Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco...

43
Protocollo di gestione Protocollo di gestione dell’anafilassi in ambiente dell’anafilassi in ambiente scolastico scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa Scassi- Genova

Transcript of Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco...

Page 1: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Protocollo di gestione dell’anafilassi in Protocollo di gestione dell’anafilassi in ambiente scolasticoambiente scolastico

Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina,

U.O.Neonatologia-Pediatria

Osp.Metrop. Villa Scassi-Genova

Page 2: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

La scuola come fattore di La scuola come fattore di rischio nei pazienti allergicirischio nei pazienti allergici

Fattori scatenanti nell’ambiente scolastico

Difficoltà di accesso a farmaci salvavita in situazioni di emergenza

Scarsa possibilità di seguire terapie preventive per bambini non in grado di effettuare automedicazione

Page 3: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

L’anafilassi è una grave reazione allergica a rapida

insorgenza e potenzialmente fatale”.

L’insorgenza esplosiva dei sintomi e il mancato riconoscimento tempestivo dell’evento possono pregiudicare l’efficacia dell’intervento medico.

Un bambino che ha presentato un episodio di anafilassi è a rischio di nuovi episodi.

Si calcola che la possibilità di ricorrenza sia di ogni 2 anni nella anafilassi da alimenti e di ogni sei in quella da allergia al veleno di imenotteri.

Page 4: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Incidenza dell’Anafilassi da alimenti:

Danimarca 3,2/100.000 con mortalità del 5%;

USA 7,6/100.000 abitanti, simili incidenze in Inghilterra, Francia.

Italia (Novembre et al.) gli alimenti sono responsabili del 50% dei casi di anafilassi.

Page 5: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Aumento dell’anafilassi da alimenti

Gupta R. Burden of allergic disease in the UK: secondary analyses of national databases. Clinical & Experimental Allergy 2004; 34:520-6.

Page 6: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Graduazione dell’Anafilassi

Grado0 Cute Gastro

intestinale

Respiratorio Cardio-vascolare Neurologica

LIEVE

1 Prurito Orticaria

Angioedema localizzato

Prurito oraleLieve edema delle

labbra

- - -

2 Prurito Orticaria

Angioedema generalizzato

Idem + dolori addominali e/o

nausea e/o vomito

Congestione nasale o starnuti

- Variazione nel livello di attività

MODERATA

3 Come 2 Come 2 + vomito ripetuto o edema della

lingua

Rinorrea, marcata congestione, sensazione di prurito o edema della gola

Tachicardia (FC > 15 ‘) pallore

Variazione nel livello di attività, ansia

GRAVE

4 Come 2 Come 3 + diarrea Come 3 + raucedine, tosse abbaiante, difficoltà nel

deglutire, o nel respirare, asma, cianosi

Come 3 + lieve disritmie o ipotensione

Confusione mentale e/o sensazione di morte

imminente

5 Come 2 Come 4 + perdita di controllo dell’intestino

Come 4 + arresto respiratorio

Severa bradicardia e/o ipotensione o arresto

cardiaco

Perdita di coscienza

Page 7: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Fattori scatenanti l’anafilassi Fattori scatenanti l’anafilassi nell’ambiente scolasticonell’ambiente scolastico

Alimentifarmacipunture d’insettolatticeanafilassi idiopatica

Page 8: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

L’allergia alle arachidi è il principale fattore di rischio associato a reazioni gravi.

Le reazione allergiche a cibo si verificano a scuola nel 22% dei soggetti con allergia alimentare

Nel 63% dei casi la causa resta sconosciuta anche nei soggetti nei quali è riconosciuta una allergia alimentare

Nel 37% dei casi il cibo è ingerito inavvertitamente oppure è un allergene nascosto ( spesso le industrie modificano i loro prodotti senza segnalarlo, per cui un cibo già pronto, precedentemente tollerato, può causare reazioni per un cambiamento della ricetta).

Food anaphylaxis in school: evaluation of the management plan and the efficiency of the emergency kit.

Moneret-Vautrin DA et all. Allergy 2001:56:1071-1076

Page 9: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Anafilassi da cibo (54 episodi) Novembre et al Pediatrics 1998

4%11%

11%

19%

21%

13%

4%

11%

6%

uovo (6) mitili e crostacei (6) pesce (10)

latte di mucca (12) latte di capra (2) frutta secca (7)

frutta fresca (6) cereali (3) verdura e legumi (2)

Page 10: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Alimenti scatenanti – U.S.A.Alimenti scatenanti – U.S.A.In 92 anafilassi da alimento

Crostacei 19

Arachide 12

Frutta e verdura fresca 12

Pesce 10

Frutta secca 9

Latte 6

Uovo 2

Additivi 1

Altro 36

Totale 92Clark S. Multicenter study of emergency department visits for food allergies.

J Allergy Clin Immunol. 2004; 113:347-52

Page 11: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Alimenti causa di reazioni allergiche gravi non fatali nel bambino < 15 anni (1998-99)

Arachide 10 Lenticchia 1

Anacardo 7 Soia 1

Latte 7 Sesamo 1

Uovo 4 Patata 1

Frutta secca mista

2 Grano 1

Noce 2 Macadamia nut 1

Noce del Brasile 2 Dubbio 3

Kiwi 1 Misti 11

Totale 55Macdougall CF. How dangerous is food allergy in childhood? The incidence of severe

and fatal allergic reactions across the UK and Ireland. Arch Dis Child. 2002; 86:236-9

Page 12: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Incidenza delle reazioni allergiche fatali nel bambino < 15 anni

Caso # Età Allergene

1991 1 13 anni Latte

1992 2 15 anni Arachide

1994 3 3 mesi Albume

1994 4 9 anni Latte (nascosto)

1995 5 13 anni Arachide

1998 6 13 anni Latte

1999 7 15 anni Latte

1999 8 5 anni MistoMacdougall CF. How dangerous is food allergy in childhood? The incidence of severe

and fatal allergic reactions across the UK and Ireland. Arch Dis Child. 2002; 86:236-9

Page 13: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Dove avvengonoDove avvengono??Perché Dove Come

Arachide 10

Noce 5

Nocciola 10

Piselli 1

Crostacei 3

Latte 2

Banana 1

Pappa reale 1

Non chiarita 4

Ristorante/bar 13

Take-away 6

Festicciola 2

Scuola 2

Cantina 3

Casa 6

Chiesa 2

Altri 3

Shock 0

Arresto respiratorio 28

Entrambi 5

Pumphrey RS. Lessons for management of anaphylaxis from a study of fatal reactions. Clin Exp Allergy 2000; 30:1144-1150

Page 14: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Rischio

Aumentato

A scuola

Page 15: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Perché l’anafilassi è frequente Perché l’anafilassi è frequente a scuola?a scuola?

• aumento reale di AA e anafilassi da alimentiaumento reale di AA e anafilassi da alimenti

• precoce inserimento in comunità infantileprecoce inserimento in comunità infantile

• si passano molte ore a scuolasi passano molte ore a scuola

• è difficile fare una prevenzione efficaceè difficile fare una prevenzione efficace

Page 16: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Assunzioni accidentali a scuola: Assunzioni accidentali a scuola: come avvengono?come avvengono?

1.1. il bambino sfugge alla sorveglianza degli il bambino sfugge alla sorveglianza degli insegnanti insegnanti

2.2. avviene una contaminazione alimentareavviene una contaminazione alimentare

Page 17: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Il bambino sfugge alla sorveglianza Il bambino sfugge alla sorveglianza degli insegnantidegli insegnanti

• scambio di alimenti da un bambino ad un altro scambio di alimenti da un bambino ad un altro (merenda, pasto) (merenda, pasto)

• durante una festa di compleanno prende un durante una festa di compleanno prende un alimento dal tavolo, accetta un alimento che un alimento dal tavolo, accetta un alimento che un altro bambino gli offrealtro bambino gli offre

Page 18: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Avviene una contaminazione Avviene una contaminazione alimentarealimentare

• L’ insegnante imbocca due bambini ( di cui uno allergico ) con L’ insegnante imbocca due bambini ( di cui uno allergico ) con la stessa posatala stessa posata

• scambio di posate o di bicchieri tra bambini ( intenzionale o scambio di posate o di bicchieri tra bambini ( intenzionale o fortuito )fortuito )

• uso della stessa posata per servire tutti i bambiniuso della stessa posata per servire tutti i bambini

• scambio di spazzolino da denti dopo il pastoscambio di spazzolino da denti dopo il pasto

Page 19: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

( piatti di portata, piatti dei vicini )( piatti di portata, piatti dei vicini )

INALAZIONE ACCIDENTALE dei vapori di cottura dei cibiINALAZIONE ACCIDENTALE dei vapori di cottura dei cibi1-31-3

ERRORIERRORI

nella formulazione delle dietenella formulazione delle diete (( fonti nascoste, etichette, cross-reattività ) fonti nascoste, etichette, cross-reattività )

nella preparazione del pastonella preparazione del pasto( ( mense scolastiche, ditte “ pasti veicolati “ )mense scolastiche, ditte “ pasti veicolati “ )

SOSTITUZIONISOSTITUZIONI all’ultimo momento di un alimento con un altro simile, ma contenenteall’ultimo momento di un alimento con un altro simile, ma contenente

’ ’ allergeneallergene ( mense scolastiche, ditte ( mense scolastiche, ditte,, “ pasti veicolati “ ) “ pasti veicolati “ )

ALLERGENI “NASCOSTI”ALLERGENI “NASCOSTI”2 . Sicherer SH. J Pediatr 2001; 138: 560-5.2 . Sicherer SH. J Pediatr 2001; 138: 560-5.

. . McIntyre CL et al. Pediatrics 2005; 116: 1134-40McIntyre CL et al. Pediatrics 2005; 116: 1134-40

3 .AAAAI Board of Directors. JACI 1998; 102: 173-6 3 .AAAAI Board of Directors. JACI 1998; 102: 173-6

Page 20: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

LUOGHI a RISCHIO di ASSUNZIONE ACCIDENTALELUOGHI a RISCHIO di ASSUNZIONE ACCIDENTALE

( USA, Europa, Australia( USA, Europa, Australia

Casa ( 25 % )

Ristoranti ( 17,6 % )

Scuola o giardini ( 15,7 % )

Casa di amici ( 13,7 % )

Luoghi di divertimento ( 11,8 % )

Luogo di lavoro ( 5,9 % )

Chiesa o ospedale ( 3,9 % )

Negozi di alimentari ( 2 % )

Eingenmann PA, Zamora SA. Allergy 2002; 57: 449-53

Page 21: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

QUALI POSSIBILITA’ DI ESEGUIRE QUALI POSSIBILITA’ DI ESEGUIRE TERAPIE A SCUOLA?TERAPIE A SCUOLA?

Page 22: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Infermiere in classe per l'alunno allergico                                                          

(Tribunale di Roma 2779/2002)                                         

                                                                                                                                                                                                                                

                                      

L'alunno di scuola elementare, affetto da allergia grave, tale da essere considerato portatore di handicap, ha diritto ad essere costantemente assistito, in classe, da un infermiere della Asl (Azienda sanitaria locale). E' quanto ha disposto il Tribunale di Roma, in composizione collegiale, a seguito di un reclamo presentato dai genitori di un alunno, al quale era stata negata l'assistenza in classe. I giudici, infatti, hanno affermato che il servizio sanitario pubblico non può esimersi dal proprio dovere di assicurare la prevenzione anche in rapporto ai singoli individui. Specie se si tratta di soggetti in età scolare che, in quanto portatori di handicap, hanno diritto ad usufruire di tutti gli interventi atti a favorire il loro inserimento nelle classi normali. Il provvedimento dispiegherà i suoi effetti solo per il corrente anno scolastico: i giudici, infatti, hanno rimandato la decisione finale al successivo giudizio di merito. Nel frattempo, l'alunno potrà contare sulla presenza di un infermiere, che potrà prestare le cure necessarie a fronteggiare le eventuali crisi che dovessero verificarsi durante lo svolgimento delle lezioni. (15 marzo 2002)

Page 23: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Protocollo terapeutico e criteri adottati dall'ASL 3 di Monza (Servizio di Medicina Preventiva di Comunità) per autorizzare la somministrazione di farmaci in orario scolastico

I criteri a cui si atterranno i medici del Servizio di medicina preventiva di comunità per rilasciare le autorizzazioni sono:

- l'assoluta necessità,- la somministrazione indispensabile in orario scolastico,- la non discrezionalità da parte di chi somministra il farmaco, né in relazione ai tempi, alla posologia e alle modalità di somministrazione e di conservazione del farmaco,- la fattibilità della somministrazione da parte del personale non sanitario.

Page 24: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Il Dirigente Scolastico, acquisiti la richiesta della famiglia, o dallo studente se maggiorenne, e il modulo d'autorizzazione rilasciato dall'ASL 3, valutata la fattibilità organizzativa,- costruisce, con tempestività, insieme al Servizio di Medicina Preventiva nelle Comunità dell'ASL 3, uno specifico Progetto d'Intervento, comprensivo dell'attività di formazione rivolta agli operatori scolastici garantita dall'ASL 3,- individua il gruppo d'operatori scolastici disponibili (docenti, collaboratori scolastici, personale educativo/assistenziale) che è incaricato di somministrare i farmaci e al quale deve essere garantita prioritariamente la formazione in situazione,- cura l'esecuzione di quanto indicato nel modulo (se nel caso, coinvolgendo anche la famiglia o lo studente), dopo aver individuato gli operatori scolastici e dopo la necessaria formazione,Monza, li 17 settembre 2004

Page 25: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Protocollo d’intesa per la somministrazione di farmaci in ambito Protocollo d’intesa per la somministrazione di farmaci in ambito scolasticoscolastico

Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Milano 1Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Milano 101/07/200501/07/2005

•Articolo 7: situazioni cliniche particolari

Omissis.....

Allergia con rischio di anafilassi

•Il genitore-tutore segnala al dirigente scolastico, fornendo la documentazione sanitaria stilata dal medico curante con indicazione dei provvedimenti dietetici e gli interventi farmacologici necessari in caso di crisi, comprendenti la eventualità della somministrazione dell’adrenalina

•Il dirigente scolastico organizzerà incontri di formazione-informazione per il personale scolastico, con la collaborazione del Medico di U.O.S. Medicina Preventiva della Comunità e dello Sport dell’Asl Prov. di Milano 1

•L’UOS MPCS collaborerà alla informazione/formazione degli operatori scolastici, attivandosi in prima persona e/o coordinando le attività informative/formative del medico curante ( pediatra di libera scelta/medico di base o specialista)

Page 26: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.
Page 27: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.
Page 28: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.
Page 29: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Strategie di interventoStrategie di interventoNHLBI, Bethesda,NIH Publication No 95-3651, NHLBI, Bethesda,NIH Publication No 95-3651,

September 1995September 1995

Programmi educazionali Garantire l’accesso ai farmaci sia preventivi

che d’urgenza Garantire la possibilità di automedicazione per

gli studenti in grado di autogestirsi, dopo consenso del genitore , del responsabile sanitario o dopo comunicazione alle assistenti sanitarie della scuola

Riconoscimento dei segni che richiedono un pronto intervento

Page 30: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Nella scuola dovrebbe essere presente un

programma terapeutico dello studente

mentre un protocollo terapeutico di

emergenza dovrebbe essere accessibile a

tutto lo staff della scuola, compresi

sostituti e volontari ed a chiunque sia in

grado di fare qualcosa

Page 31: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Anafilassi a scuolaAnafilassi a scuola ( dal modello del Ministero dell’Educazione Francese)( dal modello del Ministero dell’Educazione Francese)

Documento ( PCP-personalized care project) con indicazione dei rischi, i sintomi e le tappe comportamentali in caso di emergenza, sottoscritto dall’allergologo o dal pediatra con il medico scolastico e gli insegnanti (dopo che la famiglia ha fatto richiesta alle Autorità Sanitarie).

In Francia la percentuale di PCP per allergia a cibi è di 1:5800 alunni

Page 32: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Il kits di emergenza è conservato in classe ( nel 51% dei casi), nell’infermeria nelle scuole superiori ( nel 23%), oppure nello studio del direttore ( nel 25%)

Il kit comprende adrenalina per uso intramuscolare, corticosteroidi per bocca e beta2-agonisti per via inalatoria..

Il protocollo personalizzato viene affisso

L’uso della adrenalina auto-iniettabile ha determinato una significativa maggiore adesione ad effettuare la terapia da parte del personale non sanitario

Page 33: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Nell’anafilassi la causa principale di morte è l’asfissia da asma

Nel kit di emergenza deve essere sempre presente il B2 agonista a rapida azione con un distanziatore

Nei casi di morte per anafilassi non era stata usata adrenalina ( Moneret-Vautrin et al, Allergy,2001)

Page 34: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

L’interazione fra la scuola e la famiglia, assistenti sanitarie, medici scolastici , medici allergologi e pediatri è la premessa per garantire la prevenzione ed il trattamento di reazioni allergiche gravi a scuola.

Page 35: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Progetto per la prevenzione e il trattamento delle reazioni allergiche gravi a scuola.( M. Caruso, P. Minale, A.L Grondona, G.

Conforti, A.Ferrando ,S. Macciò)

• identificazione dei soggetti a rischio di reazioni gravi;

• creazione di una scheda con l’indicazione della patologia, della presentazione clinica e del trattamento in caso di emergenza;

• consenso informato dei genitori al trattamento in caso di reazione allergica:

• identificazione del luogo dove conservare il kit di emergenza in assenza di un’infermeria nell’istituto;

• condivisione della scheda clinica con il “118”;

• corso di formazione per i medici scolastici;

• corso di formazione per gli operatori scolastici volontari

Page 36: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Corso di formazione per Medici di Medicina Scolastica- RegioneLiguria -nell’ambito del Progetto per la gestione delle reazioni avverse gravi ad alimenti ed asma acuto a scuola Obiettivo del corso è la formazione del personale scolastico docente e non docente degli asili nido, scuole materne, elementari e media inferiore per fronteggiare le emergenze in ambito scolastico su allergia alimentare ed asma, malattie ad elevato impatto sociale

Page 37: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Al termine del corso i partecipanti sapranno:

• gestire le problematiche e le emergenze generate da tale tipo di patologie sia dal punto di vista pratico ( prevenzione ed eventuale somministrazione di farmaci salvavita) che psicologico (favorire l’inserimento del bambino nell’ambiente scolastico).

• rendere consapevoli gli operatori scolastici del reale ed altissimo rischio cui questi pazienti sono sottoposti qualora non vengano rispettate le norme preventive igienico-sanitarie previste per la manipolazione dei cibi nel corso della preparazione, distribuzione e della conservazione.

• promuovere l’istituzione di programmi educativi sull’allergia alimentare sin dai primi livelli scolastici;

• promuovere all’interno della scuola l’istituzione di infermerie adeguatamente attrezzate e con personale qualificato in grado di prestare i primi soccorsi in caso di reazioni di anafilassi.

Page 38: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Il corso è diviso in due parti ed è rivolto ai medici di Medicina Scolastica:

• Corso di base;

• Corso avanzato.

Nel corso di base devono essere acquisite le competenze tecniche rivolte al riconoscimento e alla gestione diretta delle reazioni avverse, quali anafilassi o crisi di asma acuto, che possono manifestarsi durante l’orario scolastico ( uso di adrenalina e farmaci per asma, corso PBLS). Nel corso avanzato viene istruito il medico scolastico che dovrà formare il personale docente e non docente riguardo al riconoscimento e al trattamento delle reazioni avvese ad alimenti ed asma acuto (adrenalina e farmaci broncodilatatori).

Page 39: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Nome e Cognome………………………… Data di nascita………………. Insegnante……………………..

Allergico a: ……………………………………………………………………………………………

Asma bronchiale sì* no * elevato rischio per reazioni severe

Da fare subito: guardare ed eventualmente trattare

 Segni e sintomi Terapia

Fastjekt Antistaminico

 Alimento appena assunto ma ancora nessun sintomo sì

- Cavo orale: prurito, pizzicore, e/o gonfiore delle si

labbra, della lingua o della bocca

-Pelle: prurito, rash pruriginoso, gonfiore del volto si o delle estremità (mani e piedi)

-Intestino: nausea, dolori addominali, vomito o diarrea sì

-Gola†: gola secca, senso di ostruzione, tosse abbaiante sì sì

- Polmone†: respiro breve e frequente, tosse ripetuta, fischio sì sì

- Coscienza†: offuscamento della vista, svenimento sì

- Cuore†: polso frequente, bassa pressione arteriosa, pallore, cianosi sì sì - Altro :…………………………………………………………… sì sì

- Se la reazione sta progredendo (più sedi coinvolte) sì sì La severità dei segni e dei sintomi può rapidamente cambiare. † potenzialmente a rischio di vita

 

Page 40: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Contatti familiari di emergenza:

Nome /relazione con il bambino……………………………… Telefono # 1 Telefono # 2

NON ASPETTATE DI TROVARE IL GENITORE O PARENTE! TRATTATE SUBITO E POI PORTATE IL BAMBINO ……………………………………. AL PRONTO SOCCORSO

CHI CERCARE AL CENTRO ALLERGOLOGICO:

 

Dottor o infermiere ………… Telefono # 1 Telefono # 2

 Come praticare l’adrenalina.

 1 . Rimuovi il tappo grigio di attivazione

2 . Appoggia con forza il tappo nero sulla parte laterale della coscia (sempre sulla coscia!)

3 . Spingi con forza finchè scatta l’ auto-iniezione. Tienilo pressato e conta con calma fino a 10.

4 . Rimuovi Fastjekt e massaggia la zona di iniezione per 10 secondi.

Porta in Pronto Soccorso anche il Fastjekt usato. Pianifica una osservazione in Pronto Soccorso.

Per i bambini con allergie a più alimenti, considera di preparare piani di azione separati per ogni alimento.  

Page 41: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Grazie

Page 42: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

•Il 9% fra tutti i bambini ( n=829) di un campione di scuole obbligatorie di Stoccolma presentano sintomi di asma mentre sono a scuola.Gli epiteli animali sono un importante trigger per asma , ma le misure di prevenzione ambientale adottate in alcune scuole, non modificano la carica allergenica per il gatto (Karlsson AS , Clin.Exp.Allergy, 2002 Dec).

•Tra i fattori che più facilmente causano crisi di asma a scuola vengono indicate le infezioni respiratorie ( Sotir M., Environ Health Perspect, 2003 Apr)

•Tra i fattori trigger la contaminazione con muffe ha un impatto negativo sulla salute soprattutto degli atopici ( Santilli J, Ann Allergy Asthma Immunol, 2003 Feb)

•Le scuole sottoposte a misure di controllo ambientale presentano un minor numero di ospedalizzazioni per asma rispetto alle scuole non sottoposte a tali misure (Webber MP, Arch Pediatr Adolesc Med, 2003 Feb)

Page 43: Protocollo di gestione dellanafilassi in ambiente scolastico Stefano Macciò, Maria Caruso, Franco Cipollina, U.O.Neonatologia-Pediatria Osp.Metrop. Villa.

Fattori scatenanti l’asma nell’ambiente Fattori scatenanti l’asma nell’ambiente scolasticoscolastico

Infezioni alte vie respiratorie

Allergeni ambientali (pollini, derivati epidermici di

animali domestici,gli acari in tappeti e moquette,

cuscini, tappezzeria, escrementi di blatte, muffe)

Irritanti ( fumo di sigarette, prodotti chimici e profumi

intensi di pitture, prodotti per la pulizia, gesso, prodotti

per trattamento di prato e piante, variazioni

climatiche, aria fredda)

Esercizio fisico