a detta della Corte Costi-tuzionale, i concorsi del ‘98 e del ‘99 erano stati banditi per soli interni escludendo la possibili-tà di partecipazione agli esterni, come prevede la legge.

La leggina inserita in-vece nel milleproroghe sembra confezionata ad hoc per i dipendenti pugliesi, i quali risul-tano, adesso, esclusi dalla norma approvata durante il governo Ber-lusconi che dichiarava nulle quelle assunzioni o promozioni boccia-te dai giudici costitu-zionali. Senza questa disposizione, inserita nel milleproroghe, tutti i dipendenti regionali

a rischio retrocessione avrebbero dovuto soste-nere un altro concorso.

A ulteriore conferma della “pugliesità” della leggina vi è la circostan-za che essa si applica ai “contratti individuali di lavoro che hanno de-terminato e consolidato effetti giuridici decen-nali”.

Tutti hanno saluta-to con soddisfazione l’emendamento, da Lo-sappio a Disabato fino al Presidente della Re-gione Vendola. Si plau-de alla salvaguardia del percorso professionale dei dipendenti regionali che hanno beneficiato del concorso del ’99.

Ora però, posta la le-gittimità dell’impiego di chi ha partecipato alla prova per ottenere il posto di lavoro alla Regione, chi pagherà le conseguenza di questo paracadute?

Probabilmente chi ri-schia di più sono coloro che hanno messo piede da non molto alla Regio-ne Puglia, circa sessanta persone che hanno ot-tenuto l’impiego regio-nale con il concorso del 2006 come esterni, e che hanno privilegiato l’im-piego pubblico ad altri lavori privati (da cui si sono dimessi).

Costoro rischiano di ritrovarsi all’improvviso senza un posto di lavo-ro e potrebbero subire oltre al danno anche la beffa.

Il declassamentoe la legge ad hoc

dipendenti regionali

di Andrea Dammacco

Page 6: Puglia d'oggi n.7

6 venerdì 24 febbraio 2012

Mai vista tanta pun-tualità a un congresso politico. Ma sabato 18 febbraio il popolo UDC si è ritrovato compatto at-torno a Casini, giunto alle dieci in punto. Era previ-sta una liturgia collauda-ta mille volte, per gli ere-di di De Gasperi e Moro: la nomina di un segre-tario regionale di cui si sapeva già tutto. Angelo Sanza, infatti, è transitato senza problemi dal ruolo

di Commissario, assun-to quando il partito era stato scosso dalle deva-stanti scariche elettriche del PDL, a quello di capo della segreteria regiona-le, un atto di rassicurante continuità.

E di fatti, quella è stata l’occasione per vedersi, contarsi, riconoscersi e lanciare, sul piano na-zionale, l’idea del Terzo Polo, a forte connotazio-ne ex democristiana, nel quale si agglutinano an-che i rutelliani dell’API,

presenti con Pino Pisic-chio, e i finiani di FLI, fra le prime file con il pre-sidente dell’Assemblea Nazionale Salvatore Tata-rella e i consiglieri regio-nali Curto e Surico.

Casini, cui si deve so-stanzialmente il discorso di punta, ha parlato di una grande forza popo-lare, di caratura nazio-nale, in grado di costi-tuire il “centro di gravità permanente” attorno al quale ricostruire la poli-tica italiana. Fin troppo facile, pensare immedia-tamente alla Democrazia Cristiana, mitica galassia correntizia e governativa, in grado però di gesti-re potere e consenso in modo granitico e conti-nuativo.

E dunque il problema agli alleati presenti (API e FLI) si pone immediata-mente: allearsi o conver-gere in un unico partito? E c’è un’altra domanda: si è più forti alleati o mo-noblocco?

All’orizzonte si profila-no cose serie. La riforma del sistema elettorale, quella del bicameralismo perfetto, la ridefinizione dei ruoli di primo mini-stro e presidente della Repubblica. Non sono riforme facili perché,

ad esempio, Lega e PDL sono contrari a modifi-care il Porcellum che li ha tanto gratifi-cati e in parla-mento non ci sarebbe una vera idea con-divisa su cosa fare e come cambiare. Al netto di tut-te le parole di ottimismo spese da Lui-gi Bersani, la politica sa be-nissimo che il bipolarismo è morto e che sarà neces-sario probabilmente un recupero proporzionale con uno sbarramento ac-

Bari

Verso il Polo della NazioneAngelo Sanza eletto per acclamazione capo della segreteria regionale. Ora tocca al congresso di Fli

IL CONGRESSO REGIONALE DELL’UDC - Sabato a Bari si è discusso di Terzo Polo, di alleanze e delle riforme da realizzare

Sport di base per dare voce alle società sporti-ve partendo dal basso, in un periodo di grandi difficoltà, non soltanto di natura economica.

Anche in Puglia, così come già accaduto a li-vello nazionale, il mon-do della promozione sportiva regionale aderi-sce al documento “Dare voce allo sport di base”, promosso da trenta so-cietà sportive del ter-ritorio, dal nord al sud dell’Italia.

Aics, Csen, Csi, Endas, Uisp e Us Acli sosten-gono, infatti, le ragioni delle società sportive, chiedono subito un confronto alle istituzio-ni locali, auspicando al tempo stesso, come si legge in una nota, che l’adesione si estenda ad altri Enti di promozione sportiva e alle Federa-zioni.

Con questi obiettivi e partendo da questi pre-supposti, i presidenti regionali Luciano Tar-ricone (Aics), Mimmo Marzullo (Csen), Leo-nardo Diso (Csi), Luigi Favia (Endas), Vincenzo Liaci (Uisp) e Carlo Pa-truno (Us Acli) hanno indetto per lunedì pros-simo, 27 febbraio alle

ore 11,30 presso la sede del comitato regionale della Uisp Puglia in via Amoruso, 2 a Bari un incontro pubblico sul tema.

La convergenza a li-vello nazionale e la forza che sta animando il mo-vimento “Dare voce allo sport di base” ha spinto, così, i presidenti di ben sei enti sportivi del ter-ritorio pugliese a convo-care giornalisti, addetti ai lavori e rappresentan-ti delle società per discu-tere delle problematiche relative al movimento sportivo di base e alle sue ingenti difficoltà di natura economica.

Le risultanze dell’in-contro saranno poi ri-portate dai vertici degli enti aderenti all’incon-tro nazionale di sabato 3 marzo a Roma dalle ore 10 alle ore 13 presso l’Acquario Romano in piazza Manfredo Fanti.

Per ulteriori informa-zioni è possibile consul-tare il sito www.voceal-losport.it.

Aggiornamenti e ap-profondimenti anche sui canali ufficiali di Uisp Puglia (portale in-ternet www.uisppuglia.it e pagina fan facebook Uisp Puglia).

Lo sport di basechiede più spazio

l’incontro lunedì prossimo a bari

cettabile. Casini non ha manca-

to di accennare a quello che in Italia è ormai il pri-mo partito, di chi non va nemme-no a votare. Per un pae-se che fino a non molto tempo fa co-nosceva tassi di astensio-ne a una ci-fra, questo è il segno più eclatante del

distacco fra democrazia partecipata e ritualità istituzionale. Non sem-pre e non tutto si spiega

con la crisi economica, e soprattutto non tutto e non sempre può avviar-si a soluzione lasciando fare al “mercato”, come la variante Monti sta dimo-strando.

Mentre i tecnici rap-pezzano i guasti degli ul-timi vent’anni, la politica deve ritrovare il suo per-ché. E il perché della po-litica sta, comunque la si pensi, nella partecipazio-ne. Casini sa che il bipo-larismo malato dell’era berlusconiana ha ucciso la partecipazione. Come lo sanno API e FLI.

Potrebbe essere la base per capire se il futuro li vedrà alleati o inclusi in un’unica formazione.

Casini ha parlato di quello che in Italia è il

primo partito. Quello di chi non va nemmeno a votare. E’ il segno del distacco tra democrazia partecipata e ritualità istituzionale

Il termine ultimo per la consegna dei questionari Istat per il 15° Cen-simento generale della popolazione e delle abitazioni è fissato al 29 feb-braio 2012. Sono, quindi, gli ultimi giorni a disposizione dei ritardatari per compilare e consegnare i que-stionari. In caso contrario, oltre alla sanzione amministrativa, è prevista anche la cancellazione dalle liste anagrafiche del Comune di resi-denza.

I questionari possono essere compilati direttamente via inter-net, sul sito web http://censimen-topopolazione.istat.it (sezione “Compila il questionario” a destra della pagina) gestito dall’Istituto Nazionale di Statistica, utilizzando la password stampata sulla prima pagina del questionario.

In alternativa, i cittadini posso-no compilare il questionario sul materiale cartaceo a loro disposi-zione e consegnarlo al centro rac-colta comunale più vicino al luogo di residenza oppure presso gli uffici postali utilizzando la busta preaf-

francata, inviata a casa insieme al questionario.

Questi i centri comunali di rac-colta aperti al pubblico da lunedì a venerdì, dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle ore 15.30 alle 17.30:

· Delegazione municipale: via Ospedale Di Venere 14, piano terra, Carbonara

· Delegazione municipale: via Municipio 3, piano terra, Ceglie del Campo

· Delegazione municipale: via Cavour 34/A, piano terra, Loseto

· Delegazione municipale: via P. Aquilino 1, piano terra, Japigia

· Delegazione municipale: via Trevisani 206, piano terra, Libertà

· Delegazione municipale Orien-te: via L. Pinto 3, piano terra, Car-rassi

· Delegazione municipale: Stra-della del Caffè 26, piano terra, Pi-cone

· Delegazione municipale: via V. Ricchioni 1, piano terra, San Paolo

· Delegazione municipale: corso V. Emanuele 87/D, piano terra, Pa-

Gli ultimi giorni utili per la compilazione del questionario

censimento - dove ci si puo’ rivolgere a bari

di Fortunata Dell’Orzo

Due momenti di Preferdinando Casini durante il congresso

lese· Delegazione municipale: via

Fiume 8/bis, piano terra, Santo Spirito.

Gli uffici adibiti a centri comu-nali di raccolta U.C.C. in via Vene-zia (Ufficio Statistica), U.C.C. in via Cairoli (Ufficio Elettorale) e U.C.C. in largo Fraccacreta (Anagrafe e Stato Civile) rispetteranno gli stes-si orari di apertura al pubblico.

Per contattare i centri raccolta è sufficiente comporre il numero del centralino 080 5771111, oppure il numero verde dell’URP 800 018 291 da un’utenza telefonica fissa o il numero 080 5238335.

Censimento, gli ultimi giorni utili

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venerdì 24 febbraio 2012 7Bari

Petruzzelli, adesso nelle mani di un commissario

Era stato il cavallo di battaglia per la rielezio-ne a Sindaco di Michele Emiliano.

Il sei dicembre del 2008 era passato invano e sem-brava, allora, che quel cattivone di Raffaele Fitto congiurasse con il Mini-stro Bondi, il poeta che dedicava quartine a Ber-lusconi, perché Bari non riavesse il suo teatro.

Poi era arrivata la ria-pertura ed era partita in teatro la stagione artistica che la Fondazione aveva

FONDAZIONE - Il Ministro Ornaghi dispone il commissariamento del teatro

Il Teatro Petruzzelli di Bari, in alto il Ministro Lorenzo Ornaghi

di Fortunata Dell’Orzo organizzato fuori dalle rosse mura ancora non disponibili.

Ma c’era come un nodo scorsoio che stava per stringersi e che il 22 feb-braio si è stretto.

Un commissariamen-to ministeriale, disposto direttamente da Ornaghi, ha di fatto, al momento, mandato all’aria non solo le speranze culturali della nostra regione ma anche le nascenti velleità eletto-rali di Michele Emiliano, quale prossimo presiden-te della Regione Puglia.

Un commissariamen-to dovuto alle “gravi ina-dempienze” così è scritto nella comunicazione uf-ficiale, quella firmata da un dirigente in punta di diritto: non solo il ritardo per la nomina del sovrin-tendente, che di fatto im-pedisce alla Fondazione di funzionare e program-mare la stagione, ma i di-sastri di un bilancio in cui l’80 per cento del finan-ziamento va in personale e solo il venti per cento in musica, danza, arte.

Un bilancio bucato con un mutuo acceso per ri-pianare il buco, un Con-siglio d’Amministrazione che improvvisamente si ritrova spaccato: da una parte Emiliano e la sua protesi Michele Bollet-tieri, da parte opposta tutto il resto del CDA, in pratica, Ministero, Pro-vincia, Regione e Camera di Commercio. Il primo accusa i secondi di non avere le idee chiare circa il modello di gestione da seguire.

E annuncia che se con-tinua così meglio il com-missariamento.

I secondi si ritrovano improvvisamente fra le mani una bomba che sta per esplodere: e che in tre anni circa dalla riapertura nessuno ha pensato di di-sinnescare.

Resta ancora un mi-stero come si sia potuto pensare di continuare a far vivere la fondazione, che non gestisce solo il Petruzzelli ma tutti i teatri di Bari, senza risolvere la madre di tutte le questio-ni: la proprietà del teatro.

Di come si sia potuto credere di continuare ad applicare il protocollo del 2000, quello che lasciava il teatro alla famiglia e co-stringeva gli enti pubblici a pagarle un esoso affitto annuale (per fortuna mai versato grazie ai conten-ziosi in atto sulla titolarità delle spese sostenute per la ristrutturazione del te-atro).

Ma come andranno divise le responsabilità? Da tempo la regione, in particolare l’assessore alla cultura Silvia Godel-li, aveva preso le distan-ze dal modo di gestire la questione del Sindaco Emiliano, tanto da uscire addirittura dal CDA e solo di recente nominare il sel-lino Sabino Persichella, avvocato considerato fra i massimi esperti dell’intri-cata questione legata alla proprietà.

Ma a provocare la spaccatura finale, oltre la drammatica constatazio-ne che il posto da sovrin-tendente scottava per tut-ti, è stata l’accelerazione impressa da Emiliano al commissariamento.

Il comune non si può permettere di pagare, di-ceva il sindaco, per cui il personale passi in forza alla Regione o, in subordi-ne, si trasformi in coope-rativa e partecipi ai bandi indetti dagli enti locali. Un modo per forzare la mano al Ministero, che di fatti è intervenuto.

Ora, nell’immediato, diventa urgente espro-priare il teatro.

O del Petruzzelli non sentiremo più parlare.

Quando non si rie-scono a dare risposte nell’urgenza di una de-cisione improrogabile, quando bisogna decide-re e si continua a tem-poreggiare, si sancisce il fallimento della politica.

La situazione della Fondazione Petruzzelli, con tutto quello che ne consegue e, soprattutto, quello che ne verrà, sot-

tolineano come è pres-sante ed urgente la ster-zata che bisogna dare a questa città. C’è bisogno di unire le forze, e non di dividerle.

Certo che questo in-ciampo per una città che vuole candidarsi a Capi-tale Europea della Cultu-ra del 2019 è proprio un brutto biglietto da visita.

Ro.Ma.

Il fallimento della politicail commento

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10 venerdì 24 febbraio 2012TerritorioI DATI SULLA CASSA INTEGRAZIONE - Oltre 7000 lavoratori pugliesi a “zero ore”

Il lavoro in Puglia,un bene da tutelare

Bisogna creare, anche se non soprattutto in Pu-glia e nel Mezzogiorno, condizioni che possano segnare il rilancio del territorio, della produ-zione, della produttività, dell’economia, dei con-sumi e, quindi, in un cir-colo virtuoso dell’occu-pazione sana e duratura.

Secondo i dati Inps nel mese di gennaio 2012, le ore complessivamente autorizzate a titolo di cas-sa integrazione guadagni, a livello nazionale, sono state circa 55 milioni, in flessione dell’8,78% ri-spetto allo stesso mese dell’anno precedente.

In crescita del 10,79% sono quelli per cassa inte-grazione ordinaria, legata alle riduzioni o sospen-sioni dell’attività lavo-rativa con ripresa certa dell’attività produttiva. In flessione, invece, sono sia quelli per cassa inte-

di Roberto Mastrangelo grazione straordinaria (-10%) che per quella in deroga (-26,81%).

Considerando la realtà della Puglia, gli interven-ti di cassa integrazione complessivamente au-torizzati in gennaio 2012 sono stati pari a 2.068.973 ore, in flessione del 33,47% rispetto a genna-io 2011, in flessione del 75% quelli straordinari, sostanzialmente stabili quelli per cassa integra-zione guadagni ordina-ria. In forte crescita sono quelli in deroga: +44,97%, ovvero 856.526 ore.

“E’ segno - ha sot-tolineato Aldo Puglie-se, segretario regionale Uil - che la forte crisi di mercato sta incidendo in maniera profonda sul tessuto produttivo locale. Le aziende con difficoltà temporanee riescono a sopravvivere grazie alla cassa integrazione ordi-naria, quelle più grandi e con difficoltà più accen-

tuate hanno ormai esau-rito gli interventi straor-dinari e quelle più piccole tentano di resistere ricor-rendo agli interventi in deroga”.

Andando ad analizzare la situazione dei lavora-tori in Puglia, a gennaio 2012, ci sono stati 7.465 lavoratori in cassa inte-grazione (straordinaria e in deroga) nella sola Pu-glia.

“Se si discute di mer-cato occupazionale, sul tavolo ci devono essere misure mirate alla produ-zione di nuovi posti di la-voro -commenta Pugliese anche alla luce dei recenti interventi del Ministro Fornero- invece, allo sta-to attuale delle cose, ci si propone di avere più di 7mila potenziali nuovi di-soccupati, molti dei quali giovani e giovanissimi. Dimostrazione che non si può prescindere dagli ammortizzatori sociali esistenti per garantire la

tenuta sociale, fortemen-te a prova negli ultimi anni”.

L’allungamento dell’età lavorativa non aiuta a pia-nificare una programma-zione effettiva del merca-to del lavoro.

“Protrarre fino a 69 anni l’età lavorativa si-gnifica creare ulteriori li-mitazioni occupazionali, assolutamente inoppor-tune, specialmente in un periodo come l’attuale, contraddistinto da un for-te processo recessivo”.

Ma intanto le vertenze in Puglia non si fermano.

Presso la sede barese di Confindustria, infatti, prosegue serrato il con-fronto tra sindacati e Na-tuzzi per trovare soluzioni alternative all’annunciata necessità aziendale di col-locare altri 300 dipenden-ti in Cassa integrazione a zero ore. Il nuovo ricorso agli ammortizzatori so-ciali è stato motivato con le attuali difficoltà di mer-

cato e con una riorganiz-zazione aziendale che riguarda gli stabilimenti del gruppo.

Nel recente incontro barese i rappresentanti sindacali hanno chie-sto, ancora una volta, che venga fatta maggio-re chiarezza da parte del gruppo Natuzzi sui veri programmi di riorganiz-zazione aziendale, ricer-cando i risparmi in tutte le direzioni e non solo nei confronti dei lavoratori.

Queste continue ri-chieste di cassa integra-zione sono diventate un vero stillicidio per le maestranze dell’azien-da, la quale dopo quasi dieci anni di richiesta di ammortizzatori sociali, “non ha ancora elaborato -dicono i sindacati - un piano industriale per il

Operai della Natuzzi. Per 300 rischio cassa integrazione a zero ore

rilancio del gruppo ca-pace di non disperdere le numerose professionalità che l’impresa ha formato negli anni.

In questo difficile mo-mento il nuovo annuncio di aumento di CIGS au-menta l’apprensione per i lavoratori del comparto mobile imbottito e per le loro famiglie.

Per Salvatore Bevilac-qua, segretario generale della Feneal di Bari, “non si può assistere passiva-mente a questa situazio-ne che tra l’altro coinvol-ge diversi territori, e la politica e le istituzioni si devono impegnare di più nella ricerca di soluzioni organiche e progettuali, iniziando ad esempio dal prossimo 15 marzo 2012 data della convocazione al Ministero dello Svilup-po Economico con la sot-toscrizione e l’adozione effettiva del sofferto ‘Ac-cordo di programma’”.

L’Accordo, tra l’altro, prevede ingenti risorse economiche, anche per le aziende che riassorbono i loro stessi dipendenti già collocati in Cassa integra-zione guadagni a zero ore, come sarebbe ad esempio il caso della Natuzzi.

Sta di fatto, tuttavia, che dagli annunci occor-re passare responsabil-mente ai fatti, prima che sia troppo tardi, e che la situazione si cronicizzi ancor di più di quanto sia già difficile e complicata per centinaia di famiglie pugliesi.

Per tutte le Istituzioni interessate è un’occasio-ne da non perdere per dimostrare che la politica oltre ai costi per la col-lettività riesce ad elabo-rare ed attuare soluzioni utili per il territorio ed a salvaguardare i livelli oc-cupazionali, e che non soltanto quando si parla di lavoratori del pubblico impiego (come nel caso della Sanità pugliese o delle famose “retrocessio-ni” dei dipendenti regio-nali) si muovono.

Di fatto la realtà pu-gliese è molto complica-ta in questo periodo. Le aziende boccheggiano, i lavoratori sono preoccu-pati.

Servono risposte con-crete, serie e sorpattutto immediate da parte di chi ha la responsabilità di amministrare gli enti lo-cali. A tutti i livelli.

Terzo Polo, la conferenza programmaticaDomani, sabato 25

febbraio 2012, alle ore 09.30, presso l’hotel Ex-celsior di Bari, i partiti del Terzo Polo hanno orga-nizzato una conferenza programmatica per di-scutere ed approfondire strategie e progetti per affrontare insieme le tan-tissime sfide, che ci atten-dono nella città capoluo-go. Prosegue quella ideale navigazione che Futuro e Libertà ha intrapreso a Bari con la presenza di Italo Bocchino lo scorso 11 febbraio, proprio da un luogo simbolo come il porto barese. Una na-vigazione in mare aperto con rotte completamente nuove ed inesplorate.

La nostra azione po-litica è rivolta esclusi-vamente ai Baresi ed al futuro che gli attende. Per questo, stravolgendo i riti consumati, ormai giurassici, della moren-te seconda repubblica, stiamo progettando una città migliore e possibile, ragionando su problemi ed opportunità, grazie al preziosissimo contributo di autorevoli esponenti della cosiddetta società civile.

Sabato prossimo, in-sieme agli amici di UDC

A BARI - Domani mattina presso l’Hotel Excelsior di Bari sono previsti gli interventi di Benedetto Della Vedova, Pino Pisicchio e Mauro Libè

Continua a prendere corpo l’organizzazione territoriale di Fli nella Bat. Dopo il primo Congresso provinciale, è stato anche diramato il direttivo che rappresenta tutte e dieci le città che compongono la Provincia con l’asse-gnazione delle deleghe. Un direttivo composto dai responsabili cittadini, da consiglieri comunali e altri iscritti animati da grande entusiasmo, pas-sione civile e politica e gran voglia di servizio per la crescita del partito.

Nella prima riunione

di sabato scorso del di-rettivo si sono discusse anche le linee program-matiche da tenersi in vi-sta delle elezioni ammi-nistrative che si terranno a Maggio a Trani, Canosa e San Ferdinando, oltre le istanze e le iniziative da proporre al direttivo regionale e all’assemblea nazionale.

Il direttivo è così com-posto:

Coordinatore Provin-ciale: Leonardo Marinaro (Trani); Vice-Coordina-tore Provinciale: Blaconà Pasquale (Barletta); Vice-

Coordinatore Provincia-le: Rizzi Sabino Rocco (Margherita di Savoia). Componenti esecutivo: Di Paola Saverio Vitto-rio (San Ferdinando), Giannini Luigi (Barletta), Copeta Vincenzo (Miner-vino), Milanese Marco Tullio (Canosa), Misino Angelo (Bisceglie), Pa-squale Nancy (Bisceglie), Losappio Raffaele (An-dria), Dragonetti Saverio (Trani), Valenziano Luigi (Trani), Marinaro Giaco-mo (Trani), Zurlo Matteo (Trinitapoli), Paciolla An-tonio (Canosa), Lorusso

Francesco (Andria), Di Paola Carmine (Barlet-ta), Guidotti Cinzia (Tra-ni), Del Vecchio Donato (Margherita), Di Bene-detto Dino (Margherita), Lovaglio Giampaolo (Spi-nazzola).

Bat, diramato il direttivo provinciale di Flifuturo e liberta’

L’Hotel Excelsior di Bari

ed API, continueremo in questa direzione con il contributo autorevole del nostro capogruppo alla Camera dei Deputati, Benedetto della Vedova. Avanti verso la Terza Re-pubblica.

Interverranno anche Alfonso Pisicchio, respon-sabile pugliese dell’Api, Mauro Libè, parlamenta-re e esponsabile naziona-le del dipartimento Enti locali dell’UDC

* Responsabile organizzativo Fli Puglia

Leonardo Marinaro

di Oronzo Valentini

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venerdì 24 febbraio 2012 11Territorio

E’ una questione di me-todo. Quello che proprio risulta indigeribile è il me-todo che ha usato il Pdl di Bitonto. Una crisi politi-ca può portare alla fine di un’esperienza politica, a qualunque livello: naziona-le o locale. Come può por-tare ad una ridefinizione degli assetti, come anche a Bitonto è successo. In en-trambi i casi a deciderne l’esito, in un contesto di Democrazia, è il confronto.

Si può essere disaccor-do, per esempio, sugli stru-menti urbanistici da adot-tare ma ci si incontra su un punto di comune accordo o si ‘rompe il giocattolo’ – quindi mandando a casa un’Amministrazione solo dopo il confronto.

A Bitonto il dott. Raffa-ele Valla è stato ‘licenziato in tronco’ senza poter con-frontarsi con il Pdl e le altre forze politiche che lo soste-nevano.

Qualcuno parla di ‘mal-pancisti’, come causa che ha fatto reagire i rappresen-tanti bitontini del partito di

Berlusconi e Fitto e decide-re la fine del mandato Valla.

O ancora si rivendicava la mancanza di numeri per poter continuare – come ha sostenuto il Pdl negli ultimo giorni passati. Ed in effetti le due riflessioni possono sembrare esatte, ma contestabili e (a mio parere) confutabili. Senza il Pdl di Perrini – capogrup-po – Di Carlo, Formisano, Colangiuli Fiore e Taran-tino (non firmatario per cortesia istituzionale, come Presidente del Consiglio) le opposizioni, arricchite dei malpancisti, si fermavano a quota 15. Tanti quanti ba-stavano per dichiarare crisi, ma non sufficienti per spe-dire a casa Valla e dichia-rare finita l’esperienza co-minciata nel 2008. Mi piace immaginare, sicuramente sbagliandomi, i tentativi dei componenti di opposi-zione di convincere almeno un altro, il 16°! Immagino, magari sbagliandomi, an-che i tentativi del Pdl, per evitare di apporre le proprie loro firme, di convincere un possibile 16°. Senza il Pdl, si era fermi a quota 15. Rima-

La crisi di Bitontoe il metodo del Pdl

cratico, arioso ed aperto: quello di Futuro e Libertà per l’Italia.

Ma veniamo ad oggi.Il Pdl di Somma, Dama-

scelli e Antonio Labianca – assessori del Pdl – calpesta il suo operato con queste dimissioni dei propri con-

siglieri. O, al massimo, am-mettono che il loro operato è stato intral-ciato dagli altri assessori. In tal caso il Pdl chiarisca. Dica qualcosa. Giu-stifichi!

Non arrive-ranno chiari-menti o altro. La colpa sarà solo di Valla?

Se così fosse, troppo sem-plice.

Tra qualche settimana ci saranno le presentazioni di liste e di nuovi progetti politici. Sognare è lecito, ma che i sogni si avverino è per lo più difficile, a vol-te impossibile. Io oso e so-gno: vorrei un Pdl che non si ‘inciuci’ con quanti della minoranza, facendo il loro ‘lavoro’ (firmando) hanno mandato a casa un sinda-co che, per primo, ha scal-fito l’invincibilità di chi ha governato Bitonto per 50

anni. Se così fosse ….. mi preoccuperei, come citta-dino.

Queste riflessioni per dovere di espressione del mio pensiero alla fine di un’esperienza consiliare nella quale al centro del mio operato sempre e solo il cittadino e non gli inte-ressi che abbiamo esem-plificato in quelli legati agli strumenti urbanistici. Esempio reso, unicamente, perchè tale branca affidata all’assessore unico tecnico – prestato dall’Accademia a questa Amministrazio-ne uscente - che ringra-zio pubblicamente per aver operato nell’interesse unico della cittadinanza, l’arch. Massarelli, con spi-rito disinteressato persino da motivazioni (non tra l’altro condannabile) lega-te alla Politica.

Ringrazio anche i citta-dini che spesso mi hanno suggerito, consigliato ed evidenziato i problemi che ho sottoposto in consiglio comunale. Ringrazio i col-leghi consiglieri tutti, tra i quali molti firmatari, con i quali ho discusso, appro-fondito e dibattuto con spi-rito democratico i diversi provvedimenti in esame da Commissione (la Secon-da) e Consiglio. Ringrazio i ragazzi di Generazione

Il Pdl di Som-ma, Dama-scelli e Anto-nio Labianca

calpesta il suo operato con le dimissioni dei pro-pri consiglieri. O ammet-tono che il loro operato è stato intral-ciato dagli altri.

LA SITUAZIONE - Il Sindaco Valla cacciato senza confronto con la maggioranza

Il Municipio di Bitonto

di Salvatore Tassari *

Dopo la nomina del Commissario Straordinario per l’adeguamento in-frastrutturale del Porto di Taranto, nel-la persona del Presidente dell’Autorità Portuale Sergio Prete, due giorni fa si è svolto a Roma un incontro per defini-re il testo del protocollo d’intesa sullo “sviluppo dei traffici containerizzati nel Porto di Taranto e il superamento dello stato d’emergenza socio econo-mico ambientale”.

All’incontro erano presenti, oltre agli alti rappresentanti della Presiden-za, l’Autorità Portuale, il Comune, la Provincia di Taranto, la Regione Puglia, rappresentanti del Ministero delle In-frastrutture e Trasporti, del Ministero dell’Ambiente, del Ministero del La-voro, della Evergreen Marine Corpora-tion, della Taranto Container Terminal

spa. Ciascuna delle parti presenti ha

apportato il proprio contributo e sono state recepite le integrazioni proposte da alcuni soggetti di parte pubblica.

Ulteriori integrazioni al testo dell’accordo perverranno al Presiden-te dell’Autorità Portuale entro i primi giorni della prossima settimana.

Tutti hanno voluto fornire garanzie circa gli impegni così come delineati nell’accordo e assicurando la sussi-stenza dei fondi per le opere.

Oggi si terrà, intanto, l’incontro tra i sindacati e i vertici della Taranto Con-tainer Terminal SpA presso la Direzio-ne Provinciale del Lavoro di Taranto, sulla situazione dei 160 dipendenti e sulla trasformazione della mobilità in Cassa integrazione straordinaria.

Porto di Taranto, l’incontro a Romaoggi vertice tra sindacati e taranto container terminal spa

Paolo Marra ha lasciato l’incarico di presidente del Collegio dei Revisori dei Conti ed è il nuovo vicesindaco con deleghe assessorili a Finanze, Program-mazione e Bilancio, Personale, Conten-zioso, Servizi Demografici e Contratti del Comune di Modugno.

“Con lo stesso atto - si legge in una nota del Comune - il sindaco, Mimmo Gatti, ha provveduto a rivisitare parzial-mente il conferimento di alcune deleghe assessorili”.

A Roberta Chionno sono assegnate le deleghe alle Attività Produttive, Sport e Cimitero; a Vito Signorile le deleghe di Ambiente, Qualità della Vita e Verde.

Un rimpasto per cercare di risolvere una situazione di grande conflitto inter-no alla maggioranza di centrosinistra a nemmeno un anno dalle ultime elezioni.

“Con questa ridefinizione - ha dichia-rato Gatti - si è inteso dare nuova linfa all’Amministrazione comunale, indivi-duando nella persona del vicesindaco una figura di alte capacità professionali. Nel giro di qualche giorno si provvederà alla nomina dell’assessore alle Politiche sociali e del lavoro e Sanità”.

Così come per Marra si cercherà l’al-tra figura assessorile guardando oltre la stretta appartenenza partitica. Saranno daccordo i partiti di maggioranza?

Da revisore ad assessore, il rimpasto del Sindaco Gatti

modugno

Nei giorni scorsi è venuto a mancare il Sen. Prof. Giuseppe Mininni Jannuzzi, di Palo del Colle (Bari). Primario Chirurgo di grande professionalità e spes-sore umano, è stato eletto due volte Senatore della Repubblica con il Msi-Dn e con An nel 1992 e nel 1994. Tutta la redazione di Puglia d’oggi è affettuo-samente vicina alla moglie ed ai figli per la scom-parsa di un Uomo dall’indiscussa levatura morale, politica e professionale.

Futuro che sin dalla loro nascita hanno colorato la mia esperienza con idee e spunti di riflessione. Rin-grazio gli iscritti di Futu-ro e Libertà che mi hanno spinto ad accettare la sfida di ‘ritornare’ in maggio-ranza (senza pentimen-to). Ringrazio Sara Achille, assessore alla Cultura alla Pubblica Istruzione e alle Politiche Giovanili (ed al Teatro senza averne dele-ga, embè!), bersaglio unico negli ultimi consigli comu-nali, non solo dell’opposi-zione che faceva il suo ‘do-vere’, seppure in un ‘gioco delle parti’ che compren-deva ancora steccati inuti-li e superflui allo sviluppo vero della Città, ma anche del silenzio del partito di maggioranza relativa, il Pdl, che mai ha preso le sue difese. Oggi se ne com-prende il perchè? Ringrazio anche tutti i dipendenti co-munali con i quali ho inte-ragito in questi 4 anni.

Con un auspicio dove-roso.

Bitonto non può essere in mano a uno o due o tre persone che fanno il bel-lo ed il cattivo tempo. Che aggiustano le cose in modo da far apparire, a quanti non hanno lavoro o si de-vono alzare la mattina alle sei per andare a lavorare o in genere a chi legge la politica sul giornale, che stanno facendo la cosa giu-sta. Bitonto non deve avere ‘lobby’ politica alcuna che possa condizionare ‘alcu-no strumento urbanistico’ (per rimanere nell’esem-pio di cui prima) e non deve avere più assessori che fanno tante altre cose o poi alla fine fanno quan-to è sempre stato fatto nel passato (quando va bene) o niente (quando va peggio).

* Presidente Circolo Fli

nevano altri 15 consiglieri, più il Sindaco che era il 16° lui stesso e di se stesso, che di firmare proprio non vo-levano saperne. Non voglio dire che tra i 15 (inclusi i componenti del Pdl) ci fos-sero le condizioni per po-ter avere una maggioranza che, ipotizzia-mo, avesse poi tra qualche mese vota-to il bilancio. Ma di questo ne parleremo un’altra volta. A bocce ferme e a freddo.

La politica (tralasciando lo scilipoti-smo) può far alzare anche ‘i morti’ e farli camminare.

Senza confronto. Il Pdl decide. Firma. Senza spie-gare le motivazioni – maga-ri condivisibili – anche agli altri consiglieri sostenitori del Sindaco Valla e, quindi, nemmeno alle altre forze politiche di maggioranza.

Decisioni, insomma, imposte da ‘uno di pochi’ che poi gli altri devono accettare. Anche chi nel Pdl anche ‘mai avrebbe accettato’ – perchè doveva spiegazioni sul suo (in-)operato agli abitanti del centro storico. Insomma: il teorema del ‘uno deci-de e gli altri passivamente seguono, per reconditi e preoccupanti motivi – leg-gi maalox. Metodi che non mi sono mai appartenuti e per la cui lontananza dagli stessi metodi ho dichiarato fallimentare il l’esperien-za nel Pdl e passare ad un progetto più valido, demo-

Salvatore Tassari

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12 venerdì 24 febbraio 2012Foggia

IL COMMENTO

Parcheggiatori e la mano invisibile

di Fabrizio Tatarella

Comunque la si guardi, è una storiac-cia, quella dei par-cheggiatori a cui si chiede di “produrre multe”. La denuncia di Francesco D’Emilio, ripresa dalla Cisl, non ha ricevuto risposte convincenti. Il riferi-mento fatto dall’Ataf (l’azienda pubblica titolare del servizio) a presunti comporta-menti scorretti attuati in passato, più che ne-gare, sembra confer-mare che gli ausiliari sono visti come pro-cacciatori di reddito, e che l’elevazione di un numero di san-zioni elevato è consi-derato una beneme-renza. In realtà, come sempre, il difetto sta nel manico. Il Comu-ne ha usato in modo selvaggio ed indiscri-minato lo strumento delle strisce blu (ed oggi, alla luce della sentenza del Tar ligu-re, rischia di aver fatto i conti senza l’oste); la possibilità per gli ausiliari della sosta di elevare ammende solo per scadenza o assenza del tagliando e non per le infrazioni al codice della strada, fa sì che gli automo-bilisti si parcheggino dappertutto tranne che negli stalli, con-fidando nella scarsa presenza dei vigili ur-bani.

È possibile che questo fenomeno, unitamente a quello della contraffazione dei tagliandi, abbia creato un flusso di ri-sorse inferiore al pre-visto, che determina una più forte pressio-ne sanzionatoria. A noi sembra che Ataf e Comune debbano piuttosto prendersela con la “mano invisi-bile” di Adamo Smith: un rincaro sproposi-tato delle tariffe (sali-te repentinamente del 60% senza distinzione di zona) ha determi-nato un minore af-flusso di auto (perché la gente si organizza con i mezzi pubbli-ci, condivide le auto ecc.). D’altronde è vi-sibile a occhio nudo la maggiore disponibili-tà di parcheggi: è inu-tile quindi prenderse-la con l’ultimo anello della catena se si sono sbagliate le previsioni.

Venerdì prossimo Ge-nerazione Futuro, l’orga-nizzazione giovanile di Futuro e Libertà per l’Ita-lia, terrà il suo primo con-gresso provinciale, alla presenza del coordinatore nazionale Gianmario Ma-riniello.

Un appuntamento che corona lo sforzo concet-tuale ed organizzativo di decine di militanti, che nell’aula consiliare della nuova sede della Provin-cia, in via Telesforo, di-scuteranno e si confron-teranno con la libertà e la pulizia che li contraddi-stingue. Futuro e Libertà, dal canto suo, ha già cele-brato il proprio congresso provinciale. Stiamo par-lando di un partito che è stato fondato circa un

anno e mezzo fa, che non usufruisce dei rimborsi elettorali, che vive la dif-ficile condizione di non far parte di alcuno dei due blocchi egemoni della Se-conda Repubblica.

Per converso il Popo-lo della Libertà, nato nel 2008, non riesce in Capi-tanata a celebrare la sua prima assise: ufficialmen-te il congresso è stato solo spostato di una settima-na, dal 4 all’11 marzo. Ma a mezza voce si dice che la dilazione potrebbe essere più lunga, o che addirit-tura gli undicimila e cin-quecento iscritti del Pdl dauno potrebbero essere privati del tutto della loro assise.

Perché? La colpa –sembrereb-

be- è di Leo Di Gioia. Il giovane consigliere regio-

Il Consiglio Provinciale ha approva-to all’unanimità il documento prodot-to dalla Commissione speciale ‘Diritto alla Salute’, istituita il 18 luglio 2011 con l’intento di dare un impulso politico e un supporto costrut-tivo alla realizzazione del Piano di Rientro e Riqualificazione del Sistema Sanitario Re-gionale, senza che la popolazione di Capi-tanata sia costretta a subire un depaupera-mento delle strutture sanitarie.

In apertura dell’as-sise il presidente della Commissione Enrico Santaniello, ha sotto-lineato come “siamo convinti che ci sia spazio, risorse e modo per tagliare il traguar-do della riduzione della spesa con filo-sofie ed azioni diverse da quelle imma-ginate e messe in campo dalla Giunta regionale, che oggi risultano profon-damente penalizzanti per la gente di

Capitanata”. Il vicepresidente della Commissione Gaetano ha illustrato la proposta, che prevede fra l’altro il po-tenziamento delle due strutture di ec-cellenza della Capitanata (Policlinico di

Foggia e Casa Sollievo di San Giovanni); il mantenimento dei quattro nosocomi di riferimento (Cerigno-la, Lucera, Manfre-donia e San Severo); la rapida attivazione delle strutture ter-ritoriali negli ospe-dali già sottoposti a riconversione, quali Monte Sant’Angelo, San Marco in Lamis e Torremaggiore. Al ter-mine degli interventi, fra i quali quello del rappresentante di Fli Emilio Gaeta, la pa-

rola è passata al commissario Manfri-ni, che ha anticipato la costituzione di due gruppi di lavoro presso l’Asl Foggia per approfondire le proposte del docu-mento.

Sanità, si possono ridurre le spese senza i tagli previsti

dal consiglio provinciale

di Claudio Aquilano

una più forte accenta-zione programmatica, ci si sarebbe contati (con prevedibile seguito di po-lemiche a mezzo stampa e ricorsi più o meno far-locchi), e si sarebbe preso atto di un nuovo assetto e di un nuovo equilibrio.

Ma il Pdl fa eccezione: il codice genetico di Forza Italia prevede il coman-damento della sintesi. Più che per afflato unitario, per questioni di soprav-vivenza: in un partito che ha la consistenza statuta-

L’annuncio era stato di quelli choccanti: il patron dell’U.s. Foggia Pasquale Casillo, che solo un anno e mezzo fa aveva ricomposto con Pavone e Zeman il mitico trio del Foggia degli anni d’oro, aveva manifestato il desiderio di disimpegnare se stes-so e la sua famiglia dal-la guida della società, a causa di oneri divenuti insostenibili.

Casillo aveva lamen-tato il silenzio e l’in-differenza della città, soprattutto dei suoi principali imprendito-ri (con esplicito riferi-mento al suo ex-amico ed ora arcinemico Eli-seo Zanasi). L’idea che si tornasse ad un poco glorioso passato, con l’incertezza sull’iscri-zione della squadra al campionato, aveva get-

tato nello sconforto la tifoseria.

Ora però la situazio-ne sembra schiarirsi: in particolare la via indica-ta da Casillo, la costitu-zione di una cordata di 25-30 imprenditori “tas-sati” di cinquantamila euro a stagione, avreb-be raccolto, secondo quanto riferisce Massi-mo Levataci sulla “Gaz-zetta del Mezzogiorno” di ieri, un certo numero di adesioni ed una ge-nerale manifestazione di disponibilità. Natu-ralmente passare dalle parole ai fatti potrà es-sere complicato.

Ma in una città che brancola nel buio sot-to diversi punti di vi-sta, l’idea che uno dei suoi simboli identitari più forti possa evitare il rischio-catastrofe è già qualcosa.

Uno spiraglio per il futuro del Foggia

calcio

Foggia

ria di una bolla di sapone e in cui ci sono a disposi-zione porte girevoli di va-rio modello ed ampiezza, fare delle scelte equivale a perdere metà della trup-pa.

E a cosa cavolo serve fare delle scelte in un par-tito che ha solo il compito di attuare le volontà del suo fondatore e leader Silvio Berlusconi?

A questa stregua c’è spazio solo per saggi vegliardi come Gabrie-le Mazzone oppure per commissari: secondo le ultime voci di corridoio consisterebbe proprio in questo il rimedio alla scandalosa improntitu-dine di Di Gioia: un bel mandato commissariale al senatore Carmelo Mor-ra, classe 1944, già ultimo segretario provinciale di Forza Italia.

Nel nome dei tempi nuovi e delle nuove idee.

Il Commissario Manfrini

nale avrebbe infatti rite-nuto di proporsi come se-gretario, per giunta senza averlo preventivamente concordato con i mag-giorenti locali del partito, i suoi vertici regionali, Fitto, Berlusconi, Angela Merkel e Padre Pio.

Apriti cielo! Imme-diatamente è scattata la competizione per in-dividuare candidature alternative: si è parlato dell’ex-consigliere regio-nale Roberto Ruocco, del senatore Carmelo Morra, del capogruppo alla Pro-vincia Paolo Mongiello e così via. In un partito normale (nella vecchia Alleanza Nazionale, per dire) nessuno avrebbe fatto una piega: si sareb-bero raccolte le adesioni, magari si sarebbe cercato di unire alle candidature

Il leader della “Cico-gna”, Franco Metta, è stato ospite del circolo di FLI “P. Tatarella” di Stor-narella, dove ha tenuto

una lezione sul ruolo del consigliere comunale nell’ambito di un corso di formazione organizzato dal locale circolo di FLI.

Metta ospite di Flistornarella

Franco Metta durante la sua lezione

Il congresso che c’è e quello che non c’è più

IN CITTA’ - Venerdì prossimo il primo congresso provinciale di generazione Futuro con gianmario Mariniello

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venerdì 24 febbraio 2012 13Cerignola

Una riflessionesul centro storico

L’INTERVENTO - Dopo la demolizione dell’albergo Moderno prosegue il dibattito

immaginare.Della costruzione

dell’albergo moderno non si hanno notizie certe, ma sembra verosimile che si tratti di una sopraeleva-zione con inglobamento di strutture preesistenti molto più antiche.

La casa a fianco, per contro, era certamente settecentesca, su fonda-zioni non indagate ma certamente molto più an-tiche.

Sia l’una che l’altra, in-sistono nel quartiere de-nominato da tutti i Ceri-gnolani “Terra vecchia”, o da pochi decenni, centro storico o borgo antico.

In tutto il territorio na-zionale ed europeo si con-siderano i centri storici o borghi antichi, la matrice delle città nelle quali noi viviamo. Una sorta di DNA della città. Luoghi della memoria storica, ventre e coscienza della popola-zione. Per questi motivi i centri storici sono tute-lati, diventando territori da salvaguardare e valo-rizzare , sottoponendoli a speciali norme. Per cui nei centri storici non si può abbattere, non si può edi-ficare secondo le norme permissive di piani inte-grative quali PIRP, PUG o alter sigle che a molti non dicono niente, ma unica-mente conservare, risa-nare e valorizzare, mante-nendo inalterati i caratteri storici e stilistici del luogo.

Anche la nostra città, benchè a molti sembra povera e da nascondere, ha delle norme che disci-plinano in modo restritti-vo gli interventi nel centro storico.

Di fatto, una casa che appartiene ad un proprie-

tario è certamente Cosa Sua per il diritto di pro-prietà, ma con queste nor-me diventano Cosa No-stra, nel senso positivo del termine ,e in tal modo de-vono sottostare a norme di tutela e valorizzazione che tutti i cittadini hanno deciso di accettare con l’approvazione del Piano regolatore generale.

Sul piano regolatore generale, come rami di un tronco dello stesso al-bero, si innestano tutti gli altri piani urbanistici dalle sigle a molti indecifrabi-li. (pug, pirp, e altri). Per cui tutti gli interventi da realizzare nei centri stori-ci, dai piani urbanistici ai singoli interventi devono essere assoggettati alle re-gole del piano regolatore generale. Anche l’ultimo dei nati dei piani urbani-stici, il piano casa, esplici-ta che le norme in deroga del piano casa non sono applicabili ai centri stori-ci.

Per cui, qualsiasi pro-getto non può essere re-datto non considerando le norme generali ed ap-pellandosi a norme speci-fiche che devono trovare fondamento nelle norme generali.

E la legge italiana, per sottolineare l’importanza di quanto detto, ha preci-sato che per controllare e coordinare meglio gli in-terventi nel territorio del centro storico, gli stessi progetti devono essere redatti esclusivamente da architetti, con specifiche competenze da far visio-nare al controllore di stato, la Soprintendenza, per ve-rificare che i progetti siano in linea con I regolamenti e con la disciplina del re-

stauro, del risanamento e della valorizzazione.

L’abbattimento dei fab-bricati di cui parliamo è stato effettuato sulla base di un ordinanza del sinda-co che recepisce un‘altra ordinanza della magistra-tura.

L’ipotesi di partenza è stata la ventilata possibi-lità del crollo di quei fab-bricati dovuta alle cattive condizioni statiche degli immobili. La tesi da soste-nere era che l’abbattimen-to degli stabili avrebbe certamente evitato crolli e possibili vittime. Il crollo della palazzina di Barletta, ha fatto scatenare le Cas-sandre Cerignolane, per cui il crollo degli stabili era diventato un avvenimento molto prossimo.

Per cui, la tesi era l’ab-battimento. In tal modo nessuno avrebbe potuto inveire sui futuri e possi-bili responsabilità. Ma del resto, tutti lo sanno, l’Ita-lia e’ il paese degli scarica barili, per cui meglio evi-tare problemi che cercare soluzioni ai problemi. Ed e’ quello che tutti, dalle autorità istituzionali ai dirigenti ed ai proprietari hanno fatto. Da architetto, e non da legale, mi chiedo se nel nostro Stato, e nella nostra città, le istituzioni possono non tener conto

delle leggi. Oramai il dado e tratto, il peccato mor-tale commesso, e adesso bisogna fare conti con la realtà.. Cosa proporre? Non posso in queste po-che righe assumere la fi-gura del profeta in patria, troppo facile e troppo co-modo. Sarebbe un’offesa a tutte le intelligenze della città. Posso solo pensare che possiamo trasforma-re quest’ occasione in una lezione di educazione alla legalità. Una lezione che possa dare un iniezione di fiducia in regole certe e valide. Un’operazione che aiuterà tutti a compren-dere meglio il senso della storia e della cosa pubbli-ca. Possiamo trasformare quest’occasione in una se-ria e concreta riflessione di tutti gli operatori e abi-tanti del quartiere e non, sul senso del nostro cen-tro storico e. Con la pre-ghiera, agli amministrato-ri ed operatori del settore, presenti e futuri , di non avere atteggiamenti che portano alla dimentican-za, in quanto , il monito “mentre a Roma si parla, Sagunto viene espugnata” e’ sempre vivo e con esso la paura di far cadere de-finitivamente nell’oblio la nostra amata Terra vec-chia.

* Architetto

Due scorci di Cerignola

Ultimissime sulla de-molizione dell’Albergo Moderno. Firmata anco-ra adesso, precisamente il giorno 8 febbraio ulti-mo scorso, la convenzio-ne tra Cadinvest e l’Am-ministrazione comunale. Spunta anche una par-ticella ulteriore non in-serita anni fa nel Pirp. La Cadinvest comunica che per “mera dimenti-canza” non è stata messa

all’epoca. Mah! Intanto la volumetria aumenta. La stessa volumetria che solo adesso si chiede di poter esprimere in altra zona. Magari economi-camente più vantaggio-sa. Ma tutta questa trat-tativa, eventualmente, non si doveva contrattare prima della demolizione con la Pubblica Ammini-strazione?

Enzo Pece

Albergo Moderno, si continua a speculare?

un mese dopo l’abbattimento

L’area dove sorgeva l’Albergo Moderno a Cerignola

Circa un mese fa sono iniziati i lavori di demoli-zione dell’Albergo moder-no e della casa confinante. Oggi, a demolizione qua-si conclusa i lavori sono bloccati per l’intervento della magistratura.

In tanti si sono chie-sti cosa è successo. Molti hanno espresso opinioni motivate dalla politica, altri dal sentimento, altri dall’invidia verso la socie-tà proprietaria dell’immo-bile, molti con un sospiro

di “finalmente l’hanno ab-battuto”, e molti altri an-cora solamente con uno scrollamento della testa, come a dire, “sempre le solite cose di Cerignola”.

Ma cosa è successo veramente? Cerchiamo di fare un po’ di ordine e chiarezza.

L’albergo moderno, una struttura che è stata per molti anni il simbolo del-la modernità di Cerignola, da molti anni era diven-tato un ricettacolo di im-mondizia, topi, refurtive, e quanto di peggio si possa

di Antonio Di Leo *

Il Pdl starebbe pen-sando di non presentarsi alle amministrative. Po-trebbe fare figuracce e far vedere chiaramente all’Italia intera che è vi-cino al tracollo. Per sua fortuna non si vota a Ce-rignola.

Certo, saremmo stati davvero curiosi di vedere che percentuale avrebbe preso.

Qui dove Forza Italia già non prendeva per-centuali alte che, invece

prendeva AN. Ma l’elet-torato di quest’ultima ormai è trasmigrato qua-si tutto.

Rimane l’elettorato personale di Giannatem-po e Ruocco. Poca cosa dopo questi due anni di loro amministrazione.

A proposito quest’ul-timo sembra potersi candidare alla segreteria provinciale del Pdl con-tro il consigliere regiona-le Leo Digioia.

Carlo Dercole

Per fortuna non si vota a Cerignola

le vicende del pdl

L’emergenza sicurezza. Esi-ste. Eccome se esiste. Era stato lo stesso Sindaco a sostenere che “il problema sicurezza esi-ste, ma non c’è una emergenza”. Si è accorto sulla propria pelle che, invece, così non è.

Aggredito in sala consiliare da alcuni cittadini. Preso a calci in faccia. Ditemi voi se siamo in un paese civile e sicuro.

Ma il sindaco è abile a far par-lare in città di sicurezza pur di non far avere nella discussione politica attuale altri argomen-

ti che possono, però, minare la sua fragile maggioranza. Per questo non si fa da tanto un con-siglio comunale. Per questo non si discute di eolico. Ambiente. Varianti al PRG. Addormentia-mo la cittadinanza e la politica dicendo che in città c’è omertà. Decentriamo l’attenzione su al-tri argomenti.

E intanto Cerignola è mori-bonda, mentre gli stolti che pen-sano che la violenza possa esse-re una risposta sono in marcia.

Enzo Pece

Giannatempo: solidarietàe condanna dell’aggressione

emergenza sicurezza a cerignola

L’Aula consiliare del Municipio di Cerignola

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14 venerdì 24 febbraio 2012Europa

Per ora la Grecia è sal-va. Dopo oltre 13 ore di estenuanti trattative i mi-nistri economici e finan-ziari dell’Unione europea hanno raggiunto un ac-cordo per sbloccare i 130 miliardi di euro del se-condo pacchetto di aiuti internazionali, da erogare fino al 2014, che dovreb-be consentire ad Atene di evitare il fallimento il mese prossimo.

L’Eurogruppo con que-sto accordo impone ad Atene un destino di rigore fiscale, difficilmente as-sociabile alla recessione che da anni ha colpito il Paese, assoggettandola al contempo a un ferreo

controllo extra-naziona-le. Insomma per dirla in poche porole: addio alla sovranità. Già, perchè da questa settimana la Grecia è di fatto commissariata e la presenza della Troika (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario inter-nazionale), sarà di fatto permanente per verificare i progressi compiuti nel programma di tagli e ri-forme. Il premier ellenico Lucas Papademos ha fini-to per accettare il “pren-dere o lasciare” intimato da Germania, Finlandia e soprattutto da Olanda, che sembra essere stata la più decisa a chiedere la trasformazione delle mis-sioni della troika da pe-

L’Ungheria ancora una volta nell’occhio del ciclone a Bruxelles. Dopo i problemi lega-ti alla proposta di leg-ge del premier Orban che limitava la libertà di stampa, la Commis-sione europea ha pro-posto di congelare il 29% dei fondi destinati all’Ungheria a partire dal primo gennaio 2013. Questa misura, senza precedenti nella storia dell’Unione, è scaturita dopo vari avvertimenti indirizzati a Budapest nei mesi scorsi. La so-spensione dei fondi di coesione riguarda, nello specifico, la procedura d’infrazione per eccesso di deficit che, secondo Bruxelles, è destinato a raggiungere il 3,7 % (la soglia massima è del 3%). Il Commissario europeo per gli affari economici, Olli Rehn ha dichiarato: “La propo-sta della Commissione deve essere interpre-tata come un incorag-giamento all’Ungheria a mantenere i conti e i bilanci in ordine, per assicurare un utilizzo efficace delle risorse del Fondo di coesione”. An-che il governo Unghere-

se si è fatto sentire attra-verso il suo portavoce Amadeu Altafaj che ha sottolineato come “l’Ungheria sia ancora in tempo per ridurre il disavanzo”. Inoltre, alla vigilia della decisione della Commissione, il Parlamento ungherese ha invitato il governo ha siglare il patto di bilan-cio europeo al vertice Ue del primo marzo. Un gesto di buona volon-tà che si accompagna ad altre dichiarazioni concilianti del governo, come l’impegno di en-trare nell’eurozona, ab-bandonando il fiorino. Toni distensivi, ma nel concreto l’Ungheria ri-schia di perdere diversi milioni di euro.

Vincenzo Matano

Ungheria, sospeso il fondo di coesione?

proposta della commissione europea

riodiche (ogni trimestre) a permanenti.

L’intesa prevede anche la cancellazione di una parte importante del de-bito greco, 107 miliardi di euro, detenuto dai cre-ditori privati. Per quan-to riguarda i famosi 130 miliardi sa-ranno distri-buiti tramite il fondo salva-Stati Efsf. An-che la Bce ha deciso di dare una mano. L’Eurotower d i s t r i b u i r à alle banche centrali na-zionali i pro-fitti sui bond greci nel suo portafoglio, a loro volta le banche centrali li verseranno agli Stati dell’euro zona, che hanno acconsentito ad abbassare in modo retro-attivo gli interessi sui pre-stiti concessi ad Atene nel 2010 (110 miliardi).

Questa mossa permet-terà di tagliare il debito ellenico del 2,8%.

E’ rimandato invece a marzo la decisione della Fmi, lo sforzo del Fondo si auspica si aggirera’ in-torno ai 13 miliardi. Ate-ne si è anche impegnata a inserire nella Costitu-

Il Parlamento Europeo di Strasburgo

L’intesa pre-vede anche la cancella-zione di una

parte importante dei debito greco. 107 miliar-di di euro, detenuto dai privati. Gli aiuti europei in arrivo tra-mite il fondo salvastati

di Eliona Cela rie che vanno in pensione a 55 anni a causa della loro professione stancan-te (parucchieri, musicisti e presentatori televisivi), il paese dei 9 mila pluri-centenari che percepi-scono la pensione perche il coniuge si è scordato di comunicare la loro morte, accetta a malicuore l’ac-

cordo, si sente umiliata a sotto controllo da quelli che vengono di gia’ de-finiti “i commandos” e lamenta una mancanza di misure per la crescita. Pampademos è costret-to a dirsi soddisfatto ma il prezzo da pagare per la salvezza è alto forse anche troppo.

La Commissione Ue ha deciso di adire alla Corte di giustizia sull’ac-cordo commerciale con-tro la contraffazione Acta per verificarne e chiarir-ne ‘’la legalità’’.

Lo ha annunciato il commissario Ue Karel de Gutch.

La decisione fa seguito alle moltissime proteste in tutta Europa contro un accordo accusato di censurare Internet e vio-lare i diritti dell’uomo. Ma che cosa è Acta?

E’ un accordo com-merciale internazionale per la lotta alla contraffa-zione e alle violazioni di copyright su internet.

Finora è stato firmato da 30 paesi nel mondo. ‘’E’ bene che la Corte Ue valuti tutti gli aspetti dei diritti fondamentali’’, ha detto Gutch.

“Spetta alla Corte dare

un orientamento e dire quali sono i limiti che la Ue deve rispettare’’.

Anonymous, il col-lettivo di hackers che si batte per la libertà della Rete, auspica che la Cor-te di giustizia, alla quale la Ue si è rivolta per chia-rire i dubbi sulla legalità dell’accordo Acta, vada ben oltre la sospensione del processo di ratifica da parte degli Stati mem-bri.

“Speriamo che il rin-vio dell’Acta alla Corte europea faccia molto di più che semplicemen-te ritardare il processo di ratifica!’’, afferma un messaggio di Anony-mous su Twitter.

La discussione su Acta al Parlamento europeo è appena all’inizio e già diversi eurodeputati hanno manifestato dub-bi e riserve, ma non po-

tranno proporre nessun cambiamento, dovranno semplicemente appro-vare o rifiutare l’accordo nella sua integralità.

Intanto uno dei Paesi più importanti dell’Unio-ne europea ci ripensa.

Il primo ministro libe-ral polacco, Donald Tusk, ha infatti annunciato la sospensione della ratifi-ca dell’accordo da parte del Sejm, il Parlamento di Varsavia. Non meno importante è la motiva-zione addotta da Tusk: bisogna avviare nel no-

stro Paese una discussio-ne più ampia sulla que-stione per coinvolgere e ascoltare sia i milioni di utenti di internet sia l’au-torità per la difesa della privacy.

La Polonia è finora il Paese che ha visto di gran lunga la più forte opposi-zione al trattato. I gruppi che lo criticano afferma-no che restringe l’uso di internet e la libertà di espressione, permetten-do la sorveglianza onli-ne.

Vincenzo Matano

Acta, la patata bollente va alla Corte di giustizia

internet e diritti di autore

zione una norma con cui si stabilisce la priorità dei pagamenti sulle scaden-ze del debito. ”L’accordo garantisce la tenuta del-la Grecia nell’euro e le dà il tempo di tornare su un percorso di crescita

sostenibile, assicurando la credibili-tà della zona euro nel suo complesso” ha dichiara-to al termine dei colloqui il presidente d e l l ’ E u r o -gruppo, Jean Claude Jun-ker.

Il presi-dente del

Consiglio Mario Monti ha affermato: “un bel risulta-to per la Grecia, per l’Eu-rozona e per i mercati”. C’è voluto “un lungo la-voro”, ha aggiunto ma alla fine “l’Europa è in grado di funzionare”. Anche il presidente Usa, Obama ha chiamato il cancelliere tedesco per congratularsi per l’accordo senza pre-cedenti: “Passi importanti ma ne servono altri”. La Grecia, dal canto suo, il cui debito pubblico am-monta oggi a circa 315 miliardi di euro, nel paese in cui ci sono 600 catego-

Una veduta panoramica del Partenone

Sì agli aiuti per la Grecia,ma addio alla sovranità

LA CRISI IN EUROPA - Dopo 13 ore di estenuanti trattative sbloccati i 130 miliardi di euro del secondo pacchetto di aiuti

Una recente manifestazione contro l’Acta

Viktor Orban

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venerdì 24 febbraio 2012 15Spettacoli e Cultura

Cioccolato, che passione!Da oggi fino a domenica Molfetta ospita la tappadella kermesse “Art & Ciocc, il tour dei cioccolatieri”

MOLFETTA - Oltre all’esposizione di dolci e cioccolatini, quest’anno sono previste anche postazioni per la promozione del territorio

di Isabella Battista

sul cioccolato tenuta dai maestri cioccolatieri presso gli stand.

Info e prenotazioni presso lo stand istituzio-nale presente durante la manifestazione in Corso Umberto I o al nume-ro 345.6136580. Inoltre, presso lo stesso stand si potrà ritirare un coupon che dà diritto ad uno sconto sulle cene di 5 euro per persona

Visite guidate: presso lo stand dell’Associazio-ne Antiqua Mater presen-te durante la manifesta-zione in Corso Umberto I si potranno prenotare vi-site guidate al centro sto-rico di Molfetta, al Museo Diocesano e al Centro Recupero Tartarughe Ma-rine

Continua la program-mazione della Ghironda Winter & Spring Festival 2011/12 che, pur rima-nendo fedele a se stessa, si rinnova e si trasforma: in arrivo, domenica 26 febbraio 2012, alle ore 20.30, presso il Nausikaa, rinomato ristorante di Martina Franca, il debut-to della nuova formula cena&teatro con lo spet-tacolo “La Storia di Ta-borre e Maddalena”.

Le accoglienti sale del Nausikaa, sito nel cuore del borgo antico martine-se, accoglieranno, infatti, in un’atmosfera intima e raccolta, il teatro d’auto-re di Enrico Messina, uno dei più grandi cantastorie italiani contemporanei e di Mirko Lodedo, musi-cista che della musica fa lingua del suo raccontare.

La rappresentazione racconta la storia di due

giovani, Taborre e Mad-dalena, che il fato ha de-stinato a due vite diverse. Scappano dal loro amore impossibile e trovano ri-paro in una radura del Gargano, in casa di un vecchio pastore, costrui-ta intorno a un albero di pere. Nell’incontro silen-zioso dei tre personaggi, il pastore offre ai due ra-gazzi un frutto e da lì co-mincia la narrazione.

Il lavoro nasce dall’in-contro di un attore ed un musicista che, ritrovati-si intorno ad una tavola imbandita con cibi sem-plici, un piatto di grano cotto con il pomodoro, del pane, un bicchiere di “mieru”, pecorino e pere, hanno cominciato a rac-contarsi, facendo dei piccoli suoni della tavola musica e parole.

Il risultato è un viaggio fantastico in cui la con-

Cena e teatro nel borgo storico

martina franca

Venerdì 24 febbraio alle 18,30, sarà inaugu-rata la seconda sessione della collettiva di arte contemporanea Donne, Percorsi, Diritti, orga-nizzata dal Comune di Adelfia presso Palazzo Conte Sabini, a cura di Grazia Donatelli, con te-sto critico di Simona Ca-ramia, che resterà aperta fino al 16 marzo prossi-mo. “L’Amministrazione di Adelfia - sostiene il sindaco Antonacci - of-fre così ai propri citta-dini un’occasione di va-lutazione e riflessione, in linea con la propria iniziativa di Governo che ha portato anche alla nascita della prima Commissione consilia-re per le parità e le pari opportunità”. Secondo il Sindaco, “rimuovere gli ostacoli che alimen-tano ogni forma di di-

seguaglianza è compito primario della politica”. Per il critico Simona Ca-ramia, “la parità deve esser costruita partendo da un’analisi sulla figura femminile nel contesto contemporaneo, in un confronto con il passa-to prossimo. Solo allora - solo dopo aver capi-to chi siamo, in virtù di chi eravamo - si potrà procedere con l’effettiva uguaglianza, auspican-do la valorizzazione del-le diversità, in un sagace disegno di comune pro-mozione socio-culturale. E così i quindici artisti in mostra, con lo sguardo lungo dell’arte, rifletto-no sulla figura femmini-le, sulle giuste conquiste o sugli errori commessi, durante il percorso verso l’affermazione dei propri diritti. Lungi dal propor-re risposte definitive o

“Donne, Percorsi, Diritti”da oggi seconda sessione

adelfia

giudizi di valore, l’arte offre visioni personali, ricche di suggestioni ed evocazioni”. Esporranno nella seconda sessione: Daniela Corbascio, Fran-co Dellerba, Giulio De Mitri, Pietro Di Terlizzi, Enzo Guaricci, Iginio Iurilli, Beppe Labianca, Paolo Lunanova, Gianna Maggiulli, Franco Me-nolascina, Giampiero Milella, Pippo Patruno, Rosemarie Sansonetti, Jolanda Spagno, Beppe Sylos Labini. La collet-tiva sarà aperta al pub-blico dalle 17 alle 20 dal lunedì al venerdì.

Le pasticcerie parteci-panti sono Choco Passion - Merate (LC); Dolcilan-dia - Brugherio (MB); La Bottega del Dolce - Cor-nuda (TV); Preziose De-lizie - S. Biagio di Callalta (TV); Specialità Siciliane - Canicattì (AG); Sweet & Chocolate - Torino (TO); Tarallo Antonia - Lido di Savio (RA); Tuttafrutta di Stringhetto Fabrizio - Le-gnago (VR) e le Pasticce-rie di Molfetta L’Officina del Dolce e Pasticceria Continental.

“Cioccolato che pas-sione!”, quindi, che oltre ad essere un piccolo mo-mento di piacere per chi lo degusta è anche og-getto di studio per chef e ristoratori che si cimen-tano in particolari ricette

e abbinamenti. E proprio seguendo il filone della ristorazione, il tour “Art & Ciocc” propone nelle varie tappe anche valide collaborazioni con i risto-ratori locali.

Durante i tre giorni della manifestazione, ci saranno numerose “Cioc-cocene” organizzate pres-so i Ristoranti Confcom-mercio: Bristot, Palazzo de luca, I due foscari, Al Calvario, Oltre l’arco, Ri-storante del Corso, Den-tro le mura, Cibo degli dei, Vecchio Gazebo

Altra particolare ini-ziativa, inoltre, è quella organizzata per alcuni bambini delle classi ele-mentari che nella matti-nata di venerdì potranno assistere ad una lezione

Il cioccolato prende forma e si mette in mostra con “Art & Cioccolatieri”

Si conclude domeni-ca 26 febbraio la mostra “Oltre la Pietra”, allesti-ta presso la Sala Murat di Bari e patrocinata dalla Regione Puglia e dall’Assessore per l’area Politiche per lo Svilup-po Economi-co, il Lavoro e l’Innovazio-ne, Loredana Capone.

La mostra f o t o g r a f i c a ha l’intento di mettere in evidenza l’im-portante pa-trimonio lapi-deo pugliese, c a n d i d a t o Patrimonio UNESCO attraverso i lavori di Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Gianni Beren-go Gardin, Luca Cam-pigotto, Ferdinando Scianna, chiamati a raccontare la Puglia dei monumenti con le sue architetture scolpite nella pietra, frutto di un sapere antico che si tra-manda alla vista e alla mente. Grandi nomi dunque per una mostra d’autore, allestita son-tuosamente con enor-mi pannelli espositivi

su cui le immagini sono montate secondo un in-solito gioco geometrico.

La mostra fa riferi-mento alla storia di un prodotto che scaturi-sce dalla Terra e diventa materiale lavorato dalla

società che di quel materia-le è circonda-ta e di quel materiale è vissuta. La Puglia risulta essere tra le più impor-tanti regioni italiane per la quantità di materiali la-pidei che vi si

estraggono, concentrati in tre importanti com-parti: Apricena, Trani e Lecce e nelle aree mi-nori di Fasano e Ostuni.

Nelle fotografie esposte si può apprez-zare la bellezza del la-pideo pugliese in tutte le sue sfaccettature, dai monumenti agli oggetti di design. Non più solo materiale per l’edilizia ma anche sculture ed elementi d’arredo che quattro designer eu-ropei hanno ideato in pezzi monoblocco.

L’arte e la bellezzanascoste nella pietra

bari

Da oggi pomeriggio a domenica 27 febbra-io i maestri cioccolatieri provenienti da tutta Ita-lia proporranno delizie e specialità di ogni ge-nere in Corso Umberto I a Molfetta: dal liquore al cioccolato servito in cial-de croccanti ai cuneesi al rhum, dal cioccolato di Modica al maxi-cremino alla nocciola e gianduia, passando per torrone al cioccolato, cioccolatini al peperoncino, all’Amaro-ne e all’olio extravergine e tante altre specialità per soddisfare anche i palati più esigenti. La manife-stazione, organizzata con il Comune di Molfetta, sarà un’occasione per far festa e per curiosare nel dolce mondo del cioc-colato artigianale. Tra le proposte dei cioccolatieri ci sono anche delle pic-cole sculture di cioccola-to: caffettiere di ciocco-lato fondente, servizi di tazzine da caffè al ciocco-lato bianco e ancora per i golosi amanti del fai da te attrezzi di ogni genere, dal cacciavite, al bullone alle tenaglie, ma anche scarpe eleganti o da ten-nis, tutto rigorosamente in cioccolato!

temporaneità si incontra con leggende e aneddoti gustosi, in un gioco lin-guistico che diventa mu-sica e si abbandona alla fascinazione della parola, riscoprendo un’arte «un tempo assai familiare alla nostra cultura, ormai tra-scurata se non del tutto dimenticata».

Cogliendo le tenden-ze degli ultimi anni, che vede una rinnovata abitu-dine al convivio e alla ri-scoperta della nostra cul-tura enogastronomica, la Ghironda ha deciso di abbinare allo spettacolo, già di per sé colmo di rife-rimenti al cibo, una pro-posta culinaria studiata ad hoc dal Nausikaa: una serata, quella di domeni-ca 26 febbraio, pensata per vivere un’esperien-za artistica che accenda i sensi, che sperimenti quel binomio tra cibo e teatro, nutrimento per il corpo e per l’anima.

Info e prenotazioni allo 080/4858275.

i.b.

Palazzo Conte Sabini

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16 venerdì 24 febbraio 2012Cinema

L’uomo dei sognicolpisce ancora

Tratto dal romanzo di Michael Morupurgo, edito da Rizzoli, e dall’omonimo adattamento teatrale del romanzo di Nick Stafford, War Horse é il ventisettesi-mo film di Steven Spielberg.

Ambientato durante la prima guerra mondiale, War Horse é un toccante film epico, una storia emo-zionante e avventurosa

con al centro un meravi-glioso purosangue. L’uomo dei sogni colpisce ancora, potremmo definire cosí il maestro Steven Spielberg, uomo di cinema, amante delle storie e delle avventu-re, maestro delle emozioni e sognatore nato.

Con il suo ultimo film, candidato a 6 premi Oscar tra i quali quello di miglior film dell’anno, il regista statunitense, dopo la breve

WAR HORSE - Il ventisettesimo film di Steven Spielberg

Space CinemaCasamassima (Ba)War Horse

h 16:10 - 18:50 - 21:40

Jack e Jillh 16:05 - 17:55 - 20:00 - 22:00

Com’è bello far l’amoreh 16:10 - 18:10 - 20:20 - 22:30

GalleriaBari

Paradiso amaroh 16:00 - 18:15 - 20:30 - 22:45

War Horseh 18:00 - 21:00

Hugo Cabret 3Dh 17:40 - 20:10 - 22:40

CorsoCerignola (Fg)

Com’è bello far l’amoreh 18:00 - 20:00 - 22:00

In Timeh 18:20 - 20:15 - 22:15

Tre uomini e una pecorah 18:00 - 20:00 - 22:00

Una scena di War Horse di Steven Spielberg

Broadway.La Prima Guerra Mon-

diale viene mostrata attra-verso il viaggio di questo cavallo, un’odissea di gioia e dolore, e grande amici-zia. War Horse rappresenta una delle più grandi storie di amicizia e di guerra nar-rata in un libro di grande successo e trasposta in uno spettacolo teatrale di al-trettanto successo interna-zionale.

Il soggetto originale di War Horse sta nel roman-zo di Michael Morpurgo, il quale ha voluto, rendere un omaggio, un accorato ricordo alla memoria dei milioni di cavalli uccisi durante il primo conflitto mondiale, utilizzati o per il traino o in quelle ultime grandi tragiche ed epiche cariche di cavalleria; pur-troppo il film risulta po’ su-perficiale nella definizione dei caratteri dei tanti per-sonaggi che incrociano le

di Michele Falcone

REGIA: Steven SpielbergSCENEGGIATURA: Lee Hall, Richard CurtisATTORI: Jeremy Irvine, Peter Mullan, Emily

Watson, David Thewlis, Benedict Cumberbatch, Stephen Graham

PRODUZIONE: Amblin Entertainment, The Kennedy/Marshall Company, DreamWorks

DISTRIBUZIONE: Walt Disney Company ItaliaPAESE: USA 2011DURATA: 146 Min

la scheda dei film - war horse

parentesi sull’animazione, con Le avventure di TinTin, grazie all’uso prestigioso della parformance-cap-ture, ritorna a raccontarci una storia epica, con un film che ha il sapore de-gli “altri tempi”, una storia classica dai risvolti dram-matici e dal lieto fine.

Prodotto dalla Touch-stone, la Disney per adul-ti, War horse é la storia dell’amicizia tra un ragaz-zo (Jeremy Irvine) e il suo cavallo di nome Joey; la Prima Guerra Mondiale viene mostrata attraverso il viaggio di questo cavallo, un’odissea di gioia e dolo-re, di grande amicizia com-plicità e avventura. “

War Horse rappresenta una delle più grandi storie di amicizia e di guerra nar-rata in un libro di grande successo trasposta anche in uno spettacolo teatra-le di altrettanto successo internazionale che ora è a

proprie esistenze con quel-la del magnifico stallone protagonista.

La regia di Spielberg so-pravviene a ogni leggerez-za di scrittura, costruendo un mosaico di carrellate di una toccante purezza de-scrittiva dense di fascino.

Alcune sequenze sono da antologia: in particola-re quella del galoppo di-sperato del cavallo in fuga attraverso le linee dei due schieramenti avversari, scontrandosi con quel filo spinato che separa e poi, meravigliosamente ri-uni-sce, con grande magia sce-nica, i nemici, coinvolgen-doli in un atto di pietà.

Un altro momento di grande cinema è offerto, senza dubbio, dal finale, momento topico del ritor-no a casa e del tanto ago-gnato desiderio di ritrovar-si ancora tutti insieme in un grande abbraccio riap-pacificatorio.