Puglia d'oggi numero 1

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Il 2012 è iniziato con i fuochi d’artificio per Tre- nitalia. Dall’entrata in vi- gore dei nuovi orari delle linee ferroviarie avvenute l’11 dicembre, è stato tut- to uno scoppio di prote- ste e critiche. Da Torino a Palermo, passando per Veneto, Umbria, Puglia e Calabria, Trenitalia ha ce- lebrato l’Unità d’Italia dei disservizi. Da Nord a Sud c’è sta- to un deciso rincaro del costo dei biglietti e degli abbonamenti, una miria- de di treni soppressi, una promozione pubblicitaria scadente e piena di con- traddizioni. Nel mirino l’intera of- ferta: dai Frecciarossa ai Frecciabianca, dai treni notte ridotti ai collega- menti tra Nord e Mezzo- giorno soppressi fino ai consueti ritardi dei regio- nali. In tutto questo, a pa- gare è soprattutto il Sud. Questa testata non riceve contributi pubblici 13 gennaio 2012 • anno III n. 1 nuova serie • 1 euro Settimanale a diffusione gratuita Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella PETRUZZELLI Fondazione, via al dialogo e la Carmen inaugura la stagione teatrale 2012 A PAG 6 BARI A rischio i finanziamenti per la costruzione del nuovo carcere A PAG 7 TRASPORTI - Martedì prossimo una riunione tra i Governatori e il Premier Monti Trenitagliata l’Italia: il Sud sempre più solo AMBIENTE E TURISMO Trivellazioni, un “no” da tutti A PAG 10 L’ELZEVIRO Tragica Sacra Famiglia di Fortunata Dell’Orzo Tempo di suicidi, a Bari. O di gente che si presenta al carcere, in carrozzella, per farsi arrestare pur di avere un tetto e un pasto al gior- no. La disperazione che le istituzioni non riescono a vedere e che la pietas civica ignora. Nel mito contempo- raneo, intessuto di immagi- ni e clic con il mouse, nasce una nuova tragica Sacra Famiglia: composta da ciò che resta dei vecchi nuclei plurigenerazionali, atomi dispersi senza più discen- denti o antenati. In memo- ria di Anna e Salvatore De Salvo: moglie e marito che la “politica” non ha visto e che la “societas” ha espun- to come due corpi estranei. Una storia che la rete globa- le ha già trasformato in leg- genda, senza tuttavia spie- gare come possano accadere simili tragedie, cariche di fato e pathos, come se a scri- verle fosse stato Euripide. L’EDITORIALE Per non essere trasformisti di Salvatore Tatarella * Qualche giorno fa Giandomenico Amen- dola, barese, sociologo ed acuto osservatore politico, ha scritto un bell´articolo sul Cor- riere del Mezzogiorno. Tema il trasformismo politico, fra leaderismo personale e tramonto dei partiti. Lo scritto, che meriterebbe in al- tra sede un ampio e approfondito dibattito, muove dall´annuncio di Michele Emiliano di voler fare una sua lista per le regionali. “Non sarà un taxi, ha promesso il Sindaco di Bari, ma - chiosa Amendola - forse sarà un autobus”. Il riferi- mento, anche se non esplicitato, ma abba- stanza chiaro, è al re- cente passaggio con Emiliano del Coordi- natore cittadino del Pdl e all´annunciato, e par- zialmente smentito, in- gresso di un consigliere di Fli nella giunta di Emiliano. I due episodi, a mio parere, non sono per nulla accomunabili, ma se una personalità di eccezionale valo- re e intelligenza come Amendola li ha acco- munati, è evidente che l´impressione che han- no trasmesso sia pro- prio questa. Non intendo occu- parmi della singola vicenda del Coordina- tore pidiellino, perchè non è affar mio, non è affar nostro. Non così il possibile ingresso di Fli nella Giunta di Emilia- no, che interessa mol- tissimo a me e a tutta intera la comunità di Fli, perchè, a comin- ciare da me, nessuno, qualunque sia il [...] A PAG 2 il corsivo di Enrico Ciccarelli Le dimissioni del sottose- gretario Malinconico (nomen omen) hanno destato un pub- blico dibattito a proposito della maggiore consapevolezza e so- brietà di questo Governo rispet- to al precedente, della necessità di una sempre maggiore tra- sparenza e così via. Tutto giusto, ma a noi il problema cruciale sembra un altro: questi che contribuiscono nascostamente a comprare la casa di Scajola o che pagano, sempre senza farlo sapere, vacanze extralusso, dove si posso- no trovare? Non dico una casa al Colosseo e un resort cinque stelle, ma anche una multiproprietà a Rosa Marina farebbe comodo. LIBERALIZZAZIONI Puglia in mezzo al guado A PAG 3 FOGGIA “Gino Lisa”, si fa sul serio A PAG 12 CERIGNOLA Movida: troppe risse in città A PAG 13 POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA www.pugliadoggi.it A PAG 4

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Il numero 1 di puglia d'oggi, in distribuzione il 13 gennaio 2012

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Il 2012 è iniziato con i fuochi d’artificio per Tre-nitalia. Dall’entrata in vi-gore dei nuovi orari delle linee ferroviarie avvenute l’11 dicembre, è stato tut-to uno scoppio di prote-ste e critiche. Da Torino a Palermo, passando per Veneto, Umbria, Puglia e Calabria, Trenitalia ha ce-lebrato l’Unità d’Italia dei disservizi.

Da Nord a Sud c’è sta-to un deciso rincaro del costo dei biglietti e degli abbonamenti, una miria-de di treni soppressi, una promozione pubblicitaria scadente e piena di con-traddizioni.

Nel mirino l’intera of-ferta: dai Frecciarossa ai Frecciabianca, dai treni notte ridotti ai collega-menti tra Nord e Mezzo-giorno soppressi fino ai consueti ritardi dei regio-nali. In tutto questo, a pa-gare è soprattutto il Sud.

Questa testata non riceve contributi pubblici

13 gennaio 2012 • anno III n. 1 nuova serie • 1 euro Settimanale a diffusione gratuita

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella

PETRUZZELLI

Fondazione, via al dialogoe la Carmen inaugura la stagione teatrale 2012

a Pag 6

BARI

A rischio i finanziamenti per la costruzione del nuovo carcere

a Pag 7

TRASPORTI - Martedì prossimo una riunione tra i governatori e il Premier Monti

Trenitagliata l’Italia:il Sud sempre più solo

AMBIENTE E TURISMO

Trivellazioni, un “no” da tuttia Pag 10

L’ELZEVIRO

TragicaSacra Famiglia

di Fortunata Dell’Orzo

Tempo di suicidi, a Bari. O di gente che si presenta al carcere, in carrozzella, per farsi arrestare pur di avere un tetto e un pasto al gior-no. La disperazione che le istituzioni non riescono a vedere e che la pietas civica ignora. Nel mito contempo-raneo, intessuto di immagi-ni e clic con il mouse, nasce una nuova tragica Sacra Famiglia: composta da ciò che resta dei vecchi nuclei plurigenerazionali, atomi dispersi senza più discen-denti o antenati. In memo-ria di Anna e Salvatore De Salvo: moglie e marito che la “politica” non ha visto e che la “societas” ha espun-to come due corpi estranei. Una storia che la rete globa-le ha già trasformato in leg-genda, senza tuttavia spie-gare come possano accadere simili tragedie, cariche di fato e pathos, come se a scri-verle fosse stato Euripide.

L’EDITORIALE

Per non essere trasformisti

di Salvatore Tatarella *

Qualche giorno fa Giandomenico Amen-dola, barese, sociologo ed acuto osservatore politico, ha scritto un bell´articolo sul Cor-riere del Mezzogiorno. Tema il trasformismo politico, fra leaderismo personale e tramonto dei partiti. Lo scritto, che meriterebbe in al-tra sede un ampio e approfondito dibattito, muove dall´annuncio di Michele Emiliano di voler fare una sua lista per le regionali. “Non sarà un taxi, ha promesso il Sindaco di Bari, ma - chiosa Amendola - forse sarà un autobus”. Il riferi-mento, anche se non esplicitato, ma abba-stanza chiaro, è al re-cente passaggio con Emiliano del Coordi-natore cittadino del Pdl e all´annunciato, e par-zialmente smentito, in-gresso di un consigliere di Fli nella giunta di Emiliano.

I due episodi, a mio parere, non sono per nulla accomunabili, ma se una personalità di eccezionale valo-re e intelligenza come Amendola li ha acco-munati, è evidente che l´impressione che han-no trasmesso sia pro-prio questa.

Non intendo occu-parmi della singola vicenda del Coordina-tore pidiellino, perchè non è affar mio, non è affar nostro. Non così il possibile ingresso di Fli nella Giunta di Emilia-no, che interessa mol-tissimo a me e a tutta intera la comunità di Fli, perchè, a comin-ciare da me, nessuno, qualunque sia il [...]

a Pag 2

il corsivo

di Enrico Ciccarelli

Le dimissioni del sottose-gretario Malinconico (nomen omen) hanno destato un pub-blico dibattito a proposito della maggiore consapevolezza e so-brietà di questo Governo rispet-to al precedente, della necessità di una sempre maggiore tra-sparenza e così via.

Tutto giusto, ma a noi il problema cruciale sembra un altro: questi che contribuiscono nascostamente a comprare la casa di Scajola o che pagano, sempre senza farlo sapere, vacanze extralusso, dove si posso-no trovare?

Non dico una casa al Colosseo e un resort cinque stelle, ma anche una multiproprietà a Rosa Marina farebbe comodo.

LIBERALIZZAZIONI

Puglia in mezzo al guadoa Pag 3

FOGGIA

“Gino Lisa”, si fa sul serioa Pag 12

CERIGNOLA

Movida: troppe risse in cittàa Pag 13

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2 venerdì 13 gennaio 2012In primo piano

Puglia d’oggiFondato nel 1959

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Questo periodico èassociato all’Unionestampa periodica italiana

[...] suo nome e la po-sizione che occupa, può pensare di arrogarsi il diritto di decidere in so-litudine o in una ristretta cerchia una svolta tanto significativa. Parliamone, dunque, apertamente e a lungo. Nelle sedi compe-tenti ma anche pubblica-mente.

Cominciamo dagli schieramenti e dalle tra-dizionali classificazioni di destra, sinistra e centro, che ancora sembrano di-videre gli italiani, sebbene pochi oggi siano in grado di definire con accettabi-le chiarezza chi e cosa sia di sinistra, di destra e di centro.

Confesso che a me queste distinzioni suona-no ormai false, pretestuo-se e superate.

Chiarisco subito che a me, e a molti altri, non fa velo l’ipotesi che uomi-ni e partiti, con diverse e opposte storie e culture politiche, possano oggi fare un tratto si strada in-sieme.

Situazioni eccezionali possono ben prefigurare soluzioni eccezionali.

Mi sembrerebbe un errore grave situare nella categoria dei trasformisti quei dirigenti politici e quei partiti che, rischian-do anche l’impopolarità e il fuoco amico, siano ca-paci, nei momenti gravi, di anteporre l’interesse generale al loro partico-lare.

Amendola, però, non si riferiva alla vicenda na-zionale, ma a quella bare-se. Non alla maggioranza che sostiene Mario Monti, ma a quella che si inten-derebbe allargare, per raf-forzare Michele Emiliano.

Le due situazioni sono paragonabili?

A essere sinceri, direi subito di no.

A Bari, è vero, ci sono molti problemi gravi e seri, alcuni dei quali irri-solti da decenni, ma non mi pare che ciò rappre-senti un’emergenza isti-tuzionale.

Di immediato ingresso in Giunta, pertanto, non è nemmeno il caso di par-larne. Allo stato non sus-sistono le condizioni.

Emiliano, tuttavia, me-rita grande attenzione. Lo affermo con convinzione, nonostante il giudizio,

allo stato, non totalmente positivo sul suo sindaca-to.

Per ben altre ragioni, Emiliano rappresenta una novità e un punto di rottura con vecchie e screditate logiche del pas-sato.

Posso sostenerlo a ra-gion veduta, perchè già dal lontano 2004, sia pure solo teoricamente, insie-me ad altri dirigenti di An, valutammo la possibili-tà che Emiliano potesse guidare una coalizione di centro destra.

Negli anni che seguiro-no, in più di una occasio-ne, anche solitariamente, ho condiviso alcune delle scelte più importanti e controverse di Emiliano Sindaco, come quelle che lo hanno visto contrario alla Cittadella della Giu-stizia o alle case della Di-fesa sulle aree inedificabi-li dell’aeroporto militare di Palese.

C’è più di una ragione per ipotizzare che anche Emiliano possa essere parte rilevante di quei nuovi schieramenti poli-tici, che già si intravedono e che, forse, matureranno con le prossime elezioni politiche e regionali.

In questa prospettiva si può cominciare a saggia-re il terreno.

Noi abbiamo molte idee e molti progetti da portare in dote. Se ci in-tenderemo, un percorso condiviso si potrebbe an-che cominciare a ipotiz-zare. Ma, è bene intender-si subito, può essere solo una sperimentazione se-ria, costruita su confronti di qualità, proposte con-crete e obiettivi certi, che richiedono impegno, pro-fessionalità e tempi non brevi, anche per essere compiutamente spiegata all´opinione pubblica.

Un approccio diverso da questo non è nemme-no ipotizzabile. Nessuno, nè fra noi, nè fra gli ami-ci di Emiliano, pensi che tutto si possa risolvere con uno o più incontri riservati, con questo o quell´altro dirigente, o, peggio, con la cessione di un assessorato e/o di qualche altro incarico di-rigenziale o di sottogover-no. Fli è nato per altro.

* Parlamentare europeoPres. Ass. Naz.le Fli

Per non esseretrasformisti

l’editoriale - di salvatore tatarella

Una delle caratteri-stiche del costume na-zionale è quella di alter-nare lunghe stagioni di lassismo e i n d u l g e n z a a periodiche fiammate di rigore draco-niano. Se ne vede un rifles-so nelle on-date emotive dell’opinio-ne pubblica, che passano dallo sdegno e dall’ese-crazione per l’evasione fiscale dei ric-chi alla rabbia contro Equitalia.

Riteniamo che non sia difficile fissare dei palet-ti di equilibrio: non c’è dubbio che nell’azione di Equitalia, a parte gli atti criminali di funzionari infedeli, ci sono stortu-re concettuali che vanno rimosse: deve sussiste-re una proporzione fra il credito da recuperare e il danno inflitto al debitore.

Pignorare e vendere all’asta una casa, specie se prima abitazione, per rientrare di mille euro appare obiettivamente spropositato, così come

l’applicazione di tassi di interesse usurari sui ritar-di nei pagamenti. In ge-nerale ci si aspetterebbe che Equitalia si comporti come ciascuna persona di

buonsenso fa nei confronti del proprio debitore: ha senso pigno-rare i mac-chinari a un artigiano, se la prosecu-zione della sua attività è la conditio sine qua non perché possa onorare i suoi

debiti? Detto questo, non

è ozioso ricordare che Equitalia è Stato, e che accanto a pochi casi me-ritevoli di comprensione e solidarietà, la sua azio-ne è rivolta nella stragran-de maggioranza a contri-buenti infedeli, a persone cioè che si sono sottratte ai propri doveri nei con-fronti della collettività.

Circostanze che non solo impediscono qual-siasi comprensione o simpatia verso gli atti terroristici ed intimida-tori, siano essi di matrice mafiosa o eversiva, a cui è stata fatta segno Equita-

lia, ma impongono di non abbandonare, pur con i necessari correttivi, la via del rigore.

Non è lontano il tempo in cui ricevere un accerta-mento dal fisco era una specie di pas-seggiata, fra ricorsi di pri-mo e secon-do grado alle compiacenti Commissioni Tributarie e vari sistemi di elusione e occultamento dei propri ce-spiti.

Che sia un rigore ben t e m p e r a t o è l’auspicio di tutti; ma cerchiamo di non dimen-ticare che l’Italia è un Pa-ese con tassi di evasione

fiscale giganteschi e che, a differenza di quanto ac-cade negli Stati Uniti e nel Nord Europa, si tratta di un comportamento illeci-to che, a meno di toccare punte clamorose, non de-

termina con-seguenze pe-nali (e quindi non prevede r e c i d i v e ) . Che in que-ste condi-zioni il fisco (che è natu-ralmente te-nuto a proce-dere secondo correttezza e ragionevo-lezza, al pari di tutti gli

altri poteri pubblici) in-cuta finalmente un po’ di timore non ci sembra una notizia pessima.

Due no dal palazzo del-la Consulta ai referendum sulla legge elettorale: i giudici della Corte Costi-tuzionale hanno dichia-rato infatti inammissibili tutti e due i quesiti refe-rendari relativi alla abro-gazione, totale o in alcune parti, della legge elettora-le attualmente in vigore.

“La Corte Costituzio-nale -si legge nella nota di palazzo della Consulta - ha dichiarato inammis-sibili le due richieste di referendum abrogativo

riguardanti la legge 21 di-cembre 2005 numero 270 (Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica)”.

I giudici sono arrivati alla sentenza dopo esser-rimasti chiusi in camera di consiglio per oltre nove ore.

Dure le reazioni da parte dei promotori refe-rendari, primo tra tutti Di Pietro che ha parlato di “scempio della democra-zia” scagliandosi contro il

Quirinale.Ma chiacchiere a parte,

adesso resta pesantemen-te in piedi il problema di una legge che, a sentire la gran parte dei politici di tutti gli schieramenti, è da riformare.

Stop ai referendum,ora tocca ai Partiti

riforma della legge elettorale

Messo nel cassetto il referendum, dunque, ora tocca al Parlamento met-tere mani ad una legge che slega i cittadini dagli eletti e che ha portato ad uno dei punti più bassi della storia repubblicana italiana.

E’ tempo di ripensare ad una nuova legge, che metta al centro di tutto il cittadino, che rinforzi (o meglio ricostruisca) il le-game tra eletto ed eletto-re, che garantisca stabilità ai governi, che garantisca accesso meritocratico alle cariche.

Abbiamo poco più di un anno di tempo.

Roberto Mastrangelo

Palazzo Montecitorio

Deve sus-sistere una p r o p o r -zione tra il

credito da recuperare ed il danno inflitto al debitore, così come l’applicazione di tassi di interesse usurari sui ritardi

Non dimen-t i c h i a m o che l’Italia è un Paese

con tassi di evasione fiscale giganteschi e che si tratta di un com-portamento che non determina conseguen-ze penali

di Enrico Ciccarelli

Ma Equitaliaè lo Stato

IL MALCOSTUME ITALIANO - Che ci sia un rigore temperato è interesse di tutti

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venerdì 13 gennaio 2012 3In primo piano

La madre di tutte le riformeMazzolare i tassisti e lasciare indisturbati gli oligarchi dell’energia è fin troppo facile

LIBERALIZZAZIONI - Quelle messe da parte dalla manovra finanziaria potrebbero essere riproposte entro breve tempo

A parte i tassisti, il fronte più caldo delle liberalizzazioni in cantiere è quello dei negozi, i cui orari sono stati liberalizzati. Un provvedimento con cui l’Ita-lia si adegua alle scelte fatte da Francia, Spagna e Portogallo e lascia il fronte dei Paesi più re-strittivi, come Germania, Belgio

e Finlandia. Già questa differenza spie-

ga che non esiste una scelta in assoluto preferibile; il benefi-cio maggiore lo ricaveranno i consumatori e in prospettiva gli utenti, che potranno armoniz-zare meglio i propri di tempi di lavoro con i tempi di consumo

(mentre resta aperta la spinosa questione dell’orario di apertu-ra degli uffici pubblici). I pesi potrebbero però ricadere sul commercio di prossimità, cioè su quella rete di piccoli eserci-zi commerciali che già ora non usufruiscono appieno delle possibilità di apertura offerte dalla legge e dalle delibere degli Enti Locali. Un dato che è anche conseguenza della particolare frammentazione ed inefficienza della rete commerciale italia-na, la cui pletoricità comporta anche dinamiche inflattive di

una certa consistenza. In tempi di stagnazione dei consumi, il rischio è che la liberalizzazio-ne favorisca soltanto la grande distribuzione, in grado di orga-nizzarsi per orari di apertura più estesi e quindi di ridurre ulte-riormente la quota di consuma-tori che si rivolge al negozio di vicinato. Si tratta di un proble-ma complesso, che fa discutere in tutto il mondo. Anche qui, però, la svolta liberista rompe una lunga stagione ciecamente protezionistica a difesa dell’esi-stente.

Il commercio: serrandeaperte oppure chiuse?

il fronte più caldo

Come per molti altri settori, la Regione Puglia di Nichi Vendola sembra avere, in materia di com-mercio, poche idee ben confuse.

Nel momento d’oro della grande distribuzio-ne, quando grandi gruppi italiani ed esteri vedeva-no nel Mezzogiorno ed in Puglia un territorio ideale per centri com-merciali e grandi empori monomarca, la Regione ha adottato una tattica ostruzionistica, che lesi-nava in modo occhiuto le autorizzazioni e le aper-ture, a tutela –si disse- della rete commerciale autoctona. Recentemen-te è arrivata invece una maggiore disponibilità; peccato sia concomitan-te con una fase di radi-cale ripensamento degli investimenti.

In tempi di recessio-ne è difficile immaginare elefantiaci ipermercati nel Mezzogiorno, dove non solo i consumi sono depressi dalla crisi, ma bisogna recuperare lo svantaggio competitivo delle distanze e delle in-frastrutture di trasporto (anche –ironia della sor-te- per quelle merci che passano dal Mediterra-neo, ma vanno a scarica-re ad Amburgo o a Rotter-

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti

Su internet se la sono cavata con una battuta: “Ai farmacisti la massoneria, la Trilaterale e la Fondazio-ne Bidelberg gli fanno un baffo”. Ma la vicenda delle liberalizzazio-ne che il Go-verno Monti è stato costretto ad espungere dalla mano-vra Salva Ita-lia, anche se si appresta a riproporle con r innovel lato vigore, è em-blematica ed esemplifica-tiva della situazione del Pa-ese. Storicamente in Italia il concetto di cittadinanza non è mai giunto a matu-razione; il fatto che l’equi-librio del dopoguerra sia

stato garantito da due forze politiche come la Demo-crazia Cristiana e il Partito Comunista, che cercavano la propria fonte di legitti-mazione in luoghi diversi

dallo Stato (la Chiesa catto-lica e l’Unio-ne Sovietica) ha favorito la crescita spro-positata dei “corpi inter-medi”. Lo strapotere dei partiti, l’enor-me ruolo dei sindacati e delle associa-zioni di cate-goria, la so-

stanziale intangibilità degli Ordini professionali (com-preso quelllo, tutto italiano ed anomalo, dei giornalisti) è andata di pari passo con la moltiplicazione delle as-sistenze e delle previdenze,

la selva delle esenzioni e dei regimi separati, le pri-vative, le sinecure e in ge-nerale le caste di cui l’Ita-lia abbonda. Sono noti ed evidenti i frutti avvelenati di questo tratto del costu-me nazionale: una geronto-crazia che non ha paragoni in Occidente (un quarantenne, che negli Stati Uniti sarebbe c o n s i d e ra t o quasi un an-ziano, in Italia è uno sbarba-tello alle pri-me armi), una selva presso-ché invalicabile di barrie-re all’ingresso nel mondo del lavoro e dell’impresa, un rallentamento fin qua-si alla stasi dell’ascensore sociale. La vecchia battuta per cui il prerequisito per diventare notai o farmaci-sti era nascere figli di notai o farmacisti è ormai di-ventata una precisa analisi sociologica. Naturalmente esistono anche i correlati

pesi del liberismo e della deregulation, che trovano le loro punte di maggiore gravità in una possibile ri-duzione delle tutele per i consumatori-utenti e nei danni che un’accelera-

zione indot-ta potrebbe produrre in un sistema complessiva-mente lento (se uno sta-tunitense in media cambia nella sua vita sedici abita-zioni e un ita-liano quattro, si può capire che i flussi

di mobilità occupaziona-le sono un po’ più difficili da noi). È altrettanto vero, come nota Antonio Poli-to che c’è un problema di equità anche nelle libera-lizzazioni: mazzolare i tas-sisti e lasciare indisturbati gli oligarchi dell’energia è troppo facile. Ma l’uni-ca cosa che non possiamo permetterci è lasciare le cose come stanno.

La vicenda delle libe-ralizzazioni che il go-

verno Monti è stato costretto ad espunge-re dalla manovra Sal-va-Italia è emblema-tica della situazione del Paese

Sono noti ed evidenti i frutti av-velenati di

questo tratto del costu-me nazionale: una ge-rontocrazia che non ha paragoni in Occidente. I quaran-tenni sono sbarbatelli

La Puglia tra le Regioni che ricorreranno alla Corte Costituzionale

dam). Dalla Capitanata al

Salento, sono diversi gli investimenti a rischio ri-pensamento.

Per non pensare agli investimenti già in corso e sui quali bisogna valu-tare eventuali passi in-dietro (con conseguente perdita di denaro).

Come ciliegina sul-la torta, la Puglia è fra le Regioni che ricorrerà alla Corte Costituzionale con-tro l’articolo 31 della ma-novra Salva Italia, quella

riguardante la liberalizza-zione degli orari di aper-tura.

La ragione giuridica è che la norma, pur nomi-nalmente orientata alla tutela della concorrenza, che è materia di compe-tenza governativa, riguar-da in realtà il commercio, materia disciplinata inve-ce dalla Regioni.

Finora la Puglia non è stata molto fortunata, in materia di interventi della Consulta; ma non è detto che questa volta

non abbia miglior sorte. Resta da capire quale

punto di equiibrio Ven-dola e i suoi assessori tro-veranno fra innovazione e conservazione.

Anche dal punto di vi-sta degli orari, per esem-pio in materia di aper-ture domenicali, ogni Comune fa a modo suo, e questo finisce per cre-are disorientamento fra i consumatori e concor-renza sleale fra gli opera-tori.

Enrico Ciccarelli

di Enrico Ciccarelli

Puglia in mezzo al guadoCOSA FA LA REGIONE - Dalla Capitanata al Salento sono diversi gli investimenti a rischio ripensamento

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4 venerdì 13 gennaio 2012RegioneTRASPORTI NEL CAOS - Italia tagliata in due da scelte penalizzanti per il Sud

Inizio d’anno col bottoper Trenitalia in Puglia

Inizio d’anno con i botti per Trenitalia. Dall’avvio dei nuovi orari delle linee ferroviarie av-venute l’11 dicembre, è stato tutto uno scoppio di proteste e critiche. Da To-rino a Palermo, passando per Veneto, Umbria, Pu-glia e Calabria, Trenitalia ha celebrato l’Unità d’Ita-lia dei disservizi.

Che gli italiani non prendano subito bene i cambiamenti si sa, ma questa volta l’ex FS ha esagerato. Da Nord a Sud c’è stato un aumento spropositato del costo dei biglietti e degli abbona-menti, una serie di treni soppressi, senza contare la scarsa trasparenza sul-le promozioni pubblici-tarie.

Nel mirino di asso-ciazioni di pendolari, presidenti di Regione e organizzazioni sindacali è finito l’intera offerta di

di Andrea Dammacco

La stazione centrale di Bari

“Mi fa piacere che quelle che sem-bravano poche voci stonate adesso stiano diventando un vero coro: Treni-talia ci ha proprio stufato”, così Peppi-no Longo (Udc), che da mesi protesta per le decisioni delle Ferrovie dello Stato.

“Ci hanno schiaffeggiati - prosegue Longo - sbeffeggiati, presi in giro più di una volta, penalizzati e trattati come cittadini di serie B. Adesso basta, non ne possiamo davvero più del gioco delle tre carte che Moretti sta metten-do in atto da qualche tempo a questa parte nei confronti della Puglia”.

“Il governo Vendola non ci sta a far fare alla Puglia la parte della Cene-rentola d’Italia per quanto riguarda i trasporti. E Trenitalia se ne accorgerà nelle prossime ore.

La Regione non lascerà intenta-ta alcuna azione affinché Trenitalia metta fine a questa persecuzione nei confronti del Sud e della Puglia fatta di soppressioni di treni, rincari dei bi-glietti e discriminazioni tra i viaggia-tori”. Così una nota dei capigruppo in Consiglio regionale de La Puglia per Vedola, Angelo Disabato, e di Sinistra ecologia e libertà, Michele Losappio.

Un coro di proteste contro Trenitaliapugliesi sbeffeggiati e trattati come cittadini di serie b

Un documento con la quantificazione dei dan-ni causati dal maltempo in Puglia da inviare alla Giunta regionale, insie-me alla richiesta (avan-zata da tutti i consiglieri) di convocare un incontro con i parlamentari pu-gliesi per affrontare i pro-blemi rappresentati dalle disposizioni nazionali in materia. Questo l’impe-gno assunto dall’assesso-re regionale alla Protezio-ne civile Fabiano Amati, a margine della riunione con i capigruppo in V commissione consiliare.

L’incontro era stato

convocato a seguito del-la proposta bipartisan di Pd e Pdl, di chiedere al governo nazionale il ri-conoscimento dello stato di calamità naturale.

Una richiesta che però - come ha spiegato Ama-ti – “si scontrerebbe con l’attuale legge nazionale, che costringe le Regioni a far fronte da sole alle emergenze, attraverso l’aumento delle tasse”.

Nel corso della riu-nione, l’assessore ha ascoltato gli interventi dei consiglieri presenti. “Contrario a qualsiasi aggravio della pressione

No bipartisan a nuove tasse per le emergenze

stato di calamita’ naturale?fiscale” il capogruppo di Sel Michele Losappio; dello stesso parere An-gelo Disabato (PpV) che si è detto favorevole alla proposta di “chiedere l’intervento del governo nazionale”.

Due le proposte di De-caro (Pd): “individuare gli interventi prioritari con la stima dei finan-ziamenti”, e “valutare, in fase di variazione di Bilancio, la possibilità di destinare alle calamità naturali, parte dei fondi derivanti dall’Irba”.

Per Domi Lanzilotta (Pdl) invece, è necessa-rio che “la Regione adotti una legge che consenta di individuare i criteri per l’assegnazione delle risorse necessarie”.

to, l’aereo.Inoltre, mentre l’azien-

da annuncia l’amplia-mento dell’offerta sull’Al-ta Velocità e promuove la nuova configurazione (executive, business, pre-mium e standard) esplo-dono le polemiche sulla “quarta classe”: a tornare alla vecchia definizione e a ridicolizzare il termine “livello” (come ha deciso Trenitalia di definire le nuove categorie) è stato per primo il Presidente toscano Rossi, seguito dai tanti che hanno denun-ciato l’impossibilità, per chi la utilizza, di accede-re ad una serie di servizi (per esempio la carrozza ristorante), per finire con le più recenti accuse di razzismo – respinte con

Trenitalia: dai Freccia-rossa ai Frecciabianca, dai treni notte ridotti ai collegamenti tra Nord e Mezzogiorno soppressi fino ai consueti ritardi dei regionali.

Lo scandalo vero che Trenitalia sta operando, si riconosce nel tagliare in

due l’Italia, nello spingere verso la marcia a doppia velocità di Nord e Sud. Si nota benissimo nella cre-azione di due hub a Roma Termini e a Bologna, nelle cui stazioni terminano le corse dei treni notte pro-venienti rispettivamente da Sicilia e Calabria e dal-

la Puglia, proseguendo a bordo delle Frecce. Treni-talia si difende afferman-do che questa soluzione evita il taglio di questi convogli, penalizzati da un crollo vertiginoso di viaggiatori e ricavi. Qual-che dubbio sulle afferma-zioni di Trenitalia sorge. Non tanto circa la veridi-cità del crollo dei ricavi ma piuttosto verso quello che esiste alle spalle del segno meno nei bilanci. Ad esempio il gruppo fer-roviario ha appena inve-stito 500 milioni di euro in nuovi convogli Freccia-rossa e spende tanti altri milioni di euro in pub-blicità (spesso dal dubbio gusto). Di fronte a questo ci si domanda se non sia meglio, anziché investire su nuovi vagoni, ripensa-re a un miglioramento dei servizi delle linee e dei convogli esistenti così, anche, da aumentare la competitività con l’altro grande mezzo di traspor-

Alta velocità, al sud è utopia

energia dal Gruppo – per il filmato promozionale che ritrae la famiglia di immigrati, “sostituito per non alimentare sterili po-lemiche” come ha dichia-rato il Gruppo ferroviario.

Se quanto esposto non basta a far, quantomeno, strabuzzare gli occhi, è nostro dovere riprende-re la questione del costo dei biglietti riportata nel numero precedente del giornale. Avevamo parla-to del prezzo esorbitante dei treni notte che dalla Puglia arrivano nel Nord del Paese, per cui Treni-talia aveva dichiarato di riabbassare i prezzi dal 23 dicembre. Ad oggi ciò non è avvenuto e i prezzi restano alti (ad esempio il Lecce-Milano di seconda classe costa 94 euro, ed è il più conveniente tra le soluzioni). Per questo e per altri disservizi l’As-sessore ai Trasporti della Regione Puglia Guglielmo Minervini e il Presiden-te della Regione Vendola spingono per dialogare col Governo al fine di tro-vare una soluzione. L’in-contro avverrà il 17 gen-naio durante l’assemblea prevista con i Presidenti di Regione del Sud e il Presidente Monti. La spe-ranza è che facciano capi-re che la Puglia e tutto il Sud non sono dei binari morti.

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venerdì 13 gennaio 2012 5Regione

La lotta all’abusivismo edilizio è il tema che il governo regionale sta affron-tando la quinta Commissione attraverso uno schema di disegno di legge che con-tiene le “norme in materia di funzioni regionali di prevenzione e repressione dell’abusivismo edilizio”.

L’assessore all’urbanistica Barbanen-te, ascoltata in commissione, ha puntato il dito contro un fenomeno largamente presente nella nostra Regione, come è emerso dall’analisi effettuata dagli uffici regionali.

“Proprio negli ultimi anni – ha detto - è stata svolta un’attività sistematica di monitoraggio e schedatura degli abu-

si, con riferimento agli anni dal 2008 in avanti”.

In Puglia ci sono alcune gravi criticità riferibili all’azione amministrativa degli enti preposti alla vigilanza urbanistico-edilizia. Fra queste, una delle principali è l’entità del fenomeno oltre che la con-statazione che negli anni non vi sia stata alcuna regressione. Poi c’è da considera-re la tardiva e spesso inefficace esecuzio-ne dei provvedimenti sanzionatori che dispongono demolizioni o rimozioni, oltre che le difficoltà economiche delle amministrazioni, che ne rendono im-possibile l’esecuzione. Da qui l’esigenza del progetto di legge in esame.

Legge sull’abusivismo edilizioobsoleta e spesso inapplicata

allo studio in commissione una riforma della materia

Un anno di luci ed ombreUna media di quasi 3

sedute consiliari al mese (34), 41 leggi approvate più un’iniziativa alle Ca-mere, 86 ordini del giorno presentati, il Consiglio re-gionale pugliese dà i nu-meri del 2011 e sono po-sitivi. “L’anno trascorso ha visto un significativo incremento delle sedute: dal 1990, solo nel 1993 e nel 1994 è stata superata quota 30”, ha sottolinea-to il presidente Onofrio Introna, illustrando ai

giornalisti dati e risultati, insieme ai componenti dell’Ufficio di Presidenza: i vicepresidenti Antonio Maniglio e Nino Marmo e i consiglieri segretari An-drea Caroppo e Giuseppe Longo.

“Il Consiglio regionale ha lavorato molto e così le commissioni. Molte le leggi approvate, alcune davvero importanti”. Il presidente ha ricordato l’adozione del piano di rientro sanitario, l’istitu-zione dell’Autorità idrica pugliese, la legge sulla

“Il governo precedente ed anche questo governo, a dire la verità hanno ri-chiesto alla Puglia il bloc-co del cento per cento del turn over”. È quanto ha affermato l’ assessore alla

Sanità Tommaso Fiore a proposito della corsa al pensionamento di tanti dipendenti degli ospedali pugliesi ed alla necessità di coprire i posti lasciati vacanti per garantire i li-velli essenziali di assisten-za (LEA). La manovra del

Turn-over, altre deroghe richieste dall’Assessore

Bari - La sede della Giunta Regionale

governo tecnico ha dato gas alla fuga del persona-le sanitario. Il numero di richieste di pensione si è triplicato passando da 516 a 1777 a cui si devono ag-giungere le 1700 previste per il 2012.

D ’ a l t r a parte Fiore ha reso nota la disponibilità del Ministro alla Salute Re-nato Balduzzi a rinegozia-re il piano di rientro per quanto riguar-da l’aspetto della provvi-sta di personale. Si riapre lo spiraglio chiuso dall’ex ministro Fazio in visita in Puglia lo scorso anno, che ha di fatto negato la proposta pugliese di bloc-care il turn over per non

più dell’ottanta per cento. Nell’attesa della rinego-ziazione “provvederemo a fare alcune centinaia di as-sunzioni mirate” continua l’ assessore.

Soddisfat-to il capo-gruppo del Pdl alla Re-gione Puglia, Rocco Palese “Sarebbe il caso – dice – di istituire una cabina di regia presso l’assessorato, magari con la parteci-pazione di Sindacati e

rappresentanti delle ASL, per fare costantemente il punto sulla situazione del personale da sostituire e fare in modo che se vanno in pensione 10 infermie-ri vengano sostituiti con

altri 10 infermieri e non con personale in ruoli non sanitari. In caso contrario non si risolverebbe asso-lutamente nulla e, anzi, si continuerebbe a perdere tempo, ad assumere per-sonale che non serve a ga-rantire i Livelli Essenziali di Assistenza, ma solo ad aumentare i costi del servi-zio sanitario. Quella di Fio-re rappresenta un’apertura alla proposta, avanzata da tempo da esponenti del PDL levantino di procede-re con i concorsi nelle Asl pugliesi e chiedere una de-roga al governo. Il blocco del turn over riguarda un po’ tutto il pubblico impie-go e incombe anche sulla sanità, per di più in Puglia è previsto dal piano di rien-

tro. “È pur vero – continua - che abbiamo la respon-sabilità di garantire i livel-li essenziali di assistenza per cui non incorreremo nell’ errore di considerare l’ equilibrio economico fi-nanziario al primo posto. Intanto quattrocento tra medici, infermieri e diri-genti amministrativi sono pronti ad essere assunti in Puglia”.

Una dichiarazione co-raggiosa dell’ assessore, a distanza di pochi giorni dall’ approvazione roma-na del piano di rientro sanitario. E’ l’impegno della Regione necessario a tamponare l’emorragia di personale sanitario pronto a passare dal camice alla camicia. Da letto.

Il numero di richieste di p e n s i o n a -mento si è

triplicato. Intanto c’è la disponibilità del Gover-no nazionale a rinego-ziare il piano di rientro per quanto riguarda il personale

LA REGIONE NEL 2011 - Riduzione dei Consiglieri, sforbiciata all’assegno di fine mandato, meno missioni

semplificazione e qualità della normazione, la pro-posta di legge alle Came-re per vietare la ricerca di idrocarburi in mare e la riduzione dei consiglieri, con la modifica in prima lettura dello Statuto re-gionale.

Ma quello che va sot-tolineato è come il 2011 abbia segnato l’avvio della “stagione dell’au-toriforma istituzionale – ha ricordato Introna - a valere dalla prossima legislatura, il numero dei consiglieri è stato intanto portato da 70 a 60, quel-lo degli assessori da 14 a 12 e i componenti ester-ni della Giunta a non più di un quarto, quindi al massimo 3. Ulteriori ri-duzioni potranno venire col consenso dell’intera Assemblea”.

La parola d’ordine è sobrietà, con una ridu-zione delle ferie e la can-cellazione dei privilegi.

“Vogliamo essere sempre meno casta - sot-tilinea Introna - e sem-pre più società civile e in questa direzione vanno le decisioni assunte a tarda notte dall’Assemblea nel-la manovra di bilancio, su iniziativa di tutti i ca-pigruppo e d’intesa con l’Ufficio di Presidenza”. Dalla prossima legislatu-

ra i vitalizi dei consiglieri regionali scompariran-no, si passerà al sistema previdenziale contribu-tivo, il godimento della quiescenza viene fissato inderogabilmente ai ses-sant’anni d’età, l’assegno di fine mandato scende-rà a 5 mensilità (una per ogni anno di legislatura) dalle attuali 12 mensilità.

Entro Pasqua un re-golamento disciplinerà il trattamento economico e previdenziale dei consi-glieri regionali, allinean-dolo sempre più a qual-

di Roberto Mastrangelo

SANITA’ - Si riapre lo spiraglio chiuso dall’ex ministro Fazio lo scorso anno

Tommaso Fiore - Assessore regionale alla Sanità

di Maria Pia Ferrante

Non sempre è vero che lavorare con le pub-bliche amministrazioni significa pagamento as-sicurato. Anzi, spesso è vero il contrario. Tempi lunghi, troppo lunghi, e spesso inadempiente delle amministrazioni nei confrontid ei forni-tori sono una delle prin-cipali voci di criticità dell’economia.

Soprattutto nella sa-nità. I tempi di paga-mento da parte delle Asl

ai propri fornitori sono troppo lunghi e i ritardi, in un momento come questo, non vanno bene.

“Oggi otto imprese su dieci hanno problemi a pagare, a loro volta, fornitori e dipendenti, e i soggetti pubblici non possono languire nel saldare i propri conti: è un dovere anche etico essere celeri, il più pos-sibile”.

Così il consigliere Franco Pastore (Misto).

.

Basta ai ritardi nei pagamenti regionali

crisi per i fornitori delle amministrazioni

siasi lavoratore.Tagliate anche le mis-

sioni fuori regione per i Consiglieri (dagli oltre 45mila euro del 2009 ai 17.292 del 2001) e delle missioni continuative dei dipendenti (da più di 1 milione e mezzo di euro a poco più di 1 milione per gli attuali 86 missionari), anche se qui ancora mol-to si può fare per rispar-miare.

Altro problema che segnerà l’agenda politi-ca delle prime settimane del 2012, il “no” corale ed unanime alle trivellazioni e a qualsiasi autorizza-zione allo sfruttamento di idrocarburi in Adriati-co

“È stato un 2011 di

luci ed ombre per la Pu-glia”, ha notato Introna. In positivo: la crescita del Pil (0,3%), degli occupati (+ 25mila, il miglior dato in Italia) e dell’export. Tra le preoccupazioni, l’eso-do di medici e infermieri, per sfuggire alle norme restrittive introdotte dal-la manovra correttiva”.

Qualcosa si è fatto. Molto si può ancora fare, per rendere la Regione Puglia virtuosa. A co-minciare dagli incarichi esterni e da una maggior trasparenza nelle proce-dure concorsuali, senza contare nuovi sforzi che devono e possono essere fatti per ridurre ancora i costi della politica pu-gliese.

Page 6: Puglia d'oggi numero 1

6 venerdì 13 gennaio 2012Bari

Fondazione, via al dialogoMichele Vinci: “Il coinvolgimento delle aziendeper la cultura da noi è un fatto non comune”

PETRUZZELLI - C’è la volontà di stringere un rapporto duraturo tra imprese, Confindustria e Fondazione teatrale

Una volta si fa-cevano le feste in casa. Specie quelle “ricordevoli”come Na-tale o Pasqua o i com-pleanni. Ci si ritrovava in trenta o quaranta (fra parenti e vicini) e ov-viamente le sedie non bastavano mai. Per que-sto, la raccomandazio-ne finale dell’invito era: “portatevi le sedie”.

Arrivava dunque l’al-legra processione in cui le donne di solito porta-vano piatti e vassoi e gli uomini coppie di sedie, quelle di legno della cu-cina, impagliate o sem-plici, un paio per spalla.

A pochi giorni dalla prima della nuova sta-gione lirica del Petruz-zelli si sparge, con il con-seguente panico, una voce: il gruppo di azien-de che ha eseguito i lavo-ri di ristrutturazione del teatro (la Sac spa) avan-za sei milioni di euro per le poltrone del teatro e ne ha chiesto il seque-stro. Prima ancora di fare un giro di telefonate per verificare che cosa realmente stia accaden-do, il sistema mediatico locale (con ovvie rica-

dute nazionali) ipotizza già una Carmen con la gente seduta per terra o in piedi, guardando in-vidiosa gli orchestrali, gli unici a poter accomoda-re gli opimi lombi su un qualche supporto.

I detrattori del Petruz-zelli, i nemici personali di Giandomenico Vac-cari e i cretini sghignaz-zano felici come Tafazzi quando si prende a bot-tigliate sul sacro scrigno. In realtà le cose stanno diversamente.

C’è solo, agli atti, una richiesta di sequestro sulla quale il giudice dovrà deliberare nel di-cembre del 2013. Nessun atto esecutivo dunque. Nessun pericolo vero di assistere alla Carmen come se fossimo a fare un pic nic a Mercadante.

Sono vicende di cui la Fondazione non ha e non avrà alcuna respon-sabilità e per le quali do-vrà rispondere, se sarà il caso, il Ministero dei Beni Culturali. Nessuno, insomma, dovrà portarsi le sedie da casa. Alme-no sino a dicembre del 2013…

f.d.o.

Nessuno dovrà portarsi la sedia

il retroscena

In dieci giorni, venti imprese aderenti a Con-findustria Bari e Bat han-no aderito all’appello del loro presidente Michele Vinci garantendo una partecipazione minima di 5mila euro a testa, in-cidendo quindi con una somma di 120mila euro, per la sponsorizzazione della stagione 2012 del Te-atro Petruzzelli: una boc-cata di ossigeno, fra tagli, ritardi e contrasti specie con la regione Puglia. Sperando che in futuro il “miracolo” possa ripeter-si.

Vinci apre così le porte ad un nuovo dialogo con la Fondazione lirico sinfoni-ca Petruzzel-li e teatri di Bari: ha do-mandato at-traverso una lettera alle imprese asso-ciate a Con-findustria, di p a r t e c i p a re ad una sorta di intervento di sponsoriz-zazione col-lettiva. Il preciso intento, ambizioso ma non utopi-stico, è quello di stringere

un rapporto che sia lungi-mirante (e forse continuo nel tempo?) tra le imprese, Confindustria e la Fonda-zione Petruzzelli. Un rap-porto non solo culturale, ma che possa agevolare anche un beneficio per l’immagine dei singoli.

Per festeggiare que-sta collaborazione con le imprese associate a Con-findustria Bari e BAT, la Fondazione ha organiz-zato un concerto per circa 200 invitati il 5 gennaio scorso nel foyer del tea-tro: il quintetto di ottoni dell’Orchestra del Petruz-zelli ha suonato un pro-gramma di musiche da Morricone a Buscaglione.

Oltre a Vinci e alle autori-tà cittadine c’erano gli imprendito-ri che hanno sostenuto la stagione del p o l i t e a m a , ovvero Ale-andri, Anten-na Sud Edivi-sion, Banca nazionale del lavoro, Base p ro t e c t i o n ,

Bosch, Bridgestone Italia, Cacucci editore, Debar, Di Paola & associati (già

unico socio privato della Fondazione, poi ritiratosi per insanabili contrasti con Michele emiliano cir-ca la gestione), Elettroni-ka, Exprivia, Fidindustria, Guastamacchia, Itel tele-comunicazioni, Masmec, Merck Serono, Pastificio Riscossa, Saicaf, Terme di Margherita, Teorema e Telecom Italia.

Michele Vinci ha spie-gato: «Il coinvolgimento anche delle piccole im-prese in un’azione collet-tiva a favore della cultura, e dell’istituzione che for-se più la rappresenta nella

nostra città e nella nostra regione è un fatto non comune. Con la formula dell’investimento collet-tivo anche per le aziende di minori dimensioni è possibile partecipare alla promozione dell’arte.

La formula dell’in-vestimento collettivo è una soluzione che Con-findustria Bari e Bat ha inaugurato nel 2004 con il Club delle imprese per la cultura, per progettare e finanziare propri even-ti culturali. E oggi si può estendere anche ad altre esperienze».

Il teatro Petruzzelli di Bari

Ci volle del coraggio per metterla in scena, la prima volta: sul palco c’era tutto quello che la morale del tempo nega-va o fingeva di negare, almeno in pubblico. So-prattutto c’erano i pro-letari, anzi le proletarie: un gruppo di sigaraie che sembravano racchiudere in sé tutti i peccati più vo-luttuosi: bacco, tabacco e venere che appunto ridu-cono l’uomo in cenere.

Carmen sarebbe sta-to il grande successo di George Bizet, geniale ma tormentatissimo musici-sta francese, famoso an-che per l’Arlesienne. Una vita sbattuta, diremmo oggi: precaria e incerta, in cui le ambasce della quotidianità soffocavano il genio musicale.

La prima, nel marzo del 1875, fu un mezzo fiasco con la critica che

si divise senza tuttavia produrre un solo cenno di entusiasmo. Bizet sa-rebbe morto di cuore tre mesi dopo e non vide mai il successo della sua ope-ra.

La trama è tratta dall’omonima novella di Prosper Merimée, ma Bi-zet con il suo librettista la trasforma, la migliora, la rende immortale e fiam-meggiante epica di pas-sione. Piacque a Nietz-sche e a Freud, non a caso, nel tempo conquistò il pubblico prima euro-peo, poi americano, oggi planetario. E’ la storia di una passione clandesti-na eppure autentica, fra un tutore dell’ordine ed una irregolare per defini-zione e mitologia. Finirà malissimo per entrambi, mentre sullo sfondo re-stano pallide e incolori le figure della casta Micae-

la (la legittima di lui) e il superficiale Escamillo (il torero usato da Carmen per far ingelosire il suo Don Josè).

Il registro della pro-tagonista è quello del mezzosoprano, in grado di dare coloriture dram-matiche e passionali. A Bari sarà Ekaterina Met-lova a misurarsi in un ruolo unico nel panora-ma lirico occidentale. La bacchetta è quella presti-giosa di Lorin Maazel, co-nosciuto dal grande pub-blico soprattutto per aver

La passione di Carmen inaugurerà la stagione

il maestro maazel dirigerà l’opera di bizet

diretto a lungo i Wiener Philarmoniker durante il concerto di capodan-no. Una garanzia di suc-cesso e grande qualità.

Una coproduzione del teatro Petruzzelli e del festival di Castleton dello steso Maazel, una fondazione giovane per i giovani artisti. Si va in scena dal 20 gennaio, ore 20.30, per la prima, fuori abbonamento. Fate presto a prenotare, i posti sono in rapido esaurimento.

f.d.o.

Lorin Maazel, direttore della Carmen al Petruzzelli

L’ i n t e n t o ambizioso è quello di stringere un

rapporto non solo cul-turale, ma che possa anche portare a bene-fici. Venti imprese per una bocca-ta d’ossige-no al teatro

di Firma Firma

L’interno del teatro barese

I palchi del Petruzzelli

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venerdì 13 gennaio 2012 7Bari

Il Comune di Bari sta per perdere i finanzia-menti statali per la costru-zione del nuovo carcere.

Siamo alle solite. Nulla di nuovo sotto il

sole. In passato abbiamo già perso cento miliardi di vecchie lire per costruire il nuovo Tribunale ed ora siamo ancora impantana-ti nella ragnatela di Pizza-rotti.

Abbiamo perso l’op-portunità di aver gratis la Rossani e le caserme mi-litari.

Abbiamo perso i finan-ziamenti già stanziati per il nodo ferroviario e per la stazione centrale. Ora ri-schiamo di perdere anche quelli per il carcere.

Motivo? La consueta incertez-

za della politica locale, le guerre fra bande, gli inte-ressi, nemmeno troppo celati, che che stanno die-tro ogni scelta pubblica.

Per il carcere non c’e accordo su dove farlo, su come farlo e, sopratutto, su cosa fare dell’area del

Dignitosi, addirittu-ra eleganti. Il video che a suo tempo fu realizzato per mandare Rocco Pa-lese a governare la Puglia (e non per aiutare i due protagonisti) ci restituisce immortali Anna e Salva-tore creando subito uno iato immenso fra ciò che si vede e quello che si ascol-ta. Una storia di povertà lungo la quale perdono tutto: lavoro, casa, sicurez-za e stabilità.

Lui ex rappresentan-te di tessuti, ha conser-vato l’eloquio morbido e puntuale del piazzista di qualità, curata persino la dizione. Lei non riesce a trattenere lacrime silen-ziose e pure disperate, quelle di ogni madre e mo-glie cui è stato distrutto il focolare.

Il Comune ha fatto ciò che era possibile: garantire almeno vitto e alloggio. La

Regione aveva rischiato, a quanto denunciato dagli stessi coniugi ai giornali, un mezzo pasticcio fin-gendo l’invalidità di Sal-vatore, pur di assumerlo nella asl di Giovinazzo: ma lui si era sottratto. Dopo sette anni (dal 2004) questi due signori, che avevano già tentato il suicidio, la fanno finita sul serio. Lei si

E’ sempre colpadelle Istituzioni?

uccide di barbiturici nella stanzetta dell’albergo in cui li aveva sistemati il Co-mune e lui, probabilmente dopo aver inghiottito un po’ di pillole, si affida al mare.

Facili e banalmente prevedibili i pigri com-menti sul sistema mediati-co il giorno dopo: le istitu-zioni sorde e indifferenti,

la politica che non ascolta e bla bla bla. E’ sempre colpa di qualcun altro. Questi signori avevano co-munque un figlio, che vive a Roma. Si conosce pure una sorella di lei. Avran-no avuto a suo tempo dei vicini, dei conoscenti, de-gli amici. Ma la loro vita in disgrazia è un deserto, punteggiato da richieste di aiuto “istituzionale” senza tuttavia che sullo sfondo compaia neppure il mirag-gio di una solidarietà più vicina, intessuta di uma-nità.

Eccola la grande illusio-ne, che si possa vivere sen-za relazioni umane degne di questo nome, senza la trama stretta e fortissima delle relazioni di prossimi-tà, di parentela o amicizia. Quel tessuto che in passa-to permetteva alle fami-glie di sopravvivere unite pur nella tempesta e che,

L’ingresso del carcere di Bari

vecchio carcere. La cosa sconsolante è

che non è solo colpa del centrosinistra al governo della città.

La musica era la stes-sa anche quando c’era il centrodestra.

C’è una continuità ne-gativa, che non si riesce a interrompere e che è esi-ziale per la vita della città.

Nella vicenda del carcere, di più c’è solo la mancanza di un’idea complessiva della città, che è l’accusa più pesante

che noi muoviamo a Mi-chele Emiliano.

Speriamo che le ri-sorse più vitali della cit-tà se ne rendano conto e vogliano decidere al più presto di scendere in campo. Per salvare quel-lo che resta delle grandi opportunità di una città capoluogo.

Che ancora una volta rischia di essere penaliz-zata da una classe diri-gente politica che dimo-stra la sua inadeguatezza.

t.

Nella sala consilia-re di Palazzo di Città, il sindaco Michele Emi-liano ha consegnato le Chiavi della Città a Gianni Antonucci, giornalista sportivo e straordinaria memoria storica della squadra di calcio del Bari.

Alla cerimonia di consegna sono interve-nuti il presidente della Provincia di Bari Fran-cesco Schittulli, il retto-re dell’Università degli

Studi “Aldo Moro” di Bari Corrado Petrocelli, il direttore responsabile della Gazzetta del Mez-zogiorno Giuseppe De Tomaso, il presidente della Banca Popolare di Bari Marco Iacobini e il giornalista Lino Patru-no.

Antonucci è ancora oggi l’indiscusso pun-to di riferimento per chiunque sia interessa-to a notizie sul Bari cal-cio di ieri e di oggi.

Le chiavi della cittàa Gianni Antonucci

cerimonia a palazzo di città

Spesso la vicinanza delle persone più care può davvero essere la migliore cura

Antonia Azzolini e Salvatore De Salvo, la coppia suicidatasi a Bari

nell’ambito del vicinato, ti consentiva di mangiare perché (dicevano le nostre madri e le loro madri pri-ma di loro) “dove si mangia in quattro si può mangiare anche in cinque”.

Abbiamo coltivato for-se troppo la religione dei diritti senza doveri: è vero che non ci si può affidare solo alla fortuna o alla ca-rità. Ma è anche vero che queste due persone straor-dinarie e sfortunate forse sarebbero ancora vive se solo, al momento ad esem-pio in cui persero il lavo-ro, prima che l’istituzione si fosse attivata una rete

più viva, vicina e semplice come quella della prossi-mità e della vicinanza.

Se insomma si fosse ca-pito che il Buon Samarita-no non è solo una parabo-la evangelica, ma il segno e il simbolo della solidarietà di specie: e che la solida-rietà è il vincolo primario di responsabilità reciproca che ci tiene (o ci dovrebbe tenere) legati gli uni agli altri.

Non è scritto in nessun codice, è vero. Ma di que-sto è intessuta l’intera esi-stenza umana.

Fortunata Dell’Orzo

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A rischio i finanziamentiCARCERE DI BARI - L’incertezza della politica e troppi interessi in ballo rischiano di far perdere i soldi

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10 venerdì 13 gennaio 2012dal Territorio

Il primo Congresso Cittadino di Futuro e Li-bertà per l’Italia elegge per acclamazione il suo coordinatore cittadino lo scorso 8 gennaio. E’ Sal-vatore Tassari, consigliere comunale di Fli che avrà il compito di coordinare il partito di Gianfranco Fini nella Città degli Ulivi, alla presenza dell’Europarla-mentare Salvatore Tatarel-la e del Vice-Coordinatore provinciale Lillino D’Era-smo.

Ad aprire i lavori del I Congresso cittadino è l’as-sessore alla Cultura Sara Achille. “Il mio è un incari-co molto difficile - esordi-sce l’assessore - in quanto Fli è in maggioranza, ma con spirito propositivo e non critico. Fli è una figura scomoda poiché si diffe-renzia dalla politica attua-le: siamo vicini alla gente ed ai suoi problemi. Non affrontiamo le difficoltà con la bava alla bocca, ma

Il primo congresso di Fli sceglie TassariBITONTO - Sara achille: “Fli è una figura scomoda poichè si differenzia dalla politica attuale: siamo vicini alla gente ed ai suoi problemi. Dialoghiamo con tutti”

Salvatore Tassari, Lillino D’Erasmo e Salvatore Tatarella durante il congresso cittadino di Bitonto

cerchiamo costantemente il dialogo con tutti per cer-care le relative soluzioni, perchè finchè continuia-mo a spararci addosso non si concluderà nulla”.

Dinanzi ai numero-si iscritti e simpatizzanti intervenuti, tocca poi a Salvatore Tassari fare il bi-lancio del primo anno di vita di Fli a Bitonto. “Devo le mie scuse all’on. Tata-rella - dice il consigliere e coordinatore Tassari - poi-

chè proprio a Tatarella e ad altri rappresentanti che hanno poi aderito a Futuro e Libertà, quando eravamo Generazione Italia, un’as-sociazione che mai avreb-be immaginato di diven-tare poi un partito, avevo chiesto di essere più vicini al territorio. E guarda caso, con la nascita di Fli, quegli esponenti sono sempre di-sponibili ad accorrere nel-le piazze delle nostre Città. Evidentemente - conclude

Tassari - il motivo sta nel fatto che Fli non è il partito di plastica che ingessava le istanze e le proposte della gente, ma è proprio quel partito che considera le istanze dei cittadini”.

“Questo, dopo quel-lo provinciale, è il pri-mo congresso di Fli che si svolge in una città del barese - evidenzia il vice-coordinatore provinciale Lillino D’Erasmo - dobbia-mo essere presenti nelle

istituzioni e diventare un centro in cui vengano trat-tate tutte le problematiche possibili”.

A porgere i propri salu-ti sono intervenuti anche diversi esponenti della po-litica locale: Antonio Lisi per l’API, Giovanni Vacca per l’associazione “Il Pon-te”, Felice Teofilo per Valori Sociali e il vicesindaco Do-menico Damascelli per il Pdl.

Subito dopo la sua ele-zione a coordinatore di Circolo per acclamazione, Salvatore Tassari rimarca che “coordinerà il circolo con l’aiuto di tutti gli iscrit-ti e che la Poliica di Fli a Bitonto sarà incentrata sul confronto con i cittadini e con tutte le forze politiche del panorama locale”.

“Se ci guardiamo indie-tro qualche passo in avan-ti è stato fatto - evidenzia il parlamentare europeo Salvatore Tatarella - biso-gna riattivare un circuito

di democrazia interna. Oggi la politica è una cosa difficile e più si va avanti più amministrare una cit-tà sarà un vero e proprio atto di eroismo, specie perché oggi il paese è di-viso tra chi vuole salvarlo e chi vuole affossarlo de-finitivamente” E sulla par-tecipazione dei cittadini alla Politica, l’on. Tatarella invita all’impegno civico: “Non dobbiamo stare alla finestra a guardare, siamo chiamati tutti a fare politi-ca in un momento davvero critico per il Paese che du-rerà probabilmente negli anni successivi”.

“Ci confronteremo con tutte le realtà associative, civiche e politiche di Bi-tonto, ma Fli non sarà mai la stampella di nessuno” - afferma in chiusura dei lavori congressuali invece Michele Dellorusso, coor-dinatore di Generazione Futuro - l’organizzazione giovanile di Fli.

Trivellazioni:un no di tutti

La Puglia ritorna in piazza contro le trivella-zioni.

Dopo la manifestazio-ne di Termoli dello scorso maggio, durante la quale si è esibito anche il can-tautore Lucio Dalla per dare manforte alla prote-sta, i pugliesi sono pronti a mobilitarsi il prossimo 21 gennaio a Monopoli in piazza Vittorio Emanuele.

Il corteo avrà luogo per dimostrare in favore della difesa dei beni paesaggi-stici della Puglia, a rischio dopo il forte interessa-mento di grandi multina-zionali operanti nel cam-po delle trivellazioni.

Si preannuncia una partecipazione biparti-san, con rappresentanti di tutte le forze politiche uniti dall’obiettivo di tutelare e di preservare una delle principali risor-se della nostra Regione: l’ambiente, che si declina anche nella capacità di attrazione turistica.

Ad annunciare l’evento anti-trivellazioni è il Con-sigliere Regionale di Sel Michele Ventricelli: “il 21 gennaio prossimo a Mo-nopoli ci sarà una grande mobilitazione per ribadi-re con forza il rifiuto della

LA MANIFESTAZIONE - Il 21 gennaio il corteo organizzato per le strade di Monopoli

“Un anno all’inse-gna dei sacrifici, di la-crime e sangue a tutti i livelli, in cui i soliti noti, ovvero i lavoratori a reddito dipendente e i pensionati, dovranno sopportare sulle pro-prie spalle il pesante fardello di un Paese da risanare e rifondare, mentre la classe po-litica ed i più abbienti c o n t i n u e -ranno a godere dei c o n s u e t i , inaccettabili privilegi”.

E’ la pro-spettiva per il nuovo anno fornita dal Segretario Genera-le della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, nel corso della prima conferenza stampa del 2012.

Parlando dell’anno passato non c’è una bocciatura secca per la Regione Puglia, a cui Pugliese riconosce sforzi sul piano occu-pazionale e del welfare.

Il sindacato chiede però “una sterzata nel-la sanità, che ha visto terminare il 2011 con il triste primato di 19 ospedali chiusi e con un servizio carente e falcidiato dalla dram-matica situazione del personale medico, in-fermieristico ed am-

ministrativo. Per tacere del caso San Raffaele, progetto che continua a procedere nell’om-bra nonostante le note e poco rassicuranti vi-cissitudini delle ultime settimane”. Null’affatto soddisfacente pure la gestione dei trasporti

e delle in-frastrutture. “ Tr e n i t a -lia – spiega Pugliese – ha indub-b i a m e n t e inferto un duro colpo ai trasporti locali, con-tribuendo a f o m e n t a re un proces-

so d’isolamento del territorio da cui non è però esente da colpe la Regione: avere quattro aeroporti e utilizzarne solo due è un suicidio dal punto di vista eco-nomico che penaliz-za settori vitali come quelli del commercio e del turismo. Inoltre, non è stata messa in atto l’esenzione ticket per disoccupati, la-voratori in mobilità e cassintegrati. Eppure l’aumento delle accise doveva essere destina-to proprio a tale fatti-specie…”.

“Il 2012 – ha conclu-so Pugliese – dovrà per forza di cose ripartire da misure forti e mira-te alla crescita”.

Il 2012 sarà un annodi misure molto forti

il bilancio della uil regionale

Per Aldo Pu-gliese avere quattro ae-roporti in

Puglia e utilizzarne due è un suicidio dal punto di vista economico che penalizza settori vitali come com-mercio e turismo

Puglia e dei pugliesi alle trivellazioni lungo le coste del Mar Adriatico. In que-sta occasione istituzioni, associazioni ambientali-ste, enti di vario genere e singoli cittadini manife-steranno insieme per la salvaguardia del nostro territorio”. “E’ auspicabile – chiosa Ventricelli – una grande partecipazione da parte di tutti, da ogni par-te della regione per far sì che l’eco sia forte e che la Puglia, insieme alle altre regioni adriatiche, ab-bia voce in capitolo nelle prossime decisioni sulla sorte e gli sviluppi dei no-stri territori. La Regione

Puglia da tempo è schie-rata in prima fila in questa battaglia”.

A prendere parte uffi-cialmente alla manifesta-zione ci saranno i sindaci e delegati dei comuni di Fasano, Mola di Bari, Ca-stellana Grotte, Polignano a Mare e Cisternino.

Ricordiamo che nei mesi scorsi è avvenuta una vera e propria corsa all’oro nero da parte di grosse multi nazionali, le quali hanno cercato, e continuano a cercare, un dialogo con le istituzioni nazionali per avviare l’in-stallazione di piattaforme offshore in tutto il Mare

Adriatico. E’ ormai baga-glio comune dell’intero mondo politico e impren-ditoriale pugliese l’affer-mazione di un modello di sviluppo eco-sostenibile del nostro territorio che è, ad oggi, incompatibile, sul piano politico, econo-mico, sociale e culturale, con la logica della “spre-mitura” dei nostri fondali. L’augurio è che partecipi più gente possibile, così da richiamare l’atten-zione delle istituzioni governative e far capire loro l’importanza di un territorio sano all’interno di una logica di sviluppo della comunità.

di Andrea Dammacco

Salvatore Tassari, Lillino D’Erasmo e Salvatore Tatarella durante il congresso cittadino di Bitonto

Page 11: Puglia d'oggi numero 1

venerdì 13 gennaio 2012 11Europa

Un anno per cambiareIntanto Amnesty International denuncia i continui e gravi soprusi nei paesi “liberati”

IL MEDITERRANEO IN FIAMME NEL 2011 - UE, il premio Sakarov assegnato a 5 attivisti della Primavera araba

Mu’ammar Gheddafi, Ben Ali, Hosni Mubarak, Abdelaziz Bouteflika, ‘Ali ‘Abd Allah Saleh, sembra-vano invincibili, incrol-labili, intoccabili, leader senza tempo che, prepo-tenti decidevano il desti-no di milioni di persone da decenni!

Erano i dittatori indi-scussi prima della Prima-vera araba, erano i regimi della repressione con il

benestare dell´occidente, i regimi del terrore e dei grandi affari!

Dalla Tunisia all´Egitto passando per la Libia ci sono voluti 12 mesi per cambiare l´assetto geo-politico del mondo ara-bo e migliaia di vittime. Bombardamenti, prese di posizione da parte dell´occidente e il chiaro fallimento della politica estera europea.

Tutto parte il 17 di-cembre 2010 in Tunisia,

Un servizio essen-ziale non garantito per i cittadini italiani. Per questo la Corte dei di-ritti dell’uomo di Stra-sburgo ha condannato lo Stato italiano che, dal 1994, non è stato capa-ce di gestire in modo adeguato l’emergenza rifiuti in Campania.

La Corte, un’isti-tuzione del Consiglio d’Europa, si é espressa sul ricorso presentato da 18 cittadini di Som-ma Vesuviana.

Il verdetto di Stra-sburgo non ha nulla a che vedere con le pro-cedure d’infrazione dell’Ue in corso contro l’Italia per la vicenda dei rifiuti campani e lanciate dalla Commis-sione europea.

Una ha già portato a una sentenza di con-

danna del Tribunale dell’Ue di Lussembur-go, che comporta oneri quotidiani per l’erario italiano.

La sentenza non è definitiva e si riferisce allo stato di emergenza dichiarato nel periodo dall’11 febbraio 1994 e il 31 dicembre 2009, compreso “un periodo di cinque mesi durante il quale tonnellate di ri-fiuti si sono accumulati nelle strade”.

I giudici di Strasbur-go ritengono che l’Italia abbia violato l’articolo 8 della propria Costitu-zione, per “l’incapacità prolungata di assicu-rare il funzionamento regolare del servizio di raccolta, smaltimento ed eliminazione dei ri-fiuti”.

Vincenzo Matano

Nuova condanna per i rifiuti campani

corte dei diritti dell’uomo

Mohamed Bouazizi, 26 anni, si dà fuoco contro i soprusi della polizia. Vie-ne considerato il simbolo della rivoluzione tuni-sina e la scintilla che ha acceso l’in-tera Prima-vera araba. Regimi che sembravano i n c ro l l a b i l i e potentis-simi sono stati travolti dalle rivol-te di piazza, dagli scontri e dalle prote-ste. Abbiamo vissuto con preoccupa-zione questi 12 mesi in cui sembrava che tutto dovesse cambiare se non precipitare da un mo-mento all´altro.

Mentre il Parlamento europeo rende omaggio ai popoli arabi che hanno lottato contro la dittatu-ra assegnando il premio Sakharov per la libertà di pensiero 2011 a cinque attivisti della Primavera araba,

Amnesty Internatio-nal denuncia i continui soprusi nei paesi “ libera-ti” e il sostegno a chiazze delle grandi potenze.

“I movimenti di pro-testa in tut-ta l’area, n e l l ’ a m b i -to dei quali spesso gio-vani e donne hanno rico-perto un ruo-lo centrale, si sono dimo-strati straor-dinariamen-te resistenti di fronte alla forte repres-sione. C´é

una volontà di raggiun-gere cambiamenti con-creti nel governo”, ma – dice Amnesty – “i con-tinui tentativi da parte degli Stati di offrire cam-biamenti superficiali di-mostrano che per molti governi l’obiettivo prin-cipale è la sopravvivenza del regime”.

200 casi di morte in carcere in Siria, 200 per-sone sono state uccise

nel corso delle proteste in Yemen, mentre altre centinaia sono rimaste vittima degli scontri ar-mati. In Egitto, la giunta militare che ha conqui-stato il potere dopo la caduta e la fuga di Hosni Mubarak è stata respon-sabile di abusi “per certi aspetti peggiori di quelli compiuti da Mubarak”. Sono circa 84 le persone

morte negli scontri avve-nuti tra ottobre e dicem-bre, mentre un numero maggiore di cittadini ve-nivano processati davan-ti alle corti militari.

La Primavera araba un anno dopo ha un fu-turo incerto, paesi ancora allo sbando ma con una concreta volontà di rag-giungere la democrazia compiuta.

Gheddafi e Mubarak quando la tempesta era ancora lontana

Il tema è vecchio di alcuni decenni, ma la drammaticità della cri-si e la necessità di tro-vare risorse urgenti per l’Europa ha riportato al centro della discussione il tema della Tobin Tax. Questo tassa, ideata nel 1972 dal premio Nobel all´economia James To-bin, impone un prelievo fiscale sulle transazioni finanziarie.

Non è facile trovare una soluzione che ac-contenti tutti e 27 gli Sta-ti membri dell’Unione. Sono nate, infatti, vere e proprie schermaglie tra i premier europei a se-guito del summit franco-tedesco che auspica il via libera della Tobin Tax in Europa. Il cancelliere te-desco Angela Merkel ha affermato alla fine del

vertice di Berlino “è ora di fare questa tassa, per la quale combattiamo da anni. Sarkozy e io la consideriamo una giusta risposta alla crisi e com-batteremo ancora per questo”. Un’affermazio-ne che sembra una dura risposta alle dichiarazio-ni del premier britanni-co David Cameron, che una recente intervista televisiva aveva chiuso all’ipotesi di introdurre la tassa nell’Unione e aveva invitato, in modo molto elegante, Francia e Ger-mania ad approvarla per conto loro. Il nocciolo della questione è il peri-metro d’azione della tas-sa: l’asse franco-tedesco auspica un’applicazione in tutta l’Unione, incluso il Regno Unito. In molti si chiedono come si possa

uscire da questa impasse, perché le posizioni a ri-guardo sembrano molto distanti. Il ruolo di me-diatore potrebbe essere proprio di Mario Mon-ti che in questi giorni è impegnato in un tour di incontri con i premier di Germania, Francia e Regno unito. Monti ha dato una nuova linea al governo italiano, infatti, a differenza del governo precedente, ha più volte dichiarato di essere favo-revole alla Tobin tax. In questa querelle tra leader europei, sarebbe impor-tante tenere in considera-zione l’opinione espressa dal Parlamento europeo (unica Istituzione euro-pea democraticamente eletta). Gli eurodeputati si erano espressi, lo scor-so marzo, favorevolmen-te sull’introduzione della Tobin Tax nell’Ue.

La relazione su un “finanziamento innova-tivo a livello mondiale ed europeo”, presenta-ta dalla socialista greca Anni Podimata, era stata

Tobin tax, l’Europarimane ancora divisa

prelievo fiscale sulle transazioni finanziarie, difficile una soluzione per tutti

approvata con 360 voti a favore e 299 contrari. La risoluzione proponeva: “l´introduzione di una tassa sulle transazio-ni finanziarie a livello mondiale, ma se que-sto non fosse possibile, si dovrebbe applicare come primo passo una tassa sulle transazioni a finanziarie anche a livello esclusivamente europeo”. Secondo la re-lazione, uno dei princi-pali motivi della crisi è il vertiginoso aumento, re-gistrato nell´ultimo de-cennio, del volume delle transazioni finanziarie nell´economia mondia-le. La “Tobin Tax” a livel-lo europeo, se applicata con aliquota del 0,05 per cento (solo a carico delle società finanziarie), da-rebbe un gettito di 200 miliardi di euro (circa il doppio dell´attuale bilancio UE). Una cifra che gli europarlamentari pensano di destinare a lavoro e sviluppo, anche per superare la crisi.

Vincenzo Matano

Angela Merkel e Mario Monti, premier di Germania ed Italia

Regimi che s e m b r a -vano in-crollabili e

potentissimi sono stati travolti dalle rivolte di piazza, dagli scontri e dalle proteste. Il premio Sakarov a cinque atti-visti arabi

di Eliona Cela

Il 17 gennaio gli eu-rodeputati eleggeranno il nuovo presidente del Parlamento europeo. Al momento i candidati sono il deputato inglese Nirj Deva del gruppo ECR, il deputato tede-sco Martin Schulz del gruppo di centro-sini-stra S&D e la deputata inglese Diana Wallis del gruppo ALDE. I presi-denti del Parlamento europeo sono eletti per

un periodo di due anni e mezzo. Jerzy Buzek, il presidente uscente eletto nel 2009, termi-nerà il suo mandato questo mese.

Parlamento europeo,si elegge il presidente

tre candidati in lizza

Il deputato inglese Nirj Deva

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12 venerdì 13 gennaio 2012Capitanata

Lunedì prossimo il Consiglio Comunale di Foggia, così come assi-curato in precedenza dal presidente dell’assise Raf-faele Piemontese, discu-terà, come primo punto all’ordine del giorno, il progetto per l’allunga-mento della pista dello scalo aeroportuale “Gino Lisa”.

Le sorti dello scalo fog-giano, caduto in crisi pro-fonda dopo l’interruzione dei collegamenti aerei garantiti dalla Darwin con Milano Malpensa, Torino Caselle e Palermo Punta Raisi, sembrano finalmente volgere al bel-lo. Merito dell’avvenuto sblocco dei finanziamenti europei necessari all’al-lungamento della pista, quattordici milioni di euro, ma anche della pro-testa di sindacati, associa-zioni e mondo politico, che ha indotto la Regione Puglia ad inserire in bilan-cio un milione di euro per finanziare l’attività volati-va dal “Gino Lisa”.

Una cifra sicuramen-te inferiore ai sei milioni di euro dati alla Darwin nei tre anni dello start-up (che hanno portato il “Lisa” a raggiungere la

Un appello ai sindaci, ai parlamen-tari, a tutte le istituzioni e alle forze sociali perché venga aperta una “ver-tenza sicurezza” nel territorio della Capitanata. Lo ha lanciato il consi-gliere regionale del Partito Democratico Dino Marino.

“E’ ancora avvol-to nel mistero” dice Marino “l’omicidio di Giosué Rizzi, ri-tenuto capo stori-co della ‘Società’, la mafia di Foggia. L’episodio conferma però il grado di pe-ricolosità della ma-lavita organizzata a Foggia. Non sappia-mo se é solo una questione di equili-brio interno oppure si é aperta una nuova mattanza tra le cosche crimina-li. Tuttavia questo ennesimo efferato omicidio consumato in pieno giorno a due passi da una scuola pubblica, è il segnale concreto che quelle cifre che mettono Foggia all’ultimo posto tra le

provincie italiane per qualità della vita sono drammaticamente vere.

“E’ evidente - aggiunge Marino - che la presenza dello Stato da questo

punto di vista non risponde alla gravi-tà della situazione. Per questo chiedo al Presidente Vendo-la, di farsi interpre-te verso il Governo dello sgomento del-le popolazioni del-la Capitanata che chiedono una mag-giore sicurezza e una piú puntuale presenza dello Sta-to. Siamo alla vigilia di tagli importanti anche nelle struttu-

re e nel personale inquirente. La pre-senza della criminalità organizzata cresce giorno per giorno e i segni non vengono solo dall’omicidio di ieri, ma anche dalla escalation di rapine e at-tentati incendiari che hanno caratte-rizzate le cronache locali degli ultimi mesi”.

Indispensabile una vertenza sicurezza per la Capitanata

la criminalità nella provincia foggiana

È sempre nebbia fitta per la situazio-ne politico-amministrativa del Comu-ne di Foggia. La faida interna al cen-trosinistra a proposito del cambio di organigramma della Giunta non trova requie né soluzio-ne: dopo la rivolta dei nove consiglieri (un raggruppamen-to trasversale che raccoglie consiglieri critici provenien-ti dalle liste del Pd, del Psi e della Lista Mongelli), ora il pri-mo cittadino deve fare i conti con le dichiarazioni al ve-triolo di Lucia Lam-bresa, la cui candi-datura a sindaco e la cui alleanza di secondo turno con il centrosinistra furono decisive per l’affermazione di Mongelli.

Il vicesindaco dimissionario, espo-nente di “Io Sud”, ha tenuto una con-ferenza stampa nella quale ha fra l’altro detto: “se ci sono pregiudiziali,

ricatti o estorsioni per il mio rientro sto fuori” ha detto. “Politicamente se mi si consegna all’opposizione starò all’opposizione. Mongelli chiuda sere-

namente questa ve-rifica anche senza di me, la città è ferma e non sa quale sia la sua amministrazio-ne.”

L’accusa è precisa e severa: Mongelli non sarebbe del tut-to libero nella sua azione, ma condi-zionato da veti o da autentici ricatti che vengono dall’inter-no della sua ammi-nistrazione. Il rien-tro della Lambresa,

che Mongelli ha a lungo inseguito, sembra oggi improbabile, anche se la politica foggiana ci ha abituato a que-sti ed altri colpi di scena. Di sicuro, dopo quattro mesi di nulla, il prose-guimento della “verifica politica” ap-pare intollerabile. Speriamo che se ne renda conto anche il Sindaco.

Foggia, la verifica eterna ed una città allo sbando

la situazione politica in comune

Aeroporto, si fa sul serioIn Consiglio comunale si discute il progetto per allungare la pista dello scalo foggiano

IL FUTURO DEL GINO LISA - Ci sono i fondi europei, c’è l’impegno della Regione per finanziare l’attività aerea

di Claudio Aquilano

non trascurabile cifra di settantamila passeggeri nel 2010), ma forse suffi-ciente, con una integra-zione dello stesso importo da parte del sistema degli Enti Locali (la Camera di Commercio ha stanzia-to altri quattrocentomila euro), a permettere una ripresa dei voli (c’è in pie-di una proposta dei val-dostani di Air Vallèe, che però va meglio precisata).

Il progetto presentato da Aeroporti di Puglia tra-mite l’ingegner Antonio Bruno prevede di portare la pista a mille e ottocento metri utilizzabili su mille e novecentocinquanta te-orici.

Una lunghezza compa-tibile con l’atterraggio e il decollo di aerei fino a cen-tocinquantasei posti, che possono dire la loro non solo nel settore dei voli di linea, ma anche in quello, cruciale per il bacino turi-stico del Gargano, dei voli charter.

Resterebbero invece esclusi i Boeing 747, con la loro capienza di 180-200 posti, e resterebbe quindi fuori il gigante del Low-cost, quella Ryanair che ha fatto, anche grazie a robusti sussidi pubblici, la fortuna degli scali di Bari e Brindisi. Tuttavia non si esclude che si possa in-tervenire anche in testata

Sud, rimuovendo i manu-fatti che oggi penalizzano la pista per circa centocin-quanta metri.

Viene definitivamente esclusa, invece, l’ipotesi della “pista ortogonale”, che avrebbe dovuto es-sere realizzata all’interno del sedime aeroportua-le e avrebbe avuto una lunghezza di 2500 metri. Oltre al rilevante onere necessario per realizzar-la interamente, avrebbe avuto, secondo i tecnici, un regime dei venti sfavo-revole.

Se tutto andrà bene, i lavori di realizzazione del-la pista dovrebbero termi-nare nel 2013.

Domenico Di Paola, amministratore unico di Aeroporti di Puglia Spa, a lungo additato come “l’uomo nero” che si opponeva allo sviluppo dello scalo del “Gino Lisa”, sembra es-sere diventato il primo tifoso di un “grande ae-roporto nel nord della Puglia”.

Oltre a sostenere il celere allungamento della pista del “Lisa”, Di Paola invita a non ab-bandonare la prospet-tiva dell’uso a fini civili della base militare di Amendola, oggi decisa-mente problematica.

La chiave di volta di questo ritrovato entu-siasmo è stata il succes-so ottenuto in India dal film “Housefull”, girato in buona parte a Matti-nata e sul Gargano.

La pellicola, una commediola musica-le in stile Bollywood, è stata vista da quattro-cento milioni di perso-ne, e avrebbe provoca-to una certa curiosità nel pubblico indiano per i nostri territori.

Non ci si deve aspet-tare, naturalmente,

che questo si traduca nell’immediato in un incremento dei flussi turistici dall’India al Gargano (che nel caso avrebbe già dovuto ve-rificarsi, essendo il film uscito nel 2010), ma di sicuro aumenta la pos-sibilità di associare il brand Puglia al brand Italia nei confronti di un mercato gigantesco ed un’impetuosa cre-scita economica (l’eco-nomia indiana è la se-conda al mondo per ritmi di sviluppo).

Indipendentemen-te dagli indiani, è evi-dente che il grande business turistico della Puglia (a cui contribui-sce per oltre la metà il Gargano) ha bisogno, per vincere la scom-messa della destagio-nalizzazione, di tornare ad essere molto attrat-tivo per gli stranieri in qualunque periodo dell’anno, e non sol-tanto nei mesi estivi.

Il che postula una rete aeroportuale ro-busta, efficiente e pros-sima ai luoghi di sog-giorno.

c.a.

Arrivano gli indianial “Gino Lisa”?

dopo il successo di “housefull”

Il “Gino Lisa”, lo scalo aeroportuale di Foggia

Mongelli, Sindaco di Foggia Il Consigliere regionale Dino Marino

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venerdì 13 gennaio 2012 13Capitanata

Ad Apricena, alla pre-senza del coordinatore provinciale Fli, Fabrizio Tatarella, del capogrup-po Fli alla provincia di Foggia, Emilio Gaeta, e del dirigente provincia-le, Fernando Tartarino, e sotto gli occhi attenti di simpatizzanti e iscritti del circolo cittadino di Fli, si è svolto il primo congresso cittadino di Futuro e Li-bertà. L’apertura dei lavo-ri dell’assemblea è stata affidata a Fernando Tar-tarino che, dopo i saluti di rito, ha passato subito la parola a Tatarella che ha sottolineato il crescen-te impegno politico di Fli nel rilanciare l’intera Ca-pitanata. “Il partito conta oggi circa 1200 iscritti in provincia, ma deve po-ter contare sull’appog-gio dell’intero territorio. Siamo sostanzialmente l’alternativa alla Sinistra e non è un caso che il pri-mo congresso cittadino della provincia sia partito proprio da Apricena, che è la roccaforte del pote-re del Centrosinistra nel nostro territorio. E’ un partito che deve crescere ancora, si sta radicando e che per questo ha bisogno dell’aiuto di tutti.”

Dal canto suo Gaeta ha rimarcato la necessità di “un ulteriore consoli-

damento di Futuro e Li-bertà ad Apricena dove il circolo deve essere un la-boratorio fatto di giovani e soprattutto di giovani idee. Si dovranno affron-tare tematiche importanti come la disoccupazione che in Capitanata ha rag-giunto livelli preoccupan-ti (il 40%). Non siete soli, ricordatevi, avete degli amici che vi sosterranno a livello istituzionale.”

Diversi gli ospiti pre-senti di tutte le forma-zioni politiche, dal Pdl a Rifondazione comunista. Si è passati, così, alla vo-tazione del coordinatore cittadino di Futuro e Li-bertà: l’assemblea non ha avuto dubbi e ha decreta-to all’unanimità Donato Specchiulli quale segreta-rio cittadino del giovane circolo Futuro e Libertà. L’emozionato neo-coor-dinatore ha preso la paro-la ringraziando tutti per la nomina e ricordando che “Fli è una foresta che cre-sce di giorno in giorno che si propone di rinnovare la politica anche a livello pe-riferico. Alle amministra-tive di primavera, pun-teremo al rinnovamento della politica apricenese con l’appoggio auspicabi-le del Terzo Polo.”

Donato Specchiulli, nato ad Apricena, ha 37

Piazza Matteotti, troppe le risse durante la movida

Sabato 7 gennaio 2012 ancora scene di ordina-ria “amministrazione” in piazza Matteotti. Ordina-ria perchè ormai da tem-po in quella piazza suc-cedono fatti incresciosi e i “minimi” provvedimenti non hanno mai risolto del tutto il problema. Nel primo sabato del 2012 un folto gruppo di ragazzi si divertiva ad importunare ragazze presenti in piaz-za. Ovviamente quando la ragazza era in compagnia del fidanzato l’aria si agi-tava. Presente il giovane dirigente di FLI Dercole..

«Alla fine c’è stata una piccola rissa proprio per questo motivo – dichiara Carlo Dercole (Fli)-. Poi si sono divertiti nel buttare tutti i cassonetti al centro delle strade impedendo il passaggio delle macchi-ne. La situazione molte volte è davvero ingesti-

bile e pericolosa, perchè percepisci che un picco-lo movimento sbagliato, o una parola di troppo possono causare risse ab-bastanza violente». «Noi, come Fli – continua Der-cole -, abbiamo cercato in tutti i modi di portare all’attenzione dell’ammi-nistrazione il problema, ma abbiamo ricevuto sempre risposte negative. L’assessore competente non si è presentato al di-battito, l’intera ammini-strazione non ha ritenuto opportuno darci risposta al documento da noi par-torito. Ma non ci arren-diamo, perchè vogliamo veramente cambiare Ceri-gnola, e crediamo che sia giusto dare un messag-gio forte, non fosse altro perchè saremo noi poi a viverci in questa città nei prossimi decenni».

Enzo Pece coordinatore

di Futuro e Libertà ipotiz-za una petizione, con un certo numero di firme, per costringere il Consi-glio a discutere della sicu-rezza in Piazza una volta per tutte, dato il loro to-tale disinteresse. “A breve organizzeremo un conve-gno su questo tema, invi-tando l’assessore compe-tente, dato che il silenzio assordante dell’ammini-strazione sul tema. Tutti i cerignolani sono stanchi di questa situazione di in-sicurezza”.

Prosegue la stagione congressuale per Fli. A San Giovanni Rotondo 1° Congresso comuna-ledi FLI, previsto per il giorno sabato 14 gen-naio 2012 ore 18:00. presso l’Hotel Gran Pa-radiso.

I lavori congressuali saranno presieduti dal consigliere comunale Mimmo Longo vedran-no la partecipazione del Sindaco Luigi Pompilio, dell’assessore Gian-

franco Latiano, del Co-ordinatore provinciale di FLi Fabrizio Tatarella, di diversi partiti e asso-ciazioni, del consigliere provinciale FLI Emilio Gaeta e del Presidente del’Assemblea nazio-nale di FLI, il parlamen-tare europeo Salvatore Tatarella.

Anche nel grosso centro garganico con-tinua il radicamento territoriale di Futuro e Libertà.

Tatarella presiedeil congresso di Fli

san giovanni rotondo

CERIGNOLA - Non cambia la situazione nel luogo della movida. La denuncia di Fli con Pece e Dercole

Cerignola, piazza Matteotti

Il movimento politi-co facente capo a Gian-franco Fini continua a consolidarsi in modo costante in ogni an-golo della Provincia di Foggia. Anche a Rodi Garganico, centro fog-giano interessato alle prossime amministra-tive di primavera, nasce il circolo del nuovo sog-getto politico di Futuro e Libertà per l’Italia. Il Responsabile del cir-colo locale è Giuseppe Tavani.

“Siamo ormai ovun-que, in ogni angolo della Capitanata, addi-rittura presenteremo nostre liste e nostri can-didati in liste civiche in tutti i Comuni coinvolti nella prossima tornata elettorale amministra-tiva, con netto vantag-gio rispetto ai tempi prefissati. Per un partito nato meno di un anno fa è un ottimo risulta-to” dichiara soddisfatto Fabrizio Tatarella, Co-ordinatore provinciale di FLI.

“Il nostro obbiettivo è quello di rappresen-tare la novità del pano-rama politico italiano, in particolare in Pro-

vincia di Foggia dove tutti i partiti vivono grandi difficoltà, men-tre noi continuiamo ad inaugurare sedi, ratifi-care circoli, celebrare congressi cittadini in cui l’adesione dei più giovani è prevalente. Viviamo – continua Ta-tarella - una stagione nuova della politica, in cui l’avvicinarsi di tanti giovani, privi di precedenti esperienze politiche, rappresenta la maggiore sorpresa. Per questo continuere-mo a rivolgerci a loro, ai tantissimi delusi dal PdL e a tutti i cittadini senza esclusione alcu-na, interessandoci solo gli elettori, le persone, i giovani e non i singoli eletti.

Già un anno fa in occasione della prima tornata elettorale am-ministrativa abbiamo dimostrato di essere determinanti per le vittorie dei Sindaci di Vieste, San Marco in La-mis, San Giovanni Ro-tondo e San Nicandro Garganico”conclude il giovane coordinatore provinciale Fabrizio Ta-tarella.

Apre il nuovo circolo di Futuro e Libertà

rodi garganico

Rodi Garganico

IL COMMENTO

Gli stipendidel presidentePecorella

di Fabrizio Tatarella

Dopo esserne stato per due anni e mezzo il commissario, Stefa-no Pecorella è il nuovo presidente del Parco Nazionale del Garga-no.

Il ministro dell’Am-biente Corrado Clini, assurto alla respon-sabilità di guidare il ministero di cui è di-rettore generale, ha trovato l’accordo con il presidente della Giunta Regionale Ni-chi Vendola, ottenen-do il via libera per la nomina di Pecorella in cambio della nomi-na del Pd Cesare Ve-ronico all’altro Parco Nazionale pugliese, quello dell’Alta Mur-gia.

Non sappiamo se il presidente Pecorel-la sarà molto diverso nella sua azione dal commissario Pecorel-la; e questo ci desta qualche preoccupa-zione sul destino della riserva naturale, che per vastità e comples-sità meriterebbe un lavoro a tempo pieno e non spartito con la carica di assessore provinciale all’Am-biente.

Ma la curiosità che nutriamo è un’altra: Pecorella ha merito-riamente rinuncia-to ai novecento euro che costituivano il suo compenso come commissario dell’En-te; farà lo stesso con i mille e settecento del-la sua indennità presi-denziale?

Noi attendiamo fi-duciosi.

Eletti i vertici localiAPRICENA - Celebrato il congresso cittadino, Donato Specchiulli coordinatore

Enzo Pece

anni. E’ un dipendente pubblico. Politicamente si è formato in Alleanza Nazionale.

Donato Specchiulli

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14 venerdì 13 gennaio 2012Cinema

Le avventure didue supertimidi

Divertissement legge-ro leggero, Emotivi ano-nimi descrive con finezza e sagacia di particolari la vita di 2 timidi ansiosi sul-lo sfondo di una fabbrica di cioccolata.

Il film del francese Jean Pierre Ameris, qui al suo settimo film, e al primo distribuito in Italia, é un film amabile, delicato che

affronta con leggerezza i problemi di coloro che vivono nelle ansie e nelle paure del quotidiano.

Jean-René (Benoit Po-elvoorde) é un cioccolata-io in crisi, la sua azienda conta solo 4 dipendenti, per fare un salto di qua-lità nel settore vendite assume Angelique (Isa-belle Carré) giovane an-siosa, insicura e indecisa su cosa fare della sua vita,

EMOTIVI ANONIMI - Sullo sfondo una fabbrica di cioccolata

CorsoCerignola (Fg)

Finalmente la felicitàh 20:15 - 22:00

Immaturi - Il viaggioh 17:00 - 19:15 - 21:45

Il figlio di Babbo Nataleh 16:40 - 18:20

AlfieriCorato (Ba)

The Artisth 17:30 - 19:30 - 21:30

Il Gatto con gli stivali (3D)h 17:30

Alvin Superstar 3h 17:00 - 19:15 - 21:30

Uci CinemasMolfetta (Ba)

Finalmente la felicitàh 18:25 - 20:25 - 22:25

Le idi di marzoh 19:30

Sherlock Holmes: Gioco di ombreh 17:20 - 19:30 - 20:00 - 22:10

La locandina del film

fiducia in loro stessi e si metteranno in gioco rive-lando i propri sentimenti.Emotivi anonimi é una godibilissima commedia romantica, che scatena la risate e tenerezze al momento giusto, ed é in-centrata sulla timidezza, vista come limite comico, che può essere superato, aprendosi alle emozioni

senza avere paura di mo-strarsi per quello che si è.

Una piccola avventura sentimentale di 2 timidi alle prese con le loro re-presse emozioni, il regista Ameris, un po’ per merito un po’ per fortuna, è riu-scito ad azzeccare la ricet-ta giusta per realizzare un godibilissimo film natali-zio.

di Michele Falcone

REGIA: Jean-Pierre AmérisSCENEGGIATURA: Jean-Pierre Améris, Philip-

pe BlasbandATTORI: Isabelle Carré, Benoît Poelvoorde, Lo-

rella Cravotta, Lise Lametrie, Swann Arlaud.PRODUZIONE: Pan Européenne Production,

Studio Canal, France 3 CinémaDISTRIBUZIONE: Lucky RedPAESE: Belgio, Francia 2011GENERE: Commedia

la scheda dei film - emotivi anonimi

svolterà e si innamorerà grazie all’incontro con Jean-René anche lui an-sioso e timido uomo di mezza età.

Il regista gioca sulla tensione comica genera-ta dall’ipertimidezza, che può creare delle situazio-ni assurde, lì per lì tragi-che per la persona timi-da, ma, viste dall’esterno estremamente, comiche.Jean-René, proprietario di una fabbrica di ciocco-lato, e Angélique, cuoca di talento specializzata nella cioccolata, sono due emotivi al massimo grado.

La passione comune per il cioccolato li fa in-contrare.

S’innamorano senza osare confessarlo e pur-troppo la loro cronica timidezza minaccia di al-lontanarli l’uno dall’altra.

Alla fine riusciranno a vincere la mancanza di

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venerdì 13 gennaio 2012 15Spettacoli e Cultura

Stagione al via con la “Bisbetica”Il capolavoro di William Shakespeare è il primo appuntamento per il Nuovo Teatro Verdi

TEATRO - Un gioco divertente e divertito messo in scena da armando Pugliese al “Verdi” di Brindisi con Vanessa gravina

È ambientata in un fu-turo improbabile, abitato da elfi e troll sulle musi-che di Goran Bregovic, “La bisbetica domata”che Armando Pugliese fa rivi-vere al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, con l’ultimo spettacolo previsto per questa sera alle 20.30, in-trecciando le tre trame della commedia in un gioco scenico divertente e divertito.

Il capolavoro di Wil-liam Shakespeare, primo appuntamento del 2012 per la Stagione della Fon-dazione Nuovo Teatro Verdi firmata dal diretto-re artistico Italo Nunzia-ta, è, infatti, una festa di storie incrociate, scambi d’identità, manipolazioni linguistiche in una Pado-va reinventata dall’autore, che descrive la vigorosa

conquista dell’irrequieta e ribelle Caterina, inter-pretata da una splendida Vanessa Gravina, da par-te del caparbio Petruccio, l’avventuriero veronese in questo allestimento di Pragma e Teatro Stabile dell’Aquila reso un poco sadico da Edoardo Siravo, che con il piglio dell’uo-mo forte sposa e soggioga l’intrattabile donna, atti-rato soprattutto dalla sua dote.

Non tutti sanno però che il testo shakespea-riano è contenuto in una cornice che rende i due protagonisti personaggi di una rappresentazione teatrale cui altri personag-gi assistono in scena. Una commedia nella comme-dia, insomma, preceduta da un prologo in cui un calderaio ubriaco, Cristo-foro Sly, viene raccolto da un signore reduce da una

di Antonio Romano partita di caccia, davan-ti a un osteria in aperta campagna.

Nel prologo e nell’epi-logo si ritrova quello tar-do-cinquecentesco della taverna, che il regista rac-conta con realismo quasi caravaggesco, mentre il mondo della rappresen-tazione ha i colori e i toni dei nostri anni Sessanta, ripensati dallo scenogra-fo e costumista Andrea Taddei.

Dopo sei anni di la-voro insieme, Siravo e Gravina hanno, dunque, deciso di sperimentare la propria affinità in una commedia, peraltro di un certo peso. «Con Shake-speare ci siamo fatti co-noscere dal pubblico in modo diverso», assicura Siravo, sottolineando an-che come «La bisbetica domata» sia sempre stato un cavallo di battaglia di

grandi coppie in teatro. Dal canto suo Vanessa Gravina, nota al grande pubblico per aver inter-pretato tante fiction di successo e molti film, ha puntato in modo deciso sull’estrema attualità del personaggio. «Le donne - dice - erano e sono merce di scambio. Ma Cateri-na, che è un’anarchica, si ribella con un atteggia-mento contemporaneo al rapporto con l’uomo che tenta di schiacciarla. E,

quindi, in questo senso rende il testo scespiriano una commedia dei nostri giorni».

La Stagione del Nuovo Teatro Verdi proseguirà il 2 e 3 febbraio con un altro classico, il “Cyrano di Ber-gerac” di Rostand inter-pretato e diretto da Ales-sandro Preziosi, mentre è slittato al 5 e 6 febbraio lo spettacolo dell’anno, “L’opera da tre soldi” con Massimo Ranieri, Lina Sa-stri e Gaia Aprea.

La bisbetica domata - Una foto della “prima” brindisina

Guardare Bari con gli occhi innocenti di un bambino.

Torna per l’undi-cesima edizione Vista dal Basso, la rassegna fotografica che vede i bambini come prota-gonisti. La mostra, un progetto dell’associa-zione Start realizzato con il sostegno dell’as-sessorato regionale al Mediterraneo e degli assessorati comunali alla Pubblica Istruzio-ne e al Marketing Ter-ritoriale, presenta 250 scatti fotografici e 250 volti di bambini, ed è allestita nello spazio di Sala Murat, visibile fino al 18 gennaio.

Disposte a parete con un fondo scuro, le fotografie di Vista dal Basso creano un lun-go percorso visivo che ci accompagna alla ri-scoperta di luoghi a volte troppo famosi, a volte veramente sco-nosciuti, di una Bari a volte semplicemente dimenticata per troppa fretta.

Istantanee familia-ri, animali d’apparta-mento e di strada, abi-tanti sottomarini delle nostre scogliere, case, giardini, cancelli, cam-

petti, il mare, autori-tratti, vecchie giostrine, palazzi, cassonetti, pro-spettive, una cicoria fra le chianche, e poi lui, il carlino dagli occhi ce-lesti che campeggia su tutti i manifesti dell’ini-ziativa.

Ai 300 bambini pro-tagonisti dell’iniziativa sono state infatti distri-buite altrettante mac-chine fotografiche usa e getta. Il tema: immorta-lare la quotidianità.

Quest’anno, per la prima volta, sono stati coinvolti i piccoli alun-ni di tutti i quartieri cit-tadini. E la carrellata di immagini s’è fatta plu-rale: al lirismo dispera-to di certi anfratti soli-tari della città vecchia si sono aggiunti il cemen-to, i palazzi, i campetti di calcio, i volti, i gesti, il respiro profondo e invisibile della città. E qualche scorcio di peri-feria triste.

Una Bari sorpren-dente si ricompone negli scatti dei bambi-ni, una città fotografa-ta dagli sguardi curiosi dell’infanzia, indagata dagli occhi stupiti di centinaia di piccoli nar-ratori.

Isabella Battista

“Vista dal basso”fino al 18 gennaio

bari - in mostra alla sala murat

Il 16 gennaio, in oc-casione della festa di Sant’Antonio Abate, pa-trono della città, il cielo di Novoli sta per essere illuminato dal fuoco più grande del Mediterraneo, nella magica notte de La Fòcara”.

“La Fòcara” è stata inserita tra i beni della cultura immateriale del-la Regione Puglia e par-tecipa alla catalogazione Ministeriale per il rico-noscimento dell’Unesco quale Patrimonio Intan-gibile dell’Umanità, da valorizzare e tutelare. La festa del fuoco è diventa-

ta ormai da anni luogo di incontro tra culture e reli-gioni diverse che si riuni-scono idealmente intorno al “fuoco buono di Puglia, messaggero di pace nel mondo”, simbolo univer-sale di pace e di solidarie-tà nell’area mediterranea.

Il falò, alto 25 metri e largo 20, è realizzato con circa 80mila fascine di tralci di vite secchi, prove-nienti dai feudi del Parco del Negroamaro e sapien-temente legate e posate con tecniche tramandate gelosamente di padre in figlio.

Intorno alla Fòcara si

La notte della Focaratra arte e tradizione

novoli - il 16 gennaio la tradizionale festa del fuoco

Stasera alle ore 21.00 presso la multi-sala Showville di Bari, l’Orchestra Sinfo-nica della Provincia di Bari si esibirà nel secondo concerto del ciclo “Raccontare Beethoven”, sotto la direzione del mae-stro Paolo Olmi, e con la partecipazione di Ugo Gregoretti. Il noto regista, giorna-lista, drammaturgo e intellettuale roma-no sarà una sorta di “guida all’ascolto” per tutti i concerti del ciclo “Raccontare Beethoven”.

Il programma della serata preve-de l’esecuzione di musiche di Antonin Dvořák: Danze slave per orchestra op.72 n. 1, 2, 7; op. 46 n. 2, 8 e di Ludwig van

Beethoven: Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36.

Sempre alle ore 21.00 di stasera si inaugurerà all’Auditorium Vallisa di Bari, la stagione concertistica 2012 dell’Asso-ciazione Culturale Mirarte con il grande pianista Enrico Pieranunzi. Il noto jazzi-sta romano, universalmente riconosciu-to per classe e raffinatezza, improvviserà alla sua maniera su musiche di Johann Sebastian Bach, Haendel, Scarlatti e Gershwin. Il cocnerto sarà preceduto da una guida all’ascolto curata dal giornali-sta e critico musicale della Gazzetta del Mezzogiorno Ugo Sbisà.

A Mungivacca “Raccontare Beethoven”musica sinfonica - orchestra della provincia

ballerà e si degusteran-no specialità tipiche al ritmo del sound travol-gente dell’“Orchestra del Fuoco”, un ensemble di 30 musicisti nazionali ed internazionali diretti dall’artista siciliano Roy Paci.

Quest’anno “La Fòca-ra” è anche arte l’attesis-sima installazione dell’ar-tista Mimmo Paladino: i suoi celebri cavalli, arche-tipi viaggianti nella storia dell’uomo contempora-neo. All’artista di Paduli sarà inoltre dedicata la mostra “Segni e Figure” a cura di Toti Carpentieri direttore artistico di Fòca-rArte che si inaugurerà domenica alle ore 19.00 presso la Drogheria Delle Arti.

Presso la galleria Na-zionale della Puglia (Palazzo Sylos Calò), in via g. Rogadeo, verrà presentato il volume di Michele Mirabella “Cantami, o mouse. Il mondo di oggi spiegato da-gli antichi” edito da Mondadori.

Mirabella a Bitonto

14 gennaio - h. 18:00

al 2012, un anno d’arte, il Museo dell’alto Tavoliere dà il benvenuto con art, Jazz & Poetry, una ricca serata di full immersion nell’arte stessa: accanto alla presentazione uffi-ciale del calendario, con critici d’arte, critici letterari e mu-sicisti, un focus sulle opere presenti in mostra, il reading delle poesie che si intrecciano alle ope-re d’arte esposte e le note di un concerto jazz.

Serata Jazza San Severo

13 gennaio - h. 19:00

Questa sera al Joy’s Pub di Bari , nel cor-so della rassegna Live Music V si terrà l’incontro “Le Foglie d’acqua, soul blues e R&B”. Come le gocce d’acqua sulle foglie la musica del duo acustico scivola di-segnando giochi di luce. L’incontro di Marina Elle (voce) e Pasquale Ninni (chi-tarra acustica) è de-ciso dall’amore per il sound soul, blues e r’n’b di Otis Redding, Jimi Hendrix, James Taylor e Eva Cassidy.

Foglie d’acquasoul e R&B

14 gennaio - h. 22:00

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