PROGRAMMA DELLA LISTA CIVICA IMOLA PIU’ · La Lista Civica Imola Più crede nella libertà...

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PROGRAMMA DELLA LISTA CIVICA IMOLA PIU’ Preambolo La libertà è la risorsa più preziosa di ogni persona, perché mobilita ognuno all’impegno verso sé e verso gli altri. Un impegno che si esprime attraverso un rinnovato senso civico, che si traduce nell’attenzione verso la cosa pubblica con mente aperta e disponibilità al confronto, superando gli steccati ideologici e di partito generati nel secolo scorso, ma con valori saldi, per noi ispirati dalla Dottrina Sociale della Chiesa e dalle forme più sociali del Liberalismo. Per questo motivo è nata la nostra libera iniziativa di impegno politico. La Lista Civica Imola Più crede nella libertà individuale e nella libertà d’impresa, nel rispetto della dignità umana e dei principi di solidarietà e di sussidiarietà, che sono parte fondamentale della nostra civiltà. La Lista Civica Imola Più nasce unendo diverse esperienze politiche, civiche e sociali nell’intento di contribuire, e di incidere significativamente, a una crescita della città in termini di qualità e gradevolezza della vita, per tutti gli abitanti e per coloro che quotidianamente frequentano o soggiornano a Imola per lavoro, turismo, studio o cure sanitarie. Quello che segue è il nostro Programma per il futuro della città di Imola, con il quale ci presentiamo alle elettrici e agli elettori in occasione delle elezioni amministrative 2018.

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PROGRAMMA DELLA LISTA CIVICA IMOLA PIU’

Preambolo La libertà è la risorsa più preziosa di ogni persona, perché mobilita ognuno all’impegno verso sé e verso gli altri. Un impegno che si esprime attraverso un rinnovato senso civico, che si traduce nell’attenzione verso la cosa pubblica con mente aperta e disponibilità al confronto, superando gli steccati ideologici e di partito generati nel secolo scorso, ma con valori saldi, per noi ispirati dalla Dottrina Sociale della Chiesa e dalle forme più sociali del Liberalismo. Per questo motivo è nata la nostra libera iniziativa di impegno politico. La Lista Civica Imola Più crede nella libertà individuale e nella libertà d’impresa, nel rispetto della dignità umana e dei principi di solidarietà e di sussidiarietà, che sono parte fondamentale della nostra civiltà. La Lista Civica Imola Più nasce unendo diverse esperienze politiche, civiche e sociali nell’intento di contribuire, e di incidere significativamente, a una crescita della città in termini di qualità e gradevolezza della vita, per tutti gli abitanti e per coloro che quotidianamente frequentano o soggiornano a Imola per lavoro, turismo, studio o cure sanitarie. Quello che segue è il nostro Programma per il futuro della città di Imola, con il quale ci presentiamo alle elettrici e agli elettori in occasione delle elezioni amministrative 2018.

IL WELFARE E IL VOLONTARIATO Premessa.

Lo stato sociale vive una crisi che difficilmente sarà reversibile, a causa della crescente età media della popolazione e di una domanda sempre più articolata e complessa, a fronte della quale si stenta a mantenere il passo con risorse in diminuzione. Per questo motivo il welfare è un tema cruciale e in esso il volontariato giocherà un ruolo sempre più fondamentale, nel garantire la migliore qualità di vita possibile, considerando che si tratta di un complesso di azioni concentriche di più forze, organizzate attorno alla persona/famiglia. Quattro sono le parole chiave nei rapporti tra il volontariato e le pubbliche istituzioni: Pari dignità, Co­programmazione, Co­progettazione e Co­gestione. Il Programma per punti:

1) Più posti letto per anziani non autosufficienti. La capacità di ricovero in

strutture per anziani temporaneamente o definitivamente non autosufficienti, va aumentata stimolando l’iniziativa privata. In tal senso diventa necessario l’accreditamento di strutture e case di riposo private o di cooperative sociali, che operino in modo integrato anche per esigenze di carattere estemporaneo, sui bisogni contingenti delle famiglie.

2) Più servizi nell’ottica di nuove emergenze sociali. I servizi offerti vanno diversificati in funzione delle nuove esigenze sociali, creando centri diurni per anziani e disabili, fornendo assistenza completa o parziale a domicilio, incentivando l’edilizia favorevole all’aggregazione e all’assistenza di persone con disagio.

3) Asp, nel Consiglio i professionisti dell’assistenza socio­sanitaria. Il Consiglio di Amministrazione dell’Azienda per il servizio alla persona (Asp) deve essere composto, nella sua maggioranza, da persone con passata esperienza professionale nel campo dell’assistenza socio­sanitaria.

4) Creazione di un “Albo Badanti” . A tutela delle persone assistite, delle loro famiglie e delle stesse persone che entrano nelle case per aiutare e svolgere servizi preziosi di assistenza e accompagnamento, occorre creare una certificazione comunale della professionalità degli assistenti familiari. Per ottenere tale certificazione occorrerà partecipare a corsi di formazione, il cui

costo per i partecipanti dovrà essere contenuto per incentivare la massima adesione, e sottoporsi a regolari controlli di qualità operati da un servizio comunale appositamente creato, che tenga conto anche della valutazione dei clienti/pazienti.

5) Riqualificazione della Cra “Venturini”. L’edificio manifesta la necessità di un ammodernamento, anche impiantistico. Occorre investire per ridare dignità a questa importante struttura.

LA SANITA’ Premessa.

La Salute è una priorità, così come lo è l’assistenza alla popolazione anziana, destinata ad aumentare negli anni a venire. La Pubblica Amministrazione è pertanto responsabile del livello di prestazioni sanitarie e socio­assistenziali e ha il dovere di operare al meglio delle proprie possibilità in termini di risorse, per garantire qualità, puntualità, presenza e servizio adeguati. A fronte di quanto premesso, si sottolinea l’importanza di mantenere l’autonomia dell’Ausl imolese, in considerazione della centralità che l’Ospedale assume sul territorio. Un territorio, con un’identità ben precisa, che ruota attorno a “quell’ospedale” e che da quell’ospedale si sente difeso e curato. Non va inoltre trascurato il ruolo che il nostro ospedale ha nel completare l’offerta di cure ai pazienti di Montecatone , centro di primaria importanza regionale e nazionale, in virtù di una consolidata esperienza professionale acquisita negli anni. Se la regione proporrà nuovi assetti istituzionali siano prima valutati e definiti nei dettagli. Una nuova organizzazione della sanità metropolitana deve, comunque, garantire a Imola il mantenimento dell’ospedale di primo livello per assicurare continuità col territorio e prossimità delle cure. Il Programma per punti:

1) Aumentare la competenza territoriale dell’ospedale. Nell’ottica del mantenimento di un ospedale di primo livello occorre rivedere la competenza territoriale metropolitana di riferimento, per portarla a circa 200 mila abitanti, con conseguente adeguamento e potenziamento del personale. Inoltre vanno creati i collegamenti istituzionali per assecondare la richiesta di accesso alle nostre strutture sanitarie ospedaliere dei cittadini dell’area vasta romagnola vicini ai nostri confini: Casola Valsenio, Riolo Terme, Castel Bolognese, Massalombarda, Bagnara, Conselice.

2) Mantenere i primariati e le strutture specialistiche. Va inoltre previsto un un nuovo primariato di Geriatria che abbia competenza sul territorio.

3) Educazione alla Prevenzione. La Pubblica Amministrazione può incentivare la propria opera di sensibilizzazione e divulgazione, di concerto con l’Ausl, per accrescere la propensione a comportamenti virtuosi per la prevenzione

primaria e per favorire l’adesione ai programmi di screening per la prevenzione secondaria.

4) Rafforzare il DEA. L’importante Dipartimento di Emergenza e Accettazione è essenziale per mantenere viva quella risposta di prossimità necessaria alla corretta cura del paziente. L’Amministrazione comunale può e deve intervenire nelle sedi preposte affinché questo servizio venga ulteriormente potenziato.

5) Integrare Montecatone nella rete dei servizi sanitari imolesi. Occorre creare maggiore integrazione con l’ospedale di Montecatone, affinché l’offerta di tale presidio possa essere fruibile anche dai cittadini del territorio specie per la parte diagnostica.

6) Lotta alle vecchie e nuove dipendenze patologiche. Si propone di insediare un comitato permanente, presieduto dall’assessore competente, con la partecipazione dei professionisti dell’Ausl e delle associazioni di volontariato che operano in campo sociale e assistenziale

7) Diffondere una cultura Slot­Free. Per meglio combattere la piaga della ludopatia occorre progettare interventi a sostegno della massima diffusione di esercizi pubblici “slot free”.

8) Integrare nel sistema le strutture sanitarie private accreditate.

LAVORO E SVILUPPO ECONOMICO

IMPRESE

Premessa.

Occorre un cambio di approccio nella relazione fra l’Amministrazione e la libera impresa, con particolare riguardo a quella di piccola e media dimensione. Affinché la comunità cresca e si creino nuove opportunità di sviluppo sostenibile per le persone e per l’ambiente è necessario incentivare la libera iniziativa, in campo sociale e imprenditoriale. La Pubblica Amministrazione deve impegnarsi per ridurre la burocrazia e il carico fiscale su chi fa impresa, in modo equo e indipendentemente dalla ragione sociale adottata, anche in considerazione dell’importante presidio sociale che le imprese compiono quotidianamente: una città con un’economia in salute e con aziende che abbiano prospettive di crescita è una città più sicura, più ricca e più libera dal degrado e dalla delinquenza. Dal punto di vista del territorio e del suo potenziale di sviluppo va notato come Imola, grazie alla sua posizione geografica, venga sovente considerata come area di collegamento fra le infrastrutture e i poli produttivi di Bologna e quelli della Romagna. Un ruolo che, tuttavia, non ha ancora trovato una piena espressione. Imola, da par suo, presenta nel proprio tessuto produttivo aziende eccellenti a livello internazionale. Un tessuto non di rado innovativo e ben inserito in un contesto di servizi alle imprese e alle persone: fattori questi che rendono il sistema attraente e competitivo. Occorre quindi un piano promozionale di tutto il sistema imolese, che implementi e migliori il percorso già avviato dalla precedente Amministrazione, allo scopo di portare nel territorio nuove imprese che vogliano giovarsi delle opportunità e delle infrastrutture della Città Metropolitana e, allo stesso tempo, restare collegate al territorio romagnolo e al porto di Ravenna. Il Programma per punti:

1) Introdurre ulteriori politiche fiscali o tariffarie favorevoli alle imprese che

intendano insediarsi nel territorio del Comune di Imola. In questa chiave è fondamentale chiarire il rapporto con la Città metropolitana, che deve essere

paritario e che deve riconoscere a Imola le sue innegabili eccellenze, valorizzandole attraverso un maggiore e più corretto impiego delle risorse disponibili (europee, statali e regionali).

2) Rendere più snella la burocrazia per le piccole e medie imprese. E’ necessaria una semplificazione del sistema delle autorizzazioni e dei permessi da parte della Pubblica Amministrazione.

3) Attivare un servizio di tutoraggio per le micro e piccole imprese, che offra presso le loro sedi l’assistenza necessaria nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, attraverso l’acquisizione di dati, informazioni e moduli in tempo reale, per il corretto e certo assolvimento delle pratiche burocratiche.

4) Ascolto delle imprese e ricerca condivisa di soluzioni. L’Amministrazione comunale deve svolgere funzioni di “facilitatore” nel dialogo con, e soprattutto fra, le imprese, anche a livello europeo. Occorre creare momenti ed eventi di incontro periodici con le imprese, coinvolgendo anche le loro associazioni di rappresentanza, al fine di innescare un dialogo operativo, portare soluzioni e favorire il networking. In quest’ottica appare superato il “Tavolo delle imprese”.

5) Incentivare le riqualificazioni, con particolare riferimento alla zona

industriale e artigianale. L’edilizia è un comparto primario ma l’espansione immobiliare non va forzata. Deve invece essere armonizzata alle reali richieste del mercato. Si propone pertanto l’introduzione di incentivi alla riqualificazione dei fabbricati esistenti, premiando gli interventi progettati con criteri di sostenibilità ambientale e salubrità.

6) Completare la Banda Ultralarga: definitiva copertura per tutta la città e le frazioni.

7) Realizzazione dello sportello “Europe Direct” , la rete di sportelli di monitoraggio dei bandi europei, al servizio dei privati (imprese, associazioni, privati cittadini) per trovare e redigere i progetti dell’Unione europea.

8) Creare un brand identitario per i prodotti agroalimentari imolesi. In stretta collaborazione con le associazioni degli agricoltori, valutare quali azioni mettere in campo per valorizzare i prodotti agricoli locali, così da creare un brand di valore economico e turistico.

9) Agevolazioni per le infrastrutture agricole. Massimo sostegno e agevolazioni per tutte le infrastrutture agricole, con particolare attenzione alle iniziative messe in atto per aumentare la capacità di stoccaggio e distribuzione delle acque irrigue, così da poter affrontare con minori disagi i cambiamenti climatici che, negli ultimi tempi, hanno portato a ricorrenti periodi di siccità.

10) Completamento della viabilità est­ovest e nord­sud. Completare la struttura viaria per l’attraversamento della città nelle direzioni est­ovest e nord­sud, completando la “Bretella” e portando a conclusione il progetto del ponte sul Santerno, con relativa viabilità.

11) Collegamento stradale e ferroviario nell’Area metropolitana. Per agevolare il processo di crescita e di coesione serve un sistema moderno di

collegamento stradale e ferroviario, con metropolitana di superficie, che garantisca collegamenti fra Imola e Bologna, più continui e frequenti, e che preveda corse notturne sulla tratta.

AUTODROMO E TURISMO Premessa.

L’autodromo è un imprescindibile patrimonio identitario della Città di Imola che va messo in condizioni di creare indotto e occupazione con il minore disagio possibile per la vita dei cittadini.

Il Programma per punti:

1) Più integrazione con l’incoming bolognese. Occorre puntare su proposte

turistiche che vedano l’autodromo come il catalizzatore principale di un incoming maggiormente integrato con quello bolognese, in crescita e favorito da infrastrutture internazionali quali l’aeroporto, la Fiera, FiCo. A tal fine occorre anche ri­orientare le strategie della società IF (Imola Faenza Tourism Company), che deve inserirsi maggiormente e da protagonista nella proposta turistica della Città metropolitana.

2) Autodromo “green”. Occorre continuare sulla strada già intrapresa, per un autodromo sempre più polifunzionale, che valorizzi il suo potenziale, anche con nuove tipologie di competizioni, valutando ad esempio tutte le opportunità date dalla trazione elettrica, per un autodromo “green” e a minor impatto ambientale.

3) Più promozione come location per grandi eventi. Occorre promuovere l’autodromo con maggiore incisività e penetrazione per offrirlo quale contenitore di grandi eventi.

4) Autodromo più accogliente e sicuro per la più ampia fruizione dei

cittadini. Occorre quindi creare un impianto di illuminazione per poter utilizzare l’autodromo durante il tardo pomeriggio e la sera, per fare sport o semplicemente per una passeggiata in una cornice unica al mondo.

5) Portare a compimento i collegamenti ciclabili. Progettare e realizzare il collegamento delle numerose piste ciclabili presenti sul territorio imolese.

6) Autodromo come contenitore civico . L’autodromo è un grande spazio nel cuore della città. Il nastro di asfalto e cemento è contornato da natura. E’ un contenitore perfetto per una molteplicità di iniziative. Cultura, spettacoli, mostre, sport, convegni, mercati, esperienze, arte, performances, astronomia.

7) Autodromo come laboratorio . L’autodromo come uno spazio per la scienza, un Campus per l’innovazione, la sperimentazione, l’evoluzione. Immaginiamo di realizzare padiglioni, geointegrati ed ecosostenibili. Immaginiamo un luogo

dove collocare la ricerca, laboratori, officine e, perché no, aule a cielo aperto! Un luogo dove incontrare scienziati, ricercatori, uomini che studiano un futuro migliore. Dove discutere, confrontarsi, recuperare il senso del confronto e dell’Agorà. Un Campus dedicato all’ecosostenibilità, come superamento della cultura del motore endotermico.

8) Autodromo come struttura eco­sostenibile avanzata . L’autodromo come organismo autosufficiente, come struttura che non dissipa energia, anzi, la crea. Con il sole, con il vento, con il geotermico. Attraverso le più innovative tecnologie. Che non emette CO2, ma che la assorbe. Che ricicla il calore per coltivare alghe che rilasciano ossigeno; che promuove competizioni tra tecnologie emergenti, che afferma un principio di etica ambientale profonda… Un luogo dove la tecnologia non solo viene esposta, ma si fonde con il paesaggio e la struttura. Il “reference” europeo: studiato, ammirato, imitato.

9) Autodromo valore sociale e territoriale. Un grande progetto per la città, per il territorio, dove far convergere istituzioni, banche, soggetti sociali, sindacati, famiglie. Un progetto che diventi un grande patto per il territorio. Dove le imprese sono libere di presentarsi e presentare i loro progetti ai cittadini, dove si possono creare iniziative di solidarietà sociale in un incontro tra pubblico e privato, tra gratuità e redditività, come pure progetti di impresa e di aggregazione. Un progetto che unisca trasversalmente, attraverso le barriere sociali, attraverso i pregiudizi, attraverso i campanilismi.

CENTRO STORICO

Premessa.

E’ necessario fare di più per rendere il centro storico più vivo e più sicuro in tutte le ore del giorno, in quelle serali e nei festivi. E’ prioritario individuare un piano d’azione preciso, con la partecipazione degli operatori economici e dei residenti, per la valorizzazione del centro storico. Il Programma per punti:

1) Creare una commissione consiliare di studio che valuti le migliori

pratiche, anche prendendo esempio da altre città europee. Entro un anno dall’insediamento della nuova Amministrazione occorre creare una commissione, a cui partecipi un rappresentante per ciascun gruppo presente nel Consiglio comunale, che valuti le attività che si svolgono nei centri storici europei, così da cogliere le best practices da portare a compimento a Imola.

2) Grandi eventi e valorizzazione della Pro Loco. Si propone la creazione di un ente dedicato all’organizzazione e allo sviluppo di “Grandi eventi”. Accanto a ciò intendiamo valorizzare l’Associazione Pro Loco.

3) Caterina Sforza e Leonardo da Vinci, motori di turismo culturale. Occorre cogliere le potenzialità internazionali di nomi come Caterina Sforza e Leonardo da Vinci per un rilancio del turismo culturale a Imola. Nel 2019 si celebreranno i 510 anni dalla morte della “Signora di Imola” e 500 anni dalla morte dell’inventore.

4) Pieno adeguamento al Piano nazionale per la rigenerazione urbana

sostenibile. La piena realizzazione del Piano nazionale per la rigenerazione urbana sostenibile porterà una riqualificazione del Centro storico, unitamente alla salvaguardia del territorio e a un aumento della qualità della vita dei cittadini. A fronte di ciò le imprese edili saranno chiamate a una radicale trasformazione, che dovrà essere sostenuta e accompagnata, con strumenti tecnici e burocratici specifici e con una decisa riduzione, nel rispetto della legislazione nazionale e regionale in materia fiscale, degli oneri di urbanizzazione e dei costi di costruzione.

5) Miglioramento della viabilità cittadina ed eliminazione delle barriere

architettoniche. Progettare interventi sulla viabilità e la mobilità che dimostrino una maggiore attenzione della città alla vicina realtà di Montecatone. Rivedere l’assetto urbano e stradale affinché sia più semplice muoversi per la città anche per i disabili, coinvolgendo in questa operazione gli operatori di Montecatone e le associazioni che si dedicano ai diversamente abili.

LA SCUOLA Premessa.

L’attuale situazione scolastica imolese è da considerarsi positiva, sia sul versante dell’integrazione fra la scuola pubblica e quella paritaria, sia sull’effettiva disponibilità di posti in proporzione al numero di sezioni attivate. Il Programma per punti:

1) Difendere la libertà di scelta educativa. Occorre difendere il diritto della

famiglia alla scelta della realtà educativa per i suoi figli, incoraggiando e sostenendo tutte le offerte educative presenti nel rispetto della legislazione vigente. L’amministrazione dovrà pertanto aumentare il contributo alle realtà paritarie, che molto fanno per la proposta educativa ai ragazzi imolesi.

2) Consolidare il rapporto fra impresa e scuola. Va riformulato, e sostenuto, il rapporto del mondo produttivo con il mondo scolastico, prestando particolare attenzione alla formazione professionale, con soluzioni di stretta collaborazione scuola­lavoro che permettano di formare e preparare i giovani in maniera coerente alle necessità delle aziende del territorio, sostenendo in particolare i progetti rivolti a giovani svantaggiati. Accanto a ciò occorre valorizzare maggiormente la sede dell’Università proponendo e attivando nuovi corsi di laurea attinenti alla vocazione industriale e artigianale della città.

3) Coordinamento dei servizi di doposcuola. Si intende attivare una rete operativa formata da tutte le associazioni che gestiscono i doposcuola, al fine di garantire un più puntuale servizio agli studenti e alle famiglie, mettendosi al servizio di queste realtà e favorirle nella loro esigenze.

LA FAMIGLIA Premessa.

Per i nostri valori consideriamo la famiglia, intesa come nucleo formato da uno o due genitori e figli, come uno dei pilastri della struttura sociale del Paese, consapevoli della protezione che essa offre ai membri più vulnerabili della comunità. La famiglia è il nucleo educativo e di crescita che ispira legami di sincerità, fedeltà e fiducia, che insegna ad onorare la parola data, il rispetto che si deve al prossimo e la condivisione delle esperienze dei suoi componenti. Riteniamo prioritario il benessere delle bambine e dei bambini, e delle persone non autosufficienti, qualsiasi sia il nucleo famigliare entro il quale vivono. Il Programma per punti:

1) Agevolazioni fiscali e tariffarie anche per chi si prende cura degli anziani

e dei famigliari diversamente abili. Occorre mantenere e incrementare ogni possibile forma di incentivo non solo per famiglie in documentato stato di bisogno ma anche a quelle che si fanno carico della cura degli anziani e dei famigliari diversamente abili.

2) Istruzione, convenzioni per alleviare le spese per libri e trasporti. Occorre coinvolgere istituti di credito, imprese ed enti morali per un progetto condiviso, e in rete, di supporto erogato in base al reddito famigliare.

3) Nidi Aziendali. Occorre facilitare con corsia preferenziale, dal punto di vista delle procedure e dei permessi, ogni nuova esperienza dedicata a questa forma di welfare nelle imprese.

4) Consultori familiari. Occorre sostenere le realtà associative che promuovono e favoriscono l’accoglienza e la tutela della vita, dal suo concepimento fino alla morte.

5) Concretizzare la regolamentazione dei riposi festivi per la piccola e

grande distribuzione. Occorre portare a compimento un regolamento che, pur rispettando eventuali accordi particolari fra lavoratori, sindacati e datori di lavoro, fissi per i servizi non essenziali l’obbligo di chiusura nei seguenti giorni dell’anno: il 25 e il 26 dicembre, 1 gennaio, Pasqua, il lunedì dell’Angelo, il 25 aprile, il Primo maggio, il 2 giugno, il 15 agosto e il giorno di Ognissanti

LA SICUREZZA

Premessa.

Anche nella nostra città le persone non si sentono sicure e questo a causa dell’emersione di due grandi istanze del presente: una nuova povertà e l’immigrazione, spesso accostata alla clandestinità e alla criminalità. Questo richiede, da parte di tutti, il compimento di uno sforzo maggiore di integrazione, di controllo del territorio e di difesa dei beni, propri e comuni, senza escludere a priori progetti che facilitino la libera espressione di un mutuo soccorso fra cittadini, nel rispetto delle leggi vigenti. La Pubblica Amministrazione deve sorvegliare il rispetto delle regole di convivenza civile affinché tutti possano godere del diritto alla sicurezza e a una piena appartenenza alla comunità, garantendo nel contempo il rispetto della dignità umana e dei principi di solidarietà, che sono parte fondamentale della nostra civiltà fondata su radici cristiane.

Il Programma per punti:

1) Aumentare la sicurezza . Occorre valutare, in pieno accordo con le forze

dell’ordine, le modalità più adatte a supportare la necessità di sicurezza dei cittadini, facendo sentire costante la presenza delle autorità di pubblica sicurezza, con l’implementazione di tecnologie di controllo meno invasive ma altrettanto efficaci (ad esempio aumentare il numero e la diffusione delle telecamere effettivamente accese e controllate).

2) Migliorare la distribuzione del personale amministrativo e di pubblica

sicurezza. E’ necessario procedere a un riordino normativo per la ridistribuzione del personale, che porti ad esempio operatori amministrativi del Circondario a occuparsi delle pratiche burocratiche di competenza civile, liberando forze da impiegare nelle pattuglie.

3) Aumentare le risorse in campo per la difesa del territorio. Il Comune di Imola faccia da capofila di una richiesta popolare rivolta al Prefetto, che destini maggiori risorse, umane e tecnologiche, per la difesa del territorio

4) Migliorare l’integrazione, sociale e culturale, dei migranti. La città può adoperarsi per far sì che l’accoglienza sia un volano di integrazione, capace di far cogliere a chi giunge a Imola l’importanza di mantenere vivi i nostri valori culturali e tradizionali. A tal fine i migranti accolti in città, vanno coinvolti in attività civiche affinché possano contribuire concretamente alla vita della comunità e al lavoro delle tante associazioni di volontariato, culturali e

sportive. Per questo s’intende promuovere un grande piano d’accoglienza per piccoli gruppi di stranieri da parte delle associazioni, parrocchie e privati che si facciano carico dell’ospitalità, dell’apprendimento della lingua italiana e dell’avviamento al lavoro, verificando se è possibile dirottare su questi soggetti le risorse messe a disposizione dallo Stato.

5) Contributi comunali per aumentare la sicurezza delle aree private. Va stanziato un contributo comunale per chi investe nell’aumento del livello di sicurezza della propria abitazione con sistemi di ultima generazione.

6) Combattere la violenza su donne e minori. Occorre stanziare risorse e mettere in campo tutte le potenzialità dei servizi pubblici, integrando maggiormente Comune, Ausl, Circondario e associazioni di volontariato, per creare una rete efficace di riferimento, prevenzione e protezione per le donne e i soggetti deboli vittime di episodi violenti.

7) Contrasto al bullismo. Attivare un piano di sensibilizzazione e allerta che coinvolga tutte le associazioni e le realtà di volontariato che operano con i giovanissimi. Lo scopo non sarà solo proteggere e prevenire ma anche diffondere valori e cultura del rispetto reciproco.

LA MACCHINA AMMINISTRATIVA

Premessa.

Pur partendo da una storia complessivamente positiva, a livello di amministrazione, molto si può ancora fare per migliorare il rapporto fra i servizi comunali e i cittadini. Negli ultimi anni, su questo versante, è mancato il pieno coinvolgimento della comunità. La Sinistra, storicamente al timone della città, ha perduto negli anni il contatto con una società in cambiamento, orientandosi sempre più in modo autoreferenziale. Ciò ha avuto ripercussioni anche nel sistema amministrativo e nella sua efficienza. E’ giunto il tempo di un cambiamento di approccio, che metta al centro la razionalizzazione delle risorse, un efficientamento complessivo e una riqualificazione di quelle aree che non hanno saputo aggiornarsi alle evoluzioni tecnologiche e sociali. Il Programma per punti:

1) Superamento del Circondario con una nuova realtà sovracomunale ad

adesione volontaria. Con la nascita della Città metropolitana si ritiene utile rivedere anche l’assetto oggi imperniato sul “Nuovo Circondario imolese”. Si propone una snella ’“Unione dei Comuni” che preveda un’adesione volontaria dei comuni stessi, che sappia offrire i giusti servizi ai suoi cittadini, attraverso una razionalizzazione delle risorse.

2) Comune: formazione e razionalizzazione delle funzioni . Occorre razionalizzare le funzioni amministrative e burocratiche rendendole più veloci e amiche dei cittadini, valutando anche soluzioni di esternalizzazione con il controllo continuo della Pubblica Amministrazione. Nel contempo occorre investire maggiormente in formazione per i dirigenti, funzionari e dipendenti.

3) Digitalizzare l’archivio edilizio. E’ necessaria l’immediata digitalizzazione dell’archivio edilizio, così da agevolare le pratiche e le visure, a beneficio di tecnici e cittadini, anche alla luce delle nuove norme regionali in materia.

4) Semplificazione. Un’aumentata efficienza e la digitalizzazione degli archivi permetteranno di semplificare gli iter procedurali per i cittadini che chiedono permessi per le loro proprietà.

5) Il “Garante del cittadino”. Creazione di un “Garante del cittadino”, che tuteli il residente in tutte le operazioni burocratiche svolte presso gli sportelli e gli uffici comunali e coordini la partecipazione degli abitanti alla vita pubblica.

LA CULTURA

Premessa.

Pregevole è il patrimonio storico e culturale della città di Imola. Un patrimonio composto da numerosi, e importanti, musei, da una storica tradizione musicale che vanta anche eccellenze a livello nazionale, da una grande vivacità associativa, che promuove attività in ogni campo artistico, e da un orizzonte che può ambire a un respiro di carattere internazionale. Il Programma per punti:

1) Cultura ed Europa. Creare eventi di livello europeo organizzati dalla città di Imola. “Imola in Musica” e “Il Baccanale” devono crescere di livello, con proposte di carattere internazionale, che aumentino l’offerta e portino turisti anche dall’estero.

2) Imola, città della musica. La scuola di musica Vassura­Baroncini e l’Accademia Pianistica ­ Incontri col Maestro, sono eccellenze che vanno promosse e sostenute, così come è necessario promuovere e sostenere la Banda comunale (195 anni), il Centro giovanile Ca’ Vaina, la programmazione di Emilia Romagna Festival.

3) Rete di promozione per i musei. Le strutture museali imolesi, tra le quali spiccano il museo di San Domenico e il museo Diocesano, possono essere ancor più valorizzate anche attraverso iniziative di incontro e contaminazione fra arte, storia e passioni tradizionali, che a Imola hanno da sempre avuto ampia cittadinanza: dal ciclismo alla ricca produzione artistica del territorio, passando per il ballo e la musica folk, la musica jazz, la fotografia, i motori, ecc.

4) Sostenere le realtà attive sul territorio. Fermo restando che i contributi più significativi e i patrocini devono essere concessi in seguito a valutazioni di merito, si deve stabilire un meccanismo di contribuzione per tutte le associazioni che chiedono temporaneamente sale, e altri spazi privati, concesse in uso pubblico per eventi culturali.

5) Promuovere una riconciliazione nazionale e locale nel 75° anniversario

della fine della Seconda Guerra mondiale. Nel 2020 ricorre il 75° della fine della Seconda Guerra mondiale e l’inizio della democrazia in Italia. Ci si

propone di cogliere l’occasione per un evento che sottolinei l’importanza di un’effettiva riconciliazione nazionale e locale, e che contribuisca a rimarginare la ferita della guerra civile che lacerò il nostro paese sul finire del conflitto e nel periodo successivo.

LE NUOVE GENERAZIONI Premessa.

Preparare un buon futuro è compito di chi amministra una città. In questo senso l’attenzione alle nuove generazioni è fondamentale. I ragazzi chiedono una città più viva, più ricca di opportunità e spazi di svago, di studio e di lavoro. Offrire risposte a queste richieste significa contribuire alla formazione di una nuova cittadinanza e di un nuovo senso civico, con l’auspicio che esso si traduca in impegno sociale e partecipazione attiva e appassionata alla vita della comunità. Il Programma per punti:

1) Sostegno alle realtà associative culturali. I circoli parrocchiali, gli oratori, le sedi scout, le varie associazioni culturali e sportive giovanili devono essere valorizzati come servizi di impronta sociale e creativa. I progetti di queste realtà vanno adeguatamente sostenuti e incentivati sulla base della progettualità.

2) Teatri comunali per le attività giovanili . I teatri comunali sono spazi di tutta la città e vanno resi maggiormente disponibili ai progetti che coinvolgano i giovani, quali compagnie amatoriali teatrali, corali e musicali.

3) Lo sport. La pratica sportiva in tutte le sue forme va sostenuta e incentivata, poiché lo sport è una delle basi su cui si fonda la qualità della vita dei cittadini e offre ai ragazzi una formazione di crescita personale incentrata sulla salute, sulla gestione di successi e sconfitte, sul rispetto delle regole. A fronte di ciò l’Amministrazione comunale deve sviluppare progetti di “sport, educazione e prevenzione” fin dalla scuola dell’infanzia, collaborando con esperienze esistenti e già avviate. Deve inoltre impegnarsi maggiormente per promuovere le realtà sportive e associative a vari livelli presenti sul territorio.

4) Favorire eventi auto­organizzati da giovani. La creatività delle associazioni o dei gruppi informali è una risorsa importante per la vivacità della città e per il controllo del territorio. E’ necessario istituire un regolamento, e un percorso chiaro e assistito, per tutte le realtà giovanili che chiedono permessi per organizzare eventi. L’Amministrazione comunale dovrà aprirsi maggiormente alle proposte senza preclusioni ideologiche o preferenze, responsabilizzando i giovani che chiedono di impegnarsi. Per questo l’Assessorato che verrà incaricato dovrà garantire consulenza, facilitazione nelle pratiche burocratiche, presidio della legalità e della sicurezza per il pubblico.

FAUNA E TERRITORIO Premessa.

La salvaguardia della biodiversità, immensa risorsa dei nostri territori dal punto di vista della produzione agro­alimentare, produce ulteriori effetti, solo parzialmente secondari, in tema di salvaguardia e di tutela del territorio: dal dissesto idro­geologico fino alla conservazione del paesaggio agrario, nelle sue varie declinazioni. Il Programma per punti:

1) Caccia e Pesca sostenibili. Con la partecipazione delle associazioni occorre

individuare iniziative orientate al contenimento delle specie non autoctone o nocive per le coltivazioni, per gli allevamenti, per la sicurezza idro­geologica e per le specie indigene.

2) Ripopolamento indigeno delle aree boschive, rurali e fluviali. Sempre in collaborazione con le associazioni occorre sostenere progetti di ripopolamento di specie autoctone laddove necessario.

3) Gruppo di lavoro ambientale. Per una maggior condivisione e una più efficace e costruttiva convivenza dei diversi orientamenti alle problematiche relative al controllo di fauna e territorio, si propone la creazione di un gruppo di lavoro, sotto l’egida dell’Assessorato preposto, in cui confluiscano le diverse associazioni di cacciatori, pescatori e animalisti. Il gruppo avrà il compito, delineando le problematiche di maggior attualità, di fare proposte “condivise” all’Amministrazione comunale, che dovrà renderle operative.

4) Discarica. Consideriamo superata l’idea della discarica come luogo di conferimento e raccolta dei rifiuti. Al fine di sopperire a questo importante servizio pubblico proponiamo la creazione di una commissione consigliare capace di reperire le migliori pratiche europee, così da promuovere e implementare soluzioni di smaltimento alternative e tecnologicamente avanzate.