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Test d’ingresso PROVA STRUTTURATA Diritto ed economia Classe seconda di Davide Melzi L’economia, i beni e la società 1 Rispondi alle seguenti domande scegliendo l’alternativa giusta 1. Quali mutamenti sono avvenuti nel corso della storia economica? È stato introdotto lo scambio di bene contro bene La quantità di beni prodotti è enormemente aumentata, ed è stata destinata allo scambio La quantità di beni prodotti è aumentata ed è stata destinata al consumo personale La quantità di beni prodotti attraverso lo sfruttamento diretto della natura è diminuita 2. Che cosa si intende per bisogni secondari? Bisogni il cui soddisfacimento è essenziale per sopravvivere Bisogni il cui soddisfacimento non è importante Bisogni il cui soddisfacimento è quasi impossibile Bisogni il cui soddisfacimento non è essenziale per sopravvivere, ma per la qualità della vita 3. Un bene economico è sempre necessariamente utile? No, perché sono beni economici anche cose che non sono utili Sì, perché se una cosa non è utile per tutti non è considerata bene economico Sì, perché se una cosa non è utile per la maggioranza non è considerata bene economico Sì, perché se una cosa non è utile per qualcuno non è considerata bene economico 4. Un bene economico è sempre necessariamente raro? No, perché se una cosa è rara ma non utile non è considerata bene economico No, perché se un bene utile è però molto difficile da ottenere non è considerato bene eco- nomico Sì, perché se un bene utile è però molto difficile da ottenere non è considerato bene eco- nomico Sì, perché se una cosa non è rara non è considerata bene economico 5. Un bene economico è sempre necessariamente accessibile? Sì, perché se la maggioranza non ha la possibilità di consumarlo, non è un bene Sì, perché se nessuno ha la possibilità di consumarlo, non è un bene economico No, perché basta che qualcuno abbia la possibilità di consumarlo No, perché il suo essere un bene non dipende dall’accessibilità, ma dalla rarità e dall’uti- lità 6. Il prezzo e il costo di un bene sono la stessa cosa? No, il prezzo è la somma di denaro che un consumatore paga per un bene, il costo è la somma di denaro che il produttore paga per produrlo Non sono propriamente la stessa cosa, ma di fatto equivalgono alla stessa quantità di denaro No, il costo è la somma di denaro che un consumatore paga per un bene, il prezzo è la somma di denaro che il produttore paga per produrlo 7. Che differenza c’è tra i “Servizi generali” e i “Servizi speciali”? I primi sono erogati dallo Stato, i secondi no I primi sono erogati a tutti i cittadini, i secondi solo a coloro che li richiedono I primi sono erogati gratuitamente, i secondi a pagamento I primi sono erogati per mezzo di fondi speciali dello Stato, i secondi per mezzo di tasse e imposte 8. Che cosa si intende in generale per produzione? La creazione di un bisogno atto a essere soddisfatto La trasformazione di beni in servizi, e viceversa La trasformazione di beni o servizi in altri beni o servizi, al fine di accrescerne l’utilità La trasformazione di beni o servizi in altri beni o servizi, al fine di ridurne l’utilità d c b a d c b a d c b a d c b a d c b a d c b a d c b a d c b a 1

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Test d’ingressoPROVASTRUTTURATADiritto ed economia

Classe seconda

di Davide Melzi

L’economia,i beni e la società

1

Rispondi alle seguenti domande scegliendo l’alternativa giusta

1. Quali mutamenti sono avvenuti nel corso della storia economica?È stato introdotto lo scambio di bene contro beneLa quantità di beni prodotti è enormemente aumentata, ed è stata destinata allo scambioLa quantità di beni prodotti è aumentata ed è stata destinata al consumo personaleLa quantità di beni prodotti attraverso lo sfruttamento diretto della natura è diminuita

2. Che cosa si intende per bisogni secondari?Bisogni il cui soddisfacimento è essenziale per sopravvivereBisogni il cui soddisfacimento non è importanteBisogni il cui soddisfacimento è quasi impossibileBisogni il cui soddisfacimento non è essenziale per sopravvivere, ma per la qualità della

vita

3. Un bene economico è sempre necessariamente utile?No, perché sono beni economici anche cose che non sono utiliSì, perché se una cosa non è utile per tutti non è considerata bene economicoSì, perché se una cosa non è utile per la maggioranza non è considerata bene economicoSì, perché se una cosa non è utile per qualcuno non è considerata bene economico

4. Un bene economico è sempre necessariamente raro?No, perché se una cosa è rara ma non utile non è considerata bene economicoNo, perché se un bene utile è però molto difficile da ottenere non è considerato bene eco-

nomicoSì, perché se un bene utile è però molto difficile da ottenere non è considerato bene eco-

nomicoSì, perché se una cosa non è rara non è considerata bene economico

5. Un bene economico è sempre necessariamente accessibile?Sì, perché se la maggioranza non ha la possibilità di consumarlo, non è un beneSì, perché se nessuno ha la possibilità di consumarlo, non è un bene economicoNo, perché basta che qualcuno abbia la possibilità di consumarlo No, perché il suo essere un bene non dipende dall’accessibilità, ma dalla rarità e dall’uti-

lità

6. Il prezzo e il costo di un bene sono la stessa cosa? No, il prezzo è la somma di denaro che un consumatore paga per un bene, il costo è la

somma di denaro che il produttore paga per produrloNon sono propriamente la stessa cosa, ma di fatto equivalgono alla stessa quantità di

denaroNo, il costo è la somma di denaro che un consumatore paga per un bene, il prezzo è la

somma di denaro che il produttore paga per produrloSì

7. Che differenza c’è tra i “Servizi generali” e i “Servizi speciali”?I primi sono erogati dallo Stato, i secondi noI primi sono erogati a tutti i cittadini, i secondi solo a coloro che li richiedono I primi sono erogati gratuitamente, i secondi a pagamentoI primi sono erogati per mezzo di fondi speciali dello Stato, i secondi per mezzo di tasse

e imposte

8. Che cosa si intende in generale per produzione?La creazione di un bisogno atto a essere soddisfattoLa trasformazione di beni in servizi, e viceversaLa trasformazione di beni o servizi in altri beni o servizi, al fine di accrescerne l’utilitàLa trasformazione di beni o servizi in altri beni o servizi, al fine di ridurne l’utilitàd

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9. A che tipo di produzione corrisponde la trasformazione di una materia prima in un pro-dotto finito?

Trasformazione materialeTrasformazione nello spazio Trasformazione nel tempo Sfruttamento del lavoro umano

10. Come si definisce il periodo di tempo necessario per attuare la produzione?Lasso economicoCiclo capitalisticoCiclo naturaleCiclo produttivo

Rispondi alle seguenti domande scegliendo l’alternativa giusta

1. Quale fenomeno fu essenziale per lo sviluppo di un’economia mercantile nei secoli tramedioevo ed età moderna?

L’assenza di un forte potere centrale in molti Stati europeiI privilegi della nobiltà feudale sulle terreLa stesura di Costituzioni liberali richieste dai borghesiIl credito erogato dal sistema bancario

2. È corretto affermare che la rivoluzione industriale fu dovuta soprattutto alle innovazionitecniche del Settecento?

Sì, è del tutto veroSì, anche se il cambiamento di modello economico non fu molto rilevante, a causa della

scarsità di mezzi finanziariNo, le innovazioni tecniche senza altri fattori, come i mezzi finanziari e la manodopera,

non sarebbero state decisiveNo, è del tutto falso

3. Che cosa indica il termine “capitale”?I mezzi finanziari dell’impresaI mezzi finanziari e tecnici dell’impresaIl prodotto dell’impresaIl guadagno del capitalista

4. Quale tra le seguenti non è una caratteristica essenziale del sistema di produzione capita-listica?

La precisa divisione delle fasi di lavoroL’alternanza di tutti i lavoratori in ciascuna fase di lavoroLa proprietà privata dei mezzi di produzioneLa concentrazione di una nuova classe di salariati in un unico luogo di lavoro

5. Quale tra i seguenti rappresenta un effetto del sistema di produzione capitalistica? L’incremento del benessere dei lavoratoriL’incremento demografico nelle campagneLa proprietà dei mezzi di produzioneLa produzione di massa

6. Come si possono definire complessivamente i soggetti dell’economia moderna? Coloro che operano nel sistema economico come produttoriColoro che operano nel sistema economico come consumatoriColoro che operano nel sistema economico, sia come produttori che come consumatoriTutte le aziende che operano nel sistema economico

7. Quale tra le seguenti è una corretta definizione di impresa?Società fondata dall’imprenditore al fine di produrre o scambiare beni o serviziAttività economica organizzata dall’imprenditore al fine di produrre beni Attività economica organizzata dall’imprenditore al fine di produrre o scambiare beni o

serviziAttività che appartiene a un soggetto privato, l’imprenditore, che l’ha fondata e la dirige

8. Che cosa rappresenta un’azione?Il possesso del capitale di una Società per azioniIl possesso di parte del capitale di una Società per azioniIl capitale di una Società per azioniIl possesso di parte del capitale di una società commercialed

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Caratteridell’economiamoderna

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9. Che cosa si intende per sistema economico aperto? Un sistema economico che ha rapporti con il resto del mondoUn sistema economico in cui vige un regime di libera concorrenzaUn sistema economico che garantisce ai cittadini un alto livello di redditoUn sistema economico che garantisce ai cittadini un alto livello di occupazione

10. Come si potrebbe definire sinteticamente il mercato e qual è la sua funzione fondamenta-le?

Un luogo fisico in cui può avvenire la compravendita di un beneUn luogo fisico in cui può avvenire l’acquisto di molti beniUn insieme di operazioni che permette l’incontro tra domanda e offerta di un beneUn insieme di operazioni che permette la produzione di un bene

Assegna a ciascuna delle seguenti parole-chiave la giusta definizione

1. Reddito

2. Patrimonio

3. Imposte indirette

4. Imposte progressive

5. Capitale circolante

6. Investimento

7. Ammortamento

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Termini chiavedell’economia (1)

Il denaro derivante dall’effettuazione di un lavoro dipen-dente

Il totale delle entrate monetarie e non monetarie di una per-sona o famiglia

Il complesso di beni di cui una persona o famiglia puòdisporre

Il totale delle entrate monetarie e non monetarie di una per-sona o famiglia

Un ammontare di denaro che è necessariamente alimentatodal reddito

L’insieme delle attività possedute in proprietà in un certomomento

Una quantità di ricchezza del tutto slegata dal reddito dellapersona o famiglia

Una quantità di ricchezza non statica ma dinamica

Imposte che toccano direttamente solo il patrimonioPrelievo coattivo dello Stato sulla ricchezza dei privatiImposte che colpiscono il reddito attraverso il consumo di

beni o serviziImposte che colpiscono il reddito attraverso il pagamento di

altre imposte

Imposte in cui l’aliquota cresce al crescere del redditoImposte in cui l’aliquota diminuisce al crescere del reddito Imposte in cui l’aliquota è nullaImposte in cui l’aliquota è costante

Insieme dei beni durevoli, che possono entrare in più cicliproduttivi

Insieme dei beni che possono essere usati in un solo cicloproduttivo

Valore complessivo dei beni prodottiValore dato dalla capacità produttiva dell’imprenditore

Risparmio usato dalle imprese per la vendita di beni capita-le e di capitale umano

Accantonamento annuo di sommeRisparmio usato dalle imprese per l’acquisto di beni capita-

le e di capitale umanoValore dato dalla capacità produttiva degli individui

Accantonamento annuo di somme per rimpiazzare il capi-tale fisso

Risparmio usato dalle imprese per l’acquisto di beniAccantonamento annuo di somme per vendere i propri pro-

dottiConclusione di un ciclo produttivod

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8. Produttività dei fattori di produzione

9. Monopolio

10. Oligopolio

Assegna a ciascuna delle seguenti frasi la giusta parola-chiave

1. Beni che sono prodotti per la soddisfazione immediata di un bisogno

2. Beni che sono utilizzati per la produzione di altri beni

3. Fattore diretto originario della produzione che corrisponde alle materie prime

4. Fattore della produzione che fornisce i servizi essenziali e le infrastrutture per la produzione

5. Perseguimento della stabilità dei prezzi e del potere d’acquisto

6. Imprese che esercitano l’attività industriale di trasformazione di materie prime o semilavorati in prodotti finiti, cioè beni concreti utilizzabili direttamente dal cliente

7. Imprese che non producono beni materiali, ma forniscono servizi di tipo informativo, finanziario, legale, etc., ad altre imprese o a singoli privati

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Termini chiavedell’economia (2)

Quantità di prodotto ottenuto utilizzando solo uno dei fat-tori di produzione

Valore dell’incremento di prodotto ottenibile con un’ulte-riore unità del fattore considerato

Capacità tecnica dei lavoratori assunti dall’impresa a tempoindeterminato

Capacità del singolo fattore di contribuire alla realizzazionedel prodotto

Mercato in cui non vi sono imprese che offrono un certoprodotto, il quale peraltro potrebbe avere molti compratori

Mercato in cui vi è una sola impresa che produce e offre unbene che è unico

Mercato in cui il numero delle imprese che offrono un beneè tanto alto da permettere a una sola di esse di influenzarne ilprezzo

Mercato in cui vi è una sola impresa che produce e offre unbene che è peraltro molto simile ai beni prodotti da altreimprese

Mercato in cui vi sono poche imprese che offrono un certoprodotto, e molti compratori

Mercato in cui non vi sono imprese che offrono un certoprodotto, il quale peraltro potrebbe avere molti compratori

Mercato in cui vi sono molte imprese che offrono un certoprodotto, e pochi compratori

Mercato in cui vi è una sola impresa che offre un certo pro-dotto, e pochi compratorid

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Beni di consumoBeni soggetti a inflazioneBeni mobiliBeni materiali

Beni durevoliBeni a offerta rivale Beni a domanda variabileBeni capitale

NaturaLavoroCapitaleStato

Natura LavoroCapitaleStato

Perequazione del redditoMassima occupazioneLotta all’inflazione Sviluppo equilibrato

Settore primarioSettore secondarioSettore terziarioSettore pubblico

Settore primarioSettore secondarioSettore terziarioSettore privatod

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8. Situazione di mercato in cui l’offerta è concentrata nelle mani di un solo produttore, che può stabilire autonomamente il prezzo del bene prodotto, a prescindere dal numero dei consumatori

9. Fenomeno per cui le imprese formulano i propri obiettivi di produzione in funzione del mercato globale

10. Situazione in cui il numero degli addetti ai servizi supera quello degli addetti all’industria

Collega ciascuna affermazione del gruppo 1 con una affermazione del gruppo 2

Collega ciascuna affermazione del gruppo 1 con una affermazione del gruppo 26

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Beni, scelteumane e circuitoeconomico

1. Ogni persona ha risorse limitate e unapluralità di bisogni diversi

a. Le imprese si rivolgono alle banche checoncedono prestiti utilizzando il risparmiodelle famiglie

Gruppo 1 Gruppo 2

2. Il grado di utilità economica di un beneè legato alla disponibilità che si ha di quelbene, ed esso può scendere fino a zero

b. Uno Stato che si pone come obiettivo lapiena occupazione cercherà soprattutto dicombattere la disoccupazione, uno chevuole mettere in ordine i conti pubblicitaglierà le spese dello Stato

3. Nel circuito economico le impresehanno necessità di denaro per acquistarenuovi beni capitale

c. La persona in genere ripartisce le proprierisorse, cercando di soddisfare prima ibisogni più urgenti

4. Può capitare che la domanda di denaropreso in prestito dalle imprese sia maggio-re rispetto al risparmio delle famiglie

d. C’è una situazione di inflazione, data dalfatto che la domanda di beni di investi-mento supera il risparmio

5. Anche le scelte economiche collettivesono basate sulle ideologie politiche domi-nanti in una data situazione

e. Più si ricorre al bene, più cala la sua uti-lità economica, finché si giunge al punto disazietà relativo a quel bene

MonopolioOligopolioConcorrenza perfettaConcorrenza imperfetta

GlobalizzazioneDelocalizzazioneSistema collettivistaEconomia capitalista

Società industrialeSocietà post-industrialeSocietà pre-capitalisticaSocietà dell’informazioned

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La politicaeconomica dello Stato

1. Lo Stato decide di adottare una politicaeconomica esclusivamente monetaria

a. Questa situazione portò alla grave crisidel capitalismo nel 1929

Gruppo 1 Gruppo 2

2. Lo Stato decide di adottare una politicaeconomica decisamente sociale

b. È utile che lo Stato faccia degli investi-menti con spese in conto capitale

3. Nella prima metà del Novecento vi era laconvinzione che il mercato rimane semprein equilibrio, senza interventi correttividello Stato per perequare i redditi o tutela-re i lavoratori

c. X, che guadagna più di Y, pagherà impo-ste per una percentuale maggiore del suoreddito, rispetto alla percentuale di Y

4. Keynes scoprì che il disavanzo di bilan-cio non è un fatto negativo

d. Lo Stato regola la quantità di denaro incircolazione, mantiene i prezzi su livelli distabilità, lotta contro l’inflazione

5. Abbiamo un sistema fiscale basato su ali-quote progressive

e. Lo Stato fornisce a tutti i cittadini i ser-vizi essenziali a basso prezzo ed eroga unreddito minimo ai soggetti più deboli

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Collega ciascuna affermazione del gruppo 1 con una affermazione del gruppo 2

Completa il seguente brano utilizzando le parole riportate di seguito in ordinesparso

Antimonopolistiche; concorrenza perfetta; economisti; investimenti pubblici; lavoratori; liberismoclassico; mercato; mezzi di produzione; piani pluriennali; trasparenza

Nei primi decenni successivi alla rivoluzione industriale, la visione economica predominante

era il (1) .............................................., secondo cui lo Stato doveva limitarsi a garantire le condi-

zioni esterne per lo sviluppo, come ordine pubblico, giustizia, difesa, senza intromettersi nel-

l’economia. Il (2) ......................................................., per sua stessa natura, avrebbe teso a porsi

spontaneamente in equilibrio, perché domanda e offerta si influenzano e si correggono spon-

taneamente. Il fatto è che gli economisti classici pensavano a un modello di (3) ......................

........................ . In realtà tale modello è perlopiù astratto, dato che per verificarsi richiederebbe

la compresenza di condizioni come un elevato numero di venditori e compratori, un’omoge-

neità assoluta dei prodotti, una completa mobilità di domanda e offerta sul territorio e la per-

fetta (4) .............................................. del mercato. Inoltre gli economisti classici non si preoccupa-

vano delle condizioni dei (5) ..............................................: i salari bassi erano l’effetto naturale di

un regime di alta concorrenza dell’offerta di lavoro, e questo era considerato un fatto positivo.

Questo mosse gli (6) .............................................. socialisti a una critica radicale del capitalismo. In

particolare Marx lo considerò basato sullo sfruttamento dei proletari, cioè dei lavoratori pri-

vati della proprietà dei (7) .............................................. con cui lavoravano. Le idee marxiane tro-

varono parziale applicazione nel sistema sovietico, in cui lo Stato aveva il compito di gestire

l’economia a livello centralizzato, con dei (8) ....................................................... . L’esperienza sovie-

tica si è rivelata fallimentare, ma del resto nel secondo dopoguerra anche il liberismo selvag-

gio è stato abbandonato. La maggior parte degli Stati moderni decise di attuare un controllo

dei mercati, soprattutto per i beni che ritiene di primaria necessità. Lo Stato era un fattore atti-

vo sul piano economico, aveva degli obiettivi che cerca di perseguire con una attenta pro-

grammazione dei mezzi adeguati per raggiungerli: politiche monetarie o di stimolo dell’eco-

nomia o di (9) .............................................. o di intervento e riequilibrio dei redditi o di sostegno

sociale alle fasce più deboli. Anche oggi, sebbene il modello dello Stato sociale sia in crisi, lo

Stato non si sottrae all’adozione di politiche (10) ............................................... a vantaggio dei con-

sumatori.

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Stato e mercato

L’impresa traproduzione emercato

1. La terra coltivabile e le materie primesono riserve grandissime, ma che prima opoi si esauriranno

a. La domanda delle imprese viene soddi-sfatta in cambio di un prezzo chiamatosalario

Gruppo 1 Gruppo 2

2. A chi mette a disposizione un capitalespetta un compenso

b. Gli economisti parlano di interessedovuto

3. Per produrre un bene si può compensa-re una parte di un fattore produttivo conl’aumento di un altro fattore produttivo

c. Al termine del processo produttivo l’im-prenditore deve ottenere un ricavo superio-re al costo di produzione complessivo

4. L’utilizzo dei fattori della produzioneimplica un costo

d. Si tratta precisamente del compito del-l’imprenditore

5. Spese come l’energia elettrica per farfunzionare i macchinari, l’acquisto di mate-rie prime, il pagamento di ore di straordi-nario ai propri dipendenti dipendono dal-l’entità della produzione

e. Gli economisti parlano di costi variabilidella produzione

6. Nel mercato del lavoro le imprese acqui-stano il lavoro offerto dalle famiglie

f. Si dice che il fattore natura è disponibilein quantità limitata

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Completa il seguente brano utilizzando i termini che hai studiato

L’ (1) ............................................... si potrebbe definire la disciplina che studia il comportamen-

to dell’uomo volto a procacciarsi i (2) ............................................... necessari per soddisfare i

propri bisogni. Si potrebbe anche dire che l’economia studia le (3) ...............................................

delle società sull’impiego di (4) ............................................... produttive limitate per produrre

merci varie e distribuirle per il consumo. Il (5) ............................................... stesso quindi serve

a definire ciò che può essere considerato un bene in senso economico. Un principio dell’e-

conomia è che i beni economici sono (6) ..............................................., perché il rispettivo grado

di urgenza può essere paragonato: è ciò che permette l’esistenza di un bene di scambio uni-

versale, cioè il (7) .............................................. . Esso viene amministrato dalla istituzione natu-

rale più semplice, cioè la (8) .............................................. . Le famiglie decidono quanto parte

del proprio (9) ............................................... dedicare al consumo per il soddisfacimento dei

bisogni attuali, e quanta invece al (10) ..............................................., cioè l’accantonamento per

far fronte a esigenze future.

Metti i seguenti concetti nel corretto ordine logico-cronologico

a. Apertura dei mercati continentali con l’economia mercantile tardo-medioevale.

b. La produzione industriale si diffonde in America ed Europa, e si concentra nelle mani dipochi grandi gruppi.

c. L’economia capitalista è diffusa globalmente, tanto che i grandi gruppi devono elabora-re obiettivi e strategie di produzione su scala mondiale.

d. In Inghilterra si diffondono metodi di produzione meccanica basati sull’impresa capita-listica.

e. La crisi del 1929 mostra che il liberismo puro non riesce a mantenere l’equilibrio delsistema economico.

f. Vi è un’economia feudale e curtense di mera sussistenza.

g. Nel secondo dopoguerra lo Stato mantiene e consolida il ruolo economico fondamenta-le di redistribuzione del reddito, causando però un incremento del debito pubblico.

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L’evoluzione storica dal pre-capitalsmo al capitalismoattuale

Bisogni e consumi

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1. d1-b; d2-d; d3-d; d4-a; d5-b; d6-a; d7-b; d8-c;d9-a; d10-d.

2. d1-d; d2-c; d3-b; d4-b; d5-d; d6-c; d7-c; d8-b;d9-a; d10-c.

3. 1-b; 2-b; 3-c; 4-a; 5-b; 6-c; 7-a; 8-d; 9-b; 10-a.

4. 1-a; 2-d; 3-a; 4-d; 5-c; 6-b; 7-c; 8-a; 9-a; 10-b.

5. 1-c; 2-e; 3-a; 4-d; 5-b.

6. 1-d; 2-e; 3-a; 4-b; 5-c.

7. 1-f; 2-b; 3-d; 4-c; 5-e; 6-a.

8. Nei primi decenni successivi alla rivoluzioneindustriale, la visione economica predominanteera il liberismo classico, secondo cui lo Statodoveva limitarsi a garantire le condizioni esterneper lo sviluppo, come ordine pubblico, giustizia,difesa, senza intromettersi nell’economia. Il mer-cato, per sua stessa natura, avrebbe teso a porsispontaneamente in equilibrio, perché domanda eofferta si influenzano e si correggono spontanea-mente. Il fatto è che gli economisti classici pensa-vano a un modello di concorrenza perfetta. Inrealtà tale modello è perlopiù astratto, dato cheper verificarsi richiederebbe la compresenza dicondizioni come un elevato numero di venditori ecompratori, un’omogeneità assoluta dei prodotti,una completa mobilità di domanda e offerta sulterritorio e la perfetta trasparenza del mercato.Inoltre gli economisti classici non si preoccupava-no delle condizioni dei lavoratori: i salari bassierano l’effetto naturale di un regime di alta con-correnza dell’offerta di lavoro, e questo era consi-derato un fatto positivo. Questo mosse gli econo-misti socialisti a una critica radicale del capitali-smo. In particolare Marx lo considerò basato sullosfruttamento dei proletari, cioè dei lavoratori pri-vati della proprietà dei mezzi di produzione con

cui lavoravano. Le idee marxiane trovarono par-ziale applicazione nel sistema sovietico, in cui loStato aveva il compito di gestire l’economia alivello centralizzato, con dei piani pluriennali.L’esperienza sovietica si è rivelata fallimentare, madel resto nel secondo dopoguerra anche il liberi-smo selvaggio è stato abbandonato. La maggiorparte degli Stati moderni decise di attuare un con-trollo dei mercati, soprattutto per i beni che ritie-ne di primaria necessità. Lo Stato era un fattoreattivo sul piano economico, aveva degli obiettiviche cerca di perseguire con una attenta program-mazione dei mezzi adeguati per raggiungerli:politiche monetarie o di stimolo dell’economia odi investimenti pubblici o di intervento e riequili-brio dei redditi o di sostegno sociale alle fasce piùdeboli. Anche oggi, sebbene il modello dello Statosociale sia in crisi, lo Stato non si sottrae all’ado-zione di politiche antimonopolistiche a vantaggiodei consumatori.

9. L’economia si potrebbe definire la disciplinache studia il comportamento dell’uomo volto aprocacciarsi beni. necessari per soddisfare i propribisogni. Si potrebbe anche dire che l’economiastudia le scelte delle società sull’impiego di risor-se produttive limitate per produrre merci varie edistribuirle per il consumo. Il bisogno stessoquindi serve a definire ciò che può essere consi-derato un bene in senso economico. Un principiodell’economia è che i beni economici sono com-parabili, perché il rispettivo grado di urgenza puòessere paragonato: è ciò che permette l’esistenzadi un bene di scambio universale, cioè il denaro.Esso viene amministrato dalla istituzione naturalepiù semplice, cioè la famiglia. Le famiglie decido-no quanto parte del proprio reddito dedicare alconsumo per il soddisfacimento dei bisogni attua-li, e quanta invece al risparmio, cioè l’accantona-mento per far fronte a esigenze future.

10. f - a - d - b - e - g - c.

SOLUZIONI