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Proteo Faresapere Verona CORSO DI PREPARAZIONE AL
CONCORSO DOCENTI
2016
Dott.ssa Gabriella Piccoli
IL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO Il primo ciclo
1
Indice
1. RIFERIMENTI NORMATIVI
2. ORGANIZZAZIONE DEI TRE ORDINI DI SCUOLA
• Finalità
• Formazione classi
• Tempo scuola
• Orari
• organici
3. DAI PROGRAMMI ALLE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
3. IL COORDINAMENTO DELLE NORME PER LA VALUTAZIONE
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PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI
• D. L. n. 297/94, Testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione;
• Legge n. 59 del 15 marzo 1997 "Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa"
• D.P.R. 275/99 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche”;
• Legge n.53/2003”Delega al governo per la definizione delle norme generali dell’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale”;
• D.L. n. 59/04” Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione …”
• Legge 133 del 6 agosto 2008 (ex D.L. 112/2008) “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”
• Piano programmatico del MIUR di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze del 4 settembre 2008
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Continua…
• Legge 169 del 30 ottobre 2008 (ex DL 137/2008 “Disposizioni urgenti in materia di istruzione e Università” convertito dalla Legge 169/08 );
• D.P.R. n. 89 del 20 marzo 2009 “ Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”;
• D.M. 31 luglio 2007 – Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo;
• Atto di indirizzo del Ministro Gelmini dell’8 settembre 2009; • D.P.R. n. 122 del 22 giugno 2009 “Regolamento recante coordinamento
delle norme vigenti per la valutazione degli alunni; • D.M. 16 novembre 2012 Regolamento ministeriale del 16 novembre 2012.
- Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione - 26 novembre 2012;
• C.M. n. 3 del 13 febbraio 2015 “Adozione sperimentale dei nuovi modelli di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione”.
• Legge 107/2015 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”
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Legge 133/2008 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”
ART. 64 (Disposizioni in materia di organizzazione scolastica)
Prevede che per i diversi settori scolastici e per gli ambiti di ordinamento si proceda all’emanazione di specifici
regolamenti, sotto forma di D.P.R.
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ART. 64 (Disposizioni in materia di organizzazione scolastica)
Migliore qualificazione dei servizi scolastici; piena valorizzazione professionale del personale docente:
incrementare il rapporto
alunni/docenti, per un accostamento
agli standard europei
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• Revisione dei criteri e dei parametri per la definizione delle dotazioni organiche ATA
• Predisposizione di un PIANO PROGRAMMATICO di interventi, volti ad una maggiore razionalizzazione delle risorse umane e strumentali disponibili, che conferiscano una maggiore efficacia ed efficienza al sistema scolastico.
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REVISIONE DEGLI ORDINAMENTI SCOLASTICI
• Prevista dal Piano Programmatico (art. 64 del DL 112/2008 convertito dalla legge 133/2008)
per
• Armonizzare e condurre in un quadro coerente i diversi interventi di riforma ordinamentale
• Operare, all’interno dei diversi ordini di scuola, opportunamente rivisti, una riformulazione degli assetti orari
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PIANO PROGRAMMATICO
PREMESSA
• Spesa per allievo superiore alla media OCSE;
• Rapporto insegnanti/alunni più alto rispetto alla media europea;
• Diffuse forme di disinteresse da parte degli alunni;
• Demotivazione e stanchezza del personale;
• Clima di incertezza e sfiducia
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PIANO PROGRAMMATICO
• Alle profonde trasformazioni della società non è corrisposta una politica dell’istruzione che adeguasse gli ordinamenti scolastici, i percorsi formativi, i modelli organizzativi e didattici, i profili degli insegnanti, i sistemi di valutazione, alla mutata realtà
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PIANO PROGRAMMATICO
Necessità di razionalizzare e semplificare l’esistente. Quindi:
Revisione di
• Ordinamenti scolastici
• Piani di studio
• Quadri orari
• Riordino del sistema di istruzione professionale
• Riduzione di indirizzi
• Corretto dimensionamento istituzioni scolastiche
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PIANO PROGRAMMATICO
AREE DI INTERVENTI
1. Revisione ordinamenti scolastici
2. Riorganizzazione della rete scolastica, ivi compresi i CTP
(per questi, ridefinire l’assetto organizzativo – didattico, prevedendo un numero contenuto di materie e legando l’autorizzazione dei corsi stessi al monitoraggio degli esiti finali. In prospettiva un’unica dirigenza a livello provinciale).
3. Razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane delle scuola
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REVISIONE DEGLI ORDINAMENTI SCOLASTICI
Attivazione di iniziative per
• 1. armonizzare e ricondurre in un quadro coerente i diversi quadri ordinamentali
• 2. operare una riformulazione degli assetti orari
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LEGGE 30 OTTOBRE 2008, N.169 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto – legge 1 settembre 2008, n. 137, recante
disposizioni urgenti in materia di istruzione e università)
• ART. 1 CITTADINANZA E COSTITUZIONE
• ART. 2 VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI
• ART. 3 VALUTAZIONE SUL RENDIMENTO SCOLASTICO DEGLI STUDENTI
• Art. 4 INSEGNANTE UNICO NELLA SCUOLA PRIMARIA
• Art. 5 ADOZIONE DEI LIBRI DI TESTO • ART. 5 BIS
DISPOSIZIONE IN MATERIA DI GRADUATORIE AD ESAURIMENTO • ART. 6 VALORE ABILITANTE DELLA LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE
PRIMARIA • ART. 7 BIS
PROVVEDIMENTI PER LA SICUREZZA DELLE SCUOLE
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Regolamenti in vigore
1.Razionalizzazione della rete scolastica (DPR 81/2009)
2. Riordino scuola dell’infanzia e primo ciclo (DPR 89/2009)
3. Coordinamento delle norme per la valutazione degli alunni (DPR 122/2009)
4. Riordino istituti professionali, istituti tecnici, licei
(DPR 87/2010; DPR 888/2010; DPR 89/2010)
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ORGANIZZAZIONE E STRUTTURA DEL SISTEMA SCOLASTICO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Scuola dell’infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria
di primo grado
Secondo ciclo di
istruzione
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SCUOLA DELL’INFANZIA
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SCUOLA DELL’INFANZIA
La scuola materna diventa scuola dell’infanzia nel 2003, per effetto della “Legge Moratti”, che la inserisce nel sistema di istruzione, pur mantenendola non obbligatoria
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SCUOLA DELL’INFANZIA
• Non è obbligatoria e ha durata triennale.
• Accoglie i bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni compiuti entro il 31 dicembre dell’a.s. di riferimento.
• Su richiesta delle famiglie: possono essere iscritti i
bambini che compiono i tre anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento (D.P.R. 89 del 20 marzo 2009)
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È reintrodotto con apposito intervento normativo, l’istituto dell’anticipo di cui alla legge 53/2003 al decreto leg.vo 59/2004, nei limiti delle disponibilità finanziarie esistenti.
Ulteriori risposte alle esigenze relative alla medesima fascia di età potranno essere soddisfatte anche attraverso la prosecuzione e dallo sviluppo delle c.d. “sezioni primavera”
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• CONDIZIONI PER GLI ANTICIPI:
a) disponibilità dei posti;
b) esaurimento eventuali liste d’attesa;
c) disponibilità locali e dotazioni idonei;
d) valutazione pedagogica e didattica da parte del collegio dei docenti, dei tempi e delle modalità dell’ accoglienza
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Sezioni primavera
Servizio introdotto con l’art. 630 della Legge 296/2006 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)“per i bambini dai 24 ai 36 mesi d’età
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FORMAZIONE DELLE SEZIONI
• NUMERO MINIMO: 18 BAMBINI
• NUMERO MASSIMO: 26 BAMBINI
• EVENTUALI ISCRIZIONI IN ECCEDENZA SONO RIPARTITE TRA LE DIVERSE SEZIONI DELLA SCUOLA, SENZA SUPERARE COMUNQUE LE 29 UNITÀ, ESCLUDENDO DALLA RIDISTRIBUZIONE LE SEZIONI CHE ACCOLGONO ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP. (D.M. N. 331 DEL 24 LUGLIO 1998 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI)
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• Le sezioni che accolgono bambini in situazione di handicap sono costituite con non più di 20 alunni purché sia esplicitata e motivata la necessità di una riduzione numerica…(D.M.n. 141 del 3 giugno 1999)
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• Le sezioni possono essere organizzate per età dei bambini (omogenee) o formate da bambini delle tre età (eterogenee)
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IL TEMPO SCOLASTICO D.P.R. 89/2009
• 40 ORE SETTIMANALI
• POSSIBILITÀ DI ESTENSIONE FINO A 50
• SU RICHIESTA DELLE FAMIGLIE: 25 ORE SETTIMANALI
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ORGANICO
• Vengono assegnati 2 posti per ogni sezione con orario di funzionamento di 8/10 ore giornaliere, 1 posto nel caso di solo orario antimeridiano
• Docente IRC: può essere uno dei due docenti di sezione oppure un insegnante esterno.
• Ore di IRC: 60 ore annuali per sezione
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ORARIO DEI DOCENTI DI SCUOLA DELL’INFANZIA
• L’attività di insegnamento: 25 ore settimanali (art. 26, comma 5 del CCNL).
• Può essere articolato, sulla base della pianificazione annuale delle attività e nelle forme previste dai vigenti ordinamenti, in maniera flessibile e su base plurisettimanale, in misura, di norma, non eccedente le quattro ore (art. 26, comma 9 del CCNL)
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La scuola dell’infanzia
Concorre all’educazione e allo sviluppo
• affettivo,
• psicomotorio,
• cognitivo,
• morale,
• religioso
• sociale
dei bambini, promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento
Concorre
• ad assicurare un’effettiva uguaglianza delle opportunità educative
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Nel rispetto della primaria responsabilità educativa
dei genitori, la scuola dell’infanzia contribuisce alla formazione integrale dei bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, realizza la continuità educativa con la scuola primaria. (art. 2, L. 53/2003)
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FINALITÀ
(dalle Indicazioni nazionali 2012) CONSOLIDARE L’IDENTITÀ
vivere serenamente tutte le dimensione del proprio io
stare bene
sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato
imparare a conoscersi ed essere riconosciuti come persona unica ed
irripetibile
sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità: figlio, alunno,
compagno, maschio o femmina, appartenente ad una comunità sempre più
ampia e plurale
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continua ….
SVILUPPARE L’AUTONOMIA
avere fiducia in se stessi e negli altri
provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o esprimere
insoddisfazione elaborando progressivamente risposte e strategie
esprimere emozioni e sentimenti
esprimere opinioni
imparare ad operare scelte e ad assumere comportamenti ed atteggiamenti
sempre più consapevoli.
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Continua ….
ACQUISIRE COMPETENZE
giocare
muoversi
manipolare
curiosare
domandare
imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche
ascoltare e comprendere, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e
tradurre in tracce personali e condivise
saper descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi
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Continua ….
VIVERE LE PRIME ESPERIENZE DI CITTADINANZA
scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro
bisogni
importanza di stabilire regole condivise
esercizio del dialogo, fondato sulla reciprocità dell’ascolto
attenzione al punto di vista dell’altro e alla diversità di genere
riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti
rispetto per l’ambiente e la natura
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CAMPI DI ESPERIENZA
Sono i luoghi del FARE e dell’AGIRE del bambino.
Esperienza diretta, gioco, procedere per tentativi
ed errori → permettono di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti e di avviare i processi di simbolizzazione e formalizzazione.
Si delineano i saperi disciplinari
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Continua …
1. IL SÉ E L’ALTRO (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme)
2. IL CORPO E IL MOVIMENTO (identità, autonomia e salute)
3. IMMAGINI, SUONI, COLORI (gestualità, arte, musica, multimedialità)
4. I DISCORSI E LE PAROLE (comunicazione, lingua, cultura)
5. LA CONOSCENZA DEL MONDO (ordine, misura, spazio, tempo, natura)
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Continua…
Ogni CAMPO DI ESPERIENZA offre specifiche opportunità di apprendimento e nello stesso tempo contribuisce a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei anni, in termini di
- IDENTITÀ
- AUTONOMIA
- COMPETENZA
- CITTADINANZA
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Dalla scuola dell’infanzia a…
SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI 1°
GRADO
I DISCORSI E LE PAROLE
Comunicazione, Lingua, Cultura
ITALIANO
INGLESE
ITALIANO
INGLESE
SECONDA LINGUA
IMMAGINI, SUONI, COLORI
Gestualità, arte, musica,
multimedialità
ARTE E IMMAGINE
MUSICA
ARTE E IMMAGINE
MUSICA
LA CONOSCENZA DEL MONDO
Ordine, Misura, Spazio, Tempo,
Natura
STORIA
GEOGRAFIA
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
MATEMATICA SCIENZE
TECNOLOGIA
STORIA
GEOGRAFIA
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
SCIENZE MATEMATICHE
TECNOLOGIA
IL CORPO E IL MOVIMENTO
Identità, Autonomia, Salute EDUCAZIONE FISICA
EDUCAZIONE FISICA
IL SÉ E L’ALTRO
Le grandi domande, il senso morale,
il vivere insieme
RELIGIONE CATTOLICA
(per gli alunni che se ne avvalgono)
RELIGIONE CATTOLICA
(per gli alunni che se ne avvalgono)
RELIGIONE CATTOLICA
(per gli alunni che se ne avvalgono)
38 Dott.ssa Gabriella Piccoli
PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
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PRIMO CICLO
Si articola in due percorsi scolastici consecutivi ed obbligatori:
• Scuola primaria (cinque anni)
• Scuola secondaria di primo grado (tre anni)
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SCUOLA PRIMARIA
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SCUOLA PRIMARIA
Promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità; permette di acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base fino alle prime sistemazioni logico-critiche; favorisce l’apprendimento dei mezzi espressivi, ivi inclusa l’alfabetizzazione in almeno una lingua dell’Unione Europea (inglese) oltre alla lingua italiana; pone le basi per l’utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi; valorizza le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo; educa i giovani cittadini ai principi fondamentali della convivenza civile. (Legge 53/2003)
Dott.ssa Gabriella Piccoli 42
• OBBLIGO DI ISCRIZIONE PER COLORO CHE COMPIONO I 6 ANNI ENTRO IL 31 DICEMBRE DELL’ANNO DI RIFERIMENTO
• POSSIBILITÀ DI ISCRIZIONE PER CHI COMPIE I 6 ANNI ENTRO IL 30 APRILE.
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TEMPO SCUOLA ALUNNI
Dott.ssa Gabriella Piccoli
TEMPO ORDINARIO TEMPO PIENO
24 ORE SETTIMANALI 40 ORE SETTIMANALI
27 ORE SETTIMANALI
FINO A 30 ORE SETTIMANALI
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FORMAZIONE DELLE CLASSI (secondo le recenti disposizioni
DPR 81/2009)
Di norma:
• Minimo 15 alunni per classe
• Massimo 26, elevabile a 27
• Le pluriclassi sono formate con non meno di 8 alunni e non più di 18.
• Scuole e sezioni di montagna, piccole isole, aree abitate da minoranze linguistiche: possibilità di un numero minimo inferiore, ma non al di sotto di 10 alunni
Dott.ssa Gabriella Piccoli 45
• Le classi che accolgono bambini in situazione di handicap sono costituite con non più di 20 alunni purché sia esplicitata e motivata la necessità di una riduzione numerica…(D.M.n. 141 del 3 giugno 1999)
Dott.ssa Gabriella Piccoli 46
ORARIO DOCENTI
• L’attività di insegnamento si svolge in 22 ore settimanali, alle quali vanno aggiunte 2 ore da dedicare, anche in modo flessibile e su base plurisettimanle, alla programmazione didattica da attuarsi in incontri collegiali dei docenti interessati, in tempi non coincidenti con l’orario delle lezioni.
Dott.ssa Gabriella Piccoli 47
• Art. 4 legge 137/2008: insegnante unico nella scuola primaria
• Successivamente si inizia a parlare di docente di “riferimento”
• UNICO non può essere, essendo il tempo scuola superiore all’orario del singolo docente,, previsto dal CCNL
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ORARIO DELLE DISCIPLINE
• Non vi sono più riferimenti ad una quota oraria fissa, fatta salva la religione cattolica (2 ore settimanali) e la lingua inglese.
• È Il collegio dei docenti che delibera in proposito
Dott.ssa Gabriella Piccoli 49
IPOTESI ORARIO DISCIPLINE
Dott.ssa Gabriella Piccoli
CLASSE
I
CLASSE
II
CLASSE
III
CLASSE
IV
CLASSE
V
Italiano 9 8 8 7 7
Storia e Geografia 2 3 3 3 3
Matematica 8 7 6 6 6
Scienze 1 1 1 2 2
Tecnica 1 1 1 1 1
Inglese 1 2 3 3 3
Musica 1 1 1 1 1
Arte e Immagine 1 1 1 1 1
Educazione fisica 1 1 1 1 1
I.R.C./A.A. 2 2 2 2 2
TOTALE 27 27 27 27 27
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IPOTESI ORGANIZZAZIONE DOCENTI
1 A 1B
INSEGNANTE A ITALIANO
ARTE E IMMAGINE
MUSICA
STORIA
GEOGRAFIA
INSEGNANTE B
MATEMATICA
SCIENZE
EDUCAZIONE FISICA
MATEMATICA
SCIENZE
EDUCAZIONE FISICA
INSEGNANTE C
ITALIANO
ARTE E IMMAGINE
MUSICA
STORIA
GEOGRAFIA
Dott.ssa Gabriella Piccoli 51
IPOTESI ORGANIZZAZIONE INSEGNANTE QUASI UNICO
1 A
INSEGNANTE A ITALIANO
ARTE E IMMAGINE
MUSICA
STORIA
MATEMATICA
SC. MOTORIE
INSEGNANTE B
SCIENZE
GEOGRAFIA
INSEGNANTE C LINGUA INGLESE
INSEGNANTE C
IRC
Dott.ssa Gabriella Piccoli 52
ORARIO LINGUA INGLESE
1 ORA IN PRIMA
2 ORE IN SECONDA
3 ORE IN TERZA,
3 ORE IN QUARTA
3 ORE IN QUINTA
Dott.ssa Gabriella Piccoli 53
DPR n.81/2009
Art. 10, comma 3:
L’insegnamento dell’inglese è affidato ad insegnanti di scuola primaria specializzati. Gli insegnanti attualmente non specializzati sono obbligati a partecipare ad appositi corsi triennali di formazione linguistica, secondo le modalità definite dal relativo piano di formazione.
Dopo il primo anno di formazione i docenti sono preferibilmente impiegati nelle prime due classi e sono assistiti da interventi periodici si formazione linguistica e metodologica.
Dott.ssa Gabriella Piccoli 54
• Docente specializzato è il docente che insegna la lingua straniera in almeno due classi, compresa la propria, oltre ad altre discipline.
• Docente specialista insegna solo la lingua straniera in 7 – 8 classi
• COMUNQUE NON MENO DI 18 ORE FRONTALE
Dott.ssa Gabriella Piccoli 55
ORARIO DOCENTI
L’orario di insegnamento può essere articolato, sulla base della pianificazione annuale delle attività e nelle forme previste dai vigenti ordinamenti, in maniera flessibile e su base plurisettimanale, in misura, di norma, non eccedente le quattro ore.
Dott.ssa Gabriella Piccoli 56
UN PO’ DI STORIA
Dott.ssa Gabriella Piccoli 57
PRIMA DELLA LEGGE 148/90
• TEMPO SCUOLA DELL’ALUNNO:24 ORE
• 1 INSEGNANTE PER CLASSE
• ORARIO DI INSEGNAMENTO DOCENTE: 24 ORE
Dott.ssa Gabriella Piccoli 58
PROGRAMMI Anno 1955
PRIMO CICLO (I – II) • Non vi sono distinte discipline di studio. • L’alunno deve formare buone abitudini morali,
sociali ed igieniche. • Deve acquisire le tecniche - del leggere, - dello scrivere - del contare e del misurare. • Deve imparare ad esplorare l’ambiente
Dott.ssa Gabriella Piccoli 59
• L’alunno allarga le esperienze globali del 1° ciclo mediante
una più attenta analisi da cui emergono le seguenti materie: • a) religione • b) educazione morale e civile • c) educazione fisica • d) storia, geografia e scienze • e) aritmetica e geometria • f) lingua italiana • g) disegno e bella scrittura • h) canto • i) attività manuali e pratiche
SECONDO CICLO (III – IV – V)
Dott.ssa Gabriella Piccoli 60
DALL’ INSEGNANTE UNICO ALLA PLURALITÀ DEI DOCENTI E… VICEVERSA
• L’organizzazione della scuola elementare basata sulla corrispondenza classe – aula – insegnante viene meno con:
• l’attivazione del tempo pieno e delle attività integrative (Legge 820/71);
• la gestione collegiale della scuola (Decreti delegati del ’74);
• l’inserimento degli alunni portatori di handicap nelle classi, con insegnanti di sostegno, con la costituzione di gruppi di alunni (Legge 517/77).
Dott.ssa Gabriella Piccoli 61
Anno 1985 NUOVI PROGRAMMI D.P.R. 104
Apre la strada ad una riorganizzazione delle materie, che si attuerà con la legge 148/90
1. lingua italiana 2. lingua straniera 3. matematica 4. scienze 5. storia, geografia e studi sociali 6. religione 7. educazione all’immagine 8. educazione al suono e alla musica 9. educazione motoria
Dott.ssa Gabriella Piccoli 62
• LEGGE 148/90 “Riforma dell’ordinamento della scuola elementare”:
sancisce definitivamente
la pluralità docente.
Dott.ssa Gabriella Piccoli 63
LEGGE 148/90
• Art. 4 “Al fine di consentire la realizzazione degli obiettivi educativi indicati dai programmi vigenti, l’organico di ciascun circolo è costituito:
• a) da un numero di posti pari al numero delle classi e delle pluriclassi;
• da un ulteriore numero di posti in ragione di uno ogni due classi e, ove possibile, pluriclassi.
Dott.ssa Gabriella Piccoli 64
LEGGE 148/90
• Al fine di consentire la realizzazione degli obiettivi educativi indicati dai programmi vigenti
gli insegnanti sono utilizzati secondo moduli organizzativi costituiti da
• 3 insegnanti su 2 classi o
• 4 insegnanti su 3 classi
Dott.ssa Gabriella Piccoli 65
LEGGE 148/90
Art. 5, comma 5: “Nei primi due anni della scuola elementare, per favorire l’impostazione unitaria e predisciplinare dei programmi, la specifica articolazione del modulo organizzativo di cui all’art. 4 è, di norma, tale da consentire una maggiore presenza temporale di un singolo insegnante in ognuna delle classi”
Dott.ssa Gabriella Piccoli 66
ORARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE (Legge 148/90)
• 27 ORE SETTIMANALI in I e II
• ELEVABILI A 30 dalla III in poi, CON L’INTRODUZIONE DELLA LINGUA STRANIERA O PER MOTIVATE ESIGENZE DIDATTICHE
• TEMPO LUNGO, NON SUPERIORE ALLE 37 ORE SETTIMANALI, COMPRESA LA MENSA
Dott.ssa Gabriella Piccoli 67
TEMPI DELLE DISCIPLINE
NAZIONALE QUOTA MASSIMA
(stabilita dal collegio dei docenti)
Quota definita dagli insegnanti del modulo,
all’interno della quota ministeriale e di
quella stabilita dal collegio)
LINGUA ITALIANA 4
MATEMATICA 3
SCIENZE 2
STORIA, GEOGRAFIA
STUDI SOCIALI
3
EDUCAZIONE
ALL’IMMAGINE
2
EDUCAZIONE SUONO
E MUSICA
2
EDUCAZIONE
MOTORIA
2
LINGUA STRANIERA 3
IRC 2
Dott.ssa Gabriella Piccoli 68
C. M. n. 116/96
• Maggiore flessibilità all’applicazione della L. 148/90 si ha con la C. M. n. 116 del 22 marzo 1996 “Orientamenti per l’organizzazione didattica della scuola elementare”, avendo evidenziato una serie di punti di difficoltà e di disagio
Dott.ssa Gabriella Piccoli 69
C. M. n. 116/96
• In 1^ e 2^ intervento di un docente che svolge “funzioni tutoriali” per agevolare la gradualità negli apprendimenti e nelle relazioni educative; presenza che non deve comunque superare i 2/3 del tempo curricolare.
Dott.ssa Gabriella Piccoli 70
Possibilità di estendere i tempi delle discipline di un ambito, di aggregare ad un ambito un maggior numero di discipline, di assegnare allo stesso docente anche due ambiti, avendo cura però di non
attribuirgli lingua italiana e matematica insieme.
Dott.ssa Gabriella Piccoli 71
RIFORMA MORATTI
•LEGGE 8 MARZO 2003, N. 53 “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e sui livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale”
•Decreto legislativo n. 59/04 applicativo della Legge 53/03
Dott.ssa Gabriella Piccoli 72
SCUOLA PRIMARIA
• OBBLIGO DI ISCRIZIONE PER COLORO CHE COMPIONO I 6 ANNI ENTRO IL 31 AGOSTO DELL’ANNO DI RIFERIMENTO
• POSSIBILITÀ DI ISCRIZIONE PER CHI COMPIE I 6 ANNI ENTRO IL 30 APRILE.
Dott.ssa Gabriella Piccoli 73
Dott.ssa Gabriella Piccoli
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
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SECONDARIA DI PRIMO GRADO
È finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio e di interazione
sociale; organizza ed accresce, anche attraverso l’alfabetizzazione e l’approfondimento nelle tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e alla evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e formazione; introduce lo studio di una seconda lingua del’Unione Europea; aiuta ad orientarsi per la scelta successiva di istruzione e formazione.
Dott.ssa Gabriella Piccoli 75
FORMAZIONE DELLE CLASSI secondo le recenti disposizioni
(DPR 81/2009)
Di norma:
• Minimo 18 alunni per classe
• Massimo 27, elevabile a 28
• Unica prima classe se vi sono solo 30 alunni
• Le pluriclassi sono formate con non più di 18 alunni.
• Scuole e sezioni di montagna, piccoli isole, aree abitate da minoranze linguistiche: possibilità di un numero minimo inferiore, ma non al di sotto di 10 alunni
Dott.ssa Gabriella Piccoli 76
Al fine di dare stabilità alla previsione delle classi, riducendo al massimo gli scostamenti tra organico di diritto e organico di fatto, è consentito derogare, in misura non superiore al 10% al numero minimo e massimo di alunni per classe, previsto dal regolamento (art. 4 DPR 81/2009)
Dott.ssa Gabriella Piccoli 77
ORARIO SETTIMANALE
TEMPO ORDINARIO
990 ore annuali + 33
29 ore settimanali + 1 ora di approfondimento di materie letterarie
TEMPO PROLUNGATO 36 ore settimanali
Elevabili fino a 40
Obbligo di non meno di 2 pomeriggi)
CORSI AD INDIRIZZO MUSICALE
Si svolgono oltre l’orario obbligatorio
Dott.ssa Gabriella Piccoli 78
CORSI AD INDIRIZZO MUSICALE
Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della propria autonomia, organizzano i corsi di strumento musicale sia su classi di una stessa sezione, sia con gruppi di alunni provenienti da classi diverse (si vedano i criteri previsti dal D.M. n. 201 del 6 agosto 1999)
• Prova orientativo - attitudinale per chi ha richiesto tale corso
• Scelta delle specialità strumentali: è effettuata dal collegio dei docenti tra quelle indicate nei programmi allegati al D.M. 201/99
Dott.ssa Gabriella Piccoli 79
ORARIO TEMPO ORDINARIO
DISCIPLINA Settimanale Annuale
Italiano, storia, geografia 9 297
Attività approfondimento 1 33
Matematica e scienze 6 198
Tecnologia 2 66
Inglese 3 99
Seconda lingua comunitaria 2 66
Arte e immagine 2 66
Educazione fisica 2 66
Musica 2 66
Religione cattolica 1 33
Dott.ssa Gabriella Piccoli 80
ORARIO TEMPO PROLUNGATO
DISCIPLINA Settimanale Annuale
Italiano, storia, geografia 15 495
Attività approfondimento 1/2 33/66
Matematica e scienze 9 297
Tecnologia 2 66
Inglese 3 99
Seconda lingua comunitaria 2 66
Arte e immagine 2 66
Educazione fisica 2 66
Musica 2 66
Religione cattolica 1 33
Dott.ssa Gabriella Piccoli 81
INGLESE POTENZIATO
Possibilità prevista dal DPR 81/09, su richiesta delle famiglie e compatibilmente con la disponibilità di organico e l’assenza di esubero dei docenti, dell’inglese potenziato : 5 ore (3 + 2 della seconda lingua comunitaria)
Per gli alunni stranieri: possibilità di utilizzare le 2 ore per potenziamento italiano
Nella C.M. relativa alle iscrizioni per l’a.s. 2010/2010 non rientra tra le proposte ipotizzate nell’allegato modulo
Dott.ssa Gabriella Piccoli 82
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO (L 53/2003;L. 122/2009; C.M. n.20/2011)
• VALIDITÀ DELL’ANNO SCOLASTICO: FREQUENZA DI ALMENO TRE QUARTI DELL’ORARIO ANNUALE PERSONALIZZATO.
• POSSIBILITÀ DI DEROGA AL SUDDETTO LIMITE IN CASI ECCEZIONALI A CONDIZIONE, COMUNQUE, CHE TALI ASSENZE NON PREGIUDICHINO, A GIUDIZIO DEL CONSIGLIO DI CLASSE, LA POSSIBILITÀ DI PROCEDERE ALLA VALUTAZIONE
Dott.ssa Gabriella Piccoli 83
ORGANICO ( 81/2009)
• Tutte le cattedre sono ricondotte
a 18 ore settimanali
• I docenti soprannumerari sono trasferiti d’ufficio secondo le procedure previste dal CCNI sulla mobilità
• Dopo la costituzione delle cattedre interne, si procede alla costituzione di posti orario tra le diverse sedi della stessa istituzione scolastica e successivamente tra istituzioni scolastiche autonome diverse, secondo il criterio della facile raggiungibilità
Dott.ssa Gabriella Piccoli 84
PRIMA DELLA RIFORMA GELMINI
Dott.ssa Gabriella Piccoli 85
D.M. 9 febbraio 1979
CLASSI
Tempo normale Tempo prolungato
DISCIPLINE 1^ 2^ 3^ 1^ 2^ 3^
Religione 1 1 1 1 1 1
Italiano 7 7 6
15 15 15 Storia, ed. civica, geografia 4 4 5
Lingua straniera 3 3 3 5 5 5
Scienze matematiche,chimiche…
6 6 6 8 8 8
Ed. tecnica 3 3 3 3 3 3
Ed. artisitca 2 2 2 2 3 3
Ed. musicale 2 2 2 3 2 3
Ed. fisica 2 2 2 3 3 2 Dott.ssa Gabriella Piccoli 86
RIFORMA MORATTI
1. Tempo scuola :da 30 ore T.N. A 27 ore + 3 ore op/fa da 36 ore T.P. A 27 ore + 6 ore op/fa Eventuale tempo mensa e dopo mensa 2. Suddivisione del ciclo scolastico: non più 3 anni ma biennio + 1 anno 3. Non più orario settimanale docenti sulla classe ma monte ore annuale 4. Una quota dell’orario obbligatorio riservata alle Regioni (quota ancora
da definire) 5. Una quota flessibile dell’orario riservata all’autonomia dell’istituto
(attualmente pari al 15% dell’orario obbligatorio) 6. Orario settimanale non più replicabile per tutto l’anno scolastico 7. Nelle ore opzionali il gruppo classe può essere diviso per formare gruppi
di interesse…
Dott.ssa Gabriella Piccoli 87
RIFORMA MORATTI
• Viene introdotta la 2^ Lingua comunitaria • La lingua inglese diventa obbligatoria per tutte le classi
come 1^ lingua comunitaria • Viene introdotta la figura del tutor • Viene introdotto il portfolio dell’alunno • Le famiglie possono scegliere le attività opzionali (sulla
base dell’offerta della scuola) • Vengono introdotte due discipline trasversali: convivenza
civile e informatica • I programmi vengono modificati • Cambia il nome di alcune discipline • Matematica, Scienze e Tecnologia ad un unico docente?
Dott.ssa Gabriella Piccoli 88
ORE FACOLTATIVO/OPZIONALI
• costituivano un ampliamento ed un approfondimento delle discipline obbligatorie
• la frequenza delle ore facoltativo/opzionali gratuita.
• gli allievi erano tenuti alla frequenza delle attività facoltative per le quali le famiglie avevano esercitato l’opzione.
• le attività venivano proposte in diversi periodi dell’anno, per gruppi a classi aperte
Dott.ssa Gabriella Piccoli 89
LE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
Una volta c’erano i PROGRAMMI ………… poi vennero le
Indicazioni
Dott.ssa Gabriella Piccoli 90
INDICAZIONI
non sono i programmi, ma nascono dal mutato quadro normativo
autonomia comporta un maggior potere progettuale delle scuole e si esprime nel piano dell’offerta formativa, che comprende il curricolo didattico
Ogni istituzione scolastica autonoma elabora i programmi sulla base delle indicazioni nazionali
Dott.ssa Gabriella Piccoli 91
CURRICOLO
strumento fortemente localizzato, che deve leggere e interpretare in chiave pedagogica e didattica l’ambiente nel quale si opera
Dott.ssa Gabriella Piccoli 92
continua…
PROGRAMMI possono essere utilizzati sull’intero territorio nazionale.
Tendono a garantire l’unitarietà
del sistema
CURRICOLO tende a soddisfare le specificità di un preciso contesto sociale e culturale.
Dott.ssa Gabriella Piccoli 93
continua…
superamento dei programmi nazionali
necessità però di garantire il carattere nazionale del sistema dell’istruzione attraverso uno strumento
più leggero ed essenziale: INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
Dott.ssa Gabriella Piccoli 94
ELABORARE UN CURRICOLO
definire un progetto riferito alla realtà in cui si opera recependo però le indicazioni che il centro fornisce a garanzia dell’unitarietà del sistema
ai docenti spetta elaborare il curricolo tenendo conto delle indicazioni
Dott.ssa Gabriella Piccoli 95
LE INDICAZIONI DELLA RIFORMA MORATTI(2004)
OBIETTIVI MOLTO NUMEROSI E CONTENUTI MOLTO PARTICOLAREGGIATI
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA (TUTOR)
PROGETTAZIONE DEI PERCORSI DI APPRENDIMENTO (UNITÀ DI APPRENDIMENTO)
STRUMENTI DI VALUTAZIONE (PORTFOLIO)
CULTURA CENTRALISTA CHE SI SOSTITUIVA ALL’AUTONOMIA DIDATTICA DELLE SCUOLE
Dott.ssa Gabriella Piccoli 96
LE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (ministro Fioroni 2007)
NON “GRANDI RIFORME”
partire dall’esistente , valorizzando quanto fino ad ora realizzato DECRETO MINISTERIALE 31 LUGLIO 2007 DIRETTIVA MINISTERIALE N. 68 DEL 3 AGOSTO 2007
1^ fase: settembre – dicembre 2007
informazione, lettura, comprensione, approfondimento delle indicazioni, dei criteri di fondo, dei principi ispiratori,delle implicazioni per le scuole e per gli insegnanti
Dott.ssa Gabriella Piccoli 97
LE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
(ministro Fioroni 2007)
RESTITUIRE AI DOCENTI LA RESPONSABILITÀ DELLA DIDATTICA
Dott.ssa Gabriella Piccoli 98
LE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (ministro Fioroni 2007)
DISCIPLINE E AREE DISCIPLINARI AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA:
Italiano – Lingue Comunitarie – Musica – Arte e
Immagine – Corpo movimento sport
AREA STORICO – GEOGRAFICA:
Storia – Geografia
AREA MATEMATICO – SCIENTIFICO – TECNOLOGICA:
Matematica – Scienze naturali e sperimentali - Tecnologia
Dott.ssa Gabriella Piccoli 99
ATTO DI INDIRIZZO 8 settembre 2009 Ministro Gelmini
Punto 2 – L’armonizzazione delle “Indicazioni” e l’essenzializzazione dei curriculi: un’opportunità progettuale per le scuole dell’autonomia
↓
Indicazioni nazionali di cui agli allegati A,B,C del D.L. 59/04
aggiornate dalle Indicazioni per il Curricolo di cui al
Decreto 31 luglio 2007
Per un periodo non superiore ai prossimi tre anni
scolastici continuano ad applicarsi le Indicazioni
suddette, in attesa della loro armonizzazione
Dott.ssa Gabriella Piccoli 100
ATTO DI INDIRIZZO 8 settembre 2009 Ministro Gelmini
Particolare rilievo
l’azione di ricerca su:
- continuità;
- Curricolo verticale
Elaborazione sulle conoscenze/competenze di base e sui traguardi da raggiungere al termine della scuola dell’infanzia e dei due segmenti del primo ciclo
Dott.ssa Gabriella Piccoli 101
RAGGIUNGIMENTO DI TRAGUARDI ESSENZIALI primo ciclo
• Una buona preparazione in italiano
• Una buona preparazione in matematica
• Una buona preparazione nella lingua inglese
• Una buona preparazione nelle scienze
Dott.ssa Gabriella Piccoli 102
AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
(autonomia didattica ed organizzativa):
articolato di mezzi, opportunità e risorse per raggiungere l’obiettivo prioritario:
SUCCESSO SCOLASTICO DELLE GIOVANI GENERAZIONE
È strumento e risorsa attraverso cui adottare metodi di lavoro, tempi di insegnamento, soluzioni funzionali alla realizzazione
dell’offerta formativa
Sempre comunque nel rispetto dei vincoli posti dalla normativa.
Dott.ssa Gabriella Piccoli 103
LE INDICAZIONI NAZIONALI 2012
• Testo divenuto definitivo il 26/11/2012
• Le Indicazioni 2012 SOSTITUISCONO i Piani di studio Personalizzati del 2004 (Moratti) e le Indicazioni 2007 (Fioroni).
• Il nuovo documento è
- frutto della revisione delle Indicazioni 2007.
- degli esiti del monitoraggio triennale
- della consultazione diretta delle scuole
- del contributo di esperti.
104 Dott.ssa Gabriella Piccoli
La struttura del documento
1) Cultura, Scuola, Persona
2) Finalità Generali
3) Organizzazione del curricolo
4) Scuola dell’infanzia
5) Scuola del primo ciclo
105 Dott.ssa Gabriella Piccoli
FINALITÀ GENERALI
Scuola, Costituzione, Europa
• Forte richiamo alla Costituzione e agli art. sulla scuola.
• Si fa riferimento al quadro europeo delle competenze chiave per l’apprendimento permanente.
Profilo dello studente
• Scuola unitaria di base dai 3-14 anni (Istituti Comprensivi)
• Importanza della relazione educativa e dei metodi didattici.
• Riconoscimento e valorizzazione degli apprendimenti diffusi che avvengono al di fuori della scuola, nei molteplici ambienti di vita.
• Collegamento alla Raccomandazione UE del 18 dicembre 2006 sulle competenze-chiave
106 Dott.ssa Gabriella Piccoli
Le competenze chiave per l’apprendimento permanente
Definite dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione Europea
(Raccomandazione 18/12/2006):
• 1) Comunicazione nella madrelingua
• 2) Comunicazione nelle lingue straniere
• 3) Competenze matematiche e di base in scienza e tecnologia
• 4) Competenza digitale
• 5) Imparare a imparare
• 6) Competenze sociali e civiche
• 7) Spirito di iniziativa e imprenditorialità
• 8) Consapevolezza ed espressione culturale
107 Dott.ssa Gabriella Piccoli
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Dalle Indicazioni al curricolo
• Aree disciplinari e discipline: la progettazione, orientata ai saperi disciplinari, promuove l’organizzazione degli apprendimenti in maniera progressiva, la ricerca delle connessioni fra saperi e la collaborazione fra i docenti
• L’autonoma progettualità delle scuole ne organizza l’affidamento ai docenti
• Le discipline non sono aggregate in aree precostituite
Continuità ed unitarietà del curricolo
• Itinerario scolastico progressivo e continuo, pur nel rispetto della specifica identità educativa e professionale
• Progettazione di un unico curricolo verticale
108 Dott.ssa Gabriella Piccoli
Continua …
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
• Rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo.
• Costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi
109 Dott.ssa Gabriella Piccoli
Obiettivi di apprendimento
• Individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze.
• Sono utilizzati dalle scuole e dai docenti nella loro attività di progettazione didattica, con attenzione alle condizioni di contesto, didattiche e organizzative mirando ad un insegnamento ricco ed efficace.
• Sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici lunghi: triennio per la scuola dell’Infanzia, quinquennio per la scuola primaria e triennio della scuola secondaria di primo grado
• Per garantire una più efficace progressione degli apprendimenti nella scuola primaria gli obiettivi di italiano, lingua inglese storia, geografia, matematica e scienze sono indicati anche al termine della terza classe.
110 Dott.ssa Gabriella Piccoli
Valutazione
• valutazione e cura della documentazione da parte dei docenti
• scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali
• La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari.
• Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine.
• Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.
• La responsabilità dell’autovalutazione spetta alle singole scuole: finalità è quella di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per svilupparne l’efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o emergenti da valutazioni esterne.
111 Dott.ssa Gabriella Piccoli
Continua …
• Il sistema nazionale di VALUTAZIONE ha il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema scolastico fornendo alle scuole, alle famiglie e alla comunità sociale, al Parlamento e al Governo elementi di informazione essenziali circa la salute e le criticità del nostro sistema di istruzione
• L’Istituto nazionale di valutazione rileva e misura gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni, promuovendo, altresì, una cultura della valutazione che scoraggi qualunque forma di addestramento finalizzata all’esclusivo superamento delle prove.
• La promozione, insieme, di autovalutazione e valutazione costituisce la condizione decisiva per il miglioramento delle scuole e del sistema di istruzione
112 Dott.ssa Gabriella Piccoli
Certificazione delle competenze
• Oggetto di certificazione: maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo.
• spetta all’autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze.
• Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del secondo ciclo.
113 Dott.ssa Gabriella Piccoli
• C.M. n. 3 del 13 febbraio 2015:
“Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione”.
114 Dott.ssa Gabriella Piccoli
Una scuola di tutti e di ciascuno
• Principi dell’inclusione delle persone e dell’integrazione delle culture, considerando l’accoglienza della diversità un valore irrinunciabile
• Prevenzione e recupero della dispersione scolastica e del fallimento formativo precoce.
• Particolare cura è riservata agli allievi con disabilità o con bisogni educativi speciali.
• Riferimento a documenti quali”La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri” del 2007, “Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità” del 2009, “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” del 2011 e “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” del 27.12.2012
115 Dott.ssa Gabriella Piccoli
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE!
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