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PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA

CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA 2017 - 2019

IN.VA.SpA

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INDICE

1 PREMESSA 3

2 INTRODUZIONE 5

2.1 NORMATIVA APPLICABILE NOZIONE ANTICORRUZIONE 5

2.2 ORGANO DI CONTROLLO DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 8

2.3 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPCT) 9

2.4 IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 13

3 CONTESTO ORGANIZZATIVO 16

3.1 CONTESTO ORGANIZZATIVO ESTERNO E ASPETTO INTERNO 16

3.2 MISSION E ORGANIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ 18

3.3 OBIETTIVI STRATEGICI AZIENDALI 21

3.4 SOGGETTI COINVOLTI NELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 22

4 ANALISI DEL RISCHIO 28

4.1 MAPPATURA DEI PROCESSI E DELLE AREE A RISCHIO GENERALE 28

4.2 MAPPATURA DEI PROCESSI E DELLE AREE A RISCHIO SPECIFICO 30

4.3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO 31

4.4 INDICATORI 33

4.5 REGISTRI DEI RISCHI IN.VA S.P.A 35

5 TRATTAMENTO DEL RISCHIO 35

5.1 MISURE OBBLIGATORIE 35 5.1.1.CODICE ETICO DI COMPORTAMENTO 35 5.1.2 OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ E TRASPARENZA 35 5.1.3 ROTAZIONE DEL PERSONALE O MISURE ALTERNATIVE 36 5.1.4 INCONFERIBILITÀ E INCOMPATIBILITÀ DEGLI INCARICHI 37 5.1.5 DISCIPLINA DEL CONFLITTO D'INTERESSE: OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE E DI ASTENSIONE - DISCIPLINA DI ASSEGNAZIONE DI INCARICHI

ESTERNI E DI AUTORIZZAZIONE A SVOLGERE ATTIVITÀ EXTRA ISTITUZIONALI PER I DIPENDENTI DI IN.VA S.P.A 39 5.1.6 ATTIVITÀ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO 40 5.1.7 FORMAZIONE DI COMMISSIONI, ASSEGNAZIONE AGLI UFFICI IN CASO DI CONDANNA PENALE PER DELITTI CONTRO LA PUBBLICA

AMMINISTRAZIONE 41 5.1.8 TUTELA DEL DIPENDENTE CHE SEGNALA ILLECITI 42 5.1.9 FORMAZIONE E INFORMAZIONE DEL PERSONALE 43 5.1.10 PATTI D’INTEGRITÀ NEGLI AFFIDAMENTI 45 5.1.11 AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E RAPPORTI CON LA SOCIETÀ CIVILE 45 5.1.12 VERIFICHE SULL’ITER PROCEDIMENTALE 46

5.2 MISURE SPECIFICHE 47 5.2.1 MIGLIORAMENTO NELLA GESTIONE DEI RAPPORTI DI NATURA ISTITUZIONALE 47 5.2.2 POSSIBILE INTEGRAZIONE DEI CONTROLLI AZIENDALI 48

6 PTTI - PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ 48

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6.1 PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ 48

6.1.1 IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA 49 6.1.2 GESTIONE DEI FLUSSI INFORMATIVI DALL’ELABORAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE DEI DATI ALL’INTERNO DELL’ENTE 50 6.1.3 DEFINIZIONE DEL PROCESSO DI TRASMISSIONE, PUBBLICAZIONE E AGGIORNAMENTO DATI 51 6.1.4 REFERENTI PER LA TRASPARENZA ALL’INTERNO DELL’ENTE 53 6.1.5 MONITORAGGIO 74 6.1.6 AGGIORNAMENTO DEL PROGRAMMA 75 6.1.7 MISURE PER ASSICURARE L’EFFICACIA DELL’ACCESSO CIVICO 76 6.1.8 PROGRAMMI DI FORMAZIONE 76

7 PIANO DI ATTUAZIONE DEL PTPCT 77

8 MONITORAGGIO DEL PIANO 80

9 MISURE ADOTTATE PER CONTRASTARE LA CORRUZIONE 82

10 RINVIO AL MODELLO ORGANIZZATIVO 82

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1 PREMESSA

Il 28 novembre 2012 è entrata in vigore la Legge 6 novembre 2012, n. 190 (di seguito, per

brevità, L. 190/2012), recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della

corruzione nella pubblica amministrazione”. Questa è una normativa europea che porta

avanti i progetti internazionali di lotta alla corruzione e, in Italia, essa è stata recepita con la

L. 190/2012.

Tale legge ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano un complesso di previsioni volte

ad attuare un sistema organico di prevenzione e contrasto della corruzione e di

sensibilizzazione dei dipendenti in materia di anticorruzione e trasparenza.

L’aspetto caratterizzante di tale sistema consiste nella formulazione e attuazione di strategie

volte a contrastare il fenomeno della corruzione, sia a livello nazionale che a livello locale,

mediante la predisposizione di appositi piani.

Il Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.) è stato predisposto dal Dipartimento della

Funzione Pubblica (D.F.P.), sulla base delle linee di indirizzo, approvate dal Comitato

Interministeriale con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 gennaio 2013

(di seguito, per brevità, D.P.C.M. 16.1.2013 - “Istituzione del Comitato interministeriale per

la prevenzione e il controllo della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”),

ed approvato dalla Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle

amministrazioni pubbliche (di seguito, per brevità, C.I.V.I.T), individuata dalla citata Legge

quale Autorità nazionale anticorruzione.

Il P.N.A., ratificato dalla C.I.V.I.T. con delibera n. 72 del 11 settembre 2013 (“Approvazione

del Piano nazionale anticorruzione”), ha definitivamente chiarito che, al fine di dare

attuazione alle norme contenute nella L. 190/2012, gli enti di diritto privato in controllo

pubblico, sia di livello nazionale che di livello regionale/locale, erano tenuti ad introdurre ed

implementare adeguate misure organizzative e gestionali, specificamente volte alla

prevenzione e repressione della corruzione.

Come previsto quindi dalla L 190/2012 e dal Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), con il

presente documento la Società provvede a redigere il Piano Triennale di Prevenzione della

Corruzione (di seguito PTPCTT), con l’elencazione delle misure prese ed attuate per

prevenire eventi corruttivi all’interno dell’ente a cui il PTPCT fa riferimento, e recepisce le

disposizioni normative contestualmente intercorse. Il presente documento riporta la

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versione aggiornata del Piano, redatta dal Responsabile Prevenzione della Corruzione (di

seguito RPC).

La redazione del PTPCT 2017-2019, così come riportato nella Relazione annuale del

Responsabile Prevenzione della Corruzione, poi pubblicata sul sito sotto la voce “Società

Trasparente” nella sezione “Altri Contenuti – Corruzione” in data 16 gennaio 2017, è stata

principalmente caratterizzata da:

- Attuazione della delibera 833 dell’ANAC “linee guida in materia di accertamento delle

inconferibilità e delle incompatibilità degli incarichi amministrativi da parte del responsabile

della prevenzione della corruzione”

- Adozione all’interno del PTPCTT in una sezione dedicata del Programma Triennale della

Trasparenza e dell’Integrità (di seguito PTTI);

- Avvio della predisposizione della piattaforma web di segnalazione degli illeciti con

anonimato;

- Adozioni delle specifiche contenute nelle Determinazioni 831-833/2016 e delle disposizioni

sul whistleblowing;

- Avvio dell’attuazione dell’accesso civico generalizzato e della riorganizzazione dell’albero

e degli obblighi di pubblicazione previsti dal d.lgs. 97/2016;

La redazione del PTPCT 2017-2019 è avvenuta quindi in una logica “integrata”,

perseguendo l’integrazione tra i documenti PTPCT, contenente anche il PTTI secondo la

normativa anticorruzione 2016, e il Modello di Organizzazione Gestione e Controllo (di

seguito MOGC) in termini di rispettivi obiettivi e di coerenza nello sviluppo dei contenuti.

Infine si rileva che, oltre ai significativi cambiamenti intervenuti nell’organizzazione della

Società nell’anno 2014, di cui si è data contezza nel PTPCT 2016-1018, nel corso dell’anno

2016 IN.VA S.p.A si è adeguata al nuovo codice degli appalti predisposto dall’ANAC ed ha

modificato la sua struttura interna

Nello specifico la “Direzione Progettazione e Realizzazione Sistemi” è diventata “Direzione

Sistemi Applicativi”, cambiamento che ha coinvolto anche il Dirigente responsabile, e l’area

“l’Area Sistemi informativi territoriali e geografici” è risponde ora alla “Direzione

Telecomunicazioni Sistemi Territoriali e Sicurezza.”

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2 INTRODUZIONE

2.1 NORMATIVA APPLICABILE NOZIONE ANTICORRUZIONE

Il concetto di “corruzione” preso in considerazione dal presente documento deve essere in

senso lato, nell'accezione più ampia prevista dal PNA (Circolare nr. 1 del 25.01.2013 del

Dipartimento della Funzione Pubblica) come: “le varie situazioni in cui, nel corso dell’attività

amministrativa, si riscontri l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di

ottenere vantaggi privati”. Le situazioni rilevanti sono più ampie della fattispecie penalistica,

che è disciplinata dagli artt. 318, 319 e 319 ter, c.p., e sono tali da comprendere non solo

l’intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati nel Titolo II, Capo I,

del codice penale, ma anche le situazioni in cui - a prescindere dalla rilevanza penale -

venga in evidenza un malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati

delle funzioni attribuite, ovvero l’inquinamento dell’azione amministrativa ab externo, sia che

tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo”.

S’intenderanno quindi incluse non soltanto le fattispecie incriminatrici previste dal codice

penale, ma qualsiasi malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati

delle funzioni attribuite. Tali situazioni potranno rivestire carattere amministrativo, tecnico o

di altro genere e riguardare ogni dipendente quale che sia la qualifica ricoperta.

Ed in considerazione della particolare natura di INVA quale società in-house a totale

partecipazione pubblica, le fattispecie corruttive verranno considerate sia dal lato attivo che

passivo.

Le situazioni rilevanti, in quest’ accezione tendono a identificare due tipi di corruzione:

Corruzione penale, ossia l’intera gamma dei delitti contro la pubblica

amministrazione disciplinati dal Titolo II del codice penale con particolare

riferimento a:

o Corruzione per l'esercizio della funzione (art. 318 c.p.);

o Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio (art. 319 c.p.);

o Corruzione in atti giudiziari (art 319 ter c.p.);

o Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio (art. 320 c.p.);

o Istigazione alla corruzione (art. 322 c.p.);

o Concussione (art. 317 c.p.);

o Indebita induzione a dare o promettere utilità (art. 319-quater c.p.);

o Peculato (art. 314 c.p.);

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o Peculato mediante profitto dell'errore altrui (art. 316 c.p.);

o Abuso d'ufficio (art. 323 c.p.);

o Rifiuto di atti d'ufficio-Omissione (art. 328 c.p.).

Corruzione amministrativa con riferimento a: malfunzionamento

dell’amministrazione a causa dell’uso delle funzioni attribuite a fini privati, nonché

a tutte le situazioni in cui si riscontri l’abuso del potere affidato ad un soggetto, al

fine di ottenere vantaggi privati.

Tutte le situazioni in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, si manifesta un

malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite,

ovvero l’inquinamento dell’azione amministrativa, sia nel caso in cui l’azione abbia

successo, sia nel caso in cui rimanga a livello di mero tentativo (Circ. Funzione Pubblica n.

1 del 25 gennaio 2013).

Con la disciplina anticorruzione, sia nel settore pubblico che nel settore privato, si tende a

prevenire anche la colpa di organizzazione. Ciò significa che risulta necessario avere

riguardo anche degli atti e dei comportamenti che riguardano un’organizzazione pubblica

organizzata confusamente, gestita in modo inefficiente, non responsabile e non

responsabilizzata, o aziende poco trasparenti con il pubblico, poco attente alla mappatura

dei processi interni ed esterni che si pongono in essere durante le ordinarie attività

amministrative. Ancora, la colpa di organizzazione può manifestarsi nelle aziende che non

erogano corsi di formazione atti a sensibilizzare i dipendenti delle pubbliche amministrazioni

su questa materia ritenuta delicata. Inoltre, con la determinazione 06/2015 viene a delinearsi

una nuova figura nota con il nome di whistleblower. Esso è il soggetto che denuncia un

illecito all’interno della sua amministrazione o della sua azienda ed è degno di protezione al

fine di evitare ripercussioni personali o mobbing.

I principali riferimenti normativi cui il presente Piano s’ispira e si conforma sono i seguenti

(indicati in ordine cronologico):

Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 “Disciplina della responsabilità

amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive

di personalità giuridica, a norma dell’art. 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300”.

Legge 6 novembre 2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione

della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”

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In attuazione delle disposizioni contenute nella L. 190/2012, sono stati inoltre approvati i

seguenti atti e provvedimenti normativi:

Decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 “Testo unico delle disposizioni in

materia d’incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo

conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma

dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190”;

Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli

obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione d’informazioni da parte delle pubbliche

amministrazioni, approvato dal Governo il 15 febbraio 2013, in attuazione di commi

35 e 36 dell’art. 1 della l. n.190 del 2012”;

Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 “Disposizioni in materia d’inconferibilità e

incompatibilità d’incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati

in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre

2012, n.190”;

Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 “Regolamento recante

codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto

legislativo 30 marzo 2001, n. 165”;

Strumenti normativi di riferimento sono poi rappresentati da:

Linee d’indirizzo del Comitato interministeriale (D.p.c.m. 16 gennaio 2013) per la

predisposizione, da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica, del Piano

Nazionale Anticorruzione (PNA).

Conferenza Unificata del 24 luglio 2013 Intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali per

l'attuazione dell'articolo 1, commi 60 e 61 L. 190/2012, con la quale sono stati

individuati gli adempimenti, con l'indicazione dei relativi termini, per l’attuazione della

legge 6 novembre 2012, n. 190 e dei decreti attuativi (d.lgs. 33/2013, d.lgs. 39/2013,

D.P.R. 62/2013), a norma dell’articolo 1, commi 60 e 61, della L. 190/2012.

Delibera ANAC n. 50/2013 del 4 luglio 2013 “Linee guida per l’aggiornamento del

Programma Triennale per la Trasparenza e l’integrità”.

Delibera C.I.V.I.T n. 72/2013 dell’11 settembre 2013, relativa all’approvazione del

Piano Nazionale Anticorruzione.

Determinazione ANAC n. 6 del 28 aprile 2015 “Linee guida in materia di tutela del

dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. whistleblower)”

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Determinazione ANAC n. 8 del 17 giugno 2015 “Linee guida per l’attuazione della

normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle

società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche

amministrazioni e degli enti pubblici economici”.

Determinazione ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015 “Aggiornamento 2015 al Piano

Nazionale Anticorruzione”.

Delibera ANAC n. 43 del 20 gennaio 2016 “Attestazioni OIV, o strutture con funzioni

analoghe, sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione al 31 gennaio 2016 e

attività di vigilanza dell’Autorità”.

Delibera ANAC n. 831 del 3 agosto 2016 “Determinazione di approvazione definitiva

del Piano Nazionale Anticorruzione 2016”

Delibera ANAC n. 833 del 3 agosto 2016 “Linee guida in materia di accertamento

delle inconferibilità e delle incompatibilità degli incarichi amministrativi da parte del

Responsabile della Prevenzione della Corruzione. Attività di vigilanza e poteri di

accertamento dell’A.N.A.C. in caso di incarichi inconferibili e incompatibili”

Linee guida 1 Determinazione ANAC n. 973/2016 del 14 settembre 2016

Linee guida 2 Determinazione ANAC n. 1005/2016 del 21 settembre 2016

Legge Regionale 20/2016 “Disposizioni in materia di rafforzamento dei principi di

trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa nella gestione

delle società partecipate dalla Regione.”

Linee Guida dell'Autorità per l’attuazione dell’accesso civico generalizzato e degli

obblighi di pubblicazione previsti dal dl.gs. 97/2016 del 29/12/2016.

2.2 ORGANO DI CONTROLLO DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), a seguito del trasferimento alla stessa delle

competenze in materia di vigilanza dei contratti pubblici e delle funzioni del Dipartimento

della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia di prevenzione

della corruzione, è l’organo abilitato alla prevenzione della corruzione nell’ambito delle PA,

ed opera mediante l’attuazione della trasparenza in tutti gli aspetti gestionali, ed anche

attraverso l’attività di vigilanza nell’ambito dei contratti pubblici, degli incarichi e in ogni

settore che possa sviluppare, anche solo potenzialmente, fenomeni corruttivi.

In seguito alle modifiche intervenute con il D.L. 90/2014, convertito con modificazioni dalla

leg. 114/2014, l’ANAC risulta anche essere responsabile dell’aggiornamento del PNA

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attuato con la determina n.831/2016 cui ha fornito indicazioni integrative e chiarimenti

rispetto ai contenuti del Piano Nazionale Anticorruzione approvato con delibera 11

settembre 2013 e con delibera del 28 ottobre 2015. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di

modellare il Piano Anticorruzione in base alle proprie esigenze e alla strutturazione

aziendale in cui si opera: bisogna evitare che il Piano venga stilato con l’ausilio della

modalità “copia e incolla” della normativa o di Piani di enti simili.

La non adozione di un Piano Anticorruzione viene definita dalla stessa autorità come

omessa adozione, con tutte le conseguenze del caso.

2.3 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPCT)

La Legge 190/2012 prevede una serie di obblighi in particolare:

La predisposizione e l’aggiornamento annuale di un Piano Triennale di Prevenzione

della Corruzione (PTPCT), del quale, a seguito della Delibera 831/2016, ne è

diventato parte integrante anche il PTTI, riconoscendogli un corpus a se stante in

sezione dedicata.

Il PTPCT aiuta a capire quali misure preventive della corruzione sono state utili a prevenire

o contrastare eventi corruttivi. Nell’aggiornamento annuale del Piano devono apparire anche

le mappature dei processi aziendali e il mutamento degli assetti da un anno all’altro qualora

avvenuti.

La nomina di un Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPC) incaricato

di verificare l’idoneità e l’efficace attuazione del Piano. Egli verifica l’avvenuta

attestazione delle incompatibilità e delle inconferibilità, provvede ad adottare le

sanzioni. È il soggetto preposto per denunciare l’incompatibilità all’ANAC, come

previsto dalla Delibera 831/2016, sollecita l’individuazione del Responsabile

dell’Anagrafe per la Stazione Appaltante (RASA)

La figura del Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPC) è necessaria per

l’attuazione concreta del piano ed è l’organo che deve essere tenuto aggiornato

costantemente sulle modifiche organizzative impattanti nella struttura dell’ente.

Nelle società private in controllo pubblico come IN.VA. S.p.A., l’RPC è soggetto interno alla

società come anche richiesto dalla determina 831/2016 dell’ANAC.

Il Piano rappresenta il mezzo con cui INVA S.p.A. sistematizza il processo volto a formulare

una strategia di prevenzione del fenomeno corruttivo.

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E’ definito un programma di attività e azioni operative a seguito di una preliminare fase di

analisi, attraverso cui si è esaminata l’organizzazione ed il suo contesto (interno ed esterno),

nonché le sue prassi di funzionamento in termini di “possibile esposizione” al fenomeno

corruttivo.

Il PTPCT è un programma di attività, con indicazione e valutazione delle aree di rischio e

dei loro rischi specifici, delle misure già presenti e da implementare per la prevenzione in

relazione al livello di pericolosità dei rischi specifici, dei responsabili per l’applicazione di

ciascuna misura e dei tempi.

Il PNA esplicita che, nel caso di enti di diritto privato in controllo pubblico dotati di propri

modelli di organizzazione e gestione ex d.lgs. 231/01, i soggetti possono basarsi su tali

modelli, estendendone l’ambito di applicazione ai reati considerati dalla L 190/12.

INVA ha esteso l’ambito di applicazione previsto dal MOGC ed ha ampliato le aree di rischio

e le misure di prevenzione, alla luce di quanto si è deciso di mantenere separati i due

documenti per l’anno in corso, pur avendo tenuto comunque conto delle linee guida.

Si è perseguita la coerenza dei due documenti e la reciproca valorizzazione di metodi e

strumenti, mantenendoli distinti, in considerazione dell’intenzione di procedere al futuro

aggiornamento del MOGC, nella valida collaborazione stabilitasi tra i ruoli di RPC e di OdV.

Nell’anno 2016 INVA ha dato avvio alla fase di adeguamento alle linee guida sul

whistleblowing, al fine di garantire un processo strutturato, trasparente e documentato a

tutela del whistleblower e della società.

La L. 190/2012 (art. 1, comma 16), quale attuata dal PNA, ed i suoi aggiornamenti intercorsi

forniscono indicazioni sia sulle aree di rischio, sia sulle misure da adottare per fronteggiare

tali rischi.

L’individuazione delle aree di rischio inserite nel precedente PTPCTT 2016-2018 ha

consentito di delineare le “attività” dell’Ente in relazione alle quali era emersa la necessità

di prevedere misure di prevenzione e di attuazione degli interventi.

La L. 190/2012 individua specifiche aree di rischio, definite “obbligatorie” che sono state

ampliate e definite come aree “generali”, riguardanti:

Processi finalizzati all’acquisizione e alla progressione del personale;

Processi finalizzati all’affidamento di lavori, servizi e forniture nonché all’affidamento

di ogni altro tipo di commessa o vantaggio pubblico disciplinato dal d.lgs. n. 163/2006;

Processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei

destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario;

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Processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei

destinatari con effetto economico diretto e immediato per il destinatario

A cui sono aggiunti anche aree relative allo svolgimento di attività di:

Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio;

Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni;

Incarichi e nomine;

Affari legali e contenzioso.

Ogni ente è tenuto dunque ad analizzare con attenzione tali aree generali di rischio (e

rispettive sotto aree). La determina n.12 del 2015 raccomanda l’inclusione nel PTPCT di

ulteriori aree di “rischio specifiche”, in considerazione delle caratteristiche peculiari

riguardanti l’attività svolta dal singolo ed il contesto di riferimento.

Concorrono all’individuazione delle “aree di rischio specifiche”, insieme alla mappatura dei

processi: le analisi di eventuali casi giudiziari e di altri episodi di corruzione, episodi di cattiva

gestione accaduti in passato nell’amministrazione o in amministrazioni dello stesso settore

di appartenenza; incontri (o altre forme d’interazione) con i responsabili degli uffici; incontri

(o altre forme d’interazione) con i portatori d’interesse esterni, con particolare riferimento

alle associazioni impegnate sul territorio nella promozione della legalità, alle associazioni di

categoria e imprenditoriali; aree di rischio già identificate da amministrazioni similari per

tipologia e complessità organizzativa.

Come indicato nel PNA deve essere attuato un processo di Gestione del rischio corruzione,

il cui iter deve rispettare le seguenti tappe:

Mappatura dei processi attuati dall’ente, ossia la ricognizione dei processi e

l’individuazione dei loro principali profili organizzativi. Ciò è oggetto di specifici

obblighi di trasparenza ai sensi dell’Art. 35 del d.lgs. 33/2013, modificato dall’Art. 30

del d.lgs. 97/2016.

A tal proposito, è necessario fare una loro descrizione e rappresentazione, il cui livello di

dettaglio tenga conto di esigenze, caratteristiche e dimensione organizzative. Si devono

individuare le responsabilità e le strutture organizzative che intervengono, dare l’indicazione

dell’origine del processo (input), del risultato atteso (output), della sequenza di attività che

consente di raggiungere il risultato, la data di valutazione del rischio, le fasi, i tempi, i vincoli,

le risorse e le interrelazioni tra i processi;

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Valutazione del rischio per ciascun processo: questa include tre fasi individuabili

come: l’identificazione degli eventi rischiosi, l’analisi del rischio e la sua

ponderazione;

Trattamento del rischio: è necessario definire tutte le azioni che contribuiscono a

ridurre la probabilità di manifestazione dei reati di corruzione o a limitarne l'impatto.

Le misure di prevenzione possono essere schematicamente distinte in:

Misure di carattere generale o trasversale: comprendono tutte quelle azioni comuni

ai processi a rischio, riguardanti l'organizzazione nel suo complesso e che possono

contribuire a ridurre la probabilità di commissione di comportamenti corruttivi;

Misure specifiche: riguardano i singoli processi a rischio. Sono volte a definire il

sistema di trattamento del rischio specifico per ciascun processo.

Indipendentemente dall’analisi dei rischi effettuata, il PNA richiede che ciascun PTPCT

preveda una serie di misure di prevenzione “obbligatorie” e di carattere trasversale.

Tali misure fanno riferimento a:

Formazione in tema di anticorruzione;

Codice di comportamento ed etico;

Trasparenza;

Rotazione del personale;

Obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse;

Disciplina degli incarichi d’ufficio e delle attività non consentite ai dipendenti pubblici;

Direttive per l’attribuzione di incarichi dirigenziali;

Definizione di modalità di verifica del rispetto del divieto di svolgere attività

incompatibili a seguito della cessazione del rapporto;

Direttive per effettuare controlli su precedenti penali (delitti contro la PA) ai fini

dell’attribuzione degli incarichi (formazione di commissioni,ecc) e dell’assegnazione

ad uffici nonché analisi sui profili dei dirigenti, responsabili e dipendenti pubblici per

evitare situazioni di conflitto di interessi o sovrapposizione dei ruoli;

Adozione di misure per la tutela del dipendente che segnala gli illeciti (materia di

whistleblowing);

Predisposizione di protocolli di legalità negli affidamenti;

Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società civile attraverso corsi di

formazione ed informazione in materia;

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Accanto a tali misure “obbligatorie” e di carattere trasversale, occorre poi identificare,

relativamente ai processi aziendali ritenuti più a rischio, quali sono le misure specifiche utili

per ridurre l’entità del rischio stesso.

In accordo a questa impostazione metodologica, il presente Piano è articolato considerando

l’analisi dei rischi propri della Società, giungendo a costruire il registro dei rischi e ad

attuarne la loro ponderazione, in modo da poter focalizzare l’attenzione sui processi più

esposti al rischio e sui rischi aggiuntivi nelle aree strumentali. Segue la discussione delle

misure di trattamento del rischio: tanto quelle obbligatorie previste dal PNA, valutando la

loro applicabilità soggettiva, e per quelle applicabili valutandone lo stato e le modalità di

attuazione. Le misure specifiche sono necessarie, poiché trattano i rischi maggiori

individuati in ambito societario. Inoltre è definita la tempistica di attuazione (relativamente

alle misure obbligatorie e quelle specifiche), su base triennale.

Il piano di attuazione fa particolare riferimento alle misure obbligatorie applicabili, alle attività

di monitoraggio e al riesame.

2.4 IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Il d.lgs. 97/2016 ha unificato in un solo soggetto l’incarico del Responsabile della

Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza. Il Consiglio di Amministrazione (CdA)

ha provveduto, con apposito atto, alla formalizzazione della nomina a Responsabile per

l’attuazione del Piano di Prevenzione della Corruzione, il dott. Alex Foudon, mentre il

Responsabile della Trasparenza e Integrità (di seguito RTI) è stato individuato nella figura

del dott. Zanella Enrico.

Nel rispetto della struttura organizzativa e delle necessità operative si è deciso di mantenere

separate le figure del RPC e del Responsabile della Trasparenza questo per attuare una

corretta articolazione dei compiti e delle competenze nell’ottica di un principio di terziarietà.

Infatti, perseguendo la separazione di più mansioni e responsabilità in capo a soggetti

diversi con l’obiettivo di mitigare i rischi che possono derivare dall’accentramento di

mansioni e responsabilità in un’unica figura.

Al RPC sono stati attribuiti i compiti indicati nella circolare del D.F.P. n. 1 del 25 gennaio

2013, ed i compiti di vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e

incompatibilità di incarichi presso gli enti privati in controllo pubblico (così come specificati

nelle linee guida dell’ANAC emesse con determina 833 del 3 agosto 2016 recante: “Linee

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guida in materia di accertamento delle inconferibilità e delle incompatibilità degli incarichi

amministrativi da parte del Responsabile della Prevenzione della Corruzione. Attività di

vigilanza e poteri di accertamento dell’ANAC in caso d’incarichi inconferibili e incompatibili.”)

Il Responsabile in particolare dovrà provvedere:

All’approfondimento della conoscenza sul funzionamento di ogni area aziendale;

All’elaborazione della proposta di PTPCT e dei relativi aggiornamenti annuali,

sottoponendoli all’approvazione del CdA di norma entro il 31 gennaio di ogni anno;

Alla proposizione al CdA delle eventuali modifiche al Piano, in caso di

accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell’organizzazione

dell’ente o di novità normative cogenti;

All’esercizio dei poteri di coordinamento attraverso il monitoraggio delle diverse

aree aziendali, al fine di migliorare le performance dell’ente;

All’elaborazione della relazione annuale sull’attività svolta, assicurandone la

pubblicazione;

Alla verifica, di concerto con il Dirigente/Responsabile dell’Area Risorse Umane e

con il Direttore Generale, della possibilità di adottare misure alternative alla

rotazione in coerenza con la Determinazione ANAC. n. 8/2015, in particolare

quella della distinzione delle competenze che attribuisce a soggetti diversi i

compiti di:

a) Svolgere istruttorie e accertamenti;

b) Adottare decisioni;

c) Attuare le decisioni prese;

d) Effettuare verifiche. Questo nelle aree preposte allo svolgimento di attività

nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di

corruzione;

Alla definizione di concerto con il Dirigente/Responsabile dell’Area Risorse

Umane, di procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati

ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione;

Alla verifica che siano rispettate le disposizioni di cui all’art. 15 del d.lgs. 39/2013

come meglio specificate dalla delibera n.833 del 3 agosto 2016 e a tal fine,

contestare all’interessato l’esistenza ovvero l’insorgere delle situazioni

d’inconferibilità ed incompatibilità di cui al suddetto decreto legislativo.

Per l’adempimento dei compiti previsti dalla Legge sopra indicati, il Responsabile tra l’altro

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in ogni momento avrà:

Avere completo accesso a tutti gli atti dell’organizzazione, dati e informazioni,

funzionali all’attività di controllo che comunque sono di pertinenza del vertice

gestionale nel rispetto della normativa sulla privacy

Non dovrà avere incarichi incompatibili questo al fine di evitare conflitti di interesse.

Le responsabilità a lui ascritte decadranno se dimostra di aver adottato ogni misura

di cautela per evitare il vizio. Le responsabilità saranno quindi ricondotte ai

Dirigenti/Responsabili delle aree.

In tale ambito rientrano, peraltro, anche i controlli inerenti la sfera dei dati personali e/o

sensibili, per i quali il RPC individua le migliori modalità per la salvaguardia della

riservatezza. Il RPC dovrà procedere a

Sollecitare l’individuazione del RASA preposto all’iscrizione e all’aggiornamento

dei dati nell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti;

Introdurre una comunicazione più forte tra RPC, RTI e OdV, secondo quanto

determinato dal d.lgs. 97/2016, decreto che rafforza i poteri di interlocuzione e di

controllo del RPC nei confronti di tutta la struttura;

Verificare e chiedere delucidazioni, in forma scritta o verbale, a tutti i dipendenti

su comportamenti che possono integrare anche solo potenzialmente corruzione

e illegalità, anche a fronte di segnalazioni ricevute;

Richiedere, ai dipendenti che hanno istruito un procedimento, di fornire

motivazioni per iscritto circa le circostanze di fatto e le ragioni di diritto che

sottendono all’adozione del provvedimento finale;

Richiedere ai dirigenti di svolgere ispezioni e verifiche presso le proprie aree, al

fine di procedere al controllo del rispetto delle condizioni di correttezza e legittimità

dei procedimenti in corso o già conclusi e più in generale delle attività istituzionali

dell’ente;

Il Responsabile procederà alla verifica dell’attuazione del Piano effettuando le seguenti

azioni complementari:

Raccogliendo informazioni sull’andamento delle attività di rispettiva competenza

anche con riguardo al rispetto dei tempi e della correttezza dei procedimenti,

nonché al verificarsi di ogni fenomeno di cui i referenti ritengano opportuno

informarlo presso i Direttori e i Responsabili di Area;

Verificando i procedimenti amministrativi e i processi in corso o conclusi presso le

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strutture organizzative condotte da soggetti interni competenti per settore, al fine

di procedere al controllo del rispetto delle condizioni di correttezza e legittimità su

un campione rappresentativo;

Nel momento in cui il Responsabile, durante lo svolgimento della sua attività, riscontri dei

fatti che possono presentare una rilevanza disciplinare, dovrà informare sollecitamente il

Direttore Generale e il Consiglio di Amministrazione, nonché se di pertinenza l’OdV e il

Direttore dell’area al quale è assegnato il dipendente, al fine di avviare tempestivamente

l’azione disciplinare;

Nel caso in cui riscontri fatti che possono causare responsabilità amministrativa,

il RPC presenterà tempestiva segnalazione alla competente Procura della Corte

dei Conti, affinché venga accertato il danno erariale;

In base al d.lgs.97/2016, il RPC deve dimostrare di aver comunicato agli uffici le

misure da adottare e le relative modalità, nonché di aver vigilato sull’osservanza

dell’attuazione ed effettività del piano;

Ove, invece, riscontri fatti che rappresentano notizia di reato, deve presentare

denuncia alla Procura della Repubblica o a un ufficiale di polizia giudiziaria con le

modalità previste dalla legge (art. 331 c.p.p.) e darne tempestiva notizia all’ANAC.

3 CONTESTO ORGANIZZATIVO

3.1 CONTESTO ORGANIZZATIVO ESTERNO E ASPETTO INTERNO

La redazione del PTPCT di IN.VA. S.p.A. analizza, come richiesto dalle direttive dell’ANAC,

i contesti sia interni sia esterni in cui l’ente opera.

Il contesto operativo esterno presenta due aspetti fondamentali che si devono considerare.

Il primo è attinente al contesto territoriale, analizzato sulla base dei dati incrociati elaborati

dalla Polizia nella Relazione sullo stato dell’ordine, della sicurezza pubblica e sulla

criminalità, e secondo la Relazione della D.I.A. Pur non essendo stato rilevato il

radicamento di strutture criminali operanti attraverso il rispetto dei vincoli associativi tipici

delle consorterie mafiose, permane comunque il pericolo d’infiltrazione nel tessuto

economico-sociale di organizzazioni criminali mafiose calabresi, attirate dalle risorse

finanziarie stanziate per la progettazione e l’appalto di opere pubbliche, opere quest’ultime

che implicano lavori di realizzazione con impegno di risorse economiche rilevanti.

In territorio valdostano, vi è una sola Centrale Unica di Committenza Regionale per

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l’acquisizione di beni e servizi (di seguito CUC), ed ad essa è dedicata una parte del Piano,

il quale presta particolare attenzione all’analisi e all’approfondimento dell’area di rischio dei

contratti pubblici, anche a seguito della pubblicazione del nuovo codice degli appalti e della

delibera 831/2016, così come disposto dall’aggiornamento del PNA con delibera 831/2016

dell’ANAC.

I principali dettagli di contesto sono riconducibili, e a questi si fa riferimento, nei riporti

periodicamente pubblicati rispettivamente in:

Relazioni semestrali DIA - Direzione Investigativa Antimafia

http://direzioneinvestigativaantimafia.interno.gov.it/page/relazioni_semestrali.html

Questura di Aosta

http://questure.poliziadistato.it/it/Aosta

Il secondo aspetto esterno riguarda l’adozione di numerosi atti interpretativi, da parte

dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), sulla complessa normativa che disciplina la

prevenzione della corruzione e la promozione della trasparenza.

Sono stati così deliberati atti con svariate denominazioni come pareri, orientamenti, linee

guida, aggiornamenti che hanno creato non poche difficoltà di recepimento da parte delle

PA, ed inoltre non sono state ancora deliberate le apposite linee guida, richiamate nel PNA

ma ad oggi non pubblicate, per gli enti partecipati al fine di consentire agli stessi di

adempiere in maniera conforme alla normativa sia sulla corruzione che sulla trasparenza.

Questo solleva alcune criticità perché da un lato viene richiesto agli enti un’attività

interpretativa della norma lasciata a un “in quanto compatibile” vincolando però nel caso di

non totale adempienza alle stesse responsabilità presenti in capo alla PA che di converso

vede qualitativamente e quantitativamente regolato l’ambito di applicabilità che invece ad

oggi manca per gli enti partecipati.

Attuare in modo puntuale e tempestivo gli adempimenti, in particolare quanto pubblicato da

ANAC nel mese di dicembre 2016 si è dimostrato impegnativo, in quanto essi impattano

trasversalmente su tutte le unità organizzative, necessitano di un costante presidio di analisi

per l’evoluzione e sono corredati da un rigido impianto sanzionatorio nelle ipotesi di

inosservanza.

Questo ha portato l’ente a coinvolgere una rete di esperti e professionisti a vario titolo

coinvolti nell’attuazione delle diverse disposizioni sia in materia di anticorruzione, di

trasparenza, come di reati ex-D.Lgs 231/01.

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Quanto detto è stato fatto rispettando la clausola di invarianza: le modifiche e gli adattamenti

richiesti dalla normativa sono stati effettuati mantenendo invariati i costi e le risorse aziendali

causando un aggravio di mole di lavoro sui soggetti coinvolti.

Sul fronte interno IN.VA. è caratterizzata da una forte attenzione alla definizione ed

attuazione del Sistema di Gestione integrato che viene costantemente adeguato alle

evoluzioni organizzative, agli obiettivi e alle responsabilità previste dall’organizzazione

aziendale.

Il sistema di gestione fornisce valore aggiunto alla qualità dei servizi offerti e solidità

all’organizzazione stessa; i processi attraverso le procedure che li compongono, consistono

invece in ulteriori misure di prevenzione dei fenomeni corruttivi.

IN.VA è certificata secondo le seguenti norme: UNI ISO 9001:2008 (Sistema di Gestione

per la Qualità).

3.2 MISSION E ORGANIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ

IN.VA. S.p.A, società per azioni organizzata ed operante in conformità al modello “in house providing”, è a totale capitale pubblico.

In particolare INVA SpA ha come oggetto sociale:

a) la realizzazione e la gestione del sistema informativo dei soci; tale attività è

esercitata, per la Regione, nell'ambito del piano pluriennale e secondo le indicazioni

previste nel piano operativo annuale di cui all'articolo 1, commi 1 e 2, della legge

regionale 12 luglio 1996, n. 16 (Programmazione, organizzazione e gestione del

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sistema informativo regionale. Ulteriori modificazioni alla legge regionale 17 agosto

1987, n. 81 (Costituzione di una Società per azioni nel settore dello sviluppo

dell'informatica), già modificata dalla legge regionale 1° luglio 1994, n. 32.

Abrogazione di norme), e, per gli altri soci, nell'ambito della rispettiva

programmazione di settore anche ai fini dello sviluppo di nuove tecnologie

dell'informazione e della comunicazione per renderle fruibili ai cittadini nei rapporti

con le pubbliche amministrazioni. Le attività di sviluppo, conduzione e gestione del

sistema informativo del settore pubblico regionale costituiscono servizi di interesse

generale;

b) lo svolgimento delle funzioni di centrale unica di committenza regionale ai sensi

dell'articolo 1, comma 455, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge finanziaria

2007).

Costituita nel 1988 per effetto della Legge Regionale 81/1987, parzialmente modificata

rispettivamente dalla Legge Regionale 32/2007 e dalla Legge Regionale 13/2012, è quindi

la società in house della Regione Autonoma Valle d'Aosta, del Comune di Aosta,

dell'Azienda USL Valle d'Aosta, degli enti locali e di tutti i propri soci operano nel settore ICT

(Information and Communication Technology), progetta e realizza sistemi informativi per i

propri azionisti. Inoltre, presta assistenza nella gestione delle reti delle apparecchiature e

infrastrutture tecnologiche, nella gestione dei programmi complessi e nella predisposizione

di interventi di consulenza direzionale. IN.VA. S.p.A. eroga anche servizi innovativi al

cittadino, soprattutto in ambito socio-sanitario.

Le attività sono svolte perseguendo soluzioni compatibili e condivise e sono espletate sulla

base di atti di affidamento o di coordinamento degli stessi soci.

La struttura organizzativa improntata ad una precisa definizione delle competenze di

ciascuna area aziendale e delle connesse responsabilità è orientata a garantire, da un lato,

la separazione di compiti, ruoli e responsabilità tra le funzioni operative e quelle di controllo,

dall’altro, la massima efficienza possibile.

IN.VA S.p.A. ha adottato lo standard ISO 9001:2008 e fa riferimento anche ai d.lgs.

231/2001, d.lgs. 81/2008 e d.lgs. 196/2003 che riguardano rispettivamente il sistema di

qualità, la sicurezza sul lavoro e la privacy.

Il monitoraggio dell’andamento delle diverse aree aziendali è effettuato attraverso degli

audit, volti alla verifica dell’efficacia e dell’efficienza della gestione, nonché i vari

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cambiamenti degli assetti all’interno delle diverse aree organizzative e delle relative attività

operative.

L’azienda è strutturata in direzioni ed aree, le quali riportano tutte al Direttore Generale. Le

strutture che dipendono direttamente dalla direzione sono:

Area Acquisti, Asset Facility;

Controllo di Gestione;

Area Amministrazione, Finanza, Progetti Cofinanziati.

Area Risorse Umane e Formazione;

Area Sistema Informativo Aziendale Privacy;

Sistema di Gestione Integrato;

Direzione Sistemi Applicativi, suddivisa a sua volta in:

o Area Sistemi Informativi Regionali: svolge attività manutentiva, correttiva,

adeguativa e evolutiva dei Sistemi in esercizio e provvede all’implementazione di

nuovi applicativi secondo le specifiche dei clienti.

o Area Sistemi Informativi Sanità ed Enti Locali: svolge attività manutentiva,

correttiva, adeguativa ed evolutiva dei Sistemi in esercizio; provvede

all’implementazione di nuovi applicativi secondo le specifiche dei clienti

nell’ambito degli Enti Locali e della Sanità.

Direzione Telecomunicazioni, Sistemi Territoriali e Sicurezza, la cui direzione è

suddivisa in due aree:

Sistemi informativi territoriali e geografici: rinnova le manutenzioni in essere e

supporta la Regione per la fruizione dei servizi offerti dal Sistema Informativo delle

Conoscenze Territoriali.

Area telecomunicazioni: si occupa di servizi di connettività, di videosorveglianza

e di diversi progetti e piani per lo sviluppo del territorio valdostano

Area Centrale Unica di Committenza e Soggetto Aggregatore:. Essa è divisa in:

Organizzazione, supporto e comunicazione

Centro competenza acquisti per la pubblica amministrazione

Area Servizi, Cittadini, Imprese PA: i servizi per il cittadino riguardano clienti quali il

Comune di Aosta (Servizio Supporto Gestione Tributi) l’AUSL (chirurgia vascolare,

Contact Center AUSL, Coordinamento Screening, Pronto Soccorso, Radiologia e

Servizi Integrati CUP) e RAVDA (Assessorato alla Sanità, alla Salute, alle Politiche

sociali ed Invalidità civile e Dipartimento innovazione e tecnologie)

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Direzione Servizi Tecnologici e Gestione Sistemi:

o Area Service Desk, Reporting e Servizi a Supporto: attività di Service Desk e SLA

Management, offre supporto alla Direzione delle diverse aree produttive che

ospitano i sistemi.

o Area Servizi Tecnologici.

o Area Servizi Data Center: attività di Hosting ed Housing dei sistemi applicativi,

attività di System Management e di DB Management, gestione delle infrastrutture

tecnologiche che ospitano i sistemi.

Per quanto riguarda i riferimenti sulle responsabilità ed i ruoli attinenti alla dirigenza delle

varie aree si rinvia all’organigramma aziendale pubblicato sul sito di IN.VA S.p.A.

I socio di maggioranza esercita il controllo analogo sulla Società in conformità alle regole

del modello in house providing.

La gestione dei servizi ed il controllo sugli aspetti erogativi degli stessi, viene esercitato a

mezzo di convenzioni stipulate tra i soci e la Società, e con costante scambio di relazioni

tra società e stakeholder.

Stando la sua natura, la Società si è dotata di un Modello di Organizzazione e Gestione

(MOGC) ex-D.Lgs 231/01, di cui è previsto l’aggiornamento nell’anno 2017.

3.3 OBIETTIVI STRATEGICI AZIENDALI

Per quanto attiene i propri soci, si è in presenza di una base comune che è rappresentata

dalla normativa nazionale basata sul Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD, vedi D.

Lgs. n. 82 del 7 marzo 2015) e l’Agenda Digitale Italiana, che recepisce L’agenda Digitale

Europea.

INVA, a corollario dei piani d’azione previsti dai suoi Azionisti e grazie alla sua visione

d’insieme ed alle professionalità sviluppate negli anni, ha ritenuto strategico e utile per il

sistema pubblico valdostano anche progettare e realizzare delle proprie iniziative trasversali

per tutti gli Azionisti.

I temi delle iniziative a completamento dei vari piani sono i seguenti:

a) Adeguamento procedure in base al CAD;

b) Data Center Unico Regionale;

c) Rete fibra ottica metropolitana di INVA (MAN);

d) Unificazione impianti di video sorveglianza e manutenzione dei sistemi delle ZTL;

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e) Dominio di competenza sulla sanità elettronica ed evoluzione sistemi informativi

ospedalieri;

f) Centralino unificato/Numero unico per la PA;

g) Presa in carico di tutti i Comuni per il fabbisogno tecnologico nel senso più ampio

possibile;

h) Consolidamento del rapporto di INVA con le società partecipate dai propri Azionisti;

i) Politica di contenimento delle spese in merito alle licenze d’uso;

Gli organi di indirizzo politico della società, nel nominare le specifiche responsabilità, hanno

dato mandato di perseguire i principi di trasparenza ed altri, quindi del continuo

adeguamento al D. Lgs. 97 dell’albero della trasparenza sul sito aziendale per cui sono già

stati coinvolti i Responsabili delle varie aree.

Già nel corso dell’anno passato si è provveduto all’analisi aggiuntiva di dati ulteriori su aree

specifiche come la centrale unica di committenza e i servizi ossia su ambiti specifici e sarà

una priorità di approfondimento anche per l’anno in corso.

3.4 SOGGETTI COINVOLTI NELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Il processo di prevenzione della corruzione e dell’illegalità nell’ambito di IN.VA. prevede la

partecipazione attiva di una pluralità di soggetti che rivestono carattere strategico e che

sono di seguito indicati: in particolare il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, il

Responsabile della Trasparenza e Integrità, il CdA, i Dirigenti, i Responsabili d’area e di

progetto/servizio, i dipendenti, l’Organismo di Vigilanza e il Collegio Sindacale, nonché le

azioni di verifica e sollecitazione svolte dai soci nell’attività di verifica e dagli organi di

indirizzo politico.

Consiglio di Amministrazione della società

Al Consiglio di Amministrazione, quale organo d’indirizzo “politico”, compete:

La risposta alle richieste di informazioni aggiuntive da parte dell’ANAC;

La nomina del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione (ai sensi dell’art.

1, comma 7 della L. n. 190/2012 sulla base delle disposizioni della delibera

831/2016)

Possono ricevere dallo stesso segnalazioni su eventuali disfunzioni inerenti

l’attuazione delle misure di prevenzione e di trasparenza.

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Viene loro demandata la decisione sull’introduzione di modifiche organizzative per

assicurare al RPC funzioni e poteri idonei allo svolgimento del ruolo in autonomia.

Ricevono la relazione annuale dell’RPC e possono chiedere a quest’ultimo di

riferire sull’attività

L’emanazione di direttive finalizzate alla prevenzione della corruzione;

L’ approvazione del Codice Etico dei dipendenti; (vedere modello IN.VA.)

La stesura degli obiettivi strategici per combattere i fenomeni corruttivi

nell’amministrazione di riferimento;

L’adozione di tutti gli atti di indirizzo di carattere generale finalizzati alla

prevenzione della corruzione;

Hanno infine il compito di rispondere alle richieste di informazioni che derivano

dall’ANAC su segnalazione di eventuali misure discriminatorie dirette o indirette

nei confronti del RPC comunque collegate, direttamente o indirettamente, allo

svolgimento delle sue funzioni.

Responsabile per la Prevenzione della Corruzione

Il RPC è stato nominato con atto del CDA. Egli adotta il PTPCT e tutti gli atti d’indirizzo di

carattere generale finalizzati alla prevenzione della corruzione, a cominciare dagli

aggiornamenti del PTPCT egli è inoltre il soggetto deputato a ricevere le denunce di

whistleblowing.

Il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione lavora in condizioni di autonomia ed

indipendenza. Egli ha funzioni di verifica e di collaborazione con i diversi referenti delle varie

aree aziendali.

Deve vigilare sull’osservanza delle norme sull’inconferibilità ed incompatibilità degli

incarichi, avvia il procedimento di accertamento e verifica la sussistenza della situazione

potenzialmente inconferibile ed incompatibile. Se la verifica si conclude con esito positivo, il

RPC allora dovrà effettua la dichiarazione di nullità dell’incarico e ha potere sanzionatorio

nei confronti degli autori della nomina viziata.

L’RPC procede all’inclusione del PTTI come parte integrante del PTPCT secondo le norme

sancite dalle delibere. 831/2016 e 833/2016, alla compilazione della relazione annuale

pubblicata sul sito “Società Trasparente” nella sezione dedicata.

Egli ha il compito di indicare agli uffici dell’ente, competenti all’esercizio dell’azione

disciplinare, i nominativi dei dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure in

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materia di corruzione. e di sollecitare l’individuazione del soggetto preposto all’iscrizione

annuale degli elementi identificativi della stazione appaltante stessa (RASA) e di indicarne

il nome all’interno del PTPCT.

Le risorse all’interno dell’area Sistema informativo Aziendale e Privacy lavorano a supporto

del RPC, correlando tra loro le competenze privacy, anticorruzione e trasparenza.

Responsabile della Trasparenza e Integrità

In IN.VA. anche a seguito delle disposizioni contenute nella delibera 833/2016 ANAC si è

scelto di mantenere autonoma la figura Responsabile della Trasparenza e Integrità a cui

competono:

La redazione della sezione “trasparenza” del PTPCT;

L’indicazione agli uffici competenti in materia di azione disciplinare dei nominativi dei

dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure previste nell’adempimento

della trasparenza;

Coordinamento del monitoraggio semestrale sulla regolare attuazione degli obblighi,

con rilevazione di eventuali criticità, parziale o totale inadempimento da parte degli

addetti ai lavori;

Sollecito degli adempimenti prescritti e richiesta d’implementazione atti/informazioni;

Verifiche in caso di persistente inadempienze, delle relative responsabilità;

Segnalazione all’organo di indirizzo politico, all’OdV, all’RPC e del caso all’autorità

nazionale anticorruzione dei casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi

di pubblicazione per procedimenti disciplinari previsti dalla normativa vigente;

Controllo e verifica sulla regolare attuazione dell’accesso civico per la parte di

competenza.

Dirigenti e responsabili di Area

I Dirigenti sono i referenti di primo livello per l’attuazione del Piano relativamente a ciascuna

macrostruttura attribuita alla loro responsabilità. Essi svolgono un ruolo di raccordo fra il

Responsabile della Prevenzione della Corruzione e le aree della loro direzione. Nello

specifico, essi sono chiamati a concorrere alla definizione di misure idonee per prevenire e

contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da parte dei dipendenti cui

sono preposti. Inoltre, devono fornire le informazioni richieste dal soggetto competente per

l'individuazione delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione e

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formulare specifiche proposte, volte alla prevenzione del rischio medesimo; provvedere al

monitoraggio delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione svolte

nell'ufficio a cui sono preposti valutando l’opportunità di logiche di rotazione del personale o

misure alternative, vigilare sull’applicazione del Codice Etico e verificarne le ipotesi di

violazione, ai fini dei conseguenti procedimenti disciplinari. Inoltre devono individuare il

personale da inserire nei programmi di formazione, svolgere attività informativa nei confronti

del Responsabile della prevenzione della Corruzione e del RTI, relazionando con cadenza

semestrale o sullo stato di attuazione del PTPCT. I dirigenti/Responsabili assumono la

responsabilità della mancata attuazione delle misure di prevenzione della corruzione e della

pubblicazione dei dati per la trasparenza qualora il RPC e il RTI dimostrino di aver adottato

ogni misura di cautela per evitare il vizio.

Responsabili di progetto/servizio

I Responsabili di progetto/servizio sono i referenti di secondo livello. Sono di loro

competenza: l’applicazione delle contromisure previste dal Piano anticorruzione e la

vigilanza sulla corretta attuazione da parte del personale dipendente delle relative

prescrizioni; la tempestiva segnalazione al Dirigente responsabile delle anomalie registrate;

la proposta al Dirigente responsabile e al Responsabile della Prevenzione Corruzione

dell’individuazione di ulteriori rischi e misure di contrasto al fine dell’aggiornamento e

miglioramento del Piano.

Dipendenti

I dipendenti della Società osservano le misure contenute nel P.T.P.C.; segnalano sia le

situazioni d’illecito ai propri dirigenti o all’RPC (la segnalazione ad ora è effettuabile in

modalità mail, a breve sarà messa a disposizione sul sito l’apposita piattaforma di

segnalazione dell’illecito), sia i casi di personale conflitto di interessi. Essi osservano, per

quanto compatibili, le misure contenute nel PTPCT e gli obblighi di condotta previsti dal

Codice Etico e collaborano per competenza nell’identificazione dei rischi;

Il Collegio Sindacale

Il Collegio Sindacale è tenuto a partecipare al processo di gestione del rischio, verificando,

durante lo svolgimento dei compiti ad esso attribuiti, l’osservanza del presente Piano.

Deve contribuire al suo costante aggiornamento, segnalando aree e attività a rischio ivi non

previste e proponendo le misure di prevenzione ritenute utili e necessarie. Infine egli deve

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segnalare al Responsabile eventuali violazioni del Piano e delle procedure aziendali volte a

darvi attuazione, o comunque ogni comportamento non in linea con quanto previsto nei

suddetti documenti e con le regole di condotta adottate dalla Società.

RASA

Ogni stazione appaltante è tenuta a nominare il soggetto responsabile dell’inserimento e

dell’aggiornamento annuale degli elementi identificativi della stazione appaltante stessa,

quale Responsabile dell’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (identificato nella figura

del RASA). Per IN.VA. il RASA è Enrico Zanella.

Tale obbligo consistente nella implementazione della BDNCP presso l’ANAC dei dati relativi

all’anagrafica della s.a., della classificazione della stessa e dell’articolazione in centri di

costo. In caso di mancata indicazione nel PTPCT del nominativo, previa richiesta di

chiarimenti al RPC, l’Autorità si riserva di esercitare il potere di ordine ai sensi dell’Art. 1, co.

3, della L. 190/2012, nei confronti dell’organo amministrativo di vertice che si ritiene il

soggetto più idoneo a rispondere dell’eventuale mancata nomina del RASA.

Sono attori esterni a IN.VA. per quanto concerne le disposizioni normative in materia di

prevenzione e contrasto della corruzione:

Collaboratori, consulenti, fornitori

Tutti i collaboratori, consulenti e fornitori sono tenuti a osservare le misure contenute nel

presente Piano, nonché le procedure aziendali. Nel caso in cui assistano ad un illecito, sono

tenuti a segnalarlo. Il PTPCT deve necessariamente contenere una parte riguardante la

responsabilità dei dipendenti in caso di omessa denuncia e sono tenuti altresì a collaborare

all’analisi dei rischi e alle segnalazioni previste in capo ai dipendenti.

Enti pubblici soci

Gli enti pubblici soci verificano il perseguimento della normativa e dei principi in ambito di

prevenzione della corruzione. Come disposto dal d.lgs. 39/2013, combinato con le norme

previste dalla delibera 833/2016, la nomina nel CdA da parte dei soci pubblici e la verifica

di inconferibilità ed incompatibilità sono in capo al RPC dell’amministrazione che nomina il

CdA. Qualora intervengano cause di inconferibilità ed incompatibilità successive, allora si

ha un passaggio di competenze in merito alle verifiche dal RPC dell’amministrazione

controllante a quello interno a IN.VA S.p.A.

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Organizzazioni Sindacali

Le organizzazioni sindacali (organizzazioni aziendali, compresi i singoli rappresentanti RSA

ed RSU e segreterie regionali delle confederazioni sindacali rappresentative) sono coinvolte

nel processo di verifica di azioni specifiche attinenti la gestione dei dipendenti.

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4 ANALISI DEL RISCHIO

Per le indicazioni della L. 190/2012, la redazione del Piano di Prevenzione della Corruzione

e della Trasparenza è stato frutto del processo di Gestione del Rischio, capace

d’individuare, mappare e valutare il rischio corruttivo cui la Società è potenzialmente, o

concretamente, esposta e per il quale necessita di specifiche misure di correzione e

prevenzione contestualizzate nella realtà in cui lo stesso ente opera.

Il processo di gestione del rischio corruttivo è stato finalizzato alla:

Individuazione, ove e quando possibile, della totalità degli eventi rischiosi, il cui

verificarsi incide sulla realizzazione delle attività attuate dalla Società e genera

conseguenze di diversa natura;

Identificazione del grado di esposizione dell’organizzazione al rischio corruttivo;

Entrambi i passaggi implicano l’utilizzo di una metodologia capace di prevedere e valutare

in maniera corretta il grado di esposizione dell’amministrazione al rischio. Come

raccomandato dal PNA e dalle ultime linee guida dell’ANAC del Piano Nazionale

Anticorruzione 2016, l’attività viene svolta in conformità alle linee guida ed ai principi tratti

dalla norma UNI ISO 31000-2010.

4.1 MAPPATURA DEI PROCESSI E DELLE AREE A RISCHIO GENERALE

La prima fase è quella di analisi del contesto interno in cui l’ente è calato, a seguire vengono

effettuati la mappatura e le verifiche dei processi e delle attività a rischio svolti dalla Società.

Avendo completato nel corso dell’anno 2014/2015 l’iter di messa a punto del Modello di

Organizzazione e Gestione ex-D.Lgs 231/2001, e nella logica di sviluppare in modo

coerente i due strumenti (PTPCT e MOGC), si è scelto di fare riferimento, quale base per

l’aggiornamento del PTPCT 2017-2019 in continuità con lo scorso anno, alla mappatura dei

processi prevista dal MOGC ex D. Lgs. 231/2001 Parte Speciale A.

Le suddette attività sono state quindi riclassificate secondo quanto disposto dall’Art. 1, co.

16, della Legge 190/2012 e dal P.N.A., Allegato 2 “Aree di rischio comuni e obbligatorie”,

integrate con gli aggiornamenti normativi al PNA disposti con determina 12 del 28 ottobre

2015 da parte dell’ANAC e completati sempre dall’ANAC dalla delibera 831/2016.

Sono poi state sottoposte alla valutazione del rischio di corruzione secondo i criteri indicati

nel P.N.A dell’anno 2015, Allegato 5 “La valutazione del livello del rischio”. Tali criteri sono

stati integrati ed adeguati allo specifico contesto della Società.

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Nello specifico, la metodologia seguita è quella prevista dalla norma ISO 31000:2010

Aree di rischio generali (Allegato n. 2 del PNA) art. 1, c. 16, l. 190/2012

A) Area: acquisizione e progressione del

personale: 1. Reclutamento; 2. Progressioni di

carriera; 3. Conferimento di incarichi di

collaborazione

Concorsi e prove selettive per l’assunzione del

personale e progressioni di carriera.

B) Area: affidamento di lavori, servizi e

forniture 1. Definizione dell’oggetto

dell’affidamento; 2.Individuazione dello

strumento/istituto per l’affidamento; 3.

Requisiti di qualificazione; 4. Requisiti di

aggiudicazione; 5. Valutazione delle offerte; 6.

Verifica di eventuali anomalie nelle offerte; 7.

Procedure negoziate; 8. Affidamenti diretti; 9.

Revoca del bando; 10. Redazione del crono

programma;

b) Scelta del contraente per l’affidamento dei lavori

C) Area: provvedimenti ampliativi della sfera

giuridica dei destinatari privi di effetto

economico diretto ed immediato per il

destinatario: 1.Provvedimenti amministrativi

vincolati; 2.Provvedimenti amministrativi a

contenuto vincolato; 3.Provvedimenti

amministrativi vincolati e a contenuto

vincolato; 4.Provvedimenti amministrativi a

contenuto discrezionale; 5.Provvedimenti

amministrativi discrezionali; 6.Provvedimenti

amministrativi discrezionali e nel contenuto

Autorizzazione o concessione (ossia provvedimenti

ampliativi della sfera giuridica dei destinatari, privi

di effetto economico diretto ed immediato per il

destinatario)

D) Area: provvedimenti ampliativi della sfera

giuridica dei destinatari con effetto

economico diretto ed immediato per il

destinatario 1.Provvedimenti amministrativi

vincolati; 2.Provvedimenti amministrativi a

contenuto vincolato; 3.Provvedimenti

amministrativi vincolati e a contenuto

vincolato; 4.Provvedimenti amministrativi a

contenuto discrezionale; 5.Provvedimenti

amministrativi discrezionali; 6.Provvedimenti

amministrativi discrezionali nell’an e nel

contenuto

Concessione ed erogazione di sovvenzioni,

contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché

attribuzione di vantaggi economici di qualunque

genere a persone ed enti pubblici e privati

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E) Gestione delle entrate, delle spese e del

patrimonio

F) Area Affari Legali e Contenzioso

G) Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni

H) Incarichi e nomine

Non essendo ancora state pubblicate le Linee Guida da parte dell’ANAC per i soggetti privati

in controllo pubblico come rilevato nella determina 831/2016 e rimarcato dalle disposizioni

dall’art. 41 del d.lgs. 97/2016, IN.VA. S.p.A. deve adottare misure di prevenzione della

corruzione integrative di quelle adottate ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n.

231 (art. 1, co. 2-bis, l. 190/2012), procedendo all’integrazione del modello di organizzazione

e gestione ex d.lgs. n. 231 del 2001 con misure idonee a prevenire i fenomeni di corruzione

e di illegalità, in coerenza con le finalità della L. 190/2012.

Per quanto attiene la disciplina sulla trasparenza, allo stato attuale l’azienda deve applicare

quella prevista per le pubbliche amministrazioni, con riguardo sia all’organizzazione sia

all’attività svolta, “in quanto compatibile”.

4.2 MAPPATURA DEI PROCESSI E DELLE AREE A RISCHIO SPECIFICO

Con l’aggiornamento del Piano, oltre alla definizione delle “aree generali”, è stata svolta

l’analisi di attività peculiari che potrebbero far emergere altre aree specifiche di rischio.

Le aree a rischio specifico non sono state considerate come irrilevanti o meno esposte al

rischio rispetto a quelle “generali”, ma si sono differenziate da queste ultime unicamente per

la presenza in relazione alle caratteristiche tipologiche della società.

A partire dalla mappatura dei processi eseguita nel 2016, sono state identificate come aree

di rischio strumentali:

Gestione servizi e‐procurement;

Progettazione / realizzazione infrastrutture e servizi ICT;

Supporto alla gestione dei servizi ICT;

Gestione rapporti con PA;

Governance Societaria.

Su queste si è fatta una prima valutazione del rischio integrativa rispetto a quella attinente

le aree generali già presenti con il vecchio piano.

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4.3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Si fa presente che nell’analisi dei processi la condotta rilevante ai fini della mappatura dei

rischi non è solo quella tipizzata del delitto di corruzione, ma anche quella che si fonda in

tutte le situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso del potere

volto all’ottenimento di vantaggi privati da parte di un soggetto.

Per ciascun rischio identificato, sono stati stimati i valori della “probabilità” della sua

realizzazione e dell’impatto, ossia delle conseguenze che lo stesso produrrebbe in danno

alla Società. Attraverso l’impatto delle conseguenze è stato determinato il livello di ciascun

rischio rappresentato in scala da un valore numerico. La stima è stata operata utilizzando le

metodologie di calcolo e gli indici forniti dall’allegato 5 del P.N.A., in parte aggiornati con le

integrazioni delle ultime novità rielaborate in relazione alle peculiarità organizzative ed alla

disponibilità di dati della Società.

La probabilità è valutata mediante una scala di valori da 0 a 5 aventi il seguente significato:

0 nessuna probabilità

1 improbabile

2 poco probabile

3 probabile

4 molto probabile

5 altamente probabile

La stima della probabilità complessiva è calcolata mediante la media dei valori assunti dai

seguenti indici: discrezionalità del processo, rilevanza esterna, valore economico sotteso

dal processo, complessità del processo, frazionabilità del processo e segnalazioni/casi

rilevati.

Accanto a queste valutazioni, di carattere comunque soggettivo, si prevede di inserire a

seguito dell’entrata a regime nei prossimi aggiornamenti della piattaforma di whistleblowing,

anche un fattore oggettivo legato alla presenza di casi effettivamente segnalati ed

eventualmente, verificati.

L’impatto è valutato mediante una scala di valori da 0 a 5 aventi il seguente significato:

0 nessun impatto

1 marginale

2 minore

3 soglia

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4 serio

5 superiore

La stima dell’impatto complessivo è calcolato attraverso la media dei valori assunti dai

seguenti quattro indici: impatto organizzativo, economico e sull’immagine, impatto

economico, impatto reputazionale, impatto organizzativo.

La valutazione complessiva del rischio risulta dal prodotto tra il valore medio della probabilità

e il valore medio dell’impatto.

In esito all’analisi del rischio proprio di ciascun processo, vengono individuate delle fasce di

gravità del rischio (alto - critico - medio - basso).

Valutazione del rischio inerente

Il valore numerico del rischio inerente relativo a ciascuna attività è ottenuto applicando la

seguente formula di calcolo:

Rischio inerente = Probabilità complessiva * Impatto complessivo

I valori ottenuti sono classificati in accordo con i criteri esposti nella tabella sotto.

Valutazione dei controlli attivi

L’efficacia dei controlli attivi è valutata mediante una scala di valori da 1 a 5 ai quali

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corrispondono i valori percentuali indicati nell’ultima colonna a destra della tabella che

segue.

Controlli

Valutazione del rischio residuo

Il valore numerico del rischio residuo è ottenuto ponderando il valore del rischio inerente

con la valutazione dell’efficacia dei controlli mediante la seguente formula.

Rischio residuo = Rischio inerente * Efficacia controlli

I valori ottenuti sono classificati con le modalità indicate di seguito

4.4 INDICATORI

Discrezionalità

Il processo è discrezionale?

Impatto organizzativo, economico e sull’immagine

A quale livello può collocarsi il rischio dell’evento (livello apicale,

livello intermedio o livello Basso) ovvero la posizione/ruolo che

l’eventuale soggetto riveste nell’organizzazione è elevata, media o

bassa?

No, è del tutto vincolato 1 A livello di collaboratore 1

E’ parzialmente vincolato dalla legge e da atti della

Società.

2 A livello di addetto 2

E’ parzialmente vincolato solo dalla legge. 3 A livello di responsabile (servizio, ufficio) 3

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E ’parzialmente vincolato solo da atti della Società. 4 A livello dirigenziale 4

E’ altamente discrezionale 5 A livello di organi 5

Valore economico

Qual’é l'impatto economico del processo?

Impatto economico

Il verificarsi dell’evento può produrre maggiori spese o comunque

effetti non previsti a carico del bilancio societario?

Il processo ha rilevanza esclusivamente interna 1 No, solo deviazioni dal corretto procedimento

amministrativo (impatti da non conformità senza

ricadute finanziarie).

1

Il processo comporta l’attribuzione di vantaggi a

soggetti esterni, ma di non particolare rilievo

economico.

3 Sì, danni diretti ovvero maggiori spese per ripristinare

la situazione corretta

3

Il processo comporta l’attribuzione di considerevoli

vantaggi a soggetti esterni (es: affidamento di

appalti).

5 Sì, anche in termini di sentenze risarcitorie di danno

verso terzi

5

Complessità

Il processo presuppone il coinvolgimento di più soggetti (enti,

amministrazioni) per il perseguimento del risultato?

Impatto organizzativo

Quale percentuale di personale è impiegata rispetto al totale del

personale impiegato nelle UO competenti a svolgerlo (nell’ambito

della società)

No il processo è gestito da un unico soggetto/direzione 1 Fino a circa il 20% 1

Sì, il processo è basato sul coinvolgimento di più soggetti

esterni e interni, tra Società e Enti soci (3 o più soggetti)

3 Fino a circa il 40% 2

Sì, il processo è basato sul coinvolgimento di più soggetti

esterni e interni, tra Società e Enti soci (5 o più soggetti) 5 Fino a circa il 60% 3

Fino a circa il 80% 4

Fino a circa il 100% 5

Rilevanza Esterna

Il processo produce effetti diretti all'esterno della società

Impatto reputazionale

Il processo ha rilevanza esclusivamente interna

(destinatario finale un ufficio interno)

2 Nessuna rilevanza mediatica 0

Sì il risultato del processo è rivolto direttamente a

soggetti esterni

5 Evento di bassa rilevanza mediatica 1

Evento di potenziale impatto mediatico a livello locale 2

Evento di potenziale impatto mediatico a scala

nazionale

3

Evento di potenziale impatto mediatico su scala locale

e nazionale

4

Evento di potenziale impatto mediatico su scala

locale, nazionale e internazionale

5

Frazionabilità del processo

Il risultato finale del processo può essere raggiunto anche

effettuando una pluralità di operazioni di entità economica

ridotta che considerate complessivamente alla fine assicurano lo

stesso risultato (pluralità di affidi ridotti)?

No 1

Si 5

Segnalazioni/casi rilevati (1)

Nessuna segnalazione/caso rilevato 1

Presenza di segnalazioni/riscontri non disponibili 2

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Casi rilevati 3

(1) Valutazione oggettiva: l'indicatore verrà applicato a valle dell'avvio operativo del

sistema di segnalazione.

4.5 REGISTRI DEI RISCHI IN.VA S.P.A

Riferimento allegato Registro Rischi e Registro Rischi Strumentali (anno 2016)

5 TRATTAMENTO DEL RISCHIO

Si analizzano, pertanto, di seguito, le misure “obbligatorie” previste dal PNA, valutandone

l’applicabilità soggettiva a IN.VA S.p.A e per quelle applicabili si evidenziano lo stato e le

modalità di attuazione nella Società.

5.1 MISURE OBBLIGATORIE

5.1.1.CODICE ETICO DI COMPORTAMENTO

Lo strumento del Codice Etico è una misura di prevenzione fondamentale, in quanto le

norme in esso contenute regolano il corretto comportamento del personale e di tutti coloro

che operano nel contesto della Società.

Il Codice Etico è finalizzato a garantire la conduzione etica delle attività aziendali,

contribuendo a realizzare la politica di responsabilità sociale della Società. Esso precisa i

principi e le condotte che la Società s’impegna ad adottare nelle proprie attività e nella realtà

in cui essa opera. Pertanto il Codice Etico rappresenta l’elemento fondante per i differenti

strumenti di organizzazione e gestione della Società, con particolare riferimento al Modello

di Organizzazione e Gestione ex-D.Lgs 231/01 e alle indicazioni del Piano Triennale per la

Prevenzione della Corruzione (PTPCT), redatto in attuazione della L. 190/2012.

5.1.2 OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ E TRASPARENZA

La trasparenza costituisce uno strumento essenziale per la prevenzione della corruzione e,

più in generale, di qualsiasi situazione che possa provocare un malfunzionamento

dell’organizzazione.

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La pubblicazione delle informazioni sulle attività poste in essere permette, infatti, di favorire

forme di controllo diffuso anche da parte di soggetti esterni e di svolgere un'importante

azione deterrente per potenziali condotte illegali o irregolari.

La L. 190/2012 ha stabilito che la trasparenza dell’attività amministrativa deve essere

assicurata mediante la pubblicazione sui siti web istituzionali delle pubbliche

amministrazioni le informazioni rilevanti stabilite dalla legge e, in particolare, dal decreto

legislativo 14 marzo 2013, n. 33 oggi modificato dal d. lgs. 97/2016.

In attesa delle linee guida sulle società in controllo pubblico e sull’indicazione di applicabilità

della norme sulla trasparenza IN.VA S.p.A. persegue gli obblighi in tema di trasparenza

attraverso la nomina del Responsabile della Trasparenza e l’aggiornamento e

pubblicazione, sul proprio sito alla sezione Società Trasparente, dei dati e dei documenti

previsti dalla normativa o comunque attinenti allo spirito della stessa senza cadere

nell’eccedenza.

Si prevede di portare a conoscenza di tutti i dipendenti, attraverso l’Intranet aziendale, dei

principali contenuti dell’impianto normativo di Prevenzione della Corruzione e della

Trasparenza al fine di favorire la cultura della legalità.

A tal fine nel 2017 si pensa di aggiornare l’albero della intranet aziendale con la sezione

contenete le informazioni su “Anticorruzione e Trasparenza” in cui pubblicare il set

documentale di riferimento ossia articoli e informative.

Sarà cura del Responsabile RPC e RTI contribuire al mantenimento della sezione e alla

divulgazione di notizie a rilevanza diffusa per tutti i dipendenti.

Ad oggi, a seguito del decreto legislativo 97/2016,gli obblighi di pubblicazione sono stati

modificati e si rende quindi necessario provvedere all’aggiornamento della struttura

dell’albero con le nuove diciture, alla modifica sia della mappatura delle informazioni da

pubblicare sul sito che il contenuto di quelle che possono essere necessarie a seguito

dell’ampliamento del servizio dell’accesso civico.

5.1.3 ROTAZIONE DEL PERSONALE O MISURE ALTERNATIVE

L’art. 1, comma 10, l. 190/2012 prevede la rotazione degli incarichi delle funzioni negli uffici

preposti alle attività a rischio corruzione.

E’ stata perciò introdotta la temporizzazione della posizione lavorativa: questa misura riduce

il rischio di fenomeni corruttivi anche laddove il dipendente non abbia manifestato

permeabilità a proposizioni corruttive.

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Inizialmente la società era esclusa da tale adempimento ma con la determina n.8 di giugno

2015 l’ANAC si è estesa l’applicazione della misura anche alle società e agli enti di diritto

privati controllati dalle pubbliche amministrazioni e le nuove linee guida attinenti il PNA 2016

con determina 831/2016, hanno ribadito l’importanza della misura e la necessità di trovare

soluzioni alternative ove non sia possibile applicarla in toto.

IN.VA S.p.A. riconosce l’importanza della misura nel contrasto alla corruzione in aree

particolarmente esposte al rischio risulta di difficile implementazione, peraltro nel rispetto

degli accordi sindacali, ma non solo. Infatti si osserva che l’applicazione del criterio della

rotazione in una realtà operativa ed in un contesto di dimensioni circoscritte, con i vincoli

attribuiti in capo alle partecipate regionali sui costi del personale e sulle assunzioni (queste

ultime sono vincolate su opportunità di accesso a professionalità equivalenti in alcuni settori

chiave) sono molto limitate.

L’azienda opera già in un sistema di misure organizzative di prevenzione che sortiscono un

effetto analogo a quello della rotazione. Le varie fasi procedimentali nelle aree a rischio

sono affidate a più persone, avendo cura in particolare che la responsabilità dello

svolgimento del procedimento sia assegnata ad un soggetto diverso dal solo dirigente

decisore.

5.1.4 INCONFERIBILITÀ E INCOMPATIBILITÀ DEGLI INCARICHI

IN.VA S.p.A. adempie a quanto era previsto dal d.lgs. 39/2013 in materia d’inconferibilità ed

incompatibilità degli incarichi presso enti privati in controllo pubblico. Il RPC, in

ottemperanza a quanto disposto dall’art.15 del D.lgs. 39/2013, è intervenuto in

collaborazione con il Responsabile della Trasparenza per:

Richiedere agli organi di indirizzo politico e ai dirigenti di produrre, su apposito

modello, una dichiarazione sostitutiva di notorietà attestante: l’insussistenza o la

sussistenza di cause d’inconferibilità e incompatibilità inerente gli incarichi, cariche e

funzioni attualmente ricoperte e rilevanti ai sensi del d.lgs. n. 39 e ne verificherà la

completezza;

Promuovere l’eliminazione di qualsiasi causa anche solo potenziale d’incompatibilità

e inconferibilità.

Archiviare e pubblicare la dichiarazione sostitutiva di certificazione.

A seguito della delibera n. 833 del 3 agosto 2016 la vigilanza sull’osservanza delle norme

in materia d’inconferibilità e incompatibilità è stata demandata al Responsabile della

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Prevenzione della Corruzione tanto che si parla di vigilanza interna.

Al RPC è assegnato il compito di contestare la situazione d’incompatibilità e inconferibilità

e di segnalarla all’ANAC quindi, se viene a conoscenza di un conferimento incarico in

violazione della norma, deve avviare un procedimento di accertamento.

La società accetta solo dichiarazioni alle quali sia allegata l’elencazione di tutti gli incarichi

ricoperti dal soggetto che si vuole nominare, nonché le eventuali condanne subite per i reati

contro la PA e si sta attivando per redigere un documento contenente l’iter di verifica

operativa da seguire da parte dell’RPC e da condividere con il board della società.

L’autorità può intervenire solo nell’esercizio dei suoi poteri di vigilanza. Il suo accertamento

si limita alla valutazione della violazione oggettiva della legge, lasciando al RPC ogni atto

conseguente, compreso lo svolgimento del procedimento sanzionatorio o del procedimento

di diffida in caso di incompatibilità.

Nei casi di accertamento compiuto dall’autorità, al RPC si deve ritenere preclusa ogni altra

azione di accertamento, sul piano oggettivo, di violazioni delle norme del d.lgs. 39/2013.

Residuano, in questi casi, in capo al RPC le funzioni non secondarie e non attribuibili

all’autorità:

a) Prendere atto dell’accertamento compiuto dall’ANAC e della conseguente ed

automatica, nullità dell’atto di conferimento. Ovvero egli deve diffidare l’interessato

ad optare per gli incarichi dichiarati incompatibili;

b) Avviare il procedimento sanzionatorio, ai fini dell’accertamento delle

responsabilità soggettive e dell’applicazione della misura interdittiva prevista

dall’art. 18 (per le sole inconferibilità).

Nel caso in cui RPC risulti inattivo a seguito di atti di accertamento di situazioni

d’inconferibilità e incompatibilità effettuati dall’autorità, vi è un “potere di ordine” per cui può

coinvolgere, tramite apposita segnalazione, le autorità competenti per l’accertamento di

responsabilità disciplinari o amministrative o penali

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5.1.5 DISCIPLINA DEL CONFLITTO D'INTERESSE: OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE E DI ASTENSIONE - DISCIPLINA DI

ASSEGNAZIONE DI INCARICHI ESTERNI E DI AUTORIZZAZIONE A SVOLGERE ATTIVITÀ EXTRA ISTITUZIONALI PER I

DIPENDENTI DI IN.VA S.P.A

Il concetto generale di conflitto d’interesse fa riferimento a:

Conflitto d’interessi reale: si manifesta durante il processo decisionale nel momento

in cui l’interesse secondario (finanziario o non finanziario) di un dipendente (dirigente

o funzionario) tende ad interferire con l’interesse primario della Società

Conflitto d’interessi potenziale: ovvero quando il soggetto decisore, anche a causa

del verificarsi di un certo evento (aver accettato un regalo o altra utilità) può trovarsi,

in un momento successivo, in una situazione di conflitto d’interessi reale.

Conflitto d’interessi apparente (o percepito): si verifica quando una persona

ragionevole potrebbe pensare che l’interesse primario del soggetto decisore possa

essere compromesso da interessi secondari di varia natura (es: sociali, finanziari).

Tale situazione può danneggiare la pubblica fiducia sia del soggetto decisore, anche

quando lo stesso non è portatore di alcun interesse secondario, sia della stessa

organizzazione in cui opera.

Qui il rischio reputazionale è legato ad una situazione di potenziale conflitto di interessi non

gestito.

La L. 190/2012 Art. 1, co. 4.1 ha introdotto nella L. 241/1990 l’Art. 6 bis, denominato

“Conflitto d’interessi”. Tale norma contiene due prescrizioni:

Stabilisce un obbligo di astensione per il responsabile del procedimento (nonché per

il titolare dell’ufficio competente) ad adottare il provvedimento finale nel caso di

conflitto d’interesse anche solo potenziale;

Prevede un dovere di segnalazione a carico dei medesimi soggetti.

Il Codice Etico adottato dalla Società, unitamente al Modello Organizzativo, prevede

espressamente l’obbligo in capo ai dipendenti ed ai collaboratori di comunicare al dirigente

di riferimento e/o al referente funzionale l’insorgere di situazioni, anche potenziali, di conflitto

di interessi.

Un conflitto d’interesse si verifica nel momento in cui un amministratore, dipendente o

collaboratore di IN.VA S.p.A. è in grado di esercitare l’autorità derivante dalla propria

posizione per:

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a) Influenzare le decisioni commerciali di IN.VA S.p.A. in modo tale da procurare un

vantaggio improprio o un beneficio finanziario per se stesso, per un familiare o per

un conoscente;

b) Ottenere per sé, per un familiare o per un conoscente un vantaggio finanziario in

aggiunta al compenso che il dipendente riceve da IN.VA S.p.A.;

In tale prospettiva gli amministratori, gli organi, i dipendenti e i collaboratori devono evitare

ogni situazione ed astenersi da ogni attività che possa contrapporre un interesse personale

a quelli dell’azienda, o che possa interferire ed intralciare la capacità di assumere, in modo

imparziale ed obiettivo, decisioni nell’interesse della Società. Il verificarsi di situazioni di

conflitto d’interessi, oltre ad essere in contrasto con le norme di legge e con i principi fissati

nel Codice Etico, risulta pregiudizievole per l’immagine e l’integrità aziendale.

Amministratori, organi, dipendenti e collaboratori devono quindi escludere ogni possibilità di

sovrapporre o comunque incrociare, strumentalizzando la propria posizione funzionale, le

attività economiche rispondenti ad una logica di interesse personale e/o familiare e le

mansioni che ricoprono all’interno della Società.

Ogni possibile conflitto deve essere immediatamente riferito dal dipendente al proprio

superiore gerarchico. Nel caso degli Amministratori e dei Sindaci, tali segnalazioni devono

essere riferite rispettivamente al Presidente del Consiglio di Amministrazione e al Presidente

del Collegio Sindacale.

A seguito del conferimento dell’incarico, oggi il dipendente informa di propria iniziativa

l’ufficio Risorse Umane di tutti i rapporti, diretti o indiretti, di collaborazione con i soggetti

privati in qualunque modo negli ultimi tre anni.

5.1.6 ATTIVITÀ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO

La previsione per le pubbliche amministrazioni è da ricercarsi nel d.lgs. 165/2001 Art. 1 co.

2 e all’Art. 53 co. 16-ter. Per una interpretazione maggiormente estensiva, le pubbliche

amministrazioni devono far riferimento alla Circolare 1/2014, poiché essa si riferisce anche

ai dipendenti che negli ultimi tre anni di servizio hanno esercitato poteri autoritativi o

negoziali per conto di società controllate dalle pubbliche amministrazioni.

In merito a quanto sopra si rammentano le indicazioni dell’ANAC nell’istanza prot. n. 89874

del 12 agosto 2014 che chiarisce l’ambito di applicazione dell’art 21 del d.lgs. 8 aprile 2013

n. 39 (recante «disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso

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le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’art.

1, commi 49 e 50 della legge n. 190/2012»), a tenore del quale «ai soli fini dell'applicazione

dei divieti di cui al comma 16-ter dell'articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.

165, e successive modificazioni, sono considerati dipendenti delle pubbliche

amministrazioni anche i soggetti titolari di uno degli incarichi di cui al presente decreto, ivi

compresi i soggetti esterni con i quali l'amministrazione, l'ente pubblico o l'ente di diritto

privato in controllo pubblico stabilisce un rapporto di lavoro, subordinato o autonomo. Tali

divieti si applicano a far data dalla cessazione dell'incarico».

5.1.7 FORMAZIONE DI COMMISSIONI, ASSEGNAZIONE AGLI UFFICI IN CASO DI CONDANNA PENALE PER DELITTI CONTRO

LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Ai fini dell’applicazione degli artt. 35-bis del d.lgs. n. 165/2001, così come inserito dall’art. 1,

comma 46, della L. n. 190/2012, e 3 del d.lgs. n. 39/2013, l'Azienda deve verificare che i

dipendenti (dirigenti e/o funzionari) condannati, anche in via non definitiva ed anche in caso

di patteggiamento, per delitti contro la pubblica amministrazione:

Non facciano parte di commissioni per l'accesso o la selezione del personale

dipendente, anche con compiti di segreteria;

Non siano assegnati agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie,

all'acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché a uffici considerati ad alto rischio

di corruzione, anche con funzioni direttive;

Non facciano parte delle commissioni per la scelta del contraente per l'affidamento

di lavori, forniture e servizi, ed anche per l'attribuzione di vantaggi economici di

qualunque genere;

Se la situazione d’inconferibilità si manifesta nel corso del rapporto di lavoro, il RPC effettua

la contestazione nei confronti dell’interessato. Lo stesso deve essere rimosso dall’incarico

o assegnato ad altro ufficio.

Gli atti e i contratti posti in essere in violazione delle limitazioni sono nulli (17 del d.lgs. n.

39/2013).

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5.1.8 TUTELA DEL DIPENDENTE CHE SEGNALA ILLECITI

In merito alla gestione delle segnalazioni di comportamenti relativi a potenziali o reali

fenomeni corruttivi, è previsto che, a partire dall’anno 2016, tali segnalazioni debbano

essere fatte pervenire direttamente al RPC, in primo luogo attraverso la casella di posta

elettronica [email protected], per via diretta. Le segnalazioni possono pervenire in via tramite

lettera indirizzata al Responsabile della Prevenzione e Corruzione presso IN.VA S.p.A. Nel

secondo semestre del 2016 è stato avviato lo sviluppo di una piattaforma web ad hoc per la

raccolta delle denunce di illeciti secondo quanto previsto dalla L. 190/2012 all'Art. 1, comma

51.

A regime, la procedura di gestione delle segnalazioni di Whistleblower, sarà articolata

secondo i seguenti passaggi:

• Il segnalante si accredita sulla piattaforma informatica accessibile, nella quale è

sviluppato l’applicativo di gestione delle segnalazioni; ad esito dell’inoltro della

segnalazione, il segnalante riceve dal sistema un codice identificativo utile per i

successivi accessi;

I dati della segnalazione (unitamente agli eventuali documenti allegati) vengono

automaticamente inoltrati al soggetto designato dall’Autorità per l’avvio

dell’istruttoria ossia al Responsabile della Prevenzione della Corruzione. Il

segnalante può monitorare lo stato di avanzamento dell’istruttoria accedendo al

sistema di gestione delle segnalazioni ed utilizzando il codice identificativo

ricevuto;

Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione prende in carico la

segnalazione per una prima sommaria istruttoria. Se indispensabile, richiede

chiarimenti al segnalante e/o a eventuali altri soggetti coinvolti nella segnalazione

con l’adozione delle necessarie cautele (questa funzionalità verrà introdotta con

una seconda versione della piattaforma);

Sulla base della valutazione dei fatti oggetto della segnalazione, il Responsabile

della Prevenzione della Corruzione può decidere, in caso di evidente e manifesta

infondatezza, di archiviare la segnalazione. In caso contrario, valuta a chi inoltrare

la segnalazione in relazione ai profili di illiceità riscontrati tra i seguenti soggetti:

Dirigente dell’area in cui è avvenuto l’illecito, Direttore Generale, Autorità

giudiziaria, ANAC.

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Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione deve periodicamente riferire

al Presidente e al Direttore numero e tipologia di segnalazioni ricevute e ne tiene

conto, al fine di aggiornare il Piano di prevenzione della corruzione. Il Presidente,

sulla base di quanto a lui comunicato dal Responsabile della Prevenzione della

Corruzione, riferisce periodicamente i dati al CdA;

I dati e i documenti oggetto delle segnalazioni vengono trattati a norma di legge e l’accesso

agli atti, da parte dei soggetti autorizzati, è opportunamente regolamentato dalle politiche di

sicurezza informatica e da quelle previste nel Manuale operativo per l’utilizzo del sistema di

gestione delle segnalazioni. I dirigenti e responsabili d’area che dovessero ricevere

segnalazioni trasmettono le medesime al RPC.

I dipendenti e i componenti degli organi sociali della Società devono essere sensibilizzati,

attraverso i canali d’informazione ritenuti più adeguati, in merito alla gravità della eventuale

divulgazione delle azioni illecite e alla possibilità di effettuare le segnalazioni attraverso lo

strumento fornito.

Il dipendente che ritiene di aver subito discriminazioni per motivi collegati direttamente o

indirettamente alla denuncia ne deve dare notizia circostanziata della discriminazione al

RPC e all’ OdV.

Resta salva la tutela giudiziale dei diritti soggettivi e degli interessi legittimi del segnalante.

E’ opportuno prevedere l’inclusione futura di strategie di monitoraggio e revisione per

assicurarsi l’efficacia del sistema.

Tutte le informazioni, le segnalazioni e la documentazione pervenute al Responsabile della

Prevenzione della Corruzione devono essere custodite in un apposito archivio istituito

presso la sede della Società per un tempo stabilito di 10 anni e, in ogni caso, nel rispetto di

specifiche normative di sicurezza applicabili.

Vi è anche l’obbligo di informazione nei confronti dell’Organismo di Vigilanza, come indicato

nella parte generale del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d. lgs. 231/2001

e s.m.i e legge 190/2012.

5.1.9 FORMAZIONE E INFORMAZIONE DEL PERSONALE

Nell’ambito della prevenzione della corruzione, un ruolo particolarmente importante è

rivestito dall’attività di formazione e informazione.

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Per tale motivo, IN.VA S.p.A. s’impegna a definire programmi di comunicazione e

formazione al fine di garantire il passaggio del flusso delle informazioni in merito all’adozione

del “Piano di Prevenzione della corruzione”, nonché alla divulgazione dei principali contenuti

della Legge Anticorruzione, dei Decreti attuativi e degli obblighi dagli stessi derivanti della

corruzione a tutti i destinatari

Nel corso della seconda metà del 2015 e inizio 2016, IN.VA. ha svolto un programma di

Formazione sul tema ‘Prevenzione della Corruzione e Trasparenza’ per tutti i Dirigenti della

Società.

In particolare sono stati analizzati e comunicati i contenuti della Legge 190/2012 e del D.

Lgs. 33/2013, i principi della Trasparenza, il Codice di Comportamento e il Modello

Organizzativo ex D. Lgs. 231/01.

Per l’anno 2016 la formazione schedulata per tutti i dipendenti è stata posticipata, in

previsione dell’adozione della piattaforma di whistleblowing quale parte integrante della

formazione, al primo semestre 2017.

Per quanto attiene la figura del RPC ha svolto, nel periodo di ottobre 2016, un corso di

formazione sul nuovo piano anticorruzione realizzato da Synergia Formazione - Focus

Anticorruzione, Pa e società a partecipazione pubblica.

Per il biennio 2017-2019 l’obiettivo pertanto rimane quello di proseguire la formazione non

solo di chi specificatamente si occupa di tematiche di prevenzione della corruzione, ma di

fare per tutto il personale dipendente della società iniziative di formazione sui temi della

Prevenzione della Corruzione.

Coordinandosi con l’area Risorse Umane e Formazione, verranno individuate le macro

tematiche oggetto della fruizione.

I moduli per avere un efficace contenuto formativo dovrebbero prevedere:

Presentazione dell’iniziativa a cura del RPC;

Definizione del concetto di corruzione;

Le normative sulla corruzione

Modulo base sui reati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione;

Analisi della Piano anticorruzione e di tutte le diverse fasi di costruzione del PTPCT;

Diffusione dei principi etici individuati nel Codice Etico, nonché dei profili di rischio

connessi alle attività svolte dalla società;

Richiamo alle conseguenze di carattere disciplinare legate alla violazione del Piano

e/o all’assunzione di comportamenti illeciti;

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Indicazione di compiti e responsabilità attribuiti ai diversi soggetti

Procedura del Whistlelblowing.

La conservazione della documentazione afferente l’attività di formazione sarà a cura

dell’Area Risorse Umane e Formazione che riferirà al RPC i dati relativi alla partecipazione.

Mentre la responsabilità dell’attività di informazione sarà a cura del RPC. L’intera

documentazione sarà disponibile per la consultazione da parte del Responsabile della

Prevenzione della Corruzione e di chiunque altro sia legittimato a prenderne visione.

Con riguardo alla diffusione del Piano di Prevenzione, IN.VA. ha provveduto a:

Pubblicare una comunicazione di servizio avente ad oggetto l’avvenuta nomina

del Responsabile della Prevenzione della Corruzione con l’indicazione degli

estremi del soggetto nominato;

Pubblicare ed aggiornare il Piano di Prevenzione sul sito istituzionale nella

sezione apposita con il registro rischi aggiornato;

5.1.10 PATTI D’INTEGRITÀ NEGLI AFFIDAMENTI

Come precisato nel P.N.A., i patti d’integrità ed i protocolli di legalità rappresentano un

sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dalla stazione appaltante come

presupposto necessario e condizionante per la partecipazione dei concorrenti ad una gara

d’appalto. Il patto d’integrità è un documento contenente una serie di condizioni dirette a

valorizzare i comportamenti eticamente adeguati che la stazione appaltante richiede ai

partecipanti alle gare. Esso inoltre permette un controllo reciproco e sanzioni per il caso in

cui uno dei partecipanti cerchi di eluderlo. Si tratta quindi di un complesso di regole di

comportamento finalizzate alla prevenzione del fenomeno corruttivo, volte a valorizzare

comportamenti eticamente adeguati.

La L.190/2012 ha stabilito che le stazioni appaltanti possono prevedere negli avvisi, nei

bandi di gara o nelle lettere d’invito, che il mancato rispetto delle clausole contenute nei patti

d’integrità o nei protocolli di legalità costituisce causa di esclusione dalla gara.

5.1.11 AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E RAPPORTI CON LA SOCIETÀ CIVILE

IN.VA S.p.A. è consapevole che, ai fini dell’emersione dei fatti di cattiva amministrazione o

sintomatici di illegalità, è particolarmente raccomandata un’azione comunicativa, dentro e

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fuori l’ente con il coinvolgimento dell’utenza e l’ascolto della cittadinanza.

Oltre a garantire, ai termini di legge, la pubblicazione del presente Piano sul sito della

Società, in sede di attuazione del presente PTPCT si prevede, come indicato già nel piano

2016, la messa a disposizione di adeguati canali volti a favorire segnalazioni di illecito non

solo da parte di interni, ma anche da parte di soggetti esterni del tutto estranei all’ente.

5.1.12 VERIFICHE SULL’ITER PROCEDIMENTALE

IN.VA.dispone di un completo sistema di procedure per l’attuazione delle decisioni interne

all’ente e per la realizzazione di un efficace sistema di controllo.

Tali procedure sono richiamate nel Modello Organizzativo adottato dalla Società ai sensi del

D. Lgs. 231/2001. Queste ultime risultano idonee a prevenire la commissione dei reati ai fini

della citata normativa e utili per contrastare il verificarsi di fenomeni corruttivi.

Ai fini del presente Piano, s’indicano in particolare le seguenti:

Codice Etico.

Il sistema di deleghe e procure.

Controllo di gestione e flussi finanziari.

Procedimenti interni e compiti OdV

Con riferimento alla gestione degli approvvigionamenti vi sono il regolamento acquisti in

economia, le procedure operative relative ad acquisti di beni e servizi per la CUC, i processi

di supporto quali gestione e valutazione dei fornitori e approvvigionamento, la gestione del

Magazzino con procedura presente sulla sezione dedicata al Sistema di Gestione Integrato

(SGI) della intranet aziendale.

Con riferimento alla gestione e sviluppo del personale sono previste la procedura sul

reclutamento e selezione delle risorse umane e sul conferimento degli incarichi

professionali, oltreché la procedura relativa alla richiesta di risorse umane aggiuntive (quali:

nuove assunzioni, contratti di collaborazione e riallocazione risorse già in forze), il

vademecum risorse aziendali, la procedura relativa al rimborso spese sostenute da

dipendenti e collaboratori, e la procedura relativa alla formazione del personale.

Per quanto attiene la gestione finanziaria, di tesoreria e fiscale possono essere richiamate

la procedura di gestione amministrativa e la procedura relativa agli omaggi, oltre alla

procedura relativa alla gestione della cassa contanti.

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Con riferimento alla gestione dei sistemi informatici ci sono gli atti di nomina degli

amministratori di sistema, la procedura relativa alla gestione del Sistema Informativo

Aziendale (SIA), la procedura relativa alla gestione della sicurezza (informatica) aziendale

e del sistema privacy, la procedura per la gestione dei backup e per la richiesta di recupero

e la Policy Aziendale sulla intranet aziendale nella sezione dedicata alla Privacy.

Con riferimento al Controllo di Gestione sono presenti i processi gestionali di supporto sulla

intranet aziendale nella sezione dedicata allo SGI.

Con riferimento alla progettazione, si fa riferimento alla procedura di controllo della

rendicontazione dei progetti co-finanziati.

I cespiti aziendali sono gestiti secondo la procedura attuata dall’area Asset e Facility..

Il Modello Organizzativo riporta altresì:

Indicazioni sui processi di controllo interno;

Le attività di controllo adottate dalla Società con riferimento ai processi aziendali;

I principi generali di comportamento;

Ad oggi alcuni processi aziendali non risultano supportati da procedura scritta formalmente

ed approvata, mentre altri richiedono una verifica.

In ragione di questo, nel corso del 2017 l’RPC effettuerà, di concerto con i

Direttori/Responsabili delle Aree interessate sotto la supervisione del Direttore Generale,

un’attenta ricognizione delle procedure in essere al fine di individuare quelle non più

necessarie o sostituite da altre, quelle da integrare e/o aggiornare alla luce degli obiettivi

perseguiti dal presente Piano.

5.2 MISURE SPECIFICHE

Come riportato nel paragrafo “Mappatura dei processi e delle aree a rischio specifico”, il

presente piano non affronta nel dettaglio tali specificità, ma ne prevede l’analisi e

l’integrazione nelle attività in capo al RPC per l’anno 2017.

5.2.1 MIGLIORAMENTO NELLA GESTIONE DEI RAPPORTI DI NATURA ISTITUZIONALE

La gestione delle relazioni con istituzioni e soggetti regionali, nazionali, per sua stessa

natura risulta difficilmente proceduralizzabile, è un area su cui si ritiene necessario porre

attenzione.

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Nel corso del 2017 si intende avviare una riflessione circa ulteriori presidi di controllo da

porre in essere per rafforzare le norme comportamentali in materia, ad oggi richiamate

prevalentemente all’interno del Codice Etico.

5.2.2 POSSIBILE INTEGRAZIONE DEI CONTROLLI AZIENDALI

RPC collabora con il RTI e con l’Organismo di Vigilanza al fine di garantire, nell’ambito delle

rispettive competenze, un maggior livello di prevenzione dei comportamenti illeciti e di

assicurare l’efficacia attuazione del “Sistema di gestione integrato 231”.

Compatibilmente con i rispettivi piani di lavoro annuali, RPC potrebbe attivare l’Area Internal

Audit per la gestione di specifici test o istruttorie funzionali a monitorare l’attuazione delle

misure delineate nel presente Piano

6 PTTI - PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ

6.1 PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ

Il principio della Trasparenza, definito come accessibilità totale alle informazioni concernenti

l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, ha lo scopo di favorire forme

diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse

pubbliche.

La Legge 190/2012 ha ribadito come la Trasparenza dell’attività amministrativa costituisca

livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili ai sensi dell’art. 117 della

Costituzione. Con i decreti legislativi n. 33/2013 modificato dal d.lgs. 97/2016 e 39/2013,

nonché dalle linee guida in materia d’inconferibilità e incompatibilità dell’ANAC del 2016,

sono state dettate disposizioni rispettivamente circa gli obblighi di pubblicità, trasparenza e

diffusione delle informazioni, e circa l’inconferibilità e l’incompatibilità degli incarichi.

Per una società a capitale interamente pubblico che ha nei propri obiettivi l’erogazione di

servizi a Cittadini e Imprese, l’impegno per la Trasparenza è particolarmente importante.

Tra le regole e i termini che più impattano sulla Società stabiliti dal d.lgs. 97/2016 che integra

e modifica il d.lgs. 33/2013, per l’adempimento degli obblighi di pubblicità, trasparenza e

diffusione delle informazioni, si evidenziano:

La nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza

(art. 43 D.lgs. 33/2013 come modificato dal d.lgs. 97/2016) figura che l’ente ha

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deciso mantenere separata e di cui ha dato contezza in apposita sezione del

piano;

La definizione dell’alberatura della pubblicazione e della periodicità di

aggiornamento dei dati (allegato 1, Delibera C.I.V.I.T. 50/2013 e successive

modifiche d. lgs 97/2016);

L’obbligo dell’individuazione dei dirigenti responsabili degli uffici dell’ente che

garantiscano il repentino e regolare flusso delle informazioni da pubblicare ai fini

del rispetto dei termini stabiliti dalla legge (art 43, comma 3 modificato d. lgs.

97/2016);

L’obbligo dell’individuazione dei soggetti responsabili della pubblicazione ai fini

del rispetto dei termini stabiliti dalla legge (art 43, comma 3 modificato d. lgs.

97/2016);

Le sanzioni per la mancata pubblicazione (circolare del Dipartimento per la

Funzione Pubblica n. 2/2013 e Delibera C.I.V.I.T. 66/2013);

I monitoraggi periodici dell’adempimento degli obblighi di pubblicazione, a cura

degli organismi preposti.

Di conseguenza, con l’entrata in vigore del d.lgs. 33/2013, IN.VA S.p.A. ha provveduto a

nominare alla fine dell’anno 2014 il dott. Enrico Zanella, quale Responsabile della

Trasparenza e Integrità.

6.1.1 IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA

Il percorso di predisposizione del Programma è stato preceduto da un’attività di valutazione

e analisi dell’impatto come predisposto dal d.lgs. 33/2013 e del d.lgs. 97/2016. La

predisposizione del programma è stata proposta dal RTI ed elaborata sulla base di una

confronto interno con le direzioni e con tutti gli uffici dell’Ente coinvolti al fine di:

Individuare gli obblighi di trasparenza sull’organizzazione e sull’attività di IN.VA

previsti dal d.lgs. n. 33/2013 come modificato da fonti normative ulteriori ossia

d.lgs. 97/2016 e dalla disciplina sui contratti pubblici;

Individuare gli uffici e i responsabili dell’elaborazione, della trasmissione e della

pubblicazione dei dati;

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Definire la tempistica per la pubblicazione, l’aggiornamento e il monitoraggio dei

dati;

Modifiche potranno essere predisposte nel corso dell’anno a seguito dell’emanazione

definitiva delle Linee guida da parte di ANAC, dedicate alle società e agli altri enti di diritto

privato partecipati, destinate alla modifica della determinazione n. 8 del 2015, e la n.1310

del 29/12/2016: «Prime linee guida recanti indicazioni sull’attuazione degli obblighi di

pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni contenute nel d.lgs. 33/2013 come

modificato dal d.lgs. 97/2016»

Nella predisposizione del Programma si è tenuto conto anche degli obiettivi generali in

materia di trasparenza posti dagli organi di vertice.

Attualmente gli obiettivi che assumono rilievo per gli uffici e i relativi dirigenti, quelli declinati

nella tabella allegata.

In essa, come specificato più avanti, sono individuati gli uffici responsabili della elaborazione

e/o trasmissione dei dati e i soggetti competenti alla pubblicazione, con indicazioni dei

termini e dei risultati attesi sotto il profilo della completezza e della periodicità

dell’aggiornamento dei dati.

L’iter si è svolto in questo modo:

Il responsabile della trasparenza, ha svolto una prima ricognizione dei dati da

pubblicare nella Sezione Società Trasparente e ha individuato gli uffici competenti

all’elaborazione.

Il lavoro ha consentito di realizzare la prima sezione “Società Trasparente” di

IN.VA.

A seguire si è proceduto:

- Si è integrata, tenuto conto dell’eterogeneità dei compiti svolti da IN.VA.

per i propri azionisti e della complessità della normativa ancora in

evoluzione, la ricognizione già fatta dei dati da pubblicare, comprensiva

degli uffici e dirigenti competenti nella elaborazione, nella trasmissione e

nella pubblicazione.

- Sono stati individuati gli obiettivi iniziali per l’informatizzazione dei flussi dei

dati degli uffici, a cominciare da quelli relativi alle procedure contrattuali.

6.1.2 GESTIONE DEI FLUSSI INFORMATIVI DALL’ELABORAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE DEI DATI ALL’INTERNO DELL’ENTE

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Il sistema organizzativo, volto ad assicurare la trasparenza si basa sulla forte

responsabilizzazione di ogni singolo ufficio e dei relativi dirigenti a cui compete:

- l’elaborazione dei dati e delle informazioni;

- la trasmissione dei dati e delle informazioni per la pubblicazione al responsabile del

Sistema Informativo Aziendale.

Il Responsabile della Trasparenza ha un ruolo di regia, di coordinamento e di monitoraggio

sull’effettiva pubblicazione, ma non sostituisce gli uffici nell’elaborazione e nella

trasmissione dei dati.

L’identificazione delle strutture dirigenziali preposte alla trasmissione, all'elaborazione,

all'aggiornamento dei dati si configura come atto imprescindibile, gli uffici cui compete

l’elaborazione sono stati chiaramente individuati nella tabella a seguire, anche su indicazioni

ricevute dal RPC che, garantisce il raccordo fra le misure di prevenzione della corruzione,

ivi incluse quelle della trasparenza.

Detti uffici di norma coincidono con quelli tenuti alla trasmissione dei dati per la

pubblicazione.

I dirigenti inviano i dati nel formato previsto dalla norma al Sistema Informativo Aziendale

(SIA di seguito).

L’ufficio competente a pubblicare i dati trasmessi al SIA dai singoli uffici nella sezione

“Società Trasparente” è individuato nell’Ufficio Risorse Umane e Formazione.

Il SIA ottenuta l’approvazione dei dati da parte del RTI invia il materiale all’addetto alla

pubblicazione dell’ufficio risorse umane il quale provvede a caricare il materiale nella

sottosezione corretta.

6.1.3 DEFINIZIONE DEL PROCESSO DI TRASMISSIONE, PUBBLICAZIONE E AGGIORNAMENTO DATI

Nel prospetto seguente, vengono illustrate le fasi di dettaglio del processo con

l’individuazione degli attori responsabili della trasmissione, pubblicazione, aggiornamento e

monitoraggio dei dati.

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Responsabili Attività

Responsabili dell’elaborazione e della

comunicazione del dato

- Raccolta dei dati/informazioni d’interesse detenuti

presso la propria struttura ed eliminazione di quelle

obsolete;

- Organizzazione dati/informazioni nei formati previsti

dalla legge (disposizioni dell'ANAC) e dal Responsabile

della Trasparenza, con tempestività e regolarità;

- Aggiornamento dei dati e delle informazioni;

- Attualizzazione dati, con indicazione del tempo di

variazione ossia della data di aggiornamento che si deve

riportare in calce al documento, tabella e/o prospetto

(dicitura “dati aggiornati al gg/mm/aa);

- Controllo e verifica della qualità e fruibilità

dati/informazioni prodotte, in termini di pertinenza,

completezza e aggiornamento;

- Trasmissione dati/informazioni previa comunicazione

ed invio degli stessi, al Responsabile della Trasparenza

e al SIA.

- oscuramento, laddove necessario, dei dati

personali non pertinenti o, se sensibili o giudiziari,

non indispensabili rispetto alle specifiche finalità di

trasparenza e pubblicazione

Responsabile Pubblicazione Portale - Pubblicazione tempestiva dei dati pervenuti nelle

competenti sottosezioni di “Società Trasparente” per il

periodo prescritto;

- Archiviazione degli stessi non più attuali nei termini

prescritti in un’apposita banca dati, previa autorizzazione

da parte del Responsabile della Trasparenza;

- Aggiornamento del materiale pubblicato;

- Pubblicazione dei dati oggetto di eventuali modifiche, in

sostituzione di quelli precedenti.

Responsabile della Trasparenza (RTI) - Autorizzazione in collaborazione con i dirigenti

responsabili delle varie aree della pubblicazione dei

dati/informazioni;

- Redigere la sezione trasparenza nel PTPCT;

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Responsabili Attività

- Indicare agli uffici competenti all’esercizio dell’azione

disciplinare i nominativi dei dipendenti che non hanno

attuato correttamente le misure in materia di

trasparenza;

- Coordinamento del monitoraggio sulla regolare

attuazione degli obblighi, con rilevazione di eventuali

criticità, parziale o totale inadempimento da parte degli

addetti ai lavori;

- Sollecito degli adempimenti prescritti e richiesta

d’implementazione atti/informazioni;

- Verifiche in caso di persistente inadempienze, delle

relative responsabilità;

- Applicazione sanzioni;

-Segnalazione all’organo di indirizzo politico, all’OdV,

all’autorità nazionale anticorruzione dei casi di mancato

o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione

per procedimenti disciplinari previsti dalla normativa

vigente;

-Controllo sulla regolare attuazione dell’accesso civico

per la parte di competenza.

Responsabile Sistema Informativo

Aziendale e Privacy (SIA)

- Invio a seguito delle verifiche necessarie su indicazione

del RTI dei documenti da inserire o aggiornare

all’addetto alla pubblicazione;

- Monitoraggio e analisi a richiesta da parte del RTI del

rispetto degli obblighi di comunicazione dei

dati/informazione su aree specifiche;

- Proposte migliorative per la visualizzazione,

consultazione, elaborazione dei dati/informazioni.

6.1.4 REFERENTI PER LA TRASPARENZA ALL’INTERNO DELL’ENTE

Il RTI si avvale di una serie di referenti all’interno dell’Ente, con l’obiettivo di adempiere agli

obblighi di pubblicazione e aggiornamento dei dati nella sezione “Società Trasparente”.

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In particolare, sotto viene presentato un prospetto che illustra in dettaglio quali sono le figure

dirigenziali responsabili individuate, ognuno per la sezione di propria competenza, incaricate

del reperimento, della trasmissione e aggiornamento dei documenti, informazioni e dati

entro i termini cogenti fissati dalla normativa, per ciascun livello previsto dall’albero “Società

Trasparente” e la frequenza dell’aggiornamento stesso:

"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione

Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Disposizioni generali Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza

RPC, RTI Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza e suoi allegati, le misure integrative di prevenzione della corruzione individuate ai sensi dell’articolo 1, comma 2-bis della legge n. 190 del 2012, (MOGC 231) (link alla sotto-sezione Altri contenuti/Anticorruzione)

Annuale

Atti generali RTI Riferimenti normativi con i relativi link alle norme di legge statale pubblicate nella banca dati "Normattiva" che regolano l'istituzione, l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni

Tempestivo

Direttive, circolari, programmi, istruzioni e ogni atto che dispone in generale sulla organizzazione, sulle funzioni, sugli obiettivi, sui procedimenti, ovvero nei quali si determina l'interpretazione di norme giuridiche che riguardano o dettano disposizioni per l'applicazione di esse

Tempestivo

Direttive ministri, documento di programmazione, obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza

Tempestivo

RTI Estremi e testi ufficiali aggiornati degli Statuti e delle norme di legge regionali, che regolano le funzioni, l'organizzazione e lo svolgimento delle attività di competenza dell'amministrazione

Tempestivo

ODV Codice disciplinare, recante l'indicazione delle infrazioni del codice disciplinare e relative sanzioni (pubblicazione on line in alternativa all'affissione in luogo accessibile a tutti - art. 7, l. n. 300/1970) codice di condotta inteso quale codice di comportamento

Tempestivo

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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione

Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Organizzazione Titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Organi di indirizzo politico e di amministrazione e gestione, con l'indicazione delle rispettive competenze

Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo

Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Curriculum vitae Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica

Tempestivo

Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici

Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti

Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti

Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

1) dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, titolarità di imprese, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso) e riferita al momento dell'assunzione dell'incarico]

Nessuno (va presentata una sola volta entro 3 mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico e resta pubblicata fino alla cessazione dell'incarico o del mandato).

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)

Entro 3 mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico

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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione

Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

3) dichiarazione concernente le spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale ovvero attestazione di essersi avvalsi esclusivamente di materiali e di mezzi propagandistici predisposti e messi a disposizione dal partito o dalla formazione politica della cui lista il soggetto ha fatto parte, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» (con allegate copie delle dichiarazioni relative a finanziamenti e contributi per un importo che nell'anno superi 5.000 €)

Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

4) attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell'anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]

Annuale

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo

Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Curriculum vitae Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica

Tempestivo

Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici

Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti

Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti

Tempestivo

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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione

Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

1) dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, titolarità di imprese, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso) e riferita al momento dell'assunzione dell'incarico]

Nessuno (va presentata una sola volta entro 3 mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico e resta pubblicata fino alla cessazione dell'incarico o del mandato).

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)

Entro 3 mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)

Annuale

Cessati dall'incarico (documentazione da pubblicare sul sito web)

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Atto di nomina, con l'indicazione della durata dell'incarico

Nessuno

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Curriculum vitae Nessuno

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica

Nessuno

Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici

Nessuno

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti

Nessuno

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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione

Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti

Nessuno

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

1) copie delle dichiarazioni dei redditi riferiti al periodo dell'incarico; 2) copia della dichiarazione dei redditi successiva al termine dell'incarico o carica, entro un mese dalla scadenza del termine di legge per la presentazione della dichiarazione [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)

Nessuno

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

3) dichiarazione concernente le spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale ovvero attestazione di essersi avvalsi esclusivamente di materiali e di mezzi propagandistici predisposti e messi a disposizione dal partito o dalla formazione politica della cui lista il soggetto ha fatto parte con riferimento al periodo dell'incarico (con allegate copie delle dichiarazioni relative a finanziamenti e contributi per un importo che nell'anno superi 5.000 €).

Nessuno

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

4) dichiarazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute dopo l'ultima attestazione [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]

Nessuno (va presentata una sola volta entro 3 mesi dalla cessazione dell'incarico).

Sanzioni per mancata comunicazione dei dati

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Provvedimenti sanzionatori a carico del responsabile della mancata o incompleta comunicazione dei dati di cui all'articolo 14, concernenti la situazione patrimoniale complessiva del titolare dell'incarico al momento dell'assunzione della carica, la titolarità di imprese, le partecipazioni azionarie proprie nonchè tutti i compensi cui dà diritto l'assunzione della carica

Tempestivo

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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione

Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Articolazione degli uffici

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Indicazione delle competenze di ciascun ufficio, anche di livello dirigenziale non generale, i nomi dei dirigenti responsabili dei singoli uffici

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Illustrazione in forma semplificata, ai fini della piena accessibilità e comprensibilità dei dati, dell'organizzazione dell'amministrazione, mediante l'organigramma o analoghe rappresentazioni grafiche

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Nomi dei dirigenti responsabili dei singoli uffici

Tempestivo

Telefono e posta elettronica

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Elenco completo dei numeri di telefono e delle caselle di posta elettronica istituzionali e delle caselle di posta elettronica certificata dedicate, cui il cittadino possa rivolgersi per qualsiasi richiesta inerente i compiti istituzionali

Tempestivo

Consulenti e collaboratori

Titolari di incarichi di collaborazione o consulenza

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Estremi degli atti di conferimento di incarichi di collaborazione o di consulenza a soggetti esterni a qualsiasi titolo (compresi quelli affidati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa) con indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare erogato

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Per ciascun titolare di incarico:

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

1) curriculum vitae, redatto in conformità al vigente modello europeo

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

2) dati relativi allo svolgimento di incarichi o alla titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione o allo svolgimento di attività professionali

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

3) compensi comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, di consulenza o di collaborazione (compresi quelli affidati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa), con specifica evidenza delle eventuali componenti variabili o legate alla valutazione del risultato

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Tabelle relative agli elenchi dei consulenti con indicazione di oggetto, durata e compenso

Tempestivo

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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione

Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

dell'incarico (comunicate alla Funzione pubblica)

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Attestazione dell'avvenuta verifica dell'insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse

Tempestivo

Personale Titolari di incarichi dirigenziali amministrativi di vertice

Per ciascun titolare di incarico:

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Atto di conferimento, con l'indicazione della durata dell'incarico

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Curriculum vitae, redatto in conformità al vigente modello europeo

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione dell'incarico (con specifica evidenza delle eventuali componenti variabili o legate alla valutazione del risultato)

Tempestivo

Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

1) dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, titolarità di imprese, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso) e riferita al momento dell'assunzione dell'incarico]

Nessuno (va presentata una sola volta entro 3 mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico e resta pubblicata fino alla cessazione dell'incarico o del mandato).

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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione

Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)

Entro 3 mesi della nomina o dal conferimento dell'incarico

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

3) attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell'anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]

Annuale

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità dell'incarico

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità al conferimento dell'incarico

Annuale

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Ammontare complessivo degli emolumenti percepiti a carico della finanza pubblica

Annuale

Titolari di incarichi dirigenziali (dirigenti non generali)

Per ciascun titolare di incarico:

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Atto di conferimento, con l'indicazione della durata dell'incarico

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Curriculum vitae, redatto in conformità al vigente modello europeo

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione dell'incarico (con specifica evidenza delle eventuali componenti variabili o legate alla valutazione del risultato)

Tempestivo

Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti

Tempestivo

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"Società Trasparente" - Elenco obblighi pubblicazione

Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

1) dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, titolarità di imprese, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso) e riferita al momento dell'assunzione dell'incarico]

Nessuno (va presentata una sola volta entro 3 mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell'incarico e resta pubblicata fino alla cessazione dell'incarico o del mandato).

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)

Entro 3 mesi della nomina o dal conferimento dell'incarico

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

3) attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell'anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]

Annuale

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità dell'incarico

Tempestivo

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità al conferimento dell'incarico

Annuale

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Ammontare complessivo degli emolumenti percepiti a carico della finanza pubblica

Annuale (non oltre il 30 marzo)

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Numero e tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica e relativi criteri di scelta

Tempestivo

Ruolo dei dirigenti Annuale

Dirigenti cessati Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo

Nessuno

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Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Curriculum vitae Nessuno

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica

Nessuno

Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici

Nessuno

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti

Nessuno

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti

Nessuno

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

1) copie delle dichiarazioni dei redditi riferiti al periodo dell'incarico; 2) copia della dichiarazione dei redditi successiva al termine dell'incarico o carica, entro un mese dalla scadenza del termine di legge per la presentazione della dichiarazione [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili)

Nessuno

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

3) dichiarazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute dopo l'ultima attestazione [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)]

Nessuno (va presentata una sola volta entro 3 mesi dalla cessazione dell'incarico).

Sanzioni per mancata comunicazione dei dati

RPC Provvedimenti sanzionatori a carico del responsabile della mancata o incompleta comunicazione dei dati di cui all'articolo 14, concernenti la situazione patrimoniale complessiva del titolare dell'incarico al momento dell'assunzione della carica, la titolarità di imprese, le partecipazioni azionarie proprie nonchè tutti i compensi cui dà diritto l'assunzione della carica

Tempestivo

Posizioni organizzative Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Curricula dei titolari di posizioni organizzative redatti in conformità al vigente modello europeo

Tempestivo

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Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Dotazione organica Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Conto annuale del personale e relative spese sostenute, nell'ambito del quale sono rappresentati i dati relativi alla dotazione organica e al personale effettivamente in servizio e al relativo costo, con l'indicazione della distribuzione tra le diverse qualifiche e aree professionali, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico

Annuale

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Costo complessivo del personale a tempo indeterminato in servizio, articolato per aree professionali, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico

Annuale

Personale non a tempo indeterminato

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato, ivi compreso il personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico

Annuale

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Costo complessivo del personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico

Trimestrale

Tassi di assenza Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Tassi di assenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale

Trimestrale

Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti (dirigenti e non dirigenti)

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Elenco degli incarichi conferiti o autorizzati a ciascun dipendente (dirigente e non dirigente), con l'indicazione dell'oggetto, della durata e del compenso spettante per ogni incarico

Tempestivo

Contrattazione collettiva

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Riferimenti necessari per la consultazione dei contratti e accordi collettivi nazionali ed eventuali interpretazioni autentiche

Tempestivo

Contrattazione integrativa

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Contratti integrativi stipulati, con la relazione tecnico-finanziaria e quella illustrativa, certificate dagli organi di controllo (collegio dei revisori dei conti, collegio sindacale, uffici centrali di bilancio o analoghi organi previsti dai rispettivi ordinamenti)

Tempestivo

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Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Specifiche informazioni sui costi della contrattazione integrativa, certificate dagli organi di controllo interno, trasmesse al Ministero dell'Economia e delle finanze, che predispone, allo scopo, uno specifico modello di rilevazione, d'intesa con la Corte dei conti e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica

Annuale

OIV n.a. (RTI) Nominativi Tempestivo

n.a. (RTI) Curricula Tempestivo

n.a. (RTI) Compensi Tempestivo

Bandi di concorso

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Bandi di concorso per il reclutamento, a qualsiasi titolo, di personale presso l'amministrazione nonchè i criteri di valutazione della Commissione e le tracce delle prove scritte

Tempestivo

Ammontare complessivo dei premi

Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati

Tempestivo

Ammontare dei premi effettivamente distribuiti

Tempestivo

Dati relativi ai premi Resp. AREA RISORSE UMANE E FORMAZIONE

Criteri definiti nei sistemi di misurazione e valutazione della performance per l’assegnazione del trattamento accessorio

Tempestivo

Distribuzione del trattamento accessorio, in forma aggregata, al fine di dare conto del livello di selettività utilizzato nella distribuzione dei premi e degli incentivi

Tempestivo

Grado di differenziazione dell'utilizzo della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendenti

Tempestivo

Attività e procedimenti

Tipologie di procedimento

Per ciascuna tipologia di procedimento:

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

1) breve descrizione del procedimento con indicazione di tutti i riferimenti normativi utili

Tempestivo

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

2) unità organizzative responsabili dell'istruttoria

Tempestivo

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

3) l'ufficio del procedimento, unitamente ai recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale

Tempestivo

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Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

4) ove diverso, l'ufficio competente all'adozione del provvedimento finale, con l'indicazione del nome del responsabile dell'ufficio unitamente ai rispettivi recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale

Tempestivo

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

5) modalità con le quali gli interessati possono ottenere le informazioni relative ai procedimenti in corso che li riguardino

Tempestivo

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

6) termine fissato in sede di disciplina normativa del procedimento per la conclusione con l'adozione di un provvedimento espresso e ogni altro termine procedimentale rilevante

Tempestivo

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

7) procedimenti per i quali il provvedimento dell'amministrazione può essere sostituito da una dichiarazione dell'interessato ovvero il procedimento può concludersi con il silenzio-assenso dell'amministrazione

Tempestivo

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

8) strumenti di tutela amministrativa e giurisdizionale, riconosciuti dalla legge in favore dell'interessato, nel corso del procedimento nei confronti del provvedimento finale ovvero nei casi di adozione del provvedimento oltre il termine predeterminato per la sua conclusione e i modi per attivarli

Tempestivo

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

9) link di accesso al servizio on line, ove sia già disponibile in rete, o tempi previsti per la sua attivazione

Tempestivo

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

10) modalità per l'effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari, con i codici IBAN identificativi del conto di pagamento, ovvero di imputazione del versamento in Tesoreria, tramite i quali i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bonifico bancario o postale, ovvero gli identificativi del conto corrente postale sul quale i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bollettino postale, nonchè i codici identificativi del pagamento da indicare obbligatoriamente per il versamento

Tempestivo

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Sezione livello 1 Sotto-sezione 2

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Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

11) nome del soggetto a cui è attribuito, in caso di inerzia, il potere sostitutivo, nonchè modalità per attivare tale potere, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale

Tempestivo

Per i procedimenti ad istanza di parte:

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

1) atti e documenti da allegare all'istanza e modulistica necessaria, compresi i fac-simile per le autocertificazioni

Tempestivo

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

2) uffici ai quali rivolgersi per informazioni, orari e modalità di accesso con indicazione degli indirizzi, recapiti telefonici e caselle di posta elettronica istituzionale a cui presentare le istanze

Tempestivo

Dichiarazioni sostitutive e acquisizione d'ufficio dei dati

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

Recapiti telefonici e casella di posta elettronica istituzionale dell'ufficio responsabile per le attività volte a gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o l'accesso diretto degli stessi da parte delle amministrazioni procedenti all'acquisizione d'ufficio dei dati e allo svolgimento dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive

Tempestivo

Provvedimenti Provvedimenti organi indirizzo politico

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di: scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta (link alla sotto-sezione "bandi di gara e contratti"); accordi stipulati dall'amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche.

Semestrale

Provvedimenti dirigenti amministrativi

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di: scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta (link alla sotto-sezione "bandi di gara e contratti"); accordi stipulati dall'amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche.

Semestrale

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Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Bandi di gara e contratti

Informazioni sulle singole procedure in formato tabellare

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Codice Identificativo Gara (CIG) Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Struttura proponente, Oggetto del bando, Procedura di scelta del contraente, Elenco degli operatori invitati a presentare offerte/Numero di offerenti che hanno partecipato al procedimento, Aggiudicatario, Importo di aggiudicazione, Tempi di completamento dell'opera servizio o fornitura, Importo delle somme liquidate

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato digitale standard aperto con informazioni sui contratti relative all'anno precedente (nello specifico: Codice Identificativo Gara (CIG), struttura proponente, oggetto del bando, procedura di scelta del contraente, elenco degli operatori invitati a presentare offerte/numero di offerenti che hanno partecipato al procedimento, aggiudicatario, importo di aggiudicazione, tempi di completamento dell'opera servizio o fornitura, importo delle somme liquidate)

Annuale

Atti delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori distintamente per ogni procedura

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Programma biennale degli acquisti di beni e servizi, programma triennale dei lavori pubblici e relativi aggiornamenti annuali

Tempestivo

Per ciascuna procedura:

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Avvisi di preinformazione - Avvisi di preinformazione (art. 70, c. 1, 2 e 3, d.lgs. n. 50/2016); Bandi ed avvisi di preinformazioni (art. 141, d.lgs. n. 50/2016)

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Delibera a contrarre o atto equivalente (per tutte le procedure)

Tempestivo

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Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Avvisi e bandi – Avviso (art. 19, c. 1, d.lgs. n. 50/2016); Avviso di indagini di mercato (art. 36, c. 7, d.lgs. n. 50/2016 e Linee guida ANAC); Avviso di formazione elenco operatori economici e pubblicazione elenco (art. 36, c. 7, d.lgs. n. 50/2016 e Linee guida ANAC); Bandi ed avvisi (art. 36, c. 9, d.lgs. n. 50/2016); Bandi ed avvisi (art. 73, c. 1, e 4, d.lgs. n. 50/2016); Bandi ed avvisi (art. 127, c. 1, d.lgs. n. 50/2016); Avviso periodico indicativo (art. 127, c. 2, d.lgs. n. 50/2016); Avviso relativo all’esito della procedura; Pubblicazione a livello nazionale di bandi e avvisi; Bando di concorso (art. 153, c. 1, d.lgs. n. 50/2016); Avviso di aggiudicazione (art. 153, c. 2, d.lgs. n. 50/2016); Bando di concessione, invito a presentare offerta, documenti di gara (art. 171, c. 1 e 5, d.lgs. n. 50/2016); Avviso in merito alla modifica dell’ordine di importanza dei criteri, Bando di concessione (art. 173, c. 3, d.lgs. n. 50/2016); Bando di gara (art. 183, c. 2, d.lgs. n. 50/2016); Avviso costituzione del privilegio (art. 186, c. 3, d.lgs. n. 50/2016); Bando di gara (art. 188, c. 3, d.lgs. n. 50/2016)

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Avviso sui risultati della procedura di affidamento - Avviso sui risultati della procedura di affidamento con indicazione dei soggetti invitati (art. 36, c. 2, d.lgs. n. 50/2016); Bando di concorso e avviso sui risultati del concorso (art. 141, d.lgs. n. 50/2016); Avvisi relativi l’esito della procedura, possono essere raggruppati su base trimestrale (art. 142, c. 3, d.lgs. n. 50/2016); Elenchi dei verbali delle commissioni di gara

Tempestivo

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Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Avvisi sistema di qualificazione - Avviso sull’esistenza di un sistema di qualificazione, di cui all’Allegato XIV, parte II, lettera H; Bandi, avviso periodico indicativo; avviso sull’esistenza di un sistema di qualificazione; Avviso di aggiudicazione (art. 140, c. 1, 3 e 4, d.lgs. n. 50/2016)

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Affidamenti Gli atti relativi agli affidamenti diretti di lavori, servizi e forniture di somma urgenza e di protezione civile, con specifica dell'affidatario, delle modalità della scelta e delle motivazioni che non hanno consentito il ricorso alle procedure ordinarie (art. 163, c. 10, d.lgs. n. 50/2016); Tutti gli atti connessi agli affidamenti in house in formato open data di appalti pubblici e contratti di concessione tra enti (art. 192 c. 3, d.lgs. n. 50/2016)

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Informazioni ulteriori - Contributi e resoconti degli incontri con portatori di interessi unitamente ai progetti di fattibilità di grandi opere e ai documenti predisposti dalla stazione appaltante (art. 22, c. 1, d.lgs. n. 50/2016); Informazioni ulteriori, complementari o aggiuntive rispetto a quelle previste dal Codice; Elenco ufficiali operatori economici (art. 90, c. 10, d.lgs. n. 50/2016)

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Provvedimenti di esclusione e di ammissione (entro 2 giorni dalla loro adozione)

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Composizione della commissione giudicatrice e i curricula dei suoi componenti.

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Testo integrale di tutti i contratti di acquisto di beni e di servizi di importo unitario stimato superiore a 1 milione di euro in esecuzione del programma biennale e suoi aggiornamenti

Tempestivo

Resp. AREA ACQUISTI ASSET FACILITY

Resoconti della gestione finanziaria dei contratti al termine della loro esecuzione

Tempestivo

Bilanci Bilancio preventivo e consuntivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Documenti e allegati del bilancio preventivo, nonché dati relativi al bilancio di previsione di ciascun anno in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a rappresentazioni grafiche

Tempestivo

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livello

Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Dati relativi alle entrate e alla spesa dei bilanci preventivi in formato tabellare aperto in modo da consentire l'esportazione, il trattamento e il riutilizzo.

Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Documenti e allegati del bilancio consuntivo, nonché dati relativi al bilancio consuntivo di ciascun anno in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a rappresentazioni grafiche

Tempestivo

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Dati relativi alle entrate e alla spesa dei bilanci consuntivi in formato tabellare aperto in modo da consentire l'esportazione, il trattamento e il riutilizzo.

Tempestivo

Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio, con l’integrazione delle risultanze osservate in termini di raggiungimento dei risultati attesi e le motivazioni degli eventuali scostamenti e gli aggiornamenti in corrispondenza di ogni nuovo esercizio di bilancio, sia tramite la specificazione di nuovi obiettivi e indicatori, sia attraverso l’aggiornamento dei valori obiettivo e la soppressione di obiettivi già raggiunti oppure oggetto di ripianificazione.

Tempestivo

Beni immobili e gestione patrimonio

Patrimonio immobiliare Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Informazioni identificative degli immobili posseduti e detenuti

Tempestivo

Canoni di locazione o affitto

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Canoni di locazione o di affitto versati o percepiti

Tempestivo

Controlli e rilievi sull'amministrazione

Organismi indipendenti di valutazione, nuclei di valutazione o altri organismi con funzioni analoghe

n.a. (RTI) Attestazione dell'OIV o di altra struttura analoga nell'assolvimento degli obblighi di pubblicazione

Annuale e in relazione a delibere A.N.AC.

Documento dell'OIV di validazione della Relazione sulla Performance (art. 14, c. 4, lett. c), d.lgs. n. 150/2009)

Tempestivo

Relazione dell'OIV sul funzionamento complessivo del Sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei controlli interni (art. 14, c. 4, lett. a), d.lgs. n. 150/2009)

Tempestivo

Altri atti degli organismi indipendenti di valutazione, nuclei di valutazione o altri organismi con funzioni analoghe, procedendo all'indicazione in forma anonima dei dati personali eventualmente presenti

Tempestivo

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dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

Organi di revisione amministrativa e contabile

Collegio sindacale Relazioni degli organi di revisione amministrativa e contabile al bilancio di previsione o budget, alle relative variazioni e al conto consuntivo o bilancio di esercizio

Tempestivo

Corte dei conti Presidente Tutti i rilievi della Corte dei conti ancorchè non recepiti riguardanti l'organizzazione e l'attività delle amministrazioni stesse e dei loro uffici

Tempestivo

Servizi erogati Carta dei servizi e standard di qualità

Dirigenti o Responsabili di competenza

Carta dei servizi o documento contenente gli standard di qualità dei servizi pubblici

Tempestivo

Costi contabilizzati n.a. (RTI) Costi contabilizzati dei servizi erogati agli utenti, sia finali che intermedi e il relativo andamento nel tempo

Annuale

Liste di attesa n.a. (RTI) Criteri di formazione delle liste di attesa, tempi di attesa previsti e tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogata

Tempestivo

Servizi in rete Dirigenti o Responsabili di Area competenti

Risultati delle rilevazioni sulla soddisfazione da parte degli utenti rispetto alla qualità dei servizi in rete resi all’utente, anche in termini di fruibilità, accessibilità e tempestività, statistiche di utilizzo dei servizi in rete.

Tempestivo

Dati sui pagamenti Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Dati sui propri pagamenti in relazione alla tipologia di spesa sostenuta, all'ambito temporale di riferimento e ai beneficiari

Trimestrale

Indicatore di tempestività dei pagamenti

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Indicatore dei tempi medi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi, prestazioni professionali e forniture (indicatore annuale di tempestività dei pagamenti)

Annuale

Indicatore trimestrale di tempestività dei pagamenti

Trimestrale

Ammontare complessivo dei debiti e il numero delle imprese creditrici

Annuale

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IBAN e pagamenti informatici

Resp. AREA AMMINISTRAZIONE FINANZA

Nelle richieste di pagamento: i codici IBAN identificativi del conto di pagamento, ovvero di imputazione del versamento in Tesoreria, tramite i quali i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bonifico bancario o postale, ovvero gli identificativi del conto corrente postale sul quale i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bollettino postale, nonchè i codici identificativi del pagamento da indicare obbligatoriamente per il versamento

Tempestivo

Altri contenuti Prevenzione della Corruzione

RPC Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza e suoi allegati, le misure integrative di prevenzione della corruzione individuate ai sensi dell’articolo 1, comma 2-bis della legge n. 190 del 2012, (MOGC 231)

Annuale

RPC Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza

Tempestivo

RPC Regolamenti per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità (laddove adottati)

Tempestivo

RPC Relazione del responsabile della prevenzione della corruzione recante i risultati dell’attività svolta (entro il 15 dicembre di ogni anno)

Annuale

RPC Provvedimenti adottati dall'A.N.AC ed atti di adeguamento a tali provvedimenti in materia di vigilanza e controllo nell'anticorruzione

Tempestivo

RPC - OdV Atti di accertamento delle violazioni delle disposizioni di cui al d.lgs. n. 39/2013

Tempestivo

Altri contenuti Accesso civico RTI Nome del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza cui è presentata la richiesta di accesso civico, nonchè modalità per l'esercizio di tale diritto, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale e nome del titolare del potere sostitutivo, attivabile nei casi di ritardo o mancata risposta, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale

Tempestivo

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Riferimento

dirigente Contenuti dell'obbligo Aggiornamento

RTI Nomi Uffici competenti cui è presentata la richiesta di accesso civico, nonchè modalità per l'esercizio di tale diritto, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale

Tempestivo

RTI Elenco delle richieste di accesso (atti, civico e generalizzato) con indicazione dell’oggetto e della data della richiesta nonché del relativo esito con la data della decisione

Semestrale

Altri contenuti Accessibilità e Catalogo dei dati, metadati e banche dati

Dirigenti o Responsabili di Area competenti

Catalogo dei dati, dei metadati definitivi e delle relative banche dati in possesso delle amministrazioni, da pubblicare anche tramite link al Repertorio nazionale dei dati territoriali (www.rndt.gov.it), al catalogo dei dati della PA e delle banche dati www.dati.gov.it e e http://basidati.agid.gov.it/catalogo gestiti da AGID

Tempestivo

DG Regolamenti che disciplinano l'esercizio della facoltà di accesso telematico e il riutilizzo dei dati, fatti salvi i dati presenti in Anagrafe tributaria

Annuale

DG Obiettivi di accessibilità dei soggetti disabili agli strumenti informatici per l'anno corrente (entro il 31 marzo di ogni anno) e lo stato di attuazione del "piano per l'utilizzo del telelavoro" nella propria organizzazione

Annuale (ex art. 9, c. 7, D.L. n. 179/2012)

Altri contenuti Dati ulteriori RTI Dati, informazioni e documenti ulteriori che le pubbliche amministrazioni non hanno l'obbligo di pubblicare ai sensi della normativa vigente e che non sono riconducibili alle sottosezioni indicate

6.1.5 MONITORAGGIO

Il RTI svolge, come previsto dall’art. 43 come modificato dal d. lgs. 97/2016, l’attività di

controllo sull’adempimento degli obblighi di pubblicazione, attraverso un monitoraggio su

base periodica che varia a seconda della tipologia di dati, mediante riscontro tra quanto

trasmesso e pubblicato e quanto previsto nel Programma.

Per quanto attiene alla completezza delle informazioni pubblicate, gli esiti della verifica

effettuata da parte del RTI sulle pubblicazioni nel corso dell'anno 2016 anche a seguito delle

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importanti modifiche apportate dal D. lgs. 97/2016 hanno evidenziato che i dati presenti sul

sito istituzionale appaiono da integrare e le risultanze evidenziate sono oggetto di attenzione

e di completamento da parte delle competenti strutture, su impulso dello stesso

Responsabile.

Ad oggi, quindi, l'azione di monitoraggio e vigilanza sull’attuazione degli obblighi di

trasparenza all'interno di IN.VA S.p.A. afferisce:

Al Responsabile per la Trasparenza e Integrità, cui spetta in primo luogo, un ruolo di

stimolo al puntuale rispetto delle prescrizioni di legge. In questo senso il Responsabile

è tenuto a promuovere appositi incontri e riunioni con gli uffici e dirigenti responsabili

della trasmissione dei dati al fine dell’aggiornamento periodico del programma e delle

informazioni pubblicate, favorendo un clima di circolazione e scambio delle informazioni

e di cooperazione ed evitando, nei casi di mancato o ritardato adempimento,

l’attivazione di procedimenti disciplinari ed altre forme di responsabilità. Infatti all’esito

dei controlli di cui sopra, RTI qualora emergano situazioni di mancato, parziale o

ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione, ne deve fare tempestiva

segnalazione ai dirigenti, perché provvedano, non oltre i quindici giorni successivi, a

sanare l’inadempimento. Decorso inutilmente tale termine, RTI procede alle

segnalazioni di cui all’art. 43, commi 1 e 5, del D.lgs. n. 33/2013 come modificato da d.

lgs. 97/2016.

Il monitoraggio e la vigilanza sullo stato di attuazione degli obblighi di trasparenza viene

effettuato dal Responsabile con cadenza annuale e il resoconto viene condiviso con le

figure aziendali apicali.

all’OIV o struttura analoga a cui spetta il ruolo di certificazione annuale tramite

attestazione del rispetto degli obblighi di trasparenza, secondo schemi di verifica

formulati annualmente dall'ANAC.

In particolare è previsto dalla Delibera 34/2016 dell’ANAC “Nel caso in cui l’ente sia

privo di OIV, o struttura con funzione analoghe, il Responsabile della trasparenza e/o

della prevenzione della corruzione è tenuto alla compilazione della griglia di rilevazione,

specificando che nell’ente è assente l’OIV o struttura analoga.”

6.1.6 AGGIORNAMENTO DEL PROGRAMMA

Di norma, l'aggiornamento avviene annualmente, ad integrazione del PTPCT come previsto

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dalla delibera 831/2016 dell’ANAC

6.1.7 MISURE PER ASSICURARE L’EFFICACIA DELL’ACCESSO CIVICO

Una delle più rilevanti novità introdotte dal decreto trasparenza (art. 5 D.lgs. n. 33/2013

come modificato dal decreto legislativo n. 97/2016) è rappresentata dall’istituto dell’accesso

civico, con cui il legislatore ha riconosciuto a qualunque cittadino il potere di controllare

democraticamente l’operato della pubblica amministrazione e degli enti.

L’accesso civico rappresenta uno degli strumenti per assicurare il rispetto degli obblighi in

materia di trasparenza, il modo attraverso il quale chiunque può svolgere un’azione

propulsiva.

Attraverso il nuovo art. introdotto dal d. lgs 97 si afferma che “chiunque ha diritto di accedere

ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli

oggetto di pubblicazione ai sensi del presente decreto, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela

di interessi giuridicamente rilevanti secondo quanto previsto dall'articolo 5-bis”.

L'art. 5 con le modifiche prevede pertanto che chiunque ha diritto di richiedere non solo i

dati soggetti a pubblicazione obbligatoria ma anche agli altri dati nei limiti di quanto previsto

dall’art.5 bis.

La richiesta di accesso civico è gratuita, non va motivata e deve essere presentata o al RTI

dell'ente quando ha ad oggetto dati, informazioni o documenti oggetto di pubblicazione

obbligatoria oppure all’ufficio che detiene i dati o ad altro ufficio di riferimento individuato

dall’ente stesso.

Chiunque può legittimamente presentare richiesta di accesso civico senza motivazione sulle

ragioni che lo inducono a formulare tale richiesta, ogni qualvolta la pubblicazione sia stata

omessa o risulti parziale o semplicemente per attuare forme diffuse di controllo.

La Società si doterà delle misure organizzative necessarie al fine di dar seguito

all’attualizzazione delle disposizioni sull’accesso civico introdotte con il d.lgs 97/2016

Il RTI è tenuto a segnalare i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di

pubblicazione obbligatoria segnalandoli all'organo di indirizzo politico, all'Organismo

indipendente di valutazione (OIV) o struttura analoga, all'Autorità nazionale anticorruzione .

Avverso la decisione dell’ente o, in caso di richiesta di riesame, avverso quella del RTI il

richiedente può proporre ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.

6.1.8 PROGRAMMI DI FORMAZIONE

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Sono previsti programmi di formazione per tutto il personale dipendente, integrati con le

esigenze di formazione previste anche dal Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione.

Si prevede anche di effettuare sessioni di analisi per l’implementazione della nuova

normativa a seguito d. lgs 97/2016.

7 PIANO DI ATTUAZIONE DEL PTPCT

Accanto alla definizione delle misure di trattamento obbligatorie e specifiche del rischio,

devono essere individuati i tempi, le fasi, le responsabilità e le risorse necessarie

all’attuazione delle stesse.

Per le misure obbligatorie:

Misura di prevenzione

Modalità di attuazione Tempistiche

Indicatori monitoraggio

Soggetti responsabili dell’attuazione della misura

Modalità di verifica dell’attuazione da parte del RPC

Codice etico Procedure di attivazione dei procedimenti disciplinari. Sensibilizzazione del Rispetto del Codice Etico e dei Regolamenti interni

2017-2018

Dipendenti sensibilizzati/dipendenti totali

OdV, Direttore Generale,

Verifica da parte RPC

Rotazione del personale

Verifica che le varie fasi procedimentali nelle aree a rischio siano affidate a più persone.

2017-2018

Direttore Generale, RPC

Verifica da parte RPC

Conflitto d’interessi

Attuazione di adeguate iniziative d’informazione. Messa a punto di modalità di verifica della correttezza delle dichiarazioni raccolte

Ad evento

Database comune con controlli effettuati

RPC, Direttore Generale e Dirigenti

Verifica della correttezza delle dichiarazioni raccolte come disposto dal dettame normativo.

Incarichi e autorizzazioni ad attività esterne o extra istituzionali

Disciplina aziendale per il rilascio delle autorizzazioni

Ad evento

RPC, Direttore Generale e Dirigenti

Verifica della correttezza delle autorizzazioni raccolte come disposto dal dettame normativo.

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Misura di prevenzione

Modalità di attuazione Tempistiche

Indicatori monitoraggio

Soggetti responsabili dell’attuazione della misura

Modalità di verifica dell’attuazione da parte del RPC

Formazione commissioni

Adattamento delle procedure interne di formazione commissioni alle norme previste dall’art 1, comma 46 L 190/12 e art 3 D.Lgs 39/2013 e a quanto disposto dalle disposizioni ANAC

Verificato anno 2016

Direttore Generale, Resp. Area Risorse Umane e Formazione e

Verifica della correttezza nell’adozione delle procedure interne di formazione delle commissioni secondo il dettame normativo

Formazione Definizione del piano annuale di formazione (livello generale/ livello specifico). Erogazione formazione. Formazione RPC E RTI

2017-2018

Rapporto tra numero dipendenti formati e informati e numero dipendenti totali

Resp. Area Risorse Umane e Formazione, RPC

Acquisizione dati relativi alla partecipazione e ai risultati dei test di valutazione (almeno il 40%) Verifica della partecipazione ad almeno 1 evento formativo da parte RPC e RTI

Attivazione Whistlerblower

Adozione di modalità telematiche per ricezione e conservazione delle segnalazioni. Definizione di modalità efficaci per il trattamento e l’analisi dei casi di sospetta corruzione

2017

RPC, Direttore Generale, Dirigenti

Verifica da parte RPC

Inconferibilità e Incompatibilità

Controlli su situazioni d’incompatibilità ed eventuali adempimenti conseguenti

Ad evento e una tantum annualmente

RPC, Direttore Generale

Verifica della presenza e validità delle dichiarazioni pubblicate sul sito istituzionale come disposto dal dettame normativo.

Rapporti con società civile

Previsione sul portale aziendale, di strumenti d’informazione.

2017-2018

RPC e RTI Verifica da parte

RPC

Coordinamento RPC/OdV

Definizione di un processo atto a: - coordinare le attività dell’OdV e del Responsabile

2017-2018

RPC e OdV Incontri periodici e verbale d’incontro.

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Misura di prevenzione

Modalità di attuazione Tempistiche

Indicatori monitoraggio

Soggetti responsabili dell’attuazione della misura

Modalità di verifica dell’attuazione da parte del RPC

della Prevenzione della corruzione - definire delle tipologie di controllo atte a prevenire i rischi di corruzione sia nell’ambito del Modello organizzativo che nell’ambito del Piano; - disciplinare le azioni di coordinamento (anche attraverso incontri) e il flusso d’informazioni tra il Responsabile della prevenzione della corruzione, l’OdV.

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Per le misure Generali:

Misura di prevenzione

Modalità di attuazione Tempistiche Soggetti responsabili dell’attuazione della misura

Modalità di verifica dell’attuazione da parte del RPC

Sistema documentale a supporto del Sistema Anticorruzione e Trasparenza sulla intranet aziendale

Aggiornare e pubblicare i singoli documenti

Di nuova iniziativa a far data dal 2017

RPC e RTI Verifica da parte RPC

Informazione Divulgare sull’Intranet aziendale le comunicazioni e le notizie rilevanti ai fini dell’anticorruzione e Trasparenza e mantenere aggiornata la sotto-sezione dedicata

Di nuova iniziativa a far data dal 2017

RPC, RTI Verifica da parte RPC

Rispetto degli obblighi sulla Trasparenza

Pubblicare i dati nella sezione “Società Trasparente” del sito istituzionale www.invallee.it

Continuativa dal 2016

RTI Verifica sulla corretta esposizione dei dati sul sito istituzionale da parte di RPC e RTI

Adozione di misure per la tutela del dipendente che segnala illeciti

Rafforzare il processo di acquisizione delle segnalazioni tutelando la riservatezza del segnalante

Schedulazione entro il primo semestre 2017

RPC Verifica da parte RPC

8 MONITORAGGIO DEL PIANO

Sono stati implementati già nell’ambito del modello D. Lgs 231 flussi informativi atti a

monitorare i procedimenti afferenti alle aree maggiormente sensibili verificando, in sostanza,

il rispetto o l’eventuale discostamento delle disposizioni normative e dei regolamenti

aziendali.

Per il monitoraggio dei procedimenti di responsabilità amministrativa con riferimento a

quanto prescritto dalla legge 190/2012 e dal presente Piano, il RPC dispone che:

• il Responsabile Centrale Unica di Committenza relazioni al RPC, relativamente all’area di

propria competenza, i termini di conclusione dei procedimenti di accesso agli atti a norma

della Legge 241/1990 e del d.lgs. 163/2006 e ss.mm.ii;

• il Responsabile del Personale relazioni al RPC, relativamente all’area di propria

competenza, i termini di conclusione dei procedimenti di accesso agli atti a norma della

Legge 241/1990;

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• RTI comunichi al RPC, i termini di conclusione dei procedimenti di accesso civico a norma

del d.lgs. n. 33/2013.

Del monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti sarà data

evidenza nella sezione “Società Trasparente” del sito della Società.

Considerate le ridotte dimensioni aziendali, l’attività di monitoraggio sarà svolta dal

Responsabile della prevenzione della corruzione, con la collaborazione dell’OdV e

avvalendosi di funzioni di controllo interno e tra le attività di monitoraggio rientrano:

-Verifica dell'attuazione delle misure definite nel Piano. Sarà cura del Responsabile definire

un sistema di monitoraggio sull’attuazione del P.T.P.C., previa individuazione d’indicatori

utili alla verifica dell’efficace applicazione delle misure anticorruzione previste nello stesso;

- Condurre ricognizioni periodiche sulla mappa delle aree a rischio reato al fine di adeguarla

ai mutamenti dell’attività o della struttura aziendale;

- Esaminare le informazioni sulle modalità di svolgimento dei processi a rischio. L’RPC

provvederà a redigere un piano di audit, su base annuale, relativo a un campione dei

processi a rischio oltre che, a discrezione, a processi a più basso rischio, ma caratterizzati

da una elevata probabilità di accadimento;

- Vigilanza sul corretto funzionamento e sulla puntuale osservanza del Piano di Prevenzione

della Corruzione da parte di tutto il personale dipendente;

- Analisi di segnalazioni relative alla commissione di reati di corruzione pervenute tramite il

meccanismo del whistleblowing o attraverso fonti esterne;

- Monitoraggio dei procedimenti disciplinari, penali;

- Concordare con il responsabile della struttura organizzativa interessata le opportune azioni

correttive ove a seguito delle verifiche si rilevi una condizione di criticità.

- Proposizione di modifiche al Piano allorché le misure prefigurate si siano rilevate

insufficienti o inadeguate ovvero siano state accertate significative violazioni delle

prescrizioni ivi contenute o anche se da verifiche emergessero elementi di criticità

significativi o siano sopravvenuti mutamenti sostanziali nell’organizzazione e/o nell’attività

dell’ente.

Le modalità, le tecniche e la frequenza del monitoraggio con l’indicazione dei processi

ritenuti più sensibili sarà effettuata d’intesa tra i soggetti coinvolti sopra indicati.

I contenuti devono essere periodicamente rivisti e aggiornati per garantire che essi risultino

chiari, includano meccanismi di responsabilità e siano sufficientemente efficaci.

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IL RPC potrà essere consultato in ogni momento dal Direttore Generale e dal Presidente

del Consiglio di Amministrazione ed essere convocato dal Consiglio di Amministrazione e

dal Collegio Sindacale per riferire in merito al funzionamento e all’osservanza del presente

Piano o a situazioni specifiche.

Il RPC redige, secondo quanto previsto dalla l. n. 190/2012, la relazione annuale prevista

dall’ANAC e che presenta all’organo Collegiale della Società e pubblica sul sito istituzionale

in accordo con le indicazioni ricevute dalla stessa ANAC.

9 MISURE ADOTTATE PER CONTRASTARE LA CORRUZIONE

Le attività in tema di contrasto alla corruzione e di promozione della trasparenza e

dell’integrità messe in campo ad oggi dalla società sono:

- Nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione come da disposizioni

normative;

- Nomina del Responsabile della Trasparenza;

- Modello di Organizzazione e di Gestione redatto ed adottato in ottemperanza al d.lgs

231/2001;

- Predisposizione e pubblicazione della Relazione Annuale del Responsabile Prevenzione

della Corruzione e sua pubblicazione secondo indicazioni dell’ANAC;

- Redazione del presente PTPCT;

- Adempimento alle disposizioni del d.lgs 97/2016 e successive integrazioni con la

ristrutturazione dell’albero della trasparenza denominato “Società Trasparente” sul proprio

sito istituzionale;

- Stesura del Programma per la trasparenza e l’integrità come parte integrante del PTPCT;

- Adeguamento dell’istituto dell’Accesso Civico alle modifiche intervenute a seguito del d.

lgs 97;

- Sviluppo della piattaforma per il whistleblowing.

10 RINVIO AL MODELLO ORGANIZZATIVO

Per tutto quanto non espressamente previsto nel presente Piano si rinvia alle disposizioni

contenute nel Modello Organizzativo adottato dalla Società ai sensi del D. Lgs. 231/2001,

del quale costituisce parte integrante.

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DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

MACRO-PROCESSI

AREE

STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi

esemplificativi PNA, nessun precedente)

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

Procedura interna -

Normativa di riferimento -

Legge di settore

Discrezion

alità

valore

economico

complessit

à processo

rilevanza

esterna

frazionab.

Processo

Segnalazi

oni/casi

rilevati

Impatto

org., econ.

e

sull’immagi

ne

Impatto

economico

Impatto

organizzati

vo

Impatto

reputazion

ale

Efficacia

Controlli

Rischio

residuo

Pianificazione

fabbisogni di

personale

Richieste non supportate da reali esigenze. Gennaio 2016 PRO3_PS_GPF01rev4 -

Selezione del Personale 2 3 3 5 1 1 4 3 2 1 6,25 2 12,50 Approvazione di una specifica

procedura regolante il processo di

reclutamento, selezione e inserimento

del personale dipendente, nel rispetto

dei principi di imparzialità, trasparenza

e pubblicità.

Predisposizione da parte della

funzione Risorse Umane e

Formazione e dal Responsabile

dell’Area interessata del modulo

“Richiesta Attivazione"

Interne

Processo di

selezione

Previsioni di requisiti di accesso

“personalizzati” ed insufficienza di

meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a

verificare il possesso dei requisiti attitudinali

e professionali richiesti in relazione alla

posizione da ricoprire allo scopo di reclutare

candidati particolari;

Inosservanza delle regole procedurali a

garanzia della trasparenza e dell’imparzialità

della Selezione, quali, a titolo esemplificativo,

la cogenza della regola dell'anonimato nel

caso di prova scritta e la predeterminazione

dei criteri di valutazione delle prove allo

scopo di reclutare candidati particolari;

Motivazione generica circa la sussistenza

dei presupposti di legge per il conferimento

Esistenza di relazioni di parentela, etc

non dichiarate.

Gennaio 2016 PRO3_PS_GPF01rev4 -

Selezione del Personale 4 3 3 5 1 1 4 3 2 2 7,79 1 7,79 Codice Etico

Autorizzazione da parte del Direttore

Generale dell’attivazione del processo

di selezione,nomina di apposita

commissione di valutazione e

colloqui.

Autorizzazione da parte del Direttore

Generale a formalizzare la trattativa

con il miglior candidato individuato

Monitoraggio della durata complessiva

delle proroghe dei contratti a tempo

determinato per non incorrere nel

superamento del termine massimo dei

36 mesi

Introduzione iter ex ante per

preventiva individuazione (avviso di

selezione per profilo cercato) di criteri

di ammissione, valutazione ed

aggiudicazione.

Interne

Stabilizzazione del

personale

Abuso nei processi di stabilizzazione

finalizzato al reclutamento di candidati

particolari

Gennaio 2016 PRO3_PS_GPF01rev4 -

Selezione del Personale 4 3 3 2 1 1 4 3 3 2 7,00 1 7,00 Monitoraggio della durata complessiva

delle proroghe dei contratti a tempo

determinato per non incorrere nel

superamento del termine massimo dei

36 mesi

Interne

Progressioni

economiche

Progressioni economiche o di premi

accordate in mancanza di trasparenza nei

criteri di riconoscimento allo scopo di

agevolare dipendenti/candidati particolari

Gennaio 2016 2 1 3 2 1 1 4 3 3 2 5,00 2 10,00 Codice Etico

Approvazione annuale del piano

meritocratico che definisce l'importo

economico complessivo nei confronti

di tutti i dipendenti;

Approvazione di ogni avanzamento di

livello/aumento retributivo da parte

della direzione generale

Effettuazione da parte di ciascun

responsabile di una valutazione scritta

dei propri riporti e proposizione di un

avanzamento di livello/ aumento

retributivo, con le relative motivazioni .

Formalizzare le

procedure operative,

già attuate, defidendo

ruoli, resposabilità e

criteri oggettivi e

uniformi per l’azienda.

Per poterla

corrttamente integrare

con il "Sistema delle

Professionalità" di

Inva presentato il

15/12/2016, la misura

già prevista nel 2016 è

stata prorogata al

primo semestre 2017

Interne Primo

semestre 2017

Progressioni di

carriera

Progressioni di carriera accordate

illegittimamente con mancanza di

trasparenza nei criteri di

assegnazione(attribuzioni in assenza titoli)

allo scopo di agevolare dipendenti/candidati

particolari.

Gennaio 2016 2 1 3 2 1 1 4 3 3 2 5,00 2 10,00 Codice Etico

Approvazione di ogni interento

meritocratico da parte della direzione

generale

Effettuazione da parte di ciascun

responsabile di una valutazione scritta

dei propri riporti e proposizione di un

avanzamento di livello con le relative

motivazioni.

Formalizzare le

procedure operative,

già attuate, defidendo

ruoli, resposabilità e

criteri oggettivi e

uniformi per l’azienda.

Per poterla

corrttamente integrare

con il "Sistema delle

Professionalità" di

Inva presentato il

15/12/2016, la misura

già prevista nel 2016 è

stata prorogata al

primo semestre 2017

Interne Primo

semestre 2017

Attribuzioni

posizioni

organizzative

(Responsabili di

Servizio, di Area)

Attribuzione di una posizione in modo non

coerente con titoli / professionalità.

Gennaio 2016 2 1 3 2 1 1 4 3 3 2 5,00 1 5,00 Codice Etico

Approvazione di ogni interento

meritocratico da parte della direzione

generale

Effettuazione da parte di ciascun

responsabile di una valutazione scritta

dei propri riporti e proposizione di un

avanzamento di livello con le relative

motivazioni.

Formalizzare le

procedure operative,

già attuate, defidendo

ruoli, resposabilità e

criteri oggettivi e

uniformi per l’azienda.

Per poterla

corrttamente integrare

con il "Sistema delle

Professionalità" di

Inva presentato il

15/12/2016, la misura

già prevista nel 2016 è

stata prorogata al

primo semestre 2017

Interne

Progressioni di carriera e

riconoscimenti

economici

IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI

RIFERIMENTO

Area A: acquisizione e

progressione del

personale

DIREZIONE

GENERALE - AREA

RISORSE UMANE E

FORMAZIONE -

RESPONSABILI DI

AREA E DIREZIONE

- AREA ACQUISTI

Reclutamento/bandi

pubblici di selezione

valutazione probabilità valutazione impatto

VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE

PIANIFICATE

Valutazione

complessiv

a del rischio

inerente

PREVISIONE

INDICATIVA

ADOZIONE

AZIONI *

VALUTAZIONE RISCHIO

RESIDUO

RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI

CONTINUE E PIANIFICATE

Misure già in essere

- Modello organizzazione e

gestione 231;

- Codice etico aziendale;

- Tutela del dipendente che

effettua segnalazioni di illecito

- Rispetto dei principi di pubblicità

e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e

realizzazione del P.T.T.I

- Rispetto del criterio di rotazione

al momento della scelta degli

affidamenti diretti.

- Ricorso a Consip e Meva per

acquisizioni di forniture e servizi

(con accurata motivazione in caso

di ricorso ad autonome

procedure)

- Processi strutturati tra più aree

interne su cui distribuite attività di

controllo implicito in attività degli

operatori delle aree interne

Da implementare

- Aggiornamento e formazione su

codice etico e modello di gestione

e organizzazione 231 anche con

sessioni fad oltre a quelle frontali

- Attività successiva alla

cessazione del rapporto di lavoro:

nei contratti dirigenziali dovrà

essere inserita la clausola che

prevede il divieto di prestare

attività lavorativa (a titolo di lavoro

subordinato o di lavoro autonomo)

per i tre anni successivi alla

cessazione del rapporto nei

confronti dei destinatari di

provvedimenti adottati o di

contratti conclusi con l'apporto

decisionale del dirigente.

- Formazione personale su

materia di anticorruzione.

- Revisione Modello

organizzazione e gestione 231;

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DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

MACRO-PROCESSI

AREE

STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi

esemplificativi PNA, nessun precedente)

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

Procedura interna -

Normativa di riferimento -

Legge di settore

Discrezion

alità

valore

economico

complessit

à processo

rilevanza

esterna

frazionab.

Processo

Segnalazi

oni/casi

rilevati

Impatto

org., econ.

e

sull’immagi

ne

Impatto

economico

Impatto

organizzati

vo

Impatto

reputazion

ale

Efficacia

Controlli

Rischio

residuo

IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI

RIFERIMENTO

valutazione probabilità valutazione impatto

VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE

PIANIFICATE

Valutazione

complessiv

a del rischio

inerente

PREVISIONE

INDICATIVA

ADOZIONE

AZIONI *

VALUTAZIONE RISCHIO

RESIDUO

RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI

CONTINUE E PIANIFICATE

Gestione

del

personale

Assegnazione

dotazioni

individuali

Dotazioni non giustificate da utilizzo previsto;

Utilizzo personale.

Gennaio 2017 PRO4_PS_GAA01 - Gestione

Asset e Facility

Applicazione

sanzioni

disciplinari

Mancanza di trasparenza nei criteri

di applicazione delle sanzioni;

Trattamenti differenziati.

Gennaio 2017 Contratto collettivo nazionale

di lavoro Settoro

Metalmeccanico

Legge n. 300/70 - Statuto dei

Lavoratori

4 1 1 2 1 1 4 3 2 1 4,17 1 4,17 Codice Etico

Autorizzazione

incarichi

esterni

Conflitto di interessi;

Rilascio di autorizzazione in presenza

di situazioni di incompatibilità / conflitto

di interessi.

Gennaio 2017 Codice Etico

Processo di

incarico -

Definizione dei

profili richiesti

Definizione di requisiti molto specializzati per

condizionare in modo univoco il processo di

selezione;

Motivazione generica circa la sussistenza dei

presupposti di legge per il conferimento di

incarichi di collaborazione

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

4 3 1 5 1 1 3 3 1 0 4,38 3 13,13 Codice Etico Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne 2017

Selezione Mancata verifica dell'assenza di condizioni di

conflitto d'interessi o uso improprio del

rinnovo del contratto

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 3 1 5 1 1 3 3 1 2 4,88 2 9,75 Codice Etico Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne 2017

Valutazione risultati

incarico

Assenza/inefficacia del processo di

verifica/valutazione;

Mancata applicazione di penali in caso di

inadempienza(risultati tecnici, impegni

contrattuali assunti).

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 3 1 5 1 1 3 3 1 1 4,33 3 13,00 Codice Etico Interne

Contratti interinali Processo di

acquisizione risorse

attraverso società di

lavoro interinale

Utilizzo di modalità non trasparenti (es

preinformazione guidata) per veicolare

attraverso società di lavoro interinale la

selezione di risorse predefinite;

Esistenza di relazioni di parentela, etc non

dichiarate;

Condizionamento della selezione, da parte

delle società di lavoro interinale, di

risorse predefinite;

Processo selezione a capo della società di

somministrazione.

Gennaio 2016 PRO3_PS_GPF01rev4 per

quanto attiene ufficio

personale

2 3 3 5 1 1 3 3 1 2 5,63 3 16,88 Estensione della

Individuazione ex ante

dei criteri di selezione

quando questa è

demandata alla

società interinale.

Interne Avvio in corso

dell'anno 2017

Programmazione -

Budget

Analisi Fabbisogni;

Definizione di valore economico dei beni da

acquisire maggiorato rispetto ai reali valori di

mercato, con la volontà di premiare interessi

particolari.

Gennaio 2017 PRO5_PG_BCG01

Pianificazione, Budget e

Controllo di Gestione

2 3 1 5 1 1 3 3 1 1 4,33 2 8,67 Codice Etico

Nomina del responsabile

procedimento e pratiche

per l'avvio

Definizione del

RUP e del

personale a

supporto per la

redazione dei

documenti di gara

Individuazione di incaricati in conflitto di

interessi che possano indirizzare il

procedimento per favorire una specifica

impresa o privi dei requisiti idonei e adeguati

ad assicurare la terziarietà e l'indipendenza;

Fuga di notizie circa procedure di gara

ancora non pubblicate che anticipino solo ad

alcuni operatorivolontà di bandire

determinate gare e i contenuti della

documentazione di gara.

Previsione di applicazione di criteri di

rotazione dell’incarico;

Inadeguato livello di preparazione allo

svolgimento del ruolo.

Gennaio 2016 -

integrato Gennaio 2017

D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 3 3 5 1 1 4 3 1 1 5,63 1 5,63 Codice Etico Formazione continua

del personale

incaricato

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Effettuazione delle

consultazioni preliminari

di mercato per la

definizione delle

specifiche tecniche e dei

criteri

Verifiche mepa,

consip, analisi di

mercato,valutazion

e comparativa

Verifiche, valutazioni e analisi di mercato

condotte in modo da favorire un prodotto o

una ditta;

Formulazione di criteri di valutazione e di

attribuzione dei punteggi (tecnici e

economici) che possono avvantaggiare il

fornitore uscente per la presenza di

assimentrie informative o favorire determinati

operatori economici;

Definizione di requisiti accesso alla gara e

dei requisiti tecnici e economici al fine di

favorire un'impresa(es requisiti di

qualificazione)

Fuga di notizie circa le procedure di gara non

pubblicate o utilizzo distorto di consultazioni

preliminari al fine di avvantaggiare fornitori

nelle

fasi sucessive

Gennaio 2016 -

integrato Gennaio 2017

D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

4 3 3 5 1 1 3 1 1 0 3,54 2 7,08 Verifica periodica sull'esistenza di

convenzioni CONSIP e MEPA

subentrate

Codice Etico

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Definizione dell'oggetto

dell'affidamento

(procedure di gara

diverse da affidamenti

diretti)

Acquisizione

beni/servizi

Definizione di clausole vaghe o vessatorie

per disincentivare o sfavorire la

partecipazione alla gara o per consentire

modifiche in corso di esecuzione

Gennaio 2016 2 3 3 5 1 1 3 1 1 3 5,00 2 10,00 Codice Etico Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne Avvio in corso

dell'anno 2017

Conferimento di incarichi

di collaborazione (fatto

da ufficio acquisti e non

dal personale)

Area B:

area di rischio contratti

pubblici

DIREZIONE

GENERALE - AREA

ACQUISTI ASSET E

FACILITY - AREA

CUC - DIREZIONI

TECNICHE - AREA

AMMINISTRAZIONE

FINANZA E

PROGETTI

CO_FINANZIATI

Area A: acquisizione e

progressione del

personale

DIREZIONE

GENERALE - AREA

RISORSE UMANE E

FORMAZIONE -

RESPONSABILI DI

AREA E DIREZIONE

- AREA ACQUISTI

Misure già in essere

- Modello organizzazione e

gestione 231;

- Codice etico aziendale;

- Tutela del dipendente che

effettua segnalazioni di illecito

- Rispetto dei principi di pubblicità

e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e

realizzazione del P.T.T.I

- Rispetto del criterio di rotazione

al momento della scelta degli

affidamenti diretti.

- Ricorso a Consip e Meva per

acquisizioni di forniture e servizi

(con accurata motivazione in caso

di ricorso ad autonome

procedure)

- Processi strutturati tra più aree

interne su cui distribuite attività di

controllo implicito in attività degli

operatori delle aree interne

Da implementare

- Aggiornamento e formazione su

codice etico e modello di gestione

e organizzazione 231 anche con

sessioni fad oltre a quelle frontali

- Attività successiva alla

cessazione del rapporto di lavoro:

nei contratti dirigenziali dovrà

essere inserita la clausola che

prevede il divieto di prestare

attività lavorativa (a titolo di lavoro

subordinato o di lavoro autonomo)

per i tre anni successivi alla

cessazione del rapporto nei

confronti dei destinatari di

provvedimenti adottati o di

contratti conclusi con l'apporto

decisionale del dirigente.

- Formazione personale su

materia di anticorruzione.

- Revisione Modello

organizzazione e gestione 231;

Page 86: P TRIENNALE DI P CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA … · 6.1.1 IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA 49 ... - Attuazione della delibera 833 dell’ANAC “linee guida

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

MACRO-PROCESSI

AREE

STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi

esemplificativi PNA, nessun precedente)

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

Procedura interna -

Normativa di riferimento -

Legge di settore

Discrezion

alità

valore

economico

complessit

à processo

rilevanza

esterna

frazionab.

Processo

Segnalazi

oni/casi

rilevati

Impatto

org., econ.

e

sull’immagi

ne

Impatto

economico

Impatto

organizzati

vo

Impatto

reputazion

ale

Efficacia

Controlli

Rischio

residuo

IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI

RIFERIMENTO

valutazione probabilità valutazione impatto

VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE

PIANIFICATE

Valutazione

complessiv

a del rischio

inerente

PREVISIONE

INDICATIVA

ADOZIONE

AZIONI *

VALUTAZIONE RISCHIO

RESIDUO

RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI

CONTINUE E PIANIFICATE

Individuazione dello

strumento/istituto per

l'affidamento

Scelta tra

procedure aperte,

ristrette, negoziate

e affido in

economia, nel

rispetto della

normativa di

settore

Rischio di utilizzo di esclusività tecnica o

urgenza per evitare procedure di gara

specifiche;

Elusione regole affidamento mediante uso

improprio degli strumenti di affidamento,di

tipologie contrattuali o di procedure

negoziate per favorire un operatore.

Ingiustificata “personalizzazione” delle

caratteristiche tecniche volta a giustificare

utilizzo dell’affidamento diretto.

Indebito frazionamento funzionale a

utilizzo dell’affidamento diretto.

Gennaio 2016 -

integrato Gennaio 2017

D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 3 3 5 1 1 3 1 1 3 5,00 2 10,00 Preventiva analisi di mercato e verifica

delle convenzioni Consip.

Codice Etico.

Redazione parere da Responsabile

richiedente, validato da Responsabile

Acquisti e da Dir.Generale.

Pubblicazione (Trasparenza) di tutte

lle procedure eseguite.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Requisiti di

qualificazione e

selezione del contraente

Individuazione

requisiti di base

secondo la

normativa di

settore e

individuazione degli

ulteriori requisiti con

riferimento

all'esigenza

specifica della

commessa

Definizione di clausole contemplanti

condizioni di partecipazione alla gara

altamente preferenziali (es requisiti sede

legale nel territorio quale requisito di

accesso) e dei requisiti tecnico-economici dei

concorrenti al fine di favorire un’impresa

(clausole stabiliscono requisiti di

qualificazione);

Violazione dei principi di non discriminazione

e parità di trattamento;

Mancata verifica del contenuto del

Casellario,Autorità Vigilanza e

autocertificazioni per favorire una certa

impresa;

Nomina dei commisari in conflitto di interesse

o senza i necessari requisiti.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

Regolamento acquisti in

economia

P.I.Approvvigionamento

2 3 3 5 1 1 3 1 1 1 3,75 2 7,50 Lettura congiunta del bando da parte

di più persone così da garantire il

principio della pertinenza e

ragionevolezza e poter scegliere

l'offerta più rispondente ad interesse

pubblico;

Svolgimento a campione o in caso di

dubbio dei controlli delle

autocertificazioni.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Aggiudicazione al

massimo ribasso

Omessa rilevazione offerta anormalmente

bassa.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

1 5 3 5 1 1 3 1 1 1 4,00 2 8,00 Utilizzo di piatta forma per la gestione

telematica delle procedure di gara con

visibilità dei risultati a tutti i

concorrenti.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Aggiudicazione

mediante

individuazione di

parametri

nell'offerta

economicamente

più vantaggiosa

Inserimento di criteri con modalità di

valutazione dell'offerta più vantaggiosa

referenziali,finalizzato a favorire un’impresa;

Sproporzionata e ingiustificata ponderazione

del peso dell'elemento qualitativo rispetto

all'elemento prezzo;

Utilizzo di criteri eccessivamente

discrezionali.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 5 3 5 1 1 3 1 1 1 4,25 2 8,50 Lettura congiunta tra più figure per

una lettura oggettiva dei criteri inseriti

che:

- devono assicurare il principio della

pertinenza e ragionevolezza e

consentire scelta più consona

all'interesse pubblico.

- parità di trattamento tra i concorrenti.

- adesione ai paramentridi rapporto

qulità/prezzo offerti.

Codice Etico

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Pubblicazione Bando Pubblicazione

Bando , gestione

delle informazioni e

custodia della

documentazione di

gara

Manipolazione del processo da parte del

RUP,commissione gara o altri soggetti per

pilotare l'aggiudicazione della gara;

Alterazione o sottrazione della

documentazione di gara, da parte del RUP,

commissione gara o altri soggetti coinvolti

nelle verifiche per pilotare aggiudicazione.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 5 3 5 1 1 4 1 2 2 6,38 1 6,38 Gestione telematica delle procedure di

gara.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Nomina commissione di

gara

Individuazione dei

membri

Nomina commissari in conflitto d'interesse o

incompatibili o senza i requisiti necessari

Membri privi dei requisiti necessari.

Mancata rotazione dei componenti delle

commissioni per ciascun ambito tematico.

Gennaio 2016 -

integrato Gennaio 2017

D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 3 3 5 1 1 3 1 2 1 4,38 2 8,75 Auto dichiarazione commissari Predisposizione

procedura "Nomina

Commissione di gara"

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne Primo

semestre 2017

Verifica dell'eventuale

anomalia delle offerte

Valutazione sulla

base di normativa

vigente con criteri

automatici

Offerte di comodo ossia presentazione

offerte troppo elevate o superiori a quelle

fatte da stesso operatore in analoghe

procedure appalto, sequenza gare in cui

risulta aggiudicataria sempre stessa impresa

o presentazione offerte più elevate;

Violazione segreto d’ufficio (es: comunicare

numero / nomi offerte

pervenute prima della chiusura del

bando);

Applicazione distorta dei criteri di valutazione

dell'ipotetica anomalia per pilotare l'esito

della gara;

Controllo infedele e mancata segnalazione;

L'informazione ai soggetti destinatari

potrebbe venir fornita in tempi differenti.

Gennaio 2016 -

integrato Gennaio 2017

D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 5 3 5 1 1 3 1 1 1 4,25 2 8,50 Valutazioni come da espresse

previsioni del codice degli appalti.

Codice Etico.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Annullamento

gara

Annullamento gara Assenza dei requisiti per

procedere all’annullamento.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

P.I.Approvvigionamento

2 3 3 5 1 1 3 1 1 1 3,75 2 7,50 Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Requisiti e verifiche di

aggiudicazione

Area B:

area di rischio contratti

pubblici

DIREZIONE

GENERALE - AREA

ACQUISTI ASSET E

FACILITY - AREA

CUC - DIREZIONI

TECNICHE - AREA

AMMINISTRAZIONE

FINANZA E

PROGETTI

CO_FINANZIATI

Misure già in essere

- Modello organizzazione e

gestione 231;

- Codice etico aziendale;

- Tutela del dipendente che

effettua segnalazioni di illecito

- Rispetto dei principi di pubblicità

e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e

realizzazione del P.T.T.I

- Rispetto del criterio di rotazione

al momento della scelta degli

affidamenti diretti.

- Ricorso a Consip e Meva per

acquisizioni di forniture e servizi

(con accurata motivazione in caso

di ricorso ad autonome

procedure)

- Processi strutturati tra più aree

interne su cui distribuite attività di

controllo implicito in attività degli

operatori delle aree interne

Da implementare

- Aggiornamento e formazione su

codice etico e modello di gestione

e organizzazione 231 anche con

sessioni fad oltre a quelle frontali

- Attività successiva alla

cessazione del rapporto di lavoro:

nei contratti dirigenziali dovrà

essere inserita la clausola che

prevede il divieto di prestare

attività lavorativa (a titolo di lavoro

subordinato o di lavoro autonomo)

per i tre anni successivi alla

cessazione del rapporto nei

confronti dei destinatari di

provvedimenti adottati o di

contratti conclusi con l'apporto

decisionale del dirigente.

- Formazione personale su

materia di anticorruzione.

- Revisione Modello

organizzazione e gestione 231;

Page 87: P TRIENNALE DI P CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA … · 6.1.1 IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA 49 ... - Attuazione della delibera 833 dell’ANAC “linee guida

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

MACRO-PROCESSI

AREE

STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi

esemplificativi PNA, nessun precedente)

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

Procedura interna -

Normativa di riferimento -

Legge di settore

Discrezion

alità

valore

economico

complessit

à processo

rilevanza

esterna

frazionab.

Processo

Segnalazi

oni/casi

rilevati

Impatto

org., econ.

e

sull’immagi

ne

Impatto

economico

Impatto

organizzati

vo

Impatto

reputazion

ale

Efficacia

Controlli

Rischio

residuo

IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI

RIFERIMENTO

valutazione probabilità valutazione impatto

VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE

PIANIFICATE

Valutazione

complessiv

a del rischio

inerente

PREVISIONE

INDICATIVA

ADOZIONE

AZIONI *

VALUTAZIONE RISCHIO

RESIDUO

RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI

CONTINUE E PIANIFICATE

Accesso agli atti Verifica di accesso

agli atti

Possono essere fornite informazioni diverse

in tempi diversi ai soggetti legittimati;

Dinniego opposto immotivato;

Mancata tutela del segreto

opposto,soprattutto durante visione

documenti cartacei.

Ritardo/incompletezza della formulazione

di risposte a quesiti per favorire altri

concorrenti

Gennaio 2016 -

integrato Gennaio 2017

D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 3 3 5 1 1 2 1 2 2 4,38 2 8,75 Rispetto del criterio cronologico;

Preparazione dei documenti di gara

da parte autorità di gara;

Visione degli atti in locale diverso da

quello in cui conservati;

Codice Etico.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Procedure negoziate (ad

esclusione di procedure

MEPA E CONSIP)

Individuazione degli

operatori

economici da

invitare (albo

fornitori)

Gestione

aggiornamenti/inser

imenti/cancellazioni

(albo fornitori)

Mancato rispetto dei principi di rotazione;

Comunicazione a terzi di informazioni

riservate dell'albo;

Alterazione dolosa dei tempi procedurali.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 5 3 5 1 1 3 1 2 2 5,67 2 11,33 Procedure telematiche per garantire

trasparenza;

Preventiva analisi di mercato e verifica

delle convenzioni;

Registro delle imprese invitate

garantito dalla procedura operativa

della piattaforma.

Codice Etico.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Affidamenti diretti Individuazione

operatore

economico per

incarichi entro i

limiti di delega

conferita

Personalizzazione inappropriata delle

caratteristiche tecniche volta a utilizzo

dell'affidamento diretto;

Indebito utilizzo dei motivi di urgenza

funzionale per il ricorso all'affidamento

diretto;

Indebito frazionamento funzionale all'utilizzo

dell'affidamento diretto;

Mancato ricorso a minima indagine di

mercato;

Abuso di deroga al ricorso delle procedure

telemattiche di acquisto ove necessario;

Non contestualità dell’invito a tutti gli

operatori;

Utilizzo della procedura negoziata e abuso

dell’affidamento diretto al di fuori dei casi

previsti dalla legge al fine di favorire

un’impresa.

Gennaio 2016 -

integrato Gennaio 2017

Normativa trasparenza

D.lgs. n. 50/2016

Regolamento acquisti in

economia

P.I.Approvvigionamento

5 3 1 5 1 1 4 3 1 1 6,00 2 12,00 Procedure negoziate sottosoglia(beni,

servizi e consulenze);

Regolamento per lo svolgimento delle

procedure telematiche per

l'acquisizione di beni e servizi;

Codice Etico

Uso del portale Consip e Mepa per

tutti i procedimenti escluso rari casi

motivati;

Richiesta motivazioni per giustificare

l'affidamento diretto ai referenti tecnici

della forniturache devono essere

sottoscritte dal Dirigente Responsabile

o dal responsabile di Area per affidi di

piccole entità.

Confronto concorrenziale anche nelle

ipotesi in cui la legge consenta l'affido

diretto

Formazione specifica per Consip.

Mepa, Piattaforma CUC.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Proposta di

aggiudicazione

Adozione della

proposta di

aggiudicazione

Omissioni dei controlli al fine di favorire un

aggiudicatario privo di requisiti o

eventualmente segnalato da un esponente

della PA;

Alterazione dei contenuti delle verifiche al

fine di sfavorire l'aggiudicatario in favore di

soggetti che seguono in graduatoria.

Non corretta attribuzione dei punteggi

Gennaio 2016 -

integrato Gennaio 2017

D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

5 3 3 5 1 1 4 3 2 1 7,50 1 7,50 Controlli a tappeto su tutti i fornitori

aggiudicatari di contratti.

Lettura congiunta da più figure,

coinvolte per una lettura oggettiva dei

criteri inseriti, che devono garantire il

principio della pertinenza e

ragionevolezza e

consentire la scelta dell’offerta più

rispondente all’interesse pubblico e

garantire la par condicio tra i

concorrenti.

Codice Etico.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Revoca del bando Adozione

provvedimento

revoca bando sulla

base della

valutazione dei

presupposti

normativi e

discrezionali

Abuso di ricorso alla revoca del bando al fine

di bloccare una gara il cui risultato si sia

rivelato diverso da quello atteso o di

escludere un concorrente indesiderato o di

concedere un indennizzo all’aggiudicatario;

Non affidamento ad aggiudicatario

provvisorio;

Assenza dei requisiti per procedere

all’annullamento.

Gennaio 2016 -

integrato Gennaio 2017

D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 5 3 5 1 1 4 3 2 1 7,08 1 7,08 Codice Etico. Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Procedure di Verifica e

controllo

documentazione

aggiudicatario

Documentazione

aggiudicatario

Omissione dei controlli /Alterare controlli per

favorire operatori privi di requisiti;

Non tracciabilità delle verifiche

propedeutiche (DURC, antimafia,…);

Mancata verifica su subappaltatore

Gennaio 2016 -

integrato Gennaio 2017

D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 1 3 5 1 1 4 1 3 1 4,88 2 9,75 Controlli a tappeto su tutti i fornitori

aggiudicatari di contratti.

Lettura congiunta da più figure,

coinvolte per una lettura oggettiva dei

criteri inseriti, che devono garantire il

principio della pertinenza e

ragionevolezza e

consentire la scelta dell’offerta più

rispondente all’interesse pubblico e

garantire la par condicio tra i

concorrenti.

Codice Etico.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Aggiudicazione e stipula

del contratto

Aggiudicazione e

stipula contratto

Verifica dei requisiti:controllo infedele e

mancata segnalazione;

Omissione di clausole contrattuali a garanzia

dell'Amministrazione o inserimento di

clausole a favore dell'impresa contraente per

favorirla;

Omissione di controlli.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 5 3 2 1 1 4 3 2 2 6,42 2 12,83 Predisposizione di schema di

contratto standard nella parte

generale e verifica in contraddittorio

tra RUP e Referente della Fornitura

sulla parte speciale.

Interne

Pubblicità esito

di gara

Mancata o tardata pubblicazione per evitare

o ritardare la proposizione di ricorsi

Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

1 2 3 2 1 1 4 3 2 2 4,58 1 4,58

Area B:

area di rischio contratti

pubblici

DIREZIONE

GENERALE - AREA

ACQUISTI ASSET E

FACILITY - AREA

CUC - DIREZIONI

TECNICHE - AREA

AMMINISTRAZIONE

FINANZA E

PROGETTI

CO_FINANZIATI

Misure già in essere

- Modello organizzazione e

gestione 231;

- Codice etico aziendale;

- Tutela del dipendente che

effettua segnalazioni di illecito

- Rispetto dei principi di pubblicità

e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e

realizzazione del P.T.T.I

- Rispetto del criterio di rotazione

al momento della scelta degli

affidamenti diretti.

- Ricorso a Consip e Meva per

acquisizioni di forniture e servizi

(con accurata motivazione in caso

di ricorso ad autonome

procedure)

- Processi strutturati tra più aree

interne su cui distribuite attività di

controllo implicito in attività degli

operatori delle aree interne

Da implementare

- Aggiornamento e formazione su

codice etico e modello di gestione

e organizzazione 231 anche con

sessioni fad oltre a quelle frontali

- Attività successiva alla

cessazione del rapporto di lavoro:

nei contratti dirigenziali dovrà

essere inserita la clausola che

prevede il divieto di prestare

attività lavorativa (a titolo di lavoro

subordinato o di lavoro autonomo)

per i tre anni successivi alla

cessazione del rapporto nei

confronti dei destinatari di

provvedimenti adottati o di

contratti conclusi con l'apporto

decisionale del dirigente.

- Formazione personale su

materia di anticorruzione.

- Revisione Modello

organizzazione e gestione 231;

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DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

MACRO-PROCESSI

AREE

STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi

esemplificativi PNA, nessun precedente)

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

Procedura interna -

Normativa di riferimento -

Legge di settore

Discrezion

alità

valore

economico

complessit

à processo

rilevanza

esterna

frazionab.

Processo

Segnalazi

oni/casi

rilevati

Impatto

org., econ.

e

sull’immagi

ne

Impatto

economico

Impatto

organizzati

vo

Impatto

reputazion

ale

Efficacia

Controlli

Rischio

residuo

IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI

RIFERIMENTO

valutazione probabilità valutazione impatto

VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE

PIANIFICATE

Valutazione

complessiv

a del rischio

inerente

PREVISIONE

INDICATIVA

ADOZIONE

AZIONI *

VALUTAZIONE RISCHIO

RESIDUO

RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI

CONTINUE E PIANIFICATE

Contrattualizzazion

e

Immotivato ritardo nella stipula del

contratto

Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

1 2 3 3 1 1 4 3 2 2 5,04 1 5,04

Concessione

proroga

contrattuale

Concessione proroga non adeguatamente

giustificata

Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 2 3 3 1 1 4 4 2 2 6,00 2 12,00 Parere redatto da Responsabile

richiedente e validato da Resp.

Acquisti e Direz. Generale

Pubblicazione

informazioni -

Trasparenza

Pubblicazione

informazioni

Violazione delle regole a tutela della

trasparenza al fine di ritardare o evitare la

proposizione di ricorsi da parte di soggetti

esclusi o non aggiudicatari

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

D.lgs. 33/2013 e D.lgs.

97/2016

4 4 3 5 1 1 3 1 3 1 6,00 1 6,00 Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Redazione del

cronoprogramma

Distorta stesura del cronoprogramma per

favorire l'aggiudicatario rispetto a future

penali o risoluzioni

Gennaio 2017 3 4 3 2 2 1 4 2 2 2 6,25 1 6,25 Codice Etico

Rispetto delle condizioni contrattuali

previste verso il cliente (anche interno)

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Nomina

REC

Esistenza di rapporti non trasparenti

con imprese appaltatrici

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 3 3 5 1 1 4 3 1 1 5,63 1 5,63 Codice Etico Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Verifica in corso

d’opera delle

attività appaltate

Mancata o insufficiente verifica dell’effettivo

stato avanzamento lavori.

Omessa rilevazione, da parte del REC,

di un addebito che costituirebbe

inadempienza contrattuale.

Sospensioni illegittime / proroghe

che nascondono comportamenti

collusivi

Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

3 4 3 2 2 1 4 3 1 1 5,63 2 11,25 Codice Etico

Rispetto delle condizioni contrattuali

previste verso il cliente (anche interno)

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Varianti in corso di

esecuzione del contratto

Modifica durante il

corso di esecuzione

del contratto per

effetto di

sopravvenute

esigenze tecniche,

realizzative,

economiche o di

cantiere

Ammissioni di varianti senza che ne ricorrano

gli estremi secondo art 132 D.lgs. n. 50/2016;

Ammissione varianti in corso di esecuzione

del contratto per consentire ad appaltatore di

recuperare lo sconto effettuato in sede di

gara.

Mancata comunicazione ad ANAC

Gennaio 2016 -

integrato Gennaio 2017

D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 3 3 5 1 1 4 3 2 1 6,25 2 12,50 Processo di approvazione variante

coinvolge più persone.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Verifica

finale

conformità

Costituzione di commissione non dotata

delle condizioni di obiettività e indipendenza

nella valutazione del

risultato

Attribuzione incarico di collaudo

a soggetti in assenza di requisiti

Immotivato protrarsi nel tempo della verifica

di conformità

Emissione di attestazioni per prestazioni

non eseguite

Mancata denuncia di difformità e

vizi dell’opera

Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 3 1 5 1 1 4 3 2 1 5,42 2 10,83 Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Verifiche delle

disposizioni in materia di

sicurezza

Mancata verifiche obbligatorie in materia di

sicurezza.

Gennaio 2017 D.lgs 81/2008

DOC_81_08_DVR2 2 1 3 1 1 3 3 2 1 3,75 1 3,75 Auto dichiarazione Concorrente

Esecuzione e

rendicontazione del

contratto:

Pagamenti in corso

d'opera, verifiche

della corretta

esecuzione .

Mancata o insufficiente verifica dello stato

avanzamento;

Mancata denuncia di vizi della fornitura;

Mancato rispetto degli obblighi di

tracciabilità;

Errato calcolo degli importi da liquidare;

Mancato rispetto dei termini di pagamento;

Riscontro di anomalie in fase di esecuzione

non rilevate in favore del fornitore.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

4 3 3 5 1 1 3 5 3 1 8,50 1 8,50 Processo di collaudo attività e

liquidazione coinvolge più

persone.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Fornire informazioni

per le trascrizione

di legge

(AVCPASS e

Trasparenza)

Pagamenti sottratti alla tracciabilità dei flussi Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

1 3 3 5 1 1 3 4 3 1 6,42 1 6,42 Tracciatura delle operazioni sul

sistema gestionale

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Irrogazione sanzioni

previste

a contratto

Irrogazione sanzioni Mancata applicazione delle penali

o delle condizioni risolutive.

Gennaio 2017 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 3 3 5 1 1 3 3 3 1 6,25 2 12,50 Codice Etico

Rispetto delle condizioni contrattuali

previste verso il cliente (anche interno)

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Subappalto Autorizzazione sub. Accordi collusivi tra le imprese partecipanti a

una gara volti a manipolarne gli esiti,

utilizzando il meccanismo del subappalto

come modalità per distribuire i vantaggi

dell’accordo a tutti i partecipanti allo stesso;

Autorizzazione al subappalto non conforme a

norma ovvero alla dichiarazione di gara al

fine di favorire l'impresa;

Mancata verifica dei requsiti.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

5 3 3 5 5 1 4 5 2 1 11,00 1 11,00 Controllo a tappeto sui fornitori

subappaltatori.

Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Area B:

area di rischio contratti

pubblici

DIREZIONE

GENERALE - AREA

ACQUISTI ASSET E

FACILITY - AREA

CUC - DIREZIONI

TECNICHE - AREA

AMMINISTRAZIONE

FINANZA E

PROGETTI

CO_FINANZIATI

Misure già in essere

- Modello organizzazione e

gestione 231;

- Codice etico aziendale;

- Tutela del dipendente che

effettua segnalazioni di illecito

- Rispetto dei principi di pubblicità

e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e

realizzazione del P.T.T.I

- Rispetto del criterio di rotazione

al momento della scelta degli

affidamenti diretti.

- Ricorso a Consip e Meva per

acquisizioni di forniture e servizi

(con accurata motivazione in caso

di ricorso ad autonome

procedure)

- Processi strutturati tra più aree

interne su cui distribuite attività di

controllo implicito in attività degli

operatori delle aree interne

Da implementare

- Aggiornamento e formazione su

codice etico e modello di gestione

e organizzazione 231 anche con

sessioni fad oltre a quelle frontali

- Attività successiva alla

cessazione del rapporto di lavoro:

nei contratti dirigenziali dovrà

essere inserita la clausola che

prevede il divieto di prestare

attività lavorativa (a titolo di lavoro

subordinato o di lavoro autonomo)

per i tre anni successivi alla

cessazione del rapporto nei

confronti dei destinatari di

provvedimenti adottati o di

contratti conclusi con l'apporto

decisionale del dirigente.

- Formazione personale su

materia di anticorruzione.

- Revisione Modello

organizzazione e gestione 231;

Page 89: P TRIENNALE DI P CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA … · 6.1.1 IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA 49 ... - Attuazione della delibera 833 dell’ANAC “linee guida

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

MACRO-PROCESSI

AREE

STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi

esemplificativi PNA, nessun precedente)

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

Procedura interna -

Normativa di riferimento -

Legge di settore

Discrezion

alità

valore

economico

complessit

à processo

rilevanza

esterna

frazionab.

Processo

Segnalazi

oni/casi

rilevati

Impatto

org., econ.

e

sull’immagi

ne

Impatto

economico

Impatto

organizzati

vo

Impatto

reputazion

ale

Efficacia

Controlli

Rischio

residuo

IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI

RIFERIMENTO

valutazione probabilità valutazione impatto

VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE

PIANIFICATE

Valutazione

complessiv

a del rischio

inerente

PREVISIONE

INDICATIVA

ADOZIONE

AZIONI *

VALUTAZIONE RISCHIO

RESIDUO

RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI

CONTINUE E PIANIFICATE

Acquisti sottosoglia Acquisti sotto soglia Mancato rispetto dei principi di rotazione. Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

5 3 3 5 1 1 4 1 2 1 6,00 2 12,00 Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne 2017

Albo fornitori Iscrizione albo

fornitori

Provvedimento potenzialmente a rischio

corruzione.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 3 3 5 1 1 3 1 2 2 5,00 2 10,00 Aggiornamento

procedura al nuovo

Codice degli Appali

50/2016

Interne

Gennaio 2016 12,50

Gennaio 2016

Gestione Liberalità Processo strumentale alla commissione

di reati corruzione/ concussione

verso rappresentanti della PA.

Gennaio 2017 PRO5_PS_GAM03 Gestione

degli Omaggi2 2 1 2 1 1 3 2 3 2 3,75 1 3,75 Codice Etico

Gestione rapporti con

istituti di credito

Istituti di Credito Trarre vantaggi personali dalla gestione

dei rapporti con istituti di credito;

Ricerca fonti di finanziamento nuove.

Gennaio 2016 Procedura

PR05_PS_Gam01rev2

Codice Civile art 2409

2 3 3 2 1 1 4 3 3 2 6,00 2 12,00 Codice Etico e D.lgs 231.

Le operazioni contabili di banca

vengono effettuate utilizzando i

sistemi di e-banking, messi a

disposizione dalle banche con le quali

la società intrattiene rapporti. Le

registrazioni vengono effettuate in

contabilità generale tramite prime note

manuali;

A fine mese, a ricevimento degli

estratti conto dalle banche, viene

effettuato un ulteriore controllo delle

registrazioni inserite e vengono

predisposte le eventuali riconciliazioni

bancarie.

Interne

Gestione pagamenti Pagamenti Utilizzo improprio delle risorse finanziarie;

Movimentazioni bancarie non autorizzate

Gennaio 2016 Procedura

PR05_PS_Gam01rev2

Codice Civile art 2409

3 5 3 2 1 1 3 5 3 4 9,38 1 9,38 La Società si appoggia a Ente

Tesoreria Regionale nominato a

seguito di gara pubblica.

Interne

Gestione Nota spese Rimborso spese Utilizzo improprio delle risorse finanziarie. Gennaio 2016 Procedura

PRO3_PS_GPF05.rev54 1 3 2 1 1 3 3 2 1 4,50 2 9,00 Chiara individuazione della

documentazione da presentare in

relazione alla varie tipologie di spesa;

Obbligo di presentare i giustificativi in

originale; qualora il dipendente si trovi

nell’impossibilità di presentarli, è

consentita la presentazione in copia

fotostatica con relativa dichiarazione

di responsabilità in ordine alla

conformità con l’originale e dei motivi

che non hanno consentito la

presentazione dell’originale, tranne

per le fatture che dovranno essere

sempre in originale;

Definizione di limiti a seconda della

tipologia di spesa.

Interne

Pagamenti in contanti Fondo Cassa Utilizzo improprio delle risorse finanziarie. Gennaio 2016 Procedura

PR05_PS_Gam01rev2

Limite ai contanti per

disposizioni normative vigenti

5 1 3 2 1 1 2 3 2 1 4,33 2 8,67 Codice Etico e D.lgs 231.

Processo strutturato e condiviso con

terziarietà tra piu aree aziendali

ognuna con suo grado di controllo.

Interne

Liquidazione fatture

fornitori

Fatture fornitori Assenza di imparzialità nella effettuazione

dei pagamenti al fine di favorire specifici

fornitori;

Carenza di controlli su regolarità fiscale/

contributiva del fornitore;

Mancato rispetto delle tempistiche di

pagamento previste dalla contrattualistica

assunta;

Mancata indicazione CIG o SmartCIG

negli strumenti di pagamento. -> Procedura

POLIN???

Gennaio 2016 -

integrato Gennaio 2017

Procedura

PR05_PS_Gam01rev2

Codice Civile art 2409

3 5 3 5 1 1 2 3 3 1 6,75 1 6,75 Codice Etico e D.lgs 231

Tracciatura operazione del sistema

gestionale, controllo incrociato tra

aree

Interne

Corresponsioni e rimborsi non corretti per

favorire soggetti particolari

Area B:

area di rischio contratti

pubblici

DIREZIONE

GENERALE - AREA

ACQUISTI ASSET E

FACILITY - AREA

CUC - DIREZIONI

TECNICHE - AREA

AMMINISTRAZIONE

FINANZA E

PROGETTI

CO_FINANZIATI

Corresponsione di

indennità e rimborsi

all’organo

amministrativo, a

organismi

componenti

organismi statutari

e a personale

contrattualizzato.

DIREZIONE

GENERALE - AREA

AMMINISTRAZIONE

FINANZA E

PROGETTI

CO_FINANZIATI -

AREA ACQUISTI

ASSET E FACILITY -

DIREZIONI

Corresponsione di

indennità e rimborsi

Area D: Concessione e

Erogazione di

sovvenzioni, contributi ,

sussidi ed ausili

finanziari di qualsiasi

genere (ossia

provvedimenti

ampliativi della sfera

giuridica dei destinatari

con effetto economico

diretto e immediato per

il destinatario).

3 52

Area E: Area relativa

allo svolgimentio di

gestione delle entrate,

delle spese e del

patrimonio.

DIREZIONE

GENERALE - AREA

AMMINISTRAZIONE

FINANZA E

PROGETTI

CO_FINANZIATI -

AREA ACQUISTI

ASSET E FACILITY -

DIREZIONI

1 3 3 213 Interne2 26,25 Codice Etico

Misure già in essere

- Modello organizzazione e

gestione 231;

- Codice etico aziendale;

- Tutela del dipendente che

effettua segnalazioni di illecito

- Rispetto dei principi di pubblicità

e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e

realizzazione del P.T.T.I

- Rispetto del criterio di rotazione

al momento della scelta degli

affidamenti diretti.

- Ricorso a Consip e Meva per

acquisizioni di forniture e servizi

(con accurata motivazione in caso

di ricorso ad autonome

procedure)

- Processi strutturati tra più aree

interne su cui distribuite attività di

controllo implicito in attività degli

operatori delle aree interne

Da implementare

- Aggiornamento e formazione su

codice etico e modello di gestione

e organizzazione 231 anche con

sessioni fad oltre a quelle frontali

- Attività successiva alla

cessazione del rapporto di lavoro:

nei contratti dirigenziali dovrà

essere inserita la clausola che

prevede il divieto di prestare

attività lavorativa (a titolo di lavoro

subordinato o di lavoro autonomo)

per i tre anni successivi alla

cessazione del rapporto nei

confronti dei destinatari di

provvedimenti adottati o di

contratti conclusi con l'apporto

decisionale del dirigente.

- Formazione personale su

materia di anticorruzione.

- Revisione Modello

organizzazione e gestione 231;

Page 90: P TRIENNALE DI P CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA … · 6.1.1 IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA 49 ... - Attuazione della delibera 833 dell’ANAC “linee guida

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

MACRO-PROCESSI

AREE

STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi

esemplificativi PNA, nessun precedente)

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

Procedura interna -

Normativa di riferimento -

Legge di settore

Discrezion

alità

valore

economico

complessit

à processo

rilevanza

esterna

frazionab.

Processo

Segnalazi

oni/casi

rilevati

Impatto

org., econ.

e

sull’immagi

ne

Impatto

economico

Impatto

organizzati

vo

Impatto

reputazion

ale

Efficacia

Controlli

Rischio

residuo

IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI

RIFERIMENTO

valutazione probabilità valutazione impatto

VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE

PIANIFICATE

Valutazione

complessiv

a del rischio

inerente

PREVISIONE

INDICATIVA

ADOZIONE

AZIONI *

VALUTAZIONE RISCHIO

RESIDUO

RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI

CONTINUE E PIANIFICATE

Spese rappresentanza Gestione delle

spese di

rappresentanza

sostenute con

esponenti della PA

Trarre vantaggi personali sotto forma di

spese per rappresentanza sostenute verso

soggetti esponenti della PA.

Gennaio 2016 Procedura

PR05_PS_Gam01rev23 1 1 1 1 1 4 3 1 1 3,00 2 6,00 Definizione annuale di un budget

annuale indicativo delle quote

destinate alle spese di

rappresentanza;

Individuazione tassativa dei soggetti

autorizzati a compiere tale tipologia di

spese ;

Previsione della tipologia di spese che

rientrano in categoria e di quelle

escluse;

Obbligo di presentazione della

causale della spesa sostenuta e del

nominativo delle persona coinvolta per

ottenere il relativo rimborso.

Interne

Gestione Omaggi Gestione Omaggii Trarre vantaggi personali sotto forma di

omaggi per attribuzioni operate verso

soggetti esterni.

Gennaio 2016 Procedura

PR05_PS_Gam01rev2 3 5 2 1 1 4 3 2 1 5,83 2 11,67 Rispetto procedura interna sugli

omaggi,rispetto del Codice Etico e

D.lgs 231;

Divieto per tutti i dipendenti e/ o

amministratori di accettare, sollecitare,

offrire o pagare, direttamente o

indirettamente, somme di denaro o

altre utilità (inclusi regali o doni, ad

eccezione di oggetti commerciali

comunemente accettati a livello

internazionale);

Definizione annuale di un budget

indicativo della spesa massima

prevista per gli omaggi da parte del

Presidente del Consiglio di

Amministrazione ed il Direttore

Generale.

Definizione di un catalogo di omaggi

da parte della Direzione Generale,

reso disponibile con il relativo listino;

Previsione di specifiche regole per

l'acquisto degli omaggi a seconda del

valore degli stessi;

Fissazioni di limiti massimi per gli

omaggi da offrire/accettare;

Interne

Autorizzazioni Concessioni

autorizzazioni

Concessioni autorizzazioni particolari. Gennaio 2016 4 1 1 2 1 1 4 3 2 1 4,17 2 8,33 Codice Etico e D.lgs 231 Precisa identificazione

dei ruoli e delle

responsabilità delle

funzioni aziendali

coinvolte nel

processo.

Controllo Società

di Revisione

Controllo società

Revisione

Corruzione della Società di revisione;

Ooccultamento di documentazione utile

a rappresentare i processi aziendali;

Attribuzione di incarichi aggiuntivi rispetto

alla revisione legale (quindi, creazione

di una situazione di mancata indipendenza).

Gennaio 2017 3 1 1 2 1 1 4 3 2 1 3,75 2 7,50 Codice Etico;

Assemblea ha nominato il Collegio

Sindacale quale organo deputato a

tale compito.

Adeguamento al D.lgs

175/2016 cd TUSP -

Testo Unico delle

Società Partecipate

(revisore esterno)

Audit da Società di

certificazione (ISO IEC

9000 ; ISO IEC 27001)

Audit esterni Corruzione della società di certificazione. Gennaio 2016 PRO5_PG_SGI01 Gestione

degli Audit2 3 3 2 1 1 4 1 3 2 5,00 1 5,00 Codice Etico e D.lgs 231

Verifiche, ispezioni Gestione delle

ispezioni e delle

verifiche periodiche

di legge da parte

delle Autorità

competenti

Favorire INVA nel caso di contratti o verifiche

da parte di autorità pubbliche quali AUSL,

Enti Soci;

Corruzione degli ispettori e delle autorità

competenti a viigilare.

Gennaio 2016 PRO5_PS_GAM02 4 3 3 2 5 1 4 3 2 1 7,50 1 7,50 Codice Etico e D.lgs 231;

Procedura che regolamenta lo

svolgimento di eventuali verifiche

ispettive che prevede l'obbligo per la

funzione destinataria di aprire uno

specifico fascicolo nel quale archiviare

tempestivamente la documentazione

pervenuta e copia di quella prodotta

e/o trasmessa all’esterno od un suo

elenco;

Tempestiva informativa al Presidente

del Consiglio di Amministrazione ed al

Direttore Generale ed all'Organismo di

Vigilanza.

Flusso informativo

e flussi trasparenza

Inadempimenti in materia di nomativa sulla

"Trasparenza" e "Anticorruzione" finalizzati

ad occultare informazioni.

Gennaio 2016 D.lgs. 33/2013, D.lgs.

97/2016, L190/20125 1 1 2 2 1 5 3 3 2 6,50 1 6,50

Monitoraggio e

aggiornamento

periodico del PTPC

Aumento rischi di fenomeni corruttivi. Gennaio 2016 L190/2012

Linee guida 28 ottobre 2015

ANAC, PNA 4 agosto 2016

3 1 5 2 1 1 4 1 4 1 5,42 1 5,42

Area F: Area relativa a

svolgimento di controlli,

verifiche, ispezioni,

sanzioni.

DIREZIONE

GENERALE -

ORGANI APICALI -

TUTTI I SETTORI

INVA

Controlli

Area E: Area relativa

allo svolgimentio di

gestione delle entrate,

delle spese e del

patrimonio.

DIREZIONE

GENERALE - AREA

AMMINISTRAZIONE

FINANZA E

PROGETTI

CO_FINANZIATI -

AREA ACQUISTI

ASSET E FACILITY -

DIREZIONI

Interne

Definizione delle

responsabilità sulla

formulazione dei

dati/report e

tempistiche di

formalizzazione delle

stesse per migliorare i

flussi informativi e il

rispetto della

normativa sulla

trasparenza e l'

anticorruzione

Codice Etico e D.lgs 231

Misure già in essere

- Modello organizzazione e

gestione 231;

- Codice etico aziendale;

- Tutela del dipendente che

effettua segnalazioni di illecito

- Rispetto dei principi di pubblicità

e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e

realizzazione del P.T.T.I

- Rispetto del criterio di rotazione

al momento della scelta degli

affidamenti diretti.

- Ricorso a Consip e Meva per

acquisizioni di forniture e servizi

(con accurata motivazione in caso

di ricorso ad autonome

procedure)

- Processi strutturati tra più aree

interne su cui distribuite attività di

controllo implicito in attività degli

operatori delle aree interne

Da implementare

- Aggiornamento e formazione su

codice etico e modello di gestione

e organizzazione 231 anche con

sessioni fad oltre a quelle frontali

- Attività successiva alla

cessazione del rapporto di lavoro:

nei contratti dirigenziali dovrà

essere inserita la clausola che

prevede il divieto di prestare

attività lavorativa (a titolo di lavoro

subordinato o di lavoro autonomo)

per i tre anni successivi alla

cessazione del rapporto nei

confronti dei destinatari di

provvedimenti adottati o di

contratti conclusi con l'apporto

decisionale del dirigente.

- Formazione personale su

materia di anticorruzione.

- Revisione Modello

organizzazione e gestione 231;

Page 91: P TRIENNALE DI P CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA … · 6.1.1 IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA 49 ... - Attuazione della delibera 833 dell’ANAC “linee guida

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

MACRO-PROCESSI

AREE

STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi

esemplificativi PNA, nessun precedente)

DATA INDIVIDUAZIONE

RISCHIO

Procedura interna -

Normativa di riferimento -

Legge di settore

Discrezion

alità

valore

economico

complessit

à processo

rilevanza

esterna

frazionab.

Processo

Segnalazi

oni/casi

rilevati

Impatto

org., econ.

e

sull’immagi

ne

Impatto

economico

Impatto

organizzati

vo

Impatto

reputazion

ale

Efficacia

Controlli

Rischio

residuo

IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI

RIFERIMENTO

valutazione probabilità valutazione impatto

VALUTAZIONE RISCHIO INERENTE AZIONI SPECIFICHE

PIANIFICATE

Valutazione

complessiv

a del rischio

inerente

PREVISIONE

INDICATIVA

ADOZIONE

AZIONI *

VALUTAZIONE RISCHIO

RESIDUO

RISORSEMISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI TRASVERSALI

CONTINUE E PIANIFICATE

Monitoraggio su

aggiornamento

misure

Aumento rischi di fenomeni corruttivi. Gennaio 2016 3 1 5 2 1 1 4 1 4 1 5,42 1 5,42

Incarichi Attribuzioni incarichi Induzione a dare o promettere utilità

connesse alla gestione delle gare e degli

appalti;

Inquinamento dell'azione amministrativa a

fini privati.

Gennaio 2016 2 3 1 5 1 1 4 1 2 2 4,88 1 4,88 Codice Etico e D.lgs 231

Nomine Nomine Abuso dei poteri inducendo taluno a dare o

promettere a lui o persona terza denaro o

utilità in cambio di nomine;

Scarsa responsabilizzazione interna.

Gennaio 2016 5 5 1 2 2 1 4 1 2 2 6,00 1 6,00

Codice Etico e D.lgs 231

Conferimento

incarichi esterni

Ricorso a collaborazioni esterne non

supportate da reali esigenze;

Non chiarezza nei criteri per la

determinazione dell’importo.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

4 3 1 5 1 1 4 3 1 2 6,25 2 12,50

Codice Etico e D.lgs 231

Contrattualizzazion

e

Mancata verifica insussistenza situazioni di

conflitto d'interessi.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

2 3 1 5 1 1 4 3 1 2 5,42 2 10,83

Codice Etico e D.lgs 231

Verifica risultati

incarico

Assenza/ inefficacia del processo di

verifica/valutazione.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

5 1 1 5 1 1 3 3 1 2 5,25 2 10,50

Codice Etico e D.lgs 231

Varianti a contratto

(rinnovi, proroghe)

Uso improprio del meccanismo del rinnovo

del contratto.

Gennaio 2016 D.lgs. n. 50/2016

PRO4_PS_GAP01

P.I.Approvvigionamento

5 3 1 5 1 1 4 1 1 2 5,33 2 10,67

Codice Etico e D.lgs 231

Area H: Area affari

legali e contenzioso

DIREZIONE

GENERALE - AREA

AMMINISTRAZIONE

FINANZA E

PROGETTI

CO_FINANZIATI -

DIREZIONI - AREA

CUC -AREA

ACQUISTI ASSET E

FACILITY

Affidamento incarico per

assistenza in giudizio.

Accordi transattivi.

Assistenza in

giudizio

Possibilità da parte del responsabile del

procedimento di trarre vantaggi personali

dalle scelte operate verso la controparte;

Predisposizione di una transazione non

necessaria con i fonitori;

Mancata formalizzazione di procedure.

Gennaio 2016 2 3 3 5 1 1 4 3 1 2 6,25 2 12,50 Gestione supporto legale

esternalizzato.

Interne e

esterne

Gestione

contenziosi

Contenziosi Promesse di denaro o altre utilità ai

pubblici ufficiali coinvolti (giudici,

cancellieri, CTU,..) al fine di danneggiare

la controparte e ottenere un vantaggio

nella controversia (es: nomina di CTU

graditi);

Induzione, con minacce o promesse,

a non rendere dichiarazioni o a

rendere dichiarazioni mendaci

in giudizi penali (es: cause per

infortuni sul lavoro).

Gennaio 2017 2 3 3 5 1 1 4 2 1 2 5,63 2 11,25 Codice Etico e D.lgs 231

Area F: Area relativa a

svolgimento di controlli,

verifiche, ispezioni,

sanzioni.

DIREZIONE

GENERALE -

ORGANI APICALI -

TUTTI I SETTORI

INVA

Area G: Aree

competenti ad affidare

Incarichi e Nomine

DIREZIONE

GENERALE - AREA

RISORSE UMANE E

FORMAZIONE -

AREA CUC

Controlli

Autorizzazione a

conferimento incarichi

esterni

Interne

Interne

Definizione delle

responsabilità sulla

formulazione dei

dati/report e

tempistiche di

formalizzazione delle

stesse per migliorare i

flussi informativi e il

rispetto della

normativa sulla

trasparenza e l'

anticorruzione

Codice Etico e D.lgs 231

Misure già in essere

- Modello organizzazione e

gestione 231;

- Codice etico aziendale;

- Tutela del dipendente che

effettua segnalazioni di illecito

- Rispetto dei principi di pubblicità

e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e

realizzazione del P.T.T.I

- Rispetto del criterio di rotazione

al momento della scelta degli

affidamenti diretti.

- Ricorso a Consip e Meva per

acquisizioni di forniture e servizi

(con accurata motivazione in caso

di ricorso ad autonome

procedure)

- Processi strutturati tra più aree

interne su cui distribuite attività di

controllo implicito in attività degli

operatori delle aree interne

Da implementare

- Aggiornamento e formazione su

codice etico e modello di gestione

e organizzazione 231 anche con

sessioni fad oltre a quelle frontali

- Attività successiva alla

cessazione del rapporto di lavoro:

nei contratti dirigenziali dovrà

essere inserita la clausola che

prevede il divieto di prestare

attività lavorativa (a titolo di lavoro

subordinato o di lavoro autonomo)

per i tre anni successivi alla

cessazione del rapporto nei

confronti dei destinatari di

provvedimenti adottati o di

contratti conclusi con l'apporto

decisionale del dirigente.

- Formazione personale su

materia di anticorruzione.

- Revisione Modello

organizzazione e gestione 231;

Rispetto delle norme

di trasparenza

Avviato 2016

Page 92: P TRIENNALE DI P CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA … · 6.1.1 IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA 49 ... - Attuazione della delibera 833 dell’ANAC “linee guida

MACRO-PROCESSI

AREE

STRUTTURE PROCESSI SOTTO-PROCESSI IDENTIFICAZIONE RISCHI (rischi

esemplificativi PNA, nessun precedente)

Procedura interna -

Normativa di

riferimento - Legge

di settore

Discrezionalità valore

economico

comple

ssità

process

o

rilevan

za

estern

a

frazionab.

Processo

Segna

lazion

i/casi

rilevat

i

Impatto

organizz

ativo,

economi

co e

sull’imm

Impatto

economic

o

Impatto

organizz

ativo

Impatto

reputazionale

Controlli rischio residuo

Iscrizione ad Albo

fornitori

Alterazione dolosa dei tempi procedurali ;

Iscrizione azienda in assenza di requisiti di

legge;

Esistenza di situazioni di conflitto di

interessi

nel gestore dell’Albo.

D.lgs. n. 50/2016

P.I.Approvvigionament

o2 3 3 5 1 1 2 5 2 2 6,88 2 13,75

Codice Etico.

Autodichiarazioni dei fornitori e Controlli a

campione

Aggiornamento procedura al nuovo

Codice degli Appali 50/2016

Interne

Nomina commissione di

gara per gare su delega

Inadeguata verifica esistenza situazioni

conflitto

di interessi.

D.lgs. n. 50/2016

P.I.Approvvigionament

o 5 1 1 2 5 1 3 1 2 1 4,38 2 8,75

Auto dichiarazione commissari Predisposizione procedura "Nomina

Commissione di gara"

Aggiornamento procedura al nuovo

Codice degli Appali 50/2016

Interne Primo

semestre 2017

Pubblicazione avvisi su

portale

Mancata/attardata pubblicazione atta

a favorire specifici soggetti.   

D.lgs. n. 50/2016

P.I.Approvvigionament

o

2 5 3 5 1 1 2 3 2 3 7,08 2 14,17

Codice Etico;

Processi gestionali definitivi dalla piattaforma

Aggiornamento procedura al nuovo

Codice degli Appali 50/2016

Interne

Assistenza

nell’uso della piattaforma 

nelle procedure di gara

Assistenza ai fornitori

nell’uso dei servizi della 

piattaforma    

Mancanza  di  imparzialità nel  

trattamento delle amministrazioni;

Asimmetrie di trattamento dei fornitori in

modo da favorire specifiche aziende.    

D.lgs. n. 50/2016

P.I.Approvvigionament

o

2 3 3 5 1 1 2 3 2 2 5,63 2 11,25

Codice Etico;

Manuali piattaforma consultabili online

Definizione della procedura da seguire per

l'espletamento delle formalità in conformità a

quanto previsto dal D.lgs. 163/2006.

Aggiornamento procedura al nuovo

Codice degli Appali 50/2016

Interne

Gestione telematica delle

gare

Inadeguata funzionalità della piattaforma 

che impedisce il corretto caricamento delle

offerte in  modo da escludere concorrenti e 

facilitare uno  specifico soggetto.      

D.lgs. n. 50/2016

P.I.Approvvigionament

o

2 3 5 5 1 1 3 3 3 2 7,79 1 7,79

Codice Etico;

Utilizzo di apposito sistema informatico per la

gestione della gara.

Aggiornamento procedura al nuovo

Codice degli Appali 50/2016

Interne

Rischio Residuo

Gestione servizi

e-procurement

DIREZIONE

GENERALE - AREA

ACQUISTI ASSET E

FACILITY - AREA

CUC

Gestione gara

IDENTIFICAZIONE RISCHIO NORMA DI

RIFERIMENTO

Misure già in essere

- Modello organizzazione e

gestione 231;

- Codice etico aziendale;

- Tutela del dipendente che

effettua segnalazioni di illecito

- Rispetto dei principi di pubblicità 

e trasparenza ex D.lgs 33/2013 e

realizzazione del P.T.T.I

- Rispetto del criterio di rotazione

al momento della scelta degli

affidamenti diretti.

- Ricorso a Consip e meva per

acquisizioni di forniture e servizi

(con accurata motivazione in caso

di ricorso ad autonome

procedure)

- Processi strutturati tra più aree 

interne su cui  distribuite attività di 

controllo implicito in attività degli 

operatori delle aree interne

Da implementare

- Aggiornamento e formazione su

codice etico e modello di gestione

e organizzazione 231 anche con

sessioni fad oltre a quelle frontali

- Attività successiva alla 

cessazione del rapporto di lavoro:

nei contratti dirigenziali dovrà 

essere inserita la clausola che

prevede il divieto di prestare

attività lavorativa (a titolo di lavoro 

subordinato o di lavoro autonomo)

per i tre anni successivi alla

cessazione del rapporto nei

confronti dei destinatari di

provvedimenti adottati o di

contratti conclusi con l'apporto

decisionale del dirigente.

- Formazione personale su

materia di anticorruzione.

- Revisione Modello

organizzazione e gestione 231;

AZIONI TRASVERSALI

CONTINUE E PIANIFICATE

valutazione probabilità valutazione impatto

MISURE PREVENTIVE IN ATTO AZIONI SPECIFICHE PIANIFICATE PREVISIONE

INDICATIVA

ADOZIONE

AZIONI *

RISORSEVALUTAZIONE RISCHIO INERENTE Valutazione

complessiva del

rischio inerente