PTOF - icolbia.edu.it · (art.3 comma 1 Legge 107/2015). ... 62 3 209 10 253 11 309 15 833 39...

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Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO Via Frosinone,88 - 07026 Olbia (OT ) Tel. 0789/69282 - Fax 0789/67405 e mail [email protected] www.icolbia.gov.it PTOF PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ARTICOLO 1, COMMA 14, LEGGE N. 107/2015 A.S. 2016/2017 – 2017/2018 – 2018/2019 1

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Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca

ISTITUTO COMPRENSIVOVia Frosinone,88 - 07026 Olbia (OT ) Tel. 0789/69282 - Fax 0789/67405e mail [email protected]

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PTOF

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ARTICOLO 1, COMMA 14, LEGGE N. 107/2015

A.S. 2016/2017 – 2017/2018 – 2018/2019

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Introduzione

Cari genitori e studenti,

benvenuti nel nostro Istituto Comprensivo.

Il PTOF (piano triennale dell’offerta formativa) “è il documento fondamentale costitutivo dell'identità

culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extra-

curricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autono-

mia”. (art.3 comma 1 Legge 107/2015).

Nel rispetto degli obiettivi generali ed educativi determinati a livello nazionale e delle esigenze del

contesto culturale, sociale ed economico del territorio, l’Istituto Comprensivo presenta il proprio

progetto formativo “elaborato dal Collegio Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della

scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico ed approvato

dal Consiglio d’Istituto”. (art.3 comma 4 Legge 107/2015).

Il PTOF dell’Istituto si fonda:

o sull’esperienza pregressa della scuola,

o sulla necessità di garantire ad ogni alunno lo sviluppo di tutte le sue potenzialità e le

capacità di orientarsi nel mondo in cui vive,

o sulle attese e sulle richieste culturali e formative del territorio,

o sulla disponibilità accertata delle risorse professionali, strumentali, finanziarie e di servizio

di cui fruisce l’istituzione scolastica.

Il progetto educativo, formativo e didattico è garantito nonostante ancora oggi l’Istituto risenta degli

effetti causati dall’alluvione del 2013 che ha reso inagibile il plesso della scuola dell’infanzia e della

scuola primaria a tempo pieno di Maria Rocca. Sono iniziati i lavori di costruzione del nuovo

edificio scolastico che sorgerà nell’area antistante la scuola primaria e la scuola secondaria di I

grado. Anche per questo anno alcune classi della scuola primaria ex Maria Rocca svolgono

regolare attività didattica presso la struttura dei Salesiani che il Comune di Olbia ha messo

disposizione.

Convinti che la condivisione d’intenti sia fondamentale, ci impegniamo insieme a Voi perché il

percorso di crescita dei nostri alunni sia positivo, valido ed efficace.

Vi ringraziamo per la disponibilità e la fiducia che ogni giorno ci dimostrate.

Il Dirigente Scolastico

Prof. Alfonso Perna

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L’attuale Istituto Comprensivo Statale (Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I

grado), nato dalla fusione della Scuola Media n.3 e di parte del Secondo Circolo Didattico di Olbia,

si costituisce nell’anno scolastico 2000/2001 in virtù del piano di razionalizzazione della R.A.S. e

del decreto sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche.

La scuola secondaria di I grado nasce nell’anno scolastico 1975/76, nel marzo del 1977,

viene trasferita in un caseggiato prefabbricato di 10 aule in Via Imperia, in zona “Bandinu”, e

nell’aprile del 1978 nella sede definitiva, in Via Vicenza, in un identico prefabbricato di 15 aule

nello stesso quartiere.

Con il passare degli anni la frequenza nel quartiere diventa cospicua, si eleva il grado di

istruzione delle famiglie e il loro coinvolgimento nelle problematiche della scuola, così che nel 1980

si ottiene dal Comune, su richiesta del Consiglio d’Istituto, la sistemazione a giardino dell’area

antistante, la costruzione di una minipista e di un campo di pallavolo e, cosa più sofferta, la

delibera per la costruzione di sei aule in muratura, da affiancare al vecchio edificio.

Le iscrizioni aumentano sensibilmente, tanto da costringere il Comune a reperire aule nei

vicini quartieri di “Poltu Quadu” e “Sacra Famiglia”. Finiscono i doppi turni. La scuola, liberata in

parte dai pesanti problemi strutturali, si dedica con maggior disponibilità alla cura e all’ampliamento

del curricolo. Negli anni successivi aumenta l’offerta di attività didattiche.

Viene bandito il primo Concorso Letterario “Ines Mele”, che, limitato per qualche anno alle

sole classi terze della scuola, successivamente esteso a tutti gli alunni delle scuole medie del

distretto. Nell’A.S. 1995/96 grazie all’impegno del Consiglio d’Istituto, del Comitato di quartiere, il

Comune di Olbia permette la realizzazione di una nuova scuola, l’attuale sede centrale, provvista

di palestra, auditorium, laboratori linguistico - multimediale e aule speciali.

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La nostra storia( Chi siamo, il contesto)

Grazie alla nuova struttura, Scuola Media n°3 ora può offrire al territorio varie opportunità

culturali, grazie alla nascita dell’Istituto Comprensivo e alla sperimentazione dell’autonomia

scolastica.

Anche la storia della scuola elementare del II Circolo Didattico, che aveva sede nei locali

di Via Roma, ha origine negli anni ’70.

A causa di un forte aumento della popolazione scolastica, la scuola è costretta ad effettuare

i doppi e, in qualche caso, i tripli turni. Così l’Amministrazione Comunale concede l’autorizzazione

a utilizzare il prefabbricato di Via Imperia, occupato in precedenza dalla Scuola Media n°3. La

popolazione scolastica viene così distribuita nelle due scuole di Via Vicenza e di Via Imperia.

Negli anni 1980/1985 l’edificio di Via Imperia si è rivelato insufficiente tanto da costringere

l’organizzazione dei doppi turni durati fino alla costruzione del nuovo plesso di Via Vicenza.

Nell’A.S. 2009/2010 viene definitivamente rimosso il caseggiato in prefabbricato, a causa dei

problemi legati alla presenza di amianto: l’area, completamente bonificata, presto viene occupata

dal nuovo caseggiato che ospita la scuola primaria a tempo pieno.

Il plesso della scuola primaria di via Vicenza è attiguo alla sede centrale. Fino al mese di

Novembre 2013 l’Istituto Comprensivo era dotato di quattro caseggiati corrispondenti ai plessi di

scuola dell’infanzia (Reg. Bandinu), primaria (Reg. Bandinu e Via Vicenza) e secondaria di primo

grado.

Nel plesso della Scuola secondaria di I grado, nel quale si trovano la Direzione e gli Uffici di

Segreteria, si sono svolti dei lavori di ampliamento e di ristrutturazione. La nuova ala, adiacente

alla costruzione esistente con cui è comunicante, comprende 4 aule e un tunnel in muratura che

collega il plesso della scuola primaria di via Vicenza, con la sede centrale.

In seguito all’alluvione del 18 Novembre 2013 la situazione logistica della nostra scuola ha

subito notevoli cambiamenti perché i due edifici di M. Rocca sono stati resi inagibili. Come detto in

premessa, a pochi giorni dalla catastrofe si è deciso di riprendere l’ attività scolastica anche per

garantire un ritorno alla normalità.

Dall’a.s. 2014/15 le sezioni della Scuola dell’infanzia e le classi della Scuola Primaria a

tempo pieno, fatta eccezione per tre classi della Primaria ospitate nella sede centrale, sono ancora

dislocate in un’ala del primo piano dell’edificio gestito dai Salesiani e di proprietà del Comune di

Olbia nel quartiere di Poltu Quadu. E' iniziata la costruzione del nuovo plesso della scuola

primaria, all’interno del cortile della sede centrale in Via Vicenza che potrà ospitare tutte le classi.

La consegna dei nuovi locali è prevista per la primavera del 2017.

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Progetto della nuova sede primaria a tempo pieno: esterno

Vista interna

IL CONTESTO

Il quartiere Sacra Famiglia-Bandinu, dove sorge l’Istituto, si estende sempre più verso la

zona periferica, ormai dotata si servizi sia pubblici che privati.

Oltre all’Istituto Comprensivo si trovano altre istituzioni scolastiche quali asili nido privati, scuole

secondarie di secondo grado (Istituto Professionale per l’Agricoltura, Istituto Tecnico Deffenu con

corsi per Ragionieri, Geometri, Aeronautica, Informatica e Telecomunicazioni, Chimica e

Biotecnologie Sanitarie) che offrono un’ampia gamma di proposte formative per gli alunni che

terminano il ciclo dell’istruzione di base.

Il quartiere offre anche la possibilità di occupare il tempo libero: palestre, una piscina, un oratorio,

società sportive.

Le risorse sociali, culturali, storiche e ambientali della zona sono senz’altro funzionali alla

nostra offerta formativa. Numerosi e vari i nostri rapporti di collaborazione con associazioni, enti,

agenzie educative della nostra città per poter migliorare e ampliare la formazione degli alunni, far

crescere le loro competenze e arricchire la professionalità dei docenti.

Il nostro Istituto collabora con:

Comune di Olbia e Servizi Sociali – Polizia Municipale – Informacittà;

Scuole dell’Infanzia, Primarie e Secondarie della città;

ASL n. 2; FKT di Olbia (studio di fisiochinesiterapia);

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Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto e Carabinieri di Olbia;

Area Marina Protetta di Tavolara;

Osservatorio sulla dispersione scolastica.

La maggior parte degli alunni che frequenta la Scuola Secondaria, proviene dalle classi

quinte del nostro Istituto e vive nel quartiere Bandinu, pochi provengono da altri quartieri cittadini,

alcuni dalle frazioni circostanti. Questi ultimi fruiscono del servizio di trasporto garantito da

autolinee locali.

Oltre ad un discreto numero di alunni di origine straniera che frequentano il nostro Istituto,

è presente anche un nutrito numero di alunni ROM che vivono nel campo nomadi di Colcò. Le

famiglie sono ormai stanziali, visto che i bambini sono nati a Olbia e vivono nella nostra città ormai

da anni. Per questi alunni il Comune mette a disposizione uno scuolabus.

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Componente Alunni dell’Istituto Totali

Scuola dell’Infanzia

Scuola Primaria a tempo pieno(ex M. Rocca)

Scuola Primaria a tempo

prolungato (Via Vicenza)

Scuola Secondaria 1^ grado

Alunni Sezioni Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi

62 3 209 10 253 11 309 15 833 39

Componente Docenti

Scuola dell’infanzia Scuola primariaScuola

second. 1^ grado Totale

9 50 54 113

Componente Personale A.T.A

Collaboratori scolastici Personale amministrativo

14 DSGA 4 amministrativi

1.1 STAFF DIRIGENZIALE

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1.L’area delle risorse(Risorse umane e materiali, spazi a.s. 2016/ 2017)

Lo Staff ha il compito di predisporre e organizzare tutta l’Istituzione Scolastica al fine di

garantire una ordinata e proficua realizzazione delle finalità che la scuola è chiamata ad assolvere.

Definisce e rende attuabili le proposte di attività (legate all’ampliamento dell’offerta formativa)

proponendo, nel rispetto della normativa, la ripartizione dei finanziamenti da sottoporre

all’attenzione degli Organi Collegiali.

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DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof. Alfonso Perna

DIRETTORE SERVIZI AMMINISTRATIVI (DSGA)

Dott.ssa Maria Grazia Ledda

FIDUCIARI DI PLESSO

Scuola dell’infanzia:Ins. Maddalena Pinna

Scuola primaria tempo pieno:Ins. Franca Guerri Ins.Maria Cristina Sardu

Scuola primaria tempo prolungato:Ins. Maria Demurtas

FUNZIONI STRUMENTALI

Gestione/coordinamento POF:Ins. Franca GuerriProf.ssa Maria Vittoria Piredda

Sostegno e integrazione:Prof.ssa Amadu Barbara Prof.ssa Simonetta MurgiaContinuità / Orientamento:

Prof.ssa Maria Laura Careddu Gestione sito web :

Prof.ssa Agostina FarrisProf.ssa Rosalba Mura

COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Collaboratrice vicaria:Ins. Franca Poddighe

Collaboratore: Prof. Cosimo Paraggio

ORGANIGRAMMA

2.1 RUOLI E COMPITI

DIRIGENTE SCOLASTICO Prof.Alfonso Perna

E’ il legale rappresentante dell’istituzione scolastica ad ogni effetto di legge.

v Assicura il funzionamento dell’istituzione assegnata secondo criteri di efficienza e efficacia;

v Promuove lo sviluppo dell’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca e sperimentazione,

in coerenza con il principio di autonomia;

v Assicura il pieno esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati

v Promuove iniziative e interventi tesi a favorire il successo formativo

v Assicura il raccordo e l’interazione tra le componenti scolastiche

v Promuove la collaborazione tra le risorse culturali, professionali sociali ed economiche del

territorio interagendo con gli EE.LL.

COLLABORATRICE DIRIGENTE Ins. Franca Poddighe

(scuola infanzia e primaria)

Sostituisce il Dirigente Scolastico;

Verifica il rispetto del Regolamento d’Istituto e della Carta dei Servizi.

Verifica la congruità della documentazione didattica.

Controlla gli atti formali della scuola (registri, verbali, decreti e progetti);

Cura le relazioni Direzione-docenti-famiglie;

Cura l’organizzazione dell’orario di servizio dei docenti;

E’ referente per i rapporti con i servizi di Assistenza (Mensa, Enti Locali, Asl);

Si occupa delle sostituzioni dei docenti assenti.

Responsabile Indire ( docenti neo assunti )

Referente Invalsi

COLLABORATORE DIRIGENTE Prof. Cosimo Paraggio

(scuola secondaria di 1^ grado)

Sostituisce il Dirigente Scolastico;

Verifica il rispetto del Regolamento d’Istituto e della Carta dei Servizi.

Verifica la congruità della documentazione didattica;

Controlla gli atti formali della scuola (registri, verbali, decreti e progetti);

Cura le relazioni Direzione-docenti-famiglie;

Organizza l’orario di servizio dei docenti e eventuali sostituzioni dei docenti assenti

Si occupa della vigilanza degli alunni e monitoraggio assenze.

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FIDUCIARI DI PLESSO

Ins. Maddalena Pinna (Scuola Dell’infanzia); Ins. Franca Guerri -Ins.M.Cristina Sardu

(Scuola primaria tempo pieno); Ins. Maria Demurtas (Scuola Primaria Via Vicenza)

E’ intermediario tra Dirigenza e plesso;

Provvede alla sostituzione temporanea dei docenti assenti;

Segnala situazioni di pericolo o di disservizio;

E’ portavoce per i colleghi delle comunicazioni del Dirigente Scolastico;

Partecipa alle riunioni organizzative con il Dirigente Scolastico;

Cura rapporti con i genitori;

Controlla il buon funzionamento organizzativo nel plesso (rispetto orario servizio; uso

telefono, uso materiali, mensa, trasporti…)

FUNZIONI STRUMENTALI

Operano nel settore di competenza stabilito dal Collegio Docenti;

Analizzano le tematiche che il Collegio Docenti ha affidato loro;

Individuano modalità operative e organizzative in accordo con il D.S;

Ricevono dal D.S. specifiche deleghe operative;

Verificano attraverso il monitoraggio il raggiungimento degli obiettivi prefissati e

relazionano al Collegio Docenti;

Pubblicizzano i risultati

3.1 COMMISSIONI E DIPARTIMENTI DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Le commissioni del POF hanno durata annuale e il Dirigente assegna a ciascuna i propri

compiti. Ogni commissione fa spesso capo ad una funzione strumentale, preferibilmente

composta da docenti appartenenti ai tre ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria) e deve

essere convocata almeno una volta al mese o ogni qualvolta si renda necessario. Per ogni

riunione deve essere compilato un verbale a cura del coordinatore/funzione strumentale su un

modulo predisposto da consegnare periodicamente in segreteria al Direttore Amministrativo. Il

numero delle ore è assegnato dal Dirigente (dopo gli accordi con l’RSU) in funzione del

programma che ogni commissione deve seguire e della disponibilità del fondo d’istituto.

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L'attività di commissione deve essere funzionale all'elaborazione dei progetti ed alla loro

concreta realizzazione, stabilendo obiettivi, contenuti, tempi, responsabilità e verifica finale del

lavoro svolto.

Spesso è possibile attivare solo un ristretto numero di commissioni vista l’esiguità dei fondi a

disposizione dell’Istituto.

COMMISSIONI FUNZIONE STRUMENTALE

MEMBRIInfanzia Primaria Secondaria

1^ gradoCommissione orario

Opera soprattutto all’ inizio dell’anno scolastico, predispo-nendo l’ orario delle lezioni per gli alunni e per i docenti.

Contu - Paraggio

Formazione classiEsamina le iscrizioni alle classi iniziali di tutti e tre gli ordini di scuola e forma i gruppi classe

secondo i criteri stabiliti nel Pof

L.Padre L.Dessì-M.G. De Simone- C.Pittorra

Corallo-Sistu -Piredda

Commissione elettorale (Bandis ( ATA)

Poddighe Contu

Commissione PTOFRaccoglie , coordina e vaglia tutti gli elementi utili alla stesura del Piano dell’Offerta Formativa, sia per quanto riguarda l’ aspettoor-ganizzativo e normativo che pro-gettuale.

Guerri –Piredda

Commissione visite e viaggi d’istruzione

M.Pinna G.Delogu A.Sechi

Nucleo di autovalutazioneSvolge un’attività dianalisi e di valutazione interna partendo da dati ed informazioni per la definizione del Rapporto di autovalutazione (RAV).

Poddighe-DemurtasGuerri

CaredduPiredda

Referente ed. alla salute Contu

G.L.I. (COMMISSIONE H- DSA –

BES)C.M 8 6/03/2013

DIRETTIVA 27/12/2012 BESsi occupa dell’accoglienza degli alunni disabili e degli alunni con bisogni educativi speciali.

AmaduMurgia

Docenti sostegno

Coordinatore classe

Docenti sostegno

Coordinatore classe

Docenti sostegno

Coordinatore classe

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Nella nostra scuola operano inoltre i dipartimenti disciplinari costituiti da docenti della scuola

dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado, al fine di organizzare la sequenza dei rispettivi

percorsi didattici tra i tre ordini di scuola.

Ogni dipartimento corrisponde alle varie aree disciplinari :

area linguistica: italiano, storia e geografia;

area lingue straniere: inglese e seconda lingua comunitaria;

area matematico-scientifico-tecnologica: matematica, scienze naturali e sperimentali,

tecnologia.

area espressiva: arte, musica;

area scienze motorie;

religione

I compiti dei dipartimenti disciplinari sono:

definire le prove d’ingresso per le classi iniziali e le prove comuni ;

esaminare i libri di testo per le nuove adozioni;

stabilire obiettivi e contenuti disciplinari e trasversali;

elaborare criteri e indicatori per la valutazione e la certificazione delle competenze;

Questi Gruppi di lavoro sono finalizzati, inoltre, a favorire l’elaborazione, la sperimentazione e la

diffusione di progetti di ricerca-azione realizzati dall’ Istituto in relazione al miglioramento

dell’efficacia e dell’efficienza della didattica. Le riunioni dei dipartimenti avranno cadenza

bimestrale o saranno convocati qualora necessario.

4.1 ORGANI COLLEGIALI

COLLEGIO DOCENTI

Il Collegio Docenti si occupa delle scelte metodologiche e didattiche, ha potere deliberante ed è

convocato secondo il calendario disposto annualmente. La convocazione viene comunicata

almeno 5 giorni prima della sua effettuazione. La durata è di 2 ore circa.

GIUNTA ESECUTIVA DIRIGENTE SCOLASTICO

DIRETTORE AMMINISTRATIVO

DUE GENITORI

UN DOCENTE

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UN NON DOCENTE (A.T.A).

La Giunta si occupa di esaminare i preventivi delle ditte per eventuali spese da proporre al

Consiglio di Circolo.

CONSIGLIO DI ISTITUTO DIRIGENTE SCOLASTICO

GENITORI (8 rappresentanti )

PERSONALE DOCENTE (8 rappresentanti)

PERSONALE NON DOCENTE (2 rappresentanti)

Il Consiglio di Istituto approva il bilancio e il consuntivo (entrate/uscite); delibera le scelte

economico finanziarie presentate dal Collegio Docenti e discusse dalla Giunta Esecutiva, discute

ed esamina le scelte organizzative della Scuola.

COMITATO DI VALUTAZIONE DIRIGENTE SCOLASTICO

TRE DOCENTI ( di cui due scelti dal Collegio

e uno dal Consiglio d’Istituto)

DUE GENITORI (scelti dal Consiglio d’Istituto)

UN COMPONENTE ESTERNO

(individuato dall’USR )

Il Comitato di Valutazione previsto dal comma 129 dell’art.1 della legge 107/ 2015) è presieduto

dal Dirigente Scolastico, ha durata triennale, individua i criteri per la valorizzazione dei docenti ed

esprime il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova del personale

docente ed educativo.

CONSIGLIO DI CLASSE/ INTERCLASSE/ INTERSEZIONE

INSEGNANTI DI CLASSE

/SEZIONE

RAPPRESENTANTI GENITORI

Si occupa della programmazione didattico - educativa e dei problemi relativi all’Istituto

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5.1 GLI SPAZI E I MATERIALI

Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria ex Maria Rocca

Scuola primaria Via Vicenza

Scuola secondaria di 1^ grado

15

Codice meccanografico: SSMM82901NLa scuola secondaria di 1^grado è dotata di :

14 aule 2 laboratori multimedialiBiblioteca alunni-docenti Auditorium

Palestra coperta con vari attrezzi Laboratorio scientificoSala professori In ogni aula è presente la LIM (lavagna interattiva multimediale)

Codice meccanografico: SSEE82901PLa scuola primaria di Via Vicenza è dotata di : 10 aule 1 laboratorio di informatica 2 ripostigli un’ampia veranda

In ogni aula è presente la LIM (lavagna interattiva multimediale)

La scuola dell’infanzia e la scuola primaria ex Maria Rocca si trovano provvisoriamente presso i locali comunali in uso dei Salesiani in via Perugia (quartiere Poltu Quadu).

Codice meccanografico: SSAA82900C Codice meccanografico: SSEE82902Q

6.1 INFORMAZIONI UTILI

Dirigenza e Segreteria:Sede centrale dell’Istituto Comprensivo Via Frosinone n. 88 Olbia Tel.0789/69282 fax 0789/67405 E-mail: [email protected] meccanografico: Sito web : www.icolbia.gov.it

Orario di ricevimento uffici segreteria

Mattina Pomeriggio

Dal lunedì al venerdì: h.11.00/13.00 Martedì e Giovedì : h 14.30 /17.30

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2. L’area del curricolo obbligatorioAttività, discipline, monte ore, indirizzo musicale

Sulla centralità dell’alunno-persona viene organizzato un percorso volto a soddisfare i

bisogni individuali, partendo dal vissuto di ciascuno. Con la nostra azione vogliamo garantire il

pieno sviluppo della persona umana, “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di

opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Il percorso educativo e formativo che ciascun alunno seguirà, nasce dall’esigenza

fondamentale di creare una comunità educativa accogliente, che crei condizioni favorevoli alla

crescita di ciascuno. Le singole progettazioni, sia a livello didattico che educativo-formativo, si

ispirano ad alcuni principi fondamentali contenuti nel nostro progetto educativo.

1.2 I NOSTRI OBIETTIVI EDUCATIVI

Educare

alla conoscenza di sé e all’autorientamento;

alla cittadinanza e alla legalità.

Favorire

l’autostima e la fiducia in se stessi e il desiderio di conoscere e apprendere;

un ambiente di apprendimento sereno e motivante;

la capacità critica, la riflessione sui contenuti e sui processi dell’apprendimento;

lo sviluppo armonico dell’intelligenza in tutte le sue forme;

lo sviluppo delle capacità di cooperare e di essere solidali;

le diverse potenzialità creative ed espressive;

il dialogo e il reciproco ascolto.

Sviluppare

· la capacità di pensare, comprendere, progettare, fare, avendo padronanza di strumenti

comportamentali che facilitino lo sviluppo di un’adeguata autonomia personale;

· percorsi educativi e didattici che consentano una partecipazione consapevole e gratificante

all’apprendimento;

· l’acquisizione delle abilità e delle competenze di base anche attraverso attività personaliz-

zate che consentano a tutti l’accesso alle conoscenze.

L’organizzazione delle attività didattiche dell’ Istituto segue alcuni importanti criteri:

v Attuare le innovazioni con una giusta gradualità.

v Favorire la continuità con il contesto organizzativo preesistente.

v Utilizzare in modo flessibile tutte le risorse disponibili sia umane che finanziarie.

2.2 Iter organizzativo formazione classi

17

A Settembre, nel periodo che precede l’inizio delle lezioni, i docenti sono impegnati a raccogliere e

condividere informazioni circa i nuovi iscritti, per la formazione delle nuove classi.

Nello specifico i gruppi-classe del primo anno della scuola primaria vengono formati dalle

insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria; la Commissione formazione classi,

costituita dai docenti delle classi quinte della scuola primaria e da docenti della scuola secondaria,

si occupa, invece, dell’inserimento degli alunni nelle nuove classi prime. Gli incontri tra i docenti dei

diversi ordini consente di avere un quadro preciso sulle caratteristiche e criticità degli alunni che

passano da un ordine di scuola all’altro. Nel caso in cui si debba includere nella nuova classe un

alunno portatore di handicap o con bisogni educativi speciali (BES), la Funzione strumentale per

il Sostegno e Disagio è direttamente coinvolta nella formazione delle nuove classi.

Comunicare e confrontarsi verbalmente è assolutamente più proficuo che trasmettere dati

attraverso documentazione scritta, poiché consideriamo di fondamentale importanza assicurare a

ciascun alunno un inserimento adeguato, nel rispetto delle sue caratteristiche. Assumono

comunque valore le relazioni redatte a fine anno relativamente all’intervento formativo attuato con

gli alunni, a maggior ragione se hanno seguito un piano di apprendimento personalizzato. Tali

relazioni, da allegare al fascicolo dell’alunno interessato, sono utili al nuovo gruppo docente per

impostare un percorso formativo adeguato. Il nostro è un istituto comprensivo e, come tale, deve

garantire la continuità educativa, facilitata da una comunicazione trasparente e lineare.

Sempre a settembre i docenti di ogni ordine scolastico sono coinvolti in incontri collegiali

per pianificare l’organizzazione scolastica e didattica al fine di assicurare un regolare avvio

dell’anno scolastico.

L’inizio dell’anno scolastico è caratterizzato dalla flessibilità (sia nell’orario che nella

didattica) e dall’accoglienza degli alunni dei tre ordini di scuola (vedi Progetto Accoglienza).

I docenti prevedono inoltre tests d’ingresso per la predisposizione di un percorso didattico

annuale che si fondi su una reale situazione di partenza e sui bisogni della classe. In questa fase

per la scuola secondaria vengono previste attività di raccordo per gli alunni delle classi ponte fra i

due diversi ordini.

Nel mese di Ottobre i docenti illustrano ai genitori, in assemblea, il progetto didattico

annuale per ciascuna classe con le varie attività previste e in tale sede si svolgono le elezioni dei

rappresentanti di classe.

Le riunioni collegiali che caratterizzano il nostro Istituto Comprensivo sono:

- Consigli di Intersezione bimestrali nella scuola dell’infanzia;

- Consigli di Interclasse bimestrali nella scuola primaria;

- Consigli di Classe mensili e/o bimestrali nella scuola secondaria di primo grado.

3.2 Criteri formazione classi

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Fatte salve le disposizioni in materia previste dalla normativa vigente, per quanto riguarda la

formazione delle classi il Consiglio di Istituto della nostra scuola, ha adottato i seguenti criteri

che tengono comunque conto di alcuni principi generali.

· Scelta del Tempo Scuola da parte delle famiglie.

· Equa distribuzione in base alle potenzialità di ciascun alunno.

· Equa distribuzione degli alunni stranieri.

· Equa distribuzione dei casi difficili.

· Equa distribuzione di maschi e di femmine.

· Equa distribuzione degli alunni diversamente abili.

· Sentire il parere dei docenti delle classi di passaggio (ponte).

In particolare, per quanto riguarda le iscrizioni ai diversi gradi scolastici (infanzia, primaria e

secondaria di 1^ grado ) si terrà conto dei seguenti criteri :

1. Precedenza agli alunni interni all’Istituto;

2. Alunni residenti nelle immediate vicinanze della scuola;

3. Figli di dipendenti interni all’Istituto;

4. Alunni i cui genitori presentino motivate e documentate esigenze di organizzazione

familiare (vedi scuola dell’infanzia);

5. In caso di un numero superiore di domande, sarà data la precedenza alla frequenza agli

alunni residenti nelle immediate vicinanze delle sedi scolastiche di pertinenza dell’Istituto

Comprensivo;

6. Per la scelta della sede/plesso della scuola primaria, in caso di esubero rispetto ai posti

disponibili, verrà data la precedenza agli alunni interni all’Istituto;

7. Successivamente, nei limiti dei posti disponibili, saranno accolte le richieste pervenute

seguendo l’ordine cronologico.

Al fine di tutelare le famiglie e gli alunni, si osserveranno ulteriori criteri:

a) Per la scuola dell’infanzia e primaria, si terrà conto, per quanto possibile, delle richieste dei

genitori per la formazione delle sezioni/classi;

b) Le classi prime della scuola primaria saranno prevalentemente formate tenendo conto delle

sezioni di provenienza della scuola dell’infanzia;

c) Per quanto riguarda la scuola secondaria di 1^ grado si prevede il reinserimento, salvo

motivata richiesta contraria della famiglia o del C.d.C., di eventuali ripetenti nella classe di

provenienza, se possibile, fino a un massimo di 4 per classe, per favorire il loro recupero.

Nel caso in cui il numero degli alunni ripetenti fosse superiore a 4, o determinasse il

superamento dei parametri previsti dalla norma, sotto il profilo dell’agibilità e della

funzionalità, gli stessi saranno distribuiti in altre classi.

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4.2 SCUOLA DELL’INFANZIA

La scuola dell’infanzia costituisce un contesto di apprendimento e di sviluppo che promuove:

la maturazione dell’Identità,

la conquista dell’Autonomia,

lo sviluppo delle Competenze.

La scuola dell'infanzia è il primo gradino dal quale parte il percorso educativo attraverso

attività educative e didattiche che valorizzino le capacità affettive, psicomotorie, cognitive,

operative, sociali dei bambini per poterle poi trasformare in competenze. Le strategie didattiche si

basano sulla ricerca, sull’esplorazione, sui rapporti tra i bambini con la natura, con il territorio e le

sue tradizioni, attraverso la rielaborazione individuale e collettiva delle esperienze. Anche le attività

ludiche hanno grande importanza e costituiscono la forma principale di apprendimento.

L'organizzazione delle attività deve avere tuttavia carattere di flessibilità, in relazione al variare

individuale dei ritmi, dei tempi, delle circostanze e degli stili di apprendimento, oltre che delle

motivazioni e degli interessi dei bambini.

La scuola dell’infanzia si presenta come un ambiente protettivo, che accoglie le diversità e

che promuove lo star bene a scuola, non solo attraverso la cura degli ambienti, ma organizzando

in modo adeguato le attività educative e l’intera giornata scolastica (spazi, tempi…).

Le indicazioni Nazionali per la Scuola dell’Infanzia organizzano il Curriculo nei seguenti Campi di

Esperienza intesi come:

ambiti del fare e dell’agire del bambino, che aiutano a dare senso alle esperienze;

occasioni d'apprendimento strutturati e strutturanti, atti ad aiutare i bambini a dare ordine

alla molteplicità degli stimoli che il contatto con la realtà fornisce;

percorsi per il raggiungimento della competenza;

momento e occasione per ogni alunno di riflettere e dialogare per giungere progressiva-

mente alla dimensione simbolica e alfabetica del mondo degli adulti;

non discipline ma organizzatori concettuali collegati tra loro e non contenitori di conoscenze

anticipate.

I 5 campi d’esperienza sono:

1. Il sé e l’altro

2. Il corpo in movimento

3. Immagini, suoni e colori

4. I discorsi e le parole

5. La conoscenza del mondo.

20

Al termine dei tre anni della scuola dell’infanzia il bambino dovrebbe aver raggiunto alcune

competenze di base :

Riconoscere ed esprimere le proprie emozioni e sentimenti, essere disponibile alla collabo-

razione, iniziare a riconoscere le regole di convivenza.

Conoscere il sé corporeo, cominciare a riconoscere le proprie risorse e i propri limiti.

Saper comunicare utilizzando una pluralità di linguaggi, dimostrare sempre maggiore pa-

dronanza della lingua italiana.

Dimostrare abilità iniziali di tipo logico, riconoscere le caratteristiche di oggetti, eventi, situa-

zioni.

ORGANIZZAZIONE

La Scuola dell’Infanzia accoglie i bambini dai tre e i cinque anni compiuti entro il 31

dicembre dell'anno scolastico di riferimento. L’Istituto al momento non garantisce l’inserimento dei

bambini e delle bambine che compiono i 3 anni di età entro il 30 aprile dell’anno successivo, in

quanto non sussistono le condizioni previste dalla norma (DPR 89/2009), né si dispone di locali e

dotazioni idonei sotto il profilo dell’agibilità e funzionalità.

L'orario di funzionamento della scuola dell'infanzia è stabilito in 40 ore settimanali, dal

lunedì al venerdì organizzate come segue:

Ingresso: dalle ore 8.00 alle ore 9.00 Mensa : dalle ore 12.00 alle ore 13.00 Uscita: dalle ore 15.00 alle ore 16.10

La giornata scolastica è così articolata:

ORARIO ATTIVITA’8.00-9.00 Accoglienza 9.00-9.30 Attività calendario e presenze9.30-11.45 Attività didattiche11.45-12.00 Preparativi per il pranzo12.00-13.00 Pranzo 13.00-14.30 Giochi liberi14.30-15.45 Attività didattiche15.45-16.10 Preparativi per l’uscita

La Scuola dell’infanzia dell’Istituto è composta da tre sezioni con alunni di età eterogenea.

Ad ogni sezione sono assegnate due insegnanti con orario di servizio di 25 ore settimanali. In caso

di presenza di alunni portatori di handicap è prevista la presenza di un insegnante di sostegno.

L’orario di servizio delle docenti è articolato in modo tale da realizzare momenti di

contemporaneità al fine di favorire l’azione formativa. Per ogni sezione è prevista 1,30 h di

insegnamento settimanale di religione cattolica; per gli alunni esonerati sono predisposte attività

alternative dall’insegnante di classe.

21

3.2 SCUOLA PRIMARIA

Nella scuola primaria si gettano le basi per il raggiungimento graduale di quelle

competenze che permetteranno agli alunni di “imparare ad imparare“ lungo tutto l’arco della vita.

Nel quinquennio l’alunno matura il proprio:

SAPERE: padronanza delle abilità fondamentali dei linguaggi comunicativi e delle singole

discipline;

SAPER ESSERE: maturazione delle capacità di azione, di esplorazione, di progettazione,

per capire ed operare responsabilmente nel contesto della scuola, della famiglia e della

società;

SAPER FARE: interiorizzazione delle modalità di indagine essenziale alla comprensione

del mondo e dell'ambiente.

Le attività educative seguono il bambino nel suo sviluppo sia sul piano cognitivo-affettivo

che su quello relazionale, rispettando l’identità personale di ciascuno e favorendone la crescita

integrale anche come futuro cittadino.

Ogni alunno è guidato alla conoscenza di sé e dello spazio circostante attraverso diverse

attività (individuali e di gruppo), visite guidate e progetti utilizzando differenti metodologie (problem

solving, apprendimento cooperativo, didattica laboratoriale…).

RIPARTIZIONE DEI TEMPI DI INSEGNAMENTO DELLE DISCIPLINE

Nel biennio l’approccio pre-disciplinare comporta che si eviti una rigida separazione delle

discipline per favorire una più aperta trasversalità degli apprendimenti, mentre nel triennio emerge

in modo più preciso l'impianto disciplinare.

La programmazione dell'azione educativa e didattica può meglio qualificarsi se evita di

instaurare gerarchie tra le discipline con la determinazione di rigide separazioni tra esse. Ogni

disciplina è invece una struttura aperta che comunica con le altre: possibili raccordi trovano il loro

spazio a livello di programmazione educativo-didattica.

22

AGGREGAZIONE DELLE MATERIE PER AMBITI DISCIPLINARI

L’individuazione degli ambiti fa riferimento ai seguenti nuclei:

AMBITO ATTIVITÀ

AMBITO LINGUISTICO-ESPRESSIVO lingua italiana

educazione all'immagine

educazione al suono e alla musica AMBITO ANTROPOLOGICO storia

geografia

I.R.C. / alternativa AMBITO MATEMATICO- SCIENTIFICO matematica

scienze/tecnologia

educazione fisica lingua straniera

23

Materie Classe 1^ Classe 2^ Classi 3^4^5^

Min. Max. Min. Max. Min. Max.

Italiano 7 9 7 9 7 9

Matematica 5 9 5 9 5 9

Inglese 1 1 2 2 3 3

Storia 1 3 1 3 1 3

Geografia 1 3 1 3 1 3

Scienze 1 3 1 3 1 3

Arte/Immagine 1 2 1 2 1 2

Musica 1 2 1 2 1 2

Attività motoria 1 2 1 2 1 2

Religione/att. alternative

2 2 2 2 2 2

Tempo Scuola 40 Ore Settimanali (comprese 5 ore di mensa)

N.B. Si precisa che la scuola stabilisce il monte orario disciplinare in base ad esigenze

organizzative e che lo stesso, pertanto, è suscettibile di modifiche pur rispettando i parametri

minimi e massimi previsti per ogni disciplina. La legge prevede un numero di ore obbligatorio solo

per IRC e Lingua inglese.

ORGANIZZAZIONE

La Scuola primaria accoglie i bambini che compiono 6 anni di età entro il 31 dicembre

dell’anno scolastico di riferimento. Su richiesta delle famiglie possono essere iscritti alla scuola

primaria, le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 30 aprile dell’anno

successivo. (D.L. n. 59/2004).

L’Istituto Comprensivo propone 2 tempi scuola per la scuola primaria :

24

Materie Classe 1^ Classe 2^ Classi 3^4^5^

Min. Max. Min. Max. Min. Max.

Italiano 7 9 7 9 7 9

Matematica 5 9 5 9 5 9

Inglese 1 1 2 2 3 3

Storia 1 3 1 3 1 3

Geografia 1 3 1 3 1 3

Scienze 1 3 1 3 1 3

Arte/Immagine 1 2 1 2 1 2

Musica 1 2 1 2 1 2

Attività motoria 1 2 1 2 1 2

Religione/att. alternative

2 2 2 2 2 2

Tempo Scuola 28 Ore Settimanali (compresa 1 ora di mensa)

1. Tempo pieno: Salesiani (ex M.Rocca)

Attività dal lunedì al venerdì per tutte le classi: Lunedì/Venerdì: 8.15/16.15 Mensa: 12.45/14.00 (primo e secondo turno classi del plesso dei Salesiani). Intervallo: 10.30/11.00.

L’orario di servizio delle insegnanti (22 ore settimanali) è organizzato in modo tale da

realizzare momenti di compresenza dalle 11.45 alle 12.45 al fine di favorire l’azione formativa

anche con attività di recupero/potenziamento. Per ogni classe sono previste 2 h di insegnamento

settimanale di religione cattolica o di attività alternative effettuate dall’insegnante di classe.

In caso di presenza di alunni portatori di handicap è prevista la presenza di un insegnante

di sostegno. Nel tempo pieno le ore di compresenza con religione cattolica (2 ore/settimana) e,

qualora ci sia l’insegnante specialista, con lingua inglese (1 ora nelle classi prime, 2 ore nelle

seconde e 3 ore nelle terze, quarte e quinte), vengono utilizzate per la sostituzione dei colleghi

assenti o per lo svolgimento di attività progettuali.

2. Tempo prolungato: Via Vicenza

Attività dal lunedì al venerdì Lunedì : 8.15 – 16.15 Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì: 8.15 – 13.15 Intervallo: dalle 10.15 alle 10.30 Mensa : dalle 13.15 alle 14.15

L’orario di servizio delle insegnanti è di 22 ore settimanali. Per ogni classe sono previste 2h

di insegnamento settimanale di religione cattolica o di attività alternative effettuate dall’insegnante

di classe.

In caso di presenza di alunni portatori di handicap è prevista la presenza di un insegnante di

sostegno.

Per essere efficace la funzione educativa deve favorire anche il processo di socializzazione

degli alunni. Nella giornata scolastica assume carattere formativo sia il momento della mensa che

quello dell’intervallo.

La mensa favorisce l’educazione alimentare, la comunicazione e il piacere di stare insieme, la

progressiva autonomia dei bambini.

L’ intervallo favorisce l’acquisizione delle regole di convivenza democratica attraverso l’attività

ludica, lo sviluppo dell’immaginazione e della creatività, la conoscenza della realtà per adattarla

alle proprie esigenze.

25

Gli insegnanti stimolano e osservano il comportamento degli alunni nei confronti

dell’ambiente e dei compagni per individuare elementi di valutazione e per poter intervenire

adeguatamente.

4.2 SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Nella scuola secondaria di I grado si completa il percorso didattico del primo ciclo

d’istruzione con il raggiungimento di un adeguato livello delle competenze. L’apprendimento

avviene attraverso lo studio delle discipline che diventano una modalità di conoscenza,

interpretazione e rappresentazione del mondo per giungere “…ad un sapere meglio integrato e

padroneggiato…”

Le competenze raggiunte nelle singole discipline, insieme alle competenze di tipo

trasversale, favoriranno la crescita personale dell’alunno così da permettergli di partecipare in

modo attivo alla vita sociale secondo i valori della convivenza civile e del bene comune.

Gli obiettivi generali del processo formativo si caratterizzano per i seguenti tratti educativi:

Scuola dell'educazione integrale della persona: promuove processi formativi e si

adopera per creare, attraverso le conoscenze e le abilità, occasioni dirette a sviluppare

armonicamente la personalità degli allievi in tutte le direzioni.

Scuola che colloca nel mondo: aiuta lo studente ad acquisire un'immagine sempre più

chiara ed approfondita della realtà sociale per permettere alle generazioni di affrontare in

modo più consapevole e responsabile le scelte future.

Scuola orientativa: mira all'orientamento di ciascuno, favorisce l'iniziativa del soggetto per

il suo sviluppo fisico, psichico e intellettuale per permettergli di definire e di conquistare la

propria identità e di rivendicare un proprio ruolo nella realtà sociale, culturale e

professionale.

Scuola dell'identità: assolve il compito di accompagnare il preadolescente nella sua

maturazione globale fino alle soglie dell'adolescenza.

Scuola della motivazione e del significato: è impegnata a radicare conoscenze ed abilità

disciplinari ed interdisciplinari sulle effettive capacità di ciascuno.

Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi: legge i bisogni e i

disagi dei preadolescenti e interviene attraverso il coinvolgimento delle famiglie, di

personale competente e dei soggetti educativi extrascuola quali gli enti locali, le formazioni

sociali, la società civile presente sul territorio.

26

ORGANIZZAZIONE

Il tempo scuola della scuola secondaria di I grado è di 30 ore settimanali e di 33 ore per le

classi a indirizzo musicale. A partire dall’ anno scolastico 2015/2016 l’orario di ingresso e di uscita

ha subito alcune modifiche al fine di migliorare l’organizzazione dell’Istituto.

Scuola secondaria di I grado:Attività dal lunedì al venerdì

Lunedì/Venerdì: 8.00-14.00 1^ intervallo: 9.50/10.00 2^ intervallo: 11.50/12.00

Materie Classe 1^ Classe 2^ Classe 3^

Italiano 6 6 6

Matematica 4 4 4

Inglese 3 3 3

Francese 2 2 2

Storia/Geografia 4 4 4

Scienze 2 2 2

Arte e Immagine 2 2 2

Musica 2 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2

Tecnologia 2 2 2

Religione/att. alternative 1 1 1

ore settimanali totali 30 30 30

27

Classi a indirizzo musicale: Lunedì:8.00/16.00(pausa

pranzo : 12.50/13.10 ) Martedì, mercoledì o venerdì

(un’ora di lezione strumento )

Tempo Scuola Corso Normale 30 Ore Settimanali

Materie Classe 1^ Classe 2^ Classe 3^

Italiano 6 6 6

Matematica 4 4 4

Inglese 3 3 3

Francese 2 2 2

Storia/Geografia 4 4 4

Scienze 2 2 2

Arte e Immagine 2 2 2

Musica 2 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2

Tecnologia 2 2 2

Religione/att. alternative 1 1 1

Musica d’insieme 2 2 2

Strumento 1 1 1

ore settimanali totali 33 33 33

INDIRIZZO MUSICALE

Anche la musica contribuisce alla formazione dell’alunno perché ha un ruolo importante

nella sua crescita: essa contribuisce anche al benessere psicofisico dell’alunno, consentendogli di

esprimere le sue emozioni e dando risposte ai suoi bisogni e ai suoi desideri.

Per offrire l'opportunità di studiare gratuitamente uno strumento musicale l’Istituto ha deciso di

avviare due corsi a indirizzo musicale il corso A e il corso E a partire dall’anno scolastico

2015/2016.

Gli insegnamenti sono:

flauto,

percussioni,

pianoforte,

chitarra.

Al momento dell'iscrizione alla classe prima della scuola secondaria di I grado le famiglie

devono indicare un ordine di preferenza fra i quattro strumenti proposti.

28

Tempo Scuola Corso A Indirizzo Musicale33 Ore Settimanali

È prevista una prova iniziale orientativo-attitudinale davanti ad una Commissione costituita

dai docenti degli strumenti. Il corso a indirizzo musicale permette agli alunni di usufruire, per tutto il

triennio della scuola secondaria, di tre ore di lezione aggiuntive settimanali rispetto al normale

orario curricolare: un'ora è dedicata alla lezione di strumento, individuale o per piccoli gruppi, le

altre sono dedicate alla lezione di “musica d’insieme”, nella quale vengono approfonditi gli aspetti

della teoria musicale.

La scelta dell’indirizzo musicale è vincolante per i tre anni del corso di studi tanto che lo

studio dello strumento musicale diventa una disciplina curricolare e prevede la valutazione sulla

scheda. Inoltre è prevista una verifica delle competenze acquisite in sede di esame conclusivo del

primo ciclo di istruzione.

Gli alunni hanno anche l’opportunità di partecipare a saggi e manifestazioni varie sia in gruppo che

come solisti.

1.3 CURRICOLO VERTICALE per competenze e per obiettivi

Le Nuove Indicazioni per la Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione (2012)

forniscono i quadri programmatici che danno indicazioni alle scuole per “formare saldamente ogni

persona sul piano cognitivo e culturale affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la

mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri”. Nel testo sono esplicitati:

i traguardi per lo sviluppo delle competenze, cioè le piste culturali e didattiche da per-

correre che aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale del bambino; gli obiettivi di apprendimento che individuano conoscenze e abilità ritenute indispensabili

al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze.

Si pone l’esigenza di costruire un processo unitario, graduale e coerente, continuo e

progressivo, verticale ed orizzontale, in riferimento alle competenze da acquisire e ai traguardi in

termini di risultati attesi, secondo un’ azione metodologica e didattica valida ed efficace. La priorità

è quella di progettare un percorso rispondente alle diverse esigenze formative individuali per

garantire a tutti gli alunni indistintamente pari opportunità anche attraverso una metodologia che

privilegia una didattica:

29

3. L’area dell’offerta formativa e del curricolo verticale

laboratoriale esperienziale comunicativa partecipativa ludico–espressiva esplorativa (di ricerca) collaborativa (di gruppo) interdisciplinare.

In questo contesto anche la valutazione assume una preminente funzione formativa

perché accompagna e segue i percorsi curricolari e i processi di apprendimento oltre a stimolare al

miglioramento continuo.

Al termine del primo ciclo d’istruzione, gli alunni dovranno essere in possesso di un bagaglio di

competenze idonee a consentire a tutti l’inserimento attivo e consapevole nella società attuale,

caratterizzata dall’esigenza di un apprendimento permanente.

Le competenze si riconducono alle otto competenze chiave delle Raccomandazioni del

Parlamento Europeo (2006) per l’apprendimento permanente e vengono definite come “una

combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto” che sono le stesse

necessarie “per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e

l’occupazione”.

30

In sostanza il curricolo verticale organizza e descrive l’intero percorso formativo dello

studente dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di I grado, nel quale si intrecciano e si

fondono i processi cognitivi e quelli relazionali. L’insegnamento della religione cattolica,

disciplinato dagli accordi concordati in vigore, si integra con le altre discipline, contribuendo alla

formazione globale degli studenti, favorendo il reciproco rispetto, la partecipazione e la

collaborazione. I genitori, all’atto dell’iscrizione, possono scegliere se avvalersi o meno

dell’insegnamento della religione cattolica e tale scelta ha effetto per l’intero anno scolastico. Per

gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento dell’ I.R.C la scuola offre la possibilità di seguire

attività alternative così come previsto dalla norma vigente. Qualora l’ora di religione risulti all’inizio

o al termine dell’orario, la famiglia ha la facoltà di chiedere l’ingresso posticipato o l’uscita

anticipata del proprio figlio/a nella scuola secondaria di I grado.

Da questo anno il nostro istituto ha adottato un curricolo verticale d’Istituto per obiettivi

(programmazione disciplinare annuale), organizzato secondo i traguardi per lo sviluppo delle

competenze e gli obiettivi d’apprendimento (per ognuno dei quali si prevede una serie di contenuti

per l’acquisizione delle abilità), per ciascuna classe della scuola primaria e secondaria di 1^ grado.

Esso costituirà il mezzo attraverso il quale giungere alle competenze. Ogni docente imposterà il

proprio intervento educativo in conformità al curricolo verticale approvato dal Collegio Docenti, ma

non perderà la propria libertà di insegnamento attraverso la quale assicurare il diritto

all’apprendimento, alla continuità dell’azione educativa e alla diversità di ogni studente.

Il curricolo verticale, pertanto, permetterà una positiva e proficua comunicazione tra i diversi ordini

di scuola e assicurerà un percorso graduale di crescita nel rispetto delle potenzialità di ciascun

alunno.

L’alunno, al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio

personale, le esperienze educative vissute:

sarà in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni tipiche della propria età.

avrà consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizzerà gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri.

Orienterà le proprie scelte in modo consapevole, rispetterà le regole condivise, collaborerà con gli altri, si impegnerà a portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad al -tri.

Dimostrerà una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enun-ciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro lin-guistico appropriato alle diverse situazioni.

Nell’incontro con persone di diversa nazionalità sarà in grado di esprimersi a livello elemen-tare in lingua straniera e di affrontare una comunicazione essenziale.

Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentiranno di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità di analisi quantitative fatte da altri.

Si orienterà nello spazio e nel tempo, dando espressione a curiosità e ricerca di senso; os-serverà, interpreterà ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

31

Userà con consapevolezza le tecnologie della comunicazione, per ricercare ed analizzare dati e informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di ap-profondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.

Possiederà un patrimonio di conoscenze e nozioni di base e sarà allo stesso tempo capace di impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.

Avrà cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimilerà il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile.

Si impegnerà in campi espressivi, artistici e sportivi secondo le proprie potenzialità.

Un curricolo verticale per obiettivi come punto di partenza per definire un curricolo

verticale per competenze, che sarà parte integrante del documento Curricolo e valutazione

allegato al PTOF. Esso presenterà nel dettaglio le competenze per ogni nucleo fondante a partire

dai campi di esperienza della scuola dell’infanzia, fino alle discipline della scuola secondaria,

passando per quelle della primaria, secondo uno schema utile a cogliere la gradualità e la

consequenzialità degli esiti formativi.

“Cittadinanza e Costituzione”, che non è stata considerata dal legislatore come una

disciplina vera e propria, costituisce il principio del curricolo verticale dell’Istituto in quanto

rappresenta la piattaforma sulla quale costruire i progetti e i piani di intervento delle

programmazioni di ambito disciplinare e interdisciplinare. Pur essendo attinente all’asse geo-

storico relativamente a contenuti e conoscenze, essa attraversa tutte le aree di apprendimento per

quanto riguarda il senso di legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità da favorire lungo

l’intero percorso formativo.

N.B. Per maggiori dettagli si rimanda all’allegato del PTOF “Curricolo e valutazione”.

Le attività progettuali, che caratterizzano l’offerta formativa dell’Istituto nascono da

un’attenta lettura del tessuto socio-culturale di riferimento ed offrono interventi mirati a rispondere

ai bisogni educativi della nostra utenza. Ogni attività progettuale, al termine dell’anno scolastico di

riferimento, viene valutata relativamente ai risultati attesi in base ai seguenti indicatori

oggettivamente misurabili:

1. Partecipazione.

2. Autonomia organizzativa e operativa.

3. Capacità di critica e autocritica.

4. Capacità di comprensione dei problemi.

32

4. L’area della progettazione (Progetti, continuità-orientamento)

5. Capacità di collaborazione con il gruppo.

I progetti :

creano un legame di continuità che facilita il passaggio tra i diversi ordini di scuola : infanzia,

primaria e secondaria di I grado;

rappresentano un positivo collegamento tra Scuola e Territorio;

permettono agli alunni di sperimentare che i saperi disciplinari possono essere utilizzati in

contesti diversi;

accrescono la motivazione allo studio;

favoriscono la crescita individuale offrendo occasioni per progettare, sperimentare, prendere

decisioni, fare scelte in ambiti diversi, lavorare e confrontarsi con gli altri, riflettere su di sé e sui

problemi del mondo esterno.

La progettazione dei percorsi educativi si articola in Unità didattiche e comprende diverse

attività definite e ben strutturate, ma aperte a flessibilità, integrazioni e modifiche con una struttura

organizzativa comune a tutto l’Istituto.

Al fine di favorire il successo scolastico degli alunni, l'offerta didattica del nostro Istituto si articola

in attività curricolari ed extracurricolari. Le attività di recupero a favore degli alunni in difficoltà, si

svolgono prevalentemente in orario curricolare dagli insegnanti del Consiglio di classe.

La nostra scuola ha previsto tra gli obeittivi del proprio Piano di miglioramento la valorizzazione

delle eccellenze per cui oltre alla certificazione internazionale Trinity per la lingua inglese,

diverse proposte progettuali saranno rivolte agli alunni più meritevoli nei diversi ordini di scuola.

1.4 PROGETTI CURRICOLARI

PROGETTO SCUOLA

DELL’INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SEC. DI 1^

GRADOLABORATORI

DIDATTICI

(Linguaggi

espressivi- Musica

e teatro)

Progetto linguisticoLiceo “A.Gramsci”

Dal lievito al pane

Le forme del pensiero creativo

Festeggiamo insieme

Lettura emozionale

delle opere d’arte

AMBIENTE E

TERRITORIO

Terra di mezzo Proviamo a metter

su un coro Beni culturali e

artistici del

33

territorio

EDUCAZIONE

ALLA

CONVIVENZA E

ALLA

CITTADINANZA

ATTIVA

Educazione alla

salute “Cancro io

ti boccio”

La salute vien

mangiando

Educazione alla salute

“Cancro io ti boccio”.

Protezione civile

Ascolto creativo

Atto di culto pasquale

Il mio nuovo compagno di scuola

( adozione a distanza)

Educazione stradale

Educazione alla salute “ Cancro io ti boccio”

Il giorno della memoria

Atto di culto pasquale

PROGETTO

RECUPERO

Siamo tutti competenti

NOI E LO SPORT Atletica Civitas

Basket Santa Croce

Baseball

Danza

Progetto di

potenziamento

motorio

ORIENTAMENTO Crescere insieme

2.4 PROGETTI EXTRA-CURRICOLARI

PROGETTO SCUOLA

DELL’INFANZI

A

SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA

DI 1^ GRADO

LABORATORI

DIDATTICI

(Linguaggi

espressivi- Musica

e teatro)

v I promessi sposi

( laboratorio

musicale)

v La redazione di “IC

Olbia notizie”POTENZIAMENTO

LINGUISTICO

Certificazione Trinity

Kangourou 2017 di

lingua inglese AMBIENTE E

TERRITORIO

Vivere il bene culturale

( Conoscenza ed esperienza del bene

culturale nel territorio ).

34

L’ elenco dettagliato dell’attività progettuale prevista per l ‘anno scolastico 2016/2017 si trova

anche sul sito web dell’Istituto.

3.4 VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE

Il “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche”, ema-

nato con il D.P.R. 275/1999, ha configurato la completa autonomia delle scuole anche per quanto

riguarda le visite guidate e i viaggi d’istruzione. Sono esperienze di apprendimento e occasioni di

crescita degli alunni e richiedono, pertanto, una progettazione articolata e coerente con l’attività di-

dattica e formativa dell’ Istituto. Si individuano le seguenti tipologie:

Uscite didattiche: Vengono così definite le visite effettuate in orario scolastico per la cono-

scenza del territorio circostante, nelle sue valenze culturali, ambientali, produttive o altro,

con spostamento a piedi o con l’utilizzo di mezzi di trasporto noleggiati o scuolabus

dell’azienda comunale.

Visite guidate : Si effettuano nell’arco di una sola giornata, oltre l’orario scolastico e fanno

riferimento all’approfondimento della conoscenza di musei, gallerie, monumenti, località di

interesse storico ed artistico, parchi naturali con l’utilizzo di mezzi di trasporto noleggiati.

Viaggi di istruzione : Si effettuano in più giorni in località italiane o estere e sono finalizzati

a una migliore conoscenza del territorio negli aspetti paesaggistici, storico-monumentali,

culturali, folcloristici. Prevedono l’utilizzo di mezzi di trasporto noleggiati o altri vettori.

Per quanto riguarda i criteri e le norme relative alle visite guidate e i viaggi d’istruzione si ri-

manda al Regolamento d’Istituto .

Qui di seguito le proposte relative all’a.s. 2016/2017

4.4 VISITE GUIDATE SCUOLA DELL’INFANZIA SALESIANI (EX M. ROCCA)

SEZIONE N° ALUNNI DATA META/ITINERARIO ORARIO MEZZO DI TRASPORTO

A-B-C 60 09/05/2017 FATTORIA DIDATTICA “Lu Branu”- Arzachena

9 – 16.00 PULLMAN

35

4.4 USCITE DIDATTICHE SCUOLA DELL’INFANZIA SALESIANI (EX M. ROCCA)

SEZIONE N° ALUNNI DATA META/ITINERARIO ORARIO MEZZO DI TRASPORTO

A 20 08/03/2017 Biblioteca Simpliciana 9,30-11.30 Scuolabus

B 20 09/03/2017 Biblioteca simpliciana 9,30-11.30 Scuolabus

A 20 05/04/2017 Forno del Pane- Olbia 9,30-11.30 Scuolabus

B 20 05/04/2017 Forno del Pane- Olbia 9,30-11.30 Scuolabus

5.4 USCITE DIDATTICHE SCUOLA PRIMARIA SALESIANI (EX

M.ROCCA)

CLASSI SEZIONE N° ALUNNI

DATA META/ITINERARIO ORARIO MEZZO DI TRASPORTO

I A – B 47 10/03/2017 Libreria “Per filo e per segno” Olbia

9,00-12,00 Scuolabus

I A – B 42 07/04/2017 Scuola di danza “Life center” Olbia

9,00-12,00 Scuolabus

II A/B 44 08/03/2017 Panificio Muzzetto Olbia

9,00-12,00 Scuolabus

II A/B 44 06/04/2017 Flor Gallura Olbia 9.00-12.00 Scuolabus

III A – B 44 27/03/2017 Caseificio Berchiddeddu

8.30- 12.30 Scuolabus

III A – B 44 24/04/2017 Apiario Berchiddeddu 8.30– 12,30 Scuolabus

IV A 22 12/05/2017 Cabu Abbas 9,00 – 12.00 Scuolabus

IV A 22 19/05/2017 Stabulario Olbia 9,00 – 11.00 Scuolabus

IV A 22 19/05/2017 Stabulario Olbia 9.00-11.00 Scuolabus

IV B 23 19/05/2017 Stabulario Olbia 9.00-11.00 Scuolabus

V A/B 45 21/03/2017 Carabinieri Eliporto 8.45-12.00 Scuolabus

V A/B 45 05/04/2017 Vigili del fuoco Olbia 8.45-12.00 Scuolabus

36

6.4 VISITE GUIDATE SCUOLA PRIMARIA SALESIANI (EX M.ROCCA)

CLASSI SEZIONE N° ALUNNI

DATA META/ITINERARIO ORARIO MEZZO DI TRASPORTO

I A - B 42 12/05/2017 Fattoria didattica “Istentales” Nuoro

7.30-19.00 Bus di linea

II A - B 41 11/05/2017 Azienda agricola “Sa Mendula” Cugnana

8.30-18.00 Bus di Linea

III A - B 44 26/05/2017 Parco Sardegna in miniatura Barumini

6.45-19.00 Bus di Linea

IV B 23 21/04/2017 Museo Labenur Arzachena 8,30-12.30 Bus di Linea

IV B 23 30/05/2017 Nuoro 8.30-17.00 Bus di Linea

V A/B 40 19/05/2017 La Maddalena- Caprera 8.00-18.30 Bus di Linea

7.4 USCITE DIDATTICHE SCUOLA PRIMARIA VIA VICENZA

CLASSI SEZIONE N° ALUNNI

DATA META/ITINERARIO ORARIO MEZZO DI TRASPORTO

I A /B 40 08/05/2017 Fattoria didattica Loc. Su Trambuccone- Olbia

9,00 – 12,00 Scuolabus

II A -B- C 74 14/02/2017 Biblioteca Simpliciana 9,00 – 12,00 Scuolabus

II A -B- C 74 05/06/2017 Loc Murta Maria – Olbia 9,00 – 12,00 Scuolabus

III A – B 49 13/03/2017 Caseificio Columbu Olbia 9,00 – 11.00 Scuolabus

III A - B 49 18/05/2017 Mieleria Maludrottu Mamusi - Olbia

9,00 – 12,00 Scuolabus

IV A - B 42 10/05/2017 Stabulario Olbia 9,00 – 12,00 Scuolabus

IV A - B 42 24/05/2017 Cabu Abbas Olbia 9,00 – 12,00 Scuolabus

V A – B 49 18/04/2017 Stazione Carabinieri Poltu Quadu

9,00- 12,30 Scuolabus

37

8.4 VISITE GUIDATE SCUOLA PRIMARIA VIA VICENZA

CLASSI SEZIONE N° ALUNNI DATA META/ITINERARIO ORARIO MEZZO DI TRASPORTO

II A – B - C 74 19/05/2017 Dorgali- Cala Gonone 8,30 -18,00 Bus di Linea

III A – B 49 29/05/2017 Sardegna in miniatura Barumini

7.30-20.00 Bus di Linea

V A – B 49 26/05/2017 Sardegna in miniatura Barumini

6,30 -21.00 Bus di Linea

9.4 USCITE DIDATTICHE SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO

CLASSI DESTINAZIONE TITOLO DATA DURATAN°

ALUNNIMEZZO DI

TRASPORTO

III A-B

C-D-ECine teatro

Olbia

Il giuoco delle parti e La patente(Pirandello)

10/02/2017 10.30-12.45

70 scuolabus

III A-B

C-D-E

Cine teatro Olbia

Social network(spettacolo in lingua

inglese)

06/03/2017 10.30-13.00

70 scuolabus

9.4 VIAGGI D’ISTRUZIONE SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO

CLASSI ITINERARIO PERIODO N.ALUNNI MEZZO TRASP.

PRANZO

I A/B/C/D/E Oristano - Cabras 26 o 27 Aprile 2017

69 Pullman Ristorante

II A/B/C/D/E Cagliari - Nora 20/21/04/2017( 2 giorni)

65 Pullman Ristorante + pernottamento

III A/B/C/D/E Amsterdam oBerlino oNapoli

4 gg in data da definire marzo/aprile 2017

Da definire in base alle adesioni

Aereo + pullman

Ristorante + pernottamento

38

10.4 CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO

L’attività di continuità e orientamento è regolata secondo i seguenti riferimenti normativi :

D. M. applicativo dell’art. 2 della L148/90 e alla C.M. n. 339 del 16/11/92

Direttiva 6 agosto 1997, n. 487 (inserimentoto dell’orientamento nei programmi scolastici a partire

dalla scuola materna)

D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275

D. L. 15 aprile 2005 n. 76 in attuazione degli articoli 1, 2 e7 della Legge 53 del 2003

Progetto di Risoluzione U.E. approvata nella seduta del18 maggio 2004:

Legge 27 dicembre 2006 n. 296 - Legge finanziaria 2007 (Obbligo di istruzione)

Istruzione e Formazione Professionale:

Accordo Stato Regioni del 27/07/2011 - (22 nuove figure professionali)

D.P.R. del 15 marzo 2010 n. 87-88-89 (Riordino Licei, Istituti Tecnici e Istituti Professionali: Scuola

Secondaria di Secondo grado)

L’itinerario scolastico degli alunni del nostro Istituto va dai tre ai quattordici anni di età,

abbracciando tre ordini di scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria di primo grado) ciascuno

caratterizzato da una propria identità educativa e professionale.

Le attività di continuità, che in tutti e tre gli ordini hanno carattere formativo, sono ben strut-

turate e accompagnano il passaggio dell’alunno da un ordine scolastico a un altro con il suo per-

corso educativo sono documentati in maniera puntuale.

All’inizio dell’ anno scolastico si svolgono incontri tra i docenti dei diversi ordini (infanzia/

primaria, primaria /secondaria) per scambi di informazioni e indicazioni relative agli alunni e al cur-

ricolo.

Nel nostro Istituto operano due Commissioni per la Formazione delle classi della Primaria e

della Secondaria: entrambe tengono conto delle informazioni dei docenti del ciclo precedente che

si incrociano con i risultati degli studenti nel passaggio da un ordine di scuola all'altro.

Nella scuola del primo ciclo, la progettazione didattica, oltre a valorizzare le esperienze con

approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare gli alunni lungo percorsi di conoscenza

progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi,

considerando adeguatamente le specificità personali.

Tutte le attività intraprese tengono conto dei seguenti criteri:

- Seguire percorsi metodologico-didattici integrati e condivisi dai diversi ordini di scuola.

- Favorire e salvaguardare l'identità personale dell'allievo in ciascun contesto scolastico.

- Progettare e realizzare percorsi che si sviluppino in verticale tra i vari ordini di scuola.

- Promuovere la continuità del processo educativo in quanto i vari ordini di scuola, pur nella

diversità, sono strettamente connessi l’uno l’altro, per assicurare agli alunni il positivo conse-

39

guimento delle finalità dell’istruzione obbligatoria.

- Sensibilizzare gli insegnanti a lavorare insieme su obiettivi comuni.

- Coinvolgere le famiglie anche attraverso iniziative che le aiutino ad accompagnare i propri

figli in tutto il percorso scolastico.

- Attivare procedure e strumenti condivisi dai tre ordini finalizzati a realizzare la continuità edu-

cativa e didattica ed i processi di orientamento.

Si svolgono diverse iniziative quali progetti in continuità tra le classi ponte, incontri con le

famiglie e open day per far conoscere il PTOF, il personale e le strutture della scuola.

Per rendere graduale e sereno l’inserimento degli alunni della scuola dell’infanzia nel

nuovo ambiente di apprendimento, in genere le docenti organizzano attività progettuali e

laboratoriali di diverso genere (rappresentazioni teatrali, piccoli spettacoli musicali, laboratori

grafo.pittorici, ecc) che coinvolgono sia il gruppo degli alunni dell’ultimo anno della scuola

dell’infanzia che le classi quinte della scuola primaria. Le docenti e gli alunni che formeranno le

future prime avranno così modo di iniziare a impostare una positiva relazione reciproca, grazie

anche alla collaborazione delle insegnati della scuola dell’infanzia. Perché i piccoli possano

prendere confidenza con la scuola primaria e la sua organizzazione, oltre alle attività con le classi

quinte, le docenti ne organizzano delle altre analoghe con gli alunni delle classi prime, più vicini

anagraficamente.

Gli alunni delle quinte classi della scuola primaria conoscono gli spazi, l’organizzazione e i

docenti della scuola secondaria di I grado attraverso varie attività progettate in continuità. Durante

l’open day genitori e alunni vengono accolti dal Dirigente e dai suoi collaboratori presso

l’Auditorium dell’Istituto e hanno contemporaneamente la possibilità di visitare gli spazi della scuola

e seguire le lezioni e i laboratori. Alla fine dell’anno scolastico le docenti di musica, a conclusione

del progetto Ptof, organizzano uno spettacolo musicale a tema, in cui anche gli alunni delle quinte

classi hanno la possibilità partecipare con canti e balli. Le prove per la realizzazione dello

spettacolo si svolgono in orario extrascolastico, secondo modalità concordate, nei mesi che

precedono la fine dell’anno scolastico e sono aperte a tutti gli alunni che vogliano partecipare.

L’ Istituto, inoltre, realizza azioni di orientamento per gli alunni della scuola secondaria di I

grado finalizzate a far emergere le inclinazioni individuali che coinvolgono tutte le classi della

scuola Secondaria, organizzando anche incontri tra docenti e alunni delle Scuole Superiori e visite

presso i vari istituti superiori, per poter conoscere le singole offerte formative.

In assenza dell’attivazione di un orientamento alle realtà produttive e professionali del terri-

torio (curato maggiormente dagli istituti superiori), l’Istituto Comprensivo promuove lo studio delle

lingue anche per acquisire certificazioni internazionali, in considerazione della vocazione turistica

del territorio.

40

1.5 PROGETTO INCLUSIONE

Ciascun alunno possiede propria identità, cultura, bagaglio di esperienze affettive, emotive

e cognitive. A tutti deve essere garantito il pieno sviluppo delle proprie potenzialità, nel pieno

rispetto delle diversità individuali, che devono essere valorizzate. La scuola, dunque, è chiamata a

rispondere in modo puntuale e non approssimativo ai bisogni peculiari di quegli alunni la cui

specificità richiede attenzioni particolari. Il piano di inclusione coinvolge l'intero personale della

scuola riguardo alla sfera relazionale e l’intero gruppo classe in cui è inserito l'alunno in situazione

di difficoltà per le attività specificamente didattiche.

Con la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con

Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“, si rivolge l'atten-

zione sui "bisogni" degli alunni per favorire l’attivazione di una didattica veramente inclusiva. Si

considera con “bisogni educativi speciali” ogni alunno che presenti qualsiasi difficoltà evolutiva di

funzionamento, permanente o transitoria, dovuta all'interazione di vari fattori di salute e ambiente

che necessita di educazione speciale individualizzata.

Per praticità organizzativa e operativa, gli alunni con BES sono stati raggruppati in tre sotto-

gruppi:

A. quello della Diversa Abilità (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3 e DPCM 185/2006).

B. quello dei Disturbi Evolutivi Specifici (DSA certificati/in corso di certificazione secondo la

L.170/10; ADHD/DOP non certificati secondo il DPCM 185/2006; Funzionamento

Intellettivo Limite non certificato secondo il DPCM 185/2006).

C. Quello dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.

Per effetto della C.M 8/13 i consigli di sezione/classe provvedono alla personalizzazione

della didattica prevedendo un Piano Educativo Individualizzato (P.E.I) per gli alunni diversamente

abili e un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P) per gli alunni con disturbi evolutivi specifici e per

quelli che presentano uno svantaggio, come assunzione formale di impegni e responsabilità da

parte della scuola e, se possibile, anche della famiglia. Il P.E.I è curato dall’insegnante di sostegno

mentre il P.D.P dai docenti di sezione/classe ed entrambi vengono valutati, aggiornati e/o

modificati e concordati con le famiglie.

In ogni Piano vengono individuati:

• gli obiettivi specifici d’apprendimento,

• le strategie e le attività educativo/didattiche,

41

5. L’area dell’integrazione, inclusione

• le iniziative formative integrate tra istituzioni scolastiche e realtà socio/assistenziali o

educative territoriali,

• le modalità di verifica e valutazione.

Per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a:

rispondere ai bisogni di individuali;

monitorare la crescita della persona ed il successo delle azioni;

monitorare l'intero percorso;

favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità.

Nell’ Istituto oltre al GLH (Gruppo di Lavoro per l’integrazione scolastica) e GLHI

(Gruppo di lavoro e di studio d’Istituto) previsti dall’art.15 della Legge n.104 del 1992 è

presente anche il GLI (Gruppo di lavoro per l’inclusione), composto da insegnanti, operatori dei

servizi e familiari, con il compito di collaborare nell’organizzazione delle attività relative

all’integrazione degli alunni e definire i criteri di gestione delle risorse umane e materiali, e quelli di

accoglienza dell’alunno nelle fasi di passaggio, per favorire un suo efficace inserimento nel gruppo

classe.

Così come previsto dalla normativa il GLI dell’ Istituto elabora ogni anno il PAI (Piano

annuale per l’inclusione) riferito a tutti gli alunni BES che viene discusso e approvato dal Collegio

docenti. Il PAI è parte integrante del PTOF.

ORGANISMI

SCOLASTICI

COMPITI

GLI Rilevazioni BES presenti nella scuola; rilevazione, monitoraggio e valutazione del

livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle proposte formulate

dalla Commissione BES; elaborazione di una proposta di PAI (Piano Annuale per

l’Inclusività) riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno

scolastico (entro il mese di giugno) con supporto/apporto delle Figure Strumentali.

Consigli di classe Individuazione casi in cui sia necessaria e opportuna l’adozione di una

personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e

dispensative; rilevazione alunni BES di natura socio-economica e/o linguistico-

culturale; attenta stesura delle relazioni che individuano i BES non in possesso di

certificazione; definizione di interventi didattico-educativi; previsione di strategie e

metodologie utili per la realizzazione della partecipazione degli studenti con BES al

contesto di apprendimento; definizione dei bisogni dello studente; condivisione dei

progetti personalizzati; individuazione e proposizione di risorse umane strumentali e

ambientali per favorire i processi inclusivi; stesura e applicazione Piano di Lavoro

(PEI e PDP); collaborazione scuola-famiglia-territorio; condivisione con insegnante

di sostegno e funzione strumentale.

42

Collegio Docenti Su proposta del GLI delibera del PAI; inserimento nel PTOF di un programma

per l’inclusione; criteri per l'utilizzo funzionale delle risorse professionali

presenti; impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o prevenzione

concordate anche a livello territoriale

Funzione

Strumentale

“Inclusione”

collaborazione attiva alla stesura della bozza del Piano Annuale dell’Inclusione.

Referente GLI coordina e presiede il gruppo per l’inclusione che è stato individuato nella figura

della collaboratrice con funzioni vicarie dell'Istituto.

ORGANISMI SCOLASTICI E RELATIVI COMPITI PER L’INCLUSIONE

Diverse figure professionali collaborano all’interno dell’Istituto per favorire un’ azione didattica

inclusiva efficace attraverso metodologie funzionali (attività individualizzate, laboratoriali, per

piccoli gruppi):

docenti di sostegno;

docenti di sezione/classe;

assistenti educatori che promuovono interventi educativi in favore dell’alunno con disabilità,

per favorire l’autonomia in classe o in altre sedi dell’istituto, unitamente al docente in

servizio in contemporanea;

docenti dell’organico potenziato per i progetti di recupero predisposti dai vari consigli di

Intersezione, Interclasse e Classe.

2.5 STRATEGIE PER L’INTEGRAZIONE

Per l’inserimento e la successiva integrazione degli alunni in situazione di difficoltà, seguiamo un

preciso iter articolato in più fasi:

a) attenta analisi della documentazione disponibile, con particolare riferimento alla diagnosi

funzionale;

b) predisposizione di un adeguato e opportuno piano di accoglienza;

c) osservazione sistematica dei comportamenti per individuare potenzialità e interessi;

d) ricerca, per quanto possibile, di spazi adatti alle necessità dell’alunno;

e) programmazione di un percorso didattico operativo basato su contenuti e richieste a

difficoltà crescente, finalizzato a valorizzare ed evidenziare le competenze per indurre

gratificazione e sollecitare motivazione all’apprendimento.

43

Le attività didattiche potranno anche essere impostate, se necessario, in modo flessibile, sia

per quanto concerne i tempi che l’organizzazione e potranno prevedere:

coinvolgimento di altre classi;

più ore settimanali in discipline per le quali le potenzialità dell’alunno vengono

maggiormente valorizzate;

adozione di metodologie e strategie didattiche specifiche che meglio si adattino alle

tipologie di disabilità dell’alunno e che prevedano il coinvolgimento di tutta la classe o di

gruppi più o meno ristretti;

coinvolgimento responsabile e programmato delle altre istituzioni coinvolte nel progetto

educativo e didattico dell’alunno.

3.5 ORGANIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI

Le attività sono elaborate in base alle possibilità dell’alunno, rispettando i livelli di

apprendimento e maturazione e il suo equilibrio psicofisico. Tutte sono mirate a favorire il sostegno

delle conoscenze ed agevolare il potenziamento della partecipazione, della collaborazione e della

socializzazione.

Strumenti e metodi

Le linee guida per la realizzazione del percorso formativo tendono essenzialmente a forme

personalizzate di apprendimento, riferite alle caratteristiche cognitive, sociali, affettivo-relazionali

ed emotive dell’alunno, ai suoi bisogni formativi e alle sue capacità potenziali.

L’alunno viene stimolato, attraverso rinforzi positivi, all’esposizione orale di avvenimenti

inerenti alle attività didattiche realizzate o alle esperienze di vita quotidiana, con riferimenti spaziali

e temporali.

Si fa ricorso agli strumenti multimediali a disposizione della scuola e si costruiscono situazioni ed

esperienze reali attraverso le quali l’alunno può conquistare competenze ed abilità con modalità

ludiche.

L’Istituto predispone, insieme al Consiglio di classe, l’uso degli strumenti compensativi e

dispensativi, valutando le prestazioni scolastiche dell’alunno secondo la normativa di riferimento

D.P.R. n°122 “Regolamento sulla valutazione” e attiva le procedure previste per l’Esame di Stato.

Gli strumenti dispensativi :

• dispensa dalla lettura ad alta voce;

• dispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura;

44

• dispensa dall’uso del vocabolario;

• dispensa dallo studio mnemonico delle tabelline;

• dispensa dallo studio della lingua straniera in forma scritta;

• programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa;

• riduzione della lunghezza della prova;

• divisione della prova in assegnazioni di breve durata;

• organizzazione di interrogazioni programmate;

• valutazione delle prove (scritte e orali) con modalità che tengano conto del contenuto e non

della forma.

Gli strumenti compensativi :

• uso della calcolatrice;

• uso di tabelle con formule e misure, schemi di tempi verbali; tavola pitagorica…

• uso del computer;

• uso di software (videoscrittura con correttore ortografico, sintesi vocale, scanner, dizionari

digitali, traduttore automatico, libro parlato);

• uso dell’audioregistratore;

• uso di copie di supporto digitale dei testi in adozione.

I docenti, inoltre, sono attenti a rispettare i tempi standard (tempi maggiori per

l’espletamento delle prove o meglio tempi ottimizzati, con meno esercizi per ogni tipologia). Può

essere importante concordare con lo studente e la famiglia le modalità di svolgimento dei compiti a

casa e intervenire relativamente alla quantità di compiti e non alla qualità degli stessi.

Verifiche

Quotidianamente sono effettuate verifiche tramite l’osservazione diretta, oggettiva e

sistematica e la valutazione degli esercizi al termine di ogni lavoro. Tali verifiche in itinere

consentiranno di fare il punto sulla situazione reale dell’alunno e di intervenire adeguatamente

modificando, ove sia necessario, la programmazione iniziale.

Nella valutazione finale si terrà conto dei prerequisiti di partenza, delle capacità e

potenzialità personali, dei progressi realizzati, delle competenze e delle abilità acquisite ed infine

della valutazione sul piano umano e sociale.

Per quanto riguarda la modalità di verifica e di valutazione degli apprendimenti i docenti tengono

conto dei risultati raggiunti in relazione al punto di partenza e verificano quanto gli obiettivi siano

riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti. Relativamente ai percorsi personalizzati i

Consigli di Classe/team dei docenti stabiliscono i livelli minimi di competenza che consentano di

valutare la contiguità con il percorso comune e la possibilità del passaggio alla classe successiva.

Per non disattendere gli obiettivi dell’apprendimento e dell’inclusione, è indispensabile che la

45

programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, i quali, insieme

all’insegnante di sostegno, definiscono gli obiettivi.

Ruolo delle famiglie e della comunità

Le famiglie sono coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi

inclusivi anche attraverso:

• la condivisione delle scelte effettuate,

• l'organizzazione di incontri calendarizzati per monitorare i processi e individuare azioni di

miglioramento,

• il coinvolgimento nella redazione dei Piani educativi/didattici personalizzati.

La famiglia è corresponsabile al percorso da attuare all’interno dell’ Istituto, perciò viene

coinvolta attivamente nelle pratiche inerenti all’inclusività.

Le comunicazioni sono e saranno puntuali, in modo particolare riguardo alla lettura

condivisa delle difficoltà e alla progettazione educativo/didattica del Consiglio di Classe dei docenti

per favorire il successo formativo dello studente.

In accordo con le famiglie vengono individuate modalità e strategie specifiche, adeguate

alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel

rispetto degli obiettivi formativi previsti nei piani di studio.

Continuità tra diversi ordini di scuola

Valutate le disabilità e i bisogni educativi speciali presenti, la Commissione Formazione Classi

provvederà all’inserimento degli alunni i situazione di disabilità/svantaggio nella classe più adatta

in termini di gruppo/classe/alunni.

Notevole importanza è data all'accoglienza: vengono realizzati progetti di continuità per favorire

l’inserimento nella nuova scuola.

4.5 ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

Il diritto all’educazione e all’istruzione delle persone con disabilità è disciplinato dalla Legge

104/’92.

L’azione educativa e didattica ad essi rivolta osserva le finalità e gli obiettivi programmati per un’

inclusione efficace all’interno dell’Istituto. L’iter organizzativo e quello programmatorio, invece,

prevedono particolari adempimenti che è opportuno spiegare.

Iter organizzativo della scuola

46

1. I genitori degli alunni (o chi ne esercita la potestà parentale) devono come prima cosa

acquisire una documentazione clinica (Diagnosi Funzionale) e fornirla alla segreteria della

scuola al momento dell’iscrizione. Qualora non ne fossero ancora in possesso, devono

segnalare di essere in attesa di convocazione alla visita.

2. La scuola trasmette i documenti di cui sopra, relativi alle nuove certificazioni, all’Ufficio

Scolastico Provinciale per l’assegnazione dei docenti di sostegno. L’eventuale richiesta di

assistenza educativa viene invece trasmessa direttamente dalla Scuola agli Enti Locali di

competenza.

3. Con l’inizio dell’anno scolastico, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola, il

Dirigente scolastico procederà alla definitiva assegnazione delle risorse di sostegno e di

assistenza educativa alle classi.

Il Dirigente Scolastico mette a disposizione dei gruppi la diagnosi funzionale per la predisposizione

del Piano Educativo Individualizzato

Iter programmatorio

1. Il Gruppo di Lavoro Operativo (GLHO) composto dai docenti, curricolari e di sostegno, insieme

agli operatori sanitari e sociali dei servizi territoriali e/o specialistici competenti sul caso, con la

collaborazione dei genitori dell’alunno, si occupa di redigere il Profilo Dinamico Funzionale

(P.D.F).

2. Sulla base del P.D.F il team docente della classe (del quale fa parte l’insegnante di sostegno)

predispone il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I) che deve essere sottoscritto dalla

famiglia, alla quale viene fornita la copia.

3. Il P.E.I è uno strumento flessibile e come tale può essere modificato in itinere a seconda delle

necessità.

Alcune precisazioni:

1. la diagnosi funzionale consiste in una descrizione della compromissione funzionale dello

stato psico-fisico dell'alunno e viene rilasciata alle famiglie dal neuropsichiatra infantile della

Azienda Ospedaliera o dai Centri accreditati o dal medico della specifica patologia.

La diagnosi funzionale va predisposta:

in sede di prima diagnosi o di significative variazioni

all’inizio della frequenza della scuola materna

all’inizio della prima classe elementare

all’inizio della prima classe della scuola media.

2. Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) accompagna l’alunno nel suo percorso scolastico.

Esso contiene una descrizione funzionale dell’alunno e l’analisi del suo sviluppo effettuale e

potenziale, a breve e medio termine, prefigurando obiettivi e strategie di intervento.

47

Valutazione

La valutazione dell’alunno con disabilità è svolta secondo i criteri educativo-didattici stabiliti nel suo

PEI da tutti i docenti del team/consiglio di sezione/classe. Le verifiche possono essere uguali,

semplificate o differenziate rispetto a quelle previste per la classe ed essere predisposte con

modalità, tempi e mezzi tecnici di esecuzione commisurati alle capacità dell’alunno. Durante il

primo ciclo si valuta, anche con prove semplificate o differenziate rispetto alla classe, unicamente il

raggiungimento da parte dell’allievo/a degli obiettivi educativo-didattici indicati nel suo PEI, a

prescindere dal fatto che essi coincidano o meno con gli obiettivi previsti per la classe di

appartenenza. In sede di esame di Stato, “sono predisposte (…) prove di esame differenziate (…)

corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle

sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario, in

relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le

prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame

e del conseguimento del diploma di licenza” (PDR 122/2009, art.9, c.2).

5.5 DSA (disturbo specifico di apprendimento)

In ottemperanza alle norme vigenti (Legge 170/2010) e alle “Linee guida per il diritto allo

studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” del 12/7/2011, la scuola

si organizza per venire incontro a quegli alunni che presentano disturbi di apprendimento legati a

Dislessia, Disgrafia e Discalculia. Sulla base della certificazione clinica, all’inizio dell’anno ogni

Consiglio di classe elabora un PDP (Piano Didattico Personalizzato) condiviso con la famiglia

dell’alunno, che prevede tutti quelli strumenti compensativi e dispensativi in ogni disciplina, così

come previsti dalle norme, e una serie di percorsi pedagogico-didattici che favoriscano il successo

formativo dei singoli allievi. Nella nostra scuola opera anche una referente DSA. Tutte le differenti

problematiche ricomprese nei disturbi evolutivi specifici, non vengono o possono non venir

certificate ai sensi della legge 104/92, non dando conseguentemente diritto alle misure previste

dalla legge e, tra queste, all’insegnante per il sostegno.

Negli anni scorsi l’Istituto ha partecipato a un progetto in rete “PROGETTO PREVENZIONE

DISLESSIA,” coordinato dalla Dott.ssa Cesetti, rivolto ai docenti e finalizzato alla conoscenza e

alla prevenzione dei disturbi specifici di apprendimento. Il progetto denominato “SCUOLA

ATTIVA” prevedeva anche attività di screening in tutte le classi prime della scuola secondaria di I

grado e laboratori di recupero delle abilità di base (a cura dei docenti di lettere e matematica),

sempre supportati dalla Dott.ssa Cesetti, mirati al superamento delle difficoltà rilevate.

48

6.5 SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE

La scuola, ormai profondamente coinvolta nelle dinamiche di una popolazione di allievi

che cambia a causa dell’immigrazione massiccia, è attenta ai bisogni educativi speciali degli

alunni stranieri grazie all’attuazione di una didattica interculturale.

Pertanto la nostra scelta pedagogica è orientata alla valorizzazione del singolo e al rispetto

delle diverse culture.

La presenza degli alunni stranieri determina un’organizzazione didattica in funzione

dell’integrazione che:

presti attenzione ai bisogni di tutti;

crei un clima favorevole di cooperazione e di scambio, sviluppando così l’apprendimento

cooperativo;

sviluppi in adulti e alunni la capacità di ascolto autentico, empatico e critico per

comprendere il punto di vista altrui.

Oltre ad un discreto numero di alunni di origine straniera (Romania, Senegal, Cina,

Pakistan,...) che frequentano il nostro Istituto, è presente anche un nutrito numero di alunni ROM

che vivono nel campo nomadi di Colcò. Le famiglie sono ormai stanziali, dato che i bambini sono

nati a Olbia e vivono nella nostra città ormai da anni. Per garantire agli alunni con svantaggio un

percorso educativo e didattico adeguato sarà utilizzato l’organico potenziato secondo le

disposizioni del Dirigente Scolastico.

Per svolgere un’azione educativa e didattica il più possibile efficace, l’Istituto cura rapporti di

collaborazione con l’ufficio dei “servizi sociali” del Comune attraverso un referente nominato dal

Dirigente Scolastico.

L’amministrazione comunale, inoltre, rivolge particolare attenzione all’etnia ROM mettendo

a disposizione lo scuolabus che trasporta gli alunni da e per il campo, in modo tale che la

frequenza scolastica sia più assidua possibile.

Per prevenire eventuali rischi di dispersione, l’Istituto aderisce a iniziative promosse dall’

“Osservatorio contro la dispersione scolastica”, in favore degli alunni, delle famiglie, dei docenti.

49

Al centro delle scelte educative dell’Istituto si trova l’alunno-persona, protagonista e artefice

del proprio processo di crescita in una società che richiede menti non piene ma ben costruite.

Sono da stimolare motivazione, curiosità, attitudine alla collaborazione, che supportino le

conoscenze, valorizzino gli stili cognitivi individuali, facciano emergere attitudini e potenzialità,

anche in funzione orientativa. La didattica a cui l’Istituto si rifà procede per problemi e per ricerca, è

centrata sullo studente, presuppone il fare insieme per imparare, si basa sulla costruzione delle

conoscenze, porta alla realizzazione di un prodotto cognitivo, mette in gioco varie metodologie che

fanno capo al problem solving e all’apprendimento cooperativo.

Le nostre scelte metodologiche in linea generale, pur nel rispetto della libertà d’insegnamento di

ogni docente, privilegiano:

l’interazione tra docenti e allievi; l’adozione di uno stile educativo coerente, autorevole e democratico; la valorizzazione dell’esperienza e delle conoscenze dell’alunno e la motivazione

all’apprendimento; l’uso del rinforzo (gratificazione, circolarità dell’informazione, autocorrezione, ...); l’abitudine all’esercizio dell’autocritica e dell’autovalutazione, in base a criteri esplicitati (“im-

parare ad apprendere”); la compartecipazione dell’alunno al proprio processo di apprendimento, chiarendo percorsi

e finalità di lavoro, abilità logiche ed operative che si intendono sviluppare; l’uso dell’attività laboratoriale centrata sul “fare” degli allievi, rispetto ad un “prodotto” da for-

nire; l’uso di mezzi ed attrezzature didattiche in grado di supportare e/o integrare le conoscenze

e le competenze specifiche dei docenti; la realizzazione di percorsi didattici con momenti di “fruizione” delle opportunità formative

offerte dal territorio e/o di coinvolgimento dell’extra-scuola, con progetti integrati o elaborati

all’interno della scuola; l’adeguata alternanza fra le varie metodologie fondate sulla ricerca, sull’esperienza e sulla

comunicazione; l’apprendimento collaborativo, sia all’interno della classe sia a classi aperte; la somministrazione di compiti di realtà che permettono allo studente di risolvere una situa-

zione problematica, complessa e nuova, quanto più vicina al mondo reale; interventi adeguati nei riguardi delle diversità; il riconoscimento e la valorizzazione delle ec-

cellenze; la partecipazione a visite guidate, uscite didattiche, viaggi di istruzione, rappresentazioni

teatrali/cinematografiche, eventi e manifestazioni sportive e sociali della città.

L’impianto metodologico dell’Istituto, pertanto, è univoco anche se si esplica in modo differente a

seconda del grado scolastico di riferimento.

50

6. L’area dell’organizzazione metodologica ( metodologie,strategie,attività,materiali e strumenti )

1.6 METODOLOGIA SCUOLA DELL’INFANZIA

Le docenti ritengono fondamentale privilegiare il metodo basato su un continuo

atteggiamento di ricerca e scoperta, considerando la didattica per problemi utile a sviluppare,

curiosità, immaginazione, senso critico, creatività.

Le tappe fondamentali della ricerca-azione sono:

1. nascita di un tema/problema;2. formulazione delle ipotesi;3. controllo delle ipotesi (indagine sul campo- raccolta dati- tabulazione dati- elaborazione dati

- interpretazione dati);4. verifica: confronto tra le ipotesi e i dati finali.

Strategie

L’apprendimento del bambino avviene attraverso l’articolazione di attività strutturate, libere,

differenziate, progressive e mediate. Il gioco rappresenta la risorsa privilegiata di apprendimento

e relazioni in quanto in esso ogni bambino manifesta bisogni, interessi, conoscenze, stati d’animo,

emozioni. Il momento ludico, inoltre costituisce un valido strumento per i docenti per gli aspetti

valutativi e didattici, poiché sulla scorta dei dati ricavati da un’attenta osservazione sistematica,

essi delineano percorsi ed interventi adeguati e mirati. Concretamente si favoriscono le condizioni

che facilitino il gioco strutturando spazi adeguati e fornendo materiali idonei e si fa in modo che gli

alunni percepiscano che l’adulto dà valore al loro gioco, lo rispetta, ne riconosce l’ importanza.

Organizzazione

Le attività progettuali e laboratori si svolgono per sezione o intersezione, per gruppi

omogenei per fascia di età anche per una fruizione ottimale degli spazi, dei materiali ludici, delle

attrezzature e dei sussidi didattici. Anche le attività di routine (ingresso, uscita, mensa, igiene...)

rappresentano un momento didattico importante per lo sviluppo dell’autonomia personale e per

l’acquisizione di competenze sociali. Rispetto all’organizzazione degli spazi le docenti hanno

sfruttato al meglio i locali messi a disposizione del Comune dopo la chiusura del plesso scolastico

di Maria Rocca, rendendoli accoglienti e funzionali per lo svolgimento dell’azione educativa via via

progettata.

2.6 METODOLOGIA SCUOLE PRIMARIE

Nella scuola primaria il bambino continua il proprio percorso di crescita in un contesto più

strutturato e diversamente organizzato rispetto ai tempi, che comunque continua a privilegiare lo

stesso tipo di scelte metodologiche. L’azione educativa e didattica quotidiana, sia nel tempo

51

prolungato che nel tempo pieno, volge a sviluppare nell’alunno curiosità, immaginazione, senso

critico, creatività, autonomia di giudizio, desiderio di conoscere. Ogni docente si impegna a

valorizzare i linguaggi extraverbali, ad interagire positivamente con gli alunni, ad utilizzare materiali

e laboratori appropriati e specifici (ove presenti), a favorire la partecipazione attiva dei genitori alla

vita scolastica.

Strategie

La programmazione disciplinare, che dal prossimo anno scolastico sarà quella prevista nel

curricolo verticale d’Istituto, lascia al docente la libertà di scegliere, tra le varie strategie

metodologiche, quelle ritenute più adeguate ed efficaci rispetto alla classe di riferimento, ai diversi

stili cognitivi degli alunni, alla disponibilità di spazi, strumenti e sussidi.

Il cooperative learning viene spesso adottato all’interno perché promuove non solo il

conseguimento di abilità cognitivo/scolastiche, ma anche l’acquisizione di competenze sociali. Il

metodo prevede che l’alunno coordini i propri sforzi con quelli altrui per raggiungere uno scopo

comune, sviluppi il senso di responsabilità rispetto all’incarico ricevuto, verifichi e valuti i risultati

raggiunti nell’ambito del lavoro condiviso. Tale metodo permette di superare una concezione della

classe fondata sull’individualismo e la competitività per favorire invece un clima di classe

cooperativo che migliora:

competenze collaborative autostima/autoefficacia empatia capacità di risolvere conflitti competenze emozionali

La lezione frontale/collettiva, svolta in modo dinamico, è animata dalla discussione, dal

confronto, dalla conversazione, dall’ascolto reciproco, dalla partecipazione viva e attiva, ed è

anch’essa occasione di sviluppo cognitivo e sociale consapevole.

La didattica per problemi (problem solving) pone al centro dell’attenzione del bambino un

problema, una questione da risolvere. In lui cresce la motivazione che lo condurrà a saper

riorganizzare le conoscenze, a saper sfruttare quelle utili per l’acquisizione delle nuove, a

sviluppare il pensiero intuitivo e la capacità creativa.

Anche gli interventi individualizzati e le attività di recupero, svolti prevalentemente dai

docenti dell’organico potenziato entrato in vigore in questo anno scolastico, rappresentano una

risposta metodologica adeguata alle esigenze degli alunni dell’Istituto. Gli alunni che si trovano in

situazione di difficoltà anche transitoria, vengono inclusi all’interno di piccoli gruppi per svolgere

recupero di abilità disciplinari (italiano/matematica). I gruppi sono pertanto flessibili, aperti e misti in

quanto possono accogliere anche bambini di altre classi dello stesso livello.

Per la valorizzazione delle eccellenze e per conferire un’offerta formativa più ricca, viene

dedicato del tempo anche alle attività di potenziamento in modo che il principio secondo il quale

52

a ogni alunno devono essere garantite pari opportunità di apprendimento al meglio delle personali

capacità, valga in modo assoluto. Per tali alunni si prevedono lavori che richiedono attitudini e

abilità superiori, strutturati e organizzati ad hoc, anche di contenuto e impostazione alternativi ed

originali diversi dagli standard proposti dalle case editrici.

3.6 METODOLOGIA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Il principio di continuità educativo-didattico tra gli ordini di scuola del primo ciclo di

istruzione, vale anche per l’impianto metodologico. La suddivisione delle discipline determina un

numero di docenti di ogni consiglio di classe più elevato rispetto a quello della scuola primaria.

Nella scuola secondaria di I grado, tuttavia, gli interventi didattici ed educativi sono il più

possibile condivisi da tutti i docenti, in modo da non creare negli allievi disorientamenti e

perplessità. Ogni metodo di lavoro è finalizzato al conseguimento di abilità e competenze, la

mancata o parziale acquisizione delle stesse comporta la revisione del metodo adottato.

Strategie

Per la scuola secondaria di I grado valgono le medesime strategie già previste nella

metodologia della scuola primaria (cooperative learning, lezione frontale/collettiva, problem

solving, interventi individualizzati ed attività di recupero/potenziamento). La scuola, inoltre,

organizza laboratori extracurricolari di manualità/creatività e di musica.

Strumenti

Materiale didattico strutturato, tecnico, artistico, musicale, sportivo, informatico.

Strumenti e attrezzature presenti nei vari laboratori (informatici, di lingua straniera).

Biblioteca di Istituto.

53

A) FABBISOGNO POSTI DI ORGANICO COMUNE E DI SOSTEGNO

SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA

Grado scolastico

Fabbisogno per il triennio

A.S. 2016-2019:

Motivazione: indicare le sezioni e le classi previste e le loro caratteristiche (tempo pieno e normale….)

Posto comune Posto di sostegno

Scuola dell’infanzia n.6 docenti + 1 di religione cattolica

n.3 docenti n.3 sezioni

Scuola primaria n. 33 docenti curricolari20 docenti per 10 classi a tempo pieno.13 docenti per 11 classi a tempo normale

n.10 docenti organico necessario per il funzionamento

del modello orario 27ore + 1 ora settimanali

(tempo normale) e del modello 40 ore

settimanali ( tempo pieno).Al fine di offrire alle fami-glie un’ adeguataopzione fra i due tempi scuola il nostro Istituto prevede di mantenere nel triennio la stessa or-ganizzazione.

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7. Fabbisogno di organico e di infrastrutture e

attrezzature materiali

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E GRADO

Classe di concorso

Posti di sostegno Motivazione: indicare il piano delle classi previste e le loro caratteristiche

A.S. 2016-19 n.35 docenti n.10 docenti

9 classi a tempo normale 6 classi a indirizzo musicale

B) FABBISOGNO POSTI DI POTENZIAMENTO

Tipologia (es. posto comune primaria, classe di concorso scuola secondaria, sostegno…)

Classi coinvolte

n. 3 docenti su posto comune per

n. 3 docenti su posto comune

n. 4 docentidi italiano e matematica -

1 1 classi – plesso di Via Vicenza – tempo normale ( Si prevede un rientro aggiuntivo per alcune classi )

10 classi plesso ex Maria Rocca– tempo pieno –

15 classi scuola secondaria di 1^grado

L’ ORGANICO POTENZIATO sarà utilizzato in :

1. Attività di “potenziamento” di Italiano e Matematica;

2. Codocenza: articolazione del gruppo classe in gruppi suddivisi per compito e/o livello, per

azioni di recupero e per una migliore efficienza didattica;

3. Percorsi individualizzati e personalizzati per alunni con bisogni educativi speciali

(semplificazione, riduzione, adeguamento dei contenuti per garantire i traguardi essenziali

irrinunciabili; momenti laboratoriali diversificati che valorizzino stili e modalità affettive e

cognitive individuali; recupero linguistico per alunni stranieri).

4. Sostituzione docenti assenti fino a un massimo di 10 giorni .

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C) FABBISOGNO POSTI PER IL PERSONALE AMMINISTRATIVO,

TECNICO E AUSILIARIO

Tipologia n.Assistente amministrativo 5

Collaboratore scolastico 15

D) FABBISOGNO DI INFRASTRUTTURE E ATTREZZATURE MATERIALI

1.7 PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE

La Legge 107/2015 su “ La Buona Scuola”,contiene tra le altre norme il PNSD (Piano

Nazionale Scuola Digitale) per far sì che nell'attuale era digitale la scuola sia al passo con questa

fondamentale trasformazione culturale della società. La didattica, gli ambienti di apprendimento, le

competenze degli studenti e la formazione dei docenti sono parti essenziali di questo processo.

In questo triennio gli obiettivi che ci prefissiamo sono la ricerca di sopperire alle carenze

strutturali e infastrutturali per quanto riguarda il pieno accesso al digitale, potenziando la

connessione con fibra ottica o comunque con connessione in banda larga o ultralarga; le strutture

interne alla scuola dovranno essere adeguate in grado di fornire (cablaggio LAN o wireless)

l'accesso ad ogni spazio scolastico (aule, laboratori, uffici, ecc.); a tale scopo ci attiveremo

fattivamente nel triennio per aderire a tutti i possibili finanziamenti, bandi pubblici, bandi PON-

(Fondi Strutturali Europei” 2014-2020 per la Scuola), o privati, sponsor, donazioni.

Un altro obiettivo sarà quello di promuovere una didattica “attiva” e laboratoriale,

attrezzando ambienti digitali per l'apprendimento. Già in quasi tutte le classi del nostro Istituto è

presente la LIM che viene utilizzata quotidianamente da docenti e alunni.

Sono in corso richieste di finanziamento con un bando PON (Fondi Strutturali

Europei” 2014-2020) per la realizzazione di ambienti digitali, di un laboratorio mobile

collaborativo, “Scuola 3.0” e di postazioni PC per la segreteria; richiesta di laboratori

extracurricolari con il bando “Tutti a Iscol@”, della Regione Autonoma della Sardegna, linea B

“Laboratori Interattivi”, dove verranno utilizzate nuove tecnologie (stampa 3d, realtà aumentata,

IoT, coding, ecc. ), proposti dal CRS4 (Centro Regionale Ricerche Sardegna) per il triennio.

Nel triennio ci attiveremo inoltre, per migliorare le competenze digitali degli alunni e del

personale scolastico aderendo e/o promuovendo corsi, concorsi sia pubblici che privati e

suggerendo l'utilizzo di metodologie, strumenti e materiali ottenibili dalla rete (word wide web).

In modo particolare cercheremo di promuovere un uso positivo delle nuove tecnologie,

ricorrendo alle stesse per insegnare la materia curricolare e prevedere adeguate politiche di

educazione alla legalità e specifiche procedure anti-bullismo/ cyber bullismo.

56

Infatti spesso i nostri alunni, pur essendo tecnicamente competenti, tendono a non utilizzare i

Nuovi Media in modo sicuro e adeguato e questo spesso implica la possibilità di incorrere in certi

pericoli e usi impropri.

2.7 Animatore digitale

L’animatore digitale è una figura fortemente integrata nella scuola con conoscenza del

PTOF, della comunità scolastica e dei fabbisogni della scuola. L’animatore coordina la diffusione

dell’innovazione a scuola, le attività del PNSD e quelle programmate nel PTOF dell'Istituto.

E' previsto un primo momento di formazione, con corsi che si svolgeranno nel 2016. Si

partirà dall’analisi dei bisogni della scuola per concentrare e finalizzare la sua formazione.

La partecipazione alle esperienze di formazione è un’opportunità decisiva per l’avvio delle azioni

del PNSD e occasione per poter interagire e confrontarsi con gli altri animatori digitali, quindi molto

utili per la creazione di percorsi di rete tra gli stessi, sia a livello nazionale sia regionale.

L’animatore è una figura di sistema che collabora con l’intero staff della scuola e in

particolare con gruppi di lavoro, operatori della scuola, dirigente, DSGA, soggetti rilevanti, anche

esterni alla scuola, che possono contribuire alla realizzazione degli obiettivi del PNSD.

L’animatore ha infatti il ruolo fondamentale di coordinare e sviluppare i temi e i contenuti del

PNSD, le cui azioni sono già in parte state avviate.

La sua azione è rivolta a:

formazione interna:

stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD, attraverso l’organizzazione di

laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la

partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio quelle

organizzate attraverso gli snodi formativi;

coinvolgimento della comunità scolastica:

favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di

workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi

aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale

condivisa;

creazione di soluzioni innovative:

individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli

ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la

pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un

laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa,

anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure..

57

Gli accordi di rete e collaborazioni realizzati dalla scuola sono finalizzati alla formazione do-

centi e all'acquisizione/ ottimizzazione delle risorse.

La scuola collabora stabilmente con le associazioni sportive fornendo in concessione, l'uso

della palestra, in cambio di azioni di collaborazione ad integrazione del curricolo della scuola Pri-

maria.

Il nostro Istituto partecipa inoltre alle iniziative in favore degli alunni, delle famiglie, dei

docenti promosse dall'Osservatorio sulla Dispersione Scolastica istituito presso il Comune di Olbia.

La nostra scuola organizza incontri con la polizia di Stato, la Polizia Municipale, la Guardia di Fi-

nanza e la Capitaneria di Porto. Al fine di sensibilizzare i nostri alunni su temi quali rispetto e tu-

tela ambientali collaboriamo con l'area Marina protetta di Tavolara e la Capitaneria di Porto di Ol-

bia .

Per l’anno scolastico 2016 /2017 sono previste collaborazioni con i seguenti soggetti:

Associazione sportiva “Baseball”: avvio allo disciplina sportiva.

Associazione sportiva “Basket Santa Croce“: avvio alla disciplina sportiva;

Associazione sportiva atletica “Civitas”: attività rivolte alle classi terze, quarte e

quinte della scuola primaria.

Gruppo sportivo scolastico Istituto Comprensivo: manifestazione cittadina “Correre

sotto le stelle” che si svolgerà nel mese di Maggio.

Associazione sportiva “Danza”: rivolto a tutte le classi della scuola primaria.

Polizia Municipale di Olbia: progetto di educazione stradale per tutte le classi della

scuola primaria e classi terze della scuola secondaria di I grado.

A.I.R.C. Sardegna: progetto “Cancro, io ti boccio” per tutte le sezioni/classi dell’

Istituto.

Biblioteca Comunale Simpliciana: progetto “Il giorno della memoria” per le classi

terze della scuola Secondaria di I grado.

Inoltre l’Istituto collaborerà, su scelta motivata dei Consigli di Classe, ad iniziative e/o progetti

proposti da Enti e/o Associazioni culturali e/o umanitarie nel corso dell’anno scolastico

58

8. L’area del territorio(progetti in sinergia con il territorio)

1.9 LA VALUTAZIONE

La valutazione degli alunni è legata sia ai "processi" che agli "esiti" del percorso

formativo. Gli apprendimenti sono infatti il risultato di molti fattori legati al processo e al contesto

formativo (l'azione didattica, le caratteristiche della comunità scolastica ecc.) e diventano indicatori

importanti per verificare l'efficacia di funzionamento generale del sistema. L’emissione del giudizio

valutativo tiene conto dei livelli di partenza, di progresso e di sviluppo del singolo, anche in

relazione ai processi di individualizzazione della progettazione didattica e alle iniziative di recupero

programmate.

La valutazione degli apprendimenti ha quindi una finalità formativa e orientativa, poiché

attraverso un sistema il più possibile rigoroso e attento accerta i livelli di competenze raggiunti

dagli alunni individuando i punti di forza e soprattutto i punti di debolezza della proposta didattico–

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9. L’area della valutazione e dell’Invalsi

PROCESSO VALUTATIVO

Valutazione diagnostica ( iniziale)

Identifica le conoscenze e le abilità che caratterizzano la situazione di partenza dell’

alunno

Valutazione formativa (in itinere)

Aiuta l’alunno a superare gli ostacoli che emergono

nel suo percorso di apprendimento e il docente

a personalizzare e diversificare la sua attività.

Valutazione sommativa (finale)

Consente di analizzare al termine di un

quadrimestre o di un anno scolastico gli esiti del

percorso di formazione e e le conoscenze e abilità

acquisite dagli alunni

formativa. Non è quindi soltanto una semplice "misurazione "degli apprendimenti ma essa serve

anche a regolare e migliorare le azioni educative.

Il processo di valutazione è un momento qualificante anche per il docente, in quanto

favorisce la riflessione sul processo di insegnamento/apprendimento e la crescita professionale

del docente stesso.

2.9 MISURAZIONE E VALUTAZIONE

L’azione di verifica, tesa all’accertamento degli apprendimenti disciplinari, è diversa

dall’azione di valutazione, che oltre agli esiti considera anche i processi complessivi di maturazione

della personalità dell’alunno. Nella fase di verifica il docente si limita a raccogliere dei i dati

attraverso strumenti diversi, quali prove strutturate e non, test , saggi, elaborazioni di testi,

questionari, prove pratiche, interrogazioni, osservazioni ect….Le verifiche sono prove oggettive

suscettibili di misurazione, alle quali si attribuiscono "punteggi" in base alle prestazioni degli

studenti e registrano conoscenze, abilità, competenze. Il giudizio valutativo, invece, tiene conto

delle fasi del processo di apprendimento, in relazione ai progressi, all’ impegno, alla motivazione,

alle capacità critiche e alle abilità metodologiche. Tale giudizio si basa su criteri individuati e

condivisi all’interno dei Consigli di Classe e del Collegio Docenti ed esplicitati agli alunni e alle loro

famiglie. Una valutazione, condivisa consente quindi all’alunno di diventare protagonista del

proprio percorso di apprendimento.

Come previsto dal DPR 122 del 2009 la valutazione periodica ed annuale degli

apprendimenti degli alunni sia nella scuola primaria che nella secondaria di 1^ grado viene

effettuata collegialmente dai docenti della classe attraverso l’attribuzione di voti numerici espressi

in decimi, riportati in lettere nei documenti di valutazione . Il Collegio docenti del nostro Istituto ha

stabilito che il voto minimo nella scuola primaria che secondaria di 1^ grado non sia inferiore a

quattro decimi.

L'attribuzione di un'insufficienza al di sotto di una soglia che comunque segnala una grave

lacuna non deve avere un valore punitivo ma carattere formativo, descrittivo della qualità dei

contenuti mancanti, indicativo delle possibilità di miglioramento.

Nel nostro Istituto la valutazione del comportamento si riferisce agli aspetti più ampi della

capacità di relazionarsi con se stessi, con gli altri e con l’ambiente (cittadinanza, orientamento,

identità). Questo aspetto della crescita, al cui sviluppo contribuiscono tutti gli insegnamenti e tutti

gli insegnanti, è individuato come obiettivo trasversale (COMPETENZA RELAZIONALE) ed è og-

getto di valutazione collegiale (consiglio di interclasse/ classe e gruppo docenti).

Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti è buono; le competen-

ze sociali e civiche sono adeguatamente sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità e rispet-

60

to delle regole) grazie anche a incontri periodici con i rappresentanti delle forze dell’ordine, a cui

gli alunni partecipano in modo attivo nell’ambito dell’educazione alla legalità.

La maggior parte degli studenti raggiunge un’ adeguata autonomia nell'organizzazione del-

lo studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento. Non sono presenti particolari concentrazioni di

comportamenti problematici in specifiche sezioni, plessi, indirizzi di scuola anche se, avendo la

nostra scuola un’alta percentuale di alunni rom, spesso una non soddisfacente integrazione crea

qualche difficoltà nell’ osservare le regole di convivenza

I criteri di valutazione sono comuni, sono definiti insieme agli indicatori ( vedasi tabella

sotto) e sono contenuti nel fascicolo “Curricolo e valutazione”, parte integrante del Piano triennale

dell’offerta formativa.

Le regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare

sono definite nel Regolamento d’Istituto che insieme al Regolamento di disciplina rappresentano

uno strumento a carattere formativo per una consapevole e responsabile partecipazione alla vita

della scuola. Tali norme, se accettate e condivise, facilitano il buon andamento dell’istituto nel ri-

spetto dei diritti e delle libertà di ciascuno.

Sia nella scuola primaria che nella scuola secondaria di 1^ grado l’ insegnamento della Re-

ligione cattolica viene valutato attraverso un giudizio sintetico .

Ammissione alla classe successiva (validazione dell'anno scolastico)

Per essere ammessi all’anno successivo sarà necessario avere almeno 6/10 in ogni disci-

plina o gruppo di discipline. Il Consiglio di classe può comunque decidere l’ ammissione alla classe

successiva anche in presenza di carenze. In tal caso la scuola provvede attraverso una comunica-

zione scritta ad informare la famiglia su eventuali debiti da recuperare.

Ai fini della validità dell’ anno scolastico è richiesta inoltre la frequenza di almeno tre quarti dell’

orario personalizzato (art. 2 comma 10 con riferimento al D.L. 59/2004 art. 11 comma 1).

In casi eccezionali e solo per motivate ragioni sono previste deroghe stabilite dal Collegio dei do-

centi.

SCUOLA DELL’INFANZIA

Nella Scuola dell'Infanzia la verifica si attua durante i percorsi e le esperienze formative,

educative e didattiche mediante l'osservazione degli atteggiamenti e dei comportamenti.

I campi di osservazione sono:

Il clima di benessere emotivo-relazionale condiviso da insegnanti e alunni nel corso delle

attività.

Il contesto di lavoro.

Le condizione in cui si lavora.

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Le competenze degli alunni e i loro percorsi di costruzione delle conoscenze.

I dati raccolti vengono registrati in apposite griglie di rilevazione in itinere, finalizzate ad

accertare il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e in griglie per la valutazione delle

competenze raggiunte dagli alunni alla fine di ogni annualità.

I livelli di competenza raggiunti al termine del percorso vengono valutati per Campi di Esperienza e

Traguardi per lo Sviluppo delle Competenze.

SCUOLA PRIMARIA

Nella scuola primaria il documento di valutazione contiene sia una valutazione degli

apprendimenti che un giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno.

Il giudizio è formulato in forma discorsiva secondo alcuni indicatori quali: rispetto delle regole,

relazionalità con i compagni e con gli adulti, partecipazione, attenzione, impegno, autonomia,

modalità di apprendimento e utilizzo delle conoscenze.

SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO

Anche nella Scuola Secondaria gli apprendimenti delle distinte discipline vengono valutati

mediante un voto espresso in decimi. Il voto attribuito ad ogni singola disciplina, non deve essere

solo la media aritmetica dei risultati delle diverse prove scritte ed orali, ma deve tener conto di più

rilevazioni, compresi altri aspetti formativi quali la partecipazione alle lezioni, l’interesse e

l’impegno nel lavoro a scuola e a casa, un atteggiamento responsabile nell’assolvimento dei propri

compiti. Per l’ammissione all’esame di Stato il Consiglio di classe formula un giudizio di idoneità,

espresso in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall’allievo nella scuola

secondaria di primo grado. Al giudizio concorrono una votazione non inferiore a sei decimi in

ciascuna disciplina o gruppo di discipline e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi.

Il voto finale dell’esame di Stato è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle

singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore

a 0,5. Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da

parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità.

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TABELLA VALUTAZIONE COMPORTAMENTOScuola Primaria e Secondaria di I grado

Voto in decimi

Giudizio sintetico

INDICATORIInteresse, partecipazionee gestione degli impegni

Comportamento, conoscenza delle regole e rispetto delle stesse nei vari contesti.

Socializzazione e disponibilità allacollaborazione.

Utilizzo dei materiali, attrezzature e sussidi, propri e altrui.

frequenza Sanzioni disciplinari

DESCRITTORI10 COMPORTAMENTO

SEMPRECORRETTO,RESPONSABILE E PIENAMENTEADEGUATO

Interesse costante e attivo, partecipazione produttiva e assidua all’attività didattica.Puntuale e serio svolgimento delle consegne scolastiche.

Comportamento ineccepibile, rispetto dei tempi di consegna. Ottimo rispetto di sé, degli altri, dell’ambiente, delle regole del gruppo, del Regolamento d’Istituto, delle norme di sicurezza.

Eccellente grado di socializzazione. Ruolo costruttivo e propositivo all’interno della classe.

Si organizza per avere puntualmente tutto il materiale occorrente. Utilizza responsabilmente ed in modo appropriato materiali, attrezzature e sussidi scolastici.

Assenze minimee sempre giustificate.

Non ha a suo caricoprovvedimenti disciplinari.

9 COMPORTAMENTOCORRETTO EADEGUATO

Interesse vivo,partecipazioneall’attività didatticacontinua e spontanea. Costante adempimento dei doveri scolastici.

Comportamento corretto e responsabile. Pieno rispetto di sé, degli altri, dell’ambiente, delle regole del gruppo, del Regolamento d’Istituto, delle norme di sicurezza.

Pregevole grado di socializzazione . Ruolo molto collaborativo nel gruppo classe.

Generalmente si organizza per avere puntualmente tutto il materiale occorrente. Utilizza in modo appropriato materiali, attrezzature e sussidi scolastici

Assenze minime e sempre giustificate.

Salvo qualche sporadico richiamo verbale, non ha a suo carico provvedimenti disciplinari.

8 COMPORTAMENTOCORRETTO EGENERALMENTEADEGUATO

Interesse attivo, partecipazione all’attività didattica regolare con impegno e interesse adeguati. Regolare svolgimento delle consegne assegnate.

Comportamento generalmente corretto ed educato. Adeguato rispetto di sé, degli altri, dell’ambiente, delle regole del gruppo, del Regolamento d’Istituto, delle norme di sicurezza.

Buon grado di socializzazione.Ruolo collaborativo nel gruppo-classe.

Saltuariamente non porta a scuola tutto il materiale occorrente. Generalmente utilizza materiali, attrezzature e sussidi scolastici correttamente, ma talvolta necessita di richiami da parte dell’adulto.

Assenze saltuarie e sempre giustificate.

Ha a suo carico richiami verbali Ha rivisto il propriocomportamento dopo sporadiche annotazioni di rimprovero sul libretto personale.

7 COMPORTAMENTO NON SEMPRECORRETTO E POCO ADEGUATO

Interesse non entusiasta, partecipazione saltuaria con episodi di disturbo alle attività scolastiche . Impegno settoriale per lo svolgimento dei doveri scolastici.

Comportamento non sempre corretto verso compagni e personale scolastico. Adeguato rispetto di sé, rapporti problematici con gli altri e verso le regole.

Socializzazione appena accettabile. Ruolo appena collaborativo all’interno del gruppo-classe.

Qualche volta è sprovvisto del materiale occorrente. Utilizza materiali, attrezzature e sussidi scolastici in modo appena accettabile, quando è richiamato dall’adulto.

Assenze numerose e giustificazioni non sempre puntuali.

Ha a suo carico sanzioni disciplinari orali e scritte

6 COMPORTAMENTO POCOCORRETTO E NON ANCORA ADEGUATO

Interesse poco costante, partecipazione a volte troppo selettiva al dialogo educativo ed alla vita scolastica. Impegno superficiale spesso inadempiente nel rispetto delle consegne.

Comportamento scorretto con episodi di disturbo alla regolare vita scolastica e carenza nella capacità di autocontrollo. Inadeguato rispetto di sé, rispetto discontinuo degli altri e dei regolamenti.

Socializzazione scarsa e funzione non collaborativa nel gruppo classe.

Spesso è sprovvisto del materiale occorrente. Utilizza materiali, attrezzature e sussidi scolastici in modo non sempre appropriato, nonostante i richiami dell’adulto.

Assenze frequenti e giustificazioni non tempestive o mancanti.

Ha a suo carico numerose sanzioni disciplinari, orali e scritte, compresa la sospensione dalle lezioni, fatta eccezione per quelle comminate a causa di violenze, bullismo, vandalismo ogravi atti di maleducazione

5 COMPORTAMENTO SCORRETTO E NON

Completo disinteresse per la

Comportamento gravemente

Socializzazione bassissima e

E’ sempre sprovvisto del

Assenze frequenti e non giustificate,

Ha a suo carico numerose

63

ADEGUATO vita scolastica e per le attività didattiche, anche in occasioni extra scolastiche. Mancato rispetto abituale delle consegne.

scorretto e/o violento nei confronti dei docenti, non docenti e compagni. Scarso rispetto di sé, continui episodi di disturbo alla regolare vita scolastica, mancato rispetto dei regolamenti.

funzione negativa nel gruppo classe.

materiale occorrente. Utilizza materiali, attrezzature e sussidi scolastici in modo non appropriato, incurante dei richiami dell’adulto.

mancato rispetto degli orari, assenteismo strategico e ripetuto con compromissione delle valutazioni di profitto.

sanzioni disciplinari, orali escritte, compresa la sospensione dalle lezioni (di 15 giorni e più) e quelle comminate a causa diviolenze, bullismo, vandalismo o gravi atti di maleducazione

64

SCUOLA PRIMARIA

CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

VOTO DESCRITTORI

Conoscenze Abilità Competenze

I contenuti disciplinari minimi non sono stati appresi

4Gravementeinsufficiente

Mancata acquisizione dei contenuti con presenza di molte e gravi lacune.

Mancato apprendi-mento delle strumen-talità di base.

Mancata autonomia nell’uso di procedure, di strumenti e di lin-guaggi disciplinari.

Non sa applicare co-noscenze e abilità in contesti semplici.

Raggiungimento limitato e disorganizzato dei contenuti

5Insufficiente

Acquisizione frammentaria dei contenuti con presenza di alcune lacune.

Parziale autonomia nell’uso delle procedu-re, degli strumenti e dei linguaggi discipli-nari anche a livello meccanico

Espone in modo con-fuso.

Comprende in modo frammentario testi, dati e informazioni..

Raggiungimento essenziale/parziale degli obiettivi disciplinari

6Basilare

Acquisizione essenziale dei contenuti minimi con ne-cessità di consolidamento.

Apprendimento super-ficiale delle strumenta-lità di base.

Utilizzo meccanico delle procedure, degli strumenti e dei lin-guaggi disciplinari.

Linguaggio verbale, orale e scritto, sempli-ce e abbastanza chia-ro, ma non del tutto corretto e/o pertinente.

Esposizione personale generica/superficiale.

Padroneggia la mag-gior parte delle cono-scenze e le abilità, in modo essenziale.

Esegue i compiti ri-chiesti con il supporto di domande stimolo e indicazioni dell’adulto o dei compagni.

Raggiungimento complessivo degli obiettivi disciplinari

7Adeguato

Discreta acquisizione dei contenuti.

Sostanziale padronan-za delle strumentalità di base.

Discreto utilizzo delle procedure, degli stru-menti e dei linguaggi disciplinari.

Linguaggio verbale (orale e scritto) sempli-ce, ma sostanzialmen-

Padroneggia in modo adeguato la maggior parte delle conoscen-ze e delle abilità.

Porta a termine in au-tonomia e le attività dove sono coinvolte conoscenze e abilità che padroneggia con sicurezza mentre per

65

te chiaro e corretto. Esposizione personale

abbastanza adeguata, ma poco approfondita.

le altre si avvale del supporto dell’inse-gnante o dei compa-gni.

Raggiungimento abbastanza completo degli obiettivi disciplinari

8Avanzato

Buon livello di acquisizione dei contenuti con capacità di operare semplici collega-menti interdisciplinari.

Buona padronanza delle strumentalità di base.

Utilizzo autonomo e corretto delle procedu-re, degli strumenti e dei linguaggi discipli-nari.

Linguaggio verbale, orale e scritto, chiaro e appropriato.

Esposizione personale adeguata/organica, ma non sempre preci-sa.

Padroneggia in modo adeguato tutte le co-noscenze e le abilità.

Assume iniziative e porta a termine com-piti affidati in modo re-sponsabile e autono-mo.

E’ in grado di utilizza-re conoscenze e abili-tà per risolvere pro-blemi legati all’espe-rienza con istruzioni date e in contesti noti.

Raggiungimento completo degli obiettivi disciplinari

9Avanzato

Acquisizione dei contenuti completa e approfondita con capacità di operare collegamenti interdiscipli-nari.

Soddisfacente pa-dronanza delle stru-mentalità di base.

Utilizzo sicuro delle procedure, degli stru-menti e dei linguaggi disciplinari.

Linguaggio verbale, orale e scritto, chiaro e ben articolato.

Esposizione perso-nale valida ed appro-fondita.

Padroneggia in modo adeguato tutte le conoscenze e le abilità.

Assume iniziative e porta a termine com-piti affidati in modo responsabile e auto-nomo.

E’ in grado di utiliz-zare conoscenze e abilità per risolvere problemi legati all’esperienza con istruzioni date e in contesti noti.

Raggiungimento completo, sicuro e personale degli obiettivi disciplinari

10Eccellente

Acquisizione dei contenuti completa, ben strutturata e approfondita con capacità di operare collegamenti in-terdisciplinari efficaci.

Piena padronanza delle strumentalità di base.

Utilizzo sicuro e preci-so delle procedure, degli strumenti e dei linguaggi disciplinari.

Linguaggio verbale, orale e scritto, chiaro, preciso e ben articola-to.

Esposizione persona-le valida, approfondita ed originale.

Padroneggia in modo completo e approfon-dito le conoscenze e le abilità.

In contesti conosciuti: assume iniziative e

porta a termine com-piti in modo autonomo e responsabile;

è in grado di dare istruzioni ad altri;

utilizza conoscenze e abilità per risolvere autonomamente pro-blemi;

è in grado di reperire e organizzare cono-scenze nuove e di

66

mettere a punto pro-cedure di soluzione originali.

SCUOLA SECONDARIA

CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

INDICATORIVoti e obiettivo Conoscenze,abilit

à e competenzeAutonomia:organizzazion

e e metodo di lavoroImpegno e

partecipazione

Applicazione Capacità di rielaborazion

e

Esposizione e abilità

linguistiche trasversali alle

discipline

DESCRITTORI10

Completo e consapevole

raggiungimento degli obiettivi

Obiettivi raggiunti in modo completo ed approfondito:

piena assimilazione dei

contenuti; eccellenti capacità di comprensione, rielaborazione ed

applicazione, contrassegnate

anche da originalità e

creatività

Metodo di lavoro pienamente autonomo ed efficace

Impegno proficuo ed assiduo; partecipazione costruttiva e personale

Applicazione autonoma di concetti, regole e procedure

Capacità di rielaborazione personale critica, di operare collegamenti tra discipline e di stabilire relazioni documentate

L’alunno scrive e si esprime con chiarezza; usa un vocabolario ricco ed appropriato. Esposizione fluida e ben articolata

9 Completo

raggiungimento degli obiettivi

Obiettivi raggiunti in modo completo:

piena assimilazione dei contenuti, ottima

capacità di comprensione,

rielaborazione ed applicazione.

Metodo di lavoro autonomo ed efficace.

Impegno costante e partecipazione costruttiva

Applicazione idonea di concetti, regole e procedure

Capacità di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici talvolta originali.

Esposizione chiara e articolata con uso di terminologia corretta

8 Pieno

raggiungimento degli obiettivi

Obiettivi raggiunti in modo più che soddisfacente: piena assimilazione dei contenuti, buone capacità di comprensione, rielaborazione ed

applicazione.

Metodo di lavoro autonomo.

Impegno e partecipazione regolari.

Applicazione idonea di concetti, regole e procedure.

Capacità di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con qualche apporto critico.

Esposizione Chiara e articolata.

7 Raggiungimento

complessivo degli

obiettivi

Obiettivi raggiunti in modo soddisfacente: assimilazione dei contenuti e capacità di comprensione discrete; adeguata applicazione delle

conoscenze.

Metodo di lavoro abbastanza autonomo

Impegno e partecipazione abbastanza regolari

Applicazione adeguata nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati essenziali ma corretti.

Capacità discreta di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite

L’alunno compone in modo corretto; utilizza un vocabolario adeguato. Esposizione chiara ma con uso diterminologia semplice

67

6 Raggiungimento

degli obiettivi minimi

Obiettivi sostanzialmente raggiunti. Assimilazione dei contenuti e capacità di comprensione sufficienti, con carenze nell’applicazione delle conoscenze

Metodo di lavoro incerto Impegno e partecipazione non sempre regolari.

Applicazione accettabile di concetti, regole e procedure se pur poco personalizzate

Capacità sufficiente di sintesi con qualche spunto di rielaborazione personale delle conoscenze acquisite

L’alunno compone in modo sostanzialmente corretto; utilizza un vocabolario adeguato. Esposizione chiara ma talvolta incerta

5 Raggiungimento

parziale degliobiettivi minimi

Obiettivi parzialmente raggiunti. Assimilazione dei contenuti superficiale e frammentaria. Difficoltà nell’applicazione delle conoscenze

Metodo di lavoro non ancora acquisito.

Impegno e partecipazione

discontinui

Applicazione semplice e incerta di

concetti, regole e procedure

Capacità parziale di sintesi con

esigua autonomia di rielaborazione

delle conoscenze

acquisite

L’alunno compone in modo superficiale; Esposizione imprecisa e insicura non sempre lineare e coerente, errori a livello grammaticale e orientamento difficoltoso nell’analisi e nella soluzione di un problema.

4 Gli obiettivi minimi non sono stati raggiunti

Obiettivi non raggiunti: gravi carenze nelle conoscenze e

nell’applicazione delle stesse

Metodo di lavoro da acquisire.

Impegno e partecipazione non adeguati.

Applicazione di concetti, regole e procedure che non vengono contestualizzate o applicate a esperienze note.

Capacità insufficiente di sintesi con

utilizzo di termini

ripetitivi e generici non appropriati alle singole discipline

Uso inadeguato dei linguaggi. Esposizione difficoltosa superficiale e carente; gravi errori sia a livello grammaticale che nell’esecuzione di semplici compiti.

3.9 INVALSI

I test standardizzati nazionali per la rilevazioni degli apprendimenti vengono somministrati

annualmente nelle seconde e quinte elementari e all’esame di Stato della terza classe della scuola

secondaria dove costituisce una delle 5 prove scritte previste . Le prove misurano le competenze

raggiunte degli alunni in italiano e matematica secondo i traguardi di competenza previsti dalle In-

dicazioni Nazionali. Le prove Invalsi permettono inoltre di avere un metro comune per confrontare

ad esempio il livello raggiunto da uno studente di Torino con quello di uno di Palermo.

68

Rispetto al dato generale, nelle prove standardizzate relative all’a.s. 2014/2015 il nostro Istituto , si

colloca prevalentemente al di sotto di quello provinciale e nazionale del contesto socio-economico

di riferimento.

Gli esiti, nelle diverse classi e nei diversi plessi, non sono uniformi, sia in senso positivo che

negativo. Analizzando i risultati nel dettaglio si rileva che nella prova preliminare di lettura nelle

classi seconde della scuola primaria il punteggio medio della nostra scuola è superiore sia alla

media regionale che alla media nazionale; andando, invece ad osservare il punteggio delle diverse

classi nelle altre scuole, esso è risultato inferiore alla media nazionale e regionale per quanto ri-

guarda l’italiano, mentre è in linea con la media nazionale e leggermente superiore alla media re-

gionale per quanto riguarda la matematica .

Nelle classi quinte il punteggio medio della nostra scuola è nettamente superiore alla me-

dia regionale e alla media nazionale per quanto concerne l’italiano ; per la matematica la media

è leggermente inferiore alla media regionale e di molto inferiore a quella nazionale.

Nelle classi terze della scuola secondaria di 1^ grado il punteggio medio della nostra scuo-

la per l’italiano è in linea con la media regionale e lo supera seppur di poco, mentre è leggermen-

te superiore alla media nazionale per quanto concerne la matematica.

L'affidabilità delle prove stesse è parziale, come si evince dal cheating rilevato nei diversi

plessi. Le disparità tra gli alunni meno dotati e quelli più dotati sembrerebbero regredire nel corso

della permanenza a scuola. La varianza critica, sia in senso negativo che positivo, si concentra

prevalentemente nei due plessi della scuola primaria, che hanno tempi scuola e utenza differenti,

varianza sicuramente migliorabile con una maggiore attenzione alla formazione delle classi stes-

se. La varianza dei punteggi "all'interno" delle classi è in linea con i dati regionali e nazionali, men-

tre quella "tra " le classi è invece più elevata.

Uno degli obiettivi del Piano di miglioramento sarà dunque quello di migliorare il risultato

delle Prove INVALSI sia in Italiano che Matematica e ridurre la varianza tra le classi prevedendo

un aumento di un punto percentuale dei risultati della media d'Istituto con una riduzione del 10%

della varianza fra plessi e fra classi.

Occorre sottolineare come punto di forza la disponibilità, la consapevolezza e l'attenzione

al confronto del personale docente che ha sempre svolto regolarmente le prove.

Tuttavia pur riscontrando una disponibilità di massima al confronto del corpo docente, si re-

gistra un interesse per le prove Invalsi limitato prevalentemente ai momenti istituzionali (Sommini-

strazione prove e Esame di Stato). Tale approccio sta ad indicare che ancora non è adeguata-

mente diffusa la cultura della valutazione intesa come punto di partenza per la programmazione

dei percorsi formativi degli alunni. La riflessione sugli esiti è carente e le prove di ingresso e in iti -

nere che tengono conto dei riferimenti suggeriti dall'Invalsi dovrebbero essere incrementate.

69

Il numero degli insegnanti del nostro Istituto coinvolti nella formazione risulta molto alto ri-

spetto alla media nazionale anche grazie alla qualità delle iniziative di formazione promosse dalla

scuola, che hanno sempre delle ottime ricadute nell'attività ordinaria dei docenti. Il nostro Istituto è

attento nell’accogliere le esigenze formative degli insegnanti anche se spesso però non è possibile

venire incontro alle varie proposte di formazione per la mancanza di fondi e di risorse economiche.

Lo scorso anno la quasi totalità dei docenti ha frequentato un corso che affrontava la tema-

tica relativa alle competenze relazionali (in particolare sul rapporto docenti-alunni e su docenti-

famiglie) e alle strategie di approccio con gli alunni. È stato altrettanto seguito un percorso di for-

mazione per l'utilizzo delle Lim.

Purtroppo però la scuola non sempre raccoglie le esigenze formative del personale ATA.

Un corso di formazione sulla responsabilità in vigilando è stato frequentato da n. 2 unità di perso-

nale ATA con spese a carico della scuola.

L’art. 1, comma 124 della legge 107/2015 definisce la formazione del personale docente, obbliga-

toria, permanente e strutturale, per cui qualsiasi piano di formazione dovrà tenere conto delle criti-

cità emerse dal RAV e le istanze dal PDM.

Si punterà quindi al potenziamento di metodologie didattiche di insegnamento-apprendi-

mento orientate all’uso delle nuove tecnologie applicate alla didattica e metodologie didattiche di

insegnamento apprendimento sulla didattica per competenze.

Nell’arco del triennio saranno avviati corsi di aggiornamento, laddove sarà possibile anche

in rete, per acquisire le necessarie conoscenze relative alla progettazione per competenze al fine

di elaborare un curricolo verticale fra i diversi ordini di scuola priorità definita anche nel RAV.

Al fine di migliorare il successo formativo degli studenti, saranno avviati corsi di formazione

per approfondire le tematiche relative ai bisogni educativi speciali, alla disabilità ed ai disturbi spe-

cifici di apprendimento.

70

10. L’area della formazione

Dopo la chiusura del RAV (Rapporto di autovalutazione), ogni Istituzione scolastica deve predi-

sporre il PDM (Piano di miglioramento) contenente criticità, priorità, traguardi, ed obiettivi di pro-

cesso.e come previsto dal comma 14 della legge 107 esso deve essere parte integrante del Pia-

no triennale dell’Offerta formativa ( PTOF ).

Obiettivo (1) Risultati attesiIndicatori di monito-raggio Modalità di rilevazione

La presenza della Lim in classe, ha indotto i docenti a innovare le proprie strate-gie metodologiche anche grazie a iniziative di autofor-mazione e alla partecipazio-ne a progetti interni ed esterni alla scuola.

Introdurre le tecnologie digitali in tutte le classi.

Mettere in condizione gli alunni di utilizzare le tecnologie didatti-che per l’apprendi-mento

Analisi dei processi e dei prodotti

.

Migliorare il risultato delle Prove INVALSI sia in Italia-no che Matematica e ridurre la varianza tra le classi. Au-mento di un punto percen-tuale dei risultati della media d'Istituto. Riduzione del 10% della varianza fra plessi e fra classi.

Individuare e pianifica-re, attraverso attività laboratoriali e espe-rienziali metodologie diversificate attraverso le quali sviluppare e potenziare il pensiero critico e il ragionamen-to cognitivo.

Percentuale degli alunni che si posizio-nano nel livello medio degli apprendimenti (Invalsi e prove strut-turate interne)

A metà e a fine percorso saranno somministrate prove di verifica que-stionari di gradimento i cui risultati saranno tabu-lati e analizzati. I Consigli di classe e di interclasse saranno chiamati, negli stessi periodi, a valuta-re le ricadute nell’ ap-prendimento.

Definizione del curricolo ver-ticale per un miglioramen-to degli esiti degli studenti con particolare attenzione alla valorizzazione delle ec-cellenze. Riportare la vota-zione ( 10 e 10 e lode) alla fine del 1° ciclo alla media regionale..

Utilizzo di specifiche metodologie didattiche e laboratoriali per sup-portare, lungo tutto il processo scolastico nella nostra istituzione, lo sviluppo integrale dell'alunno consideran-do soprattutto il poten-ziale creativo e/o spe-cifici talenti

Utilizzo di almeno due metodologie con-divise a livello dell'intera scuola. Creazione di stru-menti per monitorare il potenziale creativo di ogni alllievo

Analisi dei processi e dei prodotti.

Costruire e condividere il curricolo verticale e i criteri e gli strumenti per una valu-tazione autentica e collega-ta a competenze specifiche e trasversali.

Realizzare per ogni classe (primaria e se-condaria) almeno un prodotto didattico multi-mediale da pubblicare sul sito web

Elaborare ed utilizza-re strumenti di valuta-zione delle compe-tenze digitali

Analisi della situazione iniziale e finale. Analisi dei criteri individuati e de-gli strumenti utilizzat

71

11. RAV e Piano di miglioramento

INDICE

Introduzione Pag. 2

La nostra storia (chi siamo, il contesto) Pag. 3

L’area delle risorse (risorse umane e materiali) Pag. 7

L’area del curricolo obbligatorio (attività, discipline, monte ore, indirizzo musicale)

Pag. 16

L’area dell’offerta formativa e del curricolo verticale Pag. 26

L’area della progettazione (progetti, continuità-orientamento) Pag. 29

L’area dell’integrazione e dell’inclusione Pag. 39

L’area dell’organizzazione metodologica (metodologie, strategie, attività, materiali e strumenti)

Pag. 53

L’area del territorio (progetti in sinergia con il territorio) Pag. 56

L’area della valutazione e dell’Invalsi Pag. 57

L’area della formazione Pag. 68

RAV e Piano di Miglioramento Pag. 71

ALLEGATI :

Regolamento d’Istituto e di disciplinaPatto di corresponsabilità Curricolo e valutazionePai (Piano annuale inclusione)

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