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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Appunti di viaggio tra esperienze e successi delle aziende agricole sarde

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Appunti di viaggio tra esperienze e successi delle aziende agricole sarde

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013Appunti di viaggio tra esperienze e

successi delle aziende agricole sarde

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013

Appunti di viaggio tra esperienze esuccessi delle aziende agricole sarde

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013Appunti di viaggio tra esperienze e successi delle aziende agricole sarde

7Introduzione

8L’Europa e il futuro delle nostre comunità rurali

11Dalla semina al raccolto:dodici tappe di un viaggio nella Sardegna rurale

5Presentazione

Sommario

46La Politica Agricola Comune:mappa per l’agricoltura di domani

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Presentazione

I nostri formaggi, i vini, l’olio, i pani e dolci tradizionali, la bottarga come altre centinaia di specialità alimentari del-la nostra isola sono il risultato di una combinazione unica e irripetibile dell’ambiente naturale, del clima della Sardegna e dell’esperienza artigianale millenaria del lavoro degli uomini.

Originali e inimitabili.Dalle materie prime alle pietanze più elaborate della nostra tradizione: è qui il valore aggiunto da cogliere, verso il quale dobbiamo orientare tutte le energie.Perciò in questi anni abbiamo lavorato insieme – Regione, imprese, organizzazioni, scuola, enti locali, associazioni – per offrire al mondo agricolo una prospettiva migliore, valorizzando quanto di più prezioso possiede: il suo sapere.Un sapere che è alla base della nostra stessa civiltà e ancora oggi vive nelle nostre produzioni tipiche.Valorizzarlo significa anche, in questo periodo storico, ripensarlo se occorre, rinnovandolo in chiave moderna e compe-titiva per assicurargli un futuro.E nel mercato globale la maggiore competitività del nostro settore agricolo può essere raggiunta soprattutto attraverso la migliore qualità delle nostre produzioni.Bisogna inoltre tenere conto che l’agricoltura non riguarda soltanto la produzione alimentare, ma anche le comunità ru-rali e le persone che vi vivono, il patrimonio culturale che esse custodiscono, il nostro ambiente naturale e il paesaggio di cui tutti godiamo attraversando la nostra isola.Ecco allora l’importanza di diffondere in modo concentrico messaggi che aiutino le imprese e i cittadini a raggiungere la necessaria consapevolezza sulle grandi sfide dello sviluppo rurale.“La terra ha musica per coloro che ascoltano” recita un famoso aforisma di William Shakespeare.

Noi vogliamo ascoltarla.

Oscar CherchiAssessore dell’Agricoltura e Riforma Agro-PastoraleRegione Autonoma della Sardegna

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Introduzione

La terra, le produzioni agricole, i prodotti alimentari accompagnano ogni giorno la vita dell’uomo da millenni. Anche oggi, anche nelle città, siamo legati costantemente al mondo rurale e alla sua energia vitale.Il PSR/Programma di Sviluppo Rurale è una delle grandi azioni della Politica Agricola Comune, attraverso la quale

l’Unione Europea vuole contribuire al miglioramento del settore agricolo, considerando l’ambiente rurale un elemento fondamentale del futuro delle nazioni e dei cittadini europei.Dal 2007 ad oggi anche in Sardegna, attraverso il lavoro dell’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale della Regione Autonoma della Sardegna, il PSR ha offerto alle imprese agricole, agli operatori e alle comunità locali soluzioni e opportunità concrete per crescere, rafforzarsi e poter affrontare meglio la competizione sul mercato nazionale ed internazionale.Grazie alle Misure del PSR, così, alcune aziende hanno potuto modernizzarsi con l’acquisto di nuovi macchinari, migliorando la qualità dei propri prodotti; altre hanno potuto svilupparsi diversificando e innovando la propria attività tradizionale. Giovani imprenditori hanno avviato nuove intraprese, riscoprendo e valorizzando vecchi saperi; altri hanno rilanciato verso nuove prospettive il proprio lavoro.Con le pagine che seguono la Regione Sardegna vuole offrire un ulteriore strumento di conoscenza di alcune delle attività e delle esperienze che hanno caratterizzato il percorso operativo del PSR nella nostra isola in questi anni.Da un lato per svolgere il doveroso impegno di rendere disponibili e accessibili le informazioni e diffondere la conoscenza di ciò che avviene intorno a noi; dall’altro per stimolare la curiosità e la voglia di scoprire un patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e identitario senza eguali: il mondo rurale della Sardegna.Raccontando alcuni interventi finanziati e le aziende beneficiarie ma soprattutto, attraverso queste, i luoghi, i prodotti e le persone che fanno vivere il mondo rurale ogni giorno.Questo racconto è anche l’augurio positivo per il percorso verso l’orizzonte che dal 2014 ci aspetta con nuove opportunità e nuove sfide.

Roberta SannaAutorità di Gestione del PSR 2007/2013Regione Autonoma della Sardegna

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L’Unione Europea considera importanti le produzioni agricole, gli agricoltori e i territori rurali. Questi tre ele-menti sono la base per arrivare ad un’autosufficienza

alimentare, al mantenimento di professionalità e conoscenze, vivibilità e protezione delle nostre campagne.Oggi il lavoro in agricoltura, anche se è fondamentale per il benessere delle persone, non sempre riscuote interesse. L’opinione comune è che l’agricoltura non sia un settore che può dare reddito. Dal 1962, anno di nascita della PAC, l’Unione Europea investe in agricoltura, anche se le forme di questo in-vestimento sono cambiate nel corso degli anni sulla base del-le evoluzioni avvenute nel mondo rurale.

• Perché aiutare il mondo agricolo?

Perché senza i prodotti alimentari che l’agricoltura ci può dare non potremmo più contare su cibi sani nelle nostre ta-vole.Perché senza produrre da noi il nostro cibo, dovremmo di-pendere dalle produzioni altrui, senza avere garanzie sulla qualità delle coltivazioni.Perché le nostre campagne rischierebbero l’abbandono. Incolte e non presidiate, potrebbero diventare insicure per chi ne vuole godere, con un paesaggio non gradevole e pre-da di chi vuole sfruttare il territorio senza scrupoli.Perché le aree rurali, soprattutto quelle molto lontane dalle città, non potrebbero garantire – privandosi dell’economia agricola – una qualità di vita accettabile a tutte le popolazio-

L’Europa e il futuro delle nostrecomunità rurali

ni che vi abitano.• Come aiutare il mondo agricolo?

L’Unione europea, grazie a risorse del proprio bi-lancio e con l’aiuto di fondi statali e regionali, ha at-tuato, in collaborazione con la Regione Sardegna, un programma pensato per aiutare i territori ru-rali, l’agricoltura e gli agricoltori: il Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013.

• Cosa fa il Programma di Sviluppo Rurale?

Questo Programma concede finanziamenti di di-verso tipo che contribuiscono a sviluppare il mondo agricolo. Tali finanziamenti intervengono su quattro fronti:

CompetitivitàIl primo aspetto affronta uno dei problemi principali della nostra agricoltura: il fatto di non essere compe-titivi e di non riuscire a spuntare sul mercato, sempre più globale, prezzi che possano garantire agli agricol-tori, e a tutti quelli che lavorano nel mondo dell’agro-alimentare, di realizzare un profitto adeguato. Cosa si potrebbe fare, allora, per migliorare la forza delle im-prese agricole? Il Programma prevede aiuti per ac-quistare, ad esempio, nuovi macchinari per lavorare i campi o per migliorare gli strumenti che vengono uti-

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lizzati in allevamento. Ancora, il Programma garantisce un aiuto per coloro che vogliano farsi supportare dalle nuove tecniche e tecnologie in agricoltura, soprattutto sfruttando le nuove sco-perte della ricerca e della scienza. Gli agricoltori, accedendo a queste risorse messe a disposizione dal Programma, possono fare degli investimenti che non farebbero solo con le loro for-ze. Non solo, il Programma concede dei contributi a coloro che dimostrano il possesso di determinati requisiti e che voglio-no diventare agricoltori (soprattutto i giovani), perché facciano questo passo e scelgano l’agricoltura come mestiere. Di con-seguenza, un altro intervento importante è quello della forma-zione. Per essere un agricoltore di qualità oggi occorrono delle competenze che solo una formazione specifica può dare.

Miglioramento ambientaleIl secondo fronte riguarda il miglioramento dell’ambiente nelle aree rurali. Si possono produrre cibi sani se questi ulti-mi vengono coltivati in terreni sani. Il Programma si concen-tra principalmente sull’impatto ambientale delle attività agri-cole e sul ruolo importante che l’agricoltura ha per la tutela dell’ambiente. Ma si concentra anche sul peso (soprattut-to economico) che spesso l’agricoltore deve sopportare per il rispetto e la salvaguardia ambientale. Con il Programma sono previsti, per esempio, degli indennizzi per le imprese agricole che hanno dei terreni compresi in aree tutelate per il loro pregio ambientale. Se un agricoltore, quindi, ha i suoi campi vicini a dove vivono delle specie protette o dove pas-sano dei corsi d’acqua incontaminati, deve stare molto più attento al rispetto dell’ambiente. Magari deve anche limita-re le sue produzioni, l’uso di certi prodotti, oppure il passag-gio con certi mezzi agricoli, ecc.. In questo caso, il suo im-pegno viene ricompensato con un pagamento previsto dal Programma di Sviluppo Rurale. Infine, viene data anche im-portanza alla conservazione e tutela del patrimonio foresta-le regionale, attraverso incentivi agli imprenditori agricoli per una corretta gestione degli ambienti forestali, la prevenzione degli incendi e il ripristino dei danni da questi causati.

Qualità della vita Il terzo elemento riguarda la qualità della vita nelle aree ru-

rali. Il Programma incentiva tutti quei progetti e atti-vità che consentano alle popolazioni che vivono nei territori rurali (non solo gli agricoltori) di rimanere in queste aree a rischio di spopolamento ed avere co-munque dei servizi minimi a garanzia della loro qua-lità di vita.Inoltre, poiché capita spesso che sia difficile vive-re solo della produzione agricola, il Programma aiu-ta i produttori a diversificare la propria attività lavo-rativa.La diversificazione consiste nel dare alle imprese agricole la possibilità di integrare il proprio reddi-to guadagnando non solo dalla produzione agrico-la ma anche da altre attività (es. agriturismo, fatto-ria didattica, vigilanza ambientale, fattoria sociale, ecc.). Proprio perché nelle aree rurali, quelle lon-tane dalle città, vivono cittadini che si occupano di tante altre attività e non solo di agricoltura, il Programma interviene anche verso altre categorie. Ad esempio incentiva, con appositi fondi, l’apertura di nuove imprese nell’artigianato, nel commercio e nei servizi. Ciò per far sì che rimanga nelle aree ru-rali quel livello minimo di persone e servizi che ne consenta la sopravvivenza.

Approccio territorialeIl quarto aspetto affrontato dal Programma è quel-lo di fare in modo che, nelle are rurali, ci siano delle agenzie in grado di sviluppare progetti a livello loca-le, informare e coinvolgere imprese e cittadini, ado-perarsi perché le risorse del Programma siano spe-se al meglio. Queste agenzie sono chiamate Gruppi di Azione Locale (GAL), raggruppamenti di partner pubblici e privati che rappresentano le popolazioni rurali e gli operatori economici presenti nel territorio.I GAL si fanno interpreti nei rispettivi territori di un approccio ai problemi di sviluppo locale che par-ta effettivamente “dal basso” coinvolgendo i citta-dini, le imprese e i vari portatori di interesse se-condo una metodologia sperimentata dall’Unione Europea a partire dal 1989 denominata LEADER.

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L’attività di informazione e coinvolgimento sul territorio vie-ne svolta, inoltre, dagli sportelli territoriali delle agenzie ARGEA e LAORE: la prima si occupa dei procedimenti am-ministrativi per l’erogazione dei finanziamenti, la secon-da fornisce assistenza tecnica e formativa agli agricoltori. Infine, l’Agenzia AGRIS coopera con le imprese che voglio-no investire in progetti di ricerca e innovazione tecnologica.

Il Programma di Sviluppo Rurale vuole fare in modo che in un mondo globalizzato, nel quale in ogni periodo dell’anno ormai si trovano nei super-mercati tutti i prodotti agricoli, spesso provenien-ti da lontano e di qualità inferiore, arrivino nelle nostre tavole prodotti sani, genuini, possibilmente del territorio. Dall’intervento del Programma pos-sono guadagnarci tutti.Questa pubblicazione ha l’obiettivo di presentare le esperienze di alcune aziende agricole che, aven-do beneficiato di finanziamenti PSR, costituiscono testimonianze utili a comprenderne gli effetti sullo sviluppo rurale della Sardegna.

PSR SARDEGNA 2007/2013 - AVANZAMENTO DEL PROGRAMMA AL 30 GIUGNO 2013*

BUDGET 2007/2013 % RISORSE IMPEGNATE % PAGAMENTI EROGATI N° DOMANDE PRESENTATE N° AZIENDE BENEFICIARIE

€ 1.284.746.987 76% 53% 196.13520.612

(34% delle impreseagricole regionali)

RISULTATI INTERMEDI DELLE PRINCIPALI MISURE DEL PSR (dati al 30 giugno 2013)

Interventi per migliorare le condizioni di allevamento del comparto ovi-caprino 12.730 aziende

Interventi di sostegno per imprese agricole operanti in aree svantaggiate

Infrastrutture per un’agricoltura moderna e competitiva: strade rurali,reti irrigue, energetiche e telematiche

Finanziamenti per favorire l’ammodernamento delle imprese e incrementarne la redditività

Interventi per sostenere il ricambio generazionale

Interventi a favore dell’agricoltura biologica

Interventi volti a migliorare la qualità dell’acqua e del suolo e perattenuare i cambiamenti climatici

Interventi per la tutela della biodiversità e la salvaguardia di habitat agricolie forestali di alto pregio naturale

16.231 aziende

58 milioni di euro finanziati

658 imprese beneficiarie102.350 euro finanziamento medio aziendale**

1.087 giovani agricoltori

211.162 ettari interessati

252.787 ettari interessati

909.931 ettari interessati

** I finanziamenti di queste specifiche misure prevedono un aiuto pubblico variabile, comunque non superiore al 60% del totale dell’investimento, con la restante parte a carico dell’imprenditore.

* I dati relativi a impegni e pagamenti sono soggetti a continui aggiornamenti che dipendono dall’avanzamento dei bandi e delle attività istruttorie.

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Dalla semina al raccolto:dodici tappe di un viaggio nella Sardegna rurale

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Il vino allontana le inquietudinidal cuore dell’uomo (Pindaro)

I l vino è uno degli alimenti che più connotano la no-stra cultura. Per questo è simbolo e segno di una ci-viltà. Un prodotto così impegnativo implica non solo

conoscenze enologiche bensì rispetto dei terreni, basso impatto idrico, attenzione alle varietà più antiche. Perché è la terra la madre del nostro cibo. Un frutto che si rinno-va, che porta con sé conoscenze millenarie. Un segno rassicurante del fluire del tempo, in cui ci riconosciamo tutti. Continuità e innovazione, passione ed amore per ogni chicco e per ogni goccia di vino.I vigneti di Su Leunaxi (Settimo San Pietro) e Sibiola (Ser-

diana) danno ottomila quintali di uva all’anno, sei-centomila bottiglie. Vermentino, Monica, Can-nonau, Carignano, Bovale sardo, Barbera sarda, Moscato, Nasco e Malvasia, in gran parte DOC, che raggiungono le tavole di tutto il mondo.Mentre altri venivano sedotti dai vitigni interna-zionali, omologando le proprie produzioni al re-sto del mondo, l’Azienda Deiana riscopriva viti-gni antichi, quelli che producono di meno, che costano attenzioni e fatica, ma ripagano in pro-fumi e sapori. Valorizzare le biodiversità, i vitigni

Ferruccio DeianaAzienda

Settimo San Pietro

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€ 297.000INVESTIMENTO TOTALE

MISURE: 121 (Ammodernamento delle aziende agricole)

FERRUCCIO DEIANASettimo San Pietro

che scompaiono, è marcare la differenza. Segnare il pro-prio tempo da protagonisti, arricchire il potenziale enolo-gico di tutta la Sardegna. Lavoro riconosciuto e premia-to ai vertici dell’enologia. L’eccellenza non si nasconde, si mostra. Fare vino oggi comporta livelli di innovazione costante. La tradizione ha bisogno di essere portata nella contemporaneità. Necessita di innovazione costante così può raggiungere il meglio e può essere compresa. Per questo l’Azienda Deiana ha investito in nuove tec-nologie per migliorare i processi produttivi, impegno reso possibile dall’uso dei fondi comunitari messi a di-sposizione dai bandi dell’Assessorato dell’Agricoltura. Parallelamente ha intrapreso progetti di ricerca e spe-rimentazione insieme all’Università di Pisa, di Mantova e con l’agenzia regionale Sardegna Ricerche.Ferruccio Deiana nei prossimi anni amplierà le quo-te nei mercati di America ed Asia, esportando il 60% del prodotto.

Il PSR sarà, con buona probabilità, ancora una volta il suo partner.

€148.500DI CUI PUBBLICO

PAROLE CHIAVErisparmio energetico, ricerca e innovazione, razionalizzazione delle produzioni, abbattimento costi, sostenibilità, paesaggio.

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Il Programma di Sviluppo Rurale ha contribuito

all’ammodernamento e all’innovazione delle

imprese, consentendo loro di affrontare con

maggiore fiducia la sfida dei mercati

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Ci fu un tempo in cui gli dei sinutrivano dei sublimi formaggi di Amaltèa...

I l Fiore Sardo è il formaggio più antico della Sardegna. Esportato in tutto il Mediterraneo fin dal Medioevo. Formaggio a latte crudo, caratterizzato da un gusto intenso,

frutto di latte prodotto da pecore al pascolo.Un formaggio che la dietologia moderna sta scoprendo per le sue caratteristiche salutari, ricco come è di omega 3, di antiossi-danti, dati dall’alimentazione delle pecore in terreni di montagna in cui si avvicendano più specie foraggere.L’Azienda Marongiu, centoventi ettari di prato pascolo a mille metri d’altezza nel territorio di Ovodda, produce il “Miinari” for-maggio pluripremiato in diverse manifestazioni nazionali di set-

tore. Lo fa in un minicaseificio di proprietà che vorreb-be ulteriormente aprirsi al conferimento di latte di altri produttori della zona, visto che la dimensione dell’im-pianto lo consentirebbe. In questo modo l’azienda Marongiu non sarebbe costretta ad aumentare il greg-ge. Una tradizione che Alessandro ha ereditato dal pa-dre Michelangelo e che il PSR con le misure per il mi-glioramento del benessere animale ha reso possibile.Fare allevamento montano non è né semplice né faci-le, restare in luoghi difficili non è solo produzione, ma è anche presenza sul territorio, manutenzione dei no-

Alessandro MarongiuAzienda Agricola

Ovodda

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MISURE : 112 (Insediamento giovani agricoltori) • 212 (Indennità compensativa) • 215 (Miglioramento del benessere animale)

Misura 215: inizio 2011 - fine 2016 • Misura 212: inizio 2012 - fine 2017

DURATA DEGLI IMPEGNI

35.000 € (112) • 5.500 € /annui (212) • 9.000 € /annui (215)

PREMI

ALESSANDRO MARONGIUOvodda

PAROLE CHIAVEPastorizia montana, prodotti tradizionali e DOP, biodiversità, benessere animale, protezione dell’ambiente.

stri suoli, del nostro paesaggio e della biodiversità. Una funzione anche sociale.I finanziamenti del PSR consentono l’ingresso dei giovani nel set-

tore, contribuiscono al permanere di una attività antica nei luoghi originari.Mantengono la montagna viva ed abitata.

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Nel mar della macchia mediterraneas’intravvede il rosso fulvo del manto bovino

L a vacca di razza modicano-sarda è animale simbolo del Montiferru e del Campidano di Milis. Il colore ros-so fulvo di quegli animali segna il paesaggio. Razza a

triplice attitudine, con l’andare degli anni ha subito un pro-gressivo abbandono, fino a rasentarne la scomparsa. I gran-di numeri dei primi del Novecento sono ormai un ricordo. L’azienda Pintus è stata una delle prime, già nell’Ottocento, ad allevarle, ed oggi costituisce, con la sua mandria di qua-ranta capi adulti, uno dei presidi della razza.L’azienda, composta di due corpi, si divide tra i terreni mon-tani dedicati a prati-pascolo di Santu Lussurgiu, Seneghe,

Borore e San Vero Milis, dove si coltivano foragge-re che garantiscono una alimentazione abbondante e costante in tutto l’anno. L’allevamento è finalizza-to alla produzione di vitelloni da carne, tramite l’in-crocio con tori di razza Charolaise e Piemontese. Periodicamente viene inserito nella mandria un toro modicano-sardo, al fine di garantire la quota di rimonta. Gli animali, sufficientemente rustici, rie-scono a pascolare in terreni marginali, garanten-do anche la pulizia del sottobosco. Solo per tem-pi molto brevi vengono stabulati. Il resto della loro

Giovanni PintusAzienda

San Vero Milis

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Inizio 2008 - fine 2012

DURATA DEGLI IMPEGNI

4.000 € /annui

MISURE: 214 (Pagamenti agroambientali: azione n. 4.2 Razze minacciate di abbandono)

PREMI

Giovanni PINTUSSan Vero Milis

PAROLE CHIAVERazze in via di estinzione, prati-pascolo, difesa della biodiversità, sostenibilità, presenza in terreni marginali.

vita trascorre nei prati pascolo. Un modello di allevamento che garantisce ottime carni al consumatore e al contempo il presidio dello spazio rurale e delle specie animali autocto-ne. La dimostrazione che in Sardegna è possibile, ancora oggi, rispettare un patto antico: gli animali vivono al meglio delle loro possibilità fino alla morte. Molto però bisognerà fare perché il consumatore venga informato sulla maggior qualità delle carni ottenute in questo modo, rispetto agli al-levamenti industriali, e quindi anche del maggior prezzo.

Grazie all’apposita misura del PSR finalizzata alla salvaguardia delle razze in estinzione, l’azienda Pintus è un presidio della razza sardo-modicana, mo-tivo per cui si è impegnata per 5 anni a mantene-re un adeguato numero di capi. L’ azienda produce anche cavalli selezionati di razza anglo-arabo-sardo. Con la scorsa programmazione del PSR Sardegna sono state realizzate delle strutture per il ricovero del bestiame.

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Il Programma di sviluppo rurale ha promosso lo sviluppo sostenibile

delle aree rurali, favorendo l’introduzione ed il mantenimento di

metodi di produzione compatibili con la salvaguardia delle risorse

naturali, del paesaggio e della biodiversità

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Per fare un prato occorrono un trifoglio e un’ape, e immaginazione (E. Dickinson)

Gli ultimi quarant’anni sono stati tempo di abbandono delle terre e dell’agricoltura. In tutta Italia si sono persi cinque milioni di ettari di superficie agricola. Tra le tan-

te ragioni l’invecchiamento degli addetti e i giovani che han-no preferito settori considerati più attrattivi. Ora è in atto un mutamento di tendenza. Il ritorno alla terra non è solo ricer-ca di reddito ma ricerca di armonia e di qualità della vita. È il caso di Luciano Patti che rileva l’azienda di famiglia attiva fin dal 1960 nel settore dell’orticoltura; tenendo quelle produzio-ni e trasformando i terreni abbandonati in coltivazioni di prati erbosi da destinare alla realizzazione di giardini o di manti per

impianti sportivi. Prodotto richiesto perché fatto con specie resistenti alle avversità ambientali e particolarmente adattabili ai livelli di salinità che caratterizzano i terreni in pros-simità del mare.Ottenere specie resistenti ad ambienti difficili è un impegno che richiede continua ricerca e sperimen-tazione. L’azienda Patti lo sta facendo in biologico; una ulteriore sfida. L’investimento è stato realizza-to con il contributo del PSR per il primo insediamen-to in agricoltura da parte di giovani agricoltori, che

Luciano PattiAzienda

Pula

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MISURE: 112 (Insediamento giovani agricoltori)

PAROLE CHIAVErinnovamento generazionale, recupero di terreni abbandonati, colture innovative, utilizzo di terreni salmastri.

PREMIO: € 35.000

LUCIANO PATTIPula

ha permesso il recupero di un’azienda in stato di semiabban-dono. Continua comunque la produzione di ortaggi biologici che vengono conferiti al Consorzio S’Atra Sardigna, che poi li commercializza.In tempi come questi l’agricoltura riscopre il suo ruolo fon-damentale non solo nella produzione di alimenti, ma nella

conservazione degli ambienti naturali che vengono preservati e strappati all’abbandono. È occasione di nuove opportunità di lavoro per i giovani, i quali affrontano il settore con un repertorio di conoscen-ze sconosciute alle generazioni precedenti. Un rinnova-mento che porta la rinascita in una attività tradizionale.

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Le rughe dei monti cingono colline in cui s’allungano rigogliosi filari

C’è stato un tempo in cui l’imperativo era la quantità. Produrre alimenti anche se una parte di essi anda-vano sprecati. Un modello che oggi mostra tutto il

suo limite, la sua insostenibilità. Ancor più per territori come la Sardegna dove le imprese, per le dimensioni medio picco-le, non potranno mai competere con l’agricoltura industrializ-zata. Oggi è finalmente tempo di qualità. Non solo organolet-tica, ma delle tecniche colturali a basso impatto, con un uso ridotto di prodotti chimici. In conversione, appunto. Tenuta Lochiri, tra Berchidda ed Oschiri lo realizza. Cento ettari in un ambiente pregevole, classificato come di interesse comunita-

rio. Produzione di Vermentino di Gallura DOCG, olio di oliva extravergine venduto con marchio azienda-le. Sugherete antiche le cui cortecce diventano tap-pi per le bottiglie di vino. Dalla ristrutturazione di una stalla ottocentesca con i contributi del programma LEADER PLUS è stato realizzato un piccolo agri-turismo. Grazie ai fondi comunitari, l’azienda chiu-de al proprio interno la filiera del vino, trasforman-dolo dall’uva e imbottigliandolo; inoltre, essendo in area protetta, gode di contributi per il mantenimen-to dell’habitat della gallina prataiola, specie in via di

“ Tenuta Lochiri”Azienda

Berchidda

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Misura 214: inizio 2010 - fine 2015 • Misura 212: inizio 2012 - fine 2017

DURATA DEGLI IMPEGNI

35.000 € (112) • 5.000 € /annui (212) • 4.800 € /annui (214.6)

PREMI

Azienda “TENUTA LOCHIRI”BERCHIDDA

PAROLE CHIAVEProduzione integrata, riduzione concimi e fitofarmaci, fertilità dei suoli, salvaguardia dell’ambiente, diversificazione.

estinzione. L’imprenditore ha infine adottato specifici discipli-nari di produzione per la riduzione di concimi e fitofarmaci nel proprio vigneto. Pertanto la Tenuta Lochiri con il PSR svolge al contempo atti-vità agricole ed ambientali che preservano territori e fertilità

MISURE : 112 (Insediamento giovani agricoltori) • 212 (Indennità compensativa) • 214 (Pagamenti agroambientali: azioni n. 6 “Produzione integrata” e n. 7 “Tutela dell’habitat della gallina prataiola)

dei suoli. Un esempio di come produrre in un am-biente ad alto pregio naturale dia un valore aggiun-to alle produzioni, le qualifichi come “pulite”, dia loro identità che si traduce in diversificazione e vantaggio competitivo in un mercato sempre più omologato.

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Il Programma di sviluppo rurale

salvaguarda il patrimonio genetico

regionale attraverso il recupero e la

conservazione di razze in via di estinzione e

di specie vegetali a rischio di erosione

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Più qualità, più valore, più futurodalla tua terra

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013Appunti di viaggio tra esperienze e successi delle aziende agricole sarde

Mia madre pregava sempre sottovoce, perchèquando si fa il pane è come stare in chiesa (G. Deledda)

K entos come A chent’annos! Che tu possa campare cent’anni! Orroli è paese di centenari. Gli studi ge-riatrici hanno dimostrato che la longevità, oltre alla

componente genetica, è risultato di un ambiente sano e di una alimentazione mediterranea. Il cibo dei centenari ha il pane come alimento base. Pane di grano duro con il lievi-to madre.Kentos è un laboratorio artigiano che prosegue un’anti-ca tradizione non limitandosi solo all’acquisto delle fari-ne. Interviene già con le modalità di coltivazione del grano Senatore Cappelli, rigorosamente biologico, la macinazio-

ne dei semi, il lievito madre selezionato nella pre-cedente panificazione. Una produzione antica che beneficia di razionalizzazione nelle fasi esecutive. Il pane viene poi commercializzato dal consorzio S’Atra Sardigna, di cui il laboratorio Kentos è socio; vendu-to nel proprio punto vendita, nei negozi del biologico ma anche nella Grande Distribuzione.Un esempio di come il mercato per prodotti di quali-tà e biologici trovi un numero sempre più alto di con-sumatori. Una dimostrazione di come un pane antico ritorni nella contemporaneità. Apprezzato e richiesto.

“Kentos”Panificio Artigianale

Orroli

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Più qualità, più valore, più futurodalla tua terra

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013Appunti di viaggio tra esperienze e successi delle aziende agricole sarde

MISURE: 312 (Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese )

€ 100.000INVESTIMENTO TOTALE

€ 50.000DI CUI PUBBLICO

AZIENDA KENTOSORROLI

PAROLE CHIAVEProdotto tradizionale, filiera biologica, occupazione giovanile, femminile, miglioramento delle condizioni di lavoro, qualità.

Kentos ha beneficiato di un sostegno per la creazione e lo svi-luppo di microimprese, con il quale ha potuto acquistare un forno a legna di maggiori dimensioni, che permette il miglio-ramento delle condizioni di lavoro, l’accorciamento dei turni e una maggiore produzione, a fronte di una domanda in cresci-

ta. Inoltre il nuovo forno consente di ottenere una migliore cottura e qualità del pane. Tutto ciò si è tradotto in una maggiore occupazio-ne, che ha coinvolto anche giovani e donne del ter-ritorio.

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013Appunti di viaggio tra esperienze e successi delle aziende agricole sarde

Tra le basse colline della Marmilla l’ospitalitàè inviolabile: essa è un culto, un bisogno dell’anima...

P er le agricolture non intensive prevalenti in Sardegna, il futuro è anche nel biologico. Non solo per i picco-li numeri, rispetto alle grandi produzioni dell’agricol-

tura industriale, ma perché biologico significa prima di tutto rispetto della terra, salvaguardia della fertilità dei suoli, pro-duzione di alimenti salubri per il consumatore. Su Massaiu a Turri è un’azienda che ormai è in biologico da oltre vent’an-ni. Grano, vite e olivi, orticoltura e piante officinali, tra cui lo zafferano DOP di Sardegna.Prodotti che trovano un mercato di prossimità contribuen-do almeno su scala locale a ridurre le importazioni di alimen-

ti dall’Italia e dall’estero.In un mercato che però riconosce solo un prez-zo basso ai produttori, quando le superfici sono relativamente piccole, non basta fare qualità. Occorre che il valore venga incrementato lascian-do in azienda gran parte della filiera. Su Massaiu ha creato una impresa agricola multifunzionale. Agriturismo, sempre più frequentato anche dai tu-risti, fattoria didattica in cui i bambini possano riap-propriarsi di un rapporto creativo con la terra e con le produzioni agricole. Gran parte delle produzioni

“Su Massaiu”Azienda Agrituristica

Turri

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013Appunti di viaggio tra esperienze e successi delle aziende agricole sarde

AZIENDA AGRITURISTICA “SU MASSAIU”TURRI

PAROLE CHIAVEBiologico, sostenibilità, ospitalità, didattica, multifunzionalità, filiera corta, autonomia energetica.

aziendali hanno così sbocco nell’ospitalità. In futuro anche il pane biologico, ottenuto con il lievito madre e da farine di grano Senatore Cappelli.La particolarità della fattoria didattica è il “percorso del Grano” in cui sono descritte tutte le fasi che dalla semi-na in poi portano le farine a diventare pane. Un comporta-mento che garantisce all’azienda identità e diversificazione che diventano vantaggio competitivo riconosciuto rispet-to alla concorrenza. L’azienda “Su Massaiu” ha nelle varie

Misura 212: inizio 2012 - Fine 2017 • Misura: 214: inizio 2012 - fine 2017

DURATA DEGLI IMPEGNI

3.000 € /annui (212) • 6.000 € /annui (214)

PREMI

Misure: 212 (Indennità compensativa) • 214 (Pagamenti agroambientali: azione n. 1 “Agricoltura biologica”)

programmazioni dei fondi comunitari, utilizzato più strumenti e fondi. Attualmente gode di un soste-gno comunitario per la coltivazione di prodotti bio-logici e di un premio per il mantenimento di terre-ni situati in zone svantaggiate che, senza il presidio degli agricoltori che vi operano, cadrebbero in sta-to di abbandono. L’azienda inoltre si sta dotando di un impianto fotovoltaico che assicurerà autonomia energetica per gli anni futuri.

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Il Programma di sviluppo rurale finanzia progetti

e attività che consentono alla popolazione

rurale di rimanere nel territorio ed evitare lo

spopolamento delle campagne

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013Appunti di viaggio tra esperienze e successi delle aziende agricole sarde

Pungente, verdognolo e opaco:è l’olio extravergine di oliva del Mediterraneo

B oni mores, come buoni costumi, ottime abitudini. L’agricoltura dei prossimi decenni ha una sfida da-vanti a sé: dopo anni di sfruttamento intensivo dei

suoli e l’uso di pratiche colturali invasive, ha bisogno di ri-pensare le proprie produzioni affinché siano sostenibili e con un impatto basso che mantenga la fertilità dei suoli. Sfida colta dall’azienda Boni Mores di Villaperuccio che ha impiantato trenta ettari di oliveto con impianti di irrigazio-ne a goccia e ha costruito un laghetto con un impianto di fi-todepurazione, che consente di riutilizzare i reflui che pro-vengono dal frantoio e dagli impianti. Oltre ad un ottimo

olio ottenuto dalle cultivar “bosana”, “semida-na”, “tonda di Cagliari” e “paschixedda” ha una produzione orticola in serra che conferisce alla Cooperativa di Arborea. Allo stesso tempo l’azien-da ha raggiunto anche l’autosufficienza energeti-ca datale da un impianto fotovoltaico.L’approccio integrato a tutte le problematiche del-le coltivazioni garantisce un impatto positivo in termini di sostenibilità. Ogni dettaglio colturale e di trasformazione dei prodotti è visto in quell’ot-tica. Un esempio immediatamente replicabile in

“Boni Mores”Azienda

Villaperuccio

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MISURE: 121 (Ammodernamento delle aziende agricole)

INVESTIMENTO TOTALE € 356.000

DI CUI PUBBLICO € 178.000

OLEIFICIO BONI MORESVILLAPERUCCIO

PAROLE CHIAVEColtivazioni a basso impatto, valorizzazione cultivar locali, ecoconsumatori.

imprese agricole di pari dimensioni. In un mercato molto attento all’impronta idrica ed ecologica dei prodotti, l’Azien-da Boni Mores si assicura un notevole vantaggio competi-tivo. Il PSR con la misura specifica per l’ammodernamento delle aziende agricole è il partner privilegiato di operazio-ni innovative come questa che, oltre a produzioni di quali-

tà, garantiscono un rispetto della fertilità dei suo-li e del paesaggio.Se imprese agricole della Sardegna, in futuro, se-guiranno un approccio simile, i migliori mercati, i consumatori più attenti saranno il riferimento co-stante per i prodotti agricoli dell’isola.

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013Appunti di viaggio tra esperienze e successi delle aziende agricole sarde

Da qualunque terra egli venga, si accosti tranquillo alla nostra tavola perassaporare il cibo più genuino della nostra Isola (M. Zuddas)

Come fare in modo che un piatto tradizionale possa ac-cedere alle tavole del mondo? Se poi è il maialetto arrosto tutto diventa più complicato. La risposta l’ha

trovata l’azienda Sebastiano Fenu di Nuoro. Cinquanta etta-ri per allevare suinetti e vitelli. Un prezzo basso riconosciuto al produttore. I veri guadagni sono ormai nella commercializ-zazione e vendita, quasi mai in mano a chi alleva. Sebastiano Fenu ha l’idea geniale, non vendere più i suinetti a peso vivo, bensì già arrostiti, pastorizzati e sotto vuoto. Si superano così i limiti sanitari e il piatto simbolo della Sardegna può es-sere dappertutto. Il primo interesse viene dalla Cina, dove la

carne suina è consumata in grande quantità. Il PSR è lo strumento giusto, in quanto prevede specifici finanziamenti per la trasformazione e valorizzazio-ne dei prodotti agricoli.Attualmente è in fase di realizzazione uno stabili-mento per la cottura delle carni. Due linee, una in biologico e l’altra convenzionale, con altrettante fa-sce di prezzo diversificate in modo da poter rag-giungere segmenti di mercato diversi. Sebastiano Fenu intende farsi promotore di una filiera che usi anche gli animali conferiti da altri allevatori, purché

Sebastiano FenuAzienda

Nuoro

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MISURE: 123 (Accrescimento del valore dei prodotti agricoli e forestali)

INVESTIMENTO TOTALE € 900.000

€ 360.000DI CUI PUBBLICO

AZIENDA SEBASTIANO FENUNuoro

PAROLE CHIAVECucina tradizionale, verticalizzazione, innovazione, biologico, accrescimento del valore aggiunto, rete di produttori.

rispettino i severi parametri di qualità che l’azienda si è data. Una scommessa importante, che apre possibilità insperate per un settore che da circa trent’anni è mortificato dal basso prezzo e da problemi sanitari. I maialetti cotti e pastorizzati superano tutti i limiti imposti e possono diventare i testimo-

ni di una cucina tradizionale che ha pochi paragoni nel mondo. In questo modo il valore aggiunto reste-rà nelle mani dell’allevatore. Un’innovazione che ha molte possibilità di essere replicata e può costituire un modello per altri prodotti come l’agnello e il capretto.

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Il PSR ha contributo a creare infrastrutture

essenziali per un’agricoltura moderna e competitiva,

per potenziare i sistemi di irrigazione, le strade, i

collegamenti energetici e telematici delle nostre aree

rurali, assicurando la vitalità e la permanenza delle

aziende agricole e forestali nel territorio

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013Appunti di viaggio tra esperienze e successi delle aziende agricole sarde

Tre sono i preziosi regali della nostra terragenerosa: l’acqua, il vino e l’olio d’oliva!

V ite e ulivo segnano da millenni il paesaggio mediter-raneo. Vino ed olio sono alla base della nostra alimen-tazione. Colture che sono cultura, esprimono fino in

fondo quello che siamo, fino ad essere sacralizzate nei riti re-ligiosi: vino come sangue di Cristo, olio come crisma.Negli anni l’azienda viticola Urru è intervenuta per la razio-nalizzazione delle coltivazioni e la riduzione dei costi. Con l’uso dei fondi PSR ha provveduto a dotarsi di macchine che garantiscono sia una raccolta razionale dei grappoli,

che le operazioni di potatura e spollonatura, nel pieno rispetto delle piante e del terreno.L’azienda attraverso una continua ricerca e sele-zione delle migliori uve valorizza al meglio il viti-gno tradizionale “cannonau”nel rispetto della tra-dizione e della qualità ed è la prima azienda in Ogliastra per quantità di uva conferita.I finanziamenti comunitari hanno inoltre permes-so la realizzazione di un mini impianto fotovol-

Flavia Carmen UrruAzienda

Jerzu

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MISURE 121: (Ammodernamento delle aziende agricole)

INVESTIMENTO TOTALE € 398.200

€ 199.100DI CUI PUBBLICO

AZIENDA URRUJERZU

PAROLE CHIAVErisparmio energetico, razionalizzazione delle produzioni, abbattimento costi, sostenibilità, paesaggio.

taico, installato su fabbricati già esistenti, che garantisce all’impresa l’autonomia energetica.Grazie a questi interventi l’azienda Urru riduce i costi e mi-

gliora le proprie produzioni, rendendole competiti-ve in un mercato esposto ad una concorrenza glo-bale e sempre più selettivo.

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Nell’acqua confortevole del bagno, si lascial’abluzione profumati di quel tanto che gemmano emozioni

L a Sardegna per le sue caratteristiche geomorfologiche e di irradiazione solare risulta essere una delle terre più vocate per la coltivazione delle erbe officinali. Molte

delle quali crescono spontaneamente. L’isola, per la sua bio-diversità, risulta essere ricca di specie che altrove sono scom-parse oppure sono uniche di questi luoghi. Un patrimonio da scoprire ed utilizzare per la produzione di oli essenziali, che sul mercato hanno quotazioni di prezzo molto interessanti.L’Azienda Silvio Carta è nota sia per la produzione vinicola, soprattutto per la Vernaccia di Oristano DOP, che per quella IGT Valle del Tirso. Negli ultimi decenni si è affermata anche

nel mondo dei distillati, producendo grappe, mirto ed altri liquori. Oggi allarga la sua attività con la pro-duzione di oli essenziali da varie specie, in particola-re dall’elicriso. Essenza di facile coltivazione, con uti-lizzo nella cosmetica e farmaceutica, che trova un mercato in continua espansione. L’azienda intende realizzare una rete di coltivatori in tutta la Sardegna che poi conferirebbero l’essenza al laboratorio di di-stillazione di Baratili San Pietro.Il PSR ha consentito all’impresa di acquistare nuovi macchinari per la produzione, l’imbottigliamento e il

Silvio CartaAzienda

Baratili S. Pietro

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€ 442.832DI CUI PUBBLICO

INVESTIMENTO TOTALE € 2.459.520

MISURE 123: (Accrescimento del valore dei prodotti agricoli e forestali)

AZIENDA SILVIO CARTABARATILI SAN PIETRO

PAROLE CHIAVEInnovazione di prodotto, erboristeria, oli essenziali, rete di coltivazione, apertura nuovi mercati, salvaguardia della biodiversità.

confezionamento delle essenze. È stato anche realizzato un sistema di tracciabilità del prodotto composto da stampanti laser e da apparecchiature per la gestione informatizzata del

prodotto confezionato. La diversificazione affian-cherà la tradizionale attività enologica e quella del-la liquoristica, consentendo lo sviluppo del settore.

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Campeggeran ne’ verdi prati i funghi: liete donne corranno or questi or quelli (Lorenzo de’ Medici)

I l lavoro in agricoltura porta con sé alcuni pregiudizi. Uno di questi è che lo si può fare solamente se si è già del settore. Se sei il figlio di un contadino ad esem-

pio. Quanto questo non sia vero lo dimostrano le migliaia di giovani che in tutta Europa stanno scegliendo la campagna senza aver mai avuto tradizioni familiari nel settore. Molti di questi ritorni vedono le donne protagoniste: Monica Arzu a Lotzorai ha seguito questa tendenza. Tramite la Misura del PSR per l’insediamento di giovani in agricoltura ha corona-to il suo sogno.L’azienda si estende per otto ettari con coltivazioni in pie-

no campo e serra; produce funghi biologici, ortag-gi e frutta. Tramite un laboratorio esterno ha una linea di prodotti conservati che portano il marchio aziendale “La Fungaia”. L’azienda inoltre possiede un’aula attrezzata, alcuni animali, in modo da es-sere anche fattoria didattica. Nonostante la giovane età l’azienda Arzu è riu-scita da subito a ricavarsi nicchie di mercato, con la vendita diretta in azienda, la ristorazione loca-le, gli agriturismi e il mercato di San Benedetto a Cagliari.

Monica ArzuAzienda

Lotzorai

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PREMIO: € 35.000

MISURE : 112 (Insediamento giovani agricoltori)

AZIENDA ARZULOTZORAI

PAROLE CHIAVEGiovani in agricoltura, primo insediamento, fungicoltura, biologico, innovazione, multifunzionalità.

Aderendo al progetto ministeriale “Frutta nelle scuole” l’a-zienda si è fatta conoscere ed ha potuto promuovere la sua fattoria didattica.Un esempio interessante di come sia pos-

sibile per una giovane donna dinamica riuscire in un settore che da molti viene considerato povero e non più attuale.

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013Appunti di viaggio tra esperienze e successi delle aziende agricole sarde

La Politica Agricola Comune:mappa per l’agricoltura di domani

T utti noi siamo grandi consumatori di prodotti alimen-tari. Abbiamo quotidianamente bisogno di cibo sano, di ottima qualità e che si trovi ad un prezzo non ec-

cessivo. Per fare in modo che i prodotti agroalimentari pos-

sano rispettare queste caratteristiche occorre fare i conti

con la concorrenza di cibo che viene al di fuori dell’Unione

Europea, con i costi sempre più elevati dei carburanti, ferti-

lizzanti, ecc., che incidono poi sul prezzo finale. Riuscire ad

affrontare queste sfide da soli, nel mondo globalizzato in cui

viviamo, è difficile. Per questo l’Unione Europea, facendo

tesoro del detto “l’unione fa la forza”, ha da sempre consi-

derato la politica agricola come un pezzo importante dell’Eu-

ropa unita. La così detta Politica Agricola Comune (PAC), da

un lato aiuta gli agricoltori a produrre alimenti di qualità, nel-

lo stesso tempo tutela i consumatori garantendo loro cibi si-

curi, sani e nutrienti. Questa azione di tutela dell’agricoltura

è anche agevolata dalla storia agricola europea, i cui prodotti

(si pensi al nostro formaggio o al vino) sono cono-

sciuti ed apprezzati in tutto il mondo.

Attraverso la Politica Agricola Comune si interviene

non solo a garanzia degli agricoltori e dei consuma-

tori, ma anche dell’ambiente nelle aree rurali, che

ha bisogno di essere tutelato. Infine, l’Unione Euro-

pea attraverso la PAC permette alle comunità rurali

di continuare a vivere e presidiare le zone agricole

a forte rischio di spopolamento, supportandole con

una serie di servizi e di infrastrutture essenziali per

mantenere una buona qualità della vita.

A partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, con

il cambiare delle condizioni di mercato, l’intervento

dell’Unione Europea sulla politica agricola è cam-

biato. Si è passati da una forte attenzione e con-

trollo sulla quantità delle produzioni ad un soste-

gno sui prezzi dei prodotti agricoli, sino ad un vero

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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013Appunti di viaggio tra esperienze e successi delle aziende agricole sarde

e proprio sostegno al reddito degli agricoltori. Quest’ultimo tipo di aiuto attualmente è però legato al rispetto da parte degli agricoltori di una serie di condizioni ambientali, stabilite proprio a livello europeo e fortemente vincolanti.Di recente è stata avviata una riforma della Politica Agricola Comune vista la difficile situazione economica attuale. L’U-nione Europea vuole rafforzare la competitività del settore agricolo, promuovere l’innovazione in agricoltura, contribui-re alla salvaguardia dell’ambiente anche arginando il cambia-mento climatico e, infine, garantire un sostegno per suppor-tare la crescita e l’occupazione nelle aree rurali.Uno dei temi forti della PAC nei prossimi anni sarà la salva-guardia ambientale. Si pensi che per quanto riguarda il così detto “Agroambiente” almeno il 30% del budget comples-sivo dovrà riguardare investimenti per finalità ambientali e climatiche, interventi sulle foreste, nell’agricoltura biologica, indennità per le aree agricole che ricadono in zone di tutela ambientale e per i territori svantaggiati.Altre priorità della nuova PAC saranno il potenziamento dell’innovazione tecnologica in agricoltura, la cooperazione fra agricoltori o gruppi di agricoltori in un’ottica di filiera, l’in-clusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo eco-nomico delle zone rurali. Saranno infine rafforzati gli incenti-vi per l’imprenditoria giovanile in agricoltura.Tutte le novità della nuova Politica Agricola Comune saranno ben evidenziate nel nuovo Programma di Sviluppo Rurale, al momento in fase di elaborazione per il settennio 2014-2020.

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Questo volume fa parte delle pubblicazioni curate dalla Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-pastoralenell’ambito del Piano pluriennale di comunicazione del PSR Sardegna 2007/2013

DirigenteMaria Giuseppina Cireddu - Servizio Affari Generali, Credito Agrario e Controllo Agenzie

Responsabile del progettoNicola Sassu

La pubblicazione è stata realizzata con la collaborazione di:Rete Rurale Nazionale: Valentina Carta, Francesco Piras, Milena Verrascina

Assistenza Tecnica al PSR 2007/2013 - Agriconsulting SpA: Nicola Solinas, Stefano Tronci, Loredana Furcas

Si ringraziano per la cortese collaborazione le aziende agricoleAzienda agricola Michelangelo Marongiu, Azienda Francesca Mossa, Azienda Fulvia Carmen Urru, Azienda Giovanni Pintus, Azienda Luciano Patti, Azienda Monica Arzu, Azienda Sebastiano

Fenu, Azienda Silvio Carta, Azienda Su Massaiu di Fernando Atzeni, Cooperativa Sa Marigosa, Kentos Panificazione Artigianale, Oleificio Boni Mores, Vitivinicola Ferruccio Deiana

FotoRegione Autonoma della Sardegna (Sardegna Digital Library) – pagg. 2-3, 6, 14-15, 17 (in basso), 20-21, 32-33, 37 (in alto), 38-39, 47 (in basso)

Ediguida, Cava dei Tirreni – pagg. 12, 19, 29, 30, 35 (in alto), 36, 37 (in basso), 40, 42-43, 44Azienda Marongiu – pagg. 16, 17 (in alto) • Azienda Pintus – pagg. 18, 26-27 • Azienda Patti – pagg. 22 • Azienda Urru – pag. 41

Francesco Piras – pagg. 13 (in basso), 24, 25, 31 • Viviana Sirigu – pag. 28 Archivio Fotolia – Copertina, pagg. 13 (in alto), 18, 23, 34, 35 (in basso), 45, 46

StampaArti Grafiche Pisano

Pubblicazione realizzata con il contributo del FEASR (Fondo Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale) nell’ambito del Piano di comunicazione del PSR Sardegna 2007/2013

© Regione Autonoma della SardegnaTutti i diritti riservati, nessuna parte può essere riprodotta o duplicata in alcun modo senza autorizzazione

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