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PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA
CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA 2017 - 2019
IN.VA.SpA
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INDICE
1 PREMESSA 3
2 INTRODUZIONE 5
2.1 NORMATIVA APPLICABILE NOZIONE ANTICORRUZIONE 5
2.2 ORGANO DI CONTROLLO DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 8
2.3 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPCT) 9
2.4 IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 13
3 CONTESTO ORGANIZZATIVO 16
3.1 CONTESTO ORGANIZZATIVO ESTERNO E ASPETTO INTERNO 16
3.2 MISSION E ORGANIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ 18
3.3 OBIETTIVI STRATEGICI AZIENDALI 21
3.4 SOGGETTI COINVOLTI NELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 22
4 ANALISI DEL RISCHIO 28
4.1 MAPPATURA DEI PROCESSI E DELLE AREE A RISCHIO GENERALE 28
4.2 MAPPATURA DEI PROCESSI E DELLE AREE A RISCHIO SPECIFICO 30
4.3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO 31
4.4 INDICATORI 33
4.5 REGISTRI DEI RISCHI IN.VA S.P.A 35
5 TRATTAMENTO DEL RISCHIO 35
5.1 MISURE OBBLIGATORIE 35 5.1.1.CODICE ETICO DI COMPORTAMENTO 35 5.1.2 OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ E TRASPARENZA 35 5.1.3 ROTAZIONE DEL PERSONALE O MISURE ALTERNATIVE 36 5.1.4 INCONFERIBILITÀ E INCOMPATIBILITÀ DEGLI INCARICHI 37 5.1.5 DISCIPLINA DEL CONFLITTO D'INTERESSE: OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE E DI ASTENSIONE - DISCIPLINA DI ASSEGNAZIONE DI INCARICHI
ESTERNI E DI AUTORIZZAZIONE A SVOLGERE ATTIVITÀ EXTRA ISTITUZIONALI PER I DIPENDENTI DI IN.VA S.P.A 39 5.1.6 ATTIVITÀ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO 40 5.1.7 FORMAZIONE DI COMMISSIONI, ASSEGNAZIONE AGLI UFFICI IN CASO DI CONDANNA PENALE PER DELITTI CONTRO LA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE 41 5.1.8 TUTELA DEL DIPENDENTE CHE SEGNALA ILLECITI 42 5.1.9 FORMAZIONE E INFORMAZIONE DEL PERSONALE 43 5.1.10 PATTI D’INTEGRITÀ NEGLI AFFIDAMENTI 45 5.1.11 AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E RAPPORTI CON LA SOCIETÀ CIVILE 45 5.1.12 VERIFICHE SULL’ITER PROCEDIMENTALE 46
5.2 MISURE SPECIFICHE 47 5.2.1 MIGLIORAMENTO NELLA GESTIONE DEI RAPPORTI DI NATURA ISTITUZIONALE 47 5.2.2 POSSIBILE INTEGRAZIONE DEI CONTROLLI AZIENDALI 48
6 PTTI - PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ 48
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6.1 PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ 48
6.1.1 IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA 49 6.1.2 GESTIONE DEI FLUSSI INFORMATIVI DALL’ELABORAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE DEI DATI ALL’INTERNO DELL’ENTE 50 6.1.3 DEFINIZIONE DEL PROCESSO DI TRASMISSIONE, PUBBLICAZIONE E AGGIORNAMENTO DATI 51 6.1.4 REFERENTI PER LA TRASPARENZA ALL’INTERNO DELL’ENTE 53 6.1.5 MONITORAGGIO 74 6.1.6 AGGIORNAMENTO DEL PROGRAMMA 75 6.1.7 MISURE PER ASSICURARE L’EFFICACIA DELL’ACCESSO CIVICO 76 6.1.8 PROGRAMMI DI FORMAZIONE 76
7 PIANO DI ATTUAZIONE DEL PTPCT 77
8 MONITORAGGIO DEL PIANO 80
9 MISURE ADOTTATE PER CONTRASTARE LA CORRUZIONE 82
10 RINVIO AL MODELLO ORGANIZZATIVO 82
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1 PREMESSA
Il 28 novembre 2012 è entrata in vigore la Legge 6 novembre 2012, n. 190 (di seguito, per
brevità, L. 190/2012), recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della
corruzione nella pubblica amministrazione”. Questa è una normativa europea che porta
avanti i progetti internazionali di lotta alla corruzione e, in Italia, essa è stata recepita con la
L. 190/2012.
Tale legge ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano un complesso di previsioni volte
ad attuare un sistema organico di prevenzione e contrasto della corruzione e di
sensibilizzazione dei dipendenti in materia di anticorruzione e trasparenza.
L’aspetto caratterizzante di tale sistema consiste nella formulazione e attuazione di strategie
volte a contrastare il fenomeno della corruzione, sia a livello nazionale che a livello locale,
mediante la predisposizione di appositi piani.
Il Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.) è stato predisposto dal Dipartimento della
Funzione Pubblica (D.F.P.), sulla base delle linee di indirizzo, approvate dal Comitato
Interministeriale con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 gennaio 2013
(di seguito, per brevità, D.P.C.M. 16.1.2013 - “Istituzione del Comitato interministeriale per
la prevenzione e il controllo della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”),
ed approvato dalla Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle
amministrazioni pubbliche (di seguito, per brevità, C.I.V.I.T), individuata dalla citata Legge
quale Autorità nazionale anticorruzione.
Il P.N.A., ratificato dalla C.I.V.I.T. con delibera n. 72 del 11 settembre 2013 (“Approvazione
del Piano nazionale anticorruzione”), ha definitivamente chiarito che, al fine di dare
attuazione alle norme contenute nella L. 190/2012, gli enti di diritto privato in controllo
pubblico, sia di livello nazionale che di livello regionale/locale, erano tenuti ad introdurre ed
implementare adeguate misure organizzative e gestionali, specificamente volte alla
prevenzione e repressione della corruzione.
Come previsto quindi dalla L 190/2012 e dal Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), con il
presente documento la Società provvede a redigere il Piano Triennale di Prevenzione della
Corruzione (di seguito PTPCTT), con l’elencazione delle misure prese ed attuate per
prevenire eventi corruttivi all’interno dell’ente a cui il PTPCT fa riferimento, e recepisce le
disposizioni normative contestualmente intercorse. Il presente documento riporta la
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versione aggiornata del Piano, redatta dal Responsabile Prevenzione della Corruzione (di
seguito RPC).
La redazione del PTPCT 2017-2019, così come riportato nella Relazione annuale del
Responsabile Prevenzione della Corruzione, poi pubblicata sul sito sotto la voce “Società
Trasparente” nella sezione “Altri Contenuti – Corruzione” in data 16 gennaio 2017, è stata
principalmente caratterizzata da:
- Attuazione della delibera 833 dell’ANAC “linee guida in materia di accertamento delle
inconferibilità e delle incompatibilità degli incarichi amministrativi da parte del responsabile
della prevenzione della corruzione”
- Adozione all’interno del PTPCTT in una sezione dedicata del Programma Triennale della
Trasparenza e dell’Integrità (di seguito PTTI);
- Avvio della predisposizione della piattaforma web di segnalazione degli illeciti con
anonimato;
- Adozioni delle specifiche contenute nelle Determinazioni 831-833/2016 e delle disposizioni
sul whistleblowing;
- Avvio dell’attuazione dell’accesso civico generalizzato e della riorganizzazione dell’albero
e degli obblighi di pubblicazione previsti dal d.lgs. 97/2016;
La redazione del PTPCT 2017-2019 è avvenuta quindi in una logica “integrata”,
perseguendo l’integrazione tra i documenti PTPCT, contenente anche il PTTI secondo la
normativa anticorruzione 2016, e il Modello di Organizzazione Gestione e Controllo (di
seguito MOGC) in termini di rispettivi obiettivi e di coerenza nello sviluppo dei contenuti.
Infine si rileva che, oltre ai significativi cambiamenti intervenuti nell’organizzazione della
Società nell’anno 2014, di cui si è data contezza nel PTPCT 2016-1018, nel corso dell’anno
2016 IN.VA S.p.A si è adeguata al nuovo codice degli appalti predisposto dall’ANAC ed ha
modificato la sua struttura interna
Nello specifico la “Direzione Progettazione e Realizzazione Sistemi” è diventata “Direzione
Sistemi Applicativi”, cambiamento che ha coinvolto anche il Dirigente responsabile, e l’area
“l’Area Sistemi informativi territoriali e geografici” è risponde ora alla “Direzione
Telecomunicazioni Sistemi Territoriali e Sicurezza.”
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2 INTRODUZIONE
2.1 NORMATIVA APPLICABILE NOZIONE ANTICORRUZIONE
Il concetto di “corruzione” preso in considerazione dal presente documento deve essere in
senso lato, nell'accezione più ampia prevista dal PNA (Circolare nr. 1 del 25.01.2013 del
Dipartimento della Funzione Pubblica) come: “le varie situazioni in cui, nel corso dell’attività
amministrativa, si riscontri l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di
ottenere vantaggi privati”. Le situazioni rilevanti sono più ampie della fattispecie penalistica,
che è disciplinata dagli artt. 318, 319 e 319 ter, c.p., e sono tali da comprendere non solo
l’intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati nel Titolo II, Capo I,
del codice penale, ma anche le situazioni in cui - a prescindere dalla rilevanza penale -
venga in evidenza un malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati
delle funzioni attribuite, ovvero l’inquinamento dell’azione amministrativa ab externo, sia che
tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo”.
S’intenderanno quindi incluse non soltanto le fattispecie incriminatrici previste dal codice
penale, ma qualsiasi malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati
delle funzioni attribuite. Tali situazioni potranno rivestire carattere amministrativo, tecnico o
di altro genere e riguardare ogni dipendente quale che sia la qualifica ricoperta.
Ed in considerazione della particolare natura di INVA quale società in-house a totale
partecipazione pubblica, le fattispecie corruttive verranno considerate sia dal lato attivo che
passivo.
Le situazioni rilevanti, in quest’ accezione tendono a identificare due tipi di corruzione:
Corruzione penale, ossia l’intera gamma dei delitti contro la pubblica
amministrazione disciplinati dal Titolo II del codice penale con particolare
riferimento a:
o Corruzione per l'esercizio della funzione (art. 318 c.p.);
o Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio (art. 319 c.p.);
o Corruzione in atti giudiziari (art 319 ter c.p.);
o Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio (art. 320 c.p.);
o Istigazione alla corruzione (art. 322 c.p.);
o Concussione (art. 317 c.p.);
o Indebita induzione a dare o promettere utilità (art. 319-quater c.p.);
o Peculato (art. 314 c.p.);
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o Peculato mediante profitto dell'errore altrui (art. 316 c.p.);
o Abuso d'ufficio (art. 323 c.p.);
o Rifiuto di atti d'ufficio-Omissione (art. 328 c.p.).
Corruzione amministrativa con riferimento a: malfunzionamento
dell’amministrazione a causa dell’uso delle funzioni attribuite a fini privati, nonché
a tutte le situazioni in cui si riscontri l’abuso del potere affidato ad un soggetto, al
fine di ottenere vantaggi privati.
Tutte le situazioni in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, si manifesta un
malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite,
ovvero l’inquinamento dell’azione amministrativa, sia nel caso in cui l’azione abbia
successo, sia nel caso in cui rimanga a livello di mero tentativo (Circ. Funzione Pubblica n.
1 del 25 gennaio 2013).
Con la disciplina anticorruzione, sia nel settore pubblico che nel settore privato, si tende a
prevenire anche la colpa di organizzazione. Ciò significa che risulta necessario avere
riguardo anche degli atti e dei comportamenti che riguardano un’organizzazione pubblica
organizzata confusamente, gestita in modo inefficiente, non responsabile e non
responsabilizzata, o aziende poco trasparenti con il pubblico, poco attente alla mappatura
dei processi interni ed esterni che si pongono in essere durante le ordinarie attività
amministrative. Ancora, la colpa di organizzazione può manifestarsi nelle aziende che non
erogano corsi di formazione atti a sensibilizzare i dipendenti delle pubbliche amministrazioni
su questa materia ritenuta delicata. Inoltre, con la determinazione 06/2015 viene a delinearsi
una nuova figura nota con il nome di whistleblower. Esso è il soggetto che denuncia un
illecito all’interno della sua amministrazione o della sua azienda ed è degno di protezione al
fine di evitare ripercussioni personali o mobbing.
I principali riferimenti normativi cui il presente Piano s’ispira e si conforma sono i seguenti
(indicati in ordine cronologico):
Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 “Disciplina della responsabilità
amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive
di personalità giuridica, a norma dell’art. 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300”.
Legge 6 novembre 2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione
della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”
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In attuazione delle disposizioni contenute nella L. 190/2012, sono stati inoltre approvati i
seguenti atti e provvedimenti normativi:
Decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 “Testo unico delle disposizioni in
materia d’incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo
conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma
dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190”;
Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli
obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione d’informazioni da parte delle pubbliche
amministrazioni, approvato dal Governo il 15 febbraio 2013, in attuazione di commi
35 e 36 dell’art. 1 della l. n.190 del 2012”;
Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 “Disposizioni in materia d’inconferibilità e
incompatibilità d’incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati
in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre
2012, n.190”;
Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 “Regolamento recante
codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165”;
Strumenti normativi di riferimento sono poi rappresentati da:
Linee d’indirizzo del Comitato interministeriale (D.p.c.m. 16 gennaio 2013) per la
predisposizione, da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica, del Piano
Nazionale Anticorruzione (PNA).
Conferenza Unificata del 24 luglio 2013 Intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali per
l'attuazione dell'articolo 1, commi 60 e 61 L. 190/2012, con la quale sono stati
individuati gli adempimenti, con l'indicazione dei relativi termini, per l’attuazione della
legge 6 novembre 2012, n. 190 e dei decreti attuativi (d.lgs. 33/2013, d.lgs. 39/2013,
D.P.R. 62/2013), a norma dell’articolo 1, commi 60 e 61, della L. 190/2012.
Delibera ANAC n. 50/2013 del 4 luglio 2013 “Linee guida per l’aggiornamento del
Programma Triennale per la Trasparenza e l’integrità”.
Delibera C.I.V.I.T n. 72/2013 dell’11 settembre 2013, relativa all’approvazione del
Piano Nazionale Anticorruzione.
Determinazione ANAC n. 6 del 28 aprile 2015 “Linee guida in materia di tutela del
dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. whistleblower)”
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Determinazione ANAC n. 8 del 17 giugno 2015 “Linee guida per l’attuazione della
normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle
società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche
amministrazioni e degli enti pubblici economici”.
Determinazione ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015 “Aggiornamento 2015 al Piano
Nazionale Anticorruzione”.
Delibera ANAC n. 43 del 20 gennaio 2016 “Attestazioni OIV, o strutture con funzioni
analoghe, sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione al 31 gennaio 2016 e
attività di vigilanza dell’Autorità”.
Delibera ANAC n. 831 del 3 agosto 2016 “Determinazione di approvazione definitiva
del Piano Nazionale Anticorruzione 2016”
Delibera ANAC n. 833 del 3 agosto 2016 “Linee guida in materia di accertamento
delle inconferibilità e delle incompatibilità degli incarichi amministrativi da parte del
Responsabile della Prevenzione della Corruzione. Attività di vigilanza e poteri di
accertamento dell’A.N.A.C. in caso di incarichi inconferibili e incompatibili”
Linee guida 1 Determinazione ANAC n. 973/2016 del 14 settembre 2016
Linee guida 2 Determinazione ANAC n. 1005/2016 del 21 settembre 2016
Legge Regionale 20/2016 “Disposizioni in materia di rafforzamento dei principi di
trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa nella gestione
delle società partecipate dalla Regione.”
Linee Guida dell'Autorità per l’attuazione dell’accesso civico generalizzato e degli
obblighi di pubblicazione previsti dal dl.gs. 97/2016 del 29/12/2016.
2.2 ORGANO DI CONTROLLO DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), a seguito del trasferimento alla stessa delle
competenze in materia di vigilanza dei contratti pubblici e delle funzioni del Dipartimento
della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia di prevenzione
della corruzione, è l’organo abilitato alla prevenzione della corruzione nell’ambito delle PA,
ed opera mediante l’attuazione della trasparenza in tutti gli aspetti gestionali, ed anche
attraverso l’attività di vigilanza nell’ambito dei contratti pubblici, degli incarichi e in ogni
settore che possa sviluppare, anche solo potenzialmente, fenomeni corruttivi.
In seguito alle modifiche intervenute con il D.L. 90/2014, convertito con modificazioni dalla
leg. 114/2014, l’ANAC risulta anche essere responsabile dell’aggiornamento del PNA
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attuato con la determina n.831/2016 cui ha fornito indicazioni integrative e chiarimenti
rispetto ai contenuti del Piano Nazionale Anticorruzione approvato con delibera 11
settembre 2013 e con delibera del 28 ottobre 2015. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di
modellare il Piano Anticorruzione in base alle proprie esigenze e alla strutturazione
aziendale in cui si opera: bisogna evitare che il Piano venga stilato con l’ausilio della
modalità “copia e incolla” della normativa o di Piani di enti simili.
La non adozione di un Piano Anticorruzione viene definita dalla stessa autorità come
omessa adozione, con tutte le conseguenze del caso.
2.3 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPCT)
La Legge 190/2012 prevede una serie di obblighi in particolare:
La predisposizione e l’aggiornamento annuale di un Piano Triennale di Prevenzione
della Corruzione (PTPCT), del quale, a seguito della Delibera 831/2016, ne è
diventato parte integrante anche il PTTI, riconoscendogli un corpus a se stante in
sezione dedicata.
Il PTPCT aiuta a capire quali misure preventive della corruzione sono state utili a prevenire
o contrastare eventi corruttivi. Nell’aggiornamento annuale del Piano devono apparire anche
le mappature dei processi aziendali e il mutamento degli assetti da un anno all’altro qualora
avvenuti.
La nomina di un Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPC) incaricato
di verificare l’idoneità e l’efficace attuazione del Piano. Egli verifica l’avvenuta
attestazione delle incompatibilità e delle inconferibilità, provvede ad adottare le
sanzioni. È il soggetto preposto per denunciare l’incompatibilità all’ANAC, come
previsto dalla Delibera 831/2016, sollecita l’individuazione del Responsabile
dell’Anagrafe per la Stazione Appaltante (RASA)
La figura del Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPC) è necessaria per
l’attuazione concreta del piano ed è l’organo che deve essere tenuto aggiornato
costantemente sulle modifiche organizzative impattanti nella struttura dell’ente.
Nelle società private in controllo pubblico come IN.VA. S.p.A., l’RPC è soggetto interno alla
società come anche richiesto dalla determina 831/2016 dell’ANAC.
Il Piano rappresenta il mezzo con cui INVA S.p.A. sistematizza il processo volto a formulare
una strategia di prevenzione del fenomeno corruttivo.
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E’ definito un programma di attività e azioni operative a seguito di una preliminare fase di
analisi, attraverso cui si è esaminata l’organizzazione ed il suo contesto (interno ed esterno),
nonché le sue prassi di funzionamento in termini di “possibile esposizione” al fenomeno
corruttivo.
Il PTPCT è un programma di attività, con indicazione e valutazione delle aree di rischio e
dei loro rischi specifici, delle misure già presenti e da implementare per la prevenzione in
relazione al livello di pericolosità dei rischi specifici, dei responsabili per l’applicazione di
ciascuna misura e dei tempi.
Il PNA esplicita che, nel caso di enti di diritto privato in controllo pubblico dotati di propri
modelli di organizzazione e gestione ex d.lgs. 231/01, i soggetti possono basarsi su tali
modelli, estendendone l’ambito di applicazione ai reati considerati dalla L 190/12.
INVA ha esteso l’ambito di applicazione previsto dal MOGC ed ha ampliato le aree di rischio
e le misure di prevenzione, alla luce di quanto si è deciso di mantenere separati i due
documenti per l’anno in corso, pur avendo tenuto comunque conto delle linee guida.
Si è perseguita la coerenza dei due documenti e la reciproca valorizzazione di metodi e
strumenti, mantenendoli distinti, in considerazione dell’intenzione di procedere al futuro
aggiornamento del MOGC, nella valida collaborazione stabilitasi tra i ruoli di RPC e di OdV.
Nell’anno 2016 INVA ha dato avvio alla fase di adeguamento alle linee guida sul
whistleblowing, al fine di garantire un processo strutturato, trasparente e documentato a
tutela del whistleblower e della società.
La L. 190/2012 (art. 1, comma 16), quale attuata dal PNA, ed i suoi aggiornamenti intercorsi
forniscono indicazioni sia sulle aree di rischio, sia sulle misure da adottare per fronteggiare
tali rischi.
L’individuazione delle aree di rischio inserite nel precedente PTPCTT 2016-2018 ha
consentito di delineare le “attività” dell’Ente in relazione alle quali era emersa la necessità
di prevedere misure di prevenzione e di attuazione degli interventi.
La L. 190/2012 individua specifiche aree di rischio, definite “obbligatorie” che sono state
ampliate e definite come aree “generali”, riguardanti:
Processi finalizzati all’acquisizione e alla progressione del personale;
Processi finalizzati all’affidamento di lavori, servizi e forniture nonché all’affidamento
di ogni altro tipo di commessa o vantaggio pubblico disciplinato dal d.lgs. n. 163/2006;
Processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei
destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario;
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Processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei
destinatari con effetto economico diretto e immediato per il destinatario
A cui sono aggiunti anche aree relative allo svolgimento di attività di:
Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio;
Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni;
Incarichi e nomine;
Affari legali e contenzioso.
Ogni ente è tenuto dunque ad analizzare con attenzione tali aree generali di rischio (e
rispettive sotto aree). La determina n.12 del 2015 raccomanda l’inclusione nel PTPCT di
ulteriori aree di “rischio specifiche”, in considerazione delle caratteristiche peculiari
riguardanti l’attività svolta dal singolo ed il contesto di riferimento.
Concorrono all’individuazione delle “aree di rischio specifiche”, insieme alla mappatura dei
processi: le analisi di eventuali casi giudiziari e di altri episodi di corruzione, episodi di cattiva
gestione accaduti in passato nell’amministrazione o in amministrazioni dello stesso settore
di appartenenza; incontri (o altre forme d’interazione) con i responsabili degli uffici; incontri
(o altre forme d’interazione) con i portatori d’interesse esterni, con particolare riferimento
alle associazioni impegnate sul territorio nella promozione della legalità, alle associazioni di
categoria e imprenditoriali; aree di rischio già identificate da amministrazioni similari per
tipologia e complessità organizzativa.
Come indicato nel PNA deve essere attuato un processo di Gestione del rischio corruzione,
il cui iter deve rispettare le seguenti tappe:
Mappatura dei processi attuati dall’ente, ossia la ricognizione dei processi e
l’individuazione dei loro principali profili organizzativi. Ciò è oggetto di specifici
obblighi di trasparenza ai sensi dell’Art. 35 del d.lgs. 33/2013, modificato dall’Art. 30
del d.lgs. 97/2016.
A tal proposito, è necessario fare una loro descrizione e rappresentazione, il cui livello di
dettaglio tenga conto di esigenze, caratteristiche e dimensione organizzative. Si devono
individuare le responsabilità e le strutture organizzative che intervengono, dare l’indicazione
dell’origine del processo (input), del risultato atteso (output), della sequenza di attività che
consente di raggiungere il risultato, la data di valutazione del rischio, le fasi, i tempi, i vincoli,
le risorse e le interrelazioni tra i processi;
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Valutazione del rischio per ciascun processo: questa include tre fasi individuabili
come: l’identificazione degli eventi rischiosi, l’analisi del rischio e la sua
ponderazione;
Trattamento del rischio: è necessario definire tutte le azioni che contribuiscono a
ridurre la probabilità di manifestazione dei reati di corruzione o a limitarne l'impatto.
Le misure di prevenzione possono essere schematicamente distinte in:
Misure di carattere generale o trasversale: comprendono tutte quelle azioni comuni
ai processi a rischio, riguardanti l'organizzazione nel suo complesso e che possono
contribuire a ridurre la probabilità di commissione di comportamenti corruttivi;
Misure specifiche: riguardano i singoli processi a rischio. Sono volte a definire il
sistema di trattamento del rischio specifico per ciascun processo.
Indipendentemente dall’analisi dei rischi effettuata, il PNA richiede che ciascun PTPCT
preveda una serie di misure di prevenzione “obbligatorie” e di carattere trasversale.
Tali misure fanno riferimento a:
Formazione in tema di anticorruzione;
Codice di comportamento ed etico;
Trasparenza;
Rotazione del personale;
Obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse;
Disciplina degli incarichi d’ufficio e delle attività non consentite ai dipendenti pubblici;
Direttive per l’attribuzione di incarichi dirigenziali;
Definizione di modalità di verifica del rispetto del divieto di svolgere attività
incompatibili a seguito della cessazione del rapporto;
Direttive per effettuare controlli su precedenti penali (delitti contro la PA) ai fini
dell’attribuzione degli incarichi (formazione di commissioni,ecc) e dell’assegnazione
ad uffici nonché analisi sui profili dei dirigenti, responsabili e dipendenti pubblici per
evitare situazioni di conflitto di interessi o sovrapposizione dei ruoli;
Adozione di misure per la tutela del dipendente che segnala gli illeciti (materia di
whistleblowing);
Predisposizione di protocolli di legalità negli affidamenti;
Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società civile attraverso corsi di
formazione ed informazione in materia;
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Accanto a tali misure “obbligatorie” e di carattere trasversale, occorre poi identificare,
relativamente ai processi aziendali ritenuti più a rischio, quali sono le misure specifiche utili
per ridurre l’entità del rischio stesso.
In accordo a questa impostazione metodologica, il presente Piano è articolato considerando
l’analisi dei rischi propri della Società, giungendo a costruire il registro dei rischi e ad
attuarne la loro ponderazione, in modo da poter focalizzare l’attenzione sui processi più
esposti al rischio e sui rischi aggiuntivi nelle aree strumentali. Segue la discussione delle
misure di trattamento del rischio: tanto quelle obbligatorie previste dal PNA, valutando la
loro applicabilità soggettiva, e per quelle applicabili valutandone lo stato e le modalità di
attuazione. Le misure specifiche sono necessarie, poiché trattano i rischi maggiori
individuati in ambito societario. Inoltre è definita la tempistica di attuazione (relativamente
alle misure obbligatorie e quelle specifiche), su base triennale.
Il piano di attuazione fa particolare riferimento alle misure obbligatorie applicabili, alle attività
di monitoraggio e al riesame.
2.4 IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Il d.lgs. 97/2016 ha unificato in un solo soggetto l’incarico del Responsabile della
Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza. Il Consiglio di Amministrazione (CdA)
ha provveduto, con apposito atto, alla formalizzazione della nomina a Responsabile per
l’attuazione del Piano di Prevenzione della Corruzione, il dott. Alex Foudon, mentre il
Responsabile della Trasparenza e Integrità (di seguito RTI) è stato individuato nella figura
del dott. Zanella Enrico.
Nel rispetto della struttura organizzativa e delle necessità operative si è deciso di mantenere
separate le figure del RPC e del Responsabile della Trasparenza questo per attuare una
corretta articolazione dei compiti e delle competenze nell’ottica di un principio di terziarietà.
Infatti, perseguendo la separazione di più mansioni e responsabilità in capo a soggetti
diversi con l’obiettivo di mitigare i rischi che possono derivare dall’accentramento di
mansioni e responsabilità in un’unica figura.
Al RPC sono stati attribuiti i compiti indicati nella circolare del D.F.P. n. 1 del 25 gennaio
2013, ed i compiti di vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e
incompatibilità di incarichi presso gli enti privati in controllo pubblico (così come specificati
nelle linee guida dell’ANAC emesse con determina 833 del 3 agosto 2016 recante: “Linee
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guida in materia di accertamento delle inconferibilità e delle incompatibilità degli incarichi
amministrativi da parte del Responsabile della Prevenzione della Corruzione. Attività di
vigilanza e poteri di accertamento dell’ANAC in caso d’incarichi inconferibili e incompatibili.”)
Il Responsabile in particolare dovrà provvedere:
All’approfondimento della conoscenza sul funzionamento di ogni area aziendale;
All’elaborazione della proposta di PTPCT e dei relativi aggiornamenti annuali,
sottoponendoli all’approvazione del CdA di norma entro il 31 gennaio di ogni anno;
Alla proposizione al CdA delle eventuali modifiche al Piano, in caso di
accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell’organizzazione
dell’ente o di novità normative cogenti;
All’esercizio dei poteri di coordinamento attraverso il monitoraggio delle diverse
aree aziendali, al fine di migliorare le performance dell’ente;
All’elaborazione della relazione annuale sull’attività svolta, assicurandone la
pubblicazione;
Alla verifica, di concerto con il Dirigente/Responsabile dell’Area Risorse Umane e
con il Direttore Generale, della possibilità di adottare misure alternative alla
rotazione in coerenza con la Determinazione ANAC. n. 8/2015, in particolare
quella della distinzione delle competenze che attribuisce a soggetti diversi i
compiti di:
a) Svolgere istruttorie e accertamenti;
b) Adottare decisioni;
c) Attuare le decisioni prese;
d) Effettuare verifiche. Questo nelle aree preposte allo svolgimento di attività
nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di
corruzione;
Alla definizione di concerto con il Dirigente/Responsabile dell’Area Risorse
Umane, di procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati
ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione;
Alla verifica che siano rispettate le disposizioni di cui all’art. 15 del d.lgs. 39/2013
come meglio specificate dalla delibera n.833 del 3 agosto 2016 e a tal fine,
contestare all’interessato l’esistenza ovvero l’insorgere delle situazioni
d’inconferibilità ed incompatibilità di cui al suddetto decreto legislativo.
Per l’adempimento dei compiti previsti dalla Legge sopra indicati, il Responsabile tra l’altro
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in ogni momento avrà:
Avere completo accesso a tutti gli atti dell’organizzazione, dati e informazioni,
funzionali all’attività di controllo che comunque sono di pertinenza del vertice
gestionale nel rispetto della normativa sulla privacy
Non dovrà avere incarichi incompatibili questo al fine di evitare conflitti di interesse.
Le responsabilità a lui ascritte decadranno se dimostra di aver adottato ogni misura
di cautela per evitare il vizio. Le responsabilità saranno quindi ricondotte ai
Dirigenti/Responsabili delle aree.
In tale ambito rientrano, peraltro, anche i controlli inerenti la sfera dei dati personali e/o
sensibili, per i quali il RPC individua le migliori modalità per la salvaguardia della
riservatezza. Il RPC dovrà procedere a
Sollecitare l’individuazione del RASA preposto all’iscrizione e all’aggiornamento
dei dati nell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti;
Introdurre una comunicazione più forte tra RPC, RTI e OdV, secondo quanto
determinato dal d.lgs. 97/2016, decreto che rafforza i poteri di interlocuzione e di
controllo del RPC nei confronti di tutta la struttura;
Verificare e chiedere delucidazioni, in forma scritta o verbale, a tutti i dipendenti
su comportamenti che possono integrare anche solo potenzialmente corruzione
e illegalità, anche a fronte di segnalazioni ricevute;
Richiedere, ai dipendenti che hanno istruito un procedimento, di fornire
motivazioni per iscritto circa le circostanze di fatto e le ragioni di diritto che
sottendono all’adozione del provvedimento finale;
Richiedere ai dirigenti di svolgere ispezioni e verifiche presso le proprie aree, al
fine di procedere al controllo del rispetto delle condizioni di correttezza e legittimità
dei procedimenti in corso o già conclusi e più in generale delle attività istituzionali
dell’ente;
Il Responsabile procederà alla verifica dell’attuazione del Piano effettuando le seguenti
azioni complementari:
Raccogliendo informazioni sull’andamento delle attività di rispettiva competenza
anche con riguardo al rispetto dei tempi e della correttezza dei procedimenti,
nonché al verificarsi di ogni fenomeno di cui i referenti ritengano opportuno
informarlo presso i Direttori e i Responsabili di Area;
Verificando i procedimenti amministrativi e i processi in corso o conclusi presso le
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strutture organizzative condotte da soggetti interni competenti per settore, al fine
di procedere al controllo del rispetto delle condizioni di correttezza e legittimità su
un campione rappresentativo;
Nel momento in cui il Responsabile, durante lo svolgimento della sua attività, riscontri dei
fatti che possono presentare una rilevanza disciplinare, dovrà informare sollecitamente il
Direttore Generale e il Consiglio di Amministrazione, nonché se di pertinenza l’OdV e il
Direttore dell’area al quale è assegnato il dipendente, al fine di avviare tempestivamente
l’azione disciplinare;
Nel caso in cui riscontri fatti che possono causare responsabilità amministrativa,
il RPC presenterà tempestiva segnalazione alla competente Procura della Corte
dei Conti, affinché venga accertato il danno erariale;
In base al d.lgs.97/2016, il RPC deve dimostrare di aver comunicato agli uffici le
misure da adottare e le relative modalità, nonché di aver vigilato sull’osservanza
dell’attuazione ed effettività del piano;
Ove, invece, riscontri fatti che rappresentano notizia di reato, deve presentare
denuncia alla Procura della Repubblica o a un ufficiale di polizia giudiziaria con le
modalità previste dalla legge (art. 331 c.p.p.) e darne tempestiva notizia all’ANAC.
3 CONTESTO ORGANIZZATIVO
3.1 CONTESTO ORGANIZZATIVO ESTERNO E ASPETTO INTERNO
La redazione del PTPCT di IN.VA. S.p.A. analizza, come richiesto dalle direttive dell’ANAC,
i contesti sia interni sia esterni in cui l’ente opera.
Il contesto operativo esterno presenta due aspetti fondamentali che si devono considerare.
Il primo è attinente al contesto territoriale, analizzato sulla base dei dati incrociati elaborati
dalla Polizia nella Relazione sullo stato dell’ordine, della sicurezza pubblica e sulla
criminalità, e secondo la Relazione della D.I.A. Pur non essendo stato rilevato il
radicamento di strutture criminali operanti attraverso il rispetto dei vincoli associativi tipici
delle consorterie mafiose, permane comunque il pericolo d’infiltrazione nel tessuto
economico-sociale di organizzazioni criminali mafiose calabresi, attirate dalle risorse
finanziarie stanziate per la progettazione e l’appalto di opere pubbliche, opere quest’ultime
che implicano lavori di realizzazione con impegno di risorse economiche rilevanti.
In territorio valdostano, vi è una sola Centrale Unica di Committenza Regionale per
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l’acquisizione di beni e servizi (di seguito CUC), ed ad essa è dedicata una parte del Piano,
il quale presta particolare attenzione all’analisi e all’approfondimento dell’area di rischio dei
contratti pubblici, anche a seguito della pubblicazione del nuovo codice degli appalti e della
delibera 831/2016, così come disposto dall’aggiornamento del PNA con delibera 831/2016
dell’ANAC.
I principali dettagli di contesto sono riconducibili, e a questi si fa riferimento, nei riporti
periodicamente pubblicati rispettivamente in:
Relazioni semestrali DIA - Direzione Investigativa Antimafia
http://direzioneinvestigativaantimafia.interno.gov.it/page/relazioni_semestrali.html
Questura di Aosta
http://questure.poliziadistato.it/it/Aosta
Il secondo aspetto esterno riguarda l’adozione di numerosi atti interpretativi, da parte
dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), sulla complessa normativa che disciplina la
prevenzione della corruzione e la promozione della trasparenza.
Sono stati così deliberati atti con svariate denominazioni come pareri, orientamenti, linee
guida, aggiornamenti che hanno creato non poche difficoltà di recepimento da parte delle
PA, ed inoltre non sono state ancora deliberate le apposite linee guida, richiamate nel PNA
ma ad oggi non pubblicate, per gli enti partecipati al fine di consentire agli stessi di
adempiere in maniera conforme alla normativa sia sulla corruzione che sulla trasparenza.
Questo solleva alcune criticità perché da un lato viene richiesto agli enti un’attività
interpretativa della norma lasciata a un “in quanto compatibile” vincolando però nel caso di
non totale adempienza alle stesse responsabilità presenti in capo alla PA che di converso
vede qualitativamente e quantitativamente regolato l’ambito di applicabilità che invece ad
oggi manca per gli enti partecipati.
Attuare in modo puntuale e tempestivo gli adempimenti, in particolare quanto pubblicato da
ANAC nel mese di dicembre 2016 si è dimostrato impegnativo, in quanto essi impattano
trasversalmente su tutte le unità organizzative, necessitano di un costante presidio di analisi
per l’evoluzione e sono corredati da un rigido impianto sanzionatorio nelle ipotesi di
inosservanza.
Questo ha portato l’ente a coinvolgere una rete di esperti e professionisti a vario titolo
coinvolti nell’attuazione delle diverse disposizioni sia in materia di anticorruzione, di
trasparenza, come di reati ex-D.Lgs 231/01.
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Quanto detto è stato fatto rispettando la clausola di invarianza: le modifiche e gli adattamenti
richiesti dalla normativa sono stati effettuati mantenendo invariati i costi e le risorse aziendali
causando un aggravio di mole di lavoro sui soggetti coinvolti.
Sul fronte interno IN.VA. è caratterizzata da una forte attenzione alla definizione ed
attuazione del Sistema di Gestione integrato che viene costantemente adeguato alle
evoluzioni organizzative, agli obiettivi e alle responsabilità previste dall’organizzazione
aziendale.
Il sistema di gestione fornisce valore aggiunto alla qualità dei servizi offerti e solidità
all’organizzazione stessa; i processi attraverso le procedure che li compongono, consistono
invece in ulteriori misure di prevenzione dei fenomeni corruttivi.
IN.VA è certificata secondo le seguenti norme: UNI ISO 9001:2008 (Sistema di Gestione
per la Qualità).
3.2 MISSION E ORGANIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ
IN.VA. S.p.A, società per azioni organizzata ed operante in conformità al modello “in house providing”, è a totale capitale pubblico.
In particolare INVA SpA ha come oggetto sociale:
a) la realizzazione e la gestione del sistema informativo dei soci; tale attività è
esercitata, per la Regione, nell'ambito del piano pluriennale e secondo le indicazioni
previste nel piano operativo annuale di cui all'articolo 1, commi 1 e 2, della legge
regionale 12 luglio 1996, n. 16 (Programmazione, organizzazione e gestione del
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sistema informativo regionale. Ulteriori modificazioni alla legge regionale 17 agosto
1987, n. 81 (Costituzione di una Società per azioni nel settore dello sviluppo
dell'informatica), già modificata dalla legge regionale 1° luglio 1994, n. 32.
Abrogazione di norme), e, per gli altri soci, nell'ambito della rispettiva
programmazione di settore anche ai fini dello sviluppo di nuove tecnologie
dell'informazione e della comunicazione per renderle fruibili ai cittadini nei rapporti
con le pubbliche amministrazioni. Le attività di sviluppo, conduzione e gestione del
sistema informativo del settore pubblico regionale costituiscono servizi di interesse
generale;
b) lo svolgimento delle funzioni di centrale unica di committenza regionale ai sensi
dell'articolo 1, comma 455, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge finanziaria
2007).
Costituita nel 1988 per effetto della Legge Regionale 81/1987, parzialmente modificata
rispettivamente dalla Legge Regionale 32/2007 e dalla Legge Regionale 13/2012, è quindi
la società in house della Regione Autonoma Valle d'Aosta, del Comune di Aosta,
dell'Azienda USL Valle d'Aosta, degli enti locali e di tutti i propri soci operano nel settore ICT
(Information and Communication Technology), progetta e realizza sistemi informativi per i
propri azionisti. Inoltre, presta assistenza nella gestione delle reti delle apparecchiature e
infrastrutture tecnologiche, nella gestione dei programmi complessi e nella predisposizione
di interventi di consulenza direzionale. IN.VA. S.p.A. eroga anche servizi innovativi al
cittadino, soprattutto in ambito socio-sanitario.
Le attività sono svolte perseguendo soluzioni compatibili e condivise e sono espletate sulla
base di atti di affidamento o di coordinamento degli stessi soci.
La struttura organizzativa improntata ad una precisa definizione delle competenze di
ciascuna area aziendale e delle connesse responsabilità è orientata a garantire, da un lato,
la separazione di compiti, ruoli e responsabilità tra le funzioni operative e quelle di controllo,
dall’altro, la massima efficienza possibile.
IN.VA S.p.A. ha adottato lo standard ISO 9001:2008 e fa riferimento anche ai d.lgs.
231/2001, d.lgs. 81/2008 e d.lgs. 196/2003 che riguardano rispettivamente il sistema di
qualità, la sicurezza sul lavoro e la privacy.
Il monitoraggio dell’andamento delle diverse aree aziendali è effettuato attraverso degli
audit, volti alla verifica dell’efficacia e dell’efficienza della gestione, nonché i vari
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cambiamenti degli assetti all’interno delle diverse aree organizzative e delle relative attività
operative.
L’azienda è strutturata in direzioni ed aree, le quali riportano tutte al Direttore Generale. Le
strutture che dipendono direttamente dalla direzione sono:
Area Acquisti, Asset Facility;
Controllo di Gestione;
Area Amministrazione, Finanza, Progetti Cofinanziati.
Area Risorse Umane e Formazione;
Area Sistema Informativo Aziendale Privacy;
Sistema di Gestione Integrato;
Direzione Sistemi Applicativi, suddivisa a sua volta in:
o Area Sistemi Informativi Regionali: svolge attività manutentiva, correttiva,
adeguativa e evolutiva dei Sistemi in esercizio e provvede all’implementazione di
nuovi applicativi secondo le specifiche dei clienti.
o Area Sistemi Informativi Sanità ed Enti Locali: svolge attività manutentiva,
correttiva, adeguativa ed evolutiva dei Sistemi in esercizio; provvede
all’implementazione di nuovi applicativi secondo le specifiche dei clienti
nell’ambito degli Enti Locali e della Sanità.
Direzione Telecomunicazioni, Sistemi Territoriali e Sicurezza, la cui direzione è
suddivisa in due aree:
Sistemi informativi territoriali e geografici: rinnova le manutenzioni in essere e
supporta la Regione per la fruizione dei servizi offerti dal Sistema Informativo delle
Conoscenze Territoriali.
Area telecomunicazioni: si occupa di servizi di connettività, di videosorveglianza
e di diversi progetti e piani per lo sviluppo del territorio valdostano
Area Centrale Unica di Committenza e Soggetto Aggregatore:. Essa è divisa in:
Organizzazione, supporto e comunicazione
Centro competenza acquisti per la pubblica amministrazione
Area Servizi, Cittadini, Imprese PA: i servizi per il cittadino riguardano clienti quali il
Comune di Aosta (Servizio Supporto Gestione Tributi) l’AUSL (chirurgia vascolare,
Contact Center AUSL, Coordinamento Screening, Pronto Soccorso, Radiologia e
Servizi Integrati CUP) e RAVDA (Assessorato alla Sanità, alla Salute, alle Politiche
sociali ed Invalidità civile e Dipartimento innovazione e tecnologie)
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Direzione Servizi Tecnologici e Gestione Sistemi:
o Area Service Desk, Reporting e Servizi a Supporto: attività di Service Desk e SLA
Management, offre supporto alla Direzione delle diverse aree produttive che
ospitano i sistemi.
o Area Servizi Tecnologici.
o Area Servizi Data Center: attività di Hosting ed Housing dei sistemi applicativi,
attività di System Management e di DB Management, gestione delle infrastrutture
tecnologiche che ospitano i sistemi.
Per quanto riguarda i riferimenti sulle responsabilità ed i ruoli attinenti alla dirigenza delle
varie aree si rinvia all’organigramma aziendale pubblicato sul sito di IN.VA S.p.A.
I socio di maggioranza esercita il controllo analogo sulla Società in conformità alle regole
del modello in house providing.
La gestione dei servizi ed il controllo sugli aspetti erogativi degli stessi, viene esercitato a
mezzo di convenzioni stipulate tra i soci e la Società, e con costante scambio di relazioni
tra società e stakeholder.
Stando la sua natura, la Società si è dotata di un Modello di Organizzazione e Gestione
(MOGC) ex-D.Lgs 231/01, di cui è previsto l’aggiornamento nell’anno 2017.
3.3 OBIETTIVI STRATEGICI AZIENDALI
Per quanto attiene i propri soci, si è in presenza di una base comune che è rappresentata
dalla normativa nazionale basata sul Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD, vedi D.
Lgs. n. 82 del 7 marzo 2015) e l’Agenda Digitale Italiana, che recepisce L’agenda Digitale
Europea.
INVA, a corollario dei piani d’azione previsti dai suoi Azionisti e grazie alla sua visione
d’insieme ed alle professionalità sviluppate negli anni, ha ritenuto strategico e utile per il
sistema pubblico valdostano anche progettare e realizzare delle proprie iniziative trasversali
per tutti gli Azionisti.
I temi delle iniziative a completamento dei vari piani sono i seguenti:
a) Adeguamento procedure in base al CAD;
b) Data Center Unico Regionale;
c) Rete fibra ottica metropolitana di INVA (MAN);
d) Unificazione impianti di video sorveglianza e manutenzione dei sistemi delle ZTL;
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e) Dominio di competenza sulla sanità elettronica ed evoluzione sistemi informativi
ospedalieri;
f) Centralino unificato/Numero unico per la PA;
g) Presa in carico di tutti i Comuni per il fabbisogno tecnologico nel senso più ampio
possibile;
h) Consolidamento del rapporto di INVA con le società partecipate dai propri Azionisti;
i) Politica di contenimento delle spese in merito alle licenze d’uso;
Gli organi di indirizzo politico della società, nel nominare le specifiche responsabilità, hanno
dato mandato di perseguire i principi di trasparenza ed altri, quindi del continuo
adeguamento al D. Lgs. 97 dell’albero della trasparenza sul sito aziendale per cui sono già
stati coinvolti i Responsabili delle varie aree.
Già nel corso dell’anno passato si è provveduto all’analisi aggiuntiva di dati ulteriori su aree
specifiche come la centrale unica di committenza e i servizi ossia su ambiti specifici e sarà
una priorità di approfondimento anche per l’anno in corso.
3.4 SOGGETTI COINVOLTI NELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Il processo di prevenzione della corruzione e dell’illegalità nell’ambito di IN.VA. prevede la
partecipazione attiva di una pluralità di soggetti che rivestono carattere strategico e che
sono di seguito indicati: in particolare il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, il
Responsabile della Trasparenza e Integrità, il CdA, i Dirigenti, i Responsabili d’area e di
progetto/servizio, i dipendenti, l’Organismo di Vigilanza e il Collegio Sindacale, nonché le
azioni di verifica e sollecitazione svolte dai soci nell’attività di verifica e dagli organi di
indirizzo politico.
Consiglio di Amministrazione della società
Al Consiglio di Amministrazione, quale organo d’indirizzo “politico”, compete:
La risposta alle richieste di informazioni aggiuntive da parte dell’ANAC;
La nomina del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione (ai sensi dell’art.
1, comma 7 della L. n. 190/2012 sulla base delle disposizioni della delibera
831/2016)
Possono ricevere dallo stesso segnalazioni su eventuali disfunzioni inerenti
l’attuazione delle misure di prevenzione e di trasparenza.
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Viene loro demandata la decisione sull’introduzione di modifiche organizzative per
assicurare al RPC funzioni e poteri idonei allo svolgimento del ruolo in autonomia.
Ricevono la relazione annuale dell’RPC e possono chiedere a quest’ultimo di
riferire sull’attività
L’emanazione di direttive finalizzate alla prevenzione della corruzione;
L’ approvazione del Codice Etico dei dipendenti; (vedere modello IN.VA.)
La stesura degli obiettivi strategici per combattere i fenomeni corruttivi
nell’amministrazione di riferimento;
L’adozione di tutti gli atti di indirizzo di carattere generale finalizzati alla
prevenzione della corruzione;
Hanno infine il compito di rispondere alle richieste di informazioni che derivano
dall’ANAC su segnalazione di eventuali misure discriminatorie dirette o indirette
nei confronti del RPC comunque collegate, direttamente o indirettamente, allo
svolgimento delle sue funzioni.
Responsabile per la Prevenzione della Corruzione
Il RPC è stato nominato con atto del CDA. Egli adotta il PTPCT e tutti gli atti d’indirizzo di
carattere generale finalizzati alla prevenzione della corruzione, a cominciare dagli
aggiornamenti del PTPCT egli è inoltre il soggetto deputato a ricevere le denunce di
whistleblowing.
Il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione lavora in condizioni di autonomia ed
indipendenza. Egli ha funzioni di verifica e di collaborazione con i diversi referenti delle varie
aree aziendali.
Deve vigilare sull’osservanza delle norme sull’inconferibilità ed incompatibilità degli
incarichi, avvia il procedimento di accertamento e verifica la sussistenza della situazione
potenzialmente inconferibile ed incompatibile. Se la verifica si conclude con esito positivo, il
RPC allora dovrà effettua la dichiarazione di nullità dell’incarico e ha potere sanzionatorio
nei confronti degli autori della nomina viziata.
L’RPC procede all’inclusione del PTTI come parte integrante del PTPCT secondo le norme
sancite dalle delibere. 831/2016 e 833/2016, alla compilazione della relazione annuale
pubblicata sul sito “Società Trasparente” nella sezione dedicata.
Egli ha il compito di indicare agli uffici dell’ente, competenti all’esercizio dell’azione
disciplinare, i nominativi dei dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure in
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materia di corruzione. e di sollecitare l’individuazione del soggetto preposto all’iscrizione
annuale degli elementi identificativi della stazione appaltante stessa (RASA) e di indicarne
il nome all’interno del PTPCT.
Le risorse all’interno dell’area Sistema informativo Aziendale e Privacy lavorano a supporto
del RPC, correlando tra loro le competenze privacy, anticorruzione e trasparenza.
Responsabile della Trasparenza e Integrità
In IN.VA. anche a seguito delle disposizioni contenute nella delibera 833/2016 ANAC si è
scelto di mantenere autonoma la figura Responsabile della Trasparenza e Integrità a cui
competono:
La redazione della sezione “trasparenza” del PTPCT;
L’indicazione agli uffici competenti in materia di azione disciplinare dei nominativi dei
dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure previste nell’adempimento
della trasparenza;
Coordinamento del monitoraggio semestrale sulla regolare attuazione degli obblighi,
con rilevazione di eventuali criticità, parziale o totale inadempimento da parte degli
addetti ai lavori;
Sollecito degli adempimenti prescritti e richiesta d’implementazione atti/informazioni;
Verifiche in caso di persistente inadempienze, delle relative responsabilità;
Segnalazione all’organo di indirizzo politico, all’OdV, all’RPC e del caso all’autorità
nazionale anticorruzione dei casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi
di pubblicazione per procedimenti disciplinari previsti dalla normativa vigente;
Controllo e verifica sulla regolare attuazione dell’accesso civico per la parte di
competenza.
Dirigenti e responsabili di Area
I Dirigenti sono i referenti di primo livello per l’attuazione del Piano relativamente a ciascuna
macrostruttura attribuita alla loro responsabilità. Essi svolgono un ruolo di raccordo fra il
Responsabile della Prevenzione della Corruzione e le aree della loro direzione. Nello
specifico, essi sono chiamati a concorrere alla definizione di misure idonee per prevenire e
contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da parte dei dipendenti cui
sono preposti. Inoltre, devono fornire le informazioni richieste dal soggetto competente per
l'individuazione delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione e
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formulare specifiche proposte, volte alla prevenzione del rischio medesimo; provvedere al
monitoraggio delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione svolte
nell'ufficio a cui sono preposti valutando l’opportunità di logiche di rotazione del personale o
misure alternative, vigilare sull’applicazione del Codice Etico e verificarne le ipotesi di
violazione, ai fini dei conseguenti procedimenti disciplinari. Inoltre devono individuare il
personale da inserire nei programmi di formazione, svolgere attività informativa nei confronti
del Responsabile della prevenzione della Corruzione e del RTI, relazionando con cadenza
semestrale o sullo stato di attuazione del PTPCT. I dirigenti/Responsabili assumono la
responsabilità della mancata attuazione delle misure di prevenzione della corruzione e della
pubblicazione dei dati per la trasparenza qualora il RPC e il RTI dimostrino di aver adottato
ogni misura di cautela per evitare il vizio.
Responsabili di progetto/servizio
I Responsabili di progetto/servizio sono i referenti di secondo livello. Sono di loro
competenza: l’applicazione delle contromisure previste dal Piano anticorruzione e la
vigilanza sulla corretta attuazione da parte del personale dipendente delle relative
prescrizioni; la tempestiva segnalazione al Dirigente responsabile delle anomalie registrate;
la proposta al Dirigente responsabile e al Responsabile della Prevenzione Corruzione
dell’individuazione di ulteriori rischi e misure di contrasto al fine dell’aggiornamento e
miglioramento del Piano.
Dipendenti
I dipendenti della Società osservano le misure contenute nel P.T.P.C.; segnalano sia le
situazioni d’illecito ai propri dirigenti o all’RPC (la segnalazione ad ora è effettuabile in
modalità mail, a breve sarà messa a disposizione sul sito l’apposita piattaforma di
segnalazione dell’illecito), sia i casi di personale conflitto di interessi. Essi osservano, per
quanto compatibili, le misure contenute nel PTPCT e gli obblighi di condotta previsti dal
Codice Etico e collaborano per competenza nell’identificazione dei rischi;
Il Collegio Sindacale
Il Collegio Sindacale è tenuto a partecipare al processo di gestione del rischio, verificando,
durante lo svolgimento dei compiti ad esso attribuiti, l’osservanza del presente Piano.
Deve contribuire al suo costante aggiornamento, segnalando aree e attività a rischio ivi non
previste e proponendo le misure di prevenzione ritenute utili e necessarie. Infine egli deve
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segnalare al Responsabile eventuali violazioni del Piano e delle procedure aziendali volte a
darvi attuazione, o comunque ogni comportamento non in linea con quanto previsto nei
suddetti documenti e con le regole di condotta adottate dalla Società.
RASA
Ogni stazione appaltante è tenuta a nominare il soggetto responsabile dell’inserimento e
dell’aggiornamento annuale degli elementi identificativi della stazione appaltante stessa,
quale Responsabile dell’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (identificato nella figura
del RASA). Per IN.VA. il RASA è Enrico Zanella.
Tale obbligo consistente nella implementazione della BDNCP presso l’ANAC dei dati relativi
all’anagrafica della s.a., della classificazione della stessa e dell’articolazione in centri di
costo. In caso di mancata indicazione nel PTPCT del nominativo, previa richiesta di
chiarimenti al RPC, l’Autorità si riserva di esercitare il potere di ordine ai sensi dell’Art. 1, co.
3, della L. 190/2012, nei confronti dell’organo amministrativo di vertice che si ritiene il
soggetto più idoneo a rispondere dell’eventuale mancata nomina del RASA.
Sono attori esterni a IN.VA. per quanto concerne le disposizioni normative in materia di
prevenzione e contrasto della corruzione:
Collaboratori, consulenti, fornitori
Tutti i collaboratori, consulenti e fornitori sono tenuti a osservare le misure contenute nel
presente Piano, nonché le procedure aziendali. Nel caso in cui assistano ad un illecito, sono
tenuti a segnalarlo. Il PTPCT deve necessariamente contenere una parte riguardante la
responsabilità dei dipendenti in caso di omessa denuncia e sono tenuti altresì a collaborare
all’analisi dei rischi e alle segnalazioni previste in capo ai dipendenti.
Enti pubblici soci
Gli enti pubblici soci verificano il perseguimento della normativa e dei principi in ambito di
prevenzione della corruzione. Come disposto dal d.lgs. 39/2013, combinato con le norme
previste dalla delibera 833/2016, la nomina nel CdA da parte dei soci pubblici e la verifica
di inconferibilità ed incompatibilità sono in capo al RPC dell’amministrazione che nomina il
CdA. Qualora intervengano cause di inconferibilità ed incompatibilità successive, allora si
ha un passaggio di competenze in merito alle verifiche dal RPC dell’amministrazione
controllante a quello interno a IN.VA S.p.A.
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Organizzazioni Sindacali
Le organizzazioni sindacali (organizzazioni aziendali, compresi i singoli rappresentanti RSA
ed RSU e segreterie regionali delle confederazioni sindacali rappresentative) sono coinvolte
nel processo di verifica di azioni specifiche attinenti la gestione dei dipendenti.
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4 ANALISI DEL RISCHIO
Per le indicazioni della L. 190/2012, la redazione del Piano di Prevenzione della Corruzione
e della Trasparenza è stato frutto del processo di Gestione del Rischio, capace
d’individuare, mappare e valutare il rischio corruttivo cui la Società è potenzialmente, o
concretamente, esposta e per il quale necessita di specifiche misure di correzione e
prevenzione contestualizzate nella realtà in cui lo stesso ente opera.
Il processo di gestione del rischio corruttivo è stato finalizzato alla:
Individuazione, ove e quando possibile, della totalità degli eventi rischiosi, il cui
verificarsi incide sulla realizzazione delle attività attuate dalla Società e genera
conseguenze di diversa natura;
Identificazione del grado di esposizione dell’organizzazione al rischio corruttivo;
Entrambi i passaggi implicano l’utilizzo di una metodologia capace di prevedere e valutare
in maniera corretta il grado di esposizione dell’amministrazione al rischio. Come
raccomandato dal PNA e dalle ultime linee guida dell’ANAC del Piano Nazionale
Anticorruzione 2016, l’attività viene svolta in conformità alle linee guida ed ai principi tratti
dalla norma UNI ISO 31000-2010.
4.1 MAPPATURA DEI PROCESSI E DELLE AREE A RISCHIO GENERALE
La prima fase è quella di analisi del contesto interno in cui l’ente è calato, a seguire vengono
effettuati la mappatura e le verifiche dei processi e delle attività a rischio svolti dalla Società.
Avendo completato nel corso dell’anno 2014/2015 l’iter di messa a punto del Modello di
Organizzazione e Gestione ex-D.Lgs 231/2001, e nella logica di sviluppare in modo
coerente i due strumenti (PTPCT e MOGC), si è scelto di fare riferimento, quale base per
l’aggiornamento del PTPCT 2017-2019 in continuità con lo scorso anno, alla mappatura dei
processi prevista dal MOGC ex D. Lgs. 231/2001 Parte Speciale A.
Le suddette attività sono state quindi riclassificate secondo quanto disposto dall’Art. 1, co.
16, della Legge 190/2012 e dal P.N.A., Allegato 2 “Aree di rischio comuni e obbligatorie”,
integrate con gli aggiornamenti normativi al PNA disposti con determina 12 del 28 ottobre
2015 da parte dell’ANAC e completati sempre dall’ANAC dalla delibera 831/2016.
Sono poi state sottoposte alla valutazione del rischio di corruzione secondo i criteri indicati
nel P.N.A dell’anno 2015, Allegato 5 “La valutazione del livello del rischio”. Tali criteri sono
stati integrati ed adeguati allo specifico contesto della Società.
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Nello specifico, la metodologia seguita è quella prevista dalla norma ISO 31000:2010
Aree di rischio generali (Allegato n. 2 del PNA) art. 1, c. 16, l. 190/2012
A) Area: acquisizione e progressione del
personale: 1. Reclutamento; 2. Progressioni di
carriera; 3. Conferimento di incarichi di
collaborazione
Concorsi e prove selettive per l’assunzione del
personale e progressioni di carriera.
B) Area: affidamento di lavori, servizi e
forniture 1. Definizione dell’oggetto
dell’affidamento; 2.Individuazione dello
strumento/istituto per l’affidamento; 3.
Requisiti di qualificazione; 4. Requisiti di
aggiudicazione; 5. Valutazione delle offerte; 6.
Verifica di eventuali anomalie nelle offerte; 7.
Procedure negoziate; 8. Affidamenti diretti; 9.
Revoca del bando; 10. Redazione del crono
programma;
b) Scelta del contraente per l’affidamento dei lavori
C) Area: provvedimenti ampliativi della sfera
giuridica dei destinatari privi di effetto
economico diretto ed immediato per il
destinatario: 1.Provvedimenti amministrativi
vincolati; 2.Provvedimenti amministrativi a
contenuto vincolato; 3.Provvedimenti
amministrativi vincolati e a contenuto
vincolato; 4.Provvedimenti amministrativi a
contenuto discrezionale; 5.Provvedimenti
amministrativi discrezionali; 6.Provvedimenti
amministrativi discrezionali e nel contenuto
Autorizzazione o concessione (ossia provvedimenti
ampliativi della sfera giuridica dei destinatari, privi
di effetto economico diretto ed immediato per il
destinatario)
D) Area: provvedimenti ampliativi della sfera
giuridica dei destinatari con effetto
economico diretto ed immediato per il
destinatario 1.Provvedimenti amministrativi
vincolati; 2.Provvedimenti amministrativi a
contenuto vincolato; 3.Provvedimenti
amministrativi vincolati e a contenuto
vincolato; 4.Provvedimenti amministrativi a
contenuto discrezionale; 5.Provvedimenti
amministrativi discrezionali; 6.Provvedimenti
amministrativi discrezionali nell’an e nel
contenuto
Concessione ed erogazione di sovvenzioni,
contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché
attribuzione di vantaggi economici di qualunque
genere a persone ed enti pubblici e privati
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E) Gestione delle entrate, delle spese e del
patrimonio
F) Area Affari Legali e Contenzioso
G) Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni
H) Incarichi e nomine
Non essendo ancora state pubblicate le Linee Guida da parte dell’ANAC per i soggetti privati
in controllo pubblico come rilevato nella determina 831/2016 e rimarcato dalle disposizioni
dall’art. 41 del d.lgs. 97/2016, IN.VA. S.p.A. deve adottare misure di prevenzione della
corruzione integrative di quelle adottate ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n.
231 (art. 1, co. 2-bis, l. 190/2012), procedendo all’integrazione del modello di organizzazione
e gestione ex d.lgs. n. 231 del 2001 con misure idonee a prevenire i fenomeni di corruzione
e di illegalità, in coerenza con le finalità della L. 190/2012.
Per quanto attiene la disciplina sulla trasparenza, allo stato attuale l’azienda deve applicare
quella prevista per le pubbliche amministrazioni, con riguardo sia all’organizzazione sia
all’attività svolta, “in quanto compatibile”.
4.2 MAPPATURA DEI PROCESSI E DELLE AREE A RISCHIO SPECIFICO
Con l’aggiornamento del Piano, oltre alla definizione delle “aree generali”, è stata svolta
l’analisi di attività peculiari che potrebbero far emergere altre aree specifiche di rischio.
Le aree a rischio specifico non sono state considerate come irrilevanti o meno esposte al
rischio rispetto a quelle “generali”, ma si sono differenziate da queste ultime unicamente per
la presenza in relazione alle caratteristiche tipologiche della società.
A partire dalla mappatura dei processi eseguita nel 2016, sono state identificate come aree
di rischio strumentali:
Gestione servizi e‐procurement;
Progettazione / realizzazione infrastrutture e servizi ICT;
Supporto alla gestione dei servizi ICT;
Gestione rapporti con PA;
Governance Societaria.
Su queste si è fatta una prima valutazione del rischio integrativa rispetto a quella attinente
le aree generali già presenti con il vecchio piano.
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4.3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Si fa presente che nell’analisi dei processi la condotta rilevante ai fini della mappatura dei
rischi non è solo quella tipizzata del delitto di corruzione, ma anche quella che si fonda in
tutte le situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso del potere
volto all’ottenimento di vantaggi privati da parte di un soggetto.
Per ciascun rischio identificato, sono stati stimati i valori della “probabilità” della sua
realizzazione e dell’impatto, ossia delle conseguenze che lo stesso produrrebbe in danno
alla Società. Attraverso l’impatto delle conseguenze è stato determinato il livello di ciascun
rischio rappresentato in scala da un valore numerico. La stima è stata operata utilizzando le
metodologie di calcolo e gli indici forniti dall’allegato 5 del P.N.A., in parte aggiornati con le
integrazioni delle ultime novità rielaborate in relazione alle peculiarità organizzative ed alla
disponibilità di dati della Società.
La probabilità è valutata mediante una scala di valori da 0 a 5 aventi il seguente significato:
0 nessuna probabilità
1 improbabile
2 poco probabile
3 probabile
4 molto probabile
5 altamente probabile
La stima della probabilità complessiva è calcolata mediante la media dei valori assunti dai
seguenti indici: discrezionalità del processo, rilevanza esterna, valore economico sotteso
dal processo, complessità del processo, frazionabilità del processo e segnalazioni/casi
rilevati.
Accanto a queste valutazioni, di carattere comunque soggettivo, si prevede di inserire a
seguito dell’entrata a regime nei prossimi aggiornamenti della piattaforma di whistleblowing,
anche un fattore oggettivo legato alla presenza di casi effettivamente segnalati ed
eventualmente, verificati.
L’impatto è valutato mediante una scala di valori da 0 a 5 aventi il seguente significato:
0 nessun impatto
1 marginale
2 minore
3 soglia
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4 serio
5 superiore
La stima dell’impatto complessivo è calcolato attraverso la media dei valori assunti dai
seguenti quattro indici: impatto organizzativo, economico e sull’immagine, impatto
economico, impatto reputazionale, impatto organizzativo.
La valutazione complessiva del rischio risulta dal prodotto tra il valore medio della probabilità
e il valore medio dell’impatto.
In esito all’analisi del rischio proprio di ciascun processo, vengono individuate delle fasce di
gravità del rischio (alto - critico - medio - basso).
Valutazione del rischio inerente
Il valore numerico del rischio inerente relativo a ciascuna attività è ottenuto applicando la
seguente formula di calcolo:
Rischio inerente = Probabilità complessiva * Impatto complessivo
I valori ottenuti sono classificati in accordo con i criteri esposti nella tabella sotto.
Valutazione dei controlli attivi
L’efficacia dei controlli attivi è valutata mediante una scala di valori da 1 a 5 ai quali
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corrispondono i valori percentuali indicati nell’ultima colonna a destra della tabella che
segue.
Controlli
Valutazione del rischio residuo
Il valore numerico del rischio residuo è ottenuto ponderando il valore del rischio inerente
con la valutazione dell’efficacia dei controlli mediante la seguente formula.
Rischio residuo = Rischio inerente * Efficacia controlli
I valori ottenuti sono classificati con le modalità indicate di seguito
4.4 INDICATORI
Discrezionalità
Il processo è discrezionale?
Impatto organizzativo, economico e sull’immagine
A quale livello può collocarsi il rischio dell’evento (livello apicale,
livello intermedio o livello Basso) ovvero la posizione/ruolo che
l’eventuale soggetto riveste nell’organizzazione è elevata, media o
bassa?
No, è del tutto vincolato 1 A livello di collaboratore 1
E’ parzialmente vincolato dalla legge e da atti della
Società.
2 A livello di addetto 2
E’ parzialmente vincolato solo dalla legge. 3 A livello di responsabile (servizio, ufficio) 3
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E ’parzialmente vincolato solo da atti della Società. 4 A livello dirigenziale 4
E’ altamente discrezionale 5 A livello di organi 5
Valore economico
Qual’é l'impatto economico del processo?
Impatto economico
Il verificarsi dell’evento può produrre maggiori spese o comunque
effetti non previsti a carico del bilancio societario?
Il processo ha rilevanza esclusivamente interna 1 No, solo deviazioni dal corretto procedimento
amministrativo (impatti da non conformità senza
ricadute finanziarie).
1
Il processo comporta l’attribuzione di vantaggi a
soggetti esterni, ma di non particolare rilievo
economico.
3 Sì, danni diretti ovvero maggiori spese per ripristinare
la situazione corretta
3
Il processo comporta l’attribuzione di considerevoli
vantaggi a soggetti esterni (es: affidamento di
appalti).
5 Sì, anche in termini di sentenze risarcitorie di danno
verso terzi
5
Complessità
Il processo presuppone il coinvolgimento di più soggetti (enti,
amministrazioni) per il perseguimento del risultato?
Impatto organizzativo
Quale percentuale di personale è impiegata rispetto al totale del
personale impiegato nelle UO competenti a svolgerlo (nell’ambito
della società)
No il processo è gestito da un unico soggetto/direzione 1 Fino a circa il 20% 1
Sì, il processo è basato sul coinvolgimento di più soggetti
esterni e interni, tra Società e Enti soci (3 o più soggetti)
3 Fino a circa il 40% 2
Sì, il processo è basato sul coinvolgimento di più soggetti
esterni e interni, tra Società e Enti soci (5 o più soggetti) 5 Fino a circa il 60% 3
Fino a circa il 80% 4
Fino a circa il 100% 5
Rilevanza Esterna
Il processo produce effetti diretti all'esterno della società
Impatto reputazionale
Il processo ha rilevanza esclusivamente interna
(destinatario finale un ufficio interno)
2 Nessuna rilevanza mediatica 0
Sì il risultato del processo è rivolto direttamente a
soggetti esterni
5 Evento di bassa rilevanza mediatica 1
Evento di potenziale impatto mediatico a livello locale 2
Evento di potenziale impatto mediatico a scala
nazionale
3
Evento di potenziale impatto mediatico su scala locale
e nazionale
4
Evento di potenziale impatto mediatico su scala
locale, nazionale e internazionale
5
Frazionabilità del processo
Il risultato finale del processo può essere raggiunto anche
effettuando una pluralità di operazioni di entità economica
ridotta che considerate complessivamente alla fine assicurano lo
stesso risultato (pluralità di affidi ridotti)?
No 1
Si 5
Segnalazioni/casi rilevati (1)
Nessuna segnalazione/caso rilevato 1
Presenza di segnalazioni/riscontri non disponibili 2
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Casi rilevati 3
(1) Valutazione oggettiva: l'indicatore verrà applicato a valle dell'avvio operativo del
sistema di segnalazione.
4.5 REGISTRI DEI RISCHI IN.VA S.P.A
Riferimento allegato Registro Rischi e Registro Rischi Strumentali (anno 2016)
5 TRATTAMENTO DEL RISCHIO
Si analizzano, pertanto, di seguito, le misure “obbligatorie” previste dal PNA, valutandone
l’applicabilità soggettiva a IN.VA S.p.A e per quelle applicabili si evidenziano lo stato e le
modalità di attuazione nella Società.
5.1 MISURE OBBLIGATORIE
5.1.1.CODICE ETICO DI COMPORTAMENTO
Lo strumento del Codice Etico è una misura di prevenzione fondamentale, in quanto le
norme in esso contenute regolano il corretto comportamento del personale e di tutti coloro
che operano nel contesto della Società.
Il Codice Etico è finalizzato a garantire la conduzione etica delle attività aziendali,
contribuendo a realizzare la politica di responsabilità sociale della Società. Esso precisa i
principi e le condotte che la Società s’impegna ad adottare nelle proprie attività e nella realtà
in cui essa opera. Pertanto il Codice Etico rappresenta l’elemento fondante per i differenti
strumenti di organizzazione e gestione della Società, con particolare riferimento al Modello
di Organizzazione e Gestione ex-D.Lgs 231/01 e alle indicazioni del Piano Triennale per la
Prevenzione della Corruzione (PTPCT), redatto in attuazione della L. 190/2012.
5.1.2 OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ E TRASPARENZA
La trasparenza costituisce uno strumento essenziale per la prevenzione della corruzione e,
più in generale, di qualsiasi situazione che possa provocare un malfunzionamento
dell’organizzazione.
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La pubblicazione delle informazioni sulle attività poste in essere permette, infatti, di favorire
forme di controllo diffuso anche da parte di soggetti esterni e di svolgere un'importante
azione deterrente per potenziali condotte illegali o irregolari.
La L. 190/2012 ha stabilito che la trasparenza dell’attività amministrativa deve essere
assicurata mediante la pubblicazione sui siti web istituzionali delle pubbliche
amministrazioni le informazioni rilevanti stabilite dalla legge e, in particolare, dal decreto
legislativo 14 marzo 2013, n. 33 oggi modificato dal d. lgs. 97/2016.
In attesa delle linee guida sulle società in controllo pubblico e sull’indicazione di applicabilità
della norme sulla trasparenza IN.VA S.p.A. persegue gli obblighi in tema di trasparenza
attraverso la nomina del Responsabile della Trasparenza e l’aggiornamento e
pubblicazione, sul proprio sito alla sezione Società Trasparente, dei dati e dei documenti
previsti dalla normativa o comunque attinenti allo spirito della stessa senza cadere
nell’eccedenza.
Si prevede di portare a conoscenza di tutti i dipendenti, attraverso l’Intranet aziendale, dei
principali contenuti dell’impianto normativo di Prevenzione della Corruzione e della
Trasparenza al fine di favorire la cultura della legalità.
A tal fine nel 2017 si pensa di aggiornare l’albero della intranet aziendale con la sezione
contenete le informazioni su “Anticorruzione e Trasparenza” in cui pubblicare il set
documentale di riferimento ossia articoli e informative.
Sarà cura del Responsabile RPC e RTI contribuire al mantenimento della sezione e alla
divulgazione di notizie a rilevanza diffusa per tutti i dipendenti.
Ad oggi, a seguito del decreto legislativo 97/2016,gli obblighi di pubblicazione sono stati
modificati e si rende quindi necessario provvedere all’aggiornamento della struttura
dell’albero con le nuove diciture, alla modifica sia della mappatura delle informazioni da
pubblicare sul sito che il contenuto di quelle che possono essere necessarie a seguito
dell’ampliamento del servizio dell’accesso civico.
5.1.3 ROTAZIONE DEL PERSONALE O MISURE ALTERNATIVE
L’art. 1, comma 10, l. 190/2012 prevede la rotazione degli incarichi delle funzioni negli uffici
preposti alle attività a rischio corruzione.
E’ stata perciò introdotta la temporizzazione della posizione lavorativa: questa misura riduce
il rischio di fenomeni corruttivi anche laddove il dipendente non abbia manifestato
permeabilità a proposizioni corruttive.
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Inizialmente la società era esclusa da tale adempimento ma con la determina n.8 di giugno
2015 l’ANAC si è estesa l’applicazione della misura anche alle società e agli enti di diritto
privati controllati dalle pubbliche amministrazioni e le nuove linee guida attinenti il PNA 2016
con determina 831/2016, hanno ribadito l’importanza della misura e la necessità di trovare
soluzioni alternative ove non sia possibile applicarla in toto.
IN.VA S.p.A. riconosce l’importanza della misura nel contrasto alla corruzione in aree
particolarmente esposte al rischio risulta di difficile implementazione, peraltro nel rispetto
degli accordi sindacali, ma non solo. Infatti si osserva che l’applicazione del criterio della
rotazione in una realtà operativa ed in un contesto di dimensioni circoscritte, con i vincoli
attribuiti in capo alle partecipate regionali sui costi del personale e sulle assunzioni (queste
ultime sono vincolate su opportunità di accesso a professionalità equivalenti in alcuni settori
chiave) sono molto limitate.
L’azienda opera già in un sistema di misure organizzative di prevenzione che sortiscono un
effetto analogo a quello della rotazione. Le varie fasi procedimentali nelle aree a rischio
sono affidate a più persone, avendo cura in particolare che la responsabilità dello
svolgimento del procedimento sia assegnata ad un soggetto diverso dal solo dirigente
decisore.
5.1.4 INCONFERIBILITÀ E INCOMPATIBILITÀ DEGLI INCARICHI
IN.VA S.p.A. adempie a quanto era previsto dal d.lgs. 39/2013 in materia d’inconferibilità ed
incompatibilità degli incarichi presso enti privati in controllo pubblico. Il RPC, in
ottemperanza a quanto disposto dall’art.15 del D.lgs. 39/2013, è intervenuto in
collaborazione con il Responsabile della Trasparenza per:
Richiedere agli organi di indirizzo politico e ai dirigenti di produrre, su apposito
modello, una dichiarazione sostitutiva di notorietà attestante: l’insussistenza o la
sussistenza di cause d’inconferibilità e incompatibilità inerente gli incarichi, cariche e
funzioni attualmente ricoperte e rilevanti ai sensi del d.lgs. n. 39 e ne verificherà la
completezza;
Promuovere l’eliminazione di qualsiasi causa anche solo potenziale d’incompatibilità
e inconferibilità.
Archiviare e pubblicare la dichiarazione sostitutiva di certificazione.
A seguito della delibera n. 833 del 3 agosto 2016 la vigilanza sull’osservanza delle norme
in materia d’inconferibilità e incompatibilità è stata demandata al Responsabile della
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Prevenzione della Corruzione tanto che si parla di vigilanza interna.
Al RPC è assegnato il compito di contestare la situazione d’incompatibilità e inconferibilità
e di segnalarla all’ANAC quindi, se viene a conoscenza di un conferimento incarico in
violazione della norma, deve avviare un procedimento di accertamento.
La società accetta solo dichiarazioni alle quali sia allegata l’elencazione di tutti gli incarichi
ricoperti dal soggetto che si vuole nominare, nonché le eventuali condanne subite per i reati
contro la PA e si sta attivando per redigere un documento contenente l’iter di verifica
operativa da seguire da parte dell’RPC e da condividere con il board della società.
L’autorità può intervenire solo nell’esercizio dei suoi poteri di vigilanza. Il suo accertamento
si limita alla valutazione della violazione oggettiva della legge, lasciando al RPC ogni atto
conseguente, compreso lo svolgimento del procedimento sanzionatorio o del procedimento
di diffida in caso di incompatibilità.
Nei casi di accertamento compiuto dall’autorità, al RPC si deve ritenere preclusa ogni altra
azione di accertamento, sul piano oggettivo, di violazioni delle norme del d.lgs. 39/2013.
Residuano, in questi casi, in capo al RPC le funzioni non secondarie e non attribuibili
all’autorità:
a) Prendere atto dell’accertamento compiuto dall’ANAC e della conseguente ed
automatica, nullità dell’atto di conferimento. Ovvero egli deve diffidare l’interessato
ad optare per gli incarichi dichiarati incompatibili;
b) Avviare il procedimento sanzionatorio, ai fini dell’accertamento delle
responsabilità soggettive e dell’applicazione della misura interdittiva prevista
dall’art. 18 (per le sole inconferibilità).
Nel caso in cui RPC risulti inattivo a seguito di atti di accertamento di situazioni
d’inconferibilità e incompatibilità effettuati dall’autorità, vi è un “potere di ordine” per cui può
coinvolgere, tramite apposita segnalazione, le autorità competenti per l’accertamento di
responsabilità disciplinari o amministrative o penali
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5.1.5 DISCIPLINA DEL CONFLITTO D'INTERESSE: OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE E DI ASTENSIONE - DISCIPLINA DI
ASSEGNAZIONE DI INCARICHI ESTERNI E DI AUTORIZZAZIONE A SVOLGERE ATTIVITÀ EXTRA ISTITUZIONALI PER I
DIPENDENTI DI IN.VA S.P.A
Il concetto generale di conflitto d’interesse fa riferimento a:
Conflitto d’interessi reale: si manifesta durante il processo decisionale nel momento
in cui l’interesse secondario (finanziario o non finanziario) di un dipendente (dirigente
o funzionario) tende ad interferire con l’interesse primario della Società
Conflitto d’interessi potenziale: ovvero quando il soggetto decisore, anche a causa
del verificarsi di un certo evento (aver accettato un regalo o altra utilità) può trovarsi,
in un momento successivo, in una situazione di conflitto d’interessi reale.
Conflitto d’interessi apparente (o percepito): si verifica quando una persona
ragionevole potrebbe pensare che l’interesse primario del soggetto decisore possa
essere compromesso da interessi secondari di varia natura (es: sociali, finanziari).
Tale situazione può danneggiare la pubblica fiducia sia del soggetto decisore, anche
quando lo stesso non è portatore di alcun interesse secondario, sia della stessa
organizzazione in cui opera.
Qui il rischio reputazionale è legato ad una situazione di potenziale conflitto di interessi non
gestito.
La L. 190/2012 Art. 1, co. 4.1 ha introdotto nella L. 241/1990 l’Art. 6 bis, denominato
“Conflitto d’interessi”. Tale norma contiene due prescrizioni:
Stabilisce un obbligo di astensione per il responsabile del procedimento (nonché per
il titolare dell’ufficio competente) ad adottare il provvedimento finale nel caso di
conflitto d’interesse anche solo potenziale;
Prevede un dovere di segnalazione a carico dei medesimi soggetti.
Il Codice Etico adottato dalla Società, unitamente al Modello Organizzativo, prevede
espressamente l’obbligo in capo ai dipendenti ed ai collaboratori di comunicare al dirigente
di riferimento e/o al referente funzionale l’insorgere di situazioni, anche potenziali, di conflitto
di interessi.
Un conflitto d’interesse si verifica nel momento in cui un amministratore, dipendente o
collaboratore di IN.VA S.p.A. è in grado di esercitare l’autorità derivante dalla propria
posizione per:
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a) Influenzare le decisioni commerciali di IN.VA S.p.A. in modo tale da procurare un
vantaggio improprio o un beneficio finanziario per se stesso, per un familiare o per
un conoscente;
b) Ottenere per sé, per un familiare o per un conoscente un vantaggio finanziario in
aggiunta al compenso che il dipendente riceve da IN.VA S.p.A.;
In tale prospettiva gli amministratori, gli organi, i dipendenti e i collaboratori devono evitare
ogni situazione ed astenersi da ogni attività che possa contrapporre un interesse personale
a quelli dell’azienda, o che possa interferire ed intralciare la capacità di assumere, in modo
imparziale ed obiettivo, decisioni nell’interesse della Società. Il verificarsi di situazioni di
conflitto d’interessi, oltre ad essere in contrasto con le norme di legge e con i principi fissati
nel Codice Etico, risulta pregiudizievole per l’immagine e l’integrità aziendale.
Amministratori, organi, dipendenti e collaboratori devono quindi escludere ogni possibilità di
sovrapporre o comunque incrociare, strumentalizzando la propria posizione funzionale, le
attività economiche rispondenti ad una logica di interesse personale e/o familiare e le
mansioni che ricoprono all’interno della Società.
Ogni possibile conflitto deve essere immediatamente riferito dal dipendente al proprio
superiore gerarchico. Nel caso degli Amministratori e dei Sindaci, tali segnalazioni devono
essere riferite rispettivamente al Presidente del Consiglio di Amministrazione e al Presidente
del Collegio Sindacale.
A seguito del conferimento dell’incarico, oggi il dipendente informa di propria iniziativa
l’ufficio Risorse Umane di tutti i rapporti, diretti o indiretti, di collaborazione con i soggetti
privati in qualunque modo negli ultimi tre anni.
5.1.6 ATTIVITÀ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO
La previsione per le pubbliche amministrazioni è da ricercarsi nel d.lgs. 165/2001 Art. 1 co.
2 e all’Art. 53 co. 16-ter. Per una interpretazione maggiormente estensiva, le pubbliche
amministrazioni devono far riferimento alla Circolare 1/2014, poiché essa si riferisce anche
ai dipendenti che negli ultimi tre anni di servizio hanno esercitato poteri autoritativi o
negoziali per conto di società controllate dalle pubbliche amministrazioni.
In merito a quanto sopra si rammentano le indicazioni dell’ANAC nell’istanza prot. n. 89874
del 12 agosto 2014 che chiarisce l’ambito di applicazione dell’art 21 del d.lgs. 8 aprile 2013
n. 39 (recante «disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso
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le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’art.
1, commi 49 e 50 della legge n. 190/2012»), a tenore del quale «ai soli fini dell'applicazione
dei divieti di cui al comma 16-ter dell'articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, e successive modificazioni, sono considerati dipendenti delle pubbliche
amministrazioni anche i soggetti titolari di uno degli incarichi di cui al presente decreto, ivi
compresi i soggetti esterni con i quali l'amministrazione, l'ente pubblico o l'ente di diritto
privato in controllo pubblico stabilisce un rapporto di lavoro, subordinato o autonomo. Tali
divieti si applicano a far data dalla cessazione dell'incarico».
5.1.7 FORMAZIONE DI COMMISSIONI, ASSEGNAZIONE AGLI UFFICI IN CASO DI CONDANNA PENALE PER DELITTI CONTRO
LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Ai fini dell’applicazione degli artt. 35-bis del d.lgs. n. 165/2001, così come inserito dall’art. 1,
comma 46, della L. n. 190/2012, e 3 del d.lgs. n. 39/2013, l'Azienda deve verificare che i
dipendenti (dirigenti e/o funzionari) condannati, anche in via non definitiva ed anche in caso
di patteggiamento, per delitti contro la pubblica amministrazione:
Non facciano parte di commissioni per l'accesso o la selezione del personale
dipendente, anche con compiti di segreteria;
Non siano assegnati agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie,
all'acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché a uffici considerati ad alto rischio
di corruzione, anche con funzioni direttive;
Non facciano parte delle commissioni per la scelta del contraente per l'affidamento
di lavori, forniture e servizi, ed anche per l'attribuzione di vantaggi economici di
qualunque genere;
Se la situazione d’inconferibilità si manifesta nel corso del rapporto di lavoro, il RPC effettua
la contestazione nei confronti dell’interessato. Lo stesso deve essere rimosso dall’incarico
o assegnato ad altro ufficio.
Gli atti e i contratti posti in essere in violazione delle limitazioni sono nulli (17 del d.lgs. n.
39/2013).
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5.1.8 TUTELA DEL DIPENDENTE CHE SEGNALA ILLECITI
In merito alla gestione delle segnalazioni di comportamenti relativi a potenziali o reali
fenomeni corruttivi, è previsto che, a partire dall’anno 2016, tali segnalazioni debbano
essere fatte pervenire direttamente al RPC, in primo luogo attraverso la casella di posta
elettronica [email protected], per via diretta. Le segnalazioni possono pervenire in via tramite
lettera indirizzata al Responsabile della Prevenzione e Corruzione presso IN.VA S.p.A. Nel
secondo semestre del 2016 è stato avviato lo sviluppo di una piattaforma web ad hoc per la
raccolta delle denunce di illeciti secondo quanto previsto dalla L. 190/2012 all'Art. 1, comma
51.
A regime, la procedura di gestione delle segnalazioni di Whistleblower, sarà articolata
secondo i seguenti passaggi:
• Il segnalante si accredita sulla piattaforma informatica accessibile, nella quale è
sviluppato l’applicativo di gestione delle segnalazioni; ad esito dell’inoltro della
segnalazione, il segnalante riceve dal sistema un codice identificativo utile per i
successivi accessi;
I dati della segnalazione (unitamente agli eventuali documenti allegati) vengono
automaticamente inoltrati al soggetto designato dall’Autorità per l’avvio
dell’istruttoria ossia al Responsabile della Prevenzione della Corruzione. Il
segnalante può monitorare lo stato di avanzamento dell’istruttoria accedendo al
sistema di gestione delle segnalazioni ed utilizzando il codice identificativo
ricevuto;
Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione prende in carico la
segnalazione per una prima sommaria istruttoria. Se indispensabile, richiede
chiarimenti al segnalante e/o a eventuali altri soggetti coinvolti nella segnalazione
con l’adozione delle necessarie cautele (questa funzionalità verrà introdotta con
una seconda versione della piattaforma);
Sulla base della valutazione dei fatti oggetto della segnalazione, il Responsabile
della Prevenzione della Corruzione può decidere, in caso di evidente e manifesta
infondatezza, di archiviare la segnalazione. In caso contrario, valuta a chi inoltrare
la segnalazione in relazione ai profili di illiceità riscontrati tra i seguenti soggetti:
Dirigente dell’area in cui è avvenuto l’illecito, Direttore Generale, Autorità
giudiziaria, ANAC.
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Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione deve periodicamente riferire
al Presidente e al Direttore numero e tipologia di segnalazioni ricevute e ne tiene
conto, al fine di aggiornare il Piano di prevenzione della corruzione. Il Presidente,
sulla base di quanto a lui comunicato dal Responsabile della Prevenzione della
Corruzione, riferisce periodicamente i dati al CdA;
I dati e i documenti oggetto delle segnalazioni vengono trattati a norma di legge e l’accesso
agli atti, da parte dei soggetti autorizzati, è opportunamente regolamentato dalle politiche di
sicurezza informatica e da quelle previste nel Manuale operativo per l’utilizzo del sistema di
gestione delle segnalazioni. I dirigenti e responsabili d’area che dovessero ricevere
segnalazioni trasmettono le medesime al RPC.
I dipendenti e i componenti degli organi sociali della Società devono essere sensibilizzati,
attraverso i canali d’informazione ritenuti più adeguati, in merito alla gravità della eventuale
divulgazione delle azioni illecite e alla possibilità di effettuare le segnalazioni attraverso lo
strumento fornito.
Il dipendente che ritiene di aver subito discriminazioni per motivi collegati direttamente o
indirettamente alla denuncia ne deve dare notizia circostanziata della discriminazione al
RPC e all’ OdV.
Resta salva la tutela giudiziale dei diritti soggettivi e degli interessi legittimi del segnalante.
E’ opportuno prevedere l’inclusione futura di strategie di monitoraggio e revisione per
assicurarsi l’efficacia del sistema.
Tutte le informazioni, le segnalazioni e la documentazione pervenute al Responsabile della
Prevenzione della Corruzione devono essere custodite in un apposito archivio istituito
presso la sede della Società per un tempo stabilito di 10 anni e, in ogni caso, nel rispetto di
specifiche normative di sicurezza applicabili.
Vi è anche l’obbligo di informazione nei confronti dell’Organismo di Vigilanza, come indicato
nella parte generale del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d. lgs. 231/2001
e s.m.i e legge 190/2012.
5.1.9 FORMAZIONE E INFORMAZIONE DEL PERSONALE
Nell’ambito della prevenzione della corruzione, un ruolo particolarmente importante è
rivestito dall’attività di formazione e informazione.
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Per tale motivo, IN.VA S.p.A. s’impegna a definire programmi di comunicazione e
formazione al fine di garantire il passaggio del flusso delle informazioni in merito all’adozione
del “Piano di Prevenzione della corruzione”, nonché alla divulgazione dei principali contenuti
della Legge Anticorruzione, dei Decreti attuativi e degli obblighi dagli stessi derivanti della
corruzione a tutti i destinatari
Nel corso della seconda metà del 2015 e inizio 2016, IN.VA. ha svolto un programma di
Formazione sul tema ‘Prevenzione della Corruzione e Trasparenza’ per tutti i Dirigenti della
Società.
In particolare sono stati analizzati e comunicati i contenuti della Legge 190/2012 e del D.
Lgs. 33/2013, i principi della Trasparenza, il Codice di Comportamento e il Modello
Organizzativo ex D. Lgs. 231/01.
Per l’anno 2016 la formazione schedulata per tutti i dipendenti è stata posticipata, in
previsione dell’adozione della piattaforma di whistleblowing quale parte integrante della
formazione, al primo semestre 2017.
Per quanto attiene la figura del RPC ha svolto, nel periodo di ottobre 2016, un corso di
formazione sul nuovo piano anticorruzione realizzato da Synergia Formazione - Focus
Anticorruzione, Pa e società a partecipazione pubblica.
Per il biennio 2017-2019 l’obiettivo pertanto rimane quello di proseguire la formazione non
solo di chi specificatamente si occupa di tematiche di prevenzione della corruzione, ma di
fare per tutto il personale dipendente della società iniziative di formazione sui temi della
Prevenzione della Corruzione.
Coordinandosi con l’area Risorse Umane e Formazione, verranno individuate le macro
tematiche oggetto della fruizione.
I moduli per avere un efficace contenuto formativo dovrebbero prevedere:
Presentazione dell’iniziativa a cura del RPC;
Definizione del concetto di corruzione;
Le normative sulla corruzione
Modulo base sui reati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione;
Analisi della Piano anticorruzione e di tutte le diverse fasi di costruzione del PTPCT;
Diffusione dei principi etici individuati nel Codice Etico, nonché dei profili di rischio
connessi alle attività svolte dalla società;
Richiamo alle conseguenze di carattere disciplinare legate alla violazione del Piano
e/o all’assunzione di comportamenti illeciti;
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Indicazione di compiti e responsabilità attribuiti ai diversi soggetti
Procedura del Whistlelblowing.
La conservazione della documentazione afferente l’attività di formazione sarà a cura
dell’Area Risorse Umane e Formazione che riferirà al RPC i dati relativi alla partecipazione.
Mentre la responsabilità dell’attività di informazione sarà a cura del RPC. L’intera
documentazione sarà disponibile per la consultazione da parte del Responsabile della
Prevenzione della Corruzione e di chiunque altro sia legittimato a prenderne visione.
Con riguardo alla diffusione del Piano di Prevenzione, IN.VA. ha provveduto a:
Pubblicare una comunicazione di servizio avente ad oggetto l’avvenuta nomina
del Responsabile della Prevenzione della Corruzione con l’indicazione degli
estremi del soggetto nominato;
Pubblicare ed aggiornare il Piano di Prevenzione sul sito istituzionale nella
sezione apposita con il registro rischi aggiornato;
5.1.10 PATTI D’INTEGRITÀ NEGLI AFFIDAMENTI
Come precisato nel P.N.A., i patti d’integrità ed i protocolli di legalità rappresentano un
sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dalla stazione appaltante come
presupposto necessario e condizionante per la partecipazione dei concorrenti ad una gara
d’appalto. Il patto d’integrità è un documento contenente una serie di condizioni dirette a
valorizzare i comportamenti eticamente adeguati che la stazione appaltante richiede ai
partecipanti alle gare. Esso inoltre permette un controllo reciproco e sanzioni per il caso in
cui uno dei partecipanti cerchi di eluderlo. Si tratta quindi di un complesso di regole di
comportamento finalizzate alla prevenzione del fenomeno corruttivo, volte a valorizzare
comportamenti eticamente adeguati.
La L.190/2012 ha stabilito che le stazioni appaltanti possono prevedere negli avvisi, nei
bandi di gara o nelle lettere d’invito, che il mancato rispetto delle clausole contenute nei patti
d’integrità o nei protocolli di legalità costituisce causa di esclusione dalla gara.
5.1.11 AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E RAPPORTI CON LA SOCIETÀ CIVILE
IN.VA S.p.A. è consapevole che, ai fini dell’emersione dei fatti di cattiva amministrazione o
sintomatici di illegalità, è particolarmente raccomandata un’azione comunicativa, dentro e
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fuori l’ente con il coinvolgimento dell’utenza e l’ascolto della cittadinanza.
Oltre a garantire, ai termini di legge, la pubblicazione del presente Piano sul sito della
Società, in sede di attuazione del presente PTPCT si prevede, come indicato già nel piano
2016, la messa a disposizione di adeguati canali volti a favorire segnalazioni di illecito non
solo da parte di interni, ma anche da parte di soggetti esterni del tutto estranei all’ente.
5.1.12 VERIFICHE SULL’ITER PROCEDIMENTALE
IN.VA.dispone di un completo sistema di procedure per l’attuazione delle decisioni interne
all’ente e per la realizzazione di un efficace sistema di controllo.
Tali procedure sono richiamate nel Modello Organizzativo adottato dalla Società ai sensi del
D. Lgs. 231/2001. Queste ultime risultano idonee a prevenire la commissione dei reati ai fini
della citata normativa e utili per contrastare il verificarsi di fenomeni corruttivi.
Ai fini del presente Piano, s’indicano in particolare le seguenti:
Codice Etico.
Il sistema di deleghe e procure.
Controllo di gestione e flussi finanziari.
Procedimenti interni e compiti OdV
Con riferimento alla gestione degli approvvigionamenti vi sono il regolamento acquisti in
economia, le procedure operative relative ad acquisti di beni e servizi per la CUC, i processi
di supporto quali gestione e valutazione dei fornitori e approvvigionamento, la gestione del
Magazzino con procedura presente sulla sezione dedicata al Sistema di Gestione Integrato
(SGI) della intranet aziendale.
Con riferimento alla gestione e sviluppo del personale sono previste la procedura sul
reclutamento e selezione delle risorse umane e sul conferimento degli incarichi
professionali, oltreché la procedura relativa alla richiesta di risorse umane aggiuntive (quali:
nuove assunzioni, contratti di collaborazione e riallocazione risorse già in forze), il
vademecum risorse aziendali, la procedura relativa al rimborso spese sostenute da
dipendenti e collaboratori, e la procedura relativa alla formazione del personale.
Per quanto attiene la gestione finanziaria, di tesoreria e fiscale possono essere richiamate
la procedura di gestione amministrativa e la procedura relativa agli omaggi, oltre alla
procedura relativa alla gestione della cassa contanti.
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Con riferimento alla gestione dei sistemi informatici ci sono gli atti di nomina degli
amministratori di sistema, la procedura relativa alla gestione del Sistema Informativo
Aziendale (SIA), la procedura relativa alla gestione della sicurezza (informatica) aziendale
e del sistema privacy, la procedura per la gestione dei backup e per la richiesta di recupero
e la Policy Aziendale sulla intranet aziendale nella sezione dedicata alla Privacy.
Con riferimento al Controllo di Gestione sono presenti i processi gestionali di supporto sulla
intranet aziendale nella sezione dedicata allo SGI.
Con riferimento alla progettazione, si fa riferimento alla procedura di controllo della
rendicontazione dei progetti co-finanziati.
I cespiti aziendali sono gestiti secondo la procedura attuata dall’area Asset e Facility..
Il Modello Organizzativo riporta altresì:
Indicazioni sui processi di controllo interno;
Le attività di controllo adottate dalla Società con riferimento ai processi aziendali;
I principi generali di comportamento;
Ad oggi alcuni processi aziendali non risultano supportati da procedura scritta formalmente
ed approvata, mentre altri richiedono una verifica.
In ragione di questo, nel corso del 2017 l’RPC effettuerà, di concerto con i
Direttori/Responsabili delle Aree interessate sotto la supervisione del Direttore Generale,
un’attenta ricognizione delle procedure in essere al fine di individuare quelle non più
necessarie o sostituite da altre, quelle da integrare e/o aggiornare alla luce degli obiettivi
perseguiti dal presente Piano.
5.2 MISURE SPECIFICHE
Come riportato nel paragrafo “Mappatura dei processi e delle aree a rischio specifico”, il
presente piano non affronta nel dettaglio tali specificità, ma ne prevede l’analisi e
l’integrazione nelle attività in capo al RPC per l’anno 2017.
5.2.1 MIGLIORAMENTO NELLA GESTIONE DEI RAPPORTI DI NATURA ISTITUZIONALE
La gestione delle relazioni con istituzioni e soggetti regionali, nazionali, per sua stessa
natura risulta difficilmente proceduralizzabile, è un area su cui si ritiene necessario porre
attenzione.
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Nel corso del 2017 si intende avviare una riflessione circa ulteriori presidi di controllo da
porre in essere per rafforzare le norme comportamentali in materia, ad oggi richiamate
prevalentemente all’interno del Codice Etico.
5.2.2 POSSIBILE INTEGRAZIONE DEI CONTROLLI AZIENDALI
RPC collabora con il RTI e con l’Organismo di Vigilanza al fine di garantire, nell’ambito delle
rispettive competenze, un maggior livello di prevenzione dei comportamenti illeciti e di
assicurare l’efficacia attuazione del “Sistema di gestione integrato 231”.
Compatibilmente con i rispettivi piani di lavoro annuali, RPC potrebbe attivare l’Area Internal
Audit per la gestione di specifici test o istruttorie funzionali a monitorare l’attuazione delle
misure delineate nel presente Piano
6 PTTI - PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ
6.1 PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ
Il principio della Trasparenza, definito come accessibilità totale alle informazioni concernenti
l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, ha lo scopo di favorire forme
diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse
pubbliche.
La Legge 190/2012 ha ribadito come la Trasparenza dell’attività amministrativa costituisca
livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili ai sensi dell’art. 117 della
Costituzione. Con i decreti legislativi n. 33/2013 modificato dal d.lgs. 97/2016 e 39/2013,
nonché dalle linee guida in materia d’inconferibilità e incompatibilità dell’ANAC del 2016,
sono state dettate disposizioni rispettivamente circa gli obblighi di pubblicità, trasparenza e
diffusione delle informazioni, e circa l’inconferibilità e l’incompatibilità degli incarichi.
Per una società a capitale interamente pubblico che ha nei propri obiettivi l’erogazione di
servizi a Cittadini e Imprese, l’impegno per la Trasparenza è particolarmente importante.
Tra le regole e i termini che più impattano sulla Società stabiliti dal d.lgs. 97/2016 che integra
e modifica il d.lgs. 33/2013, per l’adempimento degli obblighi di pubblicità, trasparenza e
diffusione delle informazioni, si evidenziano:
La nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza
(art. 43 D.lgs. 33/2013 come modificato dal d.lgs. 97/2016) figura che l’ente ha
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deciso mantenere separata e di cui ha dato contezza in apposita sezione del
piano;
La definizione dell’alberatura della pubblicazione e della periodicità di
aggiornamento dei dati (allegato 1, Delibera C.I.V.I.T. 50/2013 e successive
modifiche d. lgs 97/2016);
L’obbligo dell’individuazione dei dirigenti responsabili degli uffici dell’ente che
garantiscano il repentino e regolare flusso delle informazioni da pubblicare ai fini
del rispetto dei termini stabiliti dalla legge (art 43, comma 3 modificato d. lgs.
97/2016);
L’obbligo dell’individuazione dei soggetti responsabili della pubblicazione ai fini
del rispetto dei termini stabiliti dalla legge (art 43, comma 3 modificato d. lgs.
97/2016);
Le sanzioni per la mancata pubblicazione (circolare del Dipartimento per la
Funzione Pubblica n. 2/2013 e Delibera C.I.V.I.T. 66/2013);
I monitoraggi periodici dell’adempimento degli obblighi di pubblicazione, a cura
degli organismi preposti.
Di conseguenza, con l’entrata in vigore del d.lgs. 33/2013, IN.VA S.p.A. ha provveduto a
nominare alla fine dell’anno 2014 il dott. Enrico Zanella, quale Responsabile della
Trasparenza e Integrità.
6.1.1 IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA
Il percorso di predisposizione del Programma è stato preceduto da un’attività di valutazione
e analisi dell’impatto come predisposto dal d.lgs. 33/2013 e del d.lgs. 97/2016. La
predisposizione del programma è stata proposta dal RTI ed elaborata sulla base di una
confronto interno con le direzioni e con tutti gli uffici dell’Ente coinvolti al fine di:
Individuare gli obblighi di trasparenza sull’organizzazione e sull’attività di IN.VA
previsti dal d.lgs. n. 33/2013 come modificato da fonti normative ulteriori ossia
d.lgs. 97/2016 e dalla disciplina sui contratti pubblici;
Individuare gli uffici e i responsabili dell’elaborazione, della trasmissione e della
pubblicazione dei dati;
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Definire la tempistica per la pubblicazione, l’aggiornamento e il monitoraggio dei
dati;
Modifiche potranno essere predisposte nel corso dell’anno a seguito dell’emanazione
definitiva delle Linee guida da parte di ANAC, dedicate alle società e agli altri enti di diritto
privato partecipati, destinate alla modifica della determinazione n. 8 del 2015, e la n.1310
del 29/12/2016: «Prime linee guida recanti indicazioni sull’attuazione degli obblighi di
pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni contenute nel d.lgs. 33/2013 come
modificato dal d.lgs. 97/2016»
Nella predisposizione del Programma si è tenuto conto anche degli obiettivi generali in
materia di trasparenza posti dagli organi di vertice.
Attualmente gli obiettivi che assumono rilievo per gli uffici e i relativi dirigenti, quelli declinati
nella tabella allegata.
In essa, come specificato più avanti, sono individuati gli uffici responsabili della elaborazione
e/o trasmissione dei dati e i soggetti competenti alla pubblicazione, con indicazioni dei
termini e dei risultati attesi sotto il profilo della completezza e della periodicità
dell’aggiornamento dei dati.
L’iter si è svolto in questo modo:
Il responsabile della trasparenza, ha svolto una prima ricognizione dei dati da
pubblicare nella Sezione Società Trasparente e ha individuato gli uffici competenti
all’elaborazione.
Il lavoro ha consentito di realizzare la prima sezione “Società Trasparente” di
IN.VA.
A seguire si è proceduto:
- Si è integrata, tenuto conto dell’eterogeneità dei compiti svolti da IN.VA.
per i propri azionisti e della complessità della normativa ancora in
evoluzione, la ricognizione già fatta dei dati da pubblicare, comprensiva
degli uffici e dirigenti competenti nella elaborazione, nella trasmissione e
nella pubblicazione.
- Sono stati individuati gli obiettivi iniziali per l’informatizzazione dei flussi dei
dati degli uffici, a cominciare da quelli relativi alle procedure contrattuali.
6.1.2 GESTIONE DEI FLUSSI INFORMATIVI DALL’ELABORAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE DEI DATI ALL’INTERNO DELL’ENTE
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Il sistema organizzativo, volto ad assicurare la trasparenza si basa sulla forte
responsabilizzazione di ogni singolo ufficio e dei relativi dirigenti a cui compete:
- l’elaborazione dei dati e delle informazioni;
- la trasmissione dei dati e delle informazioni per la pubblicazione al responsabile del
Sistema Informativo Aziendale.
Il Responsabile della Trasparenza ha un ruolo di regia, di coordinamento e di monitoraggio
sull’effettiva pubblicazione, ma non sostituisce gli uffici nell’elaborazione e nella
trasmissione dei dati.
L’identificazione delle strutture dirigenziali preposte alla trasmissione, all'elaborazione,
all'aggiornamento dei dati si configura come atto imprescindibile, gli uffici cui compete
l’elaborazione sono stati chiaramente individuati nella tabella a seguire, anche su indicazioni
ricevute dal RPC che, garantisce il raccordo fra le misure di prevenzione della corruzione,
ivi incluse quelle della trasparenza.
Detti uffici di norma coincidono con quelli tenuti alla trasmissione dei dati per la
pubblicazione.
I dirigenti inviano i dati nel formato previsto dalla norma al Sistema Informativo Aziendale
(SIA di seguito).
L’ufficio competente a pubblicare i dati trasmessi al SIA dai singoli uffici nella sezione
“Società Trasparente” è individuato nell’Ufficio Risorse Umane e Formazione.
Il SIA ottenuta l’approvazione dei dati da parte del RTI invia il materiale all’addetto alla
pubblicazione dell’ufficio risorse umane il quale provvede a caricare il materiale nella
sottosezione corretta.
6.1.3 DEFINIZIONE DEL PROCESSO DI TRASMISSIONE, PUBBLICAZIONE E AGGIORNAMENTO DATI
Nel prospetto seguente, vengono illustrate le fasi di dettaglio del processo con
l’individuazione degli attori responsabili della trasmissione, pubblicazione, aggiornamento e
monitoraggio dei dati.
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Responsabili Attività
Responsabili dell’elaborazione e della
comunicazione del dato
- Raccolta dei dati/informazioni d’interesse detenuti
presso la propria struttura ed eliminazione di quelle
obsolete;
- Organizzazione dati/informazioni nei formati previsti
dalla legge (disposizioni dell'ANAC) e dal Responsabile
della Trasparenza, con tempestività e regolarità;
- Aggiornamento dei dati e delle informazioni;
- Attualizzazione dati, con indicazione del tempo di
variazione ossia della data di aggiornamento che si deve
riportare in calce al documento, tabella e/o prospetto
(dicitura “dati aggiornati al gg/mm/aa);
- Controllo e verifica della qualità e fruibilità
dati/informazioni prodotte, in termini di pertinenza,
completezza e aggiornamento;
- Trasmissione dati/informazioni previa comunicazione
ed invio degli stessi, al Responsabile della Trasparenza
e al SIA.
- oscuramento, laddove necessario, dei dati
personali non pertinenti o, se sensibili o giudiziari,
non indispensabili rispetto alle specifiche finalità di
trasparenza e pubblicazione
Responsabile Pubblicazione Portale - Pubblicazione tempestiva dei dati pervenuti nelle
competenti sottosezioni di “Società Trasparente” per il
periodo prescritto;
- Archiviazione degli stessi non più attuali nei termini
prescritti in un’apposita banca dati, previa autorizzazione
da parte del Responsabile della Trasparenza;
- Aggiornamento del materiale pubblicato;
- Pubblicazione dei dati oggetto di eventuali modifiche, in
sostituzione di quelli precedenti.
Responsabile della Trasparenza (RTI) - Autorizzazione in collaborazione con i dirigenti
responsabili delle varie aree della pubblicazione dei
dati/informazioni;
- Redigere la sezione trasparenza nel PTPCT;
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Responsabili Attività
- Indicare agli uffici competenti all’esercizio dell’azione
disciplinare i nominativi dei dipendenti che non hanno
attuato correttamente le misure in materia di
trasparenza;
- Coordinamento del monitoraggio sulla regolare
attuazione degli obblighi, con rilevazione di eventuali
criticità, parziale o totale inadempimento da parte degli
addetti ai lavori;
- Sollecito degli adempimenti prescritti e richiesta
d’implementazione atti/informazioni;
- Verifiche in caso di persistente inadempienze, delle
relative responsabilità;
- Applicazione sanzioni;
-Segnalazione all’organo di indirizzo politico, all’OdV,
all’autorità nazionale anticorruzione dei casi di mancato
o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione
per procedimenti disciplinari previsti dalla normativa
vigente;
-Controllo sulla regolare attuazione dell’accesso civico
per la parte di competenza.
Responsabile Sistema Informativo
Aziendale e Privacy (SIA)
- Invio a seguito delle verifiche necessarie su indicazione
del RTI dei documenti da inserire o aggiornare
all’addetto alla pubblicazione;
- Monitoraggio e analisi a richiesta da parte del RTI del
rispetto degli obblighi di comunicazione dei
dati/informazione su aree specifiche;
- Proposte migliorative per la visualizzazione,
consultazione, elaborazione dei dati/informazioni.
6.1.4 REFERENTI PER LA TRASPARENZA ALL’INTERNO DELL’ENTE
Il RTI si avvale di una serie di referenti all’interno dell’Ente, con l’obiettivo di adempiere agli
obblighi di pubblicazione e aggiornamento dei dati nella sezione “Società Trasparente”.
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In particolare, sotto viene presentato un prospetto che illustra in dettaglio quali sono le figure
dirigenziali responsabili individuate, ognuno per la sezione di propria competenza, incaricate
del reperimento, della trasmissione e aggiornamento dei documenti, informazioni e dati
entro i termini cogenti fissati dalla normativa, per ciascun livello previsto dall’albero “Società
Trasparente” e la frequenza dell’aggiornamento stesso:
"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione
Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
livello
Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Disposizioni generali Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza
RPC, RTI Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza e suoi allegati, le misure integrative di prevenzione della corruzione individuate ai sensi dell’articolo 1, comma 2-bis della legge n. 190 del 2012, (MOGC 231) (link alla sotto-sezione Altri contenuti/Anticorruzione)
Annuale
Atti generali RTI Riferimenti normativi con i relativi link alle norme di legge statale pubblicate nella banca dati "Normattiva" che regolano l'istituzione, l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni
Tempestivo
Direttive, circolari, programmi, istruzioni e ogni atto che dispone in generale sulla organizzazione, sulle funzioni, sugli obiettivi, sui procedimenti, ovvero nei quali si determina l'interpretazione di norme giuridiche che riguardano o dettano disposizioni per l'applicazione di esse
Tempestivo
Direttive ministri, documento di programmazione, obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza
Tempestivo
RTI Estremi e testi ufficiali aggiornati degli Statuti e delle norme di legge regionali, che regolano le funzioni, l'organizzazione e lo svolgimento delle attività di competenza dell'amministrazione
Tempestivo
ODV Codice disciplinare, recante l'indicazione delle infrazioni del codice disciplinare e relative sanzioni (pubblicazione on line in alternativa all'affissione in luogo accessibile a tutti - art. 7, l. n. 300/1970) codice di condotta inteso quale codice di comportamento
Tempestivo
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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione
Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
livello
Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Organizzazione Titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Organi di indirizzo politico e di amministrazione e gestione, con l'indicazione delle rispettive competenze
Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo
Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Curriculum vitae Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica
Tempestivo
Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici
Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti
Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti
Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
1) dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, titolarità di imprese, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso) e riferita al momento dell'assunzione dell'incarico]
Nessuno (va presentata una sola volta entro 3 mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico e resta pubblicata fino alla cessazione dell'incarico o del mandato).
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)
Entro 3 mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico
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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione
Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
livello
Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
3) dichiarazione concernente le spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale ovvero attestazione di essersi avvalsi esclusivamente di materiali e di mezzi propagandistici predisposti e messi a disposizione dal partito o dalla formazione politica della cui lista il soggetto ha fatto parte, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» (con allegate copie delle dichiarazioni relative a finanziamenti e contributi per un importo che nell'anno superi 5.000 €)
Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
4) attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell'anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]
Annuale
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo
Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Curriculum vitae Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica
Tempestivo
Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici
Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti
Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti
Tempestivo
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Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
livello
Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
1) dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, titolarità di imprese, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso) e riferita al momento dell'assunzione dell'incarico]
Nessuno (va presentata una sola volta entro 3 mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico e resta pubblicata fino alla cessazione dell'incarico o del mandato).
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)
Entro 3 mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)
Annuale
Cessati dall'incarico (documentazione da pubblicare sul sito web)
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Atto di nomina, con l'indicazione della durata dell'incarico
Nessuno
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Curriculum vitae Nessuno
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica
Nessuno
Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici
Nessuno
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti
Nessuno
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Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
livello
Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti
Nessuno
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
1) copie delle dichiarazioni dei redditi riferiti al periodo dell'incarico; 2) copia della dichiarazione dei redditi successiva al termine dell'incarico o carica, entro un mese dalla scadenza del termine di legge per la presentazione della dichiarazione [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)
Nessuno
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
3) dichiarazione concernente le spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale ovvero attestazione di essersi avvalsi esclusivamente di materiali e di mezzi propagandistici predisposti e messi a disposizione dal partito o dalla formazione politica della cui lista il soggetto ha fatto parte con riferimento al periodo dell'incarico (con allegate copie delle dichiarazioni relative a finanziamenti e contributi per un importo che nell'anno superi 5.000 €).
Nessuno
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
4) dichiarazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute dopo l'ultima attestazione [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]
Nessuno (va presentata una sola volta entro 3 mesi dalla cessazione dell'incarico).
Sanzioni per mancata comunicazione dei dati
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Provvedimenti sanzionatori a carico del responsabile della mancata o incompleta comunicazione dei dati di cui all'articolo 14, concernenti la situazione patrimoniale complessiva del titolare dell'incarico al momento dell'assunzione della carica, la titolarità di imprese, le partecipazioni azionarie proprie nonchè tutti i compensi cui dà diritto l'assunzione della carica
Tempestivo
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Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
livello
Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Articolazione degli uffici
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Indicazione delle competenze di ciascun ufficio, anche di livello dirigenziale non generale, i nomi dei dirigenti responsabili dei singoli uffici
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Illustrazione in forma semplificata, ai fini della piena accessibilità e comprensibilità dei dati, dell'organizzazione dell'amministrazione, mediante l'organigramma o analoghe rappresentazioni grafiche
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Nomi dei dirigenti responsabili dei singoli uffici
Tempestivo
Telefono e posta elettronica
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Elenco completo dei numeri di telefono e delle caselle di posta elettronica istituzionali e delle caselle di posta elettronica certificata dedicate, cui il cittadino possa rivolgersi per qualsiasi richiesta inerente i compiti istituzionali
Tempestivo
Consulenti e collaboratori
Titolari di incarichi di collaborazione o consulenza
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Estremi degli atti di conferimento di incarichi di collaborazione o di consulenza a soggetti esterni a qualsiasi titolo (compresi quelli affidati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa) con indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare erogato
Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Per ciascun titolare di incarico:
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
1) curriculum vitae, redatto in conformità al vigente modello europeo
Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
2) dati relativi allo svolgimento di incarichi o alla titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione o allo svolgimento di attività professionali
Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
3) compensi comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, di consulenza o di collaborazione (compresi quelli affidati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa), con specifica evidenza delle eventuali componenti variabili o legate alla valutazione del risultato
Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Tabelle relative agli elenchi dei consulenti con indicazione di oggetto, durata e compenso
Tempestivo
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Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
dell'incarico (comunicate alla Funzione pubblica)
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Attestazione dell'avvenuta verifica dell'insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse
Tempestivo
Personale Titolari di incarichi dirigenziali amministrativi di vertice
Per ciascun titolare di incarico:
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Atto di conferimento, con l'indicazione della durata dell'incarico
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Curriculum vitae, redatto in conformità al vigente modello europeo
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione dell'incarico (con specifica evidenza delle eventuali componenti variabili o legate alla valutazione del risultato)
Tempestivo
Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
1) dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, titolarità di imprese, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso) e riferita al momento dell'assunzione dell'incarico]
Nessuno (va presentata una sola volta entro 3 mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico e resta pubblicata fino alla cessazione dell'incarico o del mandato).
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Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
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Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)
Entro 3 mesi della nomina o dal conferimento dell'incarico
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
3) attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell'anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]
Annuale
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità dell'incarico
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità al conferimento dell'incarico
Annuale
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Ammontare complessivo degli emolumenti percepiti a carico della finanza pubblica
Annuale
Titolari di incarichi dirigenziali (dirigenti non generali)
Per ciascun titolare di incarico:
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Atto di conferimento, con l'indicazione della durata dell'incarico
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Curriculum vitae, redatto in conformità al vigente modello europeo
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione dell'incarico (con specifica evidenza delle eventuali componenti variabili o legate alla valutazione del risultato)
Tempestivo
Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti
Tempestivo
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Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
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Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
1) dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, titolarità di imprese, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso) e riferita al momento dell'assunzione dell'incarico]
Nessuno (va presentata una sola volta entro 3 mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico e resta pubblicata fino alla cessazione dell'incarico o del mandato).
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)
Entro 3 mesi della nomina o dal conferimento dell'incarico
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
3) attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell'anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]
Annuale
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità dell'incarico
Tempestivo
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità al conferimento dell'incarico
Annuale
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Ammontare complessivo degli emolumenti percepiti a carico della finanza pubblica
Annuale (non oltre il 30 marzo)
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Numero e tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica e relativi criteri di scelta
Tempestivo
Ruolo dei dirigenti Annuale
Dirigenti cessati Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo
Nessuno
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Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Curriculum vitae Nessuno
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica
Nessuno
Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici
Nessuno
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti
Nessuno
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti
Nessuno
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
1) copie delle dichiarazioni dei redditi riferiti al periodo dell'incarico; 2) copia della dichiarazione dei redditi successiva al termine dell'incarico o carica, entro un mese dalla scadenza del termine di legge per la presentazione della dichiarazione [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)
Nessuno
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
3) dichiarazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute dopo l'ultima attestazione [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]
Nessuno (va presentata una sola volta entro 3 mesi dalla cessazione dell'incarico).
Sanzioni per mancata comunicazione dei dati
RPC Provvedimenti sanzionatori a carico del responsabile della mancata o incompleta comunicazione dei dati di cui all'articolo 14, concernenti la situazione patrimoniale complessiva del titolare dell'incarico al momento dell'assunzione della carica, la titolarità di imprese, le partecipazioni azionarie proprie nonchè tutti i compensi cui dà diritto l'assunzione della carica
Tempestivo
Posizioni organizzative Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Curricula dei titolari di posizioni organizzative redatti in conformità al vigente modello europeo
Tempestivo
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Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Dotazione organica Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Conto annuale del personale e relative spese sostenute, nell'ambito del quale sono rappresentati i dati relativi alla dotazione organica e al personale effettivamente in servizio e al relativo costo, con l'indicazione della distribuzione tra le diverse qualifiche e aree professionali, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico
Annuale
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Costo complessivo del personale a tempo indeterminato in servizio, articolato per aree professionali, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico
Annuale
Personale non a tempo indeterminato
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato, ivi compreso il personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico
Annuale
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Costo complessivo del personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico
Trimestrale
Tassi di assenza Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Tassi di assenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale
Trimestrale
Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti (dirigenti e non dirigenti)
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Elenco degli incarichi conferiti o autorizzati a ciascun dipendente (dirigente e non dirigente), con l'indicazione dell'oggetto, della durata e del compenso spettante per ogni incarico
Tempestivo
Contrattazione collettiva
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Riferimenti necessari per la consultazione dei contratti e accordi collettivi nazionali ed eventuali interpretazioni autentiche
Tempestivo
Contrattazione integrativa
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Contratti integrativi stipulati, con la relazione tecnico-finanziaria e quella illustrativa, certificate dagli organi di controllo (collegio dei revisori dei conti, collegio sindacale, uffici centrali di bilancio o analoghi organi previsti dai rispettivi ordinamenti)
Tempestivo
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Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Specifiche informazioni sui costi della contrattazione integrativa, certificate dagli organi di controllo interno, trasmesse al Ministero dell'Economia e delle finanze, che predispone, allo scopo, uno specifico modello di rilevazione, d'intesa con la Corte dei conti e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica
Annuale
OIV n.a. (RTI) Nominativi Tempestivo
n.a. (RTI) Curricula Tempestivo
n.a. (RTI) Compensi Tempestivo
Bandi di concorso
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Bandi di concorso per il reclutamento, a qualsiasi titolo, di personale presso l'amministrazione nonchè i criteri di valutazione della Commissione e le tracce delle prove scritte
Tempestivo
Ammontare complessivo dei premi
Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati
Tempestivo
Ammontare dei premi effettivamente distribuiti
Tempestivo
Dati relativi ai premi Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Criteri definiti nei sistemi di misurazione e valutazione della performance per l’assegnazione del trattamento accessorio
Tempestivo
Distribuzione del trattamento accessorio, in forma aggregata, al fine di dare conto del livello di selettività utilizzato nella distribuzione dei premi e degli incentivi
Tempestivo
Grado di differenziazione dell'utilizzo della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendenti
Tempestivo
Attività e procedimenti
Tipologie di procedimento
Per ciascuna tipologia di procedimento:
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
1) breve descrizione del procedimento con indicazione di tutti i riferimenti normativi utili
Tempestivo
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
2) unità organizzative responsabili dell'istruttoria
Tempestivo
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
3) l'ufficio del procedimento, unitamente ai recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale
Tempestivo
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Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
4) ove diverso, l'ufficio competente all'adozione del provvedimento finale, con l'indicazione del nome del responsabile dell'ufficio unitamente ai rispettivi recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale
Tempestivo
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
5) modalità con le quali gli interessati possono ottenere le informazioni relative ai procedimenti in corso che li riguardino
Tempestivo
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
6) termine fissato in sede di disciplina normativa del procedimento per la conclusione con l'adozione di un provvedimento espresso e ogni altro termine procedimentale rilevante
Tempestivo
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
7) procedimenti per i quali il provvedimento dell'amministrazione può essere sostituito da una dichiarazione dell'interessato ovvero il procedimento può concludersi con il silenzio-assenso dell'amministrazione
Tempestivo
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
8) strumenti di tutela amministrativa e giurisdizionale, riconosciuti dalla legge in favore dell'interessato, nel corso del procedimento nei confronti del provvedimento finale ovvero nei casi di adozione del provvedimento oltre il termine predeterminato per la sua conclusione e i modi per attivarli
Tempestivo
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
9) link di accesso al servizio on line, ove sia già disponibile in rete, o tempi previsti per la sua attivazione
Tempestivo
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
10) modalità per l'effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari, con i codici IBAN identificativi del conto di pagamento, ovvero di imputazione del versamento in Tesoreria, tramite i quali i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bonifico bancario o postale, ovvero gli identificativi del conto corrente postale sul quale i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bollettino postale, nonchè i codici identificativi del pagamento da indicare obbligatoriamente per il versamento
Tempestivo
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Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
11) nome del soggetto a cui è attribuito, in caso di inerzia, il potere sostitutivo, nonchè modalità per attivare tale potere, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale
Tempestivo
Per i procedimenti ad istanza di parte:
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
1) atti e documenti da allegare all'istanza e modulistica necessaria, compresi i fac-simile per le autocertificazioni
Tempestivo
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
2) uffici ai quali rivolgersi per informazioni, orari e modalità di accesso con indicazione degli indirizzi, recapiti telefonici e caselle di posta elettronica istituzionale a cui presentare le istanze
Tempestivo
Dichiarazioni sostitutive e acquisizione d'ufficio dei dati
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
Recapiti telefonici e casella di posta elettronica istituzionale dell'ufficio responsabile per le attività volte a gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o l'accesso diretto degli stessi da parte delle amministrazioni procedenti all'acquisizione d'ufficio dei dati e allo svolgimento dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive
Tempestivo
Provvedimenti Provvedimenti organi indirizzo politico
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di: scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta (link alla sotto-sezione "bandi di gara e contratti"); accordi stipulati dall'amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche.
Semestrale
Provvedimenti dirigenti amministrativi
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di: scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta (link alla sotto-sezione "bandi di gara e contratti"); accordi stipulati dall'amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche.
Semestrale
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Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
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Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Bandi di gara e contratti
Informazioni sulle singole procedure in formato tabellare
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Codice Identificativo Gara (CIG) Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Struttura proponente, Oggetto del bando, Procedura di scelta del contraente, Elenco degli operatori invitati a presentare offerte/Numero di offerenti che hanno partecipato al procedimento, Aggiudicatario, Importo di aggiudicazione, Tempi di completamento dell'opera servizio o fornitura, Importo delle somme liquidate
Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato digitale standard aperto con informazioni sui contratti relative all'anno precedente (nello specifico: Codice Identificativo Gara (CIG), struttura proponente, oggetto del bando, procedura di scelta del contraente, elenco degli operatori invitati a presentare offerte/numero di offerenti che hanno partecipato al procedimento, aggiudicatario, importo di aggiudicazione, tempi di completamento dell'opera servizio o fornitura, importo delle somme liquidate)
Annuale
Atti delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori distintamente per ogni procedura
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Programma biennale degli acquisti di beni e servizi, programma triennale dei lavori pubblici e relativi aggiornamenti annuali
Tempestivo
Per ciascuna procedura:
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Avvisi di preinformazione - Avvisi di preinformazione (art. 70, c. 1, 2 e 3, d.lgs. n. 50/2016); Bandi ed avvisi di preinformazioni (art. 141, d.lgs. n. 50/2016)
Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Delibera a contrarre o atto equivalente (per tutte le procedure)
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Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Avvisi e bandi – Avviso (art. 19, c. 1, d.lgs. n. 50/2016); Avviso di indagini di mercato (art. 36, c. 7, d.lgs. n. 50/2016 e Linee guida ANAC); Avviso di formazione elenco operatori economici e pubblicazione elenco (art. 36, c. 7, d.lgs. n. 50/2016 e Linee guida ANAC); Bandi ed avvisi (art. 36, c. 9, d.lgs. n. 50/2016); Bandi ed avvisi (art. 73, c. 1, e 4, d.lgs. n. 50/2016); Bandi ed avvisi (art. 127, c. 1, d.lgs. n. 50/2016); Avviso periodico indicativo (art. 127, c. 2, d.lgs. n. 50/2016); Avviso relativo all’esito della procedura; Pubblicazione a livello nazionale di bandi e avvisi; Bando di concorso (art. 153, c. 1, d.lgs. n. 50/2016); Avviso di aggiudicazione (art. 153, c. 2, d.lgs. n. 50/2016); Bando di concessione, invito a presentare offerta, documenti di gara (art. 171, c. 1 e 5, d.lgs. n. 50/2016); Avviso in merito alla modifica dell’ordine di importanza dei criteri, Bando di concessione (art. 173, c. 3, d.lgs. n. 50/2016); Bando di gara (art. 183, c. 2, d.lgs. n. 50/2016); Avviso costituzione del privilegio (art. 186, c. 3, d.lgs. n. 50/2016); Bando di gara (art. 188, c. 3, d.lgs. n. 50/2016)
Tempestivo
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Avviso sui risultati della procedura di affidamento - Avviso sui risultati della procedura di affidamento con indicazione dei soggetti invitati (art. 36, c. 2, d.lgs. n. 50/2016); Bando di concorso e avviso sui risultati del concorso (art. 141, d.lgs. n. 50/2016); Avvisi relativi l’esito della procedura, possono essere raggruppati su base trimestrale (art. 142, c. 3, d.lgs. n. 50/2016); Elenchi dei verbali delle commissioni di gara
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Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Avvisi sistema di qualificazione - Avviso sull’esistenza di un sistema di qualificazione, di cui all’Allegato XIV, parte II, lettera H; Bandi, avviso periodico indicativo; avviso sull’esistenza di un sistema di qualificazione; Avviso di aggiudicazione (art. 140, c. 1, 3 e 4, d.lgs. n. 50/2016)
Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Affidamenti Gli atti relativi agli affidamenti diretti di lavori, servizi e forniture di somma urgenza e di protezione civile, con specifica dell'affidatario, delle modalità della scelta e delle motivazioni che non hanno consentito il ricorso alle procedure ordinarie (art. 163, c. 10, d.lgs. n. 50/2016); Tutti gli atti connessi agli affidamenti in house in formato open data di appalti pubblici e contratti di concessione tra enti (art. 192 c. 3, d.lgs. n. 50/2016)
Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Informazioni ulteriori - Contributi e resoconti degli incontri con portatori di interessi unitamente ai progetti di fattibilità di grandi opere e ai documenti predisposti dalla stazione appaltante (art. 22, c. 1, d.lgs. n. 50/2016); Informazioni ulteriori, complementari o aggiuntive rispetto a quelle previste dal Codice; Elenco ufficiali operatori economici (art. 90, c. 10, d.lgs. n. 50/2016)
Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Provvedimenti di esclusione e di ammissione (entro 2 giorni dalla loro adozione)
Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Composizione della commissione giudicatrice e i curricula dei suoi componenti.
Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Testo integrale di tutti i contratti di acquisto di beni e di servizi di importo unitario stimato superiore a 1 milione di euro in esecuzione del programma biennale e suoi aggiornamenti
Tempestivo
Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY
Resoconti della gestione finanziaria dei contratti al termine della loro esecuzione
Tempestivo
Bilanci Bilancio preventivo e consuntivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Documenti e allegati del bilancio preventivo, nonché dati relativi al bilancio di previsione di ciascun anno in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a rappresentazioni grafiche
Tempestivo
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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione
Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
livello
Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Dati relativi alle entrate e alla spesa dei bilanci preventivi in formato tabellare aperto in modo da consentire l'esportazione, il trattamento e il riutilizzo.
Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Documenti e allegati del bilancio consuntivo, nonché dati relativi al bilancio consuntivo di ciascun anno in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a rappresentazioni grafiche
Tempestivo
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Dati relativi alle entrate e alla spesa dei bilanci consuntivi in formato tabellare aperto in modo da consentire l'esportazione, il trattamento e il riutilizzo.
Tempestivo
Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio, con l’integrazione delle risultanze osservate in termini di raggiungimento dei risultati attesi e le motivazioni degli eventuali scostamenti e gli aggiornamenti in corrispondenza di ogni nuovo esercizio di bilancio, sia tramite la specificazione di nuovi obiettivi e indicatori, sia attraverso l’aggiornamento dei valori obiettivo e la soppressione di obiettivi già raggiunti oppure oggetto di ripianificazione.
Tempestivo
Beni immobili e gestione patrimonio
Patrimonio immobiliare Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Informazioni identificative degli immobili posseduti e detenuti
Tempestivo
Canoni di locazione o affitto
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Canoni di locazione o di affitto versati o percepiti
Tempestivo
Controlli e rilievi sull'amministrazione
Organismi indipendenti di valutazione, nuclei di valutazione o altri organismi con funzioni analoghe
n.a. (RTI) Attestazione dell'OIV o di altra struttura analoga nell'assolvimento degli obblighi di pubblicazione
Annuale e in relazione a delibere A.N.AC.
Documento dell'OIV di validazione della Relazione sulla Performance (art. 14, c. 4, lett. c), d.lgs. n. 150/2009)
Tempestivo
Relazione dell'OIV sul funzionamento complessivo del Sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei controlli interni (art. 14, c. 4, lett. a), d.lgs. n. 150/2009)
Tempestivo
Altri atti degli organismi indipendenti di valutazione, nuclei di valutazione o altri organismi con funzioni analoghe, procedendo all'indicazione in forma anonima dei dati personali eventualmente presenti
Tempestivo
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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione
Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
livello
Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
Organi di revisione amministrativa e contabile
Collegio sindacale Relazioni degli organi di revisione amministrativa e contabile al bilancio di previsione o budget, alle relative variazioni e al conto consuntivo o bilancio di esercizio
Tempestivo
Corte dei conti Presidente Tutti i rilievi della Corte dei conti ancorchè non recepiti riguardanti l'organizzazione e l'attività delle amministrazioni stesse e dei loro uffici
Tempestivo
Servizi erogati Carta dei servizi e standard di qualità
Dirigenti o Responsabili di competenza
Carta dei servizi o documento contenente gli standard di qualità dei servizi pubblici
Tempestivo
Costi contabilizzati n.a. (RTI) Costi contabilizzati dei servizi erogati agli utenti, sia finali che intermedi e il relativo andamento nel tempo
Annuale
Liste di attesa n.a. (RTI) Criteri di formazione delle liste di attesa, tempi di attesa previsti e tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogata
Tempestivo
Servizi in rete Dirigenti o Responsabili di Area competenti
Risultati delle rilevazioni sulla soddisfazione da parte degli utenti rispetto alla qualità dei servizi in rete resi all’utente, anche in termini di fruibilità, accessibilità e tempestività, statistiche di utilizzo dei servizi in rete.
Tempestivo
Dati sui pagamenti Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Dati sui propri pagamenti in relazione alla tipologia di spesa sostenuta, all'ambito temporale di riferimento e ai beneficiari
Trimestrale
Indicatore di tempestività dei pagamenti
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Indicatore dei tempi medi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi, prestazioni professionali e forniture (indicatore annuale di tempestività dei pagamenti)
Annuale
Indicatore trimestrale di tempestività dei pagamenti
Trimestrale
Ammontare complessivo dei debiti e il numero delle imprese creditrici
Annuale
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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione
Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
livello
Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
IBAN e pagamenti informatici
Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA
Nelle richieste di pagamento: i codici IBAN identificativi del conto di pagamento, ovvero di imputazione del versamento in Tesoreria, tramite i quali i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bonifico bancario o postale, ovvero gli identificativi del conto corrente postale sul quale i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bollettino postale, nonchè i codici identificativi del pagamento da indicare obbligatoriamente per il versamento
Tempestivo
Altri contenuti Prevenzione della Corruzione
RPC Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza e suoi allegati, le misure integrative di prevenzione della corruzione individuate ai sensi dell’articolo 1, comma 2-bis della legge n. 190 del 2012, (MOGC 231)
Annuale
RPC Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza
Tempestivo
RPC Regolamenti per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità (laddove adottati)
Tempestivo
RPC Relazione del responsabile della prevenzione della corruzione recante i risultati dell’attività svolta (entro il 15 dicembre di ogni anno)
Annuale
RPC Provvedimenti adottati dall'A.N.AC ed atti di adeguamento a tali provvedimenti in materia di vigilanza e controllo nell'anticorruzione
Tempestivo
RPC - OdV Atti di accertamento delle violazioni delle disposizioni di cui al d.lgs. n. 39/2013
Tempestivo
Altri contenuti Accesso civico RTI Nome del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza cui è presentata la richiesta di accesso civico, nonchè modalità per l'esercizio di tale diritto, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale e nome del titolare del potere sostitutivo, attivabile nei casi di ritardo o mancata risposta, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale
Tempestivo
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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione
Sezione livello 1 Sotto-sezione 2
livello
Riferimento
dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento
RTI Nomi Uffici competenti cui è presentata la richiesta di accesso civico, nonchè modalità per l'esercizio di tale diritto, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale
Tempestivo
RTI Elenco delle richieste di accesso (atti, civico e generalizzato) con indicazione dell’oggetto e della data della richiesta nonché del relativo esito con la data della decisione
Semestrale
Altri contenuti Accessibilità e Catalogo dei dati, metadati e banche dati
Dirigenti o Responsabili di Area competenti
Catalogo dei dati, dei metadati definitivi e delle relative banche dati in possesso delle amministrazioni, da pubblicare anche tramite link al Repertorio nazionale dei dati territoriali (www.rndt.gov.it), al catalogo dei dati della PA e delle banche dati www.dati.gov.it e e http://basidati.agid.gov.it/catalogo gestiti da AGID
Tempestivo
DG Regolamenti che disciplinano l'esercizio della facoltà di accesso telematico e il riutilizzo dei dati, fatti salvi i dati presenti in Anagrafe tributaria
Annuale
DG Obiettivi di accessibilità dei soggetti disabili agli strumenti informatici per l'anno corrente (entro il 31 marzo di ogni anno) e lo stato di attuazione del "piano per l'utilizzo del telelavoro" nella propria organizzazione
Annuale (ex art. 9, c. 7, D.L. n. 179/2012)
Altri contenuti Dati ulteriori RTI Dati, informazioni e documenti ulteriori che le pubbliche amministrazioni non hanno l'obbligo di pubblicare ai sensi della normativa vigente e che non sono riconducibili alle sottosezioni indicate
…
6.1.5 MONITORAGGIO
Il RTI svolge, come previsto dall’art. 43 come modificato dal d. lgs. 97/2016, l’attività di
controllo sull’adempimento degli obblighi di pubblicazione, attraverso un monitoraggio su
base periodica che varia a seconda della tipologia di dati, mediante riscontro tra quanto
trasmesso e pubblicato e quanto previsto nel Programma.
Per quanto attiene alla completezza delle informazioni pubblicate, gli esiti della verifica
effettuata da parte del RTI sulle pubblicazioni nel corso dell'anno 2016 anche a seguito delle
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importanti modifiche apportate dal D. lgs. 97/2016 hanno evidenziato che i dati presenti sul
sito istituzionale appaiono da integrare e le risultanze evidenziate sono oggetto di attenzione
e di completamento da parte delle competenti strutture, su impulso dello stesso
Responsabile.
Ad oggi, quindi, l'azione di monitoraggio e vigilanza sull’attuazione degli obblighi di
trasparenza all'interno di IN.VA S.p.A. afferisce:
Al Responsabile per la Trasparenza e Integrità, cui spetta in primo luogo, un ruolo di
stimolo al puntuale rispetto delle prescrizioni di legge. In questo senso il Responsabile
è tenuto a promuovere appositi incontri e riunioni con gli uffici e dirigenti responsabili
della trasmissione dei dati al fine dell’aggiornamento periodico del programma e delle
informazioni pubblicate, favorendo un clima di circolazione e scambio delle informazioni
e di cooperazione ed evitando, nei casi di mancato o ritardato adempimento,
l’attivazione di procedimenti disciplinari ed altre forme di responsabilità. Infatti all’esito
dei controlli di cui sopra, RTI qualora emergano situazioni di mancato, parziale o
ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione, ne deve fare tempestiva
segnalazione ai dirigenti, perché provvedano, non oltre i quindici giorni successivi, a
sanare l’inadempimento. Decorso inutilmente tale termine, RTI procede alle
segnalazioni di cui all’art. 43, commi 1 e 5, del D.lgs. n. 33/2013 come modificato da d.
lgs. 97/2016.
Il monitoraggio e la vigilanza sullo stato di attuazione degli obblighi di trasparenza viene
effettuato dal Responsabile con cadenza annuale e il resoconto viene condiviso con le
figure aziendali apicali.
all’OIV o struttura analoga a cui spetta il ruolo di certificazione annuale tramite
attestazione del rispetto degli obblighi di trasparenza, secondo schemi di verifica
formulati annualmente dall'ANAC.
In particolare è previsto dalla Delibera 34/2016 dell’ANAC “Nel caso in cui l’ente sia
privo di OIV, o struttura con funzione analoghe, il Responsabile della trasparenza e/o
della prevenzione della corruzione è tenuto alla compilazione della griglia di rilevazione,
specificando che nell’ente è assente l’OIV o struttura analoga.”
6.1.6 AGGIORNAMENTO DEL PROGRAMMA
Di norma, l'aggiornamento avviene annualmente, ad integrazione del PTPCT come previsto
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dalla delibera 831/2016 dell’ANAC
6.1.7 MISURE PER ASSICURARE L’EFFICACIA DELL’ACCESSO CIVICO
Una delle più rilevanti novità introdotte dal decreto trasparenza (art. 5 D.lgs. n. 33/2013
come modificato dal decreto legislativo n. 97/2016) è rappresentata dall’istituto dell’accesso
civico, con cui il legislatore ha riconosciuto a qualunque cittadino il potere di controllare
democraticamente l’operato della pubblica amministrazione e degli enti.
L’accesso civico rappresenta uno degli strumenti per assicurare il rispetto degli obblighi in
materia di trasparenza, il modo attraverso il quale chiunque può svolgere un’azione
propulsiva.
Attraverso il nuovo art. introdotto dal d. lgs 97 si afferma che “chiunque ha diritto di accedere
ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli
oggetto di pubblicazione ai sensi del presente decreto, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela
di interessi giuridicamente rilevanti secondo quanto previsto dall'articolo 5-bis”.
L'art. 5 con le modifiche prevede pertanto che chiunque ha diritto di richiedere non solo i
dati soggetti a pubblicazione obbligatoria ma anche agli altri dati nei limiti di quanto previsto
dall’art.5 bis.
La richiesta di accesso civico è gratuita, non va motivata e deve essere presentata o al RTI
dell'ente quando ha ad oggetto dati, informazioni o documenti oggetto di pubblicazione
obbligatoria oppure all’ufficio che detiene i dati o ad altro ufficio di riferimento individuato
dall’ente stesso.
Chiunque può legittimamente presentare richiesta di accesso civico senza motivazione sulle
ragioni che lo inducono a formulare tale richiesta, ogni qualvolta la pubblicazione sia stata
omessa o risulti parziale o semplicemente per attuare forme diffuse di controllo.
La Società si doterà delle misure organizzative necessarie al fine di dar seguito
all’attualizzazione delle disposizioni sull’accesso civico introdotte con il d.lgs 97/2016
Il RTI è tenuto a segnalare i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di
pubblicazione obbligatoria segnalandoli all'organo di indirizzo politico, all'Organismo
indipendente di valutazione (OIV) o struttura analoga, all'Autorità nazionale anticorruzione .
Avverso la decisione dell’ente o, in caso di richiesta di riesame, avverso quella del RTI il
richiedente può proporre ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.
6.1.8 PROGRAMMI DI FORMAZIONE
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Sono previsti programmi di formazione per tutto il personale dipendente, integrati con le
esigenze di formazione previste anche dal Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione.
Si prevede anche di effettuare sessioni di analisi per l’implementazione della nuova
normativa a seguito d. lgs 97/2016.
7 PIANO DI ATTUAZIONE DEL PTPCT
Accanto alla definizione delle misure di trattamento obbligatorie e specifiche del rischio,
devono essere individuati i tempi, le fasi, le responsabilità e le risorse necessarie
all’attuazione delle stesse.
Per le misure obbligatorie:
Misura di prevenzione
Modalità di attuazione Tempistiche
Indicatori monitoraggio
Soggetti responsabili dell’attuazione della misura
Modalità di verifica dell’attuazione da parte del RPC
Codice etico Procedure di attivazione dei procedimenti disciplinari. Sensibilizzazione del Rispetto del Codice Etico e dei Regolamenti interni
2017-2018
Dipendenti sensibilizzati/dipendenti totali
OdV, Direttore Generale,
Verifica da parte RPC
Rotazione del personale
Verifica che le varie fasi procedimentali nelle aree a rischio siano affidate a più persone.
2017-2018
Direttore Generale, RPC
Verifica da parte RPC
Conflitto d’interessi
Attuazione di adeguate iniziative d’informazione. Messa a punto di modalità di verifica della correttezza delle dichiarazioni raccolte
Ad evento
Database comune con controlli effettuati
RPC, Direttore Generale e Dirigenti
Verifica della correttezza delle dichiarazioni raccolte come disposto dal dettame normativo.
Incarichi e autorizzazioni ad attività esterne o extra istituzionali
Disciplina aziendale per il rilascio delle autorizzazioni
Ad evento
RPC, Direttore Generale e Dirigenti
Verifica della correttezza delle autorizzazioni raccolte come disposto dal dettame normativo.
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Misura di prevenzione
Modalità di attuazione Tempistiche
Indicatori monitoraggio
Soggetti responsabili dell’attuazione della misura
Modalità di verifica dell’attuazione da parte del RPC
Formazione commissioni
Adattamento delle procedure interne di formazione commissioni alle norme previste dall’art 1, comma 46 L 190/12 e art 3 D.Lgs 39/2013 e a quanto disposto dalle disposizioni ANAC
Verificato anno 2016
Direttore Generale, Resp. Area Risorse Umane e Formazione e
Verifica della correttezza nell’adozione delle procedure interne di formazione delle commissioni secondo il dettame normativo
Formazione Definizione del piano annuale di formazione (livello generale/ livello specifico). Erogazione formazione. Formazione RPC E RTI
2017-2018
Rapporto tra numero dipendenti formati e informati e numero dipendenti totali
Resp. Area Risorse Umane e Formazione, RPC
Acquisizione dati relativi alla partecipazione e ai risultati dei test di valutazione (almeno il 40%) Verifica della partecipazione ad almeno 1 evento formativo da parte RPC e RTI
Attivazione Whistlerblower
Adozione di modalità telematiche per ricezione e conservazione delle segnalazioni. Definizione di modalità efficaci per il trattamento e l’analisi dei casi di sospetta corruzione
2017
RPC, Direttore Generale, Dirigenti
Verifica da parte RPC
Inconferibilità e Incompatibilità
Controlli su situazioni d’incompatibilità ed eventuali adempimenti conseguenti
Ad evento e una tantum annualmente
RPC, Direttore Generale
Verifica della presenza e validità delle dichiarazioni pubblicate sul sito istituzionale come disposto dal dettame normativo.
Rapporti con società civile
Previsione sul portale aziendale, di strumenti d’informazione.
2017-2018
RPC e RTI Verifica da parte
RPC
Coordinamento RPC/OdV
Definizione di un processo atto a: - coordinare le attività dell’OdV e del Responsabile
2017-2018
RPC e OdV Incontri periodici e verbale d’incontro.
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Misura di prevenzione
Modalità di attuazione Tempistiche
Indicatori monitoraggio
Soggetti responsabili dell’attuazione della misura
Modalità di verifica dell’attuazione da parte del RPC
della Prevenzione della corruzione - definire delle tipologie di controllo atte a prevenire i rischi di corruzione sia nell’ambito del Modello organizzativo che nell’ambito del Piano; - disciplinare le azioni di coordinamento (anche attraverso incontri) e il flusso d’informazioni tra il Responsabile della prevenzione della corruzione, l’OdV.
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Per le misure Generali:
Misura di prevenzione
Modalità di attuazione Tempistiche Soggetti responsabili dell’attuazione della misura
Modalità di verifica dell’attuazione da parte del RPC
Sistema documentale a supporto del Sistema Anticorruzione e Trasparenza sulla intranet aziendale
Aggiornare e pubblicare i singoli documenti
Di nuova iniziativa a far data dal 2017
RPC e RTI Verifica da parte RPC
Informazione Divulgare sull’Intranet aziendale le comunicazioni e le notizie rilevanti ai fini dell’anticorruzione e Trasparenza e mantenere aggiornata la sotto-sezione dedicata
Di nuova iniziativa a far data dal 2017
RPC, RTI Verifica da parte RPC
Rispetto degli obblighi sulla Trasparenza
Pubblicare i dati nella sezione “Società Trasparente” del sito istituzionale www.invallee.it
Continuativa dal 2016
RTI Verifica sulla corretta esposizione dei dati sul sito istituzionale da parte di RPC e RTI
Adozione di misure per la tutela del dipendente che segnala illeciti
Rafforzare il processo di acquisizione delle segnalazioni tutelando la riservatezza del segnalante
Schedulazione entro il primo semestre 2017
RPC Verifica da parte RPC
8 MONITORAGGIO DEL PIANO
Sono stati implementati già nell’ambito del modello D. Lgs 231 flussi informativi atti a
monitorare i procedimenti afferenti alle aree maggiormente sensibili verificando, in sostanza,
il rispetto o l’eventuale discostamento delle disposizioni normative e dei regolamenti
aziendali.
Per il monitoraggio dei procedimenti di responsabilità amministrativa con riferimento a
quanto prescritto dalla legge 190/2012 e dal presente Piano, il RPC dispone che:
• il Responsabile Centrale Unica di Committenza relazioni al RPC, relativamente all’area di
propria competenza, i termini di conclusione dei procedimenti di accesso agli atti a norma
della Legge 241/1990 e del d.lgs. 163/2006 e ss.mm.ii;
• il Responsabile del Personale relazioni al RPC, relativamente all’area di propria
competenza, i termini di conclusione dei procedimenti di accesso agli atti a norma della
Legge 241/1990;
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• RTI comunichi al RPC, i termini di conclusione dei procedimenti di accesso civico a norma
del d.lgs. n. 33/2013.
Del monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti sarà data
evidenza nella sezione “Società Trasparente” del sito della Società.
Considerate le ridotte dimensioni aziendali, l’attività di monitoraggio sarà svolta dal
Responsabile della prevenzione della corruzione, con la collaborazione dell’OdV e
avvalendosi di funzioni di controllo interno e tra le attività di monitoraggio rientrano:
-Verifica dell'attuazione delle misure definite nel Piano. Sarà cura del Responsabile definire
un sistema di monitoraggio sull’attuazione del P.T.P.C., previa individuazione d’indicatori
utili alla verifica dell’efficace applicazione delle misure anticorruzione previste nello stesso;
- Condurre ricognizioni periodiche sulla mappa delle aree a rischio reato al fine di adeguarla
ai mutamenti dell’attività o della struttura aziendale;
- Esaminare le informazioni sulle modalità di svolgimento dei processi a rischio. L’RPC
provvederà a redigere un piano di audit, su base annuale, relativo a un campione dei
processi a rischio oltre che, a discrezione, a processi a più basso rischio, ma caratterizzati
da una elevata probabilità di accadimento;
- Vigilanza sul corretto funzionamento e sulla puntuale osservanza del Piano di Prevenzione
della Corruzione da parte di tutto il personale dipendente;
- Analisi di segnalazioni relative alla commissione di reati di corruzione pervenute tramite il
meccanismo del whistleblowing o attraverso fonti esterne;
- Monitoraggio dei procedimenti disciplinari, penali;
- Concordare con il responsabile della struttura organizzativa interessata le opportune azioni
correttive ove a seguito delle verifiche si rilevi una condizione di criticità.
- Proposizione di modifiche al Piano allorché le misure prefigurate si siano rilevate
insufficienti o inadeguate ovvero siano state accertate significative violazioni delle
prescrizioni ivi contenute o anche se da verifiche emergessero elementi di criticità
significativi o siano sopravvenuti mutamenti sostanziali nell’organizzazione e/o nell’attività
dell’ente.
Le modalità, le tecniche e la frequenza del monitoraggio con l’indicazione dei processi
ritenuti più sensibili sarà effettuata d’intesa tra i soggetti coinvolti sopra indicati.
I contenuti devono essere periodicamente rivisti e aggiornati per garantire che essi risultino
chiari, includano meccanismi di responsabilità e siano sufficientemente efficaci.
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IL RPC potrà essere consultato in ogni momento dal Direttore Generale e dal Presidente
del Consiglio di Amministrazione ed essere convocato dal Consiglio di Amministrazione e
dal Collegio Sindacale per riferire in merito al funzionamento e all’osservanza del presente
Piano o a situazioni specifiche.
Il RPC redige, secondo quanto previsto dalla l. n. 190/2012, la relazione annuale prevista
dall’ANAC e che presenta all’organo Collegiale della Società e pubblica sul sito istituzionale
in accordo con le indicazioni ricevute dalla stessa ANAC.
9 MISURE ADOTTATE PER CONTRASTARE LA CORRUZIONE
Le attività in tema di contrasto alla corruzione e di promozione della trasparenza e
dell’integrità messe in campo ad oggi dalla società sono:
- Nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione come da disposizioni
normative;
- Nomina del Responsabile della Trasparenza;
- Modello di Organizzazione e di Gestione redatto ed adottato in ottemperanza al d.lgs
231/2001;
- Predisposizione e pubblicazione della Relazione Annuale del Responsabile Prevenzione
della Corruzione e sua pubblicazione secondo indicazioni dell’ANAC;
- Redazione del presente PTPCT;
- Adempimento alle disposizioni del d.lgs 97/2016 e successive integrazioni con la
ristrutturazione dell’albero della trasparenza denominato “Società Trasparente” sul proprio
sito istituzionale;
- Stesura del Programma per la trasparenza e l’integrità come parte integrante del PTPCT;
- Adeguamento dell’istituto dell’Accesso Civico alle modifiche intervenute a seguito del d.
lgs 97;
- Sviluppo della piattaforma per il whistleblowing.
10 RINVIO AL MODELLO ORGANIZZATIVO
Per tutto quanto non espressamente previsto nel presente Piano si rinvia alle disposizioni
contenute nel Modello Organizzativo adottato dalla Società ai sensi del D. Lgs. 231/2001,
del quale costituisce parte integrante.
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
MACRO-PROCESSI
AREE
STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi
esemplificativi PNA, nessun precedente)
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
Procedura interna -
Normativa di riferimento -
Legge di settore
Discrezion
alità
valore
economico
complessit
à processo
rilevanza
esterna
frazionab.
Processo
Segnalazi
oni/casi
rilevati
Impatto
org., econ.
e
sull’immagi
ne
Impatto
economico
Impatto
organizzati
vo
Impatto
reputazion
ale
Efficacia
Controlli
Rischio
residuo
Pianificazione
fabbisogni di
personale
Richieste non supportate da reali esigenze. Gennaio 2016 PRO3_PS_GPF01rev4 -
Selezione del Personale 2 3 3 5 1 1 4 3 2 1 6,25 2 12,50 Approvazione di una specifica
procedura regolante il processo di
reclutamento, selezione e inserimento
del personale dipendente, nel rispetto
dei principi di imparzialità, trasparenza
e pubblicità.
Predisposizione da parte della
funzione Risorse Umane e
Formazione e dal Responsabile
dell’Area interessata del modulo
“Richiesta Attivazione"
Interne
Processo di
selezione
Previsioni di requisiti di accesso
“personalizzati” ed insufficienza di
meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a
verificare il possesso dei requisiti attitudinali
e professionali richiesti in relazione alla
posizione da ricoprire allo scopo di reclutare
candidati particolari;
Inosservanza delle regole procedurali a
garanzia della trasparenza e dell’imparzialità
della Selezione, quali, a titolo esemplificativo,
la cogenza della regola dell'anonimato nel
caso di prova scritta e la predeterminazione
dei criteri di valutazione delle prove allo
scopo di reclutare candidati particolari;
Motivazione generica circa la sussistenza
dei presupposti di legge per il conferimento
Esistenza di relazioni di parentela, etc
non dichiarate.
Gennaio 2016 PRO3_PS_GPF01rev4 -
Selezione del Personale 4 3 3 5 1 1 4 3 2 2 7,79 1 7,79 Codice Etico
Autorizzazione da parte del Direttore
Generale dell’attivazione del processo
di selezione,nomina di apposita
commissione di valutazione e
colloqui.
Autorizzazione da parte del Direttore
Generale a formalizzare la trattativa
con il miglior candidato individuato
Monitoraggio della durata complessiva
delle proroghe dei contratti a tempo
determinato per non incorrere nel
superamento del termine massimo dei
36 mesi
Introduzione iter ex ante per
preventiva individuazione (avviso di
selezione per profilo cercato) di criteri
di ammissione, valutazione ed
aggiudicazione.
Interne
Stabilizzazione del
personale
Abuso nei processi di stabilizzazione
finalizzato al reclutamento di candidati
particolari
Gennaio 2016 PRO3_PS_GPF01rev4 -
Selezione del Personale 4 3 3 2 1 1 4 3 3 2 7,00 1 7,00 Monitoraggio della durata complessiva
delle proroghe dei contratti a tempo
determinato per non incorrere nel
superamento del termine massimo dei
36 mesi
Interne
Progressioni
economiche
Progressioni economiche o di premi
accordate in mancanza di trasparenza nei
criteri di riconoscimento allo scopo di
agevolare dipendenti/candidati particolari
Gennaio 2016 2 1 3 2 1 1 4 3 3 2 5,00 2 10,00 Codice Etico
Approvazione annuale del piano
meritocratico che definisce l'importo
economico complessivo nei confronti
di tutti i dipendenti;
Approvazione di ogni avanzamento di
livello/aumento retributivo da parte
della direzione generale
Effettuazione da parte di ciascun
responsabile di una valutazione scritta
dei propri riporti e proposizione di un
avanzamento di livello/ aumento
retributivo, con le relative motivazioni .
Formalizzare le
procedure operative,
già attuate, defidendo
ruoli, resposabilità e
criteri oggettivi e
uniformi per l’azienda.
Per poterla
corrttamente integrare
con il "Sistema delle
Professionalità" di
Inva presentato il
15/12/2016, la misura
già prevista nel 2016 è
stata prorogata al
primo semestre 2017
Interne Primo
semestre 2017
Progressioni di
carriera
Progressioni di carriera accordate
illegittimamente con mancanza di
trasparenza nei criteri di
assegnazione(attribuzioni in assenza titoli)
allo scopo di agevolare dipendenti/candidati
particolari.
Gennaio 2016 2 1 3 2 1 1 4 3 3 2 5,00 2 10,00 Codice Etico
Approvazione di ogni interento
meritocratico da parte della direzione
generale
Effettuazione da parte di ciascun
responsabile di una valutazione scritta
dei propri riporti e proposizione di un
avanzamento di livello con le relative
motivazioni.
Formalizzare le
procedure operative,
già attuate, defidendo
ruoli, resposabilità e
criteri oggettivi e
uniformi per l’azienda.
Per poterla
corrttamente integrare
con il "Sistema delle
Professionalità" di
Inva presentato il
15/12/2016, la misura
già prevista nel 2016 è
stata prorogata al
primo semestre 2017
Interne Primo
semestre 2017
Attribuzioni
posizioni
organizzative
(Responsabili di
Servizio, di Area)
Attribuzione di una posizione in modo non
coerente con titoli / professionalità.
Gennaio 2016 2 1 3 2 1 1 4 3 3 2 5,00 1 5,00 Codice Etico
Approvazione di ogni interento
meritocratico da parte della direzione
generale
Effettuazione da parte di ciascun
responsabile di una valutazione scritta
dei propri riporti e proposizione di un
avanzamento di livello con le relative
motivazioni.
Formalizzare le
procedure operative,
già attuate, defidendo
ruoli, resposabilità e
criteri oggettivi e
uniformi per l’azienda.
Per poterla
corrttamente integrare
con il "Sistema delle
Professionalità" di
Inva presentato il
15/12/2016, la misura
già prevista nel 2016 è
stata prorogata al
primo semestre 2017
Interne
Progressioni di carriera e
riconoscimenti
economici
IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI
RIFERIMENTO
Area A: acquisizione e
progressione del
personale
DIREZIONE
GENERALE - AREA
RISORSE UMANE E
FORMAZIONE -
RESPONSABILI DI
AREA E DIREZIONE
- AREA ACQUISTI
Reclutamento/bandi
pubblici di selezione
valutazione probabilità valutazione impatto
VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE
PIANIFICATE
Valutazione
complessiv
a del rischio
inerente
PREVISIONE
INDICATIVA
ADOZIONE
AZIONI *
VALUTAZIONE RISCHIO
RESIDUO
RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI
CONTINUE E PIANIFICATE
Misure già in essere
- Modello organizzazione e
gestione 231;
- Codice etico aziendale;
- Tutela del dipendente che
effettua segnalazioni di illecito
- Rispetto dei principi di pubblicità
e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e
realizzazione del P.T.T.I
- Rispetto del criterio di rotazione
al momento della scelta degli
affidamenti diretti.
- Ricorso a Consip e Meva per
acquisizioni di forniture e servizi
(con accurata motivazione in caso
di ricorso ad autonome
procedure)
- Processi strutturati tra più aree
interne su cui distribuite attività di
controllo implicito in attività degli
operatori delle aree interne
Da implementare
- Aggiornamento e formazione su
codice etico e modello di gestione
e organizzazione 231 anche con
sessioni fad oltre a quelle frontali
- Attività successiva alla
cessazione del rapporto di lavoro:
nei contratti dirigenziali dovrà
essere inserita la clausola che
prevede il divieto di prestare
attività lavorativa (a titolo di lavoro
subordinato o di lavoro autonomo)
per i tre anni successivi alla
cessazione del rapporto nei
confronti dei destinatari di
provvedimenti adottati o di
contratti conclusi con l'apporto
decisionale del dirigente.
- Formazione personale su
materia di anticorruzione.
- Revisione Modello
organizzazione e gestione 231;
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
MACRO-PROCESSI
AREE
STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi
esemplificativi PNA, nessun precedente)
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
Procedura interna -
Normativa di riferimento -
Legge di settore
Discrezion
alità
valore
economico
complessit
à processo
rilevanza
esterna
frazionab.
Processo
Segnalazi
oni/casi
rilevati
Impatto
org., econ.
e
sull’immagi
ne
Impatto
economico
Impatto
organizzati
vo
Impatto
reputazion
ale
Efficacia
Controlli
Rischio
residuo
IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI
RIFERIMENTO
valutazione probabilità valutazione impatto
VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE
PIANIFICATE
Valutazione
complessiv
a del rischio
inerente
PREVISIONE
INDICATIVA
ADOZIONE
AZIONI *
VALUTAZIONE RISCHIO
RESIDUO
RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI
CONTINUE E PIANIFICATE
Gestione
del
personale
Assegnazione
dotazioni
individuali
Dotazioni non giustificate da utilizzo previsto;
Utilizzo personale.
Gennaio 2017 PRO4_PS_GAA01 - Gestione
Asset e Facility
Applicazione
sanzioni
disciplinari
Mancanza di trasparenza nei criteri
di applicazione delle sanzioni;
Trattamenti differenziati.
Gennaio 2017 Contratto collettivo nazionale
di lavoro Settoro
Metalmeccanico
Legge n. 300/70 - Statuto dei
Lavoratori
4 1 1 2 1 1 4 3 2 1 4,17 1 4,17 Codice Etico
Autorizzazione
incarichi
esterni
Conflitto di interessi;
Rilascio di autorizzazione in presenza
di situazioni di incompatibilità / conflitto
di interessi.
Gennaio 2017 Codice Etico
Processo di
incarico -
Definizione dei
profili richiesti
Definizione di requisiti molto specializzati per
condizionare in modo univoco il processo di
selezione;
Motivazione generica circa la sussistenza dei
presupposti di legge per il conferimento di
incarichi di collaborazione
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
4 3 1 5 1 1 3 3 1 0 4,38 3 13,13 Codice Etico Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne 2017
Selezione Mancata verifica dell'assenza di condizioni di
conflitto d'interessi o uso improprio del
rinnovo del contratto
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 3 1 5 1 1 3 3 1 2 4,88 2 9,75 Codice Etico Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne 2017
Valutazione risultati
incarico
Assenza/inefficacia del processo di
verifica/valutazione;
Mancata applicazione di penali in caso di
inadempienza(risultati tecnici, impegni
contrattuali assunti).
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 3 1 5 1 1 3 3 1 1 4,33 3 13,00 Codice Etico Interne
Contratti interinali Processo di
acquisizione risorse
attraverso società di
lavoro interinale
Utilizzo di modalità non trasparenti (es
preinformazione guidata) per veicolare
attraverso società di lavoro interinale la
selezione di risorse predefinite;
Esistenza di relazioni di parentela, etc non
dichiarate;
Condizionamento della selezione, da parte
delle società di lavoro interinale, di
risorse predefinite;
Processo selezione a capo della società di
somministrazione.
Gennaio 2016 PRO3_PS_GPF01rev4 per
quanto attiene ufficio
personale
2 3 3 5 1 1 3 3 1 2 5,63 3 16,88 Estensione della
Individuazione ex ante
dei criteri di selezione
quando questa è
demandata alla
società interinale.
Interne Avvio in corso
dell'anno 2017
Programmazione -
Budget
Analisi Fabbisogni;
Definizione di valore economico dei beni da
acquisire maggiorato rispetto ai reali valori di
mercato, con la volontà di premiare interessi
particolari.
Gennaio 2017 PRO5_PG_BCG01
Pianificazione, Budget e
Controllo di Gestione
2 3 1 5 1 1 3 3 1 1 4,33 2 8,67 Codice Etico
Nomina del responsabile
procedimento e pratiche
per l'avvio
Definizione del
RUP e del
personale a
supporto per la
redazione dei
documenti di gara
Individuazione di incaricati in conflitto di
interessi che possano indirizzare il
procedimento per favorire una specifica
impresa o privi dei requisiti idonei e adeguati
ad assicurare la terziarietà e l'indipendenza;
Fuga di notizie circa procedure di gara
ancora non pubblicate che anticipino solo ad
alcuni operatorivolontà di bandire
determinate gare e i contenuti della
documentazione di gara.
Previsione di applicazione di criteri di
rotazione dell’incarico;
Inadeguato livello di preparazione allo
svolgimento del ruolo.
Gennaio 2016 -
integrato Gennaio 2017
D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 3 3 5 1 1 4 3 1 1 5,63 1 5,63 Codice Etico Formazione continua
del personale
incaricato
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Effettuazione delle
consultazioni preliminari
di mercato per la
definizione delle
specifiche tecniche e dei
criteri
Verifiche mepa,
consip, analisi di
mercato,valutazion
e comparativa
Verifiche, valutazioni e analisi di mercato
condotte in modo da favorire un prodotto o
una ditta;
Formulazione di criteri di valutazione e di
attribuzione dei punteggi (tecnici e
economici) che possono avvantaggiare il
fornitore uscente per la presenza di
assimentrie informative o favorire determinati
operatori economici;
Definizione di requisiti accesso alla gara e
dei requisiti tecnici e economici al fine di
favorire un'impresa(es requisiti di
qualificazione)
Fuga di notizie circa le procedure di gara non
pubblicate o utilizzo distorto di consultazioni
preliminari al fine di avvantaggiare fornitori
nelle
fasi sucessive
Gennaio 2016 -
integrato Gennaio 2017
D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
4 3 3 5 1 1 3 1 1 0 3,54 2 7,08 Verifica periodica sull'esistenza di
convenzioni CONSIP e MEPA
subentrate
Codice Etico
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Definizione dell'oggetto
dell'affidamento
(procedure di gara
diverse da affidamenti
diretti)
Acquisizione
beni/servizi
Definizione di clausole vaghe o vessatorie
per disincentivare o sfavorire la
partecipazione alla gara o per consentire
modifiche in corso di esecuzione
Gennaio 2016 2 3 3 5 1 1 3 1 1 3 5,00 2 10,00 Codice Etico Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne Avvio in corso
dell'anno 2017
Conferimento di incarichi
di collaborazione (fatto
da ufficio acquisti e non
dal personale)
Area B:
area di rischio contratti
pubblici
DIREZIONE
GENERALE - AREA
ACQUISTI ASSET E
FACILITY - AREA
CUC - DIREZIONI
TECNICHE - AREA
AMMINISTRAZIONE
FINANZA E
PROGETTI
CO_FINANZIATI
Area A: acquisizione e
progressione del
personale
DIREZIONE
GENERALE - AREA
RISORSE UMANE E
FORMAZIONE -
RESPONSABILI DI
AREA E DIREZIONE
- AREA ACQUISTI
Misure già in essere
- Modello organizzazione e
gestione 231;
- Codice etico aziendale;
- Tutela del dipendente che
effettua segnalazioni di illecito
- Rispetto dei principi di pubblicità
e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e
realizzazione del P.T.T.I
- Rispetto del criterio di rotazione
al momento della scelta degli
affidamenti diretti.
- Ricorso a Consip e Meva per
acquisizioni di forniture e servizi
(con accurata motivazione in caso
di ricorso ad autonome
procedure)
- Processi strutturati tra più aree
interne su cui distribuite attività di
controllo implicito in attività degli
operatori delle aree interne
Da implementare
- Aggiornamento e formazione su
codice etico e modello di gestione
e organizzazione 231 anche con
sessioni fad oltre a quelle frontali
- Attività successiva alla
cessazione del rapporto di lavoro:
nei contratti dirigenziali dovrà
essere inserita la clausola che
prevede il divieto di prestare
attività lavorativa (a titolo di lavoro
subordinato o di lavoro autonomo)
per i tre anni successivi alla
cessazione del rapporto nei
confronti dei destinatari di
provvedimenti adottati o di
contratti conclusi con l'apporto
decisionale del dirigente.
- Formazione personale su
materia di anticorruzione.
- Revisione Modello
organizzazione e gestione 231;
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
MACRO-PROCESSI
AREE
STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi
esemplificativi PNA, nessun precedente)
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
Procedura interna -
Normativa di riferimento -
Legge di settore
Discrezion
alità
valore
economico
complessit
à processo
rilevanza
esterna
frazionab.
Processo
Segnalazi
oni/casi
rilevati
Impatto
org., econ.
e
sull’immagi
ne
Impatto
economico
Impatto
organizzati
vo
Impatto
reputazion
ale
Efficacia
Controlli
Rischio
residuo
IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI
RIFERIMENTO
valutazione probabilità valutazione impatto
VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE
PIANIFICATE
Valutazione
complessiv
a del rischio
inerente
PREVISIONE
INDICATIVA
ADOZIONE
AZIONI *
VALUTAZIONE RISCHIO
RESIDUO
RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI
CONTINUE E PIANIFICATE
Individuazione dello
strumento/istituto per
l'affidamento
Scelta tra
procedure aperte,
ristrette, negoziate
e affido in
economia, nel
rispetto della
normativa di
settore
Rischio di utilizzo di esclusività tecnica o
urgenza per evitare procedure di gara
specifiche;
Elusione regole affidamento mediante uso
improprio degli strumenti di affidamento,di
tipologie contrattuali o di procedure
negoziate per favorire un operatore.
Ingiustificata “personalizzazione” delle
caratteristiche tecniche volta a giustificare
utilizzo dell’affidamento diretto.
Indebito frazionamento funzionale a
utilizzo dell’affidamento diretto.
Gennaio 2016 -
integrato Gennaio 2017
D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 3 3 5 1 1 3 1 1 3 5,00 2 10,00 Preventiva analisi di mercato e verifica
delle convenzioni Consip.
Codice Etico.
Redazione parere da Responsabile
richiedente, validato da Responsabile
Acquisti e da Dir.Generale.
Pubblicazione (Trasparenza) di tutte
lle procedure eseguite.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Requisiti di
qualificazione e
selezione del contraente
Individuazione
requisiti di base
secondo la
normativa di
settore e
individuazione degli
ulteriori requisiti con
riferimento
all'esigenza
specifica della
commessa
Definizione di clausole contemplanti
condizioni di partecipazione alla gara
altamente preferenziali (es requisiti sede
legale nel territorio quale requisito di
accesso) e dei requisiti tecnico-economici dei
concorrenti al fine di favorire un’impresa
(clausole stabiliscono requisiti di
qualificazione);
Violazione dei principi di non discriminazione
e parità di trattamento;
Mancata verifica del contenuto del
Casellario,Autorità Vigilanza e
autocertificazioni per favorire una certa
impresa;
Nomina dei commisari in conflitto di interesse
o senza i necessari requisiti.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
Regolamento acquisti in
economia
P.I.Approvvigionamento
2 3 3 5 1 1 3 1 1 1 3,75 2 7,50 Lettura congiunta del bando da parte
di più persone così da garantire il
principio della pertinenza e
ragionevolezza e poter scegliere
l'offerta più rispondente ad interesse
pubblico;
Svolgimento a campione o in caso di
dubbio dei controlli delle
autocertificazioni.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Aggiudicazione al
massimo ribasso
Omessa rilevazione offerta anormalmente
bassa.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
1 5 3 5 1 1 3 1 1 1 4,00 2 8,00 Utilizzo di piatta forma per la gestione
telematica delle procedure di gara con
visibilità dei risultati a tutti i
concorrenti.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Aggiudicazione
mediante
individuazione di
parametri
nell'offerta
economicamente
più vantaggiosa
Inserimento di criteri con modalità di
valutazione dell'offerta più vantaggiosa
referenziali,finalizzato a favorire un’impresa;
Sproporzionata e ingiustificata ponderazione
del peso dell'elemento qualitativo rispetto
all'elemento prezzo;
Utilizzo di criteri eccessivamente
discrezionali.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 5 3 5 1 1 3 1 1 1 4,25 2 8,50 Lettura congiunta tra più figure per
una lettura oggettiva dei criteri inseriti
che:
- devono assicurare il principio della
pertinenza e ragionevolezza e
consentire scelta più consona
all'interesse pubblico.
- parità di trattamento tra i concorrenti.
- adesione ai paramentridi rapporto
qulità/prezzo offerti.
Codice Etico
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Pubblicazione Bando Pubblicazione
Bando , gestione
delle informazioni e
custodia della
documentazione di
gara
Manipolazione del processo da parte del
RUP,commissione gara o altri soggetti per
pilotare l'aggiudicazione della gara;
Alterazione o sottrazione della
documentazione di gara, da parte del RUP,
commissione gara o altri soggetti coinvolti
nelle verifiche per pilotare aggiudicazione.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 5 3 5 1 1 4 1 2 2 6,38 1 6,38 Gestione telematica delle procedure di
gara.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Nomina commissione di
gara
Individuazione dei
membri
Nomina commissari in conflitto d'interesse o
incompatibili o senza i requisiti necessari
Membri privi dei requisiti necessari.
Mancata rotazione dei componenti delle
commissioni per ciascun ambito tematico.
Gennaio 2016 -
integrato Gennaio 2017
D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 3 3 5 1 1 3 1 2 1 4,38 2 8,75 Auto dichiarazione commissari Predisposizione
procedura "Nomina
Commissione di gara"
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne Primo
semestre 2017
Verifica dell'eventuale
anomalia delle offerte
Valutazione sulla
base di normativa
vigente con criteri
automatici
Offerte di comodo ossia presentazione
offerte troppo elevate o superiori a quelle
fatte da stesso operatore in analoghe
procedure appalto, sequenza gare in cui
risulta aggiudicataria sempre stessa impresa
o presentazione offerte più elevate;
Violazione segreto d’ufficio (es: comunicare
numero / nomi offerte
pervenute prima della chiusura del
bando);
Applicazione distorta dei criteri di valutazione
dell'ipotetica anomalia per pilotare l'esito
della gara;
Controllo infedele e mancata segnalazione;
L'informazione ai soggetti destinatari
potrebbe venir fornita in tempi differenti.
Gennaio 2016 -
integrato Gennaio 2017
D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 5 3 5 1 1 3 1 1 1 4,25 2 8,50 Valutazioni come da espresse
previsioni del codice degli appalti.
Codice Etico.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Annullamento
gara
Annullamento gara Assenza dei requisiti per
procedere all’annullamento.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
P.I.Approvvigionamento
2 3 3 5 1 1 3 1 1 1 3,75 2 7,50 Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Requisiti e verifiche di
aggiudicazione
Area B:
area di rischio contratti
pubblici
DIREZIONE
GENERALE - AREA
ACQUISTI ASSET E
FACILITY - AREA
CUC - DIREZIONI
TECNICHE - AREA
AMMINISTRAZIONE
FINANZA E
PROGETTI
CO_FINANZIATI
Misure già in essere
- Modello organizzazione e
gestione 231;
- Codice etico aziendale;
- Tutela del dipendente che
effettua segnalazioni di illecito
- Rispetto dei principi di pubblicità
e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e
realizzazione del P.T.T.I
- Rispetto del criterio di rotazione
al momento della scelta degli
affidamenti diretti.
- Ricorso a Consip e Meva per
acquisizioni di forniture e servizi
(con accurata motivazione in caso
di ricorso ad autonome
procedure)
- Processi strutturati tra più aree
interne su cui distribuite attività di
controllo implicito in attività degli
operatori delle aree interne
Da implementare
- Aggiornamento e formazione su
codice etico e modello di gestione
e organizzazione 231 anche con
sessioni fad oltre a quelle frontali
- Attività successiva alla
cessazione del rapporto di lavoro:
nei contratti dirigenziali dovrà
essere inserita la clausola che
prevede il divieto di prestare
attività lavorativa (a titolo di lavoro
subordinato o di lavoro autonomo)
per i tre anni successivi alla
cessazione del rapporto nei
confronti dei destinatari di
provvedimenti adottati o di
contratti conclusi con l'apporto
decisionale del dirigente.
- Formazione personale su
materia di anticorruzione.
- Revisione Modello
organizzazione e gestione 231;
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
MACRO-PROCESSI
AREE
STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi
esemplificativi PNA, nessun precedente)
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
Procedura interna -
Normativa di riferimento -
Legge di settore
Discrezion
alità
valore
economico
complessit
à processo
rilevanza
esterna
frazionab.
Processo
Segnalazi
oni/casi
rilevati
Impatto
org., econ.
e
sull’immagi
ne
Impatto
economico
Impatto
organizzati
vo
Impatto
reputazion
ale
Efficacia
Controlli
Rischio
residuo
IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI
RIFERIMENTO
valutazione probabilità valutazione impatto
VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE
PIANIFICATE
Valutazione
complessiv
a del rischio
inerente
PREVISIONE
INDICATIVA
ADOZIONE
AZIONI *
VALUTAZIONE RISCHIO
RESIDUO
RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI
CONTINUE E PIANIFICATE
Accesso agli atti Verifica di accesso
agli atti
Possono essere fornite informazioni diverse
in tempi diversi ai soggetti legittimati;
Dinniego opposto immotivato;
Mancata tutela del segreto
opposto,soprattutto durante visione
documenti cartacei.
Ritardo/incompletezza della formulazione
di risposte a quesiti per favorire altri
concorrenti
Gennaio 2016 -
integrato Gennaio 2017
D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 3 3 5 1 1 2 1 2 2 4,38 2 8,75 Rispetto del criterio cronologico;
Preparazione dei documenti di gara
da parte autorità di gara;
Visione degli atti in locale diverso da
quello in cui conservati;
Codice Etico.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Procedure negoziate (ad
esclusione di procedure
MEPA E CONSIP)
Individuazione degli
operatori
economici da
invitare (albo
fornitori)
Gestione
aggiornamenti/inser
imenti/cancellazioni
(albo fornitori)
Mancato rispetto dei principi di rotazione;
Comunicazione a terzi di informazioni
riservate dell'albo;
Alterazione dolosa dei tempi procedurali.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 5 3 5 1 1 3 1 2 2 5,67 2 11,33 Procedure telematiche per garantire
trasparenza;
Preventiva analisi di mercato e verifica
delle convenzioni;
Registro delle imprese invitate
garantito dalla procedura operativa
della piattaforma.
Codice Etico.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Affidamenti diretti Individuazione
operatore
economico per
incarichi entro i
limiti di delega
conferita
Personalizzazione inappropriata delle
caratteristiche tecniche volta a utilizzo
dell'affidamento diretto;
Indebito utilizzo dei motivi di urgenza
funzionale per il ricorso all'affidamento
diretto;
Indebito frazionamento funzionale all'utilizzo
dell'affidamento diretto;
Mancato ricorso a minima indagine di
mercato;
Abuso di deroga al ricorso delle procedure
telemattiche di acquisto ove necessario;
Non contestualità dell’invito a tutti gli
operatori;
Utilizzo della procedura negoziata e abuso
dell’affidamento diretto al di fuori dei casi
previsti dalla legge al fine di favorire
un’impresa.
Gennaio 2016 -
integrato Gennaio 2017
Normativa trasparenza
D.lgs. n. 50/2016
Regolamento acquisti in
economia
P.I.Approvvigionamento
5 3 1 5 1 1 4 3 1 1 6,00 2 12,00 Procedure negoziate sottosoglia(beni,
servizi e consulenze);
Regolamento per lo svolgimento delle
procedure telematiche per
l'acquisizione di beni e servizi;
Codice Etico
Uso del portale Consip e Mepa per
tutti i procedimenti escluso rari casi
motivati;
Richiesta motivazioni per giustificare
l'affidamento diretto ai referenti tecnici
della forniturache devono essere
sottoscritte dal Dirigente Responsabile
o dal responsabile di Area per affidi di
piccole entità.
Confronto concorrenziale anche nelle
ipotesi in cui la legge consenta l'affido
diretto
Formazione specifica per Consip.
Mepa, Piattaforma CUC.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Proposta di
aggiudicazione
Adozione della
proposta di
aggiudicazione
Omissioni dei controlli al fine di favorire un
aggiudicatario privo di requisiti o
eventualmente segnalato da un esponente
della PA;
Alterazione dei contenuti delle verifiche al
fine di sfavorire l'aggiudicatario in favore di
soggetti che seguono in graduatoria.
Non corretta attribuzione dei punteggi
Gennaio 2016 -
integrato Gennaio 2017
D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
5 3 3 5 1 1 4 3 2 1 7,50 1 7,50 Controlli a tappeto su tutti i fornitori
aggiudicatari di contratti.
Lettura congiunta da più figure,
coinvolte per una lettura oggettiva dei
criteri inseriti, che devono garantire il
principio della pertinenza e
ragionevolezza e
consentire la scelta dell’offerta più
rispondente all’interesse pubblico e
garantire la par condicio tra i
concorrenti.
Codice Etico.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Revoca del bando Adozione
provvedimento
revoca bando sulla
base della
valutazione dei
presupposti
normativi e
discrezionali
Abuso di ricorso alla revoca del bando al fine
di bloccare una gara il cui risultato si sia
rivelato diverso da quello atteso o di
escludere un concorrente indesiderato o di
concedere un indennizzo all’aggiudicatario;
Non affidamento ad aggiudicatario
provvisorio;
Assenza dei requisiti per procedere
all’annullamento.
Gennaio 2016 -
integrato Gennaio 2017
D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 5 3 5 1 1 4 3 2 1 7,08 1 7,08 Codice Etico. Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Procedure di Verifica e
controllo
documentazione
aggiudicatario
Documentazione
aggiudicatario
Omissione dei controlli /Alterare controlli per
favorire operatori privi di requisiti;
Non tracciabilità delle verifiche
propedeutiche (DURC, antimafia,…);
Mancata verifica su subappaltatore
Gennaio 2016 -
integrato Gennaio 2017
D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 1 3 5 1 1 4 1 3 1 4,88 2 9,75 Controlli a tappeto su tutti i fornitori
aggiudicatari di contratti.
Lettura congiunta da più figure,
coinvolte per una lettura oggettiva dei
criteri inseriti, che devono garantire il
principio della pertinenza e
ragionevolezza e
consentire la scelta dell’offerta più
rispondente all’interesse pubblico e
garantire la par condicio tra i
concorrenti.
Codice Etico.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Aggiudicazione e stipula
del contratto
Aggiudicazione e
stipula contratto
Verifica dei requisiti:controllo infedele e
mancata segnalazione;
Omissione di clausole contrattuali a garanzia
dell'Amministrazione o inserimento di
clausole a favore dell'impresa contraente per
favorirla;
Omissione di controlli.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 5 3 2 1 1 4 3 2 2 6,42 2 12,83 Predisposizione di schema di
contratto standard nella parte
generale e verifica in contraddittorio
tra RUP e Referente della Fornitura
sulla parte speciale.
Interne
Pubblicità esito
di gara
Mancata o tardata pubblicazione per evitare
o ritardare la proposizione di ricorsi
Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
1 2 3 2 1 1 4 3 2 2 4,58 1 4,58
Area B:
area di rischio contratti
pubblici
DIREZIONE
GENERALE - AREA
ACQUISTI ASSET E
FACILITY - AREA
CUC - DIREZIONI
TECNICHE - AREA
AMMINISTRAZIONE
FINANZA E
PROGETTI
CO_FINANZIATI
Misure già in essere
- Modello organizzazione e
gestione 231;
- Codice etico aziendale;
- Tutela del dipendente che
effettua segnalazioni di illecito
- Rispetto dei principi di pubblicità
e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e
realizzazione del P.T.T.I
- Rispetto del criterio di rotazione
al momento della scelta degli
affidamenti diretti.
- Ricorso a Consip e Meva per
acquisizioni di forniture e servizi
(con accurata motivazione in caso
di ricorso ad autonome
procedure)
- Processi strutturati tra più aree
interne su cui distribuite attività di
controllo implicito in attività degli
operatori delle aree interne
Da implementare
- Aggiornamento e formazione su
codice etico e modello di gestione
e organizzazione 231 anche con
sessioni fad oltre a quelle frontali
- Attività successiva alla
cessazione del rapporto di lavoro:
nei contratti dirigenziali dovrà
essere inserita la clausola che
prevede il divieto di prestare
attività lavorativa (a titolo di lavoro
subordinato o di lavoro autonomo)
per i tre anni successivi alla
cessazione del rapporto nei
confronti dei destinatari di
provvedimenti adottati o di
contratti conclusi con l'apporto
decisionale del dirigente.
- Formazione personale su
materia di anticorruzione.
- Revisione Modello
organizzazione e gestione 231;
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
MACRO-PROCESSI
AREE
STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi
esemplificativi PNA, nessun precedente)
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
Procedura interna -
Normativa di riferimento -
Legge di settore
Discrezion
alità
valore
economico
complessit
à processo
rilevanza
esterna
frazionab.
Processo
Segnalazi
oni/casi
rilevati
Impatto
org., econ.
e
sull’immagi
ne
Impatto
economico
Impatto
organizzati
vo
Impatto
reputazion
ale
Efficacia
Controlli
Rischio
residuo
IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI
RIFERIMENTO
valutazione probabilità valutazione impatto
VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE
PIANIFICATE
Valutazione
complessiv
a del rischio
inerente
PREVISIONE
INDICATIVA
ADOZIONE
AZIONI *
VALUTAZIONE RISCHIO
RESIDUO
RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI
CONTINUE E PIANIFICATE
Contrattualizzazion
e
Immotivato ritardo nella stipula del
contratto
Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
1 2 3 3 1 1 4 3 2 2 5,04 1 5,04
Concessione
proroga
contrattuale
Concessione proroga non adeguatamente
giustificata
Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 2 3 3 1 1 4 4 2 2 6,00 2 12,00 Parere redatto da Responsabile
richiedente e validato da Resp.
Acquisti e Direz. Generale
Pubblicazione
informazioni -
Trasparenza
Pubblicazione
informazioni
Violazione delle regole a tutela della
trasparenza al fine di ritardare o evitare la
proposizione di ricorsi da parte di soggetti
esclusi o non aggiudicatari
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
D.lgs. 33/2013 e D.lgs.
97/2016
4 4 3 5 1 1 3 1 3 1 6,00 1 6,00 Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Redazione del
cronoprogramma
Distorta stesura del cronoprogramma per
favorire l'aggiudicatario rispetto a future
penali o risoluzioni
Gennaio 2017 3 4 3 2 2 1 4 2 2 2 6,25 1 6,25 Codice Etico
Rispetto delle condizioni contrattuali
previste verso il cliente (anche interno)
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Nomina
REC
Esistenza di rapporti non trasparenti
con imprese appaltatrici
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 3 3 5 1 1 4 3 1 1 5,63 1 5,63 Codice Etico Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Verifica in corso
d’opera delle
attività appaltate
Mancata o insufficiente verifica dell’effettivo
stato avanzamento lavori.
Omessa rilevazione, da parte del REC,
di un addebito che costituirebbe
inadempienza contrattuale.
Sospensioni illegittime / proroghe
che nascondono comportamenti
collusivi
Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
3 4 3 2 2 1 4 3 1 1 5,63 2 11,25 Codice Etico
Rispetto delle condizioni contrattuali
previste verso il cliente (anche interno)
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Varianti in corso di
esecuzione del contratto
Modifica durante il
corso di esecuzione
del contratto per
effetto di
sopravvenute
esigenze tecniche,
realizzative,
economiche o di
cantiere
Ammissioni di varianti senza che ne ricorrano
gli estremi secondo art 132 D.lgs. n. 50/2016;
Ammissione varianti in corso di esecuzione
del contratto per consentire ad appaltatore di
recuperare lo sconto effettuato in sede di
gara.
Mancata comunicazione ad ANAC
Gennaio 2016 -
integrato Gennaio 2017
D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 3 3 5 1 1 4 3 2 1 6,25 2 12,50 Processo di approvazione variante
coinvolge più persone.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Verifica
finale
conformità
Costituzione di commissione non dotata
delle condizioni di obiettività e indipendenza
nella valutazione del
risultato
Attribuzione incarico di collaudo
a soggetti in assenza di requisiti
Immotivato protrarsi nel tempo della verifica
di conformità
Emissione di attestazioni per prestazioni
non eseguite
Mancata denuncia di difformità e
vizi dell’opera
Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 3 1 5 1 1 4 3 2 1 5,42 2 10,83 Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Verifiche delle
disposizioni in materia di
sicurezza
Mancata verifiche obbligatorie in materia di
sicurezza.
Gennaio 2017 D.lgs 81/2008
DOC_81_08_DVR2 2 1 3 1 1 3 3 2 1 3,75 1 3,75 Auto dichiarazione Concorrente
Esecuzione e
rendicontazione del
contratto:
Pagamenti in corso
d'opera, verifiche
della corretta
esecuzione .
Mancata o insufficiente verifica dello stato
avanzamento;
Mancata denuncia di vizi della fornitura;
Mancato rispetto degli obblighi di
tracciabilità;
Errato calcolo degli importi da liquidare;
Mancato rispetto dei termini di pagamento;
Riscontro di anomalie in fase di esecuzione
non rilevate in favore del fornitore.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
4 3 3 5 1 1 3 5 3 1 8,50 1 8,50 Processo di collaudo attività e
liquidazione coinvolge più
persone.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Fornire informazioni
per le trascrizione
di legge
(AVCPASS e
Trasparenza)
Pagamenti sottratti alla tracciabilità dei flussi Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
1 3 3 5 1 1 3 4 3 1 6,42 1 6,42 Tracciatura delle operazioni sul
sistema gestionale
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Irrogazione sanzioni
previste
a contratto
Irrogazione sanzioni Mancata applicazione delle penali
o delle condizioni risolutive.
Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 3 3 5 1 1 3 3 3 1 6,25 2 12,50 Codice Etico
Rispetto delle condizioni contrattuali
previste verso il cliente (anche interno)
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Subappalto Autorizzazione sub. Accordi collusivi tra le imprese partecipanti a
una gara volti a manipolarne gli esiti,
utilizzando il meccanismo del subappalto
come modalità per distribuire i vantaggi
dell’accordo a tutti i partecipanti allo stesso;
Autorizzazione al subappalto non conforme a
norma ovvero alla dichiarazione di gara al
fine di favorire l'impresa;
Mancata verifica dei requsiti.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
5 3 3 5 5 1 4 5 2 1 11,00 1 11,00 Controllo a tappeto sui fornitori
subappaltatori.
Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Area B:
area di rischio contratti
pubblici
DIREZIONE
GENERALE - AREA
ACQUISTI ASSET E
FACILITY - AREA
CUC - DIREZIONI
TECNICHE - AREA
AMMINISTRAZIONE
FINANZA E
PROGETTI
CO_FINANZIATI
Misure già in essere
- Modello organizzazione e
gestione 231;
- Codice etico aziendale;
- Tutela del dipendente che
effettua segnalazioni di illecito
- Rispetto dei principi di pubblicità
e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e
realizzazione del P.T.T.I
- Rispetto del criterio di rotazione
al momento della scelta degli
affidamenti diretti.
- Ricorso a Consip e Meva per
acquisizioni di forniture e servizi
(con accurata motivazione in caso
di ricorso ad autonome
procedure)
- Processi strutturati tra più aree
interne su cui distribuite attività di
controllo implicito in attività degli
operatori delle aree interne
Da implementare
- Aggiornamento e formazione su
codice etico e modello di gestione
e organizzazione 231 anche con
sessioni fad oltre a quelle frontali
- Attività successiva alla
cessazione del rapporto di lavoro:
nei contratti dirigenziali dovrà
essere inserita la clausola che
prevede il divieto di prestare
attività lavorativa (a titolo di lavoro
subordinato o di lavoro autonomo)
per i tre anni successivi alla
cessazione del rapporto nei
confronti dei destinatari di
provvedimenti adottati o di
contratti conclusi con l'apporto
decisionale del dirigente.
- Formazione personale su
materia di anticorruzione.
- Revisione Modello
organizzazione e gestione 231;
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
MACRO-PROCESSI
AREE
STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi
esemplificativi PNA, nessun precedente)
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
Procedura interna -
Normativa di riferimento -
Legge di settore
Discrezion
alità
valore
economico
complessit
à processo
rilevanza
esterna
frazionab.
Processo
Segnalazi
oni/casi
rilevati
Impatto
org., econ.
e
sull’immagi
ne
Impatto
economico
Impatto
organizzati
vo
Impatto
reputazion
ale
Efficacia
Controlli
Rischio
residuo
IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI
RIFERIMENTO
valutazione probabilità valutazione impatto
VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE
PIANIFICATE
Valutazione
complessiv
a del rischio
inerente
PREVISIONE
INDICATIVA
ADOZIONE
AZIONI *
VALUTAZIONE RISCHIO
RESIDUO
RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI
CONTINUE E PIANIFICATE
Acquisti sottosoglia Acquisti sotto soglia Mancato rispetto dei principi di rotazione. Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
5 3 3 5 1 1 4 1 2 1 6,00 2 12,00 Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne 2017
Albo fornitori Iscrizione albo
fornitori
Provvedimento potenzialmente a rischio
corruzione.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 3 3 5 1 1 3 1 2 2 5,00 2 10,00 Aggiornamento
procedura al nuovo
Codice degli Appali
50/2016
Interne
Gennaio 2016 12,50
Gennaio 2016
Gestione Liberalità Processo strumentale alla commissione
di reati corruzione/ concussione
verso rappresentanti della PA.
Gennaio 2017 PRO5_PS_GAM03 Gestione
degli Omaggi2 2 1 2 1 1 3 2 3 2 3,75 1 3,75 Codice Etico
Gestione rapporti con
istituti di credito
Istituti di Credito Trarre vantaggi personali dalla gestione
dei rapporti con istituti di credito;
Ricerca fonti di finanziamento nuove.
Gennaio 2016 Procedura
PR05_PS_Gam01rev2
Codice Civile art 2409
2 3 3 2 1 1 4 3 3 2 6,00 2 12,00 Codice Etico e D.lgs 231.
Le operazioni contabili di banca
vengono effettuate utilizzando i
sistemi di e-banking, messi a
disposizione dalle banche con le quali
la società intrattiene rapporti. Le
registrazioni vengono effettuate in
contabilità generale tramite prime note
manuali;
A fine mese, a ricevimento degli
estratti conto dalle banche, viene
effettuato un ulteriore controllo delle
registrazioni inserite e vengono
predisposte le eventuali riconciliazioni
bancarie.
Interne
Gestione pagamenti Pagamenti Utilizzo improprio delle risorse finanziarie;
Movimentazioni bancarie non autorizzate
Gennaio 2016 Procedura
PR05_PS_Gam01rev2
Codice Civile art 2409
3 5 3 2 1 1 3 5 3 4 9,38 1 9,38 La Società si appoggia a Ente
Tesoreria Regionale nominato a
seguito di gara pubblica.
Interne
Gestione Nota spese Rimborso spese Utilizzo improprio delle risorse finanziarie. Gennaio 2016 Procedura
PRO3_PS_GPF05.rev54 1 3 2 1 1 3 3 2 1 4,50 2 9,00 Chiara individuazione della
documentazione da presentare in
relazione alla varie tipologie di spesa;
Obbligo di presentare i giustificativi in
originale; qualora il dipendente si trovi
nell’impossibilità di presentarli, è
consentita la presentazione in copia
fotostatica con relativa dichiarazione
di responsabilità in ordine alla
conformità con l’originale e dei motivi
che non hanno consentito la
presentazione dell’originale, tranne
per le fatture che dovranno essere
sempre in originale;
Definizione di limiti a seconda della
tipologia di spesa.
Interne
Pagamenti in contanti Fondo Cassa Utilizzo improprio delle risorse finanziarie. Gennaio 2016 Procedura
PR05_PS_Gam01rev2
Limite ai contanti per
disposizioni normative vigenti
5 1 3 2 1 1 2 3 2 1 4,33 2 8,67 Codice Etico e D.lgs 231.
Processo strutturato e condiviso con
terziarietà tra piu aree aziendali
ognuna con suo grado di controllo.
Interne
Liquidazione fatture
fornitori
Fatture fornitori Assenza di imparzialità nella effettuazione
dei pagamenti al fine di favorire specifici
fornitori;
Carenza di controlli su regolarità fiscale/
contributiva del fornitore;
Mancato rispetto delle tempistiche di
pagamento previste dalla contrattualistica
assunta;
Mancata indicazione CIG o SmartCIG
negli strumenti di pagamento. -> Procedura
POLIN???
Gennaio 2016 -
integrato Gennaio 2017
Procedura
PR05_PS_Gam01rev2
Codice Civile art 2409
3 5 3 5 1 1 2 3 3 1 6,75 1 6,75 Codice Etico e D.lgs 231
Tracciatura operazione del sistema
gestionale, controllo incrociato tra
aree
Interne
Corresponsioni e rimborsi non corretti per
favorire soggetti particolari
Area B:
area di rischio contratti
pubblici
DIREZIONE
GENERALE - AREA
ACQUISTI ASSET E
FACILITY - AREA
CUC - DIREZIONI
TECNICHE - AREA
AMMINISTRAZIONE
FINANZA E
PROGETTI
CO_FINANZIATI
Corresponsione di
indennità e rimborsi
all’organo
amministrativo, a
organismi
componenti
organismi statutari
e a personale
contrattualizzato.
DIREZIONE
GENERALE - AREA
AMMINISTRAZIONE
FINANZA E
PROGETTI
CO_FINANZIATI -
AREA ACQUISTI
ASSET E FACILITY -
DIREZIONI
Corresponsione di
indennità e rimborsi
Area D: Concessione e
Erogazione di
sovvenzioni, contributi ,
sussidi ed ausili
finanziari di qualsiasi
genere (ossia
provvedimenti
ampliativi della sfera
giuridica dei destinatari
con effetto economico
diretto e immediato per
il destinatario).
3 52
Area E: Area relativa
allo svolgimentio di
gestione delle entrate,
delle spese e del
patrimonio.
DIREZIONE
GENERALE - AREA
AMMINISTRAZIONE
FINANZA E
PROGETTI
CO_FINANZIATI -
AREA ACQUISTI
ASSET E FACILITY -
DIREZIONI
1 3 3 213 Interne2 26,25 Codice Etico
Misure già in essere
- Modello organizzazione e
gestione 231;
- Codice etico aziendale;
- Tutela del dipendente che
effettua segnalazioni di illecito
- Rispetto dei principi di pubblicità
e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e
realizzazione del P.T.T.I
- Rispetto del criterio di rotazione
al momento della scelta degli
affidamenti diretti.
- Ricorso a Consip e Meva per
acquisizioni di forniture e servizi
(con accurata motivazione in caso
di ricorso ad autonome
procedure)
- Processi strutturati tra più aree
interne su cui distribuite attività di
controllo implicito in attività degli
operatori delle aree interne
Da implementare
- Aggiornamento e formazione su
codice etico e modello di gestione
e organizzazione 231 anche con
sessioni fad oltre a quelle frontali
- Attività successiva alla
cessazione del rapporto di lavoro:
nei contratti dirigenziali dovrà
essere inserita la clausola che
prevede il divieto di prestare
attività lavorativa (a titolo di lavoro
subordinato o di lavoro autonomo)
per i tre anni successivi alla
cessazione del rapporto nei
confronti dei destinatari di
provvedimenti adottati o di
contratti conclusi con l'apporto
decisionale del dirigente.
- Formazione personale su
materia di anticorruzione.
- Revisione Modello
organizzazione e gestione 231;
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
MACRO-PROCESSI
AREE
STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi
esemplificativi PNA, nessun precedente)
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
Procedura interna -
Normativa di riferimento -
Legge di settore
Discrezion
alità
valore
economico
complessit
à processo
rilevanza
esterna
frazionab.
Processo
Segnalazi
oni/casi
rilevati
Impatto
org., econ.
e
sull’immagi
ne
Impatto
economico
Impatto
organizzati
vo
Impatto
reputazion
ale
Efficacia
Controlli
Rischio
residuo
IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI
RIFERIMENTO
valutazione probabilità valutazione impatto
VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE
PIANIFICATE
Valutazione
complessiv
a del rischio
inerente
PREVISIONE
INDICATIVA
ADOZIONE
AZIONI *
VALUTAZIONE RISCHIO
RESIDUO
RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI
CONTINUE E PIANIFICATE
Spese rappresentanza Gestione delle
spese di
rappresentanza
sostenute con
esponenti della PA
Trarre vantaggi personali sotto forma di
spese per rappresentanza sostenute verso
soggetti esponenti della PA.
Gennaio 2016 Procedura
PR05_PS_Gam01rev23 1 1 1 1 1 4 3 1 1 3,00 2 6,00 Definizione annuale di un budget
annuale indicativo delle quote
destinate alle spese di
rappresentanza;
Individuazione tassativa dei soggetti
autorizzati a compiere tale tipologia di
spese ;
Previsione della tipologia di spese che
rientrano in categoria e di quelle
escluse;
Obbligo di presentazione della
causale della spesa sostenuta e del
nominativo delle persona coinvolta per
ottenere il relativo rimborso.
Interne
Gestione Omaggi Gestione Omaggii Trarre vantaggi personali sotto forma di
omaggi per attribuzioni operate verso
soggetti esterni.
Gennaio 2016 Procedura
PR05_PS_Gam01rev2 3 5 2 1 1 4 3 2 1 5,83 2 11,67 Rispetto procedura interna sugli
omaggi,rispetto del Codice Etico e
D.lgs 231;
Divieto per tutti i dipendenti e/ o
amministratori di accettare, sollecitare,
offrire o pagare, direttamente o
indirettamente, somme di denaro o
altre utilità (inclusi regali o doni, ad
eccezione di oggetti commerciali
comunemente accettati a livello
internazionale);
Definizione annuale di un budget
indicativo della spesa massima
prevista per gli omaggi da parte del
Presidente del Consiglio di
Amministrazione ed il Direttore
Generale.
Definizione di un catalogo di omaggi
da parte della Direzione Generale,
reso disponibile con il relativo listino;
Previsione di specifiche regole per
l'acquisto degli omaggi a seconda del
valore degli stessi;
Fissazioni di limiti massimi per gli
omaggi da offrire/accettare;
Interne
Autorizzazioni Concessioni
autorizzazioni
Concessioni autorizzazioni particolari. Gennaio 2016 4 1 1 2 1 1 4 3 2 1 4,17 2 8,33 Codice Etico e D.lgs 231 Precisa identificazione
dei ruoli e delle
responsabilità delle
funzioni aziendali
coinvolte nel
processo.
Controllo Società
di Revisione
Controllo società
Revisione
Corruzione della Società di revisione;
Ooccultamento di documentazione utile
a rappresentare i processi aziendali;
Attribuzione di incarichi aggiuntivi rispetto
alla revisione legale (quindi, creazione
di una situazione di mancata indipendenza).
Gennaio 2017 3 1 1 2 1 1 4 3 2 1 3,75 2 7,50 Codice Etico;
Assemblea ha nominato il Collegio
Sindacale quale organo deputato a
tale compito.
Adeguamento al D.lgs
175/2016 cd TUSP -
Testo Unico delle
Società Partecipate
(revisore esterno)
Audit da Società di
certificazione (ISO IEC
9000 ; ISO IEC 27001)
Audit esterni Corruzione della società di certificazione. Gennaio 2016 PRO5_PG_SGI01 Gestione
degli Audit2 3 3 2 1 1 4 1 3 2 5,00 1 5,00 Codice Etico e D.lgs 231
Verifiche, ispezioni Gestione delle
ispezioni e delle
verifiche periodiche
di legge da parte
delle Autorità
competenti
Favorire INVA nel caso di contratti o verifiche
da parte di autorità pubbliche quali AUSL,
Enti Soci;
Corruzione degli ispettori e delle autorità
competenti a viigilare.
Gennaio 2016 PRO5_PS_GAM02 4 3 3 2 5 1 4 3 2 1 7,50 1 7,50 Codice Etico e D.lgs 231;
Procedura che regolamenta lo
svolgimento di eventuali verifiche
ispettive che prevede l'obbligo per la
funzione destinataria di aprire uno
specifico fascicolo nel quale archiviare
tempestivamente la documentazione
pervenuta e copia di quella prodotta
e/o trasmessa all’esterno od un suo
elenco;
Tempestiva informativa al Presidente
del Consiglio di Amministrazione ed al
Direttore Generale ed all'Organismo di
Vigilanza.
Flusso informativo
e flussi trasparenza
Inadempimenti in materia di nomativa sulla
"Trasparenza" e "Anticorruzione" finalizzati
ad occultare informazioni.
Gennaio 2016 D.lgs. 33/2013, D.lgs.
97/2016, L190/20125 1 1 2 2 1 5 3 3 2 6,50 1 6,50
Monitoraggio e
aggiornamento
periodico del PTPC
Aumento rischi di fenomeni corruttivi. Gennaio 2016 L190/2012
Linee guida 28 ottobre 2015
ANAC, PNA 4 agosto 2016
3 1 5 2 1 1 4 1 4 1 5,42 1 5,42
Area F: Area relativa a
svolgimento di controlli,
verifiche, ispezioni,
sanzioni.
DIREZIONE
GENERALE -
ORGANI APICALI -
TUTTI I SETTORI
INVA
Controlli
Area E: Area relativa
allo svolgimentio di
gestione delle entrate,
delle spese e del
patrimonio.
DIREZIONE
GENERALE - AREA
AMMINISTRAZIONE
FINANZA E
PROGETTI
CO_FINANZIATI -
AREA ACQUISTI
ASSET E FACILITY -
DIREZIONI
Interne
Definizione delle
responsabilità sulla
formulazione dei
dati/report e
tempistiche di
formalizzazione delle
stesse per migliorare i
flussi informativi e il
rispetto della
normativa sulla
trasparenza e l'
anticorruzione
Codice Etico e D.lgs 231
Misure già in essere
- Modello organizzazione e
gestione 231;
- Codice etico aziendale;
- Tutela del dipendente che
effettua segnalazioni di illecito
- Rispetto dei principi di pubblicità
e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e
realizzazione del P.T.T.I
- Rispetto del criterio di rotazione
al momento della scelta degli
affidamenti diretti.
- Ricorso a Consip e Meva per
acquisizioni di forniture e servizi
(con accurata motivazione in caso
di ricorso ad autonome
procedure)
- Processi strutturati tra più aree
interne su cui distribuite attività di
controllo implicito in attività degli
operatori delle aree interne
Da implementare
- Aggiornamento e formazione su
codice etico e modello di gestione
e organizzazione 231 anche con
sessioni fad oltre a quelle frontali
- Attività successiva alla
cessazione del rapporto di lavoro:
nei contratti dirigenziali dovrà
essere inserita la clausola che
prevede il divieto di prestare
attività lavorativa (a titolo di lavoro
subordinato o di lavoro autonomo)
per i tre anni successivi alla
cessazione del rapporto nei
confronti dei destinatari di
provvedimenti adottati o di
contratti conclusi con l'apporto
decisionale del dirigente.
- Formazione personale su
materia di anticorruzione.
- Revisione Modello
organizzazione e gestione 231;
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
MACRO-PROCESSI
AREE
STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi
esemplificativi PNA, nessun precedente)
DATA INDIVIDUAZIONE
RISCHIO
Procedura interna -
Normativa di riferimento -
Legge di settore
Discrezion
alità
valore
economico
complessit
à processo
rilevanza
esterna
frazionab.
Processo
Segnalazi
oni/casi
rilevati
Impatto
org., econ.
e
sull’immagi
ne
Impatto
economico
Impatto
organizzati
vo
Impatto
reputazion
ale
Efficacia
Controlli
Rischio
residuo
IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI
RIFERIMENTO
valutazione probabilità valutazione impatto
VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE
PIANIFICATE
Valutazione
complessiv
a del rischio
inerente
PREVISIONE
INDICATIVA
ADOZIONE
AZIONI *
VALUTAZIONE RISCHIO
RESIDUO
RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI
CONTINUE E PIANIFICATE
Monitoraggio su
aggiornamento
misure
Aumento rischi di fenomeni corruttivi. Gennaio 2016 3 1 5 2 1 1 4 1 4 1 5,42 1 5,42
Incarichi Attribuzioni incarichi Induzione a dare o promettere utilità
connesse alla gestione delle gare e degli
appalti;
Inquinamento dell'azione amministrativa a
fini privati.
Gennaio 2016 2 3 1 5 1 1 4 1 2 2 4,88 1 4,88 Codice Etico e D.lgs 231
Nomine Nomine Abuso dei poteri inducendo taluno a dare o
promettere a lui o persona terza denaro o
utilità in cambio di nomine;
Scarsa responsabilizzazione interna.
Gennaio 2016 5 5 1 2 2 1 4 1 2 2 6,00 1 6,00
Codice Etico e D.lgs 231
Conferimento
incarichi esterni
Ricorso a collaborazioni esterne non
supportate da reali esigenze;
Non chiarezza nei criteri per la
determinazione dell’importo.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
4 3 1 5 1 1 4 3 1 2 6,25 2 12,50
Codice Etico e D.lgs 231
Contrattualizzazion
e
Mancata verifica insussistenza situazioni di
conflitto d'interessi.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
2 3 1 5 1 1 4 3 1 2 5,42 2 10,83
Codice Etico e D.lgs 231
Verifica risultati
incarico
Assenza/ inefficacia del processo di
verifica/valutazione.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
5 1 1 5 1 1 3 3 1 2 5,25 2 10,50
Codice Etico e D.lgs 231
Varianti a contratto
(rinnovi, proroghe)
Uso improprio del meccanismo del rinnovo
del contratto.
Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016
PRO4_PS_GAP01
P.I.Approvvigionamento
5 3 1 5 1 1 4 1 1 2 5,33 2 10,67
Codice Etico e D.lgs 231
Area H: Area affari
legali e contenzioso
DIREZIONE
GENERALE - AREA
AMMINISTRAZIONE
FINANZA E
PROGETTI
CO_FINANZIATI -
DIREZIONI - AREA
CUC -AREA
ACQUISTI ASSET E
FACILITY
Affidamento incarico per
assistenza in giudizio.
Accordi transattivi.
Assistenza in
giudizio
Possibilità da parte del responsabile del
procedimento di trarre vantaggi personali
dalle scelte operate verso la controparte;
Predisposizione di una transazione non
necessaria con i fonitori;
Mancata formalizzazione di procedure.
Gennaio 2016 2 3 3 5 1 1 4 3 1 2 6,25 2 12,50 Gestione supporto legale
esternalizzato.
Interne e
esterne
Gestione
contenziosi
Contenziosi Promesse di denaro o altre utilità ai
pubblici ufficiali coinvolti (giudici,
cancellieri, CTU,..) al fine di danneggiare
la controparte e ottenere un vantaggio
nella controversia (es: nomina di CTU
graditi);
Induzione, con minacce o promesse,
a non rendere dichiarazioni o a
rendere dichiarazioni mendaci
in giudizi penali (es: cause per
infortuni sul lavoro).
Gennaio 2017 2 3 3 5 1 1 4 2 1 2 5,63 2 11,25 Codice Etico e D.lgs 231
Area F: Area relativa a
svolgimento di controlli,
verifiche, ispezioni,
sanzioni.
DIREZIONE
GENERALE -
ORGANI APICALI -
TUTTI I SETTORI
INVA
Area G: Aree
competenti ad affidare
Incarichi e Nomine
DIREZIONE
GENERALE - AREA
RISORSE UMANE E
FORMAZIONE -
AREA CUC
Controlli
Autorizzazione a
conferimento incarichi
esterni
Interne
Interne
Definizione delle
responsabilità sulla
formulazione dei
dati/report e
tempistiche di
formalizzazione delle
stesse per migliorare i
flussi informativi e il
rispetto della
normativa sulla
trasparenza e l'
anticorruzione
Codice Etico e D.lgs 231
Misure già in essere
- Modello organizzazione e
gestione 231;
- Codice etico aziendale;
- Tutela del dipendente che
effettua segnalazioni di illecito
- Rispetto dei principi di pubblicità
e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e
realizzazione del P.T.T.I
- Rispetto del criterio di rotazione
al momento della scelta degli
affidamenti diretti.
- Ricorso a Consip e Meva per
acquisizioni di forniture e servizi
(con accurata motivazione in caso
di ricorso ad autonome
procedure)
- Processi strutturati tra più aree
interne su cui distribuite attività di
controllo implicito in attività degli
operatori delle aree interne
Da implementare
- Aggiornamento e formazione su
codice etico e modello di gestione
e organizzazione 231 anche con
sessioni fad oltre a quelle frontali
- Attività successiva alla
cessazione del rapporto di lavoro:
nei contratti dirigenziali dovrà
essere inserita la clausola che
prevede il divieto di prestare
attività lavorativa (a titolo di lavoro
subordinato o di lavoro autonomo)
per i tre anni successivi alla
cessazione del rapporto nei
confronti dei destinatari di
provvedimenti adottati o di
contratti conclusi con l'apporto
decisionale del dirigente.
- Formazione personale su
materia di anticorruzione.
- Revisione Modello
organizzazione e gestione 231;
Rispetto delle norme
di trasparenza
Avviato 2016
MACRO-PROCESSI
AREE
STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi
esemplificativi PNA, nessun precedente)
Procedura interna -
Normativa di
riferimento - Legge
di settore
Discrezionalità valore
economico
comple
ssità
process
o
rilevan
za
estern
a
frazionab.
Processo
Segna
lazion
i/casi
rilevat
i
Impatto
organizz
ativo,
economi
co e
sull’imm
Impatto
economic
o
Impatto
organizz
ativo
Impatto
reputazionale
Controlli rischio residuo
Iscrizione ad Albo
fornitori
Alterazione dolosa dei tempi procedurali ;
Iscrizione azienda in assenza di requisiti di
legge;
Esistenza di situazioni di conflitto di
interessi
nel gestore dell’Albo.
D.lgs. n. 50/2016
P.I.Approvvigionament
o2 3 3 5 1 1 2 5 2 2 6,88 2 13,75
Codice Etico.
Autodichiarazioni dei fornitori e Controlli a
campione
Aggiornamento procedura al nuovo
Codice degli Appali 50/2016
Interne
Nomina commissione di
gara per gare su delega
Inadeguata verifica esistenza situazioni
conflitto
di interessi.
D.lgs. n. 50/2016
P.I.Approvvigionament
o 5 1 1 2 5 1 3 1 2 1 4,38 2 8,75
Auto dichiarazione commissari Predisposizione procedura "Nomina
Commissione di gara"
Aggiornamento procedura al nuovo
Codice degli Appali 50/2016
Interne Primo
semestre 2017
Pubblicazione avvisi su
portale
Mancata/attardata pubblicazione atta
a favorire specifici soggetti.
D.lgs. n. 50/2016
P.I.Approvvigionament
o
2 5 3 5 1 1 2 3 2 3 7,08 2 14,17
Codice Etico;
Processi gestionali definitivi dalla piattaforma
Aggiornamento procedura al nuovo
Codice degli Appali 50/2016
Interne
Assistenza
nell’uso della piattaforma
nelle procedure di gara
Assistenza ai fornitori
nell’uso dei servizi della
piattaforma
Mancanza di imparzialità nel
trattamento delle amministrazioni;
Asimmetrie di trattamento dei fornitori in
modo da favorire specifiche aziende.
D.lgs. n. 50/2016
P.I.Approvvigionament
o
2 3 3 5 1 1 2 3 2 2 5,63 2 11,25
Codice Etico;
Manuali piattaforma consultabili online
Definizione della procedura da seguire per
l'espletamento delle formalità in conformità a
quanto previsto dal D.lgs. 163/2006.
Aggiornamento procedura al nuovo
Codice degli Appali 50/2016
Interne
Gestione telematica delle
gare
Inadeguata funzionalità della piattaforma
che impedisce il corretto caricamento delle
offerte in modo da escludere concorrenti e
facilitare uno specifico soggetto.
D.lgs. n. 50/2016
P.I.Approvvigionament
o
2 3 5 5 1 1 3 3 3 2 7,79 1 7,79
Codice Etico;
Utilizzo di apposito sistema informatico per la
gestione della gara.
Aggiornamento procedura al nuovo
Codice degli Appali 50/2016
Interne
Rischio Residuo
Gestione servizi
e-procurement
DIREZIONE
GENERALE - AREA
ACQUISTI ASSET E
FACILITY - AREA
CUC
Gestione gara
IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI
RIFERIMENTO
Misure già in essere
- Modello organizzazione e
gestione 231;
- Codice etico aziendale;
- Tutela del dipendente che
effettua segnalazioni di illecito
- Rispetto dei principi di pubblicità
e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e
realizzazione del P.T.T.I
- Rispetto del criterio di rotazione
al momento della scelta degli
affidamenti diretti.
- Ricorso a Consip e meva per
acquisizioni di forniture e servizi
(con accurata motivazione in caso
di ricorso ad autonome
procedure)
- Processi strutturati tra più aree
interne su cui distribuite attività di
controllo implicito in attività degli
operatori delle aree interne
Da implementare
- Aggiornamento e formazione su
codice etico e modello di gestione
e organizzazione 231 anche con
sessioni fad oltre a quelle frontali
- Attività successiva alla
cessazione del rapporto di lavoro:
nei contratti dirigenziali dovrà
essere inserita la clausola che
prevede il divieto di prestare
attività lavorativa (a titolo di lavoro
subordinato o di lavoro autonomo)
per i tre anni successivi alla
cessazione del rapporto nei
confronti dei destinatari di
provvedimenti adottati o di
contratti conclusi con l'apporto
decisionale del dirigente.
- Formazione personale su
materia di anticorruzione.
- Revisione Modello
organizzazione e gestione 231;
AZIONI TRASVERSALI
CONTINUE E PIANIFICATE
valutazione probabilità valutazione impatto
MISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI SPECIFICHE PIANIFICATE PREVISIONE
INDICATIVA
ADOZIONE
AZIONI *
RISORSEVALUTAZIONE RISCHIO INERENTE Valutazione
complessiva del
rischio inerente