PTOF IC 15-16 n1 con PON aggiornato ok ultimissima versione · - ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE...

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1 M.I.U.R. UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO Istituto Comprensivo Statale “Via Mar Rosso” Via Mar Rosso, 68 - 00122 - LIDO DI OSTIA - ROMA 06/5681124 fax 06/56389161 Codice Istituto RMIC8FM00V -Distretto 21° PTOF PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA a.s. 2015-2018 Greta Cortesi, II A

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M.I.U.R. UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

Istituto Comprensivo Statale “Via Mar Rosso”

Via Mar Rosso, 68 - 00122 - LIDO DI OSTIA - ROMA � 06/5681124 fax 06/56389161

Codice Istituto RMIC8FM00V -Distretto 21°

PTOF

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA a.s. 2015-2018

Greta Cortesi, II A

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INDICE Premessa………………………………………………………………………………………. pag. 2 Parte prima Analisi del contesto socio-culturale nel quale la Scuola opera………….……………………...pag. 4 Parte Seconda Articolazione dell’offerta formativa ……………………………………………………………pag. 6 Parte terza Progetti……………………………..……………………………..…………………………...pag. 21 Patto di corresponsabilità ……………………………………………………………………..pag. 25 ALLEGATI - ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1 , COMMA 14, LEGGE N.107/2015.

1.REGOLAMENTO DI ISTITUTO 2.REGOLAMENTO DI DISCIPLINA 3.REGOLAMENTO VIAGGI DI ISTRUZIONE 4.PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI 5.DISABILITÀ: la dimensione inclusiva della Scuola 6.DSA 7.BES - PIANO ANNUALE INCLUSIVITÀ

8.VALUTAZIONE D’ISTITUTO 9. PIANO DI MIGLIORAMENTO 10. CAMPI DI POTENZIAMENTO 11.POSTI PER IL POTENZIAMENTO E PIANO TRIEN NALE DI FORMAZIONE 12. PRIORITA’ TRAGUARDI E OBIETTIVI

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Premessa

Il POF (piano dell’offerta formativa) è la carta d’identità della scuola. Approvato dal Collegio dei Docenti e adottato dal Consiglio d’Istituto, il POF è uno strumento comunicativo che, in questo Istituto Comprensivo, è costituito da tre parti:

La prima e la seconda parte avranno valenza triennale, i progetti varieranno di anno in anno e rappresentano la parte del documento da aggiornare in base al Programma annuale. Questo documento dinamico registra la vitalità dell’Istituto, orienta il cambiamento e pone al centro le necessità oggettive dell’utenza e degli operatori, mirando all’essenziale e al prioritario. Dobbiamo infatti far bene solo ciò che serve. I nostri compiti, a livello di insegnanti e di organizzazione, sono:

• educare ed istruire; • dar senso agli apprendimenti; • contribuire, per quanto è possibile, al benessere ed alla felicità dei cittadini che ci

sono stati affidati. Tutte le Leggi emanate, a partire dagli Articoli 3, 33, 34 della Costituzione fino alle ultime disposizioni ministeriali, richiedono alla Scuola di adoperarsi perché la costruzione della cultura renda ogni Alunno consapevole, libero e partecipe del mondo in cui è calato. Perché questo cammino riesca, la Scuola ha bisogno dell’aiuto delle Famiglie, delle Istituzioni e deve costruire un’offerta formativa adeguata ai rapidi cambiamenti della società, nel pieno rispetto dei ritmi di crescita e degli stili di apprendimento dei ragazzi. Tutto il lavoro che si svolge a Scuola è orientato al raggiungimento del successo individuale e dell’efficienza organizzativa; ci si propone di agire con chiarezza, sinteticità, tempestività, finalizzazione e buon senso, il tutto alla luce della regolarità e della normativa vigente. Le linee fondamentali dell’attività e gli obiettivi che vedono concordi il Consiglio d’Istituto, il Collegio Docenti ed il Personale tutto, sono i seguenti:

1. Qualificare ed ancorare la didattica alla realtà. 2. Promuovere la continuità formativa in entrata, in itinere ed in uscita. 3. Educare alla Cittadinanza, alla Cultura Costituzionale ed alla Pace, al rispetto delle

diversità, al risparmio e alla cura della cosa pubblica. 4. Migliorare i servizi fruiti ed erogati.

Schematizzando questi intenti, ci si muoverà secondo lo schema che segue:

Cornice culturale Aree principali Azioni prioritari e Fare scuola, superando la frammentazione dei saperi e dando senso al piacere di imparare.

� discipline � relazioni � bisogni formativi

a) riconoscimento e rimozione di problemi b) significatività degli obiettivi c) coordinamento delle attività d) valutazione dei percorsi

perseguendo l’obiettivo di costruire

Scuola Famiglie Territorio

Dal POF alla vita

Alunni felici

1) analisi del contesto socio-culturale nel quale la Scuola opera; 2) articolazione dell’offerta formativa; 3) progetti che verranno attivati in base alle risorse disponibili e alle necessità dell’Utenza.

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COMPETENZE

RIFLESSIONE

tras

ferib

ilità

AZIONE o Modelli di analisi dell’operatività o Esperienze operative o Significato del sapere teorico o Strumenti del sapere pratico o Curricoli d’orizzonte istituzionale

o Curricolo personalizzato

Esperienza scolastica Progetto di vita

L’IC “Via Mar Rosso”di Roma – Lido di Ostia, promuove la formazione degli Allievi della Scuola Primaria e Secondaria di I grado in collaborazione con le Famiglie, al fine di formare persone preparate, attive e possibilmente felici. L’Istituto, per attuare il proprio compito istituzionale, si ispira ai seguenti valori: � accoglienza; � integrazione; � uguaglianza delle opportunità educative; � libertà di insegnamento; � rispetto assoluto della legislazione in atto; � ottimizzazione dell’offerta in base ai modelli orari concessi. Tra le priorità educative e didattiche l’Istituto individua il riconoscimento dell’appartenenza al proprio territorio come momento fondante della costruzione del sé e si propone di: � favorire il senso di appartenenza degli Alunni alla comunità cittadina; � migliorare la comprensione e l’apprezzamento dei beni artistici e ambientali; � aver cura della cosa pubblica, a cominciare dal proprio banco. L’I.C. “Via Mar Rosso” è composto da:

o Scuola Primaria con 15 Classi nella sede di Via Capo dell’Argentiera 80; o Scuola Secondaria di I Grado con 35 Classi, 21 nella sede centrale e 14 nella sede

succursale per un totale di 1244 Alunni.

Denominazione scuola Alunni Scuola Primaria Alunni Scuola Secondaria I Grado

IC “Via Mar Rosso”

Via Capo dell’’Argentiera 80 Via Mar Rosso 68 Via Capo dell’’Argentiera 80 349 584 318

La presenza di 2 gradi di Scuola favorisce il raccordo e la continuità educativa, garantendo altresì l’unitarietà di intenti e di interventi.

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PARTE PRIMA

Analisi contesto socio-culturale nel quale la Scuola opera

La porzione di territorio del Municipio X (ex XIII) che funge da bacino d’Utenza pedagogico di questo Istituto comprende un territorio vasto, edificato all’89%. Le Famiglie dell’Utenza sono in gran parte di estrazione medio-borghese, con discrete aspettative nei confronti della Scuola che considerano soprattutto come servizio. L’8% dell’Utenza è composto da extra-comunitari di provenienza balcanica e cinese. La densità abitativa risulta elevata. Obiettivo del lavoro educativo è trasformare una convivenza di culture diverse in incontro significativo, anche- laddove sia necessario- attivando progetti di alfabetizzazione. La crescita culturale della persona è strettamente legata ad un processo di maturazione interiore e di formazione della personalità, in cui decisivi sono il riconoscimento e l’adozione di valori fondamentali, l’assunzione di responsabilità all’interno della società, il rispetto delle regole, l’apertura solidale agli altri. Il Collegio Docenti programma e attua diverse azioni educative finalizzate a promuovere le conoscenze/competenze di cittadinanza. È poi costante l’attenzione alle fragilità individuali degli alunni da parte degli Insegnanti durante le lezioni, nel corso dei consigli di classe o con attività di ascolto.

Contesto legislativo ed autonomia scolastica

La scuola vive una fase delicata di transizione e deve fare i conti con i cambiamenti introdotti dalle ultime disposizioni ministeriali e dai relativi decreti applicativi. Il Collegio Docenti dell’Istituto ha pertanto preso atto di quanto approvato a livello di Scuola Primaria confluita in questo IC, pur nella consapevolezza che un illecito sforzo organizzativo e didattico metta in discussione la qualità del lavoro. Nella Scuola Primaria una Classe V, pur iscritta a tempo normale in organico di diritto, ha il tempo scuola di 40 ore. Nella Scuola Secondaria tutti i corsi sono a 30 ore, eccetto quello musicale (sez. M) che applica un modello a 32.

Organizzazione della Scuola

Organigramma d’Istituto

Direttore dei servizi generali e amministrativi: Donatella Spalvieri

DS:

Lina Porrello

La Dirigenza, lo Staff e il Personale tutto intendono muoversi secondo criteri di necessità, efficienza, sinteticità e chiarezza Collaboratori

scolastici Assistenti amministrativi

• Coordinatore dei servizi: Serena Cevrain

• Coordinatore della sicurezza: Virginia Ascone

• Coordinatore per gli Alunni diversamente abili:

- Scuola Primaria Letizia Manzoni - Sede Centrale Secondaria Donatella

Tocci - Sede Succursale Secondaria Pamela

Iorio

o Vicario e primo collaboratore: Filippo D’Angerio o Fiduciaria Sede Scuola Primaria e seconda collaboratrice:

Daniela Marocchetti o Capo Plesso Succursale Scuola Secondaria: Ersilia

Nardone o Coordinatore didattico primaria: Maria Grazia Metel li o Coordinatore didattico secondaria: Emanuela Di Campli o Coordinatore registro elettronico: Francesco Durante

� Comitato di valutazione: D’Angerio, Tommasi, Lo Cicero

Funzioni strumentali: Le Funzioni Strumentali al P.O.F. sono attribuite seguendo il criterio della maggiore funzionalità possibile con riferimento alle necessità dell’Istituto. L’incarico delle Funzioni Strumentali è annuale e la scelta compete al Collegio dei Docenti. I docenti nominati nell’anno scolastico in corso avranno il compito di:

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Area 1:

Lorenza Miceli

Area 2:

Michelino Mastronardi

Area 3:

Vittoria Gennaro

Area 4: Claudio

Camilleri

Area 5: Marilena Striano

� Coordinamento delle attività in continuità fra i diversi ordini scolastici.

� Coordinamento e gestione delle attività di orientamento .

� Monitoraggio del P.O.F. � Autovalutazione

d’Istituto

� Sostegno informatico al lavoro dei Docenti e cura dell’ambito della sicurezza.

� Coordinamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie, definizione di percorsi didattici multimediali anche volti al recupero dello svantaggio.

� Servizi per studenti, con particolare riguardo alla continuità, all’informatizzazione, al successo scolastico e alla prevenzione del disagio.

� Rapporti con il territorio, sicurezza e attività di raccordo.

• Inclusione, Bes, DSA

Commissioni e gruppi di lavoro

Nell'ambito del Collegio dei Docenti sono state costituite commissioni di lavoro che hanno portato ad una distribuzione di compiti e funzioni del personale docente. 1. Commissione Redazione POF Rende consapevole il personale dell’offerta formativa della scuola e la rende più visibile sul territorio. 2. Commissione Continuità Promuove e cura le attività di accoglienza degli alunni. Organizza i progetti di raccordo per il passaggio da un ordine di scuola ad un altro. 3. Commissione formazione Classi Propone al Dirigente Scolastico i gruppi classe costituiti sulla base delle informazioni acquisite, tenendo presenti i criteri stabiliti dal Consiglio di Istituto e ispirati al principio fondamentale di equieterogeneità, ovvero classi omogenee tra di loro ed eterogenee al loro interno. 4. Commissione Diversamente abili Promuove azioni didattiche e formative finalizzate all’integrazione degli alunni diversamente abili. 5. Gruppo di lavoro per l’inclusività Elabora il PAI e si occupa di coordinare gli interventi dei singoli Consigli Classe sui BES. 6. Gruppo di lavoro DSA Coordina le attività sui DSA. 7. Commissione Sicurezza Predisporre i piani di evacuazione e segnala situazioni di pericolo nell'ambito degli edifici scolastici. Mette in atto le disposizioni contenute nel documento per la prevenzione dei rischi (D.lgs. 81/2008). 8. Nucleo di autovalutazione E’ formato dal Vicario, dalla Coordinatrice dei servizi, dalla Fiduciaria della scuola primaria, dal Capo plesso Succursale Secondaria, dalla F.S. area1 e collabora con il DS nella redazione del R.A.

Risorse esterne

L’Istituto Comprensivo tenta di stabilire costanti rapporti collaborativi con: � Ente Locale per mettere in atto gli interventi di manutenzione degli edifici scolastici; � ASL, Associazioni, Centri specializzati, per gli interventi integrati a favore degli alunni

diversamente abili e con Difficoltà Specifiche di Apprendimento; � Servizio Minori, per gli interventi e le iniziative integrate a favore degli alunni in situazione di

disagio socio-culturale;

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� Volontari della Protezione Civile, per gli interventi di educazione alla sicurezza; � Polizia Municipale per gli interventi di educazione stradale; � Istituti Superiori del territorio, per iniziative di orientamento a favore degli alunni in uscita dalle

classi terze della scuola secondaria di 1° grado.

PARTE SECONDA ARTICOLAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA

Il curricolo educativo e formativo verticale viene perseguito attraverso la realizzazione di:

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Obiettivi educativi trasversali Competenze… Attenzione …selettive relazionali Metodo di lavoro …organizzative Impegno …applicative individuali Partecipazione …applicative gruppali Autocontrollo …gestionali

Obiettivi didattici Competenze… Comprensione di messaggi …comunicative

concettuali, sapienziali e

d operative

Esposizione di messaggi Capacità di lettura fluida Comprensione di testi scritti Analisi (decodifica, confronto, classificazione, riconoscimento di varianti e di nessi, confronti ed analogie)

…logiche

Sintesi (prendere appunti, schematizzare riassumere, produrre modelli semplici)

…di distillazione

Connessione logica (riconoscimento nodi problematici, formulazione di soluzioni)

…solutorie

Rielaborazione (riformulazione, invenzione, trasformazione)

…trasformative

Progettazione (ricerca del dato e sua collocazione)

…ideative

Verifica …autopercettive Le Unità di apprendimento disciplinari avranno, conseguentemente, il seguente impianto:

conoscenze specifiche generali,

interdisciplinari e pluridisciplinari

specifiche per aree integrate su carenze e particolarità

integrate per eccellenze

capacità elaborative logiche critiche creative metacognitive

competenze espressive applicative argomentative finalizzate autovalutative METODOLOGIE 1 lezione frontale 2 lavoro individuale 3 lavoro a classi aperte 4 lavoro per stili cognitivi 5 attività per gruppi flessibili 6

lavoro per fasce di livello

7 lavori di gruppo

Volendo tracciare un quadro dell’offerta formativa in atto presso questo Istituto, si identificano quattro linee guida per le programmazioni disciplinari:

1) implementazione degli apprendimenti e diversificazione dei percorsi; 2) proposta di approfondimento per aree tematiche e percorsi talentali; 3) elaborazione di materiali privilegiati per stile cognitivo;

4) iniziative a carattere concorsuale, nelle quali i ragazzi entrino in sana competizione con coetanei, apprendendo la costruzione di prodotti finiti in vista del giudizio di estranei.

Gli Allievi verranno aiutati a maturare un percorso metacognitivo, che si traduce in:

9

• possesso di un vasto repertorio di strategie; • conoscenza di quali siano quelle più adatte alle differenti situazioni; • pianificazione del comportamento; • disamina e controllo delle prestazioni; • modifica delle strategie applicate; • potenziamento della motivazione.

La Scuola, in pratica sostiene gli individui perché essi possano maturare strategie metacognitive e costruiscano conoscenze; queste, si consolidano in schemi che danno luogo a tre processi complementari:

• accrescimento (arricchimento del pregresso) • sintonizzazione ( affinamento degli schemi) • ristrutturazione (quando un’informazione è nuova e non è possibile integrarla in

uno schema pregresso, occorre formulare un nuovo schema)

Ogni piano di intervento didattico attraversa tre fasi che si concretizzano attraverso i percorsi disciplinari, tramite:

a) accertamento delle conoscenze pregresse b) accertamento delle lacune di processo c) messa a punto di strategie di autoregolazione attraverso l’adozione di strumenti quali:

� analisi del testo � giustificazione delle scelte � allenamento alla valutazione � questionari di ricognizione � ripetizione di concetti chiave � autoregolazione dei processi, nella quale il pc. diventa un mezzo che favorisce la

mediazione tra ciò che si sa, quello che si impara e quanto si ricerca.

Dare senso alla formazione e l’innalzamento delle competenze, sono i due capisaldi del progetto educativo che ci si è prefissi. Tale progetto ha poi alla base l’idea che gli Alunni non siano oggetti quantificabili in un valore. Le valutazioni sui prodotti sono sempre punti partenza sui quali lavorare e mai etichette definitive. Gli obiettivi generali, precisati dagli indicatori di padronanza, vengono qui di seguito sintetizzati.

area obiettivi Indicatori

10

Scuola primaria

Scuola secondaria di 1° grado

affe

ttivo

- re

lazi

onal

e

1. R

ispe

tta s

e st

esso

e

gli a

ltri

� Cura della propria persona � Ascolto dei consigli e dei richiami � Riconoscimento del ruolo dell’adulto � Interazione corretta con i compagni

� Ordine nella persona e nella postura � Utilizzo di un abbigliamento adeguato � Disponibilità all’ascolto � Accettazione dei consigli e dei richiami � Riconoscimento del ruolo dell’adulto � Atteggiamento corretto verso i compagni

2 -R

ispe

tta le

at

trez

zatu

re

scol

astic

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l’a

mbi

ente

� Cura e organizzazione del proprio materiale � Utilizzo corretto del materiale e degli ambienti

comuni

� Rispetto del materiale scolastico � Rispetto e uso adeguato di ambienti e attrezzature

3 -P

arte

cipa

al

la v

ita

scol

astic

a ris

petta

ndon

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reg

ole

� Rispetto dell’orario d’entrata � Frequenza regolare � Rispetto delle regole e delle scadenze fissate � Attenzione durante le lezioni � Disponibilità alle proposte di lavoro

� Rispetto dell’orario � Controllo della propria motilità � Rispetto delle norme di convivenza � Attenzione durante le lezioni � Disponibilità alle proposte di lavoro

4 -C

olla

bora

co

n i

com

pagn

i

� Accettazione e rispetto di qualsiasi compagno � Disponibilità ai bisogni degli altri � Accettazione dell’aiuto degli altri � Collaborazione nel piccolo e grande gruppo

� Disponibilità a lavorare con gli altri � Accettazione dell’aiuto degli altri � Disponibilità ad aiutare chi è in difficoltà � Disponibilità a modificare il proprio punto di vista

5.C

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ibui

sce

attiv

amen

te a

l la

voro

sc

olas

tico

� Esecuzione di una consegna in modo adeguato � Rispetto dei tempi di lavoro � Assunzioni di semplici incarichi

� Richiesta di chiarimenti e/o approfondimenti � Apporto personale al lavoro didattico � Organizzazione delle conoscenze apprese

6 -C

onos

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e st

esso

e

il pr

oprio

am

bien

te

� Coordinamento dinamico generale � Conoscenza di sé in relazione agli altri � Positiva immagine di sé raggiunta � Conoscenza del proprio ambiente � Autonomia personale raggiunta � Controllo del proprio comportamento in

situazioni ludiche e di lavoro.

� Conoscenza di sé in relazione agli altri � Conoscenza del proprio ambiente � Valutazione del proprio comportamento � Valutazione dei propri lavori � Riconoscimento dei propri interessi e � delle proprie attitudini � Capacità di operare scelte consapevoli

orga

nizz

ativ

o- m

etod

olog

ica

1 -P

orta

e ti

ene

ordi

nato

il

mat

eria

le

� Dotazione del materiale necessario allo svolgimento delle lezioni e avvio all’uso del diario scolastico

� Riconoscimento e uso del materiale attinente al lavoro scolastico

� Non utilizzo di materiali superflui o di disturbo durante l’attività

� Riordino di materiali di uso comune

� Dotazione dei materiali e strumenti necessari allo svolgimento delle lezioni

� Uso corretto di materiali e strumenti � Uso corretto del diario e del libretto delle

comunicazioni

2 -R

ispe

tta te

mi,

cons

egne

e

scad

enze

� Svolgimento del lavoro a scuola e a casa � Rispetto dei tempi di lavoro comuni

� Esecuzione del lavoro assegnato in classe e a casa � Rispetto dei tempi e delle consegne

3 -G

estis

ce le

pr

oced

ure

di la

voro

� Autonomia rispetto alle attività scolastiche � Selezione del materiale didattico attinente

all’attività � Individuazione delle fasi di lavoro a partire

dalle consegne ricevute � Ricostruzione delle tappe di un’attività svolta

� Autonomia nello svolgimento delle attività � Individuazione dei sussidi didattici necessari

all’attività � Analisi delle proprie modalità di studio � Ricostruzione delle tappe di un’attività svolta � Elaborazione di progetti

area obiettivi Indicatori Scuola primaria Scuola secondaria di 1° grado

11

cogn

itiva

1. C

ompr

ende

m

essa

ggi

verb

ali

� Attenzione durante una comunicazione � Ascolto di indicazioni operative � Ascolto per l’intera durata di una

conversazione � Individuazione del messaggio globale di

una comunicazione

� Attenzione verso chi parla � Ascolto di una comunicazione fino alla � conclusione � Riconoscimento dello scopo di una

comunicazione � Individuazione degli elementi essenziali di un � messaggio

2. P

rodu

ce

mes

sagg

i ve

rbal

i � Comunicazione delle proprie esperienze

in modo semplice chiaro, e ordinato � Interventi ordinati e opportuni � Ripetizione e sintesi di quanto ascoltato

e/o appreso

� Comunicazione adeguata attraversi i diversi codici

� Utilizzo di strutture linguistiche corrette � Utilizzo di un lessico adeguato

3. C

ompr

ende

m

essa

ggi n

on

verb

ali

� Decodifica di segni e simboli dei messaggi non verbali

� Comprensione di messaggi di tipo diverso � Conoscenza di tecniche e strumenti

� Individuazione degli elementi dei messaggi non verbali e loro riferimento al codice di appartenenza

� Conoscenza di tecniche e strumenti propri dei linguaggi non verbali

4. P

rodu

ce

mes

sagg

i no

n ve

rbal

i � Utilizzo di diversi tipi di linguaggi non verbali

� Utilizzo di tecniche e strumenti diversi per comunicare

� Uso dei codici di riferimento � Utilizzo di strumenti � Applicazione di tecniche

5. p

ossi

ede

orie

ntam

ento

spa

zio

- te

mpo

rale

� Padronanza dei concetti topologici e temporali di base

� Orientamento nello spazio fisico e grafico � Utilizzo di mezzi diversi di descrizione e

di rappresentazione grafica dello spazio

� Padronanza dei concetti topologici e temporali di base

� Orientamento in una realtà rappresentata graficamente

� Conoscenza e uso della suddivisione temporale convenzionale

6. s

a os

serv

are � Osservazione diretta della realtà

� Individuazione e confronto di elementi della realtà secondo criteri diversi

� Individuazione degli elementi costitutivi di quanto visto o ascoltato � Individuazione di relazioni fra elementi

osservati � Collocazione delle informazioni in un quadro organico

7. s

a st

abili

re

rela

zion

i

� Individuazione di somiglianze e differenze

� Individuazione di criteri di classificazione � Classificazione in base a criteri assegnati

� Individuazione di somiglianze e differenze � Individuazione di criteri di classificazione � Classificazione in base a criteri assegnati

8. p

ossi

ede

abili

oper

ativ

e

� Utilizzo corretto del materiale strutturato � Individuazione delle diverse fasi di lavoro � Esecuzione di semplici istruzioni

rispettando la sequenza logico-temporale

� Utilizzo degli strumenti specifici � Esecuzione di operazioni concrete con i

materiali disponibili � Esecuzione di istruzioni � Rispetto della successione logica

nell’esecuzione � Individuazione di tecniche adeguate alla

realizzazione di un elaborato

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Durante un percorso graduale e stadiale, che può differire da soggetto a soggetto, gli Alunni, al termine della Scuola Secondaria di Primo Grado, dovranno essere in grado di:

in I

talia

no

o interagire in diverse situazioni comunicative; o apprendere attraverso il dialogo ed il confronto comunicativo; o comunicare in modo finalizzato, allo scopo di realizzare prodotti; o usare i libri di testo sapendo trarre informazioni e dati; o usare in modo creativo i supporti informatici, per realizzare prodotti finalizzati e di

approfondimento; o leggere testi di vario tipo; o usare la lingua come veicolo per mostrare la propria personalità; o utilizzare le competenze linguistiche acquisite per migliorare la comunicazione; o modulare il linguaggio riconoscendo i contesti diversificati nei quali ci si muove.

nel

le L

ing

ue

com

un

itari

e o usare le lingue (prima, seconda e terza) per comunicare in modo corretto e significativo, impiegando un lessico specifico, sintetico e circostanziato;

o comprendere l’essenzialità dei messaggi e riferirla in forma sintetica e personale; o comprendere i punti chiave di un testo o di un racconto ed esprimere un sintetico parere personale; o affrontare situazioni reali, legate al mondo concreto, usando lessico e grammatica in modo lineare; o descrivere, in lingua, aspetti sintetici del proprio vissuto.

in M

usi

ca o partecipare, attraverso esecuzione ed interpretazione, alle esperienze musicali;

o usare diversi sistemi di notazione funzionale; o ideare e realizzare messaggi musicali e multimediali; o dare significato alle esperienze musicali; o valutare in modo funzionale ed estetico i messaggi musicali di fruizione; o orientare lo sviluppo delle competenze per costruire la propria identità musicale.

in A

rte

e im

mag

ine

o padroneggiare gli elementi del linguaggio visuale; o leggere e comprendere il significato di un’immagine, di un filmato e di un prodotto multimediale; o leggere opere d’arte riconducendole al contesto storico di riferimento; o riconoscere gli elementi costitutivi del patrimonio artistico del territorio; o realizzare elaborati personali e creativi, mediante l’uso di materiali diversi; o descrivere e commentare un’opera d’arte.

nel

le S

cien

ze

mo

tori

e

o acquisire consapevolezza delle competenze motorie e dei limiti personali; o utilizzare aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio corporeo-motorio- sportivo; o costruire saperi in riferimento all’educazione alla salute; o condividere e rispettare regole; o assumere responsabilità; o rispettare l’altro; o sperimentare i corretti valori sportivi.

in S

tori

a

o conoscere il passato; o acquisire informazioni su fatti storici; o conoscere la storia locale, europea e mondiale, con particolare riguardo, nel III anno, a quella del

1900; o elaborare un personale metodo di studio; o esporre conoscenze; o orientarsi nella complessità del presente.

in G

eog

rafia

o osservare, analizzare, leggere e comprendere il territorio; o utilizzare con pertinenza concetti geografici; o localizzare “oggetti geografici”; o confrontare dati, fenomeni e confrontarsi con altre culture; o riconoscere nel paesaggio gli elementi fisici significativi; o valutare gli effetti delle decisioni sull’ambiente.

in M

atem

atic

a

o acquisire un atteggiamento positivo nei confronti della Matematica; o comprendere che gli strumenti matematici possono operare sulla realtà; o percepire, descrivere e rappresentare forme relativamente complesse, relazioni e strutture naturali

ed artificiali; o consolidare conoscenze teoriche; o rispettare opinioni differenti e riconoscere le conseguenze logiche di un’argomentazione corretta; o valutare le informazioni su una situazione; o riconoscere la coerenza tra l’appreso ed il reale, sviluppando senso critico; o risolvere problemi in termini matematici, controllando processo e risultati; o confrontare procedimenti diversi; o usare correttamente i connettivi, i quantificatori e le espressioni legate alla probabilità.

13

nel

le

Sci

enze

n

atu

rali

e sp

erim

enta

li

o padroneggiare tecniche di sperimentazione; o utilizzare in contesti diversi strumenti matematici ed informatici; o esplicitare e risolvere situazioni problematiche; o sviluppare schematizzazioni e modelli; o acquisire una visione organica del proprio corpo; o acquisire una visione dell’ambiente di vita, locale e globale; o conoscere i principali problemi della scienza in ambito etico, culturale e sperimentale; o implementare la curiosità e l’amore per la ricerca.

in T

ecn

olo

gia

o descrivere e classificare macchine ed utensili, cogliendone limiti, caratteristiche e costi d’uso; o conoscere le relazioni forma/funzioni/materiali; o realizzare semplici progetti; o eseguire rappresentazioni grafiche; o acquisire sensibilità al risparmio energetico; o comprendere i problemi legati alla produzione energetica; o ricercare informazioni, selezionarle e sintetizzarle; o esporre i risultati di una ricerca.

In E

d.

Mo

tori

a

In base alle Linee Guida del Ministero, la distillazione degli obiettivi della materia è stata così formulata: o promuovere la pratica sportiva scolastica favorendo l’integrazione sociale; o promuovere la conoscenza e la diffusione dello sport, ampliando le esperienze di gioco; o promuovere, attraverso la pratica sportiva, un corretto stile di vita; o offrire opportunità di pratica sportiva in relazione alla capacità/volontà di partecipazione; o proporre a Studenti e Genitori una visione dello sport che privilegi i valori umani (aggregazione,

collaborazione, equilibrio e benessere personale); o incoraggiare il coinvolgimento dei Genitori nella realizzazione di percorsi educativo-sportivi; o educare i Ragazzi ad un corretto approccio al tifo sportivo.

In S

tru

men

to M

usi

cale

La sezione M, ad indirizzo musicale (chitarra, pianoforte, violino e flauto) persegue l’apprendimento musicale attraverso le seguenti vie:

1) Lezioni individuali; 2) Musica d’insieme (Classi I, II e III): - musica da camera (con organico variabile dal duo al consort strumentale/classi I, II e

III); - esercitazioni orchestrali (prevalentemente Classi II e III), che interessano tutti gli

strumenti, in base al livello di preparazione degli Alunni valutato dai Docenti. La distillazione degli obiettivi della materia è stata così formulata:

- promuovere la formazione globale dell’allievo, fornendogli occasioni di maturazione logica, espressiva e comunicativa tramite lo studio specifico di uno strumento musicale e la pratica orchestrale.

- conseguire padronanza tecnica dello strumento musicale studiato, al fine di produrre eventi musicali con consapevolezza interpretativa;

- acquisire elementi di grammatica musicale in progressione di complessità; - comprendere ed usare termini specifici; - acquisire una corretta postura di produzione sonora; - applicare le conoscenze teoriche acquisite allo strumento d’elezione; - interagire in gruppo finalizzando il lavoro alla produzione musicale.

in R

elig

ion

e ca

ttolic

a

o cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa; o comprendere alcune categorie fondamentali della fede ebraico-cristiana e confrontarle con

quelle di altre maggiori religioni; o approfondire l’identità storica, la predicazione e l’opera di Gesù e correlarle alla fede

cristiana; o conoscere l’evoluzione storica e il cammino ecumenico della Chiesa; o confrontare la prospettiva della fede cristiana e i risultati della scienza come letture

distinte ma non conflittuali dell’uomo e del mondo; o sapere adoperare la Bibbia come documento storico-culturale e comprendere che nella

Chiesa è accolta come Parola di Dio; o comprendere il significato principale dei simboli religiosi, delle celebrazioni liturgiche e dei

sacramenti della Chiesa; o confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione

di un progetto libero e responsabile.

14

Dalla Scuola dell’Infanzia…

Le “Indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del I ciclo di Istruzione” pubblicate in data 4 settembre 2012, hanno sottolineato come l’apprendimento scolastico: o sia solo una delle tante esperienze di formazione degli utenti; o debba dar senso alle loro esperienze; o debba mirare al superamento della frammentazione dei saperi; o faccia i conti con le carenze adulte di presidio delle regole. Il bambino che accede alla Scuola Primaria deve aver maturato esperienze in merito all’identità, all’autonomia e alle competenze. In entrata gli Alunni dovranno: o riconoscere ed esprimere emozioni; o saper chiedere aiuto; o seguire regole di comportamento; o narrare esperienze vissute; o cercare soluzioni a problemi legati al quotidiano. L’obiettivo della padronanza della lingua italiana e la consapevolezza del proprio modo di apprendere al fine di imparare ad imparare attraverseranno l’intero iter progettuale d’apprendimento.

…alle competenze disciplinari di fine ciclo

SCUOLA PRIMARIA LIVELLO ELEMENTARE LIVELLO INTERMEDIO LIVELLO AVANZATO

Com

pete

nze

in li

ngua

ita

liana

� Comprende semplici testi scritti e orali, ne individua il senso globale e le informazioni principali.

� Produce semplici testi scritti di vario tipo. � Riconosce e utilizza le

strutture linguistiche in modo essenziale.

� Comprende testi scritti e orali di vario tipo e li rielabora in modo pertinente.

� Produce testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi.

� Riconosce e utilizza le funzioni e le strutture linguistiche in modo adeguato.

� Comprende testi scritti e orali di vario tipo rielaborandoli in modo

organizzato ed adeguato. � Produce e rielabora testi di vario

tipo manipolandoli, parafrasandoli, completandoli e trasformandoli. � Riconosce le differenti funzioni e

strutture linguistiche, le individua, le analizza e le utilizza in modo corretto.

Com

pete

nze

stor

ico-

geog

rafic

he

� Comprende eventi storici e riconosce cambiamenti geografici. � Usa la linea del tempo e le

carte geo-storiche. � Si orienta nello spazio e sulle

carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e linguaggi specifici di base.

� Comprende e riconosce le caratteristiche fisicoantropologiche del territorio in trasformazione. � Usa strumenti e linguaggi

specifici delle discipline e utilizza i documenti per la conoscenza delle realtà storico-geografiche.

� Comprende e riconosce le caratteristiche fisicoantropologiche del territorio in trasformazione. � Usa strumenti e linguaggi specifici

delle discipline in modo appropriato e consapevole ed

utilizza con padronanza i documenti per la conoscenza delle realtà storico-geografiche.

Com

pete

nze

in li

ngua

ingl

ese

� Comprende messaggi orali e semplici testi scritti, accompagnati da supporti visivi, cogliendo parole conosciute e frasi basilari.

� Comprende messaggi orali e testi scritti, cogliendo parole e frasi di uso frequente.

� Comprende e utilizza espressioni di uso quotidiano. � Comunica ed interagisce in modo

pertinente in brevi scambi dialogici. � Scrive semplici messaggi e brevi testi su argomenti familiari.

15

Com

pete

nze

mat

emat

iche

� Conosce i numeri naturali e decimali ed esegue calcoli scritti anche con l’ausilio di facilitatori. � Comprende il testo di un

problema ed applica strategie risolutive in situazioni concrete.

� Riconosce, riproduce e misura figure geometriche. � Legge rappresentazioni

grafiche semplici e rappresenta i dati raccolti seguendo le indicazioni.

� Opera con i numeri naturali e decimali ed esegue calcoli scritti e mentali.

� Identifica gli elementi di un problema cogliendo le relazioni tra di essi.

� Applica strategie risolutive adeguate in situazioni note.

� Riconosce, classifica, rappresenta, e misura figure geometriche.

� Raccoglie dati e li rappresenta con diagrammi e tabelle.

� Opera con i numeri naturali e decimali ed utilizza correttamente l’algoritmo delle quattro operazioni. � Applica in un problema corrette strategie risolutive e sceglie, tra le diverse possibili soluzioni, il percorso più breve. � Riconosce, classifica, confronta, rappresenta e misura figure geometriche. � Legge, interpreta e ricava informazioni da diagrammi predisposti. � Raccoglie dati e li rappresenta con

diagrammi e tabelle.

Com

pete

nze

scie

ntifi

che

� Riconosce, descriva e rappresenta fenomeni osservati di natura diversa.

� Riferisce in modo essenziale ciò che ha osservato o appreso.

� Osserva, riconosce, confronta, rappresenta, descrive, analizza fenomeni di natura diversa utilizzando capacità operative. � Riferisce in modo chiaro e completo ciò che ha appreso.

� Osserva, descrive, analizza fenomeni di natura diversa utilizzando capacità operative progettuali e manuali. � Riferisce, in modo chiaro e

completo, ciò che ha appreso utilizzando un linguaggio specifico.

Com

pete

nze

artis

tiche

� Descrive e rappresenta realtà e o esperienze attraverso le tecniche apprese e semplici linguaggi espressivi.

� Utilizza il linguaggio iconico per rappresentare la realtà percepita con tecniche, materiali e strumenti diversi.

� Utilizza il linguaggio iconico ai fini espressivi e comunicativi per rappresentare e rielaborare la realtà percepita, immaginata; con tecniche materiali e strumenti diversificati.

Com

pete

nze

m

usic

ali � Ascolta semplici brani

musicali. � Riproduce semplici melodie musicali.

� Ascolta brani musicali. � Riproduce melodie musicali.

� Ascolta, discrimina e rappresenta brani musicali. � Riconosce e riproduce melodie vocali gestendone l’armonia e il ritmo.

Com

pete

nze

mot

orie

� Attua e coordina semplici schemi motori e posturali di base.

� In situazioni di gioco/sport conosce il valore delle regole.

� Padroneggia gli schemi motori e posturali. � In situazioni di gioco/sport comprende il valore delle regole.

� Padroneggia gli schemi motori e posturali e li sa adattare alle variabili spaziali e temporali. � In situazioni di gioco/sport comprende il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.

Com

pete

nze

in R

elig

ione

C

atto

lica

� L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale. A partire dal contesto in cui vive, sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità capace di accoglienza, confronto e dialogo.

� Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù, del cristianesimo delle origini. Ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della storia civile passata e recente elaborando criteri per avviarne una interpretazione consapevole.

� Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale.

� Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e le rende oggetto di riflessione in vista di scelte di vita progettuali e responsabili. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda.

La certificazione delle competenze per Religione cattolica non è prevista per la religione cattolica.

16

SECONDARIA I GRADO LIVELLO ELEMENTARE LIVELLO INTERMEDIO LIVELLO AVANZATO

C

ompe

tenz

e in

ling

ua

italia

na

� Comprende i punti

essenziali di messaggi chiari su argomenti personali e familiari.

� Riferisce con lessico semplice esperienze relative al proprio vissuto e contenuti attinenti alle

attività scolastiche. � Scrive testi semplici relativi

al proprio vissuto o riguardanti bisogni immediati.

� Comprende le idee fondamentali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti.

� Descrive esperienze personali e avvenimenti, riferisce i contenuti disciplinari con un linguaggio consono.

� Scrive con un linguaggio adeguato testi coerenti su argomenti di vario tipo.

� Comprende testi complessi e ne inferisce il significato implicito. � Organizza descrizioni o argomentazioni chiare e ragionate, in uno stile adeguato al contesto e con una struttura logica efficace. � Scrive testi scorrevoli, organici

e coesi con una struttura logica efficace.

Com

pete

nze

stor

ico-

geog

rafic

he

� Usa in modo talvolta improprio e limitato i linguaggi delle discipline,

conosce solo gli eventi storici fondamentali e i principali fenomeni geografici. � Se guidato, stabilisce

semplici relazioni tra cause-conseguenze e tra ambiente, cultura ed economia.

� Usa in modo parziale gli strumenti delle discipline.

� Conosce ed usa i linguaggi propri delle discipline.

� Conosce i principali eventi storici e gli ambienti fisici e umani.

� Pone in relazione cause conseguenze e ambiente, cultura ed economia.

� Usa gli strumenti specifici delle discipline.

� Conosce ed usa in modo sicuro i linguaggi propri delle discipline.

� Conosce gli eventi storici e gli ambienti fisici e umani.

� Comprende le relazioni tra i fatti e tra ambiente, cultura ed economia;

pone in relazione cause, conseguenze e diversi fenomeni geografici. � Padroneggia gli strumenti

specifici delle discipline.

Com

pete

nze

in li

ngua

ingl

ese

e 2°

ling

ua c

omun

itaria

� Comprende espressioni e termini molto semplici e d’uso familiare.

� Descrive situazioni legate al proprio vissuto pur con errori grammaticali e sintattici.

� Interagisce oralmente, riuscendo a porre e a rispondere a domande molto semplici.

� Comprende e scrive messaggi elementari e compila moduli con dati personali.

� Comprende espressioni e termini di uso frequente e l’essenzialità di messaggi brevi e chiari. � Descrive situazioni quotidiane in modo semplice. � Partecipa a brevi conversazioni riguardo al proprio vissuto. � Comprende informazioni specifiche in materiali d’uso quotidiano e scrive elementari descrizioni di eventi e situazioni.

� Comprende i punti principali di un messaggio e segue brevi discorsi.

� Descrive situazioni quotidiane in modo scorrevole.

� Affronta conversazioni su argomenti familiari e/o di suo interesse. Sostiene conversazioni spontanee. � Comprende testi scritti e

messaggi epistolari. � Produce testi semplici e coerenti

anche attraverso lettere personali.

Com

pete

nze

m

atem

atic

he

� Riconosce e utilizza i termini in modo essenziale.

� Applica proprietà e procedimenti in semplici situazioni.

� Comprende situazioni problematiche e formula strategie risolutive in contesti già noti.

� Riconosce e utilizza i termini in modo corretto. � Applica proprietà e procedimenti in modo sicuro in situazioni note. � Comprende situazioni problematiche e formula strategie risolutive in semplici contesti.

� Riconosce e utilizza i termini in modo corretto e rigoroso. � Applica proprietà e

procedimenti in modo sicuro, anche in situazioni nuove.

� Comprende situazioni problematiche e formula strategie risolutive in qualsiasi contesto operativo.

Com

pete

nze

sc

ient

ifich

e

� Comprende e utilizza la terminologia

scientifica e i linguaggi specifici più semplici. � Osserva e descrive in modo frammentario i fenomeni scientifici.

� Comprende e utilizza la terminologia scientifica e i linguaggi specifici in modo appropriato.

� Osserva e descrive i fenomeni scientifici nei loro aspetti essenziali.

� Comprende e utilizza la terminologia scientifica e i linguaggi specifici con correttezza e proprietà.

� Osserva e descrive analiticamente i fenomeni scientifici.

17

C

ompe

tenz

e a

rtis

tiche

� Utilizza in maniera semplice i linguaggi visuali per leggere immagini, riproducendole in modo elementare.

� Realizza semplici elaborati, applicando le regole base del linguaggio visivo, utilizzando tecniche e materiali in modo elementare.

� Se guidato, riconosce le opere più significative prodotte nell’arte.

� Utilizza i linguaggi visuali, legge e comprende immagini, rielaborando nuovi soggetti.

� Realizza elaborati, applicando le regole del linguaggio visivo, utilizzando le tecniche e i materiali proposti. � Legge e descrive le opere più significative prodotte nell’arte, collocandole nei rispettivi contesti storici.

� Padroneggia i linguaggi visuali, legge e comprende il significato di immagini, rielaborando in modo originale i nuovi soggetti. � Realizza elaborati personali, applicando le regole del linguaggio visivo, utilizzando tecniche e materiali con fantasia e creatività. � Legge, descrive, commenta le opere più significative prodotte nell’arte, collocandole nei rispettivi contesti storici.

Com

pete

nze

te

cnol

ogic

he

� Comprende concetti essenziali relativi ad ambiti di immediata rilevanza e opera in maniera semplice.

� Utilizza, in maniera non sempre appropriata, il disegno tecnico come mezzo di rappresentazione grafica.

� Comprende i punti fondamentali di testi e opera adeguatamente, effettuando collegamenti su argomenti che gli sono più familiari. � Utilizza correttamente il disegno tecnico come mezzo di rappresentazione grafica.

� Comprende testi complessi e opera in modo corretto e approfondito, effettuando collegamenti tra i vari argomenti. � Utilizza correttamente e con sicurezza il disegno tecnico come mezzo di rappresentazione grafica.

Com

pete

nze

mus

ical

i

� Conosce la notazione e i valori musicali e sa tradurre il segno scritto in gesto sonoro se guidato.

� Possiede semplici tecniche esecutive in merito a proposte ritmiche, melodiche e vocali. � Individua e descrive gli

elementi base di un brano musicale.

� Legge e comprende i contenuti di uno spartito musicale.

� Possiede una adeguata capacità tecnico esecutiva, in relazione allo strumento utilizzato e alla voce. � Sa ascoltare con attenzione un brano musicale cogliendone le principali caratteristiche.

� Legge e traduce autonomamente il segno scritto in gesto sonoro.

� Esegue con lo strumento melodie di media / alta difficoltà sia come solista sia in gruppo.

� Conosce, analizza e apprezza generi, stili e opere musicali e ne sa parlare facendo uso di un

linguaggio specifico.

Com

pete

nze

mot

orie

� Utilizza in modo accettabile gli schemi motori di base.

� Usa con una certa padronanza tecniche e tattiche nei giochi sportivi.

� Collabora solo in parte al raggiungimento degli obiettivi.

� Utilizza in modo corretto gli schemi motori di base. � Usa con una certa padronanza le tecniche e le tattiche nei giochi di squadra. � Collabora con gli altri per il

raggiungimento di un risultato sportivo.

� Utilizzare le abilità apprese in situazioni diverse. � Padroneggia tecniche e tattiche

nei giochi sportivi. � Stabilisce rapporti corretti

all’interno del gruppo.

Valutazione

Nel quadro delle finalità educative che la scuola dell’obbligo persegue, la valutazione si propone di vagliare sia i risultati conseguiti dall’alunno nell’area cognitiva, sia il processo di maturazione della intera personalità, attraverso il controllo della progressione delle conoscenze e l’osservazione delle risposte nei contenuti e nei comportamenti. Valutare l’alunno pertanto significa non giudicarlo in modo definitivo, ma aiutarlo alla responsabilità, alla consapevolezza di sé, allo sguardo critico sul mondo. La valutazione contiene in sé un processo di misurazione che è attività continua e costante, finalizzata alla raccolta di informazioni sul percorso formativo per orientare insegnanti, alunni e famiglie. Alla luce delle recenti disposizioni normative, i livelli di valutazione che definiscono il grado di conoscenza raggiunto sono espressi in voti numerici espressi in decimi. Il Collegio dei docenti ha deliberato l’utilizzo della seguente scala valutativa: DIECI – NOVE – OTTO – SETTE – SEI – CINQUE - QUATTRO Le verifiche e le osservazioni sistematiche predisposte dagli insegnanti hanno la funzione di monitoraggio (controllo dei processi e verifica del percorso) e forniscono agli alunni gli strumenti per affrontare con serietà, consapevolezza e senso di responsabilità le prove successive. La misurazione dei livelli raggiunti dagli alunni nelle prove di verifica è espressa mediante una misurazione su scala percentuale così ripartita:

18

da 95 % a 100 % DIECI da 85% a 94 % NOVE da 75% a 84 % OTTO da 65 % a 74 % SETTE da 55 % a 64 % SEI da 45 % a 54 % CINQUE da 0 % a 44 % QUATTRO Al termine della classe quinta della scuola primaria e della classe terza della scuola secondaria di primo grado ad ogni alunno è consegnata la Certificazione delle competenze. Per il passaggio alla scuola superiore di secondo grado essa costituisce certificato di ammissione. Le competenze vengono certificate su tre livelli (elementare, intermedio, avanzato) espressi con una valutazione in decimi. � elementare SEI � intermedio SETTE - OTTO � avanzato NOVE – DIECI

Per la religione cattolica si esprime in giudizio e non in voto numerico, come specificato di seguito:

OTTIMO DISTINTO BUONO SUFFICIENTE NON SUFFICIENTE

DIECI NOVE SETTE/OTTO SEI CINQUE/QUATTRO

La revisione degli indicatori concernenti la valutazione interna (di I e di II periodo, finale, orientativa e d’Esame) della Scuola comporta la disamina di alcuni elementi caratterizzanti l’offerta formativa nazionale ed internazionale. È possibile utilizzare in modo appropriato la valutazione degli apprendimenti e della qualità (o valore) raggiunta dalla Scuola. A questo fine è opportuno:

a) misurare conoscenze, abilità e competenze senza mai esprimere giudizi di valore sulle persone;

b) valutare i progressi degli studenti nel tempo; c) assicurare flessibilità e modificabilità nelle regole di impiego dei risultati della valutazione; d) combinare i risultati dell’atto valutativo attivando le azioni rimediali, l’incentivo

contrattuale e la promozione dell’attivismo da parte degli utenti del servizio. La valutazione in itinere, orale e scritta, potrà essere desunta da interrogazioni individualizzate e collettive, da dibattiti, da confronti, da schede, da colloqui. L’interesse, la partecipazione, e l’impegno degli alunni saranno oggetto di monitoraggio costante ed il livello di attenzione confluirà sempre nella valutazioni globali delle discipline.

Quadro valutativo del comportamento Situazione Indicatori Voto

Positiva

Attenzione, partecipazione,educazione, rispetto degli altri e della cosa pubblica, aiuto sostanziale in situazione critica di coetanei e non, impegno assiduo e frequenza costante.

10

Educazione, attenzione, rispetto degli altri e della cosa pubblica, frequenza costante ed impegno costruttivo.

9

Educazione, vivacità moderata, autonomia di lavoro, ammissione di responsabilità, impegno costante.

8

19

Poco costruttiva

Assenze ingiustificate e/o strategiche, impegno discontinuo, vivacità, conflitto verbale con coetanei.

7

A rischio Violenza verbale tra coetanei e danneggiamento della cosa pubblica reiterato, conflitto verbale con docenti, 1 sospensione.

6

Negativa Violenza verbale con docenti, sospensioni ripetute o prolungate per bullismo, uso improprio del cellulare, violenza e furto.

5

Valutazione Esame di Stato - Prova scritta di Italiano A. ITALIANO 1. Pertinenza ed ampiezza della trattazione

2. Correttezza orto-morfo-sintattica

3. Proprietà lessicale

completa e matura

4 piena 4 ricca

2

lineare 3 sostanziale 3 semplice 1 limitata 2 episodica 2 B. LINGUE COMUNITARIE

Questionario Comprensione Uso strutture linguistiche Rielaborazione e produzione completa 4 corretto e preciso 4 autonoma e personale 2 quasi completa 3 corretto 3 semplice 2 essenziale 2 impreciso 2 limitata 1

Lettera Pertinenza del contenuto Correttezza strutturale Proprietà lessicale completa 4 corretta e precisa 4 sicura ed efficace 2 quasi completa 3 corretta 3 adeguata 1 essenziale 2 imprecisa 2 semplice 1 C. MATEMATICA Conoscenza dei contenuti

Capacità di operare Capacità logiche Comprensione ed uso dei linguaggi specifici

completa 2 corretta e precisa

3 sicure ed efficaci 3 corretti e precisi

2

essenziale 1 adeguata 2 efficaci 2 imprecisi 1 limitata 1 lacunose 1

D.GIUDIZIO SUL COLLOQUIO D’ESAME

� Comprensione delle richieste � Qualità dell’esposizione � Uso di linguaggi specifici � Conoscenza dei contenuti � Organizzazione delle conoscenze � Capacità di collegamento

20

COLLOQUIO Parti

principali Declinazione indicatori Valutazione

Durante il colloquio, la/il Candidat_ ha dimostrato conoscenze…

…approfondite, ampie e sicure

e le ha esposte con…

…chiarezza, disinvoltura ed originalità

Le riflessioni e i collegamenti emersi sono stati espressi con un linguaggio

…ricco, preciso e personale

10

…approfondite ed ampie

… chiarezza e disinvoltura

… ricco e preciso

9

…ampie … disinvoltura ...preciso 8 …sicure …padronanza …appropriato 7

…adeguate …semplicità …lineare 6 …inadeguate …evidente

insicurezza …incerto da

5 a 0

10: esempio di giudizio

Durante il colloquio, la/il Candidat_ ha dimostrato conoscenze approfondite, ampie e sicure e le ha esposte con chiarezza, disinvoltura ed originalità. Le riflessioni e i collegamenti emersi sono stati espressi con un linguaggio ricco, preciso e personale.

9: esempio di giudizio:

Durante il colloquio, la/il Candidat_ ha dimostrato conoscenze approfondite ed ampie e le ha esposte con chiarezza e disinvoltura. Le riflessioni e i collegamenti emersi sono stati espressi con un linguaggio ricco e preciso.

8: esempio di giudizio

Durante il colloquio, la/il Candidat_ ha dimostrato conoscenze ampie e le ha esposte con disinvoltura. Le riflessioni e i collegamenti emersi sono stati espressi con un linguaggio preciso.

7: esempio di giudizio

Durante il colloquio, la/il Candidat_ ha dimostrato conoscenze sicure e le ha esposte con padronanza. Le riflessioni e i collegamenti emersi sono stati espressi con un linguaggio appropriato.

6: esempio di giudizio

Durante il colloquio, la/il Candidat_ ha dimostrato conoscenze adeguate e le ha esposte con semplicità. Le riflessioni e i collegamenti emersi sono stati espressi con un linguaggio lineare.

da 5 a 0: esempio di giudizio

Durante il colloquio, la/il Candidat_ ha dimostrato conoscenze inadeguate e le ha esposte con evidente insicurezza. Le riflessioni e i collegamenti emersi sono stati espressi con un linguaggio incerto.

E.GIUDIZIO GLOBALE DA FORMULARE AL TERMINE DELL’ESA ME DI STATO

Parti principali

Declinazione indicatori

Parti principali Declinazione indicatori

PP Declinazione indicatori

V

La/il

Can

dida

t_,

dura

nte

le

prov

e d

’Esa

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ha

dim

ostr

ato

una

prep

araz

ione

…completa, approfondita e personale

sviluppando le argomentazioni / i contenuti con

…particolare proprietà espositiva

e pr

opon

endo

rifl

essi

oni

…critiche e personali

10

…completa ed approfondita

… proprietà espositiva

… puntuali e personali

9

…ampia ed articolata

… correttezza espositiva

...puntuali 8

…articolata …la necessaria correttezza espositiva

…personali 7

…essenziale …semplicità espositiva

…guidate 6

…carente …esposizione frammentaria

…confuse da 5 a 0

10: esempio La/il Candidat_, durante le prove d’Esame, ha dimostrato una preparazione completa, approfondita e

21

di giudizio personale, sviluppando le argomentazioni / i contenuti con particolare proprietà espositiva e proponendo riflessioni critiche e personali.

9: esempio di giudizio:

La/il Candidat_, durante le prove d’Esame, ha dimostrato una preparazione completa ed approfondita, sviluppando le argomentazioni / i contenuti con proprietà espositiva e proponendo riflessioni puntuali e personali.

8: esempio di giudizio

La/il Candidat_, durante le prove d’Esame, ha dimostrato una preparazione ampia ed articolata, sviluppando le argomentazioni / i contenuti con correttezza espositiva e proponendo riflessioni puntuali.

7: esempio di giudizio

La/il Candidat_, durante le prove d’Esame, ha dimostrato una preparazione articolata sviluppando le argomentazioni / i contenuti con la necessaria correttezza espositiva e proponendo riflessioni personali.

6: esempio di giudizio

La/il Candidat_, durante le prove d’Esame, ha dimostrato una preparazione essenziale, sviluppando le argomentazioni / i contenuti con semplicità espositiva e proponendo riflessioni guidate.

da 5 a 0: esempio di giudizio

La/il Candidat_, durante le prove d’Esame, ha dimostrato una preparazione carente, sviluppando le argomentazioni / i contenuti con esposizione frammentaria e proponendo riflessioni confuse.

Continuità: orientamento in entrata

Il modello orario scelto da questo Istituto rappresenta la vera nota distintiva della Scuola sul territorio. Per presentare l’offerta formativa e dar modo alle Famiglie di scegliere con consapevolezza, verranno organizzati incontri e percorsi guidati di pratica curricolare. La proposta verrà estesa a tutte le Scuole Elementari, pubbliche, parificate e private del territorio ostiense. Si precisa come la Sezione con sperimentazione musicale, che ha sede in Via Capo dell’Argentiera 80, richiami numerosi iscritti tanto da rendere necessario un percorso selettivo d’ammissione. Nella formazione delle Classi prime si seguiranno i seguenti criteri:

� rispetto delle domande delle famiglie in relazione alle esigenze lavorative e desiderata relazionali e familiari in rapporto alle possibilità di spostamento;

� frequenza di fratelli e sorelle e disponibilità di materiali didattici già in uso; � attenzione alle informazioni ottenute dalla Scuola Primaria in base ad esigenze e/o casi

specifici; � rispetto delle domande delle famiglie in relazione alla tempistica di preiscrizione; � rispetto della sicurezza negli Edifici sede delle lezioni; � salvaguardia dei principi di eterogeneità interna e omogeneità parallela, equilibrio tra fasce di

livello e stili di apprendimento differenti; � presa in carico, attraverso la disamina ed il confronto personale e documentale, delle esigenze

specifiche dei soggetti diversamente abili; per ciascuno, secondo criteri di equilibrio e opportunità, si sceglieranno connotazioni privilegiate di inserimento.

� Solo l’iscrizione alla Sezione musicale è subordinata al superamento della prova attitudinale prevista nel mese di marzo.

Classi successive alla prima Le Classi successive alla prima sono di norma formate secondo la composizione della classe dell’anno precedente, salvo provvedimenti restrittivi dell’organico emanati dalle autorità scolastiche superiori. Per eventuali smembramenti delle classi, si procederà alla distribuzione degli alunni nelle classi numericamente inferiori. Viene precisato come, alla luce della normativa in atto, sarà impossibile la formazione di classi con un numero di alunni inferiore ai 25 e solo eventuali compensazioni renderanno possibile la formazione di classi con un numero di Allievi inferiori a 20 (allergie, handicap grave). Le attività che verranno svolte in termini di continuità in entrata, avranno la seguente scansione: Presentazione della Scuola alle Famiglie �Rilevazione dei bisogni dell’Utenza

22

�Colloqui tra Scuola e Famiglie �Accoglienza e mini-sperimentazione in aula �Fornitura di materiale illustrativo promozionale �Iscrizione CRITERI GENERALI PER L’ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALL E CLASSI È il Dirigente Scolastico

• ad assegnare i Docenti alle classi secondo quanto stabilito dalla Legge 165/2001 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni”

• “avendo cura di garantire le condizioni per la continuità didattica, nonché la migliore utilizzazione delle competenze e delle esperienze professionali” (Art. 396 TU 297/94).

Il Dirigente Scolastico, quale responsabile per legge dell’assegnazione dei Docenti alle classi, opererà nel rispetto della normativa generale e di settore distribuendo equamente le competenze professionali nella Scuola per una migliore offerta formativa. Pertanto il Dirigente Scolastico avrà cura di individuare all’interno dell’organico quei docenti la cui esperienza, le cui attitudini, la cui professionalità siano garanzia della migliore risposta possibile alla domanda formativa degli studenti. In tale ottica è assolutamente prioritario l’interesse pedagogico-didattico degli studenti rispetto a qualsiasi esigenza o aspirazione dei singoli docenti. In sede di contrattazione preventiva, con le RSU di questo Istituto, si è stabilito di ossequiare i principi di seguito declinati: 1. Continuità didattico – educativa (compatibilmente con la strutturazione delle cattedre così come disposte dall’USP di Roma): nell’assegnare i docenti alle classi, il Dirigente Scolastico terrà conto di tutto quanto consente di coniugare la continuità didattica con la necessità di formare una “equipe” didattica armoniosa ed equilibrata per affinità culturali, metodologiche e pedagogiche fra i docenti. In particolare il Dirigente Scolastico ha il compito di rispondere alle aspettative dei Genitori e degli Studenti delle classi iniziali del corso di studi. 2. Equa distribuzione dei docenti di ruolo e a tempo determinato sulle diverse classi. È possibile il passaggio su cattedre completamente libere su specifiche richieste degli interessati. In caso di più richieste rispetto alle disponibilità si prenderà in considerazione: a) mobilità a fronte di una contestuale organizzazione dei curricoli in un’ottica interdisciplinare; b) assegnazione, possibilmente, di non più di una classe terminale del ciclo di Studi; c) specifiche situazioni delle classi.

Orientamento Classi I, II, III

Le attività di orientamento hanno carattere trasversale e curricolare, dal momento che la Scuola Secondaria di Primo Grado ha, tra gli altri, lo specifico compito di agevolare una consapevole scelta dell’indirizzo di studi Superiore. Va da sé che la Scuola è solo una delle componenti di aiuto nella scelta: molto contano il progetto di vita della Famiglia e l’area talentale privilegiata dai Ragazzi. Dopo la rilevazione degli stili cognitivi secondo la teoria di Duccio Demetrio e successivamente agli incontri con le Famiglie delle Classi in parallelo, a partire da quest’anno scolastico, gli Alunni delle Classi I e II saranno chiamati a compilare nel mese di Aprile un questionario a carattere riassuntivo che verrà poi integrato da osservazioni del Consiglio di Classe e dal contributo delle Famiglie. Per le Classi III, le attività di orientamento saranno intensive nel I Quadrimestre ed approderanno, con la stesura e la consegna del GIUDIZIO ORIENTATIVO, alla preiscrizione agli Istituti Superiori. Per agevolare il lavoro dei Ragazzi e delle Famiglie si pensa di intensificare la conoscenza dell’Istruzione Superiore, con percorsi guidati presso le Scuole logisticamente vicine al nostro Istituto, in modo che gli alunni si rendano conto dell’ambiente reale al quale andranno incontro e non cadano nelle reti dell’apparenza.

23

In pratica la Scuola si muoverà come segue: Classi Interventi e iniziative I e II • Colloqui con le Famiglie e rilevazione degli stili cognitivi

• Questionario combinato nel mese di Aprile • Valorizzazione della dimensione talentale nelle attività curricolari.

III • Colloqui con le Famiglie e rilevazione degli stili cognitivi • Percorsi esperienziali presso gli Istituti; • Colloqui ed incontri con Personale delle Scuole Superiori • Partecipazione ad iniziative di Scuola aperta • Questionari Alunni e Famiglie (Ottobre) • Consegna del Giudizio orientativo

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PARTE TERZA Organizzazione dell’offerta formativa

L’Istituto Comprensivo “Via Mar Rosso” si adopera con ogni mezzo affinché l’azione educativa sia adeguata alle esigenze di ciascuno e riconosce che il principio educativo della scuola è la centralità del soggetto. Il gruppo classe e la comunità scolastica tutta rappresentano due luoghi fondamentali per la crescita socio-affettiva e cognitiva del bambino. Discussioni e confronto sono strumenti che ne favoriscono lo sviluppo e la flessibilità. A. Scuola Primaria ��Tempo scuola delle classi frequentanti a. s. 2015-2018 Tempo di 40 ore dal lunedì al venerdì ore 8.10 – 16.10 con servizio mensa (6 Classi) Tempo di 25 ore dal lunedì al venerdì ore 8.10 – 13.10 (9 classi) ��Risorse strutturali: o laboratori di pittura, di lettura, di informatica, di audiovisivi o �giardino ��Servizi: o refezione scolastica: pasti cucinati dal servizio mensa a convenzione comunale. B. Scuola Secondaria di I Grado La scuola secondaria di I grado affronta i problemi cognitivi ed educativi dei preadolescenti, con il desiderio di autonomia, di ricerca di figure adulte di riferimento e di amicizie fra pari autentiche e significative. In questa età l’apprendimento, che dovrebbe consolidarsi in reti concettuali e competenze disciplinari, è strettamente connesso alle emozioni, alle relazioni con i docenti e con i compagni. I ragazzi imparano e amano la scuola se sa valorizzare gli stili cognitivi e le aree talentali dei soggetti. Il ragazzo viene accolto, seguito e orientato con l’obiettivo di fare in modo che la frequenza scolastica avvenga in modo sereno, costruendo le basi del successo scolastico e prevenendo o individuando le modalità per risolvere eventuali fenomeni di disagio e difficoltà. Tempo scuola a. s. 2015-2016 Tutte le Classi effettuano 30 ore settimanali, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 14.00. La sezione musicale effettua 32 ore settimanali (30 antimeridiane e 2 rientri pomeridiani, uno individuale e l’altro collettivo).

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1.Progetti triennali dell’autonomia Alla luce della normativa vigente e in linea con il nuovo documento, Curricolo d’Istituto “I.C. Via Mar Rosso”, sono stati evidenziati i seguenti Progetti triennali di potenziamento dell’offerta formativa:

• Progetto “Logica-mente”, competenze logico-matematiche e scientifiche: - Progetto di recupero di matematica extracurriculare; - Progetto di recupero di matematica “Migliori si diventa”; - Progetto di potenziamento “Giochi di autunno della Bocconi”; - Progetto di potenziamento “Eccellenze matematiche”; - Progetto PRIN.

• Progetto “Letteral-mente”, competenze linguistiche (L1): - Progetto di potenziamento extracurriculare “Giornale on-line”; - Progetto di recupero di italiano “Recuperiamo abilità linguistiche”; - Progetto di potenziamento “Le parole per l’insegnante-Imma Maurino”; - Progetto di potenziamento “Libriamoci”; - Progetto di recupero: “Acquisire strumentalità di base”; - Progetto di alfabetizzazione Italiano per alunni stranieri; - Progetto PRIN.

• Progetto “Linguistica-mente”, competenze linguistiche (L2, L3) INGLESE

- Progetto di potenziamento extracurriculare Certificazioni europee di lingua inglese Cambridge A2.2, KET for School,

- Progetto di potenziamento English in action; - Progetto di potenziamento integrato tra lingua inglese e competenze del XXI

secolo Junk Food; - Progetto di potenziamento My English Lab; FRANCESE - Progetto di potenziamento L3 Certificazione Europea Delf di lingua francese A1-

A2; LATINO - Alfabetizzazione latina.

• Progetto “Musical-mente” (EUTERPE, continuità musicale): - Progetto di potenziamento extracurriculare Orchestra; - Progetto di potenziamento Noi cantiamo e suoniamo; - Progetto di potenziamento Coro 1; - Progetto di potenziamento Coro 2;

• Progetto “Artistica-mente”, competenze artistiche: - Progetto di potenziamento Teatrando; - Progetto di laboratorio plastico-pittorico; - Progetto di ceramica;

• Progetto “Digital-mente”, competenze digitali: - Progetto PON“MAR ROSSO IN RETE” - Progetto “MAr Rosso TEcnologia e didattica” (MA.R.TE); - Progetti per la formazione dei docenti per l’innovazione didattica e sviluppo

della cultura digitale. • Progetto “Aperta-mente”, (inclusione, bes, percorsi individualizzati, diversabilità,):

- Giovani solidali; - Pet Therapy; - Acqua Gym per tutti.

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• Progetto “Democratica-mente” , competenze di cittadinanza attiva: - Crescere è un’arte; - Giovani solidali.

• Progetto “Sportiva-mente”, competenze sportive (Giochi Sportivi Studenteschi): - Acqua Gym per tutti. - Pallavolo; - Basket; - Atletica leggera; - Progetto di educazione alla salute; - Progetto di erboristi in erba.

• Progetti di formazione per i docenti dell’Istituto: - Progetti per la formazione dei docenti per l’innovazione didattica e sviluppo

della cultura digitale. - Progetti di formazione per docenti di sostegno neo-immessi in ruolo.

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1.1 Progetti del PTOF in esecuzione per l’a.s. 2015-2016

Progetti PON 2014 – 2020 “PER LA SCUOLA”

• Partecipazione al primo avviso pubblico 9035 del 13/07/2015 – FESR – Realizzazione/ampliamento rete LanWLan con il progetto “MAR ROSSO IN RETE”

• Partecipazione al secondo avviso pubblico 12810 del 15/10/2015 – FESR – Realizzazione

AMBIENTI DIGITALI con il progetto “MAr Rosso TEcnologia e didattica” (MA.R.TE) Progetto PRIN Il progetto di ricerca si pone tali finalità generali: - innalzare la qualità dei sistemi di istruzione e dei loro prodotti formativi; - dare una maggiore efficacia alle attività di orientamento, al fine di agevolare

l’inserimento nel mondo del lavoro.

Gli obiettivi che si pone la ricerca sono: - progettare e utilizzare interventi di didattica integrata, flessibile, modulare, inclusiva; - progettare strategie di intervento fondate sui saperi internazionali e che siano l’esito

dell’insieme delle indicazioni e delle competenze derivanti dalla collaborazione tra l’Università e la scuola;

- verificare l’efficacia di alcuni fattori ritenuti dalla letteratura internazionale tra i più rilevanti nella qualificazione dei processi formativi in ambito scolastico;

- individuare un modello di intervento che migliori la qualità dei processi di apprendimento e la qualità dei risultati.

Le finalità e gli obiettivi di tale progetto di ricerca ben si sposano con la realizzazione di quel patto educativo stretto tra gli alunni, i docenti del nostro Istituto Comprensivo e le agenzie del territorio e con ciò che gli insegnanti hanno dichiarato nel POF e si sono impegnati a realizzare. La nostra scuola, infatti, in linea con gli obiettivi del PRIN, intende formulare proposte didattiche che favoriscano l’integrazione; si impegna a costruire un modello di didattica inclusiva che valorizzi le eccellenze e che porti tutti a raggiungere migliori risultati nell’apprendimento e, dunque, che favorisca il successo dell’apprendimento per tutti, qualunque siano le caratteristiche iniziali di ciascuno allievo; propone una didattica attenta alle caratteristiche dei singoli allievi, ai diversi stili cognitivi, una didattica laboratoriale costruita intorno agli interessi e alle affinità degli allievi, una didattica che tenga conto delle diverse potenzialità e intelligenze di ciascuno; organizza una didattica volta a sviluppare competenze emotive, logiche, cognitive, competenze orientative specifiche di monitoraggio e di sviluppo, competenze di autoregolazione e auto-direzione dei processi di studio; mette a punto una didattica che sia sensibile ai processi attentivi, che sviluppi motivazione e autoefficacia; costruisce una didattica che ponga al centro l’atto valutativo e l’allievo, al fine di portare ogni allievo ad imparare ad auto-valutarsi, alla gestione dell’orientamento e delle competenze, all’autovalutazione e all’auto-accertamento delle proprie competenze; organizza una didattica attenta alle diversità e a tutti i bisogni educativi speciali.

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Progetto Eccellenze matematiche Individuare le eccellenze matematiche e proporre dei percorsi di lavoro adatti ad incentivare lo studio e ad innalzare i livelli di consapevolezza. Migliorare il rendimento delle prove Invalsi. Tale progetto è realizzato nella sede succursale della scuola secondaria. Recupero matematica Innalzare i livelli di apprendimento degli alunni con lacune nella preparazione di base per il conseguimento del successo scolastico e formative. Tale progetto è realizzato nella sede centrale della scuola secondaria. Recupero matematica per le classi terze della secondaria Orientare gli apprendimenti per il recupero degli errori anche in previsione dell’esame di stato. Tale progetto è realizzato nella sede succursale della scuola secondaria. Progetto “Matematica per Crescere” Progetto per alunni della Primaria e Secondaria per partecipare ai giochi matematici dell’Università Bocconi. Progetto di Educazione alla Salute

Gli obiettivi del progetto sono: - Promuovere stili di vita sani; - Acquisire la consapevolezza dell’importanza di una corretta alimentazione; - Sviluppare maggiormente relazioni interpersonali; - Responsabilità verso l’ambiente. - Tale progetto è realizzato nella sede centrale della scuola secondaria.

Progetto di Potenziamento di Lingue L2 e L3 INGLESE

- Progetto di potenziamento extracurriculare Certificazioni europee di lingua inglese Cambridge A2.2, KET for School.

FRANCESE - Progetto di potenziamento L3 Certificazione Europea Delf di lingua francese A1-

A2

Progetto Letterario

“Le parole per l’insegnante- Imma Maurino”. Il tema del concorso è: I bambini con la SMA: un libro per fare amicizia”. Agli alunni delle classi aderenti si chiede di leggere un libro e scrivere un testo collettivo in prosa o in versi sul contenuto dell’opera, correlato di illustrazioni che verrà inviato alla segreteria del premio.

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Progetto Latino

- Alfabetizzazione latina. Tale progetto è realizzato nella sede centrale della scuola secondaria Progetto recupero Italiano:

- Recupero delle competenze di base della lingua italiana;

Progetto di alfabetizzazione alunni stranieri. - Acquisizione delle competenze di base della lingua italiana (L1)

Tale progetto è realizzato nella sede succursale della scuola secondaria Progetto di Educazione Musicale “Noi cantiamo e suoniamo” Preparare gli alunni all’uso intonato della voce, cantando in coro, suonando piccolo brani con strumenti a percussion e flauti. Tale progetto è realizzato nella sede della scuola primaria, per le classi: 3°4°e 5°. Progetto di Educazione Musicale “Cantiamo in coro” Partecipare attivamente all’esperienza del linguaggio musicale tramite la pratica corale. Tale progetto è realizzato nella sede della scuola primaria, per la classe 3C. Progetto di Educazione Musicale “Coro di voci bianche” Favorire la socializzazione, il rispetto degli altri e delle regole, l’autocontrollo e il senso di responsabilità attraverso la pratica corale. Tale progetto è realizzato nella sede succursale della scuola secondaria Progetto “Orchestra” Preparazione degli allievi per l’orchestra della scuola. Tale progetto è realizzato nella sede succursale della scuola secondaria Progetto “Laboratorio di Ceramica” Il progetto permetterà agli alunni di sviluppare la creatività e la fantasia, potenziare la motricità fine, la coordinazione oculo – manuale, migliorare la capacità di attenzione e concentrazione. Tale progetto è realizzato nella sede della scuola primaria Progetto di Educazione fisica e sportiva “Giochiamo a Basket” Lo scopo del progetto è quello di migliorare le capacità coordinative e condizionali acquisendo nuovi schemi motori, finalizzati al gioco finale. I giochi di squadra in particolare favoriscono lo spirito di gruppo, la collaborazione, migliorano la socializzazione e l’inclusione. Tale progetto è realizzato nella sede centrale della scuola secondaria

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Progetto di Educazione Fisica “Acqua Gym per tutti” Migliorare la concentrazione, le capacità mnemoniche, la propiocettività in acqua, favorire il rispetto delle regole, gestire lo spazio nel rispetto dell’altro. Tale progetto è realizzato nella sede centrale della scuola secondaria Progetto di Erboristi in Erba

Gli allievi impareranno a riconoscere le piante aromatiche e officinali più comuni e in erboristeria e attraverso esercitazioni pratiche di laboratorio si cimenteranno a realizzare semplici preparazioni di vari rimedi erboristici. Il corso si prefigge di offrire l’opportunità di conoscere tematiche ambientali legate alla salute attraverso la cultura erboristica. Tale progetto è realizzato nella sede centrale della scuola secondaria Progetto Giovani Solidali

Tale progetto mira a realizzare in ogni cittadino il senso di una cittadinanza attiva, attraverso la collaborazione con le associazioni di volontariato presenti sul nostro territorio. Il Progetto è rivolto a tutto l’Istituto comprensivo. Progetto Scuola Sicura

Prevenzione di incidenti in ambito scolastico con l’acquisizione di comportamenti corretti e responsabili.

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PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

Il rapporto scuola-alunno-famiglia costituisce il fondamento dell’azione educativa. Scuola e famiglia concorrono alla promozione ed allo sviluppo di questo rapporto impegnandosi al rispetto del presente Patto di Corresponsabilità. Il Piano dell’Offerta Formativa e i Regolamenti d’Istituto esplicitano i diritti e i doveri delle famiglie, degli alunni e degli operatori scolastici. I docenti si impegnano a: � �individuare le esigenze formative del contesto socio-culturale dell'utenza; � �definire gli obiettivi annuali dell'area cognitiva e di quella affettivo-relazionale e illustrarli ai

genitori e agli alunni; � �indicare i criteri e gli strumenti di verifica in ordine ai quali vengono effettuate le valutazioni; � �indicare le attività per il recupero e il potenziamento; � �individuare i percorsi personalizzati e individualizzati per gli alunni in difficoltà di

apprendimento e diversamente abili; � �pianificare attività e progetti in coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa; � �rendere chiari agli alunni e alle famiglie gli obiettivi e i percorsi formativi; � �comunicare alle famiglie avvisi della scuola e annotazioni inerenti l'apprendimento e il

comportamento degli alunni; � �comunicare alle famiglie i criteri di assegnazione dei compiti a casa; � �informare le famiglie sulle modalità di utilizzo del materiale didattico (schede, quaderni, libri); � �favorire la partecipazione dei genitori alla vita della scuola; � �essere disponibili per colloqui e comunicazioni particolarmente urgenti; � �valorizzare la mensa scolastica come momento educativo. Gli alunni si impegnano a: � �portare il materiale scolastico; � �rispettare gli orari scolastici; � �rispettare i coetanei e gli adulti della comunità scolastica; � �rispettare il materiale e gli arredi scolastici; � �vestirsi in modo consono all’ambiente scolastico; � �essere partecipi e responsabili dell'apprendimento. I genitori si impegnano a: � �far rispettare ai bambini/ragazzi gli impegni assunti con la frequenza scolastica; � �informarsi circa gli obiettivi e i percorsi formativi proposti dal Consiglio di Classe/Interclasse; � �collaborare con gli insegnanti per il buon andamento della sezione/classe e di tutte le iniziative

educative; � �verificare quotidianamente il diario e il libretto delle comunicazioni; � �collaborare all'organizzazione di attività proposte dalla scuola (uscite didattiche, iniziative

culturali). � �controllare che l’abbigliamento del proprio/a figlio/a sia consono all’ambiente scolastico; � �controllare che i propri figli non portino a scuola oggetti, materiali inadatti, pericolosi o

diseducativi; � �garantire la propria reperibilità, o di un proprio delegato, durante tutto il periodo di permanenza dell’alunno a scuola. A tutta l’Utenza del I anno viene consegnata copia del patto di corresponsabilità, che - sottoscritto dalle Famiglie- andrà conservato nel diario previo commento in Classe.

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PATTO DI corresponsabilità SCUOLA-ALUNNI-GENITORI

La Scuola assicura: Gli Alunni si impegnano a: Accordo Scuola-Alunni Genitori

o Un ambiente educativo adeguato, sereno, vigilato, che assume responsabilità e controllo.

o Professionalità, attraverso l’aggiornamento periodico.

o Collegialità nelle decisioni. o Uniformità della pianificazione educativa, nel

rispetto delle identità dei singoli e delle relative esigenze.

o Trasparenza nell’applicazione dei criteri di formazione e valutazione.

o Applicazione della normativa concernente il voto di condotta quale elemento fondante e finalizzato alla promozione.

o Tenere un comportamento corretto, adeguato

alle esigenze del dialogo educativo, rispettoso

delle norme, del vivere civile e sociale

all’interno della comunità scolastica.

o Scuola, Alunni e Genitori accettano le conseguenze derivanti dalla sottoscrizione di questo documento, ivi comprese le iniziative di sanzioni, impegnandosi al massimo rispetto dell’accordo.

Sanzioni: richiami orali, note sul diario, compiti aggiuntivi, esclusione dalla partecipazione ad uscite didattiche e a viaggi di istruzione, risarcimento di eventuali danni, temporanea sospensione dell’intervallo, convocazione della Famiglia. Dopo la terza nota sul Registro di Classe è prevista la sospensione dalle lezioni per un periodo commisurato alla gravità dei fatti che hanno prodotto i tre provvedimenti. In caso di fatti gravi, lesivi della dignità e della sicurezza personali, la sospensione sarà immediata e varierà nella durata a seconda della gravità degli atti.

Comunicazioni tra Scuola e Famiglia DIARIO: mantenere il diario ed il libretto delle assenze integri e ordinati, finalizzati alle sole comunicazioni scolastiche. In caso di smarrimento il duplicato del libretto delle assenze va richiesto dai Genitori al Dirigente. La firma degli avvisi dovrà avvenire con puntuale tempestività. Se il diario risulterà danneggiato e disordinato, verrà ritirato e sostituito ad onere della Famiglia. ASSENZE: il giorno del rientro a scuola, successivo ad un’assenza, vedrà la compilazione della giustificazione sul libretto. Dopo 5 giorni consecutivi d’assenza, i minori verranno riammessi in classe previa presentazione di certificato medico; questo, tuttavia andrà accompagnato dalla giustificazione sul libretto. Periodi di assenza prolungati, non dovuti a malattia, vanno comunicati ai Docenti. IN CASO DI SCIOPERO dei Docenti, qualora la Famiglia ritenesse opportuno non mandare a SCUOLA il/la minore, sulla motivazione della giustificazione non potrà comparire la dicitura “SCIOPERO” , giacché tale diritto può essere esercitato solo da personale che percepisce indennità economica. RITARDI: vanno motivati ogni volta che avvengono e giustificati dal Dirigente o da chi ne fa le veci. Uscita anticipata: in qualsiasi momento della giornata, sarà consentito l’allontanamento dalla Scuola solo dietro richiesta scritta e soltanto se un familiare o persona autorizzata con delega scritta dalla Famiglia preleverà il minore. In caso non sia un genitore a prelevare l’Alunno/a, verrà chiesto un documento identificativo alla persona incaricata del prelievo.

o In caso d’uscita anticipata, visita guidata o altro evento che snaturi l’orario solito di lezione, l’Alunno/a che non avrà il diario firmato dalla Famiglia, non uscirà e verrà aggregato ad altra Classe. La falsificazione della firma implica l’immediata convocazione dei Genitori.

o La mancata giustificazione e la falsificazione di firma comporteranno segnalazione del Coordinatore di Classe al Dirigente scolastico.

o La frequenza irregolare verrà segnalata tempestivamente, poiché, alla luce della normativa vigente, può compromettere la validità dell’anno scolastico.

o Gli Alunni non possono usare il cellulare, come tutto il Personale della Scuola, né tenerlo acceso durante le ore di lezione. Per la perdita o il danneggiamento di un cellulare spento, alcun danno potrà essere richiesto alla Scuola. Poiché nessun operatore scolastico può sequestrare beni od oggetti di proprietà dei minori, l’uso e l’accensione del cellulare comporteranno nota scritta sul Registro di Classe e l’applicazione del Regolamento, con sospensione da uno a dieci giorni, in caso del ripetersi degli eventi.

o Viene sanzionata con nota e poi con sospensione la mancata firma degli avvisi alle Famiglie.

o Gli alunni non possono ricevere a scuola merende o materiale didattico dimenticati a casa.

o Chi sporca pulisce, chi danneggia paga. o I Genitori seguono con attenzione la vita

educativa dei figli. o Il Dirigente scolastico riceve Famiglie ed

Alunni, li ascolta e cerca di risolvere i problemi che si presentano.

o Le comunicazioni tra Scuola e Famiglia avvengono normalmente per mezzo del diario e del libretto delle giustificazioni dell’Alunno/a.

o L’uso del telefono della Scuola è consentito agli Alunni solo per effettive necessità verificabili e sotto la vigilanza di un adulto.

Norme generali o Ingresso ed uscita saranno sorvegliati da tutto

il Personale. I Docenti attenderanno gli Alunni nelle aule e li accompagneranno all’uscita

o Le Uscite didattiche e i viaggi di istruzione saranno programmati in funzione dell’apprendimento.

o Gli ambienti scolastici ed i materiali, compatibilmente con quanto le Istituzioni Locali hanno progettato di sistemare, sono curati collettivamente.

o Il rispetto ed il dialogo, un servizio didattico qualificato e la totale disponibilità del Personale tutto a confrontarsi con le Famiglie e con gli Alunni sono punti di forza di questo patto di corresponsabilità.

o È vietato danneggiare la segnaletica sulla sicurezza, e i dispositivi di sicurezza antincendio (estintori, idranti, dispositivi di allarme, porte tagliafuoco). I trasgressori sar anno puniti ai sensi dell’art. 635 C.P. aggravato ex-art. 625 C.P. (arresto. da 6 mesi a 3 anni o multa fino a € 309.87).

Il presente documento deve essere sottoscritto dalle Parti e tenuto nel diario degli Alunni. Copia viene affissa nelle aule ed inserita nel Registro di Classe

Il Dirigente scolastico L’Alunno Il Genitore

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Roma lì 30 /09/2015 AL COLLEGIO DEI DOCENTI E P.C. : AL CONSIGLIO D’ISTITUTO ATTI Al PERSONALE ATA ALBO OGGETTO: ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FO RMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015. IL DIRIGENTE SCOLASTICO - VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d’ora in poi: Legge), recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”; - PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che: 1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa (d’ora in poi: Piano); 2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico; 3) il piano è approvato dal consiglio d’istituto; 4)esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; 5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola; - TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori ; - CONSIDERATO il Documento di autovalutazione dell’Istituto (RAV) , i dati emersi dalle prove INVALSI e gli esiti degli esami e degli scrutini relativi a.s.2014/2015 EMANA ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n. 107, il seguente Atto d’indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione 1) Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV) e il conseguente piano di miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n.80 dovranno costituire parte integrante del Piano; 2) Nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento del profitto, si terrà conto dei risultati delle rilevazioni INVALSI relative allo scorso anno considerando le criticità emerse;

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3) Le proposte ed i pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori di cui tener conto nella formulazione del Piano devono emergere dalla programmazione dell’attività educativo-didattica; 4) Il Piano dovrà fare particolare riferimento ai seguenti commi dell’art.1 della Legge: commi 1-4 (finalità della legge e compiti delle scuole): a) innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, b) contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, c) prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica; d) realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, e) garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini, commi 5-7 e 14 (fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali, fabbisogno dell’organico dell’autonomia, potenziamento dell’offerta e obiettivi formativi prioritari): - si terrà conto in particolare delle seguenti priorità: a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche c) alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano studenti di cittadinanza o di lingua non italiana; d) sviluppo delle competenze digitali degli studenti; e) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; f) progettazione di attività rivolte a migliorare la continuità educativo/didattica fra i diversi ordini di scuola dell’istituto comprensivo; g) Orientamento. h) individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla valorizzazione della diversità e dei processi d’inclusione. i) organizzazione e articolazione di gruppi di classi per favorire una didattica personalizzata a vantaggio soprattutto degli alunni BES , intervenendo fin dai primi anni della scuola dell'infanzia. f) promuovere una didattica laboratoriale che faciliti i processi inclusivi e l'acquisizione delle competenze. - Per ciò che concerne attrezzature e infrastrutture materiali occorrerà tenere presente che l’Istituto deve procedere al completamento della rete WLAN (attraverso l’adesione ai PON) al fine di qualificare e migliorare la didattica multimediale; - Per ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno, il fabbisogno per il triennio di riferimento è così definito (fatto salvo l’adeguamento al termine di ogni anno scolastico) inserire dati di organico di fatto attuali - Relativamente ai posti per il potenziamento dell’offerta formativa il fabbisogno sarà definito in relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano, entro un limite massimo di 3 unità per la sc.primaria e 4 unità per la scuola secondaria 1 grado per un totale di 7 unità (fatto salvo le effettive assegnazioni dell’USR). - Nell’ambito dei posti di potenziamento sarà accantonato preliminarmente un posto di docente per il semiesonero del Vicario del D.s. - Nell’ambito delle scelte di organizzazione dovranno essere previste le seguenti figure: a. coordinatori di plesso b. coordinatori di classe c. referente per i progetti del diritto allo studio forniti dai Comuni d. referente area BES/disabili/extra comunitari e. referente teconologie informatiche, sito Internet f. referente orientamento scolastico Inoltre per meglio gestire le problematiche organizzative devono essere

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previste le Commissioni GLI; POF e RAV. Ogni altro incarico e commissione previsti nel Piano devono essere funzionali alla realizzazione di progetti specifici con chiara definizione di obiettivi, metodologie, tempi, destinatari e risultati da raggiungere. Per quanto riguarda il Piano di formazione in servizio dei docenti (comma 124) Il Pof dovrà contenere le priorità del collegio dei docenti da valutare con il Piano Nazionale di Formazione che sarà emanato al MIUR. Tenuto conto comunque dei progetti già approvati dal Collegio docenti, degli obiettivi di miglioramento e degli indirizzi sopra indicati, l'attività di formazione in servizio deve privilegiare le attività interne all'istituto per il miglioramento di un linguaggio comune fra i docenti e avere come filoni prioritari lo sviluppo delle competenze nella didattica inclusiva, lo sviluppo della didattica con le TIC e l'aggiornamento sulle discipline scolastiche. 5. I criteri generali per la programmazione educativa, già definiti nei Piani dei precedenti anni scolastici che risultano coerenti con le indicazioni di cui ai precedenti punti 1 e 2 potranno essere inseriti nel Piano. 6. I progetti e le attività sulle quali si pensa di utilizzare docenti dell’organico di potenziamento devono fare esplicito riferimento a tale esigenza, motivandola e definendo l’area disciplinare coinvolta. Si terrà conto del fatto che l’organico di potenziamento deve servire anche alla copertura delle supplenze brevi e quindi si eviterà di assorbire sui progetti l’intera quota disponibile. I suddetti progetti devono essere descritti nel Piano in modo specifico. 7. Per tutti i progetti (compresi quelli finanziati dai Comuni) e le attività previste nel Piano devono essere indicati i livelli partenza sui quali s’intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio di riferimento, gli indicatori qualitativi/quantitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli. 8. Il Piano triennale dovrà essere predisposto a cura del Coordinamento Didattico entro il 16 ottobre prossimo, per essere portato all’esame del collegio stesso nella seduta fissata del 27ottobre 2015. Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Lina Porrello (Firma autografa sostituita a mezzo stampa ex art.3

co.2 Dlgs n. 39/1993)

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Allegato n. 1.

REGOLAMENTO DI ISTITUTO

1. RAPPORTI FRA SCUOLA E FAMIGLIA È importante che i Genitori mantengano un contatto assiduo con la scuola e incontrino periodicamente gli Insegnanti. I Genitori sono tenuti a rispondere con puntualità alle eventuali convocazioni provenienti dal Dirigente scolastico o dai Docenti. Il Dirigente scolastico riceve i Genitori, previo contatto telefonico. 2. RAPPORTO DEI DOCENTI CON GLI ALUNNI I Docenti rispettano i propri doveri di sorveglianza e si adoperano per garantire nella classe la tenuta disciplinare necessaria al buon andamento dell’attività didattica, adottando ogni iniziativa utile alla prevenzione di comportamenti incontrollati o scorretti da parte degli Alunni. Per il conseguimento degli obiettivi educativi e didattici, i docenti si adoperano al fine di proporre agli alunni situazioni di apprendimento che sollecitino il loro impegno e la loro consapevole partecipazione, sia nelle normali lezioni, sia nelle ore di supplenza. Nel rapporto con gli alunni, i docenti mantengono un atteggiamento disponibile, non dimenticando tuttavia la necessità di far percepire all’alunno la necessaria correttezza del rapporto educativo. I Docenti insegneranno agli Alunni l’uso del LEI nelle comunicazioni con tutti gli adulti. 3. RAPPORTO DEI DOCENTI CON LE FAMIGLIE Il Docente si adopera per agevolare il rapporto con le famiglie, fornendo informazioni chiare (ivi compresa la comunicazione di tutti i giudizi assegnati all’alunno nelle prove di verifica orali, scritte e pratiche) e promuovendo la collaborazione consapevole dei Genitori al successo scolastico dell’alunno. 4. FREQUENZA DELLE LEZIONI E GIUSTIFICAZIONI DELLE ASSENZE La frequenza a tutte le attività didattiche, ad eccezione dell’opzione per la religione cattolica, è obbligatoria, tranne in caso di malattia o di eccezionali motivi di famiglia. Le assenze e i ritardi devono essere giustificati per iscritto, sul diario per la scuola elementare e sull’apposito libretto per la scuola media; le giustificazioni, sia delle assenze che dei ritardi, sono presentate all’insegnante in servizio alla prima ora. L’Insegnante cui viene presentata la giustificazione procede al controllo della firma, del periodo di assenza o della misura del ritardo, che devono corrispondere ai dati contenuti nel registro di classe. Spetta ai Genitori conservare il libretto delle giustificazioni e/o il diario con ogni cura. 5. USCITA/ENTRATA ANTICIPATA/POSTICIPATA Gli Alunni possono lasciare la scuola, prima del termine delle attività alle quali sono iscritti, nei seguenti casi: a. visite mediche e terapie; b. situazioni di emergenza, per le quali è data facoltà di decidere al Dirigente Scolastico o al Docente delegato. La Famiglia può richiedere per il proprio figlio una uscita o entrata in orario diverso dalle lezioni dopo aver compilato l’apposita richiesta. L’autorizzazione all’uscita anticipata spetta al docente della prima ora, che annota sul registro di classe. L’uscita/entrata anticipata/posticipata può effettuarsi solo se l’alunno è prelevato da un genitore o da altra persona adulta maggiorenne regolarmente delegata. In caso di chiamata del Genitore da parte della scuola per motivi di salute o altro, il genitore o adulto da lui delegato firma in modo leggibile il registro di Classe.

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6. RITARDO ALUNNI Ogni ritardo deve essere giustificato dalla famiglia. In caso di ritardo non giustificato l’insegnante ammette l’alunno, disponendo che egli presenti il giorno seguente la dovuta giustificazione. 7. ASSENZE DEGLI INSEGNANTI Gli insegnanti che si assentano vengono di norma sostituiti; non è prevista la riduzione di orario della classe, se non per motivi eccezionali decisi dal Dirigente. Qualora, per motivi organizzativi, il Dirigente decida di far uscire gli alunni in anticipo, le famiglie verranno avvisate tramite diario almeno un giorno prima e l’Alunno verrà fatto uscire solo se l’avviso sul diario risulterà regolarmente firmato. 8. SCIOPERO DEL PERSONALE Se sono previsti degli scioperi, il Dirigente provvede ad avvisare con anticipo le Famiglie. Se in base a tali informazioni la Famiglia decide di tenere il ragazzo a casa, l’assenza deve essere regolarmente giustificata. 9. DIARIO SCOLASTICO Nella Scuola Primaria il diario scolastico viene utilizzato per le annotazioni relative ai compiti ed allo studio e per le comunicazioni scuola-famiglia. La Scuola Secondaria dota gli Alunni di un libretto per le comunicazioni scuola-famiglia da utilizzare solo per la scuola e da tenere con la massima cura, mentre il diario scolastico deve essere utilizzato unicamente per le annotazioni relative ai compiti ed allo studio. I Genitori provvedono quotidianamente a firmare tutti gli avvisi e le comunicazioni provenienti dal Dirigente scolastico e dagli insegnanti. 10. CARTELLE Gli alunni debbono venire a scuola con tutti i materiali necessari; a questo scopo, è bene abituare i ragazzi a preparare la cartella la sera prima. Non devono essere portati a scuola: - denaro e oggetti preziosi (fermo restando il dovere di sorveglianza da parte del personale, la scuola non assume alcuna responsabilità in caso di ammanchi); - giochi o altro materiale che non ha nulla a che fare con l'attività scolastica. Il Personale della scuola non accetta in consegna né merende né materiali scolastici portati a scuola dai familiari perché dimenticati a casa dagli Alunni. 11. CELLULARE Non deve essere usato in ambiente scolastico per alcun motivo il telefonino cellulare. In caso di necessità di comunicazione, la scuola provvederà a telefonare alle Famiglie. Lo stesso discorso vale anche per ogni altra apparecchiatura (macchine fotografiche, ipod, videotelefonini, MMS, fotocamere, videocamere o registratori vocali, inseriti all'interno di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici) non necessaria all’attività scolastica. Si ricorda che in base alla Legge 31 dicembre 1996, n. 675 "Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali" e successive integrazioni non è ammesso registrare e scattare foto ad allievi o al personale senza il consenso degli interessati. Le violazioni saranno oggetto di provvedimenti disciplinari che vanno dalla sospensione di un giorno fino ad un massimo di 15 giorni. 12. CURA DEL MATERIALE SCOLASTICO Libri, quaderni e altro materiale scolastico devono essere tenuti in ordine e in buono stato.

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Oltre che dei Docenti, è compito delle Famiglie far comprendere ai ragazzi che i materiali scolastici, in quanto strumenti di trasmissione culturale e frutto di sacrificio economico, meritano cura e rispetto. 13. ABBIGLIAMENTO Si invitano i Genitori a controllare che l’abbigliamento dei propri figli sia pratico e consono all’ambiente (nel senso di non indossare indumenti troppo succinti). Per l'educazione fisica è necessario procurarsi una tuta da ginnastica, un paio di scarpette adatte e una maglietta di ricambio. 14. RISPETTO DEI LOCALI E DEGLI ARREDI SCOLASTICI Gli Alunni sono tenuti a mantenere puliti e in ordine gli ambienti scolastici. In caso di danni alle strutture o agli arredi, saranno presi gli opportuni provvedimenti dal Dirigente, dal Vicario, dal Docente, anche su segnalazione dei Collaboratori scolastici. 15. RISARCIMENTO DANNI Gli Alunni che danneggiano il materiale della scuola e/o le sue suppellettili, sono tenuti ad un risarcimento. 16. RAPPORTI FRA ALUNNI E PERSONALE DELLA SCUOLA L’Alunno deve rivolgersi con rispetto e cortesia a tutti coloro che lavorano nella scuola (Insegnanti, Personale di segreteria, Personale collaboratore scolastico). 17. COMPORTAMENTO NEGLI SPOGLIATOI Alla Scuola media, negli spogliatoi gli Alunni non sono di norma sorvegliati da adulti, per ovvie ragioni di rispetto e riservatezza. È tuttavia ammesso l’intervento diretto del personale docente e non docente in caso di episodi di indisciplina che i ragazzi sono tenuti a segnalare. La sorveglianza sarà garantita in ottemperanza alla legge sulla privacy e, comunque, all’esigenza di sorvegliare i minori in ogni momento della giornata scolastica. 18. INTERVALLO NELLA MATTINATA Durante l’intervallo del mattino gli Alunni possono consumare la merenda e recarsi ai servizi. Fermo restando che l’intervallo è un momento di distensione e di socializzazione, non sono in alcun caso ammissibili comportamenti sfrenati o pericolosi, come correre, urlare, schiamazzare, fare giochi pericolosi o mettere le mani addosso ai compagni. Nei corridoi, i ragazzi devono: a) transitare lontano dalle porte delle aule, per evitare di essere urtati accidentalmente da chi esce; b) evitare di correre e fare attenzione a non urtare altri alunni; c) rimanere sul proprio piano; d) seguire le disposizioni del personale collaboratore scolastico. 19. INDISPOSIZIONI E INFORTUNI Qualora l’Alunno accusi un’indisposizione o si infortuni, i Genitori verranno immediatamente avvertiti per telefono ai recapiti depositati in segreteria all’atto dell’iscrizione. A tale scopo i Genitori lasceranno il numero di telefono di casa, del posto di lavoro o di un parente, chiaramente indicato con nome e cognome che, con il rilascio del numero del telefono si intende automaticamente autorizzato a ritirare il figlio e accompagnarlo alle cure. Tutte queste informazioni devono essere presenti nel Fascicolo dell’alunno. Nel caso in cui si presentino situazioni tali da determinare l’esigenza di un immediato intervento medico, il Dirigente o l’Insegnante provvederà a far trasferire l’alunno in autoambulanza al Pronto

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Soccorso dell’Ospedale competente, secondo le modalità dettate dalla A.S.L. nella circolare prot. n. 101 G.C. del 3.2.1995. In caso d’infortunio, il Docente cui compete la vigilanza è tenuto, ai fini assicurativi, a presentare tempestivamente al dirigente scolastico apposita segnalazione su modello predisposto (denuncia dell’infortunio). Il dirigente scolastico si attiva a trasmettere agli enti assicurativi le denunce d'infortunio di competenza. Successivamente i Genitori o tutori dell’allievo infortunato possono, ai fini assicurativi: a. presentare all’Ufficio Amministrativo dell’Istituto ogni eventuale certificazione o documentazione inerente l'infortunio e, a chiusura infortunio, una dichiarazione di avvenuta guarigione allegando i documenti giustificativi, in originale, delle spese sostenute; b. chiedere copia di tutta la documentazione inerente l'infortunio. 20. USCITA All'uscita l’aula deve essere lasciata in ordine, con banchi e sedie allineati, in normali condizioni di pulizia. Al termine delle lezioni i ragazzi devono seguire ordinatamente l’Insegnante fino all’uscita dall’edificio scolastico. 21. PIANO DI EVACUAZIONE L’Istituto è dotato di un piano di evacuazione che tiene conto dei diversi plessi scolastici. Al fine di educare gli Alunni e ottemperare alla normativa vigente si effettua la simulazione dell’evacuazione almeno due volte all’anno. 22. SERVIZIO MENSA Il servizio mensa è fornito da Ditta convenzionata con il Comune. Nella scuola elementare il servizio mensa è obbligatorio, fatte salve le deroghe previste dalla legge. Il cibo viene controllato da un’apposita Commissione composta da genitori e docenti dell’Istituto Comprensivo. Gli Alunni sono assistiti, durante il pranzo, dai docenti. 23. COMPORTAMENTO NELLA MENSA L’Alunno deve mantenere un comportamento adeguato al normale svolgimento della refezione. Consumato il pasto, la classe può allontanarsi dal refettorio sotto la sorveglianza dell’Insegnante. Durante l’intervallo dopo mensa è vietato recarsi nelle aule e nei laboratori senza gli Insegnanti di riferimento. Al suono della campana gli alunni rientrano sollecitamente nelle aule. Alla scuola media gli alunni che consumano il pranzo a casa, entrano nella scuola alle 14.20 e si recano immediatamente in classe; prima di tale orario la scuola non ha nessun dovere di sorveglianza nei loro confronti e quindi nessuna responsabilità verso gli stessi. 24. DOCUMENTI AGGIUNTIVI Sono previsti documenti aggiuntivi per regolamentare attività di rilevanza interna all’Istituto quali: regolamenti specifici per l’utilizzo di Laboratori ed attrezzature informatiche, regolamento per la partecipazione alle attività di recupero e potenziamento. Detti regolamenti sono adottati dal Consiglio d'Istituto.

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ALLEGATO 2

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA Tutti i provvedimenti disciplinari verranno applicati dopo aver provato in ogni modo a dialogare con gli attori di atti nefandi. Il presente regolamento di disciplina costituisce parte integrante del Regolamento di Istituto vigente e pertanto deve essere osservato ed applicato da tutte le componenti dell’Istituto. Art. 1 Tutti gli studenti sono tenuti: � �a frequentare regolarmente le lezioni e ad assolvere con diligenza gli impegni di studio; � �ad avere nei confronti dei Docenti, del Personale non Docente, dei compagni, del Dirigente

Scolastico il rispetto anche formale, che richiedono per se stessi; � �ad avere un comportamento corretto e coerente con i principi di democrazia, tolleranza e rispetto

della dignità della persona; � �a ripudiare ogni barriera ideologica, sociale, culturale, razziale, sessuale secondo il dettato

dell’art. 3 della Costituzione; � �ad utilizzare in modo civile e responsabile tutti gli ambienti scolastici a cui hanno accesso,

contribuendo, anche in tal modo a rendere accogliente la scuola; � �ad un uso appropriato delle attrezzature e del materiale didattico della scuola per evitarne il

danneggiamento; � �al rispetto delle cose altrui; � �al rispetto delle norme di sicurezza e delle norme che tutelano la salute. Nel caso in cui lo studente dovesse avere un comportamento che configuri una mancanza disciplinare rispetto ai suddetti doveri, sarà sottoposto a sanzione disciplinare secondo quanto previsto dalle norme del presente regolamento, esposte nelle sottostanti tabelle. Tali norme si basano sui seguenti presupposti: � �la responsabilità disciplinare è personale; � �nessuno è sottoposto a sanzione disciplinare senza prima essere invitato ad esporre le proprie

ragioni di fronte al soggetto competente individuato dalle sottostanti tabelle; � �i provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono a rafforzare nello Studente il

senso di responsabilità ed il rispetto per l’Istituzione scolastica, per i compagni, per il personale Docente e non Docente che vi opera;

� �le sanzioni disciplinari sono sempre temporanee, proporzionate all’infrazione commessa; Art. 2 �Ogni nota comminata all’Alunno deve essere trascritta sul diario o sul libretto delle comunicazioni dello studente e controfirmata da un genitore o da chi ne fa le veci. Dopo tre note il Docente o Coordinatore di classe convoca la Famiglia dell’Alunno e ha la facoltà di proporre un Consiglio di classe straordinario per le appropriate sanzioni. �In caso di Consiglio di classe straordinario che preveda una qualunque sanzione nei confronti di un alunno, la Famiglia sarà preventivamente avvertita dal Dirigente Scolastico. �I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità, al recupero dello studente (DPR 235/2007 art. 1 comma 2). Le sanzioni che comportano un allontanamento dalla comunità scolastica sono adottati dal Ds e dal Consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l’allontanamento superiore a 15 giorni e quelle che implicano l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’Esame conclusivo del 1° ciclo di istruzione sono adottate dal Consiglio di Istituto (DPR 235/2007 art. 1 comma 6).

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Art. 3

INFRAZIONI, RELATIVI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI E S OGGETTI DEPUTATI

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INFRAZIONE ACCERTAMENTO 1^ SANZIONE 2^ SANZIONE

STUDENTE RECIDIVO

Ritardi maggiori di cinque

Docente di classe o Coordinatore o Collaboratore del Preside con comunicazione scritta al Dirigente Scolastico

Comunicazione scritta alla famiglia; accompagnamento del genitore

Comunicazione scritta alla famiglia; accompagnamento del genitore

Comunicazione scritta alla famiglia; accompagnamento del genitore

Ingressi posticipati senza motivazione scritta della famiglia

Docente di classe o Coordinatore con comunicazione al Dirigente Scolastico

Comunicazione scritta alla famiglia

Comunicazione scritta alla famiglia; accompagnamento del genitore

Comunicazione scritta alla famiglia; accompagnamento del genitore

Ritardi al cambio dell’ora e dopo l’intervallo

Docente di classe Nota sul registro di classe

Nota sul registro di classe

Al quarto richiamo scritto, convocazione della famiglia da parte del Coordinatore del consiglio di classe

Assenze e ritardi non giustificati entro tre giorni

Docente della prima ora

Annotazione sul registro di classe

Dopo tre annotazioni, nota sul registro di classe

Convocazione della famiglia da parte del D.S.

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INFRAZIONE ACCERTAMENTO 1^ SANZIONE 2^ SANZIONE

STUDENTE RECIDIVO

Decoro personale e abbigliamento adeguato al contesto

Docente, Vice Preside, Collaboratori Scolastici

Richiamo scritto sul registro di classe

Obbligo di indossare capi idonei

Convocazione della famiglia

Mancato assolvimento di impegni scolastici, rifiuto alla partecipazione alle attività didattiche, ripetute dimenticanze di materiale scolastico tra cui libretto di comunicazione scuola-famiglia

Docente, Coordinatore

Nota sul registro di classe

Convocazione della famiglia da parte del D.S.

Convocazione del Consiglio di classe con allontanamento fino a cinque giorni

Occultamento e/o falsificazione di comunicazioni scuola-famiglia, valutazioni e documenti

Docente, Vice Preside,

Comunicazione scritta alla famiglia da parte del Coordinatore

Comunicazione scritta alla famiglia da parte del D.S.

Convocazione del Consiglio di classe allontanamento fino a cinque giorni

Alterazione o sottrazione di registri

Docente, Vice Preside

Nota sul registro di classe, convocazione immediata della famiglia da parte del DS

Nota sul registro di classe, convocazione immediata della famiglia da parte del D.S

Convocazione del Consiglio di classe, allontanamento fino a 15 giorni, provvedimenti di tipo penale.

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INFRAZIONE ACCERTAMENTO 1^ SANZIONE 2^ SANZIONE

STUDENTE RECIDIVO

Uso di termini o gesti inadeguati al contesto scolastico nei confronti di altri compagni, Docenti e Personale non Docente

Docente, Vice Preside, Personale ATA

Nota sul registro di classe e comunicazione alla famiglia sul libretto delle comunicazioni

Nota sul registro di classe da parte del D.S. e comunicazione alla famiglia sul libretto delle comunicazioni

Convocazione del Consiglio di classe e allontanamento fino a 5 giorni

Uso di termini o gesti gravemente offensivi e /o violenze fisiche nei confronti di altri compagni, Docenti e Personale non Docente

Docente, Vice Preside, Personale ATA

Convocazione del Consiglio di classe, esclusione dalla prima uscita didattica successiva all’infrazione commessa e allontanamento fino a 10 giorni

Convocazione del Consiglio di classe, esclusione dalle uscite didattiche e viaggi di istruzione, allontanamento fino a 10 giorni

Convocazione del Consiglio di classe, esclusione dalle uscite didattiche e viaggi di istruzione, allontanamento fino a 15 giorni

Interventi di disturbo durante le lezioni

Docente Nota sul registro di classe e comunicazione alla famiglia sul libretto delle comunicazioni

Nota sul registro di classe da parte del D.S. e comunicazione alla famiglia sul libretto delle comunicazioni

Convocazione del Consiglio di classe e allontanamento fino a 5 giorni

Utilizzo del telefono cellulare in classe o nella scuola o di altre apparecchiature non autorizzate

Docente Nota sul registro di classe, sospensione di 1 giorno

Nota sul registro di classe da parte del D.S. sospensione di 3 giorni

Nota sul registro di classe da parte del D.S. sospensione di 7 giorni

Uso improprio del telefono cellulare per filmati o fotografie a cose e persone senza autorizzazione

Docenti, Vice Preside, Personale ATA

Convocazione del Consiglio di classe, esclusione dalle uscite didattiche e viaggi di istruzione, allontanamento fino a 10 giorni

Convocazione del Consiglio di classe, esclusione dalle uscite e viaggi didattici allontanamento fino a 10 giorni

Convocazione del Consiglio di classe, esclusione dalle uscite didattiche e viaggi di istruzione, allontanamento fino a 15 giorni

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INFRAZIONE ACCERTAMENTO 1^ SANZIONE 2^ SANZIONE

STUDENTE RECIDIVO

Danneggiamento dell’ambiente e dell’arredo e delle strumentazioni scolastiche (comprese incisioni sui banchi, scritte sui muri)

Docenti, Vice Preside, Personale ATA

Nota sul registro di classe, convocazione della famiglia, eventuale allontanamento fino a 5 giorni

Nota sul registro di classe, convocazione della famiglia, allontanamento fino a 10 giorni

Nota sul registro di classe, convocazione della famiglia, allontanamento fino a 15 giorni

Mancato rispetto della pulizia delle aule, bagni, laboratori ecc.

Docenti, Vice Preside, Personale Ata

Nota sul registro di classe e ripristino delle condizioni iniziali

Nota sul registro di classe e ripristino delle condizioni iniziali

Nota sul registro di classe e ripristino delle condizioni iniziali

NO

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INFRAZIONE ACCERTAMENTO 1^ SANZIONE 2^ SANZIONE

STUDENTE RECIDIVO

Violazione norme di sicurezza nei laboratori e spazi attrezzati

Docenti, Vice Preside, Personale Ata

Nota sul registro di classe

Nota sul registro di classe e convocazione della famiglia

Convocazione Consiglio di classe e allontanamento fino a 5 giorni

Violazione volontaria delle norme di sicurezza (utilizzo improprio scale antincendio

Docenti, Vice Preside, Personale Ata

Nota sul registro di classe

Nota sul registro di classe e convocazione della famiglia

Convocazione Consiglio di classe e allontanamento fino a 5 giorni

Sottrazione alla sorveglianza del personale scolastico

Docenti, Vice Preside, Personale Ata

Nota sul registro di classe

Nota sul registro di classe e convocazione della famiglia

Convocazione Consiglio di classe e allontanamento fino a 5 giorni

Art. 4 IMPUGNATIVE ED ORGANO DI GARANZIA A seguito di quanto disposto dal D.P.R. 24/06/1998 n°249 e dal D.P.R. 21/05/07 n° 235 è istituito nella scuola l’Organo di garanzia che decide in merito ai ricorsi avverso le sanzioni comminate. L’Organo di garanzia d’Istituto è così composto: 1. Dirigente Scolastico che lo presiede; 2. due Docenti; 3. il Presidente del Consiglio di Istituto; 4. un Genitore facente parte del Consiglio di Istituto. Le decisioni vengono prese a maggioranza; in caso di parità di voti prevale il voto del Presidente. Il ricorso può essere effettuato esclusivamente per le sospensioni con allontanamento dalle lezioni entro quindici giorni dalla comunicazione alla famiglia e in seguito riesaminato da parte dell’Organo di garanzia entro i successivi dieci giorni.

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ALLEGATO 3

Regolamento uscite didattiche, visite guidate, viaggi d’istruzione Questo regolamento è formulato in accordo con i principi del piano dell’Offerta Formativa della scuola, ai sensi della C.M. n. 291 del 14/10/1992 (Testo unico sui viaggi d’istruzione), della C.M. n. 623 del 02/10/1996 (normativa base in tema di turismo scolastico) e dei seguenti atti normativi: o DPR n. 275/1999, “Autonomia delle Istituzioni Scolastiche”; o DPR n.156 del 09/04/1999, “Attività integrative nelle istituzioni scolastiche”; o D.lgs n. 165 del 30/03/2001, “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle

Amministrazioni Pubbliche”. o CCNL 2007. Premessa Le visite guidate e i viaggi d’istruzione non hanno finalità meramente ricreative, ma costituiscono iniziative complementari delle attività della scuola al fine della formazione generale; pertanto i partecipanti sono tenuti ad osservare le norme di comportamento per la salvaguardia della propria ed altrui sicurezza. ART. 1 – PRINCIPI GENERALI

L’organizzazione dei viaggi d’istruzione e delle visite guidate è affidata alla Funzione Strumentale n. 2 (coordinamento viaggi e uscite didattiche), nominata dal Collegio dei Docenti. Detta Funzione si avvarrà della collaborazione del personale di Segreteria, relativamente alle procedure di ordine amministrativo-contabile.

In coerenza con la Circolare Ministeriale n. 623 del 02.10.1996 e successive integrazioni, la scuola considera le uscite didattiche, le visite guidate e i viaggi d’istruzione parte integrante e qualificante dell’offerta formativa e momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione.

Le uscite didattiche, le visite guidate e i viaggi d’istruzione collegano l’esperienza scolastica all’ambiente esterno nei suoi aspetti fisici, paesaggistici, umani, culturali e produttivi in forma di:

• lezioni all’aperto o presso musei, gallerie, monumenti e siti d’interesse storico- artistico; • partecipazione ad attività o gare sportive; • partecipazione ad attività collegate con l’educazione ambientale; • partecipazione a concorsi provinciali, regionali, nazionali; • partecipazione a manifestazioni culturali o didattiche.

Alle classi vengono proposte uscite e/o itinerari culturali che si configurano come: ▪ esperienze coerenti con obiettivi didattici e formativi; ▪ occasioni di approfondimento di determinati aspetti delle discipline; ▪ azioni volte alla promozione personale e culturale degli allievi e alla loro piena integrazione scolastica e sociale. Si articolano in: ▪ visite guidate a mostre, musei, gallerie, parchi, riserve naturali, enti e centri di ricerca, località di interesse storico-artistico; ▪ viaggi e visite finalizzate a promuovere negli allievi una maggiore conoscenza della Regione dell’Italia; ▪ attività sportive, campionati e gare provinciali, regionali e nazionali, finalizzati alla conoscenza e alla pratica di una attività sportiva che sia occasione di consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, che manifesti l’aspirazione a migliorare se stessi e a sviluppare uno spirito ludico e collaborativo.

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ART. 2 – DEFINIZIONI

Si intendono per:

a) USCITE DIDATTICHE SUL TERRITORIO : le uscite che si effettuano nell’arco di una sola giornata, per una durata non superiore all’orario scolastico giornaliero, nell’ambito del territorio del comune di Roma.

b) VISITE GUIDATE : le uscite che si effettuano nell’arco di una sola giornata, per una durata uguale o superiore all’orario scolastico giornaliero, anche al di fuori del territorio del comune di Roma.

c) VIAGGI D’ISTRUZIONE : le uscite che si effettuano in più di una giornata e comprensive di almeno un pernottamento, fino ad un massimo di 4 giorni (3 notti).

ART. 3 – CAMPO DI APPLICAZIONE / DESTINATARI

Il presente regolamento si applica a tutti gli alunni della scuola Primaria e Secondaria di primo grado appartenenti all’Istituto Comprensivo e dovrà essere reso noto e diffuso agli alunni, ai genitori, al personale docente e non docente.

ART. 4 – ORGANI COMPETENTI

a) Consiglio di Classe/Interclasse

• Elabora annualmente (Verbale n. 2- Consigli di Novembre) le proposte di visite guidate e di viaggi di istruzione e, periodicamente, le proposte di uscite didattiche sul territorio sulla base delle specifiche esigenze didattiche e educative della classe/interclasse e di un’adeguata e puntuale programmazione seguendo le modalità previste dal presente regolamento.

b) Collegio dei Docenti

• Prende atto delle scelte operate dai Consigli di Classe/Interclasse e approva il Regolamento quale allegato del Piano dell’Offerta Formativa (POF).

c) Famiglie

• Vengono informate tempestivamente. • Esprimono il consenso e l’autorizzazione in forma scritta alla partecipazione della prole. • Sostengono economicamente il costo delle uscite.

d) Consiglio d’Istituto

Verifica l’applicabilità e l’efficacia del presente regolamento che determina i criteri e le linee generali per la programmazione e attuazione delle iniziative proposte.

e) Dirigente Scolastico

• Controlla le condizioni di effettuazione delle singole uscite (particolarmente per quanto riguarda le garanzie formali, le condizioni della sicurezza delle persone, l’affidamento delle responsabilità, il rispetto delle norme, le compatibilità finanziarie), nonché la coerenza con il presente Regolamento;

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• Dispone gli atti amministrativi necessari alla effettuazione delle uscite in particolare l’inoltro dei preventivi che va effettuato solo dopo formale richiesta della visita o del viaggio da parte dei Consigli di Classe attraverso il modello predisposto;

• Autorizza autonomamente le singole uscite didattiche sul territorio.

ART. 5 – DURATA DELLE “USCITE” E PERIODI DI EFFETTU AZIONE

Il periodo massimo in un anno utilizzabile per le visite guidate e i viaggi di istruzione è di 5 giorni per ciascuna classe.

A tal fine il Dirigente Scolastico monitorerà annualmente e presenterà al C.d.I. il quadro delle uscite didattiche e delle visite effettuate dalle singole classi. Al fine di garantire la massima sicurezza sono da evitare le “uscite” in coincidenza di attività istituzionali (elezioni) o in periodi di alta stagione turistica. È fatto divieto di effettuare visite guidate e viaggi di istruzione nell’ultimo mese delle lezioni, fatta eccezione per le attività sportive, per quelle collegate con l’educazione ambientale e partecipazione a concorsi e/o manifestazioni.

ART. 6 – MODALITÀ E ASPETTI FINANZIARI

Il Piano delle Uscite deve essere redatto e completato in ogni sua parte ed approvato dal Collegio dei Docenti e successivamente sottoposto all’approvazione del Consiglio di Istituto.

Tutte le uscite devono essere sempre programmate nel rispetto delle modalità espresse dal presente regolamento.

Il Collegio Docenti e il Consiglio di Istituto concedono eventuali deroghe solo in casi eccezionali e sostenuti da particolari e valide motivazioni.

Tutti gli alunni partecipanti alle uscite devono essere in possesso di un documento di identificazione in forma di tesserino identificativo con le generalità e la foto degli stessi.

Le uscite didattiche, le visite guidate e i viaggi d’istruzione, essendo esperienze integranti la proposta formativa della scuola, hanno la stessa valenza delle altre attività scolastiche; la non partecipazione è un’eventualità eccezionale e obbliga gli alunni a frequentare regolarmente la scuola.

Un’uscita programmata potrà non essere autorizzata dal D.S., se almeno 2/3 degli alunni per classe non vi partecipa.

Per ogni singola visita guidata o viaggio d’istruzione va acquisito uno specifico consenso scritto dei genitori (o di chi esercita la patria potestà genitoriale).

Aspetti finanziari

Le spese di realizzazione di visite didattiche e viaggi di istruzione sono a carico dei partecipanti. Le quote di partecipazione dovranno essere versate dai genitori degli alunni sul conto corrente postale intestato alla Scuola e consegnare in segreteria l’attestazione dell’avvenuto pagamento.

Il docente referente provvede a trattenere le somme necessarie per pagamento ingressi musei, guide o quant’altro da versare in loco.

Gli Alunni che - versata la caparra- non possano partecipare all’uscita o al viaggio, la perderanno.

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Per le uscite didattiche sul territorio si devono rispettare le seguenti condizioni:

a) è necessario che gli insegnanti acquisiscano il consenso scritto delle famiglie;

b) l’uscita viene decisa dagli insegnanti di classe e può essere effettuata nell’arco di una sola giornata, per una durata non superiore all’orario scolastico giornaliero, nell’ambito del territorio del comune di Roma e dei comuni territorialmente contigui;

c) gli insegnanti devono compilare l’apposito modulo e consegnarlo almeno 3 settimane prima alla F.S. area 2 che lo visterà e lo inoltrerà alla segreteria la quale provvederà alla prenotazione del trasporto.

d) nel modulo vanno specificati meta, orario e programma;

e) gli insegnanti adotteranno tutte le misure di sicurezza e vigilanza.

Per le proposte di uscita, presentate con l’apposito modulo si devono rispettare le seguenti condizioni:

1. N° alunni partecipanti, divisi per classe di appartenenza. 2. Elenco nominativo degli accompagnatori e relativo orario curriculare e non. 3. Programma analitico dell’uscita e preventivo di spesa. 4. Sintetica illustrazione degli obiettivi culturali e didattici posti a fondamento del progetto di

uscita. 5. Tutta la documentazione prodotta deve essere sottoscritta dai docenti organizzatori e/o

accompagnatori. 6. La mattina dell’uscita consegnare l’elenco degli alunni presenti e le autorizzazioni delle

famiglie.

ART. 7 – DOCENTI ACCOMPAGNATORI

La partecipazione alle uscite rimane limitata agli alunni e al relativo personale. È consentita la partecipazione dei genitori, con totale oneri finanziari a loro carico in casi eccezionali.

Gli accompagnatori degli alunni durante le uscite vanno prioritariamente individuati tra i docenti appartenenti alle classi degli alunni che partecipano all’uscita.

Nel caso non vi siano docenti di classe disponibili in numero sufficiente altro accompagnatore può essere un docente di altra classe. Ogni docente può partecipare a due, massimo due, uscite per anno scolastico.

Gli accompagnatori devono essere non meno di uno ogni 15 alunni effettivamente partecipanti, fermo restando che può essere autorizzata dal D.S. l’eventuale elevazione di una unità degli accompagnatori, fino ad un massimo di tre unità complessivamente per classe, sempre che ricorrano effettive esigenze. In sede di programmazione dovranno essere individuati anche eventuali docenti supplenti (almeno uno per classe).

Nel caso di partecipazione degli alunni diversamente abili, è compito del Dirigente Scolastico provvedere alla designazione di un qualificato accompagnatore, individuato prioritariamente nell’insegnante di Sostegno specifico, nonché predisporre ogni altra misura di sostegno commisurata alla gravità del disagio.

Può essere altresì utilizzato il personale non docente (AEC), a supporto dei docenti accompagnatori.

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Per le uscite a carattere sportivo, è richiesta la presenza di un docente di educazione fisica.

I docenti accompagnatori firmano la dichiarazione di assunzione di responsabilità, mediante la quale dichiarano di essere a conoscenza dell’obbligo di sorveglianza di loro competenza.

Prima della partenza i docenti accompagnatori richiedono alla Segreteria Didattica il modello per la denuncia di eventuali infortuni.

ART. 8 – TRASPORTI

Per le uscite didattiche sul territorio nell’ambito del Comune di Roma o dei comuni limitrofi va privilegiato, ove possibile, l’uso dei mezzi pubblici.

Nel caso ci si avvalga di agenzie di viaggio è necessario rivolgersi a strutture in possesso di licenza di categoria A-B e di una Ditta di autotrasporto che produca documentazione attestante tutti i requisiti prescritti dalla C.M. 291 prot. n. 1261 comma 9.8 del 14/10/1992 in relazione all’automezzo usato.

Il numero dei partecipanti all’uscita (alunni e accompagnatori) nel caso questa si effettui a mezzo pullman, deve rigorosamente corrispondere al numero dei posti indicati dalla carta di circolazione dell’automezzo.

Ove non previsto nella polizza assicurativa generale, si ritiene opportuno verificare se l’agenzia di viaggio o la ditta di autotrasporto prescelta preveda una clausola assicurativa per eventuali rinunce a causa di eventi straordinari (per esempio eventi atmosferici, ecc.) che rendano impossibile l’uscita stessa con conseguente perdita delle somme già versate all’agenzia o alla ditta di trasporti.

ART. 9 – ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI

Tutti i partecipanti (alunni e docenti accompagnatori) alle uscite, devono essere garantiti da polizza assicurativa contro gli infortuni. Connesso con lo svolgimento delle uscite è il regime delle responsabilità, soprattutto riferite alla cosiddetta culpa in vigilando. In sostanza il docente, che accompagna gli alunni nel corso delle uscite didattiche, deve tener conto che continuano a gravare su di esso, pur nel diverso contesto in cui si svolge l’attività scolastica, le medesime responsabilità che ha nel normale svolgimento delle lezioni.

In concreto esse riguardano l’incolumità degli alunni affidati alla sorveglianza e i danni eventualmente provocati a terzi a causa dei comportamenti dei medesimi alunni.

In entrambi i casi il comportamento degli accompagnatori deve ispirarsi alla cautela legata alla tutela di un soggetto: l’alunno di minore età, giuridicamente incapace.

ART. 10 – VALIDITÀ DEL PRESENTE DOCUMENTO

Il presente Regolamento entra in vigore il giorno della sua adozione da parte del Consiglio d’Istituto.

Dopo tale data è prorogato tacitamente fino all’approvazione di un nuovo Regolamento.

Il presente regolamento, approvato in via definitiva dal C.d.I. all’unanimità nella seduta del 11/11/2015 è affidato al Dirigente Scolastico perché vigili sulla sua applicazione e costituisce allegato al POF 2015-2018.

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ART. 11 – MODULISTICA

MODULO 1: PROPOSTA

ISTITUTO COMPRENSIVO “ Via Mar Rosso” PROPOSTA DI VIAGGI D’ISTRUZIONE

Viaggio d'istruzione a: _____________________________________________________________ Durata: _______________________________ Periodo: ________________ Destinatari: _____________________________________________________________ Motivazioni didattiche della proposta: _____________________________________________________________ _____________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Obiettivi e Risultati attesi: _____________________________________________________________ _____________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________________________________ Docenti accompagnatori 1.Nome e Cognome……………………………… Firma per accettazione …………………… 2.Nome e Cognome……………………………… Firma per accettazione …………………… Riserva Nome e Cognome……………………… Firma per accettazione …………………… Docente Referente del Viaggio 1.Nome e Cognome……………………… Firma per accettazione …………………… Il Coordinatore del Consiglio di Classe ……………………………………………………………… Approvata dal consiglio di classe, interclasse o in tersezione in data ………………………………..... È / Non è regolare. Data, ……………………………. IL DIRIGENTE SCOLASTICO

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MODULO 2: INDAGINE

ISTITUTO COMPRENSIVO “ Via Mar Rosso” Ai Sig. genitori dell’alunno della classe …………………… Oggetto: viaggio d’istruzione a.s. ………………. Località………………………………………. Durata del viaggio: giorni …… Periodo: …………………………………………… Docenti accompagnatori …………………………………………………………………………… Quota indicativa di partecipazione Euro …………………………... Io sottoscritto………………………………...…, genitore dell’alunno…………………………… della classe …………….. Sono favorevole - Non sono favorevole alla partecipazione di mio/a figlio/a al sopraindicato Viaggio d’Istruzione. Da restituire entro il ………………………. Firma del genitore……………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………. MODULO 3: ADESIONE-AUTORIZZAZIONE

ISTITUTO COMPRENSIVO “ Via Mar Rosso” I sottoscritti……………………………………..e…………………………………………………. genitori dell’alunno/a…………………………………della classe……………..………………… Autorizzano __l__ propri__ figli__a partecipare al viaggio d’istruzione che si effettuerà dal……………… al………………..…in località………………………….Partenza il giorno……………….….alle ore…….……… Rientro il giorno……………………….alle ore………………………..….circa. Docenti accompagnatori…………………………………………………………………………… Quota definitiva di partecipazione Euro ……………. Al fine di agevolare il pagamento della quota occorrente per ciascun partecipante, si propone: • Acconto iniziale di …………. EURO entro sette giorni dalla consegna del presente modulo • Pagamento finale Euro ………….. ..entro il ………………. In caso di mancata partecipazione la quota di acconto iniziale non verrà rimborsata. Da restituire entro il …………… Firma dei genitori o di chi esercita la patria potestà …………………….. ………………… ………..……………………………………..

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MODULO 4: RELAZIONE CONSUNTIVA

ISTITUTO COMPRENSIVO “ Via Mar Rosso”

(da compilare a cura del Responsabile del viaggio) Viaggio d'istruzione a ………………………………………………………………………………… Periodo …………………………………. Durata …… giorni Studenti effettivamente partecipanti: Classe ………. n. ………. su ……… Classe ………. n ………. su ……… Classe ………. n. ………. su ……… Classe ………. n. ………. su ……… Classe ………. n. ………. su ……… Classe ………. n. ………. su ……… Studenti assenti ……. su …… iscritti al viaggio Nomi degli assenti ……………………………………………………………………………………. Accompagnatori : …………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………………………. Responsabile viaggio …………………………………. Altri …………………….………………….. QUALITÀ DEI SERVIZI RICEVUTI Mezzo di trasporto: …………………………………………………………………………………… Albergo: nome ……………………………………………. Località ………………….…………...... Giudizio sulle camere: ………………………………………………………...................................... ………………………………………………………………………………………………................ Giudizio sui pasti: …………………………………………………………………………………... ………………………………………………………………………………………………………… Giudizio globale sui servizi forniti dall'Agenzia: ………………(nome)……………………………. ………………………………………………………………………………………………………… Altro…………………………………………………………………………………………….......... ………………………………………………………………………………………………................

Le finalità didattiche sono state raggiunte? SI NO IN PARTE Data,………………………….. Firma del Responsabile del viaggio……………………. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- MODULO 5: VISITE GUIDATE

ISTITUTO COMPRENSIVO “ Via Mar Rosso ” ( 1 giorno) (da distribuire agli alunni e ritirare da parte del Docente Referente) I sottoscritti……………………………………..e…………………………………………………. genitori dell’alunno/a…………………………………………………della classe……………..…………….……

Autorizzano __l__ propri__ figli__a partecipare alla Visita Guidata che si effettuerà il………………..……… in località………………………….Partenza alle ore…….……… rientro alle ore…………….circa Docenti accompagnatori……………………………………………………………………… Mezzo utilizzato……………………………………………………………………………………… Quota definitiva di partecipazione Euro ……………. Da restituire entro il …………… Firma dei genitori o di chi esercita la patria potestà ……………………… …………………………………………………………………..

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MODULO 6: USCITE DIDATTICHE

ISTITUTO COMPRENSIVO “ Via Mar Rosso ” (in orario curricolare) (da distribuire agli alunni e ritirare da parte dei docenti accompagnatori) ___ sottoscritt____………………………………………………………………………………….. genitore dell’alunno/a……………………………………………della classe……………..……...

Autorizza __l__ propri__ figli__a partecipare alla Uscita Didattica che si effettuerà il…………………. in località……………………………………………………………………………………...……… Partenza da scuola alle ore…….……… Rientro a scuola alle ore…………….circa. Mezzo utilizzato: ………………… Docenti accompagnatori…………………………………………………………………………… Costo:……………… Euro Da restituire entro il …………… Firma di un genitore o di chi esercita la patria potestà Data……………………….. ………………… …………..…………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………… MODULO 7: AUTORIZZAZIONE PRESIDE USCITE DIDATTICHE

ISTITUTO COMPRENSIVO “Via Mar Rosso” Scuola…………………………………………………..di …………………………………………............................................................

Uscita da effettuare il ………………..…..dalle ore ……………..….alle ore ………………………..

Classe …………… n° alunni ……………. Di cui con H n° ………..

Destinazione ……………………………………………………………………………………….

Motivazioni ………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Insegnante accompagnatrice/ore ………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………..

…………………………………………………………………………………………………..

Rec. Tel. Ins accompagnatrice/ore ………………………………………………

……………………………………………….

……………………………………………….

Mezzo di trasporto utilizzato………………………………………………………………………………………………………………………

Data Firma

………………………………

Visto si autorizza

Il Dirigente Scolastico ………………………………

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Questo vademecum non va inserito nel regolamento è solo per i COORDINATORI

ISTRUZIONI PER LA PREPARAZIONE DEL VIAGGIO D’ISTRUZ IONE

A) Il C.d.c. nella seduta di Novembre , compila in duplice copia la scheda per la proposta di viaggi d’istruzione (MODULO N 1). Una copia rimane agli atti del verbale del Consiglio di classe, l’altra è da consegnare alla FS area 2, ai Docenti Marocchetti, Nardone o D’Angerio.

B) Il docente referente designato all’interno di ciascun consiglio consegna alle famiglie degli alunni il MODULO N 2 (INDAGINE ) fornitogli dalla commissione viaggi per l’indagine conoscitiva. L’alunno dovrà riconsegnare al docente referente tale modulo entro una settimana.

C) Il docente referente consegna agli alunni il modulo di adesione- autorizzazione MODULO N. 3 che dovrà essere restituito, unitamente alla ricevuta di acconto, entro una settimana dalla consegna.

D) I docenti referenti si preoccuperanno di ritirare le ricevute di pagamento dei singoli alunni o il bonifico complessivo e consegnare il tutto in Segreteria.

E) Prima della partenza il referente deve procurarsi gli elenchi degli alunni partecipanti timbrati dalla scuola.

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Allegato 4

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI PERCORSO Per quanto riguarda l’inserimento di nuovi alunni stranieri, occorre procedere ad un percorso di accompagnamento che non costituisce più un’eccezione ma una regola. Il protocollo di accoglienza nasce con l’intento di pianificare le azioni per l’inserimento, le responsabilità, le risorse, i tempi. Esso si articola in: � �Iscrizione

o �modulistica da consegnare ai genitori o �documenti da richiedere

� Prima conoscenza o � conoscenza storia anche scolastica della famiglia e del bambino e le sue competenze o �colloquio coi genitori o �colloquio con minore � �Determinazione della classe di inserimento e inserimento �azione di facilitazione e tutoraggio L’ Ufficio di Segreteria: tenere un apposito elenco degli alunni stranieri ed aggiornarlo in base alle nuove iscrizioni e ai trasferimenti, ai recapiti.

ORGANIZZAZIONE ATTIVITÀ Iscrizione Prima conoscenza Classe di inserimento Inserimento Domanda o permesso di soggiorno

dei genitori; anche in assenza di esso il bambino ha comunque diritto ad

essere iscritto o documenti sanitari

attestanti le vaccinazioni fatte (in assenza di tale certificato si indirizzano all’ASL);

o certificato o autocertificazione attestante classe o scuola frequentata nel Paese d'origine;

o informazioni riguardanti la scuola di provenienza, in particolare il programma svolto.

Il colloquio con i minori mirerà a conoscerne: � �le abilità logiche � �le abilità

matematiche � �le abilità

extralinguistiche, grafiche, manipolative, ecc.

� �le abilità di lettura in lingua madre

� �il livello di conoscenza dell'italiano, spontaneo e non

……………………….. Colloquio Docenti-Famiglia Il colloquio con i genitori mira a: prevenire situazioni di rifiuto, creando un clima di apertura e di accoglienza.

Spetta al DS, visti i limiti dell’organico, la presenza di risorse e la specificità dei Consigli di classe. ……………………. PRIORITÀ Gli alunni, al momento del loro arrivo, si devono confrontare con diversi usi e registri: l’italiano contestualizzato, quello per comunicare nella vita quotidiana e l’italiano decontestualizzato, quello della scuola e dello studio.

Le ricerche pedagogiche indicano che i coetanei rappresentano, in questa fase, l’ “autorità” sulla quale modellare la nuova lingua, perciò si dovranno creare contesti comunicativi ricchi in cui l’italiano sia il veicolo della curiosità, del contatto amicale, del confronto. Un approccio “accogliente” alla lingua favorirà lo studio e lo motiverà.

Programmazione e valutazione La programmazione per gli Alunni stranieri: o individua modalità di semplificazione o di facilitazione linguistica per ogni disciplina; o rileva i bisogni specifici di apprendimento; o elabora, eventualmente, percorsi di L2; o predispone le verifiche che – se comuni all’intera classe - saranno valutate con criteri differenziati. Le Linee guida ministeriali privilegiano la valutazione formativa rispetto a quella “certificativa” e consigliano di prendere in considerazione il percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e l’impegno e – soprattutto - le potenzialità di apprendimento dimostrate.

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Allegato 5 Disabilità: LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA SCUOLA

Piano didattico di intervento GLH d’Istituto In base al dettato costituzionale, la scuola è chiamata a trasmettere cultura intesa non solo come acquisizione di abilità fondamentali e competenze specifiche, ma soprattutto come mezzo di formazione dell’uomo e del cittadino. In particolare, gli alunni diversamente abili necessitano di una piena integrazione attraverso la costruzione di un percorso formativo e didattico ad hoc che superi la didattica centrata sul deficit e tenga piuttosto conto dei loro reali bisogni, al fine di sviluppare al meglio le proprie potenzialità. Questi allievi necessitano di:

A) autostima e rispetto reciproco; B) sviluppo di abilità metacognitive e metaemozionali per iniziare a prendere

consapevolezza del proprio sé e del proprio agire in relazione al mondo circostante;

C) capacità di lavorare in gruppo; D) capacità di comunicare attraverso linguaggi diversi; E) un percorso atto a superare difficoltà personali ed ostacoli presenti nell’ambiente.

STRATEGIE CHE SI INTENDONO ATTIVARE

L’integrazione ed il successo formativo dell’alunno disabile si concretizzano attraverso percorsi individualizzati e sostenuti dal progetto educativo personalizzato nell’ambito di una sistemica interazione tra famiglia, scuola e territorio. Si possono realizzare diverse forme di individualizzazione: da un semplice intervento attraverso spiegazioni aggiuntive da parte degli insegnanti di classe, alla necessità di costruire un vero e proprio percorso progettuale per alunni in situazione di grave difficoltà, con l’utilizzo di risorse aggiuntive come gli assistenti educatori o altre risorse umane messe a disposizione dagli enti locali. Questo non significa che la programmazione individualizzata sia utile solo agli alunni con ritardo mentale o con comportamenti problematici, può bensì essere rivolta anche ad alunni meno gravi, non certificabili diversamente abili, come nel caso dei disturbi dell’apprendimento, i quali dovrebbero beneficiare di una didattica più rispondente ai

� Il ruolo del dirigente scolastico o Leadership

educativa e cultura dell’integrazione

� 1.2 La programmazione � 1.3 La flessibilità � 1.4 Il progetto di vita � 1.5 La costituzione delle reti di

scuole

2.1 Il clima della classe 2.2 Le strategie didattiche e gli strumenti 2.3 L’apprendimento-insegnamento 2.4 La valutazione 2.5 Il docente assegnato alle attività di sostegno 3. La collaborazione con le famiglie

2. La corresponsabilità educativa e formativa dei docenti

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loro bisogni.

In quest’ottica, che cerca di superare la logica emarginante della coppia alunno–insegnante di sostegno, la nostra scuola si sta attivando con esperienze didattiche alternative e soluzioni organizzative diverse, come quelle che mettano in primo piano il ruolo attivo di tutti gli alunni all’interno del contesto classe, al fine di favorire lo sviluppo di rapporti di amicizia e di reciproco aiuto, il lavoro con gruppi di apprendimento cooperativo, l’uso dei sussidi informatici individualizzati per i quali si intende chiedere il finanziamento Regionale in base alla legge n. 29/1992.

La scuola si predispone ad accogliere utili indicazioni provenienti dai genitori degli alunni diversamente abili rispetto agli itinerari di crescita dei propri figli, in modo da programmare con maggiore efficacia l’intervento educativo. Pertanto, compito dell’insegnante di sostegno è quello di programmare, all’interno del consiglio di classe, l’intervento educativo insieme agli insegnanti curricolari, assicurando ai colleghi le necessarie mediazioni didattiche e relazionali per un’effettiva integrazione dell’alunno nel contesto della classe. Le attività dell’insegnante di sostegno dovrebbero, poi, integrarsi e amalgamarsi in una più globale funzione di sostegno che la comunità scolastica nel suo insieme ha il compito di attivare nei confronti delle tante e diverse situazioni di disagio e di difficoltà presenti. Tenendo presenti gli elementi fin qui evidenziati, il gruppo “h” definisce gli interventi, che saranno poi declinati nel piano educativo didattico e, laddove l’integrazione risulti difficile, finalità e obiettivi da raggiungere caso per caso.

Finalità

- trasformare la scuola in una piccola comunità educante, articolata al suo interno in rapporti collaborativi e di aiuto;

- migliorare la capacità comunicativa degli alunni diversamente abili; - offrire nuove opportunità educative;

Obiettivi generali

- sviluppo della personalità in un contesto socializzante; - privilegio delle attività e di tutti i linguaggi espressivo–comunicativi; - offrire ai ragazzi diversamente abili e ai ragazzi che presentano difficoltà

d’inserimento nuove possibilità ed esperienze educative attraverso laboratori di manualità, informatica, attività sportiva, psicomotricità;

- rispettare le più elementari regole di convivenza in un piccolo gruppo per sapere poi trovare un giusto inserimento nel vissuto di tutti i giorni.

Obiettivi specifici

- stimolare la capacità espressiva; - potenziare la creatività; - ricerca di tutti gli strumenti possibili per comunicare; - accrescere il proprio bagaglio di esperienze manipolative; - stimolare la comunicazione anche attraverso l’utilizzo del computer; - migliorare la capacità di rilassamento; - favorire la definizione del proprio schema corporeo;

Interventi (dal piano educativo didattico)

- sollecitare maggiore collaborazione e responsabilità; - chiedere condotte e comportamenti sempre più evoluti;

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- migliorare i rapporti relazionali con insegnanti e compagni; - comprendere messaggi orali e/o scritti sempre più elaborati; - avvicinarsi alle proprietà delle quattro operazioni e della loro logica; - fare esperienza e risolvere semplici problemi di compravendita; - eseguire consegne in una serie.

STRATEGIE OPERATIVE .

Il raggiungimento di obiettivi calibrati sui bisogni formativi dell’alunno nel pieno rispetto delle sue potenzialità e dei suoi ritmi di apprendimento è lo sfondo della nostra azione didattica. Le attività curricolari che si intendono svolgere prevedono momenti di uscita dalla classe; tuttavia è prevalente, presso la scuola, la scelta di far svolgere agli alunni le lezioni all’interno del gruppo classe. L’esperienza maturata insegna che tale scelta agevola l’integrazione scolastica in quanto la presenza in classe diventa fonte di una preziosa dinamica di rapporti e di interazioni che è, a volte, occasione di maturazione per tutti, contribuendo a creare quel clima ideale per vivere la diversità come una dimensione essenziale e non come caratteristica emarginante.

MODALITÀ DI VERIFICA

Le problematiche legate agli alunni diversamente abili, nonché le periodiche verifiche sull’andamento didattico, sono oggetto di monitoraggio ed approfondimento del gruppo “h” regolarmente istituito presso la scuola. Questo gruppo di lavoro vede impegnati la scuola, la famiglia, l’A.S.L., gli enti locali, le associazioni presenti sul territorio e gli esperti che a vario titolo seguono i singoli casi e si rendono disponibili a lavorare con la Scuola. Partendo da una valutazione formativa, basata su: osservazione sistematica, analisi del livello di partenza, rilevazione dei dati, valutazione dell’errore come momento per l’apprendere, misurazione delle singole abilità, nel corso dell’anno saranno effettuate verifiche sistematiche e periodiche che avranno un triplice obiettivo:

1) individuazione delle difficoltà; 2) individuazione dei progressi conseguiti; 3) individuazione della qualità del metodo di lavoro messo a punto dal singolo

allievo.

L’insieme delle osservazioni iniziali e continue di tutti i docenti, l’analisi dei processi di apprendimento, le decisioni riguardanti interventi individualizzati per il miglioramento dei risultati costituiscono il fondamento per la valutazione finale. I dati raccolti concorreranno alla formulazione della valutazione globale dell’allievo a cui si aggiungeranno altri elementi, quali ad esempio, i comportamenti nei confronti delle discipline, del lavoro individuale e di gruppo, dei docenti e dei compagni.

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Allegato 6

I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENT I CON DSA

I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo). Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati. Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti. E’ da notare, inoltre (e ciò non è affatto irrilevante per la didattica), che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo.

La Legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate, affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo.

Il tipo di intervento si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione che mirano alla cura della persona.

Le Linee guida del Ministero presentano alcune indicazioni, elaborate sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche, per realizzare interventi didattici individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti compensativi e per applicare le misure dispensative. Il documento presenta la descrizione dei Disturbi Specifici di Apprendimento, amplia alcuni concetti pedagogico-didattici ad essi connessi e illustra le modalità di valutazione per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA nelle istituzioni scolastiche.

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Dislessia Disgrafia e disortografia Discalculia Da un punto di vista clinico, la dislessia si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata,istruzione ricevuta. Risultano più o meno deficitarie - a seconda del profilo del disturbo in base all’età - la lettura di lettere, di parole e non-parole, di brani. In generale, l’aspetto evolutivo della dislessia può farlo somigliare a un semplice rallentamento del regolare processo di sviluppo. Tale considerazione è utile per l’individuazione di eventuali segnali anticipatori, fin dalla scuola dell’infanzia.

Il disturbo specifico di scrittura si definisce disgrafia o disortografia, a seconda che interessi rispettivamente la grafia o l’ortografia. La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale, ed è collegata al momento motorio-esecutivo della prestazione; la disortografia riguarda invece l’utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale. La disgrafia si manifesta in una minore fluenza e qualità dell’aspetto grafico della scrittura, la disortografia è all’origine di una minore correttezza del testo scritto; entrambi, naturalmente, sono in rapporto all’età anagrafica dell’alunno. In particolare, la disortografia si può definire come un disordine di codifica del testo scritto, che viene fatto risalire ad un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di scrittura, responsabili della transcodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto.

La discalculia riguarda l’abilità di calcolo, sia nella componente dell’organizzazione della cognizione numerica (intelligenza numerica basale), sia in quella delle procedure esecutive e del calcolo. Nel primo ambito, la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il subitizing (o riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a mente. Nell’ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.

La comorbilità Pur interessando abilità diverse, i disturbi sopra descritti possono coesistere in una stessa persona - ciò che tecnicamente si definisce “comorbilità”. Ad esempio, il Disturbo del Calcolo può presentarsi in isolamento o in associazione (più tipicamente) ad altri disturbi specifici. La comorbilità può essere presente anche tra i DSA e altri disturbi di sviluppo (disturbi di linguaggio, disturbi di coordinazione motoria, disturbi dell’attenzione) e tra i DSA e i disturbi emotivi e del comportamento. In questo caso, il disturbo risultante è superiore alla somma delle singole difficoltà, poiché ognuno dei disturbi implicati nella comorbilità influenza negativamente lo sviluppo delle abilità complessive. STRATEGIE OPERATIVE: � OSSERVAZIONE IN CLASSE � Osservazione delle prestazioni atipiche � Osservazione degli stili di apprendimento

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DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE

“ 7 La Legge 170/2010 richiama inoltre le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire «l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere». Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. Tra questi: • la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto; • il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione; • i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori; • la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo; • altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc. Tali strumenti sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura. L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi immotivatamente facilitati, che non mirano al successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale, comunque, da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dello studente. Documentazione dei percorsi didattici Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere dalle istituzioni scolastiche esplicitate e formalizzate, al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese. A questo riguardo, la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo:

È preliminarmente opportuno osservare che la Legge 170/2010 insiste più volte sul tema della didattica individualizzata e personalizzata come strumento di garanzia del diritto allo studio, con ciò lasciando intendere la centralità delle metodologie didattiche, e non solo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative, per il raggiungimento del successo formativo degli alunni con DSA. “Individualizzato” è l’intervento calibrato sul singolo, anziché sull’intera classe o sul piccolo gruppo, che diviene “personalizzato” quando è rivolto ad un particolare discente. L’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe, ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo, comportando quindi attenzione alle differenze individuali in rapporto ad una pluralità di dimensioni. L’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue ‘preferenze’ e del suo talento, sono gli obiettivi che dobbiamo porci.

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• dati anagrafici dell’alunno; • tipologia di disturbo; • attività didattiche individualizzate; • attività didattiche personalizzate; • strumenti compensativi utilizzati; • misure dispensative adottate; • forme di verifica e valutazione personalizzate. LA DIMENSIONE RELAZIONALE Il successo nell’apprendimento è l’immediato intervento da opporre alla tendenza degli alunni o degli studenti con DSA a una scarsa percezione di autoefficacia e di autostima. La specificità cognitiva degli alunni e degli studenti con DSA determina, inoltre, per le conseguenze del disturbo sul piano scolastico, importanti fattori di rischio per quanto concerne la dispersione scolastica dovuta, in questi casi, a ripetute esperienze negative e frustranti durante l’intero iter formativo. Ogni reale apprendimento acquisito e ogni successo scolastico rinforzano negli alunni e negli studenti con DSA la percezione propria di poter riuscire nei propri impegni nonostante le difficoltà che impone il disturbo, con evidenti connessi esiti positivi sul tono psicologico complessivo. Di contro, non realizzare le attività didattiche personalizzate e individualizzate, non utilizzare gli strumenti compensativi, disapplicare le misure dispensative, collocano l’alunno e lo studente in questione in uno stato di immediata inferiorità rispetto alle prestazioni richieste a scuola, e non per assenza di “buona volontà”, ma per una problematica che lo trascende oggettivamente: il disturbo specifico di apprendimento. Analogamente, dispensare l’alunno o lo studente con DSA da alcune prestazioni, oltre a non avere rilevanza sul piano dell’apprendimento – come la lettura ad alta voce in classe – evita la frustrazione collegata alla dimostrazione della propria difficoltà. È necessario sottolineare la delicatezza delle problematiche psicologiche che s’innestano nell’alunno o nello studente con DSA per l’utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative. Infatti, ai compagni di classe gli strumenti compensativi e le misure dispensative possono risultare incomprensibili facilitazioni. A questo riguardo, il coordinatore di classe, sentita la famiglia interessata, può avviare adeguate iniziative per condividere con i compagni di classe le ragioni dell’applicazione degli strumenti e delle misure citate, anche per evitare la stigmatizzazione e le ricadute psicologiche negative. Resta ferma, infine, la necessità di creare un clima della classe accogliente, praticare una gestione inclusiva della stessa, tenendo conto degli specifici bisogni educativi degli alunni e studenti con DSA. CHI FA CHE COSA Con l’intento di semplificare e di riassumere le varie fasi, previste dalla Legge, che vedono coinvolte la scuola, le famiglie e i servizi, si fornisce uno schema di sintesi.

Diagramma schematico dei passi previsti dalla legge 170/2010 per la gestione dei DSA

Diagnosi documento di

La compilazione del PDP avverrà comunque entro tre mesi dall’inizio delle lezioni.

Interventi di identificazione precoce casi sospetti Comunicazione della scuola alla famiglia Iter diagnostico certificazione diagnostica

Comunicazione della scuola alla famiglia Provvedimenti compensativi e Iter diagnostico

Attività di recupero didattico mirato Didattica e valutazione personalizzata

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Allegato 7 BES- PIANO ANNUALE INCLUSIVITA

Premessa

Gli alunni con difficoltà di apprendimento non sono soltanto i disabili e i dislessici. Vi sono altre categorie di alunni con svantaggio socio-economico, linguistico, culturale, che non sono tutelati da provvidenze legislative specifiche, identificati come alunni BES, con bisogni educativi speciali.

Per i disabili la legge 104 ha previsto l’assegnazione di docenti di sostegno; per i dislessici la legge 170 ha previsto strumenti compensativi e misure dispensative.

Per avvalersi di tali tutele normative, entrambe le leggi esigono specifica certificazione probante.

Per tutte le altre categorie di alunni in difficoltà di apprendimento non vi era però alcuna legge speciale fino alla Circolare n. 8/2013, che recita “È compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni”. Dobbiamo:

o Costituire un GLI (GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIVI TÀ) o individuare gli alunni bisognosi di particolare tutela per le obiettive difficoltà di

apprendimento. o predisporre una scheda di rivelazione idonea a individuare i soggetti con BES (SCHEDA

BES) o Costruire un fascicolo di pratica didattica personalizzata PDP per BES (Piano Didattico

Personalizzato per i Bisogni Educativi Speciali)

La direttiva estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento. Superata la logica della certificazione, secondo la circolare «le tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi, ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali, ovvero di ben fondate considerazione pedagogiche e didattiche. Nel caso di difficoltà linguistiche, «le misure compensative avranno carattere transitorio» e dovranno essere messe in atto solo «per il tempo strettamente necessario». A rilevare le criticità presenti in ciascuna classe sarà il GLI-Gruppo di lavoro per l’inclusione, che rileva i BES presenti nella scuola ed elabora un Piano Annuale per l’Inclusività che faccia il punto ogni anno sull’efficacia degli strumenti messi in atto nell’anno scolastico trascorso. Lo stesso GLI dovrà valutare ogni anno il grado di inclusività della scuola, in modo da «accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi».

1. GLI per BES, indicazioni operative

Il MIUR pubblica la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 contenente indicazioni operative

• È sottolineata la necessità di redigere il Piano Didattico Personalizzato (PDP) che abbia lo scopo di definire, monitorare e documentare - secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee.

• L’attivazione di tale percorso individualizzato e personalizzato è deliberata dal Consiglio di Classe (dal “team docenti” nella scuola primaria). È previsto anche il coinvolgimento della famiglia, attraverso la sottoscrizione del PDP.

63

• Per gli alunni che hanno difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana potranno essere utilizzate le due ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado.

• Eventuali disposizioni in merito allo svolgimento degli esami di Stato o delle rilevazioni annuali saranno fornite successivamente.

• Sono ribaditi i compiti del Gruppo di lavoro d’istituto (GLI) che assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) con l’estensione dei propri interventi anche agli alunni che manifestano Bisogni Educativi Speciali (BES).

• Si suggerisce che il GLI si riunisca con una cadenza almeno mensile in orario di servizio oppure con orari aggiuntivi o funzionali, facendo rientrare la partecipazione nei compensi già pattuiti per i docenti in sede di contrattazione integrativa di istituto.

• Ruolo strategico assumono i nuovi Centri Territoriali per l’Inclusione (CTI) previsti in ogni territorio e per i quali la Direttiva 27.12.2012 ha fornito i propri dettagliati compiti.

• Nell’eventualità che, per ragioni di “complessità territoriale”, non sia possibile istituire tali organismi, il GLI dovrà avere come riferimento i Centri Territoriali di Supporto (CTS), ai quali la Direttiva affida il ruolo fondamentale di interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole (e tra le scuole stesse), nonché di rete di supporto al processo di integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti e alla diffusione delle migliori pratiche.

L’Alunno che viene valutato secondo il modello ICF può evidenziare difficoltà specifiche in 7 ambiti principali.

La situazione globale di una persona, del suo stato di salute e di funzionamento nei suoi contesti reali di vita, va descritta mettendo in relazione informazioni su:

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Condizioni fisiche: malattie varie, acute o croniche, fragilità, situazioni cromosomiche particolari, lesioni, ecc.

1. Strutture corporee: mancanza di un arto, di una parte della corteccia cerebrale, ecc. 2. Funzioni corporee: deficit visivi, deficit motori, deficit attentivi, di memoria, ecc. 3. Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di applicazione delle conoscenze, di

pianificazione delle azioni, di comunicazione, di autoregolazione metacognitiva, di interazione sociale, di autonomia, di cura del proprio luogo di vita, ecc.

4. Partecipazione sociale: difficoltà a rivestire i ruoli sociali di alunno, a partecipare alle situazione sociali più tipiche, nei vari ambienti e contesti.

5. Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica, cultura diversa, situazione sociale difficile, culture e atteggiamenti ostili, scarsità di servizi e risorse, ecc.

6. Fattori contestuali personali: scarsa autostima, reazioni emozionali eccessive, scarsa motivazione, comportamenti problema, ecc.

In uno o più di questi ambiti si può generare un Bisogno Educativo Speciale specifico, che poi interagirà con gli altri ambiti, producendo la situazione globale e complessa di quest’alunno. Ovviamente, il peso dei singoli ambiti varierà da alunno ad alunno, anche all’interno di una stessa condizione biologica. Dovrà dunque essere una riunione specifica del Consiglio di classe o del gruppo docenti a esaminare la situazione di funzionamento educativo-apprenditivo dei vari alunni e a identificare quelli che hanno qualche bisogno educativo speciale.

1.2 GLI D’ ISTITUTO

Dietro proposta del Collegio Docenti e date le competenze specifiche, il GLI di questo IC è così costituto:

o DS Lina Porrello

o Prof.sse Tocci e Leoni (Sostegno Secondaria Sede Centrale)

o Prof.sse Iorio e Tocci (Sostegno Secondaria Sede Succursale)

o Docente Partini (Sostegno Primaria)

o Funzione strumentale per l’area 1

o Funzione strumentale per l’area 3

o Funzione strumentale per l’area 5

PIANO PER L’INCLUSIVITÀ

Di seguito vengono presentate le 14 categorie generali di risorse che il Collegio dei Docenti intende attivare per organizzare una didattica realmente inclusiva. 1. Organizzazione scolastica generale Tempi e routine delle varie attività scolastiche, orari degli alunni, orari degli insegnanti (compresenze, straordinari), formazione delle classi, continuità, ruolo dei collaboratori scolastici, servizi e altre attività offerte dalla

2. Spazi e architettura Struttura dell’edificio scolastico, accessibilità sia interna che esterna, grandezza delle aule, articolazione degli spazi interni ed esterni, attrezzatura degli spazi, arredamento.

65

scuola. 3. Sensibilizzazione generale Presenza di una cultura dell’integrazione e dell’inclusione scolastica, sensibilizzazione alla cultura della diversità, orientamento progettuale nell’ottica di un «Progetto di vita».

4. Alleanze extrascolastiche Raccordo con figure coinvolte nella rete educativa, famiglia, amici, vicini di casa e altre risorse informali della comunità (gruppi giovanili, associazioni, gruppi sportivi, ecc.).

5. Formazione e aggiornamento Supervisione tecnica anche da parte di esperti, possibilità di consultare materiali bibliografici e informatici, software, banche dati anche in Internet.

6. Documentazione Scambio di informazioni ed esperienze, possibilità di confronto con altre realtà scolastiche, documentazione delle buone prassi di integrazione.

7. Didattica comune Scelte metodologiche, nella didattica della classe, maggiormente inclusive (gruppi cooperativi, tutoring, didattiche plurali sugli stili cognitivi di apprendimento, didattica per problemi reali, per mappe concettuali); vari tipi di adattamento (riduzione, semplificazione, arricchimento, ecc.); tempi di apprendimento diversi).

8. Percorsi educativi e relazionali comuni Laboratori creativi e espressivi, con i vari tipi di adattamento a seconda delle singole e peculiari esigenze.

9. Didattica individuale In aggiunta alle voci della categoria precedente e non in alternativa, attività in rapporto 1:1 (strategie, materiali) nell’ottica dell’individualizzazione e personalizzazione dell’offerta didattica

10. Percorsi educativi e relazionali individuali Attività in rapporto 1:1 personalizzate (training di autonomia come ad es. un percorso di insegnamento-apprendimento all’uso dei mezzi di trasporto pubblico, interventi psicoeducativi sui comportamenti problema)

11. Ausili, tecnologie e materiali speciali Uso di materiali e ausili, anche tecnologici, volti a facilitare le possibilità di autonomia e apprendimento dell’alunno, migliorando la sua vita quotidiana.

12. Interventi di assistenza e di aiuto personale Aiuti di carattere assistenziale e di sostegno fisico per permettere all’alunno una personale e attiva partecipazione alla vita e alle attività quotidiane, anche con personale specifico.

13. Interventi riabilitativi Interventi specialistici sanitari come ad esempio logopedia, terapia occupazionale, fisioterapia, psicomotricità.

14. Interventi sanitari e terapeutici Interventi di carattere medico/sanitario, cure e terapie specifiche, interventi riabilitativi, consulenze specialistiche.

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Allegato 8

NUCLEO DI AUTOVALUTAZIONE. In ottemperanza alla normativa vigente, è costituito un Nucleo per l’Autovalutazione. Il Nucleo di Autovalutazione di questo I.C. è formato dal DS, dal Vicario e dalle Funzioni Strumentali dell’area 1 e dell’area 3 e provvede alla redazione del Rapporto di Autovalutazione. L’attività di autovalutazione verte innanzitutto sull’analisi e la discussione dei dati INVALSI da parte del Collegio dei Docenti, del N.A. e del DS.

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Allegato 9

Il Piano di

Miglioramento

(PdM)

Il presente documento è protetto ai sensi della vigente normativa sul diritto

d'autore Legge 633 del 1941 e ss.mm.ii.

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Indice

Introduzione

SEZIONE1-Scegliere gli obiettivi di processo più rilevanti e necessari in tre passi

Passo1-Verificare la congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi

Passo2-Elaborare una scala di rilevanza degli obiettivi di processo

Passo3-Ridefinire l’elenco degli obiettivi di processo,i risultati attesi ,gli indicatori di monitoraggio del processo e le modalità di misurazione dei risultati

SEZIONE2-Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di processo in due passi

Passo1-Ipotizzare le azioni da compiere considerando neanche i possibili effetti negativi e positivi nel medio e nel lungo termine

Passo2-Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo SEZIONE3-Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di processo in tre passi

Passo1-Definire l’impegno delle risorse umane e le risorse strumentali

Passo2-Definire i tempi di attuazione delle attività

Passo3-Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell’obiettivo di processo

SEZIONE4-Valutare,condividere e diffondere i risultati del piano di miglioramento in quattro passi

Passo1-Valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV

Passo2-Descrivere i processi di condivisione del piano all’interno della scuola

Passo3-Descrivere le modalità di diffusione dei risultati del PDM sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione scolastica.

Passo4-Descrivere le modalitàdi lavoro del Nucleo di Autovalutazione APPENDICE A - Obiettivi del Piano Triennale dell’Offerta formativa della legge 107/2015

APPENDICE B-L’innovazione promossa da Indire attraverso le Avanguardie Educative Introduzione

Il Piano di Miglioramento si articola in 4sezioni:

1. Scegliere gli obiettivi di processo più utili e necessari alla luce delle priorità individuate

nella sezione 5 del RAV. 2. Decidere le azioni più opportune per raggiungere gli obiettivi scelti. 3. Pianificare gli obiettivi di processo individuati. 4. Valutare,condividere e diffondere i risultati alla luce del lavoro svolto dal Nucleo Interno

di Valutazione.

69

E’ importante evidenziare che le sezioni 1 e 2 del Piano di Miglioramento sono opzionali. In queste prime due sezioni la scuola è invitata a compiere una riflessione approfondita sulla scelta degli obiettivi di processo e delle azioni di miglioramento ad essi connesse. E’ un processo che potrebbe essere già stato svolto con sufficiente accuratezza durante la compilazione della sezione 5 del RAV. Ciò non significa che le sezioni 1 e 2 non possano essere comunque un utile ausilio per il processo di riflessione per la scuola nella fase di pianificazione del miglioramento: i passi previsti permettono infatti, di documentare e condividere il percorso di problem solving messo in atto dalla scuola nella scelta degli obiettivi di processo.

Sono invece obbligatorie le sezioni 3 e 4 , che costituiscono il cuore della progettazione del Piano di Miglioramento e del monitoraggio del suo andamento.

La compilazione di ogni sezione è accompagnata da domande guida. SEZIONE 1 - Scegliere gli obiettivi di processo più rilevanti e necessari in tre passi

Nella sezione 5 del RAV la scuola ha indicato alcuni obiettivi di processo che intende perseguire per raggiungere i traguardi connessi alle priorità. Per assicurarsi che la strada imboccata sia quella giusta la pianificazione del miglioramento riparte da qui: La scelta degli obiettivi è corretta? Sono questi gli obiettivi più utili alla promozione di un processo innovativo nella scuola? Sono connessi tra loro? E, soprattutto, la scuola si trova in condizioni oggettivamente favorevoli per la loro attuazione?

Passo 1 - Verificare la congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi

Si chiede ora alla scuola di esplicitare la connessione tra ciascuno degli obiettivi di processo e le priorità individuate. Tale connessione deriva dal potenziale impatto che l’obiettivo potrà avere sul raggiungimento dei traguardi relativi alle priorità. In base a queste considerazioni, ogni obiettivo di processo può essere messo in relazione solo con una o con entrambe le priorità strategiche precedentemente identificate. In questo modo si ottiene un quadro sinottico degli obiettivi di processo, collegati alle priorità e ai traguardi.

Domandeguida

● Ci sono nessi tra obiettivi e traguardi? Se si,quali sono?

● Ci sono ridondanze tra gli obiettivi individuati?

● Gli obiettivi coprono tutti gli aspetti delle priorità dichiarate in modo efficace e completo?

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Tabella1-Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche

(Elencaregliobiettividiprocessocomeindicatinellasezione5delRAVebarrarelecolonne1e/o2perindicarel’attinenzadi ciascuno a una o entrambe lepriorità)

Area di processo

Obiettivi di processo

E’ connesso alle priorità…

1 2 3

Curricolo, progettazione e valutazione

1 Migliorare i risultati di italiano e matematica, predisponendo prove strutturate per classi parallele nella scuola primaria e secondaria, con criteri di valutazione condivisi.

x x

2 Individuare e definire le competenze che gli studenti devono raggiungere nelle diverse discipline e anni di corso, completando e arricchendo il Curricolo e la Programmazione in verticale e per classi parallele

x x

3 Potenziare le competenze artistiche e teatrali, sperimentare tecniche per realizzare prodotti grafici, pittorici, multimediali e drammatizzazioni.

x

4 Predisporre criteri di valutazione omogenei e condivisi per le prove strutturate d’istituto

x x

Ambiente di apprendimento

1

2

3

4

Inclusione e differenziazione

1Promuovere una figura strumentale per supportare gli studenti diversamente abili e coordinare scuola, famiglia e territorio

x x

2Individuare 3 referenti per il sostegno, 1 per la primaria e 2 per la secondaria, per coordinare l’attività educativo-didattica tra docenti e AEC

x x

3

4

Continuità e orientamento

1Potenziare le risorse strumentali e materiali per innovare la didattica, sviluppare il pensiero computazionale e le competenze digitali degli studenti

x x x

2 Migliorare e potenziare le competenze musicali degli studenti dell’Istituto

x x x

3

4

71

Passo2-Elaborare una scala di rilevanza degli obiettivi di processo

Al fine di valutare la rilevanza di ciascuno degli obiettivi di processo, è importante compiere una stima della loro fattibilità. Ad ogni obiettivo si attribuisce un valore di fattibilità e uno di impatto,determinando una scala di rilevanza.

La stima dell’ impatto implica una valutazione degli effetti che si pensa possano avere le azioni messe in atto al fine di perseguire l’obiettivo descritto.

La stima della fattibilità si attua sulla base di una valutazione delle reali possibilità di realizzare le azioni previste, tenendo conto delle risorse umane e finanziarie a disposizione.

Si possono considerare i punteggi da1a5 come segue: 1=nullo

2=poco 3=abbastanza 4=molto 5= del tutto

Il prodotto dei due valori fornisce una scala di rilevanza degli obiettivi di processo da mettere in atto.

Alla luce di queste valutazioni, la scuola può analizzare con più attenzione il peso strategico degli obiettivi di processo, in vista della pianificazione delle azioni ad essi sottese. In base ai risultati ottenuti la scuola può valutare se rivedere gli obiettivi dichiarati nel RAV, concentrandosi su quelli di rilevanza maggiore e, all’occorrenza, eliminare o ridimensionare il peso degli obiettivi di minore rilevanza.

Orientamento strategico e organizzazione della scuola

1 Potenziare la formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo delle competenze digitali

x x x

2

3

4

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

1

2

3

4

Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

1

2

3

4

72

Domande guida

● Ci sono obiettivi che, sebbene siano importanti, non è possibile realizzare?

● Su quali obiettivi è opportuno concentrare le risorse a disposizione?

73

TABELLA2-Calcolo della necessità dell’intervento sulla base di fattibilità ed’impatto

(Alfinedicalcolarelarilevanzadell’obiettivoutilizzarelatabellariportandolestimesullafattibilitàesull’impattoeilprodottodeidue valorinumerici.)

Obiettivo di processo elencati

Fattibilità (da 1 a5)

Impatto (da 1

a5)

Prodotto:valore che identifica la rilevanza

dell’intervento

1 Migliorare i risultati di italiano e matematica, predisponendo prove strutturate per classi parallele nella scuola primaria e secondaria, con criteri di valutazione condivisi.

4 5 20

2 Individuare e definire le competenze che gli studenti devono raggiungere nelle diverse discipline e anni di corso, completando e arricchendo il Curricolo e la Programmazione in verticale e per classi parallele

4 5 20

3 Potenziare le competenze artistiche e teatrali, sperimentare tecniche per realizzare prodotti grafici, pittorici, multimediali e drammatizzazioni.

3 4 12

4 Predisporre criteri di valutazione omogenei e condivisi per le prove strutturate d’istituto

4 4 16

5 Promuovere una figura strumentale per supportare gli studenti diversamente abili e coordinare scuola, famiglia e territorio

4 5 20

6 Individuare 3 referenti per il sostegno, 1 per la primaria e 2 per la secondaria, per coordinare l’attività educativo-didattica tra docenti e AEC

3 5 15

74

7 Potenziare le risorse strumentali e materiali per innovare la didattica, sviluppare il pensiero computazionale e le competenze digitali degli studenti

4 4 16

8 Migliorare e potenziare le competenze musicali degli studenti dell’Istituto

4 4 16

9 Potenziare la formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo delle competenze digitali

3 5 15

Passo 3 - Ridefinire l’elenco degli obiettivi di processo e indicare i risultati attesi,gli indicatori di monitoraggio del processo e le modalità di misurazione dei risultati

Sulla base del lavoro precedente, la scuola può definire una lista ordinata degli obiettivi di processo,che saranno oggetto della successiva pianificazione. Per ciascun obiettivo è necessaria una chiara definizione dei risultati attesi e degli indicatori su cui

basare la misurazione periodica dei processi attivati, ai fini del monitoraggio dell’efficacia delle azioni intraprese. I risultati attesi e gli indicatori di processo devono essere espressi in una forma concreta e osservabile e saranno recuperati al momento del monitoraggio delle singole azioni.

Domande guida

● Quali sono gli obiettivi che s’intendono raggiungere nel prossimo anno scolastico?

● Quali risultati ci si attende da ciascun obiettivo di processo scelto?

● Quali indicatori dovranno essere utilizzati per capire se quella che si sta seguendo è la

giusta direzione, al fine di raggiungere gli obiettivi previsti? In che modo saranno

misurati?

75

Tabella 3 - Risultati attesi e monitoraggio

(Nella colonna “indicatori di monitoraggio” esprimere un elemento su cui basare il controllo periodico del processo in atto. L’indicatoredovrebbeessereunvaloremisurabileocomunqueaccertabileinmodounivoco)

Obiettivo di

processo in via

di attuazione

Risultati

attesi

Indicatori di

monitoraggio

Modalità di

rilevazione

1 Migliorare i risultati di italiano e matematica, predisponendo prove strutturate per classi parallele nella scuola primaria e secondaria, con criteri di valutazione condivisi.

Innalzamento del livello medio dei risultati in italiano e matematica. Raggiungimento degli obiettivi minimi per tutti. Aumento del numero di alunni che ottengono risultati di alto livello.

Risultati delle prove strutturate per classi parallele secondo la progettazione dinamica del curricolo e risultati delle prove INVALSI

Analisi statistica dei risultati delle prove di Istituto e analisi dei risultati delle prove standardizzate a livello nazionale (INVALSI)

2 Individuare e definire le competenze che gli studenti devono raggiungere nelle diverse discipline e anni di corso, completando e arricchendo il Curricolo e la Programmazione in verticale e per classi parallele

Definizione di competenze, obiettivi e contenuti essenziali da sviluppare dalla scuola primaria alla secondaria.

Completare la stesura del Curricolo d’Istituto ed elaborare una programmazione d’Istituto per discipline in linea col curricolo verticale, mediante incontri periodici e cadenzati

Confronto e condivisione delle attività progettate.

3 Potenziare le competenze artistiche e teatrali, sperimentare tecniche per realizzare prodotti grafici, pittorici, multimediali e drammatizzazioni.

Innalzamento del livello medio dei risultati in Arte e immagine

Risultati degli scrutini intermedi e finali e partecipazione delle classi a concorsi e/o mostre

Analisi dei risultati scolastici

4 Predisporre criteri di valutazione omogenei e condivisi per le prove strutturate d’istituto

Valutazione oggettiva, obiettiva e condivisa

Prove di verifica d’Istituto, d’ingresso, intermedie e finali, strutturate secondo i criteri di una valutazione oggettiva, formulando griglie di correzione per singolo item.

Analisi statistica dei risultati e condivisione collegiale.

5 Promuovere una figura strumentale per supportare gli studenti diversamente abili e coordinare scuola, famiglia e territorio

Promuovere attività di supporto per gli alunni diversamente abili e quelle di coordinamento tra scuola, famiglia e territorio

Analisi dei bisogni educativi speciali degli alunni con sostegno, degli alunni DSA e dei BES

Raccolta dei dati degli alunni con sostegno, DSA e BES e condivisione a livello di GLI e collegiale

6 Individuare 3 referenti per il sostegno, 1 per la primaria e 2 per la secondaria, per

Promuovere attività di supporto e coordinamento tra

Analisi dei bisogni educativi speciali degli alunni con sostegno,

Raccolta dei materiali (PEI, PDP, registri, relazioni glh) e analisi e condivisione dei dati

76

coordinare l’attività educativo-didattica tra docenti e AEC

docenti curriculari, di sostegno e AEC

degli alunni DSA e dei BES; organizzazione dei singoli GLH

a livello di singoli GLH, GLI e collegiale

7 Potenziare le risorse strumentali e materiali per innovare la didattica, sviluppare il pensiero computazionale e le competenze digitali degli studenti

Implementare gli strumenti didattici, in particolar modo i laboratori informatici, al fine di innalzare le competenze digitali degli studenti

Cablaggio della nuova linea, eliminazione virus e riorganizzazione dei laboratori informatici (Partecipazione al primo avviso pubblico 9035 del 13/07/2015 – FESR- Realizzazione/ampliamento rete LanWLan con il progetto “MAR ROSSO IN RETE”; Partecipazione al secondo avviso pubblico 12810 del 15/10/2015 – FESR – Realizzazione AMBIENTI DIGITALI con il progetto “MAr Rosso TEcnologia e didattica” (MA.R.TE)

Condivisione delle nuove risorse strumentali ed eventuale ricaduta didattica

8 Migliorare e potenziare le competenze musicali degli studenti dell’ Istituto

Innalzamento del livello medio dei risultati in musica

Risultati degli scrutini intermedi e finali e partecipazione delle classi a concerti e/o recite

Analisi dei risultati scolastici

9 Potenziare la formazione dei docenti per l’ innovazione didattica e lo sviluppo delle competenze digitali

Innalzare le competenze di progettazione didattica dei docenti

Partecipazione dei docenti a corsi di formazione

Questionario docenti

77

SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di

processo in duepassi

(I passi di questa sezione dovranno essere ripetuti per ciascun obiettivo di

processo che si intende raggiungere nell’anno incorso.)

Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili

effetti negativi e positivi a medio e a lungo termine

Decidere le azioni da compiere è un passaggio che richiede una riflessione

attenta in termini di valutazione delle potenziali opportunità e rischi.

Occorre considerare che le azioni che si intraprenderanno potranno avere degli

effetti positivi ma anche potenziali ricadute negative su altre dimensioni o

attività nelle quali la scuola è impegnata.

E’ opportuno inoltre tenere presente che gli effetti delle azioni intraprese non

si esaurirannonelbreveperiodo,maavrannoancheeffettidimedioelungoperiodo.

Tabella4-Valutazionedeglieffetti positivienegatividelleazioni

1 Migliorare i risultati di italiano e matematica, predisponendo prove strutturate per classi parallele nella scuola primaria e secondaria, con criteri di valutazione condivisi

Azione prevista

Effetti positivi all’interno

della scuola a medio

termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a medio termine

Effetti positivi

all’interno della scuola a

lungo termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a lungo termine

Laboratori di recupero e potenziamento di italiano e matematica.

Recupero delle insufficienze lievi e stimolo per le eccellenze

Problemi di organizzazione oraria

Prevenire e recuperare l’abbandono scolastico e la dispersione

Possibile non omogeneità dei risultati all’interno della classe e per classi parallele

Domande guida

● Quali sono gli effetti positivi che un’azione può produrre all’interno della

scuola?

● Quali sono invece gli aspetti negativi che la stessa azione può produrre,

innescando meccanismi non virtuosi?

● Queste azioni produrranno effetti anche nei prossimi anni?

10

2 Individuare e definire le competenze che gli studenti devono raggiungere nelle diverse

discipline e anni di corso, completando e arricchendo il Curricolo e la Programmazione in

verticale e per classi parallele

Azione prevista

Effetti positivi all’interno

della scuola a medio

termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a medio termine

Effetti positivi

all’interno della scuola a

lungo termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a lungo termine

Incontri fissati per arricchire e completare il Curricolo in verticale e la programmazione d’istituto

Condivisione e confronto a livello di interclasse, di dipartimenti e a livello collegiale d’Istituto

Possibile non piena condivisione

Continuità del percorso formativo ed educativo dalla scuola primaria alla secondaria

Possibile non omogeneità dei risultati all’interno della classe e per classi parallele

3 Potenziare le competenze artistiche e teatrali, sperimentare tecniche per realizzare prodotti grafici, pittorici, multimediali e drammatizzazioni

Azione prevista

Effetti positivi all’interno

della scuola a medio

termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a medio termine

Effetti positivi

all’interno della scuola a

lungo termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a lungo termine

Spettacoli, recite, drammatizzazioni, concerti, mostre mercato con diversi prodotti (ceramica, pitture, …)

Puntuale condivisione di determinate attività didattiche con le famiglie

Problematiche relative all’organizzazione dei modi e dei tempi delle diverse attività

Rapporto di apertura tra scuola, famiglia e territorio

Problematiche di rapporti interpersonali tra docenti

11

4 Predisporre criteri di valutazione omogenei e condivisi per le prove strutturate d’ istituto

Azione prevista

Effetti positivi all’interno

della scuola a medio

termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a medio termine

Effetti positivi

all’interno della scuola a

lungo termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a lungo termine

Definizione di prove di verifica oggettive e per classi parallele

Sviluppo di un’adeguata programmazione annuale per classi parallele.

Possibile non piena condivisione delle scelte effettuate a livello di interclasse

Continuità del percorso educativo e formativo dalla scuola primaria alla secondaria.

Possibile non omogeneità dei risultati all’interno della classe e per classi parallele

5 Promuovere una figura strumentale per supportare gli studenti diversamente abili e coordinare scuola, famiglia e territorio.

Azione prevista

Effetti positivi all’interno

della scuola a medio

termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a medio termine

Effetti positivi

all’interno della scuola a

lungo termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a lungo termine

Identificare una nuova figura strumentale per l’inclusione, DSA, BES

Promozione di una figura strumentale di riferimento che faccia da ponte tra scuola, famiglia e territorio

Possibile confusione tra i docenti per i ruoli e i compiti della nuova FS e i referenti di sostegno

Continuità del percorso formativo ed educativo in senso verticale e orizzontale

6 Individuare 3 referenti per il sostegno, 1 per la primaria e 2 per la secondaria, per coordinare l’attività educativo-didattica tra docenti e AEC

Azione prevista

Effetti positivi all’interno

della scuola a medio

termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a medio termine

Effetti positivi

all’interno della scuola a

lungo termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a lungo termine

Identificare un referente di sostegno per la primaria e 2 per la secondaria

Promozione di referenti di sostegno che siano di supporto sia ai docenti sia agli AEC

Possibile confusione tra i docenti per i ruoli e i compiti della nuova FS e i referenti di sostegno

Continuità del percorso formativo ed educativo in senso verticale e orizzontale

12

7 Potenziare le risorse strumentali e materiali per innovare la didattica, sviluppare il

pensiero computazionale e le competenze digitali degli studenti

Azione prevista

Effetti positivi all’interno

della scuola a medio

termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a medio termine

Effetti positivi

all’interno della scuola a

lungo termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a lungo termine

Realizzazione e ampliamento rete LanWLan con il progetto “MAR ROSSO IN RETE”; Realizzazione AMBIENTI DIGITALI con il progetto “MAr Rosso TEcnologia e didattica” (MA.R.TE)

Potenziamento delle risorse didattiche digitali e sviluppo di maggiori competenze trasversali e digitali degli studenti

Sviluppo di maggiori competenze digitali etrasversali degli studenti e innovazione della didattica

8 Migliorare e potenziare le competenze musicali degli studenti dell’Istituto

Azione prevista

Effetti positivi all’interno

della scuola a medio

termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a medio termine

Effetti positivi

all’interno della scuola a

lungo termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a lungo termine

Laboratori musicali

Mantenere quel carattere distintivo, stimolando le eccellenze della sezione musicale e avvicinare alla musica tutti gli alunni interessati dell’Istituto

Problemi di organizzazione oraria

Prevenire e recuperare l’abbandono scolastico e la dispersione

Possibile non omogeneità dei risultati

13

9 Potenziare la formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo delle

competenze digitali.

Azione prevista

Effetti positivi all’interno

della scuola a medio

termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a medio termine

Effetti positivi

all’interno della scuola a

lungo termine

Effetti negativi

all’interno della scuola a lungo termine

Piano di formazione dei docenti

Sviluppo di una didattica più adeguata alle esigenze degli studenti e delle famiglie

Possibile non condivisione degli obiettivi strategici della scuola

Sviluppo di una didattica più innovativa

Possibile non condivisione delle ultime disposizioni normative (legge sulla “Buona scuola”)

Passo2-Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento

innovativo

Le azioni pianificate avranno effetti duraturi se incideranno sul raggiungimento

di obiettivi a breve termine, ma soprattutto se rappresenteranno un’occasione

per avviare un profondo processo di innovazione e cambiamento dellascuola.

Le azioni che s’intendono attivare vengono quindi messe in relazione con il

quadro di riferimento che emerge dal lavoro che INDIRE svolge con le scuole

delle Avanguardie Educative e si collega fortemente a quanto previsto dalla

Legge 107/15 nota come “BuonaScuola”.

Nota:

Si veda:

● AppendiceA-obiettivitriennalidescrittinellaLegge107/2015

● Appendice B - principi ispiratori alla base delle idee delle Avanguardie

Educative su cui Indire sta lavorando per favorire la disseminazione di

pratiche innovative nelle scuole

Domande guida

● Le azioni possono essere connesse a qualcuno degli obiettivi previsti

dalla Legge107/15?

● Le azioni prevedono modifiche agli ambienti di apprendimento

e/o all’organizzazione scolastica?

● Nelle azioni descritte si può riconoscere una linea di tendenza che porta

verso l’innovazione?

14

Tabella 5 – Caratteri innovativi

Caratteri innovative dell’obiettivo Connessione con il quadro di

riferimento di cui in Appendice A e B

1 Migliorare i risultati di italiano e matematica, predisponendo prove strutturate per classi parallele nella scuola primaria e secondaria, con criteri di valutazione condivisi.

Legge 107/15 art. 1 c. 7 a. Valorizzazione delle competenze

linguistiche e utilizzo della metodologia CLIL;

b. Potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche.

2 Individuare e definire le competenze che gli studenti devono raggiungere nelle diverse discipline e anni di corso, completando e arricchendo il Curricolo e la Programmazione in verticale e per classi parallele

L’innovazione promossa da Indire attraverso le Avanguardie Educative

5. Riconnettere I saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza

3 Potenziare le competenze artistiche e teatrali, sperimentare tecniche per realizzare prodotti grafici, pittorici, multimediali e drammatizzazioni.

Legge 107/15 art. 1 c. 7

i. Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio

4 Predisporre criteri di valutazione omogenei e condivisi per le prove strutturate d’istituto

L’innovazione promossa da Indire attraverso le Avanguardie Educative

2) Sfruttare le opportunità offerte

dalle ICT e dai linguaggi digitali per

supportare nuovi modi di insegnare,

apprendere e valutare

3) Creare nuovi spazi per l’apprendimento

5 Promuovere una figura strumentale per supportare gli studenti diversamente abili e coordinare scuola, famiglia e territorio

Legge 107/15 art. 1 c. 7

j. prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati;

n. valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni;

15

6 Individuare 3 referenti per il sostegno, 1 per la primaria e 2 per la secondaria, per coordinare l’attività educativo-didattica tra docenti e AEC

Legge 107/15 art. 1 c. 7

j. prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati;

o. valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni;

7 Potenziare le risorse strumentali e materiali per innovare la didattica, sviluppare il pensiero computazionale e le competenze digitali degli studenti

L’innovazione promossa da Indire attraverso le Avanguardie Educative

2) Sfruttare le opportunità offerte

dalle ICT e dailinguaggi digitali per

supportare nuovi modi di insegnare,

apprendere e valutare

3) Creare nuovi spazi per l’apprendimento 8 Migliorare e potenziare le competenze musicali degli studenti

dell’Istituto Legge 107/15 art. 1 c. 7

c. potenziamento delle competenze nella musica, nell’arte, nel cinema;

p. individuazione di percorsi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni;

9 Potenziare la formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo delle competenze digitali

L’innovazione promossa da Indire attraverso le Avanguardie Educative

2) Sfruttare le opportunità offerte

dalle ICT e dailinguaggi digitali per

supportare nuovi modi di insegnare,

apprendere e valutare

3) Creare nuovi spazi per l’apprendimento

16

SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di processo

individuato in tre passi

(I passi di questa sezione dovranno essere ripetuti per ciascun obiettivo di

processo che si intende raggiungere nell’anno incorso.)

Passo1-Definire l’impegno delle risorse umane e strumentali

La pianificazione delle azioni è il cuore della predisposizione del piano. Si parte

con la previsione dell’impegno di risorse umane interne alla scuola, definendo

ciò che esula dalle normali funzioni di servizio e che ha un impatto aggiuntivo

di carattere finanziario (docenti, personale ATA, DS) e di quelle esterne

(consulenti, formatori, ecc.), quantificando le spese che la scuola intende

sostenere per l’attuazione delle azioni descritte.

Domande guida

● Quali sono le risorse umane interne che la scuola ha a disposizione per

raggiungere gli obiettivi di processo?

● Quali sono le risorse umane esterne necessarie ad attivare i processi in

modo efficace?

● Quali sono le fonti finanziarie da cui la scuola intende attingere per

coprire le spese necessarie?

17

Tabella6-Descrivere l’impegno di risorse umane interne alla scuola

1 Migliorare i risultati di italiano e matematica, predisponendo prove strutturate per classi parallele nella scuola primaria e secondaria, con criteri di valutazione condivisi

Figure professionali

Tipologia

di attività

Ore

aggiuntive presunte

Costo previsto

Fonte finanziaria

Docenti

di classe

Laboratori di recupero e potenziamento; definizione degli obiettivi e preparazione delle prove strutturate oggettive per classi parallele.

Fis e Miur

PersonaleATA Sorveglianza e vigilanza Fis e Miur

Altrefigure

Coordinatori di classe, coordinatore didattico della primaria e coordinatore didattico della secondaria, Figura Strumentale 1, Figura Strumentale 3 Organico di potenziamento

Fis e Miur

2 Individuare e definire le competenze che gli studenti devono raggiungere nelle diverse discipline e anni di corso, completando e arricchendo il Curricolo e la Programmazione in verticale e per classi parallele

Figure professionali

Tipologia

di attività

Ore

aggiuntive presunte

Costo previsto

Fonte finanziaria

Docenti di

classe

Partecipazione agli incontri di dipartimento o d’interclasse per il completamento e l’arricchimento del curricolo in verticale e la Programmazione d’istituto.

/ / Fis e Miur

Personale ATA Sorveglianza Fis e Miur

Altre figure Funzioni Strumentali 1 e 3 Fis e Miur

18

3 Potenziare le competenze artistiche e teatrali, sperimentare tecniche per realizzare prodotti grafici, pittorici, multimediali e drammatizzazioni.

Figure professionali

Tipologia

di attività

Ore

aggiuntive presunte

Costo previsto

Fonte finanziaria

Docenti

da individuare

Laboratori artistico-pittorico-teatrali

FIS e MIUR

Personale ATA Sorveglianza e Vigilanza FIS e MIUR

Altre figure FIS e MIUR

4 Predisporre criteri di valutazione omogenei e condivisi per le prove strutturate d’istituto

Figure professionali

Tipologia

di attività

Ore

aggiuntive presunte

Costo previsto

Fonte finanziaria

Docenti

di classe

Partecipazione agli incontri di interclasse e di dipartimento, correzione delle prove, analisi dei dati e monitoraggio

/ / FIS e MIUR

Personale ATA Sorveglianza FIS e MIUR

Altre figure Coordinatore didattico della primaria e coordinatore didattico della secondaria; Funzioni Strumentali 1 e 3

FIS e MIUR

19

5 Promuovere una figura strumentale per supportare gli studenti diversamente abili e

coordinare scuola, famiglia e territorio

Figure professionali

Tipologia

di attività

Ore

aggiuntive presunte

Costo previsto

Fonte finanziaria

Docenti

Figura strumentale 5

Attività di coordinamento e supporto agli alunni diversamente abili, DSA e BES

FIS e MIUR

Personale ATA Sorveglianza FIS e MIUR

Altre figure Coordinatori per il sostegno (1 per la primaria e 2 per la secondaria)

FIS e MIUR

6 Individuare 3 referenti per il sostegno, 1 per la primaria e 2 per la secondaria, per

coordinare l’attività educativo-didattica tra docenti e AEC

Figure professionali

Tipologia

di attività

Ore

aggiuntive presunte

Costo previsto

Fonte finanziaria

Docenti: 1 referente sostegno primaria, 1 referente succursale, 1 referente centrale.

Coordinamento dell’attività educativo-didattica tra docenti di classe e sostegno e AEC, al fine di coadiuvare l’attività predisposta dalla FS 5 sulla diversabilità

FIS e MIUR

Personale ATA Sorveglianza FIS e MIUR

Altre figure Figura strumentale 5 FIS e MIUR

20

7 Potenziare le risorse strumentali e materiali per innovare la didattica, sviluppare il

pensiero computazionale e le competenze digitali degli studenti

Figure professionali

Tipologia

di attività

Ore

aggiuntive presunte

Costo previsto

Fonte finanziaria

Docenti

partecipanti

Attività di didattica innovativa

FIS e MIUR

Personale ATA Sorveglianza FIS e MIUR

Altre figure Responsabile dei laboratori informatici; coordinatore registro elettronico; organico di potenziamento.

FIS e MIUR

8 Migliorare e potenziare le competenze musicali degli studenti dell’Istituto

Figure professionali

Tipologia

di attività

Ore

aggiuntive presunte

Costo previsto

Fonte finanziaria

Docenti

Docenti di musica partecipanti

Laboratori musicali FIS e MIUR

Personale ATA Sorveglianza FIS e MIUR

Altre figure Organico di potenziamento FIS e MIUR

21

9 Potenziare la formazione dei docenti per l’ innovazione didattica e lo sviluppo delle

competenze digitali

Figure professionali

Tipologia

di attività

Ore

aggiuntive presunte

Costo previsto

Fonte finanziaria

Docenti Partecipazione agli incontri di formazione per l’innovazione didattica

/ /

Personale ATA Sorveglianza FIS e MIUR

Altre figure Formatori: ……….. FIS e MIUR

Tabella 7 - Descrivere l’impegno finanziario per figure professionali

esterne alla scuola e/o beni eservizi

Impegni finanziari per tipologia dispesa

Impegnopresunto

Fonte finanziaria

Formatori Secondo le disponibilità finanziarie del MIUR e del FIS

FIS e MIUR

Consulenti

Attrezzature

Servizi

Altro

22

Passo2-Definire i tempi di attuazione delle attività

Al momento della progettazione ed anche ai fini del monitoraggio in una fase

successiva, è importante definire una tempistica chiara dell’attuazione delle

azioni pianificate. La tabella di pianificazione, per questo motivo, si configura

come una vera e propria “tabella di marcia” da aggiornare in ogni momento,

monitorando costantemente l’andamento del processo di miglioramento.

Domandeguida

● E’ possibile fare una progettazione precisa delle azioni scandite nel corso

dell’anno?

● Chi è il responsabile del monitoraggio delle azioni affinchè quel

determinato obiettivo di processo sia in linea con i tempi?

23

Tabella 8 - Tempistica1 delle attività

Attività Pianificazione delleattività

1

Sett. 2

Ott.

3

Nov

4

Dic

5

Gen

6

Feb

7

Mar.

8

Apr.

9

Mag

10

Giu

1 pot/rec it/mat

2 Curricolo Program.Istit.

xCur/Prog x x x

3 Teatro mostre

x teatro xmostre

4Prove oggettive

X prove ingr-ogg

X prove interm ogg

x x Xprove fin ogg

5 Figura Strumentale 5

x xRaccolta dati

X incontri GLI

6 Referenti sostegno

x xRaccolta dati- GLh

X incontri GLI

Raccolta PEI PDP

7 PON X*Rete LanWan

xAmbienti digitali

8 Musica Musica concerti concerti

9 Formazione Autoform.

Xautoform neoassunti

Xautof neoassunti Xformaz

neoassunti

*rete LanWLan con il progetto “MAR ROSSO IN RETE”; Realizzazione AMBIENTI DIGITALI con il progetto “MAr Rosso TEcnologia e didattica

Passo3-Programmare il monitoraggio periodico dello stato di

avanzamento del raggiungimento dell’obiettivo di

processo

La scuola è invitata a mettere in atto operazioni periodiche di monitoraggio

dello stato di avanzamento e dei risultati raggiunti. Tali indicatori devono

consentire una misurazione oggettiva del cambiamento introdotto con le azioni

messe in atto.

Sulla base dei risultati del monitoraggio la scuola è invitata a riflettere sui dati

e ad individuare le eventuali necessità di modifica del piano.

Domande guida

● Quali sono gli aspetti che permettono di verificare se le azioni sono

efficaci ai fini del raggiungimento dell’obiettivo?

● Quali dati numerici si possono ricavare per monitorare il processo?

● Con quali strumenti qualitativi e quantitativi si possono raccogliere dati?

24

Il monitoraggio del processo si differenzia dal monitoraggio degli esiti poiché è

finalizzato a rilevare se le azioni previste dalla scuola si stanno svolgendo in

modo efficace. La tabella seguente permette di elencare le date di rilevazione

delle azioni di monitoraggio con la possibilità di modificare alcuni aspetti della

pianificazione.

Questa sezione riprende le riflessioni svolte nella sezione 1, passo 3 (risultati

attesi e monitoraggio) del Piano di Miglioramento.

Obiettivo di

processo in via

di attuazione

Risultati

attesi

Indicatori di

monitoraggio

Modalità di

rilevazione

1 Migliorare i risultati di italiano e matematica, predisponendo prove strutturate per classi parallele nella scuola primaria e secondaria, con criteri di valutazione condivisi.

Innalzamento del livello medio dei risultati in italiano e matematica. Raggiungimento degli obiettivi minimi per tutti. Aumento del numero di alunni che ottengono risultati di alto livello.

Risultati delle prove strutturate per classi parallele secondo la progettazione dinamica del curricolo e risultati delle prove INVALSI

Analisi statistica dei risultati delle prove di Istituto e analisi dei risultati delle prove standardizzate a livello nazionale (INVALSI)

2 Individuare e definire le competenze che gli studenti devono raggiungere nelle diverse discipline e anni di corso, completando e arricchendo il Curricolo e la Programmazione in verticale e per classi parallele

Definizione di competenze, obiettivi e contenuti essenziali da sviluppare dalla scuola primaria alla secondaria.

Completare la stesura del Curricolo d’Istituto ed elaborare una programmazione d’Istituto per discipline in linea col curricolo verticale, mediante incontri periodici e cadenzati

Confronto e condivisione delle attività progettate.

3 Potenziare le competenze artistiche e teatrali, sperimentare tecniche per realizzare prodotti grafici, pittorici, multimediali e drammatizzazioni.

Innalzamento del livello medio dei risultati in Arte e immagine

Risultati degli scrutini intermedi e finali e partecipazione delle classi a concorsi e/o mostre

Analisi dei risultati scolastici

4 Predisporre criteri di valutazione omogenei e condivisi per le prove strutturate d’istituto

Valutazione oggettiva, obiettiva e condivisa

Prove di verifica d’Istituto, d’ingresso, intermedie e finali, strutturate secondo i criteri di una valutazione oggettiva, formulando griglie di correzione per singolo item.

Analisi statistica dei risultati e condivisione collegiale.

25

5 Promuovere una figura strumentale per supportare gli studenti diversamente abili e coordinare scuola, famiglia e territorio

Promuovere attività di supporto per gli alunni diversamente abili e quelle di coordinamento tra scuola, famiglia e territorio

Analisi dei bisogni educativi speciali degli alunni con sostegno, degli alunni DSA e dei BES

Raccolta dei dati degli alunni con sostegno, DSA e BES e condivisione a livello di GLI e collegiale

6 Individuare 3 referenti per il sostegno, 1 per la primaria e 2 per la secondaria, per coordinare l’attività educativo-didattica tra docenti e AEC

Promuovere attività di supporto e coordinamento tra docenti curriculari, di sostegno e AEC

Analisi dei bisogni educativi speciali degli alunni con sostegno, degli alunni DSA e dei BES; organizzazione dei singoli GLH

Raccolta dei materiali (PEI, PDP, registri, relazioni glh) e analisi e condivisione dei dati a livello di singoli GLH, GLI e collegiale

7 Potenziare le risorse strumentali e materiali per innovare la didattica, sviluppare il pensiero computazionale e le competenze digitali degli studenti

Implementare gli strumenti didattici, in particolar modo i laboratori informatici, al fine di innalzare le competenze digitali degli studenti

Cablaggio della nuova linea, eliminazione virus e riorganizzazione dei laboratori informatici (Partecipazione al primo avviso pubblico 9035 del 13/07/2015 – FESR- Realizzazione/ampliamento rete LanWLan con il progetto “MAR ROSSO IN RETE”; Partecipazione al secondo avviso pubblico 12810 del 15/10/2015 – FESR – Realizzazione AMBIENTI DIGITALI con il progetto “MAr Rosso TEcnologia e didattica” (MA.R.TE)

Condivisione delle nuove risorse strumentali ed eventuale ricaduta didattica

8 Migliorare e potenziare le competenze musicali degli studenti dell’Istituto

Innalzamento del livello medio dei risultati in musica

Risultati degli scrutini intermedi e finali e partecipazione delle classi a concerti e/o recite

Analisi dei risultati scolastici

9 Potenziare la formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo delle competenze digitali

Innalzare le competenze di progettazione didattica dei docenti

Partecipazione dei docenti a corsi di formazione

Questionario docenti

1 In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le azioni secondo

legenda:Rosso=azionenonsvoltasecondoquantopianificato/noninlineacongliobiettiviprevisti;Giallo=azionein

corso/inlineacongliobiettivprevisti,maancoranonavviataononconclusaVerde=azioneattuata/conclusacome da

obiettiviprevisti

26

TABELLA 9 - Monitoraggio delle azioni

Data di

rilevazione

Indicatori di

monitoraggio

delprocesso

Strumenti di

misurazione

Criticità

rilevate

Progressi

rilevati

Modifiche/

necessità

di

aggiustamenti

Prove di ingresso settembre 2015 Prove intermedie Febbraio 2016

1 Risultati delle prove strutturate per classi parallele secondo la progettazione dinamica del curricolo e risultati delle prove INVALSI

Analisi statistica dei risultati

Maggiore condivisione e confronto

Prima stesura Settembre-Ottobre 2015 Revisione Gennaio-Febbraio 2016

2 Completare la stesura del Curricolo d’Istituto ed elaborare una programmazione d’Istituto per discipline in linea col curricolo verticale, mediante incontri periodici e cadenzati

Incontri di confronto, produzione e condivisione per interclasse e per dipartimenti

Organizzazione dei tempi e modi per revisionare e rendere organici e unitari i documenti di istituto compatibilmente con gli altri impegni collegiali

Dicembre 2015

3 Risultati degli scrutini intermedi e finali e partecipazione delle classi a concorsi e/o mostre

Recite natalizie e concerti

Organizzazione concerti per fine maggio

Prove di ingresso settembre 2015 Prove intermedie Febbraio 2016

4 Prove di verifica d’Istituto, d’ingresso, intermedie e finali, strutturate secondo i criteri di una valutazione oggettiva, formulando griglie di correzione per singolo item.

Analisi statistica dei risultati

Concordare per classi parallele gli obiettivi da verificare e scegliere delle prove significative per testare le abilità

Maggiore condivisione e confronto

27

Sett-Ott DSA-BES Nuove segnalazioni

5 Analisi dei bisogni educativi speciali degli alunni con sostegno, degli alunni DSA e dei BES

Raccolta dati

Sett-Ott Consegna documenti Dicembre Ritiro documenti PEI-PDF

6 Analisi dei bisogni educativi speciali degli alunni con sostegno, degli alunni DSA e dei BES; organizzazione dei singoli GLH

Raccolta documenti Confusione per ruoli e compiti FS 5 e referenti sostegno; poca coordinazione tra le varie figure

Chiarimento dei diversi ruoli e compiti delle diverse figure impegnate a vario titolo a seguire l’ambito della diversabilità

Settembre-Ottobre-Novembre Stesura PON

7 Cablaggio della nuova linea, eliminazione virus e riorganizzazione dei laboratori informatici (Partecipazione al primo avviso pubblico 9035 del 13/07/2015 – FESR- Realizzazione/ampliamento rete LanWLan con il progetto “MAR ROSSO IN RETE”; Partecipazione al secondo avviso pubblico 12810 del 15/10/2015 – FESR – Realizzazione AMBIENTI DIGITALI con il progetto “MAr Rosso TEcnologia e didattica” (MA.R.TE)

28

8 Risultati degli scrutini intermedi e finali e partecipazione delle classi a concerti e/o recite

Ottobre-Novembre-Dicembre2015 Gennaio 2016

9 Partecipazione dei docenti a corsi di formazione

Corsi di formazione a cui i docenti hanno partecipato

29

SEZIONE 4 - Valutare, condividere e diffondere i risultati del piano di

miglioramento in quattro passi

Passo 1 - Valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori

relativi ai traguardi del RAV

Per verificare se il piano ha prodotto gli effetti programmati dovrebbe essere

svolta una valutazione sull’andamento complessivo del Piano di Miglioramento

con frequenza annuale, evitando di rimandare il controllo verso la conclusione

del percorso. Una valutazione periodica in itinere, infatti, permette di capire se

la pianificazione è efficace o se invece occorre introdurre modifiche o/e

integrazioni per raggiungere i traguardi triennali

Compito del Nucleo Interno di Valutazione è quello di valutare l’andamento del

Piano di Miglioramento per ciascuna delle priorità individuate a cui sono stati

associati i rispettivi traguardi (Sezione 5 del RAV).

In questa sezione dunque si torna a considerare la dimensione della

valutazione degli esiti, facendo esplicito riferimento agli indicatori che erano

stati scelti nel RAV come strumenti di misurazione dei traguardi previsti.

Diventa dunque fondamentale riprendere la sezione5 del RAV e la mappa degli

Indicatori. E’ consigliabile fare questa azione per ciascuna priorità individuata.

Domande guida

● Rispetto ai traguardi descritti nel RAV, ci sono stati degli scostamenti

alla fine del primo anno di progettazione?

● Quali indicatori erano stati scelti per valutare il raggiungimento dei traguardi?

30

Tabella10-La valutazione in itinere dei traguardi legati agli ESITI

Priorità1

Esiti degli

studenti

(dalla sez.

5 delRAV)

Traguardo

(dalla sez.

5 delRAV)

Data

rileva

-zione

Indicatori

scelti

Risultati

attesi

Risultati

riscontrat

i

Diffe-

renza

Considerazio

-ni critiche e

proposte di

integrazione

e/omodifica

Risultati scolastici

Migliorare i risultati di italiano, matematica, L2, L3 nelle prove strutturate per classi parallele

Settembre 2015

Risultati prove strutturate

Potenziare le competenze Di italiano, matematica, L2, L3

Prove d’ingresso

Risultati scolastici

Diminuire la discrepanza dei risultati tra alunni maggiormente dotati e alunni meno dotati

Risultati scrutini

Ridurre la variabilità dei risultati all’interno delle classi

Priorità2

Esiti degli

studenti

(dalla sez.

5 delRAV)

Traguardo

(dalla sez.

5 delRAV)

Data

rileva

-zione

Indicatori

scelti

Risultati

attesi

Risultati

riscontrati

Differenz

a

Considerazio

-ni critiche e

proposte di

integrazione

e/omodifica

Risultati scolastici

Migliorare e potenziare le competenze musicali degli studenti

Risultati scrutini

Ampliare con gradualità le proprie capacità sonoro-musicali

31

Priorità 3

Esiti degli

studenti

(dalla sez.

5 delRAV)

Traguardo

(dalla sez.

5 del RAV)

Data

rileva

-zione

Indicatori

scelti

Risultati

attesi

Risultati

riscontrati

Differenz

a

Considerazio

-ni critiche e

proposte di

integrazione

e/omodifica

Risultati nelle prove standardizzate nazionali

Migliorare i risultati di italiano e matematica nelle prove INVALSI

Risultati prove INVALSI

Potenziare le competenze di italiano e matematica nella scuola primaria e secondaria

Risultati nelle prove standardizzate nazionali

Diminuire la diversità di risultati tra classi parallele

Risultati prove INVALSI

Ridurre la variabilità dei risultati tra classi parallele

Priorità 4

Esiti degli

studenti

(dalla sez.

5 delRAV)

Traguardo

(dalla sez.

5 del RAV)

Data

rileva

-zione

Indicatori

scelti

Risultati

attesi

Risultati

riscontrati

Differenz

a

Considerazio

-ni critiche e

proposte di

integrazione

e/omodifica

Risultati nelle prove standardizzate nazionali

Potenziare le competenze di cittadinanza attiva e democratica

Partecipazione a progetti Progetti curriculari (le regole della classe)

Conoscere e acquisire la funzione delle regole nei diversi ambienti di vita quotidiana

32

Passo 2 - Descrivere i processi di condivisione del piano all’interno della

scuola

Il Piano di Miglioramento messo in atto è efficace se coinvolge tutta la

comunità scolastica nelle azioni pianificate. Se è vero che il Nucleo di

valutazione svolge un compito di progettazione, coordinamento e valutazione,

è però necessario programmare le modalità con cui tutta l’organizzazione

prenderà parte attivamente al suo sviluppo. E’ auspicabile anche che il

processo, così attivato, incida sul miglioramento del clima e delle relazioni

interne.

33

Tabella11-Condivisione interna dell’andamento del Piano di Miglioramento

Strategie di condivisione del PdMall’interno

dellascuola

Momenti di condivisione

interna

Personecoinvolte

Strumenti

Considerazioni

nate dalla

condivisione Collegio Docenti, Consigli di classe, interclasse e intersezione, Dipartimenti

Tutti i Docenti Analisi dei documenti

Consiglio d’Istituto Personale Docente, genitori e ATA

Analisi dei documenti

Domande guida

● In che modo è possibile coinvolgere tutti i docenti della scuola nello

sviluppo del PdM?

● Quali sono gli strumenti da attivare per far sì che tutti possano seguire

l’andamento del Piano di Miglioramento?

● La condivisione del Piano di Miglioramento è un’azione che può essere

prevista in momenti diversi dell’anno scolastico e finalizzata ad attori

differenti. Quali sono state le strategie di condivisione attivate?

34

Passo 3 - Descrivere le modalità di diffusione dei risultati del PdM sia

all’interno sia all’esterno dell’organizzazione scolastica.

Al fine di avviare processi di diffusione e di trasparenza è importante che i

contenuti e i risultati del Piano di Miglioramento siano condivisi all’interno e

all’esterno della scuola con tutti gli stakeholders che potrebbero essere

interessati alla vita della comunità scolastica.

Tabelle12e13-Leazioni di diffusione dei risultati interne

ed esterne alla scuola

Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’interno della scuola

Metodi/Strumenti Destinatari Tempi

Relazione al Collegio Collegio Docenti

Consigli di classe, interclasse e intersezione

Docenti

Azioni di diffusione dei risultati del PdM all’esterno

Metodi/Strumenti Destinatari delleazioni Tempi

Consigli di classe, interclasse e intersezione, incontri informativi con i Rappresentanti di classe

Genitori

Consiglio d’Istituto Docenti, Genitori e ATA

Domande guida

● Quali sono gli attori interni ed esterni alla scuola da coinvolgere per la

condivisione dei risultati del Piano di Miglioramento?

● Quali sono le azioni interne che possono essere messe in atto per

condividere quanto è stato fatto?

● Possono essere svolte delle azioni di diffusione dei risultati indirizzate

anche agli stake holders esterni?

35

Passo4-Descrivere le modalità di lavoro del Nucleo di valutazione

Al fine di documentare il processo e far sì che il lavoro del Nucleo di

valutazione diventi patrimonio dell’intera comunità scolastica, sul quale

riflettere e da cui trarre buone pratiche, in un’ottica di crescita della cultura del

miglioramento continuo, è importante la documentazione del lavoro svolto.

Tabella14-Composizione del Nucleo di

valutazione

Nome Ruolo

Porrello Lina DS

D’Angerio Filippo Vicario

Gennaro Vittoria Figura Strumentale 3

Miceli Lorenza Figura Strumentale 1

Domande guida

● Da chi è formato il nucleo di valutazione? E che ruolo hanno le persone

al suo interno?

● Sonocoinvoltigenitori,studentioaltrimembridellacomunitàscolastica,inuna

qualche fase del Piano di Miglioramento?

● La scuola si è avvalsa di consulenze esterne?E se si,quali?

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Format15-Caratteristiche del percorsosvolto

15.1. Sono coinvolti genitori, studenti o altri membri della comunità scolastica,

in qualche fase del Piano di Miglioramento?(collegataa15.2) □ Sì [x] No

15.2 Se sì chi è

[ ] Genitori

□ Studenti (di che classi):……………………………….

□ Altrimembridellacomunitàscolastica(specificarequale):……………………………

15.3 La scuola si è avvalsa di consulenze esterne?(collegataa15.4)

□ Sì [x] No

15.4 Se sì da parte di chi?

□ INDIRE

□ Università (specificare quale):……………………………….

□ Enti di Ricerca(specificare quale):……………………………….

□ Associazioniculturalieprofessionali(specificarequale):………………………………

□ Altro(specificare):………………………………..

15.5 Il Dirigente è stato presente agli incontri del Nucleo di valutazione nel

percorso di Miglioramento?

[x] Sì □No

15.6. Il Dirigente ha monitorato l’andamento del Piano di Miglioramento?

[x] Sì □No

21

APPENDICE A-Obiettivi del Piano Triennale dell’Offerta formativa della

legge 107/2015

La legge 107/2015 individua degli obiettivi che le istituzioni scolastiche

autonome possono inserire nel Piano triennale, avvalendosi anche di un

organico potenziato di insegnanti,in base alle esigenze formative prioritarie

individuate.

Infatti, in base al comma 7 dell’art. 1 della legge 107, le istituzioni possono

inserire nelloroPianotriennaledell’offertaformativaalcunitraiseguentiobiettivi: d. ValorizzazionedellecompetenzelinguisticheeutilizzodellametodologiaCLIL;

e. Potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;

f. Potenziamento delle competenze nella musica, nell’arte,nelcinema;

g. sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e

democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e

alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno

dell’assunzione di responsabilità,l’educazione all’autoimprenditorialità; h. rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale;

i. alfabetizzazioneall’arte,alletecnicheeaimediadiproduzioneediffusionedelle

immagini;

j. potenziamentodelledisciplinemotorie,sviluppodicomportamentiispiratiaun

o stile di vita sano; k. sviluppo delle competenze digitali degli studenti;

l. potenziamentodellemetodologielaboratorialiedelleattivitàdilaboratorio;

m. prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di

discriminazione; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo

studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi

individualizzati e personalizzati; n. valorizzazionedellascuolaintesacomecomunitàattiva,apertaalterritorio;

o. aperturapomeridianadellescuoleeriduzionedelnumerodialunniedistudenti

per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento

del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario; p. incrementodell’alternanzascuola-lavoronelsecondociclodiistruzione;

q. valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli

alunni;

r. individuazione di percorsi funzionali alla premialità e alla valorizzazione

del merito degli alunni; s. alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda;

t. definizione di un sistema di orientamento.

22

APPENDICE B - L’innovazione promossa da Indire attraverso le

Avanguardie Educative

Nel Manifesto del movimento delle Avanguardie Educative, vengono

individuati sette “orizzonti” coinvolti nel processo innovativo delle scuole, che

sono riassunti nei seguenti punti:

a. Trasformare il modello trasmissivo della scuola

b. Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali

per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare c. Creare nuovi spazi per l’apprendimento

d. Riorganizzare il tempo del fare scuola

e. Riconnettere I saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza

f. Investire sul “capitale umano”

ripensando i rapporti (dentro/fuori,

insegnamento frontale /apprendimento tra pari,scuola/azienda,...) g. Promuovere l’innovazione perché sia sostenibile e trasferibile

Leideeeilmanifestosonodescrittialsito:http://avanguardieeducative.indire.it/

23

Allegato 10

RICHIESTA POSTI PER IL POTENZIAMENTO

TIPOLOGIA n. docenti Motivazione

Scuola Primaria 4 (2 posto comune, 1 Inglese, 1 Sostegno)

In riferimento alle priorità strategiche in base al piano di miglioramento (vedi link)

Scuola Secondaria di I°grado 4 (1 Italiano, 1 SC./Matematica, 1 Inglese, 1 Sostegno)

In riferimento alle priorità strategiche in base al piano di miglioramento (vedi link)

24

Allegato 11

PROGRAMMAZIONE TRIENNALE DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE RIVOLTE A AL PERSONALE DOCENTI, AMMINISTRATIVO E

AUSILIARIO

Attività formativa Personale coinvolto Priorità strategica Formazione Digitale Docenti – Amministrativi e Ausiliari

Sviluppo dei processi di digitalizzazione

Formazione digitale Docenti Sviluppo dell’innovazione metodologica e didattica

Formazione Personale Amministrativo

Personale Amministrativo e Ausiliario

Digitalizzazione e innovazione della segreteria

Competenze Linguistiche Docenti Valorizzazione delle competenze linguistiche e utilizzo nella metodologia CLIL

L’Inclusione, la disabilità, l’integrazione, le competenze di cittadinanza globale

Docenti

Prevenzione della dispersione, potenziamento dell’inclusione scolastica e diritto allo studio degli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

Potenziamento delle competenze di base

Docenti

Valorizzazione della lettura e comprensione, delle competenze logico – argomentative e delle competenze matematiche scientifiche

La valutazione Docenti Formazione sulla legge 107/2015 (La Buona Scuola)

Docenti Neo assunti e di ruolo

Corso di formazione sulla Sicurezza Docenti, Amministrativi e Ausiliari Corso di Formazione Docenti Neo-Assunti Priorità Traguardi Risultati scolastici

Potenziare le competenze di italiano, matematica, L2 inglese nella scuola primaria e secondaria e L3 francese e spagnolo solo nella scuola secondaria

Migliorare i risultati di italiano, matematica, L2 e L3 nelle prove strutturate per classi parallele

Ridurre la variabilità dei risultati all’interno delle classi.

Diminuire la discrepanza di risultati tra alunni maggiormente dotati e alunni meno dotati

Utilizzare voce strumenti da soli e /o in gruppo, ampliando con gradualità le proprie capacità sonore-musicali

Migliorare e potenziare le competenze musicali degli studenti.

Risultati nelle prove standardizzate nazionali

Potenziare le competenze di italiano e matematica nella scuola primaria e secondaria.

Migliorare i risultati di italiano e matematica nelle prove INVALSI.

Ridurre la variabilità dei risultati tra classi parallele. Diminuire la diversità di risultati tra classi parallele

L’istituzione scolastica, viste le criticità nelle aree dei Risultati delle prove standardizzate nazionali e del Curricolo, per i prossimi tre anni mira a:

- aumentare il suo grado di condivisione delle scelte metodologiche e didattiche da parte del Collegio Docenti; - costruire insieme delle prove strutturate uguali per avere una valutazione oggettiva, di italiano, matematica, L 2

e L3; - innalzare il livello delle competenze di italiano,, matematica, di L2 e di L3di tutti gli studenti; - ottenere risultati migliori sia all’interno delle classi chefra classi parallele nelle prove strutturate d’Istituto e

nelle prove INVALSI.

25

Area di processo Obiettivo di processo 1 Curricolo, progettazione e valutazione

Predisporre prove strutturate di italiano, matematica, L2 per classi parallele nella scuola primaria e secondaria, con criteri di valutazione omogenei e condivisi.

Individuare abilità e competenze che gli studenti devono raggiungere nelle diverse discipline e anni di corso (Curricolo d’Istituto e una programmazione d’Istituto).

Potenziare le competenze artistiche e teatrali, per realizzare prodotti grafici, pittorici, multimediali e drammatizzazioni

Predisporre criteri di valutazione omogenei e condivisi per le prove strutturate d’Istituto.

2 Ambiente di apprendimento 3 Inclusione e differenziazione Promuovere una figura strumentale per supportare gli studenti diversamente abili

e coordinare scuola, famiglia, territorio Individuare 3 referenti per il sostegno, per coordinare l’attività educativo-didattica

tra docenti e AEC 4 Continuità e orientamento Migliorare le competenze musicali degli studenti dell’Istituto 5 Orientamento strategico e organizzazione della scuola

Potenziare le risorse strumentali e materiali per innovare la didattica, sviluppare il pensiero computazionale e le competenze digitali degli studenti

6 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Potenziare la formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo delle competenze digitali

7 Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

Tenuto conto che l’I.C. “Via Mar Rosso” è stato costituito nel2011 e manca ancora di un completo curricolo in verticale, per l’anno2015-2016 la scuola intende completare e arricchire il suo Curricolo d’Istituto, definendo le competenze, gli obiettivi e i traguardi di apprendimento di tutte le discipline per le varie classi e anni di corso ed elaborare una programmazione per discipline d’Istituto in linea col curricolo verticale. Tali documenti saranno inseriti nel POF e nel sito della scuola. Inoltre, ci si prefigge di costruire e utilizzare prove strutturate per classi parallele di italiano, matematica, L2, L3. In tal modo, ci si auspica di migliorare il livello di competenze e abilità linguistico-matematiche degli studenti e di ottenere risultati migliori sia all’interno delle classi che tra classi parallele nelle prove strutturate d’Istituto e nelle prove INVALSI.